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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Novembre 2012
CURE INNOVATIVE PER I MALATI DI EPILESSIA  
 
Bruxelles, 19 novembre 2012 - Bruxelles, 19 novembre 2012 - Si stanno usando nuovi metodi per la cura dell´epilessia, una devastante malattia neurologica che colpisce 50 milioni di persone in tutto il mondo, delle quali 6 milioni sono in Europa. Questa ricerca che si occupa dell´epilessia comporta l´uso di virus per infettare le cellule cerebrali e il trapianto delle cellule nel cervello. Il progetto che sta usando per la prima volta questa terapia innovativa si chiama Epixchange ("Innovative gene therapies for epilepsy treatment") e il lavoro sarà svolto presso l´Università di Lund, Svezia, in collaborazione con ricercatori italiani, danesi e francesi di istituzioni accademiche e piccole e medie imprese (Pmi). Il budget totale per il progetto è di quasi 1 milione di euro ed esso è finanziato dall´Unione europea. L´epilessia, caratterizzata da crisi di convulsioni, di solito viene diagnosticata dopo che una persona ha avuto due episodi di convulsioni non causate da una condizione medica conosciuta o da un livello di glucosio del sangue molto basso. Le convulsioni sono causate da improvvise, e di solito brevi, scariche elettriche eccessive in un gruppo di cellule cerebrali (neuroni). Un episodio di convulsioni non è sintomo di epilessia (circa il 10% delle persone in tutto il mondo ha un episodio di convulsioni nel corso della vita). L´epilessia è una delle più antiche malattie riconosciute al mondo, ma può essere curata con terapie anti-epilettiche in circa il 70% dei casi. Una parte significativa dei costi delle malattie neurologiche è legata all´epilessia. In Svezia, dove è stato ideato Epixchange, 60.000 persone soffrono di epilessia. Tra il 30% e il 40% di esse però sono resistenti alle terapie farmacologiche, che sono principalmente sintomatiche e spesso hanno effetti collaterali. L´obiettivo principale di Epixchange è quindi esplorare terapie genetiche innovative per la cura dell´epilessia. Il progetto esplorerà lo sviluppo di linee di cellule umane incapsulate che producono il neurotrasmettitore galanina e il neuropeptide Y (Npy) e i loro effetti sulle convulsioni epilettiche e userà vettori virali per portare i neuropeptidi e altre proteine - fattori neurotrofici - nel cervello per fermare le convulsioni. Questi nuovi approcci getteranno le basi per lo sviluppo di strategie di cura alternative per l´epilessia. L´epilessia rappresenta lo 0,5 % del fardello globale di malattie, una misura basata sul tempo che comprende gli anni di vita persi a causa della mortalità prematura e il tempo vissuto non in piena salute. L´epilessia ha implicazioni economiche significative in termini di esigenze sanitarie, morte prematura e perdita di produttività sul lavoro. Sebbene gli effetti sociali variano da un paese all´altro, la discriminazione e il marchio sociale che circondano l´epilessia in tutto il mondo sono spesso più difficili da superare delle convulsioni in sé. Le persone affette da epilessie sono spesso oggetto di pregiudizi. Per esempio, nel Regno Unito, una legge che proibiva alle persone affette da epilessia di sposarsi è stata abrogata solo nel 1970. Negli anni 1970 negli Stati Uniti, era legale negare alle persone che avevano le convulsioni l´accesso a ristoranti, teatri e centri ricreativi. Il marchio associato a questa malattia ha spesso scoraggiato le persone a ricorrere alle cure dei sintomi e farsi così identificare come malati. Tutto ciò però sta cambiando e un metodo con vettori virali per portare i geni di interesse nel cervello è già una realtà. Sono stati fatti diversi studi in ambienti clinici negli Stati Uniti per il morbo di Parkinson. Secondo il professor Merab Kokaia dell´Università di Lund, il progetto consiste nel fare tali esperimenti clinici a Lund su pazienti affetti da epilessia grave che non rispondono alle cure farmacologiche. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Lund: http://www.Lunduniversity.lu.se/  Epixchange: http://www.Epixchange.eu  Organizzazione mondiale della sanità (Oms): http://www.Who.int/topics/epilepsy/en/    
   
   
"BIOINFORMATICA APPLICATA E MICROBIOLOGIA DELLA SANITÀ PUBBLICA 2013", CAMBRIDGE, REGNO UNITO  
 
Bruxelles, 19 novembre 2012 - Dal 15 al 17 maggio 2013 si svolgerà a Cambridge, nel Regno Unito, un evento intitolato "Bioinformatica applicata e microbiologia della sanità pubblica 2013" (Applied Bioinformatics & Public Health Microbiology 2013). I dati genetici sono preziosi per i ricercatori e le aziende interessati all´implicazione dei geni nella nostra salute e nel nostro benessere. I ricercatori stanno usando la bioinformatica per identificare i geni, stabilire le loro funzioni e sviluppare le strategie basate sui geni per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie. La scienza della bioinformatica, che è la fusione della biologia molecolare con l´informatica, è essenziale per l´uso delle informazioni genomiche per la comprensione delle malattie umane e per l´identificazione di nuovi bersagli molecolari per la scoperta di farmaci. Negli ultimi sei anni abbiamo assistito a una rivoluzione delle tecnologie di sequenziamento che ha già avuto un profondo impatto sulla comprensione della genetica e della biologia del genoma. Le nuove tecnologie di sequenziamento del Dna possono sequenziare fino a un miliardo di basi in un solo giorno in modo economico, mettendo il sequenziamento su larga scala alla portata di molti scienziati. L´evento sarà un forum multidisciplinare per i ricercatori per discutere e scambiarsi opinioni sui recenti progressi nel sequenziamento e nella bioinformatica rilevanti per la microbiologia e la virologia. Illustrerà come questi progressi possono essere tradotti per migliorare la salute pubblica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://registration.Hinxton.wellcome.ac.uk/display_info.asp?id=313    
   
   
SALUTE, STRISCE DIABETICHE,LIGURIA: “SOSPENSIONE DELLA DISTRIBUZIONE DEL KIT PER DIABETICI PER 45 GIORNI PER CONFRONTARCI CON LE PROBLEMATICHE“  
 
Genova, 19 novembre 2012 - La distribuzione del Kit per diabetici che doveva essere fornito dalle Asl ai pazienti, frutto della gara vinta a giugno da una ditta coreana verrà bloccata. Lo ha stabilito l´assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo al termine dell´incontro svoltosi il 15 novembre in Regione alla presenza dei capigruppo consiliari, con i rappresentanti dei pazienti diabetici e dei medici diabetologi per fare il punto sulle problematiche relative alla fornitura di presidi per l´autocontrollo del diabete che non fornirebbero le dovute garanzie. Dopo aver ascoltato i problemi dello strumento aggiudicatario della recente gara relativi, secondo i pazienti diabetici, all´impossibilità di scaricare i dati, alla possibilità di cambiare l´unità di misura della glicemia, alla non indicazione per l´uso del neonato al software che non è stato ancora tradotto e ad un ago troppo doloroso, l´assessore alla salute ha garantito che tutte le problematiche saranno oggetto di segnalazione alla ditta aggiudicataria. "Bisogna partire – ha detto l´assessore Montaldo – da condizioni di sicurezza e non lo si può fare se gli specialisti non vengono messi in condizioni di operare al meglio per il bene del paziente". Dopo un´operazione di verifica puntuale che durerà 4 settimane l´assessore si è assunto l´impegno di relazionare nella commissione sanità del consiglio regionale alla presenza di tutti i rappresentanti che hanno preso parte all´incontro di oggi.  
   
   
ABRUZZO: DALLE ASL INVITI AD ESEGUIRE SREENING TUMORALI DIAGNOSI PRECOCE E´ FONDAMENTALE  
 
Pescara, 19 novembre 2012 - Entro dicembre tutte le asl abruzzesi recapiteranno ai cosiddetti soggetti "target" gli inviti personalizzati ad eseguire i programmi di prevenzione per il cancro alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto. L´attività di prevenzione sarà accompagnata da una campagna pubblicitaria che prenderà avvio tra dicembre e gennaio sui mezzi di comunicazione di massa, con l´utilizzo di spot e manifesti e depliant informativi. L´iniziativa è stata presentata dall´assessore alla Prevenzione, Luigi De Fanis, e dal dirigente del servizio, Tamara Agostini. "Il nostro obiettivo, che aggancia le linee guida del Ministero della salute - ha spiegato De Fanis, è promuovere nei cittadini abruzzesi la cultura della prevenzione, soprattutto su queste tre grandi patologie, tra le più diffuse sul territorio". Secondo l´Assessore, i pazienti ricompresi nelle fasce di età a rischio, "devono soltanto avere l´accortezza di accettare l´invito delle rispettive Asl di appartenenza a recarsi a visita e cogliere così l´occasione per mettere in sicurezza la propria salute e, di conseguenza, la propria vita". "In questa attività di sprone - ha aggiunto - ci faremo sostenere da una campagna di comunicazione con tre spot semplici e di facile comprensione che, ci auguriamo, riescano nell´intento di far comprendere quanto sia indispensabile e, nello spesso tempo facile, prendersi cura della propria salute, con la diagnosi precoce". La prevenzione del cancro alla mammella è un´attività rivolta alle donne residenti in Abruzzo,con età compresa tra i 50 e i 69 anni. Si tratta di eseguire un esame mammografico, completamente gratuito e senza impegnativa, a cadenza biennale. La mammografia è il mezzo più efficace e sicuro per la diagnosi precoce dei tumori al seno. Attraverso la mammografia, infatti, è possibile individuare lesioni di piccole dimensioni, anche asintomatiche e non percepibili al tatto. In Italia, l´incidenza dei tumori al colon retto si attesta al primo posto, in Abruzzo si ammalano tra le 1500 e le 2000 persone ogni anno di questa patologia. Il programma di screening è rivolto alla popolazione residente nella Regione Abruzzo, in età compresa tra i 50 e i 70 anni, calcolabile in circa 320 mila persone (150 mila uomini e 170 mila donne ). Tutti saranno invitati ad eseguire il test. Il prelievo avviene a domicilio, il risultato del test spedito a casa. Infine, il programma di prevenzione della cervice uterina, rivolto alle donne con età compresa tra i 25 e i 64 anni, si segue attraverso il test Hpv che, utilizzando una tecnologia molecolare molto avanzata, individua i diversi tipi di Hpv responsabili della quasi totalità dei casi di pre-cancerosi. "Fare il test - ha infine concluso la dirigente Agostini- vuol dire offrire a se stessi una occasione di intervento tempestivo e affidarsi in tutto il percorso di cura a personale specializzato".  
   
   
IL TRATTAMENTO+ ORALE PER L’EPATITE C SENZA INTERFERONE ELIMINA IL VIRUS FINO ALL’85% DEI CASI, COME DIMOSTRA UNO STUDIO DI FASE IIB, CHE HA INCLUSO PAZIENTI CON MALATTIA EPATICA AVANZATA  
 
Ingelheim, Germania, 19 novembre 2012 – I risultati dello studio di Fase Iib, Sound-c2, hanno confermato la risposta virologica sostenuta (Svr) a 12 e 24 settimane dopo il termine del trattamento in oltre l’85% di pazienti affetti da epatite C (Hcv) di genotipo 1b (Gt-1b) - il genotipo dell’ Hcv a maggiore prevalenza a livello mondiale; questa elevata e persistente risposta virologica è stata ottenuta con un regime terapeutico senza interferone di Boehringer Ingelheim. L’elevato tasso di guarigione è stato raggiunto con sole 28 settimane di trattamento con una terapia polimodale* altamente efficace con faldaprevir (Bi 201335)+, un potente inibitore della proteasi di nuova generazione, somministrato una volta al giorno, e Bi 207127+, un potente inibitore non nucleotidico della polimerasi, più ribavirina.1 Questi risultati positivi sono stati ottenuti dal più vasto studio senza interferone mai realizzato finora, che ha arruolato anche pazienti con insufficienza epatica avanzata, che risultano più difficili da curare. Il rigoroso programma di studi sull’Hcv di Boehringer Ingelheim mira, infatti, a comprendere le differenti tipologie di pazienti che i medici si trovano a curare nella pratica clinica. Attraverso il suo completo programma di studi, Boehringer Ingelheim si propone di sviluppare una terapia orale senza interferone, che permetta ai pazienti di raggiungere la guarigione dal virus con una terapia di più breve durata e minori effetti collaterali rispetto alle attuali terapie a base di interferone. I risultati sono stati presentati al 63°Annual Meeting of the American Association for the Study of Liver Diseases (Aasld), svoltosi a Boston, Massachusetts (Usa), dal 9 al 13 novembre. Sulla base del successo conseguito da questo studio di Fase Iib, a breve sarà avviato un programma di studi registrativi di Fase Iii con questo regime terapeutico a somministrazione orale e senza interferone, per il trattamento dell’epatite C. “Eliminare l’interferone-alfa è un obiettivo fondamentale nel trattamento dell’epatite C; e oggi, grazie ai risultati di questo studio di Fase Iib, abbiamo compiuto un passo avanti nello sviluppo di un trattamento senza interferone per molti pazienti con infezione da Hcv” afferma Stefan Zeuzem, Chief of the Department of Medicine e Professor of Medicine alla Goethe University Hospital di Francoforte, Germania. “Nel trial Sound-c2 abbiamo incluso un’ampia varietà di pazienti che rispecchiano i casi clinici quotidianamente affrontati negli ospedali, compresi quelli con cirrosi, che hanno un’assoluta necessità di un trattamento efficace alternativo alle terapie basate sull’interferone”. Lo studio di Fase Iib ha incluso 362 pazienti con epatite C di genotipo 1 naïve al trattamento (entrambi i genotipi del virus, Gt-1a e Gt-1b). Quando si osserva l’insieme di tutti i pazienti, compresi i casi più difficili da curare, l’eliminazione del virus è stata raggiunta nel 69% dei pazienti, rispetto all’85% ottenuto nel sottogruppo di pazienti Gt-1b. Lo studio ha incluso anche il 9% di pazienti cirrotici, un grave processo di cicatrizzazione nel fegato, o con una forma avanzata di insufficienza epatica; in questi pazienti la risposta terapeutica è stata del 67%.2 I pazienti colpiti da cirrosi rappresentano una popolazione con necessità terapeutiche ancora insoddisfatte, che richiede, con urgenza, un trattamento più efficace e meglio tollerato.3 Ad oggi l’interferone è un elemento “chiave” del trattamento, tuttavia, può essere poco tollerato dai pazienti a causa dei lunghi tempi di trattamento e dei gravi effetti collaterali. 4,5 I regimi terapeutici a base di interferone non sono un’opzione praticabile per oltre il 50% dei pazienti. 6 “Basandoci sull’elevata percentuale di guarigione virale rilevata negli studi di Fase Iib con le nostre nuove molecole faldaprevir e Bi 207127, possiamo essere ottimisti circa la possibilità di sviluppare nuove opzioni terapeutiche in risposta ai numerosi fabbisogni clinici insoddisfatti nella terapia dell’epatite C” afferma il professor Klaus Dugi, Corporate Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim. “Siamo orgogliosi di annunciare l’avvio di un importante studio clinico di Fase Iii senza interferone nell’infezione da Hcv. Continuiamo a perseguire il nostro obiettivo di offrire una terapia orale multimodale altamente efficace senza l’impiego di interferone, che determini la guarigione virale in un numero sempre più ampio di pazienti affetti da epatite C, con un trattamento più breve e con minori effetti collaterali”. Gli eventi avversi più comuni rilevati nello studio Sound-c2 sono stati: alterazioni cutanee di grado lieve (prurito, rash o fotosensibilità) o disturbi gastrointestinali e transitoria iperbilirubinemia indiretta manifestatasi, a volte, con ittero.1 Il 36% dei pazienti ha riferito degli effetti collaterali, il 12% dei quali di grado severo che nell’8% dei casi ha determinato l’interruzione del trattamento.1 Ciò a fronte di un 25% circa di interruzioni causate da eventi avversi associati al trattamento con interferone e ribavirina. 7 Sound-c2 è uno studio clinic di Fase Iib, randomizzato, in aperto, che ha coinvolto 362 pazienti con epatite C di genotipo 1 naïve alla terapia in cinque bracci di trattamento. Lo studio realizzato da Boehringer Ingelheim ha valutato la sicurezza e l’efficacia della terapia polimodale di faldaprevir e Bi 207127, con o senza ribavirinae priva di interferone. Ogni gruppo di trattamento includeva 120mg di Faldaprevir una volta al giorno, in associazione a 600mg diBi 207127 con differente durata di trattamento e schedula di somministrazione, due volte al giorno (Bid) o tre volte al giorno (Tid) più o meno ribavirina: · Bi 201335 120mg/die Qd + Bi 207127 600mg (3v/die) Tid + Rbv per 16 settimane; · Bi 201335 120mg Qd + Bi 207127 600mg Tid + Rbv per 28 settimane; · Bi 201335 120mg Qd + Bi 207127 600mg Tid + Rbv per 40 settimane; · Bi 201335 120mg Qd + Bi 207127 600mg Bid (2v/die) + Rbv for 28 settimane; · Bi 201335 120mg Qd + Bi 207127 600mg Tid senza Rbv per 28 settimane. Il Virus dell’Epatite C (Hcv) L’epatite C è una malattia infettiva che colpisce il fegato ed è la principale causa di epatopatia cronica e di trapianto di fegato. Si stima che i malati di Epatite C cronica nel mondo siano 150 milioni e ogni anno ci siano 3-4 milioni di nuovi casi di infezione. 13 Solo il 15-25% circa dei pazienti riesce a eradicare il virus nella fase acuta. 13 Nei restanti casi, il 20% sviluppa cirrosi in media entro 20 anni. 14,15 Il tasso di mortalità dopo l’evoluzione in cirrosi è del 2-5% annuo.15 L’epatopatia di fase finale causata da infezione da Hcv è attualmente la principale indicazione di trapianto di fegato nel mondo occidentale.15.  
   
   
AVVIO DELLA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE NELLE MARCHE: VACCINAZIONE GRATUITA PER LE PERSONE A RISCHIO  
 
Ancona, 19 novembre 2012 – E ‘ Iniziata giovedì 15 novembre, in tutte le Marche, la campagna regionale di vaccinazione contro l’influenza stagionale che terminerà a fine dicembre. I vaccini antinfluenzali saranno somministrati dai medici di Medicina generale e dai Servizi vaccinali dell’Asur operanti sul territorio. “Come ogni anno – ricorda il direttore del dipartimento Salute e Servizi sociali, Carmine Ruta - il Servizio sanitario regionale garantisce la vaccinazione gratuita ai soggetti considerabili a rischio di complicanze severe in caso contraggano l’influenza e, in particolare, agli anziani a partire dai 65 anni di età, ad adulti e bambini con malattie croniche e a familiari di soggetti ad alto rischio, a donne nel secondo o terzo trimestre di gravidanza e agli individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. Anche quest’anno, inoltre, l´offerta gratuita sarà rivolta alle persone non a rischio che svolgono attività di particolare valenza sociale, come gli operatori sanitari e il personale di assistenza e gli addetti ai servizi essenziali (per esempio le forze dell’ordine, il personale scolastico, i volontari dei servizi sanitari di emergenza)”. Ruta invita a “non distogliere l’attenzione generale dall’importanza della vaccinazione antinfluenzale e dai rischi di contrarre la malattia, che ogni anno rappresenta un rilevante problema per la salute pubblica. Nelle ultime settimane la mancata distribuzione del vaccino antinfluenzale Janssen e il blocco cautelativo dei vaccini antinfluenzali Novartis (situazione successivamente risolta e che nei fatti dimostrano la bontà del sistema di sicurezza dei farmaci), potrebbero aver generato confusione o dubbi sulla validità della vaccinazione, che vanno fugati senza indugi”. Il Dipartimento Salute e Servizi sociali invita, poi, ad adottare semplici norme igieniche, per prevenire la diffusione dell’influenza: “Lavarsi spesso le mani, coprirsi naso e bocca ogni volta che si starnutisce o tossisce e poi lavarsi le mani, soffiarsi il naso con un fazzoletto di carta monouso, gettarlo e poi lavarsi le mani. Ma il mezzo più sicuro ed efficace rimane la vaccinazione. Non va inoltre sottovalutato che, scegliendo di vaccinarsi, la persona protegge se stessa, ma anche chi le sta vicino, perché limita la circolazione dei virus influenzali”.  
   
   
BIOBANCHE COME STRUMENTO DI CONOSCENZA  
 
Pavia, 19 novembre 2012 - Il 23 Novembre 2012 si svolgerà a Pavia, presso il Collegio Ghislieri, il Workshop "It solutions for integrating clinical and molecular data to support biomedical research: from biobanks to knowledge repositories", che si propone di presentare e confrontare le esperienze di alcuni centri di eccellenza, italiani ed internazionali, per analizzare le attuali opportunità di armonizzazione e condivisione delle metodologie legate alla gestione informatizzata dei dati raccolti delle biobanche. L´evento è stato pensato e organizzato dal Prof. Riccardo Bellazzi afferente al Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell´Informazione, Università degli Studi di Pavia e responsabile del Laboratorio di Informatica Medica “Mario Stefanelli”, centro di consolidata esperienza e che collabora attivamente con gli Irccs Pavesi, tra cui la Fondazione Salvatore Maugeri, che figura tra gli enti sostenitori dell´evento, nella persona del Dott. Alberto Zambelli. Negli ultimi anni, l´emergere dei concetti di ricerca traslazionale e di medicina personalizzata, correlati all’avvento di nuove tecniche di sequenziamento del genoma, ha messo a disposizione dei ricercatori enormi quantità di dati molecolari e clinici, che contengono informazioni cruciali per l’evoluzione delle discipline mediche e bioinformatiche. Perchè queste nuove sfide scientifiche si concretizzino in effettivi benefici per ogni paziente, occorre che siano sviluppati dei validi metodi di ottimizzazione della gestione dei dati biomedici, in modo da renderli il pilastro di pratiche cliniche proattive, preventive e partecipative. In questo contesto, tra le più importanti opportunità per la bioinformatica clinica vi sono la crescente necessità di strumenti per la condivisone dei dati e la disponibilità di campioni biologici provenienti da coorti di pazienti ben caratterizzate. La prospettiva di colmare il divario tra le scoperte in ambito molecolare e la pratica clinica, richiede sia notevoli progressi computazionali, sia la realizzazione di solide infrastrutture che consentano di sintetizzare le nuove conoscenze in risultati fruibili. Per questi motivi, le biobanche, ovvero raccolte organizzate di campioni biologici e dei dati ad essi associati, hanno acquisito sempre maggiore importanza in ambito clinico e nella medicina personalizzata. Se le biobanche sono sempre più riconosciute come un´infrastruttura fondamentale per la ricerca, nel contempo l’eterogeneità delle pratiche tecniche e normative di biobanking può rappresentare un ostacolo alla ricerca traslazionale e alla fattiva collaborazione tra i centri. La finalità del gruppo di lavoro sarà quella di determinare i principi generali per la condivisione delle strutture informative, dei protocolli di scambio delle informazioni e delle procedure per il riutilizzo dei dati clinici tra le biobanche italiane. Grazie alla collaborazione tra più domini di ricerca, la discussione includerà anche temi di rilevanza clinica - quali la diagnostica molecolare di alto profilo coordinata con informazione legate ai campioni contenuti in biobanca - e normativa - ad esempio i vincoli giuridici per il riconoscimento delle strutture e l’accreditamento delle diagnosi attraverso le biobanche. Sulla base delle indicazioni definite durante il workshop, si potranno configurare le future collaborazioni tra i diversi centri ospedalieri e di ricerca, creando un framework basato sulla standardizzazione delle procedure e delle infrastrutture organizzative per la gestione e la convalida dei flussi informativi e permettendo di trasformare le biobanche in raccolte di conoscenza strutturata.  
   
   
BENESSERE DELLE "BADANTI", BENESSERE DELLA COMUNITÀ  
 
Trento, 19 novembre 2012 - Il pesante lavoro svolto dalle assistenti familiari poco si concilia con la qualità della vita delle stesse cosiddette "badanti", che sacrificano il loro benessere per la loro "missione" familiare e lavorativa. Ma è importante tenere presente che il benessere di queste donne significa, tra l´altro, anche benessere delle famiglie presso le quali lavorano. Se n´è parlato il 15 novembre a Trento alla presentazione della ricerca intitolata "Cercando il benessere nelle migrazioni. L’esperienza delle assistenti familiari straniere in Trentino", studio promosso dal Centro informativo per l´immigrazione dell´assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza e realizzato da Maurizio Ambrosini e Paolo Boccagni, curatori tra l´altro del Rapporto sull´immigrazione in Trentino del Cinformi. Lo studio presentato analizza i risultati di una ricerca qualitativa realizzata in provincia di Trento (dove si contano circa 4.200 assistenti familiari) che rivisita il lavoro di assistenza familiare delle donne migranti a partire dai loro vissuti soggettivi e dalle loro esperienze di socialità informale. Oggi pomeriggio, presso il Palazzo della Regione, i lavori sono stati aperti dall´assessore Lia Giovanazzi Beltrami: "In Trentino - ha detto - migliaia di famiglie si affidano alle assistenti familiari. In questo settore in Italia l´attenzione è stata posta spesso solo sull´aspetto contrattuale, ma dobbiamo guardare alle cosiddette badanti innanzitutto come persone, prestando attenzione quindi anche al loro benessere. Un benessere che si ripercuote positivamente sulle persone accudite, sulle loro famiglie rimaste in patria e quindi sull´intera comunità. In Trentino, attraverso l´attività di studio e ricerca promossa da Cinformi, approfondiamo queste tematiche per anticipare i problemi che potrebbero nascere domani, intervenendo oggi con le politiche della convivenza. Accanto alle tante iniziative organizzate sul territorio in collaborazione con le associazioni di trentini e nuovi trentini - ha aggiunto l´assessore - abbiamo proposto e riproporremo a livello nazionale formule innovative nel campo dei documenti di soggiorno. Regole meno rigide per il soggiorno, ma anche nei contratti di lavoro, consentirebbero alle assistenti familiari di tornare periodicamente in patria dove le famiglie, senza la figura della madre e della moglie, rischiano di sfasciarsi". Dopo l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami ha preso la parola Maurizio Ambrosini, curatore della ricerca con Paolo Boccagni. Il professor Ambrosini ha tracciato il quadro di quello che rappresenta un vero e proprio sistema informale di welfare. "Noi - ha spiegato - viviamo una domanda di accudimento che non riusciamo a soddisfare. Una domanda che aumenta anche grazie alla crescita della speranza di vita. Questa richiesta non è semplicemente di un ´robot da cucina con le gambe´: gli assistiti e le loro famiglie cercano e chiedono una compensazione dell´assenza forzata dei famigliari. Le badanti - ha detto quindi Ambrosini - diventano così le nuove componenti di una famiglia allargata, ma corrono una grande pericolo, quello del burnout. Bisogna quindi integrare il welfare informale delle badanti con quello formale, come i servizi medici e infermieristici. Bisogna poi lavorare su servizi integrativi e sostitutivi per consentire alle assistenti familiari di conciliare lavoro e famiglia". Il secondo curatore della ricerca, Paolo Boccagni, ha messo in risalto il nodo centrale che lo studio ha voluto indagare, il benessere delle badanti: "Alcune assistenti familiari hanno il desiderio di tornare, altre intendono continuare ad alimentare qui la "ricchezza" che nel Paese d´origine non possono produrre; c´è la nostalgia per la terra d´origine ma c´è anche tanta voglia di avere, qui, degli spazi propri, per se stesse. Ma quali sono le condizioni e le aspettative di benessere delle badanti? Guardando al presente, lo slogan più adatto sembra essere ´se stanno bene gli altri (gli anziani assistiti e i famigliari in patria), allora sto bene anch´io´. Ma col passare del tempo - ha proseguito il sociologo Paolo Boccagni - le assistenti familiari hanno sempre più bisogno di cura anche per se stesse. In altre parole, lo svolgimento di una importante missione familiare e lavorativa, il grande sostegno che queste donne rappresentano per gli anziani in Italia e per gli affetti in patria, entra in conflitto con la loro autorealizzazione, con i loro meritati spazi e, quindi, con il loro benessere." Milena Todeschi, Coordinatrice dell´Ufficio Polo sociale San Giuseppe, Santa Chiara, Ravina, Romagnano ha sottolineato, dal proprio osservatorio, il delicato ruolo sociale che le assistenti familiari svolgono ormai da diversi anni in Trentino: "Bisogna offrire - ha aggiunto - punti di ascolto psicosociale per le assistenti familiari e garantire servizi di sostegno e accompagnamento alle cosiddette badanti". Giovanni Bertoldi, direttore dell´Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Santo Spirito di Pergine Valsugana, ha parlato dell´assistenza agli anziani con uno sguardo d´insieme che ha coinvolto le Rsa e naturalmente le badanti: "Stiamo passando da una fase - ha detto - dove erano le assistenti familiari a rappresentare un´alternativa alle Rsa ad una nuova fase in cui sono le Rsa ad offrire un´alternativa alle badanti. Le esigenze di assistenza infatti sono sempre più marcate e le famiglie hanno bisogno talvolta di "coprire" anche i ridotti periodi nei quali non possono contare sulla presenza delle badanti". Le sfide presenti e future, è stato detto in estrema sintesi nelle conclusioni al termine della presentazione della ricerca, sono giungere ad una maggiore integrazione fra il sistema informale di cure (quello delle badanti) e il sistema dei servizi formali e al contempo garantire maggiori spazi di “sollievo” e socializzazione per le assistenti familiari. In tal modo si potrà aumentare il benessere delle badanti e, come è stato sottolineato più volte oggi, il benessere dell´intera comunità.  
   
   
SITUAZIONE SANITÀ IN EMILIA ROMAGNA  
 
 Bologna, 19 novembre 2012 - “Abbiamo avviato oggi un percorso di confronto e di consultazione, che proseguirà nelle prossime settimane con i diversi interlocutori della sanità regionale, su quali possibili azioni e correttivi mettere in campo a fronte di un quadro finanziario difficile, che vede anche la nostra Regione alle prese con una forte riduzione delle risorse a disposizione per il 2013”. Così l’assessore regionale alle politiche della salute Carlo Lusenti il 16 novembre a Bologna al termine dell’incontro con i sindacati confederali. “La sanità regionale deve fare i conti una riduzione di 260 milioni di euro – ha aggiunto Lusenti – Una cifra ingente, di cui dobbiamo avere consapevolezza. E’ chiaro che ognuno dovrà fare la propria parte e che non ci potranno essere rendite di posizione. Deve però essere altrettanto chiaro che, anche in questo contesto, per la Regione restano ben salde alcune priorità: difendere il Servizio sanitario regionale, mantenere alta la qualità della risposta ai nostri cittadini, rafforzare l’equità”.  
   
   
FARMACOVIGILANZA: UN INNOVATIVO SISTEMA PER PREVENIRE I RISCHI DA ASSUNZIONE DI FARMACI INAUGURATO OGGI PRESSO IL PRONTO SOCCORSO DI GORIZIA L’AMBULATORIO “MEDIGENIA”  
 
Gorizia, 19 novembre 2012 - Le reazioni avverse ai farmaci portano alla morte del paziente nel 19% dei casi rilevati e costano ai Servizi Sanitaria Nazionali più di 3 miliardi di dollari all’anno, riducendo l’aspettativa media di vita di quasi due anni. Medigenia, azienda insediata in Technoarea Gorizia, il più recente tra i poli tecnologici di Area Science Park, ha inaugurato un laboratorio di farmacovigilanza presso l’Azienda Sanitaria 2 ‘Isontina’, Ospedale Fatebenefratelli di Gorizia. Si tratta di un progetto innovativo nel settore della prevenzione del rischio da assunzione di farmaci che valorizza l’esperienza terapeutica del paziente con l’intento di ridurre del 95% entro il 2015 le ospedalizzazioni collegate alle reazioni avverse ai farmaci. Per farmacovigilanza (Fv) si intende l’insieme di metodi e attività mirati a rilevare, valutare e prevenire gli effetti avversi dei farmaci in commercio o altri problemi alla salute derivanti dal loro uso. In Italia la Fv è obbligo di legge dal 2003 (D. Leg. 95/8 Aprile 2003) e impegna gli operatori sanitari a segnalare tempestivamente i problemi riscontrati sui pazienti. Medigenia si basa su un sistema brevettato di controllo del rischio farmacologico che fa rete in tempo reale tra ospedali, farmacie e studi medici, in modo totalmente automatico e auto apprendente. Ogni paziente viene messo in relazione - tramite Codice Fiscale - con la lista dei medicinali che assume, permettendo la genesi di un profilo farmacologico personalizzato. A ogni nuova prescrizione/acquisto il profilo viene aggiornato, consentendo agli operatori di individuare possibili criticità prima che queste si verifichino. Quando viene rilevato un rischio per il paziente, l’Unità Rischio Farmacologico ‘Medigenia’ avverte il medico prescrittore e, nei casi più gravi, direttamente il paziente. Tale informazione permette allo specialista di modificare la terapia o attuare la pratica “Wait&see”. La creazione dell’Unità Rischio Farmacologico all’interno del Pronto Soccorso di Gorizia rappresenta uno snodo fondamentale nel percorso assistenziale, grazie alla possibilità di interventi salvavita precoci e a garanzia di continuità ventiquattr’ore su ventiquattro per il paziente. A capo dell’Unità il dott. Giuseppe Giagnorio, attuale Direttore del Pronto Soccorso di Gorizia dal 1999. Lo staff si completa con la dott.Ssa Silvia Ussai, responsabile scientifico del progetto, e l’ ing. Riccardo Petelin, responsabile tecnico. Attraverso la collaborazione tra l’Azienda Sanitaria 2 ‘Isontina’, la Federfarma e la Fimmg - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, la città di Gorizia pone particolare attenzione ai programmi di salute pubblica in una moderna ottica di smart city. Il progetto “Medigenia” è supportato da un network che coinvolge l’Istituto per le Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”-milano, Sbarro Health Research Organization-philadelphia, Icgeb, Federfarma, Fimmg, Telecom e Microsoft Italia.  
   
   
ABILITA´, SOLIDARIETA´ INTERNAZIONALE E AUTONOMIA "GENERATIVA"  
 
Trento, 19 novembre 2012 - "Nell´ambito della solidarietà internazionale ci sono varie associazioni, anche in Trentino, impegnate ai quattro angoli del mondo. L´obiettivo di questo convegno era di metterle in rete, e di farle dialogare non solo con le istituzioni provinciali ma con altre realtà provenienti da fuori, in particolare proprio da quei paesi versi i quali si rivolge la nostra solidarietà. Tutto questo si traduce in ciò che possiamo definire ´autonomia generativa´, un´autonomia, cioè, aperta al resto del mondo, capace di incoraggiare anche altre autonomie, di sostenerle nel loro cammino. E al tempo stesso di trarre dall´esterno nuovi motivi di ispirazione, per crescere, per rinnovarsi." Così l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami, nel chiudere oggi il convegno dedicato alla solidarietà internazionale e alla disabilità, organizzato in collaborazione con l´assessorato alle politiche sociali e alla salute. Un evento che ha visto presenti i rappresentanti di alcune realtà trentine, associazioni, cooperative, enti, assieme ad altre arrivate dal Sud del Mondo, in particolare da Africa e America Latina. Dopo l´assemblea plenaria della mattina, nel pomeriggio, di oggi, a partire dalle ore 14, nel Palazzo della Provincia di piazza Dante, è stata la volta delle esperienze a confronto, all´interno di di due gruppi di lavoro, "Disabilità pro comunità" e "Comunità pro disabilità". Si è parlato dei progetti in corso nella Diocesi di Njombe, in Tanzania, a Nyahururu, Kenya, nella comunità di Saint Martin, supportata anche dalla Fondazione Fontana, a Santa Cruz, in Bolivia, e del lavoro di realtà trentine come l´associazione Prodigio, l´Anffass, le cooperative La rete, Gruppo 78, Eliodoro, l´Acset, il Gsh,. Spazio anche ad un testimonial d´eccezione, l´alpinista Gianfranco Corradini, di Tassullo, che in un incidente motociclistico, nel 1977, ha perso una gamba, ma che continua a partecipare a spedizioni - la prossima sarà in Argentina - e ad essere a sua volta protagonista della solidarietà, perché, come ha spiegato, "in quei paesi si conoscono non solo eccezionali portatori e guide formidabili, ma comunità in stato di bisogno, con le quali si sviluppa un rapporto di amicizia che dura nel tempo, anche quando noi alpinisti siamo rientrati a casa." In chiusura l´assessore Beltrami, che ha ripreso il filo del ragionamento avviato in mattinata dall´assessore alle politiche sociali e alla salute Ugo Rossi. "Il logo che il mio assessorato si è scelto - ha detto - parla di un Trentino in rete con il mondo. Ed è quello che stiamo facendo anche in questi giorni, incontrando esperienze lontane, aventi come comun denominatore la disabilità. Ma anche cercando di fare un passo in più, ovvero di metterle a confronto con i nostri approcci, quelli delle cooperative sociali, delle associazioni, degli enti locali e della Provincia. Ne è scaturito uno scambio molto interessante per entrambi, sulle modalità, sugli approcci, sui problemi, quelli culturali ma anche, ad esempio, quelli posti dalle burocrazie. Abbiamo scoperto realtà insospettabili, come quella dei circa 1800 volontari che si impegnano in questo e altri campi del bisogno, in Kenya, e che ci fanno riflettere sul fatto che il volontariato, la gratuità, il dono di sé, sono di casa anche in Paesi e in contesti sociali che non hanno i nostri stessi mezzi. Abbiamo appreso soprattutto del valore del disabile come risorsa per l´intera comunità, sul piano pratico, materiale, perché le disabilità non impediscono di offrire servivi utili a tutti, lo abbiamo sentito proprio questa mattina, ma anche su un piano più profondo, quello dove si annidano le nostre paure, le nostre ferite interiori. Il confronto con l´altro ´guarisce´, e lo fa con ancora maggiore forza quando l´altro presenta a sua volta delle fragilità, che io posso condividere, almeno in parte, che posso sostenere assieme a lui. Su questo terreno il Trentino può dire molto, anche in forza della sua Autonomia, un´autonomia che deve essere aperta e ´generativa´, capace cioè di dare sostegno ad altre autonomie, piccole e grandi, crescendo assieme ad esse." Nell´ambito di questa iniziativa domani, domenica 18 novembre, all´auditorium Santa Chiara di Trento, si esibirà una straordinaria ospite, l´artista e ballerina Simona Atzori (Milano, 1974), priva di braccia dalla nascita, con lo spettacolo, sponsorizzato dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento: "Cosa ti manca per essere felice?". Ingresso libero ritirando il biglietto alla cassa dell´Auditorium un´ora prima dello spettacolo.  
   
   
INFLUENZA, DAL 19 NOVEMBRE LA CAMPAGNA INFORMATIVA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 19 novembre 2012 – Parte oggi in Emilia-romagna la campagna informativa, promossa dall’Assessorato regionale alle politiche per la salute, per promuovere la vaccinazione contro l’influenza. "Torna l’influenza: proteggiti con il vaccino. Difendi la tua salute, scegli la prevenzione’’: è questo il messaggio veicolato dalle locandine, dagli spot che saranno trasmessi dalle principali emittenti radiofoniche della regione. Fra gli strumenti della campagna informativa anche una pagina web (consultabile sul portale web del Servizio sanitario regionale www.Saluter.it e sui siti delle Aziende sanitarie) con tutte le informazioni sulla vaccinazione e un breve filmato che andrà in onda nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie. Le locandine saranno diffuse negli Uffici relazioni con il pubblico, nei punti Cup, in ambulatori e in generale nelle sedi dei servizi delle aziende sanitarie oltre che nelle farmacie del territorio e negli ambulatori dei medici e dei pediatri di famiglia. Lo spot radiofonico sarà trasmesso per due settimane a partire da lunedì 19 novembre dalle seguenti emittenti: Radio International, Radio Studio Delta, Modena Radio City, Radio Gamma, Radio Parma, Radio Sabbia, Radio Sound, Radio Reggio, Radio Lattemiele, Radio Sound 95, Radio Bruno, Radio Stella. La campagna informativa mette l’accento sul fatto che il vaccino è sicuro, ha superato tutti i controlli ed è il mezzo più efficace per prevenire l’influenza e ridurne le possibili complicazioni, temibili soprattutto per le persone con patologie croniche o per le persone anziane. Inoltre, vaccinandosi la persona protegge se stessa e chi le sta vicino perché limita la circolazione dei virus. Il Servizio sanitario regionale garantisce la vaccinazione gratuita ad adulti e bambini con malattie croniche; persone anziane a partire dai 65 anni; donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; operatori sanitari e personale di assistenza; addetti ai servizi essenziali (per esempio, forze dell’ordine, personale scolastico, volontari dei servizi sanitari di emergenza); donatori di sangue; personale degli allevamenti e dei macelli. La vaccinazione è gratuita anche per tutte le persone residenti nei comuni colpiti dal terremoto che hanno avuto l’ordinanza del sindaco per inagibilità/sgombero della propria abitazione, studio professionale o impresa. Il periodo più opportuno per la vaccinazione è tra novembre e dicembre. Il vaccino c’è e non vi sono problemi di approvvigionamento. Le vaccinazioni vengono effettuate dal medico di famiglia, dal pediatra di fiducia e dai Servizi vaccinali delle Aziende Usl.  
   
   
FVG: MOSTRA "CAPOLAVORI NASCOSTI" ESEMPIO DI RETE PUBBLICO-PRIVATA  
 
Trieste, 19 novembre 2012 - "Il futuro sarà sempre più legato alla rete che le istituzioni culturali sapranno mettere in atto per portare avanti progetti culturali. La mostra di quest´oggi costituisce un valido esempio, dove privato e pubblico lavorano insieme per portare avanti una manifestazione di grande valore con radici profonde nel territorio. In questo senso si muove anche il testo di riferimento della cultura, oggi all´attenzione della Giunta regionale". Lo ha sottolineato l´assessore regionale alla Cultura Elio De Anna intervenendo alla conferenza stampa del 15 novembre, ad Udine, di presentazione della mostra "Capolavori nascosti", che si svolgerà dall´1 dicembre al 24 febbraio 2013 a Cividale (palazzo De Nordis). L´esposizione si annuncia particolarmente ricca di opere di importanza fondamentale per la storia figurativa della pittura del Novecento in Friuli Venezia Giulia e non solo. Un secolo, quello preso in oggetto, che ha rappresentato per la nostra regione il periodo più fecondo e ricco di personalità artistiche. La mostra raccoglierà per la prima volta in un´unica sede oltre 65 opere provenienti da collezioni pubbliche e private presenti in regione e sconosciute al grande pubblico. Di qui il nome e il senso dell´esposizione, "Capolavori Nascosti", che intende presentarne un´attenta selezione per raccontare, in modo diverso ed iconograficamente nuovo, la grande parabola pittorica del ´900 regionale. Promossa dall´associazione culturale Amis di Cividat in stretta collaborazione scientifica con la Soprintendenza per i beni storici e artistici del Friuli Venezia Giulia - che ha anche messo a disposizione la prestigiosa sede di Palazzo De Nordis - la mostra conta sul sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, dell´Azienda speciale Villa Manin, della Provincia di Udine, del Comune di Cividale del Friuli e della Banca di Cividale: una sinergia che ha contribuito a creare un ulteriore valore culturale sul territorio. E proprio su questa capacità di fare rete tra privato e pubblico si è soffermato l´assessore De Anna. "Sempre più in futuro - ha detto - si renderà necessario operare in rete per sopperire alla riduzione di risorse disponibili da dedicare agli eventi culturali. Il ´privato´ dovrà sempre più entrare in scena per dare il proprio contributo, in una logica del ´ buon padre di famiglia´ che deve tenere conto del budget a disposizione per regolare le proprie spese. Tuttavia non sposo la tesi secondo cui con la cultura non si mangia: ritengo invece che questo settore contribuisce a creare una maggiore coesione sociale ma soprattutto una società di uomini e donne migliore ed innalzare la qualità della vita. Temi questi riportati all´interno del testo regionale di riferimento della cultura, dove il merito e la qualità di ciò che viene proposto diventerà un parametro misurabile in base al quale definire le priorità e quindi la finanziabilità dei progetti".  
   
   
ABRUZZO: 7,5 MNL DI FONDI FAS PER IMPIANTI ED EVENTI IL BANDO D SUL BURA; UNA LINEA E´ DEDICATA AI DISABILI  
 
Pescara, 19 novembre 2012 - La Linea di Azione 1.3.1.C "Iniziative ed eventi sportivi" del Par Fas Abruzzo 2007/2013 - Area Plolicy "Competitività e Rsti" - prevede una disponibilità di risorse pari a circa 14 milioni 835 mila euro. Si tratta di fondi da utilizzare nel triennio 2012/2014, dei quali 7 milioni 417 mila derivanti dal Fas Abruzzo ed altrettanti a carico dei proponenti e quindi come forma di cofinanziamento obbligatoria. La finalità è quella di promuovere ed incentivare la pratica dello sport, concedendo contributi per la realizzazione o la ristrutturazione di impianti sportivi o per l´organizzazione di iniziative e di eventi sportivi di rilevanza. Ad illustrare lo specifico avviso pubblico, pubblicato ieri sul Bura ordinario, http://bura.Regione.abruzzo.it/singolodoc.aspx?link=2012/ordinario_60_7.html è stato l´assessore al Bilancio ed allo Sport, Carlo Masci, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente del Coni regionale, Ermano Morelli, i rappresentanti delle federazioni sportive, oltre ai funzionari del Servizio Sport diretto dalla dirigente Mariangela Virno. Ora ci sono trenta giorni di tempo per proporre progetti. "È un bando molto importante per l´Abruzzo perchè permetterà di immettere sul territorio risorse cospicue, circa 7 milioni e mezzo di euro, per iniziative sportive - ha rimarcato l´assesore -. Inoltre, un motivo di soddisfazione in più è dato dal fatto che siamo riusciti a convincere il Cipe che lo sport è anche sviluppo economico. Nel caso dell´Aquila, - ha proseguito - abbiamo dimostrato che, attraverso lo sport, si fa attività sociale e si può contribuire a ricucire il tessuto connettivo di una città che ha subito traumi pesantissimi. In questo caso, invece, in una regione come l´Abruzzo che vive anche di tante iniziative ed eventi sportivi, creiamo i presupposti per far proliferare un mondo, quello dello sport, che si distingue sempre e riesce a portare nella società valori positivi". Nel dettaglio, sono previste tre linee di intervento. La linea A riguarda la ristrutturazione e la realizzazione di impianti sportivi ed è rivolta ai Comuni ricadenti nel territorio regionale ad eccezione di quelli situati nel cratere sismico. La linea B prevede l´organizzazione di iniziative di rilevanza regionale ed venti sportivi di rilevanza extra regionale svolti o da svolgere prevalentemente nel territorio stesso. Infine, la Linea C è relativa alla dotazione di attrezzature per la pratica sportiva dei disabili ed alla dotazione di attrezzature salvavita. Nel primo caso è rivolta a società ed associazioni sportive e ad Enti di promozione sportiva mentre nel secondo caso a Comuni ricadenti nel territorio regionale ad eccezione di quelli situati nel cratere sismico. Per tutte le linee di azione, le iniziative finanziate dovranno essere realizzate e concluse entro e non oltre il termine del 31 dicembre 2015. "Infatti, una delle particolarità di queto bando - ha spiegato Masci - è che copre un arco temporale di cinque anni che parte dal 2010. Quindi, vi può partecipare anche chi ha organizzato eventi dal 2010 in poi. Si tratta di un bando molto complesso perchè riguarda la concessione di fondi nazionali, benchè provenienti dall´Europa, che seguono un percorso di controllo europeo e che quindi devono rispettare parametri precisi. Inoltre, mi preme sottolienare un´attenzione particolare al mondo della disabilità ed alla tutela della salute". La dotazione finanziaria Fas per il 2012 è pari a 3 milioni 634 mila euro, per il 2013 circa 2 milioni 300 mila euro e per il 2014 circa 1 milione e 500 milla euro. L´importo massimo per soggetto richiedente è pari a 200 mila euro nei cinque anni. Il limite annuale massimo è, invece, pari ad 80 mila euro.  
   
   
SCHERMA: A MILANO OCCORRONO PIÙ STRUTTURE  
 
Milano, 19 novembre 2012 - "Purtroppo, sebbene la voglia di avvicinarsi alla scherma sia in grande crescita, le società milanesi non sono in grado di aprire le porte ai nuovi allievi per la drammatica mancanza di strutture". Lo ha detto l´assessore regionale allo Sport e Giovani Filippo Grassia, intervenendo sullo stato della scherma in Lombardia, a margine della conferenza stampa di presentazione della prima prova Gran Prix Kinder+sport, gara individuale di sciabola maschile e femminile under 14, alla Società del Giardino, a Milano. Scherma Ingiustamente Penalizzata - "A fronte di un potenziale bacino di un milione di giovani - ha sottolineato l´assessore - sono infatti solo poche centinaia quelli che riescono a praticare la scherma nella nostra città. Le società, poche per la verità, faticano a sopravvivere per la carenza di fondi e ancor meno ad ampliare o riqualificare le strutture esistenti. La scherma è la specialità olimpica che più di ogni altra, in questi anni, ci sta regalando soddisfazioni a livello mondiale e non merita di essere così penalizzata. Come spesso capita, è solo grazie all´intervento di sponsor esterni e alla passione di personaggi come Demetrio Albertini, nel caso specifico della Società del Giardino, che si riescono a portare avanti programmi mirati al coinvolgimento di nuovi praticanti e, nel contempo, continuare a lavorare sugli atleti e a coltivare i giovani talenti". Expo Opportunità Per La Scherma - "Ho due sogni nel cassetto, che spero di trasformare presto in due progetti - ha concluso l´assessore - portare a Milano una prova di Coppa del Mondo di scherma e organizzare un inedito Master, con i primi 8 atleti del ranking di ciascuna specialità, magari facendo rientrare questi eventi all´interno dei progetti legati a Expo. Sono profondamente convinto che non si possa prescindere dall´includere lo sport e i giovani fra le tematiche che ispirano questo importante appuntamento; auspico quindi che, insieme con gli altri soggetti coinvolti, si possa aprire quanto prima un tavolo dedicato proprio a questi temi, che rivestono un evidente e importantissimo ruolo sociale.  
   
   
LOMBARDIA: SPONSOR PRIVATI PER SOSTENERE LO SPORT GLI AIUTI STATALI VANNO SOLO A SOCIETÀ MILITARI  
 
 Milano, 19 novembre 2012 - ´Il sostegno alle discipline meno mediatiche non è solo la testimonianza della policy di Regione Lombardia ma anche di un mondo sportivo che non può limitarsi a parlare di calcio, sebbene squadre come Inter e Milan rappresentino l´eccellenza sportiva della Lombardia nel mondo´. Questo il commento dell´assessore regionale allo Sport e Giovani Filippo Grassia dopo aver partecipato, a Milano, a due conferenze stampa: la presentazione della stagione agonistica 2012-2013 della squadra di atletica Camelot e la presentazione del ´Campionato italiano giovanissimi di sciabola maschile e femminile´, che si svolgerà il 17 e 18 novembre prossimi al Pala Badminton di Milano. Supporto All´impiantistica - ´Esiste un altro sistema sportivo che ha bisogno di supporto sotto vari aspetti - ha sottolineato Grassia - a partire dall´impiantistica, che rimane carente. Mi auguro, nelle poche settimane che abbiamo a disposizione, di riuscire sia a innescare un volano per migliorare l´attività di base, sia a dare nuovi impulsi all´impiantistica. Regione Lombardia cercherà di fare la propria parte e di motivare gli organizzatori di queste manifestazioni che spesso, a ragione, si sentono soli. La città di Milano deve ritornare ad avere quella centralità che aveva negli anni Settanta. Mi piacerebbe essere il protagonista della posa, anche virtuale, della prima pietra per un nuovo impianto sportivo, che possa essere la risposta al crollo del Palasport di San Siro, avvenuto a causa della nevicata del 1985´. Atletica Camelot - ´Questa mattina abbiamo presentato l´attività della Camelot, la più forte società italiana di atletica femminile, che da quest´anno sarà sponsorizzata dalla Bracco, una delle più importanti aziende lombarde, in un connubio straordinario. Non dimentichiamo che società ´civili´ come la Camelot, che si mantengono grazie alla capacità dei loro dirigenti di raccogliere risorse sul territorio, si devono confrontare con società militari, che sono sostenute dai finanziamenti pubblici, che provengono dai soldi di noi cittadini´. Grassia ha poi proseguito: ´Come Assessorato allo Sport e Giovani vogliamo essere vicini alla Bracco, per aiutare i giovani in modo tangibile, premiando chi fa sport e, nel contempo, riesce bene anche nello studio. A Gennaio speriamo di avere un nuovo budget a disposizione, per continuare a sostenere la Camelot e tutta l´atletica lombarda´. Sponsorizzazione Privata Unico Aiuto Per Società Sportive - L´assessore Grassia ha spiegato quali siano, al momento, le uniche azioni concrete che si possano fare. ´Con le limitate risorse di cui disponiamo - ha detto - e nel regime di amministrazione ordinaria da cui siamo vincolati per via delle recenti vicende politiche, non possiamo concretamente realizzare tutto ciò che vorremmo´. ´Credo però - ha sottolineato Filippo Grassia - che la strada aperta dalla Bracco possa essere un grande aiuto per le altre realtà sportive e mi auguro che il suo esempio sia seguito anche da altre aziende. Vorrei rivolgere un appello all´amico Squinzi, affinché sensibilizzi altre realtà a investire sullo sport per far ritornare, idealmente, ai giovani, almeno un po´ di quanto hanno ricevuto dal territorio´. Aziende In Rete Per Responsabilità Sociale - ´Inoltre - ha proseguito Grassia - insieme al vice presidente Gibelli stiamo portando avanti un progetto di responsabilità sociale, per spingere a mettersi in rete aziende che formino gli atleti a fine carriera, per favorirne l´inserimento nel mondo del lavoro, e che si impegnino a far fare sport ai propri dipendenti´. Società Del Giardino - ´Un plauso va anche alla Società del Giardino, organizzatrice della prima prova del Grand Prix Kinder+sport, manifestazione fortemente voluta da Demetrio Albertini, alla quale, come assessore e come presidente del Coni Milano, sono riuscito a dare supporto sia nella scelta della sede, il Pala Badminton, sia nella logistica, grazie a particolari convenzioni, che permettono di ospitare centinaia di giovani e le loro famiglie in prestigiosi alberghi di Milano´.