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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2008
PARLAMENTO EUROPEO, PESCA: SUBITO MISURE CONTRO IL CARO-GASOLIO  
 
 Strasburgo, - A fronte della crisi del settore della pesca provocata dall´aumento del prezzo del gasolio, il Parlamento europeo chiede l´aumento fino a 100. 000 euro degli aiuti de minimis per peschereccio e l´introduzione di sgravi fiscali. Sollecita inoltre un rafforzamento dei controlli sulle importazioni a basso costo e una migliore informazione sull´origine dei prodotti. Occorre poi rivedere il regime di mercato, attuare piani di adeguamento della flotta e promuovere misure per ridurre i consumi di carburante. Adottando con 454 voti favorevoli, 84 contrari e 24 astensioni una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde e Uen, il Parlamento esprime anzitutto la sua solidarietà ai pescatori dell´Ue ed invita la Commissione e il Consiglio a prevedere misure per risolvere la crisi nel settore della pesca. Una crisi dovuta «al costante aumento del prezzo del carburante che, negli ultimi cinque anni, ha subito un incremento superiore al 300% e dal gennaio 2008, superiore al 40%», e che sta avendo ripercussioni dirette e indirette sui redditi degli equipaggi. Il Parlamento invita quindi gli Stati membri ad accelerare le procedure per consentire il pagamento di aiuti previsti dal regolamento sugli aiuti de minimis per il settore della pesca (n. 875/2007). In tale contesto, ribadisce la sua richiesta alla Commissione di rivedere detto regolamento così da aumentare gli aiuti fino a 100. 000 euro per peschereccio invece che per impresa, «in modo che il livello di aiuto si ravvicini a quello concesso ad altri settori economici». Rileva inoltre che i nuovi orientamenti comunitari sugli aiuti statali nel settore della pesca e dell´acquacoltura prevedono sgravi fiscali e riduzioni dei costi sociali per i pescherecci comunitari che operino al di fuori delle acque comunitarie e chiede che tali misure siano applicate ai pescherecci che ne facciano richiesta. Oltre all´aumento del prezzo del petrolio, i deputati sottolineano il crollo dei prezzi dei prodotti della pesca a causa delle «massicce importazioni di prodotti ittici acquistati a basso prezzo provenienti dalla pesca illegale». Sollecitano quindi il Consiglio a adottare una direttiva volta a rafforzare e migliorare i controlli sulle importazioni provenienti dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Dovrebbe inoltre intensificare e migliorare i controlli per garantire il rispetto delle norme comunitarie, nonché migliorare e aumentare le informazioni sull´origine dei prodotti della pesca. Il Parlamento ribadisce la richiesta alla Commissione di presentare «al più presto» una proposta per la revisione dell´Organizzazione comune dei mercati dei prodotti ittici, «al fine di consentire ai pescatori di partecipare maggiormente alla fissazione dei prezzi, garantendo così i redditi nel settore, assicurando la stabilità del mercato, migliorando la commercializzazione dei prodotti ittici ed aumentando il valore aggiunto generato». Chiede inoltre che vengano messi in atto i piani di adeguamento della flotta di pesca in tutti gli Stati membri e che vengano messe a disposizione le necessarie risorse finanziarie per ristrutturare su base volontaria le flotte. A tal fine, la Commissione dovrebbe definire criteri prioritari per i segmenti della flotta che più hanno subito gli effetti di questa crisi e vanno riveduti i programmi operativi nazionali del Fondo europeo per la pesca «per prevedere una spesa più mirata». Occorre poi fornire assistenza per un cambiamento una tantum delle attrezzature di pesca per conseguire un metodo di pesca che preveda un minor uso di carburante e incoraggiare l´acquisto di attrezzature volte a migliorare l´efficienza del carburante. Il Parlamento invita poi la Commissione a sottoporre proposte relative a un regime di compensazione settennale per la riduzione di Co2 nel settore della pesca, basato sull´attuale prezzo di 25 euro per tonnellata di Co2. La invita inoltre a sostenere la messa a punto di un fondo per la ricerca e lo sviluppo specificamente orientato sulla pesca, nel quadro dell´attuale Settimo programma quadro per la R&s, per contribuire a finanziare progetti intesi a studiare fonti alternative di energia e a migliorare l´efficienza energetica nel settore della pesca. Il Parlamento chiede poi l´attuazione di un dialogo tripartito a livello europeo tra tutti gli attori (amministrazioni pubbliche, sindacati e pescatori) per trattare i problemi strutturali del settore, che non sono semplicemente un riflesso della crisi dei prezzi del petrolio, accordando priorità alle condizioni di lavoro dei pescatori. Infine, chiama il prossimo Consiglio dei ministri per la pesca che si terrà a giugno a discutere di tale questione «in via prioritaria» e a adottare le necessarie misure per risolvere la crisi. .  
   
   
FEDERCOOPESCA: TONNO, SOSTEGNO A ZAIA PER PORTARE AVANTI BATTAGLIA  
 
La Commissione Ue non torna sui suoi passi e dice no alla riapertura della campagna del tonno rosso. Una scelta “chiusa e fiscale”, secondo il presidente della Federcoopesca-confcooperative, Massimo Coccia che ha partecipato, ieri mattina a Bruxelles, all’incontro tra il Commissario Borg e una rappresentanza di operatori del settore. Un confronto che non è servito per spiegare, dati alla mano, al settore il perché della posizione della Commissione, ma solo per ribadire che indietro non si torna. Il sistema di assegnazione individuale delle quote di catture –spiegano dalla Federcoopesca-confcooperative- permette alla Commissione di individuare chi eventualmente ha ecceduto nella pesca. “Basterebbe, quindi, -sottolinea Coccia- punire i trasgressori e non far pagare il conto ad un’intera categoria. Un metodo, questo, che ha ben poco di democratico”. E alla Federcoopesca spiegano anche che se qualcuno avesse superato la quota individuale è impossibile che quella nazionale sia stata raggiunta visto che molte imbarcazioni hanno pescato poco o nulla. “La posizione ferma della Commissione -secondo Coccia- rende la nostra battaglia ancora più difficile. Sosterremo il ministro Zaia in questo duro braccio di ferro con Bruxelles”. Domani il Presidente della Federcoopesca-confcooperative si sposterà in Lussemburgo dove si svolge il Consiglio dei ministri europei di Agricoltura e Pesca. “Solo -prosegue Coccia- una posizione unanime del Consiglio potrà rivedere le scelte della Commissione. Sappiamo che è un’ impresa ardua, ma non getteremo la spugna tanto facilmente”. E in vista dell’appuntamento di domani Coccia sottolinea che “va individuato un nuovo sistema di gestione della risorsa che punti su coinvolgimento attivo della categoria e non solo su divieti e sanzioni. Solo così potremmo combattere efficacemente la pesca illegale. Per raggiungere questo importante obiettivo siamo pronti a metterci a lavoro da subito”. .  
   
   
“ SICUREZZA ALIMENTARE ED ENERGIA: STRATEGIE PER IL FUTURO”  
 
Maurizio Urbani, Direttore Generale dell’Enea, in occasione del Workshop “Sicurezza Alimentare ed Energia” che si è tenuto il 20 giugno all’Enea, ha affermato che: “Emerge con chiarezza che la crisi alimentare è stata affrontata finora con misure di emergenza, mentre occorrono interventi di lungo periodo in termini di investimenti, scelte tecnologiche adeguate e nuove politiche economiche. E’ l’ennesima sfida globale che richiede l’impegno solidale di tutti, constatato che i soli meccanismi del libero mercato non sono in grado di fronteggiare una così grande emergenza ambientale, sociale ed economica. ” Luigi Rossi, Direttore del Dipartimento Biotecnologie, Agroindustria e Protezione della Salute dell’Enea, ha evidenziato che: “Si è voluto mettere insieme alcuni aspetti che riguardano il rapporto tra ricerca scientifica, trasferimento tecnologico e formazione sui temi della sicurezza alimentare e dell’energia, presentando con l’occasione un rapporto Enea sulle attività e sui risultati conseguiti. L’enea svolge da oltre 50 anni attività di ricerca nel campo delle biotecnologie agro-alimentari, con una visione integrata e multidisciplinare sui temi della sostenibilità delle produzioni e della gestione compatibile delle risorse naturali. Da sempre lavoriamo nell’area del Mediterraneo in collaborazione con il Joint Fao/iaea Programme e con gli Istituti di ricerca che fanno capo al Consultative Group on International Agricultural Research”. Nelle sue conclusioni il dottor Rossi ha sottolineato come la ricerca e l’innovazione sono gli elementi basilari della Road Map per contrastare i problemi della fame nel mondo e che le piattaforme tecnologiche dovrebbero considerare la food security tra le priorità. In questo contesto l’Expo 2015, che ha come slogan Feeding the planet: energy for life, è una grande opportunità come lo è il fatto che a Roma sono presenti tre grandi organismi internazionali quali Fao, Ifad e Pam . Tutto ciò dovrebbe spingere il nostro paese ad impegnarsi sul tema della food security puntando sulla ricerca e l’innovazione. Hanno partecipato i maggiori esperti del settore, promotori insieme all’Enea di importanti piattaforme tecnologiche europee, quali “Food for Life”, “Plants for the Future”, “Suschem” e “Biofuels”, che vedono il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, mondo delle imprese e organismi di ricerca, uniti nel dare indicazioni programmatiche e strategiche per indirizzare le future politiche agro-alimentari europee. Il Prof. Roberto Pasca ha auspicato un forte impegno dei governi a sostegno del diritto all’alimentazione come fattore di tutela dei diseredati e di valorizzazione del capitale umano. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, Presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze, detta dei Xl, ha sottolineato ancora una volta il ruolo della ricerca scientifica, in particolare della genetica, applicata all’agricoltura, come attività fondamentale per contrastare i problemi della fame nel mondo. Aichetou Traore, Presidente di Adid, una Ong Africana, è intervenuta sulle questioni internazionali connessi al problema della sicurezza alimentare. Adriano Gasperi, Segretario Generale del Comitato scientifico di Milano Expo 2015, che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale il tema “Feeding the Planet: Energy for Life”, permettendo all’Italia di aggiudicarsi la grande opportunità di ospitare l’Expo, ha ricordato il contributo fornito dall’Enea e l’esigenza di un suo supporto scientifico in questo percorso. .  
   
   
PESCA: CONTRIBUTI REGIONALI PER L´ EMERGENZA CARO GASOLIO  
 
Pescara - Sarà di circa un milione e mezzo di euro il contributo stanziato dalla Regione Abruzzo per sostenere il comparto della pesca, in forte difficoltà a causa dei rincari del carburante. La misura straordinaria, proposta dall´assessore al ramo, Marco Verticelli, è stata accolta con favore della Conferenza Regionale della Pesca e l´Acquacoltura, riunitasi questa mattina a Pescara, cui hanno preso parte le organizzazioni e le associazioni di categoria e i soggetti istituzionali interessati. Il contributo, in regime "de minimis", interesserà oltre 100 imprese e circa 700 marittimi, che potranno presentare domanda scaricando la modulistica dal sito della regione Abruzzo (sezione "pesca"). Per quanto riguarda i requisiti, beneficeranno degli aiuti le imprese aventi sede nella Regione Abruzzo, armatrici di unità di pesca abilitate all´esercizio dell´attività di pesca con i sistemi reti a strascico, volante, circuizione e circuizione per tonni, nonché i marittimi imbarcati su tali unità. Gli aiuti regionali si vanno ad aggiungere a quelli stanziati dal Governo e consistenti in un fermo pesca di complessivi 45 giorni, ammortizzatori sociali, riduzione dell´Iva, un contributo governativo straordinario e la proroga della legge che prevede per le imprese di pesca gli sgravi contributi che altrimenti cesserebbero il 31-12-2008. "Sono consapevole - così l´assessore Verticelli - del carattere di emergenza dell´intervento, che tuttavia reputo assolutamente necessario per dare un tangibile segno di attenzione da parte dell´Assessorato alla Pesca, sottolineando che la Regione non intende nascondersi dietro la mancanza di competenze dirette e che continuerà a fare tutto il possibile per sostenere la pesca abruzzese in questo grave momento di difficoltà. Mi sono impegnato ad affiancare il piano nazionale con uno regionale - ha chiarito Verticelli - del quale questo provvedimento rappresenta un primo passo. Ora accelereremo ulteriormente gli altri interventi, ma soprattutto siamo impegnati - ha concluso l´Assessore - nell´attivazione di misure che possano dare un respiro strutturale al settore". .  
   
   
PROSEGUE CONFRONTO SU FUTURO PRODUTTIVO DELLA BUITONI DI SANSEPOLCRO TAVOLO ISTITUZIONALE A GARANZIA DI OCCUPAZIONE E SVILUPPO  
 
Firenze - Sarà un tavolo istituzionale, aperto a tutti i soggetti interessati, a garantire il monitoraggio della vicenda Buitoni di Sansepolcro nella fase di cessione dalla Nestlè al gruppo Tmt e poi nello sviluppo delle procedure previste dal piano industriale di rilancio. «A conferma di quanto precedentemente dichiarato dalla Giunta regionale – ha affermato l’assessore alle attività produttive Ambrogio Brenna, che segue la vicenda insieme all’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini – nel garantire l’impegno istituzionale teso a evitare eventi negativi per l’occupazione, il territorio e a continuità produttiva. Impegno che coinvolge in pieno anche la Giunta regionale dell’Umbria». È questo il risultato dell’incontro di presentazione del piano industriale del gruppo Tmt alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali da parte dell’Ad di Tmt, Angelo M! astrolia, presente anche l’Ad di Nestlè, Manue l Andrès. Ora l’appuntamento è per oggi ad Arezzo, dove è previsto l’avvio del confronto vero e proprio tra imprese e sindacati. .  
   
   
AGRICOLTURA – MANZATO: POLITICA E BUROCRAZIA NON DEVONO ESSERE UN PESO PER LE IMPRESE  
 
Villorba (Treviso) - “Il soggetto principale dell’agricoltura sono le imprese e la loro redditività: la politica e la burocrazia non possono essere un peso rispetto al difficile impegno che già deriva dalla concorrenza del mercato mondiale. Dobbiamo dare una svolta e lo faremo sin dai prossimi giorni”. Con questa promessa il vicepresidente della giunta veneta Franco Manzato ha portato ieri il saluto della Regione all’assemblea dell’Associazione Provinciale Allevatori di Treviso, riunitasi nella sede di Villorba sotto la presidenza di Sergio Michielan, a fianco del quale c’era Terenzio Borga, presidente dell’Associazione Produttori Latte del Veneto. “L’applicazione solo formale delle disposizioni, a qualunque livello siano state dettate, spesso crea difficoltà agli imprenditori – ha spiegato Manzato – ma se tutti si lamentano probabilmente non sono le azienda a sbagliare, ma la politica. Intendo per questo mettere a contatto diretto le aziende con le strutture regionali centrali e periferiche e le sue aziende operative, perché avere indicazioni utili su come si deve operare. Noi siamo a servizio delle aziende, non viceversa”. “Mettendo a confronto mondo produttivo e apparati contiamo di poter fare squadra tutti assieme, perché i contributi da soli rischiano di non essere utili se poi non riusciamo ad investirli concretamente e nella maniera giusta, senza far perdere tempo e denaro alle aziende. La prossima settimana inizieremo con Avepa, ma dobbiamo rivedere anche il ruolo degli Ispettorati agrari. L’agricoltura è davvero strategica e dobbiamo operare di conseguenza – ha concluso Manzato – e io intendo lavorare per mantenere il ruolo leader che il Veneto ha in questo settore”. L’assemblea dell’Apa è caduta in un periodo non facile che, come ha ricordato dal canto suo Michielan, ha visto allargarsi la forbice tra prezzo pagato ai produttori e costi di produzione, a tutto svantaggio dei redditi aziendali. E questo in tutti i comparti zootecnici: dal latte, alla carne, dall’avicoltura all’allevamento del coniglio. Si intravvedono spiargli, e Regione e Governo hanno promesso di operare per allargarli, mentre l’Unione Europea ha revocato la procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia per quanto riguarda la cosiddetta Direttiva Nitrati. La Regione è anche pronta a farsi carico di quota parte dei costi assicurativi rispetto alle perdite che possono derivare al settore per eventi eccezionali. I problemi però non sono pochi, mentre occorre intervenire – è stato detto – per accrescere il ruolo del segmento produttivo nelle filiere, rispetto ai diktat che oggi vengono dagli altri segmenti, a partire dalla Grande Distribuzione Organizzata. .  
   
   
RISORSE AGRICOLE FVG: CHIESTO STATO DI CRISI COMPARTO CUNICOLO  
 
La Giunta regionale ha deciso, su proposta dell´assessore alle Risorse agricole Claudio Violino, di chiedere al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di dichiarare lo "Stato di crisi di mercato" del settore del coniglio da carne. La Regione Friuli Venezia Giulia ha infatti riconosciuto che questo comparto sta attraversando da tempo una grave situazione di crisi derivante da un aumento generalizzato dei costi di produzione e delle materie prime che vanno a comporre il mangime, da una forte concorrenza del prodotto importato, da una contrazione del consumo da parte delle famiglie, dovuto anche al diminuito potere d´acquisto. Lo stato di crisi, chiesto dalla Regione, consentirebbe di utilizzare il Fondo per le crisi di mercato previsto dalla Legge 296 del 2006. .  
   
   
LOMBARDIA/KURDISTAN:GELATO E ESPRESSO TRAINANO NOSTRE IMPRESE  
 
Macchine per il caffè espresso, attrezzature per produrre e commercializzare il gelato, strumentazioni per potenziare gli allevamenti di bestiame e, ancora, dispenser per acqua e bevande gassate. Sono solo alcune delle produzioni di aziende lombarde che "tirano" sul mercato curdo e che sono state rilanciate a Erbil, capitale del Kurdistan, da una delegazione di imprenditori lombardi che hanno partecipato alla seconda edizione di Italianexpo (manifestazione fieristica specializzata nella ricostruzione di sistemi, strutture, opere e servizi), inaugurata dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, Robi Ronza. "Grandi gruppi, ma anche piccoli imprenditori - ha sottolineato Ronza - che hanno trovato in quest´area, in forte e rapida espansione, un ottimo terreno di investimento". In Kurdistan è in atto una crescita economica che il Fondo Monetario Internazionale non esita a definire "impressionante" e che prevede un tasso di crescita del 7,1% per quest´anno e del 7,5% nel 2009, per poi spingersi fino al 10,4 nel 2010. In questa zona si è avviato un importante processo di ricostruzione e di crescita economica che ha già permesso di concludere importanti affari per le aziende italiane anche e soprattutto perché, come dimostrano ad esempio l´attrazione e l´attenzione per il gelato ed il caffè espresso, il "made in Italy" e il gusto italiano incontrano grande favore. "Sono rimasto positivamente impressionato dalla vivacità e dall´intraprendenza dei nostri imprenditori - ha concluso Ronza -. La partecipazione di Regione Lombardia ha offerto una dimensione di alto livello che ha spinto le massime cariche del Kurdistan ad essere presenti in fiera". La missione, durante la quale Ronza ha incontrato anche il primo ministro curdo Barzani, il ministro del Commercio, Mohammad Mohammad e il mistro dell´Industria del governo di Bagdad, Fawzi Hariri, è servita a gettare le basi per un "memorandum d´Intesa" che Regione Lombardia sottoscriverà prossimamente con il Kurdistan per incrementare i rapporti in diversi settori. .  
   
   
BOLZANO: REGISTRO DI STALLA PER GLI ALLEVATORI, UNA GUIDA PER FACILITARE LA COMPILAZIONE  
 
Per garantire e certificare la provenienza di tutti i prodotti alimentari, l´Unione Europea ha creato una sorta di carta d´identità degli animali. Il nuovo registro di stalla dovrà essere tenuto anche dagli allevatori altoatesini, e per rendere meno gravoso il loro compito, il servizio provinciale di consulenza tecnica per i contadini di montagna ha elaborato una guida di facile e immediata consultazione. "Gli obblighi burocratici di un piccolo contadino di montagna rischiano di essere davvero troppi - commenta l´assessore all´agricoltura Hans Berger - e per questo abbiamo deciso di creare una guida unitaria alla compilazione del registro in grado di facilitare la vita dei nostri allevatori". Il documento è stato elaborato dal servizio provinciale di consulenza tecnica per i contadini di montagna in collaborazione con tutti gli uffici provinciali interessati, ed è a disposizione degli allevatori. L´unione Europea, infatti, ha deciso di creare una mappatura a 360 gradi di tutti gli animali presenti sul territorio tramite la creazione di un registro di stalla da aggiornare con continuità. L´obiettivo di fondo, naturalmente, è quello di garantire la massima trasparenza possibile alla filiera che va dal produttore al consumatore finale. Il registro è obbligatorio per tutti i proprietari di bovini, ovini, maiali e cavalli. Tutta la documentazione è a disposizione, in lingua tedesca e italiana, presso gli uffici del servizio di consulenza tecnica per i contadini di montagna della Ripartizione agricoltura (0471 415013, consulenza-agricola@provincia. Bz. It), presso tutti gli uffici periferici, le sedi delle associazioni degli allevatori e il Bauernbund. .  
   
   
LA DOLCEZZA DI ITALIA ZUCCHERI COMMERCIALE IN UN CLIC IL DOLCE PIACERE QUOTIDIANO A PORTATA DI MOUSE.  
 
 È on line il nuovo sito di Italia Zuccheri Commerciale, realtà nata dalla joint-venture tra due dei più importanti produttori di zucchero a livello europeo: il Gruppo Co. Pro. B. -italia Zuccheri e Pfeifer & Langen. L’azienda, che ha sede a Minerbio e che si occupa della commercializzazione e distribuzione su tutto il territorio nazionale del portfolio prodotti di entrambi i partner – i brand La Via dello Zucchero, Purissimo, Oro del Tropico e Il Tuo Zucchero di Italia Zuccheri; il brand Diamant di P&l - , ha deciso di puntare su un’interfaccia che consenta all’utente di soddisfare la propria ricerca del “dolce piacere quotidiano”. Frizzante e appetizer, pulito e di facile navigazione, il sito ha l’obiettivo di essere un punto di riferimento nella rete capace di rappresentare al meglio lo spirito e l’immagine dell’azienda e delle sue diverse anime: quella rivolta al consumatore finale, quella rivolta agli artigiani e quella rivolta all’industria, suddivise graficamente già a partire dall’home page. L’home page, oltre a facilitare l’accesso alle diverse aree che presentano i prodotti Italia Zuccheri e Pfeifer & Langen, è caratterizzata da alcune immagini a rotazione sul mondo dello zucchero. Nella parte superiore della pagina, un intuitivo menù a tendina ci apre le porte del dolce mondo dello zucchero. La sezione prodotti – cuore del sito – è stata pensata per soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di visitatore, dalla casalinga all’appassionato al pasticcere professionista: le schede prodotto sono infatti ricche di informazioni e di facile leggibilità e possono essere stampate o scaricate in pdf. Particolare e briosa l’Happy Area, costituita a sua volta da tre sottoaree: una dedicata ai curiosi del mondo dello zucchero, con un test vero/falso; una dedicata a chiunque voglia cimentarsi in cucina con successo, grazie ai consigli e le ricette dei Maestri Pasticceri; e, infine, una dedicata al mondo dei piccoli, per farli avvicinare, divertendosi, alla cultura e alla conoscenza dello zucchero. Una simpatica mascotte di nome Zolletta guiderà i bambini alla scoperta dell’alfabeto della dolcezza: basta selezionare una delle 21 lettere con un semplice clic e aiutare Zolletta a metterla nel giusto posto per poter ascoltare una dolce filastrocca. Sempre rivolta ai più piccoli, la possibilità di partecipare al concorso “Per voi, cos’è la dolcezza?” che offre la possibilità di vincere tanti premi inviando un breve racconto. Corposa e importante anche l’area comunicazione, vero ponte fra l’azienda e il consumatore, che rende possibile l’accesso ai diversi comunicati di news aggiornate sulle iniziative Italia Zuccheri Commerciale e mostra la galleria delle immagini relative alle campagne di comunicazione. Www. Izcommerciale. It .  
   
   
TUTTI I NUMERI DELL´ORTOFRUTTA PIEMONTESE: QUALITA´ E INNOVAZIONE I PUNTI DI FORZA  
 
Un settore strategico per l’economia agroalimentare piemontese, che trova i suoi punti di forza nella qualità e nell’innovazione, con un buon andamento delle esportazioni e l’orientamento ad adeguarsi alle mutate abitudini di consumo: sono questi gli elementi caratterizzanti emersi questa mattina dal convegno “Tutti i numeri dell’ortofrutta”, organizzato dalla Regione Piemonte a Torino, presso il Circolo della Stampa, per presentare i dati completi e aggiornati sul comparto. L’ortofrutta piemontese occupa una superficie di 51. 273 ettari, che rappresentano il 5% della superficie agricola totale della Regione, ma hanno un peso pari al 15% in termini di produzione ai prezzi di base (480 milioni di euro – dati 2007). Sono 18. 500 le aziende attive, di cui circa 6. 000 orticole, 1700 dedicate alla coltivazione di patate, 10. 800 frutticole (in calce tabella dati per Province). Nel corso del convegno, è stata presentata una ricerca, realizzata dal Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli, con sede a Ferrara) basata su una indagine campionaria condotta specificamente sulle produzioni piemontesi, anche grazie al contributo della Regione Piemonte. La ricerca affronta tanto il lato produttivo quanto quello dei consumi, ponendo a confronto dati sull’Unione Europea, sull’Italia e sul Piemonte, e approfondisce l’analisi sulle specie maggiormente significative del nostro territorio (mele, pesche e nettarine, kiwi, albicocco), valutando l’andamento delle differenti varietà. “La qualità e l’innovazione sono i punti di forza della nostra produzione ortofrutticola – ha ricordato l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco nel suo intervento – che è oggi una delle eccellenze su cui si basa l’economia agroalimentare piemontese, in grado di confrontarsi con un mercato globalizzato e in continua evoluzione. Molto va fatto in termini di comunicazione, per far conoscere in Italia e nel mondo le nostre peculiarità: la Regione sta investendo risorse e impegno per realizzare un sistema integrato di dati relativi alle aziende, proprio per poter fondare l’azione concreta su una base certa di monitoraggio della situazione. E’ importante – ha concluso l’Assessore – proseguire sulla strada della qualità, della certificazione e della capacità di incontrare le esigenze di un consumatore oggi sempre più differenziato ed evoluto. ” I dati sull’export di ortofrutta piemontese sono incoraggianti: ad un lieve calo produttivo è corrisposto un buon andamento dei prezzi e un notevole aumento delle esportazioni, favorite anche dalla posizione forte dell’Euro rispetto al Dollaro: i primi mesi del 2008 fanno prevedere un incremento del 34% delle esportazioni verso i Paesi extra-Ue. Il Creso e Assortofrutta hanno infine presentato “le qualità” e le eccellenze certificate dell’ortofrutta piemontese, in particolare riferite ai principali distretti produttivi dell’area pinerolese-cuneese pedemontana e al sud Piemonte collinare e pianeggiante. L’export di ortofrutta in Italia e in Piemonte - Il 2007 è stato complessivamente un anno positivo per il settore ortofrutticolo, per quanto riguarda i dati di import-export, con un saldo valutario incrementato del + 38,9% rispetto al 2006, secondo le stime sull’interscambio dei prodotti ortofrutticoli. L’italia ha esportato circa 3,7 milioni di tonnellate di ortofrutticoli (+ 5,3 % sul 2006) con un risultato economico superiore a 3,2 miliardi di Euro. Abbiamo importato 2,8 milioni di tonnellate, contro i 2,7 del 2006 che hanno comportato una spesa con l’estero di 2. 324 milioni di Euro (-1,1 %). La frutta fresca si conferma anche nel 2007 la “ voce “ di maggior peso per l’export italiano. Questi dati estremamente positivi fanno da contraltare a qualche elemento meno convincente, quali la flessione della produzione e l’andamento dei consumi interni, in calo per la contrazione dei consumi delle famiglie. Nel 2007 si sono prodotti in Italia 23,8 milioni di tonnellate di ortofrutta (14,6 di ortaggi e 9,3 di frutta e agrumi), con un calo complessivo del 2,8% sul 2006 per un fatturato complessivo di 22,8 miliardi di Euro (+ 1,1 %). Nel 2007 in Piemonte si è riscontrato un andamento della produzione molto simile: al calo produttivo è comunque corrisposto un buon aumento dei prezzi e un notevole aumento delle esportazioni. I primi mesi del 2008 fanno ben sperare, con un +34% per le esportazioni verso i Paesi extra europei, rispetto allo stesso periodo del 2007, nonostante l’euro forte freni le spedizioni nei Paesi di area dollaro e malgrado l’abolizione delle restituzioni alle esportazioni, decretata quest’anno dalla riforma dell’Organizzazione comune di mercato. Il settore, pur tendenzialmente frammentato e con scarsa organizzazione logistica, attraversa una soddisfacente fase congiunturale. Per quanto riguarda i singoli prodotti: la campagna pesche e nettarine, a differenza di quella nazionale, ha avuto un buon risultato sia dal punto di vista dei quantitativi esportati sia dei prezzi realizzati, malgrado un calo produttivo. L’esportazione di pesche nel 2007 ha superato di poco i 100. 000 qli. (+5%). Le esportazioni delle nettarine hanno raggiunto i 470. 000 (- 5 %). Si registra una diminuizione di circa il 15% verso i Paesi della Ue e un aumento verso i Paesi dell’Est, in particolar modo verso la Russia. L’esportazione di mele ha fatto registrare un notevole aumento (450. 000 q. Li + 15 %). Anche qui sono in aumento le esportazioni verso il Medio ed Estremo Oriente ed i Paesi dell’Est Europa (Russia in particolare). Il Kiwi rappresenta la maggior realtà del nostro export (+12% rispetto al 2006 per 1. 000. 000 di q. Li esportati dal Piemonte), con prezzi molto interessanti, e aumento delle esportazioni verso i Paesi Europei, grazie alla perdita di valore del Dollaro che ha favorito i Pesi dell’area euro. L’apertura di nuovi mercati certamente rappresenta per noi una prospettiva di crescita importante: è in fase di definizione un accordo che prevede la possibilità di esportare il Kiwi in Cina. Tabella. Superficie produzioni ortofrutticole per Provincia (dati 2007)
Al At Bi Cn No To Vco Vc
superf - ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha
Frutta fresca 1323 661 134 14. 389 76 2. 046 6 765
Frutta guscio 1. 079 2. 676 15 14. 607 17 728 2 38
Legumi 2. 743 195 1 873 95 307 0 61
Orticole 3. 595 475 24 1. 432 38 1. 546 0 182
Patate 788 36 4 195 6 91 1 3
Tabella. Superficie produzioni ortofrutticole per Provincia (dati 2007)
Al At Bi Cn No To Vco Vc
superf - ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha superf. Ha
Frutta fresca 1323 661 134 14. 389 76 2. 046 6 765
Frutta guscio 1. 079 2. 676 15 14. 607 17 728 2 38
Legumi 2. 743 195 1 873 95 307 0 61
Orticole 3. 595 475 24 1. 432 38 1. 546 0 182
Patate 788 36 4 195 6 91 1 3
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CON IL NUOVO SERBATOIO DI PATONE ACQUA GARANTITA PER CINQUANT’ANNI AI PREGIATI VIGNETI DELLA DESTRA ADIGE  
 
 Un mezzo giro della piccola manopola rossa, manovrata dagli assessori all’agricoltura Tiziano Mellarini e all’ambiente Mauro Gilmozzi, e l’acqua ha iniziato ad uscire dalla condotta di captazione collegata ad un soprastante piccolo serbatoio di accumulo che “pesca” dal Rio Bordala. L’enorme serbatoio di carico realizzato in località Camutolo, a circa 600 metri di altitudine, dal Consorzio di miglioramento fondiario di Patone, ha così incominciato a riempirsi. Ci vorranno dai 7 ai 10 giorni per riempirlo tutto ed arrivare così alla massima capacità, 12. 500 metri cubi d’acqua. Nella storia del Consorzio di Patone ma, più in generale, dell’agricoltura della Vallagarina, in particolare di quella che occupa la Destra Adige, la data di oggi 23 giugno è una tappa storica. “Questo serbatoio – afferma il presidente del Cmf di Patone, Claudio Frapporti – è il presupposto per garantire nei prossimi cinquant’anni una stabilizzazione agricola ed una riqualificazione ambientale del territorio”. All’inaugurazione del nuovo invaso coperto sono intervenuti anche il sindaco di Isera, Alessandro Passerini, i responsabili delle imprese esecutrici dei lavori, collaudatori, maestranze. La scarsità d’acqua, anche in questa parte del territorio agricolo trentino vocato alla viticoltura di qualità (Marzemino ma anche Chardonnay base spumante), è sempre stato un problema. Quando saranno ultimati anche il secondo e terzo lotto (riguardanti rispettivamente la distribuzione dell’acqua su una superficie di 67 ettari, quindi l’adduzione al restante territorio coltivato e la realizzazione di un ulteriore serbatoio in località Castello), la superficie complessiva che potrà essere irrigata, con impianti a goccia, sarà di ben 128 ettari, circa un migliaio di particelle fondiarie coltivate da un centinaio di agricoltori, viticoltori in grande maggioranza part time. L’alimentazione del bacino inaugurato stamane, e realizzato in circa un anno di lavoro dall’Ati Italbeton srl – Pedrotti srl, avviene tramite pozzi presenti nelle vicinanze del bacino stesso e una tubazione, lunga circa 4 chilometri, che viene dalla briglia di Bordala. L’opera, costata 3. 900. 000 euro, è quasi interamente finanziata dalla Provincia – assessorato all’Agricoltura, che ha coperto l’80 per cento dei costi, con la restante parte a carico del Consorzio di Miglioramento Fondiario di Patone. Si tratta di uno dei più grandi serbatoi coperti di accumulo d’acqua per irrigazione d’Italia. Per realizzarlo è stato effettuato uno scavo di sbancamento di circa 10. 000 metri cubi, circa 6. 000 i metri cubi di roccia demolita, più di 2. 800 i metri cubi di cemento impiegati per la platea di fondazione, i muri di elevazione e la soletta di copertura, 420. 000 i chilogrammi di acciaio impiegato. Numeri che danno l’idea dell’importanza del manufatto, la cui “scatola” di cemento è ancora visibile ma che presto scomparirà alla vista quando saranno ultimati gli interventi di mascheramento: copertura in terra sulla sommità (saranno realizzati degli orti), riempimenti laterali e piantumazioni verdi. Durante i lavori si è reso necessario mettere in sicurezza, a tutela delle maestranze, anche la soprastante parete di roccia. “Questo serbatoio – afferma l’assessore Mellarini – è parte integrante del più vasto progetto di recupero della Destra Adige, un territorio che, rispetto ad altre realtà, ha interpretato in maniera forte la sinergia tra settori, agricoltura e turismo in primo luogo. Assicurare l’approvvigionamento idrico ai vigneti di questa zona è di fondamentale importanza non solo per la viticoltura di qualità qui praticata ma anche per il mantenimento del paesaggio e dunque della bellezza di un ambiente che vive anche di turismo”. “La filosofia che sta alla base di quest’opera – ha aggiunto, intervenendo all’inaugurazione l’assessore all’ambiente Gilmozzi – è quella di accumulare acqua nei periodi di abbondanza, utilizzandola parsimoniosamente per irrigare le colture, salvaguardando al tempo stesso rivi e sorgenti. Tutto ciò secondo una strategia di approccio all’uso dell’acqua che guarda alla mitigazione degli effetti indotti dal cambiamento climatico ed al tempo stesso all’adattamento a condizioni di scarsità. Si tratta di un’opera replicabile, saranno infatti realizzate altre vasche di accumulo dell’acqua di questo tipo, giacché il problema è che esistono molti impianti d’irrigazione a goccia ma pochi serbatoi”. .  
   
   
AGRICOLTURA, COLDIRETTI INCONTRA VERTICI REGIONE BASILICATA  
 
Si è svolto il 18 giugno mattina nella sede di Coldiretti Basilicata a Potenza un incontro tra i quadri dirigenti dell´Organizzazione agricola, il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo e l´assessore regionale all´Agricoltura, Roberto Falotico. L´occasione è servita non solo per far conoscere il nuovo gruppo dirigente della Coldiretti che da alcuni mesi ha rinnovato la sua giunta federale, ma anche per affrontare le problematiche emergenti delle imprese agricole, individuare le risposte più coerenti e a programmare una nuova stagione di concertazione. Durante l´incontro è stato consegnato ai rappresentanti regionali il documento Coldiretti che delinea le linee essenziali per una "forte progettualità per la competitività delle imprese agroalimentari lucane". Diverse le tematiche affrontate: dalla sanità animale che nell´area della Val d´Agri e del lagonegrese sta creando situazioni di disagio per effetto della brucellosi, alla direttiva nitrati che va rivista in quanto eccessivamente restrittiva, allo smaltimento dei rifiuti di produzione agricola che, invece, di essere una risorsa, a causa delle inadempienze pubbliche (come la mancanza di oasi ecologiche) sta diventando un costo oneroso per le aziende, alla gestione dei parchi e ai danni provocati dagli animali selvatici protetti. Altro argomento strategico è stato la gestione del prossimo Psr (2007-2013) che deve sapere accogliere quei progetti economicamente validi e selezionati in base a un business plan, sviluppare programmi integrati tra le diverse realtà economiche di un territorio, individuare gli strumenti per il trasferimento della ricerca all´impresa, scegliere una governance efficace che possa contare su un organismo pagatore (Arbea) snello ed efficiente per dare risposte in tempo reale alle imprese che fanno investimenti. .  
   
   
IN CERCA DI SOLUZIONI NUOVE PER IL PARMIGIANO-REGGIANO  
 
E’ noto a tutti il problema delle crisi ricorrenti di mercato del Parmigiano-reggiano, e sono tanti i soggetti coinvolti per trovare soluzioni a questo problema chiave per l’agroalimentare reggiano. “Vendita diretta – Vendita a distanza – Esportazione… soluzioni o illusioni?” è il tema al centro di una mattina di confronto, organizzata sotto forma di seminario dall’Assessorato Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con il Consorzio Parmigiano-reggiano, per mercoledì 25 giugno presso la Cantina Albinea Canali (Via Tassoni 213 – Canali, Re). In merito alle proposte e soluzioni prospettate per migliorare la situazione di mercato del “Re dei formaggi”, il C. R. P. A. Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio è stato incaricato di condurre uno studio sulle potenzialità di forme alternative di commercializzazione, con l’obiettivo di fornire ai produttori ed alle imprese indicazioni e informazioni utili per intraprendere queste nuove strade. Nella prima parte del seminario saranno illustrati i risultati del lavoro, in particolare l’indagine sulle iniziative di vendita diretta sul mercato domestico ed un’analisi delle possibilità di esportazione in alcuni paesi significativi per questo tipo di prodotto. Alle 9. 15 sarà l’Assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi ad introdurre i lavori, quindi vi sarà la presentazione dei risultati dello studio, da parte di Franco Torelli e Kees de Roest per il C. R. P. A. Nella seconda parte (prevista dalle 10. 45) in forma di tavola rotonda, i relatori illustreranno le loro esperienze sui mercati esteri e discuteranno della trasferibilità di queste esperienze al mercato del Parmigiano-reggiano. Presiede Giuseppe Alai, Presidente del Consorzio Parmigiano-reggiano, intervengono Gialuigi Zenti (Accademia Barilla), Corrado Casoli (Cantine Riunite), Domenico Paris (Ass. I. Ca. ), Ugo Franco direttore della sede Ice (Istituto Commercio Estero) di Bologna. A concludere il seminario sarà l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-romagna Tiberio Rabboni. .  
   
   
CENTRALE DEL LATTE DI TORINO & C. S.P.A.: PRESENTATO IL NUOVO STABILIMENTO DELLA CENTRALE DEL LATTE DI VICENZA INAUGURATO SABATO 21 GIUGNO. INVESTIMENTO COMPLESSIVO PARI A 30 MILIONI DI EURO PER IL PIÙ MODERNO E TECNOLOGICO SITO INDUSTRIALE DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO AD OGGI IN ITALIA.  
 
Ricavi consolidati al 31 maggio 2008 pari a 45,9 milioni di Euro (+ 11,9% sul 31/5/2007). Investimento complessivo di 30 milioni di Euro; superficie totale pari a 36. 900 metri quadri di cui 13. 000 destinati a produzione, uffici, magazzino e impianti; 9. 400 metri quadri tra aree verdi e parcheggi, 10 linee produttive per un totale di circa 57 milioni di litri lavorati all’anno con potenzialità di raddoppio dell’attuale capacità. Questi in sintesi i principali numeri del nuovo stabilimento della Centrale del Latte di Vicenza, società controllata al 91,74% dal Gruppo Centrale del Latte di Torino & C. S. P. A. , quotato al segmento Star di Borsa Italiana e attiva nella produzione e commercializzazione di latte fresco, latte Uht, derivati e prodotti ultrafreschi. Il nuovo stabilimento, inaugurato ufficialmente sabato 21 giugno, è considerato ad oggi il più moderno sito produttivo italiano del settore lattiero caseario ed è stato concepito con l’obiettivo di concentrare e razionalizzare le produzioni svolte precedentemente in due diversi siti (via Medici a Vicenza centro e Valdagno), di usufruire di un’area logisticamente ottimale per i trasporti e la distribuzione della merce non solo nell’area veneta ma anche in tutte le altre regioni di presidio del Gruppo Clt (Liguria, Piemonte e Lombardia) e di potenziare la capacità produttiva. Per il Gruppo Centrale del Latte di Torino, oggi la Centrale di Vicenza rappresenta circa il 25% del fatturato complessivo (al 31/12/2007 la Clv ha chiuso il bilancio con 25 milioni di Euro di fatturato rispetto ai 99,7 milioni di Euro registrati dal Gruppo) ma, grazie alle potenzialità della nuova struttura, tale percentuale potrà essere aumentata nel medio periodo. Con una capacità produttiva pari a circa 57 milioni di litri lavorati all’anno, di latte tra fresco e Uht, di yogurt e di panna, il nuovo stabilimento di Vicenza impiega circa 60 dipendenti suddivisi tra produzione, amministrazione e Ricerca e Sviluppo, reparto, quest’ultimo, destinato a diventare centro di eccellenza per lo studio dei nuovi prodotti per tutto il Gruppo Centrale del Latte di Torino. Lo stabilimento è dotato dei più avanzati impianti di lavorazione e confezionamento di latte e derivati per un totale di 10 linee produttive, dei più innovativi sistemi automatizzati di analisi e controllo e di un’efficiente piattaforma logistica per la gestione dell’intero ciclo produttivo: dall’arrivo della materia prima, allo stoccaggio fino ad arrivare alla distribuzione del prodotto finito. La struttura, costituita da due corpi edificati e da una zona retrostante il sito produttivo destinata alla movimentazione delle materie prime e dei prodotti finiti, è stata concepita per rispondere ai più elevati requisiti di efficienza, qualità, garanzia di igiene, logistici e di controllo richiesti da un’azienda alimentare di produzione di alimenti freschi e freschissimi. Il progetto del nuovo stabilimento, realizzato dallo studio Forma di Milano, è stato concepito con la finalità di coniugare gli aspetti produttivi e logistici con quelli ambientali, in particolare di risparmio energetico e di valorizzazione delle aree verdi circostanti che si estendono su una superficie di 6. 500 metri quadri. Il progetto è stato sviluppato dedicando una particolare attenzione anche all’aspetto estetico ed architettonico. Costituito da due piani per un’altezza massima di 12 metri, l’edificio è stato rivestito esternamente con una lega di zinco, rame e titanio associata ad una muratura in blocchi di calcestruzzo bianco che richiamano la tipica pietra calcarea vicentina e impreziosito all’ingresso con una scultura in marmo bianco dell’artista Sylvia Loew dal titolo evocativo “Goccia a goccia”. “La realizzazione del nuovo stabilimento produttivo di Vicenza - dichiara il Presidente del Gruppo Luigi Luzzati - rappresenta una tappa fondamentale di un lungo iter iniziato nel 2002 con l’acquisizione della Centrale dal Comune di Vicenza e proseguito con il suo graduale inserimento nelle logiche produttive e commerciali del Gruppo. La sua entrata in funzione rappresenta per tutto il Gruppo un potenziale di sviluppo e di crescita non solo interno ma anche nella prospettiva di future aggregazioni con altre aziende”. “Grazie alla nuova struttura - aggiunge il Presidente Luzzati - saremo in grado di diversificare ancora di più il portafoglio prodotti soprattutto in segmenti di mercato “premium”, innovativi e profittevoli. Nei primi sei mesi del 2008, il Gruppo già ha lanciato 16 nuove referenze e contiamo di chiudere l’anno con il debutto di ulteriori 20 prodotti”. “Per la Centrale del Latte di Vicenza - ha aggiunto l’Amministratore Delegato del Gruppo e Presidente della Centrale del Latte di Vicenza Riccardo Pozzoli - il nuovo stabilimento è il coronamento di un iter lungo e complesso che ha visto l’impegno e la tenacia dell’azienda e delle istituzioni per dare alla città, alla Provincia e alla Regione un polo lattiero-caseario all’avanguardia che si ponga quale riferimento e aggregante anche per il mondo agricolo locale”. Il Gruppo Centrale del Latte di Torino ha chiuso il primo trimestre 2008 con ricavi netti consolidati pari a 27,5 mln di Euro, margine operativo lordo (Ebitda) a 2,3 milioni di Euro, risultato operativo (Ebit) a 1,2 mln di Euro e utile prima delle imposte pari a 1 mln di Euro. I ricavi consolidati al 31 maggio 2008 del Gruppo Centrale del Latte di Torino sono stati pari a 45,9 milioni di Euro in crescita dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2007. .  
   
   
CONVEGNO ALBICOCCO SU RISPARMIO ACQUA  
 
Nel corso del Xiv convegno internazionale sull´albicocco, ospitato a Matera, nell´auditorium Raffaele Gervasio e negli Ipogei di piazza San Francesco d´Assisi, dal 16 al 20 giugno 2008 e organizzato dall´ Ishs, Società Internazionale di Ortoflorifrutticoltura, in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell’Ambiente, si è parlato di gestione sostenibile e qualità in agricoltura. “Mirando alla qualità delle sue produzioni - ha dichiarato Cristos Xiloyannis, organizzatore del simposio scientifico - l´agricoltura segue modelli di sviluppo ecocompatibili, a ridotto impatto ambientale e in grado di ridurre i costi e mantenere la competitività sul mercato”. “E´ necessario - ha continuato Xiloyannis - consolidare questa tendenza per definire modelli ed utilizzare tecniche innovative di gestione sostenibile delle colture e salvaguardia delle risorse. Per portare un esempio, a livello aziendale, in Basilicata si potrebbero risparmiare (negli impianti in piena produzione e molto di più nei frutteti giovani), da 1000 a 3000 m3 per ettaro anno di acqua, se solo fosse seguita una gestione corretta, attraverso una programmazione dei turni e dei volumi distribuiti secondo le esigenze idriche delle colture e delle innovazioni tecnologiche (acqua a domanda e non a turni fissi, in particolare nel periodo giugno-agosto). Dopo circa 40 anni dall´introduzione sul mercato dei metodi irrigui localizzati, che permettono di risparmiare dal 90% (frutteti giovani) al 40% (frutteti in piena produzione) dell’acqua utilizzata, si registra una bassa diffusione del loro utilizzo rispetto a quelli che invece bagnano l’intera superficie. Le cause di questa situazione, oltre al non corretto sistema tariffario, vanno imputate a diversi fattori: scarsa sensibilità degli utenti nei confronti di un utilizzo intelligente della risorsa; ridotte informazioni da parte degli utilizzatori; politiche non corrette di programmazione; ridotti investimenti per l’adeguamento delle grandi opere alle nuove tecnologie che mirano ad aumentare l’efficienza a livello aziendale e a ridurre gli sprechi”. Una gestione razionale permetterebbe di raggiungere risultati positivi in termini di qualità e quantità delle produzioni, efficienza d’uso a livello economico delle risorse e riduzione dell´ impatto ambientale. Il Xiv Convegno Internazionale sull´Albicocco domani sarà ospitato a Metaponto, (vedi comunicato n. 7) nell´azienda agricola Pantanello, dove, per le aziende agricole locali e per gli esperti del settore, sarà possibile partecipare alla mostra pomologica e alla sessione informativa sulla divulgazione delle risultati relativi all´incontro scientifico. Il Xiv Convegno sull´Albicocco è patrocinato e sostenuto da: Ministero delle Politiche Agricole, Regione Basilicata, Dipartimento Agricoltura, Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Venosa e Rotondella, Alsia, Distretto Agroalimentare di qualità del Metapontino, Università degli Studi di Basilicata, Facoltà di Agraria. Gli sponsor sono: Vitroplant Italia srl, Vivai Giannoccaro, Vivai Battistini Dott. Giuseppe, Agricola Internazionale, Kali, Dichio Vivai Garden, Covil, Consorzio Vivaisti Lucani e Covip, Consorzi Vivaisti Pugliesi, Vivai Piante Battistini Soc. Agricola, Civi Italia, Agriproject, Gobbi srl, General Fruit Basilicata, Prometas, O. P. Ancona, Assofruit, Agricola Felice, Apofruit, Pam, Produttori Associati del Metapontino ed Esedra. Sponsor tecnico: Mutinati Officina d´interni. . .  
   
   
ASCEA: PRIMO FESTIVAL DELLA BIODIVERSITA´ E DEI LEGUMI CILENTANI 23-29 GIUGNO SABATO 28 È IN PROGRAMMA UN CONVEGNO SU "LE PROTEINE NECESSARIE: I GRANDI LEGUMI DEL CILENTO"  
 
 Nasce con l´obiettivo di recuperare le produzioni che hanno oltre duemila anni di storia. L´assessorato all´Agricoltura di Ascea ha varato il I° Festival della Biodiversità e dei legumi cilentani", manifestazione che rientra nel progetto Biospiagge, realizzato per far conoscere i prodotti e le aeree rurali interne ai turisti delle aree costiere. L´appuntamento, in programma da lunedì 23 a domenica 29 giugno, punta i fari sulle forme etiche e responsabili di consumo capaci di favorire l´incontro diretto tra produttori, ristoratori e consumatori, in modo da incentivare la filiera produttiva dei legumi con particolare riguardo agli ecotipi locali: fagiolo tabacchino di Mandia - Ascea - fagiolo scritto di Terradura - Ascea - fagiolo dell´occhio (o fagiolo di Velia) - Ascea - fagiolo regina di Gorga - Stio - cece di Cicerale - maracuoccio e cicerchie di Camerota - fagiolo di Controne. "Il nostro obiettivo strategico - spiega Raffaele D´angiolillo, assessore all´Agricoltura del Comune di Ascea - è rivolto allo sviluppo sostenibile del territorio realizzando, tra l´altro, nel periodo estivo, un´iniziativa di forte impatto mediatico qual è Biospiagge". "L´evento sulla biodiversità e la filiera dei legumi - aggiunge D´angiolillo - oltre a mettere in luce le eccellenze del territorio di Ascea, vuole creare uno stretto collegamento con quelle dell´intero Parco Nazionale del Cilento, anche attraverso un´esperienza pilota per la valorizzazione di un´importante filiera tipica di qualità dei legumi, trasferibile anche ad altre produzioni locali". Il cartellone, nei sette giorni, prevede degustazioni di legumi del Cilento presso ristoranti del Comune ospitante e, per sabato 28 giugno alle 19 un convegno presso la Fondazione Alario su "Le proteine necessarie: i grandi legumi del Cilento - Per un patto di agricoltura eco-compatibile", con il presidente di Slow Food Campania Nino Pascale, il giornalista Luciano Pignataro (premio Veronelli 2008), il fiduciario Slow Food di Sapri Enzo Crivella e del direttore del Museo delle Antiche Coltivazioni di Sassano Nicola Di Novella. Per informazioni telefonare al Comune di Ascea (tel. 0974 977808), oppure inviare un´e-mail ad: agricoltura@comune. Ascea. Sa. It .  
   
   
UNIONE NAZIONALE AVICOLTURA (UNA): LA RIPRESA DEL SETTORE E LA RITROVATA FIDUCIA DEI CONSUMATORI  
 
L’unione Nazionale Avicoltura (Una) celebra i suoi primi 50 anni. Per l’occasione organizza un’assemblea per fare il punto sul settore avicolo e per commentare il rinnovato slancio del comparto dopo il biennio critico 2005-06. Un settore, quello avicolo, che oggi raccoglie i frutti dell’ottimo lavoro svolto in termini di garanzia di qualità e sicurezza del pollame italiano e di difesa della genuinità del prodotto nazionale rispetto alla concorrenza internazionale. Tanti e prestigiosi gli ospiti coinvolti da Una per la festa dei 50 anni e per il workshop in programma venerdi 20 giugno. L’incontro sarà aperto da Aldo Muraro, recentemente confermato alla Presidenza della più importante associazione di produttori avicoli. Fra gli interventi istituzionali in programma, sono previsti quelli di: On. Gianni Letta, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio; Luca Zaia, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Francesca Martini, Sottosegretario alla salute. Intervengono inoltre: Tage Lysgaard, Segretario generale dell’Avec (Associazione Europea dei Produttori); Juan Luis Fernandez Martin, Capo Unità Produzione Animale Dg Agricoltura (Commissione Europea); Massimo Dona, Segretario Generale dell’Unione Nazionale Consumatori. Inoltre, sono previsti i contributi di Marcello Ticca, Libero Docente e Specialista in Scienze dell’Alimentazione Università La Sapienza; Antonio Paolini, esperto di gastronomia, “L’alta cucina mette le ali”. Nata il 18 novembre 1958, l’Una celebra il cinquantenario della sua costituzione proprio nell’anno in cui l’avicoltura italiana ha ripreso i consueti buoni ritmi di crescita, dopo la crisi dei consumi patita nella seconda parte del 2005 e nel primo semestre 2006, dovuta alla (ingiustificata) psicosi collettiva per una possibile e mai verificatasi pandemia causata dall’influenza aviare. Ma soprattutto, l’ottimo lavoro svolto da Una a difesa della sicurezza dei prodotti avicoli italiani, ha portato il settore a tagliare un altro importante traguardo: il 90% dei consumatori italiani ha recuperato la fiducia nelle carni di pollame, come emerge dal sondaggio realizzato da Axis Research per Una. La fiducia ritrovata fa balzare le carni avicole al primo posto nella hit parade delle carni preferite dagli italiani: il 50,5% del campione, un consumatore su due, preferisce pollo e tacchino, seguiti dalla carne bovina (33,5%) e suina (9%). “Il settore avicolo, e Una che lo rappresenta, è stato premiato dai consumatori per il lavoro svolto a garanzia della sicurezza dei prodotti italiani e per la difesa del pollame nazionale dalla concorrenza internazionale che non rispetta le regole europee – commenta Aldo Muraro, Presidente dell’Una. I consumatori sanno che acquistare le carni avicole italiane significa portare in tavola un prodotto sano, sicuro, gustoso e conveniente” La fiducia riconquistata è un elemento chiave del ritrovato slancio del settore, che nel 2007 ha fatto registrare un fatturato di 5 miliardi e trecento milioni di euro e che dà lavoro a 180. 000 persone. Cresce la produzione: 1. 123. 000 tonnellate, +7,1% rispetto al 2006 e il consumo: gli italiani hanno acquistato 1. 046. 200 tonnellate di carni avicole (+5,7% rispetto al 2006 e 13 miliardi 24 milioni di uova (+2,3% rispetto al 2006). A rallegrare l’anniversario, c’è un altro dato significativo, che riguarda le motivazioni al consumo di pollo e tacchino. Sempre secondo il sondaggio di Axis Research, il 46% dei consumatori sceglie pollo e tacchino per la loro “leggerezza e digeribilità”, mentre il 52% associa a pollo e tacchino la qualità di “alimenti sani e leggeri per chi vuole sentirsi in forma”. Inoltre il 42% degli intervistati, fra i vari tagli di carne avicola, opta per il petto (di pollo e tacchino) che spopola fra le donne e i consumatori più giovani, una fetta di società molto sensibile all’arrivo della bella stagione e della “temuta” prova costume. I dati confermano che pollo e tacchino rappresentano oggi veri e propri “must” della nuova filosofia wellness, ovvero un nuovo modo d’intendere le scelte alimentari e di vita che – considerando l’entità della domanda – sta modificando l’offerta del settore agro-alimentare. Le nuove esigenze dei consumatori tracciano l’identikit perfetto delle carni di pollo e tacchino, che sembrano nate per essere il cibo del Duemila. I nuovi consumatori sono molto attenti a quello che mangiano e non rinunciano a nulla. Richiedono cibi con uno scarso apporto di grassi e poche calorie ma esigono elevato valore proteico, senza d’altro canto voler rinunciare al gusto. Per onorare i propri 50 anni di vita, Una ha realizzato il volume “1958-2008: Una Storia Italiana”, che racconta la trasformazione dell’avicoltura italiana da attività esclusivamente rurale, a settore moderno, cresciuto di pari passo con l’economia e la società, fino a diventarne un elemento imprescindibile. Un viaggio fra le tappe di questa storia, e di quella dell’Organismo (Una) che ne ha promosso ed accompagnato lo sviluppo. L’occasione per “rivivere” la vicenda di un Paese che - pur tra difficoltà e contraddizioni – intende porsi oggi sulla scena internazionale con una rinnovata capacità competitiva. .  
   
   
MONTANA ALIMENTARI (GRUPPO CREMONINI): ASSEGNATO IL “PREMIO MONTANA ALLA RICERCA ALIMENTARE” (2°EDIZIONE). IL RICONOSCIMENTO, DEL VALORE DI 100.000 EURO, È ANDATO A DUE RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA. MENZIONI SPECIALI DEL VALORE 10.000 EURO PER DUE GRUPPI DI RICERCA DELLE UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE E DI PISA.  
 
E´ stato assegnato a Milano il "Premio Montana alla Ricerca Alimentare"( 2° edizione), istituito nel 2006 da Montana Alimentari con l’obiettivo di sostenere giovani ricercatori italiani, incoraggiare la ricerca scientifica sull´alimentazione e superare gli attuali confini delle conoscenze in questo campo. Il riconoscimento, pari ad un valore di 100. 000 Euro, è andato al gruppo di ricerca rappresentato da Luca Fontanesi e Daniela Giovanna Calò, rispettivamente dei Dipartimenti di Protezione e Valorizzazione Agroalimentare (Diproval) e di Scienze Statistiche dell´Università di Bologna, che hanno condotto una ricerca dal titolo “Identificatore di Biomarcatori per la valutazione della qualità della carne: un approccio innovativo”. I vincitori sono stati scelti da una Giuria scientifica indipendente, presieduta dal prof. Stefano Cinotti (Direttore Generale dell´Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell´ Emilia Romagna - Presidente sez. Iv Consiglio Superiore di Sanità), che ha selezionato oltre 40 ricerche provenienti da università e centri di eccellenza di tutta Italia. Gli altri componenti della Giuria sono il Prof. Giulio Testolin (Ordinario di Nutrizione Umana presso l´Università degli Studi di Milano), il Prof. Paolo Aureli (Direttore del Centro nazionale per la qualità degli alimenti ed i rischi alimentari), il Dott. Loris Zaghini (Direttore Area Igiene Alimenti di Origine Animale dell´Asl di Mantova) e il Dott. Paolo Berselli (Presidente di Salumi d´Emilia s. R. L. E Direttore Operativo di Montana Alimentari S. P. A). Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il Cav. Luigi Cremonini, Presidente dell´omonimo Gruppo, e il Dott. Giorgio Pedrazzi, Presidente di Montana Alimentari. I criteri attraverso i quali si è arrivati alla determinazione del vincitore sono l´originalità della ricerca e il suo carattere innovativo, l´applicabilità del risultato della ricerca, la qualità della metodologia scientifica adottata e la vicinanza della ricerca alle esigenze concrete del consumatore. La Giuria inoltre ha attribuito una menzione speciale a due ulteriori gruppi di ricerca: a Simonetta Bellone, della Scdu (Struttura Complessa a Direzione Universitaria) Pediatria, Università del Piemonte Orientale, Vercelli, per la ricerca “Regolazione dei "gut peptides" e delle adipocitochine nell´obesità infantile”, e ad Angela Zinnai, del Dipartimento di Chimica e Biotecnologie Agrarie dell’Università di Pisa, per la ricerca “Un´innovazione nell´applicazione della frigo-conservazione in atmosfera controllata degli alimenti: la cella intelligente. ” Vista l´eccellenza dei lavori presentati, la Commissione del Premio ha deciso di dare un valore a queste due menzioni speciali, conferendo agli istituti di Ricerca un assegno di 10. 000 Euro ciascuno. “Siamo particolarmente soddisfatti per l’assegnazione del Premio Montana alla Ricerca Alimentare giunto alla sua seconda edizione. Vista la qualità e l’eccellenza dei lavori presentati – ha spiegato Giorgio Pedrazzi, Presidente di Montana Alimentari - la Giuria ha dovuto fare un approfondito lavoro di selezione sulle 41 Ricerche pervenute per scegliere il vincitore finale. La decisione di assegnare anche due menzioni speciali testimonia la validità dimostrata dai ricercatori che hanno partecipato, singolarmente o in gruppo, al Premio. L’obiettivo - ha concluso Pedrazzi – è stato pienamente raggiunto: grazie al Premio è stato possibile dare visibilità alla ricerca connessa all’Alimentazione e contribuire alla sua promozione. E’ un risultato che ci incoraggia a proseguire su questa strada, con la pubblicazione del bando per la terza edizione”. Il bando del Premio è disponibile sul sito www. Montanafood. It. Il riconoscimento del valore di 100. 000 Euro deve essere suddiviso in parti uguali tra il ricercatore (o il gruppo di ricerca) e l´Istituto di Ricerca di appartenenza (o altro indicato dal ricercatore), pubblico o privato, giuridicamente situato sul territorio nazionale. I fondi destinati all´Istituto dovranno essere investiti nel supporto alla ricerca. La ricerca premiata: “Identificazione di biomarcatori per la valutazione della qualità della carne: un approccio innovativo”, di Luca Fontanesi, e Daniela Giovanna Calò “Fino ad ora è stato ritenuto che l’Rna messaggero, che è l’intermediario tra l’informazione genetica contenuta nel Dna e le proteine, che costituiscono le strutture cellulari e gli enzimi di tutti i tessuti, dovesse essere analizzato immediatamente dopo il prelievo da tessuti vivi, perché altamente soggetto, per sua natura, a degradazione. Tuttavia la possibilità di analizzare l’Rna messaggero in tessuti prelevati in campioni di carne apre nuove prospettive per identificare importanti informazioni contenute nell’espressione genica (che viene vista sulla base dell’analisi dell’Rna), con molte potenziali applicazioni pratiche. L’espressione genica può contenere le informazioni relative a come, in generale, è stata prodotta la carne: può contenere l’informazione dello stato sanitario dell’animale, su come l’animale è stato allevato, alimentato, ecc. , perché alcuni geni si “accendono”, cioè producono Rna messaggero, solo sulla base di “stimoli” o “fattori” esterni che agiscono nel modificare l’assetto metabolico delle cellule e dei tessuti. Per analizzare l’espressione delle migliaia di geni che intervengono nelle funzioni delle cellule di un particolare tessuto è possibile utilizzare tecnologie innovative che permettono di studiare contemporaneamente tutti quelli che sono “accesi”, cioè producono Rna messaggero. Queste tecnologie sono indicate con il nome di analisi di microarray. I microarray permettono di catturare l’informazione di espressione di migliaia di geni su un piccolo vetrino da microscopio. Il confronto di diversi “vetrini” che catturano l’informazione di diversi campioni a loro volta ottenuti in diverse condizioni sperimentali, permette di capire il ruolo dei geni e di verificare le differenze di espressione che si verificano nelle varie condizioni pre e post mortem dell’animale che, in ultima analisi, determinano aspetti qualitativi sulla produzione di carne. “ .  
   
   
I PRIMI D´ITALIA A FOLIGNO DAL 25 AL 28 SETTEMBRE TORNA IL FESTIVAL DEI PRIMI PIATTI NAZIONALI E SI FESTEGGIA LA X EDIZIONE  
 
Primi d´Italia è il Festival Nazionale dei Primi Piatti. Giunto alla X edizione, è l´unico evento in Italia in cui pasta, riso, zuppe, gnocchi e polenta sono messi sul podio del gusto per una quattro giorni culinaria senza rivali. Dal 25 al 28 settembre Foligno (Pg) sarà ancora una volta il cuore di una manifestazione storica in cui il gusto per i primi piatti si affiancherà al gusto per l´arte e per il bello. L´appetitosa rassegna coinvolgerà infatti l´intero centro storico della città che ospiterà nelle taverne storiche, nei chiostri, nei palazzi e nei luoghi medioevali i numerosi eventi di questa rassegna davvero unica nel suo genere. E così degustazioni, lezioni di cucina, dimostrazioni di grandi chef, momenti di cultura e di spettacolo celebreranno agnolotti, bucatini, capelli d´angelo, spaghetti, eliche, farfalle, ravioli, conchiglie, penne e orecchiette, ma anche i prodotti agroalimentari indispensabili per la creazione di un primo d´eccellenza. Eventi ed incontri pensati per pubblici diversi che vanno dai semplici curiosi, ai bambini, agli incontri didattici per appassionati: i primi incontri con lo chef, le accademie del gusto e i master in primi piatti. Nella passata edizione della rassegna, visitata da 200. 000 persone, 1. 000 bambini hanno partecipato ai laboratori, 1. 900 sono stati gli iscritti alle scuole di cucina, 23 location del centro storico hanno servito 180. 000 degustazioni utilizzando 13. 000 kg di pasta, 2. 500 kg di riso, 3. 500 kg di zuppe, 3. 500 kg di gnocchi e 2. 500 kg di polenta per la preparazione di 300 ricette. Un evento da non perdere. Per maggiori informazioni www. Iprimiditalia. It .  
   
   
LO SCALOGNO DI ROMAGNA: UNA PRELIBATEZZA DELLE TERRE DI FAENZA A RIOLO TERME UNA QUATTRO GIORNI DEDICATA AL PREGIATO PRODOTTO IGP  
 
Nel comprensorio turistico delle Terre di Faenza, sulle colline in provincia di Ravenna, il buongusto è di casa e nel corso dell’estate sono numerose le feste, le sagre e gli eventi dedicati ad alcune prelibatezze enogastronomiche locali, alcune delle quali assolutamente uniche nel panorama nazionale, come il prelibato e gustoso Scalogno Igp di Romagna. La Fiera dello Scalogno di Romagna prenderà vita dal 17 al 20 luglio nel centro storico di Riolo Terme dominato dall´ imponente Rocca Sforzesca. Lo scalogno (Allium Ascalonicum), che non è un aglio né una cipolla, è un piccolo bulbo che appartiene sempre della famiglia delle Liliacee. Dal colore bianco violaceo è avvolto da una pellicola esterna di diverso colore, dal ramato al rossastro. Molteplici sono gli usi dello Scalogno di Romagna in cucina dove è capace di donare ai cibi un sapore che ne esalta il gusto. Le foglie, raccolte ancora verdi e tagliate finemente, sono ottime per insaporire le insalate (pomodoro, lattuga, cicoria, patate lessate, ecc…). I bulbi freschi ripuliti dalla loro pellicola esterna si tagliano a fettine per aromatizzare le pietanze, conferendo a queste un sapore leggermente piccante. Inoltre con i bulbi, sempre finemente tagliati, cubetti di prosciutto e pomodoro fresco si prepara un gustoso ragù. Lo scalogno è ottimo anche come contorno delle pietanze nelle versioni sottolio e sottaceto. Da sempre coltivato in Romagna, la Pro Loco di Riolo Terme nel 1992 decise di organizzare una festa ad hoc per promuovere questo prodotto tipico della tradizione locale, che nel 1997 ha anche ottenuto il riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta). Nelle vie centrali del paese ci sarà la mostra mercato dello Scalogno di Romagna dove, per tutte e quattro le giornate, saranno presenti i produttori di questa prelibatezza. I ristoratori del paese non mancheranno di proporre pietanze a base di Scalogno mentre al parcheggio I Maggio sarà allestito uno stand gastronomico tutto dedicato al piccolo bulbo, con ricchi menù a tema. Si potranno gustare: fiori di cipolline e salsa di scalogno, tagliolini allo scalogno, polenta al ragù di scalogno, fiorentina di struzzo con tartare allo scalogno, salsiccia di castrato allo scalogno, frittate di scalogno, per citare solo alcune delle pietanze. E poi tutte le sere, musica, spettacoli ed intrattenimento. Per informazioni: tel. 0546 71044. Ma le Terre di Faenza nel mese di luglio propongono anche altri due eventi gustosi. La Sagra del Melone prenderà vita il 12 e 13 luglio nella frazione di Borgo Rivola (comune di Riolo Terme). Gastronomia, spettacoli, conferenze e mercatini hanno l’obiettivo di valorizzare i meloni prodotti nella Valle del Senio. Per informazioni: tel. 0546 70052. Il 26 e 27 luglio e poi anche nel weekend successivo, 2 e 3 agosto, a San Martino in Gattara (frazione di Brisighella) l’appuntamento è con la Sagra della Collina e del Cinghiale. Lo scopo della Sagra è quello di far conoscere ad un sempre maggior numero di persone l’ambiente agricolo-boschivo tipico di questa zona e l’enogastronomia ne rappresenta un formidabile biglietto da visita. Durante tutto il periodo della Sagra, infatti, sono in funzione stand gastronomici per gustare i piatti tipici ed in particolare quelli a base di cinghiale nostrano: tortelli di ricotta e erbe, cappelletti, tagliatelle (tutti rigorosamente fatte col matterello) con ragù di cinghiale, cinghiale in salmì con polenta, cinghiale arrosto, ecc. Ogni sera, poi, musica ed esposizioni dedicate ai lavori di artigianato locale, antiquariato, ceramica artistica. Per informazioni: tel. 333 3155699 .  
   
   
4 LUGLIO AL CALIFORNIA BAKERY CAFFETTERIA AMERICANA PER ECCELLENZA  
 
Il 4 luglio l’America si ferma per celebrare se stessa. Per gli Americani è forse la festa più importante dell’anno. Celebrata con rigore, secondo alcuni schemi tradizionali: parate, patriottismo, fuochi artificiali, pic-nic e tanto altro: è la festa dell´indipendenza! Ma come festeggiano gli Americani il 4 luglio? È rigorosamente vietato stare da soli: la regola è riunirsi con la propria famiglia (anche se dall’altra parte della costa) o con gli amici più stretti. La stessa cosa succede a Milano, dove California Bakery, caffetteria americana per eccellenza, organizza, come vuole la tradizione, una serata in compagnia, dal sapore a stelle e strisce. Dalle 17 a mezzanotte, addobbi in stile patriottico, musica Country dal vivo e un menù particolare studiato apposta per l’occasione. Ribs alla griglia, hamburger, spiedini di gamberi e le classiche cheesecake vi permetteranno di rivivere una delle più sentite feste americane. Menù: Barbecued chicken wings Ali di pollo alla griglia Rum-glazed shrimp & mango Gamberi glassati al Rum e mango Real American Small Burgers With cheddar cheese & red onions French Fries Patatine Fritte Corn on the Cob Pannocchia arrosto Onion Rings Anelli di cipolla in pastella alla Birra Fudgy brownies Brownies farciti Drinks Strawberry lemonade Prosecco - Red Wine – Coke www. Californiabakery. It info@californiabakery. It .  
   
   
NESCAFÉ DOLCE GUSTO LATTE MACCHIATO, LA NUOVA BEVANDA PER DARE AL RITORNO A SCUOLA… UN DOLCE GUSTO!  
 
Nescafé Dolce Gusto rende più dolce il ritorno sui banchi di scuola e in ufficio! La cremosa golosità del nuovo Latte Macchiato trasformerà la colazione di tutti i giorni in un irresistibile momento di piacere, per iniziare la giornata con una marcia in più! Assaggia questa delizia per gli occhi e per il palato e scopri il perfetto equilibrio tra l’aroma intenso del caffè espresso, il gusto avvolgente del latte e la delicatezza della schiuma. Sano ed equilibrato il Latte Macchiato Nescafé Dolce Gusto darà un sapore unico ad ogni risveglio e ad ogni momento della tua giornata. Gustalo nell’elegante bicchiere di vetro della collezione di design Nescafé Dolce Gusto, e potrai apprezzare i tre golosi strati di caffè, latte e schiuma. Il Latte macchiato è l’ultimo nato della linea Nescafé Dolce Gusto, l’esclusivo sistema multibevanda a capsule che ti consente di portare a casa tua tutti i piaceri del bar. Troverai il Latte macchiato in confezioni da 16 capsule (4,99€), insieme alla gamma completa di bevande ed accessori Nescafé Dolce Gusto, su www. Dolce-gusto. It. .  
   
   
EMMI CAFFE’LATTE “WAKE UP YOUR MIND” EMMI CAFFE’LATTE RINFRESCA IL CORPO E RISVEGLIA LA MENTE DI STUDENTI E CREATIVI CON UN’ATTIVITÀ DI SAMPLING A DOMICILIO  
 
In questi giorni università e uffici di Milano, Roma e Bologna sono protagonisti di una visita a domicilio al gusto di Emmi Caffe’latte. Un team giovane e dinamico porta una ventata di freschezza a creativi e studenti direttamente in università o in ufficio, per una pausa degustazione all’insegna del soft drink più cool del momento che unisce il miglior caffé espresso a pregiato latte svizzero, disponibile nei gusti Espresso, Macchiato, e Cappuccino. “Emmi Caffelatte è una bevanda che risveglia la mente grazie alla presenza di vero caffè espresso, come sottolinea il claim della nuova campagna on air in questo periodo: wake up your mind” commenta Aline Bardella, responsabile marketing Emmi Italia. “Da qui l’idea di offrire una pausa per staccare, rinfrescarsi con il softdrink freddo Emmi Caffélatte, icona di una nuova filosofia del bere, attenta ai nuovi trend in fatto di stile di vita, gusto e divertimento. E non solo: con Emmi Caffe’latte offriamo una divertente miscela di omaggi che sono anche stimoli per la mente: la Moleskine wake up your mind, il poster “se non sai dove sbattere la testa”, giochi “Emmigmistici” …la soluzione? Su www. Wakeupyourmind. It, il nuovo sito dedicato”. .  
   
   
CALICI DI STELLE S’INNALZANO NELLA NOTTE DI SAN LORENZO  
 
Il Movimento Turismo del Vino e le Città del Vino danno appuntamento il 10 agosto 2008 a tutti gli eno-appassionati nei centri storici e nelle più belle piazze italiane. Protagonisti vini eccellenti e una pioggia di stelle Nella notte delle stelle cadenti, saranno migliaia gli enoturisti che alzeranno gli occhi al cielo a contare le scie luminose, assaporando aromi e profumi di un buon bicchiere di vino. Il 10 agosto torna, infatti, Calici di Stelle, il tradizionale appuntamento estivo firmato dal Movimento Turismo del Vino e dalle Città del Vino. Nei centri storici, nelle più belle piazze delle tante Città del Vino di tutta Italia e nelle prestigiose cantine associate Mtv, aperte in notturna per l’occasione, gli appassionati del buon bere potranno degustare i migliori vini italiani, abbinati ai prodotti tipici di qualità, espressione del patrimonio locale di ogni regione che ospita l’evento (per i dettagli del programma: www. Movimentoturismovino. It; www. Cittadelvino. It). “Calici di Stelle sarà l’appuntamento estivo per eccellenza che ci farà brindare alla qualità del vino italiano - dichiara la Presidente del Movimento Turismo del Vino, Chiara Lungarotti - Le molteplici iniziative messe in campo dai Comuni e dalle cantine darà modo ai tanti turisti di arricchire la propria vacanza con la conoscenza delle migliori produzioni vinicole e, quindi, di portarsi a casa un ricordo ancor più bello e duraturo”. Le stelle cadenti, dunque, rinsaldano romanticamente lo straordinario connubio fra vino e arte, che vede, accanto alle degustazioni guidate da abili sommelier e famosi enologi italiani, una ricca serie di iniziative - concerti, cortei storici, performances teatrali e giochi pirici - che allieteranno piacevolmente i tanti turisti italiani e stranieri che scelgono un nuovo concetto di vacanza estiva alla scoperta delle città d’arte. “Calici di Stelle è la più grande festa all´aperto - sottolinea Valentino Valentini Presidente delle Città del Vino, l´associazione dei Comuni a più alta vocazione vitivinicola d´Italia - che anima le piazze e i centri storici di centinaia di Città del Vino in tutta Italia e che coinvolge migliaia di turisti ed eno-appassionati in una notte dedicata al mondo del vino e alla sua promozione, con una formula originale e divertente che sta alla base del successo consolidato della manifestazione”. Durante Calici di Stelle saranno resi noti i nomi dei vincitori di “Un Giorno diVerso”, il concorso indetto in occasione di Cantine Aperte e sponsorizzato da Negroni, che ha visto l’invio di oltre 800 sms, brevi poesie ispirate al piacere e l’amore per il buon vino. Ai vincitori, decretati da una giuria di esperti, saranno offerti un week end in una cantina con struttura ricettiva e una fornitura di prodotti Negroni. .  
   
   
NASCE PAMPERO ORO IL NUOVO RUM AMBRATO GIÀ GOLD MEDAL ALLA SAN FRANCISCO WORLD’S SPIRITS COMPETITION 2008  
 
Oro grezzo, da apprezzare in tutta la sua intensità: dal mondo autentico ed intrigante di Pampero, arriva Pampero Oro, il nuovo rum creato per fare i mix più celebrati, primo fra tutti il Mojito Dorado, un’esperienza unica, appassionante e qualitativamente superiore. Lontano da ogni levigata perfezione, Pampero Oro riflette l’anima del Venezuela, terra dai forti contrasti e intrisa di storie vere, un angolo di paradiso collocato tra Equatore, Amazzonia, Oceano e Ande. Racchiuso in una bottiglia di vetro scuro dalla base ovale, dalle linee essenziali, con un’etichetta effetto pergamena ricavata da carta sudamericana, Pampero Oro ha già dato prova della sua eccellenza vincendo la medaglia d’oro alla prestigiosa San Francisco World Spirits Competition 2008, la più autorevole competizione internazionale che classifica i migliori spirits del mondo. Il colore è ambrato, oro antico, con riflessi mogano. Il profumo, intenso e moderatamente complesso, è di media persistenza, perfetto per la miscelazione dei cocktail più premium; prevale al primo impatto una nota affumicata e legnosa, che si smorza via via per lasciare spazio a sensazioni dolci e speziate. Al palato, si apre con aromi dolci di vaniglia, che sfumano in un liquido secco, ma non aggressivo, con sentori di tabacco. Il gusto, complesso ed al tempo stesso molto omogeneo, ne fa una base alcolica ideale per dei miscelati nei quali la complessità aromatica del rum non sovrasta l’insieme. Pampero Oro esprime al meglio le sue potenzialità nel Moijto Dorado, grazie al perfetto equilibrio tra il gusto aspro del lime (note secondarie del rum, derivanti dalla fermentazione e dalla distillazione), le note dolci della canna da zucchero (melassa) e quelle tanniche ed amarognole della menta (legno). Prodotto con l’acqua più pura e la melassa più pregiata, Pampero Oro viene distillato in piccoli alambicchi ed invecchiato in botti di rovere. Il tocco finale è dato dalla sapienza artigianale del Maestro Ronero, che miscela diverse annate, botti, gradazioni ed aromi per far nascere un rum che ha un unico sapore, quello della qualità. Destinato al canale Ho. Re. Ca. , Pampero Oro è disponibile da aprile 2008 in una selezione di locali del territorio nazionale. Pampero Dal carattere autentico ed appassionato, che evoca il caldo e genuino mondo venezuelano, il rum Pampero da sempre si differenzia dal resto della produzione caraibica. Il Venezuela, infatti, si distingue per la distillazione della melassa che ha saputo affinare nel tempo, tanto che nel 1880 i produttori di rum venezuelani vennero universalmente riconosciuti come gli esperti del settore. Las Industrias Pampero vennero fondate a Caracas nel 1938 da Alejandro Hernàndez e da Luis Manuel Toro, i quali furono in grado di combinare per la prima volta la tradizione artigianale con la ‘tecnologia’ moderna, per creare rum dorati dalla qualità superiore, invecchiati in botti di rovere per un periodo di almeno 24 mesi. Tale rigoroso processo produttivo venne poi adottato dal governo venezuelano come standard di riferimento per la produzione del rum in tutto il Paese. Accanto a Pampero Oro, la gamma Pampero comprende: Pampero Aniversario, Pampero Especial e Pampero Blanco - quattro identità diverse ma al contempo uniche, per il sapore forte, avvolgente e distintivo, capaci di soddisfare ogni esigenza di consumo, da quello liscio alla preparazione di cocktail e long drink. Pampero è ottenuto dalla distillazione di ottima melassa proveniente dalla canna da zucchero ed invecchiato in botti di rovere, prima utilizzate per l’invecchiamento di whisky e bourbon e custodite in grotte naturali di origine vulcanica, così da proteggere il distillato dal caldo torrido dei tropici. Diageo Plc Diageo Plc è l’azienda leader mondiale del mercato bevande alcoliche, con un portafogolio prodotti estremamente ricco e completo, che annovera, tra le altre le altre, 9 delle 20 marche di spirits più vendute al mondo, tra le quali Baileys, Pampero, Smirnoff, Tanqueray, Johnnie Walker, Classic Malts Selection (Lagavulin, Oban, Talisker, Caol Ila, ecc. ), Gordon’s, J&b, Cuervo, Guinness. Quotato in borsa a Londra ed a New York, il gruppo Diageo opera in oltre 180 Paesi con quasi 90 unità produttive in tutto il mondo, impiegando circa 23mila dipendenti. Www. Diageo. Com .  
   
   
LAURENT-PERRIER ROSÉ, I SUOI PRIMI QUARANT’ANNI LA MAISON APRE I FESTEGGIAMENTI CON UNA SPECIALE CENA DA APICIUS  
 
Il 1968 un anno di rivoluzioni! Anche alla Laurent-perrier che proprio in quell’anno, affermando ancora una volta la sua indipendenza di spirito, si distinse dalle altre Maison della Champagne e propose uno stile innovativo che aprì la strada ad una nuova generazione di champagne: la Cuvée Rosé Brut. Quarant’anni dopo, questa Cuvée dimostra la sua immortalità e mantiene intatta la sua seduzione attraverso la magia delle bollicine, del colore e la della sua inimitabile bottiglia, elementi rimasti intatti nel tempo. Quarant’anni fa nasceva la Cuvée Rosé Brut grazie alle scelte coraggiose e lungimiranti di Bernard de Nonancourt, proprietario della Maison, ma anche alla creatività enologica e alla dedizione del suo chef de cave. Questo champagne è il risultato di una costante ricerca volta ad esaltare gli aromi di frutti rossi combinando insieme vinosità e grande freschezza, caratteristiche che raramente si trovano racchiuse nello stesso vino. La scelta delle uve e l’attenzione nella fase di macerazione permettono di estrarre un colore inimitabile oltre a tutta la ricchezza aromatica del Pinot Noir, vitigno utilizzato al cento per cento dell’assemblaggio. Infatti, rispetto alla maggioranza degli altri champagne rosé, la Cuvée Rosé Brut Laurent-perrier è ottenuta mediante un procedimento detto saignée che prevede un breve contatto del vino con le bucce e non per assemblaggio di vini rossi e bianchi. Dal 1968 questo Rosé viene racchiuso in una bottiglia particolare, molto larga e diversa dalle forme classiche, ma ispirata alle primissime bottiglie di champagne che si vedevano al tempo di Enrico Iv. Nel vetro è inciso uno scudo con le iniziali della Maison Laurent-perrier, mentre all’estremità del collo c’è un anello che ricorda quello dei vetri soffiati dagli artigiani. Elementi che ancora oggi rendono questa bottiglia una perfetta unione fra tradizione e modernità. Il suo aspetto unico, i suoi aromi di frutti rossi freschi, la sua piacevole rotondità riescono a sedurre ogni volta l’attento conoscitore di champagne ed a stupire piacevolmente chi lo beve per la prima volta. Il Rosé Laurent-perrier è un incantesimo per i sensi. Alla vista ha una tonalità di colore inimitabile ed invitante che preannuncia già le caratteristiche fruttate del vino, mentre i riflessi salmone indicano la durata all’invecchiamento. Al naso la sensazione di essere immersi in un cesto di frutti rossi freschi: fragola, lampone, mora, ciliegia nera. L’ingresso in bocca è fresco, leggermente acido e molto piacevole. La stessa sensazione di frutti rossi si ritrova identica nel gusto. Uno champagne molto bilanciato e piacevole. Nonostante i suoi anni la Cuvée Rosé Laurent-perrier è considerata ancora il punto di riferimento di tutti gli champagne rosé e continua a sedurre gli amanti del vino di Champagne in tutte le parti del mondo, dall’Inghilterra al Giappone, dal Sud Africa all’Italia, diventando sempre più famoso e ricercato. I festeggiamenti per i quarant’anni della Cuvée Rosé Brut si sono aperti a Parigi con una cena nel regno dello chef Jean-pierre Vigato, il famoso ristorante Apicius a due passi dagli Champs Elysée e proseguiranno con eventi in ogni parte del mondo dove si beve e si apprezza lo champagne Laurent-perrier. .  
   
   
CONSORZIO PER LA TUTELA DEL VINO PROSECCO DI CONEGLIANO-VALDOBBIADENE ANCORA IN CRESCITA GLI USA E A NY NASCE IL PRIMO PROSECCO DOC BAR!  
 
E La trasferta dei produttori di Conegliano Valdobbiadene negli States riconferma l’ascesa dell’Autentico Italiano, che oggi dà il nome anche ai locali di tendenza Belle sorprese per i produttori del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, che per il quarto anno hanno partecipato a Vino in Villa Usa, evento realizzato dal Distretto con la collaborazione della Regione Veneto. La più curiosa è stata certamente la scoperta che da qualche giorno a Ny esiste un locale trendy, il bar del noto albergo Benjamin nel cuore di Manhattan, divenuto famoso per il “Prosecco Night”. Questo appuntamento, dove si incontra la Manhattan bene, è un vero e proprio aperitivo all’italiana dove sono presenti una selezione di prosecchi del territorio di Conegliano Valdobbiadene. L’iniziativa ha subito riscosso un ampio successo tanto che, proprio durante la visita dei produttori, è stato anticipato che il locale cambierà nome in “Prosecco Lounge Bar” e offrirà sette giorni su sette questo momento. Un bel risultato, che dimostra come il nostro vino abbia portato anche oltreoceano una filosofia di vita e di bere, uno stile “informale ma di classe”. Le novità non fin escono qui. I circa trenta produttori di Conegliano Valdobbiadene, giunti per l’occasione dall’Italia, hanno scelto per Vino in Villa Ny il Time Warner Centre, splendido complesso commerciale che si affaccia con grandi vetrate sul Central Park e su Culumbus Circle. L’evento, organizzato in un open space fra esclusivi negozi, è stato riservato agli operatori e ai giornalisti ma ha lanciato un messaggio agli oltre mille consumatori, passati durante la giornata al Time Warner Centre. A San Francisco, invece, la presentazione si è svolta al Greens restaurant di Fort Mason, ex complesso militare affacciato sull’Oceano. Anche qui l’evento ha richiamato centinaia di operatori perchè San Francisco è un’altra piazza di importanza crescente per il nostro vino. Un bilancio più che positivo, quindi. In questi mercati chiave il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene è sempre più presente e il prezzo medio allo scaffale è tra i 16 e i 20 dollari. Gli Usa occupano oggi il terzo posto nell’export del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene dietro a Germania e Svizzera, ma la loro importanza sta crescendo costantemente. Attualmente il 35% delle aziende della denominazione esportano nel Paese e la tipologia più presente è lo Spumante con ben l’85% delle vendite. Attualmente l’esportazione verso gli Usa è del 7,5%. E se inizialmente l’immagine del nostro vino era assimilata a quella del Cava, presente con due soli marchi molto forti, oggi sono molte le aziende di Conegliano Valdobbiadene, anche di piccole dimensioni, presenti sul mercato. Certo il rapporto euro dollaro richiede in questo momento sacrifici ai produttori, ma gli Usa presentano ancora grandi potenzialità e il Distretto sta già pensando a nuovi stati dove esportare il modello Vino in Villa. A Vino in Villa New York e Vino in Villa San Francisco hanno preso parte le aziende Adami, Astoria, Bellenda, Bellussi, Bisol, Borgoluce, Bortolin Angelo, Bortolin F. Lli, Bortolomiol, Cantina Produttori Valdobbiadene, Cantine Maschio, Col Vetoraz, Cantina Colli del Soligo, Drusian, Le Colture, Le Contesse, Malibran, Mionetto, Serre, Sorelle Bronca, Terre di San Venanzio, Toffoli, Valdo, Varaschin Matteo e Zardetto. Per il primo anno sono stati ospiti anche altri due prodotti italiani di eccellenza: il formaggio Asiago e lo speck dell’Alto Adige, rappresentati dai rispettivi consorzi. .  
   
   
IL VINO PER COMUNICARE CULTURA E TERRITORIO  
 
Valeggio sul Mincio (Verona) - “Il vino comunica cultura, tradizione, territorio e modelli di vita. E crea economia. Nell’elaborare iniziative e strategie per questo prodotto occorre tenere conto delle radici storiche di questa produzione, che per certi aspetti rappresenta le radici della civiltà occidentale”. Lo ha ribadito il vicepresidente Franco Manzato, nel portare il 18 giugno sera il saluto del Veneto ai partecipanti al 31° Congresso mondiale della vite e del vino e alla 6ª Assemblea dell’Organisation Internationale de la Vigne e du Vin, svoltosi in questi giorni a Verona. Nella serata , i congressisti sono stati ospiti della Regione nel Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio: un occasione per un incontro tra Manzato, il Presidente dell’Oivv l’australiano Peter Hayes e il Direttore Generale dell’Oivv Federico Castellucci, ma anche per uno scambio di punti di vista circa le prospettive della coltura della vite e del vino, che trovano nel Veneto uno dei maggiori distretti produttivi a livello mondiale. .  
   
   
VERONA: LA CAMERA DI COMMERCIO IN DIFESA DEI VINI DELLA PROVINCIA  
 
Domenica 22 giugno nella splendida cornice del Palazzo della Gran Guardia si è tenuta la proclamazione ufficiale dei vincitori del "Verona Wine Top", giunto quest´anno alla sua quinta edizione. Sono 107 i vini che, in rappresentanza di 60 aziende produttrici, saranno ambasciatori del meglio della produzione vinicola di qualità. Come evidenziato dal presidente della Camera di Commercio di Verona Fabio Bortolazzi il vino rappresenta per la nostra provincia non solo un prodotto, ma anche storia, cultura, lifestyle, con una storia secolare che in molti casi ha visto più generazioni alla guida dell´azienda di famiglia. La Camera di Commercio di Verona intende proteggere e valorizzare i vini veronesi, attraverso azioni di promozione, come il concorso enologico "Verona Wine Top", e iniziative a tutela della tipicità, come la registrazione in Italia e all´estero dei marchi "Amarone", "Ripasso" e "Recioto". "I vini veronesi non sono solo un semplice prodotto, chi in giro per il mondo copia in maniera fraudolenta i nostri vini ruba anche le nostre radici, si tratta di un vero e proprio furto, un reato che la Camera di Commercio, assieme speriamo alle altre istituzioni, intende combattere fino in fondo", queste le dure parole del presidente Bortolazzi durante il proprio intervento. Come si è avuto modo di apprezzare nel corso della degustazione seguita alla cerimonia di premiazione, queste 107 etichette sono una rappresentanza di assoluto prestigio e di qualità, con vini che hanno superato una dura selezione, con un punteggio medio dei campioni presentati che si è attestato sugli 84/100. I vini vincitori entreranno nella "Guida ai 100 grandi vini di Verona", ormai punto di riferimento anche al di fuori dei confini nazionali per gli appassionati del vino di qualità. La pubblicazione, che sarà presentata alla fine di settembre, sarà curata per quanto riguarda le analisi sensoriali da Richard Baudains, prestigiosa firma dell´enogiornalismo internazionale e corrispondente della rivista "Decanter", che già durante la cerimonia di premiazione ha dato un´anticipazione sulla propria concezione di tipicità e valorizzazione delle denominazione di origine veronesi. A premiare gli sforzi dei produttori, oltre al presidente della Camera di Commercio di Verona Fabio Bortolazzi, erano presenti i massimi rappresentanti degli Enti e delle Istituzioni, a testimonianza di come la scelta di un´immagine "unica" per il vino veronese intrapresa dall´ente camerale si sia con il tempo rivelata vincente. Nell’elenco dei vini selezionati trovano posto tutte le Denominazioni di Origine veronesi, con ampia rappresentanza delle varie tipologie previste dai disciplinari. Il Valpolicella, con ben 25 riconoscimenti andati agli Amarone e 9 ai "Ripasso", è presente con 43 etichette, il Soave con 25, di cui 6 Recioto di Soave Docg, il Bardolino con 15, il Custoza con 8, il Lugana con 5, la Terra dei Forti con 4, l´Arcole con 3, il Garda e il Monti Lessini con 2. .