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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Marzo 2015
JEAN-CLAUDE JUNCKER, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO DI FRANCIA, SPAGNA E PORTOGALLO SONO D´ACCORDO SULLA STRADA DA SEGUIRE PER MIGLIORARE IL COLLEGAMENTO ALLA PENISOLA IBERICA CON IL RESTO E MERCATO  
 
Bruxelles, 5 marzo 2015 - Jean-claude Juncker, presidente della Commissione europea si è riunito ieri a Madrid il presidente francese, François Hollande, il primo ministro della Spagna, Mariano Rajoy e il primo ministro del Portogallo, M . Pedro Passos Coelho, per concordare modi per rafforzare le interconnessioni tra la penisola iberica e il resto del mercato energetico dell´Unione europea. Miguel Arias Cañete, Commissario europeo per l´azione per il clima e l´energia, e il signor Werner Hoyer, presidente della Banca europea per gli investimenti, anche partecipato alla riunione. La costruzione di collegamenti transfrontalieri che ancora manca è una priorità della Commissione Juncker. Un mercato europeo per l´energia collegato è di cruciale importanza per la creazione di un´Unione Energy è anche essenziale per rafforzare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico in Europa. I leader hanno deciso di istituire un gruppo ad alto livello di intensificare gli sforzi per sviluppare interconnessioni energetiche in Europa sud-occidentale e garantire che tutti i progetti attuali e futuri sono implementate in tempo. Il presidente Jean-claude Juncker ha detto questo: "Abbiamo concordato oggi il primo risultato concreto dell´Unione Energy. Abbiamo lanciato anche un processo unico di convergenza regionale in materia di energia, mi piacerebbe vedere diffusa in tutta Europa. Abbiamo aperto la strada a nuovi investimenti e migliori interconnessioni energetiche che rafforzare i legami tra la Francia, il Portogallo e la Spagna. I progetti che abbiamo concordato oggi contribuiranno a diversificare la fornitura di gas e di energia elettrica in Europa. Le misure che abbiamo intrapreso ci aiuterà a raggiungere il nostro obiettivo comune. Interconnesso mercato europeo migliore e una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti per tutti gli europei " Da parte sua, il signor Miguel Arias Cañete, ha dichiarato: "Oggi abbiamo fatto un grande passo per porre fine all´isolamento della penisola iberica dal resto del mercato interno dell´energia. Solo un mercato completamente interconnesso migliorerà la sicurezza dell´approvvigionamento d´Europa, per finire nei confronti dipendenza da fornitori individuali e offrire ai consumatori una scelta più ampia.Autostrade non si ferma ai confini nazionali; deve essere la stessa per condutture e cavi. Questo vertice dimostra l´impegno della Commissione Juncker per garantire che l´infrastruttura dell´Unione energia può emergere e fare la differenza. " Il nuovo gruppo di alto livello per il Sud-est Europa, che affronterà sia infrastrutture per il gas e l´elettricità, favorire l´individuazione e l´attuazione di grandi progetti infrastrutturali e monitorati regolarmente . Per sostenere i suoi sforzi, la Commissione ha commissionato uno studio sui benefici, costi e possibilità tecniche di nuove interconnessioni elettriche tra la penisola iberica e il resto d´Europa. I primi risultati di questo studio saranno disponibili a metà aprile 2015. Uno studio simile su interconnessioni del gas seguiranno subito dopo. La mancanza di capacità di interconnessione rimane un grosso ostacolo per la creazione di un mercato dell´energia elettrica nel sud-ovest Europa e impedisce che le imprese del settore energetico iberico di partecipare al mercato elettrico di ´Unione Europea. Con l´installazione della Commissione Juncker, interconnessione energetica tra la penisola iberica e il mercato interno Ue ha avuto un impulso: a gennaio 2015, i gestori dei sistemi di trasporto provenienti da Francia, Spagna e Portogallo ha firmato un documento strategico comune per la realizzazione di nuove interconnessioni. La Commissione facilita e incoraggia la cooperazione e ora intende garantire che la strategia comune adottata dai tre gestori dei sistemi di trasmissione è effettivamente applicata. 20 Febbraio 2015, la linea di alimentazione di Santa Llogaia - Baixas, che raddoppia la capacità di interconnessione tra Francia e Spagna, è stato inaugurato. Questo progetto è stato finanziato dall´Unione Europea per la somma di € 225.000.000, nel quadro del programma energetico europeo per la ripresa. Inoltre, nell´ambito del primo invito a presentare proposte nell´ambito dell´Europa Collegamento, la Commissione ha finanziato per la somma di 3,25 milioni, gli studi relativi a progetti di interesse comune per il Golfo di Biscaglia, che prevede la posa di un cavo sottomarino che collega la Francia e la Spagna. Oltre alle opportunità di finanziamento disponibili per i progetti di interesse comune nell´ambito delle infrastrutture per collegare l´Europa e dei fondi strutturali e gli investimenti europei, la recente proposta di Fondo europeo per gli investimenti strategici potevano permettersi di fornire sostegno supplementare ai progetti di interconnessione fondamentali per completare l´attuale struttura di assistenza finanziaria europea, e per accelerare l´operazione. Un nuovo invito a presentare proposte è stato lanciato oggi come parte del meccanismo per collegare l´Europa. Ulteriori informazioni saranno pubblicate mediante un comunicato stampa 5 Marzo 2015. 25 febbraio 2015, la Commissione ha lanciato la sua strategia per una Unione Energy. In particolare, ha presentato un documento su come realizzare una interconnessione elettrica del 10% in tutti gli Stati membri entro il 2020. 13 gennaio 2015, la Commissione ha proposto la creazione di un Fondo europeo per gli investimenti Strategic (Efsi) per migliorare l´accesso ai finanziamenti a lungo termine in modo significativo per i progetti di investimento dell´Ue. Questo strumento potrebbe riguardare progetti di interesse comune o di altri progetti di interconnessione e di conseguenza accelerare la fornitura di sostegno a progetti di interesse comune e di altri e completare l´attuale struttura per questo scopo. Il Fondo è una parte vitale di misure della Commissione del treno a favore della crescita, dell´occupazione e degli investimenti. Il Efsi mobilitare almeno 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati ​​in tutta l´Ue, con il contributo del bilancio dell´Unione europea, che ammonta a 16 miliardi di euro e che della Bei, pari a 5 miliardi di euro.  
   
   
CAMPANIA: ACCELERAZIONE SPESA, GIUNTA CALDORO FINANZIA 18 OPERE PUBBLICHE PER 23, 6 MILIONI  
 
Napoli, 5 marzo 2015 - "Sono stati pubblicati sull´ultimo Bollettino ufficiale della Regione Campania diciotto nuovi decreti del direttore generale dei Lavori pubblici con cui si finanziano altrettanti progetti, per un valore complessivo di 23,6 milioni di euro attraverso le misure di accelerazione della spesa introdotte dalla Giunta Caldoro." Lo rende noto l´assessore regionale alle Opere pubbliche e alla Protezione civile Edoardo Cosenza. "Grazie a queste misure riusciamo ad intervenire anche per la messa in sicurezza dei territori. Due di questi interventi riguardano la mitigazione del rischio sulle strade della provincia di Salerno interessate da movimenti franosi o fenomeni di dissesto idrogeologico e seguono il protocollo d´intesa stipulato tra la Regione Campania, rappresentata dal presidente Caldoro e la Provincia di Salerno, precisamente la Sp 430 a Roccagloriosa e la Sp 91 a Castelnuovo di Conza. Altri tre decreti sono relativi alla sistemazione idrogeologica dei versanti in frana dei comuni della Valfortore, ed un quarto il consolidamento dei versanti Fosso Concoline, nel territorio del comune di Ariano Irpino (Av). Si sottolinea anche il finanziamento dell´adeguamento sismico di un edificio di Cusano Mutri che rientra nel Protocollo di Intesa tra Regione Campania e Comuni più gravemente danneggiati dal terremoto del 29 dicembre 2013. Molti gli interventi che vengono finanziati per il recupero di edifici o a fini sociali o turistici. "Questi decreti si aggiungono ai numerosi altri già firmati nei mesi scorsi dallo stesso dirigente dei Lavori pubblici e a quelli finanziati dagli altri Assessorati sempre attraverso le misure di accelerazione della spesa. "La Giunta Caldoro prosegue nella straordinaria azione di accelerazione della spesa: grazie alla pubblicazione dei decreti, che si aggiungono ai tanti altri già finanziati dalla Regione, i soggetti beneficiari potranno far partire subito gli interventi", conclude Cosenza. Queste le opere pubbliche finanziate con decreti pubblicati sull´ultimo Burc: completamento della casa albergo per anziani del comune di San Mauro la Bruca, in provincia di Salerno, per un importo di 836.894 euro. Lavori di riqualificazione e recupero funzionale dell´area demaniale comunale di Baia Domizia sud nel comune di Cellole (Ce) per 2.600.000 euro. Restauro e riconfigurazione volumetrico-spaziale di un edificio del comune di Positano (Sa) per l´accoglienza turistica, per un valore di 598.595. Recupero funzionale del palazzo storico Tarcagnota nel comune di Mondragone (Ce) da destinare a sede del Centro servizi turistici, per 1.458.337 euro. Recupero, riqualificazione strutturale e funzionale dell´ex macello comunale di Piedimonte Matese (Ce) per la nuova collocazione del comando dei vigili urbani per 2.200.000 euro. Completamento e adeguamento sismico di un edificio strategico del comune di Cusano Mutri (Bn) per 850.000 euro. Sistemazione idrogeologica dei versanti in frana dei comuni della Valfortore nel territorio di Baselice (Bn) per 645.295. Sistemazione idrogeologica dei versanti in frana dei comuni della Valfortore nel territorio di Castelfranco in Miscano (Bn) per 883.958 euro. Sistemazione idrogeologica dei versanti in frana dei comuni della Valfortore (Bn) nel territorio del comune di Foiano (Bn) per 881.499 euro. Progetto per il consolidamento dei versanti Fosso Concoline, nel territorio del comune di Ariano Irpino (Av) per 4.395.070. Messa in sicurezza, ripristino e consolidamento a seguito di dissesti e movimenti franosi sulla Strada provinciale 430 nel comune di Roccagloriosa (Sa) per 600.000 euro. Messa in sicurezza, ripristino e consolidamento a seguito di dissesti e movimenti franosi sulla Strada provinciale 91 nel comune di Castelnuovo di Conza (Sa) per 570.000 euro. Realizzazione del ponte di collegamento San Bartolomeo - Sant´agostino (2° lotto) nel comune di Battipaglia (Sa) per 657.431. Risanamento e valorizzazione complesso conventuale di San Francesco nel comune di Sanza (Sa) per 1.049.999 euro. Riqualificazione urbana dell´area San Nicola - Torricella nel comune di Castelnuovo di Conza (Sa) per 829.205. Realizzazione e valorizzazione dell´itinerario attrezzato per la fruizione turistica del territorio comunale di Riardo (Ce) per 1.367.832 euro. Completamento e recupero del castello baronale dei Sangermano nel comune di Monteverde (Av) per 1.097.210 euro. Lavori di realizzazione della strada e della fogna via Torquato Tasso nel comune di Sant´antimo per 2.080.757.  
   
   
UMBRIA, ACQUISTO PRIMA CASA: PUBBLICATI I NUOVI BANDI PER SINGLE E FAMIGLIE MONOPARENTALI  
 
Perugia, 5 marzo 2015 – Sono in pubblicazione da, mercoledì 4 marzo, i due nuovi bandi, finalizzati a sostenere l´acquisto della prima casa, rivolti uno ai nuclei familiari composti da una sola persona e l´altro ai nuclei familiari monoparentali, che la Giunta Regionale ha deciso di promuovere, su iniziativa dell´assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, per superare i problemi posti dall´introduzione del nuovo sistema di calcolo dell´Isee avvenuta il primo gennaio scorso. I due nuovi bandi sono stati illustrati questa mattina, mercoledì 4 marzo, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede regionale di Piazza Partigiani a Perugia alla presenza dell´assessore Stefano Vinti e sono rivolti alle medesime categorie sociali (nuclei composti da una sola persona e nuclei monoparentali), del tutto analoghi ai precedenti, nei quali, tuttavia, in luogo dell´Isee, sarà richiesto ai concorrenti di dichiarare il reddito imponibile complessivo del nucleo familiare. E proprio dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione scatteranno i trenta giorni di tempo per presentare le nuove domande che dunque scadranno il prossimo 3 aprile. Il contributo a fondo perduto, per quanto riguarda i single, potrà essere richiesto dalle famiglie che, alla data di pubblicazione del bando, sono anagraficamente composte da una sola persona di età superiore a 30 anni o che compia il 30° anno di età nel 2014. Alla data di pubblicazione del bando, si deve essere titolari di un reddito che può derivare da attività lavorativa, pensione o assegno di invalidità. I richiedenti il contributo devono aver conseguito nel 2013 (dichiarazione 2014) un reddito complessivo ricompreso tra 7.000 e 23.000 euro. Per i richiedenti disabili il reddito complessivo 2013 deve essere ricompreso tra i 7.000 ed i 28.000 euro. "Proseguendo nell´azione di sostegno pubblico per garantire il diritto alla prima casa – ha affermato l´assessore - tenendo conto delle diverse situazioni presenti in Umbria, abbiamo voluto anche confermare le differenti misure del contributo, privilegiando gli alloggi situati nei centri storici, ed in particolare quelli di Perugia e Terni, con l´obiettivo di favorire il reinsediamento di persone e famiglie, elemento imprescindibile per la sicurezza urbana"."È previsto un contributo di 450 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 27mila euro ad alloggio – ha specificato Vinti - se ubicato nel centro storico di Perugia e Terni (zona A del Piano regolatore generale, ad eccezione delle zone A delle frazioni); 400 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 24mila euro ad alloggio, se ubicato nel centro storico delle altre 90 città della regione (zona A del Prg, ad eccezione delle zone A delle frazioni) e 350 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 21mila euro ad alloggio, d´entità comunque rilevante, negli altri casi". Per monoparentali invece si intendono quei nuclei familiari che, alla data di pubblicazione, sono anagraficamente composti da un solo genitore (vedovo\a, separato\a, single) e da uno o più figli minorenni o con disabilità. Si considerano separati\e coloro che sono in possesso di sentenza o di provvedimento di omologa della separazione emessi in data anteriore a quella di pubblicazione del bando. Anche in questo caso il nucleo familiare deve essere titolare di un reddito alla data di pubblicazione del bando, mentre il reddito complessivo 2013 (dichiarazione 2014) deve essere ricompreso tra 16.000 ed 40.000 euro. Qualora nel nucleo familiare siano presenti uno o più componenti disabili il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere ricompreso invece tra 16.000 e 45.000 euro. In questo caso, il contributo sarà del 40 per cento del costo dell´alloggio, ivi comprese le eventuali pertinenze, fino ad un massimo di 40.000 euro, qualora l´alloggio sia ubicato nel centro storico dei Comuni di Perugia e Terni; il 35 per cento del costo dell´alloggio, ivi comprese le eventuali pertinenze, fino ad un massimo di 35.000 euro, qualora l´alloggio sia ubicato nel centro storico degli altri Comuni della Regione ed il 30 per cento del costo dell´alloggio, ivi comprese le eventuali pertinenze, fino ad un massimo di 30.000 euro in tutti gli altri casi. I requisiti soggettivi per l´accesso ai contributi sono gli stessi richiesti per gli altri bandi regionali: cittadinanza italiana o di un Paese che aderisce all´Unione Europea o di Paesi che non aderiscono all´Unione Europea, in regola con le norme sull´immigrazione; residenza o attività lavorativa in Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi; non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, nuda proprietà, uso, usufrutto o di altro diritto di godimento su alloggi, o quote parti di essi, sul territorio nazionale. Saranno però ammessi a contributo coloro che sono comproprietari di una quota di alloggio non superiore al cinquanta per cento del totale dell´immobile. Occorre, inoltre, non aver mai usufruito di altri contributi pubblici per l´acquisto o il recupero di una abitazione (sono esclusi i finanziamenti per la ricostruzione a seguito di eventi sismici). Gli alloggi da acquistare devono essere ubicati in Umbria; devono far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi;devono essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6; avere una superficie utile non superiore a mq 95. Inoltre non devono essere di proprietà di ascendenti entro il secondo grado, né essere realizzati con contributo pubblico. Nella formazione della graduatoria, oltre alle priorità legate all´ubicazione della prima casa nei centri storici, si terrà conto di particolari condizioni del richiedente quali la residenza in un alloggio oggetto di sfratto esecutivo non emesso per inadempienza contrattuale o di ordinanza di sgombero totale, disabilità, la titolarietà di un contratto di lavoro precario (es: tempo determinato, co.Co.co., co.Co.pro. Interinale, ecc.) ed il reddito. Tutte le domande che otterranno il contributo verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza, con cui la Regione ha stipulato, per tale finalità, un apposito Protocollo d´intesa. "Con questi due bandi completiamo così il quadro degli aiuti messi in campo dalla Regione per agevolare l´acquieto della prima casa da parte dei famiglie in particolari situazioni di difficoltà. La nuova normativa in materia di calcolo dell´Isee contiene infatti numerosi cambiamenti nelle modalità di determinazione della capacità economica del nucleo familiare, profondamente diverse rispetto a quanto precedentemente stabilito - ha affermato l´assessore -. Questa situazione ha creato problemi di non lieve entità per i due bandi regionali finalizzati a sostenere l´acquisto della prima casa, rivolti uno ai nuclei familiari composti da una sola persona e l´altro ai nuclei familiari monoparentali, che, emanati nel 2014, sono giunti a scadenza nel 2015, a cavallo cioè tra le due differenti modalità di calcolo dell´Isee. Alcuni hanno già presentato la domanda entro il 31 dicembre scorso, dichiarando, quindi, l´Isee 2014, come stabilito dal bando e determinato con le modalità non più in vigore, mentre altri, che erano e sono ancora in procinto di inviare l´istanza, si sono trovati a dover obbligatoriamente calcolare il proprio Isee sulla base di parametri completamente nuovi e diversi. Si era creato una specie di corto circuito – ha sottolineato Vinti - che ha necessitato di un attento approfondimento normativo, per garantire uniformità di trattamento a tutti coloro che inoltrano la domanda per accedere al contributo. E la soluzione individuata prevede che i vecchi bandi mantengano la loro validità fino alle scadenze stabilite solo per coloro che fossero ancora in grado di inoltrare la domanda dichiarando l´Isee 2014 calcolato sulla base della precedente normativa. Chi usufruirà di questo bonus - ha concluso l´assessore Vinti - potrà allo stesso tempo accedere al Fondo istituito presso Gepafin per la concessione di mutui ipotecari assistiti da garanzia della Regione, per l´acquisto della prima casa, con tassi di interesse più bassi della media".  
   
   
AGENDA URBANA UMBRIA; MARINI: "AL VIA PRIMI INDIRIZZI DI ATTUAZIONE, RIPARTITE RISORSE PER 35,5 MLN DI EURO"  
 
Perugia, 5 marzo 2015 - La Giunta regionale, su proposta della presidente Catiuscia Marini, ha approvato i primi indirizzi per l´attuazione dell´Agenda Urbana dell´Umbria prevista nell´ambito della programmazione comunitaria 2014-2020 e finalizzata alla realizzazione di interventi per lo sviluppo urbano sostenibile attraverso azioni di miglioramento della mobilità sostenibile e collettiva, accesso alle Tic, adozione di soluzione integrate per smart cities and community, riduzione di consumi energetici, tutela dell´ambiente, valorizzazione e riqualificazione degli attrattori culturali e inclusione sociale attiva. L´umbria, in coerenza con le indicazioni dell´Accordo di partenariato tra Commissione europea e Governo, ha definito nell´ambito del Quadro strategico regionale i criteri per individuare le città partecipanti all´Agenda Urbana dell´Umbria. Si tratta di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto che, nel ruolo di Autorità urbane, ora sono chiamate a co-progettare con la Regione i propri Programmi di sviluppo urbano sostenibile, a partire dagli obiettivi tematici e dalle azioni individuati nei Programmi operativi regionali del Por Fesr e del Por Fse, da cui derivano le risorse a sostegno dell´Agenda. "Con la definitiva approvazione dei due Programmi operativi Por Fse e del Por Fesr 2014-2020 della Regione il quadro programmatico e finanziario entro cui attuare l´Agenda Urbana dell´Umbria è ormai definito – ha detto la presidente Marini. Da qui l´approvazione del documento che consente di avviare una prima fase per l´attuazione dell´Agenda che richiede chiare indicazioni su tempi, modalità e procedure a causa della complessità dei Programmi, della pluralità dei soggetti coinvolti e delle risorse finanziarie da utilizzare". L´atto approvato dalla Giunta, sulla base di elementi demografici e qualitativi, ripartisce tra le cinque città il budget complessivo di 35 milioni e mezzo di euro per l´attuazione degli interventi, di cui oltre 11 milioni 600 mila euro a Perugia, quasi 9 milioni 500 mila euro a Terni, 6 milioni 567 mila euro a Foligno, 4 milioni 180 mila euro a Città di Castello, 3 milioni 700 mila euro a Spoleto. Il provvedimento individua inoltre una prima modalità organizzativa dei lavori, con particolare riferimento alla fase di co-progettazione, un primo format per la redazione dei Programmi di sviluppo urbano sostenibile ed un primo crono programma che indica, da qui ai prossimi mesi, le fasi e le scadenze per arrivare alla definizione dei Programmi di sviluppo urbano sostenibile e alla loro approvazione da parte della Giunta regionale non oltre ottobre 2015.  
   
   
TOSCANA, CASE POPOLARI: VIA LIBERA AL PIANO DI CESSIONE DEGLI ALLOGGI ERP  
 
Firenze, 5 marzo 2015 - Il Consiglio regionale, con 28 voti a favore, ha dato via libera alla delibera che prevede, come definito dal piano regionale di cessione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, l’alienazione di 4mila e 447 appartamenti. Al voto non hanno partecipato i gruppi di Forza Italia e Fratelli d’Italia. L’illustrazione e il dibattito sull’atto si erano svolti nella scorsa seduta del Consiglio regionale. Il piano regionale di cessione, aveva spiegato il presidente della commissione Infrastrutture e mobilità, Fabrizio Mattei (Pd), “ha validità quinquennale ed è attuato dai soggetti gestori mediante lotti annuali. Sono 4.447 gli alloggi alienabili in Toscana dei quali: 317 in provincia di Arezzo, 1414 nel fiorentino, 582 in provincia di Grosseto, 501 nell’area lucchese, 459 in provincia di Massa Carrara, 573 nel pisano, 270 nel pistoiese, 104 in provincia di Prato, 227 nel senese”. L’unione dei comuni del circondario dell’Empolese Valdelsa, ha aggiunto, ha deliberato all’unanimità di non procedere all’approvazione del piano di cessione degli immobili di Erp e di reinvestimento delle relative risorse mentre dal L.o.d.e. Di Livorno non sono giunte informazioni. “Gli alloggi”, ha spiegato ancora Mattei, “sono stati individuati, secondo priorità, nell´ambito dei condomini misti, gli edifici nei quali la quota di proprietà pubblica è inferiore al 50%; in edifici posti in un territorio comunale diverso da quello del comune proprietario; nell’ambito dei condomini misti, gli edifici nei quali la quota di proprietà pubblica è pari o superiore al 50%”. Il piano deve contenere gli elementi identificativi degli alloggi e delle aree ed unità immobiliari ad uso non abitativo; le fasi temporali in cui si articola il procedimento di cessione; le tipologie di intervento in relazione alle esigenze di valorizzazione del patrimonio. Il consigliere Marco Ruggeri (Pd) ha chiesto chiarimenti circa l’assenza, in delibera, di ogni riferimento al Lode di Livorno. Per una “questione ideologica”, nel gennaio 2014 “la maggioranza violò un patto politico e oggi siamo alla prova del fuoco, al giorno verità”, ha dichiarato Giovanni Santini (capogruppo Forza Italia), che a proposito della delibera e dell’assenza delle Lode di Livorno ed Empoli ha parlato di “cattivo funzionamento della normativa inerente le Lodi e le società che gestiscono il patrimonio Erp, e per questo occorre ripensare anche questi aspetti, magari andando ad un’unica Lode regionale come noi prevediamo nella nostra proposta di legge”. Santini ha criticato i vincoli previsti dalla “normativa Allocca che limitano la possibilità di procedere alle alienazioni previste”. Di “sconfitta della Giunta regionale” ha parlato Nicola Nascosti (Forza Italia) che ha ricordato che “la legge poteva e doveva essere cambiata”. Gabriele Chiurli (gruppo Misto) ha definito la legge “inefficace”, mentre Paolo Enrico Ammirati (Forza Italia) ha giudicato gli esiti della legge come di un “dato politico sconfortante”. L’assessore regionale al Welfare Stefania Saccardi ha precisato che “Livorno non ha fatto pervenire alcuna comunicazione” e ha annunciato il proposito “di rivedere gli ambiti Lode”. Saccardi ha affermato: “Non sono entusiasta della legge, e non lo dico perché sono dell’idea che si debba vendere l’intero patrimonio Erp. No, le vendite vanno fatte in maniera ragionata e mirata. In questa legge, però, c’è il senso della buona amministrazione, perciò prima vediamo come funziona e poi, eventualmente, provvederemo a modificarla”.  
   
   
ALTAROMA: CALENDA NON CI SONO LE CONDIZIONI PER IL FINANZIAMENTO CAMERA DI COMMERCIO NON CONDIVIDE IL PERCORSO  
 
Roma 5 marzo 2015 - "Non ci sono le condizioni per un intervento del Governo a sostegno del rilancio di Altaroma, la societa´ che si occupa della promozione della filiera della moda. Appare evidente che la Camera di Commercio di Roma non condivide, nei fatti, il percorso ipotizzato, a partire dalla nomina di un consiglio di amministrazione di altissimo profilo e competenza settoriale. Lavoreremo insieme alla Regione e al Comune per valorizzare l´esperienza fatta in questi anni a Roma sui giovani talenti, grazie al lavoro di Silvia Venturini Fendi e Franca Sozzani, ma al di fuori degli appuntamenti di Altaroma".  
   
   
CAMERE COMMERCIO , FUSIONE TRA IMPERIA, SAVONA E LA SPEZIA NASCE “RIVIERE DI LIGURIA”, OBBIETTIVO MOLTIPLICARE POTENZIALITÀ TERRITORI  
 
Genova, 5 Marzo 2015 - Spending review, è partita in Liguria, la fusione tra le Camere di Commercio di Imperia, Savona e La Spezia. Dall´apparentamento dei tre enti camerali, a fine anno- concluse le procedure e i vari passaggi tra Mise e Conferenza Stato-regioni- nascerà la Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura "Riviere di Liguria". Lo hanno deciso i consigli dei tre enti, in collaborazione con la Regione Liguria, che con questo provvedimento hanno così anticipato l´annunciata riforma del governo che prevede, fra l´altro, di dimezzare il "diritto camerale", la quota annuale versata dalle aziende alle Camere di Commercio. L´annuncio è stato ufficializzato mercoledì 4 marzo in mattinata nella sede della Regione Liguria dall´assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli insieme con I presidenti delle Camere di Commercio di Imperia, Savona e La Spezia Franco Amadeo, Luciano Pasquale e Gianfranco Bianchi. Di "Riviere di Liguria", che avrà la sede legale a Savona, faranno parte 97 mila 233 imprese, poco meno del 50 % del totale regionale. Supera il 45 % la popolazione residente nei territori della nuova Ccia e sfiora il 70% la superficie territoriale. L´"autoriforma" del sistema camerale ligure taglierà una cinquantina di poltrone fra giunta, consiglio, collegio dei revisori e prevede la nomina di un unico presidente. Nessun taglio al momento dei 231 dipendenti che continueranno a operare nelle tre sedi, che dovranno scendere però a 121 nel 2018. E proprio partendo dal nome , dal toponimo "Riviere", l´ente unico sarà in grado di valorizzare, moltiplicare al massimo le enormi potenzialità e capacità economiche che le due riviere posseggono, dal turismo, all´agricoltura, all´agroalimentare, ai porti, alla logistica, alla nautica da diporto.  
   
   
GRAFTONICA, UNA START-UP/ATELIER CHE DISEGNA VESTITI PER NANOPARTICELLE LO SPIN-OFF NATO DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA SVILUPPERÀ E PRODURRÀ ADDITIVI NANOTECNOLOGICI NEL SETTORE DELLA GOMMA E DELLA PLASTICA. CREERÀ “VESTITI-ANTI UV” PER PROTEGGERE I DIPINTI, EVITARE LA CONTAMINAZIONE DEI CIBI DA PARTE DI SOSTANZE ESTERNE E IL SURRISCALDAMENTO DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI. IL TUTTO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE.  
 
Milano, 5 marzo 2015 – Una nuova start-up nel settore dei polimeri, dedicata allo sviluppo, alla produzione e alla commercializzazione di additivi nanotecnologici da impiegare nei settori della plastica e della gomma. Si chiama Graftonica, la nuova spin-off dell’Università di Milano-bicocca. Graftonica è stata fondata da Alberto Bianchi, già assegnista di ricerca nel Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-bicocca, ora trentatreenne amministratore unico della start-up, Roberto Simonutti e Michele Mauri, rispettivamente professore associato di Chimica Industriale e assegnista di ricerca di Scienza dei Materiali nello stesso dipartimento. L’università di Milano-bicocca partecipa direttamente con il 5 per cento delle quote e come incubatore, dando l’accesso a strutture, locali e attrezzature. Graftonica attualmente sta lavorando su un materiale per il restauro conservativo già brevettato, un “vestito anti Uv” per dipinti in cui le nanoparticelle non modificano colore e luminosità dell’opera sottostante ma fermano i raggi dannosi, una delle principali cause di deterioramento del manto pittorico. Inoltre, sta sviluppando particelle per la sicurezza alimentare, in grado di migliorare la tenuta degli imballaggi, riducendo di conseguenza gli sprechi, l’uso del ciclo del freddo e l’utilizzo di conservanti negli alimenti. E ancora, nel campo dell’illuminotecnica e del design, la start-up ha realizzato soluzioni innovative con la dispersione di nanoparticelle nei polimeri come lastre o blocchi trasparenti con all’interno un materiale che assorbe raggi di luce fredda come quelli di un led e li trasforma in un’illuminazione calda e diffusa, oppure pellicole che ottimizzano l’assorbimento e l’efficienza di celle fotovoltaiche. Una delle principali criticità nell’uso di nanoparticelle come additivi è la loro tendenza ad aggregarsi formando “grumi” simili a quelli che si formano durante la preparazione dei cibi. Questi agglomerati possono comportare, ad esempio, dei punti opachi o colorati nei materiali che dovrebbero essere trasparenti, dei punti deboli che lasciano uscire sostanze o entrare contaminanti nei materiali per la conservazione dei cibi, delle interferenze o dei punti di accumulazione della carica che possono portare a surriscaldamento locale nei materiali utilizzati nei dispositivi elettronici, dei punti di frattura nei materiali con proprietà meccaniche per il settore automobilistico e aerospaziale. Graftonica sviluppa processi chimici che consistono nel far crescere uno strato del polimero desiderato sulle particelle, in modo da coniugare le proprietà funzionali delle nanoparticelle con quelle strutturali della plastica e fare in modo che ogni singola particella abbia una “capsula” dello stesso materiale in cui verrà inserita che le impedisca di aggregarsi con altre. Con questi additivi, i polimeri acquistano proprietà (meccaniche, elettriche, magnetiche) tipiche di altre classi di materiali, diventando, così, competitivi anche in applicazioni attualmente riservate a ceramiche o metalli, con un’alta sostenibilità ambientale. «Molte aziende del settore gomma e plastica - dice Alberto Bianchi - stanno cercando non solo di mantenere le posizioni nei settori tradizionali affrontando una concorrenza globale, ma anche di aprirsi a nuovi mercati, in un contesto economico dove è l’innovazione a permettere il salto di qualità. Il modello industriale di Graftonica punta su standard qualitativi elevati e soprattutto leadership a livello di innovazione: coniugando le proprietà funzionali delle nanoparticelle a quelle strutturali della plastica, creiamo un nuovo materiale fatto su misura e sviluppiamo un prodotto adatto alle esigenze di ogni singolo cliente, rispondendo in questo modo soprattutto alle esigenze di piccole o medie imprese». Graftonica si occuperà anche di realizzare il primo scale up dei processi, di costruire prototipi derivanti dalle ricerche sui materiali, dell’assistenza tecnico-scientifica su metodologie e strumentazione avanzate e della loro applicazione anche in contesti di produzione e controllo qualità.  
   
   
REINDUSTRIALIZZAZIONE, LA GIUNTA INDIVIDUA LE AREE DI CRISI DI PIOMBINO, LIVORNO, MASSA CARRARA  
 
Firenze 5 marzo 2015 – Via libera dalla Giunta alla formale definizione delle tre aree di crisi regionali, interessate da piani di reindustrializzazione. Si tratta delle aree di Piombino, con i Comuni del polo siderurigico di Campiglia Marittima, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto; di Livorno, con i Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo; Massa Carrara, con i Comuni compresi nella Provincia. La delibera presentata dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, stabilisce formalmente che in tutti i bandi per interventi o aiuti a sostegno del tessuto produttivo regionale, siano inserite corsie preferenziali per le imprese insediate in questi territori. Secondo le caratteristiche dell´intervento o dell´aiuto, questa corsia preferenziale può concretizzarsi in una riserva di risorse, o nell´attribuzione di un punteggio aggiuntivo, una sorta di premio secondo la natura e le caratteristiche dell´aiuto o dell´intervento. In tutti e tre i casi gli interventi si inseriscono ovviamente nel contesto della definizione di altrettanti Accordi di Programma con il governo, a seguito della richiesta di riconoscimento avviata a livello nazionale. Il riconoscimento di area di crisi complessa nazionale è già da tempo arrivato per Piombino, mentre per Livorno e Massa Carrara l´iter non è ancora concluso. "L´atto approvato dalla giunta – spiega l´assessore Simoncini – riconosce formalmente e definisce il particolare carattere di gravità assunto dalla crisi in queste aree che, a causa di difficoltà strutturali acutizzate dalle recessioni che si sono susseguite a partire dal 2008, sono da tempo oggetti di particolari attenzione da parte della Regione. Grazie alla individuazione puntuale dei Comuni interessati, potremo oggi lavorare in maniera più organica all´obiettivo della reindustrializzazione e riqualificazione di questi territori, dell´attrazione di nuovi investimenti e del rilancio di sviluppo e occupazione. Avevamo già inserito in alcuni bandi questa previsione, ora avverrà automaticamente in tutti e non solo nel settore manifatturiero". Le premialità a favore delle tre aree di crisi sono infatti già contenute in numerosi provvedimenti che la Regione ha varato e si appresta a varare. Sul fronte del credito: priorità per le concessioni di garanzie a titolo gratuito per progetti di investimento o per liquidità localizzati nei Comuni in area di crisi; per i finanziamenti agevolati del Fondo rotativo sia per le imprese manifatturiere che per quelle di turismo, commercio e terziario; per i servizi avanzati alle imprese. Attrazione di investimenti: una serie di misure finalizzate al reinserimento di lavoratori di aziende in crisi per cui sono state previste risorse per 10 milioni in tre anni. Protocolli insediamento: investimenti nell´ambito di programmi di reindustrializzazione in aree di crisi complessa riconosciuta dallo Stato o dalla Regione. In particolare per Piombino sono stati stanziati 32, 2 milioni di euro di risorse regionali per il piano di riconversione (cui si aggiungono altri 20 milioni di risorse nazionali); per Livorno la Regione ha stanziato oltre 10 milioni per reindustrializzazione. Per l´area di Massa Carrara, ricordiamo i 5 milioni già stanziati per il recupero dell´area ex Eaton. Nella finanziaria regionale sono inoltre previste abbattimenti Irap. Già da ora e per tutte le tre aree sono previsti criteri di premialita´ nelle graduatorie o graduatorie ad hoc nei bandi per le Start Up, innovative, le imprese giovanili e femminili e di ultracinquantenni in mobilità. Incentivi occupazione: 1 milione per ciascuna delle tre aree sarà riservato agli interventi a favore delle imprese che assumono o stabilizzano lavoratori, disoccupati, laureati, donne ecc. Lavoti di pubblica utilità: le tre aree avranno la priorità nei bandi, di prossima pubblicazione, per i quali è stato destinato complessivamente 1 milione. Formazione continua: premialità specifiche e una riserva finanziaria di 200 mila euro per la riqualificazione dei lavoratori di aziende insediate in aree di crisi.  
   
   
´ANGELI ANTI BUROCRAZIA´ SONDRIO: INIZIATIVA DA FAR CONOSCERE  
 
Sondrio, 5 marzo 2015 - "Se vogliamo risolvere il problema della burocrazia serve la collaborazione di tutte le associazioni di categoria, soprattutto per stimolare un processo virtuoso di segnalazione dei problemi che gli imprenditori si trovano a fronteggiare tutti i giorni. Quella degli Angeli è una iniziativa che va fatta conoscere perché, appena l´abbiamo presentata nelle altre province, sono arrivate segnalazioni, tutte risolte brillantemente e in tempi rapidi". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Attuazione del programma, Rapporti con le istituzioni nazionali e Relazioni internazionali Alessandro Fermi, intervenendo, insieme al presidente Maroni, presso la sede della Camera di Commercio di Sondrio, all´incontro ´Gli Angeli Anti Burocrazia - Semplificazione per le imprese in un territorio interamente montano´. "Oltre a conoscere le criticità - ha aggiunto Fermi - faremo poi di tutto per affrontarle e risolvere, abbattendo il muro della cattiva burocrazia. Credo che i risultati ci daranno ragione".  
   
   
ACCORDO CON NATUZZI: SALVATA L´OCCUPAZIONE  
 
Bari, 5 marzo 2015 - “Siamo di fronte ad un accordo molto importante perchè ha fatto rientrare la dichiarazione di esuberi riproposta da Natuzzi a luglio del 2014. Con l’accordo sottoscritto ieri abbiamo salvato l’occupazione”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando l’accordo per il contratto di solidarietà, sottoscritto ieri a Roma con la Natuzzi, che consente a circa 1400 operai e a circa 400 impiegati di rimanere al lavoro, dando così continuità alle attività, favorendo il rilancio dell’azienda. “Vorrei prima di tutto esprimere – ha continuato Vendola - un grande apprezzamento alla formidabile assunzione di responsabilità da parte dei lavoratori. E poi ritengo anche molto importante l’annunciato investimento dell’azienda che intende puntare sul rilancio e sul valore aggiunto del made in Italy”. “Ora però invitiamo la Natuzzi – ha concluso Vendola - a far rientrare in Italia, quanto prima e definitivamente, la produzione dalla Romania e a realizzare finalmente un progetto di ammodernamento del processo produttivo per la maggiore qualità e competitività del prodotto finale”. L’assessore al Lavoro della Regione Puglia Leo Caroli ha invece sottolineato che “rimangono ancora 500 lavoratori in cassa integrazione a zero ore”. “Realizzare iniziative per sanare questa loro situazione – ha detto Caroli - diventa una priorità, soprattutto in previsione della scadenza a ottobre della cassa integrazione. Per queste ragioni invitiamo Natuzzi e le aziende che hanno manifestato interesse all’avvio di nuove attività negli ex capannoni dell’azienda per assumere i lavoratori attualmente in cassa, a concretizzare in definitivi piani industriali, le ipotesi di investimenti presentate in Regione”. “Prendiamo atto infine – ha concluso Caroli – che si sono ricostituite all’interno dell’azienda, anche grazie al lavoro intenso e faticoso del tavolo regionale di monitoraggio, buone relazioni industriali che, come si è visto, quando ci sono producono buoni effetti. Continueremo su questa strada, confermando l’impegno del tavolo regionale di monitoraggio, sussidiario alla cabina di regia costituitasi presso il Ministero dello sviluppo economico che si riunirà a Roma il prossimo 27 marzo”. Sono visibili nell’accordo sottoscritto ieri, i risultati prodotti dell’Accordo di Programma dello scorso 8 febbraio 2013 tra il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Puglia e la Regione Basilicata, vero e proprio strumento di politica industriale attività per il raggiungimento degli obiettivi di rilancio e di sviluppo industriale e di salvaguardia dei livelli occupazionali delle aree interessate dalla crisi del Distretto del Mobile Imbottito della Murgia.  
   
   
IL VIVAIO DELLE STARTUP TRENTINE GUARDA ALLE OPPORTUNITA’ DI EXPO 2015  
 
Trento, 5 marzo 2015 - “Expo Milano 2015 è un’occasione irripetibile per l’Italia e il Trentino di presentare il meglio dei prodotti, aziende ed esperienze con l’obiettivo allacciare delle relazioni internazionali durature”. L’assessore provinciale all’università e ricerca, Sara Ferrari, ha presentato il significato della partecipazione del Trentino all’esposizione universale alle 12 startup locali presenti a Progetto Manifattura di Rovereto all’evento “Il vivaio delle idee”, organizzato da Italiacamp: l’iniziativa mira a selezionare le migliori startup italiane così da presentare ad Expo 2015 il meglio della ricerca ed innovazione.”La Provincia autonoma di Trento deve lavorare come una startup, in maniera liquida, garantendo alle future aziende il terreno per crescere, senza sostituirsi ad esse. E’ questa immagine del Trentino che vogliamo portare all’Expo 2015.”, ha invece concluso Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro. Progetto Manifattura ha ospitato oggi la nuova iniziativa di lancio di Expo Milano 2015, che segue di pochi giorni quella organizzata a Cles da Anci, e rivolta alle start up trentine che operano all’interno del tema dell’esposizione universale, ovvero l’alimentazione sostenibile del pianeta. A Rovereto erano presenti i responsabili di Italiacamp, che per conto di Expo stanno selezionando le migliori aziende nascenti italiane. E all’appuntamento si sono presentati in dodici: Azotech, Biosoil Expert, Bringthefood, Eco-sistemi, Ecobnb, Ecogriddy, Pronto Technology, Italianstories, Macro Design Studio, Melixa, Newcold e Veve. Ai lavori hanno partecipato gli assessori provinciali Sara Ferrari (Università e Ricerca) e Alessandro Olivi (Sviluppo economico e Lavoro). Sara Ferrari, assessore provinciale all’Università e Ricerca, ha sottolineato che Expo 2015 rappresenta per il sistema trentino un’occasione unica: “Porteremo il meglio del Trentino con l’opportunità di allacciare delle relazioni internazionali importanti. Il nostro territorio presenta un ambiente favorevole perché consente alle startup di trovare il terreno favorevole per germogliare e diventare pianta. Ora stiamo coinvolgendo anche altri soggetti così da creare un sistema variegato, con la presenza del privato, così da contribuire ad irrobustire la pianta. Infine, il Trentino presenta un contesto pulito, libero da corruzione, un fattore negativo per gli investitori stranieri ed italiani. Quindi - ha concluso l’assessore Ferrari - il Paese Italia non può sbagliare occasione e il Trentino, ne sono certa, farà la sua parte”. Alle startup si rifà invece Alessandro Olivi, vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro: “La Provincia deve lavorare come startup se vuole intervenire in maniera tempestiva ed efficace per creare il terreno ideale per la crescita di nuove aziende. I modelli economici, le piattaforme del lavoro non sono più granitiche, bensì risultano in continua evoluzione. Per questo motivo è necessario agire con strumenti nuovi, adatti alle nuove esigenze. E’ questa immagine del Trentino che vogliamo portare ad Expo, un modello economico e sociale di successo che ha permesso ad un territorio di essere protagonista positivo delle nuove opportunità. L’ente pubblico deve essere il concime che consente all’orto e alla pianta, la startup, di mettere radici e di consolidarsi. Ecco il motivo che mi fa pensare che Expo sia una formidabile opportunità anche per l’intero sistema trentino”. A meno di 60 giorni dall’apertura di Expo Milano 2015 - l’esposizione universale aprirà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 - il direttore dei contenuti ed eventi di Padiglione Italia, Paolo Verri, ha fatto il punto della situazione: “La sfida di Expo sarà di consentire ai visitatori di trovare la qualità di ciò che cercano dentro moltissima quantità. Il rischio è di perdersi in un’esposizione molto ampia e complessa. E’ per questo che cerchiamo di puntare sulla qualità anche nella presentazione delle migliori realtà innovative italiane: vi chiediamo quindi di puntare sull’eccellenza perché ad Expo troverete l’ambiente giusto per la vostra crescita”. “Per sei mesi Milano - ha spiegato Antonio De Napoli, presidente di Italiacamp - diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale. In questo contesto, Padiglione Italia tratterà il tema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Il nostro obiettivo è dare voce e identità alle migliori idee e iniziative che avranno l’opportunità di promuoversi da maggio a ottobre 2015 nello spazio dedicato al “Vivaio delle Idee” di Padiglione Italia: qui le aziende incontreranno investitori e stakeholder internazionali per valorizzare il meglio del “made in Italy” innovativo”.  
   
   
EDIMO: TAVOLO PERMENENTE SEGUIRÀ DA VICINO VERTENZA  
 
L´aquila, 5 marzo 2015 - Ci sarà un tavolo permanente che seguirà passo passo la vertenza della Edimo Spa dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. Ieri mattina nel corso della riunione convocata dal vicepresidente della Giunta regionale Giovanni Lolli, il numero uno del Gruppo Edimo, Carlo Taddei, ha riferito a sindacati e istituzioni che il Gruppo ha elaborato una strategia che "allo stato non è possibile disvelare" e che "sarà in parte resa nota tra una settimana". L´incontro promosso da Lolli, al quale era presente anche il sindaco Massimo Cialente, ha permesso a sindacati e istituzioni di elaborare invece una propria strategia "che prevede - spiega Lolli - il monitoraggio permanente della vertenza e l´incontro a breve con il curatore fallimentare. Ci troviamo di fronte - ha spiegato Lolli - ad una vertenza complessa dai risvolti difficilmente ipotizzabili. Tra diretto e indotto ci sono in ballo oltre 500 posti di lavoro e per questa città sarebbe una mazzata tremenda nel caso in cui la vertenza dovesse avere esiti negativi". Lolli ha detto a sindacati e proprietà di aver avuto nei giorni scorsi un primo colloquio con il curatore fallimentare, "che - ha spiegato - mi è sembrato una persona che ha perfettamente percepito il ´carico sociale´ che si porta dietro la vertenza. L´importante è evitare che il fallimento della Edimo Spa generi un effetto domino sulle altre aziende del gruppo o sulle aziende, anche esterne, legate comunque ai lavori commissionati alla Edimo". Rilevante è anche il nodo legato all´erogazione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori in cassa integrazione: bisognerà vedere se tale misura potrà essere confermata alla luce della dichiarazione di fallimento, in ragione anche dell´entrata in vigore del Job Act. Il Gruppo Edimo comunque potrebbe chiedere nei prossimi giorni lo stato di crisi per le altre aziende del Gruppo in modo da accedere alla Cig che può essere revocata in qualsiasi momento. Per i sindacati, invece, "è prioritario avere al più presto un incontro con il curatore fallimentare per vedere le strategie che intende portare avanti nella gestione del fallimento". Nel corso dell´incontro è stato poi affrontato il nodo ricostruzione. Il Gruppo Edimo ha un peso essenziale nel processo di ricostruzione post sisma: all´Aquila si contano tra i 40 e 50 cantieri aperti e lo stesso Gruppo partecipa ad all´Ati legata ai sottoservizi del centro storico.  
   
   
TERME DI MONTECATINI: REGIONE TOSCANA DETERMINATA ALLA LORO SALVAGUARDIA  
 
 Firenze 5 marzo 2015 – Il Consiglio regionale ha chiesto all´assessora regionale al turismo Sara Nocentini di rinviare la comunicazione sulle Terme di Montecatini, che doveva essere svolta il 3 marzo, alla prossima seduta, nella quale sarà posta al primo punto dell´ordine del giorno. "Sarà quella l´occasione – afferma Nocentini – per fornire le dovute risposte alle interrogazioni presentate. Nel frattempo, l´impegno della Regione per dare concreta applicazione al protocollo d´intesa con il Comune prosegue a pieno ritmo". "Proprio ieri pomeriggio, a margine dei lavoro consiliari – prosegue l´assessora – ho incontrato il sindaco Bellandi, con il quale abbiamo ribadito la comune convinzione che il costituito gruppo interistituzionale lavori in tempi brevi, per consentire di delineare al più presto la soluzione migliore ed efficace che metta in sicurezza il patrimonio e il piano di investimenti delle Terme consentendo al contempo l´uscita della Regione dalla gestione della società". "La Regione sta seguendo con determinazione il presente e il futuro delle Terme. Proprio in questi giorni mi sono adoperata di persona per superare le difficoltà venutesi a creare con la Sovrintendenza per il perfezionamento della vendita del Teatro Verdi – sottolinea in conclusione l´assessora Nocentini -. E´ questo il momento per mettere a punto con l´amministrazione comunale una strategia di breve e medio periodo capace di dare speranza ai lavoratori, ai fornitori e alla città termale tutta. Per sancire questo impegno congiunto, ho dato al sindaco Bellandi la mia piena disponibilità ad incontrare insieme a lui la commissione competente e a mantenere anche in futuro con continuità i rapporti con la città nei modi e nelle forme che verrano suggeriti".  
   
   
IL VENETO TRA LE REGIONI CON LE CONDIZIONI OCCUPAZIONALI MIGLIORI  
 
Venezia, 5 marzo 2015 - Dopo due anni di calo, nel 2014 l’occupazione torna a salire in Veneto: in confronto all’anno precedente l’aumento è dell’1,1%, pari a circa 22mila unità, mentre la disoccupazione diminuisce dello 0,5%. Conseguentemente cresce il tasso di occupazione, in particolare quello femminile, e diminuisce, seppur di poco, quello di disoccupazione, dato quest’ultimo in controtendenza con quello nazionale. Lo segnala il vicepresidente della Regione Marino Zorzato rendendo note le ultime elaborazioni della sezione Sistema Statistico sui dati relativi all’occupazione. “Nonostante gli effetti della crisi si facciano tuttora sentire – commenta Zorzato - ancora una volta il Veneto si conferma tra le regioni leader in Italia e nel 2014 registra il sesto tasso di occupazione 15-64 anni più elevato, 63,7%, (63,1% il dato del 2013) contro il 55,7% dell’Italia, e il secondo tasso di disoccupazione più basso, 7,5% (7,6% nel 2013) contro il 12,7% livello medio italiano”. I giovani sono sicuramente la fascia di età maggiormente colpita dalla crisi: nel 2014 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) in Italia continua ad aumentare arrivando a 42,7%, oltre due punti percentuali e mezzo in più dell’anno precedente e il doppio del 2008. Particolarmente grave è la situazione del Mezzogiorno, in cui il tasso di disoccupazione giovanile supera in molte regioni la metà della popolazione di quest’età. La situazione dei giovani veneti è invece tra le più favorevoli in Italia: infatti, seppur in aumento di quasi due punti percentuali rispetto al 2013, con un tasso di disoccupazione giovanile del 27,6%, il Veneto si classifica, comunque, la terza regione italiana per i livelli di disoccupazione più bassi; primo il Trentino Alto Adige con il 18,4% e secondo il Friuli Venezia Giulia con il 27,1%.