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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
SCIENZIATI GENERANO ATLANTE DI ESPRESSIONE GENICA PER I TOPI  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2011 - Alcuni scienziati finanziati dall´Ue hanno generato un atlante dell´espressione genica per l´embrione di topo in fase di sviluppo che aiuta a rafforzare le conoscenze dei ricercatori della portata della trascrizione genetica. I risultati del loro studio, pubblicati sulla rivista Plos Biology, daranno agli scienziati le informazioni di cui hanno bisogno per determinare la co-espressione dei geni e per riconoscere i collegamenti tra i geni che hanno un ruolo cruciale sia nello sviluppo che nella malattia. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Eurexpress ("European consortium to generate a web-based gene expression atlas by Rna [ribonucleic acid] in situ hybridization") che ha ricevuto quasi 11 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Eurexpress ha creato i dati di espressione per oltre 20.000 geni attraverso l´ibridizzazione in situ dell´Rna su sezioni sagittali per gli embrioni di topo. In questo studio, i ricercatori coordinati dal Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) in Italia hanno riunito i dati di espressione di oltre 18.000 geni di codificazione per centinaia di strutture anatomiche in un atlante di espressione genetica digitale interattivo, completo e aperto. Sono riusciti a identificare reti di geni tessuto-specifici e di sovrapposizione. Le informazioni ottenute forniscono nuove conoscenze sulle strutture nel momento dello sviluppo, compreso il telencefalo (cerebrum), che è una vasta regione all´interno del cervello attribuita a varie funzioni come quella motoria. Il team è riuscito a correlare questi fenotipi a siti di espressione dei geni sottostanti e ha estratto informazioni per far luce sulla complessa organizzazione segmentale del cervello dei mammiferi. Grazie all´atlante creato da Eurexpress, la risoluzione cellulare ha permesso al team di identificare i marcatori genetici che caratterizzano la suddivisione molecolare di organi e nuovi marcatori putativi del lignaggio ematopoietico e a rendere più semplice la mappatura completa in tutto l´organismo di un fondamentale percorso di segnalazione evolutivo. "La qualità e la risoluzione dei dati ha rivelato nuovi domini molecolari per diverse strutture evolutive, come il telencefalo, una nuova organizzazione per l´ipotalamo e informazioni sul [percorso di segnalazione] Wnt coinvolto nella differenziazione epiteliale durante lo sviluppo dei reni," scrivono gli autori. Il professor Andrea Ballabio del Rigem dice: "Questo lavoro è stato possibile solo grazie alla stretta collaborazione di tutti gli scienziati coinvolti e illustra bene il successo che si può ottenere tramite un impegno coordinato e collaborativo. L´atlante di espressione genica sarà un´importante guida per scoprire la funzione dei geni e i meccanismi della malattia." Commentando l´impegno collaborativo dello studio, il professor Stylianos E. Antonarakis dell´Università di Ginevra, in Svizzera, e co-autore dello studio dice: "L´ampiezza del lavoro richiedeva un team di specialisti all´interno del quale l´associazione di diverse competenze era necessaria per ottenere un risultato maggiore della somma delle sue varie parti. I dati liberamente accessibili e le immagini straordinarie saranno di grande aiuto a tutti i ricercatori che lavorano sulla funzione del genoma e le cause molecolari di miriadi di malattie genetiche." I ricercatori sottolineano che la ricerca genomica ha alimentato le nostre conoscenze di processi fisiologici e fisiopatologici, che vanno dalle malattie infettive al cancro. La produzione di consistenti serie di dati e l´integrazione delle informazioni ivi contenute sono aspetti fondamentali di questo metodo, spiegano. "Verificare quando e dove i geni sono espressi è di fondamentale importanza per capire o prevedere il ruolo fisiologico di geni e proteine e come essi interagiscono per formare le complesse reti che sono alla base dello sviluppo e della funzione degli organi," scrivono. "Il progresso nella comprensione delle reti di geni è guidato da solidi approcci paralleli che rendono la complessità di una rete di geni nel suo insieme." In futuro, questi dati potrebbero essere usati per identificare le differenze regionali che sono difficili da individuare all´interno di organi strutturalmente complessi e i profili di espressione per specifiche popolazioni di cellule. Hanno contribuito a questo studio esperti provenienti da Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Svizzera. Per maggiori informazioni, visitare: Eurexpress: http://www.Eurexpress.org/  Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem): http://www.Tigem.it/  Plos Biology: http://www.Plosbiology.org/home.action  Per scaricare l´articolo da Plos Biology, cliccare: http://www.Plosbiology.org/article/info:doi/10.1371/journal.pbio.1000582    
   
   
ERAP1, UN GENE CHIAVE PER POTENZIARE LA RISPOSTA IMMUNE CONTRO I TUMORI DEL SANGUE PUBBLICATO SU CANCER RESEARCH I RISULTATI DI UNO STUDIO INT REGINA ELENA E BAMBINO GESÙ  
 
Roma, 25 gennaio 2011 - Uno studio italiano appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Cancer Research, organo ufficiale della Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, dimostra che per i linfomi, alcuni tumori del sangue, è possibile ottenere, nel topo, una cura eliminando (inattivando) un gene chiamato Erap1. La manipolazione di questo gene consente di attivare un potente (e finora inesplorato) meccanismo di rigetto da parte del sistema immunitario; questa scoperta potrebbe aprire nuovi importanti scenari terapeutici anche nell’uomo. La ricerca è stata condotta da due équipe di ricercatori del Dipartimento di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu e dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma. Per la prima volta -spiegano i ricercatori- siamo riusciti ad ottenere un’efficace interazione fra i due tipi di cellule del sistema immune deputate all’attività antitumorale (i linfociti T citotossici e le cellule Natural Killer) e questo è stato possibile ‘inibendo le cellule tumorali dell´espressione di un gene chiamato Erap1. Fisiologicamente, il compito dei linfociti T e delle cellule Natural Killer è di eliminare le cellule alterate del nostro organismo, ma molti tumori riescono, purtroppo, a ingannare sia gli uni che le altre, evadendo così la sorveglianza immune. Invece -continuano i ricercatori- inattivando Erap1, siamo riusciti per la prima volta a innescare una cascata di eventi virtuosi che permette ad entrambe queste cellule con funzione immunitarie (linfociti T e cellule Natural Killer) di aggredire e combattere il tumore su più fronti. Benché questo studio sia stato finora condotto nel topo, ci sono già elementi che inducono a pensare che sia possibile applicare la scoperta anche a linfomi umani. E non è la sola buona notizia: secondo gli studiosi, infatti, inibendo Erap1 anche altri tumori, sia pediatrici sia dell’adulto, potrebbero diventare ottimi bersagli per il sistema immunitario, aumentandone la curabilità. Questo studio, infine, fornisce un modello esemplare di virtuosa interazione scientifica di due consolidate realtà di ricerca traslazionale quali l´Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e l´Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Www.ifo.it/  

www.ospedalebambinogesu.it/

 
   
   
SCIENZIATI IRLANDESI SCOPRONO COME I PROBIOTICI AGISCONO SULLA FISIOLOGIA DELLA CELLULA  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2011 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Ue in Irlanda hanno scoperto che probiotici appositamente progettati possono modulare la fisiologia delle cellule di grasso ospiti. Presentato sulla rivista Microbiology, lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Biocla ("Production of Cla [conjugated linoleic acid]-enriched dairy products by natural means") che ha ricevuto quasi 1,7 milioni di euro nell´ambito del Quinto programma quadro (5° Pq) dell´Ue. I risultati forniscono nuove informazioni su come probiotici specializzati possono tenere a bada alcuni disturbi e portare a nuove cure. Gli esperti del Centro di farmabiotica alimentare (Apc) irlandese presso l´University College Cork e del Teagasc Moorepark Food Research Centre hanno creato un ceppo di Lactobacillus per la produzione di una molecola chiamata Cla. Hanno scoperto un cambiamento significativo nella composizione del tessuto grasso nei topi, analizzati dopo che questi avevano ingerito questo ceppo batterico. Quindi ingerire batteri vivi può avere un ruolo fondamentale per il metabolismo di zone remote del corpo, conclude il team. Vari batteri producono diverse versioni dell´acido grasso Cla. Secondo i ricercatori, un tipo, chiamato Cla t10, c12, è legato alla diminuzione del grasso corporeo sia negli esseri umani che negli animali. Questo particolare tipo può anche rallentare la crescita delle cellule del cancro al colon, il che potrebbe risultare nella morte del tumore. Solo alcuni tipi di batteri tuttavia, come il Propionibacterium acnes (P. Acnes, il battere che provoca l´acne), producono la Cla t10, c12. Ai fini dello studio, i ricercatori hanno trasferito un gene di codificazione-enzima del P. Acnes al ceppo del Lactobacillus, che conseguentemente ha prodotto Cla t10, c12. Gli esperti hanno detto che ceppi del Lactobacillus si trovano comunemente nella normale flora intestinale e nei prodotti probiotici, aggiungendo che il livello di Cla t10, c12 nel tessuto grasso dei topi aumentava di quattro volte quando ingerivano il probiotico ricombinante. I loro risultati hanno mostrato che i microbi dell´intestino influenzano il metabolismo dell´ospite, specialmente la composizione del grasso. Commentando i risultati, il leader dello studio, la dott.Ssa Catherine Stanton dell´Apc e del Teagasc Moorepark Food Research Centre, ha detto: "Si è già dimostrato che la Cla allevia la steatosi epatica non alcolica che spesso accompagna l´obesità. Quindi aumentare il livello di Cla nel fegato attraverso l´assunzione di un ceppo di probiotico è rilevante dal punto di vista terapeutico. Il grasso non è uno strato inerte intorno ai nostri corpi, è attivo e proinfiammatorio ed è un fattore di rischio per molte malattie, compreso il cancro. Questo lavoro dimostra che c´è del potenziale per influire su questo attraverso interazioni dieta-microbo-ospite nell´intestino." Il team ha inoltre scoperto che la Cla prodotta microbicamente potrebbe diminuire la vitalità delle cellule di cancro al colon del 92%. "È possibile che un probiotico che produce Cla sia anche in grado di tenere sotto controllo le cellule di cancro al colon," ha detto la dott.Ssa Stanton. "Tutti i risultati ottenuti fino ad ora dimostrano che il metabolismo dei batteri dell´intestino può modulare l´attività della cellula ospite in modi positivi per l´ospite," ha aggiunto. "Dobbiamo studiare ulteriormente gli effetti dei batteri che producono Cla sul metabolismo umano, ma il lavoro da noi svolto fino a questo momento apre certamente nuove possibilità per l´uso di probiotici per il miglioramento della salute umana." Per maggiori informazioni, visitare: Centro di farmabiotica alimentare presso il University College Cork: http://www.Ucc.ie/research/apc/content/  Teagasc Moorepark Food Research Centre: http://www.Teagasc.ie/research/mfrc.asp  Microbiology: http://mic.Sgmjournals.org/  Progetto Biocla: http://www.Teagasc.ie/research/dprc/biocla/    
   
   
UNO STUDIO DELL´UE DIMOSTRA CHE I BAMBINI STANNO BENE  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2011 - Genitori non abbiate paura, i rischi che i giovani corrono su Internet non sono poi così grandi, è quanto dimostra una nuova ricerca finanziata dall´Ue. I risultati sono un prodotto del sondaggio Eu Kids Online, che mette in luce due questioni fondamentali: in primo luogo, solo una piccola minoranza di giovani hanno problemi su Internet e in secondo luogo, solo una frazione di questo gruppo ha avuto di conseguenza influenze negative. Lo studio è stato finanziato nell´ambito del Programma Safer Internet che promuove un uso più sicuro di Internet per bambini e giovani e la lotta contro i contenuti e i comportamenti illegali o nocivi. Una rete di ricerca ha condotto il sondaggio Eu Kids Online in 25 nazioni europee, mettendo in luce gli usi, le attività, i rischi e la sicurezza dell´esperienza dei bambini con Internet. La rete è formata da esperti ed è coordinata dalla London School of Economics nel Regno Unito. I risultati mostrano che i genitori e i bambini hanno una relazione più armoniosa quando si tratta di gestire l´uso di Internet rispetto a quello della televisione. È necessario però far presente che circa il 50% dei genitori i cui figli hanno avuto problemi online non erano a conoscenza delle difficoltà che avevano incontrato i loro figli. Un totale di 25.140 utenti tra i 9 e i 16 anni e i loro genitori hanno partecipato allo studio che si è svolto tra maggio e agosto 2010. Durante questo periodo i volontari sono stati sottoposti a test nelle loro case. I ricercatori hanno scoperto che il 93% degli utenti di età compresa tra i 9 e i 16 anni si collegano a Internet almeno una volta alla settimana e il 60% è online ogni giorno o per la maggior parte della settimana. Passano circa 90 minuti al giorno navigando su Internet. Circa la metà afferma di trovare più facile essere "se stessi" online, ma di avere difficoltà quando si trova in un ambiente "faccia a faccia". Sono per lo più ragazzi e bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico a descriversi in questo modo. I bambini danesi e svedesi sono quelli che cominciano a usare Internet più presto (a 7 anni), seguiti dai bambini dei paesi nord europei che cominciano all´età di 8 anni e dai bambini francesi, 9 anni. La ricerca mostra inoltre che l´87% dei giovani europei naviga su Internet da casa, il 63% da scuola, il 53% con amici e il 42% con altri membri della famiglia. Quasi il 50% preferisce usare Internet nell´intimità della propria camera, mentre il 39% preferisce uno spazio comune. I dati mostrano che la maggior parte dei giovani partecipa a social network, come Facebook, e che tale attività si intensifica con l´aumentare dell´età. L´81% dei ragazzi di 15-16 anni ha un profilo in un social network, contro il 59% dei ragazzi di 9-16 anni e il 26% dei bambini di 9-10 anni. Quasi un quarto dei profili sono pubblici e sono più spesso le ragazze a mantenere privati i profili. La maggior parte dei ragazzi comunica con persone che conosce o con amici di amici. I risultati rivelano che un bambino su quattro comunica con estranei attraverso giochi, chat o mondi virtuali. Per quanto riguarda i due maggiori problemi collegati a Internet che interessano i bambini, gli esperti indicano l´uso eccessivo di Internet e l´accesso da parte dei giovani a contenuti non appropriati. I risultati mostrano che il 21% dei ragazzi di 11-16 anni si trova di fronte a contenuti non appropriati. Un´analisi mostra che il 12% del contenuto inappropriato è legato a messaggi di odio diretti contro gruppi specifici; il 10% è pro anoressia nervosa; il 7% incoraggia l´automutilazione; il 7% incoraggia l´assunzione di droghe e il 5% riguarda il suicidio. Lo Stato Membro dell´Ue ad avere meno problemi con i contenuti non appropriati è la Francia con appena il 14% dei propri giovani coinvolti contro il 21% di tutti i giovani europei e il 43% dei giovani provenienti da Repubblica Ceca e Norvegia. I dati indicano che il 23% dei ragazzi di 11-16 anni che vanno incontro a esperienze negative hanno problemi di insonnia, difficoltà a scuola e trascurano gli amici. Gli esperti dicono che i bambini più colpiti da problemi online sono una piccola minoranza del 12%. Lo studio sottolinea inoltre come gli insegnanti possono avere un ruolo fondamentale di sostegno, in particolare riguardo gli adolescenti più grandi e i bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico. Il sondaggio è stato condotto in Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Repubblica ceca Turchia e Ungheria. Per maggiori informazioni, visitare: London School of Economics and Political Science (Lse): http://www2.Lse.ac.uk/home.aspx  Safer Internet Programme: http://ec.Europa.eu/information_society/activities/sip/index_en.htm  Cnrs Délégation Paris-michel Ange: http://www.Cnrs.fr/paris-michel-ange/    
   
   
MORTO A EMPOLI DOPO L’INTERVENTO, LA REGIONE COSTITUISCE UN GRUPPO DI ESPERTI  
 
Firenze, 25 gennaio 2011 – La Regione ha costituito un gruppo di esperti per un audit clinico su quanto è avvenuto all’ospedale di Empoli, dove sabato mattina un uomo di 67 anni è morto dopo essere stato operato, il 10 gennaio scorso, di colecistectomia laparoscopica. Come previsto dalla procedura regionale, l’audit sarà svolto in tempi brevi, per fare quanto prima chiarezza sulla vicenda. Il gruppo di esperti, coordinato dal dottor Riccardo Tartaglia, responsabile del Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana, sarà composto da: Andrea Valeri, direttore chirurgia generale e di urgenza I e mini-invasiva di Careggi; Paolo Malacarne, responsabile Area critica Azienda ospedaliera pisana; Brunetto Alterini, direttore di medicina e riattivazione cardiologica di Careggi.  
   
   
SANITÀ IN VENETO: ANCORA IN CORSO ITER PER DEFINIZIONE BOZZA NUOVO PSSR. CIRCOLANO DOCUMENTI PRIVI DI QUALSIASI UFFICIALITA’.  
 
Venezia, 25 gennaio 2011 - “Non esiste alcun documento formale che delinei i contenuti di quello che sarà il nuovo piano Sociosanitario alla definizione del quale stiamo lavorando. Quelle che circolano sono, al massimo, libere interpretazioni di documenti privi della benché minima ufficialità, che né l’assessorato né la segreteria regionale sanità hanno mai diffuso”. Lo precisa l’assessore regionale Luca Coletto, alla luce delle nuove indiscrezioni trapelate sul tema. “L’iter che porterà alla definizione della proposta di nuovo Piano da parte della Giunta Regionale – aggiunge Coletto – sta seguendo la tempistica già nota: il 22 dicembre scorso si sono avviate le consultazioni con i vari portatori d’interesse e sono state raccolte indicazioni e suggerimenti sino alla scorsa settimana; il confronto da oggi si sposta su due tavoli di lavoro che abbiamo istituito: uno con le Università ed uno, più ampio, con i rappresentanti dei diversi settori coinvolti. Conclusa questa fase, e solo allora, saremo pronti a presentare una nostra bozza di proposta, che inizierà l’iter istituzionale, a cominciare dalla presentazione alla Conferenza Permanente per la Sanità ed il Sociale ed al Tavolo di Concertazione previsto dalla legge regionale 11 del 2001, per poi proseguire con una prima approvazione in Giunta e con il successivo iter in Consiglio regionale”. “Nessuno si deve preoccupare – aggiunge Coletto – perché nessuno sarà escluso dal confronto preventivo, così come non ha motivo di essere la preoccupazione dei sindacati rispetto a presunti tagli di personale e di stipendi. Questi ultimi, in particolare, sono in gran parte regolati da normative nazionali sulle quali non è possibile intervenire nemmeno se lo si volesse, né abbiamo alcuna intenzione di incidere negativamente sulla parte variabile di competenza regionale”.  
   
   
TRENTO PRESENTA A BRUXELLES LE CARTELLE CLINICHE ELETTRONICHE IN GIUGNO IL CAPOLUOGO TRENTINO OSPITERÀ L´INCONTRO ANNUALE DELL´ASSOCIAZIONE CHE RIUNISCE LA SOCIETÀ DI TELECOMUNICAZIONE DELL´EUROPA  
 
Trento, 25 gennaio 2011 - Neelie Kroes, commissario europeo alla Digital Agenda e Gabriele Galateri, presidente di Telecom Italia, insieme a 150 rappresentanti di autorità, organizzazioni mediche, pazienti ed imprese, si riuniranno all’Etno Innovation Day on eHealth in programma il 25 gennaio a Bruxelles, per discutere sul tema della digitalizzazione del sistema sanitario (e-health), un mercato potenziale di diversi miliardi di euro per il territorio europeo. In linea con la sua vocazione di laboratorio, Trento è stata invitata a presentare il progetto di digitalizzazione della cartella sanitaria portato avanti da Informatica Trentina, da Fbk e Provincia autonoma di Trento. Il seminario di Bruxelless è uno degli appuntamenti preparatori per l’incontro annuale dell’associazione Etno che, quest´anno, sarà ospitato proprio a Trento. La candidatura di Trento ha trovato terreno fertile in ragione del fatto che il Trentino si è imposto come una best practice europea nel campo dell’Ict, delle telecom e della digital economy. Testimonianza sono le iniziative di Trento Rise, la rete Ngn, il centro di ricerca Telecom Italia, la Semantic Valley, il centro di ricerca Fbk e la fondazione Edmund Mach così come il centro Oecd etc. L’incontro annuale, che ha trovato l’appoggio dei presidenti della Provincia di Trento e di Telecom Italia, si terrà nel capoluogo trentino il 23-24 giugno prossimo e sarà accompagnato anche da una riunione dei vertici innovazione, strategia e sviluppo delle società membro di Etno. “Le applicazioni di e-health possono migliorare considerevolmente l’accesso e l’efficienza dei servizi sanitari, ma sono anche in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone affette da malattie croniche, come il diabete o i problemi cardiovascolari. Attraverso l’Innovation Day, Etno punta a mostrare esempi concreti di servizi che sono già disponibili sul mercato e, allo stesso tempo, a facilitare il dialogo tra tutti gli stakeholder coinvolti ed a lavorare a stretto contatto con il commissario Neelie Kroes, in modo da contribuire a supportare la domanda di applicazioni di e-health a livello europeo”, ha dichiarato Luigi Gambardella, nuovo presidente dell’Executive Board di Etno. I membri di Etno, che includono le compagnie Belgacom, Deutsche Telekom, Kpn, Orange, Portugal Telecom, Telecom Italia e Telefonica, offriranno una presentazione interattiva di servizi nei campi, ad esempio, della diagnosi a distanza e del monitoraggio per le persone affette da disturbi cronici. Come sollecitare la richiesta delle applicazioni di e-health da parte dei pazienti e della comunità medica sarà il tema centrale del dibattito moderato da Constantijn Van Oranje, membro del Gabinetto del vice presidente Neelie Kroes, che includerà medici, autorità regionali ed operatori. I relatori saranno: il dott. Jose Luis Monteagudo, dell’Ospedale Universitario Carlos Iii di Madrid; il dott. Eric Sijbrands, professore all’Erasmus Mc di Rotterdam; ed il dott. Luca Mion, della Provincia autonoma di Trento. Mion presenterà il progetto di e-health, che renderà le cartelle cliniche elettroniche consultabili online da parte di ogni cittadino trentino, e accennerà al correlato progetto della cartella socio-sanitaria, che si integrerà con il primo. Gabriele Galateri, presidente di Telecom Italia, chiuderà l’evento. Etno è l’associazione di categoria che raggruppa le principali società di telecomunicazione europee, in totale 41 società - tra cui Telefonica, Deutsche Telekom, France Telecom, Telecom Italia - provenienti da 35 Paesi europei, che rappresentano una parte significativa del settore Ict in Europa. Esse vantano un fatturato complessivo annuale superiore ai 250 miliardi di euro ed impiegano più di un milione di persone in tutta Europa. I membri di Etno sono i maggiori investitori nella banda larga e sono profondamente impegnati per il suo continuo sviluppo in Europa.  
   
   
IN UMBRIA LA "RETE REGIONALE PER LA SALUTE MENTALE".  
 
Perugia, 25 gennaio 2011 - Su proposta della presidente Catiuscia Marini la Giunta regionale dell´Umbria ha approvato due delibere riguardanti "provvedimenti urgenti per la riorganizzazione dei servizi per la salute mentale di competenza della Asl n.2 e dell´Azienda Ospedaliera di Perugia" e la istituzione della "Rete regionale per la salute mentale". In particolare per quanto riguarda la riorganizzazione dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc) di Perugia la delibera prevede che, entro 60 giorni, Azienda sanitaria locale n.2 e Azienda ospedaliera di Perugia istituiscano un Dipartimento interaziendale, ospedale-territorio, integrato con l´Università degli Studi di Perugia. Il Dipartimento interaziendale per la salute mentale avrà il compito di definire l´intera rete dei servizi per la tutela e la promozione della salute mentale, gli assetti funzionali ed assistenziali dell´Spdc di Perugia, il potenziamento dell´assistenza psichiatrica territoriale, delle strutture semiresidenziali, residenziali e di riabilitazione per la salute mentale. Tale riorganizzazione dei servizi - precisa la Giunta - deve avvenire senza incrementare il numero di unità di strutture complesse (primariati) attualmente esistenti. Viene inoltre dato mandato all´Azienda Ospedaliera di Perugia, d´intesa con la Azienda sanitaria locale n.2, di predisporre la soluzione logistica ideale alla riorganizzazione e trasferimento, entro il 30 aprile, del cosiddetto "repartino" di Perugia all´Ospedale S.maria della Misericordia in locali idonei a contenere fino a 18 posti letto ordinari e relativi spazi per il servizio. L´attività del Spdc della Usl 2 - si legge nella delibera - viene attualmente garantita in una struttura inadeguata, lontana dalla principale struttura ospedaliera di riferimento territoriale e del tutto priva dei collegamenti funzionali con il sevizio urgenza-emergenza 118 e con i servizi ospedalieri deputati al completamento del ciclo diagnostico-terapeutico. Per questo la Giunta regionale la affrontato la questione con un "provvedimento di urgenza" per risolvere tempestivamente le criticità e anticipare soluzioni rispetto al complessivo intervento di riordino che sarà contenuto nel progetto "Obiettivo della salute mentale" previsto dal Piano sanitario regionale vigente. E proprio la definizione del progetto costituisce il mandato prioritario della Rete Regionale della salute mentale, anch´essa istituita nell´odierna seduta dalla Giunta regionale, in particolare per quanto riguarda l´individuazione delle caratteristiche organizzative e funzionali dei nodi della Rete e le loro relazioni, le modalità di erogazione dei Lea, secondo criteri di efficacia ed appropriatezza nei diversi livelli e regimi assistenziali, ed i criteri di valutazione con particolare riferimento agli esiti di salute. L´istituzione della Rete consentirà alle Aziende sanitarie dell´Umbria, avvalendosi delle loro strutture ospedaliere e territoriali, di rispondere in maniera più efficace ai bisogni dei malati e delle loro famiglie attraverso il coordinamento dei percorsi clinico-assistenziali e diagnostico-terapeutici, degli standard di appropriatezza delle prestazioni, delle "migliori pratiche" e dei modelli organizzativi. Presso la Direzione sanità e servizi sociali della Regione verrà costituito un Comitato di coordinamento della rete, composto da membri di diritto, tra cui i Direttori sanitari delle Aziende ospedaliere e Asl, dei Dipartimenti di salute mentale delle Aziende sanitarie e il titolare della Sezione di psichiatria del dipartimento di medicina clinica e sperimentale dell´Università degli studi di Perugia, e da membri rappresentativi di settori clinici e di ricerca. Secondo il provvedimento le Aziende ospedaliere di Perugia e di Terni ed le rispettive Asl, la n.2 e n.4, dovranno costituire un Dipartimento interaziendale per la salute mentale per ciascun territorio di riferimento, da integrare con l´Università degli studi di Perugia.  
   
   
TRENTO: NESSUNA CHIUSURA DEI PUNTI NASCITA MA FORTE ATTENZIONE ALLA "RETE"  
 
Trento, 25 gennaio 2011 - Il Dipartimento aziendale materno infantile era presente oggi al gran completo in occasione della prima conferenza stampa provinciale per la presentazione dei dati, frutto dell’indagine condotta da Silvano Piffer, dell’osservatorio epidemiologico, sulla natalità provinciale del 2010. Molti i dati importanti presentati da Marco Ioppi, direttore del Dipartimento e dell’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Rovereto dai quali emerge una conferma e allo stesso tempo un’esigenza molto forte: la sicurezza nella "rete" diffusa su tutto il territorio. “Là dove c’è bisogno - ha spiegato Ioppi - si mandano i professionisti con un livello di competenza elevata. Il personale dei punti nascita periferici ha la necessità di frequentare altri ospedali per avere un livello adeguato di competenze, perché aumentare le conoscenze e la professionalità significa aumentare la sicurezza di utenti e di operatori. Stiamo realizzando percorsi formativi per il personale dei punti nascita tra i quali sono previsti corsi pratici di emergenza ostetrica e rianimazione del neonato. Per quanto riguarda la presenza di operatori di ostetricia-ginecologia H24 negli ospedali periferici, va evidenziato che la sicurezza di un punto nascita è anche legata alla capacità degli operatori di selezionare i casi più a rischio e inviarli per tempo nei centri di riferimento. È fondamentale fare capire alle donne che possono partorire in ogni punto del territorio, evitando così situazioni di rischio, se il loro stato di salute e quello del loro bambino lo permette e che esistono strutture di secondo livello che coprono per tutta la provincia, le situazioni più a difficili”. Il direttore sanitario dell’Apss Eugenio Gabardi ha confermato: “I dati presentati oggi sono elemento di soddisfazione e dimostrano il buon livello dell’attività ostetrico-ginecologica che stiamo portando avanti. Nel nostro territorio la scelta di avere punti nascita diffusi sul territorio può avere dei vantaggi dovuta anche alla nostra conformazione orografica. Stiamo lavorando sulla parte organizzativa per garantire alle donne un percorso nascita il più vicino possibile all’ottimale. Il percorso audit realizzato tempo fa ha portato risultati tangibili: siamo l’unica regione italiana ad aver ridotto la percentuale dei parti con taglio cesareo: un indicatore quello dei parti cesarei che viene utilizzato per valutare la buona assistenza al parto”. Le conclusione all’assessore provinciali alla salute e politiche sociali Ugo Rossi che ringraziando tutto il personale delle unità operative di ostetricia e ginecologia, pediatria e chirurgia pediatrica, ha confermato “l’importanza di questi dati che ci consentono di affermare che nella nostra provincia si lavora bene ovunque e anche negli ospedali di valle ci sono delle realtà che rispondono con qualità e professionalità alle esigenze e ai bisogni della popolazione. Per quanto riguarda i punti nascita ho già affermato più volte che la nostra decisione, in controtendenza con le decisioni nazionali, è quella di non chiuderne assolutamente nessun. Il nostro obiettivo, sul quale stiamo lavorando con l’Apss, è quello di garantire sicurezza con la formazione di professionisti preparati su tutto il territorio. Il gruppo di lavoro, che fa capo al Dipartimento materno infantile, ha questo mandato preciso: organizzare e promuovere delle linee guida che possano concretamente andare in questa direzione”.  
   
   
IN PUGLIA FIRMATI I DISCIPLINARI PER INFRASTRUTTURAZIONE SOCIALE  
 
Bari, 25 gennaio 2011 - Si è svolta ieri , presso la sala stampa della Presidenza della Giunta regionale, la conferenza stampa alla presenza dell’Assessore Elena Gentile, titolare dell’Assessorato al Welfare che coordina l’attuazione dell’intero Asse Iii del Po Fesr, per la presentazione delle nuove iniziative finanziate a soggetti privati dalla Regione Puglia, nell’ambito dei fondi Fesr della Linea 3.2 del Po Fesr 2007-2013 per l’infrastrutturazione sociale e sociosanitaria del territorio pugliese. Dopo la conferenza stampa i rappresentanti legali delle associazioni, delle cooperative, delle imprese private, degli enti religiosi ammessi a finanziamento, hanno sottoscritto i disciplinari di attuazione, per dare finalmente il via ai lavori e per poter richiedere le prime anticipazioni alla Regione. I progetti, che hanno preso formalmente il via lunedì mattina, sono i primi 35 progetti di investimento classificati nella graduatoria finale, elaborata a seguito dell’Avviso pubblico per la Linea 3.2 Lo start up ufficiale riguarda in particolare: 15 progetti di investimento per l’adeguamento o l’ampliamento di strutture sociali e sociosanitarie già operanti; 20 progetti di investimento per la realizzazione di nuove strutture sociali e sociosanitarie. In totale, quindi, 35 progetti che interessano 882 posti letto o posti/utente nuovi o da riqualificare, assicurando un significativo salto di qualità al sistema di offerta pugliese. I 35 progetti di investimento hanno un valore complessivo di oltre 32 milioni di euro che sono stati promossi grazie a un contributo regionale complessivo di 18 milioni di euro : quindi per il 48% del costo di questi progetti la copertura è assicurata dall’apporto di mezzi propri, cioè dal cofinanziamento da parte dei soggetti privati beneficiari. Tra le tipologie di strutture più presenti, figurano le Residenze Sociosanitarie Assistenziali (Rssa) per anziani, le comunità socio educative per minori, i centri diurni socio educativi e riabilitativi per disabili, le strutture residenziali per l’accoglienza “dopo di noi” di disabili e pazienti psichiatrici stabilizzati. I primi 35 progetti sottoscrittori del disciplinare di attuazione, rappresentano la prima tranche di progetti ammessi a finanziamento tra quelli utilmente classificatisi nella graduatoria approvata nell’ottobre scorso dalla responsabile della Linea 3.2 del Po Fesr 2007-2013 (A.d. N. 231 /2010). “A breve, infatti – dichiara l’assessore Gentile con soddisfazione – saremo in grado di assicurare lo scorrimento della graduatoria per un numero significativo di ulteriori progetti, grazie all’imminente incremento di risorse finanziarie assegnate a questa azione, vista l’elevata propensione all’investimento dei soggetti privati e del terzo settore e la necessità di sostenere tali investimenti che consentono una crescita complessiva dell’offerta di servizi in Puglia”. E’ importante, evidenziare, infine, che per tutti i 35 progetti sarà assicurata l’erogazione della prima quota del 50% del contributo regionale in tempi brevissimi, non appena ciascun soggetto beneficiario avrà presentato alla Regione la necessaria polizza fideiussoria a copertura delle garanzie richieste. Si tratta, pertanto, di investimenti che, entro l’inizio della primavera, potranno assicurare l’avvio di altrettanti cantieri sul territorio regionale.  
   
   
TOSCANA: QUATTRO NUOVI OSPEDALI, LA LORO STORIA  
 
Firenze, 25 gennaio 2011 – La realizzazione delle 4 nuove strutture ospedaliere di Prato, Pistoia, Apuane e Lucca era prevista dal Piano Sanitario Regionale 2002-2004 e condivisa con il Ministero della Salute con un Accordo di Programma sottoscritto nel 2004. Per realizzarli, il sistema sanitario toscano si è avvalso del Project Financing, la finanza di progetto, uno strumento innovativo di partenariato pubblico-privato: un’operazione finanziaria che, a fronte della scarsità di risorse pubbliche, consetne di coinvolgere soggetti e capitali privati nella realizzazione e gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Nel dicembre 2003 il Sior (Sistema integrato ospedaliero regionale) ha individuato il soggetto promotore nel Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da Astaldi spa, Impresa Pizzarotti & C. E Techint – Compagnia Tecnica Internazionale spa. Nel maggio 2004 è stato siglato l’accordo di programma tra Ministero della Salute e Regione Toscana. Nel dicembre 2005 il Sior ha approvato il progetto preliminare e, nel marzo 2006, ha pubblicato il bando europeo per l’espletamento della gara prevista dalla normativa vigente. Il Sior, con deliberazione n.38 del 28 settembre 2007, ha dichiarato aggiudicatario della concessione di costruzione e gestione dei nuovi ospedali il Promotore. A novembre 2007 è avvenuta la firma della convenzione per la progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione dei presidi ospedalieri e la gestione dei relativi servizi non sanitari e commerciali tra le 4 direzioni generali delle Asl e il rappresentante dell’Ati (Associazione Temporaena di Imprese) aggiudicataria. Il 14 febbraio 2008 le società componenti l’Ati aggiudicataria hanno costituito, in conformità all’articolo 156 del D.lgs 163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici), una società di progetto in forma di società per azioni denominata Sat spa, la quale è subentrata all’Ati nel rapporto di concessione. La Sat spa ha successivamente affidato alla Co.sat S.c.a.r.l. Costituita dalle Società Astaldi e Pizzarotti l’attività di progettazione esecutiva e costruzione dei quattro ospedali. I lavori per la realizzazione dei 4 nuovi ospedali sono partiti nel rispetto dei tempi. Per tutte le strutture è stata avviata la costruzione, tranne che per l’ospedale delle Apuane, dove siamo alla fase di bonifica e rimozione rifiuti.  
   
   
COMITATO PANDEMICO REGIONALE DELLE MARCHE: NELLA NORMA L´ANDAMENTO DELL´EPIDEMIA INFLUENZALE.  
 
 Ancona, 25 Gennaio 2011 - ´Un andamento epidemico e statistico nella norma, con un numero di casi gravi limitato rispetto allo scorso anno e senza criticita` nell´organizzazione del sistema di rilevazione e gestione dell´epidemia influenzale 2010-2011´. E` quanto emerso dalla riunione del Comitato pandemico regionale, convocata dal direttore del dipartimento Salute e Servizi sociali, Carmine Ruta. L´incontro e` servito per focalizzare gli sviluppi della forma influenzale legata al virus A/h1n1, che segnala un´incidenza nelle Marche maggiore della media nazionale, sicuramente per la maggiore capillarita` del monitoraggio effettuato dalle strutture sanitarie e dai medici di medicina generale. Si prevede che il picco stagionale verra` raggiunto entro le prossime tre settimane. Attualmente non si rilevano particolari criticita` nel numero di accessi ai pronti soccorso, che risulta nella media stagionale. Come sempre, in occasione delle epidemie influenzali, si prevedono comunque alcuni casi con complicanze severe nelle categorie a rischio (persone con neoplasie, obesi, diabetici, cardiopatici, affetti da malattie respiratorie croniche). Proprio tra soggetti appartenenti a queste categorie rientrano i quattro marchigiani ricoverati presso le rianimazioni degli Ospedali Riuniti di Ancona: tre al regionale di Torrette (due uomini e una donna), una bambina al Salesi. Il laboratorio virologico di Torrette (struttura di riferimento regionale), nelle prime tre settimane di gennaio, ha analizzato 61 campioni sospetti in persone ricoverate, rilevando 16 positivita` per virus influenzali: 14 erano virus A/h1n1, 2 erano virus B. Il quadro che emerge e` di una epidemia influenzale 2010-2011 sostenuta prevalentemente dal virus A/h1n1, come sta accadendo nel resto d´Italia e d´Europa. Il laboratorio virologico segnala, comunque, che, tra i bambini, e` al momento circolante anche un virus non influenzale, tipico della stagione invernale.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: 880 MILIONI DI EURO PER GLI OSPEDALI  
 
Bolzano, 25 gennaio 2011 - Per garantire anche nel 2011 agli ospedali dell´Alto Adige le risorse e la migliore assistenza possibile ai pazienti, la Giunta provinciale ha stanziato il 24 gennaio complessivamente 880 milioni di euro a finanziamento delle spese correnti. Quasi la metà viene destinata all´ospedale di Bolzano. I fondi assegnati dalla Giunta all´Azienda sanitaria provinciale a copertura delle spese correnti degli ospedali altoatesini ammontano a 880 milioni di euro. In base alla proposta dell´assessore Richard Theiner, le risorse attinte dal Fondo sanitario provinciale sono ripartite secondo queste percentuali: il 46,22% alle strutture del comprensorio sanitario di Bolzano con il suo ospedale regionale, il 26,05% al comprensorio sanitario di Merano con gli ospedali di Merano e Silandro, il 13,50% al comprensorio sanitario di Bressanone con i nosocomi di Bressanone e Vipiteno, il 14,23% al comprensorio della val Pusteria con gli ospedali di Brunico e San Candido.  
   
   
SANITÀ: LISTE D´ATTESA IN UMBRIA  
 
Perugia, 25 genaio 2011 - "A pochi giorni dall´avvio del Cup regionale i dati dimostrano che la possibilità di prenotare in tempi brevi le prestazioni esiste, e che punti di maggior richiesta spesso sono dettati dalla scelta del cittadino di recarsi in una struttura piuttosto che in un´altra, rinunciando ad ottenere in tempi brevi risposta alla propria domanda". E´ quanto sostiene il direttore regionale alla sanità della Regione Umbria, Paolo Di Loreto, in una nota relativa alle affermazioni del consigliere regionale e portavoce del Pdl, Fiammetta Modena. "Vorrei far inoltre osservare alla consigliere Modena che già prima dell´accordo Regioni-ministero della sanità per la riduzione dei tempi di attesa per prestazioni sanitarie, la nostra Regione aveva tutti i parametri che quell´accordo indica come obiettivi da raggiungere praticamente già raggiunti". "E´ da considerare che in particolari situazioni non esistono liste di attesa: da anni i Umbria sono attivi gli screening oncologici che garantiscono risposte per la patologia tumorale prevenibile adeguate e senza attesa; sono stati attivati nelle aziende percorsi diagnostico terapeutici/pacchetti di prestazioni per particolari patologie, che garantiscono i cittadini con patologie particolari (es. Diabete)". La Regione Umbria ha attivato vari progetti o programmi volti alla gestione delle liste di attesa per prestazioni di specialistica ambulatoriale e per i ricoveri. L´obiettivo primario, confermato con la stesura del "Piano straordinario di controllo dei tempi di attesa" nel mese di luglio scorso, è la riduzione delle liste di attesa attraverso molteplici azioni che coinvolgono diverse figure professionali e che agiscono sia sul versante dell´appropriatezza della domanda, sia sull´efficienza dell´offerta dei servizi. I progetti sono partiti da una valutazione delle situazioni aziendali, individuando soluzioni idonee a ridurre le problematicità rilevate per diverse prestazioni ambulatoriali e di ricovero, prevedendo attività di monitoraggio e controllo. Ogni azienda ha programmato una serie di attività volte al raggiungimento dell´obiettivo complessivo: queste vanno dall´aumento dei punti di erogazione delle prestazioni, alla stipula di contratti con consulenti esterni, all´aumento di accessi settimanali per i punti di erogazione, alla sperimentazione di progetti di telemedicina, fino all´introduzione e organizzazione dell´attività libero professionale intramuraria (anch´essa monitorata con programmi specifici). - La Regione dell´Umbria nel nuovo Piano Sanitario Regionale 2011- 2013 sta ridefinendo quelle che saranno le strategie da attuare nel triennio. Le esigenze del cittadino, con la applicazione di alcune progettualità da completare, troveranno risposta nell´immediato futuro. In questo senso si sta lavorando alla corretta utilizzazione dei Rao (raggruppamenti omogenei di attesa) che forniscono agli utenti una prenotazione sulla base dell´urgenza richiesta dalle condizioni cliniche del paziente, invece che sulla base di un semplice ordine cronologico di prenotazione. A breve si completerà l´inserimento nel sistema di prenotazione regionale di tutte le prestazioni che mostrano criticità nei tempi di attesa. E´ stata anche estesa la possibilità per il cittadino di prenotare prestazioni su qualsiasi struttura regionale, ridefinendo l´assetto organizzativo e gestionale dei Cup (centri unificati di prenotazione) sul territorio regionale.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INAUGURATO IL REPARTO DI PATOLOGIA NEONATALE ALL’OSPEDALE “PUGLIESE” DI CATANZARO  
 
 Catanzaro , 25 gennaio 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha inaugurato il reparto di patologia neonatale dell´ospedale “Pugliese” di Catanzaro. All’appuntamento erano presenti, tra gli altri, il Commissario dell’Azienda ospedaliera Elga Rizzo, il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, ed il personale medico e paramedico del “Pugliese”. Il Presidente Scopelliti dopo il taglio del nastro ha espresso soddisfazione per la celerità con cui è stato aperto il nuovo reparto. “In pochi mesi siamo riusciti a dare risposte concrete, segnali di una cultura del fare, in un periodo in cui il governo di obbliga a fare delle scelte drastiche. Il mio ringraziamento va al commissario Rizzo, al primario, ai medici ed a tutto il personale dell’ospedale che si è impegnato velocizzando ulteriormente l’iter. Certi risultati si posso conseguire se c’è coinvolgimento di tutte le componenti e la condivisione ad un progetto. Possiamo dimostrare che c’è un Calabria diversa. C’è tanta qualità nella nostra regione, tanta professionalità che va fatta conoscere e va promossa e per questo riteniamo possibile ridurre le spese per l’emigrazione sanitaria. L’inaugurazione di oggi mi rende particolarmente felice poiché riguarda i più piccoli, a volte trascurati dalla politica”.  
   
   
BANDO PER PSICOLOGI: LE PRECISAZIONI DELL´ASM  
 
Potenza, 25 gennaio 22011 - "In riferimento ad alcune dichiarazioni apparse in questi giorni su un quotidiano locale, con le quali qualcuno sostiene che la Asm ha pubblicato un bando per borsa di studio per psicologi durante il periodo natalizio al fine di impedirne la più ampia conoscenza, la direzione strategica dell’Asm è costretta, ancora una volta, a precisare che le asserzioni sono completamente destituite di fondamento e sono frutto di fervida fantasia oltre che di gravissima ignoranza dei fatti. In primis - spiega una nota dell´ufficio stampa - perché l’avviso è noto all’opinione pubblica dal lontanissimo settembre 2010, in secondo luogo perché, come è agevole ricavare da una lettura anche distratta del Bollettino Regionale, i termini non scadevano a Natale o a Capodanno 2010, bensì partivano dal 1 gennaio per spirare a metà mese. Nello specifico, la borsa di studio per psicologi rientra in un più ampio progetto approvato dalla Regione Basilicata e denominato progetto integrato “Trattamento e prevenzione dell’obesità”. L’avviso di selezione è stato regolarmente pubblicato sul Bur n. 38 del 16.9.2010. Tuttavia, successivamente, una divergenza rilevata tra i requisiti previsti dal bando e lo schema di domanda che vi era allegato, ha indotto questa Azienda a riaprire i termini portando nuovamente il bando alla pubblicazione, che è avvenuta sul Bur n. 51 del 31.12.2010, con scadenza al quindicesimo giorno successivo, permettendo una più ampia partecipazione (sono pervenute circa 50 domande). Ciò significa, al contrario di quanto capziosamente asserito, che l’avviso è stato reso pubblico, e di guisa, conoscibile a tutti, una prima volta nel settembre 2010 e una seconda dopo la pausa festiva in un periodo dell’anno che ciascuno, notoriamente, dedica alle ordinarie occupazioni. Senza alcuna pretesa di colmare lacune conoscitive, si evidenzia che il 31.12.2010 era in tutte le edicole anche la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, con termini concorsuali, anche lì, che partivano e non scadevano a Capodanno. A riprova che anche in sede nazionale vi sono bandi pubblicati il 31 dicembre. Non è in discussione il diritto, specie in ambito politico, di affermare il proprio pensiero o rivolgere critiche, - conclude la nota dell´Asm - ma non è più tollerabile assistere ad uno stillicidio di notizie ed informazioni propalate ai giornali e completamente destituite di fondamento, che denotano una totale ignoranza dei processi organizzativi e decisionali, oltre che dei fatti, come prova questa vicenda".  
   
   
“CAOS PRONTO SOCCORSO”: LA RICETTA DEI MEDICI DI FAMIGLIA UNA RETE DI 10MILA PROFESSIONISTI CONTRO LE ATTESE INFINITE  
 
 Roma, 24 gennaio 2011 – “Siamo pronti a rispondere alle esigenze della medicina del territorio. Vi sono tra i 5 e i 10mila medici di famiglia pronti a organizzarsi in maniera avanzata, in una rete, per fare da filtro ai codici bianchi e verdi e alleviare i problemi di sovraffollamento dei pronto soccorso del nostro Paese”. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), respinge con forza l’accusa mossa dalla Simeu (Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza). “Non si può affermare – spiega il dott. Cricelli - che una della cause delle attese infinite e dei boom di accessi nei reparti di emergenza dei nostri ospedali è rappresentata dalla scarsa voglia di lavorare dei medici di famiglia, che, secondo la Simeu, dovrebbero assumersi maggiori responsabilità. L’organizzazione dell’ospedale non è assolutamente sovrapponibile a quella delle cure primarie. E per aprire un ambulatorio 7 giorni su 7 occorrono le risorse. La nostra categoria è quella che affronta i carichi di lavoro più pesanti dell’intera sanità italiana”. Come emerso dall’ultimo rapporto Health Search promosso dalla Simg infatti ogni medico di medicina generale esegue in media 30 visite al giorno (da 6,6 contatti all’anno per paziente del 2003 si è passati a 7,1 del 2009). “Il problema – conclude il dott. Cricelli - è da ricercare nella arretrata organizzazione sanitaria del nostro Paese. Il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, si è mosso e si sta muovendo concretamente ed ha affrontato più volte i problemi della modellistica di H24 e continuità assistenziale nei piani sanitari degli anni passati allocando per la prima volta risorse concrete. Nel piano sanitario nazionale 2011-2013, inoltre, per la prima volta, è stata riconosciuta la centralità delle cure primarie. Noi mettiamo a disposizione le nostre capacità, a patto però che le risorse che il Ministro ha allocato alle Regioni siano poi utilizzate per finanziare queste iniziative”.  
   
   
NAPOLI: PROTESTA IN SCENA AL S. CARLO VERSO UN MOVIMENTO NAZIONALE PER IL WELFARE SOLIDARIETÀ DAL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Napoli, 25 gennaio 2011 - Leonardo Bianchi occupato, Palazzo San Giacomo occupato, Palazzo Reale occupato, San Carlo occupato. La protesta degli operatori sociali di Napoli si è spostata al teatro San Carlo, in occasione dell´inaugurazione della stagione lirica con il ´Pergolesi in Olimpiade´. Le contestazioni degli operatori delle cooperative sociali di assistenza ad anziani e disabili stanno proseguendo stante il fatto che la situazione non si è ancora sbloccata. Un sit in per denunciare nell´ingresso del teatro i tagli nel settore, diretta conseguenza del blocco del piano sociale di zona. I lavoratori e le lavoratrici del comitato “Il welfare non è un lusso” nei giorni scorsi avevano occupato il Maschio Angioino. Solidarietà alla protesta arriva intanto dal Friuli Venezia Giulia, dove il presidente regionale di Legacoopsociali Fvg, Gian Luigi Bettoli, ha ribadito la vicinanza alle operatrici, operatori, familiari e utenti che stanno manifestando in maniera pacifica e non violenta. Come si ricorderà in precedenza la protesta degli assistenti sociali aveva portato all´occupazione del Maschio Angioino e dell´assessorato al bilancio del Comune di Napoli, mentre in un´altra zona della città un corteo composto da un migliaio di persone, tra disoccupati e precari, aveva sfilato da piazza Nazionale in direzione del Centro Direzionale dove si trovano gli uffici della Regione. “Quanto stiamo vivendo sembra fantascienza con l’unica differenza che nei nuovi ghetti chi nasce non avrà speranza di un lavoro – afferma il presidente di Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia, Gian Luigi Bettoli -, chi lavora non ha prospettive di sicurezza, regolarità contrattuale e previdenza per una maternità od una malattia”. In questa “epoca di decadenza la pensione diventa una prospettiva da ricchi”. “Nel dubbio, meglio – come avete fatto voi occupando un vecchio manicomio (il Bianchi di Napoli, ndr) – denunciare lo scandalo della distruzione del sistema di protezione sociale italiano (mai giunto alla maturità di un moderno Welfare), nascosta alla vista dell’opinione pubblica da una politica occupata in tutt’altre cose. Mettendo il dito sulla piaga di una regressione sociale sminuzzata, parcellizzata, in cui ognuno di noi viene sconfitto singolarmente, mentre gli altri sono ancora distratti perché si sentono estranei”. Una voce che giunge da “una regione, il Friuli Venezia Giulia, dove la crisi sembra colpire meno duramente e c’è ancora spazio per la progettazione sociale: i colpi di maglio della restaurazione neoliberista che risuonano in Grecia, Irlanda e Portogallo preannunciano il nostro destino comune – prosegue il presidente Bettoli -. Chi si vede ancora pagare le fatture nei mesi successivi al lavoro, chi riesce ancora a sopravvivere usando con moderazione gli ammortizzatori sociali, sarà la vittima certa di domani”. In questo momento “decenni di riforme vengono smantellati in nome di un presunto riformismo. I diritti tornano a diventare privilegi e lo Stato – se non ancora “minimo” certo in via di riduzione estrema – sembra ritornato alla vocazione originaria di puro gendarme e repressore della disperazione sociale. E’ stato giusto assumere come obiettivo uno dei vecchi monumenti all’internamento istituzionale di migliaia di sofferenti ed esclusi. Puntando il dito – incalza Bettoli - non solo su politiche scandalose e sulla omologazione e subalternità di chi dovrebbe avversarle, ma sul pericolo che una delle poche rivoluzioni accadute in Italia venga annullata da un giorno all’altro, a causa del convergere alchemico dei bisogni securitari del leader politico del momento, e delle fumisterie repressorie e reazionarie del suo psichiatra favorito”. Grazie alla protesta che da giorni è montata a Napoli, “con la Vostra provocazione avete mosso le acque stagnanti di una situazione assurda. Quella in cui teorici del sociale, invece di guardare alla realtà e denunciarla, hanno delirato per mesi su una “open society” inesistente: quella del conservatore Cameron che sta distruggendo il più antico e glorioso Welfare europeo. Quella in cui certi esponenti del “terzo settore” passano le giornate a pietire la carità di un 5 per mille, proprio da chi ha deciso di far fare un balzo di secolo all’indietro alla storia italiana. Quella di politici trasversalmente succubi dei poteri forti, ed incapaci di costruire od almeno difendere modelli alternativi”. “Noi, friulani e giuliani, proprio un anno fa sfidammo la politica regionale per opporci all’attacco al nostro diritto a vivere, lavorare e godere di servizi. Voi – conclude Bettoli, che è anche responsabile del Gruppo di lavoro sulla Salute Mentale di Legacoopsociali nazionale -, oggi, in una situazione così diversa e così comune, indicate la strada della costruzione di un movimento nazionale”.  
   
   
MATERA, CONVEGNO SU DISTURBI APPRENDIMENTO  
 
Matera, 25 gennaio 2011 - "Dislessia punto a capo, per comprendere e progettare un nuovo inizio". E’ il tema di un’iniziativa che si terrà a Matera presso l’Auditorium Comunale “R. Gervasio” il 26 gennaio a partire dalle ore 15.30. Il convegno riguarderà soprattutto i disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) con particolare riferimento alla legge di recente approvazione che disegna un nuovo ruolo per gli insegnanti chiamati ad individuare precocemente il rischio e comunicarlo alle famiglie ed introdurre gli strumenti compensativi e dispensativi previsti dalla legge. Interverranno: Giacomo Stella padre della legge 170 del 2010, fondatore dell’Aid, componente del comitato Tecnico scientifico, Ordinario di Psicologia Clinica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia che parlerà dalle evidenze neuro scientifiche della dislessia; Maristella Craighero vicepresidente Aid che parlerà del ruolo dell’Associazione e dell’importanza della legge; Luciana Ventriglia Pedagogista del Comitato scuola Aid che parlerà della legge e il piano specifico personalizzato; Antonio Lupo avvocato amministrativista che esporrà le problematiche legali nel campo scuola-dislessia legati ai problemi interpretativi della legge; Attilio Martorano, assessore regionale alla Sanità, parlerà della legge regionale sulla dislessia. Concluderà il convegno l’assessore Regionale alla formazione lavoro cultura e sport Rosa Mastrosimone.  
   
   
ASSEMBLEA UNITARIA SANITA’ PRIVATA: TARIFFE E RITARDI PAGAMENTO TRA LE MAGGIORI CRITICITA´  
 
Roma, 25 gennaio 2010 - Si è svolta il 21 gennaio a Roma, presso l’hotel Holiday Inn – Parco dè Medici, l’assemblea unitaria del “Comitato Unitario Intersindacale Strutture Ambulatoriali” (C.u.i.s.a.), composto da Anisap Lazio, Confindustria Sanità Lazio, Federlab Lazio e Ursap Federlazio. All’incontro sono intervenuti il Presidente di Anisap Lazio Vittorio Cavaceppi, il Presidente di Confindustria Sanità Lazio Riccardo Fatarella, il Presidente di Federlab Lazio Silvana Cristaudo, il Presidente di Ursap Federlazio Claudia Tulimiero Melis. Il “Cuisa” è il Comitato unitario costituito alcuni giorni fa con lo scopo di rappresentare con forza, nelle sedi istituzionali, gli interessi dei cittadini e dei lavoratori di tutto il comparto della sanità privata. Attualmente il Cuisa rappresenta oltre 600 strutture ambulatoriali private accreditate che operano nella Regione Lazio. Nel corso dell’incontro di oggi è stato affrontato, tra gli altri, il tema della grave crisi in cui versano il Servizio Sanitario Regionale e il settore della specialistica ambulatoriale accreditata. Queste le principali criticità lamentate dalle quattro Associazioni: 1) Dal 2007 la concertazione tra le Associazioni di categoria e la Regione Lazio è andata sempre più diminuendo; 2) Il “budget” della categoria ha subito una fortissima contrazione nel periodo 2006-2010, passando da € 224 mil a € 163 mil, con una diminuzione superiore al 30%; 3) I parametri previsti dal Decreto n. 54/2010 comporterà in breve tempo la chiusura dei piccoli laboratori di analisi (produzione inferiore a 100.000 parametri annui); 4) E’ necessario un aggiornamento delle tariffe attualmente ferme al 1996 e, per i laboratori di analisi, addirittura al 1991; 5) Ritardi dei pagamenti da parte della Regione, con fatture in alcuni casi ferme addiruttura al 2008.  
   
   
VENEZIA - I VORTICISTI: ARTISTI RIBELLI A LONDRA E NEW YORK, 1914 – 1918  
 
Venezia, 25 gennaio 2011 - Per la prima volta in Italia viene presentata una mostra interamente dedicata al Vorticismo, il più originale e radicale contributo inglese alle avanguardie artistiche nate in Europa negli anni che hanno preceduto e accompagnato la Prima guerra mondiale. La sua distintiva astrazione figurativa era la risposta anglo-americana che da Londra arrivava al Cubismo francese e al Futurismo italiano. Guidato dal poeta Ezra Pound e dall’artista scrittore Wyndham Lewis, e sostenuto dalle filosofie estetiche di pensatori come T.e. Hulme, il Vorticismo germogliò tra il 1913 (quando cominciò a manifestarsi nei dipinti e nelle sculture di artisti quali Lewis, Jacob Epstein e Henri Gaudier-brzeska) e il 1917. La guerra, così come le differenze personali e di pensiero, portarono i membri del gruppo ad allontanarsi e, dopo il 1918, il movimento a scemare. Sabato 29 gennaio si terrà a Venezia il simposio internazionale I Vorticisti, presso l’Auditorium Santa Margherita (Dorsoduro 3689) dalle 9.30 alle 18. Il simposio, organizzato in concomitanza con l’apertura della mostra, intende presentare in modo ampio e approfondito gli artisti e i pensatori che contribuirono al movimento, con lo scopo di avvicinare studenti, studiosi e il pubblico in generale a un’avanguardia ancora virtualmente poco conosciuta nel nostro paese. Interverranno nove docenti e ricercatori di fama internazionale, che analizzeranno, nel corso della giornata, gli aspetti salienti del pensiero dei singoli protagonisti del Vorticismo. Moderatrice dell’incontro sarà Vivien Greene, Curator of 19th- and Early 20th-Century Art al Guggenheim Museum di New York, e co-curatrice della mostra insieme a Mark Antliff, professore di storia dell’arte presso la Duke University. Il simposio è reso possibile grazie a The Gladys Krieble Delmas Foundation. Ulteriore supporto è stato offerto da The Henry Moore Foundation e Università Ca’ Foscari Venezia.  
   
   
BAMBINI, TUTTI A CANESTRO! A FIDENZA, LANGHIRANO E BORGOTARO IL PRIMO TOUR MINIBASKET DEL PARMENSE: IL 23 GENNAIO E IL 6 E 20 FEBBRAIO. CIRCA 500 MINIATLETI COINVOLTI.  
 
Parma, 25 gennaio 2011 – Pulcini e paperine, scoiattoli e libellule, aquilotti e gazzelle. Sono le categorie del minibasket, che dal 23 gennaio saranno protagoniste, per tre domeniche, del primo tour di minibasket del Parmense: “Canestrando qua e là” arriverà a Fidenza il 23 gennaio, a Langhirano il 6 febbraio e a Borgotaro il 20 febbraio. Tre giornate a canestro per i piccoli cestisti del nostro territorio, in un’iniziativa che si propone di portare il minibasket in giro per il Parmense e di farne conoscere il più possibile il valore educativo. Il tutto è organizzato dalla Federazione italiana pallacanestro – Sezione di Parma con la collaborazione e il patrocinio della Provincia e con il contributo di Banca Monte Parma. Si tratta di minibasket non competitivo, senza classifica e senza scontri tra società. Saranno coinvolti complessivamente 450-500 miniatleti. Sono bambini dai 5 agli 11 anni di età, divisi in categorie: pulcini/paperine (5-6 anni), scoiattoli/libellule (7-8), aquilotti/gazzelle (9-10), esordienti M/f (11 anni). Alle giornate parteciperanno anche gli “Orsetti” del basket in carrozzina. Gli appuntamenti sono il 23 gennaio a Fidenza (dalle 9 alle 13, “Pala Pratizzoli” - Via Togliatti), il 6 febbraio a Langhirano (dalle 9 alle 13, Palasport - zona piscina) e il 20 febbraio a Borgotaro (dalle 9 alle 13, Palasport “Bruno Raschi”). “L’idea di fondo è quella di lavorare con i giovani, portando il basket in giro per la provincia: anche nelle aree più “sperdute” del nostro territorio”, ha detto della nella presentazione di oggi in piazza della Pace il responsabile dell’Agenzia per lo sport della Provincia Walter Antonini, annunciando che questa è la prima tappa di un progetto più ampio: “Parte oggi una serie di iniziative, tutte sostenute da Banca Monte, che porteranno diversi sport in tutto il Parmense, cogliendo tra l’altro uno degli scopi fondamentali della nostra agenzia. Tanti sport, tanti paesi e tanti bambini coinvolti, tante opportunità di scoprire sport nuovi e anche di avvicinarsi ai principi così ben espressi nel progetto della carta dei valori dello sport di Banca Monte”. Da Banca Monte un sostegno convinto: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa, intelligente e lungimirante, che si colloca in un contesto di presenza ormai tradizionale di Banca Monte nel settore sportivo giovanile. Crediamo infatti che lanciare o rilanciare lo sport per i ragazzi sia estremamente importante”, ha aggiunto Giuseppe Caltabiano, responsabile Servizio enti di Banca Monte Parma. Quelle di “Canestrando” saranno giornate piene di significati per i bimbi: dietro la “facciata tecnica” di partitelle, giochi, gare, corse e canestri, c’è infatti molto di più, a partire dal valore aggregativo e formativo dello sport. Le squadre saranno eterogenee: i miniatleti proverranno infatti da Centri minibasket diversi e saranno “mescolati”, potrà cioè accadere che per quel giorno si giochi “contro” l’amico, il compagno di banco o il compagno della squadra solita. “Il titolo non è stato scelto a caso: “Sta canestrando qua e là” è la risposta data da una nonna a una mamma quando questa le ha chiesto dove fosse il figlio. Ci sembrava un titolo perfetto per un’iniziativa come questa - ha commentato il presidente della sezione di Parma della Federazione italiana pallacanestro Massimo Guarenghi -. Grazie alla Provincia e a Banca Monte riusciamo a rendere organico il progetto che vuole portare sul territorio il minibasket non competitivo, dove si gioca non per competere ma per giocare e per divertirsi: uno sport che insegna tanto e che fa socializzare i bambini”. Questa prima esperienza non sarà l’ultima. Il “tour” del minibasket nel Parmense continuerà infatti in primavera in altri comuni della provincia.  
   
   
TROFEO INTERNAZIONALE JUDO PRECURSORE EUROREGIONE  
 
 Udine, 25 gennaio 2011 - Il trofeo Internazionale Alpe Adria di Judo, giunto alla sedicesima edizione, in programma a Lignano Sabbiadoro il 29 e 30 gennaio, prima prova del Gran Prix U17 per l´Italia, la Slovenia e la Croazia, è uno dei grandi eventi sportivi precursori dell´Euroregione. Lo ha affermato ieri ad Udine l´assessore regionale allo Sport, Cultura, Relazioni Internazionali, Elio De Anna, intervenendo alla presentazione della manifestazione che nel prossimo fine settimana porterà alla Getur, nella località balneare friulana, un migliaio di atleti di oltre duecento società di otto Nazioni dell´area dell´Alpe Adria. Una manifestazione oramai consolidata, la quale, secondo De Anna esprime, oltre ai valori intrinsechi nella pratica agonistica, anche quelli strettamente legati a discipline sportive come le arti marziali, ma anche il rugby, nelle quali l´autocontrollo delle proprie emotività e del gesto sportivo costituiscono l´essenza del successo e della buona prassi. Il judo, come le altre attività delle arti marziali, ha rilevato De Anna, persegue infatti la non violenza proprio attraverso l´educazione all´autodisciplina e alla massima concentrazione. Bellezza e pulizia dei principi e dei valori, ma anche dei movimenti degli atleti sono dunque i requisiti di questo sport, che trova nel Friuli Venezia Giulia ormai una pratica consolidata, dalla quale sono emersi anche numerosi campioni. Proprio nel concetto che oltre sedici anni fa fece nascere questa competizione, ovvero i principi di Alpe Adria, secondo De Anna, vanno ricercati i fondamenti di un´Euroregione la quale può e deve rilanciare il ruolo e le vocazioni internazionali del Friuli Venezia Giulia. Lo può fare a partire dallo sport, attraverso la creazione, o l´allargamento di iniziative già affermate, a un bacino di interesse che coinvolga, assieme ai Paesi transfrontalieri, le realtà affacciate sul mare Adriatico, fino allo Ionio, all´Albania, su un versante, alla Puglia, sull´altro. Il 16.Mo Trofeo Internazionale di Judo, assieme ad altre importanti manifestazioni di altri sport, rappresenta dunque un significativo biglietto da visita verso il consolidamento dell´Euroregione. Alla presentazione dell´iniziativa, condotta da Enzo de Denaro, sono intervenuti tra gli altri l´allenatore delle Nazionali U17 e U20, Raffaele Tognolo, il quale per un periodo aveva insegnato nel sodalizio organizzatore del Trofeo, il Dlf Judo Yama Arashi di Udine, l´assessore provinciale allo Sport, Mario Virgili, il presidente regionale del Coni, Emilio Felluga, il consigliere nazionale della Federazione italiana Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali, Stefano Stefanel, ed il presidente regionale dell´Unione stampa sportiva, Piero Micoli.  
   
   
A BRESCIA I CAMPIONATI EUROPEI DI TIRO A SEGNO  
 
 Milano, 25 gennaio 2011 - Sette giorni di gare, 45 nazioni partecipanti, 400 tecnici, 800 tiratori, 100 linee di tiro e 4 impianti per il bersaglio mobile. Questi i numeri dei Campionati Europei di Tiro a Segno (categoria 10 metri) che si svolgeranno, per la prima volta in Italia, alla Fiera di Brescia, dal 1 al 7 marzo prossimi. La manifestazione è stata presentata ieri a Milano dall´assessore regionale allo Sport e Giovani Monica Rizzi, dal presidente dell´Unione Italiana Tiro a Segno Ernfried Obrist, dal coordinatore dei Campionati Europei Tito Suss e dal direttore sportivo Valentina Turisini. Presenti anche due atleti lombardi: il milanese (di Legnano), classe ´76, Marco De Nicolo, bronzo mondiale a squadre nella carabina, che ha già conquistato la carta olimpica per Londra 2012 (Fiamme Gialle) e la bergamasca, classe ´90, Arianna Comi, argento a squadre nella pistola a 10 metri agli Europei di Meraker 2010, al suo esordio agli Europei nella categoria Senior (Corpo Forestale). "Questo evento di importanza internazionale - ha ricordato Monica Rizzi - farà diventare Brescia, per una settimana, capitale europea di questa disciplina, confermando, per il territorio bresciano, il suo indiscusso primato nel settore armiero. Sul piano nazionale infatti la Lombardia, con le sue 32 sezioni di tiro a segno, è seconda solo al Trentino Alto Adige". "Questa disciplina - ha proseguito l´assessore - incarna alcuni dei valori e principi fondamentali che costituiscono le linee guida del mio assessorato in materia di Sport. Il tiro a segno, come recita il nostro slogan, è davvero ´sport per tutti´ infatti è presente come disciplina olimpica all´interno delle Paralimpiadi a dimostrazione concreta di come davvero lo sport costituisca un importante strumento di inclusione sociale e di abbattimento delle barriere". La sede della gara sarà il nuovo padiglione della Fiera, lungo 250 metri e largo 60 metri, che avrà a disposizione 100 linee di tiro a 10 metri, 4 impianti per il bersaglio mobile e un´area con 20 linee per disputare le finali con tribuna sportiva. "Con questi Europei - ha detto in conclusione l´assessore Rizzi - lo sport, attraverso la promozione dello stesso, diventa anche motore dell´economia di un territorio, infatti, durante le prove, gli occhi del mondo che ruota attorno a questa disciplina potranno ammirare le bellezze e la ricchezza di Brescia; ogni atleta, appassionato, tecnico o allenatore straniero non potrà, inoltre, che ritornare a casa sua con una bella ´cartolina´ della nostra regione".