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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Luglio 2015
PRESIDENTE UE JUNCKER: COMPRENSIONE COMUNE PER UNA SOLUZIONE TEMPORANEA PER HALLOUMI / HELLIM, DA ATTUARE IN ATTESA DELLA RIUNIFICAZIONE DI CIPRO  
 
 Bruxelles, 21 luglio 2015 - 1) L´organismo accreditato a livello internazionale Bureau Veritas è nominato, ai sensi dell´articolo 39 del regolamento (Ue) n 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, in quanto organo incaricato del controllo compiti previsti dal presente regolamento. 2) La Commissione confermerà in una lettera che Bureau Veritas è l´organo di controllo incaricato di svolgere compiti specifici riguardanti i controlli ufficiali di cui al punto precedente. 3) Le relazioni fatte da Bureau Veritas saranno inviati alle autorità competenti della Repubblica di Cipro e alla Commissione. 4) Una proposta di modifica del regolamento relativo alla linea verde, al fine di facilitare gli scambi, sarà adottata dalla Commissione lo stesso giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle domanda formale per ottenere la registrazione di Halloumi / Hellim come una denominazione protetta di origine sulla base del regolamento (Ue) n 1151/2012. 5) Come previsto dai trattati dell´Unione europea, la Commissione assicurerà il pieno rispetto della legge in questione europea.  
   
   
MERCATO DEL LAVORO DELL´UE SEGNALI DI RECUPERO  
 
Bruxelles, 21 luglio 2015 - L´evoluzione del mercato del lavoro sono migliorate nel contesto di una graduale ripresa economica nell´Ue. La disoccupazione nella Ue ha continuato a cadere e tassi di lavoro trovando sono modestamente migliorata. Tuttavia, nonostante il suo recente calo, la disoccupazione rimane elevata. Il numero dei disoccupati nel primo trimestre del 2015 è stato 23,6 milioni nell´Ue. La quota di disoccupati di lunga durata è in aumento, attestandosi al 4,9% nel primo trimestre del 2015. Il commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e lavoro Mobilità Marianne Thyssen ha commentato: " . La disoccupazione di lunga durata è una delle nostre sfide più pressanti Le persone più lunghe sono senza lavoro, tanto più difficile diventa per loro trovare un nuovo lavoro e maggiore è il rischio di povertà, l´emarginazione e l´esclusione sociale. Questo è il motivo vi proporrò una nuova iniziativa dopo l´estate per offrire un sostegno più efficace per le persone che sono stati fuori di posti di lavoro per più di 18 mesi ". Affrontare la disoccupazione di lunga durata è una delle sfide principali del programma di crescita e l´occupazione di cui le priorità politiche della Commissione Juncker . Un rafforzamento dell´economia non sarà sufficiente per ottenere tutti i disoccupati di lunga durata di nuovo al lavoro. Le politiche sono richiesti sia dal lato della domanda, per incoraggiare la creazione di posti di lavoro, e dal lato dell´offerta, sostenendo in particolare quelli con lunghi periodi senza lavoro nella riqualificazione e la ricerca di un lavoro. Secondo i risultati delle nuove 2014 del mercato del lavoro e dei salari in rapporto dell´Europa, creare posti di lavoro è stato significativo nel 2014 considerando il ritmo debole della ripresa. Dopo cinque anni di quasi continuo declino, nel 2014 l´occupazione è aumentata ad un tasso annuo di 1% .Questo risposta insolitamente rapida della disoccupazione è stato sostenuto in particolare dagli sviluppi del costo del lavoro di supporto. Tuttavia, sono necessari ulteriori investimenti per fare ulteriori progressi e affrontare la disoccupazione di lunga durata. La rapida attuazione del piano di investimento 315.000.000.000 € per l´Europa contribuirebbe ad aumentare i tassi di investimento necessari per mantenere una ripresa fonte di occupazione. L´analisi mostra una significativa accelerazione delle riforme nella maggior parte delle economie europee dal 2008. Nel periodo immediatamente successivo alla crisi, l´azione politica concentrata sulla attenuare l´impatto a breve termine della crisi sull´occupazione e sui redditi. In una seconda fase sono state approvate misure per rendere i mercati del lavoro più in grado di regolare. Una terza fase emerge ora, con sempre maggiore impegno per affrontare l´impatto sociale della crisi, attraverso un migliore orientamento delle politiche attive del mercato del lavoro, avanzate ammortizzatori sociali e la riduzione del cuneo fiscale. Il rapporto si concentra anche sul ruolo svolto durante la crisi per la mobilità del lavoro in risposta agli eventi economici che interessano alcuni ma non tutti i paesi. La mobilità del lavoro, che era già in aumento ben prima della crisi, ha contribuito ad attenuare le disparità nei livelli di disoccupazione tra i paesi. I livelli di mobilità, però, rimangono bassi in Europa, con meno del 5% dei cittadini che lavorano vivono in un paese diverso da quello in cui sono nati, rispetto a quasi il 30% negli Stati Uniti.  
   
   
UE AUMENTA GLI AIUTI UMANITARI PER IL SUDAN DA 4.000.000 €  
 
Bruxelles, 21 luglio 2015 - La Commissione europea ha annunciato un aiuto umanitario supplementare di € 4 milioni per il Sudan, portando il totale degli aiuti da parte della Commissione per il paese nel 2015 a 32 milioni di €. Il nuovo finanziamento segue un aumento di rifugiati dal vicino Sud Sudan e gli sfollati interni (Idp) in Sudan. "La situazione umanitaria in Sudan sta peggiorando ogni giorno. In Darfur e nel Kordofan meridionale e del Nilo Blu Uniti, 5,4 milioni di persone hanno bisogno di aiuti salvavita. Il crescente numero di rifugiati provenienti dal Sudan meridionale rende il contesto già fragile ancora più difficile, " ha dichiarato il commissario europeo per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi, Christos Stylianides . "L´ue è impegnata ad aiutare. Nonostante gravi restrizioni all´accesso umanitario, l´Unione europea è stata inesorabilmente assistendo i bisognosi. E ´fondamentale che le condizioni di lavoro più sicure sono assicurate per i soccorritori, che consente loro di mantenere fornire assistenza salvavita", ha aggiunto. L´aiuto sarà utilizzato per soddisfare bisogni più urgenti della popolazione, compresa l´assistenza cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e servizi sanitari.  
   
   
PIANO DI INVESTIMENTI PER L´EUROPA: REGNO UNITO COFINANZIERÀ CIRCA € 8,5 MILIARDI NEL PROGETTI EFSI  
 
Bruxelles, 20 luglio 2015 - Il Regno Unito ha annunciato che contribuirà 6.000.000.000 £ (circa € 8.500.000.000) per i progetti che beneficiano del finanziamento da parte del Fondo europeo per la Strategic Investments (Efsi), che è al cuore del € 315.000.000.000 piano di investimenti per l´Europa . Il cofinanziamento impegno - ancora più grande per qualsiasi paese - verrà dai vari programmi e degli organismi che sono incentrati sulla promozione della crescita economica. La Gran Bretagna è il nono paese per contribuire al piano dopo la Germania, la Spagna, la Francia, l´Italia, il Lussemburgo, la Polonia, la Slovacchia e la Bulgaria, anche prima della Efsi diventi operativo. Il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen, responsabile per l´occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha detto: « Sono lieto che il Regno Unito ha annunciato 6000000000 £ - circa € 8.500.000.000 - di cofinanziamento del Fondo europeo per i progetti strategici Investimenti. Questo è il più grande annuncio ancora e avrà un grande impatto sulle Pmi e le infrastrutture nel Regno Unito. Il piano di investimenti per l´Europa si sta muovendo in marcia alta ".  
   
   
UE AUMENTA SOSTEGNO UMANITARIO PER CRISI SIRIA A 64 MILIONI DI €  
 
Bruxelles, 21 luglio 2015 - l´Unione europea ha aumentato la sua risposta umanitaria alla crisi in Siria, con un supplemento di € 64.000.000. Questo nuovo finanziamento viene in mezzo crescente preoccupazione per la situazione umanitaria in peggioramento, con ulteriori spostamenti su larga scala di persone in tutta la Siria e nei paesi vicini. "La situazione umanitaria sta andando di male in peggio, come la lotta si è intensificata, in assenza di una soluzione politica. Tali finanziamenti supplementari fornire assistenza tanto necessaria per le persone in difficoltà. Ma molto più sarà necessario data l´entità della crisi. I invocano tutti i donatori tengano fede ai loro impegni assunti a sostegno del popolo della Siria. Con questo contributo, la Commissione europea assuma le proprie responsabilità e continuerà a farlo ", ha dichiarato Christos Stylianides , commissario europeo per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi. Tale sostegno supplementare porterà aiuto vitale nei settori della salute, cibo, acqua, servizi igienico-sanitari e di protezione alle persone bisognose, sia all´interno della Siria e nei paesi vicini che ospitano i profughi siriani.  
   
   
BASILICATA: PITTELLA INCONTRA IL CONSOLE ONORARIO DELLA GERMANIA  
 
Potenza, 21 luglio 2015 - Ieri il Console Onorario della Repubblica Federale di Germania a Napoli, Giovanni Cafarelli in visita di cortesia in Regione dal presidente Marcello Pittella. “Un incontro cordiale, ha sottolineato il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella per proporre e consegnare la disponibilità in diversi rapporti di collaborazione”. Il console ha manifestato il forte interesse della Germania per il settore turistico culturale della Basilicata ritenendola una regione attrattiva per gli investimenti. “Questo rapporto proficuo – ha concluso il presidente Pittella - ci permetterà di trasferire loro informazioni sul mondo produttivo e sulle opportunità di richiamo per gli investimenti stranieri, oltre che per il settore turistico”.  
   
   
REFERENDUM PER L’AUTONOMIA, MARONI: ABBINANDOLO AD AMMINISTRATIVE DIMEZZEREMO COSTI  
 
Milano, 21 luglio 2015 - "Voglio fare il referendum per l´autonomia in coincidenza delle prossime elezioni amministrative, in cui si voterà a Milano, a Varese e in tanti altri Comuni lombardi. Quel giorno voglio che i cittadini lombardi possano dire se sono d´accordo con me sul fatto di avere lo Statuto speciale e di tenerci qui i nostri soldi per risolvere i nostri problemi, oppure no". Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´. "I costi del referendum? Il referendum è il sale della democrazia, significa sentire il popolo sovrano - ha spiegato Maroni -. Costano anche le elezioni politiche o amministrative, ma cosa dovremmo fare: abolire le elezioni per risparmiare? Non mi pare proprio il caso. Ma noi risparmieremo, perché faremo il voto elettronico e, grazie all´abbinamento con le elezioni amministrative, dimezzeremo tutti i costi".  
   
   
RIFORME, LOMBARDIA: BASTA DISPARITÀ TRA REGIONI, CON REFERENDUM SI CAMBIERÀ  
 
Milano, 21 luglio 2015 - "Come evidenziato in un ampio articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, l´attuale sistema delle regioni deve essere radicalmente riformato". Lo spiega Mario Mantovani vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia ritornando a parlare dei temi legati all´autonomia della Regione anche dopo la presentazione del suo ultimo libro dedicato proprio a questo argomento. "Non è accettabile sapere che esistono regioni autonome dove il bilancio regionale nel settore sanitario è governato senza alcun controllo, con il conseguente aumento di deficit e spese, quando invece in Lombardia - spiega Mantovani - garantiamo da sempre bilanci sani, virtuosi ed in pareggio, offrendo nel contempo una sanità di eccellenza riconosciuta a livello nazionale ed europeo e da quest´anno anche internazionale, vista la relazione del marzo 2015 dell´Organizzazione Mondiale della Sanità che cita proprio la nostra regione come modello tra i migliori al mondo". Tagli Non Inacettabili - "Non è neanche accettabile - ha ribadito il vice presidente - subire deprecabili tagli lineari dal governo centrale proprio sul comparto sanitario mentre in diverse realtà si accumulano disavanzi e debiti. Sono disparità ormai non più tollerabili". Avanti Autonomia Del Merito - "Occorre per questo cambiare: si aggreghino le piccole regioni, si riconsiderino quelle a statuto speciale e si avvii un sistema di competizione virtuosa fra le regioni stesse, premiando in termini di crescente libertà, autonomia e risorse quelle in grado di governare all´insegna dell´efficienza, della buona amministrazione e, perché no, della buona politica" ha continuato lo stesso assessore lombardo. "E´ arrivato il momento di parlare di autonomia del merito, come anche da me formulato in un saggio offerto alla considerazione della politica e dei cittadini e presentato recentemente in Regione Lombardia nei giorni scorsi". Sì Al Referendum Autonomia Lombarda - "Il prossimo referendum voluto da Regione Lombardia - ha concluso Mantovani - sarà dunque un passaggio fondamentale per consolidare questo processo di cambiamento ormai indispensabile, per la crescita ed il buon governo delle nostre comunità e dell´intero Paese.  
   
   
MARONI: PRIMA DI TAGLIARE TASSE, RENZI TROVI 16 MLD PER NON AUMENTARLE  
 
 Milano, 21 luglio 2015 - "Renzi vuol togliere le tasse sulla casa? E´ una bugia. Prima il premier ci spieghi come farà a trovare più di 16 miliardi di euro, in appena cinque mesi, per impedire un aumento delle tasse già programmato e deciso con l´Unione europea. Deve trovare 16 miliardi in cinque mesi, per evitare l´aumento delle tasse e dell´Iva. Questi sono mezzi di distrazione di massa, buttare lì questi annunci ad effetto per distrarre dalla realtà". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´.  
   
   
REDDITO CITTADINANZA, MARONI: STANZIATI 250 MLN PER FINANZIARLO  
 
Milano, 21 luglio 2015 - "Dal primo ottobre voglio sperimentare il reddito di autonomia per tutto il 2015 e tutto il 2016. Con il reddito di autonomia vogliamo rendere autonomi i cittadini lombardi dalla povertà, dalla situazione di disagio e dall´impossibilità di vivere dignitosamente. E voglio aiutare chi non può essere aiutato in altro modo, per esempio chi non può essere aiutato con l´inserimento nel mondo del lavoro. Penso per esempio agli anziani, ha chi ha malattie croniche o gravi disabilità, ma penso anche, per fare un esempio. Ecco io voglio rendere autonomi i cittadini che sono sotto la soglia di povertà". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´ "Attraverso quali misure? Non abbiamo ancora scritto nulla, abbiamo tante idee - ha detto il presidente - ma vogliamo ascoltare ogni proposta a riguardo e sollecito i cittadini ad inviarci idee e proposte. Intanto la settimana prossima approveremo in consiglio regionale una legge che stanzia 250 milioni di euro, soldi nostri, della Regione, per finanziare il reddito di autonomia e le misure che andremo a definire".  
   
   
LEGGE FORNERO, MARONI: È PRIORITÀ ABOLIRE NORMA  
 
Milano, 21 luglio 2015 - "Prima di qualsiasi riforma delle pensioni va abolita la legge Fornero, i danni che ha prodotto sono sotto gli occhi di tutti. Gli ´esodati´ sono dei cittadini che ci stanno rimettendo, non per colpa loro ma perché gli sono state cambiate le regole improvvisamente. E´ un atto di giustizia nei confronti di tanti lavoratori puniti ingiustamente da un governo di professori che dovrebbero tornare sui banchi di scuola". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario Continuato´ su Tele Lombardia.  
   
   
REGIONE UMBRIA, VIA A INCONTRI SU LINEE PROGRAMMATICHE; MARINI: PATTO ISTITUZIONALE LEGISLATURA PER PROTAGONISMO ATTIVO AUTONOMIE LOCALI  
 
Perugia, 21 luglio 2015 – Un "patto istituzionale di legislatura", che superi il tradizionale metodo della concertazione allargata, e che punti a far tornare l´intero sistema delle autonomie locali "protagonista attivo" delle politiche generali della Regione. È quanto ha proposto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ai rappresentanti di Province e Comuni dell´Umbria incontrati nella sede della Scuola umbra di amministrazione pubblica a Villa Umbra a Pila, e invitati per svolgere un confronto utile per la predisposizione delle linee programmatiche di legislatura, cui hanno partecipato anche gli assessori Antonio Bartolini, Luca Barberini e Giuseppe Chianella. Analoghi incontri sono previsti nei prossimi giorni anche con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali. La presidente Marini, nel corso del suo intervento, ha sostenuto che "dovremmo costruire un modo nuovo di confronto e concertazione, che superi il vecchio schema del ‘tavolo generale´, e si concentri su specifici obiettivi, sia per realizzare un confronto più di merito, ma anche al fine di poter valutare nel corso del tempo i risultati che via via dovranno essere raggiunti". Una "congiuntura favorevole" – per la presidente Marini – è poi quella che vede la coincidenza nel prossimi quinquennio della legislatura appena iniziata con il periodi di operatività della programmazione comunitaria: "questa coincidenza – ha affermato Marini – ci consentirà l´opportunità di poter condividere un nuovo metodi di confronto che ci aiuterà a superare le criticità emerse nel corso della precedente legislatura e con il vecchio metodo della concertazione generalizzata". Sulle specifiche questioni che riguardano il sistema istituzionale regionale e locale la presidente Marini, richiamando l´attenzione sulla proposta del "patto di legislatura", ha indicato due principali questioni: "abbiamo di fronte a noi innanzitutto il tema della sostenibilità del sistema della pubblica amministrazione regionale – ha affermato la presidente - anche in vista del nuovo assetto delle Province, che non può essere certo vissuto solo per la questione della collocazione del personale. In secondo luogo, Province e Comuni devono a mio giudizio tornare a svolgere fino in fondo un ruolo attivo e da protagonisti, soprattutto per ciò che riguarda la programmazione strategica e tutte le azioni che sono già indicate nei tre Programmi operativi regionali che la Commissione europea ci ha approvato. Ciò affinché come sistema istituzionale regionale si possa essere maggiorente incisivi sulle condizioni di crescita e di sviluppo territoriale". "Su tali questioni – ha concluso la presidente Marini – potremmo anche ipotizzare la costituzione di due ‘cabine di regia´ per un più attento e costante monitoraggio". La maggior parte dei sindaci intervenuti ha manifestato apprezzamento innanzitutto per il metodo del confronto, sia in riferimento all´incontro di oggi finalizzato alla definizione del programma di legislatura, sia per le indicazioni fornite dalla presidente Marini e dagli assessori intervenuti per ciò che riguarda le linee strategiche del programma. Infine, gli amministratori locali hanno posto con forza la necessità di una positiva collaborazione istituzionale con la Regione, essendo diverse le emergenze istituzionali, a cominciare dalla questione del nuovo assetto delle Province, fino alla scarsezza di risorse pubbliche ed alla conseguente difficoltà nell´erogazione dei servizi ai cittadini.  
   
   
RIORGANIZZAZIONE DELLA REGIONE PIEMONTE LA GIUNTA INDIVIDUA I DIRIGENTI RESPONSABILI DI SETTORE DELL´ENTE  
 
Torino, 21 Luglio 2015 - La Giunta regionale ha approvato ieri mattina le delibere di nomina dei responsabili dei settori nei quali sono articolate le direzioni dell’Ente. “Con l’individuazione dei capi settore - dichiara l’assessore regionale al Personale, Giovanni Maria Ferraris - la prima parte della riorganizzazione si avvia alla conclusione e l’Ente può entrare in una nuova fase amministrativa, sempre più efficace ed efficiente”. Il percorso di razionalizzazione e revisione della macchina amministrativa è stato avviato dalla Giunta alcuni mesi fa, con la riduzione a 10 del numero dei direttori, è proseguito con il provvedimento che ha ridefinito tutte le strutture dirigenziali della Giunta regionale e si avvia alla conclusione quest’oggi, con il verbale di Giunta che dà disposizioni al settore competente per l’affidamento dell’incarico a 84 capi settore dell’amministrazione. La Regione Piemonte è passata da 131 a 93 settori (92 più il settore trasparenza e anticorruzione) e, di conseguenza, a 93 Dirigenti responsabili di settore coordinati da 10 Direzioni. Il risparmio complessivo è stimabile in circa 2,5 mln di euro all’anno. L’individuazione dei nomi approvati oggi dalla Giunta è frutto di un intenso lavoro di esame delle candidature e di analisi portato avanti dai direttori, sul quale vi è stata piena convergenza da parte del presidente Sergio Chiamparino e degli assessori. L’assessore Ferraris sottolinea che “il principio della rotazione, auspicato dalla Giunta e ribadito nel Piano triennale della prevenzione della corruzione, ha coinvolto circa il 30% dei dirigenti”. I nuovi settori verranno attivati dal 3 agosto prossimo. A seguire sarà effettuato, previo monitoraggio tecnico politico e mediante mobilità del personale, un riequilibrio e un rafforzamento di quelle strutture istituite che possano necessitare di integrazioni di personale. “Voglio ringraziare tutta la Giunta e i direttori per il lavoro di questi mesi - ha dichiarato Ferraris - ma soprattutto per il senso di responsabilità che ha caratterizzato tutte le scelte compiute. Abbiamo creduto nella riorganizzazione della macchina regionale fin dall’inizio del mandato e vi abbiamo lavorato senza sosta, per raggiungere nell’arco dell’anno risultati concreti e apprezzabili: la riduzione del numero dei direttori e dei settori, la razionalizzazione delle funzioni e la riduzione delle strutture territoriali”.  
   
   
REGIONE LAZIO – SEDE DI FROSINONE: UN LUOGO BELLO E NUOVO CON TANTI SERVIZI PER TUTTI I CITTADINI  
 
Roma, 21 luglio 2015 - “Qui potrà venire l´agricoltore, il disoccupato che cerca impiego, chi è appena uscito dall´università e cerca informazioni riguardo alle opportunità che l´Europa offre. Luoghi come questo prima non esistevano ed ora sì. È il tentativo di dimostrare che, nei momenti di difficoltà, non bisogna abbattersi, ma reagire”- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, intervenendo all’inaugurazione della nuova sede della Regione a Frosinone: “è un segnale di speranza e di quante cose si possono fare se, con spirito unitario e combattivo, ci rimbocchiamo le maniche e dimostriamo che questo Paese ce la può fare”- ha detto ancora Zingaretti. Un unico luogo per tanti servizi utili. La Città di Frosinone rappresenta il primo capoluogo nel quale la Regione realizza una cosa simile, un unico polo dove confluiscono gli uffici regionali presenti nel territorio. Per la sede regionale di Frosinone è stato recuperato l’edificio di una scuola in disuso, che si sviluppa su una superficie di oltre 5.600 mq. Il nuovo polo unificato è stato attrezzato con oltre 140 postazioni base di lavoro progettate secondo gli standard di legge, ma in modo da massimizzare l’utilizzo della superficie netta dell’edificio. Il polo si trova a Frosinone in via Francesco Veccia 23. Che servizi si possono trovare nel nuovo polo? Tanti i servizi e gli sportelli a disposizione. A partire da quelli già esistenti, come il genio civile, l’Urp, Ufficio territoriale per il turismo, l’Area coordinamento territoriale e l’Area Decentrata Agricoltura: si tratta di uffici che prima erano in tre sedi diverse e che costavano alla Regione 150mila euro di affitti all’anno, risorse che in questo modo vengono risparmiate e possono essere investire per migliorare i servizi. Ci sono anche nuovi servizi per cittadini e imprese: La Casa dell’Agricoltura. Un vero e proprio punto di riferimento sul territorio per tutti gli operatori del settore perché grazie a una struttura come questa servizi e sportelli vengono unificati e le pratiche semplificate. Si tratta di un luogo aperto, di condivisione, uno spazio a disposizione di tutte le realtà che operano in questo settore. L’ufficio per il Bollo auto, per curare, direttamente sul territorio, tutti gli aspetti e gli adempimenti connessi alla gestione della tassa automobilistica. E poi c’è anche Spazio Attivo. Un luogo dedicato alle imprese, alle startup, ai giovani e a tutti i cittadini per favorire l’autoimprenditorialità, la formazione, l’occupazione e l’empowerment. L’obiettivo è sempre lo stesso, sviluppare i talenti e le passioni delle persone e aumentare l’occupabilità dei cittadini e l’innovazione nelle imprese. In particolare Spazio Attivo si articola in Porta Futuro, Ufficio Europa, Fablab /Coworking e sarà collegato all’incubatore di imprese di Ferentino: Porta futuro Frosinone. Aprirà a fine settembre, e il progetto prevede l’attivazione di un insieme di centri distribuiti sul territorio regionale, omogenei negli standard e nelle modalità di accesso. L’obiettivo è favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro predisponendo un’offerta integrata di formazione breve, orientamento personale e alla professione, nonché di orientamento di secondo livello. L’ufficio Europa Frosinone. Attività di ascolto delle istanze provenienti dai territori e di informazione sulle possibilità offerte dalle 45 azioni cardine, relativamente ai tre programmi operativi finanziati dai Fondi Sie. Incubatore d’impresa Ferentino, per diffondere una nuova cultura d’impresa puntando sull’innovazione e sulle nuove tecnologie in particolare nei settori della meccanica, dei sistemi di automazione e del manifatturiero. “Oggi è una giornata importante, che vuole evidenziare ulteriormente l´innovazione che stiamo tentando di attuare in tanti campi nella nostra Regione, riassumibile con un solo slogan: ´se si spende meglio, si può spendere meno, migliorando la qualità dei servizi´- ha commentato il presidente, Nicola Zingaretti: è troppo facile rimettere a posto i conti dello Stato tagliando i servizi, noi abbiamo scelto un´altra strada. Noi stiamo reagendo e oggi, portiamo a Frosinone, per la prima volta nel Lazio, un nuovo luogo della Regione che prima non esisteva e che aumenta i servizi –ha detto ancora Zingaretti.  
   
   
PIEMONTE: RIORGANIZZAZIONE DELLE PROVINCE, ATTIVITÀ CULTURALI E VIABILITÀ SONO STATI I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IERI MATTINA DALLA GIUNTA REGIONALE  
 
Torino, 21 luglio 2015 - Province . Un disegno di legge presentato dal vicepresidente Aldo Reschigna, che passa ora all’esame del Consiglio regionale, intende dare prima attuazione al processo di riordino delle Province e delle Città metropolitane avviato con la legge n.56/2014. Viene definito un modello organizzativo che prevede una suddivisione del Piemonte in tre ambiti ottimali (Novarese-biellese-vercellese-vco, Astigiano-alessandrino, Cuneese) più la Città metropolitana di Torino. Nelle aree vaste che ricomprendono più Province è introdotto l’obbligo di gestione associata delle funzioni conferite dalla Regione nei campi delle attività estrattive, dell’energia, dell’ambiente e delle foreste. Alla Provincia del Vco viene garantita la piena operatività dello status particolare di autonomia riconosciutole con le l.R. 8/2015 per la sua specificità montana e di confine con altri Stati. Il disegno di legge stabilisce anche le funzioni che saranno ricoperte dai vari enti e le modalità di trattamento e trasferimento alla Regione del personale interessato. Si apre così il percorso di riorganizzazione di tutta la pubblica amministrazione piemontese che rappresenta uno dei punti qualificanti del programma della Giunta Chiamparino. Attività culturali . Il programma triennale 2015-2017 di promozione dei beni e delle attività culturali presentato dall’assessore Antonella Parigi comprende la diverse azioni che verranno attuate nei confronti degli istituti culturali, dell’editoria, dei musei, dei siti Unesco, del patrimonio linguistico, dello spettacolo e del Museo di Scienze naturali. Comprende anche i criteri per la valutazione delle domande di contributo e per il finanziamento e la rendicontazione di quelle ammesse, nonché il codice etico dei soggetti beneficiari, che valuta la fiducia tra la Regione e gli enti interessati come una delle risorse più importanti per il successo di una politica condivisa. Per quanto riguarda il 2015 è stata stabilita una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro, così suddivisa: 2.520.000 per lo spettacolo, 1.330.000 per le attività culturali, 800.000 per la promozione della lettura, 250.000 per la valorizzazione del patrimonio culturale, 100.000 per la tutela dei beni librari. Viabilità . Come proposto dall’assessore Francesco Balocco, le economie del Piano degli investimenti e degli interventi sulla rete stradale trasferita, gestito da Scr, saranno utilizzate per l’adeguamento funzionale della sr20 tra la sp142 e l’abitato di Carmagnola e ponte sul Po, il secondo lotto della variante di Fara Novarese, la rotatoria in territorio di Bernezzo all’intersezione tra le provinciali 422 e 23, la costruzione del ponte sulla Dora Baltea a Borgorevel di Verolengo. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta del vicepresidente Aldo Reschigna, il ricorso al Consiglio di Stato verso le sentenze del Tar del Piemonte che, accogliendo le istanze dei Comuni di Torino, Nichelino ed altri, hanno annullato le delibere n.25 e 26 del 30.12.2013 nella parte in cui qualificano extra-livelli essenziali di assistenza le prestazioni non professionali di assistenza tutelare alla persona; - su proposta dell’assessore Francesco Balocco, uno stanziamento di 290.000 euro per adeguare le strade provinciali 293 e 337 al transito in sicurezza dei mezzi pesanti e consentire così i lavori di recupero della facciate degli edifici che si affacciano sulla via principale di Demonte; - su proposta dell’assessore Giuseppina De Santis, in riparto dei fondi spettanti, nell’ambito della terza erogazione 2011 e della quarta erogazione 2012 del Fondo idrocarburi, di 820.700 euro al Comune di Galliate, al 3.280.000 euro Comune di Romentino e 2.460.000 euro al Comune di Trecate; - su proposta degli assessori Augusto Ferrari ed Antonio Saitta, i valori tariffari dei centri diurno socio-riabilitativi sperimentali per minori, comprendenti la ripartizione tra quota sanitaria e quota sociale a carico dell’assistito o del Comune, validi in tutto il Piemonte per il periodo 1.8-21.12.2015; - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, la proroga di Paolo Giunta quale commissario straordinario dell’Opera Pia Lottieri di Torino fino al 30 settembre 2015; - su proposta dell’assessore Giovanni Maria Ferraris, la nomina dei responsabili dei settori della Regione Piemonte; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, il parere favorevole alla modifica del disciplinare di produzione delle dop Crudo di Cuneo; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, il bilancio di esercizio 2013 del consolidato del servizio sanitario regionale; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, il positivo parere di valutazione ambientale strategica sul programma di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera 2014-2020..  
   
   
BILANCI DI CITTA’ METROPOLITANE E EX PROVINCE AL 30 SETTEMBRE PER IL SUPERAMENTO DELL’OBBLIGO DI BILANCI TRIENNALI. VIA LIBERA A RIPARTO FONDO PEREQUATITIVO 2015  
 
 Roma, 21 luglio 2015 - La Conferenza Stato-citta’ ha dato parere favorevole alla ripartizione del Fondo perequativo di 530 milioni per il 2015 e rinviato al 30 settembre i bilanci di previsione per Citta’ metropolitane e enti di area vasta (vecchie Province). Nella stessa seduta il governo ha aperto all’accoglimento dell’emendamento Anci che destina 29 milioni (accantonati dal Fondo di solidarieta’ 2014) per quei piccoli Comuni particolarmente colpiti dai tagli della Legge di stabilita’ in applicazione di un nuovo schema perequativo basato sui fabbisogni e le capacita’ fiscali standard. Sono questi i punti salienti della riunione di oggi al Viminale in cui l’Anci e’ tornata a chiedere che i 530 milioni del fondo perequativo possano essere considerati tra le entrate utili al raggiungimento degli obiettivi del Patto di stabilita’. Nel dettaglio, la proroga dei previsionali e’ motivata dalla difficile ‘‘fase di transizione’‘ che stanno affrontando gli enti del comparto provinciale, in gravi difficolta’ nel mantenimento degli equilibri, e dai tempi di conversione del decreto Enti locali (dl n.78), tuttora in corso di esame. Il governo ha accolto la richiesta delle Citta’ metropolitane e degli enti di area vasta di posporre il termine di bilancio al 30 settembre in quanto e’ in via di predisposizione un emendamento che, per questi enti, limita gli obblighi di bilancio al solo 2015 e non alla triennalita’ 2015-2017, prevista per tutti gli altri enti locali. Stante che la conversione del decreto non si esaurira’ entro il 30 luglio, la dilazione del termine al 30 settembre per Citta’ metropolitane e enti di area vasta si e’ resa necessaria per tener conto del nuovo quadro normativo. Per quanto riguarda i terreni agricoli e montani la Conferenza, condividendo una specifica nota metodologica, ha sancito la grande distanza tra le stime di gettito a suo tempo formulate dal Mef per il 2014 e il gettito effettivamente incassato dai Comuni. La concessione di un contributo di 57,5 milioni, peraltro una tantum, copre solo la meta’ dello scostamento. Resta insoluto il nodo riguardante il gettito 2015, sul quale la verifica deve ancora svolgersi, ma dai primi dati si evidenzia uno scostamento analogo – se non addirittura superiore – a quello accertato sul 2014. La richiesta dell’Anci al governo e’ quindi di prevedere maggiori risorse a copertura dello scostamento residuo 2014 e 2015 e, allo stesso tempo ragionare ad un assetto fiscale chiaro e definito per il 2016 che dia certezze tra gettito presunto e gettito effettivo sull’Imu dei terreni agricoli e montani, assicurando inoltre piu’ equi criteri di imposizione. Tornando al Fondo perequativo di 530 milioni, il vicepresidente vicario Anci e sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e’ tornato a ribadire quanto sostenuto dal presidente Fassino nell’ultimo direttivo Anci: ‘‘Queste risorse – ha detto Perrone – sono gia’ delle compensazioni parziali rispetto a quanto ricevuto nel 2014 (472 milioni riconosciuti a fronte dei 625 milioni del 2014 n.D.r.) e questo e’ un primo elemento di criticita’. Se poi aggiungiamo che queste non possono essere conteggiate per il raggiungimento degli obiettivi di Patto, la difficolta’ aumenta di molto. Chiediamo quindi – ha concluso il vicario Anci – che il governo ci dia una prospettiva di soluzione per evitare a circa 1800 Comuni difficolta’ concrete per la chiusura dei bilanci’‘. Sulla riserva del residuo del Fondo di solidarieta’ comunale 2014, infine, Anci ha ottenuto un’apertura formale da parte del governo che si e’ detto d’accordo ad inserire nel decreto enti locali l’emendamento dei sindaci che assegna ai piccoli Comuni particolarmente colpiti dal taglio di risorse 2015 i 29 milioni gia’ accantonati (40 milioni, di cui 11 gia’ assegnati). ‘‘L’intervento prospettato – si legge nell’emendamento presentato da Anci al Senato – coinvolge oltre 2.600 Comuni (2.400 sotto i diecimila abitanti) e gli enti piu’ significativamente beneficiati dall’emendamento proposto sono quelli che registrano una riduzione di risorse da perequazione maggiore del -3% delle risorse’‘; un beneficio che per Anci e’ stimabile attorno al 35% del maggior taglio subito per effetto del riparto perequativo del Fondo di solidarieta’ comunale 2015.  
   
   
EMILIANO A TARANTO PER INCONTRO SU CONTRATTO ISTITUZIONALE DI SVILUPPO  
 
 Bari, 21 luglio 2015 - Il presidente Emiliano e l’assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, intervengono sulla riunione di insediamento del Tavolo istituzionale permanente per l´area di Taranto tenutosi ieri nella citta ionica , che avvierà il lavoro di preparazione del Contratto istituzionale di sviluppo. Per la città il decreto prevede misure di semplificazione e accelerazione per riqualificare e valorizzare le emergenze urbane, storiche e culturali, affidate ad un tavolo istituzionale istituito presso palazzo Chigi. Alla riunione in Prefettura ha partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, oltre all´assessore Gianni Liviano, al consigliere Michele Mazzarano e alle autorità cittadine e provinciali. “Ringrazio il Governo – ha detto Emiliano – per aver voluto l’insediamento del tavolo a Taranto. Per noi è un’opportunità per spendere presto e bene le risorse che nel corso degli ultimi anni sia lo Stato che la Regione hanno destinato all’area tarantina. Chiediamo un cronoprogramma molto serrato al Governo e manterremo un appoggio forte al nucleo tecnico di supporto al contratto istituzionale di sviluppo”. “Ricordo – ha spiegato l’assessore Capone – che agli obiettivi strategici descritti dal sottosegretario De Vincenti che condividiamo pienamente col governo , vanno aggiunti alcuni rilevanti investimenti regionali. Penso ai 17 milioni che la Regione ha destinato al Centro Salute e Ambiente, destinato alla ricerca e alle cure dei cittadini, in particolare dei bambini. E ancora i piani di rigenerazione urbana per i quartieri Paolo Vi, Isola e Tamburi, con una dotazione destinata anche ai progetti di cittadinanza attiva. In più, gli investimenti per l’aeroporto di Grottaglie che immaginiamo integrato con il porto industriale in un’ottica complessiva di sviluppo del territorio”.  
   
   
FVG-SLO: AREA TRANSFRONTALIERA MODELLO DI NUOVA COMPRENSIONE  
 
Capodistria (Slovenia), 21 luglio 2015 - Sostegno ai progetti transfrontalieri con il coinvolgimento delle minoranze linguistiche, creazione di opportunità lavorative per i giovani, sviluppo della cooperazione culturale e turistica nell´ambito del centenario della Grande guerra e rilancio della televisione transfrontaliera e del plurilinguismo. Sono questi i principali obiettivi che il gruppo di lavoro "Minoranze, Cultura e Istruzione", avviato nell´ambito del recentemente istituito Comitato congiunto Regione Friuli Venezia Giulia-slovenia, intende perseguire in modo condiviso. Tale volontà è stata espressa oggi a Capodistria dai partecipanti alla prima riunione del tavolo tecnico-politico, al quale sono intervenuti l´assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, il ministro per gli sloveni d´Oltreconfine e nel Mondo Gorazd Zmavc, il vicesindaco del Comune di Capodistria Alberto Scheriani e gli esponenti della minoranza slovena in Italia e di quella italiana in Slovenia. "La ricchezza e la concretezza delle proposte e l´ambiziosa visione di sviluppo oggi illustrate dimostrano come l´area transfrontaliera Fvg-slovenia può diventare un modello europeo per una nuova comprensione del territorio, che è caratterizzato dalla presenza di nazionalità e lingue e ha come obiettivo comune lo sviluppo culturale ed economico", ha commentato l´assessore Torrenti. All´incontro, svoltosi nella sede municipale della città istriana, è stato ricordato come le comunità nazionali autoctone rappresentano "un ponte" tra i due Stati. Le due minoranze hanno realizzato nel periodo 2007-2013 molti progetti europei, che vogliono presentare anche nell´ambito della prossima programmazione Ue. La Regione Friuli Venezia Giulia e la Slovenia intendono avvalersi dei fondi comunitari per lo sviluppo delle attività economiche e culturali legate alla Grande Guerra nelle valli dei fiumi Isonzo e Judrio, rilanciare l´attività e la funzione della Tv transfrontaliera, considerata dall´assessore Torrenti "di fondamentale importanza per lo sviluppo futuro poiché garantisce l´informazione, quindi la conoscenza e la visibilità delle nostre aree". Per l´ulteriore sviluppo dell´iniziativa, l´assessore ha espresso l´auspicio "che si possano reperire le risorse anche per trasmissioni via satellite: per ottenere ciò è necessario uno sforzo politico congiunto che permetta di superare le difficoltà che sembrano di natura tecnica". I rappresentanti sloveni hanno accolto con convinzione le proposte della Regione in merito a future sinergie europee tra varie realtà culturali, festival, musei, collezioni, imprese culturali e creative, anche nell´intento di sviluppare l´imprenditorialità giovanile. Il Friuli Venezia Giulia è anche interessato a valorizzare dal punto di vista ambientale, turistico ed agricolo le Valli del Natisone ed il Collio. In tale ambito l´assessore Torrenti ha evidenziato la necessità del rinnovo dell´accordo culturale italo-sloveno che risale al 2001 e "non più adeguato al presente: in vista anche dei prossimi incontri interministeriali tra i due Paesi - ha spiegato l´assessore - ritengo che dal tavolo Fvg-slovenia possano emergere proposte nuove, che possono rappresentare la base per un nuovo accordo italo-sloveno". Nell´occasione è stata dedicata particolare attenzione al progetto internazionale d´integrazione dei percorsi scolastici (scambio studenti) Kepass, che ha ottenuto finora ottimi risultati: i soggetti coinvolti vorrebbero estenderlo ad altre classi, scuole, attuando anche lo scambio dei docenti. Hanno partecipato alla riunione il presidente dell´Unione italiana, Maurizio Tremul, ei rappresentanti delle organizzazioni apicali della minoranza slovena in Italia, Rudi Pavsic e David Bandelj.  
   
   
CAMPANI, DE LUCA - ALFANO: PRESTO UN PACCHETTO SICUREZZA  
 
Napoli, 21 luglio 2015 - Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della Conferenza Stato-regioni, ha avuto un incontro con il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Nel breve e proficuo colloquio è stato concordato di strutturare, in un incontro d’approfondimento operativo che si terrà nei prossimi giorni, un vero e proprio pacchetto sicurezza per le zone più critiche della Campania. Nel programma, particolare attenzione sarà dedicata ad investimenti in uomini, mezzi e tecnologie per la sicurezza urbana e metropolitana. S’interverrà altresì per lo smantellamento del campo rom di Giugliano per prevenire e stroncare la prosecuzione di episodi criminali – più volte segnalati da autorità e popolazioni locali – come il rogo di rifiuti tossici che attenta anche alla salute dei cittadini. “La sicurezza – dichiara il presidente De Luca - è un bene prezioso per le famiglie, le imprese, il territorio. Rappresenta una priorità della Regione Campania.”  
   
   
TORINO: LA VOCE DI PIERO: UNA RUBRICA DEL SINDACO METROPOLITANO FASSINO SULL´AGENZIA "CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA"  
 
Torino, 21 luglio 2015 - Si chiama "la voce di Piero" ed è una rubrica che da oggi trova spazio su "Cronache da Palazzo Cisterna" l´agenzia settimanale diffusa on line dalla Città metropolitana di Torino, che ha ereditato la storica esperienza della Provincia di Torino: la testata giornalistica fu registrata quasi cinquantanni fa, il 29 marzo del 1966 e non ha mai interrotto le sue pubblicazioni. Nel primo numero della rubrica (in allegato), il sindaco metropolitano Piero Fassino si rivolge agli altri 314 primi cittadini che compongono il territorio e, nel tracciare un bilancio dei primi sei mesi di attività del nuovo Ente, li invita a fare gioco di squadra: "siete e dovete diventare sempre più protagonisti della Citta´ metropolitana, per rappresentare le esigenze dei territori e iniziare concretamente a fare sistema nella gestione dei servizi pubblici di area vasta e nelle politiche per lo sviluppo sociale ed economico. Non mi stancherò mai di ribadire che la Città metropolitana è qualcosa di più e di diverso dalla Provincia: il nuovo Ente non sottrae risorse e competenze ai Comuni e non mette in discussione l’autodeterminazione delle comunità locali. E’ una città di città, che riconosce a tutti i Comuni la stessa dignità e importanza". Scrive tra l´altro Fassino che conclude la rubrica sottolineando "La Città metropolitana la formiamo e la governiamo noi, tutti insieme". "Cronache da palazzo Cisterna" è on line su http://www.Cittametropolitana.torino.it/ufstampa/cronache/  ed è presente anche l´archivio dell´agenzia settimanale dal 1996.  
   
   
TRENTO: AGGREGAZIONE DEGLI ACQUISTI TRA ENTI: INDIVIDUATE LE CATEGORIE DI BENI  
 
Trento, 21 luglio 2015 - La giunta provinciale, su proposta dell’assessore Mauro Gilmozzi, ha approvato ieri la delibera che individua le tra categorie di beni “ad alta standardizzazione” per cui si potrà procedere ad acquisti condivisi tra Provincia autonoma di Trento, enti strumentali, società di sistema, Fondazioni, Case di riposo, Comuni e Comunità. La lista comprende l’energia elettrica, combustibile per riscaldamento, telefonia, materiali di stampa e cancelleria, prodotti informatici, ma anche servizi quali i traslochi, la sorveglianza. L’obiettivo ridurre i costi, centralizzando il servizio e la qualità dello stesso. L’attuale legge provinciale prevede che vengano individuati i beni e servizi “ad alta standardizzabilità” al fine di procedere con strategie di acquisto che aggreghino la domanda del sistema pubblico provinciale: Provincia autonoma di Trento, enti strumentali, società di sistema, Fondazioni, Case di riposo, Comuni e Comunità. Negli scorsi mesi sono stati raccolti ed analizzati dati di fabbisogno, così come si è preso atto delle indicazioni della Commissione europea per una crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva, andando a mutuare simili contesti nazionale di aggregazione, quali ad esempio l’Apac. Il sistema di acquisti centralizzato mira a sostenere l’innovazione e la tutela del territorio attraverso la valorizzazione delle piccole e medie imprese trentino, garantendo l’occupazione e la coesione sociale e territoriale e concentrando la domanda. I criteri di eleggibilità dei beni e servizi alla concentrazione della domanda sono risultati i seguenti: 1. Standardizzabilità riconosciute sul piano tecnico, anche in termini di grado di sostituibilità/fungibilità; 2. Programmabilità del fabbisogno; 3. Valore economico significativo, su base annua, intendendo come tale in termini indicativi una spesa superiore ad 1.000.000,00 di euro; 4. Pluralità di enti/soggetti pubblici interessati; 5. Impatti contenuti sul mercato locale delle Pmi; 6. Segnali di non sovrapposizione con altre iniziative nazionali di interesse della Provincia. In ragione dei criteri sopra elencati i beni/servizi sono di seguiti segmentati in tre casistiche, cui corrispondono opportune direttive per le strategie di gara. A) beni e servizi standardizzabili, con fabbisogno programmabile, di importo annuo significativo, di interesse di una pluralità di soggetti, liquidità del mercato locale (Pmi) non significativa, iniziative nazionali non di interesse per le specificità del territorio provinciale: convenzione pluriennale con lotto unico o più lotti distinti per categoria di bene/servizio, rispondente al fabbisogno del sistema pubblico provinciale: 1. Energia elettrica (per illuminazione pubblica ed altri usi); 2. Combustibili per riscaldamento; 3. Carburanti di rete; 4. Telefonia fissa e mobile; 5. Sale ed affini per la praticabilità invernale delle strade; 6. Materiali consumabili per supporti di stampa; 7. Dispositivi per l’incontinenza e prodotti collegati; 8. Attrezzature per la prevenzione ed il controllo della legionella. B) beni e servizi standardizzabili, con fabbisogno programmabile, di importo annuo significativo, di interesse di una pluralità di soggetti, liquidità del mercato locale (Pmi) significativa, iniziative nazionali non di interesse per le specificità del territorio provinciale: convenzione pluriennale con più lotti territoriali, distinti per categoria di bene/servizio; deve essere stabilito il numero massimo di lotti aggiudicabili ad una sola ditta: 1. Traslochi e facchinaggio; 2. Guardiania non armata/sorveglianza armata; 3. Prodotti per pulizia/detersivi/detergenti; 4. Alimentari freschi (pane, latte, frutta e verdura). C) beni e servizi standardizzabili, con fabbisogno sufficientemente programmabile, di importo annuo significativo, di interesse di una pluralità di soggetti, liquidità del mercato locale (Pmi) significativa, iniziative nazionali non di interesse per le specificità del territorio provinciale: accordo quadro pluriennale con più lotti territoriali, distinti per categoria di bene/servizio o, in alternativa, altra procedura di gara in forma aggregata; deve essere stabilito il numero massimo di lotti aggiudicabili ad una sola ditta: 1. Arredi ed attrezzature scuole; 2. Carta, cancelleria, materiali ed attrezzature d’ufficio; 3. Dispositivi di protezione individuale; 4. Strumentazione informatica. 5. Lavanolo biancheria piana e materassi La giunta ha inoltre ritenuto che - in fase attuativa e per dare una certa flessibilità al sistema - ove occorrano deroghe motivate sul piano tecnico, queste siano sottoposte al parere preventivo dell’Assessore compente per materia (assessore Mauro Gilmozzi. La delibera sarà inviata anche al Tavolo tecnico attuativo del recente Protocollo di intesa fra Pat e Pab in materia di contratti pubblici, per lo sviluppo di eventuali sinergie.  
   
   
BOLZANO: I PROSSIMI PASSI PER UN ALTO ADIGE SENZA BARRIERE  
 
Bolzano, 21 luglio 2015 - I prossimi passi congiunti per un Alto Adige senza barriere sono stati al centro dell´incontro tra l´assessora provinciale alle politiche sociali Martha Stocker, l´assessore ai lavori pubblici Christian Tommasini e i tecnici dell´Ufficio persone con disabilità e dell´Ufficio edilizia e servizio tecnico. La Provincia adegua 160 edifici pubblici. Al colloquio con gli assessori Stocker e Tommasini hanno partecipato la direttrice dell´Ufficio persone con disabilità Luciana Fiocca, la direttrice dell´Ufficio edilizia ovest Marina Albertoni in rappresentanza del direttore di Ripartizione Andrea Sega e l´esperta in barriere architettoniche Verena Oberrauch. Nell´incontro si è fatto il punto del percorso di attuazione della delibera approvata dalla Giunta provinciale che prevede l´adeguamento di 160 edifici provinciali e sono stati discussi i prossimi passi per un Alto Adige sempre più senza barriere. "Le persone con disabilità devono e vogliono partecipare alla vita della società", ha ricordato Stocker facendo riferimento alle disposizioni della nuova legge sull´inclusione delle persone disabili. In questo processo rientra anche il diritto ad un accesso senza ostacoli agli edifici pubblici. "Vogliamo fare un check up della situazione per poi pianificare concretamente i lavori di adeguamento dei prossimi due anni negli edifici provinciali attualmente accessibili con difficoltà", ha aggiunto l´assessore Tommasini. Il programma in dettaglio sarà approfondito nelle prossime settimane dagli uffici provinciali competenti. Nell´incontri si è inoltre concordato che l´Ufficio persone con disabilità in futuro sarà rappresentato nel Comitato tecnico provinciale, per rafforzare la collaborazione trasversale tra i Dipartimenti e poter valutare i progetti presentati sul piano dell´accessibilità e delle barriere architettoniche.  
   
   
PROVINCE E COMUNI SARDI, DALLA CONFERENZA REGIONE-ENTI LOCALI UNA BOCCATA D´OSSIGENO IN ATTESA DELLA LEGGE DI RIORDINO  
 
Cagliari, 21 Luglio 2015 - Arriva una boccata d’ossigeno per Province e Comuni sardi. Ieri mattina la Conferenza permanente Regione-enti locali, presieduta dall’assessore Cristiano Erriu, ha discusso del ricco ordine del giorno imperniato sui provvedimenti correttivi per garantire la sopravvivenza delle Amministrazioni locali in questa fase di transizione, in vista della legge di riordino. In applicazione del D.l. N. 78/2015, che dà precise indicazioni sulla spesa dei fondi relativi al Patto di stabilità, la Conferenza ha stabilito i criteri di riduzione del saldo obiettivo dello stesso Patto tra i Comuni della Sardegna. In merito alle società in house delle Province sarde, l’Assessorato regionale degli Enti locali ha effettuato una ricognizione per conoscere il reale fabbisogno delle otto Amministrazioni, non coperto da entrate di bilancio in seguito ai tagli imposti dalle ultime manovre finanziarie dello Stato. Il fabbisogno è stato quantificato in circa 4 milioni di euro, nei quali è compresa la copertura finanziaria dei contratti di lavoro flessibili della Provincia di Cagliari sino al 31 dicembre 2015. La Conferenza permanente ha condiviso la proposta del testo di emendamento che sarà presentato al più presto in Consiglio regionale. Il tavolo ha discusso anche di alcune modifiche alla legge regionale n. 6/2012, che fissa i criteri di trasferimento delle risorse del Fondo Unico. “L’obiettivo che si vuole raggiungere – spiega l’assessore Erriu – è quello di dare un po’ di ristoro agli enti locali della Sardegna, sottoposti alle regole del ‘bilancio armonizzato’ come tutte le pubbliche amministrazioni, e svincolare così il pagamento del Fondo Unico dai rigidi criteri stabiliti dalla precedente normativa. Nella proposta di emendamento, il pagamento del Fondo Unico è lasciato all’accordo tra Regione ed enti locali che dovrà essere raggiunto in sede di Conferenza permanente. In questo modo sarà possibile venire incontro ai Comuni, che spesso hanno oggettive difficoltà di cassa e di spesa causate dalla eccessiva rigidità delle norme sui bilanci”.  
   
   
PROVINCE: GIÀ IN REGIONE FVG IL 25 PER CENTO FORZA LAVORO  
 
Trieste, 21 luglio 2015 - Avviato con il trasferimento alla Regione delle competenze in materia di lavoro(e la contemporanea attivazione dell´Agenzia regionale del Lavoro, inserita nell´ambito della competente direzione regionale), proseguirà ora il percorso per giungere alla data dell´1 luglio 2016 al completamento del trasferimento di ulteriori competenze alla stessa Amministrazione del Friuli Venezia Giulia o alle istituende 18 Uti, le Unioni territoriali intercomunali. Lo ha confermato ieri in sede di audizione al Consiglio provinciale di Trieste l´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, ricordando come il trasferimento delle funzioni provinciali sia contemplato nella legge di riordino del sistema Regione-autonomie locali (la legge regionale 26 del dicembre 2014) secondo tre diversi "allegati". Ribadendo che rispetto al livello nazionale, in Friuli Venezia Giulia a tutto il personale delle quattro Province, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, sarà conservato il posto di lavoro, seppure in una diversa collocazione istituzionale, Panontin ha sottolineato come il "passaggio" della competenza del Lavoro alla Regione ha comportato la ricollocazione di circa 300 unità lavorative, pari a circa il 25 per cento dell´intera forza lavoro degli enti provinciali. "Un passaggio - ha osservato - che non ha creato particolari problemi, a parte alcuni casi specifici, già peraltro segnalati dalle organizzazioni sindacali di categoria". "Ora il processo di riforma proseguirà traguardando la data del luglio 2016, facendo comunque ´tesoro´ dei passi sin qui maturati in materia di lavoro e valutando anche alcune ipotesi per un passaggio di alcune funzioni nel corso del 2016 ma prima della scadenza del primo luglio", ha affermato l´assessore regionale. In merito, ad esempio, al personale delle Polizie provinciali, Panontin ha indicato la volontà di inquadrare quasi tutto questo personale (61 dipendenti nel complesso delle quattro Province) nel Corpo forestale regionale, creando una sezione espressamente dedicata alla vigilanza ambientale. Appare invece più complesso il trasferimento relativo ai dipendenti che oggi svolgono le funzioni inquadrabili nel settore dell´"Amministrazione generale e del Controllo atti" (segreterie generali, economati, provveditorati, ragionerie, gestione del personale, ecc.): in questo caso, secondo Panontin, appare preferibile avviare un percorso a più passi, con un "passaggio graduale". "Indispensabile sarà impostare un lavoro con ´tavoli´ di confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori del pubblico impiego", ha annotato l´assessore. Infine l´assessore ha voluto rimarcare che l´assorbimento del personale delle Province non potrà non tener conto del processo di pensionamento del personale regionale, "valutabile, da qui a dieci anni, in circa 1.150 persone, pari al 40 per cento dell´attuale organico della Regione stessa".  
   
   
PERSONALE PROVINCE, DALL’UPI VIA LIBERA IN CONFERENZA UNIFICATA AL DECRETO MOBILITÀ “ORA SI FACCIA IN FRETTA. TUTELARE LAVORATORI E SERVIZI”  
 
 Roma, 21 luglio 2015 - “Apprezziamo il lavoro svolto dal Dipartimento della funzione pubblica sul decreto per la mobilità dei dipendenti, che ha accolto le nostre osservazioni, ma non possiamo nasconderci che stiamo già scontando almeno sei mesi di ritardo”. Lo ha detto il Vice Presidente dell’Upi, Carlo Riva Vercellotti, al termine della Conferenza Unificata, dove l’Upi ha dato l’intesa al decreto che disciplina i criteri per la mobilità dei 20 mila dipendenti delle Province, in attuazione della Legge di stabilità 2015. “Lo aspettavamo entro marzo – ha aggiunto Vercellotti - adesso non ci sono altri alibi: ognuno faccia la propria parte, senza ulteriori ritardi per tutelare i lavoratori e i servizi ai cittadini. Ricordiamo che dal 1 gennaio ad oggi, nonostante le indicazioni della legge di stabilità, i costi di questo personale sono rimasti in carico alle Province, contribuendo a causare quelle criticità che stanno mettendo a rischio gli equilibri finanziari degli enti”.  
   
   
ABRUZZO, CONFERENZA DIRETTORI: CONFRONTO SU RIORGANIZZAZIONE ENTE D´ALFONSO CHIEDE A CAPI DIPARTIMENTO DI OPERARE SU OBIETTIVI  
 
Pescara, 21 luglio 2015 - La Conferenza dei Direttori riuntasi, ieri mattina, a Pescara, e presieduta dal Direttore generale della Giunta regionale, Cristina Gerardis, ha valutato le diverse problematiche relative all´organizzazione amministrativa dell´Ente, al fabbisogno del personale ed alla opportunità di pubblicare un bando pubblico per la copertura dei Servizi vacanti nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge. Nel corso dell´incontro, al quale ha preso parte anche il Presidente Luciano D´alfonso cha ha chiesto espressamente ai Capi Dipartimento di "disaggregare gli obiettivi e di cucirli addosso a dirigenti e funzionari", si è discusso, inoltre, della necessità di ricollocare il personale, anche dirigenziale, delle Province e dei limiti di sostenibilità finanziaria. L´obiettivo del presidente della Giunta è quello di completare la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale dopo il primo atto della riforma che ha portato alla nomina di sette Capi Dipartimento ed al conferimento di funzioni a 51 dirigenti.  
   
   
UMBRIA: RIORDINO PROVINCE, RAGGIUNTA PREINTESA CON SISTEMA AUTONOMIE LOCALI E SINDACATI  
 
Perugia, 21 luglio 2015 – È tornato a riunirsi ieri mattina il tavolo "governance" relativo al riordino delle Province in merito al trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali, presieduto dall´assessore regionale alle riforme, Antonio Bartolini, al termine del quale è stata raggiunta una pre-intesa. La "governance" territoriale dovrà far fronte alla grave criticità finanziaria in cui versano le istituzioni e giungere ad un nuovo assetto istituzionale, rinnovato, efficace ed efficiente, sia nel ruolo che nelle funzioni, garantendone allo stesso tempo i livelli occupazionali e la piena valorizzazione dei lavoratori. "La ‘pre-intesa´ sul testo del protocollo relativo al trasferimento, approvato questa mattina da Regione Umbria, Province, Anci (Associazione Comuni), Upi (Unione Province) e Cal (Consiglio delle Autonomie locali) dell´Umbria e tutte le sigle sindacali - afferma l´assessore Bartolini - è frutto di un importante percorso di collaborazione, di impegno comune essenziale al raggiungimento dell´obiettivo ‘zero esuberi´". Il testo del protocollo oggetto della ‘pre-intesa´ di oggi sarà portato all´attenzione della Giunta regionale, per la sua definitiva approvazione, e dopo un nuovo incontro con l´Osservatorio regionale, sarà formalmente sottoscritto dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, con tutti i soggetti interessati: Presidenti delle Province, Anci, Upi, Cal e Sindacati.  
   
   
FVG, CAL: OK A CRITERI PENALITA´ PER NON CORRETTO USO SPAZI FINANZIARI  
 
Udine, 21 luglio 2015 - Il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) ha dato parere positivo alla deliberazione della Giunta regionale su "Patto di stabilità interno Enti locali del Friuli Venezia Giulia. Applicazione regime sanzionatorio per utilizzo spazi finanziari regionali - esercizio 2014" e alle modifiche apportate al "Regolamento recante requisiti e modalità per la realizzazione, l´organizzazione, il funzionamento e la vigilanza, nonché modalità per l´avvio e l´accreditamento, dei nidi d´infanzia, dei servizi integrativi e dei servizi sperimentali e ricreativi, e linee guida per l´adozione della carta dei servizi". Il Cal ha designato, inoltre, Nerio Nesladek sindaco di Muggia, quale componente del consiglio di indirizzo e verifica del "Burlo Garofolo" di Trieste e Roberto Ceraolo sindaco di Sacile, per il Cro di Aviano. Sulle penalità riferite all´utilizzo degli spazi finanziari verticali regionali dell´esercizio 2014 è intervenuto l´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin che ha indicato i criteri e ha precisato come è stato deciso, in accoglimento della richiesta dello scorso anno del Cal, di valutare le eventuali situazioni eccezionali che potrebbero aver reso difficile procedere con i pagamenti programmati e quindi incorrere nella penalità. La delibera, come ha riferito Panontin, individua le cause esimenti di carattere eccezionale, fra cui quelle imputabili al creditore "quali potrebbero essere, a titolo esemplificativo - ha precisato Panontin - il fallimento della ditta esecutrice dei lavori, inadempienza e ritardi dei creditori nell´espletamento dei lavori e nell´invio della documentazione necessaria per effettuare i pagamenti". Altre cause riguardano le difficoltà nelle procedure espropriative riconducibili all´individuazione dei soggetti espropriandi, economie su opere assegnatarie di spazi finanziari rilevate solo in fase di conclusioni lavori, cause di forza maggiore riconducibili a condizioni meteorologiche avverse. Gli enti che hanno inoltrato istanza, per vedersi ridurre o eliminare la penalità, sono stati 56 su 66. Nei confronti di 35 è possibile procedere con la riduzione parziale (per 12) o totale (per 23). I restanti 21 enti non rientrano nelle fattispecie ritenute idonee a produrre un´attenuazione della penalità.  
   
   
RIFORMA AUTONOMIE FVG: CONCLUSIONE TRASFERIMENTO FUNZIONI LAVORO  
 
 Udine, 21 luglio 2015 - Prosegue l´attuazione della riforma del sistema delle Autonomie locali. Si sta infatti concludendo il passaggio delle funzioni in materia di lavoro, dalle Province alla Regione. Ieri, a Udine, l´assessore regionale alle Autonomie Locali, Paolo Panontin, ha presieduto una riunione di carattere tecnico, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Province e della Regione. L´incontro, aveva lo scopo di definire alcuni aspetti procedurali e pratici, che fanno parte del percorso del subentro dell´Amministrazione regionale alle Province nelle funzioni inerenti il lavoro. "Si tratta - ha precisato Panontin - di una materia piuttosto articolata, ed è facile comprendere come questi passaggi rivestano una notevole complessità". "Complessità - ha concluso - che la collaborazione tra le istituzioni ha consentito di superare".  
   
   
PATTO PER IL LAVORO, L´EMILIA-ROMAGNA FA SQUADRA PER DIMEZZARE LA DISOCCUPAZIONE ENTRO IL 2020 SIGLATO L´IMPEGNO A COLLABORARE DI ISTITUZIONI LOCALI, UNIVERSITÀ, PARTI SOCIALI DATORIALI E SINDACALI, FORUM DEL TERZO SETTORE. A DISPOSIZIONE NEL PROSSIMO QUINQUENNIO 15 MILIARDI DI EURO PER FAVORIRE LA CREAZIONE DI CIRCA 120 MILA POSTI DI LAVORO E PORTARE LA DISOCCUPAZIONE AL 4,5% DIMEZZANDOLA.  
 
Bologna, 21 luglio 2015 – L’emilia-romagna si candida ad essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale e fa squadra per dimezzare la disoccupazione entro la fine della legislatura, mettendo in campo risorse per quasi 15 miliardi e tenendo alta l´attenzione sulla legalità. E’ l’obiettivo al centro del Patto per il Lavoro, sottoscritto ieri dalla Regione Emilia-romagna con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore. L’impegno è a collaborare per realizzare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale. “Ci siamo dati l’obiettivo di dimezzare la disoccupazione da qui al 2020, e passare dall’8,9 al 4,5% – ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa – Significa creare circa 120 mila nuovi posti di lavoro in Emilia-romagna, attraverso investimenti pubblici e investimenti privati. Avevamo promesso di arrivare alla firma di questo accordo entro l’estate e abbiamo vinto la scommessa. Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali. L’occupazione e il lavoro sono gliobiettivi verso cui la Regione ha scelto di orientare le proprie politiche e il Patto è l’atto di responsabilità collettiva di una comunità che individua insieme la cornice d’azione per un cambiamento strategico”. “Vogliamo essere una comunità che produce valore aggiunto, vogliamo essere fortemente innovativi e dinamici e solo un territorio nel suo insieme può vincere questa sfida. La Regione farà di tutto per favorire questo processo, mettendo a disposizione 15 miliardi per mettere in movimento il sistema e spingere i privati ad investire e rendere più competitive le nostre imprese – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Proporsi di creare lavoro oggi vuol dire impegnare tutta la società in un percorso di sviluppo ‘Smart, inclusive e sustainable’, come indicato dal Programma Europa 2020 e ripreso dal Patto per lo sviluppo siglato nella precedente legislatura”. Il Patto - Il testo parte dall’analisi del contesto economico e ricorda che siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale e di mercato. Dal 2000 il contesto competitivo ha raggiunto un’estensione globale che ha generato una complessa riorganizzazione dei cicli produttivi e un crescente bisogno di competenze. Un cambiamento profondo e strutturale che ha causato una netta divaricazione tra le imprese ed i territori che sono stati in grado di inserirsi con capacità di innovazione nel contesto globale e la vasta area del Paese che invece è rimasta ai margini. Il rischio è l’aumento di povertà ed esclusione sociale, la disoccupazione giovanile e la precarietà professionale. Nel documento la Giunta e le componenti della società regionale condividono le linee di azione con cui ognuno si impegna a contribuire al rilancio dello sviluppo e dell’occupazione in Emilia-romagna. Punto di partenza di tale documento è la convinzione che la crescita della nostra società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino sull´aumento della capacità di creare valore aggiunto, agendo sullo sviluppo e sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e, quindi, su un’ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità. Centrale inoltre la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro. La crescita si basa poi sulla capacità di stimolare investimenti in grado digenerare nuova occupazione. Fondamentale l´azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all´intero assetto istituzionale presente nell´ambito regionale, oltre che l´avvio e il consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull’integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei, con un sistema di welfare cheriduca le disuguaglianze e migliori la coesione sociale. Il documento individua gli ambiti di sviluppo e propone i relativi interventi prioritari: il lavoro viene declinato in rapporto alle persone, alle comunità, alle imprese e ai territori, alla legalità e alla semplificazione. Persone e lavoro, con la creazione di un’Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione - formazione - lavoro, che possiamo definire Er dual Education. Comunità e lavoro: con il nuovo welfaree i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l’autorganizzazione sociale. Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l’internazionalizzazione, l’attivazione della Legge regionale 14/2014, l’innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze; Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio- a partire da un nuovo piano regionale per “una regione senza amianto” - un piano per la casa, un piano per la mobilitàe un piano per l’edilizia scolastica. Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati. Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task forceper realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l´efficientamento organizzativo. Le risorse - La Regione Emilia-romagna nel prossimo quinquennio (2015-2020) mette in campo per il lavoro, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale oltre 15 miliardi di euro. Per le politiche dedicate direttamente al lavoro, allo sviluppo delle imprese e della cultura imprenditiva e alla qualità e sostenibilità del territorio, la Regione mobilita risorse strutturali per circa 3,2 miliardi. Si tratta di buona parte delle risorse dei Fondi Europei gestiti attraverso i Programmi Operativi Regionali del Fesr, Feasr e Fse e del Fondo Garanzia giovani (Yei) per circa 2,1 miliardi, nonché risorse proprie regionali aggiuntive (240 milioni) e risorse nazionali per circa 900 milioni di euro. A queste risorse vanno aggiunte, ancorché con impatti differenziati nel tempo dal punto di vista della capacità di generare lavoro e sviluppo territoriale, le disponibilità per la ricostruzione dell’area del sisma, stimate in circa 5 miliardi, e le risorse per la mobilità sostenibile e le infrastrutture viarie e di comunicazione strategiche, per circa 7 miliardi di euro, che trovano riscontro prevalentemente in strumenti nazionali di intervento. I primi interventi - La Regione ha già programmato i primi interventi in attuazione e coerenza con il Patto per il Lavoro, che saranno avviati entro luglio. Si tratta di un Piano integrato Fesr e Fse per le alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologico. Sarà inoltre avviato il Piano straordinario per affrontare l’emergenza occupazionale di disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità del settore dell’edilizia, con una dotazione 3,6 milioni del Fondo nazionale per le politiche attive. Verrà sottoscritto un accordo con una multiutility del territorio nell’ambito di Garanzia Giovani. L’assemblea legislativa dovrebbe inoltre approvare entro luglio la legge su inclusione e lavoro, che prevede integrazione di risorse (del Fse, del Fondo sociale regionale e della Sanità) e dei servizi del territorio, in coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate previste dal Patto. Entro l’estate sarà costituita la Consulta per la legalità che sarà partecipata da tutte le parti sociali e che si occuperà dei lavori preliminari per un Testo Unico su appalti e legalità.  
   
   
AOSTA, BANDO GARANZIA GIOVANI: 32 POSTI DI SERVIZIO CIVILE  
 
Aosta, 21 luglio 2015 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali ricorda che sono stati approvati 6 progetti di servizio civile regionale sul Bando Garanzia Giovani per un totale di 32 posti. Le candidature a volontario dei giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni dovranno essere presentate, entro le ore 14 del 27 luglio 2015, presso gli enti titolati dei progetti prescelti nel numero massimo di due. L’avvio dell’attività, a seguito dell’approvazione della graduatoria dei candidati idonei al servizio, è previsto a partire dal 1 ottobre 2015. Grazie ai progetti presentati dagli enti accreditati, 32 giovani potranno fare un’esperienza di impegno in ambiti diversi quali: attività educative e di sostegno a favore dei minori, attività di animazione con le famiglie e gli anziani, animazione dell’infanzia, attività a favore dei cittadini immigrati, attività nell’ambito dei trasporti sanitari con ambulanza, assistenza sanitaria alle manifestazioni, protezione civile, attività a favore di persone in situazione di svantaggio sociale. Il Servizio civile annuale offre l’opportunità ai giovani di impegnarsi socialmente, scoprire nuove realtà e fare amicizie. Nei mesi di impegno, in cui è previsto anche un periodo di formazione specifica, i giovani ammessi a svolgere il servizio civile regionale riceveranno un rimborso forfettario di euro 433,80 mensili. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito: http://www.Regione.vda.it/serviziocivile/progetti_i.asp    
   
   
PUGLIA: PARTE LA RETE DEI SERVIZI PUBBLICO-PRIVATO PER IL LAVORO  
 
Bari, 21 luglio 2015 - Tutti i soggetti interessati potranno candidarsi a partire dal prossimo 27 luglio, esclusivamente con modalità telematica sul sito Sistema Puglia, per essere inseriti nell’apposito Albo dei soggetti accreditati. “Mentre difendiamo, a livello nazionale, la centralità del servizio pubblico chiedendo al Governo di rivedere le scelte contenute nello schema di attuazione del Jobs Act, ipercentralista e al tempo stesso privo di ogni credibile copertura finanziaria, sperimentiamo forme nuove di collaborazione che consentano ad altri soggetti di affiancare i nostri Centri per l’Impiego nel rendere ai cittadini pugliesi un servizio fondamentale. Negli ultimi 15 anni l’Italia, con i suoi Governi centrali, ha investito meno di tutti gli altri nei servizi per il lavoro. Alcune Regioni hanno voluto e saputo costruire sistemi di Servizi che tra mille difficoltà hanno continuato a rendere i servizi indispensabili. Ora occorre coinvolgere quegli attori che possono fornire servizi di qualità, secondo standard fissati dalla Regione. Anche in questo caso la Regione Puglia ha scelto di darsi standard rigorosi per consentire una selezione seria e trasparente dei soggetti chiamati a gestire risorse pubbliche. Così diamo gambe a quella prima, faticosa ma importante, sperimentazione avviata con il Programma Garanzia Giovani Puglia, che è servito anche a noi per testare il sistema dei soggetti presenti sul territorio e la loro capacità di offrire risposte concrete. Comuni, Università e scuole, Agenzie per il lavoro, Fondazione Consulenti per il lavoro, strutture sindacali e datoriali; i soggetti potenzialmente chiamati a partecipare sono numerosi. Ma tutti dovranno dimostrare costantemente di possedere i requisiti rigorosi fissati dall’Avviso che saranno oggetto di un controllo assai attento da parte delle strutture amministrative”. Parte In Puglia La Rete Pubblico-privato Dei Servizi Per Il Lavoro. Approvato L’avviso Per La Presentazione Delle Candidature. Presentazione Domande Dal 27 Luglio 2015. La Regione Puglia dà attuazione alle previsioni del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 e s.M.i., nonché della L.r. 29 settembre 2011, n. 25 e del successivo Regolamento Regionale 27 dicembre 2012, n. 34,che disciplinano le modalità dell’accreditamento della soggetti pubblici e privati che intendono entrare a far parte della rete dei Servizi per il lavoro. Con la pubblicazione dell’Avviso per la presentazione delle candidature i soggetti interessati potranno candidarsi a partire dal prossimo 27 luglio, esclusivamente con modalità telematica sul sito Sistema Puglia, per essere inseriti nell’apposito Albo dei soggetti accreditati. Possono presentare domanda alla Regione Pugliagli organismi pubblici e privati, in possesso dei requisiti fissati dalla disciplina di riferimento. In particolare, possono presentare domanda di accreditamento gli organismi indicati all’articolo 3 e dall’articolo 4, comma 3 del Regolamento, ovvero: 1) società commerciali cosi come definite dal Codice Civile ed i loro Consorzi; 2) Università e Consorzi universitari nei limiti e nel rispetto delle condizioni stabilite dall’art. 6,comma 1, lettera b) del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 e s.M.i. Ed esclusivamente nei confronti dei soggetti ivi previsti; 3) Camere di Commercio direttamente o per il tramite delle Aziende speciali; 4) Scuole superiori compresi I.t.s. Di cui all’art. 13, comma 2, della Legge 2 aprile 2007, n.40 nei limiti e nel rispetto delle condizioni stabilite dall’art. 6, comma 1 lettera a) del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 e s.M.i. Ed esclusivamente nei confronti dei soggetti ivi previsti; 5) associazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative che possono svolgere l’attività anche per il tramite delle associazioni territoriali e delle società di servizio controllate, anche con riferimento alle persone giuridiche di diritto privato di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 52; 6) associazioni in possesso di riconoscimento istituzionale a rilevanza nazionale o regionale e aventi come oggetto sociale la tutela e l’assistenza delle attività imprenditoriali del lavoro e delle disabilità; 7) Comuni relativamente alla fascia di utenza destinataria degli interventi socio assistenziali di cui alla L.r. N.19 del 20 luglio 2006 "Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia"; 8) fondazioni o altro soggetto dotato di personalità giuridica di cui al comma 2 dell’art. 6 Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 e s.M.i.. Per le società autorizzate ai sensi del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 e s.M.i.si prevede che siano “automaticamente accreditate presso la Regione Puglia”: • a condizione della compilazione del campo anagrafico con citazione degli estremi del provvedimento autorizzatorio; • fermo restando il rispetto dei requisiti logistico-strutturali di cui al successivo punto Iv ed i requisiti delle figure professionali di cui al successivo punto V. Scuole e Università, qualora già accreditati per lo svolgimento delle attività formative secondo le procedure previste dal Servizio Formazione Professionale, sono altresì iscritti d’ufficio all’albo dei soggetti accreditati per lo svolgimento dei servizi al lavoro a condizione: • della compilazione del campo anagrafico con citazione degli estremi del provvedimento autorizzatorio; • della presentazione di una dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e s.M.i. Attestante la permanenza dei requisiti di accreditamento per lo svolgimento di attività formative; • fermo restando il rispetto dei requisiti delle figure professionali di cui al successivo punto V • a beneficio esclusivamente dei soggetti indicati dall’Avviso.  
   
   
LAVORO: IN ARRIVO 500 MLN PER AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Milano, 21 luglio 2015 - "Accogliamo positivamente la notizia del nuovo riparto dei fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2015, pari a 500 milioni". Lo dice oggi Valentina Aprea Assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia. Necessita´ Garantire Risorse - "Più volte ho ribadito la necessità di garantire le risorse per la copertura delle domande del 2015, anche in sede di audizione sul nuovo schema di decreto delegato del Jobs Act che dovrà riordinare questi strumenti di sostegno al reddito. Non dobbiamo però dimenticare che sono ancora in attesa di essere evase le domande del 2014. Vorrei ricordare - sottolinea l´Assessore - che Regione Lombardia, così come altre regioni, è stata esclusa dall´ultimo stanziamento di 479 milioni che, con accordo in sede politica, si è deciso di assegnare a quelle regioni che non riuscivano a chiudere il 2014, secondo il fabbisogno di ognuna e in deroga ai criteri generalmente utilizzati per il riparto, potendo contare su economie di spesa accertate dall´Inps". Regioni Virtuose Non Devono Pagare - "Ribadisco - spiega Aprea - che occorre evitare che si venga a creare la situazione, per cui ad essere penalizzate siano proprio le regioni più virtuose che con senso di responsabilità hanno rinunciato a ulteriori fondi per il pagamento di tutte le domande di ammortizzatori in deroga per il 2014. Non vorremmo - puntualizza Aprea - che a queste regioni fosse impedito di effettuare ulteriori decreti di autorizzazione nel caso in cui l´ammontare nominale delle domande presentate superi quello delle economie accertate e certificate dall´istituto". Impegno Del Governo - "Su questo tema abbiamo richiesto fin dall´inizio il preciso impegno del Governo di non compromettere la possibilità di continuare a garantire la fruizione degli ammortizzatori in deroga per il 2014 - conclude Aprea - bloccando la decretazione regionale per l´accesso agli stessi".  
   
   
TORINO: LA CITTÀ METROPOLITANA STANZIA OLTRE 23 MILIONI DI EURO PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Torino, 21 luglio 2015 - Grazie al Bando per la formazione professionale appena approvato dalla Città Metropolitana di Torino, nel 2015-2016 saranno attivati corsi per oltre 23 milioni di euro, finanziati dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Piemonte. Spetterà alle Agenzie formative accreditate sottoporre all’Ente di Palazzo Cisterna le proposte dei prossimi corsi, che interesseranno una vasta gamma di utenti: nell’annata appena conclusa sono stati coinvolti oltre 5600 allievi in cerca di occupazione o di un’opportunità per riqualificarsi e ampliare le proprie competenze professionali. Si tratta di percorsi completamente gratuiti, di durata medio-lunga, anche pluriennale, con una significativa presenza di stage in aziende italiane e straniere. Coprono tutti gli ambiti produttivi, si rivolgono a destinatari diversi per età, titolo di studio e condizione lavorativa e si articolano in corsi mirati a una formazione di base, post qualifica, post diploma e post laurea. Tra gli obiettivi: favorire l’occupabilità e l’occupazione, promuovere la formazione lungo tutto l´arco della vita, favorire l’inclusione lavorativa dei soggetti più vulnerabili (disabili, giovani a rischio, stranieri e detenuti), aumentare l’occupazione dei giovani, agevolare la mobilità. “Regione Piemonte e Città Metropolitana hanno operato in stretta sinergia” spiega il consigliere delegato di Torino Metropoli per Sviluppo economico, attività produttive, lavoro, formazione professionale. Francesco Brizio, “condividendo l’obiettivo di mettere a disposizione degli utenti un’offerta formativa ampia, flessibile, diversificata e coerente con i fabbisogni delle imprese e delle persone”. Il “Bando pluriennale sulla formazione professionale finalizzata alla lotta contro la disoccupazione - Mercato del Lavoro - Anno formativo 2015/2016” con i relativi allegati è a disposizione all’indirizzo http://www.Cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/formazione/mercato-del-lavoro  Dopo l’approvazione e il finanziamento, i nuovi corsi saranno consultabili sulla Banca dati delle opportunità della formazione professionale, all’indirizzo http://www.Sistemapiemonte.it/formazione_professionale/catal  Tutti i dati relativi ai corsi finanziati del Bando Mercato del Lavoro negli anni formativi precedenti, le indagini e gli approfondimenti sul tema sono disponibili nelle pagine dell’Osservatorio orientamento istruzione formazione professionale - Oifp http://www.Cittametropolitana.torino.it/cms/ifp/osservatorio-oifp    
   
   
APPRENDISTATO: REGIONE LOMBARDIA PUNTA SU QUELLO FORMATIVO  
 
Milano, 21 luglio 2015 - "Regione Lombardia sta adottando da tempo una strategia complessiva di avvicinamento tra scuola e impresa, come, con diverse azioni, dall´impegno nelle reti territoriali, con i poli tecnico professionali, con il rafforzamento degli Istituti Tecnici Superiori, al rapporto sempre più stretto tra politiche della formazione e quelle del lavoro, puntando anche decisamente sull´apprendistato formativo". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea nel corso del suo intervento al convegno intitolato ´La via italiana al sistema duale´, a Milano. Partecipanti - Al convegno, organizzato dall´Aef Lombardia (Associazione degli Enti di Formazione Professionale) era presente il ministro del Lavoro e Politiche Sociali Giuliano Poletti, e il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, che ha illustrato la sperimentazione, nei recenti provvedimenti legislativi, del nuovo apprendistato e formazione duale, rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e degli Enti di Formazione. Legge Regionale - "La mia proposta di legge regionale, in discussione in questi giorni in Consiglio regionale - ha sottolineato l´assessore -, aggiorna le leggi dell´istruzione e del lavoro portando a regime azioni innovative, a partire dalla previsione di inserire in apprendistato almeno il 5% degli studenti del terzo e quarto anno della Iefp". Strategia Nazionale Coerente Con Nostra - "Troviamo l´evoluzione della norma nazionale sull´apprendistato - ha aggiunto Aprea - coerente con la nostra strategia. Per questo, nonostante il nostro approccio critico a molti punti del Jobs Act e della legge sull´Istruzione, abbiamo condiviso le novità introdotte dal Decreto Legislativo 81/2015 sull´apprendistato per la qualifica ed il diploma e per l´alta formazione". Punti Di Attenzione - "Per attivare concretamente la sperimentazione che ci propone il sottosegretario Bobba - ha concluso l´esponente della Giunta Maroni -, voglio segnalare però alcuni punti di attenzione: un avvio rapido della sperimentazione per non rivivere le esperienze non facili che hanno caratterizzato l´avvio di garanzia giovani; una sperimentazione che anticipi realmente i contenuti innovativi del Capo V del decreto legislativo, come si fece già con la sperimentazione dei percorsi di Iefp nel 2003, che anticipò la stessa emanazione del decreto legislativo 226 del 2005; l´avvio di percorsi di Iefp ulteriori rispetto a quelli esistenti almeno per tutta la durata dei percorsi di cui sia garantita la copertura finanziaria; sinergia tra Ministero del lavoro e Regioni con la competenza di programmazione regionale per evitare sovrapposizioni di percorsi".  
   
   
MIGRANTI. SBARCATI IN 450 AL PORTO CANALE DI CAGLIARI, QUADRO CLINICO CON CRITICITÀ  
 
Cagliari, 21 luglio 2015 – Ha attraccato il pomeriggio alle 15, del 18 Luglio, al Porto Canale di Cagliari, la barca norvegese Siem Pilot con a bordo circa 450 migranti, accolti dalla macchina dei soccorsi sarda, che si è attivata già da ieri sera. Il piano di assistenza al Porto Canale è stato coordinato da Silvana Tilocca, direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl 8, insieme al 118, la Protezione Civile insieme ai volontari, la Croce Rossa, i mediatori culturali, gli uomini del Corpo forestale, e i medici della sanità marittima insieme alle forze dell’ordine. Per la prima volta, nel contesto di assistenza allo sbarco dei migranti, il Sistema della Protezione civile si è avvalso anche di un gruppo di radioamatori delle associazioni di volontariato, permettendo un monitoraggio in tempo reale con uno scambio di informazioni tra il medico a bordo e gli operatori a terra. Lo sbarco ha presentato un quadro con criticità maggiori e più rilevanti rispetto agli arrivi precedenti. La Siem Pilot ha raccolto i migranti di tre diverse imbarcazioni. Gli uomini e le donne arrivati oggi provengono, per la maggior parte dei casi, dalla Nigeria e dal Senegal, pochi dall’Eritrea. In tanti hanno dichiarato di essere stati in Libia per quasi un anno e, stando ai primi soccorsi, mostrerebbero segni evidenti di deprivazione. Oltre al ragazzo deceduto, per il quale si stanno attivando tutte le procedure del caso tramite la Procura, per comprendere la causa della morte e l’età – si suppone abbia tra i 17 e i 20 anni –, a bordo si è riscontrato un quadro clinico generale compromesso. Sono soprattutto le 62 donne, per cui si sta provvedendo al momento ai ricoveri e alle medicazioni, quelle che presentano i problemi sanitari di più grave portata, specie ustioni di livello importante. Molti i casi di disidratazione e infezioni della pelle, dovute anche alla scarsa igiene personale. Si contano 15 persone affette da scabbia, ora in isolamento, in attesa di essere visitate. Altro caso, mai avvenuto prima durante uno sbarco a Cagliari, è quello di un uomo con gravi problemi alla vista, per il quale si è intervenuti tempestivamente con un ricovero. Nel Cagliaritano saranno ospitate 214 persone, altre 136 andranno in provincia di Sassari, 54 nel Nuorese e 42 nell´Oristanese.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ´IL MODELLO PIEMONTE, FONDATO SU TRASPARENZA E DIALOGO, FUNZIONA. ESPORTIAMOLO NELLE ALTRE REGIONI´  
 
Torino, 21 luglio 2015 - " Non possiamo che essere soddisfatti dopo l´incontro con i sindaci della provincia di Torino avvenuto ieri in Prefettura. È stato un modo per parlarsi e immaginare strade da percorrere insieme per gestire l´accoglienza sul nostro territorio. Sono convinta che la trasparenza e il dialogo tra soggetti interessati siano l´unica via possibile per evitare tensioni e strumentalizzazioni. La Regione Piemonte sta diventando un modello di apertura e inclusione anche per il resto del Paese " - così Monica Cerutti, assessora regionale all´Immigrazione. Al 14 luglio 2015 in Piemonte erano presenti 4.461 migranti, di cui 831 Sprar . La distribuzione provinciale era così ripartita: Torino 1.699, Alessandria 522, Cuneo 641, Vercelli 272, Novara 487, Asti 351, Biella 211 e Vco 278. Dal 1 gennaio 2014 a oggi sono arrivati sul nostro territorio regionale 10.427 migranti. Dopo l´ultima circolare del Ministero degli Interni è stato previsto in Piemonte l´arrivo di ulteriori 1.326 persone . I richiedenti asilo anche in questo caso sono stati indirizzati nelle strutture di accoglienza sparse sul territorio regionale. La provincia di Torino ha accolto 530 migranti, quella di Cuneo 221, quella di Alessandria 161, quella di Novara 138, quella di Asti 82, quella di Biella 68, quella di Vercelli 66 e il Vco 60. " Incontri come quelli di ieri devono essere riproposti in tutte le province piemontesi ed è per questo motivo che abbiamo chiesto nei giorni scorsi ai Prefetti di indire riunioni con i sindaci durante le quali discutere di tutti i dettagli necessari a strutturare il sistema dell´accoglienza sui territori, superando l´approccio emergenziale. Le buone pratiche possono cancellare l´emergenza: ad Asti sono ormai strutturati i progetti di accoglienza diffusa e in molti territori i richiedenti asilo sono coinvolti in progetti di utilità sociale. Inventiamo un modello Piemonte da esportare nelle altre regioni " - ha concluso Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte.  
   
   
IMMIGRAZIONE ASSESSORE LIGURIA: TAVOLO URGENTE DI COORDINAMENTO CON SINDACI, FORZE DELL’ORDINE E PREFETTURE LIGURI. INACCETTABILE TROVARE FONDI PER CLANDESTINI E PROFUGHI E NON PER SANITÀ E SOCIALE  
 
Genova, 21 Luglio 2015 - "Riteniamo necessaria la convocazione urgente da parte della Prefettura del tavolo di coordinamento immigrazione, con tutti i sindaci dei maggiori Comuni liguri, i quattro prefetti e un rappresentante del governo Renzi che venga a spiegare, con chiarezza e mettendoci la faccia, dove trovano le risorse per profughi e clandestini e anche a sentirsi dire che in Liguria c´è un forte allarme sociale e che non c´è più posto per accogliere nessuno". E´ la richiesta di Sonia Viale, vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla sicurezza e all´immigrazione, a seguito ai drammatici episodi che hanno interessato la provincia di Savona negli ultimi giorni. "L´omicidio di Savona dopo una rissa tra immigrati e il rapimento di una bambina a Cairo Montenotte a opera di un ´profugo´ già noto alle forze dell´ordine – spiega Viale - sono episodi che denunciano chiaramente il grado di pericolosità e rischio di scontri sociali nei quali si trova il nostro territorio, conseguenza diretta dei continui sbarchi che il governo non è capace di fermare. Non si può più rimandare un confronto per risolvere una situazione che rischia di diventare insanabile e di trasformarsi in una vera e propria polveriera sociale, pronta a esplodere da un momento all´altro anche in Liguria". La vicepresidente garantisce che "la Regione Liguria non lascerà soli i sindaci ad affrontare questa situazione che ha assoluto bisogno di un coordinamento sul territorio e di una gestione senza autoritarismi verso i primi cittadini e i residenti". Nella sua richiesta l´assessore all´immigrazione rimarca la contrapposizione tra l´uso di fondi per gli immigrati e i continui tagli al fondo sanitario con la conseguente diminuzione dei servizi ai cittadini. "Mentre il Governo taglia i finanziamenti per la salute dei cittadini – continua Viale - sull´accoglienza, invece, l´esecutivo recupera le risorse come da un pozzo senza fondo, destinando a chi gestisce l´accoglienza 34 euro al giorno per ogni presunto profugo". Secondo Viale non si può rischiare "che la bomba sociale esploda, né scaricare esclusivamente sulle forze dell´ordine presenti sul territorio la gestione di un fenomeno che mette a serio repentaglio la sicurezza pubblica, soprattutto in quei quartieri dove maggiore è la presenza di immigrati o in quei piccoli Comuni dell´entroterra dove l´accoglienza di profughi ha raggiunto presenze significative sproporzionate alla popolazione residente".  
   
   
ASSESSORE LIGURIA: INACCETTABILE CHIUDERE FIERA DI GENOVA AI GIOVANI E APRIRLA AI MIGRANTI  
 
 Genova, 21 Luglio 2015. "E´ inaccettabile che la Fiera di Genova sia aperta per gli immigrati e chiusa ai giovani. Ed è singolare che, mentre le brandine per ospitare i migranti rimangono ad occupare il Palasport, venga negato alla Fiera il permesso per svolgere una manifestazione che avrebbe attirato molti giovani a Genova come l´holi fushion festival." Così´ l´assessore regionale alle Politiche Giovanili Ilaria Cavo, appresa la notizia dello stop alla manifestazione in programma p sabato 18 luglio. "Non entro nel merito tecnico della decisione di non rilasciare il permesso a meno di 48 ore dall´evento. Apprendo che lo stesso Festival si è svolto senza ostacoli a Torino a Roma e che le polveri rischiose (che sarebbe state usate per colorare la serata di musica e danza) sono state usate di recente anche per la color runner genovese. L´evento si sarebbe svolto sotto una tenso struttura, all´aperto, in uno spazio adiacente a quello che adesso ospita i migranti. Mi auguro che non sia questo il vero problema e che sia confermata la vocazione della fiera ad attrarre manifestazione, ad essere uno spazio anche dedicato ai giovani e non ai migranti".  
   
   
IMMIGRAZIONE: IMPEGNO PROTEZIONE CIVILE FVG PER PRIMA ACCOGLIENZA  
 
Trieste, 21 luglio 2015 - La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia interverrà per contribuire, in collaborazione con le Prefetture, ad affrontare l´emergenza immigrazione, soprattutto per quanto riguarda l´allestimento di strutture di prima accoglienza. Lo prevede un decreto emanato dall´assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, d´intesa con la presidente della Regione Debora Serracchiani. "Con questo provvedimento - commenta l´assessore alla Solidarietà Gianni Torrenti, che segue in prima persona il problema dell´immigrazione - possiamo intervenire con maggiore incisività e tempestività per superare il problema della mancanza di idonee strutture di prima accoglienza". "In uno spirito di leale collaborazione con lo Stato - aggiunge l´assessore Torrenti - l´allestimento di questi centri di primo e temporaneo ricovero dei richiedenti asilo, permetterà di attuare le procedure di identificazione e di controllo sanitario, a garanzia della sicurezza e della tutela della salute pubblica". Con il decreto, viene infatti dichiarato lo stato di emergenza sul territorio del Friuli Venezia Giulia, giustificato proprio dalla difficoltà, in l´assenza di idonee strutture, di poter attuare in modo adeguato i controlli sanitari e l´identificazione dei richiedenti asilo privi di collocazione. Conseguentemente al decreto, la Protezione civile regionale potrà quindi attuare quegli interventi strettamente necessari per garantire le condizioni minime di temporanea accoglienza. In particolare, la Protezione civile si adopererà per sistemare, con procedura d´urgenza e con risorse assegnate dallo Stato, strutture da destinare a questo scopo, che saranno poi gestite dalle Prefetture.  
   
   
TRENTO: 18 NUOVI CONSULENTI E 6 VALUTATORI PER LA CERTIFICAZIONE “FAMILY AUDIT”  
 
Trento, 21 luglio 2015 - La giunta provinciale ha approvato l’esito finale del "Master professionalizzante per consulenti e valutatori Family Audit”. Il prossimo passaggio sarà l’iscrizione nel “Registro pubblico provinciale dei consulenti e valutatori accreditati” grazie al quale, previo accreditamento, i consulenti e i valutatori potranno operare a livello nazionale nelle organizzazioni aspiranti ad ottenere il marchio Family Audit. Si tratta di un percorso abilitante per la gestione del processo di certificazione aziendale e la prima edizione del corso si è tenuta a Trento tra gennaio e giugno 2015. Il tema della conciliazione famiglia-lavoro viene affrontato dalla Giunta attraverso una serie di proposte che consentano di bilanciare gli impegni lavorativi con quelli legati alla vita personale e familiare. Uno degli strumenti adottati dalla Provincia autonoma di Trento è lo standard Family Audit che, tramite l’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, si sta diffondendo a livello sia locale che nazionale in accordo con il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Master professionalizzante per consulenti e valutatori Family Audit di cui oggi è stato deliberato l’esito finale con l’elenco degli idonei, costituisce un modello formativo cruciale e fondamentale per far crescere una cultura e un territorio che siano attenti alle dinamiche economiche e sociali del lavoro e alle aspirazioni più autentiche e profonde delle persone. Il corso si è articolato in 5 aree formative che spaziano dal tema dello standard del Family Audit alle dimensioni legate alla conoscenza di tematiche del lavoro e del contesto aziendale e territoriale, dalle politiche di well-being alle competenze relazionali, dalle nuove tecnologie che supportano i processi legati alla conciliazione famiglia-lavoro alle attività pratiche attraverso lo stage aziendale. Il Master è stato promosso dall´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, curato nell´organizzazione da Tsm-trentino School of Management e gode del patrocinio del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Due i profili in uscita dal Master: quello del "Consulente", il professionista che accompagna l’organizzazione nella realizzazione del processo Family Audit, e quello del "Valutatore", il professionista che ha il compito di verificare se l’organizzazione ha attuato il processo secondo le disposizioni delle Linee Guida della certificazione Family Audit. Specifici sono stati gli obiettivi, in particolare: formare consulenti e valutatori attraverso lo sviluppo di conoscenze e di competenze sui sistemi di gestione dello standard Family Audit; offrire una sperimentazione “sul campo” attraverso stage aziendale, in affiancamento alle figure accreditate che già operano nell’ambito della certificazione aziendale; favorire l’integrazione delle conoscenze e delle competenze acquisite nelle esperienze individuali pregresse, allineandole con le esigenze e le peculiarità delle realtà aziendali coinvolte. Nei prossimi mesi avverrà la formalizzazione dell´iter con l´inserimento dei nominativi nel Registro dei consulenti e dei valutatori dello standard Family Audit, di cui alla Legge Provinciale 1/2011 "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità".  
   
   
PARITÀ. CONVEGNO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA: GRANDE ATTENZIONE PER L´OCCUPAZIONE FEMMINILE  
 
Bologna, 21 luglio 2015 – “Strumenti legislativi per promuovere la parità, misure di sostegno economico a favore della conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli di cura, attenzione alla salute e alla prevenzione, interventi contro la violenza valorizzando il protagonismo dei centri antiviolenza regionali, lotta agli stereotipi e promozione di modelli attenti e rispettosi delle differenze di genere”. Queste le azioni concrete - ha sottolineato l’assessore regionale al Bilancio e alle Pari opportunità Emma Petitti - con cui sarà data attuazione alla legge quadro regionale sulla parità e contro le discriminazioni di genere (L. 6/14), approvata un anno fa dall’Assemblea legislativa e oggi al centro di un convegno, intitolato “Parità, motore di sviluppo per fare ripartire l’Italia”, organizzato alla Terza Torre della Regione Emilia-romagna. “Lavoreremo per aumentare notevolmente la presenza delle donne nei luoghi in cui vengono assunte le decisioni”, ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini. “In questa regione ci sono condizioni nella società, nel mondo del lavoro e nei servizi di livello europeo ma dobbiamo insistere perché anche la politica apra una nuova stagione legislativa sulle politiche di genere e di parità”. “Vi sono contraddizioni su cui dobbiamo lavorare molto - ha aggiunto Petitti - con azioni concrete per realizzare un nuovo modello di sviluppo e coesione sociale previste nel nostro patto di legislatura. Nel nuovo Patto per il lavoro, su cui abbiamo lavorato con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, i rappresentanti delle istituzioni, del mondo bancario, delle Università e dell’associazionismo, è stata dedicata un’attenzione particolare al tema dell’occupazione femminile, della parità delle retribuzioni e della conciliazione tra vita e lavoro. Le politiche di genere saranno il leitmotiv di tutte le politiche regionali e i risultati saranno raccontati in modo trasparente nel nuovo ‘Bilancio di genere’ cha sarà realizzato nei prossimi mesi”. Il convegno ha avuto tra i suoi relatori, oltre a Bonaccini e Petitti: la presidente dell’Assemblea legislativa regionale Simonetta Saliera, la presidente della Commissione Parità e diritti delle persone Roberta Mori, la consigliera nazionale di Parità Franca Cipriani, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli e la deputata e consigliera del Presidente del consiglio per le Pari opportunità Giovanna Martelli.  
   
   
FAMIGLIA: FVG, 600 EURO PER 2.800 BAMBINI NATI NEL 2014  
 
Trieste, 21 luglio 2015 - L´assessore regionale alla Salute, alle Politiche sociali e alla Famiglia Maria Sandra Telesca, coerentemente con l´impegno assunto con le mamme dei bimbi nati nel 2014, ha verificato la possibilità di dare risposte alle famiglie che hanno avuto un bimbo nel 2014 e che non hanno usufruito del "bonus bebè" abrogato nel 2014 perché ritenuto prioritario finanziare i servizi alle famiglie, e soprattutto dopo aver accertato che il bonus una tantum fino a 30 mila euro di Isee non ha favorito l´incremento delle nascite. Considerato tuttavia che esistono residui 2015 rispetto alle richieste dei benefici di Carta Famiglia, la Giunta regionale ha ritenuto di prendere in considerazione i nati nel 2014 che non hanno potuto usufruire dell´abrogato beneficio "bonus bebè" e che non potranno neppure rientrare nella nuova misura nazionale che decorre dal 2015. Nel ribadire la convinzione della Giunta regionale sulla necessità di dare priorità ai servizi alle mamme e papà rispetto a un "assegno una tantum", si prende tuttavia atto che vi sono famiglie a basso reddito che contavano su questa quota e avevano presentato richiesta. Si è quindi prevista una misura compensativa per i nati 2014 ma solo nelle famiglie con Isee inferiore a 15.000 euro. In tal modo si intende rimuovere la discriminazione nei confronti di coloro che avevano un´aspettativa sulla misura regionale e non possono rientrare in altre misure. Si tratta di 600 euro per circa 2.800 bimbi nati nel 2014 in famiglie a basso reddito  
   
   
SCUOLE D’INFANZIA: GIUNTA APPROVA LINEE GUIDA OFFERTA FORMATIVA E STANZIAMENTO DI OLTRE 54 MLN DI EURO  
 
Venezia, 21 luglio 2015 - Le scuole d’infanzia paritarie entrano a pieno titolo nel sistema educativo veneto. Ieri la Giunta regionale ha approvato le “linee guida sulla programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa 2016-2017”, ricomprendendo nell’atto di indirizzo tutti i segmenti dell’istruzione-educazione, dalla prima infanzia all’università. “E’ una innovazione significativa di questa legislatura – sottolinea l‘assessore all’istruzione e alla formazione Elena Donazzan, che ha subito incontrato i vertici Fism – con la quale la Regione Veneto intende dare effettiva parità alle agenzie educative del proprio territorio. Indipendentemente dalla loro natura statale o privata, le scuole d’infanzia per il governo regionale del Veneto sono parte integrante di un unico progetto educativo. La Federazione delle scuole materne paritarie diventa quindi soggetto istituzionale che siederà ai tavoli della programmazione sul dimensionamento della rete scolastica in Veneto”. E coerentemente con la nuova impostazione, che sposta la competenza su asili nido e scuole materne dal settore socio-assistenziale a quello della scuola e dell’istruzione, la Giunta ha provveduto anche a stanziare i 25,8 milioni di euro di trasferimenti statali a valere sul bilancio 2015 e a reperire nel bilancio regionale 28,6 milioni di euro a copertura dei crediti vantati dalle scuole paritarie per l’infanzia per il 2013 e 2014. “Con questo duplice finanziamento – conferma il vicepresidente della Giunta Gianluca Forcolin, referente per le politiche di bilancio – confermiamo la storica attenzione della Regione Veneto al sistema delle scuole paritarie, e in particolare a quelle dell’infanzia che vedono così assicurate le risorse necessarie per la prosecuzione del loro indispensabile e apprezzato servizio”.  
   
   
SCUOLE D’INFANZIA: PRESIDENTE ZAIA, FIORE ALL’OCCHIELLO DEL SISTEMA SCOLASTICO VENETO  
 
Venezia, 21 luglio 2015 - “Confermiamo l’attenzione prioritaria del Veneto per la scuola e l’educazione. Con lo stanziamento odierno di oltre 44 milioni di euro a favore delle scuole paritarie, e in particolare per nidi e scuole materne paritarie, la Regione Veneto continua a sostenere e a valorizzare il nostro modello educativo, che considera a pieno titolo la scuola per l’infanzia scuola dell’obbligo”. Così il presidente della Regione Luca Zaia commenta la duplice scelta operata dalla Giunta di inserire anche la scuola d’infanzia nella programmazione per il sistema regionale dell’istruzione e di erogare velocemente i contributi statali e regionali (in totale oltre 44 milioni di euro) per le scuole paritarie per l’infanzia. “In Veneto nidi e materne paritarie accolgono due terzi dei bambini in età compresa tra i 2 e i 6 anni e svolgono pertanto un indispensabile servizio educativo che integra, e spesso sostituisce, quello reso dallo Stato, a costi decisamente inferiori. Una peculiarità tutta veneta, che meriterebbe più attenzione e maggiori risorse da parte del governo nazionale, vista la qualità del servizio offerto e la virtuosità della nostra spesa”.