Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
L’EFSA E L’ECDC ESAMINANO LE PROVE SCIENTIFICHE SUI POSSIBILI LEGAMI TRA LE TSE NEGLI ANIMALI E NEGLI UMANI  
 

 L’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno pubblicato un parere congiunto in cui si conduce una disamina delle ultime informazioni scientifiche disponibili sui possibili legami tra le encefalopatie spongiformi trasmissibili (Tse)[1] negli animali e negli umani. Sono stati inoltre esaminati in maniera critica gli attuali strumenti epidemiologici e di laboratorio e le metodologie per la valutazione di eventuali associazioni tra la Tse animale e umana. Con il parere l’Efsa e l’Ecdc hanno intrapreso la prima disamina completa a livello europeo degli studi epidemiologici e di laboratorio sui possibili legami tra le Tse negli animali e gli esseri umani. Il parere si basa sul precedente lavoro effettuato dall’Efsa sul potenziale zoonotico di singoli agenti della Tse, oltre a un considerevole numero di altri studi scientifici sulle malattie prioniche. I risultati del parere confermano che, attualmente, la sola Tse riconosciuta come zoonotica (cioè trasmissibile dagli animali agli umani) resta l’encefalopatia spongiforme bovina classica (Bse), nota negli umani come variante della malattia di Creutzfeld-jacob (V-mcj)[2]. Le prove epidemiologiche indicano che la forma più comune di Tse negli umani è la malattia di Creutzfeld-jacob sporadica (Smcj). La causa della Smcj rimane incerta[3]. Mentre da un lato la ricerca scientifica non ha individuato a oggi una fonte infettiva ambientale[4], dall’altro il gruppo di esperti scientifici non esclude la possibilità che un numero minimo di casi possa essere zoonotico. Per quanto concerne la scrapie classica negli ovini e nei caprini, nessuna prova epidemiologica suffraga che sia zoonotica, mentre per la scrapie atipica degli ovi-caprini il parere afferma che i dati scientifici attualmente disponibili sono troppo limitati per poter concludere che la malattia sia potenzialmente zoonotica. Per altre Tse un determinato numero di incertezze rende attualmente impossibile tracciare delle conclusioni definitive sugli eventuali legami tra animali e umani. Uno dei motivi è che i dati di monitoraggio della Tse negli animali sono troppo recenti per essere raffrontati ai rispettivi dati umani. Il parere raccomanda pertanto che venga proseguito il monitoraggio sistematico della Tse tanto negli animali quanto negli umani. Oltre ai dati epidemiologici, gli esperti scientifici hanno anche valutato le prove ottenute dalla trasmissione sperimentale delle Tse in studi di laboratorio. Il parere afferma che i risultati di alcuni di questi studi suggeriscono che potrebbe esservi una possibilità di trasferimento da animale a uomo di altre Tse, oltre alla Bse classica nei bovini. Alcuni dati indicano in particolare che uno degli agenti della Bse atipica[5], il Bse-l o agente Base, può possedere un potenziale zoonotico analogo o più elevato rispetto all’agente della Bse classica. Il parere rileva comunque che attualmente non è possibile definire quanto questi studi siano informativi per la misurazione dei trasferimenti di Tse in condizioni reali di esposizione. Il parere congiunto Efsa-ecdc offre una panoramica della situazione relativa al potenziale zoonotico delle Tse e potrà essere di supporto ai gestori del rischio nel loro lavoro su quelle Tse che destano maggior preoccupazione per la salute umana.

 
   
   
ENERGIA PULITA DAI CAMPI, AL VIA IL PIANO DI AZIONE REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA PER LE AGRO ENERGIE. SEI AZIONI, 9 MILIONI DI EURO, PRESTITI AGEVOLATI DALLE BANCHE, PER PROMUOVERE IL BIOGAS E IL FOTOVOLTAICO . OPPORTUNITÀ ALLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA AGRICOLA.  
 
Bologna - Sei azioni – dall’informazione all’assistenza tecnica; dai contributi in conto capitale ai crediti agevolati delle banche, allo snellimento delle procedure di autorizzazione e di allacciamento- per sostenere la produzione di energia verde dai campi. Riducendo l’utilizzo di combustibili fossili, contrastando l’effetto serra e fornendo un reddito integrativo alle aziende agricole. Parte il Piano regionale per lo sviluppo delle agro energie, un Piano che da qui a quattro anni si dà due obiettivi importanti: incrementare di 100 Mw la produzione di biogas da reflui zootecnici e scarti delle coltivazioni e di 400 Mw la produzione di energia e calore attraverso il fotovoltaico. Dunque complessivamente 500 Mw, partendo da un produzione di biogas e fotovoltaico agricolo che oggi si aggira sui 33 Mw. “E’ un Piano ambizioso – ha detto oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – non solo da un punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Ci proponiamo infatti di utilizzare in prevalenza risorse già esistenti in agricoltura e non ancora utilizzate: i 14 milioni 500 mila metri quadrati dei tetti delle aziende agricole potenzialmente idonei al fotovoltaico e, per il biogas, le oltre 17 milioni 600 mila tonnellate cui ammonta in Emilia-romagna la produzione di reflui zootecnici e scarti della lavorazione agricola. “ “Oggi le tariffe previste per la produzione di energia elettrica sono particolarmente vantaggiose – ha aggiunto Rabboni - noi vogliamo portare questa opportunità dove veramente fa la differenza e cioè alla piccola e media impresa agricola. Per questo abbiamo dato il via a questo Piano di azione” Proprio per informare le imprese agricole, il Piano prevede innanzi tutto un programma di incontri tecnici in tutte le province, rivolti espressamente agli imprenditori agricoli. Verrà attivato anche uno sportello informativo on line, cui si potrà accedere attraverso il numero verde 800662200 o l’e-mail urp@regione.Emilia-romagna.it per le prime informazioni di base. In programma anche servizi di formazione tecnica e consulenza professionale acquistabili a condizioni di particolare favore tramite voucher, utilizzando il “Catalogo verde” regionale, consultabile sul sito: www.Ermesagricoltura.it. Il Piano prevede inoltre la semplificazione e la velocizzazione degli adempimenti burocratici. Per fare questo la Regione ha fissato procedure omogenee su tutto il territorio regionale e un programma di seminari informativi con i tecnici comunali e provinciali che devono autorizzare la realizzazione degli impianti. Procedure più veloci sono previste anche per gli allacciamenti dei nuovi impianti alla rete nazionale. A tale scopo la Regione sta procedendo in questi giorni a un’intesa con Enel e i principali distributori operanti in Emilia-romagna. Gli incentivi economici Grazie al Piano regionale di sviluppo rurale, nel 2011 sono in arrivo per promuovere le agroenergie risorse pari a 9 milioni di euro. Verranno erogate attraverso un bando in uscita ad aprile e il contributo previsto coprirà fino al 50% del costo dell’intervento sia per il biogas che per il fotovoltaico con un massimo di 200 mila euro per impianto. Per la parte dell’intervento a carico dell’imprenditore agricolo sono previste forme di prestiti a tassi agevolati da parte del sistema bancario. Per l’imprenditore agricolo che deciderà di realizzare impianti per il biogas o fotovoltaici vi sono poi i vantaggi legati alle tariffe per la produzione di energia elettrica. Per chi realizza impianti per la produzione di biogas fino ad 1 Mw di energia, questa viene ripagata dal Gse con la cosiddetta “tariffa onnicomprensiva”, al prezzo complessivo di 0,28 centesimi per Kw. Per gli impianti fotovoltaici valgono invece le norme del “conto energia” con tariffe diverse a seconda dei casi e che arrivano fino a 0,40 centesimi per Kw prodotto Gli obiettivi del Piano I sottoprodotti e le deiezioni zootecniche (liquami di bovini, suini e pollina delle galline) ammontano in Emilia-romagna a oltre 17 milioni 600 mila tonnellate. E’ questa la materia prima che dovrà prioritariamente alimentare gli impianti a biogas previsti dal Piano di azione, per produrre energia elettrica, calore, ma anche – questa la novità – biometano. Incrementando di 100 Mw, pari al 75% della disponibilità regionale di reflui e sottoprodotti, la produzione di biogas in Emilia-romagna. Per quanto riguarda il fotovoltaico la Regione punta a incrementare di 400 Mw la produzione di energia elettrica e calore, di cui 200 Mw tramite impianti sui tetti (pari al 20% dei circa 14 milioni 500 mila metri quadrati cui ammonta la superficie dei tetti delle aziende agricole potenzialmente idonei) e altrettanti attraverso impianti a terra. Per quest’ultimo tipo di impianti varranno i limiti previsti dalla recente delibera regionale e dalla normativa nazionale a tutela della attività agricola, che deve rimanere attività prevalente, e del paesaggio: non più di 200 Kw di potenza per singolo impianto aumentabile di 10Kw per ogni ettaro di terreno posseduto, fino a un massimo di 1 Mw. Attualmente (dati Crpa ottobre 2010) In Emilia-romagna la produzione di biogas è la seguente:
Provincia Numero impianti Potenza elettrica installata (Mw)
Pc 6 1,65
Pr 14 4.6
Re 3 1.4
Mo 2 0.7
Bo 5 6,5
Fe 7 7.0
Ra 1 0.8
Fc 5 0,4
43 23,05
Fotovoltaico Per quanto riguarda invece il fotovoltaico, secondo i dati forniti da Gse relativi al giugno 2010, in Emilia-romagna vi sono complessivamente 7.407 impianti per una potenza di 104.4 Mw. La percentuale di energia fornita dagli impianti agricoli può essere calcolata intorno al 10%. Questa la ripartizione per province:
Provincia Numero impianti Potenzia elettrica installata (Mw)
Pc 366 7.6
Pr 535 6.9
Re 831 8.0
Mo 1.337 14.0
Bo 1.421 29.1
Fe 404 7.3
Ra 940 11.3
Fc 927 13.0
Rn 646 7.2
7.407 104.4
 
   
   
AUSTRIA, A GRAZ CONFERENZA MITTELEUROPEA SU BIOMASSE  
 
Dal 26 al 29 gennaio prossimi si terrà a Graz, in Austria, la conferenza mitteleuropea sul tema della biomassa, alla quale interverranno più di cento relatori provenienti da 17 Nazioni. Nella regione stiriana si registra - riporta l´Ice - un fortissimo utilizzo delle biomasse per la produzione di energia termica. Il 26 per cento delle famiglie (media austriaca: 20,7 per cento) beneficia del calore derivante dalla combustione del legno. Sono 550 le centrali termiche a biomassa che forniscono riscaldamento a privati ed industrie e 1700 le caldaie che funzionano con il cippato, utili ad industria e agricoltura. Anche per quanto riguarda la produzione di energia elettrica, 18 centrali utilizzano il legno come combustibile, soddisfacendo il fabbisogno annuale di 49 mila utenti (172 gigawattore), mentre 41 centrali vengono alimentate con biogas (109 gigawattore ogni anno). Anche i produttori austriaci di riscaldamento e attrezzature industriali (Kwb, Binder, Herz, Andritz) approfittano del trend in ascesa verso la biomassa. La richiesta per tali tecnologie è molto alta anche all´estero, soprattutto in Italia, Francia e Gran Bretagna.  
   
   
AGRICOLTURA, FORMIGONI: PAC VALORIZZI QUALITÀ IN REGIONE LOMBARDIA  
 
L´incontro Sul Futuro Dei Fondi Comunitari Presenti Anche Gli Assessori De Capitani E Colucci Milano, Sono poche le settimane che separano dalla presentazione della proposta legislativa della politica agricola comunitaria 2014-2020, prevista per il mese di aprile. Regione Lombardia, con il suo presidente, Roberto Formigoni, è scesa nuovamente in campo: "La Pac resta fondamentale per le nostre aziende agricole. È fondamentale anche per garantire a tutti i cittadini, a tutti i consumatori e a tutti i contribuenti europei quel modello europeo di agricoltura e di trasformazione agroindustriale, che sempre meglio possiamo confrontare con le altre realtà del mercato globale". Formigoni ha così aperto l´incontro molto partecipato sulla Pac 2014-2020 in programma oggi a Palazzo Pirelli: presenti, tra gli altri, il presidente della Commissione europea per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, Paolo De Castro, e gli assessori regionali all´Agricoltura, Giulio De Capitani, e ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci. Qualità E Tracciabilità Dei Prodotti - "Se vogliamo alimentarci di cibi sicuri, tracciati, prodotti con modalità controllate e certificate, rispettose dell´ambiente, del territorio, dei lavoratori, del benessere animale - ha sottolineato Formigoni - abbiamo bisogno di una Pac che introduca e valorizzi la qualità dei prodotti, la tipicità e della tracciabilità". Proprio in quest´ottica la Giunta lombarda festeggia la nuova legge sull´etichetta d´origine per i cibi portati in tavola, approvata dal Parlamento martedì scorso. "Si apre così - ha detto ancora il presidente - una nuova fase per i consumatori e per i produttori italiani riguardo alla qualità e alla sicurezza alimentare di cui non possiamo che essere pienamente soddisfatti. Per quanto ci riguarda la nostra intenzione è di contribuire ad attivare ogni misura, a livello nazionale ed europeo, che sia in grado di tutelare dalla contraffazione i nostri prodotti, nell´interesse economico dei nostri agricoltori e della sicurezza alimentare di tutti i consumatori". Distribuzione Dei Fondi Comunitari - Non è solo alla tracciabilità che guarda il presidente della Lombardia: "Abbiamo bisogno anche di una Pac che aiuti meglio le aziende agricole a sostenere le perturbazioni dei mercati che si fanno sempre più frequenti, garantendo almeno un plafond minimo di reddito, e che migliori le modalità con le quali le imprese agricole si confrontano con le altre fasi della filiera agroindustriale, dalla trasformazione alla commercializzazione fino alla grande distribuzione. Per raggiungere tutti questi obiettivi serve assicurare alla Pac sia il mantenimento di un ammontare adeguato di risorse del bilancio comunitario, sia una distribuzione proporzionata tra Stati membri". Il Criterio Proposto Dalla Regione - La Regione più agricola d´Italia segue, dunque, con la massima attenzione il futuro della Pac dopo che lo scorso 18 novembre 2010 la Commissione Europea ha presentato un primo documento formale. Per Formigoni "le sfide introdotte dal documento della Commissione sono condivisibili e prioritarie: produzione di cibo, gestione delle risorse naturali, sviluppo del territorio, competitività, beni e servizi agricoli di pubblica utilità sono tematiche già presenti e richiamate nei documenti programmatori della nona legislatura regionale della Lombardia". Il nodo da sciogliere resta quello degli aiuti sia tra gli Stati membri, sia tra le Regioni alla luce dell´allargamento all´unione a 27 Paesi. I modelli di agricoltura europei sono molto diversificati, da produzioni a carattere estensivo a ridotto impiego di capitale, di mano d´opera e di modesto valore aggiunto, fino a sistemi agricoli specializzati e intensivi tipici della pianura padana. La proposta del presidente Formigoni è di non adottare il criterio della sola superficie agricola (che comporterebbe per la Lombardia un taglio del 50 per cento delle risorse comunitarie) né tanto meno quello degli occupati (con un taglio del 40 per cento): "Il criterio più giusto - ha rimarcato Formigoni - è quello della ridistribuzione degli aiuti comunitari sulla base del valore aggiunto delle produzioni agricole come stimolo per i produttori a orientarsi verso prodotti di eccellenza". L´appello Al Governo - Il tempo per la Pac stringe: entro aprile, infatti, le proposte della Commissione verranno trasformate nella proposta di testo legislativo del regolamento, sul quale potranno essere successivamente effettuati aggiustamenti solo parziali. "Per queste ragioni - conclude Formigoni - è necessario che prima dell´aprile 2011 e per tutto il 2011 il Governo interloquisca ai massimi livelli comunitari, allo scopo di precisare gli elementi e i parametri necessari a salvaguardare il sistema agricolo lombardo. Regione Lombardia, per parte sua, costituirà una task force di esperti che analizzi i diversi scenari e predisponga un set di proposte da rappresentare entro marzo alla Giunta regionale". Tra gli obiettivi del Governo lombardo c´è anche la definizione di un programma di confronto con tutti gli stakeholders istituzionali, imprenditoriali e sociali, così come la ridefinizione di un nuovo modello di politica agricola regionale in grado di promuovere e accelerare l´evoluzione del settore agricolo lombardo.  
   
   
UE PREMI AZIENDE ATTIVE  
 
Milano Regione Lombardia ha iniziato il 21 gennaio gli incontri pubblici che porteranno alla definizione di una proposta condivisa sulla Pac 2014-2020, da sottoporre all´attenzione dell´Unione Europea. Raccogliendo gli spunti del presidente Roberto Formigoni su una Pac che deve valorizzare la qualità, anche gli assessori ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci e all´Agricoltura, Giulio De Capitani, hanno portato il loro contributo alla riflessione. "La realtà delle aree protette in Lombardia - ha detto Colucci - è pari a oltre 710.000 ettari ovvero quasi il 30% del territorio regionale e, nelle sole zone a parco regionale, la superficie agricola arriva a quasi 200.000 ettari e quella forestale a quasi 140.000. Quindi circa il 65% di questa superficie è occupata dall´attività agricola e forestale". "La sola esistenza della attività agricola e forestale è per se stessa portatrice di effetti positivi - ha ricordato Colucci - e permette una più facile fruizione del territorio così come chiede l´Unione europea e come Regione Lombardia attua già da diverso tempo". Al presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena che ha detto "di vedere forti rischi per l´agricoltura con l´attuale impianto della futura Pac", l´assessore De Capitani ha offerto garanzie sull´impegno della Regione per la nuova Pac. "La Pac - ha detto De Capitani riprendendo le parole del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, presente al convegno milanese - è uno strumento potente, sia negli obiettivi sia nelle risorse che vengono messe a disposizione". "La Lombardia - ha ricordato l´assessore regionale all´Agricoltura - è la più importante regione agricola del Paese, un primato spesso poco conosciuto dai cittadini, che deve invece essere portato all´attenzione dell´opinione pubblica e dell´agenda politica nazionale". De Capitani ha quindi sottolineato che l´appuntamento di questa mattina "è stato il primo convegno di approfondimento organizzato da Regione Lombardia, ma certamente non sarà l´ultimo". "L´intero sistema rurale - ha aggiunto l´assessore - sente di essere in grado di dare un contributo sostanziale al benessere e alla qualità della vita di ciascuno di noi. Questa è la ragione per la quale oggi avviamo la discussione su come sarà la nuova Pac, e non se ci sarà una nuova Pac". "Ci troviamo davanti grandi sfide - ha continuato -, ma anche serie preoccupazioni, in particolare nelle modalità attuative. Ritengo che il principio della redistribuzione degli aiuti, della equità e congruità del sostegno comunitario a ciascuna azienda sia giusto e sacrosanto, ma deve a sua volta essere applicato in modo altrettanto equo e congruo, non dimenticando le aspettative degli Stati e delle Regioni che sono sovventori netti del bilancio comunitario". "Una redistribuzione radicale, importante ed improvvisa delle risorse comunitarie certamente non sarebbe a favore dell´Italia, così come non sarebbe a favore della Lombardia - ha ricordato De Capitani -. Ma non sarà penalizzando i modelli di agricoltura più intensiva e capitalizzata che produrremo più cibo sui terreni agricoli, sempre meno estesi, che abbiamo a disposizione". Sull´ottimizzazione nell´utilizzo di risorse più limitate, De Capitani si è detto favorevole "alla loro concentrazione a favore delle cosiddette ´aziende attive´, quelle più capaci di farle fruttare a vantaggio di tutti". "Voglio infine invitare tutti a un lavoro comune - ha concluso De Capitani -. Abbiamo bisogno di una posizione del settore agricolo italiano più semplice, cioè più unitaria, perché il cittadino contribuente potrebbe far fatica ad afferrare le ragioni di una divisione o di continui distinguo poco comprensibili e condivisibili".  
   
   
TOSCANA: A BRUXELLES PER RECLAMARE PIÙ REDDITO AGLI AGRICOLTORI NELLA FUTURA PAC  
 
 Firenze – “Gli agricoltori toscani hanno ragione, ci sono troppi squilibri nella filiera e i prezzi non sono remunerativi per chi produce a fronte di costi che invece crescono per sementi, concimi, carburante ad uso agricolo, mangimi. E’ per questo che in Toscana lavoriamo per un riequilibrio della componente produttiva all’interno della filiera ed è su questo che la Toscana intende far sentire la sua voce su tutti i tavoli. Uno di questi è la sede comunitaria, dove si lavora per la riforma della Pac, la politica agricola comune, che cambierà sensibilmente dal 2013 e che dobbiamo indirizzare nella maniera giusta.” L’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, interviene così a fianco degli agricoltori che in questi giorni hanno posto nuovamente all’attenzione il tema della remuneratività della produzione nel settore primario. “Domani andrò a Bruxelles – sottolinea l’assessore regionale – proprio per parlare, in sede di Comitato delle Regioni, di queste tematiche. La Toscana sta collaborando con le altre Regioni italiane- ribadisce l’assessore – perchè la riforma della Pac si indirizzi verso una componente agricola ben organizzata nelle filiere, sul modello delle organizzazioni dei produttori, al fine di aggregare l’offerta, fare programmazione, applicare in modo efficace regole produttive (qualitative, igienico sanitarie, ambientali) e fare promozione. Questo vuol dire, ad esempio – spiega ancora Salvadori – che sono necessari interventi per favorire le esportazioni, garantendo standard qualitativi e reciprocità commerciale sulle importazioni. Vuol dire, sempre esemplificando, che si devono prevedere interventi per preservare il reddito degli agricoltori contro perdite di prodotto e calamità naturali, ma anche contro la volatilità dei prezzi e dei mercati. Inoltre, al fine di garantire un’equa distribuzione del valore aggiunto, si devono favorire tutti quegli accordi che garantiscono trasparenza ed equità fra i vari soggetti della filiera. Per tutto questo occorre – sottolinea ancora Salvadori – che le regioni europee lavorino insieme per fare massa critica e ottenere dalla Commissione Ue le risorse sufficienti per interventi sui mercati a livello comunitario e per garantire agli Stati membri e alla Regioni gli interventi strutturali. E questo – conclude l’assessore regionale – non perderò occasione di ribadire nell’intervento che terrò a Bruxelles, domani, 25 gennaio.” L’assessore regionale toscano illustrerà anche, nel corso della tavola rotonda alla quale prenderà parte insieme ai rappresentanti di altre regioni e a Josè Bovè, membro del parlamento europeo particolarmente impegnato su questo fronte, l’esperienza della Toscana. Fra i punti fondamentali l’inserimento nel Psr, il piano di sviluppo rurale di bandi multimisura per i progetti integrati di filiera e le iniziative a sostegno della filiera corta, già diffuse ormai in tutta la Toscana.  
   
   
AGRICOLTURA, POLVERINI: "SETTORE TRAINANTE DELLO SVILUPPO ECONOMICO"  
 
 "L´agricoltura deve tornare a svolgere una funzione di traino del tessuto economico regionale, è un settore centrale della nostra economia: non dimentichiamo che nel Lazio c´è il Comune agricolo più grande d´Europa". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, intervenendo all´assemblea annuale di Coldiretti Lazio che si è svolta ieri mattina a Viterbo. "Vertenza agricola, dalla protesta alla proposta" il tema al centro del confronto. "Quando un interlocutore ha a cuore l´interesse di questa Regione siamo sempre pronti a collaborare - ha detto Polverini apprezzando l´approccio propositivo dell´associazione - perché in questo Paese c´è una rappresentanza che in alcuni casi vive di rendita, è autoreferenziale e porta avanti solo gli interessi della sua parte". La presidente Polverini ha quindi ricordato come "con questa Giunta è stato impresso un cambio di marcia, impegnando tutte le risorse a disposizione nel Piano di Sviluppo Rurale. Quando siamo arrivati - ha ribadito Polverini -, degli 84 milioni a disposizione per il 2010 ne erano stati spesi solamente 13. Abbiamo fatto in modo di utilizzare pienamente queste risorse". Polverini ha anche ricordato la necessità di snellire il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione: "Ho dato mandato a tutti gli assessori di vedere quante e quali leggi vale la pena tenere- ha spiegato - ogni assessorato sta facendo un lavoro di selezione al termine del quale sarà possibile presentarsi in Consiglio regionale e di concerto procedere all´accorpamento di alcune leggi e alla creazione di alcuni testi unici". L´assessore regionale all´Agricoltura, Angela Birindelli, da parte sua, ha annunciato che già dalla prossima settimana verrà aperto un tavolo permanente di confronto per individuare gli obiettivi da raggiungere e le strategie da adottare per il rilancio del comparto agricolo laziale. ´´Molte iniziative dedicate al settore agricolo - ha precisato Birendelli - non hanno dato gli esiti sperati o non sono mai state realizzate, a volte per l´eccessiva complessità dei sistemi di gestione. E´ quindi indispensabile verificare che i provvedimenti siano efficaci, attuabili e, soprattutto, innovativi. Nasce da questa esigenza - ha concluso - la convocazione di un tavolo delle idee intorno al quale siederanno le associazioni di categoria, i rappresentanti delle imprese e la Regione´´. Per i rappresentanti della Coldiretti "La presenza a Viterbo della presidente Polverini è stata della massima importanza, e l´incontro di oggi è stato un´occasione per stringere un vero e proprio patto per lo sviluppo del territorio laziale, fondato su obiettivi comuni e nel rispetto delle responsabilità e dei ruoli di ciascuno".  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA:IL 2 APRILE APRE IL MAAS. LOMBARDO "PIATTAFORMA STRATEGICA"  
 
Catania - Il Maas, Mercati agro alimentari Sicilia e´ gia´ realta´. Il 22 gennaio, la piattaforma di contrada Jungetto, a Catania, e´ stata presentata alle delegazioni straniere partecipanti al Forum per la pesca del Mediterraneo. "Questa imponente struttura - ha detto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, presente a Catania - da cattedrale nel deserto si trasformera´ in vera e propria piattaforma logistica del Mediterraneo, consentendo a un vasto comprensorio di esprimere la propria vocazione commerciale supportando l´export di prodotti tipici siciliani. In questa fase di start up non lasceremo soli gli operatori, fin quando il Maas non entrera´ a regime. Il nuovo centro per gli scambi commerciali consentira´ di valorizzare le nostre eccellenze: e´ qui infatti che presto si potranno organizzare anche fiere internazionali. Piuttosto che andare a Bologna o Berlino con la valigia in mano, i nostri operatori potranno finalmente trovare a Catania, in un luogo facilmente raggiungibile e logisticamente strategico, tutto cio´ che offre il mercato, grazie anche al network che l´assessore Elio D´antrassi sta costruendo intorno alle filiere". Le delegazioni presenti hanno potuto toccare con mano le potenzialita´ del Maas, attraverso una visita guidata. Hanno partecipato i diplomatici di numerosi Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Libia, Marocco, Algeria, Turchia, Egitto, Albania, Mauritania, Guinea Equatoriale e Costa D´avorio. Il ruolo strategico del Maas e´ stato anche sottolineato dal sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli: "In un momento di crisi globale, il Maas rappresenta una spinta propulsiva per aprire il mercato estero alle produzioni isolane". Da luogo virtuale a splendida realta´: al termine di un iter piuttosto lungo, questa mattina, il presidente del Maas, Mario Luciano Brancato, ha annunciato la data di apertura del grande polo di interscambio commerciale che ospitera´ al suo interno il mercato ortofrutticolo, il mercato ittico e florovivaistico, le piattaforme di distribuzione e le celle frigo: "Alzeremo le saracinesche sabato 2 aprile 2011 - ha detto Brancato - su una superficie di 110 ettari, di cui 39 edificati, saranno ospitati 84 box dell´ortofrutta e 20 dell´ittico. Gli operatori, circa 150, rappresenteranno il tassello fondamentale di questa operazione, che consentira´ al nostro territorio di sviluppare rapporti con l´estero e rilanciare l´economia ". Per l´assessore regionale all´Agricoltura, Elio D´antrassi "il Maas e´ il coronamento di un progetto che consentira´ di concentrare l´offerta delle filiere siciliane e quindi di rappresentarle nel migliore dei modi nel mercato interno ed estero, oltre a costituire un riferimento certo le produzione dell´area del Mediterraneo". All´incontro hanno preso parte, fra gli altri, il direttore regionale dipartimento regionale di Bruxelles e degli affari extraregionali, Francesco Attaguille, il direttore generale del dipartimento delle Pesca, Salvatore Barbagallo, e anche Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo della pesca. Il Maas e´ una societa´ a partecipazione pubblica e privata, il cui socio di maggioranza e´ la Regione siciliana. La societa´, infine, fa parte di due organizzazioni nazionali: "Associazione mercati agro-alimentari all´ingrosso" e "Infomercati" a cui aderiscono tutte le societa´ che usufruiscono delle agevolazioni della legge nazionale 41/86. Scheda riepilogativa Maas - Societa´ a partecipazione pubblica e privata. Capitale sociale sottoscritto pari a 20.151.040,09 euro. I Mercati agro-alimentari Sicilia si sviluppano su una superficie di 110 ettari. Il mercato ortofrutticolo si sviluppa su un´area di 136.000 mq - 84 box modulari Il mercato florovivaistico si sviluppa su un´area di 25.000 mq, dei quali 5200 mq per l´edificio mercato suddiviso in 3 zone: a) commercializzazione piante in vaso 1.600 mq; b)commercializzazione dei fiori, degli accessori e oggetti per fiorai, 1.300 mq, suddivisa in 6 box con la possibilita´ di essere attrezzati con soppalchi; c) alcuni locali su due piani a servizio del mercato dei fiori. Il mercato ittico si estende su un´area di circa 25.000 mq; i 20 box predisposti occupano una superficie di 5.270 mq. Ed e´ percorso da una galleria centrale di commercializzazione Celle frigo: area di 6000 mq, di cui 4200 mq da magazzini Piattaforme di distribuzione su una superficie di 20.000 mq Il Maas si raggiunge percorrendo l´asse dei Servizi, due km dopo il centro commerciale all´ingrosso.  
   
   
LA TOSCANA A BRUXELLES SU RIFORMA DELLA PAC E TUTELA DEI PRODOTTI DI QUALITÀ  
 
Firenze – Due importanti appuntamenti a Bruxelles per l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori. Il 25 gennaio l’assessore toscano prenderà parte alla Conferenza delle Regioni europee sulla riforma della Pac, la politica agricola comune, che cambierà sensibilmente dal 2013. Nella sede del Comitato delle Regioni (rue Belliard 101, 1040 Bruxelles) gli assessori regionali all’agricoltura delle Regioni francesi e di altre 6 Regioni europee, fra le quali la Toscana e la Baviera, discuteranno sul tema “Per una Pac rinforzata, rimodellata e adattata alle sfide del 21° secolo e il ruolo delle Regioni”. Salvadori in particolare interverrà alla tavola rotonda che si terrà dalle 14,30 in poi sul tema “Per una migliore regolamentazione dei mercati agricoli e dell’agroindustria”, dove illustrerà l’esperienza toscana per i progetti di filiera volti a riequilibrare il rapporto fra il produttore, il trasformatore e la distribuzione. Alla tavola rotonda sarà presente anche Josè Bovè, membro del parlamento europeo e Gwulim Jones, dello staff del commissario all’agricoltura Ue Dacian Ciolos, oltre ai rappresentanti di altre Regioni europee. Nella stessa giornata l’assessore Salvadori parteciperà anche ad un evento promosso da Arepo, l’associazione che riunisce le Regioni europee con lo scopo di promuovere e valorizzare i prodotti di origine (Dop e Igp). L’evento, che si intitola ” La riforma della politica di qualità e il suo posto nella futura Pac” ha l’obiettivo di contribuire al processo di revisione delle Dop e Igp in Europa e per riorganizzare l’intero sistema della qualità (marchi pubblici e denominazioni regionali). L’iniziativa mira ad accreditare il sistema regionale nei confronti delle istituzioni europee poiché portatori di interesse diretto per le produzioni di qualità regionale. Le Regioni aderenti all’associazione Arepo (che coprono quasi il 60% delle Dop e Igp) dimostreranno anche con una esposizione diretta dei prodotti il patrimonio da difendere e promuovere in Europa e nel mondo. Si concluderà con una degustazione di prodotti della Toscana e delle altre regioni che aderiscono ad Arepo. All’evento parteciperanno anche il commissario Ue all’agricoltura, Dacian Ciolos e il presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo Paolo De Castro.  
   
   
PSR MOLISE, OTTIMA PERFORMANCE NEL LIVELLO SI SPESA  
 
"Siamo andati ben oltre le più rosee aspettative. I dati definitivi della spesa del Programma di sviluppo rurale della Regione Molise(psr), cofinanziato dall´Unione europea, attraverso il Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale (Feasr) evidenziano un livello di spesa nettamente superiore a quello necessario, per evitare il disimpegno automatico dei fondi messi a disposizione dall´Unione europea". E´ questo il positivo commento dell´Assessore all´Agricoltura della Regione Molise, Nicola Cavaliere, all´indomani della comunicazione dei dati ufficiali di spesa relativi al Psr Molise resi noti dal Ministero e da Agea. "La capacità di fare squadra e la ridefinizione del modello organizzativo e procedurale - dice ancora Cavaliere - hanno rappresentato elementi di cambiamento che il territorio ha percepito in maniera positiva e hanno consentito alla struttura regionale di operare con una maggiore efficienza. Questa è la risposta a quanti hanno cercato in tutti i modi di stravolgere la realtà, attraverso la diffusione di notizie non corrispondenti al vero, creando falsi allarmismi così da indebolire ulteriormente un settore già fortemente segnato dalla crisi in atto, che al contrario necessita di azioni unitarie della politica, finalizzate al mantenimento e al miglioramento di un segmento di primaria importanza per l´intera economia regionale". "In particolare - sottolinea Cavaliere - vorrei soffermarmi sugli oltre mille beneficiari che hanno ricevuto il premio nell´ambito della misura 211 "Indennità per svantaggi naturali a favore di agricoltori delle zone montane" per un importo complessivo pari a euro 1.214.705,59, nonché sulle oltre 350 aziende che hanno ricevuto i pagamenti per la misura 214 "pagamenti agrombientali´ per un totale di oltre 800.000,00 euro. Come non rimarcare, inoltre, il dato complessivo di spesa del Psr Molise che è in costante crescita ed ha espresso performance finanziarie, nell´anno 2010, superiori a quelle di quasi tutte le regioni dell´Italia centro-meridionale". Secondo l´Assessore, questo risultato comporta un duplice vantaggio. Infatti, se da un lato dimostra la capacità organizzativa occorrente per rispettare le rigide scadenze imposte dalle regole comunitarie, dall´altro, tenuto conto che gran parte dei contributi erogati attraverso il Psr sono destinati alla realizzazione di investimenti, supporta le imprese agricole molisane che mostrano piccoli segnali di vitalità e di voglia di investire, assolutamente da assecondare, se si vogliono sfruttare, appieno, le opportunità offerte da queste forme di intervento per uscire al più presto da una delle crisi più difficili degli ultimi anni.  
   
   
AGRIMPRESA SI RINNOVA NELLA VESTE GRAFICA E CAMBIA PERIODICITÀ E’ ON LINE IL NUMERO DI GENNAIO  
 
Bologna - Agrimpresa si rinnova nella veste grafica e cambia periodicità diventando mensile. Da tabloid, inoltre, passa al formato magazine e raddoppia le pagine. E’ on line il numero di gennaio consultabile all’indirizzo http://www.Emiliaromagna.cia.it/  Il primo numero 2011 ospita un commento di Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo che affronta il tema del dibattito in corso sulla nuova Pac Nell’editoriale, il direttore di Agrimpresa, Claudio Ferri, ripercorre le tappe del giornale fondato 64 anni fa e tra gli articoli del periodico un ampio approfondimento sui nuovi incentivi per il fotovoltaico con le nuove tariffe. Nelle pagine di Agrimpresa anche una sintesi della campagna olivicola trascorsa che è stata deludente, tranne che in poche aree della Valconca, nel riminese, risparmiata dal gelo del lo scorso anno. Il giornale ospita inoltre tematiche tecniche grazie alla collaborazione con il Crpa e il Crpv e notizie di economia delle province dell’Emilia Romagna.  
   
   
PESCA:APERTI I TERMINI BANDO PER SERVIZI NEI PORTI DI PESCA IN ABRUZZO  
 
Pescara - E´possibile accedere al nuovo bando relativo all´attuazione della Misura 3.3 del Fondo europeo per la pesca, destinato a sviluppare i servizi offerti nei porti di pesca abruzzesi, potenziare le condizioni di sbarco del prodotto ittico e migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro dei pescatori per un importo pari a 2.227.162 euro. "Con questa misura - ha spiegato l´assessore alla Pesca, Mauro Febbo ? è possibile intervenire per la ristrutturazione di banchine esistenti e realizzare investimenti finalizzati ad aumentare la sicurezza sul lavoro nelle aree dei porti utilizzate, per le operazioni di sbarco o carico del pescato, ammodernare le sale destinate alle aste mediante acquisto ed installazione di nuove attrezzature, realizzare o adeguare gli impianti per il trattamento e il magazzinaggio del prodotto sbarcato, nonchè per il deposito e trattamento degli scarti, realizzare impianti per la fornitura di carburante, ghiaccio, acqua e energia elettrica ed infine acquistare attrezzature per la riparazione e la manutenzione dei pescherecci". Possono accedere al finanziamento soggetti singoli o associati tra di loro costituiti da organismi pubblici o misti, micro, piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell´acquacoltura e organizzazioni riconosciute che operano per conto dei produttori. "Questa misura è una boccata di ossigeno per coloro che lavorano nei porti di Giulianova, Pescara, Ortona e Vasto poiché permette di attuare mirati ed importanti interventi per adeguare la qualità del lavoro alle nuove esigenze del settore", ha aggiunto Febbo. "Conosciamo bene le problematiche che vive il mondo della pesca e continueremo a lavorare affinché le criticità vengono superate al più presto". Le domande devono essere spedite entro 120 giorni a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione del presente Bando (11 Gennaio 2011) che è consultabile sul sito internet www.Regione.abruzzo.it/pesca/    
   
   
LOMBARDIA: CRESCE SOSTEGNO A FILIERA DEL MAIS  
 
Bergamo - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani ha partecipato, ieri mattina a Bergamo, alla ´Giornata del mais´, promossa dalla Direzione Agricoltura con il Cra (Centro per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). "La coltivazione del mais - ha rimarcato De Capitani - si sviluppa in prevalenza nelle regioni del bacino padano (circa l´89 per cento delle superfici e il 91,2 per cento della produzione) e in Lombardia le rese unitarie sono tra le più alte e competitive al mondo". "Il mais è la benzina del motore agricolo lombardo - ha affermato De Capitani -. Rappresenta il cereale più coltivato e la sua produzione diffusa ha supportato lo sviluppo nella nostra regione di una zootecnia altamente produttiva". "Come ho illustrato in occasione del tavolo cerealicolo regionale che si è svolto il 28 settembre a Milano - ha spiegato De Capitani - sono diverse le azioni che Regione Lombardia ha potuto mettere in campo a sostegno della filiera del mais: sul fronte Pac, garantendo l´anticipo dei pagamenti lo scorso luglio; sul Psr, attraverso misure per l´ammodernamento delle imprese (misura 121) e per l´avvicendamento colturale (misura 214A), che saranno presto affiancate dalla misura 214M sull´agricoltura blu, o ´conservativa´. Nella stessa direzione vanno anche i distretti produttivi e le organizzazioni di produttori, le agroenergie e il Programma straordinario per l´applicazione della Direttiva Nitrati, finanziato con un contributo di 8 milioni di euro". "Nell´ambito della ricerca e dell´innovazione - ha aggiunto De Capitani - dal 2001 al 2009 la Direzione generale Agricoltura ha finanziato 15 progetti dedicati al mais, per un valore totale di 3,6 milioni di euro e un contributo regionale di oltre 2,3 milioni. Un interesse che Regione Lombardia conferma anche attraverso l´affidamento a Ersaf del progetto ´Grandi colture e reti dimostrative cerealicole´ e con il Piano della ricerca 2010, recentemente approvato, che ha dato il via a 14 nuovi progetti, di cui due dedicati al settore maidicolo: ´Ottimizzazione della coltura del mais nella pianura padana´ e ´Sviluppo delle filiere ad alto valore aggiunto nel comparto del mais alimentare´, per un contributo regionale di oltre 480.000 euro". "La Giornata del mais - ha sottolineato l´assessore - è l´appuntamento atteso anche dal Servizio Fitosanitario, per fare il punto sulla lotta alla Diabrotica. Dallo scorso anno è attivo il ´Bollettino Diabrotica´, un´iniziativa unica in Italia, attuata con Ersaf e il Codife (Consorzio difesa colture intensive) di Brescia, che consente di dare agli agricoltori, in tempo reale, informazioni puntuali sul ciclo dell´insetto e sulle necessità fitosanitarie".  
   
   
ORTOFRUTTA IN SARDEGNA: NUOVI PASSI AVANTI PER L´AGGREGAZIONE DEL SETTORE  
 
Cagliari - Prosegue il lavoro del tavolo regionale permanente del comparto ortofrutticolo sardo, istituito tra l’assessorato dell’Agricoltura e il Copos (Collettivo delle Organizzazioni produttori ortofrutticole sarde). Il 20 gennaio a Cagliari si è tenuto un nuovo vertice presieduto dall’assessore Andrea Prato che ha incontrato i rappresentanti del nuovo organismo che raggruppa numerose realtà aziendali del settore (9 Op per un fatturato di circa 45 milioni di euro, 680 mila quintali di prodotto commercializzato, 853 aziende associate). “Questa Giunta – ha premesso l’assessore Prato – punta moltissimo sull’aggregazione e sul sistema delle Op: una prova concreta sono i primi bandi della legge 15/2010 sul comparto ovi-caprino, ai quali presto seguiranno anche gli altri per i diversi settori compreso quello ortofrutticolo. In quest’ultimo registro con soddisfazione il lavoro portato avanti dal Copos. La struttura assessoriale e le agenzie agricole sono a disposizione per affrontare ogni problematica e facilitare il percorso di aggregazione”. Al centro della giornata, iniziata di mattina e proseguita fino al tardo pomeriggio, le varie misure del Programma di sviluppo rurale su premialità nei bandi per le Op, promozione, disciplinari di produzione, ricerca e sperimentazione, accesso al credito. Sul Psr, l’assessore ha spiegato che fino a oggi si è preferito proseguire con la prima versione del Programma, concentrando il lavoro sull’Asse 2, per non bloccare la spesa nelle varie misure, con il risultato che sia nel 2009 che nel 2010 non si è restituito un euro all’Unione europea. Da qui in avanti si riprenderà a lavorare anche sull’Asse 1(miglioramento della competitività dell’agricoltura) e sugli investimenti, intervenendo dove possibile per migliorare il Psr. Si è parlato anche delle opportunità delle energie rinnovabili in agricoltura: “A questo proposito – ha ricordato l’assessore Prato – invito tutti gli operatori a usufruire di incentivi e opportunità messe in campo da Regione e Governo. Ricordo i 7 milioni di euro per gli anni 2010-2013, previsti dalla legge 15 e deliberati in Giunta nel dicembre scorso, che serviranno al Fondo di garanzia Sfirs per la realizzazione di impianti di energia rinnovabile fino a 200 Kw da parte degli imprenditori agricoli. Senza contare che oggi il costo di un pannello fotovoltaico è inferiore anche del 50 per cento rispetto a qualche anno fa”. Sul fronte dell’accesso al credito, l’assessore Prato ha ricordato il recente protocollo d’intesa siglato tra Regione e Abi (Associazione bancari italiani), che prevede l’aiuto del sistema creditizio agli operatori agricoli che accedono ai finanziamenti istituiti su varie misure del Psr (tra cui l’ammodernamento delle aziende agricole e il primo insediamento in agricoltura). Durante la riunione si è parlato anche di promozione delle Op, dell’esigenza di un marchio di qualità collettivo, e di programma specifici di ricerca per il comparto ortofrutticolo. Dopo la giornata odierna incentrata sull´ortofrutta, alla quale comunque seguiranno altri tavoli tecnici, saranno organizzati altri incontri dedicati a tutti gli altri settori. “Anche per le altre filiere, quella cerealicola, la apicola, quella delle carni e la florovivaistica, intendiamo dare corso a tutti gli strumenti che possano privilegiare il percorso dell’aggregazione, unica strada per diventare più competitivi sul mercato".  
   
   
FVG, SICUREZZA ALIMENTARE: AL VIA IL PROGETTO PICCOLE PRODUZIONI LOCALI  
 
Trieste - Valorizzare i prodotti tipici e di qualità della tradizione contadina del Friuli Venezia Giulia, a tutto vantaggio dei consumatori. E´ questo l´obiettivo del progetto "Piccole produzioni locali", curato dalla Direzione salute della Regione, in collaborazione con la Direzione alle Risorse rurali e agroalimentari, e di fatto avviato il 20 gennaio con l´approvazione, da parte della Giunta regionale, di uno specifico regolamento che indica i criteri e le modalità per la produzione, lavorazione, preparazione e vendita diretta al consumatore di piccoli quantitativi di carni suine (dal salame alle salsicce, dalla soppressa al cotechino) e di carni avicole e cunicole (polli, tacchini, conigli). L´iniziativa, come spiega l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, punta a far incontrare le esigenze dei consumatori e della ristorazione collettiva, che dimostrano una sempre crescente attenzione ai prodotti freschi nostrani e di qualità, con quelle dei piccoli allevatori. Una strategia, aggiunge l´assessore, il linea con la tendenza, già affermata all´estero, di vendita diretta delle merci dal produttore al consumatore ("Farmers´ market"), di ricerca di alimenti a "chilometro zero", o a "filiera corta", che offrono garanzie di freschezza e qualità e tendono anche ad avere un prezzo contenuto per i ridotti costi di trasporto e distribuzione. Il regolamento, in 18 articoli, indica precisi protocolli per la lavorazione e conservazione degli alimenti e precisa in particolare che la vendita possa avvenire direttamente in azienda oppure in occasione di fiere e mercati, anche se non è esclusa una fornitura a dettaglianti locali, purché essa non superi il 30 per cento della produzione. I produttori interessati, che possono essere anche le cosiddette "frasche", "osmize", o "privade", dovranno presentare specifica domanda, secondo un modello che sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione e sarà scaricabile dal sito www.Regione.fvg.it  
   
   
AGRICOLTURA, CERTIFICAZIONE PRODOTTI TIPICI E DI QUALITÀ E OBBLIGHI UE, IN ARRIVO 700 MILA EURO ALLE IMPRESE DELLA LIGURIA  
 
Genova - Approvate dall’assessorato all’ Agricoltura della Regione Liguria le graduatorie di due misure del Psr- Programma regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013, per complessivi 700 mila euro. Con un primo provvedimento, la Regione Liguria ha finanziato, con 250 mila euro, 165 aziende agricole per abbattere i costi di certificazione per i prossimi tre anni. Ulteriori finanziamenti per circa 450 mila anche per 313 imprese agricole e forestali che potranno usufruire dei servizi di consulenza forniti da organismi accreditati. “Obiettivo prioritario della Regione – sottolinea l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo – è di incentivare l´introduzione e la diffusione di certificazioni comunitarie e nazionali, le uniche che possono garantire il consumatore sulla qualità, sulla tipicità ed in particolare sull’origine delle produzioni agroalimentari regionali“. Un riconoscimento e un sostegno reale per le aziende liguri che producono con il metodo dell’agricoltura biologica, l’Olio extravergine d’oliva “Riviera ligure” Dop, il Basilico genovese Dop e tutti i vini qualificati Doc, etichette come Rossese di Dolceacqua, Cinque Terre, Riviera Ligure di Ponente, Colli di Luni, Colline di Levanto, Golfo del Tigullio, Val Polcevera, Ormeasco di Pornassio. “Sempre grazie a questi finanziamenti – puntualizza Barbagallo - le aziende agricole potranno avere un importante supporto per adeguarsi alle norme e obblighi comunitari anche in materia di condizioni di lavoro e sicurezza. La consulenza permetterà di accrescere la loro competitività verso il mercato attraverso l’innovazione, il miglioramento qualitativo e valorizzazione della produzione e l’integrazione di filiera“.  
   
   
BASILIACATA: LINEE GUIDA PER CENTRO STUDI E CULTURA DIETA MEDITERRANEA  
 
Tipicità, ricerca, formazione e promozione sono le quattro grandi linee guida che il Comitato di indirizzo del Centro internazionale per gli studi e la cultura della Dieta Mediterranea, ha messo a punto per concretizzare un progetto di notevole spessore sul piano qualitativo e della valorizzazione di un “bene’’, l’alimentazione mediterranea, inserita nel patrimonio tutelato dall’Umanità . Con il tema “ Gli Archivi della Memoria’’ si lavorerà alla ricerca bibliografica sul territorio con l’obiettivo di conoscere il benessere alimentare e la lista dei piatti tipici. La seconda direttrice è incentrata sui “Modi di Fare’’ e punta sulla formazione, coinvolgendo le scuole, i ragazzi, affinché raccolgano in famiglia e dai parenti ricette e consuetudini gastronomiche del passato. Sarà attivato un rapporto privilegiato con i ristoratori e i lucani all’estero. La terza linea guida riguarda la “Organizzazione di importanti eventi’’, utilizzando le peculiarità dei rioni Sassi, per iniziative culturali e gastronomiche. Il quarto tema riguarda la “Valorizzazione delle tipicità’’, con un adeguato sostegno alla commercializzazione dei prodotti enogastronomici. Il Comitato di indirizzo, che ha lavorato con serietà ed entusiasmo, è composto da Sandro Pettinato, vicesegretario generale di Unioncamere, Tullio Gregory, filosofo e membro del consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici, Giovanni Puglisi, rettore della Libera università di Lingue e comunicazione (Iulm) di Milano nonchè presidente della commissione nazionale italiana per l’Unesco,alberto Sorbini , direttore dell’Istituto per la storia contemporanea dell’Umbria e docente di storia e antropologia di storia dell’alimentazione, presso l’Università dei Sapori di Perugia, Aurelia Alberici, presidente del corso di laurea in Scienze dell’educazione degli adulti e Formazione continua dell’Università di Roma 3, Luca Maroni, editore, giornalista ed esperto di vino e della degustazione, Umberto Montano, imprenditore della degustazione e coordinatore del Comitato,luciana Di Mauro, giornalista, Raffaello De Ruggieri, avvocato e storico, Baldissera Di Mauro dirigente attività culturali della Regione Umbria, Paolo Galluzzi, accademico dei Lincei e docente di storia della scienza e della tecnica presso l’Università di Firenze, Massimo Giubilesi, consigliere nazionale dell’Ordine dei tecnologi alimentari. Il progetto di “Centro Internazionale per gli Studi e la cultura della Dieta mediterranea “, che coinvolge in partenariato oltre alla Camera di Commercio, anche Provincia e Comune di Matera, e con il sostegno della Regione Basilicata, segue al riconoscimento che l’Unesco ha effettuato il 16 ottobre scorso a Nairobi ( Kenya). “Il lavoro – ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli - sarà ultimato entro tre mesi. E’ un progetto di altissimo livello, che ha portato a un livello di analisi notevole su tutte quelle che sono risorse e potenzialità del nostro patrimonio eno gastronomico. Con questa iniziativa intendiamo diventare punto di riferimento mondiale di una delle eccellenze e delle risorse più interessanti e appetibili del bacino mediterraneo Il progetto del Centro internazionale di studi e cultura legherà Matera, città patrimonio dell’umanità, a un “bene’’ come la Dieta mediterranea entrato a far parte della lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale Unesco per “ il valore storico che ha assunto, quale modello alimentare negli stili di vita e per i benefici sulla salute’’.  
   
   
REGIONE SICILIA: CONCLUSA A CATANIA PRIMA GIORNATA DEL FORUM DELLA PESCA  
 
Catania - Innovazione dei sistemi produttivi delle filiere agro ittiche ed alimentari. Internazionalizzazione delle imprese con il supporto del sistema bancario. Cooperazione con i paesi rivieraschi del Mediterraneo, avviando sinergie commerciali e produttive. Questi i tre punti cardine dell´azione della Regione siciliana a supporto della valorizzazione delle produzioni tipiche nel mercato globale: interventi illustrati nel corso del Forum Mediterraneo della Pesca, svoltosi nella sede di Catania della Presidenza della Regione siciliana. L´iniziativa e´ promossa dall´assessorato regionale delle Risorse agricole in collaborazione con il Forum, l´Osservatorio della Pesca del Mediterraneo e l´Istituto nazionale per il commercio estero. "La strada per la commercializzazione delle produzioni agricole ed ittiche siciliane - ha affermato l´assessore alle Risorse agricole ed alimentari Elio D´antrassi - passa dall´integrazione e dalla collaborazione con le nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, avviando un vero e proprio modello di sviluppo sinergico. In questo contesto l´avvio, a breve, della piattaforma strategica del Maas (Mercato agroalimentare di Sicilia)puo´ rappresentare un´arma in piu´. Una vera e propria piattaforma strategica che, da un lato, potra´ agevolare la penetrazione delle produzioni isolane nel mercato del Mediterraneo e, dall´altro, rappresentera´ uno snodo fondamentale per le produzioni dell´intera area". Al Forum hanno preso parte esponenti dei governi e diplomatici dei Paesi del Mediterraneo oltre che imprenditori ed operatori del settore ittico e agricolo di caratura internazionale . "Partendo dalla promozione delle filiere distrettuali e delle "best practicies" siciliane - ha detto Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo delle Pesca - si puo´ caldeggiare l´avvio di un modello di sviluppo economico e sociale "a reti", in simbiosi con i paesi rivieraschi: in tal senso il Forum rappresenta un´opportunita´ unica". Il Forum prevede otto missioni all´estero (Egitto, Oman-arabia Saudita-emirati Arabi, Libia, Guinea Equatoriale-camerun-gabon, Marocco, Siria-libano, Algeria e Boston) e due missioni di sistema a Dublino e Bruxelles in occasione della Fiera "Seafood". Saranno ospitate anche due missioni "incoming" di delegazioni di imprenditori e operatori di Turchia, Marocco, Tunisia, Mauritania, Emirati Arabi e Libia. Coinvolte in tutto circa 600 imprese operanti nel settore agro-ittico-alimentare delle quali oltre la meta´ siciliane. I lavori si sono aperti con la sessione plenaria dell´Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, organo scientifico del Distretto Produttivo Pesca, istituito con legge regionale e costituito da personalita´ del mondo scientifico che prestano la loro collaborazione a titolo gratuito. Nel corso della sessione sono stati affrontati numerosi temi, fra i quali: l´introduzione del marchio di qualita´, l´identificazione dell´origine e della provenienza dei prodotti, a partire dallo studio del genoma, l´attivita´ di ricerca e di formazione. Altro tema illustrato e´ stato quello della finanza di distretto e, in particolare, delle convenzioni istituite fra le aziende aderenti al distretto ed alcuni istituti bancari. Significativa, in tal senso, anche la presenza, del presidente dell´Ircac, Antonio Carullo. La seconda giornata del Forum della Pesca si svolgera´ domani, a partire dalle ore 10, nella sede del Maas. Sara´ l´occasione per far conoscere e toccare con mano alle delegazioni italiane ed estere le potenzialita´ della struttura piu´ grande del sud Italia ed il cui avvio definitivo e´ ormai prossimo. Alla visita alle strutture mercatali prenderanno parte, fra gli altri, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli.  
   
   
ASSOSEMENTI: PERDITE PRODUTTIVE IMPORTANTI NEL MAIS SENZA UNA SUFFICIENTE PROTEZIONE DELLA COLTURA  
 
 “Il rispetto di una corretta tecnica agronomica e l’impiego di tutti i mezzi di difesa da patogeni e parassiti sono il presupposto per il successo produttivo ed economico di qualsiasi coltura. L’importante sperimentazione scientifica interregionale coordinata dall’Unità di ricerca per la maiscoltura di Bergamo del Cra, che è stata condotta in 65 località distribuite tra Lombardia, Piemonte e Veneto e che ha evidenziato una maggiore produzione media di circa 6 q/ha di granella a favore delle tesi conciate con uno dei prodotti insetticidi oggetto di sospensione dalle semine 2009, rispetto alle tesi non conciate, è una ulteriore conferma della validità di questi presupposti. Lo ha sottolineato Assosementi, attraverso il proprio Presidente Paolo Marchesini, intervenendo alla “Giornata del mais” organizzata quest’oggi a Bergamo dal Cra in collaborazione con la Regione Lombardia. “La coltura del mais è da tempo in grave sofferenza in Italia, tanto che dal 1994 ad oggi ha perso ben 450mila ettari, poco meno di un terzo della superficie coltivata. Andamenti stagionali non del tutto favorevoli, i prezzi di mercato bassi, i vincoli nelle rotazioni colturali ed infine una progressiva erosione delle rese, sono le principali cause – a giudizio di Assosementi – della disaffezione degli agricoltori verso la coltura. Anche il divieto di impiegare i concianti neonicotinoiti e le conseguenti difficoltà ed i maggiori costi economici ed ambientali per controllare le emergenze sanitarie, tra cui la diffusione della Diabrotica, hanno giocato un ruolo importante in questa involuzione”. “Siamo lieti che il lavoro dell’Unità di maiscoltura del Cra abbia definitivamente confermato l’importanza della concia ai fini di una corretta difesa della coltura e della produttività. Tocca ora alle Autorità individuare e stabilire le giuste condizioni per reintrodurre l’impiego dei concianti neonicotinoidi, in piena sicurezza, allineando l’Italia agli altri paesi europei maggiori produttori di mais. Le aziende sementiere hanno già dimostrato con il contributo dato alle prove sperimentali di Apenet del 2009 e del 2010 – aggiunge il Presidente di Assosementi – i miglioramenti qualitativi raggiunti nella tecnologia di applicazione dei concianti alle sementi. Confidiamo ora che la sperimentazione finale sulle seminatrici consenta di individuare senza ulteriori indugi le migliori modalità di semina del mais in pieno campo”.  
   
   
MILANO: DAL 30 GENNAIO IL CONGRESSO “IDENTITÀ GOLOSE”  
 
Sarà il Milano Convention Centre di via Gattamelata a ospitare la settimana edizione di “Identità Golose – Congresso Internazionale di Cucina d’Autore” in programma dal 30 gennaio al 1° febbraio con il patrocinio dell’Assessorato alle Attività produttive e agli Eventi. “Grazie a questa manifestazione - ha commentato l’assessore Giovanni Terzi - Milano riscopre la valenza internazionale di grandi chef che ben rappresentano il made in Italy nel mondo, proprio come accade per gli stilisti”. “Anche quest’anno – ha aggiunto Terzi – un’anteprima del Congresso sarà l’iniziativa Un risotto per Milano. Un’occasione per coinvolgere i cittadini nella degustazione di piatti esclusivi che trovano un denominatore comune nel risotto, simbolo non solo culinario, ma anche culturale del capoluogo lombardo”. Sabato 29 gennaio, infatti, gli chef del “salotto di Milano” sono stati invitati dall’assessore Terzi e dagli organizzatori di Identità Golose a preparare un risotto speciale, il cui ricavato (offerta minima di 8 euro per piatto) andrà a favore della sezione lombarda di Anlaids impegnata nella lotta contro l’Aids. Protagonisti saranno Andrea Berton, chef del ristorante Trussardi alla Scala; Daniel Canzian del Marchesino di Gualtiero Marchesi; Filippo Gozzoli, chef del ristorante The Park dell’hotel Park Hyatt; Ferdinando Martinotti di Peck e Matteo Pisciotta del ristorante Luce di Varese, eccezionalmente ospite presso Peck Italian Bar. “Un risotto per Milano” sarà presente, sempre sabato 29 gennaio, anche alla Fiera “Winelove”, in programma al Milano Convention Centre dal 29 al 31 gennaio, in concomitanza con “Identità Golose”. Il tema dell’edizione 2011 di Identità Golose, cui parteciperanno oltre 60 fra i più noti protagonisti della scena gastronomica mondiale, sarà “I segni e i gesti” e servirà a mettere in luce come si siano modificate ed evolute nel tempo le ricette della tradizione e per comprendere come anche i cambiamenti apparentemente più radicali presentino sempre e comunque elementi di continuità con il passato. Al programma principale - cui parteciperanno anche pasticceri, artigiani e produttori, oltre che chef - se ne affiancherà un altro con giornate a tema, momenti di approfondimento e studio dedicati alla pasticceria da ristorazione, riso, miele e birra. Gli chef di “Identità Golose” sono: Inaki Aizpitarte, Massimiliano e Raffaele Alajmo, Luciano Alberti, Franco Aliberti, Josean Martinez Alija, Corrado Assenza, Sat Bains, Matteo Baronetto, Enrico Bartolini, Cesare Battisti, Frédéric Bau, Andrea Berton, Andrea Besuschio, Massimo Bottura, Pier Bussetti, Antonino Cannavacciuolo, Daniel Canzian, Chicco Cerea, Mauro Colagreco, Antonello Colonna, Christian e Manuel Costardi ,Carlo Cracco, Accursio Craparo, Stefano Deidda, Luigi Dell´amura ,Gennaro Esposito, Loretta Fanella, Gianluca Fusto, Alfio Ghezzi, Filippo Gozzoli, Marta Grassi, Mehmet Gürs, Tatsuya Iwasaki, Camille Lesecq, Anthony Genovese, Marion Lichtle, Paul Liebrandt, Paolo Lopriore, Ferdinando Martinotti, Nuno Mendes, Teo Musso, Yoshihiro Narisawa, Damiano e Giovanni Nigro, Magnus Nilsson, Davide Oldani, Simone Padoan, Andrea Paternoster, Matias Perdomo, Alessandro Negrini, Fabio Pisani, Matteo Pisciotta, Eugenio Pol, Claudio Pregl, Giuseppe Rambaldi, Emmanuel Renaut, Niko Romito, Michele Rotondo, Davide Scabin, Joško Sirk, Elio Sironi, Gino Sorbillo, Marco Stabile, Ciccio Sultano, Luigi Taglienti, Matteo Torretta, Viviana Varese. Il programma di “Un risotto per Milano” - In centro - La staffetta golosa inizierà al Marchesino dalle 12 alle 15 in piazza della Scala, angolo via Filodrammatici 2, e riprenderà dalle 16.30 in tutte le location che hanno aderito all’iniziativa: Peck in via Spadari 9 (16.30 – 19.30); Peck Italian Bar in via Cantù 3 (16.30 – 19.30); Trussardi alla Scala in piazza della Scala 5 (17.30 – 19.30); Park Hyatt in via Tommaso Grossi 1 (18.00 – 20.00). A Winelove Sabato 29 gennaio: ore 16 Cesare Battisti (Ratanà); ore 18 Matias Perdomo (Al Pont de Ferr); ore 20 Matteo Torretta (Resort Feudi della Medusa – S. Margherita di Pula Ca). Domenica 30: ore 12 Daniel Canzian (Il Marchesino); ore 14 Viviana Varese (Alice); ore 16 Andrea Besuschio (Pasticceria Besuschio – Abbiategrasso); ore 18 Alessandro Negrini e Fabio Pisani (Il Luogo di Aimo e Nadia). Lunedì 31: ore 11 Christian e Manuel Costardi (Cinzia – Da Christian e Manuel - Vercelli); ore 13 Stefano Deidda (Il Corsaro - Cagliari). Per informazioni e prevendita: numero verde 800 825 114 Prevendita presso Urban Center Milano - Galleria Vittorio Emanuele Ii 11/12 Dal 25/01 al 28/01 dalle 9 alle 18. Sabato 29/01 dalle 11 alle 20. Per il calendario completo di “Identità Golose” e per maggiori informazioni: www.Identitagolose.it/    
   
   
IL CONTROLLO DEGLI INSETTI NELLE INDUSTRIE ALIMENTARI  
 
Giovedì 24 febbraio 2011 nella sala Verde di Cesena Fiera (Via Dismano, 3845 - 47522 - Pievesestina di Cesena Fc) a partire dalle 9,00. Si svolgerà il seminario “La nuova norma Uni 11381:2010 – Il controllo degli insetti nelle industrie alimentari”. Il problema delle infestazioni dei prodotti alimentari è uno dei temi di maggior interesse per la sicurezza e considerato fra i maggiori rischi per l’industria di trasformazione agroalimentare. Il seminario ha gli obiettivi di affrontare il tema delle infestazioni dei prodotti e delle industrie agroalimentari con riferimenti tecnici, legislativi di tipo cogente e di carattere volontario con riferimento alle certificazioni secondo la norma Uni 11381:2010, nonché di permettere alle aziende e ai partecipanti di riprendere i principali concetti sulle infestazioni e sul monitoraggio degli insetti, confrontandosi con le opinioni di tecnici e di esperti del settore dell’igiene e del controllo. L´evento è realizzato dal Cise, con il supporto di Cesena Fiera. L´iniziativa è gratuita, tutti gli interessati sono invitati a partecipare. Per motivi organizzativi è gradita la conferma iscrivendosi on line oppure via mail o fax.  
   
   
MONTAGNA FVG: TONDO, AGEMONT DEVE RECUPERARE PRODUTTIVITÀ  
 
 Amaro - L´agemont, l´Agenzia per lo sviluppo economico della montagna del Friuli Venezia Giulia, dovrà recuperare la propria produttività per consentire alla Regione di rilanciare la politica del sistema istituzionale a favore dell´economia dell´area montana. Questo il compito che, secondo il presidente della Regione, Renzo Tondo, spetta al nuovo Consiglio di amministrazione dell´Agemont e al neo presidente Roberto Venturini. E´ stato anticipato da Tondo il 21 gennaio in chiusura del seminario tecnico su "Prodotti certificati per mercati globali", organizzato dall´Agenzia per la montagna con la collaborazione della delegazione di Tolmezzo di Confindustria. Tale evento aveva l´obiettivo di fornire agli operatori economici del territorio interessato una panoramica generale sulle regolamentazioni dei mercati principali, sul ruolo dei laboratori accreditati a rilasciare la certificazione, sulle problematiche tecniche inerenti la certificazione, e sulla formazione dei futuri tecnici certificatori nel Friuli Venezia Giulia. Un tema attuale, quello trattato dal work shop, secondo Tondo, che bene si allinea con l´esigenza di rendere competitivo il sistema economico della nostra realtà attraverso il perseguimento della qualità certificata. Come certificate, non solo, ma anche atte a certificare, come il laboratorio del freddo (sostenuto da Tondo nel 1999, quando ricopriva il referato di assessore alla Montagna), sono le attività nate sotto l´egida dell´Agemont. Anche per questi motivi, il presidente della Regione ha esortato il nuovo Cda dell´Agemont ed il direttore a guardare avanti, ad analizzare quanto è stato realizzato dall´Agenzia negli ultimi decenni e stabilire che cosa occorre fare ora per restituirle quell´operatività della quale l´economia e la gente della montagna hanno necessità. Tondo ha altresì voluto tranquillizzare i dipendenti rispetto sulle prospettive dell´Agemont, ma ha esortato il Cda a valutare la necessità di dismettere le partecipazioni immobiliari dell´Agenzia. Per rafforzare invece i settori della sperimentazione e della ricerca e individuare, con il concorso di Confindustria, nuovi modelli di sostegno alle imprese. Una volta individuato il percorso di rinnovamento dell´Agemont, secondo Tondo la Giunta regionale, dopo le verifiche del caso, potrà dare alla montagna nuove risposte in termini di continuità e di innovazione. Tondo, nel suo intervento, ha anche toccato i temi delle grandi infrastrutture, citando i commenti favorevoli raccolti dalla popolazione, a Gorizia, rispetto all´avvio dei lavori delle grandi opere viarie; dell´elettrodotto, opera che va realizzata limitandone l´impatto ma che non deve dare adito a campagne strumentali. E ha ricordato, specificando che non sarà il caso di Agemont, di essere l´unico presidente della Regione ad avere chiuso una società regionale che aveva il compito di presiedere. Si riferiva, infatti, alla Friulia Factor, dismessa dopo una attenta verifica sulla sua efficacia nei confronti del sistema economico del Friuli Venezia Giulia. Tondo ha concluso ribadendo l´impegno a ridurre i costi della Pubblica amministrazione, anche snellendo il sistema legislativo, dei regolamenti, dei vincoli che rappresentano un onere per l´economia e per i cittadini. Ciò al fine di consentire al sistema regionale di essere competitivo, come già lo è in senso federalistico: gestisce in proprio la sanità.  
   
   
CONVEGNO VENERDI´ 28 GENNAIO AD AGRIEST (FIERA DI UDINE) PER INIZIATIVA DELLA REGIONE E DI FEDERSANITA´ ANCI FVG  
 
Da più di vent´anni la Fao e l´Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscono il legame indissolubile che unisce il territorio e il cibo da esso ottenuto alla salute della propria comunità (es. Prevenzione obesità infantile). Questo vitale circuito costituisce l´educazione alimentare e secondo questo approccio, il "ristorante scuola" è il primo ambito a essere coinvolto, per cui la ristorazione collettiva di prossimità è un naturale volano in grado di ridare significato al nutrimento, di restituire linfa al tessuto sociale locale e di ampliare le eccellenze delle produzioni locali. Proprio per attuare questi principi nella pratica delle scelte quotidiane di famiglie, amministrazioni locali, mondo della scuola ed operatori di diversi settori, la Regione Friuli Venezia Giulia, tramite le direzioni salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali e alle risorse rurali, agroalimentari e forestali, insieme a Federsanità Anci Friuli Venezia Giulia ha promosso, in occasione della rassegna fieristica Agriest il convegno "Ristorazione collettiva di prossimità" . L´iniziativa è in programma venerdì 28 gennaio, dalle 9 alle 16.30, presso la Sala Congressi di Udine Fiere - Agriest. Nell´occasione interverranno i principali esperti internazionali del settore, tra cui Erio Ziglio, direttore Ufficio europeo Oms - Venezia, Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Bologna, Giuseppe Durazzo, avvocato specializzato nel diritto del settore alimentare a livelli nazionale e internazionale e Avelio Marini, responsabile delle reti rurali dell´Esme. Per portare l´esperienza dei progetti e degli accordi intersettoriali in Friuli Venezia Giulia, sono previsti gli interventi degli assessori regionali alla Salute, Vladimir Kosic, alle risorse rurali, Claudio Violino, del presidente di Federsanità Anci Fvg, Giuseppe Napoli, del direttore dell´Area prevenzione e promozione salute, Roberto Ferri, del rappresentante dell´Ufficio scolastico regionale, Gian Mario Di Gianantonio, del rappresentante di Legacoop Fvg, Gaetano Zanutti, nonché di autorevoli esperti degli atenei regionali e dirigenti di Regione e Comuni.  
   
   
PESCA: ASSOCIAZIONI, BENE INTERVENTO MIPAAF PER RISOLVERE GRAVE SITUAZIONE SOCIOECONOMICA  
 
 “Apprezziamo molto la sensibilità e l’intervento del ministero tesi a cercare di risolvere i gravi problemi socioeconomici che stanno colpendo alcuni comparti della pesca, in particolare quelli legati a pesche tradizionali”. Lo affermano l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative e la Lega Pesca al termine dell’incontro che hanno avuto questa mattina a Roma, nella sede del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con i vertici dell’Amministrazione. “Le difficoltà per gli operatori sono tangibili. Concordiamo con la doppia linea di intervento proposta dal Mipaaf che prevede un sostegno economico in regime de minimis per le imprese in difficoltà e l’avvio di progetti pilota di sperimentazione”.  
   
   
CAMBIO AI VERTICI DI ASSICA ASSICA (ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DELLE CARNI ADERENTE A CONFINDUSTRIA): FRANCO FINATO È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DAVIDE CALDERONE, NUOVO VICE DIRETTORE, RESPONSABILE DELLA SEDE DI ROMA E DELL’INTERPROFESSIONALE  
 
Cambio della guardia alla direzione di Assica (Associazione Industriali delle Carni aderente a Confindustria). Dopo oltre vent´anni Gianni Gorreri lascia l´incarico di Direttore Generale e gli subentra Franco Finato. Originario di Bolzano, Franco Finato, 48 anni, raccoglie una eredità importante: “Ringrazio Assica per la fiducia che mi è stata data” – ha commentato il nuovo Direttore. “Accolgo con entusiasmo e senso di responsabilità questa importante sfida – ha proseguito Finato - certo di contare sul sostegno di qualificati collaboratori e di poter valorizzare la positiva eredità che ha saputo costruire chi mi ha preceduto”. Tra le sue priorità: aggiornare la strategia di sviluppo del settore suinicolo, creare nuovo valore all’interno della filiera, essere sempre più al servizio degli Associati. Franco Finato si è laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano. La sua carriera è maturata nel settore privato e pubblico. Dal 1987 al 2000, lavora presso l’Unione Commercio Turismo e servizi Alto Adige Confcommercio diventandone Vicedirettore Generale; dal 2000 al 2005 è Vicedirettore Generale e Direttore Ripartizione Alloggi e Inquilinato presso l’Ipes (Istituto per l’edilizia sociale per la Provincia di Bolzano). Dal 2005 Finato è in Regione Lombardia in qualità di Direttore Generale Casa ed Opere pubbliche e nel 2008 diventa Direttore Generale Commercio Fiere e Mercati. Infine nel 2009 è Direttore Generale della Provincia di Cremona. Il nuovo Direttore, sarà supportato in questa nuova avventura, oltre che da tutta la squadra di Assica, anche dal nuovo Vicedirettore Davide Calderone. Veterinario, 42 anni, Calderone proviene dal Consorzio Prosciutto di Parma, dove, entrato nel 2000, ha ricoperto in dieci anni diversi incarichi fino a diventare, nel 2009, Vicedirettore del Consorzio. In Assica Calderone avrà la responsabilità dell’ufficio di Roma e delle tematiche relative all’Interprofessionale (rapporti di filiera) Cambio Ai Vertici Di Assica Assica (Associazione Industriali Delle Carni Aderente A Confindustria): Franco Finato È Il Nuovo Direttore Generale Davide Calderone, Nuovo Vice Direttore, Responsabile Della Sede Di Roma E Dell’interprofessionale Cambio della guardia alla direzione di Assica (Associazione Industriali delle Carni aderente a Confindustria). Dopo oltre vent´anni Gianni Gorreri lascia l´incarico di Direttore Generale e gli subentra Franco Finato. Originario di Bolzano, Franco Finato, 48 anni, raccoglie una eredità importante: “Ringrazio Assica per la fiducia che mi è stata data” – ha commentato il nuovo Direttore. “Accolgo con entusiasmo e senso di responsabilità questa importante sfida – ha proseguito Finato - certo di contare sul sostegno di qualificati collaboratori e di poter valorizzare la positiva eredità che ha saputo costruire chi mi ha preceduto”. Tra le sue priorità: aggiornare la strategia di sviluppo del settore suinicolo, creare nuovo valore all’interno della filiera, essere sempre più al servizio degli Associati. Franco Finato si è laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano. La sua carriera è maturata nel settore privato e pubblico. Dal 1987 al 2000, lavora presso l’Unione Commercio Turismo e servizi Alto Adige Confcommercio diventandone Vicedirettore Generale; dal 2000 al 2005 è Vicedirettore Generale e Direttore Ripartizione Alloggi e Inquilinato presso l’Ipes (Istituto per l’edilizia sociale per la Provincia di Bolzano). Dal 2005 Finato è in Regione Lombardia in qualità di Direttore Generale Casa ed Opere pubbliche e nel 2008 diventa Direttore Generale Commercio Fiere e Mercati. Infine nel 2009 è Direttore Generale della Provincia di Cremona. Il nuovo Direttore, sarà supportato in questa nuova avventura, oltre che da tutta la squadra di Assica, anche dal nuovo Vicedirettore Davide Calderone. Veterinario, 42 anni, Calderone proviene dal Consorzio Prosciutto di Parma, dove, entrato nel 2000, ha ricoperto in dieci anni diversi incarichi fino a diventare, nel 2009, Vicedirettore del Consorzio. In Assica Calderone avrà la responsabilità dell’ufficio di Roma e delle tematiche relative all’Interprofessionale (rapporti di filiera).  
   
   
IDENTITA´ GOLOSE 2011 IL LUSSO DELLA SEMPLICITÀ: I SEGNI E I GESTI LE NUOVA FRONTIERE DELLA CUCINA E PASTICCERIA D’AUTORE  
 
Cosa rimane di immutato, di chiaro e di preciso nel tempo in una ricetta? Quali sono i segni e i gesti che caratterizzano anche il più creativo dei cuochi? Come non esiste una tradizione ferma e immutata, così non esiste un cambiamento nuovo al 100 per cento. C’è sempre del movimento nella prima e del noto nella seconda, solo che in un caso è troppo lento per essere percepito e nell’altro è troppo rapido al punto da nascondere gli elementi di continuità. A Milano andremo alla ricerca di questi dettagli nel solco del “Lusso della semplicità”, di una essenzialità che abbraccia ogni momento, dalla produzione al servizio. E lo faremo attraverso i gesti e le parole di 60 fra i più noti protagonisti della scena gastronomica mondiale. Come ogni anno dal 2005, Milano tornerà, a fine gennaio, ad essere il centro di discussione e dibattito sulle nuove frontiere della cucina d’autore chiamando sul palco del Milano Convention Center i più rappresentativi chef internazionali. La nuova edizione del meeting gastronomico andrà infatti a evidenziare tutti quei momenti, quei tratti, quei movimenti da cui cuochi, pasticcieri, artigiani, produttori non possono prescindere anche nelle forme più estreme e innovative. Porte aperte inoltre a una cucina sempre più libera dagli orpelli dell’alta scuola classica, superando l’anacronistica contrapposizione tra cibi ricchi e cibi poveri, esplorando una rete di sentieri che attraversa oggi l’intero mondo del cibo e del vino . Ancora una volta protagonisti sul palco del congresso non solo cuochi ma anche pasticcieri, artigiani e produttori. Al programma principale se ne affiancherà come di consueto uno parallelo con tre ricchissime giornate monografiche, momenti di approfondimento e studio dedicati alla pasticceria da ristorazione, al riso e alla birra. E´ possibile partecipare a Identità Golose effettuando l´iscrizione direttamente dalla home page del sito www.Identitagolose.it su cui sono pubblicati il calendario degli incontri , i profili dei protagonisti e i costi di partecipazione  
   
   
UN TRIPUDIO DI CIOCCOLATO : EUROFOOD, AZIENDA LEADER CHE DA TANTI ANNI IMPORTA LE PIÙ PRESTIGIOSE SPECIALITÀ ALIMENTARI DA TUTTO IL MONDO, HA IN SERBO DELLE FANTASTICHE SORPRESE, TUTTE ALL’INSEGNA DELLA CIOCCOLATA  
 
Si sta avvicinando il giorno più “dolce” dell’anno, la festa per eccellenza degli innamorati! Chi, per il 14 febbraio, non sta pensando a un gesto gentile per le persone che ama? Basta un piccolo dono, un simbolo che dia importanza a questa giornata dedicata all’Amore con la A maiuscola! Per questa occasione Eurofood, azienda leader che da tanti anni importa le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo, ha in serbo delle fantastiche sorprese, tutte all’insegna della specialità più prelibata e desiderabile, dalle proprietà benefiche e ristoratrici: il cioccolato. Dalla terra del miglior cioccolato del mondo - il Belgio - ecco le golose specialità dolciarie per festeggiare i momenti più dolci. Da sempre Guylian e Belfine hanno conquistato un posto d´onore tra gli estimatori mondiali di questo dolcissimo ingrediente con il quale riescono a realizzare veri capolavori di arte dolciaria! Belfine per questa occasione ha creato simpaticissimi leccalecca di cioccolato in tanti fantasiosi soggetti come i graziosi Cupidi Lollipops pronti a lanciare il dardo dell’Amore. Ma una delle specialità Belfine sono le figure di cioccolato, vuote all’interno che vengono realizzate con stampi creati appositamente dopo un lungo studio di disegni e bozzetti e protetti da copyright. Quale dono è più dolce di un Orsetto di cioccolato Belfine dal tenero sorriso con un grosso cuore rosa e rosso sulla pancia? Le creazioni di Belfine sono tutte incartate una per una a garanzia di una qualità riconosciuta dai golosi di tutto il mondo e vengono prodotte con materie prime selezionatissime. Sempre dal Belgio arrivano gli inconfondibili cioccolatini Guylian che in occasione di San Valentino vengono proposti nelle bellissime confezioni regalo realizzate con un’elegante carta e avvolte da un grosso fiocco. Un regalo già pronto per chi arriva all’ultimo momento ma mantiene un occhio di riguardo alla qualità dei prodotti, prerogativa che certo non manca a Guylian! Ecco allora che in questo periodo si possono trovare i Ballotin Trufflina Guylian, delicatissime praline ricoperte di scaglie di prelibato cioccolato belga e confezionate ad una ad una in cestelli di carta come dei freschi pasticcini, i Ballotin Frutti di Mare Guylian tante differenti forme di conchiglie sapientemente scolpite e formate da una deliziosa miscela di cioccolato bianco, al latte e fondente, così da renderle una sempre diversa dall´altra, anche nel colore e i Ballottin Opus Pralineria Guylian, cioccolatini diversi l’uno dall’altro, ciascuno con un proprio carattere e forma, ma tutti dal gusto straordinario. Anche Cailler uno dei principali produttori di cioccolato che ha sede in Svizzera, altra patria per eccellenza del cioccolato, per questo San Valentino propone le delizione Praline Ambassador al liquore Kirsch. Confezionate in una elegante scatola rossa, colore predominante nella giornata degli innamorati, possono essere un prezioso regalo per chi ama il cioccolato con un sapore più deciso grazie al liquore. L’elemento che caratterizza da sempre il cioccolato firmato Cailler è il gusto pronunciato del latte: un latte cremoso e nutriente, proveniente al 100% dai pascoli svizzeri. Il risultato è un cioccolato dalla consistenza morbidissima, ottimo da degustare ma anche ideale per essere utilizzato in cucina nelle preparazioni più prelibate  
   
   
DALLE TENUTE DI GENAGRICOLA, L’HOLDING AGROALIMENTARE DEL GRUPPO GENERALI, ECCELLE 8+ VINEYARDS, AZIENDA EMERGENTE AL MERANO WINEFESTIVAL  
 
Genagricola Spa è l’holding agroalimentare del Gruppo Generali ed opera in agricoltura dal 1974, quando venne costituita dalla Casa Madre “Generali” il cui impegno nel settore era iniziato fin dal lontano 1851 con l’acquisizione della prima proprietà a Caorle (Ve). Oggi sono 26 le tenute agricole di proprietà, specializzate nei settori della viticoltura, della frutticoltura, delle colture erbacee, delle sementi, dell’alimentazione animale, dell’allevamento e della forestazione, per un totale di circa 10.000 ettari coltivati. 8+ Vineyards, azienda emergente al Merano Winefestival Ottimo riconoscimento per Ottopiù Vineyards, a pochi mesi dalla nascita del brand; l’azienda è stata selezionata dal Merano Winefestival per partecipare alla Xixª edizione. La nuova linea di spumanti Ottopiù Vineyards de Le Tenute di Genagricola, nata nella primavera di quest’anno può già vantare riconoscimenti di prestigio. Le severe commissioni di degustazione del Merano Winefestival hanno infatti selezionato gli spumanti del nuovo brand per la Xixª edizione dell’evento, svoltasi dal 5 all’8 novembre scorsi. I prodotti Ottopiù erano presenti all’interno della sezione “aziende emergenti” insieme a soli altri quattro produttori di Prosecco italiani, grazie alle valutazioni assai positive ottenute per l’elevata qualità dei vini e la serietà dell’impegno dimostrato nella produzione. Completamente dedicata alle bollicine, questa nuova linea nasce prevalentemente dalle uve dei vigneti appartenenti alla Tenuta di Borgo Magredo, posizionata sui magredi nel territorio di Spilimbergo ai piedi delle Alpi Carniche. Per la produzione di alcuni vini quali il Prosecco Superiore, il Cartizze e il Moscato Dolce gli agronomi della Tenuta seguono personalmente i vigneti e le uve in tutte le fasi di maturazione. La spumantizzazione avviene attualmente in Tenuta S.anna (Annone Veneto), polo spumantistico de Le Tenute di Genagricola. Il profilo moderno e il carattere deciso dell’intera linea si devono a Donato Lanati, il famoso enologo-scienziato, che ha selezionato tempi di spumantizzazione e lieviti di nuova concezione per adattarli perfettamente alla qualità delle diverse basi e delle loro caratteristiche. Vitalità, energia e voglia di vivere, queste le caratteristiche della personalità degli spumanti Ottopiù: una vera squadra vincente!  
   
   
NERO DI TROIA DOC? RIUNIONE PER PROPOSTA DI RICONOSCIMENTO  
 
“Abbiamo riscontrato la volontà di tutte le parti sedute al tavolo tecnico di salvaguardare innanzitutto gli interessi dei produttori dell’intera filiera vitivinicola in un percorso condiviso di valorizzazione di uno dei vitigni autoctoni più rappresentativi del territorio regionale”. Così l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno al termine della riunione tecnica relativa alla proposta di riconoscimento del disciplinare di produzione del vino Doc Terre del Nero di Troia svoltasi il 19 gennaio presso la sede dell’Assessorato e che ha visto la partecipazione del Direttore Regionale Coldiretti Puglia De Concilio, del Presidente della Commissione Puglia in seno al Comitato Nazionale Vini, dr Bosco, del Presidente comitato Promotore Terre del Nero di Troia Matteo Cuttano, di Antonio Frattaruolo consulente comitato Promotore, del Presidente Consorzio di Tutela del Vino Doc Castel Del Monte Francesco Liantonio, del produttore Doc Cacc’e mmitte di Lucera Alberto Longo, di Antonio Gargano per Confcooperative Foggia, del Direttore Provinciale Coldiretti Foggia Scaiola Giuseppe, di Nicola Laricchia, Pietro Caragnano, Angelo Raffaele Lillo e Vito Pavone dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale della Regione Puglia. I partecipanti hanno chiarito che la proposta da portare a riconoscimento per la tutela del vitigno “Nero di Troia” per l’area della provincia di Foggia e parte della provincia Bat è Doc “Tavoliere” con la tipologia Nero di Troia. Inoltre si è concordato di avviare un percorso di inserimento della tipologia “Nero di Troia” nelle attuali Denominazioni riconosciute nelle province di Bari, Bat e Foggia ove non è prevista e di avviare il confronto tra tutti gli operatori interessati alla tutela del vitigno “Nero di Troia” al fine di ottenere la massima protezione attraverso la proposizione di una denominazione ombrello per tutti i territori interessati alla coltivazione e trasformazione del vitigno autoctono “Nero di Troia”. “Devo dare atto – sottolinea Stefàno - del senso di responsabilità di tutti i partecipanti che hanno voluto e saputo superare i localismi a vantaggio di una più ampia visione unitaria e lungimirante per una maggiore tenuta del sistema vitivinicolo regionale. In tal modo si creano i presupposti per azioni sinergiche foriere di benefici per tutti gli operatori del comparto. Presupposti e sinergie utili alle ambizioni della vitivinicoltura pugliese, soprattutto quando capaci di sfuggire ad ispirazioni di natura politico ideologica, che nulla hanno a che fare con l’interessi dei produttori e cui pure, nelle fasi precedenti della discussione, si è corso il rischio di soccombere.”  
   
   
DISTILLAZIONE DI CRISI PER I VINI A DENOMINAZIONE D’ORIGINE  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura della Calabria Michele Trematerra ha espresso soddisfazione per l’approvazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali delle disposizioni nazionali per l’attivazione della misura relativa alla distillazione di crisi anche per i vini a denominazione d’origine. Il Decreto ministeriale è stato approvato lo scorso 21 gennaio ed è stato fortemente voluto dall’Assessorato all’Agricoltura e Foreste della Regione Calabria, e condiviso dal Consorzio di Tutela del vino a Denominazione D’origine Cirò. “Abbiamo fatto valere – ha affermato Trematerra in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale -, insieme alla Regione Piemonte, le nostre ragioni in ordine allo stato di crisi in cui versa la produzione della Doc Cirò. Il provvedimento avversato nella prima fase dalle altre Regioni, ha trovato grazie alla nostra insistenza, la condivisione sia al tavolo tecnico che politico. Il decreto di attivazione della misura della distillazione di crisi, anche per i vini a denominazione di origine ed indicazione geografica, nel nostro caso il vino Cirò, è stato fortemente voluto con convergenza di intenti in sede politica, da tutta la deputazione regionale e nazionale dell’area Crotonese. Abbiamo mantenuto, con i fatti, - ha proseguito l’Assessore - una promessa fatta al tavolo tecnico del Cirotano, afferma Trematerra. Il percorso è stato lungo e tortuoso ed è iniziato con un incontro con il Capo di Gabinetto del Ministro all’Agricoltura, Giuseppe Ambrosio, già lo scorso settembre 2010, al quale abbiamo esposto le nostre ragioni”. “La distillazione di crisi per il vino Cirò Doc – ha dichiarato ancora Trematerra - consentirà di ridurre le giacenze di vino invendute e permetterà una riprogrammazione della produzione per l’intera filiera. La Calabria vitivinicola ed in particolare il territorio di Cirò in provincia di Crotone, hanno nell’ultimo quinquennio attivato strategie di innovazione tecnologica che hanno consentito di raggiungere livelli di qualità tali da mettere in competizione i nostri vini con i più blasonati vini nazionali. Pur in presenza di tali condizioni, le conseguenze della crisi generale hanno avuto una forte ripercussione negativa soprattutto in quest’area di maggiore produzione, con sofferenze in termini di giacenza di vino invenduto. Il provvedimento è stato studiato per responsabilizzare anche i produttori che dovranno essere consapevoli che la riduzione delle eccedenze dovrà essere perseguita anche con una minore resa, normata da un successivo provvedimento regionale e connessa anche alla possibilità di attivare misure di contenimento della produzione come la vendemmia verde. Entro febbraio – ha concluso l’Assessore Trematerra - si dovranno quantificare i beneficiari e i quantitativi, in quanto l’impegno finanziario non potrà superare il 10 % del budget regionale relativo a quello assegnato alla Calabria dall’Ocm Vino”.