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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2014
LA RIPRESA DEGLI STOCK ITTICI NELL’ATLANTICO NORDORIENTALE CONTRASTA CON UN GRAVE SOVRASFRUTTAMENTO NEL MEDITERRANEO: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFINISCE LE PROPOSTE RELATIVE ALLE POSSIBILITÀ DI PESCA PER IL 2015  
 
Benché gli stock ittici dell’Europa settentrionale e occidentale siano in fase di ripresa, gravi problemi di sovrasfruttamento permangono nel Mediterraneo. È questo il messaggio chiave che Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha voluto trasmettere nella relazione di quest’anno sullo stato degli stock ittici e sul processo di fissazione dei contingenti di pesca per il prossimo anno. Le parti interessate possono ora esprimere le proprie osservazioni su questo documento tramite una consultazione pubblica online, prima che in autunno la Commissione presenti le sue proposte relative alle possibilità di pesca per il 2015. Per la prima volta, la Commissione ha potuto tener conto dei pareri scientifici sullo stato degli stock nel Mediterraneo e nel Mar Nero. I dati relativi agli stock ittici del Mediterraneo mostrano una situazione disastrosa: almeno il 96% delle specie di fondale mediterranee è soggetto a uno sfruttamento eccessivo, mentre per gli stock di acque intermedie come la sardina e l´acciuga la percentuale è pari o superiore al 71%. Per il Mar Nero, tutte le specie di fondale e il 33% degli stock pelagici sono sovrasfruttati. Buone notizie vengono invece da altre regioni, poiché nella zona dell’Atlantico nordorientale, che include il Mar Baltico e il Mare del Nord, il sovrasfruttamento è sceso dall´86% (30 stock sovrasfruttati su 35) nel 2009 al 41% (19 stock su 46) nel 2014. "Sono molto preoccupata per il deterioramento della situazione del Mediterraneo", ha dichiarato Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca. "Negli ultimi cinque anni gli esperti hanno valutato molti più stock e occorre ormai arrendersi all´evidenza: il Mediterraneo è gravemente sovrasfruttato. Una lunga battaglia e un duro cammino ci attendono: dobbiamo consolidare i dati scientifici e adottare piani di pesca regionali per riportare le attività di pesca a livelli sostenibili. Se non interveniamo ora, sprecheremo l’enorme potenziale che queste risorse rappresentano per le generazioni future. Dobbiamo cogliere l´opportunità offerta dalla nuova politica comune della pesca, e di questo discuterò con tutti i ministri della Pesca degli Stati membri del Mediterraneo". Sulla situazione nella zona dell´Atlantico nordorientale, la Commissaria Damanaki ha dichiarato: "Il successo nella ricostituzione degli stock ittici nell´Atlantico nordorientale è per me la prova che, applicando le norme adeguate, è possibile mettere fine al sovrasfruttamento. Se si dispone di dati scientifici affidabili, se il volume di catture è fissato al livello opportuno e, soprattutto, se i pescatori si associano agli sforzi messi in atto per proteggere gli stock, sono convinta che la situazione potrà ancora migliorare. È su questi principi che si basa la riforma della politica comune della pesca".  
   
   
AGRICOLTURA FVG : EMESSA ORDINANZA DI RIMOZIONE COLTURE OGM  
 
Trieste - Il vicepresidente e assessore alle risorse agricole e forestali Sergio Bolzonello ha confermato il 26 giugno, incontrando a Trieste i rappresentanti del coordinamento delle associazioni "No Ogm", che la Regione, nella giornata odierna, ha emesso l´ordinanza di rimozione delle colture Ogm presenti in Friuli Venezia Giulia, con l´indicazione del termine di cinque giorni per l´estirpo. Nel momento in cui, ha osservato il vicepresidente Bolzonello, l´estirpo delle colture non avesse luogo, verrà indirizzata una comunicazione in merito alla Procura della Repubblica ed "autonomamente - ha dichiarato - il corpo Forestale regionale provvederà alla rimozione delle stesse". "La Regione, dunque, ha espletato tutti i passi che doveva e poteva compiere per ribadire la sua posizione "no-Ogm"; nel prossimo semestre Ue, a presidenza italiana, auspichiamo vengano concretizzate le annunciate direttive comunitarie affinché ciascun Paese europeo possa legiferare proprie norme in merito alle coltivazioni Ogm", ha concluso Bolzonello. I rappresentanti delle associazioni "No Ogm" hanno espresso oggi il loro apprezzamento per le decisioni assunte dalla Regione.  
   
   
PUGLIA: CONSORZI DI BONIFICA. RIUNIONE DI MAGGIORANZA  
 
 Si è svolta il 27 giugno in Presidenza una riunione tra i capigruppo di maggioranza del centrosinistra e il governo regionale, con il Presidente Nichi Vendola e l’assessore competente Fabrizio Nardoni, che ha avuto come oggetto una valutazione relativa ad alcune criticità applicative che stanno emergendo dopo l’emissione di avvisi di pagamento per i contribuenti in favore dei consorzi di bonifica. Nel corso della riunione si sono approfonditi gli aspetti relativi a tali criticità che stanno determinando inquietudine e malumore da parte della popolazione pugliese. Si è quindi deciso di aprire un rapido percorso di ascolto con gli amministratori locali, relativamente alla tassazione dei fabbricati prevista da una normativa nazionale, e con le associazioni del modo agricolo, relativamente alle cosiddette “cartelle pazze” rese, in alcuni casi, molto alte a causa di valori cospicui di reddito catastale di base. Alla fine di questa fase di ascolto si cercherà in tutti i modi di superare qualunque elemento di incertezza secondo criteri di equità, sia pure condividendo l’orientamento che, dopo molti anni di sospensione della contribuzione rispetto alla necessità di finanziare le opere di bonifica, occorre ridare equilibrio al sistema garantendo servizi pagati dai contribuenti interessati e non da tutti i cittadini pugliesi.  
   
   
PUGLIA, CARTELLE CONSORZI BONIFICA: FASE DELICATA E STORICA AUTOFINANZIAMENTO  
 
"Siamo in una fase delicata e storica per i Consorzi di Bonifica pugliesi. Dopo dieci anni di oneri sostenuti da tutti i cittadini della nostra regione, stiamo avviando un processo di autofinanziamento che dovrà necessariamente camminare di pari passo con l’efficienza di questi istituti. Circa l’emissione dei ruoli e delle cartelle, su cui tanto si sta parlando in questi giorni, è mia ferma convinzione verificare anomalie e casi eccezionali anche per evitare che su questa complessa fase si abbattano ulteriori strumentalizzazioni politiche". Così l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, al termine della riunione svoltasi nella sede dell’assessorato con il Commissario Straordinario, Stanco, i responsabili dei consorzi commissariati e i tecnici che hanno lavorato sui nuovi piani di classifica e di riparto. "E’ necessario chiarire innanzitutto che non ci sono errori nei calcoli nella determinazione delle cartelle – dice Nardoni – ma altresì opportuno specificare che il faro di questo processo è per noi il principio di sostenibilità del tributo che dovrà necessariamente tener conto di casi (come quelli delle aree alluvionate – ndr) che potranno essere rivisti in misura ragionevole per evitare che le cartelle emesse possano ulteriormente aggravare la condizione di difficoltà di alcuni agricoltori. Casi e condizioni che saranno vagliati più adeguatamente dopo il confronto con le organizzazioni professionali agricole e i rappresentanti dell’Anci pugliese che l’Assessorato intende avviare al più presto. Serve informazione adeguata, veritiera e costante e vanno anche spiegati tutti i processi che muovono dietro questa riforma – sottolinea Nardoni – pertanto abbiamo chiesto ai tecnici incaricati di rendersi disponibili al confronto e a questa operazione trasparenza. Sportelli informativi saranno istituti, inoltre, in tutte le sedi dei consorzi di bonifica commissariati, dove si potranno consultare le banche dati che contribuiscono a formare il valore del tributo emesso. Su questo sento la necessità di fare una ulteriore precisazione – dice l’assessore regionale – Tutti i contributi sono legati al valore catastale del patrimonio (terreni o fabbricati) da difendere in termini di opere idrauliche. I Piani di classifica partono da questo ed è naturale che più alto è il valore di quel bene e più quel valore è influenzabile. Anche su questo ho chiesto sostenibilità economica. Un segnale di buona volontà che intendo trasferire nell’incontro con le associazioni di categoria e i rappresentanti istituzionali per difendere le ragioni di una riforma che mira a sostenere la nostra agricoltura ma anche ad avviare una stagione di opere assolutamente improcrastinabili".  
   
   
LOMBARDIA.BIRRA ARTIGIANALE,FAVA:SERVE IMPIANTO REGIONALE PER ORZO  
 
Milano - "Nella nuova agricoltura lombarda la produzione di birra artigianale non rappresenta più una nicchia ma un fenomeno consolidato su cui occorre lavorare insieme ai produttori". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo oggi a Milano alla presentazione della nuova Guida delle Birre d´Italia, edita da Slow Food. Un Impianto Lombardo Per La Maltazione Dell´orzo - "Dal momento che c´è chi produce le materie prime, ma non tutti possono farlo - ha rilevato l´assessore - l´idea è di realizzare un grande impianto lombardo per la maltazione dell´orzo che possa servire tutte queste realtà piccole e medio piccole non in grado di farlo in proprio". "Con il progetto "Luppoli di Lombardia" spingeremo per riconvertire parte delle attività agricole di Lombardia oggi vocate ad altro. L´obiettivo è di arrivare a una filiera del luppolo lombardo. C´è un mercato che cerca materia prima, non possiamo permetterci di perdere questa occasione". 20 Fenomeno Maturo - Giunta alla quarta edizione, la guida – 329 aziende e 1.628 birre di qualità - conferma la maturità del fenomeno birra artigianale e sancisce che l´entusiasmo inziale non era semplicemente legato a una moda. Alla presentazione è intervenuto anche Lorenzo Berlendis, vice presidente nazionale di Slow Food. Presenti una quindicina di operatori lombardi selezionati da Slow Food. Piu´ Tasse, Meno Consumi, Meno Entrate - "L´aumento delle accise ha compresso e condizionato i consumi in maniera tale – ha ricordato nuovamente l´assessore Fava - che gli introiti scenderanno drasticamente a causa dell´aumento della fiscalità. Secondo uno studio realizzato da Ref ricerche e rilanciato da Assobirra, da 177 a 68 milioni (-62 per cento) su base annua". "Quando aumentano le tasse, i consumi scendono - ha ribadito Fava -, lo Stato tratta dal punto di vista fiscale le realtà artigianali al pari di quelle industriali". Realizzare Ciclo Completo - "In questo paese esiste una vocazione alla birra: certo l´acquisizione, anni fa, di marchi storici da parte di gruppi stranieri ha indebolito questa propensione, ma oggi, proprio grazie a realtà piccole e medio piccole come queste, le cose possono andare diversamente. Occorre pensare di realizzare seriamente una filiera che realizzi un ciclo completo della produzione, dalle materie prime alla produzione e alla commercializzazione, sul nostro territorio a beneficio delle attività agricole". Prospettiva su cui Regione Lombardia è disposta a lavorare e a investire. Guardando a progetti innovativi come modalità, nel solco della tradizione, alla riscoperta delle vocazioni del territorio, in collaborazione con Slow Food storicamente impegnata in queste attività di valorizzazione.  
   
   
CAMPANIA: PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI, ALTRI 44  
 
"Con la quattordicesima revisione dell´elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali sono stati inseriti, su proposta dell´assessorato all´Agricoltura della Regione Campania, 44 nuovi prodotti.” Così Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania. Tra i prodotti inseriti il Crocché, il Fagiolo di Gallo Matese, la Patata nera del Matese, la frittura napoletana, il Caciocavallo del Matese e il Caso maturo del Matese, il caprino conciato del Montemaggiore, gli scamorzini e la stracciata del Matese, il prosciutto di Rocchetta e Croce e il Granturco del Matese, il provolone, la ricotta di fuscella di Sant´anastasia, la salsiccia e la soppressata del Vallo di Diano, la salsiccia e la soppressata del Cilento, il cece nero del Fortore, il biscotto di Sant´angelo, il pane di patate e la pizza sulla liscia. “Nell´elenco che è stato presentato – spiega – spiccano numerosi formaggi e salumi tradizionali che, grazie a tale inserimento, potranno accedere a specifiche deroghe igienico-sanitarie, già allo studio da parte degli assessorati regionali competenti e delle Asl Campane, per preservarne la tradizionalità e per permettere, nella massima sicurezza per i consumatori, ai tanti piccoli imprenditori del comparto di proseguire nella produzione in ambienti di tipo tradizionale, con metodologie e attrezzature specifiche. “Salgono così a 429 i prodotti agroalimentari campani inseriti nell´elenco. Una risorsa eccezionale per le imprese agricole, di trasformazione e di ristorazione della nostra regione. Lo scopo è quello di valorizzare e tutelare un patrimonio di sapori della nostra tradizione regionale che, altrimenti, rischierebbe di scomparire”, conclude la Nugnes.  
   
   
FVG, SVILUPPO RURALE: VERSO LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2014-2020  
 
Trieste - Si è riunito il 26 giugno a Gorizia, nella sala del Consiglio provinciale, il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 per valutare i progressi compiuti nella realizzazione degli obiettivi e nel raggiungimento dei risultati del programma (articolato nei vari assi e misure). L´incontro ha concluso la due giorni goriziana dedicata al Psr, iniziata mercoledì con un convegno a Palazzo Attems dedicato alle buone pratiche realizzate nella vecchia programmazione e alle strategie nel passaggio a quella nuova. Dopo l´intervento di saluto del presidente della Provincia Enrico Gherghetta, il vicepresidente della Regione e assessore alle risorse agricole, Sergio Bolzonello, ha sottolineato che il Psr ha permesso di "prendere consapevolezza che l´agricoltura è la spina dorsale dello sviluppo di un Paese e per troppo tempo è stata confinata in un ruolo a se stante". Con la nuova programmazione, profondamente diversa rispetto al passato, "in Friuli Venezia Giulia si avrà l´occasione di progettare percorsi condivisi che metteranno in connessione l´agricoltura con il settore agroalimentare e il turismo". Particolare attenzione verrà data "alla trasformazione del prodotto agricolo, componente fondamentale nel passaggio verso l´industria, che aiuterà a rendere competitivo il nostro territorio e tutta la filiera". Successivamente, l´Autorità di gestione del Psr del Friuli Venezia Giulia ha esposto ai rappresentanti delle istituzioni e agli esponenti delle organizzazioni di categoria la relazione annuale 2013 sullo stato di attuazione del Prs. "Con i bandi chiusi nel 2013 abbiamo verificato che c´è stata un´adesione al programma di tutto rispetto. Le domande di aiuto presentate al 31/12/2013, a valere su tutte le misure, sono state complessivamente 18.885". In particolare "la risposta da parte del territorio c´è stata - ha ricordato - e nel 2013 per le misure ´strutturali´ sono state presentate 252 domande per l´Asse 1, 199 domande per l´Asse 2 e 135 domande per l´Asse 3. Le domande ´a superficie´ sono state 2.252 per le misure 211, 213 e 214". L´illustrazione delle attività di valutazione in itinere è stata effettuata da Agrotec, mentre l´agenzia Pomilio Blumm ha illustrato il piano di comunicazione realizzato nell´anno passato e nei primi sei mesi del 2014. Nella seconda parte dell´incontro sono state discusse ed approvate le proposte di modifica del piano finanziario e sono state illustrate le nuove linee del Programma di sviluppo rurale per il 2014-2020.  
   
   
RESIDUI VEGETALI: ACCOLTE RICHIESTE DELLA REGIONE CAMPANIA  
 
"Con l´approvazione del decreto legge 91/14 sono state recepite le nostre richieste per quel che riguarda l´abbruciatura dei residui vegetali provenienti da attività agricola”, così Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania. "Il decreto - prosegue - stabilisce che è consentita la combustione in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettari, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza dai Sindaci di materiale agricolo derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco”. “Ritenuta la salvaguardia ambientale una nostra priorità, è quanto mai necessario, però, tener presente le esigenze del comparto agricolo che, è bene sottolinearlo, in molte aree della nostra regione ancora oggi rappresenta una delle principali attività economiche e la principale azione di tutela ambientale dei territori rurali. "L´assessorato all´Agricoltura della Regione Campania, che assicurerà tutto il supporto necessario, invita i sindaci a predisporre quanto prima le ordinanze, così come stabilito dal decreto, per poter assicurare agli imprenditori del comparto la prosecuzione delle attività", conclude la Nugnes.  
   
   
FOCUS FILIERA AGROINDUSTRIA IN INDIA A CESENA E PARMA, PRESENTAZIONE STUDIO OPPORTUNITÀ TECNOLOGIE POST RACCOLTA.  
 
Aperte le iscrizioni Nonostante il rallentamento della crescita nell’ultimo biennio, l’India è un mercato che presenta significative potenzialità, anche se non privo di una certa complessità. Tra i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia è il quarto partner commerciale. L’agroindustria è uno dei settori di potenziale maggiore sviluppo come conferma la ricerca realizzata dalla Indo-italian Chamber of Commerce and Industry, che mette in evidenza la costante crescita del mercato alimentare indiano (+15% annuo) e l’innalzamento degli standard di qualità. In tale contesto, in cui sta aumentando la domanda di meccanizzazione per l’agricoltura, gli operatori indiani dell’industria alimentare (trasformazione e imballaggi degli alimenti) stanno ricercando e importando sempre più macchinari e tecnologie di alta qualità, con un maggior livello di automazione e capaci di garantire risparmi energetici e di acqua. C’è quindi notevole spazio per il know how e le competenze delle imprese emiliano-romagnole che potranno partecipare a due seminari di presentazione dello studio di mercato della sulle opportunità in India per le tecnologie post-raccolta, trasformazione alimentare e imballaggi. I due incontri, gratuiti, in calendario (orario 9.30 -12.30) mercoledì 9 luglio a Cesena nel quartiere fieristico (via Dismano, 3845) e giovedì 10 luglio a Parma nella sede della Camera di commercio (via Verdi, 2) sono organizzati da Unioncamere e Camere di commercio dell’Emilia-romagna insieme a Regione, Cesenafiera, Cermac, Cso, Centuria-agenzia. Saranno presentate anche le azioni della quarta edizione del Progetto India, che intende supportare la penetrazione commerciale e l’avvio di collaborazioni produttive di imprese emiliano-romagnole nel mercato indiano, appartenenti alla filiera del post-raccolta, oltre che della meccanica agricola (in collaborazione con Federunacoma). Sergio Sgambato, segretario della Indo-italian Chamber of Commerce & Industry, sarà a disposizione per incontri individuali di approfondimento. Sui siti di Unioncamere Emilia-romagna (www.Ucer.camcom.it ) e delle due Camere di commercio di Parma (www.Pr.camcom.it ) e Forlì-cesena (www.Fc.camcom.it ) sono aperte le iscrizioni on line.  
   
   
LAZIO: AL VIA IL PIANO DI RILANCIO PER IL CENTRO AGROALIMENTARE DI FONDI  
 
Dopo anni si chiude il contenzioso tra la Regione e il Mercato ortofrutticolo di Fondi, che riparte con nuove prospettive di rilancio. Le risorse per ripartire. La Regione mette a disposizione 4,4 milioni di euro entro il 2014 per il mercato ortofrutticolo di Fondi, il Mof. Di queste, 2,2 milioni di euro serviranno per saldare le partite pregresse, 1,2 milioni come anticipo per realizzare interventi e migliorie e 1 milione per la manutenzione straordinaria degli immobili della Regione. Un nuovo piano aziendale. Oltre alle risorse, prevede anche la fusione delle due società regionali, Imof e Mof. In questo modo la gestione è più semplice, i costi diminuiscono e la trasparenza dei bilanci aumenta. L’aumento del capitale sociale. Tra le altre cose ci sarà un aumento del capitale sociale che sarà progressivo e andrà di pari passo con il nuovo piano industriale condiviso e sostenibile. “Confermiamo il nostro impegno e la nostra attenzione, mai venuta meno, verso il mercato agroalimentare di Fondi, che merita un’adeguata prospettiva di rilancio”- lo hanno dichiarato in una nota Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico, e Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura.  
   
   
BASILICATA INNOVAZIONE, AL VIA IL PROGETTO BIOMASSE  
 
Energia e scarti di produzione: come possono diventare “compatibili” e trasformarsi in opportunità per le imprese? La risposta è stata individuata da Basilicata Innovazione che, con la collaborazione di Enea - Centro Ricerche Trisaia, ha avviato il progetto Biomasse volto ad analizzare il potenziale energetico delle biomasse derivanti da processi produttivi, i cui esiti saranno raccolti in studi di fattibilità. In altri termini, si comprenderà come e se è possibile valorizzare gli scarti di produzione e i sottoprodotti in chiave energetica. Possono aderire all’iniziativa le imprese lucane operanti nel settore agro-industria - quelle che si occupano, per codice Ateco, solo di trasformazione di prodotti alimentari - e legno-arredo, mediante la compilazione della scheda di manifestazione di interesse, disponibile sul sito di Basilicata Innovazione, che dovrà essere inviata entro e non oltre le ore 17.30 di venerdì 18 luglio, pena l’esclusione, via fax allo 0971-1800350 o via mail all’indirizzo amministrazione@basilicatainnovazione.It. Le candidature pervenute saranno valutate da una Commissione tecnica, formata da Basilicata Innovazione ed Enea, che, sulla base dei parametri riportati nella manifestazione d’interesse, selezionerà 15 aziende. Il progetto Biomasse avrà una durata complessiva di circa 6 mesi e la conclusione degli interventi è fissata per il 31 gennaio 2015. L’iter seguito prevede: visita in azienda, interviste agli imprenditori e raccolta dei campioni di biomasse; analisi del potere calorifico dei campioni di scarti di produzione prelevati nelle aziende visitate; indicazione degli impianti necessari alla messa in opera del progetto di innovazione.  
   
   
NUTRIZIONE E SALUTE, FEM OSPITA IL CONVEGNO SCIENZE SENSORIALI 2014  
 
Sarà la Fondazione Edmund Mach ad ospitare il quinto convegno della Società Italiana di Scienze Sensoriali, in programma dal 26 al 28 novembre. L’ente di San Michele è stato scelto tra le sedi candidate in virtù del contributo scientifico significativo che il laboratorio di analisi sensoriale apporta in questo settore. Molti i ricercatori attesi, provenienti da università ed enti di ricerca, ma anche da aziende e società di consulenza che operano nel settore alimentare. Il convegno sarà l’occasione per anticipare alcuni temi di Expo 2015, legati a nutrizione e benessere e sarà supportato dai grandi nomi dell’industria agroalimentare italiana. Focus sulle scienze sensoriali, ma si anticiperanno anche alcuni temi forti di Expo 2015, in particolare quelli legati a nutrizione e salute. Si parlerà dell’importanza di coniugare piacere e benessere considerando il ruolo di aspetti nutrizionali, salutistici ed edonistici nella percezione dei prodotti; di come innovare e valorizzare le produzioni vegetali, dalla selezione di nuove varietà alla valorizzazione della diversità sensoriale nei prodotti di trasformazione, di come comprendere i consumatori studiando le basi biologiche e culturali, le attese e le emozioni che determinano le scelte; per concludere con le nuove frontiere per lo studio della percezione sensoriale: dai metodi di analisi al contributo delle neuroscienze. “Gli argomenti che saranno trattati sono molto attuali ed oltrepassano l’ambito strettamente scientifico per toccare le questioni pratiche della qualità alimentare – sottolinea Roberto Viola, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione-. Pertanto questo convegno rappresenta un’imperdibile occasione per conoscere le potenzialità che le scienze sensoriali offrono al sistema di produzione agroalimentare. Sarà inoltre un´opportunità unica per dare visibilità alle ricerche condotte alla Fondazione Mach, che in questi anni è diventata un importante punto di riferimento grazie ad un laboratorio sensoriale e strumentale all´avanguardia nella misure della qualità percepibile degli alimenti”. Quattro le sessioni previste, ognuna delle quali ospiterà un relatore ad invito e quattro interventi orali selezionati. Sono inoltre previste tre sessioni poster e una sessione riservata ai finalisti del premio Siss/giovani, selezionati per essersi distinti per il livello qualitativo delle ricerche svolte nell´ambito delle scienze sensoriali . “Le scienze sensoriali – spiega Erminio Monteleone, presidente della Società Italiana di Scienze sensoriali - permettono di collegare la prospettiva sul prodotto e sulle sue caratteristiche sensoriali con il punto di vista dei consumatori, considerando quindi motivazioni, aspettative, preferenze, emozioni e ricordi. Ognuno di questi argomenti sarà preso in esame durante l’evento attraverso la lente degli avanzamenti metodologici raggiunti portando all´attenzione le esperienze pratiche di applicazione di queste tecniche nel settore alimentare”. Http://www.scienzesensoriali.it  http://eventi.Fmach.it/ita/vconvegnosiss