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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Giugno 2007
LA COCAINA È ANCHE NELL’ARIA TRACCE DI VARIE DROGHE RILEVATE DAI RICERCATORI DELL’ISTITUTO SULL´INQUINAMENTO ATMOSFERICO DEL CNR NEL PARTICOLATO A ROMA: È LA PRIMA VOLTA CHE ACCADE AL MONDO. A TARANTO RISCONTRATE PRESENZE MINORI  
 
Roma, 4 giugno 2007 - Tracce di droghe nell’aria di Roma. Un gruppo di ricerca dell´Istituto sull´inquinamento atmosferico (Iia) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, guidato dal dr. Angelo Cecinato, ha messo in evidenza, per la prima volta nel mondo, la presenza di cocaina nel particolato sospeso dell´atmosfera delle città. La ricerca si inquadra nel contesto più ampio della valutazione di composti tossici presenti nel materiale particolato ed è stata essenzialmente condotta in due aree urbane italiane (Roma e Taranto) e ad Algeri. I risultati hanno evidenziato, oltre alla presenza di cocaina e di sostanze tossiche conosciute (come il benzopirene C20h12, un idrocarburo cancerogeno presente nel fumo di sigaretta, negli scarichi degli autoveicoli e nelle emissioni da combustione), quella di cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana e hashish) e altre droghe, anche se meno dannose, come nicotina e caffeina. “Le concentrazioni più elevate di cocaina sono state riscontrate al centro di Roma e specialmente nell´area dell´Università La Sapienza, anche se”, precisa il dr. Cecinato dell’Iia-cnr, “a causa del limitato numero di misure eseguite non si può dire con certezza che il quartiere universitario sia quello più inquinato da cocaina. Né possiamo affermare tout court che vi siano più diffusi il consumo e/o lo smercio di droghe: le cause di questa concentrazione sono tutte da indagare”. Comunque, tracce di varie sostanze stupefacenti – cocaina e cannabinolo – sono state osservate anche in aree extraurbane e nei parchi cittadini, dove sembrano più alte che nelle strade di traffico. La cocaina appare in concentrazioni molto più basse nella città di Taranto, mentre risulta assente ad Algeri. Al contrario, nicotina e caffeina risultano presenti in tutte le aree studiate, “dimostrando l’estrema diffusione del consumo di queste sostanze e la loro permanenza nell’aria ambiente”, spiega Cecinato. L´analisi dell’evoluzione stagionale della cocaina in aria indica che le concentrazioni massime (a Roma, circa 0,1 nanogrammi per metro cubo) si raggiungono nei mesi invernali, “probabilmente per la più frequente e intensa stabilità atmosferica, ossia a causa dell’inversione termica al suolo che ‘blocca’ le emissioni d’inquinanti nei più bassi strati dell’atmosfera, impedendone la dispersione”. Tali concentrazioni potrebbero apparire relativamente contenute, ma sono appena cinque volte inferiori ai limiti stabiliti per legge per una sostanza ampiamente riconosciuta come tossica quale è appunto il benzopirene. “Il particolato sospeso, meglio conosciuto con il termine Pm10 o ‘polveri sottili’ (composto da particelle di dimensioni inferiori a 10 micron)”, spiega il direttore dell’Iia-cnr, Ivo Allegrini, “è già di per sé motivo di grande preoccupazione per l´opinione pubblica, i media e i responsabili della gestione dell´ambiente, in quanto è ben documentato che anche piccole concentrazioni in aria di questo inquinante causano gravi danni alla salute. Quando il particolato è accompagnato da composti tossici per l’uomo, l’entità della sua presenza e le sue proprietà chimiche diventano importanti dal punto di vista epidemiologico e sociale, sì da travalicare il mero aspetto del controllo generico delle fonti di emissione”. Normalmente, tali fonti sono identificate nel traffico veicolare, nel riscaldamento domestico, oppure in particolari insediamenti industriali. “Accanto a inquinanti sopravvalutati, convivono in aria composti complessivamente più pericolosi, completamente trascurati”, prosegue Allegrini. “La scoperta dimostra l’elevatissimo livello tecnico raggiunto dal Cnr nella determinazione di sostanze tossiche nei comparti ambientali, ma anche che, nonostante il progresso le nostre conoscenze sulla natura e sulla composizione del particolato atmosferico, sono ben lontane dall´essere complete”. “In particolare”, conclude Cecinato, “nuove e più estese ricerche sulla presenza, natura e origine delle droghe e delle sostanze stupefacenti contribuiranno alla lotta contro la diffusione del loro consumo”. .  
   
   
ADOTTATO IL LIBRO BIANCO SULL’ALIMENTAZIONE CONTIENE PROPOSTE PER AFFRONTARE I PROBLEMI LEGATI ALL’OBESITÀ  
 
Bruxelles, 4 giugno 2007 - La Commissione europea ha adottato un Libro bianco contenente diverse proposte per affrontare i problemi di salute collegati all’alimentazione, al sovrappeso e all’obesità. Il documento sottolinea l’importanza per i consumatori di poter compiere scelte informate, e invita l’industria alimentare a modificare la composizione dei prodotti per ridurre i livelli di sale e di grassi. Nella maggior parte degli Stati membri più della metà della popolazione adulta è in sovrappeso o obesa. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, dagli anni ’80 l’obesità è più che triplicata in molti paesi europei. Gli studi dell’Oms dimostrano che un europeo su tre non svolge attività fisica nel tempo libero e che gli europei trascorrono, in media, cinque ore al giorno seduti. Cresce anche la preoccupazione per la diffusione dell´obesità infantile. “A causa della crescita dell’obesità, i regimi alimentari e l´attività fisica degli europei diventano due questioni prioritarie per l’Ue”, ha commentato il commissario europeo responsabile per la salute e la tutela dei consumatori, Markos Kyprianou. “Se non interveniamo – ha aggiunto - i bambini che sono in sovrappeso oggi, saranno vittime di attacchi cardiaci domani. Quello che i consumatori mangiano è affar loro, ma devono avere la possibilità di effettuare scelte consapevoli e di avere a disposizione un ventaglio di opzioni salutari. E’ per questo motivo che la Commissione sta riesaminando la questione dell’etichettatura dei prodotti alimentari e invita le industrie a ricorrere responsabilmente alla pubblicità e a ridurre le quantità di sale, grassi e zucchero nei cibi”. Il Libro bianco sollecita lo sviluppo di partenariati più orientati all’azione che coinvolgano soggetti privati, organismi di sanità pubblica e organizzazioni dei consumatori e si ispirino a meccanismi esistenti come la Piattaforma d’azione europea per l´alimentazione, l´attività fisica e la salute. La Commissione invita le parti interessate a operare insieme a livello nazionale e locale. Al fine di assicurare un sostegno politico di alto livello e una cooperazione trasversale all’interno dei paesi membri, il Libro bianco propone, inoltre, la creazione di un nuovo gruppo di alto livello sui problemi di salute collegati alla nutrizione, al sovrappeso e all’obesità composto da rappresentanti di tutti gli Stati membri. Il Libro bianco fa chiarezza sulle politiche che la Commissione può impiegare per perseguire questi obiettivi, come le politiche per la salute e la sicurezza alimentare, la politica regionale (attraverso i fondi strutturali), le politiche di trasporto e urbane, le politiche sportive e programmi di ricerca. I settori in cui la Commissione propone nuove iniziative includono la revisione delle modalità di etichettatura, i programmi per la promozione del consumo di frutta e verdura, un Libro bianco sullo sport e uno studio per esaminare la possibilità di migliorare l’alimentazione e modificare la qualità del cibo. .  
   
   
UE STANZIA 2,9 MIO EUR PER UN PROGETTO DI DIAGNOSTICA DEL CANCRO  
 
Bruxelles, 4 giugno 2007 - La Commissione europea ha assegnato una sovvenzione di 2,9 Mio Eur al progetto Cobred. Finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq), il progetto Cobred mira a trovare nuovi biomarcatori per i due tipi più comuni di cancro: il tumore al colon e al seno. Secondo il dott. Laszlo Takacs, responsabile scientifico di Biosystems International e coordinatore del progetto Cobred, «questo progetto senza precedenti ha il potere di scoprire una nuova diagnostica del cancro. Sono lieto di vedere l´entusiasmo dei clinici che lavorano presso i centri oncologici e degli scienziati operanti presso i laboratori accademici e industriali». Il progetto cercherà di sviluppare una nuova diagnostica per il follow-up dei pazienti (marcatori di monitoraggio), sfruttando le capacità di tre tecnologie d´avanguardia ad alte prestazioni in un approccio integrato di biologia dei sistemi. Dopo tre anni il progetto Cobred spera di fornire una serie di candidati diagnostici/biomarcatori, verificati in studi preclinici, che saranno pronti per la convalida clinica su ampia scala e l´ulteriore sviluppo per la commercializzazione. Il progetto Cobred cercherà inoltre di dimostrare il potenziale di esplorazione dei dati a partire da diverse tecnologie ad alte prestazioni e profili clinici attraverso tecnologie avanzate di data mining. Cobred esaminerà altresì i biomarcatori per la diagnostica del follow-up, poiché i nuovi candidati diagnostici possono essere in grado di aiutare la diagnosi precoce del cancro tramite screening della popolazione. Inoltre, i dati raccolti nell´ambito dello studio possono fare luce sui meccanismi ancora oscuri della malattia. Considerando che il tumore al seno è il tipo di cancro più diffuso tra le donne europee e il tumore colorettale è il terzo tipo di cancro più diffuso nel mondo, la diagnostica basata sui biomarcatori può migliorare in modo significativo l´attuale gestione e diagnosi di questa malattia, fornendo una maggiore accuratezza a costi inferiori. Il consorzio del progetto auspica che ciò offra benefici diretti ai pazienti e alla società nel suo complesso. Oltre alla società Biosystems International, il consorzio comprende altre due imprese operanti nel settore della biotecnologia, due grandi centri oncologici di eccellenza (Ccc), tre università e una società di consulenza. Il sito web del progetto potrà essere consultato tra due settimane al seguente indirizzo: http://www. Cobred. Eu .  
   
   
UNO STUDIO RIVELA L´ESISTENZA DI UN COLLEGAMENTO TRA L´USO DEI PESTICIDI E IL MORBO DI PARKINSON  
 
Bruxelles, 4 maggio 2007 - Secondo uno studio finanziato dall´Unione europea, l´esposizione ai pesticidi e i traumi cranici sono associati al morbo di Parkinson. Il lavoro, che è pubblicato sulla rivista «Occupational and Environmental Medicine», è stato realizzato nell´ambito del progetto Geoparkinson del Quinto programma quadro (5Pq), volto a studiare l´interazione tra fattori genetici e ambientali che determina il morbo di Parkinson e i disturbi ad esso correlati. I ricercatori hanno intervistato quasi 1 000 pazienti in Italia, Malta, Scozia, Svezia e Romania che sono affetti dal morbo di Parkinson o da disturbi correlati. I partecipanti sono stati interrogati sulla loro esposizione a pesticidi, solventi, ferro, rame e manganese nel corso della vita, nonché sugli eventuali svenimenti di cui sono stati vittime a seguito di traumi cranici e su storie familiari di Parkinson. I ricercatori hanno interpellato anche 2 000 persone che non soffrono di Parkinson e hanno confrontato le loro risposte con quelle del gruppo dei malati affetti dalla malattia. Dallo studio è emerso che le persone che erano state esposte a bassi livelli di pesticidi erano 1,09 volte più predisposte a sviluppare il morbo di Parkinson di quelle che non erano mai entrate in contatto con tali sostanze, mentre coloro che erano stati esposti ad alti livelli di pesticidi avevano 1,39 probabilità in più di essere colpiti da questa malattia. «Si tratta di una scoperta che ha implicazioni per chi utilizza questi agenti sia per lavoro sia a scopo ricreativo», osservano i ricercatori. «Occorre approfondire la ricerca per stabilire quali sono i pesticidi associati a questo effetto». Lo studio ha anche rivelato un nesso tra il trauma cranico e il morbo di Parkinson; chi ha subito un trauma cranico, infatti, è 1,28 volte più predisposto a sviluppare la malattia di chi non è mai stato vittima di incidenti di questo tipo. Inoltre, è stato riscontrato che le persone che sono state frequentemente vittime di traumi cranici hanno 2,56 probabilità in più di sviluppare la malattia. «La scoperta, se sarà confermata, avrà implicazioni per tutti gli sport di contatto e, in particolare, per gli sport di combattimento come il pugilato», scrivono i ricercatori. Per il momento dallo studio non sono emerse prove che dimostrino l´esistenza di un collegamento tra l´esposizione ai solventi o ai metalli e il morbo di Parkinson. Lo studio ha tuttavia confermato che il rischio maggiore di sviluppare la malattia si corre quando si ha un parente stretto che ne soffre, anche se gli scienziati precisano che non è chiaro se questo dipenda da un ambiente condiviso o da una predisposizione genetica. «La ricerca ha fornito l´importante dimostrazione che l´esposizione ai pesticidi comporta un rischio maggiore di essere colpiti dal morbo di Parkinson», concludono gli scienziati. «La relazione esposizione-reazione suggerisce che l´esposizione ai pesticidi può essere un fattore di rischio causativo e potenzialmente modificabile». Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Abdn. Ac. Uk . .  
   
   
UOMO EGUALE A DONNA: IL POLICLINICO LANCIA UN SERVIZIO DI PREVENZIONE E DIAGNOSI DELLA SALUTE MASCHILE  
 
Milano, 4 giugno 2007 - Un centro di diagnosi e cura dello stato di salute dell’uomo che tenga costantemente sott’occhio la situazione attraverso controlli periodici e invidui tempestivamente - laddove si manifestino - eventuali problemi. E’ quanto sta realizzando all’Ospedale Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena, coordinando competenze e contributi di un team multispecialistico, il professor Francesco Rocco, direttore della cattedra di Urologia dell’Università degli Studi di Milano. Della “clinica dell’uomo” si parlerà il 7 giugno al convegno Uomo e salute, nell’ambito degli appuntamenti convegnistici di Milanocheckup, la mostra della medicina e sanità di Fiera Milano che avrà luogo dal 6 al 9 giugno. Si tratta di una piccola rivoluzione culturale, prima ancora che di un servizio di prevenzione, diagnosi e cura. “Manca nella percezione comune - spiega Rocco - il concetto dell’utilità di una strategia di tutela della salute dell’uomo basata sull’analisi sistematica degli eventi evolutivi, dalla giovinezza alla maturità alla senescenza. Un approccio analogo a quello invece accettato come un fatto scontato per la donna. Per quest’ultima è infatti una prassi consolidata associare gli eventi fisiologici della vita riproduttiva (menarca, gestazione e parto, menopausa) con controlli sanitari regolari. Ma l’uomo non ha un’analoga buona abitudine e questo impedisce interventi tempestivi che potrebbero risolvere situazioni critiche alla loro prima manifestazione”. Questo meccanismo virtuoso sarà messo in moto (“molto presto” promette Rocco) con la proposta di un checkup maschile molto articolato, ripetuto nel tempo e realizzato con il contributo di un gruppo di specialisti in diversi campi: endocrinologi, internisti, urologi, dermatologi, andrologi. Milanochekup, che avrà luogo nel nuovo quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho, è una mostra professionale dedicata alla medicina e sanità diversa da tutto ciò che in questo campo già esisteva. Una mostra caratterizzata da un forte contenuto di ricerca e informazione medicoscientifica, che si propone come ambito privilegiato di aggiornamento e confronto per ricercatori, clinici e gestori sia privati che pubblici della sanità, in una visione complessiva e organica della salute. Milanocheckup, nel cui ambito è stato costituito un Centro per l’innovazione sanitaria, è infatti una rassegna di sistema, che integra una sezione espositiva e una congressuale multidisciplinare, declinata in oltre 70 sessioni e workshop di approfondimento e formazione. .  
   
   
DICIOTTENNI PADOVANI: L’AMORE A RISCHIO AUMENTO VERTIGINOSO DI CHI CONSUMA TABACCO, HASHISH E MARIJUANA  
 
Padova, 4 giugno 2007 - Iniziano a 13 anni, a 18 sono già consumatori abituali. Troppe vite finiscono in fumo: si abbassa l’età della prima sigaretta e si ingrossano le fila di chi, una volta maggiorenne, non riesce a farne a meno. L’hashish? Il 57% dei diciottenni l’ha provato e, nel 6% dei casi è entrato a far parte delle abitudini quotidiane. La marijuana? Quasi 3 su 4 l’hanno fumata o continuano a farlo. Sono i sorprendenti dati del “Progetto andrologico” promosso dal Centro di crioconservazione dei gameti maschili di Padova, diretto dal professor Carlo Foresta in partnership con la Provincia di Padova. Coinvolti nell’indagine 1. 000 diciottenni frequentanti le scuole superiori di Padova e provincia, sottoposti a visita andrologica nell’ambito di un programma di prevenzione che mira a intercettare difetti dell’apparato riproduttivo e, più in generale, comportamenti che mettono a rischio la salute e la sessualità, oggi che con la naja è stata cassata anche la visita di leva, per molti primo e unico approccio all’andrologia nell’età dello sviluppo. L’indagine epidemiologica ha evidenziato un netto aumento nel consumo di tabacco, hashish e marijuana, confrontando il campione di 500 diciottenni avvicinati nel 2006 con altri 500 coinvolti nel 2007. L’anno scorso risultava fumare il 33% degli intervistati, quest’anno la percentuale sfiora il 50%. L’hashish è passato dal 49% al 57% tra chi l’ha provato, dal 3% al 6% tra chi ne è consumatore abituale. “La prevenzione non si nutre di divieti ma di messaggi chiari – avverte Foresta -, soprattutto forniti dalle famiglie, dalle scuole, dalle istituzioni educative: vietare l’acquisto delle sigarette ai minorenni per legge non credo sia risolutivo del problema: la marijuana non si acquista in tabaccheria eppure la consuma oltre il 60% dei ragazzi oggetto del nostro studio. Dal punto di vista andrologico non bisogna sottovalutare che il fumo è un fattore di rischio importante per le arterie e quindi per la funzionalità dell’erezione, fenomeno che nel giovane adulto si può manifestare precocemente”. .  
   
   
GLI OPERATORI SOCIOSANITARI DI FRONTE ALL’INFIBULAZIONE E ALLE VIOLENZE NELLE FAMIGLIE DI IMMIGRATI UN PARTECIPATO CORSO DI FORMAZIONE PER AFFRONTARE UN TEMA COMPLESSO  
 
Trento, 4 giugno 2007 – “Nel 2003 i miei genitori decisero di farmi circoncidere. Nel profondo del cuore io non volevo ma avevo troppa paura a dirglielo perché mi avrebbero picchiata. Mia madre non poteva far nulla, mia nonna invece voleva che fossi operata perché era giunto il momento di sposarmi e non avrei potuto se non fossi stata prima circoncisa. Quando nel villaggio si venne a sapere che ero contro la mia circoncisione tutti smisero di parlarmi, se avevo un problema non mi ascoltavano. Decisi di fuggire e da allora non ho più rivisto la mia famiglia. Fortunatamente ho trovato chi mi ha aiutata. Ora vedo il mio futuro positivamente, amo le scienze sociali e da grande vorrei fare l’avvocato: voglio aiutare le mie vicine e tutte le ragazze che vivono questo tipo di esperienza”. Quella di Jvonne Kakenva, una ragazza Masai di 17 anni nata in un villaggio chiamato Transmara, è una delle testimonianze raccolte in Kenya da Giorgia Decarli, antropologa del diritto, con la quale si è aperto stamane all’auditorium del Centro Servizi Sanitari di Viale Verona il secondo di tre incontri formativi sul tema “Salute e donne immigrate”. Dopo aver affrontato, lo scorso 12 aprile, il tema della maternità, il 13 maggio si è parlato di due argomenti difficili e di scottante attualità: le mutilazioni genitali femminili (l’infibulazione) praticate in molte comunità tradizionali africane, ma non solo (le donne circoncise nel mondo sono più di 130 milioni, molte delle quali risiedono negli Stati Uniti e in Europa) e la violenza intrafamiliare nei nuclei di immigrati. Il 27 settembre si parlerà invece, al terzo e ultimo incontro, di prevenzione in campo sanitario e di mediazione culturale nelle strutture sanitarie e sociali. Il corso di formazione, rivolto agli operatori sociosanitari (un centinaio i partecipanti), è organizzato dalla Società italiana di medicina delle migrazione (Gr. I. S. Trentino) in collaborazione con gli assessorati provinciali alle politiche per la salute e alle politiche sociali, l’assessorato alle politiche sociali del Comune di Trento, l’Ordine dei medici e il dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento. Tema difficile e complesso quello dell’incontro di oggi, affrontato dal legislatore nazionale con la legge 9 gennaio 2006 n. 7 (Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile) e che chiama in causa anche i servizi sociali e sanitari della nostra provincia, dove numerose sono le famiglie di immigrati, che quotidianamente affrontano i problemi posti dalle donne straniere. “C’è poca esperienza su queste tematiche tra gli operatori sociosanitari – ha premesso Giulia Bigot del dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento e rappresentante del Gr. I. S. – e spesso non si sa bene come intervenire. Il nostro obiettivo è di arrivare alla stesura di un “manuale” con indicazioni operative”. Non è facile, infatti, comprendere e trovare il modo migliore di affrontare queste problematiche, ma molti – come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, che ha aperto oggi il corso – sono gli operatori che intendono affrontarli con serietà e sensibilità. “Solo a partire da una conoscenza precisa di questi fenomeni – ha detto Dalmaso – si possono mettere in campo strumenti di prevenzione efficaci. È facile e pericoloso affrontare questi temi partendo da luoghi comuni e pregiudizi, mentre serve invece un approccio integrato e congiunto fra i vari servizi, fatto di professionalità e delicatezza, sensibilità e attenzione”. Dalmaso ha anche annunciato che il prossimo ottobre saranno presentati i risultati di una ricerca svolta dal Cinformi su donne e famiglie transnazionali. Il presupposto di partenza per poter prevenire le mutilazioni genitali e le violenze contro le donne in famiglia – è stato detto – è che più le famiglie si sentono bene accolte e integrate in terra di immigrazione, tanto meno sentono la necessità di ricorrere a riti tradizionali per riaffermare una propria identità. Una cultura diffusa dell’accoglienza è quindi il primo presupposto. Le famiglie di immigrati vanno aiutate a capire che essere genitori in terra di immigrazione comporta, per certi aspetti, l’assunzione di atteggiamenti e costumi diversi da quelli cui loro sono abituati nel paese d’origine, ma che non significa per questo essere “meno genitori”. Rispetto all’infibulazione, poi, occorre rendere le famiglie consapevoli che tale mutilazione aggiunge al danno fisico e psicologico anche uno stigma, che può essere motivo di ulteriore emarginazione rispetto alle bambine di pari età, loro compagne di scuola o di giochi. Proprio come è accaduto, al contrario, nella propria comunità d’origine a Jvonne Kakenva ed a tante altre bambine che hanno detto “no”. .  
   
   
GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO: IN TRENTINO SARÀ VIETATO FUMARE IN TUTTI I BAR E RISTORANTI COMPRESI NEL DIVIETO ANCHE QUEGLI ESERCIZI DOTATI DI SALE FUMATORI E DI IMPIANTI DI RICICLO DELL’ARIA  
 
Trento, 4 giugno 2007 –“Abbiamo preso atto con piacere – ha detto stamani l’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli presentando alla stampa la “Giornata Mondiale Senza Tabacco”, – che la comunità trentina ha accolto con favore la normativa che impone il divieto di fumare nei locali pubblici e il recente aggiornamento che rende ancor più restrittiva la legge nazionale, imponendo il divieto di fumo nei cortili delle scuole. E allora vogliamo fare un ulteriore passo in avanti: se il Trentino è arrivato primo nell’emanare una legge che combattesse il fumo, vogliamo continuare ad essere i primi. Anticipo, allora, proprio in occasione della Giornata mondiale contro i tabagismo, che è mia intenzione proporre un ulteriore aggiornamento normativo, introducendo il divieto di fumo in tutti i locali pubblici, anche in quelli che sono dotati di zone per fumatori o di impianti di riciclo dell’aria. Si sappia, chiaro e forte, che in Trentino non si fuma in nessun bar, in nessun ristorante, in nessun ufficio pubblico, in nessuna scuola e nemmeno nei suoi cortili”. L’annuncio dell’assessore Andreolli è stato poi accompagnato da alcune considerazioni del direttore generale dell’Azienda sanitaria Carlo Favaretti (“Il fumo è la prima causa di morte, in Trentino: sarebbe strano che l’ente pubblico non intervenisse con norme severe, ma anche con campagne di informazione e con sostegni adeguati a coloro che intendono smetter di fumare”); del dott. Alberto Betta, che ha illustrato tutti gli interventi messi in campo dall’Azienda sanitaria contro il fumo, nelle scuole, presso i medici di famiglia, le farmacie e le associazioni di auto-mutuo aiuto; infine del dott. Mario Cristofolini, presidente della lesione trentina della Lilt - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (“Il fumo è un’abitudine di vita che uccide metà di quelli che la sposano: basterebbe questo dato per giustificare gli sforzi dell’ente pubblico ma anche delle associazioni private, per invertire questa linea di tendenza. Ecco perché quest’anno la Giornata Mondiale viene celebrata con lo slogan ‘Spegni la sigaretta e mangia la mela!”. La Giornata Mondiale Senza Tabacco, ha poi detto l’assessore Remo Andreolli, “rilancia un tema importante per la salute delle persone . Le scelte operate dalla Provincia negli anni scorsi sono state scelte concrete (una legge provinciale, un aggiornamento che introduce il divieto di fumo anche nei cortili delle scuole), accompagnate da alcune iniziative di promozione e di sostegno che rappresentano da sole la complessità del problema. La lotta al fumo, infatti, ha in sé una componente sanitaria, ma anche elementi più marcatamente sociali. E la comunità trentina ha risposto bene, ai divieti imposti per legge, e anche coloro che paventavano tracolli economici per quegli esercizi pubblici col divieto di ingresso per gli avventori con la sigaretta in bocca, hanno dovuto ricredersi. La frequentazione di bar e di ristoranti è addirittura aumentata e allora vogliamo rilanciare. Siamo certi che i Trentini accoglieranno positivamente anche questa nuova norma, che è nostra intenzione presentare quanto prima: una norma che vieterà il fumo anche in quei locali pubblici, bar e ristoranti che, approfittando delle deroghe previste nella legge precedente, si sono dotati di zone apposite per fumatori o di impianti per il ricambio d’aria. La legge che abbiamo intenzione di sottoporre al Consiglio provinciale, invece, prevedrà il divieto assoluto di fumo,. In tutti i locali pubblici, nessuno escluso!” C’è da dire che pochi, pochissimi sono gli esercizi che si sono dotati di tali strutture “per fumatori”: la stragrande maggioranza ha capito che la legge di divieto era, in realtà, una opportunità in più per recuperare nuova clientela, quella che, prima, non si faceva vedere nei bar e nei ristoranti proprio perché inquinati dal fumo delle sigarette. L’azienda Sanitaria, ha poi detto il dott. Alberto Betta, ha affiancato la normativa di legge con alcuni interventi particolarmente significativi: “Abbiamo deciso di affrontare con linguaggi e metodi nuovi la lotta al fumo nelle scuole, a partire dalle materne con esperienze di educazione razionale-emozionale, insegnando ai bambini a distinguere tra ciò che è emotivo e ciò che, invece, soll4etica la nostra ragione. Nelle elementari e nelle medie, invece, abbiamo adottato il metodo dell’educazione tra pari, facendo interloquire i ragazzi con i ragazzi. Altri settori di intervento sono stati quelli del personale sanitario (medici, farmacisti, personale infermieristico) convinti come siamo che un consiglio breve del medico di fiducia, oppure di un infermiere, potrebbe portare a una diminuzione del 3-5% nel numero di fumatori. Infine siamo impegnati anche sul fronte del supporto alle attività delle associazioni anti-alcol, che sono anche coinvolte anche nel discorso dell’anti-tabagismo”. Tempi neri attendono i fumatori, quindi: “Ricordiamoci, però – ha concluso l’assessore Andreolli, – che dinnanzi agli interessi della salute nessun discorso economico regge e vale. Di fumo si muore: ogni divieto che porti a far morire meno persone deve essere accolto come un toccasana!” Il Fumo Di Sigaretta In Provincia Di Trento - Ecco i risultati più significativi dello studio Passi (2005) e di un’indagine di approfondimento del Servizio statistica della Provincia autonoma di Trento. Nella popolazione trentina tra i 18 e i 69 anni, i fumatori rappresentano il 24%, gli ex fumatori il 19% e i non fumatori il 57%. L’abitudine al fumo è più alta tra gli uomini (32%) che tra le donne (16%); fra le persone che non hanno mai fumato, prevalgono le donne (68%) sugli uomini (47%). Quali sono, invece, i consigli dei medici per invitare a smettere di fumare? A scopo preventivo 31%; motivi di salute 19%; per entrambe le ragioni 8%; nessun consiglio 42%. Come hanno smesso di fumare gli ex-fumatori? Da solo 91%; con gruppi di aiuto 3%; con l’aiuto del medico 3%; con altri metodi 3%. Per quel che riguarda l’esposizione al fumo sui luoghi di lavoro, le persone intervistate che lavorano riferiscono nel 60% dei casi che il divieto di fumare è sempre rispettato; il 23% dichiara di non saperlo e il 16% riferisce che il divieto viene rispettato” a volte” (14%) o mai (2%). Tra le iniziative ritenute più efficaci per smettere di fumare, secondo l’indagine della Provincia del 2006) ecco le più “gettonate” in ordine decrescente di importanza: programma concordato con il proprio medico, corsi gratuiti, aumento del prezzo delle sigarette, corsi a pagamento. La legge n. 3 del 2003 (art. 51) e la legge provincia e n. 13 del 22 dicembre 2004, hanno introdotto il divieto di fumo nei locali aperti al pubblico, a tutela della salute dei non fumatori, in Italia e in Provincia di Trento. Dopo un anno dall’entrata in vigore della legge si è verificata una diminuzione complessiva dell’8,8 della vendita di tabacco (e conseguentemente anche del consumo) in Trentino Alto Adige (fonte Amministrazione autonoma Monopoli di Stato, 2005), una diminuzione, questa, più pronunciata rispetto alla media nazionale che si è attestata sul meno 5,4%. Interessate a questa riduzione sono in primo luogo le sigarette (meno 8. 8%): nel 2005 ne sono state vendute ben 112. 294 chilogrammi in meno. Considerato che il pedo di un pacchetto di sigarette è di 20 grammi, ciò corrisponde a 5,6 milioni di pacchetti di sigarette non fumate. I risultati dello studio Passi del 2005 confermano questi dati e aggiungono, anche, che l’effetto della legge sul comportamento dei fumatori (che come si è detto rappresentano il 24% della popolazione tra i 18 e i 69 anni) è stato assai notevole: il 21% dei fumatori ha cercato di smettere di fumare; il 31% ha ridotto il numero di sigarette fumate. Sull’insieme degli intervistati in tutte le Asl italiane, il 13% ha cercato di smettere e il 39% ha fumato meno per effetto della legge. L’indagine di approfondimento compiuta nel 2006 dalla Provincia autonoma di Trento, ha dato questi risultati: il 18% dei fumatori ha provato a smettere; il 32% ha fumato meno; per il 25% dei fumatori che ha smesso dopo l’introduzione della legge, le nuove norme sono servite come stimolo. Riassumendo: in Trentino l’abitudine al fumo mostra una prevalenza di fumatori analoga rispetto a quello delle altre Asl italiane. Preoccupante è l’elevata prevalenza di fumatori tra i giovani, specialmente nella classe di età dei 25-44enni, dove quasi un terzo delle persone riferiscono di essere fumatori. Più della metà dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere, evidenziando un livello di attenzione al problema da parte degli operatori sanitari accettabile, ma non ottimale. Pochi fumatori hanno smesso grazie all’ausilio dei farmaci, dei gruppi di aiuto e degli operatori sanitari: è quindi opportuno un ulteriore consolidamento del rapporto tra operatori sanitari e pazienti fumatori. Il fumo nei luoghi di lavoro merita ancora attenzione, anche se la nuova legge sul divieto di fumo nei locali pubblici è stata efficace nel modificare il comportamento di più della metà dei fumatori. La trasformazione dello studio Passi in sistema di sorveglianza continua nel tempo, consentirà il futuro monitoraggio del fenomeno in provincia di Trento e nel resto del Paese. Fumo: I Dati Nel Mondo, In Europa E In Italia - I fumatori nel mondo sono circa 650 milioni. Secondo l’Oms, il fumo “è la prima causa di morte facilmente evitabile”, responsabile ogni anno della morte di 5 milioni di persone in tutto il mondo per cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie. Se non saranno adottate efficaci misure anti-fumo, il numero dei morti, entro il 2030, è destinato a salire a 10 milioni. Nell’unione europea si stima che fumino 4,5 milioni di persone e che ogni anno siano 650mila i decessi correlati al fumo. La maggior parte dei Paesi europei ha adottato regole più severe sul fumo, ma per ridurre significativamente il consumo di tabacco servono ancora ulteriori sforzi. Le stime attuali dicono che il 40% degli uomini e il 18,2% delle donne fuma quotidianamente (nel 2002 erano rispettivamente il 40,9% e il 17,8%). Il buon andamento del numero dei fumatori maschi in molti Paesi ha portato a una diminuzione del tasso di moralità per cancro al polmone, ma i tassi di cancro fra le donne sono ancora in crescita. Per quel che riguarda i giovani, circa il 25% dei quindicenni fuma almeno una volta la settimana, e questo dato non fa registrare cambiamenti significativi negli ultimi cinque anni. Da segnalare la prevalenza del fumo tra le ragazze di 15 anni rispetto ai ragazzi di pari età in molti Paesi dell’Europa occidentale, mentre nell’Europa orientale avviene esattamente il contrario. Per le leggi antifumo in Europa, Italia, Svezia, Malta, Irlanda, Scozia e Galles hanno imposto divieti di fumo nei locali pubblici, anche se molti di questi Paesi ha inserito nelle proprie leggi molti cavilli che rendono nebuloso il messaggio antifumo. Secondo alcune stime il fumo passivo uccide 70mila adulti ogni anno nell’Unione Europea, aumenta il rischio di cancro al polmone e le malattie coronariche ed è stato classificato dall’Oms come cancerogeno. Nel 2006, in un’indagine dell’Eurobarometro, l’80% degli intervistati si sono dichiarati a favore del divieto di fumo nei luoghi pubblici chiusi, il 61% per il divieto nei bar e il 77% nei ristoranti. La lezione che viene dai Paesi che hanno introdot6to divieti antifumo, è che più i divieti stessi vengono pubblicizzati, maggiori sono le probabilità di successo: i casi di Irlanda, Scozia, Galles, Irlanda del Nord e di Italia sono magistrali, a questo proposito. Prova ne sia che in Francia, il primo Paese a introdurre nel 1992 una legge antifumo, il tentativo è considerato un fallimento, proprio perché non c’è stata a suo tempo una adeguata campagna pubblicitaria. I tentativi della Germania sono frenati dalla struttura federale del Paese, ma anche dalla tendenza alla nicotina della popolazione: in questi ultimi tempi si sta lavorando a un accordo tra Stato centrale e Länder per spartirsi le responsabilità dettate dal trattato dell’Oms, “ma ancora non sappiamo se sarà per legge o per un accordo volontario fra i Länder e le associazioni commerciali (Uwe Schäfer, del ministero della Salute). E se la Spagna ha introdotto divieti parziali e solo in esercizi pubblici al di sotto di una certa dimensione (ottenendo comunque una diminuzione dell’8% nel numero dei fumatori), una ricerca compiuta in Inghilterra ha portato a questi risultati: tra il 20 e il 30% degli inglesi smetteranno di fumare (come già hanno fatto gli irlandesi e gli scozzesi) come conseguenza diretta del divieto di fumo. Non si sa, però, se il governo sarà capace di pubblicizzare la legge in un Paese che ha una radicata cultura del pub, che tradizionalmente è associato all’uomo che fuma e beve. Sulla base dei dati Istat relativi al 2000, in Italia i decessi attribuibili al fumo sono 81. 855 (65. 613 maschi e 16. 242 femmine). Un’altra indagine Istat compiuta nel periodo dicembre 2004 - marzo 2005, indica che nel nostro Paese i fumatori sono 10 milioni e 925mila, pari al 21,7% della popolazione di 14 anni e più (contro il 23% della precedente indagine del 2003). Il 27,5% degli italiani maschi sono fumatori, il 16,3% delle femmine. La percentuale più alta di fumatori la troviamo nell’Italia centrale (23,5%), la più bassa al sud (20,54%). Per quel che riguarda le classi c’età, per gli uomini la quota più elevata di fumatori la troviamo tra i 25 e i 34 anni (35,4%), mentre per le donne è tra i 45 e i 54 anni (24,5%). I fumatori abituali, quelli cioè che fumano tutti i giorni, sono il 19,7% della popolazione e consumano mediamente 14,8 sigarette al giorno. Dei fumatori abituali, il 37,1% sono forti fumatori, con almeno 20 sigarette al giorno. Se nel tempo i fumatori stanno diminuendo (erano il 34,9% della popolazione dai 14 anni in su nel 1980, il 23,9% nel 2003), aumentano invece le disuguaglianze sociali nel consumo di tabacco, ma con andamenti differenziati nei due sessi e nelle diverse fasce d’età. Tra gli uomini, la quota dei fumatori aumenta al decrescere del titolo di studio conseguito: tra i laureati è il 21,9%, mentre è il 31,7% tra coloro che hanno la licenza media. Fra le donne più anziane sono invece le più istruite a far registrare la maggior percentuale di fumatrici: il 14% contro il 4,3% delle donne con basso titolo di studio. I giovani e gli adolescenti cominciano a fumare più precocemente di cinque anni fa: il 7,8% dei giovani di 14-24 anni, infatti, ha fumato la prima sigaretta prima dei 14 anni. Rispetto al 1999-2000, la quota di quanti cominciano a fumare prima dei 14 anni aumenta solo per i maschi (+60%). Per entrambi i sessi, sale invece la quota di giovani di 18-24 anni che riferisce di aver cominciato a fumare tra i 14 e i 17 anni, passando dal 57,8% del 1999-2000 al 65,6% de3l 2005, con un incremento del 13,5%. In Italia, il 21,6% delle persone dai 14 anni in su dichiara di essere ex-fumatore (il 29,2% degli uomini e il 14,5% delle donne). Il 93,8% degli ex-fumatori riferisce di aver smesso da solo. Oltre il 50% degli ex-fumatori ha smesso di fumare da oltre 10 anni e il 18,8% da 2-5 anni. Si smette di fumare intorno ai 40 anni e la decisione matura mediamente dopo 22 anni di abitudine al tabagismo. In calo, inoltre, la quota di donne che fuma in gravidanza: dal 9,2% al 6,5%). I dati relativi all’esposizione a fumo passivo nei bambini sono stati messi a disposizione dallo studio Icona 2003: l’indagine, realizzata mediante interviste a oltre 4. 600 famiglie in tutta Italuia, ha messo in luce che il 53% dei bambini al secondo anno di vita sono esposti a fumo passivo. .  
   
   
DAL 6 AL 9 GIUGNO 2007 MILANO SARÀ IL FORUM INTERNAZIONALE DELLA MEDICINA - FIERA MILANO LANCIA MILANOCHECKUP LA NUOVA RASSEGNA DELLA SALUTE E SANITÀ  
 
 Milano, 4 giugno 2007 - La sanità lombarda recupera 120 milioni di euro sul budget 2007 Mancano ormai pochi giorni al debutto di Milanocheckup, la mostra professionale con cui Fiera Milano entra nel mondo della sanità. La mostra, che avrà luogo nel nuovo quartiere espositivo di Rho dal 6 al 9 giugno - è stata presentata oggi a Milano in un incontro con la stampa che ha offerto anche l’occasione per parlare del piano sanitario 2007-2009 della Regione Lombardia. “Abbiamo selezionato i fornitori delle prestazioni e raggiunto la parità di bilancio " ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Luciano Bresciani. "Ora con il piano triennale 2007-2009 entriamo nella fase dello sviluppo: dobbiamo affrontare la sfida delle patologie croniche, la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, l´alleanza tra pubblico e privato. Su quest´ultimo fronte vogliamo creare una piattaforma per l´industria, in grado di recepire i progetti del privato che portino welfare alla collettività e sviluppo alle aziende. Per ampliare il bacino di questi progetti a livello nazionale ci siamo già accordati con il Veneto e siamo in trattativa con altre regioni. Sul fronte europeo abbiamo chiuso con Andalusia e Rhone-alps. Intanto siamo impegnati nel continuo miglioramento della gestione e grazie al contenimento dei costi impropri abbiamo recuperato sul budget 2007 120 milioni di euro, subito riutilizzati per l´abbattimento dei ticket (40 milioni) e per il finanziamento dell´assistenza per le grandi cronicità (oltre 80 milioni)". Milanocheckup arricchisce il palinsesto delle mostre business to business del centro fieristico milanese di un evento che intende divenire punto di riferimento internazionale in un comparto strategico per l’economia e la qualità della vita della nostra società, valorizzando le eccellenze della sanità e della ricerca in campo medicale che hanno in Italia - e in particolare in Lombardia - punte riconosciute nel mondo intero. La nuova manifestazione sarà infatti non solo una fiera, ma un’importante occasione di aggiornamento per medici, ricercatori, gestori del sistema sanitario. A partire dalla tavola rotonda dell’inaugurazione il 6 mattina (Salute e finanza: esperienze e prospettive per l’efficienza e lo sviluppo del sistema socio-sanitario italiano) e fino alla chiusura della manifestazione il 9 pomeriggio, sono oltre settanta le sessioni congressuali e i workshop rivolti alle tre grandi aree ricerca medica, diagnostica e cura, gestione del sistema sanitario, che animeranno Milanocheckup. Incontri che in molti casi sono accreditati presso il ministero della Salute e danno luogo all’acquisizione di Crediti formativi Ecm. Nel ricchissimo palinsesto convegnistico si segnalano in particolare tre cicli di conferenze che si svilupperanno su più giornate: The Future of Medical Sciences, programma prestigioso di comunicazioni scientifiche di altissimo livello affidato ad un comitato presieduto dal professor Umberto Veronesi. Il convegno internazionale di quattro giornate promosso dal Pio Albergo Trivulzio e dedicato al tema “La riabilitazione nel terzo millennio”; Una serie di incontri specialistici su diverse discipline curati dal Fism (Federazione italiana delle società medicoscientifiche) “Le eccellenze che esprime il nostro territorio in fatto di ricerca medica, di clinica e di qualità dell’assistenza, e la disponibilità di un quartiere fieristico di livello mondiale, fanno di Milano la sede naturale di una grande manifestazione dedicata alla sanità. Ma proprio in considerazione dell’humus da cui nasce, questa nostra iniziativa non poteva essere come le altre” ha affermato l’amministratore delegato di Fiera Milano Claudio Artusi. “Abbiamo così dato vita ad un evento espositivo diverso da tutto ciò che in campo medico-sanitario già esisteva. Una rassegna di sistema, che si distingue e qualifica per un forte contenuto di ricerca e informazione medicoscientifica, e che proprio per questa caratteristica è ambito privilegiato di aggiornamento e confronto per ricercatori, clinici e gestori sia privati che pubblici della sanità, in una visione complessiva e organica della salute”. “Con Milanocheckup colmiamo un vuoto nettamente avvertito dagli addetti ai lavori” ha aggiunto Bruno Boffo, ad di Fiera Milano Tech, società del gruppo Fiera che organizza la manifestazione. “E forse anche per questo Milanocheckup è stata salutata subito con grande interesse. Non solo da medici, ricercatori e operatori della salute, ma anche dalle istituzioni e dai gestori del sistema sanitario. Questa è un’ottima premessa, che ci rende fiduciosi per il futuro”. “Lo sforzo di Fiera Milano – ha detto ancora l’assessore Bresciani - è stato da noi ben compreso e supportato. La Regione partecipa infatti a Milanocheckup sia nella parte espositiva sia nella realizzazione del ricco programma convegnistico. Vorremmo fare di questo evento il contesto di riferimento per far conoscere, e approfondire nei suoi molteplici aspetti, il modello lombardo di sanità". Alla presentazione alla stampa di Milanocheckup ha preso parte anche l’assessore alla salute del Comune di Milano Carla De Albertis, che ha ricordato come proprio in coincidenza con l’evento professionale ospitato a Fiera Milano avrà luogo in città per la prima volta la Settimana della salute. .  
   
   
MISSIONI AD ALGERI E A MOSCA PER LA FIERA DI FORLÌ FIERAVICOLA SI PROMUOVE PER UN PIÙ FORTE POSIZIONAMENTO TRA LE RASSEGNE AVICOLE SPECIALIZZATE  
 
Forlì, 4 giugno 2007 - Due importanti missioni estere hanno visto la Fiera di Forlì al centro di un articolato piano di contatti internazionali in vista della nuova edizione di Fieravicola, la rassegna dedicata alle carni bianche in agenda nei padiglioni forlivesi dal 26 al 29 settembre 2007. La prima trasferta è stata ad Algeri, per partecipare a Sipsa, il Salone internazionale delle Produzioni e della Salute Animale che si è tenuto dal 13 al 15 maggio, il secondo viaggio ha avuto come meta la Russia per visitare il Viv di Mosca, salone internazionale sulla zootecnia che si è svolto dal 21 al 23 maggio. Le due rassegne sono state una vetrina importante per promuovere Fieravicola; in particolare, durante l’ultima edizione di Sipsa ad Algeri, la Fiera di Forlì ha operato, sulla base di un protocollo di intesa da alcuni anni siglato con Sipsa-expovet, per organizzare la visita di una delegazione algerina a settembre a Fieravicola. Analoghi contatti sono stati presi per sviluppare collaborazioni con Space (Rennes, Francia) e con Avimed (Medina, Tunisia). Al Sipsa erano presenti una ventina di aziende italiane specializzate principalmente nel settore dell’impiantistica e delle attrezzature per la zootecnica, tra cui alcune provenienti dal territorio romagnolo. Al Viv di Mosca la Fiera di Forlì ha avviato un confronto con gli espositori italiani presenti, dai quali sono emerse esigenze di maggiore pianificazione e coordinamento nelle manifestazioni internazionali. Nell’immediato futuro la Fiera di Forlì sarà presente dal 28 al 30 giugno in Turchia al Viv di Istanbul e dal 5 al 7 luglio in Egitto ad Agrena, Salone delle produzioni e della salute animale a Il Cairo. .  
   
   
PROGETTO FUOCO “IN PROGRESS” L’EVENTO INTERNAZIONALE DEL SETTORE, DAL 24 AL 27 GENNAIO 2008 ALLA FIERA DI VERONA  
 
Padova, 4 giugno 2007 - Progetto Fuoco è la rassegna internazionale di riferimento nel mondo per il settore dell’energia prodotta dalla combustione della legna. E’ una manifestazione che si rinnova continuamente, riuscendo a mutare sempre le soluzioni espositive e la dislocazione degli stand delle aziende leader del panorama mondiale. Tutto questo produce un incremento del numero dei visitatori, che nel 2006 sono stati 65. 274, giunti da 30 paesi. Se durante la 6^ edizione, dal 24 al 27 gennaio 2008 alla Fiera di Verona, saranno in funzione oltre 220 tra caminetti e stufe, una buona parte saranno anche i prodotti delle ditte estere che considerano Progetto Fuoco l’appuntamento al quale invitare tutti gli agenti dei paesi europei per presentare le ultime novità estetiche e soprattutto funzionali, con le sempre più raffinate tecniche di combustione che evitano la dispersione nell’atmosfera di polveri nocive. Anche a livello dei combustibili, pellets, legna e cippato, Progetto Fuoco sarà l’occasione per verificare se la “buona volontà” e le iniziative dei produttori di stufe a pellets sarà in grado di mantenere i prezzi stabili per un paio di stagioni, così da evitare speculazioni o carenze nei rifornimenti. La crescita di questa biennale è sintetizzabile in pochi numeri. Nel 2006, su una superficie di 50. 000 mq. Che si annuncia in ulteriore aumento anche nel 2008, hanno esposto oltre 420 aziende provenienti da 18 paesi. E se nel 2006 i visitatori sono stati quasi il doppio rispetto ai 35. 000 del 2004, è segno di un interesse crescente per il fenomeno del riscaldamento a legna: consumo in costante aumento anche in Italia da alcuni anni, al punto che sono ormai 4 milioni e mezzo di famiglie italiane a riscaldarsi in questo modo. Ogni anno si bruciano 12 milioni di tonnellate di legna, cui si sommano 3 milioni per usi industriali: ciò si traduce in 4,6 milioni di tonnellate di petrolio risparmiati, ancora troppo poco rispetto ai 195,5 milioni di tonnellate di petrolio bruciati ogni anno in Italia. La mostra offre un panorama completo: caldaie, caminetti, stufe, termocamini, cucine a legna, termocucine, barbecues, bruciatori, silos, ma anche di accessori, rivestimenti, comignoli, materiali refrattari, strumenti di misura e controllo e macchine per produrre pellet, cippatrici, spaccalegna, sminuzzatrici, ecc. L’evoluzione di Progetto Fuoco, da tempo affermato nel campo del riscaldamento domestico, va nella direzione degli impianti di maggior potenza che utilizzano le biomasse. Ecco quindi in uno dei padiglioni principali della mostra, un’area speciale dai nuovi contenuti espositivi, nella quale saranno ospitati ditte e centri di consulenza che affronteranno i temi di questo innovativo settore. Pf-technologie prevede anche salette per brevi incontri e corsi di formazione realizzati da ditte e soprattutto da qualificati Enti di consulenza gratuita che si occupano di risolvere problemi di impiantistica e di diffondere programmi di finanziamento. Accanto ai più avanzati sistemi di produzione energetica, verranno illustrati i progetti e le realizzazioni dei Paesi più avanzati, Italia compresa. Considerando che in Italia soltanto il 20% dell’energia proviene da fonti rinnovabili (molto al di sotto del 50% che è la media europea) Pf-technologie sarà l’occasione unica per dimostrare la bontà dell’utilizzo di una fonte alternativa e rinnovabile quale la biomassa legnosa, presente in quantità enormi in tutta Europa. La mostra internazionale Progetto Fuoco ogni due anni si propone come centro mondiale di aggiornamento tecnologico e scientifico sui temi dell’energia prodotta dalla combustione della legna. Tanti anche nel 2008 gli incontri professionali curati da Associazioni, Enti e Università. Tra i primi temi definiti, il Corso intensivo sugli strumenti di supporto alla valutazione di progetti e di servizi di fornitura calore con le biomasse e il convegno internazionale sul pellet organizzato dall’Aiel (Associazione Italiana Energia dal Legno), coordinato dal Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova. Nell’ambito della prossima edizione di Progetto Fuoco, Aiel sarà impegnata su più versanti, tutti finalizzati alla promozione e allo sviluppo sostenibile dell’impiego energetico delle biomasse legnose. In primo luogo Aiel ha assunto l’impegno con gli organizzatori di questa manifestazione di realizzare un Convegno Internazionale sul Pellet che si svolgerà sabato 26 gennaio 2008. Sarà l’occasione per approfondire l’evoluzione del mercato internazionale di questo importante biocombustibile e di affrontare le nuove strategie per valorizzarne la qualità. Aiel sarà impegnata inoltre ad animare una “area forum” dove le imprese del settore potranno presentare ai visitatori le innovazioni tecnologiche e di mercato. Presso lo stand sarà organizzato un Info Point dove il pubblico potrà trovare pubblicazioni, brochure e materiale informativo circa la produzione e la valorizzazione energetica delle biomasse legnose, con la presenza di personale qualificato per dare ascolto e risposte alle tante domande. Infine vi è la disponibilità di svolgere un ruolo di riferimento e supporto alle aziende associate presenti all’importante manifestazione veronese, al fine di raccogliere le istanze tecnico-economiche delle imprese impegnate nel settore Legno Energia e promuovere lo sviluppo attraverso iniziative rivolte alle pubbliche istituzioni e al grande pubblico. .  
   
   
NELLA CAPITALE DELL’ARTE UN PREMIO PER I VALORI DELL’AMBIENTE SALVARE LA NATURA È SALVARE LA BELLEZZA. NEL NOME DEL RESTAURATO GIARDINO BARDINI NASCE A FIRENZE UN’INIZIATIVA INTERNAZIONALE. CON DAVERIO PRESIDENTE, FILOSOFI, ARCHITETTI, SCIENZIATI  
 
Firenze, 4 giugno 2007 – Il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio Edoardo Speranza e lo storico dell’arte Philippe Daverio hanno presentato oggi a Firenze la 1° edizione di Il Monito del Giardino, premio internazionale istituito per valorizzare progetti, studi e personalità di tutto il mondo che, dal giardinaggio all’economia, dalla letteratura all’industria, dalla chimica degli elementi a quella della politica, abbiano offerto speciali contributi alla difesa dell’ecosistema terrestre. Due i riconoscimenti: uno simbolico per governanti o amministratori e una somma pari a 30 mila euro riservata a scrittori, artisti, scienziati. A gennaio/febbraio 2008 saranno proclamati i vincitori. Nel maggio successivo è invece prevista la cerimonia di premiazione. Fatte le debite proporzioni, la selezione dei candidati e le scelte finali seguono le sperimentate procedure del premio Nobel (www. Bardinipeyron. Com). In quanto metafora poetica Il Monito del Giardino evoca i crescenti timori indotti dai mutamenti climatici. Nella realtà si ispira invece a una delle principali icone di Firenze, il parco medievale (4 ettari), contiguo al giardino di Boboli e al Forte di Belvedere, acquistato e ristrutturato agli inizi del Novecento dal noto antiquario e collezionista d’arte Stefano Bardini. Dopo quarant’anni di abbandono, in questi giorni il Giardino Bardini vede appunto completarsi un radicale processo di salvataggio con la conclusione dei restauri della secentesca villa omonima (presentazione il 15 giugno), destinata a ospitare la Fondazione Pietro Annigoni e la Fondazione Capucci, che lascia così Roma per Firenze. I restauri sono stati finanziati dall’Ente Cassa di Risparmio che insieme alla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron promuove Il Monito del Giardino. Il Premio è ideato e coordinato dal giornalista Riccardo Monni, direttore della rivista Doc, e si avvale di una giuria cosmopolita e multidisciplinare. Ne fanno parte i filosofi della scienza Giulio Giorello e del paesaggio Massimo Venturi Ferriolo, il sociologo Domenico de Masi, il climatologo Giampiero Maracchi, Pietro Laureano, uno dei massimi esperti mondiali di sistemi d’acqua, Stefano Mancuso, noto per aver scoperto l’intelligenza delle piante, l’architetto di giardini Oliva di Collobiano, Giusa Marcialis, la specialista che ha ideato il Parco dell’Uccellina, la giornalista di piante e giardini Rossella Sleiter, il giurista Carlo Alberto Graziani. La presidenza affidata a Daverio, ormai celeberrimo protagonista di Passepartout, uno dei più intelligenti programmi della Rai, sottolinea il profilo estetico - artistico che distingue l’iniziativa. Il Monito del Giardino è infatti legato alla storia della Toscana e alla cultura che ha generato il suo particolarissimo, straordinario paesaggio: ovvero guarda non tanto alla natura selvaggia e incontaminata, quanto alla natura antropizzata, all’opera intelligente dell’uomo che ha fatto dell’habitat toscano, delle sue campagne e dei suoi giardini, un unicum armonioso ammirato in tutto il mondo. “In questa regione”, spiega Daverio, “l’equilibrio del sistema ecologico è sempre stato base per l’equilibrio sociale. Anche se oggi si presentano per la prima volta motivi seri di preoccupazione, la Toscana resta exemplum da proporre all’umanità per uno sviluppo possibile”. “Il premio ha un doppio significato”, ricorda il Presidente Speranza, “Da un lato saluta la rinascita del Giardino Bardini, dall’altro lo elegge a metafora dell’ecosistema mondiale, della natura oltraggiata dall’uomo, che ci sta a suo modo ammonendo. E’ un richiamo ambientale, ma anche estetico, secondo un punto di vista che corrisponde alla tradizione culturale e artistica di Firenze. Con questo premio vogliamo infatti onorare e incentivare quanti, operando per la sopravvivenza delle meraviglie che la natura ci ha dato, contribuiscono anche a salvare un ideale di bellezza”. .  
   
   
BOTERO GLI ULTIMI DIECI ANNI A MILANO, PALAZZO REALE DAL 6 LUGLIO AL 9 SETTEMBRE  
 
Milano, 4 giugno 2007 - La mostra estiva di Palazzo Reale sarà dedicata all’arte universalmente conosciuta di Fernando Botero, maestro colombiano creatore di una cifra stilistica inconfondibile, con studi a New York, Parigi, Grecia, Montecarlo, Colombia e anche in Italia, a Pietrasanta, cittadina molto amata dove si dedica alle sculture. A Milano Botero mancava da trent’anni, quando venne organizzata una sua mostra sul tema della corrida al Castello Sforzesco. Il maestro settantacinquenne sarà presente all’apertura della mostra milanese e si dichiara entusiasta di portare finalmente i suoi lavori nel capoluogo lombardo. L’esposizione, che fa parte della manifestazione “La bella estate” ideata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, è organizzata dalla Galleria Contini di Venezia, che rappresenta Botero in Italia, con Palazzo Reale e Skira Editore, che ne firma il catalogo, a cura di Paola Gribaudo e Riccarda Grasselli Contini. La mostra è sostenuta da The Royal Bank of Scotland, Borbonese, Ad Architectural Digest. E Aedes. Saranno esposte circa 150 opere, realizzate negli ultimi dieci anni, scelte dall’artista e suddivise in tre grandi sezioni tematiche. Il circo. La prima sezione presenta una serie inedita di circa 40 lavori, una quindicina di olii e venticinque disegni dedicati all’arte circense. Botero si è innamorato del circo in Messico, dove passa in genere i mesi invernali, ed è stato attratto dai suoi personaggi, i colori, il movimento, le storie legate ad uno spettacolo antico e moderno a un tempo, già immortalato dalla pittura di Picasso, Léger, Chagall e tanti altri. “Un soggetto bellissimo e senza tempo - dichiara il Maestro, che presenta una carrellata di ritratti di grande bellezza, dall’equilibrista a Pierrot, da Arlecchino al domatore di tigri, dall’incantatore di serpenti ai clown, dalla donna cannone - quale soggetto più adatto alle morbide volumetrie del Maestro? - al contorsionista, dall’elefante ai cavalli. Insomma un universo variopinto, un caleidoscopio di colori, i personaggi colti nel momento dell’esibizione, con la massima concentrazione sul volto, ma anche la sospensione del momento, la gioia ma anche la malinconia racchiuse nello spettacolo stesso del circo. Immagini spesso divertenti, buffe, ironiche, ma dense di significati, per chi sa andare oltre il primo sguardo. Botero infatti non giudica ma descrive minuziosamente senza alcuna indulgenza o crudeltà, non scherza e non deride. Il pubblico avverte la sostanziale eticità di questo artista e questo gli conferisce un respiro universale. La sezione storica. Qui troveranno posto oltre settanta opere, che rappresentano l’intero universo poetico del grande maestro. La figura umana singola è il cardine di molti di questi lavori, tra cui prevalgono le immagini femminili, come la dolente Donna che piange, la pensierosa Ragazza di profilo, la vorace Donna che mangia, ma anche la severa Donna in piedi, la sciantosa Celestina e la monumentale ragazza de Il bagno, figure di donne memorabili nelle posture, negli abiti, negli sguardi, da cui Botero riesce a far emergere con forza le diverse personalità, a raccontarcene le vite, i pensieri, i desideri. Accanto alle donne, le coppie, come Uomo e donna, rispettabili borghesi che si incontrano per la strada, quasi un fermo immagine di un film dei primi anni del Novecento; Amanti, un uomo e una donna nudi che si abbracciano appassionatamente in una squallida stanza da albergo; Il Palazzo Presidenziale, una algida coppia in abito da sera pronta per una serata di gala dove non si divertirà; Adamo ed Eva, nudi frontali dagli sguardi carichi di intensità; il bellissimo Danzatori, uomo e donna allacciati in un passionale tango. E ancora si potranno ammirare i soggetti collettivi, davvero notevoli, spezzoni di storie vissute, prese dalla vita quotidiana colombiana, spesso drammatiche come La via, con fuggiasco e poliziotto che si inseguono tra la folla: o Suicidio, dove si assiste al volo da una finestra di un uomo disperato; Pablo Escobar morto, un agghiacciante cadavere che galleggia sopra la scena del delitto. Ma anche scene di lavoro, come il notevole L’atelier di sartoria, dove ogni personaggio è intento a fare il proprio compito in un’atmosfera di allegra laboriosità; Il Club del giardinaggio con sei deliziose vecchie signore in posa per il fotografo; Il seminario con cinque preti che ricordano, nella movimentata spensieratezza, i pretini di Giacomelli; Sala da ballo, dove coppie di ballerini si muovono scatenate sulle note di una musica da balera; Tre donne che bevono, intriso di tristezza; Le Sorelle, opera magnifica dove sono ritratte cinque donne di varie età, dalle cui pose traspaiono le diverse personalità e le loro vite, vivide come se parlassero. Infine i d’après, i quadri in cui Botero rifa i grandi pittori del passato, opere straordinarie come Rubens e sua moglie, Maria Antonietta da Vigee-lebrun, Da Goya, Gli Arnolfini da Van Eyck, Da Velazquez, quadri bellissimi e spesso ironici, indimenticabili. Abu Ghraib. Qui l’atmosfera cambia del tutto e si precipita nell’inferno del famigerato carcere iracheno, tristemente famoso per le torture ai prigionieri di guerra. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo si ritrovano in questi quadri drammatici, dove il colore predominante è il rosso del sangue, gli occhi sempre coperti da bende, i corpi abnormi nudi legati, spesso in posizioni impossibili, o di violenza sessuale, le bocche aperte in smorfie di dolore. “Sono stato fortemente colpito dal dramma della tortura in Iraq - ha detto il Maestro - e non potevo ignorare questa vicenda. Anche l’artista deve farsi carico di ciò che avviene nel mondo e ho voluto interpretare questa realtà, denunciandola”. Saranno esposte circa quaranta opere, realizzate in poco più di un anno di lavoro e presentate per la prima volta a Roma nel 2005 e poi a Berkeley, a New York e in Germania. Immagini che stridono con la leggerezza e la piacevolezza anche fisica di molte delle opere precedenti, immagini forti e durissime che non fanno sconti alla tragedia irachena. Completano il percorso della mostra sei sculture monumentali che saranno collocate in città, tra la piazzetta Reale, la Galleria Vittorio Emanuele, il Castello Sforzesco, Corso Vittorio Emanuele e la Stazione Centrale. Opere di grandi volumi, in bronzo - che invitano a fermarsi, toccarle, girarci attorno - animeranno le strade milanesi, rivelando appieno la forza creativa di Botero. Un percorso intenso e sfaccettato dunque nell’arte di un grande maestro, una mostra che emoziona, diverte, fa pensare. .  
   
   
ESPOSTE PER LA PRIMA VOLTA AL PUBBLICO TRE PREZIOSE STAMPE INGLESI DEL ‘700 DELLA COLLEZIONE CORONINI CRONBERG  
 
Gorizia, 4 giugno 2007 - Il percorso espositivo di Villa Coronini Cronberg, a Gorizia, si è arricchito di tre preziose stampe inglesi del ‘700 che, provenienti dalla collezione di Mathilde Coronini Cronberg, dopo un accurato lavoro di restauro, vengono presentate per la prima volta al pubblico nel salotto al piano terra della prestigiosa dimora-museo, dedicato, appunto, alla nobildonna prozia paterna del conte Guglielmo. Le tre stampe, ricavate da celebri dipinti del pittore inglese John Russel (1746-1806) che fu membro della Royal Accademy e divenne pastellista ufficiale della corte di Giorgio Iii, hanno per soggetto tenere figure di bambine con animali e sono state realizzate da tre diversi incisori dell’epoca; sono state riportate a nuova vita da Cristina Grassili del Centro Studi e Restauro di Gorizia grazie al contributo del Lions Club Gorizia “Maria Theresia”. Furono scoperte nell’ambito delle ricerche effettuate nel 2005 da Paola Predolin Silvestri per la pubblicazione del volume dedicato alla figura di Mathilde Coronini Cronberg (1816-1901), personaggio pubblico di alto prestigio impegnato nel sociale e nelle opere di beneficenza che fondò a Gorizia il primo asilo infantile ed il Circolo Cattolico delle Donne. Come ha ricordato Cristina Bragaglia Venuti, collaboratrice culturale della Fondazione Coronini Cronberg, nella sua presentazione ufficiale al pubblico, tutte e tre le tre stampe restaurate sono state realizzate da incisori che si sono ispirati a celebri opere del pittore inglese John Russel. In particolare, la stampa intitolata Toni and his Pidgeons, cm. 34x39,5. Fu realizzata nel 1797 dall’incisore Charles Knight e poi riprodotta in Italia da Francesco Bartolozzi. La stampa è realizzata a colori mediante coloritura a tampone della matrice, ulteriormente arricchita da una successiva acquerellatura su alcuni dettagli (come il nastro azzurro, le ali dei piccioni). La stampa in titolata The Dog’s first of himself, cm. 32,3x38,9. Fu eseguita da Niccolò Schiavonetti, originario di Bassano e allievo di Franscesco Bartolozzi. Anche questo esemplare è a colori con successiva acquerellatura visibile soprattutto in corrispondenza della tenda, della cinturina blu e dello specchio. The favorite rabbit, cm. 36,2x41,5. , infine, è la riproduzione di uno dei numerosi dipinti di genere di Russel, tradotto a stampa attraverso la tecnica del puntinato (o maniera a punti) dall’incisore Angelo Zaffonato, di cui si sa ben poco se non che morì a Bassano nel 1835, dove aveva lavorato con gli editori Remondini. Il percorso espositivo di Palazzo Coronini Cronberg – circondato da un magnifico parco – si snoda lungo il piano terra e il piano nobile, offrendo la possibilità di visitare quindici delle trenta sale della stupenda casa-museo che possiede la particolarità e il fascino di conservare, insieme con una vastissima collezione di capolavori e cimeli storici, tutti gli arredi originali . .  
   
   
TEATRO DEL SILENZIO, IN UNA SERATA TUTTI I SUCCESSI DI ANDREA BOCELLI L´ASSESSORE REGIONALE: "UN GRANDE EVENTO CHE AIUTA A VALORIZZARE REALTÀ PICCOLE MA PREZIOSE"  
 
Firenze, 4 giugno 2007 - Torna ad animarsi il ´Teatro del silenzio´ di Lajatico. Tornano le note e la voce di Andrea Bocelli a risuonare tra le colline e il verde della Valdera e della Valdicecina. E´ il 5 luglio la notte scelta, quest´anno, per il grande concerto che il tenore Andrea Bocelli, il più noto tra i cittadini del piccolo Comune di Lajatico e presidente onorario dell´associazione ´Teatro del silenzio´, terrà nei suoi luoghi nativi, nel cuore della Toscana, per soli 5000 spettatori. La sera del 5 luglio, a partire dalle ore 20. 15, Bocelli proporrà per la prima volta in Italia un´antologia dei suoi più grandi successi, da ´Con te partirò´ a ´Vivo per lei´, da ´Il mare calmo della sera´ a ´The Prayer´. Lo spettacolo non avrà repliche, ma soltanto un´anteprima riservata la sera precedente. "Sarà un grande evento - spiega l´assessore regionale al turismo - capace di attrarre visitatori da varie parti d´Europa e non solo. Siamo sempre più lieti della scelta di Bocelli di dimostrare con queste iniziative il suo amore per la sua terra d´origine. Grazie al talento e alla sensibilità dei toscani famosi nel mondo come lui è possibile far conoscere anche quelle piccole ma splendide realtà come Lajatico e la Valdera, lontane dai grandi flussi turistici e per questo a volte erroneamente considerate minori". Il ´Teatro del silenzio´ è un progetto a medio termine, 5 anni, che coinvolge il Comune di Lajatico, la Provincia di Pisa, la Regione Toscana e numerosi partner privati, come la Banca Popolare di Lajatico e la casa di produzione Sugar. Si distingue per l´assoluta volontà di rispettare il paesaggio toscano. Nessuna traccia di cemento, nessuna alterazione dell´ambiente naturale, ma soltano movimenti di terra, travertino, ed una grande scultura di Arnaldo Pomodoro, ´Il grande sole´, che sostituisce la precedente di Igor Mitoraj e contribuisce ad aggiungere ulteriore fascino. Il progetto è stato varato nel 2006 ed ha visto la realizzazione di un suggestivo palcoscenico a cielo aperto, un´arena isolata ed immersa nel verde che solo una sera all´anno si anima, per un evento culturale di portata internazionale. Si tratta di una realtà che ha il suo epicentro nel Comune di Lajatico, ma si è saputa radicare in tutto il territorio grazie a riuscite sinergie locali che vedono tra i princiapli attori gli altri Comuni della Valdera ed in particolare Pontedera e Ponsacco. "Oggi più che mai - dice Fabio Tedeschi, sindaco di Lajatico - il Teatro del Silenzio è un esempio di produttiva fantasia e sinergia. Ma soprattutto è il simbolo di un intervento urbanistico rispettoso verso l´ambiente, che parte dai materiali e tecniche tipiche della nostra tradizione agricola, come la conformazione a terrazzamenti o l´uso del legno. L´amministrazione comunale crede fortemente in questo progetto per promuovere il territorio, il panorama, la tipicità del luogo ed una cultura sempre alto livello. Ed Andrea Bocelli è testimonial ideale di tutto ciò". Ulteriori informazioni sul Teatro del silenzio e sul concerto del 5 luglio sono disponibili sul sito www. Teatrodelsilenzio. Com. .  
   
   
A TEATRO SAN BABILA PIERO MAZZARELLA IN A PORTA ROMANA DAL 5 GIUGNO AL 1° LUGLIO  
 
Milano, 4 giugno 2007 - Due musicisti, Fausto (Mazzarella) e Graziano (Silveri), ultrasettantenni ex colleghi di lavoro, sono internati in una casa di riposo. Uniti, oltre che dalla passione per la musica, da una vita fatta di storie amene e di ricordi comuni. Pur se tra piccole impuntature e bisbetici bisticci, i due, che vivono nella stessa camera, cementano ancor più la loro amicizia. Nell’ordinato tran-tran di un giorno qualunque accade che Fausto annuncia una notizia clamorosa: si è sposato con una giovane seducente, poco più che ventenne che, secondo il regolamento dell’ospizio, potrà dividere la camera con il maturo marito. Graziano, sentendosi estromesso sia sul piano pratico che su quello sentimentale, da in escandescenze, ma… Ecco realizzarsi una comica “tranche de vie” con punte divertentissime e con un fondo di schietta umanità: un’occasione in più per la bravura del grande Mazzarella coadiuvato da un’ingambissima Silveri. Nella spassosa commedia Porta Romana non è solo il luogo in cui si svolge lo spettacolo, ma è anche legato al passato dei personaggi della vicenda, come a quello degli attori (Mazzarella vi ha trascorso l’infanzia). E’ la partenza di un lungo viaggio che si conclude forse nel punto originario. Non subito però…. L’ingresso della giovane porterà nuova linfa ai due anziani colleghi e spazzerà l’inesorabilmente monotono tran-tran su cui sembravano adagiati. .  
   
   
IL SUGGESTIVO “VIAGGIO CON DANTE” DI WALTER MAESTOSI E DANIELA BARRA  
 
Milano, 4 giugno 2007 - Il suggestivo “Viaggio con Dante” di Walter Maestosi e Daniela Barra è stato presentato a Roma per il Festival di Pasqua, poi al Festival di Viterbo, in alcuni dei luoghi che lo hanno ispirato, sino all’Arena di Verona, a Mosca e a Los Angeles. Gli appuntamenti, con la direzione artistica di Francesca Motti Pietropaolo, presentano una scelta tra i canti più significativi e belli del Poema dantesco preceduti da brevi riassunti. Vi ritroviamo Ulisse e il grande amore di Paolo e Francesca, l´ode alla Vergine e la tragedia di Ugolino, la poesia più alta e quella dei miseri dannati. La lettura di Walter Maestosi si alterna a laudi, inni e canti gregoriani interpretati a cappella da Daniela Barra e uniti al suono degli strumenti del M° Mauro Salvatori, già al fianco del musicista pop Hevia in numerosi concerti internazionali. A rievocare magistralmente il capolavoro del genio fiorentino, a ragione definito come la più bella "favola allegorica" mai scritta, la lettura del “Viaggio con Dante” sarà scandita come uno spartito musicale per restituire interamente la suggestione delle splendide terzine, con il suono del flauto e della più antica ghàita a sottolineare i poteri evocativi della parola, immergendo lo spettatore nel mondo immaginifico del grande poeta. Significativamente, ovunque allestito in Italia, il progetto è sempre stato presentato immerso nel fascino di siti di particolare richiamo architettonico o ambientale. E anche i luoghi prescelti per l´attuale percorso sono di grande bellezza e tra quelli che saranno parte principe del patrimonio monumentale della futura Provincia di Monza e Brianza. Walter Maestosi, voce recitante dello spettacolo, è stato ed è doppiatore dei più noti artisti del cinema internazionale. Nel febbraio 2007 gli è stato conferito il Premio Internazionale Santa Caterina d’Oro come riconoscimento per l’intensa e riconosciuta attività di promozione nazionale della sublime e sempre attuale opera di Dante Alighieri. Dal 6 Al 22 Giugno 2007 Ore 21. 30 6 Giugno Seregno • Abbazia di San Benedetto 19 Giugno Albiate • Santuario di San Fermo 20 Giugno Agrate Brianza • Chiesa di Sant’eusebio 21 Giugno Villasanta • Chiesa di Sant’ananastasia 22 Giugno Meda • Chiesa di San Vittore .  
   
   
IL TEATRO SAN BABILA ANNUNCIA IL PROGRAMMA 2007/2008: LE COMPAGNIE DEL SORRISO  
 
Milano, 4 giugno 2007 - E’ particolarmente frizzante la stagione presentata da Mario Maramotti e Gennaro D’avanzo per il prossimo cartellone del San Babila. A dare il via alla campagna abbonamenti, vecchi e nuovi amici della storica sala: da Tedeschi alla Mazzamauro a Rispo. Insieme sono “le compagnie del sorriso” come le ha definite D’avanzo. E’ proprio uno spettacolo carico di vivacità ad aprire, il 2 ottobre, il fitto cartellone. La Nuova Compagnia Legnanese si accapiglia su un’improbabile giacimento petrolifero in un esuberante ‘musical all’italiana’ fatto di lombardi, meridionali, musulmani e cinesi. E come non proporre il grande veneziano nel Tricentenario della nascita? E’ proprio Goldoni a tenere la scena con il “Teatro comico”, vero gioiello di storiografia teatrale. Subito dopo Corrado Tedeschi e Milly Falsini propongono “Plaza suite”, successo storico di Broadway e di Neil Simon. Da New York si vola a Napoli. “La morte di Carnevale”, gustosa commedia comica, irride a Pasquale, vecchio usuraio inverosimilmente tirchio. Ecco apparire, con Rispo e la Frediani, un presepe vivente di strampalati personaggi: il “disoccupato nato”, la venditrice di limoni e persino lo “schiatta muorti”. A febbraio arrivano invece “Otto donne e un mistero”. E’ finalmente thriller. La Martinelli, Caterina Costantini, Corinne Clery ed Eva Robin’s echeggiano Agata Christie. A riaccendere i sorrisi sarà la celebre signorina Silvani, sogno proibito del noto ragioniere. «Chi ne ha paura? La risposta è io. Come ho paura delle fotografie con dedica perché inesorabilmente diventeranno dagherrotipo. Ma la bruttezza ha un vantaggio sulla bellezza: che dura! Allora, perché non chiamarla come un cartone animato? Come Minnie o come Paperina? No, Silvani e basta. ” Così Anna Mazzamauro spiega il personaggio che l’ha vista calcare le scene teatrali e cinematografiche per tanti anni. Il 22 aprile è il debutto di “Va tutto storto!”, firmato da Olivier Le Jeune, in cui Fabio Ferrari e Gianluca Ramazzotti forniranno un simpatico manuale contro le disavventure del giorno “più bello della vita”. Gran finale, a fine del prossimo maggio, con Mazzarella e la sua goliardica “Via la Gatta, balla i Ratt”. Per una stagione di commedie brillanti, ornata da qualche punta di musical e di noir .  
   
   
LUGANO: AL VIA LA SESTA EDIZIONE DEL PROGETTO MARTHA ARGERICH 17 LE SERATE IN PROGRAMMA DAL 9 AL 26 GIUGNO 2007  
 
 Lugano, 4 giugno 2007 - Per il sesto anno consecutivo Lugano accoglierà la manifestazione che ha legato il nome di Martha Argerich alla città. Nata nell’ambito di Lugano Festival, promossa da Bsi, la rassegna presenta giovani solisti che si esibiranno accanto a virtuosi di fama mondiale in concerti arricchiti dalle pagine più varie e interessanti del repertorio classico e moderno. Il Progetto Martha Argerich, confermerà nel 2007 le presenze di rilievo che nelle precedenti cinque edizioni hanno visto maturare l´affiatamento tra la protagonista della rassegna e gli artisti che ormai hanno inserito Lugano tra i punti fermi della loro attività annuale: Mischa Maisky, Lylia Zilberstein, Renaud Capuçon, Dora Schwarzberg, Nicholas Angelich, Ivry Gitlis. A loro si aggiungeranno i pianisti Stephen Kovacevic, Nelson Goerner, Vladimir Sverdlov e il violoncellista Truls Mork, a contribuire alle esecuzioni di musica d´assieme in cui ritroveremo la pattuglia dei giovani pianisti che la manifestazione ha da tempo consacrato (Polina Leschenko, Gabriela Montero, Karin Lechner, Alexander Gurning, Alexander Mogilevsky, Sergio Tiempo, Giorgia Tomassi, Mauricio Vallina) ed altri musicisti giovani e meno giovani chiamati ad animare i 17 appuntamenti. La musica da camera è il cuore della manifestazione, costituendo essa il momento d’incontro tra i musicisti invitati, impegnati ad affrontare spesso per la prima volta le pagine in programma. Più che un festival il Progetto Martha Argerich è quindi un laboratorio permanente che nei concerti ha la propria vetrina, ma che conta soprattutto per il lavoro di preparazione svolto sul posto in una rete di relazioni che si costituiscono per affinità da una parte e competizione dall’altra. Ne garantiscono la riuscita musicisti da sempre fedeli alla manifestazione (i pianisti Walter Delahunt, Akiko Ebi, Karin Merle), la violinista Lucia Hall, la violista Lyda Chen, i violoncellisti Mark Drobinski e Jorge Bosso, il clarinettista Merek Denemark. Fra i più giovani sono da menzionare i pianisti Gabriele Baldocci, Lily Maisky, Francesco Piemontesi, Akane Sakai, Julia Zaichkina, i violinisti Geza Hosszu-legocky, Alissa Margulis, e Laura Zarina (borsista Bsi), la violinista Nora Romanoff-schwarzberg. Oltre ai due concerti al Palazzo dei Congressi con l’Orchestra della Svizzera italiana diretti da Erasmo Capilla e da Alexander Vedernikov, ai 6 recital nella Chiesa di San Rocco, nei concerti all’Auditorio della Rsi sono previsti una “Schumanniana”, il concerto dedicato alle musiche ispirate all’infanzia (con arrangiamenti e composizioni di Jorge Bosso) con il Coro Clairière del Conservatorio della Svizzera italiana istruito da Brunella Clerici e il complesso strumentale diretto da Denise Fedeli, e la maratona finale di 8 pianisti, con la partecipazione del Lugano Percussion Group diretto da Giorgio Bernasconi impegnato nel “Ballet méchanique” per 4 pianisti e percussione di George Antheil, in cui sarà eseguita la trascrizione di Nicholas Economou per 4 pianoforti de “Le quattro stagioni” di Vivaldi. Il festival è trasmesso dalla Rete Due della Radio Svizzera di lingua italiana ed è regolarmente documentato da un album della Emi Music che ne propone la sintesi in 3 Cd. Per la seconda volta l’antologia discografica (Martha Argerich and friends. Live from Lugano Festival 2005), pubblicata l’anno scorso, è stata segnalata con 2 Nomination all’ultima edizione dei Grammy Award. I concerti sono trasmessi dalla Radio Svizzera di lingua italiana (Rete Due) e, attraverso di essa,dalle stazioni dell’Ebu/uer. Il programma della manifestazione è regolarmente aggiornato sul sito www. Rtsi. Ch/argerich .  
   
   
GOLF - UN GRANDE COSTANTINO ROCCA VINCE LA PRIMA GARA NEL SENIORS TOUR EUROPEO: SUO L´AIB IRISH SENIORS OPEN IN IRLANDA  
 
Milano, 4 giugno 2007 - Appena alla terza gara disputata, Costantino Rocca ha ottenuto la sua prima vittoria nel Seniors Tour europeo imponendosi nel Aib Irish Seniors Open, disputato sul percorso del Pga National Ireland a Johnstown in Irlanda. Rocca ha concluso con un 71 e lo score complessivo di 211 (69 71 71) lasciando a due colpi lo spagnolo Juan Quiros (213 - 73 68 72) e l´inglese Kevin Spurgeon (71 70 72) e a tre l´australiano Stewart Ginn (214 - 67 71 76) e lo statunitense Doug Johnson (69 71 74). Tra i cinque giocatori in sesta posizione con 216 lo scozzese Sam Torrance, dominatore del tour negli ultimi due anni. Al 24° posto Giuseppe Calì con 221 (75 72 74). Rocca, cinquant´anni compiuti a dicembre, ha ripreso il discorso con la vittoria da dove l´aveva lasciato, ossia dall´Irlanda. Infatti l´ultimo dei suoi cinque titoli nell´European Tour lo aveva conquistato nel West of Ireland Golf Classic (1999). Il campione bergamasco è stato sempre all´avanguardia ed è partito per il giro finale in seconda posizione, alla pari con Johnson, in ritardo di due colpi da Ginn (-6). A tre lunghezze dal leader Quiros e Spurgeon. Sono stati questi cinque concorrenti a disputarsi il titolo, ma soprattutto è stato un duello serrato tra Rocca e Ginn. Alla seconda l´australiano ha segnato un bogey, alla terza stessa disavventura per Spurgeon, mentre Quiros è finito in par dopo aver ceduto tre colpi (bogey e doppio bogey). Alla quinta bogey anche per Rocca, scivolato al terzo posto con "meno 3", preceduto da Ginn (-5) e Johnson (-4). Alla buca 8 Ginn ha mostrato fragilità nervosa con un doppio bogey e la classifica è cambiata. E´ passato in vetta il regolarissimo Johnson (tutti par) con Rocca, Ginn e Spurgeon un colpo dietro (-3). Alla nove Johnson ha segnato un bogey, mentre gli altri quattro avversari hanno sottratto un colpo al par. Nuova classifica con Rocca, Ginn e Spurgeon leaders (-4), a un colpo Quiros, che nel frattempo si è ripreso, e Johnson. Le successive tre buche hanno avuto un bel peso sulla gara. E´ infatti uscito di scena Johnson con altri due bogey, hanno rallentato Spurgeon e Quiros con un bogey a testa, mentre Ginn ha allungato con un birdie (-5) e Rocca (-4) ha continuato la sua paziente corsa in attesa del momento buono, giunto subito dopo. Alla buca 13 Ginn è incappato in altro bogey e alla 14 il secondo e ultimo birdie di Rocca ha praticamente messo un punto fermo sull´esito della gara. Il bergamasco, infatti, ha lasciato che fossero gli altri ad attaccare, ma nessuno è stato in grado di insidiarlo, poi alla 17 Ginn ha alzato definitivamente bandiera bianca con il secondo doppio bogey della giornata, che l´ha relegato al quarto posto penalizzandolo ben oltre i demeriti. Insieme al titolo Rocca ha ricevuto un consistente assegno di 67. 500 euro. Nel 74 di Calì due birdie, due bogey e un doppio bogey. .  
   
   
GOLF - EUROPEAN TOUR: A RICHARD STERNE IL WALES OPEN EMANUELE CANONICA SI CLASSIFICA 63°  
 
Milano, 4 giugno 2007 - Emanuele Canonica si è classificato al 63° posto con 280 colpi (69 68 75 68) nel Celtic Manor Wales Open (European Tour) disputato sul percorso del Celtic Manor Resort (par 69) di Newport in Galles. In un finale emozionante si è imposto con un birdie sull´ultima buca il ventiseienne sudafricano di Pretoria Richard Sterne (263 - 67 67 64 65), tredici sotto par, che ha preceduto di un colpo il gallese Bradley Dredge, i danesi Soren Kjeldsen e Mads Vibe-hastrup e Mardam Mamat di Singapore. Quest´ultimo con un 62 si è portato in vetta quando ancora mancavano un paio d´ore al termine della gara. La situazione si è evoluta di continuo, anche con cinque giocatori in vetta, fino a quando alla buca 17 Dredge è passato a "meno 13" con un birdie. Sull´ultima, però, ha spedito la pallina in un bunker e con il bogey non ha potuto portare allo spareggio Sterne, al secondo titolo nel circuito dopo l´Open di Madrid, suo nel 2004. Nel 68 di Canonica tre birdie, due bogey. Non hanno superato il taglio Alessandro Tadini, 82° con 139 (72 67), e Francesco Molinari, 95° con 140 (71 69). Challenge Tour: Ross Mcgowan In Spareggio - L´inglese Ross Mcgowan (265 - 66 63 69 67) ha vinto il Developments Pro-am Challenge (Challenge Tour) al Marriott Worsley Ph&cc di Worsley, nei pressi di Manchester, superando in spareggio il francese Michael Lorenzo Vera (265 - 61 66 72 66). Al terzo posto con 267 l´inglese Stuart Davis, che aveva iniziato in vetta il giro finale, al quarto con 268 il tedesco Tobias Dier e il portoghese Ricardo Santos. Ha concluso al 38° posto Edoardo Molinari con 278 colpi (71 67 70 70) a disagio sul tracciato inglese. Nel 70 finale tre birdie e tre bogey. Il torinese resta saldamente al comando della money list del Challenge Tour (euro 60. 962 guadagnati in otto gare). Sono usciti al taglio Andrea Zanini 63° con 139 (71 68), Matteo Delpodio 80° con 140 (68 72), e Nicola Maestroni 89° con 141 (73 67). Lpga Tour: Giulia Sergas Rallenta - Passo indietro di Giulia Sergas, scesa dal settimo al 22° posto, che già occupava dopo il primo giro, nel Ginn Tribute hosted by Annika (Lpga Tour) in svolgimento al River Towne Cc di Mt. Pleasant nel South Carolina. La triestina ha presentato un score di 75 colpi (3 bogey) per un totale di 217 (72 71 74). La messicana Lorena Ochoa (205 - 68 67 70) ha mantenuto i tre colpi di vantaggio maturati dopo 36 buche, ma al secondo posto si è portata con 208 Nicole Castale (69 71 68), mentre Angela Park è passata al terzo con 209 insieme a Cristie Kerr. Al quinto con 211 Angela Stanford, al sesto con 212 Paula Creamer e Sarah Lee. E´ al 28° con 217 Annika Sorenstam, ancora a corto di preparazione dopo lo stop per infortunio, e al 35° con 218 Karrie Webb, Ai Miyazato e Julieta Granada. E´ uscita al taglio Silvia Cavalleri, 109ª con 152 (77 75). Us Pga Tour: Rod Pampling Prende Il Largo - Ancora un cambio in vetta al Memorial Tournament (Us Pga Tour) sul percorso del Muirfield Village Gc di Columbus, nell´Ohio, dove Rod Pampling (201 - 65 68 68) ha preso decisamente il largo. Ha, infatti, tre colpi di vantaggio su Sean O´hair (204 - 65 70 69) e su Adam Scott (70 62 72), leader dopo due giri. Seguono con 205 Will Mackenzie, Stewart Cink e Aaron Baddeley. Al 17° posto con 210 Jim Furyk, al 27° con 211 Sergio Garcia, al 33° con 212 Ernie Els, Vijay Singh e Tiger Woods, che ha girato in 70 colpi (4 birdie, 2 bogey). .