Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Luglio 2012
UE: PASSERA INCONTRA OETTINGER SU AGENDA ENERGETICA UE  
 
Roma, 17 luglio 2012 – I principali temi dell’agenda energetica europea sono stati al centro dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio al dicastero di via Veneto tra il ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera e il Commissario europeo all’Energia, Gunther Oettinger. In particolare, lo scambio di vedute è stato l’occasione per focalizzare la riflessione sulla Strategia energetica nazionale e, principalmente, su come incardinare gli obiettivi italiani in un quadro complessivo europeo di medio lungo periodo. Passera si è poi soffermato sul tema delle energie rinnovabili: il ministro ha confermato al titolare europeo all’Energia come l’impegno italiano al raggiungimento degli obiettivi 2020 sia irreversibile e concreto. Quanto al tema del possibile finanziamento europeo per le infrastrutture energetiche, Passera e Oettinger si sono trovati d’accordo nel definire criteri che favoriscano lo sviluppo di opere che abbiano un interesse strategico a livello comunitario. Stessa condivisione c’è stata inoltre sulla difficile situazione in cui versa il comparto della raffinazione europea: si è parlato in particolare della necessità di una profonda ristrutturazione del settore che tuttavia avvenga preservando competenze e asset strategici. Infine, per quanto riguarda il corridoio Sud, Passera ha sottolineato l’importanza dell’Italia come hub cruciale per favorire l’ingresso di gas dal Sud verso tutta l’Europa.  
   
   
PROGETTO INGRID: IN PUGLIA ENTRO IL 2016 UNA CENTRALE INNOVATIVA A IDROGENO SARÀ COSTRUITO IN PUGLIA UN IMPIANTO INNOVATIVO DI PRODUZIONE E STOCCAGGIO DI ENERGIA DA IDROGENO DA 39 MWH, GRAZIE AL PROGETTO INGRID, COFINANZIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA E PROPOSTO DA SETTE PARTNER EUROPEI E UNO CANADESE. A BARI IL 17 E IL 18 LUGLIO LA PRIMA RIUNIONE DEI PARTNER.  
 
Bari, 17 luglio 2012 - Progettare e costruire in Puglia un impianto innovativo da 39 Mwh per lo stoccaggio di idrogeno e la distribuzione di energia attraverso la rete elettrica locale: è il cuore della proposta presentata da un consorzio di sette partner europei e uno canadese alla Commissione Europea ed approvata pochi giorni fa. Il Progetto si chiama Ingrid e si svilupperà nel corso di quattro anni; ha un valore complessivo di 24 milioni di euro e ha ricevuto un cofinanziamento di quasi 14 milioni dalla Commissione Europea, che lo ha considerato di importanza strategica, nell’ambito del 7° Programma Quadro della Ricerca. Gli otto membri del consorzio che gestirà Ingrid sono l’Arti, l’Agenzia della Regione Puglia per la tecnologia e l’innovazione, Enel Distribuzione (la più grande società di distribuzione elettrica italiana), Engineering Ingegneria Informatica (il partner capofila, italiano), Rse-ricerca sul Sistema Energetico (Italia),tecna-fundacion Tecnalia Research & Innovation (Spagna), Hydrogenics Corporation (la compagnia canadese che sviluppa e costruisce sistemi di generazione dell’idrogeno), Hydrogenics (Belgio), Mcphy Energy Sa (Francia). Il 17 ed il 18 luglio a Bari i partner si incontrano per avviare le attività di progetto. Ingrid prevede la progettazione e la costruzione in Puglia di un impianto di stoccaggio che utilizzerà le tecnologie di stoccaggio allo stato solido dell’idrogeno della Mcphy combinate con quelle di elettrolisi della Hydrogenics e con i sistemi di alimentazione a celle di combustibile. La scelta della Puglia quale territorio che ospiterà l’impianto è stata determinata dal grande impulso che il governo regionale ha dato allo sviluppo delle energie rinnovabili negli ultimi anni: qui, infatti, sono attualmente installati impianti di produzione di energia solare, eolica e a biomasse per una potenza complessiva di oltre 3.500 Mw. Grazie all’innovativo sistema di conservazione dell’idrogeno allo stato solido, l’impianto pugliese consentirà di bilanciare il carico sulla rete elettrica locale dell’energia prodotta, evitando fenomeni di congestione a causa di picchi produttivi. Lo stoccaggio dell’idrogeno allo stato solido ne agevolerà anche il trasporto.  
   
   
PROGRAMMA PER IL RICORSO A FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI. MARCHE: NESSUN TAGLIO AGLI INCENTIVI FOTOVOLTAICI NELLE SCUOLE  
 
 Ancona, 17 luglio 2012 - Le agevolazioni previste dal Quarto conto energia continueranno ad applicarsi agli impianti realizzati sugli edifici pubblici. Di conseguenza, i venti impianti fotovoltaici in corso di realizzazione nelle scuole delle Marche potranno beneficiare delle condizioni più favorevoli: a regime, produrranno circa 1 milione di kWh (1 Gwh) di energia elettrica all’anno e consentiranno risparmi sulle bollette nell’ordine di 150.000 euro annui. Lo comunica l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Canzian, dopo che è stato accolto un emendamento il quale prevede che il Quarto Conto Energia, continui ad applicarsi ”agli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche, che entrano in esercizio entro il 31/12/2012.” La Regione Marche si è fortemente impegnata in sede di Conferenza Stato Regioni per ottenere l’approvazione di emendamenti che mettessero gli interventi promossi dalle pubbliche amministrazioni al riparo dai paventati tagli alle “convenienze” dell’operazione . Le anticipazioni circolate nei mesi scorsi sui contenuti del Quinto Conto Energia (riduzione delle tariffe incentivanti, complicazioni nella gestione tecnico burocratica delle “officine elettriche”, come sono definiti tali impianti) avevano creato un clima di incertezza che rischiava di compromettere l’attuazione del programma avviato dalla Regione Marche nel 2011 per l’installazione di impianti fotovoltaici nelle scuole e finanziato con 2,5 milioni di euro. Grazie al meccanismo di scambio sul posto dell’energia, consentirà l’azzeramento delle rispettive bollette Enel e l’acquisizione delle tariffe incentivanti previste dal Iv Conto energia, da destinare ad ulteriori interventi a favore degli edifici scolastici.  
   
   
MILANO: PROTOCOLLO DI KYOTO. PANNELLI SOLARI E IMPIANTI AD EFFICIENZA ENERGETICA PER RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS SERRA GLI INTERVENTI, FINANZIATI DAL MINISTERO DELL’AMBIENTE, RIGUARDANO UNO STABILE RESIDENZIALE ERP IN ZONA AFFORI E UNA SCUOLA IN PIAZZA AXUM  
 
Milano, 17 luglio 2012 - Il Comune punta sulla riduzione delle emissioni di gas serra, nel rispetto del Protocollo di Kyoto. La Giunta ha infatti deciso di realizzare due interventi su edifici pubblici che verranno finanziati grazie al fondo rotativo del Ministero dell’Ambiente. I progetti riguardano l’isolamento termico delle pareti esterne e la copertura dello stabile residenziale Erp di via Sestini 49 (zona Affori) e l’installazione di un impianto solare termico nell’ambito della ricostruzione dell’edificio scolastico di piazza Axum 5. Il costo complessivo dei progetti ammonta a 730.000 euro, di cui 717.000 per il progetto di via Sestini e 13.000 euro per il per il pannello solare nella scuola di piazza Axum. Il contributo richiesto dal Comune è di 657.000 euro, pari al 90% del totale come previsto per i soggetti pubblici, e rientra nei finanziamenti ministeriali agevolati per l’installazione di impianti per l’incremento dell’efficienza negli usi finali dell’energia. I due interventi decisi dal Comune rientrano nel Piano di Sviluppo 2011-2016, che si pone come obiettivo la realizzazione di un piano di sviluppo dei lavori pubblici all’insegna della sostenibilità ambientale, ponendo una forte attenzione proprio alle prestazioni ambientali degli edifici esistenti e delle nuove costruzioni e tramite la realizzazione di proposte di contenimento delle emissioni di gas climalteranti.  
   
   
IDROELETTRICO, LOMBARDIA: TERRITORI CONTINO DI PIÙ SÌ A ENERGIA PULITA E COMPENSAZIONI AMBIENTALI INAUGURATA LA CENTRALE RINNOVATA DI ENEL GREEN POWER  
 
Berzo Demo/Bs, 17 luglio 2012 - "La presenza di impianti idroelettrici deve tener conto anche dell´impatto ambientale che ha sulle popolazioni coinvolte e sui territori in cui questi sono collocati". E´ quanto ha detto il 13 luglio l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi, intervenendo alla cerimonia di fine-lavori di ammodernamento e potenziamento della centrale idroelettrica dell´Enel Green Power di Berzo-demo in Valsaviore. Spinta Alle Rinnovabili - "La Regione Lombardia - ha detto Raimondi - è da sempre favorevole a una diffusione crescente delle fonti rinnovabili, da cui si traggono notevoli benefici ambientali soprattutto in termini di risparmio di Co2. Ciò non toglie che anche le fonti rinnovabili hanno un loro impatto sul territorio in cui sono inserite". I Fondi Devono Rimanere Alle Regioni - "Da qui - ha spiegato l´assessore - la richiesta delle tre grandi regioni del Nord (Lombardia, Piemonte e Veneto) di modificare il Decreto Sviluppo, che introduce nuove procedure per la riassegnazione delle grandi concessioni idroelettriche scadute o in scadenza e che prevede, quale criterio prioritario per l´assegnazione, l´offerta economica a favore dello Stato, declassando così i criteri relativi al ruolo dei territori e delle Regioni, specialmente in termini di compensazioni. Infatti, così facendo, la produzione di energia idroelettrica, che vale almeno 4 miliardi di euro all´anno di ricavi e che avviene principalmente nelle regioni alpine, andrà a beneficio dello Stato, che farà cassa a danno delle Regioni che, ancora una volta - come già ricordato dai presidenti Roberto Formigoni, Roberto Cota e Luca Zaia "si vedranno costrette ad accettare la presenza di impianti invasivi e a subire lo sfruttamento della risorsa idrica senza vedersi riconoscere adeguate misure di compensazione". Più Energia Pulita - L´assessore ha poi apprezzato l´opera di innovazione e ammodernamento realizzata sulla centrale inaugurata, che produrrà più energia utilizzando la stessa quantità di acqua. "La risorsa idrica - ha commentato Raimondi - è per la Lombardia una risorsa capitale e gli investimenti in innovazione ed efficienza, nel settore idroelettrico, sono particolarmente ben visti, proprio perché ci permettono di contemperare sia l´aspetto energetico che quello ambientale". In particolare l´impianto è in grado di fornire una potenza efficiente complessiva di 6.600 Kw, una produzione media annua di 24.500 Mwh, pari al fabbisogno energetico di oltre 8.500 famiglie e di risparmiare all´ambiente l´emissione di 20.000 tonnellate di anidride carbonica (Co2) rispetto alla produzione di energia da combustibili fossili.  
   
   
ENERGIA - REGIONE SARDEGNA AL MISE PER OTTANA E PROGETTO CCS SULCIS  
 
Roma, 17 Luglio 2012 - Si è concluso il 13 luglio al Ministero dello Sviluppo Economico il confronto Regione-governo sulle questioni energetiche legate allo sviluppo delle iniziative industriali. Al centro del confronto le azioni per la salvaguardia e il rilancio del polo di Ottana. Da parte dell’esecutivo nazionale, della Giunta regionale, rappresentata dall’assessore Alessandra Zedda, Terna e dell’Autorità per l’Energia è stata compiuta un’analisi approfondita delle possibili opzioni e dei percorsi di transizione per il periodo 2012 e 2013, con particolare riguardo all’essenzialità della centrale. I lavori proseguiranno il 17 luglio con la partecipazione dell’azienda per esaminare con essa i possibili percorsi solutori. "Prosegue un dialogo positivo – ha commentato l’assessore Zedda - sulle azioni dirette a salvaguardare la realtà esistente e allo stesso tempo ad aprire nuovi scenari idonei a garantire nuova occupazione per il futuro". Il confronto al Mise ha toccato anche il tema della costruzione dell’irrinunciabile esigenza di realizzare la nuova centrale “quinto gruppo” di Fiume Santo ad opera del gruppo Eon e il progetto Ccs per il Sulcis. Nelle more delle decisioni della Commissione Europea, attese per il 27 Luglio la Regione ha rimarcato la validità strategica del progetto e la necessità di promuoverlo sia come soluzione infrastrutturale sia per sviluppo territorio ma anche per gli importanti risvolti che esso presenza in materia di innovazione e ricerca. L’assessore ha rappresentato la necessità di una risposta in tempi rapidi al fine di poter avviare al più presto le procedure di gara pubblici per l’affidamento del bando internazionale. A tale riguardo, commentando gli esiti dell’incontro, il presidente ha sottolineato: “La costruzione e la maturazione di posizioni condivise su questi obiettivi - ha commentato Cappellacci - rappresentano un passo in avanti per la costruzione di un sistema energetico regionale con elevati livelli di affidabilità e sicurezza, funzionali allo sviluppo del territorio".  
   
   
IDRICO: ABRUZZO, PRESTO ATTIVAZIONE CENTRALE DI RAIANO  
 
 Pescara, 17 luglio 2012 - Si è svolto negli uffici della Direzione Politiche Agricole, un incontro per l´attivazione definitiva della Centrale idroelettrica del Comune di Raiano. Alla riunione, presieduta e convocata dall´assessore, Mauro Febbo, erano presenti l´assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, il direttore, Pierluigi Caputi, e il presidente del Consorzio di Bonifica Interno, Marco Iacobucci. "Abbiamo tutte le certificazioni e le autorizzazioni necessarie per chiudere una storia lunga 10 anni - ha dichiarato Febbo - e quindi sarà possibile arrivare all´attivazione definitiva della Centrale. Sentirò nelle prossime ore il dirigente Sorgi affinché aggiorni lo Studio presentato dalla Regione e che autorizzi l´immediata attivazione della Centrale". "Il blocco deriva dalla sopraggiunta impossibilità di autorizzare la derivazione di acqua ad uso idroelettrico ma che siamo riusciti a superare grazie alle modifiche apportate allo Studio presentato dalla Regione Abruzzo in materia di risorse idriche", ha quindi spiegato l´assessore Di Paolo. "Oggi siamo pronti a recepire l´ultimo aggiornamento del direttore, Sorgi per attivare entro il 30 settembre la centrale di Raiano". "Ho voluto questo incontro - aggiunge Febbo ? poiché, dopo aver ottenuto i pareri favorevoli sia delle associazioni ambientaliste sia degli enti locali, è giunto il momento che la Regione Abruzzo con senso di responsabilità e concretezza autorizzi la messa in funzione di questa centrale, risorsa importate sia per il territorio di quella vallata sia per il Consorzio di Bonifica, poiché a regime produrrà circa 300.000 euro di introiti che in questi tempi magri non possono che fare solo del bene alle casse dell´Ente".  
   
   
MILANO, CASE POPOLARI: ASSEGNAZIONI PIÙ RAPIDE CON LA CONSEGNA DEGLI ALLOGGI NELLO ‘STATO DI FATTO’. AGLI INQUILINI LA POSSIBILITÀ DI REALIZZARE PICCOLI INTERVENTI IN ALLOGGI PERFETTAMENTE ABITABILI. COSÌ ASSEGNAZIONI PIÙ VELOCI SOPRATTUTTO PER FAMIGLIE NUMEROSE  
 
Milano, 17 luglio 2012 - Per ampliare l’offerta abitativa e ridurre i tempi di consegna delle chiavi, d’ora in poi sarà possibile proporre alle famiglie che sono in lista d’attesa l’assegnazione degli alloggi popolari nello ‘stato di fatto’. Ovvero alloggi, già perfettamente abitabili, ma in cui si rende necessario effettuare lavori minimi di sistemazione. Lavori che potranno essere eseguiti direttamente dagli assegnatari. Lo ha deciso l’assessore alla Casa e Demanio Lucia Castellano, che il 13 luglio ha informato la Giunta comunale del provvedimento. “Stiamo lavorando per aumentare l’offerta abitativa – spiega l’assessore Castellano – e dare risposte concrete alle famiglie in un momento di crisi e difficoltà per molti. Finora molte assegnazioni erano paralizzate da lunghi tempi di attesa per la ristrutturazione e dalla scarsità di risorse finanziarie. Ora invece daremo agli inquilini che sono in lista d’attesa la possibilità di scelta: attendere o entrare subito nell’appartamento e provvedere autonomamente a piccoli lavori di sistemazione. Un’opportunità preziosa, che spesso gli inquilini ci hanno chiesto, soprattutto per gli alloggi medio-grandi che sono già in buono stato e sono destinati alle famiglie numerose”. I lavori che potranno essere eseguiti dagli assegnatari non riguarderanno in alcun modo gli impianti di luce e gas e le relative certificazioni che, nel rispetto delle leggi sulla sicurezza, dovranno già essere garantiti al momento della consegna dell’appartamento. Gli interventi potrebbero riguardare, ad esempio, l’imbiancatura di una stanza o la sistemazione di un infisso. “Per ampliare la disponibilità di alloggi – aggiunge l’assessore Castellano – stiamo lavorando alacremente sulle ristrutturazioni e, nell’ultimo anno, abbiamo raddoppiato il numero degli appartamenti finiti, passando da una media di 11 alloggi al mese nel 2010 a 20 alloggi da giugno 2011 ad oggi. E dopo l’estate aggiudicheremo un appalto da 5 milioni di euro, che ci consentirà di andare avanti e potenziare ulteriormente gli interventi”. Sono 242 le ristrutturazioni eseguite dal Comune da giugno 2011 a giugno 2012. A queste si aggiungono i 228 alloggi comunali ristrutturati da Aler. Per un totale, quindi, di 470 appartamenti ristrutturati in un anno. È di recente approvazione un altro importante provvedimento, in accordo con la Regione Lombardia, per l’assegnazione di alloggi ‘difficili’ in quanto troppo piccoli per le famiglie numerose o disagevoli per anziani e disabili poiché dislocati ai piani alti in stabili senza ascensore. Sono già stati individuati soggetti interessati nelle liste d’attesa, come single, divorziati o giovani coppie. E nei prossimi mesi saranno firmati i primi contratti.  
   
   
ROMA CAPITALE, IMU: IL RESOCONTO DELL’ACCONTO DI GIUGNO VERSATI DAI ROMANI 773.670.239 EURO, A ROMA CAPITALE 492,9 MLN DI EURO  
 
 Roma, 17 luglio 2012 - In base alla rendicontazione fornita alla data del 10 luglio dall’Agenzia delle Entrate, relativamente ai versamenti Imu, è possibile fornire un resoconto dell’andamento dell’entrata per quanto riguarda l’acconto di giugno. I contribuenti romani che hanno effettuato i versamenti Imu risultano essere 1.281.623, di cui 1.246.984 persone fisiche e 34.639 persone giuridiche. Questi dati sono sostanzialmente in linea con le risultanze storiche dei versamenti Ici dell’anno 2007, ultimo anno di tassazione dell’abitazione principale. Il gettito complessivo per Roma Capitale ammonta a 492,9 milioni di euro ripartiti come segue: abitazione principale e relative pertinenze (due rate) 182.961.674; abitazione principale e relative pertinenze (tre rate) 18.219.942; fabbricati rurali a uso strumentale 157.241; terreni agricoli incolti 1.313.107; aree fabbricabili 7.784.066; altri fabbricati 282.452.986. Il gettito complessivo per lo Stato ammonta invece a 280.781.964 euro, per un totale versato dai cittadini romani pari a 773.679.239 euro. «Questi dati dimostrano ancora una volta quanto sia falsa l’accusa di “Roma ladrona” perché i romani contribuiscono percentualmente più di ogni altra città al gettito complessivo dell’Imu che, lo ricordo, per quanto riguarda l’aliquota base, va integralmente nelle casse dello Stato. Infatti, alla quota che viene direttamente devoluta alla fiscalità generale dello Stato deve essere aggiunta anche tutta la parte formalmente incassata dal Comune, perché questa è solo una parziale compensazione dei tagli ai trasferimenti statali che sono stati precedentemente determinati dalle manovre governative». È quanto afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Va sottolineato che Roma sconta una forte sperequazione del carico fiscale rispetto alle altre città, in quanto storicamente la Capitale ha le più alte tariffe di estimo d’Italia, che si uniscono ai nuovi moltiplicatori stabiliti dalla normativa sull’Imu. Abbiamo sollecitato il Governo – spiega il Sindaco - a un intervento legislativo per correggere queste anomalie, mentre la Giunta ha previsto, nel bilancio che deve essere approvato, nuove agevolazioni per le cooperative abitative a proprietà indivisa, per gli anziani e per gli invalidi che risiedono in case di cura, e per i fabbricati rurali. È necessario infine – conclude Alemanno - che venga presto tradotta in legge le richiesta avanzata dall’Anci di attribuire tutto il gettito dell’Imu ai Comuni, unitamente a una totale autonomia nel determinare le diverse dorme di agevolazione. Questo permetterebbe, già dal prossimo anno, di ridurre il carico complessivo di questa tassa che sta diventando il più odioso fra i tanti balzelli che gli italiani devono pagare».  
   
   
IMU. CORTINA: 1000 EURO A CHI AFFITTA A RESIDENTI. ZAIA: GIUSTO INVESTIRE SUI CORTINESI  
 
Venezia, 17 luglio 2012 - “Mi pare che la strada scelta dal comune di Cortina per l’applicazione dell’Imu sia quella giusta e voglia dire soprattutto investire sui cortinesi. La trovo in grande sintonia con quanto stiamo portando avanti anche a livello regionale e cioè prima i veneti, che rappresentano il nostro capitale più importante”. E’ il commento del presidente della Regione Luca Zaia a quanto annunciato il 13 luglio dal sindaco di Cortina Andrea Franceschi sulle modalità con cui intende applicare l´Imu per il 2012, dopo la diffusione delle linee guida del ministero per la predisposizione delle delibere comunali riguardanti l´imposta. Il sindaco ha reso noto che il comune applicherà il due per mille per la prima casa (con detrazione di 200 euro e deduzione di 50 euro per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni) e il massimo possibile (il 10,6 per mille) per le seconde case. Ma il presidente Zaia sottolinea con particolare interesse la previsione di un contributo di mille euro annui ad ogni proprietario di appartamento che lo affitti a residenti. “E’ un segnale coraggioso – aggiunge Zaia – che ritengo vada nella direzione di favorire la permanenza della popolazione locale sul territorio, senza farsi condizionare dalla presenza – per quanto importante – di chi viene da fuori e il territorio non lo vive in prima persona tutto l’anno. Lo collego, positivamente, anche ad altre recenti affermazioni del sindaco sulla necessità per Cortina di ripartire dalla sua vera ricchezza che è il territorio. Concordo quindi con Franceschi: accoglienza e ospitalità per tutti, ma il primo pensiero deve essere per i residenti”.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA, ALLE IMPRESE MUTUI CON AGEVOLAZIONI PER FAVORIRE LA RIPRESA  
 
Bologna, 17 luglio 2012 - Un’impresa delle aree colpite dal sisma può ottenere credito fino a 3 milioni e 125 mila euro, pagando su quel finanziamento - grazie all’intervento pubblico - un tasso di interesse indicativamente non superiore all’euribor. È questo quanto emerso questa mattina, a Bologna in viale Aldo, durante l’incontro con banche e consorzi fidi il quale ha consentito di superare letture parziali ed assumere un orientamento unitario per la completa applicazione dell´accordo, siglato nelle scorse settimane, con il sistema bancario regionale. I soggetti finanziabili sono le Pmi, le grandi imprese ed i professionisti di tutti i settori dei Comuni terremotati: gli interventi relativi ai finanziamenti previsti devono essere conclusi entro due anni dall’ammissione al contributo.  
   
   
FVG, LAVORI PUBBLICI: ILLUSTRATI A RICCARDI LAVORI CASTELLO DI RAGOGNA  
 
Ragogna, 17 luglio 2012 - Sono stati presentati il 14 luglio a Ragogna all´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi gli ultimi lavori di recupero del castello di San Pietro di Ragogna, l´antico "Castrum Reuniae" già ricordato nel Vi secolo da Venanzio Fortunato e da Paolo Diacono nella sua "Historia Langobardorum". Un´opera di recupero del vecchio castello dei conti di Ragogna, dopo l´importante restauro degli anni ´90 a cura di Regione e Provincia di Udine, che lo ripropone con l´"abito" che il maniero aveva assunto nel Xvii secolo (dopo il terremoto del 1511 e l´incendio del 1560) e soprattutto dopo i tanti danni subiti dalla fortificazione a seguito del sisma del maggio 1976, che fece crollare il mastio e parte della cinta muraria. I lavori al castello, come è stato illustrato dal sindaco di Ragogna Mirco Daffarra, nonché dai progettisti Roberto Raccanello e Livio Fantoni, hanno riguardato il recupero delle mura esterne, la realizzazione dei camminamenti lignei di ronda lungo le mura ed il rifacimento della strada di accesso, coinvolgendo imprese edili di San Daniele del Friuli, Rive d´Arcano ed Attimis. Il castello di Ragogna, inteso come nuovo e prestigioso "contenitore culturale", nei disegni della Giunta comunale, ha spiegato Daffarra, vuole diventare - andando anche ad ospitare a breve una sala espositivo-didattica dedicata all´ambiente del Tagliamento - il punto di riferimento delle iniziative del Comune e di questa parte del Friuli. "Un castello ed un luogo - ha sottolineato l´assessore regionale Riccardi manifestando l´apprezzamento del Governo del Friuli Venezia Giulia - che debbono divenire patrimonio collettivo, a servizio della terra friulana e delle giovani generazioni, che debbono aiutarci a riscoprire le nostre radici e la nostra cultura". "Una felice scoperta" il restaurato castello di Ragogna, ha dunque affermato Riccardi, che va a coniugarsi con i prossimi lavori previsti al castello di Gemona e, probabilmente già quest´anno, a quelli al castello di Colloredo di Monte Albano, per il quale, ha confermato l´assessore regionale, a breve sarà stipulato il contratto di avvio lavori. Il restauro ed il risanamento delle mura si è sviluppato in tre successivi lotti (dal 2007 ad oggi) per complessivi 450 mila euro, mentre la messa in sicurezza della strada che porta al castello ed alla vicina pieve di San Pietro ha comportato una spesa di 150 mila euro. Di minore entità (80 mila euro) i lavori per i camminamenti e l´arredo esterno del castello - sulla base di una ricerca storica compiuta dal prof.Maurizio d´Arcano Grattoni, dell´Università di Udine - ricostruiti nell´intento di ricreare gli apparati difensivi di una tipica architettura castellana dell´area, che evidentemente nel 1365 non servirono a Giovannino di Ragogna ad evitare l´espugnazione del maniero da parte del patriarca d´Aquileia e che vide i conti trasferirsi a Torre di Pordenone. A breve, come ha ricordato il vicesindaco Alma Concil, saranno ultimati ulteriori piccoli lavori, quali il consolidamento di una parete rocciosa, il completamento di uno scavo archeologico e la realizzazione di un accesso secondario al pianoro sovrastante le mura, mentre, entro la primavera 2013, sarà tra l´altro realizzato il nuovo parcheggio sottostante il castello ed in previsione anche un "parco botanico", da cui sviluppare tutte le iniziative escursionistiche dell´area, ha osservato il sindaco Daffarra. L´inaugurazione dei lavori, come ha indicato l´assessore al Turismo Marco Pascoli, ha aperto di fatto la manifestazione "Festival in Castello" promossa dal Comune di Ragogna con la collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia, di Pro loco Ragogna, Gruppo storico Friuli Collinare, Associazione Ragogna aiuta Ragogna, Comunità collinare del Friuli e Gruppo archeonaturalistico "Reunia" (il nome latino della casata), che si svilupperà con numerosi eventi tra luglio, settembre ed ottobre centrati sul ed al castello (visite, mostre, concerti), al Museo della Grande Guerra ed al locale Museo civico. Alla cerimonia sono intervenuti il consigliere regionale Enio Agnola ed il presidente del Consorzio castelli Fvg Sergio Gelmi di Caporiacco.  
   
   
PPR, CAPPELLACCI: RIAFFERMARE PRINCIPIO CHE IL PAESAGGIO È PATRIMONIO DI TUTTI I SARDI  
 
Cagliari, 17 Luglio 2012 - "Dobbiamo riaffermare il principio che il paesaggio é patrimonio di tutti i Sardi". Così il presidente della regione, Ugo Cappellacci, ha introdotto in Consiglio Regionale l´illustrazione delle linee guida del nuovo Piano Paesaggistico Regionale. Al centro dell´intervento del presidente la necessità di salvaguardare e valorizzare la storia e l´identità dell´isola e del popolo sardo, che deve essere un motore di sviluppo e di crescita, nel rispetto dei valori, della bellezza e dell´unicità della terra sarda. "Questo obiettivo alto - ha aggiunto Cappellacci - deve essere fonte di coesione e non di divisione, perché stiamo parlando del bene più prezioso che abbiamo: il territorio dell’Isola di Sardegna. Su questo dobbiamo costruire la nostra crescita e lo sviluppo futuro, con l’ottica di guardare al bene delle generazioni future, ma anche al superamento di una crisi che, oggi, toglie speranza e visione del domani, soprattutto ai giovani che non riescono ad individuare e percorrere una prospettiva di vita coerente con le proprie aspettative e desideri. Tale fine - ha evidenziato il presidente - può essere perseguito attraverso la disposizione di regole efficaci e abbandonando un approccio statico. Il nuovo piano - prosegue il presidente - dovrà altresì tenere conto delle nuove politiche energetiche orientate alla green economy, alla protezione dell´ambiente in linea con gli orientamenti europei e con gli accordi stipulati dalla nota isola a livello comunitario. Il paesaggio dell’Isola è di tutti i sardi e in esso il popolo sardo si riconosce e si unisce. Dividerci su questo - ha concluso Cappellacci - significa non riuscire a capire e rispondere alla volontà del popolo sardo".  
   
   
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’EMIGRAZIONE SCRIVE A SINDACI PER AGEVOLAZIONI IMU DA PARTE UMBRI ALL’ESTERO  
 
Perugia, 17 luglio 2012 – Prendere in considerazione la possibilità di valutare, ai fini del calcolo della quota Imu, come "abitazione principale l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata". E’ quanto ha chiesto ai sindaci umbri il presidente del Consiglio regionale per l’Emigrazione, Fausto Galanello. Per quanto riguarda gli immobili ad uso abitativo, vengono operate aliquote diverse per il calcolo della tassa dovuta a seconda se trattasi di "abitazione principale", cioè quella di residenza, oppure di altri immobili (abitazioni diverse da quella dove si risiede). Tale legislazione prevede che i Comuni, chiamati a dotarsi di un proprio regolamento in merito, possano, nella sua stesura, considerare "direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata ". “Tale possibilità – ha spiegato Galanello - se inserita nei regolamenti comunali, porterebbe ad una sensibile diminuzione dell’importo dovuto per l’Imu dagli umbri residenti all’estero proprietari di un’abitazione in uno dei Comuni umbri, a condizione che essa risulti non locata. L’auspicio è che da parte dei sindaci umbri venga operata la scelta di riservare alle unità immobiliari in questione lo stesso trattamento previsto per l’abitazione principale, inserendo nei propri regolamenti una tale clausola agevolativa. La nuova Imu - scrive il presidente del Consiglio dell’Emigrazione – se calcolata sulla base delle aliquote previste per le abitazioni diverse da quella principale, può aggravare ulteriormente i costi di gestione delle case possedute in Umbria dai nostri immigrati, senza dimenticare l’obbligo, vigente in alcuni paesi esteri di denunciare tali immobili anche al fisco locale ai fini del pagamento della tassa patrimoniale. Un aumento significativo degli oneri fiscali, che si aggiungono a quelli gravosi di manutenzione di un immobile posseduto in Italia, può portare il proprietario a ipotizzarne la vendita. Inutile – prosegue - sottolineare l’impatto economico negativo che avrebbe tale evenienza, soprattutto nei comuni interessati in passato da forti fenomeni migratori. Occorre inoltre considerare, che queste case sono quasi sempre il frutto di un duro lavoro all’estero e dell’investimento in Umbria delle rimesse di generazioni di migranti che hanno inteso in tal modo, contribuire allo sviluppo economico e sociale della nostra regione. Oggi quelle case sono passate ai figli ed ai nipoti e rappresentano per essi l’ultimo legame con la terra di origine, la ‘loro abitazione principale’ in Umbria. Da valutare anche il rischio di una forte penalizzazione del turismo di ritorno e quello legato alla promozione indiretta del territorio umbro”.  
   
   
VIA LIBERA DALLA GIUNTA POLVERINI ALLA VARIANTE AL PIANO REGOLATORE DEL COMUNE DI RIETI, COMPLETANDO L´ITER AMMINISTRATIVO INIZIATO NEL 2002.  
 
 Roma, 17 luglio 2012 - L´intervento permetterà di pianificare in maniera più efficace e razionale lo sviluppo e la riqualificazione urbana della città, con particolare riguardo alle zone residenziali, alle frazioni, senza trascurare gli aspetti paesaggistici e ambientali. Tra gli interventi previsti inoltre il potenziamento del sistema viario con riferimento ai collegamenti ferroviari, la previsione di aree dedicate al verde pubblico, ai parcheggi, la realizzazione di poli urbani polifunzionali. "E´ un provvedimento importante - spiega la presidente Renata Polverini - che consentirà al Comune di Rieti, dopo tanti anni di attesa, di proseguire nella programmazione dello sviluppo urbano del proprio territorio. Uno strumento con il quale confermiamo la nostra attenzione, anche attraverso azioni amministrative e normative adeguate, per una seria e responsabile pianificazione di tutto il territorio regionale".  
   
   
STUDIO DI BANKITALIA: UMBRIA, MENO MUTUI PER ACQUISTO CASA A GIOVANI COPPIE QUADRIENNIO 2008–2011, CRISI COLPISCE FASCE DEBOLI  
 
Perugia, 17 luglio 2012 - "La crisi economica colpisce soprattutto chi ha meno e le banche continuano a fare profitti sulla pelle di chi ha bisogno, invece di essere motore per la ripresa". Lo sottolinea l´assessore regionale, Stefano Vinti, commentando in particolare "due degli aspetti che evidenziano la difficile congiuntura economica che stiamo attraversando e che emergono con chiarezza da un recente studio di Bankitalia". "Nell´effettuare un´analisi microeconomica della situazione delle famiglie italiane al tempo della crisi, la maggiore istituzione bancaria del Paese - sottolinea Vinti - rileva chiaramente come i mutui per l´acquisto per la casa, concessi dal 2008 al 2011, siano diminuiti di oltre il 20 per cento rispetto al quadriennio precedente. Una riduzione questa, che ha toccato in particolare le famiglie più giovani e quelle originarie di paesi non appartenenti all´Unione Europea". Per Vinti quindi, "accanto all´aumento del tasso di disoccupazione e al calo del potere di acquisto dei redditi, si è aggiunto anche un approccio più cauto da parte degli intermediari nella selezione dei destinatari dei mutui. In pratica, le banche invece di contribuire a sostenere le famiglie che si trovano maggiormente in difficoltà, stringono i cordoni della borsa, una politica che va a detrimento, soprattutto per i più giovani, del diritto alla casa e del ciclo dell´edilizia". Mentre nel quadriennio 2008 - 2011 il numero dei mutui stipulati da chi ha meno di 35 anni è diminuito di oltre il 30per cento rispetto al precedente, l´età media dei mutuatari aumenta da 37,8 a 38,8 anni. Chi ha risentito meno di questo andamento sono proprio i mutuatari con redditi elevati ed i mutui al di sopra dei 150 mila euro. "In definitiva - dice l´assessore - anche Bankitalia certifica che sta accadendo esattamente il contrario di quello che occorrerebbe fare. Da una lato il governo nazionale continua con una serie di misure recessive e deflative che si accompagnano al pareggio di bilancio in costituzione e al famigerato fiscal compact, dall´altro il sistema bancario, invece di svolgere una funzione pubblica di sostegno e di rilancio dell´economia, lucra sulla crisi economica a danno dei lavoratori e delle famiglie che ne stanno pagando i costi più alti". Per Vinti "il problema è che, continuando su questa strada, invece che uscire dalla crisi economica non faremo che aggravarne gli effetti con conseguenze drammatiche per l´intero stato sociale e la tenuta democratica del nostro Paese".  
   
   
IL SISTEMA CAMERALE A SOSTEGNO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE: STANZIATO UN MILIONE DI EURO PER LA PARTECIPAZIONE DELLE IMPRESE PIEMONTESI A MANIFESTAZIONI INTERNAZIONALI L’INIZIATIVA, CHE PARTIRÀ LUNEDÌ 23 LUGLIO, RIENTRA NEL PIANO STRATEGICO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL PIEMONTE SIGLATO DA UNIONCAMERE PIEMONTE E REGIONE PIEMONTE  
 
Torino, 17 luglio 2012 - Il sistema camerale piemontese ha varato il “Bando per favorire l’accesso al credito per la partecipazione alle manifestazioni internazionali da parte delle piccole imprese piemontesi”, finalizzato a sostenere le micro e piccole imprese della regione che vogliano prendere parte ad eventi fieristici all’estero e ad eventi fieristici in Italia aventi carattere internazionale. Il bando, la cui gestione è affidata da Unioncamere Piemonte a Finpiemonte Spa, sarà attivo a partire da lunedì 23 luglio e scaricabile on line dal sito www.Pie.camcom.it/internazionalizzazione/piano_strategico/bando_credito . Le aziende interessate potranno beneficiare sia di una garanzia pubblica su un finanziamento dedicato, concesso da istituti di credito convenzionati, sia di un contributo volto all’abbattimento dei relativi interessi bancari passivi. Le risorse disponibili sono pari a un milione di euro, provenienti dalle Camere di commercio piemontesi, di cui 700mila a favore del Fondo di Garanzia e 300mila come abbattimento degli interessi bancari passivi. Il bando si inquadra nell’ambito del Piano Strategico per l’Internazionalizzazione del Piemonte, firmato da Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte lo scorso 17 febbraio con l’obiettivo di rendere le imprese piemontesi più forti sul mercato internazionale e di ottimizzare la capacità d’intervento delle istituzioni in favore del sistema produttivo. “Le statistiche economiche sono tutte concordi nell’indicare come, anche e soprattutto in questa fase economica così difficile, i mercati esteri rappresentino il principale traino del nostro sistema produttivo regionale - commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello -. Proprio dalla consapevolezza della forte propensione all’export, che storicamente caratterizza la nostra economia, scaturisce l’attenzione che le Camere di commercio piemontesi rivolgono da sempre al tema dell’internazionalizzazione. Iniziative come questa, volta ad espandere l’universo delle piccole imprese che si affacciano sui mercati internazionali attraverso concrete misure di agevolazione dell’accesso al credito, si collocano nel solco del nostro tradizionale impegno a supporto dell’internazionalizzazione, che rappresenta un preciso compito strategico del sistema camerale”. “Il bando messo a disposizione dal sistema camerale regionale è un nuovo strumento per le piccole e medie imprese che vogliono internazionalizzare - sottolinea Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio di Torino - In particolare la Camera di commercio di Torino, che contribuisce a questo bando per il 50%, è impegnata su più fronti per supportare finanziariamente queste imprese: dai voucher fiere estere ai servizi ad alto valore aggiunto, fino alle attività del Comitato Torino Finanza per favorire un più agevole accesso al credito. La speranza è che nelle piccole e medie imprese aumenti la consapevolezza che per competere all’estero è fondamentale lavorare in rete, avviando collaborazioni commerciali e progetti comuni di investimenti produttivi e di ricerca e sviluppo, fino ai contratti di rete, per condividere le eccellenze e le risorse possedute, senza perdere le singole identità e la vivacità imprenditoriale”. Gli eventi fieristici per i quali si richiede il contributo dovranno avere luogo nei 12 mesi successivi alla presentazione delle domande di agevolazione. Sono ammesse alle agevolazioni le micro e piccole imprese che al momento della presentazione della domanda abbiano i seguenti requisiti: abbiano sede operativa attiva in Piemonte; abbiano un numero di addetti inferiore a 50; siano iscritte al Registro Imprese/rea delle Camere di Commercio competenti per territorio; non siano soggette a procedure concorsuali e non siano in stato di insolvenza dichiarato secondo le norme di legge; siano attive e in regola con il pagamento del Diritto Camerale Annuale; non siano classificabili come “imprese in difficoltà”. Le domande andranno compilate secondo il modulo scaricabile dal sito www.Finpiemonte.info  e presentate a partire dalle ore 9.00 del 23 luglio 2012 fino alle 17.00 del 31 dicembre 2013. Ulteriori informazioni e chiarimenti sui contenuti del bando e le modalità di presentazione delle domande potranno essere richieste agli sportelli Finpiemonte operanti presso le singole Camere di commercio ( www.Pie.camcom.it/credito/sportelli ).  
   
   
NEL SECONDO TRIMESTRE E’ NEGATIVO L’INDICE ORDINI DI MACCHINE UTENSILI: (-20,6%) GLI ORDINI ESTERI (-23%) GLI ORDINI INTERNI (-11,5%)  
 
 Cinisello Balsamo, 17 luglio 2012 - Nel secondo trimestre 2012, l’indice degli ordini macchine utensili, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, ha registrato un calo del 20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore assoluto pari a 71,5 (2005=100). Il risultato è dovuto ai negativi riscontri raccolti dai costruttori sia sul mercato interno che su quello estero. In particolare, l’indice degli ordini interni segna un calo dell’11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un valore assoluto pari a 52,4. Tale rilevazione dimostra la debolezza della domanda domestica e la crisi ormai strutturale del mercato italiano che ha ridotto drasticamente gli investimenti in tecnologia di produzione. Sul fronte estero l’indice degli ordinativi segna un arretramento del 23% rispetto al periodo aprile-giugno 2011, facendo scendere l’indice assoluto a 78,5. Luigi Galdbini, neopresidente Ucimu-sistemi Per Produrre, ha affermato: “I costruttori italiani di macchine utensili esprimono grande preoccupazione per la situazione attuale. Ciò che è più allarmante è l’andamento della domanda interna la cui riduzione è divenuta ormai strutturale. Di contro - ha proseguito Galdabini - il calo, pur sensibile, della raccolta ordinativi sul mercato estero è accettabile, considerato che si confronta con l’ottimo risultato messo a segno nel secondo trimestre del 2011”. D’altra parte, dalle previsioni 2012 elaborate dal Centro Studi Ucimu-sistemi Per Produrre emerge che, a chiusura d’anno, l’export registrerà un incremento del 12,3% rispetto al consuntivo 2011. Questo dato insieme a quello relativo alla quota di export/produzione, che risulterà pari al 73,3%, dimostra l’importanza dell’attività svolta dai costruttori oltreconfine e la rilevanza che la domanda straniera ha per il business delle imprese italiane, non solo della macchina utensile. “A questo proposito – ha affermato Luigi Galdabini – appare incomprensibile la scelta delle autorità di governo di inserire nel decreto legge di Spending Review la disposizione (art 12. Comma 70) che prevede la soppressione del fondo per la realizzazione di azioni a sostegno del made in Italy nel mondo. Le risorse del fondo permettono, infatti, adeguato supporto all’attività di internazionalizzazione delle imprese italiane. Per questa ragione, oltre a chiedere l’immediata eliminazione del provvedimento inserito nel decreto del 6 luglio 2012 - ha affermato il presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre - chiediamo l’istituzione di un provvedimento che permetta l’abbattimento dell’Irap sul personale per una quota pari al rapporto export/fatturato dell’impresa, con l’obiettivo di premiare le imprese più virtuose e di stimolare il processo di internazionalizzazione di quelle che ancora sono fortemente orientate a operare sul mercato nazionale”. Sul fronte domestico, invece, la riduzione continua della domanda impone un intervento immediato e diretto per evitare che la perdita di competitività divenga processo irreversibile. “Considerati la gravità della situazione e il rischio di deindustrializzazione del paese che ha smesso di innovare le proprie strutture produttive - ha affermato Luigi Galdabini - le autorità di governo dovrebbero prevedere l’introduzione di una misura decisa come quella della detrazione dal reddito imponibile pari al 50% del valore degli investimenti effettuati in nuovi macchinari. Comprendendo però che in epoca di riduzione dei costi questa possa essere una misura non sostenibile per la Tesoreria statale, i costruttori chiedono almeno l’introduzione del sistema degli ammortamenti liberi per beni strumentali. Lo strumento, che permette alle imprese utilizzatrici di ripartire le quote di ammortamento del bene acquistato in tempi più brevi, nel medio periodo non avrebbe, di fatto, impatto sulle casse dello stato poiché il carico di imposte dovute sarebbe soltanto posticipato”. “Nell’ambito del lavoro svolto fin qui dall’esecutivo – ha concluso Galdabini – accogliamo con favore il provvedimento che permette anche alle imprese medio piccole di emettere minibond. Occorre però il rapido rilascio del regolamento che indichi come attuare questo sistema di obbligazioni partecipative in modo che tutti gli attori coinvolti, a partire dal mondo del credito, possano avvicinarsi allo strumento che, se ben usato, permetterà agli istituti bancari di tornare alla loro naturale attività operando quali primi interlocutori del mondo delle imprese, e alle aziende di fruire di nuovi ‘generatori di liquidità’, in aggiunta agli affidamenti bancari oggi sempre più scarsi anche a causa del credit crunch”.  
   
   
CALABRIA: INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE; VENTI MILIONI DI EURO A FAVORE DELLE AZIENDE CALABRESI. E’ QUANTO PREVISTO DAL BANDO SUL CREDITO D’IMPOSTA  
 
Catanzaro, 17 luglio 2012 - L’assessore regionale al lavoro, formazione professionale e politiche sociali, Francescantonio Stillitani ha presentato il 14 luglio a Vibo Valentia, il bando sul credito d’imposta. All’incontro con la stampa ha preso parte anche il direttore generale del Dipartimento Bruno Calvetta. Con questa azione, la Regione Calabria metterà a disposizione delle aziende calabresi, attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari, venti milioni di euro, finalizzati alla creazione di posti di lavoro stabili per persone svantaggiate o molto svantaggiate. Un intervento reso particolarmente interessante attraverso alcune caratteristiche mai messe in campo finora in Calabria, ovvero la sottoscrizione di un accordo da parte della Regione Calabria, del Ministero del Lavoro e del Ministero delle Finanze che garantirà una maggiore automaticità del finanziamento, attraverso la decurtazione sul modello F24 degli importi messi a finanziamento. Il credito d’imposta infatti, darà la possibilità ai datori di lavoro - che hanno già assunto del personale senza alcuna agevolazione, nel periodo compreso tra il 14 giugno 2011 e il primo giugno 2012 (data di pubblicazione del Decreto interministeriale del 24 maggio 2012) - di poter scontare attraverso l’F24, il 50% del costo lordo del lavoratore, per uno o due anni. Il bando, prevede infatti che qualora l’aumento del numero dei dipendenti a tempo indeterminato riguardi lavoratori “molto svantaggiati”, il credito d’imposta è concesso nella misura del 50% dei costi salariali sostenuti nei ventiquattro mesi successivi all’assunzione. Questo particolare tipo d’intervento pubblico, obbliga inoltre i titolari delle imprese a conservare i posti di lavoro creati per un minimo di due anni nel caso delle piccole e medie imprese, mentre gli altri tipi di aziende dovranno rispettare tale obbligo per un minimo di tre anni. Per partecipare al bando a sportello, già pubblicato sul Burc, bisognerà inviare le domande a partire dalle ore 8.30 di venerdì 20 luglio, secondo le modalità indicate nel suddetto avviso pubblico, entro e non oltre il 14 settembre. Entro trenta giorni, successivi alla data di scadenza, sarà pubblicato l’elenco dei datori di lavoro ammessi agli incentivi, i quali, da quel momento automaticamente potranno detrarre l’importo dell’agevolazione attraverso il modello F24. “Attraverso questo importante intervento – ha sottolineato Stillitani – prevediamo di poter incentivare fino a 1.500 lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati. Per come previsto nell’accordo con il Ministero, in questa prima fase saranno avvantaggiate le assunzioni avvenute nel periodo sopra indicato, successivamente sarà emesso un altro bando che incentiverà le assunzioni avvenute dal due giugno 2012 in poi. Le risorse messe a disposizione, si aggiungono ai 130 milioni di euro che saranno a disposizione della regione con la rimodulazione del Por e che serviranno per emanare ulteriori bandi. Stiamo cercando anche con l’aiuto del partenariato sociale e del mondo sindacale di prevedere tutto un ventaglio di incentivi, diversi uno dall’altro, che possano effettivamente corrispondere alle esigenze delle aziende, per creare un’occupazione che sia il più stabile e duratura possibile. Il meccanismo del credito d’imposta che avviamo con questo bando a mio parare è quello più semplice e automatico e che meglio risponde alle esigenza dei datori di lavoro che vogliono tempi certi nell’erogazione degli incentivi”.  
   
   
SLOVACCHIA, ATTIVO COMMERCIALE RECORD  
 
Bratislava, 17 luglio 2012 - Il commercio estero della Slovacchia continua a mostrare un deciso slancio e una crescita significativa. Secondo i dati preliminari dell´Ufficio di Statistica, il surplus commerciale ha già oltrepassato i 2 miliardi di euro dopo appena cinque mesi nel 2012, con 2,043 miliardi a fine maggio, dato superiore di 1,3 miliardi al risultato dei primi cinque mesi del 2011. Nel solo mese di maggio il surplus commerciale è stato di 560 milioni di euro. La soglia dei 2 miliardi era stata raggiunta nel 2011, anno record con un attivo commerciale globale di 2,4 miliardi di euro, soltanto nel mese di ottobre. In termini annuali, il surplus del commercio estero era meglio di circa 1,3 miliardi di euro. In un quadro di crescita globale, le importazioni complessive di beni nel mese di maggio sono calate in termini annuali, del 2,1 pc a 4,716 miliardi di euro, mentre al contrario le esportazioni sono cresciute, anche se la loro dinamica è scesa al 7,2 pc con un valore di beni esportati di 5,276 miliardi di euro nel mese di maggio. Nel periodo gennaio-maggio le importazioni sono cresciute del 9,3 pc e le esportazioni complessive sono aumentate del 3,8 pc. Dopo un periodo di deficit commerciale, causato in particolare dalla crisi economica, la Slovacchia negli ultimi tre anni ha sempre segnato un attivo, tranne quattro volte.  
   
   
TORINO - AZIENDA PIEMONTESE SIGLA ACCORDO AL SALONE DELL´AEROSPAZIO  
 
Torino, 17 luglio 2012 - Varrà 80.000,00 euro la commessa che si potrà aggiudicare Tubiflex con la vendita di 16.000 tubi flessibili idroformati a una prestigiosa multinazionale inglese grazie all’incontro avvenuto a Farnborough International Air Show (9-13 luglio): è in corso la formulazione della di richiesta di offerta ed è già previsto un futuro contratto per ulteriori pezzi. Il salone dell’aerospazio il 13 luglio a Londra con l’arrivo della torcia olimpica nello stand Piemonte, in omaggio a Prima Power, divisione di Prima Industrie che fa parte della collettiva piemontese: con la sua tecnologia laser è stato realizzato il simbolo di Londra 2012 in 11.000 esemplari. La partecipazione regionale è stata organizzata nell’ambito di Torino Piemonte Aerospace, progetto della Camera di Commercio di Torino gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte), che promuove all’estero l’eccellenza del comparto regionale. L’evento ha visto più di 200 incontri tra i 16 espositori piemontesi e i grandi nomi del panorama mondiale, fra tutti, Rolls Royce, Ruag, Gkn Aerospace, Moog, Fokker Technologies, Safran, Ge e Saab: hanno discusso di collaborazioni commerciali su alcuni programmi che promettono di trasformarsi in contratti. “Considerato che le commesse nell’aerospaziale impiegano uno o due anni per concretizzarsi e non avvengono mai in fiera, il risultato di Tubiflex è davvero eccezionale. - commenta Guido Bolatto, Segretario generale della Camera di Commercio di Torino, dal salone e prosegue - Farnborough quest’anno non è stata solo una straordinaria occasione di incontro con la committenza internazionale, ma anche un’opportunità di confronto con il sistema Italia. Abbiamo infatti invitato nel nostro stand i bacini aerospaziali italiani presenti, Lombardia, Campania, Umbria e Puglia, per illustrare le attività che portiamo avanti attraverso Torino Piemonte Aerospace – Ne è nato un Momento Italia in cui, alla presenza del Presidente del distretto aerospaziale Massimo Feira, tutti hanno manifestato la volontà di collaborare mettendo a fattor comune le proprie esperienze, condividendo attività, risorse, idee e contatti, costruendo un network che a livello internazionale possa avere un peso importante. Sono anche affiorate le prime idee progettuali: progetti di ricerca sviluppati da aziende italiane e inglesi insieme al Politecnico di Torino, collaborazioni con l’Università di Siviglia sugli aeromobili senza pilota (Uav), oltre all’opportunità di partecipare al 7° Programma quadro con una compagine europea per lo sviluppo di componenti per velivoli ultraleggeri”.  
   
   
FVG: INCONTRO REGIONE-CONFINDUSTRIA-API SU INCENTIVI A IMPRESE  
 
Trieste, 17 luglio 2012 - Il nuovo disegno di legge regionale sugli incentivi per il rafforzamento ed il rilancio della competitività di micro, piccole e medie imprese, ma anche la costituzione del nuovo Fondo di rotazione per tutte le tipologie imprenditoriali sono stati gli argomenti sui quali si è sviluppato ieri mattina il confronto tecnico tra l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ed i rappresentanti di Confindustria Fvg (il direttore Claudio Hauser e il vicedirettore della sezione triestina Sonia Lussi) e Federazione regionale delle Pmi (il direttore Lucia Cristina Piu ed Augusto del Toro della sezione economia dell´Api). "Obiettivo del nuovo ddl - ha detto l´assessore - è l´individuazione degli assi portanti della politica economica del Friuli Venezia Giulia attraverso il consolidamento ed il rafforzamento strategico delle piccolissime, piccole e medie imprese e la diversificazione dei mercati attraverso l´internazionalizzazione, due temi importanti al pari di quello della ricerca e dell´innovazione, già strutturata normativamente per quanto riguarda il sistema degli incentivi". Attraverso questi due nuovi strumenti la Regione punta a sostenere finanziariamente le imprese in modo da agevolare gli investimenti necessari a creare nuova occupazione, ad aumentarne la competitività incentivando ricerca ed innovazione ed a favorirne l´internazionalizzazione anche attraverso il commercio elettronico, "non necessariamente finalizzato alla vendita on line ma anche solo utilizzato ai fini della promo-commercializzazione di aziende e prodotti", ha sottolineato Seganti Nel corso dell´incontro si è parlato quindi del regolamento che gli uffici stanno predisponendo per la gestione dell´accesso al credito attraverso il Fondo di rotazione per la pmi, uno strumento "che consentirà - ha detto l´assessore - di affrontare il tema, importante per la sopravvivenza di tante aziende, dell´accesso al credito per nuovi investimenti, consolidi finanziari e garanzie fornite dalla Regione assieme ai Confidi per consentire l´accesso ai prestiti delle banche". Oggi, ha ricordato l´assessore, "tra Frie, Fria e Frics, abbiamo fondi di rotazione che complessivamente si aggirano attorno al miliardo di euro, ma siamo comunque in carenza di risorse e pertanto in assestamento di bilancio abbiamo fatto un ulteriore stanziamento di 100 milioni più altri 50 milioni di garanzie al Mediocredito da qui a fine anno". A questi fondi si aggiunge la posta straordinaria a favore dei Confidi di altri 2 milioni e mezzo, ha ricordato poi l´assessore, notando peraltro che resta sottoutilizzato il fondo di cogaranzia, vuoi per la scarsa pubblicizzazione presso le aziende vuoi per la procedura, "che cercheremo di rendere più accessibile". Infine Seganti ha ricordato i 9 milioni messi a disposizione dell´innovazione nelle aziende industriali per un nuovo bando da emanare entro settembre. In vista di una contrazione dei fondi l´assessore ha ipotizzato una riduzione delle domande accoglibili ad un centinaio ed ha chiesto a Confindustria ed Api di "valutare se sia il caso di ridurre la copertura finanziaria dei singoli progetti per andare incontro ad una platea più vasta". A proposito della revisione della Lr 4/2005, Seganti ha ricordato che il nuovo Ddl si propone di eliminare sovrapposizioni e rendere più significativo l´intreccio con altre forme di finanziamento. Il nuovo strumento normativo elimina da questo contesto la ricerca, sostenuta da una legge regionale specifica. Nel Ddl di parla anche agenzie di viaggio e strutture ricettive e di certificazione di qualità, un tema, ha osservato de Toro, già affrontato dalla Lr 30/84. La regolamentazione delle consulenze strategiche, l´utilizzo del business plan, il ruolo di Unioncamere, l´opportunità di fissare limiti di spesa sono stati alcuni degli argomenti che Confindustria ed Api hanno suggerito di valutare con maggior precisione della stesura definitiva del nuovo Ddl. A sua volta l´assessore ha chiesto suggerimenti e proposte ai fini di centrare al meglio gli obiettivi utili in vista della prossima Finanziaria regionale.  
   
   
RICHARD GINORI, UN INCONTRO IN REGIONE PER FARE IL PUNTO  
 
Firenze, 17 luglio 2012 – “Abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell’azienda sull’improcrastinabilità della chiusura, per cessazione di attività, a partire dal prossimo 31 luglio”. Così l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini riassume il senso dell’incontro per la Richard Ginori di Sesto Fiorentino che oggi ha visto attorno al tavolo, oltre alla Regione, il sindaco di Sesto Gianni Gianassi, l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni, le organizzazioni sindacali provinciali, aziendali e di categoria e i rappresentanti del collegio dei liquidatori Marco Milanesio e Nicola Lattanzi. “In secondo luogo – ha proseguito l’assessore – l’azienda ci ha informato che ad oggi ci sono tre manifestazioni di interesse a rilevare l’azienda da parte di altrettanti soggetti industriali. In queste settimane si sono susseguiti numerosi incontri. L’obiettivo dei commissari è quello di chiudere il confonto nei tempi più rapidi possibili e di presentare comunque entro agosto la proposta di concordato preventivo”. Le istituzioni hanno fatto presente la piena disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispongono con l’obiettivo di mantenere l’azienda sul territorio e di salvaguardarne produzione e occupazione. “Per questo – spiega l’assessore – potranno essere usati strumenti quali la formazione, gli incentivi regionali per l’occupazione, le misure di accompagnamento per il sostegno al reddito dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali e saranno valutate modalità di riqualificazione del sito produttivo per favorire i nuovi investimenti”. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la richiesta di garanzie per l’occupazione e dato la loro disponibilità ad un incontro, in sede provinciale, per definire la domanda di Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori che l’azienda ha richiederà, inizialmente, per cessata attività e che decorrerà dai primi di agosto. E’ stata avanzata anche la possibilità di richiedere un passaggio al tavolo anticrisi presso il ministero, a Roma, sia in relazione alla portata nazionale della vertenza, sia in realazione all’applicazione della legge Guttuso e all’iter, già avviato, per l’acquisizione dei materiali storici e del Museo di Doccia . “La Regione seguirà con estrema attenzione la vicenda – conclude Simoncini – per il ruolo della Richard Ginori e del suo storico marchio che rappresenta, insieme, un patrimonio culturale ma anche una delle realtà produttive e occupazionali più significative della nostra regione. Ed è per questo che le sue produzioni devono restare sul territorio”.  
   
   
COMMERCIO. AL VIA IL PRIMO CONSIGLIO MILANESE CONTRO LA CONTRAFFAZIONE OLTRE 31 MILIONI I FALSI SEQUESTRATI NEL TRIENNIO 2008-2011 IN LOMBARDIA, 1,2 MILIONI NELLA SOLA PROVINCIA DI MILANO NEL 2011  
 
 Milano, 17 luglio 2012 - Sono state approvate dalla Giunta comunale le linee guida per l’individuazione di azioni mirate alla lotta alla contraffazione, nonché la costituzione del primo Consiglio Milanese Anticontraffazione (Cma). Un progetto che nasce dalla collaborazione tra l’assessorato al Commercio e Attività produttive del Comune di Milano e l’Associazione Centro Studi Grande Milano. “La nascita del Consiglio Milanese Anticontraffazione si pone come punto di partenza per la diffusione di una nuova cultura della legalità in città”, spiega l’assessore al Commercio Franco D’alfonso. “Oggi – continua l’assessore – il fenomeno del falso ha investito ambiti sempre più ampi, come design, farmaceutico, alimentare, cosmetici e persino i giocattoli, producendo situazioni di rischio sia per la salute sia per la sicurezza dei consumatori. In Lombardia – conclude D’alfonso – stando ai dati forniti dalla Gdf e Agenzia delle Dogane, nel triennio 2008/2011 sono stati sequestrati oltre 31 milioni di pezzi contraffatti, fatta eccezione per i prodotti alimentari e farmaceutici. Nella sola Provincia di Milano i sequestri sono stati 1,2 milioni nel 2011. Numeri che danno la dimensione esatta di un fenomeno lesivo sia per il nostro sistema produttivo sia per la proprietà intellettuale, senza contare che i proventi di questa piaga vanno ad alimentare direttamente la criminalità organizzata”. “Un progetto che non ha solo finalità repressive ma principalmente educative nei confronti del consumatore e di tutti i cittadini che spesso non hanno idea di cosa significa comperare un prodotto contraffatto e, soprattutto, cosa vuol dire approcciarsi all’acquisto legale”, interviene Daniela Mainini, Presidente Centro Studi Grande Milano. In quest’ottica, la nascita del Consiglio Milanese Anticontraffazione rappresenta un punto di raccordo fra tutte le istituzioni e gli operatori che, a vario titolo, si occupano di contraffazione e proprietà intellettuale. Gli obbiettivi sono molteplici: monitorare il fenomeno della contraffazione in Lombardia e nel Comune di Milano anche attraverso la raccolta dei dati delle Forze dell’Ordine, instaurare rapporti di collaborazione diretta con le scuole e le Università, implementare il coordinamento con la Commissione Antimafia del Comune. Ulteriore obiettivo è sviluppare una collaborazione con Expo 2015, affinché la manifestazione possa definirsi “Counterfeiting Free”, ossia priva di possibili prodotti contraffatti durante i 6 mesi di Expo. Al fine di migliorare l’azione del Cma, verranno posti in essere tavoli di lavoro per favorire la cooperazione tra i diversi settori dell’Amministrazione, le associazioni di categoria, Camera di Commercio Industria e Artigianato e Forze dell’Ordine. L’accordo di collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’Associazione Centro Studi Grande Milano durerà dalla data di stipulazione sino a dicembre 2015, e sarà ulteriormente rinnovabile. Per l’avvio delle prime iniziative del Cma il Comune ha predisposto una spesa di 40 mila euro. “La Polizia locale di Milano è da sempre fortemente impegnata nelle operazioni di contrasto all’abusivismo commerciale e alla vendita di prodotti contraffatti. Molto spesso dietro il singolo venditore si nascondono magazzini di merce importanti, talvolta racket impegnati nell’importazione, oltre che lavoro nero e sfruttamento del lavoro di minori”, dichiara Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale e Polizia locale. Nel primo semestre del 2012 la Polizia locale ha effettuato a Milano circa 3.421 sequestri amministrativi e 719 sequestri penali di merce contraffatta.  
   
   
MASSA CARRARA, PRESENTA IL PIANO DI REINDUSTRIALIZZAZIONE  
 
 Firenze, 17 luglio 2012 - L’avvio della reindustrializzazione e il rilancio del territorio di Massa Carrara, il consolidamento e lo sviluppo delle aziende già insediate nell’area, la creazione di servizi ed infrastrutture in grado di dare nuovo impulso all’occupazione attraverso l’insediamento di nuove attività e anche attraverso la bonifica del Sito di interesse nazionale (Sin): queste le principali linee di intervento e gli obiettivi del Piano di reindustrializzazione dell’area che l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha presentato il 13 luglio nel corso di un incontro svoltosi a Carrara presso la Camera di commercio e al quale hanno partecipato i Comuni di Massa e Carrara, la Provincia e le parti sociali. “Il piano presentato – ha ricordato Simoncini – si colloca nell’ambito del Progetto integrato di sviluppo per la riqualificazione dei grandi poli industriali di cui Massa e Carrara rappresentano fra le realtà più significative. Gli ambiti d’intervento e le priorità sono stati definiti da un protocollo d’intesa fra giunta regionale, Provincia e Comune di Massa, che fa seguito al riconoscimento, da parte del ministero per lo sviluppo economico, dello status di area di crisi industriale per l’area”. L’assessore Simoncini ha ribadito la necessità di esercitare una forte pressione sul Governo Centrale perchè faccia la sua parte, mettendo a diposizione del territorio le risorse e prenda concretamente in considerazione la proposta di regionalizzazione del Sin, così come ribadito non più tardi di ieri dall’assessore Bramerini in un incontro al ministro dell’ambiente. Per rendere il piano ancora più rispondente ai bisogni di un territorio, che sta cambiando pelle per tentare di arginare gli effetti di una crisi profonda, che qui ha colpito più duramente che in altre parti della Toscana, l’assessore si è poi detto disponibile a definire un nuovo protocollo d’intesa con le parti sociali per arricchire e approfondire alcuni aspetti del Pis e che andrà ad integrarsi con il futuro Piano integrato del settore lapideo. Il piano si propone, fra l’altro, di promuovere lo sviluppo di un polo della meccanica industriale di alta qualità, innovativo e orientato all’export e con un vasto indotto sul territorio. Fra le priorità ci sono la salvaguardia produttiva e occupazionale dei Nuovi cantieri Apuania di Marina di Carrara e la reindustrializzazione dell’area ex Eaton a Massa, iniziative per il settore lapideo, ancora strategico per l’economia locale. Proprio per il settore lapideo è in fase di elaborazione un altro Piano integrato specifico, che si integrerà con quello per la reindustrializzazione. Fra gli strumenti individuati dal Pis, anche gli interventi sulla viabilità regionale, la bonifica delle aree inquinate, interventi di ingegneria finanziaria per favorire gli investimenti. Il piano prevede complessivamente un investimento di circa 100 milioni, di cui 18 milioni dovranno essere di provenienza statale, 44 milioni sul bilancio regionale e 11 di risorse comunali e provinciali.  
   
   
POSTE: ISTITUITO UN TAVOLO IN PROVINCIA A PARMA L’OBIETTIVO È GARANTIRE UN FUTURO A QUESTI UFFICI, PER NON DEPAUPERARE ULTERIORMENTE IL NOSTRO TERRITORIO, SOPRATTUTTO QUELLO DI MONTAGNA  
 
Parma, 17 luglio 2012 - Dei tagli previsti dal piano di riorganizzazione aziendale di Poste Italiane si è discusso Il 13 Luglio in Provincia, sede in cui il vicepresidente Pier Luigi Ferrari ha convocato un incontro per discutere la situazione e concertare le prossime mosse. Presenti i parlamentari Carmen Motta, Albertina Soliani e Mauro Libè, il Consigliere regionale Gabriele Ferrari, diversi sindaci dei comuni interessati e Silvia Avanzini (Slc Cgil) , Daniela Campanini (Uil poste) e Angelo Fiorillo (Slp Cisl). Il Piano tocca cinque Regioni, tra cui l’Emilia Romagna, e solo nel Parmense sarebbero a rischio chiusura 21 uffici postali, la razionalizzazione di altri 6 e il licenziamento di 53 portalettere facenti capo a 50 recapiti da sopprimere. In particolare i territori interessati sono prevalentemente montani, dunque qualora il piano fosse attivato ci sarebbe una pesante ricaduta anche sulla qualità della vita dei cittadini, in gran parte anziani. La riunione è stata sollecitata anche dalle parlamentari Carmen Motta e Albertina Soliani, che hanno già presentato alla Camera e al Senato due interrogazioni al Ministro dello Sviluppo Passera e analoga iniziativa è stata assunta anche dal consigliere regionale Gabriele Ferrari che ha inoltre chiesto l’attivazione di un tavolo per coordinare le iniziative su scala regionale. Diversi i giudizi negativi espressi sul Piano nel corso dell’incontro, soprattutto dai sindaci preoccupati delle conseguenze sulla qualità della vita complessiva delle collettività e dei servizi forniti ai cittadini. Anche i rappresentanti del sindacato confederale hanno sottolineato la gravità di quanto annunciato, una penalizzazione che segue un lungo percorso di tagli e ristrutturazioni che da tempo interessano le Poste. “Occorre agire in modo corale a cominciare dalle istituzioni – ha detto il Vice Presidente Ferrari sintetizzando l’esito dell’incontro - dal livello nazionale e ringrazio i parlamentari presenti per la loro tempestiva attivazione, a quello regionale, coinvolgendo anche Anci e Upi, oltre ai singoli Comuni, insieme con i rappresentanti dei lavoratori. Proseguiremo il lavoro di ricognizione con il tavolo istituzionale provinciale sugli uffici postali e recapiti a rischio, con l’obiettivo di garantire un futuro a questi uffici, per non depauperare ulteriormente il nostro territorio, soprattutto quello di montagna. Inoltre mi farò promotore presso la vicepresidenza della Regione perché anche lì si attivi una sede di confronto finalizzata a modificare il piano di Poste Italiane”.  
   
   
TERNI, DIMINUISCONO LE ASSUNZIONI PROGRAMMATE DALLE IMPRESE  
 
Terni, 17 luglio 2012 - Diminuiscono le assunzioni programmate dalle imprese. Analogamente a quanto si rileva complessivamente in Italia, la diminuzione delle assunzioni programmate dalle imprese ternane per il 3°trimestre 2012 (dalle precedenti 430unità alle attuali 360) è stata determinata dalla riduzione delle assunzioni "non stagionali" (da 270 a 200, -26%) e ad un contemporaneo lieve incremento di quelle finalizzate ad attività stagionali, che passano da circa 150 unità nel 3° trimestre dello scorso anno a 160 in quello attuale. In dettaglio, sono 360 le assunzioni programmate dalle imprese della provincia di Terni tra luglio e settembre nei settori dell’industria, delle costruzioni e dei servizi che tradotto vuol dire circa 9 assunzioni ogni 1.000 dipendenti presenti nelle imprese, valore inferiore di quasi un punto rispetto alla media regionale, ma molto più basso di quella nazionale, pari a 13,8. Dal monitoraggio del Sistema informativo Excelsior dei fabbisogni professionali delle imprese curato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro, emerge che sarà il comparto dei servizi (commercio, turismo e ristorazione) ad offrire lavoro stagionale da luglio a settembre. Centocinquanta infatti le assunzioni programmate su 160 totali di cui 70 richieste nel commercio. Il 64% delle assunzioni sarà nelle imprese con meno di 50 dipendenti e il 5,8% riguarderà personale immigrato. Nel 66% dei casi le imprese richiederanno un´esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore, un dato in forte aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (46%). Il 18% dovrà possedere un´esperienza specifica nella professione che andrà a svolgere, mentre il 48% dovrà aver maturato tale esperienza almeno nel settore in cui opera l´impresa. Le difficoltà maggiori a reperire personale segnalate nel settore turismo e ristorazione (21%) e tra le imprese con meno di 50 dipendenti (19%); Considerando poi le altre richieste legate ad esigenze di breve periodo, le assunzioni a tempo determinato saranno, in provincia di Terni, pari a 270 unità: oltre ai 160 stagionali, le altre 110 saranno richieste per far fronte a picchi di attività, per sostituire lavoratori temporaneamente assenti e per "testare" i candidati in vista di una successiva assunzione stabile. A loro volta, le assunzioni a tempo indeterminato si attestano intorno alle 50 unità (erano settanta nel 3°trimestre del 2011), così come quelle con "altri" contratti, fra cui è compreso l´apprendistato. La struttura delle professioni richieste a Terni vede emergere nettamente le professioni specifiche del commercio e dei servizi, con una quota del 52%, seguite a distanza dai profili "generici"(13%) e da quelli operai (12%). La quota di figure più qualificate (dirigenti, professioni altamente specializzate e tecnici), insieme a quelle impiegatizie non supera invece il 23%. La provincia nella graduatoria nazionale Dall´analisi delle graduatorie provinciali, la provincia di Terni risulta in posizione bassa per la quota di assunzioni di figure di alto profilo ("high skill") sul totale delle assunzioni previste (sono appena il 5,2% del totale mentre a livello nazionale si sfiora il 15%) e si posiziona ad un livello medio basso per la quota di assunzioni a tempo indeterminato (il 12,4%). In entrambi i casi la provincia peggiora la propria posizione rispetto al trimestre scorso (quando era ad un livello intermedio per la prima variabile e ad un livello medio-alto per la seconda).  
   
   
ILVA. VENDOLA INCONTRA I SINDACATI. AMPIA CONDIVISIONE SU INIZIATIVE LEGISLATIVE  
 
Bari, 17 luglio 2012 - “Noi stiamo lavorando con i sindacati condividendo pienamente il principio secondo il quale occorre coniugare il diritto al lavoro con il diritto alla salute e, tenendo in equilibrio ambiente e industria, traghettare Taranto verso il futuro. Nella contrapposizione radicale infatti rischia di morire la prospettiva di sviluppo di un territorio”. Questo il pensiero del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro svoltosi il 13 luglio a Bari presso la Presidenza, con i sindacati sulla questione Ilva e sulle prospettive ambientali e occupazionali della città di Taranto. Un incontro nel corso del quale sono state condivise sia le apprensioni per le sorti dell’Ilva che la necessità di continuare a frequentare i tavoli nazionali “perchè la risposta del sistema Paese e dello Stato, in tutte le sue articolazioni, ai problemi che vive Taranto possa essere forte e chiara”. Totale condivisione con i sindacati anche sul fronte delle iniziative legislative prese sin qui dalla Regione Puglia. “All’indomani dell’evidenza scientifica dei dati di inquinamento – ha detto Vendola – abbiamo prodotto una normativa contro le diossine, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, una normativa sui limiti del benzoapirene e ora ci apprestiamo a portare in Consiglio regionale una nuova normativa che ha l’obiettivo di contenere, ancora più significativamente, le emissioni inquinanti quando si presentino rischi sanitari”. “Il grande siderurgico, per tanto tempo di proprietà statale, ha rappresentato una chanche ed un problema – ha detto ancora Vendola – perché è stato, contestualmente, un arricchimento del sistema produttivo nazionale e anche uno dei fattori che ha arrecato pregiudizio alla salute di una città e della sua popolazione”. Da qui il doppio fronte, regionale e nazionale, sul quale devono muoversi tutte le possibili inziative legislative. “La città di Taranto è sito inquinato di interesse nazionale e finora abbiamo certezza solo delle risorse regionali. E’ come se questa città avesse avuto un terremoto durato 150 anni, ora c’è bisogno di un intervento straordinario di bonifica perché ne occorre avviare il ciclo, che è anche economico. Il governo – ha continuato Vendola - deve sapere che Taranto è un pezzo non retorico del sistema industriale nazionale. Taranto è il fornitore di materiale d’acciaio per quasi tutta l’industria metalmeccanica nazionale. La crisi di Taranto oggi è sui giornali liguri. L’eventuale fermata del siderurgico produrrebbe immediatamente un effetto a Genova e immediatamente dopo anche a tantissime altre aziende italiane. La dimensione del problema è enorme”. “Noi siamo impegnati con serietà – ha concluso Vendola - nel più totale rispetto dell’azione della magistratura che ha il compito di accertare reati specifici. Il nostro compito è di traghettare quel pezzo di mondo verso il futuro”. All’incontro con i sindacati, insieme con il Presidente Vendola, anche gli assessori Lorenzo Nicastro e Michele Pelillo e il Capo di Gabinetto Davide Pellegrino.  
   
   
FONTI VALLECHIARA: IMPEGNO A SOSTENERE EVENTUALE PERCORSO DI CASSA INTEGRAZIONE E INDIVIDUARE OPERATORE PER IL RILANCIO  
 
Genova, 17 Luglio 2012- L´impegno a sostenere un eventuale percorso di cassa integrazione per i 10 lavoratori delle Fonti Vallechiara di Altare. È stato espresso questa mattina dall´assessore regionale al lavoro Enrico Vesco nel corso della visita presso lo stabilimento insieme all´assessore al lavoro della Provincia di Savona, Giorgio Sambin e al sindaco di Altare, Davide Berruti, a seguito delle preoccupazione per la sospensione della produzione. "Abbiamo potuto verificare – ha detto Vesco – una buona azienda e un´ottima capacità produttiva per un´attività che rappresenta un patrimonio per il territorio che non può andare perduto". L´assessore Vesco, insieme al collega della provincia di Savona e al sindaco di Altare, si sono impegnati, di fronte alle difficoltà manifestate dalla proprietà, a condividere la ricerca di un operatore radicato nel settore delle acque minerali in grado di rilanciare l´azienda. "Inoltre mi sono assunto l´impegno – ha concluso Vesco – di attivarmi anche presso la grande distribuzione regionale affinché tenga nella dovuta considerazione un prodotto a chilometro zero e di qualità".  
   
   
VENDOLA: "PUGLIA IN CONTROTENDENZA, PIÙ 2.600 NUOVE IMPRESE IN ULTIMI TRE MESI"  
 
Bari, 17 luglio 2012 - “La Puglia è protagonista di un’inversione di tendenza che ha dell’incredibile”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando gli ultimi dati economici regionali riferiti all’ultimo trimestre del 2012. “Mentre ovunque imperversa la crisi – ha aggiunto Vendola - dalla Puglia arrivano quei segnali di luce nei quali speravamo già dai tempi della manovra anticiclica, alla fine del 2008, e che abbiamo continuato ad alimentare con il Piano straordinario per il lavoro. Una controtendenza che ci riempie di fiducia e che, pur nelle difficoltà attuali delle famiglie e delle imprese, ci conferma che credere in alcune politiche e perseguirle senza cedimenti alla fine paga. Noi – ha continuato Vendola – abbiamo disegnato la mappa della crisi quando a livello nazionale veniva ostinatamente negata e abbiamo immaginato gli incentivi più adatti non solo a far restare le imprese in Puglia, ma a costruirne di nuove”. Il Presidente Vendola fa riferimento ai dati diffusi alcuni giorni fa da Unioncamere. Le aziende della Puglia nel secondo trimestre del 2012 sono aumentate dello 0,68%. La Puglia è la terza regione in Italia per incremento, con un saldo tra nuove aperture e cessazioni di 2.605 nuove imprese, nate in soli tre mesi, tra marzo e giugno 2012. “Siamo la faccia positiva del Mezzogiorno” ha aggiunto Vendola, la regione nella quale ben due province, Lecce e Foggia, occupano rispettivamente il primo e il secondo posto nelle classifica nazionale delle province per la crescita del tessuto imprenditoriale: a Lecce 831 aziende in più, a Foggia 748. Tutto questo in un contesto nel quale l’Istat mostra un aumento delle esportazioni del 10,1 per cento nel primo trimestre di quest’anno rispetto al dato nazionale che si ferma al 5,5%, mentre la capacità di spesa media mensile delle famiglie pari a 1.958 euro nel 2011 è la più alta tra le regioni meridionali (in Sicilia le famiglie riescono a spendere mediamente 1.637 euro al mese). Si apprende anche, dallo stesso Istituto di statistica, che il valore aggiunto in agricoltura ai prezzi correnti in Puglia è passato da 1,8 miliardi del 2009 agli oltre 2 miliardi del 2011, mentre il valore aggiunto dell’intero settore agricoltura, silvicoltura e pesca, è cresciuto dai 2,12 miliardi del 2009 ai 2,28 miliardi del 2011. “Sono i numeri che raccontano la controtendenza della Puglia – ha aggiunto Vendola - sono i numeri che abbiamo ottenuto contrastando la crisi attraverso pacchetti articolati di incentivi per le aziende, grazie ai quali abbiamo messo in campo in due anni 1.220milioni di euro, il 2,25% del nostro prodotto interno lordo. Molti degli incentivi che hanno consentito la moltiplicazione delle imprese sono a fondo perduto e destinati alla ricerca – ha concluso Vendola – mentre il decreto Sviluppo di Monti da 80 miliardi, elimina in un colpo solo gli equivalenti incentivi statali, destinando alla ricerca industriale solo finanziamenti agevolati”.  
   
   
KEMET, CIGS PER 220 DIPENDENTI  
 
Bologna, 17 luglio 2012 - Cassa integrazione guadagni straordinaria per 220 dipendenti Kemet di Sasso Marconi, per cessazione di alcuni reparti produttivi a partire dal prossimo 23 luglio per un anno, con possibililità di proroga di ulteriori 12 mesi. La collocazione in Cigs avverrà con gradualità per consentire l’espletamento delle rimanenti attività produttive e delle funzioni correlate. È questo l’esito del tavolo crisi tenuto oggi a Roma, al quale hanno preso parte le istituzioni (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Regione Emilia-romagna, Provincia di Bologna), la proprietà della Kemet, Unindustria Bologna, Fim-cisl, Fiom-cgil e le rsu aziendali. In base all’accordo firmato in sede regionale lo scorso novembre, la proprietà della Kemet manterrà in Emilia-romagna le produzioni ad alto valore aggiunto, e costruirà nell’arco di 24 mesi a partire dallo scorso dicembre un nuovo moderno stabilimento a Pontecchio Marconi.  
   
   
BRESCIA, DATI SU NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE NEL II TRIMESTRE  
 
 Brescia, 17 luglio 2012 - Nonostante la situazione di grande difficoltà economica e finanziaria che sta investendo tutta Italia, dopo il calo registrato a inizio anno, le imprese bresciane superano quota 122 mila attestandosi alla fine di giugno a 122.481 unità. La crescita, tuttavia, non è stata brillante, l’aumento registrato è stato, infatti, pari allo 0,4% nel trimestre e allo 0,2% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno; bisogna tornare ad aprile-giugno 2009 per ritrovare un risultato così basso. Ciò è dovuto ai morsi della crisi che dispiega i suoi effetti sul sistema produttivo facendo registrare a fine giugno l’apertura di 1.892 imprese, ovvero il numero più basso dei corrispondenti trimestri degli ultimi dieci anni. Sono state, invece, 1.412 le imprese cessate tra aprile e giugno, 140 in più rispetto allo stesso trimestre del 2011, ma lontane dal picco raggiunto nel secondo trimestre del 2008. Il bilancio demografico si è chiuso, dunque, in positivo con 480 unità in più nel trimestre; il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso, tuttavia, produce un risultato più attenuato pari a 282 unità in più.  
   
   
SARDEGNA: LA GIUNTA REGIONALE APPROVA AUTORIZZAZ​IONE AL BIC PER ACQUISIRE RAMO AZIENDA SVILUPPO ITALIA  
 
Cagliari, 17 Luglio 2012 – La Giunta regionale su proposta del vice presidente e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, ha approvato una delibera che autorizza in via prioritaria il Bic Sardegna all’acquisizione del ramo d’azienda di Sviluppo Italia Sardegna in liquidazione con l’applicazione al personale del contratto attualmente applicato ai dipendenti Bic. La delibera deriva da una norma contenuta nella legge finanziaria regionale del 2011. "Siamo arrivati a compimento di un percorso avviato due anni fa per affrontare la crisi di Sviluppo Italia – sottolinea La Spisa - l’acquisizione del ramo d’azienda si colloca e si giustifica nell’ambito delle linee strategiche e programmatiche della Regione riguardanti lo sviluppo locale, le politiche attive del lavoro e la diffusione dell’imprenditorialità. In particolare l’interesse primario che s’intende perseguire è la prosecuzione delle attività di sostegno all’autoimprenditorialità e alla creazione d’impresa, anche attraverso le professionalità presenti nella Società Sviluppo Italia Sardegna, in coerenza con le politiche economiche e sociali di sviluppo locale, che la Regione esercita attraverso il Bic Sardegna, organismo in house specificamente preposto alla gestione di attività di promozione e sostegno di programmi di sviluppo territoriale e creazione di impresa".  
   
   
COSTITUITA RETE FRA CINQUE IMPRESE DEL LAPIDEO  
 
Bari, 17 luglio 2012 - Un marchio comune nel settore del lapideo, per acquisire e sviluppare la produzione della materia prima e la vendita di prodotto finito nei mercati dell’area balcanica nonché attuare lo studio e la ricerca per produrre macchinari innovativi atti a recuperare gli scarti di lavorazione e il riutilizzo dei fanghi. Con questi obiettivi è stata sottoscritta con atto notarile nei giorni scorsi presso la sede della Provincia Bat una nuova Rete di imprese, “L’età della Pietra”, fra cinque aziende appartenenti alla sezione lapideo della Confapi Bari Bat. Le aziende che aderiscono sono: Si.marmi srl, Di.meg srl, Pavimarmi srl, L’ Ancora di Fusco Giuseppe e Damar Marmi srl. L´iniziativa, è il risultato dell’azione di promozione dello strumento della Rete, realizzata dalla Camera di Commercio di Bari Bat, attraverso il progetto Goal in collaborazione con Confapi e Confidustria, e nell’ambito di un protocollo di intesa firmato lo scorso aprile con la provincia Bat, finalizzato alla diffusione di questo strumento contrattuale innovativo per favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Sono intervenuti: Claudio Sinisi (presidente della sezione lapideo Confapi) che ricoprirà il ruolo di presidente della neonata Rete, Giuseppe De Filippo vicepresidente, il notaio Fucci, Francesco Ventola, presidente della Provincia Bat, Tonia Spina, assessore Attività Produttive Bat, Alessandro Ambrosi, presidente Cdc di Bari, Salvatore Liso e Riccardo Figliolia, vicepresidente e segretario generale della Confapi Bari Bat e Marco De Candia, coordinatore Progetto Goal. Contestualmente è stato firmato un nuovo protocollo d’intesa tra la Provincia di Bat e la Camera di Commercio di Bari, alla presenza dei rispettivi Presidenti, Francesco Ventola ed Alessandro Ambrosi, dell´assessore provinciale alle Attività Produttive Tonia Spina e dei rappresentanti del Pes Cnel della Bat, per favorire l’aggregazione fra imprese che intendono operare sui mercati globali. «Ragioniamo nella logica dei nuovi mercati - ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Bari Alessandro Ambrosi - cercando di essere più forti e competitivi e superando il limite dimensionale che è la caratteristica principale delle piccole aziende. Da oggi Camera di Commercio e Provincia di Barletta - Andria - Trani sono al loro fianco, convinti che l´internazionalizzazione possa rappresentare una svolta sensibile pur non essendo certamente la panacea di tutti i mali». «I Protocolli d´Intesa non serviranno certamente a risolvere i problemi delle nostre imprese ma sono necessari per garantire loro una copertura istituzionale, in un momento di crisi in cui, evidentemente, non mancano fenomeni di sciacallaggio e persone che sottoscrivono contratti senza averne titolo - ha spiegato il Presidente della Provincia Bat, Francesco Ventola -. E´ pertanto compito delle istituzioni cercare di consentire alle aziende di relazionarsi con altre realtà anche al di fuori della nostra nazione, lavorando così nelle migliori condizioni possibile. Noi ci proviamo in materia di internazionalizzazione ed i primi risultati sono già tangibili». «La sottoscrizione di questo Protocollo non è un mero atto formale ma la regolamentazione di attività concrete già messe in atto, di cui le imprese hanno cominciato a percepire i benefici - ha commentato l´Assessore provinciale alle Attività Produttive Tonia Spina -. D´intesa con la Camera di Commercio puntiamo a cercare nuovi mercati per le nostre imprese, che vantano prodotti di qualità molto ricercati anche all´estero».  
   
   
SISMA/EMILIA L´ASSESSORE MARZOCCHI INCONTRA IL PRESIDENTE DELL´ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI CALBUCCI. "UNA CATEGORIA DI PROFESSIONISTI INDISPENSABILE FIN DA SUBITO IN CASI DI EMERGENZA PER RICONOSCERE IL BISOGNO SOCIALE E DARE RISPOSTE ADEGUATE"  
 
Bologna, 17 luglio 2012 – “Apprezzo la disponibilità dell’Ordine degli assistenti sociali che ha dimostrato come questa categoria di professionisti sia indispensabile fin da subito in casi di emergenza per riconoscere il bisogno sociale e dare risposte adeguate”. L’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi ha incontrato oggi il presidente dell’Ordine degli assistenti sociali dell’Emilia-romagna, Roberto Calbucci, e alcuni degli assistenti sociali coinvolti anche in prima persona dal terremoto. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sull’attività che gli assistenti sociali hanno svolto fino ad oggi nelle aree colpite dal sisma, lavorando “a supporto delle altre forze di volontariato - ha sottolineato Marzocchi - e proponendo soluzioni professionali specialmente negli inevitabili casi di criticità che si vengono ad acuire nelle situazioni di crisi”. Nella fase di emergenza l’Ordine ha giocato un ruolo di primo piano raccogliendo la disponibilità di numerosi assistenti sociali che si sono messi a disposizione come volontari a supporto dei colleghi impegnati nelle zone colpite, molti dei quali vivevano contemporaneamente la condizione di operatori e di vittime del terremoto. 90 gli assistenti sociali che si sono resi disponibili fin da subito, 60 dei quali sono stati affiancati a quelli già impegnati nelle attività per far fronte ai diversi bisogni della collettività. “L’esperienza che molti di noi hanno fatto in altri terremoti ci ha fatto capire come nel sistema della protezione civile sia necessaria anche la presenza dei servizi e dell´assistenza sociale - ha detto il presidente dell’Ordine Calbucci - perché, oltre a soddisfare i bisogni primari, occorre tenere insieme il tessuto sociale che il dopo calamità rischia di disgregare. Gli assistenti sociali hanno operato a fianco delle altre figure destinate al soccorso soprattutto nel gestire le presenze degli anziani (spesso non autosufficienti) nelle tende o situazioni delicate, come nel caso di famiglie che si trovavano in condizioni di rischio sociale già prima dell’evento sismico”.  
   
   
COMMERCIO AMBULANTE: LA RECENTE INTESA NAZIONALE INTERESSA 9200 AMBULANTI DELLA REGIONE MARCHE  
 
Ancona, 17 luglio 2012 - “L’accordo nazionale sul commercio ambulante, recentemente raggiunto grazie al ruolo svolto dalla Regione Marche come coordinatrice del settore Commercio alla Conferenza Unificata Stato-regioni , interessa 180.000 ambulanti, titolari di più di 700.000 posteggi nei mercati e, in particolare, 9.200 ambulanti della nostra regione. L’intesa sui criteri per il rilascio ed il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche che riguarda l’intero territorio nazionale, prevede una durata della concessione del posteggio su aree pubbliche non inferiore ai 9 anni e non superiore ai 12, tale da garantire l’ammortamento degli investimenti effettuati, anche immateriali, come l’avviamento e la formazione del titolare; la professionalità dell’operatore commerciale riferita sia all’anzianità di impresa, comprovata dall’iscrizione al registro delle imprese, che all’anzianità nel posteggio; la proroga, a titolo transitorio, delle concessioni in essere al 2017. “L’intesa è in linea con i principi fondamentali della Direttiva “Bolkestein” - spiega l’assessore regionale al Commercio Antonio Canzian- ma, nel contempo, tiene conto delle peculiarità del commercio ambulante nonché delle esigenze di libero mercato e di libertà di stabilimento. Un traguardo importante quindi per uniformare questo settore del commercio in Italia “ Canzian ha espresso anche la soddisfazione per il lavoro e l’impegno svolto nei lavori preparatori della Conferenza Unificata sottolineando che “ il positivo risultato conseguito è stato il frutto di una lunga trattativa tra le Regioni e Province Autonome, il Ministero dello Sviluppo Economico nei diversi incontri con il sottosegretario De Vincenti che ringrazio personalmente per l’impegno dimostrato e le Associazioni di categoria. Un impegno che ha consentito di risolvere l’annosa questione relativa all’occupazione del suolo pubblico da parte degli “ambulanti”.” Gli ambulanti marchigiani operano su 577 mercati e 467 fiere in tutta la regione . La provincia con il maggior numero di mercati è Ascoli Piceno con il dato comprensivo della provincia di Fermo con 173, seguono Ancona con 155, Macerata 150 e Pesaro-urbino con 99. I posteggi sono complessivamente 14.710. I dati, sulla base delle informative trasmesse dai Comuni, sono aggiornati mensilmente dall’assessorato regionale al Commercio e sono consultabili sul sito www.Commercio.marche.it    
   
   
ILVA TARANTO: TAR LECCE RESPINGE RICORSO ILVA SU USO ACQUE DEPURATORE  
 
 Bari, 17 luglio 2012 - "Il Tar di Lecce ha respinto con sentenza il ricorso presentato dall´Ilva, nella parte riguardante la prescrizione di utilizzo delle acque ultra affinate del depuratore Gennarini- Bellavista, contenuta nel decreto di autorizzazione ambientale integrata emesso dal Ministero dell´Ambiente, anche in recepimento delle richieste della Regione Puglia contenute nella delibera della Giunta regionale del 4 luglio 2011." Lo comunica l´Assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati. I giudici amministrativi di Lecce, con la sentenza depositata lo scorso 11 luglio, hanno ritenuto legittima la prescrizione richiesta dalla Regione Puglia, di obbligare l´Ilva, entro 24 mesi, alla predisposizione di un sistema di distribuzione interna, al fine di utilizzare nei propri impianti produttivi, e prioritariamente, le acque affinate degli impianti reflui civili di Taranto Gennarini/bellavista, secondo accordi da stipulare con la Regione Puglia, che disciplineranno le modalità di gestione degli impianti e la relativa contribuzione annuale fissa al costo di gestione a carico di Ilva. Parallelamente alla detta prescrizione, il Tar Lecce ha ritenuto legittimo l´ulteriore obbligo a carico dell´Ilva di predisporre, entro sei mesi dal rilascio dell’Aia, uno studio di fattibilità finalizzato a ridurre il prelievo primario del 20% entro 3 anni e del 50% entro la scadenza dell’Aia, mediante il riuso delle acque dolci usate nel ciclo produttivo e attraverso il riutilizzo delle acque degli impianti di trattamento reflui civili della zona, secondo accordi da stipulare con la Regione, compatibilmente con la fornitura quali-quantitativa conforme alle esigenze di utilizzo. La motivazione di legittimità posta a fondamento del rigetto del ricorso, nella parte relativa alle prescrizioni sull´approvvigionamento idrico dell´industria siderurgica tarantina, è relativa al "potere della Regione di incentivare il risparmio delle risorse idriche ha ora un esplicito riferimento nell’art. 99, secondo comma, del d.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, per il quale: “Le regioni, nel rispetto dei principi della legislazione statale, e sentita l´Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti, adottano norme e misure volte a favorire il riciclo dell´acqua e il riutilizzo delle acque reflue depurate”. A sua volta il D.m. 12 giugno 2003 n. 185, richiamato nella prescrizione impugnata, ha dettato norme tecniche “per il riutilizzo delle acque reflue domestiche, urbane ed industriali attraverso la regolamentazione delle destinazioni d´uso e dei relativi requisiti di qualità, ai fini della tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche, limitando il prelievo delle acque superficiali e sotterranee, riducendo l´impatto degli scarichi sui corpi idrici recettori e favorendo il risparmio idrico mediante l´utilizzo multiplo delle acque reflue” (art. 1, primo comma). Tenuto conto del quadro normativo sommariamente delineato, la prescrizione con cui si favorisce l’uso delle acque affinate dell’impianto Gennarini/bellavista si dimostra legittima e ragionevole, dal momento che viene accompagnata da una serie di misure volte a impedire sostanziali nocumenti all’attività produttiva, poiché l’utilizzazione delle acque non è prevista in via esclusiva (bensì “prioritariamente”), a seguito di accordi con la Regione Puglia (nei quali dovranno trovare adeguata considerazione tutte le ragioni rappresentate dall’Ilva, compresa la questione relativa alla realizzazione delle tubature di adduzione) e, soprattutto, “compatibilmente con la fornitura quali-quantitativa conforme alle esigenze di utilizzo” (così da salvaguardare le necessità tecniche di un approvvigionamento idrico idoneo al processo produttivo). Negli stessi termini del previo accordo con la Regione e della compatibilità con le esigenze di utilizzo si esprime la prescrizione (...) del parere istruttorio (che onera Ilva di predisporre uno studio di fattibilità finalizzato a ridurre il prelievo primario)." "La sentenza del Tar Lecce - ha commentato l´assessore - non attribuisce la qualità di vincitore o vinto a nessuno; afferma semmai un principio di migliore utilizza della risorsa idrica, per preservarla prioritariamente agli usi potabili. Devo sinceramente dire, che reputo utile che sull´argomento siano stati interpellati i Giudici amministrativi, perché oggi ci vediamo restituire uno statuizione di principi idonea a chiarire un contesto normativo ed amministrativo oggettivamente complicato e controverso. Non nascondo tuttavia - ha concluso Fabiano Amati - che la decisione interviene in un contesto storico in cui i timori del rischio siccità appaiono più che fondati anche rispetto al 2004, quando il Commissario delegato per l´emergenza idrica in Puglia, aveva previsto il completamento del progetto dell´utilizzo industriale Ilva delle acque reflue di Taranto, al fine di riservare all´uso potabile ed irriguo le acque del Sinni e del Tara, il cui prelievo da parte di Ilva, ad oggi, è di 250 litri al secondo, immettendo nel ciclo produttivo, in termini sostitutivi, le acque reflue civili dopo l´apposito trattamento di ultra affinamento."  
   
   
FVG: ACCORDO PER RICHIESTA CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA DUKE TRIESTE  
 
 Trieste, 17 Luglio 2012 - E´ stato sottoscritto Il 13 Luglio negli uffici della assessorato regionale al Lavoro l´accordo per la richiesta di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale di 57 lavoratori della Duke di Trieste, per un periodo di 12 mesi a decorrere dal 23 luglio prossimo. Alla presenza dell´azienda, delle Rsu e delle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil e Uil è stata firmata l´intesa che consente di richiedere al ministero del Lavoro l´ammortizzatore sociale. La Duke, che svolge attività di lavorazione e conservazione di carne e prodotti alimentari in genere, ha denunciato in particolare una situazione di difficoltà finanziaria, che ha costretto l´azienda al ricorso agli ammortizzatori sociali, proprio per avviare una fase di rilancio. "Va detto innanzitutto che l´accordo - ha sottolineato l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi - non prevede esuberi fra i lavoratori. Ricordo inoltre che, in considerazione della situazione di crisi finanziaria e del fatto che l´azienda non potrà anticipare il trattamento di cassa ai lavoratori, vi è la possibilità di richiedere l´anticipazione dell´indennità ad uno degli istituti convenzionati con il Mediocredito, ovvero ad una delle banche aderenti alla Federazione regionale delle Bcc, con la quale l´Amministrazione regionale ha sottoscritto un apposito protocollo d´intesa". "Alla luce dell´accordo odierno - ha concluso l´assessore Brandi - auspico che, nel periodo di utilizzo dell´ammortizzatore sociale, si riesca a trovare una soluzione nell´ambito territoriale tale da consentire la prosecuzione dell´attività per un marchio storico come quello della Duke".  
   
   
DESIGN. MILANO OSPITE A PECHINO CON LA MOSTRA “THE NEW ITALIAN DESIGN 2.0” L´ESPOSIZIONE PRELUDIO DELLA ‘BEIJING DESIGN WEEK’, CHE VEDRÀ MILANO GUEST CITY DAL 28 SETTEMBRE AL 6 OTTOBRE  
 
Milano, 17 luglio 2012 - A partire dal 16 luglio e fino al 20 agosto Milano sarà presente negli spazi del Beijing Industrial Design Center di Pechino con la mostra “The New Italian Design 2.0”, promossa in collaborazione con la municipalità della capitale cinese. L’esposizione ha l’intento di mettere a fuoco il passaggio nel mondo del design dal Xx al Xxi secolo, svolgendo una ricognizione sul design italiano contemporaneo, documentandone le trasformazioni e il legame con i cambiamenti economici, politici, tecnologici. “The New Italian Design 2.0 è il preludio alla Beijing Design Week 2012, la settimana internazionale dedicata al design che il Comune di Pechino organizza dal 28 settembre al 6 ottobre prossimi e che ospiterà Milano come Guest City – ha affermato l’assessore alla Cultura, Moda e Design Stefano Boeri –. Milano parteciperà alla più importante manifestazione di design cinese con una serie di progetti dinamici e rappresentativi del design della nostra città, ponendo le basi per un ulteriore incremento dei rapporti di scambio tra Cina e Italia nel campo del design e delle imprese creative”. Beijing Design Week si svolgerà a Pechino – riconosciuta dall’Unesco ‘Creative City per il design’ – dal 28 settembre al 6 ottobre prossimo. Milano sarà presente insieme ai principali enti e società milanesi che promuovono il design a livello nazionale ed internazionale: Società Expo 2015, Camera di Commercio, Politecnico di Milano, Rcs Meet Design, Rivista Interni, Meet The Media Guru.