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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Aprile 2014
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: PRODOTTI AGRICOLI, BENI CULTURALI E INQUINAMENTO ACUSTICO  
 
Strasburgo, 8 aprile 2014 - Le elezioni europee si avvicinano, le commissioni e i gruppi politici preparano l´ultima sessione plenaria della legislatura. Le commissioni parlamentari voteranno gli accordi conclusi con il Consiglio sulle questioni relative ai beni culturali, l´inquinamento sonoro nelle zone aeroportuali e la promozione dei prodotti agricoli. La commissione all´Agricoltura voterà lunedì le misure per stimolare le vendite di prodotti agricoli all´interno e all´esterno dell´Unione europea. Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto un accordo informale per aumentare la contribuzione dell´Ue al cofinanziamento delle iniziative di promozione e per aggiungere birra, cioccolato, pane e pasta alla lista dei prodotti. La Commissione europea potrà anche reagire più rapidamente per riconquistare la fiducia dei consumatore nel caso di preoccupazioni ingiustificate sulla sicurezza dei prodotti. Il vicepresidente della Banca centrale europea, Vítor Constâncio, presenterà la relazione annuale 2013 dell´istituzione lunedì alla commissione per gli Affari economici. Giovedì, la commissione ai Trasporti voterà l´accordo informale con i governi nazionali per assicurare che le autorità nazionali e regionali prendano la decisione finale d´applicare delle restrizioni sui voli per limitare l´inquinamento acustico nelle zone aeroportuali dell´Ue. Lo stesso giorno, la commissione alla Cultura e all´educazione voterà sulla restituwione dei beni culturali esportati illegalmente dai paesi dell´Ue dal 1993. La Commissione europea ha stimato che circa 40.0000 beni culturali siano esportati ogni anno all´interno dell´Ue. Una seconda iniziativa cittadina europea sarà ascoltata al Parlamento europeo giovedì. Si tratta di "One of us" ("Uno di noi"), l´iniziativa chiede il divieto di finanziare le ricerche e le altre attività che implicano la distruzione degli embrioni umani. La sessione plenaria della settimana prossima si concentrerà sulle legislazioni importanti che i deputati europei vogliono terminare prima di lavorare alla campagna elettorale. Al voto: il futuro sistema europeo di gestione delle banche in fallimento, la protezione dei lavoratori all´estero e i diritti alla pensione integrativa. Meno di sette settimane ci separano alle elezioni europee del 22-25 maggio.  
   
   
SINTESI DEL DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO: LE SCELTE E LE SFIDE DELL´UNIONE EUROPEA  
 
 Düsseldorf, 8 aprile 2014 – Di seguito l’intervento all’ Università Heinrich Heine: “ Eventi in tutto il mondo ed in particolare nel quartiere di Unione europea ci ricordano quanto sia difficile può essere quello di garantire la pace. Pensate Libia, della Siria o della ex Jugoslavia di qualche anno fa. Oggi, la crisi in Ucraina sta mettendo in luce la fragilità della pace in Europa, e sta sfidando i valori e fondamenti di un continente che è stata lacerata 100 anni fa. Non ho mai d´accordo con chi ha detto che l´Europa ha bisogno di una nuova giustificazione per esistere perché la sua vecchia ragion d´essere, per garantire la pace in Europa, è garantito in ogni caso. E ´grazie a Europa e l´integrazione europea che all´interno dell´Unione europea non abbiamo bisogno di essere preoccupati per la guerra. Garantire la pace tra le nazioni e paesi sarà sempre il motivo principale per l´Europa. Guardate la crisi in Ucraina. L´ue ha un influsso ispiratore sugli altri. Si tratta di valori democratici dell´Europa e il modo della vita in Europa che ha portato il popolo ucraino a scendere in piazza. Molti di loro hanno pagato con la loro vita per questi valori. Tuttavia, il modo in cui rispondiamo a questa crisi rappresenta anche proprie lezioni europei di storia, e credo che possiamo essere orgogliosi di questo. Non c´è dubbio che ci troviamo di fronte oggi una sfida storica di dimensione globale. Se si prende la crisi in Ucraina o la crisi economica negli ultimi cinque anni, questi eventi ci stanno affrontando con una scelta strategica su quale strada si prende in una nuova serie di incroci nel 21 ° secolo. Sei noi europei stare insieme per affrontare queste sfide interne ed esterne o lavoriamo separatamente? Siamo forti nei numeri mettendo in comune le nostre risorse o da noi stessi? Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell´Unione europea, ha riconosciuto questa oltre 70 anni fa, quando ha detto che "i nostri paesi sono diventati troppo piccoli per il mondo di oggi". Questo egli disse decenni prima che la globalizzazione davvero iniziato. Accusare l´Unione europea o Bruxelles, però, aiuta solo a deviare il problema. Esso permette alle persone di rifiutare responsabilità e negano la realtà. Si chiude un occhio sulle cause profonde di questa crisi, vale a dire l´accumulo eccessivo di debito pubblico e privato a livello nazionale, la mancanza di competitività delle nostre aziende a causa della mancanza di riforme, un guasto dei sistemi nazionali di vigilanza finanziaria , e irresponsabile, in alcuni casi, comportamenti criminali nei mercati finanziari. Questo è ciò che ci ha portato in questa crisi. Non è giusto incolpare l´Europa per qualcosa che non ha causato. Prima di tutto, dobbiamo essere chiaro che l´Europa non è una potenza straniera che si impone sulla gente. Oggi vediamo che la strategia sta lavorando per farci tornare in pista. Questo è stato il peggiore crisi a memoria d´uomo in Europa, ei suoi effetti sono stati dolorosi in molti Stati membri, e sono tuttora. Tuttavia, l´Ue è emersa dalla recessione e la ripresa rafforzerà. Il Pil è previsto in crescita di 1,5% quest´anno e al 2% il prossimo anno. I disavanzi di bilancio sono state dimezzate. Fiducia dei consumatori e industriale sta tornando, e così sono gli investimenti industriali. I tassi di interesse sono scesi e aiutare i mutuatari. Il lato negativo, e questo è chiaramente la nostra più grande preoccupazione, livelli di disoccupazione, soprattutto la disoccupazione giovanile, sono ancora molto elevati. Ma anche qui ci sono alcuni sviluppi positivi. In cima a questo, e questo è chiaramente il nostro più importante risultato degli ultimi cinque anni, la minaccia esistenziale per l´euro è dietro di noi. Azioni decise dell´Ue hanno ripristinato la fiducia dei nostri partner globali. Abbiamo dimostrato i profeti di sventura che hanno previsto l´uscita greca e l´implosione dell´euro sbagliavamo. Quello che è importante ora è di rimanere in pista e per preservare ciò che abbiamo realizzato. Noi non siamo alla fine del nostro processo di riforma, e alcuni Stati membri sono più avanti di altri.  
   
   
DANJEAN: "UN APPROCCIO COMUNE EFFICACE È POSSIBILE SOLO A LIVELLO EUROPEO"  
 
Strasburgo, 8 aprile 2014 - I recenti eventi in Ucraina hanno mostrato l´importanza di una politica esterna comune e coerente. Il Servizio europeo per l´azione europa (Seae) ha come obiettivo quello di aiutare l´Ue ad assumere una politica esteriore strutturata e coordinata. Arnaud Danjean, deputato francese di centro destra, è il relatore delle raccomandazioni adottate il 3 aprile. È possibile una politica esterna comune e coerente quando gli Stati membri difendono interessi così diversi tra loro? Non è strano o illegittimo che gli Stati membri dell´Ue non abbiano lo stesso approccio su tutta la politica internazionale. Ma non significa che le differenze siano insormontabili. Abbiamo constatato che gli Stati membri condividono sempre di più visioni e filosofie comuni. Una maggiore coordinazione è necessaria ed è questo il ruolo della politica esteriore e della sicurezza comune, con l´Alto Rappresentante e il servizio europeo di azione esteriore. Le scommesse di oggi sono sempre più globali e complesse, ed è raro che uno Stato membro disponga, da solo, delle risorse diplomatiche, finanziarie e militari necessarie. L´ue s´impone quindi come il levello corretto per un approccio comune efficace. Nonostante ció, l´Ue non ha sempre i mezzi per agire ovunque e sempre, ed è per questo motivo necessario riformare la politica esteriore e della sicurezza comune secondo priorità definite con chiarezza. È anche necessaria una leadership politica più forte per facilitare le convergenze. Questo vale sia a livello europeo, l´Alto Rappresentante e i vicepresidenti della Commissione, sia a livello nazionale. Secondo il testo della risoluzione, le debolezze istituzionali hanno impedito all´Ue un´azione esteriore coerente. In quali casi? In ogni missione della politica esteriore e della sicurezza comune, dobbiamo affrontare le stesse difficoltà nel sostegno logistico e nella coerenza delle direttive. La mancanza di coordinazione pesa sull´attuazione delle strategie dell´Ue in certe regioni. Nel Sahel, l´Ue aveva sviluppato un´ottima strategia globale di sviluppo e sicurezza. Ma gli attori responsabili della strategia non si sono coordinati abbastanza e la situazione è migliorata unicamente dopo il conflitto militare del 2013. Ogni istituzione ha tendenza a difendere la propria autonomia. Mentre è la coordinazione che deve imporsi attraverso una leadership più chiara e dei ruoli meglio definiti. Dal mio punto di vista, l´Alto Rappresentante, con i vicepresidenti della Commissione, deve assumersi questo ruolo. Dialogo e mediazione sono stati una strategia utile nella risoluzione della crisi in Ucraina? Per essere onesto, non sono totalmente convinto dell´azione diplomatica europea nei casi come l´Ucraina. Per prima cosa ci è stato una grave sottovalutazione delle difficoltà legate all´accordo d´associazione, poi un periodo di mediazione senza grande impatto politico. È stato grazie all´intervento dei ministri degli Affari esteri che l´azione dell´Ue è risultata più efficace. E questo dimostra che l´azione esterne dell´Ue è ancora in mano ai singoli Stati membri, anche se gli sforzi dell´Alto Rappresentante e dei vicepresidenti sono stati utili. Troppo sepsso l´Ue si focalizza sulla mediazione perché vuole evitare metodi più coercitivi. Nonostante ciò, se la possibilità di sanzionare non è credibile, nemmeno la mediazione verrà prese seriamente. È una delle lezioni imparate dalla crisi nucleare in Iran e dalla crisi ucraina.  
   
   
INNOCENTE FINO A PROVA CONTRARIA: ´SÌ´, DICE IL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 8 Aprile 2014 - La commissione del Parlamento europeo giuridica (Juri) ha sostenuto ieri la proposta della Commissione europea di garantire il rispetto della presunzione di innocenza ( Ip/13/1157 , Memo/13/1046 ). La commissione ha votato da 13 a favore di un parere sostenere la proposta (da 0 voti contrari e 0 astenuti). Accogliendo con favore la votazione, vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia , ha dichiarato: " La Commissione e il Parlamento europeo stanno unendo le forze per offrire maggiori diritti per 507 milioni di cittadini europei Il voto di oggi spiana la strada verso la messa in atto di una serie di diritti procedurali. Che si applicherà a tutti i cittadini che sono catturati in un procedimento penale, in tutta l´Unione europea. Stiamo costruendo un vero e proprio spazio europeo di giustizia. Questa proposta farà in modo che il principio fondamentale della ´innocente fino a prova contraria´ è reso efficace in tutta l´Ue . Cittadini devono aspettarsi un analogo livello di protezione quando viaggiano in Europa, che trovano a casa. Spetta ora ai ministri della Giustizia per far avanzare questa proposta in modo che possa rapidamente diventare legge. " La proposta mira a garantire il rispetto della presunzione di innocenza di tutti i cittadini indagati o imputati dalle autorità di polizia e giudiziarie, e il diritto di essere presente al processo. Sarà in particolare la garanzia che (1) la colpa non può essere dedotta da eventuali decisioni ufficiali o dichiarazioni prima di una condanna definitiva; (2) l´onere della prova è posto sul accusa e ogni dubbio a beneficio dell´indagato o dell´imputato; (3) il diritto di rimanere in silenzio è garantito e non usata contro i sospetti per garantire condanna; e (4) l´imputato ha il diritto di essere presente al processo. La proposta fa parte di un pacchetto di misure per rafforzare ulteriormente le garanzie per i cittadini nei procedimenti penali ( Memo/13/1046 ). Le altre proposte del pacchetto mirano a rendere sicuri i bambini hanno tutele particolari, quando di fronte a procedimenti penali e garantire l´accesso degli indagati ed imputati al patrocinio provvisorio nelle prime fasi dei procedimenti e soprattutto per le persone soggette a un mandato d´arresto europeo. Prossimi passi : Following parere di oggi della commissione giuridica, della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) adotteranno la sua relazione sulla proposta nelle prossime settimane. La proposta sarà poi votata dal Parlamento europeo in seduta plenaria. Sfondo Ci sono oltre 9 milioni di procedimenti penali nell´Unione europea ogni anno. Il 9 marzo 2010 la Commissione europea ha fatto il primo passo di una serie di misure volte a stabilire norme europee comuni in tutti i procedimenti penali. La Commissione ha proposto norme che obblighi i paesi dell´Ue a fornire piena interpretazione e servizi di traduzione agli indagati ( Ip/10/249 , Memo/10/70 ). La proposta è stata approvata in un tempo record di nove mesi dal Parlamento europeo e dal Consiglio e gli Stati membri hanno avuto tre anni per adottare queste regole, piuttosto che i soliti due anni, per dare autorità il tempo di mettere le informazioni tradotte in atto ( Ip / 13/995 ). La legge è stata seguita da una seconda direttiva sul diritto all´informazione nei procedimenti penali, adottata nel 2012 ( Ip/12/575 ), e poi da una terza direttiva sul diritto di accesso a un difensore e al diritto di comunicare, quando privato della libertà, con i familiari e con le autorità consolari , adottata nel 2013 ( Ip/13/921 ). Il 27 novembre 2013, la Commissione ha proposto un pacchetto di misure per completare diritto ad un processo equo in un procedimento penale ( Speech/13/986 ). Il pacchetto comprende una proposta di direttiva per rafforzare la presunzione di innocenza e il diritto di essere presente al processo; una proposta di direttiva sulle garanzie speciali per i bambini; una proposta di direttiva relativa al diritto al patrocinio provvisorio; una raccomandazione sulle garanzie procedurali per le persone vulnerabili; e una raccomandazione relativa al diritto al gratuito patrocinio. Senza norme minime comuni per garantire un processo equo, le autorità giudiziarie saranno riluttanti ad avere fiducia nei rispettivi sistemi giudiziari e le decisioni e mandare qualcuno per affrontare il processo in un altro paese così. Come risultato, le misure comunitarie di lotta contro la criminalità - non possono essere pienamente applicati - come il mandato d´arresto europeo.  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA DOPO LA CONCLUSIONE DEL PRIMO POST-PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA MISSIONE IN SPAGNA  
 
Bruxelles, 8 aprile 2014 - Dopo la scadenza del programma di settore finanziario nel mese di gennaio 2014, un team di personale da parte della Commissione europea, in collaborazione con il personale della Banca centrale europea, ha intrapreso la prima visita in Spagna nel contesto della sorveglianza post-programma (Pps) il 24 -28 marzo e il 3 aprile. Il meccanismo europeo di stabilità ha partecipato alle riunioni sugli aspetti relativi al proprio sistema di Early Warning. Nel complesso, le tendenze positive del progresso della politica, la regolazione economica in atto e diminuendo lo stress finanziario che ha costituito la base per l´uscita del programma della Spagna hanno continuato, anche se le sfide importanti per una crescita sostenuta dell´economia e dell´occupazione, le finanze pubbliche e il settore bancario ancora rimangono. Una ripresa della produzione è in corso, le esportazioni rimangono robuste e domanda interna cessa di essere un freno alla crescita, tra aumento della fiducia, allentare le condizioni finanziarie e un ritorno alla crescita occupazionale positiva. La disoccupazione è su un percorso in declino graduale, ma ancora a un livello molto alto. L´inflazione è al di sotto della media dell´area dell´euro e dovrebbe rimanere partire da continua il recupero di competitività di prezzo. Il disavanzo di bilancio è stato del 6,6% del Pil nel 2013, escluso il sostegno al settore finanziario, leggermente al di sopra dell´obiettivo Edp, confermando che il consolidamento fiscale è proseguita lo scorso anno. Dato il miglioramento delle prospettive economiche, l´obiettivo di disavanzo 2014 dovrebbe quindi essere a portata di mano con l´esecuzione del bilancio rigorosa, mentre le informazioni sulle misure previste per consegnare l´aggiustamento fiscale richiesto nel 2015 e nel 2016 si prevede che nel prossimo Programma di Stabilità. Grandi livelli di debito e deleveraging relative esigenze nei settori pubblico e privato mettere un coperchio sulle prospettive di crescita a medio termine e mantenere l´economia vulnerabile. Situazione di liquidità delle banche e la struttura di finanziamento hanno rafforzato ulteriormente da inizio anno, e 2013 i risultati hanno mostrato un rafforzamento della redditività, anche a causa di fattori una tantum. I coefficienti di solvibilità sono state ulteriormente aumentate, anche gli effetti contabili significativi delle recenti modifiche al codice fiscale in materia di imposte anticipate. La ristrutturazione delle banche è avere aiuti di Stato ricevuti ben avviata, con esercizi di ripartizione degli oneri completato, anche se il contenzioso è ancora in corso. Ncg Banco è tornato alla proprietà privata, e una partecipazione pubblica del 7,5% in Bankia è stato venduto. Il processo di privatizzazione e ristrutturazione del settore bancario dovrebbe essere perseguita ulteriormente con determinazione nel 2014. Attuazione di misure volte a rafforzare il quadro normativo e di vigilanza ha proceduto come previsto, nonché misure volte a sviluppare le fonti non bancarie di finanziamento. Per le banche, la sfida principale in questa fase sembra essere la pressione sui loro profitti dal calo dei volumi di intermediazione e ancora deterioramento della qualità dell´attivo, chiedendo un attento monitoraggio e adeguati livelli di provisioning e buffer di capitale. La sfida di Sareb di privare il suo portafoglio di asset significativo massimizzando il valore rimane significativo, come indicato dalla recente revisione del business plan strategico. Il lavoro sulle riforme strutturali continua, con alcune recenti nuove iniziative quali una revisione sostanziale del quadro pre-insolvenza aziendale per facilitare la ristrutturazione del debito e l´introduzione di un appartamento tasso di temporanea sicurezza sociale contributo sui nuovi contratti a tempo indeterminato supplementari, che potrebbero sostenere un corto incremento termine in contratti a tempo indeterminato. Alcune misure hanno subito ritardi, come ad esempio la legge sui servizi professionali e le associazioni, che potrebbe anche rivelarsi meno ambiziosa di quanto originariamente previsto, e l´inizio del funzionamento dell´autorità di bilancio indipendente. A seguito di una relazione completa da un comitato di esperti, il governo sta preparando una riforma del sistema fiscale. Mentre vi è qualche evidenza di un impatto positivo sull´occupazione delle riforme già attuate, l´entità delle rimanenti sfide nel mercato del lavoro e non solo corrobora il caso per la piena applicazione, monitorando attentamente e, se necessario, rafforzando ulteriormente il programma di riforme strutturali. La prossima missione Pps si terrà in autunno 2014.  
   
   
UE, REDDITO MINIMO: SCHEMI ADEGUATI NECESSARIO PER COMBATTERE LA POVERTÀ  
 
Bruxelles, 8 aprile 2014 - Adeguati regimi di sostegno al reddito ben congegnati possono essere strumenti potenti per combattere la povertà e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e contribuire quindi a raggiungere l´ obiettivo di Europa 2020 di ridurre il numero di persone in condizioni di povertà e di esclusione sociale di almeno 20 milioni entro il 2020. Questa è la principale conclusione della conferenza sull’ affrontare divergenze sociali nelle società europee: migliorare il sostegno al reddito minimo organizzata dalla Commissione europea il 3 aprile 2014. L´obiettivo del seminario è stato quello di contribuire a progettare adeguati regimi di sostegno del reddito degli Stati membri. Questo seminario aiuta anche i soggetti interessati per rispondere alla consultazione che si aprirà entro la primavera successiva alla pubblicazione della comunicazione " Bilancio della strategia Europa 2020 "(vedi Memo/14/149 ). L´evento è organizzato dalla Commissione europea riunisce 120 responsabili politici ed esperti che rappresentano la società civile, le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e il settore privato. Intervenendo al seminario, László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: " . È il ruolo degli Stati membri di fornire un reddito minimo adeguato a garantire le persone possano uscire dalla povertà e di fuga esclusione sociale è anche un investimento intelligente: b . Y sostenere le persone in momenti cruciali della loro vita, gli Stati membri dovranno evitare di dover pagare le bollette finanziari e sociali molto più elevati in futuro evidenza mostra che gli Stati membri con buone politiche di welfare sociale sarà a lungo andare il più competitivo e prospero ". Nel febbraio 2013 la Commissione ha pubblicato il pacchetto sociale per gli investimenti che propone modi per modernizzare i sistemi di welfare europei (cfr. Ip/13/125 , Memo/13/117 , Ip/14/179 ). Migliorare il sostegno di reddito minimo è un aspetto fondamentale delle politiche sociali più efficaci ed efficienti. In linea con la strategia di inclusione attiva approvata da tutti gli Stati membri, la Commissione sostiene che i regimi di reddito minimo ´Stati membri dovrebbero essere in grado di garantire i mezzi di sussistenza sufficienti, progettati sulla base delle esigenze reali della gente. Questo dovrebbe essere integrata da politiche del mercato del lavoro inclusivi e servizi efficienti, convenienti e di alta qualità che consentono alle persone di uscire dalla povertà. Dopo il discorso di apertura del Commissario Andor, signor Vassileios Kegkeroglou, greco Vice Ministro del Lavoro, della Previdenza Sociale e del Welfare, il signor Piet Colruyt, direttore del gruppo Colruyt, e Georgios Dassis, presidente del gruppo Lavoratori del economico e sociale europeo Comitato , ha rivolto il seminario. Questa è stata seguita da workshop interattivi su una serie di argomenti. I partecipanti hanno concluso che le principali sfide in materia di regimi di reddito minimo sono garantire la loro adeguatezza, la copertura, e il loro collegamento efficace per l´attivazione e l´abilitazione dei servizi. In realtà, l´attivazione e sostegno al reddito vanno di pari passo, e avere l´uno senza l´altro possono rivelarsi inefficienti e inefficaci. Il seminario ha anche mostrato che ´sportelli unici´ fornire sia i servizi sociali e prestazioni in grado di semplificare e facilitare l´accesso a tali servizi, massimizzando il loro impatto. Tecnologie dell´informazione e della comunicazione innovative in grado di offrire soluzioni in tal senso. Informazioni di base - Il ´ pacchetto investimento sociale ´(Sip), propone soluzioni per modernizzare i sistemi di welfare europei. ´Preparazione´ la gente per affrontare i rischi per tutta la vita, piuttosto che semplicemente ´riparazione´ le conseguenze, fa parte della strategia di investimento sociale. La Sip chiede adeguati standard di vita, supportate da servizi e prestazioni integrate e di qualità. Si sottolinea l´importanza di attivare e consentire politiche per migliorare l´inclusione sociale e l´accesso al mercato del lavoro. Per farlo, chiama per la spesa sociale più efficace ed efficiente attraverso un´amministrazione più efficiente e targeting. Il pacchetto sociale Investimenti sostenere le riforme monitorati dalla Commissione attraverso il semestre europeo, dell´Ue ciclo annuale di orientamento e di sorveglianza delle politiche economiche . Performance ´Gli Stati membri saranno valutati tramite indicatori alla base degli obiettivi occupazionali e di povertà della strategia Europa 2020 e quelli inclusi in Performance Monitor di protezione sociale. Ulteriore esperienza politica sarà fornito dal Comitato per la protezione sociale nel quadro del metodo aperto di coordinamento sociale. Sostegno finanziario dell´Ue - in particolare del Fondo sociale europeo - aiuterà gli Stati membri ad attuare le riforme previste nel pacchetto sociale per gli investimenti. Il Sip invita gli Stati membri a fissare i budget di riferimento che garantiscano adeguati mezzi di sussistenza considerando modelli di consumo, costo della vita, diverse situazioni di vita e tipi di famiglie, sulla base della metodologia elaborata dalla Commissione in collaborazione con il Comitato per la protezione sociale. La Rete europea per i bilanci di riferimento è un progetto pilota, finanziato dalla Commissione europea e avviato dal Parlamento europeo, con l´obiettivo di sviluppare una metodologia comune per la costruzione di alta qualità bilanci cross-nazionali di riferimento comparabili in tutti gli Stati membri dell´Ue. Bilanci di riferimento delineano un livello di benessere applicabili a diversi tipi di famiglie. Il progetto mira anche a creare una rete con la capacità di fornire supporto intellettuale e pratico per la progettazione e sviluppo di bilanci di riferimento completi in tutti gli Stati membri dell´Ue. Il progetto è iniziato a gennaio 2014 e avrà una durata di 15 mesi con un budget totale di 999.472,00 €. La rete europea di reddito minimo (Emin) è un progetto di due anni (2013-2014), finanziato dalla Commissione Europea (per un budget totale di 995 950 €), che mira a prendere le misure necessarie per la progressiva realizzazione del minimo adeguato e accessibile sistemi di reddito negli Stati membri dell´Ue, in linea con la Commissione europea raccomandazione Inclusione attiva del 2008 che è stato approvato da tutti gli Stati membri, la strategia Europa 2020 e nel contesto della Piattaforma europea contro la povertà e l´esclusione sociale . Le squadre dei paesi del 5 concentrarsi paesi (Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia e Ungheria) hanno stilato un primo rapporto che presenta la situazione in questi Stati membri, identificare le sfide legate a problemi quali la non-take-up, la copertura e l´adeguatezza e l´emissione di raccomandazioni basate su queste esperienze per prendere al livello europeo.  
   
   
PROTEGGERE IL DENARO DEI CONTRIBUENTI EUROPEI: I FATTI  
 
Bruxelles, 8 aprile 2014 – Di seguito l’intervento del 4 aprile di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, Statistica, audit e lotta antifrode: “ Signore e Signori, Ieri, il Parlamento europeo ha concesso il discarico per il bilancio dell´Ue per il 2012, in linea con la raccomandazione del Consiglio all´inizio di quest´anno. Questo è il 5 ° - procedura di discarico per essere completato con successo in questo mandato - e l´ultimo. Questo è un buon momento quindi per sottolineare l´enorme importanza che la Commissione mette a tutelare il bilancio dell´Ue e di delineare alcune delle misure che abbiamo adottato a questo scopo. Spero che sarà anche una possibilità per me di sfidare alcune delle idee sbagliate negativi che troppo spesso sentiamo in relazione alle spese dell´Ue. Quindi, quali sono i fatti? In primo luogo, è un fatto che la Corte dei conti ha dichiarato nostri conti di essere pulito e corretto per molti anni. Grazie al nostro sistema di contabilità di classe mondiale, ogni euro speso dal bilancio dell´Ue sia correttamente registrate e valutate dalla Commissione. Questo non è un´impresa da poco, date le centinaia di milioni di euro che vengono erogati ogni anno per i beneficiari in tutta Europa. In secondo luogo, è un fatto che le regole più severe, una maggiore vigilanza e rigorose misure correttive abbiamo imposto sulla spesa Ue hanno pagato. Per gli ultimi 5 anni, il tasso di errore complessivo è stato costantemente al di sotto del 5%. In altre parole, oltre il 95% di tutta la spesa Ue è in linea con le norme. Inoltre, quando le rettifiche finanziarie sono presi in considerazione, il tasso di errore medio scende al di sotto del 2% (per il 2009-12) - la soglia richiesta per la luce verde della Corte. Anche se le correzioni non sono un fattore che la Corte dei conti ritiene nel suo calcolo, sono comunque un importante indicatore di buona gestione finanziaria. Un altro indicatore di una sana gestione finanziaria è la misura in cui ci salvaguardare il denaro dei contribuenti europei in un modo economicamente efficace. Abbiamo la responsabilità di prendere in considerazione il punto in cui gli oneri dei controlli comincia a superare i benefici - sia in termini di costi e di gestione. Forse, se dovessimo mettere un full-time auditor in ogni azienda, in ogni laboratorio e in ogni Pmi che riceve finanziamenti Ue, ci potrebbe essere meno errori. Ma sarebbe assurdo. Invece, la Commissione si concentra su quella che, quando gli errori si verificano, il bilancio dell´Ue è protetto. Il denaro non è perduto o sprecato. Ad esempio, i nostri rettifiche finanziarie pari a € 4,4 miliardi del 2012. E anche oggi, vedrete che stiamo reclamando € 318.000.000 dagli Stati membri che non gestisce correttamente i fondi agricoli. La Commissione svolge anche molti controlli in loco e verifiche, in particolare nelle zone più a rischio. Sulla base dei nostri risultati, ci assicuriamo che le regole e le procedure sono a tenuta stagna in quanto possono essere. Infatti, d´ora in poi, gli Stati membri rischiano di perdere parte dei loro fondi dell´Ue completamente se non riescono e li controllano correttamente. E coloro che operano migliori pratiche saranno premiati con ulteriori finanziamenti. Questo approccio del bastone e della carota è molto importante. La Corte e il Parlamento hanno sempre criticato gli Stati membri per non aver fatto abbastanza per proteggere il bilancio dell´Ue, dato che essi condividono la responsabilità per l´80% di esso. E non sto parlando di uno o due paesi qui. Nel 2012, la Commissione ha dovuto interrompere i pagamenti in ogni singolo Stato membro, a causa delle nostre preoccupazioni come stavano gestendo fondi comunitari. Così miglioramenti devono essere fatte su tutta la linea. Nel frattempo, la Commissione continuerà ad utilizzare ogni strumento a sua disposizione per migliorare ulteriormente la gestione finanziaria. La Corte dei conti ha recentemente elogiato la diligenza della Commissione in seguito alle sue conclusioni. E ho dato pieno impegno al Parlamento questa settimana che le sue raccomandazioni sarebbero state attuate. La nostra relazione annuale sulla tutela del bilancio Ue darà i dettagli completi di questo lavoro, confermando in tal modo la trasparenza e la responsabilità. Prima di concludere, mi permetta di sottolineare un punto particolarmente importante. Errori nella spesa dell´Ue sono essenzialmente errori amministrativi. Essi non sono gli stessi frode. Notizie di stampa di un "bilancio Ue crivellato di frode" sono semplicemente false. In realtà, la frode rappresenta solo il 0,25% circa di tutta la spesa ogni anno. Naturalmente, qualsiasi frode è inaccettabile. E, come il commissario anti-frode, ho presentato una serie di misure per rafforzare le nostre difese contro questa attività negli ultimi anni. La nuova strategia antifrode, alla riforma dell´Olaf e una proposta di armonizzare le sanzioni penali sono solo alcune delle importanti iniziative. E, naturalmente, la procura europea, che abbiamo proposto lo scorso anno, garantirà una migliore indagine e perseguimento dei truffatori in tutta Europa. Signore e Signori, Permettetemi di concludere con la mia realtà ultima della giornata. Il bilancio dell´Ue è uno dei bilanci pubblici più trasparenti e contabilizzati nel mondo. Ed è uno dei più esaminato. E ´difficile trovare un bilancio nazionale che è aperta o come responsabile. La Commissione attribuisce la massima priorità per garantire che il bilancio è ben gestito e ben protetto. E continueremo a farlo negli anni a venire. Noi non facciamo questo per ottenere una "stella d´oro" da parte della Corte, del Consiglio o del Parlamento. Lo facciamo perché siamo veramente apprezzare il valore che il bilancio dell´Ue porta alla nostra Unione. Il nostro budget condivisa è una fonte vitale di finanziamento per cittadini, imprese, scienziati, studenti, villaggi e regioni di tutta Europa. La sua importanza come fonte di investimento alla crescita ha solo aumentato con la crisi economica. Così tutelare il bilancio dell´Ue, e garantire che è ben mirata e ben speso, è il nostro dovere di cittadini dell´Ue. E ´un dovere che la Commissione prende molto sul serio - e ho davvero esortare gli Stati membri a step-up e fare lo stesso.  
   
   
INTEGRAZIONE DEI ROM: I PRIMI RISULTATI DEL QUADRO UE  
 
Bruxelles, 8 aprile 2014 - Grazie all’azione concertata dalla Commissione europea, l’integrazione dei Rom è ormai un punto fermo dell’agenda politica in tutta Europa. Secondo una nuova relazione presentata oggi sui progressi compiuti dagli Stati membri nell’ambito del Quadro dell’Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom, lentamente si iniziano a vedere i primi segni di miglioramento nella vita delle comunità. Il Quadro dell’Ue che i leader europei hanno sottoscritto nel 2011 (Ip/11/789) ha instaurato per la prima volta un solido processo di coordinamento dell’azione a favore dell’integrazione dei Rom. Due anni dopo i ministri degli Stati membri hanno adottato all’unanimità il primo strumento giuridico a livello dell’Ue sull’inclusione dei Rom e si sono impegnati ad attuare una serie di raccomandazioni della Commissione al fine di ridurre le diseguaglianze sociali tra i Rom e il resto della popolazione in quattro settori: l’istruzione, l’occupazione, la sanità e l’alloggio (Ip/13/1226). La relazione presentata oggi dalla Commissione valuta i progressi realizzati dal 2011 nell’ambito del Quadro dell’Ue, individuando a livello nazionale sia esempi positivi che punti su cui sono necessari maggiori sforzi. Permangono ancora delle sfide da affrontare, ma i miglioramenti sono visibili: un numero maggiore di bambini Rom frequenta la scuola materna, sono sempre più numerosi i programmi di accompagnamento che aiutano i Rom a trovare lavoro e i programmi di mediazione per colmare il divario tra i Rom e le altre comunità in materia di alloggio e di accesso ai servizi sanitari. Grazie alla nuova normativa europea sull’uso dei fondi dell’Ue, gli Stati membri sono tenuti a destinare il 20% della dotazione del Fondo sociale europeo all’inclusione sociale nel periodo 2014-20. “Soltanto quattro anni fa il tema dell’integrazione dei Rom non rientrava tra i programmi della maggior parte degli Stati membri. Oggi, grazie a un’azione concertata, assistiamo a un cambiamento” ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la Giustizia. “Il Quadro dell’Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom è un traguardo epocale che comprova l’impegno al più alto livello dei governi nazionali nell’opera di miglioramento dell’integrazione dei Rom. Naturalmente, non possiamo cancellare secoli di esclusione e di discriminazione in un giorno, ma rendere l’integrazione dei Rom un punto fermo dell’agenda politica europea porta i suoi frutti. In tre anni, per esempio, è cresciuto il numero di bambini Rom che frequentano la scuola materna. Come passo successivo, penso a norme più mirate e a uno strumento di finanziamento specificamente destinato ai Rom per garantire che i fondi arrivino dove sono necessari”. “Per produrre differenze concrete nella vita delle comunità Rom emarginate in Europa dobbiamo garantire che finanziamenti adeguati siano utilizzati in modo efficace a sostegno delle strategie nazionali di integrazione. Gli Stati membri dovrebbero anche tener conto dell’integrazione dei Rom nell’elaborazione di politiche in materia di istruzione, occupazione, sanità e alloggio”, ha dichiarato László Andor, Commissario Ue per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione. “È tempo che gli Stati membri considerino l’inclusione dei Rom una priorità nell’uso dei fondi che accorderà loro l’Ue nei sette anni del prossimo periodo finanziario”. Sebbene le comunità Rom continuino a vivere in condizioni di povertà, esclusione sociale e discriminazione, la relazione odierna illustra i progressi compiuti e i risultati conseguiti nei 28 Stati membri. Istruzione Al fine di garantire che tutti i bambini Rom completino almeno il ciclo di istruzione primaria sono stati compiuti progressi rilevanti, con un aumento della frequenza della scuola materna dal 2% al 60% in Finlandia; in Ungheria è stata varata una nuova legge che rende obbligatoria per tutti i bambini la frequenza di due anni di scuola materna; anche in Bulgaria la frequenza della scuola materna è obbligatoria per almeno due anni; in Irlanda sono stati istituiti “insegnanti itineranti” che si spostano seguendo le comunità Traveller. Saranno comunque necessari maggiori sforzi per affrontare il problema della segregazione nelle scuole ordinarie in diversi paesi dell’Ue. Occupazione Negli ultimi quattro anni ci sono stati alcuni tentativi di migliorare le possibilità di occupazione dei Rom, ma quasi mai associati a misure sistematiche di lotta contro la discriminazione e di incentivazione rivolte ai datori di lavoro. Si registrano iniziative promettenti in Austria, con la formazione di operatori per assistere i Rom che cercano lavoro, in Finlandia, dove i mediatori per l’occupazione dei Rom sono stati finanziati con fondi dell’Ue e in Spagna, con un programma relativo ai consulenti del lavoro. Alloggio Gli Stati membri hanno compiuto passi avanti nel promuovere l’inclusione dei Rom in quanto processo di avvicinamento reciproco tra le comunità Rom e le altre comunità, ma per ottenere risultati concreti è necessario sviluppare in tutta Europa progetti su piccola scala. Tra le buone pratiche, l’istituzione di 38 mediatori per l’alloggio in Belgio e una task force locale a Berlino, in Germania, per favorire l’integrazione dei Rom nella comunità e l’accoglienza da parte del vicinato. Sanità Molti paesi si sono concentrati sul miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari per le fasce più vulnerabili della popolazione Rom: in particolare, in Francia il governo si è impegnato a ridurre gli ostacoli di natura finanziaria alle cure sanitarie, mentre in Romania e in Spagna i governi hanno investito nell’istituzione di mediatori sanitari per le comunità Rom. Garantire l’assistenza sanitaria di base è ancora un problema in alcuni Stati membri. Discriminazione L’azione della Commissione ha garantito che in tutti gli Stati membri fosse istituito un quadro giuridico solido di contrasto alla discriminazione, ma i governi nazionali devono intensificare i loro sforzi per applicare e far rispettare concretamente la normativa (Ip/14/27). A tal fine hanno un ruolo cruciale gli enti nazionali per le pari opportunità. La Slovacchia ha introdotto misure provvisorie a favore dei Rom. Finanziamento L’assegnazione di finanziamenti sufficienti per l’integrazione dei Rom rimane una sfida. Rispetto all’attuale media del 15%, ora per la prima volta è obbligatorio destinare all’inclusione sociale il 20% delle dotazioni che il Fondo sociale europeo mette a disposizione degli Stati membri per la realizzazione dei loro programmi. Per il periodo finanziario successivo al 2020, la Commissione prenderà in esame le modalità per migliorare ulteriormente il sostegno finanziario a favore dell’inclusione dei Rom e renderlo più efficace, ad esempio attraverso uno strumento di finanziamento specifico. Maggiori dettagli specifici per paese sono disponibili nelle schede nazionali. Il vertice Ue sui Rom - La valutazione è il frutto dell’incontro tra i politici locali, nazionali e dell’Ue, da una parte, e i rappresentanti della società civile dall’altra, per discutere dei progressi compiuti in materia di integrazione dei Rom in occasione del terzo vertice europeo sui Rom. L’obiettivo è passare in rassegna le modalità di applicazione delle strategie nazionali di integrazione dei Rom presentate annualmente dagli Stati membri in virtù del Quadro dell’Ue e valutare se esse stiano migliorando la vita delle comunità Rom. Circa 500 rappresentanti delle istituzioni dell’Ue, dei governi e dei parlamenti nazionali, delle organizzazioni internazionali, della società civile (in particolare le organizzazioni Rom) e delle autorità locali e regionali esprimeranno il proprio punto di vista su ciò che è stato realizzato finora e sui modi per migliorare ulteriormente l’integrazione dei Rom in futuro. Maggiori informazioni sul programma, gli argomenti e i partecipanti al vertice sui Rom sono disponibili a partire da questo link: Ip/14/317. Contesto - L’integrazione dei Rom non è soltanto un problema di inclusione sociale, ma ha anche un impatto economico positivo, in particolare negli Stati membri con una vasta minoranza di Rom. In molti paesi i Rom rappresentano una quota significativa e crescente della popolazione in età scolare e della futura forza lavoro. Per consentire a queste popolazioni di mettere a frutto il loro capitale umano e di partecipare attivamente all’economia e alla società su un piede di parità, è fondamentale predisporre politiche di attivazione del lavoro e servizi personalizzati e accessibili di sostegno per i Rom in cerca di lavoro. L’inclusione sociale e l’integrazione delle comunità Rom sono una responsabilità comune degli Stati membri e dell’Unione europea. La Commissione, che segue i progressi compiuti dagli Stati membri attraverso il Quadro dell’Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom (Ip/11/400, Memo/11/216), riunisce regolarmente una rete di coordinatori provenienti da tutti i 28 paesi dell’Ue, responsabili di sorvegliare le strategie nazionali di integrazione dei Rom, allo scopo di discutere i progressi e le sfide future (Memo/14/107). Nella relazione del 2013 la Commissione europea invitava gli Stati membri dell’Ue ad attuare le loro strategie nazionali per progredire nell’integrazione socioeconomica dei Rom in Europa (Ip/13/607). I risultati sono utilizzati anche nell’ambito del semestre europeo per il coordinamento annuale delle politiche socioeconomiche, traducendosi in raccomandazioni specifiche per paese relative alla questione dei Rom. Questo ciclo annuale contribuisce a garantire che l’integrazione dei Rom rimanga costantemente e saldamente nell’agenda europea e che le politiche di interesse generale non siano in contrasto con gli obiettivi di inclusione dei Rom. Nel 2013 cinque Stati membri hanno ricevuto raccomandazioni specifiche per paese sull’attuazione delle strategie nazionali di integrazione dei Rom e sull’integrazione di misure specifiche per i Rom (Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia). Gli Stati membri possono utilizzare i fondi dell’Ue per finanziare progetti volti, tra l’altro, a migliorare l’integrazione dei Rom in settori quali l’istruzione, l’occupazione, l’alloggio e la sanità. Complessivamente, dal 2007 al 2013 sono stati messi a disposizione circa 26,5 miliardi di euro per progetti di inclusione sociale. Per il nuovo periodo finanziario 2014-2020, tramite il Fondo sociale europeo, saranno destinati agli investimenti in capitale umano, occupazione e inclusione sociale almeno 80 miliardi di euro. Da quest’anno almeno il 20% della dotazione assegnata dal Fondo sociale europeo (circa 16 miliardi di euro) deve essere destinato all’inclusione sociale. L’obiettivo è garantire per l’integrazione dei Rom risorse finanziarie adeguate, della cui gestione sono responsabili gli Stati membri. La Commissione contribuisce offrendo agli Stati membri orientamenti su come strutturare i programmi operativi di spesa dei fondi dell’Ue e i progetti di integrazione dei Rom al fine di assicurare un approccio inclusivo e di rispondere in modo più efficace alle esigenze delle comunità (Memo/14/249).  
   
   
TITOLO V: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SARDEGNA FRANCESCO PIGLIARU  
 
Cagliari, 8 aprile 2014 - "In campagna elettorale ho sostenuto che la sovranità per noi è un fondamentale esercizio di responsabilità, un esercizio nel quale concentrare tutte le nostre energie per far funzionare al meglio le istituzioni che dipendono da noi, per dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che siamo in grado di esercitare tutto il potere che ci compete, offrire servizi di qualità ai nostri cittadini e garantire diritti. Continueremo ad attuare questo esercizio di responsabilità, un diritto per noi essenziale; tuteleremo i nostri spazi di sovranità attuali e futuri. Non ci sono riforme del Titolo V che possano farci cambiare idea su questo punto. Vigileremo affinché la riforma in discussione in Parlamento, che al momento non si applica alle regioni speciali, non intacchi il patrimonio di democrazia autonomistica inciso nello Statuto di autonomia e nelle sue norme di attuazione".  
   
   
PRESIDENTE LOMBARDIA: DA DDL PROVINCE RISCHIO RITARDI SU EXPO  
 
Milano, 8 aprile 2014 - "La legge sulla riforma delle Province non cancella le Province, che invece rimangono e anzi ai presidenti verranno rinforzati i poteri, con la complicazione però che al fianco delle Province, che restano almeno fino al prossimo 31 dicembre, nasceranno le città metropolitane sulla stessa area, ovvero nel nostro caso la provincia di Milano, e con le stesse competenze, per cui questo aumenterà le difficoltà e i problemi. Per questo mercoledì sarò a Roma dove incontrerò il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per capire come procedere ed evitare che questa inutile complicazione introdotta dal Governo renda più complicato il percorso verso Expo 2015". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia - con l´assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione e con il professor Giulio Sapelli, economista e professore ordinario di Storia Economica dell´Università degli Studi di Milano - per illustrare l´istituzione della Commissione regionale per la semplificazione, in attuazione della legge ´Impresa Lombardia´.  
   
   
LOMBARDIA: SEMPLIFICAZIONE, NASCE COMITATO ANTI BUROCRAZIA  
 
Milano, 8 aprile 2014 - "Abbiamo deciso di dare attuazione a una parte importante della legge regionale ´Impresa Lombardia´, approvata meno di un mese e mezzo fa dal Consiglio regionale lombardo. Daremo attuazione a una parte che ci interessa particolarmente ovvero la riduzione del peso burocratico, partendo dalla creazione di un ´Comitato per la semplificazione´, il cui coordinamento sarà affidato al professor Giulio Sapelli. Vogliamo creare delle vere zone a burocrazia zero e lo faremo in tempi brevi, perché già entro la metà di maggio vogliamo sapere quali sono i provvedimenti più importanti da prendere per aiutare i nostri imprenditori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia - con l´assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione e con il professor Giulio Sapelli, economista e professore ordinario di Storia Economica dell´Università degli Studi di Milano - per illustrare l´istituzione del ´Comitato per la semplificazione´, in attuazione della legge ´Impresa Lombardia´. Comitato Lavorerà A Costo Zero - "Per attuare una concreta semplificazione burocratica come Regione Lombardia - ha sottolineato il governatore lombardo - abbiamo già svolto una serie di studi e valutazioni e riteniamo sia necessario il concorso di chi conosce bene il sistema burocratico e conosce altrettanto bene quello delle imprese e che abbia la voglia di dirci cosa fare per realizzare davvero questo obiettivo. Per questo abbiamo deciso di istituire il ´Comitato per la semplificazione´ affidandone il coordinamento al professor Giulio Sapelli, che avrà carta bianca e dovrà dirci cosa serve oggi alle imprese lombarde per cancellare il peso della burocrazia. Il Comitato sarà a costo zero, sarà ospitato dalle strutture dell´assessorato alle Attività Produttive e sarà assistito dalle strutture della Regione, per cui non ci saranno costi aggiuntivi". Semplificazione Diventi Altra Eccellenza Lombarda - "Per noi questo Comitato è molto importante perché vogliamo davvero creare un´altra eccellenza in Lombardia anche da questo punto di vista, quello della semplificazione delle imprese. E vogliamo - ha rimarcato il presidente della Giunta regionale - dare un aiuto concreto alle imprese, al di là delle misure che stiamo già attuando con il nostro assessore alle Attività produttive, sul fronte della semplificazione burocratica, basandoci sul principio per cui io pubblico mi voglio fidare delle imprese, per cui non ti chiedo più quintali di documentazione ma ti dico cosa devi fare, parti, vai e solo dopo vengo a controllare se e come lo hai fatto. Si tratta di un provvedimento concreto che avrà tempi rapidi di attuazione e avrà il coinvolgimento di tutti gli interessati, che potranno inviarci le loro proposte all´indirizzo mail impresalombardia@regione.Lombardia.it". Burocrazia Tassa Occulta Per Imprenditori - "La burocrazia è una gravosissima tassa occulta da pagare per i nostri imprenditori, considerate - ha fatto notare l´assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione - che un imprenditore mediamente lavora 45 giorni per lo smaltimento degli adempimenti burocratici e che in questi 45 giorni impegna per 28 giorni per lo stesso fine anche i suoi dipendenti. Pensate dunque di che onere gravoso si tratta. Noi abbiamo già approvato dei provvedimenti, come la legge ´Impresa Lombardia´, e altri ne approveremo, in cui sono contenuti degli strumenti che hanno l´obiettivo di creare zone a burocrazia zero. Quello di cui abbiamo bisogno ora è di qualcuno che ci dica quali altri strumenti possiamo mettere in campo per raggiungere questo obiettivo e per questo il professor Sapelli, che sarà il nostro team leader, con il suo Comitato avrà carta bianca a riguardo. Il lavoro di questa commissione dovrà portarci entro la metà di maggio a dare i primi risultati, per cui faremo audizioni con gli imprenditori e con chi quotidianamente si scontra con la burocrazia, per capire se ciò che abbiamo già messo a disposizione può o deve essere modificato, perché Regione Lombardia vuol stare in modo concreto vicina ai suoi imprenditori". Sapelli: Tempi Rapidi - "Con il governatore le cose si fanno". Il professor Giulio Sapelli nella conferenza stampa di presentazione del ´Comitato semplificazione´ ha raccontato come su questo tema si fosse confrontato con il presidente della Regione Lombardia alcuni mesi fa e come questi sia passato rapidamente dalle parole ai fatti. Prima con l´approvazione della legge ´Impresa Lombardia´ che, secondo il professore ordinario di Storia Economica presso l´Università degli Studi di Milano, "ha già fatto gran parte del lavoro" e ora con l´istituzione di questo nuovo strumento che, ha promesso, "lavorerà in tempi molto rapidi". Via Alle Audizioni - Anticipando alcuni degli interventi che vuole attuare, Sapelli ha detto che "verranno fatte delle audizioni", non soltanto "con le associazioni di rappresentanza e con quelle che erroneamente vengono definite intermedie, cioè le Camere di Commercio, che invece sono vere e proprie autorità funzionali", con "i rappresentanti delle imprese e dei cittadini. Perché - ha evidenziato - se le cose funzionano meglio, non se ne avvantaggia solo il sistema produttivo, ma anche la gente. Mi auguro - ha aggiunto - che il lavoro del ´Comitato´ aiuti a offrire elementi di cambiamento, non solo per le Regioni o per lo Stato, ma anche per queste associazioni di rappresentanza e autonomie funzionali".  
   
   
FVG, AUTONOMIE: 1.000 ORE DI FORMAZIONE PER ACCOMPAGNARE I COMUNI AD AGGREGARSI  
 
Udine, 8 aprile 2014 - Saranno 223 le Amministrazioni locali - Comuni e Provincie - che saranno coinvolte nel 2014 nel "Piano formativo sistema Regione-enti locali del Friuli Venezia Giulia". Il Piano, per il quale la Regione ha stanziato 500.000 euro, ha in avvio sette cantieri formativi regionali sui processi di riforma e sulla progettazione comunitaria, altri 15 cantieri territoriali per accompagnare lo sviluppo di forme associative (entrambi i moduli dovrebbero andare a rendicontazione a fine 2014), cinque percorsi sull´amministrazione dei sistemi contabili replicati sul territorio per un totale di 1.000 ore di formazione e la previsione di cinque visite studio (una delle quali, è stato annunciato, per studiare il sistema virtuoso delle municipalità che ruotano attorno alle città di Amsterdam e Rotterdam). Il catalogo - affidato a Forser - sarà pronto a breve, ha assicurato oggi l´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, anticipando che tra quindici giorni sarà anche pronta la bozza del disegno di legge sulle aggregazioni. Le priorità del Piano sono armonizzare i sistemi contabili, preparare il riordino del sistema Regione con quello delle Autonomie locali, sfruttare le occasioni della Programmazione comunitaria 2014-2020 e creare una rete di formatori pubblici, ovvero un pool di docenti interni al comparto unico. Sarà previsto un osservatorio che, oltre a promuovere momenti di confronto nella Pubblica Amministrazione, fotograferà lo stato della formazione nei Comuni e diffonderà le buone pratiche già rodate. Il cronoprogramma prevede tra maggio e giugno l´avvio della formazione per l´armonizzazione dei sistemi contabili e quella dei formatori. A luglio, invece, partiranno i corsi sulla Programmazione europea 2020. Panontin, che è intervenuto assieme al presidente dell´Anci (Associazione Nazionale Comuni Italia) Fvg Mario Pezzetta, ha ribadito che l´intento è quello di accompagnare il processo di riforma degli Enti locali, delineato nelle Linee guida per il riordino delle Autonomie, approvate dalla Giunta regionale nell´ottobre scorso e condivise dalle Autonomie locali. Pezzetta ha ricordato che il recente Protocollo, siglato il 10 marzo tra Regione e Anci, Upi, Uncem, ha posto al centro proprio la formazione ed è riuscito ad individuare uno dei principi cardine delle Linee guida, ovvero il raggiungimento di dimensioni associative efficienti tra i Comuni per superare la scarsa autonomia finanziaria e la mancanza di specializzazione professionale delle risorse umane.  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELLA SARDEGNA: LE DELIBERE APPROVATE  
 
Cagliari, 8 aprile 2015 - Giunta operativa, il 4 aprile nella sala degli uffici di viale Trento, per l´Esecutivo regionale guidato dal presidente Francesco Pigliaru. Preceduta da una riunione politica, la seduta si è aperta con la proposta di delibera dell´assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica Cristiano Erriu, relativamente alla nomina di un commissario ad acta per l´approvazione del Piano particolareggiato del Centro Matrice in adeguamento del Piano Paesaggistico Regionale per il Comune di San Vito. (L.r. N. 9/2006, art. 9), Al fine di consentire al Comune di dotarsi del Piano, è stato nominato Commissario ad acta l´architetto Giorgio Costa, funzionario del Servizio pianificazione paesaggistica e urbanistica dell’Assessorato degli Enti locali. Nella seduta odierna è stata poi approvata, su proposta dell´assessore dell´Agricoltura Elisabetta Falchi, la modifica della delibera di giunta n. 18/34 del 23.4.2013 che stabilisce le direttive per la redazione del piano dei controlli sull´attività agrituristica, controlli in capo Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Essendo attualmente in svolgimento i corsi di formazione e approfondimento sulle tematiche introdotte dalle recenti modifiche legislative, la calendarizzazione del piano dei controlli è stata posticipata a decorrere dal 15 ottobre 2014. Dall´assessorato dei Lavori Pubblici, guidato da Paolo Maninchedda, è arrivata all´ordine del giorno la proposta di autorizzazione all´emanazione di un bando speciale per l´assegnazione di nove alloggi di edilizia residenziale pubblica nel Comune di Sant´antioco. L´autorizzazione è stata deliberata in base a quanto stabilisce la Legge regionale n. 13/1989, art. 4, comma 7, in riferimento alla necessità dell´assegnazione "di alloggi Erp a favore di nuclei familiari in situazioni di emergenza abitativa". Sul tema sanità, l´assessore Luigi Arru ha portato al tavolo della Giunta la proposta per l´individuazione dell´Autorità per i controlli e definizione delle articolazioni organizzative per l´attuazione del Regolamento (Ce) n. 1907/2006 (Reach - Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals ) e della normativa in materia di classificazione, etichettatura ed imballaggio di sostanze e preparati pericolosi, così da recepire la norma europea che richiede di identificare gli organismi deputati al controllo. L´assessore degli Affari generali, Gianmario Demuro, ha proposto la modifica e integrazione della delibera di giunta n. 5/26 dell´11.2.2014, sulla modifica della tabella di equiparazione tra le categorie C e D dell´Amministrazione regionale e le corrispondenti categorie e qualifiche degli Enti e Agenzie regionali. La delibera prevede la riapertura dei termini della presentazione delle domande della mobilità per l´immissione in ruolo di un dirigente e 25 funzionari per il Centro funzionale decentrato della Direzione generale della Protezione civile. Il provvedimento si è reso necessario per consentire la partecipazione di alcune categorie di dipendenti, inizialmente non ricomprese nel bando, al fine di reperire le migliori professionalità per le esigenze operative del Centro funzionale decentrato. La riapertura dei termini per la presentazione delle domande sarà di 7 giorni. Dall´assessorato della Pubblica Istruzione e Beni Culturali, infine, è arrivata la nota sulla programmazione delle attività per "Sa Die de sa Sardigna 2014". Le restanti delibere previste all´ordine del giorno saranno oggetto di approfondimento da parte della Giunta regionale nella prossima seduta, prevista per martedì 8 aprile.  
   
   
FVG, ENTI LOCALI: STABILITA QUOTA EXTRA GETTITO IMU  
 
Trieste, 8 aprile 2014 - Su proposta dell´assessore regionale alle Autonomie locali, la Giunta ha preso atto dei dati acquisiti dal Ministero dell´economia e delle finanze e individuato oggi la quota di maggiore e minore gettito Imu- Imposta municipale unica 2013 dovuta da parte dei 117 Comuni interessati dai rimborsi. Il recupero del maggior gettito Imu 2013 a valere sui trasferimenti ordinari spettanti ai Comuni per l´anno 2014 e, in caso di incapienza, a valere sui fondi di parte corrente è quantificato in 61.356.000 euro. L´importo deriva dalla somma tra i valori positivi di maggior gettito Imu, pari a 67.747.522 euro, e quelli di minore gettito, pari a 6.391.000 euro. Gli importi complessivi da assicurare per il 2013 rispettivamente a favore del bilancio dello Stato, della Regione e dei bilanci comunali sono di 42.287.000, 19.069.000 e 6.391.000 euro. Nel calcolo del prelievo viene tenuto conto non solo del recupero della quota a favore del bilancio dello Stato, ma anche delle quote a favore del bilancio regionale corrispondenti all´addizionale regionale all´Irpef e alla compartecipazione regionale all´Irpef, entrambi quote sostituite dall´Imu.  
   
   
URP ABRUZZO: CHIODI, PER REGIONE SI TRATTA DI UNA VERA RIVOLUZIONE  
 
 L´aquila, 8 aprile 2014 - "E´ in atto una vera e propria rivoluzione dell´ente Regione, che riduce le distanze tra cittadino e governo del territorio e pone le basi per un nuovo processo di trasparenza". Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha commentato in questo modo il grande successo della giornata formativa Formez-regione Abruzzo, che si è tenuta all´Aquila e seguita in via streaming da circa 1000 utenti. All´aquila si è parlato del progetto "Abruzzo Aperto" che porterà all´istituzione dell´Urp regionale e l´avvio del processo di dematerializzazione della documentazione regionale. Il processo di modernizzazione della Regione passa dunque attraverso questi due snodi. Per quanto riguarda l´Urp il progetto è stato inserito nella linea di finanziamento del Par-fas la delibera Cipe di autorizzazione è della metà del 2012, qualche mese dopo che è stato reso esecutivo l´intero Fas regionale. "Su questo punto - spiega il presidente Chiodi - la Regione ha individuato per l´allestimento e l´attività di start-up dell´Urp il Formez per una serie di ragioni che vanno dalla grande esperienza che può vantare a livello nazionale, ma soprattutto per la grande efficienza mostrata nella gestione del numero verde durante e dopo l´emergenza terremoto all´Aquila con Linea Amica, vero e proprio punto di riferimento per i cittadini nei giorni difficili del post-terremoto". Con l´Urp regionale, che avrà un Numero verde, un fax unico regionale e un´email unica regionale, i protagonisti veri del cambiamento sono da parte l´Ente Regione e dall´altra i cittadini che in questo modo hanno un punto di contatto in grado di dare e ricevere risposte a richieste di trasparenza e linearità dell´azione amministrativa. Il secondo aspetto della rivoluzione passa attraverso la dematerializzazione. "E´ un passaggio epocale nel processo di modernizzazione - precisa il presidente Chiodi - che permetterà alla Regione di avere un´unica sede, un´unica posta certificata e un unico indirizzo. Ma soprattutto ci saranno importanti novità per l´organizzazione della macchina amministrativa regionale. A partire dal personale: a regime il processo di dematerializzazione libererà risorse umane mettendo a disposizione 150 dipendenti che potranno essere destinati in altre strutture e avvierà una spending rewiev sui beni strumentali come una sensibile riduzione delle auto di servizio". Il processo di start-up ha una durata di tre anni e prevede che una società, scelta in base ad un bando pubblico europeo che sarà pubblicato sulla Gazzetta europea entro la fine di aprile, intercetti tutta la comunicazione in entrata della Regione per poi codificarla, archiviarla digitalmente e inviarla via email ai soggetti pubblici interessati.  
   
   
ACCORDO TRA REGIONE CALABRIA E PROVINCIA DI REGGIO CHE PORTERá ALL´ENTE REGGINO NOVE MILIONI DI EURO PER CHIUDERE IL CONTENZIOSO  
 
Catanzaro, 8 aprile 2014 - Nella sede della Direzione Generale del Dipartimento Bilancio della Regione il 4 aprile si è tenuto un incontro relativo al riconoscimento dei debiti pregressi in favore della Provincia di Reggio per il personale trasferito ai sensi della L.r. N. 34/2002. Al termine della riunione le parti hanno sottoscritto un accordo che chiude una vicenda che si trascinava da sette anni. La Regione riconosce all’ente reggino la somma di circa nove milioni di euro. Analogo provvedimento era stato adottato con la Provincia di Cosenza per circa 8,5 milioni di euro. Nei confronti delle altre Province la Regione dovrà ottenere un rimborso. L’incontro è stato fortemente voluto dal Presidente Scopelliti anche alla luce della recente riforma Del Rio e fa seguito ad un’altra riunione tenutasi lo scorso ventiquattro ottobre. L’atto è stato sottoscritto dai Dirigenti Generali del Dipartimento Bilancio Pietro Manna e del Dipartimento Personale Umberto Nucara, dal Dirigente del Settore Economico Giuseppe Longo per la Regione e dal Segretario-direttore Generale Antonino Minicuci, da Attilio Battaglia, Dirigente del Settore Giuridico e Paolo Morisani, Dirigente del settore Economico, per la Provincia di Reggio. Sono stati concordati i criteri per la definizione della insorgente vertenza relativa alle competenze arretrate previste dagli aumenti contrattuali dei C.c.n.l. Ee.ll. Di lavoro, nonché agli stipendi non liquidati dalla Regione per indisponibilità di Bilancio per gli anni dal 2007 al 2012.  
   
   
PRIMARIE IN MOLISE, FRATTURA: IN BOCCA AL LUPO AI VINCITORI. AVANTI COSÌ PER LA VITTORIA DEL 25 MAGGIO  
 
Campobasso, 8 aprile 2014 - Di seguito il commento del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, sui risultati delle primarie del centrosinistra per l´indicazione dei candidati a sindaco nei comuni di Campobasso e Termoli. "La vittoria della partecipazione. I cittadini molisani protagonisti della scelta. Con entusiasmo, oggi, tanti, davvero tantissimi, oltre ogni pronostico, in coda a Campobasso e a Termoli per votare: in questa domenica, la festa della democrazia nel centrosinistra molisano. Affluenza record in entrambe le città: dati che danno ragione al valore delle primarie. Le primarie hanno indicato in modo netto i nostri candidati a sindaco. Ad Antonio Battista, vincitore nel comune capoluogo, e ad Angelo Sbrocca, vincitore nel comune di Termoli, con le più vive congratulazioni, un in bocca lupo sincero e forte: ora incomincia la grande partita. Unito, l´intero centrosinistra, andrà avanti con fermezza verso il rinnovamento delle due amministrazioni. Un ringraziamento altrettanto vero a tutti i candidati che a Campobasso e a Termoli hanno consentito questa festa di democrazia e partecipazione. È grazie a loro, al loro impegno, alla loro presenza, alle loro idee, che così tanti cittadini hanno scelto di colorare di vita queste primarie. Adesso abbiamo una sola strada davanti: continuare così. Tutti uniti per la grande vittoria del 25 maggio prossimo".  
   
   
LA REGIONE CALABRIA HA EFFETTUATO PAGAMENTI PER TRECENTOCINQUANTATRE MILIONI DI EURO  
 
 Catanzaro, 8 aprile 2014 - L’assessore al Bilancio Giacomo Mancini ha comunicato che sono stati effettuati pagamenti per un totale di circa trecentocinquatre milioni di euro, nel corso della settimana dalla Ragioneria Generale della Regionela parte più cospicua dell’importo, circa 332 milioni, viene destinata al comparto sanitario. Si tratta della liquidazione alle Aziende Ospedaliere e Sanitarie calabresi della quota del Fondo Sanitario Regionale relativo al mese di marzo. Nel dettaglio, vengono versati all’Asp di Cosenza 73.772.589 euro; all’Asp di Crotone 20.022.783 euro; 35.393.686 euro all’Asp di Catanzaro; all’Asp di Vibo Valentia 16.052.315 e 51.542.586 euro all’Asp di Reggio Calabria. All’azienda Ospedaliera di Cosenza vengono pagati 13.683.025 euro, 12.190.535 all’Ao di Catanzaro; 4.029.993all’Ao Mater Domini di Catanzaro; 11.826.320 all’Ao di Reggio Calabria. Sempre per il Dipartimento Sanità vengono pagati 87 milioni, quale integrazione del finanziamento della spesa sanitaria per il Fondo sanitario nazionale a destinazione indistinta, relativa alla premialità 2001. Nel dettaglio, vanno all’Asp di Cosenza circa 30 milioni, all’Asp di Crotone 15.700.000 euro; all’Asp di Catanzaro circa 20,5 milioni di euro; all’Asp di Vibo Valentia 7.700.000 euro; all’Asp di Reggio Calabria circa 18 milioni.All’ao di Cosenza circa 600 mila euro e all’Ao di Catanzaro circa 4 milioni di euro. La Ragioneria ha poi effettuato un pagamento di 2.700.000 euro per il dipartimento Lavoro, destinati a Borse Lavoro e Apprendistato. Per il dipartimento Agricoltura sono stati liquidati circa 4.200.000 euro, di cui 3.900.000 euro all’Arssa, quale contributo ordinario che la Regione versa per il finanziamento dell’Agenzia. 3.600.000, su impulso del Dipartimento Cultura, vengono pagati a titolo di anticipazione per l’attuazione degli interventi relativi all’azione di contrasto alla dispersione scolastica. Circa sette milioni di euro vengono pagati per il settore Lavori pubblici, di cui 5.500.000 euro sono i contributi previsti per le ristrutturazioni (edilizia sociale, legge 36). Tra gli altri, circa 240.000 euro vanno all’Aterp; al Comune di Parenti 881.000 euro; 450.000 euro al Comune di San Demetrio Corone. Inoltre, un pagamento di 1,3 milioni di euro è stato effettuato su disposizione del Dipartimento Urbanistica e Ambiente e uno di 800.000 euro per il dipartimento Economato e Protezione civile. Con l’importo di circa 1.300.000 euro prosegue l’erogazione delle risorse a favore dei beneficiari dei finanziamenti Pisl. Nel dettaglio, 50.000 euro vengono liquidati alla Provincia di Catanzaro; 134.000 al Comune di Ardore; 160.000 al Comune di Bagnara Calabra; 24.000 al Comune di Belcastro; 50.000 al Comune di Cirò; 60.000 al Comune di Jacurso; 108.000 al Comune di Monasterace; 78.000 al Comune di Pizzo; 59.000 al Comune di San Floro; 61.000 al Comune di Sellia; 170.000 al Comune di Taurianova; 120.000 al Comune di Zumpano; 50.000 al Comune di Scilla; 74.000 al Comune di Caraffa del Bianco e infine 80.000 euro al Comune di Ferruzzano. “Andiamo avanti con l’impegno di sempre - è il commento dell’assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini - per sostenere le famiglie, le imprese e gli enti locali della Calabria”.  
   
   
POLITICHE GIOVANILI: NASCE LA RETE DEGLI INFORMAGIOVANI MARCHE.  
 
Ancona, 8 aprile 2014 - Sono 25 gli sportelli Informagiovani che, in base ai criteri organizzativi, operativi e di funzionalità prestabiliti dalla Giunta regionale, sono risultati in possesso dei requisiti per far parte della “rete degli informagiovani Marche”. Una sorta di certificazione che li contraddistingue per la qualità dei servizi rivolti principalmente alle nuove generazioni. Garantiscono un servizio qualificato assicurando l’apertura al pubblico in orari funzionali, operano in sedi accoglienti e facilmente accessibili fornendo informazioni con personale specifico nelle principali aree tematiche di interesse per i giovani. “Gli sportelli Informagiovani rappresentano un servizio fondamentale per la società, sono luoghi di informazione qualificati sui temi del lavoro, della formazione, della comunicazione, ricoprono, in questo particolare momento di difficoltà, anche un ruolo sociale. Per questo abbiamo voluto creare una rete che sia in grado di dialogare ed incrementare il livello del servizio per tutti i giovani della comunità marchigiana”: ha introdotto con queste parole l’assessore alle Politiche giovanili, Paola Giorgi, l’incontro nei giorni scorsi con i rappresentanti degli sportelli che hanno potuto illustrarle i loro servizi, i bisogni e le potenziali opportunità. “E’ importante – ha detto l’assessore - che l’attività di questi sportelli venga garantita e potenziata in questo particolare momento caratterizzato da una precarietà diffusa, dove i giovani hanno particolarmente bisogno di punti di riferimento qualificati, in grado di assisterli con attenzione nelle scelte professionali, nelle opportunità che si possono presentare a livello occupazionale anche per quanto riguarda i contatti con l’estero. Gli Informagiovani delle Marche rappresentano un punto di riferimento importante per le istanze dei giovani ed è quindi necessario ampliare la propria offerta di servizi e di qualificarla - ha precisato la Giorgi - per rispondere sempre meglio alle esigenze reali”. L’indirizzo dello sportello informativo regionale è www.Giovani.marche.it  I rappresentanti degli sportelli hanno parlato del momento di grandi difficoltà sia economiche, quelle in cui versano gli enti locali che mettono a rischio la continuità dei servizi, che occupazionali con la crescente domanda di lavoro, di opportunità all’estero e di formazione. Sul tema specifico, l’assessore ha ricordato che sono già stati approvati gli interventi del Piano Annuale delle Politiche Giovanili che mette a disposizione per gli Enti Locali, che dovranno agire in forma associata, risorse per progetti rivolti ai giovani tra i 16 e i 35 anni. Nel ribadire che costituiscono una “rete” di grande rilievo in ambito regionale, Giorgi ha affermato che è forte la volontà di rafforzare gli sportelli e ha garantito la disponibilità ad un approfondimento delle problematiche e l’impegno per una verifica delle opportunità che possono essere intercettate dalla Regione, sia sul versante dei fondi strutturali che con l’accesso ai programmi europei. La rete degli informagiovani delle Marche: Ancona, Chiaravalle, Falconara Marittima, Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Senigallia e della Comunità Montana dell’Esino-frasassi in provincia di Ancona; di Gottammare e San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno; di Fermo, Montegranaro, Monterubbiano, Porto San Giorgio e Porto Sant’elpidio in provincia di Fermo; di Macerata, Matelica, Porto Recanati, Recanati, Tolentino e della Comunità Montana Ambito di Camerino in provincia di Macerata; di Fermignano, Fossombrone, di Pesaro e di Urbino in provincia di Pesaro e Urbino.  
   
   
UMBRIA: PRESENTATO PROGETTO REGIONALE "COSA (NON) CI VOGLIONO DIRE: MONDO GIOVANILE NUOVI LINGUAGGI"  
 
Perugia, 8 aprile 2014 – Un percorso dedicato ai genitori, agli educatori e, più in generale, agli adulti, per comprendere i nuovi linguaggi dei giovani con un occhio attento al gergo della "rete", che occupa molto spazio e molto tempo delle nuove generazioni: è questo in sintesi il senso del progetto di sostegno alla genitorialità, organizzato dall´Assessorato alle politiche sociali della Regione Umbria, con la direzione scientifica di "Mi fido di te onlus". L´iniziativa, intitolata "Cosa (non)ci vogliono dire: mondo giovanile nuovi linguaggi", è stata presentata stamani a Perugia nel corso di un incontro al quale hanno preso parte i rappresentanti dell´Assessorato regionale alle politiche sociali e giovanili, lo psichiatra Giampaolo Bottaccioli, la dottoressa Paola Bianchini della direzione scientifica dell´associazione "Mi fido di te", la presidente dell´Associazione, Mariella Venturi. Il progetto, che si articolerà in una serie di incontri sul territorio regionale, nasce dall´esigenza di analizzare il bisogno naturale alla comunicazione e la deriva che questa assume in età adolescenziale, per poi fornire agli insegnanti, ai genitori e a tutti gli adulti interessati, gli strumenti per interpretare questa esigenza. Nel corso degli incontri, la cui partecipazione è gratuita, saranno trattati vari temi che percorrono tutti un itinerario verso la comprensione della complessità e la ricchezza della comunicazione giovanile, anche attraverso l´analisi dei nuovi linguaggi della rete e degli strumenti offerti dalla tecnica. La Regione Umbria – è stato precisato dai rappresentanti dell´Assessorato regionale alle politiche sociali – continua a dedicare grande attenzione alle problematiche giovanili e alle esigenze delle famiglie. Un impegno che si concretizza anche attraverso interventi per il diritto allo studio, per le mamme lavoratrici, per la conciliazione dei tempi di lavoro e per la cura della famiglia, per il supporto agli anziani. Questo nuovo progetto regionale di sostegno alla genitorialità, si incastra con altre iniziative gestite dai Comuni per supportare le famiglie nell´ambito dei propri territori. Il disagio dei giovani è ormai conclamato – hanno riferito i rappresentanti dell´Assessorato – è quindi importante trovare la giusta chiave di comprensione per arrivare in modo diretto nel mondo dei giovani. A tal fine la Regione vuole avviare questo percorso nei vari territori. Si partirà da Marsciano per poi toccare più centri in Umbria che hanno già aderito rispondendo al nostro invito. "Era importante attivarsi sul tema del disagio giovanile – ha spiegato lo psichiatra Giampaolo Bottaccioli intervenuto in rappresentanza della responsabile del Centro disturbi del comportamento alimentare, Palazzo Francisci di Todi, Laura Dalla Ragione – così com´è importante che alcune tematiche siano trattate ed approfondite con il supporto di professionisti. I giovani dedicano molto tempo all´utilizzo della rete e per gli adulti è sempre più difficile comunicare con le nuove generazioni. Approfondire gli aspetti legati a questo mondo servirà anche a migliorare la comunicazione tra la vecchia e la nuova generazione e quindi a favorire tra giovani ed adulti una comunicazione sullo stesso livello". "Nessuna famiglia deve sentirsi sola quando si trova ad affrontare delle difficoltà – ha detto la presidente dell´Associazione ‘Mi fido di te´, Mariella Venturi – Il tema che si affronterà con questo progetto è molto delicato, ma è importante perché i nostri giovani, a volte anche attraverso il loro disagio, ci chiedono di aprire un dialogo diretto". La dottoressa Paola Bianchini ha spiegato che "le patologie nel campo della salute mentale sono cambiate e, la maggior parte, sono legate a vere a proprie dipendenze". Tra queste, non ultima è la dipendenza dalla ‘rete´: "Abbiamo pensato di intervenire con un lavoro che coinvolge i genitori – ha detto – spiegando loro di cosa stiamo parlando quando si pronuncia il termine ‘rete´. I corsi prevedono una parte tecnica e si vuole partire dal presupposto che la tecnica non è buona o cattiva, ma che l´interazione cambia in base a come la rete si utilizza e, quindi, a come ci si rapporta".  
   
   
FVG, SICUREZZA: INCONTRO CON SINDACATI DI POLIZIA SU RAZIONALIZZAZIONE  
 
Trieste, 8 aprile 2014 - Le possibili conseguenze per il Friuli Venezia Giulia del Progetto di razionalizzazione dei presidi della Polizia di Stato sul territorio, attualmente in fase di definizione in sede nazionale, sono state approfondite in un incontro che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha avuto oggi a Trieste con i sindacati di Polizia regionali. Erano presenti i rappresentanti di Siulp, Sap, Siap, Ugl, Cosip, Uil-polizia, Consap e Silp-cgil. Nel corso della riunione, la presidente ha ricordato che non appena sono stati resi noti alcuni aspetti del Progetto di razionalizzazione, ha subito chiesto un incontro con il ministro dell´Interno, Angelino Alfano, che si è svolto a Roma alla presenza del capo della Polizia, Alessandro Pansa, e del vicecapo, Alessandro Marangoni. In quell´occasione la presidente ha ottenuto la disponibilità del ministro a organizzare un incontro in regione con tutti i responsabili della Pubblica sicurezza in Friuli Venezia Giulia, presenti i vertici nazionali della Polizia di Stato. Ed è proprio in quella occasione, ha assicurato la presidente, che potrà essere affrontata in modo organico la situazione complessiva della presenza delle forze dell´Ordine in Friuli Venezia Giulia, compresa la questione del Cie-cara di Gradisca d´Isonzo, valutando nel dettaglio gli effettivi risparmi che possono essere conseguiti in termini di costo delle sedi e di migliore impiego del personale, in relazione alle esigenze di sicurezza dei cittadini.  
   
   
LAVORO: LA REGIONE FVG SOSTIENE LA POLITICA DI CONCILIAZIONE PIÙ EUROPEA  
 
Udine, 8 aprile 2014 - Oltre a sostenere l´imprenditorialità giovanile e quella femminile e altre iniziative per il rilancio dell´economia, nel nostro Paese, fanalino di coda in Europa per la disparità lavorativa tra i generi, è necessario un cambiamento culturale e una politica di conciliazione tra il lavoro e la famiglia di tipo più europeo. È quanto ha evidenziato l´assessore regionale a Lavoro e Pari Opportunità Loredana Panariti al seminario formativo "I nuovi percorsi del mercato del lavoro nella prospettiva della ripresa", che si è tenuto ieri nella sede della Provincia di Udine. All´incontro, promosso dalla consigliera regionale di Parità e al quale hanno partecipato professionisti, consulenti, rappresentanti di categoria, sindacali e degli Enti locali, sono state analizzate le recenti novità normative in materia di diritto e mercato del lavoro e sono stati valutati gli effetti delle stesse alla luce dei primi segnali di ripresa dell´economia. Nella sua analisi introduttiva, la consigliera regionale di Parità Raffaella Palmisciano ha ricordato che i giovani e le donne pagano per il perdurare della crisi il prezzo più alto. Sottolineando come la flessibilità lavorativa produca molto spesso proposte di stipendi più bassi e meno crescita professionale per le donne, l´assessore regionale Panariti ha richiamato l´attenzione sulle disparità esistenti nel campo lavorativo tra i generi. La politica di conciliazione lavoro-famiglia di respiro europeo, per l´attuazione della quale, come ha ricordato l´assessore regionale, ci sarà spazio nell´ambito della Programmazione comunitaria 2014-2020, dovrebbe spingere le ragazze a crescere professionalmente senza dover per questo rinunciare alla famiglia. Nel corso dei lavori sono emerse le caratteristiche del mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia: la precarizzazione riguarda principalmente i giovani; la crisi ha colpito di più gli uomini che le donne (mentre i primi lavorano nell´industria, le seconde nei servizi). Nonostante il gender gap (differenti stipendi e non occupazione di posizioni apicali), l´aumento dell´occupazione femminile rappresenta a livello regionale un dato strutturale di lungo periodo: nel 1993 era del 40 per cento, oggi è del 60 per cento. Carlos Corvino (Osservatorio del Mercato del Lavoro Regione Fvg), Claudio Palmisciano (Fondazione "Massimo D´antona"), Michelino De Carlo (Inps) e Felice Carta (Regione Fvg), nell´incontro si sono soffermati sulle misure da intraprendere per contrastare la disoccupazione e migliorare la conciliazione lavoro-famiglia: potenziare i servizi per l´impiego e i tirocini formativi, incentivare l´imprenditorialità e le assunzioni, la formazione continuativa e permanente e i part-time di qualità. È stata richiesta anche una profonda modifica, da strumento emergenziale a quello di tipo attivo, del sistema degli ammortizzatori sociali: così come in altri Paesi europei anche in Italia, dove le risorse vanno in gran misura per il sostegno passivo, è necessario proporre ai disoccupati momenti di formazione e riqualificazione professionale personalizzati e tenerli agganciati al mondo del lavoro in prospettiva del reimpiego.  
   
   
IMMIGRAZIONE: GIUNTA FVG APPROVA PROGRAMMA 2014  
 
Trieste, 8 aprile 2014 - Istruzione e formazione, accesso alla casa, assistenza sanitaria e protezione sociale, ma anche mediazione linguistica, attività informative e interculturali. Sono i principali ambiti sui quali si articola, anche per l´anno in corso, il programma di azioni, messo a punto dalla Regione, destinate a favorire l´integrazione dei cittadini stranieri che risiedono in Friuli Venezia Giulia. Il "Programma immigrazione 2014", approvato oggi dalla Giunta regionale, sostiene con continuità le iniziative attuate fin dal 2008, quando fu istituito un "Fondo" per gli interventi destinati alla popolazione straniera, e concentra ora le risorse a disposizione, pari a oltre 2,4 milioni di euro, sulle azioni a maggiore rilevanza, evitando la frammentazione e ricercando tutte le possibili sinergie tra gli attori coinvolti nell´erogazione dei servizi. Il tutto facendo riferimento anche alla normativa nazionale sull´assistenza sanitaria e ad una recentissima legge regionale (la 22 del dicembre 2013 - "Norme intersettoriali per l´accesso alle prestazioni sociali di cittadini italiani e migranti") che riaffermano il principio di uguaglianza tra persone di ogni provenienza e nazionalità. Più nel dettaglio, il Programma immigrazione 2014 è strutturato in sei ambiti, con 14 diverse azioni. Gli obiettivi consistono nel sostenere politiche di accoglienza ed inserimento scolastico, puntando al consolidamento delle attività di apprendimento della lingua italiana per gli adulti (allo scopo sono destinati 975 mila euro); fronteggiare la richiesta di accompagnamento abitativo (500 mila); garantire l´assistenza sanitaria e la protezione sociale (280 mila) e parallelamente mantenere una rete di Sportelli informativi e di mediazione linguistica, distribuiti sul territorio, per favorire la conoscenza dei servizi e, in una logica tutt´altro che assistenzialistica, far emergere le opportunità occupazionali (650 mila). A completare il tutto, indagini e ricerche finalizzate alla raccolta dei dati sulla presenza di stranieri e al monitoraggio delle attività svolte. All´1 gennaio 2014 la popolazione straniera residente in Friuli Venezia Giulia era di 102.568 unità (fonte Istat), tra adulti e bambini, pari all´8,4% del totale della popolazione residente, con una variazione del 5,4% rispetto all´anno precedente. Nel 2007 gli stranieri residenti erano 72.462. Alla crescita numerica si accompagna comunque, come indicato in una ricerca della fondazione "Leone Moressa", anche una migliore integrazione, testimoniata da un tasso di stranieri naturalizzati che in Friuli Venezia Giulia sfiora il 25%, dato quasi doppio rispetto a quello nazionale (13,5%). Le persone adulte si stabiliscono in Friuli Venezia Giulia per ragioni di lavoro: sono occupate nell´industria, nelle costruzioni, in pesca e agricoltura e soprattutto nei servizi. In questo caso è larghissima la prevalenza di donne, impegnate in sanità, in assistenza (badanti), in ristoranti e alberghi. Persone che lavorano e che pagano le tasse, producendo un altissimo saldo attivo sotto il profilo fiscale e contributivo, come evidenzia l´assessore Gianni Torrenti, che ha proposto il provvedimento. A significare che l´immigrazione rappresenta, per il Friuli Venezia Giulia (così come per l´Italia intera), una risorsa, alla quale la Regione, con il programma loro dedicato, restituisce appena una piccola parte di quanto loro producono in termini di ricchezza.  
   
   
SLOT, DA BRESCIA SEGNALE FORTE SU APPLICAZIONE LEGGE  
 
Brescia, 8 aprile 2014 - "La legge regionale sulla ludopatia è uno strumento forte e importante, che permette ai Comuni di contrastare il fenomeno del gioco d´azzardo patologico. È per questo che, d´accordo con il presidente, ho pensato di recarmi in tutte le province, per illustrare ai sindaci e a tutti gli altri soggetti interessati alla materia il contenuto delle nuova normativa lombarda". Lo ha dettol´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, indicata dalla Giunta come team leader per la legge sulla ludopatia e il contrasto al gioco d´azzardo patologico, intervenendo, a Brescia, al seminario di confronto sul tema con le Istituzioni e le associazioni locali. Multe A Chi Non Rispetta Norme Regionali - "Esistono atti concreti - ha proseguito l´assessore - che permettono ai Comuni di contrastare il dilagare di quella che è sempre più una vera e propria piaga sociale. Proprio a Brescia un bar che aveva installato delle nuove ´macchinette´ senza rispettare la nuova normativa regionale è stato multato con una sanzione di 5.000 euro. Un segnale che non deve rimanere isolato, in una città in cui sono censite oltre 1.600 macchinette. Anche gli altri Comuni dovrebbero effettuare controlli serrati per verificare se la nostra legge è applicata". Guardando invece all´aspetto socio-sanitario, l´assessore regionale ha sottolineato come in tutte le province lombarde "gli Assessorati regionali alla Famiglia e alla Sanità stiano attivando iniziative mirate a sostenere chi può essere considerato ´ludopatico´ e a porre in essere attività di prevenzione verso la popolazione. Concorso Scuole Aperto Fino Al 15 Maggio - "E in questa direzione - ha concluso l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo - va anche il concorso logo ´no slot´, aperto fino al 15 maggio prossimo e riservato a tutti gli istituti scolastici lombardi di secondo grado. Una scelta precisa. La scelta di riservare il concorso alle scuole è finalizzata a sensibilizzare gli studenti sui rischi del gioco, dato che quella dei giovani è una categoria particolarmente esposta, con dati che confermano il rischio di deriva patologica per l´11 per cento dei minori".  
   
   
MILANO PER IMPEGNO FEMMINILE? MEGLIO DELLA MEDIA EUROPEA  
 
Milano, 8 aprile 2014 - “Ben venga uno stimolo europeo e internazionale all’impegno femminile nel lavoro e nell’impresa. Ma Milano in questo è avanti rispetto alla media europea. La Lombardia motore d’Europa deve molto anche alla forte partecipazione femminile nel lavoro e nelle imprese. Crediamo sia importante far conoscere questa immagine positiva di Milano, anche in vista di Expo”. Ha dichiaro Federica Ortalli, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano Milano fa meglio della media dei Paesi dell’area Euro per il lavoro femminile. In media il tasso di occupazione delle donne nel capoluogo lombardo nel 2012 è stato del 60,8%, in crescita rispetto al 2011 di oltre 1 punto percentuale contro una media europea che rimane ferma al 58,1% (quasi 3 punti percentuali in meno rispetto a Milano). Anche per tasso di disoccupazione femminile Milano fa meglio della media europea: nel 2012 è stato dell’8% contro una media dei Paesi euro che è dell’11,6%. Anche se rispetto al 2011 il tasso di disoccupazione femminile cresce di 1,7 punti percentuali, comunque meglio del tasso di disoccupazione totale che in anno cresce di 1,8 punti. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2012 e 2011 (ultimi disponibili) e su dati Istat 2012 e 2011.  
   
   
OLTRE 15 MILA POSTI NEI CENTRI ESTIVI E CASE VACANZA, GRATIS PER 5 MILA BAMBINI, MILANO È UNO DEI POCHI COMUNI ITALIANI CHE, NONOSTANTE LA CRISI, AIUTA LE FAMIGLIE CON INIZIATIVE DEDICATE QUANDO CHIUDONO LE SCUOLE  
 
Milano, 8 aprile 2014 – Il Comune mette a disposizione oltre 15 mila posti per i bimbi e i ragazzi che quest’estate parteciperanno a “Milano amica dei bambini”, il programma di attività organizzate nei centri estivi, nei campus e nelle case vacanza per aiutare le famiglie nella gestione dei figli tra la fine dell’anno scolastico e l’inizio delle ferie. Con una delibera la Giunta ha confermato l’offerta di posti degli anni scorsi e stabilito la gratuità di tutte le iniziative per le famiglie con un reddito di valore Isee inferiore a 6.500 euro l´anno: circa 5 mila bambini, un terzo degli iscritti, potranno così partecipare alle attività estive senza pagare nulla. “Milano è uno dei pochi Comuni italiani che, nonostante la crisi, continua a offrire alle famiglie la possibilità di iscrivere i figli minori alle attività estive - ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione -. Andiamo incontro alle esigenze dei genitori, dei bambini e dei ragazzi che, anche quest’estate, potranno divertirsi e vivere esperienze significative dal punto di vista educativo e formativo”. Tutte le informazioni sono consultabili online sul sito www.Comune.milano.it (cliccando sul banner Estate bambini 2014). Sarà possibile iscriversi dall’8 al 27 aprile. Per i più piccoli (3-6 anni) i centri estivi comunali saranno aperti dal 1 al 28 luglio e accoglieranno sia i bimbi che frequentano le scuole dell’infanzia del Comune, sia quelli che frequentano le strutture statali. I posti disponibili sono circa 5 mila nelle sedi che saranno individuate dall’Amministrazione al termine delle iscrizioni. Per le famiglie è confermato lo stesso contributo dello scorso anno: da 24,38 euro per una settimana a 156 euro per 6 settimane. Per i redditi con un valore Isee inferiore a 6.500 euro l´anno, l´accesso al servizio è gratuito. I centri estivi per le primarie, invece, saranno aperti per sei settimane a partire dalla chiusura delle scuole: dal 12 giugno al 25 luglio. Le sedi sono 41, scelte per la presenza di spazi all’aperto fruibili dai bambini. Due centri, in via Gozzadini 7 e in via Stefanardo da Vimercate 14, sono specificamente dedicati ai bimbi con gravi disabilità. Anche quest’anno sono previsti quattro periodi di frequenza, proprio per venire incontro alle necessità dei genitori che, quindi, potranno richiedere più periodi, anche non consecutivi. Per queste attività è confermato lo stesso contributo dello scorso anno: da 24,38 euro per una settimana a 156 euro per 6 settimane e per i redditi con un valore Isee inferiore a 6.500 euro l´anno, l´accesso al servizio è gratuito. I campus settimanali proporranno attività tematiche dedicate a sport, arte, natura e molto altro: saranno attivi dal 30 giugno al 25 luglio e dal 26 agosto al 5 settembre. Sarà possibile usufruire dei campus fino a tre settimane a luglio (per ragazzi tra i 12 e i 14 anni) e fino a due settimane tra agosto e settembre (per bambini e ragazzi da 6 a 14 anni). Anche per i campus, i redditi con un valore Isee inferiore a 6.500 euro l´anno avranno accesso gratuito al servizio. E´ previsto invece un contributo a settimana di 45 euro per i redditi con un valore Isee tra i 6.500 e i 12.500 euro l´anno, 65 euro per i redditi con un valore Isee tra i 12.500 euro e i 27.000 euro l´anno e 85 euro per i redditi con un valore Isee superiore ai 27.000 euro. Milano è l’unico tra i grandi Comuni italiani che offre soggiorni estivi nelle Case vacanza: sono circa 4 mila i posti a disposizione di bambini e ragazzi, dal 16 giugno al 5 settembre, nelle strutture di Andora e Pietra Ligure, entrambe sul mare in Provincia di Savona, Zambla Alta centro montano in Provincia di Bergamo, Ghiffa in provincia di Verbania, Vacciago in provincia di Novara. Per tutti i bambini e ragazzi è garantito il trasporto con pullman. Anche per le Case vacanza è prevista la gratuità per i redditi con un valore Isee inferiore a 6.500 euro l´anno. Per i redditi superiori il contributo di partecipazione è rimasto invariato rispetto allo scorso anno, ed è pari a 168 euro, incluso il viaggio di andata e ritorno.