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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Novembre 2014
ENERGIE RINNOVABILI, PROGETTO "FOSTER IN MED", REGIONE SARDEGNA ATTENTA ALLE INNOVAZIONI NELL’USO DELLE FONTI  
 
Cagliari, 4 Novembre 2014 - La Regione è impegnata in prima fila nelle attività di promozione delle energie rinnovabili. Il Servizio Energia dell´assessorato dell´Industria, infatti, sta coordinando le attività di sensibilizzazione dei cittadini, degli studenti e degli amministratori locali sul tema dell´energia da fonte solare fotovoltaica nell’ambito del progetto denominato Foster in Med. Confronto con altre realtà del Mediterraneo. Il progetto, finanziato per un importo di 4,05 milioni di euro dall’Ue attraverso il programma Enpi Cbc Med, promuove l’utilizzo delle tecnologie solari fotovoltaiche e la loro integrazione architettonica sugli edifici nei sei paesi del Mediterraneo coinvolti: Italia, Spagna, Libano, Egitto, Tunisia e Giordania. "Ritengo che una maggiore attenzione all´uso innovativo delle fonti rinnovabili di energia, come il fotovoltaico integrato architettonicamente sugli edifici - afferma l´assessore dell´Industria Maria Grazia Piras - possa offrire nuove interessanti prospettive e opportunità per le aziende e i professionisti del settore, oltre che diventare oggetto di importanti iniziative formative dedicate agli studenti. Il progetto Foster in Med, grazie al confronto con diverse realtà del Mediterraneo profondamente diverse dalla nostra, permetterà di costruire un´esperienza comune nel campo delle tecnologie fotovoltaiche nell’area del Mediterraneo, al fine di favorire il trasferimento di competenze e tecniche comuni e promuovere le opportunità offerte dall´energia solare fotovoltaica integrata su edifici, superando le barriere culturali e legislative che spesso ne limitano la diffusione. In particolare l’Assessorato dell’industria realizzerà un intervento pilota nell’edificio di Area, in via Cesare Battisti a Cagliari, col quale saranno testate alcune soluzioni architettoniche per integrare completamente un impianto fotovoltaico sulla facciata, con l’intenzione che possa diventare anche un modello virtuoso e replicabile". Foster in Med al Festivalscienza. Il Servizio Energia coordina l’attività di animazione territoriale di Foster in Med e, grazie al supporto di Sardegna Ricerche, ha programmato dieci eventi con i licei scientifici e gli istituti tecnici industriali interessati all’iniziativa. Le dieci giornate informative alterneranno una parte teorica a una sessione pratica presso il cluster delle energie rinnovabili di Sardegna Ricerche a Macchiareddu. Oltre a questa iniziativa il Servizio Energia partecipa al Festivalscienza di Cagliari, da domani sino al 9 novembre 2014, all´Exmà di Cagliari. Durante il Festivalscienza, lo stand Foster in Med sarà a disposizione per distribuire il materiale informativo sul progetto, informare sulle attività in corso e i progetti pilota, e commentare le videointerviste degli esperti coinvolti nel Comitato Tecnico Scientifico. Sabato 8 novembre, alle 12, presso la sala conferenze dell’Exma’, il Servizio Energia terrà un evento dedicato alle scuole dal titolo “Energia solare nelle città del Mediterraneo: il progetto europeo Foster in Med, sei paesi a confronto". L´evento sarà raccontato in diretta Twitter con l’hashtag #Fosterinmed. I partner del progetto. I partner del progetto sono l´Università di Cagliari (capofila), la Regione Sardegna, l´assessorato dell´Industria, il Centro Servizi per le Imprese della Camera di Commercio di Cagliari, l’associazione delle Camere di Commercio del Mediterraneo in Spagna, la Confederation of Egyptian European Business Associations in Egitto, l’Industrial Research Institute in Libano, la Royal Scientific Society in Giordania e la Camera di Commercio e dell´Industria di Tunisi.  
   
   
LOMBARDIA: PEAR IN SINTONIA CON STRATEGIA EUROPEA  
 
Milano, 4 novembre 2014 - "Il principale obiettivo del Pear è il risparmio di energia da fonte fossile. Si tratta prima di tutto di un obiettivo energetico ed ambientale, direttamente collegato alla riduzione di Co2, ma è anche una leva per il rilancio del sistema economico e produttivo, in riferimento alle filiere dell´efficientamento e delle rinnovabili". A parlare è l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, dopo il via libera venerdì scorso del Piano energetico ambientale 2014 (Pear). Tre Obiettivi - "Il Pear - spiega ancora Terzi - è in sintonia con la strategia europea ´20-20-20´, che si è posta al 2020 tre ambizioni obiettivi: riduzione dei gas ad effetto serra del 20 per cento, rispetto ai livelli del 1990; produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 20 per cento dei consumi energetici europei; riduzione dei consumi energetici del 20 per cento". Nell´ambito della politica italiana di attuazione delle direttive europee, a Regione Lombardia è stato assegnato un preciso obiettivo: la produzione, al 2020, di energia da fonti rinnovabili (esclusi i trasporti) pari all´11,7 per cento. Nell´ambito del Pear Regione Lombardia ha programmato di raggiungere l´obiettivo e, cogliendo la sollecitazione del Consiglio Regionale, incrementare ulteriormente rispetto ad esso la quota delle fonti rinnovabili termiche e del fotovoltaico. Sforzo Comune - Gli obiettivi del Pear potranno essere raggiunti solamente attraverso il concorso di tutti i soggetti che operano all´interno del sistema energetico regionale. Il principio di corresponsabilità ha un valore intrinseco: il cambiamento del sistema energetico verso un´economia e una società più efficiente e a bassa emissione di gas climalteranti, capace di rispondere alla domanda di benessere dell´oggi senza pregiudicare le risorse ambientali del domani, non può essere conseguito dal livello pubblico senza il contributo determinante di chi nella società opera e vive: i cittadini, le imprese, le associazioni di categoria e di volontariato, il mondo delle cooperative e del sociale.  
   
   
OLA: NUOVE RICERCHE DI IDROCARBURI SCHLUMBERGER NEL MAR JONIO  
 
Potenza, 4 novembre 2014 - La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che dopo la Global Med nei giorni scorsi, anche la società Schlumberger Italiana spa con sede a Parma, ha dichiarato di aver inviato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, alle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia ed ai comuni delle tre regioni, ai sensi dell’art. 23 del D.lgs. 152/2006 l´istanza per l’avvio della procedura valutazione di impatto ambientale sul progetto “Intervento di Indagine geofisica 3D” nell’area dell’Istanza di permasso di prospezione. "Il progetto - è scritto nella nota della Ola - localizzato nel settore centrale del Gollo di Taranto occupa una vasta superficie all’interno della zona marina “F” estesa per 4.Mila Kmq. L’area dista 13,6 miglia nautiche da Capo San Vito (Taranto), mentre il vertice ovest dista 13,2 miglia nautiche dalle coste lucane. Il progetto riguarda l’indagine geofisica 3D e prevede l’acquisizione di un totale di circa 4.285 km di linee sismiche 3D utilizzando latecnologia air•gun. Copia del progetto è stato depositato presso le Regioni ed i Comuni interessati (vedi avviso in basso). Con lo sblocca Italia – denuncia ancora la Ola – è iniziato l’assalto delle trivelle in mare ed in terra, per realizzare il raddoppio delle estrazioni di idrocarburi già annunciato dal governo Renzi. La Ola chiede che i Comuni facciano sentire assieme a quello delle comunità, opponendosi nelle sedi opportune a questa nuova istanza di prospezione idrocarburi".  
   
   
VENETO: VIA LIBERA AL BANDO PER ROTTAMARE STUFE E IMPIANTI DI RISCALDAMENTO INQUINANTI  
 
Venezia, 4 novembre 2014 - E’ divenuto operativo il bando con cui la Regione concederà contributi finalizzati all’acquisto di apparecchi per il riscaldamento domestico di potenza inferiore o uguale a 35 kW, alimentati a biomassa, a basse emissioni in atmosfera e ad alta efficienza energetica, previa rottamazione di apparecchi tecnologicamente non in linea con gli standard europei. La giunta regionale, su relazione dell’assessore all’ambiente Maurizio Conte, ha infatti dato il via libera definitivo dopo aver acquisito il parere della competente commissione del Consiglio regionale. L’importo disponibile è di 2 milioni di euro. “L’aggiornamento del Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera, attualmente in Consiglio regionale per l’approvazione – sottolinea Conte - dà espressamente indicazioni per avviare nel periodo 2013-2020 specifiche linee d’azione con cui contrastare anche le emissioni generate dall’uso di piccoli impianti civili che hanno ricadute negative sulla qualità dell’aria, coerentemente con quanto concordato a livello nazionale con tutte le regioni del Bacino Padano. Le agevolazioni potranno avere effetti positivi anche sul piano economico, sostenendo quelle aziende che hanno investito sulla produzione di impianti a tecnologia avanzata in grado di abbattere le emissioni in atmosfera”. Nell’ambito degli interventi per la riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare per il particolato Pm10 e Pm2.5 e al Benzo(a)pirene, è stato quindi predisposto questo bando che prevede per l’acquisto di impianti termici certificati, a basse emissioni ed alta efficienza, costituiti da: stufe a pellet (Uni En 14785), stufe e termostufe a legna (Uni En 13240), cucine e termo cucine a legna e pellet (Uni En 12815 e Uni En 14785), per il riscaldamento domestico, di potenza al focolare inferiore o uguale a 35 kW, un contributo massimo di 1.600 euro; per l’acquisto di caldaie, di potenza al focolare inferiore o uguale a 35 kW, certificate (Uni En 3035:2012), a basse emissioni ed alta efficienza, alimentate a biomasse combustibili un contributo massimo di 5.000 euro. I contributi saranno concessi solo previa rottamazione dei preesistenti generatori. Le domande andranno presentate entro il 10 dicembre e le graduatorie saranno pubblicate entro la fine dell’anno.  
   
   
NUOVO PIANO CASA: STOP A COLATE DI CEMENTO E CONSUMO DEL SUOLO LA REGIONE LAZIO CONTRASTA CON NORME SEMPLICI E CHIARE IL CONSUMO DEL SUOLO SOSTENENDO LE PERSONE CON UN REDDITO BASSO AD OTTENERE UN´ABITAZIONE A CONDIZIONI FAVOREVOLI.  
 
 Roma, 4 novembre 2014 - La Regione approva una legge che indirizza in maniera chiara la pianificazione urbanistica, contrasta il consumo del suolo e aiuta le persone con un reddito basso ad ottenere un´abitazione a condizioni favorevoli: norme semplici e ben definite con l’obiettivo di dare certezze sui tempi e trasparenza sulle procedure. Ecco cosa prevede il nuovo piano casa: Norme innovative per favorire l’housing sociale e la rigenerazione urbana. Con l´aumento del 50% degli oneri di costruzione, la Regione vincola risorse economiche alla realizzazione di opere e servizi pubblici direttamente nelle aree interessate. In più, da adesso, si favorisce l’attività agricola, definendo norme di salvaguardia per i parchi e per l’edilizia sociale. Tutela del territorio da colate di cemento e saccheggi che devastano il paesaggio. Tra le altre cose, infatti, sono state eliminate le premialità sulle nuove cubature, quelle previste fino ad oggi sui terreni edificabili ma senza nessuna costruzione sopra: questo impedirà la crescita smisurata delle costruzioni sulle aree libere edificabili. Norme per favorire la costruzione di alloggi economicamente accessibili. In questo caso infatti sono state aumentato le premialità per gli interventi di demolizione e ricostruzione, senza generare in questo modo cubature aggiuntive rispetto a quelle già previste. Cosa vuol dire tutto questo? Rigenerazione urbana. Sarà possibile intervenire solo sull’esistente: così non ci saranno nuove cubature ma interventi di sostituzione edilizia che sosterremo e che serviranno per riqualificare immobili e strutture che altrimenti resterebbero abbandonate o inutilizzate. Stop alle deroghe che stravolgono la pianificazione urbanistica. Non saranno possibili cubature non previste dai piani preesistenti. Si potrà intervenire solo sulle aree previste come trasformabili dalla pianificazione urbanistica. Nuovi servizi, opere pubbliche e nuovi alloggi per l’housing sociale. Viene introdotta la possibilità di reperire le quote di housing sociale, cioè di alloggi per chi ha bisogno, anche mediante edifici già realizzati, o in corso di realizzazione, all’interno e all’esterno del piano attuativo. In questo ultimo caso la quota di alloggi destinati all’housing aumenta del 10%. Sostegno all’agricoltura e a diverse attività. Dagli agriturismi al turismo rurale dalle attività culturali alla trasformazione e alla vendita diretta di prodotti agricoli, e ancora: ristorazione, degustazione di prodotti tipici. Ma non è finita qui, vengono sostenute anche le attività terapeutiche- riabilitative: agriasilo, fattorie didattiche e sociali, ippoterapia, ornoterapia, ortoterapia, laboratori artistici e strutture museali. Si potrà demolire e ricostruire all’interno delle aree agricole. Senza aumenti di cubatura, per interventi legati ad attività funzionali e compatibili all’attività agricola. E poi un’altra novità: in questo caso la destinazione agricola rimane per sempre e non solo per 10 anni come era previsto dalle precedenti norme. Più semplificazione e chiarezza. Garantiamo procedure chiare e tempi certi e trasparenti per garantire l’uguaglianza di trattamento per tutti. Per questo stabiliamo anche le modalità con cui rilasciare il permesso per costruire e la realizzazione delle opere di urbanizzazione. “Si tratta di modifiche importanti che forniscono un quadro di certezze ai cittadini e ai Comuni, - è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, cha ha aggiunto: puntiamo sulla qualità e sulla rigenerazione urbana senza andare a consumare ulteriore suolo. Una legge che tutela il territorio regionale – ha detto ancora Zingaretti- da colate di cemento e dai saccheggi che hanno devastato il paesaggio”. “Stamattina, approvando la legge che modifica il Piano Casa, il Consiglio regionale, che ringrazio per il lavoro svolto, ha completato una manovra normativa che favorisce uno sviluppo equilibrato e sostenibile a Roma e nel Lazio, - è il commento di Michele Civita, assessore Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti. Gli obiettivi delle due leggi approvate in Consiglio da luglio a oggi sono: - Tutelare le aree naturali protette, i parchi e le zone sottoposte a vincoli paesistici; - Dare fiducia all’iniziativa diretta, indirizzandola verso il rinnovo degli edifici e dei tessuti edilizi esistenti, per rigenerare e riqualificare le nostre città; - La premialità prevista deve favorire la realizzazione di case a canone calmierato (housing sociale) per le tante famiglie e singole persone che oggi non hanno la possibilità di acquistare o affittare una casa a prezzi di mercato; - Nuove norme per sostenere lo sviluppo delle imprese agricole, con misure che favoriscono la rifunzionalizzazione delle attuali volumetrie edilizie per attività connesse e compatibili con l’agricoltura. Infine abbiamo accettato la sfida della semplificazione per dare certezza,-ha detto ancora Michele Civita parità di trattamento e maggiore trasparenza alle procedure amministrative, ridando il ruolo di indirizzo e di regolazione ai consigli e alle giunte comunali.”  
   
   
NUOVE NORME SUL TERRITORIO: UNA LEGGE PER IL FUTURO DELLA TOSCANA  
 
Firenze, 4 novembre 2014 - "La nuova legge sul governo del territorio definisce un nuovo punto di equilibrio, più avanzato, tra tutela e sviluppo del territorio, tra regole di buon governo e semplificazione dei procedimenti. A quest´ultimo riguardo l´obiettivo è quello, in particolare, di ottenere semplificazione ´nelle´ regole, non ´a prescindere dalle" regole urbanistiche". Così l´assessore all´aurbanistica, Anna Marson, ha presentato la legge approvata dal Consiglio nei giorni scorsi, entrando nel merito delle nuove norme insieme al presidente della sesta commissione consiliare, Gianfranco Venturi. "La Toscana – ha detto Marson - si conferma, con questa legge che segna una pietra miliare a livello nazionale rispetto alle politiche di salvaguardia del territorio rurale e del contrasto al consumo di suolo, una Regione capace di innovare le proprie politiche di governo del territorio, con una regia pubblica attenta alle istanze più avanzate espresse sia dalla società civile che dai soggetti economici". L´iter così lungo, e la dialettica anche così accesa intorno a questa legge votata in aula da una larga maggioranza qualificata, testimoniano, secondo l´assessore, l´ampio ascolto garantito nel percorso di approvazione alle diverse istanze legittimamente espresse, e il riconoscimento dell´importante ruolo attribuito all´assemblea elettiva. "Le modifiche apportate – ha proseguito - come ho già avuto modo di dire, hanno in parte modificato la proposta iniziale, pur senza inficiarne in modo sostanziale i principali contenuti qualificanti. Sono peraltro convinta che la condivisione acquisita con tutti coloro che hanno contribuito al testo votato dall´aula faciliterà quella che costituisce la fase più delicata di ogni legge, ovvero la sua attuazione". "Quella trasmessa al Consiglio più d´un anno fa non era peraltro la ´proposta dell´assessore´, bensì l´esito di un lavoro collettivo durato due anni, e che ha visto dal gennaio al settembre 2013 un serrato lavoro di confronto con Anci Toscana – ha sottolineato Marson - Ciò che rivendico è di aver saputo mantenere, in questo lungo e faticoso percorso, alcuni principi e dispositivi qualificanti che in sede di votazione finale, ascoltando gli interventi di numerosi consiglieri, ho capito essere divenuti patrimonio comune della comunità regionale". Per Gianfranco Venturi "la Commissione ambiente e territorio, nel suo lavoro iniziato un anno fa con la condivisione della proposta della Giunta, ha tenuto conto delle richieste del territorio per applicare i principi della proposta di legge in modo efficace, favorendo la semplificazione e un´attuazione senza traumi nella fase transitoria. Ma in Toscana non si parte da zero – ha sottolineato – e il territorio è stato in genere ben governato con le eccezioni su cui con questa legge si cerca di intervenire". "Il tempo in cui viviamo, come cittadini e come istituzioni, è quanto mai incerto – questa la riflessione dell´assessore Marson - Il territorio, in quanto luogo fisico e sociale in cui si svolgono le nostre vite, non è ancora sostituibile dai network telematici. E´ dunque fondamentale innovarne il governo mantenendo l´equilibrio tra i diversi interessi in gioco, e tra questi e gli interessi diffusi che sempre più difficilmente trovano voce nelle decisioni". Se la scommessa sarà vinta non dipenderà, per Marson, soltanto da questa nuova legge, ma dal "comune sentire" di chi quotidianamente, nel proprio ruolo, sarà chiamato a interpretarla attuandola. "Confido comunque nel fatto che questa nuova legge, per quanto le compete, sarà comunque in grado di dare il proprio contributo per una Toscana all´altezza della propria storia e delle aspettative di futuro sostenibile ed equo espresse dai suoi abitanti".  
   
   
TOSCANA, GOVERNO DEL TERRITORIO, I PUNTI PRINCIPALI DELLA NUOVA LEGGE  
 
Firenze, 4 novembre 2014 - Governo del territorio, i punti principali della nuova legge Le nuove "Norme per il governo del territorio", cioè la nuova legge urbanistica, approvata mercoledì 29 ottobre dal Consiglio regionale dopo nove anni dall´entrata in vigore della legge regionale 1/2005, si pongono come obiettivi di valorizzare il patrimonio territoriale e paesaggistico per uno sviluppo regionale sostenibile e durevole, contrastare il consumo di suolo promuovendo il ruolo multifunzionale del territorio rurale, e sviluppare la partecipazione come componente ordinaria delle procedure di formazione dei piani. Proprio alla luce dell´esperienza applicativa della l.R. 1/2005 è emersa l´esigenza di una maggior chiarezza, rispetto all´insieme degli strumenti di governo e pianificazione del territorio, dei contenuti che li caratterizzano e delle procedure che ne determinano il percorso di approvazione e vigenza. Nell´insieme la proposta di legge risponde all´esigenza di mantenere la "governance territoriale", quale modello di relazioni tra soggetti pubblici competenti in materia di governo del territorio nel rispetto del principio di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, e di garantire al contempo una maggiore responsabilizzazione di ciascun soggetto. Questa la premessa da cui è emersa la necessità di rendere effettivo il principio già presente nella legge 1/2005 per il quale nuovi impegni di suolo sono ammessi solo se non sussistono possibilità di riuso degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti, codificando dispositivi e procedure volti a contrastare il consumo di nuovo suolo. Queste nello specifico le principali innovazioni introdotte (in ordine alfabetico): Contrasto al consumo di suolo Nonostante la legge vigente dichiari che "nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti", dal 2005 a oggi il consumo di suolo è proseguito non solo per effetto delle previsioni già vigenti, ma anche in conseguenza dei nuovi impegni di suoli agricoli a fini edificatori, in assenza di verifiche effettive sulla sussistenza di possibili alternative interne alle aree già urbanizzate. Al fine di contrastare e ridurre al minimo strettamente necessario il consumo di suolo ciò che nel testo vigente e´ soltanto un enunciato di principio viene pertanto tradotto in una serie di dispositivi operativi concreti: - si definisce in modo puntuale il territorio urbanizzato, differenziando le procedure per intervenire all´interno di questo da quelle per la trasformazione in aree esterne, con particolare riferimento alla salvaguardia del territorio rurale e al fine di promuovere il riuso e la riqualificazione delle aree urbane degradate o dismesse. Fermo restando la definizione puntuale di ciò che è territorio urbanizzato, i Comuni nell´individuarne il perimetro tengono conto delle strategie di riqualificazione e rigenerazione urbana, purché ciò contribuisca a qualificare il disegno dei margini urbani; - in aree esterne al territorio urbanizzato non sono consentite nuove edificazioni residenziali. Limitati impegni di suolo per destinazioni diverse da quella residenziale sono in ogni caso assoggettati al parere obbligatorio della "conferenza di copianificazione d´area vasta", chiamata a verificare puntualmente, oltre alla conformità al Pit, che non sussistano alternative di riutilizzazione o riorganizzazione di insediamenti e infrastrutture esistenti. La conferenza deve anche valutare la necessità della perequazione territoriale per compensare vantaggi e oneri delle nuove previsioni; - nel territorio urbanizzato, per promuoverne il riuso e la riqualificazione, sono introdotte semplificazioni per le procedure urbanistiche. Correttezza delle procedure ed efficacia delle norme di legge (Conferenza paritetica) La forte autonomia assegnata dalla legge vigente a ciascun ente territoriale nel procedimento di formazione degli strumenti della pianificazione ha comportato in questi anni interpretazioni anche piuttosto ampie e divergenti delle norme di riferimento. La conferenza paritetica interistituzionale, unico strumento di trattazione dei conflitti previsto, per riconoscimento unanime di tutte le sue componenti ha funzionato in modo apprezzabile, senza avere tuttavia il potere di rendere cogenti le proprie decisioni e mettendo così a rischio la stessa credibilità dello strumento. In seguito alla valutazione positiva del suo funzionamento si è scelto di mantenere la conferenza paritetica interistituzionale come strumento di riferimento per la regolazione dei conflitti, dotandola tuttavia dei poteri necessari ad assicurare il recepimento delle proprie conclusioni, e richiamando il ruolo di tutti i soggetti istituzionali nel far rispettare le norme di riferimento: - i soggetti istituzionali possono adire la conferenza paritetica qualora ravvisino contrasti non solo tra gli strumenti della pianificazione ma anche rispetto alle disposizioni della presente legge; - la conferenza paritetica valuta gli adeguamenti prodotti a seguito delle proprie conclusioni e relative richieste; - se gli adeguamenti sono valutati negativamente, l´atto, o la parte di esso in questione, non assume efficacia. Informazione e partecipazione L´informazione sui piani in corso di elaborazione e la partecipazione in merito agli stessi è un diritto di ogni cittadina e cittadino che stenta ancora troppo spesso a essere pienamente riconosciuto.L´esperienza toscana di partecipazione, senza dubbio la più importante d´Italia per numero e qualità dei percorsi partecipativi attivati grazie alla legge 69/2007, ha peraltro evidenziato difficoltà a essere integrata nei tempi e modi adeguati con i procedimenti di formazione dei piani urbanistici. In coerenza con la rinnovata legge regionale sulla partecipazione (l.R. 46/2013) è previsto che le attività di partecipazione siano inserite a tutti gli effetti nella procedura di formazione degli atti di governo del territorio. Gli articoli dedicati alla partecipazione degli abitanti nei procedimenti di governo del territorio sono stati riordinati, prevedendo linee guida comuni a livello regionale per garantire prestazioni omogenee, tecnicamente adeguate alle diverse tipologie di atti. E´ previsto il diritto d´accesso agli atti amministrativi relativi ai procedimenti del governo del territorio senza obbligo di specifica motivazione. Monitoraggio dell´esperienza applicativa delle legge e valutazione della sua efficacia Attualmente non è previsto alcun tipo di monitoraggio dell´esperienza applicativa della legge che ne evidenzi eventuali problematiche operative, né di valutazione dell´efficacia della stessa nel raggiungere le finalità enunciate. Si ritiene invece fondamentale che la legge definisca le modalità per poter proporre le correzioni eventualmente necessarie alla luce di evidenze motivate derivanti dalla sua applicazione. La proposta di legge intende rafforzare lo strumento del monitoraggio sugli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, prevedendo una forma di raccordo fra l´osservatorio paritetico della pianificazione e la conferenza paritetica interistituzionale, al fine di formulare annualmente eventuali proposte e rilievi alla Giunta in merito al funzionamento della pianificazione. La Regione al fine di valutare l´efficacia della legge e lo stato della pianificazione promuove altresì il confronto con le rappresentanze istituzionali, le parti sociali, le associazioni ambientaliste, il mondo della cultura, dell´Università e delle professioni. Patrimonio territoriale In assenza di una definizione chiara di "statuto" del territorio e delle sue "invarianti strutturali", gran parte dei piani redatti ai sensi delle leggi regionali 5/95 e 1/05 hanno interpretato lo statuto come elencazione di beni culturali e aree protette, dunque come vincoli anziché regole di corretta trasformazione dell´intero territorio, rendendo inefficace la relazione tra componente statutaria e componente strategica dei piani. L´introduzione del concetto di patrimonio territoriale, quale bene comune costitutivo dell´identità collettiva regionale, costituisce il riferimento per contestualizzare le "invarianti strutturali" nello Statuto del territorio, e promuovere una più efficace relazione tra statuto e strategia dei piani. Analogamente a quanto avvenuto con il passaggio dal riconoscimento di singoli edifici di valore al riconoscimento dei centri storici quali organismi complessi caratterizzati dalle relazioni tra edilizia monumentale ed edilizia minore, e tra edifici e abitanti, compiuto tra gli anni ´50 e ´60 del secolo scorso, con il concetto di patrimonio territoriale esteso all´intero territorio regionale si realizza un avanzamento culturale che sottolinea il passaggio, per la Toscana, da una concezione vincolistica per aree specifiche alla messa in valore progettuale del territorio e del paesaggio nel suo insieme. Pianificazione d´area vasta Stante l´attuale frammentazione delle pianificazioni, e la necessità di una scala adeguata ad affrontare le scelte progettuali e pianificatorie che producono effetti al di là dei singoli confini comunali, per ambiti territoriali significativi anche dal punto di vista del raccordo con gli ambiti di paesaggio previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, si è ritenuto necessario riconoscere formalmente e promuovere forme di pianificazione intercomunali. E´ stato introdotto e valorizzato il piano strutturale intercomunale, in applicazione della normativa statale e regionale sulle autonomie locali che, insieme alla conferenza di copianificazione, diventa riferimento qualificante per garantire una progettazione unitaria e multisettoriale delle trasformazioni a livello d´area vasta. Politiche per la casa Considerata la difficoltà degli enti locali, a fronte di una domanda sociale crescente, a dare attuazione ad adeguate politiche per la casa, anche in conseguenza della difficoltà di ottenere finanziamenti dedicati e ancor più di accedere alla disponibilità di aree a costi sostenibili, ci si è posti il problema di contribuire con le disposizioni della presente legge, per quanto possibile, a sostenere tali politiche. Si dispone che la pianificazione territoriale e urbanistica concorra alla formazione delle politiche per la casa, riconoscendo gli alloggi sociali come standard urbanistico, da assicurare mediante cessione di aree, di unità immobiliari o di oneri aggiuntivi a destinazione vincolata. Prevenzione e mitigazione dei rischi idrogeologico e sismico I recenti e ripetuti eventi alluvionali e sismici che hanno interessato la regione hanno evidenziato l´importanza strategica di inserire nella pianificazione territoriale e urbanistica regole precauzionali chiare per la prevenzione e mitigazione dei rischi. Viene introdotta una serie di indicazioni specifiche rivolte alla formazione dei piani strutturali e dei piani operativi. Si prevede inoltre che il piano di protezione civile costituisca parte integrante del piano operativo comunale. Qualità del territorio rurale Il territorio rurale è tuttora considerato, in troppi casi, come un territorio privo di valore che richiede di essere ´sviluppato´ attraverso previsioni di nuova urbanizzazione. Va invece emergendo con sempre maggior evidenza come il mantenimento del territorio rurale e delle sue multifunzionalità sia fondamentale per uno sviluppo sostenibile e durevole, garantendo la qualità alimentare e dell´ambiente, la riproduzione del paesaggio, l´equilibrio idrogeologico, il benessere anche economico della regione. La legge riconosce l´attività agricola come attività economico-produttiva, nel rispetto della valorizzazione dell‘ambiente e del paesaggio cui la stessa attività agricola può contribuire attraverso il suo ruolo multifunzionale, segnando con ciò una importante svolta culturale. Tale riconoscimento porta a individuare innanzitutto il principio di limitare il più possibile la frammentazione del territorio agricolo a opera di interventi non agricoli. Nel territorio rurale si prevede che gli strumenti della pianificazione individuino i "nuclei rurali", le cui trasformazioni devono garantire la coerenza con i caratteri propri degli insediamenti, gli "ambiti di pertinenza di centri e nuclei storici" di cui tutelare la valenza paesaggistica, e gli "ambiti periurbani" in cui promuovere forme di agricoltura utilmente integrabili con gli insediamenti urbani e che ne contribuiscano al miglioramento. Per quanto attiene le trasformazioni richieste dall´imprenditore agricolo viene chiarito che gli strumenti della pianificazione non possono contenere prescrizioni in merito alle scelte agronomico-colturali delle aziende; vengono inoltre semplificate le procedure per una serie di interventi temporanei o di minore entità, specificate le trasformazioni aziendali che comportano la necessità di un piano attuativo, e rafforzati i vincoli e le sanzioni in caso di perdita della destinazione d´uso agricola. Riordino lessicale Diversi contenuti della legge vigente sono di difficile lettura, né i contenuti presentano sempre una diretta correlazione logica con i titoli. In generale le norme sono state oggetto di una riscrittura attenta a promuoverne la facilità di lettura anche ai non addetti ai lavori, e a chiarire le relazioni fra i diversi dispositivi procedurali e di contenuto. Il vigente "Regolamento urbanistico" è stato ridenominato "Piano operativo" per eliminare la frequente confusione fra regolamento urbanistico e regolamento edilizio. Tempi della pianificazione I tempi medi di formazione degli strumenti di pianificazione dei Comuni toscani, come rilevato da una indagine Irpet del 2012, sono di circa sei anni. Tempi così lunghi comportano chiaramente un deficit di efficacia della pianificazione nel trattare le questioni rilevanti che si pongono relativamente alla gestione e trasformazione del territorio, nonché alla possibilità per i diversi soggetti potenzialmente interessati di aver contezza del procedimento e della sua evoluzione. Si è ritenuto di poter individuare in due anni il tempo massimo necessario per la formazione di uno strumento di pianificazione dall´avvio del procedimento all´approvazione. Al fine di scoraggiare tempi che superino questo termine sono state introdotte restrizioni per gli interventi urbanistici ed edilizi nei Comuni che, dall´avvio del procedimento di formazione del piano strutturale o operativo alla sua approvazione, superano i due anni. Sono state introdotte alcune procedure semplificate per l´adozione delle varianti agli strumenti urbanistici e tempi per la loro approvazione, anche attraverso la riduzione dei tempi previsti per alcune procedure amministrative, ivi compresi i tempi per le istruttorie regionali. Tutela paesaggistica Relativamente alla tutela paesaggistica la legge risente di una stesura precedente il Codice dei beni culturali e del paesaggio attualmente vigente, e dunque non adeguata ai contenuti dello stesso. Sono stati perfezionati i riferimenti alla normativa nazionale vigente in materia di tutela del paesaggio, specificando le valenze del Pit come piano paesaggistico ai sensi del Codice per i Beni culturali e il paesaggio. (Piano paesaggistico la cui redazione è attualmente in corso di completamento, e che prevede azioni non solo di tutela ma anche di valorizzazione e riqualificazione dei paesaggi regionali). Sono stati inoltre specificati i compiti dell´osservatorio regionale del paesaggio, che avrà il ruolo, tra l´altro, di promuovere in attuazione della Convenzione europea sul paesaggio la partecipazione delle popolazioni alla tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico regionale. Sono state previste le modalità per l´adeguamento e la conformazione dei piani comunali al Pit con valenza di Piano paesaggistico, dopo aver sottoscritto con il Mibact un´importante intesa semplificatoria. Infine per quanto riguarda la Disciplina edilizia (di competenza dello Stato ma che abbiamo mantenuto nel corpus della legge su richiesta di Anci), sono intervenute importanti novità normative, in conseguenza del 1. Decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 (Disposizioni urgenti per il rilancio dell´economia) convertito nella legge 9 agosto 2013, n. 98); 2. Decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 (Misure urgenti per l´apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l´emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive). In merito al punto 1. Si è provveduto fra l´altro a individuare: 1) la disciplina della ristrutturazione edilizia ricostruttiva; 2) la definizione delle possibili deroghe al D.m. 1444/1968 in tema di distanze tra edifici negli interventi di demolizione e ricostruzione; 3) l´introduzione dell´agibilità parziale degli edifici o porzioni delle costruzioni; 4) la previsione della possibilità di presentare subito la Scia la cui efficacia è differita al momento in cui quelli saranno acquisiti. Riguardo al punto 2. Si segnala, in particolare, il nuovo concetto di "Mutamento d´uso urbanisticamente rilevante" di cui all´articolo 23-ter del d.P.r. 380/2001;  
   
   
EDILIZIA ABITATIVA IN SARDEGNA: NESSUN VUOTO LEGISLATIVO DOPO IL 29 NOVEMBRE. IL DDL DÀ CERTEZZE ED È APERTO A CONTRIBUTI MIGLIORATIVI  
 
Cagliari 4 Novembre 2014. "Il disegno di legge sull’edilizia abitativa della Giunta Pigliaru nasce per dare certezze e individua facilitazioni e semplificazioni ritenute virtuose mettendole a regime non più temporaneo. Inoltre è aperto a tutti i contributi migliorativi che in questi giorni ci stanno giungendo numerosi grazie alla procedura di consultazione trasparente che è stata messa a disposizione sul sito della Regione". A dirlo è l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu, che rassicura: "Voglio sottolineare ancora una volta che non esiste il rischio del paventato vuoto legislativo in questa materia. Fino al 29 novembre sarà infatti possibile presentare i progetti secondo la normativa vigente, progetti il cui esame potrà proseguire senza problemi al di là della data di scadenza". Il disegno di legge e i lavori del Consiglio regionale. "Confido nella celerità del lavoro dell´assemblea dei consiglieri regionali – ha proseguito l’esponente della Giunta Pigliaru- che ha già manifestato la disponibilità a discutere nei tempi il ddl senza attendere la più complessa e risolutiva legge urbanistica, di cui costituisce un primo modulo e la cui bozza verrà presto aperta al contributo di tutti". La richiesta di proroga. L’assessore Erriu ha ribadito che la richiesta di proroga del Piano casa è uno strumento con il quale si continuerebbe solo a creare un clima di incertezza tra gli operatori e i professionisti. "Come successo negli anni precedenti –ha proseguito il titolare dell’Urbanistica - quando a più riprese e fino a poche ore prima della scadenza non era dato sapere cosa sarebbe stato di quell´insieme di possibilità derogatorie e temporanee. Così come è stata la regola lasciar passare l´intera legislatura targata Cappellacci prima di mettere a punto il Piano Paesaggistico e una bozza di legge urbanistica: tanto annunciate nel programma elettorale e arrivate alle ultime ore del suo mandato, fuori tempo massimo. Nel caso del Ppr, anche in maniera illegittima, perché potessero diventare effettive". "Il nostro modo di procedere – ha concluso l’assessore Erriu- è completamente differente. Ripeto che è nostro preciso intento e dovere dare certezze senza limiti temporali a tutte quelle norme che riteniamo virtuose e non semplici concessioni di cui approfittare in determinati momenti".  
   
   
PAESAGGIO, TUTTE LE AREE TUTELATE NEL SITO WEB “LIGURIA VINCOLI“  
 
Genova, 4 novembre 2014 - Paesaggio da tutelare, la Regione Liguria insieme con la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, le Soprintendenze per i Beni architettonici, per il Paesaggio e i Beni archeologici aggiorna il sito web "Liguria vincoli" con tutte le informazioni dettagliate e la loro esatta collocazione. Il territorio ligure è vincolato per il 42 %. Il servizio, collegandosi al sito www.Liguriavincoli.it  consente a tutti di visualizzare e riconoscere i vincoli, le "porzioni" di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare. "Un modo anche per un "processo" di sensibilizzazione e condivisione della conoscenza dei valori culturali del territorio ligure da parte degli amministratori, degli operatori economici e professionali, dei cittadini ", spiega l´assessore alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica della regione Liguria Gabriele Cascino. Il servizio integra e si aggiunge agli altri nuovi siti web realizzati dalla Regione Liguria nel corso degli ultimi anni a sostegno della realizzazione e gestione degli strumenti urbanistici dei Comuni: il servizio di download della cartografia per i piani urbanistici comunali (Puc), il sistema informativo Sicoast per la formazione dei piani di utilizzo delle aree del demanio marittimo, il servizio "Ptr in progress" per visualizzare e scaricare i contenuti della bozza di Piano Territoriale Regionale in corso di elaborazione, con una inedita modalità di partecipazione alle scelte per il governo del territorio. Le novità di www.Liguriavincoli.it  comprendono circa 840 nuovi vincoli decretati tra il 2007 e il 2013, un nuovo visualizzatore cartografico che rende l´accesso ai dati ancora più facile ed intuitivo; la nuova funzione di download, che consente la visualizzazione e il trasferimento dei dati nel proprio sistema informativo geografico (operazione che potranno fare più agevolmente ad esempio i comuni quando aggiornano il proprio piano urbanistico, l´inserimento dei nuovi link con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e i suoi organi periferici (Direzione Regionale e Soprintendenze.inumeri complessivi del sito : 5.574 vincoli architettonici puntuali ,1.052 vincoli paesaggistici (comprensivi di bellezze d´insieme – areali, bellezze individue – areali, bellezze individue – puntuali) ,535 vincoli archeologici (areali e puntuali)  
   
   
ABRUZZO, RICOSTRUZIONE: 6,220 MD PER L´AQUILA E IL CRATERE  
 
L´aquila, 4 novembre 2014 - Cinque miliardi e 100 milioni di euro: a tanto ammontano i fondi che il governo Renzi ha previsto nel disegno di legge di stabilità 2015 in favore della ricostruzione dell´Aquila e dei centri del cratere. A questi si aggiunge un miliardo e 129 milioni di euro di risorse residue (Dl 39/2009; Dl 43/2013; residuo Legge Stabilità 2014; Decreto Sblocca Italia). Già disponibili per un totale di 6 miliardi e 200 milioni di euro spendibili nei prossimi anni. La notizia è stata comunicata, all´Aquila, dal vice presidente della Regione Gianni Lolli, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Presidente Luciano D´alfonso, il sindaco dell´Aquila, Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Piarpaolo Pietrucci, il coordinatore dei sindaci dei comuni del cratere, Emilio Nusca. "Quello di oggi", ha detto Lolli, "è il risultato di un lavoro sinergico tra Regione Abruzzo, Comune dell´Aquila e comuni del cratere che ha finalmente trovato il giusto e atteso riconoscimento da parte di un Governo che mostra di comprendere appieno l´entità della tragedia che è caduta sulle nostre teste e il valore dell´impegno di tutta la popolazione di volerne venire fuori". Lolli ha fatto riferimento alle altre proposte avanzate al Governo centrale per la ricostruzione dell´Aquila e degli altri comuni del cratere: tra queste l´istituzione di una speciale Cabina di regia per la ricostruzione posta sotto il coordinamento della senatrice Pezzopane, la nomina dei responsabili dei vari uffici per la ricostruzione con personalità di altissimo profilo morale e professionale. Lolli ha poi detto di attendersi da questo governo una iniziativa di legge che "una volta per tutte definisca le regole di comportamento da adottare di fronte a catastrofi nazionali come terremoti o dissesti idrogeologici". ? Ora che ci siamo assicurati questo importante stanziamento di fondi per la ricostruzione dell´Aquila e del cratere", ha detto D´alfonso, "provvederemo anche a definire un efficiente sistema di norme che faciliterà il processo di ricostruzione, in abbinamento alle insostituibili risorse umane e professionali che avranno il compito di accompagnare e sostenere la ricostruzione nel suo impegnativo iter: punto di arrivo di un impegno costante capace di descrivere il lavoro fatto e quello che resta da fare perchè l´emergenza L´aquila e degli altri comuni del cratere sia una emergenza nazionale? " Luciano D´alfonso ha quindi annunciato che entro il mese di dicembre la Regione Abruzzo si doterà di una legge ad hoc per la città dell´Aquila che "conterrà il riconoscimento che L2aquila è una città capoluogo di regione". "Questo importante risultato che è stato raggiunto oggi", ha commentato Stefania Pezzopane, "è frutto di un lavoro costante e appassionato di tutti, rafforzato dalla presenza di una governance nazionale che finalmente è stata ad ascoltare le nostre richieste". Secondo lo schema contenuto nel disegno di legge di stabilità 2015 proposto dal Governo, l´erogazione dei fondi previsti dovrebbe seguire questo andamento: 384 milioni nel 2015, 911 milioni nel 2016, 1.297 milioni nel 2017, 3.294 nel 2018 e successivi.  
   
   
VENETO, PAESAGGIO: AVVISO PER 3 MLN. A PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE  
 
Venezia, 4 novembre 2014 - Quasi tre milioni di euro saranno assegnati dalla Regione per progetti di recupero e di riqualificazione di contesti locali (aree ed edifici) significativi sotto il profilo paesaggistico, legati agli usi tradizionali o a funzioni collettive, che per varie ragioni versano in condizioni di degrado e pertanto necessitano di valorizzazione del contesto. Lo prevede un provvedimento della giunta regionale, approvato su proposta del vicepresidente e assessore al territorio Marino Zorzato, con il quale viene disposta la pubblicazione di un avviso pubblici destinato ad enti pubblici, enti strumentali regionali, associazioni e fondazioni che operano per la tutela del paesaggio. Avranno 30 giorni di tempo dalla pubblicazione sul Bur per presentare richiesta di contributo, accompagnata da una relazione che illustri i contenuti degli interventi. “Il recupero e la riqualificazione dei paesaggi degradati – sottolinea Zorzato - possono rappresentare un elemento di benessere e di nuove opportunità, oltre che svolgere una funzione catalizzatrice del turismo culturale. Inoltre, questa tipologia d’azione risponde ai principi di uso consapevole del territorio, di salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di realizzazione di nuovi valori paesaggistici rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità che la Regione sta perseguendo con le sue politiche”. Zorzato ricorda in particolare che per il biennio 2012-2013 la giunta veneta ha approvato quattro progetti di riqualificazione e valorizzazione paesaggistica: Le Grandi Rogazioni dell’Altopiano di Asiago, La Via dei Papi, Il Cammino di Sant’antonio, Itinerari della fede in Valpolicella. “Per il biennio 2014-2015 - aggiunge - intendiamo proseguire con il programma di valorizzazione e riqualificazione dei paesaggi del Veneto, dando l’opportunità al territorio con questo avviso pubblico di presentare altre proposte progettuali concrete”. Oltre agli enti pubblici e agli enti strumentali regionali, potranno fare richiesta anche associazioni e fondazioni che abbiano presentato “manifestazione d’interesse” per la riqualificazione, il risanamento e la valorizzazione di particolari realtà locali in condizioni di degrado paesaggistico. Il contributo massimo erogabile per ogni intervento è di 10.000 euro per la progettazione e di 100.000 euro per la realizzazione delle opere. Se l’ente attuatore finanzia almeno il 20% del costo dell’intervento, il contributo regionale omnicomprensivo potrà arrivare a 150.000 euro.  
   
   
FVG, EDILIZIA AGEVOLATA: 4,6 MLN A FAVORE DI CATEGORIE SOCIALI DISAGIATE  
 
 Udine, 4 novembre 2014 - Il canale di finanziamento per l´edilizia agevolata (Legge regionale 6/2003) potrà contare su una dotazione di ulteriori 4.656.000 euro. I fondi derivano da rientri di vecchie discipline di settore e verranno utilizzati a copertura dei contributi previsti dal regolamento a favore di categorie sociali disagiate. Lo stabilisce una delibera della Giunta regionale approvata su proposta dell´assessore regionale all´Edilizia Mariagrazia Santoro. "Il provvedimento - spiega l´assessore - si inserisce nel solco delle determinazioni assunte con la legge di assestamento di bilancio, con cui abbiamo voluto sostenere il settore della casa".  
   
   
OPERE PUBBLICHE, RECUPERO CASTELLO MALASPINA DI MADRIGNANO (LA SPEZIA)  
 
Genova, 4 novembre 2014 - "Il castello di Madrignano è importante per il territorio non solo dal punto di vista architettonico ma soprattutto sotto il profilo identitario. Lo diventerà anche per l´intera Liguria quando al termine dei lavori diventerà sede del museo degli antichi Liguri da cui discendiamo". Lo ha detto, venerdì 31 ottobre, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa i lavori di restauro e recupero del Castello Malaspina di Madrignano nel comune diCalice al Cornoviglio (Sp), insieme con l´assessore Giovanni Boitano, il sindaco di Calice al Cornoviglio Mario Scampelli, la soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria Luisa Papotti e il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Maurizio Galletti. Il restauro del castello, è stato commissionato dal Comune per un totale di 2 milioni e 873 mila euro, derivanti da fondi della Regione Liguria sul Programma Docup Ob2 (333 mila euro), fondi statali (1 milione e 300 mila euro), fondi regionali Por-fesr 2007-2013 (1 milione e 140 mila euro) e fondi comunali (100 mila euro). I primo lotto dei lavori è iniziato a maggio 2009 e si concluderà nel mese di giugno del 2015. L´inaugurazione è prevista per luglio 2015; la piena operatività della struttura si avrà nel settembre successivo. Il castello, noto fin dal 1164, fu fortificazione e sede dei Malaspina fino al diciottesimo secolo e ne fu riconosciuto l´interesse culturale già dal 1911. Acquisito dal comune, il monumento - con i due torrioni fronteggianti la val di Vara - è di notevole importanza per valore architettonico e storico e per la straordinaria posizione. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria è impegnata da anni nel complesso progetto di recupero del castello che è realizzato in cinque stralci, di cui tre già realizzati, il quarto è in fase conclusiva e per il quinto stanno per essere avviati i lavori. A seguito di un protocollo di intesa tra Comune e Ministero per i Beni Culturali e Architettonici i lavori sono appaltati e diretti dalla Soprintendenza. Gli interventi previsti, seppur di limitata dimensione, presentano le complessità proprie del recupero di una fortificazione storica: restauro, consolidamento e miglioramento sismico delle strutture, accessibilità, gestione e manutenzione degli spazi per riattivare l´utilizzo del monumento, recuperandone gli spazi in modo innovativo e rispettoso dei valori culturali. L´intervento di recupero, oltre all´accessibilità completa al monumento, prevede una destinazione d´uso a carattere museale attraverso la realizzazione del "Centro culturale e museale degli antichi liguri" e strutture di supporto all´attività del Comune.  
   
   
MILANO: PIAZZA CASTELLO, I CITTADINI SCELGONO PROGETTI DI ARCHITETTURA PARTECIPATA I PROGETTI SARANNO ESPOSTI ALLA TRIENNALE DAL 6 AL 30 NOVEMBRE  
 
Milano, 4 novembre 2014 – Fin´ora sono quasi duemila le opinioni espresse dai milanesi sui progetti di architettura partecipata da realizzare nel 2015 in piazza Castello. Finora sono stati particolarmente apprezzati i progetti che valorizzano il verde e le attività culturali. La consultazione online è attiva sul sito del Comune di Milano, dove sono pubblicati gli undici progetti di architettura elaborati durante il percorso partecipato condiviso con i cittadini, voluto dall’Amministrazione, organizzato insieme a Triennale Milano. Nel momento in cui l’Amministrazione dovrà scegliere i progetti da realizzare sarà considerata con attenzione l’opinione dei cittadini emersa dalla consultazione online, insieme anche ad altri parametri di giudizio come la fattibilità, la sostenibilità economica, l’impatto sul contesto e la rapidità di esecuzione dei lavori. Gli undici progetti elaborati degli studi di architettura verranno esposti alla Triennale dal 6 al 30 novembre.  
   
   
BOLZANO: INCONTRO PUBBLICO SU NUOVO BANDO START UP: A DISPOSIZIONE 1 MILIONE DI EURO  
 
Bolzano, 4 novembre 2014 - È in programma giovedì 6 al Tis di Bolzano l´incontro pubblico sul bando start-up 2014 da un milione di euro promosso dalla Giunta provinciale. Vuole favorire la capitalizzazione, la creazione e l’insediamento di imprese innovative in Alto Adige che presentino un elevato contenuto tecnologico e creino valore aggiunto. In un incontro pubblico fissato per giovedì 6 novembre al Tis di via Siemens a Bolzano - dalle ore 16 - la Ripartizione provinciale innovazione presenta il bando 2014 a favore della capitalizzazione di nuove imprese o di imprese innovative da costituire. La Giunta provinciale ha stanziato un milione di euro per le start up, che potranno contare su contributi compresi fra i 50mila e i 200mila euro, con l´aiuto che deve essere pari al capitale versato dai soci nell´impresa. Il programma dell´incontro prevede la presentazione del bando con il direttore di Ripartizione Maurizio Bergamini, la testimonianza di un vincitore del bando 2013 (Daniel Tocca della Re-bello), informazioni sulla rete Business Angels in Italia (Luca Canepa) e sui servizi del Tis per le start-up (Petra Gratl). Il bando è indirizzato alle piccole imprese con meno di tre anni di vita, oppure ai ricercatori che intendono costituire un´impresa in forma di società di capitali entro un periodo di tre mesi. Oltre al fatto che l´attività deve essere insediata sul territorio altoatesino, una peculiarità è rappresentata dalla presenza di un Business Angel o di un Venture Capitalist, che deve avere una partecipazione di minoranza non inferiore a un terzo del capitale sociale. I Business Angel e i Venture Capitalist sono manager che acquisiscono parte di una società operante in un settore innovativo per realizzare plusvalenze dalla vendita, parziale o totale, della partecipazione iniziale. In sostanza si tratta di un finanziatore in grado di "trainare" una start-up nella fase di lancio. I progetti delle star up devono avere come aree tematiche prioritarie le tecnologie relative a risorse sostenibili (ad esempio energie rinnovabili, risparmio energetico, edilizia ecosostenibile, tecnologie ambientali, mobilità eco-sostenibile, sistemi di trasporto e logistica per servizi di vicinato, tecnologie per l´ambiente alpino, benessere, salute e alimentazione) e tecnologie trasversali (informatica e comunicazione, automazione, microelettronica, elettronica, microrobotica, meccatronica, nuovi materiali e nano-tecnologie). Le domande per accedere al bando dovranno essere presentate entro il 23 dicembre prossimo, in forma cartacea o digitale, all´Ufficio provinciale innovazione, ricerca e sviluppo. I dettagli dell´iniziativa sono disponibili sulla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/innovazione  
   
   
CHIUSA ANCHE LA FILAS: VA AVANTI LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETÀ REGIONALI FINO AD OGGI C’ERANO 5 SOCIETÀ NEL SETTORE DELLO SVILUPPO E DEL CREDITO: SVILUPPO LAZIO, FILAS, BIC, BIL E UNIONFIDI. L’OBIETTIVO È SEMPRE LO STESSO: SEMPLIFICARE L’AMMINISTRAZIONE E AUMENTARE L’EFFICIENZA TUTELANDO I LAVORATORI  
 
Roma, 4 dicembre 2014 - Dal 1° novembre la Filas, la Finanziaria Laziale di Sviluppo, non esiste più. Va avanti il percorso di riordino e razionalizzazione delle società intrapreso dalla Regione. In un anno sono stati tagliati oltre 400 milioni di euro con la chiusura di società, la cancellazione di poltrone la razionalizzando della spesa. Da 5 a una società di credito e lo sviluppo. Fino ad oggi c’erano 5 società, 3 nel settore dello sviluppo, Sviluppo Lazio, Filas e Bic e 2 nel settore del credito, Bil e Unionfidi. Passare a una società unica ci consentirà di aumentare la qualità della gestione, dell’efficienza organizzativa e dell’efficacia degli interventi. Meno componenti nei Cda. L numero dei componenti dei Cda passa da un totale di 23 componenti: 7 in Sviluppo Lazio, 3 in Filas, 5 in Bic, 7 in Bil, 1 e in Unionfidi a solo 3 componenti, tutti in Sviluppo Lazio. Il numero dei componenti dei Collegi Sindacali passa da 15 che c’erano prima, 3 per ogni società, a 3 per la nuova società unica. Un miliardo di euro di tagli a sprechi e privilegi. L´obiettivo è sempre lo stesso: eliminare gli sprechi ma senza tagliare in nessun modo i servizi. “Con la chiusura di Filas facciamo un altro importante passo nella strategia di riordino e di razionalizzazione della governance regionale- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti – che ha aggiunto: proseguiremo per semplificare ancora l’amministrazione e il sistema delle società regionali, per aggredire ogni forma di spreco e, soprattutto, per costruire strumenti che aiutino davvero il Lazio a crescere”. “Continua l’opera di profonda riorganizzazione degli strumenti regionali di sostegno alle imprese e al loro accesso al credito –lo ha detto Guido Fabiani. Alla fine di questo processo- ha detto ancora Fabiani- non ci saranno solo meno poltrone di cda, meno sedi sociali, meno organi di garanzia e meno spese, ma anche uno strumento più snello a disposizione della Regione e delle imprese, in grado di lavorare con efficacia per il rilancio dell’economia laziale”.  
   
   
L’INDUSTRIA RECUPERA, MA SENZA SPRINT: +1% SUL 2013, +0,7% CONGIUNTURALE  
 
Venezia, 4 novembre 2014 – Nel terzo trimestre 2014, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento del +1% su base annua (+1,2% nel trimestre precedente). La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,7% (+0,7% precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.305 imprese con almeno 2 addetti. «C´è un deficit di fiducia tra gli imprenditori che zavorra ancora pesantemente una seppur presente propensione alla crescita». Va al di là dei semplici numeri il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio, nel commentare l’indagine trimestrale sull´industria manifatturiera regionale. «Incrementi nell’ordine di qualche punto percentuale per ciò che concerne il mercato estero e, per contro, performance nell´ordine dello "zero virgola" per ciò che attiene fatturato e ordinativi riferiti al mercato interno, ai quali va aggiunto un risultato analogo per ciò che attiene all´occupazione, confermano che l´economia veneta, se vuole uscire dalla secche della crisi, non può prescindere da una ripresa dei consumi interni. Ma perché questo possa accadere è necessario che un clima di fiducia torni a "contagiare" i nostri imprenditori che, seppur meno pessimisti rispetto alle rilevazioni precedenti, continuano a tenere il piede sul freno degli investimenti. Complice anche un quadro politico nazionale alquanto nebuloso, dove gli annunci si sprecano ma i fatti latitano e quando ci sono, com´è stato per il sistema delle Camere di Commercio penalizzato oltre misura, rischiano di essere deleteri perché finiscono per far mancare alle imprese quei sostegni (si pensi solo al credito) che sarebbero necessari per far decollare la ripresa». Produzione - Sotto il profilo dimensionale la variazione positiva della produzione è stata determinata sia dalle micro (+1,4%) che dalle imprese di media dimensione (+2%), mentre imprese di grandi dimensioni hanno ceduto un -1,7%. Forte crescita per i beni d’investimento (+2,4%), meno marcata per gli intermedi (+1,1%) e stabile per quelli di consumo. Per i settori le variazioni più importanti riguardano metalli e prodotti in metallo (+2,8%) ed alimentare (+2%). Positive ma meno marcate le performance per macchine ed apparecchi meccanici (+1,1%) e tessile (+0,9%). Sotto la media regionale si attestano il settore della carta e stampa (+0,1%), mentre risulta negativa la performance del marmo, vetro e ceramica (-1,7%), legno arredo (-1,2%) e mezzi di trasporto (-0,8%). Fatturato - Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+1,6%). La miglior performance è ascrivibile alle medie (+3,2%) e piccole imprese (+1,4%); le grandi registrano un +0,4%, mentre le micro hanno segno meno (-0,1%). I settori con le variazioni più marcate sono stati mezzi di trasporto (+5,8%), macchine ed apparecchi meccanici (+2,8%), metalli e prodotti in metallo (+2,6%). Negativa la variazione di marmo e vetro (-1,6%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile all’andamento delle vendite all’estero con un +3,9% (+4,1% precedente) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Andamento determinato da tutte le dimensioni d’impresa, mentre a livello settoriale i migliori sono risultati i mezzi di trasporto (+6,7%) e i metalli (+5,2%). Rispetto al trimestre precedente (-0,5%) il fatturato interno registra un lieve aumento col +0,5% determinato dalle imprese di medie (+1,1%) e piccole dimensioni (+0,8%), mentre le performance di grandi e micro imprese sono negative (rispettivamente -0,4% e -0,3%). I settori col trend positivo più marcato sono stati i mezzi di trasporto (+4,5%), carta e stampa (+2,5%) e metalli (+1,8%), mentre le variazioni peggiori riguardano marmo e vetro (-3%), legno ed alimentare col -0,8%. Ordinativi - Performance positiva (+1%) per gli ordinativi, comunque in diminuzione rispetto allo scorso trimestre (+2,7%). A livello dimensionale la performance migliore è delle imprese con più di 10 addetti (+1,3%), negativa invece quella delle micro (-0,5%). Per i settori, le dinamiche migliori riguardano i comparti della gomma e plastica (+2,7%) e dei metalli e prodotti in metallo (+2,5%). Negative le variazioni di marmo e vetro (-2,9%). Rimane positivo il trend dal mercato interno (+0,2%), mentre gli ordinativi esteri hanno segnato un +2,6% (inferiore al +4,2% dello scorso trimestre). Bene le medie imprese (+3,8%), le altre segnano variazioni sotto la media regionale. Segno particolarmente positivo per tessile e carta e stampa (entrambe +5,5%). Occupazione - Il mercato del lavoro ha registrato un lieve aumento del +0,3% su base annua (+0,6% trimestre precedente), che interessa principalmente le medie (+0,8%) e piccole (+0,7%) imprese, mentre le grandi hanno subito la maggiore contrazione (-1,1%). Sotto il profilo settoriale la migliore variazione è della gomma e plastica (+2,9%) e dei mezzi di trasporto (+2,5%), forte calo invece per carta e stampa (-3,8%), marmo, vetro e ceramica (-2,6%). Previsioni - Rimangono negative, ma nel complesso migliorano, le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi: per la produzione il saldo è pari a -5,5 punti percentuali contro il -18,8 p.P. Nel trimestre precedente. Per il fatturato -4 p.P. (-14,9 p.P. Precedente), per l’occupazione -4,7 p.P. Contro il -6,4 p.P. Precedente. Ancora negative le previsioni per gli ordini interni con -11 p.P. (era -21,7 p.P.). Unico segno positivo per gli ordini esteri (+3,3 p.P.) che guadagnano 3,2 p.P.  
   
   
MPS, ROSSI SCRIVE A RENZI: "SALVAGUARDARE AUTONOMIA, MANTENERE DIREZIONE A SIENA"  
 
Firenze, 4 novembre 2014 – Una lettera diretta al presidente del consiglio Matteo Renzi per chiedere un aiuto, un intervento straordinario, un atto di coraggio per risolvere la delicata situazione del Monte dei Paschi in seguito alla richiesta di capitalizzazione invocata dalla Bce. L´ha spedita il 31 ottobre il presidente Enrico Rossi, il quale lancia un appello al governo affinché possa trovare la soluzione tecnica che consenta di salvaguardare l´autonomia della banca e di mantenerne la direzione a Siena. Un appello anche per aprire un dibattito pubblico "come avviene anche per altre realtà in crisi e per non assistere in silenzio allo spegnimento graduale della banca più antica del mondo". "Gli stress test a cui sono state sottoposte le banche italiane da Bce – ha spiegato Rossi nel corso di un incontro con i media - si sono basati su scenari a dir poco catastrofici: debito pubblico in crescita, Pil in calo, e via dicendo. Di qui il giudizio fortemente negativo. Probabilmente, a livello di sistema paese, avremmo dovuto prestare maggior attenzione in fase di definizione dei criteri. Va però anche detto che, a differenza di quello che è accaduto in altri paesi, i cui governi sono intervenuti con risorse cospicue per salvare i propri sistemi bancari (250 miliardi la Germania, 60 la Francia, 40 la Grecia, 18 il Portogallo), l´Italia ha messo sul piatto solo 4 miliardi. Per salvare il Monte mi risulta che sarebbe sufficiente una dilazione da parte del governo per la restituzione dei cosiddetti Monti bond, peraltro ottenuti ad interessi molto alti: a questo punto, dei 4 miliardi ricevuti, ne resterebbero 1,3. Se poi la banca decidesse di vendere alcuni asset considerati non strategici la somma si ridurrebbe ulteriormente. Perdere una realtà così importante per poco più di un miliardo di euro sarebbe una disgrazia per la Toscana e per l´Italia". Rossi ha più volte sottolineato che non spetta a lui "individuare le soluzioni tecniche. Chiedo soltanto che si faccia tutto quello che si può per salvaguardare l´autonomia e mantenere la direzione della Banca a Siena. Ipotesi di aggregazioni con altri gruppi bancari italiani o, peggio, stranieri? Probabilmente si ridurrebbe la più antica banca del mondo ad un insieme di sportelli. Lo sradicamento di Mps da Siena è uno scenario inaccettabile. L´economia regionale dipende in larga parte da Mps. Chi ha sbagliato in passato deve pagare ma gli errori fatti non possono ricadere sulla regione, su una città intera, sui lavoratori". Infine una difesa nei confronti del management attuale. "Negli ultimi due anni la nuova dirigenza ha ha lavorato in modo serio, con grande impegno. La banca è riuscita a superare la crisi e a rafforzarsi. Tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti, dalla città, dai lavoratori, per evitare il fallimento rischiano adesso di essere vanificati. Ribadisco – ha concluso Rossi - che la politica deve stare lontana dalle banche ma allo stesso tempo rivendico la necessità che la stessa politica utilizzi gli strumenti che ha a disposizione per evitare che un patrimonio di capitali e di risorse umane come Mps possa sparire per poche centinaia di milioni di euro".  
   
   
IDEAL STANDARD: FVG, MANCA ACCORDO PER CASSA IN DEROGA  
 
Udine, 4 novembre 2014 - Si è concluso con un mancato accordo il tavolo odierno al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che aveva all´ordine del giorno la concessione della cassa in deroga fino al 31 dicembre per i lavoratori di Ideal Standard. Dopo aver presentato lo scorso 7 ottobre la richiesta per la cassa in deroga, Idealstandard, adducendo come pretesto l´assenza di un robusto piano industriale per il sito di Orcenico e la necessità di spostare immediatamente i macchinari necessari a Trichiana, ha rifiutato ogni tipo di mediazione proposta. Nemmeno l´invito a congelare la situazione per una settimana, per conoscere quali impianti erano strettamente necessari all´azienda e proseguire la trattativa, è stato preso in considerazione. "Tutto questo - commenta l´assessore regionale al Lavoro Loredana Panariti - contravvenendo al giudizio del Mise che qualche giorno fa aveva dato una prima valutazione positiva in merito al progetto predisposto dalla Società Cooperativa Ceramiche Idealscala e quindi delle condizioni per la proroga della cassa in deroga e per il proseguimento dell´attività industriale a Orcenico". "Con questa decisione - prosegue Panariti - l´azienda assume una forte responsabilità negativa sia per quanto riguarda il futuro dell´area, sia per la tenuta del tessuto sociale già fortemente in difficoltà per l´asprezza della crisi che interessa tutto il territorio. Anche il fatto di non intervenire direttamente al tavolo e inviare un consulente è un atteggiamento - commenta l´assessore - che lascia amareggiati, specie di fronte alla disponibilità dimostrata da Regione, organizzazioni sindacali e Ministero a trovare uno spazio di negoziazione". "Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con il Mise e la Regione Friuli Venezia Giulia si adopereranno comunque - ha garantito Panariti - per il buon esito della vicenda industriale proseguendo il confronto tra le parti per trovare ipotesi condivisa del percorso di reindustrializzazione del sito di Orcenico".  
   
   
FVG: SERRACCHIANI, LAVORIAMO A PIANO SVILUPPO INDUSTRIALE  
 
Martignacco, 4 novembre 2014 - Sono stati trattati i temi fondamentali per il futuro delle aziende e dell´economia in generale, rispetto alle sfide dei mercati europei, nel corso della tappa nel Friuli Venezia Giulia del ´Roadshow´ per l´internazionalizzazione l´Italia per le imprese-con le Pmi verso i mercati esteri´, svoltosi alla Fiera di Udine, organizzato dai Ministeri degli affari esteri e dello sviluppo economico. La Presidente della Regione, Debora Serracchiani, è intervenuta ad aprire i lavori delle assise, e ha commentato positivamente l´iniziativa, che rappresenta la volontà del Governo di fare sistema. Serracchiani ha quindi ricordato che il Friuli Venezia Giulia è un osservatorio privilegiato verso i Paesi vicini, e che il suo sistema economico, assieme alle istituzioni, è da sempre impegnato a confrontarsi con i mercati esteri. Rilevando la necessità di pervenire a una sorta di armonizzazione fiscale all´interno della Ue, Serracchiani ha anche osservato che le imprese italiane spesso si trovano in difficoltà a rimanere sui mercati, anche perché si debbono relazionare con economie dalle caratteristiche talvolta molto diverse. "Le imprese che hanno sofferto di meno della crisi - ha continuato - sono quelle che hanno puntato sull´innovazione e sull´internazionalizzazione, ma e´ l´intero sistema economico regionale e italiano a sentire la necessità di essere accompagnato verso le sfide della competizione globale". "E il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto Serracchiani - sta lavorando molto in questo senso: sta infatti predisponendo un piano delle politiche industriali, per realizzare strumenti di internazionalizzazione adatti, e per lavorare anche sulla formazione, anche degli imprenditori, al fine di prepararli ad affrontare al meglio i mercati esteri". "Questo Piano di sviluppo industriale regionale - ha concluso la Presidente - punterà a riordinare l´organizzazione del sistema economico del Friuli Venezia Giulia, stimolando l´intera realtà regionale a fare sistema". Nel suo intervento introduttivo, il vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha anticipato che il Governo sta definendo il piano per l´internazionalizzazione delle imprese che sarà dotato di 150 milioni di euro. E che è allo studio la definizione della figura del ´temporary manager´ per le imprese, un manager temporaneo, per accompagnarle nell´inserimento sui mercati esteri. Mentre nel corso della sessione tecnica, per illustrare l´esperienza maturata dal Friuli Venezia Giulia per l´internazionalizzazione delle imprese, sono intervenuti Mauro Del Savio, presidente di Finest, la società finanziaria per la internazionalizzazione delle imprese a Nord Est, partecipata dalla Regione, ed Enrico Bertossi, presidente di Informest, struttura pubblica fondata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla regione Veneto e dal Ministero per lo Sviluppo Economico nel 1991 per promuovere lo sviluppo economico e i processi di internazionalizzazione creando i presupposti per l´affermazione delle imprese all´estero.  
   
   
LAVORO IN ABRUZZO: 900 ML A 35 NEO IMPRESE INNOVATIVE SI TRATTA DEL PROGETTO SPECIALE "PIÙ RICERCA E INNOVAZIONE"  
 
Pescara, 4 novembre 2014 - Ammontano a quasi 900 mila euro gli incentivi per le 35 neo-imprese innovative abruzzesi ammesse a finanziamento dal terzo bando del progetto speciale Sovvenzione Globale "Più Ricerca e Innovazione", il piano finanziato con 6,8 milioni di euro dalla Regione Abruzzo tramite risorse del Fondo Sociale Europeo. L´avviso pubblico, scaduto nello scorso mese di giugno e rivolto a imprese nuove o costituite da non più di 12 mesi, i cui titolari o soci siano in maggioranza laureati e residenti in Abruzzo, prevede l´erogazione di un contributo/sussidio "de minimis" a fondo perduto compreso tra un minimo di 8 mila euro ed un massimo di 35 mila euro, a copertura degli investimenti per l´acquisto - tra l? altro - di macchinari e impianti, marchi e brevetti, software e siti web. "Siamo particolarmente soddisfatti dai risultati raggiunti da questa nuova edizione del bando - ha dichiarato l´assessore alle Politiche attive del lavoro e della formazione Marinella Sclocco -. I diversi progetti pervenuti testimoniano della vitalità e dello spirito innovativo che pervade tutto il territorio regionale. Poter aiutare quindi giovani abruzzesi nella realizzazione dei propri sogni, dando loro un sostegno economico a fondo perduto nella difficile fase di start up dell´ impresa, rappresenta per noi uno stimolo ulteriore a continuare con determinazione su questa direzione". Delle 35 domande finanziate, 27 riguardano start up innovative in via di costituzione; le restanti 8 sono state invece presentate da neo-imprese già costituite da meno di un anno. A livello territoriale, la provincia di Chieti è quella con il maggior numero di domande ammesse a contributo (11), seguita da Teramo (10), poi Pescara e L´aquila con 7 neo-imprese innovative finanziate. Sul fronte della natura giuridica, 23 su 35 domande sono di società di capitali, 9 di ditte individuali e 3 di società cooperative. La graduatoria completa è consultabile sul sito della Regione Abruzzo www.Regione.abruzzo.it/fil  e sul sito della Sovvenzione Globale www.Piuricercaeinnovazione.it    
   
   
LA START-UP MARATHON PER FAR RIPARTIRE IL LAZIO. UN EVENTO RIVOLTO AI GIOVANI E ALLE IMPRESE PER REALIZZARE PIATTAFORME E APPLICATIVI PER SMARTPHONE E TABLET  
 
Roma, 4 novembre 2014 - Si svolgerà giovedì 6 novembre alle ore 11, presso le “Officine Farneto”, via Monti della Farnesina, 77 Roma. L’evento è dedicato alle idee progetto selezionate dalla Regione per la realizzazione di piattaforme e applicativi per smartphone e tablet nell’ambito del programma App-on. Ecco come il programma della giornata: Ore 11:00 Bando “Creativi digitali – App on”: matchmaking tra i 70 finalisti, i tutor e le imprese. Ore 12:00 Business Game: i creativi, divisi in squadre, devono elaborare un’idea di start up che abbia a che fare con il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta”. Le tre idee più originali riceveranno visibilità durante l’Expo. Ore 18:30 Una commissione sceglie le tre migliori idee elaborate durante il Business Game. Ore 19:30 Il Presidente Nicola Zingaretti e l’Assessore a Sviluppo economico e Attività produttive Guido Fabiani premiano le tre idee selezionate. Ore 20:00 Un anno di Start Up Lazio! Conclusioni del presidente Zingaretti e presentazione del nuovo bando dedicato alle Start-up innovative. Un evento rivolto a tutti. Attraverso il sito www.Sviluppo.lazio.it/startup  i partecipanti al matchmaking avranno in anteprima una breve sintesi delle idee-progetto e gli elenchi di Pmi e Coach. Entro il 4 novembre, le Pmi incubatrici possono individuare i progetti e prenotare l’appuntamento con i giovani creativi, scrivendo a comunicazione@agenziasviluppolazio.It . I giovani sviluppatori scegliaranno tra i coach iscritti nell’elenco quello che li affiancherà nel matchmaking e i coach potranno iniziare a conoscere e ad affiancare i giovani creativi che accompagneranno nella fase di matchmaking. Il Business Game: si tratta di un gioco in cui i creativi, divisi in squadre, dovranno elaborare un’idea di start up che abbia a che fare con il tema di Expo 2015 "Nutrire il Pianeta". Le tre idee più originali riceveranno visibilità durante l´Expo. Per partecipare al gioco, leggi il regolamento qui e registrati mandando una e- mail a questo indirizzo di posta elettronica: comunicazione@agenziasviluppolazio.It  Per partecipare all’evento registrati qui http://www.Eventbrite.it/e/biglietti-start-up-marathon-14063246549    
   
   
PMI: APPROVATE DIRETTIVE UNIONCAMERE FVG PER INCENTIVI AGGREGAZIONE  
 
Udine, 4 novembre 2014 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, ha approvato le direttive 2014 a Unioncamere Fvg per normare l´esercizio delle funzioni delegate previste dalla legge regionale 4/2013 (Incentivi per rilancio competitività Pmi). Il canale contributivo delegato a Unioncamere Fvg, finanziato con fondi Piano di Azione e Coesione Pac (1.000.000 euro) e con fondi regionali (100.000 euro), riguarda la concessione di incentivi alle Pmi per progetti di aggregazione che supportino lo sviluppo e la crescita, mediante la costituzione di contratti di rete. Unioncamere Fvg opera mediante le Camere di commercio, cui spetta la rispettiva quota di riparto, mentre a Unioncamere è riconosciuta un´indennità per l´attività di gestione, calcolata in percentuale sull´ammontare delle risorse assegnate e trasferite dalla Regione.  
   
   
ANSALDOBREDA, ROSSI: "FASE CRUCIALE, MASSIMA ATTENZIONE: CHIEDIAMO INCONTRO AL MISE"  
 
Pistoia, 4 novembre 2014 - "Sul futuro di Ansaldobreda stiamo entrando nella fase cruciale. Vogliamo far sapere che la nostra attenzione è massima e chiediamo che i territori e i sindacati siano informati prima che venga presa qualunque decisione: ne abbiamo il diritto. A Fimeccanica e al Governo, che detiene la golden share, chiediamo un incontro al Ministero per lo sviluppo economico per avere il quadro della situazione. Confido che l´amministratore delegato di Finmeccanica prenderà la decisione migliore e confortano le sue dichiarazioni che le offerte devono essere all´altezza. Ma chiedo che non venga presa alcuna decisione senza prima passare per un confronto con istituzioni, forze sociali e territori". E´ questa la posizione espressa dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell´incontro che ha avuto questo pomeriggio in Palazzo comunale a Pistoia sulla situazione di Ansaldobreda, presenti il sindaco Samuele Bertinelli, la presidente della Provincia Federica Fratoni, parlamentari e consiglieri regionali di zona, insieme ad una folta rappresentanza sindacale, dalla Rsu aziendale, al livello provinciale a quello regionale. "Vogliamo ribadire – ha aggiunto Enrico Rossi – che rispetto ai possibili acquirenti a noi interessano il piano industriale, gli investimenti previsti, il mantenimento dei livelli occupazionali, oltre alla volontà di rilanciare il polo e il distretto ferroviari. E se da questo punto di vista le offerte non daranno le necessarie garanzie, chiediamo che Finmeccanica continui a farsi carico di Ansaldobreda". Il presidente ha ripercorso gli avvenimenti degli ultimi anni, sottolineando l´impegno delle maestranze per risanare l´azienda, provata da un management non all´altezza, ma finalmente incamminata "sul giusto binario produttivo e con i conti in ordine". Ha sottolineato come l´incertezza duri da troppi anni e come in questa fase delicata non serva il decisionismo quanto la condivisione e il confronto, giudicando corretta l´impostazione di Mauro Moretti ma rivendicando che "anche a noi deve essere consentito di capire quale proposta abbiamo di fronte". Parlando delle prospettive e degli spazi per il rilancio del settore e del sistema ferroviario regionale, non ha mancato di far notare come si siano spesi decine di miliardi per l´Alta velocità che trasporta ogni giorno 50.000 passeggeri mentre si è trascurato il trasporto pubblico locale e regionale, utilizzato ogni giorno da 5 milioni di passeggeri.  
   
   
SOLVAY, ´RITORNO AL FUTURO´ PER ROSIGNANO. CONFERME PER GLI ALTRI SITI TOSCANI  
 
Firenze, 4 novembre 2014 - Rosignano Solvay è di nuovo competitiva e può ora impostare una fase di sviluppo per diventare un polo chimico sostenibile e all´avanguardia. Ne sono convinti sia il presidente della Toscana Enrico Rossi sia l´amministratore delegato mondiale di Solvay Jean-pierre Clamadieu, come emerso nel corso di un incontro nei giorni scorsi a margine della visita di quest´ultimo all´impianto di Livorno Solvay Solutions e al parco industriale di Rosignano. Allontanato il rischio di chiusura paventato due anni fa, per il futuro di Rosignano si sono infatti a questo punto create le condizioni per dare avvio ad una nuova fase di consolidamento e di rilancio industriale, grazie al lavoro congiunto svolto da Solvay e Regione sul territorio e con i ministeri competenti e grazie ad accordi sindacali concordati a livello locale. Clamadieu, accompagnato dai vertici di Solvay Italia e di Rosignano Solvay, ha illustrato a Rossi e al sindaco di Rosignano Alessandro Franchi gli investimenti ambientali in corso e l´avvio di nuove produzioni a cui potrebbero far seguito altre attività innovative. Solvay conferma la centralità del sito di Livorno Oltre al parco industriale di Rosignano, Clamadieu ha ribadito anche l´importanza del sito di Livorno, che non è messo in discussione dall´apertura di una fabbrica analoga in Polonia. C´è un problema che riguarda la qualità dell´acqua industriale attinta dal canale dei Navicelli, con elevati costi di pre-trattamento e limiti qualitativi per il prodotto finito. Ma Rossi si è detto disponibile al riguardo a convocare un incontro con Asa, Autorità portuale e la concessionaria Acquedotto portuale srl per valutare il progetto di miglioramento delle acque già in corso e le eventuali esigenze di co-finanziamento pubblico a beneficio delle diverse imprese dell´area portuale. Centrali elettriche, Rossi ne parlerà con il ministero Su questioni sensibili come l´approvvigionamento idrico e l´escavazione del calcare c´è stato in questi anni un confronto costruttivo con il territorio, ha dato atto l´amministratore delegato. Lo stesso può dirsi sull´adeguamento della normativa italiana agli standard europei e le autorizzazioni ambientali, anche grazie al supporto regionale. Quanto ai costi energetici e l´esigenza di intervenire dal 2017 sulle centrali elettriche interne al sito di Rosignano, il presidente della Toscana ha confermato il sostegno della Regione per definire con i ministeri competenti un assetto che offra migliori prestazioni sia da un punto di vista energetico che ambientale. Già la settimana ventura Rossi ne parlerà con il vice ministro allo sviluppo economico De Vincenti. La Solvay a Massa Carrara Si è parlato anche del sito di Solvay Bario a Massa Carrara. Clamadieu ha nuovamente registrato i passi avanti compiuti nei processi autorizzativi, anche grazie all´interessamento della Regione. Da questi sono scaturiti gli investimenti per la bonifica dei terreni attualmente in corso nonché per la riduzione di emissioni in base alle migliori tecnologie disponibili richiamate dalla regolamentazione europea. In quest´ottica il presidente Rossi ha auspicato la possibilità di attrarre nuovi investitori nell´area, anche sinergici rispetto alle attività di Solvay Bario. L´incontro si è concluso con l´augurio comune di dare continuità alla collaborazione tra istituzioni e Solvay capitalizzando il clima favorevole agli investimenti esteri costruito in questi ultimi anni in Toscana.  
   
   
FVG, INDUSTRIA: ANCORA 5 MLN PER PROGETTI DI INNOVAZIONE E RICERCA  
 
 Udine, 4 novembre 2014 - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, ha messo a disposizione ulteriori 5 milioni e 741 mila euro che consentiranno di procedere allo scorrimento dell´elenco di preselezione delle domande per i progetti di ricerca e sviluppo delle imprese industriali. Si tratta di ulteriori settanta domande, presentate dal 20 al 23 maggio 2013, scelte tra quelle già prese in carico e positivamente preselezionate ma non ancora istruite per carenza di fondi. Le ulteriori risorse che risponderanno alle aspettative delle imprese ancora in attesa sono messe a disposizione eccezionalmente in prossimità della scadenza del termine utile per finanziare le domande presentate dal 20 al 23 maggio 2013. Complessivamente vengono così finanziate 191 su 261 domande, con 19 milioni di fondi totali. Il numero di 70 domande ulteriori da istruire è stato stabilito anche alla luce dei risultati evidenziati da una simulazione effettuata considerando l´incidenza delle domande non finanziate nel primo scorrimento; i tagli medi effettuati dal Comitato Tecnico Consultivo sulle spese preventivate delle domande già contribuite, pari al 30,37 per cento; un contributo presunto medio del 28,23 per cento, media estrapolata dalle risultanze matematiche in base alla prima assegnazione ed applicate alla spesa preventivata alle 70 ulteriori istanze dell´elenco di preselezione non istruite. L´iter istruttorio di questo ultimo gruppo di progetti si concluderà con la predisposizione della graduatoria e l´assunzione del relativo decreto di prenotazione fondi presumibilmente entro il mese di febbraio 2015.  
   
   
LOMBARDIA: PIÙ COMPETITIVI CON DESIGN NEL CLUSTER UE  
 
Milano, 4 novembre 2014 - Per tre giorni, dal 14 al 16 novembre, Milano ospita una maratona che non ha precedenti: 42 studi di progettazione internazionali, in rappresentanza di 20 Paesi, si contenderanno l´´Archmarathon Award´. Questa competizione di architettura, che si svolgerà presso lo Studio 90 degli East End Studios di Milano, è stata illustrata, a Palazzo Pirelli, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega all´Expo e all´Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala. Distretti Design Europa Insieme Per Fare Squadra - "Il design - ha detto Sala nel corso del suo intervento - è uno degli ambiti specifici in cui possiamo vincere la competizione a livello internazionale. Non a caso, proprio il design, è stato inserito nel progetto di reindustrializzazione del tessuto economico italiano su cui stiamo lavorando in sede Ue e che coinvolge distretti omogenei di altre Regioni europee. L´obiettivo è evitare concorrenze inutili e fare squadra, per accrescere la nostra competitività in settori strategici. Su questa partita ci sono a disposizione i fondi Ue che, da qui al 2020, dovranno essere investiti al 50 per cento per iniziative destinate a sviluppare ricerca e innovazione". Eccellenze Italiane A Expo - "Regione Lombardia - ha proseguito Sala - sta lavorando per promuovere Expo sul nostro territorio e nel mondo: stiamo accendendo i riflettori sulle nostre eccellenze, in modo che Expo non si limiti al territorio milanese in cui saranno allestiti i padiglioni, ma si estenda a tutta la nostra regione e all´Italia. I roadshow, che alcuni tra i partecipanti all´Esposizione - come Francia, Germania, Cina e Usa - stanno organizzando al loro interno per far capire cosa è Expo e quale portata avrà, sono il risultato più concreto e positivo del nostro lavoro di sensibilizzazione a livello internazionale". Progetto ´Food For Design´ - "In questo quadro generale - ha aggiunto Sala - il design è un ´cluster´ molto importante". Da tempo, tra le attività del sottosegretario regionale all´Expo, in vista dell´Esposizione universale, alcune riguardano iniziative per la promozione del binomio ´Food & Design´. In particolare, merita attenzione il progetto ´Design for Food´ che coinvolge Alessia Galimberti, architetto e dottore di ricerca in Progetti e Politiche Urbane, presso il Politecnico di Milano, e lo chef Mattia Poggi. Ne sono partner l´Enaip (Ente di Istruzione e Formazione Professionale), considerato il più grande Ente di formazione presente sul territorio nazionale, e alcune aziende di eccellenza nel settore design. In occasione dell´´Archmarathon´, ´Design for Food´, questo il nome del progetto, darà un grande contributo attraverso l´organizzazione di un Temporary Restaurant, showcooking, spettacoli teatrali, workshop, eventi che mostreranno un percorso tra food e design, in collaborazione con Enaip Lombardia, Fonderia delle Arti e ´Il Cucchiaio d´Argento´, il manuale di cucina per eccellenza. Giovani Studenti Al Lavoro Per Vassoi In Legno Cedro - I ragazzi che frequentano i corsi di formazione professionale in Lombardia, di età tra i 14 e i 18 anni, realizzeranno originali vassoi in legno di cedro, lavorati a mano, e altri oggetti di design, che saranno poi inseriti nel catalogo di una nota azienda lombarda produttrice di arredi e complementi. Gara Tra Studi Di Architettura - Durante la ´Archmarathon´ gli studi - otto quelli italiani - presenteranno i propri progetti accuratamente selezionati tra i più rilevanti del panorama dell´architettura mondiale degli ultimi due anni. Il migliore progetto di ognuna delle nove categorie (Arts, Education, Sports, Workspaces, Urban Design/regeneration, Private Housing, Mixed Tenure Housing, Transport, Retrofitting/refurbishment) riceverà un riconoscimento, mentre l´´Archmarathon Award Gold´ verrà consegnato al migliore in assoluto tra i 42 partecipanti. La manifestazione sarà un incubatore di qualità progettuale, ricco di momenti di alto livello culturale e interscambi commerciali a carattere internazionale, che coinvolgerà tutti gli Ordini degli Architetti italiani ed esteri, i principali istituti di formazione (Politecnico, Ied-istituto Europeo di Design, Naba-nuova Accademia di Belle Arti Milano) e le associazioni di settore (In/arch, Adi, Sbid).  
   
   
IGEA: REGIONE SARDEGNA FIRMA CONVENZIONE PER SITO FURTEI. INCONTRO CON SINDACATI ANTICIPATO A OGGI  
 
Cagliari, 4 novembre 2014 - L’obiettivo della Regione non è quello di affossare Igea ma di trasformarla in una società con costi e ricavi in equilibrio. Qualche mese fa Igea era morta a seguito di una mancata gestione che negli anni ha portato ad accumulare 24 milioni di debiti fino ad azzerare il capitale sociale. La Giunta Pigliaru, che ha ereditato quella situazione disastrosa, ha fatto una scelta ben precisa: tenere in vita l’azienda e impegnarsi per ridarle un futuro. Occorre tempo, però, perché ciò si realizzi. L’assessorato dell’Industria, che non si è mai sottratto al confronto ed è consapevole delle difficoltà dei lavoratori, fa sapere che è già stata firmata la proroga della convenzione per la messa in sicurezza del sito minerario di Furtei, mentre nei prossimi giorni sarà rinnovata la convenzione per le manutenzioni di Monteponi. Ciò significa che presto potranno essere rendicontati i lavori che la struttura è stata in grado di effettuare in questi ultimi mesi. Per quanto riguarda il futuro e il risanamento di Igea, la Regione ha più volte affermato che il percorso passa attraverso una nuova fase, dalla fuoriuscita dei lavoratori in età pensionabile e in mobilità al nuovo organigramma, percorso sul quale, tra l’altro, è già stato trovato un accordo di massima. "Stiamo percorrendo tutte le strade possibili per salvare l’Igea, anche con interlocuzioni presso l’Unione Europea", fa sapere l’assessore Maria Grazia Piras. Il prossimo incontro con i sindacati, già convocato per il 7 novembre, è stato intanto anticipato al pomeriggio di martedì 4, in viale Trento a Cagliari.  
   
   
AST, REGIONE UMBRIA OGGI A BRUXELLES; PRESIDENTE MARINI: ALL´UE CHIEDIAMO RICONOSCIMENTO RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE  
 
Perugia, 4 novembre 2014 – Una delegazione della Regione Umbria sarà presente domani a Bruxelles per partecipare al presidio organizzato dai lavoratori dell´Ast al Parlamento Europeo, e successivamente svolgerà diversi incontri con i rappresentanti dello stesso Parlamento. Della delegazione faranno parte la presidente della Regione, Catiuscia Marini, il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, l´assessore regionale Fabio Paparelli ed i consiglieri regionali Raffaele Nevi e Alfredo De Sio. "Penso che la sede europea - ha affermato la presidente Marini - sia fondamentale per un confronto istituzionale sul futuro delle industrie europee dell´acciaio e tra queste Terni che rappresenta uno dei siti più rilevanti per dimensione, capacità produttiva, specializzazione (inox) e competitività derivante dall´essere questo un sito integrato". "La posizione assunta dalla Commissione Europea – ha aggiunto la presidente - che è stata in carica negli anni 2012-2014 è alla base di molte delle attuali difficoltà dell´Ast di Terni e più complessivamente dell´acciaio in Italia. Gli incontri che si terranno a Bruxelles con alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo saranno fondamentali per mettere al centro dell´agenda politica europea il futuro industriale della siderurgia in Europa". "In particolare – ha detto Marini - l´industria italiana dell´acciaio, e con essa il ruolo stesso dell´Italia, non può subire un ridimensionamento della capacità produttiva a vantaggio di industrie del Nord dell´Europa. È arrivato il momento di porre in sede di Unione Europea, per questo settore, il rilevante interesse nazionale per il nostro Paese? Anche di questo vorremmo parlare negli incontri istituzionali che si terranno a Bruxelles". "Al tempo stesso – ha aggiunto - vogliamo richiamare l´attenzione sui comportamenti della multinazionale Thyssenkrupp in Italia: lo stipendio negato ai lavoratori è l´ultimo dei comportamenti anomali, troppo poco rivolti all´attenzione sociale, del lavoro e del territorio. Per difendere i posti di lavoro di oggi e dare prospettive certe al futuro delle nostre Acciaierie, abbiamo sempre più bisogno di una Europa che fa politiche industriali e si comporti con equità – ha concluso la presidente - nei confronti di tutti i Paesi membri".  
   
   
CRESA: ASSESSORE ABRUZZO, LE SCELTE DI FONDO DI POLITICA INDUSTRIALE IL VICE PRESIDENTE OGGI A PRESENTAZIONE RAPPORTO 2013  
 
L´aquila, 4 novembre 2014 - "Il quadro generale evidenzia il perdurare di una situazione di forte criticità. Non ci troviamo di fronte a problemi facili né esistono soluzioni immediate. E´ bene ribadirlo e non lasciarsi condizionare dai propagatori di facile ottimismo. Tuttavia la Regione ha gli strumenti normativi per favorire gli investimenti, l´imprenditorialità e l´innovazione". Lo ha detto il Vice Presidente della Giunta regionale , Giovanni Lolli, nel corso della presentazione del rapporto 2013 "Economia e Società in Abruzzo" da parte del Cresa. Lolli ha illustrato gli interventi che la Regione Abruzzo ha previsto per venire incontro alle esigenze delle imprese abruzzesi e dare ossigeno ad un settore segnato da una forte crisi. "Circa 5 milioni di euro di economie ? ha detto Lolli - generate dal cofinanziamento dei Contratti di sviluppo nazionale andranno a finanziare i Contratti di sviluppo locale. Delle aziende che avevano presentato domanda, sei potranno essere finanziate; cinque di esse sono collocate nell? area marsicana, rispondendo così anche alle critiche inesatte sulla delimitazione delle zone 107.3, lett.C) del Tfue, e andranno a sviluppare investimenti complessivi per 22 milioni di euro. Entro novembre, inoltre, la Giunta regionale approverà i bandi per la parte del Fas della Valle Peligna per 16 milioni di euro, che individua una consistente parte pari a 7,7 mln, destinati alle imprese che vogliono investire nell´area. Inoltre, stiamo portando in Giunta un provvedimento con cui metterò a disposizione del sistema di Confidi 14 milioni di euro per accesso al credito delle piccole imprese". Lolli ha evidenziato anche la necessità di stare nelle politiche nazionali e di partecipare ai tavoli che contano. "Il vero problema - ha proseguito il vice Presidente - resta la restrizione del credito e la difficoltà delle attuali condizioni di accesso per le imprese a cui si aggiungono i costi energetici , la carenza di infrastrutture e la complessità delle procedure per le quali è necessario uno snellimento per consentire di attenuare le rigidità attuali e sostenere gli sforzi delle imprese in una fase così drammatica per la nostra economia".  
   
   
FERRIERA: SERRACCHIANI, DA CIPE ATTO DECISIVO PER ACCORDO SERVOLA  
 
Udine, 4 novembre 2014 - "L´assegnazione in via definitiva alla Regione delle risorse per la messa in sicurezza e il risanamento ambientale del Sin di Trieste è l´atto decisivo per procedere alla sottoscrizione dell´accordo di programma che coinvolge la Ferriera di Servola". Lo afferma la presidente della Regione Debora Serracchiani, commentando la decisone del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) di assegnare 15,4 milioni di euro al Friuli Venezia Giulia per la messa in sicurezza del sito di bonifica di interesse nazionale (Sin) di Trieste. Per Serracchiani "è il risultato di un lavoro incessante di pressione della Regione e dell´attenzione data dalla Presidenza del Consiglio, che ha capito l´importanza di assegnare priorità a questa emergenza e che dunque ha convocato la riunione del Cipe in tempi congrui con le esigenze complessive dell´accordo". "La prossima settimana si svolgerà una riunione tecnica che scioglierà gli ultimi nodi, ma già da ora - conclude Serracchiani - possiamo dire che siamo molto soddisfatti".  
   
   
ALLUVIONE GENOVA, IMPRESE DANNEGGIATE: APPROVATO PROVVEDIMENTO PER ESTENDERE AREE INTERESSATE. INSERITI ALTRI 10 COMUNI  
 
 Genova, 4 novembre 2014 - E´ stato approvata venerdì 31 ottobre, dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico Renzo Guccinelli una delibera per estendere, come preannunciato nei giorni scorsi, il perimetro delle aree interessate dall´alluvione dello scorso 9 ottobre e aumentare così le imprese beneficiarie del primo bando da 20 milioni di euro". Lo comunica l´assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli, recependo le istanze, provenienti dal territorio, di tutte quelle aziende e attività che sono state colpite dall´alluvione e che non rientravano negli elenchi forniti in un primo tempo dalla Provincia di Genova, tra le località inserite nel perimetro dell´esondazione del Bisagno. "Oltre ai Comuni già previsti dell´area metropolitana genovese – spiega Guccinelli – sulla base delle informazioni raccolte e dei riscontri effettuati, oggi abbiamo inserito anche i Comuni di Bargagli, Chiavari, Cicagna, Leivi, Masone, Moconesi, Montebruno, Orero, San Colombano Certenoli e Sori. Pertanto le aziende che insistono su questi territori e che hanno subito l´alluvione del 9 ottobre potranno fare domanda per accedere al primo bando per il rimborso dei danni fino a 40.000 euro".