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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Settembre 2013 |
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ENERGIA, ZANONATO INCONTRA IL MINISTRO ISRAELIANO SHALOM GAS E INNOVAZIONE TECNOLOGICA AL CENTRO DELLA COLLABORAZIONE |
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Roma, 10 settembre 2013 - Lo sviluppo della
cooperazione tra Italia e Israele nel settore energetico e in particolare del
gas, ma anche il proseguimento della collaborazione nel campo dell’innovazione
tecnologica e della ricerca, sono stati i temi al centro di un bilaterale tra
il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e il Ministro dell’Energia
e dell’Acqua Silvan Shalom.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto ieri a Roma
presso il Dicastero di Via Veneto, il Ministro Zanonato ha prospettato al
Ministro Shalom il ruolo di “ponte energetico” verso l’Europa che l’Italia
potrebbe rivestire nei confronti di Israele, oltre a quello di potenziale
acquirente di gas.
Le ricerche intraprese dal governo israeliano nelle
aree marine di sua giurisdizione hanno infatti consentito recentemente il
rinvenimento di rilevanti giacimenti di gas naturale che potrebbero
rivoluzionare il proprio stato di approvvigionamento energetico ed avere
riflessi importanti nel delicato quadro geopolitico del Medio Oriente.
Shalom ha manifestato a Zanonato l’interesse di
Israele ad esplorare tutte le possibili modalità di esportazione del gas, a
partire dall’opzione di un gasdotto connesso con il Corridoio
Sud e con Tap.
Durante il colloquio, che ha delineato anche le basi
del prossimo vertice bilaterale italo-israeliano in programma a Torino il 2
dicembre, è stato inoltre ricordato come negli ultimi anni siano cresciute le
occasioni di collaborazione tra i due Paesi
nei settori dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo
industriale.
L’italia guarda infatti ad Israele come a una sorta
di Silicon Valley del Mediterraneo, come
dimostrano i progetti avviati a seguito di precedenti intese siglate nel 2002 e
nel 2012: una partnership nel settore tecnologico che finanzia due bandi
all’anno di tipo accademico e industriale per Università e Centri di ricerca, e
un gruppo di lavoro congiunto sul fronte delle start-up innovative e dell’industria high-tech.
Al termine dell’incontro il Ministro Zanonato ha
espresso al Ministro Shalom la sua intenzione di visitare presto Israele e
proseguire nella proficua collaborazione tra i due Paesi: “Israele- ha
affermato- rappresenta per noi un partner molto importante e auspichiamo che le
forme di cooperazione in ambito energetico continuino a crescere”.
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GAS, IL 2 SETTEMBRE PARTITA LA “BORSA” GESTITA DAL GME |
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Roma, 10 settembre 2013 – In data 9 agosto, con
decreto direttoriale, è stato stabilito al
2 settembre 2013 l’avvio del mercato a termine fisico del gas naturale
(la cosiddetta “borsa del gas”) la cui gestione è affidata al Gestore dei
Mercati Energetici – Gme, come per gli altri mercati dell’energia.
L’avvio del Mercato a Termine del gas garantirà nel
tempo la formazione di un segnale di prezzo liquido e trasparente permettendo
agli operatori di disporre, come avviene già in altri mercati europei, di uno strumento di trading efficiente e che
risponda alle necessità di approvvigionamento a medio termine. I vantaggi
derivanti da questo nuovo segmento di mercato saranno legati alla possibilità
per gli operatori di concludere le transazioni su orizzonti temporali più ampi,
coprendosi dalle oscillazioni dei prezzi e garantendo nel contempo forniture
sicure e definite in base alle peculiari necessità del singolo operatore.
Le regole di funzionamento del Mercato a termine
fisico del gas naturale sono contenute nella Disciplina del mercato del gas
approvata con Dm 6 marzo 2013 disponibile sul sito del Gme.
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DALL’ UNIONE EUROPEA ARRIVANO NUOVE NORME PER LIMITARE I RISCHI DI CHI ACQUISTA CASA |
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Strasburgo, 10 settembre 2013 - In base alle nuove
norme approvate provvisoriamente dal Parlamento martedì, gli acquirenti
d´immobili saranno informati meglio sui costi e sui rischi legati
all´assunzione del mutuo, parzialmente difesi dalle oscillazioni di mercato che
gonfiano le rate, ma anche meglio protetti in caso di mancato rimborso del
prestito. Prima di finalizzare dette norme, i deputati desiderano perfezionarle
per garantire che siano correttamente recepite in tutta l´Ue.
La legislazione coprirà le ipoteche su immobili residenziali,
immobili residenziali che comprendono uno spazio ufficio e terreni edificabili.
Alcuni requisiti saranno adattati per riflettere le differenze tra i mutui
nazionali degli Stati membri e sui mercati immobiliari, ma le informazioni per
gli acquirenti dovranno essere presentate in un formato coerente in tutta l´Ue.
Informazioni precontrattuali -
Chiunque contragga un mutuo nell´Ue dovrebbe ricevere
informazioni comparabili sui prodotti disponibili che comprendono il costo
totale e le conseguenze finanziarie nel lungo periodo previste dal prestito. Le
condizioni di credito offerte ai mutuatari dovrebbero corrispondere alla loro
situazione finanziaria attuale e tener conto delle loro prospettive e delle
possibili regressioni.
Inoltre, gli acquirenti dovrebbero poter usufruire di
un periodo di riflessione obbligatorio di 7 giorni prima della sottoscrizione
del prestito, oppure di 7 giorni per esercitare il diritto di recesso dopo la
conclusione del contratto.
Durante il periodo contrattuale -
I deputati hanno inserito norme più flessibili - tra
le quali il diritto del mutuatario di rimborsare il prestito iniziale -
soggette a possibili modalità che saranno decise dagli Stati membri, nonché il
diritto del creditore a un equo indennizzo per il rimborso anticipato.
Tuttavia, sarà vietato chiedere ai mutuatari di pagare penali per il rimborso
anticipato.
Sulla base delle nuove norme, per i prestiti erogati
in valuta estera il mutuatario deve essere informato prima della firma del
contratto che l´importo delle rate da corrispondere potrebbero aumentare. In
alternativa, al mutuatario potrebbe essere consentito di cambiare la valuta, a
determinate condizioni e al tasso di cambio indicato nel contratto di prestito.
Protezione contro l´inadempienza -
I deputati hanno aggiunto una nuova norma che prevede
che la restituzione delle garanzie, come la proprietà stessa, sarà sufficiente
a rimborsare il prestito, a condizione che il creditore e il debitore lo
abbiano esplicitamente accettato nel contratto di prestito.
Per i deputati, qualora un beneficiario non rimborsi
il prestito, la legislazione dovrebbe includere requisiti per la vendita della
proprietà volte a ottenere "il miglior prezzo possibile", per
agevolare il rimborso del debito residuo, in modo da proteggere i consumatori e
prevenire il loro indebitamento eccessivo per lunghi periodi.
Prossime tappe -
I deputati hanno adottato il testo finale, ma prima di
approvare la normativa nel suo insieme, il Parlamento chiede agli Stati membri
di impegnarsi a garantire che le norme siano correttamente applicate sul loro
territorio, vale a dire in tutta l´Ue.
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BOLZANO, EDILIZIA ABITATIVA: RISANAMENTI E CETO MEDIO, 5 ANNI PER LA CASA |
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Bolzano, 10 settembre 2013 - Più risanamenti di vecchi edifici, tempi di
attesa ridotti per le richieste di sostegni e contributi, e un programma per il
ceto medio che inizia a dare i suoi frutti. L’assessore Christian Tommasini
traccia un bilancio positivo degli ultimi 5 anni in tema di edilizia abitativa.
“Abbiamo compiuto decisivi passi avanti – spiega – e contiamo di inserire
ancora a breve delle importanti novità”.
Nonostante la crisi economica non risparmi l´Alto
Adige, in Provincia di Bolzano la casa resta una delle priorità per famiglie e
single. "Lo dicono i numeri - sottolinea l´assessore Christian Tommasini -
visto che le richieste di contributi per l´acquisto o la costruzione sono
cresciute del 10% nel corso dell´ultimo anno. Ma non solo: un trend molto
simile si registra anche per quanto riguarda ristrutturazioni e risanamenti di
edifici e alloggi già esistenti. Qui l´aumento annuo delle richieste è
nell´ordine del 15%, e ritengo che il dato sia particolarmente positivo perché
consente di sfruttare al meglio le risorse presenti sul territorio senza dover
sempre prevedere nuove zone residenziali".
Sempre a proposito di risanamenti e ristrutturazioni,
da segnalare il forte impegno dell´Ipes, che per il 2013 ha elaborato un
programma con ben 330 interventi in tutta la Provincia, mentre per quanto
riguarda l´abbattimento di barriere architettoniche e l´adeguamento delle
strutture per agevolare l´accesso dei disabili, le richieste di contributi
pervenute agli uffici provinciali competenti sono quasi raddoppiate passando da
114 a 218.
Nel frattempo arrivano buoni risultati anche dal
programma lanciato dalla Giunta provinciale per il ceto medio: famiglie e
single che hanno un reddito troppo alto per rientrare nel sistema degli alloggi
sociali, ma troppo basso per poter acquistare sul libero mercato.
"Nonostante alcuni ritardi dovuti soprattutto alla difficoltà dei Comuni
nel reperire le aree - spiega Tommasini - abbiamo avviato un intervento capace
di dare risposte efficaci a un target più ampio di nostri concittadini". E
i risultati iniziano a vedersi: per quanto riguarda l´acquisto rateale, nei
vari Comuni sono già in fase di realizzazione 157 alloggi, mentre per l´affitto
a rotazione 100 alloggi sono già stati assegnati a Bolzano. Altri 100
seguiranno a breve sempre nel capoluogo (appalto lavori a ottobre), mentre per
il resto della Provincia ne sono previsti 50 a Merano, 30 a Bressanone e 30 a
Laives. In totale si tratta di 500 alloggi per il ceto medio in tutto l´Alto
Adige.
Altro particolare che soddisfa l´assessore
all´edilizia abitativa è quello riguardante i tempi di "lavorazione"
delle domande da parte degli uffici provinciali. "L´iter si risolve nel
giro di tre mesi - commenta Christian Tommasini - a tutto vantaggio dei
beneficiari che possono ricevere i contributi in maniera molto rapida". Il
lavoro, però, non finisce qua: nemmeno per questa legislatura che volge ormai
al termine. "Lunedì prossimo - annuncia l´assessore - il Consiglio
provinciale sarà chiamato a pronunciarsi sul disegno di legge della Giunta
provinciale riguardante il Bausparen, un modello assolutamente innovativo a
livello nazionale. Sono inoltre previste ulteriori misure per il risanamento
energetico di alloggi nei centri storici, con l´anticipo una tantum dello
sconto fiscale decennale, senza dimenticare che anche per i contributi
riguardanti la casa si utilizzerà la dichiarazione unica Durp".
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CONCESSIONI IN ZONE SISMICHE, NEL 2014 DOMANDE SU BASILICATANET |
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Potenza, 10 settembre 2013 - Presentazione telematica dei progetti;
visualizzazione iter amministrativo; veloce completamento delle pratiche;
interconnessione con l’Autorità giudiziaria per la comunicazione degli abusi
edilizi. Sono queste le principali caratteristiche del sistema, messo a punto
dal Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata, per l’inoltro on line
delle domande di concessione edilizia per le costruzioni in zone sismiche. La
piattaforma che entrerà in funzione dal primo gennaio del prossimo anno
attraverso il sito internet della Regione Basilicata e il portale
basilicatanet.It, è stata presentata oggi a Matera, alla presenza
dall’assessore alle Infrastrutture Luca Braia e degli iscritti agli Ordini
Professionali degli ingegneri, architetti, geometri e geologi. Uguale
presentazione si terrà domani presso la biblioteca di Potenza. “La Regione
Basilicata- ha detto Braia – avvia con questa iniziativa il passaggio al
digitale dei processi autorizzativi delle costruzioni in zona sismica prescritti
dalla legge regionale numero 38 del 1997 e dal decreto del presidente della
Repubblica numero 380 del 2001. Il progetto – ha continuato Braia - si pone
come obiettivo la semplificazione e la velocizzazione dei processi
organizzativi e la loro contestuale omogeneizzazione, nonché il miglioramento
dell’efficienza e la contestuale riduzione dei costi. Abbiamo ottimizzato –
spiega Braia - tecnologie informatiche in parte già presenti in Regione con
altre realizzate appositamente ex-novo. L’obiettivo a regime sarà quello di
abilitare i tecnici anche professionisti ad effettuare on line tutte le
operazioni legate al deposito dei calcoli strutturali degli edifici e della
richiesta di autorizzazione. In una prima fase di transizione – ha detto ancora
l’assessore - si consentirà di affiancare alle operazioni classiche di deposito
cartaceo quelle innovative previste con il deposito telematico. A regime le
tecnologie informatiche utilizzate nella realizzazione del Sistema informativo,
permetteranno il deposito e l’archiviazione sostitutiva attraverso l´uso della
firma digitale, della casella di posta elettronica certificata e delle marche
temporali. Il sistema - ha concluso l’assessore Braia - rientra nel progetto
“Icar”, l’azione di cooperazione interregionale per lo sviluppo di sistemi
informativi omogenei prescritto dal Codice dell’Amministrazione Digitale”.
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SETTIMA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA RIVITALIZZAZIONE DELLE AREE DEGRADATE |
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Ustron, 10 settembre 2013 - Dal 2 al 4 ottobre 2013 si
terrà a Ustron, in Polonia, la settima conferenza internazionale sulle
soluzioni innovative per la rivitalizzazione delle aree degradate (Seventh
International Conference Innovative Solutions for Revitalisation of Degraded
Areas).
La degradazione dell´acqua è una questione prioritaria
in Europa. Nonostante le azioni in corso conseguenti alla direttiva quadro
sulle acque, si stima che solo circa il 53 % delle acque di superficie
nell´Unione europea raggiungerà un "buono stato ecologico" entro il
2015.
La conferenza copre tutti gli aspetti della
rivitalizzazione delle aree degradate, con l´edizione di quest´anno che pone
particolare enfasi sulla protezione e la rivitalizzazione delle acque di
superficie e delle acque freatiche. Questo abbraccia metodi innovativi,
tecnologie e strumenti per supportare la riabilitazione di ecosistemi
acquatici.
Si prevede che a partecipare siano le organizzazioni
statali e private, oltre ai governi locali coinvolti nel processo della
rivitalizzazione delle aree degradate, assieme ai proprietari di siti, alle
aziende che si occupano di bonifica del suolo e delle acque freatiche e di
recupero del terreno, le aziende di costruzioni, mondo accademico, unità di
R&s, esperti, consulenti, istituzioni finanziarie e compagnie assicurative
provenienti dalla Polonia e dall´estero.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.Revitare-conf.pl/eng/
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TRENTO: ITEA ISTITUISCE UN ELENCO DI AMMINISTRATORI CONDOMINIALI |
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Trento, 10 settembre 2013 - La Società di via Guardini intende formare un
Elenco di amministratori condominiali accreditati su tutto il territorio provinciale,
a cui affidare la gestione di fabbricati nei quali detiene quote di proprietà o
nei casi in cui gestisce in convenzione immobili di proprietà di terzi.
L´elenco sarà privo di scadenza e sarà tenuto costantemente aggiornato da Itea
Spa, mentre la modulistica per la richiesta di iscrizione è on line.
La Società Itea Spa, al fine di individuare degli
amministratori di condominio secondo i criteri generali di economicità,
efficacia e trasparenza, ha ritenuto adeguato istituire un Elenco ad hoc di
“Amministratori di condominio accreditati su tutto il territorio provinciale”,
ai quali poter richiedere la formulazione di preventivi per l’amministrazione
di uno o più stabili, nei quali detiene quote di proprietà o nei casi in cui
gestisce in convenzione immobili di proprietà di terzi.
L’accreditamento può avvenire, da parte di ciascun
amministratore, attraverso la compilazione e la sottoscrizione del modulo
denominato “Richiesta di iscrizione all’Elenco degli amministratori accreditati
per la gestione di condomini nei quali Itea Spa abbia quote di proprietà” - da
scaricarsi sul sito http://www.itea.tn.it/ - con il quale l’amministratore si
impegna a rispettare tutte le condizioni previste dalla Legge 220/12 e dichiara
il possesso di specifici requisiti, nonché la disponibilità ad assumere gli
impegni richiesti a fronte di un corrispettivo massimo indicato da Itea Spa per
ciascuna prestazione.
Sulla base delle domande pervenute e a seguito di
verifica della documentazione presentata, verrà formato un Elenco a cui Itea
Spa potrà attingere per proporre l’affidamento degli incarichi alle assemblee
di condominio. Da segnalare che tale Elenco sarà privo di scadenza e verrà
costantemente tenuto aggiornato dalla Società Itea.
La documentazione, debitamente compilata, timbrata e
firmata andrà inoltrata:
• per posta ordinaria a: Itea S.p.a. - Ufficio
Gestioni condominiali ed energetiche - via Guardini, 22 - 38121 Trento.
• per posta elettronica certificata (Pec) a:
iteaspa.Patrimonio@pec.it (c.A. Ufficio Gestioni condominiali ed energetiche –
inserire in oggetto: “Domanda per incarico di amministratore condominiale”)
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BOLZANO: EDILIZIA ABITATIVA, NUOVE STRADE CON BAUSPAREN, RISANAMENTI E DURP |
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Bolzano, 10 settembre 2013 - Con il via libera del Consiglio alle
modifiche dell´ordinamento dell´edilizia abitativa, arrivano tre importanti
novità. "A partire dal Bausparen - commenta l´assessore Christian
Tommasini - che offre una modello di sostegno totalmente innovativo, per
proseguire con il risanamento degli edifici nei centri storici e l´utilizzo
della Durp".
"Il Bausparen - sottolinea Tommasini - pone la
Provincia di Bolzano all´avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda il
sostegno all´edilizia agevolata: offriamo a tutti, ma soprattutto alle giovani
famiglie, la possibilità di accedere ad un sistema innovativo di aiuti e
contributi per realizzare il sogno di avere un alloggio di proprietà". In
concreto, si tratta di un percorso costruito con capitale proprio risparmiato
per un periodo minimo di 5 anni, al quale vanno aggiunti l´accesso ad un mutuo
a condizioni particolarmente agevolate con una banca convenzionata, e
l´eventuale accesso a un secondo mutuo, oppure al contributo provinciale con
una maggiorazione aggiuntiva per gli anni oggetto del risparmio.
Oltre al Bausparen, un´altra importante novità
contenuta nelle modifiche all´ordinamento dell´edilizia abitativa agevolata,
riguarda il risanamento degli edifici presenti all´interno dei centri storici.
"La Provincia - prosegue l´assessore Christian Tommasini - anticiperà in
un´unica soluzione il bonus fiscale offerto dallo Stato su un periodo di dieci
anni. In questo modo non solo diamo respiro ad un settore in crisi come quello
dell´edilizia, ma valorizziamo i centri abitati riducendo il
"consumo" di territorio per la creazione di nuove zone residenziali".
L´ultimo passaggio importante è invece di natura
prettamente burocratica: anche nel settore dell´edilizia abitativa, infatti,
verrà utilizzata la Dichiarazione unificata di reddito e patrimonio (Durp) per
valutare la situazione di ogni singolo richiedente e assegnare i contributi. La
Durp, che deve essere compilata solo una volta all´anno, è già stata introdotta
con successo nel settore delle prestazioni e degli aiuti sociali.
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RIVOLUZIONARE LE MACCHINE UTENSILI EUROPEE |
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Bruxelles, 10 settembre 2013 - Dai torni e le
piallatrici alle tagliatrici e smerigliatrici, in passato le macchine utensili
hanno aiutato a porre l´Europa all´avanguardia nella manifattura e a rimanere
indispensabile per molte industrie, tra cui quelle aerospaziale,
automobilistica, della produzione energetica e dei prodotti medicinali.
Tuttavia, le macchine tradizionali consumano
moltissima energia, un fatto che non solo è insostenibile, ma che comporta
anche dei costi alti per gli operatori, la maggioranza dei quali sono piccole o
medie imprese. Di fronte alla crescente concorrenza estera oltre che alle
preoccupazioni ambientali, un team di ricercatori sta fornendo alle aziende
europee le conoscenze di cui hanno bisogno per rendere più competitiva l´industria
delle macchine utensili in Europa.
Il concetto chiave alla base del progetto Demat
("Dematerialised Manufacturing Systems: A new way to design, build, use
and sell European Machine Tools") finanziato dall´Ue, è la
"dematerializzazione". Questo significa che un team formato da 16
partner da 7 paesi mostrerà ai produttori di macchine utensili in che modo
fabbricare strutture ultraleggere, adattive e riciclabili. Il contenuto di
materiali verrà ridotto di oltre il 70 per cento, mentre non ci sarà alcuna
perdita nella precisione ed efficienza delle macchine.
L´obbiettivo è quello di risparmiare 1,5 milioni di
tonnellate di acciaio e di ridurre le emissioni di Co2 di 2,5 milioni di
tonnellate all´anno.
Il dott. Juanjo Zulaika, coordinatore del progetto
Demat e ingegnere meccanico della Tecnalia in Spagna, afferma: "Noi
abbiamo costruito un modello per dimostrazione di una fresatrice che è il 40
per cento più leggera rispetto ad altri strumenti convenzionali per la
fresatura con funzionalità simili...E siamo tuttavia riusciti a garantire il
mantenimento della produttività e della qualità."
Il progetto ha già ottenuto un vasto consenso, essendo
stato finalista per il Best Project Award alla conferenza 2012 sulle Tecnologie
industriali ad Aarhus, in Danimarca. Questo premio riconosce le iniziative con
un significativo impatto economico e sociale, e che danno impulso alla
competitività europea con prodotti e processi nuovi.
Impiegando nuove strategie di smorzamento per ridurre
le vibrazioni meccaniche, il team è persino riuscito a migliorare alcune
operazioni di lavorazione.
Il team di ricerca Demat è fiducioso riguardo ai
risultati che il progetto otterrà: una diminuzione del 50 per cento negli
impatti del ciclo vitale delle macchine utensili e un taglio del 60 per cento
nel tempo tecnico per giungere sui mercati, fino a 3 mesi per le macchine a
catalogo e 9 mesi per i sistemi su misura.
Il dott. Zulaika ritiene che entrambi siano essenziali
per il futuro a lungo termine della produzione sostenibile. E infatti il suo
prossimo progetto di ricerca affronterà l´adattamento di macchine utensili
costruite in precedenza a requisiti di produzione dinamici e variabili.
Il progetto accrescerà inoltre l´agilità delle aziende
europee e aiuterà a trasformare l´industria europea delle macchine utensili in
un settore basato sulla conoscenza, competitivo, sostenibile e che aggiunge
valore.
Demat ha ricevuto 3,5 milioni di euro di finanziamenti
dall´Ue. Il progetto dovrebbe concludersi alla fine del 2013.
Per maggiori informazioni, visitare:
Demat
http://www.Dematproject.eu/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/94795_it.html
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RAPPORTO ASSOSIM PRIMO SEMESTRE 2013 POSITIVO L’ANDAMENTO DEI CONTROVALORI NEGOZIATI SUL MERCATO MOT (+20%), SUL MERCATO SEDEX (+53%) E SUL MERCATO ETFPLUS (+16%). |
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Milano,
10 settembre 2013 – Assosim, l’Associazione Italiana
degli Intermediari Mobiliari, ha presentato oggi i dati semestrali sui volumi
negoziati sui mercati gestiti da Borsa
Italiana S.p.a., Eurotlx Sim S.p.a. E Hi-mtf Sim
S.p.a. Nonché dagli Internalizzatori Sistematici italiani Associati.
Q Negli
ultimi anni si è assistito a un cambiamento nell’architettura dei mercati
finanziari europei dovuto all’abolizione dell’obbligo di concentrazione, alla
creazione di nuove tipologie di trading
venues (Mtf e Internalizzatori Sistematici) e alle nuove regole di
trasparenza pre e post trade introdotte dalla Mifid. Tale
cambiamento si è sostanziato soprattutto nell’accresciuta concorrenza tra le
varie sedi di negoziazione, con una riduzione della quota di mercato delle
borse tradizionali a favore di Mtf e internalizzatori sistematici. Tra questi i
volumi negoziati sul Pan European Stock
Markets gestito da Bats Chi-x Europe nel mese di giugno 2013 hanno
rappresentato il 13% del totale degli scambi su azioni italiane. Questa
riorganizzazione complessiva dei mercati finanziari ha spinto l’Associazione a
consolidare, in un’ottica di maggiore rappresentatività dell’industria
italiana, i dati degli scambi effettuati sui Mercati Regolamentati sugli Mtf,
nonché quelli internalizzati dagli intermediari associati.
Q La nuova
classifica denominata Equity (vedi
pag. 4) è stata elaborata consolidando i volumi scambiati in conto terzi sul
mercato Mta gestito da Borsa Italiana e il controvalore internalizzato dagli
intermediari italiani su azioni.
Q La nuova
classifica denominata Non Equity
(vedi pag. 5) è stata elaborata consolidando i volumi scambiati in conto terzi
sul mercato Mot gestito da Borsa Italiana e sugli Mtf gestiti da Eurotlx Sim e
Hi Mtf Sim con il controvalore internalizzato dagli intermediari italiani su
strumenti finanziari diversi dalle azioni.
Q Dalla
nuova classifica Equity, si
evidenzia la prima posizione di Finecobank
con una quota di mercato cumulata del 20,93%; seconda Iwbank con una quota dell’11,88%; terza Banca Imi con una quota cumulata dell’8,77%.
Q Dalla
nuova classifica Non Equity, si
evidenzia la prima posizione di Banca
Imi con una quota di mercato cumulata del 22,65%; seconda Banca Akros con una quota di mercato
cumulata del 17,91%; terza Iccrea Banca
con una quota di mercato cumulata del 9,09%.
Q Il controvalore totale degli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana,
pari in valore assoluto a 284 miliardi di euro, è aumentato dell’1,95% rispetto
al medesimo periodo del 2012, mentre il numero
dei contratti scambiati, pari a circa 30 milioni, è diminuito dell’8,36%.
Relativamente all’andamento degli indici azionari, dall’inizio del 2013
l’indice Ftse Italia Mib Storico ha fatto registrare una diminuzione del 3,00%;
l’indice Ftse Mib del 6,4%, mentre l’indice Ftse Italia Star è cresciuto del
14,00%. Gli scambi hanno continuato a essere concentrati sui titoli principali:
le azioni Ftse Mib hanno rappresentato circa il 79% del numero dei contratti
scambiati sul mercato azionario di Borsa Italiana e oltre il 92% dei
controvalori negoziati nel primo semestre del 2013.
Q Sul Mot, nei primi sei mesi del 2013 i
controvalori scambiati sono cresciuti del 19,64%; complessivamente sono stati
scambiati 192 miliardi di euro di controvalore
e 3,4 milioni di contratti. E’
proseguita la crescita dell’attività di internalizzazione sistematica su titoli
a reddito fisso, quotati e non quotati, realizzata da Banca Akros, Banca Imi, Bper e Mps Capital Services (vedi tabella a pag.13).
Q Anche sul
mercato gestito da Eurotlx Sim, nel corso del primo semestre 2013 è
aumentato, sia il numero di contratti
totali scambiati (+0,33% rispetto al medesimo periodo del 2012), sia il controvalore totale degli scambi (+6,31%).
Q Il mercato
gestito da Hi-mtf Sim ha aumentato,
nel primo semestre 2013, il controvalore
totale degli scambi (+17,34%) a fronte di una diminuzione del numero di operazioni del 13,79%. Rispetto al primo semestre
2012 si segnala la crescita del controvalore sui Titoli di Stato Italiani
(+41%).
Q Si segnala
anche la crescita del Mercato Sedex
e del Mercato Etfplus gestiti da Borsa Italiana, dove sono stati scambiati controvalori pari a, rispettivamente, 7
miliardi (+53,29% rispetto al medesimo periodo del 2012) e 37 miliardi (+15,65%
rispetto al medesimo periodo del 2012).
Q Chiusura
negativa per il Mercato Idem: in
valore assoluto sono stati scambiati 16 milioni di contratti (-24,32% rispetto
al primo semestre del 2012).
Q Dalle
classifiche riferite ai volumi intermediati in conto terzi nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., si evidenzia la prima posizione di: Finecobank su Mta con il 14,38% del
mercato, su Futures su Indice con il 9,71% e su Mini Futures su Indice con il
44,05%; Banca Imi su Domestic Mot
con il 22,77% del mercato, su Euromot con il 23,91%, sul Sedex con il 18,80% e
su Etfplus con l’11,35%; Banca
Intermobiliare su Opzioni su Azioni con il 7,53%; Banca Sella Holding su Opzioni su Indice con il 13,68%; Iwbank su Futures su Azioni con il 2,00%;
Banca Akros su Idex con il 25,43%.
Q Dalla
classifica riferita ai volumi intermediati in
conto terzi nel mercato gestito da Eurotlx
Sim S.p.a., si evidenzia la prima posizione Banca Imi con una quota
di mercato del 26,81%, seguita da Banca Akros con una quota di mercato del 19,66% e da Unicredit Bank Ag con una quota di mercato del 15,63%.
Q Dalla
classifica riferita ai volumi intermediati in
conto terzi nel mercato gestito da Hi-mtf
Sim S.p.a., si evidenzia, per il
primo semestre 2013, la prima posizione di Iccrea
Banca con una quota di mercato del 25,92%, seguita da Banca Aletti con una quota di mercato del 25,69% e da Banca Akros con una quota di mercato
del 25,45%.
Q Dalle
classifiche riferite ai volumi intermediati in conto proprio nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., si evidenzia la prima posizione di: Societe Generale su Mta con l’8,61% del
mercato, su Sedex con il 32,83% e su Etfplus con il 4,93%; Banca Sella Holding su Domestic Mot con il 12,40%, su Euromot con
il 41,91% e su Mini Futures su Indice con il 7,44%; Banca Imi su Futures su Indice con l’1,24% del mercato, su Opzioni
su Indice con il 6,48%, e su Idex con il 4,36%; Intermonte Sim su Opzioni su Azioni con l’8,23% del mercato; Equita Sim su Futures sul Azioni con il
35,91%.
Q Dalle
classifiche riferite ai volumi totali
intermediati (conto proprio e conto terzi) nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., si evidenzia la
prima posizione di: Finecobank su
Mta con il 6,80% del mercato, su Futures su Indice con una quota del 3,99% e su
Mini Futures su Indice con il 15,73%; Banca
Imi su Domestic Mot con il 16,87%, su Etfplus con il 4,39%, su Opzioni su
Azioni con il 7,13%, su Opzioni su Indice con il 6,90%; Banca Sella Holding su Euromot con il 20,43%; Societe Generale su Sedex con il 16,99%; Equita Sim su Futures su Azioni con il 28,28%; Banca Akros su Idex con il 4,73% del mercato.
Il rapporto completo è disponibile su www.Assosim.it nella sezione Assosim Informa
- Dati Statistici.
Mercati Regolamentati
E Internalizzatori Sistematici (Is)
Dati Negoziazione Primo Semestre 2013
Classifica
Equity
|
Società
|
Totale
|
di cui
|
Equity
|
Mta
|
Is
|
1
|
Finecobank
|
20,93%
|
13,21%
|
7,72%
|
2
|
Iwbank
|
11,88%
|
11,88%
|
N.o.
|
3
|
Banca Imi
|
8,77%
|
8,33%
|
0,44%
|
4
|
Banca Akros
|
7,70%
|
7,70%
|
N.o.
|
5
|
Intermonte Sim
|
6,91%
|
6,91%
|
N.o.
|
6
|
Unicredit Bank Ag
|
3,37%
|
3,37%
|
N.o.
|
7
|
Icbpi
|
3,21%
|
3,21%
|
N.o.
|
8
|
Banca Sella Holding
|
3,16%
|
3,16%
|
N.o.
|
9
|
Banca Aletti & C
|
2,96%
|
2,96%
|
N.o.
|
10
|
Morgan Stanley
|
2,77%
|
2,77%
|
N.o.
|
11
|
Ubs Limited
|
2,69%
|
2,69%
|
N.o.
|
12
|
Equita Sim
|
2,53%
|
2,53%
|
N.o.
|
13
|
Citigroup Global Ml
|
1,35%
|
1,35%
|
N.o.
|
14
|
Nuovi Investimenti Sim
|
1,32%
|
1,32%
|
N.o.
|
15
|
Ca Cheuvreux Sa
|
1,30%
|
1,30%
|
N.o.
|
16
|
Deutsche Bank Ag Lnd
|
1,16%
|
1,16%
|
N.o.
|
17
|
Mediobanca
|
0,94%
|
0,94%
|
N.o.
|
18
|
Societe Generale
|
0,88%
|
0,88%
|
N.o.
|
19
|
Iccrea Banca
|
0,62%
|
0,62%
|
N.o.
|
20
|
Banca Generali
|
0,59%
|
0,59%
|
N.o.
|
21
|
Credito Emiliano
|
0,53%
|
0,53%
|
N.o.
|
22
|
Banca Intermobiliare
|
0,51%
|
0,51%
|
N.o.
|
23
|
Banco Desio-brianza
|
0,22%
|
0,22%
|
N.o.
|
24
|
Banca Finnat Euramerica
|
0,11%
|
0,11%
|
N.o.
|
25
|
Finsud Sim
|
0,06%
|
0,06%
|
N.o.
|
26
|
Knight Capital Europe
|
0,04%
|
0,04%
|
N.o.
|
27
|
Merrill Lynch
|
0,03%
|
0,03%
|
N.o.
|
28
|
Centrobanca
|
0,03%
|
0,03%
|
N.o.
|
29
|
Citadel Securities Europe
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
30
|
Integrae Sim
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
31
|
Ubi Banca
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. E
intermediari. Controvalore negoziato conto terzi. Si prega di citare la fonte.
N.o. (non operativa).
Mercati
Regolamentati, Mtf
E
Internalizzatori Sistematici (Is)
Dati
Negoziazione Primo Semestre 2013
Classifica
Non Equity
|
Società
|
Totale
|
di cui
|
Non
Equity
|
Domesticmot
|
Eurotlx
|
Hi Mtf
|
Is
|
1
|
Banca Imi
|
22,65%
|
14,42%
|
7,80%
|
N.o.
|
0,42%
|
2
|
Banca Akros
|
17,91%
|
10,43%
|
5,72%
|
1,57%
|
0,18%
|
3
|
Iccrea Banca
|
9,09%
|
7,00%
|
0,48%
|
1,60%
|
N.o.
|
4
|
Unicredit Bank Ag
|
8,30%
|
3,75%
|
4,55%
|
N.o.
|
N.o.
|
5
|
Iwbank
|
7,90%
|
5,39%
|
2,42%
|
0,08%
|
N.o.
|
6
|
Banca Aletti & C
|
5,17%
|
3,58%
|
N.o.
|
1,59%
|
N.o.
|
7
|
Finecobank
|
4,94%
|
3,50%
|
1,44%
|
0,00%
|
N.o.
|
8
|
Banca Sella Holding
|
4,25%
|
2,91%
|
0,99%
|
0,35%
|
N.o.
|
9
|
Icbpi
|
4,01%
|
2,33%
|
0,75%
|
0,93%
|
N.o.
|
10
|
Intermonte Sim
|
3,77%
|
3,32%
|
0,45%
|
N.o.
|
N.o.
|
11
|
Mps Cs
|
2,47%
|
N.d.
|
1,21%
|
N.o.
|
1,25%
|
12
|
Nuovi Investimenti Sim
|
1,83%
|
0,40%
|
1,43%
|
N.o.
|
N.o.
|
13
|
Credito Emiliano
|
1,10%
|
1,10%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
14
|
Banca Generali
|
0,88%
|
0,68%
|
0,20%
|
N.o.
|
N.o.
|
15
|
Banca Intermobiliare
|
0,85%
|
0,69%
|
0,12%
|
0,04%
|
N.o.
|
16
|
Equita Sim
|
0,39%
|
0,39%
|
0,01%
|
N.o.
|
N.o.
|
17
|
Mediobanca
|
0,32%
|
0,21%
|
0,11%
|
N.o.
|
N.o.
|
18
|
Finsud Sim
|
0,22%
|
0,22%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
19
|
Bper
|
0,13%
|
0,00%
|
N.o.
|
N.o.
|
0,13%
|
20
|
Banca Finnat Euramerica
|
0,09%
|
0,07%
|
0,02%
|
N.o.
|
N.o.
|
21
|
Ersel Sim
|
0,06%
|
0,06%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
22
|
Centrobanca
|
0,00%
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
N.o.
|
23
|
Gruppo Banca Leonardo
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
24
|
Morgan Stanley
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
25
|
Societe Generale
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
26
|
Ubi Banca
|
0,00%
|
0,00%
|
N.o.
|
N.o.
|
N.o.
|
27
|
Banca Popolare Vicenza
|
N.o.
|
N.o.
|
0,12%
|
N.o.
|
N.o.
|
28
|
Banco Desio-brianza
|
N.o.
|
N.o.
|
0,03%
|
N.o.
|
N.o.
|
29
|
Ubs Limited
|
N.o.
|
N.o.
|
0,18%
|
N.o.
|
N.o.
|
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a., Eurotlx
Sim, Hi Mtf Sim, e intermediari. Controvalore negoziato conto terzi. Si prega
di citare la fonte. N.o. (non operativa) N.d. (non disponibile).
Borsa Italiana Spa
Dati Negoziazione Primo Semestre 2013
Operativita´ In Conto Terzi
Classifica dei primi dieci
intermediari Assosim nel mercato “Mta”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Finecobank
|
14,38%
|
11,58%
|
2,80%
|
3
|
2
|
Iwbank
|
12,94%
|
12,74%
|
0,20%
|
2
|
3
|
Banca Imi
|
9,07%
|
7,53%
|
1,54%
|
4
|
4
|
Banca Akros
|
8,39%
|
6,70%
|
1,69%
|
5
|
5
|
Intermonte Sim
|
7,52%
|
13,83%
|
-6,31%
|
1
|
6
|
Unicredit Bank Ag
|
3,67%
|
3,45%
|
0,22%
|
9
|
7
|
Icbpi
|
3,49%
|
2,60%
|
0,89%
|
13
|
8
|
Banca Sella Holding
|
3,44%
|
3,50%
|
-0,06%
|
8
|
9
|
Banca Aletti &
C
|
3,22%
|
3,53%
|
-0,31%
|
7
|
10
|
Morgan Stanley
|
3,02%
|
3,77%
|
-0,75%
|
6
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il
comparto
azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore
negoziato.
Classifica dei primi dieci
intermediari Assosim nel comparto “Futures su Indice”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Finecobank
|
9,71%
|
10,65%
|
-0,94%
|
1
|
2
|
Morgan Stanley
|
6,75%
|
3,67%
|
3,08%
|
7
|
3
|
Iwbank
|
5,96%
|
10,05%
|
-4,09%
|
2
|
4
|
Ubs Limited
|
5,45%
|
3,64%
|
1,81%
|
8
|
5
|
Banca Akros
|
4,07%
|
4,77%
|
-0,70%
|
5
|
6
|
Banca Imi
|
3,24%
|
5,61%
|
-2,37%
|
4
|
7
|
Banca Sella Holding
|
3,10%
|
4,22%
|
-1,12%
|
6
|
8
|
Deutsche Bank Ag Lnd
|
2,53%
|
2,29%
|
0,24%
|
9
|
9
|
Equita Sim
|
2,50%
|
6,16%
|
-3,66%
|
3
|
10
|
Merrill Lynch
|
2,28%
|
2,14%
|
0,14%
|
10
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il
comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti
stipulati.
Classifica dei primi dieci
intermediari Assosim nel segmento “Domestic Mot”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Banca Imi
|
22,77%
|
22,16%
|
0,61%
|
1
|
2
|
Banca Akros
|
16,48%
|
14,50%
|
1,98%
|
2
|
3
|
Iccrea Banca
|
11,06%
|
8,98%
|
2,08%
|
4
|
4
|
Iwbank
|
8,52%
|
11,46%
|
-2,94%
|
3
|
5
|
Unicredit Bank Ag
|
5,92%
|
5,41%
|
0,51%
|
6
|
6
|
Banca Aletti &
C
|
5,65%
|
2,02%
|
3,63%
|
11
|
7
|
Finecobank
|
5,52%
|
4,62%
|
0,90%
|
7
|
8
|
Intermonte Sim
|
5,25%
|
6,07%
|
-0,82%
|
5
|
9
|
Banca Sella Holding
|
4,60%
|
4,12%
|
0,48%
|
8
|
10
|
Icbpi
|
3,69%
|
4,05%
|
-0,36%
|
9
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il
segmento Domestic Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore
negoziato.
Classifica dei primi dieci
intermediari Assosim nel segmento “Euromot”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Banca Imi
|
23,91%
|
26,14%
|
-2,23%
|
1
|
2
|
Banca Akros
|
17,35%
|
15,81%
|
1,54%
|
2
|
3
|
Unicredit Bank Ag
|
11,63%
|
13,80%
|
-2,17%
|
3
|
4
|
Finecobank
|
6,38%
|
5,48%
|
0,90%
|
4
|
5
|
Iccrea Banca
|
6,27%
|
5,00%
|
1,27%
|
6
|
6
|
Nuovi Investimenti Sim
|
6,10%
|
4,05%
|
2,05%
|
9
|
7
|
Iwbank
|
5,53%
|
5,01%
|
0,52%
|
5
|
8
|
Banca Sella Holding
|
4,99%
|
4,44%
|
0,55%
|
8
|
9
|
Intermonte Sim
|
4,14%
|
4,95%
|
-0,81%
|
7
|
10
|
Icbpi
|
3,70%
|
3,40%
|
0,30%
|
11
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il
segmento Euro Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore
negoziato.
Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato
“Etfplus”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Banca Imi
|
11,35%
|
12,93%
|
-1,58%
|
1
|
2
|
Finecobank
|
9,19%
|
8,96%
|
0,23%
|
2
|
3
|
Intermonte Sim
|
7,78%
|
8,25%
|
-0,47%
|
3
|
4
|
Banca Akros
|
5,73%
|
6,35%
|
-0,62%
|
5
|
5
|
Unicredit Bank Ag
|
5,07%
|
5,40%
|
-0,33%
|
6
|
6
|
Icbpi
|
4,89%
|
5,32%
|
-0,43%
|
7
|
7
|
Iwbank
|
4,69%
|
6,88%
|
-2,19%
|
4
|
8
|
Banca Aletti &
C
|
3,76%
|
3,29%
|
0,47%
|
9
|
9
|
Banca Sella Holding
|
3,43%
|
4,39%
|
-0,96%
|
8
|
10
|
Credito Emiliano
|
2,87%
|
2,22%
|
0,65%
|
12
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il
segmento Etfplus la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato.
Classifica intermediari Assosim nel mercato “Idex”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
1
|
Banca Akros
|
25,43%
|
72,95%
|
-47,52%
|
2
|
Banca Imi
|
<0,01%
|
<0,01%
|
/
|
3
|
|
|
|
|
4
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
8
|
|
|
|
|
9
|
|
|
|
|
10
|
|
|
|
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte.
Operativita´ In Conto Proprio
Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato
“Mta”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Societe Generale
|
8,61%
|
11,51%
|
-2,90%
|
1
|
2
|
Citadel Securities
Europe
|
6,48%
|
6,93%
|
-0,45%
|
2
|
3
|
Morgan Stanley
|
6,37%
|
5,82%
|
0,55%
|
3
|
4
|
Merrill Lynch
|
4,41%
|
4,75%
|
-0,34%
|
5
|
5
|
Deutsche Bank Ag Lnd
|
3,83%
|
5,56%
|
-1,73%
|
4
|
6
|
Banca Imi
|
1,19%
|
3,72%
|
-2,53%
|
6
|
7
|
Ubs Limited
|
1,15%
|
1,28%
|
-0,13%
|
7
|
8
|
Citigroup Global Ml
|
0,65%
|
0,83%
|
-0,18%
|
8
|
9
|
Finecobank
|
0,52%
|
0,59%
|
-0,07%
|
11
|
10
|
Intermonte Sim
|
0,36%
|
0,41%
|
-0,05%
|
12
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte Per il
segmento
azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore
negoziato.
Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel comparto
“Futures su Indice”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Banca Imi
|
1,24%
|
1,06%
|
0,18%
|
3
|
2
|
Citadel Derivatives
|
0,95%
|
1,10%
|
-0,15%
|
2
|
3
|
Deutsche Bank Ag Lnd
|
0,59%
|
0,20%
|
0,39%
|
7
|
4
|
Morgan Stanley
|
0,51%
|
0,81%
|
-0,30%
|
4
|
5
|
Intermonte Sim
|
0,40%
|
0,13%
|
0,27%
|
11
|
6
|
Banca Aletti & C
|
0,29%
|
0,50%
|
-0,21%
|
5
|
7
|
Unicredit Bank Ag
|
0,28%
|
0,22%
|
0,06%
|
6
|
8
|
Citigroup Global
Ml
|
0,27%
|
0,18%
|
0,09%
|
8
|
9
|
Banca Sella Holding
|
0,25%
|
1,74%
|
-1,49%
|
1
|
10
|
Banca Akros
|
0,15%
|
0,13%
|
0,02%
|
10
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il
comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di
contratti stipulati.
Classifica dei primi dieci
intermediari Assosim nel segmento “Domesticmot”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Banca Sella Holding
|
12,40%
|
12,10%
|
0,30%
|
1
|
2
|
Banca Imi
|
12,07%
|
8,75%
|
3,32%
|
2
|
3
|
Nuovi Investimenti Sim
|
7,01%
|
5,22%
|
1,79%
|
3
|
4
|
Mediobanca
|
2,51%
|
5,10%
|
-2,59%
|
4
|
5
|
Unicredit Bank Ag
|
2,08%
|
5,10%
|
-3,02%
|
5
|
6
|
Societe Generale
|
2,01%
|
1,93%
|
0,08%
|
8
|
7
|
Banca Aletti &
C
|
1,97%
|
2,29%
|
-0,32%
|
7
|
8
|
Iccrea Banca
|
1,23%
|
1,01%
|
0,22%
|
10
|
9
|
Banca Akros
|
0,94%
|
1,31%
|
-0,37%
|
9
|
10
|
Morgan Stanley
|
0,68%
|
0,00%
|
0,68%
|
21
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte Per il
segmento
Domestic Mot la quota è calcolata in riferimento al
controvalore negoziato.
Classifica dei primi dieci
intermediari Assosim nel segmento “Euromotmot”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Banca Sella Holding
|
41,91%
|
39,31%
|
2,60%
|
1
|
2
|
Centrobanca
|
20,88%
|
22,03%
|
-1,15%
|
2
|
3
|
Banca Imi
|
12,12%
|
3,43%
|
8,69%
|
6
|
4
|
Bper
|
2,58%
|
5,38%
|
-2,80%
|
4
|
5
|
Nuovi Investimenti Sim
|
2,57%
|
1,74%
|
0,83%
|
8
|
6
|
Unicredit Bank Ag
|
2,35%
|
3,20%
|
-0,85%
|
7
|
7
|
Banca Akros
|
1,35%
|
0,97%
|
0,38%
|
10
|
8
|
Mediobanca
|
1,09%
|
1,24%
|
-0,15%
|
9
|
9
|
Gruppo Banca Leonardo
|
0,68%
|
4,61%
|
-3,93%
|
5
|
10
|
Icbpi
|
0,58%
|
0,28%
|
0,30%
|
12
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte Per il
segmento
Euro Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore
negoziato.
Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato
“Etfplus”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
Rank
1° Sem. 12
|
1
|
Societe Generale
|
4,93%
|
4,12%
|
0,81%
|
1
|
2
|
Deutsche Bank Ag Lnd
|
3,06%
|
4,01%
|
-0,95%
|
2
|
3
|
Banca Sella Holding
|
1,12%
|
1,54%
|
-0,42%
|
4
|
4
|
Banca Imi
|
0,98%
|
1,73%
|
-0,75%
|
3
|
5
|
Morgan Stanley
|
0,90%
|
0,20%
|
0,70%
|
8
|
6
|
Merrill Lynch
|
0,80%
|
0,51%
|
0,29%
|
5
|
7
|
Ubs Limited
|
0,47%
|
0,02%
|
0,45%
|
11
|
8
|
Citigroup Global Ml
|
0,42%
|
0,26%
|
0,16%
|
7
|
9
|
Knight Capital Europe
|
0,02%
|
/
|
0,02%
|
/
|
10
|
Equita Sim
|
0,01%
|
0,00%
|
0,01%
|
14
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il segmento
Etfplus la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato.
Classifica intermediari Assosim nel mercato “Idex”
|
Società
|
1° Sem. 2013
|
1° Sem. 2012
|
Variazione
Assoluta
|
1
|
Banca Imi
|
4,36%
|
0,95%
|
3,41%
|
2
|
Banca Akros
|
<0,01%
|
<0,01%
|
/
|
3
|
|
|
|
|
4
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
8
|
|
|
|
|
9
|
|
|
|
|
10
|
|
|
|
|
Fonte: elaborazione
Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a.
Operativita´ Totale
Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato
“Mta” e “Futures su Indice”
Società
|
Mta
|
|
Società
|
Futures su Indice
|
|
|
|
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INCONTRO ZAIA – KAISER: CHIUSA L’AGENZIA CHE ‘ATTIRAVA’ LE AZIENDE VENETE IN CARINZIA. AVANTI TUTTA SUL CORRIDOIO BALTICO-ADRIATICO E L’ENTRATA DI SLOVENIA E CROAZIA NELL’EUROREGIONE |
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Venezia, 10 settembre 2013 - Peter Kaiser, il
Governatore del Land austriaco della Carinzia, in carica dal marzo scorso, ha
fatto visita il 12 agosto a Venezia al
collega veneto Luca Zaia, che è anche presidente di turno di ‘Euregio Senza
Confini’, il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect), costituito nel
2012 da Veneto, Carinzia e Friuli Venezia Giulia.
Due i temi principali dell’incontro: la prosecuzione
delle opere per la realizzazione del Corridoio Baltico-adriatico e la questione
del trasferimento delle imprese venete in Austria, dove il carico fiscale e la
burocrazia sono molto meno pesanti che in Italia.
Proprio in merito a quest’ultimo fenomeno, Kaiser ha
dato una notizia che Zaia ha definito “di straordinaria importanza strategica”:
la chiusura dell’agenzia di promozione della Carinzia – quella che nei mesi
scorsi aveva attuato una campagna nei confronti degli imprenditori nostrani per
incoraggiare la loro migrazione oltre confine – e la sua integrazione nell’ente
per lo sviluppo economico, equiparabile alle nostre Camere di Commercio. “Non è
in discussione il libero mercato – ha detto il governatore carinziano – ma è
una decisione che risponde alla necessità di unificare gli attori e non di
dividerli, secondo le linee di azione europea”.
“E’ una scelta di enorme valore – ha sottolineato il
presidente Veneto – per la quale esprimo al collega Kaiser molta gratitudine,
un atto che testimonia la volontà di far prevalere il dialogo e la cooperazione
e di evitare qualsiasi invasione di campo. Rimane, al di là di questa
apprezzabile novità, il fallimento dello Stato italiano, uno Stato che
costringe il nostro sistema produttivo, a causa delle sue disastrose politiche
fiscali ed economiche, a guardare altrove per sopravvivere. Un’azienda
obbligata a pagare il 65% di tasse che decide di andare in Carinzia va
giudicata colpevole? Io dico di no”.
Per quanto concerne il Corridoio Baltico – Adriatico,
considerato intervento prioritario nel programma di ‘Euregio Senza Confini’, il
presidente Kaiser ha comunicato che nel territorio austriaco si stanno
realizzando le opere previste per questa infrastruttura “di fondamentale
importanza”, che unirà i porti adriatici a quelli del Mare del Nord.
“E’ il nuovo Suez – ha definito Zaia il Corridoio –, è
un’opera che cambierà radicalmente il sistema dei trasporti nel nostro
continente, un collegamento su gomma e rotaia sud - nord, che attraverso la
rottura di carico delle navi che approderanno nei porti del Veneto, del Friuli
V.g. E della Slovenia, permetterà di ridurre enormemente i tempi di trasporto
delle merci, garantendo risparmi economici ma anche vantaggi ambientali, non
essendo più necessario circumnavigare l’Europa”.
Zaia e Kaiser hanno ribadito l’intenzione di
concretizzare al più presto l’allargamento dell’Euroregione alla Slovenia e
alla Croazia, che hanno già manifestato la loro volontà in tal senso, “con la
prospettiva – ha aggiunto il presidente veneto – di guardare in futuro anche a
ovest e in particolare alla Baviera”.
Ma il Gect, hanno assicurato i due governatori, sarà
anche lo strumento per lo scambio di buone pratiche e per la promozione di
forme di collaborazione in diversi settori, dalle risorse energetiche ai
trasporti, dalla cultura all’innovazione tecnologica, dalla formazione
all’ambito socio-sanitario e altro ancora.
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DAL 2009 AL 2012 LE BANCHE EUROPEE HANNO CHIUSO 20 MILA FILIALI. IN ITALIA NEL 2012 CHIUSI MILLE SPORTELLI A CASA 6.820 DIPENDENTI CON UNA PERCENTUALE DI CHIUSURE FERMA AL 2013 AL 3,1 |
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Lecce, 10 settembre 2013 - In Europa le banche riducono il numero delle
filiali per ridurre le spese come anche in Italia è in atto un’opera di
snellimento. Secondo gli indicatori strutturali diffusi dalla Bce sul settore
bancario nell´Eurozona e nella Ue, il numero di sportelli in Italia si è
ridotto tra il 2009, primo anno della crisi, e il 2012 di 1.641 unità a un
totale di 32.528, di cui ben 1.033 chiusure concentrate nel 2012. Il numero dei
dipendenti del settore bancario in Italia nei cinque anni al 2012 da 338.035
persone sono passati a 309.540 con una diminuzione di 28.495 unità, con un calo
di 6.820 persone nel solo 2012. In una nota, la Bce sottolinea che il trend
verso la riduzione degli sportelli e dei dipendenti è comune a tutta l´Eurozona
e la Ue: nel 2012 l´area dell´euro contava 171.477 sportelli (-5.481 rispetto
all´anno prima e -14.779 rispetto al 2008), mentre il numero dei dipendenti era
sceso a 2.107.723 persone, in flessione di 128.300 unità dal 2008 con 42.924
tagli nel solo 2012. Il dato spagnolo spicca, tuttavia, per il forte
ridimensionamento del settore dall´inizio della crisi. In controtendenza con
quanto succede nell´Unione Europea, il numero di sportelli cresce in alcune
nazioni dell´Est; Polonia, Repubblica Ceca e Lituania fanno registrare aumenti
degli sportelli bancari rispettivamente del 4,4%, 2,3% e 1,8%. In Gran
Bretagna, invece, il numero di sportelli è rimasto pressoché lo stesso.
Secondo Giovanni D´agata, presidente e fondatore dello
“Sportello dei Diritti" non è colpa della crisi ma dal vero obiettivo che
si sono prefissate le banche cioè quello di ridurre i costi operativi e
migliorare gli utili, approfittando del trend che in Europa cresce sempre di
più il numero di consumatori che preferiscono gestire i crediti via telefono o
via Internet. Queste abitudini costringono le organizzazioni finanziarie a
passare dal modello tradizionale dei servizi al modello a distanza. Nel settore
finanziario per mantenere gli uffici si spende circa il 60 % di tutte le spese.
Il passaggio ai servizi a distanza può far risparmiare alle banche 15-20
miliardi di euro fino al 2021.
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INDUSTRIA, SERRACCHIANI: ASSETTO DEI CONSORZI DA RIVEDERE |
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Monfalcone, 10 settembre 2013 - La presidente della
Regione, Debora
Serracchiani, ha incontrato ieri i responsabili del
Consorzio per
lo Sviluppo Industriale del Comune di Monfalcone. Alla
riunione,
accanto al presidente Enzo Lorenzon, hanno partecipato
i
rappresentanti dei principali soci del Consorzio: il
sindaco di
Monfalcone, Silvia Altran, il presidente della
Provincia, Enrico
Gherghetta, e il presidente della Camera di commercio
di Gorizia,
Emilio Sgarlata.
L´incontro è servito a fare il punto sui diversi
progetti che il
Consorzio ha in programma per potenziare le
infrastrutture
dell´area industriale-portuale del Monfalconese, in
particolare i
dragaggi, il completamento della bretella di
collegamento con
l´autostrada per evitare l´attraversamento del
traffico pesante
in città, e la costruzione di un centro servizi con
annesso asilo
nido per venire incontro ai bisogni della manodopera
femminile.
Anche nel 2013 il Consorzio di Monfalcone, come ha
confermato il
presidente Lorenzon, chiuderà il bilancio in attivo,
grazie
all´offerta di servizi, avendo come obiettivo
principale
l´attrazione di nuovi investimenti in Friuli Venezia
Giulia.
Siamo insomma di fronte, è stato detto, a "un
Consorzio che non
ha debiti e che funziona".
La presidente ha confermato l´impegno della Giunta, e
suo
personale, per favorire gli investimenti destinati a
potenziare
le aree industriali e portuali di Monfalcone, ma ha
anche
sottolineato la necessità di una profonda revisione e
razionalizzazione del sistema dei Consorzi e dei
Distretti del
Friuli Venezia Giulia, valorizzando le loro competenze
adeguandole nello stesso tempo al nuovo contesto
competitivo.
Il confronto con gli amministratori locali ha permesso
alla
presidente Serracchiani di ribadire gli indirizzi sui porti
regionali e in particolare su quello di Monfalcone.
"Intendo
affrontare - ha detto - in prima persona la situazione
della
portualità del Friuli Venezia Giulia, in una logica di
sistema
che comprenda Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro. Per
Monfalcone,
oltre a superare le emergenze dei dragaggi e del
potenziamento
del bivio ferroviario di San Polo, bisogna ripensare
la gestione.
Oggi la Regione ha le competenze ma non riesce a
esercitarle. Ci
sono troppi soggetti: occorre semplificare stabilendo
con
chiarezza chi fa che cosa".
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MACCHINARIO PER LE COSTRUZIONI : NEL 1° QUADRIMESTRE 2013 ESPORTAZIONI IN CALO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE |
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Milano, 10 settembre 2013 - Le analisi di Anima/ucomesa su
dati Istat indicano che nel periodo gennaio/aprile 2013 l’export dell’intero
comparto di macchinario per le costruzioni è calato in media dell’8,6% rispetto
all’analogo periodo 2012. Il trend negativo registrato nei primi 3 mesi
dell’anno ( -2,8% gennaio, -1,4% febbraio, -13,3% marzo) si è riconfermato anche
ad aprile, colpendo in particolare le macchine stradali (-30%) e quelle per
movimento terra (-17%).
L’export dei settori
rappresentati da Ucomesa, escludendo cioè le Mmt, mostra un trend più
favorevole e cala in media “solo” del 4,1% , grazie soprattutto all’andamento
in controtendenza dei comparti lavorazione inerti (+23,5%) e gru a torre
(+13,2%).
Con un import in diminuzione
del 19,8%, la bilancia commerciale è risultata in attivo di 478 milioni di
euro (673 includendo le macchine movimento terra).
Analizzando più in dettaglio
l’export dei settori rappresentati da Ucomesa, Russia, Stati Uniti e Francia restano i primi
paesi di destinazione delle esportazioni italiane, pur con flessioni
significative (-25,1% Russia, -9,1% Stati Uniti, -9,3% Francia). Seguono
Turchia e Arabia Saudita, quest’ultima in netto aumento (+ 87%). In calo
l’export verso la Germania (-3,9%) , che rimane comunque la 6° destinazione,
seguita da Algeria (+14,7%) e Svizzera (+27%). Fa il suo ingresso al nono posto
l’Etiopia verso la quale si registra un inconsueto volume di esportazioni di
macchinario per perforazione. Bene l’Australia (+61%) che si posiziona al
decimo posto, sempre per merito del settore perforazione.
Guardando ai singoli comparti:
per la perforazione gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di sbocco,
seguiti dalla new entry Etiopia e dalla Turchia.; le macchine per le cave vedono
ancora nell’Algeria la principale destinazione dell’export, seguita dalla Russia
e, un po’ a sorpresa, dalla Grecia; per le macchine e gli impianti per il
calcestruzzo Francia e Arabia Saudita si riconfermano i primi due mercati,
seguiti da Algeria, Russia e Svizzera (quest’ultima con incrementi di quasi il
70%); Germania, Francia e Turchia restano le prime destinazioni dell’export di
gru a torre; ai vertici dei paesi di destinazione delle macchine stradali
rimangono Russia, anche se in calo (-21%), Turchia, Francia. Anche per le
macchine movimento terra non si registrano novità sostanziali : la Francia
rimane la principale destinazione, seguita da Germania e
Russia.
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INTERNAZIONALIZZAZIONE: PROSEGUONO AZIONI REGIONE PER CONSOLIDARE COLLABORAZIONE IMPRESE SARDE-INVESTITORI EMIRATI ARABI |
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Cagliari, 10 settembre 2013 - Proseguono in questi
giorni, con la presenza in Sardegna di un pool di giornalisti delle più
importanti testate degli Emirati Arabi Uniti, le azioni di consolidamento della
collaborazione fra la Sardegna e l´ambito mercato Mediorientale avviate nello
scorso mese di aprile dall’Agenzia regionale Sardegna Promozione e finalizzate
all’attrazione di investimenti ed alla internazionalizzazione delle imprese
sarde. Ad aprile, infatti, nel corso della prima parte del programma, un gruppo
di operatori dei principali hotel della Gallura ha partecipato ad una missione
ad Abu Dhabi e Dubai durata quattro giorni, ottenendo ottima visibilità e numerosi
contatti con media e tour operator emiratini. Azione proseguita recentemente
con la missione del Presidente della Regione Ugo Cappellacci che, nel mese di
agosto, ha visitato a sua volta gli Emirati. Numerosi gli incontri,
istituzionali e commerciali: da Sua Altezza Nahyan bin Mubarak Al Nahyan,
Ministro del Governo e membro della Famiglia Reale, ai vertici di fondi di
investimento e società immobiliari, che hanno espresso profondo interesse nella
possibilità di sviluppare zone della Sardegna alternative alle già note mete
turistiche e ad attivare rapporti di collaborazione con il tessuto produttivo
regionale. Immediato riflesso di questo interesse è la presenza di due
delegazioni di investitori emiratini che, in questi giorni ed a seguito della
visita del Presidente Cappellacci, sono in Sardegna per approfondire le
opportunità di investimento che la Sardegna propone e per valutare forme di
collaborazione con le imprese sarde.
"L´attrazione degli investimenti e il
coinvolgimento delle nostre imprese in questi processi di collaborazione
internazionale è fondamentale per valorizzare le nostre vocazioni ed eccellenze
produttive e per rilanciare l’economia regionale. E´ intenzione della Regione
consolidare ulteriormente il mercato di Abu Dhabi e Dubai, Emirati che nutrono
una grande attenzione per l´Italia in generale e per la Sardegna in
particolare" ha dichiarato il presidente Cappellacci. Per il mese di
novembre - ha proseguito - è in programma un’ulteriore iniziativa finalizzata,
da un lato, a favorire la penetrazione delle imprese sarde nei principali
mercati degli Emirati e, dall’altro lato, a promuovere progetti di investimento
che possano avere importanti ricadute per il tessuto delle Pmi regionali".
"Con riferimento al primo aspetto - ha sottolineato
Mariano Mariani, direttore di Sardegna promozione - il programma questa volta
vedrà coinvolti, insieme alle Istituzioni, gli artigiani di segmento alto
operanti nell´Isola, dalla filigrana ai coltelli particolari, dagli accessori
per la casa in materiali preziosi, alle ceramiche d´artista, passando per le
numerose eccellenze agro-alimentari, anch´esse apprezzatissime nel Golfo".
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FILANTO: OGGI REGIONE PUGLIA A RIUNIONE SU VERTENZA |
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Bari, 10 settembre 2013 - Si è tenuta ieri a Roma la riunione del tavolo sul
cluster “Filanto”, il gruppo di aziende salentine del settore calzaturiero, in
crisi e con il personale in cassa integrazione. All’incontro hanno partecipato
l’assessore al Lavoro Leo Caroli e l’assessore allo Sviluppo economico,
Loredana Capone. Quello di oggi è stato un approfondimento tecnico sulla
situazione delle cinque aziende del “cluster”, per le quali andava ricostruito
ogni singolo aspetto sia per la cassa integrazione straordinaria che per quella
in deroga concessa a seguito della crisi del Tac, entrambe di competenza
ministeriale. “La definizione del quadro – ha spiegato l’assessore Caroli – è
complessa e necessita di ulteriori approfondimenti, che saranno analizzati
nella riunione che è stata già convocata per venerdì 13. Per quel che riguarda
la Regione, è stata invece già ricostruita e portata all’attenzione del tavolo
la parte che riguarda la cassa integrazione regionale”. “Ogni giorno che passa
– hanno sottolineato gli assessori Caroli e Capone – è un giorno di ulteriore
scopertura dallo stipendio e dagli ammortizzatori sociali per i lavoratori.
Occorre dunque fare in fretta, visto che il Ministero ha preliminarmente
dichiarato che ad oggi non ci sono i presupposti per l’erogazione della cassa
in deroga”. “Il tutto comunque – aggiungono – deve essere ricondotto in un
quadro complessivo. E’ indispensabile che il Ministero del Lavoro riconosca
l’attività già svolta dal Ministero dello Sviluppo economico per l’avvio del
piano di rilancio proposta da Filograna, che attraverso la newco “Leo Shoes” ha
già assunto 115 dipendenti dalla platea e altri 50 si è impegnato ad assumerne
in futuro. La Regione dal canto suo intende favorire eventuali processi di
reindustrializzazione, ma nel frattempo l’azienda dovrebbe sanare il debito che
ha maturato nei confronti dei lavoratori, rimasti finora scoperti sia dal
salario che dalla cassa”. L’intesa sull’anticipo, già versato la scorsa
settimana ai lavoratori, dimostrerebbe la fattibilità anche di questo percorso.
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IMPRESE IN LOMBARDIA, 3 MILIONI ALLE PMI PER RICERCA E BREVETTI |
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Milano, 10 settembre 2013 - Stimolare l´innovazione delle piccole e medie
imprese, favorendo la partecipazione a programmi di ricerca e sviluppo europei,
la valorizzazione del capitale umano e il sostegno ai processi per
l´ottenimento dei brevetti. E´ questo l´obiettivo del bando ´Voucher ricerca e
innovazione e contributi per i processi di brevettazione - edizione 2013´, cui
Regione Lombardia ha deciso di aderire stanziando 3 milioni di euro.
In Due Anni Concessi 1.700 Voucher - L´iniziativa,
approvata dalla Giunta lombarda su proposta dell´assessore alle Attività
produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, si svolge nell´ambito
dell´Accordo di programma per la competitività, firmato nel 2010 con il Sistema
camerale lombardo, che stanzia, a sua volta, 2.970.000 euro. La dotazione
complessiva del bando è dunque di 5.970.000 euro. Tra il 2011 e il 2012 sono
già stati concessi complessivamente circa 1.700 voucher e contributi, con un
investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro. "Grazie a questa
iniziativa - spiega Melazzini - molte piccole imprese, prive di competenze
interne a causa dell´organico limitato, avranno la possibilità di fare studi e
ricerche e di depositare brevetti perché riceveranno i fondi necessari ad
acquistare consulenze dall´esterno. La ricerca e l´innovazione sono la chiave
per superare la crisi e rilanciare la nostra economia. Ma, per fare in modo che
la ricerca sia considerata sempre di più strumento essenziale di crescita e
innovazione, è necessario innanzitutto farla conoscere".
Il Bando - Attraverso il bando vengono dunque messi a
disposizione delle micro, piccole e medie imprese lombarde voucher a fondo
perduto di diversa tipologie e importo finalizzati a: - avvicinare le imprese
ai temi dello sviluppo tecnologico e dell´innovazione, realizzando un sistema,
in cui i diversi soggetti (imprese, università, centri di ricerca, istituzioni)
partecipino attivamente alla realizzazione di processi innovativi, stimolando
in particolare l´innovazione tecnologica di processo e di prodotto; -
accompagnare le imprese alla partecipazione a programmi di ricerca, sviluppo e
innovazione europei, promuovendo esperienze di successo attuate in altri paesi
dell´Ue e favorendo la nascita e la crescita di reti di imprese; - valorizzare
il capitale umano, inserendo in azienda ricercatori o figure professionali
esperte capaci di guidare l´azienda in percorsi complessi di innovazione e di
internazionalizzazione; - supportare le imprese a ottenere una rete informatica
sicura; - sostenere i processi volti all´ottenimento di brevetti/modelli
europei/europei unitari/internazionali.
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VENETO: INDUSTRIA, SI ARRESTA LA CADUTA: PRODUZIONE -1,6% SUL 2012, +0,2% CONGIUNTURALE CRESCE IL FATTURATO ESTERO (+1,3%), PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI ANCORA INCERTE |
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Venezia, 10 settembre 2013 – Nel secondo trimestre 2013,
sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha
evidenziato un rallentamento della caduta su base annua, attestatasi al -1,6%
(-2,9% nel trimestre precedente), mentre la variazione congiunturale
destagionalizzata è stata del +0,2%.
L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del
Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata
su un campione di 2.299 imprese con almeno 2 addetti.
«Come avevamo constatato nel trimestre precedente, la
sensazione è che le imprese industriali abbiano iniziato a sperimentare una
ripresa dell’attività economica. Il rallentamento della caduta della
produzione, assieme allo stabilizzarsi della variazione congiunturale
destagionalizzata (+0,2%), rappresenta il primo segnale positivo. Dopo sei
trimestri negativi di fila, si registra finalmente la prima variazione
congiunturale positiva – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere
del Veneto –. Che tuttavia non deve trarre in inganno, perché l’inversione di
tendenza, se si verificherà, non avverrà prima di fine anno. Purtroppo i dati
confermano le difficoltà delle piccole imprese che, meno strutturate,
continuano a perdere competitività. Esportazioni e ordini esteri si confermano
l’unico appiglio per l’economia regionale, ma solo le imprese che hanno
investito in innovazione possono realmente competere sui mercati
internazionali, visto che quello interno non offre più margini di crescita. Una
situazione di blocco interno aggravata da una serie di ostacoli tipicamente
italiani come la burocrazia e la pressione fiscale, che sono peggiorate negli
ultimi anni e rischiano di compromettere anche gli stimoli derivanti dal
mercato estero. Non è un caso che le previsioni degli imprenditori siano ancora
incerte, comprese le attese per gli ordini esteri che, dopo una serie di
previsioni favorevoli, evidenziano meno fiducia e qualche timore rispetto agli
ultimi mesi ».
Produzione
Sotto il profilo dimensionale l’andamento negativo
della produzione continua a interessare principalmente le microimprese (2-9
addetti) con un calo del -3,6%. A seguire le grandi (250 addetti e più) e medie
imprese (50-249 addetti) rispettivamente con una flessione del -1,7 e -1,3%. La
performance migliore si registra per le piccole imprese (10-49 addetti) con una
variazione del -1%. La dinamica
negativa riguarda soprattutto le imprese che hanno realizzato beni intermedi (-1,9%), seguite dalle imprese che
producono beni di consumo (-1,7%) e d’investimento (-0,5%). Per quanto riguarda
i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del
legno e mobile (-7,2%), marmo, vetro e ceramica (-4,2%). Stabile l’alimentare,
bevande e tabacco (+0,3%).
Fatturato
Calo contenuto del fatturato su base annua (-1%), ma
sostanziale aumento rispetto allo scorso trimestre (+3,6%). La peggior
performance è ascrivibile alle micro (-3,6%) e grandi imprese (-2,8%), seguono
le medie (-0,5%) e piccole (-0,1%). Sotto il profilo settoriale spicca la
variazione negativa del legno e mobile (-4,4%), marmo, vetro e ceramica
(-2,8%). L’unico andamento positivo si registra nel comparto alimentare,
bevande e tabacco (+0,9%). La variazione negativa è dettata dalla continua
caduta del fatturato interno (-1,7%), ascrivibile in primis ai settori del
legno e mobile (-6,6%) e marmo, vetro e ceramica (-5,9%). La variazione
positiva del fatturato estero (+1,3%) dipende dalle medie e piccole imprese
(+1,9% e +1,8%), mentre il segno è negativo per le imprese di grandi dimensioni
(-2,2%). Quasi tutti i settori evidenziano segno più. Spiccano le variazioni
dei comparti della carta stampa ed editoria (+5,8%), del marmo, vetro e
ceramica (+4,7%), e dell’alimentare, bevande e tabacco (+4,3%). Negative le variazioni
per mezzi di trasporto (-2%), metalli e prodotti in metallo (-1,2%), gomma e
plastica (-1,1%).
Ordinativi
Gli ordinativi hanno segnato un calo del -0,8% su base
annua (-2,5% le microimprese). La performance peggiore nel comparto del legno e
mobile (-6,1%), del tessile, abbigliamento e calzature (-2,5%). Positiva la
tendenza degli ordinativi dal mercato estero (+2,4%), determinata dalle piccole
imprese (+2,8%). Variazioni positive in tutti i settori ad esclusione del
tessile, abbigliamento e calzature (-2,2%) e dei metalli e prodotti in metallo
(-0,6%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno
(-2,1%) imputabile in primis alle grandi imprese (-3,3%). I settori più colpiti sono legno e
mobile (-8,2%) e marmo, vetro e ceramica (-5,4%).
Occupazione
L’occupazione è segnata da una flessione del -1,2% su
base annua (-1% trimestre precedente), che interessa principalmente le micro
imprese (-6,3%). Controcorrente le grandi imprese che hanno registrato un
+1,4%. Sotto il profilo settoriale i cali più marcati si sono rilevati nella
carta, stampa ed editoria (-3%), legno e mobile (-2,9%) e tessile,
abbigliamento e calzature (-2,3%).
Previsioni
Peggiorano le previsioni degli imprenditori per i
prossimi tre mesi con un saldo pari a -24,4 punti percentuali (-17,5 p.P. Nel
trimestre precedente) per la produzione. Sfiducia che aumenta anche per il
fatturato (-22 p.P. Contro il -15,5 p.P. Del trimestre precedente), mentre
migliora l’occupazione (-10,5 p.P. Contro il -12,5 p.P. Del trimestre
precedente). In peggioramento anche le attese per gli ordini esteri con un
saldo pari a -0,1 p.P. Contro il +4,9 p.P. Precedente. Il saldo peggiore è
ancora una volta per gli ordini interni con -30,1 p.P. Contro il -24,7 p.P.
Precedente.
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L’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE I SEMESTRE 2013 DI UNINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO |
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Como, 10 settembre 2013 - I
Centro Studi di Unindustria Como e Confindustria Lecco hanno elaborato i dati
dell’Osservatorio Congiunturale sul primo semestre 2013. Oltre alla domanda,
all’attività produttiva e al fatturato, sono stati esaminati gli indicatori
riguardanti l’approvvigionamento delle materie prime, i rapporti con gli
istituti di credito e l’andamento dello scenario occupazionale.
Per le aziende dei due territori la prima metà del
2013 rivela una variazione congiunturale della domanda e del fatturato con un
leggero incremento - pari al 2% - rispetto al secondo semestre dello scorso
anno, che aveva però fatto registrare un calo significativo (-6% la domanda e
-4,3% il fatturato).
Questa variazione, per quanto di segno positivo,
conferma la lontananza dal recupero e dai livelli pre-crisi e fa pensare a un
mero parziale rimbalzo dopo i cali delle precedenti indagini. Tanto è vero che
dal confronto con i primi sei mesi dello scorso anno emergono dati contrastanti
e che il sentiment delle imprese del campione per il secondo semestre non è
purtroppo di segno positivo e resta, al contrario, a tinte scure.
Il dato tendenziale, attraverso il confronto con il
periodo gennaio-giugno 2012, si dimostra più variegato con risultati positivi
per domanda e fatturato ma in lieve contrazione per l’attività produttiva.
Le aspettative per la seconda parte dell’anno in corso
non sembrano inoltre confermare la prosecuzione della fase almeno parzialmente
positiva delineata dalle rilevazioni, preludendo infatti ad una possibile
decelerazione dei livelli (in media -0,6%) di domanda, attività produttiva e
fatturato.
Evoluzione Della Domanda
L’indicatore relativo agli ordini fa registrare un
lieve segno positivo per le imprese di Lecco e di Como, sia a livello
tendenziale che congiunturale.
Nel confronto con giugno 2012, le aziende del campione
hanno segnalato un incremento della domanda dello 0,9%, mentre nella precedente
edizione lo stesso dato risultava pari a –0,5%.
Rispetto all’ultimo semestre del 2012, si registra
invece un incremento del 2,2% in linea con le previsioni fornite dalle imprese
che prevedevano un +2,9%. La differenza rispetto alla precedente edizione in
questo caso è più evidente, poiché il secondo semestre dell’anno scorso si era
chiuso con un -6% rispetto a giugno.
L’andamento non sembra influenzato da particolari
dinamiche stagionali, che hanno riguardato il 21,9% del campione.
Per la parte finale dell’anno le imprese prevedono un
lieve rallentamento degli ordini, con una diminuzione che dovrebbe essere pari
al -0,6%.
Attivita’ Produttiva
Sul versante dell’attività produttiva, le imprese
delle province di Lecco e Como comunicano un leggero miglioramento, comunque di
entità limitata e non sufficiente per compensare il calo registrato nel corso
del Ii semestre 2012, quando la contrazione era stata decisamente marcata.
Le variazioni differiscono però in segno a seconda
dell’orizzonte temporale considerato. A livello tendenziale, il confronto con
il corrispondente semestre di un anno fa si attesta a -0,8%; la congiuntura con il periodo
luglio-dicembre 2012 risulta invece positiva e pari a +0,3%.
Le previsioni per la seconda parte dell’anno non
sembrano però confermare la fiducia nella tendenza al recupero. I giudizi
espressi dalle imprese del campione si attestano mediamente al -0,4%.
L’analisi della capacità produttiva mediamente
impiegata mostra una riduzione rispetto a quanto registrato nella precedente
edizione dell’Osservatorio. Il tasso di utilizzo risulta infatti pari al 64,8%,
a fronte del 71,6% per il secondo semestre 2012.
Le imprese di medie dimensioni (oltre i 50 occupati)
chiudono il semestre con un risultato migliore (66,7%) mentre le imprese
piccole rivelano un tasso di utilizzo inferiore (62,9%).
A livello settoriale il differenziale risulta ancora
più accentuato: si passa dal 69% delle aziende metalmeccaniche e tessili al 55%
delle realtà degli altri settori.
La produzione non realizzata internamente ma affidata
a subfornitori contribuisce comunque per oltre il 14% del totale e risulta in
aumento rispetto al dato rilevato nella scorsa edizione dell’Osservatorio
(6,4%). Le imprese del campione comunicano di rivolgersi prevalentemente a
soggetti operanti entro i confini nazionali (10,5%) mentre la quota estera
risulta residuale (3,6%).
Approvvigionamento Materie Prime
Il prezzo delle materie prime continua a rimanere
stabile e non si registrano variazioni per i due orizzonti temporali
considerati.
Rispetto al primo semestre 2012 le aziende segnalano
una lieve contrazione pari allo 0,2%, mentre nel corso dei primi sei mesi del
2013 è stato riscontrato un incremento limitato allo 0,1%.
Rispetto a dicembre dello scorso anno è leggermente
diminuita l’incidenza del costo delle commodities sul totale dei costi
aziendali, passando dal 36,2% al 34,4%.
Evoluzione Del Fatturato
L’indicatore associato al fatturato per le imprese dei
due territori segue il trend della domanda con un lieve miglioramento sia per
quanto riguarda il raffronto a un anno che rispetto ai livelli di fine 2012.
Il dato tendenziale risulta pari a 1,2%, mentre la
variazione congiunturale si attesta a +2,1% rispetto a quanto registrato tra
luglio e dicembre, semestre con una contrazione del -4,3% nei confronti dei sei
mesi precedenti.
Esaminando i giudizi sull’evoluzione delle vendite nel
trimestre aprile-giugno emerge una maggior intensità degli scambi sia a livello
di mercato interno che per l’export.
In contrapposizione a quanto rilevato per gli ultimi
tre mesi del 2012, il numero dei giudizi positivi (31,2%) sul fatturato
realizzato in Italia è aumentato superando il numero di quelli improntati alla
diminuzione (22,7%), a fronte di un 46,1% di indicazioni di stabilità.
Nel caso dell’export i dati confermano invece il
permanere di uno scenario più dinamico, con un 37% di giudizi sulle vendite in
aumento e il 24,6% di giudizi in rallentamento.
Come per la domanda, anche le aspettative
sull’evoluzione del fatturato per la seconda metà dell’anno (-0,8%) sembrano
non confermare la fiducia in una fase positiva per i prossimi mesi.
Andamento Del Credito
A livello congiunto le imprese segnalano criticità nei
rapporti con gli istituti di credito durante il primo semestre dell’anno.
Per quasi un’azienda su quattro (23,6%) sono stati
registrati incrementi delle spese, delle commissioni bancarie e dei tassi,
oltre che una maggior richiesta di garanzie. Questo, a fronte di un numero più
limitato di casi (5,8%) in cui le imprese hanno visto praticate condizioni
migliori. Nel restante 70,6% dei casi le condizioni non risultano cambiate.
Per quanto riguarda la disponibilità da parte delle
banche ad espandere linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove, invece,
il 18,9% delle imprese ha indicato un peggioramento a fronte di una percentuale
simile (il 17,1%) di imprese che hanno segnalato una maggior disponibilità.
Lo Scenario Occupazionale
Nel corso del primo semestre del 2013 lo scenario
occupazionale per le imprese delle due province non ha registrato forti
variazioni. Nonostante prevalgano ancora i giudizi di diminuzione (14,7%) su
quelli di crescita (11,8%) si è registrata comunque una stabilità generalizzata
che ha riguardato il 73,5% del campione. Dati dunque in miglioramento rispetto
a fine 2012, quando i giudizi negativi (27,3%) superavano quelli positivi
(12,5%) di oltre il doppio.
Tuttavia, le imprese prevedono una contrazione nel
corso del secondo semestre e circa un’azienda su quattro dichiara di attendersi
una riduzione dei livelli occupazionali, a fronte di un 8,7% che prevede al
contrario degli incrementi. Dovrebbe comunque essere garantita una certa
stabilità, come indicato nel 65,6% dei casi.
I Dati Di Como
Il secondo trimestre del 2013 si è chiuso con una
diminuzione del prodotto interno lordo in Italia dello 0,2% rispetto al
trimestre precedente e del 2,0% nei confronti del secondo trimestre del 2012.
Il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti
e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e
servizi. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello
0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si
è registrato un aumento dell´1,4% sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito.
Sebbene la recessione non sia ancora terminata, la
variazione del reddito già acquisita per il 2013 è pari infatti a -1,7%, alcuni
dei principali organi di ricerca prevedono un lieve aumento o almeno la fine
della caduta del Pil per il 2014 (si parla di un incremento inferiore al punto
percentuale, precisamente 0,4%, tale da non poter recuperare in modo
significativo il terreno perso negli ultimi trimestri).
Il contesto che le imprese comasche sono chiamate ad
affrontare da ormai cinque anni non accenna quindi a migliorare, ma deboli
segnali positivi fanno pensare alla fine della crisi prolungata.
Nel dettaglio, a livello provinciale, la domanda per
il primo semestre del 2013, evidenzia una contrazione del 1,1%, rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente; si è perso terreno anche rispetto ai
risultati registrati sul finire del 2013: -2% rispetto al secondo semestre
2013. Indipendentemente dai settori di appartenenza, si rileva che sono
riscontrabili andamenti ben differenti tra imprese strutturate e con forte
presenza all’estero e imprese di piccole dimensioni che risentono maggiormente
del forte calo della domanda interna (o i cui prodotti sono legati direttamente
o indirettamente all’attività edilizia). Infatti, se aziende medio-grandi
dichiarano un calo minimale rispetto al periodo precedente (-0,1%), le imprese
artigiane o comunque di piccole dimensioni riportano una caduta di oltre due
punti percentuali (-2,2%).
L’attività produttiva ricalca l’andamento negativo
degli ordini e inoltre segnala un’importante divario la cui discriminante
risulta essere la dimensione aziendale: -5% per aziende piccole e -0,6% per
aziende grandi; forte capacità produttiva inutilizzata, impianti utilizzati
mediamente al 48% e al 62% rispettivamente per imprese piccole e medio-grandi.
L’ampio sottoutilizzo degli impianti di produzione desta preoccupazione per la
tenuta dei posti di lavoro e lascia presagire un ulteriore ampio ricorso agli
ammortizzatori, doveroso quindi il rifinanziamento.
Analoga riflessione per le vendite, il fatturato
infatti globalmente è sceso del 2,5% rispetto ai primi sei mesi del 2012 e del
2,6% rispetto al periodo luglio-dicembre 2012. Le aziende più grandi hanno
contabilizzato ricavi in calo dello 0,9% sul semestre precedente mentre le
piccole imprese chiudono con un -4,5%.
L’approvvigionamento delle materie prime risulta meno
critico rispetto al passato con cali compresi tra -1% e -2,5% a seconda dei
materiali utilizzati.
Caute le previsioni sulle vendite da qui a sei mesi.
Mediamente le imprese prevedono un incremento su base semestrale del 1,2%.
“Pur dopo cinque anni di recessione noi imprenditori
dobbiamo sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno – commenta Francesco Verga,
presidente di Unindustria Como -.E i dati di questa indagine ci offrono
finalmente un piccolo, debolissimo spiraglio nell’indicarci che per il 2014 è
previsto un lieve aumento o quantomeno la fine della caduta del Pil. Certo non
possiamo ignorare che la domanda, nei primi sei mesi del 2013, ha subìto
un’ulteriore contrazione, e che le aziende più piccole fanno ancora molta
fatica. Il segnale positivo continua però ad arrivare dalle imprese
medio-grandi con forte presenza all’estero: da loro dovrà ripartire la
ripresa”.
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BOTTEGHE ARTIGIANE IN VIA D’ESTINZIONE: DIFFICILE TROVARE CALZOLAI. ATTUALMENTE LA MEDIA ITALIANA SI ATTESTEREBBE A SOLO DUE CALZOLAI OGNI CINQUE COMUNI |
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Lecce, 10 settembre 2013 - Sono tanti gli antichi mestieri che
lentamente, ma progressivamente, vengono spazzati via dalla società del
consumismo, dell´usa e getta. Tra i più emblematici, anche perché
indispensabili per tutti sino ad un paio di decenni fa, vi é quello del calzolaio.
Il dato, se si prende in considerazione questa tradizionale professione é
assolutamente eclatante, perché, possiamo verificarlo personalmente, che al
giorno d´oggi, se abbiamo bisogno di riparare un paio di scarpe, é molto più
difficile trovare un ciabattino. E così, é ovviamente più semplice, prenderle e
buttarle nel cestino dell´immondizia insieme al resto di tanti beni di consumo
che dopo un pò d´uso devono essere eliminati.
La categoria presa in considerazione, infatti, si é
più che dimezzata negli ultimi anni ed attualmente alcune statistiche parlano
di solo due calzolai ogni cinque comuni. La colpa sta ovviamente, come già
detto nella mentalità "usa e getta" che ha prevalso da tempo,
provocando inevitabilmente un netto declino della professione. Anche i corsi di
formazione per un mestiere che in passato si tramandava di padre in figlio, da
maestro ad apprendista, sono rarissimi. Un aspetto che sorprende però é che la
crisi, paradossalmente, potrebbe portare anche maggior lavoro ai calzolai che ancora
resistono ad abbassare definitivamente le saracinesche anche perché la gente ci
pensa due volte prima di buttare le proprie calzature danneggiate o che hanno
bisogno di una revisione.
Se la crisi globale potrebbe essere un toccasana per
questo tipo di lavoro autonomo, sono altre le cause che incidono sul declino
della professione: il caro – affitti che sino a poco fa imperversava nei centri
urbani aveva reso, un sistema bancario ormai chiuso e sempre meno flessibile.
Per non parlare poi del costo del lavoro, della difficoltà ad assumere
apprendisti ed in genere personale e del proporzionale aumento della tassazione
negli ultimi anni, sia centrale che degli enti locali, ma, soprattutto, di un
sistema economico ultra- consumeristico che ha favorito la grande distribuzione
e produzione, a discapito della piccola impresa, e che ha progressivamente
allontanato la piccola produzione ed il piccolo commercio al di fuori dei
centri urbani sino a quasi cancellarlo.
Una serie di concause che, dovrebbero essere arginate
con interventi mirati del Governo centrale ma anche delle Amministrazioni
locali che dovrebbero, in questo momento di grave crisi, detassare le attività
di quegli artigiani che hanno scelto o che sceglieranno i centri urbani quale
loro sede e che contribuiscono, in questo modo a ravvivare il tessuto economico
e sociale dei Comuni spogliati dalle antiche tradizioni.
Ecco perché Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” chiede interventi
mirati ed urgenti del Governo a sostegno delle imprese artigiane, proponendo ai
Comuni una generale riduzione o sospensione della tassazione locale nei
confronti di quelle aziende artigiane che abbiano individuato nei centri urbani
la sede della propria attività e tra queste, ovviamente, quella del calzolaio.
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CALZATURIFICIO LORBAC, LA REGIONE TOSCANA INCONTRERÀ L´AZIENDA |
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Firenze, 10
settembre 2013 – L´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione
Gianfranco Simoncini contatterà la proprietà del calzaturificio Lorbac di
Castelfranco di Sotto per programmare, quanto prima, un incontro in sede
regionale.
E´ quanto emerso ieri nel corso della riunione
convocata in Regione su richiesta delle organizzazioni sindacali e del Comune
all´indomani dell´annuncio dell´azienda di voler cessare l´attività e quindi
mettere in mobilità i 63 dipendenti. All´incontro, oltre alle organizzazioni
sindacali e aziendali, hanno partecipato gli assessori della Provincia di Pisa
Anna Romei (lavoro) e Graziano Turini (sviluppo economico), il vicesindaco di
Castelfranco di Sotto Gabriele Toti.
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la forte
preoccupazione dei lavoratori dopo la richiesta di concordato fallimentare e
l´annuncio dei licenziamenti. Il calzaturificio Lorbac è la realtà più grande
del settore in provincia di Pisa ed è un marchio storico e di qualità che da
oltre 40 anni è radicato nel territorio. Inoltre i posti di lavoro a rischio,
tenendo conto anche dell´indotto e dei lavoranti a domicilio, sono
complessivamente un centinaio.
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