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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Febbraio 2014
Politica
IL DISCORSO DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA CONFERENZA ESPAS CONFERENCE  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2014 – “ Buon giorno a tutti, E ´davvero un piacere essere qui oggi per questa discussione. Prima di tutto lasciatemi ringraziare Jean-claude Thébault e il suo team Bepa per l´organizzazione di questa conferenza. Ho anche e soprattutto voglio ringraziare James Elles per il suo costante impegno e l´entusiasmo per il progetto Espas. Apprezzo particolarmente l´intensa cooperazione che si è sviluppata tra le organizzazioni partecipanti al progetto Espas. Condivisione di idee e diagnosticare le sfide attraverso le istituzioni è qualcosa che l´Unione deve fare di più negli anni a venire. Ciò contribuirà a formare una base strategica comune tra le istituzioni dell´Unione europea come catalizzatore per un più efficace processo di elaborazione delle politiche. Non c´è bisogno di aggiungere che abbiamo anche di impegnarsi con gli esperti non europei, è per questo che sono molto contento di vedere in questa camera esperti provenienti da molte parti del mondo. E un benvenuto speciale per loro. Naturalmente, questa attività di previsione o preveggenza o previsioni (non sono esattamente equivalenti queste parole) è una parola affascinante. Di recente ho letto un libro che io sono sicuro che alcuni di voi hanno familiarità con, Nathan Argento, "Il segnale e il rumore: L´arte e la scienza della previsione". E dice a un certo punto: "La previsione è difficile per noi per la stessa ragione per cui è così importante è dove intercetta la realtà oggettiva e soggettiva Distinguere il segnale dal rumore richiede sia la conoscenza scientifica e conoscenza di sé la serenità... Accettare le cose che non possiamo prevedere, il coraggio di prevedere le cose che possiamo e il motivo per conoscere la differenza. " Penso che questo sia molto più un punto che dobbiamo tenere a mente quando si entra in questo business di lungimiranza. Qualcuno potrebbe anche pensare che ciò che non sappiamo è più rilevante di quello che sappiamo. Come qualcuno ha detto una volta: ci sono cose che sappiamo di sapere, ci sono cose che sappiamo che non sappiamo, ci sono cose che don ´t so che non conosciamo. E questo aggiunge complessità al nostro esercizio. Lasciate che vi dica la mia esperienza, all´inizio di ogni presidenza di turno del Consiglio incontro il nuovo governo, il nuovo primo ministro, che hanno tale responsabilità. E quando vediamo l´agenda per i prossimi 6 mesi c´è una cosa che dico sempre loro: quello che abbiamo visto oggi non era la più importante. La cosa più importante è qualcosa che non possiamo prevedere ora e sono sicuro che accadrà nei prossimi sei mesi. E quasi sempre, infatti, abbiamo avuto qualcosa che non era originariamente nell´agenda della Presidenza e che è successo e abbiamo creato una nuova sfida. Detto questo è molto meglio che cosa possiamo fare se ci concentriamo su ciò che sappiamo e ciò che possiamo capire meglio. Questo è esattamente ciò che Espas è di: analizzare le tendenze globali e le loro implicazioni per l´Unione europea. In altre parole non si tratta tanto di previsioni ma di lungimiranza. E la previsione è assolutamente necessario. Imprevedibilità non può essere evitato. Ma le scelte sfortunate politiche - o la mancanza di un´adeguata anticipazione politica - a causa di informazioni insufficienti o mal compresa può e deve essere evitato. Pertanto, ciò che i politici si aspettano da scienziati politici è opzioni politiche sufficienti e ben informati che permettono loro di prendere decisioni strategiche chiare, o proposte per il lungo termine. E mi permetta di sottolineare una cosa che viene molto chiaramente dal lavoro svolto finora dal progetto Espas. Che è impossibile tornare al "business as usual". La recente crisi è stata un punto di svolta in molti aspetti. Credo che il mondo dopo la crisi non sarà la stessa di prima della crisi, così l´idea di tornare alla normalità non è sufficiente. Questo è il motivo per cui dobbiamo pensare al futuro e lavorare insieme per aiutare adattarsi e dare forma al futuro. Come diceva Winston Churchill, in un discorso all´Università di Harvard nel 1943, "gli imperi del futuro sono gli imperi della mente." Questo è vero in campo economico dove l´innovazione economica e di riforma e di innovazione tecnologica, sono fondamentali per rendere l´economia funziona meglio e anche per rendere la crescita più inclusiva, intelligente e sostenibile. Ma è anche importante nel campo politico dove i leader di tutto il mondo, specialmente nelle cosiddette economie emergenti, di fronte alla necessità di adattarsi e di rispondere alle nuove esigenze e richieste dei loro cittadini, vale a dire dalla nuova classe media emergente. Sono convinto che in questo mondo in rapida evoluzione molte delle soluzioni stanno per venire, in Europa e fuori dall´Europa, dalla scienza. Ci saranno, stiamo già assistendo, non è importante solo l´innovazione in termini di tecnologia, ma anche scoperte nella scienza. Alcuni di questi sviluppi verranno da innovazione tecnologica e sociale. A proposito, come probabilmente sapete, ho creato, recentemente, una rete all´interno della Commissione degli esperti in materia di innovazione e di questioni scientifiche sotto il coordinamento del mio Chief Scientific Advisor, perché abbiamo nella Commissione europea molte, molte persone, che stanno lavorando in campi che fino ad ora sono stati separati in diverse Dg o con il Ccr - una delle più grandi strutture per la ricerca in tutto il mondo. Questo mondo sta diventando sempre più complesso e abbiamo bisogno di integrare la complessità e la varietà dei nostri sistemi politici ed economici. E vorrei che l´Europa sia leader o co-leader, che lo sforzo a livello globale. E che arriva al punto di democrazia, compreso il punto del ruolo degli individui, perché in mezzo a tutte le tendenze e modelli di evoluzione c´è un filo d´argento, la responsabilizzazione del singolo, sia attraverso le innovazioni tecnologiche a disposizione di tutti , sia attraverso una azione e comportamento consapevole. Qualcosa che non era molto integrato prima. Stavamo parlando di tendenze economiche, stavamo parlando di tendenze demografiche, stavamo parlando di tendenze politiche, ma non tanto per il ruolo crescente di ogni essere umano. Ora abbiamo a che fare con un mondo complesso, instabile in cui si afferma non hanno più il pieno monopolio delle relazioni internazionali. I leader mondiali devono trovare il modo per colmare questo divario tra le aspettative aspirazioni dei loro cittadini e quello che effettivamente controllano e in grado di fornire. Personalmente credo che questo è uno dei motivi della crisi del populismo. Questo percepito, diciamo, divario tra ciò che i leader dicono e ciò che i leader possono realmente fare e questo non è specifico per l´Europa. Questa è una delle principali sfide anche in un mondo con una molteplicità di attori, una interdipendenza rafforzato, un caso di crescita per la cooperazione, sì, ma non necessariamente una maggiore disponibilità a suonare le stesse regole e con gli stessi valori. E questo vale anche per l´Unione europea. Tutti riconoscono che siamo più interdipendenti, come la crisi finanziaria ha dimostrato, ma non c´è la volontà corrispondente a integrarsi. Europa dopo tutto, nonostante le sue imperfezioni, può essere un modello per affrontare la diversità, la complessità e il processo decisionale multi-layered ha qualcosa da offrire al resto del mondo. Senza arroganza, che è molto importante. Senza arroganza, perché abbiamo imparato nel modo più duro durante l´ultimo secolo che l´arroganza non paga. Non è solo moralmente inaccettabile, ma non è anche efficiente. Dobbiamo, comunque, di discutere con altri ciò può integrazione, come l´integrazione dell´Europa, portare ad altre parti del mondo? Infatti, guardando verso l´Europa con più ammirazione che l´ammirazione noi europei a volte mostra sul nostro proprio progetto. La questione ora è come lo facciamo? Quale ruolo e l´influenza può l´Unione europea ha in questo nuovo ordine globale in divenire? Come possiamo gestire questa interdipendenza globale e di colmare queste lacune di governance? Queste sono infatti questioni che richiedono un nuovo modo di pensare e una nuova mentalità. Sì, anche a una sorta di capacità di previsione, ma citando ancora una volta il libro di Nathan Argento ho detto prima, vorrei dire come dice lui: "La nostra tendenza è quella di pensare che siamo meglio di predizione di quello che in realtà sono i primi 12. Anni del nuovo millennio sono stati di massima, con un disastro imprevedibile dopo l´altro. Possiamo risorgere dalle ceneri di questi, battuto ma non piegato, un po ´più modesto sulle nostre capacità di previsione e un po´ meno propensi a ripetere i nostri errori. " Alla fine, questo è lo scopo di ogni esercizio, come quello che siete impegnati dentro Proviamo ad evitare alcuni degli errori evidenti. Perché se noi li evitiamo, che è già un grande contributo al benessere, la pace e la libertà del nostro popolo. E vorrei concludere - con il cappello di mio creatore politica europea - dicendo che tutte le tendenze ora possiamo analizzare, dal mio punto di vista, richiedono un´Europa più forte, più unita e più aperto, e anche un´Europa più politica. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
"INTENSIFICARE LA MARCIA": DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO UE AL COMMERCIO KAREL DE GUCHT DOPO LA RIUNIONE INVENTARIO CON USTR MICHAEL FROMAN SUL COMMERCIO TRANSATLANTICO E INVESTMENT PARTNERSHIP (TTIP)  
 
Washington, 19 febbraio 2014 – “ Buon pomeriggio, signore e signori. Dopo tre round di colloqui per il Commercio e gli Investimenti di partenariato transatlantico (Ttip) e il nostro incontro inventario negli ultimi due giorni, credo che siamo di fronte a buoni progressi. Detto questo, è necessario ulteriore lavoro su tutti gli aspetti dei negoziati e dei nostri negoziatori hanno bisogno di una marcia in più. Ma solo quando abbiamo messo il dito sui problemi siamo in grado di trovare soluzioni comuni per superarli. Questo significa che stiamo ora impostato per entrare nel cuore dei negoziati. In questa fase non possiamo permetterci di perdere di vista il nostro obiettivo generale: creare posti di lavoro tanto necessari per gli europei e gli americani e le nuove opportunità per le piccole e grandi aziende. Questo è il modo manteniamo l´Europa e gli Stati Uniti competitivo in un mercato mondiale che cambia. E tutto questo, pur mantenendo il nostro alto livello di standard e la protezione per i nostri consumatori. Vorrei concentrarmi su un paio di punti oggi, iniziando con l´accesso al mercato, una delle parti più classici di un accordo commerciale. Proprio la scorsa settimana, l´Ue e gli Usa scambiati le offerte per le riduzioni tariffarie sono pronti a fare. Questo comporta sfide e dovremo vedere dove è possibile colmare tali differenze per garantire l´equilibrio - che è fondamentale per qualsiasi accordo per avere successo. Infatti, come si comincia a navigare le acque politiche, dobbiamo raggiungere gli obiettivi ambiziosi che abbiamo entrambi firmato per. Le ricompense comuni di Ttip trovano in l´ambizione e l´equilibrio di qualsiasi accordo futuro. Per quanto sulle tariffe, dobbiamo essere ambiziosi in materia di servizi e gli appalti pubblici. Inoltre, abbiamo anche lo scopo di creare un innovativo set di regole che potrebbero diventare esempi principali per futuri accordi commerciali. Ad esempio: energia, materie prime, o le regole di concorrenza. Un capitolo dove abbiamo fatto particolarmente buoni progressi è quello sulla Pmi. Vogliamo fare in modo che le Pmi beneficio da questo accordo tanto quanto le grandi aziende. Per quanto riguarda la parte normativa del contratto, abbiamo sempre detto che questo sarebbe probabilmente il dado più difficile da decifrare. Ma anche qui vedo progressi. Un sacco di persone si chiedono: "quando si discute l´allineamento delle norme in Ttip vi sarà certamente bisogna accettare di abbassare alcuni standard nella Ue?" Vorrei essere chiaro su questo punto molto importante: non stiamo abbassando gli standard in Ttip. I nostri standard di tutela dei consumatori, in materia di ambiente, protezione dei dati e sul cibo non sono all´altezza per la negoziazione. Non c´è un "dare e prendere" sulle norme in Ttip. Le norme sono già impostate le nostre diverse agenzie di regolamentazione su entrambi i lati dell´Atlantico, non dai negoziatori Ttip. Quello che ci proponiamo di raggiungere in Ttip è che coordinare più strettamente le agenzie di regolamentazione con l´altro: ... In modo che quando i livelli di sicurezza sono simili, doppio test e doppie ispezioni possono essere evitati in futuro per salvare le aziende denaro. E, in modo che i futuri differenze di regolamentazione possono essere evitati prima che diventino un ostacolo commerciale per le aziende, soprattutto per le Pmi. Questo significa anche: sì, ci saranno aree in cui non saremo in grado di accettare. Che è ok. Ormone manzo è un esempio. Permettetemi di essere ancora una volta molto chiaro: non abbiamo nemmeno discutere ormone manzo in Ttip e non potremo in qualsiasi momento nelle nostre discussioni. Perché? Poiché l´ormone della carne è vietata in Europa, e non abbiamo intenzione di cambiare questo. E i nostri partner americani lo sanno molto bene. Questo è anche il motivo per cui l´ambasciatore Froman e ho toccato una parte molto importante di questi negoziati: il dibattito che circonda le trattative e le tante preoccupazioni sollevate. Siamo entrambi consapevoli che Ttip è diverso da qualsiasi altro negoziato commerciale che è andato prima - il livello di interesse del pubblico è senza precedenti. E accolgo con favore una discussione aperta sul Ttip - che è salutare per la democrazia. Tutte le preoccupazioni e tutti gli interessi dovrebbero essere sentite - e sto ascoltando con molta attenzione. Inoltre, invito tutti gli europei a discutere anche le loro preoccupazioni circa Ttip con i rispettivi governi e parlamenti. Perché io sono sicuro che il Parlamento europeo non alla fine approvare un accordo commerciale che mina i nostri valori europei o le norme sociali che abbiamo costruito in tanti anni. A proposito, non vorrei approvare un tale accordo sia. Io semplicemente non farcela. In definitiva, non è chiaro controllo democratico ogni passo del cammino da tutti i governi degli Stati membri dell´Ue e il Parlamento europeo. Quindi cerchiamo di attenerci ai fatti su cui Ttip sarà costruita piuttosto che costruire un dibattito basata sulla paura. Nessun accordo commerciale sarà in grado di modificare il modelli americani basiamo le nostre società sull´Unione europea e. Non ci sarà nessun abbassamento delle nostre norme di sicurezza o di consumo in Europa ad ottenere questo affare fatto. Un sacco di barriere commerciali può essere rimossa senza muoversi di un millimetro su di loro. E siamo felici di essere esaminato su questo: non standard in Europa sarà abbassato a causa di questo accordo commerciale, non sul cibo, non l´ambiente, non per la protezione sociale, non sulla protezione dei dati. Farò in modo che Ttip non diventi un accordo ´di dumping´. Quindi, abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi, ma credo che le basi di un accordo commerciale solido sono impostati. Abbiamo deciso di rivederci a livello ministeriale dopo l´estate. Il prossimo appuntamento si terrà il 10-14 marzo 2014 a Bruxelles. Con l´incontro di oggi abbiamo anche preparato il terreno per il vertice Ue-usa del 26 marzo a Bruxelles, quando il presidente Obama incontrerà il presidente della Commissione europea Barroso e il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy per discutere le nostre relazioni bilaterali, di cui questo accordo commerciale, si spera diventeranno un pilastro di lunga data. Grazie.  
   
   
VP TAJANI VISITA LA REGIONE VALLONA DEL BELGIO PER FAR RIPARTIRE LA RIPRESA DELLE PMI LOCALI  
 
 Bruxelles, 19 febbraio 2014 - Come in molte regioni dell´Unione europea, le aziende in Wallonia hanno sofferto molto della crisi economica degli ultimi anni e hanno solo recentemente iniziato a mostrare segni di ripresa. Per aiutare le Pmi in Vallonia emergono dalla crisi e aiutarli a partecipare al prossimo ciclo di crescita economica, la vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani sta viaggiando a La Louvière con Daniel Calleja Crespo, direttore generale della Dg Imprese e Rappresentante per le Pmi. Saranno accompagnati da 500 rappresentanti di aziende provenienti da 37 paesi, molti dei quali saranno rappresentati in oltre 800 incontri bilaterali con le Pmi da Vallonia per formare nuove partnership e discutere le opportunità di collaborazione in settori chiave attive nella regione, come l´aeronautica, meccatronica, logistica e le industrie creative. Strategia Europa 2020 per la crescita - Una parte importante di questa visita sarà la strategia Europa 2020 per una conferenza di crescita, che il Vice Presidente si aprirà con il primo ministro belga, Elio Di Rupo e il Vice-presidente e Ministro dell´Economia della Vallonia, Jean-claude Marcourt. Questioni discusse includeranno l´internazionalizzazione e l´accesso ai mercati delle piccole e medie imprese, delle tecnologie abilitanti fondamentali, nonché cluster e specializzazione regionale. Il Vice Presidente sarà l´occasione per introdurre Cosme , una nuova 2300000000 € programma per le Pmi che mira ad affrontare le principali sfide che attualmente stanno affrontando, come l´accesso ai finanziamenti, accesso ai mercati esteri, il miglioramento del contesto imprenditoriale e il sostegno alle imprenditori. Tra le altre cose, questo programma aiuterà le imprese europee, comprese quelle in Vallonia, affrontare la crisi del credito attuale, consentendo loro di ricevere più di 22 miliardi di euro di prestiti garantiti per i prossimi sette anni ( Ip/13/1135 ). Al centro di questa visita, ospitato dalla regione della Vallonia e l´Agenzia Vallonia Trade & Investment "Awex", sarà l´ evento di business to business networking che si svolgerà nel pomeriggio. L´obiettivo della manifestazione è quello di promuovere partnership commerciali tra Vallonia e altre società europee, ma anche con altri paesi non europei in settori individuati come fattori chiave per raggiungere una crescita nella regione, tra cui: Aeronautica e spazio; Industria meccanica: meccatronica, materiali e superfici del futuro; Biotecnologie, in particolare (Bio)-pharma e Life-sciences; Trasporti e logistica; Industrie creative; Ambiente imprenditoriale favorevole. Anche se la regione Vallonia ha sofferto durante la recente doppia recessione, le previsioni per il futuro lascia spazio per un cauto ottimismo. Considerando che molte grandi impianti industriali hanno avuto difficoltà a causa della crisi, il settore delle Pmi ha resistito molto meglio che in molti altri paesi dell´Ue, con un incremento dell´occupazione di circa il 2% negli ultimi 5 anni. Sono state adottate misure politiche importanti negli ultimi anni nei settori di imprenditorialità, accesso ai finanziamenti, internazionalizzazione, ambiente e innovazione. Ad esempio, l´attuazione dei successivi Piani Marshall in Vallonia consiste di azione ambizioso prevede di affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali che portano opportunità per le Pmi della regione. Inoltre, la recente revisione delle prestazioni delle Pmi per la regione ( Memo/13/1045 ) dimostra che i principi dello Small Business Act hanno dato risultati incoraggianti. Economia creativa come motore del cambiamento economico. Da molti anni ormai la Vallonia ha investito nello sviluppo di settori specialistici ad alto potenziale di attività economica. Questa specializzazione regionale ha creato un ambiente di lavoro preferito per le Pmi in questi settori con un enorme potenziale per raggiungere i mercati globali. Oggi molte aziende in Vallonia fornire prodotti e servizi specializzati in settori come le biotecnologie e la salute (Biowin), le tecnologie ambientali (Greenwin), ingegneria meccanica (Mecatech), aeronautico e tecnologie spaziali (Skywin), agro-industria (Wagralim), così come il cluster logistico. Questa regione chiaramente ha scelto di sviluppare e modernizzare il suo tessuto economico, ponendo la creatività e l´innovazione al centro della loro strategia, in particolare con le Creativo Vallonia iniziative. Come risultato, la Vallonia, insieme con la Toscana, è una delle due regioni europee che sono state riconosciute dalla Commissione europea per la loro strategia di sostenere l´economia creativa come motore del cambiamento economico. In questo contesto, il Vice Presidente sarà anche possibile utilizzare questa visita di sottolineare le opportunità di finanziamento che usciranno il nuovo programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. Ad esempio, un nuovo "strumento per le Pmi" (con l´aiuto della rete Enterprise Europe Network) sarà sostenere le Pmi innovative, nel corso di un intero ciclo di innovazione: dalla concezione dell´idea innovativa, alla creazione finale del nuovo prodotto o servizio. Le aziende avranno quindi la responsabilità di commercializzare le loro innovazioni utilizzando i meccanismi esistenti per l´accesso ai finanziamenti.  
   
   
DISCORSO DI BENVENUTO DEL COMMISSARIO UE AL COMMERCIO KAREL DE GUCHT, IN VIA PRELIMINARE AGLI INCONTRI CON GLI STATI UNITI TRADE REPRESENTATIVE AMBASSADOR MICHAEL FROMAN SU UN ACCORDO TRANSATLANTICO TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP  
 
Washington, 19 febbraio 2014 – “La ringrazio molto Mike per questa calorosa accoglienza, anche se è una specie di freddo a Washington. Lasciatemi ancora una volta vi ringrazio molto per questa opportunità oggi e domani (17 e 18 febbraio) per discutere in modo approfondito circa l´indirizzo politico e di fare il punto in cui ci troviamo dopo tre turni di discussioni successo. Stiamo iniziando a identificare dove le difficoltà sono, dove le opportunità sono, e che strada avanti dovremmo prendere. Stiamo facendo progressi costanti. Direi progressi più stabile di quello che normalmente abbiamo in una trattativa commerciale, che non è mai facile. E la ragione principale di ciò è, naturalmente, che conosciamo molto bene. Le nostre economie si conoscono molto bene. Il commercio tra l´Unione europea e gli Stati Uniti è l´autostrada del commercio mondiale. Ci sono pochissime aziende di una certa dimensione che non sono attivi su entrambi i lati dell´Atlantico. Noi sappiamo di cosa si tratta, ed è per questo ci rendiamo conto, credo, che dobbiamo rendere questo grande passo in avanti e questa è un´occasione unica per farlo. E con il dovuto rispetto per i nostri norme di salute e sicurezza, per la nostra tutela dei consumatori, non è quello che ci accingiamo a negoziare su. Quello che stiamo cercando di fare è - nel quadro già molto moderno godiamo sia negli Stati Uniti e in Europa - Lavoriamo insieme per fare in modo che si possa continuare a svolgere un ruolo di primo piano sui mercati mondiali sulle norme e impostazioni standard - non in un ´shop´manner chiusa, ma in modo aperto. Quello che stiamo cercando di fare è assicurarsi che creiamo posti di lavoro su entrambi i lati dell´Atlantico. Quello che stiamo puntando è quello di avere gli investimenti esteri diretti ancor più di quello che già abbiamo e viceversa. In realtà, ciò che stiamo cercando di fare è di progredire insieme non solo tra le nostre economie, ma anche le nostre società che hanno molto in comune. Ciò non significa che l´Europa è esattamente lo stesso come gli Stati Uniti, ma d´altra parte, non riesco a trovare un paese o un gruppo di paesi che sono più vicini all´Europa di quello che sei. Naturalmente negoziare tra amici non è sempre facile. Così anche noi iniziamo a renderci conto che sì, abbiamo anche affrontare una serie di sfide. Siamo entrambi rendendo conto che dobbiamo superare insieme, che dovremo trovare non solo un accordo equilibrato, ma anche un accordo che è ambizioso. E sì che si richiederà, credo, un certo numero di non sempre facile discussioni, ma questo è alla fine quello che stiamo pagato. Così proveremo a farlo. E oggi e domani è il "kick-off" del processo politico che dovrebbe guidare questo commercio e investimento molto importante trattativa.  
   
   
BOSNIA-ERZEGOVINA - UE: LA DELUSIONE PROFONDA SULL´ATTUAZIONE SEJDIć-FINCI  
 
 Sarajevo, 19 febbraio 2014 - Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha visitato la Bosnia-erzegovina il Lunedi e Martedì a proseguire gli sforzi per aiutare i leader politici del paese per trovare i compromessi necessari per spostare la Bosnia-erzegovina avanti nel suo cammino europeo. Dopo aver completato un altro giro di lunghi colloqui si è rivolto ai media per informarli sui risultati. Questo è ciò che ha affermato il Commissario Füle: "Buongiorno. Prima di questo incontro con il Presidente Bevanda e primi ministri Nikšić e Cvijanović, ho avuto una sessione molto costruttivo e penetranti presso la delegazione dell´Ue con i rappresentanti delle organizzazioni della società civile, comprese le persone che hanno partecipato ai lavori del ´plenum´ a Tuzla e Sarajevo. Così la mia prima osservazione è sulla società civile. "E ´chiaro che il sistema politico in Bosnia-erzegovina deve diventare più sensibili ai agenda dei cittadini - condizioni per più posti di lavoro, la giustizia più efficiente ed equa opportunità nella vita. "Invito i politici della Bosnia ed Erzegovina (Bih) non ignorare le voci dei cittadini. C´è uno spazio importante per l´impegno dei cittadini - dovrebbero essere ascoltati - dovrebbero impegnarsi - dovrebbero essere in grado di farlo libero . Dalla paura della violenza, molestie, intimidazioni o effetti ci dovrebbe essere alcun violenza da qualsiasi parte - è del tutto inaccettabile. "La mia seconda osservazione: il risultato della riunione di ieri sera dei capi del partito sulla esecuzione della sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo nel caso ´Sejdić e Finci´ stato così profondamente deludente . "L´attuazione di questa sentenza non è un problema remoto o un problema virtuale. Si tratta di un obbligo internazionale della Bosnia-erzegovina che, in seguito alla volontà degli Stati membri, è oggi una chiave per progredire sul cammino verso l´Ue. Essa ha conseguenze reali. E significa la piena entrata in vigore del vostro dell´accordo di stabilizzazione e di associazione. Significa la possibilità per la Bosnia-erzegovina a presentare una candidatura credibile di adesione all´Ue. E questo significa inevitabilmente più riforme e miglioramenti nel paese e più investimenti. Voglio affrontare questa . Mito che qui in Bosnia Erzegovina eravamo sorta di coinvolti in qualche tipo di problema virtuale No, esattamente il contrario - il problema ha conseguenze molto chiare sulla vita di ogni cittadino della Bosnia-erzegovina. "Non dimenticate che dal 2010, tre iniziative formali erano stati processati, attraverso le istituzioni della Bosnia-erzegovina, per risolvere la questione. Loro non avevano avuto successo. Era giusto che abbiamo cercato di risolverlo, lavorando con i leader politici, perché abbiamo potuto lasciare alcun metodo possibile da parte. "Durante tutto il processo e ancora ieri sera ho visto qualche partecipanti facendo del loro meglio e ho visto gli altri parlare, ma ancora fare uno sforzo sincero. Ho quindi concluso i miei sforzi su questo tema, e ho informato i leader politici in seguito, e lo farò segnalare questa, in realtà ho già segnalato questo all´Alto Rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton, e attraverso di lei anche al Consiglio Affari esteri. Prossima settimana io personalmente segnalarlo al Segretario Generale del Consiglio d´Europa. Ora è il momento di nuovo per le istituzioni della Bosnia-erzegovina a portarla avanti. "La Bosnia-erzegovina rimarranno, almeno per il momento, in violazione dei suoi impegni internazionali. E ´una vergogna per i politici, attraverso l´inazione, a fallire - perché il resto della regione si sta muovendo in avanti verso l´Unione europea, e perché i cittadini chiedono ai politici di essere responsabili. "La mia terza osservazione è di sottolineare che si tratta non è la fine del nostro impegno con la Bosnia ed Erzegovina e dei suoi cittadini, ho sottolineato che i rappresentanti della società civile di questa mattina. Proprio ora con il presidente Bevanda ei due primi ministri, li ho informato su le tre nuove iniziative a beneficio del Paese, a beneficio dei cittadini della Bosnia-erzegovina. "In primo luogo, in tutta la regione, come abbiamo annunciato lo scorso ottobre, quando abbiamo pubblicato la strategia di allargamento, la Commissione europea sta mettendo un focus sulla migliore governance economica. Lancerò questo a Londra il prossimo Lunedi e la Bosnia-erzegovina sarà uno dei primi paesi di beneficiare di questo nuovo approccio. "Aiuteremo la Bosnia-erzegovina per preparare un programma nazionale di riforma economica . Ciò portare avanti le riforme e le azioni per affrontare il mercato del lavoro disfunzionale di questo paese, ottenere un migliore coordinamento delle politiche economiche e fiscali e di creare un ambiente migliore per le imprese. "Con lo stesso obiettivo, ci sarà anche proporre un programma Competitività e crescita a portare avanti le riforme settoriali -, ad esempio trasporti, telecomunicazioni ed energia - che miglioreranno la competitività della Bosnia-erzegovina, sbloccare gli investimenti, la crescita - e l´occupazione, che ha un ruolo particolare in questo nuovo approccio. L´attuazione del programma sarà anche beneficiare di presente e futuro dell´assistenza Ipa. Quindi questa nuova Ipa, con nuovo denaro, sarà collegato con le priorità di questo programma per affrontare le sfide economiche e sociali nel vostro paese. "In secondo luogo, in quel contesto, ho proposto la formazione di un gruppo di lavoro congiunto Ue-bih ad accelerare l´attuazione dei progetti finanziati dall´Ue nel vostro paese. Abbiamo 210 milioni di euro di progetti in corso e abbiamo quasi 150 milioni di euro di progetti che sono ancora iniziare, che non sono ancora oggetto di contratti o programmato un d dobbiamo accelerare questi progetti e dobbiamo fare in modo che si rivolgono preoccupazioni nei settori economici e sociali. "Ci dovrebbe essere benefici sociali ed economici molto chiare prodotte per le comunità. Più sostegno alle piccole e medie imprese, più programmi di inclusione sociale, l´elaborazione più rapida dei casi nei tribunali, e l´uso più efficiente del denaro dei contribuenti. «E terzo e, infine, abbiamo proposto di ampliare il dialogo strutturato sulla giustizia per iniziare anche ad affrontare alcuni degli elementi - importante per la Bosnia-erzegovina -. Del capitolo 23 dell´acquis comunitario Vorrei ricordare che il capitolo 23 tratta delle libertà fondamentali e della magistratura, e in particolare quello che abbiamo in mente è la lotta per la lotta alla corruzione. Intendiamo coinvolgere pienamente la società civile in questo. Un incontro dedicato a tali questioni dovrebbe avvenire molto presto e io sono ora, insieme ai miei colleghi, la preparazione questo incontro che si terrà all´inizio di marzo qui in Bosnia-erzegovina. "Ho iniziato questo briefing con un riferimento ai coraggiosi, quelli che in modo pacifico hanno deciso di adottare un approccio proattivo nel trattare le molte questioni attuali Bosnia e Erzegovina sta affrontando, quindi cerchiamo di concludere il mio intervento facendo riferimento a loro volta nuovamente. "Non solo il dialogo strutturato, esteso e rilanciato, ma anche della governance economica e questo gruppo di lavoro per accelerare l´uso del denaro Ipa dovrebbero essere usati come piattaforme per l´interazione attiva con i rappresentanti della società civile. Sarebbe il miglior contributo come per affrontare le vostre sfide nel più profondo, nel modo più efficiente. "  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: INIZIATIVA DEI CITTADINI RIGHT2WATER: "L´ACQUA NON È UNA MERCE"  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2013 - Il Parlamento europeo ha ricevuto ieri l’altro la prima audizione ufficiale di un´Iniziativa dei cittadini europei. La Right2water difende l´accesso universale all´acqua potabile e si oppone alla liberalizzazione dei servizi dell´acqua. "Credo che l´Europa si pronuncerà con una sola voce", ha sottolineato Anne-marie Perret, presidente di Right2water. L´audizione è stata presieduta dal presidente della commissione all´Ambiente, Matthias Groote. Gli organizzatori della campagna Right2water hanno richiesto alla Commissione europea di garantire l´accesso all´acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari per tutti i cittadini europei. Hanno anche richiesto che i servizi idrici non siano liberalizzati in Ue. "L´acqua non è una merce, ma una parte del nostro patrimonio. Questa iniziativa è un passo verso la giusta direzione: ma non è abbastanza e dobbiamo convincere la Commissione a fermare l´applicazione le logiche di mercato e le regole di competitività" ha spiegato Anne-marie Perret, presidente di Right2water. "Dobbiamo mouverci verso regole basate sul principio di giustizia e democrazia" ricordando che è importante educare i cittadini all´utilizzo delle iniziative di questo tipo. "Alcuni cittadini si sono rifiutati di firmare perché dovevano indicare il proprio numero di carta d´identità. E ci sono stati numerosi problemi con il sistema di firma on line". L´audizione ha riunito i rappresentanti della commissione alle iniziative dei cittadini, i deputati, la Commissione europea rappresentata dal vicepresidente Maroš Šefčovič, incaricato di stilare la risposta ufficiale dell´iniziativa entro il 20 marzo. "Durante l´incontro ci siamo resi conto dell´importanza dell´accesso all´acqua come diritto" ha aggiunto Groote, presidente della commissione all´Ambiente. L´audizione è stata organizzata da Envi in associazione con le commissioni alla Sviluppo, al Mercato interno e alle Petizioni.  
   
   
UE: CONVEGNO CESE CHIEDE UN NUOVO PARTENARIATO GLOBALE PER L´ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ E LO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
 Bruxelles, 19 febbraio 2014 - Dal 13 al 14 aprile, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha riunito esperti provenienti da una vasta gamma di gruppi della società civile, insieme con le parti interessate nazionali dell´Unione europea e delle Nazioni Unite per discutere le sfide e le prospettive per la preparazione del post-2015 agenda sullo sviluppo sostenibile Obiettivi di sviluppo (Sdg). L´eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile erano entrambi al centro dei dibattiti della Conferenza Partnership Globale. "Abbiamo bisogno di girare il 21 ° secolo da un secolo di fragilità in un secolo di sostenibilità", ha affermato il commissario Janez Potočnik , che ha anche sottolineato che la povertà possa essere efficacemente eliminata solo se accettassimo i confini del pianeta. Secondo lui, il quadro post-2015 sullo sviluppo sostenibile obiettivi potrebbe essere un punto di riferimento importante per l´umanità, come la dichiarazione dei diritti umani. L´importanza e la rilevanza di questa conferenza è stato confermato dalla vasta gamma di argomenti discussi durante l´uno e un evento di mezza giornata lungo. I temi all´ordine del giorno comprendevano la promozione della parità di genere e l´empowerment delle donne, chiamate a frenare il riciclaggio di denaro e combattere la corruzione, nonché proposte per un modello quota per impronte ambientali, tra molti altri. Il messaggio generale è che tutti i paesi dovevano essere a bordo, assumersi le proprie responsabilità specifiche e aumentare i loro sforzi in questo settore. Csaba Kőrösi , Rappresentante permanente dell´Ungheria alle Nazioni Unite e co-presidente del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile Obiettivi, ha sottolineato la visione delle Nazioni Unite di costruire consenso intorno a una serie limitata ma ambizioso di obiettivi e messo in guardia contro sottolineando il divario Nord-sud . Vicepresidente del Cese Hans-joachim Wilms ha sottolineato la necessità di individuare e affrontare le radici della povertà, la disuguaglianza e il degrado ambientale. "Lo sviluppo sostenibile deve diventare una realtà politica", ha concluso. Stato raggiunto un accordo comune sul ruolo cruciale delle parti interessate della società civile, le imprese, i governi locali e regionali, che dovevano essere pienamente coinvolto nello sviluppo delle politiche e il quadro di attuazione. Le conclusioni di questa conferenza, che sarà comunicato alla Commissione europea, Parlamento e Consiglio, informeranno queste istituzioni in merito al processo di definizione di una posizione dell´Ue sul lancio di negoziati sul quadro post-2015.  
   
   
FONDI U.E.: CHIODI,NON ANCORA DEFINITO ACCORDO PARTENARIATO IL PRESIDENTE,DAL 2015 RISORSE REGIONALI PER SVILUPPO  
 
Pescara, 19 febbraio 2013 - "Nel periodo 2007-2013, in relazione alle politiche di sviluppo, l´Abruzzo ha potuto contare esclusivamente sui fondi europei a causa del macigno del debito. A partire dal 2015, però, avremo a disposizione risorse regionali per 60 milioni di euro che potranno essere utilizzate per il sostegno alle politiche di sviluppo e di welfare come effetto della riduzione del debito pubblico regionale del 25 per cento". Lo ha confermato, ieri, a Chieti, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in occasione di un confronto, tenutosi nella sede fieristica della Camera di Commercio, sul tema della programmazione dei fondi europei 2014-2020 ed organizzato da Ance, Cna, Confapi, Confartiginato, Confesercenti, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. "In sostanza, - ha proseguito il Presidente - in un quinquennio, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini e senza fare ulteriore debito, potremo contare su ben 300 milioni di euro di fondi regionali. Una cifra almeno pari se non superiore a quella che arriverà dall´Europa. Ovviamente - ha proseguito Chiodi - ci confronteremo con il partenariato e nel momento in cui dovremo parlare di coordinamemto delle nostre azioni, bisognerà tenere conto di questa interessante prospettiva". In relazione, poi, alle critiche che vengono abitualmente rivolte alla Giunta regionale sulle politiche di programmazione e di utilizzo delle risorse, Chiodi ha ricordato che "nel maggio scorso sono iniziati gli incontri a livello di partenariato e a novembre sono state già chiuse le linee guida dopo un serrato e proficuo confronto che si è sviluppato ai massimi livelli. A tal proposito, posso garantire che non c´è stata affatto autoreferenzialità". In merito, poi, all´utilizzo delle risorse relative alla programmazione 2007-2013, il presidente della Regione ha rivelato che, "di fatto, la programmazione vera e propria è partita solo nel 2009 e quindi è stato necessario mettere in campo azioni straordinarie per recuperare i ritardi ed evitare il disimpegno automatico dei fondi". Chiodi ha anche riferito che "la programmazione sta andando avanti nonostante manchi ancora una accordo di partenariato nazionale che lo Stato non definisce ancora in maniera compiuta con l´Unione europea. Quindi - ha rimarcato il Presidente - non è che siamo noi Regione in ritardo ma è il sistema complessivo a non essere reattivo. La verità - ha aggiunto - è che, su questo punto, stiamo vivendo un momento di confronto tutt´altro che sereno con il Governo. Anzi, in realtà, in questi anni, abbiamo dovuto confrontarci con più Governi ed ora cambieranno ancora una volta i nostri interlocutori a Roma. Questo stato di cose - ha concluso - non ha certo favorito e non favorisce una Regione come l´Abruzzo che è in transizione e che avverte uno squilibrio eccessivo di risorse anche rispetto ad altre Regioni nella stessa condizione. Su questi temi ho sollecitato la stessa Commisione europea, il governo Letta e ora affronterò nuovamente la questione con il nuovo Governo con l´auspicio di arrivare a delle certezze sui fondi a disposizione per il settennio 2014-2020".  
   
   
GOVERNO, MARONI: MI AUGURO MASSIMO IMPEGNO SU EXPO  
 
 Milano, 19 febbraio 2013 - "Mi auguro che i nuovi ministri facciano quello che devono fare e che su Expo il nuovo premier dimostri lo stesso impegno del suo predecessore". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando a margine di una visita allo stabilimento dell´Azienda agroittica lombarda di Calvisano (Brescia). "Spero che nei Ministeri chiave per il territorio, in particolare in quello delle Infrastrutture, ci siano persone all´altezza, altrimenti il rischio è che i lavori si fermino. Da parte nostra il dialogo è costante e la collaborazione avuta con il ministro Maurizio Lupi è stata eccezionale. Se arriva qualcun altro che ci mette quattro o cinque mesi per vedere come funzionano le cose, sarebbe davvero un problema".  
   
   
MARONI: TAGLIANDO GIUNTA DOPO INCONTRO DEL 21 MARZO CON LA SOCIETÀ  
 
 Milano, 19 febbraio 2013 - "Il rimpasto? Ho detto a settembre e lo ripeto che ad un anno dalla nascita della Giunta faremo il tagliando. Visto che siamo stati proclamati il 18 marzo 2013 e che la Giunta è stata formata il 20 marzo, abbiamo deciso che il prossimo 21 marzo, esattamente un anno dopo il nostro arrivo, faremo a Villa Erba a Como un incontro con le parti sociali per illustrare quanto abbiamo fatto in questo nostro primo anno e ascoltare i giudizi del mondo della società lombarda su quello che abbiamo fatto e che dovremo fare". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti, a margine dell´inaugurazione del Milan Club ´Lombardiablo´ al 19esimo piano di Palazzo Pirelli. "Da lì - ha proseguito Maroni - partirà quella verifica, il tagliando, che potrà anche portare ad una modifica degli assetti di Giunta ma solo sulla base delle cose fatte e sulla capacità degli assessori di fare, non certo su altre cose. Il manuale Cencelli o robe di questo genere non abitano qui".  
   
   
REGIONALI SARDEGNA - PRESIDENTE, DATO FINALE: PIGLIARU 42,44% E CAPPELLACCI 39,65  
 
Cagliari, 19 febbraio 2013 - Le operazioni di spoglio per l´elezione del presidente e del nuovo Consiglio regionale della Sardegna si sono concluse con Francesco Pigliaru in testa col 42,44% davanti ad Ugo Cappellacci col 39,65%. Il dato finale è stato comunicato dall´Ufficio Elettorale anche se mancano ancora otto sezioni sui 1828. In queste otto (ritenute, comunque, ininfluenti per il risultato) si è preso atto atto che non era possibile per problemi e contrasti sull´assegnazione dei voti chiudere le operazioni e i presidenti hanno quindi deciso di inviare tutta la documentazione ai Tribunali delle circoscrizioni. Non si segnalano variazioni di rilievo per il risultato degli altri candidati alla presidenza, con Michela Murgia al terzo posto col 10,30%, Mauro Pili al quarto con 5,34%, Pier Franco Devia quinto con 1,03% e ultimi Gigi Sanna con lo 0,82%. In termini di voti, Francesco Pigliaru ha chiuso con 312.982 preferenze, con uno scarto di poco più di 20 (rpt 20) mila voti rispetto a Ugo Cappellacci che si è fermato a 292.395.  
   
   
BOLZANO: LA GIUNTA: IMPUGNATA LA LEGGE DI STABILITÀ 2014  
 
Bolzano, 19 febbraio 2014 - La Giunta provinciale ha deliberato oggi di impugnare la Legga di stabilità 2014 varata a dicembre dal Governo Letta: "Contiene una serie di disposizioni lesive dell´autonomia finanziaria e della competenza legislativa della Provincia", ha spiegato il vicepresidente Christian Tommasini. Come già la Provincia di Trento, anche la Giunta altoatesina ha deciso di impugnare la Legge di stabilità 2014 del Governo davanti alla Corte costituzionale: un passaggio necessario considerate da un lato la previsione delle riserve all´erario che contrastano con lo Statuto di autonomia e dall´altro la scadenza del 25 febbraio per il possibile ricorso. La misura era stata anticipata dai presidenti Kompatscher e Rossi nel recente incontro a Roma con il ministro agli Affari regionali Graziano Delrio. "Con la legge di stabilità per l´anno in corso lo Stato impone alla Provincia accantonamenti forzosi in relazione al concorso al risanamento della finanza pubblica - ha sottolineato il vicepresidente Christian Tommasini - che riteniamo in violazione dello Statuto di autonomia." Il riferimento è in particolare alla reintroduzione delle riserve all´erario e al mancato accordo Stato-provincia previsto statutariamente. Si ravvisano quindi disposizioni lesive dell´autonomia finanziaria e delle competenze provinciali, da qui l´impugnativa. Resta confermata la disponibilità delle autonomie speciali a trattare con il nuovo Governo al tavolo che era stato aperto a inizio febbraio con il ministro Delrio e ad arrivare a un eventuale ritiro del ricorso.  
   
   
IL SINDACO DI ROMA, MARINO, “TAGLIO MIO STIPENDIO PER RISPETTO DIFFICOLTA’ ECONOMICHE COMUNE”  
 
Roma, 19 febbraio 2014 - Dichiarazione del sindaco di Roma, Ignazio Marino. “In questi mesi abbiamo avviato un’azione ispirata a criteri di efficienza e sobrietà nell’uso delle risorse pubbliche. Un’azione che è passata ad esempio attraverso l’eliminazione delle auto blu, la razionalizzazione dei costi con la delibera sulla centralizzazione degli acquisti, che a regime consentirà un risparmio di almeno 250 milioni di euro all´anno, e un taglio del 10 per cento al budget di ciascun assessore per incarichi di staff. Ora, a mio avviso, tenuto conto della crisi economica che stanno vivendo i cittadini e delle serie difficoltà finanziarie in cui versa il Comune, occorre uno sforzo in più da parte della politica e dell’amministrazione. Per questo, ho deciso di ridurre per il 2014 il mio stipendio del 10% e mi aspetto uno sforzo analogo da tutti coloro che hanno a cuore la città di Roma. Penso anzitutto, ma non solo, agli assessori, a chi ricopre incarichi apicali nelle aziende di Roma Capitale, agli staff dei componenti della Giunta, che non potranno percepire uno stipendio complessivo superiore a quello del sindaco. Ringrazio infine il Capo di Gabinetto che ha rinunciato all´indennità legittimamente prevista al momento del conferimento dell´incarico, peraltro inferiore a quella riconosciuta ai suoi predecessori. Lo stesso percepirà pertanto il medesimo trattamento economico complessivo precedentemente riconosciuto dall´amministrazione di provenienza. Più in generale, ritengo che occorra avviare un percorso nazionale di riflessione su tutte le di riconsiderazione delle retribuzioni più elevate.”  
   
   
TOSCANA: LA GIUNTA REGIONALE DI MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - I lavori della Giunta regionale di mercoledì 19 febbraio saranno trasmessi in diretta online a partire, indicativamente, dalle ore 11.00. Sarà possibile collegarsi allo streaming dalla home page di www.Regione.toscana.it  e www.Toscana-notizie.it  Nelle risorse correlate l´ordine del giorno della Giunta a partire da mercoledì mattina. Al termine della seduta sarà resa pubblica la registrazione video. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
TRENTO: UN´AMMINISTRAZIONE ANCORA PIÙ TRASPARENTE E ACCESSIBILE  
 
Trento, 19 febbraio 2013 - Proseguono gli interventi per avvicinare la macchina amministrativa ai cittadini, anche attraverso l´ausilio della tecnologia informatica. Ci sono nuove funzionalità e possibilità di ricerca degli atti amministrativi sul portale della Provincia autonoma di Trento. Da oggi, nella pagina dedicata a delibere, determinazioni, decreti e provvedimenti è disponibile una nuova sezione intitolata "Amministrazione Trasparente - Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici" e inoltre la pubblicazione delle determinazioni sul sito potrà avvenire in maniera ancora più immediata. Il percorso è il seguente: www.Provincia.tn.it  - area rossa "Provincia autonoma" - sezione "Delibere, determinazioni, decreti e provvedimenti agenzie" - oppure direttamente http://www.Delibere.provincia.tn.it  Come detto ci sono due importanti novità in questa sezione del portale provinciale. La prima è che la pubblicazione delle determinazioni sul sito non avverrà più di norma solo il lunedì, per tutte le determinazioni adottate la settimana precedente, ma potrà ora avvenire entro il giorno successivo alla loro adozione, a vantaggio della tempestività dell´informazione. La seconda è che è stata attivata un’area specifica denominata “Amministrazione Trasparente - Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici” in cui gli utenti possono trovare pubblicati - in sezioni distinte - tutti gli atti di interesse generale nonché i criteri di attribuzione e i singoli provvedimenti di concessione di benefici di natura economica, come la concessione di contributi e finanziamenti di qualsiasi natura a soggetti pubblici e privati. Il sito “Delibere, determinazioni, decreti, provvedimenti agenzie” della Provincia autonoma di Trento è molto consultato, oltre che dagli operatori, anche da utenti esterni come giornalisti, cittadini, imprese e Caf. Si confida quindi che le novità siano apprezzate da un pubblico numeroso, che da oggi potrà consultare prima provvedimenti e informazioni, resi disponibili sul web anche in modalità "mirata" (es. Selezionando solo i provvedimenti di concessione di contributi) e quindi ancora più facilmente e rapidamente reperibili.  
   
   
BOLZANO: VIA LIBERA AL BILANCIO, FONDI IN CRESCITA DELL´1,9%  
 
Bolzano, 19 febbraio 2014 - Ammonta a 5,181 miliardi di euro, l´1,9% in più rispetto allo scorso anno, il bilancio di previsione 2014 della Provincia di Bolzano. Il documento è stato approvato questa mattina (18 febbraio) dalla Giunta provinciale, e passerà ora alla discussione in Consiglio. Il vicepresidente Christian Tommasini sottolinea che "non vi sono tagli su temi chiave come welfare e formazione". "Si tratta di una sorta di bilancio di transizione - ha commentato Tommasini - in attesa che nei prossimi mesi si insedi il gruppo di esperti chiamati a riesaminare e rivedere il sistema. Il primo bilancio redatto secondo i nuovi criteri sarà probabilmente quello del 2016". Nel frattempo, però, il documento di previsione relativo al 2014 fa registrare alcuni passaggi che inducono all´ottimismo. "L´aumento dei fondi è pari all´1,9%", ha spiegato il vicepresidente, mentre il Segretario generale della Giunta provinciale, Eros Magnago, ha aggiunto che "se si tiene conto del solo volume spendibile, la crescita tocca addirittura il 3,2%". Confermati gli sgravi fiscali per un totale di 93 milioni di euro, suddivisi fra la creazione di una no-tax area sino ai 20mila euro per l´addizionale Irpef, la riduzione dello 0,1% dell´aliquota Irap (da 2,98% a 2,88% l´aliquota ordinaria, da 2,5% a 2,4% quella agevolata) e le agevolazioni Imu, vengono confermati sia il 10% di risparmio sulla tassa automobilistica, sia la destinazione alla lotta contro le dipedenze di parte delle imposte su giochi e scommesse. "Naturalmente questi importanti sgravi - ha sottolineato Tommasini - richiedono altre misure di risparmio per reperire le risorse necessarie, ma siamo riusciti a evitare ogni tipo di taglio in settori chiave come il welfare, la formazione e il lavoro". Uno dei passaggi chiave, anche in ottica futura, riguarda l´economia. "L´obiettivo è quello di ridurre i contributi diretti - ha aggiunto il vicepresidente della Provincia - e dare maggiore spazio al fondo di rotazione. Nel bilancio figurano meno risorse a disposizione dell´economia, ma queste sono controbilanciate dai fondi Alto Adige Finance". Analizzando il bilancio capitolo per capitolo, spiccano gli aumenti per opere pubbliche e viabilità, frutto di impegni da rispettare per il completamento di alcuni lavori, mentre il boom dell´edilizia agevolata (da 13,5 a 100 milioni) è motivato dal fatto che lo scorso anno erano stati utilizzati fondi fuori bilancio, azzerando o quasi le risorse destinate a questo settore. In lieve calo, invece, gli stanziamenti per sanità e politiche sociali, controbilanciati però dagli investimenti in infrastrutture (ad esempio 35 milioni per l´Ospedale di Bolzano) e dalle misure di sostegno elargite da agenzie "satellite" della Provincia come l´Asse. Taglio da 5 milioni, infine, per le spese amministrative generali, mentre la finanza locale risente degli accantonamenti effettuati dallo Stato solo in parte mitigati dalla Provincia.  
   
   
RAGIONI E OBIETTIVI DEL RILANCIO DELLA GIUNTA REGIONALE: INTERVENTO DI ROSSI SUL SUO BLOG  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - Quali sono le ragioni e gli obiettivi del rilancio della giunta regionale. Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, torna sulle novità nella composizione dell´esecutivo (tre nuovi assessori) e nelle priorità programmatiche con un intervento pubblicato sul suo blog, "Il signor Rossi". Il link al testo. Http://ilsignorrossi.it/il-rilancio-della-giunta-regionale-ragioni-e-obiettivi/    
   
   
IL LABORATORIO TEMATICO “CALABRIA EUROPA 2020”  
 
Catanzaro, 19 febbraio 2014 - L’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini presenterà il Laboratorio tematico “Calabria Europa 2020”, mercoledì prossimo, 19 febbraio, alle ore 9.30 alla Fondazione Mediterranea Terina a Lamezia Terme. Il Laboratorio Calabria Europa 2020 rappresenta un ponte ideale tra l’attuale programmazione e il nuovo ciclo dei fondi comunitari. Si sviluppa attraverso l’approfondimento delle principali tematiche relative alla programmazione 2014/2020 e accompagna lo sviluppo di progetti di cooperazione e di strumenti partecipativi per sviluppare la capacità istituzionale. L’incontro di mercoledì è rivolto, tra gli altri, agli enti locali e agli “stakeholders” (portatori di interessi) territoriali, vuole promuovere l’attività del laboratorio e avviare un confronto, affinché i soggetti territoriali calabresi siano maggiormente informati e pronti a cogliere le opportunità di finanziamento legate al periodo 2014-2020. Nel corso del convegno si illustreranno le tappe del Laboratorio Calabria-europa 2020 e importanti iniziative di cooperazione che aprono al confronto internazionale e rappresentano un’opportunità concreta di crescita per i territori calabresi: uno riguarda la valorizzazione e lo sviluppo delle aree interne, un altro la costituzione di una rete territoriale per un migliore accesso ai servizi di giustizia, un altro ancora è relativo alla capacità istituzionale e, in particolare, alla divulgazione delle informazioni e degli strumenti idonei ad accrescere la partecipazione dei soggetti territoriali calabresi ai finanziamenti diretti della Commissione Europea. All’evento di presentazione del “Laboratorio Calabria Europa 2020” parteciperanno i rappresentanti di alcune Regioni francesi e greche coinvolte nell’iniziativa di cooperazione legata alle aree interne. Il programma dell’evento prevede, dopo la presentazione del Laboratorio Calabria Europa 2020, workshop di approfondimento sulle iniziative di cooperazione, che si svolgeranno in sessioni parallele e destinati a specifici gruppi target individuati dall’Amministrazione regionale. Nel corso dei workshop si porranno le premesse per l’individuazione delle aree coinvolte e dei beneficiari dei finanziamenti.  
   
   
RAPPORTO FONDAZIONE LA MALFA. VENDOLA: "AL SUD NON SOLO ECONOMIA DEL BRICOLAGE"  
 
 Bari, 19 febbraio 2014 - “Credo che in un quadro catastrofico, quale quello che descrive un Sud in una condizione nazionale di grave crisi economica e di rischio di fuoriuscita dalla storia industriale del nostro paese, la Puglia rappresenti un luogo di grande vivacità, legata proprio alla volontà ostinata di fare politica industriale”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola concludendo a Bari il convegno dedicato alla presentazione del “Terzo Rapporto della Fondazione Ugo La Malfa sulle imprese industriali del Mezzogiorno 2008/2012”. “Penso che le proposte contenute nel Rapporto – ha aggiunto Vendola - riguardino la necessità di non abbandonare il Sud. La Puglia non si può salvare da sola, la Puglia si salva se, insieme al Mezzogiorno e al sistema paese, è in grado di accogliere la sfida di una globalizzazione nella quale non si può essere protagonisti con la paura, si è protagonisti con il coraggio. Ma serve uno Stato che capisca che il Sud non può fare economia del bricolage, non può fare solo turismo e artigianato. L’industria e l’agricoltura sono le due gambe fondamentali sulle quali può camminare il Mezzogiorno d’Italia”. Per Vendola “occorre, in qualche modo, costringere il pubblico a vincolare, per esempio il sistema degli incentivi, ad obiettivi di qualità: far crescere quantitativamente e dimensionalmente il sistema di imprese, farlo crescere con i processi di innovazione che riguardano anche gli insediamenti industriali, le forme degli apparati produttivi, i modelli produttivi”. “Per quanto riguarda la Puglia – ha concluso Vendola – l’innovazione è stata la chiave fondamentale, la bussola utilizzata in tutti i settori”. “Non bisogna rinunciare a una politica industriale nel Mezzogiorno - ha detto Giorgio La Malfa nel suo intervento di presentazione del Rapporto - la piccola e media impresa rimane il settore più solido dell’economia nazionale, tanto che se ci fosse un crescita progressiva di questo comparto di imprese, si potrebbe guardare con fiducia alle prospettive di ripresa dell’economia italiana”. La Malfa ha poi chiesto un forte impegno finalizzato a rafforzare proprio questo comparto, sottolineando la necessità di “puntare al miglioramento dell’insegnamento universitario, al sostegno della ricerca scientifica e tecnologica e al collegamento fra queste attività e le attività industriali”.  
   
   
POTENZA FORMAZIONE PROFESSIONALE INNOVAZIONE DIGITALE SEMINARI SMART CITY  
 
Basilicata, 19 febbraio 2014 -, Basilicata territorio “smart”: in senso di piccolo, ma soprattutto nell’accezione di “intelligente”, con le città che possono rappresentare dei piccoli laboratori in cui sperimentare nuove partnership tra Pubblico, privato (in forma aggregata) e cittadini, chiamati a rappresentare il ruolo di “sensori”, come nella migliore letteratura partecipata delle smart cities. Se ne è discusso a Potenza all’interno di un seminario organizzato dalla locale Camera di Commercio, in collaborazione con il Dintec, Consorzio per l’innovazione tecnologica del sistema camerale, dal titolo: “Reti di impresa e città del futuro: progettare comunità intelligenti a misura di impresa e di cittadino”. Non è un caso che sia stata la Camera di Potenza ad ospitarlo: già nel 2010, l’Ente camerale fu il primo, a livello nazionale, ad organizzare un Bando a sostegno delle reti di impresa, avvertendo in tutta l’urgenza la necessità di rispondere alla crisi attraverso l’aggregazione, affinché le imprese potessero affrontare la sfida dei nuovi mercati, superando il blocco dei consumi interni che ha provocato una catastrofe in termini di mortalità aziendale. Il presidente Lamorte, nel ricordare anche la felice esperienza di Nidi Tecnofrontiere – nato per far germogliare le idee di impresa innovative in ambito spin off e startup e poi evolutosi nella moderna Startcup Basilicata – ha augurato l’avvio di un percorso di crescita inclusiva in cui ragionare sul futuro delle città attraverso un dialogo più stretto tra le istituzioni e tra queste e il tessuto delle imprese e dei cittadini. Concetto ripreso e reso operativo dal progetto Smart Basilicata, come ha ricordato il professor Giovanni Carlo Di Renzo, Prorettore Vicario dell’Università degli Studi della Basilicata e animatore di diversi spin off nati in ambito accademico, il quale ha ricordato come in Basilicata siano nate esperienze di impresa qualificate in diversi ambiti come l’ingegneria sismica, le tecnologie alimentari, il recupero dei beni archeologici. Ugo Bonelli, consulente Dintec, ha poi inquadrato il contesto Smart city e ha tratteggiato il ruolo della governance ponendo l’accento sulla necessità di una forte sinergia tra le componenti pubbliche, private e dei cittadini (attraverso le associazioni), mentre Beniamino Murgante, docente dell’Ateneo lucano e consulente Dintec, ha esplorato le best practice di smart cities a livello mondiale. Nel corso del dibattito, sono intervenuti Angela Conte, artigiana digitale che ha preannunciato la nascita del primo fablab potentino, e Daniele Mastroberti, creatore di un’app che geolocalizza i parcheggi liberi ed è utile per chi si trova a viaggiare in città. Due esempi di talenti locali che si mettono in gioco con i rispettivi team di lavoro ma chiedono sostegno in termini di ascolto da parte delle Istituzioni. A chiudere l’incontro, l’assessore alle Attività Produttive della Regione Basilicata, Raffaele Liberali, chiaro nell’impostare un’azione programmatica che guardi all’emergenza (soprattutto in materia di accesso al credito) ma soprattutto alla programmazione in funzione dell’autoimpresa, dell’innovazione sociale, dei temi digitali e del turismo, attraverso una task force di esperti che possa valutare strategie e riesca a valutare le azioni ex post. “Mai più contributi a pioggia” e “No a reti di impresa come lobby” sono stati due dei capisaldi più categorici del suo intervento.  
   
   
YOUTH GUARANTEE, INCONTRO PROVINCE E PARTI SOCIALI: "AVVIATO CONFRONTO. DOPO CONDIVISIONE PRONTI AD ACCORDO CON GOVERNO"  
 
Napoli, 19 febbraio 2013 - Si è tenuto , presso la sala della Giunta regionale, il primo confronto tra l´assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi, le Province e le parti sociali sul programma "Youth Guarantee Campania". Al centro dell´incontro, l´analisi del programma, degli strumenti e le azioni che, attraverso l´integrazione di servizi pubblici e privati, verranno messi in campo nei prossimi mesi per favorire l´incontro tra domanda e offerta di lavoro dei giovani della Campania. "Dopo aver ampiamente discusso con il Ministero del Lavoro e con le altre Regioni che, con la Campania, costituiscono l´Unità di Missione nazionale, abbiamo avviato il confronto con Province e parti sociali." Così l´assessore Nappi al termine dell´incontro. "Anche per una misura così importante sul piano nazionale ed europeo, per noi resta importante il confronto con le parti sociali e le istituzionali territoriali, come è sempre accaduto, a partire dal Piano di azione per il lavoro, dal 2010 ad oggi. Soltanto dopo aver condiviso le loro proposte e i loro suggerimenti, saremo pronti a sottoscrivere il documento col Governo. Una nuova pagina di condivisione e di coesione sociale che intendiamo mettere in campo per affrontare, dal lato giusto, questa ennesima sfida per i giovani della nostra terra", conclude Nappi.  
   
   
ORATORI MARCHIGIANI, LA REGIONE INDIVIDUA I CRITERI PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI.  
 
Ancona, 19 febbraio 2013 - Valorizzare la funzione educativa degli oratori. Un impegno e un obiettivo confermato anche per il 2014 che la Giunta regionale intende perseguire con i 510 mila euro stanziati in bilancio. Una somma che, nonostante gli inevitabili tagli che hanno interessato pressoché tutti gli ambiti della politica regionale, è, secondo l’assessore alla Famiglia, Luigi Viventi, “significativa di una particolare attenzione riservata al settore”. La Giunta regionale ha dunque emanato i criteri per la concessione degli aiuti agli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica e alle associazioni cattoliche nazionali degli oratori presenti nelle diocesi marchigiane. Nel dettaglio, si sostengono progetti coerenti con la programmazione regionale, che dovranno concludersi entro il 31 dicembre dell’anno in corso e che dovranno pervenire in Regione entro il 31 marzo 2014. Non potrà essere ammessa a finanziamento più di un’iniziativa per diocesi, secondo un criterio che preveda la turnazione di tutti gli oratori esistenti nell’arco di un biennio. Una quota parte del finanziamento regionale va all’associazione Amici del centro Giovanni Paolo Ii e del Santuario Lauretano, individuata dalla Regione ecclesiastica marchigiana come promotrice di un progetto di dimensione regionale. “Gli oratori svolgono una funzione sociale ed educativa che va sostenuta – afferma Viventi – e sono centri di aggregazione diffusi sul territorio, punto di riferimento per tanti ragazzi. Rappresentano inoltre un anello della catena di solidarietà che le comunità locali hanno costruito con impegno e che la Regione sostiene, per favorire percorsi educativi d’integrazione, d’inclusione, di contrasto alla devianza minorile e di superamento delle disabilità”.  
   
   
SORPRESA: LA P.A. ITALIANA E´ MAGRA E POCO COSTOSA. MA DEVE CAMBIARE LO STESSO PER IL PERSONALE PUBBLICO SPENDIAMO 2.717 EURO A TESTA, IL 33% MENO DEI FRANCESI, E IL NUMERO DEI DIRIGENTI È CROLLATO. MA IL SETTORE NECESSITA COMUNQUE DI UN CAMBIAMENTO RADICALE, SPIEGHERANNO GLI STUDIOSI DELL´OCAP SDA BOCCONI IN UN INCONTRO GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO  
 
 Milano, 19 febbraio 2014 -Il pubblico impiego italiano sta dimagrendo (-5,5% in quattro anni) e costa sempre meno ai cittadini. Il numero di dipendenti e la spesa per il personale sono in linea con il resto d’Europa e ben al di sotto di realtà come Francia e Regno Unito. Eppure il settore ha bisogno di un piano straordinario, che ne migliori l’efficienza senza continuare a incidere indistintamente sul personale, spiegheranno gli studiosi dell’Osservatorio Sda Bocconi sul cambiamento delle amministrazioni pubbliche (Ocap) giovedì 20 all’incontro “La p.A. Che vogliamo” (Aula Magna, via Roentgen 1, ore 10,30). Tra il 2008 e il 2012 il numero dei dipendenti pubblici è diminuito del 5,5% portandosi a 3.238.474 unità e la spesa per i dipendenti pubblici è calata del 4,38% a 165,4 miliardi di euro, ovvero 2.717 euro pro capite - poco al di sotto della media europea (2.736 euro), ma ben al di sotto di paesi dalle dimensioni e dallo sviluppo paragonabili al nostro, come Francia (4.080 euro pro capite) e Regno Unito (3.260 euro). Anche il rapporto tra la spesa per i redditi da lavoro dei dipendenti pubblici e totale della spesa pubblica corrente si è portato leggermente al di sotto della media europea (24,8% contro 24,9%), con un calo di quasi due punti dal 2008. Ancora più significativo è il taglio del numero dei dirigenti pubblici tra il 2007 e il 2012: -19% nei ministeri, -13% nelle regioni a statuto ordinario, -31% nelle province, -20% nei comuni. Altra nota positiva è il tasso di femminilizzazione della p.A., ben al di sopra di quello del settore privato anche a livello dirigenziale. Le dirigenti donne, tra il 2007 e il 2012, sono passate dal 35,3% al 39,49% nei comuni, dal 26,44% al 31,07% nelle province, dal 30,18% al 36,31% nelle regioni a statuto ordinario e dal 34,47% al 42,93% nei ministeri. “La terapia d’urto inaugurata nel 2010, e che si concretizza soprattutto in riduzione del turn-over e blocco della contrattazione”, spiega Giovanni Valotti, responsabile dell’Ocap, “hanno avuto un effetto di dimagrimento, ma anche effetti collaterali come l’invecchiamento del personale, con quasi metà dei dipendenti over 50”. Nel corso del convegno si proporranno interventi straordinari in cinque aree: bilanci e controlli; innovazione e agenda digitale; gestione dei servizi e partnership pubblico-privato; performance management; human resources management. All’incontro, introdotto da una videointervista preregistrata a Graziano Delrio, ministro uscente per gli Affari regionali e le autonomie locali, parteciperanno: Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl; Angelo Cardani, presidente Agcom; Emilio Del Bono, sindaco di Brescia; Gaetano Maccaferri, vicepresidente Confindustria; Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia; Giuliano Pisapia, sindaco di Milano; Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano; Livia Pomodoro, presidente Tribunale di Milano; Giuseppe Sala, commissario Expo Milano 2015.  
   
   
DISCRIMINAZIONI, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 40MILA EURO PER PREVENIRE E NUOVE LINEE GUIDA PER RAFFORZARE LA RETE  
 
Bologna, 19 febbraio 2013 - Si allarga a tutti i fattori di discriminazione (orientamento sessuale, religione, opinione politica, età, condizioni personali e sociali), e non solo prevalentemente a quelli legati all’immigrazione, l’attività del Centro regionale. Viene modificata la struttura stessa del Centro, con la creazione di “nodi” di coordinamento territoriale a livello provinciale. E c’è l’adesione a Ready, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Sono questi i contenuti principali delle Linee guida, approvate dalla giunta regionale, per la strutturazione e l’operatività della rete regionale contro le discriminazioni. “I cinque anni d’attività del Centro – spiega l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – hanno evidenziato innanzitutto come la casistica vada ampliandosi verso altri fattori di discriminazione. Al tempo stesso abbiamo rilevato una sovrapposizione di fattori, le cosiddette ‘discriminazioni multiple’: da qui l’apertura a progetti incentrati su un allargamento dell’ambito di attività, e la necessità anche di intervenire sulla struttura e l’organizzazione del Centro, migliorando la gestione dei casi, il monitoraggio e la registrazione delle segnalazioni”. Per migliorare l’efficacia e l’efficienza del Centro, la Regione destinerà quest’anno40mila euro alla prevenzione delle discriminazioni attraverso il sostegno alle numerose attività territoriali di educazione, informazione e sensibilizzazione. La Regione inoltre è capofila del progetto Star (Sportelli Territoriali Antidiscriminazioni in Rete): con i 126mila euro del Fondo europeo per l’integrazione, viene finanziata la sperimentazione di diversi assetti e funzioni dei punti che fanno parte della rete. La Regione partecipa inoltre – in qualità di partner – al progetto europeo “Roma-matrix” sulle discriminazioni nei confronti di Rom e Sinti, e aderisce al progetto interregionale “Rafforzamento della rete per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni”, all’interno dei Programmi Operativi Fse 2007/2013. A ciò si aggiunge l’adesione alla Rete Ready, che riunisce enti locali e regionali per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Il Centro regionale contro le discriminazioni: struttura e cifre Sono in tutto 155, tra nodi, sportelli e antenne. E’ questa l’articolazione del Centro regionale contro le discriminazioni, il cui processo di costruzione è stato avviato nel 2008. Il Centro può contare su una rete diffusa su tutto il territorio (sportelli già attivi di Comuni e sindacati, sedi di associazioni del terzo settore) che hanno deciso di includere le attività di prevenzione e contrasto delle discriminazioni nel lavoro già svolto. Parallelamente alla costruzione e formalizzazione delle rete, sono stati organizzati corsi di aggiornamento di base per le figure incaricate da ciascun soggetto come referenti operativi dell’antidiscriminazione. Complessivamente, dalla fine del 2008 ad oggi, sono stati trattati circa 300 casi di discriminazione (che si sono verificati perlopiù in ambito lavorativo), segnalati direttamente alla rete dei punti territoriali o attribuiti dal numero verde dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nello specifico il Centro regionale elabora e diffonde materiali tematici, promuove iniziative di sensibilizzazione, organizza eventi di formazione, monitora il fenomeno delle discriminazioni a livello regionale, collabora con altri soggetti pubblici e privati, anche per progetti nazionali ed europei. Il Centro risponde entro 5 giorni lavorativi alla richiesta di attivazione e produce il parere, quando richiesto, entro 15 giorni lavorativi.  
   
   
IL 20 E 21 A BOLOGNA CONVEGNO DI STUDI PER “RI-CONOSCERE LE MAFIE"  
 
 Bologna, 19 febbraio 2014 - Due giorni per riflettere sull’espansione mafiosa al Nord, sul rapporto tra criminalità organizzata e politica, sulle logiche e forme della violenza mafiosa, anche con l’analisi di casi. Sono i temi al centro del convegno di studi “Ri-conoscere le mafie. Esperienze e prospettive a confronto”, organizzato a Bologna i prossimi 20 e 21 febbraio da Regione Emilia-romagna e Università di Bologna (Dipartimento di filosofia e comunicazione) con il patrocinio del Comune di Bologna. “Si tratta di un appuntamento di grande spessore - sottolinea la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera - che conferma l’impegno civico della Regione Emilia-romagna su un tema di grande importanza per la tenuta sociale di questa terra. Qui non abbiamo messo la testa sotto la sabbia ma, anche grazie all’intervento della Regione, continuiamo a organizzare molte iniziative per la prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione della cultura della legalità: oltre 60 progetti realizzati in collaborazione con scuole (coinvolti fino ad oggi 20.000 ragazzi), associazioni come Libera, Arci e Avviso pubblico, sindacati, università, magistratura, forze dell’ordine e Comuni. Di grande rilevanza, poi, gli 8 beni confiscati alla mafia e già in gestione ai Comuni che, grazie a finanziamenti regionali, sono stati messi a disposizione delle nostre comunità e vengono utilizzati per attività di pubblica utilità”. Il programma Il convegno, organizzato nell’ambito dell’Accordo di programma (l.R.3/2011) tra Università di Bologna e Regione Emilia-romagna, prevede due giornate di lavori. La prima giornata del 20 febbraio si terrà in Sala Cappella Farnese a Palazzo D’accursio (dalle ore 9.30, piazza Maggiore 1), la seguente, invece, nell’Aula Magna della Regione Emilia-romagna (dalle 9.15, viale Aldo Moro 30). Tra i relatori della prima giornata: Federico Varese (Università di Oxford), Nando Dalla Chiesa (Università di Milano), Rocco Sciarrone (Università di Torino), Antonio La Spina (Luiss), Alessandra Dino (Università di Palermo), Alberto Vannucci (Università di Pisa), Monica Massari (Università di Napoli Federico Ii), Umberto Santino (Centro Documentazione Giuseppe Impastato), Deborah Puccio-den (Ehess, Paris), Marco Santoro (Università di Bologna). Nella seconda giornata, alla tavola rotonda con amministratori locali parteciperanno: Ouidad Bakkali, assessore alla cultura, pubblica istruzione e infanzia, istruzione superiore, formazione professionale del Comune di Ravenna; Franco Corradini, assessore a Coesione e sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia; Fabiola Gardelli, assessore a Programmazione urbanistica e pari opportunità del Comune di Cervia; Paola Parenti, assessore alle Politiche culturali, giovanili e alla formazione civile del Comune di Casalecchio di Reno e Salvatore Caronna, titolare della Commissione Criminalità organizzata, corruzione e riciclaggio di denaro al Parlamento europeo. In allegato il programma dettagliato delle due giornate  
   
   
RELAZIONE DD-ZAIA - TENERE ALTA LA GUARDIA PER RAFFORZARE SEMPRE DI PIU´ IL MURO DELLA LEGALITA´  
 
Venezia, 19 febbraio 2013 - “Il grande lavoro della Dia, della Dna, dei magistrati e di tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio, ha permesso al Veneto di resistere e respingere le infiltrazioni mafiose che in questi anni stanno cercando un varco, per infiltrarsi e penetrare in un tessuto economico e sociale sano, approfittando della situazione di debolezza in cui versano le nostre imprese a causa della crisi. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma tenere alta l’attenzione per rendere sempre più forte il muro della legalità che nella nostra regione poggia su basi solide”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta l´analisi sulla situazione veneta della Direzione Nazionale Antimafia nella relazione per il 2013. “In Veneto non permetteremo che attività illegali di stampo mafioso inquinino il nostro sistema produttivo – spiega Zaia – ma per farlo dobbiamo rafforzare le nostre imprese rilanciando l’economia, abbassando il peso fiscale e diminuendo la burocrazia in modo tale che i nostri territori siano fertili per le attività imprenditoriali e non per quelle illegali. In Veneto la crisi non ha scalfito le fondamenta valoriali di questa comunità quali il senso dell’onestà e del senso di comunità. Si tratta di un patrimonio che dobbiamo difendere e tutelare con un controllo serrato e restando vicino alle nostre imprese”. “Il mio grazie – conclude il Governatore – va a tutti gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano per tenere lontane le pratiche mafiose e criminali da una regione, come il Veneto, che da sempre è un laboratorio di legalità e di sicurezza”.  
   
   
RITORNO VOLONTARIO ASSISTITO: SESSIONE INFORMATIVA A TRENTO  
 
 Trento, 19 febbraio 2013 - Il ritorno al Paese d´origine come scelta volontaria e consapevole e non necessariamente come “fallimento” del percorso migratorio. La possibilità per i migranti di un sereno rientro in patria è offerta dal “Ritorno volontario assistito”, al centro stamane al Palazzo dell´Istruzione della Provincia, a Trento, di una sessione informativa rivolta agli operatori dei servizi di contatto e promossa dalla Rete italiana per il ritorno volontario assistito - Rirva, dal Cinformi della Provincia autonoma di Trento e dall’Ordine regionale degli Assistenti sociali, che hanno aderito alla Rete. Informazione, consapevolezza, sicurezza e progettualità sono le parole chiave che caratterizzano i percorsi di Ritorno volontario assistito: informazione dettagliata sull´opzione di rientro come presupposto per una scelta consapevole; sicurezza intesa invece come costante assistenza nel percorso di ritorno e come condizione per avviare, quando vi sono i presupposti, una progettualità nel Paese d´origine per una piena reintegrazione in patria. “Un ritorno alla terra d´origine – ha detto l´assessora provinciale alla Salute e Solidarietà sociale Donata Borgonovo Re aprendo i lavori – che non è sinonimo di fallimento dell´esperienza migratoria e che non deriva da una mancata accoglienza nel Paese meta di migrazione; rappresenta invece una possibile fase del vissuto del migrante, un percorso a volte circolare che consente di riabbracciare la propria comunità e costruire in patria il proprio futuro”. Il ruolo degli assistenti sociali – ai quali era prevalentemente rivolta la sessione in-formativa – è strategico rispetto all´opzione del Ritorno volontario assistito. Nel contatto con i migranti, centralità della persona e accompagnamento sono le indicazioni primarie che Mariarita Gervasi, in rappresentanza dell´Ordine regionale, ha voluto a tal proposito mettere in risalto nel proprio intervento. I dettagli del percorso di rientro in patria, dall´iniziale informazione alla scelta di tornare, dalla partenza dall´Italia all´attivazione dei progetti di integrazione sono stati invece illustrati da Carla Olivieri, responsabile nazionale della Rete italiana per il Ritorno volontario assistito (Rirva). Il Ritorno volontario prevede assistenza per l’organizzazione e il pagamento del viaggio e il supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa nel Paese d’origine con l’erogazione di beni e servizi. I rientri vengono realizzati con il co-finanziamento del Fondo europeo rimpatri e degli Stati membri dell’Unione Europea. In Italia l’AutoritaÌ responsabile del Fondo europeo rimpatri eÌ il ministero dell’Interno. La Rete Rirva (cui la Provincia autonoma di Trento ha aderito nel 2009 attraverso il Cinformi), con il supporto di un call center nazionale, materiali plurilingue e interventi formativi è in grado di informare i migranti sulla possibilità di tornare in sicurezza in patria e aiutare coloro che sono interessati a percorrere questa strada. Attualmente aderiscono alla Rete oltre 340 realtà del privato sociale e istituzioni di tutte le regioni, assicurando un servizio capillarmente presente su tutto il territorio nazionale. In Trentino, accanto al punto informativo Rirva rappresentato dal Cinformi, l´informazione sul territorio avviene anche grazie all´operato degli assistenti sociali. E´ toccato stamane a Ivana Screti spiegare ai colleghi come informare, orientare e accompagnare i migranti verso una scelta consapevole. Una consapevolezza che deve nascere, fra l´altro, da colloqui approfonditi affiancati dalla mediazione culturale, dalla possibilità di ricostruire le relazioni nel Paese d´origine e da una particolare attenzione ai risvolti psicologici di una “migrazione circolare”. Abdelazim Koko per il Cinformi e Sabine Hofer per la Provincia di Bolzano hanno invece ricostruito il percorso dei primi anni di adesione delle due Province alla Rete Rirva, evidenziando anche alcune controindicazioni nei rientri volontari. Non sempre, infatti, il quadro socio-economico in patria consente o suggerisce un ritorno nel Paese d´origine. Per informazioni in Trentino: 0461.405693; 0461.405671. Il sito nazionale della Rete Rirva: www.Reterirva.it    
   
   
BOLZANO: NUOVI CRITERI PER IL SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA  
 
Bolzano. 19 febbraio 2014 - Il sostegno precoce alle famiglie e ai genitori è una delle priorità inserite dalla Giunta provinciale nella nuova legge per la promozione della famiglia:  il 18 febbraio la Giunta ha approvato su proposta dell´assessore Waltraud Deeg i nuovi criteri per il sostegno della famiglia nelle sue diverse forme. Negli ultimi anni è andata ampliandosi e diversificandosi l´offerta di attività formative pensate per le famiglie, con un aumento del numero delle organizzazioni e associazioni che offrono corsi, conferenze, workshops e iniziative per sostenere le famiglie nelle loro compiti educativi e per migliorare le relazioni fra genitori e figli. Inoltre in questo periodo sono sorti diversi Centri genitori bimbi (Elki), centri e punti d´incontro per le famiglie e gruppi di gioco. Proseguendo su questa strada, la Giunta provinciale ha aggiornato i criteri del sostegno precoce alla famiglia, considerato che la nuova legge amplia gli strumenti di intervento: "Vogliamo mettere i genitori nelle migliori condizioni per affrontare le sfide educative e rafforzare la professionalità e la qualità nell´assistenza garantita da soggetti, enti e associazioni coinvolti", ha sottolineato l´assessore alla famiglia Waltraud Deeg illustrando a Palazzo Widmann i criteri nella conferenza stampa dopo la seduta di Giunta. Sono molteplici gli ambiti in cui si sviluppa tale sostegno alle diverse forme di famiglia: il potenziamento delle competenze genitoriali, le iniziative che sottolineano il ruolo attivo dei padri e la loro inclusione nel processo educativo, le attività formative per migliorare le competenze educative del genitore, l´attenzione alle famiglie multigenerazionali, alle forme per conciliare lavoro e famiglia, all´insostituibile presenza del volontariato. Tra i punti qualificanti figura anche il lavoro in rete tra Provincia, comprensori, Comuni e altri enti nella gestione di servizi e microstrutture. La Provincia intende intensificare anche la promozione del processo di audit famiglia-lavoro e il conseguimento della prima certificazione da parte di organizzazioni e imprese.  
   
   
CORSI DI AUTODIFESA GRATUITI PER LE DONNE, APERTE LE ISCRIZIONI PER APRILE ECCO UN DECALOGO DI CONSIGLI UTILI IN CASO DI DIFFICOLTÀ. GRANELLI: “METTIAMO A DISPOSIZIONE L’ESPERIENZA DEI NOSTRI VIGILI IN MATERIA DI SICUREZZA”  
 
Milano, 19 febbraio 2014 – Sono aperte le iscrizioni per la classe di aprile del corso gratuito di autodifesa dedicato alle donne, organizzato dall’assessorato alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Milano con la Polizia locale. Le lezioni sono tenute da insegnanti di arti marziali della Scuola della Polizia locale. Si punta alla sensibilizzazione sul tema delle aggressioni fisiche e psicologiche di cui le donne possono essere vittime in casa, al lavoro o per strada, con l’obiettivo di potenziare il livello percettivo individuale nella comprensione delle possibili situazioni di rischio per la propria incolumità personale. Le lezioni sviluppano due livelli di intervento: preparazione fisica e preparazione tecnica con un metodo che non contempla l’uso della forza ma, attraverso il lavoro di un gruppo di esperti di diverse arti marziali, insegna a controllare l’aggressore. L’ultima lezione del corso è tenuta dal Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia locale che, sulla base della propria attività, spiega alle allieve i comportamenti corretti in caso di stalking o di altro pericolo. “Una maggiore consapevolezza delle proprie capacità, anche fisiche, permette alla donna di essere più sicura di sé – spiega Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale, Protezione civile e Volontariato – e le consente di valutare con esattezza una situazione di disagio o di pericolo. Per questo ogni anno rinnoviamo il corso di autodifesa in rosa. Grazie all’esperienza che gli agenti di Polizia locale hanno acquisito nei problemi di sicurezza urbana, siamo certi che sapranno essere utili alle allieve del corso”. Dal 2012 sono state realizzate 13 edizioni di “Sicurezza in Rosa” e complessivamente vi hanno preso parte 260 donne. Le partecipanti sono prevalentemente lavoratrici ma anche casalinghe, nella fascia d’età tra i 40/50 anni. Sono presenti anche ragazze più giovani e signore in età di pensione. I corsi si articolano in nove lezioni con classi di massimo 25 allieve, per sei settimane consecutive, nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle ore 18:30 alle 20:00. Si svolgono presso la sede di via Boeri 7, dove si trovano due ampie palestre e un giardino, per le lezioni all’aperto durante i mesi estivi. La prima classe 2014 del corso “Sicurezza in Rosa” è stata avviata lo scorso 12 febbraio e i 20 posti disponibili sono andati immediatamente esauriti. Fra due mesi partirà la seconda classe e così via, ogni due mesi fino alla fine dell’anno, in modo da dare il maggior numero di opportunità possibili a chi volesse partecipare. Per informazioni e iscrizioni inviare una mail a: pl.Sicurezzainrosa@comune.milano.it . Al momento dell’iscrizione è necessario presentare un certificato di idoneità fisica. Ecco dieci indicazioni utili in caso di difficoltà: 1. La prevenzione è la prima regola della difesa psicologica; 2. Non sopravvalutare mai le tue capacità di difesa; 3. Evita sempre posti e situazioni in cui sia impossibile chiedere aiuto; 4. In situazioni di rischio non evitabili, prendi sempre opportune precauzioni; 5. Mantieni alto il livello di attenzione in situazioni di rischio, non bevendo alcolici, né accettando altri tipi di sostanze che possano alterare la vigilanza, soprattutto se ti trovi in situazioni nuove; 6. Evita provocazioni verbali e, in ogni caso, se dovessi litigare, mantieni la distanza fisica dalle persone con cui stai litigando; 7. Non supporre che l’altro pensi o agisca come faresti tu e secondo i tuoi canoni morali o comportamentali; 8. Non supporre di conoscere i limiti delle reazioni aggressive altrui, anche quando si tratta di persone che conosci bene, poiché l’aggressività è un meccanismo che, una volta innescato, potrebbe comportare reazioni psicofisiologiche di attivazione che non tutti sono in grado di controllare o bloccare velocemente; 9. Evita di improvvisare reazioni guidate dall’istinto o da un’emozione forte (es. Rabbia, paura), perché tendono a essere inefficaci o perfino ad aumentare i tuoi rischi e degli altri presenti; 10. Chiedi aiuto in modo diretto ed efficace.