Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Maggio 2011
IL DIRETTORE GENERALE DELL’ENAC ALESSIO QUARANTA ELETTO AI VERTICI DI EUROCONTROL  
 
Roma, 16 maggio 2011 - L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha reso noto che il12 maggio 2011, a Bruxelles, Alessio Quaranta, Direttore Generale dell’Enac, è stato eletto Vice Presidente dell’Assemblea (Provisional Council) di Eurocontrol dai delegati dei trentanove Stati aderenti all’organizzazione. Eurocontrol è l’organismo intergovernativo fondato nel 1960, di cui l’Italia fa parte dal 1995, che riunisce 39 Paesi e gestisce la navigazione aerea sui cieli del continente europeo. Ha, inoltre, un ruolo chiave anche nella gestione di situazioni di crisi che coinvolgono l’aviazione civile e che necessitano coordinamento e decisioni uniformi per tutti gli aderenti. Il Provisional Council, composto dai direttori generali dell’aviazione civile degli Stati membri e dalla rappresentanza dell’Unione Europea, è l’organo responsabile dell’attuazione della politica generale di Eurocontrol e si occupa, tra l’altro, dell’implementazione e della supervisione degli atti adottati. Il mandato conferito oggi al Direttore Quaranta ha durata biennale e rappresenta un riconoscimento in ambito europeo del ruolo dell’Italia nella politica del trasporto aereo e dell’Enac quale autorità nazionale di regolazione del settore. La presenza dell’Italia nell’organo di governo di Eurocontrol è di particolare rilievo alla vigilia dell’attivazione, entro il 2012 da parte degli Stati membri, dei cosiddetti ‘blocchi funzionali’ destinati a migliorare la struttura delle rotte aeree e a garantire un maggior rispetto per l’ambiente con il contenimento dei consumi di carburante. Alessio Quaranta, classe 1965, è stato nominato Direttore Generale dell’Enac con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2009. È laureato in Giurisprudenza e ha conseguito la specializzazione post lauream alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e degli Enti locali. Ha svolto attività internazionale come responsabile delle delegazioni italiane presso le istituzioni del settore aviazione civile, tra cui l’Icao (International Civil Aviation Organization), l’Ecac (European Civil Aviation Conference) e in incontri a livello di Unione Europea.  
   
   
FEDERLAZIO INCONTRA IL PRESIDENTE DELL’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA  
 
Roma, , 16 maggio 2011 - Il Presidente del settore “Aerospazio e Difesa” della Federlazio, Silvio Rossignoli, ha incontrato il 12 aprile il Presidente dell’A.s.i. (Agenzia Spaziale Italiana), Enrico Saggese, alla presenza del Vicedirettore generale della Federlazio, Luciano Mocci. Scopo dell’incontro è stata la consegna, da parte della categoria di Federlazio, di un documento contenente tutte le competenze del settore. Grazie a questo documento le due parti intendono intensificare i rapporti di collaborazione già esistenti, con l’obiettivo di affrontare insieme tutti quegli aspetti che possono aiutare il comparto a svilupparsi ulteriormente. Tra gli altri, sicuramente quello legato all’estensione dei bandi riservati specificatamente alle piccole e medie imprese - un aspetto di vitale importanza per la crescita e il rafforzamento dell’intera rete di imprese operanti nel settore – e il potenziamento delle attività ed il rafforzamento delle competenze delle Pmi insediate in ambito regionale, raggiungibile anche con il concorso di specifiche iniziative promosse dall’Amministrazione regionale. La categoria “Aerospazio e Difesa” della Federlazio, che raggruppa le aziende della complessa filiera del settore, ha come obiettivi, oltre a quello di tutelare gli interessi delle stesse rappresentandole nei confronti di Enti ed Organismi pubblici e privati, anche quello di aggregare competenze e dimensioni industriali per sostenere le imprese sia nei processi d’internazionalizzazione che nell’ampliamento del mercato nazionale. La categoria raggruppa circa 60 aziende che operano nei settori dell’Elettronica, del Tessile Compositi ad alta Tecnologia, della Meccanica, dell’Informatica, della Progettazione e dei Servizi, con un numero di dipendenti che sfiora le 2200 unità ed un fatturato di oltre 220 milioni di euro. “Nel corso dell’incontro abbiamo gettato le basi per aprire nuovi orizzonti nei rapporti tra l’Asi e il nostro comparto – ha dichiarato il Presidente del Settore Aerospazio e Difesa della Federlazio, Silvio Rossignoli -. A breve firmeremo insieme un Protocollo d’intesa specifico per le reali esigenze delle nostre imprese con lo scopo di incrementare le sinergie tra l’Asi e l’intero Distretto Aerospaziale della nostra regione”.  
   
   
AEROPORTO COMISO STRATEGICO, GOVERNO SBLOCCHI ITER  
 
Palermo, 16 maggio 2011 - "L´aeroporto di Comiso dovrebbe essere aperto da tempo, perche´ la Sicilia sud orientale necessita di un altro scalo che, con Fontanarossa, contribuisca a movimentare le merci, gli affari e il turismo, dando un notevole impulso alle imprese siciliane e all´economia dell´intera Isola". Lo dichiara l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi in seguito alla decisione di chiudere l´aeroporto di Catania Fontanarossa a causa della cenere vulcanica. "L´aeroporto di Comiso - continua venturi - resta, invece, chiuso per i cavilli burocratici con cui il Governo nazionale, ancora una volta, mortifica la Sicilia, trattandola come l´ultima delle sue colonie. Salvo accorgersi dei suoi stessi errori quando, come oggi, l´aeroporto di Catania viene chiuso per effetto della ´cenere vulcanica´. In occasioni come questa c´e´ chi rimpiange di non avere Comiso a disposizione". "Ci si attivi - conclude Venturi - perche´ questo non accada nuovamente e perche´ l´aeroporto di Comiso possa servire quotidianamente l´economia siciliana, oltre che in casi straordinari, quale le intemperanze del vulcano piu´ alto d´Europa".  
   
   
PUGLIA: IN BUS DALL´AEROPORTO DI PALESE FINO AL GARGANO  
 
Bari, 16 maggio 2011 - Arrivare sul Gargano atterrando in Puglia da maggio è più semplice. È infatti partito il servizio navetta Pugliairbus “Gargano Easy” che collega direttamente l’aeroporto di Bari con la stazione delle Ferrovie del Gargano di Calenella (a 6 km da Peschici) attraverso tre fermate intermedie: Manfredonia, Mattinata e Vieste. “È una sperimentazione su cui vogliamo continuare a costruire”, ha spiegato l’ assessore alla mobilità Guglielmo Minervini questa mattina a Mattinata per la conferenza stampa di presentazione del nuovo collegamento. “Il traffico aeroportuale – ha continuato – sta esplodendo e ci sta ponendo una domanda nuova di servizi, oggi stiamo provando a dare una prima risposta per raggiungere un più ampio livello di integrazione dei sistemi territoriali proprio sul piano dei servizi. Perché una importante quota di questo traffico è del ricco mercato turistico”. Il servizio navetta sarà attivo fino al 3 ottobre e garantisce 5 corse giornaliere di andata e ritorno, in orari coordinati alle partenze ed arrivi dei voli nazionali ed internazionali dell’aeroporto di Bari. “Non è il risultato finale – ha aggiunto l’assessore regionale al turismo Silvia Godelli – ma con questo collegamento abbiamo sostanzialmente ottimizzato la capacità raggiungere il Gargano. La mobilità, intesa come accessibilità del territorio, è fondamentale per lo sviluppo turistico. Siamo sulla strada giusta e parlando con gli operatori ho osservato una straordinaria tensione positiva e propositiva all´interno dei diversi settori di questo territorio. È in corso un salto culturale. Con queste prospettive possiamo creare nella provincia di Foggia un comprensorio turistico integrato per un turismo balneare, devozionale, paesaggistico, enogastronomico e culturale che ci faccia parlare di destagionalizzazione dell’offerta turistica in senso compiuto”. Il prezzo del biglietto da Bari ad una qualsiasi delle località del Gargano è di 20euro. Il sistema di prenotazione ed emissione dei biglietti è online attraverso il sito di Aeroporti di Puglia o acquistabile a bordo dell’autobus. Un’importante leva promozionale arriverà anche attraverso il web: “Abbiamo attivato le compagnie low cost più importanti Ryanair, Easyjet, Helvetic e Air Berlin per inserire banner sui propri siti – ha evidenziato l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia Domenico di Paola - Ora che i numerosi voli che raggiungono stabilmente le principali città italiane e le più importanti destinazioni europee hanno sensibilmente migliorato l’accessibilità aerea alla Puglia, occorre affrontare con determinazione il capitolo dei collegamenti di superficie tra gli aeroporti e i principali siti turistici della nostra regione. Il nuovo collegamento Pugliairbus, che permette ai passeggeri in arrivo al Karol Wojtyla di Bari di raggiungere il Gargano in modo più agevole che in passato, va incontro alle esigenze degli operatori di una delle più importanti mete pugliesi e, oltre a risolvere una difficoltà molto sentita dai turisti, rappresenta un salto di qualità di indiscutibile valore per la nostra offerta turistica”. E proprio per sottolineare il punto di vista degli operatori turistici è intervenuta Rossella Falcone del Consorzio Gargano mare che ha sottolineato che “si tratta di un importante momento per noi, un’opportunità da cogliere per contribuire a far diventare competitivo il nostro territorio e aprirlo a nuovi mercati”.  
   
   
SLOVENIA, DECOLLANO INCENTIVI PER AEROPORTO PORTOROSE  
 
Lubiana, 16 maggio 2011 - L´aeroporto di Portorose potrà usufruire quest´anno di un sostegno pari a 140mila euro, stanziati dalle casse dello Stato sloveno. La sovvenzione coprirà le spese per il servizio pubblico garantito dallo scalo. Nell´arco di un anno l´esecutivo, inoltre, pubblicherà il bando di concorso per la scelta del concessionario. Il miglior offerente potrà gestire l´aeroporto per i 30 anni successivi. Questi provvedimenti dovrebbero garantire una nuova fase di sviluppo alla piccola struttura, che dispone però già di programmi ambiziosi. Con l´allungamento della pista potrà puntare a linee aeree dirette con i principali Paesi europei. Il suo ruolo è riconosciuto come molto importante nell´offerta turistica locale, che necessita di rapidi collegamenti e che è orientata verso una clientela sempre più esigente.  
   
   
UE, MICHAEL SCHUMACHER: GUIDANDO VELOCI NON SI VINCE NESSUN PREMIO  
 
 Bruxelles, 16 maggio 201 1- Sapete che fine ha fatto il più celebre campione di Formula 1e icona della Ferrari Michael Schumacher? E´ diventato ambasciatore della sicurezza stradale in Europa… Un ruolo credibile? Lo abbiamo chiesto a lui, in occasione della sua visita al Parlamento di Strasburgo per l´inaugurazione di una campagna a favore dei sistemi tecnologici che possono salvare la vita. La vostra campagna sostiene che tutte le macchine nuove dovrebbero essere equipaggiate di sistemi di trasporto intelligenti. Ma le tecnologie possono davvero contribuire alla sicurezza stradale? E´incredibile vedere quanti progressi sono stati fatti negli ultimi dieci anni. Prima avevamo solo gli airbag e qualche sistema elettronico di controllo. Oggi per esempio c´è la visione notturna, per cui puoi evitare un incidente con un bambino che attraversa la strada al buio, e non sei tu che lo vedi ma è la macchina. Io mi sento molto più sicuro oggi. Siamo tutti esseri umani, tutti facciamo errori e non sempre dipende da noi. Per questo penso che la tecnologia sia un grande vantaggio da sfruttare. Ma molto dipende anche dal comportamento dei conducenti. Che cosa raccomanderesti a tutti gli europei che si mettono al volante? Prima di tutto ci sono le regole, e se ci sono è per un buon motivo. In Germania non abbiamo limiti di velocità ma guidare è comunque sicuro. Ma un buon conducente è qualcuno che guida in maniera prudente, il che significa guidare con il cervello e non andare veloce. Correndo non si prova niente a nessuno, e non si vince nessun premio. E´ meglio occuparsi delle persone care, perché alla fine è questo quello che conta. Hai corso la tua vita a 300 km all´ora, spesso in situazioni pericolose, e hai avuto diversi incidenti seri sul circuito. Senti di essere un ambasciatore credibile per la sicurezza stradale? Sicuramente, perché la gente ha molta più fiducia nelle mie parole che nelle raccomandazioni di un politico. Io ho tanta esperienza, quindi credo di poter dare i consigli giusti.  
   
   
FURTI DI AUTO: DOVE E COME LA PERCEZIONE DELLE VITTIME LUOGHI E MODALITÀ DEI FURTI, STATI D’ANIMO DI CHI LO SUBISCE E DI CHI RECUPERA IL PROPRIO VEICOLO.  
 
Roma, 16 maggio 2011 - Nel 2010 i furti di veicoli hanno confermato di costituire una problematica di primo piano per il nostro Paese: sono state, infatti, rubate ben 124.197 vetture, 38.783 motocicli e 2.908 automezzi pesanti (Fonte: elaborazioni Lojack Italia su dati del Ministero dell’Interno). Lo scorso anno ogni giorno sono state rubate oltre 340 autovetture, circa 14 ogni ora, e una ogni 4 minuti; al contempo diminuisce il numero dei veicoli rubati e poi recuperati e restituiti ai legittimi proprietari: un bollettino per nulla rassicurante per i possessori di auto, nonostante la diminuzione del numero assoluto dei veicoli sottratti, passati dagli oltre 222mila annui del 2000 agli oltre 124mila del 2010. Uno studio commissionato all’istituto di ricerca A&f Research da Lojack Italia, società leader nelle attività di rilevamento e recupero dei veicoli rubati, ha indagato, attraverso interviste a un campione di soggetti vittime delle sottrazioni dei veicoli in tutta Italia, le dinamiche di questo crimine e la sua percezione da parte delle vittime. Di seguito si propongono le principali evidenze emerse dallo studio. Dove avviene il furto - I moderni sistemi antifurto hanno reso i furti indubbiamente più difficili, ma non per questo impossibili; ladri esperti e con attrezzatura adeguata sono in grado di disattivare gran parte dei sistemi antifurto nel giro di pochi minuti. Inoltre, alle tradizionali tecniche di furto se ne sono aggiunte alcune molte pericolose, anche per l’incolumità stessa dei proprietari dei veicoli: in diversi casi i ladri non esitano ad entrare in casa per rubare le chiavi delle auto. Può così accadere che il proprietario dell’auto si accorga della sottrazione della chiave solo diversi giorni dopo, rendendo di fatto più difficile il ritrovamento dell’auto. Talvolta invece, ed è l’eventualità più temuta, questi tentativi possono degenerare in vere e proprie rapine violente ai danni dei residenti. Stando ai risultati della ricerca, nella maggior parte dei casi il furto dell’auto avviene proprio in situazioni apparentemente percepite come “sicure”, nei pressi dell’abitazione della vittima. Tra i luoghi preferiti dai topi di auto per portare a termine le proprie azioni criminali: parcheggio esterno vicino a casa: 36,2% - parcheggio in luogo pubblico: 23,8% - garage interno: 13,8% - vicinanza al luogo di lavoro: 13,8% - vacanza/trasferta: 10% - altro luogo: 2,4% In 40 casi su 100 il derubato non è in grado di ricostruire le modalità seguite dai ladri per portare a termine la loro azione criminale. Negli altri casi il furto avviene con scasso diretto (31,2%), con traino e poi scasso (13,8%), con sottrazione di chiavi (5%) o con altri stratagemmi (10%), quali ad esempio l’asportazione dell’antifurto meccanico, la sostituzione della targa e la clonazione del telecomando. Un altro degli stratagemmi sempre più diffuso ha a che fare direttamente con le rapine presso le concessionarie: la custodia delle chiavi originali all’interno dei veicoli oppure presso un punto centrale situato all’interno del negozio rende più semplice il furto di auto in esposizione. In 63 casi su 100 la sottrazione dell’auto si verifica nonostante la presenza di un sistema antifurto: elettronico di serie nel 75% dei casi, blocca sterzo-pedaliera (21,2%), allarme acustico aggiunto (9,6%), blocco motore aggiunto (7,7%) e sistema di localizzazione satellitare (5,8%). Oltre al 35% delle vittime di furto che non si dotano di antifurto (nonostante i dati attestino il primato del nostro Paese nella classifica delle sottrazioni di auto a livello europeo), anche per il 63,8% degli automobilisti che lo hanno inserito, l’antifurto non svolge il suo ruolo in modo decisivo ed efficace. La spiegazione di coloro che hanno deciso di non dotarsi di un antifurto è semplice: per gran parte degli intervistati l’auto non è ritenuta nuova (43% circa) e appetibile dai ladri (21,4%). Questo è un errore di valutazione molto frequente, molte organizzazioni criminali infatti preferiscono rubare auto non nuove perché presentano un’elettronica meno sofisticata e perché maggiormente utili nel mercato nero dei pezzi di ricambio. Numerose sottrazioni dei veicoli a scopo cannibalizzazione sono state inoltre riscontrate in Puglia. In questo territorio il modus operandi della criminalità prevede infatti il “ricovero” dei veicoli rubati all’interno di capannoni, finte serre o all’aperto nel mezzo di uliveti. Le foglie degli alberi nascondono ad occhi indiscreti il maltolto, anche da eventuali perlustrazioni dall’alto con gli elicotteri. Proprio a fronte di questi particolari “escamotage” messi in atto dai malviventi il sistema Lojack si è rilevato molto efficace grazie alla possibilità di rilevare e tracciare il segnale a radiofrequenza emesso dal veicolo rubato anche nei sentieri campestri più isolati. In altri casi questi stessi veicoli vengono presi per compiere altri crimini, dando meno nell’occhio rispetto ad auto nuove o fuoriserie. A testimonianza di questi fenomeni, la classifica delle auto più rubate nel 2010 vede posizionata al terzo posto, dopo le Fiat Panda e Punto, la vecchia Fiat Uno (elaborazione Lojack dati Ministero dell’Interno 2010). Per quanto riguarda i veicoli di nuova progettazione invece, la Centrale Operativa Lojack ha registrato numerosi furti di Fiat Panda (veicolo di piccola cilindrata). Di seguito le altre motivazioni fornite dalle persone che hanno scelto di non dotarsi di un antifurto: alcuni hanno pensato di lasciare l’auto incustodita per poco tempo oppure in garage (10,7%), altri ritenevano che con la scheda di accensione fosse meno “rubabile” (7,1%). Nel 7% dei casi inoltre si riscontra la convinzione di una inaffidabilità generale dei sistemi presenti sul mercato. La percezione del furto da parte della vittima: danno economico e personale - I risultati dell’analisi attestano che il furto viene percepito da chi lo subisce come “vulnus” prevalentemente nella sfera e ambiente personale e famigliare (50% dei casi). Il furto dell’auto rappresenta quindi un grave danno economico e materiale (per 2 intervistati su 3) ma anche un danno psicologico, legato ad una violazione della sfera privata e della sicurezza percepita. Tra i principali disagi materiali causati dall’evento, gli intervistati indicano principalmente disagi operativi immediati (57,5%), difficoltà burocratiche (55%) e disagi su tempi medio lunghi per la mancanza di vettura (53,8%). In molti casi, però, il furto si configura anche come un disagio psicologico ed emotivo (38,8%) e relazionale (41,2%) A livello proiettivo il furto auto viene paragonato da chi lo subisce ad altre azioni delittuose come una perdita economica o lo smarrimento di un bene utile e personale (47,5%), la violazione dalla privacy (11,2%) e del proprio domicilio/abitazione (11,2%). Il recupero dell’auto - La diminuzione del numero assoluto dei furti negli ultimi anni non deve però far pensare a una minore gravità del fenomeno, in quanto negli anni si è assistito anche ad una graduale diminuzione del numero dei veicoli recuperati a seguito della sottrazione, passati dai circa 130mila annui del 1990, ai 123mila del 2000, fino ai 58.799 rinvenimenti (47,3% del rubato) del 2010, in netto calo rispetto ai 67.043 del 2009 (48,8% del rubato). In proporzione, quindi, il numero dei veicoli di cui ogni anno si perde traccia è in costante aumento. Alla luce dei traumi appena indicati legati alla scoperta del furto della propria auto, l’opportunità di ritrovarla rappresenta un evento molto positivo, che però solo un quarto dei derubati (26,2%) del campione intervistato realmente ha sperimentato (in tempi non sempre brevi). Anche il ritrovamento dell’auto è un evento che può essere accompagnato da forte stress: poco più di un terzo dei “fortunati” (38,1%) la ritrova entro 48 ore, più del 57% ne rientra in possesso dopo oltre 1 settimana. In che condizioni versa l’auto appena riconsegnata al legittimo proprietario? Poco meno del 50% segnala “danni gravi” subiti dall’auto durante il periodo di sottrazione, e in 1/3 dei casi il proprietario, dopo essere tornato in possesso del veicolo, decide di rottamarlo in quanto lo percepisce come “violato”, “danneggiato/sporcato”. E chi non riesce a recuperare la propria auto? Il mancato ritrovamento costituisce un fattore di disagio e stress aggiuntivo al furto stesso, amplificato dal fattore tempo. Nel 44,1% dei casi il non ritrovamento dell’ auto costituisce un “grave danno e dispiacere” spesso legato allo stress e all’incertezza dell’attesa. L’assicurazione contro il furto - Il disagio legato al furto può essere attenuato da tempi più veloci del ritrovamento e anche del rimborso assicurativo, ma anche sul post-furto le dinamiche che si innescano sono diverse. I dati mostrano una contraddizione allarmante: in un paese come l’Italia, ai primi posti in Europa per il fenomeno furti, quasi la metà di chi subisce il furto non è assicurato contro questo fenomeno. Oltre un intervistato su due ha l’assicurazione contro il furto, mentre per il restante 46,2% degli intervistati il furto si traduce quindi automaticamente in un grave danno economico, privo di qualsiasi rimborso. Tra i modus operandi di furto emergenti c’è proprio quello la scelta di veicoli di valore contenuto, in quanto solitamente privi di copertura assicurativa contro il furto, e successivamente la restituzione del mezzo in cambio di un riscatto (il cosiddetto cavallo di ritorno), una pratica riscontrata sovente in Campania, in particolare nella città di Napoli. Agli assicurati non va sempre meglio: solo il 44,2% dichiara di riscuotere un rimborso congruo o totale. Circa il 50% riceve rimborsi solo parziali ed in tempi non particolarmente soddisfacenti. Solo il 2,3% degli intervistati assicurati si considera “molto soddisfatto” dell’Assicurazione, ma prevale comunque una quota di abbastanza soddisfatti, pari al 55,8% Tra le ragioni di insoddisfazione prevalgono i “tempi lunghi per il rimborso” e la “lunga prassi burocratica”. Sistemi antifurto - Per tutelarsi contro future simili situazioni, la scelta di un efficace sistema antifurto è considerato in generale “molto/abbastanza importante” da oltre il 70% degli intervistati, come sinonimo di tranquillità e deterrente per i ladri. Stando alle risposte degli intervistati, dall’antifurto ci si attende, in ordine di importanza, l’impossibilità di disattivarlo, l’efficacia, la garanzia di massima sicurezza, la garanzia del recupero e l’alta tecnologia. “Dall’analisi”, evidenzia Maurizio Iperti, Amministratore Delegato di Lojack Italia, “emerge chiaramente come il furto dell’auto venga sempre più percepito non solo come un grave danno economico per chi lo subisce, ma anche come una violazione della propria sfera privata e della sicurezza percepita. La sottrazione dell’auto costituisce una delle principali ansie per chi si appresta ad acquistare un veicolo nuovo o usato. Grazie alla nostra avanzata tecnologia in radio-frequenza, oggi possiamo contare su importanti risultati nel contrasto della criminalità, garantendo il recupero del 90% dei veicoli rubati equipaggiati con i nostri dispositivi nelle 48 ore successive al crimine”. Sandro Biagianti, Direttore della Sicurezza Lojack, ogni giorno affianca le Forze dell’Ordine per fornire un supporto concreto nella lotta al furto dei veicoli: “In Italia manca ancora una vera cultura di prevenzione e protezione dai furti d’auto. Come mostrano i dati, infatti, molte persone che hanno subito il furto del proprio veicolo avevano deciso di non proteggersi per gravi errori di percezione o per risparmiare. I ladri professionisti, quando decidono di rubare una macchina, ci riescono: per questo motivo dotarsi di un sistema di recupero come Lojack, ad avanzata tecnologia e realmente efficace grazie all’esclusiva partnership con le Forze dell’Ordine, può costituire una concreta ed economica soluzione al problema”.  
   
   
SALONE DI BARCELLONA 2011: LA SEAT ALLA GUIDA DEL FUTURO  
 
Verona, 16 maggio 2011 - La mobilità elettrica è la sfida più importante che ha davanti a sé l’industria dell’automobile. Se fino a oggi i combustibili fossili non sono ancora stati sostituiti da altre energie alternative, è proprio per la complessità che questo cambio implica. In qualità di Azienda leader dell’industria automobilistica spagnola, la Seat vuole giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo dell’elettromobilità e, per questo motivo, porta avanti la ricerca sulle vetture elettriche in Spagna. L’impegno della Seat nei confronti della mobilità sostenibile è cominciato circa due decadi fa. All’inizio degli anni ’90 è stata presentata una versione elettrica della Toledo, utilizzata durante i Giochi Olimpici di Barcellona per accompagnare la torcia olimpica lungo una parte del percorso e come safety car durante lo svolgimento della maratona. Nel 1992, la Seat ha inoltre proposto il prototipo elettrico della Ibiza caratterizzato, come la Toledo, dall’assenza di emissioni. Sfortunatamente, l’industria di allora non era abbastanza matura per poter sviluppare vetture elettriche, al contrario di quanto accade al giorno d’oggi; le auto elettriche possono infatti divenire una realtà, ma è necessario il supporto di tutti i settori, comprese le Amministrazioni e le Istituzioni. Un esempio della stretta collaborazione tra settore pubblico e privato è il progetto Cenit Verde, un consorzio che comprende Aziende di primo livello, Università ed enti pubblici impegnati nella ricerca sulle vetture ibride plug-in (Phev) e sulle auto elettriche (Bev). La Seat guida questo programma - unico nel suo genere in Spagna - che tiene in considerazione tutti gli aspetti della mobilità elettrica: dalla generazione dell’energia fino al riciclaggio delle batterie al litio, senza dimenticare le infrastrutture necessarie per la ricarica della batteria. I primi passi avanti in questo ambito arriveranno con le vetture ibride plug-in. La proposta più recente della Seat è la Ibx, concept car presentata all’ultimo Salone di Ginevra che anticipa il futuro della Casa automobilistica spagnola. Il Marchio ha sviluppato anche dei prototipi elettrici, che rappresentano la nuova generazione “elettrica” della Seat dopo la Toledo “Olimpica”. Tra questi spicca la Ibe 2.0 che, in occasione dello scorso Salone di Parigi, ha ottenuto il riconoscimento di migliore prototipo elettrico. La Seat è consapevole che ci vorranno ancora alcuni anni prima che le vetture elettriche trovino spazio all’interno del mercato automobilistico, ma già ora dedica un’attenzione particolare alle auto con motori a basse emissioni: la progressiva introduzione della tecnologia Ecomotive su tutti i modelli della gamma ne è la conferma. La Casa di Martorell è leader nelle vendite di “greencars” in Spagna, ovvero vetture con livelli di emissioni di Co2 inferiori ai 130 g/km. Grazie alla tecnologia Ecomotive, la metà dei modelli Seat immatricolati in Spagna nel 2010 è stata “verde”. Anche nei mercati di riferimento per il Marchio spagnolo, la gamma Ecomotive ha ottenuto un ottimo riscontro. La Casa spagnola mira a ridurre l’impatto ambientale in tutte le fasi della produzione dei propri prodotti. In questo senso, la Seat ha recentemente portato a termine la prima fase dell’ormai noto progetto “Seat al Sol”, la più grande installazione fotovoltaica sui tetti in Spagna e nell’industria automobilistica europea. In questa fase iniziale, l’installazione di pannelli solari sulle strutture provvisorie per il deposito delle vetture permette di generare in totale 6 milioni di kWh di energia elettrica pulita, di raggiungere una potenziale produzione nominale di 4Mw e di tagliare 2.800 tonnellate di emissioni di Co2 in un anno, il che equivale all’effetto benefico prodotto da oltre 1.000 ettari di bosco. Inoltre, lo stabilimento della Seat a Martorell è collegato con il porto cittadino di Barcellona e con la Zona Franca con due linee ferroviarie. Il trasporto su rotaia mira ad alleggerire di ben 57.000 mezzi pesanti all’anno il traffico stradale e a ridurre le emissioni di ben 2.600 tonnellate di Co2. La Seat scende in campo con modelli ibridi ed elettrici, vetture a emissioni ridotte, tecnologie innovative e un processo produttivo più efficiente. La Casa di Martorell crede nel proprio futuro e per questo porterà avanti il proprio impegno nella ricerca sulla mobilità elettrica.  
   
   
VOLVO CAR CORPORATION CHIUDE IL 2010 CON UN RISULTATO POSITIVO E RICONFERMA IL TREND ANCHE NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2011  
 
Bologna, 16 maggio 2011 - Il risultato dell´intero esercizio 2010 evidenzia un Ebit (risultato al lordo degli oneri finanziari) operativo pari a 2340 milioni di corone svedesi, ovvero un miglioramento di 7525 milioni di corone rispetto all´anno precedente. "Sono molto soddisfatto nel constatare che tutta la dedizione profusa e gli sforzi fatti all´interno dell´azienda stanno portando positivi effetti sul risultato d´esercizio. Nel corso di questi anni abbiamo assistito a continui mutamenti nel mercato dell´auto ed ora possiamo nuovamente parlare di redditività dell´azienda", ha dichiarato Stefan Jacoby, Presidente & Amministratore Delegato di Volvo Car Corporation. La crescita operativa di 7,5 miliardi di corone svedesi è riconducibile in primo luogo a volumi più elevati e a una più favorevole determinazione dei prezzi netti, in parte controbilanciata da un incremento dei costi. Nel 2010 i ricavi sono stati di 113 miliardi di corone, il che corrisponde a un aumento di 17,4 miliardi di corone rispetto all´esercizio precedente. Le vendite sono aumentate dell´11,6% per un totale di 373.525 unità, contro le 334.808 del 2009. In Cina, le vendite sono cresciute del 36,2% rispetto al 2009 e del 29% nell´area nordica. In Europa si è registrata una crescita del 10,4% e la quota di mercato è salita di 0,14 punti percentuali arrivando all´1,2%. Negli Stati Uniti i volumi sono calati del 12,2%, arrivando a 53.952 unità rispetto alle 61.246 del 2009. Le vendite sono state incrementate principalmente grazie a un eccellente portafoglio di prodotti e a solide strategie di marketing: Brillante lancio delle nuovissime S60 e V60; Consolidamento del successo internazionale del crossover Xc60, il modello più venduto di Volvo; Forte richiesta in Europa della gamma Volvo di vetture Drive a basso consumo. Nel primo trimestre del 2011 Volvo Car Corporation ha registrato un Ebit operativo pari a 640 milioni di corone. Questo aumento di 280 milioni di corone rispetto al primo trimestre del 2010 è conseguenza innanzi tutto dell´incremento delle vendite, di un´accresciuta efficienza del marketing e di un controllo sull´incremento dei costi. L´evoluzione dei costi è riconducibile agli investimenti effettuati nel marketing e nell´area ingegneristica per sostenere i piani di espansione di Volvo Car Corporation. Le vendite sono cresciute del 13,7%, attestandosi a 106.827 unità. In tutte le regioni si è riscontrato un incremento dei volumi, che rispetto al 2010 sono cresciuti del 22,9% nei Paesi Nordici, del 10,5% in Cina, del 9,1% in Nord America, del 9,7% in Europa e del 27,6% nel resto del mondo. La quota di mercato è aumentata nei Paesi Nordici e in Europa di 1,09 e 0,09 punti percentuali rispettivamente. Le previsioni annunciano una crescita delle vendite per l´intero 2011. La volatilità dei tassi di cambio e l´incertezza che caratterizza l´andamento dei prezzi delle materie prime potrebbero tuttavia avere un impatto sui risultati. La produzione verrà incrementata sia nello stabilimento di Torslanda sia in quello di Gent, e Volvo ha di recente reso nota l´esigenza di assumere 1200 nuovi dipendenti per supportare i propri piani di espansione, soprattutto nell´ambito dell´area Ricerca & Sviluppo. Per quanto riguarda la Cina, Volvo ha in programma la realizzazione di un nuovo stabilimento a Chengdu, l´apertura di una nuova Sede Centrale cinese con funzioni di supporto a Shanghai e il rafforzamento della rete di concessionari.  
   
   
DEBUTTA LA GOLF APERTA LA NUOVA GOLF CABRIOLET FEDELE ALLA CLASSICA CAPOTE IN TESSUTO LA CAPOTE AD AZIONAMENTO AUTOMATICO DI SERIE SI APRE IN SOLI 9 SECONDI GOLF CABRIOLET: UN´AUTO VERSATILE PER TUTTE LE STAGIONI  
 
Verona, 16 maggio 2011 - La Volkswagen lancia la nuova generazione della sua bestseller aperta. La nuova Golf Cabriolet offre tutti i vantaggi di una Golf, l´auto di maggior successo al mondo, più uno: la capote in tessuto ad azionamento automatico che si apre in 9 secondi e funziona anche a vettura in movimento fino ad una velocità di 30 km/h. E che cosa succede quando si chiude il tetto? La risposta è semplice: questa Golf a quattro posti, grazie ai vantaggi offerti in termini di praticità di utilizzo e alla pregiata capote, è una Cabriolet adatta ad essere utilizzata tutto l´anno. Come del resto è sempre stata. Il cerchio si chiude. Con la nuova Golf Cabriolet, la Volkswagen porta avanti una grande tradizione. Tra il 1979 e il 2002, le 3 versioni precedenti sono state scelte da più di 680.000 automobilisti. Nello stesso periodo, nessun´altra cabriolet al mondo ha riscosso così tanto successo. La nuova Golf Cabriolet ha i numeri per scrivere un altro capitolo di questa storia. Una sola dotazione manca ora all´appello: il normale roll-bar. Rispetto alle precedenti, il tradizionale roll-bar centrale fisso è stato sostituito da due elementi ad azionamento automatico alloggiati dietro gli appoggiatesta posteriori, che si attivano in poche frazioni di secondo. Di serie, come sempre, airbag frontali e laterali testa/torace per gli occupanti anteriori, airbag per le ginocchia lato guida ed Esp. Un´auto versatile. A capote chiusa, questa Volkswagen è tra le auto più silenziose della categoria, oltre a offrire uno degli abitacoli più spaziosi e, grazie alla particolare struttura della capote in tessuto, vantare un bagagliaio del volume di 250 litri interamente sfruttabile anche a tetto aperto. La Golf Cabriolet regala dunque il piacere della guida “open-air” anche in vacanza, quando si viaggia con il bagagliaio pieno. Gli schienali del divano posteriore possono inoltre essere abbattuti separatamente, aumentando notevolmente il volume di carico. Sicurezza di livello superiore. Grazie al roll-bar che si attiva in pochi millesimi di secondo, al rinforzo del telaio del parabrezza e a numerose altre modifiche strutturali apportate (a sottoscocca, componenti laterali, brancardi, zona posteriore, porte) la carrozzeria della Golf Cabriolet garantisce sicurezza di livello superiore in ogni situazione di marcia. Lunga 4,25, larga 1,78 e alta 1,42 m, grazie ai numerosi elementi di rinforzo introdotti, la Golf Cabriolet vanta un’eccellente rigidità torsionale. Esterni. 100% Golf, 100% Cabriolet. Il design della nuova Golf Cabriolet riprende in gran parte quello della versione chiusa a tre porte. Grazie al nuovo posteriore, a una linea più piatta del tetto e alla maggior inclinazione del telaio del parabrezza, mostra anche una propria identità caratteristica, come già avveniva per le precedenti versioni apribili della bestseller Volkswagen. A capote aperta la Golf Cabriolet mostra linee distese di grande eleganza. A capote chiusa, in corrispondenza della zona dei montanti posteriori e del bagagliaio, la linea compatta della vettura riprende chiaramente, attualizzandolo, il carattere della precedente versione. Interni. Cabriolet di livello premium. Per gli interni della Golf Cabriolet sono stati ripresi in tutto e per tutto il design e la qualità dei materiali utilizzati per la Golf “chiusa”, conferendo loro la tipica ricercatezza delle vetture cabriolet più curate. Per quanto riguarda le caratteristiche degli interni, anche la Cabriolet, come già la Eos, si distingue da molte altre concorrenti per un importante aspetto: l’intelaiatura del parabrezza è bassa e contribuisce così a esaltare il piacere della guida all’aria aperta. Una Cabriolet, un allestimento. La Golf Cabriolet viene proposta, analogamente alla Eos, alla Passat Cc, alla Touareg e alla Phaeton, in un allestimento che può essere personalizzato con diversi pacchetti (tra gli altri, Performance, Design & Style, Comfort e Tecnologia), 9 tinte di carrozzeria, 9 design e colori per i sedili e 50 singole dotazioni. Tuttavia, già la dotazione base è particolarmente ricca. Per quanto riguarda gli esterni, la dotazione comprende luci posteriori a Led con plastiche brunite, cerchi da 16" con pneumatici 205 e listelli cromati sulla calandra del radiatore. Con riferimento agli interni, la dotazione della vettura comprende, oltre alla capote ad azionamento elettrico, climatizzatore, funzione Easy Entry per i sedili comfort anteriori regolabili in altezza, quattro alzacristalli elettrici e inserti cromati opachi. Piacere di guida e sostenibilità. Le sei motorizzazioni turbo a iniezione diretta proposte, con potenze da 105 a 210 Cv, risultano ideali per ogni tipo di percorrenza in tutte e quattro le stagioni dell´anno al pari del cambio a doppia frizione Dsg, sistema di trasmissione high-tech che garantisce la massima economia dei consumi ed è disponibile per quattro dei sei motori offerti. Un propulsore benzina ed entrambi i Diesel sono Bluemotion Technology (comprendono sistema di recupero dell’energia e dispositivo start/stop), ottimizzati per il contenimento dei consumi e delle emissioni. Per comprendere meglio l’efficienza di questo nuovo modello prendiamo come esempio la Golf Cabriolet 1.6 Tdi 105 Cv Diesel Bluemotion Technology: i consumi nel ciclo combinato si attestano su 4,4 l/100 km (a fronte di emissioni Co2 di 117 g/km).  
   
   
"MOBILITÀ E TRAFFICO IN ALTO ADIGE 2009"  
 
Bolzano, 16 maggio 2011 - Riferendosi ai dati resi noti dall´Istituto provinciale di statistica Astat in merito a "Mobilità e traffico in Alto Adige 2009" l´assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann sottolinea che a fronte dell´importanza basilare per la soicetà e l´economia della mobilità il Dipartimento mobilità continuerà a puntare sulla mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale e sulla riduzione del traffico privato. I dati relativi all´utenza confermano, come prosegue l´assessore Widmann, che gli investimenti operati negli ultimi anni per la qualità del trasporto pubblico locale erano corretti e validi. Negli ultimi anni (2004-2009), infatti, vi è stato un ampliamento massiccio a livello provinciale dei collegamenti per le linee del trasporto pubblico sia con bus che con il treno che ha portato i chilometri percorsi sulla rete ferroviaria locale da 2,8 a 5,7 milioni raddoppiandoli in pratica, e quelli percorsi dai bus della rete di autolinee da 22,1 a 28,6 milioni di chilometri. I successi fin qui raggiunti dovranno essere incrementati ulteriormente attraverso il milioramento del sistema informativo degli utenti, la semplificazione del sistema tariffario e l´acquisto di nuovo materiale rotabile sostenibile dal punto di vista ambientale. Inoltre, si dovrà puntare all´eletrificazione della linea ferroviaria della Venosta e al subentro nella gestione della linea ferroviaria Merano-bolzano o puntare all´implementazione del progetto di mobilità per l´Oltradige.  
   
   
MONTAGNA FVG: ATTIVATO REGOLAMENTO PER FONDI TRASPORTO PUBBLICO  
 
 Trieste, 16 maggio 2011 - Su proposta del vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, la Regione ha adottato il regolamento che attiva i finanziamenti e mette le Province in condizione di ottenere dall´amministrazione regionale le risorse per attivare servizi in favore delle popolazioni che vivono in montagna ed essendo lontane dai maggiori centri abitati hanno difficoltà a spostarsi con i mezzi pubblici. Il vicepresidente della Regione Luca Ciriani ha raccolto la segnalazione dei comuni montani, affinché i finanziamenti fossero garantiti, considerando di grande importanza sostenere con aiuti concreti le persone che vivono in zone di montagna con servizi semplici e immediati, per impedire che i disservizi possano causare ulteriore spopolamento e per permettere in particolare agli anziani di spostarsi con facilità. Ora spetta alle Province ideare e attivare i servizi. L´intervento finanziario, previsto dalla legge finanziaria regionale per il 2011 con l´approvazione data all´emendamento presentato da Ciriani, è indirizzato alle Province che attivano servizi di trasporto pubblico sperimentali, aggiuntivi o sostitutivi. I servizi che le Province saranno in grado di sostenere con il contributo regionale potranno avere carattere di flessibilità e dovranno comunque, nel caso di un servizio sostitutivo, garantire un livello di servizio non inferiore a quello esistente. Inoltre, le Province potranno intervenire a copertura dei costi per i servizi di trasporto flessibili e integrativi proposti e istituiti dai Comuni, grazie alla riprogrammazione di risorse regionali e statali derivanti da economie di spesa e recuperi di fondi inutilizzati. Le Province che intendono attivare i servizi di trasporto per le aree montane, o che lo hanno già fatto per l´anno in corso attingendo ai propri fondi, dovranno presentare domanda entro il 31 maggio al Servizio coordinamento politiche per la montagna di Udine, al quale potranno rivolgersi per informazioni.  
   
   
SARDEGNA: SIGLATE CONVENZION​I REGIONE-ENTI PER SICUREZZA STRADALE: AL VIA I PROGETTI  
 
Cagliari, 16 Maggio 2011 - Sono state sottoscritte il 12 maggio a Cagliari, dall´assessore dei Lavori pubblici Sebastiano Sannitu, le convenzioni con gli enti territoriali coinvolti nel programma annuale di sicurezza stradale. L´atto siglato da Sannitu segna l´avvio effettivo dei nove programmi presentati e selezionati in seguito a un bando pubblico della Regione. "Si tratta di progetti molto innovativi - ha detto l´assessore - che riguardano un tema centrale e sentito come la sicurezza stradale. In questo contesto - ha aggiunto - il ruolo dei soggetti istituzionali del territorio è fondamentale". Lo stanziamento complessivo assegnato al programma dall’assessorato è di un milione 746mila euro. I beneficiari sono undici enti pubblici inquadrati in una graduatoria: le province del Medio Campidano, Olbia-tempio e di Carbonia-iglesias; i comuni di Monserrato, in raggruppamento Quartu Sant’elena, Maracalagonis e Villasimius, e di Tortolì, Olbia, Oristano e Capoterra. Il programma della Regione è inserito nel Piano nazionale di sicurezza stradale. Ciascun ente riceverà un finanziamento per la realizzazione di strutture di monitoraggio sull’incidentalità, campagne di sensibilizzazione con le scuole, segnaletica innovativa, percorsi ciclopedonali. Entro l’autunno, inoltre, saranno avviate le procedure per il quarto e quinto programma di attuazione del Piano nazionale, per un ammontare totale di 2,6 milioni di euro. Istituzionalmente l’iniziativa è rivolta alle province e ai comuni della Sardegna, in forma singola o associata, o anche in partenariato con altri organismi pubblici o privati, ed è finalizzata al cofinanziamento di progetti dedicati quali: "Rafforzamento della capacità di governo della sicurezza stradale; formazione di una nuova cultura della sicurezza stradale; interventi su componenti di incidentalità prioritarie ai fini del miglioramento complessivo della sicurezza stradale".  
   
   
CROAZIA, INVESTIMENTI PER LE INFRASTRUTTURE STRADALI  
 
Zagabria, 16 maggio 2011 - È stato reso noto che la società Autostrade Croate (l´Hac-hrvatske Autoceste) ha stanziato circa 2 miliardi di kune (circa 273.972 di euro) per la costruzione delle nuove autostrade e per lavori della rete autostradale croata nell´anno 2011. Per la manutenzione ordinaria delle autostrade sono stati destinati circa 330 milioni di kune (ossia 45,20 milioni di euro) e per la manutenzione straordinaria altri 150 milioni di kune (circa 20,54 milioni di euro).  
   
   
AOSTA: APPROVATO UN PROGETTO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE SUL SISTEMA VIARIO DELLO SPAZIO ALPINO.  
 
Aosta, 16 maggio 2011 - La Presidenza della Regione comunica che, nelle giornate del 10 e 11 maggio, si è riunito a Salisburgo, il Comitato di programmazione del Programma di cooperazione transnazionale Spazio Alpino 2007/13. L’incontro, che ha visto la partecipazione della Direzione cooperazione territoriale in qualità di vice-presidenza, all’interno della delegazione italiana, era finalizzato all’approvazione dei progetti presentati nell’ambito del terzo bando di Programma. Tra le proposte esaminate, è stato approvato il progetto Transafe-alp, che si propone di contribuire all’evoluzione delle metodologie disponibili per gestire i flussi di traffico sugli assi viari dello spazio alpino in caso di emergenza, anche con riferimento al trasporto di merci pericolose. Per la Valle d’Aosta, il Servizio geologico del Dipartimento difesa del suolo parteciperà al progetto contribuendo alla costruzione di una piattaforma gestionale transnazionale. La Presidenza vuole sottolineare come, ancora una volta, le opportunità di finanziamento rappresentate dai programmi finanziati dal Fesr (fondo europeo di sviluppo regionale) sono state colte per effettuare attività specifiche e concrete che, altrimenti, avrebbero rischiato di non essere portate avanti in un momento di crisi economica. La Valle d’Aosta conferma la sua capacità d’investimento a valere sui fondi comunitari. Sono, ad oggi, 13 i progetti approvati sul Programma Spazio alpino, che vedono la presenza di beneficiari valdostani all’interno di partenariati transnazionali, per un finanziamento complessivo di quasi 3 milioni di euro.  
   
   
TRENI, ABRUZZO: PIANO INTERVENTI DI 100 MLN PER COMUNI CRATERE SISMICO  
 
L´aquila, 16 maggio 2011 - Il rilancio del trasporto ferroviario dei comuni del cratere passa attraverso un investimento di 100 milioni di euro che Trenitalia si appresta ad operare sulle linee ferroviarie abruzzesi. Lo rende noto il presidente della Regione all´indomani del via libera che la Corte dei Conti ha dato alla delibera Cipe che finanzia progetti di sviluppo e rafforzamento del trasporto su rotaia per la mobilità sistematica delle zone interne per 100 milioni di euro assegnati alla Regione Abruzzo dal Governo nel cosiddetto Decreto Abruzzo emanato dopo il terremoto dell´aprile 2009. "Allo stato ‘ ha spiegato il presidente della Regione ‘ abbiamo la certezza non solo dell´operatività del finanziamento stanziato nel Decreto Abruzzo grazie al via libera della Corte dei Conti, ma anche della disponibilità di Trenitalia di attuare investimenti. In quest´ottica, ci apprestiamo ad elaborare una nostra proposta di piano di interventi che presenteremo a Trenitalia in ragione di nuove esigenze che toccano in particolare tutta l´area del cratere sismico. Queste nuove risorse che metteremo sul territorio ‘ ha concluso il presidente -, sono convinto, riusciranno a portare ad un miglioramento del servizio del trasporto pubblico locale".  
   
   
È OK VALUTAZIONE AMBIENTALE CIRCA ADEGUAMENTO STAZIONE FERROVIARIA DI SANTA CROCE SUL LAGO (BL)  
 
 Venezia, 16 maggio 2011 - La Giunta regionale ha approvato, ai fini della tutela e dell’attuazione della rete ecologica europea Natura 2000 individuata nel Veneto, la Valutazione di Incidenza ambientale relativa al progetto di ampliamento del fabbricato viaggiatori e all’adeguamento della stazione ferroviaria di Santa Croce del Lago, facendo proprio il parere favorevole espresso dall’autorità competente in materia, con le relative valutazioni, prescrizioni e conclusioni. Il provvedimento, che costituisce adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea, è stato presentato dal vicepresidente Marino Zorzato, di concerto con l’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso e sarà ora trasmesso a Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., Direzione Territoriale Produzione di Venezia. “Questo essenziale passaggio – ha spiegato Chisso – fa parte dell’attuazione dell’intesa sottoscritta nell’ottobre del 2009 tra Regione, Comune bellunese di Farra d’Alpago e Rete Ferroviaria Italiana S.p.a, relativa alla realizzazione di un nuovo posto d’incrocio nella stazione di Santa Croce al Lago, lungo la linea Conegliano – Ponte nelle Alpi, con il conseguente ampliamento del fabbricato viaggiatori per ospitare gli impianti tecnologici necessari al funzionamento in sicurezza della circolazione ferroviaria e la realizzazione di un nuovo sottopasso viaggiatori. Gli interventi previsti sono ubicati in vicinanza di due Siti di Interesse Comunitario (Sic) di una Zona di protezione Speciale (Zps). Si tratta di un intervento che migliora le condizioni di mobilità e di sicurezza lungo la linea ferroviaria in questione – ha concluso Chisso – ma anche molto atteso dall’amministrazione locale e dai cittadini dell’Alpago che hanno nella stazione di Santa Croce del Lago il loro punto di accesso al servizio ferroviario”.  
   
   
UMBRIA: AL VIA CONVENZIONE PER CHIUSURA PASSAGGIO A LIVELLO SU S.S. PIEVAIOLA IN LOCALITÀ CENTOVA  
 
 Perugia, 16 maggio 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla viabilità, ha approvato lo schema di convenzione tra Comune di Perugia, Provincia di Perugia, Regione Umbria e Rfi per la soppressione del passaggio a livello della linea Foligno - Terontola al Km 45+082 in località Centova, nel comune di Perugia, e la realizzazione di un cavalcavia al Km 45+240 con relativa viabilità di collegamento sulla Pievaiola. Il costo dei lavori ammonta a circa 4 milioni 300 mila euro di cui oltre tre milioni 600 mila euro a carico della Regione Umbria. La stipula della Convenzione – ha detto l’assessore regionale alla viabilità – costituisce un passo avanti nella realizzazione di una infrastruttura che andrà ad incidere positivamente sull’attuale situazione di congestione del traffico in un area caratterizzata dalla presenza della Multisala e del raccordo autostradale. Ciò concorrerà ad accrescere la sicurezza di automobilisti e pedoni. Il progetto prevede la realizzazione di una variante a due corsie di 3.50 metri ciascuna, completata da banchine di 0,50 su ciascun lato ed un marciapiede per tutto lo sviluppo della variante di 1.50 metri. E’ inoltre prevista una barriera metallica su ambo i lati della carreggiata nel tratto di scavalcamento la ferrovia.  
   
   
SLOVENIA, PORTO CAPODISTRIA STUDIA "MOLI MOBILI"  
 
Lubiana, 16 maggio 2011 - In Slovenia proseguono a ritmo sostenuto le riunioni della commissione comunale per la disamina del piano urbanistico del Porto di Capodistria. Nel corso dell´ultima seduta sono state presentate alcune tecnologie moderne che potrebbero risolvere la cronica carenza di spazio nello scalo, senza dover ampliare esageratamente le banchine. Per la manipolazione dei container andrebbero usati i così detti ´´moli mobili´´. Si tratta di pontoni che si avvicinano alle navi e ne prelevano il carico senza che il cargo debba attraccare. Nel caso del porto di Capodistria, ha rilevato il presidente della commissione Luka Jurij, una simile innovazione permetterebbe di non allungare la banchina del primo bacino, mentre il previsto Molo Iii potrebbe essere notevolmente più corto, visto che non vi sarebbe la necessità di ormeggiare tanti mercantili. Le strutture resterebbero lontane dalla località turistica di Ancorano e dovrebbero svilupparsi verso l´interno. Qui troverebbero posto nuovi magazzini ed i terminal per le merci alla rinfusa.