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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Novembre 2009
PRESENTATO IL PROGETTO PER IL RILANCIO DELLE FILIERE AGROALIMENTARI SARDE  
 
Cagliari - Il rilancio dell’agricoltura in Sardegna passa attraverso le filiere rappresentative per ogni comparto in grado di agire da traino all’intero settore agro-zootecnico dell’Isola. Questo è l’obiettivo del progetto “Più equity nell’agro-alimentare per le filiere della Sardegna” presentato l’ altro ieri sera a Cagliari dal presidente della Regione Ugo Cappellacci e dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato. Un piano di sviluppo predisposto dalla Regione che coinvolge importanti partner istituzionali e privati. Erano presenti i vertici di Sfirs (la Società Finanziaria della Regione Sardegna), Isa (Istituto sviluppo agroalimentare), Buonitalia (l’agenzia del ministero delle Politiche agricole che promuove i prodotti italiani nel mondo), Poste italiane, Global Startups. Attraverso queste collaborazioni, e altri operatori di private equità, saranno attuate azioni finanziarie che consentiranno a un investitore istituzionale di rilevare quote della società “locomotiva” acquisendo parte del capitale già presente o apportando nuove quote all´interno della società. L’obiettivo è innescare un circolo virtuoso e offrire benefici a tutto il comparto di riferimento, permettendo di sviluppare l’attività in una logica di filiera e di avere un sicuro mercato di sbocco per le produzioni delle materie prime locali, stimolando l’organizzazione gestionale delle aziende comparto e le azioni di aggregazione delle produzione e dell’offerta. “Quello di oggi – ha spiegato il presidente della Regione Ugo Cappellacci – è un’occasione importante perché riuniamo i produttori, gli imprenditori, il mercato, il sistema bancario innescando il metodo, anche in questo caso, del dialogo e del confronto tra i vari attori del mondo dell’agricoltura e della finanza. Parliamo di un progetto - ha precisato - che vuole concorrere, anche in agricoltura, a invertire quella percentuale che oggi arriva all’80 per cento nella gestione delle emergenze e solo al 20 per il lavoro sulle prospettive di sviluppo dell’economia regionale. Vogliamo mettere in campo tutti gli strumenti che possano attenuare la grave crisi attuale e porre le basi per il rilancio”. “Questo progetto – ha aggiunto l’assessore Prato – ha l’obiettivo di contribuire a risolvere uno dei problemi più seri delle nostre imprese, la sottocapitalizzazione. Attraverso la Sfirs e altri importanti partner istituzionali e privati, si vogliono offrire condizioni agevolate per l’accesso al sistema del capitale di rischio che possano supportare investimenti e favorire così lo sviluppo in nuovi mercati per le nostre imprese agricole. Ciò significa anche che occorrerà fare delle scelte, perché è finita l’epoca dei contributi a pioggia mentre saranno finanziati i progetti in grado di fare da traino a tutti vari comparti della nostra agricoltura”. Nel corso della presentazione sono intervenuti anche il presidente della Sfirs, Tonino Tilocca che ha ribadito il ruolo della Finanziaria regionale nel favorire la capitalizzazione delle imprese, il presidente di Buonitalia Walter Brunello che si è detto pronto a sostenere il progetto della Regione e a incoraggiare il connubio turismo-agricoltura. Poste italiane ha invece annunciato che la Sardegna è la prima regione a sperimentare un progetto in corso proprio con Buonitalia per offrire una piattaforma logistica e politiche di marketing nel mercato nord-americano (Usa e Canada). .  
   
   
MONTAGNA FVG: 21 ML.EURO SUBITO ALTRI 16 DA UE ENTRO ANNO  
 
Udine, - Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia , Renzo Tondo, ha sottoscritto ieri con 17 Comuni, le Comunità montane e le due Province di Trieste e Gorizia facenti funzioni di Comunità, sei accordi, i cosiddetti Piani d´Azione Locale, con i quali la Regione mette a disposizione del territorio un totale di 21 milioni di euro per opere concordate e immediatamente cantierabili. "E´ una boccata d´aria per l´economia in difficoltà ma soprattutto un messaggio forte perché - ha spiegato Tondo che ha siglato personalmente gli accordi, avendo trattenuto la competenza in materia di coordinamento delle politiche per la Montagna - in un momento difficile come questo l´attenzione deve essere focalizzata sulla ricerca di fondi europei. Per il futuro - ha esortato il presidente - dovremo diventare sempre più capaci a raccogliere finanziamenti da Bruxelles". Gli accordi siglati oggi, infatti, non comprendono solamente gli interventi negoziati a livello locale ma sono anche il fondamento per la programmazione degli interventi a valere sul Por Competitività 2007-2013, ossia sui fondi comunitari: i quattro bandi dell´asse montagna verranno, infatti, approvati dalla Giunta regionale entro l´anno per un ammontare complessivo di 16 milioni di euro. I Pal programmano quindi interventi nei più svariati settori (manutenzione di infrastrutture, opere pubbliche, realizzazione e adeguamenti di strutture sportive e ricreative, servizi, ecc. ) per un totale di 37 milioni di euro, dei quali i primi 21 immediatamente cantierabili attraverso le Comunità montane, i Comuni e le due Province di Trieste e Gorizia, a seguito di un percorso di grande partecipazione e negoziazione tra il territorio e la Regione, che ha di volta in volta aggiornato gli interventi alle necessità di funzione anticrisi. In merito alla riforma delle Comunità montane, il presidente ha ribadito la volontà di proseguire nella stagione di riforme condivise, precisando però che "non vi è nessuna volontà di accorpare i Comuni ma solamente - ha spiegato - di capire l´opportunità che realtà comunali con 200 abitanti o poco più debbano fare economie di scala e gestire in associazione i servizi". Ieri invitati alla sigla degli accordi, oltre ai commissari delle Comunità montane - Giorgio Drabeni (Carnia), Primo Perosa (Friuli occidentale), Gianni Verona (Gemonese, Val Canale, Canal del Ferro) e Tiziano Tirelli (Torre, Natisone, Collio) - vi erano i primi cittadini dei Comuni di Tolmezzo, Tarvisio, Arta Terme, Forni di Sotto, Lauco, Paularo, Magnano in Riviera, Prepotto, Taipana, Torreano, Pulfero, Cividale, Duino-aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle, Sgonico e i rappresentanti delle Province di Trieste e Gorizia. .  
   
   
CIA BASILICATA: OGGI PROTESTA SI SPOSTA A BRUXELLES  
 
 L’altro ieri a Napoli alla manifestazione dell’agricoltura meridionale e oggi a Bruxelles per esprimere nuovo dissenso a scelte di politica agricola comunitaria che penalizzano i produttori lucani. La mobilitazione della Cia, avviata la settimana scorsa, prosegue sino al 24 novembre con il sit-in a Roma davanti al Parlamento. E’ quanto comunica la Cia di Basilicata. Delegazioni di agricoltori lucani, l’altro ieri a Napoli, hanno ribadito che per il settore primario è sempre più in crisi. Costi in crescente aumento e prezzi in caduta libera stanno condizionando pesantemente le imprese agricole. I redditi continuano a scendere e per quest’anno si annuncia un calo evidente della produzione lorda vendibile (meno 4 per cento rispetto al 2008) e del valore aggiunto agricolo (meno 5,2 per cento). Uno scenario preoccupante al quale, tuttavia, non è stato riposto alcun riparo. “Il Governo – afferma la Cia - sembra ignorare questa drammatica realtà. Lo stesso “maxi-emendamento” della legge finanziaria per il 2008, approvato dal Senato e che contiene misure per l’agricoltura, non rappresenta la risposta che tutti noi aspettavamo. Per finanziare il Fondo di solidarietà per le calamità naturali e per prorogare al 31 luglio prossimo la fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone svantaggiate e di montagna sono state sottratte risorse già destinate agli agricoltori. E così la situazione resta molto precaria”. “Non a caso, abbiamo chiesto al governo - evidenzia il presidente della Cia Donato Distefano - di dichiarare lo stato di crisi del settore, in modo da sospendere i pagamenti sia dei contributi previdenziali che delle tasse che oggi i produttori non possono assolutamente sostenere. Sarebbe una boccata d’ossigeno per tutti i comparti che corrono il rischio di naufragare, con danni non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello sociale e ambientale. Al momento, però, non è giunto alcun riscontro da parte dell’esecutivo che continua nelle promesse che restano sempre tali. Nessun atto concreto a sostegno delle aziende agricole. Anche sul fronte della Regione – conclude – siamo in attesa dei primi provvedimenti concreti e di emergenza che in questi giorni e in più occasioni ci sono stati preannunciati”. .  
   
   
SICILIA, CREDITO AGRICOLO: A FINE MESE SCADENZA RICHIESTE ALLA CRIAS ED ENTRO L’ANNO LE RISORSE  
 
Le imprese agricole potranno fare richiesta di accesso ai finanziamenti di credito agevolato gestito dalla Crias fino al 30 novembre 2009. La nuova forma di finanziamento agevolato, attivo già dal 16 novembre, consente alle imprese agricole di sopperire alle esigenze dell’annata agraria acquistando scorte a un tasso agevolato, pari al 40 per cento del tasso di riferimento della Banca Centrale Europea, aumentato di un punto. Nel caso di imprese di nuova costituzione (imprese costituite dopo l’1 gennaio 2009) o gestite da giovani agricoltori sotto i 40 anni, la percentuale applicata sarà del 30 per cento. Per le aziende di produzione primaria, l’importo massimo erogabile è di 50mila euro. Il tetto potrà arrivare fino a 500mila per le imprese associate che operano nel settore della lavorazione, trasformazione e commercializzazione In soli due giorni, come ha riferito il presidente della Crias, Rosario Alescio, sono già arrivate alla Crias oltre 2000 richieste. “E’ evidente che il credito per gli imprenditori, in questa fase, è uno strumento necessario e irrinunciabile per ridare impulso alle loro aziende e linfa ai loro progetti di sviluppo”. E’ il commento del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, in merito al consenso degli agricoltori rispetto all’istituzione del Fondo. Il presidente Lombardo rassicura, inoltre, gli agricoltori che non riusciranno a rientrare nella graduatoria: “A breve, rimpingueremo i 15 milioni di euro del fondo. In sede di giunta abbiamo già deliberato altri 25 milioni di dotazione per intervenire in modo più efficace in questa fase di crisi così pesante”. Michele Cimino, assessore regionale all’Agricoltura aggiunge: “Chiuso il termine di scadenza di fine mese per la presentazione delle domande, il 10 di dicembre si procederà alla stesura della graduatoria ed entro l’anno gli agricoltori potranno ricevere le risorse”. I finanziamenti erogati dalla Crias nei limiti previsti per gli aiuti d’importanza minore “de minimis” sono stabiliti dai regolamenti comunitari 1535 del 2007 e 1998 del 2006. Gli aiuti saranno destinati all’acquisizione delle imprese dei prodotti e del materiale di consumo funzionali all’esercizio dell’attività agricola. Potranno accedere al beneficio creditizio aziende singole, associate e cooperative. .  
   
   
6 MILIONI E 300 MILA EURO PER LE COMUNITÀ MONTANE DELLA CAMPANIA  
 
La Giunta regionale della Campania ha stanziato a favore delle comunità montane la somma complessiva di 6 milioni e 300 mila euro, di cui 1 milione e 800 mila euro sul bilancio in corso e 4 milioni e mezzo sul bilancio 2010. Si tratta di un sostegno straordinario per le comunità in crisi finanziaria, in conseguenza dei tagli operati dallo Stato sulle risorse erariali, e che hanno difficoltà nel pagamento delle spese del personale dipendente. Il contributo è legato all´adozione da parte degli enti interessati dei provvedimenti di rideterminazione delle proprie dotazioni organiche al fine di ridurre a regime la spesa di funzionamento di tali amministrazioni. Sono attualmente in corso di definizione i decreti dirigenziali di attribuzione del contributo per le comunità che hanno già provveduto, tra cui quella dei Monti Lattari. Per le altre si provvederà man mano che gli atti di rideterminazione saranno trasmessi alla Regione. "Interveniamo - dice il vicepresidente della Regione Campania con delega alle Autonomie Locali Antonio Valiante - a sostegno delle comunità montane che rideterminano le proprie piante organiche. E´ un ulteriore sforzo che realizziamo come Regione, proseguendo sulla strada delle iniziative messe in campo in questi mesi a tutela dei lavoratori colpiti dalla crisi e dai tagli dello Stato", conclude Valiante. .  
   
   
IL VINO ITALIANO E LA SFIDA DEL MERCATO ASIATICO E SUD AFRICANO  
 
Questa vasta area del mondo costituisce un mercato ancora poco avvezzo al consumo di vino, ma dalla grandi potenzialità per le imprese produttrici italiane: nel biennio 2007/2008, il valore del nostro export è cresciuto di 5 milioni di euro, mostrando una flessione tendenziale solo nei primi 8 mesi del 2009 pari al 7%, comprensibile alla luce della pesante congiuntura economica, e che peraltro è inferiore a quella francese, pari al 16%. I vini italiani sembrano tuttavia trovare maggiore difficoltà rispetto ad altri di affermarsi su questi mercati, colpa di una strategia di penetrazione commerciale poco strutturata e sistemica, spesso definita pionieristica e, ancora, di semplice familiarizzazione. Queste sono alcune delle conclusioni che emergono da un’indagine, promossa e realizzata dalle Camere di Commercio Italiane in Cina, India, Hong Kong, Thailandia, Singapore e Sudafrica – associate ad Assocamerestero - e già presentata, tra la fine di ottobre e la prima settimana di novembre, a Udine, Padova, Firenze e Merano, e successivamente a Pechino in occasione dell’evento di chiusura del Vinitaly Tour. Positivo il riscontro dei 300 operatori partecipanti del settore vitivinicolo e della stampa specializzata, che hanno mostrato di apprezzare particolarmente la modalità innovativa di realizzazione dell’indagine: un prodotto multimediale che racchiude una serie di interviste ad operatori della filiera di ciascun Paese – dalla produzione alla distribuzione – e che consente, in maniera interattiva, la selezione mirata delle informazioni. Ampio spazio è dedicato non solo alla presentazione del bacino di consumo locale e alle opportunità presenti, ma anche a informazioni e pratici consigli, utili in fase di trasporto, sdoganamento, etichettatura e distribuzione del prodotto. “Un lavoro importante in cui crediamo fortemente e che è stato reso possibile dal cofinanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico” – afferma Davide Cucino, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina, capofila del progetto – “L’italia, primo Paese produttore ed esportatore di vino per volumi a livello mondiale, non riesce, in Asia e Sud Africa, ad esprimere, come potrebbe, le sue potenzialità. L’eccellente campagna di marketing del settore vinicolo francese da un lato, e gli imbattibili listini dei prodotti australiani e cileni dall’altro, tengono le posizioni di mercato ed anzi, sembrano sottrarre terreno alle produzioni italiane. Tutto questo si riflette nei risultati della ricerca, che intendiamo continuare a presentare agli operatori di settore con un secondo roadshow in Italia il prossimo febbraio 2010, in collaborazione con gli attori italiani dell’internazionalizzazione”. Questione certamente legata alle peculiarità del tessuto produttivo italiano, caratterizzato, ad eccezione di casi sporadici, dalla presenza di una molteplicità di piccole cantine che non dispongono di risorse sufficienti per avventurarsi in mercati esteri e che raramente agiscono in consorzi. Ad incidere ulteriormente è la mancanza di una strategia promozionale e di vendita, che può essere ricondotta all’assenza di un marchio Italia che sia capace di essere rappresentativo delle nostre produzioni vitivinicole, contrariamente da quanto fatto dalla Francia che è riuscita, con un’astuta strategia di marketing, a rendere il Beaujolais Nouveau un marchio di eccellenza internazionalmente riconosciuto. “Le Ccie dell’Area Asia e Sud Africa si stanno muovendo da tempo per dare visibilità ai nostri vini” – sostiene Cucino – “Con la loro azione promozionale le Camere stanno puntando ad avvicinare tali Paesi alle nostre produzioni, orientandole e, direi, anche educandole a nuovi gusti e sapori. Molte delle nostre produzioni si discostano, infatti, per qualità organolettiche da quelle normalmente bevute dai consumatori locali, dolci, fruttate e leggere. Anche per questo, i vini del Sud Italia, che aderiscono maggiormente a queste caratteristiche, stanno mostrando margini di crescita superiori ai nostri rossi classici, con percentuali, come in Thailandia, anche superiori al 20%”. .  
   
   
DAL MITO DELLO CHAMPAGNE ALLA MODA DELLE BOLLICINE INTERVENTO DELL’ESPERTO ANDREA REA, GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE, ALL’ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE  
 
Nell’ambito del master universitario sui vini spumante, percorso formativo attivato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige con la collaborazione tecnica e organizzativa dell’Università di Milano, è previsto un seminario aperto al pubblico intitolato “Dal mito dello Champagne alla moda delle bollicine: inizia l’era del marketing”. Domani, giovedì 19 novembre, ad ore 14. 00, presso Aula Magna dell’Istituto Agrario di San Michele, interverrà l’esperto Andrea Rea. L’incontro si rivolge, in particolare, agli operatori del settore enologico. Professore di Brand Management all’Università “Sapienza” di Roma, Rea è senior professor di Marketing presso la Sda Bocconi dove è responsabile dell’Osservatorio marketing del vino e coordinatore del programma “Fine Food & Beverage”. E’ curatore per la Casa editrice Franco Angeli della collana Fine Food & Beverage. Sintesi intervento prof. Rea. L’affollamento dei mercati, sostenuto dal progresso continuo delle tecnologie dell’accesso e della comunicazione, proietta l’evoluzione dei sistemi competitivi in una dimensione temporale accelerata e nella convivenza di fenomeni contrapposti e paralleli. Il mondo del vino e delle bollicine rappresenta compiutamente questo scenario nel quale i consumatori moderni stanno rapidamente diventando più evoluti delle imprese. Sono consapevoli della vastità di offerta, sono capaci di auto-organizzarsi, si sentono in grado di selezionare con competenza. Le imprese devono quindi confrontarsi con clienti sempre più capaci fornendo loro risposte come: brand, lealtà, competenze e innovazione. In tal senso la riconoscibilità della marca diventa sempre più importante, soprattutto in una prospettiva futura, per difendere gli investimenti aziendali dal rischio della standardizzazione di prodotto percepita dal consumatore. E’ il momento per i produttori di entrare in una nuova “era”, quella del marketing, in modo da affrontare con successo le sfide che il contesto pone davanti e valorizzare appieno gli aspetti di cultura ed esperenzialità tipici del vino e delle bollicine. .  
   
   
PIEMONTE ANTEPRIMA VENDEMMIA A BAROLO (CN) I DATI INDICANO UN´ANNATA A CINQUE STELLE.  
 
 “Anteprima Vendemmia”, l’annuale appuntamento promosso da Regione Piemonte e Vignaioli Piemontesi per presentare dati e valutazioni sulla vendemmia e tracciare una previsione sull’andamento dell’annata, si è svolto oggi al Castello di Barolo (Cn), sede di una delle storiche Enoteche regionali del territorio piemontese. “Anteprima Vendemmia è da sempre l’occasione che riunisce l’intero mondo vitivinicolo per fare il punto non solo sulla qualità dei vini – ha esordito l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – che quest’anno danno valori eccellenti per la nostra regione, ma anche per affrontare le principali questioni sul tappeto. Il vitivinicolo è uno dei comparti strategici per il Piemonte, uno dei più strettamente connessi all’identità del territorio e uno dei più orientati all’export. Oggi questo settore sta attraversando una fase complessa e delicata, nella quale il rapporto euro-dollaro tende a penalizzare le nostre esportazioni mentre favorisce l’arrivo sul nostro mercato dei vini esteri. Per questo occorre una politica di valorizzazione forte e coordinata. ” L’assessore Mino Taricco ha dunque passato in rassegna le principali prospettive del Piemonte vitivinicolo, mentre Daniele Dellavalle e Giulio Porzio della Vignaioli Piemontesi hanno presentato dati e valori sull’andamento della maturazione delle uve e le previsioni sulla qualità. Tutti i vitigni piemontesi mostrano in quest’annata livelli ottimi, e in particolare Barbera, Cortese, Freisa e Favorita hanno ottenuto le cinque stelle nel “voto alla vendemmia”. “Il 2010 – ha proseguito Taricco – sarà l’anno della piena applicazione della nuova Ocm vino, l’organizzazione comunitaria di mercato, per la quale ricordo che il Piemonte è riuscito a ottenere un cospicuo incremento nel riparto delle risorse tra regioni italiane, pari a oltre il 10,5%. Questo si traduce in 2,5 milioni di euro di contributi, che produrranno 5 milioni di investimenti, in crescita nei prossimi anni. In primavera diventerà inoltre operativo il Distretto unico dei vini, frutto dell’aggregazione dei due distretti precedenti ed esito della nuova legge regionale sui distretti agroalimentari di qualità, al quale demandiamo il compito importante di fare sistema sul territorio. Nella stessa direzione è stato avviato nel 2007 un piano di settore mirato a costruire aggregazioni e sinergie tra cantine e cooperative. Ricordo infine la revisione della legge di riferimento del settore, la 164, e le modifiche di molti disciplinari, evoluzioni normative che avranno forte impatto. Credo che da questo quadro di insieme – conclude Taricco - si possa comprendere quanto il comparto vitivinicolo stia attraversando cambiamenti strategici e quanto sia vitale sostenerlo in maniera unitaria e coordinata per affrontare con più serenità i mercati internazionali. ” La giornata è proseguita con un animato talk show condotto da Giancarlo Montaldo e la partecipazione di tutti i rappresentanti delle organizzazioni economiche e professionali espressione della filiera vitivinicola piemontese. La presentazione e conduzione della manifestazione è stata curata da Carlo Cerrato, responsabile della testata regionale Rai Tg3. Il premio “Piemonte Anteprima Vendemmia 2009” è stato consegnato al giornalista Sergio Miravalle, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e autorevole firma de La Stampa, che ha saputo nel corso della sua attività raccontare con passione e maestria il vino e gli uomini di questo territorio. Materiali e dati di dettaglio presentati ad Anteprima Vendemmia 2009 (relazione Assessore Taricco, dati statistici, dati sulla qualità) sono scaricabili all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/speciale/vendemmia09/index. Htm .