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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Gennaio 2011
GREEN ENERGY: ENERGIA VERDE E SVILUPPO SOSTENIBILE NELLE ALPI CONVEGNO INTERNAZIONALE GIOVEDÌ 27 E VENERDÌ 28 A TRENTO AL PALAZZO DELLA REGIONE LA DIRETTIVA ENERGIE RINNOVABILI (RES 2009/28) E LA DIRETTIVA EUROPEA ACQUE (WFD 2000/60) A CONFRONTO  
 
Trento, 25 gennaio 2011 - Convegno internazionale giovedì 27 e venerdì 28 gennaio a Trento, al palazzo della Regione, in piazza Dante a Trento, sul tema, estremamente attuale: "Green energy: energia verde e sviluppo sostenibile nelle Alpi". A confronto, con numerosi esperti, la direttiva Energie Rinnovabili (Res 2009/28) e la direttiva Europea Acque (Wfd 2000/60). Il convegno è organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, in collaborazione con il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua e si aprirà giovedì alle ore 9 con gli interventi del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e del vicepresidente e assessore all´ambiente Alberto Pacher. La gestione “sostenibile” dell’acqua a uso idroelettrico è di cruciale importanza nelle Alpi per il grande potenziale che rappresenta la produzione della cosiddetta “energia verde”, con i nuovi obiettivi imposti dalla Direttiva per le Energie Rinnovabili (Res 2009/28). La fragilità dei corsi d’acqua e degli ecosistemi acquatici alpini, oggi tutelati dalla Direttiva Europea Acque (Wfd 2000/60), richiede al tempo stesso rinnovate attenzioni a livello istituzionale e comunitario. Obiettivo del convegno è mettere a confronto queste due Direttive Europee per fare il punto sulle diverse applicazioni e criticità riscontrate in varie regioni e paesi dell’arco alpino. Lo “sviluppo sostenibile”, benché contemplato da entrambe le direttive, ha avuto negli anni interpretazioni diverse, con visioni contrastanti e talora conflittuali tra loro. Se infatti le certificazioni per impianti idroelettrici hanno consentito di fare notevoli passi in avanti per mitigare gli impatti sugli ecosistemi acquatici, la recente proliferazione del cosiddetto mini-idroelettrico, grazie agli incentivi statali, rischia di compromettere seriamente i delicati equilibri su cui si regge l’ecosistema alpino, soprattutto nel versante a sud delle alpi, che è anche quello più minacciato da cambiamenti climatici e scarsità d’acqua. Asse portante del convegno sarà il tema della tutela degli ecosistemi acquatici in quanto elementi fondamentali non solo del paesaggio montano, ma anche della memoria e della storia di tante popolazioni rivierasche che con l’acqua hanno sempre avuto relazioni profonde e simbiotiche. Il convegno, organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, in collaborazione con il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, costituisce un importante evento di confronto fra istituzioni, enti di ricerca e portatori di interesse volto a proporre una prima sede di approfondimento su questi temi per strutturare una comune visione dello spazio alpino inteso come ecoregione geografica unitaria. Al termine del convegno, nel pomeriggio di venerdì 28, avrà luogo il conferimento del Iv Premio Internazionale Civiltà dell’Acqua, che quest’anno vedrà come protagonista l’esperienza di Bagni di Craveggia (Ch), per aver avviato lungo il fiume Isorno un esemplare processo di partecipazione pubblica a difesa del valore e della memoria storica dei propri corsi d’acqua.  
   
   
FOTOVOLTAICO A BRINDISI: MASSIMA ATTENZIONE ALLA PROTEZIONE DEL TERRITORIO. IL GOVERNO SI ESPRIMA SULLE QUOTE  
 
Bari, 25 gennaio 2011 - Massimo rigore per proteggere il territorio di Brindisi dall’invasione del fotovoltaico, un tavolo con Anci e Upi, le associazioni che riuniscono i Comuni e le Province, e soprattutto l’ennesima esortazione al governo nazionale affinché si esprima sulla definizione delle quote di energia rinnovabile nei territori. Si è concluso con questi intenti l’incontro tra la vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone e il presidente della provincia di Brindisi Massimo Ferrarese, un incontro utile per fare il punto della situazione e tracciare le linee delle prossime azioni finalizzate alla protezione del territorio. “Condividiamo in pieno le preoccupazioni per il territorio di Brindisi”, ha detto Loredana Capone al termine dell’incontro. “Per questo attueremo la linea del massimo rigore. L’inerzia del governo nazionale per la definizione delle quote di energie rinnovabili ci sta mettendo in grande difficoltà. Dopo aver aspettato per sette anni le linee guida nazionali, è iniziato il tempo dell’attesa anche per le quote. Le linee guida nazionali chiariscono infatti che le Regioni non possono stabilire la quota massima di impianti nel proprio territorio perché questa è una competenza dello Stato. La definizione delle quote darebbe certezza agli operatori che valuterebbero a monte l’opportunità di progettare un impianto. Per questo ogni ulteriore ritardo è pregiudizievole per tutto il territorio della Puglia”. “La Provincia di Brindisi – ha rimarcato Ferrarese – è tra quelle che stanno subendo di più la concentrazione di fotovoltaico. L’invasione degli impianti è una calamità che non possiamo arginare se il governo non definisce le quote. Altrimenti diventa difficile e imbarazzante continuare a bloccare gli investimenti. Per gli impianti piccoli inoltre non c’è alcuna certezza per lo smaltimento dei pannelli alla fine dell’esercizio”. “Per questa ragione – ha aggiunto Loredana Capone – si è convenuto di aprire un’attività di concertazione con Anci e Upi perché anche per i piccoli impianti, quelli avviati con la Denuncia di inizio attività presso i Comuni (la Dia), si trovino idonee forme di tutela visto che oggi non c’è nessuna garanzia di fideiussione ai Comuni per attuare lo smaltimento. Una problematica, questa, per la quale intendiamo coinvolgere anche gli operatori delle rinnovabili. Lo smaltimento futuro dei pannelli – ha concluso la vice presidente - è un tema che deve interessare già da oggi chi investe nel fotovoltaico”.  
   
   
CROAZIA, INA SCOPRE NUOVO CAMPO PETROLIFERO  
 
Zagabria, 25 gennaio 2011 - Secondo un rapporto pubblicato dal quotidiano ´´Poslovni dnevnik´´ e riportato dall´Ice, l´ente petrolifero nazionale croato Ina ha scoperto un nuovo campo petrolifero a 40 chilometri dalla capitale Zagabria, vicino a Ivanic Grad, nella località di Zutica, ad una profondità superiore ai 2.000 metri.  
   
   
IN ARRIVO 15 MILIONI PER L’EMERGENZA CASA A PISA  
 
 Firenze, 25 gennaio 2011 – Protocollo d’intesa tra Regione, Comune di Pisa e Apes per la realizzazione di alloggi da affittare a canone sostenibile per il quartiere Erp di Sant’ermente a Pisa. Lo schema del protocollo è stato approvato ieri mattina, durante la riunione della giunta regionale e prevede un impegno di spesa complessivo di circa 15 milioni di euro (10 dei quali provenienti dalla Regione). “Il progetto – ha spiegato l’assessore al welfare Salvatore Allocca – rientra nel piano di interesse regionale per la costruzione e la ristrutturazione di alloggi destinati a dare a dare una risposta in tempi rapidi al disagio abitativo che riguarda tutto il territorio regionale. A dicembre abbiamo firmato un accordo per il territorio lucchese, adesso è la volta di Pisa. Il quartiere di Sant’ermete a Pisa è un’area che ha necessità di essere valorizzata al meglio, in modo da renderla più dignitosa e maggiormente inserita nel tessuto urbano. Questo accordo va nella direzione di permettere, alle fasce sociali maggiormente in difficoltà, l’accesso ad abitazioni con un canone d’affitto più in linea con le loro capacità di spesa”. “Stiamo lavorando molto per il nostro Centro Storico, la cui immagine è fondamentale per tutta la città – ha commentato il Sindaco di pisa marco Filippeschi – ma non dimentichiamo di certo i quartieri. Oggi possiamo commentare una bella notizia che riguarda Sant’ermete; il vecchio e decrepito quartiere costruito nel 1947 sarà interamente ricostruito, anzi le case popolari saranno assai di più delle 216 attuali,e saranno riservate agli affitti concordati di cui c’è un enorme bisogno. Per questo va ringraziata la Regione Toscana, nelle persone del presidente Enrico Rossi e dell’assessore Salvatore Allocca, che oggi hanno voluto dar corpo al protocollo fra Regione, Comune di Pisa e Apes”.  
   
   
POLITICA PER LA CASA: AFFITTI  
 
Perugia, 25 gennaio 2011 - "L´introduzione della cedolare secca e le modifiche che il governo ha indicato nel decreto sul federalismo fiscale sono fumo negli occhi e lasciano inalterata la sostanza iniqua del provvedimento": lo sostiene l´assessore regionale alle politiche per la casa, Stefano Vinti, per il quale gli "incentivi fiscali a favore della proprietà, compresa la cedolare secca, hanno senso solo se vincolati a una riduzione degli affitti. Poter detrarre l´affitto che si paga dalla denuncia dei redditi è - per l´assessore - l´unica misura seria che, assieme alla tracciabilità dei canoni, può permettere di combattere l´enorme evasione fiscale nel settore". Nello spiegare la cedolare secca, Vinti ricorda che questo tipo di tassazione si divide in due: il 20% per il canale concordato (in cui l´affitto è più basso in media del 20% rispetto al libero mercato) e il 23% per il canale libero, una divisione che "penalizza in maniera molto drastica il canale concordato, a vantaggio immotivato dei proprietari ricchi e che praticano gli affitti più alti del libero mercato". Ipotizzando un medesimo alloggio da cui si riceve un affitto di 700 euro al mese (8400 euro l´anno), secondo l´assessore un proprietario con un reddito di 30 mila euro, se sta a canale libero ha un risparmio di 77 euro l´anno e se sta a canale concordato ci rimette 308 euro l´anno; se invece ha un reddito di 50 mila euro, con il canale libero risparmia, rispetto ad oggi, 781 euro l´anno e solo 251 con quello concordato (il vantaggio fiscale tra i due canali si riduce di 530 euro); se ha un reddito di 100 mila euro, il suo risparmio fiscale diviene di mille 138 euro nel canale libero e di 505 euro in quello concordato (qui la differenza si riduce ulteriormente di 633 euro). In pratica il piccolo proprietario con redditi bassi che affitta a canale concordato ci rimette e il grande proprietario, con redditi alti, ne ricava un ulteriore guadagno. Di conseguenza gli affitti saranno destinati a crescere perché la convenienza a stare nel canale concordato si riduce. Relativamente al differenziale del 3% tra canale libero e concordato - aggiunge l´assessore - si dice che andrà a sostenere un fondo, massimo di 400 milioni, per sgravi agli inquilini, con particolare riguardo a coloro con figli a carico. A differenza della cedolare secca l´istituzione del fondo viene rimandata a un decreto ulteriore del governo. 400 milioni diviso 3 milioni e mezzo di famiglie in affitto da privati - evidenzia Vinti - fa "l´astronomica cifra di 9,50 euro al mese". Per Vinti occorrerebbe invece introdurre la possibilità di detrarre del tutto o in parte l´affitto dalla denuncia dei redditi, così da "coniugare equità sociale e lotta all´evasione fiscale con il conflitto di interessi". Per quanto riguarda gli inquilini, Vinti ricorda che nel decreto "mille proroghe" non è stato reiterata la proroga dell´esecuzione degli sfratti e con la Legge di bilancio il fondo per il sostegno all´affitto per le famiglie con redditi bassi e incidenza dell´affitto sul reddito lordo superiore al 24% è stato tagliato dell´85%. "In Umbria nel 2009 - sottolinea l´assessore - sono state presentate circa 10 mila domande per l´accesso ai finanziamenti della misura, con un fabbisogno corrispondente pari a 26,5 milioni di euro. Una parte delle risorse è stata coperta dal contributo statale pari a 3 milioni 286 mila euro, un´altra dal contributo regionale per 1 milione 300 mila euro a cui si è aggiunto il contributo dei comuni per 700 mila euro, per un totale di 5 milioni 286 mila euro. Nel 2011 il contributo del governo verrà ridotto del 77%, esattamente di 2 milioni 530.220, per un importo da erogare pari a circa 755 mila 780 euro. Se si pensa che già in precedenza si rispondeva solo al 20% delle richieste umbre si comprende la gravità delle scelte del governo che rischiano di far precipitare centinaia di famiglie nel baratro della morosità. Le oltre 300 mila famiglie che ricevevano il contributo non lo avranno più. Aumenterà ancora di più - conclude Vinti - la voragine degli sfratti per morosità che ormai sono circa il 90% delle sentenze emesse".  
   
   
BOLZANO: PER RIMUOVERE I TETTI IN AMIANTO AL VIA SOPRALLUOGHI  
 
Bolzano, 25 gennaio 2011 - I circa 1.100 tetti in cemento-amianto che secondo una stima sono ancora presenti in Alto Adige saranno sottoposti nelle prossime settimane ad una valutazione oggettiva a cura dell’Agenzia provinciale per l’ambiente in collaborazione con il Servizio Igiene e salute pubblica dell’Azienda sanitaria e con il Consorzio dei Comuni per verificarne lo stato e la possibile pericolosità. Un rilevamento aereo condotto dall’Ufficio aria e rumore dell’Agenzia provinciale per l´ambiente e completato nel marzo 2010 il rilevamento aereo sul territorio provinciale dei tetti realizzati in materiali contenti amianto ha stimato la presenza di circa 1.100 tetti di insediamenti privati che si presume siano realizzati in materiali contenenti amianto, quindi certamente risalenti a prima del 1994, anno a partire dal quale l´impiego di tali materiali è vietato. Al rilevamento nelle prossime settimane faranno seguito sopralluoghi per la valutazione oggettiva dei tetti per verificare se si tratta in effetti di manufatti in amianto ed anche l’eventuale presenza di altri manufatti non individuati con il rilevamento aereo, quindi, il loro stato e la loro possibile pericolosità. I sopralluoghi saranno condotti, seguendo precisi criteri, da addetti del Servizio igiene e salute pubblica assieme a tecnici dell’Appa e dei rispettivi Comuni interessati. Come sottolinea il direttore dell´Appa, Luigi Minach, serve naturalmente la collaborazione dei cittadini nell’interesse dei quali vengono eseguite le visite. L’importante, come sottolinea Minach, è intervenire al più presto dal momento che qualora si aspetta troppo ed il materiale diventa più friabile, oltre ad incrementare il pericolo, il costo per la rimozione dei materiali contenenti amianto aumenta di almeno dieci volte. La normativa nazionale ed i successivi decreti impongono la rimozione o l’incapsulamento dei manufatti contenenti amianto qualora sia imprescindibile alla presenza di prove di cessione di fibre all’esterno. Le fibre d’amianto rilasciate da questi materiali, infatti, risultano facilmente inalabili e causa di malattie che possono essere mortali come ad esempio l’asbestosi, il mesotelioma ed il tumore dei polmoni.  
   
   
PIAN.TERRITORIALE: SOSTEGNO A PRIVATI PER RILANCIO CENTRO UDINE  
 
Udine, 25 gennaio 2011 - "L´impegno dell´Amministrazione regionale e del presidente Renzo Tondo a sostegno delle iniziative del Consorzio ´Amici del Centro´ di Udine è convinto, perchè il tema del rilancio dei centri storici è complesso, multidisciplinare, ha ricadute economiche e sociali determinanti e per questo va affrontato in sinergia tra pubblico e privato". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Viabilità, Trasporti e Pianificazione territoriale, Riccardo Riccardi, intervenendo in rappresentanza del presidente della Regione al convegno dal tema "Udine: quale futuro e sviluppo per il centro", organizzato nella sede della Camera di commercio di Udine dal Consorzio fino ad oggi presieduto da Gianni Croatto. "Nell´interrogarci su quale assetto e quale funzione abbiano oggi i centri storici il nodo centrale è quello affidato alla pianificazione territoriale", ha sottolineato Riccardi. "Pur essendo un liberista convinto credo - ha commentato - che nel tempo si sia andati oltre una certa linea e che sia necessaria un´inversione di tendenza che fissi regole alle quali non sia più possibile derogare". L´analisi di Riccardi, concorde con quella degli altri relatori - il vicesindaco di Udine, Vincenzo Martines, il segretario generale della Camera di commercio, Fabiano Zuiani, il vicepresidente del Consorzio, Mario Raggi - è che il cambiamento dei consumi, generato dall´offerta alternativa dei centri commerciali fuori città, abbia contribuito a spopolare il centro. "Credo sia indispensabile un´analisi approfondita per riattivare l´attrattività del centro storico in termini di arredo urbano, accessibilità, mobilità: intervenire in termini normativi non basta, però - ha concluso Riccardi - perchè un tema così importante va affrontato con l´impegno e sulla base delle preziose indicazioni che giungono dai soggetti privati che a vario titolo contribuiscono a fare della città un centro vivo, con spiccata vocazione emporiale". Una metodologia, questa, condivisa dal vicesindaco Martines che ha indicato nella creazione di un soggetto che abbia compiti di regia per la gestione degli spazi e delle funzioni commerciali del centro cittadino la soluzione per concretizzare il progetto di "centro commerciale naturale" anche per Udine. Non solo marketing ma anzi la gestione stessa del patrimonio storico ed urbanistico a servizio del commercio cittadino, dovrebbe essere, nelle idee dell´Amministrazione comunale, il compito di questo ente. "Un lavoro che potrebbe essere svolto - ha suggerito Martines - dallo stesso Consorzio ´Amici del centro ´".  
   
   
CENTRI STORICI:DE FILIPPO, BANDI PER URBANISTICA SOSTENIBILE “E’ UNA PRIORITÀ SOSTENERE ATTIVITÀ A DIMENSIONE D’UOMO RIVITALIZZARE I PAESI E GARANTIRE SERVIZI”  
 
Potenza, 25 gennaio 2011 “Sostenere attività a dimensione d’uomo, rivitalizzare i centri storici e garantire servizi diffusi sul territorio sono priorità di una battaglia non difensiva, ma tesa ad affermare un modello di sostenibilità in cui crediamo e che si incarna proprio nei nostri centri”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito de Filippo, ha sostenuto l’importanza dei bandi per la rivitalizzazione dei centri storici messo a punto nell’ambito del Programma Operativo Val d’Agri e del Programma Speciale Senisese. “L’urbanistica contemporanea, come ha spiegato di recente a Matera l’urbanista consulente Unesco Pietro Laureano – ha ricordato De Filippo – considera il nostro modello di residenzialità, articolato in centri di dimensioni medio piccole, con una elevata vivibilità e senza un eccessivo consumo di quel bene finito che è il territorio, il modello che si affermerà in futuro in Europa perché è il modello più sostenibile. Ma dobbiamo evitare che questo ‘laboratorio naturale’ lucano sia distrutto dall’aggressività edilizia e commerciale retaggio di concezioni che appartengono a millennio passato. Per questo il bando che il Programma Operativo Val d’Agri ripropone in favore di attività sostenibili nelle dimensioni per rivitalizzare i centri storici rappresenta un ponte verso il futuro per evitare che questa peculiarità urbanistica lucana possa essere compromessa”.  
   
   
LE PICCOLE IMPRESE PER RIQUALIFICARE I CENTRI STORICI CON IL PROGRAMMA SENISESE E IL PROGRAMMA OPERATIVO VAL D´AGRI DUE BANDI PER LO SVILUPPO IMPRENDITORIALE NEI BORGHI E L’ASSOCIAZIONISMO TURISTICO.  
 
Potenza, 25 gennaio 2011 - Il recupero dei centri storici è interesse preminente del governo regionale. Lo testimoniano i bandi per rivitalizzare i piccoli paesi che rientrano nel Programma Operativo Val d’Agri e nel Programma Speciale Senisese. Il primo, quello del Pov, è stato illustrato il 22 gennaio presso la sala consiliare della ex Comunità montana Alto Agri, con annessi i risultati della precedente esperienza già realizzata nel comprensorio delle estrazioni petrolifere nel 2006. Una dotazione finanziaria di tre milioni di euro per dare vita a nuove imprese o riqualificare le esistenti. La prima esperienza, invece, per il Programma Speciale Senisese, che coinvolgerà le attività imprenditoriali dei comuni di Calvera, San Costantino Albanese, Carbone, San Paolo Albanese, Castronuovo S. Andrea, San Severino Lucano, Cersosimo, Senise, Chiaromonte, Teana, Fardella, Terranova del Pollino, Francavilla in Sinni, Viggianello, Noepoli. Il bando, presentato a Senise nella sede della ex Comunità montana Alto Sinni, è diretto a sostenere finanziariamente l’attivazione, da parte di piccole e medie imprese, di piani di investimento per le innovazioni, l’ammodernamento e la riqualificazione produttiva nei centri storici dei Comuni del comprensorio. La somma stanziata è di due milioni di euro. Entrambi saranno gestiti dall’ormai società in house della regione, Sviluppo Basilicata e, a breve, pubblicati sul Bollettino Regionale della Basilicata. Le agevolazioni saranno concesse in regime di de minimis con una percentuale di contributo variabile dal 50 al 60 per cento da calcolare in proporzione agli investimenti complessivi. “Nell’ambito del Programma operativo - ha commentato il dirigente della struttura di progetto, Francesco Pesce - diversi sono gli interventi che sono stati realizzati per la riqualificazione dei centri urbani, quali i Pic o il recupero di contenitori di pregio. Queste azioni, sommate ai risultati positivi della prima esperienza, hanno portato il Comitato a programmare un secondo bando che potesse mettere a sistema quanto già realizzato”. “Agevolazioni che puntano non solo allo sviluppo di nuove imprese nei centri storici”- ha concluso Pesce- “ma anche a forme di associazionismo nei settori dell’arredo urbano e del turismo. Un’esperienza che crediamo sia utile replicare anche nel Senisese per un maggiore sviluppo imprenditoriale dell’area”  
   
   
CNA BASILICATA, INTESA SUI BORGHI PER RILANCIARE ARTIGIANATO  
 
Potenza, 25 genniao 2011 - “Un’intesa che contribuisce a rafforzare l’identità dei borghi e al tempo stesso realtà produttive come quelle dell’artigianato, ormai scomparso dall’agenda politica degli ultimi 15 anni”. Così Leonardo Montemurro, segretario regionale della Cna ha commentato il protocollo d’intesa con l’Associazione borghi autentici che oggi, a Matera, ha registrato un ulteriore passo dopo la firma a livello nazionale, che risale al novembre scorso. “In Basilicata ad oggi i comuni che hanno aderito sono quattro: Aliano, Nova Siri, San Mauro Forte e Satriano di Lucania. La collaborazione che abbiamo avviato ha come obiettivo quello di sviluppare politiche di risparmio energetico e riqualificazione urbana. Un’occasione per i nostri artigiani e per le piccole realtà che non possono perdere la loro identità originaria”. “Non possiamo sottovalutare – ha aggiunto la vice presidente, Agata Mele – che molti comuni rischiano lo spopolamento e la scomparsa e, per questo, l’intesa con l’associazione rappresenta un’opportunità da non perdere”. Numerose le opportunità offerte nel comparto del risparmio energetico e delle nuove energie, soprattutto da fonti rinnovabili, come il solare, come ha sottolineato Vincenzo Dottorini, presidente dell’Unione Installazione Impianti della Cna. “In Italia sono 148 i comuni che hanno aderito all’associazione borghi autentici – ha aggiunto il vice presidente nazionale dell’associazione, Enzo D’urbano che ha partecipato all’incontro di Matera e che ha elogiato l’esempio del comune di Sauris, in provincia di Udine, in piena Carnia. Una realtà di 400 abitanti a poco più di 1400 metri d’altezza che ha sviluppato un meccanismo grazie al quale sono nati prosciuttifici e altre attività commerciali in grado di sostenere l’economia locale”.  
   
   
PARIGI, NASCE LA CARTA INTERNAZIONALE DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO  
 
 Firenze, 25 gennaio 2011 – La Carta internazionale dell’artigianato artistico, il primo strumento internazionale che riconosce nell’artigianato artistico un settore produttivo ed economico con una sua identità specifica, si estende a nuovi soggetti. La rete costituita attualmente da Cna, Confartigianato, Ateliers d’Art de France e Kyoto Traditional Arts and Crafts Sponsorship Foundation, comprenderà a partire dal 22 gennaio anche l’Oficio y Arte, la più importante associazione spagnola di artigiani del settore artistico. Alla sottoscrizione del documento, prevista per domani alle 10 a Parigi, nell’ambito del Salone Arts et objects parteciperà l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. Fra i presenti anche il ministro francese dell’economia Fredéric Lefèbvre e di Catherine Dumas, senatrice responsabile del gruppo di lavoro sui mestieri d’arte del governo francese. “E’ importante rafforzare ed estendere questo strumento – commenta l’assessore – utile per valorizzare, tutelare, promuovere l’artigianato artistico della nostra regione, in un’ottica aperta allo scambio e all’interazione con gli altri paesi europei. Sono questi gli obiettivi della Carta internazionale dell’artigianato artistico, documento che è sicuramente in sintonia con quanto la Regione sta facendo per un settore che, da sempre, tiene alto il nome della Toscana nel mondo”. L’assessore sottolinea come questo sia un settore profondamente radicato nei nostri territori e questo strettissimo legame ne costituisca uno dei punti di forza. “Per questo – prosegue Simoncini – il nostro compito, anche attraverso Artex, è quello di far crescere e rafforzare le tante piccole e piccolissime imprese che compongono il variegato panorama dell’artigianato artistico, aiutandole ad essere più competitive ma, nello stesso tempo, a non interrompere o snaturare una tradizione fatta di altissima qualità frutto di un saper fare trasmesso, molto spesso, da generazioni. In quest’ottica, è di vitale importanza riuscire a porsi nei confronti del mercato con logiche integrate, sviluppare una cultura del fare rete che vada anche al di là dei confini regionali e nazionali. E dal momento che la competizione si svolge oggi sul piano internazionale, è anche a questo livello che devono guardare strategie e politiche”. La Toscana ha messo a disposizione, grazie a diversi bandi, incentivi per favorire i processi di integrazione fra imprese, per ovviare alle piccole dimensioni e aumentarne la competitività. Altre misure serviranno a potenziare le iniziative per l’internazionalizzazione, mentre particolare attenzione viene posta all’innovazione e alla ricerca e formazione di lavoratori e imprenditori, essenziale per consentire anche alle piccole imprese artigiane di coniugare qualità e modernità. La Carta rappresenta il primo strumento internazionale che riconosce nell’artigianato artistico un settore produttivo ed economico e specifica le attività che possono essere definite artigianato artistico. Si colloca nel quadro delle azioni previste da due convenzioni italo – francesi, siglate nell’aprile 2008 durante la Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana, che costituiscono il primo nucleo di una rete internazionale specializzata. L’obiettivo generale delle due convenzioni è dare una migliore visibilità alle problematiche e alle potenzialità dell’artigianato artistico, da sempre fiore all’occhiello delle produzioni italiane e ambasciatore privilegiato del Made in Italy di altissimo livello qualitativo.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: IN FUTURO CONTRATTI A TEMPO PER I DIRIGENTI DELLE SOCIETÀ IN-HOUSE  
 
Bolzano, 25 gennaio 2011 - La Giunta provinciale ha dato il proprio via libera alla stipula di un accordo con Manageritalia. L´intesa prevede che gli incarichi dirigenziali assegnati in otto società in-house della Provincia siano a tempo determinato, e che il rinnovo degli stessi sia legato alle valutazioni del consiglio di amministrazione circa il raggiungimento o meno degli obiettivi. Manageritalia è una delle principali organizzazioni di riferimento dei manager e delle alte professionalità del terziario. Con la delibera approvata il 24 gennaio la Giunta provinciale autorizza l´assessore competente a stipulare un contratto collettivo con l´associazione per quanto riguarda il trattamento economico-giuridico dei dirigenti di otto società in-house della Provincia. Si tratta dell´Abd, del Tis, del Bls, di Informatica Alto Adige, di Sta, delle Terme di Merano, dell´Agenzia Casaclima e di Ecocenter. "Con questo accordo - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - gli incarichi dirigenziali assegnati in futuro in queste società avranno durata triennale. Al termine di questo periodo, i consigli di amministrazione avranno il compito di valutare il raggiungimento degli obiettivi da parte dei manager, e proporne o meno la conferma". L´incarico dirigenziale non ha influenza sul rapporto di lavoro tra funzionario e società in-house, che anche in caso di mancata proroga da parte del Cda potrà sempre essere mantenuto.  
   
   
INDUSTRIA FVG: RIPENSARE LA GOVERNANCE DEI DISTRETTI  
 
Manzano, 25 gennaio 2011 - Innovazione e internazionalizzazione. A questi due obiettivi saranno indirizzate principalmente le risorse dell´Amministrazione regionale per i distretti industriali del Friuli Venezia Giulia, sia quelle per le attività di animazione inserite in bilancio, sia quelle messe a disposizione attraverso i bandi comunitari. Lo ha sottolineato l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, che ha concluso il 21 gennaio a Manzano, nel cuore del "triangolo della sedia", la prima giornata del convegno "Quale futuro per i distretti industriali. Dal distretto industriale alla rete di imprese?". Il convegno è stato promosso dall´Agenzia per lo sviluppo per il Distretto della Sedia (Asdi) e dal Comune di Manzano con il patrocinio della Stessa Regione, della Provincia e della Camera di commercio di Udine e la collaborazione delle associazioni degli industriali e degli artigiani. Al convegno sono intervenuti, in questa prima giornata, economisti, imprenditori ed esponenti del mondo politico regionale, tra cui il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia Alessandro Calligaris, il presidente e il direttore dell´Agenzia per lo sviluppo del Distretto della Sedia (Asdi), Giusto Maurig e Carlo Piemonte, il presidente della Federazione Distretti Industriali Italiani Valter Taranzano e il sindaco di Manzano Lidia Driutti, a confronto con le esperienza del vicino Veneto. Con questa iniziativa, gli organizzatori si sono proposti di indicare un percorso per superare la crisi del "triangolo della sedia", che ha visto in questi ultimi anni la chiusura di numerose unità produttive: alla risposta di tipo individualistico, occorre sostituire degli "accordi di rete" tra le imprese. Anche secondo l´assessore Federica Seganti, le forme di sinergia sono quelle che hanno la maggiore probabilità di successo, piuttosto che le fusioni, perché non interferiscono nella gestione delle imprese. Gli imprenditori si possono così associare per svolgere quelle attività che, da soli, non riescono a realizzare con efficacia: per esempio centrali di acquisto e distribuzione, centri di ricerca. In prospettiva, secondo l´assessore, occorrerà ripensare il modello di governance dei distretti del Friuli Venezia Giulia perché, in alcuni casi, sono espressione degli Enti territoriali e non delle imprese, puntando a coinvolgere in modo attivo e diretto gli imprenditori.  
   
   
CESAME: LOMBARDO CONVOCA TAVOLO PER AMMORTIZZATORI A DIPENDENTI  
 
Catania, 25 gennaio 2011 - Ieri pomeriggio, a Palermo, nella sede della Presidenza delle Regione siciliana, il presidente Raffaele Lombardo presidiera´ un tavolo tecnico convocato per individuare i percorsi idonei a riattivare la concessione degli ammortizzatori sociali agli ex dipendenti della Cesame. E´ il primo dei risultati maturati al termine dell´incontro, tenutosi in tarda mattinata presso la sede della Regione di Catania, tra il governatore e una delegazione composta da circa trenta ex dipendenti dell´ azienda che produceva sanitari. Alla riunione hanno preso parte anche i segretari provinciali generali, Angelo Villari (Cgil), Alfio Giulio (Cisl) e Angelo Mattone (Uil), oltre che Giuseppe D´aquila ( Filctem Cgil) e Renato Avola (Femca Cisl). La Regione Siciliana, inoltre, partecipera´ attivamente, e al massimo livello, al vertice sulla vertenza Cesame, convocato per venerdi´ 28 gennaio dalla Prefettura di Catania. "Seguiremo il lungo processo di ricollocazione nel mercato del lavoro degli ex dipendenti della Cesame - ha affermato Lombardo, al termine della riunione - profondendo il massimo impegno affinche´ questi soggetti possano trovare spazio nell´impresa produttiva".  
   
   
SOGEFI: FINANZIAMENTO DI 40 MILIONI DALLA BEI PER INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE  
 
Milano, 25 gennaio 2011 - Sogefi (gruppo Cir), uno dei principali operatori mondiali nella produzione di filtri e componenti per sospensioni per autoveicoli, ha ottenuto dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) un finanziamento di 40 milioni di euro a supporto del proprio piano di ricerca, sviluppo e innovazione 2009-2012, che prevede l´impiego di risorse complessive per circa 115 milioni di euro. L´accordo con Bei è stato raggiunto a seguito di un´approfondita analisi dei programmi di ricerca e innovazione del gruppo Sogefi. Il prestito ha una durata massima di sei anni e mezzo ed è garantito al 50% dal gruppo assicurativo-finanziario italiano Sace. Il finanziamento, in particolare, ha per oggetto le attività di ricerca e sviluppo condotte dal gruppo Sogefi in Francia e in Italia nelle divisioni componenti per sospensioni e filtrazione al fine di realizzare prodotti in grado di contribuire alla riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di anidride carbonica degli autoveicoli. Nella divisione componenti per sospensioni, le iniziative di ricerca e sviluppo sono orientate alla riduzione del peso dei prodotti grazie al miglioramento delle caratteristiche dei processi di produzione e all´impiego di nuovi materiali, anche per limitare l´attuale dipendenza dall´acciaio. Nella divisione filtrazione le attività di ricerca mirano a realizzare prodotti più leggeri e performanti attraverso un maggiore utilizzo di materiali plastici e all´integrazione di nuove funzionalità nei sistemi di filtrazione dell´olio, del carburante e dell´aria.  
   
   
EUROPOLIGRAFICO: REGIONE UMBRIA INCONTRA SINDACATI E AZIENDA  
 
Perugia, 25 gennaio 2011 - Il mantenimento dei posti di lavoro dello stabilimento dell´Europoligrafico spa di Perugia: è questo il principale obiettivo dell´impegno che l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi, ha garantito nell´incontro che si è svolto ieri mattina, nella sede dell´Assessorato regionale; con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell´azienda. Durante la riunione, che era stata convocata dall´assessore Rossi, si è registrato un clima complessivo di "collaborazione e apertura" da parte di sindacati e proprietà I rappresentanti dell´Europoligrafico hanno chiesto, in particolare, il sostegno della Regione e delle istituzioni locali per le problematiche relative alla formazione professionale dei dipendenti, l´ulteriore accesso agli ammortizzatori sociali poiché la cassa integrazione straordinaria scadrà nel mese di febbraio, e per il rafforzamento del rapporto con potenziali committenti presenti sul territorio regionale. L´assessore Rossi si è detto fin da subito disponibile ad affrontare, nel più breve tempo possibile, queste tematiche, compatibilmente con i vincoli derivanti dalla tipologia di grande impresa (con più di 250 addetti) dell´Europoligrafico spa, che limita l´impegno pubblico. "L´impegno della Regione - ha detto Rossi - sarà finalizzato soprattutto a salvaguardare i livelli occupazionali e la loro qualità, rendendo l´azienda sempre più competitiva sul mercato nazionale ed internazionale".  
   
   
PARMA, COMPARTO DEI MOTORINI ELETTRICI: QUALE SVILUPPO? OGGI NELLA SEDE DELLA COMUNITÀ MONTANA LA PRESENTAZIONE DELL’ANALISI SUI FABBISOGNI  
 
Parma, 25 gennaio 2011 – Qual è la situazione economica e produttiva delle aziende del comparto dei motorini elettrici dell’Alta Val Taro e Val Ceno? Quali le strategie di intervento per il loro rilancio e crescita? Sono alcune delle domande sul futuro del distretto produttivo montano che trovano una adeguata risposta nella ricerca realizzata dal Gal Soprip spa soggetto attuatore del Programma Asse 4 Leader; un’analisi approfondita delle singole realtà aziendali in cui vengono individuati i percorsi di rilancio, nonché le possibilità di reimpiego dei lavoratori in mobilità. Gli esiti dello studio, che la Provincia ha inserito nell’ambito delle azioni contro la crisi, saranno illustrati alle imprese interessate, ai comuni e alle associazioni economiche e sociali martedì 25 gennaio alle 9.30 nella sede della Comunità Montana, in piazza Xi Febbraio 7 a Borgotaro. Sarà Franco Amigoni, incaricato da Soprip di realizzare lo studio, a presentarne i risultati alla presenza dei presidenti della Provincia Vincenzo Bernazzoli, della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno Luigi Bassi, di Soprip Alessandro Cardinali. Interverranno il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari (Attività produttive) e l’assessore Manuela Amoretti (Formazione professionale e Lavoro).  
   
   
BTP: MONITORAGGIO E RICERCA NUOVI INVESTIMENTI. OLTRE ALLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA  
 
Firenze, 25 gennaio 2011 – Un incontro sulla situazione della Btp a margine del perfezionamento della procedura per la cassa integrazione in deroga richiesta dall’azienda si è svolto nel pomeriggio di ieri presso l’assessorato al lavoro e alle attività produttive. Al tavolo convocato dall’assessore Simoncini sono intervenuti l’ex-presidente della società Armando Vanni e le organizzazioni sindacali. All’ordine del giorno il quadro complessivo della situazione occupazionale, finanziaria e economica dell’azienda, che è esposta su due fronti. Da un lato quello dell’edilizia privata in crisi come settore, dall’altro quello delle infrastrutture pubbliche. “Un quadro che desta notevole preoccupazione – ha detto Simoncini – sia per il numero dei lavoratori coinvolti che per il ruolo che svolge l’azienda nel territorio regionale”. Al di là della cassa integrazione in deroga, “che la Regione potrà attivare appena richiesta”, l’assessore regionale ha proposto l’apertura di un tavolo specifico per monitorare ed eventualmente definire un possibile intervento sulle sofferenze finanziarie e l’eventuale ricerca di investimenti da parte di aziende interessate.