Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Marzo 2010
PRESENTATO IL PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DEL PIU’ GRANDE IMPIANTO FOTOVOLTAICO D’EUROPA  
 
Fratta Polesine (Ro), 15 marzo 2010 - “E’ un progetto che fa del Polesine la capitale europea del fotovoltaico”, questo il commento dell’Assessore all’Urbanistica e Politiche del Territorio della Regione del Veneto, intervenuto l’ 11 marzo a Fratta Polesine alla presentazione del progetto per la realizzazione di un parco fotovoltaico in provincia di Rovigo. Si tratta del più grande impianto ad energia solare d’Europa, che si svilupperà su una superficie di oltre 850 mila mq (pari a 120 campi da calcio), compresa tra i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, con una potenza installata di 72 Mw. La produzione di energia inizierà nella seconda metà del 2010, per raggiungere la piena operatività entro la fine dello stesso anno. Inizialmente il sistema produrrà energia in quantità equivalente al fabbisogno di oltre 17 mila famiglie, con un risparmio annuo di quasi 41 mila tonnellate di Co2, paragonabile all’eliminazione dalle strade di 8 mila automobili. L‘impianto verrà realizzato dalla Sunedison, operatore leader nei servizi di energia solare nel Nord America e dal Banco Santander nella veste di investitore. “Con questo progetto – ha proseguito l’assessore nel suo intervento – la Regione del Veneto dimostra ancora una volta la propria attenzione all’innovazione tecnologica in campo energetico e alla tutela ambientale, ma non solo, il progetto consentirà la creazione di oltre 350 posti di lavoro nella fase di costruzione e nuove competenze locali nel campo delle fonti di energia rinnovabile”. A questo proposito ha invitato i vertici della Sunedison a verificare la possibilità di creare in Polesine un Centro di ricerca, che, attraverso la collaborazione con le università, diventi un luogo dove migliorare e sviluppare le tecnologie del fotovoltaico. “Devo ribadire – ha concluso l’assessore – che questo progetto è la dimostrazione del fatto che quando le istituzioni vogliono si raggiungono sempre i risultati migliori per il territorio e i cittadini. Il problema, quindi, non è la burocrazia, ma la capacità della politica di conoscere quali sono i problemi e a questi dare le giuste risposte. Congratulazioni, allora, ad un sistema politico che ha saputo guardare avanti, superando anche le contrapposizioni politiche e creare quelle condizioni di certezza cha hanno attratto gli investitori stranieri”.  
   
   
BOLZANO, ENERGIA: L´ALTO ADIGE INTENDE DIVENTARE KLIMALAND  
 
Bolzano, 15 marzo 2010 - I nuovi criteri per l’incentivazione energetica sono stati presentati questa mattina, giovedì 11 marzo, dall´assessore provinciale all´ambiente ed energia Michl Laimer. L´obiettivo è quello di trasformare l´Alto Adige in un vero e proprio "Klimaland" all´insegna della sostenibilità con emissioni pro capite di 2 tonnellate annue di Co2 e fabbisogno energetico coperto al 100 per cento da energie rinnovabili. I nuovi criteri per l’incentivazione energetica quale misura del cosiddetto “Pacchetto per la tutela del clima“ sono stati approvati dalla Giunta provinciale il 1. Marzo 2010 e con tale data sono entrati in vigore; come sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente ed energia, Michl Laimer, “è nelle nostre intenzioni dare una svolta radicale nel settore energetico per avviare una nuova era con obiettivi primari l’utilizzo intelligente dell’energia, l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e l’utilizzo dell’energia rinnovabile. Nei 25 anni precedenti, ovvero tra il 1983 ed il 2009 i primi incentivi elargiti dalla provincia per interventi di risparmio energetico si riferiscono a 56.500 domande presentate per una somma complessiva erogata di 500 milioni di Euro. Con questi primi finanziamenti, come ha riferito l’assessore Laimer, è stata posta una pietra miliare che ha contribuito all’attuale situazione più che soddisfacente nel settore energetico a livello locale e ad indurre nella popolazione una consapevolezza di tutela del clima. L’alto Adige grazie alle misure adottate gode di una posizione frontale rispetto ad altri paesi in ambito europeo. Per quanto attiene le emissioni di anidride carbonica C02 pro capite se in provincia di Bolzano sono di 5,4 tonnellate all’anno, nella vicina Austria sono di 8,5 t/a e a livello europeo di 8,9 t/a; l’obiettivo che la Provincia intende conseguire entro il 2020 è inferiore alle 4 tonnellate annue e per il 2050 di 2 t/a. Per quanto attiene il fabbisogno energetico (escluso il traffico) la parte di quota riferito all’impiego dell’energia rinnovabile nel 2009 ha toccato il 56 per cento; per il 2020 l’obiettivo da raggiungere è superiore al 75 per cento per poi giungere alla copertura del 100 per cento. L’alto Adige, dispone, inoltre, della maggiore estensione di collettori solari a livello nazionale ed europeo con una superficie di 400 metri quadri per mille abitanti a fronte dei 27 metri quadri per mille abitanti in Italia e 57 metri quadri per mille abitanti in Europa. Il motto riferito ai nuovi meccanismi di incentivazione, come ha detto l’assessore Laimer nel presentarli, è “non più incentivi per singoli interventi, ma incentivi mirati al raggiungimento dello standard Casaclima C nell’esistente tramite risanamento energetico preventivo (ad esclusione degli edifici sotto tutela storico-artistica e di quelli rientranti nella tutela degli insiemi con divieto di demolizione) e Casaclima A nel nuovo”. Come ha illustrato nel dettaglio Armin Gasser, vicedirettore dell´Ufficio risparmio energetico, il risanamento energetico (coibentazione di tetti, solai sottotetto, pareti esterne, terrazze, ecc) degli edifici costruiti prima del 2005 (concessione edilizia prima del 12 gennaio 2005, data di entrata in vigore dei criteri Casaclima) dovrà prevedere il raggiungimento dello standard minimo Casaclima C (casa a 7 litri). I contributi previsti saranno del 30 per cento dei costi ammissibili. Per gli edifici con concessione edilizia rilasciata prima del 14 dicembre 2009 (data di cessazione dei vecchi criteri di incentivazione) possono essere incentivati gli impianti di riscaldamento ad energia rinnovabile (biomassa, legname spezzato o geotermico), mentre negli edifici con concessione edilizia a partire dal 14 dicembre 2009, invece, lo standard minimo richiesto è Casaclima A (casa a 3 litri) non solo per impianti di riscaldamento a energia rinnovabile, ma anche per impianti solari termici per la produzione di acqua calda, per riscaldamento o raffreddamento. Come ha precisato l´assessore Laimer, tutti coloro che hanno presentato domanda di incentivazione prima del 14 dicembre 2009 otterranno i contributi richiesti secondo i vecchi criteri; chi ha presentato domanda nel periodo compreso fra il 14 dicembre 2009 ed il 1. Marzo 2010 otterrà le incentivazioni per i pannelli solari, mentre quelli per la sostituzione degli impianti di riscaldamento sarà subordinata all´esecuzione di un risanamento energetico completo dell´abitazione almeno fino a standard Casaclima C; come ha riferito, il potenziale è enorme basti pensare che è possibile ridurre il consumo energetico dell´80 per cento. Dal 1. Marzo 2010, fermi restando gli incentivi per i pannelli solari, sono previsti contributi solo per il raggiungimento dello standard Casaclima A. Tra gli interventi che potranno essere ancora incentivati gli impianti fotovoltaici ed eolici in edifici senza possibilità di allaciamento alla rete elettrica (ad esempio i rifugi), la sostituzione di finestre in edifici sotto la tutela degli insiemi con divieto di demolizione, il recupero di calore da impianti di refrigerazione, gli studi di fattibilità tecnico-economica per Comuni e complessi industriali, impianti di teleriscaldamento. Le incentivazioni provinciali per il risparmio energetico (30 per cento senza Iva) non sono cumulabili alle detrazioni fiscali del 55 per cento (con Iva) previste dallo Stato in vigore fino al 31 dicembre 2010. Le domande possono essere presentate all´Ufficio risparmio energetico, in via Mendola 33 a Bolzano. Info tel. 0471 414720, e-mail. Risparmio.energetico@provincia.bz.it e Rete Civica www.Provincia.bz.it/acque-energia  
   
   
VENETO: PRODUZIONE ENERGETICA E PISTE CICLABILI NEI PROGETTI APPROVATI DAL TAVOLO DI PARTENARIATO  
 
Venezia, 15 marzo 2010 - Ammonta a quasi 17 mln di € il contributo complessivo approvato dal Tavolo di Partenariato convocato dall’Assessore alle Politiche dell’Economia della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor. Si tratta di Fondi Strutturali derivanti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - Fesr e dal Fondo Sociale Europeo – Fse e utilizzabili nell’ambito della Programmazione 2007/2013 ”Competitività Regionale e Occupazione”, che prevede tutta una serie di linee di finanziamenti per la ricerca e innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione, le telecomunicazioni, l’accessibilità, l’ambiente e la prevenzione dei rischi. Il Tavolo di Partenariato, al quale partecipano i soggetti economici, sociali e istituzionali maggiormente rappresentativi della realtà regionale, rappresenta il momento propedeutico all’approvazione, da parte della Giunta, dei progetti a regia regionale e dei relativi contributi. Per quanto riguarda i progetti approvati nell’ultima seduta, questi prevedono sia la realizzazione di impianti per la produzione energetica, sia la realizzazione o il completamento di piste ciclabili. Per i primi sono previsti 2 contributi, uno di € 1.283.846,80 a favore del Consorzio per lo sviluppo del Polesine per la realizzazione di 58 impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica su edifici di proprietà di 38 Comuni della provincia di Rovigo, un secondo di € 1.650.000,00 a favore di Sistemi Territoriali S.p.a. Per la realizzazione, in sedime ferroviario, di 5 impianti di produzione di energia elettrica e termica nelle località di Pontelongo, Cavarzere, Cona, Mira e Oriago di Mira. Per le piste ciclabili è previsto un contributo complessivo di € 13.894.064,00 e in particolare: € 3.000.000,00 a favore dell’Ente Parco Naturale Regionale del fiume Sile, Provincia di Treviso, Comune di Treviso, Casale sul Sile e Roncade per la Girasile – La Greenway del Parco Sile; € 1.625.000,00 a favore dell’Ente Parco Delta del Po per il Sistema delle piste ciclabili nel territorio dei comuni deltizi; € 1.800.000,00 a favore della Provincia di Belluno per la realizzazione di una pista ciclabile lungo la valle del Piave sulla ex S.s. 51 “Alemagna”; € 1.100.000,00 a favore del Comune di Chiampo per il sistema ciclo – turistico dell’Ovest vicentino; € 900.000,00 a favore della Comunità Montana Alto Astico e Posina per una pista ciclabile dell’Astico, Tesina e Bacchiglione nel tratto Velo d’Astico – Lastebasse; € 1.500.000,00 a favore della Provincia di Padova per una pista ciclabile lungo il fiume Bacchiglione da Cervarese Santa Croce a Padova; € 800.000,00 a favore del Comune di San Martino Buon Albergo per un percorso ciclabile intercomunale lungo l’argine del fiume Adige; € 3.560.218,00 a favore del Comune di San Donà di Piave per piste ciclabili nell’area compresa tra il fiume Sile, Piave Vecchia e il Fiume Piave. “Abbiamo inteso seguire un percorso accelerato – sottolinea l’Assessore Sartor - per immettere il più velocemente possibile delle risorse nel sistema economico veneto e consentirgli di meglio reagire all’attuale difficoltà finanziaria. Sono infatti risorse – precisa – che daranno sicuramente una spinta all’economia veneta e che miglioreranno la qualità del nostro territorio. Per quanto riguarda la programmazione 2007/2013, avviata nella primavera del 2008 con una disponibilità complessiva di 450 mln di euro, – ha ricordato Sartor - entro la fine di questa legislatura ne risulterà impegnata circa l’80%”.  
   
   
PARCHI EOLICI IN SARDEGNA: LI FARÀ REGIONE E DIVIETO ASSOLUTO IMPIANTI OFF-SHORE  
 
 Cagliari, 15 Marzo 2010 - La Regione ribadisce il suo no agli impianti eolici off-shore ("abbiamo già incaricato l´Ufficio legale di notificare alla Capitaneria di porto la nostra netta opposizione al rilascio di qualsiasi autorizzazione") mentre i parchi eolici tradizionali - fatti salvi i diritti acquisiti e quelli per cui si sono già concluse le procedure - saranno da ora in poi realizzati e gestiti direttamente dalla Regione attraverso un´apposita Agenzia. L’ha annunciato, il 12 marzo, il presidente della Giunta, Ugo Cappellacci, illustrando in una conferenza stampa i contenuti di tre delibere approvate oggi dall’esecutivo regionale. Per il governatore, il blocco dello sviluppo dei parchi eolici nell’isola ("la cui realizzazione è fortemente impattante sul piano ambientale e paesaggistico") non riguarderà solo gli impianti per l’autoproduzione e l’autoconsumo, come nel caso di Portovesme. "La Sardegna guarda con grande attenzione allo sviluppo dell’energia dalle fonti rinnovabili - ha spiegato il presidente - e, proprio per questo, abbiamo deciso che, d´ora in poi, la Regione gestirà direttamente, in proprio, la realizzazione dei parchi eolici, con la costituzione della società Sardegna Energia che si occuperà non solo di impianti per la produzione dell’energia dal vento, ma anche di tutte le energie rinnovabili". Riguardo, invece, il progetto di un parco eolico nel Golfo di Cagliari, la Giunta ha previsto che gli uffici legali della Regione notifichino immediatamente, alle Capitanerie di porto interessate, una diffida con cui si manifesta il "dissenso radicale della Sardegna alla realizzazione di simili iniziative", in conformità anche a quanto previsto dalla legge regionale 4 del 2009 (Piano casa) e dalle norme del Piano Paesaggistico.  
   
   
SICILIA, PRODUZIONE ENERGIA ASSE PORTANTE DI SVILUPPO  
 
Palermo, 15 marzo 2010 - "Nel modello di sviluppo che il governo e i suoi tecnici stanno disegnando per la Sicilia, in concertazione con le parti sociali, la produzione e la commercializzazione dell´energia rinnovabile e dei suoi comparti costituiscono uno degli assi portanti". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino, che e´ intervenuto l’ 11 marzo al convegno "Sicilia, verso una nuova politica energetica", organizzato da Confindustria Sicilia. Centorrino ha sottolineato l´importanza di una politica che tenga conto dei temi ambientali legati al problema dell´energia. "Ne e´ prova- ha sottolineato l´assessore- l´attenzione concessa a questo settore purtroppo, a volte, infiltrato nell´economia illegale degli incentivi".  
   
   
VICENZA: ANTONIO MONDARDO NOMINATO COORDINATORE NAZIONALE DEGLI ASSESSORI PROVINCIALI ALL´ENERGIA  
 
Vicenza, 15 marzo 2010 - L’assessore Provinciale all’Ambiente Antonio Mondardo è stato nominato Coordinatore Nazionale degli Assessori Provinciali all’Energia. La comunicazione, arrivata il 9 marzo da Roma, è firmata da Giuseppe Castiglione, Presidente Upi-unione Province Italiane. L’assessore Mondardo si era distinto nel corso del 2009 per alcune iniziative che hanno attirato l’attenzione dell’Upi. Solo per citare le due più rilevanti, lo scorso maggio Vicenza ha vinto il concorso “Sfide 2009: le politiche energetiche occasione di sviluppo locale”, che ha premiato le buone pratiche degli Enti locali e delle Regioni come strumenti di sviluppo territoriale, per promuovere la sostenibilità energetica del territorio. Nella categoria “Ricerca e utilizzo di fonti rinnovabili”, su 91 progetti presentati si è distinto quello dell’Impianto di cogenerazione e teleriscaldamento a biomassa nel Comune di Asiago. Sempre l’Assessore Mondardo è stato protagonista, pur se indirettamente, del Premio Cavalierato Giovanile che ha individuato quale eccellenza in campo ambientale il progetto “Monitoraggio e bonifica dei siti contaminati nel territorio vicentino” curato dall’ing. Alberto Piccoli, responsabile del Servizio Suolo-rifiuti della Provincia di Vicenza. La Provincia di Vicenza ha quindi mostrato particolare sensibilità verso le tematiche ambientali, ma ha anche e soprattutto dimostrato di saper tradurre in azioni concrete la volontà di sviluppare con il proprio territorio un rapporto maggiormente sostenibile. “Che significa –chiarisce Mondardo- intervenire in tutte quelle situazioni in cui una carente normativa passata o addirittura l’assenza di regole ha permesso uno sfruttamento poco rispettoso del territorio. Ma significa anche guardare al futuro con la consapevolezza che da un ambiente pulito dipende la nostra salute. Mi riferisco allo smaltimento dei rifiuti, all’uso dell’acqua e alla tutela delle falde, al monitoraggio delle emissioni a partire da quelle che quotidianamente produciamo con le nostre auto e le nostre caldaie. E mi riferisco, naturalmente, alla promozione delle energie alternative da fonti rinnovabili. Da coordinatore nazionale degli assessori provinciali all’energia sarà proprio questo il mio obiettivo: far sì che le Province siano stimolo ai cittadini perché sempre più si privilegino forme di energia pulita. Che promuovano campagne di educazione e formazione in tal senso, ma che abbiano anche il coraggio di impegnarsi in prima persona, con incentivi concreti ai privati e producendo esse stesse energia pulita per i propri usi.” Proprio per la sua dimensione, la Provincia ha infatti un ampio margine di azione sulle politiche ambientali ed energetiche, potendo coordinare Comuni che da soli non avrebbero risorse umane né finanziarie per incidere in maniera pesante sul territorio.  
   
   
IMMOBILI, SUGGERIMENTI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE PER AUMENTARNE IL VALORE CON LA RISTRUTTURAZIONE SECONDO CRITERI DI ALTA EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Firenze, 15 marzo 2010 - Quanto e come può aumentare il valore di un immobile, se viene ristrutturato secondo i criteri dell’alta efficienza energetica? Quali i riscontri economici, quali le risposte del mercato immobiliare alla luce dei nuovi standard dell’edilizia sostenibile? Se ne è discusso sabato 13 marzo, al teatro Saschall, nel corso di un seminario organizzato da Provincia di Firenze e Agenzia Fiorentina per l’Energia, presenti al Salone Immobiliare. Palazzo Medici esponeva al Salone Immobiliare alcuni dei progetti più significativi e recenti nel campo dell’edilizia e della bioedilizia scolastica: in particolare quelli relativi al Ferraris-brunelleschi di Empoli, la centrale biomasse all’Istituto agrario di Firenze, la nuova palestra al Chino Chini, progettata con un sistema di architettura bioclimatica, e gli interventi antisismici al Giotto Ulivi. Inoltre, allo stand della Provincia di Firenze, ampio spazio anche alla realizzazione del Diamante fotovoltaico nel Parco di Pratolino. L’agenzia Fiorentina per l’Energia ha distribuito materiale informativo interessante per chi sta comprando o ristrutturando una casa: certificazione energetica degli edifici, detrazioni fiscali del 55% nelle ristrutturazioni degli immobili volte al risanamento energetico, brochure che presentano il modello e la certificazione Casaclima. Provincia ed Afe hanno invitato cittadini, costruttori ed agenti immobiliari a partecipare al seminario di stretta attualità per il settore del “mattone”, non solo fiorentino ma nazionale, svoltosi sabato 13 marzo, nei locali del Sashall. Titolo del seminario è “Aumento del Valore degli Immobili tramite ristrutturazioni ad alta efficienza energetica”. Sono intervervenuti Tiziano Bucciardini dell’Agenzia Fiorentina per l’energia. Si è parlato di efficienza energetica in edilizia come concreto investimento in termini economici e di benessere: riduzione delle dispersioni e degli sprechi energetici significano un concreto aumento dell’efficienza degli impianti e una vera e propria rivalutazione del valore dell’immobile che tende a crescere nel tempo.  
   
   
MILANO, FONDI PER RESTAURO MURA E TORRI ROMANE IN VISTA DI EXPO  
 
Milano, 15 marzo 2010 - Ammonta a 650.000 euro il contributo a fondo perduto che andrà al Comune di Milano per il restauro del complesso monumentale "Torre poligonale, tratto delle mura romane e torre romana del circo", situato tra corso Magenta e le vie Nirone, Ansperto e Luini, nell´area che dal 1965 ospita l´edificio sede del Civico Museo Archeologico. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello. "Il Comune di Milano - ha detto l´assessore Zanello - ha intrapreso un progetto di valorizzazione di questi siti; Regione Lombardia, con i bandi dedicati alla valorizzazione delle aree archeologiche, sostiene da tempo questo intervento". Nel triennio 2007-2009 la Regione aveva erogato 497.000 euro destinati al recupero dei complessi monumentali romani del centro di Milano. Il Comune nel 2009 ha predisposto un progetto preliminare di valorizzazione dell´area del Museo Archeologico avente un costo complessivo di 1.100.000 euro. "Con questo provvedimento - ha aggiunto Zanello - contribuiremo alla valorizzazione di un patrimonio storico di eccezionale importanza che finora è rimasto ´nascosto´ al pubblico. In quest´area sorgevano infatti dimore e palazzi di epoca imperiale, databili verso la fine del Iii e l´inizio del Iv secolo d.C.". Il sito oggetto dell´intervento ha subito nei secoli radicali trasformazioni dovute all´insediamento di edifici religiosi come il Monastero delle Benedettine (ora distrutto) e la Chiesa di San Maurizio. Rimangono però visibili alcuni tratti della cinta muraria (all´interno di sotterranei di edifici attuali) e le due grandi torri denominate ´Torre Poligonale´ e ´Torre quadrata del Circo´. Le modalità e i tempi dell´intervento saranno regolati da una convenzione che sarà sottoscritta tra Regione Lombardia e Comune di Milano. La conclusione dell´opera di riqualificazione è prevista nel 2013, anno in cui ricorre il 17° centenario dell´Editto di Costantino. "Con questo intervento - ha concluso Zanello - potremmo far scoprire ai milanesi e ai lombardi l´eccezionale storia della Milano imperiale che potrà così entrare a far parte nella rete di proposte culturali e turistiche previste per l´Expo 2015".  
   
   
VALLE D’AOSTA: PIENA OPERATIVITÀ ALLA LEGGE CASA: APPROVATE LE LINEE GUIDA APPLICATIVE E L´ISTITUZIONE DELL´ANAGRAFE IMMOBILIARE REGIONALE  
 
 Aosta, 15 marzo 2010 - Nella seduta della Giunta regionale del 12 marzo, su proposta dell’Assessore al territorio ambiente, Manuela Zublena e previa intesa con il Consiglio permanente degli enti locali (Cpel) – sono state approvate due ulteriori deliberazioni che consentono di dare piena attuazione della legge regionale 4 agosto 2009, n. 24 (Legge Casa). Con la prima deliberazione, la Giunta regionale ha definito le linee guida operative per consentire agli uffici tecnici comunali ed ai professionisti interessati di dare applicazione in modo efficace ed uniforme sul territorio regionale alla “Legge Casa” ed alla relativa deliberazione attuativa del dicembre scorso. Il provvedimento affronta in modo organico e nella prospettiva dell’utenza tecnica gli adempimenti necessari per realizzare gli ampliamenti volumetrici degli edifici e delle unità immobiliari esistenti con l’obiettivo di riqualificare il patrimonio edilizio regionale, tramite tecniche costruttive che garantiscano la sostenibilità ambientale degli interventi stessi. La delibera contiene anche i chiarimenti e le informazioni richieste dagli operatori pubblici e privati interessati sia tramite l’indirizzo di posta elettronica, appositamente creato, sia a seguito degli incontri informativi realizzati sul territorio regionale nel mese di gennaio scorso cui hanno partecipato circa 500 tecnici del settore. I chiarimenti e le informazioni riguardano trasversalmente le varie tematiche trattate dalla “Legge Casa” in materia in materia di urbanistica, di tutela del paesaggio, di energia e di ambiente. Con la seconda deliberazione, la Giunta regionale ha istituito la banca dati immobiliare informatizzata prevista dalla “Legge Casa” per consentire il monitoraggio degli interventi di ampliamento volumetrico realizzati sul territorio regionale. La banca dati è stata realizzata pensando di ridurre al minimo gli adempimenti tecnici ed amministrativi in capo agli uffici tecnici comunali ed ai professionisti interessati, raccogliendo in modo sistematico le informazioni già presenti nel sistema di compilazione “in linea” delle richieste per la realizzazione degli ampliamenti volumetrici. L’istituzione della banca dati informatizzata della “Legge Casa” consentirà di creare anche il primo nucleo dell’“anagrafe immobiliare regionale - Air”, con l’obiettivo di definire un sistema informativo più ampio condiviso tra Regione ed Enti locali di cui sono stati approvati i principali contenuti e le modalità di funzionamento. Dall’8 febbraio scorso ad oggi, il “sistema informatico” per la compilazione in linea delle richieste per la realizzazione degli interventi previsti dalla Legge Casa ha già registrato circa 90 accrediti da parte dei tecnici degli uffici comunali (circa 50) e dai professionisti interessati (circa 40) e quasi 40 domande in lavorazione o compilate da questi ultimi.  
   
   
INDUSTRIA: MSE VARA REGOLAMENTO PER ATTUAZIONE CODICE DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE SCAJOLA: “IL RIASSETTO DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE È ORIENTATO NON SOLO ALLA SEMPLIFICAZIONE MA ANCHE AL POTENZIAMENTO DELLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA ITALIA”  
 
Roma, 15 marzo 2010 – Maggior tutela della proprietà industriale, ma anche semplificazione delle procedure nell’interesse delle imprese. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti approvato in via definitiva il regolamento che dà attuazione al Codice della Proprietà Industriale. “Il riassetto sistematico delle disposizioni in materia di proprietà industriale realizzata dal Codice della Proprietà Industriale”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, “è orientato non solo al potenziamento della competitività del Sistema Italia, per il quale assume una valenza strategica per meglio sostenere la concorrenza internazionale, ma anche alla semplificazione di tutte le procedure riguardanti i titoli della proprietà industriale attraverso la predisposizione di strumenti più immediati per adempiere alle pratiche amministrative, favorendo così il contrasto del fenomeno della contraffazione a tutela dei cittadini consumatori”. Il regolamento recepisce le esigenze di disciplina del deposito delle domande, delle istanze, delle modalità di applicazione delle norme sul procedimento di opposizione, nonché dell´attività svolta dai consulenti in proprietà industriale. La nuova disciplina, risultato anche del confronto con i consulenti in proprietà industriale direttamente coinvolti nelle procedure di deposito presso la Direzione generale competente del Ministero dello Sviluppo Economico, è frutto di una volontà comune delle amministrazioni e degli utenti di disporre di procedure agevolate nell´ottenimento e nella gestione dei titoli della proprietà industriale, nel rispetto della normativa comunitaria e internazionale. -  
   
   
PIRELLI & C. SPA APPROVA IL BILANCIO 2009 SUPERATI I TARGET DI GRUPPO 2009 PIRELLI TYRE OLTRE GLI OBIETTIVI, GIÀ MIGLIORATI ALLA FINE DEL III TRIMESTRE PIRELLI RE RAGGIUNGE I TARGET ECONOMICI  
 
 Milano, 15 marzo 2010 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi il 10 marzo , ha esaminato e approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2009. La ristrutturazione avviata già nel 2008 e proseguita nel 2009 per contrastare gli effetti della crisi internazionale ha consentito al gruppo Pirelli di concludere l’esercizio con risultati complessivi in deciso miglioramento, grazie all’efficacia delle misure adottate per tutelare l’efficienza e la competitività e della strategia delineata con il piano industriale triennale 2009-2011. Il gruppo è così riuscito a concludere l’esercizio con risultati migliori rispetto ai target 2009, peraltro già rivisti al rialzo lo scorso novembre, in occasione dell’annuncio dei risultati del terzo trimestre. In riferimento ai target di gruppo si evidenzia: ricavi: 4.462,2 milioni di euro rispetto al target “superiore a 4,3 miliardi di euro”, già rivisto al rialzo a conclusione del terzo trimestre. Di questi, il 25% sono derivanti da attività “green” (20% a fine 2008), in linea con gli obiettivi di piano. Margine Ebit post oneri di ristrutturazione: 4,9% rispetto al target di “circa 4,5%” previsto a conclusione del terzo trimestre, nonostante l’impatto di oneri di ristrutturazione aggiuntivi per circa 50 milioni di euro rispetto ai 30 milioni di euro inizialmente previsti dal piano 2009-2011. Gli oneri sono complessivamente ammontati a circa 80 milioni di euro. Indebitamento netto: 528,8 milioni di euro rispetto al target iniziale di 1 miliardo di euro già migliorato a circa 700 milioni di euro a conclusione del terzo trimestre. Complessivamente, il gruppo Pirelli ha chiuso l’esercizio con un risultato netto consolidato di competenza positivo per 22,7 milioni di euro rispetto al dato negativo per 347,5 milioni di euro del 2008. Il risultato netto consolidato totale è negativo per 22,6 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto al dato negativo per 412,5 milioni di euro dello scorso esercizio. Il risultato operativo post oneri di ristrutturazione, ammontati nel corso dell’esercizio a 79,6 milioni di euro (144,2 milioni di euro nel 2008), è pari a 217,4 milioni di euro, quintuplicato rispetto ai 43,2 milioni di euro del 2008, con un’incidenza sui ricavi del 4,9% rispetto allo 0,9% del 2008. I ricavi al 31 dicembre 2009 sono pari a 4.462,2 milioni di euro, in calo del 3,3% in termini omogenei al netto dell’effetto cambi (4.660,2 milioni di euro del 2008). La posizione finanziaria netta del gruppo al 31 dicembre 2009 è passiva per 528,8 milioni di euro, un ammontare quasi dimezzato rispetto al dato negativo per 1.027,7 milioni di euro al 31 dicembre 2008 (691,4 milioni di euro al 30 settembre 2009), grazie al positivo contributo del flusso di cassa di Pirelli Tyre, agli incassi da dismissioni di asset non strategici e al successo dell’aumento di capitale di Pirelli Re. Particolarmente positivo l’andamento del core business pneumatici di Pirelli Tyre che ha registrato risultati decisamente superiori ai target: ricavi: 3.992,9 milioni di euro rispetto al target di “circa 3.900 milioni di euro”, già migliorato a conclusione del terzo trimestre. Margine Ebit post oneri di ristrutturazione: 7,7%, decisamente superiore rispetto al target “pari o maggiore del 7%”, già migliorato a conclusione del terzo trimestre. Indebitamento netto pari a circa un miliardo di euro (1.027,3 milioni di euro) dopo i dividendi rispetto al target di 1,3 miliardi di euro prima dei dividendi. Le efficienze realizzate grazie alle azioni di ristrutturazione, i segnali di recupero mostrati dal mercato (in particolare nel segmento ‘Consumer’) e l’impatto positivo della riduzione del costo delle materie prime hanno infatti consentito a Pirelli Tyre di concludere l’esercizio con una moderata riduzione dei ricavi (-1,6% organico) e un deciso miglioramento di tutti gli indicatori di redditività: il margine Ebitda ante oneri di ristrutturazione si è attestato nel 2009 al 13,5% rispetto al 10,8% del 2008, il margine Ebit ante oneri di ristrutturazione all’8,7% rispetto al 6,1% del 2008 e il margine Ebit post oneri di ristrutturazione al 7,7% rispetto al 3,7%. Nel quarto trimestre, il migliore dell’intero esercizio, Pirelli Tyre ha visto l’Ebitda più che raddoppiare a 155,2 milioni di euro (62,9 milioni nel corrispondente periodo 2008), con un margine in crescita al 15% dal 7,2%, e il risultato operativo prima degli oneri di ristrutturazione aumentare al livello record di 104,7 milioni di euro (18,9 milioni di euro nel corrispondente periodo 2008), con un margine del 10,1% (2,2% un anno prima). Sostenuti da una ripresa dei volumi, i ricavi hanno superato la soglia del miliardo di euro, con una crescita organica del 13,9% a 1,03 miliardi. Nel corso del 2009 il continuo miglioramento dell’efficienza nella gestione del capitale circolante ha inoltre consentito di registrare un flusso della gestione operativa positivo per 561,5 milioni di euro (negativo per 18,1 milioni di euro nel 2008); l’indebitamento finanziario netto è migliorato a 1.027,3 milioni di euro (1.266,8 milioni di euro a fine 2008). Le efficienze sul costo del lavoro, sull’utilizzo dei materiali e sul processo di acquisti e i risparmi sul costo delle materie prime al netto dell’effetto cambi hanno inoltre consentito una riduzione di costi pari a circa 200 milioni di euro (di cui circa 100 milioni di euro collegati alla riduzione dei costi delle materie prime al netto dell’effetto cambi), in linea con l’obiettivo 2009 – 200 milioni di euro a parità di cambi – previsto per Pirelli Tyre dal piano industriale di gruppo 2009-2011. Da sottolineare che in un anno che ha imposto una severa attenzione ai costi, Pirelli Tyre ha ridotto anche l’incidenza percentuale delle spese di ricerca e sviluppo sui ricavi, dal 3,5% al 3,3%, ma tale livello mantiene comunque la società ai vertici mondiali del settore in termini di innovazione di processo e di prodotto, da sempre elementi centrali per la posizione competitiva nel comparto. Nel corso dell’esercizio Pirelli Eco Technology ha consolidato la propria posizione di rilievo sul mercato dei filtri antiparticolato. Le omologazioni ottenute, in particolare in mercati chiave come Germania e Cina, oltre alla recente ripresa di programmi per l’introduzione delle zone a bassa emissione inquinante, pongono la società tra quelle con maggiori prospettive di crescita nel settore. Nel 2009, tuttavia, la difficile congiuntura economica, il ritardo nell’attuazione operativa delle normative esistenti in materia di traffico inquinante e i tempi più lunghi del previsto nell’ottenimento delle omologazioni per sviluppare nuovi mercati hanno avuto riflessi negativi sull’andamento e sui tempi di esecuzione dei piani di sviluppo rispetto a quanto inizialmente previsto. Il risultato netto 2009 è negativo per 13,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2008 (-13,2 milioni di euro). Nel settore immobiliare, Pirelli Re ha proseguito nel corso dell’esercizio il processo di turnaround riguardante il piano di riduzione dei costi e di recupero di efficienza, la rivisitazione organizzativa e il rafforzamento della struttura patrimoniale, unitamente alla rifocalizzazione del modello di business verso le attività di asset & fund management e servizi specialistici, con l’obiettivo di incrementare i risultati ricorrenti. A conferma della validità delle azioni finora intraprese, il piano di efficientamento dei costi ha portato nel 2009 a realizzare risparmi sulla struttura pari a circa 68 milioni di euro, ampiamente superiori rispetto all’obiettivo originario di 50 milioni di euro, mentre sul fronte patrimoniale il gearing è migliorato a 0,7 (rispetto a 2,4 al 31 dicembre 2008) grazie al successo dell’aumento di capitale sociale condotto nel corso dell’anno. I principali indicatori economico-finanziari, nonostante l’esercizio sia stato significativamente influenzato dal contesto di recessione economica internazionale, sono in netto miglioramento: la perdita netta al 31 dicembre 2009 risulta quasi dimezzata (-104,3 milioni di euro rispetto a -195 milioni di euro nel 2008), mentre il risultato operativo (Ebit), comprensivo del risultato da partecipazioni e ante oneri di ristrutturazione e rivalutazioni/svalutazioni immobiliari, è pari a -26,1 milioni di euro, con una perdita più che dimezzata rispetto a quella pari a 59,7 milioni di euro del 2008 e in linea con la migliore soglia del range (-25/-35 milioni di euro) comunicato al mercato Nelle altre attività, si segnala in particolare l’andamento positivo di Pirelli Broadband Solutions, la società del gruppo attiva nelle soluzioni di accesso a banda larga che ha concluso l’esercizio con ricavi in crescita del 6% a 132,1 milioni di euro e un utile netto pari a 4,6 milioni di euro rispetto ai 2 milioni di euro del 2008. Coerentemente con le linee guida del piano industriale 2009-2011, nel corso dell’anno il gruppo si è concentrato su: focalizzazione sul core business: con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione tra i leader nel settore automotive, il gruppo si è maggiormente focalizzato sul core business degli pneumatici e su quello attiguo dei filtri antiparticolato raggruppati nella Direzione Generale “Tyre and Parts”. In tal senso, il gruppo ha anche proceduto alla dismissione di asset non strategici, tra i quali la quota detenuta in Alcatel Lucent Submarine Networks annunciata nel marzo 2009 e, attraverso vendite progressive avvenute nel corso dell’anno e concluse nel corso del terzo trimestre, la quota detenuta in Telecom Italia. “Green perfomance”: nel corso dell’esercizio il gruppo si è concentrato nello sviluppo di prodotti e soluzioni innovative nell’ambito della green economy, raggiungendo l’obiettivo di aumentare l’incidenza sui ricavi al 25% dal 20% del 2008 (40% l’obiettivo 2011). Coerenti alla strategia “Green performance” sono tutti i nuovi pneumatici dalla linea Cinturato, brand storico di Pirelli Tyre, recentemente rilanciato, così come gli avanzatissimi pneumatici invernali della famiglia “Winter”.per quanto riguarda la mobilità sostenibile e la riduzione dell’inquinamento atmosferico, Pirelli Eco Technology propone tecnologie per il contenimento delle emissioni inquinanti dei veicoli diesel. I filtri antiparticolato proposti da Pirelli Eco Technology possono ridurre l’emissione di particolato di oltre il 90% e quelle di biossido di azoto di oltre il 50%, con sensibili riduzioni delle polveri sottili. Da segnalare anche le attività condotte da Pirelli Ambiente, la societá del gruppo specializzata in tecnologie e soluzioni per lo sviluppo sostenibile e attiva nei settori delle fonti energetiche rinnovabili, delle bonifiche ambientali e dell’efficienza energetica degli edifici, nonché, nel campo immobiliare, le soluzioni offerte da Pirelli Re per ridurre i potenziali impatti ambientali derivanti dalla conduzione degli immobili, in particolare con l’avvio del programma di edilizia eco-sostenibile Ecobuilding. Gruppo Pirelli & C. Spa - A livello consolidato, i ricavi al 31 dicembre 2009 sono pari a 4.462,2 milioni di euro, in diminuzione del 3,3% in termini omogenei al netto dell’effetto cambi e dell’impatto contabile dell’iperinflazione in Venezuela (-4,2% incluso tali effetti) rispetto ai 4.660,2 milioni di euro del 2008. Nel quarto trimestre, in particolare, i ricavi ammontano a 1.154,8 milioni di euro, in crescita del 16,4% rispetto ai 992,2 milioni del corrispondente periodo 2008. Il margine operativo lordo (Ebitda) prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 508,1 milioni di euro rispetto ai 396,1 milioni di euro del 2008. Nel quarto trimestre, in particolare, l’Ebitda prima degli oneri di ristrutturazione ha raggiunto 146,9 milioni di euro rispetto ai 5,1 milioni di euro del quarto trimestre 2008. Il risultato operativo (Ebit) prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 297 milioni di euro rispetto ai 187,4 milioni di euro del 2008. Nel quarto trimestre, in particolare, l’Ebit prima degli oneri di ristrutturazione ammonta a 91,9 milioni di euro rispetto a un dato negativo pari a 44,9 milioni di euro del corrispondente periodo 2008. Considerando anche gli oneri di ristrutturazione dell’intero esercizio, pari a 79,6 milioni di euro (144,2 milioni di euro nel 2008), il risultato operativo ammonta a 217,4 milioni di euro (43,2 milioni di euro nel 2008), con un margine sulle vendite in miglioramento al 4,9% rispetto allo 0,9% del 2008. Nel quarto trimestre il risultato operativo ammonta a 53,6 milioni di euro rispetto a un dato negativo per 139,8 milioni di euro di un anno prima. Gli oneri di ristrutturazione sono legati alla riorganizzazione dell’assetto della capogruppo, alla razionalizzazione delle strutture di staff e della base produttiva in Europa di Pirelli Tyre e alla razionalizzazione delle strutture di Pirelli Re. Il risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa è positivo per 22,7 milioni di euro rispetto al dato negativo per 347,5 milioni di euro del 2008. Il risultato netto totale è negativo per 22,6 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto al dato negativo per 412,5 milioni di euro del 2008. Nel quarto trimestre il risultato di competenza è positivo per 4,5 milioni di euro (negativo per 296,2 milioni di euro nel quarto trimestre 2008) e il risultato netto totale è negativo per 13,9 milioni di euro (-376,2 milioni nel corrispondente periodo 2008). Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2009 è di 2.494,7 milioni di euro rispetto ai 2.374,4 milioni di euro a fine 2008. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa alla stessa data è pari a 2.175 milioni di euro (0,405 euro per azione) rispetto ai 2.171,8 milioni di euro (0,405 euro per azione) a fine 2008. La posizione finanziaria netta del gruppo al 31 dicembre 2009 è passiva per 528,8 milioni di euro rispetto a 1.027,7 milioni di euro al 31 dicembre 2008. La posizione finanziaria netta a livello corporate al 31 dicembre 2009 è attiva per 598,8 milioni di euro (537 milioni di euro nel 2008). Al 31 dicembre 2009 le linee di credito Committed non utilizzate sono pari a 819 milioni di euro. I dipendenti del gruppo al 31 dicembre 2009 sono 29.570 rispetto a 31.056 al 31 dicembre 2008. La capogruppo Pirelli & C. Spa ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 112,6 milioni di euro rispetto alla perdita di 189,5 milioni di euro del 2008. Il Cda proporrà all’Assemblea la distribuzione di un dividendo di euro 0,0145 per le azioni ordinarie e euro 0,0406 per le azioni di risparmio. Il dividendo verrà messo in pagamento a partire dal 27 maggio 2010. Pirelli Tyre - I ricavi di Pirelli Tyre al 31 dicembre 2009 ammontano a 3.992,9 milioni di euro, in flessione del 2,6% rispetto al 2008 (ricavi pari a 4.100,2 milioni di euro). La variazione organica (al netto dell’effetto cambi e dell’impatto contabile dell’iperinflazione in Venezuela) è risultata pari a un calo del 1,6%, con una variazione positiva del prezzo/mix (+4,2%) che ha in parte compensato la flessione dei volumi (-5,8%), derivante dalla continua focalizzazione sui segmenti più elevati di prodotto. Da segnalare, in particolare, il positivo andamento del quarto trimestre, periodo in cui le vendite hanno superato la soglia del miliardo di euro attestandosi a 1.034,3 milioni di euro, con un incremento in termini assoluti del 18,7% e una crescita organica pari al 13,9%. Il margine operativo lordo (Ebitda) prima degli oneri di ristrutturazione ammonta a 538 milioni di euro, in crescita del 21,9% rispetto ai 441,2 milioni di euro del 2008, con un’incidenza del 13,5% sulle vendite rispetto al 10,8% del 2008. Nel quarto trimestre l’Ebitda prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 155,2 milioni di euro rispetto ai 62,9 milioni di euro del corrispondente periodo 2008, con un margine sui ricavi cresciuto al 15% dal 7,2% del corrispondente periodo del 2008. Il risultato operativo (Ebit) prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 345,5 milioni di euro, pari all’8,7% sulle vendite (6,1% nel 2008) e in aumento del 37,8% rispetto ai 250,7 milioni di euro del 2008. Nel quarto trimestre l’Ebit prima degli oneri di ristrutturazione ammonta a 104,7 milioni di euro (10,1% sulle vendite) rispetto ai 18,9 milioni di euro (2,2% sulle vendite) del corrispondente periodo 2008. Il deciso miglioramento dei risultati 2009 rispetto all’esercizio precedente si deve alla variante prezzi/mix, alle efficienze realizzate pur in uno scenario operativo caratterizzato da periodi di sovracapacità e al positivo andamento dei costi dei fattori industriali, in particolare grazie al calo dei costi delle materie prime che nel corso dell’esercizio, prima che si osservasse un nuovo rialzo (in particolare nel costo della gomma naturale), ha avuto un impatto positivo complessivo (al netto dell’effetto cambi) pari a 98,7 milioni di euro. Tali fattori hanno più che compensato la negatività derivante dalla riduzione dei volumi di vendita. Le azioni di ristrutturazione già avviate nel 2008 e proseguite nel 2009 nell’ambito del processo di efficientamento e di miglioramento dell’assetto industriale e di adeguamento della struttura dei costi fissi al mutato scenario di mercato hanno comportato nel corso dell’esercizio oneri per 37 milioni di euro (100 milioni di euro nel 2008). Considerando anche gli oneri di ristrutturazione, il risultato operativo del 2009 è pari a 308,5 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 150,7 milioni di euro del 2008, con un margine del 7,7% (3,7% nel 2008). Nel quarto trimestre il risultato operativo post oneri di ristrutturazione ammonta a 85,8 milioni di euro rispetto al dato negativo per 49,4 milioni di euro del corrispondente periodo 2008. L’utile netto al 31 dicembre 2009 ammonta a 146,6 milioni di euro rispetto ai 25,6 milioni di euro a fine 2008. Nel quarto trimestre l’utile netto è pari a 55,7 milioni di euro rispetto al dato negativo per 82,7 milioni di euro del quarto trimestre 2008. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2009 è passiva per 1.027,3 milioni di euro rispetto ai 1.298,6 milioni di euro al 30 settembre 2009. Tale miglioramento si deve in particolare alla continua efficienza nella gestione del capitale circolante, che ha consentito di registrare un flusso della gestione operativa positivo per 561,5 milioni di euro (negativo per 18,1 milioni di euro nel 2008) e all’attenta selezione delle attività di investimento in un esercizio in parte caratterizzato da sottoutilizzo della capacità produttiva. Gli investimenti netti sono pari a 217 milioni di euro (285 milioni di euro nel 2008) e si sono indirizzati in particolare nell’aumento della capacità produttiva nei mercati emergenti che presentano maggiori tassi di crescita e minori costi industriali, nello sviluppo di processi innovativi, nel lancio di nuovi prodotti “Green perfomance” e nell’ambito della salute e sicurezza dei lavoratori e gestione ambientale delle fabbriche. Le efficienze sul costo del lavoro, sull’utilizzo dei materiali e sul processo di acquisti e i risparmi sul costo delle materie prime al netto dell’effetto cambi hanno inoltre consentito una riduzione di costi pari a circa 200 milioni di euro (di cui circa 100 milioni collegati alla riduzione dei costi delle materie prime, al netto dell’effetto cambi). Le spese di Ricerca e Sviluppo si sono attestate a 133 milioni di euro (145 milioni di euro nel 2008), con un’incidenza percentuale sulle vendite pari al 3,3% (3,5% nel 2008), che conferma la società ai vertici mondiali del settore in termini di impegno nell’innovazione di prodotto e processo. Nel business Consumer (pneumatici Car/light Truck e Moto), i ricavi dell’esercizio 2009 sono risultati complessivamente pari a 2.827,8 milioni di euro, in crescita dello 0,9% rispetto ai 2.801,5 milioni di euro del 2008. Al netto dell’effetto cambi, la crescita organica del fatturato Consumer si attesta al 1,2%. Il margine operativo lordo ante oneri di ristrutturazione ammonta a 379,7 milioni di euro, con una crescita del 34,7% rispetto all’esercizio precedente e un’incidenza sulle vendite pari al 13,4%. Nel business Industrial (pneumatici per Veicoli Industriali e Steelcord) i ricavi dell’esercizio 2009 sono risultati complessivamente pari a 1.165,1 milioni di euro rispetto ai 1.298,7 milioni di euro del 2008. I volumi di vendita hanno registrato un calo del 12,6% rispetto all’intero esercizio 2008, che si riduce a una diminuzione organica del 7,6% grazie all’impatto positivo, pari al 5%, della leva prezzo/mix. Il margine operativo lordo ante oneri di ristrutturazione ammonta a 158,3 milioni di euro, praticamente in linea con il 2008 (159,3 miliioni di euro), mentre il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione si è attestato a 111,8 milioni di euro, allineato al 2008 in valore assoluto (111,6 milioni di euro), ma con un miglioramento al 9,6% dall’8,6% del 2008 in termini di redditività. I dipendenti di Pirelli Tyre al 31 dicembre 2009 sono 27.481 rispetto ai 28.601 a fine 2008. Pirelli Eco Technology - Nel corso dell’esercizio Pirelli Eco Technology ha consolidato la propria posizione di rilievo sul mercato dei filtri antiparticolato, anche grazie alle nuove omologazioni ottenute, in particolare su mercati chiave come la Germania e la Cina. La difficile congiuntura economica, il ritardo nell’attuazione operativa delle normative esistenti in materia di traffico inquinante e i tempi più lunghi del previsto nell’ottenimento delle omologazioni per sviluppare nuovi mercati hanno avuto riflessi negativi sull’andamento e sui tempi di esecuzione dei piani di sviluppo della società rispetto a quanto inizialmente previsto. La società ha concluso il 2009 con un risultato netto negativo per 13,7 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2008 (-13,2 milioni di euro) e ricavi in calo del 10% a 56,6 milioni di euro per la flessione delle vendite dell’attività nel gasolio bianco Gecam. Le vendite di filtri, viceversa, hanno registrato un aumento da 5,5 milioni di euro a 18,5 milioni di euro in valore. Le omologazioni ottenute e la recente ripresa di programmi nazionali e internazionali per l’introduzione delle zone a bassa emissione inquinante pongono Pirelli Eco Technology tra le società con maggiori prospettive di crescita nel settore dei filtri. Altre attività - Nelle altre attività si segnala che nel 2009 i ricavi di Pirelli Broadband Solutions, la società del gruppo attiva nelle soluzioni per l’accesso a banda larga, ammontano a 132,1 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto ai 124,6 milioni di euro del 2008 grazie all’arricchimento del mix di prodotto. Il margine operativo lordo ammonta a 5,3 milioni di euro, pari al 4% dei ricavi, l’utile netto a 4,6 milioni di euro rispetto ai 2 milioni di euro del 2008. Grazie al miglioramento nella gestione del capitale circolante, la posizione finanziaria netta è positiva per 35,7 milioni di euro rispetto al dato positivo per 15 milioni di euro del 2008. La società ha pertanto raggiunto e superato i target del primo anno del piano industriale 2009-2011 che prevedevano ricavi compresi tra i 130 milioni di euro e i 140 milioni di euro, un margine Ebitda compreso tra il 3% e il 3,5% e una posizione finanziaria netta intorno ai 15 milioni di euro, in linea con l’esercizio precedente. Convocazione dell’Assemblea degli azionisti - Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare per il 20 aprile 2010 (in prima convocazione) e per il 21 aprile 2010 (in seconda convocazione) l’Assemblea degli azionisti per l’approvazione del Bilancio di esercizio 2009. Nell’ottica di una corporate governance sempre più attenta alle esigenze degli investitori, al fine di facilitare la presentazione di liste per il rinnovo del collegio sindacale, il Consiglio di Amminstrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la riduzione all’1,5% della soglia prevista dallo Statuto Sociale per la presentazione delle liste stesse. La soglia proposta è inferiore alla misura stabilita dalla Consob con riferimento all’anno in corso (2% del capitale sociale). Ciò conferma il percorso avviato sin dal 2004 con l’introduzione, in via di autodisciplina, del voto di lista per il rinnovo degli organi sociali e dell’importanza che la Società attribuisce a che sia data una effettiva possibilità alle minoranze di partecipazione agli organi sociali. Con l’occasione, in linea con alcune disposizioni legislative recentemente approvate, è proposto agli azionisti di introdurre in statuto la facoltà per la società di convocare le assemblee di approvazione del bilancio entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale, in luogo degli attuali 120 giorni. Prospettive e linee guida per l’esercizio in corso - Nel corso del 2010 il gruppo si concentrerà ulteriormente sul core business, divenendo sempre più una ‘Pure Tyre Company’ con una posizione di assoluto rilievo nella ‘Green Perfomance’. Nell’area ‘Tyre and Parts’ (pneumatici e filtri) si prevede un ulteriore rafforzamento, sulle basi di quanto raggiunto nel corso del 2009. Per il business Tyre, in particolare, si prevedono una continua crescita con un approccio differenziato tra Consumer e Industrial, un ulteriore miglioramento della competitività sui costi e un’accelerazione degli investimenti, al fine di aumentare la capacità produttiva in particolare nei mercati emergenti che presentano maggiori tassi di crescita e minori costi industriali. Nel corso dell’esercizio sono previsti investimenti per oltre 300 milioni di euro, con un rapporto investimenti su ammortamenti pari a 1,6 (da 1,1 nel 2009). Sul fronte dei costi il proseguimento del piano di efficienze già avviato nel precedente esercizio si pone un obiettivo di risparmio per il 2010 pari a oltre 60 milioni di euro (prima dell’impatto dell’aumento delle materie prime). I segni di ripresa del mercato, soprattutto nel segmento Consumer, consentono di prevedere un aumento dei ricavi tra il 6% e l’8% e un margine Ebit tendenzialmente in linea con quello del 2009, tenuto conto dell’impatto dell’aumento delle materie prime, in particolare della gomma naturale. Per il business Filtri (Pirelli Eco Technology) la diversificazione geografica e soprattutto l’applicazione di normative più severe in materia di limitazione del traffico inquinante sono buone premesse per puntare a una crescita dei ricavi a doppia cifra, al raggiungimento del pareggio a livello operativo (Ebit) e a una positiva generazione di cassa. Per le “altre attività”, principalmente Pirelli Ambiente e Pzero, si intendono cogliere nuove opportunità di crescita. In particolare, il progetto Pzero offre l’opportunità di incrementare ulteriormente il valore del brand. Per il 2010 tali attività puntano al raggiungimento del pareggio a livello di risultato operativo. Pirelli Re prevede nel 2010 l’ulteriore consolidamento della propria leadership nel Fund management in Italia, una continua focalizzazione sui servizi al fine di incrementare i ricavi ricorrenti e il mantenimento di un’attenta disciplina finanziaria. Per le attività di servizi è previsto un risultato operativo compreso tra +20 e +30 milioni di euro. Il target previsto per le vendite di immobili entro il 2010 è compreso tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro, mantenendo sostanzialmente stabile il totale degli asset under management. Sono inoltre confermati i target 2011 e in particolare il raggiungimento di un risultato di 50 milioni di euro nelle attività di servizi. A livello di gruppo sono previsti ricavi pari a circa 4,7-4,8 miliardi di euro e un margine Ebit compreso tra il 6,5% e il 7%. Le azioni di razionalizzazione e semplificazione della struttura organizzativa corporate, annunciate lo scorso settembre, consentiranno inoltre il raggiungimento di risparmi pari a circa 10 milioni a livello di margine operativo lordo (Ebitda), dopo il finanziamento dei già annunciati piani di incentivazione del management. L’obiettivo di indebitamento netto consolidato a fine 2010 è di circa 700 milioni di euro dopo il pagamento di 81,1 milioni euro per dividendi a valere su esercizio 2009. Pirelli presenterà il nuovo piano triennale 2011-2013 alla comunità finanziaria entro la fine del 2010. Trasferimento sede sociale - Con decorrenza dal 15 marzo 2010, Pirelli & C. Spa trasferirà l’indirizzo della propria sede sociale da Via Gaetano Negri n. 10 a Viale Piero e Alberto Pirelli n. 25, sempre in Milano. Fatti di rilievo successivi al 31 dicembre 2009 - In data 29 gennaio 2010 Pirelli & C., Pirelli Re e Fimit hanno comunicato la sospensione dello studio congiunto di fattibilità per l’integrazione industriale tra Pirelli Re e Fimit annunciato lo scorso novembre. Il gruppo Pirelli, coerentemente con quanto annunciato al mercato, prosegue in ogni caso nel processo di focalizzazione del business sulle attività industriali, portando avanti il piano di separazione delle attività immobiliari che dovrebbe concludersi entro l’anno, una volta che lo specifico progetto, definito nei suoi termini e condizioni, sarà esaminato e approvato dai competenti organi. In data 19 gennaio 2010 è stato comunicato il rinnovo del patto di Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Spa. Il patto, che vede vincolato circa il 46,22% del capitale ordinario della società, resta quindi in vigore con la stessa composizione fino alla nuova scadenza del 15 aprile 2013.  
   
   
INDAGINE MEDIOBANCA-UNIONCAMERE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI: UNA SU DUE HA PATRIMONI SOLIDI MALGRADO LA CRISI, IL 64% È PRONTA A INVESTIRE NEL 2010  
 
Milano, 15 marzo 2010 – Un 2009 difficile, con una perdita secca del 12% del fatturato e del 10% delle esportazioni, non sembra aver intaccato la solida struttura finanziaria delle 4.483 medie imprese industriali italiane, oggetto della nona indagine di Mediobanca e Unioncamere, presentata questa mattina a Milano. Queste eccellenze del made in Italy, malgrado le difficoltà, nel 50,2% dei casi (contro il 33,9% attribuito alla media delle Pmi) si confermano infatti altamente affidabili secondo il modello di scoring R&s-unioncamere. Al 2010, poi, guardano con una dose di pacato ottimismo, convinte, in un caso su tre, che fatturato, produzione ed esportazioni torneranno in positivo. Nel frattempo, serrano gli organici, ma una media impresa su 7 continuerà a creare occupazione, investono sul futuro (quasi il 74% ha effettuato investimenti nel 2009 e il 64% lo farà nel 2010) e puntano a una maggiore efficienza, ricorrendo, nel 56% dei casi, all’introduzione di nuovi macchinari e nel 45% all’avvio di nuovi progetti e attività che si avvalgono di servizi e tecnologie informatiche, facendo ricorso nel 53,5% dei casi all’autofinanziamento. Per sfidare la crisi le medie imprese hanno continuato a puntare sull’eccellenza, insistendo sulla creazione di nuove nicchie di mercato dove a livello internazionale non è il prezzo più basso a vincere, ma è la qualità combinata al rispetto dell’ambiente e delle persone. Continuando a differenziare l’offerta produttiva, investendo in innovazione, in design, in gusto. Quello delle medie imprese, insomma, può e deve costituire un modello efficace da sostenere, favorire, irrobustire. La redditività - A spiegare la solidità delle medie imprese italiane oggi, aiuta l’esame degli ultimi dati di bilancio disponibili, riferiti al 2007. Ci segnalano che proprio il 2007 è stato l’anno d’oro per le medie imprese industriali, prima del giro di boa segnato dal 2008, quando, secondo le stime, i fatturati hanno avuto una crescita del 2%, ma i margini lordi si sono ridotti di circa 8 punti. Tra il 1998 ed il 2007, le medie imprese hanno mantenuto il primato della crescita, con un incremento del valore aggiunto del 46,7% contro il 30,5% delle grandi imprese, del 69,8% del fatturato (contro il +51,5% delle grandi imprese), del 92,7% delle esportazioni (+70,5% delle grandi), del 16,7% dei dipendenti (-10% il corrispondente indicatore per le grandi). Questa favorevole dinamica ha portato le medie aziende ad aumentare progressivamente il loro peso sulla manifattura nazionale: ad esse si deve infatti il 16% circa del valore aggiunto dell’industria manifatturiera italiana, percentuale che sale al 25% considerando l’indotto, ed il 18% delle esportazioni nazionali. La distribuzione delle imprese Tra il 1998 ed il 2007 il numero delle medie imprese è aumentato di 1.103 unità. L’incremento medio (+32,6%) è espressione di una ulteriore diffusione delle medie imprese industriali nel Nord-ovest (+22,3%), di una robusta crescita di quelle del Nord-est Centro (+35,8% di cui +35,1% nel Nord-est), ma soprattutto di un aumento consistente di quelle del Centro Sud e Isole (+71%). Quest’ultimo incremento risulta particolarmente significativo ed è frutto di variazioni annuali costantemente positive. Le regioni meridionali che hanno registrato un maggior numero di nuove medie imprese sono state la Campania (soprattutto le province di Napoli e Salerno), la Puglia (soprattutto Bari) e l’Abruzzo (soprattutto Teramo). L’indagine 2010 (censimento al 2007) conferma comunque la notevole e prevalente diffusione delle medie imprese nel Nord Ovest, nel Nord Est e nel Centro Nec. Vi è una grande rarefazione nel Centro Sud e Isole sia in valori assoluti (un decimo del totale delle medie imprese), sia in confronto al totale delle aziende manifatturiere della stessa area (3 ogni 1.000, contro la media di oltre 11 nelle aree Nec). La regione italiana più densamente popolata di aziende industriali è la Lombardia, che ospita il 30,7% delle medie imprese manifatturiere italiane (la sola provincia di Milano ne conta 374); le altre due regioni in cui la numerosità di medie imprese è più elevata sono Veneto ed Emilia-romagna. Bassa invece la loro presenza in Toscana (ospita il 5,4% delle medie imprese italiane contro il 9,3% di tutte le imprese), Campania (rispettivamente 2,7% contro 6,7%), Lazio (1,9% contro 5,5%) e Puglia (1,6% contro 5,4%), oltre che l’insieme residuale delle “Altre Regioni Meridionali e Isole” (2,2% contro 10,6%). I settori di attività - Il 48% del valore aggiunto delle medie imprese ha origine nelle aree del Nec (principalmente nel Nord-est), il 43% in quelle del Nord-ovest ed il rimanente 9% nelle regioni centromeridionali. Le produzioni prevalenti nel Nord-ovest e del Nord-est sono la meccanica ed i beni per la persona e la casa (che rappresentano il 61,9% ed il 68,6% del prodotto complessivo); il Nec si caratterizza per l’alta quota di valore aggiunto nel comparto dei beni per la persona e la casa (35,7%). Nel Centro Sud e nelle Isole prevale invece la meccanica (33,4%) mentre l’insieme degli altri settori (esclusi alimentare e beni per la persona e la casa) supera il 26% del totale. Nel Nord-ovest, la quota di “altri settori” è pari a circa un terzo del totale, con chimica e metallurgia che contano per il 22,6%. Le produzioni del made in Italy interessano prevalentemente le imprese dell’area Nec, che vi realizzano il 66,7% del valore aggiunto, seguite dal Centro Sud e Isole con il 60,6% e dal Nord-ovest con il 56,4%. La ricerca, fondata sull’analisi dei bilanci depositati per gli esercizi dal 1996 al 2007 dalle medie imprese industriali con fatturato di 13-290 milioni di euro, con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 499 e con un assetto proprietario autonomo, è stata avviata nel 1999 dai Centri Studi di Mediobanca e Unioncamere; la prima pubblicazione ha riguardato nel 2001 le regioni del Nord-est, nel 2002 è stata estesa al Centro-sud e dal 2003 copre l’intero territorio nazionale. Grazie alle procedure informatizzate già sperimentate dai due Centri Studi, quest’anno sono state esaminate circa 10mila società (delle quali 4.625 sono risultate effettivamente medie imprese rispondenti ai parametri stabiliti).  
   
   
BREVETTAZIONE DELLE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE LOMBARDE  
 
Lodi, 15 marzo 2010 - Regione Lombardia promuove e sostiene i processi volti all’ottenimento del brevetto italiano, del brevetto europeo e/o di altri brevetti internazionali da parte delle micro, piccole e medie imprese lombarde al fine di mantenere elevato il livello di sviluppo scientifico e tecnologico del sistema produttivo lombardo. Contributo pari al 50% delle spese totali ammissibili, erogato a fondo perduto. Le domande potranno essere presentate telematicamente, utilizzando l’apposita modulistica on-line, a partire dal giorno 10 marzo 2010 e fino al momento in cui risulteranno esaurite le risorse e, comunque, entro e non oltre il giorno 31 dicembre 2010. Per ulteriori informazioni: E-mail: bando.Brevetti@cestec.it  
   
   
VARESE: MARCHI E BREVETTI, NONOSTANTE LA CRISI  
 
Varese, 15 marzo 2010 - Marchi e brevetti segnano a Varese una sia pur cauta ripresa. Dopo la flessione coincisa con l’esplodere della crisi economica nel 2008 e con il suo svilupparsi nel 2009, sin dai primi mesi di quest’anno s’è registrata una risalita: alla fine di febbraio, infatti, i titoli di proprietà industriale registrati all’Ufficio Marchi e Brevetti della Camera di Commercio erano già 91 contro gli 84 dello stesso periodo dello scorso anno. Anche questa vocazione del nostro territorio, che pure aveva toccato numeri record nel 2007, non si è insomma piegata di fronte all’esplodere della congiuntura negativa. Una crisi che comunque ha pesato: così nel 2009 sono stati depositati 535 titoli tra marchi e brevetti, con una flessione del 13,15% rispetto al 2008. Un calo più accentuato per i brevetti (-31,8%), mentre i marchi hanno registrato una sostanziale tenuta (-3%). Facendo riferimento a un’indagine svolta dalla Camera di Commercio, i brevetti sono stati depositati a Varese per il 57% da persone giuridiche e per il 43% da persone fisiche. I settori più rappresentati appartengono invece al manifatturiero e, in particolare, alle Macchine Elettriche (38,1%) e alle Apparecchiature Meccaniche (17,9%). Quanto invece ai marchi, nel 2008 i primi tre posti per registrazione erano occupati da “Educazione, Formazione, Attività Sportive e Culturali” (13%), “Abbigliamento e Moda” (10%) e “Pubblicità e Attività Commerciali” (7%). Di questi marchi, l’82% fa riferimento a imprese della provincia di Varese e i rimanenti da province limitrofe, soprattutto Milano (8%). All’interno della provincia, poi, il 20% dei marchi registrati provengono dalla città di Varese, il 9% da Busto Arsizio e il 5% da Gallarate. Tra i comuni più piccoli, si distinguono Lonate Pozzolo con 10 marchi e Cuveglio con 9. Il tema dei brevetti con le sue recenti novità, come il Fondo Nazionale per l’Innovazione e il Protocollo d’Intesa sulla Valutazione Economico-finanziaria dei Brevetti, sarà al centro di un seminario gratuito organizzato per lunedì 15 marzo dalla Camera di Commercio. L’appuntamento è per le ore 9.00 nelle sale del Centro Congressi “Ville Ponti” di Varese.  
   
   
PAVIA - PRIMI PASSI DEI DISTRETTI DEL COMMERCIO  
 
Pavia, 15 marzo 2010 - I Distretti del Commercio, previsti da una delibera del Consiglio Regionale del 2008, rappresentano una delle opportunità più attuali a disposizione degli Enti Locali per sostenere il comparto e rilanciare l’economia del territorio. Nello scorso anno sono stati emanati ben tre bandi dalla Regione per il finanziamento di Distretti Urbani e Distretti Diffusi ai quali hanno partecipato oltre 70 Comuni della provincia. La Camera di Commercio di Pavia ha aderito al partenariato di tutti e 18 i distretti costituiti, nella convinzione che questo strumento può utilmente rappresentare una leva con cui il territorio sviluppa la propria attrattività in una logica di sistema. Proprio per consentire un comune approfondimento degli aspetti legati alla realizzazione dei programmi dei diversi distretti, la Camera di Commercio organizza per martedì 16 marzo 2010 alle ore 14.30 un convegno sul tema “Il sistema dei distretti del commercio come fattore di sviluppo per il territorio”. L’appuntamento ha una rilevanza regionale, date la qualità dei relatori e la particolare fase di avvio di molti progetti finanziati nei mesi scorsi.  
   
   
VITERBO, CERTIFICAZIONI AMBIENTALI DELLE PMI: PRONTO IL BANDO  
 
Viterbo, 15 marzo 2010 - Un protocollo di intesa per stimolare le Pmi ad avviare sul territorio processi volontari sulle certificazioni ambientali. Siglato nelle scorse settimane tra Provincia Camera di commercio, l’accordo è sfociato nel bando ora disponibile sul sito camerale e su quello della provincia. L’iniziativa unitaria prevede la concessione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese che abbiano ottenuto una certificazione dei sistemi di gestione ambientale in base alla norma (Uni En Iso 14001:2004) oppure la registrazione Emas - in base al regolamento (Ce) n. 761/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio o a quello n. 1221/2009 - rilasciata dal comitato Ecolabel Ecoaudit -sezione Emas Italia. L’iniziativa valorizza l’impegno delle imprese nella gestione ambientale, sostenendone parte dei costi necessari all’ottenimento delle certificazioni. Il valore massimo del contributo è pari al 50% delle spese sostenute (compreso il servizio di consulenza) e non può essere inferiore a 2.500 euro o superiore a 5.000 per la certificazione ambientale Iso 14001:04, mentre per l’Emas non può superare gli 8.000 euro. Saranno ammesse a contributo tutte le certificazioni ottenute a partire dal 1 luglio 2009 fino al 31 dicembre 2010. Le domande compilate su appositi moduli, disponibili sui siti istituzionali di Provincia e Camera di commercio devono pervenire entro il 31 dicembre 2010 a: Provincia di Viterbo, assessorato Ambiente ed energia, via A. Saffi 49, 01100 Viterbo; oppure Camera di Commercio di Viterbo, servizio Promozione e Sviluppo, via Fratelli Rosselli, 4, 01100 Viterbo. Le domande sono accettate fino ad esaurimento del fondo.  
   
   
PER GLI ITALIANI BOOM DI “ACQUISTI A GETTONI”  
 
Milano, 15 marzo 2010 - Se inizialmente i prodotti venduti dai distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è possibile trovare di tutto, dai jeans agli articoli sanitari, giocattoli, fiori, dvd e cellulari ma anche latte, yogurt o libri. Da momento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa come aeroporti, stazioni ferroviarie e si colloca nelle città accanto al tradizionale negozio di vicinato o al centro delle piazze. Il settore in Italia conta 2.703 imprese attive al Iii trimestre 2009, registrando una crescita dell’11,6% in un anno. Roma è la capitale della vendita automatica: con le sue 228 imprese rappresenta l’8,4% delle aziende italiane. Bene anche Milano con 169 imprese (6,3% del totale Italia) e Torino con 131 aziende (4,8%). La Lombardia è la regione con la maggiore concentrazione di imprese del settore, con 422 attività rappresenta il 15,6% del totale nazionale. Al secondo posto il Lazio con 314 aziende (11,6%) mentre terza è la Sicilia (242 imprese, 9,0%). Le regioni che in termini percentuali crescono di più in un anno sono la Valle d’Aosta (+40%), la Sardegna (+21,9%) e le Marche (+21,7%). L’identikit dell’imprenditore: le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 53,3% ditte individuali il cui titolare per il 95,5% è nato in Italia. Il 47,7% ha un titolare con meno di quarant’anni e più di una su quattro (25,5%) un titolare donna. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2009 e 2008.  
   
   
API POTENZA: NASCE CATEGORIA LAVORI E SERVIZI ESTRAZIONI MINERARIE  
 
Potenza, 11 marzo 2010 - Si è costituita, presso la sede distaccata dell’Api Potenza a Villa d’Agri, la Categoria “Lavori e servizi connessi alle estrazioni minerarie”. Nella Categoria rientrano le aziende associate all’Api di Potenza operanti nella regione Basilicata nel settore dei lavori e manutenzioni in aree minerarie e di estrazione petrolifere. In particolare ne fanno parte gli operatori del settore dei lavori civili e delle manutenzioni in aree minerarie e di estrazione petrolifera, dei montaggi meccanici per oleodotti e gasdotti, dei lavori di realizzazione di aree pozzo nonché di lavori elettrostrumentali, dei trasporti e servizi connessi con almeno un’unità locale in Basilicata. Panno parte della Categoria circa 20 imprese per lo più operanti nella zona della Val d’Agri, ma non solo, con un numero di addetti pari a circa 230.  
   
   
SARDEGNA, VERTENZA KELLER : COMITATO PER EMERGENZE  
 
 Cagliari, 15 Marzo 2010 - "Si tratta di una vertenza che si trascina da anni e che ha a monte problemi infrastrutturali che riguardano non solo la Sardegna ma l´intera penisola. La Regione attraverso Sfirs è impegnata concretamente con una partecipazione rilevante. Nel dicembre dello scorso anno è stata ulteriormente sottoscritta una partecipazione al capitale sociale di tre milioni a testimonianza del fatto che il nostro impegno è al fianco dei lavoratori e dell’azienda". L´ha affermato, il 12 marzo, l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che questa mattina ha presieduto l’incontro del Comitato Interassessoriale per le emergenze, convocato per la vertenza Keller, al quale hanno preso parte l’assessore dell’Industria Sandro Angioni, il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, l’amministratore delegato dell’azienda, rappresentanti dell’ufficio di presidenza della Regione, dei sindacati, dei lavoratori e degli industriali. "Siamo di fronte a una serie di questioni, come quella dell’isolamento della Sardegna, che arrivano da lontano - ha sottolineato La Spisa - e che ora stiamo cercando di contrastare”. L’assessore Angioni ha rilanciato l’impegno della Regione sulle problematiche legate al tema energetico garantendo che “La Giunta sta creando le condizioni ottimali per le aziende che operano nell’isola". Il Presidente della Sfirs si è detto “fiducioso nel piano di rilancio presentato dalla Keller, azienda in cui crediamo; restano da risolvere i problemi relativi alla connessione ferroviaria e all’ulteriore finanziamento delle nuove commesse in acquisizione”. L’azienda ha presentato un piano di rilancio che prevede tra aprile e settembre il riassorbimento dei 180 lavoratori in cassa integrazione, progetto sul quale i sindacati hanno manifestato qualche perplessità. Entro breve verrà convocato un nuovo incontro per approfondire le problematiche legate all’occupazione.  
   
   
FERRIERA FVG: PRONTI A INTERVENIRE SULLA CONVERSIONE  
 
Trieste, 15 marzo 2010 - Se necessario, la Regione interverrà con fondi propri ed una legge ad hoc o verificando la possibilità di sottoscrivere con il Governo un Accordo di programma quadro per realizzare la conversione della Ferriera di Servola, lo stabilimento siderurgico triestino di proprietà del gruppo russo Severstal. Lo ha annunciato l’ 11 marzo l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, intervenendo nel capoluogo giuliano all´assemblea pubblica sulla Ferriera, voluta dalle rappresentanze sindacali interne per confrontarsi con le istituzioni locali in vista dell´annunciata chiusura. Allo scopo di riaprire subito il dialogo con tutte le parti in causa, Rosolen ha anche invitato azienda, sindacati ed istituzioni al Tavolo per la conversione della Ferriera convocato per il prossimo 23 marzo a Trieste (ore 11.00, sede Giunta regionale in piazza Unità d´Italia 1). "Trieste non può vivere continuamente di emergenze, da quelle ambientali a quelle occupazionali", ha commentato l´assessore, citando lo studio complessivo realizzato dall´Agenzia regionale del Lavoro sulla Ferriera, dove sono state vagliate attentamente le forze interne e quelle collegate, predisponendo un´analisi socio-economica per garantire la massima tutela ai lavoratori. Lo studio, ha precisato il direttore dell´Agenzia, Domenico Tranquilli, ha preso in considerazione la dismissione di circa ottanta ferriere in Europa negli ultimi trent´anni, identificando gli strumenti utilizzati, le professionalità coinvolte e le ricadute sul territorio. Ricordando che la Regione era presente anche lo scorso 17 febbraio alla riunione svoltasi a Roma, al ministero dell´Ambiente, Rosolen ha affermato che "le prospettive future del dopo Ferriera non sono certo gli ammortizzatori sociali, tuttavia è logico immaginare e prevedere con il necessario anticipo diversi tipi di interventi da attivare il giorno in cui, in maniera netta e non progressiva, lo stabilimento siderurgico chiuderà i battenti".  
   
   
BOLZANO, ARTIGIANI CNA: "INNOVAZIONE ANCHE PER LE PICCOLE IMPRESE"  
 
Bolzano, 15 marzo 2010 - L´assessore provinciale all´innovazione e al lavoro Roberto Bizzo ha incontrato venerdì 12 marzo i vertici della Cna, l´Unione degli artigiani e delle piccole e medie imprese. "Il settore deve affrontare nuove sfide - ha sottolineato Bizzo - e per restare competitivo deve puntare con maggiore forza sull´innovazione". All´incontro assieme all´assessore Roberto Bizzo hanno partecipato il presidente della Cna Claudio Corrarati, il segretario Pino Salvadori e il vicesegretario Günther Schwienbacher. Corrarati ha esposto a Bizzo i punti principali del programma di lavoro dell´associazione per rafforzare le piccole e medie imprese e aiutarle a uscire dalla crisi: il sostegno all´innovazione strutturale e tecnologica delle imprese più piccole, un sistema di appalti più adeguato alle esigenze delle imprese e interventi in materia di sicurezza sul lavoro basati sull´autoanalisi. "Il cambiamento del sistema economico - ha sottolineato Bizzo - sta ponendo sfide nuove agli artigiani e alle piccole e medie imprese, che devono orientarsi a progetti di innovazione strutturale soprattutto nel campo del recupero e del risparmio energetico, ma anche nell´utilizzo di quelle tecnologie avanzate che portano le aziende a qualificarsi sul mercato e a battere la concorrenza. Le Pmi, laddove non riescono da sole a fare innovazione, così come nel campo del credito e del finanziamento, devono cercare di fare rete tra loro. L´amministrazione provinciale, dal canto suo, si impegna a supportare servizi che incentivino la cooperazione tra le piccole imprese e ne accrescano le potenzialità di mercato". In merito agli appalti pubblici, Bizzo ha assicurato che si impegnerà "affinché il sistema di affidamento dei lavori garantisca parità di accesso tra le imprese, e sia indirizzato - ha concluso l´assessore provinciale - al recupero, dal punto di vista energetico ma non solo, dei patrimoni edilizi esistenti, pubblici e privati".  
   
   
INDUSTRIA. CICERO COMMISSARIO STRAORDINARIO ASI CALTANISSETTA  
 
Palermo, 15 marzo 2010 - E´ Alfonso Cicero il nuovo commissario straordinario del consorzio Asi di Caltanissetta. Lo prevede il decreto firmato dall´assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi. Cicero resterà in carica fino alla ricostituzione degli organi di gestione (presidente, consiglio generale e comitato direttivo) e si insedierà domani mattina. Cicero, 42 anni, funzionario direttivo della Regione Siciliana, in passato e´ stato vice presidente della “Beni Culturali spa gestione servizi”, commissario straordinario del consorzio di bonifica di Caltanissetta, ha inoltre maturato diverse esperienze in qualità di amministratore di enti pubblici. E´ stato anche consigliere comunale a Caltanissetta dal 2004 al giugno del 2009.