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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Settembre 2013
ENERGIA, ZANONATO INCONTRA IL MINISTRO ISRAELIANO SHALOM GAS E INNOVAZIONE TECNOLOGICA AL CENTRO DELLA COLLABORAZIONE  
 
Roma, 10 settembre 2013 - Lo sviluppo della cooperazione tra Italia e Israele nel settore energetico e in particolare del gas, ma anche il proseguimento della collaborazione nel campo dell’innovazione tecnologica e della ricerca, sono stati i temi al centro di un bilaterale tra il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e il Ministro dell’Energia e dell’Acqua Silvan Shalom. Nel corso dell’incontro, che si è svolto ieri a Roma presso il Dicastero di Via Veneto, il Ministro Zanonato ha prospettato al Ministro Shalom il ruolo di “ponte energetico” verso l’Europa che l’Italia potrebbe rivestire nei confronti di Israele, oltre a quello di potenziale acquirente di gas. Le ricerche intraprese dal governo israeliano nelle aree marine di sua giurisdizione hanno infatti consentito recentemente il rinvenimento di rilevanti giacimenti di gas naturale che potrebbero rivoluzionare il proprio stato di approvvigionamento energetico ed avere riflessi importanti nel delicato quadro geopolitico del Medio Oriente. Shalom ha manifestato a Zanonato l’interesse di Israele ad esplorare tutte le possibili modalità di esportazione del gas, a partire dall’opzione di un gasdotto connesso con il Corridoio Sud e con Tap. Durante il colloquio, che ha delineato anche le basi del prossimo vertice bilaterale italo-israeliano in programma a Torino il 2 dicembre, è stato inoltre ricordato come negli ultimi anni siano cresciute le occasioni di collaborazione tra i due Paesi nei settori dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo industriale. L’italia guarda infatti ad Israele come a una sorta di Silicon Valley del Mediterraneo, come dimostrano i progetti avviati a seguito di precedenti intese siglate nel 2002 e nel 2012: una partnership nel settore tecnologico che finanzia due bandi all’anno di tipo accademico e industriale per Università e Centri di ricerca, e un gruppo di lavoro congiunto sul fronte delle start-up innovative e dell’industria high-tech. Al termine dell’incontro il Ministro Zanonato ha espresso al Ministro Shalom la sua intenzione di visitare presto Israele e proseguire nella proficua collaborazione tra i due Paesi: “Israele- ha affermato- rappresenta per noi un partner molto importante e auspichiamo che le forme di cooperazione in ambito energetico continuino a crescere”.  
   
   
GAS, IL 2 SETTEMBRE PARTITA LA “BORSA” GESTITA DAL GME  
 
Roma, 10 settembre 2013 – In data 9 agosto, con decreto direttoriale, è stato stabilito al 2 settembre 2013 l’avvio del mercato a termine fisico del gas naturale (la cosiddetta “borsa del gas”) la cui gestione è affidata al Gestore dei Mercati Energetici – Gme, come per gli altri mercati dell’energia. L’avvio del Mercato a Termine del gas garantirà nel tempo la formazione di un segnale di prezzo liquido e trasparente permettendo agli operatori di disporre, come avviene già in altri mercati europei, di uno strumento di trading efficiente e che risponda alle necessità di approvvigionamento a medio termine. I vantaggi derivanti da questo nuovo segmento di mercato saranno legati alla possibilità per gli operatori di concludere le transazioni su orizzonti temporali più ampi, coprendosi dalle oscillazioni dei prezzi e garantendo nel contempo forniture sicure e definite in base alle peculiari necessità del singolo operatore. Le regole di funzionamento del Mercato a termine fisico del gas naturale sono contenute nella Disciplina del mercato del gas approvata con Dm 6 marzo 2013 disponibile sul sito del Gme.  
   
   
DALL’ UNIONE EUROPEA ARRIVANO NUOVE NORME PER LIMITARE I RISCHI DI CHI ACQUISTA CASA  
 
Strasburgo, 10 settembre 2013 - In base alle nuove norme approvate provvisoriamente dal Parlamento martedì, gli acquirenti d´immobili saranno informati meglio sui costi e sui rischi legati all´assunzione del mutuo, parzialmente difesi dalle oscillazioni di mercato che gonfiano le rate, ma anche meglio protetti in caso di mancato rimborso del prestito. Prima di finalizzare dette norme, i deputati desiderano perfezionarle per garantire che siano correttamente recepite in tutta l´Ue. La legislazione coprirà le ipoteche su immobili residenziali, immobili residenziali che comprendono uno spazio ufficio e terreni edificabili. Alcuni requisiti saranno adattati per riflettere le differenze tra i mutui nazionali degli Stati membri e sui mercati immobiliari, ma le informazioni per gli acquirenti dovranno essere presentate in un formato coerente in tutta l´Ue. Informazioni precontrattuali - Chiunque contragga un mutuo nell´Ue dovrebbe ricevere informazioni comparabili sui prodotti disponibili che comprendono il costo totale e le conseguenze finanziarie nel lungo periodo previste dal prestito. Le condizioni di credito offerte ai mutuatari dovrebbero corrispondere alla loro situazione finanziaria attuale e tener conto delle loro prospettive e delle possibili regressioni. Inoltre, gli acquirenti dovrebbero poter usufruire di un periodo di riflessione obbligatorio di 7 giorni prima della sottoscrizione del prestito, oppure di 7 giorni per esercitare il diritto di recesso dopo la conclusione del contratto. Durante il periodo contrattuale - I deputati hanno inserito norme più flessibili - tra le quali il diritto del mutuatario di rimborsare il prestito iniziale - soggette a possibili modalità che saranno decise dagli Stati membri, nonché il diritto del creditore a un equo indennizzo per il rimborso anticipato. Tuttavia, sarà vietato chiedere ai mutuatari di pagare penali per il rimborso anticipato. Sulla base delle nuove norme, per i prestiti erogati in valuta estera il mutuatario deve essere informato prima della firma del contratto che l´importo delle rate da corrispondere potrebbero aumentare. In alternativa, al mutuatario potrebbe essere consentito di cambiare la valuta, a determinate condizioni e al tasso di cambio indicato nel contratto di prestito. Protezione contro l´inadempienza - I deputati hanno aggiunto una nuova norma che prevede che la restituzione delle garanzie, come la proprietà stessa, sarà sufficiente a rimborsare il prestito, a condizione che il creditore e il debitore lo abbiano esplicitamente accettato nel contratto di prestito. Per i deputati, qualora un beneficiario non rimborsi il prestito, la legislazione dovrebbe includere requisiti per la vendita della proprietà volte a ottenere "il miglior prezzo possibile", per agevolare il rimborso del debito residuo, in modo da proteggere i consumatori e prevenire il loro indebitamento eccessivo per lunghi periodi. Prossime tappe - I deputati hanno adottato il testo finale, ma prima di approvare la normativa nel suo insieme, il Parlamento chiede agli Stati membri di impegnarsi a garantire che le norme siano correttamente applicate sul loro territorio, vale a dire in tutta l´Ue.  
   
   
BOLZANO, EDILIZIA ABITATIVA: RISANAMENTI E CETO MEDIO, 5 ANNI PER LA CASA  
 
Bolzano, 10 settembre 2013 - Più risanamenti di vecchi edifici, tempi di attesa ridotti per le richieste di sostegni e contributi, e un programma per il ceto medio che inizia a dare i suoi frutti. L’assessore Christian Tommasini traccia un bilancio positivo degli ultimi 5 anni in tema di edilizia abitativa. “Abbiamo compiuto decisivi passi avanti – spiega – e contiamo di inserire ancora a breve delle importanti novità”. Nonostante la crisi economica non risparmi l´Alto Adige, in Provincia di Bolzano la casa resta una delle priorità per famiglie e single. "Lo dicono i numeri - sottolinea l´assessore Christian Tommasini - visto che le richieste di contributi per l´acquisto o la costruzione sono cresciute del 10% nel corso dell´ultimo anno. Ma non solo: un trend molto simile si registra anche per quanto riguarda ristrutturazioni e risanamenti di edifici e alloggi già esistenti. Qui l´aumento annuo delle richieste è nell´ordine del 15%, e ritengo che il dato sia particolarmente positivo perché consente di sfruttare al meglio le risorse presenti sul territorio senza dover sempre prevedere nuove zone residenziali". Sempre a proposito di risanamenti e ristrutturazioni, da segnalare il forte impegno dell´Ipes, che per il 2013 ha elaborato un programma con ben 330 interventi in tutta la Provincia, mentre per quanto riguarda l´abbattimento di barriere architettoniche e l´adeguamento delle strutture per agevolare l´accesso dei disabili, le richieste di contributi pervenute agli uffici provinciali competenti sono quasi raddoppiate passando da 114 a 218. Nel frattempo arrivano buoni risultati anche dal programma lanciato dalla Giunta provinciale per il ceto medio: famiglie e single che hanno un reddito troppo alto per rientrare nel sistema degli alloggi sociali, ma troppo basso per poter acquistare sul libero mercato. "Nonostante alcuni ritardi dovuti soprattutto alla difficoltà dei Comuni nel reperire le aree - spiega Tommasini - abbiamo avviato un intervento capace di dare risposte efficaci a un target più ampio di nostri concittadini". E i risultati iniziano a vedersi: per quanto riguarda l´acquisto rateale, nei vari Comuni sono già in fase di realizzazione 157 alloggi, mentre per l´affitto a rotazione 100 alloggi sono già stati assegnati a Bolzano. Altri 100 seguiranno a breve sempre nel capoluogo (appalto lavori a ottobre), mentre per il resto della Provincia ne sono previsti 50 a Merano, 30 a Bressanone e 30 a Laives. In totale si tratta di 500 alloggi per il ceto medio in tutto l´Alto Adige. Altro particolare che soddisfa l´assessore all´edilizia abitativa è quello riguardante i tempi di "lavorazione" delle domande da parte degli uffici provinciali. "L´iter si risolve nel giro di tre mesi - commenta Christian Tommasini - a tutto vantaggio dei beneficiari che possono ricevere i contributi in maniera molto rapida". Il lavoro, però, non finisce qua: nemmeno per questa legislatura che volge ormai al termine. "Lunedì prossimo - annuncia l´assessore - il Consiglio provinciale sarà chiamato a pronunciarsi sul disegno di legge della Giunta provinciale riguardante il Bausparen, un modello assolutamente innovativo a livello nazionale. Sono inoltre previste ulteriori misure per il risanamento energetico di alloggi nei centri storici, con l´anticipo una tantum dello sconto fiscale decennale, senza dimenticare che anche per i contributi riguardanti la casa si utilizzerà la dichiarazione unica Durp".  
   
   
CONCESSIONI IN ZONE SISMICHE, NEL 2014 DOMANDE SU BASILICATANET  
 
Potenza, 10 settembre 2013 - Presentazione telematica dei progetti; visualizzazione iter amministrativo; veloce completamento delle pratiche; interconnessione con l’Autorità giudiziaria per la comunicazione degli abusi edilizi. Sono queste le principali caratteristiche del sistema, messo a punto dal Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata, per l’inoltro on line delle domande di concessione edilizia per le costruzioni in zone sismiche. La piattaforma che entrerà in funzione dal primo gennaio del prossimo anno attraverso il sito internet della Regione Basilicata e il portale basilicatanet.It, è stata presentata oggi a Matera, alla presenza dall’assessore alle Infrastrutture Luca Braia e degli iscritti agli Ordini Professionali degli ingegneri, architetti, geometri e geologi. Uguale presentazione si terrà domani presso la biblioteca di Potenza. “La Regione Basilicata- ha detto Braia – avvia con questa iniziativa il passaggio al digitale dei processi autorizzativi delle costruzioni in zona sismica prescritti dalla legge regionale numero 38 del 1997 e dal decreto del presidente della Repubblica numero 380 del 2001. Il progetto – ha continuato Braia - si pone come obiettivo la semplificazione e la velocizzazione dei processi organizzativi e la loro contestuale omogeneizzazione, nonché il miglioramento dell’efficienza e la contestuale riduzione dei costi. Abbiamo ottimizzato – spiega Braia - tecnologie informatiche in parte già presenti in Regione con altre realizzate appositamente ex-novo. L’obiettivo a regime sarà quello di abilitare i tecnici anche professionisti ad effettuare on line tutte le operazioni legate al deposito dei calcoli strutturali degli edifici e della richiesta di autorizzazione. In una prima fase di transizione – ha detto ancora l’assessore - si consentirà di affiancare alle operazioni classiche di deposito cartaceo quelle innovative previste con il deposito telematico. A regime le tecnologie informatiche utilizzate nella realizzazione del Sistema informativo, permetteranno il deposito e l’archiviazione sostitutiva attraverso l´uso della firma digitale, della casella di posta elettronica certificata e delle marche temporali. Il sistema - ha concluso l’assessore Braia - rientra nel progetto “Icar”, l’azione di cooperazione interregionale per lo sviluppo di sistemi informativi omogenei prescritto dal Codice dell’Amministrazione Digitale”.  
   
   
SETTIMA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE SOLUZIONI INNOVATIVE PER LA RIVITALIZZAZIONE DELLE AREE DEGRADATE  
 
Ustron, 10 settembre 2013 - Dal 2 al 4 ottobre 2013 si terrà a Ustron, in Polonia, la settima conferenza internazionale sulle soluzioni innovative per la rivitalizzazione delle aree degradate (Seventh International Conference Innovative Solutions for Revitalisation of Degraded Areas). La degradazione dell´acqua è una questione prioritaria in Europa. Nonostante le azioni in corso conseguenti alla direttiva quadro sulle acque, si stima che solo circa il 53 % delle acque di superficie nell´Unione europea raggiungerà un "buono stato ecologico" entro il 2015. La conferenza copre tutti gli aspetti della rivitalizzazione delle aree degradate, con l´edizione di quest´anno che pone particolare enfasi sulla protezione e la rivitalizzazione delle acque di superficie e delle acque freatiche. Questo abbraccia metodi innovativi, tecnologie e strumenti per supportare la riabilitazione di ecosistemi acquatici. Si prevede che a partecipare siano le organizzazioni statali e private, oltre ai governi locali coinvolti nel processo della rivitalizzazione delle aree degradate, assieme ai proprietari di siti, alle aziende che si occupano di bonifica del suolo e delle acque freatiche e di recupero del terreno, le aziende di costruzioni, mondo accademico, unità di R&s, esperti, consulenti, istituzioni finanziarie e compagnie assicurative provenienti dalla Polonia e dall´estero. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Revitare-conf.pl/eng/  
   
   
TRENTO: ITEA ISTITUISCE UN ELENCO DI AMMINISTRATORI CONDOMINIALI  
 
Trento, 10 settembre 2013 - La Società di via Guardini intende formare un Elenco di amministratori condominiali accreditati su tutto il territorio provinciale, a cui affidare la gestione di fabbricati nei quali detiene quote di proprietà o nei casi in cui gestisce in convenzione immobili di proprietà di terzi. L´elenco sarà privo di scadenza e sarà tenuto costantemente aggiornato da Itea Spa, mentre la modulistica per la richiesta di iscrizione è on line. La Società Itea Spa, al fine di individuare degli amministratori di condominio secondo i criteri generali di economicità, efficacia e trasparenza, ha ritenuto adeguato istituire un Elenco ad hoc di “Amministratori di condominio accreditati su tutto il territorio provinciale”, ai quali poter richiedere la formulazione di preventivi per l’amministrazione di uno o più stabili, nei quali detiene quote di proprietà o nei casi in cui gestisce in convenzione immobili di proprietà di terzi. L’accreditamento può avvenire, da parte di ciascun amministratore, attraverso la compilazione e la sottoscrizione del modulo denominato “Richiesta di iscrizione all’Elenco degli amministratori accreditati per la gestione di condomini nei quali Itea Spa abbia quote di proprietà” - da scaricarsi sul sito http://www.itea.tn.it/  - con il quale l’amministratore si impegna a rispettare tutte le condizioni previste dalla Legge 220/12 e dichiara il possesso di specifici requisiti, nonché la disponibilità ad assumere gli impegni richiesti a fronte di un corrispettivo massimo indicato da Itea Spa per ciascuna prestazione. Sulla base delle domande pervenute e a seguito di verifica della documentazione presentata, verrà formato un Elenco a cui Itea Spa potrà attingere per proporre l’affidamento degli incarichi alle assemblee di condominio. Da segnalare che tale Elenco sarà privo di scadenza e verrà costantemente tenuto aggiornato dalla Società Itea. La documentazione, debitamente compilata, timbrata e firmata andrà inoltrata: • per posta ordinaria a: Itea S.p.a. - Ufficio Gestioni condominiali ed energetiche - via Guardini, 22 - 38121 Trento. • per posta elettronica certificata (Pec) a: iteaspa.Patrimonio@pec.it  (c.A. Ufficio Gestioni condominiali ed energetiche – inserire in oggetto: “Domanda per incarico di amministratore condominiale”)  
   
   
BOLZANO: EDILIZIA ABITATIVA, NUOVE STRADE CON BAUSPAREN, RISANAMENTI E DURP  
 
Bolzano, 10 settembre 2013 - Con il via libera del Consiglio alle modifiche dell´ordinamento dell´edilizia abitativa, arrivano tre importanti novità. "A partire dal Bausparen - commenta l´assessore Christian Tommasini - che offre una modello di sostegno totalmente innovativo, per proseguire con il risanamento degli edifici nei centri storici e l´utilizzo della Durp". "Il Bausparen - sottolinea Tommasini - pone la Provincia di Bolzano all´avanguardia a livello nazionale per quanto riguarda il sostegno all´edilizia agevolata: offriamo a tutti, ma soprattutto alle giovani famiglie, la possibilità di accedere ad un sistema innovativo di aiuti e contributi per realizzare il sogno di avere un alloggio di proprietà". In concreto, si tratta di un percorso costruito con capitale proprio risparmiato per un periodo minimo di 5 anni, al quale vanno aggiunti l´accesso ad un mutuo a condizioni particolarmente agevolate con una banca convenzionata, e l´eventuale accesso a un secondo mutuo, oppure al contributo provinciale con una maggiorazione aggiuntiva per gli anni oggetto del risparmio. Oltre al Bausparen, un´altra importante novità contenuta nelle modifiche all´ordinamento dell´edilizia abitativa agevolata, riguarda il risanamento degli edifici presenti all´interno dei centri storici. "La Provincia - prosegue l´assessore Christian Tommasini - anticiperà in un´unica soluzione il bonus fiscale offerto dallo Stato su un periodo di dieci anni. In questo modo non solo diamo respiro ad un settore in crisi come quello dell´edilizia, ma valorizziamo i centri abitati riducendo il "consumo" di territorio per la creazione di nuove zone residenziali". L´ultimo passaggio importante è invece di natura prettamente burocratica: anche nel settore dell´edilizia abitativa, infatti, verrà utilizzata la Dichiarazione unificata di reddito e patrimonio (Durp) per valutare la situazione di ogni singolo richiedente e assegnare i contributi. La Durp, che deve essere compilata solo una volta all´anno, è già stata introdotta con successo nel settore delle prestazioni e degli aiuti sociali.  
   
   
RIVOLUZIONARE LE MACCHINE UTENSILI EUROPEE  
 
Bruxelles, 10 settembre 2013 - Dai torni e le piallatrici alle tagliatrici e smerigliatrici, in passato le macchine utensili hanno aiutato a porre l´Europa all´avanguardia nella manifattura e a rimanere indispensabile per molte industrie, tra cui quelle aerospaziale, automobilistica, della produzione energetica e dei prodotti medicinali. Tuttavia, le macchine tradizionali consumano moltissima energia, un fatto che non solo è insostenibile, ma che comporta anche dei costi alti per gli operatori, la maggioranza dei quali sono piccole o medie imprese. Di fronte alla crescente concorrenza estera oltre che alle preoccupazioni ambientali, un team di ricercatori sta fornendo alle aziende europee le conoscenze di cui hanno bisogno per rendere più competitiva l´industria delle macchine utensili in Europa. Il concetto chiave alla base del progetto Demat ("Dematerialised Manufacturing Systems: A new way to design, build, use and sell European Machine Tools") finanziato dall´Ue, è la "dematerializzazione". Questo significa che un team formato da 16 partner da 7 paesi mostrerà ai produttori di macchine utensili in che modo fabbricare strutture ultraleggere, adattive e riciclabili. Il contenuto di materiali verrà ridotto di oltre il 70 per cento, mentre non ci sarà alcuna perdita nella precisione ed efficienza delle macchine. L´obbiettivo è quello di risparmiare 1,5 milioni di tonnellate di acciaio e di ridurre le emissioni di Co2 di 2,5 milioni di tonnellate all´anno. Il dott. Juanjo Zulaika, coordinatore del progetto Demat e ingegnere meccanico della Tecnalia in Spagna, afferma: "Noi abbiamo costruito un modello per dimostrazione di una fresatrice che è il 40 per cento più leggera rispetto ad altri strumenti convenzionali per la fresatura con funzionalità simili...E siamo tuttavia riusciti a garantire il mantenimento della produttività e della qualità." Il progetto ha già ottenuto un vasto consenso, essendo stato finalista per il Best Project Award alla conferenza 2012 sulle Tecnologie industriali ad Aarhus, in Danimarca. Questo premio riconosce le iniziative con un significativo impatto economico e sociale, e che danno impulso alla competitività europea con prodotti e processi nuovi. Impiegando nuove strategie di smorzamento per ridurre le vibrazioni meccaniche, il team è persino riuscito a migliorare alcune operazioni di lavorazione. Il team di ricerca Demat è fiducioso riguardo ai risultati che il progetto otterrà: una diminuzione del 50 per cento negli impatti del ciclo vitale delle macchine utensili e un taglio del 60 per cento nel tempo tecnico per giungere sui mercati, fino a 3 mesi per le macchine a catalogo e 9 mesi per i sistemi su misura. Il dott. Zulaika ritiene che entrambi siano essenziali per il futuro a lungo termine della produzione sostenibile. E infatti il suo prossimo progetto di ricerca affronterà l´adattamento di macchine utensili costruite in precedenza a requisiti di produzione dinamici e variabili. Il progetto accrescerà inoltre l´agilità delle aziende europee e aiuterà a trasformare l´industria europea delle macchine utensili in un settore basato sulla conoscenza, competitivo, sostenibile e che aggiunge valore. Demat ha ricevuto 3,5 milioni di euro di finanziamenti dall´Ue. Il progetto dovrebbe concludersi alla fine del 2013. Per maggiori informazioni, visitare: Demat http://www.Dematproject.eu/ Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/94795_it.html  
   
   
RAPPORTO ASSOSIM PRIMO SEMESTRE 2013 POSITIVO L’ANDAMENTO DEI CONTROVALORI NEGOZIATI SUL MERCATO MOT (+20%), SUL MERCATO SEDEX (+53%) E SUL MERCATO ETFPLUS (+16%).  
 
Milano, 10 settembre 2013 – Assosim, l’Associazione Italiana degli Intermediari Mobiliari, ha presentato oggi i dati semestrali sui volumi negoziati sui mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., Eurotlx Sim S.p.a. E Hi-mtf Sim S.p.a. Nonché dagli Internalizzatori Sistematici italiani Associati. Q Negli ultimi anni si è assistito a un cambiamento nell’architettura dei mercati finanziari europei dovuto all’abolizione dell’obbligo di concentrazione, alla creazione di nuove tipologie di trading venues (Mtf e Internalizzatori Sistematici) e alle nuove regole di trasparenza pre e post trade introdotte dalla Mifid. Tale cambiamento si è sostanziato soprattutto nell’accresciuta concorrenza tra le varie sedi di negoziazione, con una riduzione della quota di mercato delle borse tradizionali a favore di Mtf e internalizzatori sistematici. Tra questi i volumi negoziati sul Pan European Stock Markets gestito da Bats Chi-x Europe nel mese di giugno 2013 hanno rappresentato il 13% del totale degli scambi su azioni italiane. Questa riorganizzazione complessiva dei mercati finanziari ha spinto l’Associazione a consolidare, in un’ottica di maggiore rappresentatività dell’industria italiana, i dati degli scambi effettuati sui Mercati Regolamentati sugli Mtf, nonché quelli internalizzati dagli intermediari associati. Q La nuova classifica denominata Equity (vedi pag. 4) è stata elaborata consolidando i volumi scambiati in conto terzi sul mercato Mta gestito da Borsa Italiana e il controvalore internalizzato dagli intermediari italiani su azioni. Q La nuova classifica denominata Non Equity (vedi pag. 5) è stata elaborata consolidando i volumi scambiati in conto terzi sul mercato Mot gestito da Borsa Italiana e sugli Mtf gestiti da Eurotlx Sim e Hi Mtf Sim con il controvalore internalizzato dagli intermediari italiani su strumenti finanziari diversi dalle azioni. Q Dalla nuova classifica Equity, si evidenzia la prima posizione di Finecobank con una quota di mercato cumulata del 20,93%; seconda Iwbank con una quota dell’11,88%; terza Banca Imi con una quota cumulata dell’8,77%. Q Dalla nuova classifica Non Equity, si evidenzia la prima posizione di Banca Imi con una quota di mercato cumulata del 22,65%; seconda Banca Akros con una quota di mercato cumulata del 17,91%; terza Iccrea Banca con una quota di mercato cumulata del 9,09%. Q Il controvalore totale degli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana, pari in valore assoluto a 284 miliardi di euro, è aumentato dell’1,95% rispetto al medesimo periodo del 2012, mentre il numero dei contratti scambiati, pari a circa 30 milioni, è diminuito dell’8,36%. Relativamente all’andamento degli indici azionari, dall’inizio del 2013 l’indice Ftse Italia Mib Storico ha fatto registrare una diminuzione del 3,00%; l’indice Ftse Mib del 6,4%, mentre l’indice Ftse Italia Star è cresciuto del 14,00%. Gli scambi hanno continuato a essere concentrati sui titoli principali: le azioni Ftse Mib hanno rappresentato circa il 79% del numero dei contratti scambiati sul mercato azionario di Borsa Italiana e oltre il 92% dei controvalori negoziati nel primo semestre del 2013. Q Sul Mot, nei primi sei mesi del 2013 i controvalori scambiati sono cresciuti del 19,64%; complessivamente sono stati scambiati 192 miliardi di euro di controvalore e 3,4 milioni di contratti. E’ proseguita la crescita dell’attività di internalizzazione sistematica su titoli a reddito fisso, quotati e non quotati, realizzata da Banca Akros, Banca Imi, Bper e Mps Capital Services (vedi tabella a pag.13). Q Anche sul mercato gestito da Eurotlx Sim, nel corso del primo semestre 2013 è aumentato, sia il numero di contratti totali scambiati (+0,33% rispetto al medesimo periodo del 2012), sia il controvalore totale degli scambi (+6,31%). Q Il mercato gestito da Hi-mtf Sim ha aumentato, nel primo semestre 2013, il controvalore totale degli scambi (+17,34%) a fronte di una diminuzione del numero di operazioni del 13,79%. Rispetto al primo semestre 2012 si segnala la crescita del controvalore sui Titoli di Stato Italiani (+41%). Q Si segnala anche la crescita del Mercato Sedex e del Mercato Etfplus gestiti da Borsa Italiana, dove sono stati scambiati controvalori pari a, rispettivamente, 7 miliardi (+53,29% rispetto al medesimo periodo del 2012) e 37 miliardi (+15,65% rispetto al medesimo periodo del 2012). Q Chiusura negativa per il Mercato Idem: in valore assoluto sono stati scambiati 16 milioni di contratti (-24,32% rispetto al primo semestre del 2012). Q Dalle classifiche riferite ai volumi intermediati in conto terzi nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., si evidenzia la prima posizione di: Finecobank su Mta con il 14,38% del mercato, su Futures su Indice con il 9,71% e su Mini Futures su Indice con il 44,05%; Banca Imi su Domestic Mot con il 22,77% del mercato, su Euromot con il 23,91%, sul Sedex con il 18,80% e su Etfplus con l’11,35%; Banca Intermobiliare su Opzioni su Azioni con il 7,53%; Banca Sella Holding su Opzioni su Indice con il 13,68%; Iwbank su Futures su Azioni con il 2,00%; Banca Akros su Idex con il 25,43%. Q Dalla classifica riferita ai volumi intermediati in conto terzi nel mercato gestito da Eurotlx Sim S.p.a., si evidenzia la prima posizione Banca Imi con una quota di mercato del 26,81%, seguita da Banca Akros con una quota di mercato del 19,66% e da Unicredit Bank Ag con una quota di mercato del 15,63%. Q Dalla classifica riferita ai volumi intermediati in conto terzi nel mercato gestito da Hi-mtf Sim S.p.a., si evidenzia, per il primo semestre 2013, la prima posizione di Iccrea Banca con una quota di mercato del 25,92%, seguita da Banca Aletti con una quota di mercato del 25,69% e da Banca Akros con una quota di mercato del 25,45%. Q Dalle classifiche riferite ai volumi intermediati in conto proprio nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., si evidenzia la prima posizione di: Societe Generale su Mta con l’8,61% del mercato, su Sedex con il 32,83% e su Etfplus con il 4,93%; Banca Sella Holding su Domestic Mot con il 12,40%, su Euromot con il 41,91% e su Mini Futures su Indice con il 7,44%; Banca Imi su Futures su Indice con l’1,24% del mercato, su Opzioni su Indice con il 6,48%, e su Idex con il 4,36%; Intermonte Sim su Opzioni su Azioni con l’8,23% del mercato; Equita Sim su Futures sul Azioni con il 35,91%. Q Dalle classifiche riferite ai volumi totali intermediati (conto proprio e conto terzi) nei vari mercati gestiti da Borsa Italiana S.p.a., si evidenzia la prima posizione di: Finecobank su Mta con il 6,80% del mercato, su Futures su Indice con una quota del 3,99% e su Mini Futures su Indice con il 15,73%; Banca Imi su Domestic Mot con il 16,87%, su Etfplus con il 4,39%, su Opzioni su Azioni con il 7,13%, su Opzioni su Indice con il 6,90%; Banca Sella Holding su Euromot con il 20,43%; Societe Generale su Sedex con il 16,99%; Equita Sim su Futures su Azioni con il 28,28%; Banca Akros su Idex con il 4,73% del mercato. Il rapporto completo è disponibile su www.Assosim.it nella sezione Assosim Informa - Dati Statistici. Mercati Regolamentati E Internalizzatori Sistematici (Is) Dati Negoziazione Primo Semestre 2013 Classifica Equity
Società Totale di cui
Equity Mta Is
1 Finecobank 20,93% 13,21% 7,72%
2 Iwbank 11,88% 11,88% N.o.
3 Banca Imi 8,77% 8,33% 0,44%
4 Banca Akros 7,70% 7,70% N.o.
5 Intermonte Sim 6,91% 6,91% N.o.
6 Unicredit Bank Ag 3,37% 3,37% N.o.
7 Icbpi 3,21% 3,21% N.o.
8 Banca Sella Holding 3,16% 3,16% N.o.
9 Banca Aletti & C 2,96% 2,96% N.o.
10 Morgan Stanley 2,77% 2,77% N.o.
11 Ubs Limited 2,69% 2,69% N.o.
12 Equita Sim 2,53% 2,53% N.o.
13 Citigroup Global Ml 1,35% 1,35% N.o.
14 Nuovi Investimenti Sim 1,32% 1,32% N.o.
15 Ca Cheuvreux Sa 1,30% 1,30% N.o.
16 Deutsche Bank Ag Lnd 1,16% 1,16% N.o.
17 Mediobanca 0,94% 0,94% N.o.
18 Societe Generale 0,88% 0,88% N.o.
19 Iccrea Banca 0,62% 0,62% N.o.
20 Banca Generali 0,59% 0,59% N.o.
21 Credito Emiliano 0,53% 0,53% N.o.
22 Banca Intermobiliare 0,51% 0,51% N.o.
23 Banco Desio-brianza 0,22% 0,22% N.o.
24 Banca Finnat Euramerica 0,11% 0,11% N.o.
25 Finsud Sim 0,06% 0,06% N.o.
26 Knight Capital Europe 0,04% 0,04% N.o.
27 Merrill Lynch 0,03% 0,03% N.o.
28 Centrobanca 0,03% 0,03% N.o.
29 Citadel Securities Europe 0,00% 0,00% N.o.
30 Integrae Sim 0,00% 0,00% N.o.
31 Ubi Banca 0,00% 0,00% N.o.
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. E intermediari. Controvalore negoziato conto terzi. Si prega di citare la fonte. N.o. (non operativa). Mercati Regolamentati, Mtf E Internalizzatori Sistematici (Is) Dati Negoziazione Primo Semestre 2013 Classifica Non Equity
Società Totale di cui
Non Equity Domesticmot Eurotlx Hi Mtf Is
1 Banca Imi 22,65% 14,42% 7,80% N.o. 0,42%
2 Banca Akros 17,91% 10,43% 5,72% 1,57% 0,18%
3 Iccrea Banca 9,09% 7,00% 0,48% 1,60% N.o.
4 Unicredit Bank Ag 8,30% 3,75% 4,55% N.o. N.o.
5 Iwbank 7,90% 5,39% 2,42% 0,08% N.o.
6 Banca Aletti & C 5,17% 3,58% N.o. 1,59% N.o.
7 Finecobank 4,94% 3,50% 1,44% 0,00% N.o.
8 Banca Sella Holding 4,25% 2,91% 0,99% 0,35% N.o.
9 Icbpi 4,01% 2,33% 0,75% 0,93% N.o.
10 Intermonte Sim 3,77% 3,32% 0,45% N.o. N.o.
11 Mps Cs 2,47% N.d. 1,21% N.o. 1,25%
12 Nuovi Investimenti Sim 1,83% 0,40% 1,43% N.o. N.o.
13 Credito Emiliano 1,10% 1,10% N.o. N.o. N.o.
14 Banca Generali 0,88% 0,68% 0,20% N.o. N.o.
15 Banca Intermobiliare 0,85% 0,69% 0,12% 0,04% N.o.
16 Equita Sim 0,39% 0,39% 0,01% N.o. N.o.
17 Mediobanca 0,32% 0,21% 0,11% N.o. N.o.
18 Finsud Sim 0,22% 0,22% N.o. N.o. N.o.
19 Bper 0,13% 0,00% N.o. N.o. 0,13%
20 Banca Finnat Euramerica 0,09% 0,07% 0,02% N.o. N.o.
21 Ersel Sim 0,06% 0,06% N.o. N.o. N.o.
22 Centrobanca 0,00% 0,00% 0,00% N.o. N.o.
23 Gruppo Banca Leonardo 0,00% 0,00% N.o. N.o. N.o.
24 Morgan Stanley 0,00% 0,00% N.o. N.o. N.o.
25 Societe Generale 0,00% 0,00% N.o. N.o. N.o.
26 Ubi Banca 0,00% 0,00% N.o. N.o. N.o.
27 Banca Popolare Vicenza N.o. N.o. 0,12% N.o. N.o.
28 Banco Desio-brianza N.o. N.o. 0,03% N.o. N.o.
29 Ubs Limited N.o. N.o. 0,18% N.o. N.o.
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a., Eurotlx Sim, Hi Mtf Sim, e intermediari. Controvalore negoziato conto terzi. Si prega di citare la fonte. N.o. (non operativa) N.d. (non disponibile). Borsa Italiana Spa Dati Negoziazione Primo Semestre 2013 Operativita´ In Conto Terzi Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato “Mta”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Finecobank 14,38% 11,58% 2,80% 3
2 Iwbank 12,94% 12,74% 0,20% 2
3 Banca Imi 9,07% 7,53% 1,54% 4
4 Banca Akros 8,39% 6,70% 1,69% 5
5 Intermonte Sim 7,52% 13,83% -6,31% 1
6 Unicredit Bank Ag 3,67% 3,45% 0,22% 9
7 Icbpi 3,49% 2,60% 0,89% 13
8 Banca Sella Holding 3,44% 3,50% -0,06% 8
9 Banca Aletti & C 3,22% 3,53% -0,31% 7
10 Morgan Stanley 3,02% 3,77% -0,75% 6
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel comparto “Futures su Indice”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Finecobank 9,71% 10,65% -0,94% 1
2 Morgan Stanley 6,75% 3,67% 3,08% 7
3 Iwbank 5,96% 10,05% -4,09% 2
4 Ubs Limited 5,45% 3,64% 1,81% 8
5 Banca Akros 4,07% 4,77% -0,70% 5
6 Banca Imi 3,24% 5,61% -2,37% 4
7 Banca Sella Holding 3,10% 4,22% -1,12% 6
8 Deutsche Bank Ag Lnd 2,53% 2,29% 0,24% 9
9 Equita Sim 2,50% 6,16% -3,66% 3
10 Merrill Lynch 2,28% 2,14% 0,14% 10
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento “Domestic Mot”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Banca Imi 22,77% 22,16% 0,61% 1
2 Banca Akros 16,48% 14,50% 1,98% 2
3 Iccrea Banca 11,06% 8,98% 2,08% 4
4 Iwbank 8,52% 11,46% -2,94% 3
5 Unicredit Bank Ag 5,92% 5,41% 0,51% 6
6 Banca Aletti & C 5,65% 2,02% 3,63% 11
7 Finecobank 5,52% 4,62% 0,90% 7
8 Intermonte Sim 5,25% 6,07% -0,82% 5
9 Banca Sella Holding 4,60% 4,12% 0,48% 8
10 Icbpi 3,69% 4,05% -0,36% 9
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il segmento Domestic Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento “Euromot”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Banca Imi 23,91% 26,14% -2,23% 1
2 Banca Akros 17,35% 15,81% 1,54% 2
3 Unicredit Bank Ag 11,63% 13,80% -2,17% 3
4 Finecobank 6,38% 5,48% 0,90% 4
5 Iccrea Banca 6,27% 5,00% 1,27% 6
6 Nuovi Investimenti Sim 6,10% 4,05% 2,05% 9
7 Iwbank 5,53% 5,01% 0,52% 5
8 Banca Sella Holding 4,99% 4,44% 0,55% 8
9 Intermonte Sim 4,14% 4,95% -0,81% 7
10 Icbpi 3,70% 3,40% 0,30% 11
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il segmento Euro Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato “Etfplus”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Banca Imi 11,35% 12,93% -1,58% 1
2 Finecobank 9,19% 8,96% 0,23% 2
3 Intermonte Sim 7,78% 8,25% -0,47% 3
4 Banca Akros 5,73% 6,35% -0,62% 5
5 Unicredit Bank Ag 5,07% 5,40% -0,33% 6
6 Icbpi 4,89% 5,32% -0,43% 7
7 Iwbank 4,69% 6,88% -2,19% 4
8 Banca Aletti & C 3,76% 3,29% 0,47% 9
9 Banca Sella Holding 3,43% 4,39% -0,96% 8
10 Credito Emiliano 2,87% 2,22% 0,65% 12
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il segmento Etfplus la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica intermediari Assosim nel mercato “Idex”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta
1 Banca Akros 25,43% 72,95% -47,52%
2 Banca Imi <0,01% <0,01% /
3
4
5
6
7
8
9
10
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Operativita´ In Conto Proprio Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato “Mta”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Societe Generale 8,61% 11,51% -2,90% 1
2 Citadel Securities Europe 6,48% 6,93% -0,45% 2
3 Morgan Stanley 6,37% 5,82% 0,55% 3
4 Merrill Lynch 4,41% 4,75% -0,34% 5
5 Deutsche Bank Ag Lnd 3,83% 5,56% -1,73% 4
6 Banca Imi 1,19% 3,72% -2,53% 6
7 Ubs Limited 1,15% 1,28% -0,13% 7
8 Citigroup Global Ml 0,65% 0,83% -0,18% 8
9 Finecobank 0,52% 0,59% -0,07% 11
10 Intermonte Sim 0,36% 0,41% -0,05% 12
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte Per il segmento azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel comparto “Futures su Indice”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Banca Imi 1,24% 1,06% 0,18% 3
2 Citadel Derivatives 0,95% 1,10% -0,15% 2
3 Deutsche Bank Ag Lnd 0,59% 0,20% 0,39% 7
4 Morgan Stanley 0,51% 0,81% -0,30% 4
5 Intermonte Sim 0,40% 0,13% 0,27% 11
6 Banca Aletti & C 0,29% 0,50% -0,21% 5
7 Unicredit Bank Ag 0,28% 0,22% 0,06% 6
8 Citigroup Global Ml 0,27% 0,18% 0,09% 8
9 Banca Sella Holding 0,25% 1,74% -1,49% 1
10 Banca Akros 0,15% 0,13% 0,02% 10
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento “Domesticmot”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Banca Sella Holding 12,40% 12,10% 0,30% 1
2 Banca Imi 12,07% 8,75% 3,32% 2
3 Nuovi Investimenti Sim 7,01% 5,22% 1,79% 3
4 Mediobanca 2,51% 5,10% -2,59% 4
5 Unicredit Bank Ag 2,08% 5,10% -3,02% 5
6 Societe Generale 2,01% 1,93% 0,08% 8
7 Banca Aletti & C 1,97% 2,29% -0,32% 7
8 Iccrea Banca 1,23% 1,01% 0,22% 10
9 Banca Akros 0,94% 1,31% -0,37% 9
10 Morgan Stanley 0,68% 0,00% 0,68% 21
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte Per il segmento Domestic Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento “Euromotmot”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Banca Sella Holding 41,91% 39,31% 2,60% 1
2 Centrobanca 20,88% 22,03% -1,15% 2
3 Banca Imi 12,12% 3,43% 8,69% 6
4 Bper 2,58% 5,38% -2,80% 4
5 Nuovi Investimenti Sim 2,57% 1,74% 0,83% 8
6 Unicredit Bank Ag 2,35% 3,20% -0,85% 7
7 Banca Akros 1,35% 0,97% 0,38% 10
8 Mediobanca 1,09% 1,24% -0,15% 9
9 Gruppo Banca Leonardo 0,68% 4,61% -3,93% 5
10 Icbpi 0,58% 0,28% 0,30% 12
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte Per il segmento Euro Mot la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato “Etfplus”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta Rank 1° Sem. 12
1 Societe Generale 4,93% 4,12% 0,81% 1
2 Deutsche Bank Ag Lnd 3,06% 4,01% -0,95% 2
3 Banca Sella Holding 1,12% 1,54% -0,42% 4
4 Banca Imi 0,98% 1,73% -0,75% 3
5 Morgan Stanley 0,90% 0,20% 0,70% 8
6 Merrill Lynch 0,80% 0,51% 0,29% 5
7 Ubs Limited 0,47% 0,02% 0,45% 11
8 Citigroup Global Ml 0,42% 0,26% 0,16% 7
9 Knight Capital Europe 0,02% / 0,02% /
10 Equita Sim 0,01% 0,00% 0,01% 14
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Si prega di citare la fonte. Per il segmento Etfplus la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica intermediari Assosim nel mercato “Idex”
Società 1° Sem. 2013 1° Sem. 2012 Variazione Assoluta
1 Banca Imi 4,36% 0,95% 3,41%
2 Banca Akros <0,01% <0,01% /
3
4
5
6
7
8
9
10
Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S.p.a. Operativita´ Totale Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel mercato “Mta” e “Futures su Indice”
Società Mta Società Futures su Indice
 
   
   
INCONTRO ZAIA – KAISER: CHIUSA L’AGENZIA CHE ‘ATTIRAVA’ LE AZIENDE VENETE IN CARINZIA. AVANTI TUTTA SUL CORRIDOIO BALTICO-ADRIATICO E L’ENTRATA DI SLOVENIA E CROAZIA NELL’EUROREGIONE  
 
  Venezia, 10 settembre 2013 - Peter Kaiser, il Governatore del Land austriaco della Carinzia, in carica dal marzo scorso, ha fatto visita il 12 agosto a Venezia al collega veneto Luca Zaia, che è anche presidente di turno di ‘Euregio Senza Confini’, il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect), costituito nel 2012 da Veneto, Carinzia e Friuli Venezia Giulia. Due i temi principali dell’incontro: la prosecuzione delle opere per la realizzazione del Corridoio Baltico-adriatico e la questione del trasferimento delle imprese venete in Austria, dove il carico fiscale e la burocrazia sono molto meno pesanti che in Italia. Proprio in merito a quest’ultimo fenomeno, Kaiser ha dato una notizia che Zaia ha definito “di straordinaria importanza strategica”: la chiusura dell’agenzia di promozione della Carinzia – quella che nei mesi scorsi aveva attuato una campagna nei confronti degli imprenditori nostrani per incoraggiare la loro migrazione oltre confine – e la sua integrazione nell’ente per lo sviluppo economico, equiparabile alle nostre Camere di Commercio. “Non è in discussione il libero mercato – ha detto il governatore carinziano – ma è una decisione che risponde alla necessità di unificare gli attori e non di dividerli, secondo le linee di azione europea”. “E’ una scelta di enorme valore – ha sottolineato il presidente Veneto – per la quale esprimo al collega Kaiser molta gratitudine, un atto che testimonia la volontà di far prevalere il dialogo e la cooperazione e di evitare qualsiasi invasione di campo. Rimane, al di là di questa apprezzabile novità, il fallimento dello Stato italiano, uno Stato che costringe il nostro sistema produttivo, a causa delle sue disastrose politiche fiscali ed economiche, a guardare altrove per sopravvivere. Un’azienda obbligata a pagare il 65% di tasse che decide di andare in Carinzia va giudicata colpevole? Io dico di no”. Per quanto concerne il Corridoio Baltico – Adriatico, considerato intervento prioritario nel programma di ‘Euregio Senza Confini’, il presidente Kaiser ha comunicato che nel territorio austriaco si stanno realizzando le opere previste per questa infrastruttura “di fondamentale importanza”, che unirà i porti adriatici a quelli del Mare del Nord. “E’ il nuovo Suez – ha definito Zaia il Corridoio –, è un’opera che cambierà radicalmente il sistema dei trasporti nel nostro continente, un collegamento su gomma e rotaia sud - nord, che attraverso la rottura di carico delle navi che approderanno nei porti del Veneto, del Friuli V.g. E della Slovenia, permetterà di ridurre enormemente i tempi di trasporto delle merci, garantendo risparmi economici ma anche vantaggi ambientali, non essendo più necessario circumnavigare l’Europa”. Zaia e Kaiser hanno ribadito l’intenzione di concretizzare al più presto l’allargamento dell’Euroregione alla Slovenia e alla Croazia, che hanno già manifestato la loro volontà in tal senso, “con la prospettiva – ha aggiunto il presidente veneto – di guardare in futuro anche a ovest e in particolare alla Baviera”. Ma il Gect, hanno assicurato i due governatori, sarà anche lo strumento per lo scambio di buone pratiche e per la promozione di forme di collaborazione in diversi settori, dalle risorse energetiche ai trasporti, dalla cultura all’innovazione tecnologica, dalla formazione all’ambito socio-sanitario e altro ancora.  
   
   
DAL 2009 AL 2012 LE BANCHE EUROPEE HANNO CHIUSO 20 MILA FILIALI. IN ITALIA NEL 2012 CHIUSI MILLE SPORTELLI A CASA 6.820 DIPENDENTI CON UNA PERCENTUALE DI CHIUSURE FERMA AL 2013 AL 3,1  
 
  Lecce, 10 settembre 2013 - In Europa le banche riducono il numero delle filiali per ridurre le spese come anche in Italia è in atto un’opera di snellimento. Secondo gli indicatori strutturali diffusi dalla Bce sul settore bancario nell´Eurozona e nella Ue, il numero di sportelli in Italia si è ridotto tra il 2009, primo anno della crisi, e il 2012 di 1.641 unità a un totale di 32.528, di cui ben 1.033 chiusure concentrate nel 2012. Il numero dei dipendenti del settore bancario in Italia nei cinque anni al 2012 da 338.035 persone sono passati a 309.540 con una diminuzione di 28.495 unità, con un calo di 6.820 persone nel solo 2012. In una nota, la Bce sottolinea che il trend verso la riduzione degli sportelli e dei dipendenti è comune a tutta l´Eurozona e la Ue: nel 2012 l´area dell´euro contava 171.477 sportelli (-5.481 rispetto all´anno prima e -14.779 rispetto al 2008), mentre il numero dei dipendenti era sceso a 2.107.723 persone, in flessione di 128.300 unità dal 2008 con 42.924 tagli nel solo 2012. Il dato spagnolo spicca, tuttavia, per il forte ridimensionamento del settore dall´inizio della crisi. In controtendenza con quanto succede nell´Unione Europea, il numero di sportelli cresce in alcune nazioni dell´Est; Polonia, Repubblica Ceca e Lituania fanno registrare aumenti degli sportelli bancari rispettivamente del 4,4%, 2,3% e 1,8%. In Gran Bretagna, invece, il numero di sportelli è rimasto pressoché lo stesso. Secondo Giovanni D´agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti" non è colpa della crisi ma dal vero obiettivo che si sono prefissate le banche cioè quello di ridurre i costi operativi e migliorare gli utili, approfittando del trend che in Europa cresce sempre di più il numero di consumatori che preferiscono gestire i crediti via telefono o via Internet. Queste abitudini costringono le organizzazioni finanziarie a passare dal modello tradizionale dei servizi al modello a distanza. Nel settore finanziario per mantenere gli uffici si spende circa il 60 % di tutte le spese. Il passaggio ai servizi a distanza può far risparmiare alle banche 15-20 miliardi di euro fino al 2021.  
   
   
INDUSTRIA, SERRACCHIANI: ASSETTO DEI CONSORZI DA RIVEDERE  
 
Monfalcone, 10 settembre 2013 - La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha incontrato ieri i responsabili del Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Comune di Monfalcone. Alla riunione, accanto al presidente Enzo Lorenzon, hanno partecipato i rappresentanti dei principali soci del Consorzio: il sindaco di Monfalcone, Silvia Altran, il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, e il presidente della Camera di commercio di Gorizia, Emilio Sgarlata. L´incontro è servito a fare il punto sui diversi progetti che il Consorzio ha in programma per potenziare le infrastrutture dell´area industriale-portuale del Monfalconese, in particolare i dragaggi, il completamento della bretella di collegamento con l´autostrada per evitare l´attraversamento del traffico pesante in città, e la costruzione di un centro servizi con annesso asilo nido per venire incontro ai bisogni della manodopera femminile. Anche nel 2013 il Consorzio di Monfalcone, come ha confermato il presidente Lorenzon, chiuderà il bilancio in attivo, grazie all´offerta di servizi, avendo come obiettivo principale l´attrazione di nuovi investimenti in Friuli Venezia Giulia. Siamo insomma di fronte, è stato detto, a "un Consorzio che non ha debiti e che funziona". La presidente ha confermato l´impegno della Giunta, e suo personale, per favorire gli investimenti destinati a potenziare le aree industriali e portuali di Monfalcone, ma ha anche sottolineato la necessità di una profonda revisione e razionalizzazione del sistema dei Consorzi e dei Distretti del Friuli Venezia Giulia, valorizzando le loro competenze adeguandole nello stesso tempo al nuovo contesto competitivo. Il confronto con gli amministratori locali ha permesso alla presidente Serracchiani di ribadire gli indirizzi sui porti regionali e in particolare su quello di Monfalcone. "Intendo affrontare - ha detto - in prima persona la situazione della portualità del Friuli Venezia Giulia, in una logica di sistema che comprenda Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro. Per Monfalcone, oltre a superare le emergenze dei dragaggi e del potenziamento del bivio ferroviario di San Polo, bisogna ripensare la gestione. Oggi la Regione ha le competenze ma non riesce a esercitarle. Ci sono troppi soggetti: occorre semplificare stabilendo con chiarezza chi fa che cosa".  
   
   
MACCHINARIO PER LE COSTRUZIONI : NEL 1° QUADRIMESTRE 2013 ESPORTAZIONI IN CALO RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE  
 
  Milano, 10 settembre 2013 - Le analisi di Anima/ucomesa su dati Istat indicano che nel periodo gennaio/aprile 2013 l’export dell’intero comparto di macchinario per le costruzioni è calato in media dell’8,6% rispetto all’analogo periodo 2012. Il trend negativo registrato nei primi 3 mesi dell’anno ( -2,8% gennaio, -1,4% febbraio, -13,3% marzo) si è riconfermato anche ad aprile, colpendo in particolare le macchine stradali (-30%) e quelle per movimento terra (-17%). L’export dei settori rappresentati da Ucomesa, escludendo cioè le Mmt, mostra un trend più favorevole e cala in media “solo” del 4,1% , grazie soprattutto all’andamento in controtendenza dei comparti lavorazione inerti (+23,5%) e gru a torre (+13,2%). Con un import in diminuzione del 19,8%, la bilancia commerciale è risultata in attivo di 478 milioni di euro (673 includendo le macchine movimento terra). Analizzando più in dettaglio l’export dei settori rappresentati da Ucomesa, Russia, Stati Uniti e Francia restano i primi paesi di destinazione delle esportazioni italiane, pur con flessioni significative (-25,1% Russia, -9,1% Stati Uniti, -9,3% Francia). Seguono Turchia e Arabia Saudita, quest’ultima in netto aumento (+ 87%). In calo l’export verso la Germania (-3,9%) , che rimane comunque la 6° destinazione, seguita da Algeria (+14,7%) e Svizzera (+27%). Fa il suo ingresso al nono posto l’Etiopia verso la quale si registra un inconsueto volume di esportazioni di macchinario per perforazione. Bene l’Australia (+61%) che si posiziona al decimo posto, sempre per merito del settore perforazione. Guardando ai singoli comparti: per la perforazione gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di sbocco, seguiti dalla new entry Etiopia e dalla Turchia.; le macchine per le cave vedono ancora nell’Algeria la principale destinazione dell’export, seguita dalla Russia e, un po’ a sorpresa, dalla Grecia; per le macchine e gli impianti per il calcestruzzo Francia e Arabia Saudita si riconfermano i primi due mercati, seguiti da Algeria, Russia e Svizzera (quest’ultima con incrementi di quasi il 70%); Germania, Francia e Turchia restano le prime destinazioni dell’export di gru a torre; ai vertici dei paesi di destinazione delle macchine stradali rimangono Russia, anche se in calo (-21%), Turchia, Francia. Anche per le macchine movimento terra non si registrano novità sostanziali : la Francia rimane la principale destinazione, seguita da Germania e Russia.  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE: PROSEGUONO AZIONI REGIONE PER CONSOLIDARE COLLABORAZIONE IMPRESE SARDE-INVESTITORI EMIRATI ARABI  
 
  Cagliari, 10 settembre 2013 - Proseguono in questi giorni, con la presenza in Sardegna di un pool di giornalisti delle più importanti testate degli Emirati Arabi Uniti, le azioni di consolidamento della collaborazione fra la Sardegna e l´ambito mercato Mediorientale avviate nello scorso mese di aprile dall’Agenzia regionale Sardegna Promozione e finalizzate all’attrazione di investimenti ed alla internazionalizzazione delle imprese sarde. Ad aprile, infatti, nel corso della prima parte del programma, un gruppo di operatori dei principali hotel della Gallura ha partecipato ad una missione ad Abu Dhabi e Dubai durata quattro giorni, ottenendo ottima visibilità e numerosi contatti con media e tour operator emiratini. Azione proseguita recentemente con la missione del Presidente della Regione Ugo Cappellacci che, nel mese di agosto, ha visitato a sua volta gli Emirati. Numerosi gli incontri, istituzionali e commerciali: da Sua Altezza Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro del Governo e membro della Famiglia Reale, ai vertici di fondi di investimento e società immobiliari, che hanno espresso profondo interesse nella possibilità di sviluppare zone della Sardegna alternative alle già note mete turistiche e ad attivare rapporti di collaborazione con il tessuto produttivo regionale. Immediato riflesso di questo interesse è la presenza di due delegazioni di investitori emiratini che, in questi giorni ed a seguito della visita del Presidente Cappellacci, sono in Sardegna per approfondire le opportunità di investimento che la Sardegna propone e per valutare forme di collaborazione con le imprese sarde. "L´attrazione degli investimenti e il coinvolgimento delle nostre imprese in questi processi di collaborazione internazionale è fondamentale per valorizzare le nostre vocazioni ed eccellenze produttive e per rilanciare l’economia regionale. E´ intenzione della Regione consolidare ulteriormente il mercato di Abu Dhabi e Dubai, Emirati che nutrono una grande attenzione per l´Italia in generale e per la Sardegna in particolare" ha dichiarato il presidente Cappellacci. Per il mese di novembre - ha proseguito - è in programma un’ulteriore iniziativa finalizzata, da un lato, a favorire la penetrazione delle imprese sarde nei principali mercati degli Emirati e, dall’altro lato, a promuovere progetti di investimento che possano avere importanti ricadute per il tessuto delle Pmi regionali". "Con riferimento al primo aspetto - ha sottolineato Mariano Mariani, direttore di Sardegna promozione - il programma questa volta vedrà coinvolti, insieme alle Istituzioni, gli artigiani di segmento alto operanti nell´Isola, dalla filigrana ai coltelli particolari, dagli accessori per la casa in materiali preziosi, alle ceramiche d´artista, passando per le numerose eccellenze agro-alimentari, anch´esse apprezzatissime nel Golfo".  
   
   
FILANTO: OGGI REGIONE PUGLIA A RIUNIONE SU VERTENZA  
 
Bari, 10 settembre 2013 - Si è tenuta ieri a Roma la riunione del tavolo sul cluster “Filanto”, il gruppo di aziende salentine del settore calzaturiero, in crisi e con il personale in cassa integrazione. All’incontro hanno partecipato l’assessore al Lavoro Leo Caroli e l’assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone. Quello di oggi è stato un approfondimento tecnico sulla situazione delle cinque aziende del “cluster”, per le quali andava ricostruito ogni singolo aspetto sia per la cassa integrazione straordinaria che per quella in deroga concessa a seguito della crisi del Tac, entrambe di competenza ministeriale. “La definizione del quadro – ha spiegato l’assessore Caroli – è complessa e necessita di ulteriori approfondimenti, che saranno analizzati nella riunione che è stata già convocata per venerdì 13. Per quel che riguarda la Regione, è stata invece già ricostruita e portata all’attenzione del tavolo la parte che riguarda la cassa integrazione regionale”. “Ogni giorno che passa – hanno sottolineato gli assessori Caroli e Capone – è un giorno di ulteriore scopertura dallo stipendio e dagli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Occorre dunque fare in fretta, visto che il Ministero ha preliminarmente dichiarato che ad oggi non ci sono i presupposti per l’erogazione della cassa in deroga”. “Il tutto comunque – aggiungono – deve essere ricondotto in un quadro complessivo. E’ indispensabile che il Ministero del Lavoro riconosca l’attività già svolta dal Ministero dello Sviluppo economico per l’avvio del piano di rilancio proposta da Filograna, che attraverso la newco “Leo Shoes” ha già assunto 115 dipendenti dalla platea e altri 50 si è impegnato ad assumerne in futuro. La Regione dal canto suo intende favorire eventuali processi di reindustrializzazione, ma nel frattempo l’azienda dovrebbe sanare il debito che ha maturato nei confronti dei lavoratori, rimasti finora scoperti sia dal salario che dalla cassa”. L’intesa sull’anticipo, già versato la scorsa settimana ai lavoratori, dimostrerebbe la fattibilità anche di questo percorso.  
   
   
IMPRESE IN LOMBARDIA, 3 MILIONI ALLE PMI PER RICERCA E BREVETTI  
 
Milano, 10 settembre 2013 - Stimolare l´innovazione delle piccole e medie imprese, favorendo la partecipazione a programmi di ricerca e sviluppo europei, la valorizzazione del capitale umano e il sostegno ai processi per l´ottenimento dei brevetti. E´ questo l´obiettivo del bando ´Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione - edizione 2013´, cui Regione Lombardia ha deciso di aderire stanziando 3 milioni di euro. In Due Anni Concessi 1.700 Voucher - L´iniziativa, approvata dalla Giunta lombarda su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, si svolge nell´ambito dell´Accordo di programma per la competitività, firmato nel 2010 con il Sistema camerale lombardo, che stanzia, a sua volta, 2.970.000 euro. La dotazione complessiva del bando è dunque di 5.970.000 euro. Tra il 2011 e il 2012 sono già stati concessi complessivamente circa 1.700 voucher e contributi, con un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro. "Grazie a questa iniziativa - spiega Melazzini - molte piccole imprese, prive di competenze interne a causa dell´organico limitato, avranno la possibilità di fare studi e ricerche e di depositare brevetti perché riceveranno i fondi necessari ad acquistare consulenze dall´esterno. La ricerca e l´innovazione sono la chiave per superare la crisi e rilanciare la nostra economia. Ma, per fare in modo che la ricerca sia considerata sempre di più strumento essenziale di crescita e innovazione, è necessario innanzitutto farla conoscere". Il Bando - Attraverso il bando vengono dunque messi a disposizione delle micro, piccole e medie imprese lombarde voucher a fondo perduto di diversa tipologie e importo finalizzati a: - avvicinare le imprese ai temi dello sviluppo tecnologico e dell´innovazione, realizzando un sistema, in cui i diversi soggetti (imprese, università, centri di ricerca, istituzioni) partecipino attivamente alla realizzazione di processi innovativi, stimolando in particolare l´innovazione tecnologica di processo e di prodotto; - accompagnare le imprese alla partecipazione a programmi di ricerca, sviluppo e innovazione europei, promuovendo esperienze di successo attuate in altri paesi dell´Ue e favorendo la nascita e la crescita di reti di imprese; - valorizzare il capitale umano, inserendo in azienda ricercatori o figure professionali esperte capaci di guidare l´azienda in percorsi complessi di innovazione e di internazionalizzazione; - supportare le imprese a ottenere una rete informatica sicura; - sostenere i processi volti all´ottenimento di brevetti/modelli europei/europei unitari/internazionali.  
   
   
VENETO: INDUSTRIA, SI ARRESTA LA CADUTA: PRODUZIONE -1,6% SUL 2012, +0,2% CONGIUNTURALE CRESCE IL FATTURATO ESTERO (+1,3%), PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI ANCORA INCERTE  
 
Venezia, 10 settembre 2013 – Nel secondo trimestre 2013, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha evidenziato un rallentamento della caduta su base annua, attestatasi al -1,6% (-2,9% nel trimestre precedente), mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,2%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.299 imprese con almeno 2 addetti. «Come avevamo constatato nel trimestre precedente, la sensazione è che le imprese industriali abbiano iniziato a sperimentare una ripresa dell’attività economica. Il rallentamento della caduta della produzione, assieme allo stabilizzarsi della variazione congiunturale destagionalizzata (+0,2%), rappresenta il primo segnale positivo. Dopo sei trimestri negativi di fila, si registra finalmente la prima variazione congiunturale positiva – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto –. Che tuttavia non deve trarre in inganno, perché l’inversione di tendenza, se si verificherà, non avverrà prima di fine anno. Purtroppo i dati confermano le difficoltà delle piccole imprese che, meno strutturate, continuano a perdere competitività. Esportazioni e ordini esteri si confermano l’unico appiglio per l’economia regionale, ma solo le imprese che hanno investito in innovazione possono realmente competere sui mercati internazionali, visto che quello interno non offre più margini di crescita. Una situazione di blocco interno aggravata da una serie di ostacoli tipicamente italiani come la burocrazia e la pressione fiscale, che sono peggiorate negli ultimi anni e rischiano di compromettere anche gli stimoli derivanti dal mercato estero. Non è un caso che le previsioni degli imprenditori siano ancora incerte, comprese le attese per gli ordini esteri che, dopo una serie di previsioni favorevoli, evidenziano meno fiducia e qualche timore rispetto agli ultimi mesi ». Produzione Sotto il profilo dimensionale l’andamento negativo della produzione continua a interessare principalmente le microimprese (2-9 addetti) con un calo del -3,6%. A seguire le grandi (250 addetti e più) e medie imprese (50-249 addetti) rispettivamente con una flessione del -1,7 e -1,3%. La performance migliore si registra per le piccole imprese (10-49 addetti) con una variazione del -1%. La dinamica negativa riguarda soprattutto le imprese che hanno realizzato beni intermedi (-1,9%), seguite dalle imprese che producono beni di consumo (-1,7%) e d’investimento (-0,5%). Per quanto riguarda i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del legno e mobile (-7,2%), marmo, vetro e ceramica (-4,2%). Stabile l’alimentare, bevande e tabacco (+0,3%). Fatturato Calo contenuto del fatturato su base annua (-1%), ma sostanziale aumento rispetto allo scorso trimestre (+3,6%). La peggior performance è ascrivibile alle micro (-3,6%) e grandi imprese (-2,8%), seguono le medie (-0,5%) e piccole (-0,1%). Sotto il profilo settoriale spicca la variazione negativa del legno e mobile (-4,4%), marmo, vetro e ceramica (-2,8%). L’unico andamento positivo si registra nel comparto alimentare, bevande e tabacco (+0,9%). La variazione negativa è dettata dalla continua caduta del fatturato interno (-1,7%), ascrivibile in primis ai settori del legno e mobile (-6,6%) e marmo, vetro e ceramica (-5,9%). La variazione positiva del fatturato estero (+1,3%) dipende dalle medie e piccole imprese (+1,9% e +1,8%), mentre il segno è negativo per le imprese di grandi dimensioni (-2,2%). Quasi tutti i settori evidenziano segno più. Spiccano le variazioni dei comparti della carta stampa ed editoria (+5,8%), del marmo, vetro e ceramica (+4,7%), e dell’alimentare, bevande e tabacco (+4,3%). Negative le variazioni per mezzi di trasporto (-2%), metalli e prodotti in metallo (-1,2%), gomma e plastica (-1,1%). Ordinativi Gli ordinativi hanno segnato un calo del -0,8% su base annua (-2,5% le microimprese). La performance peggiore nel comparto del legno e mobile (-6,1%), del tessile, abbigliamento e calzature (-2,5%). Positiva la tendenza degli ordinativi dal mercato estero (+2,4%), determinata dalle piccole imprese (+2,8%). Variazioni positive in tutti i settori ad esclusione del tessile, abbigliamento e calzature (-2,2%) e dei metalli e prodotti in metallo (-0,6%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-2,1%) imputabile in primis alle grandi imprese (-3,3%). I settori più colpiti sono legno e mobile (-8,2%) e marmo, vetro e ceramica (-5,4%). Occupazione L’occupazione è segnata da una flessione del -1,2% su base annua (-1% trimestre precedente), che interessa principalmente le micro imprese (-6,3%). Controcorrente le grandi imprese che hanno registrato un +1,4%. Sotto il profilo settoriale i cali più marcati si sono rilevati nella carta, stampa ed editoria (-3%), legno e mobile (-2,9%) e tessile, abbigliamento e calzature (-2,3%). Previsioni Peggiorano le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi con un saldo pari a -24,4 punti percentuali (-17,5 p.P. Nel trimestre precedente) per la produzione. Sfiducia che aumenta anche per il fatturato (-22 p.P. Contro il -15,5 p.P. Del trimestre precedente), mentre migliora l’occupazione (-10,5 p.P. Contro il -12,5 p.P. Del trimestre precedente). In peggioramento anche le attese per gli ordini esteri con un saldo pari a -0,1 p.P. Contro il +4,9 p.P. Precedente. Il saldo peggiore è ancora una volta per gli ordini interni con -30,1 p.P. Contro il -24,7 p.P. Precedente.  
   
   
L’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE I SEMESTRE 2013 DI UNINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO  
 
  Como, 10 settembre 2013 - I Centro Studi di Unindustria Como e Confindustria Lecco hanno elaborato i dati dell’Osservatorio Congiunturale sul primo semestre 2013. Oltre alla domanda, all’attività produttiva e al fatturato, sono stati esaminati gli indicatori riguardanti l’approvvigionamento delle materie prime, i rapporti con gli istituti di credito e l’andamento dello scenario occupazionale. Per le aziende dei due territori la prima metà del 2013 rivela una variazione congiunturale della domanda e del fatturato con un leggero incremento - pari al 2% - rispetto al secondo semestre dello scorso anno, che aveva però fatto registrare un calo significativo (-6% la domanda e -4,3% il fatturato). Questa variazione, per quanto di segno positivo, conferma la lontananza dal recupero e dai livelli pre-crisi e fa pensare a un mero parziale rimbalzo dopo i cali delle precedenti indagini. Tanto è vero che dal confronto con i primi sei mesi dello scorso anno emergono dati contrastanti e che il sentiment delle imprese del campione per il secondo semestre non è purtroppo di segno positivo e resta, al contrario, a tinte scure. Il dato tendenziale, attraverso il confronto con il periodo gennaio-giugno 2012, si dimostra più variegato con risultati positivi per domanda e fatturato ma in lieve contrazione per l’attività produttiva. Le aspettative per la seconda parte dell’anno in corso non sembrano inoltre confermare la prosecuzione della fase almeno parzialmente positiva delineata dalle rilevazioni, preludendo infatti ad una possibile decelerazione dei livelli (in media -0,6%) di domanda, attività produttiva e fatturato. Evoluzione Della Domanda L’indicatore relativo agli ordini fa registrare un lieve segno positivo per le imprese di Lecco e di Como, sia a livello tendenziale che congiunturale. Nel confronto con giugno 2012, le aziende del campione hanno segnalato un incremento della domanda dello 0,9%, mentre nella precedente edizione lo stesso dato risultava pari a –0,5%. Rispetto all’ultimo semestre del 2012, si registra invece un incremento del 2,2% in linea con le previsioni fornite dalle imprese che prevedevano un +2,9%. La differenza rispetto alla precedente edizione in questo caso è più evidente, poiché il secondo semestre dell’anno scorso si era chiuso con un -6% rispetto a giugno. L’andamento non sembra influenzato da particolari dinamiche stagionali, che hanno riguardato il 21,9% del campione. Per la parte finale dell’anno le imprese prevedono un lieve rallentamento degli ordini, con una diminuzione che dovrebbe essere pari al -0,6%. Attivita’ Produttiva Sul versante dell’attività produttiva, le imprese delle province di Lecco e Como comunicano un leggero miglioramento, comunque di entità limitata e non sufficiente per compensare il calo registrato nel corso del Ii semestre 2012, quando la contrazione era stata decisamente marcata. Le variazioni differiscono però in segno a seconda dell’orizzonte temporale considerato. A livello tendenziale, il confronto con il corrispondente semestre di un anno fa si attesta a -0,8%; la congiuntura con il periodo luglio-dicembre 2012 risulta invece positiva e pari a +0,3%. Le previsioni per la seconda parte dell’anno non sembrano però confermare la fiducia nella tendenza al recupero. I giudizi espressi dalle imprese del campione si attestano mediamente al -0,4%. L’analisi della capacità produttiva mediamente impiegata mostra una riduzione rispetto a quanto registrato nella precedente edizione dell’Osservatorio. Il tasso di utilizzo risulta infatti pari al 64,8%, a fronte del 71,6% per il secondo semestre 2012. Le imprese di medie dimensioni (oltre i 50 occupati) chiudono il semestre con un risultato migliore (66,7%) mentre le imprese piccole rivelano un tasso di utilizzo inferiore (62,9%). A livello settoriale il differenziale risulta ancora più accentuato: si passa dal 69% delle aziende metalmeccaniche e tessili al 55% delle realtà degli altri settori. La produzione non realizzata internamente ma affidata a subfornitori contribuisce comunque per oltre il 14% del totale e risulta in aumento rispetto al dato rilevato nella scorsa edizione dell’Osservatorio (6,4%). Le imprese del campione comunicano di rivolgersi prevalentemente a soggetti operanti entro i confini nazionali (10,5%) mentre la quota estera risulta residuale (3,6%). Approvvigionamento Materie Prime Il prezzo delle materie prime continua a rimanere stabile e non si registrano variazioni per i due orizzonti temporali considerati. Rispetto al primo semestre 2012 le aziende segnalano una lieve contrazione pari allo 0,2%, mentre nel corso dei primi sei mesi del 2013 è stato riscontrato un incremento limitato allo 0,1%. Rispetto a dicembre dello scorso anno è leggermente diminuita l’incidenza del costo delle commodities sul totale dei costi aziendali, passando dal 36,2% al 34,4%. Evoluzione Del Fatturato L’indicatore associato al fatturato per le imprese dei due territori segue il trend della domanda con un lieve miglioramento sia per quanto riguarda il raffronto a un anno che rispetto ai livelli di fine 2012. Il dato tendenziale risulta pari a 1,2%, mentre la variazione congiunturale si attesta a +2,1% rispetto a quanto registrato tra luglio e dicembre, semestre con una contrazione del -4,3% nei confronti dei sei mesi precedenti. Esaminando i giudizi sull’evoluzione delle vendite nel trimestre aprile-giugno emerge una maggior intensità degli scambi sia a livello di mercato interno che per l’export. In contrapposizione a quanto rilevato per gli ultimi tre mesi del 2012, il numero dei giudizi positivi (31,2%) sul fatturato realizzato in Italia è aumentato superando il numero di quelli improntati alla diminuzione (22,7%), a fronte di un 46,1% di indicazioni di stabilità. Nel caso dell’export i dati confermano invece il permanere di uno scenario più dinamico, con un 37% di giudizi sulle vendite in aumento e il 24,6% di giudizi in rallentamento. Come per la domanda, anche le aspettative sull’evoluzione del fatturato per la seconda metà dell’anno (-0,8%) sembrano non confermare la fiducia in una fase positiva per i prossimi mesi. Andamento Del Credito A livello congiunto le imprese segnalano criticità nei rapporti con gli istituti di credito durante il primo semestre dell’anno. Per quasi un’azienda su quattro (23,6%) sono stati registrati incrementi delle spese, delle commissioni bancarie e dei tassi, oltre che una maggior richiesta di garanzie. Questo, a fronte di un numero più limitato di casi (5,8%) in cui le imprese hanno visto praticate condizioni migliori. Nel restante 70,6% dei casi le condizioni non risultano cambiate. Per quanto riguarda la disponibilità da parte delle banche ad espandere linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove, invece, il 18,9% delle imprese ha indicato un peggioramento a fronte di una percentuale simile (il 17,1%) di imprese che hanno segnalato una maggior disponibilità. Lo Scenario Occupazionale Nel corso del primo semestre del 2013 lo scenario occupazionale per le imprese delle due province non ha registrato forti variazioni. Nonostante prevalgano ancora i giudizi di diminuzione (14,7%) su quelli di crescita (11,8%) si è registrata comunque una stabilità generalizzata che ha riguardato il 73,5% del campione. Dati dunque in miglioramento rispetto a fine 2012, quando i giudizi negativi (27,3%) superavano quelli positivi (12,5%) di oltre il doppio. Tuttavia, le imprese prevedono una contrazione nel corso del secondo semestre e circa un’azienda su quattro dichiara di attendersi una riduzione dei livelli occupazionali, a fronte di un 8,7% che prevede al contrario degli incrementi. Dovrebbe comunque essere garantita una certa stabilità, come indicato nel 65,6% dei casi. I Dati Di Como Il secondo trimestre del 2013 si è chiuso con una diminuzione del prodotto interno lordo in Italia dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,0% nei confronti del secondo trimestre del 2012. Il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,4% negli Stati Uniti e dello 0,6% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell´1,4% sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito. Sebbene la recessione non sia ancora terminata, la variazione del reddito già acquisita per il 2013 è pari infatti a -1,7%, alcuni dei principali organi di ricerca prevedono un lieve aumento o almeno la fine della caduta del Pil per il 2014 (si parla di un incremento inferiore al punto percentuale, precisamente 0,4%, tale da non poter recuperare in modo significativo il terreno perso negli ultimi trimestri). Il contesto che le imprese comasche sono chiamate ad affrontare da ormai cinque anni non accenna quindi a migliorare, ma deboli segnali positivi fanno pensare alla fine della crisi prolungata. Nel dettaglio, a livello provinciale, la domanda per il primo semestre del 2013, evidenzia una contrazione del 1,1%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; si è perso terreno anche rispetto ai risultati registrati sul finire del 2013: -2% rispetto al secondo semestre 2013. Indipendentemente dai settori di appartenenza, si rileva che sono riscontrabili andamenti ben differenti tra imprese strutturate e con forte presenza all’estero e imprese di piccole dimensioni che risentono maggiormente del forte calo della domanda interna (o i cui prodotti sono legati direttamente o indirettamente all’attività edilizia). Infatti, se aziende medio-grandi dichiarano un calo minimale rispetto al periodo precedente (-0,1%), le imprese artigiane o comunque di piccole dimensioni riportano una caduta di oltre due punti percentuali (-2,2%). L’attività produttiva ricalca l’andamento negativo degli ordini e inoltre segnala un’importante divario la cui discriminante risulta essere la dimensione aziendale: -5% per aziende piccole e -0,6% per aziende grandi; forte capacità produttiva inutilizzata, impianti utilizzati mediamente al 48% e al 62% rispettivamente per imprese piccole e medio-grandi. L’ampio sottoutilizzo degli impianti di produzione desta preoccupazione per la tenuta dei posti di lavoro e lascia presagire un ulteriore ampio ricorso agli ammortizzatori, doveroso quindi il rifinanziamento. Analoga riflessione per le vendite, il fatturato infatti globalmente è sceso del 2,5% rispetto ai primi sei mesi del 2012 e del 2,6% rispetto al periodo luglio-dicembre 2012. Le aziende più grandi hanno contabilizzato ricavi in calo dello 0,9% sul semestre precedente mentre le piccole imprese chiudono con un -4,5%. L’approvvigionamento delle materie prime risulta meno critico rispetto al passato con cali compresi tra -1% e -2,5% a seconda dei materiali utilizzati. Caute le previsioni sulle vendite da qui a sei mesi. Mediamente le imprese prevedono un incremento su base semestrale del 1,2%. “Pur dopo cinque anni di recessione noi imprenditori dobbiamo sforzarci di vedere il bicchiere mezzo pieno – commenta Francesco Verga, presidente di Unindustria Como -.E i dati di questa indagine ci offrono finalmente un piccolo, debolissimo spiraglio nell’indicarci che per il 2014 è previsto un lieve aumento o quantomeno la fine della caduta del Pil. Certo non possiamo ignorare che la domanda, nei primi sei mesi del 2013, ha subìto un’ulteriore contrazione, e che le aziende più piccole fanno ancora molta fatica. Il segnale positivo continua però ad arrivare dalle imprese medio-grandi con forte presenza all’estero: da loro dovrà ripartire la ripresa”.  
   
   
BOTTEGHE ARTIGIANE IN VIA D’ESTINZIONE: DIFFICILE TROVARE CALZOLAI. ATTUALMENTE LA MEDIA ITALIANA SI ATTESTEREBBE A SOLO DUE CALZOLAI OGNI CINQUE COMUNI  
 
Lecce, 10 settembre 2013 - Sono tanti gli antichi mestieri che lentamente, ma progressivamente, vengono spazzati via dalla società del consumismo, dell´usa e getta. Tra i più emblematici, anche perché indispensabili per tutti sino ad un paio di decenni fa, vi é quello del calzolaio. Il dato, se si prende in considerazione questa tradizionale professione é assolutamente eclatante, perché, possiamo verificarlo personalmente, che al giorno d´oggi, se abbiamo bisogno di riparare un paio di scarpe, é molto più difficile trovare un ciabattino. E così, é ovviamente più semplice, prenderle e buttarle nel cestino dell´immondizia insieme al resto di tanti beni di consumo che dopo un pò d´uso devono essere eliminati. La categoria presa in considerazione, infatti, si é più che dimezzata negli ultimi anni ed attualmente alcune statistiche parlano di solo due calzolai ogni cinque comuni. La colpa sta ovviamente, come già detto nella mentalità "usa e getta" che ha prevalso da tempo, provocando inevitabilmente un netto declino della professione. Anche i corsi di formazione per un mestiere che in passato si tramandava di padre in figlio, da maestro ad apprendista, sono rarissimi. Un aspetto che sorprende però é che la crisi, paradossalmente, potrebbe portare anche maggior lavoro ai calzolai che ancora resistono ad abbassare definitivamente le saracinesche anche perché la gente ci pensa due volte prima di buttare le proprie calzature danneggiate o che hanno bisogno di una revisione. Se la crisi globale potrebbe essere un toccasana per questo tipo di lavoro autonomo, sono altre le cause che incidono sul declino della professione: il caro – affitti che sino a poco fa imperversava nei centri urbani aveva reso, un sistema bancario ormai chiuso e sempre meno flessibile. Per non parlare poi del costo del lavoro, della difficoltà ad assumere apprendisti ed in genere personale e del proporzionale aumento della tassazione negli ultimi anni, sia centrale che degli enti locali, ma, soprattutto, di un sistema economico ultra- consumeristico che ha favorito la grande distribuzione e produzione, a discapito della piccola impresa, e che ha progressivamente allontanato la piccola produzione ed il piccolo commercio al di fuori dei centri urbani sino a quasi cancellarlo. Una serie di concause che, dovrebbero essere arginate con interventi mirati del Governo centrale ma anche delle Amministrazioni locali che dovrebbero, in questo momento di grave crisi, detassare le attività di quegli artigiani che hanno scelto o che sceglieranno i centri urbani quale loro sede e che contribuiscono, in questo modo a ravvivare il tessuto economico e sociale dei Comuni spogliati dalle antiche tradizioni. Ecco perché Giovanni D’agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” chiede interventi mirati ed urgenti del Governo a sostegno delle imprese artigiane, proponendo ai Comuni una generale riduzione o sospensione della tassazione locale nei confronti di quelle aziende artigiane che abbiano individuato nei centri urbani la sede della propria attività e tra queste, ovviamente, quella del calzolaio.  
   
   
CALZATURIFICIO LORBAC, LA REGIONE TOSCANA INCONTRERÀ L´AZIENDA  
 
Firenze, 10 settembre 2013 – L´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini contatterà la proprietà del calzaturificio Lorbac di Castelfranco di Sotto per programmare, quanto prima, un incontro in sede regionale. E´ quanto emerso ieri nel corso della riunione convocata in Regione su richiesta delle organizzazioni sindacali e del Comune all´indomani dell´annuncio dell´azienda di voler cessare l´attività e quindi mettere in mobilità i 63 dipendenti. All´incontro, oltre alle organizzazioni sindacali e aziendali, hanno partecipato gli assessori della Provincia di Pisa Anna Romei (lavoro) e Graziano Turini (sviluppo economico), il vicesindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti. Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la forte preoccupazione dei lavoratori dopo la richiesta di concordato fallimentare e l´annuncio dei licenziamenti. Il calzaturificio Lorbac è la realtà più grande del settore in provincia di Pisa ed è un marchio storico e di qualità che da oltre 40 anni è radicato nel territorio. Inoltre i posti di lavoro a rischio, tenendo conto anche dell´indotto e dei lavoranti a domicilio, sono complessivamente un centinaio.