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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Settembre 2007
INNOVAZIONI NELLA TECNOLOGIA INFORMATICA APPLICATA ALL´ASSISTENZA SANITARIA: SONO SEMPRE AUSPICABILI?  
 
Bruxelles, 25 settembre 2007 - Dai reni artificiali ai robot infermieri negli ospedali, la tecnologia dell´informazione (Ti) sta diventando sempre più importante nell´assistenza sanitaria preventiva e nella cura delle malattie. Tuttavia, secondo alcuni ricercatori dell´Istituto Fraunhofer per la ricerca sui sistemi e per l´innovazione (Isi), non tutto ciò che è tecnicamente possibile potrà anche essere accettato. Gli scienziati hanno appena pubblicato uno studio dal titolo «Future Information Technology for the Healthcare Sector» (La futura tecnologia dell´informazione per il settore dell´assistenza sanitaria), che affronta le seguenti questioni: quali applicazioni Ti saranno tecnicamente fattibili nel campo dell´assistenza sanitaria entro il 2020? Inoltre: i pazienti auspicano veramente l´impiego di queste applicazioni? Dalle interviste condotte su 200 esperti di istituti di ricerca, imprese e associazioni, i ricercatori dell´Istituto Fraunhofer hanno individuato 36 applicazioni che i partecipanti hanno considerato fattibili, significative per i pazienti ed economicamente vantaggiose. Ad esempio, gli esperti prevedono che tra soli sei anni verranno utilizzati sistemi Ti per monitorare a distanza i pazienti ad alto rischio, analizzando le informazioni ottenute e allertando un medico in caso di emergenza. Lo sviluppo di un chip impiantabile, su cui vengano memorizzati i dati necessari per la cura del paziente, dovrebbe richiedere un periodo di tempo analogo. Secondo le previsioni degli esperti, nel 2016 potrà essere effettuato un test genetico di emergenza, al fine di identificare rapidamente le persone che non sono in grado di comunicare la propria identità. Inoltre, entro il 2018, in molti ospedali i robot sostituiranno gli infermieri nei compiti più pesanti. Grazie a queste innovazioni, secondo gli intervistati, si svilupperanno nuovi mercati. Questo vale, ad esempio, per i chip di identificazione a radiofrequenza (Rfid) che già oggi svolgono un ruolo importante in campo logistico. Queste etichette senza fili potrebbero aiutare i malati di Alzheimer a ritrovare gli oggetti smarriti oppure potrebbero memorizzare i dati sulla cura e sulle dosi dei medicamenti per i pazienti ricoverati. Il questionario ha inoltre rivelato che la maggior parte delle innovazioni Ti nel settore dell´assistenza sanitaria è stata considerata fortemente auspicabile. Tra queste innovazioni si annovera l´impiego standard della realtà virtuale nella formazione del personale medico (previsto per il 2012) e lo sviluppo di una retina artificiale che consenta ai ciechi di orientarsi in una stanza (fattibile entro il 2018). Altre possibili applicazioni Ti, tuttavia, hanno suscitato meno entusiasmo, principalmente a causa dei problemi concernenti la protezione dei dati o della perdita del «contatto umano». Ad esempio, al 64% degli intervistati non piaceva l´idea di essere sottoposto all´impianto di un chip che memorizzi i propri dati medici. Il 20% non approvava il test genetico di emergenza. I robot infermieri sono stati criticati dal 54% delle persone intervistate. Ciononostante, queste persone erano d´accordo sul fatto che il cambiamento demografico e la carenza di personale infermieristico qualificato potrebbero rendere inevitabile l´uso di questi robot. I prototipi sono già in fase di prova. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Isi. Fhg. De/homeisi. Htm Per lo studio completo (in tedesco) visitare: http://www. Fazit-forschung. De/ .  
   
   
PROGETTO UE CHIEDE ALLA POLONIA DI APRIRE LA STRADA AI NUOVI ORIENTAMENTI SULLA SPERIMENTAZIONE GENETICA  
 
 Bruxelles, 25 settembre 2007 - La rete di eccellenza Eurogentest, finanziata dall´Unione europea, ha il compito di esaminare le linee guida adottate in Europa in materia di sperimentazione genetica e sta cominciando dalla Polonia. A giugno, l´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (Ocse) ha pubblicato una serie di orientamenti intesi a garantire la qualità nel campo della sperimentazione genetica molecolare. Tali linee guida riguardano la sperimentazione genetica per le variazioni nelle sequenze di linee germinali presenti nel Dna, ossia la sequenza di cellule germinali che contengono materiale genetico trasmissibile ad un figlio, nonché prodotti derivanti direttamente da cambiamenti nelle sequenze genomiche ereditarie che sono un preavviso di effetti sulla salute o influenzano la gestione della salute di un individuo. Secondo il genetista polacco Michal Witt, la Polonia è un punto di partenza ideale per l´introduzione delle linee guida. Il professor Witt ha ospitato in Polonia una serie di incontri sull´attuazione di norme e procedure proposte dall´Ocse il 19 settembre. «In primo luogo, in Polonia la normativa in materia di sperimentazione genetica è insufficiente, accompagnata da una riluttanza da parte di politici e legislatori ad essere coinvolti in quello che è notoriamente un settore complicato», dichiara il professor Witt. «Inoltre, esiste il contrasto di centri clinici genetici altamente professionali e finanziati dallo Stato, in concorrenza con un crescente numero di cliniche, società e laboratori commerciali, che offrono test genetici senza ulteriore interpretazione dei risultati o consulenza. E, certamente, c´è un interesse crescente nonché una domanda di test genetici da parte della popolazione», ha aggiunto. Il professor Witt ha espresso la speranza che l´incontro «incoraggi i politici polacchi a impegnarsi affinché la Polonia sia uno dei primi paesi ad applicare completamente le linee guida dell´Ocse il più presto possibile». Dagli anni ´80 l´impiego di test genetici quale strumento per diagnosticare malattie e prevedere il rischio di patologie future, è cresciuto costantemente. Oggi viene utilizzato da alcuni medici professionisti al fine di stabilire quali farmaci siano più efficaci per un determinato soggetto, sulla base delle sue varianti genetiche. Secondo la rete Eurogentest, i servizi genetici europei sono sostenuti da un know-how di alta qualità scientifica, ma vengono danneggiati da «un livello di errori tecnici intollerabilmente alto e da carenza di informazione, causati dalla mancanza di strutture e complementarietà a livello europeo». I partner di Eurogentest stanno cercando di strutturare, armonizzare e migliorare la qualità complessiva dei servizi genetici, concentrandosi in particolar modo sulla sperimentazione genetica, comprese le questioni relative al suo impatto in materia giuridica, sanitaria ed economica, di diritti di proprietà intellettuale (Dpi), di etica e di questioni sociali. L´adozione delle linee guida dell´Ocse da parte di tutti gli Stati membri dell´Unione europea andrebbe incontro al raggiungimento di questi obiettivi. Le linee guida sono state stabilite al fine di promuovere norme minime per i sistemi di garanzia della qualità e delle pratiche dei laboratori di sperimentazione genetica molecolare, facilitare il riconoscimento reciproco dei quadri di garanzia della qualità, rafforzare la cooperazione internazionale e il flusso transnazionale di campioni a fini clinici e accrescere la fiducia del pubblico nella governance nel campo della sperimentazione genetica molecolare. Per ulteriori informazioni consultare i seguenti indirizzi web: http://www. Eurogentest. Org http://www. Oecd. Org/dataoecd/43/6/38839788. Pdf .  
   
   
INIZIATIVA DI PARTENARIATO COMMERCIALE UE-MALAYSIA NEL SETTORE DELLA BIOTECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 25 settembre 2007 - Dal 24 al 26 ottobre si svolgerà a Kuala Lumpur (Malaysia) l´Eum-bio, l´iniziativa 2007 di partenariato commerciale Ue-malaysia in materia di biotecnologia. L´obiettivo principale dell´iniziativa è definire una cooperazione commerciale e tecnologica a lungo termine organizzando incontri di partenariato personali tra aziende del settore biotecnologico e istituti di ricerca dell´Ue e dell´Asia/malaysia. Attenzione particolare sarà data a bioagricoltura, biosanità, biomanifattura e bioinformatica. L´iniziativa è puntuale e in linea con il programma Ue-malaysia per la promozione del settore biotecnologico. L´iniziativa è un progetto di incontri individuali commerciali cofinanziato dal programma Asia Invest Ii della Commissione europea. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Eumbio. Org/main. Asp .  
   
   
SIMPOSIO INTERNAZIONALE DEDICATO ALLE CELLULE STAMINALI MESENCHIMALI  
 
Bruxelles, 25 settembre 2007 - Il 15 e il 16 novembre si terrà a Montpellier (Francia) un simposio internazionale dedicato alle cellule staminali mesenchimali. L´iniziativa esaminerà il ricorso a terapie genetiche e con cellule staminali in presenza di patologie del tessuto connettivo. Il simposio è organizzato nell´ambito del progetto Genostem finanziato dall´Ue e tra gli oratori figurano i partner del progetto stesso ed esperti del settore riconosciuti a livello internazionale. Le sessioni del simposio sono dedicate ai seguenti argomenti: cellule staminali; cellule staminali mesenchimali: aspetti generali; cellule staminali mesenchimali: cartilagini, tendini e immunità; cellule staminali mesenchimali: ossa. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Genostem. Org .  
   
   
DUE RICERCATORI CONDIVIDONO IL «YOUNG INVESTIGATOR AWARD»  
 
Bruxelles, 25 settembre 2007 - Due giovani ricercatori hanno condiviso il primo premio del «Young Investigator Award» di quest´anno, organizzato dallo European Vascular Genomics Network, una rete di eccellenza finanziata dall´Unione europea e dal Meeting europeo di biologia vascolare e medicina. Ciascuno dei due vincitori, di età inferiore ai 35 anni, ha ricevuto una sovvenzione economica per il proprio studio di laboratorio di elevata qualità e per il merito scientifico del proprio impegno nel campo delle malattie cardiovascolari. «La decisione di assegnare il premio ex aequo è stata determinata dalla qualità eccellente del loro lavoro», ha spiegato il professor Bradford Berk dell´Istituto di ricerca cardiovascolare dell´Università di Rochester, nonché membro del comitato scientifico di valutazione. Hafi Ait-oufella, del laboratorio di Alain Tedgui all´Istituto francese per la salute e la ricerca medica (Inserm), ha seguito alcuni studi precedenti condotti in laboratorio che hanno dimostrato che una sottopopolazione di linfociti T (chiamati Treg) è in grado di proteggere l´organismo dall´aterosclerosi, in cui la progressiva formazione di placche nella parete interna di un´arteria provoca l´«ispessimento delle arterie». Hafi Ait-oufella è riuscito a dimostrare come una proteina nucleare del virus del morbillo, adeguatamente trattata e amministrata, è in grado di ridurre di circa il 50% la patologia dell´aterosclerosi in un topo. Le sue scoperte, se ulteriormente sviluppate, potrebbero condurre alla conversione della nucleoproteina del virus del morbillo in una nuova strategia intesa a ridurre e contenere l´aterosclerosi. Rory Koenen, ricercatore del laboratorio di Christian Weber all´Istituto tedesco di biologia molecolare cardiovascolare (Imcar), ha studiato il ruolo di due proteine secrete dalle cellule quando viene facilitata l´aterogenesi, ovvero la formazione di ateromi sulle pareti arteriose come accade nell´aterosclerosi. Rory Koenen ha scoperto che due proteine della famiglia delle chemochine, Rantes e fattore piastrinico 4 (Pf4), interagiscono l´una con l´altra e favoriscono l´adesione del monocita sulle pareti dei vasi sanguigni, processo che segna l´avanzamento dell´aterosclerosi. Utilizzando una tecnica sofisticata chiamata microscopio intravitale, nonché una molecola capace di inibire l´interazione Rantes-pf4, ha dimostrato che l´inibitore era efficace nella riduzione dell´aterosclerosi nell´aorta addominale della cavia. L´esperimento ha inoltre rivelato che le interazioni tra le chemochine sono (pato)fisiologicamente adatte e possono presentare un obiettivo attraente nella cura delle malattie infiammatorie. «I due giovani scienziati si sono distinti grazie a caratteristiche peculiari: Ait-oufella ha adottato un eccellente approccio biologico per i problemi da lui affrontati e ha dato prova di estrema originalità. Koenen, invece, è stato come un "tornado tecnologico", in quanto ha impiegato tecniche biologiche sofisticate, la proteomica e ha sfruttato in modo molto razionale gli strumenti di progettazione proteica. Non vi è alcun dubbio che il loro valore personale rifletta l´eccellenza dei laboratori in cui lavorano. » La manifestazione si è svolta a Bristol (Regno Unito) ed è stata organizzata dalla rete europea di genomica vascolare (Evgn), la prima rete di eccellenza sulle malattie cardiovascolari finanziata dalla Commissione europea a titolo dell´area tematica «Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute» del Sesto programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Evgn. Org .  
   
   
BRESCIANI INAUGURA INSUBRIAS BIO PARK DI GERENZANO  
 
 Gerenzano/va, 25 settembre 2007 - Nasce dalla collaborazione fra Regione Lombardia, Provincia di Varese, Canton Ticino, Comunità di Lavoro Regio Insubrica, Università dell´Insubria, Fondazione Cardiocentro Ticino e Comune di Busto Arsizio e ha l´obiettivo di valorizzare la ricerca, in particolare quella applicata alle biotecnologie. E´ l´Insubrias Bio Park di Gerenzano (Va) che l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, ha inaugurato ieri insieme a esponenti di tutti gli Enti coinvolti nel progetto. I 25. 000 metri quadri di spazio (ricavati dal recupero del grande stabilimento che per anni ha ospitato i laboratori di importanti case farmaceutiche come Pfizer e Vincuron) del Parco Tecnologico sono già a disposizione di aziende, atenei, istituzioni territoriali e scientifiche che decideranno di "concentrare" qui la propria ricerca laboratori dotati di apparecchiature modernissime e le attrezzature più all´avanguardia nel campo della ricerca scientifica e biotecnologia. "L´insubrias Bio Park - ha detto Bresciani - fa fare un ulteriore passo avanti alla qualità della sanità lombarda, tanto che il nostro stesso Piano socio-sanitario 2006-2008 considera la ricerca uno dei propri cardini. E proprio in questo senso vanno i 400. 000 euro di finanziamento per il suo sviluppo". L´insubrias Bio Park, secondo Bresciani, "dovrà lavorare in strettissimo contatto con quello Tecnologico Padano di Lodi e il Science Park Raf dell´ospedale San Raffaele di Milano permettendo così di migliorare la conoscenza di quelli che saranno i temi del futuro della sanità". In primis, dunque, il genoma e l´utilizzo delle cellule staminali che Regione Lombardia, in parte e per usi specifici, ha già autorizzato recependo con largo anticipo rispetto alle altre Regioni italiane la direttiva nazionale. "E´ un lavoro che sarà tanto più proficuo - ha spiegato l´assessore - quanto più saremo in grado di fare un gioco di squadra, dove saranno coinvolti con un ruolo da protagonista non solo le Università, ma anche il mondo dell´industria e dell´imprenditoria". Alleanze sicuramente importanti, ma che lo sono ancora di più se si considera che sono transnazioanli. Vale a dire incentrate su un continuo interscambio di "capitale umano" e know how italo-svizzero. Da qui il nome del Parco Insubrias. "Questa è la strada che porterà alla creazione di una macroarea tecnologica europea - ha concluso Bresciani - e su questa bisogna proseguire. Come Regione infatti siamo consapevoli della necessità di condividere un piano d´azione su queste tematiche a largo raggio". Con il Veneto si è già iniziato a lavorare e presto entreranno a far parte di questa "rete" altre 5 grandi Regioni extra-Italia cui poi potrebbe aggiungersi anche Israele che si é dimostrato particolarmente attento e sensibile ai temi della ricerca. .  
   
   
TUMORE AL SENO: EUROPA DONNA PRESENTA I RISULTATI DELLA PRIMA RICERCA SULLE CONSEGUENZE PSICOLOGICHE, SOCIALI E PROFESSIONALI DOPO L’INTERVENTO. LA RICERCA È STATA REALIZZATA DA ASTRA RICERCHE CON LA COLLABORAZIONE DI NOVE ISTITUTI ONCOLOGICI ITALIANI.  
 
Milano, 25 settembre 2007 - In Italia si stima vivano oggi 300. 000 donne che hanno avuto nella loro storia di vita una diagnosi di tumore al seno. Grazie alla diagnosi precoce e a terapie avanzate, l’aspettativa di vita è sempre più lunga e di qualità, ma non esistevano ad oggi dati che potessero documentare la realtà sul fronte psicologico, sociale e professionale. Europa Donna, impegnata in prima linea per promuovere la sensibilizzazione e la diffusione di informazioni sul tumore al seno, ha affidato ad Astra Ricerche la prima indagine sulle conseguenze psicologiche, sociali e professionali del tumore al seno. La ricerca ha coinvolto oltre 500 donne operate al seno tra il 1980 e il 2006 presso nove centri oncologici aderenti all’iniziativa (in ordine alfabetico): 1. Azienda Ospedaliera di Padova; 2. Azienda Ospedaliera Sant’andrea di Roma; 3. Azienda Ospedaliera Sant’elia di Caltanissetta; 4. Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica di Firenze; 5. Istituto Europeo di Oncologia di Milano; 6. Istituto Nazionale Tumori Regina Elena – Irccs di Roma; 7. Istituto Tumori “Giovanni Paolo Ii” – Irccs Istituto Oncologico di Bari; 8. Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì; 9. Presidio Ospedaliero Universitario di Sassari. Obiettivo fondamentale dell’indagine era quello di analizzare l’impatto sul lavoro delle donne operate al seno. A questo proposito, il 52% delle intervistate non ha segnalato alcuna modifica conseguente all’intervento, ma il 21% delle già lavoratrici ha visto peggiorare significativamente la sua condizione. All’opposto, un quarto delle donne che già lavoravano ha raccontato di passi avanti, o comunque di un trattamento cordiale. Ad una domanda diretta, il 65% risponde negando qualunque penalizzazione professionale, ma il 32% sostiene di averne sofferto. Discreta risulta la conoscenza specifica delle quattro facilitazioni per i lavoratori malati di tumore introdotte con la Legge Biagi; tuttavia, data anche la “gioventù” di tale legge, è risultato molto modesto l’utilizzo delle quattro norme suddette (tra il 2 e il 3%). L’indagine ha messo inoltre in luce i diversi aspetti dell’esperienza affrontata da queste donne, sia per quanto riguarda l’intervento in sé, che per quanto riguarda i sentimenti e l’impatto esistenziale, i rapporti personali e le abitudini di vita. I risultati evidenziano come, per la maggior parte delle intervistate, l’intervento abbia costituito “un’esperienza dura, ma che si può superare”. Tuttavia l’84% afferma che la temperie emotiva resta molto alta e intensa, anche a distanza di anni; molte donne affermano di dare importanza a valori diversi da prima, alle piccole cose, e di amare di più la vita. Una delle aree problematiche per le persone intervistate è quella delle relazioni con gli altri: in generale prevale la stabilità, ma non poche donne segnalano peggioramenti per quel che riguarda i rapporti col partner (11%), con i familiari sia conviventi (28%) che non (19%), con amici e colleghi (17%) o semplici conoscenti (12%). Per quanto riguarda le abitudini di vita, la ricerca ha prodotto risultati molto variegati; non sono quindi state individuate significative tendenze di massa, confermando che ogni esistenza è assolutamente unica e diversa dalle altre. In ultima analisi la ricerca stimola una riflessione sul significato più profondo di guarigione, che va oltre il superamento con successo di un intervento al seno abbracciando le relazioni affettive, il riconoscersi in una nuova immagine del corpo e del sé più profondo e, non da ultimo, nell’essere riconosciuta dalla società come un individuo con tutti i diritti previsti dalla carta costituzionale del nostro Paese e dalla nostra legislazione. Anche nel diritto al lavoro. . .  
   
   
PREVENZIONE TUMORI, MASTROSIMONE (UDEUR) SU INIZIATIVE REGIONE  
 
Potenza, 25 settembre 2007 - Il convegno sulle pratiche diagnostiche tese alla individuazione dei tumori al seno, che ha avuto luogo sabato 22 settembre scorso presso l’auditorium dell’ospedale San Carlo di Potenza, “si è rivelato un valido strumento per la stesura di un primo bilancio relativo all’azione sino ad oggi promossa dalla Regione Basilicata per l’opera di prevenzione in materia di tumori”. E’ quanto afferma la vicepresidente del Consiglio regionale, Rosa Mastrosimone, per la quale “dal ‘90 la classe politica lucana ha investito sul cosiddetto screening diffuso, predisponendo un servizio che, portato sin nelle più piccole realtà del territorio, ha inciso sulla prevenzione e ha colto tante patologie allo stato primordiale quando sono sicuramente più aggredibili. Infatti, la minore incidenza di mortalità in Basilicata per tumore al seno, è stata dovuta all’elevata adesione delle donne lucane al programma di screening condotto dalla Regione”. Mastrosimone ha quindi sottolineato “i futuri sforzi che attendono le istituzioni lucane e la struttura sanitaria regionale perché si giunga ad una migliore capacità di cura ed assistenza dei malati oncologici del territorio. Dovremo procedere alla creazione di nuovi centri di radioterapia, partendo dal materano; saremo così, allo stesso tempo, in grado di combattere l’emigrazione sanitaria,di ridurre i tempi di attesa, di andare incontro al bisogno terapeutico di ammalati e non di meno ai disagi dei loro familiari”. Facendo riferimento “alle buone pratiche chirurgiche e terapeutiche, già egregiamente praticate presso l’ospedale San Carlo e quello di Rionero, si tratterebbe di istituire anche nel territorio materano strutture dedicate a queste patologie, per completare l’offerta sanitaria, e farci interpreti delle esigenze di tutta la nostra comunità, partendo proprio da quanti sono costretti, nella vita di tutti i giorni, a condurre la loro battaglia contro malattia ed dolore”, la vicepresidente Matsrosimone ha infine espresso “grande apprezzamento per il lavoro svolto dall’Associazione per malati oncologici che, con la sua rete di lodevoli volontari e consentendo lo scambio reciproco e l’ esternazione degli stati d’animo e delle paure ai pazienti, ai loro parenti ed amici, consente significativamente a costoro di uscire dal tunnel della sofferenza e della solitudine”. . .  
   
   
CELL THERAPEUTICS, INC. RICEVE DALLA FDA L’APPROVAZIONE DELLO SPA E LANCIA LO STUDIO CLINICO DI FASE III GENERE-SPECIFICO PER IL TUMORE AL POLMONE NON-MICROCITOMA AVANZATO LO STUDIO CLINICO COSTITUISCE LA ROAD MAP PER LA POTENZIALE APPROVAZIONE DI XYOTAX PER LE DONNE AFFETTE DA TUMORE AL POLMONE NON-MICROCITOMA AVANZATO  
 
Seattle e Bresso 24 settembre 2007 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato ieri di aver avviato uno studio clinico confermativo di fase Iii con chemioterapia di combinazione in pazienti donne affette da tumore al polmone non-microcitoma (Nsclc) avanzato, che oggi rappresenta la forma di cancro più letale per le donne. Lo studio clinico, designato come Pgt307, sarà focalizzato esclusivamente su donne con livelli di estrogeni pre-menopausa, un gruppo in cui la sopravvivenza è significativamente inferiore rispetto alle donne post-menopausa. Xyotax (paclitaxel poliglumex) sarà valutato in combinazione con il carboplatino, rispetto a paclitaxel/carboplatino, nelle pazienti donne affette da Nsclc con performance status (Ps) pari a 0, 1 o 2. Paclitaxel in combinazione con carboplatino costituisce il trattamento più comunemente utilizzato per le 200. 000 persone che ogni anno, secondo le stime, si ammalano di tumore al polmone negli Stati Uniti. La Società ha inoltre annunciato di aver ricevuto l’approvazione da parte della U. S. Food and Drug Administration (Fda) dello Special Protocol Assessment (Spa) sul disegno di questo trial. “Nel nostro studio clinico Stellar 3 abbiamo osservato una maggiore sopravvivenza nel 70% delle donne in pre-menopausa, in cui la combinazione Xyotax/carboplatino ha prolungato del 34% la sopravvivenza totale mediana in questo gruppo rispetto al braccio di controllo” ha detto James A. Bianco, M. D. , Presidente e Amministratore Delegato di Cti. “Ciò ha costituito la base dello studio Pgt307, che potenzialmente può dimostrare l’importante correlazione tra i livelli di estrogeno e l’efficacia di Xyotax nel cancro al polmone. Il tumore del polmone rimane il killer numero uno tra i tumori che colpiscono le donne e dobbiamo far sì che questa popolazione di pazienti abbia accesso a terapie efficaci al più presto. Il successo dello studio Pgt307 significherebbe inoltre un passo avanti per la medicina di genere, un concetto troppo a lungo ignorato dalla classe medica”. Lo studio clinico Pgt307 prevede l’arruolamento di 450 pazienti. Cti prevede di sottoporre la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio (marketing authorization application-Maa) di Xyotax in Europa nella prima metà del 2008, come agente monoterapico nel trattamento di prima linea del tumore non-microcitoma del polmone (Nsclc) in pazienti di entrambi i sessi con performance status 2 (Ps2), sulla base dei risultati del nostro studio clinico randomizzato di fase Iii Stellar 4. Protocollo dello studio clinico Pgt307 Lo studio clinico Pgt307 sta arruolando pazienti donne affette da Nsclc avanzato e con livelli di estrogeni pre-menopausa (>30pg/mL) e prevede l’arruolamento di 450 pazienti. Ogni gruppo dello studio sarà costituito da circa 225 pazienti, che saranno randomizzate per ricevere o una dose di Xyotax 175mg/m2 in associazione a carboplatino (Auc6) oppure una dose di paclitaxel 225mg/m2 in associazione a carboplatino (Auc6) una volta ogni tre settimane. Le pazienti riceveranno fino a sei cicli di trattamento. L’endpoint primario è rappresentato dalla maggiore sopravvivenza totale, mentre diversi endpoint secondari includono la sopravvivenza libera da progressione, il controllo della malattia, il beneficio clinico, la frequenza della risposta, la qualità della vita ed infine la sicurezza e tollerabilità dei gruppi di trattamento. “Un’analisi di recenti studi condotti dall’Eastern Cooperate Oncology Group (Ecog), presentata alla Conferenza Mondiale sul Tumore al Polmone, ha dimostrato che le donne al di sotto dei 45 anni di età, presumibilmente in pre-menopausa, hanno esiti peggiori rispetto a donne più anziane al di sopra dei 60 anni di età” ha affermato Jack W. Singer, M. D. , Chief Medical Officer di Cti. “Questi dati, assieme alla recente analisi del Southwest Oncology Group (Swog), che ha parimenti dimostrato come le donne al di sotto dei 60 anni di età abbiano una minore sopravvivenza, sottolinea la potenziale importanza del vantaggio di sopravvivenza che abbiamo osservato nelle donne più giovani trattate con Xyotax nei nostri studi Stellar”. Singer ha aggiunto che “Studi preclinici hanno dimostrato l’influenza dell’estrogeno sull’effetto antitumorale ed il metabolismo di Xyotax, e forniscono la probabile base scientifica per l’osservazione clinica secondo cui le donne trattate con Xyotax, e in particolare le donne con normali livelli di estrogeni, avevano una maggiore sopravvivenza rispetto alle pazienti che avevano ricevuto la chemioterapia convenzionale nei nostri studi clinici Stellar. Attraverso il nostro studio clinico Pgt307 riteniamo di poter trasformare un fattore di rischio negativo, l’estrogeno, in un fattore a potenziale beneficio delle pazienti”. Laurie Fenton Ambrose, Presidente della Lung Cancer Alliance, ha osservato “Siamo lieti di apprendere che Cti sta procedendo con un nuovo studio clinico sulle donne affette da cancro al polmone. Ciò è esattamente il tipo di ricerca di cui abbiamo bisogno per comprendere meglio non solo le differenze genetiche del cancro polmonare ma per dare alle pazienti migliori possibilità di trattamento”. La Lung Cancer Alliance è un’organizzazione nazionale no-profit dedita esclusivamente al supporto dei pazienti ed all’assistenza delle persone affette da tumore al polmone oppure a rischio per questa malattia. Xyotax Xyotax (paclitaxel poliglumex) è un agente chemioterapico biologicamente potenziato in cui paclitaxel, agente attivo del Taxol, è legato ad un polimero poliglutammico biodegradabile, dando così luogo ad una nuova entità chimica. Quando è legato al polimero, il chemioterapico è inattivo e i tessuti normali sono pertanto potenzialmente risparmiati da esposizioni ad elevati livelli di chemioterapico libero e attivo, e dalle relative tossicità. I vasi sanguigni del tessuto tumorale, a differenza dei vasi sanguigni del tessuto sano, sono porosi a molecole come il poliglutammato. Studi preclinici indicano che Xyotax è distribuito preferenzialmente al tumore in ragione della maggiore permeabilità dei vasi sanguigni tumorali, ed è ritenuto dal tessuto tumorale, permettendo ad una quantità significativamente maggiore di chemioterapico di localizzarsi nel tumore, rispetto alla somministrazione di paclitaxel standard. Una volta all’interno delle cellule tumorali, gli enzimi metabolizzano il polimero proteico, rilasciando l’agente chemioterapico paclitaxel. Studi preclinici e clinici supportano il fatto che il metabolismo di Xyotax nelle cellule tumorali polmonari possa essere influenzato dagli estrogeni, che potrebbero determinare un aumento del rilascio di paclitaxel e dell’efficacia del farmaco nelle donne con tumore polmonare, rispetto alle terapie standard. Xyotax viene attualmente valutato sul tumore al polmone non-microcitoma e sul tumore ovarico, ed anche in diversi studi clinici, sponsorizzati da sperimentatori, sul tumore alla prostata ed il carcinoma mammario. Donne e tumore al polmone Il tumore al polmone è il killer numero uno tra i tumori che colpiscono le donne negli Stati Uniti – più che il carcinoma mammario ed ovarico tra loro sommati. L’american Cancer Society stima che nel 2007 ci saranno circa 213. 380 nuovi casi di tumore al polmone negli Stati Uniti – un aumento del 22% dal 2006. Di questi nuovi casi, 98. 620 colpiranno le donne – un aumento del 20% rispetto ad un anno fa. Una donna su 16 svilupperà il tumore al polmone nel corso della propria vita. .  
   
   
FORUM SULLA SALUTE DONNE: IERI LA PRESENTAZIONE, VENERDÌ E SABATO L´APPUNTAMENTO  
 
 Bari, 25 settembre 2007 - Le associazioni Usciamo dal Silenzio – Bari, la Cgil Puglia, il coordinamento regionale ginecologi consultoriali e l’Agedo hanno proposto alla Regione di tenere un forum sul Piano Regionale per la Salute in materia di Salute delle Donne e Politiche di Genere. La Regione Puglia ha infatti scelto di elaborare il nuovo Piano Regionale della Salute coinvolgendo la comunità pugliese. Oggi il presidente Vendola e gli assessori Tedesco, Gentile e Minervini e alla presenza del Commissario straordinario della Asl Ba Lea Cosentino hanno presentato l’iniziativa in conferenza stampa E’ cambiata quindi – si legge nella presentazione - la metodologia per la costituzione del Piano che sarà definito accogliendo le esigenze e le aspettative di tutti gli interessati sin dalla fase di impostazione iniziale. Uno spazio specifico è riservato, per la prima volta, alla tutela della salute delle donne. La specificità di genere non si limita alla sfera riproduttiva, ma riguarda la diffusione di fattori di rischio, l’incidenza di malattie e disabilità, la diversità nel ricorso ai servizi sanitari. Di tutto questo è necessario tenere conto nella organizzazione dei servizi e della assistenza sanitaria. Il Forum, organizzato dagli assessorati alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva, alle Politiche della Salute e alla Solidarietà si terrà venerdì 28 e sabato 29 settembre. La prima sessione si terrà presso l’aula del Consiglio regionale, via Capruzzi 212 a Bari, dalle 15. 30 di venerdì 28 Interverranno: l’assessore Guglielmo Minervini (la partecipazione attiva e la sfida del cambiamento); la commissaria straordinaria della Asl Ba Lea Cosentino (la salute di genere nelle politiche nazionali), l’assessore Elena Gentile (La rete dei servizi territoriali per la promozione della salute delle donne). A seguire, le relazioni tematiche di Rossella Guagliardo (la gravidanza voluta, non voluta e desiderata); Cinzia Germinario e Silvana Melli (la salute della donna in ogni fase della vita); Cinzia Del Vecchio e Lucia Laterza (prevenire le violenze e le discriminazioni per orientamento sessuale); Fahma Said e Silvia Sabato (il diritto alla salute per le donne immigrate). Modera Marida Leuzzi. La seconda sessione partirà alle 9. 30 di sabato 29 settembre presso l’hotel Excelsior (via G. Petroni a Bari – pressi Consiglio regionale) Si comincerà con i laboratori sulle aree tematiche. Dopo il break delle 13. 00, alle 14. 00 ci sarà la terza sessione con la presentazione dei risultati dei laboratori, a cura dei partecipanti. Infine, le relazioni “dal forum al piano della salute” di Michele Grandolfo e “nuove politiche nel piano regionale della salute” dell’assessore Alberto Tedesco. Conclude (alle ore 18. 30) i lavori il presidente Nichi Vendola. L’assessore alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva, Guglielmo Minervini, ha sottolineato oggi che “quella che presentiamo è una singolare e originale iniziativa, un forum monotematico sulla salute delle donne. Non si tratta di un’iniziativa sporadica e singola, ma è collocata all’interno di un percorso partecipativo di scrittura del piano della salute. E’ un gesto di democrazia allargata, che riporta il tema della promozione della salute nelle mani dei cittadini. Abbiamo già iniziato la campagna di comunicazione, con spot, lettere a casa e cartelloni, ottenendo un buon ritorno, con circa 480 contatti per contributi: 390 ai call center, 90 per e-mail e per posta. Ma c’è anche un fitto percorso di incontri con le associazioni della cittadinanza attiva nel settore socio – sanitario. I suggerimenti che arrivano sono tre: occorre una migliore relazione tra gli operatori sanitari e i cittadini-pazienti, occorre una migliore organizzazione del servizio sanitario e occorre promuovere il valore della prevenzione”. L’assessore alla Solidarietà Elena Gentile ha spiegato come il forum nasca “da un’innovazione nel metodo, iniziata con le leggi per il benessere degli uomini e donne di Puglia e per le politiche di genere. Il forum è stato proposto dalle associazioni, perché si possa anche uscire dall’immagine della donna divisa tra patologia e peccato quando si parla di sanità. E per questo occorrerà declinare una degna integrazione dei servizi sociosanitari”. L’assessore alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco ha invece illustrato come “l’idea del forum sia arrivata dal rapporto con le associazioni che hanno chiesto un confronto allargato su questo tema. Le due giornate di discussione porteranno più che a delle conclusioni, a proposte per la definitiva stesura del piano della salute, che deve contenere specifici capitoli sull’accessibilità dei servizi del territorio come i consultori, sulla tutela delle donne immigrate – come nel caso dell’istituto di Cerignola di ricerca sulle malattie degli immigrati, sulla tutela delle donne che subiscono violenza”. .  
   
   
LO SCREENING NEONATALE ALLARGATO PER IDENTIFICARE LE MALATTIE METABOLICHE AISMME: UN IMPEGNO PER LA SALUTE DEI NEONATI  
 
Padova, 25 settembre 2007 - Un bambino su 500, in Italia, nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria. Soltanto in un caso su quattro il suo disturbo viene riconosciuto in tempo: solitamente nei primi mesi di vita i neonati non manifestano sintomi, che compaiono invece quando le cellule iniziano ad essere coperte dalle sostanze che gli enzimi difettosi non sono stati in grado di demolire. E così l’identificazione della patologia arriva troppo tardi per permettere di intervenire con cure che assicurino la sopravvivenza o anche soltanto una dignitosa qualità della vita per il bambino. L’aismme Associazione Italiana Studio Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus di Padova è da tempo impegnata per l’allargamento dello “Screening Neonatale”, un test obbligatorio dal 1975 eseguito sui bambini a poche ore dalla nascita che permette attualmente di individuare tre malattie, l’ipotiroidismo, la fibrosi cistica e la fenilchetonuria, ma che potrebbe portare, se “allargato” grazie alla nuova tecnica della Tandem-mass spettrometria, ad identificare fino ad oltre 40 malattie genetiche metaboliche. “Le malattie metaboliche ereditarie – spiega la Presidente dell’Aismme, Cristina Vallotto - sono malattie gravi, altamente invalidanti, poco conosciute quindi difficili da diagnosticare. Se identificate e trattate precocemente con farmaci e diete speciali, seri problemi come ritardo mentale, insufficienza epatica, malattie renali, cardiopatie, coma e perfino la morte improvvisa del bambino possono essere evitati”. “La nostra associazione – continua la Presidente - riunisce centinaia di familiari di persone affette da malattie metaboliche ereditarie ed è impegnata in progetti di informazione e sensibilizzazione sui problemi sociali e sanitari legati a queste patologie”. Un impegno che si è concretizzato con la raccolta delle firme per accompagnare l’istanza presentata nel mese di giugno 2006 all’Assessorato alla Sanità del Veneto per l’applicazione nella nostra Regione dello screening allargato e, su scala nazionale, con una lettera appello ai Ministri della Salute Turco e della Famiglia Bindi che ribadisce la necessità di allargamento dei programmi di screening ai 570. 000 bambini che ogni anno nascono in Italia, oltre a chiedere maggiore attenzione per queste gravi patologie in termini di cura, ricerca, assistenza. Numerose associazioni di malati metabolici, Federazioni mediche, personalità e gruppi della società civile hanno condiviso e sottoscritto la lettera-appello. Ma l’impegno dell’Aismme non si ferma qui. Sono molti i congressi cui l’Aismme partecipa, invitata per sensibilizzare gli operatori sanitari sulla necessità di introdurre lo screening allargato. Prossimi appuntamenti a fine settembre a Pisa al 63° Congresso della Società di Pediatria e a Roma a fine novembre al congresso congiunto Sismme (Società italiana studio malattie metaboliche ereditarie) – Sisn (società italiana screening neonatale) – Simgeped (Società italiana malattie genetiche pediatriche). “Le campagne di sensibilizzazione, condotte anche grazie al supporto dei mass media, stanno dando i primi frutti. Se in precedenza solo la Regione Toscana aveva esteso per legge il proprio programma di screening alle 40 malattie metaboliche, in questi mesi le cose stanno cambiando: sono molte le Regioni che stanno rispondendo al nostro appello – continua la Vallotto , La Regione Veneto (alla quale afferiscono Friuli V. G. E Prov. Auton. Di Trento per un totale di 60. 000 neonati) ha preso in considerazione le nostre richieste ed a breve ci attendiamo una risposta. Inoltre, nei giorni scorsi è arrivato un primo segnale dal Ministero della Salute, che ha espresso la volontà di valutare la nostra richiesta. Un segnale che ci fa ben sperare, e che ci incoraggia a continuare con ancora maggior vigore nella nostra battaglia di civiltà, consapevoli che la “posta” in gioco è la salute e la qualità della vita di migliaia di bambini e delle loro famiglie. ”. Infine, nelle prossime settimane, sarà in distribuzione, con una tiratura di 10. 000 copie, la rivista Aismme News, l’ organo informativo dell’associazione con lo “Speciale screening neonatale” oltre a iniziative, stato della ricerca ed altro, che verrà distribuito ai soci ed a quanti hanno aderito alla campagna per l’allargamento dello screening neonatale e che sarà anche scaricabile dal sito internet. Www. Aismme. Org .  
   
   
PRESENTATO AL PUBBLICO NUOVO OSPEDALE DI MESTRE  
 
Venezia, 25 settembre 2007 - Dopo soli 4 anni di lavori è divenuto realtà il nuovo Ospedale di Mestre. L’avveniristica struttura, che diverrà operativa entro i primi mesi del 2008, è costata 238 milioni di Euro, sorge su una superficie di 260 mila metri quadrati ed ha una volumetria di 618. 610 metri cubi (pari a cinque volte Palazzo Ducale), è stata presentata ieri al pubblico nel corso di una manifestazione alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il Vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini, il Ministro della Salute Livia Turco, il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan, l’Assessore regionale alla Sanità Francesca Martini, il Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il Patriarca di Venezia Angelo Scola, parlamentari europei e nazionali, autorità regionali e provinciali. Nel suo intervento, Galan ha posto l’accento su quello che è un vero e proprio “record del Veneto”: “Qui - ha detto – è stato realizzato in soli 4 anni il più bell’ospedale d’Europa, per non parlare delle sue qualità tecniche e scientifiche, mentre altrove la durata media di realizzazione di un’opera è di almeno 8 anni. Il perché è semplice: perché in Veneto la politica, quella che noi cerchiamo di interpretare, si sforza di non restare lontana da ciò che i cittadini si attendono venga dato loro dalle Istituzioni. Ed è questo il nostro segreto, il segreto della forza di questo Veneto: siamo sospinti in avanti da un’enorme energia, quella che ogni giorno e da molti anni ormai spinge verso il futuro una terra forte delle sue tradizioni, ma che proprio per questo sa come essere coraggiosa nel cercare e volere il nuovo, il meglio, il più efficiente e bello che ci sia, come per esempio questo ospedale”. “Credo di poter affermare con ragione – ha detto anche Galan – che quanto oggi festeggiamo è solamente uno dei molti passi importanti che stiamo compiendo per consolidare e ricalibrare la rete ospedaliera veneta, che anni fa, fin da subito, ci apparve troppo onerosa e molto obsoleta. Infatti – ha tenuto a ricordare il Presidente del Veneto – siamo impegnati nella progettazione e nella realizzazione di altre nuove strutture a Schio, Este-montagnana, e di sicuro prossimamente a Padova. Siamo certi – ha proseguito – che la filosofia da non tradire sia quella dell’integrazione tra ospedale e territorio. E’ questa la sfida che vogliamo vincere: strutture nuove, tecnologicamente all’avanguardia, sempre competitive nel segno di una qualità al servizio dei cittadini”. “Questo nuovo ospedale – ha aggiunto Galan – è un orgoglio per tutto il Veneto e per la città di Mestre; e dato che non ha ancora un nome, potremmo chiamarlo l’Ospedale Orgoglio della Città”. Il nuovo ospedale di Mestre sarà operativo entro i primi mesi del 2008, il tempo necessario per completare alcuni interventi sulla parte tecnologica e di organizzare la delicata e complessa fase del trasloco vero e proprio di apparecchiature e pazienti dal “vecchio” Umberto I°. .  
   
   
VARESE, BRESCIANI PRESENTA IL NUOVO "DEL PONTE"  
 
Varese, 25 settembre 2007 - Poco più di tre anni di lavori e 7. 500. 000 euro trasformeranno l´ospedale Filippo del Ponte di Varese, oggi sede del dipartimento materno-infantile, in una struttura dedicata esclusivamente ai bambini, cioè in un ospedale monotematico senza commistioni con le patologie degli adulti sia per quanto riguarda le prestazioni di pronto soccorso sia per quelle ambulatoriali sia per la degenza. Tempi, modi e budget dell´operazione sono stati illustrati oggi dall´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, e dal sindaco di Varese, Attilio Fontana, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso il Comune e di Varese, alla quale hanno partecipato anche il direttore generale dell´Azienda ospedaliera di Varese, Carlo Pampari, il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università dell´Insubria, Paolo Cherubino, delegato dal rettore Renzo Dionigi, e il direttore generale dell´Asl di Varese, Pier Luigi Zeli. "Questo progetto - ha detto l´assessore Bresciani - è il risultato di un lavoro sinergico fra Regione Lombardia e gli enti territoriali. La Regione, dopo aver valutato la coerenza e la sostenibilità economica del progetto proposto dal Consiglio comunale di Varese con il Piano socio-sanitario regionale, si è attivata per trovare i finanziamenti. Il nostro obiettivo è coinvolgere nella realizzazione del progetto non solo gli enti locali ma anche le istituzioni universitarie, quelle scientifiche e industriali che possono sviluppare gli aspetti tecnologici legati alla diagnostica e alla farmaceutica". "Questo nuovo ospedale - ha poi affermato il sindaco Fontana - nasce infatti dalla volontà unanime di tutto il Consiglio comunale di Varese che otto mesi fa decise di presentare alla Regione la richiesta di realizzarlo. E´ la dimostrazione che, quando le forze politiche lavorano nella stessa direzione, i risultati si vedono". L´assessore Bresciani ha poi illustrato i tempi e i modi della realizzazione dell´ospedale "dedicato ai bambini, ma che terrà conto anche delle esigenze delle loro mamme e delle loro famiglie". "Gli spazi attuali - ha aggiunto Bresciani - saranno completamente rivisitati e altri ne saranno aggiunti. Sarà infatti recuperata ed integrata nel nuovo complesso la storica Villa del Ponte. L´obiettivo è creare un polo pediatrico di riferimento regionale che favorisca l´aggiornamento, la ricerca e l´applicazione delle migliori cure mediche. I lavori si articoleranno in tre momenti. Nella prima fase verranno realizzati: il pronto soccorso pediatrico, con nuovi servizi diagnostici e di laboratorio, l´area di degenza pediatrica, il blocco operatorio, i servizi di diagnostica per immagini e parte dei servizi generali e tecnologici". "Si lavorerà - ha detto ancora l´assessore - su due linee parallele: una che prevede il mantenimento delle attività attuali concentrate in spazi opportuni; l´altra provvedendo alla demolizione di due terzi del padiglione Vedani. Il nuovo edificio si svilupperà su 5 piani, ciascuno di 750 mq. Il piano interrato sarà riservato alla diagnostica, il pianterreno al pronto soccorso, il primo piano ai servizi operatori, il secondo e il terzo alla degenza. I posti letto in pediatria passeranno da 20 a 30. La degenza sarà unificata in un grande reparto suddiviso in due aree: una ad alta intensità (chirurgia, oncologia, casi clinici gravi) e un´altra a bassa intensità, per le patologie più comuni o croniche e per i casi non gravi". Il costo previsto per realizzare il nuovo ospedale è di 7. 500. 000 euro, dei quali 4. 350. 000 a carico della Regione Lombardia e dello Stato, 1. 500. 000 dell´Azienda Ospedaliera di Varese, 1. 000. 000 della Fondazione Cariplo e gli altri 650. 000 del Comitato Tutela Bambino in ospedale. Questi i tempi per portare a termine il progetto: l´iter inizierà nel prossimo mese di marzo con la gara di appalto del progetto che dovrà essere approvato dall´Azienda Ospedaliera nell´ottobre del 2008. Dopo l´approvazione definitiva e la redazione del progetto esecutivo i lavori inizieranno nell´estate del 2009 per concludersi nell´estate del 2011. Il nuovo ospedale inizierà la propria attività nel 2011, trasferendo le attività già in corso nella nuova struttura e aumentandone le capacità professionali e tecnologiche. Il sindaco Fontana si è impegnato a provvedere insieme alla Provincia a realizzare le opere necessarie per migliorare l´accesso viabilistico e il parcheggio. .  
   
   
LE ITALIANE AMANO IL RISCHIO: SOLO IL 50% USA METODI SICURI E LA PRIMA VOLTA? NESSUNA PRECAUZIONE PER UNA SU TRE PRESENTATI A BERLINO I RISULTATI DI UN’INDAGINE SU OLTRE 1.100 RAGAZZE DEL NOSTRO PAESE GLI ESPERTI DELLA SIGO: “DATI ALLARMANTI E ANCORA POCA INFORMAZIONE”. CONTRO LE GRAVIDANZE INDESIDERATE IL 26 SETTEMBRE SI CELEBRERÀ LA 1A GIORNATA MONDIALE DELLA CONTRACCEZIONE  
 
Berlino, 25 settembre 2007 – Le italiane arrivano impreparate al primo appuntamento importante con il sesso: la prima volta è senza “paracadute” per una su tre. E il 30% continua a sfidare la sorte, senza utilizzare alcun metodo contraccettivo oppure facendo affidamento sul coito interrotto (20%). In pratica, solo una su due usa metodi sicuri ed efficaci. Questi i risultati più allarmanti del sondaggio “Io e il sesso” promosso dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), presentati ieri a Berlino, città scelta come capitale della Prima Giornata Mondiale della Contraccezione, che si celebrerà in tutto il pianeta il 26 settembre. “La fotografia che abbiamo scattato non è per nulla confortante. E ci spinge a insistere nella battaglia di informazione ed educazione sessuale che stiamo portando avanti in questi anni con la campagna “Scegli Tu” - commenta il prof. Emilio Arisi, Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia del Santa Chiara di Trento e Consigliere Nazionale Sigo. Oltre 1. 100 le ragazze che hanno aderito all’indagine. Questo l’identikit che si ricava: il 90% ha già avuto rapporti e l’età media della prima volta è 17 anni. Sesso è ancora uguale ad amore per 6 ragazze su 10, ma sono ormai rare quelle che attendono il giorno del sì: solo il 2% è contrario ai rapporti prematrimoniali. Sono “coppiste” e mammone: la maggioranza vive un rapporto stabile da oltre un anno e la mamma rimane la prima persona a cui si rivolgerebbero in caso di una gravidanza inattesa, anche se è in calo il ruolo della famiglia come fonte di informazioni su sesso e contraccezione. “Si ritengono bene informate ma molte dichiarano una cultura “fai da te” (46% dei casi) – spiega il prof. Arisi - . E si vede. I dati indicano che non esiste ancora nel nostro Paese una cultura contraccettiva radicata: basti pensare che il 20% delle ragazze considera il coito interrotto come un metodo affidabile e lo sceglie”. Combattere le gravidanze indesiderate e tutelare la salute della donna è la missione principale della Società scientifica che, da quest’anno, ha trovato un importante alleato nel Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità: “Compiere liberamente, e con piena consapevolezza, le proprie scelte sessuali è un diritto inviolabile – dichiara il prof. Aldo Morrone, Direttore dell’ Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà di Roma e consulente del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità – ed è compito delle Istituzioni garantire che tutti abbiano la possibilità di accedere alle informazioni necessarie per goderne e prevedere norme che consentano di esercitarlo effettivamente. Per questo abbiamo accolto l’invito della Sigo, che ci ha chiesto di essere al suo fianco in questa importante Giornata e, più in generale, nel progetto di informazione sulla contraccezione “Scegli Tu”, in corso nel nostro Paese”. Il sondaggio rappresenta infatti la più recente iniziativa realizzata dalla Società Scientifica per la Campagna “Scegli Tu” (per saperne di più www. Sceglitu. It). È stato promosso nell’agosto scorso su alcune delle più affollate spiagge italiane. “Ci regala uno spaccato che conferma ciò che noi specialisti abbiamo intuito da tempo: su sesso e contraccezione c’è ancora troppa confusione e le agenzie educative tradizionali, famiglia e scuola, non sono sufficienti a rispondere ai dubbi – continua il prof. Arisi – . Le ragazze cercano sempre di più anche altrove risposte di “qualità”: riterrebbero utili, in particolare siti internet, trasmissioni Tv, servizi di counselling e opuscoli dedicati. Per questo ci siamo impegnati a diversificare le nostre proposte e i nostri canali di comunicazione, anche i più inconsueti. Ad esempio You Tube. Abbiamo registrato in un filmato alcune testimonianze delle ragazze che hanno aderito al sondaggio: ad oggi l’hanno visto oltre 100. 000 persone. Il nostro obiettivo è parlare alle più giovani nella loro stessa lingua e offrire un’informazione certificata che le aiuti ad orientarsi e a vivere il sesso in maniera consapevole”. In occasione della Giornata Mondiale la Sigo lancia due nuove importanti iniziative: un numero verde completamente gratuito per rispondere a dubbi su sesso e contraccezione (800 555 323, dal 26 settembre tutti i giorni feriali dalle 14 alle 17) e uno spazio dedicato su Second Life. Nel mondo virtuale, all’interno di Healthy – Il Palazzo della Medicina e del Benessere inaugurato oggi, si trova un intero piano dedicato alla salute della donna in cui sarà possibile consultare materiale informativo e rivolgersi direttamente agli specialisti. La Giornata Mondiale della Contraccezione è promossa dall’associazione Marie Stopes International, dalla Società Europea della Contraccezione, dal Centro Latinoamericano Salud y Mujer, dall’ International Federation of Pediatric and Adolescent Gynecology e dall’ Asia Pacific Council on Contraception, con il sostegno di Bayer Schering Pharma Ag. “Live Your Life Before You Start Another” è lo slogan scelto per questa prima edizione. Si stima che in tutto il mondo vi siano circa 210 milioni di gravidanze ogni anno di cui il 38% non pianificate: di queste, il 22% si conclude con un aborto. Ridurre le gravidanze indesiderate, soprattutto fra le giovanissime, è l’obiettivo individuato per la Giornata 2007. Un argomento estremamente attuale anche nel nostro Paese. “In Italia, a fronte di una diminuzione generale del numero di aborti, si registra invece un trend in costante aumento fra le donne immigrate – commenta il prof. Morrone- . In oltre un caso su 4 sono loro a richiederlo e nel 2004 hanno rappresentato il 27,2% del totale degli interventi richiesti. Il segno evidente che il nostro sistema, sociale e sanitario, non riesce ancora a rispondere in maniera adeguata alle esigenze di tipo educativo, informativo e assistenziale di questa fascia di popolazione, più vulnerabile e spesso esclusa dalle tradizionali reti di sostegno. Per questo crediamo, insieme alle Società Scientifiche e alle associazioni di tutela, che vadano sostenute azioni mirate per queste donne”. .  
   
   
LE PERSONE SENZA VOCE TORNANO A PARLARE. E IN CASO DI AGGRESSIONE ECCO PRONTI GLI APPARECCHI PER AMPLIFICARE LA VOCE: IL 30 SETTEMBRE A MERATE LA CONSEGNA DEI PRIMI PROTOTIPI.  
 
Milano, 25 settembre 2007 - Non è un miracolo: le persone che hanno perso la voce possono riacquistare la capacità di parlare. Con metodo e tanta forza di volontà ci stanno riuscendo. I laringectomizzati arrivano da tutta Italia per partecipare ai corsi di riabilitazione. E per poter urlare in caso di malori o aggressioni in spazi aperti hanno messo a punto il prototipo per uno speciale apparecchio. Il progetto è stato reso possibile anche grazie al contributo della Fondazione della Provincia di Lecco (organismo filantropico fatto nascere dalla Fondazione Cariplo). Nei prossimi giorni i primi prototipi verranno consegnati agli ammalati. Merate, Sala Civica Del Comune, 30 settembre 2007, ore10. 30, festa del volontariato, della provincia di Lecco. Rita Ferri è una donna laringectomizzata; il tipo di intervento a cui è stata sottoposta mesi fa – e a cui migliaia di persone ogni anno in Italia vengono sottoposti per guarire – rende sostanzialmente incapaci di parlare. Rita, presidentessa della sezione Ailar di Merate (Lc) ha adottato una tecnica per tornare a parlare. E la insegna a persone provenienti da tutta Italia. Si tratta di un metodo che sfrutta modalità di respirazione e che consente di pronunciare suoni (e quindi le parole) utilizzando altre potenzialità (inaspettate) che il nostro organismo ci offre. Rita ha organizzato una scuola per insegnare ad altre persone - che hanno avuto la stessa sventura – a parlare di nuovo. Di più: la sua associazione ha fatto realizzare prototipi di apparecchi per amplificare la voce quando ci si trovi all’aperto, ad esempio in situazioni di pericolo e si ha bisogno di urlare. L’ailar - l´associazione italiana laringectomizzati opera da alcuni mesi per aiutare le persone che, a causa della malattia, hanno perso la capacità di utilizzo della voce. I volontari dell’associazione hanno costituito una scuola alla quale partecipano i laringectomizzati; i corsisti apprendono una particolare tecnica che consente ai laringectomizzati di tornare a parlare. Non si tratta di un miracolo,ma serve grande applicazione,costanza e fiducia nel metodo. Da quando la scuola ha cominciato la sua attività sono sempre di piu le persone che vengono a Merate anche da altre regioni d´ Italia per apprendere questa tecnica che consente di ottenere risultati fino ad oggi insperati. Ma tutto ció non basta: anche dopo aver recuperato l uso della voce,il laringectomizzato può trovarsi a vivere momenti in cui ha bisogno di urlare,cosa di cui non è più capace: immagini una situazione di emergenza,un malore,uno scippo ad esempio. In casi come questi,il laringectomizzato è impotente. Ecco il motivo per cui l Ailar di Merate ha promosso la realizzazione di un prototipo di apparecchio testato in grado di amplificare il volume della voce. Quel prototipo è stato perfezionato e replicato: grazie al contributo di preziosi sostenitori, tra cui la Fondazione della Provincia di Lecco(una tra le 18 fondazioni provinciali fatte nascere da Fondazione Cariplo sul territorio lombardo) sono state realizzate le prime copie delle apparecchiature che verranno consegnate ai laringectomizzati meratesi il 30 settembre, giorno della Festa del Volontariato 2007 della provincia di Lecco, alle 10. 30 nella Sala Civica del comune di Merate. .  
   
   
RAGGIUNTO IN PIEMONTE IL TRAGUARDO DELLE 200 DONAZIONI DI MIDOLLO OSSEO  
 
Torino, 25 settembre 2007 - Il gesto di solidarietà di un donatore di midollo osseo piemontese, risultato l’unico compatibile tra i quasi 11 milioni di volontari iscritti nei registri internazionali, ha consentito di offrire una speranza di guarigione ad un cittadino residente del nord degli Stati Uniti affetto da una grave forma di leucemia. Il prelievo coincide con il raggiungimento del ragguardevole traguardo di 200 donazioni di cellule staminali emopoietiche (Cse) a scopo di trapianto eseguite in Piemonte in 17 anni di attività. Il dato permette al Piemonte di occupare il terzo posto in Italia nella graduatoria di donazione, dopo Lombardia e Veneto. “La procedura di ricerca di un donatore – afferma Eleonora Artesio, assessore regionale alla tutela della salute e sanità – è molto complessa e richiede un lavoro in stretta sinergia tra strutture e operatori fattore determinante per il successo del programma. In questa direzione è fondamentale l’impegno delle associazioni di volontariato che si propongono, attraverso campagne di informazione, di favorire la cultura della donazione”. Dei 200 donatori piemontesi, la cui età media è 35 anni, 134 sono uomini, 66 donne. Le donazioni effettuate a favore di un paziente italiano sono state 133, mentre le altre 67 hanno raggiunto pazienti prevalentemente in Europa e, in qualche caso, in America. Fino al 2004 le cellule staminali emopoietiche venivano prelevate solo dal midollo osseo; dal gennaio 2005, invece, è possibile utilizzare Cse prelevate dal sangue periferico con procedura di aferesi (che separa i diversi componenti, restituendo al soggetto ciò che non si intende utilizzare). In Piemonte il sistema è costituito dal Registro regionale, che ha sede presso la struttura complessa di Immunologia dei trapianti dell’ospedale Molinette e dai centri donatori situati presso gli ospedali di Alessandria, Cuneo, Ivrea, Verbania, Vercelli e Torino, che hanno il compito di seguire le procedure necessarie all’iscrizione dei pazienti. Ad essi si aggiunge il centro della Valle d’Aosta. Il prelievo di midollo e sangue periferico è effettuato a Torino, rispettivamente presso l’Oirm e il Centro trapianti divisione Molinette e il Servizio trasfusionale Molinette e l’Oirm. Completano la rete i centri trapianto, situati negli ospedali di Alessandria, Cuneo e Torino. “E’ importante potenziare il Registro – dichiara Antonio Amoroso, responsabile del Centro regionale trapianti – perché solo quando il donatore presenta caratteristiche identiche al paziente è possibile eseguire il trapianto con elevata probabilità di successo. Ci auguriamo che questo importante traguardo possa portare la nostra regione ad un’importante crescita del numero di volontari”. Centri Donatori Piemonte – Valle D’aosta
Ospedale Indirizzo Telefono
Aso S. Giovanni Battista Via Santena 19 - Torino 011-633670-515-522
Aso Ss. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Via Venezia 16 - Alessandria 0131-206418
Presidio ospedaliero Aosta Viale Ginevra 3 - Aosta 0165-543611
Aso S. Croce e Carle Via Coppino 26 - Cuneo 0171-642290
Oirm Piazza Polonia 94 - Torino 011-3135567
Oirm-s. Anna Via Ventimiglia 3, Torino 011-6305237
Ospedale di Ivrea Piazza Credenza 2 - Ivrea (To) 0125-414289
Ospedale Molinette Corso Bramante 88 - Torino 011-6334107
Ospedale Castelli Piazzale Avis - Verbania 0323-541391
Ospedale S. Andrea Corso Abbiate 21 - Vercelli 0161-593364
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LOTTA ALL’OBESITÀ, I PROGETTI DELLA REGIONE PER BAMBINI E ADULTI VARATE LE LINEE DI INDIRIZZO PER SORVEGLIANZA NUTRIZIONALE E STILI DI VITA SANI E CORRETTI IL 30% DEGLI SCOLARI DI TERZA ELEMENTARE SONO SOVRAPPESO O OBESI  
 
Firenze, 25 settembre 2007 - Lotta all´obesità e promozione di stili di vita sani e corretti, con una strategia complessiva e azioni mirate che riguardano tutte le fasce di età, dai neonati agli anziani. La Regione Toscana, che ad ´Alimentazione e salute´ aveva dedicato uno dei 12 progetti speciali del Piano Sanitario 2005-2007, vara ora, allo scadere dei tre anni di vigenza del Piano, le ´Linee di indirizzo in tema di sorveglianza nutrizionale, prevenzione e promozione di sani stili di vita, percorso assistenziale del soggetto obeso´. Cinquanta pagine fitte di dati, risultati di studi e ricerche, programmi e azioni da mettere in atto nelle aziende sanitarie, ma con la collaborazione di una quantità di attori, dalle scuole ai comuni, alle associazioni dei consumatori. Da un´indagine condotta sui bambini toscani di terza elementare, è risultato che il 67,7% è normopeso, il 22,5% sovrappeso, l´8,8% obeso (i dati corrispondenti a livello nazionale sono: 64%, 24%, 12%). Altre informazioni giungono dallo studio Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children), condotto in collaborazione con l´Oms: in Toscana fanno almeno un´ora al giorno di attività fisica per 5 o più giorni la settimana il 33,8% dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze di 11 anni (in Italia, rispettivamente 36,1% e 33,8%). Le linee di indirizzo stilate dalla Regione prevedono un sistema di sorveglianza nutrizionale sia per bambini e ragazzi che per adulti e anziani, con indagini da ripetere almeno ogni 5 anni. La formazione specifica per i pediatri di famiglia e i medici di medicina generale. Il rafforzamento della rete Hph (Health Promoting Hospitals, ospedali che promuovono salute), alla quale hanno aderito tutte e 16 le aziende sanitarie e ospedaliere della regione. E poi interventi mirati per ogni fascia di età: dalla promozione dell´allattamento al seno, a iniziative per favorire il maggior consumo di frutta e verdura, la riduzione di snack e bevande gassate, una distribuzione equilibrata dei pasti nella giornata, valorizzando il ruolo della prima colazione, e per promuovere movimento, attività fisica, giochi all´aperto. Intanto, pochi giorni fa, con l´inizio della scuola, è stato presentato ´Stammibene. Net´, un progetto educativo-formativo rivolto ai ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, condotto dalla Regione in collaborazione con l´Ufficio scolastico regionale. .  
   
   
MEDICI DI FAMIGLIA: “COSÌ CRESCE LA SANITÀ ITALIANA” RIUNITE PER LA PRIMA VOLTA TUTTE LE RAPPRESENTANZE DELLE ASSOCIAZIONI MEDICHE  
 
Firenze, 24 settembre 2007 – Per la prima volta in Italia tutte le rappresentanze delle associazioni mediche sindacali e scientifiche italiane, per volontà della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) e del suo presidente Amedeo Bianco, si sono riunite il 20 settembre a Roma per discutere i temi fondamentali della professione medica e contribuire a migliorare la sanità italiana. “Esprimiamo il nostro più profondo apprezzamento per un’iniziativa che per la prima volta ha consentito ad associazioni diverse, che in passato erano state private dell’opportunità di confrontarsi, di poter sedere intorno ad un tavolo per discutere pariteticamente”. Con queste parole il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg) e vicepresidente della Federazione delle Società Medico-scientifiche (Fism), commenta un evento mai verificatosi prima di ieri nel nostro Paese. “La Società Italiana di Medicina Generale – conclude il dott. Cricelli - conferma il proprio supporto a tale iniziativa, e a tutte le altre associazioni impegnate in questo proficuo lavoro”. .  
   
   
CORRI LA VITA PREMIERÀ ANCHE I BAMBINI E TRA I NUOVI FAN C’È ANCHE LA FAMIGLIA SIMPSON  
 
Firenze, 25 settembre 2007 - Premi speciali per i bambini al di sotto dei 10 anni. E’ una delle novità diella 5° edizione di Corri la Vita, la manifestazione di sport-beneficenza in programma a Firenze, Piazza Santa Croce, il prossimo 30 settembre. Si tratta di giochi elettronici offerti da Dreoni Giocattoli, di giacche e pullover griffati Pinco Pallini e di tantissimi zainetti Winks offerti da Rainbow Tridimensional. In tutto una quarantina di premi destinati a bambini e bambine che si iscriveranno a Corri la Vita 2007. Come noto, la manifestazione prevede da sempre la partecipazione gratuita dei più piccoli (fino a 10 anni). Stavolta si è pensato di dare anche a loro la possibilità di gareggiare e di ricevere doni adeguati. I bambini che si registreranno (l’iscrizione costa 10 euro) riceveranno dunque il regolare numero di gara insieme alla t shirt ufficiale della Salvatore Ferragamo e al pacco gara con vari doni offerti dagli sponsor. I primi classificati, maschi e femmine, saranno rilevati dai tecnici di Firenze Marathon, riceveranno un biglietto con l’ordine di piazzamento e saranno poi convocati sul palco per la premiazione. Per informazioni: www. Corrilavita. It. Per iscriversi: Lilt, Lega per la Lotta contro i Tumori sezione di Firenze (Viale A. Volta 173, 055. 576939, info@legatumorifirenze. It); Firenze Marathon (Viale M. Fanti, 2, 055. 5522957, info@firenzemarathon. It); File, Fondazione Italiana di Leniterapia (via San Nicolò 1, 055. 2001212, info@leniterapia. It); i negozi Isolotto dello Sport e Universo Sport di piazza Duomo. Ci si può però registrare anche in Piazza Santa Croce fino alla partenza fissata, come di consueto, per le 9,30. Intanto, anche la famiglia Simpson, in questi giorni trionfatrice al cinema, si unisce ai fan di Corri la Vita. Nell’immagine allegata eccola al gran completo con la t shirt ufficiale. Ce la invia appunto un bambino di 9 anni, Carlino (i genitori ci hanno chiesto di non pubblicare il cognome), un piccolo campione del computer. Ha visto il film, lo ha trovato divertentissimo e ha avuto l’idea. Grazie. Anche ai Simpson. .  
   
   
FIORENTINA-ROMA, RACCOLTA SPECIALE PER CORRI LA VITA  
 
Firenze, 25 settembre 2007 – In occasione della partita Fiorentina – Roma di mercoledì sera, Corri la Vita organizza allo stadio una speciale raccolta di iscrizioni e di fondi, in vista della 5° edizione in programma a Firenze domenica 30 settembre in piazza Santa Croce. L’iniziativa si svolge grazie alla collaborazione con la società viola che anche quest’anno sostiene la popolare manifestazione di sport-beneficenza. La raccolta è affidata ai volontari della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) e quelli della Fondazione Italiana di Leniterapia (File), che saranno riconoscibili dalle magliette ufficiali e da particolari documenti. Prima della partita e durante l’intervallo sarà inoltre proiettato sul maxischermo lo stadio uno spot promozionale di Corri la Vita, che ha come testimonial il giovane fuoriclasse viola Riccardo Montolivo. “Alla Fiorentina siamo tutti felici di dare una mano a un’iniziativa di così alto valore sociale”, dice appunto Montolivo, “Spero che anche i nostri tifosi sappiano apprezzarla concretamente, contribuendo e partecipando numerosi”. L’iscrizione costa 10 euro. Oltre che allo stadio, ci si può iscrivere nelle sedi della Lilt (Viale A. Volta 173, Firenze, 055. 576939), di Firenze Marathon (Viale M. Fanti, 2, 055. 5522957), di File (via San Nicolò 1, 055. 2001212), e nei negozi Isolotto dello Sport e Universo Sport di Piazza Duomo. .  
   
   
21 SETTEMBRE GIORNATA MONDIALE ALZHEIMER. NUMEROSE INIZIATIVE PER UN PROBLEMA CHE IN EMILIA-ROMAGNA RIGUARDA IL 6,5 PER CENTO DEGLI OVER 65. IL PROGETTO REGIONALE E IL RUOLO DELLE FAMIGLIE: IL COMMENTO DEGLI ASSESSORI BISSONI E DAPPORTO  
 
Bologna, 25 settembre 2007 - In Emilia-romagna, la rete dei 47 centri per le demenze senili è entrata in contatto con più di 85. 000 persone (quasi 51 mila nel solo 2006), circa il 9 % della popolazione regionale di over 65: di queste, 63. 000 sono state prese in carico dal sistema. Una percentuale che assume valori ancora più elevati se a questa aggiungiamo i nuclei familiari, poiché la demenza senile (che può avere diverse origini, anche se la causa più frequente è la malattia di Alzheimer) incide pesantemente sul singolo, ma anche sulla famiglia e sulla comunità in generale. Sono i dati regionali più recenti relativi al problema della demenza senile, su cui si è riflettuto in occasione della 14° Giornata Mondiale Alzheimer. Secondo recenti studi, in Italia i malati di Alzheimer sono circa 520. 000 e 80. 000 i nuovi casi annui. Le stime per il futuro, considerando l´andamento demografico, nel 2020 prevedono 213. 000 nuovi casi di demenza all´anno. La demenza senile può diventare dunque motivo di malattia per l´intero nucleo familiare: l´80% dei malati vive in famiglia e il forte impegno assistenziale spesso è causa di impoverimento ed isolamento sociale da parte di tutto il nucleo. Con il progetto regionale sulle demenze senili, grazie allo sforzo congiunto della rete dei servizi sanitari, sociali, degli enti locali e al prezioso contributo delle associazioni dei familiari, in Emilia-romagna si è costruito un sistema di presa in carico globale del malato e di chi di esso si prende cura. Dall´avvio del progetto a fine 2006 sono state oltre 63. 000 le persone prese in carico dal sistema (circa il 6,5% della popolazione ultrasessantacinquenne) e circa 230. 000 le visite specialistiche effettuate dai consultori per le demenze. I familiari che hanno partecipato a gruppi di mutuo aiuto e sostegno ed iniziative informative/formative sono stati più di 18. 500, mentre le consulenze specialistiche (psicologiche, assistenziali, legali e tecniche per adattamento degli ambienti) sono state circa 42. 000. "La vera innovazione è data dall´avvio del Piano regionale per la non autosufficienza, cui sono state destinate risorse per 311 milioni di euro", sottolinea l´assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni. "Con il Fondo regionale per la non autosufficienza si è dato avvio alla costruzione del sistema regionale integrato dei servizi sociali e sanitari, una grande opportunità per promuovere un approccio innovativo centrato sui bisogni delle persone e di chi accanto a loro vive e se ne prende cura, ponendoli al centro della progettazione ed attuazione dei servizi. Ciò rappresenta un´occasione storica di miglioramento della qualità dei servizi, anche per le demenze senili". Il sistema che si va delineando in Emilia-romagna potrebbe rappresentare il vero salto di qualità nella vita dell´anziano malato e del familiare che ne prende cura, assicurando la presenza di una rete di servizi su cui poter far affidamento, che accompagni la famiglia senza sostituirsi ad essa, ma rendendo più sostenibile l´intero percorso di cura anche al domicilio. In questa direzione vanno molte delle esperienze significative già sviluppate a livello locale in regione, spesso realizzate grazie al contributo delle associazioni dei familiari, che rappresentano una risorsa preziosa anche sul piano della programmazione territoriale. "Se pensiamo che esse nascono dall´unione di famiglie che in prima persona vivono o hanno vissuto il dramma di un familiare con demenza, comprendiamo quanto strategico sia il loro ruolo per avvicinarci all´utente finale" osserva l´assessore regionale alla Promozione delle politiche sociali, Anna Maria Dapporto. Tra le numerose iniziative organizzate dalle associazioni in occasione della 14a giornata mondiale Alzheimer, il convegno "Assistenza ai malati di Alzheimer", presso l´oratorio di S. Filippo Neri a Bologna, organizzato dall´Arad (Associazione di ricerca e assistenza alle demenze), in occasione del quale verrà siglato un protocollo d´intesa alla presenza dell´assessore Dapporto, tra otto differenti associazioni regionali. "Spesso più che mancanza di servizi e di iniziative vi è mancanza di comunicazione tra forze sociali - continua la Dapporto -: la messa in rete di risorse positive e la creazione di sinergie costituiscono senza dubbio strumenti per dare continuità e maggiore qualità agli interventi stessi" . .  
   
   
INVECCHIAMENTO ATTIVO: NON UN SOLO MODELLO MA MOLTE BUONE PRATICHE DA SPERIMENTARE E DIFFONDERE  
 
Trento, 25 settembre 2007 Sono decenni che in Trentino si parla di “formazione permanente”, di “aggiornamento della manodopera adulta”, di riqualificazione degli occupati maturi. Tema quanto mai attuale e strategico in tutto l’Occidente, la cui urgenza è dettata dal progressivo invecchiamento della popolazione e della forza lavoro, effetto combinato dell’aumento della speranza di vita e della riduzione dei tassi di natalità. La “catastrofe della longevità”, come la definisce il filosofo francese Régis Debray, obbliga decisori politici, amministratori, operatori e ricercatori sociali a rivedere le coordinate e gli strumenti tradizionali delle politiche del lavoro, della formazione e del welfare, al fine di consentire il mantenimento e possibilmente lo sviluppo dei nostri sistemi economici e sociali. Un compito che solo la verifica e il confronto delle esperienze e delle migliori buone pratiche in atto su scala europea possono rendere praticabile. E proprio nella necessità di approfondire le vaste e complesse tematiche legate a un futuro già presente sta il senso del protocollo d’intesa che Provincia autonoma di Trento e Istituto della formazione professionale dei lavoratori di Roma (Isfol) hanno sottoscritto il 20 settembre “inaugurando” alla Sala Depero il seminario internazionale sull’invecchiamento attivo. “Come piccola realtà alpina che gode di un’autonomia speciale – ha affermato il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai - siamo convinti di possedere i numeri, l’esperienza e gli strumenti operativi per aggiornare e adattare via via i provvedimenti di legge e quelli regolamentari al fine di adattare la nostra risposta a quelle che sono e saranno le effettive e reali esigenze e richieste che ci verranno dalla nostra comunità, confrontando, attraverso la collaborazione con l’Isfol, le nostre buone pratiche con quelle di altri paesi europei”. “Con questo accordo – gli ha fatto eco il presidente dell’Isfol, Sergio Trevisanato – abbiamo stigmatizzato un’attività che individua nella Provincia autonoma di Trento una palestra per sviluppare percorsi e iniziative che potranno diventare patrimonio di tutte le regioni italiane. Qui ci sono tutti i presupposti per farlo, grazie alla lunga storia in materia di politiche del lavoro e della formazione che il Trentino vanta”. “Questo seminario internazionale – ha poi concluso Dellai – è un buon banco di prova per verificare la nostra serietà: ci attendiamo molto dagli esperti, dai tecnici, dai nostri funzionari e dall’Isfol. Non vogliamo lasciarci sfuggire la fortunata occasione di affrontare il tema dell’invecchiamento attivo nei suoi molteplici aspetti sindacali, previdenziali, sociali, culturali ed economici, avvalendoci sia dell’esperienza maturata dalla nostra comunità, sia da quella che l’Isfol saprà metterci a disposizione. Nella speranza che la rete che noi oggi abbiamo solo abbozzato e prefigurato, giunga un giorno non molto lontano ad allargarsi ad altre realtà regionali europee, per disegnare un grande quadro di progresso che sappia cogliere e vincere le scommesse del futuro”. E quale sia la posta in gioco lo si è compreso subito, dopo l’introduzione di Martin Greller, della New School for Management & Urban Policy di New York, alla tavola rotonda, coordinata dalla giornalista Maria Concetta Mattei, che ha concluso la prima giornata del seminario. Autorevoli le voci chiamate a definire le prospettive che il tema dell’invecchiamento attivo rappresenta per l’Europa: Jader Canè della Direzione generale Occupazione, affari sociali e pari opportunità della Commissione europea; Aviana Bulgarelli, direttore generale del Cedefop, Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, l’agenzia europea incaricata di promuovere e sviluppare l’istruzione e la formazione professionale nell’Unione europea; Gerlinde Ziniel, rappresentante della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Il punto di partenza è, appunto, la “catastrofe della longevità”, evocata dallo stesso Dellai citando una recente previsione dell’ex ministro della sanità Umberto Veronesi: le bambine che nascono nel 2007 hanno davanti a sé una speranza di vita che oltrepassa di qualche anno il secolo, mentre i maschietti potranno ambire a raggiungere in media i 97 anni. Datata appare, in prospettiva, davanti a questo scenario, la notizia, anch’essa di questi giorni, che l’uomo più vecchio del mondo, un giapponese, abbia 112 anni. La stessa definizione di “anziani” appare più che mai superata, se l’ultimo numero dell’Espresso in edicola oggi dedica attenzione agli “Edonisti senza età”, quegli over 60 che, secondo una ricerca europea, sono “informati, aperti a nuove esperienze, ancora con la voglia di lavorare, con buone disponibilità economiche, soprattutto più felici dei giovani”. Un’altra ricerca europea dice che più quanto una persona studia, più questa mantiene nel tempo un impiego. Il problema è che, per rimanere in Italia, la partecipazione alla formazione continua è del 36 per cento tra i 24 e i 35 anni di età, molto più bassa nelle successive classi di età. E se è vero, come è stato detto al seminario di oggi, bisogna insegnare alle persone “come” cercare il lavoro, è anche vero che l’Isfol evidenzia un fenomeno di “discriminazione dei lavoratori anziani” nelle imprese italiane. Una “buona pratica”, ma in senso rovesciato, è l’esperienza – riportata al seminario da Gerlinde Ziniel – di un’azienda tedesca che, dopo aver licenziato tutti i propri dipendenti maturi sostituendoli con giovani, è stata poi costretta a riassumere i primi di fronte alla diffidenza verso la qualità dei prodotti espressa dai propri clienti, che si fidavano più dell’esperienza degli anziani. Non esiste – questo un primo punto fermo fissato dal seminario – un modello comune per favorire l’invecchiamento attivo: ogni stato membro dell’Unione va per la propria strada, ma esistono invece buone pratiche, sperimentate da altri, che possono utilmente essere spese in casa propria. “I concetti di buona pratica e di messa in rete delle buone pratiche sono belli – ha detto ancora Dellai – perché danno l’idea di una amministrazione pubblica che va seriamente alla ricerca degli itinerari di intervento migliori e capaci di ottimizzare le risorse umane e finanziarie, perché sono concetti che includono l’operatività del “fare qualcosa di pratico”, ma anche di verificarne a posteriori l’efficacia e la divulgabilità, e perché, infine, fanno capire che non esiste più un’amministrazione pubblica autosufficiente, ma solo amministrazioni che interagiscono e si compenetrano con quei princìpi che io definisco spesso di federalismo integrato, di autonomia aperta”. Buone pratiche, dunque, da prendere ad esempio e riprodurre. Domani, alla seconda giornata del seminario, se ne parlerà più diffusamente nelle tre sessioni previste nella mattinata. Sarà quella l’occasione per capire come favorire l’invecchiamento attivo, la permanenza al lavoro (o la ricerca di nuovi lavori) da parte dei lavoratori maturi (gli over 45-50), un nuovo ruolo sociale di quelli che oggi vengono ancora indicati come “in età da pensione”. Non prima però di aver risposto alla domanda che spiega la ragione di tanto dibattito: perché è necessario mantenere attivi gli anziani? Una prima risposta l’ha data, anticipando forse l’approdo finale al quale arriverà il seminario, Luciano Galetti, direttore dell’Ufficio Fondo sociale europeo della Provincia autonoma: “Perché questa è l’unica condizione che può consentire il mantenimento degli attuali livelli di progresso economico e sociale. Se non affrontiamo il tema dell’invecchiamento demografico, trasformandolo in sfida e in opportunità, non solo non avremo modelli sociali equi, ma non saremo nemmeno in grado di mantenere un giusto equilibrio tra le forze sociali”. .  
   
   
CIRIANI, ATTESE VISITE SPECIALISTICHE OSPEDALE PORDENONE  
 
Trieste, 25 settembre 2007 - Question Time di Luca Ciriani, capogruppo di An in Consiglio regionale, sui tempi di attesa per visite specialistiche all´ospedale di Pordenone. A Ciriani risulta che, qualche giorno fa, quell´ospedale abbia comunicato a un paziente ottantaquattrenne sofferente di cataratta, recatosi per fissare la data della visita di controllo, che avrebbe potuto tornare il mese di ottobre, ma del 2008, fra oltre un anno. Gli sforzi per ridurre i tempi di attesa annunciati dalla Giunta pare non abbiano prodotto i risultati sperati, così Ciriani vuol conoscere il tempo medio di attesa per gli esami specialistici presso l´ospedale di Pordenone - in particolare per le visite oculistiche - e quali ulteriori iniziative si intendono adottare per avviare a soluzione questo importantissimo problema. .  
   
   
LAZIO: INTESA PARTI SOCIALI E ASSESSORE BATTAGLIA PER L´ABBATTIMENTO DEI TEMPI LISTE D´ATTESA  
 
 Roma, 25 settembre 2007 - Abbattere i tempi lunghi delle liste di attesa. Questo l’argomento principale affrontato nel corso di un incontro tra l’assessore alla Sanità, Augusto Battaglia, e i sindacati confederali dei pensionati e del comparto sanità. Le parti sociali hanno condiviso lo schema di delibera messo a punto dall’assessorato sui progetti sperimentali per la riduzione dei tempi di attesa ed hanno concordato di effettuare, nel mese di novembre, un monitoraggio ed una verifica dei progetti stessi. Le parti hanno, inoltre, convenuto un coinvolgimento dei sindacati aziendali nell’applicazione dei progetti secondo le modalità previste per l’incentivazione del Ccnl. “Sono molto soddisfatto dell’incontro di oggi e delle misure concordate con i sindacati per l’abbattimento delle liste d’attesa. Misure grazie alle quali - ha dichiarato l’assessore Battaglia - già entro la fine di quest’anno saremo in grado di raccogliere i primi positivi risultati”. .  
   
   
SORIN GROUP: ANDRÉ-MICHEL BALLESTER NOMINATO AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
Milano, 25 settembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Sorin, riunito ieri a Milano sotto la presidenza di Umberto Rosa, ha cooptato in consiglio André-michel Ballester e lo ha nominato Amministratore Delegato. André-michel Ballester dal 2004 è stato President della Business Unit Cardiac Rhythm Management (dispositivi impiantabili per la gestione del ritmo cardiaco) del Gruppo Sorin, la più grande azienda europea in campo cardiovascolare e leader mondiale nelle tecnologie medicali per la cardiochirurgia. In precedenza, Ballester aveva ricoperto dal 2000 al 2004 il ruolo di Corporate Vice President Emea, Asia and Latin America di Edwards Lifesciences. Prima dello spin-off di Edwards da Baxter, aveva ricoperto varie posizioni in Europa e negli Stati Uniti nell´arco di oltre dieci anni, sino a diventare nel 1997 President di Baxter Cardiovascular Group, Europe. Nato a Orleansville (Algeria) e cresciuto in Francia, Ballester ha conseguito una laurea in Ingegneria presso l´Ecole Centrale di Lille e un Mba presso l´Insead di Fontainebleau in Francia. “Il nostro nuovo Amministratore Delegato è autore della forte ripresa che ha caratterizzato la nostra divisione Crm che si occupa della stimolazione del ritmo cardiaco” ha commentato il Presidente Umberto Rosa. “Con questa scelta interna si è voluto premiare un indubbio successo. André-michel si focalizzerà da subito sulla finalizzazione del nuovo Piano Strategico di Sorin Group, e sull´avvio dell´implementazione”. “Sono molto fiero di diventare Amministratore Delegato di una società straordinaria con un notevole pedigree, prodotti altamente innovativi e un eccellente team di persone, che aiutano a curare oltre un milione di pazienti all´anno in tutto il mondo” ha affermato André-michel Ballester. Contestualmente, il Consiglio di Amministrazione ha preso atto delle dimissioni presentate dal Consigliere Maurizio Dallocchio, ringraziandolo per il grande contributo dato allo sviluppo della Società. .  
   
   
IL FONDATORE DI ILEX ONCOLOGY E TRITON BIOSCIENCES, RICHARD LOVE, ENTRA NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI CELL THERAPEUTICS, INC.  
 
Seattle e Bresso 25 settembre 2007,— Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato ieri che Richard L. Love è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione. Love è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Systems Medicine, recentemente acquisita da Cti. Systems Medicine, che collabora con il Translation Genomics Institute (“Tgen”) in Arizona, adopera la più recente tecnologia di sviluppo dei farmaci per scoprire i punti deboli nella struttura genetica di una malattia ed identificare quali farmaci possono essere più efficaci per il trattamento di quella malattia. James A. Bianco, M. D. , Presidente e Amministratore Delegato di Cti ha detto “Dick mette a disposizione del Consiglio di Amministrazione di Cti una ricca esperienza imprenditoriale e di sviluppo di farmaci nell’industria biofarmaceutica. Siamo lieti di ricevere il suo contributo nel momento in cui ci dirigiamo verso la commercializzazione di pixantrone, Xyotax, e Brostallicina”. Love ha lavorato nell’industria biofarmaceutica per oltre 40 anni ed ha più di 27 anni di esperienza dirigenziale in questo settore. Ha fondato due società biofarmaceutiche, Triton Biosciences Inc. E Ilex Oncology, Inc. Le sue responsabilità in entrambe le società includevano la carica di Amministratore Delegato ed il coordinamento dei team responsabili dello sviluppo clinico di quattro farmaci attualmente utilizzati – Betaseron, per il trattamento della sclerosi multipla, due farmaci per la leucemia linfocitica cronica, Fludara e Campath, ed infine Clolar, per il trattamento delle leucemie acute. “Siamo entusiasti di avere Dick nel Consiglio di Amministrazione di Cti, e di usufruire della sua competenza industriale” ha aggiunto Phillip Nudelman, Ph. D. , Presidente del Consiglio di Amministrazione di Cti. “La sua esperienza dirigenziale rappresenta un valore aggiunto per il Consiglio di Amministrazione”. Love è attualmente Presidente del Consiglio di Amministrazione di Imarx Therapeutics, ed è inoltre membro dei Consigli di Amministrazione di Parexel International e del Molecular Profiling Institute. In precedenza è stato anche consigliere di Xilas Medical, Inc. Love ha lavorato anche in diverse organizzazioni no-profit, ed è stato membro dei Consigli di Amministrazione del Cancer Therapy and Research Center (Ctrc) di San Antonio, Texas, e del Translation Genomics Research Institute (Tgen) a Phoenix, Arizona. .  
   
   
IL NOVECENTO APRE A MILANO FRAGILE, SALONE ESPOSITIVO DI OGGETTI E ARREDI DEL DESIGN ITALIANO DEL VENTESIMO SECOLO, INAUGURA IL 27 SETTEMBRE  
 
Milano, 25 Settembre 2007 - Fragile, showroom di storia del design italiano dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, inaugura il 27 settembre la nuova sede a Milano in via Rutilia, angolo via Ripamonti. Il salone di oggetti e arredi made in Italy apre le sue porte a visitatori, collezionisti, architetti, appassionati di modernariato e ai media. Fragile accoglierà gli invitati a partire dalle 18, con la presentazione dello showroom – 330 metri quadri per la sola esposizione – e delle opere attualmente in collezione. Saranno annunciate le attività per il 2007 e il 2008: il marchio Fragile Novecento, con il quale vengono proposte le opere degli ultimi cinquant’anni e Fragile Edizioni, per l’ideazione, la produzione e la distribuzione di design contemporaneo. Il buffet e la musica del complesso jazz Alma Swing accompagneranno la serata. Nella capitale del design e della moda, in un’area immediatamente a sud del centro storico, Fragile si propone come punto di riferimento per collezionisti e operatori. La straordinaria creatività del made in Italy del ventesimo secolo e in particolare per gli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta diviene protagonista con singoli esemplari scampati alla dispersione come la sedia dell’Etr 300-Settebello, il treno veloce con gli arredi progettati da Giulio Minoletti e realizzati dalle officine Breda, i mobili da ufficio per la Olivetti dello studio B. B. P. R. , o gli arredi della Montecatini disegnati da Giò Ponti. Arredi per abitazioni, oggetti per uffici e locali pubblici tornano in via Rutilia a raccontare “ciò che resta del Novecento” grazie a pezzi rari – spesso unici - che vanno a ricomporre in un immaginario mosaico la nostra storia recente. Con l’inaugurazione dello showroom, Fragile intende proporsi anche come spazio aperto per mostre, incontri ed eventi culturali. Il primo progetto annunciato è una mostra di Franco Albini, in fase di realizzazione per il 2008. .  
   
   
ANTEPRIME E TENDENZE DELL´ARTE CONTEMPORANEA CON "MOVING FORWARD", CONVEGNO INTERNAZIONALE A FAENZA IL 6 OTTOBRE  
 
 Bologna, 25 settembre 2007 - In che direzione va l´arte del domani e chi saranno i suoi protagonisti? Quali i percorsi di formazione per i giovani e il ruolo del museo d´arte contemporanea nel territorio? Perché interessa sempre di più il mondo economico e degli investitori?A queste ed altre domande sul futuro dell´arte contemporanea, raccontato da curatori, artisti, professionisti, è dedicato il convegno internazionale "Moving Forward - aspettando il Festival dell´arte contemporanea", che si terrà a Faenza il 6 ottobre 2007. Il convegno è una tappa verso la prima edizione del Festival dell´arte contemporanea "Futuro Presente/present Continuous", che si svolgerà dal 23 al 25 maggio 2008 nella stessa città. Il convegno internazionale è stato presentato oggi nella sede di Bologna dell´Ibc dal sindaco di Faenza Claudio Casadio, dall´assessore regionale alla Cultura Alberto Ronchi, Matteo Zauli del Laboratorio Cultura, Pier Luigi Sacco di Goodwill e dall´artista Michelangelo Pistoletto. Ospiti internazionali d´eccellenza, insieme al comitato scientifico della manifestazione, formato da Angela Vettese, direttrice della Galleria Civica di Modena, Carlos Basualdo, curatore del Philadelphia Art Museum, e Pier Luigi Sacco, direttore scientifico di Goodwill e del Piano strategico per il distretto culturale di Faenza, guideranno il pubblico alla scoperta dei segreti dell´arte contemporanea e delle sue tendenze future: la formazione, il ruolo delle istituzioni pubbliche e i rapporti col privato, la figura del curatore superstar, le prospettive dei musei d´arte contemporanea, l´emergente protagonismo dei paesi della nuova Europa nella scena internazionale. Un´occasione unica nel panorama degli eventi dell´arte contemporanea, per il fatto che i relatori sono chiamati a svelare visioni e progetti per l´avvenire e a dare anteprime sulla programmazione e le prospettive delle istituzioni che rappresentano. Okwui Enwezor, direttore della prossima Biennale di Gwuangju e del San Francisco Art Institute, rifletterà sui nuovi modelli per la creazione delle professionalità legate all´arte contemporanea e per la formazione delle giovani generazioni. Marketta Seppala, direttrice del Frame di Helsinki, svelerà la ricetta del successo dell´istituto finlandese come modello di promozione dell´arte contemporanea e di attrazione di nuovi pubblici alla cultura. Lolita Jablonskiene, direttrice del Caic di Vilnius presenterà il progetto di apertura del Nuovo Museo di arte contemporanea di Vilnius. Jadranka Bentini, direttrice del Mic di Faenza, Angela Vettese, direttrice della Galleria Civica di Modena, e Claudio Spadoni, direttore del Mar di Ravenna, illustreranno i programmi dei rispettivi musei per i prossimi anni, come occasione per riflettere sulle esigenze del sistema dell´arte italiano e dei rapporti tra musei e territorio. Saranno inoltre presenti alcuni dei nomi italiani dell´arte contemporanea più riconosciuti all´estero come Francesco Bonami, direttore del Mca di Chicago, Massimiliano Gioni, curatore della Fondazione Trussardi di Milano e del New Museum di New York e Michelangelo Pistoletto, artista di fama internazionale. Spetterà a loro, insieme ad Angela Vettese, Carlos Basualdo, Pier Luigi Sacco, concludere la giornata in un dibattito dedicato alla figura del curatore nel sistema dell´arte contemporanea. Le conclusioni istituzionali saranno affidate a Pio Baldi, direttore della Darc - Direzione generale per l´architettura e le arti contemporanee del Ministero dei Beni culturali. Il convegno, promosso dal Comune di Faenza, è ideato da Goodwill nell´ambito del progetto Moto d´Idee - Faenza verso il distretto culturale evoluto. A testimoniare il legame tra il progetto del Festival dell´arte contemporanea e gli scenari di sviluppo della città orientati alla cultura, a partire dal 30 settembre e per tutta la settimana precedente al convegno, Faenza si preparerà all´appuntamento con un programma di eventi collaterali promossi dalle organizzazioni culturali del territorio www. Motodidee. Org .  
   
   
VRGALLERY ARTE CONTEMPORANEA PRESENTA: PRESENZEALTERNANZE RASSEGNA DI GIOVANE ARTE CONTEMPORANEA  
 
Milano, 25 settembre 2007 - A cura di Matteo Bergamini, Presenzealternanze è un progetto espositivo costruito intorno e a favore della giovane arte contemporanea italiana, che transiterà negli spazi della galleria Vr di via Santa Marta (aderente tra l’altro all’iniziativa della “Giornata del Contemporaneo” di Sabato 6 Ottobre ’07) nei mesi che vanno da Ottobre 2007 a Giugno 2008, che andrà costituendosi come una neonata ed aggiornata vetrina per chi voglia avvicinarsi ad una serie di nuovi e freschi “richiami” all’arte di oggi. In collaborazione con la Vrgallery si gioca questa coraggiosa serie di eventi; di esposizione in esposizione, il curatore Matteo Bergamini presenterà, divisi secondo gli ordini delle tematiche poetiche ed espressive, i progetti, le opere, i pensieri dell’ultima generazione dell’arte. Una serie di voci estremamente interessanti, legate ad una dimensione del “fare arte” giocata su livelli di alta qualità formale e stilistica, di forte impatto visivo, emotivo e poetico. 1° Esposizione -Dialogo A Due- Installazioni di Maria Cristina Carpi e Marta Regoli, Dal 4 al 31 Ottobre 2007. Presso la Vr Gallery di via Santa Marta, la rassegna parte con l’esposizione Dialogo a due, a cura di Matteo Bergamini, dove saranno visibili rispettivamente due installazioni di Maria Cristina Carpi e Marta Regoli. Dialogo a due proprio per la capacità delle singole installazioni di incrociarsi tra esse e di parlare a tu per tu con lo spettatore, caricato in questo caso, dell’emotività che viene trasmessa dagli elementi dell’opera, oggetti connotati di una moltitudine di identità significanti, ma che le artiste fissano intorno ad un particolare. Nel caso di Maria Cristina Carpi, attraverso una rilettura delle pagine del romanzo di Collodi, Pinocchio, l’artista ci restituisce una serie di incontri, di presenze e di scelte che si scoprono essere talvolta molto diverse, se non opposte, rispetto ai ricordi delle letture infantili del volume, dei libri illustrati e dei cartoni animati. E sempre tramite un oggetto personalissimo quale può essere il fazzoletto di tela, Marta Regoli tesse una serie di “trame murali” che diventano l’immagine di quella rete di relazioni e connivenze che secondo le teorie orientali collegano tra loro ogni essere umano. L’artista chiede ad amici e conoscenti di avere in dono i loro fazzoletti in cambio di pochi centesimi come vuole tradizione, che attraverso ago e filo vengono ricongiunti nell’universo degli incontri, nel planisfero delle coincidenze, dei legami affettivi od effimeri. .  
   
   
1/9 UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA PRESENTA LA MOSTRA GORDON CHEUNG  
 
Roma, 25 settembre 2007 - In occasione della prima mostra personale italiana di opere su tela , il giovane artista anglo-cinese Gordon Cheung invita lo spettatore ad entrare in uno spazio mitologico: rocce psichedeliche, crateri da cui nasce una natura paradossale e rovine di mondi indecifrabili quasi sempre avvolti o sormontati da una forma circolare che si impone con l’idea di rassicurarci un poco, rotonda come un’aura spirituale. Il tutto dentro un abbacinante scenario post - test nucleari. La sua tecnica mista si appropria delle litografie di John Martin disegnate per la versione originale del Paradiso Perduto di John Milton: una serie di 24 tele in cui le illustrazioni del poema vengono rivedute e corrette, contraffatte in technicolor, sbalzate dall’uso di spray, inchiostro e acrilico usato come se fosse olio, a segnalarci che il deturpamento della natura che ci circonda è cosi esteso da proiettarci in un processo irreversibile. Spiega l’artista: “Sentivo di poter ri-tradurre le illustrazioni di John Martin all’interno di un contesto contemporaneo. La perdita di contatto con la Natura e la Terra e l’idea che il Paradiso sia definitvamente perduto è un concetto con il quale tutti noi possiamo rapportarci”. Gordon Cheung prepara ogni singola tela con un background di colonnine dei numeri di borsa tagliate dal Financial Times, quotidiano inglese da sempre puntuale nel riferire lo stato del mondo economico e peraltro molto stimato e temuto nelle recensioni delle arti in generale. Preparata la base con l’ottima carta inglese l’artista sovrascrive il fondo con calibrata quantità di spray di cui prepara minuziosamente le sfumature di colore peraltro inesistenti in commercio. Le colonne di titoli azionari sono per Gordon Cheung la metafora diretta della realtà contemporanea: rappresentano un mondo fantastico nel quale gli investitori inseguono promesse di ricchezza istantanea, una realtà virtuale in cui degli instabili numeri condizionano le nostre vite. Nato a Londra nel 1975, Gordon Cheung si è laureato presso il Royal College of Art ed ha proseguito i suoi studi al Central Saint Martins College of Art and Design. Vincitore del Jerwwod Prize nel 2004 e finalista al Decibel Award 2006, è già presente in numerose collezioni pubbliche e private. Tra le più recenti mostre personali ricordiamo“Heart of Darkness”, Thomas Cohn Gallery, San Paolo, Brasile e “Paradise Lost”, Laing Art Gallery, Newcastle, Uk. La mostra proseguirà fino al giorno 10 novembre 2007 .  
   
   
CIAO ANNA UNA MOSTRA DEDICATA AD ANNA MAGNANI, DAL 25 SETTEMBRE AL 30 OTTOBRE 2007 MILANO SPAZIO REVEL - SCALO D´ISOLA  
 
Milano, 25 settembre 2007 - Le Edizioni Interculturali di Roma, l´associazione Artepensiero-eventi culturali e Revel-scalo d´Isola, sotto il patrocinio di Camera Nazionale della Moda Italiana, Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia presentano una mostra dedicata ad Anna Magnani dal titolo"Ciao Anna". Ciao Anna è una mostra dedicata ad Anna Magnani, al suo percorso artistico, alle sue vicende biografiche, al suo mito. Allestita nel 2003, in occasione del trentennale della morte dell’attrice, presso i Musei Capitolini di Roma, ha ricevuto 70. 000 visitatori in meno di due mesi. La mostra consta di 287 fotografie in bianco e nero provenienti dall’archivio di Luca Magnani, di quattro costumi di scena utilizzati per celebri spettacoli teatrali come Volumineide di Michele Galdieri del 1942 con Totò e Mario Castellani e film come Risate di gioia del 1960 diretto da Mario Monicelli, del premio Oscar (il primo vinto da un’attrice italiana) che ha ricevuto durante la sua carriera cinematografica per la Rosa Tatuata , di un video sulla sua vita privata realizzato da Elfriede Gaeng e numerosi manifesti, giornali, dischi, copertine d’epoca, della collezione privata di Cristina e Luigi Vaccarella. Le foto esposte sono raccolte nel catalogo Ciao Anna, curato e pubblicato da Edizioni Interculturali, che correda la mostra. Il percorso espositivo della mostra - che anticipa la celebrazione del centenario della nascita di Anna Magnani - mette in luce il talento dell´attrice dalle prime prove sul palcoscenico ai film degli anni trenta, all´incontro con Totò, alla ripresa dell´attività teatrale, all´affermazione con il neorealismo, alle prove indimenticabili con Roberto Rossellini e Luchino Visconti, all´amicizia con Tennessee Williams che l´ha portata a vincere l´Oscar, all´esperienza con Pier Paolo Pasolini, al ritorno al teatro drammatico con Franco Zeffirelli e Giancarlo Menotti, ai film televisivi diretti da Alfredo Giannetti, alla sua ultima immagine in Roma di Federico Fellini Senza dimenticare la sua vita privata: dal matrimonio con Goffredo Alessandrini, alla nascita del figlio Luca, agli incontri con gli altri compagni della sua vita. Le immagini “dietro le quinte”, quei fuori scena che accompagnano il suo valore, fanno trasparire la complicità con i registi e gli intellettuali che più le sono stati vicini, da Roberto Rossellini a Jean Cocteau, da Tennessee Williams a Jean Renoir. Le foto esposte sembrano essere sospese tra quotidianità e sogno, tra duro lavoro e leggerezza recitativa. Più dei film ricreano un’atmosfera fuori dal tempo, un eterno presente. Le immagini, scattate in un rigoroso bianco e nero, conducono il visitatore dalle prime prove cinematografiche all´esplosione di Roma città aperta, il film grazie al quale incontra per la prima volta Roberto Rossellini. Con lui approderà a L´amore, omaggio del regista alla donna che ama e insieme ultimo dono per un rapporto che finisce. Il percorso continua arrivando alle straordinarie immagini di Bellissima e all’episodio di Siamo donne, film entrambi diretti da Luchino Visconti. L´italia le sta stretta. L´america, impersonata da Tennessee Williams, la invita negli studi della Paramount, dove, con La rosa tatuata vince l´Oscar. Dopo il massimo riconoscimento mondiale e altri due film interpretati tra New York, Hollywood, il Nevada e la Florida, risponde all´invito di un regista-poeta: Pier Paolo Pasolini la vuole per Mamma Roma. L´incontro tra queste due forti personalità dà vita a un film difficile ma di grande interesse. Soltanto il piacere di ripercorrere episodi importanti della sua vita la induce a interpretare i quattro film televisivi diretti da Alfredo Giannetti, dopo essersi negata per anni alla tv. Anche l’attività teatrale è minuziosamente documentata. Con Anna Christie (1939), suo maggiore successo dell´epoca, la Magnani dà l´addio al dramma per cimentarsi, senza soluzione di continuità, nelle riviste di Michele Galdieri accanto a Totò. Nell´immediato dopoguerra il teatro continua a fiancheggiare le sue interpretazioni cinematografiche, per interrompersi poi fino al 1953. Chi è di scena?, ancora una rivista di Galdieri, la riporta con grande divertimento sul palcoscenico. E infine, sempre in mostra, le due ultime scommesse drammatiche: La lupa con la regia di Franco Zeffirelli e Medea di Giancarlo Menotti. .  
   
   
SPRITZ TIME! COLLETTIVA CON GLI ARTISTI DEGLI STUDI DAL 21 OTTOBRE AL 18 NOVEMBRE 2007  
 
Venezia, 25 settembre 2007 - La Blm continua e rinnova la sua attenzione verso i giovani artisti, parte della sua missione, per la quale da oltre cent´anni essa assegna atelier ai più meritevoli. La sede degli studi si trova da alcuni anni alla Giudecca, presso il complesso dei Santi Corame Damiano, in attesa del restauro della sede di Palazzo Carminati. Quest´anno per la prima volta gli artisti selezionati nel 2007 hanno la possibilità di esporre il loro lavoro all´interno della galleria di piazza San Marco, con una mostra pensata per loro. A cura di Milovan Farronato, l´esposizione verrà promossa attraverso la pubblicazione di un numero speciale di "Mousse Magazine" che sostituisce il catalogo. Gli artisti della mostra sono: Giorgio Andreotta Calò, Nemanja Cvijanovic, Giuseppe Gonella, Brunno Jahara, Adriano Nasuti Wood, Giuliana Racco, Mario Tomè e il gruppo 6421. Condividere esperienze a termine… come collezionare cartoline di amici non virtuali nel mantenuto riscontro esistenziale. Sette giovani artisti e un collettivo hanno condiviso per dodici mesi gli studi della Fondazione Bevilacqua la Masa presso il Complesso Cosma e Damiano alla Giudecca. A ognuno il suo spazio, unitamente alla possibilità di innescare sinergie, dibattiti, confronti e conflitti, una serie di dinamiche egualmente riprese e celebrate da Spritz Time! mostra di giustapposizioni, innesti e collaborazioni. Un’occasione per brindare a un’esperienza conclusa evidenziandone le migliori germinazioni. Nella sede di San Marco non una statica disposizione classica di stanze ed artisti isolati, ma un costante dialogo e nuovi e inaspettati equilibri. Non l’hortus siccus — erbario dai campioni inodori e insapori -- ma un’inedita wunderkammer, espressione eteroclita di un’Unica Esperienza formativa (artistica ed esistenziale) cui ognuno risponde offrendo la più vivace caratterizzazione. Alla frenesia consumistica sotto vuoto di pezzi paradossalmente unici di Brunno Jahara risponde Nemanja Cvijanovic con l’horror vacui di maschere artigianali veneziane (apparentemente uniche) disposte regolarmente su una parete ricoperta da damasco rosso vivo musicate da Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Entrambi i lavori, articolati in tre ambienti, leggibili quali inediti wall painting, o wall design. Una solo prospettiva visiva idealmente sposa i due interventi istallativi: l’uno diviene prospetticamente quadratura dell’altro. I disegni di Adriano Nasuti Wood si inseguono, si disperdono e concentrano divenendo un segno discreto che invade l’intera mostra. La quadreria dell’artista argentino dinamica ed eterogenea per scelte formali e installative include fulminee annotazioni mentali che compositivamente istoriano il muro come piccoli schizzi inchiodati alla parete; accostamenti di pensieri e immagini, di storie e geografie delimitati da una cornice materializzano volti ingigantiti da traumi storici e personali. Differentemente possono farsi preziosi camei esposti su congrue mensole o piccoli arredi che invadono lo spazio o cedere luogo a un’immagine in movimento o ad un’intervento sonoro. Anche questa, come le precedenti, è una modulazione dii un insieme definito dei “residui” visivi di Nasuti Wood. Mario Tomè mobilità il principio di autorialità, appropriandosi letteralmente del lavoro di un altro artista includendo nella sua installazione composita anche un ready-made di Giorgio Andreotta Calò, l’immagine di un Cristo di Limpias rinvenuto in una discarica veneziana implementata da una luce al neon. L’icona sacra fronteggia un quadro anni ‘70 recuperato nello Yemen raffigurazione di un drago quasi somigliante al Buddha. Accompagnato da un organo sgangherato (anch’esso recupero di fortuna) in una sinfonia monotonica, il visitatore è spinto a riflettersi in uno specchio sormontato dalla perentoria scritta “fare silenzio”, vivido ricordo dello stesso imperativo trovato dall’artista in un bunker della seconda guerra mondiale. Anche un lavoro di Giuliana Racco riporta un messaggio analogo. Su un biglietto da visita nero è annotato “Shhhh” in caratteri d’oro, come per dire forse “il silenzio è oro”. Ma l’assenza di rumori per chi è premio e per chi pericolo? Chi lo interpreta come prova di coraggio ed estensione dello spazio interiore, e chi invece lo qualifica come “omertoso”? Il lavoro di Racco circumnaviga da sempre il valore della parola, ma ora trasmette in questo invito e nella seguente immagine – la sacralità infranta di un calice d’orato aperto su una macchia nera di liquirizia – la sua negazione, il suo più totale annullamento. Imperative sono anche le bagnati di Giuseppe Gonnella. In una tela di ampie dimensioni il pittore veneziano combina memorie visive eterogenee: in una scena di genere registrata in una amena località balneare egiziana si materializzano figure femminile tetragone. Muscoli in trazione, pose militaresche sullo sfondo di un improbabile porto di Marghera permeato da un’atmosfera inquieta, surreale, cromaticamente siderale. Venezia è anche riflessa nella composita installazione di Giorgio Andreotta Calò. La scoperta di un luogo parzialmente abbandonato contraddistinto da una storia altalenante è stata la prima suggestione visiva per affrontare il tema della perdita e visualizzare il trascorrere inesorabile del tempo. Monumento ai Caduti – titolo del lavoro—è un detrito, il rifacimento in stile dell’ultimo destino della Scalera, sito nei pressi degli studi della Bevilacqua un tempo studios cinematografico e ora maceria La suggestione visiva della wunderkammer e la definizione d’insieme che impone dal punto di vista matematico una base sufficientemente definita, ma sussiste unicamente tramite il gioco di variabili e costanti, sono particolarmente adatte anche a circoscrivere l’intervento del collettivo 6421. I sei membri del gruppo, tutti egualmente variabili indipendenti, hanno preferito portare a Spritz Time! un lavoro ciascuno per rendere evidente quale il contributo dei singoli rispetto all’esperienza collettiva trascorsa: una mostra nella mostra. Inaugurazione: 20 ottobre alle ore 18. 30, galleria di piazza San Marco (71/c), Venezia .  
   
   
ALESSANDRO BRUNO E I SUOI "FOTOGRAFFI" GALLERIA TEKNÈ  
 
 Potenza dal 24 settembre al 3 ottobre Potenza, 25 settembre 2007 - Fotografia e graffiti insieme, ovvero la sperimentazione foto-grafica di linguaggi visivi e tecniche differenti I “fotograffi” di Alessandro Bruno sono combinazioni nuove di elementi preesistenti, la fotografia e il graffito, e rappresentano la sperimentazione foto-grafica di linguaggi visivi e tecniche differenti. Il graffio, segno primordiale della comunicazione umana, incide l’emulsione di gelatina-bromuro della diapositiva e trasfigura l’immagine fotografica, ampliandone i piani del senso e del significato. Figure fantastiche squarciano e popolano i fotogrammi dialogando con la realtà. Lo spazio visivo diventa luogo di incontro tra reale ed immaginato: se la foto rappresenta il mondo reale, materiale, il graffio è l’immaginario, il mito. Così come la pluralità di apparizioni figurative creano un complesso di immagini visionarie, allo stesso tempo l’eterogeneità dei soggetti ritratti si ancora alla concretezza del mondo fenomenico, denunciando i tratti salienti della contemporaneità post-moderna. Ma questa visionarietà non è solo quella di un mondo fantastico interiore, è, anche, la ricerca di una ragione diversa, una ragione che prende atto del mondo come di una oggettività esterna puramente logica e formale. I fotograffi sono l’espressione artistica di questa ricerca. .  
   
   
LO SCOPPIO DELL’ENICHEM L’ARSENICO E I VELENI, 31 ANNI DOPO PER LA PRIMA VOLTA A MANFREDONIA “ANAGRAFE LOVECCHIO, OPERA TETATRALE SU NICOLA, L’OPERAIO CHE HA DENUNCIATO IL COLOSSO DI STATO  
 
 Manfredonia, 25 settembre 2007 - Mercoledì 26 settembre - l’Assessorato alla cultura del Comune di Manfredonia, Legambiente Nautilus, l’associazione Isola%, l’assessorato all’ambiente della Provincia di Foggia, Festambiente Sud, propongono di ricordare con une vento culturale gratuito, che si diverrà tra Palazzo San Domenico e il Teatro Comunale Perotto, lo scoppio della colonna di lavaggio dell’arsenico dell’Enichem del settembre 1976. Fatti e vicende raccontati attraverso le parole di alcuni protagonisti, il 26 settembre a partire dalle 20,30 al Teatro Comunale Perotto, con la proiezione di un’anteprima del video-documentario “Cattedrali nel deserto” di Assad Aboata cui seguirà il monologo teatrale “Anagrafe Lovecchio” di Alessandro Langiu, coproduzione di Fstambientesud e Nemesi Teatro. Teatro e video raccontano una storia dalla quale prende spunto anche l’opera collettiva di 6 writers, i cui pannelli saranno esposti il 25 e il 26 settembre nel chiostro di Palazzo San Domenico, e in cui si racconta l’accanimento dell’uomo sull’ambiente. Tre forme di espressione artistiche diverse per ricordare e riflettere su una vicenda, quella dell’Enichem di Manfredonia, che ancora non può dirsi conclusa, con le operazioni di smantellamento e bonifica in corso e un processo ormai giunto alle battute finali. Www. Festambientesud. It www. Isola5. It .  
   
   
SUCCESSO PER LA 2. EDIZIONE DELLA LUNGA NOTTE DEI MUSEI  
 
Bolzano, 25 settembre 2007 - La seconda edizione della "Lunga notte dei musei " chiude con un bilancio positivo: circa 5. 000 i visitatori stimati. Incremento del pubblico di lingua italiana. In linea di massima la "Lunga notte dei musei" ha riscosso magiore successo di pubblico nelle località maggiori e nelle strutture museali dislocate direttamente nell´ambito del centro abitato, più facilmente raggiungibili a piedi, come spiega Esther Erlacher del Servizio Musei. Secondo le prime stime sono circa 5. 000 i visitatori che hanno colto l´occasione di visitare i musei altoatesini in concomitanza con l´iniziativa "La lunga notte dei musei". Forte la presenza di publico locale, in particolare di bambini accompagnati dai genitori. Mentre alcuni musei hanno fatto registrare un fortissimo afflusso di pubblico quasi al limite delle capacità, in altri si è registrato un lieve calo di presenze rispetto alla passata edizione. Apprezzate come sempre le iniziative legate alle favole e saghe dell´arco alpino, i laboratori interattivi, le visite guidate su temi particolari, la musica di altri tempi ein modo particolare le specialità realizzate con i prodotti di qualità altoatesini. .  
   
   
GOLF - EDOARDO E FRANCESCO MOLINARI ALLA NATIONS CUP PROVA DI QUALIFICAZIONE PER LA WORLD CUP  
 
Roma, 25 settembre 2007 - Edoardo e Francesco Molinari rappresenteranno l´Italia alla Nations Cup, in programma dal 27 al 30 settembre sul percorso del Tierra del Sol Resort Spa&cc ad Aruba nei Caraibi. Sono in palio cinque posti per l´Omega Mission Hills World Cup che avrà luogo al Mission Hills Gc a Shenzhen in Cina (22-25 novembre). Vi prenderanno parte 28 squadre di due giocatori che si divideranno un montepremi di cinque milioni di dollari. Diciotto formazioni sono già ammesse di diritto, mentre le altre dieci saranno selezionate nelle due prove di qualifica. Contemporaneamente al torneo di Aruba, infatti, si svolgerà anche il Fortis International Challenge al Kota Permai Golf & Country Club di Kuala Lumpur in Malesia che assegnerà gli altri cinque posti. Saranno diciannove le nazioni in campo nei Caraibi. La coppia italiana viene data favorita insieme al Paraguay, che schiera Carlos Franco, vincitore di quattro tornei nell´Us Pga Tour, e Fabrizio Zanotti, che sta facendosi conoscere attraverso il Challenge Tour. Hanno ottime chances anche gli irlandesi Michael Hoey e Gareth Maybin, i messicani Esteban Toledo e José Trauwitz e i guatemaltechi Alejandro Villavicencio e Pablo Acuña. Due fratelli in campo anche a Kuala Lumpur, dove competeranno 18 Paesi. Sono i cinesi di Taipei Lein Wen-tang e Lin Wen-hong che dovranno vedersela con formazioni molto agguerrite e in particolare con Thailandia (Tonghchai Jaidee/prayad Marksaeng), Nuova Zelanda (Stephen Scahill/richard Lee). Olanda (Robert-jan Derksen/maarten Lafeber) e Singapore (Mardam Mamat/lam Chih Bing). Entrambe le gare si disputano con la stessa formula della Word Cup: primo e terzo giro fourball, secondo e quarto foursome. Us Pga Tour: Vince Steve Flesch - Successo annunciato del quarantenne di Cincinnati Steve Flesch (270 - 66 65 66 73) nel Turning Stone Resort Championship, dove aveva iniziato il giro finale con quattro colpi di vantaggio. All´atunyote Golf Club at Tuning Store di Verona, nello stato di New York, Flesch ha firmato il secondo titolo stagionale e in quarto in carriera contenendo con un 73 il ritorno di Michael Allen, secondo con 272 (69 67 68 68). Al terzo posto con 273 John Senden e John Mallinger, al quinto con 274 Tommy Armour Iii, Matthew Goggin, Charley Hoffman, Parker Mclachlin e Carl Petterson. Il Turning Stone Resort Championship, nuovo torneo nel calendario dell´Us Pga Tour, è il primo dei sette che compongono le Fall Series che assegneranno nella money list le posizioni dalla 31ª in avanti. Globalmente sono in palio 32 milioni di dollari grazie alla copertura televisiva di Golf Channel. .  
   
   
ELBA/SPORT MARCIANA MARINA: UN FINE SETTIMANA DI VITTORIE PER IL CIRCOLO DELLA VELA MARCIANA MARINA  
 
Marciana Marina, 25 settembre 2007 – Il fine settimana appena concluso ha visto gli atleti del Circolo della Vela Marciana Marina primeggiare in tutti i campi degli sport nautici. Seconda vittoria consecutiva in acque liguri (a Noli) dell’armo rosa marinese portacolori del Cvmm: infatti le ragazze guidate da Giampiero Uglietta e da Graziano Miliani - Jessica Braschi (timoniere), Claudia Murzi 1° remo),Veronica Cardella (2° remo), Alice Di Filippo Pesante (3° remo), Enrica Anselmi (4° remo) – hanno conquistato il Titolo Tricolore nella specialità Gozzo Italiano A Sedile Fisso, mentre il secondo armo femminile marinese (Gioconda Bulleri, Stefania Vai, Concetta Raso, Nezha Boukssim, Simone Paolini/ timoniere)ha concluso al quarto posto. Sabato nel prestigioso Trofeo A. Vespucci, regata costiera organizzata dal Comitato Circoli Velici Elbani in collaborazione con il Comitato Circoli Velici Costa Etrusca, la vittoria nella classe più piccola è stata appannaggio di Zio Celeste, il J24 timonato da Francesco Gentini con l’equipaggio composto da Fabio Murzi, Alessandro Bandinelli e Matteo Coltelli. Infine è stato un equipaggio portacolori del Cvmm, composto dai milanesi Angelo Sbarra e Massimo Daleffe e dal marinese Giancarlo Segnini con l’imbarcazione Ursula I, ad aggiudicarsi il trofeo di cristallo messo in palio per il vincitore dei Lampuga Days, due giornate di pesca organizzate dal Cvmm in collaborazione con il Bazar Rosa Dei Venti e con lo sponsor Filpesca di Palermo che ha offerto a tutti i partecipanti una canna con mulinello. Una decina gli equipaggi in gara nello specchio di mare dell’isola d’Elba al traverso di Capo dell’Enfola e Punta Fetovaia: l’equipaggio vincitore ha pescato circa 5 kg di prede, per la maggior parte pesci della famiglia dei tonni (localmente chiamati tombarelli) e una sola lampuga che sembra in questo periodo non nuoti nelle acque dell’isola principale dell’arcipelago toscano. Il suo peso è stato però sufficiente per battere sul filo di lana un altro equipaggio del Cvmm composto da Franco Dini e Giuliano Viliani che hanno preso all’amo un’altra lampuga, ma di peso inferiore. La gara si è poi conclusa con una grigliata del pescato nel giardino del sodalizio marinese presieduto da Piero Canovai. Si conclude così la stagione agonistica 2007 del Circolo Della Vela Marciana Marina: l’appuntamento con le regate veliche per i velisti del Cvmm è ora fissato per il 30 settembre a Fetovaia dove si disputerà l’ultima prova del Campionato Elbano Derive 2007 in occasione del Trofeo Pino Solitario e il 6/7 ottobre a Portoferraio dove è in programma la Coppa Aethalia d’altura. .