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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
PRESENTATO UN RIVOLUZIONARIO DISPOSITIVO DI DIGITALIZZAZIONE IN GRADO DI CONTRIBUIRE AL MIGLIORAMENTO DEGLI SCREENING MAMMOGRAFICI  
 
Milano, 16 ottobre 2008 – Oggi buona parte delle possibilità di prevenzione e diagnosi precoce è affidata alla diagnostica per immagini, sempre più sensibile e precisa. Nel caso del carcinoma della mammella, gli screening mammografici hanno ottenuto, anche in Italia, lusinghieri successi. La nuova frontiera dello screening, però, è costituita dalla digitalizzazione delle immagini, che consente, per esempio, una più sicura conservazione delle mammografie ma anche applicazioni sofisticate come la refertazione a distanza, il teleconsulto o la second opinion, semplicemente rendendo disponibile l’immagine diagnostica a più specialisti in tempo reale e senza perdita di informazione. Sfortunatamente, il costo dei mammografi digitali è in media cinque volte superiore a quello di un mammografo analogico. Oggi Dimex Europa offre la possibilità di digitalizzare in modo istantaneo, con un’altissima risoluzione, tutte le immagini analogiche. Dicomnow, questo il nome del dispositivo, non è uno scanner tradizionale, non ha parti in movimento, ma si basa su un sensore Ccd (analogo a quelli delle macchine fotografiche digitali). Il risultato è che basta appoggiare sul piano di lettura la lastra per vederla istantaneamente riprodotta su un monitor, senza perdita di dettagli (la risoluzione va da sei a 11 mpixel). In questo modo è possibile usufruire dei vantaggi dell’imaging digitale senza necessariamente investire in nuove apparecchiature diagnostiche e senza impegnare un gran numero di ore/uomo, come accade se ci si affida alla digitalizzazione mediante gli scanner tradizionali. Un fattore, quello del risparmio di tempo, che rende possibile anche a strutture e organizzazioni medio-piccole la trasformazione degli archivi cartacei in digitali: cartelle cliniche, per restare in ambito sanitario, ma anche qualsiasi altro tipo di documento. L’applicazione del Dicomnow al settore delle mammografie sarà illustrata oggi alle ore 15. 00 allo Smau 2008 Fieramilanocity ingresso Teodorico, al Tech Garage Cafè, (Padiglione 1 - Area Percorsi - P48), con la partecipazione Terry Idle e Mark Devlin, del gruppo Nano Imaging e referenti per il progetto di telemedicina mammografico per il servizio sanitario britannico (National Health Service). Il progetto mammografia - Far muovere le immagini non le persone - Sulla digitalizzazione delle immagini diagnostiche si gioca in buona parte la possibilità di ampliare la portata dei programmi di screening di massa. “Oggi è necessario rendere questi interventi più strutturati anche in aree meno ricche dell’Occidente industrializzato e più accessibili sia in termini di tempo sia di costo. ” dice il dottor Alberto Lombardi, direttore scientifico della Nano Imaging Med srl, filiale italiana della britannica Nano Imaging di Luton, partner di Dimex Europa nel progetto mammografico. “Purtroppo anche in Italia non c’è una struttura territoriale capace di dare seguito a un sistema di screening continuativo e facilmente accessibile: in molte regioni per una mammografia bisogna attendere alcuni mesi”. Molte le cause di questa situazione, non ultima la relativa carenza di radiologi esperti. “Da molti anni ormai assistiamo a livello internazionale a un calo marcato del numero di radiologi in generale, e il problema si aggraverà in futuro per ragioni anagrafiche. Ma sotto pressione è soprattutto il settore delle mammografie, particolarmente delicato”. La soluzione consiste nel separare il momento dell’esecuzione materiale della mammografia da quello della diagnosi e refertazione, affidando il primo al tecnico di radiologia e il secondo al radiologo esperto, che può anche trovarsi fisicamente a centinaia di chilometri di distanza. Sul piano tecnologico, richiede lo sviluppo di una tecnologia accessibile a tutti e poco costosa per la digitalizzazione delle radiografie e l’utilizzo delle reti di trasmissione dati (internet) per l’invio a centri di diagnosi. Ed è qui che si inserisce la proposta della partnership Dimex Europe-nano Imaging. Ma che senso ha ricorrere a un sistema di digitalizzazione vista la disponibilità di apparecchiature radiologiche digitali? “Sarei più prudente a valutare l’effettiva diffusione di dispositivi digitali nell’ambito radiologico” risponde Lombardi. Il loro costo è ancora troppo elevato e non credo che la maggioranza di ospedali e centri diagnostici – soprattutto pubblici – possano permettersi l’acquisto. Le stesse Ge, Siemens, Philips dichiarano che ancora oggi le macchine analogiche rappresentano oltre il 60% della produzione. Comunque, a livello mondiale, i mammografi analogici sono oltre 50. 000: vecchi o nuovi che siano, sono perfettamente funzionanti e – secondo molti radiologi –addirittura migliori dei dispositivi digitali. Con la nostra iniziativa, pertanto, vogliamo garantire un up-grading tecnologico per i dispositivi analogici ancora utilizzati a livello mondiale, prolungando il loro utilizzo nel tempo e, soprattutto, riducendo i costi di investimento”. “In sintesi” conclude Lombardi “vogliamo muovere le immagini, non le persone, e far sì che le competenze di eccellenza siano rese disponibili al numero più vasto di pazienti possibile”. La tecnica - Un’innovazione italiana - Dicomnow è un dispositivo per la digitalizzazione di radiografie convenzionali. Affiancandosi alle macchine analogiche già esistenti, che rappresentano, a livello mondiale, ancora oltre il 70% dei dispositivi in uso, Dicomnow garantisce un up-grading tecnologico riuscendo a prolungare il loro utilizzo nel tempo e a ridurre perciò i costi di investimento. Brevetto svizzero, invenzione e tecnologia italiana, digitiser non presenta i problemi correlati agli scanner tradizionali, come i tempi di acquisizione di immagini e/o di testi, il flashing, con tutti i conseguenti problemi ergonomici, l’usura delle parti meccaniche. Si tratta piuttosto di un sistema di acquisizione istantanea di immagini che si contraddistingue per qualità, semplicità, velocità, ergonomia, affidabilità e sicurezza. La principale caratteristica di questa apparecchiatura è il ricorso a un sensore Ccd, assistito da un particolare obiettivo e da un sistema di specchi, grazie ai quali è possibile ottenere l´acquisizione uniforme di una immagine in tempo reale, da qualsiasi tipo di supporto, senza la necessità di movimenti meccanici e di rilevamenti parziali da assemblare successivamente. Dicomnow dispone anche di una grande capacità di compressione dei file così da permettere la trasmissione in rete senza perdita di dati, aprendo così un nuovo orizzonte un ai sistemi di telemedicina. Ma le potenzialità del dispositivo ne rendono possibile l’utilizzo anche in altri campi, quali il commerciale, assicurando l’acquisizione, gestione e archiviazione di ordini scritti, il tracking postale, semplificando la decodifica codici a barre con inchiostri speciali, e, in generale, in tutti i processi di work flow. .  
   
   
LA REGIONE MARCHE CONTRO IL DIABETE - STANZIATI 125MILA EURO PER DUE PROGETTI DI PREVENZIONE .  
 
Ancona, 16 Ottobre 2008 - La sanita` regionale in prima linea per combattere il diabete. Sono passati al vaglio della giunta e aspettano solo il via libera del consiglio regionale gli stanziamenti di 96mila euro per il progetto relativo al ´Piede diabetico´ e di 29mila euro per ´L´educazione terapeutica per bambini ed adolescenti con diabete´. ´I progetti in questione ´ afferma l´assessore alla salute Almerino Mezzolani ´ rientrano nell´Area prevenzione. E´ noto che molte complicanze del diabete sono spesso frutto di carenza di adeguata informazione e formazione dei pazienti che ogni giorno devono compiere scelte importanti per la propria salute, dall´alimentazione all``autocontrollo dei valori glicemici´. Il primo finanziamento in questi anni ha permesso ai Centri diabetologici nelle zone territoriali e all´Inrca di Ancona di attivare un Servizio per la prevenzione e la cura del ´piede diabetico´, una patologia con complicanze di grandissimo rilievo. Il convenzionamento diretto con i podologi ha portato ad una notevole economia di spesa. La Regione Marche e` l´unica in Italia ad aver formalizzato tale servizio con un atto di indirizzo, apprezzato anche dalla stessa Associazione Nazionale Podologi che proprio partendo dall´esperienza marchigiana sta estendendo il servizio a livello nazionale. La somma di 96mila euro, per il 50%, e` assegnata all´Asur che la ripartisce in parti uguali tra le zone territoriali sedi dei Centri; l´altro 50% e` ripartito tra le Zone Territoriali sedi dei Centri in base alla popolazione residente. Per quanto riguarda invece l´educazione terapeutica dei minori diabetici, le risorse consentono di realizzare iniziative diversificate rivolte ai bambini e agli adolescenti malati nonche` alle loro famiglie e ad altre Istituzioni. ´Scopo primario ´ sottolinea Mezzolani - e` il miglioramento della qualita` della vita dei pazienti e delle famiglie attraverso un´attivita` di formazione rivolta a loro stessi ed anche al personale infermieristico e scolastico del territorio´. Il momento piu` qualificante del progetto e` la realizzazione dei Campi Scuola per ragazzi, divisi per fasce di eta`. Il 29mila euro sono assegnati all´Azienda Ospedaliera ´Ospedali Riuniti´ di Ancona per essere destinato al Centro regionale di diabetologia pediatrica del Presidio ospedaliero di alta specializzazione ´G. M. Salesi´ di Ancona che realizza il progetto in collaborazione con l´Afaid ´ Associazione Familiari Infanti ed Adolescenti Diabetici. Nelle Marche si stima che siano 70 mila le persone affette dal diabete. Nei 14 Centri antidiabetici regionali sono circa 40 mila i pazienti seguiti. Ogni anno, inoltre, si registra un incremento dell``11% nel numero dei soggetti colpiti dalla patologia. Nei Centri il personale e` rimasto costante, ma sona aumentati gli esami (oltre 100 mila glicemie all´anno) e i servizi offerti. Questo e` stato possibile, oltre all``impegno degli operatori, grazie alla messa in rete dei Centri, utilizzando il sistema informatico della Regione. Si e` realizzato, in sostanza un Dipartimento virtuale delle Marche, che rappresenta un esempio a livello nazionale. Sfruttando questi collegamenti, vengono standardizzati i comportamenti medici, garantito l``accesso alle prestazioni in altri Centri senza ripetere le analisi gia` effettuate, consentito di accedere ai dati clinici personali da ogni parte del territorio nazionale. Inoltre il sistema a rete permette di controllare precocemente i pazienti, migliorando le prestazioni e l``assistenza. Rispetto a una media nazionale di 41% di controlli nella fascia di eta` dai 36-65 anni, nelle Marche la percentuale si eleva a 55. Inoltre, a fronte di 2,5 visite all``anno (dato medio italiano) per i diabetici seguiti con la dieta e di 3,3 per quelli curati con l``insulina, nelle Marche il numero medio cresce, rispettivamente, fino a 3,6 e 4,3. Valori che, secondo l``assessore Mezzolani ´testimoniano quanto di buono c``e` nella sanita` marchigiana. Esistono eccellenze e professionalita` che vanno valorizzate. Quello realizzato nel settore della diabetologia e` un esempio della sanita` che vogliamo costruire. Non solo razionalizzazione dei costi, ma miglioramento delle prestazioni. Occorre uscire dalla logica ospedaliera, per portare piu` sanita` sul territorio, sotto forma di servizi qualificati e di sostegni alle famiglie dei pazienti affetti da patologie a piu` elevato impatto sociale´. .  
   
   
INFLUENZA: AL VIA NEL LAZIO LA CAMPAGNA VACCINAZIONE PER 1 MILIONE 200MILA ANZIANI  
 
Roma, 16 ottobre 2008 - Prende il via oggi fino al 31 dicembre la campagna di vaccinazione anti infuenzale della Regione Lazio per la stagione 2008-2009. La Regione, per garantire la gratuità della vaccinazione agli over 65 e a tutti i cittadini tra i 6 mesi e i 65 anni affetti da patologie particolari, ha finanziato la campagna con complessivi 14 milioni di euro del Fondo sanitario regionale. Già espletata la gara per l’acquisto di 1 milione e 200 mila dosi di vaccino, il 6 ottobre scorso ne è stata comunicata la disponibilità a tutti i Direttori generali delle Asl che hanno informato rispettivi distretti e i medici di base della apertura delle procedura di ordinazione. I vaccini stanno arrivando in questi giorni con voluta gradualità poiché le attuali condizioni atmosferiche (con temperature particolarmente miti) sconsigliano l’immediata vaccinazione che, invece, come indicato anche dai medici di famiglia, è opportuno venga effettuata tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre. La data del 15 ottobre, infatti, è una data ormai canonica e fissata in via del tutto precauzionale. “Ad oggi non c’è emergenza – ha detto il Presidente Piero Marrazzo – ma ho dato comunque disposizioni alle aziende sanitarie di mettere a punto tutta la complessa macchina della campagna antinfluenzale in modo che già dalla prossima settimana sia nelle condizioni ottimali per rispondere con assoluta tempestiva all’ emersione della patologia in modo da ridurre al minimo le situazioni di criticità e il numero dei ricoveri”. L’obiettivo è quello di raggiungere il 75 per cento della popolazione interessata e la verifica dei risultati è affidata all’Agenzia di Sanità pubblica (Asp. ) Tra coloro che usufruiranno gratuitamente della vaccinazione figurano i cittadini di età superiore a 6 mesi e inferiore a 65 anni affetti da malattie respiratorie croniche, da cardiopatie, da malattie renali. Sono, inoltre, esentati i diabetici, le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, cittadini di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza, i familiari a contatto di soggetti ad alto rischio, il personale degli asili nido, delle scuole d’infanzia e dell’obbligo. Vaccino gratis anche per il personale delle Forze dell´ordine, vigili del fuoco e personale della protezione civile o personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte d´infezione da virus influenzali non umani. Il provvedimento indica obiettivi minimi e massimi anche per ciascuna Asl relativi a numero di anziani da vaccinare. .  
   
   
RICERCATORI SI OCCUPANO DEL MIGLIORAMENTO DEI SISTEMI DI TRASPORTO PER GLI ANZIANI  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2008 - Uno dei maggiori obiettivi del programma dell´Ue è costituito da trasporti più sicuri ed efficienti per gli anziani, ed è per raggiungere questo risultato che sta lavorando adesso un gruppo di ricercatori del Regno Unito. Questi ricercatori hanno identificato una serie di misure che potrebbero cambiare l´idea che gli anziani hanno dei sistemi di trasporto. I risultati dello studio "Older People and Transport: Integrating Transport Planning Tolls and User Needs" ("Anziani e trasporti: Integrare gli strumenti di pianificazione dei trasporti e le esigenze degli utenti") sono stati discussi al Festival della Scienza della British Association for the Advancement of Science´s Ba, che si è tenuto a settembre a Liverpool. Ricercatori dell´Università di Leeds e della Leeds Metropolitan University hanno detto che queste misure contribuirebbero ad eliminare molte delle preoccupazioni degli anziani riguardo il settore dei trasporti, compresi i trasporti pubblici. L´implementazione di queste nuove, semplici ed accessibili misure darebbe agli anziani l´incentivo di cui hanno bisogno, in un´era che spesso li esclude; queste misure potrebbero fornir loro nuove prospettive. Lo studio ha suggerito potenziali misure tra cui l´introduzione di un sistema di standard riconosciuti per le aziende che forniscono taxi, che assicuri all´anziano che sarà portato a destinazione tramite il percorso più diretto, o assicurare che l´arredamento interno degli autobus disponga di appigli sicuri nella zona destinata alle sedie a rotelle e ai carrelli. Una caratteristica importante di questo studio è il fatto che sia stato chiesto il parere degli anziani stessi. Esperti di salute pubblica e di ingegneria dei trasporti hanno partecipato allo studio offrendo importanti contributi. Sono stati istituiti dieci gruppi che hanno raccolto efficacemente le esperienze dirette e le opinioni degli 81 anziani che hanno partecipato allo studio. Un altro aspetto interessante di questo studio è il fatto che i ricercatori hanno accompagnato gli anziani in varie passeggiate per i quartieri di Leeds. In questo modo i ricercatori si sono resi conto meglio delle difficoltà nelle quali gli anziani incorrono giornalmente usando i mezzi di trasporto. Uno dei problemi più frequenti con cui gli anziani devono confrontarsi sono gli ostacoli causati da automobili parcheggiate male o da parti di siepe tagliate lasciate sul marciapiede. Le conclusioni finali cui sono giunti i ricercatori sono state che le linee guida attualmente disponibili per i responsabili della pianificazione delle infrastrutture e dei servizi di trasporto non tengono in considerazione i bisogni degli anziani. Il software per la pianificazione dei trasporti usato dai funzionari locali per sviluppare i sistemi di trasporto ha dei limiti, hanno scoperto i ricercatori. In particolare, secondo il team di ricerca, il software non tiene conto del lasso di tempo di cui hanno bisogno gli anziani per coprire una certa distanza a piedi e usando i trasporti pubblici. I ricercatori hanno aggiunto che programmi di formazione e di sensibilizzazione per gli operatori del settore dei trasporti che si occupino delle esigenze degli anziani avrebbero un impatto enorme. Gli autisti di autobus, per esempio, dovrebbero assicurarsi che tutti i passeggeri siano seduti in modo sicuro prima di partire. "Gli anziani vogliono usare i sistemi di trasporto perché ciò li aiuta a conservare la loro indipendenza," ha spiegato il coordinatore della ricerca, dott. Greg Marsden. "Ma a volte basta un´esperienza negativa o che li spaventi su un autobus o attraversando la strada per scoraggiarli," ha aggiunto. "Sono necessari grandi cambiamenti nella pianificazione e nelle prestazioni delle infrastrutture e dei servizi dei trasporti, con la consulenza degli anziani e tenendo maggiormente conto delle loro esigenze. " Il team di ricerca ha detto che continuerà a studiare come gli anziani riescono a fare il passaggio dall´essere dipendenti dalle automobili all´usare i trasporti pubblici con l´avanzare degli anni. Per ulteriori informazioni, visitare: Università di Leeds http://www. Leeds. Ac. Uk Leeds Metropolitan University http://www. Lmu. Ac. Uk Strategic Promotion of Ageing Research Capacity (Sparc) http://www. Sparc. Ac. Uk .  
   
   
SALUTE: KOSIC A PRESENTAZIONE "ATTO AZIENDALE" UDINE  
 
Udine, 16 ottobre 2008 - Il lungo percorso per giungere alla completa integrazione fra Policlinico universitario a gestione diretta e l´Azienda ospedaliera San Maria della Misericordia di Udine ha conosciuto ieri una tappa significativa e fondamentale: la presentazione dell´"Atto aziendale", ovvero del provvedimento per favorire la trasformazione organizzativa della nuova Azienda ospedaliero-universitaria udinese. "Un risultato - ha affermato l´assessore alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, presente a Udine - di grande valenza per l´intero Friuli Venezia Giulia. L´università di Udine dimostra la sua capacità di investire, attraverso la facoltà di Medicina, in una didattica di qualità, cui si affianca l´attività di ricerca, della quale vi è assoluto bisogno. In questo contesto l´integrazione, intesa come stretta e convinta collaborazione, con la componente ospedaliera, offre motivazioni reciproche a entrambe le ´anime´ dell´Azienda ospedaliero-universitaria, stimolando al miglioramento dei risultati che ciascuno si propone di raggiungere, per il bene del ´Sistema Salute´ della regione nel suo complesso, e quindi nell´interesse dei cittadini tutti". "Il tutto - ha concluso l´assessore - nell´ottica di un cambiamento culturale profondo che richiede l´impegno di ogni componente, ma con un´unica finalità: rispondere sempre meglio alla sempre più diffusa richiesta di salute che viene dai cittadini, laddove è la struttura al servizio del paziente e non viceversa". Secondo il rettore dell´ateneo di Udine, Cristiana Compagno, "si conclude un processo che ha visto protagonisti l´Università di Udine con la Regione e l´Ospedale cittadino e che si è concretizzato nella costituzione della più grande Azienda sanitaria del Friuli Venezia Giulia. Le specializzazioni nel campo della ricerca e dell´assistenza dell´ex Policlinico universitario e dell´ex Azienda ospedaliera, costituiscono un esempio eccellente in campo sanitario di cui oggi la nostra regione può disporre. L´azienda ospedaliero-universitaria di Udine può divenire un gioiello, sotto il profilo dell´assistenza, della ricerca e della formazione, ed essere un modello e un punto di riferimento nel panorama regionale e nazionale. Si tratta di una grande opportunità al servizio del territorio e della popolazione". Per l´on. Gabriele Renzulli, presidente dell´Organo di indirizzo, "si tratta di un atto basilare, ancorché non definitivo, del processo di integrazione tra servizio sanitario regionale e facoltà di Medicina dell´Università di Udine. Dobbiamo ora ragionare sull´attività didattica e di ricerca per completare il quadro di integrazione. È, in effetti, una vera e propria riforma che vede Udine come battistrada rispetto a un traguardo di carattere regionale, nazionale e internazionale". Gli aspetti più prettamente tecnici dell´Atto sono stati illustrati dal direttore generale dell´Azienda ospedaliero-universitaria, Carlo Favaretti. L´atto aziendale è uno strumento di diritto privato necessario per l´esercizio delle attività dell´Azienda ospedaliero-universitaria e trova fondamento nel Protocollo siglato il 9 gennaio 2006 dall´Università di Udine e dalla Regione Friuli-venezia Giulia. Lo scorso 10 ottobre il rettore ha espresso l´intesa dell´Università sull´Atto aziendale, ora la Regione dovrà formalizzarlo. "Dopo il Protocollo d´intesa tra Regione e Università - ha affermato Favaretti - l´Atto aziendale è il provvedimento più importante per favorire la trasformazione organizzativa della nuova Azienda. È lo strumento che detta le regole generali di funzionamento dell´Azienda e ne definisce l´architettura complessiva. Abbiamo lavorato nella prospettiva di fornire ai pazienti della regione, che devono essere sempre al centro del nostro interesse, servizi efficaci, efficienti, innovativi e moderni". "Definita così la struttura dei servizi - ha detto ancora il direttore generale - dovremo ora lavorare, con il contributo di tutti, sul miglioramento dei sistemi organizzativi dentro i dipartimenti integrati, tra i diversi dipartimenti, tra i diversi ospedali del Friuli Venezia Giulia e i servizi territoriali. Un´altra sfida che l´Azienda ospedaliero-universitaria dovrà affrontare e vincere è quella di formare una nuova cultura - anche passando dalla concezione ´divisionale´, propria della sanità di un tempo, a quella ´dipartimentale´ - che le consenta di giocare un ruolo positivo nello sviluppo dell´intera comunità regionale". .  
   
   
VAL´D´AOSTA: INCONTRO A TRIESTE SULL’AMMODERNAMENTO DELLA STRUTTURA OSPEDALIERA FIULANA  
 
 Aosta, 16 ottobre 2008 - L’assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, Albert Lanièce, e il Direttore generale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Stefania Riccardi, accompagnati dai loro rispettivi staff tecnici, si sono recati ieri a Trieste per incontrare la Direzione Strategica dell’Azienda ospedaliero-universitaria degli “Ospedali Riuniti” in merito ad alcuni approfondimenti sull’iter che la stessa azienda ha avviato al fine di realizzare l’ammodernamento della struttura ospedaliera del capoluogo friulano. «In questa fase di avvio di legislatura, ho ritenuto opportuno – ha dichiarato l’Assessore Lanièce – rendermi conto di persona delle implicazioni organizzative e strutturali emerse dalla realizzazione dell’ampliamento dell’ospedale di Trieste in rapporto a quelle che si porranno in essere nella fase dell’”Ampliamento Est” del nostro presidio ospedaliero Umberto Parini di viale Ginevra. Gli spunti che ho potuto cogliere da questo incontro – conclude l’Assessore – saranno certamente utili anche per il prossimo futuro coordinamento dei soggetti coinvolti nell’ammodernamento dell’ospedale Umberto Parini, quali l’Amministrazione regionale, il Comune di Aosta e l’Azienda Usl». . .  
   
   
DISPOSITIVI PER LA RIPRODUZIONE MUSICALE POSSONO DANNEGGIARE L´UDITO  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - Una valutazione del Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati (Scenihr) della Commissione europea invita alla prudenza nell´uso dei dispositivi per la riproduzione di musica, come ad esempio gli Mp3 e gli i-pod. La valutazione si è conclusa con la stima che il 10% delle persone che ascoltano musica usando questo tipo di dispositivi per più di un´ora al giorno, ogni settimana, ad alto volume e per almeno cinque anni, rischiano di perdere per sempre l´udito. "Sono preoccupato soprattutto per i tantissimi giovani che non si rendono conto del fatto che usando frequentemente e ad alto volume i dispositivi musicali personali e i cellulari, danneggia irrevocabilmente il loro udito," ha commentato Meglena Kuneva, commissario per i Consumatori. "Le scoperte scientifiche indicano un chiaro rischio e dobbiamo reagire tempestivamente. " Come prima cosa, bisogna aumentare la consapevolezza dei consumatori e la divulgazione di queste informazioni. Occorre anche rivedere i sistemi di controllo preposti [. ] per assicurarsi che siano effettivamente funzionanti e tecnologicamente aggiornati. " Sono tra i 50 e 100 milioni le persone che ogni giorno ascoltano la musica mediante apparecchiature come riproduttori Mp3, cellulari e i-Pod. I dispositivi per la riproduzione di musica non sono una novità: il Sony Walkman, ad esempio, aveva la stessa funzione e viene usato dagli anni 80. La differenza è che la musica ora viene memorizzata in formato digitale e non su nastro magnetico, come avveniva per le cassette, e questo permette agli utenti di avere livelli acustici più alti senza che venga compromessa la qualità del suono. Alcuni dispositivi acustici digitali riescono a raggiungere un volume massimo di 120 decibel, che equivale al suono prodotto da un motore a reazione o da un concerto rock. Come termine di paragone, lo sparo da arma da fuoco o di un petardo possono raggiungere un livello di 140 decibel; questo è sufficiente per causare un danno permanente all´udito. Studi recenti hanno dimostrato che negli ultimi decenni è aumentata la perdita dell´udito tra i giovani. Ascoltare la musica al massimo volume per alcune ore, mediante riproduttori di musica personali, può portare alla perdita parziale dell´udito; se il loro uso è prolungato nel tempo, gli effetti possono essere più permanenti. La Commissione europea ha espresso la necessità di uno studio scientifico per indagare gli effetti dell´uso prolungato dei riproduttori musicali personali. La Commissione terrà una conferenza per valutare le scoperte del comitato scientifico e per discutere sulla via da seguire in futuro. La conferenza sarà rivolta a Stati membri, industria, consumatori e altre parti interessate. Saranno anche affrontate le precauzioni che gli utenti possono adottare, come quella di ascoltare la musica ad un volume massimo del 60%. Alla luce di queste nuove prove saranno anche riviste le regolamentazioni attuali. La conferenza è programmata indicativamente per gli inizi del 2009. Per ulteriori informazioni, visitare: Commissione europea http://ec. Europa. Eu/health/index_it. Htm Per consultare la valutazione eseguita dal Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati, fare clic: http://ec. Europa. Eu/health/ph_risk/committees/04_scenihr/docs/scenihr_o_018. Pdf .  
   
   
SARDEGNA: NUOVI LEA, SODDISFAZIONE DELL´ASSESSORE DIRINDIN PER LO STOP AI TAGLI PREVISTI DAL GOVERNO  
 
Cagliari, 16 Ottobre 2008 - "Siamo riusciti a bloccare il taglio dei livelli essenziali di assistenza da parte del Governo ed ora ci aspettiamo un confronto vero sull´assistenza e sull´appropriatezza". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, all´indomani dell´incontro con i sottosegretari Fazio e Martini per discutere la proposta del Governo sulla riorganizzazione dei Lea (livelli essenziali di assistenza). "D´accordo con le altre Regioni, e prescindendo dal colore politico delle diverse Giunte, - ha detto ancora l´assessore - abbiamo chiesto un reale coinvolgimento nella riorganizzazione della sanità nazionale e non un mero taglio di prestazioni (per esempio le analisi di laboratorio o la diagnostica per immagine), come quello proposto dal Ministro Sacconi. Qualunque intervento sui Lea dovrà essere fatto dopo un serio e accurato monitoraggio e per questo le Regioni hanno ottenuto la costituzione di un tavolo tecnico comune. Non permetteremo - ha concluso l´assessore – che, nel nome di una fasulla appropriatezza, vengano penalizzati i pazienti, a cominciare da quelli sardi". .  
   
   
CURE ADEGUATE PER MIGLIAIA DI BAMBINI PALESTINESI LA TOSCANA CAPOFILA. PARTNER 4 REGIONI E IL MINISTERO. IMPEGNO DA 5,7 MILIONI  
 
 Firenze, 16 ottobre 2008 - «Siamo molto soddisfatti, la firma di questa convenzione assicura la possibilità di curare migliaia di bambini palestinesi e dimostra la forza e la consistenza del sistema Italia in tema di cooperazione». Massimo Toschi, assessore della Regione Toscana alla cooperazione internazionale, era presente alla firma della convenzione avvenuta al Ministero degli Affari Esteri per il progetto “Sostegno ai bambini nei territori palestinesi. La medicina al servizio della Pace”, di cui la Regione Toscana è capofila. «Nei fatti – sottolinea Toschi – questo significa che il nostro progetto “Saving Children” viene assunto dal Ministero degli Esteri e che l´apprezzamento, già epresso in passato da Prodi, D´alema e dal presidente Napolitano, è ora anche l´apprezzamento de! l ministro Frattini. Come Regione Toscana siamo felici di esse! re diven tati una cerniera di collegamento fra il Ministero degli Affari Esteri, l´attività sul campo nei territori dell´Autorità Nazionale Palestinese e la società civile israeliana e palestinese». Alla firma della convenzione erano presenti anche Ron Pundak e Samahn Khoury, rispettivamente in rappresentanza della Ong israeliana “Center Peres For Peace” e di quella palestinese “Panorama”, alle quali è affidata l´esecuzione del progetto. Il costo complessivo è di 5,7 milioni, che saranno sostenuti dallo stesso Ministero degli Affari Esteri e dalle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Umbria, oltre alla Toscana che ne è capofila. .  
   
   
DUE NUOVI DISPENSARI NELLE TENDOPOLI SAHARAWI SARANNO INAUGURATI IN OCCASIONE DELLA MISSIONE CHE È PARTITA IERI ADALLA TOSCANA  
 
 Firenze, 16 ottobre 2008 - Saranno inaugurati due nuovi dispensari nelle località di Zug e Bergandous, all´interno della Wylaia di Auserd. E´ questo lo scopo principale della missione che da stasera a domenica prossima porterà una delegazione toscana di amministratori e rappresentanti di associazioni a visitare i campi profughi dei Saharawi in Algeria. Della delegazione fanno parte gli assessori regionali Enrico Rossi e Massimo Toschi e la consigliera Bruna Giovannini, l´assessore alla cooperazione del Comune di Pontedera, Daniela Pampaloni, che è coordinatore del tavolo regionale sui Saharawi e i rappresentanti di moltissimi comuni e province toscane. L´altro obiettivo della missione è infatti quello di una Conferenza dei Comuni Toscani gemellati (in totale 180) con le tendopoli Saharawi. La missione è partita ieri da Pisa con un volo Charter per raggiungere l´aeroporto di T! intouf nell´Algeria meridionale, poi raggiungerà i camp! i profug hi Sahrawi e sarà ospitata dalle famiglie all´interno delle tendopoli. Complessivamente il progetto al quale si sta lavorando, grazie ad un intervento di cooperazione sanitaria finanziato dalla Regione Toscana con 100 mila euro all´anno per tre anni, prevede la realizzazione di 6 dispensari con annessa sala parto oltre alle cure necessarie per i bambini Saharawi affetti da celiachia. Grazie alle sinergie fra Comuni, Province, Regione e associazioni di volontariato (fra le quali Gaibila di Piombino) è stato messo in atto un progetto virtuoso che consente la costruzione e l´arredo dei 6 dispensari, dei quali, oltre ai due che saranno inaugurati nel corso della missione, uno è già funzionante e un quarto sarà pronto fra pochi mesi. Della missione fanno parte anche tecnici Geofor per un sopralluogo propedeutico ad un ulteriore intervento riguardante lo smaltimento dei rifiuti. .  
   
   
DIPENDENZE. VALDEGAMBERI HA INCONTRATO OPERATORI ULLSS PER RIPROGRAMMARE LOTTA DIPENDENZE:“VERIFICARE ATTIVITA’, PROGETTI E RISULTATI INSERIMENTI COMUNITA’”  
 
Venezia, 16 ottobre 2008 - Verificare le attività e i progetti di lotta alle dipendenze portati avanti in questi anni e i risultati degli inserimenti nelle comunità terapeutiche, in vista della nuova programmazione regionale del prossimo triennio. Questo ha chiesto l’Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi incontrando a Padova, nella sede dell’Azienda Ulss, i direttori sociali delle Aziende sociosanitarie e i responsabili dei servizi per le dipendenze. “Alla vigilia di una nuova stagione di programmazione delle attività con i piani triennali 2009-2011 e alla presenza di forti decurtazioni finanziarie che interessano sia il livello nazionale che quello regionale – ha detto Valdegamberi – bisogna puntare a rafforzare il dialogo tra strutture regionali e operatori per le dipendenze delle Aziende Ullss con l’istituzione di un tavolo di confronto specifico. Ed è necessario poi sottolineare l’ottica della centralità della persona realizzando percorsi di cura personalizzata e unitaria tra i diversi settori del sociale, legando ad esempio le politiche che vengono svolte nell’ambito dell’infanzia-adolescenza a quelle degli interventi di prevenzione contro le dipendenze svolti in ambito scolastico e dell’aggregazione giovanile). Il sistema delle dipendenze veneto è uno dei migliori in Italia per la sinergia tra pubblico e privato e per l’integrazione tra azione sociale e azione sanitaria, tuttavia bisogna puntare a realizzare progetti di prevenzione che raggiungano i minori in fasce d’età sempre più anticipate. E, per quanto riguarda le Comunità terapeutiche penso all’introduzione di criteri di valutazione dei risultati che possano ottenere dalla Regione un premio-attività per i reinserimenti sociali e lavorativi delle persone con dipendenze”. Valdegamberi ha ricordato che la Giunta veneta ha di recente deliberato uno stanziamento di 4 milioni di euro per il finanziamento nel 2008 del terzo anno di attività dei piani triennali compresi nel fondo regionale lotta alla droga 2006-2008. Il provvedimento è previsto dal Dpr 309/90 e dalla legge regionale 5/96. Nel triennio 2006-2008 la Giunta veneta ha assegnato oltre 13 milioni di euro per la realizzazione di progettualità socio-sanitarie in materia di dipendenza da sostanze d´abuso, oltre a stanziare annualmente 21 milioni di euro per l’assistenza presso le comunità terapeutiche. .  
   
   
IL NOUVEAU RÉALISME DAL 1970 AD OGGI. OMAGGIO A PIERRE RESTANY PAC PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA - MILANO 7 NOVEMBRE 2008 – 1 FEBBRAIO 2009  
 
Milano, 16 ottobre 2008 – Milano doveva un omaggio a Pierre Restany (1930-2003), in quanto il grande critico francese aveva trovato nel capoluogo lombardo una sua seconda patria, forse più ospitale della stessa Parigi. Infatti, grazie all’amicizia con Guido Le Noci e alla galleria Apollinaire da lui gestita, tutte le proposte critiche di Restany erano approdate tempestivamente a Milano, inoltre egli aveva ottenuto l’incarico della rubrica dell’arte sulla prestigiosa rivista “Domus”, passando in seguito a dirigere anche un’altra rivista milanese, “D’ars”. E famosi sono pure i suoi soggiorni con ritmo quindicinale presso l’Hotel Manzoni. Il modo migliore di onorare Restany è sembrato quello di ricordare la sua maggiore impresa critica, il Nouveau Réalisme appunto, di cui Milano, confermando ancora una volta quasi un diritto di prelazione su quel movimento, aveva festeggiato nel 1970 il primo decennale dalla nascita, con eventi spettacolari di cui ancora si conserva grande memoria. È vero che proprio in quell’occasione i membri del gruppo ne avevano decretato la morte, ma in seguito quasi tutti hanno continuato a lavorare nel medesimo solco, producendo in genere opere più impressionanti per mole e qualità. E dunque si è ritenuto di celebrare il critico e il movimento in una specie di proiezione sul presente, con ottime possibilità competitive anche rispetto a quanto avviene oggi sulla scena mondiale, in un proseguimento della sfida tra Europa e Usa di cui appunto il comparire del Nouveau Réalisme era stato la prima avvisaglia. Dei tredici artisti che avevano composto il gruppo nella sua formazione più completa, qui ne vengono presentati undici, escludendo Yves Klein, in quanto morto ante 1970, e Martial Raysse perché forse l’unico che ha preso altre vie. Ci saranno invece le magnifiche compressioni di César nate proprio come Suite milanese, assieme a una superba Espansione di proprietà delle collezioni comunali. Di Arman comparirà un completo repertorio, tra Accumulazioni, Collere, Tagli. Daniel Spoerri ci presenterà i suoi Idoli di Prillwitz, affascinanti sculture bronzee totemiche, di Jean Tinguely il Museo che Basilea gli ha dedicato offrirà un’opera colossale e riassuntiva, una delle sue grandi macchine “inutili”, affiancata da un significativo repertorio delle immagini volutamente kitsch apprestate da Niki de Saint Phalle. I décollagisti, François Dufrêne, Raymond Hains, Mimmo Rotella, Jacques Villeglé, saranno presenti al gran completo, ma anche con opzioni che proprio dopo il ’70 sono andate progressivamente diversificandosi e prendendo strade autonome. Di Christo e Jean Claude comparirà un’antologia adeguata di quelle loro mappe in cui sono riportate in pianta le maxi-installazioni ambientali. Infine Gérad Deschamps darà prova di come si è allargata la sua indagine sugli elementi soffici e di “cattivo gusto” in cui si avvolge la nostra esistenza quotidiana. Molta attenzione sarà data alla rievocazione delle giornate del ‘70, sia mostrando a circuito chiuso l’eccellente documentario girato allora da Mario Carbone, sia allestendo una vasta parete con le mirabili testimonianze fotografiche registrate da Ugo Mulas, mentre un filmato dell’operatore canadese Marc Israël-le Pelletier mostrerà Restany all’opera nelle varie sedi della sua industriosa presenza milanese. Nel catalogo edito da Silvana Editoriale, oltre a un saggio introduttivo del curatore Renato Barilli e due contributi di Marina Pugliese e Diego Sileo, ci saranno anche dieci testimonianze di persone che furono vicine al grande critico in vita, nonché un’antologia di suoi scritti, e immagini a colori delle opere esposte, oltre ai consueti apparati biobibliografici. .  
   
   
ARMIN LINKE IMMAGINARIO NUCLEARE A CURA DI BARTOLOMEO PIETROMARCHI 16 OTTOBRE - 16 NOVEMBRE 2008 ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA CALCOGRAFIA ROMA  
 
Roma, 16 ottobre 2008 - Immaginario Nucleare è un progetto che vuole raccontare attraverso lo sguardo dell´arte e della scrittura il passato e il presente del nucleare italiano, la sua vicenda umana e scientifica, le suggestioni dei suoi luoghi, le sue contraddizioni. Con i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero per i Beni e le Attività Cultuali, Immaginario Nucleare, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, si articola in una pubblicazione e in una mostra che vedono il fotografo Armin Linke e lo scrittore Tommaso Pincio interpreti di un viaggio nell´immaginario culturale legato al nucleare in Italia. La mostra, realizzata in collaborazione con l´Istituto Nazionale per la Grafica, la Parc (Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l´architettura e l´arte contemporanea) il Maxxi, Museo Nazionale delle Arti del Xxi secolo, e Sogin, avrà luogo a Roma, alla Calcografia dal 16 ottobre al 16 novembre 2008. Accompagnata da un libro pubblicato dalla casa editrice inglese Pocko Editions, Immaginario Nucleare intende restituire voce e immagine ad una vicenda, quella dell´energia atomica in Italia, che si è interrotta improvvisamente proprio vent´anni fa. Due gli eventi decisivi che hanno impresso una drastica svolta alla possibilità dell´utilizzo pacifico del nucleare nel nostro paese: nel 1986 l´incidente di Chernobyl, con le sue tragiche conseguenze e l´anno successivo il referendum che sancì la chiusura definitiva delle centrali in funzione in Italia e la rinuncia ad ogni ulteriore investimento pubblico o privato nel settore. Immaginario Nucleare oscilla tra le suggestioni del passato e del presente raccontato dallo sguardo di uno dei più interessanti fotografi italiani. L´artista, recuperando la tecnica della fotografia tridimensionale molto in voga negli anni Sessanta, ha realizzato un percorso per immagini dei siti del nucleare in Italia. Armin Linke costruisce un suggestivo percorso in cui le fotografie, che vanno guardate con appositi occhiali, restituiscono una visione atemporale dei luoghi, dando vita ad una sorta di "archeologia del futuro". Accanto alle fotografie, un video realizzato in collaborazione con Renato Rinaldi, presenta immagini senza narrazione, una specie di pittura tridimensionale in movimento di paesaggi e interni. Il testo di Tommaso Pincio ci guida nella storia italiana e nelle paure generate nell´immaginario collettivo dalla tecnologia nucleare: attraverso riferimenti alla storia recente, al cinema, alla letteratura di fantascienza, l´autore ripercorre l´evoluzione dell´immaginario catastrofista. Un percorso nella storia della cultura visiva italiana nell´epoca nucleare. Biografie Armin Linke Nato nel 1966 l´artista tedesco vive e lavora a Milano. Linke utilizza il film e la fotografia per documentare i fenomeni di globalizzazione, i cambiamenti dei paesaggi contemporanei e le conseguenze sociali e politiche che ne derivano. Le sue immagini investigano e documentano la trasformazione dei territori contemporanei e il loro effetto sulla percezione dello spazio. Come fotografo e filmaker sta lavorando a un archivio in crescita progressiva sulle diverse attività umane e sui nuovi paesaggi naturali e artificiali. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all´estero tra cui la Biennale di Venezia, la Biennale di San Paolo, al Centre Georges Pompidou di Parigi, alla Tate Modern di Londra, al Kunstwerke di Berlino, al P. S. 1 di New York. Tommaso Pincio Tommaso Pincio è lo pseudonimo di uno scrittore italiano nato a Roma. Ha esordito come romanziere nel 1999 con M. , una sorta di rivisitazione letteraria del film Blade Runner ambientata in una Berlino immaginaria del 1969. Successivamente ha pubblicato per Fanucci Lo spazio sfinito (2000) e Un amore dell´altro mondo (Einaudi 2002), un libro che ha diviso ha critica letteraria e con il quale l´autore ha acquistato una certa noterietà. Vi si narra la vita di Kurt Cobain, leader del gruppo rock Nirvana, attraverso lo sguardo di un suo amico immaginario. Il suo romanzo più recente è La ragazza che non era lei (Einaudi 2005), dove si tenta di tracciare un bilancio su ciò che è andato perduto e ciò che è rimasto dei sogni di amore e libertà degli anni sessanta. È invece del 2006 Gli alieni un´indagine su come l´ipotesi dell´esistenza di civiltà extraterrestri sia diventata uno dei grandi miti dell´era moderna. .  
   
   
ARTVERONA 2008 APRONO L’OPERA E TROVANO UNA PROTESTA: SINGOLARE L’AZIONE ARTISTICA DI MASSIMO ROSSETTI  
 
Verona, 16 ottobre 2008 - Artverona 2008. Singolare l’azione artistica di Massimo Rossetti di “rifiutarsi di esporre” presentando una tela 1,5x3metri con un dipinto cancellato da vernice bianca e con sopra impresso a olio: “Massimo Rossetti rifiuta di esporre”. Un fatto politico, un’azione artistica, una provocazione che suggerisce diversi interrogativi sulla capacità stessa di critici e collezionisti di individuare e leggere un’opera d’Arte. Fa riflettere. Siamo o no di fronte ad un’opera d’arte? L’artista romano non è solito dipingere lavori di questo tipo. E’ forse una sorta di “sciopero” dell’artista? Il grande impatto emotivo che trasmette la tela è quello del rifiuto di “mostrare” almeno ciò che ci si aspetterebbe da Rossetti. Mostrare, che è il tormento di ogni artista, la voglia di esprimersi ed essere riconosciuto; se esiste una cosa che un artista non farebbe mai è quella di rinunciare ad esporre, specialmente in uno spazio prestigioso come l’Artverona. Quella di Rossetti, dunque, è un’azione artistica dura ed essenziale. Scegliendo di non esporre un quadro figurativo della sua ultima produzione, Rossetti si distacca profondamente dalle sue opere precedenti. Ma anche questa volta l’artista spinge lo spettatore ad interagire con l’opera, a interpretare il “rifiuto di esporre”, a sottrarre significato, non solo esteticamente, ma anche e soprattutto concettualmente. .  
   
   
NO EGO EMOTIONAL.ART.PROJECT BY ANGELO CRUCIANI 16 /22 OTTOBRE 2008  
 
Milano, 16 ottobre 2008 - No Ego è un progetto di Angelo Cruciani legato ad una filosofia complessa che inscatola l’Ego nel ruolo dell’ Anticristo. Un progetto a diverse tappe in molti locali e luoghi che vedrà tramite la collaborazione di molti Artisti la messa in pratica di una nuova “norma di vita” e di concezione espressiva. Tramite il contributo di diversi Personaggi e la messa in discussione della Monoespressione le opere esposte saranno il frutto di collaborazioni che suggelleranno la moderna via di ritrovarsi parte viva in un gruppo e non del protagonismo dell autoraggio. La distruzione dell’ “Io” come prospettiva vera e sana verso la serenità e la comprensione del disegno del destino. No Ego è un esperimento che porta ad esplorare la quarta dimensione, quella in cui le persone si ritrovano senza le indicazioni delle 3 conosciute, nella semplice e pulita Emozione. Per la prima tappa del progetto il piccolissimo Freakbar Angelo Cruciani ha chiamato a collaborare per le opere esposte Simone Masetto Maghe giovane emergente da poco trasferitosi nel Mondo dell’arte Milanese. Questa Preview nata in collaborazione con Encodercommando dj set di raffinatissimo livello minimale sarà un piccolo assaggio di un percorso che vedrà l’Artista Angelo Cruciani impegnato tutto il prossimo anno espositivo. Molti i Locali in lista su Milano e diverse tappe nelle altre grandi città. La scelta di esposizione nel Locale è correlata al desiderio d’interagire dell’Artista direttamente con l’osservatore-ricettore in un momento di vita quotidiana e non nel parametro preservato della galleria, poiché il fine dell’esposizione non è la vendita ma la comunicazione di una nuova filosofia ed estetica che non respira ne dalle regole ne dalle religioni. .  
   
   
ALLA VILLA REALE DI MONZA DAL 25 OTTOBRE 2008 AL 6 GENNAIO 2009 LA MOSTRA OLIVO BARBIERI  
 
 Monza, 16 ottobre 2008 - Dal 25 ottobre 2008 al 6 gennaio 2009, il Serrone della Villa Reale di Monza ospiterà la mostra Olivo Barbieri. Site specific_Monza 08 che presenta la nuova serie di lavori di grande formato che l’artista ha appositamente realizzato su Monza, e che si inserisce nel progetto site specific_ iniziato nel 2003, un work in progress che coinvolge molteplici zone del pianeta. Insieme alle 13 opere inedite, il percorso espositivo ne comprende altre 12, sempre di grande formato, che hanno per soggetto metropoli quali New York, Roma, Las Vegas, Los Angeles, Amman e Shanghai. Nelle immagini di Olivo Barbieri, Monza, còlta in alcuni dei suoi scorci più riconoscibili, come il parco, l’autodromo, il Duomo, l’Arengario, diventa un gigantesco plastico, una metropoli fantastica e "finta" in cui il peso della storia, la vita dei cittadini, la struttura urbanistica e il segno architettonico perdono di consistenza per lasciare spazio a una sorta di installazione dalle forti componenti concettuali. L’iniziativa, curata da Marco Meneguzzo, promossa dal Comune di Monza – Assessorato alla Cultura, col patrocinio della della Regione Lombardia e della Provincia di Milano – Direzione Progetto Monza-brianza, illustra il metodo attraverso il quale Barbieri procede alla raffigurazione in chiave simbolica dei luoghi nei quali vivono gli esseri umani. Attraverso la fotografia aerea e la prospettiva dall’alto, Olivo Barbieri rende “ordinato” e “architettonico” il caos della vita, eliminando dalla scena – come avviene in una mappa – gli accidenti temporali della realtà. Come afferma il curatore, “Barbieri esclude dalla scena il tempo, lasciando solo lo spazio. Il sintomo visibile di questa radicale eliminazione di uno degli elementi fondamentali del reale è sotto gli occhi di tutti: è quella riduzione del “vero” a modello, a plastico, a riduzione di scala che tutti, anche i bambini, percepiscono guardando le foto di Barbieri – “…guarda, sembra un modellino!” -, e che è ulteriormente accentuata dalla cifra stilistica di Olivo, racchiusa in quel “fuori fuoco” – o meglio, “fuoco selettivo” – che evidenzia solo uno o pochi elementi della scena ripresa. Questo avviene in ogni soggetto ripreso, sia che si tratti di New York, di Shanghai, degli scavi archeologici vicino ad Amman, delle cascate di Iguazù, o anche del più domestico Parco di Monza o della città di Monza, dove persino un’aiuola spartitraffico diventa un fantastico elemento alieno nel paesaggio, una sorta di architettura spontanea forte come una piramide egiziana: non dipende da “cosa” si riprende, ma da “come” lo si fa”. E’ lo stesso fotografo a definire il suo lavoro: “site specific_ (fotografie e film realizzati con elicotteri) è un progetto globale che coinvolge parecchie città del pianeta: Roma 04, Montreal 04, Amman 04, Shanghai 04, Las Vegas 05, Torino 05, Sevilla 06, New York 07, The Waterfall Project 06/07. Tutti questi luoghi hanno in comune la caratteristica di aver subito in un periodo della loro storia una fortissima accelerazione che li ha ridefiniti. Site specific_Monza 08 dà l´avvio a un approccio più sofisticato. Diventa un forte momento di riflessione per "scoprire" un´area emblematica del nostro paese, storicamente tra le più densamente industrializzate, che sta rapidamente mutando reagendo agli stimoli della contemporaneità”. Le immagini aeree mescolano, in un percorso ben delineato, piazze e strade, palazzi e monumenti, centro storico e periferie, bellezze architettoniche e obbrobri. Si tratta di un freddo labirinto compositivo che evoca un tessuto esistenziale e sociale invisibile. Allo stesso tempo però, ci si rende conto della grandiosa artificiosità dell’organizzazione umana, in grado di mettere in atto un’articolata predisposizione degli spazi ma anche di generare mostruosità che hanno portato alla distruzione del paesaggio. Con le sue opere Olivo Barbieri sembra chiedersi cosa ci sia di effettivamente reale nel nostro sistema di vita, o ancora, quanto il nostro sguardo riesca a comprendere ciò che ci circonda. Il senso dell’esistenza nelle immagini di Barbieri diviene oggetto di riflessione critica, di un’impostazione filosofica che spinge lo sguardo umano a negare la sua soggettività per operare in un’angosciosa, quanto più profonda, condizione di oggettività. Olivo Barbieri (Carpi, 1954) inizia a esporre nel 1978. A partire dal 1989 viaggia abitualmente in Oriente, soprattutto in Cina. Nel 1993, 1995 e 1997 partecipa alla Biennale di Venezia. Nel 1996 si è tenuta la prima retrospettiva delle sue opere al Folkwang Museum di Essen. Nel 2001 ha pubblicato il volume Virtual Truths, Silvana Editoriale Milano. Nel 2001 realizza il progetto Notsofareast per la Triennale di Milano, esposto nella mostra Effetti Collaterali. Nel 2002 è stato invitato dal Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea Siena, a realizzare il progetto Cityscapes/landscapes. Nel 2003 sue opere sono state esposte a Strangers, la prima Triennale di fototografia e video organizzata dall’Icp (International Centre of Photography) New York. Nel 2003 inizia il progetto site specific_ che coinvolge diverse città: Roma, Torino, Montreal, Amman, Las Vegas, Los Angeles, Shanghai, Siviglia, New York, etc. Per la serie site specific_ realizza tre film: site specific_Roma 04, site specific_Las Vegas 05, site specific_Shanghai 04. Nel 2005 il film site specific_Roma 04 è stato esposto nella mostra Universal Experience, al Museum of Contemporary Art, Chicago; Hayward Gallery, London; Mart, Trento e Rovereto; curata da Francesco Bonami. Nel 2005 inizia due serie di film: Seascape # e Riverscape #. Nel 2006 il progetto site specific_ è stato esposto al Bloomberg Space di Londra, a cura di Stephen Hepworth; al Bund 18 a Shanghai, a cura di Christopher Phillips. Nello stesso anno è stato invitato dalla Biacs (Ii Biennal de Sevilla, a cura di Okwui Enwezor) a realizzare il film Sevilla  (∞) 06. Tra il 2006 e il 2007 realizza The Waterfall Project. Nel 2008 realizza il progetto Twiy per il Museo di Capodimonte di Napoli. Nel 2008 il film site specific_Las Vegas 05 è presentato nella mostra Double Down: Two Visions of Vegas al Sfmoma (San Francisco Museum of Modern Art). Opere di Barbieri sono in musei e collezioni d’arte pubbliche e private quali: Museum Folkwang Essen, Centro Andaluz de Arte Contemporaneo Sevilla, San Francisco Museum of Modern Art, International Center of Photography (Icp) New York, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino, Gam Galleria d’ Arte Moderna e Contemporanea Torino, Sondra Gilman Collection New York, Cisneros Fontanals Foundation Miami, etc. Ha pubblicato numerosi libri e cataloghi tra i quali: Paesaggi in Miniatura, Art&, Udine 1991; Notte, Art&, Udine 1991; Olivo Barbieri seit 1978, Museum Folkwang, Essen 1996; Illuminazioni Artificiali, Federico Motta Editore Milano 1995; Smithsonian, Washington, D. C. 1998; Notsofareast, Donzelli, Roma 2002; site specific_Roma 04, Zoneattive, Roma 2004; site specific_Las Vegas 05, Wonder Inc. , Toronto 2005; site specific_Shanghai 04, Editrice Quinlan, Bologna 2006; site specific_Nyc 07, Apm edizioni, 2007; Twiy, Electa Napoli 2008; site specific_Jordan 2004, Guidi&schoen Genova 2008; The Waterfall Project, Damiani Bologna, 2008. .  
   
   
SENZA CONFINI 7 NOVEMBRE 2008, MUSEO ETNOGRAFICO DEL FRIULI, UDINE  
 
Udine, 16 ottobre 2008 - Il giorno venerdì 7 novembre alle 17. 30, verrà aperta una nuova iniziativa correlata alla mostra Ori e rituali presso il Museo Etnografico del Friuli a Palazzo Giacomelli: si tratta di un’esposizione dal ricco valore artistico promossa da due giovani orafi friulani, Giovanni Sicuro e Stefano Zanini. Il titolo scelto per la mostra, “Senza Confini”, vuole porre l’attenzione sulla peculiarità di questo evento: confrontare il mondo magico dell’oreficeria di un tempo, dallo stile codificato e riconoscibile, al nuovo concetto di gioiello che si svincola da ogni regola e classicità, superando qualsiasi confine stilistico. Gioiello come simbolo di libertà. Anche il catalogo delle creazioni presentate in questa mostra e l’invito alla stessa, hanno un significato importante, riproponendo la struttura di un passaporto: è infatti con questo documento che si attraversano i confini ed è con questa esposizione che gli artisti ospiti vogliono superare le frontiere tra l’oreficeria antica e quella contemporanea, non solo per quanto concerne l’utilizzo di nuovi materiali, ma anche per il significato che il gioiello in sé incarna. Gli artisti selezionati per la mostra sono sette e il loro riconoscimento a livello internazionale, attribuisce a “Senza Confini” un valore ancor più elevato; due sono gli artisti stranieri: Adrean Bloomard, con la sua reinterpretazione in chiave moderna degli elementi essenziali delle antiche società mediterranee e Benjamin Lignel, con un curriculum vastissimo che si sviluppa fra Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Spagna. Gli artisti italiani che proporranno le loro opere sono Maria Rosa Franzin artista padovana, la quale proporrà monili che utilizzano come veri e propri mezzi pittorici nell’espressione del gioiello, la plastica, le resine, gli ossidi, che perdono la loro più conosciuta e scontata identità grazie alla forza rigeneratrice del fuoco. Alessia Semeraro, dalla visione estetica minimalista e rigorosamente libera da decorazioni, proporrà gioielli che mirano a superare l’egemonia dell’oro, dando lustro a materiali poveri, quali lastre di ferro riciclato e legno di cedro combusto. Le creazioni di Fabrizio Tridenti, artista che utilizza la tecnica dell’improvvisazione, vogliono essere gioielli unici, rappresentanti l’espressione di un percorso nuovo e sperimentale. Diversa ancora è l’idea di monile presentata da Stefano Zanini che si pone il difficile obiettivo professionale di creare gioielli “socialmente impegnati”, capaci di confrontarsi con le tematiche che coinvolgono la società moderna. Ed infine, Giovanni Sicuro che nei suoi gioielli pone il proprio stato d’animo, il proprio vissuto interiore, come un’istantanea che ritrae un momento della vita: è in questo modo che il gioiello diviene racconto del mondo circostante e ne diventa tramite. La mostra “Senza Confini” si completa anche attraverso due eventi collaterali: la presentazione - sabato 8 novembre ore 18. 00 - a cura di Rita Marcangelo, presidente dell’Associazione Gioiello Contemporaneo, prima ed unica nel suo genere in Italia e la conferenza “L’oreficeria contemporanea” – mercoledì 12 novembre ore 10. 30 - che avrà come relatore Giampaolo Babetto, nome di prim’ordine nell’oreficeria italiana, molto conosciuto e stimato anche a livello europeo per la delicatezza e l’essenzialità uniche che caratterizzano le sue creazioni. .  
   
   
GOLF - EUROPEAN TOUR: ULTIMI APPELLI PER CANONICA E MOLINARI  
 
Roma, 16 ottobre 2008 - Penultima gara stagionale dell’European Tour prima del gala finale a Valderrama per il Volvo Masters. Si disputa il Portugal Masters (16-19 ottobre), all’Oceanico Victoria Golf Course di Vilamoura nella regione portoghese dell’Algarve, dove molti giocatori si giocano le ultime chances per salvare la carta. Tra costoro Emanuele Canonica e Edoardo Molinari, che prendono parte alla gara insieme a Francesco Molinari, il quale invece ha l’obiettivo di salire ancora nella money list (attualmente è al 23° posto). Il montepremi è allettante (3. 000. 000 di euro) e permette buoni recuperi con un piazzamento adeguato. Canonica, 150° nella money list, avrà a disposizione anche il Castello Masters della prossima settimana per cercare di rientrare tra i primi 117 dell’ordine di merito ed evitare la scuola di qualificazione. Per Edoardo Molinari (145° in graduatoria), invece, sarà probabilmente l’ultima opportunità, perché difficilmente entrerà nel field a Castellon. Sarebbe auspicabile un posto in alta classifica che gli garantirebbe il circuito europeo 2008; l’obiettivo minimo è almeno quello di rimanere entro i primi 148 della money list per evitare lo stage 2 della Qualifying School e andare direttamente alla finale. A Vilamoura sono numerosi i pretendenti al titolo: tra costoro lo svedese Robert Karlsson, leader della money list, lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, l’inglese Lee Westwood, il tedesco Martin Kaymer e l’argentino Angel Cabrera. Lpga Tour: Cavalleri E Sergas Al Kapalua Classic - Silvia Cavalleri, reduce dall’ottimo quinto posto nel Longs Drugs Challenge, e Giulia Sergas tornano nuovamente in campo nel Kapalua Classic (16-19 ottobre) in programma al Bay Course at Kapalua Resort di Maui nelle Hawaii. Sarà una delle ultime gare di Annika Sorenstam, decisa a lasciare il golf agonistico a fine stagione, che ci terrebbe regalare ai suoi sostenitori un successo. L’occasione può essere giusta poiché mancheranno le altre giocatrici più forti, a iniziare da Lorena Ochoa, ma la svedese dovrà comunque guardarsi dalle solite orientali che hanno le loro punte nella coreana Seon Hwa Lee e in Yani Tseng di Taiwan. Il montepremi è di 1. 500. 000 dollari. Us Pga Tour: Continuano Le Fall Series - Quarto appuntamento dei sette delle Fall Series, i tornei che concludono l’Us Pga Tour e che daranno volto definitivo alla parte bassa della money list, essendo ormai tutto deciso in vetta con la leadership di Vijay Singh. Si disputa il Justin Timberlake Shriners Hospitals for Children Open (16-19 ottobre), al Tpc Summertin di Las Vegas nel Nevada con un montepremi di 4,1 milioni di dollari dei quali 738. 000 andranno al vincitore. Tra i giocatori più rappresentativi in gara ricordiamo Stephen Ames, Charles Howell Iii, Zach Johnson, Rory Sabbatini, Fred Couples, John Daly, Chirs Dimarco e Mike Weir. In Australia Iniziano I Campionati Mondiali A Squadre Maschili - Ad Adelaide, in Australia, inizia il World Amateur Team Championship/eisenhower Trophy (16-19 ottobre), ossia il Campionato del Mondo a Squadre. L’italia schiera Nino Bertasio, Federico Colombo e Andrea Pavan, trio che sarà guidato dal capitano Lorenzo Silva e dall’allenatore Alberto Binaghi. Si gioca sui due percorsi del Royal Adelaide Golf Club (metri 6. 593, par 72) e del Grange Golf Club (West Course, metri 6. 335, par 72). Il primo sarà il tracciato più lungo su cui si sia mai disputato il torneo, prerogativa tolta al Club de Golf di Mexico City (6. 151 metri) dove la gara si svolse nel 1966. Partecipano 67 squadre e non le 72 annunciate, perché cinque hanno dato forfait. Gli azzurri hanno le carte in regola per ben figurare, ma la concorrenza sarà forte e ben agguerrita. Numerose le formazioni che possono aspirare al titolo tra le quali gli Stati Uniti con Rickie Fowler, Jamie Lovemark e Billy Horschel, l’Australia con Matthew Griffin, Tim Stewart e Rohan Blizard, l’Inghilterra con Sam Hutsby, Luke Goddard e Dale Whitnell, la Svezia con Pontus Widegren, Jesper Kennegard ed Henrik Norlander. Hanno possibilità anche il Giappone, la Nuova Zelanda, il Canada, la Scozia, che schiera Callum Macauley, e l’Irlanda con Paul Cutler. Il giocatore più giovane in campo sarò il russo Allen Kronfield, che è nato a New York, negli Stati Uniti; il più anziano è Jean-fidele Diramba, 56 anni del Gabon, ex arbitro internazionale di calcio. Il torneo si disputa sulla distanza di 72 buche, a campi alternati. Per la classifica saranno validi i due migliori score su tre in ciascuna giornata. I punteggi scartati determineranno l’ordine in graduatoria in caso di parità. .  
   
   
LADY GECO SCALA SAN SIRO LA CAMPIONESSA ITALIANA DI FREE CLIMBING JENNY LAVARDA HA CONQUISTATO LA VETTA DI UNO DEI TEMPLI STORICI DEL CALCIO E DELLA MUSICA MONDIALE  
 
Milano 16 Ottobre 2008 – Jenny Lavarda, pluri-premiata campionessa italiana di Free Climbing e campionessa mondiale di Ice Climbing, ha aggiunto un altro successo al suo già colmo palmares di vittorie. In pochi minuti infatti Jenny ha raggiunto la cima di uno degli edifici più celebri dello sport italiano: Lo stadio Giuseppe Meazza di San Siro. E’ stato proprio in questa location inusuale per uno sport come il Free Climbing che la scalatrice ventiquattrenne, conosciuta nell’ambiente come Lady Geco, ha vinto la sua spettacolare sfida di destrezza scalando prima i dodici piani della torre 3 dello stadio di San Siro e poi esibendosi, sospesa nel vuoto, in una passeggiata orizzontale a mani nude lungo le travi d’acciaio che sostengono la copertura dello stadio. Al termine della scalata Jenny ha spiegato i motivi della sua impresa: “Avevo in mente di fare qualcosa che avvicinasse gli appassionati di uno sport popolare ed esaltante come il calcio a un altro meno conosciuto ma non certo meno adrenalinico e spettacolare come l’arrampicata. Ovviamente l’associazione tra gioco del calcio e questo stadio è stata praticamente immediata”. L’impresa di Jenny apre la strada ad altre future e particolari esibizioni che diventeranno il migliore spot per una disciplina in cui la preparazione atletica si mescola a quella mentale in un equilibrio perfetto. Lo stesso equilibrio che l’atleta, originaria di Marostica, ha messo messo due giorni fa in parete difendendo il suo primato di campionessa italiana durante la Xxiv Edizione dei Campionati Italiani di Arrampicata Sportiva disputati a Valdagno (Vi). Jenny infatti si è nuovamente confermata campionessa Italiana della specialità Lead. .