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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Maggio 2013
BENESSERE E CURA DELLA PERSONA: I MILANESI NON BADANO A SPESE  
 
Milanesi attenti al benessere, tra prodotti per la cura personale e servizi estetici solo in città spendono in media mezzo miliardo di euro all’anno. E il settore cresce anche in un momento di crisi, tra 2011 e 2012 le imprese attive nel comparto del benessere e dell’estetica aumentano infatti nella provincia di Milano dello 0,6%. Nel panorama lombardo, Milano detiene il primato di imprese attive nel settore con 7.580 attività che costituiscono il 5,2% del totale nazionale. Nel dettaglio a Milano operano 5.010 tra parrucchieri e barbiere, 1.542 istituti di bellezza, 93 saloni di manicure, 246 palestre, 56 centri fisioterapici, 4 stabilimenti termali e un centro benessere italiano su cinque (549 imprese). Il capoluogo lombardo si piazza al secondo posto, dopo Roma e prima di Torino, nella classifica delle province italiane con il maggior numero di servizi per il benessere e la cura della persona. Il 65% delle ditte individuali del settore ha per titolare una donna (3.443 imprese) e un imprenditore su dodici ha meno di trent’anni. Emerge da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese 2012 e 2011 e sull’indagine sui consumi delle famiglie milanesi 2012.  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - LA MEDICINA ANTI-AGING. INTERVENTO DI FRANCESCO ROMANELLI, PROFESSORE DI FISIOPATOLOGIA MEDICA, SCIENZA DELL´ALIMENTAZIONE ED ENDOCRINOLOGIA, DIPARTIMENTO DI MEDICINA SPERIMENTALE, UNIVERSITÀ LA SAPIENZA DI ROMA  
 
“Negli ultimi anni l’Italia è un Paese che si è trovato anni ad affrontare un profondo cambiamento strutturale della sua popolazione: è infatti una delle nazioni al mondo con più anziani, grazie al calo della fecondità e all’aumento della speranza di vita; un’emergenza alla quale tutti i settori dovranno fare fronte, ed in particolare quello della sanità. L’interesse e la risonanza della medicina Anti-aging sarà quindi, nel corso del prossimo futuro, una delle principali branche di interesse non solo specialistico, ma anche per la medicina generale. Quanto siamo ‘invecchiati’. Ma qual è effettivamente la situazione nella quale ci troveremo? Lo chiederemo al Prof. Raimondo Cagiano De Azevedo, che analizzerà il presente e le prospettive future di questo sconvolgimento sociale e sanitario alla quale la medicina dovrà far fronte nei prossimi anni, mostrando gli ultimi dati e previsioni di cosa ci troveremo ad affrontare. Infatti, nel confronto tra l’inizio e la fine del periodo osservato nello studio, è evidente come la popolazione oltre la soglia dell’anzianità è quadruplicata, con un aumento dell’incidenza totale del 154%; le proiezioni, inoltre, non sono affatto rassicuranti: in circa 20 anni il numero degli anziani aumenterà di altri 4 milioni; nel 2030, secondo questo probabile scenario, 1 individuo su 4 avrà 65 anni e più. Ciò che però non si vede è che il ricambio tardivo produce anche un ringiovanimento della popolazione: difatti, con il passaggio dell’età mediana dai 28 ai 43 anni, parte degli individui che in precedenza si sarebbero trovati tra i “meno giovani” ora vengono a trovarsi tra i “più giovani”; ci aspetta quindi una società in cui si è “giovani” fino a 43 anni, per diventare in modo forzato “vecchi” a 65 anni, assottigliando l’aggregato della popolazione adulta che, se non sottoposta a revisioni istituzionali, tassonomiche e classificatorie, diventerà una “specie in via d’estinzione” con un profondo impatto sul sistema socio-economico e di welfare; sarà quindi necessario intervenire nel medio termine con programmi di intervento per assorbire l’impatto della popolazione anziana sulle sfere sociali, come la salute, il sistema previdenziale, il potenziale umano, e per migliorare i servizi sanitari ed assistenziali. L’importanza della prevenzione. Nell’ambito di un intervento sulla popolazione, sicuramente uno dei più efficaci non potrà non essere quello di agire subito, oggi stesso, focalizzandoci sulla prevenzione delle patologie acute e croniche; ed insieme alla dr.Ssa Paola Andreozzi del Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento del Policlinico Umberto I diretto dal Prof. Vincenzo Marigliano analizzeremo infatti il beneficio dell’agire sui fattori di rischio cardiovascolari per raggiungere questo scopo, e delle ultime novità nel costruire una prevenzione individualizzata sul singolo individuo, tenendo conto delle predisposizioni individuali sia a livello di fattori di rischio modificabili che non modificabili; sarà infatti possibile interrompere il legame tra fragilità genetica, ambiente e patologia, valutando il rischio genetico del singolo ed attuando misure di prevenzione individualizzate. Un altro passo avanti, quindi, nel mettere la persona al centro della sanità, con le sue differenze e le sue preziose unicità. La ‘porzione solubile’ delle fibre. “Noi siamo quello che mangiamo” diceva Ludwig Feuerbach, sottolineando già nel Xix secolo l’importanza della dieta nella nostra vita: e le fibre, da sempre cardine in una alimentazione bilanciata, ci riservano nuove sorprese: con la dott.Ssa Marina Mariani, infatti, scopriremo le ultime novità nel campo della prevenzione a tavola, discutendo il beneficio delle fibre idrosolubili a livello cardiovascolare, in grado di esercitare un’azione ipocolesterolemizzante mediante la loro viscosità. Molti studi suggeriscono infatti un consumo di fibre di almeno 20-25 grammi al giorno per prevenire le malattie cardiovascolari e le dislipidemie, soprattutto in età pediatrica: nuova è però la scoperta che è la porzione solubile la maggiore responsabile della riduzione del colesterolo, con una riduzione della frazione Ldl di 2,2mg/dl per ogni grammo di questo nutriente. ‘Bloccare’ o ‘rallentare’ l’invecchiamento. Ma dove agire, dove affrontare la battaglia con l’età per trovare una chiave di volta nello svelare il segreto di una longevità all’insegna del benessere? Il quesito, di non facile risposta, sicuramente non può non prendere in considerazione il contenuto dei nostri geni, campo dove negli ultimi anni la medicina ha fatto passi da gigante: il dott. Damiano Galimberti, segretario della Società Europea di Medicina Preventiva, Rigenerativa e Antiaging ci mostrerà gli ultimi sviluppi al riguardo, facendoci scoprire i legami tra i nostri geni ed una dieta efficace, a misura del singolo individuo; con il dott. Ferdinando Terranova invece affronteremo le ultime novità su una delle più grandi rivoluzioni della biologia degli ultimi anni: il vecchio dogma centrale, in cui ad un gene veniva associata una singola proteina, è stato infatti spodestato dalla scoperta che il Dna “spazzatura”, creduto solo vestigia di un mondo ancestrale, in realtà è in grado di modulare l’espressione genica, aprendo le porte al nuovo mondo dell’epigenetica. Proprio come all’interno di una fabbrica, infatti, sono presenti elementi, la cui informazione è codificata in queste zone “spazzatura” in grado di decidere, ad un livello superiore, quali “macchine” attivare e quali no, sia agendo direttamente sul Dna, “aprendolo” e permettendone l’utilizzo, sia interferendo sull’attività del nucleo cellulare attraverso da catene di Rna non codificante proteine. Infine con il dr. Paoli usciremo dal nucleo e ci sposteremo su uno degli organuli più importanti della cellula umana: i mitocondri; ci illustrerà, infatti, le ultime scoperte sul ruolo del coattivatore trascrizionale Pcg-1alfa, in grado di modulare il turnover di questi organuli ma soprattutto quello di rappresentare uno dei regolatori fondamentale del metabolismo energetico cellulare: una nuova speranza, quindi, di fronteggiare l’invecchiamento, agendo su un bersaglio totalmente nuovo; evidente è infatti il ruolo da protagonista di questo direttore d’orchestra intracellulare, in grado, come un bravo capocantiere, di dirottare nutrienti e forza lavoro in maniera efficace e funzionale. Ripristinarne la funzione fisiologica si presenta quindi come un’opzione da poter sfruttare per contrastare gli effetti dell’età. La menopausa. E’ ‘cruciale’ il suo arrivo nel corso della vita della donna: un momento in cui viene meno l’effetto degli estrogeni e del progesterone circolanti a seguito della diminuita funzione ovarica; da sempre gli scienziati hanno trovato difficoltà nell’affrontare questo momento di passaggio nella maniera più efficace, il cui non felice esito può compromettere un invecchiamento all’insegna del benessere. Cruciali quindi gli interventi del dr. Franco Anglana, sul tema della fitoterapia in climaterio e menopausa con i suoi pro e contro, possibile soluzione dalla Natura, come gli isoflavoni, flavonoidi e macerati glicerici e del Prof. Francesco Primiero, con cui discuteremo la terapia ormonale sostitutiva nei suoi aspetti più classici ma anche tramite gli ultimi punti di vista, che parzialmente rivoluzionando, ma anche ripercorrendo entusiasmi passati, stanno rivalutando questa opzione per affrontare i disturbi legati a questo delicato periodo. L’allarme-invecchiamento. Ma i segni dell’invecchiamento possono anche essere segnali di allarme: in qualità di Vice Presidente dell’Accademia Italiana di Medicina Antiaging, affronterò una patologia la cui prevalenza dopo una certa età è in costante crescita: l’ipotiroidismo, spesso associato ad autoimmunità, in cui segni e sintomi significativi nell’ambito della medicina estetica, quali ad esempio aumento del peso corporeo, fragilità dei peli, alopecia, potrebbero determinare una diagnosi precoce con conseguente adeguata terapia sostitutiva. Ma l’invecchiamento precoce può anche essere da attribuire alla società moderna? Nota a tutti è infatti l’epidemia di inattività fisica, mediata da sempre maggiori spostamenti in auto ed un’attività lavorativa sempre più sedentaria, sicuramente una dei colpevoli dell’incremento dell’incidenza e della prevalenza di malattie metaboliche e cardiovascolari, riducendo il benessere della popolazione e le possibilità di un invecchiamento sano e fisiologico: ce ne darà la conferma il dott. Strollo, che ci farà vedere gli sconvolgenti effetti sia su volontari sani sottoposti a riposo forzato sia su anziani, sottoposti ad un regime di “riattivazione” motoria a bassa intensità. Difatti nei primi uno studio, effettuato per conto dell’agenzia spaziale italiana (Asi) ha verificato che già dopo due settimane compare insulino-resistenza ed utilizzo dei prodotti di degradazione delle proteine, con conseguente deterioramento anatomo-funzionale del muscolo ed aumento dell’adipe viscerale; nel secondo invece, effettuato su anziani affetti da diabete mellito e sarcopenia relativa, si è visto come l’assenza di attività fisica porti ad un decadimento delle prestazioni fisiche e del tono dell’umore rispetto al gruppo riattivato. Con il dr. Paoli invece scopriremo le nostre armi, principalmente riconducibili ad allenamenti fisici, ma che ancora necessitano di una precisa standardizzazione, per sconfiggere la sarcopenia, perdita di massa muscolare spesso presente negli anziani; infatti la mancanza di forza o dinapenia spesso si accompagna a questa frequente involuzione dell’apparato locomotore, limitando l’individuo nella sua indipendenza e vita quotidiana. E rimanendo sempre nell’ambito del metabolismo e del sistema endocrino, con la dott.Ssa Panico e collaboratori vedremo come l’invecchiamento coinvolga anche un livello più nascosto del nostro corpo, agendo sulle principali pathway, in particolare quelle del cortisolo, degli androgeni, dell’ormone della crescita e del metabolismo glucidico. Un nuovo farmaco antiandrogeno. Con il Prof. Costanzo Moretti invece verrà discusso l’effetto di un nuovo farmaco antiandrogeno nell’ambito degli iperandrogenismi, la bicalutamide, agente mediante un meccanismo innovativo, nuovissima risorsa nella lotta ad uno dei più frequenti inestetismi femminili; questa nuova molecola, infatti, è in grado di legare il recettore per gli androgeni, ma di agire con una nuova dinamica: invece di comportarsi come antagonista diretto è in grado di stimolare un complesso trascrizionale inattivo, “scavalcando” l’azione diretta e quindi configurando il farmaco come una nuova opzione per trattare pazienti nelle quali altre molecole non abbiano sortito i risultati sperati, e riducendo l’azione degli ormoni maschili la cui concentrazione, in queste patologie, raggiunge livelli superiori alla normalità. L’indicazione del farmaco è antiandrogeno nella terapia del cancro della prostata cosi come altri antiandrogeni più vecchi come il ciproterone acetato che è contenuto in una pillola anticoncezionale, il Diane, usata per l’irsutismo nella donna; gli effetti collaterali possono essere diversi ad esempio a carico dell’apparato gastroenterico e del fegato. Infine, come già la definizione di salute dell’Oms ci suggerisce, non possiamo non analizzare la sfera psicologica dell’individuo: e scopriremo insieme al prof. Biondi, l’aspetto più intimo dell’individuo, e di come l’unità corpo-mente possa essere influenzata da interventi in grado di agire sia a livello neurovegetativo che neuroendocrino, come il biofeedback, nell’ambito di una riabilitazione psicofisica; questa tecnica, praticata spesso come ausilio nell’ambito di terapie psicoterapiche, ed utilizzata da diversi centri in Italia, ha infatti come obiettivo quello di fare affiorare a livello cosciente la consapevolezza di funzioni fisiologiche, spesso avvertite solo ad un livello subcosciente, mediante macchinari in grado di tradurle in stimoli comprensibili, per ottenerne un controllo volontario. La rosa di interventi di quest’anno sulla medicina Anti-aging, nel corso del Xxxiv congresso nazionale della Sime, si presenta quindi di ampio respiro, in grado di analizzare l’individuo sotto numerosi aspetti sia fisiologici che patologici, configurandosi quindi come un forum di sicuro interesse sia per il medico di medicina generale che lo specialista.” www.Lamedicinaestetica.it  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - IL MINISTERO SALUTE E SIME, UNA COLLABORAZIONE IN DIFESA DI PAZIENTI E SPECIALISTI MEDICI. INTERVENTO DELLA DR.SSA MARCELLA MARLETTA, DIRETTORE DELLA DIREZIONE GENERALE DEI DISPOSITIVI MEDICI, DEL SERVIZIO FARMACEUTICO E DELLA SICUREZZA DELLE CURE, MINISTERO DELLA SALUTE  
 
“I dispositivi medici svolgono un ruolo prezioso nell’assistenza sanitaria e sociale e contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ciò alimenta la ineludibile attesa, sia dei pazienti che degli operatori del settore, in merito alla loro sicurezza. Un tema che è sentito pienamente dall’Istituzione rappresentata tanto da spingermi, nel corso degli ultimi anni, ad adottare numerose iniziative volte a garantirne gli elevati necessari standard. Azioni, peraltro, solo ora auspicate anche dalla Commissione Europea con la presentazione, in quella sede, di una comunicazione e due regolamenti che si pone l’obiettivo di incidere radicalmente sulle norme che regolano l’intero settore. Tra le azioni già da tempo messe in atto dal Ministero della Salute mi preme ricordare quelle relative alla predisposizione di una serie di verifiche ispettive presso gli Organismi Notificati Italiani, alla realizzazione di una banca dati dei Dm commercializzati sul mercato ed alla creazione di un gruppo di ispettori qualificati e preparati. La segnalazione degli eventi avversi rappresenta un elemento essenziale a tutela della sicurezza dei pazienti e degli operatori del settore. Ciò, come del resto evidenziato nel corso di un recente incontro con il Collegio Italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica, richiede l’adozione di una serie di azioni concrete da parte dell’Istituzione rappresentata che verrebbero, però, rese vane senza una stretta e partecipata collaborazione fornita da tutte le componenti interessate, prima fra tutte quella dei Medici coinvolti. Su questo fronte, il Ministero è da tempo impegnato nell’adozione di diversi strumenti in grado di favorire tale processo informativo. Tra le azioni, mi preme ricordare quelle adottate fin dal primo recepimento delle direttive sui dispositivi medici, attraverso le quali, per l’appunto, l’Italia ha reso obbligatoria la segnalazione di incidenti da parte degli operatori sanitari al Ministero della salute e l’inosservanza di tale obbligo è oggi penalmente perseguibile. Le iniziative di comunicazione sono da considerare molto utili allo scopo di migliorare la cultura delle segnalazioni da parte dei medici, il coordinamento e lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti interessati attraverso un coinvolgimento attivo dei medici per rendere più efficiente il sistema di notifica di incidenti sopravvenuti nell’uso dei dispositivi. Spesso gli incidenti sono causati dall’utilizzo di prodotti non di qualità o impiegati in maniera non corretta e una miglior valutazione del nesso di causalità tra gli eventi avversi e i dispositivi consentirà, altresì, di riconoscere e combattere il pericolosissimo e crescente fenomeno della contraffazione. Il Ministero è molto attivo sul fronte della divulgazione della cultura e delle informazioni sui dispositivi medici allo scopo di migliorare la conoscenza del settore contribuendo costantemente alla organizzazione di corsi di formazione ed eventi. Infatti, ad oggi la Dg ha organizzato cinque conferenze nazionali ed ha pubblicato due volumi di carattere generale sull’argomento ed un volume di raccolta normativa. Per tali ragioni non posso non accogliere con favore ogni tipo di iniziativa di comunicazione ai professionisti sanitari che si collochi in stretto raccordo con quanto appena rappresentato per aumentare il coordinamento e lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti interessati attraverso un coinvolgimento attivo dei medici per rendere più efficiente il sistema di notifica di incidenti sopravvenuti nell’uso dei dispositivi. “Sono molto felice di essere riuscito a creare questa opportunità di incontro tra le Istituzioni e i medici – commenta Emanuele Bartoletti, presidente del Congresso Sime – Sono grato in particolare alla dr.Ssa Marcella Marletta, che come medico recepisce brillantemente le necessità della nostra classe. Sarà un’occasione di scambio e di informazioni tra Ministero e medici. Il primo necessita di ricevere informazioni dai medici, ancora troppo limitate numericamente. I secondi, non ancora abituati a questa norma, hanno la possibilità di comprendere di poter essere i protagonisti principali dell’ampliamento della sicurezza del loro campo d’azione. La Medicina Estetica prende in carico in massima parte persone sane che vogliono stare meglio e il medico estetico è eticamente obbligato a mantenere il più ampio margine di sicurezza possibile.” www.Lamedicinaestetica.it    
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - LA BELLEZZA ‘APPESA AD UN FILO’  
 
I cosiddetti ‘fili’ stanno acquistando un’importanza crescente in medicina estetica: attraverso il loro inserimento sotto la pelle si ottiene un riposizionamento verso l’alto di tessuti che naturalmente tendono a ‘scendere’. Non è certo un concetto nuovo – risale ad almeno 15 anni fa – quando furono proposti dei fili in prolene (non riassorbibili!) dotati di piccoli ‘uncini’ contrapposti che permettevano un riposizionamento di cute e sottocute verso l’alto. L’intervento non ha mai preteso di sostituire il lifting, ma sicuramente otteneva un effetto di ‘tensione verso l’alto dei tessuti’ dove non c’è ancora l’indicazione per un lifting e un miglioramento dei risultati quando il lifting… c’è stato! Il problema dei fili, in passato, era legato soprattutto al fatto che non erano riassorbibili – e anche quelli permanenti non avevano un effetto ‘eterno’, anzi mai superiore ad un anno o due – e si rischiava di riempire il volto delle pazienti di fili per poi ottenere, alla lunga, un risultato modesto. Il grosso cambiamento c’è stato quando abbiamo iniziato ad utilizzare i fili riassorbibili – tipo quelli in acido polilattico utilizzati in chirurgia generale – dotati di piccoli uncini o, meglio, di piccoli coni che consentono un ancoraggio verso l’alto e un ‘riposizionamento’ dei tessuti. Tutto questo dà ottimi risultati, perché si ottiene una duplice azione: la prima è di ‘tirar su’ fisicamente, la seconda è di stimolare la produzione di collagene. E’ vero che si tratta di fili riassorbibili in 6-8 mesi, ma l’effetto dura anche fino a due anni, perché intorno al filo si crea una fibrosi che ‘continua’ l’effetto del filo anche una volta che si è riassorbito. Resta il fatto che dopo due anni non c’è più nulla, per cui si possono anche rimettere. Si può rifare più volte senza alcun problema, e soprattutto si tratta di una tecnica Non chirurgica: infatti si usano solo aghi! Altro concetto molto nuovo, importato dalla Corea ma che sta dando degli ottimi risultati, è una ‘biostimolazione’ con dei fili che non si agganciano da nessuna parte. Ricorda un poco il famoso remaillage che si faceva 30 anni fa, pensato in Francia, che consiste in una sorta di ‘rete’ di fili riassorbibili sotto la pelle, che determinano una contrazione che un vero e proprio ‘effetto lifting’. In questo caso si tratta di una stimolazione dovuta alla semplice presenza di questa rete di fili, che riassorbendosi stimolano la produzione di collagene e danno un ‘ricompattamento’ della pelle: associati, poi, a radiofrequenza o a biostimolazione possono garantire risultati più duraturi. La cosa più interessante di questi fili è l’assoluta mancanza di effetti collaterali o complicanze importanti  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - ‘EPIGENETICA’ E ‘NUTRI-GENOMICA’: ECCO LE PAROLE CHIAVE DELLA DIETA DIMAGRANTE DEL TERZO MILLENNIO. LA DIETA ‘MOLECOLARE’. INTERVENTO DEL PROF. PIER LUIGI ROSSI, SPECIALISTA IN SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E MEDICINA PREVENTIVA, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA  
 
“Se abbiamo deciso di metterci a dieta, da oggi non dovremo più preoccuparci delle calorie ma delle molecole contenute negli alimenti. Le molecole, cioè i carboidrati, i lipidi, le proteine, le vitamine, i minerali e l’acqua, sono tutte dotate di un’azione diretta sui geni, sul Dna. Un’azione detta di ‘epigenetica’ e ‘nutrigenomica’. Siamo realmente quello che mangiamo, nel senso che gli alimenti sono in grado di influenzare il comportamento dei nostri geni e di modulare il nostro metabolismo, risvegliandolo o impigrendolo. Le diverse molecole nutrienti introdotte con il cibo sono in grado cioè di condizionare le funzioni dei nostri geni. Molte molecole non forniscono alcuna caloria. E’ il caso ad esempio di tutte le vitamine, di tutti i minerali, della fibra alimentare; eppure si tratta di molecole importantissime, in quanto dotate di azione nutrigenomica ed epigenetica. Non sono le calorie contenute negli alimenti dunque ad agire ed interagire col Dna, ma alcune specifiche molecole. E le più attuali ricerche hanno tenuto conto di questa verità scientifica, eliminando dagli approcci dietetici il calcolo giornaliero delle calorie. Le tabelle delle calorie alimentari forniscono peraltro un’idea solo approssimativa dell’effettivo contenuto energetico degli alimenti. Per un uso pratico, individuale, le calorie tabellari non sono dunque utilizzabili, in quanto inaffidabili. Una porzione di pasta, una porzione di formaggio o di un altro alimento possono contenere lo stesso numero di calorie, ma contengono molecole diverse. La pasta contiene in prevalenza carboidrati. Il formaggio contiene proteine e lipidi in prevalenza e non contiene carboidrati. Il profilo metabolico e ormonale di un individuo è diverso dopo aver ingerito un piatto di pasta oppure una porzione di formaggio perché è diversa la qualità molecolare degli alimenti. La qualità “molecolare” degli alimenti, cioè la loro diversa composizione in principi nutritivi, condiziona il profilo ormonale, metabolico e l’espressione genica di ciascun individuo. Il cibo insomma può “parlare” con i nostri geni e orientarli a recuperare e mantenere il giusto peso forma. E’ necessario dunque selezionare i cibi da consumare in una dieta non tanto in base al contenuto calorico, ma alla diversa attività delle molecole che contengono. Pensare solo al carico giornaliero delle calorie ingerite, come abbiamo fatto fino ad oggi, è un ‘artefatto scientifico’. Il calcolo giornaliero delle calorie ha dimostrato di non riuscire a garantire una reale e duratura modifica del peso corporeo in eccesso. ‘Fat Line’ – I modulatori epigenetici vegetali e marini. I nutrienti alimentari che possono agire sul Dna, sui singoli geni, modulandone l’espressione, sono detti modulatori epigenetici o ‘epicomposti’. Per recuperare il peso forma occorre scegliere gli alimenti dotati di molecole capaci di “orientare” il metabolismo cellulare, in maniera vantaggiosa ai fini di ottenere una riduzione del peso. I geni (Dna) stimolati dalle giuste molecole alimentari producono enzimi necessari per il metabolismo dei carboidrati, lipidi e proteine. Se un gene non è stimolato adeguatamente, non produce gli enzimi necessari per metabolizzare i lipidi, ad esempio. Ma alcune molecole nutrienti possono “aiutare” gli adipociti a “scaricare” il loro fardello di grassi. Per questo è così importante garantire alle nostre cellule l’azione di enzimi attivi sul metabolismo glucidico, lipidico, protidico. E questo è possibile attraverso l’assunzione alimentare di epicomposti, in grado di sostenere e potenziare i sistemi biologici contro l’accumulo di massa grassa, controllando la proliferazione e la differenziazione degli ‘adipociti bianchi’. I modulatori epigenetici sono molecole contenute negli alimenti per lo più di origine vegetale e marina, dotate di azione sul Dna; possono garantire e sviluppare i sistemi biologici in grado di resistere al sovrappeso e all’obesità, attivando l’espressione genica e dunque la produzione di enzimi in grado di gestire e condizionare il metabolismo glucidico, lipidico, protidico delle cellule. La carenza di modulatori epigenetici genera un’alterazione della efficienza metabolica e ormonale nell’intero organismo, favorendo il sovrappeso e l’obesità. Il cibo è il principale mediatore tra il mondo esterno e il nostro Dna. Quello che mangiamo, ‘modifica’ e influenza il nostro Dna insomma, spingendo l’organismo verso l’accumulo di peso o al contrario, verso il calo ponderale. Il controllo ormonale per dimagrire. Ogni volta che mangiamo, tre ormoni del nostro organismo subiscono delle variazioni. Si tratta di: 1. Insulina: un ormone i cui livelli aumentano dopo un pasto; se aumenta in maniera eccessiva, può produrre un accumulo di massa grassa; 2. Glucagone: l’ormone del digiuno; favorisce lo svuotamento dei grassi dagli adipociti; 3. Cortisolo: l’ormone dello stress; se i suoi livelli sono elevati, induce un accumulo di grasso a livello dell’addome e della parte superiore del dorso. Il controllo delle fluttuazioni ormonali legate ai pasti fornisce appunto la spiegazione dell’efficacia di una ‘dieta molecolare’, incentrata sulla giusta scelta delle molecole alimentari e sul superamento del concetto di calcolo giornaliero delle calorie. L’alimentazione quotidiana condiziona il profilo di questi tre ormoni, sensibili al variare dei pasti, e dovrebbe mirare a realizzare questi cinque obiettivi di salute: 1 – Controllo dei picchi glicemici, cioè dei livelli di glicemia dopo ogni pasto. Valori elevati di glucosio nel sangue inducono un aumento dell’ormone insulina, responsabile dell’accumulo di grasso addominale e in altre zone anatomiche: glutei, cosce, mammelle. Ogni volta che mangiamo, il nostro corpo si modifica ed risulta diverso da prima. Bruschi rialzi di glicemia dopo i pasti fanno ingrassare e sono causa di decadenza estetica e funzionale. Si possono evitare questi ‘picchi’ di glicemia, scegliendo alimenti senza farina, preferendo cereali interi ricchi di fibra idrosolubile capace di assorbire acqua e formare un gel che aderisce alle pareti dell’intestino tenue. Le fibre idrosolubili, cosi chiamate perché si uniscono all’acqua, sono contenute oltre che nei cereali e legumi, anche negli ortaggi freschi di stagione. La ‘crusca’ e gli alimenti integrali al contrario, non possiedono la capacità di formare questo gel, amico dell’igiene e funzionalità intestinale, capace di far dimagrire. Per favorire la formazione del gel protettivo occorre anche bere acqua prima dei pasti. La dieta molecolare per il controllo ormonale prevede proprio di iniziare ogni pasto bevendo acqua. Questo gel, composto di acqua e fibra idrosolubile, rallenta l’assorbimento del glucosio e dei grassi dall’intestino nel sangue, garantendo un minor accumulo di grasso corporeo. La dieta molecolare fa dimagrire grazie alla formazione e all’azione di questo sano gel intestinale, limita l’assorbimento intestinale del glucosio e dei grassi alimentari. La glicemia post prandiale non si alza troppo, condizione primaria per “svuotare” le cellule del tessuto grasso e quindi ridurre la circonferenza dell’addome e andare verso un ventre piatto. La dieta molecolare prevede anche la messa ‘a riposo’ dell’intestino, riducendo l’apporto di glutine e dell’amido ‘resistente’ contenuti nella pasta e nei vari prodotti da forno a base di farina. Più l’addome è ricco di tessuto adiposo e globoso, più risulta compromessa la salute e l’armonia della figura. Salute e bellezza dipendono insomma entrambe dall’intestino. 2 – Controllo della secrezione di insulina da parte del pancreas. Il controllo della glicemia dopo ogni pasto permette di frenare la secrezione da parte del pancreas dell’ormone insulina, che agisce sul fegato trasformando i carboidrati alimentari ingeriti in eccesso in grassi che vanno ad accumularsi nel fegato e nelle classiche zone anatomiche di accumulo: addome, mammelle, parte superiore del corpo nelle donne in menopausa e pre-menopausa e uomini ad ogni età; nei glutei, cosce e mammelle in donne in età fertile. Con valori elevati nel sangue di insulina non si dimagrisce. Se poi il fegato è in condizioni di steatosi epatica (fegato grasso) è ancora più difficile dimagrire. Per dimagrire, in particolare nell’addome, occorre lavorare sul fegato, scaricandolo del suo eccesso di carboidrati (glicogeno) e di grassi. Il permanere a lungo nel sangue dell’insulina procura una continua sensazione di fame. 3 – Attivazione del glucagone: è l’ormone del digiuno e contribuisce a tenere basso il valore della glicemia e della insulina. Svolge una preziosa azione sul fegato, “scaricandolo” del glucosio immagazzinato sotto forma di glicogeno e bloccando la formazione di grassi nel fegato. Due azioni primarie per ridurre la circonferenza dell’addome e del peso corporeo in eccesso. Il glucagone agisce anche sugli adipociti, cellule che accumulano grasso, svuotandoli dei loro grassi immagazzinati al loro interno. Più il glucagone agisce e più netto ed evidente sarà la riduzione della circonferenza addominale, il peso corporeo e obesità. La dieta molecolare è organizzata in pasti e in alimenti che permettono di dimagrire senza andare in chetosi, una condizione da evitare perché dannosa per a salute. I cereali interi, la frutta e altri alimenti contenenti carboidrati impediscono la comparsa della chetosi. 4 – Evitare l’aumento del cortisolo, l’ormone dello stress. Un’azione eccessiva e troppo prolungata dell’ormone glucagone porta alla chetosi e alla comparsa del cortisolo nel sangue, ormone dello stress psichico e metabolico. L’eccesso di cortisolo attacca il i muscoli, la parte magra del corpo umano e trasforma le proteine muscolari in glucosio. Da evitare! Dimagrire vuol dire infatti perdere solo massa grassa in eccesso, senza intaccare la massa magra muscolare e l’acqua corporea. La dieta molecolare con la scelta degli alimenti guida l’organismo a produrre i suoi ormoni in giusta quantità. Il risultato è la perdita del grasso, in particolare nell’addome. 5 – Assicurare igiene e benessere intestinale. Il gel intestinale ottenuto da acqua e fibra idrosolubile controlla e limita l’assorbimento intestinale del glucosio, grassi e colesterolo, ma ha anche l’effetto primario di agire sui batteri intestinali. Il gel si forma nell’intestino tenue a seguito dell’incontro tra acqua e fibra idrosolubile, qui limita l’assorbimento del glucosio, dei grassi e del colesterolo, poi continua il suo transito all’interno del tubo intestinale e arriva nel colon dove incontra miliardi e miliardi di batteri, che si dividono in amici o nemici dell’intestino. L’insieme dei batteri intestinali costituisce un organo chiamato Microbiota presente all’interno di un altro organo cavo che è l’intestino! Il gel favorisce i batteri amici dell’intestino e crea invece un ambiente sfavorevole per i batteri aggressivi e responsabili di meteorismo, gas intestinali, putrefazione, dolori addominali, stipsi e disturbi intestinali vari. Il gel formato svolge una azione prebiotica, favorendo i batteri amici dell’intestino. Questa azione favorevole all’intestino permette di ridurre la globosità intestinale che si vede e si misura soprattutto alla sera rispetto alla misurazione della mattina. Se si vuole verificare l’igiene e il benessere del nostro intestino confrontiamo la differenza in centimetri della circonferenza ombelicale tra il mattino e la sera! Durante il giorno, un’alimentazione errata può far sviluppare ingenti volumi di gas intestinali (meteorismo), capaci di far aumentare la circonferenza al livello dell’ombelico. Migliorare la pancia. Allora proviamo insieme a migliorare la nostra linea e in particolare l’addome. Fermiamoci davanti allo specchio, e iniziamo dall’ombelico. Prendiamo un semplice metro e misuriamo la circonferenza ombelicale posizionando il metro proprio a contatto con l’ombelico. Consiglio di eseguire questa misurazione al mattino perché c’è una netta differenza tra la circonferenza ombelicale al mattino e alla sera! Non è saggio misurare un vestito al mattino per indossarlo alla sera! Il rischio è di non “entrare” nel vestito a causa dell’aumento dell’addome alla sera. “L’evoluzione dello studio in Medicina Estetica comprende anche l’alimentazione – commenta Emanuele Bartoletti, Presidente del Congresso Sime – Il cibo ci mantiene in vita, ma ci può anche uccidere. Seguire regole di buon senso legato e indirizzato secondo i nuovi principi ci permette senz’altro di ottenere il massimo dalla nostra alimentazione.”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - LE ITALIANE LO FANNO MEGLIO (IL ‘RITOCCHINO’). DIVERSI MODELLI DI BELLEZZA: USA, EUROPA E PAESI EMERGENTI. INTERVENTO DI EMANUELE BARTOLETTI, PRESIDENTE DEL XXXIV CONGRESSO NAZIONALE SIME  
 
“E’ proprio vero che … paese che vai richieste che trovi! Negli Stati Uniti i clienti della medicina estetica chiedono – se non addirittura ‘pretendono’ – trattamenti molto ‘evidenti’, perché gli altri ‘debbono vedere’ che io ho fatto la tossina botulinica, che mi sono rifatta il seno, che ho fatto un lifting, etc. In Italia, ma in generale in Europa, le pazienti vorrebbero che addirittura neanche il marito si accorgesse che si sono rifatte il seno! Anche i trattamenti con la tossina botulinica devono essere ‘morbidi’ e non evidenti come nelle attrici americane. E ancora diverso è il modello di bellezza tipico dell’Est Europa: zigomi prominenti e diversi dai nostri, che sul nostro volto snaturerebbero completamente l’equilibrio armonico! Un errore classico delle nostre pazienti è quello di pensare di poter risollevare i tessuti – anche a livello della mandibola – ‘riempiendo’ gli zigomi: e questo è il motivo per cui spesso si vedono persone in giro con dei ‘terzi superiori’ del viso sproporzionati. E’ un errore concettuale quello di pensare di ‘stirare’ la mandibola tirando su gli zigomi: si passa da un viso ‘lungo’ ad uno ‘rotondo’, con evidenti squilibri e frequenti dissimmetrie. La tossina botulinica sta acquistando sempre più spazio tra i trattamenti estetici, anche perché è un farmaco estremamente sicuro. I filler mantengono una fetta cospicua di mercato. In crescita infine i nuovi peeling, che permettono di ottenere buoni risultati di stimolazione cutanea evitando l’esfoliazione che costringe ad una ripresa più lunga. Una possibile alternativa ai filler all’acido ialuronico, che continua comunque ad avere un’importanza e una tollerabilità ottime, è rappresentata da due sostanze – la carbossi-metilcellulosa e il policaprolattone – che stiamo seguendo come società scientifica con molta attenzione e che potranno diventare importanti in Medicina Estetica. Novità nei trattamenti anti-aging. I trattamenti più di successo sono quelli che rispondono alle richieste dei pazienti, orientate ad alcuni principi: massima rapidità, minimo ‘blocco’ a casa, con minime complicanze e massimi (ed evidenti!) risultati. Tra questi tipi di trattamenti sicuramente il ‘needling’ – cioè il creare con un ago moltissimi piccoli fori sulla cute per stimolare la produzione di collagene – efficace e poco aggressivo. In verità disponiamo ormai di molti trattamenti contro l’invecchiamento cutaneo – quali ad esempio la radiofrequenza o l’Endermologie – che consentono di ottenere un ricompattamento della pelle e la stimolazione del collagene. Ma il grande passo avanti che si è fatto in questi anni è dovuto alla messa appunto di protocolli combinati che permettono di utilizzare metodiche soft e sicure in sinergia per ottenere dei risultati “sommatori” molto più evidenti rispetto a quelli che si potrebbero ottenere con una singola metodica.”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - LA CELLULITE NON HA SESSO. LA COSIDDETTA CELLULITE PUÒ ESSERE CAUSATA DA ‘INQUINAMENTO’ CELLULARE DATO DAGLI AGES INTRODOTTI CON LA DIETA. PER DIFENDERSI È NECESSARIO CONOSCERE I CIBI E I METODI DI COTTURA A RISCHIO AGES ED EVITARLI. INTERVENTO DI PIER LUIGI ROSSI, PROFESSORE DI SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E MEDICINA PREVENTIVA, UNIVERSITÀ DI BOLOGNA  
 
La cosiddetta ‘cellulite’ può colpire donna e uomo, ad ogni età. E’ una patologia infiammatoria del tessuto connettivo e adiposo coinvolgente il sistema vascolare, arterioso-venoso-linfatico, e il sistema immunitario. Si presenta nella donna come inestetismo locale, ma si tratta in realtà della manifestazione di una patologia sistemica, che coinvolge cioè l’intero organismo. Nell’uomo la stessa patologia sistemica si manifesta come grasso addominale e viscerale. Magari non riconoscibile come lesione estetica, ma pur sempre presente. La causa principale, anche se non l’unica della cellulite, è la ‘glicazione’ delle proteine, del collagene e dei lipidi. La glicazione è rappresentata dall’unione tra glucosio e collagene. Questo ‘attacco’ delle molecole di glucosio alle proteine, sia nella donna, che nell’uomo, può essere provocato dalle brusche e repentine variazioni della glicemia dopo ogni pasto (i cosiddetti ‘picchi glicemici’ post-prandiali). Questo eccesso di glucosio si ‘attacca’ al collagene, la principale proteina dell’organismo. Ognuno di noi, possiede circa 6 Kg di collagene che si trova nel tessuto connettivo di tutti gli organi. Il tessuto connettivo ha la funzione di ‘connettere’, di tenere insieme, i duecento diversi tipi di cellule di cui è composto l’organismo umano. E il collagene è la proteina più diffusa del corpo umano. La glicazione interessa inoltre soprattutto due linee cellulari: gli adipociti e i fibroblasti. I fibroblasti producono collagene, elastina, acido ialuronico e altre molecole vitali, e sono cellule che possono riprodursi (ogni fibroblasto può dare origine cioè ad altri fibroblasti). Queste cellule generano il tessuto connettivo di tutto l’organismo. Quando il tessuto connettivo decade, si ‘destruttura’; il collagene risulta compromesso nella sua struttura proteica, perché riceve un eccesso di glucosio, oppure non viene più prodotto in giuste quantità dai fibroblasti. Il corpo va quindi incontro ad un punto di rottura che porta alla decadenza funzionale ed estetica. Il tessuto connettivo è la rete di sostegno anatomica dell’intero sistema immunitario, di difesa dell’integrità morfo-strutturale del corpo umano. Quindi una sua compromissione, va ad alterare le difese dell’intero sistema immunitario. E’ fondamentale dunque mantenere sano il tessuto connettivo per vivere a lungo, in benessere psico-fisico, con una sana immagine corporea. Per faro, occorre tenere sotto controllo il valore della glicemia e dell’insulina ad ogni pasto. Brusche variazioni della glicemia post-prandiali possono provocare l’arrivo di quantità elevate di glucosio nel derma, il tessuto connettivo che si trova subito sotto l’epidermide. C’è un rapporto diretto tra il valore della glicemia e il contenuto di glucosio all’interno del derma, dei fibroblasti e delle cellule dell’epidermide. Un continuo, reiterato eccesso giornaliero di glucosio nel derma può provocare la glicazione del collagene. E’ una reazione irreversibile e tossica. L’unione tra il glucosio e il collagene forma dei composti aggressivi denominati Ages (Advanced Glycation End products) che vanno ad agire su specifici recettori chiamati Race (Receptor for Advanced Glycation End products), che si trovano sulle membrane cellulari dei fibroblasti. L’attivazione del recettore Race da parte degli Ages scatena la produzione, da parte dei fibroblasti, di citochine, cioè di proteine infiammatorie. Inizia così la decadenza funzionale ed estetica che può essere particolarmente marcata in specifiche aree anatomiche, ma che è parte di un processo coinvolgente tutto l’organismo. I “picchi glicemici” post-prandiali, giorno dopo giorno, possono causare la glicazione del collagene e quindi la destrutturazione del tessuto connettivo. Causano inoltre un aumento dell’insulina, un ormone responsabile tra l’altro dell’accumulo di grassi negli adipociti. L’eccesso di glicemia causa l’entrata del glucosio nel fegato, la sua trasformazione in glicogeno e poi in acidi grassi (lipogenesi epatica). Questa condizione è alla base dell’accumulo di massa grassa e di stimolo alla formazione di nuovi adipociti. Il tutto porta ad uno stato di infiammazione della massa grassa accumulata con evidente inestetismo sottocutaneo a livello di glutei, cosce e gambe nella donna; nell’uomo l’accumulo di grasso è prevalentemente a livello addominale. Il grasso addominale è il più pericoloso per la salute perché genera proteine infiammatorie aggressive per l’intero organismo. L’insieme delle alterazioni a carico dei fibroblasti e degli adipociti sottocutanei, del tessuto connettivo del derma, porta anche ad alterazioni del sistema vascolare e linfatico. Questo quadro patologico se non viene corretto ‘dall’interno’ con una sana alimentazione, progredisce inesorabilmente. La cellulite può dunque essere espressione di un ‘inquinamento’ da Ages (Advanced Glycation End-products) preformati e introdotti con l’alimentazione giornaliera, per la presenza di molecole formate dall’unione del glucosio con le proteine contenute negli alimenti. E’ del tutto sottovalutato l’inquinamento da Ages contenuti negli alimenti che mangiamo ogni giorno. Questi composti tossici vengono assorbiti dall’intestino. Giunti nel sangue, aggrediscono le pareti di arterie, vene e vasi linfatici. A livello del tessuto connettivo ‘aggrediscono’ il collagene, producendo gli stessi effetti degli Ages prodotti dalle brusche variazioni della glicemia e di insulina dopo ogni pasto. Esistono alimenti che contengono elevate quantità di Ages; si può quantificare il contenuto di Ages negli alimenti attraverso la misurazione di Cml (carbossi-metil-lisina). Le concentrazioni Cml nei diversialimenti variano ampiamente. Si va dallo 0,35-0,37 mg Cml/kg del latte scremato pastorizzato e del burro, ai 37 mg Cml/kg della crosta del pane bianco. Alte concentrazioni di metilgliossale, un prodotto intermedio della reazione di Maillard, si trovano nelle bibite commerciali che contengono sciroppo di fruttosio. Oltre alla loro presenza nei tessuti corporei, gli Ages sono stati identificati nei cibi e, in particolare, in quelli trattati termicamente. Oltre il 10% degli Ages di origine dietetica è o dall’intestino (con conseguente grave compromissione dei villi dell’intestino tenue e alterazione dell’assorbimento e permeabilità della mucosa intestinale); da qui sono immessi nel circolo sanguigno e trasportati nei diversi organi del corpo, dove si depositano e si accumulano nel corso degli anni. L’assunzione di Ages di origine alimentare costituisce un importante fattore di rischio di danno tessutale. Una ridotta assunzione di Ages con l’alimentazione aiuta invece a prevenire le patologie croniche degenerative. Alimenti cotti ad alte temperature, bevande e cibi ricchi di zuccheri raffinati sono una grossa fonte di Ages, complessi molecolari composti dall’unione tra il glucosio e le proteine, in particolare il collagene, che rendono i tessuti cutanei rigidi e fragili, provocando la comparsa delle rughe. Il rischio aumenta del 13 per cento introducendo un milione di unità Age al giorno, in pratica l’equivalente di una fetta di torta con una bibita “light” o a 150 grammi di frittura o a 200 grammi di carne alla brace. È quanto emerge da uno studio del Centro Interuniversitario di Dermatologia Biologica e Psicosomatica di Firenze, secondo cui dimezzare gli Age della dieta, migliora del 13 per cento i segni dell´invecchiamento cutaneo. A conferma dei dati italiani, una ricerca condotta dall´Università della California su 37 persone, pubblicata sulla rivista Annals of Nutrition and Metabolism, dimostra che due mesi di un’alimentazione priva di Ages riduce del 7 per cento la quantità di Ages nella circolazione sanguigna, diminuendo di oltre il 10 per cento la quantità di rughe. Un’alimentazione povera di Ages può ridurre dunque profondità e numero delle rughe, minimizza le discromie cutanee, migliora la texture della pelle. La quantità di Ages presente negli alimenti cotti dipende da temperatura, tempo di cottura e presenza di vapore. Le alte temperature, infatti, aumentano la velocità con cui i carboidrati (glucosio) si legano alle proteine. L’effetto di questo processo è visibile quando cuociamo la carne, il colore della carne è dato dalla glicazione, una porzione di frittura contiene circa un milione di unità Ages, così una porzione ordinaria (200 g) di carne cotta alla brace. Far bollire il latte (Hct) triplica il contenuto di Ages, friggere e cuocere a fuoco alto (225 gradi) comporta la formazione delle maggiori quantità di Ages, mentre gli arrosti a fuoco lento e la bollitura ne mantengono bassi i livelli. Anche i dolci industriali e bibite, ricchi di zuccheri raffinati e dolcificanti, sono un’ulteriore fonte di Age: in un etto di pasticcini ci sono oltre 425 mila unità di Age, in una fetta di dolce se ne trovano quasi 840mila. Anche le bevande apportano Ages: nelle versioni “diet”, ben 12.500 unità. I dolcificanti impiegati per i prodotti “diet”, infatti, sono più raffinati del semplice zucchero e favoriscono ancora di più i danni della glicosilazione. Le conseguenze dell’accumulo di Ages nell’organismo non si vedono da giovani, ma cominciano a farsi sentire dopo i 35 anni. Non è possibile azzerare l’introito di Ages, ma è possibile ridurlo seguendo una dieta a basso contenuto di zuccheri, privilegiando cibi crudi o cotti al vapore, riducendo il consumo di bevande zuccherate e cibi industriali. Pasta Ages-free. Un italiano medio consuma in media 32 kg di pasta alimentare nell’arco di un anno, cioè circa 87-90 g ogni giorno! La pasta è un aliumento che può contenere una dose massiccia di Ages, con la loro azione tossica. Si può tuttavia ottenere una Pasta Ages-free, modificando le attuali fasi di lavorazione tecnologica e assicurando una maggiore attenzione nella scelta delle semole e grani duri. Nella pasta è contenuta anche una dose troppo elevata di proteine (utili per non far scuocere la pasta e migliorare il suo tono organolettico, ma causa di una presenza elevata di glutine). Durante il procedimento tecnologico i carboidrati e le proteine si uniscono formando composti Ages. Anche il valore della furosina varia in modo netto (da 61mg/100 grammi di proteine a 582 mg/100 grammi di proteine) in relazione ai caratteri della farina usata e delle modalità di produzione tecnologica della pasta. Scegliendo materie prime di qualità e passaggi tecnologici migliori si può contenere/eliminare la formazione di Furosina e di Ages negli alimenti. “La cosiddetta cellulite, in termini scientifici ‘Pannicolopatia edematofibrosclerotica’, è da sempre al centro dell’attenzione in Medicina Estetica ed ogni anno, in occasione dell’incontro scientifico della Società Italiana di Medicina Estetica, si fa il punto della situazione nella ricerca continua su questo tema – afferma Emanuele Bartoletti, Presidente del Congresso Sime – Le novità di quest’anno apportano un significativo contributo alla validazione di nuove metodologie diagnostiche e correttive su questa comune patologia.”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - COSMETICI, COS’È ‘IN’ E COS’È ‘OUT’. STAMINALI E BELLEZZA. LÀ DOVE SERVE UNO STIMOLO VITALE CI SONO LE CELLULE STAMINALI: DAL CORDONE OMBELICALE DEL MONDO ANIMALE E DELL’UOMO, AL MONDO VEGETALE. INTERVENTO DELLA COSMETOLOGA CARLA SCESA  
 
“Una pelle più fresca e luminosa è il segnale visibile di un rinnovamento cellulare, contro i segni del tempo. E’ per questo che la cosmesi funzionale guarda con interesse alle cellule staminali, presenti nelle gemme, nelle giovani radici e nel “callo” che rimargina le ferite dei frutti. Oggi la ricerca cosmetologica studia le cellule staminali umane, per attivare quelle presenti nella nostra pelle e proteggerle dai danni del tempo e dagli insulti molecolari esterni, ma studia anche le cellule staminali isolate da piante di varia natura, coltivate e selezionate in laboratorio con tecniche biotecnologiche. Ma cosa sono esattamente le “staminali”? Sono cellule appena nate e perciò immature, non ancora specializzate a diventare cellule di uno specifico tessuto o organo vivente; sono ancora in formazione, lungo un percorso programmato dal Dna, il grande codice genetico della vita. Crescendo, le staminali si differenzieranno e daranno origine a una specie cellulare ben definita. Per il momento sono ancora potenziali attivatori di ogni tipologia di cellula e per questo vengono definite “totipotenti”: possono letteralmente diventare tutto. Cosa rende “totipotenti”, ovvero capaci di tutto, le cellule staminali? La loro forza è dovuta a vari fattori biochimici tra cui, nelle cellule vegetali, alcune importanti classi di sostanze, biocompatibili e facilmente assimilabili dalle cellule della pelle. Tra queste: fitosteroli, polisaccaridi, peptidi, aminoacidi e loro derivati, sali minerali e altre ancora. La cosmetologia ha avuto l’affascinante idea di utilizzare l’insieme di queste straordinarie sostanze per aiutare la pelle a rinnovarsi più rapidamente, accelerando i processi di crescita. Dalle staminali di numerose piante si ottengono infatti cocktail di principi attivi altamente specializzati, per fornire alle cellule dell’epidermide profonda quegli elementi vitali che ne stimolano il ringiovanimento e la protezione dai danni del tempo. E intanto i cosmetici sono sempre più venduti, nonostante la situazione di crisi internazionale. Il segreto di questo successo è da ricercare nella grande vitalità del settore che, puntando sull’innovazione e sulla ricerca applicata, riesce a offrire ai consumatori nuovi stimoli e importanti risultati nella lotta all’invecchiamento estetico. Tra i più recenti successi, si possono citare alcuni interessanti linee di ricerca quali la neuro-cosmesi e la cosmetologia “in & out”. In quest’ultimo caso si associano trattamenti “per os” e cosmetici per uso topico, ottenendo una azione integrata nel prevenire e trattare i più diffusi problemi estetici, stimolando l’auto riequilibrio delle funzioni cutanee. “La cosmetica è un capitolo fondamentale della Medicina Estetica – sottolinea il Presidente del congresso Sime Emanuele Bartoletti – I cosmetici rappresentano un ausilio insostituibile per il medico estetico ed è per questo che nella Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli, da me diretta, questa si concretizza in un percorso formativo completo che abbraccia tutti i 4 anni di corso. Usare un cosmetico individuato appositamente per il tipo di pelle esaminato può già di per sé essere una soluzione a molti inestetismi. Ma attenzione: ormai i cosmetici hanno raggiunto livelli di attività elevatissimi ed esiste un cosmetico per ogni singolo problema di ogni tipo di pelle. Lo studio diagnostico e medico-estetico della cute è, quindi, fondamentale per permettere al medico la prescrizione più adeguata. Direi che la prescrizione cosmetica può essere oggi paragonata alla prescrizione farmacologica”. Le etichette dei cosmetici: come imparare a leggerle. Controllare che vi siano: - Pao: è il pittogramma a forma di vasetto aperto indicante il numero di mesi di validità dopo la prima apertura, - Dermatologicamente o clinicamente testato, - Determinazione metalli pesanti (non obbligatoria). Possono creare confusione: - le scritte del tipo ‘non sperimentato sugli animali’; è ormai proibita la sperimentazione animale, queste scritte sono dunque soltanto un fatto di marketing; - non sempre chiari sono i ‘No’ circa l’assenza di alcuni componenti (es. No profumi, no conservanti); in alcuni casi un puro fatto di marketing o per seguire la moda del momento, talvolta non scientificamente convalidata. E’ importante verificare l’elenco degli ingredienti (difficile per un consumatore medio) per la ricerca di sostanze alle quali si sa di essere allergici (se diagnosticato da idonei test allergologici).”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - LA MEDICINA ESTETICA PER ‘LUI’. CRESCE LA RICHIESTA DI ‘LASER FALLOPLASTICA’ PER L´AUMENTO DELLE DIMENSIONI DEL PENE: ECCO COME FUNZIONA LA TECNICA E QUALI I RISULTATI DEGLI ULTIMI DUE ANNI DI TRATTAMENTI. INTERVENTI DELLA DR.SSA ELENA FASOLA, MICROCHIRURGO E MEDICO ESTETICO A MILANO, E DEL DR. ALESSANDRO LITTARA, ANDROLOGO CHIRURGO A MILANO  
 
“Negli ultimi anni, sempre più persone si sono rivolte al chirurgo per modificare le dimensioni del proprio organo genitale. Per rispondere a tali richieste, Nel 2006 il Centro di Medicina Sessuale di Milano ha proposto la "designer laser falloplastica", un bouquet di procedure chirurgiche che avevano lo scopo di ottenere la miglior soddisfazione per il paziente che desidera modificare le dimensioni del proprio pene nella più assoluta sicurezza. Caratteristica principale di questa opzione chirurgica è, oltre all´utilizzo del laser a diodi, quella di "personalizzare" la tecnica chirurgica a seconda delle caratteristiche del paziente. Da allora, sono stati eseguiti oltre un migliaio di queste procedure, singole o in associazione, con sempre maggiore ottimizzazione di tecnica e risultati. Nella nostra esperienza, oramai ventennale di chirurgia genitale, riteniamo di aver ottenuto il miglior compromesso possibile tra sicurezza, numero e tipo di complicanze, e soddisfazione dei pazienti. Vengono qui illustrati tecnica, materiali e risultati ottenuti negli ultimi due anni, con relativo follow-up di 12 mesi, delle nostre metodiche di designer laser falloplastica. In particolare: - vi è una richiesta crescente di questo tipo di chirurgia, grazie da un lato al miglioramento delle tecniche, oramai da ritenersi sicure (se eseguite da un chirurgo esperto in tali metodiche); dall´altro dai miti e esempi della nostra realtà contemporanea, che di fatto creano il bisogno di una esteriorità sempre più tesa alla perfezione. Chi non si riconosce in questa "perfezione" di misure, reale o presunta che sia, vive un vero e proprio "disagio" che lo porta fatalmente a vivere la propria sessualità in modo solo parziale, insoddisfacente, deprimente o addirittura a fuggire da essa. - Vi è comunque un’ampia fetta di popolazione maschile che si sottopone a questi interventi per motivi assolutamente e unicamente estetici, vivendo comunque serenamente la propria sessualità. Tra questi rientrano senz´altro gli esibizionisti, e in generale coloro che hanno una visione "fallocentrica" della società. - Si calcola che negli ultimi anni si siano sottoposti a questa chirurgia dai 2.000 ai 3.000 uomini (dati del 2011), mentre negli Stati Uniti siamo a più di 7.000 interventi per anno. Data la differenza di popolazione tra i due Paesi, e´ evidente come in Italia la questione delle dimensioni sia molto "sentita". Solo nel nostro Centro di Medicina Sessuale" di Milano eseguiamo più di 250 procedure per anno. - Purtroppo questi numeri hanno fatto "gola" a molti chirurghi, per lo più plastico-estetici, che talvolta senza la necessaria preparazione si sono lanciati in questo tipo di chirurgia, determinando pessimi risultati sia estetici ma anche funzionali, e costringendo a reinterventi non più da considerare banali. I chirurghi che attualmente in Italia hanno una reale esperienza di questa chirurgia, che non si impara nelle scuole di specializzazione, sono solo 3 o 4, anche se su internet sarà possibile trovarne a centinaia... Quindi la raccomandazione mia, che è anche quella dell´Accademia Americana di Chirurghi che praticano la falloplastica (American Academy of Phalloplasty Surgeons), e´ quella di valutare bene il curriculum del chirurgo, di chiedere dettagliatamente la descrizione dell´intervento, i materiali utilizzati e, dopo adeguata visita, i possibili risultati e complicazioni, a breve e medio-lungo termine di questi interventi. I numeri. Negli anni 2010, 2011 e 2012 sono stati operati nel nostro Centro più di 700 uomini, dei quali il 60% sottoposti a procedura combinata di allungamento e ingrossamento del pene (laser falloplastica + lipopenoscultura), il 30% circa al solo ingrossamento e il rimanente 10% al solo allungamento. È opinione comune, confermata anche da numerose interviste al pubblico femminile, che in generale conti più la larghezza della lunghezza, perché in grado di procurare più piacere alla partner e un impatto visivo più soddisfacente. L´età media degli operati. È di 32 anni, con l´80% tra i 25 e 40 anni, e con un considerevole numero dopo i 50. Anzi il trend in maggiore aumento e´ senz´altro quello degli over 50. Nel 60% dei casi si tratta di soggetti che vivono un "disagio" (lieve, medio o grave), mentre nel restante 40% il motivo e´ puramente estetico. Nei giovani prevale, anche se non di molto il motivo estetico, mentre il 70% degli over 30 dichiara di vivere un disagio legato alle dimensioni. Lo status familiare. È curioso notare come almeno la metà degli operati siano sposati o abbiano una relazione stabile da oltre due anni. Le partner generalmente disapprovano la scelta, ritenendo che questa "iniezione di fiducia" nel proprio partner lo porti a ricercare conferme anche fuori dalla coppia stessa. In realtà, questo è un motivo secondario. Lo scopo di tutti e´ vivere la propria sessualità in modo più appagante e sicuro, sentendosi più tranquilli, sicuri di se e a proprio agio in ogni situazione. È molto importante sottolineare come questa sicurezza si riversi positivamente anche in altri ambiti della vita, come quella lavorativa e proprio quella di coppia. Il livello di scolarità è medio, con molti professionisti e lavoratori autonomi oltre i 40. È chiaro che questa categoria dispone più facilmente delle risolte economiche per farlo. La provenienza. La distribuzione geografica degli operati è piuttosto omogenea, con lieve prevalenza del centro nord. Va anche detto che gli interventi si effettuano a Milano, anche se un’importante sede di visita si trova a Roma. Milano è la città più rappresentata, seguita subito a ruota da Roma e Napoli. Molti proporzionalmente i siciliani. I risultati. Di solito si ottiene un incremento in allungamento che va dai 2 ai 4 cm., ma molto dipende dalla consistenza del legamento sospensore che viene reciso con il laser (e successivamente ricostruito). Per l´ingrossamento, il risultato medio è un buon 30% in più della circonferenza, anche se variabilità si possono avere in base a numerosi fattori individuali. Il costo di questi interventi è molto vario, dipendente dalle tecniche da utilizzare, e oscilla tra i 2.000 e i 7.000 €. I Filler di acido ialuronico nella terapia dell´eiaculazione precoce. L´eiaculazione precoce rappresenta la problematica sessuale maschile più frequente. Si calcola infatti che ne sia affetto, nelle sue varie forme, dal 20 al 30% della popolazione maschile in età sessualmente attiva. Le sue conseguenze sono evidenti non solo all´interno del rapporto di coppia, che evidentemente ne risente, ma anche nelle varie attività della vita quotidiana, che risultano condizionate da un senso di insoddisfazione e/o inadeguatezza. Attualmente le risposte che la scienza medica offre sono la psicoterapia o l´assunzione di farmaci inibitori del reuptake della serotonina, il mediatore chimico maggiormente implicato nel controllo del riflesso eiaculatorio. Tuttavia, la psicoterapia e´ gravata da un alto numero di abbandoni, mentre l´assunzione in cronico di farmaci non è frequentemente accettata con favore. Gli autori, riprendendo gli iniziali lavori sull´argomento pubblicati negli anni 2003 e 2004, hanno riproposto ultimamente la procedura del filler del glande, ottenendo un significativo miglioramento della sintomatologia. In questo studio, appena pubblicato sul prestigioso International Journal of Impotence Research, sono stati sottoposti a tale metodica 110 soggetti, tutti affetti da eiaculazione precoce nelle sue varie forme, ottenendo l´83% di soddisfazione maschile e oltre il 70% nei partner. In base ai risultati ottenuti, gli autori dimostrano che la procedura del filler glandulare con acido ialuronico rappresenta una sicura ed efficace alternativa alle terapie tradizionali. “Da vari anni nei Congressi di Medicina Estetica si trattano argomenti riferibili al ringiovanimento e all’estetica dei genitali – commenta Emanuele Bartoletti, Presidente del Congresso Sime – Si è iniziato con il sesso femminile e oggi si sta focalizzando l’attenzione sull’uomo. La richiesta aumenta e, di conseguenza, anche l’offerta. Come sempre, l’interesse della Società Italiana di Medicina Estetica è la sicurezza del paziente, quindi in questo Xxxiv Congresso Nazionale l’accento è stato posto sulla presentazione di metodiche valide e condivise con le Società Scientifiche di riferimento.”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - TUTTO QUELLO CHE DOBBIAMO SAPERE PER DIFENDERCI DALLE… SMAGLIATURE! INTERVENTO DI ELISABETTA FULGIONE, MEDICO ESTETICO DELLA SCUOLA INTERNAZIONALE DI MEDICINA ESTETICA DELLA FIF  
 
Cosa sono? Con il termine “striae distensae” o più comunemente “smagliature” si identificano delle sottili cicatrici lineari di tipo atrofico a patogenesi ancora sconosciuta che si localizzano nelle sedi di maggiore tensione cutanea e sviluppo del pannicolo adiposo quali superficie posteriore delle braccia, seno (nelle donne), addome (regione periombelicale) e fianchi, glutei, cosce, ginocchia e regione lombosacrale ( sesso maschile). Perché si formano? Il meccanismo patogenetico delle smagliature non è stato ancora del tutto chiarito. Sembra che un ruolo determinante nella formazione delle striae possa essere svolto da un fattore “biochimico” ormonale e da un fattore “meccanico” di stiramento. Il fattore ormonale determinerebbe uno stato di ipercortisolemia fisiologico o patologico agente sull´attività dei fibroblasti, sulla quantità delle fibre collagene e delle fibre elastiche, sulle caratteristiche della sostanza fondamentale e, probabilmente, sulla funzionalità del microcircolo. Su questo terreno agirebbe il fattore meccanico di distensione, causa della rottura delle fibre collagene e di un processo reattivo e rigenerativo che porterebbe alla formazione delle striae albae di colore bianco madreperlaceo. Quando si formano? Le striae distensae possono formarsi in seguito a condizioni patologiche (malattie metaboliche ed endocrine quali obesità essenziale e secondaria, denutrizione, sindrome di Cushing, sindrome di Marfan) o iatrogene (terapie cortisoniche sistemiche e topiche per lunghi periodi) oppure condizioni fisiologiche quali pubertà, drastici aumenti di peso/ dimagrimento, gravidanza e pratiche di sport che possono far aumentare bruscamente la massa ed il volume della muscolatura. La predisposizione genetica alla comparsa di questo inestetismo è frequentemente ben evidente. Qualunque sia la condizione che ne determina la comparsa nella fase iniziale di formazione (fase infiammatoria) le smagliature si presentano come delle linee di colore rossastro (striae rubrae) che successivamente assumono un colore bianco perlaceo (fase terminale/ atrofica). Quali sono i pazienti a rischio? Nel sesso femminile e nella razza bianca si osserva una maggiore incidenza di formazione di questo inestetismo nella pubertà (12-16 anni) mentre il picco massimo di comparsa (60-90%) è dato nell’età adulta (30-40 anni) da eventi quali la gravidanza e dimagrimenti/aumento di peso repentini. Nell’uomo, sebbene l’incidenza di comparsa delle striae sia notevolmente inferiore rispetto al sesso femminile (2:1) si può osservare maggiormente nell’età compresa tra 14-20 anni. Quali sono i trattamenti per le smagliature? Oltre ai numerosissimi trattamenti dermocosmetici e farmacologici presenti in commercio e particolarmente utili per la prevenzione e il trattamento delle fasi iniziali delle striae distensae, molte sono state nel tempo le terapie proposte per migliorare questi inestetismi basate sul loro meccanismo di formazione: dalla tretinoina 0.1% topica all’assunzione orale della centella asiatica fino alle infiltrazioni di Gag ed ai peeling medio- profondi in parte ancor oggi utilizzati in associazione con altre metodiche. Oggi le recenti acquisizioni tecnologiche hanno consentito di ampliare il ventaglio delle opzioni terapeutiche che pur non essendo spesso completamente risolutive, consentono di ottenere un risultato estetico soddisfacente soprattutto nel trattamento della fase iniziale di striae rubrae. Tra le varie proposte di cui si tratterà ampiamente nel Focus On sul trattamento delle smagliature durante il Xxxiv congresso Sime: - Needling, tecnica di biostimolazione meccanica che rappresenta di per se una valida metodica per l’induzione percutanea del collagene e che si basa sull’utilizzo di uno speciale dispositivo medico dotato di sottili aghi di acciaio chirurgico fissati su un rullo o due rulli che creano delle piccolissime soluzioni di continuo sulla cute; l’azione meccanica del needling può essere potenziata abbinando il trattamento con la terapia fotodinamica (fotoneedling) o semplicemente associando l’utilizzo di sostanze ad alto potere ristrutturante (mesoneedling); - la radiofrequenza non ablativa e Rf frazionata; - la Biodermogenesi; - la fototerapia Led; - laser selettivi per il tessuto vascolare ai laser frazionati; - luce pulsata; - carbossiterapia. L’applicazione delle varie metodiche in monoterapia o in associazione tra di loro consente oggi al medico estetico di effettuare dei trattamenti integrati delle smagliature riuscendo ad ottenere un risultato estetico piuttosto soddisfacente per un problema cosi diffuso quanto difficilmente eliminabile. “Finalmente un aggiornamento su un tema sempre molto dibattuto, che, purtroppo, lascia spesso troppo spazio a regole di mercato – commenta Emanuele Bartoletti, Presidente del Congresso Sime – E la conseguenza di questo sono pazienti con delle aspettative eccessive, quasi sempre disattese. In qualche caso sono vittime di trattamenti azzardati che rischiano di sommare, al problema delle smagliature, inestetismi creati da complicanze nel trattarle. Nell’interesse dei nostri pazienti abbiamo cercato di individuare possibilità e limiti dei trattamenti che ad oggi hanno dimostrato qualche possibilità di miglioramento nel rispetto del più ampio margine di sicurezza.”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - I FILLER DI NUOVA GENERAZIONE CON TECNOLOGIA VYCROSS™. UN APPROCCIO “FULL FACE” PER UN VISO DAI VOLUMI E CONTORNI NATURALI. INTERVENTO DI MAURIZIO CAVALLINI, SPECIALISTA IN CHIRURGIA PLASTICA, MICROCHIRURGIA E CHIRURGIA SPERIMENTALE  
 
Il futuro dei filler a base di acido ialuronico nasce all’insegna di Vycross, l’innovativa tecnologia protetta da brevetto che combina alto e basso peso molecolare, migliorando l’efficacia del crosslink delle catene di acido ialuronico e consentendo di utilizzare una concentrazione inferiore di acido ialuronico, di distribuire il prodotto in modo delicato e uniforme, con il risultato di un minor gonfiore della parte trattata. Dati clinici a supporto della tecnologia Vycrosstm dimostrano che essa consente una procedura iniettiva semplice, delicata ed efficace, ha durata ottimale e assicura un minor gonfiore e una ridotta reazione edematosa della parte trattata, con un risultato più naturale all’aspetto e al tatto. L’approccio “full face”. Grazie alla tecnologia Vycross sono stati realizzati filler dermici per il trattamento mirato di aree specifiche del viso che consentono di ottenere un risultato armonico e di grande naturalezza nei diversi tratti. “Una delle barriere principali che scoraggia i pazienti a sottoporsi a un trattamento iniettabile di medicina estetica – afferma il dr. Maurizio Cavallini, Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica, Microchirurgia e Chirurgia Sperimentale - è la paura di ottenere un risultato innaturale. Per questo è fondamentale valutare il viso nella sua complessità e totalità, andando a definire qual è il trattamento più adatto per ogni sua area”. Guance, mento e il profilo della mandibola possono risentire del processo di invecchiamento dando luogo a una perdita di definizione o di volume e alla comparsa di rughe “statiche” come le pieghe nasolabiali o le cosiddette «rughe della marionetta». Le labbra, allo stesso modo, risentono di quei processi degenerativi che modificano in modo rilevante l’aspetto della pelle nel corso del tempo, perdendo così gradualmente la loro forma unica. “I filler dermici a base di acido ialuronico con tecnologia Vycross consentono, nelle differenti concentrazioni, di intervenire sulle rughe più profonde – continua il dr. Cavallini - di trattare la bocca e la zona periorale o di ripristinare i volumi del viso. Un trattamento per ogni area e necessità dunque, con l’obiettivo di creare o ricreare un’armonia generale del viso nella massima naturalezza”. I filler dermici di nuova generazione con tecnologia Vycross. Per levigare le rughe più profonde e restituire contorni più naturali e un aspetto più fresco al viso: - un filler dermico, con 17,5mg/ml di acido ialuronico, che offre possibilità di trattamenti altamente versatili per i pazienti che desiderano un aspetto naturale e risultati duraturi fino a 15 mesi. Le iniezioni delicate e semplici consentono un eccellente controllo sul contorno del viso, garantendo una distribuzione uniforme sottopelle, con una versatilità che incide positivamente sull’espressività facciale. Per le labbra e la zona periorale: con 15mg/ml di acido ialuronico, è indicato per l’aumento del volume e la definizione del contorno delle labbra, per correggere dei difetti strutturali come un’asimmetria, un’irregolarità dei contorni, una perdita di volume, ecc. Nonché per il trattamento delle rughe superficiali e delle depressioni cutanee medie, come quelle legate all’invecchiamento precoce. Per ripristinare i volumi del viso: - un gel altamente viscoso, con 20mg/ml di acido ialuronico, che grazie al formato da 1ml può essere iniettato in modo più regolare e preciso rispetto a un filler particellare; crea un effetto lifting per un risultato altamente efficace che dura fino a 18 mesi. Il 69% dei pazienti ha valutato l´effetto lifting del trattamento come estremamente o molto efficace. Tutti i filler dermici di nuova generazione con tecnologia Vycross contengono Lidocaina (0,3%), un blando anestetico locale, grazie al quale la fase di trattamento e quella di iniezione risultano più delicate per le pazienti, in confronto ai filler dermici che non contengono anestetici. I filler dermici con tecnologia Vycross sono dispositivi medici Ce  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - DAL FILLING ALLA BEAUTIFICATION DEL VISO. L¡¯APPROCCIO CORRETTIVO BREVETTATO DA ANTEIS. INTERVENTO DELLA DR.SSA ALESSANDRA CAMPORESE, DOCENTE SCUOLA INTERNAZIONALE MEDICINA ESTETICA DI ROMA  
 
Dal Filling alla Beautification del viso. L¡¯obiettivo ¡®beautification¡¯ promosso da Anteis significa una costante evoluzione della tecnologia Dclt per sviluppare iniettabili a base di acido ialuronico, specifici e calibrati in grado di ¡ñ garantire la migliore bio-integrazione tessutale, ¡ñ offrire risultati estetici prevedibili e ottimali sia in fase statica che durante la mimica ¡ñ ridurre lo stress dei tessuti cutanei e del dolore durante il trattamento. Declinazione di una tecnologia brevettata: la Dynamic Cross-linking Technology (Dclt). Durante il processo di invecchiamento si osservano 3 cambiamenti strutturali: 1. I primi segni di invecchiamento si denotano sulla superficie: la cute perde idratazione ed elasticit¨¤, si assottiglia e si evidenziano le rughe dermiche; 2. Il grasso sottocutaneo diminuisce e/o subisce un dislocamento che porta alla formazione di pliche cutanee e cedimenti dei contorni; 3. Con l¡¯avanzare degli anni, si assiste infine anche ad un riassorbimento osseo con cambiamenti pi¨´ o meno marcati della struttura ¡°profonda¡± di sostegno. Per rimediare a queste 3 alterazioni, Anteis ha sviluppato e brevettato la tecnologia (Dclt)l¡¯unica che consente di formulare gel omogenei monofasici ma poli-densificati cio¨¨ con gradi di coesivit¨¤, elasticit¨¤ e plasticit¨¤ diversi all¡¯interno dello stesso gel e diversi nei parametri a seconda delle varie formulazioni. L¡¯equilibrio fra questi valori ¨¨ essenziale per garantire risultati estetici sempre naturali, prevedibili e specifici al problema da trattare e per assicurare una perfetta bio-integrazione con il tessuto ospite in base al piano cutaneo in cui si iniettano. Partendo dunque dalle alterazioni causate dall¡¯aging, la reticolazione dinamica (Dclt) viene declinata a secondo dell¡¯obiettivo terapeutico che si desidera ottenere e varia quindi sensibilmente per ogni referenza: ¡ñ Per le correzioni superficiali Anteis ha sviluppato due formulazioni specifiche per la supplementazione dermica dove prevale la coesivit¨¤ (Esth¨¦lis). Il gel occupa tutti gli spazi intradermici in modo fisiologico e senza creare rischi di visibilit¨¤ o palpabilit¨¤ dell¡¯impianto, permettendo di correggere anche le rughe pi¨´ superficiali; ¡ñ Per le correzioni pi¨´ profonde, prevale l¡¯elasticit¨¤, il gel ¨¨ quindi in grado di sostenere e sollevare solchi o aumentare le labbra in modo naturale (Fort¨¦lis), ma anche di adattarsi ai movimenti mimici, evitando cos¨¬ una staticit¨¤ innaturale della pelle; ¡ñ Per ricreare volumi e modificare i profili del viso, infine, ¨¨ stata messa a punto una formulazione volumizzante (Mod¨¦lis) dove prevale la plasticit¨¤, cio¨¨ la malleabilit¨¤, in quanto per ottenere risultati naturali ¨¨ fondamentale che il gel sia modellabile, in grado di mantenere la forma e che non si sposti (migrazione). Anteis ¨¨ una societ¨¤ svizzera che dal 2005 si distingue nel mondo per l¡¯ innovazione e sicurezza dei suoi acidi ialuronici sviluppati per tre divisioni mediche (medicina estetica, oftalmologia e ortopedia) e per i quali ha ricevuto, con cadenza annuale, premi e riconoscimenti internazionali. Anteis entra adesso anche nel mercato italiano, attraverso la sua nuova filiale, con un curriculum di tutto rispetto: sicurezza dimostrata da 4 milioni di siringhe di acido ialuronico vendute dal 2005 ad oggi senza alcuna registrazione di casi avversi, dalla certificazione Fda della sua sede produttiva di Ginevra e da una presenza in oltre 90 Paesi di 5 continenti. Sul podio delle aziende leader. Insieme ad Allergan e Galderma, Anteis si posiziona allo stesso livello per la qualit¨¤ e performance dei suoi acidi ialuronici e per aver ottenuto da parte dell¡¯Fda l¡¯autorizzazione a distribuire i suoi filler Ha sul mercato americano. Anteis entra in Italia con i suoi filler brevettati. Proprio in occasione del congresso Sime 2013, Anteis presenta ai medici italiani la sua linea di filler brevettati Dclt, noti in tutto il mondo con i nomi di Esth¨¦lis, Fort¨¦lis e Mod¨¦lis, nonch¨¨ l¡¯Anteis Injection System (Ais) il primo ed unico dispositivo elettronico per effettuare le infiltrazioni in modo pi¨´ preciso e meno doloroso per il paziente, per correzioni ottimali e prevedibili. Gusi Peace Prize & Reddot Award. Sono i due premi che Anteis ha ricevuto per l¡¯innovazione tecnologica dell¡¯Anteis Injection System. Tutte le formulazioni possono essere iniettate sia manualmente che con l¡¯Ais: il sistema iniettivo automatizzato Anteis permette, grazie ad un controllo elettronico, di infiltrare i diversi gel, sia con ago che con cannule, in modo preciso, regolare e costante. L¡¯iniezione automatizzata assicura una integrazione ancora superiore dei gel nei tessuti cutanei, riducendo il rischio di eventuali effetti secondari (rossori, ematomi) e rendendo il trattamento decisamente meno doloroso per il paziente. Conclusione. L¡¯innovazione della Dclt ha permesso ad Anteis di introdurre nel mondo della medicina estetica mondiale dei gel monofasici-polidensificati, cio¨¨ con valori di coesivit¨¤, elasticit¨¤ e plasticit¨¤ specifici ad ogni formulazione. Grazie alla migliore integrazione tessutale, i filler Anteis hanno dimostrato la sicurezza e l¡¯assenza di effetti collaterali quali per es. Tyndall effect, migrazione dei gel, visibilit¨¤ e/o palpabilit¨¤ se iniettati superficialmente. La tecnologia Dclt ¨¨ stata concepita per offrire al Paziente un approccio correttivo globale, nel pieno rispetto dei tessuti e della naturalezza dei risultati sia in statica che in mimica, una vera Beautification  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - IL NUOVO APPROCCIO ‘GLOBALE E RAGIONATO’ PER IL RINGIOVANIMENTO DEL VOLTO. UN NUOVO STUDIO SCIENTIFICO DIMOSTRA CHE SI PUÒ INTERVENIRE SULL’INVECCHIAMENTO CUTANEO STIMOLANDO LE CELLULE DELLA GIOVINEZZA - I FIBROBLASTI - GRAZIE AI NUOVISSIMI TRATTAMENTI ‘SOFT’ DEI MANIPOLI LPG. INTERVENTO DEL PROF. NICOLÒ SCUDERI, DIRETTORE CATTEDRA CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA,UNIVERSITÀ LA SAPIENZA, ROMA  
 
Con il trascorrere del tempo la nostra pelle, ahimè, invecchia. Perché? Perché le fibre di collagene e di elastina si degradano e si ‘destrutturano’ per effetto di enzimi che gli esperti definiscono ‘metalloproteasi’, attivate sia dal crono-aging che dal foto-aging e che ‘minano’ la struttura portante del derma (collagene ed elastina, appunto). A partire dai 25 anni, la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico, garantita dalle cellule della giovinezza (i fibroblasti) rallenta. La pelle inizia quindi a perdere compattezza e appaiono i primi segni dell´invecchiamento cutaneo: rughe, rilassamento dei contorni, colorito spento… Il dilemma però, è sempre lo stesso: meglio interventi più efficaci ma troppo aggressivi, o quelli poco aggressivi ma poco efficaci? Esiste una terza opzione, quella dell’la stimolazione tessutale Lpg: naturale, efficace e sempre personalizzata. Un’ idea nata nel 1994 ma che oggi si è arricchita di un nuovo sistema d’intervento – la Meccano-stimolazione Lpg – che vanta oltre 100 studi che ne descrivono e ne confermano scientificamente la validità e la sicurezza. I risultati degli studi scientifici. Oltre cinquanta studi scientifici pubblicati su riviste internazionali hanno analizzato gli effetti della meccano-stimolazione sul tessuto cutaneo. Eccone alcuni: ● Usa – L’equipe del prof. Adcock dell’Università di Vanderbilt nel Tennessee ha dimostrato un aumento del collagene e una graduale distribuzione dello spessore orizzontale delle fasce e stesse di collagene. ● Italia – Lo studio del professor Innocenzi dell’università ’La Sapienza’ di Roma ha consentito di osservare dopo 20 sedute un aumento del numero dei fibroblasti, della dimensione del loro nucleo e dello spessore dell’epidermide (+31%). ● Francia – Lo studio del prof. Revuz dell’ospedale H. Mondor di Parigi – dimostra dopo 8 settimane di trattamento del viso – un effetto pro-collagenico e pro-elastinico. A questi primi studi sull’efficacia della meccano-stimolazione Lpg sui fibroblasti, hanno fatto seguito due ricerche specificamente mirate a quantificare gli effetti della metodica Lpg sull’adipocita e sui tessuti adiposi, particolarmente resistenti a diete e attività fisica. Entrambi gli studi condotti dal professor Lafontan dell’Istituto Inserm di Tolosa hanno dimostrato un aumento della risposta lipolitica del tessuto adiposo derivante dall’attività dei recettori beta: una percentuale di ‘eliminazione dei grassi’ del 70%! ‘Esperta’ della pelle da quasi 30 anni e leader mondiale della Meccano-stimolazione, Lpg lancia un nuovo brevetto annunciando un’ evoluzione radicale della tecnica viso anti-aging Endermolif. La nuova testina Ergolift dotata della tecnologia brevettata Mpf (Motorised Pulsating Flaps) – alette motorizzate dinamiche – permette di dissociare i due assi di stimolazione, verticale ed orizzontale, e quindi di aggiustare, in maniera estremamente precisa, la profondità e la frequenza d’azione a seconda del tipo di cellula mirata. L’energia applicata con questa nuova testina Ergolift e di almeno 3 volte più importante della precedente generazione. Il trattamento è, così, più intenso e standardizzato (molto meno operatore dipendente) e dunque più efficace. La performance di questa innovazione maggiore è convalidata da uno studio unico al mondo, realizzato dal Pr Humbert, capo del reparto di dermatologia dell’ospedale di Chu de Besançon, presidente del primo centro europeo dell’invecchiamento cutaneo e autore di fama mondiale di numerose pubblicazioni scientifiche. I battiti delle alette motorizzate effettuano sulla superficie della pelle una Meccano-stimolazione multi-dimensionale per creare un risveglio fisiologico profondo: come ringiovaniti, i fibroblasti (cellula della giovinezza) operano dall’interno una vera metamorfosi della pelle. E una prima mondiale: Lo studio rivela l’incredibile efficacia del nuovo brevetto Endermolift per ringiovanire la pelle, naturalmente. La degradazione del collagene è frenata grazie ad un’azione benefica sulle famose “metalloproteasi”. Il collagene frammentato e eliminato 2 volte più facilmente provocando la genesi di nuovo collagene di buona qualità per rassodare il derma e levigare le rughe in superficie. La sintesi naturale di fibre elastiche aumenta di +46% per migliorare l’elasticità della pelle. La sintesi di acido ialuronico naturale aumenta di +80% per donare volume al derma. Oggi, siamo in un approccio globale e ragionato per il trattamento del invecchiamento cutaneo. La tendenza e al naturale, prima di tutto, al mantenimento delle espressioni. Lpg s’iscrive in questa nuova tendenza con una nuova tecnica di stimolazione cellulare che permette di lavorare la pelle nella sua integralità: rughette, ovale, occhiaia, borse, collo, décolleté, colorito, qualità della pelle. Lpg propone una tecnica efficace e scientificamente validata, che permette di lavorare tutte le zone del viso, anche quelle più complicate e difficile da trattare come le occhiaie e le borse, in maniera non invasiva, non aggressiva e senza complicanze. La Meccano-stimolazione si può combinare ad altre tecniche di Medicina Estetica per ri-attivare le cellule, lavorare su una pelle di buona qualità, ottenere e mantenere migliori risultati. Precursore della tendenza «natural look», Lpg propone un approccio globale e ragionato della bellezza per incontrare mai più gli eccessi del passato. Cosi, Lpg a sviluppato dei protocolli combinati in collaborazione con medici e chirurgi estetici. “Oggi vanno considerati nuovi parametri – sottolinea il prof. Nicolò Scuderi, Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma – non solo debbo fare ‘palestra’ per mobilitare la pelle, ma accompagnare gli interventi iniettivi (tossina botulinica, filler, etc.) con la Meccano-stimolazione per un risultato ottimizzato in 3 fasi: il botox che agisce sui muscoli, i filler sui volumi e la Meccano-stimolazione sulla qualità della pelle. Per me, la Meccano-stimolazione permette d’ottenere migliori risultati et di proporre dei trattamenti di migliore qualità, molto più completi per una medicina estetica più sicura, più sana e ragionata. Tutti sanno che l’attività fisica è assolutamente di complemento all´anti-aging – conclude il prof. Scuderi – ebbene, lo stesso vale pure per la nostra pelle: quello che facciamo per i muscoli o per lo scheletro lo dobbiamo fare anche per il derma grazie a la Meccano-stimolazione, vero motore di ringiovanimento, indispensabile ai trattamenti di medicina estetica.”  
   
   
ROMA, XXXIV CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA ESTETICA (SIME) - ALLERGAN LANCIA JUVEDÉRM VOLIFT WITH LIDOCAINE UN NUOVO FILLER CON TECNOLOGIA VYCROSS  
 
Juvéderm Volift with Lidocaine è un ampliamento della linea di filler dermici a base di acido ialuronico Juvéderm. Ideato per il trattamento delle depressioni cutanee profonde e per il rimodellamento dei contorni, Juvéderm Volift with Lidocaine consente di fornire un nuovo trattamento personalizzato in grado di garantire un risultato delicato e duraturo, fino a 15 mesi. Con il trascorrere del tempo le guance, il mento e il profilo della mandibola possono risentire del processo di invecchiamento: ciò comporta una perdita di volume o di definizione e la comparsa di rughe “statiche” come le pieghe nasolabiali. Juvéderm Volift with Lidocaine è ideato per levigare le rughe più profonde e restituire contorni più naturali e un aspetto più fresco al viso. Juvéderm Volift with Lidocaine appartiene alla nuova generazione di filler dermici della linea Juvéderm, sviluppata con la tecnologia brevettata Vycrosstm di proprietà di Allergan, che combina basso e alto peso molecolare, migliorando l’efficacia del crosslink delle catene di acido ialuronico e consentendo di utilizzare una concentrazione inferiore di acido ialuronico, con un risultato più naturale all’aspetto e al tatto, minor gonfiore e minore reazione edematosa della parte trattata, e maggior durata. La tecnologia Vycross è presente nei filler dermici di ultima generazione della linea Juvéderm. Garantisce risultati estremamente naturali e un elevato livello di soddisfazione da parte dei pazienti. La linea di filler dermici di ultima generazione con tecnologia Vycross include: • Juvéderm Voluma with Lidocaine – per restituire il volume del viso, • Juvéderm Volbella with Lidocaine – per donare volume alle labbra e all’area periorale, • Juvéderm Volift with Lidocaine – per il trattamento del viso e delle depressioni cutanee profonde. I filler dermici della linea Juvéderm sono dispositivi medici Ce