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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Ottobre 2006
L´ORGANIZZAZIONE MONDIALE DEL COMMERCIO (OMC) RIBADISCE LA DECISIONE CONTRO LA MORATORIA "DE FACTO" DELL´UE SUGLI OGM  
 
L´organizzazione mondiale del commercio (Omc) ha emesso una decisione contraria alla "moratoria de facto" sui semi geneticamente modificati (Gm), decisione che la Commissione europea ha ritenuto obsoleta, visto che un nuovo quadro normativo è in fase di attuazione. Da quando, nel 2003, il caso è stato deferito all´Omc dagli Stati Uniti, dal Canada e dall´Argentina, l´Unione europea ha preso decisioni in merito a 20 applicazioni Ogm e oltre 30 decisioni sono in fase di riesame. "La situazione che predomina attualmente nell´Ue è fondamentalmente diversa da quella presa in considerazione dal gruppo di esperti", ha dichiarato Peter Power, portavoce del commissario europeo per il Commercio, Peter Mandelson. In un discorso alla Bbc, ha aggiunto: "Ciò conferma che il sistema comunitario di autorizzazione degli Ogm ha funzionato mediante un´applicazione rigorosa della legge". La decisione dell´Omc ha confermato un verdetto preliminare emesso a febbraio. All´epoca i gruppi industriali statunitensi hanno dichiarato che dal 1998 la moratoria de facto era costata agli esportatori statunitensi circa 300 Mio Usd all´anno. Giustificando il ritardo nell´emettere una decisione su alcuni prodotti con il principio di precauzione, la Commissione europea ha dichiarato a febbraio: "Il processo di autorizzazione dell´Ue può sembrare lungo per alcuni paesi che adottano un approccio più indulgente nelle questioni di sicurezza alimentare e ambientale. [. ] Sembra che per gli Stati Uniti gli Ogm considerati sicuri negli Usa debbano di fatto essere ritenuti sicuri nel resto del mondo". L´ue e i suoi Stati membri conserveranno il diritto di emanare i propri regolamenti sui prodotti alimentari consumati dai propri cittadini, si legge in una dichiarazione. L´omc non ha affrontato la questione della sicurezza dei prodotti biotecnologici né della loro eventuale differenza rispetto ai prodotti tradizionali corrispondenti. La decisione afferma tuttavia che l´Ue ora deve conformarsi alle norme globali in materia di commercio, dichiarando che la moratoria de facto quinquennale "si è tradotta nell´impossibilità di ultimare le singole procedure di approvazione senza ritardi eccessivi". La decisione non rimette però in questione il diritto dell´Ue di effettuare le valutazioni dei rischi prima di autorizzare i semi geneticamente modificati. .  
   
   
"ECCELLENZE IN CUCINA" ALLA MOSTRA DEL BITTO. ALLA SCOPERTA DEL PERCORSI CULINARI DELLA TRADIZIONE MONTANA VALTELLINESE POLO FIERISTICO PROVINCIALE DI MORBEGNO (SO) 12 — 15 OTTOBRE 2006  
 
 Prodotti tipici dal gusto inconfondibile, un territorio dalle mille bellezze, la magia di una valle che conserva un cuore antico, atmosfere di un tempo che si rinnovano svelando un inestimabile patrimonio di storia, cultura e tradizioni. Dal 12 al 15 ottobre prossimo al Polo Fieristico Provinciale di Morbegno è di scena la 99esima Mostra del Bitto, Xvi Fiera dei prodotti della Montagna Lombarda, la manifestazione d´autunno che promuove enogastronomia, artigianato tipico e tradizioni di Valtellina e Valchiavenna con uno sguardo che si apre alle eccellenze della Lombardia. Alla vigilia dei cento anni di storia, l´evento nato come celebrazione di una delle più antiche e radicate tradizioni del territorio locale, l´arte casearia, è diventato una vetrina che rappresenta e valorizza non solo l´intera filiera agro-alimentare attraverso i Consorzi di tutela dei prodotti tipici, ma anche il comparto dell´artigianato e l´offerta turistica di una terra ricca di opportunità. Il tema filo conduttore dell´edizione 2006 sarà la "cucina", intesa come arte culinaria, capacità di riscoprire e rielaborare ricette di antica memoria, l´espressione più autentica dei prodotti tipici che attraverso i piatti della tradizione raccontano un territorio e la sua storia. Come un tempo, cucinare vuol dire ancora oggi tramandare usi e consumi, conservare un segno del passato attraverso le generazioni che si susseguono. Cibi, pietanze e sapori antichi, per conoscere caratteristiche e origini lontane delle specialità enogastronomiche oggi esportate in tutto il mondo. Una fiera per evocare ricordi, sapori, profumi, alla ricerca del "Tempo Perduto", proprio come nel celebre romanzo di Proust. Perché il cibo non sia soltanto sussistenza e nutrimento, ma, oggi più che mai, svincolati dalle necessità del fabbisogno quotidiano, diventi "cultura", risvegliando abilità, fantasia, creatività e tradizioni. Ecco quindi in mostra abili cuochi, che sveleranno i loro segreti con abbinamenti sublimi che valorizzano le eccellenze enogastronomiche di Valtellina e Valchiavenna, ma anche personaggi della tradizione, per imparare come si facevano un tempo pizzocheri, sciatt, taroz e tanti altri piatti tipici. E ancora corsi di cucina, aule didattiche e degustazioni guidate e persino "un´isola Sensoriale" per stimolare tatto, udito, olfatto con i meravigliosi prodotti della Valtellina. Nella centrale Piazza dei sapori, elemento che domina l´accattivante scenografia che di anno in anno si rinnova raccontando per immagini i cinque mandamenti turistici della provincia, nella perfetta riproduzione di antichi borghi e panoramiche vedute, la postazione d´onore sarà riservata al Bitto Dop, attorniato dal meglio della produzione tipica locale, dai vini alla bresaola, dalle mele ai pizzocheri e al miele. Nata all´inizio del secolo per premiare le forme migliori prodotte sugli alpeggi delle Valli del Bitto, terra d´origine del sovrano indiscusso dei formaggi valtellinesi, anche in questa edizione della kermesse, fra le più attese dell´offerta turistica provinciale, un Concorso decreterà il miglior Bitto Dop e il miglior Valtellina Casera Dqp prodotti durante l´anno. Un´assoluta novità sarà rappresentata da una giuria di "piccoli degustatori in erba" che assaggerà e valuterà i formaggi. Un progetto che, in linea con il concetto di "cibo come cultura tramandata" ma anche di "sollecitazione sensoriale", offrirà ai bambini di alcune classi elementari della provincia di Sondrio l´opportunità di mettere alla prova i propri sensi imparando ad esercitare il gusto. Ai più piccoli saranno inoltre riservati aule didattiche, laboratori sensoriali e percorsi interattivi, finalizzati alla diffusione della cultura del prodotto tipico e alla conoscenza della tradizione agroalimentare, del mondo dell´agricoltura e dell´allevamento, un viaggio nei semplici giochi di un tempo, come le biglie, per un tuffo nella memoria che coinvolgerà anche i più nostalgici, oltre a un divertente baby parking. La Fiera non mancherà di offrire un´ampia panoramica sulle lavorazioni artigiane del territorio provinciale, in un tipico villaggio fatto di antiche botteghe nelle quali abili maestri si dedicheranno alle metodiche lavorazioni tramandate nei secoli. L´evento si aprirà al territorio che la ospita grazie a "Gustosando", un tour enogastronomico alla scoperta dei prodotti tipici locali, in abbinamento ai prestigiosi vini Doc e Docg di Valtellina, nelle storiche cantine della città di Morbegno, e con "Morbegno in cantina - Itinerario di Mello", nelle cantine di uno dei più caratteristici borghi della Costiera retica. Con un privilegiato sguardo che dall´Alto lago spazia fino a maestose vette, il panoramico terrazzo al sole accoglierà gli estimatori dei prestigiosi rossi di Valtellina nella magica atmosfera dei mercatini e di un ricco patrimonio artistico e architettonico. In un´ottica di più ampio respiro l´evento stringe un ideale connubio, come Xvi Fiera regionale dei prodotti della Montagna Lombarda, con i prodotti più rappresentativi della tradizione agroalimentare della Lombardia, affidando a Ersaf, Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste, "Sorridi di gusto", officine dei sapori dove i palati saranno deliziati dai formaggi di Valtellina, dalla degustazione verticale di Bitto e Sforzato, dai tesori dei laghi lombardi, dalle specialità prodotte nel regno dell´oca, la Lomellina, dai salumi pavesi, dall´arte casearia bresciana, e da molte altre specialità, in abbinamento ai vini delle zone d´origine. A fare da cornice alla tradizionale Mostra del Bitto sarà un ricco programma di intrattenimento per adulti e bambini, con spettacoli equestri, concerti, folklore e animazione, oltre a momenti di conoscenza e confronto con mostre e convegni. .  
   
   
99A MOSTRA DEL BITTO VIVIANA BECCALOSSI VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA: CIRCA 1 MILIONE DI EURO L´ANNO AL FINANZIAMENTO DELLE CENTRALI A BIOMASSA DI TIRANO E SONDALO  
 
 Alla presentazione della 99a Mostra del Bitto di Morbegno erano presenti sia il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che Viviana Beccalossi Vice Presidente della Regione Lombardia, la quale dopo i ringraziamenti di rito all’ organizzazione di Morbegno per l´entusiasmo con cui, anche in questa occasione, ha voluto coinvolgere la Regione Lombardia ha sottolineato come la manifestazione fosse Un evento significativo non solo per la Comunità Montana Valtellina di Morbegno, ma anche per la provincia di Sondrio, per l´intera Regione Lombardia, e, più in generale, per tutti quanti operano in questo comparto che, grazie a iniziative come questa, possono confrontarsi e dialogare sulle questioni che lo rendono così affascinante. Nel corso della presentazione Formigoni sì è soffermato sulle infrastrutture che devono consentire rapidi e veloci spostamenti fra la Valtellina e tutto il territorio lombardo, mentre la Beccalossi sottolineava che l’agricoltura dove fare sistema. La Valtellina, in particolar modo, ha potuto toccare con mano il modo d´intendere l´agricoltura di montagna da parte dell´Amministrazione che rappresento, e la sua disponibilità nel cercare soluzioni efficaci per la valorizzazione e la promozione di tutto il suo territorio. In particolare la Beccalossi sottolinea che: “Mi riferisco ai progetti speciali ed ai grandi progetti di montagna in corso (per circa 1 milione di euro l´anno), al finanziamento delle centrali a biomassa di Tirano e Sondalo, ai corsi di formazione professionale per gli operatori forestali, alla realizzazione della Grande foresta di fondovalle (per 2 milioni di euro), ai Sistemi verdi di fondovalle (per circa 3 milioni di euro), alla redazione del piano di indirizzo forestale di fondovalle, nonché ai 17 milioni di euro destinati al comparto agro-forestale e ai 21 milioni di euro al comparto agro-zootecnico sulla Legge 102/90”. .  
   
   
LOMBARDIA QUOTE LATTE, PIÙ MULTE MA MENO FORTI BECCALOSSI: "RIVEDERE IL SISTEMA E TOLLERANZA ZERO CONTRO IL LATTE IN NERO"  
 
Ammontano a 83,3 milioni di euro le multe comminate dall´Unione Europea per la campagna 2005-2006 a 1. 174 allevatori lombardi che hanno superato la quota di produzione di latte loro assegnata. Un dato in forte aumento se rapportato alla stagione precedente quando le multe furono 396 per 54,8 milioni di euro. "Questo nuovo e forte incremento delle multe comminate dalla Commissione Europea all´Italia ed in particolare alla Lombardia - ha commentato la vice presidente della Regione e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi - sottolinea, ancora una volta, l´urgenza di una riforma di carattere comunitario in materia di quote latte e la necessità di dare un segnale di stop definitivo a chi continua a commercializzare latte in nero e a non pagare gli importi dovuti". La produzione di latte in Lombardia nel 2005-2006 (quota consegne) è stata di 42,75 milioni di quintali (corrispondente al 39,3% della produzione nazionale pari a 108,6 milioni di quintali), con un aumento di 1,46 milioni di quintali rispetto all´anno precedente. "E´ cresciuto molto - ha aggiunto Viviana Beccalossi - il numero dei produttori chiamati a pagare sanzioni di entità ridotta ed è diminuito il numero dei produttori chiamati invece a pagare gli importi più pesanti. Ciò è causato dall´impossibilità di acquistare nuove quote a fronte di un aumento nazionale e regionale della produzione". "Da anni - ha detto ancora Viviana Beccalossi - chiedo che sia riaperta la trattativa in sede europea per consentire una compensazione delle produzioni a livello comunitario. Non è accettabile l´anomalia di Paesi europei che producono meno della quota loro assegnata senza la possibilità di un recupero delle quote non prodotte a favore di realtà, come l´Italia, in sovrapproduzione storica, fin dal primo anno di applicazione di questo particolare sistema che appare a tutti ormai superato". "A livello nazionale, infine, occorre abbattere le barriere che in modo strumentale alcune regioni hanno voluto costruire alla libera circolazione delle quote latte". Per la vice presidente Beccalossi, però, è anche "necessario rilanciare una azione forte e vigorosa contro chi da dieci anni non paga le multe e contro chi ancora impunemente continua a produrre latte in nero. In tal senso sono lieta di constatare che il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, voglia seguire la linea di ´tolleranza zero´ intrapresa da tempo da Regione Lombardia in questa materia, come testimonia la richiesta del ministro di mettere dei limiti all´erogazione dei premi comunitari verso chi non rispetta le regole". Questo il dettaglio delle multe ai produttori lombardi, suddiviso per provincia. - Bergamo 162 (14,020 milioni) - Brescia 560 (33,203 milioni) - Como 12 (0,088 milioni) - Cremona 277 (12,775 milioni) - Lecco 13 (0,594 milioni) - Lodi 107 (3,593 milioni) - Mantova 433 (8,740 milioni) - Milano 152 (7,123 milioni) - Pavia 29 (1,599 milioni) - Sondrio 4 (0,528 milioni) - Varese 25 (1,032 milioni) . .  
   
   
ALBA INAUGURA LA 76MA EDIZIONE DELLA FIERA DEL TARTUFO BIANCO NEL CENTRO STORICO ANCHE UNA RICOSTRUZIONE DI UNA TARTUFAIA CON DIMOSTRAZIONI DI RICERCA  
 
 Venerdì 6 ottobre ad Alba (Cn) alle 17,30, presso il teatro Sociale Giorgio Busca in piazza Vittorio Veneto 3, si terrà la cerimonia d´inaugurazione della 76ma Fiera nazionale del tartufo bianco d´Alba. Parteciperanno il sottosegretario alle politiche agricole e ai rapporti con le Regioni, Guido Tampieri, gli assessori regionali allo sviluppo della montagna e foreste, Bruna Sibille, e al turismo, Giuliana Manica, il presidente della Provincia di Cuneo, Raffaele Costa, il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, il presidente dell’Ente fiera di Alba, Alberto Cirio, il sindaco di Alba, Giuseppe Rossetto e l’assessore al turismo del comune di Alba, Raffaella Delsanto, oltre ad altre numerose autorità locali e a rappresentanti delle imprese del territorio. “Dobbiamo sostenere la leadership di Alba rilanciandone il valore positivo di catalizzatore degli interessi di tutto il territorio tartufigeno piemontese” dichiara Bruna Sibille, che sottolinea come “la Regione Piemonte intenda lanciare un’immagine coordinata del tartufo come prodotto turistico, con una campagna incisiva a livello nazionale e internazionale per la salvaguardia del tartufo bianco e del suo habitat naturale, attivando azioni di recupero di alcune tartufaie naturali abbandonate”. “La Regione Piemonte – aggiunge Sibille - intende anche farsi promotrice di un’azione politica nuova con le altre Regioni italiane a vocazione tartufigena. La legge nazionale in materia di tartufi è del 1985 e non è più adeguata alle esigenze di tutela ambientale che oggi si evidenziano. Serve una normativa nuova, che riconosca i temi chiave della tutela dell’ambiente tartufigeno e detti le linee guida alle Regioni, libere poi di legiferare secondo le esigenze di ogni realtà locale”. La Fiera del tartufo bianco d’Alba rafforza sempre di più il connubio fra il “Tuber Magnatum Pico” e la promozione degli altri prodotti d’eccellenza del territorio: in Piazza Falcone avranno infatti sede le bancarelle con l’eccellenza gastronomica piemontese. Il Mercato del Tartufo sarà aperto sino al 5 novembre ogni sabato e domenica dalle 9 alle 20: l’ingresso è costa 1 euro e per i bambini e ragazzi sotto i 15 anni è gratuito. La Regione Piemonte, presente alla Fiera con uno stand dell’assessorato allo sviluppo della montagna e foreste, all’interno del quale saranno illustrate tutte le attività svolte a favore della tartuficoltura, quest’anno si presenta con un ambizioso progetto, finanziato con 200mila euro, la cui realizzazione è stata affidata all’Unione regionale dei trifolau e al Centro nazionale studi tartufo d’Alba. Il progetto si prefigge di lanciare un’immagine coordinata del tartufo come prodotto turistico, avviare una campagna incisiva a livello nazionale per la salvaguardia del tartufo bianco e del suo habitat naturale, recuperare alcune tartufaie naturali abbandonate e promuovere l’attività e le manifestazioni dei comuni appartenenti all’associazione Strada del tartufo bianco d’Alba nel Basso Piemonte. Le azioni più significative del progetto; - La realizzazione di una tartufaia nel centro storico di Alba aperta tutti i giorni di svolgimento della Fiera ai turisti con ricerche simulate. Nel cuore della città sarà ricostruito fedelmente un bosco da tartufo, con tanto di piante simbionti, e in collaborazione con l’associazione Trifolao dell’albese si svolgeranno tutti i pomeriggi, sino al 5 novembre, due dimostrazioni di ricerca del tartufo commentate e tradotte da una guida turistica specializzata. Nello stesso luogo troverà spazio un desk informativo sulle altre fiere del tartufo piemontesi e sulla Strada del tartufo bianco d’Alba nel Basso Piemonte. - Individuazione e tutela delle tartufaie naturali con il recupero di almeno 13 tartufaie naturali dislocate nelle quattro province a vocazione tartufigena del Sud Piemonte (Torino, Asti, Cuneo e Alessandria) nelle quali la produzione di tartufo bianco pregiato è stata interrotta. - Attività d’informazione di carattere scientifico, ma anche turistico ed enogastronomico, volte a rappresentare il Piemonte e Alba come territorio impegnato nella difesa e nella conoscenza dell’ambiente del tartufo bianco pregiato. Nella comunicazione sarà approfondito il concetto di valore ecologico del territorio di Langhe e Roero, confermato dalla presenza di Tuber magnatum, che rappresenta il frutto di un microambiente assolutamente unico. All’interno della Fiera è stato allestito anche uno stand della Regione Piemonte che rappresenta il sistema operativo antincendi boschivi regionale. Sabato 14 ottobre, presso lo stand regionale (accanto alla riproduzione della tartufaia realizzata dagli operai forestali regionali), sarà consegnato alla locale squadra del Corpo volontari Aib del Piemonte un nuovo automezzo fuoristrada Mitsubishi L 200 doppia cabina con modulo antincendio. Il Settore Gestione proprietà forestali regionali e vivaistiche dell’assessorato alla montagna, offrirà infine ai partecipanti della Fiera l’opportunità di richiedere l´assegnazione gratuita di piantine per impianti di arboricoltura da legno, forestazione urbana e ambientale. Www. Fieradeltartufo. Org .  
   
   
AGRICOLTURA: ERSA PER VALORIZZAZIONE DEL "FIGO MORO"  
 
Prosegue l´impegno per il recupero delle antiche varietà vegetali del Friuli Venezia Giulia da parte dell´Ersa, l´Agenzia regionale di Sviluppo Rurale. Un´azione mirata anche a favorire il recupero dei valori e della cultura contadina attraverso il ripristino e la salvaguardia delle coltivazioni che un tempo arricchivano il paesaggio della nostra terra, ma nel contempo assicuravano reddito e nutrimento alle famiglie. Tra esse una varietà del fico, il figo moro da Caneva, per la salvaguardia e la valorizzazione del quale è stato costituito un consorzio presieduto da Sandro Mutton, e che ha sede a Caneva di Sacile. Le prime memorie scritte sul figo moro risalgono al Xv secolo. Era infatti citato nei documenti della Serenissima Repubblica di Venezia come "frutto speciale". Su tale varietà, con la collaborazione dell´Ersa, del consorzio e del Comune di Caneva si è svolto un incontro di approfondimento che ha consentito di valutare le caratteristiche del suolo della zona, che hanno favorito la migliore crescita delle piante fruttifere, ma anche di conoscere le potenzialità dell´uso della tecnologia satellitare per la costituzione di una banca dati delle piante di fico, al fine di censirle e di avviare ulteriori studi e ricerche destinate alla valorizzazione di questa coltura definita di pregio. . . .  
   
   
LA GIUNTA ACCOGLIE I RICORSI DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE. RIPRISTINATA LA CACCIA NELLE AREE VIETATE DALLA PROVINCIA DI VENEZIA  
 
 Venezia - “La superficie cacciabile nel Veneto si è ridotta negli ultimi anni non solo per l’infrastrutturazione del territorio, ma anche a causa degli interventi delle Province e dei Comitati Direttivi degli Atc, che nell’ultimo decennio hanno istituito, applicando un articolo di legge forse troppo permissivo, non poche aree di rispetto nelle quali l’esercizio venatorio è vietato. Ma ora il problema è definitivamente risolto grazie all’intervento della Giunta Regionale, che ha accolto due ricorsi presentati dalle stesse associazioni venatorie ”. Lo afferma con soddisfazione l’Assessore Regionale alla Caccia Elena Donazzan al termine della riunione di Giunta, nel corso della quale sono stati accolti, con un provvedimento immediatamente eseguibile, due ricorsi presentati il primo dai Presidenti delle Associazioni Cacciatori Veneti, Anuu Migratoristi, Caccia Pesca Ambiente, Enalcaccia, Italcaccia e di Libera Caccia, il secondo dai signori Parravicini Umberto, Parravicini Massimo e Serafin Daniele “Il problema della regolamentazione delle aree di rispetto – ricorda l’Assessore Donazzan - era già stato affrontato dalla Giunta Regionale nel lontano 1998 con una delibera, che faceva di dette aree uno strumento per ottimizzare i confini delle oasi e delle zone di ripopolamento. La delibera regionale decadde, però, a seguito di una sentenza del Tar Veneto, che accoglieva il ricorso promosso dalla Provincia di Venezia e da alcuni Ambiti Territoriali di Caccia. Lo scorso anno il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar, facendo rivivere la regolamentazione regionale del ’98, confermando che i provvedimenti regionali in materia di caccia non sono modificabili né dalle province, né tanto meno dagli Atc. La Giunta Regionale, sulla base di tale decisione, non solo ha operato per una dismissione progressiva delle aree di rispetto non conformi, ma, preso atto che l’indirizzo emanato non era stato pienamente recepito, è intervenuta prima della recente apertura della stagione venatoria per vietare la caccia nelle aree di rispetto decadute, in attesa della trasformazione in Zone di ripopolamento secondo le previsioni dei piani faunistico-venatori adottati dalle Province. A questo segnale di grande attenzione della Giunta Regionale verso la salvaguardia dei patrimoni faunistici e delle prerogative pianificatorie delle Province, segnale che è avvenuto nell’ambito di un percorso condiviso e costruttivo da parte delle province, ha fatto però seguito un intervento inaspettato della Provincia di Venezia, la quale ha inteso ancora una volta non conformarsi all’indirizzo regionale imponendo coattivamente il divieto venatorio su aree rese cacciabili dalla Regione. E’ un atteggiamento che è andato decisamente oltre il limite della mancata ottemperanza alle disposizioni regionali – ribadisce l’Assessore Donazzan. - Più associazioni venatorie si sono rivolte alla Giunta Regionale contro il provvedimento della Provincia di Venezia e su mia proposta, la stessa Giunta ha inteso accogliere i ricorsi gerarchici proposti, al fine di rendere chiaro il diritto dei cacciatori di conoscere quali zone, ai sensi della legge, siano interdette all’esercizio venatorio. Ci auguriamo – conclude l’Assessore Donazzan - che la prossima approvazione del piano faunistico venatorio regionale metta la parola fine alle localistiche gestioni del territorio. .  
   
   
ROMA AGROALIMENTARE – OPPORTUNITÀ ECONOMICHE IN GERMANIA, OGGI SEMINARIO INDIS  
 
L´indis-unioncamere, con l´apporto della Camera di Commercio italiana per la Germania, ha organizzato per oggi 5 ottobre 2006 a Roma, presso la propria sede, un seminario su "Opportunità di accesso ai canali di distribuzione tedeschi per le aziende italiane del settore agroalimentare". L’appuntamento ha lo scopo di incrementare l´internazionalizzazione delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, ed è rivolto ad aziende che, già presenti in Germania, intendono migliorare o riqualificare la propria posizione sul mercato o ad aziende che intendono espandersi in questo mercato. Rif. Indis, tel. 06 4704263, fax 06 4704348 – email: indis@unioncamere. It .  
   
   
RIUNIONE A ROMA DELLA “COMMISSIONE POLITICA DELLA MONTAGNA”  
 
Aosta – Il presidente della Regione, On. Luciano Caveri, ha presieduto, il 4 ottobre 2006 a Roma, la riunione della Commissione “Politica della Montagna” della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Al centro dell’incontro, nel corso del quale sono intervenuti anche il presidente dell’Unione Nazionale Comuni e Comunità Enti Montani, Enrico Borghi, e il presidente dell’Intergruppo parlamentare “Amici della Montagna, On. Erminio Quartiani, l’approvazione del documento di proposta, in vista della stesura di un nuovo disegno di legge in materia di valorizzazione e tutela dei territori montani, predisposto dal gruppo di lavoro appositamente costituito nell’ambito della Commissione. Il documento sottolinea, tra l’altro, la volontà di richiedere un testo legislativo del tutto nuovo rispetto alla normativa vigente e che sfoci in un Testo Unico della Montagna, la necessità di dare ampio spazio al sistema delle intese e degli accordi Stato-regioni-enti locali, la necessità di addivenire ad una ridefinizione della classificazione dei territori montani, nonchè l’esigenza di attivare azioni di intervento e sostegno a favore delle aree montane che ne riconoscano la loro specificità anche nelle sedi comunitarie. Si ribadisce inoltre l’urgenza di ridisegnare le modalità di funzionamento del Fondo Nazionale per la montagna al fine di renderlo maggiormente efficace nei confronti degli obiettivi di sviluppo del sistema montagna e di attribuirvi fonti di finanziamento certe. “Questo documento – spiega il presidente Caveri – nasce dalla constatazione del’esigenza di una riforma in tema di valorizzazione e tutela dei territori montani. Da anni, e soprattutto in seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione, la governance della montagna italiana va ridisegnata, attribuendo il giusto peso alle Regioni Appare ormai evidente come sia necessario un rinnovamento completo della disciplina esistente. Credo che il Governo possa essere sensibilizzato in tal senso, e lo stiamo facendo insieme all’Uncem e ai parlamentari dell’Intergruppo “Amici della Montagna”. “La montagna – conclude il Presidente della Regione – deve essere considerata non solo quale area endemicamente svantaggiata, ma anche e soprattutto quale fonte di inestimabili risorse. In questo senso servono interventi a sostegno delle aree montane, quali ad esempio deroghe alla disciplina comunitaria in materia di concorrenza laddove questa non tenga conto dello svantaggio economico intrinseco alle aree montane. Sono altresì necessarie norme di natura finanziaria, che incrementino e valorizzino ad esempio il Fondo nazionale per la Montagna; in tal senso, il piccolo segnale dato da questa Finanziaria, che porta da 20 a 25 i milioni di euro destinati a finanziarlo sono solo un piccolo segno di buona volontà. Ci aspettiamo molto di più per la montagna italiana. Così come chiediamo al Governo il suo impegno nell’ambito del mantenimento e del miglioramento dei servizi universali, dal momento che chi abita in montagna non è un cittadino di serie B”. .  
   
   
ANTEPRIMA VITIGNO ITALIA 2007 MARTEDÌ 28 NOVEMBRE A NAPOLI LA PRESENTAZIONE DI VITIGNOITALIA 2007 CHE QUEST’ANNO RADDOPPIA CON VITIGNOSUD: SALONE NEL SALONE DEDICATO ALLE GRANDI ETICHETTE DEL MEDITERRANEO  
 
Martedì 28 novembre, alle ore 18, nel padiglione America Latina della Mostra d’Oltremare di Napoli, viene presentata alla stampa nazionale ed estera, ai produttori e a tutti gli eno appassionati, con un grande incontro degustazione, la Terza Edizione di Vitignoitalia, il salone del vino da vitigni autoctoni e tradizionali italiani, in programma a Napoli dal 20 al 22 maggio 2007. L’edizione numero Tre di Vitigno Italia si annuncia più strutturata e ricca per contenuti, spazi espositivi ed eventi collaterali. Una nuova e più dinamica società, la Hamlet srl, è alla guida di questo salone che si attesta sempre di più come appuntamento leader nel Mezzogiorno d’Italia. La grande e più attesa novità di quest’anno sarà Vitignosud I salone dei vini del Mediterraneo, salone parallelo e complementare a Vitignoitalia, dedicato ai vini autoctoni del Mediterraneo e co-organizzato dall’Ersac, l’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo di Regione Campania. Una nuova, ambiziosa sfida che vede Napoli, capitale del mediterraneo e dei vini del sud. Forti dei numeri dell’edizione passata che ha visto la partecipazione di 320 aziende, 81 buyers internazionali specializzati, oltre 15mila visitatori nei tre giorni della manifestazione,e un giro di affari di 4 milioni e 200mila euro per contratti sottoscritti, Vitignoitalia&vitignosud si preparano all’appuntamento di maggio 2007. All’anteprima del 28 novembre saranno ufficialmente presentati i contenuti commerciali e culturali dell’edizione 2007 che vedrà un aggiornato e più articolato percorso espositivo, uno spazio più ampio dedicato al binomio vino ed alta gastronomia con l’area Cooking&wine curata da Luigi Cremona e un cartellone di appuntamenti, incontri ed eventi dedicati alla cultura e al business del vino italiano. L’appuntamento del 28 novembre è aperto a tutti gli eno-appassionati: un unico banco di degustazione offrirà il meglio dell’enologia nazionale (i produttori sono stati invitati a presentare ciascuno almeno un’etichetta della propria azienda). Le degustazioni saranno guidate dai sommelier dell’Ais che affiancheranno i vignaioli nell’illustrazione dei vini in mostra. Luigi Cremona e Lorenza Vitali di Wiitaly guideranno una performance eno-gastronomica: un “assaggio” di Cookingforwine, mentre la Guida ai Vini Buoni d’Italia edita da Touring Club presenterà i “Coronati” dell’edizione 2006. L’ersac curerà il banco gastronomico con il fior fiore della produzione agroalimentare tipica campana in abbinamento ai vini. Infine un’anteprima editoriale: La Guida Completa ai Vini della Campania di Luciano Pignataro (edizioni dell’Ippogrifo), un quadro aggiornato della produzione vitivinicola campana: la storia e i dati di 250 aziende, la descrizione analitica di 1500 vini. . .  
   
   
PROSECCO – ZAIA SABATO IN DIRETTA AL GASTRONAUTA DI RADIO24  
 
 Il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia interverrà sabato 7 ottobre dalle ore 11 alle ore 12, in diretta su Radio24, alla trasmissione radiofonica “Il Gastronauta”, condotta da Davide Paolini. Tema della puntata sarà il Prosecco, con le questioni che stanno animando in questi giorni le discussioni su questo vino di successo, esportato in tutto il mondo. .  
   
   
“QUANDO NASCE UN’IMPRESA IN CARCERE” LA COOPERATIVA GULLIVER INAUGURA IL “FORNO SOLIDALE” PER LAVORATORI DETENUTI  
 
L’inaugurazione della panetteria “Forno solidale”, gestita dalla cooperativa sociale Gulliver, in programma venerdì 6 ottobre p. V. , a partire dalle ore 9. 30, presso la Casa circondariale di Terni. Interverranno all’incontro il Vescovo di Terni, monsignore Vincenzo Paglia, che benedirà i locali; il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Ilse Runsteni; il Direttore della Casa circondariale di Terni, Francesco Dell’aira; l’amministratore delegato della cooperativa Gulliver, Luca Verdolini che parlerà del modello di laboratorio di panetteria “Forno Solidale” e di “Quando nasce un’impresa in carcere”. L’evento sarà seguito da un dibattito sul tema “L’indulto, un provvedimento di clemenza e un’occasione di ricostruzione”, cui interverranno tra gli altri il Vice Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Emilio Di Somma, e il Direttore generale dei Detenuti e del Trattamento, Sebastiano Ardita. Una panetteria in un carcere? Sì, è possibile. Soprattutto se chi ci lavora sono detenuti che stanno scontando le proprie pene e se alla base del progetto c’è volontà di reinserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate che però hanno una propria dignità e il diritto a vivere una vita normale quando verranno restituite alla società. Con questi presupposti si inaugura a Terni, presso la Casa circondariale, il “Forno Solidale” un laboratorio di prodotti da forno in piena regola che, promosso dalla cooperativa Frontiera Lavoro di Perugia, ha trovato nella cooperativa Gulliver la chiave giusta per far concretizzare un piccolo sogno. I detenuti coinvolti dal progetto (per ognuno di loro viene elaborato un programma personalizzato che tiene conto delle difficoltà e delle esigenze della persona) sono impegnati quotidianamente nella panetteria, che ha un’estensione di 150 mq ed è dotata di tutte le più moderne attrezzature, sotto la guida dell’esperto panificatore Andrea Pioppi e il coordinamento di Luca Verdolini. Numerosi sono i prodotti che escono da questo luogo speciale, destinati al fabbisogno della popolazione detenuta dell’Istituto di Terni e commissionati da alcune aziende esterne sparse sul territorio. Biscotti da colazione, crostate, cakes, pizze, focacce e ogni tipo di pane: l’offerta è ampia, senza trascurare buffet dolci e salati e, per la grande distribuzione, grissini, tozzetti, biscotteria secca, ciambelle, pan di spagna e sostituti del pane. Gulliver, che aderisce al Consozio di cooperative sociali “Moltiplica”, ha adottato un approccio all’inserimento lavorativo di tipo transitivo in cui le persone svantaggiate, dopo un’attenta selezione, vengono inserite in cooperativa per compiere un percorso riabilitativo di crescita e sviluppo professionale al termine del quale possono ambire a una collocazione nel mercato ordinario del lavoro. .  
   
   
PANE, PROMESSA DI SALUTE PER CHI HA PROBLEMI DI COLESTEROLO: MERITO DEL MOLINO VIGEVANO  
 
Qui uno staff di ricerca di prim’ordine ha ottenuto un pane senza precedenti, unendo alla farina una specifica miscela di fitosteroli: sostanze naturali vegetali che permettono di ridurre, per competizione, l’assorbimento di colesterolo contenuto nella dieta. Un Molino che risale al 1936, e che dopo settant’anni di attività è stato capace di rivisitare il tradizionale metodo di macinare il grano e di concepire la farina. Una lungimiranza non comune che ha portato ad abbinare alla tradizione artigianale la spinta innovativa della scienza e della tecnologia, arrivando a sostenere la ricerca scientifica sui fitosteroli presso l’Università degli Studi di Pavia - Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Medica, Sezione di Medicina Interna Malattie Vascolari e Metaboliche. Il risultato? Un pane fresco a tutti gli effetti, in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Il prodotto, frutto di questi studi, porta un nome evocativo - Pancor - e vanta ingredienti naturali e genuini, quali farine e fiocchi di segale, germe di grano, e una farina di frumento integrale artigiana fatta con il cuore di grano macinato a pietra. Una eccezionale concentrazione di vitamine, grassi polinsaturi e antiossidanti naturali che conferiscono un profilo nutrizionale sofisticato ad un prodotto già ricco delle proprietà nutraceutiche derivanti dai fitosteroli. Ci sono 2 grammi di fitosteroli in una razione giornaliera di 3 panini di Pancor: oltre 60 studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione di 2 g di fitosteroli al giorno all’interno di una dieta sana e equilibrata, ricca di frutta e di verdura, permette di ridurre il livello di colesterolo Ldl nel sangue fino al 10-15% a partire dalla 3a settimana di assunzione. Che corrisponde ad una riduzione del rischio cardiovascolare del 15%. Comprensibile l’entusiasmo del team di ricerca del Molino Vigevano: “Per la prima volta un pane fresco permette di combattere il killer della nostra era: il colesterolo – afferma Francesca Varvello, Responsabile Ricerca & Sviluppo dell’Azienda - La riscoperta della cultura alimentare mediterranea ha rivalutato il ruolo del pane nell’alimentazione moderna. E noi del Molino, da sempre specialisti proprio del pane, crediamo di fornire un grande contributo all’equilibrio e al benessere a tavola con Pancor e con i prodotti che verranno, frutto del binomio “scienza– tradizione” che ispira tutta la nostra attività”. Gli specialisti del Molino Vigevano hanno infatti messo a punto un protocollo certificato per la garanzia della costante qualità del prodotto, e hanno istituito un Brevetto Internazionale, conforme alle disposizioni della Decisione della Commissione Ce e del Novel Food Board. Siamo all’alba di una nuova era: i mugnai, quelli un tempo eternamente coperti di farina, oggi studiano in laboratorio e mettono a punto processi produttivi ai quali anche le Università guardano con interesse. E non si muovono più in vecchi e polverosi mulini: sono immagini da archeologia industriale. Oggi, forti di un nuovo sapere e della leva tecnologica, si confrontano con consumatori consapevoli e preparati, per i quali il pane non è più un alimento da dosare all’interno della dieta perché apportatore di troppe calorie, ma è un cibo funzionale da assumere quale rimedio a disordini alimentari e normalizzatore di colesterolo. . .  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE: I CARABINIERI DEL NUCLEO ANTIFRODI SEQUESTRANO 283 KG DI PARMIGIANO-REGGIANO “DOP”  
 
Il Comando Carabinieri Politiche Agricole, nell’ambito della tutela del marchio di qualità Dop, segnala il sequestro - avvenuto a Milano il 3 ottobre - di 283 kg di “Parmigiano-reggiano” prodotto nel 2005 e riportante invece la falsa dicitura “Stagionato 24 mesi”, per un valore di 7. 300 euro circa. Gli accertamenti sulla ditta di commercializzazione di prodotti alimentari e il relativo sequestro sono stati condotti dai carabinieri del N. A. C. (Nucleo Antifrodi Carabinieri) di Parma. .  
   
   
GLI ITALIANI ATTRAVERSO LE MACCHINE DA CAFFÈ I RISULTATI DI UN’INDAGINE DEMOSCOPICA REALIZZATA DA ASTRA RICERCHE PER SAECO IN OCCASIONE DEL LANCIO DI TALEA E ODEA  
 
Saeco, leader nella produzione di macchine espresso automatiche, presenta la ricerca “Gli italiani attraverso le macchine da caffè: dalla cara vecchia moka all’edonistica e funzionale macchina da caffè automatica”, realizzata da Astra Ricerche in occasione del lancio di Talea e Odea, le nuove linee di macchine da caffè automatiche per la casa, sviluppate dall’azienda in collaborazione con Bmw Group Designworksusa. 200 milioni sono le tazzine di caffè che si consumano ogni giorno nelle case degli italiani, quasi 8,4 milioni all’ora o, se si preferisce, 140 mila tazzine al minuto, considerando anche le ore notturne: questo è quanto emerge dalla ricerca di Astra. L’ 83% degli ultra14enni prepara il caffè in casa, con prevalenza delle donne e di Roma, i non-preparatori sono principalmente uomini, 15-24enni, ricchi che si fanno servire da una ‘lei’. Come si prepara il caffè nelle case degli italiani Variano i modi di preparazione del caffè in casa: quasi 41,7 milioni di italiani (da 15 anni in su) usano la moka, il 27% utilizza la macchina espresso, manuale che funziona con caffè macinato o cialde, o automatica, che, selezionando un tasto, fa tutto da sé (macina, dosa, prepara caffè, cappuccino o altre bevande, fino all’espulsione dei fondi in un apposito contenitore) o a capsule. La manuale è preferita da 25-44enni residenti nella ricca provincia in particolare nelle regioni ‘rosse’, con reddito e consumi medio-alti/alti, la macchina automatica ha utilizzatori giovani, abbienti, piemontesi e lombardi, mentre quella a capsule è preferita nel centro Italia. Piccole nicchie sono occupate da altre modalità di preparazione del caffè in casa, con la napoletana, il bollitore con filtro, con il caffè solubile o alla turca. Quale il desiderio degli italiani in fatto di caffè Il desiderio comune dei bevitori di caffè in casa è, per il 51%, preparare un vero e proprio espresso come al bar, un 42% vorrebbe anche il cappuccino con la schiuma e un 26% amerebbe un reale caffè ristretto. Attualmente le macchine da caffè espresso sono utilizzate da un italiano su quattro, ma dovrebbero quindi più che raddoppiare se gli italiani potessero soddisfare le loro preferenze. Le principali caratteristiche richieste in una macchina espresso sono: efficienza e semplicità d’uso; capacità di erogare un buon espresso, ma anche cappuccino e latte macchiato; costo non troppo elevato, anche se per ottime prestazioni si è disposti a pagare un prezzo più alto; all’avanguardia per tecnologia e con un design moderno, non troppo stravagante. Le nuove linee di macchine da caffè per uso domestico, Talea e Odea di Saeco, rispondono con versatilità alle esigenze dei consumatori, partendo dalla miscela di caffè in grani preferita. Le molteplici funzioni, date dalle caratteristiche tecniche uniche delle macchine, permettono di modificare intensità dell’aroma, consistenza e lunghezza del caffè in modo semplice e intuitivo, oltre a consentire la scelta di altre bevande a base di caffè. Saeco Brewing System, elegante manopola in acciaio per regolare la corposità dell’espresso, User Friendly Interface, gamma di interfacce per comandare facilmente la macchina, Touch Lift, vassoio poggia-tazze regolabile in funzione dell’altezza del contenitore utilizzato, Macinacaffè in ceramica, per evitare il contatto del caffè con il metallo, Design ergonomico, studiato per consentire un facile utilizzo, pulizia e manutenzione sono alcune delle unicità delle nuove macchine automatiche Talea e Odea. “Qualità, tecnologia e design sono i punti di forza del profondo rinnovamento della gamma dei prodotti del Gruppo e, nello stesso tempo, gli strumenti per continuare a diffondere la cultura del caffè nel mondo” – afferma Andrea Cattani, International Marketing Manager di Saeco – “Dopo il lancio di Primea Cappuccino, top di gamma, oggi presentiamo Talea e Odea, macchine che si posizionano nella fascia medio-alta del mercato e sono rivolte ad un pubblico raffinato che ama gustare un ottimo caffè nella propria casa, in famiglia o con gli amici”. Il profilo psico-socio-culturale degli utilizzatori di macchine da caffè Secondo quanto dichiarato dagli stessi intervistati: chi usa la moka è una persona tradizionalista, ‘risparmiosa’, ma anche allegra, ottimista chi usa la macchina espresso manuale è un soggetto maniaco della qualità, vivace, ma razionale, imitato dagli altri, né banale né originale, sensuale chi usa la macchina espresso con capsule è moderno, di successo, un po’ introverso, molto preciso e lento chi usa la macchina espresso automatica è all’avanguardia, innamorato della tecnologia, innovativo, orientato alla massima qualità, creativo, ma anche un po’ confusionario e pigro. La storia d’Italia attraverso i modi di fare il caffè “La cosa interessante inoltre che emerge dai risultati dell’indagine condotta per Saeco – dichiara Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche - è che si può raccontare la storia d’Italia degli ultimi settant’anni anche attraverso i modi di fare il caffè. Infatti, se la moka è il simbolo della prima modernizzazione del ‘boom’ economico, la macchina espresso manuale lo è di quella degli anni ’80, la macchina a capsule degli anni ’90 e l’automatica è l’icona dell’inizio del nuovo millennio”. In conclusione dalle analisi fatte da Astra tre sono i tipi in cui si possono dividere gli italiani: I Tradizionalisti (31%) – tardo-adulti con basso reddito e titolo di studio (operai, pensionati, casalinghe). Positivi, ospitali, generosi, mangioni. Gran utilizzatori di moka che non amano la macchina espresso, ma ne invidiano i possessori e la regalerebbero a coppie giovani, orientandosi nell’acquisto ad una manuale. Napoli è la capitale, orgogliosa, di tale gruppo. Le Transizionali (36%) – donne sotto i 50 anni, con reddito e consumi medi, cultura moderna ma non avanzata, attente alle nuove tendenze, forti preparatrici di caffè in casa, utilizzatrici di moka, ma aspiranti a possedere una macchina espresso. Roma è la città di riferimento. Gli Innovatori (33%) – sotto i 40 anni, coppie giovani con reddito e consumi medio-alti/alti, laureato o diplomati, internauti, tecnofili, attenti al design, neo-edonisti e spesso in carriera, sicuri di sé e a volte un po’ presuntuosi, con uno stile di vita avanzato e super-impegnato. Bologna ne rappresenta la capitale. .  
   
   
IL CIBO COME CULTURA: E’ NATO <> DA UN’IDEA PROVOCATORIA DI DAVIDE PAOLINI  
 
Un’area gourmet all’interno del <<Bk1conceptspace>> di Montecatini Terme, per assaggiare, assaporare, sperimentare sapori autentici e portarsi a casa un ‘pezzo di cultura’ E’ nato <<Sine Qua Non Shop>>, un‘area all’interno di <<Bk1 Conceptspace>>, l’indirizzo di Montecatini Terme che raccoglie l’avanguardia in fatto di arte, editoria, design, viaggi, moda e ora di gastronomia. Un punto vendita che da voce ai ‘creatori di cibo’ e ai loro prodotti, una vetrina, un luogo di incontro, nato da un’idea provocatoria del “Gastronauta” Davide Paolini e di Simone Galligani, imprenditore di Montecatini Terme e creatore del <<Bk1 Conceptspace>>. Al <<Sine Qua Non Shop>> si possono acquistare prodotti unici ed eccellenti, frutto di una ricerca decennale che ha portato il Gastronauta a scovare e sperimentare, lungo tutto lo stivale, le perle gastronomiche del nostro Paese. Chicche Doc, Docg, Dop, Stg, piccole produzioni di grande personalità. Casari, pasticceri, pastai, norcini, cioccolatieri, salumieri, produttori di mostarde e conserve, produttori per cui la diversità è un valore e l’amore e la fedeltà per il territorio una condizione “sine qua non”. “Sine Qua Non Shop” è un luogo di conoscenza e di presa di coscienza delle valenze culturali del cibo, un’occasione per assagiare, provare e capire la differenze di prodotti legati al territorio, alla stagionalità, alla produzione tradizionale, puri e ricercati. Oltre ad acquistarli è possibile gustarli tutti i giorni dalle 9 alle 19. 00, per la colazione, il pranzo o un aperitivo con gli amici. Ecco alcuni dei prodotti del <<Sine Qua Non Shop>>. I patè di rucola, di olive, melanzane, basilico, le cipolline balsamiche, i carciofi alla cafona sott’olio, i peperoni alla brace e i pomodorini al basilico bio dell’Azienda Agricola Agnoni Frantoio. Dedicato ai veri intenditori il puro aceto balsamico tradizionale dell’Acetaia “La Ca’ del Non” 1883. Vere prelibatezza per vista e palato, come le confetture di frutta e verdura e le salse di mele e di pere di agricoltura biologica dell’ Azienda Agricola Si. Gi. Sas o i carciofi ripieni, le zucchine alla scapece e la crema di peperoncino e di lampascioni dell’ Azienda Agricola di Belfiore Massimo. Per i più curiosi ecco il ‘fasoldò’, ovvero la gustosa crema di fagioli di Sarconi, perfetta spalmata su pane e biscotti o accompagnata al tartufo, in arrivo sulle nostre tavole. Da non perdere la pasta all´uovo tradizionale, antica specialità artigiana impastata con sole uova, prodotta da Campofilone di Enzo Rossi. Sublime il tonno della Famiglia Ghezzi, carni pregiate di tonni rossi pescati prima della deposizione delle uova: antipasto tonnara, tonno rosso tonnara, buzzonaglia tonono. Immancabili i dolci e i dolciumi. I “Cantuccini al Cioccolato” di Villa Marta – Osteria dell’Ortolano di Firenze; i prodotti della pasticceria Antonio di Ciaccio conosciuta per i dolci della tradizione Gaetana e per i savoiardi senza farina, leggerissimi; gli inimitabili Krumiri Rossi di Anna Maria Portinaro la cui genuinità degli ingredienti e l’intatta tradizione nelle diverse fasi di lavorazione restano un distintivo ecologico del prodotto. E come non citare i Mieli Thun di Andrea Paternoster, nettare italiano pluripremiato, da gustare da solo o in abbinamento con formaggi, pesci e carni. Miele monofloreale e monoflora, non addizionato, non pastorizzato, semplicemente puro. Irrinunciabile la melata di abete bianco. .  
   
   
ALLA “FIERA DELL’OLIO” DI CALENZANO DI FIRENZE RITORNANO IDENTITÀ IMMUTATE E GLI OLEOLITI  
 
Alle porte del capoluogo mediceo, per il secondo anno, la tradizionale rassegna dedicata all”oro verde”, dal 18 al 26 novembre, ospita i rappresentanti dei piccoli territori dell’autenticità alimentare e gli antichi cosmetici a base di olio e altri alimenti. A Calenzano, finestra aperta su Firenze, dal 18 al 26 novembre, si svolgerà l’11ª edizione della “Fiera dell’olio di collina”, nei nuovi e appositi locali ai piedi del Castello e vicini al borgo medioevale, in via Garibaldi 7. Per la seconda volta, nell’ultimo week end dell’evento, sabato 25 e domenica 26 novembre, agli espositori delle sei fattorie storiche della cittadina si aggiungeranno alcuni produttori di Identità Immutate, rete solidale tra piccoli territori paladini della tipicità e della tradizione, ideata nel 2002 dalla giornalista Rosanna Ercole Mellone per dare visibilità a microaree italiane legate all’alta qualità produttiva, ma poco conosciute dalla gran parte dei consumatori. Nell’occasione, verrà fatto il punto e il riassunto sul progetto degli Oleoliti, i cosmetici all’olio, che l’anno scorso ha proposto la cittadina toscana come “Centro dell’olio per la bellezza”. Alla mostra-mercato, nel fine-settimana, dalle ore 10 alle 23, sarà possibile apprezzare gli oli locali dell’Igp Toscana e quelli di Identità Immutate, provenienti da Massa-carrara, Garfagnana, Liguria, Umbria, Puglia e Sicilia, accompagnati da altre eccellenze tra cui il miele Dop della Lunigiana, il lardo Igp di Colonnata, il caciocavallo e la ricotta infornata del messinese, verdure sottolio artigianali e derivati della castagna, come biscotti e pasta. Agli oleoliti, noti già in età greca pre-classica, è riservata la giornata finale della kermesse. Calenzano si proclama alfiere dei cosmetici “commestibili” che vuole riportare ai fasti della Corte di Caterina de’ Medici grazie al suo olio pregiato e con il sostegno di Identità Immutate, fonte di alcuni componenti, come miele, agrumi ed erbe. Domenica 26, dalle ore 11. 00, nella sala della Mostra, alcuni esperti saranno a disposizione del pubblico per illustrare storia, curiosità, ingredienti, effetti e soprattutto preparazione dei prodotti all’olio per la bellezza. Un erborista insegnerà come ottenere in casa questi cosmetici naturali e consegnerà ricette per produrre sapone, shampoo, balsamo, crema idratante, bagno schiuma, crema pro-abbronzatura, maschera anti-rughe e latte per il corpo. Comunque alla Fiera verranno esposti anche cosmetici già pronti e confezionati da piccoli aziende. A complemento, una pasticciera-artista di Tirrenia realizzerà piccole sculture decorative con verdure e frutta, tra i principali costituenti degli oleoliti, e presenterà un “fresco” dessert all’olio. Gli oli prodotti dalle sei fattorie storiche di Calenzano saranno anche i protagonisti delle cene di mangiari tipici “Ce l’ho con l’olio”, organizzate tutte le sere al piano superiore dell’edificio della Mostra. Inoltre questi succhi puri di oliva verranno messi in degustazione presso l’Olio Bar, allestito nel giardino del Castello, dalla mattina alle 10 fino a sera, ovvero per colazione, merenda e cena, le domeniche 19 e 26 novembre, e al pomeriggio, dalle 18, ovvero per merenda e cena, il 21, 22, 23 e 25 novembre. Il programma dell’11ª Fiera dell’Olio comprende: - una mostra fotografica nella sala Altana del Castello, - nuovi oggetti in tema, come le oliere, esposti nel Padiglione Design dove, domenica 19 novembre, alle ore 11, verrà presentata la Guida “Anello del Rinascimento, - la relazione “L’olio: valutazione, conservazione, uso (la qualità si misura)”, martedì 21 e mercoledì 22 alle ore 21,15, tenuta da Saverio Carmagnini, delegato uscente dell’Ais-toscana e patron del ristorante “Carmagnini del 500”, - il convegno su tematiche di “Produzione e Certificazione dell’olio” e sul “Design dei contenitori”, giovedì 23, alle ore 21,15, - un mercato straordinario in piazza del Comune, alle ore 10 delle domeniche 19 e 26 novembre, - visite guidate alle fattorie, sabato 25 e domenica 26 novembre, alle ore 10, - visite al Museo del Soldatino, unico in Europa per le fedeli riproduzioni artigianali di eventi bellici storici. Per il pubblico: Comune di Calenzano, p. Za V. Veneto 12, tel. 055/88331. . .  
   
   
LINDT EXPERIENCE TOUR: IL VIAGGIO ITINERANTE NEL MONDO DEL CIOCCOLATO  
 
Il viaggio itinerante di degustazione gratuita nel mondo del cioccolato a firma Lindt & Sprüngli - il Lindt Experience Tour - riparte il 7 ottobre dalla città di Trieste. Un inizio assolutamente speciale in un week-end di eventi importanti che vedono coinvolta la città di Trieste nella Coppa d’Autunno o Barcolana, la regata più affollata al mondo. A Trieste, città di frontiera, erede dell´Impero Austroungarico, considerata una della città più belle e particolari d´Italia, il Lindt Experience Tour sosterà da sabato 7 a domenica 8 ottobre in Piazza Sant’antonio Nuovo, nel centro storico della città, in fondo al Canal Grande, meglio conosciuto come Ponterosso, ancor oggi percorribile da piccole imbarcazioni da diporto. Le tappe di questa edizione autunnale del viaggio itinerante di Lindt sono: Trieste, Bergamo e Bolzano. Il Lindt Experience Tour, quest’anno più di prima, vuole rappresentare l’azienda non solo nel tour delle piazze ma anche nel contesto di manifestazioni ed appuntamenti consolidati per gli amanti del cioccolato. In breve, in cosa consiste il Lindt Experience Tour? Il nome “experience” che significa, appunto, ‘esperienza’ è stato scelto perché è questo il proposito di Lindt, che tutti ‘sperimentino’ questo viaggio nello speciale mondo del cioccolato. Per rendere il percorso assolutamente speciale e unico la struttura interna del padiglione è elegante, con colori, atmosfere e profumi allettanti; a disposizione dei visitatori moltissime nuove ricette da ‘degustare’, frutto dell’abile maestria dei Maîtres Chocolatiers. Da quest’anno inoltre Lindt metterà a disposizione nella struttura uno spazio dedicato con sedute e tavolo per far provare con maggiore tranquillità e piacere l’esperienze di degustare il cioccolato utilizzando i nostri cinque sensi, grazie anche alla presenze di un Maître Chocolatier. Marca e tradizione si traducono in qualità e gusto ed entrando gli ospiti possono visitare due mondi, due emisferi separati sulla base delle ricette e dei colori: la famiglia Latte e la famiglia Fondente. L’atmosfera si trasforma così in una sorta di “ritrovo” interamente ispirato al mondo del cioccolato Lindt: una sala dedicata alle degustazioni guidate, alle informazioni sul mondo del cioccolato e un percorso a tappe suddiviso in funzione delle percentuali e delle ricette. Nella parte Fondente sarà possibile degustare una sequenza di ricette con tenori crescenti di percentuali di cacao, dal 60% fino all’85%. Nella parte dedicata al Latte si potranno poi assaggiare, sempre in crescendo, ricette che si differenziano per le percentuali di latte, dal 25% al 30%, e ricette cremose. Per l’occasione, a partire dalla prima tappa, tutti i visitatori del Tour potranno ricevere gratuitamente la nuova Guida al mondo del cioccolato dei Maîtres Chocolatiers. Nella guida le grandi famiglie del cioccolato conosciute da tutti: Bianco, Gianduia, Latte e Fondente verranno descritte in base alle caratteristiche organolettiche, alle proprietà qualitative, alla carezza degustativa, alle possibili armonie…. Una piccola e comoda guida per essere sempre informati sulle basi principali del mondo del cioccolato. Inoltre ogni pomeriggio, su prenotazione, si potranno fare degustazioni di cioccolato in uno spazio dedicato, accompagnati dall’esperienza del Maître Chocolatier. .  
   
   
12 OTTOBRE 2006. CONFARTIGIANATO IMPRESE TORINO ED EUROCHOCOLATE INSIEME PER CELEBRARE IL CHOCODAY  
 
Degustazioni Di Cioccolato In Galleria Subalpina Il Progetto 360° Di Cioccolato: Design E Cioccolato Oggi. Mostra e premiazione dei lavori Pranzo E Cena Al Cioccolato Al Ristorante Arcadia La Festa Del Cioccolato Nelle Pasticcerie E Cioccolaterie Di Confartigianato In Torino E Provincia Per tutti gli appassionati di cioccolato ecco un appuntamento da non lasciarsi scappare. Il 12 Ottobre 2006 si celebra in tutta Italia il Chocoday, il dolcissimo appuntamento dedicato al cioccolato, giunto alla sua seconda edizione, con incontri e degustazioni in programma in moltissime piazze del Paese. Anche quest’anno Confartigianato Imprese Torino, con il contributo di Regione Piemonte e Unioncamere, nell’ambito del progetto “Cioccolato e Design”, partecipa alla kermesse con una serie di golosissime iniziative. Degustazioni Di Cioccolato In Galleria Subalpina I maestri cioccolatieri di Confartigianato Imprese Torino propongono in Galleria Subalpina 3 degustazioni di cioccolato abbinato ai sapori della tavola italiana. Cioccolato A Merenda. Ore 17. 30: Gertosio Pasticceria, via Lagrange 34, Torino, tel. 011/5621942. Quale momento più dolce della merenda per concedersi una pausa, assaporando il “cibo degli dei” raccontato da uno dei più grandi pasticceri di Torino? Aperitivo Al Cioccolato. Ore 19. 00: Dario Hartvig (Pasticceria del Borgo), via del Porto 118, Carmagnola, tel. 011/9721817. Un tocco di novità per il classico aperitivo: dalla fantasia di uno tra i più grandi pasticceri creativi italiani emergenti l’accostamento del cioccolato agli stuzzichini tradizionali per una degustazione di altissimo profilo. Cioccolato E Caffe’. Ore 21. 00: Guido Castagna, borgata Fornello 2, Giaveno, tel. 011/9766618. Robertoi Messineo (Torrefazione della Piazza). Via Torino 124. Sant’antonino di Susa. 339/1868580. Per chi non sa rinunciare al caffè… L’aroma del caffè esalta il gusto del cioccolato in una degustazione guidata da due grandi esperti, il maestro cioccolatiere Guido Castagna e il maestro torrefattore Roberto Messineo alla scoperta delle antiche ricette piemontesi, dei prodotti locali, del sapore della nocciola rotonda del Piemonte. Il cioccolato sarà abbinato alle miscele di caffè biologiche equo solidali che Roberto Messineo sperimenta in esclusiva in Italia. Tutte le degustazioni sono a numero chiuso. Iscrizione gratuita presso gli uffici di Confartigianato Torino al numero 011/5062155 Il Progetto 360° Di Cioccolato: Design E Cioccolato Oggi. Mostra e premiazione dei lavori L’arte antica dei maestri cioccolatieri di Confartigianato incontra la creatività ed il design per dare vita ad uno stimolante progetto artistico, che verrà presentato a Torino. La Mostra “360° di cioccolato” verrà allestita dalle ore 10. 00 alle ore 23. 00 in Galleria Subalpina. La sfida degli studenti dello Iaad è esplorare il significato del cioccolato per creare, con l’aiuto, la supervisione e l’esperienza dei cioccolatieri, delicate e scenografiche installazioni/composizioni di cioccolato. I cioccolatieri di Confartigianato che partecipano al progetto sono: Mamycao, Bruno Croci, Gertosio, Piaceri di cioccolato, Pasticceria Dany, Dario Hartvig (Pasticceria del borgo), Guido Castagna e Stefano Poretti. Il gusto diventa forma attraverso il design. Il progetto di Iaad e Confartigianato Imprese Torino, “360° di cioccolato”, parte da una ricerca ampia e approfondita su cosa sia e cosa rappresenti il cioccolato in un contesto contemporaneo. Il cioccolato, alimento dell’infanzia per eccellenza e grande fonte di energia, cresce al fianco delle generazioni e diventa sensazione, alimento dell’anima, esperienza sensoriale a tutto tondo, dove non solo è importante il gusto, ma anche il contesto, il pretesto e il momento. I migliori 3 studenti votati riceveranno in premio una borsa di studio per il successivo anno di specializzazione, rispettivamente del 100%, del 50% e del 20%. I ragazzi vincitori avranno così la possibilità di seguire un percorso formativo strettamente legato al design, orientato alle applicazioni nell’artigianato. A votarli sarà una giuria torinese di addetti ai lavori e di specialisti del gusto, che si riunirà il 12 ottobre per il Chocoday. La proclamazione dei vincitori è in programma per le ore 11. 30 in Galleria Subalpina. La premiazione avverrà a Perugia il 14 Ottobre, durante Eurochocolate. Pranzo E Cena Al Cioccolato Al Ristorante Arcadia In occasione del Chocoday il tradizionale monopiatto servito a pranzo diventa uno sfizioso Monopiatto Al Cioccolato: panzerotti di cacao ripieni di mascarpone, ricotta e cannella al burro, salvia e noci. All’ora di cena lo chef del ristorante propone un esclusivo Menu’ Al Cioccolato: acciuga su melanzana e ciocco-miso, panzerotti di cacao ripieni di mascarpone, ricotta e cannella al burro, salvia e noci, filetto di maialino al pepe su specchio di cioccolato. 35€, bevande escluse. Per informazioni e prenotazioni Ristorante Arcadia, Galleria Subalpina 16, Torino, tel. 0115613898. Www. Chocoday. It www. Confartigianatotorino. It/chocoday .  
   
   
GOURMET E RELAIS DELLA CANTINA LA VIS IN VALLE DI CEMBRA, MASO FRANCH INTENDE PROPORRE RISTORAZIONE DI ALTO LIVELLO IN TRENTINO  
 
Il progetto Maso Franch prende il via nel 2000 quando Cantina La Vis decide di acquistare dalle Baronesse Sette l’antico fondo per sviluppare un idea che negli anni acquisterà sempre più corpo: la valorizzazione della Valle di Cembra e delle Colline Avisiane. Valorizzare il territorio è sempre stato un caposaldo della filosofia produttiva La Vis che attorno a semplici quanto importanti concetti (arte, cultura, e appunto al territorio fatto di terra ma soprattutto di uomini), ha costruito la propria forte identità che ne ha fatto nel tempo una realtà vitivinicola dal valore internazionale e da molti indicata quale modello per uno sviluppo sostenibile del territorio e della sua gente. Prima la costituzione di Cantina La Vis e Valle di Cembra (2003), poi l’avvio del Progetto Qualità declinato nelle selezioni a marchio “Valle di Cembra” (che contraddistinguesse le produzioni di Montagna), e ancora l’ammodernamento delle tecnologie e i nuovi investimenti presso la Cantina Valle di Cembra, disegnano un percorso ricco di progettualità di cui Maso Franch non può che rappresentare un importante, ulteriore passo per un nuovo impulso ad una Valle ancora poco conosciuta ma dalle grosse potenzialità turistiche quanto produttive. “In Maso Franch trovano corpo diverse strategie aziendali, difficile indicare la più importante. Enoturismo, accoglienza, promozione, cultura si intrecciano con un obiettivo ben definito: dare evidenza alle potenzialità di una terra e dei suoi prodotti (il concetto di genius loci)– interviene Fausto Peratoner, direttore generale dell’azienda lavisana - Rappresenterà per taluni versi l’immagine della Cantina, ma sarà anche importante per il turismo, la viticoltura e altri settori importanti dell’economia della nostra provincia. La nostra azienda è stata più volte innovativa nel proporsi e seguire delle strade avvincenti rilevatesi poi gratificanti. Anche con Maso Franch – continua Peratoner – vogliamo essere da stimolo per la nascita di altre realtà economiche che possano nel caso specifico integrarsi bene con l’importante lavoro sviluppato dai Patti Territoriali, le Apt di ambito, le Strade del Vino e gli altri enti ed istituzioni della Valle di Cembra. ” Inserito in una cornice unica con i famosi terrazzamenti destinati all’allevamento di Müller Thurgau e Chardonnay, Maso Franch è Gourmet: circa 60 i coperti disponibili affidati allo chef Markus Baumgartner, (rinomato cuoco altoatesino già segnalato dalla Guida Michelin), ma anche Relais: sono 12 le stanze disponibili (con alcune suite) pensate per accogliere un turismo qualificato e per certi versi di nicchia fatto di professionisti o piccoli imprenditori oppure per coloro che, all’insegna dell’enoturismo, vanno ricercando itinerari dal sapore rurale in territori incontaminati. La gestione del Maso è affidata alla famiglia Baumgartner che può contare oltre che su Markus, anche sul contributo della moglie Balbina, che farà da padrona di casa, e su quello del figlio Christian presente in sala. Uno staff importante che ha permesso nelle precedenti gestioni al “Waldruhe” di Laion come all’ “Adlerstube” di Chiusa, di meritare plausi dalle più autorevoli guide della ristorazione. “Intendo proporre una cucina che faccia tesoro della tradizione regionale e i suoi prodotti – spiega Markus Baumgartner – reinterpretata in chiave internazionale ma sempre fedele alla raffinatezza che ogni piatto deve avere. Il nostro cliente – continua lo chef – ricerca sempre qualcosa in più, quell’amore per la cucina, quella coccola che lo faccia sentire speciale: questo è lo stile con cui intendiamo proporci. ” “E’ una grande soddisfazione per una realtà cooperativa poter proporre una struttura del livello di Maso Franch – commenta Roberto Giacomoni, Presidente della Cantina La Vis e Valle di Cembra – I nostri soci ne devono essere davvero fieri perché è grazie al lavoro che compiono con tanta meticolosa attenzione in campagna che i progetti di sviluppo di La Vis e Valle di Cembra sono stati possibili e ci stanno permettendo di crescere con tanta forza in Italia come nel mondo. ” Maso Franch potrà fregiarsi di “4 stelle S”, e oltre a una zona wellness l’ospite potrà disporre di una sala per la lettura e una cantina con una curata selezione di vini (con particolare attenzione per quelli provenienti dal Trentino Alto Adige). Sarà inoltre possibile nelle vicinanze, sugli 11 ha. Che compongono la proprietà, compiere camminate all’interno dei vigneti che contornano il Maso come avventurarsi in percorsi dal sapore storico, culturale e paesaggistico. All’inaugurazione era presente Donatella Cinelli Colombini – primo presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino e importante produttore – a testimonianza di un percorso cominciato da La Vis 15 anni fa all’insegna della qualità della proposta non solo enologica e di prodotto, ma anche di servizi. .  
   
   
IDEE PER TUTTI I GUSTI CON I NUOVI CORSI DE LA CUCINA DI CASA BUITONI  
 
Dai classici della tradizione, attraverso l’incontro con le nuove tendenze, fino alla cucina etnica. Back to School! Riapre la scuola, ma non una qualsiasi: La Cucina di Casa Buitoni inaugura la stagione 2006-2007 con una nuova serie di corsi dedicati a tutti gli appassionati di cucina amanti dei fornelli e ai curiosi, che vogliono scoprire piccoli segreti e imparare pratici consigli per rendere la cucina di tutti i giorni sempre varia e fantasiosa. La Cucina di Casa Buitoni con un metodo di insegnamento facile, argomenti sempre attuali e un’ampia offerta di proposte adatte a tutti i gusti e a tutte le capacità, è in grado di rispondere alle esigenze di ognuno, insegnando a coniugare semplicità di preparazione e risultato eccellente. La nuova serie di corsi si articola su tre “materie” principali: La Cucina Base Per apprendere tutti i segreti del mestiere. Nei cicli di 4 lezioni si approfondiscono le principali tecniche degli argomenti fondamentali della cucina, i metodi di cottura, le alternative per realizzare le ricette più varie. Easy Cooking Corsi di 1 o 2 lezioni per imparare a realizzare menu semplici e gustosi in poco tempo. Gli Chef Buitoni insegnano come utilizzare al meglio gli ingredienti e come organizzare la propria cucina in modo efficiente. Speciali Tutte le curiosità e le tendenze in cucina. Gli argomenti più vari per soddisfare ogni preferenza, i corsi dedicati alla cucina del benessere con la presenza di un nutrizionista, i corsi per i bambini e la magia delle ricorrenze. Tutti i corsi de La Cucina di Casa Buitoni sono tenuti da chef professionisti e insegnati qualificati, che seguono e guidano ogni allievo passo per passo mentre sperimenta direttamente la preparazione delle ricette. Ogni partecipante infatti non si limita ad osservare quello che il cuoco prepara, ma agisce in prima persona disponendo di una propria postazione completamente attrezzata: due fuochi, un forno, un banco da lavoro, pentole, utensili e tutti gli ingredienti necessari per mettere in pratica immediatamente quello che il cuoco sta spiegando. Ogni lezione prevede la realizzazione delle ricette proposte e un’introduzione teorica sulle tecniche di preparazione utilizzate per fornire tutti i suggerimenti necessari. Al termine del corso viene consegnata una dispensa contenente materiale informativo. Grazie ad un nuovo strumento messo a disposizione da Buitoni, un brand da sempre al passo con i tempi e particolarmente sensibile all’evolversi delle esigenze dei suoi consumatori, è oggi possibile vedere i gesti e i consigli degli chef anche a casa con I Corsi di Cucina Online. È sufficiente entrare nel sito www. Buitoni. It e registrarsi per trasformarsi - con un click - in chef provetti. Con i Corsi di Cucina Online infatti tutti possono partecipare da casa a vere e proprie lezioni di cucina e imparare a realizzare tante ricette. Un altro strumento estremamente pratico e utile è “il cuoco on demand”. Chiamando il Numero Verde 800-227228 è possibile fissare una consulenza con uno degli chef Buitoni, per ricevere ad esempio ricette esclusive per stupire gli ospiti a cena oppure consigli per un piatto particolare che si desidera realizzare. E a proposito di ricette, dall´esperienza della Cucina di Casa Buitoni hanno preso vita “I Quaderni della Cucina di Casa Buitoni”: una collana di ricettari dedicata a coloro che amano cucinare per la propria famiglia e per i propri amici. I Quaderni sono in tutto 4 e vengono inviati agli abbonati direttamente a casa per posta. Per abbonarsi alla collana (costo totale di 14 euro) è sufficiente chiamare il Numero Verde 800-227228. Con i “Quaderni” cucinare non sarà mai un problema. Gli chef Buitoni mettono a completa disposizione la loro esperienza, traducendola in ricette facili e veloci da realizzare, oltre che buone da mangiare e curate nella presentazione in tavola. Ciascun ricettario è composto da oltre 60 ricette, splendidamente illustrate e descritte con cura attraverso sequenze operative efficaci. Per informazioni o prenotazione dei corsi alla Cucina di Casa Buitoni è sufficiente chiamare il numero verde Buitoni 800-227228 oppure visitare il sito www. Buitoni. It .  
   
   
OGNI VENERDÌ DAL 6 AL 24 OTTOBRE IN QUATTRO RINOMATI RISTORANTI FRIULANI FRIULFUNGO, UN VIAGGIO MAGICO TRA SBILFS E SAPORI DEL BOSCO  
 
Quattro appuntamenti imperdibili con i gioielli del sottobosco, ovvero i funghi, declinati secondo la sapienza di altrettanti rinomati ristoratori friulani. Partirà venerdì 6 ottobre dal ristorante Da Scarpan di San Daniele del Friuli l’edizione 2006 di Friulfungo, rassegna gastronomica che dal 1983 si adopera per valorizzare e promuovere un prodotto gustoso e apprezzato, di cui i boschi del Friuli sono ricchi. Dal 1990 la manifestazione, giunta quest’anno alla 14° edizione, è diventata biennale, mantenendo intatto lo spirito che aveva animato uno dei suoi primi promotori, il compianto ristoratore Vincenzo Furlan, che si è occupato dell’organizzazione fino al 2002. Nell’edizione 2006 i funghi non saranno però gli unici protagonisti, visto che passeggiando nei boschi friulani si possono incontrare non solo le pregiate varietà micologiche locali, ma anche altri abitanti curiosi del sottobosco. Dispettosi, misteriosi e soprattutto imprevedibili, quest’anno gli Sbilfs saranno al fianco degli chef per dare un tocco di magia ai loro piatti e rievocare, con un po’ di fantasia, l’alone di mistero che dalle suggestive atmosfere dei boschi arriva fino ai fornelli della cucina e da qui, attraverso gustose pietanze, ai palati dei gourmet friulani. Il percorso della magica rassegna partirà, come detto, venerdì 6 ottobre dal ristorante Da Scarpan di San Daniele, per spostarsi venerdì 13 al ristorante Salon di Piano d’Arta Terme, fermandosi poi venerdì 20 ottobre al Ristorante Costantini di Collalto di Tarcento, per concludersi infine venerdì 27 alla Trattoria Al Paradiso di Paradiso di Pocenia. I piatti dei menu saranno abbinati ai migliori vini delle aziende vitivinicole friulane. Tutte le serate hanno inizio alle ore 20 e necessitano di prenotazione. L’edizione 2006 di Friulfungo è realizzata con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e la collaborazione di Turismo Fvg, Carnia Welcome, la Bottega dell’Arte e Grafiche Filacorda. .  
   
   
AUTUNNO PANNONICO IN BURGENLAND TRA FESTE LEGATE ALLA VENDEMMIA, CANTINE APERTE PER VISITE E DEGUSTAZIONI  
 
In Burgenland, l’antica Pannonia, la regione più ad est, al confine con l’Ungheria, è diversa la cucina è assolutamente originale. Forti influenze ungheresi, perché sino al 1921 il Burgenland era Ungheria, si mescolano ai piatti portati dagli immigrati tedeschi, bavaresi soprattutto, e alle tradizioni della minoranza croata. Così, forte di una scelta di materie prime di grande qualità- con verdure, carne bovina e suina e vini grandi protagonisti- la cucina del Burgenland azzarda piacevolissimi mix tra oriente e occidente. Rendendosi assolutamente originale e inimitabile. Prende il via l’ Autunno Pannonico tra feste legate alla vendemmia, cantine aperte per visite e degustazioni, eventi dedicati agli appassionati di buona cucina. Due gli appuntamenti assolutamente da non perdere: l’assaggio dello strudel di castagne, lungo ben 300 metri, al castello di Forchtenstein e la benedizione del vino novello, nel sud del Burgenland. La più romantica di tutte le stagioni offre nel Burgenland uno scenario ideale per godersi sapori e aromi unici, eventi imperdibili, occasioni da veri gourmet e una natura sensazionale. Centinaia di vignaioli celebrano l’Autunno Pannonico aprendo le porte delle loro cantine a curiosi e appassionati per stappare le loro migliori bottiglie. E poi c’è la famosa Festa di San Martino, l’11 novembre, in molte località allungata anche ai giorni precedenti e successivi. Si gustano le oche, ruspanti, cresciute nelle fattorie della regione. Approfittando di decine di ricette tradizionali, che fanno parte della storia del Burgenland. L’autunno Pannonico è ormai diventato un evento per tutti i buongustai: 21 località intorno al lago Neusiedler, da Pamhagen sino a Rust, propongono, sino a novembre, un vero e proprio festival dei buoni sapori. “Cantine aperte” è un evento anche nel Burgenland, dove il vino è religione, un po’ come da noi. Intorno al lago Neusiedler si producono bottiglie di grande prestigio: il Welschriesling, il Grüner Veltliner, Weissburgunder Pinot Bianco, il Ruster Ausbruch, dolce e fruttato, e l’Eiswein, prodotto da uve naturalmente ghiacciate in vigna. Per tutto l’autunno le decine di cantine della regione apriranno le porte agli ospiti che vorranno saperne di più, degustare, stupirsi con vini di qualità e originali. Amate le castagne? L’8 ottobre i golosi marroni del Burgenland saranno al centro della festa al Castello di Forchtenstein. L’evento si aprirà alle 10 del mattino con la preparazione di uno strudel di castagne da record, lungo ben 300 metri, dove l’ingrediente principale sarà l’antico marrone locale, dolce e particolarmente gustoso. Oltre allo strudel saranno protagoniste le castagne arrostite, sulla brace, e il miele di castagne, da gustare con un bicchiere di mosto fresco. San Martino è sinonimo, nel Burgenland, di “battesimo del vino novello”. Per tradizione i produttori, oggi come allora, passano dalle cantine dei vicini per assaggiare il vino nuovo e valutarlo. Da questa usanza si sono sviluppate decine di feste, in tutta la regione. L’11 novembre, ma spesso anche i giorni precedenti e successivi, per fare festa più a lungo, si assaggiano i vini nuovi, rivolgendosi direttamente ai produttori, con la possibilità di fermarsi poi, in ristoranti e trattorie, per gustare la squisita Martingansl, l’oca di San Martino, abbinata al famoso cavolo rosso del Burgenland. Il vino più azzeccato, per questo piatto, è il Blaufränkisch. Anche nella parte meridionale della regione autunno e vino vanno a braccetto. L’evento clou del territorio è la Festa dell’Uhudler, un vino pregiato, prodotto da viti non innestate, profumato di robinia e frutti di bosco, molto simile al nostro fragolino. Il 7 ottobre l’Uhudler sarà grande protagonista alla Kellergasse di Heiligenbrunn, il 10 novembre lo si festeggerà al Weinarchiv di Bildein, un vero e proprio “archivio del vino” e l’11 novembre sarà il primo attore dei festival di Csaterberg e Eisenberg. Per chi cerca qualcosa di diverso, almeno per gli standard del Burgenland, il 7 ottobre c’è il ritorno dall’alpeggio. Il paese di Altschlaining proporrà degustazioni di formaggi e latticini, grigliate di porcellini da latte, passeggiate a cavallo e con i pony. San Martino è sinonimo di battesimo del vino, in tutto il Burgenland. Per tradizione, infatti, l’11 novembre i contadini andavano di cantina in cantina per assaggiare il vino nuovo, valutarlo, confrontarlo. Quando poi il novello era giudicato maturo veniva “battezzato”, cioè dichiarato ufficialmente vino. Seguendo la tradizione di quest’antica usanza, nei comuni vinicoli intorno al lago Neusiedler si è sviluppata una versione aggiornata del battesimo del vino. Nelle cantine i visitatori possono acquistare dei buoni per partecipare a degustazioni e assaggi. E valutare, come facevano una volta i produttori stessi, bontà e maturità dei novelli proposti. Contadini appassionati di agricoltura ed allevamento biologici ed esperti produttori sono impegnati, in tutto il Burgenland, nella tutela e nella promozione di un’offerta alimentare varia e di grande qualità. Tra i prodotti, unici e inimitabili, da assaggiare o acquistare, per portarsi a casa un pezzetto di questa splendida terra, ci sono i paté, e i dolcetti artigianali, le salsicce e gli insaccati di bue grigio e maiale di Mangaliza, due razze antichissime, l’olio di vinaccioli, il lucioperca, le castagne e le zucche. E poi ci sono le famose oche, cresciute all’aria aperta, in una natura ancora non sopraffatta dall’uomo. Oche dal sapore inimitabile, tanto che la loro richiesta ha avuto una crescita esponenziale. E poi l’olio di semi di zucca. Magari da gustare, per un abbinamento deliziosamente sorprendente, con un morbido gelato alla vaniglia. E i dolcetti del matrimonio, di frutta secca, cioccolato, panna. Lavorati, ancora oggi, artigianalmente. .  
   
   
SPIRITO DI VINO VIGNETTE IN BOTTIGLIA PREMIATE LE PIÙ BELLE TRA LE OLTRE 200 OPERE IN CONCORSO SETTIMA EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE SPIRITO DI VINO  
 
Udine - Come negli anni scorsi anche la 7° edizione di Spirito di Vino, concorso internazionale per vignettisti e disegnatori satirici italiani e stranieri dai 18 ai 35 anni, ha registrato una grande partecipazione di giovani artisti. L’evento, organizzato dal Movimento Turismo del Vino del Friuli Venezia Giulia presieduto da Elda Felluga, ha visto in lizza - come di consueto - le più spiritose, originali e a volte dissacranti vignette satiriche. L’ispirazione, naturalmente, è stata data dal mondo del vino. Attraverso l’immediatezza del linguaggio satirico i giovani disegnatori hanno voluto comunicare in modo divertente la filosofia del bere bene ai propri coetanei, e non solo. Il Concorso è stato lanciato il 28 maggio scorso in occasione di Cantine Aperte e le vignette raccolte entro il 29 agosto. Oltre 200 le opere arrivate alla giuria, provenienti da Argentina, Armenia, Austria, Belgio, Brasile, Cina, Kazakistan, Inghilterra, Iran, Israele, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Siria, Turchia e Ucraina oltre che da tutte le regioni d’Italia. Quest’anno, quindi, sono state superate le cifre di partecipazione, già lusinghiere, delle passate edizioni del concorso: un vero record! Realizzato con la collaborazione l’Istituto Europeo di Design di Milano ed il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Università e del Comune di Udine, Spirito di Vino è stato anche quest’anno uno degli appuntamenti di maggior richiamo della grande kermesse enogastronomica udinese di Friuli Doc, che - in una città vestita a festa - ha ospitato, sabato 16 settembre alle ore 18. 30 nel Salone del Parlamento del Castello di Udine, la cerimonia di premiazione dei primi tre classificati del concorso. Vincitori dell’edizione 2006 di Spirito di Vino sono stati, per il primo premio Margherita Allegri, di Pizzighettone (Cr), con la corrosiva vignetta che gioca sul tema del rimedio estremo intitolata “Spumante”, seguito in seconda posizione dal cinese Sunronggui, di Gaoyou City, con un’opera in cui la mucca ideale è quella che produce vino. Al terzo posto si è classificato Andrea Andolina di Padova, con il dittico ispirato al binomio vino e musica “Note di vino” e “Concerti di vino”. Menzioni particolari sono state assegnate all’ucraino Vadim Shevchenko, di Kiev, la cui opera “In Vino Veritas” inneggia alla pace e alla possibile risoluzione dei conflitti internazionali grazie al dialogo, e all’italiano Luigi Renatti, di Napoli, con la vignetta “Rushmore”, in cui all’onore della memoria si affianca l’onore del vino. A decretare il verdetto, come ogni anno, è stata una giuria d’eccezione, presieduta da Giorgio Forattini e composta da personaggi di spicco della grafica e del giornalismo italiano, tra cui i vignettisti Emilio Giannelli, Alfio Krancic e Valerio Marini, l’art director del Corriere della Sera Gianluigi Colin, il direttore editoriale del Tci Michele D’innella, i giornalisti Franz Botré, Carlo Cambi, Paolo Marchi e il direttore scientifico dell’ Istituto Europeo di Design Aldo Colonetti. La premiazione è stata preceduta, alle ore 17. 30, dalla presentazione del nuovo libro del giornalista Francesco Antonini, intitolato “Friuli da bere - Viaggio nei territori: le aziende, i vini, i prezzi”, una “non-guida” che descrive 59 aziende selezionate dall’autore, affiancando a questo percorso enologico la valorizzazione del territorio. I trenta giovani selezionati per la finale sono stati ospiti in regione per tutto il week-end, avendo la possibilità di conoscere ed apprezzare da vicino questa meravigliosa terra e i suoi vini di altissima qualità, durante il fine settimana più festoso dell’anno. Inoltre, i futuri talenti della satira hanno visto le loro opere esposte in una mostra, allestita nel Salone del Parlamento del Castello (giovedì 14 settembre orario: 9. 30 – 12. 30 e 15. 00 – 18. 00; da venerdì 15 a domenica 17 settembre orario: 9. 30 – 12. 30 e 15. 00 – 20. 00; ingresso libero) e pubblicate, proprio accanto a vignette di grandi firme come Forattini, Giannelli, Krancic e Marini, nel calendario Spirito di Vino 2007, oggetto molto ambito, che viene omaggiato a importanti personalità e a nomi noti del giornalismo e della comunicazione. "Spirito di Vino si contraddistingue grazie alla scelta di affidare un messaggio sul mondo del vino alla satira – continua Elda Felluga - Originale e curiosa la sfida che viene lanciata ogni anno alle centinaia di giovani che vi partecipano: a loro ci rivolgiamo, in particolar modo, per creare quella cultura del vino e del “bere bene” che è alla base della filosofia del Movimento Turismo del Vino". .  
   
   
GRAN PARADISO DI SAPORI VALDOSTANI PER L’AUTUNNO DALL’HOTEL MIRAMONTI DI COGNE  
 
L’hotel Miramonti di Cogne - situato ai piedi del Gran Paradiso – offre, a tutti coloro che vogliono unire alla maestà della natura autunnale la scoperta dei sapore della montagna, un “festival di gustosità”: piatti prelibati con prodotti e ingredienti tipici della Valle d’Aosta, un vero piacere per gli occhi e il palato di tutti i buongustai. L’hotel Miramonti ha, infatti, approntato un pacchetto “Gourmet” che comprende tra l’altro una cena gourmet con menu degustazione. Terrina di salmerino di Lilaz e foie gras con crema acida di mele renette, ravioli di patate e sanguinaccio con porri stufati, capriolo al lardo d’Arnad con purée di mele cotogne alla cannella e crema di Cogne con tegole sono solo una selezione dei piatti magistralmente preparati da Milco Goi, Chef del “Coeur de Bois”, ristorante dell’Hotel; la sua è una cucina creativa ma senza eccessi in cui sono utilizzati solo materie freschissime e prodotti di stagione: un’esperienza tutta da gustare sia per il palato sia per la vista. Ma non è finita … agli ospiti dell’albergo sarà suggerito un itinerario “ad hoc” alla scoperta tra i prodotti della tradizioni locale fatta di sapori rustici, semplici e genuini: un’occasione per un po’ di shopping “gastronomico”. E allora ecco la “motzetta”, una sorta di bresaola, che ancora oggi i cognein preparano nella tranquillità domestica; i formaggi, tra cui fontina e i formaggi freschi, che secondo un detto locale hanno tre pregi: “tolgono la sete, la fame, lavano i denti”; il dolci come le tegole e i torcetti, le farine, miele e marmellate … E per accompagnare tutto non bisogna dimenticarsi un buon bicchiere di vino: quelli valdostani pur non essendo molti, sono assai pregiati e comprendono rossi, rosati e bianchi dal carattere alpino e qualche vino liquoroso. Tra gli altri: il “Donnas”, l’”Enfer d’Avier”, il “Torrette”, il “Blanc de Morgex”. .  
   
   
GOURMET E RELAIS DELLA CANTINA LA VIS IN VALLE DI CEMBRA, MASO FRANCH INTENDE PROPORRE RISTORAZIONE DI ALTO LIVELLO IN TRENTINO  
 
Il progetto Maso Franch prende il via nel 2000 quando Cantina La Vis decide di acquistare dalle Baronesse Sette l’antico fondo per sviluppare un idea che negli anni acquisterà sempre più corpo: la valorizzazione della Valle di Cembra e delle Colline Avisiane. Valorizzare il territorio è sempre stato un caposaldo della filosofia produttiva La Vis che attorno a semplici quanto importanti concetti (arte, cultura, e appunto al territorio fatto di terra ma soprattutto di uomini), ha costruito la propria forte identità che ne ha fatto nel tempo una realtà vitivinicola dal valore internazionale e da molti indicata quale modello per uno sviluppo sostenibile del territorio e della sua gente. Prima la costituzione di Cantina La Vis e Valle di Cembra (2003), poi l’avvio del Progetto Qualità declinato nelle selezioni a marchio “Valle di Cembra” (che contraddistinguesse le produzioni di Montagna), e ancora l’ammodernamento delle tecnologie e i nuovi investimenti presso la Cantina Valle di Cembra, disegnano un percorso ricco di progettualità di cui Maso Franch non può che rappresentare un importante, ulteriore passo per un nuovo impulso ad una Valle ancora poco conosciuta ma dalle grosse potenzialità turistiche quanto produttive. “In Maso Franch trovano corpo diverse strategie aziendali, difficile indicare la più importante. Enoturismo, accoglienza, promozione, cultura si intrecciano con un obiettivo ben definito: dare evidenza alle potenzialità di una terra e dei suoi prodotti (il concetto di genius loci)– interviene Fausto Peratoner, direttore generale dell’azienda lavisana - Rappresenterà per taluni versi l’immagine della Cantina, ma sarà anche importante per il turismo, la viticoltura e altri settori importanti dell’economia della nostra provincia. La nostra azienda è stata più volte innovativa nel proporsi e seguire delle strade avvincenti rilevatesi poi gratificanti. Anche con Maso Franch – continua Peratoner – vogliamo essere da stimolo per la nascita di altre realtà economiche che possano nel caso specifico integrarsi bene con l’importante lavoro sviluppato dai Patti Territoriali, le Apt di ambito, le Strade del Vino e gli altri enti ed istituzioni della Valle di Cembra. ” Inserito in una cornice unica con i famosi terrazzamenti destinati all’allevamento di Müller Thurgau e Chardonnay, Maso Franch è Gourmet: circa 60 i coperti disponibili affidati allo chef Markus Baumgartner, (rinomato cuoco altoatesino già segnalato dalla Guida Michelin), ma anche Relais: sono 12 le stanze disponibili (con alcune suite) pensate per accogliere un turismo qualificato e per certi versi di nicchia fatto di professionisti o piccoli imprenditori oppure per coloro che, all’insegna dell’enoturismo, vanno ricercando itinerari dal sapore rurale in territori incontaminati. La gestione del Maso è affidata alla famiglia Baumgartner che può contare oltre che su Markus, anche sul contributo della moglie Balbina, che farà da padrona di casa, e su quello del figlio Christian presente in sala. Uno staff importante che ha permesso nelle precedenti gestioni al “Waldruhe” di Laion come all’ “Adlerstube” di Chiusa, di meritare plausi dalle più autorevoli guide della ristorazione. “Intendo proporre una cucina che faccia tesoro della tradizione regionale e i suoi prodotti – spiega Markus Baumgartner – reinterpretata in chiave internazionale ma sempre fedele alla raffinatezza che ogni piatto deve avere. Il nostro cliente – continua lo chef – ricerca sempre qualcosa in più, quell’amore per la cucina, quella coccola che lo faccia sentire speciale: questo è lo stile con cui intendiamo proporci. ” “E’ una grande soddisfazione per una realtà cooperativa poter proporre una struttura del livello di Maso Franch – commenta Roberto Giacomoni, Presidente della Cantina La Vis e Valle di Cembra – I nostri soci ne devono essere davvero fieri perché è grazie al lavoro che compiono con tanta meticolosa attenzione in campagna che i progetti di sviluppo di La Vis e Valle di Cembra sono stati possibili e ci stanno permettendo di crescere con tanta forza in Italia come nel mondo. ” Maso Franch potrà fregiarsi di “4 stelle S”, e oltre a una zona wellness l’ospite potrà disporre di una sala per la lettura e una cantina con una curata selezione di vini (con particolare attenzione per quelli provenienti dal Trentino Alto Adige). Sarà inoltre possibile nelle vicinanze, sugli 11 ha. Che compongono la proprietà, compiere camminate all’interno dei vigneti che contornano il Maso come avventurarsi in percorsi dal sapore storico, culturale e paesaggistico. All’inaugurazione era presente Donatella Cinelli Colombini – primo presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino e importante produttore – a testimonianza di un percorso cominciato da La Vis 15 anni fa all’insegna della qualità della proposta non solo enologica e di prodotto, ma anche di servizi. .  
   
   
DA MCDONALD’S OGNI SETTIMANA UN NUOVO VIAGGIO NEL GUSTO AMERICANO  
 
Continua il viaggio di Mcdonald’s negli Stati Uniti: Arizona, Colorado, New York. Tre diversi panini per tre diverse tappe e, inoltre, un concorso per vincere un fantastico viaggio per due persone negli States. A partire dal 3 ottobre, per 6 settimane una nuova ed originale promozione: “Road to America”. Per la prima volta, in tutti i ristoranti Mcdonald’s aderenti all’iniziativa, i consumatori potranno fare un viaggio nel gusto attraverso tre paesaggi cult degli Stati Uniti d’America. Una nuova meccanica permetterà ai consumatori di assaggiare ogni settimana un panino diverso all’insegna della varietà e del gusto. Prima tappa sarà l’Arizona, dal 3 al 9 ottobre e dal 24 al 30 ottobre. Protagonista della tappa sarà il panino Arizona Dream, morbido pane con mais che racchiude un ottimo hamburger di carne bovina arricchito da due gustosi formaggi, insalata, noci e speciale salsa Arizona. Il viaggio continuerà in Colorado, dal 10 al 16 ottobre e dal 31 ottobre al 6 novembre, con il Colorado Cheese, un panino caratterizzato dal carattere deciso del formaggio cheddar al gusto affumicato, hamburger, pomodoro fresco, insalata e gustosa salsa. Infine, terza e ultima tappa, dal 17 al 23 ottobre e dal 7 al 13 novembre, dedicata a New York, con il New York Deli, sandwich al pane con segale e semi di girasole con hamburger, tre fette di bacon, formaggio e speciale salsa New York. Alla nuova promozione “Road to America” sarà legato un concorso on-line che metterà in palio un fantastico viaggio “on the road” per due persone negli Stati Uniti. Per partecipare al concorso sarà sufficiente, dal 3 ottobre al 13 novembre, inviare due foto: una realizzata presso un ristorante Mcdonald’s gustando uno dei tre nuovi panini, la seconda foto che immortali un momento del viaggio più bello già realizzato dal concorrente. Tutte le foto più belle saranno caricate nella photogallery del sito internet www. Mcdonalds. It e al termine della promozione una giuria decreterà le foto vincitrici. Il regolamento e tutte le informazioni necessarie per partecipare al concorso saranno disponibili sul sito www. Mcdonalds. It. Questo evento, come tutti quelli che lo hanno preceduto, sarà supportato da tre nuovi spot tv e radio realizzati dall’agenzia Leo Burnett. Gli spot saranno on air in corrispondenza dei periodi di permanenza dei panini sui ristoranti con dei soggetti dedicati per ogni panino. .  
   
   
NUOVI SUCCESSI 2006 DELL’AZIENDA AGRICOLA DRUSIAN FRANCESCO DI VALDOBBIADENE  
 
 New York Times - Primo Classificato con 3 Stelle (Excellent) il Prosecco D. O. C. Valdobbiadene – Spumante Brut . Concorso Mondiale 2006 di Bruxelles , medaglia d’argento su 5400 vini in gara al Prosecco D. O. C Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry. Concorso Mondus Vini 2006 (Germania), medaglia d’argento al Prosecco D. O. C. Valdobbiadene Spumante Extra Dry su 4495 vini di 33 Paesi. I tre attestati si aggiungono al già ricco medagliere di questa realtà in continua ascesa in Italia e all’estero. L’azienda , la cui attività ebbe vita intorno alla metà dell’Ottocento, dal 1984 è diretta da Francesco, titolare ed enologo, affiancato nella gestione dalla figlia Marika. Locata sulla fertile “Strada del Vino Bianco”, la proprietà si estende per 50 ettari in zona D. O. C. , D. O. C. G. E accoglie una cantina dove modernissimi impianti di vinificazione e imbottigliamento garantiscono sicurezza totale e grande qualità al vino prodotto, che nasce dallo studio dei metodi antichi di vinificazione mai dimenticati, anche se in parte superati dalle nuove tecnologie. Nelle vigne sono banditi insetticidi e pesticidi e sono utilizzati soltanto concimi organici. La vendemmia viene effettuata con raccolta a mano e il mosto, ottenuto da una soffice spremitura delle uve, conserva tutti i profumi caratteristici del Prosecco. Un prodotto che esprime un carattere deciso,ineguagliabile, dall’aromaticità fresca, morbido in bocca, molto elegante. Il vino è conservato in vasche di acciaio a temperatura costante e controllata e viene imbottigliato poi in assenza di ossigeno per mantenerlo sempre giovane, ricco di profumi delicati e persistenti di fiori e frutti maturi. Le proposte di Francesco Drusian si declinano in diverse interessanti referenze, con una produzione annuale limitata ma di altissima qualità, ripartita fra Prosecco e Cartizze . Azienda Agricola Drusian Francesco tel : 0423 98 21 51 .  
   
   
A NOVEMBRE IN LIBRERIA L’ATLANTE DEI VINI PASSITI ITALIANI  
 
A novembre arriva in libreria il primo Atlante dei Vini Passiti Italiani, un volume dedicato a una tipologia di prodotti che rappresentano l’eccellenza e la tradizione dell’enologia del nostro Paese. Il volume nasce grazie a un progetto di ricerca del Centro Nazionale Vini Passiti, con sede a Montefalco, progetto realizzato dall’Associazione Nazionale Città del Vino, la rete italiana dei 550 Comuni Doc. L’opera, pubblicata da Edizioni Gribaudo, tratta con dovizia di particolari il panorama dei passiti italiani, con schede informative sui metodi di appassimento, i vitigni, le caratteristiche dei territori d’origine, le caratteristiche enologiche e sensoriali dei vini, un elenco di produttori e un ricco corredo fotografico. L’atlante dei Vini Passiti Italiani è il risultato di un lavoro di ricerca finanziato dalla Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti e dal Gal Valle Umbra e Sibillini, attraverso l’iniziativa leader plus “Le valli della qualità”. I contributi scientifici sono del professor Attilio Scienza, dell’Università di Milano, coordinatore scientifico del progetto; di Paolo Kransig e Luca Toninato, della cooperativa Ager; dell’Università di Milano, dipartimento di Produzioni Vegetali e infine di Luca Pollini, dell’Enoteca Italiana di Siena, per la parte legislative sui disciplinari di produzione. L’importanza storica dei passiti è testimoniata dai ritrovamenti di mosti cotti risalenti a 5 mila anni fa tra il Tigri e l’Eufrate, dove ebbero origine i vini dolci, che poi ebbero molta fortuna nelle civiltà antiche per la loro conservabilità. Oggi la cultura mediterranea utilizza il sole per l´appassimento delle uve, la viticoltura atlantica ricorre a un fungo, la botrite, mentre in alcune regioni del Nord Europa si ottengono eiswein, vini del ghiaccio, attraverso la concentrazione a freddo. .  
   
   
ANNA PROSPERI PERSONALIZZA L’ORA DEL THE: TAZZINE E TEIERE SCELTE DA ”CURIOSITÀ DA ANNA PROSPERI”  
 
Con uno stile prezioso, di manifattura francese ma con un´inconfondibile stile marocchino, queste teiere e tazze da the di porcellana di Limoges sono il contenitore ideale per gustare appieno gli aromi e i profumi delle miscele più pregiate provenienti dalle Indie. Pezzi unici fatti a mano a Parigi con decorazioni di metallo argentato e pietre preziose, si possono ordinare scegliendo tra una vasta gamma di colori e forme per adattarle alla nostra casa o per realizzare un regalo originale ed esclusivo. Un connubio unico ed elegante, che esalterà lo stile dell’offrire ai propri ospiti un momento di convivio e relax come l’ora del the, in un salotto che non lascia i particolari al caso. .  
   
   
DA ILLA ZUCCHILLA, IL SAPORE PIENO DELLA TERRA  
 
Una zucca dell’orto? Niente affatto; dopo Pomilla, la graziosa pentola-pomodoro, nella casa di Illa è ora arrivata Zucchilla! Originale e grintosa novità, Zucchilla è capiente ed estremamente pratica grazie alle maniglie termiche in bachelite bicolore. Robusta e sicura in quanto caratterizzata dall’interno antiaderente in Teflon Platinum, a prova di graffi di utensili metallici, l’ultima nata di casa Illa porta in tavola il sapore autentico della natura, il profumo vero della terra. Quando Zucchilla è sui fornelli, la casa d’improvviso muta, d’un tratto si trasforma e, come per incanto, cucinare diviene l’arte e il piacere del quotidiano! .  
   
   
LECCE –OGGI PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA AGROGEPACIOK  
 
Giovedì 5 ottobre alle 11 presso la sala consiliare della Camera di Commercio di Lecce si svolge la conferenza stampa di presentazione della rassegna “Agrogepaciok”, Salone della gelateria, pasticceria, cioccolateria e dei prodotti agroalimentari in programma da sabato 14 a martedì 17 ottobre presso il quartiere fieristico di Galatina. All’incontro interverranno l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Enzo Russo, l’assessore provinciale Gianni Sergi, il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, il presidente di Confartigianato di Lecce, Corrado Brigante, il presidente della Coldiretti di Lecce, Vincenzo Tremolizzo, il vicepresidente della Confesercenti di Lecce, Telesforo Rollo, il presidente dell’associazione Pasticceri salentini, Luigi Derniolo ed il responsabile organizzativo dell’Agenzia Eventi, Carmine Notaro. Nel corso della conferenza stampa sarà illustrato il programma completo della manifestazione e dei vari momenti collaterali organizzati. .