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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
MAIRE TECNIMONT: AL VIA IL PIANO DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
 Roma, 16 ottobre 2008 – Il Consiglio di amministrazione di Maire Tecnimont S. P. A. Ha approvato ieri di dare avvio ad un programma di acquisto di azioni proprie. Tale piano si pone l’obiettivo di svolgere un’azione stabilizzatrice che migliori la liquidità dei titoli. La delibera del Cda è stata adottata in esecuzione della delibera dell’Assemblea ordinaria dei Soci tenutasi il 4 luglio 2007 che prevedeva l’attivazione di un programma di acquisto e vendita di azioni ordinarie sul mercato. Ad oggi, Maire Tecnimont non detiene azioni proprie. I parametri del programma saranno in linea con la Proposta della Consob per l’attività di sostegno della liquidità del mercato e con i limiti fissati dalla predetta delibera assembleare. In particolare, il programma avrà le seguenti caratteristiche: 1. Ammontare massimo: l´acquisto di azioni proprie dovrà essere effettuato in misura tale che, in qualsiasi momento, tali azioni non superino complessivamente il 10% del capitale sociale; 2. Condizioni di prezzo per l’acquisto: l’acquisto dovrà essere effettuato ad un prezzo non superiore al prezzo di riferimento registrato dalle azioni ordinarie nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione e non inferiore del 20% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni ordinarie nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione e, comunque, nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari vigenti; 3. Condizioni di prezzo per la vendita: le azioni potranno essere cedute, in borsa o fuori borsa, ad un prezzo non inferiore del 90% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni ordinarie nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione e, comunque, nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari vigenti; 4. Numero massimo di azioni acquistabili giornalmente: non dovrà essere superiore al 25% della media giornaliera di azioni ordinarie scambiate in borsa nei 20 giorni di negoziazione precedenti; 5. Controvalore massimo: l´acquisto di azioni proprie non dovrà superare il controvalore massimo di complessivi € 7 milioni, da effettuarsi entro il 4 gennaio 2009, data di scadenza dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie concessa ai sensi della delibera dell’Assemblea ordinaria del 4 luglio 2007. Nell’ambito del programma, in caso di acquisti, Maire Tecnimont comunicherà le operazioni effettuate, con cadenza settimanale, specificando le seguenti informazioni: il numero di azioni acquisite, il prezzo medio unitario, il numero totale di azioni acquisite dall’inizio del programma e il controvalore complessivo alla data della comunicazione. .  
   
   
PRESENTATI DALL’UNIVERSITÀ DI SIENA I RISULTATI DELLO STUDIO SULL’AMIATA «GEOTERMIA E AMBIENTE NON SONO INCOMPATIBILI» I RICERCATORI SUGGERISCONO UNA SERIE DI PRESCRIZIONI DA RISPETTARE  
 
 Firenze , 16 ottobre 2008 - Nessuna interferenza tra i fluidi geotermici e l’acquifero dell’Amiata, come dimostrano i bassi livelli di boro riscontrati nelle acque di falda; una falda freatica tutt’altro che rapida a svuotarsi, ma che impiega anzi dai 2 ai 3 anni per farlo e le cui portate sono in stretta correlazione con le piogge, diminuite di un quarto rispetto alla media degli ultimi 70 anni; nessun fenomeno di collassamento del vulcano e nessuna correlazione tra l´estrazione del vapore e il normale andamento dell’acquifero e delle sorgenti del Fiora. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni dello studio commissionato dalla Regione Toscana e condotto da 21 ricercatori dell’Università di Siena sulle possibili interferenze tra coltivazione geotermica e acquifero sull’Amiata. «Adesso – commenta l´assessore regionale all´energia e ambiente, ! Anna Rita Bramerini – dopo un periodo di approfondimento! da part e dei nostri uffici, e dopo che lo studio sarà sottoposto al necessario confronto scientifico, la parola passerà agli enti locali e alla stessa Regione, che dovranno decidere in merito alle conclusioni a cui è giunta l´indagine. Lo faremo ricercando il massimo dell´informazione e della partecipazione dei cittadini, coinvolgendo i soggetti interessati, a partire dagli enti locali, e con tutto l´approfondimento scientifico e l´attenzione che la questione richiede» Dopo sette mesi di indagini, verifiche, sopralluoghi e incroci di dati posseduti e raccolti sul campo, i docenti dell’ateneo senese hanno presentato il frutto del loro lavoro: oltre 450 pagine suddivise in cinque capitoli e che affrontano i vari aspetti della questione, da quelli geologici e idrogeologici, a quelli geochimico ambientali, relativi all´analisi dei fluidi geotermici, delle acque di falda e fluviali, dei suoli, ai controlli sulla qualità dell’aria. A lor! o giudizio non sarà necessario alcuno stop all’attività di sfruttamento geotermico, anche se i ricercatori suggeriscono di seguire una serie di prescrizioni per tutelare l’ambiente. Ecco dunque ribadita la necessità di chiudere la centrale Pc2 a Piancastagnaio, l’unica delle cinque in funzione sull’Amiata che scarica direttamente in atmosfera senza utilizzare il sistema Amis, capace di abbattere gran parte dell’acido solfidrico (responsabile del caratteristico odore di uova marce) e del mercurio. Consigliati anche sia un miglioramento dell´efficacia degli Amis, che l’abbattimento dei sali di boro che si sciolgono nelle acque di deflusso dei pozzi geotermici, la chiusura mineraria dei pozzi non più utilizzati, lo smantellamento delle strutture in disuso, la prosecuzione, da parte dell’Arpat, del monitoraggio della qualità dell’aria, anche attraverso centraline, comprendendovi gli inquinan! ti (come il boro e l’ammoniaca) per i quali la legge non! prevede limiti, un biomonitoraggio ambientale con indicatori posizionati, a partire dalle centrali, lungo le direttrici dei venti, e monitoraggi anche per le acque di falda e di superficie e per le deformazioni del suolo. Ma sarà possibile sviluppare l’attività di sfruttamento geotermico? Saranno enti locali e Regione a deciderlo. Il più approfondito studio scientifico sull’Amiata Indagati aria, acqua e suolo, con una valutazione sulle attività in corso - Le oltre 450 pagine dello studio condotto sull’Amiata dai 21 ricercatori dei dipartimenti di scienze ambientali “G. Sarfatti” e scienze della terra dell’Università di Siena, sono suddivise in cinque capitoli, che si occupano dell’analisi geostrutturale dell’apparato vulcanico, dell’idrogeologia, della geochimica ambientale, di quella dei fluidi geotermici e delle acque di falda e ! infine forniscono una valutazione sulla qualità dell’aria. Nel complesso si tratta del più approfondito e completo studio scientifico multidisciplinare finora compiuto sul complesso amiatino. L’oggetto dell’indagine. I ricercatori per contratto avevano il compito di “individuare, attraverso un modello di indagine scientifica, i rischi di inquinamento, le eventuali azioni e limitazioni conseguenti allo sfruttamento dell’area geotermica amiatina” e anche quello di “indicare le eventuali limitazioni, fino all´opzione zero, da prescrivere qualora si rendessero necessarie, dell´attività di sfruttamento della risorsa geotermica sull´Amiata”. Gli allarmi lanciati… Il loro compito era anche quello di approfondire e sottoporre a validazione scientifica le tesi del geologo Andrea Borgia della società Edra, che si possono riassumere nell’idea che sull&r! squo;Amiata sarebbe in atto, almeno sul versante meridionale, ! un colla sso gravitativo che porterebbe il campo geotermico a contatto con l’acquifero superficiale, che sarebbe fragile e facile allo svuotamento, anche a causa dei prelievi di acqua per produrre vapore, un meccanismo che porterebbe ad un aumento della concentrazione degli inquinanti nelle acque di falda. Da questa tesi deriva la richiesta di riduzione o interruzione dello sfruttamento geotermico, per validare questa ipotesi e permettere la ricarica dell’acquifero. … e le risposte dello studio: il collasso gravitativo. Secondo l’Università di Siena i rilievi sul campo, il lavoro di fotointerpretazione e lo studio geologico strutturale escludono che siano in atto fenomeni di collasso gravitativo. Quindi il vulcano non sta “crollando” su se stesso. Lo dimostrano le faglie presenti, che evidenziano movimenti sub-orizzontali (faglie trascorrenti) e non sub-verticali (faglie dirette). Ne deriva che le deformazioni in! atto non sono è peculiare del vulcano, ma sono in relazione con fenomeni di livello regionale. La connessione tra l’acquifero e il campo geotermico. Per i ricercatori senesi non c’è alcuna interferenza tra i fluidi geotermici e l’acquifero superficiale, come dimostrano i bassi livelli di boro riscontrati nelle acque di falda. Il boro è infatti presente mediamente in quantità comprese tra 20 e 89 microgrammi/litro (ppb, parti per milione), mentre nella maggior parte delle acque di falda superano i 300. Sei delle 33 sorgenti analizzate hanno contenuti di arsenico di poco superiori alla concentrazione massima ammissibile per le acque potabili. E´ stato dimostrato che l´arsenico presente in queste acque deriva dal contatto con rocce naturalmente arricchite da arsenico, per la storia mineraria della zona. Il facile svuotamento dell’acquifero. I dati rilevati dal 1939 al 2007 in due ! delle principali sorgenti, quella del Fiora (che rappresenta i! l 45% de l deflusso sotterraneo di tutto l’acquifero) e quella dell’Ermicciolo (circa il 10% del totale) mostrano invece una falda superficiale tutt’altro che rapida a svuotarsi. L’ermicciolo ha un tempo di esaurimento o svuotamento medio di 224 giorni (più di 7 mesi), mentre per il Fiora servono 852 giorni (cioè 2 anni e 4 mesi). Significa che se si volessero verificare pienamente i presunti effetti dell’interruzione dell’attività geotermica sulla falda, si dovrebbe sospendere l’attività estrattiva per oltre 2 anni e non per sei mesi come asserito da Edra. La sua fragilità. E’ stata riscontrata una correlazione altissima (pari a 0,95 contro un massimo di 1) tra le piogge che si infiltrano e l’acqua che fuoriesce dalle sorgenti, secondo un ciclo che prevede pioggia, infiltrazione e deflusso sotterraneo, senza perdite. Il problema è che, a causa della diminuzione dell! e precipitazioni, oggi la quantità annua di pioggia che cade sull´Amiata è diminuita del 25% rispetto alla media degli ultimi 70 anni. Un drastico abbassamento della falda. L’ipotesi formulata dalla società Edra era che la falda si fosse abbassata di 500 metri. Le determinazioni più ottimistiche stimavano invece uno spessore saturo dell´acquifero amiatino di soli 200 metri. Se il drastico abbassamento ipotizzato si fosse verificato, il livello raggiunto dall´acqua si collocherebbe a circa 700 metri sul livello del mare, cioè 40 metri sotto il livello del substrato impermeabile stimato da Calamai nel suo studio del 1970. Se valesse tale ipotesi, la sorgente dell’Ermicciolo, che è situata a 980 metri slm, dovrebbe essere secca e quelle del Fiora, situate a 680 metri, quasi secca. Invece le due sorgenti sono tutt’altro che a secco. Aumento del vapore, calo delle sorgenti. L! ’ipotesi prevedeva che a Bagnore ogni chilogrammo di vap! ore estr atto al secondo, causasse una diminuzione delle sorgenti del Fiora tra 7,5 e 15 litri ogni secondo. Le misurazioni effettuate hanno dimostrato che ciò non si verifica affatto. C’è una correlazione bassissima (0,06 contro il massimo che è 1) tra vapore estratto e portate delle sorgenti. Suolo e acque superficiali. I ricercatori senesi hanno studiato la presenza, sia nel suolo che nelle acque fluviali, di numerosi elementi, tra i quali cinque (mercurio, arsenico, antimonio, zolfo e boro) legati alla geotermia. I livelli di arsenico, boro e zolfo misurati nel suolo indicano che la loro presenza non è influenzata dall´attività geotermica. Nel suolo in un´area limitata nei pressi di Piancastagnaio sono stati riscontrati livelli più alti, sebbene limitati, di mercurio e antimonio dovuti alle emissioni in aria. I contenuti più elevati dei due elementi riscontrati nell´area geotermica di Piancastagnaio son! o da attribuirsi alla presenza di rosticci, cioè dei materiali di risulta delle miniere, che un tempo erano utilizzati per realizzare opere pubbliche e private. I livelli di mercurio, arsenico, antimonio e zolfo nelle acque fluviali sono quelli tipici delle acque superficiali non contaminate. I contenuti anomali di boro misurati nelle acque fluviali subito a valle delle centrali, sono collegati al dilavamento delle acque di pioggia dei piazzali delle centrali stesse. Qualità dell’aria. Le concentrazioni medie (misurate in un duplice ciclo per un periodi di 15 giorni ciascuno) di acido solfidrico (il gas responsabile dell’odore di uova marce) sono risultate pari a 21,1 microgrammi al metro cubo contro un limite di 150 stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità. Quelle di mercurio hanno mostrato una media di 83,6 ng/m3 contro il limite di 1. 000 fissato dall’Oms e di 200 fissato dall´Atsdr degli Usa. L! ’unica centrale delle 5 presenti sull’Amiata, non ! dotata d i sistemi di abbattimento Amis è quella di Pc2, principale responsabile dell´immissione in aria di acido solfidrico. Gli studiosi ne consigliano l’immediata chiusura e pongono l´obiettivo di arrivare ad una riduzione media delle concentrazioni di acido solfidrico in aria al di sotto di 12 ng/m3, per una adeguata conservazione del patrimonio naturale. Il decalogo finale. Ecco infine le 10 azioni che lo studio suggerisce di intraprendere. Al primo posto figura la chiusura in tempi rapidi della centrale Pc2. Poi c’è il miglioramento dei sistemi di abbattimento Amis (per acido solfidrico e mercurio) e dei sali disciolti (drift) per rendere minimi i livelli di boro nelle acque di deflusso. Viene consigliata la chiusura mineraria dei pozzi non più utilizzati, sia quelli produttivi che quelli di reiniezione. Va prevista la demolizione con bonifica delle infrastrutture in disuso come i vapordotti, gli acquedotti, i separatori e ! i silenziatori di piazzola. E’ opportuno che Arpat prosegua nel monitoraggio delle emissioni in atmosfera, comprendendovi anche gli inquinanti non normati come il boro e l’ammoniaca, con l’installazione di stazioni di rilevamento automatiche, situate vicino ai centri abitati che si trovano nei pressi delle centrali. Un biomonitoraggio ambientale va condotto lungo le direttrici dei venti prevalenti, tenendo le centrali come epicentro. Servono anche sia un monitoraggio stagionale dei markers geochimici (boro e arsenico) sia nelle acque di falda che in quelle di scorrimento superficiale, che un monitoraggio in continuo delle deformazioni del suolo. Nel caso di progettazione di eventuali nuovi insediamenti come centrali o pozzi di perforazione o di infrastrutture come vapordotti e acquedotti, vanno realizzati curandone l’armonico inserimento nell’ambiente e nel paesaggio. Il gruppo di lavoro. E’ composto da 21 ric! ercatori dei dipartimenti di Scienze ambientali e Scienze dell! a terra dell’Università di Siena, coordinati dal professor Carlo Gaggi e comprende esperti in varie discipline, dalla geologia strutturale all´idrogeologia, dall’ecologia all’ecotossicologia, dalla geochimica generale alla geochimica ambientale. L’entità e i tempi dello studio. Le ricerche sono iniziate nel marzo del 2008 e sono andate avanti fino al settembre scorso. Hanno comportato l’effettuazione di circa 5. 000 analisi, nonché di 8 settimane di attività di campagna, che hanno impegnato una ventina di ricercatori. .  
   
   
COMPETITIVITÀ ED INNOVAZIONE: LE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Basilicata, 16 ottobre 2008 - Il Consorzio interregionale Bridg€conomies, frutto della nuova rete Enterprise Europe Network varata dalla Commissione Europea nell’ambito del Vii Programma Quadro per assistere le piccole e medie imprese su politiche, programmi e finanziamenti dell’Ue, si presenta ufficialmente al pubblico il 17 ottobre, alle ore 9. 00, nella sala economia della Camera di Commercio di Potenza (in corso 18 agosto) nell’ambito del convegno “Competitività ed Innovazione: Le energie rinnovabili, politiche e strumenti per le imprese lucane” organizzato da Unioncamere Basilicata ed Enea. Il programma prevede i saluti del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, l’apertura dei lavori affidata a Pasquale Lamorte, presidente Unioncamere Basilicata e Donato Viggiano, direttore Centro Enea – Trisaia, gli interventi di Claudio Leone, direttore Unioncamere Bruxelles, di un rappresentante della Commissione Europea, dell’ europarlamentare Gianni Pittella. Filippo Ammirati, project manager progetto – Enea, e Michele Di Tolla, direttore di Unioncamere Basilicata, relazioneranno su “Consorzio Bridg€conomies: dall´esperienza delle reti Eic e Irc ai nuovi servizi integrati per le imprese”. A seguire, interventi programmati sul tema “Le energie rinnovabili: politiche e strumenti per le imprese lucane: Ricerca, Credito ed Imprese a confronto”. Al termine del dibattito, le conclusioni saranno affidate a Vincenzo Folino, assessore alle Attività Produttive, Politiche dell´Impresa e Innovazione Tecnologica della Regione Basilicata. Ulteriori informazioni sulla rete europea sono sul sito Internet http://ec. Europa. Eu/news/business/080206_3_it. Htm .  
   
   
K.R.ENERGY S.P.A.: AL VIA IL PROJECT FINANCING PER IL PROGETTO FOTOVOLTAICO DELLA CONTROLLATA MURGE GREEN POWER S.R.L. · OTTENUTO IL FINANZIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI CINQUE IMPIANTI PER UNA POTENZA COMPLESSIVA DI 5 MW · VALORE DEL FINANZIAMENTO: 23,250 MILIONI DI EURO  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - K. R. Energy S. P. A. , società attiva nel settore delle Energie Rinnovabili, informa che la controllata Murge Green Power S. R. L. Ha ottenuto da Interbanca S. P. A. Un finanziamento in project financing finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici per totali 5 Mw nell’area della provincia di Bari, nello specifico localizzati a Cassano delle Murge e Casamassima. Murge Green Power, attiva nella realizzazione di impianti fotovoltaici, ha avviato la costruzione dei primi cinque impianti, ciascuno del potenza di un 1 Mw, nella regione Puglia, dove il Gruppo K. R. Energy ha avviato un piano di sviluppo che prevede la diffusione delle tecnologie più idonee in considerazione delle particolarità del territorio e della domanda locale di energia. Il valore del finanziamento è pari a 23,250 milioni di euro. .  
   
   
IMPIANTI A GAS: NUOVA SICUREZZA CON LA NUOVA UNI 7129  
 
Bergamo, 16 ottobre 2008 - In Italia la sicurezza di oltre 26 milioni di utenze domestiche che fanno uso di gas combustibili per il riscaldamento, per la produzione di acqua calda sanitaria e per la cottura dei cibi si fonda - oltre che su un corretto uso e un’adeguata manutenzione degli impianti - sulle norme tecniche Uni di progettazione e installazione, richiamate e raccomandate dalla legislazione vigente. Per aumentare la sicurezza degli impianti, Uni ha ritenuto necessario aggiornare la norma base per gli impianti domestici alimentati a gas, realizzando - con la competenza del Comitato Italiano Gas, Cig - una nuova edizione profondamente rinnovata della Uni 7129, che tiene conto di tutti gli aggiornamenti tecnologici, prevedendo anche nuove soluzioni installative. Per venire incontro alle esigenze di chiarimento ed esemplificazione degli operatori, Uni affianca alla norma tecnica una guida (il manuale "Impianti a gas. Applicare la norma Uni 7129"), nonché appositi corsi di formazione per presentare e spiegare le numerose innovazioni inserite nella norma. Www. Servitec. It .  
   
   
CONFERMATI GLI IMPEGNI DELLA REGIONE PIEMONTE PER LA CASA L´ASSESSORE ALL´EDILIZIA RESIDENZIALE CONTI RASSICURA  
 
Torino, 16 ottobre 2008 - L’assessore all’Edilizia residenziale, Sergio Conti, interviene con alcune puntualizzazioni in merito alle notizie, di tono allarmistico, apparse in questi giorni su alcuni organi di informazione relativamente all’utilizzo e alla destinazione dei fondi per il Programma Casa della Regione. “L’attuale Giunta ha accertato, a partire dal suo insediamento, che i trasferimenti statali maturati, finalizzati all’accesso alla casa, (in totale nel 2006 408 milioni di euro), mentre erano iscrivibili nel bilancio di competenza, non erano altrettanto disponibili in quello di cassa, a causa della mancata programmazione del loro utilizzo da parte della precedente amministrazione- afferma Conti. Ricordo, a tale proposito, che la Corte dei Conti, sezione regionale del Piemonte, già a partire dagli anni 2003-2004, aveva sollecitato la Regione a programmare la spesa delle somme di competenza maturate, per rispondere in tal modo concretamente alla pressante domanda di case per le fasce meno abbienti della popolazione. ” La Giunta Bresso ha avviato a fine 2005 la rilevazione del fabbisogno esistente e ha provveduto alla programmazione delle risorse statali inutilizzate, incrementandole con fondi aggiuntivi di provenienza regionale. E’ stato così attivato il più imponente Programma per la casa a livello nazionale, dotandolo di complessivi 748 milioni di euro. Con l’attività del primo biennio di tale Programma - approvato a dicembre 2006 e con i bandi aperti nel febbraio successivo - sono stati assegnati finanziamenti ai soggetti operatori per realizzare 5. 444 alloggi, 23 studi di fattibilità e 18 agenzie sociali per la locazione, utilizzando integralmente le risorse che la sua programmazione ha reso disponibili nel periodo considerato, pari a 306,900 milioni di euro. Si tratta di un risultato di assoluto rilievo che va ben oltre le previsioni iniziali, che stimavano in 4. 200 alloggi l’obiettivo da raggiungere. La Giunta ha inoltre raddoppiato il numero delle domande ammesse a contributo per i giovani, passando da 700 a 1. 400 mentre, per quanto riguarda gli anziani, gli alloggi finanziati sono stati 430. E’ stata data poi immediata risposta al fabbisogno presente nella città di Torino, finanziando al Comune l’acquisto di 351 alloggi, assegnabili in tempi brevi ai canoni d’affitto di edilizia sovvenzionata, la più favorevole per i soggetti a rischio. Infine, la Giunta regionale ha definito recentemente le Linee guida per il social housing, a integrazione del Programma casa, i cui interventi sono volti alla realizzazione di due macro-tipologie: residenze temporanee - a loro volta articolate in alloggi individuali, residenze collettive e alloggi per l’inclusione sociale, quali microcomunità protette o pensioni/alberghi sociali - e alloggi individuali destinati alla locazione permanente. Partirà a breve, mediante casi pilota, una fase di sperimentazione di questa ulteriore risposta alle articolate problematiche delle fasce deboli. “Ricordo, inoltre,- sottolinea Conti- lo stanziamento da parte della Regione di 41 milioni di euro a cofinanziamento dei circa 77 milioni di provenienza statale per attuare il programma “Contratti di quartiere Ii” che, attraverso progetti di recupero urbano, vuole rispondere non solo al fabbisogno abitativo ma anche alla necessità di inclusione sociale. ” “Per quanto riguarda la preoccupazione di Federcasa in merito al ritardo nei trasferimenti dei fondi assegnati, ribadisco- prosegue l’Assessore- che la capacità regionale di erogare tali risorse non è messa in dubbio. Semplicemente, il cronoprogramma delle erogazioni è stato parzialmente rimodulato in conseguenza della necessità del rigoroso rispetto del Patto di stabilità, che richiede l’impegno di tutte le amministrazioni al fine di conseguire la tendenziale diminuzione del debito pubblico e che, soprattutto, ha dilazionato l’erogazione di molti dei contributi statali alle Regioni, mettendone in difficoltà la cassa per la scarsa liquidità che ne deriva. ” L’impegno della Regione nella realizzazione del Programma Casa è diventato ancora più determinante a fronte del mutato orientamento del Governo nazionale che, in particolare con la legge 133/2008, ha introdotto norme penalizzanti in materia di edilizia, ipotizzando ingenti tagli nei trasferimenti finanziari alle Regioni, accentrando le competenze di programmazione a livello centrale e, di fatto, spogliandole delle decisioni in materia di edilizia sociale. “Credo -conclude Conti- che sia questo l’elemento di forte preoccupazione con il quale confrontarsi nell’immediato, fermo restando che rimangono confermati gli impegni che la Regione si è assunta negli anni scorsi e che intendiamo mantenere per il futuro. ” .  
   
   
LLPP: 4 MLN DELLA REGIONE VENETO PER CENTRI STORICI COMUNI “MINORI”. GIORGETTI: “NUOVE OPERE IN UNA STRATEGIA CHE NE HA GIA’ PRODOTTE CENTINAIA”  
 
Venezia 16 ottobre 2008 - 169 nuovi interventi per il recupero e la riqualificazione dei centri storici nei Comuni con meno di 3500 abitanti saranno possibili grazie ad una delibera della Giunta regionale che, su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Massimo Giorgetti, ha ripartito una somma complessiva di 4 milioni e 60 mila euro. “Si tratta – sottolinea Giorgetti – di opere proposte da Comuni e da privati, che permetteranno il recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato di pregio, come ad esempio piazze da riqualificare oppure facciate di edifici bisognosi di restauro o di interventi migliorativi. La Regione – aggiunge Giorgetti – considera queste necessità molto importanti per svariati motivi: da un lato infatti la riqualificazione di un’area pubblica contribuisce ad una migliore fruizione da parte dei residenti; dall’altro, attraverso la conservazione e la tutela del tessuto storico dei nostri borghi, intendiamo valorizzare le numerose strutture dalla notevole valenza storico-artistica, oppure gli edifici collocati in contesti di rilevante pregio ambientale. Tra i beneficiari troviamo anche alcune Parrocchie, a dimostrazione dell’importanza che riveste anche l’architettura legata al culto in virtù della millenaria tradizione religiosa della nostra terra. Nella maggior parte dei casi sono opere di modesta entità economica, se paragonata alle grandi opere infrastrutturali che stiamo realizzando in Veneto, ma dalla grande utilità poiché producono effetti positivi immediati ed una ricaduta visibile sul territorio, strettamente connessa alla fruibilità ed al benessere del cittadino. Tante piccole perle – evidenzia Giorgetti – che caratterizzano il Veneto per un patrimonio unico nel suo genere e che vogliamo riportare ai fasti di un tempo, per mettere a disposizione dei nostri cittadini, dei numerosi turisti, o per coloro che semplicemente sono amanti del bello, un’occasione per riscoprire angoli sconosciuti o dimenticati a causa del degrado provocato dal tempo. Quella di intervenire su questo particolare aspetto del cosiddetto ‘Veneto minore’ – conclude Giorgetti – è una precisa strategia che la Regione sta portando avanti da anni, e sono oramai centinaia i punti d’interesse pubblico o di valore storico artistico che sono stati recuperati, riqualificati e riportati nella piena fruizione della gente”. Nel dettaglio, sommando gli interventi dedicati agli enti Pubblici e quelli ai privati, a Belluno vanno 395. 560 euro per 23 interventi; a Padova, 282. 881 euro per 5 interventi; a Rovigo, 324. 141 euro per 6 interventi; a Treviso, 488. 217 euro per 22 interventi; a Vicenza, 737. 637 euro per 34 interventi; a Verona, 1. 834. 231 euro per 79 interventi. .  
   
   
SESTO SAN GIOVANNI (MI), APRE NUOVO SPORTELLO ALER  
 
Milano, 16 ottobre 2008 - Il nuovo ufficio decentrato dell´Aler di Milano a Sesto San Giovanni (via Carducci 30-36) è stato inaugurato oggi dall´assessore regionale alla Casa e Opere pubbliche, Mario Scotti, dal sindaco di Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini e dal presidente dell´Aler, Loris Zaffra. "La nuova struttura - ha detto Scotti - si occuperà di un patrimonio di 6. 600 alloggi, che ospitano 11. 000 inquilini, di cui 3. 200 hanno un´età superiore ai 65 anni. Siamo quindi andati nella giusta direzione di aumentare l´efficacia dell´azione di Aler Milano nella gestione del proprio patrimonio, in stretto raccordo con i bisogni del territorio. In questo senso, la nuova sede da una parte costituirà un solido punto di riferimento per gli inquilini e dall´altra fornirà agli amministratori di Aler Milano gli elementi necessari per assumere le decisioni più opportune". I nuovi uffici saranno infatti punto di riferimento per i Comuni della zona nord di Milano, dove i cittadini potranno svolgere più facilmente e comodamente le pratiche. All´interno della sede, distribuita su quattro piani, cinque unità di front office dedicate al pubblico potranno risolvere ogni tipo di problema amministrativo. Inoltre a disposizione c´è anche una sezione tecnica per gestire i contratti di manutenzione e una dedicata alla contabilità e ai servizi. "Avere in città una filiale di Aler Milano - ha detto il sindaco Oldrini - consente alle amministrazioni e agli inquilini di avere un interlocutore più vicino e più attento alle esigenze del territorio". "Con il nostro sportello di Sesto San Giovanni - ha commentato Zaffra - siamo certi di offrire un servizio importante a tutti i Comuni del nord dell´hinterland milanese". Presente alla manifestazione anche l´assessore regionale all´Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione, Romano La Russa, che si è detto "felice per la nuova istituzione che potrà migliorare una situazione già buona". Alla nuova sede faranno capo i Comuni di Basiano, Bellinzago, Bresso, Busnago, Bussero, Cambiago, Cassano d´Adda, Cassina de´ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cornate d´Adda, Cusano Milanino, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inzago, Lentate sul Seveso, Masate, Mediglia, Melzo, Paderno Dugnano, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pioltello, Pozzo d´Adda, Pozzuolo Martesana, Rodano, Roncello, Segrate, Sesto San Giovanni, Settala, Trezzano Rosa, Trezzo d´Adda, Tribiano, Truccazzano, Vaprio d´Adda, Vignate, Vimodrone. .  
   
   
BASILICATA, ASI: APPROVATO PIANO TRIENNALE OPERE PUBBLICHE  
 
 Potenza, 16 ottobre 2008 - Il Consorzio per lo Sviluppo industriale della provincia di Potenza rende noto che ha approvato il Piano triennale delle opere pubbliche 2009/2011 ed il relativo piano annuale 2009. “Con questo piano – riferisce una nota dell’Asi - il Consorzio opta per l´esecuzione di lavori identificati e quantificati mediante studi di fattibilità o progetti preliminari, e secondo i bisogni e il quadro di esigenze da soddisfare. Il programma è stato elaborato – continua la nota - avendo cura di raccordarlo al complesso delle presumibili risorse sulle quali è possibile contare. In generale si tratta di azioni volte alla riqualificazione delle aree, alla loro messa in sicurezza, con particolare attenzione all’innovazione tecnologica degli impianti consortili. L´asi – prosegue la nota - ha pensato ad un importante project financing per la realizzazione dell´Area fieristica nell´agglomerato di Tito. I costi stimati per l´attuazione del progetto si aggirano intorno ai 34 milioni di euro. Mettendo a disposizione un lotto nell´area industriale di Tito di circa 93 mila metri quadrati, il Consorzio opta per un investimento a lungo termine, ed innesca un processo virtuoso in grado di generare occupazione e di dare un forte slancio all´economia locale. Grazie alla finanza di progetto, infatti, si realizza una convergenza di interessi tra l´Ente, interessato alla realizzazione dell´opera minimizzandone i costi di realizzazione, e il privato, interessato ai ritorni economici legati alla realizzazione e gestione della stessa. In un´ottica di sinergia con la Regione Basilicata, l´Asi – si legge ancora nella nota dell’Asi - chiederà a quest´ultima di finanziare gli interventi di messa in sicurezza e della successiva bonifica dei suoli. In tale maniera si incoraggerà maggiormente la classe imprenditoriale ad investire sul territorio, attivando un processo di crescita e di sviluppo dalle grandi potenzialità. All´interno del Piano triennale il Consorzio ha previsto di utilizzare la stessa metodologia di finanziamento anche per altre opere. Con il piano 2009 – conclude la nota - l´Asi prevede la messa in sicurezza del raccordo ferroviario nell´agglomerato di Potenza ed il completamento funzionale del raccordo ferroviario dell´area industriale di Melfi che, con l´attivazione del piazzale di presa e consegna, consentirà a tutta l´area di usufruire dello scambio gomma-ferro per il trasporto delle merci. Il Consorzio conferma la realizzazione anche del raccordo ferroviario dell´agglomerato di Tito che, oltre a collegare la stazione con l´interporto, potrà essere utilizzata pure dai gestori dell´area fieristica. Attenzione verrà posta ai continui interventi di manutenzione straordinaria nelle aree industriali del comprensorio consortile. Il programma approvato dal Consorzio Asi sintetizza in breve la volontà dell´Ente nel suo "passaggio" da mero soggetto gestore di infrastrutture a soggetto gestore di servizi rivolti alle imprese”. . .  
   
   
AGENZIA CASACLIMA BOLZANO ESPANDE ATTIVITÀ NEL CENTRO-SUD D´ITALIA  
 
Bolzano, 16 ottobre 2008 - Grazie ad una convenzione siglata questa mattina a Roma con la società cooperativa molisana "Diquamont" l´Agenzia Casaclima Bolzano estende la propria attività nelle Regioni Lazio, Abruzzo e Molise. Il modello Casaclima ha raggiunto un elevato grado di qualità tanto da diventare un modello da esportare fuori dai confini provinciali. Lo testimonia il grande interesse che esso rioscontra a livello nazionale e all´estero. Il sistema di certificazione energetica sviluppato dall´Agenzia Casaclima di Bolzano, che punta sia all´efficienza ed ottimizzazione energetica degli edifici che alla qualità costruttiva caratterizzata da elevati standard di tutela ambientale, ha convinto anche la società cooperativa "Diquamont scarl" - Distretto delle Qualità dell´Appennino Molisano. La "Diquamont" è una società cooperativa a responsabilità limitata costituita fra cinque Comuni dell´area in questione, professionisti e piccole e medie industrie locali; essa ha l´obiettivo di promuovere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e dell´habitat attraverso vari interventi avvalendosi di partnership con altri enti. Ora essa intende promuovere il protocollo di certificazione Casaclima nell´area dell´Appennino Centro-meridionale nelle regioni Lazio, Abruzzo e Molise sia attraverso azioni di formazione ed aggiornamento dei professionisti, dei costruttori, degli operari edili (in particolare gli artigiani e le piccole e medie industrie) e dei consumatori in qualità di proprietari sensibilizzando altresì le istituzioni locali. Ciò potrà avvenire grazie ad una convenzione fra l´Agenzia Casaclima Bolzano, rappresentata dal suo direttore Norbert Lantschner, e la società cooperativa "Diquamont", rappresentata dal suo vicepresidente Florindo Zarlenga e dall´amministratore delegato Valter Violanti, siglata nella mattinata di oggi, mercoledì 15 ottobre, presso la sede di Roma della Provincia di Bolzano in via del Gesù 57. In base all´accordo odierno la "Diquamont" potrà operare quale Agenzia Casaclima con rapporto di esclusiva nelle regioni Lazio, Abruzzo e Molise. Analoghe convenzioni sono già state siglate con enti in Toscana e Friuli. Soddisfatto l´assessore provinciale all´ambiente ed energia, presente alla sigla della convenzione a Roma, ha sottolineato come con l´accordo di trasferimento di know how e degli standard Casaclima stipulato oggi il modello Casaclima raggiunge finalmente anche il Centro-sud d´Italia. La procedura di certificazione avrà analoghi iter procedurali a quelli adottati adottati in Alto Adige, come ha riferito Walter Huber, direttore del Dipartimento urbanistica, ambiente, ed energia della Provincia di Bolzano. Nelle regioni intressate dal nuovo accordo ci si avarrà altresì delle medesime campagne di sensibilizzazione adottate in Alto Adige. A Roma, accanto ai vertici dell´Agenzia Casaclima, ed ai rappresentanti della Provincia di Bolzano e della Regione Molise, erano presenti dirigenti dell´Ente Italiano della Montagna Eim (ente di ricerca pubblico sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio), alcuni rappresentanti della "Diquamont", nonché la senatrice Helga Thaler Ausserhofer e l´onorevole Sabrina De Camillis. .  
   
   
I CONTRATTI DI MUTUO TRA RINEGOZIAZIONE E PORTABILITá: PROFILI CRITICI E SOLUZIONI  
 
Torino, 16 ottobre 2008 - Lunedì 20 ottobre 2008 alle ore 15, presso il Centro Congressi Torino Incontra di Via Nino Costa 8, Unioncamere Piemonte e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Torino organizzano il convegno “I contratti di mutuo tra rinegoziazione e portabilitá: profili critici e soluzioni”. L’argomento è oggetto di un serrato dibattito dal 2007 e molti sono stati gli interventi in materia sia da parte del legislatore e del Governo che da parte dei rappresentanti dei soggetti più direttamente coinvolti, come l’Associazione Bancaria Italiana, il Consiglio Notarile e le Associazioni dei consumatori. Il tema della portabilità e della rinegoziazione dei mutui coinvolge, infatti, diversi attori che in occasione di questo convegno offriranno, ciascuno da un differente punto di vista, il proprio apporto ad una più approfondita comprensione della materia. Dopo i saluti del Direttore di Unioncamere Piemonte Massimo Deandreis e del Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Torino Raffaele Caterina, seguirà un’introduzione a cura di Lucia Delogu, Docente di Diritto Privato dell’Università degli Studi di Torino. Interverranno quindi Pier Luigi Fausti, notaio in Bergamo, Pietro Boero, notaio in Torino, Giovanni Staiano, Responsabile Settore Affari Legali Abi, Giovanni Calabrò, Responsabile Direzione Credito dell’Autorità Garante Concorrenza e Mercato, e Francesco Avallone, Vice Presidente nazionale Federconsumatori. Gli interventi saranno moderati dall’Avvocato Paolo Emilio Ferreri. L’ordine degli Avvocati di Torino e il Consiglio Notarile riconoscono l’evento al fine dell’attribuzione di crediti formativi. La partecipazione è libera previa iscrizione presso la Segreteria organizzativa: Ufficio Legale Unioncamere Piemonte, Fax 011 5119144, E-mail: ufficio. Legale@pie. Camcom. It .  
   
   
FINMECCANICA APPROVA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELL’AUMENTO DI CAPITALE IN OPZIONE AGLI AZIONISTI CONSOB AUTORIZZA LA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO RELATIVO ALL’OFFERTA IN OPZIONE  
 
 Roma, 16 ottobre 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica ha approvato, in data odierna, le condizioni definitive di emissione dell’aumento di capitale in opzione agli azionisti di Finmeccanica, facendo seguito alle determinazioni già assunte dallo stesso Consiglio in data 8 settembre 2008 a valere sulla delega conferitagli dall’Assemblea Straordinaria del 1 agosto 2008. L’offerta in opzione è finalizzata a dotare Finmeccanica di una parte delle risorse necessarie per supportare l´acquisizione di Drs Technologies Inc. (Drs), società statunitense operante nel settore dei servizi e dei prodotti elettronici integrati per la difesa, sulla base dell’accordo sottoscritto lo scorso 12 maggio 2008. L’aumento di capitale avrà ad oggetto n. 152. 921. 430 azioni ordinarie, del valore nominale di euro 4,40, godimento regolare, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti di Finmeccanica nel rapporto di n. 9 azioni ordinarie ogni n. 25 azioni possedute. Il prezzo di emissione delle nuove azioni sarà pari a euro 8,00 per ciascuna azione ordinaria, di cui euro 3,60 a titolo di sovrapprezzo. Il controvalore complessivo dell’emissione, comprensivo di sovrapprezzo, sarà pertanto pari a euro 1. 223. 371. 440. I diritti di opzione potranno essere esercitati dal 20 ottobre 2008 al 7 novembre 2008 e saranno negoziabili in borsa dal 20 ottobre 2008 al 31 ottobre 2008. Entro il mese successivo alla conclusione dell’offerta in opzione, Finmeccanica offrirà in borsa gli eventuali diritti di opzione non esercitati ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, cod civ. La Consob ha autorizzato ieri la pubblicazione del prospetto informativo relativo all’offerta in opzione e all’ammissione a quotazione delle azioni ordinarie rivenienti dall’aumento di capitale. Il prospetto informativo sarà pubblicato ai sensi di legge e messo a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Finmeccanica, presso la sede di Borsa Italiana S. P. A. , nonché sul sito internet di Finmeccanica www. Finmeccanica. It. Goldman Sachs e Mediobanca, in qualità di Joint Global Coordinators e Bookrunners, Banca Imi, Bnp Paribas, Credit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley e Unicredit Group, in qualità di Joint Bookrunners, e Bbva, Euromobiliare, Nomura International e Société Genéralé, in qualità di Co- Manager, si sono impegnati a sottoscrivere le azioni che risultassero eventualmente non sottoscritte al termine dell’offerta in borsa dei diritti inoptati, ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, cod. Civ. , fino all’importo massimo di euro 973. 371. 456, in virtù di un contratto di garanzia stipulato con Finmeccanica in data odierna. Inoltre, ai sensi del D. L. 112/08, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è autorizzato a sottoscrivere azioni di nuova emissione di Finmeccanica per l’importo massimo di euro 250. 000. 000 attraverso l’esercizio di una quota dei diritti di opzione ad esso spettanti. .  
   
   
INAUGURATO IL NUOVO CENTRO DI RICERCA TENARIS  
 
Dalmine/bg, 16 ottobre 2008 - "E con grande orgoglio che Regione Lombardia partecipa all´apertura di una struttura così prestigiosa, un vero fiore all´occhiello per tutto il settore". L´assessore all´Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione, Romano La Russa, ha salutato così l´inaugurazione del nuovo Centro di Ricerca della Tenaris a Dalmine, cui ha partecipato ieri pomeriggio insieme a Marcello Raimondi, delegato del presidente Roberto Formigoni per l´Attuazione del Programma. Sui 2. 800 metri quadri di superficie lavoreranno 25 dottori di ricerca e 68 fra tecnici e operatori di laboratorio che si dedicheranno prevalentemente allo sviluppo dei processi di laminazione a caldo e allo sviluppo dei prodotti per la meccanica e la termica. Tenaris è attualmente il maggior produttore e fornitore mondiale di tubi e servizi per l´industria dell´energia e per applicazioni industriali specialistiche. Marcello Raimondi ha invece voluto sottolineare come il Centro di Ricerca debba essere considerato "una vera e propria iniezione di fiducia se si tiene conto del momento molto particolare che sta attraversando l´economia mondiale". "Constatare che proprio a Bergamo, cuore industriale lombardo - ha concluso La Russa - nasca un polo così importante è la prova provata che tutte nostre imprese sono messe nella condizione di esprimersi al meglio". .