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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Novembre 2009
RICERCATORI FINANZIATI DALL´UNIONE EUROPEA RALLENTANO LA PROGRESSIONE DI UNA MALATTIA CEREBRALE CON L´AIUTO DELLA TERAPIA GENICA  
 
Bruxelles, 30 novembre 2009 - Un recente studio finanziato dall´Unione europea dimostra che la malattia cerebrale chiamata adrenoleucodistrofia (Ald), legata al cromosoma X, può essere curata mediante la combinazione della terapia genica con la terapia basata sulle cellule staminali ematiche. La ricerca fa parte del progetto X-ald ("X-linked adrenoleukodystrophy: pathogenesis, animal models and therapy") a cui sono stati destinati 1,8 milioni di euro in riferimento alla tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Science. L´adrenoleucodistrofia, legata al cromosoma X (X-ald), è la malattia monogenica più diffusa. La patologia colpisce la mielina, ovvero lo strato protettivo che ricopre i nervi. La progressiva distruzione della guaina mielinica porta allo sviluppo di problemi neurologici. I pazienti affetti dalla malattia, infatti, vengono colpiti da problemi fisici e mentali innescati dalla perdita delle loro funzioni da parte delle cellule nervose. La malattia si sviluppa negli uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni, nelle donne con più di 40 anni e nei bambini di età compresa tra 5 e 12 anni. Questa patologia è caratterizzata dalla comparsa di anomalie neurologiche, spesso associate a un funzionamento surrenale insufficiente. Nei casi più gravi, il decesso del paziente avviene entro 2- 4 anni dalla comparsa dei sintomi. Il team che ha condotto lo studio, composto da ricercatori francesi, tedeschi e statunitensi, ha osservato due pazienti nell´ambito di uno studio pilota della durata biennale. Gli scienziati sono stati in grado di rallentare la progressione della patologia mediante l´impiego di un vettore lentivirale utilizzato per somministrare la terapia genica nelle cellule ematiche dei pazienti. Sebbene i ricercatori ammettano la necessità di effettuare studi su un numero maggiore di campioni, questi risultati indicano che la terapia genica somministrata per mezzo di vettori lentivirali potrebbe rivelarsi di primaria importanza nella cura di alcune patologie. "È la prima volta che riusciamo ad utilizzare con successo un vettore lentivirale Hiv-derivato per la terapia genica. Ed è anche la prima volta che impieghiamo con successo la terapia genica nel trattamento di una patologia cerebrale molto grave" ha spiegato il professor Patrick Aubourg dell´Università Paris Descartes (Francia), coautore dello studio e direttore di un gruppo di ricerca presso l´Inserm della stessa università. Sebbene il trapianto di midollo osseo possa rallentare il decorso dell´adrenoleucodistrofia, la ricerca di un donatore compatibile è molto difficile e i trapianti sono sempre accompagnati da rischi. In questo studio, i ricercatori hanno determinato che la correzione genica delle cellule staminali ematiche del midollo del paziente possono favorire la sopravvivenza del paziente, in particolare quando non si riesce a individuare un donatore compatibile. La maggior parte degli studi dedicati alla terapia genica effettuati in passato si basavano sull´inserimento nel genoma di uno specifico gene funzionale che andasse a sostituire il gene che causava la malattia. Il vettore (ovvero una molecola trasportatrice che è considerata la spina dorsale dei virus che sono stati modificati geneticamente per poter trasportare Dna normale), invece, inserisce il gene terapeutico nelle cellule del paziente. Alcuni studi recenti hanno dimostrato che i ricercatori ricorrono ai vettori lentivirali nella convinzione che siano in grado di infettare sia le cellule soggette a divisione cellulare che quelle che non lo sono. I ricercatori suppongono inoltre che questi vettori siano in grado di garantire un´espressione genica stabile e duratura nel tempo. "Il vettore lentivirus Hiv-derivato, in linea di principio, consente l´espressione del gene terapeutico per tutta la vita, poiché viene inserito nei cromosomi, nel genoma" ha affermato il professor Aubourg. "Pertanto, le cellule che derivano dalle cellule corrette, nello specifico dalle cellule staminali, continueranno a esprimere il gene terapeutico". Nello studio i ricercatori sono riusciti a prelevare dai pazienti le cellule staminali ematiche per mezzo del vettore lentivirale e a correggerle in laboratorio, dove vi hanno introdotto una copia funzionale del gene Ald. In seguito, i ricercatori hanno reinfuso le cellule così modificate nei pazienti che erano stati nel frattempo sottoposti a un trattamento volto a danneggiare il loro midollo osseo. A distanza di due anni nelle cellule ematiche dei pazienti era ancora rilevabile la presenza di proteine Ald. I pazienti hanno anche manifestato un miglioramento neurologico e un rallentamento della progressione della patologia analogo a quello ottenuto mediante il trapianto. Il team afferma che le proteine Ald sane erano espresse in circa il 15% delle cellule ematiche. "È una percentuale di correzione che non è sufficiente per tutte le patologie" ha affermato il professor Aubourg. "È necessario lavorare ancora molto per potenziare questo vettore e per renderlo meno complesso e meno costoso. Questo è solo l´inizio". Il consorzio X-ald è composto da sei partner provenienti da Germania, Spagna, Francia e Paesi Bassi. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www. Sciencemag. Org/ .  
   
   
UE: IMPEGNO MULTIMILIONARIO PER LA NANOMEDICINA  
 
 Bruxelles, 30 novembre 2009 - L´iniziativa Euronanomed della rete europea Era-net supporterà otto progetti di ricerca transnazionali con 17 milioni di euro, sulla base dei risultati del primo invito a presentare proposte, lanciato a maggio 2009, per promuovere la ricerca interdisciplinare nella nanomedicina - l´applicazione delle nanotecnologie nel campo della salute. Il primo invito a presentare proposte Euronanomed era concentrato su tre sottocampi principali della nanomedicina: la diagnostica, la fornitura mirata e la medicina rigenerativa. Un secondo invito sarà pubblicato nel 2010. I due inviti dispongono di un bilancio comune compreso tra i 40 e i 60 milioni di euro, che sono stati distribuiti tra le varie proposte di progetto in base a criteri relativi al potenziale scientifico, tecnico, translazionale e/o commerciale. "Si tratta di un impegno singolare per la creazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser)", ha detto il dottor Pierre-noel Lirsac, coordinatore di Euronanomed. "Nessun altro strumento nazionale o europeo possiede la stessa flessibilità per sostenere i progetti di Rst transnazionali con tale efficienza". Euronanomed è stato creato per supportare la ricerca nel campo della nanomedicina attraverso progetti di ricerca e sviluppo (R&s) in tutta Europa. I partner del progetto - tra cui istituzioni sanitarie, università, imprese e industrie - appartengono a 18 paesi e mirano alla promozione della competitività attraverso l´avanzamento della conoscenza innovativa nel campo, tramite progetti di ricerca nazionali e transnazionali nel campo della nanomedicina. "I progetti affronteranno le necessità urgenti della medicina attraverso la scienza e la tecnologia di alta qualità e svilupperanno una visione industriale per nuove applicazioni efficaci per i pazienti", ha detto il professor Frank Barry, presidente del gruppo di valutazione internazionale di Euronanomed. Il professore ha sottolineato l´alta qualità dei progetti selezionati da Euronanomed, nonché il loro potenziale di competitività internazionale e innovativo. Euronanomed si pone l´obiettivo di colmare il divario tra l´industria e l´università per quanto riguarda la nanomedicina. Attraverso la creazione di progetti di ricerca multidisciplinari - che raggruppano rappresentanti dell´industria e dell´università - l´iniziativa migliorerà la continuità tra i risultati della ricerca e la loro applicazione nell´industria delle tecnologie nanomediche. La scienza moderna e la medicina hanno fortemente contribuito allo sradicamento di molte delle malattie che per secoli hanno flagellato l´umanità - tra cui il colera, il vaiolo, la difterite, la febbre tifoide e la poliomielite - e oggi cercano di debellare le nuove minacce rappresentate dall´Alzheimer, il diabete, il cancro e le malattie cardiovascolari. La nanomedicina condurrà verso una conoscenza più approfondita di come funziona l´organismo umano a livello molecolare e nanometrico, e lo farà attraverso una serie di nanotecniche - come ad esempio i biosensori elettronici e le nanotecnologie molecolari - volte ad individuare le malattie o, addirittura, i cambiamenti in una singola cellula dell´organismo. "È incoraggiante constatareche la medicina rigenerativa - che in passato veniva considerata una tecnologia emergente - si trovi ora a competere con campi più maturi", ha detto la professoressa associata Karin Forsberg Nilsson, presidente della commissione alla guida della rete Euronanomed. Per maggiori informazioni, visitare: Euronanomed: http://www. Euronanomed. Net/ .  
   
   
IL CONSUMO ECCESSIVO DI SALE COMPORTA UN MAGGIOR RISCHIO DI INFARTO E DI MALATTIE CARDIACHE  
 
Bruxelles, 30 novembre 2009 - Un consumo eccessivo di sale è collegato ad un rischio notevolmente superiore di infarto e di malattie cardiovascolari, secondo uno studio, finanziato dall´Ue, pubblicato questa settimana sul British Medical Journal (Bmj). La ricerca congiunta è stata effettuata dall´Università di Napoli Federico Ii in Italia e dall´Università di Warwick nel Regno Unito. Il sostegno dell´Ue al progetto deriva dal progetto Hypergenes ("European network for genetic-epidemiological studies: building a method to dissect complex genetic traits, using essential hypertension as a disease model"), finanziato con 10,2 milioni di euro dal tema "Salute" del 7° Settimo programma quadro (7° Pq). La ricerca ha analizzato i risultati di 13 studi pubblicati sull´assunzione di sale e sulla pressione sanguigna alta - effettuati su 170. 000 persone - ed ha indagato sui possibili collegamenti tra un´alta pressione del sangue e un eccessivo consumo di sale. I risultati hanno dimostrato chiaramente che la differenza di 5g di sale al giorno equivale ad una differenza del 23% nel tasso di infarti e al 17% nel tasso di malattie cardiovascolari. Il collegamento tra un eccessivo consumo di sale e l´infarto e le malattie cardiovascolari è noto da tempo; l´opinione pubblica ha, infatti, spinto i produttori alimentari a ridurre la quantità di sale presente nei loro prodotti. L´organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) raccomanda in 5g giornalieri la giusta quantità di sale (un cucchiaino da caffè). Tuttavia, nel mondo sviluppato l´assunzione giornaliera di sale risulta essere molto più alta, vicino ai 10g al giorno. Questo valore è quasi sicuramente sottostimato, perché la grande quantità di sale in molti cibi - in particolar modo quelli a portar via e i cibi in scatola e in busta - rende molto difficile una precisa quantificazione del consumo di sale. Lo studio si va ad aggiungere alle prove che indicano che la riduzione del consumo di sale potrebbe significare una riduzione dell´incidenza di infarti e di malattie cardiovascolari. Le cifre globali indicano che il 62% degli infarti e il 49% dei casi di malattie coronariche sono causate dall´alta pressione del sangue e che le cure per la riduzione della pressione del sangue possono in alcuni casi aiutare a prevenire l´infarto e le malattie coronariche. Una minore assunzione di sale aiuta anche a ridurre i costi sanitari, perché le malattie cardiache e gli infarti incidono pesantemente sui servizi sanitari un tutta l´Unione europea. Studi precedenti effettuati in paesi ad alta incidenza di infarti e di malattie cardiovascolari hanno indicato che, ogni anno, potrebbero essere salvate circa 850. 000 persone se il loro consumo giornaliero di sale scendesse a 5g. Gli autori dello studio sostengono che la riduzione di 5g di sale al giorno può prevenire ogni anno 1,25 milioni di decessi per infarto e quasi tre milioni di casi di malattie cardiovascolari, e che i loro risultati confermano la necessità di incoraggiare l´opinione pubblica a ridurre il consumo di sale. Per maggiori informazioni, visitare: British Medical Journal: http://www. Bmj. Com/ Università di Warwick: http://www2. Warwick. Ac. Uk/ Università di Napoli Federico Ii: http://www. Unina. It/index. Jsp .  
   
   
CORSO PRATICO SUGLI APPROCCI GENOMICI ALL´EVOLUZIONE E ALLO SVILUPPO  
 
Heidelberg, Germania, 30 novembre 2009 - Dal 7 all´11 febbraio 2010 l´Organizzazione europea per la biologia molecolare (Embo) terrà a Heidelberg (Germania) un corso pratico intitolato "Genomic approaches to evolution and development". L´obiettivo principale del corso è fornire a studenti e dottori di ricerca una formazione sperimentale nelle più recenti tecniche genomiche. Il corso sarà incentrato sull´aspetto sperimentale di raccogliere dati sulle reti Grn (gene regulatory networks) e di fornire una panoramica dei metodi informatici necessari per analizzare questi dati. A tutti i partecipanti sarà offerta la possibilità di fare esperienza pratica attraverso esperimenti sulla immunoprecipitazione cromatinica (Chip) e il sequenziamento di prossima generazione. Http://www. Embl. De/training/courses_conferences/course/2010/evo10-01/index. Html .  
   
   
ALENDRONATO, CALCIO, VITAMINA D, FORMULA A TRE CONTRO L’OSTEOPOROSI UNO STUDIO CONDOTTO ALL’UNIVERSITÀ DI TORINO SU UN GRUPPO DI PAZIENTI IN MENOPAUSA APRE NUOVE PROSPETTIVE ALLA RICERCA SULLA GENESI DELLE CELLULE CHE DISTRUGGONO LE OSSA. DOPO CIRCA UN ANNO DI TERAPIA, RIDUZIONE DEGLI OSTEOCLASTI SUPERIORE AL 90%  
 
Torino, 30 Novembre 2009- - Associato a opportune dosi di calcio e di vitamina D, l’alendronato (Aln) ha la capacità di ridurre sensibilmente la produzione di osteoclasti, gli elementi cellulari deputati alla distruzione del tessuto osseo. Lo prova uno studio condotto in questi mesi all’università di Torino su un gruppo di donne sofferenti di osteoporosi post menopausale. Realizzato dall’internista Patrizia D’amelio, una degli specialisti dell’equipe di ricercatori del professor Giancarlo Isaia, lo studio è stato presentato il 19 novembre al 9° convegno della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (Siommms) in corso nel capoluogo piemontese. Si aprono così nuove prospettive circa gli effetti di questo farmaco della famiglia dei bifosfonati, utilizzato nelle terapie dell’osteoporosi, sulle varie tappe che portano alla formazione e all’attività degli osteoclasti. Com’è noto, la terapia con bisfosfonati è utilizzata da anni nella cura delle malattie metaboliche dell’osso come l’osteoporosi postmenopausale. Questi farmaci agiscono principalmente inibendo l’attività degli osteoclasti, ma nonostante il loro pluriennale utilizzo, il meccanismo resta poco chiaro. Lo studio della dottoressa D’amelio è stato condotto su un campione di 35 pazienti: 15 sono state trattate per tre mesi con 70 milligrammi di alendronato per settimana e 20 con 1 grammo di calcio al giorno addizionato con vitamina D. Al termine di questo periodo 30 pazienti sono state messe in terapia per un intero anno con alendronato, calcio e vitamina D. , associati però a una dose più che tripla di vitamina D. Le altre 5 hanno continuato la terapia solo con calcio e vitamina D, senza aggiunta di alendronato. Ed ecco i risultati. Sul breve periodo (i primi 3 mesi), i dati dello studio non mostrano alcun effetto del farmaco sui precursori degli osteoclasti, ne’ sulle molecole che ne stimolano lo sviluppo, mentre risulta significativamente ridotta l’attività degli osteoclasti a livello scheletrico. La reale efficacia della terapia diventa invece evidente nel lungo termine, ossia dopo 9 -12 mesi. Dopo questo periodo il numero dei precursori degli osteoclasti si riduce di oltre il 90%. Questi dati suggeriscono che l’alendronato agisce principalmente sugli osteoclasti presenti a livello delle superfici ossee nel breve periodo, mentre la terapia combinata è in grado di ridurre il numero di queste cellule, agendo anche a livello della loro formazione: riducendo il numero dei precursori e la produzione di molecole che favoriscono, appunto, la formazione di osteoclasti. Nella tempistica d’azione l’alendronato si discosta dal risedronato (un altro bisfosfonato) testato in precedenza dallo stesso gruppo di ricerca. In particolare, il risedronato riduce i precursori degli osteoclasti e le molecole che ne favoriscono la formazione dopo soli tre mesi di terapia (Patrizia D’amelio e altri Jbmr 2008). . .  
   
   
SANITA´ IN LOMBARDIA: BILANCIO IN PAREGGIO DA 6 ANNI  
 
Milano, 30 novembre 2009 - Miglioramento continuo della qualità del sistema, più facile accesso ai servizi, sviluppo tecnologico e azioni di sussidiarietà orizzontale e verticale. Sono questi i principali argomenti affrontati il 27 novembre dall´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, nella relazione tenuta a Rho, in occasione della quattordicesima tappa degli "Stati Generali territoriali del Sistema socio-sanitario", dedicata all´Asl Milano 1. Confronto Col Territorio - Scopo degli Stati Generali, cui partecipano Province, Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, strutture socio-sanitarie, operatori sanitari e rappresentanti del volontariato e delle autonomie sociali e funzionali, come ha sottolineato ancora Bresciani, è "realizzare un incontro che permetta a chi ha la responsabilità delle politiche sanitarie di esporre i risultati ottenuti e le idee per il futuro e allo stesso tempo raccogliere i contributi sostenibili e responsabili sulle scelte da compiere, in una logica di concerto e non più di solismo. L´obiettivo di fondo resta quello di migliorare ulteriormente la qualità del nostro sistema, che ha già tanti elementi positivi". L´assessore ha poi sottolineato che "una delle sfide da vincere per il futuro è quella della cronicità", che va affrontata con strumenti nuovi rispetto a quelli attualmente disponibili. Secondo Bresciani inoltre occorre "portare più medicina sul territorio", introducendo un terzo livello nell´organizzazione sanitaria tra gli ospedali, che curano le acuzie, e i medici di famiglia. Realizzazioni - L´assessore ha poi passato in rassegna alcune delle realizzazioni raggiunte nell´ultimo periodo: abbattimento dei costi impropri innanzitutto, cioè "più soldi nelle tasche dei cittadini", che ha permesso di avere un bilancio in pareggio per sei anni di fila ("mentre altre Regioni fanno pesantissimi deficit tutti gli anni"), di ampliare la platea delle esenzioni e finanziare altri interventi. Anche con l´aiuto di Finlombarda la Regione è riuscita ad abbattere i tempi di pagamento per i fornitori che ora sono a 90 giorni. Ma anche miglior accesso ai servizi, attraverso l´abbattimento delle liste d´attesa, con la decisione per le prestazioni "extrabudget", cioè senza limiti di risorse, di bloccare la libera professione (a pagamento) se non vengono rispettati i tempi stabiliti. Per migliorare ulteriormente su questo aspetto, Bresciani ha anche sottolineato il lavoro che si sta facendo per escludere le duplicazioni di prenotazioni che troppo spesso si verificano. Bresciani ha anche ricordato l´introduzione di nuove regole per l´accreditamento (diventato dinamico e a tempo) e di maggiori controlli, arrivati fino alla soglia del 10% (6,5 mirati e 3,5 random). Lo scorso 11 novembre inoltre la Regione ha firmato con l´Arma dei Carabinieri un accordo per stabilire una maggiore sinergia nei controlli, tra cui quelli sugli alimenti. Aeroporti - A questo proposito, Bresciani ha ribadito la sua proposta, contenuta in una lettera già inviata al coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, di lasciare alla Regione il controllo delle merci, in particolare degli alimenti, che entrano negli aeroporti lombardi per renderli più sicuri. "Chiediamo - ha sottolineato l´assessore - per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini, di lasciare il controllo diretto a Regione Lombardia di quel che entra nel nostro territorio o, quanto meno, di riconoscerci un ruolo incisivo di coordinamento". Sviluppo Tecnologico - Bresciani ha infine ricordato anche il progetto regionale di messa in rete delle 6 Facoltà universitarie di Medicina delle Università, che hanno 14 macro aree di ricerca, 119 aree di ricerca, con lo scopo di creare un potente sistema di ricerca e sviluppo tecnologico, coinvolgendo l´industria e Finlombarda per la parte finanziaria. Su questa "piattaforma" la Lombardia ha già stretto diverse alleanze sia con altre Regioni italiane sia con diverse realtà internazionali. Intervenendo ai lavori, Davide Boni (assessore al Territorio e Urbanistica di Regione Lombardia) ha sottolineato come occorra un "approccio integrato" ai problemi del territorio e una visione lungimirante nel realizzare i progetti che soddisfano i bisogni dei cittadini. Romano La Russa (assessore all´Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione di Regione Lombardia), dal canto suo, ha ribadito l´obiettivo di "prevenire e ridurre tutte le situazioni di disagio che si dovessero manifestare". Stefano Maullu (assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale di Regione Lombardia) ha infine rimarcato l´importanza dell´incontro degli Stati generali, come momento "necessario" per il territorio. All´incontro sono intervenuti anche, tra gli altri, Maria Cristina Cantù (direttore generale Asl Milano 1), Leonardo Marone (presidente Conferenza sindaci Asl Milano 1), Carla Dotti (direttore generale Azienda Ospedaliera di Legnano), Giovanni Michiara (direttore generale Azienda Ospedaliera Salvini di Garbagnate Milanese), Alberto Zoli (direttore generale Azienda Regionale Emergenza Urgenza), Mario Mantovani (sottosegretario alle Infrastrutture e sindaco di Arconate), Massimo Garavaglia (vice presidente Commissione Bilancio del Senato), Fabrizio Cecchetti (presidente Commissione Programmazione e Bilancio del Consiglio regionale), Guido Podestà (presidente Provincia di Milano), Massimo Pagani (assessore alle Politiche sociali della Provincia di Milano), Sante Zuffada (presidente Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale) e Roberto Albetti (presidente Ersaf e sindaco di Abbiategrasso). .  
   
   
LECCO, ENTRO FINE ANNO AVVIO CARDIOCHIRURGIA  
 
Milano, 30 novembre 2009 - Entro il prossimo 31 dicembre sarà attivato, presso l´Ospedale Manzoni di Lecco, un nuovo reparto di cardiochirurgia con un numero orientativo di 8 posti letto condivisi con la Azienda Ospedaliera di Bergamo. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, con cui è stato dato il via libera al progetto di collaborazione tra lo stesso Ospedale Manzoni e i Riuniti di Bergamo, che permetterà appunto l´avvio del nuovo servizio. "Un´area come quella di Lecco, Como e Valtellina con 1. 100. 000 abitanti - sottolinea Bresciani - e una ´domanda´ elevata di interventi non aveva ancora a disposizione una cardiochirurgia. Con questo progetto si potrà dare risposta a questo bisogno. Si tratta di una iniziativa in linea con il principio che stiamo promuovendo di portare sempre più medicina sul territorio". Attualmente, il 79% dei bypass e il 75% degli interventi valvolari relativi ai residenti delle Asl di Lecco e Sondrio vengono effettuati in quattro ospedali, due di Milano (Irccs Policlinico San Donato e Centro Cardiologico Monzino) e due di Bergamo (Cliniche Gavazzeni e Ospedali Riuniti). Con l´apertura del nuovo reparto a Lecco, si calcola che, a regime, potranno essere effettuati tra i 320 e i 400 interventi all´anno, un numero sufficiente per garantire un adeguato livello di qualità. In più, oltre a realizzare una migliore distribuzione sul territorio, avvicinando la risposta ai bisogni, questo progetto ha lo scopo di sviluppare il sistema di "reti" tra gli ospedali e di completare e rendere più integrata l´offerta presso l´azienda ospedaliera di Lecco, che già dispone di due Unità operative di Cardiologia per "acuti" (Lecco e Merate), una Unità operativa di Chirurgia vascolare (Lecco) e una Unità operativa di Cardiologia riabilitativa (Lecco), a cui si aggiungono le 6 Unità operative di cardiologia di Erba (Ospedale Sacra Famiglia Fbf), Como (Ospedale S. Anna, Ospedale Valduce), Gravedona (Ospedale Moriggia Pelascini), Sondrio (Ospedale Civile) e Sondalo (Ospedale Morelli). Il progetto è di durata triennale e prevede un investimento di 8 milioni di euro. In particolare i Riuniti di Bergamo mettono a disposizione dell´ospedale di Lecco le proprie competenze tecniche e professionali, supportando l´avvio del reparto di cardiochirurgia, garantendo la formazione del personale medico e infermieristico, la consulenza sull´acquisto dei macchinari e sull´organizzazione e la definizione dei protocolli diagnostico-terapeutici. L´ospedale di Lecco ha il compito di reclutare il personale necessario alla funzionalità del reparto (azione già avviata) e di mettere in atto gli interventi strutturali e impiantistici necessari, oltre che acquistare i macchinari e le apparecchiature. L´accordo tra i due ospedali fa nascere una vera e propria rete cardiovascolare, in cui ognuno dei due nosocomi vede riconosciute le proprie specifiche competenze: ai Riuniti rimarranno in capo i casi più complessi, i trapianti e la chirurgia pediatrica, mentre a Lecco sarà sperimentata una cardiochirurgia meno invasiva. .  
   
   
FVG: DEFINITA MISURA SOSTEGNO ASSISTENZA DOMICILIO  
 
Trieste, 30 novembre 2009 - Ammonta a 12. 240 euro la misura annua del contributo che può essere concesso attraverso il Fondo finalizzato al sostegno a domicilio di persone in situazioni di bisogno assistenziale a elevatissima intensità. Lo ha definito il 26 novembre la Giunta regionale del Friuloi Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic. Beneficiari dei contributi finanziati dal Fondo sono le persone in condizione di grave disabilità trattate a domicilio, che necessitano di un´assistenza integrata, continua (24/24h) e di elevatissima intensità a causa di cerebrolesioni associate a stato vegetativo o di minima coscienza, danni al midollo spinale con tetraplegia, esiti disabilitanti di patologie neurologiche involutive. Parallelamente l´Esecutivo ha stabilito che a questo contributo possano assommarsi anche i benefici previsti dal Fondo per l´autonomia possibile, nel limite massimo di cumulabilità di 20 mila euro. .  
   
   
ALL’ENDOCRINOLOGO FIORENTINO ALBERTO FALCHETTI IL SUPERPREMIO DEL CONGRESSO SIOMMMS DALLA SOCIETÀ SCIENTIFICA DELL’OSTEOPOROSI, DEL METABOLISMO MINERALE E DELLE MALATTIE DELLO SCHELETRO NUMEROSI RICONOSCIMENTI ANCHE A GIOVANI RICERCATORI  
 
Torino, 30  Novembre 2009 - – L’endocrinologo e genetista medico fiorentino Alberto Falchetti ha ricevuto il 21 novembre il riconoscimento più ambito della società scientifica Siommms, a conclusione del congresso nazionale che ha riunito a Torino oltre mille specialisti di malattie delle ossa. Il premio alla carriera con allegato un assegno di 10 mila euro sottolinea in modo particolare impegno e risultati di un ricercatore di rango nel settore delle malattie rare. 49 anni, sposato e padre di una ragazzina di 14, Falchetti è uno dei principali collaboratori dell’endocrinologa Maria Luisa Brandi, all’Unità operativa malattie del metabolismo minerale e osseo all’azienda ospedaliera universitaria di Careggi. Nel suo curriculum figurano alcune importanti esperienze negli Stati Uniti: sia al National Institute of Health di Bethesda con il celebre endocrinologo Gerald D. Auerbach, sia alla Yale University. Al suo attivo alcune importanti ricerche: in particolare sui meccanismi genetici relativi alla genesi del tumore alle ghiandole paratiroidee, e sui meccanismi genetici e fisiopatologici alla base della Malattia ossea di Paget. Un’indagine, quest’ultima, che ha consentito di costituire una delle più importanti casistiche a livello internazionale. Attualmente Falchetti sta operando su nuove ricerche cliniche e di base sulle malattie metaboliche dell’osso con particolare riguardo alla Malattia di Paget e sui tumori endocrini ereditari. L’edizione 2009 del congresso Siommms (Società italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) ha distribuito numerosi premi a giovani ricercatori. Il più elevato (5000 euro) è andato all’immunologo milanese Simone Cenci, coordinatore del programma di ricerca in fisiopatologia dell’osso dell’Istituto scientifico San Raffaele. All’internista messinese Marco Atteritano e a due toscane i premi per la migliore produzione scientifica (3000 euro): si tratta dell’endocrinologa pisana Luisella Cianferotti (equipe del professor Claudio Marcocci) e dell’internista senese Daniela Merlotti (dell’equipe del professor Ranuccio Nuti). Per le cinque migliori comunicazioni orali presentate al congresso premiati con 1000 euro a testa Andrea Del Fattore, Luca Donatelli, Daniela Merlotti, Cristina Eller-vainicher, Mirko Zanatta e Nicola Napoli, quest’ultimo internista nell’equipe del professor Pozzilli all’università Campus di Roma e collaboratore di Roberto Civitelli alla Washington University. Infine i premi per i migliori 5 poster (500 euro) a Chiara Banti, Stefania Boldini, Romano Del Fiacco, Alessandro Ragno, Francesca Sanguin. .  
   
   
SALUTE MENTALE: DA REGIONE LAZIO OK PIANO TRIENNALE DA 24 MLN  
 
Roma, 30 novembre 2009 - La Regione Lazio ha dato il via libera ad un piano triennale da 24 milioni di euro per la rete dei servizi per la salute mentale. La giunta ha deliberato lo stanziamento dei fondi per l´assunzione a tempo determinato di 114 figure professionali specializzate dal 2009 al 2011 e per il miglioramento delle strutture deputate. La delibera prevede anche la ristrutturazione dei locali che ospitano i servizi dei 12 dipartimenti di salute mentale del Lazio e l´aumento dei posti letto di ricovero ospedaliero. Parte delle risorse finanziarie del piano arriverà dai proventi ricavati con la vendita dei padiglioni dell´ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pieta´. ´´Si tratta del primo atto organico in tema di politiche sulla salute mentale realizzato nel Lazio - ha spiegato il vicepresidente della Regione Esterino Montino -. E stata una scelta indispensabile perchè in questi anni i servizi psichiatrici sono stati tra i più penalizzati dal Piano di rientro dal deficit, con una contrazione di personale fino al 60%´´. Le nuove assunzioni previste riguardano nel dettaglio: 45 psichiatri, 15 psicologi professionali. .  
   
   
LEGGE 194, IL PUNTO IN UN CONVEGNO A MODENA  
 
 Bologna, 30 novembre 2009 - Forte riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza, consultori familiari sempre più punto di riferimento per l’assistenza alle donne, politiche sociali e sanitarie integrate a supporto della maternità, partecipazione delle associazioni di volontariato. Sono alcuni dei punti fondamentali emersi dal convegno "30 anni di applicazione della Legge 194 in Emilia-romagna: riflessioni e proposte" che si è tenuto il 24 novembre a Modena. Evento che è stato uno spazio di riflessione e confronto sull’applicazione della 194 in Emilia-romagna, sulle strategie, sui risultati ottenuti e sulle proposte di lavoro per il futuro. Sono stati chiamati a confronto i professionisti che operano per l’applicazione della legge: medici, ostetriche ed infermiere dei reparti di ostetricia e ginecologia, professionisti dei Consultori familiari e dei Servizi sociali dei Comuni, insieme ai professionisti che seguono l’elaborazione dei dati. Al convegno hanno partecipato gli assessori alle politiche sociali e alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna, Anna Maria Dapporto e Giovanni Bissoni. Applicazione della legge 194 in Emilia Romagna - Uno degli elementi qualificanti dell’applicazione della 194 in Emilia Romagna è costituito dai Consultori familiari che svolgono un ruolo fondamentale per la tutela e la promozione della salute femminile. Dall’analisi dei dati emerge, infatti, che c’è stato un aumento generale delle utenti e in particolare per la gravidanza: si è passati da 14. 337 donne gravide in carico ai Consultori familiari nel 2005 (39. 7% dei nati in regione) alle 18. 216 nel 2008 (43,5% dei nati in regione). Una parte consistente è costituita da donne immigrate: si è passati da 6. 590 donne immigrate in carico ai Consultori nel 2005 alle 9. 357 nel 2008. Anche per il percorso assistenziale dell’aborto volontario, queste strutture sono il maggior punto di riferimento (61,6% del totale di donne che ha richiesto Ivg nel 2008, a fronte del 37,2% nazionale). Il Consultorio, quindi, è individuato come struttura del territorio che si fa carico dei percorsi assistenziali ed è punto di riferimento garantendo la presa in carico della donna e la continuità assistenziale con tutti gli altri punti della rete socio assistenziale che può essere necessario attivare: presidi ospedalieri, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, altri servizi del territorio quali la salute mentale, il Sert (Servizio per le tossicodipendenze), la specialistica, il servizio sociale e le associazioni locali di riferimento. Particolare attenzione è stata posta al “percorso nascita”, dalla gravidanza al sostegno al ritorno a casa dopo il parto, per migliorare ulteriormente e rendere sempre più appropriati i servizi offerti e consentire alle donne e alle coppie scelte consapevoli mettendo in campo anche politiche regionali per conciliare i tempi di vita e di lavoro. L’applicazione della legge in Emilia Romagna è stata puntualmente analizzata negli anni consentendo di individuare le priorità di azione per contrastare il ricorso all’Ivg, il contemporaneo lavoro di prevenzione dell’aborto con anche interventi specifici per le donne immigrate, a maggior rischio di Ivg, e per i giovani, con interventi educativi su sessualità e affettività. Per questo sono attivi da anni spazi consultoriali di accesso facilitati, quali gli Spazi giovani e gli Spazi donne immigrate e loro bambini. I Consultori familiari, gli Spazi giovani, gli Spazi donne immigrate e loro bambini assicurano inoltre consulenza, anche contraccettiva, nei momenti più delicati, quali il post parto e il post aborto, e interventi integrati assistenziali, con gli Enti locali e le associazioni presenti sul territorio, sia preventivi che per il supporto alle gravidanze problematiche per condizioni di fragilità socio-economica. Interruzioni volontarie di gravidanza dimezzate dal 1980 al 2008 - Dal 1980, primo anno in cui si sono raccolti dei dati consolidati, al 2008 in Italia si è osservata una diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza del 43,1%, passando dal 213. 310 a 121. 406. In Emilia-romagna questa diminuzione è stata del 54,6% passando da 24. 479 del 1980 a 11. 124 del 2008, fatto ancora più rilevante a fronte di una costante crescita, dal 1994 ed in particolare negli ultimi 5-6 anni, della popolazione femminile in età feconda residente in Emilia-romagna a cui contribuisce il fenomeno importante dell’immigrazione, anche femminile, a partire dalla metà degli anni ’90. Anche il trend del tasso di abortività regionale (interruzioni volontarie di gravidanza per 1. 000 donne residenti in età 15-49) prosegue la flessione, arrivando nel 2008 ad un tasso del 9. 3‰ (nel 1980 era del 21,8‰). Negli ultimi anni l’aumento della quota di interruzioni effettuate da cittadine straniere (4. 933 casi nel 2008, pari al 44. 3% del totale degli interventi – nel 2005 erano 4. 514, 39,7% del totale) è da mettere in relazione alla crescita di donne residenti con cittadinanza straniera che nel 2008 erano 142. 079 unità (nel 2005, 96. 420). Si osserva comunque una riduzione nel corso degli anni del tasso di abortività nelle donne residenti con cittadinanza straniera, passato dal 40,4‰ del 2003 al 36,5‰ del 2005, al 25,6‰ del 2008. Il sostegno alla maternità nel Piano sociale e sanitario regionale - Il Piano sociale e sanitario 2008-2010 rilancia con forza l’approccio integrato alle problematiche sociali e sanitarie, ne definisce gli strumenti, le aree prioritarie e gli obiettivi. Individua tra le aree con bisogni complessi che necessitano di risposte integrate quella delle “responsabilità familiari”. In questo ambito assume particolare rilevanza il sostegno alla procreazione responsabile e alle scelte di maternità con riferimento anche agli obiettivi della legge 194, attraverso la realizzazione di specifici programmi multidisciplinari ed interistituzionali. In occasione della programmazione territoriale 2009-2011, gli Enti locali sono stati chiamati a definire in accordo con le Aziende Usl, nell’ambito del piano triennale della salute e del benessere sociale e nel programma attuativo annuale, uno specifico programma di integrazione socio-sanitaria finalizzato all’applicazione della legge 194, come definito anche dalla delibera di Giunta regionale n. 1690 del 20 ottobre 2008: “Linee di indirizzo per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza nell’ambito dei piani di zona per la salute e il benessere sociale”. In particolare sono state individuate le politiche integrate di assistenza alla genitorialità e alla famiglia comprese anche tutte le attività consultoriali specifiche e dei centri per le famiglie e dei servizi sociali. Conseguentemente dovranno essere definiti i protocolli organizzativi distrettuali per l’assistenza socio sanitaria dedicati all’applicazione della legge 194 e all’assistenza al percorso nascita. Il ruolo del volontariato - Per la realizzazione dei piani assistenziali, ci si potrà avvalere anche del concorso delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, proseguendo un’esperienza di collaborazione con gli Enti locali. A tale proposito al convegno sono state presentate esperienze di buone pratiche delle realtà di Rimini, Forlì e della provincia di Modena dove questi percorsi di integrazione sono già stati attuati e formalizzati, evidenziando i lati di forza e le criticità da superare. . .  
   
   
ACCORDO DI PROGRAMMA CON GOVERNO. OLTRE 139 MILIONI DI EURO PER OSPEDALI VENETI. OPERE A VERONA, VILLAFRANCA, VICENZA, ASIAGO, ADRIA, BELLUNO.  
 
 Venezia, 30 novembre 2009 - E’ stato siglato ufficialmente a Roma un importante Accordo di Programma tra Regione del Veneto e Ministero del Welfare che mette a disposizione 139 milioni e 300 mila euro per finanziare una serie di importanti interventi sul patrimonio edilizio ospedaliero regionale. In calce al documento, le firme del Viceministro Ferruccio Fazio e dell’Assessore alla Sanità Sandro Sandri. I Progetti finanziati sono i seguenti: Sistemazione definitiva dell’Ospedale Magalini di Villafranca Veronese (40 milioni di euro); integrazione e completamento degli Ospedali di Borgo Trento e Borgo Roma dell’Azienda Ospedaliera di Verona (40 milioni); riorganizzazione e adeguamento del blocco operatorio principale e dell’area terapie intensive dell’Ospedale di Vicenza (20 milioni); opere di adeguamento dell’Ospedale di Adria (8 milioni); accorpamento del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale di Belluno (11 milioni 300 mila); opere di adeguamento strutturale e tecnologico dell’Ospedale di Asiago (20 milioni). “E’ un momento di grande soddisfazione – ha sottolineato Sandri subito dopo la firma dell’accordo – perché si porteranno così a compimento progettualità di grande rilievo per il nostro sistema ospedaliero. Penso, tanto per fare un esempio, al completamento del Magalini di Villafranca che così, dopo l’incendio, verrà restituito ai cittadini più moderno e efficiente di prima, rispondendo con i fatti alle tante parole che hanno alimentato sterili e pretestuose polemiche”. Più in generale, Sandri ha sottolineato che “Per restare ai livelli di eccellenza della sanità regionale e per rispondere alle esigenze di cura e assistenza che arrivano non solo dal Veneto, ma anche dal resto dell’Italia e dall’estero, l’opera di rinnovamento strutturale dei nostri ospedali va attuata e aggiornata costantemente, anche in momenti finanziari non facili come questi. Posso dire di essere orgoglioso che il Veneto ci stia riuscendo”. .  
   
   
18 MEDICI INDAGATI IN VENETO; SANDRI, “ATTENDIAMO LA MAGISTRATURA, POI SAREMO INFLESSIBILI”  
 
Venezia, 30 novembre 2009 - “Se le ipotesi di reato troveranno conferma nel lavoro della magistratura, la Regione non mancherà di intervenire con risolutezza, anche arrivando, se del caso, alla revoca del rapporto convenzionale e, naturalmente, alla richiesta di risarcimento del danno eventualmente subito”. Lo sottolinea l’Assessore regionale alla Sanità del Veneto Sandro Sandri in merito alla notizia, lanciata il 27 novembre dalla agenzie, di un’indagine della Guardia di Finanza che ha segnalato alla Procura della Repubblica di Padova 18 medici di famiglia padovani, che avrebbero dichiarato prestazioni erogate a persone degenti o anche decedute e che si sarebbero così resi responsabili dei reati di truffa ad danni del Servizio Sanitario e di falso. “Mi auguro che i sanitari in questione possano dimostrare la loro estraneità ai fatti loro contestati – aggiunge Sandri – ma in caso contrario saremo inflessibili, anche per rispetto ad una vasta categoria, quella dei medici di famiglia, per la quale abbiamo grande stima e che non merita di essere infangata dal comportamento di pochi”. Sandri sottolinea infine che le strutture sanitarie regionali, in questo caso l’Ulss 17 di Este, hanno fornito agli inquirenti la massima collaborazione. .  
   
   
APPROVATA LEGGE REGIONALE SU NON AUTOSUFFICIENZA. SI APRE UNA NUOVA EPOCA PER IL VENETO SOCIALE  
 
Venezia, 30 novembre 2009 - “Sono molto soddisfatto per l’approvazione, avvenuta a larghissima maggioranza , da parte del Consiglio regionale della legge regionale sulla non autosufficienza. Dopo quasi quattro anni di gestazione, il Consiglio regionale del Veneto ha compiuto uno dei più importanti atti legislativi della legislatura. Il dibattito è stato ricco di serrato confronto tra le parti, come deve avvenire in una democrazia responsabile su scelte che ricadono sui cittadini più bisognosi”. Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, commenta così l’approvazione della legge istitutiva del fondo regionale per la non autosufficienza, licenziata il 26 novembre dal Consiglio regionale del Veneto. “Considero questo momento - spiega - non un punto di arrivo, ma una tappa fondamentale di un percorso intrapreso da tempo dalla Regione per mettere al centro di una politica organica d’ interventi le persone non autosufficienti e le loro famiglie. Il modello veneto dell’integrazione tra i servizi sociali e quelli sanitari, della presa in carico individualizzata delle persone anziane non autosufficienti e dei disabili, della riorganizzazione delle strutture verso standard di elevata qualità, del riconoscimento del ruolo della famiglia e del terzo settore, si arricchisce di una norma che consentirà di intervenire nel momento del bisogno causato dalla condizione di non autosufficienza. La Giunta regionale – annuncia Valdegamberi – proporrà con tempestività i provvedimenti attuativi che le sono stati delegati dal Consiglio, in maniera da poter rendere operativa la norma il prima possibile”. Sul finanziamento del fondo, l’esponente della Giunta veneta afferma: “Partiamo oggi da una dotazione di 680 milioni di euro, oltre ai quali vanno considerati i 700 milioni delle indennità di accompagnamento pagate dall’Inps alle persone non autosufficienti o disabili del Veneto. Si tratta di risorse che provengono dal riparto statale per i livelli essenziali di assistenza e del fondo nazionale per le politiche sociali. Nella prossima legislatura – anticipa l’Assessore veneto - si dovrà definire come i cittadini veneti potranno intervenire per alimentare la dotazione finanziaria del fondo. Servirà un ulteriore modesto sforzo da parte di tutti per fare in modo che le famiglie non si trovino sole e costrette a impoverirsi per gli elevati costi di fronte al sopravvenire di una condizione di non autosufficienza (che aumenterà a causa dell’innalzamento dell’età media della popolazione). Mi riferisco ai costi per l’integrazione della retta di ricovero o per l’assistenza familiare o per lo sviluppo di progettualità di vita indipendente per le persone disabili. Il mio personale auspicio e la mia convinzione politica – conclude Valdegamberi – è che, entro ragionevoli limiti di reddito, i costi sociali supportati dai familiari dei non autosufficienti, possano essere coperti dal fondo. Perché ciò sia, occorrerà reperire almeno altri 500 milioni di euro annui: una cifra enorme, soprattutto perché si tratterà di risorse regionali. La previsione di un’entrata ad hoc a favore delle non autosufficienza è condivisa dalle forze sociali, ma dovrà essere ponderata anche in riferimento all’ attuale e futura situazione economica del Paese”. Tra le novità previste dalla legge: il conteggio nel fondo delle risorse comunali stanziate per la non autosufficienza, la possibilità di ricevere contributi dalle Fondazioni bancarie e da liberalità di singoli cittadini. . .  
   
   
MILANO FOCUS SALUTE: DOPO TRE GIORNI DI CONFRONTO, VIA AI PROGETTI  
 
Milano, 30 novembre 2009 “Se Milano non è più la ‘Milano da bere’, ma è la Milano che fa bene, il nostro obiettivo deve essere ora la prevenzione e l’acquisizione di corretti stili di vita”. Lo ha detto il 27 novembre l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna intervenendo alla giornata conclusiva di Milano Focus Salute. “Al termine di questi tre giorni di confronto e dibattito risulta evidente che si può e si deve intraprendere la via di una radicale opera di educazione a uno stile di vita sano e consapevole, che parta dai giovani e che, coinvolgendo gli anziani, culmini con il rispetto e il recupero dell’ambiente in cui viviamo. Promuovere la salute – ha aggiunto l’assessore – dando nuovo slancio e destinando maggiori risorse ai progetti già concretizzati e realizzandone di nuovi, anche ribaltando l’approccio tradizionale dell’assistenza”. Si è conclusa “Milano Focus Salute”, la tre giorni dedicata ai temi della salute, del benessere e della prevenzione promossa dall’Assessorato alla Salute del Comune. All’iniziativa hanno partecipato alcuni dei nomi più importanti della medicina internazionale: da Umberto Veronesi a Luc Montagnier, da Silvio Garattini a Mario Maj. Oltre a Giuseppe Mancia, Guido Pozza e Luigi Rossi Bernardi, coordinati da Eliana Liotta, direttore del mensile Ok Salute. Per due giorni il confronto è stato aperto ai cittadini con Michele Mirabella in qualità di moderatore. “Milano Focus Salute” è stato un momento di confronto e dibattito sulle grandi tematiche della salute nel contesto milanese. I temi affrontati riguardavano le principali patologie dell’età adulta. Obiettivo delle kermesse era di elaborare strategie per innovare le politiche della salute. Dalle sessioni mattutine sono emerse informazioni importanti sulle patologie più diffuse e sui progressi nella ricerca e nella cura. Oltre 500 medici hanno partecipato ai seminari per scambiarsi informazioni ed esperienze e proporre progetti e iniziative. Nei due pomeriggi di dibattiti, circa 300 persone hanno avuto la possibilità di rivolgere domande, chiarire dubbi e ricevere suggerimenti su salute e abitudini di vita. Intanto, il truck blu dell’Anno della Salute ha proseguito la sua attività e dal 16 novembre ha ospitato l’iniziativa “Progetto Easy” che in una sola settimana ha distribuito 2495 brochure ed effettuato 121 test con il nuovo metodo rapido che individua gli anticorpi dell’Hiv nella saliva. ´´Abbiamo stimato – ha concluso Landi di Chiavenna – di raggiungere dai 30 ai 50 mila utenti, che si traduce in un risparmio per le cure di circa 500 euro per nucleo familiare, pari a circa 3 milioni di euro complessivi. Il successo riscosso in questi mesi dagli screening gratuiti offerti nell’ambito dell’Anno della Salute dimostrano che la via imboccata è quella giusta”. .  
   
   
EDILIZIA SANITARIA IN LOMBARDIA, 272 MILIONI PER 7 INTERVENTI FORMIGONI HA FIRMATO L´INTESA CON IL VICEMINISTRO FAZIO PRIMA TRANCHE DI 10 MILIONI PER IL NUOVO OSPEDALE DEI BAMBINI  
 
Roma, 30 novembre 2009 . Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha sottoscritto il 26 novembre a Roma con il vice ministro della Salute, Ferruccio Fazio, il protocollo di intesa che permette di finanziare con quasi 272 milioni di euro il nuovo piano di investimenti in edilizia sanitaria della Regione Lombardia, dopo l´approvazione della Conferenza Stato-regioni, avvenuta sempre lo stesso giorno. Con questo nuovo piano di interventi, Regione Lombardia finanzia la conclusione delle opere e il completamento del parco tecnologico per i nuovi ospedali di Niguarda (prima fase), Bergamo, Legnano, Vimercate e Como. Per quest´ultimo ospedale viene anche finanziata la realizzazione dei poliambulatori. "Si tratta - ha commentato Formigoni - di un passo avanti importante in grado di dare impulso al nostro imponente programma di riqualificazione delle strutture sanitarie per renderle non solo più moderne e tecnologicamente avanzate ma anche più accoglienti e confortevoli. L´obiettivo è quello di garantire ai cittadini un servizio di eccellenza e di rispondere in maniera sempre più adeguata ai bisogni e alla domanda di salute". "Prosegue senza sosta - aggiunge l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - la nostra azione di miglioramento continuo e incessante della qualità del sistema sanitario. Grazie a questi interventi daremo maggiore funzionalità ed efficienza ai nostri ospedali. I vantaggi saranno per tutti, dai pazienti ai loro familiari a tutto il personale medico e infermieristico". Oltre alla conclusione dei progetti dei nuovi ospedali (che saranno tutti completati entro la prossima primavera), con l´intesa firmata oggi si dà avvio a due interventi che rappresentano una novità assoluta e di grande rilevanza per la Lombardia: il nuovo Ospedale dei bambini di Milano (10 milioni) e il nuovo Dipartimento materno-infantile dell´ospedale dei bambini Del Ponte di Varese (20 milioni). Per quanto riguarda il nuovo Ospedale dei bambini di Milano i 10 milioni di euro messi a disposizione rappresentano un primo finanziamento del totale di 50 milioni di euro già previsti. I restanti 40 milioni, già deliberati dalla Giunta regionale, sono stati inseriti in un piano investimenti già trasmesso al Ministero della Salute per l´approvazione definitiva. Il totale degli investimenti (271,770 milioni) è così suddiviso: Niguarda (prima fase): 59,2 milioni - Bergamo: 21,77 milioni - Como: 63 milioni (di cui 5 per i poliambulatori) - Vimercate: 60,2 milioni - Legnano: 37,5 milioni - Nuovo Ospedale dei Bambini di Milano: 10 milioni - Dipartimento materno-infantile Ospedale Del Ponte di Varese: 20,1 milioni. .  
   
   
STANZIATI 90 ML PER NUOVO OSPEDALE DI PORDENONE  
 
Trieste, 30 novembre 2009 - I capigruppo di maggioranza della Regione Friuli Venezia Giulia rendono noto che nel corso della riunione di maggioranza del 26 novembre, in cui si è discussa la legge Finanziaria, la maggioranza ha deciso di dar corso alla realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone secondo gli impegni assunti dal presidente Tondo. Al termine della riunione, alla quale era presente l´assessore alle Finanze Sandra Savino, i capigruppo di maggioranza Daniele Galasso (Pdl), Danilo Narduzzi (Lega Nord), Edoardo Sasco (Udc) comunicano che è stata trovata la copertura finanziaria, inserita nella legge di bilancio 2010, per la somma di 90 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone. Con tale finanziamento il presidente della Regione ha dato corso, ancora una volta, agli impegni assunti in campagna elettorale. .  
   
   
LAZIO, VIA LIBERA AD AMPLIAMENTO LABORATORI AL REGINA ELENA E SAN GALLICANO  
 
Roma, 30 novembre 2009 - Nuovi interventi dell´amministrazione regionale per le strutture sanitarie del territorio regionale. A cominciare da un impegno concreto e ufficiale per "destinare parte dei fondi stanziati per l´edilizia sanitaria della Regione Lazio al completamento e all´ampliamento dei laboratori di ricerca degli Istituti Regina Elena e San Gallicano di Roma". Ad annunciarlo oggi è stato il Vicepresidente della Regione Lazio, Esterino Montino, in occasione della consegna dei diplomi del secondo corso di ´Formazione amministrativa in materia di organizzazione e gestione sanitaria´, riservato al personale amministrativo degli Istituti fisioterapici. Saranno tre i milioni di euro erogati per attrezzare nuovi laboratori all´Ifo di via di Decima a Roma. Il cantiere, come ha annunciato Montino, "partirà entro l´anno". E consentirà "di spostare in questa sede (via di Decima) i laboratori dell´Ifo attualmente a Pietralata, una sede in affitto, lontana dall´ospedale". L´intervento punterà ad attrezzare degli spazi già esistenti all´Ifo e rientra negli interventi di edilizia sanitaria per i quali la Regione ha investito 30 milioni. Montino, oggi all´Ifo, ha consegnato i diplomi ai partecipanti al secondo corso di ´Formazione amministrativa in organizzazione e gestione sanitaria´. E ha colto l´occasione per sottolineare "l´importanza della formazione anche tra gli operatori amministrativi, il cui ruolo è fondamentale nel sistema sanitario odierno". Montino ha quindi sottolineato, rivolgendosi a medici e operatori dell´Ifo Regina Elena, che "possiamo aprire questo cantiere subito, perché abbiamo già incardinato l´intervento negli scorsi mesi. Esso è incluso in una serie di altri interventi di edilizia sanitaria per 30 milioni di euro". Montino ha quindi concluso che "la sanità del Lazio non è fatta solo di tagli e chiusure di ospedali, ma di politiche positive". .  
   
   
INPS BASILICATA: APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE 2010  
 
Potenza, 30 novembre 2009 - Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, presieduto da Guido Abbadessa, ha approvato il bilancio di previsione per l’anno 2010. “E’ un segno della grande collaborazione che si è instaurata tra gli organi dell’Istituto – ha commentato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua – dopo il lavoro serrato degli uffici della Tecnostruttura, l’impegno dell’organo di Indirizzo e vigilanza ha consentito all’Inps di avviarsi al nuovo anno con la certezza di un preventivo approvato. E si tratta di conti molto buoni, pur trattandosi di un anno preventivato in un quadro macroeconomico non facile”. Le previsioni delle entrate e delle spese obbligatorie sono state determinate in base alla legislazione vigente alla data del 15 luglio 2009 e in relazione alle variabili macroeconomiche indicate nel Dpef 2010-2013: crescita in termini reali del Pil pari allo 0,5%; tasso di inflazione programmata dell’1,5 per cento; contrazione stimata dell’occupazione complessiva pari a -0,2 per cento. “L’avanzo economico e finanziario – conclude il presidente Mastrapasqua – conferma la solidità dell’Istituto. Il bilancio assestato 2009 forniva performance migliori, ma nel 2010 i conti potrebbero essere corretti al meglio, essendo stati formulati nel momento peggiore della crisi”. .  
   
   
CRESCE IL NUMERO DI PARTI IN PIEMONTE  
 
Torino, 30 novembre 2009 - In Piemonte, le donne residenti in età fertile (14-49 anni) sono 981. 412, i minori (0-17 anni) 672. 520. Nel 2008 hanno partorito, nei 33 punti nascita del territorio regionale, 37. 654 donne, di cui 29. 026 (77,1%) italiane e 8. 628 (22,9%) straniere. Il dato è superiore a quello del 2004 (35. 590 donne) e del 2006 (36. 908). Questi sono alcuni dei dati diffusi il 26 novembre in occasione del convegno, organizzato presso l’Aso San Giovanni Battista-molinette di Torino dalla Regione, dal Consiglio regionale di sanità e assistenza (Coresa) e dall’Aress (Agenzia regionale dei servizi sanitari), dedicato alla rete materno-infantile regionale, per ricordare i 25 anni della nascita del Coresa. «La scelta di dedicare il convegno alla rete materno infantile - ha dichiarato Eleonora Artesio, assessore regionale alla tutela della salute e sanità - rappresenta un chiaro segno della volontà di investire, sia dal punto di vista organizzativo e della professionalità sia da quello economico, in un ambito che ha fatto del concetto di percorso il suo punto di forza. I progetti, le linee guida, l’integrazione e il potenziamento dei servizi sul territorio attuati negli ultimi anni hanno portato e stanno portando ancora risultati importanti per la salute delle donne e dei bambini». Nel corso della giornata sono state ricordate le tappe fondamentali della costruzione del “percorso nascita” e gli obiettivi raggiunti in termini di programmazione sanitaria, di governo clinico e di miglioramento dell’assistenza, con particolare riferimento agli screening neonatali, all’introduzione dell’Agenda di gravidanza, alla rete dell’insufficienza respiratoria e al ruolo dei consultori. Il ruolo del Coresa, anche nel settore materno-infantile è stato ricalcato anche dal direttore generale dell’Aress, Oscar Bertetto, che ha sottolineato come «le scelte di politica e organizzazione sanitaria debbano passare attraverso un percorso di democrazia partecipata anche all’interno delle aziende sanitarie. Una partecipazione volta al coinvolgimento di tutti gli operatori attraverso una formazione attenta ai temi di ascolto. In questa direzione occorre creare nuovi modelli organizzativi di lavoro che si ispirino alla collegialità e allo spirito di squadra». Il “percorso nascita” conta oggi una rete di circa 200 consultori pubblici, 33 punti nascita, 7 terapie intensive neonatali, 25 reparti ospedalieri di pediatria e 31 reparti di ostetricia. Il tasso di natalità piemontese è più basso rispetto a quello nazionale: nel 2008 si è attestato intorno all’ 8 per mille, contro il 9,5 per mille del dato italiano. Il trend, dal 2001 ad oggi, è comunque in crescita, così come il numero medio di figli per donna, pari a 1,4 nel 2008, in linea con quello nazionale. L’età media delle donne piemontesi al parto è di 31,97 anni (32,89 per le italiane, 28,87 per le straniere). E’ in diminuzione il numero di donne seguite in gravidanza dai servizi privati: dal 72,3% del 2004 si è passati al 65,4% del 2008, con il conseguente aumento di coloro che si rivolgono al servizio pubblico. Il 91,5% delle gravidanze è stato di tipo fisiologico, cioè senza particolari complicanze. Dai dati ricavati dalle schede di dimissione ospedaliera, dai certificati di assistenza al parto e dai numeri relativi alle interruzioni volontarie di gravidanza (ultimo anno di riferimento 2006) emerge che su 50 mila gravidanza iniziate, il 70,8% è proseguito, il 18,7% si è interrotto per volontà della donna e il 10,5% è rappresentato da aborti spontanei ospedalizzati. .  
   
   
IN SICILIA RIPARTONO GLI SCREENING ONCOLOGICI  
 
Palermo, 30 novembre 2009 - Ripartono, in Sicilia, gli screening oncologici e con essi la nuova strategia sanitaria per la prevenzione dei tumori. Lo dice al Tgweb (www. Regione. Sicilia. It/tgweb) l´assessore Massimo Russo dopo il confronto con gli oncologi provenienti da tutta l´isola e riuniti a Palermo dal mensile di biomedicina “Az Salute”. L´assessorato alla Sanità ha recuperato finanziamenti andati persi negli anni precedenti e con il 2010 avvia un piano di prevenzione dei principali tumori e di acquisto di nuove apparecchiature per ammodernare l’intero sistema. “Svilupperemo - annuncia Russo - un programma di prevenzione che, in modo innovativo, vede ampliarsi la platea degli attori: non soltanto le strutture pubbliche ma anche quelle private. Abbiamo, inoltre, programmato l’acquisto per 68 milioni di euro di tecnologie in ogni Provincia, molte delle quali riguardano il settore oncologico e cardiologico”. Nel nuovo numero del tg della Regione Siciliana si parla anche del codice antimafia e anticorruzione per la pubblica amministrazione, dei nuovi fondi destinati al sostegno delle imprese giovanili, dell’assegnazione alla Sicilia dei mondiali di scherma del 2001 e, infine, della filiera regionale della frutta secca. Il telegiornale della Regione Siciliana è visibile anche sul canale satellitare Sky 887 “Administra. It”, il lunedì, il mercoledì e il venerdì alle ore 13. 00 ed è inserito nel palinsesto di oltre 40 televisioni locali. Per le emittenti che ne faranno richiesta, registrandosi sul sito, il Tgweb è disponibile in formato integrale broadcast ad alta risoluzione. .  
   
   
SALUTE:APPROVATE LINEE GESTIONE 2010 SERVIZIO SANITARIO REGIONE FVG  
 
Trieste, 30 novembre 2009 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute e alla Protezione sociale Vladimir Kosic, ha approvato le "Linee annuali per la gestione del Sevizio Sanitario Regionale nel 2010". Il documento aveva ottenuto parere favorevole da parte della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociosanitaria e sociale nella riunione dello scorso 17 novembre. Le Linee di gestione per il prossimo anno si propongono di avviare l´attuazione di quanto indicato dalla proposta di Piano sociosanitario regionale per il triennio 2010-2012 che, confermando le progettualità avviate negli anni precedenti, punta in particolare sulla riqualificazione della rete ospedaliera, sull´istituzione di un´unica centrale operativa dell´emergenza, sulla presa in carico integrata delle persone con malattie croniche e disabilità, su una maggiore efficienza complessiva del sistema sanitario regionale. Obiettivi il cui filo conduttore è rappresentato dalla volontà di omogeneizzare l´offerta sanitaria e sociale in Friuli Venezia Giulia, eliminando sovrapposizioni, favorendo sinergie operative tra le diverse Aziende e recuperando così risorse da reinvestire nel sistema. Lo scenario complessivo è quello della modifica della "governance" regionale legiferata nella scorsa estate, orientata a conferire maggiore unitarietà al sistema, anche attraverso la soppressione (dal primo gennaio) dell´Agenzia regionale della sanità (le cui funzioni vengono assunte dalla Direzione centrale) e l´abolizione del Centro servizi condivisi, le cui competenze rientrano in capo all´Azienda ospedaliero-universitaria di Udine. Considerato comunque che il Piano sociosanitario regionale è ancora in fase di consultazione, la programmazione annuale 2010 si svolgerà in due fasi: la prima, che si concluderà al 31 dicembre, con l´obbligo per le Aziende di approvare i rispettivi programmi e bilanci aziendali; una seconda da chiudersi entro il 31 marzo e in ogni caso dopo la definitiva approvazione del Piano sociosanitario. Essa dovrà prevedere i progetti di riqualificazione della rete ospedaliera e di riorganizzazione gestionale, nonché il programma delle attività territoriali in raccordo con i Piani di zona e la revisione delle dotazioni organiche. Per quanto riguarda, più nel dettaglio, i contenuti progettuali riconducibili all´attività ordinaria, le Linee 2010 offrono prescrizioni vincolanti su temi di particolare importanza. Eccone le principali. Contenimento dei tempi di attesa: vengono fissati, per le diverse prestazioni, i tempi massimi in cui esse vanno assicurate, con la possibilità, per il cittadino, di rivolgersi in taluni casi a strutture private, senza oneri, qualora l´attesa superi i limiti previsti. Piano sangue regionale: anche nel 2010 il Friuli Venezia Giulia dovrà essere autosufficiente per emocomponenti ed emoderivati, dovrà contribuire alle esigenze nazionali, garantire sicurezza e appropriatezza trasfusionale. Previste anche misure di razionalizzazione con la concentrazione delle attività di frazionamento per la produzione di emocomponenti semplici in un unico sito per ciascuno dei tre dipartimenti di medicina trasfusionale. Prevenzione: proseguiranno le iniziative già avviate, specie sul fronte degli screening oncologici. Call center: procedono, al momento, le attività a suo tempo svolte a favore di alcune aziende dal Centro Servizi Condivisi, ed ora in capo al Dipartimento istituito presso l´Azienda ospedaliero-universitaria di Udine. Entro l´anno verranno comunque predisposti gli strumenti per l´esternalizzazione del servizio. Gestione delle risorse umane: andranno impiegate in maniera migliore, anche ottimizzando le modalità organizzative. Saranno ridefinite le dotazioni organiche sulla base di idonei standard ed indicatori e verrà data priorità alle assunzioni di personale addetto all´assistenza e più direttamente impegnato nelle attività a diretto impatto sull´utenza. Formazione: nel corso del 2010 la Regione farà progredire il sistema di educazione continua per accrescere la fruibilità, la qualità e l´efficacia dei livelli di professionalità degli operatori. Investimenti: nel 2010 sarà data priorità agli interventi definiti dalla Giunta regionale nel maggio 2006 e gennaio 2009 ed oggetto di uno specifico accordo di programma che la Regione sta per sottoscrivere con il ministero della Salute di concerto con il ministero dell´Economia e delle Finanze. Si tratta della ristrutturazione e dell´ampliamento dell´ospedale di Cattinara, a Trieste, con la realizzazione, nel comprensorio, della nuova sede del Burlo Garofolo; della riqualificazione del polo ospedaliero udinese e della realizzazione del nuovo edificio degenze e servizi sanitari (terzo lotto); della nuova edificazione dell´ospedale di Pordenone e della realizzazione della Cittadella della Salute. Sistema Cup: verrà avviato entro l´anno nelle Aziende in cui il sistema non è attivo. Parallelamente dovranno aumentare i sistemi di accesso alle prestazioni per facilitare prenotazioni e pagamenti. In questo senso si prevede di estendere le prenotazioni attraverso il "Portale Sanità" dedicato alle farmacie e ai medici di famiglia. .  
   
   
SANITA’ IN ABRUZZO: A NEFROPATICI MEDICINE A PREZZO RIDOTTO  
 
L´aquila, 30 novembre 2009 - I pazienti nefropatici potranno acquistare i prodotti dietetici aproteici a prezzo di costo. Lo ha deciso la Giunta regionale che ha approvato la delibera presentata dall´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, che dà ordine alle Asl di predisporre presso le farmacie degli ospedali la distribuzione dei farmaci ai nefropatici. Il provvedimento, che sarà operativo subito dopo la pubblicazione del Bura, fissa che i nefropatici potranno andare nelle farmacie degli ospedali per acquistare i medicinali occorrenti con la sola maggiorazione del 5%. "E´ un provvedimento che viene incontro alle tante richieste dei malati - spiega l´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni - e alle tante sollecitazioni, scritte e orali, delle associazioni dei nefropatici. Il prezzo che dovranno pagare i nefropatici, grazie a questa decisione, è sensibilmente ridotto rispetto a quello di mercato praticato dalla farmacie. La maggiorazione del 5% - spiega ancora l´assessore - è solo a titolo di rimborso delle spese generali e comunque il prezzo in questo modo risulta fortemente ridotto rispetto agli stessi prodotti sul libero mercato, che molto spesso raggiungono prezzi ben maggiori rispetto a quelli di acquisto delle Asl con la conseguenza che non tutti gli aventi diritto si trovano nelle condizioni economiche per far fronte a questa spesa". .  
   
   
SOI SOCIETÀ OFTALMOLOGICA ITALIANA É GIUNTA A 130 ANNI D’IMPEGNO A SOSTEGNO DELLA SALUTE E DELLA QUALITÀ VISIVA DEI CITTADINI  
 
Milano, 30 novembre 2009 - La Società Oftalmologica Italiana, la più antica associazione in ambito medico, celebra quest’anno un anniversario eccezionale, come eccezionali sono i 130 anni compiuti dall’Oftalmologia accademica e non solo che Soi rappresenta in Italia. Con 4. 200 soci iscritti questa importante associazione esprime oltre il 65% dell’intera categoria oftalmologica del nostro paese e , come interlocutore scientifico accreditato, è il riferimento primario del settore. In questa occasione il Segretario della Società Oftalmologica Italiana Matteo Piovella ricorda il ruolo dell’oculistica in Italia che con più di 500. 000 interventi l’anno di cataratta, il più eseguito al mondo, pone il Nostro Paese ai primi posti per professionalità ed innovazione tecnologica. Soi infatti si è sempre impegnata per la salute e per la qualità visiva dei cittadini, stimolando il concetto di prevenzione e richiamando l’attenzione sull’importanza di fare visite periodiche agli occhi. .  
   
   
CINA RINASCITA CONTEMPORANEA A MILANO, PALAZZO REALE  
 
 Milano, 30 novembre 2009 - Palazzo Reale presenta, dall’11 dicembre 2009 al 7 febbraio 2010, la mostra Cina. Rinascita contemporanea, progetto ideato da Primo Giovanni Marella. Un grande evento dedicato all’arte contemporanea cinese che offre al pubblico italiano un percorso tra oltre 50 artisti e più di 180 opere - dipinti, installazioni, sculture e video – e si propone di illustrare l’arte degli ultimi quindici anni della Repubblica Popolare Cinese. La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura, è prodotta da Palazzo Reale con 24 Ore Motta Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Primo Marella Gallery e con il patrocinio della Fondazione Italia – Cina. Le opere presenti, a partire dal 1993, si dividono in sette sezioni e documentano il susseguirsi dei movimenti artistici del primo decennio del Xxi secolo. In questo periodo l’arte contemporanea di quest’area geografica rompe con gli schemi tradizionali del passato portando alla ribalta un linguaggio artistico che fa riferimento a quello occidentale ma che riesce a mantenere un forte legame con la tradizione e la cultura locale. Gli esordi della pittura. La sezione espone artisti quali: Zhang Xiaogang, considerato il maestro della pittura contemporanea cinese, Zeng Fanzhi, Yue Minjun, Liu Ye, He Sen e Feng Zhengjie, l’artista che più di tutti si associa al mondo occidentale in quanto fa sua la cromia della Gaudy Art esasperando le tonalità della Pop Art americana. Tra coloro che pongono al centro della propria poetica il consumismo contemporaneo e l’uomo troviamo Zeng Hao, Zhou Tihehai e Ma Liuming. L’east Village. Negli anni Novanta particolarmente importante fu il movimento creatosi nell’ “East Village”, il quartiere di Pechino dove si stabilirono musicisti, critici e artisti in cerca di spazi per liberare la propria creatività. Significative sono le performance di un gruppo di artisti tra cui Ma Liuming, Cang Xin, Rong Rong, Zhu Ming e Zhang Huan. Tendenze tra il ‘Multimedia’ e il ‘Conceptual’. La sezione raggruppa tutti gli artisti che hanno affrontato, attraverso l’arte, ricerche concettuali. Tra questi vanno ricordati: Jiang Zhi che mette in luce la dipendenza psicologica della nostra società nei confronti del consumo; Shi Jinsong che trasforma oggetti innocui e piacevoli, come carrozzine e culle, in oggetti da guerra simboleggiando le battaglie che vanno combattute quotidianamente per sopravvivere alla natura manipolatrice e violenta della cultura consumistica; ma anche Liu Wei, Qiu Zhijie, e Xu Zhongmin. “Out of the red” generazione di fotografi. La sezione prende in considerazione chi si è avvicinato alla fotografia rompendo, com’era già avvenuto in occidente, con la pittura. Huang Yan che affronta tematiche politiche ed è uno dei pochi ad esser riuscito a fondere armonicamente l’arte tradizionale cinese e il mondo contemporaneo; Cui Xiuwen e Chen Lingyang, due artiste che mettono al centro della loro opera la donna, trattandola una come alterego di sé o come mezzo per raggiungere la consapevolezza interiore. Weng Fen e Wang Qinsong sono famosi fotografi cinesi. Wang Qinsong nei suoi tableau vivant denuncia la globalizzazione e la mercificazione contemporanea attraverso la presenza di famose marche del mondo occidentale o stravolgendo opere d’arte del passato e riproponendole in chiave contemporanea. La “Cartoon Generation”. Tra questi artisti: Chen Ke il cui tratto distintivo è la modalità narrativa amareggiata con cui elabora i suoi soggetti; Zhang Hui e le sue Beijing Dolls, rappresentazione della donna contemporanea di cui raccontano le volontà, le capacità di realizzarsi e lo spirito rivoluzionario che le caratterizza; Gao Yu che spazia dai dipinti ai video, un sognatore moderno che tenta di unire nelle sue opere, fantasia e realtà, tradizione e innovazione, violenza e romanticismo. “Sperimentazioni satellitari”. Sezione che porta all’attenzione del pubblico alcuni giovani emergenti, offrendo un assaggio delle ultimissime idee creative made in China. Video-arte. L’ultima sezione della mostra propone una selezione di video, i più significativi della scena contemporanea attuale. Accompagna la mostra l’ampio catalogo Cina. Rinascita contemporanea, pubblicato da 24 Ore Motta Cultura – Gruppo 24 Ore con marchio Federico Motta Editore, con progetto ideato da Primo Giovanni Marella con testi critici e coordinamento autori a cura di Eleonora Battiston e con testi di Gu Zhenqing, Gao Lin, Carol Lu, Shu Yang e Zhu Tong, .  
   
   
MILANO: AL PAC UNA MOSTRA DELL’ARTISTA GIAPPONESE YAYOI KUSAMA  
 
Milano, 30 novembre 2009 Da sabato 28 novembre, fino al 14 febbraio, il Padiglione d’Arte Contemporanea ospita la mostra di Yayoi Kusama “I want to live forever”, un evento in esclusiva per l’Italia promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune assieme a 24 Ore Motta Cultura. Curata da Akira Tatehata (direttore del National Museum of Art di Osaka), la mostra è dedicata alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea giapponese. Oltre a dipinti figurativi e astratti di recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta anche una selezione di disegni risalenti agli anni ’50 e ’60. “Nei suoi giochi di specchi e nei riflessi del tempo si scrive la storia di Yayoi Kusama, una delle più importanti artiste giapponesi dei nostri giorni che ha portato in America ‘una certa immagine’ del Giappone – spiega l’assessore Massimiliano Finazzer Flory -. Un’immagine segnata dalle battaglie dell’impegno civile, colorata dall’indagine sul ruolo della donna, attraversata dalla malattia mentale. Yayoi Kusama pone se stessa all’interno delle opere, ma afferma che in esse non vi sono un inizio, una fine o un centro precisi. Per di più, ricorre a tecniche diverse: disegno, pittura, scultura, installazioni, film, poesie e racconti, in cui la cifra stilistica della ripetizione si afferma con forza”. In mostra anche Narcissus Garden, l’installazione-scultura presentata per la prima volta alla Xxxiii edizione della Biennale di Venezia (1966). Kusama produsse questo ambiente interattivo composto da 1500 sfere metalliche con l’assistenza di Lucio Fontana. In una presentazione improvvisata sul prato del Padiglione Italiano, Kusama, vestita in kimono, puntò l’attenzione sugli aspetti commerciali usualmente velati della Biennale, vendendo ogni sfera a 1. 200 lire. Più di quaranta anni dopo, Narcissus Garden arriva per la prima volta a Milano. Kusama produsse i suoi primi enormi dipinti “infinity” alla fine degli anni ’50 a New York. Oggi compone ancora questi quadri, come lo spettacolare I Want to Live Forever a cinque pannelli (2008). I suoi ultimi lavori figurativi, come Cosmic Space (2008), riflettono un’ossessione per la mortalità, oltre che per la solitudine, il vuoto e i misteri dell’universo fisico e metafisico. Nelle sue sculture, Kusama fa uso continuo di specchi, come nell’opera Passing Winter (2005) o nel complesso ambiente Aftermath of Obliteration of Eternity (2008), che utilizza un sistema di semplici ma ingegnosi strumenti ottici per creare un’interazione senza fine di luce riflessa. Il più recente gruppo di sculture monumentali di Kusama - Flowers that Bloom at Midnight - sono fiori barocchi dai colori accesi, che misurano in altezza tra 1. 5 e 5 metri. Informazioni: 02. 76020400, www. Comune. Milano. It/pac .  
   
   
A MILANO A PALAZZO MARINO UN PREZIOSO LEONARDO  
 
Milano, 30 novembre 2009 - Fino al 27 dicembre 2009 Palazzo Marino riapre le porte al pubblico per un altro straordinario evento, riproponendo come per la precedente edizione dedicata a Caravaggio, una mostra monografica di altissimo livello. Promossa e organizzata da Eni e dal Comune di Milano in collaborazione con il museo del Louvre e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, la Mostra: Leonardo a Milano Dal museo del Louvre a Palazzo Marino esposizione straordinaria del San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci offrirà al pubblico gratuitamente, per un intero mese, l’opportunità di un confronto diretto e approfondito con un grande capolavoro leonardesco. Il prestito del San Giovanni Battista si inquadra nell’ampia collaborazione instaurata tra Eni, Comune di Milano e il museo del Louvre che vede la città di Milano e Palazzo Marino nuovamente protagonisti, un anno dopo la Conversione di Saulo del Caravaggio, di un’esposizione di assoluto valore aperta al pubblico. Il San Giovanni Battista è una delle opere più enigmatiche eseguite da Leonardo da Vinci e segna il culmine della sua produzione pittorica. Il proposito di questa mostra è quello di esporre l’opera in condizioni ottimali di approfondimento, di spazio e di illuminazione, riproponendo l’approccio monografico che ha connotato il successo ottenuto lo scorso anno dal Caravaggio della collezione Odescalchi. Il San Giovanni Battista si trovava già terminato nello studio di Leonardo, nel 1517, a Cloux in Francia, dove il maestro trascorse gli ultimi anni della sua vita. In Italia giunse solo una volta, sempre a Milano, nel 1939, in occasione di una mostra dedicata a Leonardo stesso, per poi fare ritorno in Francia, dove è tuttora esposto. La mostra accoglierà i visitatori in un percorso propedeutico attraverso una serie di pannelli didascalici, immagini e video che forniranno informazioni utili alla comprensione di un quadro in cui lo sguardo magnetico del protagonista, il suo sorriso enigmatico - che tanto ricorda quello della Gioconda - e il rimando alla spiritualità dato dal gesto della mano si fondono armoniosamente. .  
   
   
LA SOSTANZA DELL’INDIVIDUO: MOSTRA PERSONALE DEL PITTORE MARTIN ROMEO ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE  
 
Trieste, 30 novembre 2009 - S’inaugura oggi alle ore 17. 30 a Trieste, nella Sala Comunale d’Arte di piazza dell’Unità d’Italia, 4, la mostra La sostanza dell’individuo, personale dell’artista Martin Romeo con intervento critico di Marianna Accerboni. La rassegna, visitabile fino al 20 dicembre, propone una decina di opere realizzate ad acrilico su tela dal 2007 a oggi e dedicate al corpo umano, tema prediletto del pittore. Martin Romeo - scrive Accerboni - nasce a Carrara nel 1986 da genitori argentini, la pittrice Isabel Carafì e lo scultore Jorge Romeo e fin dall’infanzia è immerso in un milieu di creatività. Dal 1992 al 1999 si trasferisce con la madre a Buenos Aires. Successivamente si stabilisce a Trieste, dove frequenta l’Istituto Statale d’Arte. Ha da poco concluso gli studi alla Facoltà di Design e Arti dello Iuav - Istituto Universitario di Architettura di Venezia nella sezione Arti visive dello Spettacolo con una ricerca sul corpo e sul rapporto fra quest’ultimo e l’identità del singolo, concetto che può essere allargato al legame tra l’individuo e la società. Attualmente sta proseguendo gli studi nella stessa sede, specializzandosi in Produzione e Progettazione delle Arti Visive. Inizia professionalmente- continua Accerboni - il proprio percorso artistico all’età di 17 anni, scegliendo quale tema d’indagine e di ricerca la forma del corpo umano e creando sculture in marmo, legno e ceramica. Poi si dedica alla pittura, in cui permane tuttavia un forte senso della tridimensionalità. Nel 2004 esordisce con una mostra personale al Caffè San Marco di Trieste. Nel 2007 vince una borsa di studio attribuitagli dalla Fondazione Lilian Caraian, che consiste nella frequentazione di un corso di pittura alla Summer Academy di Salisburgo sotto la guida del pittore cinese Xie Xiang: quest’ultimo invitava gli allievi a creare un’opera al giorno, mentre solitamente Romeo impiega una settimana per realizzarne una. Nel 2008 viene invitato ad allestire una personale nella sede del Circolo Wärtsilä di Trieste. Le opere di Romeo – osserva il critico - sono particolarmente laboriose: ispirandosi a un intreccio di corpi liberi effigiati in immagini fotografiche, dapprima il pittore abbozza sulla tela il disegno a carboncino, poi vi stende una base di preparazione, quindi sottolinea e incide con la spatola la superficie pittorica, dando corporeità alle forme. In alcune opere interviene anche con la resina, per donare una speciale lucentezza materica ai suoi lavori e amalgamare le figure con una traccia informale. Tralascia lo spazio dello sfondo, reso in modo piatto, per enfatizzare le masse corporee, strette in un intreccio erotico ma morbido, che trasmette una sensazione di calore. Da un raffinato e personale accostamento cromatico scaturiscono la luce e la forza dei suoi lavori. Recentemente ha affrontato una particolare ricerca materica, che allude al concetto di fragilità e di ferita, strutturando le forme del corpo con stesure in lana di vetro. Sotto il profilo critico le composizioni di Romeo, divenute materiche dopo l’esperienza salisburghese, si collocano nell’ambito di una moderna reinterpretazione neocubista vicina per altro anche ai concetti della Transavanguardia, senza scordare però la lezione di grandi maestri del passato, tra cui Romeo predilige in particolare Auguste Rodin. Attualmente – conclude il critico - l’artista s’interessa pure ad altre forme interpretative dell’energia del corpo, facendo uso delle moderne tecnologie e in tale ambito collabora con il noto docente austriaco di Arti multimediali Klaus Obermaier. .  
   
   
GOLF - STRAORDINARIA IMPRESA DEI FRATELLI MOLINARI CHE HANNO VINTO L’OMEGA MISSION HILLS WORLD CUP IN CINA E’ LA 26ª VITTORIA AZZURRA IN CAMPO INTERNAZIONALE NEL 2009  
 
 Roma, 30 novembre 2009 - Un anno straordinario per il golf italiano si è concluso con una impresa straordinaria: l´Italia dei fratelli Edoardo e Francesco Molinari ha vinto l’Omega Mission Hills World Cup, disputata sul percorso disegnato dal campione spagnolo José Maria Olazabal, uno dei dodici campi del Mission Hills Golf Club, il mega resort tra le città di Shenzhen e Dong Guan in Cina. Gli azzurri, che hanno conquistato il trofeo per la prima volta, hanno segnato lo score di 259 colpi (64 66 61 68), ventinove sotto par, e grazie al 68 nel foursome finale hanno preceduto di misura l´Irlanda di Rory Mcilroy e Graeme Mcdowell (260 - 58 68 64 70) e la Svezia di Robert Karlsson ed Henrik Stenson (260 - 64 65 62 69), campione uscente. E’ la 26ª vittoria italiana del 2009 in campo internazionale (16 dei professionisti e dieci dei dilettanti). Al quarto posto con 262 l´Inghilterra (Ross Fisher/ian Poulter), che ha realizzato un ottimo 64, al quinto con 266 il Giappone (Hiroyuki Fujita/ryuji Imada), al sesto con 267 l´Australia (Robert Allenby/stuart Appleby), e al settimo con 268 la Germania (Martin Kaymer/alex Cejka), la Corea (Charlie Wi/y. E. Yang), il Sudafrica (Rory Sabbatini/richard Sterne), il Galles (Stephen Dodd/jamie Donaldson) e gli Stati Uniti con John Merrick e Nick Watney risaliti dal 22° con un eccellente 62 (10 birdie di cui sette consecutivi). Quanto mai deludente la Spagna (Gonzalo Fernandez-castaño/sergio Garcia), 27ª e penultima con 281. L’italia ha iniziato il turno finale al secondo posto, alla pari con la Svezia, con un colpo di ritardo dall’Irlanda che ha condotto nei primi tre giri. Gli azzurri erano quarti a sei colpi dai leader dopo 18 buche, poi hanno operato la paziente rimonta portandosi a quattro e al terzo posto a metà gara e al secondo con una sola lunghezza da recuperare dopo l’eccellente 61 nel fourball del terzo turno. La Svezia alla terza buca del giro finale è passata in vetta grazie a un birdie che si è combinato con un bogey degli irlandesi, i quali però hanno avuto una stupenda reazione e con quattro birdie nelle buche successive si sono portati a “-29”. La Svezia è andata a “-27” (birdie alla 7ª) e l’Italia è rimasta sul “-25” per un birdie (5ª), un bogey (6ª) e un paio di putt da birdie abbastanza abbordabili mancati da Francesco Molinari. All’ottava gli irlandesi hanno perso un colpo, così come i nordici e alla nona gli azzurri ne hanno tratto profitto con un birdie. Al giro di boa Irlanda a “-28”, Svezia e Italia a “-26”. Gli episodi chiave dalla buca 10 alla 13. Sulla prima Mcilroy ha incredibilmente sbagliato un putt di una settantina di centimetri per il par e l’Italia dalla 11ª ha infilato tre birdie consecutivi, gli ultimi due con due lunghissimi putt di Francesco Molinari. A cinque buche dal termine gli azzurri si sono trovati con due colpi di vantaggio sull’Irlanda, penalizzata anche da un paio di ulteriori sbandate di Mcilroy sensibilmente frastornato dopo il clamoroso errore, e sulla Svezia, che aveva messo a segno un birdie alla 11ª. Da quel momento è emersa la grande classe e solidità dei due torinesi, che hanno saputo gestire una pressione enorme e che hanno fatto anche scelte tatticamente giuste, soprattutto con Edoardo Molinari al quale erano quasi sempre demandati i colpi al green. Alla 15ª (par 5) svedesi e irlandesi hanno realizzato il birdie, mentre l’Italia ha faticato a raccogliere il par e con un solo colpo di margine la tensione si è fatta altissima. La Svezia, che giocava avanti alle altre due contendenti, ha mancato un paio di putt per l’aggancio, poi sull’ultima buca Stenson è stato particolarmente sfortunato, perché la palla del possibile spareggio ha girato attorno alla buca ed è uscita. Finale comunque ancora da brividi, perché l’Irlanda ha messo la palla con il secondo colpo a bordo green, mentre Edoardo l’ha infilata in un bunker a destra della bandiera. Francesco ha eseguito una grande uscita con palla a un metro dall’asta, mentre Mcdowell ha tentato di imbucare senza fortuna. Mcilroy non ha fallito il par, ma ogni idea di play off è scomparsa quando un attimo dopo Edoardo ha messo a segno il putt vincente e ha iniziato a saltare per tutto il green abbracciato al fratello. “E’ stata una giornata dura - ha detto Francesco Molinari - perché stavamo affrontando alcuni tra i giocatori più forti del mondo. Si, è stato veramente difficile, però è molto più bello quando è così. Il titolo ce lo siamo meritato, perché abbiamo attaccato sin dal primo giorno, cercando sempre il birdie. I due putt lunghi che ho messo a segno alle buche 12 e 13, credo che siano stati la chiave di volta della gara”. Edoardo ha spiegato il secondo colpo alla 18: “La palla è andata diritta, non ha piegato di poco come volevo ed è finita in bunker. Francesco, però, ha eseguito un’uscita eccellente e io ho avuto un putt da un metro. Tensione? Certo, c’è sempre in questi casi, però ho guardato la linea insieme a mio fratello e non ho avuto incertezze nel colpire, perché sapevo cosa dovevo fare”. Reazioni in Italia? “Mi auguro - ha concluso Francesco sorridendo - che la nostra impresa venga apprezzata. Certo che questa volta l’abbiamo fatta veramente grossa. ” Raggiante il presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti: "In un anno assolutamente straordinario, questo è il successo più bello di tutti e io penso che ci ripeteremo. Io credo che siamo soltanto agli inizi di un grande ciclo, ma le 26 vittorie stagionali internazionali sono il prodotto di un paziente lavoro di costruzione che sta procedendo da anni e che ha visto mettere insieme tasselli importantissimi. E la mia grande fiducia è supportata anche da quanto c´è dietro queste vittorie, ossia dai tanti piazzamenti conseguiti, dalle numerose volte in cui i nostri atleti sono stati in corsa per il titolo, pur non raggiungendolo, e dai giovani che stanno crescendo bene. I due fratelli Molinari hanno grandissimo talento e quanto hanno ottenuto è merito esclusivamente della loro classe. Alle spalle, però, hanno una Federazione che sta seguendo sia loro che gli altri atleti nel modo giusto e con le strutture adeguate. E mi piace anche ricordare che questo è stato l’anno in cui la Fig ha raggiunto il traguardo storico dei centomila tesserati". Alla gara hanno preso parte 28 compagini: 18 qualificate di diritto (tra le quali per la prima volta l’Italia grazie alla posizione di Francesco Molinari nel World Ranking, attualmente 37° mentre Edoardo è 63°), nove attraverso le tre qualifiche e la Cina quale paese ospitante. Il montepremi era di 5. 500. 000 dollari di cui 1. 700. 000 sono andati alla coppia italiana. In precedenza la miglior prestazione azzurra era stata firmata nel 1998 ad Auckland, in Nuova Zelanda, da Costantino Rocca e da Massimo Florioli: l´Italia arrivò seconda a due colpi dall´Inghilterra di Nick Faldo e David Carter, mentre Rocca fu secondo anche nell´individuale preceduto di un colpo dallo statunitense Scott Verplank. Per i fratelli Molinari è stata la terza World Cup consecutiva (Italia 17ª nel 2007 e 19ª nel 2008). La coppia si è formata in concomitanza della prima edizione dell’evento al Mission Hills, dove rimarrà fino al 2018, salvo che non venga rinnovato l’accordo siglato per 12 anni. Nel 2006 Francesco Molinari ha disputato il torneo insieme a Emanuele Canonica (Italia 8ª). Edoardo Molinari, nato a Torino l’11 febbraio 1981. E’ reduce da una grande stagione in cui ha ottenuto tre successi nel Challenge Tour (Piemonte Open, Kazakhstan Open, Roma Golf Federation Cup) dominando nell’ordine di merito. Nella settimana precedente la World Cup ha vinto il Dunlop Phoenix, uno dei più importanti tornei del Japan Tour, superando in spareggio Robert Karloss. Nel 2007 si era imposto in altre due gare del Challenge Tour (Club Colombia Matsers e Kenya Open). Francesco Molinari, nato a Torino l’8 novembre 1982, ha vinto nel 2006 l’Open d’Italia. Quest’anno complessivamente ha colto due secondi posti, tre terzi, un sesto e tre decimi. Di rilievo la decima posizione nel Pga Championship e nel Wgc Hsbc Champions e il 13° nell’Open Championship. Nella money list europea è terminato 14°. Vittorie Italiane 2009 (26 - 15 pro e 10 dilettanti) Let: 26-28/6 Diana Luna - Aib Irish Open; 2-4/7 Diana Luna - Sas Ladies Masters. Circuito Sas Masters (Svezia): 16-18/7 Anna Rossi - Molle Masters, al Molle Gk, Svezia; 8-10/10 Anna Rossi - Volkswagen Kallfors Open, Kallfors Gc, Svezia. Banesto Tour (Spagna): 20-22/6 Margherita Rigon - Tour Banesto, 3ª prova, Real Club de Golf de la Barganiza, Siero, Asturias, Spagna. Challenge Tour: 20-23. 5 Edoardo Molinari, Piemonte Open; 17-20. 9 Edoardo Molinari, Kazakhstan Open; 21-24. 10 Edoardo Molinari, Roma Golf Federation Cup; Edoardo Molinari 1° Nella Money List 2009. Alps Tour: 24-26/4 Paolo Terreni- Open di Puglia e Basilicata; 15-17/5 Marco Crespi - Slovenia Golf Open; 11-13/6 Andrea Perrino - Peugeot Loewe Tour Laukariz (Spagna); 25-28/6 Andrea Perrino - Allianz Open de Strasbourg, Golf de Strasbourg, Francia; 23-25/7 Paolo Terreni - Uniqa Financelife Open, Golfclub Gut Murstatten, Lebring, Austria; 8-10/10 Marco Crespi - Feudo di Asti Open, Golf Feudo di Asti; Andrea Perrino 1° nell´ordine di merito. Japan Tour: 19-22/11 Edoardo Molinari - Dunlop Phoenix. Altre Gare: 19-22/11 Edoardo Molinari-francesco Molinari -Omega Mission Hills World Cup. Dilettanti: 25-28/3 Italia Femminile (Camilla Patussi, Alessandra De Luigi, Alessia Knight) vince classifica a squadre nella Copa R. C. G. Sotogrande European Nations Cup (Sotogrande, Spagna); 11-13/6 Europei Dilettanti Seniores In Grecia; Federico Lang campione seniores; Piergiorgio Vigliani campione superseniores; 15-20/6 Matteo Manassero - 114° Amateur Championship; 29/6-2/7 Italia (Filippo Bergamaschi, Nicolò Ravano, Claudio Viganò) Oro a squadre ai Giochi del Mediterraneo; 7-9/8 Andrea Chiapuzzo - Swiss International Amateur; 26-29. 8 Marianna Causin - Belgium Total International Junior; 1-3/9 Corrado De Stefani - 3° Trofeo Biella Piemonte Italian International Individual Championship Under 16, 16-20/9 Eugenia Ferrero - Campionati Internazionali d’Italia Femminili al Gc Le Fonti (2ª Bianca Maria Fabrizio); 4-7/11 Matteo Manassero/andrea Pavan - Campionato maschile The Spirit International Amateur Golf Championship. .  
   
   
GOLF - FINALE QS EUROTOUR: SOFFIETTI SETTIMO, TADINI DECIMO  
 
 Roma, 30 novembre 2009 - Marco Soffietti è al settimo posto con 136 colpi (72 64) e Alessandro Tadini al decimo con 137 (68 69) dopo il secondo giro della Qualifying School europea che si sta svolgendo sui due percorsi del Pga Golf Catalunya, nei pressi di Girona sulla Costa Brava spagnola. Il torneo si svolge sulla distanza di 108 buche, sei giri, con la partecipazione di 156 giocatori dei quali 80 ammessi di diritto e 76 provenienti dallo Stage 2. Sono in palio 30 ‘carte’ per il circuito 2010 con categoria 11b riservate ai primi 30 classificati. Per quattro giri i concorrenti si alternano sui due tracciati del club, lo Stadium Course (metri 6. 560, par 72) e il Tour Course (metri 6017, par 70) disegnati da Angel Gallardo e Neil Coles. Dopo 72 buche i primi 70 classificati e i pari merito al 70° posto si contenderanno il passaggio sul circuito maggiore nei due turni conclusivi. Degli altri quattro italiani in gara sono in zona qualifica Andrea Maestroni, 35° con 140 (66 74), e Lorenzo Gagli, 50° con 141 (70 71), è appena fuori Emanuele Canonica, 75° con 143 (72 71), mentre sta tentando di recuperare Federico Colombo, 126° con 147 (76 71), dopo una brutta partenza. Quattro inglesi nelle prime posizioni: sono al comando con 131 Charlie Ford (67 64) e Simon Khan (68 63), seguiti da Jamie Elson (133) e da Sam Walker (134). In quinta posizione con 135 lo svedese Jarmo Sandelin e il francese Julien Guerrier, in vetta dopo un giro con un eccellente 60. Tra gli italiani Marco Soffietti è risalito dall’83° posto grazie a un gran 64 ottenuto al Tour Course dove hanno giocato anche Tadini (69), Gagli, Canonica e Colombo, tutti con 71. Per Maestroni un 74 sullo Stadium Course e venti gradini discesi in graduatoria. Campionato Maestri A San Domenico Golf: Vince Emanuele Bolognesi - Emanuele Bolognesi ha vinto con 138 colpi (72 66) il 12° Campionato Maestri della Pga Italiana che si è svolto sul percorso del San Domenico Golf a Savelletri di Fasano (Br). Ha preceduto Alessandro Bandini (139 - 69 70) e Massimo Florioli (141 - 70 71). Al quarto posto con 143 Roberto Paolillo, Fernando Pasqualucci, Mauro Bianco e Giulio Grippa. Gli ultimi due erano al vertice, insieme a Bandini, dopo la prima frazione. Il torneo si è disputato con formula pro am e ogni maestro ha giocato in coppia con un proprio allievo. Nella classifica a squadre pareggiata hanno prevalso Fernando Pasqualucci/pierluigi Nobili con 128 (64 64) i quali hanno superato di un colpo Roberto Paolillo/paolo Costantini e Mauro Bianco/andrea Balsamo. In quella scratch successo di Andrea Basciu/gabriele Sorbara (134 - 69 65) davanti a Massimo Florioli/matteo Moscheni (134). Come tutte le manifestazioni che si svolgono al San Domenico Golf anche questa si è posta obiettivi di promozione turistica. Sponsor lo stesso San Domenico Golf, i tre lussuosi hotel ad esso legati, Masseria San Domenico, Masseria Cimino, San Domenico House e il nuovo resort Borgo Egnazia. Appena costruito, che merita già un posto fra i più esclusivi resort del Mediterraneo. .  
   
   
SPORT, I TRENTINI NE FANNO DI PIU´  
 
Trento, 30 novembre 2009 – I trentini fanno sport più del resto degli italiani: uno su quattro (rispetto ad 1 su 5 a livello nazionale) pratica un´attività sportiva in modo regolare, una passione che coinvolge più i maschi delle femmine, più i giovani e i single, più gli studenti e i lavoratori che non pensionati e casalinghe, più individualmente che in squadra. Le discipline maggiormente praticate segnalano la profonda "simbiosi" dei trentini con il loro territorio: lo sci alpino, praticato dal 32,8 % degli sportivi, è al primo posto, seguito dal ciclismo. Anche altre attività fisiche, quali escursioni in bicicletta e passeggiate, vedono i trentini più impegnati, primi in Italia anche nello sport "in pantofole", allo stadio o in tivù, con il calcio naturalmente in primo piano, seguito da pallavolo e sport invernali. La fotografia del Trentino che corre in pantaloncini e scarpe da ginnastica è contenuta ne “I Trentini e lo sport”, nuova pubblicazione realizzata dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale della facoltà di Sociologia di Trento. La pubblicazione offre un’analisi dei vari aspetti legati alla pratica sportiva in provincia, avvalendosi dei dati dell’indagine Multiscopo “I cittadini e il tempo libero”, realizzata, a livello locale, dal Servizio Statistica della Provincia come attività delegata dall’Istat. Dallo studio emerge che i trentini praticano attività sportive in modo regolare più spesso rispetto al contesto nazionale (rispettivamente 25% e 20%) e tale passione coinvolge di più i maschi, mentre le donne segnalano limitazioni determinate dalla cura dei figli e della famiglia. Il primo risultato interessante che emerge dall’analisi è relativo al fatto che i trentini fanno sport con una certa continuità in misura maggiore rispetto al resto degli italiani: a livello locale un trentino su quattro dichiara di praticare attività sportive, mentre a livello nazionale la quota scende a un italiano su cinque. La passione per la pratica sportiva coinvolge di più i maschi (il 52,9% fa sport in modo continuativo o saltuario, contro il 37,0 delle donne), con motivazioni diverse e limitazioni determinate dalla cura dei figli e della famiglia soprattutto per le donne. I dati evidenziano rilevanti differenze legate all’età: la pratica sportiva raggiunge, infatti, il punto più alto fra coloro che sono in età scolare per poi calare in modo graduale con l’aumentare dell’età. La percentuale di sportivi resta comunque superiore alla media nazionale ad ogni età. Considerando altre variabili socio-demografiche emerge che la quota di sportivi cresce all’aumentare del titolo di studio conseguito, che i single dedicano allo sport più tempo rispetto a chi è sposato o convive e lo stesso vale per gli studenti ed i lavoratori rispetto ai pensionati ed alle casalinghe. Analizzando le discipline che raccolgono maggior consenso si segnala la profonda “simbiosi” dei trentini con il loro territorio: predominano infatti le attività legate alla montagna (la quota di praticanti discipline invernali o di montagna è quattro volte superiore alla media nazionale), con netta predominanza dello sci alpino (32,8% degli sportivi), seguito da escursionismo, trekking e alpinismo (8%), sci di fondo (5,9%) e sci alpinismo (2,3%). Al secondo posto figura il ciclismo (25,3%), molto praticato anche fra le donne, confermando l’importanza dello sviluppo sul territorio delle piste ciclabili e la notevole promozione di questa disciplina alimentata anche dalla presenza in provincia di campioni. Nel complesso i trentini prediligono le discipline individuali rispetto a quelle di squadra e ciò implica lo scarso ricorso ad allenatori (38,8%) rispetto a quanto rilevato a livello nazionale (52,5%). Alcune discipline hanno un carattere più maschile (calcio) o più femminile (nuoto, ginnastica, pallavolo) ed altre sono strettamente collegate all’età: sport acquatici e calcio sono molto popolari fra i giovani, mentre la ginnastica è lo sport per eccellenza dei più anziani. Per quanto riguarda l’età di inizio, il confronto con i dati nazionali mostra differenze poco significative. I trentini hanno iniziato a praticare sport mediamente intorno ai 13 anni ed i giovani hanno iniziato molto prima rispetto ai loro genitori o ai loro nonni. L’età di inizio diverge notevolmente nelle classi di età più anziane fra maschi e femmine, mentre la differenza è minima fra chi è nato negli anni Settanta. Altro aspetto che caratterizza lo sport trentino è lo scarso tesseramento dei praticanti: mentre a livello nazionale risulta essere intorno al 70%, a livello locale supera di poco il 50%. Ciò può essere spiegato col fatto che i trentini praticano soprattutto attività individuali legate alla montagna, per le quali non è richiesta l’iscrizione ad alcuna associazione. L’analisi della frequenza con cui è svolta l’attività sportiva allinea il Trentino al contesto nazionale: il 22,3% degli intervistati afferma di aver praticato sport almeno una volta alla settimana, il 32,3% due volte ed il 23,7% più spesso. Dall’indagine emerge che la motivazione principale della pratica sportiva per i trentini è rappresentata dalla passione e dallo svago, seguita dalla ricerca di un mezzo per rilassarsi senza preoccuparsi troppo dei risultati conseguiti, mentre a livello nazionale maggiore importanza è data al mantenersi in forma. La mancanza di tempo è l’ostacolo principale alla pratica dello sport (37,4%), come confermato anche a livello nazionale, seguito dalle difficoltà oggettive legate all’età (28,5%) ed alla salute (16,3%). Anche alle altre attività fisiche svolte nel tempo libero, non classificabili come sport, i trentini dedicano un tempo superiore al resto degli italiani. Si tratta di escursioni in bicicletta, passeggiate in città, in campagna o in montagna, di raccolta di funghi e altre attività che permettono di fare esercizio fisico moderato e di godere la vita all’aria aperta. Per concludere, tra gli sportivi “in pantofole” emerge che i trentini sono andati a vedere uno spettacolo in misura maggiore rispetto al resto degli italiani e che tale passione è spiccatamente maschile, interessando soprattutto le fasce più giovani. Le partite di calcio raccolgono naturalmente più spettatori (18%) delle altre discipline, seguono la pallavolo (8,7%), gli sport invernali (7,1%) e il ciclismo (4,6%). La pubblicazione è disponibile sul sito del Servizio Statistica della Provincia all’indirizzo: www. Statistica. Provincia. Tn. It .