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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Novembre 2010
E´ NATO SIAMOTUTTIGIORNALISTI.ORG : IL “WIKIPEDIA” DELL’INFORMAZIONE!  
 
Roma, 8 novembre 2010 - Pochi mesi fa è nato il primo polo editoriale italiano che adotta il modello di wikipedia: ognuno può contribuire a migliorare la qualità dell’informazione in piena libertà. Www.siamotuttigiornalisti.org/  offre a chiunque la possibilità: di poter disporre di una panoramica di tutti i principali mezzi di informazione italiani e stranieri - di poter accedere a tutti i contenuti del sito per poter usufruire di un´informazione il più possibile libera da condizionamenti politici o da interessi economico-finanziari - di pubblicare liberamente contenuti (notizie, opinioni, articoli, studi, interviste, testimonianze, casi emblematici) e di commentarli, contenuti che possono consistere in contributi di servizio, di denuncia, di conoscenza, di stimolo alla crescita del paese, etc. Contenuti mai banali che tendono ad illuminare gli avvenimenti - di evidenziare, qualora occorra, le manipolazioni a cui spesso le notizie vengono sottoposte - inoltre di organizzare eventi, lanciare campagne di opinione, aprire dibattiti, lanciare sondaggi, porre domande ai politici, allegare documenti, segnalare altri siti o indicare riferimenti bibliografici, suggerire nuovi contenuti, proporre miglioramenti. I principi ispiratori che sono alla base dell´iniziativa sono sostanzialmente due: - La "notizia" é patrimonio di tutti e quindi tutti sono chiamati a contribuire alla sua formazione e al suo controllo. Da qui il titolo "Siamotuttigiornalisti" - Il sito appartiene a chiunque contribuisca ad arricchirlo di contenuti e/o a sostenerlo sia economicamente che con il proprio lavoro. Ognuno godrà di una "compartecipazione" la cui quota sarà misurata sulla base del proprio coinvolgimento In questo modo chiunque potrà agire al contempo da "Lettore", “Giornalista” ed “Editore” (vedere la voce "Chi siamo" sulla home page del sito).  
   
   
TV DIGITALE SWITCH OFF NORD ITALIA NUMEROSE LE SEGNALAZIONI DI CONSUMATORI DI COMPORTAMENTI SCORRETTI DEGLI ANTENNISTI  
 
Roma, 8 novembre 2010 - Adiconsum sta ricevendo da tantissimi consumatori, visitatori dello stand itinerante e del portale online di Adiconsum “Digitale Chiaro”, segnalazioni relative al comportamento non ottimale e non rispettoso della corretta informazione degli installatori d’antenna. I casi eclatanti riguardano Milano dove sono presenti solo 2 installatori e il Veneto che indica installatori solo in due province. Gli accordi presi a livello istituzionale con i rappresentanti di categoria – dichiara Pietro Giordano, Segretario Nazionale Adiconsum - prevedono che il passaggio alla tv digitale non debba creare timori eccessivi fra gli utenti, per evitare inutili e costosi interventi all’antenna. Purtroppo ci risulta che in molte aree del nord Italia la tendenza sia quella invece di diffondere false notizie circa indispensabili nuovi orientamenti delle antenne di ricezione per cambi di allocazione dei ripetitori, senza i quali sarebbe impossibile vedere la tv dopo lo switch off, il tutto creato con lo specifico scopo di fare interventi presso le famiglie prima dello switch off, incrementando il fatturato degli artigiani interessati. I maggiori danneggiati sono proprio le fasce di cittadini con minor reddito che ovviamente credono a chi si dice esperto. Adiconsum ribadisce che con gli impianti singoli, se la visione dell’analogico è ottimale, non servono adeguamenti all’antenna e che, comunque, eventuali interventi devono essere effettuati dopo lo spegnimento dell’analogico. Adiconsum ha chiesto a Cna e Confartigianato – prosegue Giordano - di intervenire per porre fine a tali speculazioni, organizzando un’immediata campagna stampa informativa. Tali comportamenti e la scarsa adesione degli installatori stanno inoltre vanificando gli accordi regionali basati sull´etica e sul prezzo concordato.  
   
   
MICROCINEMA: CRESCONO OFFERTA E BUSINESS NON SOLO PELLICOLE CON IL PROGETTO A CUI ADERISCE LA REGIONE LOMBARDIA EVENTI LIVE, CONCERTI:IL DIGITALE RIPORTA IL PUBBLICO IN SALA  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Recupero delle piccole e medie sale di provincia, un rinnovato rapporto tra spettatore e territorio, spazi cinematografici chiusi e non ancora recuperati ad altre funzioni urbanistiche, che hanno nuove chance per diventare luoghi di offerta culturale di contenuti audiovisivi, alternativi alle grandi produzioni delle majors: non solo il cinema, nell´accezione tradizionale, ma anche l´opera, i concerti live e, comunque, le piccole produzioni di qualità, di nicchia, di "contenuto", indipendenti. E´ questo l´obiettivo del progetto Microcinema, che, dalla sua nascita - 1997 - e passando per l´utilizzo di tecnologie straordinarie, ha fatto registrare numeri di rilievo nella diffusione dell´offerta audiovisiva digitale: 140 sale in rete, le ultime tre riaperte, in due settimane, a Bologna, Macerata e Ravenna; oltre 200 le sale collegate per gli eventi live, 350 i contenuti diffusi via satellite, 40 opere in diretta satellitare, 38.000 ore di trasmissione, 3 milioni di euro di box office e 20.000 biglietti per un unico evento in diretta, la Prima alla Scala che ha aperto la stagione 2009/2010 con la "Carmen" di Bizet. "Abbiamo aderito a Microcinema - ha detto Massimo Zanello, sottosegretario al Cinema della Regione Lombardia, intervenendo oggi al Meeting degli investitori di Finlombarda Sgr, la Società di Gestione del Risparmio di Regione Lombardia, - per rilanciare tutte le sale cosiddette ´minori´ che, grazie all´avvento del digitale, hanno nuove chances per diventare luoghi di offerta culturale ancora più radicati nel territorio. Più vicini a determinate categorie di persone e gruppi sociali per i quali l´accesso ai multisala rappresenta un limite". Luca Galli è amministratore delegato di Finlombarda Gestioni Sgr, la società partecipata da Finlombarda che si occupa di gestire i fondi di investimento Next e Euromed. "Microcinema, partecipata del fondo Next - ha illustrato Galli - si occupa del new media digitale; insieme a Massimo Zanello e alla Regione Lombardia stiamo avviando un progetto focalizzato sul recupero delle piccole sale che hanno visto la loro attività scemare dopo l´avvento massiccio delle multisale. A parte i ritorni territoriali di questa azione, più attinente agli obiettivi di promozione culturale dell´ente pubblico, dal punto di vista finanziario il nostro investimento, che è stato di 1,5 milioni di euro, è servito ad ampliare non tanto l´hardware quanto gli investimenti verso la base di contenuti, che è il portale di Microcinema". Microcinema digitalizza i contenuti in modo che siano trasmissibili alle singole sale attraverso un sistema satellitare bidirezionale, che consente di tenere sotto controllo tutte le fasi di trasmissione, dalla prenotazione online alla ricezione in sala, fino alla proiezione. Compresi anche la verifica dei biglietti venduti e il numero dei passaggi dei film nelle sale. "Così è possibile arrivare dappertutto - ha ricordato Silvana Molino, amministratore delegato di Microcinema - anche nelle parti più sperdute del territorio: dove non arriva l´adsl ci pensa il satellite". "L´aspetto innovativo - prosegue Galli - che ci contraddistingue è avere una base di contenuti. Siamo diventati gli unici in Europa, grazie anche ai nostri progetti, a essere funzionali all´accesso verso una grande rete di contenuti". Di qui l´accordo con Arqiva, il più grande distributore di film digitali, con oltre 50 anni di esperienza nei servizi per il broadcast, "che è venuta a cercare Microcinema - precisa Galli - come partner italiano proprio per il suo grande livello di innovazione". Nuove occasioni culturali sì, ma anche di redditività per le sale: il margine di profitto è più elevato per via dell´accordo diretto tra Microcinema e le sale stesse. Ma anche di business per l´investitore pubblicitario. Più opportunità di proposta di eventi live alle sale che saranno raggiunte dall´offerta di pubblicità e un´occasione di ampliamento del network digitale di Microcinema con l´inclusione delle sale interessate alla sola pubblicità. E´ in fase di sottoscrizione, inoltre, un accordo di collaborazione, che sarà perfezionato nel corso dell´inverno, con la prima concessionaria italiana di vendita di spazi pubblicitari.  
   
   
UNA TERRA SPACCATA DI EMILIA BERSABEA CIRILLO  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Una Napoli soffocata dalla spazzatura, ma che ancora riluce della sua antica bellezza, accoglie il corpo di Filippo Ghirelli, morto durante una manifestazione di protesta contro la costruzione di una discarica al Formicoso, in provincia di Avellino. Emilia Bersabea Cirillo, architetto, vive e lavora ad Avellino. Nelle sue storie racconta la bellezza dell´Irpinia. È stata finalista al Premio Chiara 2002 con il romanzo Fuori Misura (Diabasis, 2002) e al Premio Domenico Rea 2005 con L´ordine dell´addio (Diabasis, 2005). Un suo racconto è stato inserito nell´antologia After the War. A Collection of Short Fiction by Post War Italian Woman (Italica Press, 2004). Con questo suo romanzo "Una terra spaccata" ha vinto recentemente il premio Majella 2010 e il premio Prata 2010. Edizioni San Paolo. 240 pagine € 14,50.  
   
   
“SULLE STRADE DI RODARI”: AL VIA I VIAGGI DE “IL FILOBUS NUMERO 75”  
 
Basiliano (Ud), 8 novembre 2010 - “Sulle strade di Rodari”, questo il progetto da poco avviato con il quale 60 biblioteche della nostra regione hanno deciso di festeggiare i 90 anni dalla nascita di Gianni Rodari, grande scrittore per l´infanzia. Molta l´attesa, tra le numerose attività previste, per i viaggi de “Il filobus numero 75”. Progettati e realizzati dall´Associazione culturale 0432, in collaborazione con la Piccola cooperativa Damatrà (ideatrice del progetto) e il supporto di Saf, si tratta di viaggi reali a bordo di treni di linea e pullman dedicati che accompagneranno bambini e bambine e le loro famiglie attraverso una rete di itinerari della fantasia a collegare tra loro le biblioteche che aderiscono al progetto. Si è iniziato il 7 novembre, per un’anteprima a bordo di una corriera che collegherà tra loro alcune tra le biblioteche del Sistema Bibliotecario del Medio Friuli. Speciale sarà “l’abito” che questa corriera sfoggerà per l’occasione. Grazie infatti alla preziosa collaborazione e all’impegno di Saf Autoservizi Fvg, da anni impegnata a promuovere l’utilizzo consapevole e intelligente del Trasporto pubblico locale, il pullman dedicato a Gianni Rodari sarà allestito esternamente con le parole e le idee di Rodari, accompagnate dalle immagini a lui dedicate da Bruno Munari. La seconda anteprima, il 5 dicembre, spetterà invece al “Treno delle Storie” (progetto storico dell´Associazione 0432, che per l´occasione compirà il suo 40° viaggio dal 2003): con partenza da Pasian di Prato, via Udine, i viaggiatori raggiungeranno la meta di San Giovanni al Natisone. “Ci piacerebbe che i nostri viaggi” commenta Martina Monetti, presidente dell´Associazione 0432 “fossero come nelle pagine di Gianni Rodari un momento in cui le lancette dell’orologio si fermano, un momento per accorgerci dei fiori che spuntano, per dimenticarci degli impegni seri e per ricordarci gli uni degli altri”. Da qui l’idea di far incontrare le storie con un’avventura vera, di unire magicamente il viaggio reale con il viaggio fantastico. “Ancora oggi Gianni Rodari ci ispira e ci invita a fare questo, attraverso un progetto che si chiama non a caso “Le strade di Rodari”: strada e Rodari sono in questo senso quasi sinonimi”. Dopo la pausa invernale si viaggerà soprattutto tra aprile e maggio 2011: i viaggi saranno un gradito finale del progetto. Tutti i bambini e le bambine che avranno partecipato alle attività in classe condotte da Damatrà, a fine anno scolastico saranno invitati a prendere posto a bordo del pullman e di nuovi treni per continuare il viaggio. I viaggi, animati dagli operatori di 0432, saranno infatti arricchiti dalle parole di Gianni Rodari, filastrocche e favole dette insieme a ritmo di mani, sorrisi e -naturalmente- musica. Www.associazione0432.it/    
   
   
COME SALVARE UN FIGLIO DOPO AVERLO ROVINATO DI ANTONIO MAZZI  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Padri bancomat, madri che vivono in pianta stabile nei centri benessere, figli pinocchio: Don Mazzi non ha parole dolci per nessuno. Una raccolta di frasi terapeutiche, filastrocche, esercizi divertenti e antidoti per ritrovare il dialogo in famiglia. Un libro agile, da leggere tutto d’un fiato o in ordine sparso: dopo Come rovinare un figlio in dieci mosse, Don Mazzi fornisce un metodo concreto per sopravvivere alla crisi della famiglia. In una società dove prevalgono talk show ed escort, esistono ancora rapporti veri? È possibile resuscitare la Parola e il dialogo? L’autore Antonio Mazzi è sacerdote, pedagogista e presidente della Fondazione Exodus Onlus. Spesso ospite in qualità di educatore nelle principali trasmissioni televisive, collabora con numerosi giornali e riviste. Tre lauree ad honorem in Pedagogia, Don Mazzi lavora al progetto “Un’idea”, struttura sperimentale alternativa al carcere minorile. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Di squola, si muore?! (2010), Come rovinare un figlio in dieci mosse (2010), La tv in mano. Riflessioni in punta di dita (2008, con Giovanni Anversa) e Preghiere di un prete di strada (2004). Edizioni San Paolo Pagine: 120, Prezzo: e 11,00.  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER, MOLIÈRE SECONDO CASTRI INDAGINE SULLA NATURA UMANA CON MASSIMO POPOLIZIO NEI PANNI DI ALCESTE  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Il Misantropo è la prima, deliziosa commedia di costume che Molière consegnò al suo secolo, rivelandosi straordinario osservatore della natura umana. Dal 16 novembre al Piccolo Teatro Strehler, lo spettacolo, prodotto dal Teatro di Roma e diretto da Massimo Castri, per la prima volta alle prese con un Molière, con Massimo Popolizio nel ruolo del protagonista, rimane in scena fino al 12 dicembre. Un uomo non più giovanissimo, sceglie di isolarsi dall´umanità e di chiamarsi fuori da un mondo che disprezza e alle cui regole non riesce a stare. Il Misantropo è la storia di chi, contro il parere e i consigli degli amici, non scende mai a compromessi, pone sempre la sincerità al di sopra di tutto, anche a costo di urtare le varie e deboli personalità col rischio, quindi, di perdere ogni possibile protezione. La sorte gli gioca un tiro mancino, facendolo innamorare di una donna giovane quanto maestra nel gioco della seduzione, degna esponente di quella stessa società che il nostro eroe ha respinto e soprattutto capace come nessuno di tenergli testa. Le vicende dell’amore impossibile tra Alceste, prigioniero delle proprie rigide costruzioni mentali, e la civettuola Célimène, si concludono con la rovinosa sconfitta esistenziale del protagonista. Nasce una riflessione accattivante quanto attuale: cosa saremmo, se ci mantenessimo puri perché isolati? Forse nulla. Allora, nuove forme di dialogo sono necessarie, sapendo che “la perfetta ragione fugge ogni estremo e vuole che si sia savi con moderazione”. Www.piccoloteatro.org/  - www.Piccoloteatro.tv/    
   
   
AL TEATRO CARCANO DI MILANO GLAUCO MAURI E ROBERTO STURNO NEL THRILLER INGLESE L’INGANNO  
 
Milano, 8 novembre 2010 - L’inganno è il titolo dato da Glauco Mauri al suo adattamento della commedia Sleuth, scritta da Anthony Shaffer (1926-2001) nel 1969 e approdata per la prima volta sul palcoscenico di Londra al St. Martins’s Theatre l’anno successivo, interpreti Anthony Quayle e Keith Baxter. Due gli adattamenti per il cinema: nel 1972, interpreti Laurence Olivier e Michael Caine diretti da Joseph Mankievicz e nel 2007 con Michael Caine e Jude Law, regia di Kenneth Branagh. Come l’originale, L’inganno è un thriller eccellente e un esempio del genere “per eccellenza”. La dedica dell’opera originale è emblematica: “A Monsieur Hercule Poirot (e a molti altri detective di romanzi famosi) per tutti i suoi colleghi eccentrici, onniscienti, gentiluomini, dilettanti”. Ma è anche un commento, molto perspicace ed accurato, in parte sui fine anni Sessanta in Inghilterra e in parte su tutti noi. Il titolo Sleuth è molto misterioso. Il film di Mankievicz si intitola Gli insospettabili, ma “sleuth” vuol dire investigatore, segugio. Shaffer non ne ha mai dato una vera spiegazione e l’idea che appare più affascinante è che “sleuth” sia lo spettatore stesso. Lui è il segugio che investigando deve scoprire, nascosti nei tanti inganni, i sentimenti che si agitano nell’animo dei due protagonisti. L’inganno, appunto, con tutti i suoi grotteschi e a volte crudeli “giochi” è il caso da risolvere. L’autore propone qui, anche con grande ironia, tutta la sua abilità di sceneggiatore di gialli (fondamentali le sue collaborazioni con Agatha Christie e Alfred Hitchcock), ma sotto l’apparente superficialità di un abile racconto si avverte un’amara considerazione sulla stupida follia che così spesso corrompe il rapporto fra gli uomini. Andrew Wyke e Milo Tindle, i due personaggi principali, sono diversi. Milo ha fatto della sua difficile esistenza una lotta col desiderio di rivincita sulla sua condizione di semi-emarginato; Andrew della sua ne ha fatto invece un continuo gioco di fantasia per sfuggire alla stupida noia della vita. Ma alla fine i due finiranno per scambiarsi i ruoli: ognuno sarà vittima e carnefice. E come spesso accade nella vita, la farsa che umilia le debolezze si tramuta in un dramma dove l’uomo diventa vittima di se stesso. Non a caso il gioco termina con lo sghignazzo di un pupazzo meccanico che, inerte, ha assistito alla scena e ci dice, lui senza anima, quanto pazzi siano gli uomini che così spesso giovano a ingannarsi e a farsi del male. L’inganno è un thriller psicologico dove si ride e ci si diverte ma ci si ricorda anche che l’uomo rimane sempre l’artefice, nel bene e nel male, del suo destino. Www.teatrocarcano.com/    
   
   
AL TEATRO CIAK – FABBRICA DEL VAPORE DAL 9 AL 12 DICEMBRE 2010 “MENOPAUSE THE MUSICAL” L’ESILARANTE CELEBRAZIONE DI DONNE IN PIENO TRASLOCO ORMONALE!  
 
Milano, 8 novembre 2010 - “Menopause The Musical” ritorna a grande richiesta per la quarta stagione con una grande novità: Emanuela Aureli si unisce al cast nella parte della casalinga al posto di Marisa Laurito. Il calore, il talento e la simpatia di Emanuela Aureli sono contagiosi. “La celebrazione di donne in pieno trasloco ormonale" riparte piena di entusiasmo, musica, risate e nuovi traguardi da superare. Le attrici lanciano, inoltre, una nuova sfida anti-crisi invitando tutte le donne a sostenere la nuova campagna: “Ridiamo´! Porta il tuo uomo a teatro !!! Il risultato e´ garantito !” Menopause the musical. Il New York Times lo definisce “uno spettacolo che fa ridere gli uomini più delle donne. Impossibile non ridere” Menopausethemusical è un antidepressivo!! “Menopause The Musical”, un grande successo che parte dagli Stati Uniti e superando qualsiasi frontiera arriva in Australia, Korea, Israele e finalmente anche in Europa. Prima Europea: Italia dove, sia nel mondo della medicina che dello spettacolo, genera immediatamente un grande interesse di stampa e di pubblico. Primo debutto italiano al Teatro Vittoria di Roma l’8 Marzo 2006. Menopausethemusical viene usato come esempio, di operazione teatrale di grande successo artistico ed economico, dal programma di Rai2 sull’economia in Italia e lo stato del teatro. La ripresa al teatro Brancaccio di Roma di Gigi Proietti, coproduttore dello spettacolo, registra un record d’incassi e di presenze: circa 20.000 in 18 giorni. L’ambientazione dello spettacolo è il grande magazzino la Rinascente all’interno del quale personaggi si muovono e le scene cambiano all’annuncio dell’altoparlante che, comunica via via cambio di piano e reparto. Vent’otto parodie di canzoni degli anni ’60 e ’70, disco music inclusa, che sfatano tabù, luoghi comuni e paure legate alla Menopausa culminando in una nuova visione della vita e in un senso di libertà e d’aggregazione travolgente. “Menopause The Musical” è la celebrazione delle donne che sono alle porte, nel bel mezzo o al traguardo di quell’inevitabile fase della vita che gli americani chiamano “The Change” o “The Passage” e noi, più drasticamente, solo Menopausa. Ad oggi 75 milioni di baby boomers (donne nate negli anni ’50) si trovano a dover affrontare le sfide incalzanti della menopausa. Il messaggio, sintetizzato nel motto Ama Chi Sei, sulle note di Ymca, e l’obiettivo del nostro spettacolo, aldilà del divertimento che è garantito, è quello di conquistare e trasmettere una nuova libertà spirituale, armandoci di forza, di grande entusiasmo e di un’inconsapevole gioia di vivere che invitiamo tutte le donne del pubblico a dividere con noi, salendo in scena a fine spettacolo. Grazie al sostegno dell’Associazione Italiana Donne Medico e con il patrocinio del Ministero della Salute la produzione di “Menopause The Musical” organizza, nelle città che ospitano il musical, incontri tra il pubblico, il cast e medici specialisti locali per “la promozione sull’informazione e prevenzione dai disagi e dai luoghi comuni sulla menopausa“ avvalendosi di una formula che faciliti la discussione sulle problematiche e i sintomi che ne conseguono, rendendola comprensibile e accessibile a tutte le donne, e ai loro uomini, valutando nuovi punti di vista, primo fra tutti, che non si tratta di una malattia ma di una fase della vita. Dai nostri recenti sondaggi risulta che le donne vogliono saperne di più, molto di più sull’argomento menopausa, senza però essere giudicate o ridicolizzate, ma trovando degli interlocutori comprensibili, preparati, aggiornati ed affidabili. Tutto ciò può essere sintetizzato negli incontri organizzati dalla Aidm con i medici locali. Www.menopausethemusical.it/    
   
   
L’IRRESISTIBILE SEDUZIONE DEL VAMPIRO: SILVIO CASTIGLIONI ED EMANUELA VILLAGROSSI IN UN DOPPIO MONOLOGO SULLE TRACCE DEL “SIGNORE DELLA NOTTE”, DA POLIDORI ALLA CVETAEVA. CON LA DRAMMATURGIA DI ANDREA NANNI E LA REGIA DI GIOVANNI GUERRIERI IN PRIMA NAZIONALE AL CRT SALONE  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Da martedì 9 a domenica 21 novembre 2010 arriva al Crt Salone di via Dini la prima nazionale de Il Vampiro o le confessioni mancate, con Silvio Castiglioni ed Emanuela Villagrossi diretti da Giovanni Guerrieri in un doppio monologo scritto da Andrea Nanni. Destinato a un’immensa fortuna letteraria (dal Dracula di Stoker alla recente saga di Twilight) e cinematografica (dall’espressionismo tedesco a Hollywood), il signore della notte, il non-morto che si nutre del sangue di creature giovani e belle, nato dalla fantasia popolare e tenuto in vita dalla tradizione orale, conquista la dignità letteraria nel 1819 grazie al ventunenne John William Polidori, segretario di Lord Byron e autore del racconto Il Vampiro. Intorno alla metà di quel secolo (tra il 1855 e il 1864) il folclorista Aleksandr Afanasjev dà alle stampe una raccolta di antiche fiabe russe, una delle quali si intitola Il vampiro. A quella fiaba si ispirerà Marina Cvetaeva per il suo poema Il Prode, pubblicato nel 1924 a Praga e poi illustrato da Natal’ja Gončarova, incontrata dalla Cvetaeva nel comune esilio parigino. Il racconto di Polidori e le opere della Cvetaeva (soprattutto le lettere e alcune prose familiari) sono i testi a cui Andrea Nanni si è ispirato per costruire un doppio monologo in cui la stessa vicenda – la seduzione del Vampiro nei confronti delle sue vittime – viene narrata da due diversi, e a volte inconciliabili, punti di vista: quello di un giovane lord inglese e quella della sua ancor più giovane sorella. In scena due vecchi che in un flashback ricco di suspense ripercorrono le tappe di un sinistro romanzo di formazione che parte dalla Londra del bel mondo e attraversa le rovine di Roma e di Atene per poi tornare a Londra secondo una struttura circolare che non chiude il racconto ma apre una spirale vertiginosa in un moltiplicarsi di riflessi illusori e di maschere sociali dietro le quali affiorano pulsioni inconfessabili, in bilico tra omosessualità e incesto. Il naufragio dei buoni sentimenti, l’innocente come vittima designata, la passione come territorio di caccia per predatori senza scrupoli, lo spettro della follia: nel racconto scenico il gotico si fa specchio di una sensibilità contemporanea intrisa di crudeltà, in cui non è facile distinguere tra vittima e carnefice. Uno specchio oscuro in cui affiorano i turbamenti della giovinezza, in cui balena improvvisa agli occhi degli spettatori la possibilità che il male si intrecci indissolubilmente con l’incarnazione della bellezza.  
   
   
AL TEATRO SMERALDO DAL 9 AL 22 DICEMBRE MICHELLE HUNZIKER IN MI SCAPPA DA RIDERE  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Che cosa è la risata? Uno sfogo, una reazione nervosa del nostro organismo? Una forma di timidezza, un segnale di debolezza, un indice di positività? Per Michelle Hunziker, la risata è anche un modo di comunicare. E´ una sua caratteristica che prorompe, nella vita reale come nel lavoro, non solo nei momenti giusti ma anche in quelli meno adatti, come situazioni drammatiche o malinconiche. La risata è il suo mantra, una formuletta magica, il bidibi bodibi bu che spalanca le porte del suo carattere e della sua comunicatività. Se esistesse una favola di Michelle Hunziker, comincerebbe certamente con una risata. Una risata così cristallina da scatenare un uragano, capace di trasportare lo spettatore in un mondo inatteso di aneddoti sorprendenti, dove nessuno - soprattutto lei - si prende mai sul serio. Esiste davvero una favola di Michelle? Lei, dal palco, ce la racconta e... Chissà: potrebbe essere la sua vita vera, la sua infanzia, le sue passioni, i suoi principi azzurri. Oppure... No: è tutta invenzione, fantasia, immaginazione. Oppure è un mix di tutt´e due da cui può scoppiare uno show. In scena ci sarà una Michelle che si mette in gioco del tutto: in versione intimista, sexy, umoristica, invecchiata, ritoccata chirurgicamente e, come da inizio carriera... Di schiena. E naturalmente anche cantante, ballerina e intrattenitrice. Un “One Woman Show” dal ritmo incalzante e dall´impianto visivo di grande fascino e novità, che lo rendono unico ed originale come l´artista intorno alla quale è stato costruito. Il supporto di mezzi tecnologici e visuali usati in modo narrativo ed interattivo, farà sì che Michelle sia accompagnata, ora dal vivo, ora in maniera creativo-virtuale, dal corpo di ballo, dall´ orchestra, ma soprattutto da un intrigante personaggio critico e dissacratore, a metà fra il Grillo Parlante e lo Stregatto, impersonato da Michele Foresta alias Mister Forest. Tutto questo mentre spesso, a Michelle, scappa da ridere. Www.teatrosmeraldo.it/    
   
   
DALL’11 AL 21 NOVEMBRE 2010 NELLA SALA LA CAVALLERIZZA DEL TEATRO LITTA L’ITALIA S’È DESTA PER IL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ D’ITALIA  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Attenzione: i fatti raccontati in questo spettacolo sono tutti reali e tratti dalla cronaca. Ogni riferimento a fatti e persone è puramente voluto. La Sala La Cavallerizza del Teatro Litta apre la nuova stagione con un viaggio grottesco, tragicamente reale tra le assurdità, le contraddizioni, i vizi e le virtù del paese che si accinge ad auto-celebrarsi nel 150° dell’Unità. Ecco allora emergere caustico e corrosivo il profilo di un’Italia spietata, in cui tutto è possibile. All’alba del terzo millennio questo è un quaderno di appunti, di ritagli, di sottolineature: il sismografo di un improbabile essere nazione. Immigrati cinesi stipati nelle fogne di Milano. Missili impazziti che bombardano cocuzzoli montuosi. Bunker anti-invasione nelle ville del Nord Est. Mattatoi ipertecnologici nell’Emilia dei prosciutti. Un supereroe con tanto di mantello che volteggia per una Gotham City partenopea… Autenticamente tratto dalle pagine di cronaca degli italici giornali, questo catalogo nostrano investiga impietosamente la geografia del Belpaese d’oggigiorno. Una stranissima, irriverente discesa agli inferi della famigerata penisola, dove l’intero stivale viene impietosamente passato ai raggi X. A voi stilare il referto. Quindici frammenti impazziti con titoli emblematici: Italia Numbers, Italia Tourism, Italia Comics, Italia Family, Italia Cash and Carry, Italia Panic, Italia Kamikaze, Italia Psycho, Italia Lager, Italia Cyrcus, Italia Disneyland, Italia Apocalypse, Italia for Children, Italia Tomorrow, Italia Derby… Un caravanserraglio di vicende umane, una galleria di personaggi. Un carnevale di maschere in velocissima sequenza. Massini scrive per il teatro il suo Moleskine di spigolature civili. Il quadro d’insieme non sarà forse celebrativo. Ma chi se ne importa? Le fonti sono vere. Il pozzo è autentico. E non è detto che lo specchio debba per forza restituirci belli…Stefano Massini Nel 2005 con L´odore assordante del bianco vince il Premio Tondelli a Riccione Teatro. Con la prima parte della Trilogia La gabbia vince il Premio Nazionale della Critica Teatrale al Piccolo Teatro di Milano ed è finalista al Premio Ubu 2006. Con Processo a Dio, portato al successo da Ottavia Piccolo e Sergio Fantoni, è nella terna dei Premi Olimpici del Teatro. La casa editrice Ubulibri pubblica nel 2006 i suoi testi teatrali che vengono tradotti e pubblicati all´estero, dal Portogallo alla Francia alla Germania al Belgio. Hanno già debuttato versioni francesi e tedesche dei testi.  
   
   
VOGLIA DI TENEREZZA DAL ROMANZO DI LARRY MCMURTRY SUL PALCOSCENICO DEL MANZONI DI MILANO  
 
Milano, 8 novembre 2010 - I capolavori non nascono per caso. Un film, una pièce teatrale, quando incontrano un esaltante successo di pubblico, riuniscono in sé inevitabilmente i migliori ingredienti: una profonda conoscenza dell’animo umano e una tecnica professionale di altissimo livello. Nasce così uno spettacolo in cui commedia e dramma convivono in modo perfetto, come accade nella vita di ognuno di noi, rendendo i personaggi così vicini alla nostra realtà da farne quasi dei famigliari. Questo è il pregio principale del romanzo di Larry Mcmurtry da cui è tratto “Voglia di tenerezza” e del film messo in scena con grande successo da James L.brooks, con protagonisti Shirley Maclaine, Debra Winger e Jack Nicholson (1983, tre Oscar e uno per la strepitosa Shirley Maclaine). L’adattamento per il teatro, firmato da Dan Gordon, accentua ancor di più, per la sua asciuttezza e la conseguente rara intensità, la componente umana, esaltando con mille sfumature, comiche, drammatiche, poetiche, l’azzeccatissimo titolo italiano “Voglia di tenerezza”. Aurora rimasta vedova molto presto, vive con la giovane figlia, Emma. La donna è molto possessiva, e il rapporto con la figlia è molto stretto ma al tempo stesso tormentato. Emma sposa l´insegnante Flap contro il volere della madre. Il matrimonio però non è felice ed Emma inizia una relazione con un direttore di banca. Il rapporto tra i due si interrompe anche questa volta; nel frattempo Emma scopre che Flap la tradisce con una sua allieva, e i due si separano. Aurora non si è più risposata, nonostante abbia molti corteggiatori. In occasione della sua festa di compleanno, terrorizzata dall´avanzare dell´età, Aurora accetta la corte del suo vicino di casa Garreth, un ex astronauta alcolista e donnaiolo. I due iniziano una relazione, Aurora si affeziona all´uomo ma lui non riesce a essere monogamo. Nel frattempo Emma scopre di avere un cancro incurabile: la sua malattia è l´occasione per una riconciliazione con il marito, che ora vive con la sua amante, e con la madre, alla quale affida i figli. Nonostante la loro relazione sia finita, Garreth sta vicino ad Aurora e aiuta i bambini a superare il dolore per la morte della madre. La splendida Anna Galiena, attrice eclettica e generosa, nota per la passione con la quale si impossessa di ogni nuovo personaggio, sarà Aurora, madre-mostro, ma così disperatamente bisognosa di tenerezza. Garrett, l’astronauta orso, dongiovanni prepotente, ma con un animo da adolescente egoista, mai veramente cresciuto né amato, sembra fatto su misura per l’ottimo attore che è Fabio Sartor. La sensibilità di Karin Proia sarà al servizio del personaggio di Emma, giovane smarrita nella vita, intelligente ma priva della necessaria volontà e del coraggio per cambiare modo di pensare e di agire. Sarà appunto la sua inesauribile voglia di tenerezza a salvarne la figura al tempo stesso “eroica” e banale. A tenere le fila della complessa vicenda provvede l’elegante regia di Gino Zampieri.  
   
   
LA STAGIONE SINFONICA DEI POMERIGGI MUSICALI  
 
Milano, 8 novembre 2010 - La Stagione Sinfonica dei Pomeriggi Musicali racconta, da quasi settant’anni, una storia di passione e di ricerca all’interno del repertorio classico, che si palesa nella proposta di famose e conosciute partiture, così come di pagine meno note, talvolta addirittura dimenticate, delle epoche passate. Da sempre, però, I Pomeriggi Musicali considerano l’attenzione e l’amore per il repertorio classico non l’antitesi, ma la parte integrante e la base fondante della loro vocazione assolutamente contemporanea. In una prospettiva attuale e contemporanea, l’attività dei Pomeriggi Musicali reagisce alle difficoltà economiche, alla sfiducia, alle azioni frenanti che ultimamente imbrigliano la cultura, investendo nel futuro. I Pomeriggi, insomma, vogliono esserci oggi, vogliono contribuire a promuovere un nuovo repertorio e nuovi talenti, ambiscono ad essere luogo aperto di confronto per le energie più fresche e vitali presenti sulla scena nazionale e internazionale. È questo il senso del grande sforzo produttivo che La Fondazione I Pomeriggi Musicali e il Direttore Artistico Ivan Fedele hanno deciso di sostenere presentando Koinè - Stagione di Musica d’Arte del nostro tempo (21 gennaio – 27 maggio 2011). I tempi difficili, infatti, avrebbero suggerito di limitarsi all’inserimento di qualche scelta contemporanea all’interno della 66a Stagione Sinfonica dell’Orchestra. La volontà della Fondazione, invece, è stata quella di investire in una Stagione sfaccettata e coerente, di avviare nuove collaborazioni, di aprire il proprio cartellone alle Istituzioni che operano con rigore, prestigio e valore culturale nell’ambito della musica contemporanea a Milano e che hanno voluto far parte del progetto. La Fondazione, dunque, è orgogliosa di presentare un cartellone che coinvolge il Conservatorio di Milano, l’Accademia di Musica di Milano, la Naba, i Sentieri Selvaggi e l’Ambasciata Francese in Italia; è orgogliosa di un programma che presenta 11 prime esecuzioni assolute, di cui 8 commissionate proprio dai Pomeriggi Musicali. Curiosi del futuro, ma radicati nell’attualità, I Pomeriggi Musicali vogliono offrire al pubblico occasioni di riflessione su alcune problematiche che incidono sul nostro vivere quotidiano. Il 3 febbraio 2011, Massimo Cacciari inaugurerà il ciclo Pensieri del nostro tempo, analizzando l’evoluzione del concetto di Dio nel mondo occidentale. L’occidente si interroga sui monoteismi e vive il contrasto tra una spinta razionalistica che indurrebbe all’ateismo e il bisogno umano di fede. In altre parti del mondo, le masse combattono guerre di religione che probabilmente - ad altri livelli - nascondono ben diverse ragioni. Così come forse 150 anni fa i moti del Risorgimento furono intesi e vissuti in maniera diversa dal popolo che ne restò coinvolto e dalla cerchia politica e intellettuale che li promosse. In due diversi appuntamenti – in calendario a partire dal 17 febbraio – lo storico Sergio Luzzatto, rivisiterà il Risorgimento ricercandone con lucidità e obbiettività le verità finora taciute dalla storiografia ufficiale. Nei tre appuntamenti di marzo, invece, l’Ambasciatore Sergio Romano indagherà un´altra grande ferita del nostro tempo: le nuove migrazioni, il rifiuto del diverso, il timore per le economie emergenti e l’impulso a cavalcare l’onda. La vecchia Europa a confronto con le nuove paure, la necessità di fare fronte comune e di dover fronteggiare nuove spinte separatiste. A completare la ricchissima programmazione del Teatro dal Verme, in questo suo decimo anniversario di attività, sarà la piccola Stagione di Musica da Camera, Armonie D’autore, una proposta preziosa che presenta giovani talenti alle prese con bellissime pagine di repertorio. Restano da segnalare alcuni appuntamenti che la Fondazione I Pomeriggi Musicali ha voluto inserire in un cartellone che il Dal Verme non chiude mai, quel filone Extravagante sempre aperto – in ogni momento della stagione – a qualsiasi esperimento culturale, artista, concerto, proposta che I Pomeriggi ritengano un contributo interessante alla vivacità artistica e culturale della città. Il 5 novembre 2010, in Sala Grande, sarà ospitato il concerto di Dente and Friends, seguito, il 3 dicembre, dal concerto delle Luci della centrale elettrica, che presenteranno il loro nuovo disco. Il rock indipendente, con tutta la sua eterogeneità e vivacità trova spazio in un teatro storico del centro di Milano, che crede profondamente che la qualità, l’originalità, e la forza comunicativa debbano essere l’unico metro di giudizio sulla base del quale decidere cosa può stare o meno sul palcoscenico. Tanto è vero che il 13 dicembre arriveranno i Voca People con il loro Intergalactic Vocal Theater. Otto alieni sbarcano sulla terra e per poter ripartire dovranno ricaricare le batterie della loro astronave con energie musicali. È questo il gioco che darà vita ad un’incredibile performance di teatro vocale, che combina canto a cappella con la moderna arte del beatbox, in grado di imitare strumenti ed effetti musicali senza che alcuno strumento sia effettivamente utilizzato. Assisteremo ad una assoluta novità, una performance ironica che si compone della migliore musica di tutti i tempi, di commedia e di interazione con il pubblico in sala.  
   
   
TEATRO ALLA SCALA DI MILANO: TORNA ATTESISSIMA LA RIPRESA DI CARMEN DI GEORGES BIZET  
 
 Milano, 8 novembre 2010 - L’opera, che i più accreditati compilatori di classifiche giurano essere la più rappresentata al mondo, ebbe in realtà, quando venne messa in scena per la prima volta al Teatro dell’Opéra-comique di Parigi (3 marzo 1875), un’accoglienza piuttosto freddina. L’incomprensione del pubblico ferì profondamente Bizet, che sarebbe morto tre mesi dopo, il 3 giugno, appena trentaseienne. In realtà, l’opera contò ben 48 repliche, numero tutt’altro che trascurabile, ma si giovò, paradossalmente, della fama di spettacolo indecente e delle numerose scomuniche apparse sui giornali. «Le nostre scene sono sempre più invase dalle cortigiane; è in questa classe che i nostri autori si compiacciono di reclutare le eroine dei loro drammi e dei loro opéras-comiques»: così inizia la recensione di Achille de Lauzières pubblicata nel periodico “La Patrie” (8 marzo). E continua, poco dopo: «È la fille nella più ripugnante delle sue accezioni [a essere stata messa in scena]; la fille folle del suo corpo, che si concede al primo soldato venuto, per capriccio, a mo’ di bravata, alla cieca; [...] sensuale, beffarda, sfrontata; miscredente, senza altra legge che quella del piacere; [...] insomma, una vera e propria prostituta da strada». Il cronista del “Petit Journal” (6 marzo) stigmatizzò così l’interpretazione di Carmen: «La signora Galli-marié ha trovato il modo di involgarire e di rendere il personaggio di Carmen più odioso e abbietto di quanto non fosse in Mérimée. Il suo è stato un trattamento brutalmente realista alla maniera di Courbet». Sul “realismo” e su Célestine Galli-marié (la prima interprete di Carmen) dovremo ritornare, ma va sottolineato con forza che la coazione a percepire Carmen come una fille, una prostituta, è una reazione difensiva, tipicamente borghese, che non ha alcun riscontro nell’opera. Tutt’altro! Carmen non si vende mai: è una donna libera (ecco il vero scandalo), di una coerenza assoluta, priva di compromessi: «Jamais Carmen ne cédera, libre elle est née et libre elle mourra». D’altronde, se si vuole misurare la distanza che separa la Carmen di Bizet da un opéra-comique medio del suo tempo, ci si può rifare a un precedente adattamento della novella di Mérimée: La fille d’Égypte di Jules Barbier per la musica di Jules Beer (1862). A scorrere quest’opera insipida, scrive Hervé Lacombe, «si capisce meglio la formidabile sfida della partitura di Bizet alle convenzioni edulcoranti dell’opéra-comique». Ma va anche detto che la Carmen di Bizet si oppone contemporaneamente alla tendenza “poetizzante”, tipica di quegli anni (vedi la Mignon di Thomas, 1866), che spingeva l’opéra-comique verso il delicato sentimentalismo del genere trasversale dell’opéra-lyrique. In questa direzione si era mosso lo stesso Bizet con la sua Djamileh, rappresentata all’Opéra-comique nel 1872. E lo stesso vale, in questo quadro, per la ripresa – curata sempre da Bizet – del Roméo et Juliette di Gounod andato in scena all’Opéra-comique nel 1873. Dunque, Carmen costituisce una doppia presa di distanza: dall’opéra-comique tradizionale e dal nuovo opéra-lyrique. Il “genere” a cui appartiene Carmen resta ancor oggi piuttosto problematico e incompreso. «Dicono che sono oscuro e complicato – spiega Bizet a sua suocera – ma questa volta ho scritto un’opera che è tutta clarté e vivacità, piena di colori e di melodia.» Una musica elementare come i meccanismi drammatici che mette in campo. Forse si può capire meglio Carmen se si parte da L’arlésienne di Daudet, un dramma recitato per il quale Bizet scrisse delle bellissime “musiche di scena” (1872). L’utilizzo di materiali preesistenti tolti dal patrimonio popolare provenzale, per creare una sorta di milieu sonoro in cui ambientare l’azione, anticipa una caratteristica di Carmen: non dimentichiamo che la celeberrima habanera del primo atto è imitata da una canzone spagnola allora molto nota (El arreglito di Sebastián de Iradier). Gli effetti di contrasto (se non di cortocircuito) tra l’esplosione dolorosa del dramma individuale e il tripudio sonoro di una musica di scena interna all’azione di sapore popolare e festoso apparentano strettamente il finale del primo e del quarto tableau dell’Arlésienne all’ultimo atto di Carmen. D’altra parte, il potenziamento della dimensione teatrale è del tutto evidente nell’ultima opera di Bizet. Se la drammaturgia mista appariva un retaggio del passato al moderno opéra-lyrique (il Roméo et Juliette già citato era stato rappresentato con i recitativi cantati), i dialoghi recitati acquistano un rilievo notevolissimo in Carmen. E lo stesso vale per i mélodrames (la presenza simultanea di recitazione e musica) già sperimentati nell’Arlésienne. Di ciò oggi ci rendiamo poco conto, perché anche le edizioni più “filologiche” tagliano a man bassa proprio le parti parlate. Il famoso “realismo” di Carmen è innanzitutto un fatto strutturale: la quantità di musica di scena, giustificata dall’azione e interna allo spazio del suo svolgimento, è del tutto sorprendente e corrisponde al potenziamento della dimensione teatrale di cui si diceva sopra. Le canzoni di Carmen del primo e del secondo atto sarebbero tali anche se pensassimo l’opera nei termini del puro teatro di prosa. Senza parlare poi della canzone da fuori scena di Don José e di tutta la prima parte del suo duetto con Carmen (secondo atto): puro teatro, pura musica di scena. L’interpretazione “realistica” di Célestine Galli-marié, la cantante che incarnò Carmen e collaborò strettamente con Bizet nella messa a punto del personaggio, era fondata, come spiega ancora una volta Hervé Lacombe, più sull’efficacia del jeu de scène che non sul bel timbro e sulla tecnica vocale. Non a caso il successo dell’opera (a partire dalla famosa ripresa di Vienna dell’autunno 1875) coincide anche con tutta una serie di interventi, più o meno giustificati, che intendono normalizzare-edulcorare il dettato bizetiano e che hanno nella versione di Ernest Guiraud il loro principale luogo di fissazione. La musicologia internazionale ha incominciato, a partire dalla discutibile edizione critica curata negli anni Sessanta da Fritz Oeser, un lavoro di riesame e di ripulitura per risalire a una versione il più possibile vicina alle intenzioni di Bizet. L’edizione di Robert Didion, che viene presentata alla Scala, costituisce senz’altro una conquista in tale senso. Il direttore d’orchestra di fama internazionale Gustavo Dudamel continua a condividere il suo entusiasmo magnetico con pubblici di tutte le età in giro per il mondo. All’alba del suo dodicesimo anno come Direttore Musicale dell’Orchestra Giovanile ´Simón Bolívar’, nell’autunno del 2010 inaugura la sua seconda stagione in veste di Direttore Musicale della Los Angeles Philharmonic e la sua quarta stagione con l’Orchestra Sinfonica di Göteborg. Armato di passione, energia e eccellenza artistica ineguagliabili, Dudamel si dedica alla guida di queste orchestre e a intensificare il suo impegno in campo operistico. Provenendo da un contesto ove essere coinvolti nella musica fin da una giovane età è un’esperienza che gli ha cambiato la vita, Gustavo Dudamel si adopera per investire nella musica classica come elemento propulsivo di cambiamento sociale. Il messaggio del suo continuo lavoro in Venezuela tramite ‘El Sistema’, che influenza centinaia di migliaia di bambini ogni anno, si sta ora proiettando negli Stati Uniti tramite la Youth Orchestra Los Angeles (Yola). Questo programma, che è diretto a bambini delle comunità svantaggiate di Los Angeles, continua a crescere e ad ampliarsi sotto la guida di Dudamel e della Los Angeles Philharmonic. Dudamel è anche coinvolto in qualità di consulente in programmi pilota a Göteborg in Svezia e a Raploch in Scozia. Dopo una recita in forma di concerto di Carmen con la Los Angeles Philharmonic alla Hollywood Bowl e una recita con mezza messa in scena di La traviata con la Sbyo a Caracas nell’estate del 2010, Gustavo Dudamel ha iniziato la stagione 2010-11 a Göteborg. Il ritorno alla guida della Filarmonica di Vienna in una tournee europea si è conclusa alla Carnegie Hall di New York il 2 e 3 ottobre. La stagione di Dudamel con la Los Angeles Philharmonic è iniziata il 7 ottobre con un concerto per il Gala d’Inaugurazione con il tenore Juan Diego Flórez, trasmesso nel mondo dalla Pbs. Una serie di concerti su tema operistico dell’Orchestra Filarmonica di Berlino con la solista Elina Garanča culminerà con una trasmissione televisiva nazionale del concerto di capodanno, a chiudere l’anno 2010. Nel gennaio e febbraio 2011 dirigerà la La Philharmonic nella prima tournee internazionale in veste di Direttore Musicale, con un programma di concerti a Lisbona, Madrid, Colonia, Londra, Parigi, Budapest e Vienna. Altri momenti salienti per l’attuale stagione con la La Philharmonic comprendono il festival “Brahms Unbound”, una serie di sette appuntamenti che abbinano l’integrale sinfonica di Brahms più diverse prime, tra cui due mondiali e due statunitensi, oltre a concerti con repertorio che va dalla sinfonia Turangalîla di Messiaen a opere di compositori come Górecki, Mackey, Schumann e Šostakovič. Con la Sinfonica di Göteborg, Gustavo Dudamel condurrà una tournée nazionale della Svezia nell’aprile 2011 oltre a numerosi concerti a Göteborg. Dudamel continuerà altresì a dirigere la Simón Bolívar Youth Orchestra dal vivo e in sala di registrazione a Caracas, Venezuela, nonché in una importante tournée in Sud America. Allestimento del Teatro alla Scala. Direttore Gustavo Dudamel . Regia e costumi Emma Dante www.Teatroallascala.org/    
   
   
SWAN LAKE: UNA PIETRA MILIARE DELLO SPETTACOLO INTERNAZIONALE ARRIVA IN ITALIA  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Mas Music Arts & Show - il Centro Internazionale di Formazione per lo Spettacolo - in collaborazione con la Società Poltronissima finalmente porta nel nostro Paese, direttamente da Broadway, lo spettacolo che ha emozionato le platee di tutto il mondo Nel mondo Swan Lake è acclamato come uno degli spettacoli più esaltanti, originali, audaci e coinvolgenti mai visti. Grazie ad esso, il suo ideatore Matthew Bourne – considerato il regista più innovativo e di maggior successo in Inghilterra, apprezzato e riconosciuto a livello internazionale - ha ricevuto, tra gli altri, ben 2 Tony Award come Miglior Regista e Miglior Coreografo nello stesso anno. Per la creazione dei magnifici ed eccentrici costumi di scena, il costumista e scenografo Lez Brotherston ha ricevuto un Tony, un Outer Critics’ Circle e due Drama Desk Award. Ritenuto un capolavoro dello spettacolo internazionale, vanta persino una prestigiosa citazione cinematografica nella scena conclusiva di “Billy Elliot” In Italia Swan Lake arriva per volontà di Mas, Music, Arts & Show – il Centro di Formazione per lo Spettacolo con sede a Milano - La filosofia di Mas è da sempre quella di investire in progetti di qualità per portare la grandi produzioni internazionali in Italia, con l’obiettivo di far conoscere ed avvicinare la danza ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Proposito che contraddistingue anche Matthew Bourne nei suoi lavori. Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky è un’opera classica riconosciuta e amata in tutto il mondo, nel tempo ripresa e reinterpretata in modi differenti. Matthew Bourne ha sconvolto la tradizione del balletto classico rivisitando il Lago dei Cigni in modo assolutamente originale, ironico e spettacolare, dando vita ad un capolavoro teatrale capace di travolgere ed emozionare il suo pubblico grazie alla sua straordinaria forza narrativa. Pur mantenendo inalterati due degli elementi che hanno reso quest’opera immortale, come le magnifica partitura e la storia della ricerca costante e struggente di un ideale irraggiungibile, Bourne ha voluto sostituire il corpo di ballo femminile con un ensemble tutto maschile, affidando ad un uomo anche il ruolo del Cigno protagonista della storia. <L’idea di un uomo che personificasse il cigno aveva perfettamente senso per me, spiega Matthew, la forza, la bellezza, l’ampiezza dell’apertura alare di queste creature mi suggerisce ed evoca più facilmente la muscolatura di un danzatore più che una ballerina con un tutù bianco>. Tale rilettura trasforma una delle opere e delle storie più amate in una favola moderna. L’amore del Principe per Odette è sostituito da quello per un bellissimo cigno, forte e misterioso. Lo spettacolo, a metà tra un balletto e un musical, unisce con grande espressività danza, humour (con diversi riferimenti satirici sulla monarchia inglese), spettacolarità e poesia. Grazie alle sue creazioni all’avanguardia, Bourne ha avuto la capacità e il grande merito di conquistare un nuovo, vastissimo pubblico per la danza. L’innovativo adattamento di Swan Lake è proprio concepito per parlare a un pubblico moderno, per riuscire ad appassionarlo ed emozionarlo. Per Matthew Swan Lake ha avuto un richiamo particolare < ho avuto l’opportunità di raccontare una storia dalla portata e dal potenziale eccezionale. Soddisfa la mia propensione alla satira e all’ironia, inoltre mi ha dato l’opportunità di esprimermi creando una serie di movimenti astratti su alcune delle più belle musiche di danza mai scritte. Irresistibile!>; un racconto che ciascun spettatore può interpretare e definire a seconda della sua sensibilità ed esperienza personale, riconoscendo in esso qualcosa di sé. Questa versione in chiave moderna di Swan Lake può essere considerata un grande classico dei nostri giorni. Dal suo debutto nel 1995 è diventato negli anni il balletto più longevo nel West End londinese e Broadway (ma chiamarlo balletto è davvero riduttivo), vincitore di oltre 30 premi teatrali internazionali, vanta persino una citazione cinematografica nella scena conclusiva di “Billy Elliot”. Il film termina con l’entrata in scena di Billy nel Lago dei Cigni di Bourne. Billy, ormai adulto e all’apice della sua carriera, è interpretato da Adam Cooper, ex danzatore del Royal Ballet e primo ballerino ad aver ballato nel ruolo del Cigno per Bourne.  
   
   
L’IRRESISTIBILE SEDUZIONE DEL VAMPIRO: SILVIO CASTIGLIONI ED EMANUELA VILLAGROSSI IN UN DOPPIO MONOLOGO SULLE TRACCE DEL “SIGNORE DELLA NOTTE”, DA POLIDORI ALLA CVETAEVA IN PRIMA NAZIONALE AL CRT SALONE  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Da martedì 9 a domenica 21 novembre 2010 arriva al Crt Salone di via Dini la prima nazionale de Il Vampiro o le confessioni mancate, con Silvio Castiglioni ed Emanuela Villagrossi diretti da Giovanni Guerrieri in un doppio monologo scritto da Andrea Nanni. Destinato a un’immensa fortuna letteraria (dal Dracula di Stoker alla recente saga di Twilight) e cinematografica (dall’espressionismo tedesco a Hollywood), il signore della notte, il non-morto che si nutre del sangue di creature giovani e belle, nato dalla fantasia popolare e tenuto in vita dalla tradizione orale, conquista la dignità letteraria nel 1819 grazie al ventunenne John William Polidori, segretario di Lord Byron e autore del racconto Il Vampiro. Intorno alla metà di quel secolo (tra il 1855 e il 1864) il folclorista Aleksandr Afanasjev dà alle stampe una raccolta di antiche fiabe russe, una delle quali si intitola Il vampiro. A quella fiaba si ispirerà Marina Cvetaeva per il suo poema Il Prode, pubblicato nel 1924 a Praga e poi illustrato da Natal’ja Gončarova, incontrata dalla Cvetaeva nel comune esilio parigino. Il racconto di Polidori e le opere della Cvetaeva (soprattutto le lettere e alcune prose familiari) sono i testi a cui Andrea Nanni si è ispirato per costruire un doppio monologo in cui la stessa vicenda – la seduzione del Vampiro nei confronti delle sue vittime – viene narrata da due diversi, e a volte inconciliabili, punti di vista: quello di un giovane lord inglese e quella della sua ancor più giovane sorella. In scena due vecchi che in un flashback ricco di suspense ripercorrono le tappe di un sinistro romanzo di formazione che parte dalla Londra del bel mondo e attraversa le rovine di Roma e di Atene per poi tornare a Londra secondo una struttura circolare che non chiude il racconto ma apre una spirale vertiginosa in un moltiplicarsi di riflessi illusori e di maschere sociali dietro le quali affiorano pulsioni inconfessabili, in bilico tra omosessualità e incesto. Il naufragio dei buoni sentimenti, l’innocente come vittima designata, la passione come territorio di caccia per predatori senza scrupoli, lo spettro della follia: nel racconto scenico il gotico si fa specchio di una sensibilità contemporanea intrisa di crudeltà, in cui non è facile distinguere tra vittima e carnefice. Uno specchio oscuro in cui affiorano i turbamenti della giovinezza, in cui balena improvvisa agli occhi degli spettatori la possibilità che il male si intrecci indissolubilmente con l’incarnazione della bellezza.  
   
   
TEO TEOCOLI & MARIO LAVEZZI …SHOW SPECIALE PER CAPODANNO … AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Continua la tradizione del Capodanno in teatro con Teo e continua il viaggio con Mario Lavezzi, che non esclude la presenza di altri ospiti, in un’Italia dimenticata, attraverso il racconto delle loro storie (di ragazzi, prima, e di artisti, dopo), con uno show che si fa ancora più intimo e che vi emozionerà, entrando dal cuore, per farvi morire dalle risate … La notte di Capodanno l’artista porterà sul palco tutto il suo repertorio nello show, una sorta di “Tutto Teo (come non l’avete mai visto!!!)”. Per il 35° Capodanno che Teo festeggerà in teatro, lo show sarà più ricco del solito, unendo tutti i generi che hanno contraddistinto la sua carriera. Con ospiti a sorpresa! Dopo lo straordinario successo ottenuto con “La Compagnia dei Giovani”, che ha registrato 60.000 presenze in 20 città, lo show scritto, diretto e realizzato da Teo Teocoli verrà riproposto per la stagione 2010-2011, anche in versione “Unplugged” - termine preso in prestito dall’ambiente musicale per creare un rapporto più intenso con il pubblico ed entrare in argomenti ancora più intimi, ma sempre con l’intento di farvi morire dalle risate ….Sarà, “Unplugged”, uno show dalla forma più cabarettistica senza trascurare il varietà, basato - come sempre - sull’arte dell´improvvisazione, di cui Teo è maestro e artefice, giocata sull´ironia inconfondibile, per un teatro che diverte e sorprende. Alle spalle di Teo la Doctor Beat, band con sezione fiati, che da anni lo accompagna in tour. Un viaggio emozionante, percorso da una coppia improbabile, formata da Teo Teocoli con Mario Lavezzi (produttore musicale, autore e cantante), amico fin dai tempi dell’adolescenza, che oltre a “spalleggiare” Teo durante lo spettacolo, ha il compito di “aprire” lo show proponendo alcune delle sue canzoni e attraversa la vita di Teo che, con maestria, esperienza ed una buona dose di coraggio, riesce a trasformare in comici, episodi di tutt’altra “estrazione”. Gli show di Teocoli sono un "viaggio" nel cabaret di qualità, un richiamo costante per il pubblico alla "memoria collettiva" (di un’Italia che è stata) attraverso i suoi racconti esilaranti, interrotti continuamente dalle risate del pubblico sugli aneddoti più divertenti della vita dell’artista milanese, le sue “maschere storiche” diventano personaggi che ci accompagnano in questo viaggio. Www.teatroarcimboldi.it/    
   
   
AL PICCOLO TEATRO GRASSI, DAL 16 NOVEMBRE AL 12 DICEMBRE TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA TORNA IN VIA ROVELLO DOPO TRE ANNI DI SUCCESSI IN ITALIA E ALL’ESTERO. L’ATTUALITÀ DI CARLO GOLDONI: ANALISI LUCIDA E CRUDA DI UN MONDO IN CUI CIÒ CHE PIÙ CONTA È APPARIRE  
 
 Milano, 8 novembre 2010 - A tre anni dal debutto (7 novembre 2007) della Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, messa in scena da Toni Servillo, che ne è anche straordinario interprete nella parte di Ferdinando, lo spettacolo, prodotto da Teatri Uniti e Piccolo Teatro, torna al punto di partenza, al Piccolo Teatro Grassi di via Rovello. Nuovamente in scena, per quasi un mese, dal 16 novembre al 12 dicembre 2010, la Trilogia fa tappa a Milano reduce da tre intense stagioni di trionfali successi in Italia (60 città) e all’estero (sette Paesi, europei e non): Berlino, Bucarest e Mosca/san Pietropurgo nel 2008; Parigi, Budapest, Cracovia e Varsavia, New York, la Spagna nel 2009; la Francia, con Lione, Marsiglia e nuovamente Parigi, poi Istanbul nel 2010, fino al settembre scorso con la tournée in Canada, a Montreal, totalizzando, dentro e fuori i confini italiani, circa 350 recite. A oltre mezzo secolo dalla messa in scena di Giorgio Strehler (La Trilogia andò in scena al Piccolo il 23 novembre 1954) i tre testi Le smanie per la villeggiatura, Le avventure della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura, concepiti da Goldoni come un’unica opera, rivivono in uno stesso spettacolo con un allestimento che rappresenta un affresco “a puntate” della società settecentesca. Una folla di personaggi anima la scena tra l’ostentazione del lusso, la volontà di apparire, le difficoltà economiche e i contrasti del cuore. “Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale”, spiega Toni Servillo. “Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in persone i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente”. “I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città”, aggiunge Servillo, “hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità. I personaggi che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di esserci piuttosto che di essere, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini. Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo”, conclude il regista, “in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia”.  
   
   
 LE AUDIOGUIDE NEI MUSEI ASCOLANI PER CONQUISTARE VISITATORI.  
 
 Ancona, 8 Novembre 2010 - Alla presenza dell´assessore regionale Antonio Canzian e` stato presentato il 5 novembre in conferenza stampa il sistema di audioguide che entrera` in funzione nei musei civici di Ascoli Piceno. Il sistema composto da trenta dispositivi tipo ipod touch e` semplicissimo da utilizzare e accompagnera` il visitatore in un suggestivo percorso di visita all´interno di musei e siti di interesse storico e artistico della citta`. Attraverso una narrazione piacevole e approfondita, curata da storici dell´arte e speaker, saranno svelati a turisti e interessati tutte le caratteristiche e curiosita` delle opere d´arte. I contenuti accattivanti, la gradevolezza dell´ascolto arricchito da musiche, immagini e video, faranno dell´audioguida uno strumento indispensabile per rendere ogni ascolto un´esperienza ricca e indimenticabile. Le audioguide potranno essere noleggiate all´ingresso di ogni struttura museale e il costo per il noleggio alla Pinacoteca e alla Galleria d´arte contemporanea sara` di 3 euro, per la citta`, invece, di 4 euro, mentre citta` piu` museo di 5 euro. Gli ipod utilizzano la tecnologia mp3 che garantira` una sicura affidabilita` e alta capacita` di memorizzazione. Le apparecchiature multimediali utilizzate consentiranno di mettere a disposizione dell´utente una molteplicita` di contenuti facilmente aggiornabili. Attualmente sono disponibili in lingua italiana e inglese, ma a breve anche in francese e spagnolo. Il visitatore, inoltre, all´ingresso verra` munito anche di una piantina cartacea della struttura per meglio orientarsi tra le sale espositive. Soddisfatti il vice sindaco Giovanni Silvestri il direttore dei musei civici Stefano Papetti che all´unisono hanno sottolineato la rilevanza dell´iniziativa ´perche` unici nelle Marche ad offrire tale novita`. Questi dispositivi moderni vanno incontro ai numerosi turisti visto che ad Ascoli sta prendendo vita una vera e propria rete museale cittadina´. Dello stesso parere Canzian che nell´apprezzare il nuovo sistema tecnologico, completamente finanziato dalla Regione, ha anche rimarcato l´importanza delle guide multimediali veicolo di informazione e conoscenza delle realta` culturali. ´In questi tempi di grande difficolta` finanziaria causati dai tagli dei fondi operati dal Governo nazionale ´ ha detto l´assessore - investire nella cultura e` un impegno notevole. Infatti, questa rientra nei quattro obiettivi prioritari della giunta regionale che investira` nei prossimi anni diverse risorse. Il nostro territorio ha bisogno di promozione e occorre concentrare l´attenzione sul settore della cultura finanziando progetti validi come quello presentato oggi´. Sono pochissimi i musei internazionali che dispongono delle audio guide e l´auspicio e` quello che le tecnologie digitali, oltre a creare nuove sfide, facilitino la creazione di una strada per una cooperazione efficace e sinergica tra musei.  
   
   
CULTURA, CREMONA: 18.000 EURO A 4 EVENTI EUROPEI  
 
 Milano, 8 novembre 2010 - Sono 4 le iniziative culturali in provincia di Cremona che hanno ottenuto i contributi di Regione Lombardia, destinati ai progetti di integrazione europea. I fondi fanno parte dei 200.000 euro stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Cultura Massimo Buscemi, finalizzati alla realizzazione di 44 eventi di promozione dell´integrazione europea. Hanno richiesto il contributo per il 2010 enti locali, università, scuole, fondazioni e associazioni culturali operanti in Lombardia senza fini di lucro. I progetti finanziati riguardano la realizzazione di festival, rassegne, attività culturali e di spettacolo, che favoriscano il dialogo interculturale, la produzione e la divulgazione della cultura per l´integrazione europea, incluse la promozione e la cooperazione tra giovani artisti. I contributi sono stati concessi anche per attività culturali collegate a gemellaggi tra Comuni ed Enti locali con soggetti omologhi dei Paesi dell´Unione Europea, attività di studio, ricerca e divulgazione, sempre per la promozione dell´integrazione europea. Questi gli eventi finanziati a Cremona: Comune di Cremona, Racconti d´Europa - lo Sviluppo delle Identità Locali, 7.000 euro; Associazione Culturale Franco Agostino, Crema, Teatro Festival per l´Europa, 7.000 euro; Liceo Artistico Munari, Crema, Valorizzazione Identità Culturale del Cremasco nel Design per Promozione Integrazione Europea, 2.000 euro; Associazione Gemellaggio Pandino-saint Denis, Pandino, Sport Come Importante Strumento Integrazione tra i Giovani, 2.000 euro.  
   
   
CULTURA, MONZA: 11.000 EURO A 4 EVENTI EUROPEI  
 
Milano, 8 novembre 2010 - Sono 4 le iniziative culturali nella provincia di Monza e Brianza che hanno ottenuto i contributi di Regione Lombardia destinati ai progetti di integrazione europea. I fondi fanno parte dei 200.000 euro stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Cultura Massimo Buscemi, finalizzati alla realizzazione di 44 eventi di promozione dell´integrazione europea. Hanno richiesto il contributo per il 2010 enti locali, università, scuole, fondazioni e associazioni culturali operanti in Lombardia senza fini di lucro. I progetti finanziati riguardano la realizzazione di festival, rassegne, attività culturali e di spettacolo, che favoriscano il dialogo interculturale, la produzione e la divulgazione della cultura per l´integrazione europea, incluse la promozione e la cooperazione tra giovani artisti. I contributi sono stati concessi anche per attività culturali collegate a gemellaggi tra Comuni ed Enti locali con soggetti omologhi dei Paesi dell´Unione Europea, attività di studio, ricerca e divulgazione. Questi gli eventi finanziati nella provincia Monza e Brianza: - Associazione Documentazione Residenze Reali Lombarde, Monza, Cultura europea dell´abitare nel ´700-800, 3.500 euro; - Comune di Monza, Monza e Giovani per l´Europa: Radioweb-musica-formazione-volontariato, 2.500 euro; - Associazione culturale Harta Performing, Monza, Festival Internazionale Ars Action 2010, 2.000 euro; - Comune di Seveso, Legami di amicizia e prospettive europee, 3.000 euro.  
   
   
SIGLATO PROTOCOLLO TRA PROVINCIA DI POTENZA E CENTRO STUDI MILITARI  
 
Potenza, 8 novembre 2010 - È stato firmato il 4 novembre , nella sala giunta di piazza Mario Pagano, un protocollo d’intesa tra il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza e il presidente del Centro studi storico-militari “G. Salinardi” Rocco Galasso, con cui l’Ente si impegna ad ospitare, nel Museo archeologico provinciale di via Ciccotti, l’esposizione di divise militari e documenti dal periodo risorgimentale e fino agli anni del Secondo conflitto mondiale, provenienti, per la maggior parte, dai fondi privati Lacava e Galasso. “Abbiamo voluto firmare oggi questo protocollo – ha affermato Lacorazza – per segnare, anche simbolicamente, l’importanza di una giornata che quest’anno assume un valore ulteriore proprio perché cade nel biennio di manifestazioni ed eventi dedicati all’Unità d’Italia. Crediamo che la mostra consentirà di ampliare la già ricca offerta del Museo archeologico provinciale, salvaguardando la memoria storica degli eventi militari della provincia dal 1860 al 1980, in un contenitore intitolato fin dalla sua fondazione a Michele Lacava, uno dei protagonisti della storia risorgimentale lucana”. L’inaugurazione ufficiale della mostra è in programma per domenica 7 novembre, alle 11 e sarà preceduta da manifestazioni ed esibizioni significative di Reparti Interforze dei corpi militari italiani, che si svolgeranno in piazza Mario Pagano a Potenza, a partire dalle 10. “Dopo la chiusura della Caserma Lucania, l’intento del nostro Centro studi è stato quello di dare nuova vita alla memoria militare – ha spiegato Galasso – soprattutto per l’importanza che la nostra regione ha avuto nel periodo risorgimentale. Crediamo che il Museo archeologico, dove già si trovano cimeli della stessa natura, sia il luogo ideale per custodire questi tesori”. La mostra ha per tema i 150 anni dell´Unità d´Italia sotto il profilo storico-militare. Saranno in esposizione uniformi italiane del Regio Esercito delle diverse epoche: Risorgimentale (1860-1870), Umbertina (1878-1900), regno Vittorio Emanuele Iii (1900-1946). Soprattutto le due guerre mondiali e quelle coloniali della Libia, d’Etiopia e dell´Africa settentrionale consentono di tenere in esposizione maggior materiale, non solo uniformologico, ma anche documentale, medaglistico ed iconografico. L’esposizione delle uniformi si completa quasi sempre con quella dei relativi copricapo. Anche oggetti provenienti da scavi di trincea della Prima guerra mondiale sono resi suggestivi dalla ricostruzione di alcune ambientazioni di trincee del Carso e del Grappa. Alla mostra delle uniformi militari si abbina poi quella dei preziosi documenti originali del Governo Prodittatoriale Lucano e dei provvedimenti dei Comandi Militari adottati nei primi anni dell’Italia unita e che costituiscono il “fondo Riviello”. “Domenica prossima – ha aggiunto il comandante militare dell’Esercito Basilicata Domenico Scaglione – si festeggia il 92° anniversario della firma dell’armistizio che ha decretato la fine della Grande Guerra e il completamento dell’Unità d’Italia. Questa ricorrenza sarà ricordata con una manifestazione in piazza Pagano e poi con l’inaugurazione della mostra nel Museo provinciale, dove speriamo possa essere ospitata in modo permanente, quale testimonianza visibile della insurrezione risorgimentale lucana”. Infine, sull’importanza della mostra a fini didattici e pedagogici, in favore delle nuove generazioni e, in particolare, degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, si sono soffermati la dirigente dell’Ufficio Cultura Maria Cristina Caricati e un socio fondatore del Centro studi storico-militari “G. Salinardi”, Rosario Avigliano. “Con questa mostra – ha concluso Caricati – realizziamo il nostro sogno di destinare un’ala intera del Museo al periodo risorgimentale e di renderlo più moderno e fruibile, soprattutto da parte degli studenti”.  
   
   
TERREMOTI D’ITALIA, MOSTRA A NAPOLI DAL 12 AL 23 NOVEMBRE  
 
Napoli, 8 novembre 2010 - E’ stata presentata il 5 novembre la mostra "Terremoti d´Italia", che sarà inaugurata il 12 novembre, alle 10.30, in piazza Roma a Benevento, per concludersi il 23 dello stesso mese. Si tratta di una rassegna interamente dedicata al ricordo degli anniversari dei più grandi terremoti del secolo scorso. L´iniziativa si tiene in coincidenza con il trentennale del sisma che sconvolse la Campania e parte della Puglia e della Basilicata, interessando 679 comuni. All´inaugurazione prenderanno parte, tra gli altri, gli assessori regionali alla Protezione civile, Edoardo Cosenza, e all´Università, Guido Trombetti; il rettore dell´Università degli Studi del Sannio, Filippo Bencardino; il presidente del Corso di laurea specialistica in Ingegneria civile, Maria Rosaria Pecce; il rappresentante del Dipartimento nazionale di Protezione civile Mauro Dolce; il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile; il sindaco di Benevento, Fausto Pepe e la parlamentare Nunzia De Girolamo. L’evento è il primo di un calendario molto fitto che Regione, Centro di competenza Amra e Università campane hanno organizzato nel trentesimo anniversario del terremoto irpino. Convegni specifici si terranno il 22 novembre a Napoli, il 23 mattina a Benevento, il 23 pomeriggio a Sant’angelo dei Lombardi, il 24 a Salerno, per tornare poi nuovamente a Napoli il 25 e 26 con convegni di area umanistica. "E´ proprio per ricordare quel terribile 23 novembre del 1980 quando la terra tremò, distruggendo o danneggiando 300mila abitazioni con la perdita di migliaia di vite umane che la Regione Campania, insieme al Dipartimento della Protezione Civile ed al Governo nazionale, ha voluto affiancare - ha detto l´assessore Edoardo Cosenza - l’Università del Sannio e le autorità locali, nell’organizzazione della Mostra "Terremoti d’Italia", a Benevento. I giovani campani non hanno vissuto quella tragica esperienza e la Regione vuole, attraverso quest’iniziativa, sostenere lo sviluppo di comportamenti corretti da parte dei cittadini per contrastare le imprevedibili azioni della natura". "La mostra sui terremoti – ha aggiunto l’assessore Guido Trombetti - ci dà l’opportunità di divulgare la conoscenza del fenomeno sismico e mantenere forte l’attenzione e la sensibilità sui temi della prevenzione per evitare che le tragedie che hanno segnato la storia di Italia si ripetano. Ma è anche l’occasione per toccare con mano i risultati delle attività di studio e ricerca del fenomeno sismico ottenuto grazie al lavoro delle nostre Facoltà e dei nostri centri di ricerca, che in Campania sono di assoluto livello internazionale".  
   
   
SOPRA IL SOTTO TOMBINI ART RACCONTANO LA CITTÀ CABLATA MOSTRA OPEN AIR 18 NOVEMBRE 2010 - DICEMBRE 2011 (1 ANNO) VIA MONTENAPOLEONE, MILANO  
 
Milano, 8 novembre 2010 - 5 urban painter internazionali, 5 capitali mondiali della street art, 20 tombini art, la fashion-street iconica più famosa del mondo e un illuminato mecenate, Metroweb, l’azienda titolare della più grande rete metropolitana di fibre ottiche d’Europa. Dopo il grande successo della prima edizione, che ha visto sorridere 32 tombini d’artista in zona Tortona, torna infatti a Milano, il progetto “Sopra il Sotto – Tombini Art raccontano la Città Cablata”, nato da un’idea di Monica Nascimbeni per Metroweb, la mostra open air di tombini art in ghisa (quelli della rete in fibra ottica Metroweb posti sui marciapiedi ai lati della strada) che sperimenta un nuovo linguaggio d’arte e di comunicazione. Questa volta il taglio è globale: dalle capitali mondiali della public art e del graffitismo (Milano, Berlino, Parigi, Londra, New York) sono stati chiamati cinque grandi artisti della street art internazionale, invitati a realizzare una opera multipla su più tombini, quasi una personale ciascuno. La direzione artistica è di Gisella Borioli, che da alcuni anni è concentrata sulla tematica e la promozione della street art come nuova forma d’arte contemporanea a tutti gli effetti, in collaborazione con Matteo Donini, curatore e collezionista di street art. Shepard Fairey (New York), Flying Fortress (Berlino), Rendo (Milano), The London Police (Londra), Space Invader (Parigi) saranno in mostra on the road dal 18 novembre 2010 fino a dicembre 2011 in Via Montenapoleone, nel cuore di Milano, in una delle vie simbolo della moda, del made in Italy e del lusso mondiale, confermando la sensibilità crescente anche del mondo dalla moda ad uscire da confini e classificazioni e aprirsi all’arte contemporanea e al design con progetti site specific, soprattutto in ambito internazionale. Shepard Fairey, artista divenuto fenomeno culturale con l’iconografia di Barack Obama, una delle più efficaci illustrazioni della politica americana, ha progettato dei moderni “mandala” astratti, quasi tribali; Space Invader propone i suoi famosissimi alieni “pixelati” ispirati al mitico video game anni ’70; i tombini di Rendo invece sono grafici, astratti e tridimensionali, come elementi sospesi nello spazio; Flying Fortress stupisce con i suoi orsi che rimandano al simbolo di Berlino e i suoi “Teddy Troups”; i The London Police hanno reinterpretato i loro giocosi “omini” tutti amore-pace-amicizia.  
   
   
UN TRENTINO TRA I VINCITORI DEL CONCORSO PER GIOVANI ARTISTI "CENTRO-PERIFERIA" PROSEGUE L´INIZIATIVA DI "FEDERCULTURE", RICONOSCIMENTO PER MICHELE PARISI  
 
Trento, 8 novembre 2010 - Il trentino Michele Parisi è tra i vincitori del "Concorso Internazionale per Giovani Artisti Centro-periferia 2010". L´iniziativa - organizzata da "Federculture" - rappresenta un´occasione per gli enti italiani e stranieri di far conoscere le migliori realtà artistiche del proprio territorio. I vincitori che hanno già partecipato ad una mostra collettiva a Roma avranno la possibilità di esporre ancora le loro opere a dicembre. "Federculture" è la federazione nazionale che associa aziende di servizio pubblico, soggetti pubblici e privati, Regioni ed Enti Locali che hanno responsabilità di programmazione e gestione nel settore cultura, del turismo, sport e tempo libero. Per raggiungere uno dei suo scopi primari - la valorizzazione della cultura - promuove diverse iniziative, tra le quali il "Concorso Internazionale per Giovani Artisti Centro-periferia 2010". Tale evento si avvale di un bando pubblico diffuso sul territorio nazionale dalle amministrazioni locali e, all’estero, dagli istituti italiani di cultura, ambasciate, università e musei, al fine di reclutare le migliori proposte artistiche dei centri nevralgici della cultura e delle periferie; gli enti possono a questo punto selezionare le realtà più significative nel loro territorio. Tra le proposte pervenute il Comitato scientifico individua quindi quelle che partecipano ad una mostra collettiva, inaugurata quest´anno il 27 maggio nell´area archeologica "La città dell´Acqua" a Roma. Tra gli artisti partecipanti alla mostra collettiva vengono individuati quattro vincitori: due - uno per la selezione italiana e uno per quella straniera - individuati dalla Giuria popolare formata dai visitatori e due scelti dal Comitato scientifico. Michele Parisi, rappresentante della Provincia autonoma di Trento è stato proclamato vincitore dal Comitato scientifico per la selezione locale. Gli altri artisti scelti sono Tiziano Turroni (individuato dalla Giuria popolare per la selezione italiana), Lina Hakim (individuato dalla Giuria popolare per la selezione straniera), Lilve Garcia (individuato dal Comitato scientifico per la selezione straniera). I quattro giovani individuati esporranno in una mostra personale che si terrà nel mese di dicembre. Michele Parisi ha esposto nella collettiva di maggio a Roma delle opere intitolate "For a long Time" realizzate attraverso emulsioni fotografiche con terre, smalto e vernice su tela. Di seguito la descrizione del suo lavoro da parte del critico d´arte Claudio Cerritelli. Nell’operazione pittorica di Michele Parisi la fotografia ha un ruolo determinante nel processo di elaborazione dell’immagine, l’emulsione in camera oscura crea la genesi della luce a cui si accompagna il trattamento dei pigmenti fissati con velature tonali. Lavorando sull’evanescenza di immagini esistenti, non ultime le forme della natura, l’artista esplora i confini del visibile, gli intrecci e le congiunzioni di spazi che svaniscono lasciando tracce essenziali della loro stratificata memoria. Su questi segni la visione si insedia fino al culmine della rarefazione, intensificando il senso di sparizione delle forme, fino ad annullare la loro identità nel filtro luminoso della superficie, soglia di altre possibili visioni.  
   
   
I DARI IN CONCERTO. ANTEPRIMA NAZIONALE DELLO SPAZZA-TOUR AOSTA, TEATRO GIACOSA  
 
Aosta, 8 novembre 2010 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone i dAri in concerto, venerdì 12 novembre 2010, alle ore 21, al Teatro Giacosa di Aosta. «La presenza del gruppo valdostano nella Saison Culturelle – sottolinea l’Assessore Laurent Viérin – va nell´ottica di valorizzare, accanto ad artisti già affermati di fama nazionale ed internazionale, giovani talenti emergenti della nostra regione e di offrire al pubblico valdostano più giovane l’opportunità di assistere ad un concerto dei propri beniamini. Accanto ai Kymera e al loro successo in X-factor, a Naïf che sta avendo un ottimo riscontro in Francia, i dAri rappresentano una delle realtà emergenti del panorama musicale valdostano, che seguiamo con attenzione e che annoveriamo tra i giovani artisti che si sono formati presso la scuola di Mogol, attraverso le borse di studio da noi promosse, e che rappresentano quindi per noi motivo di orgoglio». Dal look glam-punk di tendenza, che infiamma gli animi dei teenager italiani al ritmo dell’emotronika (elettronica emozionale), degli slogan e del linguaggio sms, entra nei teatri italiani con lo Spazza-tour il primo tour teatrale dei dAri, che debutterà ad Aosta per poi toccare tutte le grandi città italiane fino al 7 dicembre. I dAri, specialisti della contaminazione e della sperimentazione, nonché appassionati di elettronica, sonorità anni 70/80 e nuove tecnologie, hanno forgiato uno spettacolo che, oltrepassando il concetto di concerto, mira a diventare un’esperienza sensoriale unica. Uno spettacolo altamente tecnologico ed innovativo che fa uso di schermi retroilluminati, Tv on stage, regia live, video che catturano l’attenzione dello spettatore proiettandolo in un’atmosfera cyber. L’esperimento visivo si fonde con le colorate ed energizzanti performance dal vivo di Dari, Fab, Cadio e Fasa, che, come degli esperti chimici, calibrano e dosano elettronica, vocoder, synth ed estetica trasformando la materia a loro immagine, nella definizione di un’odierna e personalissima visione dell’elettrocash. Nel concerto, oltre a Wale (Tanto Wale), Tutto Regolare e Cercasi Aaamore, i successi che li hanno iscritti nel firmamento delle giovani band del momento, verranno presentati i brani del nuovo album In Testa, tra cui il singolo Più di te. Info tel 0165 32778, n. Verde 800141151 Sito Internet: www.Regione.vda.it/ , e-mail: saison@regione.Vda.it    
   
   
OGGI SU MAGAZZINI SONORI LA DIRETTA DEL CONCERTO DI JORDI SAVALL  
 
Bologna, 8 novembre 2010 - Oggi alle ore 20.15 Magazzini Sonori, il portale musicale della Regione Emilia-romagna, trasmetterà in diretta il concerto "Le Voci dell´Anima. Dalla viola ad arco alla viola da gamba (1350 - 1649)" di Jordi Savall, uno dei più grandi interpreti di musica antica. Il concerto "Le Voci dell´Anima" è il secondo appuntamento del progetto "Tous les matins du monde", ideato da Bologna Festival nell´ambito della rassegna Il Nuovo L´antico. Il progetto inizia domenica 7 novembre al Cinema Lumière con la proiezione del film "Tous les matins du monde" (di cui Savall ha curato ed eseguito la colonna sonora), e prosegue con i concerti dell´8 e 9 novembre e l´incontro con il pubblico (9 novembre) durante il quale il violista catalano parlerà delle lontane origini della viola da gamba, strumento particolarissimo, nato dal connubio tra liuto e ribeca, tra le tradizioni musicali d´Oriente e Occidente. I programmi dei concerti serali, "Le Voci dell´Anima" e "Les Voix Humaines", ripercorrono in due serate un repertorio vastissimo, seicento anni di musica che sono un ininterrotto canto dell´animo umano, nelle culture più diverse e secondo canoni estetici differenti (dalla tradizione berbera a quella sefardita, da quella italiana a quella irlandese). Lunedì 8 novembre Savall si servirà di quattro strumenti: una lira ad arco (fine 1400), una viola soprano italiana (ca. 1500), una viola da gamba a sette corde di Barak Norman (1697) e una viola soprano di Nicolas Chapuy (ca. 1750). Jordi Savall è un musicista duttile, poliedrico, capace di stabilire un rapporto empatico con il suo pubblico, dotato di una tecnica sapiente, pronto a suonare strumenti diversi a seconda del repertorio prescelto. È la viola da gamba, senza dubbio, lo strumento che Savall ama di più; iniziò a suonarlo da autodidatta nel 1965, diventandone uno dei maggiori interpreti al mondo e facendolo conoscere al grande pubblico. Infaticabile ricercatore e attento studioso, Savall da almeno quarant´anni è impegnato nel recupero e nell´esecuzione di repertori sconosciuti. La trasmissione in diretta del concerto "Le Voci dell´Anima", con intervista a Jordi Savall, sarà curata da Cinzia Leoni dell´Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta regionale, con il supporto tecnico di Aicod e la ripresa audio dell´ing. Roberto Furlan. Per ascoltare il concerto in diretta sarà sufficiente collegarsi all´indirizzo www.Magazzini-sonori.it