Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2008
TV DIGITALE: LA SARDEGNA ALL´AVANGUARDIA NELLE NUOVE TECNOLOGIE  
 
Cagliari, 15 Ottobre 2008 - "Il passaggio al digitale terrestre rappresenta un importante momento che avvicina ulteriormente la Sardegna all´Europa". L´assessore regionale degli Affari generali, Massimo Dadea, commenta così la nuova fase che caratterizza il settore televisivo isolano. "Sono diversi i vantaggi del digitale terrestre. In primo luogo - spiega l´assessore - dal punto di vista tecnico, consente una migliore qualità dell´immagine. In secondo luogo moltiplica il numero dei canali di cui è possibile disporre". "Oggi però, per via anche della qualità dei decoder – spiega ancora Dadea – non viene favorito un aspetto che deve ritenersi fondamentale per i cittadini, quale l´interattività e cioè la possibilità di usufruire di tutta una serie di servizi molto importanti. Le potenzialità del digitale terrestre, appaiono dunque ancora distanti da quelle offerte dalla banda larga e dalla rete Internet, che grazie agli ultimi interventi della Regione, finalizzati all´ampliamento dell´Adsl, avrà una sempre più capillare diffusione". "La Sardegna – afferma Dadea - si conferma all´avanguardia nelle nuove tecnologie. Oltre a essere la prima a sperimentare il nuovo sistema televisivo, sarà anche la prima ad avere la copertura Adsl nel 100 per cento dei suoi comuni". "E´ necessario – sottolinea l´assessore – che il passaggio a questa nuova fase di sperimentazione, di cui la Sardegna è protagonista, si concretizzi non solo attraverso una nuova offerta televisiva, ma anche attraverso un maggiore coinvolgimento delle imprese e dei centri di ricerca isolani, in modo tale che possa rappresentare un´importante occasione di crescita e di sviluppo". .  
   
   
FIERA LIBRO: A FRANCOFORTE INAUGURATO IL PUNTO ITALIA BOOM DELLE LIBRERIE ONLINE, CRESCONO GLI ACQUISTI DI LIBRI IN EDICOLA (ESCLUSO GLI ALLEGATI) E SUPERMERCATI GIRO: “A GIORNI IL DECRETO DEL CENTRO PER IL LIBRO ALLA CORTE DEI CONTI”  
 
Francoforte, 16 ottobre 2008 - “Non ci aspettano tempi facili. Dovremo far quadrato, impegnarci più che nel passato e lasciarci alle spalle le lunghe stagioni delle incomprensioni e dell’inefficienza. Il libro è troppo importante – nell’economia, nella cultura, nella società italiana – per poterci permettere di dare risposte inadeguate alle difficili sfide che ci aspettano”. E’ una mano tesa al Governo italiano quella del presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Federico Motta oggi all’inaugurazione del Punto Italia alla Buchmesse, il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti in programma a Francoforte fino al 19 ottobre. E aperta con la presenza del Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività culturali Francesco Maria Giro: “La collaborazione tra pubblico e privato non è solo uno slogan teorico, ma dimostra di funzionare, come vediamo qui a Francoforte – ha proseguito Motta rivolgendosi al Sottosegretario - Per questo abbiamo in questi anni insistito molto sul Centro per il libro e la lettura e sulla forma che infine questo Centro assumerà. Anche per la politica del libro in Italia ci serve infatti un quadro normativo e organizzativo chiaro. E un organismo sufficientemente autorevole con la capacità di coordinare le iniziative, convogliare i finanziamenti, pubblici e privati, su ciò che è davvero strategico”. “La Buchmesse di Francoforte – ha spiegato il Sottosegretario Giro - è per l’Italia un momento gratificante per confermare gli impegni assunti in favore del libro, della diffusione della lettura, del lavoro che l’intera filiera editoriale sviluppa con grandi sforzi e spesso in solitudine e senza il dovuto e da troppo lungo tempo atteso sostegno dell’Amministrazione. Oggi possiamo e dobbiamo voltare pagina e lo faremo dando finalmente vita al Centro per il libro, il cui decreto istitutivo verrà consegnato a giorni alla Corte dei Conti per la registrazione. Sarà quello il punto di partenza per rilanciare la collaborazione fra editori, librai e mondo delle biblioteche con il Governo e le istituzioni centrali”. La fotografia dello stato dell’editoria in Italia, presentata oggi a Francoforte, evidenzia diverse criticità, registrando complessivamente un incremento dell’1% (in allegato un’ampia sintesi). Le cifre principali del mercato italiano - Il mercato dell’editoria libraria si consolida nel 2007, con un valore che registra un +0,87% sull’anno precedente, raggiungendo un giro d’affari complessivo di 3,702 miliardi di euro. Sono oltre 61mila i titoli librari prodotti (per il 62% si tratta di novità), pari a 268 milioni di copie. Diminuiscono però i lettori: sono stati 24milioni i lettori di un libro in un anno (il 43,1% della popolazione), ma solo 3,2 milioni gli italiani che ne hanno letto uno in un mese. Le case editrici con una presenza organizzata sul mercato sono 2901 e impiegano 38mila addetti. L’export cresce (poco) - Cresce l’export dei libri italiani all’estero: +2% rispetto al 2006, corrispondente a un valore totale di 40,7 milioni di euro (il dato non include l’export che transita attraverso i siti di commercio on line, che sicuramente registra un incremento). I libri maggiormente esportati sono quelli d’arte, d’immagine, di design che costituiscono l’eccellenza dell’editoria italiana. Le traduzioni diminuiscono - Diminuisce progressivamente il peso dei libri di autore straniero sul totale della produzione italiana, e in particolare di quella di varia adulti e ragazzi: da un valore medio che si attestava attorno al 24-25% per tutti gli anni Novanta si è scesi oggi a un 21,9% per la produzione di varia adulti, restando invece più alto (32,7%) in quella dei libri per ragazzi. È dai mercati di lingua inglese che proviene la maggior parte delle traduzioni. Le altre aree linguistiche – quella di lingua francese, tedesca e spagnola – seguono a grande distanza. Il mercato trade: crescono le vendite nella Gdo, nelle librerie online (+37%), nelle edicole (esclusi gli allegati) – Tre sono i fenomeni più rilevanti nelle vendite. Crescono gli acquisti di libri nei supermercati e Grande distribuzione (+5%), impennano gli acquisti nelle librerie online (+36,9%, al netto delle vendite generate dall’acquisto di libri da parte di clienti italiani su quelle straniere), e si riprendono quelle nelle edicole (+12,1%, escludendo gli allegati ai quotidiani che hanno invece subito una contrazione del 7,5%). E i primi mesi del 2008? Il 2008 è stato caratterizzato, sino ad ora, da una crescita che difficilmente raggiungerà nei canali trade i valori del 2007, a causa soprattutto di una più generale taglio dei consumi delle famiglie. Gli indici del valore delle vendite del commercio al dettaglio su piccola e grande superficie hanno fatto segnare già nell’aprile scorso un -3,4% nelle vendite rispetto al corrispondente mese del 2007 alla voce “cartoleria, libri, giornali e riviste” e un -1,0% rispetto al marzo 2008. Il settore risulta inoltre penalizzato da un’ulteriore riduzione delle vendite di collaterali, che per gli editori si traducono in minori introiti in termini di diritti. .  
   
   
RAPPORTO SULLO STATO DELL’EDITORIA IN ITALIA 2008 LA SINTESI A CURA DELL’UFFICIO STUDI DI AIE  
 
Milano, 16 ottobre 2008 - Il mercato dell’editoria libraria si consolida nel 2007, con un valore che registra un +0,87% sull’anno precedente, raggiungendo un giro d’affari complessivo di 3,702 miliardi di euro. Sono oltre 61mila i titoli librari prodotti (per il 62% si tratta di novità), pari a 268 milioni di copie. Diminuiscono però i lettori: sono stati 24milioni i lettori di un libro in un anno (il 43,1% della popolazione), ma solo 3,2 milioni gli italiani che ne hanno letto uno in un mese. I lettori di almeno un libro nel 2007? 24milioni di italiani (-1% sul 2006). Ma i lettori di uno al mese sono solo 3,2 milioni - Nel 2007 i lettori di almeno un libro non scolastico nei dodici mesi precedenti sono scesi dal 44,1% di tutta la popolazione italiana con più di 6 anni di età al 43,1%. Dichiarano di aver letto un libro nel 2007 poco più di 24 milioni di italiani con una flessione sul 2006 dell’1%; a questo valore va aggiunto un altro 10,8% di lettori di soli libri gialli, rosa, manualistica leggera (cucina, giardinaggio, hobby), di utilizzatori di guide di viaggio, di libri allegati a quotidiani e settimanali. Complessivamente si arriva a un valore del 53,9% di lettori. Dopo un periodo in cui la lettura aveva fatto segnare lenti ma progressivi tassi di crescita – dal 1999 al 2006 – lo scorso anno è stato il primo in cui si è assistito a una inversione di tendenza, confermata non solo da Istat ma anche da altre indagini (Ipsos, Nielsen, ecc. ). Questa situazione non modifica affatto le ben note caratteristiche strutturali di un mercato il cui perimetro risulta tra i più ristretti tra i paesi europei:  Tra i lettori, la metà (il 46,2%) non legge più di tre libri all’anno;  Solo il 13,3% dei lettori ne legge uno al mese (circa 3,2 milioni di persone);  Restano forti le differenze a livello geografico: si passa dal 51,4% del Nord al 31,6% del Sud (venti punti percentuali!); legge il 55% del Trentino Alto Adige o il 53,3% della Lombardia, contro il 30,1% della Sicilia, il 30,2% della Campania, il 29,1% della Calabria, il 28,9% della Puglia, ecc.  Le fasce infantili e giovanili di popolazione si confermano composte da lettori complessivamente più forti (nonostante la maggior diffusione/utilizzo di internet, telefonia mobile, ecc. ) rispetto alla media nazionale. Il 59,5% dei bambini di 11-14 anni; il 56,6% dei 15-17enni; il 54,6% dei 18-19enni si dichiara lettore di libri non scolastici.  Le donne leggono più degli uomini: nel 2007 raggiungono il 48,9% rispetto agli uomini che si fermano al 37%. Il mercato: cresce dello 0,9% - Nel 2007 il valore complessivo delle vendite di libri a prezzo di copertina nel nostro Paese hanno raggiunto la cifra di 3. 702,2 milioni di euro con un incremento inferiore all’un per cento (+0,87%) rispetto all’anno precedente. Le vendite di libri di varia adulti e ragazzi nei canali trade (libreria di catena editoriale e non), grande distribuzione, librerie on line, edicola (esclusi i collaterali), fiere e mostre del libro, si sono attestati nel 2007 a 1,415 miliardi di euro (+1,5%). Da questa cifra restano escluse le vendite di libri scolastici di adozione che hanno raggiunto il valore di 716,3 milioni di euro (+1,5% sul 2006). Il mercato scolastico vale il 19,4% del mercato complessivo del libro. Il mercato ragazzi (libri 0-14 anni) nel 2007 ha raggiunto il valore di vendita a prezzo di copertina di 137,2 milioni di euro (+2,5% sul 2006), che rappresenta il 9,8% delle vendite dei canali trade, ma appena il 3,7% del mercato complessivo. Libri in edicola allegati ai quotidiani: -7,5% sull’anno precedente come valore, dimezzati i titoli, -24% sulle copie - Nel 2007 il fenomeno della vendita di libri in edicola in abbinamento a quotidiani e settimanali, già in rallentamento a partire dal 2006, ha subito la sua prima vera battuta di arresto dal 2002, quando questa formula fece il suo ingresso sul mercato italiano: lo scorso anno sono stati venduti in edicola libri per un valore stimato di 453 milioni di euro (-7,5% rispetto al 2006). E dai 988 titoli pubblicati nel 2006 si è scesi a 432. Il fenomeno era iniziato nel 2002 quando vennero vendute in edicola circa 44,2 milioni di copie di libri, per poi passare nel 2003 a 62,1 milioni, nel 2004 a 75,5 milioni di copie e nel 2005 a 80 milioni. Nel 2006 la prima secca battuta d’arresto, non si arrivò a 60 milioni di copie, che nel 2007 sono ulteriormente scese a 45,5 milioni di copie (-24,1%; stima). Le case editrici complessivamente sono 2901. Gli addetti 38mila - Nel 2007 risultavano censite – tra attive e non – 8. 814 case editrici. Tuttavia il parco di imprese – non considerando quelle che non hanno pubblicato alcun titolo nell’anno, quelle che sono emanazione di aziende, fondazioni, enti con altre finalità, o che hanno una produzione occasionale, ecc. - porta il valore a scendere a 2. 901 imprese. Gli editori che hanno una presenza organizzata sul mercato (pubblicano almeno un titolo al mese, hanno un piano editoriale, e hanno una distribuzione in libreria, e almeno 100 titoli commercialmente vivi in catalogo) sono 1. 016. Complessivamente lo stock occupazionale della filiera è stimabile in circa 38 mila addetti. La distribuzione: sempre più le catene librarie (su 2mila librerie, 609 sono a catena) - Il principale fenomeno che continua a contraddistinguere lo scenario distributivo è rappresentato dallo sviluppo delle catene di librerie (anche con un significativo sviluppo nei centri commerciali, aeroporti e a breve anche nelle stazioni ferroviarie). Oggi su circa 2mila librerie 609 appartengono a catene (editoriali, o della distribuzione), e 92 sono catene a “gestione familiare”: nel complesso il 35,1% dei punti vendita. Di queste catene 63 sono multistore (oltre 1. 000 mq di superficie, vendita di libri e altri prodotti come musica registrata, video, ecc. ). Il mercato trade: crescono le vendite nella Gdo, nelle librerie online (+37%), nelle edicole - I canali trade mostrano nel 2007 una dinamicità maggiore per effetto di tre spinte sostanziali:  La crescita (+5,0%) delle vendite nei banchi libri – ma ormai si tratta di reparti all’interno dell’area bazar - di Ipermercati e supermercati, potendo sfruttare una più incisiva politica di promozioni di prezzo e di animazione delle vendite e di un ampliamento degli assortimenti anche verso tipologie di libri caratterizzati da prezzi di copertina mediamente più alti, marchi che non sono più solo i tradizionali editori di best seller che un tempo caratterizzavano questo canale.  La crescita delle librerie on line: +36,9%, al netto delle vendite generate dall’acquisto di libri da parte di clienti italiani su quelle straniere.  La stessa ripresa delle vendite di libri nelle edicole, che hanno saputo in questi ultimi anni rinnovarsi nell’allestimento offrendo assortimenti di libri (collaterali esclusi) non più fatti solo da tascabili e supereconomici: +12,1%. Anche se il tasso di crescita nel 2007 va commisurato con il fatto che l’anno prima con solo 16,5 milioni di euro di vendite si era toccato il livello più basso nella vendita di libri in questo canale. Produzione: oltre 61mila titoli (per il 62%novità), 268 milioni le copie - Nel 2006 - ultimo anno di cui si hanno dati definitivi sulla produzione - sono state pubblicati 61. 440 titoli, compresi quelli destinati all’adozione scolastica (6. 202) e i libri per bambini e ragazzi (4. 288). Il 61,8% di essi sono novità (62,4% nel 2005). Sono escluse le opere vendute assieme ai quotidiani e settimanali. L’82,9% dei titoli pubblicati sono libri di varia (narrativa, manualistica, saggistica, guide, arte e illustrati, guide di viaggio, libri universitari, Stm, reference ed enciclopedie); un altro 7,0% sono libri per bambini e ragazzi; infine il 10,1% sono libri destinati all’istruzione dell’obbligo e alla scuola superiore. Nel 2006 - escludendo sempre le copie dei libri venduti assieme a quotidiani e settimanali - sono stati stampate 268 milioni di copie con una tiratura media di 4. 300 copie. I titoli commercialmente vivi sono nel 2008 609. 287, di cui 37. 855 opere “con disponibilità limitata”. Nel 2007 questo valore era di 581. 035 (settembre 2007), e di 545. 762 l’anno ancora precedente. Tra 2007 e 2008 vi è stato un incremento del 4,9%. Traduzioni: 1 titolo su 5 è “estero” - Diminuisce progressivamente il peso dei libri di autore straniero sul totale della produzione italiana: da un valore medio che si attestava attorno al 25% per tutti gli anni Novanta si è scesi infatti oggi a un 22,5%. In particolare diminuiscono le opere tradotte nei settori di varia adulti (21,9%) e dei libri per ragazzi (32,7%). È naturalmente dai mercati di lingua inglese che provengono la maggior parte delle traduzioni: posti pari a 100 i titoli tradotti, il 47% di quelli di varia adulti, e ben il 71% delle opere per ragazzi provengono da autori di mercati di lingua inglese. Le altre aree linguistiche – quella francese, tedesca e spagnola – si trovano a livelli inferiori, costituendo rispettivamente il 2,3%, l’1,3% e lo 0,7% del totale dei titoli tradotti. Anche nelle tirature medie, rispetto alle 4. 900 copie dei titoli di autore di lingua inglese, si scende a 3. 300 per gli autori francesi o 2. 900 per quelli tedeschi. L’export del libro italiano: +2% - Cresce l’export dei libri italiani all’estero: +2% rispetto al 2006, corrispondente a un valore totale di 40,7 milioni di euro (il dato non include l’export che transita attraverso i siti di commercio on line, che sicuramente registra un incremento). Nonostante la crescita, il valore denota una scarsa dinamicità del commercio estero del libro italiano, che negli ultimi anni è pur sempre aumentato ma in misura poco significativa. I libri maggiormente esportati sono quelli d’arte, d’immagine, di design che costituiscono l’eccellenza dell’editoria italiana. E i primi mesi del 2008? Il 2008 è stato caratterizzato, sino ad ora, da una crescita che difficilmente raggiungerà nei canali trade i valori del 2007, a causa soprattutto di una più generale contrazione dei consumi delle famiglie che potrà avere ricadute considerevoli sul bilancio finale dell’anno in corso. Gli indici del valore delle vendite del commercio al dettaglio su piccola e grande superficie hanno fatto segnare già nell’aprile scorso un -3,4% nelle vendite rispetto al corrispondente mese del 2007 alla voce “cartoleria, libri, giornali e riviste” e un -1,0% rispetto al marzo 2008. Il settore risulta inoltre penalizzato da un’ulteriore riduzione delle vendite di collaterali, che per gli editori si traducono in minori introiti in termini di diritti. Il mercato rimane contraddistinto da bassi indici di crescita della lettura in assenza di importanti interventi di promozione pubblica in questo settore. La speranza è riposta nelle vendite natalizie: sino ad oggi si è sempre verificato che in periodi di crisi il libro regalo sia stato un bene rifugio in occasione delle festività di fine anno. Rimane però difficilmente sostenibile una gestione economico-finanziaria complessiva del settore basata solo sull’andamento delle vendite di poco più di un mese.
1. Andamento del mercato editoriale a prezzo di copertina Valori in euro e in percentuale
2005 2006 2007
Euro % Euro % Euro %
Libreria1 1. 034. 000. 000 77,2% 1. 043. 300. 000 75,7% 1. 048. 000. 000 +0,5%
Iper e supermercati2 226. 800. 000 16,9% 246. 100. 000 17,9% 258. 400. 000 +5,0%
Edicola3 20. 500. 000 1,5% 16. 500. 000 1,2% 18. 500. 000 +12,1%
Altre forme di vendita al dettaglio 18. 380. 000 1,4% 19. 350. 000 1,4% 19. 756. 000 +2,1%
Librerie on line e vendite tramite Internet* 40. 110. 000 3,0% 52. 062. 000 3,8% 71. 300. 000 +36,9%
[a] Totale 1. 339. 790. 000 100,0% 1. 377. 312. 000 100,0% 1. 415. 956. 000
+2,8% +2,8% +2,8%
[b] Libri scolastici di adozione5 696. 000. 000 705. 510. 000 716. 280. 00 +1,5%
+1,8% +1,4% +1,5%
[c] Libri venduti in bookshop museali 21. 900. 000 25. 360. 000 28. 438. 000 +12,1%
15,3% 15,8% 12,1%
[a+b+c] Totale 2. 057. 690. 000 2. 108. 182. 000 2. 160. 674. 000
+2,6% +2,4% +2,5%
Rateale 315. 000. 000 308. 385. 000 311. 777. 000 +1,1%
Vendite per corrispondenza 145. 000. 000 140. 650. 000 143. 182. 000 +1,8%
Book club 81. 500. 000 82. 478. 000 83. 303. 000 +1,0%
Vendite dirette a biblioteche (b2b) 65. 500. 000 54. 300. 000 50. 230. 000 -7,5%
Export di libri italiani all´estero 39. 491. 000 39. 925. 000 40. 730. 000 +2,0%
[d] Totale 646. 491. 000 625. 738. 000 629. 222. 000
-1,7% -3,2% +0,6%
Collezionabili: fascicoli in edicola 342. 300. 000 307. 043. 000 293. 226. 000 -4,5%
Editoria elettronica (cd-rom, Dvd rom) 326. 500. 000 336. 948. 000 330. 458. 000 -1,9%
Editoria elettronica: banche dati 51. 000. 000 60. 537. 000 69. 618. 000 +15,0%
Libri usati a metà prezzo 76. 500. 000 78. 150. 000 79. 790. 000 +2,1%
Non book 33. 000. 000 35. 376. 000 38. 206. 000 +8,0%
Ricavi e vendite per iniziative speciali (b2b) 114. 950. 000 118. 000. 000 101. 000. 000 -14,4%
[e]Totale 944. 250. 000 936. 054. 000 912. 298. 000 -2,5%
-2,6% -0,9% -2,5%
[a+b+c+d+e] Totale 3. 648. 431. 000 3. 669. 974. 000 3. 702. 194. 000
+0,4% +0,6% +0,9%
Collaterali (libri) 6 275. 700. 00 233. 100. 000 221. 500. 000
-15,5% -5,0%
1 Esclusi libri scolastici di adozione 2 Banco libri di supermercati e grandi magazzini 3 Escluse le vendite collaterali e di collezionabili 4 Vendite da parte delle librerie on line italiane. Non si considera la spesa di clienti italiani per acquisto di libri da librerie on line straniere. 5 In librerie e cartolibrerie, dirette 6 Valori forniti da Fieg, su dati relativi a 53 quotidiani. Il dato si riferisce alle sole vendite di libri (330,5 nel 2004). Si è ritenuto da quest’anno di utilizzare questo dato anziché le stime fatte in precedenti Fonte: Ufficio studi Aie .
 
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’AIE, FEDERICO MOTTA  
 
 Francoforte, 16 ottobre 2008 - Ci rivediamo qui, nel più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti dopo esattamente quindici giorni dai nostri Stati generali dell’editoria. Sono quindici giorni dall’annuncio chiaro, preciso, circostanziato del Ministro Bondi di completare le procedure per l’istituzione del Centro per il libro e la lettura entro la fine dell’anno, così che sia pienamente operativo a partire dai primi mesi del 2009, con la prevista autonomia, nella pienezza degli organi e con risorse definite. Anche su queste ultime abbiamo sentito un impegno chiaro: che almeno sia ricostituito quel fondo di 3 milioni di euro originariamente previsto che – pur essendo meno di un decimo delle risorse di cui godono le analoghe iniziative in Spagna, Regno Unito o Francia – segnerebbe se non altro un punto di partenza. Ci tenevamo a proseguire quel dialogo. E farlo da qui assume un particolare significato. L’appuntamento di Francoforte si conferma infatti ancora una volta come l’occasione per fare il punto sullo stato dell’editoria italiana e per un confronto con gli altri Paesi, in particolare con l’editoria delle economie più avanzate, fra le quali riteniamo di poterci collocare. Non mi soffermerò sui dati del Rapporto Aie 2008, che sono a disposizione in cartella in forma sintetica. La presenza del Sottosegretario Giro, che ringraziamo per la disponibilità e per la costante collaborazione, qui presente sia come Ministero per i Beni e le Attività culturali sia in rappresentanza dell’intero Governo, mi porterebbe a rivolgere l’attenzione ai principali aspetti della politica per il libro in Italia, ma l’occasione obbliga a inquadrare il discorso nel contesto internazionale. Questa che vede oggi è la Buchmesse, Sottosegretario. E a Francoforte trecento editori italiani, di ogni dimensione, sono qui per far conoscere la propria produzione di eccellenza mettendosi a confronto con le produzioni di altri cento, diversi, paesi. Trecento imprese che investono, ogni anno, e in misura crescente, perché l’editoria italiana – e con essa la cultura italiana, e l’intero paese – sia protagonista nel mondo. Un numero che è anche la misura della pluralità dell’offerta editoriale italiana. Non credo ci siano molti settori industriali con una così numerosa presenza di imprese italiane sui mercati internazionali, e sicuramente non nel settore delle industrie culturali. Cinquantuno di questi nostri editori sono in uno stand che è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato (Aie, Ice e Ministero dello Sviluppo Economico), che risulta ancora una volta vincente, e che permette alle imprese più piccole di ridurre i costi di partecipazione e di avere occasioni di crescita. Molte volte nuovi editori sono venuti con noi nello stand collettivo e oggi hanno rutilanti stand autonomi, dopo un processo di crescita che anche questi strumenti ha reso possibile. E’ questo, credo, l’esempio della collaborazione che vince, già replicata sempre con Ice a Pechino – per affrontare un mercato che nei prossimi anni sarà decisivo, e su cui molte imprese italiane stanno muovendosi in modo estremamente attivo ed efficace – e presto in essere alla Fiera del Libro di Guadalajara, dove il Suo Ministero assumerà un ruolo trainante, in cui l’Italia sarà ospite d’onore, per cogliere l’occasione per migliorare la penetrazione dell’editoria italiana su un altro mercato, quello latino americano, che – dopo anni molto difficili – può divenire di nuovo importante. Dunque, la collaborazione tra pubblico e privato non è solo uno slogan teorico, ma dimostra di funzionare. E per questo non mi stanco – anno dopo anno, qui a Francoforte – di ringraziare l’Ice per l’impegno che mette nelle iniziative congiunte. Lo schema di collaborazione che in questi anni abbiamo fatto crescere è chiaro e per questo efficace. Prevede una reale assunzione di responsabilità. Che assume contorni molto concreti, che si possono riassumere brutalmente in due parole: co-finanziamento e co-decisione. Se mi passate la metafora: nessuno paga da solo il conto e nessuno sceglie da solo il ristorante! Per questo abbiamo in questi anni insistito molto sul Centro per il libro e la lettura e sulla forma che infine questo Centro assumerà, con un approccio bi-partizan che abbiamo molto apprezzato, notando con piacere la capacità del Ministro Bondi di riconoscere quanto di buono fatto dal suo predecessore Rutelli e di non ricominciare daccapo. Anche per la politica del libro in Italia ci serve infatti un quadro normativo e organizzativo chiaro. E un organismo sufficientemente autorevole con la capacità di coordinare le iniziative, convogliare i finanziamenti, pubblici e privati, su ciò che è davvero strategico. Per questo i temi dell’autonomia e della governance del Centro sono prioritari in questa fase anche rispetto a quello delle risorse. Dobbiamo evitare due rischi opposti, che sarebbero entrambi deleteri: da un lato che gattopardescamente il nuovo centro del libro sia solo un nuovo nome per l’Istituto del libro, senza che nulla cambi nella realtà; dall’altro lato che si butti a mare tutta l’esperienza pre-esistente in un’ansia di rinnovamento che può tradursi nella tentazione di far terra bruciata. A tal proposito permettetemi un riconoscimento particolare a Flavia Cristiano, che in questa fase di transizione e incertezza ha saputo comunque, insieme al direttore generale Maurizio Fallace, tenere a galla la barca che sembrava destinata alla deriva. Lo schema normativo attuale consente di trovare il giusto equilibrio tra questi due rischi opposti, ma è chiaro che le scelte delle modalità di implementazione sono decisive. Attendiamo con fiducia e offriamo la nostra piena disponibilità a collaborare anche in questa fase. Ma torniamo al contesto internazionale. Anche quest’anno qui a Francoforte uno dei temi in discussione è quello delle biblioteche digitali, dell’accesso dei cittadini europei e del mondo al patrimonio culturale e della funzione dell’editoria commerciale per sostenere e agevolare questo processo. Sono presentate iniziative importanti – come Libreka in Germania o Galliga-2 in Francia – e di nuovo, specie in questo secondo caso, si tratta di modelli che mettono assieme il settore pubblico e l’editoria privata. Ma posso qui anticipare una notizia che riguarda anche l’Italia. La Commissione europea ha approvato un progetto denominato Arrow (Accessible Registry of Rights information and Orphan Works) per la gestione dei diritti d’autore nei programmi di biblioteche digitali e più in generale nei rapporti tra editori e biblioteche. Il progetto coinvolge le associazioni europee di editori, biblioteche e società di gestione collettiva dei diritti e ben otto biblioteche nazionali, cinque associazioni editori e sei società di gestione. Ebbene, l’Aie è stata chiamata a coordinare l’intero progetto, e gli sviluppi tecnologici del sistema che dovrà gestire tali processi saranno fatti in Italia, grazia alla collaborazione in piedi ormai da molti anni tra Aie e Cineca, il consorzio tecnologico delle università italiane, ulteriore esempio di proficua collaborazione tra pubblico e privato, che mi accorgo sta diventando il leit motiv di questo intervento. Il progetto è importante perché segna una svolta nel modo di affrontare i temi del diritto d’autore e i rapporti tra editori e biblioteche, in Europa e nel mondo, su questo tema. Il diritto d’autore è infatti la base e il cuore del nostro lavoro, nell’editoria cartacea e ancor più in quella digitale. Le forme innovative di gestione dei diritti sono tecnologicamente possibili, e l’editoria italiana è non solo al passo con quella internazionale sull’argomento, ma è in grado anche di giocare un ruolo di leadership in alcuni ambiti. Ciò che è necessario è uno scarto culturale ancor prima che politico, ed è questa la sfida che chiediamo al Ministero di affrontare assieme in modo nuovo. Troppo spesso, dobbiamo fronteggiare aggressioni da parte di autorevoli esponenti delle forze politiche. La messa in discussione del diritto d’autore – non ci stanchiamo di ripetere – rischia di rendere sterile il patrimonio culturale del nostro Paese. Gli attacchi al diritto d’autore non solo minano il nostro lavoro, rischiano di compromettere anche la capacità innovativa che la nostra editoria è invece capace di esprimere. Chi era presente lo scorso anno ricorderà che avevo accennato al fatto che Arrow era in gestazione. Purtroppo non solo in Italia le procedure burocratiche sono più lente di quanto sarebbe necessario per fronteggiare la velocità del cambiamento, così che è stato necessario un anno prima che il processo di valutazione da parte della Commissione fosse completato positivamente. Ricorderete forse anche che lo scorso anno lamentavo il fatto che su questi temi per noi fosse più semplice dialogare con il mondo bibliotecario di altri paesi che con quello italiano. Ma oggi voglio sottolineare un cambiamento di rotta. Abbiamo da qualche mese un tavolo di concertazione stabile e gruppi di lavoro tecnici con l’Associazione italiana biblioteche e allo stesso tempo, anche grazie all’impegno del nuovo direttore generale Fallace, è stato creato un gruppo di lavoro tra le istituzioni pubbliche facenti capo al Ministero e l’associazione editori per affrontare questi problemi attraverso il dialogo e il confronto. Questa ritrovata unità del mondo del libro – di cui già gli Stati generali sono stati una testimonianza – tra editori, librai e bibliotecari, pur nella consapevolezza della differenza dei ruoli e talvolta della distanza delle posizioni, è una novità importante per l’Italia, ed è un bene che arrivi proprio in una fase economica negativa, perché speriamo possa dare una mano ad affrontare la crisi dei consumi che – sia in Italia sia nel resto del mondo – sta arrivando a colpire anche il nostro settore. Non ci aspettano tempi facili. La lettura dei quotidiani ogni giorno ce lo conferma. Dovremo far quadrato, impegnarci più che nel passato e lasciarci alle spalle le lunghe stagioni delle incomprensioni e dell’inefficienza. Il libro è troppo importante – nell’economia, nella cultura, nella società italiana – per poterci permettere di dare risposte inadeguate alle difficili sfide che ci aspettano. .  
   
   
CARTARIO, ALLE MINACCE DI CRISI SI RISPONDE CON LA RICERCA A LUCCA ALL’INAUGURAZIONE DELLA 15ESIMA EDIZIONE DEL MIAC  
 
 Lucca, 16 ottobre 2008 - Il settore cartario teme la crisi. La 15esima edizione del Miac, a Lucca, si è aperta sotto l´ombra della tempesta finanziaria che sta colpendo l´economia mondiale. I timori del settore hanno trovato eco anche nelle parole del presidente di Assocarta Paolo Culicchi, che ha previsto per il 2008 un calo del fatturato nazionale del settore del 3,9%. Alla crisi e all´affermarsi di mercati emergenti occorre rispondere, secondo l´assessore regionale alla ricerca Eugenio Baronti, con un ulteriore investimento nella qualità, rafforzando i collegamenti tra mondo dell´Università e della ricerca e imprese. «Siamo davanti ad una crisi finanziaria, economica ed ambientale senza precedenti – ha detto Baronti – siamo in una fase di cambiamento epocale e il futuro sta in una forte riqualificazione dei nostri distretti industriali. Serve un´elevata capacit! à di innovazione, mentre troppo spesso i frutti della nostra ri cerca restano chiusi dentro l´Università, oppure vengono valorizzati all´estero e noi finiamo per non trarre alcun beneficio da idee maturate sul territorio. Dobbiamo superare sia la divisione tra mondo della ricerca e mondo del lavoro, sia quella tra le varie realtà universitarie». Baronti ha inoltre colto l´occasione del Miac per annunciare una due giorni di studio e di confronto dedicata nello specifico al distretto cartario. «A novembre – ha detto – la Regione insieme alle istituzioni locali e all´Associazione industriali di Lucca organizzerà un momento di incontro tra i rappresentanti dei centri di ricerca più prestigiosi ed innovativi d´Italia e le aziende lucchesi della carta. Sarà un´importante occasione di confronto e crescita». Il Miac, mostra internazionale dell´industria cartaria, ha aperto i battenti ieri al nuovo ‘Lucca Polo Fiere’ e resterà aperta fino al prossimo 17 ottobre. .  
   
   
PRESENTATO A FRANCOFORTE IL VENETO CON LE FOTO DI ALINARI  
 
Venezia, 16 ottobre 2008 - Un esemplare modello di collaborazione tra pubblico e privato per la valorizzazione del patrimonio culturale. Lo ha detto il sottosegretario ai beni e alle attività culturali Francesco Giro ieri al Salone del Libro di Francoforte, in occasione della presentazione del progetto realizzato congiuntamente dalla Regione del Veneto e da Alinari 24 Ore. Si tratta della banca dati on-line “Il Veneto” che, per valorizzare e divulgare lo straordinario patrimonio culturale della regione, utilizza la documentazione fotografica degli Archivi Alinari. Alla presentazione erano presenti anche il Console Generale d’Italia a Francoforte sul Meno Bernardo Carloni, il Segretario regionale alla Cultura Angelo Tabaro insieme a Maria Teresa De Gregorio dirigente delle Attività Culturali e Spettacolo della Regione, Claudio de Polo Saibanti e Salvatore Carruba rispettivamente Presidente·e Amministratore Delegato di Alinari 24 Ore. La banca dati on-line “Il Veneto”, direttamente accessibile a tutti dal portale della Regione (www. Regione. Veneto. It), è una delle più complete gallerie fotografiche dedicate al Veneto: oltre 7. 000 immagini storiche e contemporanee, in gran parte inedite, in grado di documentare i molteplici aspetti del territorio regionale, dalle vedute storiche al patrimonio artistico, dalle realtà produttive ai veloci cambiamenti del costume e della società tra ’800 e ‘900. Le fotografie provengono dagli Archivi storici Alinari, Brogi, Anderson, Villani e dalle nuove campagne fotografiche a colori. Sono inoltre rappresentati i lavori di fotografi come Carlo Naya, Carlo Ponti, Ferruccio Leiss, fino a Italo Zannier, attraverso le Raccolte Museali Fratelli Alinari. .  
   
   
MEET THE MEDIA GURU DONATELLA DELLA RATTA NON SOLO AL JAZEERA COME IL MONDO ARABO CAMBIA NEI NEW MEDIA  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - I proclami tv di Bin Laden sono uno dei pochi segnali che cogliamo da un sistema dell’informazione in grande sviluppo, soprattutto nei new media: dai blogger irakeni alle soap opera siriane, un nuovo linguaggio sta facendo breccia nelle società arabe, mentre l’Occidente rischia di non cogliere l’importanza di una cultura che esprime il cambiamento anche utilizzando le nuove tecnologie. Nei Paesi del Medio Oriente, il controllo governativo sui mezzi di informazione è sempre meno stringente, grazie alla spinta innovativa e coraggiosa di Al Jazeera, che ha inaugurato una nuova pratica di giornalismo televisivo, come insieme di valori e codici professionali, in precedenza inesistente nelle televisioni arabe Internet è utilizzato da decine di milioni di utenti, soprattutto giovani, come mezzo di libertà. Se ne fa grande uso per chattare, comunicare, per il tempo libero, ma anche per una rapida, diretta e più libera diffusione di messaggi, notizie, idee, anche se la censura oscura interi siti e decine di milioni di blog. Meet the Media Guru ospita Martedì 4 novembre alle ore 19 Presso la Mediateca di Santa Teresa Via Moscova 28 a Milano la prima donna “guru” e di offrire una preziosa e stimolante occasione per confrontarsi con questa complessa e dinamica realtà, attraverso la testimonianza di una prestigiosa professionista, appassionata esploratrice dell’informazione nei Paesi del Medio Oriente. Donatella Della Ratta racconta il contesto culturale e le strutture dei media arabi, le loro potenzialità e criticità, con l’obiettivo di contribuire a una seria comprensione di come comunicano i nostri vicini sull’altra sponda del Mediterraneo. E di come possiamo comunicare con loro. Donatella Della Ratta è ricercatrice e consulente indipendente, specializzata in media e nuove tecnologie nel mondo Arabo. Premio Ilaria Alpi nel 2000, ha al suo attivo dieci anni di esperienza nelle università, nelle televisioni e nel giornalismo, due libri di successo (Al Jazeera. Media e società arabe nel nuovo millennio, Bruno Mondadori Editore, Milano, 2005; Media Oriente. Modelli, strategie e tecnologie nelle nuove televisioni arabe, edizioni Seam, Roma, 2000), numerosi saggi e l’ideazione di alcune importanti iniziative, tra cui la sezione audiovisiva della mostra “Occidente desde Oriente” per il Centro de Cultura Contemporanea di Barcellona e “L’occidente visto dai media arabi” (Teatro Palladium, Roma, 2008). Il suo blog è www. Mediaoriente. Com .  
   
   
BASILICATA, APPELLO DI LEGACOOP: DIFENDERE PLURALISMO DELL´INFORMAZIONE  
 
Potenza, 16 ottobre 2008 - “Per salvare l’editoria cooperativa, di partito e non profit dalla drammatica situazione attuale è necessario un provvedimento urgente, da inserire in uno dei decreti in trasformazione o nella finanziaria, che ristabilisca il carattere di diritto soggettivo dei contributi all’editoria e reperisca le risorse necessarie alla loro erogazione, ricorrendo alla costituzione di un fondo di solidarietà con risorse provenienti dalla pubblicità e anche ad una rimodulazione dell’aliquota iva sui prodotti collaterali venduti nelle edicole”. Questo, in sintesi, il contenuto dell´appello inoltrato da Legacoop Basilicata ai parlamentari lucani e al presidente della Giunta regionale perché intercedano nelle sedi opportune affinché venga tutelato il pluralismo di informazione in Italia. “La situazione di gravità in cui già versa l´editoria cooperativa, di partito e non profit, testimoniata dalla comunicazione dell´apertura dello stato di crisi da parte dei Cda di alcuni giornali periodici e quotidiani, è la conseguenza dell´art. 44 del decreto legge Tremonti dello scorso 25 giugno, trasformato in legge nei primi di agosto. Provvedimento, questo, sbagliato ed esiziale. Sbagliato perché non opera quella riforma dell´intervento pubblico necessaria a garantire un uso corretto delle risorse pubbliche, operando tagli indiscriminatamente agli operatori “veri” della comunicazione e a quelli di circostanza, ai giornali veri e a quelli finti. Esiziale perché, sopprimendo il carattere soggettivo dei contributi diretti all´editoria, rende ancor più complesso il rapporto con il mondo bancario e perché la riduzione drastica di risorse determina uno squilibrio pesante per i conti economici delle aziende”. La Lega delle Cooperative di Basilicata si dice pertanto “molto preoccupata per le lesioni che il susseguente Regolamento di semplificazione per l´editoria avanzato dal sottosegretario Bonaiuti arrecherebbe al panorama informativo nazionale e ai suoi operatori, con molte testate a rischio di chiusura, e rilancia la proposta di modifica avanzata da Mediacoop, associazione delle Cooperative Editoriali e di Comunicazione, e da Media Non Profit. La proposta consiste altresì nella presentazione dei seguenti emendamenti: rivedere i parametri di calcolo dei contributi per i periodici; reintrodurre il vincolo che riservava l´accesso ai contributi alle imprese editoriali la cui raccolta pubblicitaria non superava il 30% dei costi riportati in bilancio; ribadire che il nuovo regolamento non potrà agire retroattivamente e non potrà che entrare in vigore a partire dall´anno di attività 2009”. Tutte le richieste vanno nella stessa direzione auspicata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha recentemente affermato che «il contenimento della spesa» si deve conciliare con «la preoccupazione a non comprimere il pluralismo». .  
   
   
ADRIANA VOLPE TESTIMONIAL DEL “DIGITALE TERRESTRE” LA CONDUTTRICE TELEVISIVA IN QUESTI GIORNI IN TRENTINO PER GIRARE GLI SPOT  
 
Trento, 16 ottobre 2008 - Sarà il volto noto di Adriana Volpe a informare i trentini dell’ormai prossimo passaggio alla tecnologia digitale terrestre. La conduttrice televisiva, originaria di Trento ma da anni a Roma dove lavora per la Rai, presta la sua immagine per la campagna di informazione promossa dalla Provincia autonoma di Trento che prenderà il via verso la metà di novembre. Dovrà ricordare ai trentini che a partire dalla metà del prossimo mese di febbraio da noi le trasmissioni televisive cominceranno a passare alla nuova tecnologia digitale terrestre (protocollo d’intesa firmato il 1° dicembre 2007 col Ministero delle Comunicazioni e Dgtvi prevede in prima battuta la conversione dei segnali di due Tv nazionali, Rai 2 e Rete 4) In questi giorni Adriana Volpe sta girando gli spot televisivi e sta facendo i servizi fotografici della campagna pubblicitaria. Sarà una campagna di tipo “dinamico”. La vedremo in televisione, l’ascolteremo in radio, la leggeremo sulla carta stampata. Sarà completata da affissioni, anche sugli autobus, e da altro materiale informativo. La provincia di Trento è stata scelta su base nazionale come uno dei territori che effettueranno la transizione al digitale terrestre, una nuova tecnologia di trasmissione del segnale televisivo che annovera tra i suoi vantaggi una maggiore qualità di segnale, l’aumento dei canali disponibili, una maggiore interattività e un aumento dei servizi disponibili tramite la televisione. Per l’acquisto dei decoder o degli apparecchi televisivi predisposti alla ricezione del digitale (già sul mercato da diverso tempo) sono previsti anche contributi destinati a fasce cosiddette “deboli”, in particolare agli anziani. .  
   
   
LUCA GIURATO IN CATTEDRA NEL CORSO DI IGOR RIGHETTI ALLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA DELL’UNIVERSITÀ DI ROMA TOR VERGATA IL 20 E IL 24 OTTOBRE I PRIMI INCONTRI DEL COMUNICATTIVO APERTI ANCHE AL PUBBLICO  
 
Roma, 16 ottobre 2008 - A ogni lezione intervengono personaggi del mondo della politica, dello spettacolo e del giornalismo. Il 20 si parlerà di comunicazione politica con Capezzone e Cuillo Far dialogare gli studenti con i professionisti del mondo del giornalismo radiotelevisivo, della politica e dello spettacolo. E’ questo l’intento del giornalista-autore e conduttore radiotelevisivo Igor Righetti, docente di “Teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo” all’università Tor Vergata di Roma che ha chiamato a raccolta i nomi più prestigiosi nei vari ambiti professionali. Nel suo corso insegna alle nuove leve le sue tecniche di fare infotainment (informazione e intrattenimento) in radio, in tv e sugli altri mezzi di comunicazione in un’ottica crossmediale, la stessa che ha reso popolare il suo fortunato programma su Radio 1 Rai “Il Comunicattivo”. Lunedì 20 ottobre alle 15 nell’aula Moscati della facoltà di Lettere e filosofia si svolgerà il primo dei tanti incontri previsti aperti al pubblico: si parlerà di “Politica e media” e parteciperanno Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia, e Roberto Cuillo, vice responsabile informazione del Partito democratico. Gli studenti potranno così capire le tecniche mediatiche e i linguaggi che governano la comunicazione politica attuale direttamente dai protagonisti e dibattere con loro. Venerdì 24 ottobre alle 14. 30 nell’aula Rossa della facoltà di Lettere e filosofia avrà luogo il secondo incontro dal titolo “L’infotainment è Giurato” che vedrà protagonista Luca Giurato. Il poliedrico giornalista salirà in cattedra per raccontare agli studenti la sua vasta esperienza professionale e il suo modo di comunicare. Dai suoi inizi nei quotidiani Paese sera e La stampa fino alla direzione del Giornale radio Rai, alla vicedirezione del Tg1 e alla conduzione di Domenica In e Uno Mattina. Gli incontri saranno aperti dal rettore dell’università Tor Vergata di Roma Alessandro Finazzi Agrò, dal preside della facoltà di Lettere e filosofia Rino Caputo e dal presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione Alessandro Ferrara che hanno voluto fortemente questo punto d’incontro tra l’università e il mondo del lavoro. “L’interattività - dice Igor Righetti - è la caratteristica di questi incontri che hanno come scopo quello di avvicinare i giovani al mondo del lavoro attraverso i suoi protagonisti. Le aziende vogliono giovani già formati in quanto i curricula degli studi sono ormai tutti uguali e gli stage sono sempre più rari e difficili da ottenere. Oltre alla formazione accademica i giovani hanno bisogno di conoscere le regole del mondo del lavoro”. .  
   
   
DUE NUOVE ASSOCIATE IN UNICOM  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - Due nuove Associate in Unicom, il Consiglio Direttivo ha accolto le domande di ammissione di due Imprese: Contatto (Saverio Danese) Agenzia specializzata in marketing e pubblicità, comunicazione visiva, grafica pubblicitaria e multimedia design. Offre un servizio "chiavi in mano", mettendo la propria competenza e professionalità al servizio di Professionisti, Società, Enti pubblici e privati che vogliono creare o modificare la propria immagine, il proprio stile di comunicazione o realizzare campagne pubblicitarie "su misura", sui media tradizionali e non. 88900 Crotone - Via Cutetto, 20 - Tel. 0962/90. 88. 33 - Fax 0962/90. 88. 71 - info@contattokr. Com - www. Contattokr. Com Twister Design E Comunicazione (Alberto Scotti) Twister è un’agenzia molto particolare: si occupa di graphic design, ma ha la struttura di un’agenzia a servizio completo; ciò vuol dire che un cliente può chiedere davvero quello che ha bisogno: da pochissimo a tutto. Da un marchietto a una strategia, da un banner al progetto completo di tutta la sua attività di comunicazione, produzione compresa. 20123 Milano - Via della Posta, 10 - Tel. 02/87. 38. 89. 23 - Fax 02/87. 38. 99. 14 - info@twisterdesign. It - www. Twisterdesign. It L’elenco completo ed aggiornato in tempo reale delle Associate Unicom è reperibile sul sito www. Unicomitalia. Org .  
   
   
FILMFESTIVAL CINEMAMBIENTE IN VALLE D’AOSTA 23 – 24 – 25 OTTOBRE 2008  
 
Aosta, 26 ottobre 2008 - L’assessorato istruzione e cultura, nel quadro delle iniziative dell’Area delle scienze sperimentali, educazione ambientale della Sovraintendenza agli Studi, promuove, anche quest’anno, il progetto “Filmfestival Cinema Ambiente” sul tema “Ambiente e Energia”, in collaborazione con l’11° Cinemambiente - Environmental Film Festival di Torino e con il sostegno dell’Assessorato Attività produttive– Direzione energia e Servizio per l’attuazione del piano energetico in collaborazione con il Centro di osservazione avanzato sulle energie di flusso e sull’energia di rete (Coa), istituito presso la Finaosta S. P. A. L’iniziativa, che si rivolge a tutte le classi delle Istituzioni scolastiche secondarie di primo grado ed al biennio delle Istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, si terrà nei giorni 23, 24 e 25 ottobre in diverse sedi della valle, come di seguito indicato e prevede la proiezione dei film sul tema “Ambiente e energia”: – “Arctic tale”, Produzione National Geografic –Usa 2007 86’ – “6 gradi che possono cambiare il mondo”, di Ron Bowman Usa, 2007, 77´
sede Film giorno orario rivolto alle Is di:
Cinema Ideal Verres . 6 gradi … 23 ottobre 8. 30 - 10. 30 Pont Saint Martin Verres
Auditorium Ipr S. Vincent 6 gradi … 23 ottobre 11. 30 – 13. 20 Saint Vincent Chatillon
Palazzo regionale Aosta Artic Tale 24 ottobre 8. 30 - 10. 30 Aosta e dintorni
6 gradi … 24 ottobre 11. 30-13. 20
Auditorium Morgex Artic Tale 25 ottobre 8. 30 – 0. 30 Valdigne- courmayeur
Le proiezioni saranno seguite da contributi scientifici sul tema e dalla presentazione dei Kit didattici sull’energia, messi a disposizione dal Coe- Finaosta per le Istituzioni scolastiche secondarie di primo grado; inoltre verrà illustrato il Progetto “Filma il tuo esperimento” e verrà aperto un forum di discussione sul tema per gli studenti interessati. «Questa iniziativa – dichiara l’Assessore Laurent Viérin – rientra nell’ottica dell’Assessorato di promuovere momenti a sostegno e per la diffusione della cultura scientifica, valorizzando le sinergie con i diversi enti della Regione, per un’offerta culturale legata alle esigenze di una società del terzo millennio. Infatti, le tematiche dello sviluppo sostenibile e soprattutto le emergenze legate al riscaldamento globale e le conseguenze che queste potranno avere sia nel quadro mondiale sia nel contesto locale – conclude Viérin – rappresentano priorità sui cui sollecitare l’attenzione e l’impegno degli studenti delle Istituzioni scolastiche della Regione, anche attraverso strumenti meno convenzionali come la proiezione di film o l’utilizzo delle nuove tecnologie. » .
 
   
   
MUSEI: COME SCRIVERE PER FARSI CAPIRE. E NON STUFARE SE NE PARLA AL CENTRO AFFARI E CONVEGNI DI AREZZO PROLUSIONE DEL PRESIDENTE EMERITO DELLA CRUSCA, FRANCESCO SABATINI  
 
Firenze, 16 ottobre 2008 - Come scrivono i musei per raccontare ai visitatori ciò che nei musei è esposto? Scrivono per farsi capire o finiscono per stufare, ostacolare la comprensione, allontanare il pubblico? Perché gli apparati museali sono spesso così noiosi, lunghi, grigi, poco attraenti e raramente sono letti? E´ meglio, per un museo, presentarsi senza parole? Quali strategie comunicative seguire per dare maggiore appeal ai musei? Si parla di questo in un convegno (“La parola scritta nel museo. Lingua, accesso, democrazia”) organizzato ad Arezzo dal settore Musei della Regione Toscana (ore 10-18 di venerdì 17 ottobre al Centro Affari e Convegni). Dopo gli interventi iniziali dell´assessore regionale Paolo Cocchi e del Direttore per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana Mario Lolli Ghetti, la prolusione è affidata a Francesco Sabatini, presidente emerito dell´Accademia della ! Crusca, che fornirà un quadro sullo stato della nostra ! lingua, cioè del modo in cui gli italiani la parlano e la comprendono. Una dozzina le relazioni, con la presentazione di esperienze in casi concreti. Fra questi - raccontata da Fabrizio Franceschini, Daniela Pietragalla, Cristina Del Fiorentino dell´Università di Pisa - l´esperienza di comunicazione avvenuta nella Certosa di Calci (Pisa), con una riprogettazione degli strumenti informativi rivolti, in particolare, alla sezione dedicata ai dinosauri: paleontologi e linguisti si sono confrontati, anche via web, e sono usciti oltre 20 nuovi pannelli con descrizioni complete ma leggibili dei grandi rettili vissuti nel Mesozoico. Qualche segreto per una comunicazione chiara, efficace, capace di farsi capire dagli italiani anche nei musei: comporre frasi brevi, con poche subordinate; preferire i verbi attivi ai passivi; privilegiare un tono informale rispetto a quello paludato della letteratura scientifica; evitare termini settoriali e specialistici; tradurre i c! oncetti astratti in immagini concrete. Nella sessione “poster” del convegno sono esposti materiali comunicativi di 30 musei toscani (e non solo) con la dimostrazione pratica di come viene affrontato il nodo della parola scritta: si va, per fare qualche esempio, dal museo botanico pisano al Leonardiano di Vinci, dal museo della marineria (Viareggio) al museo di arte sacra (Buonconvento), dal museo della Scienza (Milano) al museo della bilancia di Campogalliano, dalla casa della memoria (Siena, all´ecomuseo della gente dell´Appennino Pistoiese (Rivoreta). All´appuntamento annuale, che quest´anno coincide con il Salone dei servizi museali, partecipano direttori di musei e addetti ai lavori, compresi linguisti e grafici. Obiettivo comune: studiare una strategia comune e vincente affinché pannelli, brochure, tabelle, citazioni, testi esplicativi siano scritti per farsi capire. .  
   
   
200.000 EURO PER 7 PERCORSI STORICI FONDI PER PROGETTI A BERGAMO, BRESCIA, COMO, PAVIA E SONDRIO  
 
 Milano, 16 ottobre 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello, ha deciso di stanziare 200. 000 euro per la valorizzazione di 7 percorsi storici presenti sul territorio lombardo, nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Pavia e Sondrio. La delibera viene trasmessa alla Commissione del Consiglio regionale, chiamata a esprimere un parere sul provvedimento. Questo il dettaglio. Bergamo - Comune di Brignano Gera d´Adda, 20. 000 euro per il Fosso Bergamasco (Fossatum Pergami). - Comune di Camerata Cornello, 40. 000 euro per la Via Mercatorum e Via San Marco, antico percorso storico d´Europa. Brescia - Consorzio Incisioni Rupestri di Ceto Cimbergo, 20. 000 euro per valorizzazione sentieristica e storica della riserva naturale delle incisioni rupestri. Como - Comune di Cantù, 30. 000 euro per la Via detta del Priore e per la valorizzazione della Strada Canturina. Pavia - Amministrazione provinciale, 30. 000 euro per promozione della Via Francigena e la Via del Sale. Sondrio - Comunità Montana Valchiavenna, 30. 000 euro per valorizzazione Antica Via dello Spluga e Via Priula. - Comunità Montana Alta Valtellina, 30. 000 euro per guida interattiva dei percorsi storici Alta Valtellina e vie medievali. Lo stanziamento, per l´anno 2008, è in attuazione della legge regionale n. 35 del 1995 sugli interventi per la promozione, coordinamento e sviluppo di beni e servizi culturali. "Prosegue da parte di Regione Lombardia - ha dichiarato Zanello - l´attivazione di progetti finalizzati alla promozione e valorizzazione delle eccellenze culturali lombarde, di cui vie e percorsi storici fanno parte a pieno titolo. In particolare saranno realizzati: sviluppo ed implementazione di sistemi informativi di beni culturali e paesaggistici sulle vie ed i percorsi storici della Lombardia; progetti di marketing dei territori interessati alle vie ed ai percorsi storici; una rete segnaletica sovracomunale che valorizzi i punti di forza ed i punti di interesse delle eccellenze culturali presenti sul territorio; un software, infine, per guide con tecnologie innovative". .