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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2014
EFFICIENZA ENERGETICA: DA GOVERNO 800 MLN PER RIDUZIONE CONSUMI GUIDI, UN PACCHETTO SIGNIFICATIVO CHE CI RENDE PIÙ COMPETITIVI E RISPETTOSI DELL’AMBIENTE  
 
Roma, 1 giugno  2014 – Ammontano a oltre 800 milioni le risorse che il governo stanzia a favore di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione industriale e nei consumi domestici. Tra questi: riqualificazione energetica degli edifici pubblici, rafforzamento del meccanismo dei certificati bianchi, promozione dei sistemi di consumo energetico individuale, nuovi metodi di fatturazione basati sui consumi reali che favoriscano i consumatori e finanziamenti a favore di progetti di efficienza e di reti per il teleriscaldamento e del teleraffrescamento. Una serie di misure aggiuntive che potenzia gli strumenti della Strategia Energetica Nazionale (Sen) per centrare l’ambizioso obiettivo fissato in sede Ue di riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020. Il Consiglio dei Ministri ha, infatti, approvato il Decreto di recepimento della Direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica, presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, dal Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e dal Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti. Sul provvedimento si sono espressi la Conferenza delle Regioni e le Commissioni Parlamentari competenti. La risorse finanziarie complessive per l’attuazione delle misure ammontano complessivamente a oltre 800 milioni. Nel dettaglio, a partire da quest’anno sarà avviato il programma di interventi di riqualificazione energetica negli edifici della Pa centrale grazie ad uno stanziamento di 355 milioni nel periodo 2014-2020. A queste risorse si aggiungeranno i finanziamenti privati che potranno essere attivati attraverso contratti di prestazione energetica che ripaghino gli investimenti con i risparmi sulla bolletta. Nell’ambito delle forniture di prodotti e servizi della Pa centrale è stato, inoltre, rafforzato il vincolo di acquisto di prodotti e servizi ad alta efficienza energetica. Le grandi aziende e le imprese ad alta intensità energetica, dal 5 dicembre 2015, saranno tenute a eseguire diagnosi energetiche periodiche, utili per individuare gli interventi più efficaci per ridurre i consumi di energia. Per le piccole e medie imprese sono stati stanziati 105 milioni per favorire il ricorso alle diagnosi energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi competitivi dell’efficienza. Per incentivare la realizzazione dei progetti di efficienza energetica che scaturiranno dalle diagnosi è stato previsto di rafforzare il meccanismo dei certificati bianchi. Questi ultimi, noti anche come Titoli di Efficienza Energetica-tee, sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di riqualificazione. Le imprese che intendano realizzare nuovi impianti di produzione di energia elettrica o di energia termica, con potenza superiore a 20 Mw termici nonché nuove reti di teleriscaldamento, dovranno effettuare un’analisi costi-benefici, mentre sarà contestualmente avviata un’analisi sul territorio nazionale per identificare le aree con maggiore potenziale di sviluppo del teleriscaldamento, allo scopo di indirizzare gli investimenti e di semplificare i procedimenti autorizzativi. Sono state introdotte norme per rafforzare, anche nella regolazione dei servizi energetici e delle attività di trasmissione e distribuzione dell’energia, la spinta verso l’efficienza energetica e verso l’eliminazione di eventuali ostacoli all’incremento dell’efficienza delle reti, al sostegno della diffusione efficiente delle fonti rinnovabili, alla generazione distribuita e alla cogenerazione ad alto rendimento, promuovendo in maniera più incisiva la partecipazione della domanda ai mercati dell’energia. Grande attenzione è rivolta all’incremento delle professionalità e della qualità dei servizi energetici. Il provvedimento potenzia, infatti, la disponibilità di regimi di qualificazione e certificazione per i fornitori di servizi, rendendoli obbligatori, in alcuni casi, per l’accesso agli incentivi. Il provvedimento istituisce, inoltre, il “Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, un importante strumento finanziario volto a favorire gli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici della Pa e per la riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi. Una specifica sezione del Fondo sarà dedicata a sostenere gli investimenti in reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento. Il Fondo che agirà mediante la concessione di garanzie e finanziamenti sarà alimentato con circa 70 milioni di euro l’anno, nel periodo 2014-2020. Rilevanti anche le misure a beneficio dei consumatori finali di energia. Sono infatti previste disposizioni che mirano ad accrescere la consapevolezza dei consumi energetici nei cittadini attraverso la promozione dei sistemi di misura individuali e una fatturazione più precisa e fondata sul consumo reale. Inoltre, conformemente al criterio di delega assegnato al Governo con legge europea del 2013, è demandato all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico l’incarico di superare la struttura progressiva delle tariffe rispetto ai consumi, tenendo conto dell’esigenza di tutelare i consumatori economicamente svantaggiati. Introdotte anche importanti norme per la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti. E’ previsto infatti il lancio di un programma, elaborato da Enea, con la collaborazione delle associazioni di categoria, delle associazioni dei consumatori e delle Regioni, che disporrà di una somma fino ad un milione di euro all’anno. “Si tratta di un pacchetto, che insieme alle altre misure approvate finora, consente di affrontare le importanti sfide dirette a migliorare la sicurezza di approvvigionamento e alla riduzione dei costi energetici”, ha detto Guidi auspicando che “possano presto diventare tangibili i benefici a favore dei consumatori, delle imprese e dell’ambiente”.  
   
   
ENEA: WORKSHOP ENERGIA DAL MARE: LE NUOVE TECNOLOGIE PER I MARI ITALIANI 1 E 2 LUGLIO 2014  
 
Roma, 1 luglio 2014 - Il 1 e il 2 luglio p.V., l’Enea Via G. Romano 41 (vicino Ponte Milvio), Roma organizza il secondo workshop nazionale sull’energia dal mare, nell’ambito dell’Accordo di Programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Enea sulla ricerca e sviluppo del sistema elettrico nazionale. Obiettivo: accelerare lo sviluppo del settore stimolando la collaborazione tra imprese e centri di ricerca. Lo sfruttamento del potenziale energetico dei mari in modo sostenibile è un elemento chiave della “Blue Economy” promossa della Commissione Europea. L’italia , con i suoi 8000 Km di costa, si colloca tra i Paesi europei che possono trarre i maggiori benefici dallo sfruttamento di questa fonte di energia rinnovabile. Tale possibilità, unita agli incentivi del governo sulle energie rinnovabili, ha spinto in avanti la ricerca in questo settore da parte di diversi soggetti sia pubblici sia privati.  
   
   
NUOVO SOFTWARE PER METTERE I PARCHI EOLICI NEL POSTO GIUSTO  
 
Bruxelles, 1 luglio 2014 - I parchi eolici stanno nascendo in tutta Europa. Secondo l´Associazione europea per l´energia eolica (Ewea), nel 2013 essi coprivano circa l´8 % del fabbisogno di elettricità dell´Ue, ma parecchi inconvenienti hanno finora impedito di sfruttare in pieno il loro potenziale: in particolare, i cittadini si sono lamentati per il rumore, le interferenze nelle telecomunicazioni o l´impatto sugli ecosistemi. E se un unico software potesse risolvere tutti questi problemi? Il progetto Sopcawind ha sviluppato un nuovo software per ottimizzare il posizionamento dei parchi eolici in Europa, tenendo conto di vari criteri quali l´energia eolica, le caratteristiche ambientali locali, possibili interferenze con i sistemi di comunicazione, il rumore, l´esposizione al sole delle abitazioni vicine, l´impatto visivo o addirittura la presenza di reperti archeologici. Il software - il primo a integrare un database così complesso e multidisciplinare - è stato presentato recentemente all´evento annuale Ewea 2014. Esso mira a facilitare la progettazione dei parchi eolici, assicurando che nel processo di progettazione del parco eolico vengano presi in considerazione tutti gli aspetti sopra citati, evitando così problemi post-costruzione e riducendo i costi. Diverse parti interessate dei settori pubblico e privato hanno fornito dati preziosi per alimentare il sistema. "Grazie a questo strumento, in primo luogo il processo di progettazione del parco eolico è molto più fluido. In secondo luogo, lo sviluppatore sa in anticipo se c´è qualche problema e può quindi includere modifiche nel parco eolico al fine di evitarli, e questo è importante", ha spiegato Daniel de la Vega del gruppo Tsr (Signal Processing and Radiocommunications Group) di Tecnalia (Tsr). Individuare opportunità di sviluppo e ottimizzare il design dei parchi eolici richiede infatti una conoscenza approfondita della legislazione locale, dei vincoli di sviluppo e una profonda conoscenza dello scambio tra il costo e il rendimento di produzione. Sopcawind accelera il processo rendendolo meno costoso, eseguendo operazioni che finora richiedevano la combinazione di costosi strumenti software. Tecnalia ha guidato il progetto, mentre Tsr ha soprattutto contribuito a creare gli algoritmi che consentono una valutazione approfondita del possibile impatto sui radar, sui sistemi di navigazione aerea e su altre telecomunicazioni. "Anche se l´interferenza non è comune, un parco eolico può alterare un segnale radar a 10-20 chilometri di distanza", ha sottolineato De la Vega. "Poiché questi studi di impatto sono condotti prima che il parco eolico venga costruito, consentono di rilevare l´interferenza potenziale - se e dove esiste - e così lo sviluppatore del parco eolico sarà in grado di includere modifiche nella progettazione del parco eolico al fine di evitare teli inconvenienti". Oltre a ottimizzare la progettazione dei parchi eolici e a ridurre il tempo necessario per intraprendere gli studi di fattibilità, il progetto dovrebbe avere un impatto sulla futura legislazione in materia di interferenza delle telecomunicazioni. La caratterizzazione del segnale emesso dalle turbine eoliche sulla banda Uhf e del suo impatto sulla qualità del segnale televisivo, potrebbe essere utilizzata per l´elaborazione della futura regolamentazione internazionale, ha osservato Tecnalia. Per maggiori informazioni, visitare: Sopcawind http://www.Sopcawind.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/103708_it.html    
   
   
SPALMA INCENTIVI: ASSORINNOVABILI NON SI ARRENDE E SCRIVE A OETTINGER  
 
Milano, 1 luglio 2014 - A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge sulla riduzione retroattiva degli incentivi agli impianti fotovoltaici (cosiddetto spalma incentivi), assoRinnovabili ha deciso di scrivere al Commissario Europeo per l’Energia Günther Oettinger. La posizione espressa da assoRinnovabili sul tale norma è infatti perfettamente in linea con quanto dichiarato dallo stesso Oettinger, che in un intervento dell’agosto scorso ha condannato con fermezza l’introduzione di tagli retroattivi agli incentivi per le rinnovabili perché minano la fiducia degli investitori, ricordando che “tutti coloro che hanno installato pannelli solari, centrali a biogas o parchi eolici debbono ricevere il livello di incentivazione garantito al momento dell’installazione”. “Constatiamo con amarezza - commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili - che, nonostante il parere sull’incostituzionalità della norma fornito dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Onida, la nostra richiesta al Presidente della Repubblica di rinviare il decreto legge al Governo per eliminare lo spalma incentivi non è stata accolta. Confidiamo pertanto che l’Europa possa valutare la possibilità di indirizzare al Governo e al Parlamento Italiano un invito a riconsiderare la questione”.  
   
   
ROYALTIES E PATTO STABILITÀ: INCONTRO PITTELLA-PARLAMENTARI LUCANI  
 
Potenza, 1 luglio 2014 - Un’azione congiunta, forte e condivisa tesa ad organizzare, tramite la delegazione di parlamentari lucani e il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo, un incontro tra il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri dello Sviluppo economico e delle Finanze, per porre all’attenzione dell’esecutivo nazionale e far sì che quest’ultimo lo inserisca tra le priorità di governo, il tema delle royalties del petrolio che andrebbero escluse dal conteggio del Patto di stabilità, secondo il disegno di legge presentato dalla Giunta e approvato dal Consiglio regionale della Basilicata. È la proposta emersa questo pomeriggio, nel corso di una riunione che si è svolta nella sala Verrastro del palazzo della giunta regionale, cui hanno partecipato il governatore lucano Pittella, l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo Raffaele Liberali, il sottosegretario De Filippo, i senatori Salvatore Margiotta e Giovanni Barozzino e i deputati Antonio Placido, Maria Antezza e Cosimo Latronico. Nel suo intervento, il presidente Pittella ha posto nuovamente sul tavolo i tre temi già affrontati in occasione degli incontri avuti a Potenza e a Roma con il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e le parti sociali: la ripresa del Memorandum, la questione della card benzina e l’esclusione delle royalties petrolifere dal Patto di stabilità. “La nostra proposta è di utilizzare direttamente, come ente regionale, le risorse della card benzina – ha affermato il governatore – destinandole non solo ai patentati ma a tutti i residenti in Basilicata dando priorità alla platea di meno abbienti che purtroppo si sta allargando a causa della crisi duratura”. Destinazione “sociale” anche per le risorse del petrolio che andranno svincolate dal patto di stabilità. “Vorremmo utilizzare una parte di quelle risorse per il reddito minimo di inserimento. La Basilicata ha bisogno delle royalties del petrolio per poter sopravvivere e ricucire una ferita che altrimenti non sarà più sanabile”, ha aggiunto Pittella. I parlamentari lucani Margiotta, Antezza, Placido e Barozzino hanno condiviso la proposta del sottosegretario De Filippo di costruire una strategia unitaria al fine di ottenere una interlocuzione diretta con il governo nazionale, tale da porre la questione delle royalties petrolifere della Basilicata all’interno del programma che lo stesso presidente Matteo Renzi sta perseguendo a livello europeo per un allentamento del vincolo del patto di stabilità. A sostegno della proposta lo stesso deputato Latronico il quale ha ricordato che le risorse della card benzina sono già fuori dal patto di stabilità poiché c’è un trasferimento diretto dalla compagnie petrolifere, attraverso Poste italiane, ai diretti beneficiari.  
   
   
ENERGIA: FVG, REGIONE IMPEGNATA PER CONTEMPERARE ENERGIA E AMBIENTE  
 
 Udine, 1 luglio 2014 - "La Regione è impegnata su vari versanti per assicurare un´adeguata pianificazione energetica nel Friuli Venezia Giulia, e dal confronto svoltosi oggi sono giunte le conferme che la nostra Amministrazione si sta muovendo lungo un percorso corretto, e tale da poter contemperare le esigenze di energia con quelle ambientali, fruendo nel contempo del supporto del mondo della ricerca". L´assessore regionale all´Ambiente e all´Energia, Sara Vito, si riferiva al workshop internazionale ´La pianificazione energetica: regioni e comunità a confronto´, svoltosi a Udine, che è stata l´occasione per valutare le esperienze maturate in alcuni Comuni della Slovenia, dell´Emilia Romagna, del Veneto, della Toscana e del Friuli Venezia Giulia, ed era organizzato in collaborazione con la Provincia di Torino, ed Environment Park Spa. Si è trattato di un momento di verifica importante e significativo, secondo l´Assessore Vito, perché ha consentito di rendere pubblici i risultati dell´impegno dei Comuni e delle aziende che hanno partecipato a un Premio imperniato sulla sostenibilità ambientali, e di fare il punto sulle azioni che la Regione ha in atto nel settore energetico. Per esempio, come ha detto la Vito -"Stiamo rivisitando la legge n.19 del 2012, per permettere ai cittadini e agli amministratori di disporre di uno strumento normativo adeguato per il settore". Nel contempo, è stata avviata la procedura Vas regionale, che consentirà all´Amministrazione di predisporre un percorso volto all´adozione del piano energetico regionale. Nel contempo, per l´Assessore anche il territorio del Friuli Venezia Giulia si è confermato sensibile sul tema delle energie sostenibili. Sono infatti stati oltre 100 i Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, che hanno partecipato a un bando attraverso il quale sarà messa a disposizione la somma di 10 milioni di euro derivante dalla vecchia programmazione comunitaria. E consentirà interventi di efficentamento energetico nella illuminazione pubblica. Anche le piccole amministrazioni potranno così intervenire per l´efficentamento energetico. Mentre occorrerà programmare azioni anche inerenti la mobilità, con l´obiettivo di abbattere i consumi energetici e ridurre l´inquinamento atmosferico. Anche coinvolgendo le Università di Trieste e di Udine, con le quali la Regione ha già stipulato accordi per la ricerca in materia di energia. Nel corso dei lavori dell´evento, sviluppatisi per l´intera giornata, l´Assessore Vito ha consegnato i riconoscimenti ai vincitori del Premio ambientale ´Save´ Sustainable Actions Versus Energy, rivolto ai soggetti pubblici e privati impegnati in progetti di sostenibilità energetica. Assegnati, tra gli enti pubblici, ai Comuni di Forni di Sopra, per interventi in ambito energetico, e di Tavagnacco, per vari interventi sulle fonti rinnovabili, l´efficienza energetica, la mobilità sostenibile. Tra le aziende, sono state premiate la Società agricola Samsa Paolo & C di Fogliano di Redipuglia, alla quale è andato il riconoscimento ´Aquila d´oro´ rivolto ai progetti che coniugano l´impatto energetico con la valorizzazione del contesto sociale e ambientale; l´Airmap di Trieste, impegnata nell´uso di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (droni) equipaggiati con sensori per il rilevamento e monitoraggio delle dispersioni energetiche; la Sbe Varvit S.p.a. Di Monfalcone, per il miglioramento dell´efficienza energetica nei processi industriali coinvolgendo i soggetti della filiera produttiva; la Saf Autoservizi Fvg S.p.a. Di Udine, per l´adozione di un metodo intelligente di monitoraggio dei consumi sulla flotta aziendale. Il workshop era dedicato alle comunità sostenibili dell´Alto Adriatico, e si era aperto nella mattinata con la presentazione di casi studio di Comuni dell´Emilia Romagna, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, nell´ambito del progetto Alterenergy, e dei Comuni vincitori del Premio Ambientale Save. Si è poi discusso sui Piani per l´energia sostenibile, sulle misure integrate di efficienza energetica, e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili delle filiere. Nel pomeriggio si è parlato di ´Pianificazione energetica-Regioni e Comuni a confronto´. Sono infatti stati presentati i risultati del Progetto Cep Rec, da parte della Provincia di Torino e della Regione Friuli Venezia Giulia. Mentre il direttore del Servizio energia della Direzione centrale dell´Ambiente, Sebastiano Cacciaguerra, ha tracciato le linee del Piano energetico della Regione, che si propone di definire l´attuale quadro energetico e gli obiettivi delle politiche di settore. A chiusura dei lavori, l´Assessore Vito ha affermato che si è trattato di un confronto utile al fine di uno scambio di buone prassi già realizzate in altri territori, e delle quali si terrà conto nel Piano energetico regionale. Piano, per la definizione del quale sarà avviato un percorso ampiamente partecipato.  
   
   
ABRUZZO: D´ALFONSO, NO CHIARO A PIATTAFORME PETROLIFERE  
 
L´aquila, 1 luglio 2014 - Nel suo intervento Luciano D´alfonso non ha mancato di toccare gli aspetti economici della regione, garantendo "l´indispensabile attenzione alle imprese e verso chi ha volontà di investire in questa terra. Il primo trimestre 2014 ha segnato un´operatività di 127 mila imprese sul territorio certificando in questo modo un numero alto di mortalità delle imprese stesse negli ultimi cinque anni. Il nostro obiettivo è aumentare di 50 mila nuove imprese la dotazione regionale, perché solo da loro è possibile creare nuove quote di lavoro. Per fare questo - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale - dobbiamo creare un rapporto di alleanza tra la Pubblica amministrazione e le imprese, un´alleanza che sia di ausilio e di plasticità. Dobbiamo generare un sistema di norme e procedure che vada a favore delle diverse esigenze delle imprese e di chi in questa terra vuole investire". Guardare allo sviluppo e alle imprese senza però dimenticare la bellezza di questa terra. Da qui "il no secco e chiaro a chi vuole rovinare la veduta dei nostri mari; un no chiaro e resistente alle piattaforme petrolifere, perché ´la missione´ del nuovo Abruzzo in Italia deve essere quella di una regione bella e vivibile, dove la qualità della vita dei cittadini deve essere elemento irrinunciabile e inamovibile". Da qui l´idea del presidente D´alfonso di "ridisciplinare e rinormare lo Statuto regionale che codifica una volta per tutte la vocazione dell´Abruzzo". Qualità della vita che guarda alla mobilità dei cittadini e delle imprese, ma che sia in grado anche "di garantire la capacità di cura a tutti i cittadini, anche di chi vive in montagna. Dobbiamo fare in modo - ha sottolineato D´alfonso - che il commissariamento in campo sanitario finisca. Deve finire perché abbiamo risanato le modalità di diffusione delle prestazioni sanitarie sul territorio e soprattutto perché la Regione deve necessariamente riappropriarsi della capacità progettuale in materia sanitaria". Un occhio, infine, al ruolo che l´Abruzzo è destinato a recitare in ambito europeo. "Dobbiamo rivoluzionale le modalità di essere in Europa - ha detto D´alfonso -. L´abruzzo è parte integrante dell´Euroregione adriatica; dobbiamo allearci portando con convinzione il valore del nostro progetto ambizioso: lo sviluppo, il lavoro, l´impresa, la formazione, le cure e le premure, il nostro progetto di vita. Ho trovato una regione rassegnata, dobbiamo invece recuperare - ha concluso Luciano D´alfonso - l´ambizione per crescere e andare avanti".  
   
   
CON LE BUONE PRATICHE IN CAMPO ENERGETICO LE FAMIGLIE VENETE POTREBBERO RISPARMIARE FINO A UN MILIARDO DI EURO  
 
Verona, 1 luglio 2014 - “Una cifra di poco superiore al miliardo di euro corrisponde quasi all’ammontare complessivo di risorse ‘libere’ del bilancio della Regione del Veneto, cioè di quelle risorse che non sono vincolate alla spesa sanitaria. E un miliardo di euro è anche il risparmio stimabile conseguibile dalla nostra regione, adottando, in ambito familiare, le buone pratiche in materia di risparmio energetico. Stiamo parlando, quindi, di un’azione che, semplicemente attraverso comportamenti virtuosi, garantirebbe uno straordinario beneficio alla nostra collettività, non solo sul piano economico, ma anche migliorando la qualità dell’ambiente”. Lo ha detto l’assessore regionale ai lavori pubblici e all’energia, Massimo Giorgetti, in occasione del convegno “Energie per il Veneto, verso un futuro smart”, svoltosi il 27 giugno al Centro Marani di Verona e organizzato nell’ambito degli “Energy Days”, la manifestazione promossa dalla Comunità europea e dedicata all’energia sostenibile. Se per una famiglia del nord Italia la spesa energetica (elettrica e termica) si aggira mediamente attorno ai 2500/2700 euro in un anno, le oltre due milioni di famiglie venete sommano complessivamente una spesa stimabile tra i 5 e 5,5 miliardi di euro all’anno. Attuando una serie di buone pratiche (ad esempio, l’installazione di valvole termostatiche, la riduzione di un grado della temperatura in inverno, la corretta manutenzione della caldaia, ecc.), è possibile stimare un risparmio per ogni famiglia del 20%, pari a 540 euro all’anno, che moltiplicato per i due milioni di famiglie venete, porta a un risparmio complessivo di oltre 1 miliardo di euro. “Per questo la Regione – ha spiegato Giorgetti – sta svolgendo un’ampia ed efficace campagna informativa su questi temi, perché attraverso il risparmio e l’efficienza energetica, oltre all’utilizzo di fonti rinnovabili, si genera un’economia vera che non ha bisogno di incentivi. Così si acquisiscono concretamente risorse utili, che le famiglie, le aziende e le pubbliche amministrazioni possono reinvestire per altri bisogni e finalità”. L’assessore ha evidenziato i tre principali obiettivi strategici dell’Unione Europea in campo energetico, chiamato anche “Pacchetto Clima-energia 20-20-20” e che prevede di raggiungere entro il 2020 la riduzione dell’entità dei consumi globali di fonti energetiche del 20%, la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 20% e l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili del 20%. “Per incentivare le azioni in questo settore – ha sottolineato, infine, Giorgetti – a breve approveremo in Giunta due bandi legati al cosiddetto ‘Patto dei Sindaci’, per complessivi 900 mila euro, destinati per finanziare la predisposizione da parte dei Comuni dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes) e la progettazione dei relativi interventi. Inoltre, altri due bandi per un importo di 9 milioni, serviranno a finanziare azioni legate al risparmio energetico degli edifici pubblici e all’efficientamento delle reti di illuminazione pubblica. Infine, la Giunta regionale ha recentemente adottato il Programma Operativo Regionale (Por) 2014-2020, che prevede, per l’attuazione di politiche energetiche, interventi per oltre 94 milioni di euro per il solo Veneto”.  
   
   
EDILIZIA: FVG, VERSO UNA NUOVA LEGGE REGIONALE  
 
Trieste, 1 luglio 2014 - "Dobbiamo avere fiducia nei giovani e aiutarli ad acquistare la prima casa anche se non hanno il posto di lavoro fisso, ma solo un contratto a tempo determinato. Pertanto, nell´ambito della riforma della casa, che stiamo attuando, intendiamo superare il tradizionale meccanismo del contributo, che passa attraverso un mutuo bancario per il quale sono richiesti particolari requisiti, per individuare altre formule, come i ´prestiti d´onore´, già utilizzati in altri paesi europei". Lo ha annunciato il 27 giugno a Trieste l´assessore regionale all´Edilizia, Mariagrazia Santoro, intervenendo alla presentazione del "Borsino immobiliare 2014 in Friuli Venezia Giulia". In proposito Santoro ha spiegato che il regolamento introdotto nel 2010 dalla precedente Giunta, che obbliga alla stipula di un mutuo per almeno il 50 per cento del valore dell´immobile le famiglie che intendono accedere al contributo regionale, ha di fatto dimezzato le richieste. "Le persone con contratto a tempo determinato non hanno i requisiti richiesti dalle banche". E poiché anche in Friuli Venezia Giulia i tempi determinati sono tanti, "il tema è come aiutare anche le famiglie che dal punto di vista bancario appaiono meno affidabili". Nel suo intervento Santoro ha quindi spiegato che la Regione sta rivedendo anche il sostegno agli affitti. Una necessità determinata dal fatto che "nel 2013 abbiamo registrato domande per 24 milioni a fronte di una stanziamento di 6,1 milioni". Non solo. E´ forte l´attenzione al tema della cosiddetta "morosità incolpevole", uno stato di insolvenza legato alla perdita del lavoro, fenomeno che solo a Trieste riguarda 350 famiglie. "Stiamo studiando modalità di aiuto temporaneo", ha riferito l´assessore regionale. Infine, rispetto ad alcune delle richieste emerse nel corso dell´odierna presentazione, Santoro ha ricordato come martedì in Consiglio regionale si discuterà una legge sulle semplificazioni, scritta d´intesa con gli Stati generali delle costruzioni: oltre ad introdurre chiarimenti normativi e ridurre il peso della burocrazia, l´articolato anticipa anche la futura legge sul riuso. "Lo stanziamento è, al momento, simbolico: 3 milioni che servono a coprire una fase sperimentale fino alla fine dell´anno. Ma la volontà è precisa: sostenere gli interventi dei privati, con contributi a fondo perduto, per favorire il recupero dell´esistente e quindi evitare l´ulteriore consumo del suolo".  
   
   
MILANO: CASA, AL VIA ‘OSPITALITÀ SOLIDALE’ AI GIOVANI 24 MINI ALLOGGI IN CAMBIO DI VICINATO DI QUARTIERE  
 
Milano, 1 luglio 2014 – Mini appartamenti a canoni agevolati ai giovani e nuovi servizi di vicinato utili al quartiere. È questo il duplice importante obiettivo del progetto ‘Ospitalità solidale’ che entra nella fase operativa con l’apertura del bando per selezionare, nelle prossime settimane, 24 giovani tra i 18 e i 30 anni cui assegnare altrettanti alloggi sottosoglia nei quartieri di edilizia popolare Ponti e Ca’ Granda-monterotondo. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli, insieme ad Alessandro Capelli, delegato del Sindaco alle Politiche giovanili, alle 3 organizzazioni che gestiranno il progetto, Arci Milano, Dar=casa e la Cooperativa Sociale Comunità progetto, e alla presidente del Consiglio di Zona 4 Loredana Bigatti. “Lancio un appello ai giovani – ha dichiarato l’assessore Benelli – affinché colgano questa opportunità unica. Si tratta di un progetto importante che ci consente di riqualificare, arredare e assegnare alloggi sottosoglia, troppo piccoli per le graduatorie Erp. Inoltre, restituendo all’uso spazi comuni inutilizzati, attiverà nuovi servizi per gli abitanti e favorirà la coesione sociale e il reciproco aiuto. Il progetto, finanziato interamente dallo Stato, non avrà alcun costo per l’Amministrazione ma avrà un grande valore sociale per i giovani che vi parteciperanno e per questi quartieri, dove spesso in passato siamo intervenuti a causa delle occupazioni abusive”. “La difficoltà di trovare casa a condizioni accessibili – ha evidenziato Alessandro Capelli, delegato del Sindaco alle politiche giovanili – è tra le sfide più complesse che i giovani si trovano ad affrontare nella costruzione dei propri percorsi di autonomia. Con questo progetto, non solo si sperimenta una prima concreta risposta a una diffusa domanda di abitazione, ma si investe anche sull’idea che ragazze e ragazzi siano risorse straordinarie per migliorare i quartieri dove vivono”. ”Abbiamo accolto la sfida lanciata da questo bando comunale – sottolineano le tre organizzazioni – con l’obiettivo di rispondere alla domanda abitativa dei giovani attraverso un progetto sperimentale. La dimensione del bisogno di casa si accompagna al tema della socialità, dell’attivazione territoriale e dell’attenzione alle persone e al contesto. Temi di interesse comune, che affronteremo attraverso l’integrazione delle nostre competenze e il forte investimento messo in campo dalle tre organizzazioni. Ci attiveremo affinché i giovani e le giovani coinvolti nel progetto non trovino soltanto una risposta a un bisogno immediato come quello della casa, ma anche un’opportunità di valorizzazione e supporto alle risorse territoriali”. Gli alloggi e gli spazi comuni - Gli alloggi si trovano in via Del Turchino 18/20/22 (13 appartamenti tra i 23 e i 24 metri quadri circa), via Demonte 8 (6 appartamenti di 23 metri quadri circa) e via Monte Rotondo 10 (5 appartamenti di 26 metri quadri circa). A questi si aggiungono 3 spazi comuni ad uso diverso che verranno fortemente valorizzati per attività di vicinato solidale nell’ottica della socializzazione e del miglioramento della qualità dell’abitare. Il progetto gode di finanziamenti statali erogati dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri pari a circa 430 mila euro; fondi che consentiranno di effettuare gli interventi di ristrutturazione e di arredamento degli spazi. Gli assegnatari - Il bando apre resterà aperto fino al 7 agosto, termine dopo il quale verrà stilata una graduatoria pubblica e trasparente. Potranno presentare domanda giovani tra i 18 e i 30 anni, con reddito non superiore ai 1.500 euro. Saranno quindi ammessi alla graduatoria studenti, ricercatori, studenti-lavoratori, lavoratori precari (contratti di stage, formazione, apprendistato, a tempo determinato, a progetto, ritenuta d’acconto occasionale) con la sola esclusione per i giovani assunti a tempo indeterminato. La selezione dei giovani verrà fatta da un’apposita commissione (costituita da membri delle 3 organizzazioni) a seguito di colloqui personali con i candidati che partiranno dal mese di settembre. Cosa prevede il progetto - I giovani assegnatari pagheranno una retta di 300 euro al mese e potranno usufruire di un percorso di orientamento all’autonomia abitativa e lavorativa. In cambio si chiederà loro di dedicare almeno 10 ore al mese come volontari alle attività e agli interventi sociali che verranno realizzati nel quartiere sotto il coordinamento delle associazioni. Le attività proposte partiranno dai bisogni della popolazione, interesseranno bambini, adulti e anziani e potranno essere sia individuali che di gruppo: dal contrasto alla solitudine degli anziani soli, al supporto scolastico per i bambini, passando per l’uso condiviso degli spazi comuni. Interventi che saranno aperti alle proposte, ai gruppi ed alle attività già esistenti nei quartieri. Il bando, consultabile al link www.Arcimilano.it/ospitalitasolidale  e una scheda sulle associazioni.  
   
   
TRENTO: OPERE PUBBLICHE, DALLA RIPROGRAMMAZIONE 1,3 MILIARDI DALLA PROVINCIA E OLTRE 400 MILIONI DA COMUNITÀ E COMUNI  
 
Trento, 1 luglio 2014 - Concentrare le risorse sugli investimenti strategici. Progettare con criteri di sobrietà e di adeguatezza dei bacini di utenza serviti. Assicurare la sostenibilità finanziaria degli interventi, per quanto riguarda sia le spese di realizzazione sia i successivi oneri di gestione. Ridurre i tempi di realizzazione, per evitare immobilizzazione di risorse. Sono questi i quattro punti cardinali del documento oggi approvato dalla Giunta provinciale, autentica “bussola” per l’intera legislatura. Passa infatti da questa strategia la riprogrammazione delle opere pubbliche che ha avuto il via libera del governo provinciale e che, pur in un momento economico la cui difficoltà non sfugge ad alcuno, assicura ancora al Trentino la capacità e la possibilità di investire sul territorio risorse importanti. Saranno infatti oltre 1,3 miliardi gli euro che la Provincia investirà direttamente, mentre Comunità e Comuni avranno a disposizione oltre 500 milioni di cui 430,5 confermati rispetto alla programmazione originaria (opere igienico sanitarie, viabilità, servizi pubblici essenziali, sviluppo del territorio) e 111,1 soggetti ad una ulteriore verifica con i territori in ordine alle priorità che con gli stessi verranno concordate. Gli interventi riguardano aree industriali, ciclabili, depuratori, discariche, edilizia scolastica, grandi opere civili, strutture sanitarie, trasporti, viabilità, interventi della Patrimonio del Trentino e complessivamente “movimenteranno” circa 1,8 miliardi di euro. Una cifra importante la cui ricaduta sull’intero sistema economico trentino può essere stimata in oltre tre miliardi di euro. Oggi la prima tappa della riprogrammazione, elaborata dal Dipartimento lavori pubblici, e di cui si parla in un comunicato a parte: la Giunta ha infatti approvato il Piano di investimenti per la viabilità 2014 – 2018, presentato dall’assessore Mauro Gilmozzi e il cui ammontare complessivo sfiora i 61 milioni di euro. “La riprogrammazione delle opere pubbliche cui oggi la Giunta ha dato il via libera – sottolinea il presidente Ugo Rossi - ha l´obiettivo di reagire energicamente alla recessione per immettere sul mercato liquidità immediata. La direzione è quella di continuare a “fare”. Certo, a fronte della consistente contrazione delle risorse, ora più che mai è necessario scegliere bene “cosa fare”. Per questo abbiamo rivisto le politiche di investimento pubblico, compatibilmente con la dimensione degli stanziamenti di bilancio. E la riprogrammazione delle opere pubbliche rappresenta una delle principali linee di intervento di questa legislatura. Lo sviluppo del sistema provinciale passa per la qualità del territorio e dell’ambiente, cui è legata la nostra identità, e allo stesso tempo nell’assicurare l’efficienza e la funzionalità delle infrastrutture”. C’è un’altra importante indicazione, che chiama alla responsabilità di Comunità e Comuni: ed è quella di poter rinegoziare le opere oggi non prioritarie in una logica di urgenza, sobrietà e sovracomunalitá. Per questo, nelle prossime settimane, gli assessori alla coesione territoriale, Carlo Daldoss e alle infrastrutture, Mauro Gilmozzi, avvieranno un serrato confronto con le amministrazioni locali. E´ da questo confronto, ad esempio, che si potrà decidere anche come impiegare gli oltre 21 milioni di euro (21.891.695,12) che erano destinati a quattro interventi che sono stati invece revocati nella riprogrammazione di Comunità e Comuni: il Centro polifunzionale della valle di Cembra; il potenziamento dell´acquedotto di Rovereto; l´impianto natatorio intercomunale di Mezzolombardo e il completamento della interconnessione tra gli acquedotti di Trento e Rovereto. "Le scelte fatte - ribadisce l´assessore Carlo Daldoss - rispetto agli investimenti di Comunità e Comuni sono ispirate a dei criteri ben precisi di priorità: politiche sociali, servizi pubblici essenziali, sviluppo del territorio, viabilità urgente. In questo contesto va anche detto chiaramente che noi vogliamo utilizzare gli oltre 110 milioni di euro di interventi oggi sottoposti a potenziale verifica. Vogliamo farlo in una logica più ampia poiché comprendono opere che si possono rivedere in una ottica sovracomunale ed ispirandosi a criteri di sobrietà e di necessità". Mentre l´assessore Mauro Gilmozzi ricorda l´importanza della costituzione - prevista con l’articolo 17 della legge provinciale 22 aprile 2014, n. 1 - del Fondo per la realizzazione di opere pubbliche, utilizzabile nel caso in cui le risorse accantonate non vengano richieste per assicurare il concorso agli obiettivi di finanza pubblica nazionale. Si tratta di ulteriori risorse destinate ai Comuni per far sì che opere pubbliche non comprese nell´attuale programmazione possano trovare finanziamento.  
   
   
SÌ DELLA GIUNTA TOSCANA AL REGOLAMENTO ACUSTICO REGIONALE  
 
Firenze, 1 luglio 2014 - E´ stato approvato ieri in Giunta il nuovo Regolamento acustico regionale. Dopo il passaggio dell´atto in Vi Commissione consiliare, si confermano i cambiamenti fondamentali già annunciati due settimane fa, che riguardano le autorizzazioni comunali in deroga per lo svolgimento di manifestazioni a carattere temporaneo che comportano l´uso di amplificatori sonori e strumenti rumorosi. "Il regolamento è il frutto di un lungo lavoro di concertazione - spiega l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini - e contiene tutte le regole-garanzia della salute pubblica per una corretta gestione delle manifestazioni sonore. In questa cornice ben definita ciascun Comune avrà l´autonomia di decidere come gestire e valorizzare le attività, essendo l´ente più vicino ai cittadini e quindi quello più capace di valutare in maniera complessiva le reali esigenze del proprio terrritorio". Con il nuovo regolamento, in particolare, fermo restando il rispetto del numero massimo di giorni l´anno entro il quale possono essere rilasciate le autorizzazioni comunali in deroga, il Comune ha la possibilità di: - stabilire la ripartizione tra le attività di iniziativa pubblica e quelle di iniziativa privata; - concedere deroghe anche in aree di classe I, Ii e Vi individuate dal piano comunale di classificazione acustica. Le aree di classe I e Ii sono le aree protette e quelle vicine a ospedali, scuole, case di riposo etc; le aree di classe Vi sono le zone industriali che, per la prima volta, vengono anch´esse citate in un regolamento acustico. Inoltre, può rilasciare autorizzazioni in deroga anche in aree classificate in classe I e Ii che ricadono all´interno delle aree protette di parco previa acquisizione del parere dell´ente gestore dell´area; - consentire che il numero massimo di giorni fissato sia applicato distintamente ad ognuno dei due periodi di riferimento, diurno e notturno, confermando quindi il principio che sta alla base del regolamento: la tutela della salute umana. Infine, in base alla semplificazione dei processi amministrativi, il Comune per il rilascio delle deroghe semplificate non dovrà acquisire il parere preventivo dell´Asl.  
   
   
EDILIZIA FVG: SERRACCHIANI, SBLOCCO EX MACELLO UD ESEMPIO BUONE PRASSI  
 
Udine, 1 luglio 2014 - Sono stati sbloccati i finanziamenti necessari al recupero edilizio dell´area dell´ex Macello di Udine e saranno nel contempo completate le opere viarie funzionali alla sede della Regione di via Sabbadini. La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha infatti firmato, con il sindaco Furio Honsell, l´atto di rinegoziazione con il Comune di Udine relativo a tali opere. "E´ questo - ha commentato la presidente - un esempio di efficienza e di semplificazione burocratica, ovvero di buone prassi che permetteranno di realizzare interventi attesi da tempo a beneficio della viabilità e della città ma anche di tutti coloro che fruiscono della sede della Regione". Il protocollo, ha spiegato l´assessore a Pianificazione territoriale e lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, "era nato nella convinzione che la realizzazione del nuovo palazzo della Regione avrebbe implicato la necessità di interventi sul tessuto urbano circostante". "Il tempo che è intercorso tra la sottoscrizione dell´accordo e la realizzazione dell´edificio - ha aggiunto Santoro - ha consentito un´attenta valutazione dei progetti originari e, conseguentemente, all´individuazione di priorità diverse da interpretare nell´interesse comune in quanto il palazzo della Regione è un luogo al quale accedono i cittadini dell´intero Friuli Venezia Giulia". Honsell ha espresso piena soddisfazione e l´apprezzamento alla Giunta regionale per l´iniziativa che consente di completare l´accordo di programma e di avviare da subito gli interventi per un valore di 3,287 milioni di euro. Assieme al secondo lotto dell´ex Macello, che riguarda gli edifici interni, saranno realizzati il collegamento tra via Popone e via Della Valle e la rotatoria tra via Della Valle e via Pozzuolo, "riducendo - ha commentato il sindaco di Udine - la pressione del traffico nella zona sud ovest della città". "La ristrutturazione - ha concluso Honsell - creerà nuovi spazi di aggregazione pubblica e vi potranno essere ospitate anche numerose attività del Museo friulano di storia naturale".  
   
   
MISE: AGEVOLAZIONI PER QUASI 59 MILIONI DI EURO A IMPRESE NELLE ZFU DELLA PUGLIA  
 
Roma, 1 luglio 2014 - Con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati approvati oggi gli elenchi delle imprese localizzate nelle Zone Franche Urbane dei comuni della regione Puglia, ammesse alle agevolazioni per un importo complessivo di 58,8 milioni di euro. L’intervento prevede la concessione di agevolazioni, sotto forma di esenzioni fiscali e contributive, in favore di imprese di micro e piccola dimensione localizzate nelle Zone Franche Urbane delle regioni dell’Obiettivo Convergenza. Le domande di accesso alle agevolazioni sono state presentate a partire dalle ore 12:00 del 24 aprile 2014 e fino alle ore 12:00 del 12 giugno 2014, esclusivamente tramite una procedura telematica che ha consentito di concludere rapidamente l’iter di concessione. Le risorse disponibili per la regione Puglia sono state ripartite tra le 4.046 istanze pervenute per le 11 Zfu come riportato in tabella:
Istanze Agevolate Zfu Della Regione Puglia
Nome Zfu Numero Totale Istanze Agevolate Importo Medio Per Impresa
Zfu di Andria 201 31.142,28
Zfu di Barletta 856 8.674,37
Zfu di Foggia 506 9.776,47
Zfu di Lecce 65 74.276,30
Zfu di Lucera 188 23.995,37
Zfu di Manduria 282 15.024,02
Zfu di Manfredonia 227 20.311,60
Zfu di Molfetta 416 12.759,31
Zfu di San Severo 427 11.108,13
Zfu di Santeramo in Colle 358 10.716,99
Zfu di Taranto 520 15.565,24
Insieme Delle 11 Zfu Della Puglia 4.046 14.532,87
La variabilità dell’importo medio concesso è dovuta al rapporto tra l’ammontare delle risorse disponibili per l’intervento e l’ammontare del risparmio d’imposta e contributivo richiesto complessivamente dalle imprese. Le agevolazioni concesse saranno fruibili con il modello di pagamento F24, secondo le modalità e nei termini indicati con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, per il pagamento delle imposte sui redditi (Irpef, Ires), dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), dell’imposta municipale propria (Imu) e per l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
 
   
   
PIANO SULCIS: PIGLIARU IN RIUNIONE CON I SINDACI DEL TERRITORIO  
 
Cagliari, 1 luglio 2014 - La Regione Sardegna reinveste sul Sulcis i soldi della zona franca urbana per dare continuità al regime. Lo ha annunciato il presidente Francesco Pigliaru, ieri mattina, in apertura della riunione con i sindaci del territorio, convocata per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis. All´incontro in Sala Giunta con i rappresentanti dei 23 Comuni, erano presenti anche l´assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu e il coordinatore del tavolo tecnico istituzionale Tore Cherchi, delegato a guidare la nuova struttura attivata dalla Presidenza, in sinergia con gli assessorati, per il rafforzamento del Piano attraverso una governance unica. Il presidente della Regione, partendo dall´argomento del fisco per le piccole e medie imprese, ha ricordato che l´intervento di defiscalizzazione diffusa della zona franca del Sulcis è operativo dal mese passato: si applica a 4539 piccole e micro imprese del territorio provinciale per un equivalente di 124,4 milioni di euro, cifra che garantirà la copertura per tutte le imprese richiedenti per un periodo minimo di tre anni. Francesco Pigliaru ha sottolineato come i fondi di provenienza statale che sostituiscono gli adempimenti fiscali da parte delle imprese, siano soggetti a compartecipazione da parte della Regione: "Ed è volontà della Regione continuare a intervenire sulla leva fiscale. Stiamo valutando l´utilizzo di queste compartecipazioni per prolungare di uno o due anni l´intervento garantito dallo Stato. È una scelta che conferma l´intenzione di reinvestire sul Sulcis tutte le risorse che dalla stessa area provengono". La riunione è proseguita con l´illustrazione dello Stato di attuazione del Piano, secondo le linee guida del protocollo d´intesa. Sul tema grande impresa è stato sottolineato che è in approvazione proprio oggi il Contratto di sviluppo per Eurallumina, con un investimento di 188 milioni di euro, mentre è in via di definizione il Contratto di sviluppo per la realizzazione di un impianto per la produzione di biofuel a Portovesme con un investimento di circa 230 milioni di euro. Su Alcoa c´è l´impegno per la ripresa produttiva, e sono stati avviati contatti con nuovi potenziali investitori. Sul fronte energia, è stato aperto un confronto con Enel per l´ammodernamento della centrale Grazia Deledda, contestualmente sarà preparato il bando per la centrale da 250 Mw ed è in corso l’attività per portare a regime i programmi previsti nel polo tecnologico dell´energia, con un impegno di 68 milioni di euro. Confermato il processo di chiusura e poi messa in sicurezza di Carbosulcis, nei piani della Regione c´è l´impegno di intervenire con misure adatte per la prevenzione di impatti sociali negativi. Una forte accelerazione, in termini di azioni e date, viene impressa al bando 99Ideas, con l´obiettivo di promuovere bandi coerenti con la progettazione emersa dal concorso di idee. Su Igea è stato evidenziato come la Regione, evitando censure sugli aiuti di Stato, abbia l’obiettivo complesso sul piano giuridico di rimettere l’azienda in condizioni di piena operatività per custodire i siti dismessi e fare le bonifiche. Altri punti toccati sono stati la filiera agroalimentare peculiare del territorio e la filiera del turismo, considerati ambiti di particolare rilevanza per le potenzialità di crescita: 38 le richieste arrivate per il primo bando effettuato, con 6,1, milioni di euro di incentivi concessi, a fronte di una disponibilità pari a 10 milioni. Per quanto riguarda il Parco geominerario, la Regione mira a garantirne con apposita delibera la piena operatività, e avvia le procedure per la richiesta di riconoscimento Unesco del patrimonio minerario sardo. Istruttorie in corso per i porti e programma indicativo di trenta mesi per la grande banchina del porto industriale di Portovesme. Per le strade, è in fase di progettazione il piano approvato dalla giunta che ha mostrato notevoli ritardi attuativi; sul collegamento del bacino idrico del Sulcis con quello regionale del Flumendosa, c’è l’impegno della Regione a ripristinare gli stanziamenti necessari, stimati in 60 milioni di euro, in passato già assegnati e poi reindirizzati dalla precedente amministrazione. Infine l’argomento politiche attive del lavoro e sostegno al reddito, con alcuni punti fissi: definire con il Governo una soluzione per i lavoratori dell’indotto Alcoa; una modalità di copertura per la cassa integrazione in deroga Eurallumina in scadenza a fine agosto; fronteggiare le conseguenze del Decreto del Governo sugli ammortizzatori sociali; avviare i primi programmi sulle politiche del lavoro in funzione degli investimenti Biofuel e Eurallumina.  
   
   
BANDO RETI IMPRESE PER INTERNAZIONALIZZAZIONE, UMBRIA: RISPOSTA CONCRETA A IMPRESE ARTIGIANE CHE GUARDANO A SVILUPPO  
 
 Perugia, 1 luglio 2014 - La Giunta regionale dell´Umbria ha approvato la proposta di bando relativa alla concessione di contributi a favore di reti di imprese artigiane che realizzano progetti di internazionalizzazione attraverso modalità innovative. "Supportare le imprese artigiane nei loro percorsi di crescita sui mercati globali – commenta l´assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi - è parte essenziale delle politiche regionali per l´internazionalizzazione". "I programmi triennale ed annuale di politica industriale, infatti – sottolinea - rappresentano con chiarezza l´esigenza di sostenere lo sviluppo delle imprese artigiane e accrescerne la competitività a livello internazionale. Così come, per contrastare l´attuale situazione di crisi e favorire una maggiore penetrazione commerciale, si incoraggia l´aggregazione e la creazione di reti per il superamento del limite dimensionale delle imprese che da sempre ha rappresentato un freno all´apertura ai mercati esteri". Lo stanziamento inizialmente previsto dal bando è di 250.000 euro che potrà essere successivamente integrato con ulteriori fondi comunitari nazionali. Potranno presentare domanda le aggregazioni di imprese costituite da aziende artigiane che hanno sede in Umbria; è concessa la partecipazione di imprese non artigiane a condizione che il loro impegno di spesa non superi il 20 per cento del budget complessivo del progetto. Le aggregazioni con forma giuridica di contratto di rete ed i consorzi dovranno essere già costituiti alla data di scadenza per la presentazione della domanda di ammissione a contributo e dovranno partecipare al progetto almeno cinque aziende. La domanda redatta sulla base di uno schema opportunamente predisposto dovrà pervenire unicamente tramite posta certificata. Sono ritenute ammissibili le seguenti spese: costo di locazione di immobili debitamente documentato con regolare contratto registrato e accompagnato, se del caso, da traduzione asseverata; trasporto merci; allestimento spazi espositivi; traduzione ed interpretariato; assistenza legale, doganale, fiscale, commerciale (nel limite del 10% delle spese totali); pubblicità all´estero; tutoraggio e coordinamento della rete (nel limite del 15% delle spese totali). Il progetto dovrà essere concluso entro 12 mesi dalla comunicazione di ammissione e il contributo regionale non può superare il 50 per cento delle spese ammesse. La valutazione dei progetti presentati è affidata ad una Commissione tecnica di valutazione. La valutazione dei progetti sarà realizzata sulla base dei seguenti criteri: qualità della proposta progettuale, con particolare riferimento alle attività previste ed agli obiettivi indicati; apertura di nuovi mercati rispetto a quelli in cui le imprese sono già presenti; numero delle imprese aderenti.  
   
   
STRUMENTI PER VALORIZZARE LA PROPRIETÀ INDUSTRIALE A BOLOGNA, SEMINARIO GRATUITO PER LE IMPRESE E TEST PER L’AUTOVALUTAZIONE AZIENDALE  
 
 Bologna, 1 luglio 2014 - Il patrimonio immateriale d’impresa rappresenta una parte significativa del valore aziendale e un fattore determinante per le Pmi nell’affrontare le sfide del mercato globale. Su questa base nasce l’iniziativa “Valorizzare gli asset intangibili come leva per l’accesso al credito e per lo sviluppo aziendale” promossa da Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-romagna nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero per lo Sviluppo Economico e da Unioncamere nazionale, in collaborazione con Aster e Università degli Studi di Bologna. Per presentare strumenti, servizi e opportunità legati alla valorizzazione degli asset immateriali utili allo sviluppo aziendale e a favorire l’accesso al credito, il Sistema Camerale dell’Emilia-romagna ha organizzato un ciclo di eventi territoriali che si conclude giovedì 3 luglio (dalle 16.30 alle 18.45) nella sede di Palazzo Affari della Camera di commercio di Bologna in piazza Costituzione, 8. Al termine dell’incontro sarà possibile testare lo strumento di autovalutazione del patrimonio tecnologico di impresa per il posizionamento strategico sui mercati internazionali. Parte del progetto è una analisi di tre settori - packaging, biomedicale, nautico - che ha visto coinvolte aziende dei singoli distretti. A Bologna sarà presentata un’analisi del distretto del packaging, realizzata su un gruppo di 186 imprese operanti nella provincia. La partecipazione è gratuita previa iscrizione on line all’indirizzo www.Bo.camcom.it entro il giorno precedente la data. Per informazioni, Camera di commercio di Bologna, tel. 051 6094327/454, e-mail: seminari@bo.Camcom.it   E’ stato richiesto l’accreditamento all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna per i crediti formativi. Per accedere ai servizi del progetto: www.Ucer.camcom.it    
   
   
ECONOMIA FVG: SERRACCHIANI, FACCIAMO LE COSE CHE SERVONO  
 
Udine, 1 luglio 2014 - "Facciamo le cose che servono", ha affermato ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo all´assemblea di Confindustria Udine dove, sollecitata sul palco dal vicedirettore di Radio 24, Sebastiano Barisoni, ha confermato un Piano di sviluppo industriale regionale che risponda alle reali esigenze delle imprese. Razionalizzazione e semplificazione di un sistema datato che, ha evidenziato Serracchiani, rimetterà al centro il settore manufatturiero e aprirà una visione ampia sul futuro occupandosi di quelli che si possono considerare i nuovi mestieri. Uno sportello unico quale interlocutore per gli imprenditori, livelli intermedi superati eliminando le Province, un´Agenzia regionale del Lavoro che garantisca la reale messa in rete di domanda ed offerta sono, a detta della presidente, esempi di come ora si debba agire in funzione di efficienza ed efficacia. "Abbiamo scelto di decidere", ha spiegato Serracchiani che vede una Regione attrezzata per supportare le aziende nell´ambito della politica industriale da loro intrapresa. Ecco, quindi, un Mediocredito "che sta svoltando grazie all´ottimo lavoro della presidente Cristiana Compagno", una nuova e più importante Friulia ed una Finest che dovrebbe occuparsi di internazionalizzazione e non di delocalizzazione "perché è importante esportare i nostri prodotti e non realizzarli altrove". La presidente del Friuli Venezia Giulia si è quindi soffermata sul capitolo internazionalizzazione, sottolineando come le imprese abbiano bisogno di un accompagnamento istituzionale ("in molti Paesi ancora determinante") esteso alle fasi successive a quelle del primo approccio.  
   
   
COOPERAZIONE: SERRACCHIANI, IDEALSERVICE ECCELLENZA DEL FVG  
 
Martignacco, 1 luglio 2014 - "L´idealservice di Pasian di Prato è un´eccellenza del Friuli Venezia Giulia che crea importanti posti di lavoro". Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo il 28 giugno a Udine all´assemblea dei soci della cooperativa friulana. "E´ un´azienda che si è impegnata nella diversificazione - ha continuato - e opera con grande serietà e responsabilità anche sociale, perseguendo i valori insiti nella cooperazione che risultano straordinari in questo momento di difficoltà". Secondo la presidente, il processo di cambiamento che è stato avviato dalla Regione ha la necessità di essere supportato da realtà positive, di grande valenza per il territorio e per la comunità del Friuli Venezia Giulia quali l´Idealservice. "La nostra Regione - ha aggiunto Serracchiani - sta cambiando il proprio modo di essere, impegnandosi ad operare nell´onesta e nella trasparenza. Perché c´è bisogno, qui e nel Paese, di recuperare la credibilità della classe politica". Ricordando che l´assemblea regionale ha abolito il vitalizio per i consiglieri e quindi anche per se stessa, la presidente ha precisato che si tratta di "un messaggio significativo e atteso dai cittadini, indispensabile per consentire alla politica di guardare i cittadini negli occhi senza alcun timore". Un´altra scelta fondamentale lungo la strada del rinnovamento sarà determinata dalla riforma sanitaria che, secondo Serracchiani, dovrà privilegiare i luoghi dove si eroga la salute di qualità. Un altro elemento cardine della riforma avviata dalla Giunta regionale consiste nella modifica del metodo degli appalti nei lavori per gli enti pubblici: il criterio che sarà perseguito in futuro sarà quello delle offerte più vantaggiose, e non del massimo ribasso. Un metodo, ha commentato la presidente, che a volte poteva nascondere irregolarità o inficiare l´efficacia degli interventi. La strada delle riforme sarà lunga e impegnativa ma, ha concluso Serracchiani, vedrà la Regione impegnarsi fino in fondo anche a fianco delle riforme avviate dallo Stato perché "abbiamo il diritto di avere un Paese all´altezza della nostra storia". L´idealservice, come ha spiegato nella relazione introduttiva all´assemblea il presidente Gasparutti, vanta un fatturato di 107 milioni di euro, un utile di 3 milioni e ha versato tributi per 2,2 milioni di euro. Impiega 2mila lavoratori, conta 1300 clienti e 1200 fornitori. Opera in dieci regioni italiane e ha realizzato, tra l´altro, tre case di riposo.  
   
   
TAGLI AL SISTEMA CAMERALE, IL PRESIDENTE ZILIO PLAUDE MARONI E INVITA IL GOVERNATORE ZAIA A SOSTENERE LE CAMERE DI COMMERCIO VENETE. «RISCHIANO DI SALTARE NUMEROSE COLLABORAZIONI CON LA REGIONE»  
 
Venezia, 1 luglio  2014 - La presa di posizione in favore del Sistema camerale da parte del governatore della Lombardia Roberto Maroni che, nel corso di un incontro pubblico tenutosi a Lecco la scorsa settimana, si è augurato che si soprassieda ai tagli decisi dal Governo Renzi a danno delle Camere di Commercio perché pregiudizievoli nei confronti dell’imprenditoria lombarda, oltre a «riflettersi negativamente sugli Accordi di programma che ci sono tra Regione Lombardia e Sistema camerale», trova il pieno apprezzamento del presidente di Unioncamere Veneto Fernando Zilio. «Come presidente di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Padova - dichiara Zilio - sono particolarmente compiaciuto delle dichiarazioni del presidente Roberto Maroni a favore del Sistema camerale lombardo; da circa cinque anni infatti Unioncamere Veneto ha firmato con la Regione Veneto un Accordo di programma analogo a quello lombardo per costruire un quadro strategico-programmatorio condiviso a favore dello sviluppo competitivo del sistema economico veneto, realizzando un´importante sinergia di risorse pubbliche e competenze, oltre ad offrire servizi, semplificare, attirare fondi europei e tanto altro in raccordo con la Regione». «Il taglio del 50% del contributo che le imprese versano alle Cciaa - prosegue il presidente di Unioncamere Veneto - può essere fortemente negativo e dannoso sia per le Associazioni di categoria, sia per le imprese stesse; prima infatti di tagliare sarebbe stato importante ristrutturare il Sistema camerale e poi decidere se il taglio doveva essere minore o, magari, anche maggiore. Le collaborazioni che potrebbero saltare con Regione Veneto, e che sono tutte gestite da Unioncamere regionale in raccordo con le singole Cciaa, sono molte: la tutela dei consumatori attraverso la verifica dell´etichettatura e della sicurezza dei prodotti; la lotta alla contraffazione; la collaborazione con Guardia di Finanza e Autorità di controllo per prevenire il crimine; l’attenta analisi dei progetti di leggi europee che potrebbero danneggiare le nostre imprese e la conseguente richiesta di emendamenti e modifiche; l’ottenimento di importanti fondi europei (solo nel 2012 Regione ed Unioncamere hanno aiutato imprese e cittadini a presentare progetti con 400mila euro generando 19milioni e 800mila euro di progetti approvati!); la responsabilità sociale e l’attuazione del relativo marchio Qualità Veneto; le iniziative a favore dei distretti produttivi; la promozione delle imprese venete nei mercati internazionali per aumentare le esportazioni tramite anche Veneto Promozione; gli studi di congiuntura e finanza pubblica/federalismo; il Suap (Sportello unico attività produttive) e la semplificazione per la creazione e gestione delle imprese; la materia delicatissima degli aiuti di Stato; l’immigrazione e la valorizzazione delle comunità venete nel mondo e delle Camere di commercio italiane all’estero; la formazione in generale e quella per i neo imprenditori; le progettualità per incentivare ricerca e sviluppo tecnologico». Insomma, un panel di interventi di sicura utilità per il sistema veneto delle imprese che rischia di "saltare" con inevitabili conseguenze sul tessuto economico regionale. «L´intervento del governatore lombardo - conclude Zilio - spero abbia l´effetto del sasso gettato nello stagno, ovvero convinca altri politici, soprattutto chi ci rappresenta in Regione ed in Parlamento, a prendere le parti del sistema delle Unioni regionali e delle Camere di Commercio nell’interesse delle imprese. Invito anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a sostenere le Camere di Commercio venete, come fatto dal suo collega della Lombardia».  
   
   
LAZIO: IL NUOVO TESTO SUL COMMERCIO: PIU’ SEMPLICE LA VITA DI AZIENDE E CITTADINI  
 
Roma, 1 luglio 2014 - “Per la prima volta nella storia il Lazio avrà una sola legge sul commercio- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, in occasione della presentazione del nuovo testo unico sul commercio Un unico testo con meno leggi e meno articoli. La Regione ha eliminato sei leggi che riguardano vari aspetti del mondo del commercio nel Lazio e cancellato oltre 150 articoli: passano da oltre 300 a 124. Si tratta di una riforma attesa da oltre dieci anni. Appena sarà approvato, il testo inizierà il suo percorso in consiglio regionale. Tanti i provvedimenti previsti: l’eliminazione di vincoli e oneri burocratici, la garanzia di tempi certi per gli operatori, la tutela di beni e di luoghi di valore storico, artistico e architettonico, l’ambiente urbano, la mobilità, la sicurezza, la salute, i diritti dei lavoratori. Qui scopri maggiori dettagli su cosa prevede il testo. Semplificazione - Meno burocrazia e più efficienza. Il nuovo Testo prevede anche l’utilizzo della Scia, la segnalazione certificata inizio attività, per una serie di procedure che interessano le imprese. Dall’avvio al trasferimento dell’attività, fino all’ampliamento e alla modifica del settore commerciale: tutto questo riguarda gli esercizi fino a 400 mq. L’utilizzo della Scia è previsto anche per attività che prevedono la somministrazione di alimenti e bevande, escluse le aree sottoposte a tutela Un unico punto di accesso per tutte le procedure amministrative. L’obiettivo è standardizzare i procedimenti e uniformare la modulistica in formato elettronico. Tutte le imprese utilizzeranno il Suap, lo Sportello Unico delle Attività Produttive. Sarà realizzata una piattaforma telematica unica a disposizione dei Comuni. E poi verranno realizzati accordi e convenzioni per la costruzione di una banca dati condivisa con altre Pa. Tempi certi e procedure più snelle per le Conferenze dei Servizi. Il Testo prevede l’eliminazione del parere regionale vincolante per l’apertura, il trasferimento e l’ampliamento dei grandi mercati rionali. Inoltre, laddove le norme lo consentano, il testo prevede anche il rilascio contestuale del titolo edilizio e di quello commerciale nel caso di avvio di medie e grandi superfici di vendita. Non ci sarà più la possibilità di rilasciare autorizzazioni in deroga. Decentramento ai Comuni e programmazione Più funzioni e competenze ai comuni. La Regione trasferisce alcune importanti funzioni ai Comuni su mercati, commercio su aree pubbliche e somministrazione. In particolare, a Roma Capitale passeranno anche altre funzioni: dalla programmazione urbanistica e commerciale alla somministrazione, dal trasferimento all’ampliamento di grandi e medie strutture di vendita. Eliminate le autorizzazioni in deroga. Con il nuovo testo si supera il modello attuale di programmazione. Affidata ai comuni la programmazione territoriale. Avverrà sulla base di precisi indirizzi e criteri regionali qualitativi e urbanistici. No al consumo del suolo. Ll cambio di destinazione d’uso di aree non commerciali e l’ampliamento di strutture esistenti non verranno consentiti finché non saranno approvati i criteri regionali sulla programmazione territoriale, e fino a quando i comuni non avranno provveduto con l’adeguamento. Contro la proliferazione fuori dalle regole delle grandi strutture: dal 2001 a oggi sono stati autorizzati nel Lazio 1.174.000 mq di superfici, di cui circa l’81% in deroga, per un totale di 99 nuove strutture e 27 richieste di ampliamenti. Innovazioni Incentivi per la formazione di reti di impresa di vicinato. La Regione stanzia 15 milioni di euro per incentivare la nascita e il consolidamento delle reti d’impresa. Il Testo promuove l’autonomia finanziaria dei comuni, con la possibilità di investire in diversi progetti parte delle imposte prodotte dalle reti d’impresa. La salvaguardia dei locali storici. La Regione mette a disposizione 3milioni di euro per un fondo apposito con cui si garantisce l’accesso al credito agevolato dei locali e delle botteghe storiche. Allo stesso tempo il nuovo Testo Unico stabilisce i requisiti necessari: 70 anni continuativi per attività di particolare valore storico-artistico, architettonico o di artigianato; 50 anni per le botteghe d’arte; 50 anni continuativi con la stessa tipologia di vendita per le attività di commercio, somministrazione, artigianato o miste, compresi cinema, teatri e librerie. Punti di primo soccorso nelle strutture e nei centri commerciali superiori ai 10.000 mq. Per garantire una maggiore tutela e sicurezza a cittadini e lavoratori . Con un apposito regolamento saranno indicate le modalità e le scadenze entro cui le strutture e i centri commerciali dovranno adeguarsi alla nuova normativa. Incentivi alla crescita degli esercizi di vicinato, con regole più semplici per sviluppare le attività anche attraverso l’accorpamento di locali contigui o l’ampliamento della superficie, con una semplice Scia: fino a 250 mq per i Comuni sotto i 10.000 abitanti e fino a 400 mq per tutti gli altri. Eliminazione del principio di equivalenza. Sono assegnati ai Comuni pieni poteri sul commercio su aree pubbliche. Sono state eliminate le norme regionali che impedivano a un Comune di spostare camion bar da strade e piazze di pregio. Tra le altre cose, il testo prevede il divieto di esercizio di commercio itinerante nei centri storici dei Comuni superiori a 30.000 abitanti, concedendo loro la facoltà di individuare altre aree dove estendere il divieto. La Regione, poi, dà ai Comuni anche la possibilità di individuare appositi spazi all’interno dei mercati da destinare al consumo e alla somministrazione di prodotti alimentari. Maggiori servizi per i distributori. Dalla vendita di alimenti, a tabacchi e bevande. I Comuni potranno anche introdurre limitazioni all’utilizzo continuativo e senza assistenza degli impianti self service all’interno dei centri abitati. E poi sono previsti incentivi per dotare i nuovi distributori di impianti di erogazione di Gpl e metano. E per l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Nuove possibilità per le edicole. Con il testo la Regione consente alle edicole di vendere anche bevande imbottigliate e prodotti alimentari non sottoposti a particolare forma di conservazione entro il limite massimo del 30% della superficie disponibile all’interno del punto vendita. Contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazione attraverso la promozione di protocolli d’intesa con Comuni, reti d’impresa, associazioni e autorità prefettizie, finanziando campagne, azioni e progetti di educazione per i consumatori, promuovendo specifici progetti proposti dalle reti di impresa. Accordi su orari di apertura delle strutture. La Regione li definisce su base volontaria in ambito comunale o sovracomunale, in modo che siano coerenti con le esigenze delle città, delle imprese e dei lavoratori. Il nuovo provvedimento disciplina anche la possibilità di aprire nel territorio i Temporary Store, attività di vendita della durata massima di 30 giorni. Poi si stabilisce la definizione dei saldi estivi e invernali: non più con una legge regionale ma con una delibera di Giunta. I saldi potranno durare un periodo massimo di 6 settimane. La Regione utilizza organicamente i fondi europei. Per la prima volta, il Lazio, con la nuova programmazione 2014-2020, sostiene le forme di e-commerce delle attività commerciali già presenti nel territorio. Tra le altre cose valorizza l’innovazione di sistemi imprenditoriali e locali e lo sviluppo delle aree mercatali ecologicamente attrezzate. “Con il testo unico semplifichiamo la vita a chi fa commercio e a chi vuole entrare nel mondo del commercio, è un’altra promessa che abbiamo mantenuto, e anche un segno di quanto il Lazio stia cambiando la sua fisionomia”- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti. “Il commercio è un settore fondamentale per il superamento della crisi economica” – è il commento di Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo economico, che ha aggiunto: per questo ci poniamo tre obiettivi: semplificazione, decentramento, perché la programmazione deve dare regole e criteri ma la gestione spetta ai Comuni e ai territori, e innovazione, di cui questo settore ha fame e con cui si gioca il suo futuro”.  
   
   
COMMERCIO, ASSESSORE UMBRIA AI SINDACI: CON TESTO UNICO IN VIGORE DA 5 LUGLIO MAGGIORE SEMPLIFICAZIONE E INNOVAZIONE  
 
Perugia, 1 luglio 2014 - "Il 5 luglio entrerà in vigore il nuovo Testo Unico in materia di Commercio, e, per lo stesso giorno, è previsto anche l´inizio dei saldi estivi che termineranno il 3 settembre. Proprio in virtù del nuovo testo unico, in futuro, la materia dei saldi e delle vendite promozionali subirà una modifica nel segno di una sostanziale liberalizzazione". È quanto sottolinea l´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli, nella lettera indirizzata a tutti i Sindaci dell´Umbria, con cui ha reso noto che, a seguito della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione n.30 del 20 giugno 2014 (edizione straordinaria), il Testo unico sarà in vigore da sabato prossimo. "Il testo – ricorda Paparelli – è il frutto di un lavoro ampiamente condiviso con le associazioni di categoria e dei consumatori ed introduce numerose novità tese ad alleggerire gli operatori commerciali dal peso della burocrazia, attraverso un effettivo snellimento delle procedure amministrative e riducendone gli oneri amministrativi che gravano su cittadini. Con le nuove disposizioni – rileva l´assessore - si è provveduto, inoltre, a razionalizzare tempi e adempimenti coordinando il procedimento del commercio con quello edilizio. A tal fine, la Regione intende promuovere sinergie con i Comuni per diminuire e snellire le procedure, a vantaggio di imprese e tecnici". Nella lettera, vengono evidenziate le principali novità del Testo unico del Commercio. Innanzitutto, lo snellimento delle procedure: tutti i procedimenti sono ricondotti allo Sportello Unico "Suape" individuato come unico canale – fisico e telematico – attraverso il quale cittadini e imprenditori possono reperire informazioni relative a normativa e procedimenti, nonché sullo stato delle proprie istanze presentate. Anche se il "Suape" funzionerà a regime soltanto in modalità informatica, obiettivo primario è quello di avere concretamente in ogni Comune un unico sportello con cui interloquire in grado di offrire risposte qualificate e tempestive. Diffusione e sostegno al settore Ict (tecnologie dell´informazione e della comunicazione) e promozione "e-commerce": l´atto di programmazione regionale prevede espressamente che la Regione procederà alla definizione e all´individuazione di buone pratiche volte a favorire lo sviluppo e la diffusione del commercio elettronico, al fine di rafforzare la presenza nazionale e internazionale delle imprese umbre e di garantire la tutela dei consumatori. È stata così introdotta una definizione di "e-commerce" secondo i parametri e gli standard europei il cui rispetto consentirà alla Regione di certificare l´affidabilità degli operatori commerciali e dei prodotti/servizi offerti. Al fine di consentire la piena operatività dei procedimenti Suape, è prevista la realizzazione di una banca dati regionale informatizzata di tutte le imprese presenti nel territorio umbro che esercitano attività commerciali e ciò per consentire di conoscere lo stato e le variazioni del tessuto commerciale regionale. Il forte impulso all´utilizzo delle soluzioni e degli strumenti Ict da parte della Regione costituirà volano per questo importante settore dell´economia. Centri commerciali naturali e Centri storici: sostegno e impulso alla creazione di centri commerciali naturali nei centri storici e nelle zone comunque individuate dal Comune nell´ambito del Quadro strategico di valorizzazione (Qsv). Il recupero e la valorizzazione dei centri storici diventa volano per l´economia delle imprese commerciali. Consentito il consumo immediato sul posto negli esercizi commerciali alimentari: gli esercizi abilitati alla vendita dei prodotti alimentari possono dotare una porzione della superficie, non superiore a 50 metri quadrati, per consentire il consumo immediato dei medesimi prodotti, a condizione che siano esclusi il servizio di somministrazione assistito e le attrezzature ad esso direttamente finalizzate. Esercizi del solo settore non alimentare e piccola presenza alimentare: gli esercizi del solo settore non alimentare possono destinare, senza modificare la categoria di appartenenza, una parte della superficie di vendita, fino al 3 per cento, e comunque non superiore a 250 metri quadrati della superficie di vendita medesima, ai prodotti del settore alimentare strettamente funzionali al completamento dell´offerta. Liberalizzazione indiretta dei saldi e misure a tutela del consumatore: la disciplina delle vendite di liquidazione, promozionali e di fine stagione (saldi) vede semplificate le relative procedure ed eliminati i limiti temporali entro cui effettuare tali vendite straordinarie. Tale modifica favorirà un migliore servizio ai consumatori. Introdotta l´obbligatorietà dell´esposizione degli orari e dei prezzi con il dettaglio del prezzo iniziale, finale e dello sconto; inoltre vengono definite le relative sanzioni. Risorse per danni subiti a causa di opere pubbliche: nell´atto di programmazione regionale si individuano, tra l´altro, procedure e risorse per sostenere le attività commerciali interessate da lavori pubblici che determinano la chiusura delle aree e delle vie. La Regione e il Comune potranno intervenire, ciascuno per quota parte, per indennizzare il mancato guadagno dovuto al calo di affluenza di clienti causato dai lavori di realizzazione dell´opera pubblica. Valorizzazione dei Centri di Assistenza Tecnica - Cat e delle Agenzie per le Imprese: diverranno strumenti attraverso i quali le associazioni di categoria possono affiancare gli imprenditori nella presentazione delle relative istanze anche sostituendosi alla amministrazione pubblica per adempimenti delegati attraverso specifiche convenzioni. Ingrosso e dettaglio: sarà possibile esercitare nella stessa sede sia la tipologia di commercio al dettaglio che quello all´ingrosso e, nel caso di concomitanza, la disciplina autorizzatoria applicata sarà quella del settore al dettaglio. Polo commerciale: è ricondotto tra le forme integrate di commercio, inteso quale aggregazione volontaria di attività commerciali caratterizzata da iniziative ed eventi comuni, e quindi superando le censure che indicavano la necessità di superare una inutile duplicazione di titoli autorizzatori. Commercio su aree pubbliche: semplificato il procedimento di regolarizzazione della propria posizione contributiva (entro tre mesi) senza più la sospensione immediata dell´autorizzazione. Ciò sarà possibile attraverso la condivisione di dati tra gli stessi Comuni, l´Inps e l´Inail mediante l´uso della banca dati Suape. Fiere e Mercati: le manifestazioni vengono inserite nel calendario regionale con il principio del silenzio-assenso qualora non si abbia ricevuto diversa comunicazione nei 30 giorni successivi alla richiesta di domanda. Nello stesso calendario regionale verranno poi inserite, con procedura informatica, anche le manifestazioni locali di competenza dei Comuni. Sempre in questo ambito sono state semplificate le disposizioni relative al riconoscimento degli enti fieristici e quelle relative alla procedura di presentazione delle domande da parte degli organizzatori. "Banca dati" delle attività commerciali di interesse regionale: verrà inserita nell´ambito del Suape, e rappresenta il punto di partenza da cui far derivare ulteriori semplificazioni in tema di autorizzazioni e abilitazioni. Consentirà di assumere facilmente dati sulla regolarità contributiva delle imprese, oltre che informazioni sui vari settori merceologici e sulle diverse tendenze e prospettive del settore. Distributori di carburante: liberalizzazione turnazioni e orari. Localizzazione degli impianti su tutte le zone e sottozone del Piano regolatore generale comunale non sottoposte a vincoli. Impianti senza gestore al di fuori dei centri abitati. Al fine di evitare disagi a persone disabili che si trovino di fronte soltanto ad impianti senza gestore, la Regione promuove accordi tra titolari degli impianti, gestori e associazioni di disabili per garantire la presenza in fasce orarie e giorni caratterizzati da particolare transito e affluenza. Forte impulso alle verifiche degli impianti incompatibili perché posti in prossimità di curve o incroci, oppure perché privi di accessi sicuri.  
   
   
ECONOMIA FVG: MANIFATTURIERO CENTRALE NELLA RIFORMA  
 
Udine, 1 luglio 2014 - Le imprese manifatturiere beneficeranno di una parte consistente dei contributi europei che avrà a disposizione il Friuli Venezia Giulia in quanto, ha annunciato il vicepresidente e assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, intervenendo all´assemblea di Confindustria Udine, turismo ed agricoltura sono importanti ma il settore manifatturiero è centrale ed essenziale nell´economia regionale. Nel Piano di sviluppo industriale verrà quindi garantito un forte supporto agli investimenti strutturali e non più solo a ricerca e sviluppo, favorendo in questo modo il perseguimento dell´obiettivo competitività. Prevista anche la riduzione da 10 a 5 dei Consorzi industriali che ritorneranno a fare politica di settore "perché non è più tempo di discorsi e l´infinita concertazione - ha sottolineato - va sostituita con la condivisione".  
   
   
ALLUVIONE DI SENIGALLIA, LA GIUNTA REGIONALE ESTENDE IL FONDO DI GARANZIA PER LE IMPRESE DANNEGGIATE. CIRCA 2 MILIONI LA DISPONIBILITA´ PER GARANTIRE L´ACCESSO AL CREDITO.  
 
Ancona, 1 luglio 2014 - Le imprese danneggiate dall’alluvione che ha colpito il territorio di Senigallia il 3 maggio scorso potranno contare su un sostegno indiretto di circa 2 milioni di euro, per fronteggiare la situazione di emergenza, ricostituire scorte e ripristinare l’agibilità dei siti produttivi, commerciali e alberghieri. Lo ha deciso oggi, nella consueta seduta settimanale , la giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Attività produttive, Sara Giannini , estendendo la durata fino al 2016 del Fondo di Garanzia regionale istituito nel 2006 proprio per aiutare le imprese danneggiate da calamità naturali. “Il Governo regionale - ha spiegato l’assessore Giannini - si era impegnato a trovare misure per sostenere il comparto produttivo di questo territorio che ha subito un forte contraccolpo proprio nell’imminenza della stagione turistica. Abbiamo cercato nei vari incontri con le categorie e le associazioni di trovare insieme strumenti di supporto ad un settore che è determinante per l’economia cittadina ma anche a livello regionale, come è il turismo e l’indotto del comparto. E così l’estensione del Fondo di Garanzia è sembrato l’intervento più efficace per accompagnare le imprese che hanno subito danni verso il ripristino della normalità. Il Fondo consentirà infatti di facilitare l’accesso al credito attraverso la concessione delle garanzie sui finanziamenti “assicurate” appunto da questa dotazione, precisamente 1 milione e 980 mila euro. Un provvedimento subordinato al riconoscimento dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri .” La misura prevede il rilascio di garanzia fideiussoria fino al 70% dei finanziamenti richiesti che possono andare da un minimo di 10 mila euro ad un massimo di 500 mila, da due a dieci anni, erogati da banche convenzionate con il gestore. Le imprese interessate possono presentare richiesta di finanziamento entro il 31 dicembre 2014 direttamente alla Società regionale di Garanzia o alle banche, corredata da una dichiarazione sui danni subiti. Ulteriori informazioni possono essere reperite anche sul sito www.Srgm.it    
   
   
DESIGN COMPETITION: AL VIA 2 BANDI DA 400.000 EURO  
 
Milano, 1 luglio 2014 - "In Lombardia il design trova la sua migliore creatività ed espressione. Le aziende si assumono il rischio di mettere in produzione idee e progetti che i designer elaborano con grande originalità. Con questi due bandi Regione Lombardia intende favorire il contatto tra i giovani progettisti e l´industria". Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia Mauro Parolini, a proposito dei due bandi, attivi dal 1 luglio, relativi al progetto Design Competition, l´iniziativa promossa dalla stessa Regione in collaborazione con l´Adi (Associazione per il Disegno Industriale) e Federlegnoarredo, con l´obiettivo di promuovere il sistema design. Aiutare I Giovani E Le Imprese - Un bando è dedicato ai giovani designer ed è mirato a selezionare nuove idee progettuali; l´altro alla ricerca di imprese interessate a realizzare il prototipo. "Attraverso questa iniziativa - ha spiegato l´assessore Parolini - intendiamo aiutare i giovani designer a realizzare il proprio progetto grazie alla collaborazione con l´impresa, cercando di abbattere quelle barriere che, nelle fasi iniziali della carriera, è facile incontrare". "L´aiuto però è anche per le imprese - ha rimarcato Parolini - che, grazie all´acquisizione di idee originali dei giovani talenti, possono aumentare la propria competitività e innovare i propri prodotti". Tema - Il tema del progetto ´Dal Tavolo alla Tavola´ ricomprende tutto quanto ruota attorno al cibo e alla sostenibilità, con focus particolare sui supporti, modalità e luoghi di consumo dei cibi e confezioni. "Saranno selezionate 40 idee progettuali tra quelle presentate dai designer di età inferiore ai 35 anni - ha continuato l´assessore -, successivamente si procederà con l´abbinamento dei designer con le imprese che hanno dato la disponibilità a realizzare i prototipi, che saranno poi esposti in occasione del Salone del Mobile 2015". 400.000 Euro A Disposizione - Il contributo a disposizione delle imprese per la realizzazione di ogni prototipo è di massimo 10.000 euro, per un ammontare complessivo di 400.000 euro. Termini E Modalità Di Presentazione Della Domanda - Le domande di candidatura di designer e imprese possono essere presentate dal 1 luglio, fino al 7 agosto, scaricando e compilando le domande dal sito www.Deco.regione.lombardia.it  alla sezione ´Partecipa´. Informazioni - Per ricevere informazioni e chiarimenti sui contenuti dei bandi, sulla modulistica e sulla presentazione della domanda, è possibile scrivere una e-mail a Finlombarda: designcompetition@finlombarda.It