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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Aprile 2012
LE NUOVE POLITICHE DI PROMOZIONE DELL’INNOVAZIONE: UN FOCUS SUGLI APPALTI PUBBLICI .  
 
 Ancona, 24 aprile 2012 - Si è tenuto in Regione Marche l’incontro su “Le nuove politiche di promozione dell’innovazione: un focus sugli appalti pubblici pre-commerciali”. L’evento si inserisce nell’ambito del progetto europeo Iktimed (Increasing Knowledge Transfer of Innovation and Research in the Mediterranean area, www.Iktimed.eu .) Oggetto dell’incontro, il potenziale degli appalti pubblici per lo stimolo dell’innovazione. Hanno preso parte all’incontro esperti e tecnici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Marche, della Regione Lombardia, della Fondazione Torino Smart City e della società di consulenza The European House Ambrosetti. Durante l’incontro sono state approfondite le politiche europee a sostegno dell’innovazione e il nuovo quadro normativo sugli appalti, il ruolo della domanda pubblica, gli elementi costitutivi dell’appalto pre commerciale, le competenze necessarie nel settore pubblico ed esperienze concrete.  
   
   
I PREDATORI ONLINE SONO ANCORA IN AGGUATO, UNA NUOVA RICERCA CI METTE IN GUARDIA  
 
Bruxelles, 23 aprile 2012 - I risultati di uno studio triennale finanziato dall´Ue sui metodi e i comportamenti degli autori di reati sessuali mostrano che i pedofili online che cercano bambini nelle chat room stanno abbandonando le tradizionali procedure di adescamento, al contrario, tendono ad adottare un tono molto sessualizzato entro due minuti dall´inizio della conversazione. L´european Online Grooming Project, in parte finanziato nell´ambito del programma Safer Internet Plus della Commissione europea, un programma comunitario pluriennale per promuovere un uso più sicuro di internet e nuove tecnologie online, ha riunito ricercatori provenienti da Belgio, Italia, Norvegia e Regno Unito. Il team ha svolto un esame dettagliato dei log delle chat degli autori di reati sessuali online condannati, forniti dalle forze di polizia britanniche e italiane. Il team aveva inoltre accesso a colloqui approfonditi con pedofili maschi condannati per adescamento online in Belgio, Norvegia e Regno Unito. "È chiaro dai recenti log delle chat forniti dalla polizia che la conversazione tra un aggressore sessuale online e un bambino può diventare sessualizzata entro due minuti," dice uno degli autori dello studio, la professoressa Julia Davidson, della Kingston University nel Regno Unito. "Sui siti di social network, se il bambino non risponde, l´aggressore passa semplicemente a un altro bambino. Nei nostri colloqui, gli aggressori hanno detto che non perdevano tempo con l´adescamento quando potevano chiedere immediatamente ai bambini del sesso o di incontrarli per poterne abusare." Anche se sono state trovate ancora prove che alcuni pedofili usano un metodo di adescamento più lungo in alcuni casi, il risultato finale della chat online sessualizzata è spesso un incontro fisico. Questi incontri spesso avvengono in alberghi, parcheggi, fermate dell´autobus o persino nelle stanze da letto dell´aggressore o della vittima. Alcuni pedofili passano fino a sei ore al giorno online. Molti fanno delle "battute di caccia" nelle quali aggiungono centinaia di bambini come contatti sui siti di social network e poi percorrono la lista finché non trovano un bambino disposto a interagire con loro. "A volte gli aggressori sono in contatto con diversi bambini allo stesso tempo, in questi casi i pedofili assumono varie identità diverse," commenta la professoressa Davidson. "Portano avanti molte diverse conversazioni e prendono meticolosamente appunti su ogni bambino in un modo molto calcolatore." La ricerca ha rivelato inoltre che alcuni giovani hanno ancora una visione molto stereotipata degli adescatori online, come spiega il leader del progetto Stephen Webster del Centro nazionale per la ricerca sociale nel Regno Unito: "I giovani li immaginano come "vecchi uomini grassi", una percezione che la nostra ricerca ha smentito. Gli adescatori online con i quali abbiamo parlato erano di tutte le età e molti di loro alteravano significativamente la loro identità quando si rivolgevano a un giovane." Stephen Webster osserva che il problema può essere spesso maggiore quando i giovani aggiungono persone che non conoscono come amici sui social network: "Molti giovani sentono una specie di competizione per gli amici sui social network, che ha come risultato il fatto che le pagine del profilo e i dettagli della loro identità sono disponibili online. Gli adescatori ci hanno detto di aver usato queste informazioni per identificare potenziali vittime. Anche l´industria di internet può essere di aiuto, assicurando che il default dell´account abbia il più alto grado di privacy quando viene aperto per la prima volta." Ai genitori consigliamo di impostare gli strumenti di base di controllo genitori su tutti i computer della casa e di non lasciare che i bambini al di sotto dei 13 anni usino i siti di social network. Il professor Davidson sottolinea l´importanza del dialogo: può essere difficile parlare dei pericoli ai bambini più grandi senza spaventarli. Anche se i genitori e gli insegnati stanno attenti ai pericoli dei social network già da un po´, il rapporto mostra anche che le nuove piattaforme di gioco, come l´Xbox Live, sono usate adesso per trovare bambini, specialmente maschi. Per maggiori informazioni, visitare: Kingston University: http://www.Kingston.ac.uk/    
   
   
PIÙ VICINA IN UMBRIA L’AMMINISTRAZIONE DIGITALE  
 
Perugia, 24 aprile 2012 - "Una svolta nella strategia regionale per l´innovazione e lo sviluppo della società dell´informazione", così l´assessore regionale alle riforme, Gianluca Rossi, ha definito l´approvazione da parte della Giunta regionale delle Linee guida per lo sviluppo della società dell´informazione e per l´attuazione dell´"Amministrazione digitale". L´occasione per presentare i due provvedimenti, e iniziare il percorso di partecipazione, è stata il 20 aprile l´assemblea dei soci del Consorzio Sir Umbria, cui partecipa il complesso degli enti locali e del sistema sanitario regionale. "Si tratta di due atti - ha aggiunto Rossi, che testimoniano la chiara intenzione della Giunta regionale di portare avanti un quadro d´azione integrato rispetto ai vari livelli istituzionali ed operativi, su cui chiamare a raccolta tutte le amministrazioni pubbliche dell´Umbria per intraprendere il percorso di riorganizzazione necessario a semplificare e digitalizzare il rapporto tra le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese. Le riforme per una pubblica amministrazione più efficiente, con particolare attenzione alla semplificazione istituzionale ed amministrativa incentrata sullo sviluppo dell´amministrazione digitale come driver pubblico delle comunità, rappresentano certamente - ha concluso l´assessore - il motore di sviluppo del nostro territorio". Entrando nello specifico dei provvedimenti, le Linee guida per l´Agenda digitale dell´Umbria, partendo dagli ingenti investimenti fatti sulle infrastrutture tecnologiche, propongono un nuovo paradigma per lo sviluppo dell´economia della conoscenza, per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese in maniera più immediata, snella ed efficiente. Per attuare gli obiettivi dell´atto, su cui la Giunta ha previsto un investimento di 11 milioni di euro da Fondi Fas nel prossimo triennio, sarà necessaria una larga partecipazione di tutti i soggetti pubblici del "Sistema Umbria" e degli attori sociali per arrivare a definire impegni e scadenze sulla base di una agenda condivisa. Per quanto riguarda le società in house della Regione nel settore informatico e telematico, l´atto avvia il percorso che porterà alla costituzione del "Polo unico Ict" entro fine anno, quale strumento di sostegno all´Agenda digitale. L´altra delibera preadottata dall´esecutivo riguarda l´attuazione delle disposizioni del Capo Iii della l.R. N.8/2011 sull´Amministrazione digitale come strumento di semplificazione della Pa, su cui si aprirà la partecipazione con gli enti locali e degli altri soci del Sir. Inoltre il provvedimento individua i criteri di ripartizione del Fondo rivolto ai Comuni per lo sviluppo dell´amministrazione digitale e la semplificazione, pari a un milione di euro del Bilancio regionale, con cui verranno finanziati progetti di trasformazione organizzativa finalizzati alla semplificazione e alla fruibilità dei servizi con modalità innovative, rispondenti ai bisogni di cittadini e imprese. In particolare verranno incentivate le azioni di sostegno ai piccoli Comuni, che hanno il vincolo di gestire in forma associata la "funzione Ict" e gli acquisti, come prevede il recente Decreto "semplificazioni" del Governo Monti. Ambiti prioritari di intervento sono anche la gestione associata dello Sportello unico (Suap/suape) e la circolarità delle informazioni in automatico tra le banche dati della Pa. L´attuazione dei percorsi è di competenza dell´Ambito di coordinamento "Conoscenza e Welfare" e del Servizio Sistema informativo regionale, in raccordo con i soggetti sotto riportati. Il Consorzio Sir Umbria avrà il ruolo strategico di "incubatore" per le Unioni speciali ed affiancherà gli enti nel processo di associazione dei servizi e di revisione dei processi organizzativi, grazie all´esperienza maturata nella gestione associata dei servizi e nel coordinamento di progetti di sistema che coinvolgono tutti gli Enti soci. Particolare rilievo avranno le collaborazioni con Anci Umbria per la comunicazione ed il coinvolgimento istituzionale dei Comuni, con la Scuola di Amministrazione Pubblica "Villa Umbra" per tutte le attività di formazione e di consulenza organizzativa e di Centralcom Spa e Webred Spa per il supporto tecnico e la gestione della "Community Network dell´Umbria".  
   
   
IL SIGILLO INFORMATICO A DIFESA DEL MADE IN ITALY  
 
Roma, 24 aprile 2012 - La notizia è di questi giorni. Premiata dall´amministrazione capitolina, Zhou, cinese di origine, una laurea con lode in Economia alla Sapienza, decide di promuovere il Made in Italy. "L´italia - dichiara Zhou - è un paese che mi ha accolto a braccia aperte, un brand che va promosso in giro per il mondo". E così Zhou, invece di dedicarsi al piccolo commercio o alla ristorazione, come molti suoi connazionali, decide di esportare nel suo paese i nostri prodotti di qualità. E gli italiani stanno a guardare? Non proprio, il Sigillo Informatico già applicato a vari prodotti tra cui l´artigianato di Murano, è una tecnologia tutta italiana, la cui piattaforma informatica è stata selezionata dal laboratorio Cattid (consulente Mise, Dg Lotta alla Contraffazione) come idea innovativa per la legalità e difesa del "Made In". Il sistema integra processi di identificazione e, nel caso di produzioni artigianali o industriali di qualità, lo stesso sigillo è di aiuto alla certificazione di origine, sia per la caratterizzazione ottenuta da analisi di laboratorio che per l´uso dello stesso strumento di etichettatura "antifrode" e "anticontraffazione" associato, ove possibile, a una documentazione multimediale che rappresenti l´oggetto, il capo di abbigliamento e le fasi della sua lavorazione.  
   
   
VERONA: COME DIFENDERE LA PROPRIA AZIENDA DAGLI ABUSI IN INTERNET  
 
Verona, 24 aprile 2012 - Far conoscere alle aziende gli strumenti per difendere i segni distintivi, in particolare il proprio marchio d’impresa ed il nome di dominio, dagli abusi e violazioni realizzate in Internet. Questo l’obiettivo del seminario svoltosi il 19 aprile presso la Camera di Commercio di Verona e organizzato dallo Sportello Tutela Proprietà Intellettuale. “Attualmente la rete è diventata, per le aziende, lo strumento fondamentale per crescere e per fare marketing, con l’obiettivo di fidelizzare i propri clienti” afferma Alessandro Bianchi - Presidente della Camera di Commercio di Verona. “Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm-politecnico di Milano, l’eCommerce italiano ha superato, nel 2011, quota 8 miliardi di euro, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente; si tratta quindi di un settore da potenziare, soprattutto in questo momento di difficoltà, perché consente alle imprese di incrementare il proprio fatturato e di affermarsi sul mercato nazionale e internazionale, favorendo il rafforzamento dei propri marchi. Essere presenti sul web le espone però, rispetto al passato, a nuovi e maggiori rischi di contraffazione e concorrenza sleale ed è per questo che abbiamo voluto attirare la loro attenzione su questa tematica”. Durante il seminario è stata quindi fornita una prima panoramica relativa al nome di dominio da un punto di vista di particolarità tecniche, disciplina giuridica e confronto con i “segni” distintivi tradizionali. Sono state poi illustrate le tipologie di conflitti tra marchio d’impresa e nome di dominio e le procedure per “riappropriarsi” dei domini registrati abusivamente da terzi, entrando inoltre nello specifico - grazie ad esempi di case history avvenute in Italia o all’estero - delle tipologie di minacce in cui è possibile incorrere (uso del marchio altrui come meta-tag o come key-word, linking, framing, typosquatting etc..). In ultimo sono state spiegate le strategie di tutela e l’importante funzione del monitoraggio costante, sia del proprio dominio, che del proprio marchio sul web. “La Camera di Commercio di Verona, anche in questa occasione, si propone di essere molto vicina alle imprese”, commenta Riccardo Borghero, Dirigente del Servizio Regolazione del Mercato della Cdc, “contribuendo a sensibilizzarle sulle tematiche dell’internazionalizzazione e della difesa della proprietà intellettuale”. Il prossimo seminario dello Sportello “Panoramica sul diritto d´autore con particolare riferimento alla protezione di design industriale, software e banche dati” è in programma per il 16 maggio.  
   
   
CONTRATTI-TIPO, IL PORTALE DEL SISTEMA CAMERALE  
 
Campobasso, 24 aprile 2023 - Le Camere di commercio italiane sono sempre al fianco degli operatori del mercato per prevenire l’insorgere di problemi tra consumatori e imprese e assicurare regole di trasparenza e di equità. Per questo, sul portale web tematico sono a disposizione, on-line e gratuitamente, contratti-tipo, codici di condotta e pareri giuridici relativi ai principali settori economici. In tale banca dati, operatori economici, imprese, associazioni di categoria, consumatori e loro associazioni, possono accedere gratuitamente per trovare una serie di modelli contrattuali. I settori interessati sono, soprattutto, l’artigianato, il commercio, l’industria, i servizi, l´edilizia, l´immobiliare, la locazione, il turismo e i trasporti. Tra le ultime novità, si segnalano sul sito www.Contratti-tipo.camcom.it le clausole modello per i contratti di manutenzione del software e la guida relativa al contratto di rete, disponibile sul sito anche con approfondimenti sulle procedure per la costituzione di una rete di imprese, l’illustrazione dei vantaggi per le imprese e le prime esperienze realizzate. Ma cos’è un contratto tipo. Si tratta di contratti scritti sempre in modo corretto, privi di termini ambigui e di clausole inique o vessatorie e in cui i diritti e gli obblighi delle parti sono esposti in modo estremamente chiaro. Tale schema contrattuale, dunque, è aperto e non vincolante e viene negoziato ad opera di soggetti (imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti) diversi da coloro che stipuleranno i singoli accordi e il cui contenuto verrà recepito nei successivi contratti. Le Camere di commercio italiane, individuando i principali settori di attività per l´economia del territorio, in accordo con le associazioni professionali, di categoria e dei consumatori, predispongono contratti-tipo che garantiscono chi li stipula da eventuali abusi e squilibri contrattuali. Un modello contrattuale nasce dalle discussioni di una Commissione tecnica (che prevede la presenza di giuristi esperti della materia) attiva anche presso la Camera di Commercio di Campobasso. I modelli contrattuali sono successivamente sottoposti all’esame delle associazioni professionali e di categoria interessate e alle associazioni dei consumatori, che propongono variazioni o modifiche motivate, giungendo così ad una redazione concertata con tutte le parti in causa e che tenga conto anche delle eventuali specificità che dovessero pervenire dai contesti territoriali. I contratti-tipo sono quindi una garanzia del rispetto degli standard di qualità per i consumatori e per le imprese, che stabiliscono i loro rapporti su criteri di equità e trasparenza. In tal modo si evita fin dal principio l’insorgenza di liti tra imprese e tra queste stesse e i consumatori, che fanno lievitare il contenzioso civile nel nostro Paese, riducendone la competitività e l’attrattività per i potenziali investitori stranieri. Per maggiori informazioni contattare il servizio Tutela del consumatore della Camera di Commercio di Campobasso, tel. 08744711, e-mail: sportello.Consumatori@cb.camcom.it  
   
   
APPLICAZIONI ANALITICHE IN VERSIONE SAAS  
 
Milano, 24 aprile 2012 – Information Builders, azienda indipendente leader nelle soluzioni di Business Intelligence (Bi), Information integrity e Integration, ha annunciato il rilascio di nuove funzioni all’interno di Webfocus, la sua piattaforma di Bi: con queste nuove funzioni l’azienda si propone di migliorare la sicurezza e semplificare l’amministrazione dei deployment in versione Software-as-a-service (Saas). Il modello Saas è sempre più emergente e richiesto dalle aziende che vogliono ridurre i costi legati all’esecuzione del software in-house. Da una recente survey realizzata da Gartner, è emerso che nel settore della Business Intelligence quasi un terzo delle aziende sta già utilizzando o pianifica di utilizzare a breve le offerte correlate al Cloud o al Saas allo scopo di migliorare e incrementare le funzioni core di Bi . Information Builders, che offre soluzioni Saas già da anni, ha deciso di ampliare con nuove funzioni la sua piattaforma Webfocus al fine di soddisfare questa crescente domanda e assicurare sia ai fornitori di servizi che agli utenti finali, operazioni migliori e più sicure in questa area. Le nuove funzionalità comprendono: Supporto nativo per multi-tenancy che consentirà ai fornitori di servizi di ridurre i costi mediante un hosting sicuro dei clienti in un ambiente condiviso e rapidamente scalabile, atto a soddisfare qualsiasi esigenza legata alla crescita. Potenti funzioni di sicurezza, grazie alle quali i fornitori di servizi disporranno di un controllo senza pari delle funzioni Webfocus da fornire ai clienti mediante ruoli personalizzabili. Con questo modello i fornitori potranno differenziare e valorizzare il loro servizio di reporting offrendo selettivamente funzioni quali reporting ad-hoc, schedulazione dei report, condivisione del contenuto tra utenti finali e amministrazione delegata. Tenant Onboarding Templates, vera e propria innovazione nel settore, con cui automatizzare il processo di creazione di folder di contenuti, gruppi, ruoli e policy di sicurezza per nuovi clienti. Webfocus offre diversi template Saas mirati a semplificare l’onboarding; grazie alla semplicità di sviluppo di nuovi template, è possibile rispondere prontamente ed efficacemente a qualsiasi requisito di business. Nuove funzioni di Integration, nelle quali il ruolo dell’utente, l’accesso al contenuto e le fonti di dati possono essere legati a gruppi Ldap, garantendo controlli di sicurezza di altissima qualità in termini di tenant information. Personalizzazione completa: a differenza delle altre soluzioni Saas di Bi, la piattaforma Webfocus può essere personalizzata in modo da adattarsi al look, al branding e al workflow del portale di ogni singolo tenant così come richiesto. Queste funzioni ampliate e migliorate consentono a Information Builders di promuovere la creazione e la delivery di soluzioni più complete e integrate per i suoi clienti, indipendentemente dal metodo di delivery scelto. “Da svariati anni, aziende quali Chrome River, hanno fatto leva sul valore delle soluzioni Saas di Information Builders,” ha affermato Gerald Cohen, Presidente e Ceo di Information Builders. “Fornire tecnologia personalizzata in funzione delle esigenze specifiche dei nostri clienti è un fattore, con cui ci siamo sempre differenziati rispetto ai concorrenti e con questo ultimo enhancement stiamo continuando a seguire i trend più innovativi. Alla luce della crescente popolarità di Saas all’interno delle imprese, stiamo fornendo ai service provider le soluzioni di cui necessitano per abbattere i costi, aumentare la sicurezza e semplificare l’amministrazione.”  
   
   
LA PAROLA AGLI ESPERTI NEL SEMINARIO GRATUITO ‘MIGLIORAMENTI NEI DATA CENTER’  
 
Milano, 24 Aprile 2012 - Siemon, specialista di infrastrutture per data center, ospiterà un team di esperti del settore nell´esclusivo seminario europeo sulle strategie di miglioramento dei data center. I partner di Siemon nel seminario includono Ibm, Emerson, Brocade, Ast Modular e Sociéte Générale. È disponibile un numero limitato di posti per il seminario di Milano, in programma la mattina del 9 maggio a Milano presso il Meliá Hotel Milano. Per registrarsi o scaricare il programma del seminario, visitare: www.Siemon.com/it Questo evento formativo riunisce i principali esperti di data center per condividere conoscenze, discutere esperienze e strategie di miglioramento dei data center nel mondo reale. I partecipanti potranno ascoltare un gruppo di elite di opinion leader dei data center su argomenti come ad esempio progettazione e implementazione, alimentazione e raffreddamento, normative e monitoraggio, cloud, ciclo di vita e considerazioni ambientali. Il pubblico sarà composto da Cio, Cto, manager It, manager di data center, manager delle infrastrutture, professionisti, tecnici e consulenti di rete. Per ogni evento sono disponibili 70 posti. L´evento si è già svolto a Londra, Amsterdam, Madrid e Parigi. Il programma del seminario include: “Progettare l´architettura del Data Center: il livello fisico” Alberto Zucchinali Rcdd - Siemon, Dc Solutions & Services Manager; “Smarter Data Center” Cristiano Accorrà - Ibm Italia S.p.a., Site and Facility Services Offering Manager; “Garantire la continuità operativa nei data center” Cristina Rebolini - Emerson Network Power, Channel Manager, Italy; “Brocade One: la visione del nuovo Data Center” Luca Ferri - Brocade, System Engineer; “Un Datacenter modulare realizzato in sei mesi e con Pue 1.13. Come applicare in Italia i benefici del caso Ibm Strategic Outsourcing Danimarca” Henry Daunert - Ast Modular, Ceo; “Case History: Il nuovo Data Center italiano di Societé Générale Corporate & Investment Bank” Renato Caviglia - Sociéte Générale, It Manager - Chief Information Officer: Per facilitare l´arrivo dei visitatori nazionali e internazionali è stata scelta una sede centrale. A solo 5 minuti a piedi dalla Lotto Fiera stazione e 30 minuti dall´aeroporto, la sede è facilmente accessibile per i visitatori locali e per chi arriva da più lontano. "Crediamo che le strategie di miglioramento dei data center debbano focalizzarsi per prima cosa sulle performance essenziali, cercando comunque di risolvere altre esigenze critiche in termini di efficienza e responsabilità ambientale," ha spiegato l´Amministratore delegato di Siemon Steven Foster. "Gli oratori che parleranno a maggio forniranno ai professionisti dei data center un´eccellente opportunità per ascoltare consulenze sulle best practice di miglioramento e avere accesso a esperti del settore con una preziosissima esperienza da condividere". Il ‘Seminario europeo sulle strategie di miglioramento dei data center’ si terrà mercoledì 9 maggio 2012, dalle 9:30 alle 13:30 presso il Meliá Hotel Milano. Tutti i partecipanti riceveranno gli atti del seminario con i materiali utilizzati dagli oratori.  
   
   
UE: COME MODERNIZZARE L´INSEGNAMENTO SUPERIORE  
 
Strasburgo, 24 aprile 2012 - Solo 200 dei 4000 istituti d´istruzione superiore europei figurano nella classifica dei migliori 500 al mondo. Per sostenere la competitività europea a livello internazionale, i deputati hanno adottato una relazione il 20 aprile, durante la plenaria, incoraggiando gli Stati membri a modernizzare i propri istituti di educazione superiore promuovendo la mobilità e incoraggiando le università a cooperare con le realtà private locali e le istituzioni pubbliche. La relazione del deputato rumeno di centro destra László Tökés è nata in reazione alla comunicazione della Commissione europea sulle sfide per il futuro legate all´educazione superiore. Nonostante gli Stati membri siano responsabili dell´educazione superiore, le iniziative dell´Ue contribuiscono al loro coordinamento. Per raggiungere gli obiettivi della strategia 2020, il 35% dei posti di lavoro dell´Ue necessiteranno delle qualifiche superiori. Attualmente, solo il 26% della manodopera possiede un diploma d´insegnamento superiore. La relazione invita gli istituti a facilitare l´accesso agli studenti provenienti da classi sociali meno privilegiate e a prendere in considerazione i bisogni di una società multietnica e multilinguistica. I lavoratori dovranno anche restare aggiornati e migliorare le loro conoscenze parallelamente alla loro attività professionale. Secondo László Tökés, le istituzioni d´insegnamento superiore dovranno adottare i loro programmi e i loro metodi ai nuovi studenti. Favorire la mobilità e lavorare con le imprese - La relazione richiede anche una maggiore cooperazione tra gli Stati membri e la creazione di programmi comuni, sostenendo anche la proposta della Commissione europea che mira a migliorare il riconoscimento degli studi svolti all´estero. Infine gli istituti vengono incoraggiati al dialogo con le aziende, comprese le piccole e medie imprese, gli organismi regionali e locali. Questo permette d´insegnare le competenze più ricercate nel mercato del lavoro e ridurre il tasso di disoccupazione dei giovani, che oggi sfiora il 21% in Europa.  
   
   
LA RICERCA E L’INNOVAZIONE FANNO SCUOLA  
 
Lecce, 24 aprile 2012 - Avvicinare i giovani al mondo della ricerca, dell’innovazione e dell’impresa: è questo l’obiettivo di “A Scuola di Ricerca & Innovazione”, il programma regionale di lezioni non tradizionali, laboratori ed eventi sulle tematiche della ricerca e dell´innovazione, animati dai docenti e dai ricercatori degli enti di ricerca pugliesi e dedicati agli studenti delle scuole superiori, organizzato dall’Arti, l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale. L’edizione 2012/2013 del programma è stata presentata a Lecce, presso l’Università del Salento (nella sede dell’edificio Ex Sperimentale Tabacchi), dai rappresentanti del Governo regionale e da Ines Pierucci, referente per l’Arti del progetto. A scuola di Ricerca & Innovazione 2012/2013 giunge come naturale evoluzione delle cinque edizioni di A Scuola di Ricerca: la novità di quest’anno consiste nell’ampliare l’ambito di interesse e l’oggetto degli interventi in aula verso attività di orientamento e animazione territoriale, con particolare riguardo ai temi dell’autoimprenditorialità e della creazione d’impresa, anche con il supporto di giovani imprenditori innovativi che racconteranno agli studenti come hanno trasformato la loro idea di impresa in business di successo. Stamattina si è tenuta inoltre la prima delle lezioni non tradizionali del programma: davanti ad una platea di circa 250 studenti provenienti dalle ultime classi di licei scientifici ed istituti tecnici e professionali di Lecce e Taranto, i giovani imprenditori salentini Salvatore Modeo, Antonio Andrea Gentile e Luca Scala hanno raccontato la storia d’innovazione realizzata attraverso la Msr (Material Recovery System Snc.) L’impresa, che si occupa del recupero di scarti di metalli preziosi (quali l’oro e l’argento) usati dall’industria microelettronica, ha già ottenuto numerosi riconoscimenti in Puglia, tra cui il 1° premio della Start Cup Puglia 2011 e quello del programma regionale Principi Attivi, ma anche a livello nazionale, con la partecipazione al Premio Nazionale per l’Innovazione 2011 a Torino, ed internazionale, con la partecipazione ad Innovact, il forum europeo per le giovani imprese innovative che si tiene a Reims, in Francia. A scuola di Ricerca & Innovazione s’inquadra nel Progetto Ilo, gestito dall’Arti su incarico della Regione e volto alla valorizzazione del patrimonio di ricerca universitario, e nell’azione Innovazione per l’Occupabilità, gestita dall’Agenzia su incarico della Regione e inserita nel Piano straordinario per il Lavoro. Gli istituti scolastici interessati ad aderire al programma possono consultare sul portale dell’Arti www.Arti.puglia.it il Catalogo, in costante aggiornamento, dei ricercatori e degli imprenditori che hanno dichiarato la propria disponibilità a realizzare gli incontri nelle scuole e scegliere la tematica più consona al percorso formativo in corso.  
   
   
“GIOVANI RICERCATORI CERCANSI”: LA FASE FINALE È COMINCIATA AL PALAZZO DELLA REGIONE TRENTINO, ALTO ADIGE, TIROLO E CANTONE DEI GRIGIONI UNITI DALLA RICERCA "UNDER 20"  
 
Trento, 24 aprile 2012 - È cominciata il 19 aprile presso il Palazzo della Regione a Trento la due-giorni dedicata alla fase finale del concorso “Giovani ricercatori cercansi”. Sono otto i progetti di ricerca arrivati in finale e premiati il 20 aprile. Giunto alla sua quarta edizione, il concorso transfrontaliero vede protagonisti “progetti di ricerca” ideati da studenti tra i 16 e 20 anni che risiedono o che frequentano una scuola in uno dei quattro territori coinvolti: Trentino, Alto Adige, Tirolo e Cantone dei Grigioni. “Giovani ricercatori cercansi” è promosso dalla Provincia autonoma di Trento, dall’Accademia Europea di Bolzano (Eurac), dall’Academia Engiadina (Cantone dei Grigioni) e dall’Università Leopold Franzens di Innsbruck. Tra gli organizzatori della finale anche il Comune di Trento e l’Ufficio Comune dell’Euregio (Euregio Gect). È la prima volta che la finale del concorso si svolge a Trento, grazie all´organizzazione assicurata dal Servizio provinciale Università e ricerca scientifica. La giuria internazionale, presieduta da Mariano Anderle, responsabile per la promozione del sistema trentino della ricerca e dell´alta formazione, avrà modo in questi due giorni di valutare le proposte dei giovani ricercatori attraverso l’analisi delle relazioni descrittive, la presentazione visiva nello stand fieristico allestito all’interno del Palazzo della Regione e la presentazione orale dei progetti da parte dei giovani ricercatori. La sfida, come ha sottolineato Anderle, è quella di dare impulso ai nuovi ricercatori. Tra i criteri di valutazione saranno tenuti in considerazione l’originalità e il carattere innovativo della proposta. I progetti di ricerca sono frutto del lavoro e della passione dei giovani ricercatori e coprono i settori più diversi: la letteratura, la musica, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e in genere le discipline scientifico - tecnologiche. In più proposte è emersa una particolare attenzione per l’uso della tecnologia a fini sanitari e sociali. I finalisti per l’Alto Adige sono Moritz Plattner, che ha realizzato con le proprie mani un altoparlante; Verena Platzgummer, che ha proposto uno studio di comparazione fra tre diverse traduzioni del libro di Harry Potter; i cinque giovani del Liceo scientifico di Bolzano Giorgio Tabarelli, Melissa Zeni, Fabio Marzari, Davide Refatti e Marco Rossi, che hanno creato il robot Hu-friend, per rendere la tecnologia più accessibile ai cittadini. Sono giunti in finale per il Trentino Davide Kirchner e Andrea Nodari con un’applicazione dedicata alla gestione dell’intervento dei volontari. Michele Demozzi ha invece proposto un nuovo metodo per sintetizzare la capsaicina, la molecola responsabile del piccante nei peperoncini e usata anche nel trattamento del dolore. Infine i tre studenti universitari trentini Federico Scrinzi, Severino Zeni e Matteo Poletti partecipano per la seconda volta al concorso, presentando quest´anno l’applicazione Health Service Mapper, una piattaforma dedicata alla raccolta di dati pediatrici. I finalisti del Cantone dei Grigioni sono Sarah Dorina Chékifi, che ha proposto un sistema innovativo di parcheggio per i ciechi, e i due studenti Nicholas Bresina e Patrick Herzog, che hanno ideato e realizzato un prototipo di robot per la ricerca dei dispersi in caso di valanga. La finale è terminata venerdì 20 aprile con l’illustrazione degli ultimi progetti e con la premiazione dei vincitori.  
   
   
FVG, UNIVERSITÀ: PROGETTO BITWEB, TRADIZIONE INCONTRA TECNOLOGIA  
 
Codroipo, 24 aprile 2012 - "Comperare e consumare biologico è un segno di consapevolezza, di relazione virtuosa con il territorio, dimostra tutto il valore aggiunto rappresentato dalla sostenibilità. L´acquisto e il consumo Bio è sinonimo di un comportamento che riguarda la persona, il benessere, uno stile di vita sano e sostenibile". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Università e Ricerca Roberto Molinaro, in occasione del seminario "Saper comunicare il sapore" con il quale è stato presentato a Codroipo il progetto della piattaforma Bitweb che vede collaborare "in una sinergia intelligente e con una relazione virtuosa" in primis l´Università di Udine e la Coldiretti per diffondere scelte alimentari, di consumo e di produzione all´insegna della qualità e salubrità. "La Regione Friuli Venezia Giulia - ha sottolineato Molinaro - ha sostenuto in modo convinto il progetto, specificatamente quale azione dell´Università per la crescita e divulgazione delle conoscenze a valere sul bando 2009 della legge regionale 19/2004. Si tratta di un progetto con due caratteristiche di portata generale, per alcuni versi esemplare - ha commentato l´assessore - ossia la sinergia e l´alto valore aggiunto". Molinaro ha indicato come la sinergia intelligente intrinseca al progetto non si esplichi solo nella relazione virtuosa tra l´associazione professionale agricola, l´Ateneo friulano e realtà del territorio, ma si dimostri anche "nell´unire la tradizione dei prodotti tipici con la tecnologia e le tecniche Web". "Non solo - ha aggiunto l´assessore - sinergia intelligente vuol dire anche unire una ricerca sul campo compiuta su un certo campione di acquirenti e famiglie (in questo caso di Codroipo e Rive D´arcano) e le professionalità alte e specifiche che sappiano analizzare e fare sintesi". Sinergia e valore aggiunto sono paradigmi che incrociano la passione di un territorio e quindi in questo senso Bitweb si può considerare anche un risorsa rispetto al Friuli Venezia Giulia e alla sua offerta di ospitalità e attrattività. "Più conoscenza, che passa per l´acquisizione di consapevolezza e la diffusione di una comunicazione adeguata, vuol dire anche più crescita e la crescita è il futuro. Per questo - ha concluso Molinaro - il progetto Bitweb è un prodotto per il futuro dell´agroalimentare del Friuli Venezia Giulia che deve sempre più puntare sulla valorizzazione delle sue risorse". Al convegno, moderato da Rosanna Clocchiatti e concluso da Dario Ermacora, rispettivamente presidente di Udine e regionale di Coldiretti, sono intervenuti Nicola Strizzolo, coordinatore del progetto Bitweb che ha illustrato nei dettagli finalità e risultati, il sindaco di Codroipo Fabio Marchetti, la sociologa dei consumi Monica Pascoli, il grafic-web designer della piattaforma Paolo Pevere, il vicepresidente regionale di Slow Food Giorgio Dri e Claudio Filipuzzi, presidente del Consorzio Campagna Amica.  
   
   
MOBILITÀ TRANSNAZIONALE PER STUDENTI DEL QUARTO ANNO  
 
Trento, 24 aprile 2012 - E’ possibile iscriversi, ancora per alcuni giorni, al nuovo progetto di mobilità transnazionale promosso dalla Provincia autonoma di Trento, denominato Mos – 4 (Mobilità per Studenti del 4° anno), che offre a 200 studenti del quarto anno delle scuole superiori della provincia di Trento la possibilità di partecipare gratuitamente ad un’esperienza di full immersion linguistica di quattro settimane nel Regno Unito o in Irlanda nel periodo metà giugno – metà luglio 2012. Per partecipare è necessario essere studenti del quarto anno delle scuole secondarie superiori di durata quinquennale della provincia di Trento e avere un indicatore Icef (per la politica relativa alla tariffa trasporto studenti) inferiore a 1. Per aderire al progetto è necessario compilare la domanda online sul sito www.Fse.provincia.tn.it  entro mercoledì 25 aprile. Per maggiori informazioni è possibile contattare la Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam, via Pranzelores 69 a Trento, numero verde 800.163.870. L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Programma Operativo Fondo sociale europeo 2007/2013, con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo, dello Stato italiano e della Provincia autonoma di Trento.  
   
   
DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO: LA TOSCANA AL VERTICE DEGLI ENTI ITALIANI  
 
Firenze, 24 aprile 2012 – Il Presidente dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana, Marco Moretti, è stato eletto presidente dell’Andisu, l’associazione nazionale degli enti per il Diritto allo Studio. La decisione è stata assunta il 20 aprile all’unanimità dall’Assemblea plenaria dell’associazione che riunisce i presidenti o i direttori degli Enti regionali di tutta Italia che si occupano di erogare i servizi di supporto agli studenti universitari. Gli scopi principali dell’Associazione, oltre a promuovere e mantenere contatti tra gli organismi per il Dsu, sono quelli di collaborare con le Regioni, le Università ed il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica al fine di realizzare un più efficace coordinamento nelle attività di programmazione e di indirizzo, nonché nell’uso delle risorse disponibili, volto a rimuovere gli ostacoli per il pieno accesso agli studi universitari da parte dei più meritevoli e privi di mezzi così come disposto dagli articoli 3 e 34 della Costituzione. “L’elezione di Moretti alla guida dell’Andisu – sottolinea Stella Targetti, vicepresidente di regione Toscana – rappresenta il riconoscimento del buon lavoro svolto sia all’interno della stessa associazione in veste di vice presidente sia alla guida del Dsu della Toscana che viene considerata, nel panorama nazionale, una delle migliori istituzioni per la quantità e qualità dei servizi di sostegno allo studio offerti agli iscritti degli Atenei di riferimento nella nostra regione”. Uno dei primi appuntamenti che Moretti dovrà affrontare sarà l’organizzazione del Forum Europeo del Diritto allo Studio che si svolgerà a Bologna dal 10 al 12 ottobre e che vedrà la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali internazionali del settore, addetti ai lavori di tutta Europa, autorità politiche e ministeriali competenti, per affrontare le prospettive future di intervento in un campo che assume sempre più rilevanza nel garantire l’accesso equo e democratico agli studi superiori.  
   
   
LE SCUOLE IN GITA NEI PARCHI DEL PARMENSE SI PARTE MARTEDÌ CON GLI ALUNNI DELLA PRIMARIA DI ALBARETO AL MONTE FUSO.  
 
Parma, 24 aprile 2012 – Continuano le attività previste dal progetto “Passaporto dei Parchi”, lo strumento, promosso dalla Provincia, ideato e realizzato da Cts con il contributo di Fondazione Cariparma, dedicato soprattutto ai ragazzi e alle loro famiglie che vogliano scoprire le bellezze delle aree naturali della provincia. I primi ad iniziare il tour dei parchi parmensi con il Passaporto dei Parchi sono gli studenti della Scuola primaria di Albareto che faranno tappa martedì prossimo, 24 aprile, al Parco Monte Fuso per un’intera giornata, a cui parteciperanno l’assessore provinciale ai Parchi Agostino Maggiali e Luca Patria, coordinatore Cts Rete Nord Italia. Poi sarà la volta degli studenti della Scuola primaria di Salsomaggiore Terme che passeranno un’intera giornata a Lagdei nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano il 2 maggio, mentre il 3 maggio sarà la volta dei bambini della Scuola Materna di Parma Soleluna alla Riserva di Torrile, e per concludere il 14 maggio al Parco del Taro e Parco dei Boschi di Carrega con gli studenti dell’Istituto Corniglio-monchio Palanzano. Il Passaporto dei Parchi è un vero e proprio libricino molto simile al passaporto che si utilizza per viaggiare dove un timbro testimonierà l’avvenuta visita del parco. Chi visiterà almeno tre parchi potrà partecipare al concorso, rivolto a singoli ragazzi ma anche a classi delle scuole del Parmense, che metterà in palio zaini da escursionismo, una macchina fotografica, un microscopio e buoni libro. Partecipare è semplice e gratuito: i singoli concorrenti dovranno avere almeno 3 timbri di 3 diverse aree protette e saranno chiamati a trovare uno slogan promozionale originale sui parchi della provincia di Parma; alle classi basterà invece un solo timbro e dovranno realizzare un manifesto sui parchi del Parmense, utilizzando a piacere foto, disegni e/o testi, e inviarlo agli uffici della Provincia. Il concorso per le scuole scade il 30 maggio 2012, quello per i singoli il 30 novembre 2012. I Passaporti si potranno trovare nei Centri visita dei parchi e delle riserve naturali.  
   
   
BRINDISI: ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, BORSE DI STUDIO PER TIROCINI  
 
Brindisi, 24 aprile 2012 - La Camera di Commercio di Brindisi, attraverso la sua Azienda Speciale Promobrindisi, nell’ambito dell’ Iniziativa di Sistema per l’attuazione del Fondo di Perequazione 2009-2010 “Promozione della cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie per il potenziamento dell’alternanza nei contesti internazionali e dell’orientamento nei settori tecnico-scientifici” intende favorire la realizzazione di esperienze formative in contesti lavorativi internazionali, nei progetti di Alternanza Scuola-lavoro, mettendo a disposizione borse di studio rivolte a giovani studenti, per programmi di tirocinio/stage. Complessivamente la Camera di Commercio di Brindisi mette a disposizione per la realizzazione dei programmi di stage: 15.000€ per il rimborso delle spese di stage gli studenti e 4.000€ per le attività di tutoring. Possono essere beneficiari dell’iniziativa istituti/le fondazioni per l’Its e le scuole secondarie superiori. I programmi di stage dovranno essere realizzati nell’Anno scolastico 2011-2012 entro e non oltre il 15 settembre 2012. Lo stage deve avere una durata di due settimane o superiore, ovvero almeno 14 giorni lavorativi. La domanda di partecipazione, corredata della documentazione regolarmente datata e sottoscritta, dovrà essere redatta utilizzando il format presente nella pagina internet dedicata e pervenire entro le ore 12:00 del 30 Aprile 2012 consegnata a mano, o con Raccomandata A/r all’indirizzo: Promobrindisi, Via Bastioni Carlo V, 6 72100 Brindisi. Sulla busta o nell’oggetto della e-mail dovrà essere indicato: “Domanda di partecipazione alla selezione e il finanziamento di programmi di stage ed esperienze formative in alternanza in contesti lavorativi internazionali”. Eventuali informazioni potranno essere richieste a: Promobrindisi – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brindisi, Tel. 0831562994/568745, e-mail: info@Promobrindisi.com     
   
   
SCIENZIATI NON TROVANO MATERIA OSCURA ATTORNO AL SOLE  
 
Bruxelles, 24 aprile 2012 - Scienziati spaziali hanno messo in discussione l´opinione di vecchia data che la zona attorno al Sole ospiti una considerevole quantità di materia oscura, una sostanza invisibile e misteriosa che può essere individuata solo indirettamente per mezzo della forza gravitazionale che essa esercita. Secondo questo recente studio, che è lo studio più accurato mai eseguito, ciò che i ricercatori avevano creduto per lungo tempo non è un fatto basato sull´osservazione. La scoperta suggerisce che gli strumenti di misura per rilevare direttamente le particelle di materia oscura sul nostro pianeta probabilmente non porteranno a nulla. Ricercatori guidati dalla Universidad de Concepción in Cile hanno usato il telescopio da 2,2 metri Mpg/eso presso l´osservatorio La Silla dell´Osservatorio europeo meridionale (Eso) e altri telescopi per mappare il moto di oltre 400 stelle lontane fino a 13.000 anni luce dal Sole. Essi hanno misurato la massa del materiale nell´area attorno al Sole. "La quantità di massa che abbiamo ottenuto corrisponde molto bene con ciò che vediamo, ovvero stelle, polvere e gas, nella regione attorno al Sole," dice Christian Moni-bidin del Dipartimento di Astronomia presso la Universidad de Concepción. "Ma questo non lascia spazio per il materiale extra, cioè la materia oscura, che ci aspettavamo. I nostri calcoli mostrano che essa sarebbe dovuta apparire molto chiaramente nelle nostre misurazioni. Ma essa semplicemente non era lì!" Molti ricercatori affermano che la materia oscura gioca un ruolo fondamentale nella rotazione così veloce delle parti più esterne delle galassie come la nostra Via Lattea. Ma molti ipotizzano anche che la materia oscura sia stata determinante nella formazione e nell´evoluzione delle galassie. La maggior parte degli scienziati ipotizza che la materia oscura costituisce circa l´80% della massa dell´Universo. Ma i tentativi di gettare nuova luce su questa questione non sono mai stati coronati da successo. In questo recente studio, il team ha determinato il volume della materia oscura misurando il moto delle stelle. Essi affermano che i movimenti sono generati da una reciproca attrazione gravitazionale di tutto il materiale, sia che si tratti di materia normale come le stelle, che di materia oscura. Essi aggiungono inoltre che i modelli disponibili per determinare lo sviluppo e la rotazione delle galassie suggeriscono che la Via Lattea è circondata da un alone di materia oscura. Si noti però che i ricercatori non hanno previsto in modo accurato la forma che questo alone possiede. In questo recente studio, i ricercatori affermano che allo scopo di spiegare la mancanza di materia oscura sono necessarie forme improbabili dell´alone di materia oscura. Ciò è vero in questo loro studio. Secondo il team, risulta difficile individuare materia oscura sul nostro pianeta se si provano a identificare le rare interazioni tra le particelle di materia oscura e la materia "normale". Il dott. Moni-bidin conclude: "Nonostante i nuovi risultati, la Via Lattea certamente ruota più velocemente rispetto a quanto possa essere giustificato dalla presenza della sola materia visibile. Quindi, se la materia oscura non è presente dove noi prevedevamo, è necessario trovare una nuova soluzione per il problema della massa mancante. I nostri risultati contraddicono i modelli attualmente accettati. Il mistero della materia oscura è così diventato ancora più misterioso. Gli studi futuri, come la missione Gaia dell´Agenzia spaziale europea, saranno fondamentali per progredire da questo punto." Per maggiori informazioni, visitare: Eso: http://www.Eso.org/public/  Universidad de Concepción: http://www.Udec.cl/pexterno/    
   
   
MO.MAR: OTTIMO PROGETTO PER LA TUTELA DEL NOSTRO MARE  
 
Firenze, 24 aprile 2012 – “Innovazione e tecnologia sono importanti per conoscere l’ambiente marino e il monitoraggio rappresenta uno strumento essenziale per la sua tutela. In questo senso i progetti europei sono un ottimo banco di prova e in un contesto economico difficile come quello attuale sono una grande opportunità. Il progetto Mo.mar rappresenta perciò un’ottima esperienza. Lo dimostrano le sue applicazioni in occasione degli ultimi tragici fatti accaduti nella nostra regione”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini per la seconda giornata del convegno organizzato a conclusione del progetto Mo.mar “Sistema integrato per il monitoraggio e il controllo dell’ambiente marino”, un momento di confronto in cui si sono analizzati i risultati raggiunti in tre anni di attività in un’ottica di applicazioni future. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-francia “Marittimo”, in una partnership internazionale con la Regione Toscana in qualità di capo fila, il Consorzio Lamma, la Regione Sardegna, l’Istituto Ifremer, l’Università di Cagliari, il Consorzio Cibm, la Fondazione Lem e il Centro Studi Europeo Plural, ha preso avvio dall’esigenza di dare attuazione al complesso quadro normativo per la tutela del mare a partire dalla Direttiva 2008/56/Ce “Marine strategy”. “Il valore aggiunto di questo progetto – continua Bramerini – consiste proprio nel rapporto che è riuscito a instaurare tra mondo scientifico e mondo istituzionale e nell’essere un’esperienza positiva per la rete di relazioni instaurate. Insomma, il programma transfrontaliero è un modello di relazioni molto valido per l’attuazione della “marine strategy”. D’altra parte, come è fondamentale che esista un coordinamento a livello centrale e sovraregionale sui temi della politica dell’ambiente marino, tuttavia è poi su scala regionale che vengono fatte le scelte di sviluppo ed è su scala regionale che se ne subiscono gli effetti. Per questo modelli come Mo.mar ci permettono di avere un grande supporto per il controllo e la previsione nelle zone marine costiere e la gestione della qualità delle acque. Una buona programmazione nasce da una buona conoscenza”. Diverse e varie sono le funzioni offerte da Mo.mar. Per esempio una di queste, la modellazione idrodinamica, è stata utilizzata proprio per individuare le aree potenzialmente interessate dallo spostamento degli inquinanti nel caso dei due incidenti che hanno colpito la Toscana in meno di un mese: la dispersione di 198 fusti contenenti materiale tossico da parte dell’“Eurocargo Venezia” il 17 dicembre 2011 a largo dell’isola di Gorgona e il ben più grave naufragio della nave Concordia il 13 gennaio 2012 a ridosso della costa dell’isola del Giglio. “Credo che oggi la sfida economica e sociale utile a dare un futuro alle nuove generazioni non possa non prendere in considerazione il mare – ha concluso l’assessore Bramerini -. Un mare sano rappresenta una ricchezza che non ci possiamo permettere di trascurare, né tanto meno di vanificare, anche per il ruolo che essa gioca nella mitigazione degli impatti derivanti dai cambiamenti climatici. Uno per tutti: il contributo all’assorbimento dell’anidride carbonica”. Cosa è Mo.mar Mo.mar mette insieme Regioni, Centri di ricerca e altri soggetti istituzionali della Toscana, della Sardegna e della Corsica per costruire un percorso comune sul monitoraggio ambientale marino. L’obiettivo è quello di creare un percorso unico sul monitoraggio marino e costiero tra la Sardegna, la Toscana e la Corsica. In particolare, gli obiettivi specifici del progetto sono: - progettare un sistema di monitoraggio marino integrato - applicarlo allo studio delle problematiche ambientali dell’area transfrontaliera - sensibilizzare enti, operatori e comunità locali sui temi del rispetto dell’ambiente e coinvolgerli nell’elaborazione di politiche o strategie condivise per il controllo e la protezione dell’ambiente marino e costiero.  
   
   
ALLA SCOPERTA DELLA NATURA DELLA BASSA DAL 26 APRILE “VOLI IN CORSO”: INCONTRI E VISITE GUIDATE PER CONOSCERE LE AREE PROTETTE DEL PROGETTO LIFE  
 
Parma, 24 aprile 2012 – Si potranno scoprire sei aree naturalistiche della Bassa e vedere da vicino gli interventi realizzati grazie al progetto europeo Life “Pianura Parmense”, con l’obiettivo di migliorare l’ambiente e salvaguardare varie specie di uccelli di importanza comunitaria: dall’Averla piccola alla Garzetta, dall’Airone rosso al Martin pescatore, dal Grillaio al Falco cuculo. Parte giovedì prossimo, 26 aprile, “Voli in corso”, il calendario di incontri pubblici e visite guidate, promosso dalla Provincia, che consentirà a tutti di conoscere le sei aree della Bassa che fanno parte della rete Natura 2000, il sistema di zone tutelate dall’Unione Europea costituito da Siti di importanza comunitaria (Sic) e Zone di protezione speciale (Zps): Parma Morta, Basso Taro, San Genesio, Prati e ripristini di Frescarolo e Samboseto, Golena del Po presso Zibello e Area delle Risorgive di Viarolo, bacini di Torrile, fascia golenale del Po. “In questi luoghi sono stati realizzati interventi di alta ingegneria naturalistica, interventi che ora, grazie a questa iniziativa, possiamo far conoscere a tutti: è infatti importante che le persone capiscano il valore della salvaguardia della nostra biodiversità – ha detto, nel corso della presentazione di stamattina, l’assessore provinciale ai Parchi e al Turismo Agostino Maggiali -. Questa sarà anche l’occasione per promuovere sul nostro territorio l’ecoturismo, che anche da noi sta assumendo una dimensione sempre crescente”. In programma sei incontri e sei visite guidate, fino a fine maggio. In particolare, gli incontri con esperti avranno lo scopo di far conoscere le aree naturali e le azioni intraprese, grazie al progetto Life, per il miglioramento dell’ambiente: dalla reintroduzione di specie vegetali rare o minacciate alla conversione a prato stabile di alcuni terreni; dall’ampliamento e riqualificazione di zone umide alla collocazione di nidi artificiali, ai lavori di riqualificazione del canale Lorno. “Grazie al progetto Life, ad esempio, abbiamo acquistato 12 ettari di terreno nell’area Parma Morta e lungo il Lorno, dove hanno “trovato casa” 3.078 alberi, un canneto di 8.500 mq, 1.300 mq di nuovi specchi d’acqua. E ancora, abbiamo reintrodotto diverse specie vegetali e collocato oltre 90 nidi per permettere la riproduzione del Falco e del Grillaio”, ha spiegato Massimiliano Miselli, responsabile del progetto Life per la Provincia. Nel corso degli incontri saranno anche illustrati i principali problemi che si devono affrontare per salvaguardare la natura e verranno presentate alcune proposte per assicurare in futuro il mantenimento e il miglioramento del patrimonio naturalistico della pianura parmense. Dopo ciascun incontro, il sabato e la domenica successivi, si terranno le visite guidate, che prevedono escursioni di due ore di bassa difficoltà: itinerari che permetteranno a tutti, appassionati ma anche semplici curiosi, di visitare queste eccellenze naturalistiche, guidati da esperti dello staff tecnico che ha realizzato e curato il progetto Life. La prima area che si potrà scoprire è quella di Parma Morta, attraverso l’incontro in programma giovedì prossimo, 26 aprile, alle 21 a Mezzano inferiore e la visita guidata che si terrà sabato 28 aprile alle 15.30. Oltre alle escursioni e agli incontri, in occasione dei 20 anni del progetto Life, si terrà anche “In gita con il Life Bus”, l’itinerario in programma sabato 28 aprile con partenza dal parcheggio scambiatore Est di Parma, passando da Parma Morta, Fontanili di Viarolo fino agli argini del Taro. Tutti gli eventi sono gratuiti. È possibile scaricare il programma completo dell’iniziativa dal sito www.Lifepianura.it  alla voce “Notizie”. Il calendario di “Voli in corso”- “Parma morta” Incontro: giovedì 26 aprile alle 21 nella sala civica Don Bernini (c/o circolo arci “La capanna verde”) di Mezzano inferiore Visita guidata: sabato 28 aprile alle 15,30. Ritrovo: Mezzani, c/o Laghi Paradiso (via Ghiaie Bonvisi). “Basso Taro” Incontro: giovedì 3 maggio alle 21 nella sala del Consiglio del Comune di Colorno Visita guidata: domenica 6 maggio alle 10. Ritrovo: Viarolo, accesso Ciclotaro. “San Genesio” Incontro: giovedì 10 maggio alle 21 nella Sala polivalente (c/o Scuola media) di San Secondo Parmense Visita guidata: sabato 12 maggio alle 10. Ritrovo: San Secondo Parmense, parcheggio scuola media (str. Corticelli). “Prati e ripristini di Frescarolo e Samboseto” Incontro: venerdì 11 maggio alle 21 nella Sala consiliare del Comune di Busseto Visita guidata: domenica 13 maggio alle 10. Ritrovo: parcheggio Chiesa Madonna Prati (fraz. Busseto). “Golena del Po presso Zibello” Incontro: giovedì 17 maggio alle 21 nella sala Pallavicino del Comune di Zibello Visita guidata: sabato 19 maggio alle 9,30. Ritrovo: piazza del Municipio di Zibello. “Area delle risorgive di Viarolo, bacini di Torrile, fascia golenale del Po” Incontro: giovedì 24 maggio alle 21 nella sala Civica di Torrile (via Allende, 1) Visita guidata: sabato 26 maggio alle 9,30. Ritrovo: area parcheggio fontanili di Viarolo (via Lazzaretto).  
   
   
TUTTI A PIEDI NEI PARCHI TRA NATURA E POESIA. MAXI - CARTELLONE DI EVENTI NELLE AREE PROTETTE DELLA LIGURIA DAL 25 APRILE AL 10 GIUGNO  
 
 Genova, 24 Aprile 2012 - Con un cartellone di duecento appuntamenti, torna, da, mercoledì 25 aprile, in Liguria, la manifestazione "Maggio dei Parchi", un invito a scoprire il ricco patrimonio ambientale ligure. L´iniziativa è promossa dalla Regione Liguria con l´agenzia "In Liguria", gli assessorati regionali all´Ambiente e al Turismo e il sistema delle 18 aree protette terrestri con i parchi naturali regionali Alpi Liguri, Antola, Aveto, Beigua, Bric-tana, Montemarcello Magra, Piana Crixia, Portofino e Porto Venere, le aree protette savonesi, il parco delle Mura a Genova, il parco nazionale delle Cinque Terre. E ancora: le riserve naturali regionali Adelasia, Bergeggi, Isola Gallinara, Rio Torsero, i giardini botanici Hanbury e Pratorondanino. Iniziative anche nelle aree marine protette statali di Bergeggi, Cinque Terre, Gallinara e Portofino e in quelle regionali Hanbury e Porto Venere. Un viaggio dai fondali marini alle montagne, dalle isole ai fiumi, dalle coste alle colline, dalle foreste ai grandi prati, dai vigneti agli alpeggi, dai giardini botanici alle fortificazioni. Dal 25 aprile al 10 giugno 2012 grazie a un fitto programma di iniziative e eventi residenti e turisti avranno l´imbarazzo della scelta per visitare e conoscere da vicino le bellezze dei Parchi, delle Aree marine protette, delle riserve naturali, dei giardini botanici e dei siti della Rete Natura 2000 della Liguria. Per gli amanti della natura la Liguria offre birdwatching ed escursioni guidate alla scoperta della fauna selvatica, fotografia naturalistica, immersioni nelle aree marine, trekking e passeggiate tonificanti nei verdi boschi di castagno, di faggio o di larice. Molte le possibilità di praticare sport outdoor con escursioni e manifestazioni di mountain-bike, orienteering, nordic walking, torrentismo, arrampicata, trekking a cavallo. E tante opportunità per assaporare sapori tradizionali nel vasto panorama di aziende agrituristiche, trattorie, locande e rifugi nascosti nelle vallate più interne o affacciati sul mare. Mostre e concerti sono in programma anche in occasione della Giornata Mondiale della Diversità Biologica (martedi 22 maggio), della Giornata Europea dei Parchi (giovedi 24 maggio)e di quella dell´Ambiente (martedi 5 giugno)  
   
   
PIANO TUTELA AMBIENTALE, IN PUGLIA PROFICUO INCONTRO CON PROVINCE  
 
Bari, 24 aprile 2012 - “Avevamo l´esigenza, condivisa con gli enti locali, di fare il punto sul percorso di attuazione del Piano Tutela Ambientale per il quale le province svolgono funzioni delegate: abbiamo avuto modo di verificare lo stato dell´arte anche in relazione all´uso della dotazione finanziaria, circa 170mln di euro su 200 complessivi, a disposizione degli enti provinciali per garantire lo svolgimento delle funzioni cui sono chiamate”. A dichiararlo l´Assessore regionale alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro in relazione all´incontro del 20 aprile con i rappresentanti delle 6 province pugliesi. “L´apporto e la collaborazione con gli enti provinciali in materia di qualità dell´aria, bonifiche, gestione dei rifiuti e sostegno ai dipartimenti provinciali dell´Arpa permetteranno alla Regione di proseguire nell´attuazione del Piano. Mentre ci apprestiamo ad approvare le proposte già pervenute dalle province di Bari, Lecce, Taranto e Brindisi e a valutare quelle che giungeranno a breve dalla Bat e da Foggia – prosegue Nicastro – abbiamo ieri concordato il prioritario stanziamento delle risorse, pur nel rispetto delle stringenti regole del patto di stabilità”. “Ritengo proficuo l´incontro di ieri e qualificante l´apporto dato da ciascun ente nell´ottica di una collaborazione tra istituzioni per il bene della nostra Regione. Ancora una volta – conclude l´Assessore – registro consapevolezza e coscienza del proprio ruolo sui delicati temi ambientali da parte dei referenti delle istituzioni che concorrono alla gestione”.  
   
   
UNO STAGE PER LA TERRA AL VIA DAL 21 APRILE L’INIZIATIVA DI ACTL – SPORTELLO STAGE PER CELEBRARE LA 42ª GIORNATA MONDIALE PER LA TERRA  
 
 Milano 24 aprile 2012 – Ambiente a 360°: dal merchandising realizzato con materiali di recupero destinati alle discariche, alla depurazione delle acque potabili, alleenergie rinnovabili, all’editoria specializzata su tematiche ambientali. Sono alcune delle aree di intervento delle aziende e degli enti che hanno aderito a “Uno Stage per la Terra”: l’iniziativa di Actl – Sportello Stage che offre opportunità di stage in materia ambientale. Tra maggio e ottobre 2012 i giovani che si candideranno per gli stage, tra le diverse opportunità, potranno fare un’esperienza giornalistica su tematiche ambientali nella redazione di un periodico; partecipare a progetti per lo sviluppo e l’attivazione di servizi di Mobilità Sostenibile, elaborare rapporti statistici sulle fonti di energia rinnovabili, sviluppare iniziative di web - marketing e di comunicazione web su tematiche dell’ecodesign. Hanno aderito al progetto: Aecom Italy, Elmec Solar, Gse – Gestore Servizi Energetici, Iefe – Università Bocconi, Iwm Ceasa, Mobilitylab, Muoversi, Sciolla Company. I giovani interessati a fare un’esperienza di stage presso le aziende e gli enti che partecipano al progetto possono consultare le posizioni disponibili e le modalità di partecipazione che saranno on line sul sito www.Sportellostage.it a partire dal 21 aprile 2012. Perché aderire all’iniziativa “Uno stage per la terra”? Lo abbiamo chiesto alle aziende partner del progetto: “Il ramo ambientale per quanto interessante è sempre stato un po’ di nicchia per cui volevamo cogliere l’occasione di ampliare la nostra ricerca e farci conoscere anche dai neolaureati che ancora non conoscessero Aecom e le opportunità che può offrire” Simona Uccheddu Hr Assistant, Aecom “La motivazione che ci ha spinto ad aderire con vivo entusiasmo anche quest’anno a questa iniziativa, è la piena sintonia della stessa con la nostra mission aziendale. Il Gse è infatti da sempre impegnato nella promozione e incentivazione delle fonti rinnovabili di energia, nel suo uso razionale e responsabile, nonché nell’incremento dell’efficienza nell’impiego delle fonti energetiche primarie. Per raggiungere tali obiettivi, oltre alla tradizionale gestione dei meccanismi di incentivazione, il Gse è costantemente impegnato nella promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso un’azione formativa volta a diffondere la conoscenza e l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili con numerose attività di carattere formativo e informativo quali progetti pilota per le scuole, corsi, seminari e convegni, sia in ambito nazionale che internazionale, che contribuiscano a diffondere una cultura dell’energia compatibile con le esigenze dell’ambiente. Per continuare a promuovere tale filosofia, il Gse focalizza la sua attenzione sulla “Green Generation” una nuova generazione di giovani promettenti che grazie allo stage si affacciano alla nostra realtà aziendale per vivere una significativa esperienza di training on the job e di formazione specialistica” Lucia Veneri, Responsabile dell’Area della Selezione del Personale, Gse – Gestore dei Servizi Energetici. “La Iwm da 30 anni si occupa del trattamento e depurazione delle acque potabili ed è da sempre impegnata nella distribuzione di prodotti di alta affidabilità che possano migliorare la qualità dell’acqua, nell’ambito domestico e in quello pubblico, e di conseguenza la qualità della vita. Come consumatori si può fare molto, scegliere prodotti sempre più eco-compatibili, sia nel processo produttivo, sia durante l’utilizzo, sia nello smaltimento del rifiuto prodotto. Scegliere un impianto di depurazione Iwm vuol dire migliorare la qualità della propria vita, utilizzando acqua pura certificata per tutti gli usi domestici, e quella dell’ambiente, eliminando il problema di trasporto, smontaggio, e smaltimento delle bottiglie di plastica. Diventa necessario pensare a come utilizzare i nostri scarti, i nostri rifiuti, in modo virtuoso, così da rispettare sia noi stessi che la Terra che ci ospita, senza dimenticare le possibili ricadute occupazionali per i nostri giovani” Cristina Falavigna, Responsabileiwm Ceasa “L’edizione “Uno Stage per la Terra” è attrattivo per Muoversi perché permette all’azienda di prendere contatto con giovani interessati ad affrontare tematiche ambientali e sostenibili in maniera concreta e attiva” Stefano Casati, Responsabile Area Mobility - Muoversi “L’obiettivo dell’iniziativa e’ perfettamente in linea con l’attività e i contenuti della rivista: da sempre Mobility Lab tratta tematiche legate alla sostenibilità ambientale e in particolar modo al tema della mobilità”, Agostino Fornaroli, Direttore - Mobilitylab “Partecipiamo all’iniziativa perché crediamo nel rispetto della terra e dell’uomo, lavoriamo per rafforzare le economie locali e per promuovere un sistema di produzione più sostenibile, sano e pulito”, Maddalena Sciolla, Sciolla Company Srl  
   
   
ACQUE, FIRMATA INTESA TRA CAMPANIA E MOLISE PER TRASFERIMENTI IDRICI, PRIMO TASSELLO DEL NUOVO CORSO VOLUTO DAL PRESIDENTE CALDORO  
 
 Napoli, 24 aprile 2012 - "E´ stato siglato oggi a Roma il protocollo d´intesa tra Regione Campania e Regione Molise per la regolamentazione del trasferimento idrico interregionale tra le due regioni." Così l´assessore all´Ambiente e Ciclo integrato delle acque della Regione Campania Giovanni Romano, il 18 aprile, dopo la firma congiunta del documento con l´assessore ai Lavori pubblici e alle Infrastrutture del Molise, Antonio Chieffo. "Si tratta - ha detto l ‘assessore Romano - di un atto fondamentale finalizzato a regolamentare i trasferimenti idrici tra le due regioni, nell´ottica della sostenibilità dell´uso della risorsa. Un primo passo per arrivare ad una gestione corretta, sostenibile, efficace ed efficiente della risorsa acqua che costituisce un elemento rilevante nel processo di pianificazione avviato dalle Regioni per il governo delle risorse idriche. Un atto che rappresenta, dunque, un tassello fondamentale per pervenire alla stipula del più generale Accordo di Programma Unico per la regolamentazione dei trasferimenti idrici, sancito nella delibera di adozione del Piano di Gestione Acque del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale ed anticipato nel documento comune d’Intenti sottoscritto dalle Regioni ricadenti nello stesso distretto. "In tempi brevi arriveremo – ha auspicato Romano - alla stipula di analoghe intese con le altre Regioni interessate, a partire dalla Puglia. La firma del protocollo d´intesa è la prova di un nuovo corso della gestione delle acque in Regione Campania voluto innanzitutto dal presidente della Regione Caldoro che parte dal fare chiarezza sulle acque che vengono prelevate o consegnate." Toccherà ora ad un Comitato tecnico di coordinamento definire, nel dettaglio, gli aspetti tecnico-economici ed idrico-ambientali del trasferimento della risorsa idrica. Tale organismo sarà composto dagli assessori competenti delle due Regioni interessate, dal segretario generale dell´Autorità di Bacino dei fiumi Liri-garigliano e Volturno, dal segretario generale dell´Autorità di Bacino interregionale dei fiumi Trigno, Saccione e Biferno, dal direttore generale dell´Arpa Molise, dal commissario straordinario e dal direttore generale dell´Azienda speciale Molise acque, e dal direttore generale di Acqua Campania.  
   
   
TAGLIAMENTO: CONFERMATA IMPORTANZA ACCORDO CON VENETO  
 
Trieste, 24 aprile 2012 - Sarà reso operativo a breve l´accordo di programma tra Friuli Venezia Giulia e Veneto per la messa in sicurezza degli argini del Tagliamento nella zona di Latisana. Lo ha ribadito il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, annunciando che porterà il provvedimento all´attenzione del Consiglio regionale sotto forma di emendamento a una delle prossime leggi in fase di approvazione. "Si tratta - ha dichiarato Ciriani - di avviare la progettazione delle opere di sicurezza idraulica lungo il fiume Tagliamento, nella zona della bassa friulana e in particolare verso Latisana, autorizzando la progettazione integrata tra Veneto e Friuli Venezia Giulia". Il Friuli Venezia Giulia ha a disposizione i fondi sia per effettuare la progettazione integrata che per la realizzazione delle opere.  
   
   
TORRENTI JESCE E GRAVINA  
 
Bari, 24 aprile 2012 - "Le indagini eseguite dalle Arpa di Puglia e Basilicata fino ad oggi paiono confermare la necessità di ampliare le verifiche ad ulteriori cause, ben oltre il sistema di trattamento delle acque reflue gestito da Aqp ed Acquedotto Lucano, salvo gli esiti di due ulteriori verifiche di dettaglio in contraddittorio, già programmate per il 2 maggio, sull´impianto di depurazione di Altamura con riferimento alle portate trattate, e del 3 maggio, sull´analisi dei dati dei prelievi compiuti da Arpa Puglia." Lo ha spiegato poco fa l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, a seguito dell´incontro tecnico relativo alle problematiche di inquinamento dei torrenti Jesce e Gravina, che si è svolto il 20 aprile a Matera, presso la sede della Regione Basilicata. "Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti - ha detto Amati - perché con un metodo ad esclusione, stiamo cercando di venire a capo delle ragioni che determinano l´inquinamento del torrente. È un metodo certamente impegnativo e faticoso, ma la denuncia dei cittadini merita la massima attenzione. Ci resta ora da eseguire solo un´ulteriore verifica di approfondimento sulle portate trattate dall´impianto di Altamura, per confermare il dato analitico sin ora emerso, cioè di una buona depurazione chimica e batteriologica delle acque riferita a quell´impianto. Se, come presumo e spero, potremo presto confermare che l´impianto di Altamura tratta tutti i reflui dell´ambito territoriale di riferimento, allora con la certezza di un´evidenza scientifica potremo sentirsi autorizzati ad ampliare l´osservazione su immissioni diverse da quelle dei servizi idrici di Puglia e Basilicata."  
   
   
IL SISTEMA CAMERALE AFFIDA ALLA CCIAA DI VENEZIA LE FUNZIONI IN MATERIA AMBIENTALE: NASCE L’UFFICIO UNICO AMBIENTE BIANCHI: «ULTERIORE PASSO VERSO LA GESTIONE ASSOCIATA PER RIDURRE I COSTI DELLE AZIENDE»  
 
Venezia, 24 aprile 2012 - La Camera di Commercio di Rovigo ha ospitato la sottoscrizione, da parte di tutte le Camere di Commercio del Veneto, di una Convenzione che, con la regia di Unioncamere del Veneto, affida alla Camera di Commercio di Venezia alcune funzioni in materia ambientale. «Si tratta di un ulteriore passo verso la gestione associata delle competenze messo in atto dalle Camere del Veneto per ridurre i costi che gravano sulle aziende della nostra regione, raggruppando in capo ad un Ente di sistema, che ha già acquisito una specializzazione in virtù di una specifica previsione normativa, alcune funzioni – nella fattispecie quelle ambientali – e liberando preziose risorse nell’ambito del sistema stesso» ha dichiarato Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto, che ha coordinato l’operazione. Attraverso la Convenzione, le Camere di Commercio di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza attribuiscono alla Camera di Venezia le seguenti funzioni, compiti ed attività in materia ambientale: gestione della raccolta del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (Mud); gestione unificata delle istruttorie relative alla iscrizione/variazione/cancellazione al registro dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee); gestione unificata delle istruttorie relative alle istanze di iscrizione/variazione/cancellazione al registro di pile e accumulatori; realizzazione di attività formative ed informative nel territorio regionale su tematiche ambientali relative alla gestione dei rifiuti o connesse a problematiche produttive peculiari di uno specifico territorio; realizzazione di attività informative rivolte direttamente alle imprese sulle modalità di corretta gestione dei rifiuti e degli adempimenti ambientali connessi. Le funzioni rientrano nelle competenze delle Camere di Commercio in base alla disciplina vigente. «La Convenzione – ha aggiunto Roberto Crosta, segretario generale della Camera di Commercio di Venezia e coordinatore dei segretari generali delle Camere di Commercio del Veneto – consente di concentrare su una Camera alcune delle attività amministrative finora svolte dalle singole Camere del Veneto. Tali attività vengono così attribuite alla Camera del capoluogo di regione, già detentrice della Sezione Regionale dell’Albo Gestori Ambientali. Per far fronte all’impegno, la Camera di Venezia ha costituito l’Ufficio Unico Ambiente con sede operativa a Mestre, che svolge tutta una serie di attività oltre che per l’Ente stesso anche per conto delle consorelle venete». Quella della gestione associata delle competenze è una modalità operativa che la legge di riforma delle Camere di Commercio, così come modificata dal D. Lgs. 23/2010, consente in un’ottica di applicazione del principio di sussidiarietà.  
   
   
A ERBA NUOVO CENTRO POLIFUNZIONALE PER EMERGENZE 500MILA EURO DA REGIONE PER LA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE  
 
Angeli Erba/co, 24 aprile 2012 - La Protezione civile di Erba, dal 20 aprile, ha a disposizione un nuovo Centro Polifunzionale per le emergenze (Cpe). Ad inaugurarlo l´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa. "Un luogo - ha detto - fortemente voluto per l´addestramento e le formazione, nonchè per il deposito di mezzi e materiali in dotazione alle colonne mobili. Una vera propria base operativa di prima risposta alle chiamate per emergenze regionali e/o provinciali. Insomma un centro che permette ai gruppi di Protezione civile di essere ancora più professionali, adeguatamente preparati ed efficienti". Un´idea Che Viene Da Lontano - Questa operazione nasce nel 2009 quando venne firmato un Accordo di Programma da 1,5 milioni di euro. Un terzo è messo a disposizione da Regione Lombardia che " in questo modo ha voluto dare un segnale concreto di supporto all´attività dei nostri volontari, i nostri Angeli, senza i quali i nostri sforzi, anche economici, a nulla sarebbero valsi". L´assessore ha consegnato le chiavi di quella che è una struttura progettata insieme e in grado di agevolare lo svolgimento delle mansioni che questo Corpo speciale svolge quotidianamente lavorando, la maggio parte delle volte, nell´ombra. "Il mio grazie - ha concluso la Russa - va soprattutto a voi volontari, molti dei quali presenti oggi, che mettete a disposizione del prossimo tempo e impegno costantemente e, oserei dire, instancabilmente".  
   
   
MITIGAZIONE ESONDAZIONI, AL VIA CINQUE INTERVENTI SARANNO ATTUATI NELLE AREE INTERESSATE DAI FIUMI BRADANO, OFANTO E CAVONE  
 
Potenza, 24 Aprile 2012 - Saranno cinque gli interventi che mireranno alla mitigazione del rischio idraulico nelle aree colpite dalle avversità atmosferiche eccezionali che hanno interessato la Basilicata dal 28 febbraio al primo marzo 2011. Su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture, Agatino Mancusi, la Giunta regionale ha ammesso a finanziamento gli interventi selezionati con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3984 del 25.11.2011. L’importo complessivo delle opere finanziate è pari a sette milioni di euro con risorse del Po Fesr Basilicata 2007-2013. In particolare la Giunta Regionale ha deliberato la presa d’atto del primo stralcio del Piano degli interventi, predisposto sulla base delle proposte formulate dagli Enti Locali, approvato con l’ordinanza numero 5 del 16.02.2012, dal Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nella sua funzione di Commissario delegato per il superamento dell’emergenza. “Le cinque operazioni – spiega l’assessore Mancusi – ridurranno i rischi di natura idraulica, tenendo anche conto dei cosiddetti tempi di ritorno. La stabilizzazione dei versanti, la pulizia e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d’acqua e la realizzazione di opere di difesa idraulica compongono – aggiunge Mancusi– un complessivo quadro di azioni ed interventi per la mitigazione del rischio idraulico e geologico”. Per il fiume Bradano è previsto l’adeguamento arginature in destra idrografica a valle del viadotto ferroviario nel Comune di Bernalda (euro 3.500.000); per il Basento la rimozione della vegetazione in alveo e il ripristino degli argini danneggiati o distrutti dalle piene dalla foce alla Pista Mattei, nei Comuni di Pisticci e Bernalda (euro 2.000.000) e il ripristino degli argini e dell’officiosità in località Giardini di Grassano (euro 300.000); per il fiume Ofanto è previsto il ripristino dell’officiosità idraulica e interventi sugli argini dal ponte Leonessa verso monte (euro 700.000); per il Cavone il ripristino dell’officiosità idraulica e interventi sugli argini a monte della Ss.106 Jonica (euro 500.000). “Il quadro complessivo degli interventi – dichiara ancora Mancusi - è il risultato di un articolato lavoro messo in campo dal tavolo tecnico a cui sono stati invitati gli Uffici istituzionalmente competenti a vario titolo in materia di riduzione del rischio idraulico. Tali Uffici sono stati collettori, insieme all’Ufficio Protezione Civile, di tutte le segnalazioni, di tutti i dati e delle informazioni pervenute da parte degli Enti locali e degli altri Enti interessati alla realizzazione degli interventi. Un grazie va dunque, oltre all’Ufficio Protezione Civile, che ha coordinato il Tavolo Tecnico, all’Autorità lnterregionale di Bacino della Basilicata e agli Uffici "Ciclo dell’Acqua", "Geologico", "Difesa del Suolo di Potenza e di Matera" della Regione Basilicata”. La Giunta regionale ha inoltre stabilito che la Direzione Generale del Dipartimento Infrastrutture della Regione fungerà da beneficiario e che, a parte le spese la realizzazione dei progetti, che sono ammissibili a decorrere dal 25.11.2011, quelle relative alle cinque operazioni finanziate sono ammissibili a partire dall’approvazione della delibera. Fissate infine anche le scadenze dei cinque progetti: 31/12/2012, termine per l’assunzione degli impegni relativi all’aggiudicazione dei lavori; 31/10/2014, termine per la conclusione delle operazioni.  
   
   
REFLUI URBANI GIOIA DEL COLLE. NUOVA RIUNIONE 25 MAGGIO  
 
Bari, 24 aprile 2012 - Il 25 maggio prossimo sarà convocata una nuova riunione durante la quale Acquedotto pugliese riferirà sulle ultime verifiche da eseguire sul collettore in cui dovranno confluire le acque depurate sia dell´ impianto di affinamento dei reflui urbani che di quello del settore lattiero - caseario, entrambi a servizio del Comune di Gioia del Colle. Si è conclusa con l´assunzione di questa decisione la riunione tecnica convocata dall´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati sull´argomento. Lo scopo è quello di superare le due distinte criticità emerse con riferimento a due impianti di depurazione presenti a Gioia del Colle, al momento privi di uno recapito finale idoneo e per i quali è stata individuata la lama San Giorgio come possibile soluzione, tra l´altro prevista dal Piano di tutela delle Acque. Il primo impianto tratta i reflui civili ed attualmente scarica in campi di spandimento privi di permeabilità, che a seguito di scarichi anomali producono i miasmi insopportabili denunciati dai cittadini; il secondo impianto, realizzato dalla comunità montana con lo strumento della finanza di progetto, al momento è in fase di ultimazione, ma è privo di un recapito finale. Allo stato non sarebbe possibile far confluire le acque del secondo impianto in quello destinato al trattamento dei reflui urbani poiché si creerebbero ulteriori problematiche nel recapito finale, cioè sui campi di spandimento. Per questo, si è pensato ad un bypass degli stessi campi, che porterebbe l´acqua nella Lama San Giorgio ed alla realizzazione di un nuovo collettore che confluisca in quello già a servizio dell´attuale depuratore comunale, che accoglierebbe dunque le acque provenienti da entrambi gli impianti. A seguito delle decisioni assunte durante la scorsa riunione tecnica dunque, Acquedotto pugliese ha eseguito la stima dei costi utili a realizzare lo scarico dell´impianto di depurazione dei reflui civili direttamente nella Lama con il bypass dei campi di spandimento, che ammonta a circa 760 mila euro. Entro il prossimo 25 maggio, Acquedotto Pugliese concluderà tutte le verifiche idrauliche sul collettore individuato come possibile riferimento anche dell´impianto di depurazione a servizio della zona industriale, oltre che di quello comunale. Il tavolo tecnico ha inoltre deciso di predisporre due distinti pozzetti a valle degli impianti, utili al controllo della qualità del trattamento dei due impianti. Infine, la provincia di Bari, a mezzo del suo comitato tecnico di Via di esprimerà domani sul progetto di ripristino di continuità idraulica della Lama San Giorgio.  
   
   
RIFIUTI, IN EMILIA-ROMAGNA DIFFERENZIATA OLTRE IL 50%  
 
Bologna, 24 aprile 2012 – Sulla raccolta differenziata dei rifiuti, in Emilia-romagna il 2010 ha fatto registrare dati migliori rispetto a quelli del 2009, forniti dal nono Rapporto Osservasalute dell’Università Cattolica. Nel 2010, infatti, si è toccata quota 50,4%, superando quindi il valore della raccolta indifferenziata. Lo precisa il Servizio Rifiuti della Regione Emilia-romagna, a commento del rapporto presentato oggi a Roma dalla Università cattolica. Per quanto riguarda invece il dato relativo ai rifiuti pro-capite, che secondo il rapporto farebbe registrare per l’Emilia-romagna i livelli i più elevati del Paese, occorre chiarire che ciò è dovuto al fatto che la Regione assimila ai rifiuti urbani anche quelli provenienti dalle attività commerciali e dal terziario, che da soli valgono circa il 46% del totale dei rifiuti solidi urbani. La scelta di tenere assieme rifiuti urbani e speciali derivanti attività commerciali e dal terziario è stata fatta per avere un migliore controllo sul flusso dei rifiuti produttivi e essere in grado di gestirli in modo più efficace.  
   
   
RIFIUTI ELETTRONICI, NUOVO BALZO DELLA LIGURIA RISULTATI RACCOLTA SUPERANO MEDIA NAZIONALE  
 
 Genova, 24 Aprile 2012 - Buone notizie sulla raccolta dei rifiuti in Liguria. Arrivano dal centro di coordinamento Raee, che si occupa dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, domestiche e professionali, non più funzionanti che devono essere ritirati dai comuni. Sono: televisori e monitor, frigoriferi, condizionatori d’aria, computer, telefoni cellulari, giocattoli, lampadine al neon e altri rifiuti per essere avviati al trattamento nei centri. In questo settore in Liguria, lo scorso anno, si sono raggiunti risultati di tutto rilievo, con un incremento, rispetto al 2010, pari al 34,16, percentuale che pone la regione in linea con il trend positivo del Nord Italia, dove sono presenti le aree di raccolta più virtuose del Paese. Il quantitativo totale di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse raccolto in Liguria è vicino alle 10 mila tonnellate, con una media per abitante di 5,79 chilogrammi, superiore a quella nazionale che si attesta sui 4,29 chilogrammi. Con la collaborazione degli enti locali e alle azioni di sostegno della Regione, nel 2011 la Liguria è arrivata ad avere quattro centri di raccolta Raee ogni 100 mila abitanti. La Provincia di Genova ne ospita sul suo territorio il maggior numero (31) e con i suoi 5,5 milioni di chilogrammi di Raee registra i migliori risultati in termini assoluti. Segue la Provincia di Savona che raccoglie oltre 1,7 milioni di chilogrammi di Raee. Imperia segna una raccolta di poco meno 1,3 milioni di chilogrammi, La Spezia di 934.853. La Liguria, negli anni scorsi, è stata la prima regione in Italia ad intervenire sul tema degli impianti di primo conferimento per semplificare le procedure. L’iniziativa della Liguria, seguita poi altre regioni, “ha contribuito ,insieme con i comuni , a dare il via in modo concreto a questo importante circuito virtuoso destinato a crescere ancora di più in futuro”, afferma l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Renata Briano che con il direttore generale del Centro di coordinamento Raee, Fabrizio Longoni, in mattinata, nella sede della Regione Liguria ha presentato i dati 2011.