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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Febbraio 2007
RCS MEDIAGROUP: RISULTATI PRELIMINARI CONSOLIDATI 2006 E OFFERTA PER L’ACQUISIZIONE DEL GRUPPO RECOLETOS RICAVI CONSOLIDATI A +8,6%, PARI A 2.380 MILIONI (2.191 MILIONI AL 31 DICEMBRE 2005) (+4,3% AL NETTO DEI RICAVI DADA, PARI A 17,1 MILIONI NEL 2005 E 111,4 NEL 2006)  
 
 Milano, 8 febbraio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Rcs Mediagroup, riunitosi ieri sotto la presidenza di Piergaetano Marchetti, ha esaminato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2006. I Ricavi consolidati crescono da 2. 191 a 2. 380 milioni (+8,6%). Al netto dei ricavi del gruppo Dada* (pari a 17,1 milioni al 31 dicembre 2005 e 111,4 milioni nel 2006) l’incremento è del 4,3% e recepisce la crescita dei ricavi delle aree quotidiani, periodici, libri e del comparto on-line di Rcs, che compensano i previsti minori ricavi da vendite di prodotti collaterali. Da segnalare l’ottimo andamento della raccolta pubblicitaria di Gruppo, sia in Italia sia in Spagna, con risultati largamente superiori al mercato di riferimento. L’ebitda in miglioramento del 5,9%, passa da 262,9 a 278,4 milioni (di cui 1,6 milioni nel 2005 e 14,8 milioni nel 2006 del gruppo Dada). L’ebitda di Gruppo al netto di Dada e delle componenti non ricorrenti cresce dell’11,5%. La posizione finanziaria netta, positiva per circa 4 milioni, evidenzia un miglioramento rispetto all’indebitamento di 47,7 milioni al 31 dicembre 2005. Il Consiglio di Amministrazione, a conferma del già dichiarato interesse circa il perseguimento di opportunità di sviluppo nei mercati esteri, ha approvato la presentazione di un’offerta per l’acquisto dell’intero capitale sociale di Recoletos Grupo de Comunicaciòn, holding (non quotata) dell’omonimo gruppo editoriale spagnolo presente nella carta stampata, nella radiofonia, nella televisione e in Internet. L’offerta è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Recoletos, che ha confermato l’accettazione della stessa da parte di un’ampia maggioranza dei suoi soci. La valutazione complessiva del gruppo Recoletos è di 1,1 miliardi di euro, da cui andrà dedotto l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2006 (stimato in 272,2 milioni circa). Gli attuali soci di Recoletos manterranno la partecipazione di maggioranza detenuta nella società editrice della testata free press Qué!, che sarà esclusa dal perimetro oggetto dell’acquisizione prima del suo perfezionamento. Rcs Mediagroup intende finanziare l’operazione attingendo a proprie risorse finanziarie e utilizzando linee di credito già a propria disposizione. L’efficacia dell’offerta e dell’operazione sono soggette ad alcune condizioni, tra le quali, il soddisfacente esito della due diligence, la definizione delle intese contrattuali con tutti gli azionisti entro il termine di esclusiva (attualmente previsto al 31 marzo prossimo) e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, tra cui quella antitrust. Una volta verificate le condizioni, l’operazione verrà completata al più presto e auspicabilmente entro due mesi. Il gruppo Recoletos è presente in Spagna nel settore della carta stampata con il quotidiano sportivo Marca e l’economico Expansiòn (leader nei rispettivi segmenti), le riviste Telva e Actualidad Economica e con altre importanti testate; inoltre, detiene una partecipazione del 27,7% nell’operatore televisivo spagnolo Veo Television – partecipato anche da Unedisa con una quota di pari entità. Il gruppo Recoletos presenta per il 2006 un fatturato ed un Ebitda, escluso Qué!, stimati rispettivamente di circa 304 e 79,5 milioni di euro. A seguito dell’operazione si creerebbe un gruppo editoriale leader in Spagna nella stampa nazionale quotidiana, sia per diffusione sia per readership: le attività spagnole di Unedisa (società editrice di El Mundo, secondo quotidiano spagnolo, e già detenuta dal Gruppo Rcs per il 96% del capitale) e di Recoletos – esclusa Qué! – presenterebbero infatti per il 2006 un fatturato ed un Ebitda aggregati pro-forma rispettivamente stimati in 646 e 141 milioni di euro. A livello dell’intero gruppo Rcs, sempre in relazione al 2006, il fatturato complessivo e l’Ebitda pro-forma risulterebbero conseguentemente stimati rispettivamente in 2. 688 (di cui circa il 40% estero) ed in 347 milioni di euro (calcolati sommando i dati pro-forma di Recoletos a quelli preconsuntivi consolidati di Rcs Mediagroup sopra comunicati). Gli sviluppi dell’operazione verranno tempestivamente comunicati nel rispetto della vigente normativa. Rcs è assistita nell’operazione da Mediobanca e Banca Leonardo in qualità di Advisor Finanziari. “L’offerta per l’acquisizione di un Gruppo del prestigio di Recoletos” ha dichiarato Piergaetano Marchetti, Presidente di Rcs Mediagroup “configura un progetto di grande rilevanza. Per Rcs si tratta infatti di sviluppare e consolidare la propria missione di Gruppo multimediale di respiro europeo, che vede così riconosciuta anche sui mercati internazionali la propria autorevolezza e solidità. ” .  
   
   
TELECOM ITALIA MEDIA: IL CDA NOMINA ENRICO PARAZZINI PRESIDENTE E ANTONIO CAMPO DALL’ORTO AMMINISTRATORE DELEGATO MARCO GHIGLIANI È STATO NOMINATO DIRETTORE GENERALE  
 
Milano, 8 Febbraio 2007- Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media, riunitosi ieri, ha nominato Enrico Parazzini (già Amministratore Delegato) Presidente, confermandogli i poteri già in essere; contestualmente il Direttore Generale Antonio Campo Dall’orto è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione e nominato Amministratore Delegato della Società. E’ stato inoltre nominato Direttore Generale Marco Ghigliani che avrà la responsabilità dell’area informazione de La7 e delle strutture di produzione dedicate. L’integrazione del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media e la riassegnazione delle relative deleghe fanno seguito alle dimissioni di Riccardo Perissich da Consigliere e Presidente della Società. Tali nomine, effettuate nel segno della continuità, non comporteranno modifiche sostanziali all’attuale assetto di vertice. Il Consiglio risulta così composto da 8 Amministratori indipendenti su un totale di 13 Consiglieri. .  
   
   
SE ECONOMIA FA RIMA CON EDITORIA DALLA PRODUZIONE E LOGISTICA DELLA CARTA STAMPATA ALLA COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER APPRODARE AI LIBRI ILLUSTRATI PER BAMBINI. LE AVVENTURE DI PAOLO CANTON NEL MONDO DELLE PAROLE  
 
Milano, 8 febbraio 2007 - Una poesia di Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, inserita in epigrafe a un bilancio aziendale fa capire come Paolo Canton si muova con disinvoltura al confine tra il mondo dell’economia e quello della cultura. Si potrebbe descrivere questo 47enne come un editore di libri per bambini o un creatore di contenuti economici ma lo si deve, prima di tutto, raccontare. Con la moglie, narratrice poetessa, gestisce una piccola casa editrice di libri illustratissimi Paolo Canton per bambini, Topipittori, che pubblica 6-8 volumetti l’anno, con una cura per l’aspetto grafico che tradisce una passione comune. “Libri belli da vedere e non appesantiti da un messaggio esplicito, estranei a quella tendenza pedagogica che caratterizza troppa editoria italiana per bambini”, sintetizza Canton. Ma è nell’analisi del mercato editoriale e nelle soluzioni ideate per fare fronte alle difficoltà che salta fuori il laureato in economia politica, nel 1984, alla Bocconi, con una tesi sull’editoria periodica. “Un editore non può prescindere dalle dimensioni del proprio mercato”, spiega, “e in Italia un libro per bambini, se è nella media, può vendere 2mila copie in 4-5 anni. A queste condizioni è difficile anche solo coprire i costi diretti. Un modo diffuso, ma pericoloso, di eludere il problema, consiste nel produrre molti libri, nella speranza che almeno uno diventi un fenomeno editoriale e copra le spese per tutti. Noi abbiamo optato per una soluzione diversa”. Che consiste in una produzione di qualità, adatta a un gusto non solo nazionale, che Topipittori propone a una rete di editori stranieri prima di stampare. Quando il libro piace all’estero e viene realizzato simultaneamente in lingue diverse la riduzione di costo può essere più importante dell’entrata per la cessione dei diritti. Così 12 dei 20 libri editi da Topipittori hanno almeno un coeditore straniero e si possono trovare repliche perfette dei loro volumi in Francia, Spagna, Giappone e Corea. Una decina d’anni fa l’avventura editoriale non sarebbe stata neppure concepibile, “ma le innovazioni tecnologiche”, spiega Canton, “hanno aperto nuove prospettive all’editoria. Oggi è finalmente possibile produrre a costi ragionevoli anche le basse tirature e si possono occupare, perciò, nicchie molto piccole. Lo si vede anche nella saggistica specializzata, che può essere prodotta in 3-400 copie, consentendo sperimentazioni prima inimmaginabili”. La casa editrice è solo l’ultima tappa del rapporto di Canton con la carta stampata. Suo padre gestiva una tipografia, arrivata a contare un centinaio di dipendenti; “al liceo”, dice, “per pagarmi il vizio della moto lavoravo di pomeriggio in una libreria. ” Ovvio, allora, che l’ingresso nel mercato del lavoro sia stato nel settore editoriale, come responsabile della produzione e logistica della Franco Maria Ricci (“con grande sprezzo del pericolo da parte del signor Ricci”, sorride Canton). Sono seguiti altri impieghi nel management editoriale, “fino a quando mi sono reso conto di essere totalmente inadatto al lavoro alle dipendenze e alle logiche che si sviluppano in azienda. All’inizio degli anni ’90, in un momento di grande crisi del settore, in cui era chiaro, dopo una separazione tempestosa con il mio ultimo datore, che non avrei ritrovato impiego allo stesso livello in tempi brevi, decisi di sfruttare la rete di relazioni che mi ero creato per propormi come creatore di contenuti, soprattutto economici, e progettista di prodotti editoriali. La cosa ha preso piede, ho cominciato a realizzare house organ, riviste e materiale di comunicazione per il mondo della finanza e dell’impresa, fino a quando ho fuso la mia attività con quella di mia moglie, Giovanna Zoboli, che aveva compiuto un percorso analogo, ma nella comunicazione per le imprese di design”. Nacque così, nel 1997, Calamus e, poco dopo, la serie dei Libri a naso, dei volumetti illustrati, concepiti da Calamus come strenne natalizie per i propri clienti. È la loro forma ricercata, ma godibile, che ha suggerito al possibilità di passare all’editoria vera e propria. Topipittori oggi riesce a coprire le spese, ma non remunera ancora il lavoro di Canton e Zoboli, che proseguono la loro attività di comunicatori per le imprese. “Ma siamo effettivamente attivi solo da tre anni”, dice Canton, “e nell’editoria per ragazzi questo è già un buon risultato”. E poi la fucina non si ferma. I Topipittori (il nome deriva da un racconto di Zoboli) stanno cercando di organizzare una rete di editori europei per coprodurre libri per bambini che siano espressione non di una singola cultura nazionale, ma di quella del continente, proseguendo così anche sulla strada della riduzione dei costi. In controtendenza rispetto a molti altri editori, i Topipittori hanno un sito internet, www. Topipittori. Com, dal quale è possibile scaricare la versione pdf integrale di quasi tutti i loro titoli (solo un paio di autori hanno posto il veto). “La funzione della rete e quella del libro illustrato sono completamente diversi”, spiega Canton, “e il pdf aiuta i potenziali acquirenti, soprattutto le biblioteche, a scegliere. E poi, che senso avrebbe stampare opere del genere su fogli volanti, con una spesa non troppo lontana da quella del volume?”. .  
   
   
JEAN-REMY VON MATT, NUOVO PRESIDENTE DELLA GIURIA OUTDOOR 2007  
 
 Londra, 8 Febbraio 2007 – La direzione del Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes, ha annunciato oggi la nomina di Jean-remy von Matt, fondatore e presidente dell’agenzia Jung von Matt di Amburgo, alla Presidenza della giuria Outdoor 2007. Jean-remy, 54 anni, e il suo socio Holger Jung hanno fondato la Jung von Matt ad Amburgo nel 1991. La Jung von Matt oggi è la più grande agenzia creativa indipendente presente in Germania e recentemente è stata votata come la migliore agenzia creativa dall’autorevole magazine economico tedesco Handelsblatt. L’agenzia ha vinto numerosi riconoscimenti tra cui 19 leoni a Cannes. “Gli elevati standard qualitativi e una forte spinta alla ricerca dell’eccellenza creativa, rendono Jean-remy un grande creativo. Siamo molto contenti che sia lui a guidare la giuria Outdoor”, ha commentato Terry Savage, Executive Chairman della manifestazione. Jaen-remy ha così commentato la sua nomina: “Sono orgoglioso di guidare la giuria della pubblicità Outdoor che rappresenta la sfida più dura per ogni creativo, poiché nessun altro media incontra così tanti consumatori distratti…”. Secondo la filosofia di Jean Remy l’idea creativa dovrebbe essere come un Cavallo di Troia: affascinante nell’apparenza, così che il consumatore gli apra le porte, ma con contenuti in grado di conquistarlo. A dispetto di un panorama dei media in continua evoluzione, Jean Remy considera la pubblicità outdoor come l’unico mezzo tradizionale che può mantenere la sua importanza –“tanto quanto un uomo necessita di aria fresca per vivere”. Dal 2006, le campagne Outdoor sono giudicare da una giuria dedicata e appositamente selezionata. .  
   
   
“PER VENDERE ALL’ESTERO L’IMPORTANTE E’ COMUNICARE”  
 
Brescia, 8 febbraio 2007 - Si è svolto il 6 Febbario 2007 presso la sede dell’Aib – Associazione Industriali di Brescia - un interessante Convegno sul ruolo determinante della Comunicazione quale leva strategica per favorire il posizionamento sui territori delle imprese impegnate in politiche di sviluppo oltre confine. Obiettivo dell’incontro è stato il voler offrire un’occasione di informazione, aggiornamento e confronto sulle strategie di comunicazione d’impresa a livello internazionale. In particolare è stato trattato l’argomento delle Relazioni Pubbliche quali efficace strumento per presidiare con successo i mercati esteri in un’ottica di sviluppo internazionale. Organizzatori e promotori del convegno Aib e Soluzione Group Srl, società che da vent’anni si occupa di comunicazione d’impresa e che da due è membro fondatore del Public Relations Network (Prn), una rete internazionale di agenzie di comunicazione, nonché unica realtà bresciana iscritta ad Assorel, associazione nazionale che raccoglie le 50 selezionate società di Rp in Italia. Testimonial d’eccezione i titolaari di due agenzie appartenenti al Prn, Creative Consulting Group, con sede a Hong Kong, e Sympra Gmbh (Gpra), con sede a Stoccarda, i quali, partendo da una panoramica sulla situazione interna al proprio Paese, dal punto di vista della comunicazione, hanno fornito utili indicazioni ai partecipanti in merito alle corrette modalità di posizionamento nei loro mercati per ottenere i migliori risultati. Oltre a Fabrizio Senici ed Anna Pelucchi, titolari di Soluzione Group e alle agenzie partner convocate e ospitate per l’occasione, sono intervenuti: Gianfranco Tosini, Responsabile del Settore Economia e Centro Studi Aib, per illustrare la dimensione e le caratteristiche della presenza all’estero delle imprese bresciane; Rita Bonucchi, Consulente in Marketing Internazionale, per delineare le strategie di comunicazione aziendale e infine Alessandro Costella, Direttore Generale di Assorel – Associazione di agenzie di Relazioni Pubbliche, che ha introdotto le aziende al mondo delle Rp in Italia. .  
   
   
NINETTO TERZANO, STORICO NOME DELL’ALTA GIOIELLERIA, LANCIA IL MARCHIO NITE E AFFIDA LA COMUNICAZIONE A MISTRAL. 1 2 3 4 …NITE  
 
 Brescia, 8 febbraio 2007 - Nite rappresenta la quinta stella nell’universo Mistral, che annovera già tra i suoi clienti altre quattro aziende del settore: Leaderline, gioielli e pietre preziose, Luis Alberto Cano, gioielli precolombiani, Perper, gioielli e preziosi, e Gabriella Rivalta, gioielli in oro miniato. L’agenzia, creata a Brescia nel 1989 da Marco e Massimo Podestani, unisce l’esperienza consolidata negli anni ad una struttura flessibile e dinamica capace di trovare soluzioni creative che soddisfino anche le esigenze più specifiche. Dopo aver iniziato la sua avventura nel campo pubblicitario, Mistral si è specializzata anche nell’area delle Relazioni Pubbliche, con la professionalità di Monica Ranzi, in modo tale da poter offrire al cliente una comunicazione completa, personalizzata ed efficace. L’agenzia è specializzata in due diversi core business: Advertising e Comunicazione e Pubbliche Relazioni e Ufficio Stampa, offrendo quindi un servizio di comunicazione a 360° che include media relations, progettazione e pianificazione pubblicitaria, organizzazione di eventi, ma anche attività below-the-line e consulenza strategica. Il continuo aggiornamento e l’utilizzo di strumenti innovativi sono i punti di forza dell’agenzia, cui si aggiungono le conoscenze consolidate nel mondo dei media e le competenze dello staff giovane e dinamico, sempre attento a captare i cambiamenti e le richieste del mercato. Non solo gioielli nel portfolio clienti di Mistral, ma anche tanti altri marchi che appartengono a settori più svariati: Saclà, Rizzoli Emanuelli e Funghi Pagnan consolidate aziende dell’industria alimentare; Soizick, Frabosk e Imperia importanti realtà nel mercato dei casalinghi; New Taurus tour operator giovane e dinamico; Punto produttore di calze moda di elevata qualità; Puntoshop leader nello shopping telematico. .  
   
   
A SOFTPEOPLE CONNEXIA LE ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE DEL GRUPPO MANFROTTO  
 
Milano, 8 febbraio 2007 – Gruppo Manfrotto, attivo nell’ideazione, produzione e distribuzione di supporti professionali per i mercati della fotografia, del video e dell´intrattenimento, ha affidato a Softpeople Connexia, agenzia di comunicazione a 360° specializzata in Pr, creatività e comunicazione web, l’incarico di gestire le attività di comunicazione dei brand: Manfrotto, Gitzo e Kata. Connexia supporterà Gruppo Manfrotto nell’obiettivo di rafforzare il posizionamento come leader di mercato nel panorama degli appassionati di fotografia e promuovere l’utilizzo del treppiede. Le attività si concentreranno sull’ufficio stampa con focus sull’extrasettore, (a partire dagli ambiti il cui l’uso del supporto fa la differenza: natura, viaggi, sport, arte, outdoor) e iniziative di co-marketing, sponsorizzazioni e product placement negli stessi settori. “Gruppo Manfrotto non è solo una società di respiro internazionale, è anche espressione di italianità, poiché la produzione è al 90% a Bassano del Grappa, oltre che di eccellenza settore. È dunque motivo di orgoglio l’essere stati scelti come agenzia di comunicazione”, dichiara Paolo d’Ammassa, Presidente di Softpeople Connexia. “Siamo una realtà giovane, dinamica, camaleontica, soprattutto proattiva e capace di creare sinergie, nonché all’altezza del nome Manfrotto”. .  
   
   
ZANELLO: SOSTEGNO REGIONE A CINEMA SULLA MONTAGNA A BERGAMO DAL 14 AL 17/2 LA I° EDIZIONE DI OROBIE FILM FESTIVAL  
 
Bergamo, 8 febbraio 2007 - "La vitalità della montagna ha sempre dato tanto al mondo dell´arte e del cinema. Oggi, presentando la prima edizione di questo concorso, siamo certi di tenere a battesimo una rassegna che tra qualche anno apparterrà già alla storia dei festival cinematografici e agli eventi internazionali". Lo ha dichiarato l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, presentando la prima edizione di "Off - Orobie Film Festival", il festival dedicato ai documentari sulla montagna, organizzato dall´Associazione Montagna Italia in collaborazione con la sezione bergamasca del Club Alpino Italiano e con il patrocinio della Regione Lombardia. "Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa, sia perché la montagna è una parte importante della nostra Regione non solo dal punto di vista geografico, ma anche da quello paesaggistico e culturale - ha aggiunto Zanello - sia perché il sostegno a un´industria così importante come quella cinematografica è parte integrante delle politiche regionali per il rilancio dell´intero comparto dello spettacolo in Lombardia. Sono quindi particolarmente soddisfatto di poter essere oggi qui a presentare un progetto che ha tutti gli ingredienti giusti per avere il successo che merita". L´off avrà luogo dal 14 al 17 febbraio al Centro Congressi Giovanni Xxiii di Bergamo e presenterà i 15 filmati selezionati dalla giuria sugli oltre 80 pervenuti da tutto il mondo (oltre che da Svizzera, Canada, Finlandia, anche da Egitto, Turchia, Russia, Spagna ecc). Tre le sezioni del concorso: una dedicata alle Alpi e Prealpi lombarde, una alla Lombardia sotto il profilo turistico e un´area internazionale dedicata alle Terre Alte di tutto il mondo. . .  
   
   
LA GUERRA DEI DIAMANTI UN THRILLER CON LEONARDO DI CAPRIO E JENNIFER CONNELLY PIENO DI AZIONE E SUSPENCE CHE HA SPAVENTATO L’INDUSTRIA DEI GIOIELLI ED È DIVENTATO UN CASO INTERNAZIONALE  
 
Milano, 8 febbraio 2007 - Se ancor prima di uscire nelle sale un film è riuscito a far tremare un’industria come quella dei diamanti che nel 2005 ha generato un volume di affari di 68 miliardi di dollari, il suo impatto sociale non sarà trascurabile: rivelando cosa si nasconde dietro al commercio dei “diamanti insanguinati”, Blood diamond ha infatti impaurito il World diamond council, un cartello che rappresenta una cinquantina di compagnie diamantifere, importatori e gioiellieri di tutto il mondo, costringendo la sola De Beers, colosso internazionale delle pietre preziose, a investire 12 milioni di euro per dire all’opinione pubblica che “il film racconta una storia accaduta anni fa alla quale è stato posto rimedio: gli spettatori non devono credere che i diamanti nelle vetrine dei grandi gioiellieri abbiano seguito quel percorso di violenza, anzi devono essere consci che per l’Africa l’industria dei diamanti è un fattore positivo. ” Questa reazione però, oltre all’inasprimento del Kimberley Process (procedura che richiede ai paesi esportatori di certificare che i diamanti non provengano da zone di guerra), ha rappresentato la prova che il messaggio del film è stato recepito. Al centro della storia c’è un cartello internazionale che verso la fine degli anni ’90 compra pietre preziose dai ribelli africani e le ammassa nei suoi caveau in Europa per impedire che invadano il mercato facendone crollare il prezzo. Intanto in Sierra Leone, dove regna il caos a causa della guerra civile, mentre si trova in prigione per contrabbando Danny Archer (Dicaprio), uno che scambia diamanti per armi, viene a conoscenza della storia di un pescatore alla ricerca del figlio rapito: costretto a lavorare in una miniera, Solomon ha trovato un rarissimo diamante rosa e lo ha nascosto sapendo che potrebbe strappare la sua famiglia dal campo di rifugiati e salvare suo figlio da un destino di bambino-soldato. A causa di questo “diamante insanguinato”, i loro destini si incrociano con quelli di una reporter idealista giunta in Africa per denunciare le colpe dell’industria diamantifera e scoprire la verità nascosta dietro ai diamanti della guerra, pietre la cui vendita permette di finanziare conflitti armati e guerre civili. Negli ultimi anni Di Caprio, ardente sostenitore di cause umanitarie, si è scrollato di dosso l’immagine sdolcinata di inizio carriera e, dopo la grande interpretazione nel ruolo dell’infiltrato in The departed di Scorsese, grazie a Blood diamond ha messo in cantiere la nomination all’Oscar come miglior attore protagonista. .  
   
   
PRESENTAZIONE DEL “DRAKE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL”  
 
Roma, 8 febbraio 2007 - Dopo tanto parlare e tante attese si è finalmente tenuta la presentazione ufficiale del “Drake International Film Festival”, Festival del cinema che si terrà a Caserta dal 23 al 30 giugno 2007. Cornice della manifestazione è stata lo splendido palazzo Ferrajoli in piazza Colonna a Roma e noi, staff di "Lavorare-spettacolo. Com" non potevamo mancare all’evento. Quella di oggi è stata anche l’occasione per presentare la madrina della manifestazione Maria Grazia Cucinotta che, seppur influenzata e in non perfette condizioni di salute, non ha mancato l’occasione di essere presente, ed è stata come suo solito molto disponibile. Alla nostra domanda: Che cosa proverà a ritornare nella terra del grandissimo Massimo Troisi, che, grazie al film "Il Postino", le ha regalato la fama Internazionale, lei ci ha risposto: - "Se oggi sono qui devo tutto a Massimo Troisi e al film Il Postino. Quel film aveva un "profumo" cosi´ particolare che lo porterò per sempre nel mio cuore. Senza quel film non sarei mai potuta arrivare dove sono arrivata. La Cucinotta continua poi dicendo: conosco già molto bene Caserta e tutta la Campania perchè amo viaggiare e poi -Aggiunge Scherzando- amo le mozzarelle, quindi ci vengo sempre molto volentieri!!! Alla manifestazione hanno preseduto il regista Francesco De Lorenzo (Presidente della manifestazione), Laura Marcellini (direttore del suddetto Festival ) ed inoltre è intervenuta in rappresentanza della Provincia di Caserta, l’Assessore alle Politiche culturali Tiziana Panella, che ha assicurato il supporto dell’amministrazione Provinciale alla manifestazione, considerata di fondamentale importanza per tutto il territorio Campano. Le tematiche del festival saranno dedicate al cinema indipendente e al cinema prodotto con mezzi digitali, non considerati più come alternativa “povera” al cinema tradizionale ma visti come vero e proprio futuro del cinema stesso. Nel corso della presentazione si è fatto inoltre menzione dei tantissimi ospiti Internazionali e divi Hollywoodiani (Sharon Stone, Brad Pitt, Nicole Kidman, Keanu Reeves, Sandra Bullock e Johnny Deep) che saranno presenti in occasione del festival, dando dunque rilevanza Mondiale ad un Festival che, seppur alla sua prima edizione, sembra già essere di elevatissimo spessore. In conclusione, alla luce di quanto è emerso dalla conferenza stampa odierna, sembrano esserci dunque tutte le premesse per un evento di estrema importanza dal punto di vista culturale, turistico e di immagine per Caserta e per tutto il Meridione. .  
   
   
TRE IMPERDIBILI DVD HISTORY CHANNEL NELLA NUOVA COLLANA DI VOLARE ALI DA CACCIA I DOCUMENTARI STORICI DI TRE GRANDI PREDATORI DEL CIELO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIANO  
 
Rozzano, 8 febbraio 2007 - Il Messerschmitt Me 262, il Supermarine Spitfire, il Lockheed P38 Lightning sono stati, insieme ai loro piloti, tre grandi protagonisti della Seconda Guerra Mondiale. Per la sua nuova collana "Ali da caccia", Volare ha scelto tre documentari firmati History Channel dedicati a queste storiche macchine da guerra, tratti dalla serie Battle stations. I tre Dvd, fino a oggi esistenti solo in versione originale inglese, vengono proposti dal mensile di aviazione di Editoriale Domus in un´esclusiva versione in italiano in edicola al costo totale di 11. 90 Euro, con il cofanetto in omaggio. Il primo avvincente appuntamento di Volare di febbraio è con il Messerschmitt Me 262 Schwalbe, il nuovo caccia a reazione tedesco così veloce che riuscì a disorientare i caccia e abbattere i bombardieri della flotta alleata, facendo sentire invincibili i suoi piloti. In questo Dvd vengono approfonditi gli aspetti operativi del velivolo, nonché quelli politici e organizzativi della gara che si scatenò tra britannici e tedeschi per il primato nello sviluppo dei primi reattori da caccia. Com´è nella tradizione di History Channel, i documentari nascono montando filmati storici originali, che uniscono inediti documenti d´archivio a spettacolari ricostruzioni a colori con scene prodotte ad hoc, utilizzando attori professionisti, e rare testimonianze dei piloti che hanno vissuto in prima persona l´esperienza del combattimento ai comandi dei caccia. In questo numero, Volare dedica un ampio articolo agli esemplari ancora volanti del Messerschmitt. Dei velivoli originali, infatti, ne sopravvivono solo tre ma oggi, grazie all´iniziativa "Me 262 Project", cinque repliche tra monoposto e biposto torneranno in volo. Mentre un test pilot del Bf 109E svela a Volare i pregi e i difetti del leggendario "Emil", un caccia catturato nel ´41 dai piloti della Raf. .  
   
   
DOMUS DI FEBBRAIO TUTTO IN OUTSOURCING: PROGETTAZIONE, LEZIONI DI MATEMATICA, L’ORDINE DI UN HAMBURGER E PERSINO LE TORTURE.  
 
Milano, 8 febbraio 2007 - domus presenta questo mese una importante indagine trasversale sullo ‘stato dell’arte’ dell’outsourcing, un fenomeno in rapida evoluzione che, oltre a cambiare sensibilmente gli assetti commerciali e finanziari che definiscono il rapporto tra Occidente e non Occidente, ha profonde implicazioni sul nostro rapporto con lo spazio. Come già accade da tempo per la produzione industriale degli oggetti, oggi anche i servizi migrano e si sedimentano laddove costano di meno e comportano meno rischi. E’ così, per esempio, che uno studio di progettazione finisce per espandersi in maniera tentacolare attraverso i continenti. “Gli oggetti, e oggi anche le architetture, sono la materializzazione fisica dell’incontro di energie e idee diverse che provengono da tutto il mondo, come abbiamo già raccontato parlando del fenomeno del geodesign” spiega Stefano Boeri, direttore di domus. “Questo però influenza fortemente equilibri e squilibri politici, economici, estetici e psicologici. E ciò vale tanto più per l’outsourcing”. Per spiegare ciò domus esamina una serie di casi emblematici, non solo di architettura. Satellier, o l’architettura in outsourcing: Un’azienda che nel corso degli ultimi dieci anni è stata la prima a sperimentare la nascita e lo sviluppo dell’industria della terziarizzazione nel campo dell’architettura. Satellier ha sede a Noida, un distretto di media grandezza alla periferia di Delhi, acronimo di New Okhla Industrial Development Authority. Come spiega il fondatore della società Michael Jansen l’idea era quella di “ottimizzare il flusso di lavoro tra noi e gli studi per cui lavoravamo. In realtà stavamo inventando una nuova struttura per gli studi di architettura, una struttura nella quale la progettazione era svolta dal cliente e il lavoro esecutivo era curato da noi”. Oggi Satellier dà lavoro a 300 architetti e il valore dell’azienda è aumentato di venti volte negli ultimi 30 mesi. Le ragioni di questo inaspettato successo, sono i costi bassi e il vantaggio di un modello di attività ‘a ritmo continuo’, nel quale le differenze di fuso orario permettono a un ufficio di essere produttivo quasi 24 ore al giorno. ’ Growing Star, le ripetizioni di matematica a ritmo continuo: L’azienda fornisce servizi agli studenti che hanno bisogno di ripassare le lezioni di matematica e fisica. Il mezzo è internet a banda larga. L’obiettivo di Growing Star è fare soldi con la differenza di compenso esistente per un’ora di algebra impartita da un insegnante di Bangalore, India, e gli stessi sessanta minuti passati con una professoressa di Sacramento, California. Anche in questo caso la variabile decisiva è la differenza di salari tra l’India e gli Stati Uniti, e le variabili significative sono la possibilità di avere accesso alla qualità degli insegnanti indiani - noti per la loro specializzazione nelle materie scientifiche – il fatto che, sfruttando le differenze di fuso, il servizio è 24/24. Greenville, o quel che resta dell’outsourcing. Per decenni è stata una refrigerator town, perché la multinazionale svedese Electrolux qua aveva impiantato le proprie catene di montaggio. Ma nel 2004 la Electrolux ha spostato il centro di produzione in Messico, dove il costo del lavoro più basso avrebbe permesso di incrementare in modo significativo gli stipendi dei grandi manager e soprattutto degli azionisti. Greenville è l’ennesimo posto triste americano, sperduto, isolato, prima valorizzato e in seguito ‘allontanato di valore’. La sua storia può funzionare per descrivere cosa ha prodotto in luoghi come questi la forma di outsourcing più radicale e classica che si conosca, l’offshoring. Bronco Communications, il viaggio dell’ordine di un hamburger. E’ una società californiana che ha in appalto le catene di drive thru Mcdonald’s. La prima cosa che viene in mente pensando a un drive-thru è la finestra presso cui si paga e si riceve il cibo. Ma il ‘primo’ punto d’incontro è la colonnina in cui si parla, sporgendosi appena dall’alveolo dell’abitacolo, per effettuare l’ordine. Gli ordini, gestiti dalla Bronco Communications vengono immediatamente rimbalzati sulle linee telefoniche di call center dislocati nei soliti posti, dall’India in su. La voce così entra nella colonnina e rimbalza chissà dove, per poi essere risucchiata in forma di dato registrato e incontrovertibile qualche secondo dopo, sui computer della cassa centrale, luogo di consegna fisica del panino. Sea Code, la nave di ingegneri al di fuori di ogni regola E’ un progetto realizzato da Roger Green e David Cook, i quali spiegano: “La chiave di tutto era provare a mettere su una nave da crociera un certo numero di programmatori indiani o cinesi, o di qualunque altra zona in cui avremmo messo in atto un normale programma di outsourcing. In questo modo avremmo potuto unire la convenienza e la qualità di un servizio fatto in India alla comodità di ragionare col cliente face to face”. Se un ingegnere elettronico indiano vuole farsi assumere da Sea Code si deve aspettare una stanza in una nave da crociera e dieci ore di lavoro lì sopra. Poi incontrerà i suoi clienti americani che saliranno dal molo sulla nave da crociera e lì discuterà le esigenze di protezione dei sistemi che sta scrivendo per loro. Avrà un giorno libero alla settimana e soprattutto riceverà lo stesso stipendio che avrebbe ricevuto stando a Bangalore. Texas Borderwatch, la spia elettronica alla frontiera Mexico-usa E’ un singolare tipo di outsourcing, si tratta di un sito in cui il governo americano spinge qualunque cittadino a denunciare il passaggio illegale di frontiera tra il Messico e gli Usa. Internet diventa così sempre di più il mezzo più utile per attuare una sorta di totalitarismo per via tecnologica e in modo compartecipato. La Cia e i rendition flights, i voli della tortura post 11/09 Sono i voli ‘schermati’ usati dal governo americano post Undici Settembre per dare in outsourcing la tortura di prigionieri a Paesi ´consenzienti´. Domus riporta il parere del geografo Trevor Pangler: ”Le aziende ‘fanno fare le cose fuori’ perché costa meno. Risparmiano. Risparmiano tantissimo. E di conseguenza guadagnano di più. Fine della storia. La Cia, invece, non ha come obiettivo il profitto ma tanti altri: alcuni evidenti, altri nascosti, altri ancora assai incomprensibili. ” Così, in questo caso, lo spazio reale, fisico, dell’outsourcing sono le prigioni, le cabine degli aerei, luoghi pubblici in cui avvengono cose totalmente illegali e segrete. Su domus di febbraio anche: Hand Ulrich Obrist intervista Gilbert Proesch e George Passmore a pochi giorni dall’inaugurazione di ‘Major Exhibition’ la loro prima mostra alla Tate Modern di Londra. Yona Friedman commenta Atlantropa, il progetto utopico di diga gigante attraverso lo stretto di Gibilterra, realizzato negli anni ’30 da Herman Sögel. In allegato alla rivista il supplemento ‘Fra terra e cielo’ con il racconto dei progetti di Fuksas, Hadid, Iosa Ghini, Lissoni, Holl e Siza. .  
   
   
IL COLORE ROSA DEI SOLDI 14 SIGNORE DI SUCCESSO SI CONFESSANO SU QUALE SIA IL LORO RAPPORTO CON IL DENARO E CON TUTTO QUELLO CHE CIRCONDA QUESTO ARGOMENTO SPESSO, PER LE DONNE, UN PO’ TABÙ  
 
Milano, 8 febbraio 2007 - Le vere signore non parlano di soldi, questo il titolo un po’ retrò del libro di Anna Talò che cerca di indagare su come mai, se abitualmente sono le donne quelle a cui tocca far quadrare i conti in casa, proprio loro, quasi mai, parlano dei soldi. Il metodo di indagine è semplice quanto piacevolmente stuzzicante per il lettore: 14 interviste, su uno schema di domande sempre uguale, a 14 donne che nella loro vita hanno raggiunto un certo successo in settori del lavoro e della società molto lontani e diversi tra loro. C’è, per esempio, l’attrice Lella Costa, l’onorevole Daniela Santanchè, la scienziata Amalia Ercoli Finzi, la pubblicitaria Annamaria Testa, e poi, ancora, una divorzista, una giornalista, un’economista, e via di questo passo. Ognuna, naturalmente, ha dato le sue risposte, ora divertenti, ora polemiche e comunque quasi sempre stimolanti per una riflessione più approfondita sull’argomento. Riflessione che l’autrice del libro non si tira indietro dal fare ma, nello stesso tempo, non approfondisce più di tanto, lasciando il palcoscenico alle donne intervistate e a tutti i lettori che dalle loro risposte possono trarre tutte le considerazioni del caso. Due cose, però, l’autrice tiene a sottolineare. Una, in apertura del libro, è una considerazione sulla società di oggi, in cui le cose stanno sì cambiando rapidamente rispetto al passato, ma dove ancora la discriminazione tra uomini e donne sembra essere presente, basti pensare al fatto che a livello salariale nell’Unione Europea quest’ultime guadagnano in media il 15 per cento in meno dei colleghi maschi. Una seconda considerazione è, invece, a conclusione del libro, dove viene sottolineato come, comunque, per le donne il denaro rimanga sostanzialmente una questione privata, nonostante le risorse economiche siano maggiori rispetto al passato e, soprattutto, abbiano un’origine completamente diversa: non più i soldi guadagnati dal marito, o da qualcun altro, e affidato loro per gestire le spese necessarie, ma soldi guadagnati con il proprio lavoro, con la propria fatica e l’impegno di ogni giorno. E forse proprio in questo è il fulcro della sostanziale tensione tra le vecchie usanze storiche, i retaggi culturali, che sono ormai diventate abitudini, e il nuovo ruolo nella società, il cambiamento epocale in atto, che ha colpito le donne più di tutti gli altri protagonisti della società. Anna Talò Le vere signore non parlano di soldi Corbaccio 203 pagg. , 14,60 euro .  
   
   
“GENNARO MATINO SI PIGLIA LA LIBERTA’ E L’OBBEDIENZA DEL TESTIMONE OCULARE” (ERRI DE LUCA) RACCONTAMI DI LUI UNA SERA SULLA SPIAGGIA DI MUMBAI DI GENNARO MATINO  
 
Milano, 8 febbraio 2007 - Seduto sulla spiaggia di Mumbai, una sera d’estate, l’autore racconta al suo amico indù il suo incontro con il Cristo e riscrive il Vangelo, facendo rivivere il messaggio di Gesù per l’oggi. Ecco che frasi di un tempo, rivolte ai farisei, oggi vanno a bersaglio contro cattedre e gerarchie, pulpiti e troni. E i lebbrosi e i ciechi di prima oggi sono avviliti da tutt’altri morbi e sono bisognosi di più impegnative cure. Oggi il tocco di grazia e di passaggio di Gesù non può bastare; si deve trasformare in disciplina quotidiana di servizio, aperto giorno e notte. Servono sentinelle senza sonno. Gennaro Matino, (Napoli 1956) è parroco e docente di teologia pastorale nella sua città. Da sempre impegnato nella ricerca del dialogo con la differenza, sostiene un rinnovamento ecclesiale che passi attraverso linguaggi religiosi nuovi comprensibili all’uomo di oggi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Una parrocchia tra memoria e profezia (2000); Abelardo: l’intuizione della coscienza (2000); Nostalgia di cielo (2003); La tenerezza di un Dio diverso (2004); La parrocchia: una fontana senza più acqua? (2004); Aspettando Natale (2004); con Erri de Luca, con cui spesso scrive: Mestieri all’aria aperta (2004); Avverbi in preghiera (2005). .