Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Febbraio 2012
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE NELL´AMBITO DEL PIANO DI ATTUAZIONE DELL´IMPRESA COMUNE "CELLE A COMBUSTIBILE E IDROGENO"  
 
Bruxelles, 2 febbraio 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell´ambito del piano di attuazione dell´Impresa comune "Celle a combustibile e idrogeno". La sfida affrontata dalle tecnologie delle celle a combustibile e dell´idrogeno è molto complessa, e richiede notevoli investimenti e un elevato livello di esperienza scientifica, tecnologica e industriale. Il piano europeo Set (European Strategic Energy Technology Plan) riconosce le celle a combustibile e l´idrogeno quali tecnologie necessarie affinché l´Europa possa raggiungere gli obiettivi per il 2020, ovvero la riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, la quota del 20% delle fonti energetiche rinnovabili nel mix energetico e la riduzione del 20% del consumo primario di energia. L´impresa comune "Celle a combustibile e idrogeno" (Fch Ju) è stata istituita nel 2008 come partenariato pubblico-privato a lungo termine nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Unione europea. La Fch Ju riunisce risorse pubbliche e private, con attività co-finanziate dalla Commissione e partner dell´industria e della comunità di ricerca. Il piano d´attuazione annuale è il risultato di uno sforzo congiunto da parte delle principali parti interessate della Fch Ju. Rappresenta un insieme di azioni prioritarie attuate su base annuale al fine di facilitare il rapido sviluppo delle tecnologie delle celle a combustibile e dell´idrogeno. Questo invito a presentare proposte riguarda una varietà di temi suddivisi in quattro aree principali: "infrastrutture per il trasporto e il rifornimento"; "produzione e distribuzione dell´idrogeno"; "generazione stazionaria di energia, ed energia e calore combinati"; "questioni trasversali". Per leggere l´annuncio ufficiale dell´invito, consultare: Gu C 14 del 17 gennaio 2012 http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:c:2012:014:0003:0003:it:pdf    
   
   
UE: CESE DÀ NUOVO SLANCIO ALLA POLITICA ENERGETICA EUROPEA  
 
Bruxelles, 2 Febbraio 2012 - Nel tentativo di difendere la sua proposta per la Comunità europea dell´energia come mezzo per raggiungere una comune politica energetica Ue, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ed europei think tank Notre Europe ha riunito importanti responsabili delle decisioni dell´Unione europea, le parti interessate e la società civile rappresentanti di una grande conferenza. "Siamo sgomenti per la lentezza nello sviluppo interno del gas e dell´energia elettrica. È giunto il momento di presentare una proposta audace per il mercato europeo unico dell´energia e la creazione di una Comunità europea dell´energia", ha detto Staffan Nilsson , presidente del Comitato economico e sociale. Questa idea è stata inizialmente discussa da Jacques Delors, ex presidente della Commissione Europea e Presidente fondatore di una sede a Parigi europea think tank Notre Europe, co-organizzatore della conferenza. In un recente parere, il Comitato ha approvato il concetto e ampliato su di esso. Il Cese invita ad un approccio comune per la produzione di energia, trasmissione e consumo. "E ´una questione di necessità. Andare da soli non è più una opzione, in quanto spinge i prezzi dell´energia in su, mette in pericolo la sicurezza dell´approvvigionamento e non fa nulla per avvicinarci a basse emissioni di carbonio società puntiamo a raggiungere", ha aggiunto il signor Buffetaut , presidente della sezione specializzata del Cese Trasporti, energia, infrastrutture, società dell´informazione. "L´unione europea, Stati membri e tutti i cittadini coinvolti avrebbe lasciato giù se non affrontare queste sfide in uno spirito di solidarietà e responsabilità", ha detto Anna-maria Darmanin, Vice-presidente del Comitato economico e sociale europeo, aggiungendo che questo dovrebbe idealmente essere fatto all´interno di una comunità energetica europea. In questo contesto , Martin Schulz , Presidente del Pe, ha sottolineato che questo progetto avrebbe liscia la nostra strada verso il basso tenore di carbonio della società contribuendo a creare nuovi posti di lavoro e più crescita. Günther Oettinger, commissario europeo per la energ, ha detto che ci sarebbe una maggiore enfasi sui progetti infrastrutturali comuni nei prossimi anni. "Questa mossa consentirebbe di legare insieme in Europa fino ad allora separati ´isole energetiche´", ha aggiunto Jerzy Buzek , eurodeputato, ex Presidente del Parlamento europeo. Mr Oettinger ha colpito una nota prudente, tuttavia, sottolineando che alcune delle proposte del Cese potrebbe non essere fattibile in base al trattato attuale. "Anche se il Trattato di Lisbona ha esteso delle competenze dell´Ue in campo energetico, alcune delle decisioni chiave come il mix energetico resti a livello nazionale", ha detto. L´idea del Comitato Delors sostenuto ´di creare "un gruppo europeo di acquisto di gas" per rafforzare il potere contrattuale degli Stati membri e le imprese. E ´suggerito di istituire una struttura comune di approvvigionamento del gas e altri combustibili, che assicura la coerenza dei negoziati e contribuire a ridurre i prezzi. Martin Schulz ha sottolineato che l´integrazione all´interno dell´Ue dovrebbe aiutare a garantire Europa approvvigionamenti energetici esterni. "Potere d´acquisto comuni potrebbero andare un lungo cammino verso la prevenzione delle tensioni interne tra gli Stati membri", ha commentato Jerzy Buzek . In un messaggio scritto alla conferenza, Jacques Delors ha evidenziato il potenziale della Comunità europea dell´energia per aumentare la legittimità del processo di integrazione europea agli occhi del pubblico. "Per rilanciare l´integrazione europea in un settore cemento e hanno bisogno di incontro dei cittadini ´e le aspettative, la Comunità europea dell´energia è un progetto politico che potrebbe mobilitare le persone". Nella sua dichiarazione, Jacques Delors anche sostenuto l´idea del Comitato di istituire un forum europeo della società civile con il compito di monitorare le problematiche energetiche quali lo sviluppo delle infrastrutture, condizioni di mercato o dei diritti dei consumatori ´. Costituendo un canale di dialogo con i decisori, il forum sarebbe garantire il coinvolgimento della società civile nello sviluppo della politica energetica dell´Ue. Dopo la conferenza, una dichiarazione congiunta che sarà firmata da Staffan Nilsson e Jacques Delors richiederà misure rapide e operative per l´integrazione della politica energetica dell´Ue. La conferenza è stata organizzata congiuntamente dal Comitato economico e sociale e Notre Europe, con sede a Parigi europea think-tank fondato da Jacques Delors.  
   
   
POWERED: OGGI CHIODI A BARI CON VENDOLA E MINISTRO CLINI  
 
Bari, 2 febbraio 2012 - Sostenibilità ambientale del territorio e politiche di sviluppo nel settore dell´energia e della ricerca scientifica. Nasce con questi obiettivi principali il progetto europeo di sostenibilità energetica "Powered", che il , 2 febbraio, a Bari, presso la sala "Mediterraneo" della Fiera del Levante, troverà un importante momento di confronto tra le istituzioni che animano il progetto (Regioni dell´Adriatico, Comunità europea, Università e Governo) gli enti locali e il ministro dell´Ambiente, Corrado Clini. Per l´Abruzzo saranno presenti il presidente della Regione, Gianni Chiodi e l´assessore all´Energia, Mauro Di Dalmazio, con il primo che interverrà alla tavola rotonda con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il direttore generale Energia della Commissione europea, Pedro Ballesteros Torres, il sindaco di Bari, Michele Emiliano, il sindaco di Malmoe in Svezia e presidente commissione ambiente e cambiamenti climatici del Comitato delle Regioni Ue, Ilmar Reepalu, e il ministro dell´Ambiente Corrado Clini. "In questo progetto europeo ? ha detto Chiodi ? recitiamo un ruolo di primissimo piano in qualità di regione capofila, coordinando tutta l´attività di ricerca e studio in stretta contatto con l´Unione europea. Il progetto Powered ? spiega il presidente della Regione Gianni Chiodi - è finanziato dal Programma Transfrontaliero Ipa Adriatico con circa 4,5 milioni di euro e prevede l´installazione di un rete di anemometri in mare e lungo le coste dell? Adriatico, su pali di altezza varabile tra i 40 e i 60 metri". Secondo quanto prevede il progetto, tali strumenti raccoglieranno dati scientifici sofisticati che saranno impiegati per scopi meteorologici per monitorare le evoluzioni climatiche dell´area: in questo modo sarà possibile determinare se esistono le condizioni per investire nell´eolico in Adriatico (con soluzioni diversificate, dal micro e dal mini eolico lungo le coste e nei moli portuali fino ai grandi impianti eolici offshore). Proprio perché regione capofila del progetto, Powered sarà illustrato dal direttore del settore Energia e Ambiente della Regione, Antonio Sorgi. Nel pomeriggio di oggi, invece, lo stesso Sorgi coordinerà la riunione tecnica tra tutti i partner del progetto europeo, facendo il punto della situazione e illustrando le iniziative future legate alla realizzazione del progetto.  
   
   
RISCALDAMENTO ACCESO 14 ORE E CON UN GRADO IN PIÙ DA GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO TORNANO A CIRCOLARE ANCHE I DIESEL EURO 3. DA TRE GIORNI PM10 SOTTO IL LIMITE, STOP ALLE MISURE DEL PROTOCOLLO DELLA PROVINCIA DI MILANO  
 
 Milano, 2 febbraio 2012 – Da giovedì 2 febbraio, gli impianti di riscaldamento in tutti gli edifici potranno restare accesi due ore in più (14 anziché 12) con la possibilità di riportare la temperatura a 20 gradi (con due gradi di tolleranza). Il Pm10 infatti è sceso sotto la soglia di attenzione: da tre giorni la media registrata nelle dieci centraline della Provincia di Milano non ha superato i 50 microgrammi per metro cubo. Sono quindi sospese le misure anti-inquinamento disposte dal Protocollo della Provincia, cui anche il Comune di Milano ha aderito con l’ordinanza 6/2012. Da domani torneranno a circolare anche i veicoli diesel Euro 3 senza limitazioni di orario. “Ho già comunicato ad Aler che l’ordinanza è sospesa – dichiara l’assessore alla Casa e Demanio Lucia Castellano – pertanto la temperatura e l’orario di accensione dei riscaldamenti nelle case possono adeguarsi meglio al freddo intenso di queste ore. Tengo a precisare che, nei giorni scorsi, viste le condizioni climatiche, sono rimasta costantemente in contatto con Aler affinché fosse sempre garantita una temperatura non inferiore ai 19 gradi negli stabili”.  
   
   
PATRIMONIO FVG: NOVITA´ IN STATUTO GESTIONE IMMOBILI SPA CONFERMATA NATURA DI SOCIETÀ ´IN HOUSE´ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA  
 
 Trieste, 2 febbraio 2012 - La Giunta regionale ha approvato ieri, su proposta dell´assessore alle Finanze Sandra Savino, la delibera che autorizza l´introduzione di nuove disposizioni allo statuto della Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia Spa, società facente capo alla Regione che opera in regime di "in house providing". Tra le funzioni assegnate alla società strumentale rientrano l´amministrazione (gestione, manutenzione, alienazione, realizzazione) di beni immobili di proprietà o in disponibilità diretta/indiretta regionale; la fornitura di beni o servizi necessari al loro funzionamento; l´eventuale cartolarizzazione dei medesimi, compresa la gestione dei debiti; ed infine l´esercizio di funzioni proprie quale stazione appaltante per la progettazione e realizzazione di opere pubbliche e lavori pubblici di interesse regionale, in virtù di una specifica delegazione amministrativa intersoggettiva. Le modifiche statutarie prevedono che la società sia controllata esclusivamente - in qualità di soci - da soggetti pubblici. Vanno nel senso della trasparenza i nuovi parametri introdotti per la nomina degli amministratori - che devono essere individuati secondo criteri di professionalità e competenza - e le verifiche, i controlli e i monitoraggi periodici che vengono resi frequenti proprio nell´ottica di sottoporre l´attività societaria al regime dell´ "in house providing". "Maggiore efficienza, snellezza operativa e trasparenza, sono i principi ai quali si deve informare l´attività della società Gestione Immobili Friuli Venezia Giulia Spa", ha dichiarato l´assessore Savino a margine della seduta di Giunta. "La società, nelle sue nuove vesti di soggetto strumentale alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dovrà improntare la sua attività a servizio e nell´interesse dell´Amministrazione regionale e degli altri soci pubblici che operano sul territorio regionale".  
   
   
UE, DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE: I RISULTATI DELLA "GIÙ LE MANI DAL MIO DESIGN"  
 
 Bruxelles, 1 ° Febbraio 2012 - La contraffazione e la pirateria è una minaccia crescente per la nostra economia. Tra il 2005 e il 2010, il numero di casi di merci sospettate di violare i diritti di proprietà intellettuale (Dpi) ha identificato i confini della Ue è aumentato dal 26 704-80 000 1 . Inoltre, le stime dell´industria creativa che solo nel 2008, la pirateria ha costano 10 miliardi di euro e più di 185.000 posti di lavoro nell´Ue ha registrato industria della musica, cinema, televisione e software. Per aumentare la consapevolezza di questo problema, l´Osservatorio sulla contraffazione e la pirateria ha lanciato un concorso europeo dal titolo "Giù le mani il mio design" (Non toccare il mio disegno). Aperto a studenti e professionisti della creazione artistica, il concorso ha invitato i partecipanti a presentare proposte di poster e video che illustrano l´impatto negativo della contraffazione e della pirateria sull´economia e la società europea. La cerimonia per i vincitori del concorso è avvenuta oggi nel Parlamento europeo. Nel suo discorso in quella occasione, Michel Barnier, Commissario, ha dichiarato: "Questo concorso sarà di grande aiuto per attirare l´attenzione dei politici e della società civile sulla complessità della tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Sono lieto di vedere che l´entusiasmo suscitato la profonda indignazione tra i giovani designer. Quest´anno ho intenzione di presentare proposte importanti nel campo dei diritti di proprietà intellettuale e alcune delle idee espresse qui andranno ad alimentare il nostro pensiero. " Campinos António, presidente dell´Ufficio per l´armonizzazione nel mercato interno dell´Ue (Uami) ha detto: "Nell´era digitale, dobbiamo trovare un modo equo per compensare gli artisti, musicisti, scrittori e registi. In questo concorso, i progettisti di tutta Europa hanno espresso la loro personale visione. Se uno è d´accordo o meno queste visioni diverse, sono sicuro che farà molto per incoraggiare lo sviluppo di un dibattito costruttivo che l´Ue ha bisogno in questo settore. " Il concorso dell´Unione europea "Giù le mani il mio design", che ha avuto luogo nel corso dell´anno 2011, è stato aperto a studenti di istituti di istruzione superiore della creazione artistica così come i professionisti. In entrambe le categorie, i quattro partecipanti in tutta Europa dovevano presentare proposte di poster e video che illustra l´impatto della contraffazione e della pirateria per l´economia e la società europea. Circa 60 studenti e professionisti del design presentato i loro progetti a una giuria indipendente. In ogni categoria, la giuria ha assegnato un primo premio di 8000 euro, secondo premio di 2500 euro e un terzo premio di 1500 euro. I vincitori sono: nel "Studenti" categoria : 1 ° Premio: Julien Moreau, Ecv Atlantique, Francia; 2 e Prezzo: Nejc Levstik, Accademia slovena per il teatro, la radio, cinema e televisione; 3 e prezzo: Lauri Sarak, Daniel Levi Viinalass Soomets e Elmo, la Scuola di Belle Arti di Tartu, in Estonia. In "Professionisti": 1 ° Premio: Gergely Szőnyi Helényi e Tamás, Ungheria; 2 e Prezzo: Christoph Brehme, Italia; 3 e prezzo: Dimitris Haida, Grecia. Tutti i vincitori sono stati invitati a Bruxelles, dove hanno ricevuto il loro premio da parte dei membri del Parlamento europeo impegnati nella lotta contro la co ntrefaçon e la pirateria (Edit Herzog, Antonio Masip Hidalgo, Andreas Schwab e Bill Newton Dunn), Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato interno e servizi e Campinos António, presidente dell´Ufficio per l´armonizzazione nel mercato interno (Uami). Informazioni generali Il concorso - L´evento è stato organizzato dall´Osservatorio sulla contraffazione e la pirateria e la Direzione generale "Mercato interno e Servizi" della Commissione Europea, con l´assistenza dell´Ufficio per l´armonizzazione nel mercato interno del Unione europea (Uami). Ha inoltre ricevuto il sostegno di membri del Parlamento europeo e dell´associazione internazionale "Cumulus", che comprende università e scuole di arte, design e media. I vincitori sono stati selezionati da una giuria internazionale di esperti indipendenti che rappresentano le aziende e le scuole della creazione artistica nonché le parti interessate dell´Osservatorio. Dopo il concorso, poster e video finiranno per essere utilizzati come strumenti di marketing per le campagne di sensibilizzazione sui pericoli della contraffazione e della pirateria. I video saranno disponibili sul seguente sito: http://www.handsoffmydesign.com/  L´osservatorio - Fondato nel 2009 dalla Commissione, il Centro funge da piattaforma per facilitare la cooperazione e lo scambio di esperienze tra gli operatori di settori pubblici e privati ​​e per raccogliere dati sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale nel Ue. L´ufficio, con sede ad Alicante, in Spagna, è l´unica agenzia europea dedicata esclusivamente alle questioni di proprietà intellettuale. E ´amministra anche i diritti per la comunità di marca e di design, che sono validi in tutta la Ue, e lavora in stretta collaborazione con gli uffici nazionali della proprietà intellettuale per creare una rete europea di marchi e disegni. Fornisce supporto tecnico per l´Osservatorio e collabora con essa nel contesto di un protocollo d´intesa firmato con la Commissione nel mese di aprile 2011. Questo dovrebbe concludersi con l´adozione di una risoluzione trasferire l´Osservatorio presso l´Ufficio, per essere approvata dal Parlamento europeo in seduta plenaria nel mese di febbraio. La contraffazione e la pirateria - Negli ultimi dieci anni, l´esplosione della contraffazione e della pirateria nel mondo è diventato uno dei problemi più devastanti fronte del commercio internazionale. Vent´anni fa, la contraffazione potrebbe essere ancora percepita come un problema per, in sostanza, che i produttori della moda, orologi e borse di lusso. Ma ora, i contraffattori continuano ad espandere la propria produzione, perché gli apparecchi elettrici, parti di automobili e giocattoli, ma anche preda di droghe. Secondo gli ultimi dati dell´Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), traffico internazionale di merci contraffatte e usurpative ha raggiunto la cifra di 250 miliardi di dollari nel 2007. Nel 2010, le amministrazioni doganali dell´Ue sequestrato più di 80.000 spedizioni di merci contraffatte o usurpative, per un valore di oltre un miliardo di euro, quasi il doppio del carico sequestrato nel 2009. Per ulteriori informazioni http://www.handsoffmydesign.com/  http://ec.Europa.eu/internal_market/iprenforcement/observatory/index_fr.htm  
   
   
UE, ANTIFRODE: L´OLAF È RIORGANIZZATA PER AFFINARE LA MESSA A FUOCO E RIDURRE LA DURATA DELLE INDAGINI  
 
Bruxelles, 2 febbraio 2012 -Europeo per la lotta antifrode (Olaf) ha presentato ieri variazioni significative alla sua organizzazione e metodi di lavoro. Essi sono il risultato di una revisione interna lanciata nel marzo 2011 da Giovanni Kessler, il nuovo Direttore generale dell´Olaf, che è entrato in carica 14 Febbraio 2011. Cambiamenti nella struttura organizzativa e le procedure di indagine mira a focalizzare meglio le risorse sulle attività prioritarie e aumentare l´efficienza e la qualità del lavoro investigativo dell´Olaf. "In questi tempi di difficile congiuntura economica, la tutela degli interessi finanziari dell´Ue e delle attività dell´Olaf sono di un´importanza ancora maggiore. L´olaf è in prima linea nella lotta contro la frode e la corruzione e l´ambizione degli obiettivi che ci siamo posti riflette l´impegno delle istituzioni dell´Ue per affrontare questi problemi. I cambiamenti ridurranno la durata media delle indagini. La nostra scelta se aprire un´inchiesta diventeranno più trasparenti al punto che la nostra indagine priorità sono resi pubblici. Metteremo una maggiore attenzione sui casi più importanti, tra cui quelli in cui le possibilità di recuperare abusato fondi Ue sono le più forti ", ha dichiarato Giovanni Kessler, direttore generale dell´Olaf. La nuova organizzazione e nuove procedure per l´indagine da parte dell´Olaf in considerazione i pareri espressi dalla Corte dei conti, il Parlamento europeo, gli Stati membri e altre parti interessate. Hanno anche prendere in considerazione altri aspetti importanti sollevate nel corso delle discussioni sulla revisione del regolamento Olaf (Ce) n. 1073/1999, senza anticipare i risultati del dialogo a tre in corso tra Parlamento, Consiglio e Commissione. Nella nuova organizzazione, il numero totale di Olaf rimane la stessa, ma a causa di un trasferimento di risorse da non operativi dei doveri verso attività investigative, con una divisione più chiara delle responsabilità, il numero personale dedicato alle indagini è aumentato di circa il 30%. Le procedure di indagine nuovi sono più facili, garantendo nel contempo elevati livelli di indagine e di pieno rispetto delle garanzie procedurali. Una nuova unità è stata creata per valutare tutte le informazioni ricevute dal Consiglio contenente accuse di frode: si selezionerà i casi garantendo indagine sulla base di criteri coerenti e un breve periodo di tempo. Questo garantirà una rapida indagine e di coerenza complessiva. Sarà data priorità ai casi per i quali importanti risultati positivi sono prevedibili. Questa nuova unità anche all´effettuazione di controlli di qualità e legalità. In questo modo, la tutela dei diritti fondamentali e alle garanzie procedurali saranno rafforzati e la priorità sarà data a proteggere l´identità delle fonti. Attività dell´Olaf politica contro le frodi saranno concentrati in una sola direzione. L´obiettivo è quello di migliorare il supporto da parte dell´Olaf alla Commissione nello sviluppo e nell´attuazione delle politiche per prevenire e individuare frodi, migliorare il supporto agli Stati membri, in particolare nella lotta contro il contrabbando, e per guidare lo sviluppo della politica ad una serie di iniziative prioritarie, quali la creazione della Procura europea. Insieme a questi cambiamenti nella organizzazione e le procedure, l´Olaf ha rinnovato il suo sito web: http://ec.Europa.eu/anti_fraud/    
   
   
MONZA E BRIANZA - GLI IMPRENDITORI LOMBARDI E I COSTI DELLA POLITICA  
 
Monza, 2 febbraio 2012 - Se i “tagli” alla politica coincidessero con il sentiment degli imprenditori, sarebbero i comuni i meno penalizzati. Tra gli imprenditori lombardi che si identificano in un territorio specifico il 65,7% sceglie il proprio comune come territorio di riferimento, il 25,2% si riconosce nella regione e il 9% con la provincia. Anche senza le province, poco meno della metà delle imprese in Lombardia (47,1%) crede che gli enti con competenze provinciali (Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Prefetture, ecc.) dovrebbero continuare ad esercitare le proprie competenze, anche riorganizzandosi attraverso un consorzio per ridurre i costi. Anche se oltre il 50% degli imprenditori non sa quanto si risparmierebbe con l’abolizione delle province. E la ricetta “pratica” degli imprenditori lombardi per intervenire efficacemente sui costi della politica centrale passa attraverso la riduzione del numero di parlamentari e il taglio dei benefits e dei rimborsi: quasi l’80% delle imprese coinvolte nell’indagine ha indicato la diminuzione dei parlamentari come prima misura di intervento, seguita appunto dalla riduzione delle spese (66%) e dal ridimensionamento dell’indennità di carica e lo stipendio dei parlamentari (60,6%). È quanto emerge dall’indagine “I costi della politica”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 1700 imprese lombarde. I risultati per provincia Le imprese di Monza e Brianza, in linea con la media regionale, si identificano maggiormente con il comune (60,9%), mentre è più forte il legame con la regione (29,5%) rispetto al dato lombardo. Anche senza le province, poco meno della metà degli imprenditori lombardi crede che gli enti con competenze provinciali (Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Prefetture, ecc.) dovrebbero continuare ad esercitare le proprie competenze, anche riorganizzandosi attraverso un consorzio per ridurre i costi. Dove recuperare le risorse economiche 4 imprenditori lombardi su 5 sono d’accordo con la vendita dei beni del patrimonio pubblico per reperire risorse: il 23,7% per liberare nuove risorse per investimenti, il 17,2% per sanare il debito pubblico e per il 39,9% per entrambe le finalità. È quanto emerge dall’indagine “I costi della politica”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 1700 imprese lombarde.  
   
   
MOLISE: MISSIONE DI SISTEMA IN BRASILE, ROAD SHOW INFORMATIVO  
 
Campobasso, 2 febbraio 2012 - Si è svolto nella mattinata di ieri , presso la Sala Parlamentino del Palazzo della Regione, un road show informativo sulla Missione di Sistema Governo/regioni/rete Camerale in Brasile, che si terrà nella settimana compresa tra il 21 e il 25 Maggio 2012. Presente all´incontro anche l´Assessore alle Attività produttive Michele Scasserra. Obiettivo dell´incontro, organizzato dalla Regione e da Sprint Molise, con la collaborazione dell´Unioncamere, è stato quello di illustrare le opportunità di investimento e di scambio commerciale offerte dal Brasile, nonché i criteri e i sistemi di ingresso nel mercato di quel Paese, i servizi offerti e gli aspetti logistici. Numerosi i settori economici coinvolti, tra i quali si evidenzia soprattutto un focus specifico sul Sistema Moda-total Look, poiché la Regione Molise è capofila di tale Settore per il Sistema Italia. Il Presidente della Regione Michele Iorio, nel suo intervento, ha evidenziato come l´ evento promozionale che si terrà nel Paese sudamericano, nel prossimo mese di Maggio, rappresenti una grossa opportunità per l´Italia in generale e per il Molise in particolare. «Il Brasile - ha detto - sta crescendo a ritmi molto considerevoli. Sono in atto grossi progetti e altrettanti investimenti che possono vedere impegnate le aziende molisane. Già in passato nostre produzioni hanno trovato mercato in Sud America e specificatamente in Brasile. Il Governo regionale, parallelamente, ha seguito da tempo un percorso di sostegno e affiancamento in tal senso, interloquendo con le istituzioni locali demandate e coinvolgendo anche la rete dei nostri emigrati, particolarmente attiva e ben inserita nel tessuto economico sociale brasiliano. Abbiamo ora l´opportunità di fare un passo in più, che in questo momento di crisi ha un valore maggiore perché delinea un interessante prospettiva che possiamo e dobbiamo cogliere. Il nostro territorio offre iniziative imprenditoriali, in termini di servizi e prodotti di qualità che un Paese con un´ economia emergente come il Brasile può ben apprezzare nell´ambito di specifici rapporti di cooperazione e internazionalizzazione. Dobbiamo lavorare in questa direzione».  
   
   
FVG: GARANZIE PER AZIENDE COINVOLTE IN CRISI LIBICA  
 
Trieste, 2 febbraio 2012 - La Regione sosterrà le aziende del Friuli Venezia Giulia (imprese e studi professionali) coinvolte nella crisi politica e sociale che ha investito la Libia lo scorso anno. Lo ha stabilito la Giunta regionale su proposta dell´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, approvando il Regolamento per la concessione di finanziamenti straordinari ad integrazione del Fondo rischi di Confidi Friuli. "Sono 100 mila euro che, attraverso il sistema di garanzie del Confidi, mettiamo a disposizione di queste realtà economiche per aiutarle a superare un momento di empasse" conferma l´assessore Seganti. Purché abbiano sede legale ed operativa in regione da almeno 24 mesi, tali imprese e studi professionali saranno beneficiari, in qualità di destinatari finali dei finanziamenti, di garanzie in regime de minimis in relazione ad operazioni bancarie di finanziamento a breve, medio e lungo termine, finalizzate a sostenere il loro consolidamento. L´importo della garanzia concessa non potrà superare l´80 per cento di ogni singola operazione.  
   
   
VISITA PRESIDENTE MARINI STABILIMENTO T.E.R.N.I. RESEARCH A NERA MONTORO  
 
Terni, 2 febbraio 2012 - La presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Catiuscia Marini, accompagnata dal direttore regionale “Programmazione, innovazione e competitività” dell´Umbria, Lucio Caporizzi, ieri ha visitato lo stabilimento del Gruppo T.e.r.n.i. Research a Nera Montoro. La giornata ha visto la partecipazione anche del presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, e degli assessori provinciali Rosati e Bellini, del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo e dell’assessore Piermatti, del sindaco di Narni Stefano Bigaroni e dell’assessore De Rebotti, del presidente di Confindustria Umbria, Umbro Bernardini, dei segretari provinciali del settore chimico ed elettrico di Cgil, Cisl e Uil, del direttore dell’Asm Tirinzi e del presidente del consiglio comunale di Terni, Giorgio Finocchio. La visita ha previsto un percorso interno all’area industriale di 24 ettari, acquisita nel giugno 2010 da T.e.r.n.i. Research dopo la dismissione decisa dalla multinazionale chimica Yara, con particolare attenzione alle attività industriali rifunzionalizzate: dai depuratori delle acque di falda ai poligoni di bonifica, dall’impianto di recupero dei pneumatici fuori uso al cantiere del biodigestore Greenasm, dalla centrale di videosorveglianza intelligente iGreen Patrol al laboratorio di ricerca e sviluppo Tic. La presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha spiegato le ragioni della sua visita allo stabilimento di Nera Montoro, evidenziando il ruolo primario che la green economy ricopre nei programmi strategici sullo sviluppo e la programmazione di politiche pubbliche di nuova generazione e questa realtà rappresenta un esempio di eccellenza nel settore della green economy , intesa come attività di industria e sviluppo economico ecocompatibile”. “Troppo spesso, quando insistiamo su questi temi – ha affermato la presidente Marini -, c’è chi ritiene che si tratti di una moda, di refrain politicamente corretti utilizzati dagli amministratori e dai politici. Ma per la Regione Umbria l’industria verde è un ambito strategico, sul quale costruire lo sviluppo. La nostra idea è quella di intervenire non solo sulla soft economy, ma anche sull’industria pesante, quella capace di generare lavoro, ricerca, innovazione, sviluppo e attrazione di capitali. In questo senso è importante avere interlocuzione con un governo nazionale ha la testa anche su Bruxelles e non solo su Roma. Siamo venuti a vedere, a toccare con mano quello che il Gruppo T.e.r.n.i. Research è riuscito a costruire a Nera Montoro, per valutare un modello da tenere in considerazione. Siamo convinti che puntando su green economy e media impresa, l´Umbria possa tornare ad essere dinamica. La nuova programmazione comunitaria, ad esempio, punterà sulle filiere strategiche dell’ambiente, della eco sostenibilità, dell’innovazione e della ricerca, dove si concentrerà oltre l´80% dei fondi strutturali. Come Regione puntiamo a utilizzare le risorse residue della vecchia programmazione in questa direzione e, contemporaneamente, aprire nuova fase sulla programmazione di nuova generazione, strategica, innovativa, che renda l’Umbria competitiva”. La presidente Marini ha, quindi, proseguito focalizzando il suo intervento sui temi dell’energia e dei servizi pubblici locali, evidenziando come alcune scelte determinanti sulle quali il sistema pubblico aveva temporeggiato, impongano ora una accelerazione. “I temi delle dimensioni, delle economie di scala, della solidità patrimoniale e finanziaria, non si pongono solo per il mondo dell’impresa privata – ha chiarito – ma richiedono processi di evoluzione anche per le pubblic utilities, per le ex municipalizzate, perlomeno in alcuni ambiti come gestione del ciclo dei rifiuti e produzione e distribuzione di energia. Terrei fuori l’acqua da discorsi di questo tipo, considerandola un bene pubblico sul quale è praticamente impossibile applicare la logica d’impresa. Per i rifiuti, ad esempio, con un piano regionale che indica la programmazione di massima, si può lavorare in maniera intensiva nelle parti intermedie della filiera, a valle della raccolta e a monte della chiusura del ciclo, promuovendo la filiera del riciclo e riutilizzo”. “Ho potuto constatare a Nera Montoro, ha continuato la Presidente Marini, come un grande problema ambientale come quello degli pneumatici fuori uso, sia stato trasformato in opportunità industriale. E ancora, abbiamo verificato come con il biodigestore Greenasm, si sia intervenuti in maniera innovativa, creando l’opportunità di ridurre la quantità di rifiuti prima della chiusura del ciclo, recuperando energia e materia prima secondaria sotto forma di compost. Questo impianto, a servizio dell’Ati4 è il primo in Umbria. Non ce ne sono di analoghi, ad esempio, negli altri Ambiti territoriali integrati della regione”. La presidente della Regione ha chiesto al mondo imprenditoriale privato di farsi carico di produrre e proporre soluzioni innovative e sostenibili in questa direzione, valorizzando anche il legame con il territorio. “E’ interesse della comunità istituzionale locale, che il business economico e occupazionale non nasca solo da soggetti esogeni – ha detto -. Sul versante dell’energia, dobbiamo sforzarci che la bolletta per gli energivori sia meno cara, stringendo un binomio con la green economy sul versante della produzione da fonti rinnovabili. Un contributo di collaborazione può venire da politiche incentivanti regionali. Vogliamo eliminare ogni difficoltà sulle regole dei procedimenti, anche in relazione con soggetti tecnici che partecipano alle procedure. Raccolgo in questo senso l’auspicio del presidente Neri, confermando l´attenzione che i vertici delle amministrazioni politiche hanno su questi aspetti”. Anche la presidente Marini ha concluso il suo intervento evidenziando le scelte di carattere istituzionale che sono state compiute per risolvere la crisi del Polo chimico. “Abbiamo stretto un legame forte, tra enti locali e organizzazioni sindacali, tenendo sempre la barra ferma in direzione di un comune obiettivo: far sì che la soluzione della crisi, ingenerata dalla chiusura decisa da Lyondellbasell con pesanti ricadute occupazionali, rappresentasse l’opportunità di innovare e ristrutturare i contenuti produttivi di quel sito, in direzione di produzioni più innovative e di prospettiva. Abbiamo fiducia che vi possa essere a breve una soluzione”. “Ci tengo a precisare, ha affermato la Presidente, che il ruolo della Regione non è quello di partecipare a trattative tra imprese, né di essere soggetto deputato all’acquisizione delle aree. Il ruolo di coordinamento che abbiamo assunto è volto a favorire le condizioni affinché i soggetti più attivi del territorio possano collaborare e unirsi per nuova fase industriale di quest´area. Si tratta ora di capire, ad esempio, da Novamont quali investimenti su ricerca e innovazione potranno essere attivati nel Polo chimico, oltre alla parte produttiva. Oggi, anche la proposta che viene da T.e.r.n.i. Research, è un altro tassello da aggiungere ad un mosaico che ci dà una visione d´insieme di nuova industrializzazione. La gestione delle utilities, ad esempio, può rappresentare un vantaggio competitivo anche per le altre aziende del polo chimico, così come possono andare a soluzione importanti tematiche come quelle della riqualificazione ambientale e delle bonifiche per mantenere le attuali attività industriali. Questo è l´aiuto che possiamo mettere nelle relazioni col governo nazionale, per contribuire a dare una risposta strategica per aumentare la competitività dell’area ternano-narnese e della regione”. Il presidente del Gruppo T.e.r.n.i. Research, Stefano Neri, ha sottolineato il valore dell’innovazione introdotta dalla holding operante in settori ad alto contenuto tecnologico, come energia rinnovabile, trattamento ambientale, recupero di materia ed energia, Ict, automazione industriale. “In un territorio in cui non c´è tradizione di imprese a partecipazione diffusa – ha spiegato – abbiamo affermato un modello industriale di media azienda che riteniamo la formula migliore per prendere il testimone della grande tradizione industriale, rispondere alla crisi, confrontarsi col mondo del credito. In pochi anni le due società quotate, Ternienergia e Ternigreen, hanno conseguito risultati esaltanti. Ternienergia, con un azionariato composto da oltre 2.000 investitori, è il quarto operatore nel settore cleantech in area Emea (Europa, Africa, Medio Oriente), 49esima società per crescita di fatturato negli ultimi 5 anni (fonte Deloitte), primo System integrator italiano nel mercato del fotovoltaico, nono europeo, 12esimo al mondo (fonte Ims Research)”. “Ternigreen si è quotata sul mercato Aim Italia, gestito da Borsa Italiana, nella fase più difficile della crisi, riuscendo a raccogliere l’attenzione di decine di investitori privati e istituzionali che credono nella bontà del progetto di dare vita a un “Polo italiano dell’industria verde”. Vediamo nell’abbraccio tra capitale di rischio e lavoro la chiave di volta per innovare modelli produttivi e industriali troppo legati a settori maturi, introducendo elementi di novità anche nella prassi di gestione aziendale, con spiccata trasparenza nella governance e positive ricadute in termini ambientali”. Il presidente Neri ha anche auspicato una evoluzione delle politiche pubbliche in direzione del sostegno all’aggregazione tra diversi soggetti industriali, per favorire la crescita dimensionale delle imprese e la crescita. “Troppo spesso in passato si sono disperse risorse e incentivi in direzione di settori e iniziative senza prospettive di sviluppo. Riteniamo che sia necessario superare questa impostazione, facendo una scelta decisa in direzione di quei settori ambientali che richiedono dimensioni industriali, innovazione e qualità e dimensione dell´impresa per contribuire a recepire investimenti e convogliando le risorse disponibili sul mercato in un settore decisivo. Occorre, poi, rimuovere la presunzione che laddove c´è iniziativa industriale c´è danno ambientale”. Neri ha continuato il suo intervento parlando della crisi della Lyondellbasell e della possibilità che il Gruppo intervenga nell’area contribuendo al rilancio produttivo del polo chimico ternano. “Confermiamo l’interesse a partecipare a un piano ambizioso di re-industrializzazione del sito ex Montedison – ha detto -, contribuendo con la possibilità di replicare le attività già sperimentate dalla società sul versante energetico e su quello ambientale. In sintonia con Asm Terni, vediamo la possibilità di realizzare un avanzato progetto di Smart Grid industriale in pochi mesi. Una sinergia tra Ternienergia e la stessa Asm, titolare di un progetto all’avanguardia a livello nazionale, consentirebbe di dare vita al terzo gruppo italiano nelle utility energetiche di media dimensione, aprendo nuove opportunità di dialogo con gli investitori e aprendo scenari industriali di grande interesse. Vediamo, ad esempio, la possibilità di mantenimento della gestione della rete interna allo stabilimento e la realizzazione di centrali di micro generazione a ciclo combinato che possano fornire vapore ed energia per il sito”. “Accanto a questo, ha concluso il Presidente Neri, Ternigreen potrebbe intervenire con un progetto nel settore della Depurazione rivolta ai reflui industriali e ai percolati. Sono, inoltre, possibili altre verticalizzazioni delle attività sin qui svolte dal Gruppo e realizzabili nel sito. Quello che serve, però, è una visione di insieme, con un virtuoso rapporto business to business tra le imprese coinvolte nell’area industriale, che consenta di creare uno sviluppo dato, non già dalla semplice somma aritmetica delle attività, ma da un moltiplicatore rappresentato dalle sinergie tra i vari attori del progetto. E’ di tutta evidenza, però, che una prospettiva di questo tipo necessita di una veloce risoluzione delle trattative e dei tavoli di crisi, entro il prossimo mese di marzo”.  
   
   
MISSIONE PROMOZIONALE IN BRASILE, LA TOSCANA SI PREPARA E CHIAMA LE AZIENDE  
 
Firenze, 2 febbraio 2012 – La Toscana si prepara alla missione Stato-regioni in programma dal 21 al 25 maggio prossimi in Brasile. Dopo il successo della presentazione del 24 gennaio scorso, che ha visto la partecipazione di circa 90 aziende, Toscana Promozione ha aperto le adesioni all’evento nazionale che interessa i settori agroindustria, innovazione tecnologica, logistica e nautica, energie, meccanica e automotive, aerospazio, edilizia e edilizia sostenibile, legno arredo, contract e housing sociale, sistema moda, agroalimentare. La adesioni rimarranno aperte sul sito dell’agenzia regionale (www.Toscanapromozione.it) fino al 14 febbraio. “L’iniziativa in programma per il prossimo maggio in Brasile – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – rappresenta una importante occasione per il sistema economico toscano che ripone proprio nelle esportazioni verso paesi emergenti, fra i quali il Brasile, gran parte delle aspettative di incrementare ulteriormente i risultati positivi registrati, purtroppo esclusivamente, sul fronte dell’export. In una fase che ancora vede l’economia toscana pienamente dentro la crisi in atto e in cui non si intravedono grandi aperture nemmeno per il 2012, poter consolidare i rapporti commerciali e istituzionali con un paese in forte e costante crescita come il Brasile è non solo importante ma indispensabile. Come Regione ne siamo ben consapevoli. Non a caso, il Brasile è uno dei paesi target del nuovo Piano per la promozione economica in Toscana varato dalla giunta e gestito dall’agenzia Toscana Promozione per il 2012. Al Brasile, in particolare, viene dedicato uno specifico Progetto Paese, con un investimento di circa 700 mila euro e una ventina di iniziative mirate, che possono contare sui rapporti intensi e radicati fra i due paesi. Basti pensare alle centinaia di migliaia di toscani nel mondo (gli italiani sono circa 30 milioni) che vivono lì da generazioni. Nel piano abbiamo inserito azioni per sostenere alcuni settori particolarmente importanti per quel mercato come la meccanica, la moda e il comparto lusso, la nautica ma anche comparti innovativi come biotecnologie, nanotecnologie, nuovi materiali”. L ‘assessore ha ricordato anche il bando, appena pubblicato e ancora aperto, per l’internazionalizzazione delle imprese che, con un fondo complessivo di 10 milioni, concede contributi in conto capitale a fondo perduto per rendere le imprese più competitive sui mercati esteri e, fra l’altro, prevede un punteggio aggiuntivo per iniziative rivolte ai paesi emergenti, fra cui il Brasile. “I dati sull’export toscano nei primi nove mesi del 2011 evidenziano un +42% nelle esportazioni verso il mercato brasiliano – commenta Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione – una performance positiva che si lega, in primo luogo, alla commercializzazione di beni intermedi e strumentali. Nonostante questo, però, il Brasile oggi partecipa solo per lo 0,5% alla crescita delle nostre esportazioni. E’ dunque necessario un presidio maggiore di questa economia, una tra le più dinamiche al mondo, per agganciare tutte le opportunità che può offrire alle imprese toscane». «Parlare oggi di Brasile – prosegue Giovannelli – significa, d’altronde, parlare di un mercato che conta una classe media di oltre 100 milioni di persone con una capacità di spesa mensile tra i 500 e i 1600 euro. Ma anche di un paese dove è in vigore un Programma per l’accelerazione della crescita (Pac) che prevede per il quinquennio 2010-2014 ben 583 miliardi di dollari di investimenti per lo sviluppo, la creazione di nuove infrastrutture e la logistica; in particolare in vista di due appuntamenti di rilievo internazionale quali la Coppa del Mondo di Calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016». «In altre parole – conclude il direttore di Toscana Promozione – una grandissima opportunità per le nostre imprese che operano sia nei settori ad alta tecnologia che in quelli più tradizionali come l’arredamento, la meccanica, l’edilizia o l’agroalimentare, tanto per fare degli esempi. Per questo è oggi importante partecipare numerosi alla missione di maggio così da consolidare i rapporti già esistenti e crearne di nuovi”. Nel corso della missione in Brasile la Toscana sarà coordinatrice non solo della partecipazione regionale ma anche delle imprese italiane che operano nel campo dell’Alta Tecnologia.  
   
   
MILANO - INFLUENZA, I COSTI PER LE IMPRESE  
 
Milano, 2 febbraio 2012 - Sindrome da influenza? Colpisce anche le imprese: infatti, il costo stimato per 14 settimane, dallo scorso 17 ottobre al 22 gennaio, è già di oltre 123 milioni di euro, pari a oltre un milione e 600 mila giorni persi in malattia. Un dato che considera gli occupati italiani costretti a letto, tra imprenditori e lavoratori, per una media di tre giorni di convalescenza a testa ed esclude il costo del week end. Nella classifica delle province italiane, considerando gli addetti influenzati, dopo Milano, con un costo di 10 milioni di euro e 128 mila giorni di malattia, arriva Roma con 9 milioni e 100 mila euro e 124 mila giorni persi. Seguono Torino (5 milioni di euro per oltre 67 mila giorni), Napoli (3,5 milioni di euro) e Brescia (3 milioni di euro). Tra le prime 10 più “colpite” anche Bergamo, Verona, Varese e Bologna che superano tutte i 2 milioni di euro di costi. E’ quanto emerge da una stima dellaCamera di Commercio di Milano su dati Istat e Ministero della Salute considerando un’incidenza del virus uguale nelle diverse province. Il maggior numero di occupati (oltre 103 mila) si è ammalato durante la terza settimana di gennaio 2012 e oltre 90 mila durante quella precedente.  
   
   
FVG: DIRETTIVE AL CATA PER FINANZIAMENTI AGLI ARTIGIANI  
 
Trieste, 2 febbraio 2012 - La Giunta regionale ha provveduto ieri, su indicazione dell´assessore regionale alle Attività produttive Federica Seganti, ad emanare le direttive inerenti le funzioni amministrative assegnate al Cata Artigianato Friuli Venezia Giulia per la concessione di incentivi alle imprese artigiane. Il provvedimento fa seguito a quanto stabilito con le modifiche apportate lo scorso anno alla Disciplina organica dell´artigianato e alla decisione di trasferire al Cata i canali di finanziamento destinati a questo settore. "A disposizione ci sono 1,8 milioni di euro - ricorda l´assessore Seganti - di cui una parte verrà assegnata al Cata per l´attività di primo impianto ed il rimborso forfettario delle spese, mentre il resto, pari a 1,6 milioni di euro, servirà all´erogazione di finanziamenti in conto capitale agli artigiani". Per ciò che riguarda i settori di intervento, i canali già delegati in precedenza alle Camere di commercio (adeguamento di strutture ed impianti, consulenze per nuove iniziative economiche, mostre e fiere e commercio elettronico) sono stati oggetto di un riparto effettuato in base al criterio storico derivante da quanto erogato nel triennio precedente. Al canale d´intervento dedicato invece ex novo alle imprese di nuova costituzione è stato assegnato il 25 per cento della cifra, pari a 400 mila euro. "La creazione del Cata regionale, che ha il compito di gestire gli incentivi ed i contributi in conto capitale a favore degli artigiani, è stato un momento importante del processo di sburocratizzazione e semplificazione che stiamo facendo a favore delle Pmi - rileva l´assessore - ed in particolare del mondo artigiano, fatto di aziende piccole e mini che portano avanti le nostre tradizioni migliori, innovano e costituiscono il tessuto base di un sistema economico ancora in grado di crescere".  
   
   
LA FORMULAZIONE DELLA STRATEGIA AZIENDALE: LO STRATEGIC THINKING  
 
Trento 2 febbraio 2012 - Insieme al professor Pier Franco Camussone, della Facoltà di Economia dell’Università di Trento, verranno analizzati i suggerimenti dei più accreditati studiosi che hanno sviluppato delle metodologie per definire lo “strategic thinking”, in parole semplificate la capacità dei manager di “vedere minacce ed opportunità che altri non vedono”. Il nuovo appuntamento con il Circolo dell´Innovazione è giovedì 2 febbraio ad ore 17, presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento, in Piazza Dante 15 a Trento. Secondo Michael Porter, uno dei maggiori studiosi di strategia aziendale, un manager deve possedere la capacità di “vedere” minacce ed opportunità che altri non vedono. Si tratta di una forma mentis particolare denominata strategic thinking. Esiste un sistema per sviluppare questa capacità? Insieme al professor Pier Franco Camussone, della Facoltà di Economia dell’Università di Trento, passeremo in rassegna i suggerimenti dei più accreditati studiosi che hanno sviluppato delle metodologie per definire questa strategia aziendale. L´appuntamento è giovedì alle ore 17 presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento, in Piazza Dante 15 a Trento. Per una migliore organizzazione  confermare la partecipazione inviando una mail all’indirizzo info@ceii.It  o telefonando allo 0461 420530. Per essere sempre aggiornati sugli appuntamenti del Circolo dell’Innovazione ci si può iscrivere alla newsletter di Ceii Trentino dall’apposito box sull’home page del sito www.Ceii.it  
   
   
IN VENETO LE SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO DIVENTANO PERSONE GIURIDICHE E LE BCC SONO LEGITTIMATE A DESTINARE UTILI PER INIZIATIVE SOCIALI  
 
Venezia, 2 febbraio 2012 - La Giunta Regionale ha approvato una deliberazione con la quale ha definito i criteri per l’iscrizione delle Società di Mutuo Soccorso nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche di diritto privato. “Per dirla in parole molto semplici – spiega l’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti – con questo provvedimento legittimiamo pienamente gli istituti di credito cooperativo a destinare i propri utili per iniziative di interesse sociale”. Le Società di Mutuo Soccorso, da sempre presenti nel territorio regionale e nel nostro contesto sociale, sono disciplinate da una legge che risale addirittura al 1886 ed è tutt’ora vigente. Nacquero come associazioni volontarie durante il periodo della “rivoluzione industriale” con lo scopo di migliorare le condizioni materiali e morali dei lavoratori e divennero soggetto in grado di sopperire alle carenze dello stato sociale in forza di tre elementi fondanti che sono la mutualità, la solidarietà, la cooperazione, oltre alla stretta appartenenza al territorio di cui erano emanazione. Tra queste continuano a svolgere tali funzioni le odierne banche di credito cooperativo, enti cui è preclusa ogni attività di impresa a scopo di lucro. “In un quadro giuridico non ben definito – spiega Ciambetti – dobbiamo valutare se dallo statuto, dagli scopi e dalle modalità organizzative di questi enti emerge una figura giuridica solidaristica assimilabile al modello associativo, oppure se si configurano come un soggetto con caratteristiche tipiche delle società commerciali. Se appartengono alla prima fattispecie potranno essere iscritte nel Registro regionale delle Persone Giuridiche di diritto privato e conseguentemente svolgere nel pieno rispetto delle leggi e con assoluta correttezza quella funzione mutualistica per cui sono nate, così come già avviene in altre Regioni quali la Lombardia, la Toscana e la Campania”. “E’ vero – ha concluso Ciambetti – che sino a oggi gli istituti di credito cooperativo hanno comunque svolto questo genere di attività in assenza di riconoscimento, ma ora, acquisendo la personalità giuridica di diritto privato, potranno finalmente avere un’autonomia patrimoniale perfetta, in base alla quale gli amministratori cessano di essere personalmente responsabili anche con il proprio patrimonio personale, per le obbligazioni assunte dall’istituzione. Quest’ultima, inoltre, non sarà solo riconosciuta ma anche controllata dalla Regione, per verificare se la sua operatività avviene nel rispetto dei criteri fissati dalla Regione stessa”.  
   
   
COMO: RETI D´IMPRESA, PROSEGUONO I LAVORI  
 
Como, 2 febbraio 2012 - Aggregazioni d’impresa come possibile risposta alla crisi: maggior competitività e capacità innovativa 12 imprese iniziano un percorso per formalizzare le loro collaborazioni Collaborazione ed integrazione sono le carte vincenti per riuscire a vincere la sfida economica del prossimo futuro. Le imprese aggregate in rete, infatti, mostrano in genere performance economiche migliori del settore produttivo di appartenenza e riescono con maggior facilità ad accedere al credito. E gli imprenditori comaschi iniziano a comprendere le potenzialità della rete d’impresa quale strumento per vincere la sfida che dovranno affrontare nei prossimi anni. Fa un ulteriore passo in avanti il progetto "Dalla collaborazione al contratto di rete", a valere sul fondo perequativo - Accordo di programma Mise-unioncamere 2010, finalizzato a diffondere la conoscenza delle opportunità e dei vantaggi offerti dal contratto di rete, della normativa che lo regola e delle agevolazioni riconosciute a chi lo sottoscrive. Le opportunità per chi si aggrega in rete sono infatti molte: dai vantaggi fiscali alle economie di scale, dall’ampliamento delle capacità produttive all’allargamento del ventaglio di mercati potenziali. Nel corso degli incontri svoltisi nel mese di gennaio sono state individuate due reti d’impresa informali, per un totale di 12 imprese, che verranno seguite e sostenute dalla Camera di Commercio di Como nel percorso di formalizzazione del contratto di rete. La prima aggregazione selezionata è formata da 8 aziende del settore tessile-arredamento che producono tessuti per biancheria, biancheria per la casa, tessuti per tendaggi, tessuti per arredamento e profilati in legno. La seconda rete è composta da 4 aziende del settore informatico che sviluppano software e piattaforme di servizi per il settore metalmeccanico con particolare riferimento agli stampisti. Sono stati inoltre individuati ulteriori cluster che allo stato attuale non sono stati valutati maturi per il percorso di formalizzazione: uno nel settore metalmeccanico (utensileria), uno nel settore grafico-pubblicitario e uno nella filiera dell’alluminio. La Camera di Commercio di Como offrirà a ciascuno dei due cluster selezionati un percorso di accompagnamento, articolato in due incontri mensili fino ad aprile con esperti del settore, per aiutare le imprese a definire i compiti e i ruoli all’interno della rete e per facilitare la predisposizione della documentazione necessaria alla formalizzazione del contratto. Il primo incontro si svolgerà giovedì 2 febbraio 2012 presso la Camera di Commercio di Como.  
   
   
RALLENTA IL SISTEMA IMPRENDITORIALE FERRARESE  
 
 Ferrara, 2 febbraio 2012 - La crisi di fiducia che dalla metà del 2011 ha colpito il nostro e gli altri paesi dell’eurozona, ha molto rallentato la voglia di fare impresa dei ferraresi. Tra gennaio e dicembre dello scorso anno il registro della Camera di Commercio di Ferrara ha rilevato la nascita di 2.218 aziende, a fronte delle quali 2.434 hanno cessato l’attività. Il saldo di fine anno ammonta, pertanto, a 216 imprese in meno che portano il totale dello stock di imprese esistenti al 31 dicembre 2011, al valore di 37.406 unità. In pratica un’impresa ogni undici abitanti. Se rispetto al 2010, dunque, il dato certifica un vero e proprio rallentamento della vitalità del sistema (-0,6% contro +0,7% il tasso di espansione della base imprenditoriale), va detto però che il bilancio del 2011 è stato comunque migliore di quello del 2009, quando il calo di imprese si è aggirato intorno a -0,72%. A determinare il calo dello stock è stata principalmente la più ridotta dinamica delle aperture (diminuite di 314 unità rispetto al 2010), mentre ha inciso meno l’aumento delle chiusure (157 unità in più rispetto all’anno precedente). Questi i dati di sintesi più significativi dell’indagine Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità delle imprese condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio su dati Infocamere. “L’impresa – ha detto Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara - resta un’àncora fondamentale per la tenuta del tessuto sociale, oltre che economico, del Paese. Soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando. A chi fa impresa nel rispetto delle regole e con l’obiettivo di costruire qualcosa di duraturo, deve andare il rispetto e l’incoraggiamento di tutti, a partire dalle istituzioni. Siamo un Paese che ha tutte le carte in regola per mantenere alto il proprio prestigio nel mondo a partire dalle proprie produzioni di qualità, dalla creatività diffusa, dalla capacità di innovare. Tutte doti che si ritrovano nelle nostre imprese, anche le più piccole, a cui bisogna dare fiducia e strumenti per crescere e competere”.  
   
   
FIRENZE, SERVIZIO ALLA CITTÀ: TARIFFE A VANTAGGIO DEI CONSUMATORI  
 
Firenze, 2 febbraio 2012 - Ci sono situazioni in cui il libero mercato vede quasi inevitabilmente nel consumatore la parte soccombente: ogni qual volta in casa si verifica un guasto o un danno che richiede una riparazione immediata, non procrastinabile. In quei casi, finora il riparatore poteva chiedere il prezzo che voleva, contando sulla evidente situazione di urgenza e di debolezza del richiedente. Ora non più. Camera di Commercio di Firenze, Associazioni di Categoria e Associazioni dei consumatori hanno dato vita a un progetto di regolazione del mercato delle riparazioni domestiche urgenti. A oggi, hanno dato la loro adesione Cna Firenze, Confartigianato Firenze, Confindustria Firenze, Api Firenze, Adiconsum, Adusbef Toscana. Ma si attendono altre adesioni. I cittadini di Firenze avranno, a regime, un costo orario prestabilito della manodopera, con maggiorazioni controllate per servizio in orario notturno e festivo. Le imprese che aderiscono alla convenzione, nel caso dovessero fornire un successivo intervento in aggiunta a quello strettamente necessario a eliminare l’emergenza, dovranno fornire un preventivo standard, con il dettaglio delle riparazioni, a regola d’arte e con garanzia di durata prestabilita. Gli operatori delle imprese aderenti avranno un tesserino di riconoscimento con fotografia da esibire ogni volta che si presenteranno nelle case dei fiorentini. Una Commissione di garanzia di sette membri (tre per le Associazioni di categoria, tre per quelle dei consumatori e uno per la Camera di Commercio) vigilerà sulla corretta gestione della convenzione. In caso di controversie, le parti si rivolgeranno al servizio di conciliazione della Camera di Commercio. In allegato la scheda di adesione al servizio e il testo integrale della convenzione.  
   
   
PORDENONE: “RIVALUTA”, NUOVO SERVIZIO GRATUITO DELL´ISTAT  
 
Pordenone, 2 febbraio 2012 - La Camera di Commercio informa che l’Istat ha messo a disposizione un nuovo servizio gratuito on line. Si tratta di “Rivaluta”, per il calcolo delle variazioni percentuali tra gli indici maggiormente utilizzati per i fini previsti dalla legge e il rilascio della relativa documentazione ufficiale. Gli indici riguardano i prezzi al consumo per l´intera collettività (Nic), i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), i prezzi alla produzione dei prodotti industriali, il costo di costruzione di un fabbricato residenziale, le retribuzioni contrattuali. Collegandosi al sito http://rivaluta.Istat.it/rivaluta/  e registrandosi è possibile ottenere un documento contenente gli indici, le variazioni percentuali e, limitatamente all´indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, i coefficienti di rivalutazione monetaria, in formato stampabile (pdf). Altri servizi offerti sono la personalizzazione del documento con i dati identificativi del richiedente, l’inserimento automatico della data e dell´ora del rilascio e di una numerazione progressiva univoca nell´ambito dell´anno solare, la riproducibilità dell´informazione precedentemente rilasciata attraverso il salvataggio automatico dei documenti in un´apposita area del sistema, nella quale l´utente registrato può accedere in qualsiasi momento. Infine la possibilità di memorizzare i parametri utilizzati nelle precedenti interrogazioni (query) in modo da riprodurre agevolmente eventuali aggiornamenti del periodo o fare richieste di altri indici. Al servizio è possibile anche accedere dal sito della Cdc alla voce Statistica/istat – Indice Istat dei prezzi.  
   
   
BOLZANO: HEINI GRANDI PRESIDENTE DI LEGACOOPBUND IN VISITA DAL VICEPRESIDENTE CHRISTIAN TOMMASINI  
 
Bolzano, 2 febbraio 2012 - Il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, assessore provinciale all´edilizia abitativa, nel pomeriggio di , martedì 31 gennaio 2012, ha ricevuto la visita di presentazione ufficiale del nuovo presidente di Legacoopbund, Heini Grandi. Grandi era acompagnato dall´ex presidente Alberto Stenico e dal neo direttore Stefano Ruele. La visita, come ha detto Heini Grandi, rientra in una serie di incontri di presentazione a livello istituzionale, con i rappresentanti della politica, i sindacati e le associazioni economiche locali. Entrando nel vivo del colloquio, il neo direttore di legacoopbund, Stefano Ruele, responsabile per il settore delle cooperative edilizie (legacoopbund ne associa 67 per 750 soci) ha posto in evidenza la necessità di abbreviare l´iter burocratico per la messa a disposizione delle aree edilizie. Un parere condiviso dallo stesso vicepresidente della Provincia Christian Tommasini che ha sottolineato come anche la Provincia abbia difficoltà nel reperire le aree per realizzare i programmi edilizi approvati; da qui la proposta di inserimento nella riforma edilizia della possibilità per la Provincia di intervenire qualora i Comuni siano inadempienti. Inoltre, secondo Tommasini, si deve giungere a nuove tipologie dell´abitare per fornire risposte adeguate alla mutata struttura della famiglia ed alle nuove esigenze della società in forte evoluzione. A tal fine, come ha ricordato, si sta cercando nuovi strumenti; sarebbe opportuna la partecipazione anche del mondo cooperativo a questa sfida, come ha ribadito. Parlando degli imminenti bando e graduatoria per la nuova area di espansione nel quartiere bolzanino Casanova, il Lotto C, con 50 alloggi per il ceto medio e 50 per l´edilizia cooperativa tradizionale, il vicepresidente Tommasini ed i rappresentanti di legacoopbund hanno convenuto sull´opportunità di giungere ad una collaborazione (anche con le altre centrali cooperative) per implementare forme di housing sociale dove accanto alla qualità abitativa si aggiungano elementi che favoriscano la socializzazione e supportino il concetto di comunità. Riguardo alla richiesta avanzata da legacoopbund di maggiore informazione da parte degli uffici del Dipartimento edilizia abitativa della Provincia al servizio di Sportello edilizia agevolata attivato da legacoopbund per informare i propri soci, Tommasini ha assicurato la sua disponibilità a tal fine invitando i responsabili della lega cooperative a prendere contatto con i funzionari incaricati. In ambito culturale, come ha fatto presente Alberto Stenico, ex presidente di legacoopbund e membro del direttivo, necessitano nuove modalità per il sostegno delle cooperative culturali. Legacoopbund ne conta 37 per complessivi 774 soci che, nelle diverse forme di rapporto di lavoro, occupano 1.470 persone (di cui il 71 per cento donne) con ricavi pari a circa 26 milioni di Euro. Sarebbe opportuno, come ha ribadito, che le cooperative mantengano il carattere d´impresa e che si giungesse alla sottoscrizione di convenzioni tramite gare d´appalto. In questo senso il vicepresdente della Provincia Christian Tommasini e legacoopbund hanno convenuto sulla necessità di approfondire la tematica analizzando le esigenze finanziarie del terzo settore nell´ambito di incontri a livello tecnico con i funzionari dei Dipartimenti cultura della Provincia. Il nuovo gruppo dirigente di Legacoopbund (eletto al decimo congresso provinciale tenutosi il 18.11.2011 ed in carica per i prossimi 5 anni) è l’espressione di una nuova generazione di cooperative decentrate sul territorio, con dirigenti sia di lingua italiana che di lingua tedesca. È composta da 19 persone. Legacoopbund è un’associazione di categoria ed un centro di servizi che cura gli interessi delle cooperative promuovendo la cooperazione e la costituzione di nuove cooperative. Nel 2010 legacoopbund contava 189 cooperative associate per un numero complessivo di 11.680 soci ed un valore di produzione pari a 134 milioni di Euro. 2.211 le persone occupate.  
   
   
FVG, 6.5 MILIONI E NUOVE DIRETTIVE ALLE CCIAA  
 
 Trieste, 2 febbraio 2012 - Il riparto del fondo destinato agli Enti camerali del Friuli Venezia Giulia è stato approvato ieri dalla Giunta Regionale su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, assieme ai canali finanziabili ed all´apertura di procedure a sportello per l´erogazione delle risorse. "Verranno distribuiti in tutto 6,5 milioni di euro, suddivisi in proporzione al numero di imprese iscritte al relativo Registro al 31 dicembre scorso" spiega l´assessore, confermando che in tal modo la Cciaa di Pordenone riceverà 1.613.319 euro, quella di Udine 3.141.739 euro, quella di Trieste 1.055.096 euro e quella di Gorizia 689.846 euro. Dopo l´assegnazione al Cata Artigianato Friuli Venezia Giulia di 5 canali contributivi, le Camere di commercio continueranno a sostenere il settore su 4 fronti: artigianato artistico, tradizionale e dell´abbigliamento su misura; consulenze relative all´innovazione, certificazione e qualità dei prodotti, organizzazione aziendale e miglioramento dei luoghi di lavoro; acquisizione della qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici; nuove imprenditorialità e successione di impresa. Alle Cciaa faranno inoltre riferimento il turismo, per gli incentivi alle agenzie di viaggio ed i contributi alle imprese turistiche; l´industria, per i fondi destinati alla riattivazione di impianti idroelettrici, i programmi pluriennali di investimenti all´estero delle Pmi e le nuove tecniche di gestione delle Pmi; l´intersettoriale, per la promozione all´estero dei comparti produttivi. "Oggi abbiamo recepito anche le disposizioni relative alla presentazione delle domande a sportello" conferma l´assessore Seganti, spiegando che quelle del settore artigiano potranno venir presentate dal 9 febbraio. Entro l´anno saranno attivate anche le procedure a sportello per gli incentivi alle imprese turistiche ed ai pubblici esercizi per l´incremento ed il miglioramento delle strutture, ma, sino all´entrata a regime di questa nuova modalità contributiva, resterà aperta la procedura a graduatoria. Nel 2012 le Camere di commercio dovranno quindi dividere le risorse, destinando una quota alla graduatoria (domande presentate dall´1 gennaio al 1 marzo 2012) ed una all´erogazione a sportello. Infine, poiché il Por - Fesr 2007 - 2013 "Competitività ed Occupazione" prevede di affidare alle Cciaa la gestione dei contributi alle imprese per la sostenibilità energetica e la riduzione delle emissioni, sono stati al momento sospesi gli interventi a favore degli investimenti industriali destinati alla tutela dell´ambiente ed al contenimento dei consumi energetici.  
   
   
PUGLIA, GIUNTA APPROVA REGOLAMENTO FIERE. "PROMUOVIAMO IL SISTEMA"  
 
Bari, 2 febbraio 2012 - Prende il via il processo di privatizzazione degli enti fieristici pubblici pugliesi. La Giunta ha approvato il 31 gennaio lo schema di Regolamento attuativo della legge regionale del 9 marzo del 2009. Si tratta ovviamente di una prima lettura alla quale seguirà il passaggio in Iv Commissione e poi l’approvazione definitiva da parte della Giunta regionale. Il Regolamento è dedicato alla “Promozione e sviluppo del sistema fieristico regionale” e si compone di 14 articoli che stabiliscono i criteri in base ai quali la manifestazione fieristica si definisce regionale, nazionale e internazionale e i requisiti che dovranno avere i quartieri fieristici per ospitare manifestazioni di carattere internazionale o d’altro tipo. Il Regolamento indica anche le procedure per evitare che eventi riferiti allo stesso settore merceologico e alla stessa tipologia di fiera (regionale, nazionale o internazionale) vengano organizzate nello stesso periodo. L’aspetto più rilevante è tuttavia quello dedicato al processo di privatizzazione. Il Regolamento infatti indirizza gli enti fieristici alla ricerca di partner privati, stabilendo i criteri di selezione dei soggetti ai quali affidare direttamente l’attività di organizzazione e gestione delle manifestazioni. La selezione dovrà essere di evidenza pubblica, mentre i partner potranno essere sia pubblici che privati. In pratica gli enti fieristici che svolgono direttamente attività di organizzazione e gestione di manifestazioni dovranno presentare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del Regolamento un progetto di riordino e di trasformazione che preveda l’evoluzione da fiera tradizionale a nuovo soggetto imprenditoriale. Dinamico e innovativo, il nuovo “soggetto” dovrà ottimizzare la proprietà e la gestione delle strutture immobiliari anche separandole; dovrà assicurare attività efficienti in sinergia con le realtà economiche del territorio interessate a favorire l’interscambio con l’area balcanica e il Medio Oriente; dovrà anche sostenere la promozione dei prodotti pugliesi “di eccellenza” sui mercati nazionali ed internazionali; dovrà infine garantire la propria competitività emulando i migliori esempi di trasformazione economico-gestionale di altri enti fieristici. Il progetto di riordino e trasformazione, che dovrà essere approvato dalla Giunta regionale, può prevedere nuovi apporti finanziari da parte di enti pubblici o di soggetti privati e anche la cessione a soggetti privati di quote di trasformazione. Soddisfazione è stata espressa dalla vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “Con questo regolamento – spiega - abbiamo dato attuazione alla legge regionale del 2009. Così raccogliamo la sfida del mercato di potenziare il ruolo delle fiere, di allargarlo alla partecipazione dei privati come soggetti particolarmente abili ad attrarre presenze e investimenti internazionali, valorizzando la Puglia e i suoi protagonisti economici. Il processo di privatizzazione degli enti fieristici che così prende il via, li trasformerà in soggetti efficienti, dinamici e in linea con le sfide del mercato globale, qualificherà meglio i quartieri fieristici e integrerà in modo migliore le politiche degli enti con le necessità del mercato”. Per definire una manifestazione fieristica con la qualifica di “internazionale”, la caratteristica principale è che il 15% degli espositori delle ultime due edizioni provenga dal almeno 10 paesi esteri o da almeno 5 paesi esteri extra Ue. La manifestazione è “nazionale” se nelle ultime due edizioni è stata registrata una partecipazione di espositori o visitatori provenienti da almeno 6 regioni diverse da quella in cui si svolge l’iniziativa e superiore alla metà degli espositori totali. Le manifestazioni a carattere “regionale” dovranno avere invece il riconoscimento della qualifica locale da almeno due edizioni e prevedere la partecipazione nella precedente edizione di espositori provenienti dalle sei province pugliesi. A seconda della qualifica della manifestazione i quartieri fieristici dovranno possedere determinate caratteristiche, ad esempio lo spedizioniere, il centro affari e la gestione informatizzata dei data base amministrativi e del servizio informazioni, nel caso delle fiere internazionali. Gli Enti fieristici in Puglia - Gli enti fieristici riconosciuti in Puglia sono quattro: 1) l’Ente autonomo Fiera del Levante (fondato da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bari e costituito con Regio Decreto del 3 ottobre del 1929); 2) l’Ente autonomo Fiera di Foggia (costituito con Regio Decreto del 14 aprile del 1939 da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Foggia con il concorso delle forze sociali ed economiche); 3) l’Ente autonomo Fiera dell’Ascensione di Francavilla Fontana (fondato con D.p.r.p. Del 19 giugno del 1973, quale Ente strumentale della Regione Puglia, dai soci Comune di Francavilla Fontana, Provincia e Camera di Commercio di Brindisi); 4) Fiera di Galatina e del Salento Spa (società costituita il 15 febbraio del 1998 nel quartiere fieristico di Galatina di proprietà del Comune, da vari soci pubblici e privati tra i quali la Camera di Commercio di Lecce, la Provincia di Lecce, il Comune di Galatina, la Regione Puglia).