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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Settembre 2010
GASDOTTO NABUCCO: LA COMMISSIONE EUROPEA SI RALLEGRA PER IL PROFONDO IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI FINANZIARIE  
 
Bruxelles, 7 settembre 2010 - La Commissione europea ha espresso la propria soddisfazione per la firma di una lettera di mandato relativa al gasdotto Nabucco da parte della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, della Banca europea per gli investimenti, della Società Finanziaria Internazionale, della società Nabucco Gas Pipeline International e degli azionisti di Nabucco. La lettera testimonia del profondo impegno assicurato da queste importantissime istituzioni finanziarie nei confronti del progetto Nabucco, e rappresenta così un importante passo verso la realizzazione del gasdotto. La firma segue la recente decisione con cui la Commissione ha stanziato 200 milioni di euro per la prima fase di costruzione del gasdotto Nabucco nel quadro del programma energetico europeo per la ripresa (European Energy Programme for Recovery - Eepr). Il progetto Nabucco gode del pieno appoggio della Commissione, che lo considera un contributo strategico al corridoio meridionale di trasporto del gas e alla sicurezza energetica dell´Europa. Informazioni di base: La lettera di mandato, firmata dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), dalla Società Finanziaria Internazionale (facente parte del Gruppo Banca Mondiale), nonché dagli azionisti di Nabucco e dalla società Nabucco Gas Pipeline International, definisce i parametri sui quali queste tre istituzioni finanziarie internazionali baseranno la propria valutazione del progetto Nabucco. Nabucco è un progetto volto alla realizzazione di un gasdotto per il trasporto di gas naturale al fine di diversificare le rotte di consegna e le fonti di approvvigionamento di gas per l´Europa. Secondo i calcoli il gasdotto, la cui entrata in funzione è prevista entro il 2014, trasporterà 31 miliardi di metri cubi di gas all´anno.  
   
   
BOLZANO: GLI IMPIEGHI DI ENERGIA FOSSILE - 2008-2009  
 
Bolzano, 7 settembre 2010 - Usp - Nel 2008 in Alto Adige sono stati venduti 362 milioni di litri di carburante. La benzina super ha rappresentato meno di un terzo dei carburanti, mentre il gasolio per autotrazione ha inciso per il 60% sul mercato, e i carburanti liquidi e il gas metano hanno continuato la loro crescita. Relativamente al consumo di gas naturale, l’industria nel 2009 ha registrato un crollo del 34,8% rispetto all’anno precedente e quindi anche un calo dei consumi totali. Questi ed altri interessanti dati sugli impieghi di carburante e sull’evoluzione dei prezzi sono stati diffusi dall’Istituto provinciale di Statistica - Astat.  
   
   
CAMPANIA: RIQUALIFICAZIONE URBANA, L´ASSESSORE TAGLIALATELA FIRMA A ROMA UN ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE  
 
 Napoli, 7 settembre 2010 - Presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato firmato ieri mattina un Accordo di Programma per la realizzazione degli interventi di cui al programma innovativo in ambito urbano denominato "Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile". Il documento è stato firmato dall´Assessore all’Urbanistica e Politica del Territorio, Marcello Taglialatela, in rappresentanza della Regione Campania, e dal dott. Marcello Arredi, Direttore generale, per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La somma messa a disposizione della Regione Campania da parte del Ministero per l´attuazione del Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile ammonta ad euro 30.538.458,63, mentre la quota di cofinanziamento a carico della Regione è pari ad euro 9.161.537,59. I programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile riguardano i seguenti comuni campani: provincia di Avellino: Solofra (14 alloggi) • provincia di Benevento: Ceppaloni (30 alloggi), Pesco Sannita (12 alloggi), Foiano in Val Fortore (10 alloggi), Montesarchio (20 aloggi), Morcone-casa Gagliardi (6 alloggi), Morcone-casa Lombardi (8 alloggi), Morcone-casa Moro (6 alloggi) • Provincia di Caserta: Cancello ed Arnone (72 alloggi) • provincia di Napoli: Grumo Nevano (48 alloggi) • provincia di Salerno: Eboli (20 alloggi) Entro 180 giorni dalla sottoscrizione dell´Accordo di Programma la Regione Campania procederà con ciascun Comune ammesso a finanziamento alla sottoscrizione di apposite intese che prevederanno, tra l´altro, le modalità attuative dei singoli programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, nonché le modalità di erogazione delle risorse pubbliche statali e regionali. Sulla base della graduatoria definitiva scaturente dalle istruttorie preliminari si procederà all´erogazione dei contributi. Ciascun Comune ammesso al finanziamento provvederà, in qualità di stazione appaltante, alla nomina di una Commissione di collaudo in corso d’opera composta da tre membri designati dalla Direzione generale per le politiche abitative del Ministero, dalla Regione Campania e dal Comune stesso. "Dopo l’approvazione del Piano Casa, sul quale si terrà domani una riunione della Commissione Urbanistica nella sede del Consiglio regionale, si conferma da parte della Giunta regionale uno straordinario impegno per attuare iniziative concrete nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica e privata” ha dichiarato l´Assessore all´Urbanistica della Regione Campania, Marcello Taglialatela. "Con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma di oggi - ha aggiunto - diamo attuazione ad una serie di interventi per circa 40 milioni di euro in tutte le cinque province campane, interventi che riguarderanno circa 250 alloggi” ha aggiunto. “Nel frattempo - ha concluso l´assessore Taglialatela - è già stato pubblicato il 2 agosto scorso, a cura dell´Assessorato all´Urbanistica, il nuovo Bando per interventi di edilizia residenziale pubblica - housing sociale -, la cui scadenza è prevista per il prossimo mese di ottobre".  
   
   
SICUREZZA: PROTOCOLLO CONTRO I FURTI NEI CANTIERL  
 
Trieste, 7 settembre 2010 - Un protocollo tra Regione Friuli Venezia Giulia, Prefetture, Questure, Forze dell´ordine, Casse edili, Anci e Ance potrebbe risolvere il problema dei furti nei cantieri edili pubblici e privati della Regione. La sottoscrizione del documento è stata proposta oggi dall´assessore regionale per la Sicurezza, Federica Seganti, nel corso di un incontro con il presidente regionale dell´Associazione nazionale costruttori edili (Ance) Donato Riccesi, che l´assessore ha incontrato ieri mattina a Trieste, nel Palazzo della Giunta di piazza Unità, assieme ai presidenti provinciali Ance di Trieste, Donatello Cividin, di Udine, Ugo Frata, e di Gorizia, Aureliano Hoffmann. "Nei cantieri edili sono talmente abituati ai furti di piccoli attrezzi da metterli quasi in conto" ha detto Riccesi, rilevando che il discorso si fa pesante se a prendere il volo sono invece camion e macchinari, magari non nuovissimi, e quindi poco garantiti dalla copertura assicurativa, ma utili e difficili da riacquistare, perché nuovi valgono decine di migliaia di euro. "Non è un problema recente e non è la prima volta che lo affrontiamo - ha notato il presidente dell´Ance - ma è sicuramente la prima volta che viene proposto un tavolo sul tema e di questo ringraziamo la Regione e l´assessore alla Sicurezza Federica Seganti" "Siamo qui per capire se è possibile avviare delle azioni di contrasto da inserire nel Programma per la Sicurezza del prossimo anno" ha dichiarato l´assessore che ha individuato assieme ai costruttori tre momenti diversi ma complementari su cui far leva per contrastare il fenomeno. Il primo, indicato dallo stesso Riccesi, è la comunicazione alle Casse edili provinciali dell´avvio e della chiusura dei cantieri da parte dei Comuni, "azione che tra l´altro porterebbe alla luce - hanno spiegato i costruttori - un sottobosco di irregolarità e lavoro nero, spesso in relazione con tali furti". Il secondo è l´apertura di un canale preferenziale per le denunce, in modo da consentire l´inizio delle indagini prima che la refurtiva lasci la regione e l´Italia (mete preferenziali, Africa e Paesi dell´ex blocco sovietico). Il terzo un collegamento tra i cantieri, pubblici e privati, e le Forze dell´ordine mediante allarme antifurto. Il prossimo passo, ha detto l´assessore, sarà verificare la possibilità di attuare tali forme di tutela con il coinvolgimento degli attori che dovrebbero partecipare alla stipula del protocollo. Un´evoluzione che Riccesi ha auspicato, ricordando un episodio che l´ha riguardato personalmente. "Hanno usato un camion rubato alla mia azienda per impossessarsi di una scavatrice appartenente ad un´altra ditta. La refurtiva è stata bloccata in Sicilia, mentre stava per esser caricata su una nave in partenza per l´Africa...".  
   
   
ROMA: AL VIA RIQUALIFICAZIONE DI VILLA GORDIANI  
 
Roma, 7 settembre 2010 – In occasione della cerimonia di intitolazione di due viali di Villa Gordiani, in memoria dei giornalisti Graziella De Palo e Italo Toni, nel trentennale della loro scomparsa in Libano, è iniziata l´opera di riqualificazione del parco archeologico. L´intervento è svolto congiuntamente da Assessorato all´Ambiente e Protezione Civile del Comune di Roma, X Dipartimento, Servizio Giardini e Ama. Già nella giornata di martedì 31 agosto, 3 operatori della Squadra decoro Ama, con l´ausilio di un´idropulitrice e di un mezzo per la raccolta dei rifiuti, avevano provveduto alla cancellazione delle scritte e alla pulizia del sito (punti di accesso, parco giochi, area archeologica). Le operazioni sono proseguite il giorno successivo con la pulizia perimetrale dell´area. Contestualmente, sono stati effettuati interventi di disinfestazione, igienizzazione e sanificazione in tutta la villa. Effettuati anche interventi di manutenzione straordinaria che riguardano il ripristino dei muretti in tufo, per un tratto di circa 130 metri, e la bonifica delle quattro aree archeologiche (complessivamente circa 4.000 metri quadrati). "Abbiamo voluto far coincidere la cerimonia di intitolazione di due viali alla memoria di Graziella De Palo e Italo Toni con l´avvio di un importante intervento di riqualificazione a Villa Gordiani, che avevamo programmato da tempo" ha sottolineato l´assessore all´ambiente, Fabio De Lillo.  
   
   
PATRIMONIO: TUTELA DEI PRIVATI IN SDEMANIALIZZAZIONI  
 
Trieste, 7 settembre 2010 - Cambia la modalità di sdemanializzazione dei beni idrici nei confronti dei privati che, su indicazione dell´assessore regionale al Patrimonio Sandra Savino, saranno sgravati dall´onere di censimento catastale a loro carico. Una comunicazione della direzione generale al Patrimonio raggiungerà tutti i richiedenti di beni demaniali idrici; in essa si preciserà che l´intervento di censimento catastale sarà effettuato dalla Regione stessa e che l´attuazione del procedimento riguarderà un´analisi più estesa e coordinata rispetto alla singola istanza. "Si è optato per questa soluzione, spiega l´assessore Savino, da un lato per sollevare il privato da situazioni di attesa precontrattuale e dall´altro per coordinare e finalizzare l´intervento dell´Amministrazione regionale su ambiti puntuali e di conseguenza per non disperdere risorse ed avere, in tal modo, un orientamento uniforme sulle potenziali cessioni, nell´ottica di un equilibrato controllo del territorio". Finora, infatti, si sarebbero potuti verificare episodi tali per cui il soggetto richiedente l´area e che avesse già sostenuto gli oneri di censimento catastale, sarebbe potuto non essere l´acquirente finale. Il provvedimento dell´assessore Savino inibisce l´eventualità di tali situazioni tutelando contestualmente l´Amministrazione pubblica. Nei confronti degli enti locali invece, le modalità di sdemanializzazione dei beni demaniali non muterà. Ai Comuni potrà essere trasferito il bene gratuitamente, e, come già avviene, gli stessi enti provvederanno al censimento catastale della aree interessate a proprie spese. "La cessione gratuita dei beni sdemanializzati ad un ente pubblico, commenta la Savino, consentirà di prevederne la migliore valorizzazione e riconversione ad uso funzionale per la comunità".  
   
   
LAVORO NELL´INDUSTRIA TESSILE: RISCHI SUL LAVORO, DIVERSI PER UOMINI E DONNE UN PROTOCOLLO REGIONE - INAIL PER LA SICUREZZA DELLE LAVORATRICI TOSCANE I SETTORI PIÙ PERICOLOSI PER LE DONNE: INDUSTRIA TESSILE, CONCIARIA, ALIMENTARE  
 
 Firenze, 7 settembre 2010 - La stesura di linee guida per la prevenzione, la valutazione e la rimozione dei rischi in ottica di genere; l´elaborazione di moduli formativi per i responsabili della sicurezza, che tengano conto dei rischi di genere; e poi indagini conoscitive, osservatori di realtà locali, e anche un portale dedicato. Sono alcuni degli obiettivi individuati dal "Protocollo Regione Toscana-inail su Salute e sicurezza sul lavoro in ottica di genere", siglato stamani, per la Regione dall´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, per l´Inail dal direttore regionale toscano Aniello Spina, alla presenza del direttore generale dell´Inail Giuseppe Lucibello. Perché la differenza tra uomini e donne quanto a salute e sicurezza sul lavoro non si esaurisce certo nella gravidanza e nella maternità: ci sono rischi fisici, chimici, biologici, psicologici, che sono diversi per uomini e donne che lavorano, anche nello stesso settore. Per le lavoratrici, i settori più a rischio sono l´industria tessile, quella conciaria, quella alimentare, mentre per gli uomini il pericolo viene soprattutto dalle costruzioni, dai trasporti, dall´industria dei metalli. Dai flussi informativi Inail-ispesl-regioni 2006-2008 risulta che gli infortuni accaduti alle donne sono stati più numerosi rispetto a quelli dei colleghi maschi nei settori: sanità (6.345 alle donne, 1.686 agli uomini); pubblica amministrazione (2.916 donne, 2.106 uomini); intermediazione finanziaria (596 donne, 511 uomini); istruzione (297 donne, 153 uomini). Le malattie professionali piùfrequenti tra le donne: tendiniti, dermatiti ed eczemi, affezioni dei muscoli. Tra gli uomini, invece, ipoacusia, dermatiti, malattie dei tendini. «Questo progetto - dice l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - nasce dalla volontà di colmare una lacuna. Le riflessioni sulla diversità di genere nelle politiche di sicurezza sul lavoro sono purtroppo in fase preliminare, e infatti, mentre dal 2005 assistiamo a una diminuzione sostanziale delle malattie professionali e degli infortuni per la componente maschile, per quanto riguarda gli infortuni delle lavoratrici la riduzione è iniziata solo nel 2008, e sta procedendo a un ritmo più contenuto. La Regione Toscana è consapevole di questo ritardo, e si impegna affinché questo protocollo sia uno strumento efficace per la comprnesione del fenomeno e la definizione di strumenti adeguati per la prevenzione». Nel protocollo si fa riferimento a una migliore progettazione dei luoghi e delle postazioni di lavoro, a una diversa organizzazione del lavoro, a un adattamento delle attrezzature; all´ergonomia dei posti di lavoro; alla necessità di individuare i rischi emergenti, legati alle innovazioni tecniche e alle evoluzioni sociali che comportano un increment o di stress e depressione; agli episodi di mobbing, intimidazioni, molestie, violenze. «Il mondo del lavoro - osserva il direttore regionale dell´Inail Aniello Spina - è connotato da una presenza sempre più forte delle donne, e per quanto riguarda gli ambiti della salute e della sicurezza è ancora da comprendere in che cosa si traduca realmente l´appartenenza di genere. Questo progetto, che coinvolgerà direttamente molte donne lavoratrici in diversi ambiti produttivi del tessuto economico toscano, si connota, dunque, per un´ottica innovativa e ricca di potenzialità che lo rende sicuramente ´esportabile´ anche nel resto del paese". La collaborazione tra Regione Toscana e Inail sul fronte della salute e della sicurezza dei lavoratori si è concretizzata in questi anni in numerosi progetti: tra gli altri, il progetto "Safety Manager", per la formazione di ingegneri esperti in sicurezza da inserire nelle aziende; quello per l´attuazione di sistemi di gestione della sicurezza nel distretto industriale della concia; la campagna di comunicazione sociale "Per me la sicurezza è..."; il progetto per la sicurezza e salute nel comparto agricolo-forestale; oltre a una serie di progetti territoriali sviluppati a Massa Carrara, Lucca, Livorno, Pisa.  
   
   
TK-AST; REGIONE UMBRIA, PROVINCIA E COMUNE TERNI “DA INCONTRO ODIERNO SUFFICIENTI RASSICURAZIONI SU FUTURO, RESTA ALTA ATTENZIONE ISTITUZIONI”  
 
Perugia, 7 settembre 2010 – “L’esito dell’incontro di oggi fra l’amministratore delegato della Tk-ast Harald Espehnahn e le organizzazioni sindacali ci pare dia sufficienti rassicurazioni in merito alle prospettive del sito produttivo ternano”. È quanto sottolineano, in una nota congiunta di ieri, l’assessore all’Economia della Regione Umbria, Gianluca Rossi, il presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. “L’intenzione della direzione aziendale – affermano - di ribadire la strategicità della produzione dell’acciaio inox come ‘core business’ della Tk-ast, rinnovando l’impegno anche sul versante della commercializzazione del prodotto, è una strategia condivisibile e coerente per affrontare la crisi economico-finanziaria, che permette di salvaguardare la produzione industriale e i livelli occupazionali”. “La Regione Umbria, in sintonia con gli altri Enti locali – concludono - continuerà a monitorare con attenzione l’evoluzione della situazione alla Tk-ast, considerata l’importanza che ricopre per la vita economica e sociale della nostra regione, consapevoli che le vicende che la riguardano hanno nella dimensione internazionale ed europea il giusto livello di confronto”.  
   
   
POTENZA - LO SVILUPPO E LA PROMOZIONE DELLE RETI DI IMPRESA  
 
Potenza, 7 settembre 2010 - Andare oltre il concetto di Distretto per sperimentare modalità aggregative in grado di far “pensare in grande” le imprese e permettere di rispondere alla crisi in atto attraverso l’apertura di nuovi e più allettanti scenari: è da questo proposito che nasce il Bando per progetti pilota “Promozione e sviluppo di reti di impresa”, promosso e cofinanziato al 50% dalla Camera di Commercio di Potenza e dalla Regione Basilicata per 150.000 euro. “L’innovazione non è solo legata ai processi produttivi ma anche alle modalità di concepire le misure atte a creare un ambiente più favorevole agli investimenti, alla crescita e alla competitività del sistema produttivo – spiega il presidente della Cciaa potentina, Pasquale Lamorte -. La formula del Bando sulle reti di impresa è un invito a superare una barriera reale, oggettiva: le imprese del nostro territorio sono straordinarie ma troppo piccole, troppo resistenti alle spinte aggregative e per questo sofferenti di nanismo. Lo scenario che si apre davanti permette di superare questa criticità”. Destinatari delle agevolazioni saranno i raggruppamenti di imprese costituiti o da costituire con forma di “Contratto di Rete”. Le imprese aderenti al Contratto devono essere almeno tre, in maggioranza Pmi e con sede legale e/o operativa nella provincia di Potenza. I contributi sono nell’ordine del 50% delle spese ammissibili per progetti di Contratti di rete da promuovere e stipulare (contributo massimo erogabile € 25.000); realizzazione di attività programmate di Contratti di rete già costituiti e iscritti nel Registro delle Imprese (€ 50.000); progetti integrati di Contratti di rete da promuovere e stipulare e successiva fase di realizzazione delle attività programmate (€ 50.000). Il contributo sarà liquidato a conclusione delle attività programmate a fronte di una relazione sui risultati complessivamente raggiunti dalla Rete ed in particolare di quelli sostenuti dall’agevolazione. Tra le tipologie di spesa ammesse ci sono: consulenza e definizione del piano di fattibilità economica, tecnica e finanziaria del Contratto di Rete; formazione e/o aggiornamento del personale; acquisto di attrezzature, impianti, macchinari, sistemi informatici, software, brevetti e marchi registrati, certificazioni di origine e di qualità; spese notarili per la costituzione del Contratto di rete. Il Bando stabilisce anche una forma di premialità per progetti rispondenti a diversi parametri tra cui: l’appartenenza delle imprese aderenti al contratto di rete alla stessa filiera produttiva e/o commerciale, l’appartenenza ad un distretto produttivo riconosciuto dalla Regione Basilicata, la creazione di nuova occupazione. Scadenza domande 30 ottobre 2010. Bando e modulistica saranno scaricabili dai siti www.Pz.camcom.it  e www.Basilicatanet.it    
   
   
IN ARRIVO OLTRE 1,2 MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE VENEZIANE  
 
Venezia, 7 settembre 2010 - Sarà di oltre 1,2 milioni di euro la somma messa a disposizione dal nuovo bando per contributi ad attività imprenditoriali per le imprese veneziane che il Settore Attività produttive del Comune di Venezia sta predisponendo. Il bando sarà pubblicato a fine settembre sul sito internet del Comune www.Comune.venezia.it/  entro dicembre saranno selezionati i progetti che potranno beneficiare di contributi in conto capitale e finanziamenti a tasso agevolato. Il Comune di Venezia ha voluto, data l´attuale fase economica caratterizzata da una profonda crisi congiunturale che coinvolge l´intera struttura produttiva della città, impegnare immediatamente tutte le risorse disponibili a valere sui fondi stanziati ex Legge 266/1997 - D.m. 267/2004 (la cosiddetta "Legge Bersani"), per favorire il rilancio delle attività produttive veneziane. Il bando, già concordato con un atto di indirizzo della Giunta comunale, concederà agevolazioni finanziarie a sostegno di progetti di sviluppo che possano favorire una generale rivitalizzazione economica della città e di attività imprenditoriali localizzate in aree di sofferenza economica.  
   
   
EX CARTIERA DI ARBATAX, SIGLATO L´ACCORDO PER L´UTILIZZO DEGLI ULTIMI DUE LAVORATORI  
 
Cagliari, 7 Settembre 2010 - La firma dell’accordo siglato tra la Regione e i Comuni di Tertenia e Lotzorai permette all’Assessorato del Lavoro di chiudere il percorso di reinserimento occupazionale gli ultimi due lavoratori della ex Cartiera di Arbatax, i quali saranno utilizzati dai due enti locali ogliastrini sino al prossimo 31 dicembre. Secondo l’ormai consolidata procedura, i due lavoratori sono stati inseriti all’interno dei progetti presentati dai Comuni e approvati da Regione e Provincia, e avranno così la possibilità di percepire mille euro lordi anziché le poche centinaia di euro previste dalla mobilità in deroga.  
   
   
MAERSK, SIGLATO IERI ACCORDO DI CASSA IN DEROGA PER 19 LAVORATORI  
 
Genova, 7 Settembre 2010 È stato siglato ieri in Regione Liguria l´accordo per la cassa integrazione in deroga di 19 lavoratori della Maesk alla presenza dell´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, dell´amministratore delegato Todd Pigeon, del responsabile del personale, Lorenzo Piatti e delle organizzazioni sindacali. Il percorso di cassa integrazione in deroga durerà 12 mesi e prenderà il via il 4 ottobre per concludersi il 3 ottobre del 2011. "Il nostro obiettivo – ha sottolineato l´assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco – è quello di evitare il licenziamento dei lavoratori, attraverso lo strumento della cassa in deroga e il loro allontanamento definitivo dal lavoro, in attesa che con la ripresa dei traffici i lavoratori possano essere riassorbiti". Apprezzamento alla disponibilità della Regione Liguria per la soluzione individuata è giunto sia dal management Maersk che dalle organizzazioni sindacali che hanno sottolineato come "l´intervento regionale sia servito per ridare dignità ai lavoratori dipendenti dell´agenzia marittima di Genova attualmente in crisi, sprovvisti di ammortizzatori ordinari che in questo modo possono usufruire di una base concreta di sostentamento, con l´auspicio che finito il momento di crisi si possa tornare a parlare nuova occupazione". Nel corso dell´incontro per la firma dell´accordo l´amministratore delegato Todd Pigeon ha ribadito l´intenzione di Maersk di "continuare a puntare sulla sua presenza a Genova superando le attuali difficoltà del settore". Sulla base dell´accordo i 19 dipendenti messi in cassa in deroga potranno anche essere ridotti e reintegrati in caso di pensionamento di dipendenti a tempo indeterminato. Si tratta della seconda richiesta di cassa in deroga presentata dall´azienda dopo la prima risalente al 2009 e riguardante 13 lavoratori.