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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Maggio 2008
COCAINA, SARANNO SPERIMENTATI DUE FARMACI CONTRO LA DIPENDENZA È IL PRIMO TEST DEL GENERE IN ITALIA ED IL PIÙ GRANDE IN EUROPA PARTIRÀ TRA POCHI GIORNI: SI PUNTA A COINVOLGERE ALMENO 200 PAZIENTI  
 
Firenze, 12 maggio 2008 - Una sperimentazione senza precedenti in Italia, la più grande, per numero di pazienti coinvolti, in Europa. La Toscana avvierà il prossimo 15 maggio, per 6 mesi, la sperimentazione su vasta scala di due farmaci ritenuti promettenti, in base agli studi condotti finora, per contrastare la dipendenza da cocaina. Si tratta dell’aripiprazolo e del ropinirolo, due principi attivi che agiscono su meccanismi diversi e che puntano a contrastare il desiderio irrefrenabile avvertito dal cocainomane, quello che in gergo scientifico viene definito ‘craving’. La Asl capofila del progetto (che vedrà coinvolte 11 Aziende sanitarie toscane, con l’unica eccezione di quella di Livorno, oltre a quelle di Torino e Padova) sarà la numero 5, quella pisana. «Diminuisce l’età di inizio del consumo – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori –il ! fenomeno è ormai diventato dilagante. Non è pi&u! grave; u n’emergenza ma un dato di fatto. Insieme a questa sperimentazione abbiamo dato il via ad altri progetti proprio per cercare di dare una risposta concreta alle necessità di tante persone alle prese con questo tipo di problematica». Saranno minimo 200 i pazienti che, nelle intenzioni dei coordinatori del progetto, dovranno essere inseriti nella terapia sperimentale. Gli ultimi test condotti con i due farmaci hanno riguardato meno di 60 persone. Saranno 36 in tutto gli specialisti che condurranno la sperimentazione e 23 i Sert a cui i potenziali pazienti potranno rivolgersi per prendere parte alla sperimentazione (vedi scheda allegata). «Si tratta di due farmaci a basso costo già impiegati per la cura di alcune patologie psichiatriche – ha spiegato Milo Meini, responsabile del dipartimento tossicodipendenze della Asl5 di Pisa – che agiscono con meccanismi diversi. La disintossicazione da cocaina è già possibile, que! llo che vogliamo cercare di combattere è il cosiddetto ‘craving’». Altro scopo della sperimentazione è favorire l’emersione del fenomeno. «Ormai il consumo di cocaina – ha aggiunto Rocco Damone, direttore sanitario della Asl5 – non è più un fatto elitario ma riguarda sempre più ampie fasce della popolazione. È un consumo ‘discreto’, quindi difficile da quantificare. Con questo progetto vorremmo anche ottenere dei dati circa l’estensione del consumo in Toscana». Il progetto ha preso avvio lo scorso anno per individuare un rimedio farmacologico capace di combattere la dipendenza da cocaina, proprio come avviene ad esempio con alcol ed eroina. Una volta individuato il principio attivo è arrivata l’approvazione da parte di un comitato etico; quindi è stato deciso di avviare la sperimentazione vera e propria. In base ai dati contenuti nella Re! lazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze gli util! izzatori di cocaina sono in aumento, con un incremento più accentuato nell´intervallo 2003-2005. Aumenta per i maschi con età compresa tra i 25 ed i 34 anni (+ 62% in 2 anni) e per le femmine tra i 15 ed i 24 anni (+ 50% in 2 anni). Cresce ancor di più tra i maschi 35 - 44enni (2001:0,01; 2003:0,8%; 2005:2%). Tra gli studenti gli anni in cui si sono registrati i consumi più elevati di cocaina, sono il 2004 (4%) ed il 2006 (3,9%). I consumi aumentano all´aumentare dell´età. Per quanto riguarda i ragazzi, si rileva un aumento significativo dei consumatori fino al 2002 (2000:4%; 2002:4,9%); negli anni successivi vi sono oscillazioni, ma nel 2006 si è tuttavia registrato un nuovo aumento (4,8%). Anche fra le studentesse tra i 15 ed i 19 anni si rileva un nuovo aumento della prevalenza delle consumatrici nel 2006 (3%), sino quasi al picco storico del 2001. La classe d´età maggiormente esposta ai consumi di cocaina, risulta essere per entra! mbi i generi, quella dei 19enni in tutti gli anni di rilevazione. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento Nazionale Antidroga nel 2005 sono in aumento i sequestri di questa sostanza e in diminuzione l’età del primo consumo. Sempre secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento la Regione che fa registrare la più alta prevalenza di consumatori nel 2005 è la Lombardia, con il 4,7%. In questa infelice classifica la Toscana si piazza al 5° posto, con il 2,8%. Un’altra conferma arriva dall’Ipsad (Italian on Population Survey on Alcohol and Drugs): il consumo in Italia nella fascia 15-54 anni è passato dallo 0,1% del 2001 al 2,2% del 2005. Nella fascia 25-34 anni il numero dei soggetti che ne hanno fatto un uso recente è passato dall’1,2% al 3% nello stesso arco di tempo. La lotta della Toscana alle dipendenze, con particolare attenzione a quella da cocaina, si è intensificata negli ultimi tem! pi a causa del numero crescente di pazienti presi in carico da! i serviz i, dell’abbassamento dell’età media dei consumatori e del costo della cocaina. Dal 2006 in molti Dipartimenti delle Dipendenze del nord Italia è stata individuata la cocaina come sostanza primaria di consumo da parte di oltre il 50 % di coloro che si sono rivolti ai Sert per la prima volta. Ed anche in Toscana il fenomeno è in crescita. Nel 2007 le persone in carico ai servizi della Toscana sono state 20. 351: 14. 953 ai Sert (oltre 3717 dei quali nella fascia d’età 14/29 anni) e 5. 398 in carico alle equipe alcologiche (meno della metà nella fascia 14/39 anni). Circa il 40% di questi presenta patologie correlate all’uso di cocaina. Secondo uno studio condotto dall’Agenzia Regionale di Sanità sulla popolazione giovanile sarebbero quasi 59mila i ragazzi nella fascia compresa tra i 14 e i 19 anni che hanno fatto uso di sostanze illegali, quelli che hanno assunto cocaina sarebbero 10. 113, 6. 467 maschi e 3. 646 ! femmine. Per la sperimentazione farmacologia la Regione ha messo a disposizione 110mila euro. Altri 160mila euro verranno impiegati per l’avvio di un’altra sperimentazione nell’area pisana: una residenza per cocainomani in grado di ospitare circa 50 pazienti per periodi dalle due alle tre settimane. È prevista la collaborazione del Cnr di Pisa che studierà il comportamento degli ospiti. Per la prevenzione e cura della dipendenza da cocaina la Regione, a partire dal 2005, ha messo a disposizione altri 489mila euro, ripartiti in 5 progetti: Progetto Perseo (Ceis di Pistoia) 70mila euro, Progetto Skipper (Ceis di Pistoia) 210mila euro, Progetto Ri-trovarsi Insieme (Associazione Villa Lorenzi) 112mila euro, Progetto Cocaina (Società della Salute di Firenze) 30mila euro, Progetto Co-noscenza (Ceis di Firenze) 67mila euro. .  
   
   
UNA "RETE" REGIONALE PER PREVENIRE LE DIPENDENZE 20.000 EURO A CIASCUNA DELLE 15 ASL, 130.000 A QUELLA DI MILANO  
 
Milano, 12 maggio 2008 - La Giunta regionale ha deciso, su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale Gian Carlo Abelli, di assegnare a ciascuna delle 15 Asl lombarde un finanziamento di 20. 000 euro perché, coordinandosi, possano dare vita ad interventi e azioni comuni nel campo della prevenzione delle diverse forme di dipendenza. All´asl della città di Milano, quale ente capofila di questa "rete" regionale e per la sua attività di coordinamento, viene invece assegnato un contributo di 129. 500 euro. Obiettivo di questo programma è diffondere e dare applicazione alle "Linee Guida regionali di prevenzione delle diverse forme di dipendenza nella popolazione preadolescenzile e adolescenziale", approvate recentemente dalla Giunta. Con queste "Linee Guida" la Regione ha voluto dare uniformità all´azione di tutti gli enti che operano in questo campo, nella prospettiva di migliorare la qualità dei servizi offerti. Riprendendo, aggiornando e adattando alla realtà lombarda le esperienze più interessanti ed efficaci, realizzate negli altri paesi, la Regione intende così indicare le prassi che si sono dimostrate più efficaci nel contrastare la diffusione di sostanze che danno dipendenza e quelle che invece si sono dimostrate addirittura controproducenti. Con questa iniziativa, infine, vengono sviluppati il ruolo e la funzione del Dipartimento Dipendenze, che fungerà da anello di congiunzione tra i diversi attori con la creazione al suo interno di uno specifico gruppo di lavoro tecnico. .  
   
   
TERAPIE MEDICHE IN ONCOLOGIA  
 
Milano, 12 maggio 2008 - Di recente al convegno nazionale del Gruppo Itmo,” dice il prof. Emilio Bajetta, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica 2 presso l’ Istituto Nazionale Tumori , presidente Itmo (Italian Trials in Medical Oncology) e Presidente Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica),”abbiamo fatto un Focus importante a livello europeo per tutti gli operatori del settore oncologico. Quest’anno abbiamo presentato i dati epidemiologici del quadro oncologico in Italia e abbiamo affrontato in tre sessioni l’evoluzione delle conoscenze relative alle neoplasie toraciche e gastrointestinali. Si parlerà dunque di tumore del polmone, dello stomaco, dell’esofago, del colon-retto, del pancreas, della prostata, del rene e di melanomi; dalle fasi pre-chirugiche, alle terapie adiuvanti. Non dimentichiamo che, ad esempio, il primo trial innovativo sul carcinoma dello stomaco è partito proprio dal nostro Gruppo. Oggi 9 maggio, giornata dell’Europa, nell’Aula Magna della nostra Fondazione ricorderemo anche che Milano ospiterà l’Esmo (European Society for Medical Oncology) in occasione dell’European Conference of Medical Oncology che si terrà nel 2010 e su cui sono attivamente impegnato. Nel convegno e nella conferenza stampa si spiegherà come ad esempio i biofarmaci abbiano sovvertito e modificato la cura del tumore del rene o che, da solo , causa ogni anno oltre 100. 000 morti in tutto il mondo e di cui, solo in Italia, si verificano circa 8. 500 nuovi casi/anno. Ad oggi il tasso di sopravvivenza a cinque anni per i pazienti il cui tumore è limitato al rene è circa del 60 – 75%. Nella giornata daremo i dati relativi alle cure innovative e presenteremo dei casi clinici significativi”. Convegno Nazionale Itmo : Novita’ Per Le Neoplasie Del Pancreas E Dell’ Esofago “Il tumore dell’esofago”, dice il prof. Emilio Bajetta, Presidente Itmo- Italian Trials in Medical Oncology, “è una neoplasia relativamente rara, colpisce principalmente il sesso maschile e presenta una notevole variabilità nella distribuzione geografica. I più recenti dati scientifici presentati oggi 9 maggio , sono fonte di discussione per un eventuale aggiornamento delle Linee Guida sul trattamento dei tumori dell’esofago per l’anno 2008 in corso”. Il tumore dell’esofago si dimostra in aumento di incidenza nei paesi Occidentali ove rappresenta attualmente l’1% di tutti i tumori maligni e la sesta causa di morte per neoplasia nell’uomo; nel nostro Paese si verificano circa 2. 000 nuovi casi/anno con una maggior incidenza nei territori del Nord-est e in Lombardia con incremento progressivo dopo i 45-50 anni. “Tra i trattamenti recenti di maggior efficacia”, dice il Prof. A. G. Luporini, Policlinico San Donato, “ il trattamento multimodale viene presentato e discusso nel corso dell’attuale convegno scientifico Itmo; tale approccio terapeutico sembra essere l’unico in grado d’influire in modo significativo sulla sopravvivenza di questi pazienti e include l’utilizzo di radioterapia, chemioterapia e chirurgia oncologica”. Il trattamento sinergico chemioradioterapico consente un’eventuale sottostadiazione della malattia ed il conseguente incremento nel numero delle resezioni chirurgiche radicali, tenendo conto che la risposta completa patologica dopo il trattamento multimodale resta ad oggi il principale obiettivo della terapia rappresentando la premessa indispensabile per il controllo della malattia nel tempo. Con particolare riferimento all’istotipo squamoso, i pazienti con malattia in stadio iniziale che vengono sottoposti a trattamento trimodale sembrano avvantaggiarsi in termini di sopravvivenza nei confronti dei pazienti trattati con sola chemioterapia o sola radioterapia o con approccio chirurgico, pur con dimostrato incremento della tossicità e mortalità peri e post operatoria. “Per il carcinoma del pancreas ci sono nuovi farmaci a target,” spiega il Prof. Emilio Bajetta, “Il carcinoma del pancreas rappresenta il 2% dei tumori maligni, ma rende conto del 6% delle morti per cancro. Alla diagnosi il 40% dei pazienti ha una neoplasia localmente avanzata non resecabile, il 40% metastasi a distanza e solo il 20% una malattia potenzialmente resecabile. La prognosi è pressoché infausta. Perciò, la terapia medica dovrebbe essere mirata oltre che al prolungamento della sopravvivenza alla salvaguardia della qualità di vita. La gemcitabina in monochemioterapia rappresenta il trattamento standard. L’aggiunta di altri agenti citotossici, quali ad esempio cisplatino ed oxaliplatino, ha prodotto un aumento delle risposte obiettive e del tempo alla progressione, ma non sicuramente della sopravvivenza globale”. Negli ultimi anni vari agenti biologici sono stati testati. Tra essi vanno citati gli inibitori della via metabolica Ras-raf-mek-erk, gli inibitori della Pi3k/akt/mtor, gli agenti anti-Egfr, gli antiangiogenetici, gli anti-Cox-2, gli inibitori della farnesil-transferasi. L’unico agente risultato efficace in clinica è l’erlotinib, in associazione a gemcitabina. Gli studi di fase Iii sono risultati invece negativi per cetuximab e bevacizumab”. I Dati Epidemiologici - “Il continuo monitoraggio dei principali indicatori epidemiologici” dice il Prof. Emilio Bajetta, “è utile per valutare i progressi nel controllo sanitario e per fornire indicazioni di intervento in campo oncologico. Per questo iniziamo la giornata con la relazione del Dott. P. Baili, Sc Epidemiologia descrittiva e programmazione sanitaria Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori. La conoscenza delle tendenze espresse da questi indicatori è rilevante non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale, dato il ruolo assunto dalle regioni nelle decisioni riguardanti la sanità pubblica”. Gli indicatori epidemiologici più rilevanti sono: l’incidenza, ovvero il numero di nuove diagnosi di tumore che si verificano ogni anno nella popolazione. E’ un indicatore della presenza dei fattori di rischio associati alla malattia e fornisce indicazioni per politiche di prevenzione primaria. La mortalità che rappresenta un indicatore sintetico della storia di incidenza della malattia e di sopravvivenza dei malati oncologici. Dalla mortalità derivano informazioni utili per definire politiche di sorveglianza generale. La sopravvivenza fornisce una misura sintetica dell’efficacia delle procedure diagnostico-terapeutiche correnti. Essa è influenzata infatti oltre che da fattori biologici, specificamente connessi alla malattia, dalla qualità e dall’accesso ai servizi di diagnosi e ai conseguenti percorsi terapeutici; la prevalenza che esprime il numero di persone viventi che hanno avuto una diagnosi di tumore nel proprio passato (recente o remoto). E’ un indicatore del carico oncologico complessivo nella popolazione ed è utile per la pianificazione e allocazione delle risorse. “I dati di mortalità”, dice il Dott. P. Baili, “ sono resi disponibili dall’Istat per l’intero paese, mentre incidenza, sopravvivenza e prevalenza sono disponibili solo per le aree interessate da Registri Tumori di popolazione (Rt), che in Italia coprono il 25-30% della popolazione. Informazioni per le aree non coperte da Rt sono però stimabili attraverso l’applicazione di modelli statistico-matematici. Stime regionali e nazionali degli indicatori epidemiologici per i tumori più diffusi (tutti i tumori, tumori del polmone, del colon retto, della mammella, dello stomaco e della prostata) sono state di recente prodotte dal progetto “I tumori in Italia”, frutto della collaborazione di: Istituto Superiore di Sanità, Fondazione Ircss Istituto Nazionale dei Tumori e Associazione dei Registri Tumore Italiani (Airtum). I risultati sono stati pubblicati in un numero monografico della rivista Tumori (http://www. Tumori. Net/it/stime. Php?page=monografia ) (http://www. Tumori. Net/it/banca_dati/query. Php)” . I dati mostrano che: per l’insieme dei tumori, l’incidenza negli uomini è in diminuzione nelle regioni settentrionali e, al contrario, in forte crescita nelle regioni meridionali, mentre per le donne essa è in crescita ovunque, con una tendenza però più accentuata nelle regioni meridionali. Queste osservazioni offrono un quadro innovativo dell’epidemiologia oncologica la mortalità per tutti i tumori combinati è in costante riduzione negli ultimi anni sia per i maschi che per le femmine nelle regioni del Centro-nord mentre è in lieve calo nel Sud. Questo riflette sia gli andamenti di incidenza, che gli avanzamenti diagnostici e terapeutici raggiunti in molte patologie oncologiche la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi aumenta per tutte le sedi oncologiche analizzate (tutti i tumori, tumori del polmone, del colon retto, della mammella, dello stomaco e della prostata) e rimane generalmente inferiore nell’area meridionale rispetto a quella del resto del paese la prevalenza per tumore è in rapida crescita: i casi prevalenti per tutti i tumori sono quasi quadruplicati in 30 anni passando da circa 470 mila nel 1977 a circa 1,8 milioni nel 2007. Un grande numero di pazienti che, sia pure con bisogni diversi in funzione della progressione della malattia, contribuisce all’aumento della domanda sanitaria e per i quali sono necessari specifici programmi di assistenza. Www. Tumori. Net .  
   
   
IL VENETO E’ CAPOFILA NAZIONALE PER PROGETTI EUROPEI E INTERNAZIONALI. STANZIATI 8 MILIONI DI EURO  
 
Venezia, 12 maggio 2008 - La Regione del Veneto sarà capofila per progetti europei e internazionali di salute. Lo anticipa l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, spiegando che “la task force con il compito di coordinamento delle attività delle Regioni e del Ministero sarà operativa presso la sede dell’Unione europea a Bruxelles. ” Il Veneto dovrà gestire 8 milioni di euro. Le priorità da perseguire in un biennio sono state adottate nel Piano sanitario nazionale 2006-2008. L’obiettivo generale è comunque riuscire a mettere in rete sinergica le istituzioni italiane che si occupano di sanità per fare crescere, con omogeneità di metodo e di finalità, la presenza italiana all’estero. “L’attività svolta inizialmente da un team tecnico interregionale - ribadisce l’assessore Martini - produrrà una mappatura del quadro istituzionale europeo ed internazionale di riferimento e una raccolta completa di informazioni e di notizie; porterà alla creazione di un portale interattivo all’interno dei siti ministeriale e regionali; permetterà di formulare una proposta di programmazione e di individuare le aree tematiche di azione e le modalità operative, così da dare un visione unitaria del Sistema Paese. ” La scelta da parte del Ministero della Salute del Veneto, e il parere favorevole espresso da tutte le Regioni italiane, sono “una ulteriore, importante conferma - conclude Francesca Martini - dell’eccellenza raggiunta in questi lunghi anni nella politica sanitaria e socio sanitaria veneta. ” .  
   
   
PRIMA CONFERENZA REGIONALE SULLA SALUTE MENTALE. MARTINI: “NEL 2006 58 MILA VENETI SI SONO RIVOLTI A SERVIZI DELLE ULSS”  
 
Verona, 12 maggio 2008 - Nel 2006 circa 58 mila cittadini veneti si sono rivolti ai dipartimenti per la salute mentale delle Aziende socio sanitarie. Per ciascun paziente ricoverato, ve ne sono oggi 5 che sono curati nel territorio: un ricovero ospedaliero su tre, tuttavia, non avviene in reparti di psichiatria. Per fare un bilancio sui risultati conseguiti e sulle prospettive future a trent’anni dalla legge 180, è stata aperta il 9 maggio al Polo Zanotto di Verona dall’Assessore regionale alle politiche sanitarie Francesca Martini la prima conferenza regionale per la salute mentale. Nell’arco di due giornate di dibattito saranno affrontate tematiche che riguardano le priorità dei dipartimenti per la salute mentale, l’organizzazione dei servizi, gli interventi precoci per gli adolescenti e per i giovani, le attività di prevenzione e il reinserimento sociale dei pazienti, ripensando le linee guida del Piano socio sanitario regionale. Al centro del confronto fra gli addetti ai lavori e le associazioni del terzo settore, anche gli aspetti epidemiologici, la formazione del personale, l’accreditamento delle strutture residenziali e semiresidenziali, le grandi strutture psichiatriche, i diritti di partecipazione dei familiari dei pazienti, la psichiatria carceraria. “La malattia mentale – ha fatto presente Francesca Martini - è una delle maggiori fonti di carico assistenziale e di costi per il Servizio sanitario regionale. Si presenta in ogni classe di età, è associata a difficoltà nelle attività quotidiane, alimenta forme di emarginazione ed esclusione sociale. La casistica per gruppi di diagnosi riguarda nella nostra regione soprattutto i disturbi affettivi (4 per 1000 abitanti), la schizofrenia e i disturbi correlati (3 per1000), l’ansia e i disturbi psicosomatici (2,7 per 1000). Sono in crescita i disturbi psichiatrici correlati all’alcol (0,5 per 1000) e i disturbi mentali senili (0,7 per 1000). Le classi di età più colpite sono tra i 45 e i 65 anni con prevalenza delle donne (2 su 3 pazienti) rispetto agli uomini”. Il quadro fornito dall’assessore nella sua relazione indica che nei 21 Dipartimenti di Salute Mentale delle Aziende socio sanitarie venete sono stati attivati 38 centri di salute mentale e 37 centri diurni; i posti letto in day hospital sono 138 e 352 quelli presenti complessivamente nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura. Gli operatori sono circa 2200. A questi si affiancano i servizi territoriali comprendenti comunità terapeutiche, comunità alloggio e appartamenti protetti. “Questa prima conferenza regionale per la salute mentale - ha concluso Francesca Martini - ha al centro un prioritario grande obiettivo: ridare centralità alla psichiatria di comunità intesa come capacità di prendersi cura delle persone e delle famiglie in modo complesso, intersettoriale e strettamente connesso alla realtà territoriale senza limitarsi agli aspetti strettamente medici e farmacologici”. .  
   
   
LIGURIA, ASSESSORE MONTALDO: "SUBITO DISCUSSIONE IN CONFERENZA STATO REGIONI DEL RINNOVO DEL CONTRATTO DEI LAVORATORI DELLA SANITÀ PRIVATA"  
 
 Genova, 12 maggio 2008 - La contrattazione per il rinnovo del contratto di lavoro degli operatori della sanità privata deve essere effettuata a livello nazionale e ripartire immediatamente. Lo chiede l´assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo in una lettera indirizzata quest´oggi al coordinatore delle regioni italiane in materia di sanità, Enrico Rossi, a seguito delle proteste dei lavoratori della sanità privata e delle organizzazioni sindacali nei confronti delle organizzazioni datoriali Aiop e Aris che non hanno ancora provveduto al rinnovo contrattuale degli oltre 150. 000 lavoratori del settore, da 27 mesi senza contratto. "Ho ricevuto - scrive l´assessore Montaldo a Rossi - reazioni sindacali di denuncia per la grave situazione che si è determinata e che rischia di esacerbare ulteriormente il malcontento in un settore così delicato come quello dell´assistenza sanitaria e socio-assistenziale ai cittadini". "Ai lavoratori - continua Montaldo - ho espresso solidarietà e sostegno circa la loro richiesta di rinnovo del contratto e ho condiviso la loro contrarietà in merito ad una articolazione regionale della contrattazione che produrrebbe una segmentazione delle condizioni contrattuali degli operatori, anche all´interno di aziende con sedi in più regioni, oltre a determinare una inaccettabile pressione sulle stesse regioni". Un tema dunque da risolvere a livello nazionale discutendone, come chiede Montaldo a Rossi, in una prossima seduta della commissione Salute della conferenza Stato-regioni. .  
   
   
MARTEDÌ 13 A GENOVA AL VIA PRIMA CONFERENZA REGIONALE SULLA SALUTE MENTALE  
 
Genova, 12 maggio2008 - Stati generali della salute mentale a trent´anni di distanza dalla legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi: dalla situazione dei servizi in Liguria alle prospettive dell´assistenza alla popolazione con problemi di salute mentale. Di questo si parlerà martedì 13 e mercoledì 14 maggio a Genova presso il Teatro della Gioventù nel corso della prima conferenza regionale sulla salute mentale. Una "due giorni" per fare il punto, in occasione dei 30 anni dall´approvazione della legge 180, sui risultati prodotti, le strutture esistenti e le criticità per la salute mentale in Liguria oggi a confronto con le linee di indirizzo nazionali. La conferenza regionale prenderà il via martedì 13 alle 9,30 con gli interventi del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, dell´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo a cui seguiranno gli esponenti dei servizi psichiatrici della Liguria e a livello nazionale, Panfilo Ciancaglini, Giacinto Buscaglia, Romolo Rossi e Marco D´alema. La conferenza proseguirà nel pomeriggio con i gruppi di lavoro sulla salute mentale dell´infanzia e dell´adolescenza, sulla residenzialità psichiatrica, sulle reti sociali e di auto-aiuto, sulle dipendenze e sulla salute mentale in ambito penitenziario e la chiusura ad opera del direttore dell´agenzia sanitaria regionale, Franco Bonanni e dello psichiatra, Luigi Ferranini. I lavori si concluderanno mercoledì 14 maggio con l´intervento alle 9,30 di Guido Ditta del Ministero della Salute e la tavola rotonda, coordinata dall´assessore regionale, Claudio Montaldo a cui interverranno le associazioni dei familiari, degli utenti, gli Ordini dei Medici e degli Psicologi e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle Asl, dei Comuni e dell´Unione delle Province italiane. In ricordo dello psichiatra veneziano Franco Basaglia, la sera di martedì 13 maggio alle 21 presso la Sala Campana del Teatro della Tosse si terrà lo spettacolo "Notizie stese ad asciugare al sole" regia di Anna Solaro, con la compagnia del Teatro dell´Ortica e la partecipazione degli utenti delle strutture psichiatriche. .  
   
   
ABORTO. BRESCIANI:OPPORTUNO CONOSCERE MOTIVAZIONI SOSPENSIVA  
 
Milano, 12 maggio 2008 . "Apprendiamo la notizia dal sito internet del Tar. Regione Lombardia avrebbe gradito che una comunicazione di questo tipo fosse contestualmente accompagnata dalle motivazioni, per evitare polemiche ideologiche su un tema così delicato e per il quale non si è a conoscenza delle cause della sospensiva". L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, interviene così, il il 9 maggio, sulla notizia della sospensiva da parte del Tar delle linee guida di applicazione della legge 194. L´assessore Bresciani, a tal proposito, si riserva di proporre al presidente Formigoni e alla Giunta di ricorrere al Consiglio di Stato. .  
   
   
´RISCHIO CANCEROGENO OCCUPAZIONALE ED AMBIENTALE´: UN SEMINARIO IN RICORDO DI LORENZO TOMATIS ´ L´APPUNTAMENTO E` IL 13 MAGGIO ALL´AUDITORIUM DEL POLO DIDATTICO OSPEDALIERO DI TORRETTE.  
 
Ancona, 12 maggio 2008 - Per ricordare Lorenzo Tomatis, oncologo marchigiano di fama internazionale morto a Lione l´anno scorso, la Regione Marche, in collaborazione con l´Universita` Politecnica delle Marche, ha organizzato il prossimo 13 maggio, alle 9. 00, all´auditorium del Polo didattico ospedaliero di Torrette, il seminario ´Il rischio cancerogeno occupazionale ed ambientale´. Obiettivo dell´iniziativa e` quello di promuovere una riflessione su alcuni temi di grande attualita` e preoccupazione per le future generazioni . Il seminario si rivolge in particolare agli operatori dei dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario regionale e dell´Arpam, agli studenti di Medicina, agli iscritti delle specializzazioni di Igiene, medicina preventiva e del lavoro e a quelli di Infermieristica. Il professor Tomatis, prima di morire, era stato per undici anni (dall´82 al ´93) direttore della Iarc (Agenzia internazionale per le ricerche sul cancro) e dal 2003 aveva collaborato con l´Asl di Mantova per l´analisi conclusiva del rapporto sulla ricerca della diossina nel sangue. Laureato all´Universita` di Torino nei primi anni `50, dopo sei anni di lavoro come medico in Italia, Tomatis era approdato a Chicago dove aveva cominciato una brillante carriera di oncologo e di epidemiologo. Considerato uno dei piu` illustri esperti di prevenzione primaria dei tumori del mondo, il ricercatore ha scritto circa duecento lavori che trattano i tempi della cancerogenesi chimica come causa del cancro. ´Quando si parla di prevenzione del cancro ´ diceva l´oncologo - tutti pensano alla cosiddetta diagnosi precoce, ma c´e` una prevenzione che si puo` fare a monte, cercando non di limitare i danni della malattia diagnosticandola al piu` presto, quanto piuttosto di evitare l´insorgere del cancro, impedendo l´esposizione alle sostanze che lo provocano. La prevenzione primaria si occupa proprio di questo: fare ricerca sulle sostanze naturali o sintetiche per capire quali sono cancerogene e una volta individuate suggerire alle autorita` sanitarie di toglierle dalla circolazione´. Al seminario saranno presenti il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, l´assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, il Rettore dell´Universita` Politecnica delle Marche, Marco Pacetti e docenti ed esperti del settore. .  
   
   
MILANO: STANZIATI 4 MILIONI 500MILA EURO PER CONTRIBUTI AI DISABILI  
 
Milano, 12 maggio 2008 - “Con una spesa di 4 milioni e 500 mila euro per l’anno in corso, vengono garantiti una serie di interventi assistenziali a favore delle persone disabili”. Lo ha annunciato oggi l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna al termine della seduta di Giunta. “Accanto alle prestazioni ormai consolidate, quali i contributi integrativi al cosiddetto minimo vitale (pari a circa 440 euro al mese, necessario per consentire alle famiglie un margine economico mensile per far fronte alle esigenze fondamentali e quotidiane), sono di recente introduzione altre e più articolate forme di intervento: ad esempio, i finanziamenti per progetti personalizzati nell’ambito dell’assistenza diurna e residenziale. Si tratta - ha spiegato l’assessore Landi di Chiavenna - di una particolare forma di aiuto che permette di sostenere programmi studiati sulle specifiche esigenze di ogni persona, per contribuire ad un generale miglioramento della qualità della vita, nel momento in cui i servizi comunali o convenzionati non fossero sufficienti”. Le tipologie di intervento economico previste sono: a) contributi integrativi al reddito (interventi ordinari, continuativi o temporanei, finalizzati all’integrazione del reddito delle persone disabili che si trovano all’interno di un nucleo familiare le cui entrate sono insufficienti per i bisogni fondamentali); b) buoni sociali per il mantenimento a domicilio (buoni utilizzati per sostenere le spese derivanti dall’assistenza della persona disabile nel proprio domicilio. Le modalità di erogazione sono gestite dal Nucleo Distrettuale di Zona, che è il servizio di primo livello del settore Handicap, in accordo con il disabile e la sua famiglia. I requisiti che hanno determinato l’intervento sono periodicamente verificati dagli assistenti sociali. Il contributo massimo erogabile è di 1. 000 euro al mese); c) contribuiti per progetti diurni personalizzati (sono previsti quando si tratta di persone disabili che per età non possono essere ammesse nei Centri Diurni Disabili o con patologie particolari per le quali i servizi gestiti dall’Amministrazione comunale non offrono risposte adeguate. I progetti personalizzati sono attivati con le risorse del privato sociale e permettono di aiutare, ad esempio, una persona disabile non inseribile in un Cdd permettendole di frequentare un’associazione che propone attività ricreative/culturali/sportive); d) contributi per progetti residenziali personalizzati (due tipologie di intervento: ricoveri su progetti predisposti dal servizio sociale dell’Ufficio Residenzialità Handicap in accordo con il disabile e la sua famiglia con l’erogazione di un contributo a copertura parziale o totale della retta; ricoveri su progetti di accoglienza personalizzati in strutture sperimentali quali microcomunità e case famiglia); e) contributi per spese di trasporto (i contributi sono finalizzati ad agevolare gli spostamenti dei disabili con patologie fisiche e psicofisiche. Riguarda minori e adulti con impedimento all’utilizzo autonomo dei mezzi pubblici per il raggiungimento della scuola, dei luoghi di lavoro o di luoghi per terapie riabilitative o sanitarie. Le tipologie di intervento: contributo per l’utilizzo di taxi o mezzi specializzati, sino a un massimo di 8,00 euro; contributo per l’utilizzo dell’auto di proprietà con tariffe chilometriche differenziate: 1 euro per percorsi tra 500 metri e 5 km, 2 euro tra 5 km e 15 km, 2,50 euro sopra i 15 km, calcolati dall’abitazione al luogo da raggiungere); f) contributi per soggiorni di sollievo (si tratta di momenti di vacanza e sollievo in occasione del periodo estivo. Sono riservati a disabili maggiorenni che, per la propria patologia, non possono fruire delle normali strutture turistiche e che devono rivolgersi ad apposite organizzazioni che garantiscono uno specifico intervento assistenziale ed educativo). “Con i progetti personalizzati (punti c e d) – ha detto l’assessore - è possibile cogliere due obiettivi diversi, ma entrambi importanti: essere sempre più in grado di rispondere alle esigenze delle persone fragili e contribuire allo sviluppo e al sostegno di quella rete che, spesso nell’ombra e senza l’evidenza che meriterebbe, fornisce servizi e azioni di supporto di modesta entità, ma fondamentali per il vivere quotidiano”. “Per i contributi ai soggiorni di sollievo – ha concluso - stiamo pensando di ampliare l’offerta di servizi, individuando ulteriori e più ricchi cataloghi di proposte”. .  
   
   
LOMBARDIA: SANITÀ NON SOLO COME COSTO MA RISORSA  
 
Desenzano del Garda/bs, 10 mag) " Abbiamo esaminato punti di criticità e anche di eccellenza che si intersecano nelle varie realtà. Molti i contributi positivi che puntano ad una sinergia tra Sistema Sanitario, Universitario ed Industriale. Con il finanziamento vincolato alle spese di cura per 17 miliardi di euro dobbiamo sforzarci ad essere non solo soggetto di costo ma anche attivi nella produzione di ricchezza attraverso lo sviluppo delle tecnologie al fine di arricchire di valori aggiuntivi la comunità lombarda". Lo ha detto l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani a margine del convengo della Fiaso (federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere) che si è svolto oggi a Desenzano del Garda (Brescia) che ha visto gli interventi dei rappresentanti della Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna e degli Irccs lombardi, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, importantissimi per la ricerca nel campo biomedico ed in quello della organizzazione dei servizi sanitari. .  
   
   
MILANO:AUMENTA NUMERO EDUCATORI NEI CENTRI DISABILI  
 
Milano, 12 maggio 2008 - La Giunta, su proposta dell’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, ha approvato oggi una delibera con la quale viene ampliato il numero degli educatori che operano nei Centri Diurni Disabili del Comune. Nel periodo aprile 2008 – luglio 2010, gli addetti passano da 15 a 18 unità. Il servizio è stato affidato alla Cooperativa Sociale Spazio Aperto, già vincitrice dell’appalto, che fornisce i 15 operatori presenti nei Cdd. “Con l’ampliamento del servizio - spiega Landi di Chiavenna - , l’Assessorato alla Salute risponde alla necessità di ridurre la lista d’attesa dei Cdd comunali, già diminuita del 40% nel 2007. Per il 2008 l’obiettivo è un ulteriore calo di un terzo”. “Con questa delibera - ha aggiunto l’assessore alla Salute - andiamo a risolvere nell’immediato una situazione particolarmente grave nel Ccd Narcisi. Dal settembre prossimo avremo invece a disposizione altri due educatori che, a seconda della lista d’attesa – che è in continuo aggiornamento – e della priorità, decideremo a quali casi assegnare. Ricordo, inoltre, che ogni educatore segue dai 2 ai 3 casi non gravi o un´unica persona se ha una disabilità grave. Al momento abbiamo un educatore per ognuno dei 15 Cdd presenti sul territorio cittadino. La spesa di 165. 000 euro per i tre educatori copre un arco di tempo di tre anni e mezzo”. .  
   
   
UN TRAUMA CENTER NEL NUOVO OSPEDALE DI UDINE  
 
Udine, 12 maggio 2008 - Un Call Center per le emergenze in autostrada da organizzare a livello interregionale e internazionale tra i soggetti territoriali coinvolti in Alpe Adria e, nell´ambito della ristrutturazione dell´Ospedale di Udine, la creazione di un Trauma Center che sia polo di eccellenza per tutta la comunità regionale. Sono queste le proposte del presidente della Regione, Renzo Tondo, per affrontare concretamente le conseguenze del trauma, maggior causa di invalidità e morte per i giovani dai 15 ai 35 anni e principale responsabile della perdita di giornate lavorative Una vera e propria emergenza sanitaria il 10 maggio al centro del convegno "Trauma Center, aspetti clinici, organizzativi e strutturali" che si è svolto a Udine ed al quale il governatore ha voluto partecipare proprio per sottolineare l´urgenza di scelte adeguate alla soluzione del problema. "Mi ha positivamente colpito la volontà di aprirsi su questo tema alle esperienze internazionali e l´attenzione posta nei confronti non solo dei traumatizzati ma anche delle famiglie e della collettività" ha detto Tondo, auspicando che nel suo ruolo di cerniera del Nordest il Friuli Venezia Giulia diventi sede centrale del confronto tra le esperienze maturate su quest´argomento. "Nel bilancio regionale - ha affermato - le risorse destinate al comparto sanitario rappresentano più del 50 p. C. E la nostra è una regione che ha avuto ed ha una sanità di ottimo livello". "Ciò nonostante - ha asserito il governatore - è importante da un lato mantenere alto il livello dei servizi e dall´altro aumentare la nostra capacità di migliorarli". Una consapevolezza che ha condotto Tondo all´individuazione di Vladimir Kosic, presidente della Consulta dei disabili e uomo esterno alla logica dei partiti con indubbie capacità e un bagaglio impegnativo di vita vissuta, quale assessore regionale a Salute e Protezione sociale. Organizzato dalla Società Medica del Friuli in collaborazione con il Dipartimento Funzionale di Emergenza e la Direzione Medica Ospedaliera del Santa Maria della Misericordia per dare un contributo a coloro che si devono confrontare con la realizzazione di un Trauma Center, il convegno è servito a mettere a confronto alcune esperienze e modelli operativi già in atto nei Centri europei di Lubiana, Wurzburg, Linz e Monaco di Baviera per il trattamento del trauma. .  
   
   
ASSISTENZA SANITARIA POTENZIATA IN FIEMME E FASSA “UN ACCORDO STORICO PER LE DUE VALLI” PIÙ MEDICI PER L’OSPEDALE, POTENZIAMENTO DEL 118, CASA PER LA SALUTE A PREDAZZO  
 
 Trento, 12 maggio 2008 (c. Z. ) – Una nuova organizzazione dell’unità di medicina dell’ospedale di Cavalese alla quale verrà assegnata da subito un medico in più, l’assegnazione di un terzo medico al Pronto Soccorso, l’adeguamento dell’elisuperficie ed il potenziamento della postazione 118 di Pozza di Fassa con assistenza sanitarizzata ventiquattr’ore su ventiquattro, tempi accelerati per la realizzazione della “casa per la salute” a Predazzo ed attività complementari a quelle già esistenti per l’assistenza medica ai turisti. Questi i contenuti del protocollo d’intesa (testo in allegato) sottoscritto il 9 maggio a Cavalese, nella sede del Comprensorio C 1, dall’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli e dai presidenti dei Comitati di distretto della Valle di Fiemme, Giovanni Zanon, e della Valle di Fassa, Elio Liberatore. Un accordo che punta ad una assistenza ospedaliera potenziata e più integrata con il territorio, che assicuri qualità, completezza e continuità delle prestazioni erogate in risposta alla globalità dei bisogni. “Si tratta di un accordo importante, potremmo dire storico – hanno affermato i due presidenti di distretto sanitario – perché per la prima volta Fiemme e Fassa hanno lavorato unite, per obiettivi comuni”. “Una concordanza di obiettivi e di azione – ha aggiunto l’assessore Andreolli – che ha portato ad un significativo risultato, grazie soprattutto al clima di fiducia e di collaborazione che si è sviluppato in questi anni tra i distretti sanitari di Fiemme e Fassa e l’assessorato. Il documento contiene impegni molto chiari e precisi, sia per quanto riguarda gli aspetti di programmazione futura, sia per quelli, altrettanto importanti, legati alla gestione quotidiana dei servizi sanitari”. Una collaborazione che porterà, lo ha annunciato lo stesso assessore, ad “altri interventi e progetti sui quali stiamo lavorando”. Particolarmente atteso è l’intervento, del quale si parla nel protocollo d’intesa sottoscritto oggi, che riguarda la “casa per la salute” che sarà realizzata a Predazzo. La localizzazione individuata è quella di Corso Degasperi, nei pressi del polo scolastico. “Sarà una struttura di eccellenza per l’assistenza sanitaria delle due valli” ha affermato il sindaco di Predazzo, Silvano Longo, intervenuto alla firma dell’intesa assieme ad altri primi cittadini delle due valli. Protocollo Di Intesa - Premesso Che - in questi anni gli investimenti aziendali, professionali, politici rispetto alla assistenza ospedaliera nelle valli di Fiemme e Fassa sono stati numerosi e hanno consentito un consolidamento dell’offerta sanitaria, non soltanto in termini di volume e delle attività svolte ma anche in termini di qualità delle prestazioni e degli interventi sanitari. Atteso Che - oggi lo sforzo deve rivolgersi in modo particolare verso il territorio, che va potenziato in relazione sia ai servizi sanitari offerti che alla loro qualità ed alle interconnessioni con gli altri servizi; tale potenziamento va perseguito e sostenuto prioritariamente con interventi di miglioramento della integrazione fra l’ambito ospedaliero e quello territoriale, garantendo una visione d’insieme del sistema sanitario nelle valli di Fiemme e Fassa, favorendo l’integrazione operativa tra i professionisti sanitari impegnati nell’assistenza territoriale e in quella ospedaliera, migliorando la qualità e la completezza e continuità delle prestazioni erogate e potenziando in definitiva l’offerta in risposta alla globalità dei bisogni; L’assessore Alle Politiche Per La Salute E I Presidenti Dei Comitati Di Distretto Delle Valli Di Fiemme E Di Fassa Convengono - intervenire nei seguenti ambiti e relativamente ai seguenti aspetti dei servizi sanitari: Attivita’ Ospedaliera A Supporto Del Territorio - Nella convinzione che per dare tempestive risposte ai nuovi bisogni di assistenza e per garantire la continuità nei percorsi di cura, necessitano una sempre maggiore integrazione e sinergia fra i professionisti dell’ospedale e del territorio nonché maggiori risorse di personale, si riconosce la necessità di potenziare l’operatività medico-specialistica della Unità operativa di Medicina dell’Ospedale di Cavalese, necessità dettata dal notevole aumento di attività che tale Unità operativa svolge anche sul versante dell’assistenza rivolta al territorio e quindi non solo nel contesto delle attività connesse con il ricovero; in questi anni, infatti, l’Unità operativa ha dovuto far fronte sia ad un forte incremento della domanda di attività specialistica ambulatoriale (cardiologia, diagnostica strumentale cardiologica, diabetologia, pneumologia . ) sia ad un crescente impegno in ambito oncologico (ambulatoriale ed in day hospital) rispetto al quale si registra una sempre maggiore complessità e durata della presa in carico con tutte le necessità assistenziali; esistono inoltre attività il cui svolgimento si è cumulato nel tempo a quelle ordinarie come nel caso del supporto all’unità di raccolta sangue; a questo ultimo riguardo oltre a tutta l’attività di prelievo in collaborazione con l’Advsp, vi è stato anche un incremento dell’impegno per le autotrasfusioni legate in particolare all’attività di artroprotesi con ben 133 sacche prelevate nel 2007 e destinate specificatamente a questa attività; ancora va evidenziato il forte impegno richiesto a tale Unità operativa a supporto ed integrazione dell’assistenza domiciliare, anche nell’ambito del progetto di cure palliative domiciliari che è in fase di avvio; a tutto ciò si aggiunga l’aggravio di assistenza medica per i pazienti con patologie cardiovascolari che vengono riaffidati nella fase post-acuta all’Ospedale di Cavalese per le necessarie cure di stabilizzazione. Per Questi Motivi Si Conviene Che - l’Azienda provinciale per i servizi sanitari disponga una specifica revisione del modello organizzativo e funzionale dell’Unità operativa di medicina dell’Ospedale di Cavalese, al fine di assicurare un adeguato livello di continuità delle cure, assicurando comunque da subito il rinforzo di una unità di personale medico. Servizi Di Urgenza Ed Emergenza - Si riconosce che in ordine allo sviluppo dei servizi di urgenza ed emergenza molto è stato fatto sul fronte ospedaliero, consolidando l’esperienza dei medici che turnano dai diversi reparti presso il Pronto soccorso, e, sull’esterno, aprendo l’ambulatorio di primo soccorso traumatologico in Fassa che evidenzia dati di attività e di soddisfazione degli utenti crescenti di anno in anno; si è peraltro assistito nel corso degli anni ad un crescente ricorso al Pronto soccorso di Cavalese, in particolare nelle stagioni invernali ed estive in ragione dell’elevato afflusso turistico e delle attività sportive praticate (specie sci alpino); sempre più frequentemente inoltre nelle nostre valli vengono ospitate competizioni sportive anche di livello mondiale che richiedono risposte tempestive, professionali e all’altezza di un’utenza internazionale; l’attuale risposta assistenziale pare quindi non essere più sufficiente per reggere la sempre più necessaria offerta di qualità né la sempre maggiore complessità dell’utenza specie straniera nelle stagioni invernale ed estiva; atteso nello specifico che il potenziamento strutturale e organizzativo dei servizi di urgenza ed emergenza presso l’ospedale garantirebbe la creazione di un forte punto di riferimento nonché una crescita di tutte le professionalità grazie a costanti e continui scambi professionali, di approfondimento clinico, di discussione organizzative e, in ultimo, di continua revisione della qualità, Con Riguardo Ai Servizi Ospedalieri Di Urgenza-emergenza Si Conviene Che - venga confermata come nelle previsioni l’assegnazione di una terza unità di personale medico all’Unità operativa di Pronto Soccorso E venga assicurato il superamento entro il corrente anno degli ostacoli che ancora si frappongono alla razionalizzazione delle strutture per un ottimale utilizzo dei locali destinati ai servizi di Pronto soccorso e ne venga data formale comunicazione ai Comitati di distretto; Con Riguardo Ai Servizi Territoriali Di Urgenza-emergenza Si Conviene Che - vengano accelerati gli adempimenti necessari per l’adeguamento dell’elisuperficie presso l’Ospedale di Cavalese, tenuto conto della sua importanza strategica per la tempestività degli interventi nei casi di emergenza; E vengano verificate da parte dell’Azienda sanitaria, con urgenza e comunque entro il mese di giugno, la necessità e la possibilità di assicurare presso la postazione del 118 di Pozza di Fassa il modello di assistenza sanitarizzata ventiquattro ore su ventiquattro e di ciò sia dato riscontro ai Comitati di distretto Strutture Per Servizi Territoriali - Si condivide l’importanza di rendere visibili all’utente le funzioni sanitarie del distretto facilitando l’accesso ai servizi anche attraverso una migliore distribuzione delle offerte ambulatoriali sul territorio rispetto a quelle offerte a livello ospedaliero; ciò agevolerebbe l’utente nella fruizione dei servizi e inoltre in questo modo verrebbero recuperati spazi importanti a livello ospedaliero mentre si renderebbe davvero più confortevole e funzionale, in termini logistici, l’erogazione delle prestazioni a favore degli utenti ambulatoriali e territoriali (ambulatori con dignitose aree di attesa, con privacy garantita e chiari punti di riferimento circa i servizi disponibili); si riconosce che in un simile contesto si potrebbero ospitare anche le preziose e importanti attività delle associazioni di volontariato, ed in particolare dell’Associazione Donatori (Advsp) che, fra l’altro, coinvolge le tre Valli (Fiemme – Cembra – Fassa); in proposito è giusto e doveroso prendere atto dell’impegno e della proficua collaborazione, anche sul versante organizzativo, dell’ospedale di Cavalese con questa Associazione, il cui ruolo è fondamentale per lo sviluppo di una coscienza civile basata sull’attenzione al prossimo in un ambito rilevante come quello della salute: è, infatti, grazie al lavoro di reclutamento dell’Associazione che si è potuto garantire la raccolta nel 2007 di 1715 sacche di sangue donato; e sempre nell’ottica di migliorare le risposte sul territorio si potrebbe valutare la possibilità di organizzare il trasporto di utenti, in particolari condizioni cliniche o sociali, dai paesi più isolati (in giorni stabiliti, in orari concordati…) per rendere più agevole il raggiungimento di alcuni ambulatori (ambulatori prelievi – infermieristico…), Tutto Ciò Premesso Si Conviene Che - venga accelerata l’attuazione del programma per la realizzazione della istituenda “casa per la salute” a Predazzo, quale sede principale dei servizi territoriali del distretto della Valle di Fiemme e in ordine ai tempi di avanzamento del programma venga data debita informazione ai comitati. Servizi Di Continuita’ Assistenziale E Di Medicina Turistica - Si osserva che l’attuale organizzazione del servizio di continuità assistenziale, già denominato guardia medica, va ripensata in un’ottica complessiva dei servizi territoriali; si osserva inoltre che il servizio di assistenza turistica, oggi parzialmente garantito da alcuni medici di medicina generale nei distretti, non appare sufficiente a rispondere al volume delle richieste di assistenza nei periodi di flusso turistico; ciò premesso, nel mentre si sollecita l’avvio della revisione organizzativa funzionale del servizio di continuità assistenziale mediante un ottimale impiego delle risorse professionali mediche dedicate allo stesso, per assicurare una adeguata soddisfazione delle necessità assistenziali dell’elevato numero di turisti ospiti nelle valli di Fiemme e di Fassa, Si Conviene Che - l’Azienda sanitaria, anche avvalendosi delle indicazioni e delle proposte dei rappresentati del territorio nonché delle risorse finanziarie che saranno poste a disposizione dalle Amministrazioni ed eventualmente da altri enti o soggetti privati, é autorizzata ad organizzare attività di assistenza medica per turisti complementari a quelle già assicurate dai medici di medicina generale, in modo che venga garantito a tutti i turisti l’accesso in orari ragionevolmente estesi e presso luoghi facilmente accessibili alle prestazioni di assistenza primaria. .  
   
   
SANITA ´ PRIVATA IN FVG, KOSIC INCONTRA DELEGAZIONE OO.SS.  
 
 Trieste, 12 maggio 2008 - L´assessore regionale alla Salute Vladimir Kosic ha ricevuto il 9 maggio una delegazione sindacale di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl a seguito della mobilitazione nazionale svoltasi, anche in Friuli Venezia Giulia, per il mancato rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità privata scaduto da 28 mesi. Nel corso dell´odierno incontro sono state presentate le richieste dei rappresentanti della categoria che chiedono prioritariamente di svincolare la trattativa nazionale per la chiusura del contratto da quella che gli imprenditori privati hanno con le Regioni per la definizione del budget annuale per l´erogazione di prestazioni sanitarie nell´ambito dell´accreditamento istituzionale. L´assessore Kosic ha preso atto delle richieste delle organizzazioni sindacali e, pur constatando che la direzione centrale alla Salute e Protezione sociale della Regione non ha competenza diretta nella trattativa per il rinnovo del contratto, ha assicurato il suo interessamento a livello del Coordinamento interregionale degli assessori alla Salute, affinché su scala nazionale venga definito un percorso che tenga conto dell´esigenza di non danneggiare ulteriormente i lavoratori della sanità privata e che porti rapidamente alla sigla del nuovo contratto in quanto è interesse di tutti il buon funzionamento della sanità privata. Anche se in termini quantitativi il privato in Friuli Venezia Giulia è inferiore a quello di altre realtà regionali, esso consente di rispondere con tempestività ed efficacia alle numerose richieste dei cittadini di prestazioni di ricovero ed ambulatoriali. Appare pertanto necessario intervenire con la massima attenzione affinché il sistema eroghi prestazioni appropriate e di qualità. In questo senso la Regione ha in programma ulteriori investimenti per consolidare il trend di crescita del settore. .  
   
   
PATOLOGIA ARTROREUMATICA: UN CONVEGNO A MILANO PER ESPLORARE L´INTEGRAZIONE TRA MEDICINA DELLE EVIDENZE E MEDICINA ANTROPOSOFICA  
 
 Milano, 12 maggio 2008 - Il convegno organizzato dalla Società Italiana di Medicina Antroposofica per il 24 maggio a Milano vuole mettere in luce le sinergie clinico-terapeutiche tra Medicina Convenzionale e Medicina Antroposofica nell´ambito delle malattie artroreumatiche. La giornata di studio è rivolta a medici e medici veterinari e affronterà temi di carattere diagnostico e terapeutico. Nel primo intervento la dottoressa Donatella Ventura, immunologa clinica dell´Ospedale Sacco, parlerà dell´approccio diagnostico-terapeutico al paziente con patologia osteoarticolare. L’obiettivo terapeutico in questi casi è sempre quello di ridurre il dolore e ottenere la remissione della malattia. I migliori risultati terapeutici si ottengono con una diagnosi precoce e con la combinazione strategica di interventi farmacologici e non farmacologici. Il dott. Claudio Elli, medico veterinario antroposofo, si soffermerà nell’illustrazione dei preparati d’organo di origine bovina, da sempre presenti nel patrimonio farmacologico della medicina antroposofica. In particolare, verranno spiegate le metodologie di preparazione e di controllo della sicurezza del farmaco. La terza relazione affronterà la sindrome da fibromioalgia secondo la medicina antroposofica. La dottoressa Vita Munda, medico antroposofo della Ita Wegman Klinik, analizzerà le modalità di comprensione della malattia e del quadro clinico, e illustrerà le possibilità terapeutiche e gli aspetti della terapia antroposofica del dolore e in conclusione presenterà un caso clinico. E’ stato richiesto l’accreditamento E. Cm. Per medici e medici veterinari. Sabato 24 maggio 2008 dalle 9 alle 17 presso Una Hotel Tocq, - Milano .  
   
   
TRENTO, NUOVO DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA SANITARIA: LE PRECISAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LORENZO DELLAI  
 
Trento, 12 maggio 2008 - Nessun braccio di ferro all’interno della giunta provinciale di Trento sulla questione della nomina del nuovo direttore generale della Azienda provinciale per i servizi sanitari. È la risposta del Presidente della provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai alle notizie riportate in questi giorni da alcuni organi di informazione che anticiperebbero alcune valutazioni di merito circa la candidatura alla carica che fu di Carlo Favaretti. “Smentisco categoricamente e, mi auguro, definitivamente che esista un “braccio di ferro” o qualsivoglia altra forma di scontro tra il Presidente e l’assessore a proposito del nuovo vertice dell’Apss. La commissione ha svolto la sua attività istruttoria in base alle procedure previste dalla legge e nei prossimi giorni tale lavoro sarà esaminato e proposto all’attenzione della giunta provinciale alla quale compete la decisione che sarà assunta nell’interesse della sanità trentina. ” .  
   
   
FIERA DI BOLOGNA - INCONTRO TRA ERRANI, DRAGHETTI E COFFERATI. CONFERMATO IL PROCESSO DI UNIFICAZIONE CON RIMINI E L´INGRESSO DELLA REGIONE NEL CAPITALE SOCIALE. NELLE PROSSIME SETTIMANE L´INCONTRO CON MONTEZEMOLO  
 
Bologna, 12 maggio 2008 – Al termine di un incontro presso la sede della Regione, il presidente Vasco Errani, la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti e il sindaco del Comune capoluogo Sergio Cofferati hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “La Regione Emilia-romagna, la Provincia e il Comune di Bologna, in riferimento a Fiere Bologna e al confronto aperto, confermano le scelte definite nel protocollo d’intesa tra loro siglato il 14 dicembre 2007 per quanto riguarda in particolare la promozione del processo di unificazione con Fiera Rimini e - sulla base di tale processo - la revisione e la semplificazione della governance e la definizione del piano di finanziamento del relativo progetto industriale. “Ribadiscono l’opportunità dell’ingresso della Regione nel capitale sociale senza modificare il rapporto tra soci pubblici e soci privati al fine di promuovere il sistema regionale e l’ingresso di nuovi partner industriali privati. “Sulla base di questi intendimenti, nelle prossime settimane, le istituzioni incontreranno il Presidente Montezemolo e i vertici della Fiera per verificare le condizioni tese a realizzare questi obiettivi”. .  
   
   
L’ANTOLOGICA DI TRENTO LONGARETTI A MILANO DAL 13 GIUGNO AL 27 LUGLIO 2008  
 
Milano, 12 maggio 2008 - Gli spazi della Fondazione Antonio Mazzotta di Milano accoglieranno dal 13 giugno al 27 luglio 2008 la mostra “Trento Longaretti. Antologica” che si presenta come un suggestivo itinerario lungo settant’anni di attività dell’artista bergamasco assente dalla scena espositiva milanese da diversi anni. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Antonio Mazzotta, è curata da Gianfranco Bruno e raccoglie 70 opere di un protagonista dell’arte italiana del secondo Novecento, che testimoniano la costante vitalità che ha sempre accompagnato la sua vicenda artistica. Le radici di Longaretti sono da cercare in quel crogiolo internazionale rappresentato, tra l’altro, dalla Parigi degli anni di Cézanne, Modigliani e dei pittori russi, mentre con Chagall, Longaretti ha condiviso la stessa percezione del magico e del fantastico, scardinando i parametri di spazio e di tempo in nome dell’immaginazione. La mostra delineerà con precisione il suo percorso, dal periodo di Corrente, agli anni del dopoguerra, per giungere alla maturità, negli anni di insegnamento all’Accademia Carrara di Bergamo, con l’approdo all’utilizzo di colori accesi degli anni Settanta. Il visitatore potrà ritrovare le immagini simbolo della sua pittura: i mendicanti ed i girovaghi che abitano paesaggi incantati come simbolo della fragilità umana, i ritratti delle Madri, che potrebbero essere scambiati per Madonne nella loro presenza sacrale, e che traggono forza dalla secolarità del loro ruolo nell’opporsi alla violenza del mondo. E poi le nature morte, delicate e quasi religiose, fino alle nuove realizzazioni che affrontano il tema della solitudine del vivere. Una sezione della mostra sarà dedicata proprio all’ultima produzione con opere ricche di significato come il dipinto Famiglia di viandanti e Praga e Tanti occhi da Praga, del 2004. Trento Longaretti. Cenni biografici Trento Longaretti (Treviglio, Bergamo, 1916) si è diplomato al Liceo Artistico di Brera a Milano dopodiché si è iscritto alla Facoltà di Architettura del Politecnico e all’Accademia di Brera scegliendo poi quest’ultima. A Brera è stato allievo di Aldo Carpi. Nel suo corso vi sono anche Cassinari, Bergolli, Morlotti, Dobrzansky, Valenti e Kodra. Nel 1936 inizia la carriera espositiva partecipando ai “Littoriali dell’Arte” e a numerose collettive a Milano, Genova, Bergamo. Nel 1939 (anno del diploma a Brera) si aggiudica il Premio Mylius e il Premio Stanga. Sono di quegli anni le frequentazioni dell´àmbito di “Corrente” (dove entra in contatto con Guttuso, Morlotti, Birolli, Sassu, Vedova), ma sono anche gli anni della guerra passata tra Slovenia, Sicilia e Albania (le immagini belliche e il profondo rifiuto della violenza sono temi che l´artista non abbondonerà più). Nel 1942 è invitato alla Biennale di Venezia (vi ritornerà nel 1948, nel 1950, nel 1956) e partecipa alla “Mostra degli artisti in armi” al Palazzo delle Esposizioni di Roma. La prima personale è dell´anno seguente alla Galleria La Rotonda di Bergamo, con presentazione di Raffaello Giolli. Nel 1945 si dedica all´insegnamento e alla realizzazione di opere sacre. Nel 1952 è invitato alla Quadriennale Nazionale di Roma. L´anno seguente vince il concorso nazionale per la direzione dell´Accademia Carrara di Bergamo nonché la Cattedra di Pittura divenendo così il successore di Achille Funi. Per venticinque anni dirige l’Accademia e nel 1978 lascia spontaneamente l’incarico. Le sue opere sono conservate, tra l’altro, in Vaticano, nel Duomo di Milano, nella Basilica di S. Ambrogio e nella Galleria d´Arte Sacra Contemporanea, nel Duomo di Novara, nella Pinacoteca Carrara di Bergamo, nel Museo d’Arte Moderna di Basilea e nella Galleria d´Arte Moderna di Hamilton. Intensissima l´attività espositiva in Italia e all´estero. Nel 1999 la Casa del Mantegna di Mantova gli ha dedicato un’antologica. Lo stesso anno ha esposto a Ginevra nel Palazzo delle Nazioni Unite. Nel 2002, antologiche alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino e alla Villa Reale di Monza. Nel 2003 si segnalano mostre al Museo Civico di Treviglio e al Magazzino del Sale a Venezia in contemporanea alla Biennale di pittura. Nel 2004, l’antologica in Palazzo della Ragione a Bergamo e nel 2007 la personale nella Pinacoteca Civica di Follonica (Gr). .  
   
   
LA VOLUTTÀ INQUIETA. GIANLUIGI BRANCACCIO: IN MOSTRA PRESSO LA FONDAZIONE ANTONIO MAZZOTTA DI MILANO FINO ALL’ 8 GIUGNO 2008  
 
Milano, 12 maggio 2008 - Una nuova mostra antologica di Gianluigi Brancaccio curata da Luciano Caramel. Dopo una prima sezione dedicata alle opere degli esordi (Maria Teresa Guelfa, 1953 e Paesaggio urbano, 1957) la rassegna presenta due importanti dipinti del 1961, Toilette e Omaggio alla luna, che segnano l’uscita del giovane artista dal diramato apprendistato degli anni cinquanta. Quando, nipote di Giovanni Brancaccio, appena ventenne e interessato al clima dell’astrattismo e del razionalismo conosciuto direttamente a Como, dove viveva dal 1945, era stato soprattutto influenzato dagli echi del novecentismo sironiano, che lo attraevano per la loro sintesi formale, e poi dalle scomposizioni del neocubismo, che gli consentirono una maggiore libertà compositiva. Di quei fertili anni sessanta, in mostra ritroviamo un bellissimo e sensuale dipinto del 1963, Abbraccio, il magico Nudo sulla spiaggia del 1965 e Paesaggio urbano del 1969. C’è poi una pausa, o meglio una rarefazione produttiva, anche per l’intensificarsi di altri interessi, nell’impegno artistico di Brancaccio, che solo alla fine degli anni novanta si applica di nuovo intensamente alla pittura con esiti di grande qualità. È appunto la produzione degli anni 1999-2006 che consente di capire meglio i dipinti recenti, con ricadute anche sul lavoro precedente, anche per questo ripresentato in mostra a Milano Protagonista continua ad essere spesso il nudo femminile, fin dall’Estasi di Zadkine, del 1997, l’anno di avvio della nuova stagione. Segnato da brividi di sensualità che dal 2000 si legheranno alla ripresa di uno spessore mitologico (in Leda e il cigno e in Ratto d’Europa, ad esempio, rispettivamente del 2002 e del 2003), ma anche alla dilatazione nel sogno (che dà anche il titolo a un quadro del 2000). Venata di inquietudine anche La danza del 2003, alla quale fanno da contrappunto le leggere, gioiose scene di acrobati e giocolieri (Acrobates e Giocoliere, del 2004, Giocolieri, del 2005), mentre ripropongono il lato più pensoso, sempre in un dialogo tra fattori solo apparentemente contrapposti della vita, l’Autoritratto totemico del 2002, certo non narcisista, e forse apotropaico, come l’evocazione, in un forte disegno ad inchiosto di china su carta, di uno Stregone africano tutt’altro che rassicurante. Aspetti tutti che, appunto, l’ultima produzione continua e accentua con soluzioni formali anche inedite e in genere di forte espressività, frutto anche, nel segno incisivo e nei contrasti luce-ombra e pieno-vuoto, della coeva attività grafica, affinata alla scuola dell’Atelier Lacourière Frélaut di Parigi. La creatività del Brancaccio ultimo e la sua efficacia espressiva sono esemplificate molto bene in mostra da alcuni dipinti quali Poupée, di quest’anno, o da alcune opere dell’anno scorso, le due Baccanti, Passione arcana e Cina. Poupée non a caso è stata scelta come immagine guida della mostra. Significativa, e tutt’altro che usuale, è la metafora del soggetto, una bambola rotta come schiacciata sul terreno dopo una caduta, con un braccio e una gamba spezzati e la testa innaturalmente rovesciata. Nella sua reticenza allusiva sostituisce la figura umana, aggiungendo senso a senso. E di grande presa percettiva e di conseguenza emotiva è il taglio dell’immagine, in diagonale, di scorcio, incombente in primo piano, che ti aggredisce in un impatto diretto. Gianluigi Brancaccio è nato il 29 febbraio 1936 a Olivetta San Michele (Imperia). All’età di nove anni si trasferisce con la famiglia a Como dove, durante gli anni del liceo, è allievo di Alfonso Salardi che lo avvicina alla pittura. Frequenta la Scuola di Belle Arti guidata dal pittore Aldo Galli e da Alfonso Salardi ed entra in contatto con l’ambiente artistico com’asco dove conosce i pittori astrattisti: Radice, Rho, Badiali e Aldo Galli. Soggiorna nei mesi estivi nell’Isola di Capri ospite dello zio Giovanni Brancaccio, allora Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e noto pittore del Novecento italiano. Durante i soggiorni capresi, molto importanti per la formazione della propria coscienza artistica, frequenta Carrà, Prampolini, Gentilini, Saetti e molti altri importanti pittori del Novecento. Terminate le scuole medie superiori si iscrive al Politecnico di Milano, continuando a dipingere e a partecipare a mostre collettive. Si laurea in ingegneria chimica e inizia un’importante esperienza professionale, presso una società multinazionale, venendo trasferito in diverse sedi in Italia e all’estero. Parallelamente all’attività professionale, non trascura alcuna occasione di approfondimento artistico e culturale che gli viene offerto nelle città in cui opera: così in Olanda conosce la pittura del gruppo Cobra, seguendo, in particolare Appel, Corneille e Lucebert che incontra personalmente e a La Spezia diviene amico del pittore Pino Saturno. Dal 1973 risiede definitivamente in Italia, a Genova dove la sua vita professionale nel 1985 ha una svolta determinante. A metà degli anni Novanta comincia a frequentare gli ambienti artistici parigini dove acquista una casa, dando nuovo impulso alla sua attività pittorica. Frequenta l’artista André Verdet, protagonista della cultura e della pittura francese del ´900, e viene da lui incoraggiato nel suo percorso artistico. Inizia a dedicarsi all’attività incisoria e frequenta l’Atelier Lacourière Frélaut di Montmartre dove nel 2004 espone la sua prima mostra di arte grafica. Nel 2006 ha tenuto due importanti mostre personali presso il Castello della Lucertola ad Apricale (Imperia) e presso Palazzo Robellini ad Acqui Terme. Nel catalogo della mostra, a cura delle Edizioni Gabriele Mazzotta, oltre a 110 illustrazioni di cui 60 a colori, un interessante studio di Luciano Caramel e presenta l’autore e la sua opera. .  
   
   
DOCUMENTARIO SU FATTORI CON LA VOCE DI CARLO MONNI GIRATO IN DIGITALE E PUBBLICATO IN DVD, È STATO PRESENTATO A FIRENZE.  
 
Firenze, 12 maggio 2008 - Giovanni Fattori ha la voce rustica e toscanissima di Carlo Monni in un nuovo documentario sulla vita del pittore realizzato dal regista e sceneggiatore fiorentino Leandro Giribaldi. Si tratta di una co-produzione Ente Cassa di Risparmio di Firenze – Scala Group che arricchisce il già importante programma di mostre ed eventi proiettato su tutto il 2008 per celebrare il più noto tra i Macchiaioli nel centenario della morte (www. Firenzeperfattori. It). Girato in digitale e pubblicato in un Dvd di 30 minuti, il documentario è stato presentato oggi alla stampa dai presidenti Edoardo Speranza (Ente Cassa) e Stefano Passigli (Scala Group e Istituto Luce) con il regista, gli attori e la storica dell’arte Francesca Dini, che ha curato direzione scientifica e testi, e che firma, tra l’altro, la mostra Fattori e il Naturalismo in Toscana in corso a Villa Bardini (Firenze). Qui il Dvd sarà in vendita al prezzo speciale di € 14. Sarà inoltre in vendita (€ 18) nei bookshop di Palazzo Pitti e Uffizi, e in libreria. Lineare il titolo, Giovanni Fattori, la vita e le opere, lineare la storia, che racconta tanto la vicenda artistica, quanto il coté privato e sentimentale del pittore: la nascita a Livorno, le difficoltà economiche, le tre mogli perdute, la passione proibita per la giovanissima cameriera Amalia Nollemberger, il solo viaggio a Parigi e la sua deludente scoperta degli Impressionisti, l’amicizia con Diego Martelli, i soggiorni in Maremma, i lunghi anni passati a Firenze all’Accademia di Belle Arti, prima da studente, poi da insegnante. Nelle immagini 130 dipinti, vari disegni e fotografie d’epoca, oltre ai luoghi di Fattori, in particolare l’Accademia. Affermato documentarista e autore di cortometraggi (I Macchiaioli nel 2003, la fiction schnitzleriana Un giorno come un altro con Lino Capolicchio nel 2004 e nel 2007 Angeli del Fango sul quarantennale dell’alluvione), Giribaldi ha lavorato con un cast in parte già sperimentato in un precedente lavoro (2001) intitolato Giovanni Fattori pittore del vero. “Quell’opera era in realtà assai diversa”, spiega, “e diversi erano i ruoli dei protagonisti. Monni, ad esempio, prestava a Fattori anche il suo fisico massiccio, mentre in questa versione interpreta passi delle memorie tratte dall´epistolario del pittore”. La sceneggiatura è dello stesso Giribaldi, mentre la voce narrante è dell’attore fiorentino Massimo Tarducci su un testo storico-biografico tratto principalmente dal volume Fattori e i Macchiaioli, che Francesca Dini ha di recente pubblicato per le edizioni del Sole 24 Ore nella collana I Maestri dell’Arte. Per la colonna sonora brani insoliti di Gioacchino Rossini e Giuseppe Martucci suonati al pianoforte dal maestro Marco Bucci. “Il risultato”, commenta l’Ente Cassa, “è un documentario vivace e incisivo, realizzato con uno stile volutamente asciutto, coerente e rigoroso, in linea con la personalità e l’arte di Giovanni Fattori, che restò sempre fedele a un realismo senza retoriche o abbellimenti”. Dopo la mostra di Villa Bardini (fino al 22 giugno), il ciclo Firenze per Fattori progettato dallo storico dell’arte Carlo Sisi continuerà in autunno con tre esposizioni: alla Accademia di Belle Arti I Luoghi di Fattori (17 settembre – 15 novembre), alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti sui I Ritratti di Fattori (28 ottobre 2008 – 11 gennaio 2009) e al Museo Alinari I Macchiaioli e la Fotografia (4 dicembre 2008 – 15 febbraio 2009). In programma (13 – 14 novembre) anche un convegno internazionale sul restauro dei dipinti dell’800. .  
   
   
O’A.I.R. PRESENTA HELDI PEMA (AL), LINE BRUNTSE (DE), MARIA PAOLA MOSCA (I) DA LUNEDÌ 12 MAGGIO 2008 MILANO  
 
Milano, 12 maggio 2008 . Avrà inizio lunedì 12 maggio la seconda O’a. I. R. , via pastrengo 12, residenza per artisti e teorici promossa ed organizzata da O’ – associazione milanese non profit per la promozione delle ricerche artistiche – per il 2008; la residenza, che sfocerà in una mostra aperta al pubblico dal 19 giugno al 5 luglio, vedrà protagonisti due artisti ed una curatrice. Heldi Pema (Al), artista vincitore nel 2007 della quattordicesima edizione di Onufri Prize (organizzato da Galeria Kombetare e Arteve/ Galleria d’Arte Nazionale di Tirana, Albania), attualmente vive e lavora a Tirana ed è un artista poliedrico che dà vita a performance, video-installazioni e sculture fortemente influenzate dalle vicende del suo paese; Line Bruntse (De), artista su invito, vive e lavora negli Stati Uniti, realizzando sculture ed installazioni che non si limitino ad essere semplici esperienze visive per lo spettatore, ma che ne coinvolgano tutti i sensi in una esperienza percettiva totale; infine, Maria Paola Mosca (I), curatrice su invito, è giornalista e collabora regolarmente con Arte e Critica e Juliet. Nel 2006 si è trasferita a New York dove ha avuto modo di seguire soprattutto artisti emergenti, cercando sempre linguaggi che fossero identificativi ed espressione, a loro modo, di una sensibilità attenta, specchio meditato del presente. Dalla metà del 2007 ha avviato una serie di sperimentazioni di comunicazione via web sviluppando un percorso virtuale dedicato all’arte contemporanea che possa dare una maggiore visibilità a progetti minori e favorire il dibattito su livelli di arte contemporanea più consolidati. O’a. I. R. È un programma internazionale di residenza, che trasforma O’ in un luogo di incontro e dialogo dove sono messi a disposizione spazio e tempo al fine della creazione artistica. E’ un laboratorio dove artisti e teorici sono incoraggiati a sperimentare e a creare nuovi lavori/ricerche site - specific da presentare poi al pubblico in una mostra collettiva. Organizzato in collaborazione con Hotel Pupik-austria, il programma sollecita collaborazioni tra gli artisti, i teorici e gli operatori all’interno di un contesto complesso e sfaccettato. Durante la permanenza a Milano, che varia da un minimo di due settimane fino ad un massimo di due mesi, vengono messi in discussione progetti e processi, attivati confronti e ricerche, mostrate al pubblico durante la mostra di presentazione che chiude ogni programma. Per tutta la durata di ciascuna residenza sono programmati happening di vario genere, da concerti a performance artistiche a video proiezioni. .  
   
   
PROGETTI PER LA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA MOSTRA E WORKSHOP D’INCISIONE E STAMPA 15 MAGGIO – 30 GIUGNO 2008  
 
Roma, 12 maggio 2008 - Nelle sale di via della Stamperia 6, l’Istituto Nazionale per la Grafica presenta una mostra di opere incise di giovani autori, bambini e ragazzi, frutto di una serie di progetti sperimentali promossi dai Servizi educativi dell’Istituto. L’attività di questi ultimi si rivolge alle Università e Accademie, alla scuola materna, primaria e secondaria, con programmi comprendenti corsi, conferenze specialistiche, laboratori ludico-didattici, workshop, stage formativi. Nei progetti che hanno fornito il materiale espositivo della mostra, i Servizi educativi hanno scelto di affrontare e mettere valore il tema attualissimo, ma ancora problematico, dell’accessibilità universale al patrimonio. Dopo un’impegnativa fase di preparazione, sviluppata nell’interazione con realtà scolastiche, museali e scientifiche esterne, sono stati elaborati progetti sulla fruizione integrata, da parte di bambini e ragazzi, stranieri e disabili sensoriali, nella scuola primaria e secondaria. Particolare impegno ha richiesto la pianificazione di un percorso pilota dedicato ai non udenti, pensato dalla responsabile dei servizi educativi, Sandra Suatoni. A tal fine è stata stipulata una convenzione con l’Issr (Istituto statale per sordi di Roma) che svolge attività di ricerca, documentazione, formazione e consulenza nell’ambito dei problemi riguardanti la sordità. Quest’ultimo ha agevolato gli operatori didattici dell’Istituto nella frequenza dei corsi di didattica specializzata e di Lingua italiana dei segni. Quasi contestualmente, si è affrontata l’elaborazione di unità didattiche destinate a classi di alunni della scuola primaria con presenza di non udenti. I percorsi formativi, articolati in lezioni frontali sul patrimonio artistico, la storia e le tecniche dell’incisione e della stampa, seguiti da laboratori di incisione su rame, linoleum e adigraf, sono stati pensati per adeguarsi ai bisogni dei fruitori, con l’adozione di idonee strategie di comunicazione linguistica e di esposizione didattica. Queste si sono tradotte nella chiara articolazione del discorso, nella semplicità della forma verbale, nel puntuale utilizzo di supporti visivi e materiali. La Lingua italiana dei segni ha garantito la trasmissione dei contenuti. Si tratta in effetti di un percorso pionieristico che tuttavia si ispira ai principi di integrazione e partecipazione sanciti dalla Comunità europea, dalle carte dei servizi e in ultimo dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (13. 12. 2006) firmata dall’Italia nel 2007 e in attesa di ratifica. Questi temi sono stati al centro di un Corso di aggiornamento sull’accessibilità universale al Patrimonio Culturale promosso dal Ministero per i Beni e le Attività culturali (8-9-10 ottobre 2007) che, nel confronto critico con avanzate esperienze europee, con i rappresentanti delle categorie interessate, di enti e istituti di ricerca, costituisce la prima iniziativa ufficiale che sottoscrive l’impegno e l’orientamento del Ministero verso tali problematiche. Soprattutto nei confronti dei più giovani “la nostra cultura ha perso di vista il concetto di ‘trasmissione generazionale’ così che si rivela prezioso trovare tempi e spazi in cui dare questa possibilità anche in forma di gioco”. A sottolinearlo è Paolo Rossini, educatore sordo impegnato nelle ricerche sulla lingua dei segni, già restauratore di beni culturali e, in questa duplice veste, felicemente cooptato nei progetti dell’Istituto. Il prodotto finale è di grande interesse e potenziale sviluppo nell’ambito delle collaudate attività didattiche dell’Istituto. E’ pertanto un piacere presentare in una mostra i bellissimi lavori dei protagonisti. La stampa del copioso materiale è stata curata dai maestri calcografi dell’Ing, abitualmente impegnati con materiale storico o con artisti contemporanei, ma che con entusiasmo e impegno hanno prestato la loro opera in questa nuova esperienza. Gli stessi hanno assistito i giovani autori anche nei laboratori d’incisione. La visione delle opere, associata a quella dei documenti visivi e multimediali di corredo, consente di valutare la bontà dei metodi e dei risultati. La mostra accoglie uno spazio per workshop di incisione e stampa che si svolgeranno dal 20 maggio al 25 giugno. Scuole ed istituti interessati possono partecipare previa prenotazione presso i Servizi educativi. .  
   
   
´´GENESI, IL MISTERO DELLE ORIGINI´´  
 
Illegio, 12 maggio 2008 - Una sessantina di opere ispirate alla Genesi biblica, realizzate tra il Iv ed il Xx secolo, sono in mostra fino al 5 ottobre ad Illegio, minuscolo e suggestivo borgo carnico che da qualche anno ospita eventi artistici di rilievo internazionale. La mostra ´Genesi, il Mistero delle Origini´, che contiene lavori di Jan Bruegel il vecchio, Fontebasso, Canova, Tintoretto, Durer, Blake, Pasano e tanti altri, è stata inaugurata oggi alla presenza del governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, dell´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, e di numerose autorità nazionali quali l´ambasciatore d´Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, e il responsabile del Servizio nazionale del Progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana, Vittorio Sozzi. Tondo ha sottolineato di sentirsi fiero per la capacità della sua Carnia di accogliere iniziative come questa, vera e propria intuizione del Comitato di San Floriano che ha saputo coniugare cultura e spiritualità valorizzando al meglio l´ambientazione naturale. Nel caso della mostra Genesi, "l´arte e la bibbia - ha detto - si incontrano ad Illegio per porsi quegli interrogativi che animano il dialogo tra ricerca scientifica e pensiero dei credenti". Tondo ha poi spiegato che in un mondo apparentemente distratto da se stesso, l´obiettivo dell´iniziativa è "lasciare che la bellezza ci porti nel mondo dello spirito". Il governatore ha ringraziato il Comitato che, nel 2004, ha allargato i confini della sua attività con la rassegna internazionale dedicata a San Floriano, proseguendo da quel momento con progetti "che hanno fatto di questo piccolo paese della Carnia un punto di riferimento per riflessioni sulle radici cristiane dell´Europa". Un grazie anche all´ex presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, "che ha lavorato molto a vantaggio di questa mostra". ´Genesi, Il mistero delle origini´ offre al visitatore una preziosa selezione di icone russe e greche, pitture su tela e tavola lignea, incisioni, sculture, disegni provenienti da 15 Paesi europei e raccolti dal Comitato di San Floriano di Illegio. Fra tutti, spicca una tavola di 2,90 metri per 3,77 contenente uno studio di figura femminile con bambini, uno studio di putto ed uno di figura d´uomo seduta oltre a bozzetti di braccia e di una mano. Attribuita a Michelangelo, è stata scoperta lo scorso anno nel lascito dell´ambasciatore di San Marino in Egitto e Giordania, Giacomo Maria Ugolini. .  
   
   
RIVA DEL GARDA : AL VIA OGGI ALLA CENTRALE IDROELETTRICA LA MOSTRA “QUATTRO PASSI NEL FIUME” 16 MAGGIO AL 31 OTTOBRE ALLE TERME DI COMANO E AL VILLINO CAMPI.  
 
Trento, 12 maggio 2008 - Un fiume da “ascoltare” e da “gustare”, non solo da conoscere o da ammirare. E’ quanto propone la mostra interattiva “Quattro passi nel fiume”, inaugurata il 10 maggio, presso la Centrale idroelettrica di Riva del Garda. La mostra, dedicata al fiume Sarca, è organizzata dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente assieme al Centro Studi Judicaria. Curata da Fiorenza Tisi, arricchita da molte collaborazioni, consentirà di approfondire la conoscenza dell´intero percorso del fiume nelle sue svariate connessioni con il paesaggio, da quelle semplicemente naturalistiche (flora e fauna), a quelle legate all´attività umana (centrali idroelettriche). Grazie alla collaborazione di Enel Produzione S. P. A. - Unità Business Trento e di Dolomiti Energia S. P. A. , l’inaugurazione ha avuto luogo presso la suggestiva sede della Galleria Nuova della Centrale idroelettrica di Riva del Garda, in Lungolago D´annunzio. Una splendida occasione dunque per visionare, in parte, gli interni della maestosa Centrale, scenario ideale che accoglie l´anteprima di "Quattro passi nel fiume". Dal 16 maggio al 31 ottobre 2008 sarà poi possibile visitare la mostra, in tutta calma, nelle due sedi delle Terme di Comano-antica Fonte e di Riva del Garda, Villino Campi. “In questo periodo c’è molto interesse attorno al tema dell’energia – ha detto l’assessore provinciale Ottorino Bressanini nell’aprire la cerimonia di inaugurazione – ma in questa mostra troviamo di più, ovvero la simbiosi fra uomo, fiume, territorio e le macchine che utilizzano l’energia dell’acqua. Vita umana e vita della natura: nelle voci, nei rumori, nei sapori dell’acqua che sono i protagonisti di questa mostra, il rapporto uomo-ambiente emerge con particolare forza”. “Oggi si parla sempre più spesso di Eos, educazione orientata alla sostenibilità – ha detto invece il direttore dell’Appa Fabio Berlanda – e questa mostra costituisce un esempio significativo di quanto la nostra Agenzia stia investendo in questa direzione”. Hanno portato i loro saluti anche Michele Buratti dell’Enel, l’assessore Luigi Marino del comune di Riva del Garda e Graziano Riccadonna del Centro Studi Judicaria. Il percorso sarà sperimentabile non solo visivamente, ma anche sfruttando le possibilità della tecnologia – oltre che quelle della fantasia - per “vivere” una narrazione coinvolgente. Un viaggio di conoscenza tra contemporaneità e memoria, quindi, tra curiosità e storia che vuole attrarre l´attenzione su aspetti peculiari del nostro territorio per rendere attivamente partecipe il visitatore di un patrimonio prezioso ed irripetibile. Il fiume Sarca viene presentato nei suoi tre tratti geografici principali: il primo tratto denominato “Le sorgenti”, con il fiume che dalle sorgenti raggiunge Tione percorrendo la Val Rendena; il secondo tratto “La forra”, segmento che vede il fiume raggiungere le Sarche, per poi passare alla terza sezione “La foce”, caratterizzata dall’ultimo tratto che vede il Sarca affluire nel lago di Garda attraverso un percorso più tranquillo e pieno di meraviglie naturali. Le sorgenti e la forra trovano una ideale ambientazione nella prestigiosa sede dell’Antica Fonte delle Terme di Comano, a picco sul fiume; la sezione dedicata alla foce viene invece presentata presso il Villino Campi di Riva del Garda, a pochi metri dal lago. Vi è inoltre la sezione relativa alle centrali idroelettriche, dove tra le varie possibilità verrà presentata, mediante una proiezione, una ricostruzione storica delle vicende legate all’edificazione del sistema idroelettrico relativo all’intero bacino fluviale. Infine uno stand sulla Strada del vino e dei sapori, dal Garda al Brenta. L’allestimento propone una ventina di oggetti ed esperienze curiose tra i quali la doccia acustica, il movimento cristallizzato, il sommelier d’acqua, l’intervista al fiume, la buona condotta, le voci della memoria, i sapori della terra. La doccia acustica, tanto per citare uno tra i diversi exhibit che saranno in visione durante la mostra, prevede la possibilità di coinvolgere il visitatore in un’esperienza sonora del tutto unica: ascoltare mediante alcuni tubi, alcuni suoni creati dal movimento dei diversi componenti dell’ambiente fisico delle sorgenti del Sarca, come il ghiacciaio, il ruscello, la frana e la condotta. Ogni oggetto, propone una diversa prospettiva della stretta relazione tra i fenomeni naturali e le attività umane. Grazie ad essi viene offerta una lettura multidisciplinare e polisensoriale, che coinvolge il visitatore in una narrazione fatta di esperienze tattili, evocative, uditive, gustative. Il paesaggio, entità da conservare e consegnare alle generazioni future, emerge quale possibile protagonista della vita di ognuno. La mostra “Quattro passi nel fiume” organizzata dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente congiuntamente al Centro Studi Judicaria sarà visitabile dal 16 maggio al 31 ottobre 2008 presso le due sedi delle Terme di Comano, Antica Fonte e di Riva del Garda, Villino Campi. .  
   
   
ALPS TOUR: IN AUSTRIA ZANI TERZO, DELPODIO OTTAVO. VINCE GRILLON  
 
Roma, 12 maggio 2008 - Brillante prestazione di Andrea Zani, terzo con 208 colpi (69 69 70), e di Matteo Delpodio, ottavo con 210 (72 71 67), nell´Uniqa Financelife Open, torneo dell´Alps Tour vinto dal francese Julien Grillon (202 - 67 68 67) sul percorso del Golfclub Gut Murstatten a Lebring. Grillon ha letteralmente dominato lasciato a cinque colpi l´austriaco Clemens Prader (207 - 70 74 63), mentre Zani è stato affiancato dal transalpino Alan Bihan. Così gli altri italiani che hanno superato il taglio: 24° con 213 Simone Brizzolari (74 69 70), 33° con 215 Alfredo Da Corte (68 75 72), 39° con 216 Antonio Iurilli (71 71 74), 46° con 220 Andrea Signor (69 73 78). Grillon ha ricevuto un assegno di 6. 525 su un montepremi complessivo di 45. 000 euro. Lpga Tour: Annika Sorenstam Verso Il Terzo Titolo Stagionale, Lorena Ochoa Nettamente Staccata - Annika Sorenstam (199 - 64 66 69) ha messo una seria ipoteca sul titolo del Michelob Ultra Open, il torneo del Lpga Tour che si conclude al Kingsmill Resort & Spa di Williamsburg, in Virginia. La svedese ha tre colpi di margine sulla coreana Jeong Jang (202 - 67 66 69), quattro su Christina Kim (203 - 70 67 66) e sei su Maria Hjorth. E´ decisamente fuori gioco Lorena Ochoa, la numero uno mondiale, scesa dal secondo al decimo posto con 207 dopo un devastante 74. Al 25° con 210 Karrie Webb e Paula Creamer. Non hanno superato il taglio Giulia Sergas, 120ª con 148 (73 75), e Silvia Cavalleri, 128ª con 150 (74 76). Fuori anche Michelle Wie, 106ª con 146. Il montepremi di 2. 200. 000 di dollari. Let: In Turchia Prosegue Lo Show Di Lotta Wahlin - La svedese Lotta Wahlin (215 - 71 71 73), unica proette sotto par, viaggia spedita verso il successo nel Garanti American Express Turkish Open, il torneo del Ladies European Tour che conclude al National Golf Club di Antalya in Turchia, un campo che ha messo in seria difficoltà tutte le altre concorrenti. Accusa otto colpi di ritardo la spagnola Paula Marti, seconda classificata con 223, e ancora più lontane sono la sudafricana Stacy Lee Bregman e la norvegese Marianne Skarpnord, terze con 225. E´ rimasta a metà classifica Stefania Croce, 23ª con 231 (76 78 77), sono scese Margherita Rigon, da 13ª a 37ª con 234 (75 78 81), e Vittoria Valvassori, da 57ª a 63ª con 242 (83 76 83). Sono uscite al taglio, caduto a 160 (+ 14): Veronica Zorzi 66ª con 161 (82 79), Sophie Sandolo 74ª con 162 (78 84), Federica Piovano 107ª con 166 (86 80) e Anna Rossi 121ª con 173 (82 91). Il montepremi è di 250. 000 euro. The Players Championship: In Vetta Goydos Rivela Perry - Nuovo cambio della guardia in vetta al The Players Championship, il più ricco torneo dell´Us Pga Tour (montepremi di 9 milioni di dollari), che si sta svolgendo al Tpc at Sawgrass di Ponte Vedra Beach, in Florida. Paul Goydos (209 - 68 71 70) ha rilevato Kenny Perry, secondo con 210 (68 70 72), mentre Sergio Garcia, terzo con 212 (66 73 73) ha perso una posizione. Si è messo in condizioni di lottare per il titolo Phil Mickelson, campione uscente, salito dal 13° al quarto posto con 214, affiancato da Jeff Quinney e da Bernhard Langer. Non hanno più chances Jim Furyk, Adam Scott ed Ernie Els, 20. I con 217, e sono in bassa graduatoria Retief Goosen, 47° con 221, Mike Weir 53° con 222, e David Toms 63° con 223. Al vincitore andranno 1. 620. 000 dollari. .  
   
   
CONCLUSO A BERGAMO IL CAMPIONATO ITALIANO DELTAPLANO A TORINO E TREVISO I TITOLI - PROSSIMO APPUNTAMENTO IN UMBRIA PER I CAMPIONATI DEL MONDO  
 
Bergamo, 12 maggio 2008 - Si è concluso a Palazzago (Bergamo) il Campionato Italiano deltaplani con la vittoria di Elio Cataldi di Vittorio Veneto (Treviso) nella classe "ali flessibili" e Franco Laverdino di Torino in quella "ali rigide", mezzi questi ultimi con apertura alare fino a 14 metri. Gran successo organizzativo, mediatico e di partecipazione con 60 i piloti iscritti. Tre giorni di voli dal decollo Italcementi di Valcava, fino alla val Seriana, da un lato, e al Resegone sopra Lecco, dall´altro. Una pattuglia di stranieri concorreva al Trofeo Internazionale dell´Isola, con classifica separata dal campionato, sponsor la Italcementi, azienda particolarmente attenta ai temi ambientali. Tra questi Walter Geppert (Austria) , i tedeschi Ralf Miederhoff, Tim Grabowski e Norbert Kirchner si sono piazzati nell´ordine alle spalle di Laverdino e davanti a Graziano Maffi (Montalto Pavese) ed Ettore Grossi (Ravenna), rispettivamente secondo e terzo posto nel campionato classe "ali rigide". Per le "ali flessibili" secondo e terzo posto ai trentini Alessandro Ploner e Christian Ciech. I premi ai vincitori sono stati consegnati dal vicentino Luca Basso, presidente della Fivl. Il volo in deltaplano e parapendio avviene sfruttando leggi della natura. La prestazione sportiva ha limitate esigenze muscolari, ma servono capacità di armonizzarsi con l´ambiente, osservare il territorio ed il volo degli uccelli, conoscere la meteorologia. Dalla natura il pilota trae suggerimenti per dirigere il mezzo dove maggiore è la probabilità di intercettare le ascendenze d´aria calda, unico "motore" da sfruttare per salire in quota. Durante il campionato sono stati superati i 3000 metri lungo percorsi dai 70 ai 115 km chiusi in circa due ore. Ora il deltaplano azzurro si prepara ai Campionati del Mondo dal 19 luglio al 2 agosto a Sigillo (Perugia), nella spendila cornice del parco nazionale del Monte Cucco, area particolarmente favorevole al volo libero. Al momento sono già iscritti 70 piloti provenienti da tutto il mondo, in rappresentanza di 20 nazioni. .  
   
   
IL 24-25 MAGGIO IL LAGO DI GARDA OSPITA IL CAMPIONATO INTERNAZIONALE DEGLI SKIPPER ARMATORI CON LA GENTLEMEN´S CUP DEL CIRCOLO VELA GARGNANO  
 
Gargnano, 12 maggio 2008 – Dopo la buona partecipazione da parte dei giovanissimi dell´Optimsit al "30° Trofeo Antonio Danesi" l´attività sportiva del Circolo Vela Gargnano proseguirà nel mese di maggio con la "Gentleme´s Cup", campionato internazionale riservato ai timonieri-armatori. La regata avrà luogo nel week end del 24-25 maggio e sarà valida quale prova del campionato dell´area del lago di Garda per le agguerrite classi dei Dolphin 81, Ufo 22, Protagonist, Asso 99, Fun e Meteor e sarà aperta anche alle classi Crociera e Altura. Le regate tutte costiere si svilupperanno nell´area del Parco del Vento della Comunità Montana dell´Alto Garda Bresciano. La manifestazione godrà del Patrocinio del Consiglio della Regione Lombardia. I partners saranno Marina Yachting, Riviera dei Limoni e Rappydrive Moniga. Quanto al Trofeo Danesi della scorsa settimana i successi sono andati, negli “Under 15”, a Marta Sabbadini del Centro Nautico di Bardolino, 2’ Andrea Penini della Fraglia di Malcesine, 3’ Paolo Battistoli del Circolo di Brenzone, 4’ Nicole Galazzini del Centro Nautico di Bardolino, 5’ Alvise Weber, altro della Fraglia di Malcesine. Tra i “Cadetti” primo è stato Federico Fornasari della Canottieri Garda che ha battuto il gargnanese Gianluca Virgenti, terza e prima delle ragazze Maria Hilora Pontoni della Fraglia di Malcesine, quarti e quinti altri due giovani promesse di casa: Marco Collini e Miriam Menoni. .