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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Febbraio 2014
I CITTADINI EUROPEI SI ESPONGONO A RISCHI QUANDO VIAGGIANO ALL’ESTERO – LA METÀ NON SA CHE PUÒ CHIAMARE IL 112 OVUNQUE NELL’UE  
 
Bruxelles, 12 febbraio 2014 - La maggior parte degli europei non sa con certezza qual è il numero da chiamare in caso di emergenza quando si trova all’estero. Secondo un’indagine Eurobarometro realizzata a fine gennaio 2014, il 49% dei cittadini europei non è consapevole di poter chiamare i servizi di emergenza formando il numero “112”. Nonostante anni di sforzi, questa informazione è nota solo al 50% dei viaggiatori, compresi quelli regolari. I cittadini più esposti a rischi sono i greci (10%) e i britannici (18%); i più informati sono i lussemburghesi (80%), i rumeni (71%), i polacchi (80%) e i bulgari (70%). Questa settimana la Vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, ha scritto a tutti i governi nazionali esortandoli a migliorare le funzioni di localizzazione del chiamante e l’accesso delle persone disabili ai sistemi nazionali del 112, nonché a lanciare campagne pubblicitarie mirate ai viaggiatori. Neelie Kroes ha dichiarato: “Mi preoccupa il fatto che i cittadini non siano a conoscenza dell’esistenza di un importante servizio di base e che i governi nazionali non facciano di più per informarli. L’ue ha fatto in modo che il servizio fosse disponibile, ora altri devono assumersi le loro responsabilità.” Il 112 è raggiungibile gratuitamente da telefoni fissi e mobili in tutti i paesi dell’Ue. Il 112 mette in comunicazione il chiamante con il pertinente servizio di emergenza (polizia locale, vigili del fuoco o servizio medico), che è disponibile in una serie di lingue europee. Il servizio è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Fino al 96% dei cittadini (Svezia) sono consapevoli di poter utilizzare il “112” anche nel proprio paese d’origine.  
   
   
UE-ASEAN AVIAZIONE: LE SFIDE, LA COOPERAZIONE E LA VIA DA SEGUIRE  
 
Ue-asean Summit Aviation S, 12 febbraio 2014 – Di seguito l’intervento di Siim Kallas Vice Presidente della Commissione europea: “ Ministri, Eccellenze, Signore e Signori Introduzione E ´un vero piacere essere qui oggi a Singapore la mia seconda visita come commissario europeo dei trasporti. Dico questo non solo perché so quello che il tempo è come tornare a casa a Bruxelles. Questa volta è un piacere doppio, perché posso prendere non solo con tutti i nostri amici di trasporto a Singapore, ma anche perché è l´occasione di questo importantissimo Ue-asean Summit Aviation che ho guardato molto al futuro. Vorrei quindi iniziare ringraziando calorosamente tutti in Asean per la co-organizzazione del summit con noi e Singapore per aver gentilmente accettato di ospitare qui in questa meravigliosa città e vibrante porta verso l´Asia. Sono molto orgoglioso del fatto che siamo riusciti ad attirare così tanti leader dell´aviazione da parte dei governi e dirigenti del settore del trasporto aereo, sia da Europa e Asean. Il tempo non è l´unico motivo per cui ci invidia voi. La crescita economica e lo sviluppo dell´aviazione in questa regione dinamica sono altre buone ragioni. Metà della crescita del traffico del mondo nei prossimi 20 anni sarà a, da o all´interno della regione Asia-pacifico. Entro il 2030, sarà leader mondiale del traffico aereo, con una quota di mercato del 38%. Asean sarà al centro di questo sviluppo emozionante. Esso contribuirà a questa crescita e anche essere in grado approfittare di esso. Ma non stiamo solo andando a guardare in invidia. Siamo qui anche per impegnarsi con voi, per condividere esperienze e idee, e per imparare da voi. Mentre i due principali iniziative di integrazione regionale nel mondo, l´Asean e l´Unione europea sono partner naturali con una lunga storia di forti legami commerciali e culturali. Il mercato unico dell´aviazione Ue Lasciatemi dire una parola sulla situazione dell´aviazione europea. L´unione europea ha un grande mercato domestico molto competitivo e forte come base per l´impegno con i nostri partner esterni. Negli ultimi 25 anni, abbiamo completamente trasformato quello che era essere frammentato e protetti i mercati nazionali nel più grande mercato dell´aviazione regionale liberalizzato e integrato del mondo. Esso comprende ora 28 Stati membri dell´Ue, con una popolazione totale di oltre 500 milioni. Chi ha beneficiato di questo cambiamento sismico? Risposta: il consumatore e questo è il punto. I consumatori e l´economia europei hanno tratto notevoli benefici dalla creazione del mercato unico dell´aviazione dell´Ue. I passeggeri hanno più scelta. Comportamenti di mercato, le opportunità di viaggio e le aspettative dei clienti per i voli intra-Ue sono cambiate drasticamente. Airlines hanno anche molta più libertà di operare. Vettori a basso costo hanno contribuito notevolmente al cambiamento, come hanno qui nel sud est asiatico. Abbiamo inoltre liberalizzato proprietà e il controllo delle nostre compagnie aeree. Sulla base delle regole di licenza a livello dell´Ue ci siamo allontanati dal concetto di vettori nazionali ad uno dei vettori comunitari. Il concetto di designazione Ue è ora ampiamente accettata in tutto il mondo, tra cui - sono lieto di dire - dai nostri partner dell´Asean. Sono consapevole che gli Stati membri dell´Asean stanno discutendo anche la questione della liberalizzazione restrizioni sulla proprietà e al controllo delle compagnie aeree, che sono, a mio parere, obsoleto e dannoso. Si stanno inoltre valutando un possibile concetto Asean Comunità Carrier. Questo rende un sacco di senso - soprattutto se è sostenuta da un quadro di sicurezza comune all´interno dell´Asean. Se Asean avanza, in questo, si aggiungerà alle nostre somiglianze. Credo che insieme, l´Asean e l´Ue potrebbe diventare una massa critica che possa influenzare il dibattito globale e gli sforzi volti a modernizzare i requisiti di proprietà e controllo in questo più globale di tutti i settori. E come tale, è giunto il momento di prendere provvedimenti per rimuovere queste restrizioni artificiali. Stiamo seguendo con grande interesse le discussioni ei progressi verso un mercato unico dell´aviazione regionale entro il 2015 dell´Asean. E va da sé che siamo pronti a condividere con voi le nostre esperienze nell´integrazione e la liberalizzazione di un mercato dell´aviazione regionale. Sono lieto che l´Unione europea è in grado di supportare l´Asean nella creazione del mercato unico dell´aviazione Asean attraverso la "Asean Air Transport Integration Project". L´integrazione e la liberalizzazione dei mercati regionali in grado di generare benefici economici significativi, sia per i consumatori e le economie globali. Compagnie aeree, aeroporti e altri fornitori di servizi ottengono anche molte nuove opportunità di business. Esperienza europea ha dimostrato che la creazione di un mercato unico dell´aviazione è molto più di una semplice liberalizzazione del mercato e "cieli aperti" - perché un settore realmente sostenibile dell´aviazione regionale o globale non può essere basata su "cieli aperti" da solo. Abbiamo imparato che senza la convergenza regolamentare graduale e senza regole comuni, di certo nel caso dell´Europa, la liberalizzazione non avrebbe funzionato. Il contesto normativo per l´aviazione civile è stato tradizionalmente basato sulla sovranità nazionale. Ma le sfide dell´aviazione oggi non possono essere risolti esclusivamente entro i confini nazionali. Essi richiedono la cooperazione e l´integrazione all´interno di regioni e tra le regioni. Stiamo anche lavorando duramente in molti altri settori, come ad esempio integrare i nostri spazi aerei nazionali frammentati e sistemi di controllo del traffico aereo. Stiamo ridisegnando l´architettura dello spazio aereo europeo e sviluppare un più funzionale, economicamente efficiente e una migliore esecuzione del cielo unico europeo. Questo ci aiuterà a combattere la congestione, modernizzare il nostro quadro Atm e ridurre i costi, di cui beneficeranno le compagnie aeree e, in ultima analisi, dei consumatori. In Europa, il processo di integrazione ci ha anche portato a riunire le risorse e sviluppare programmi comuni, istituzioni e agenzie come l´Agenzia europea della sicurezza aerea (Easa) come regolatore unico della sicurezza europea, l´impresa comune Sesar, che è la tecnologia del cielo unico europeo programma e Eurocontrol che supporta la gestione del traffico aereo, giorno per giorno in Europa, fornisce servizi centralizzati, agisce come il Network Manager per l´attuazione del cielo unico europeo e anche le coordinate risposta a situazioni di crisi in Europa. Quindi penso che sia giusto dire che oggi l´Europa ha un mercato dell´aviazione molto aperto e robusto, con istituzioni forti che lavorano insieme per renderlo più forte. Allo stesso tempo, non possiamo negare che l´aviazione europea sta attraversando momenti difficili. La recessione economica globale ha colpito l´Europa più forte rispetto ad altre regioni del mondo. Ciò ha avuto un impatto molto negativo sulla redditività di molte delle nostre compagnie aeree e abbiamo visto alcuni fallimenti. Ora stiamo vedendo segnali di miglioramento - ma il recupero sarà ancora tempo. Stiamo anche affrontando sfide difficili nella realizzazione del cielo unico europeo e c´è una mancanza di capacità in una serie di aeroporti hub principali sempre più congestionate. Ma l´Europa ha molto da offrire. Rimane un leader nella produzione di aeromobili e motori con aziende come Airbus e Rolls Royce, nonché nello sviluppo di soluzioni Atm per il futuro attraverso il nostro programma Sesar. La politica di aviazione esterna dell´Ue Il successo del mercato unico ha reso l´Ue guardare verso l´esterno, sostenuta dalla necessità di sopravvivere, competere e prosperare in un ambiente globale difficile. Per quanto riguarda il mercato unico dell´Ue, riteniamo mercati aperti per essere la migliore base per lo sviluppo dei trasporti aerei internazionali relazioni. Sta diventando sempre più importante che la concorrenza non solo è aperto, ma anche equo e trasparente. Ciò è particolarmente vero in un mercato globale come l´aviazione, che sta diventando sempre più liberalizzato e globalizzato. Si tratta di un principio importante e l´obiettivo in una nuova politica dell´aviazione esterna dell´Ue ed è qualcosa di cui siamo ansiosi di vedere il supporto Icao. Ma è anche qualcosa che noi perseguiamo bilateralmente, ad esempio, in un dialogo che abbiamo avviato lo scorso anno con i paesi del Golfo. Negli ultimi 10 anni, abbiamo negoziato accordi con alcuni dei nostri vicini a est ea sud per creare una zona più ampia aereo comune in gran parte sulla base di normative aeronautiche comunitarie. L´ue ha inoltre concluso molto ambiziosi accordi di trasporto aereo con gli Stati Uniti e il Canada. Questi vanno al di là del modello standard di accordi sui servizi aerei e coprono tutte le questioni relative ai servizi aerei in modo da creare condizioni eque e paritarie di concorrenza. Speriamo di concludere un accordo con il Brasile prima della fine di questo mese e la Commissione proporrà tra breve i negoziati a livello comunitario con la Russia. Signore e signori - permettetemi ora vi chiedo cosa potrebbe essere un anello mancante essenziale? Ho messo a voi che potrebbe essere le relazioni fra l´Asean e l´Ue. Ue-asean relazioni nel settore dell´aviazione Connettività Il trasporto aereo è essenziale per le nostre relazioni globali, che sono già forti tra questa regione e gli Stati membri dell´Ue. In termini di trasporto aereo, traffico Ue-asean è già significativo, sia per i servizi passeggeri e merci. Nel 2012, più di 10 milioni di passeggeri hanno viaggiato su voli diretti non-stop tra l´Ue e l´Asean. Il traffico passeggeri tra l´Ue e l´Asean è previsto un aumento di circa il 5% all´anno per i prossimi 20 anni. Tuttavia, una parte molto significativa e crescente della crescita del mercato incrementale tra l´Ue e l´Asean viene deviato attraverso gli hub in altre regioni. Credo, dunque, che dobbiamo lavorare insieme per rimuovere gli ostacoli tra l´Ue e l´Asean modo che i nostri vettori possono godere delle migliori condizioni possibili per competere e crescere in questo mercato. Credo che dovremmo prendere in considerazione la prospettiva di un accordo globale sul trasporto aereo tra l´Asean e l´Unione europea - tra due grandi blocchi che hanno ciascuno un mercato integrato unico dell´aviazione, con una popolazione complessiva di oltre 1,1 miliardi di euro. Sono lieto che i ministri dei Trasporti dell´Asean hanno accolto questa idea. Quindi ho intenzione di proporre alla Commissione europea che cerchiamo un mandato da parte del Consiglio dei ministri dei trasporti dell´Unione europea di avviare negoziati tra l´Ue e l´Asean su un accordo completo di servizi aerei. Credo che sia logico per tali importanti gruppi di membri a collaborare strettamente. Vi è un ampio spazio per la cooperazione tra l´Europa e l´Asean nel settore dell´aviazione civile e significativi potenziali benefici economici per entrambe le parti di creare un mercato comune dell´aviazione tra le due regioni. Se l´Europa collabora con l´Asean nella misura massima, possiamo estendere i benefici provati di un mercato unico per una molto più grande inter-regionale. Mi auguro che questo Vertice Aviation aiuterà esplorare questi potenziali benefici, generare nuovo impulso alla cooperazione rafforzata in tutta una serie di aree di gestione del traffico aereo, gli aeroporti e la produzione aeronautica di sicurezza per la sicurezza, compresi carichi. Insieme possiamo - e dobbiamo - fare un caso forte e convincente per muoversi verso un accordo globale per un mercato comune dell´aviazione Ue-asean. Spero che questo vertice sarà il punto di partenza per aumentare le nostre relazioni nel settore al livello successivo. Attendo con ansia le presentazioni e le discussioni nel corso dei prossimi due giorni e auguro a tutti voi un vertice interessante. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE IMPONE CHE LA POLONIA RECUPERI UN AIUTO DI STATO ILLEGITTIMO DALL´AEROPORTO DI GDYNIA  
 
Bruxelles, 12 febbraio 2014 - La Commissione europea è giunta dopo un esame alla conclusione che il finanziamento dei comuni Gdynia e Kosakowo aeroporto di Gdynia questo un indebito vantaggio economico rispetto ai concorrenti - hanno dato, che costituisce una violazione delle norme Ue sugli aiuti di Stato - in particolare l´aeroporto di Danzica . Secondo le pertinenti disposizioni degli Stati membri di non concedere aiuti di Stato, che portano ad una duplicazione delle infrastrutture aeroportuali, se nessuna richiesta sufficienti, in quanto ciò sarebbe falsare la concorrenza tra aeroporti e rappresentano anche uno spreco di denaro dei contribuenti. Così, la situazione del mercato può essere ripristinato, che esisteva prima della concessione degli aiuti, l´aeroporto Gdynia deve rimborsare 21,8 milioni di euro (91,7 Pln Pln) Questo importo rappresenta gli aiuti concessi dal vantaggio economico. Attraverso il recupero degli aiuti saranno indeboliti distorsioni della concorrenza. Nel settembre 2012, la Polonia ha notificato alla Commissione un aumento di capitale previsto di Gdynia locale e Kosakowo per la persona responsabile per la costruzione e il funzionamento delle società aeroportuali Gdynia-kosakowo. Per il nuovo aeroporto, il secondo nella regione Pomerania, deve essere utilizzato l´infrastruttura dell´aeroporto militare esistente. E ´stato previsto che egli è usato principalmente da aviazione generale così come charter e compagnie low cost. Con l´iniezione di investimenti di capitale e costi operativi dovrebbe essere finanziato durante la fase di start-up dell´aeroporto. Secondo le regole sugli aiuti di Stato dell´Ue ai sussidi governativi per le imprese impegnate in attività economiche, sono considerati privi di aiuti, se è concesso a condizioni che sarebbero accettabili per un investitore privato in economia di mercato. L´indagine della Commissione ha rivelato, tuttavia, che il previsto nel business plan per l´aeroporto Gdynia cifre per il traffico aereo e delle entrate in vista del non-sovraccarico ea soli 25 km dall´aeroporto di Danzica non erano realistiche. In queste circostanze, un investitore privato non investirebbe alle condizioni proposte in aeroporto. In considerazione del fatto che l´aeroporto di Danzica con un utilizzo della capacità inferiore al 60% servita la regione in modo efficiente, la Commissione è giunta alla conclusione che l´aiuto per l´aeroporto Gdynia non servono obiettivo chiaramente definito di comune interesse, ma le infrastrutture piuttosto redditizia hanno duplicato senza risultati finanziari sufficienti a medio termine sarebbe stato previsto. L´aiuto non è quindi compatibile con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato nel settore dell´aviazione (cfr. Orientamenti comunitari concernenti il finanziamento degli aeroporti (2005) ). Finanziamento statale ha dato l´aeroporto Gdynia un indebito vantaggio economico rispetto ai suoi concorrenti, in particolare contro l´aeroporto di Gdansk. Per eliminare questo vantaggio economico e contrastare gli aiuti distorsioni della concorrenza, la Gdynia 91,7 Pln aeroporto (circa 21,8 milioni di euro) deve pagare indietro. Così, la situazione viene ripristinato sul mercato che esisteva prima della concessione degli aiuti, cioè, la distorsione della concorrenza creata dagli aiuti viene eliminato, o almeno attenuato. Poiché l´aiuto è incompatibile con il mercato comune, deve essere recuperato in modo che una parità di condizioni per tutti gli operatori economici nel mercato interno dell´Ue sono garantite.  
   
   
MARONI: MALPENSA AEROPORTO STRATEGICO PER IL NORD-OVEST  
 
Milano, 12 febbraio 2014 - "Malpensa è l´aeroporto strategico di tutto il Nordovest. Da qui bisogna partire, investire su Malpensa, riportare l´alta velocità (ne ho parlato l´altro giorno con l´ad di Fs Mauro Moretti) e costruire il sistema degli aeroporti del Nord. Ma Malpensa è il punto di riferimento, non c´è il minimo dubbio". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando con i giornalisti prima di partecipare alla ´Mobility conference 2014´ in corso a Milano. Sea, Regione Interessata - Sull´ipotesi di privatizzazione di Sea, il governatore ha ricordato che la Regione "non è azionista di alcuna società che gestisce gli scali lombardi", quindi, "non ho titolo per intervenire, se non sollecitando o collaborando. Però - ha fatto sapere - sono interessato a partecipare attivamente. Se il Comune di Milano dovesse decidere di alienare le sue quote, la Regione è interessata, perché così possiamo giocare un ruolo fondamentale nella definizione di un sistema aeroportuale del Nord, partendo dalla Lombardia. Però - ha ribadito - non dipende da me, io sono disponibile ma la decisione spetta al Comune di Milano".  
   
   
INCIDENTI STRADALI: CELLULARE ALLA GUIDA FATALE NEL 40% DEI CASI, MA PREZIOSO “AMICO” DOPO UN SINISTRO  
 
Roma, 12 febbraio 2013 - Occorre prestare attenzione ed evitare assolutamente l’uso del cellulare e dello smartphone alla guida. Eppure il nostro terminale può rivelarsi prezioso “amico” in caso d’incidente grazie all’idea messa a punto da una realtà italiana dedicatasi da 7 anni al ripristino delle strade dopo un sinistro occorso. “Nel 2013 siamo intervenuti con le nostre squadre in tutt’Italia in quasi 13mila incidenti a Roma, quasi 1900 a Torino, e oltre 1600 a Napoli – prosegue Scognamiglio, illustrando statistiche alla mano i risultati di Sicurezza e Ambiente – prestando soccorso e fotografando migliaia di scene di incidenti, prestando un servizio prezioso per le istituzioni, le compagnie d’assicurazione e i cittadini, senza aggravi di costi per questi ultimi”. Secondo i dati Aci-istat 2013, cala il numero di incidenti stradali in Italia. Ma sebbene si registri una diminuzione di conducenti deceduti in incidenti, per quelli di sesso maschile in età anziana, 80-84 e 85-89 anni, si rileva, invece, un aumento rispettivamente del 14 e 25%, con cifre che passano da 86 a 98 decessi nella classe 80-84 anni e da 48 a 60 decessi nella classe 85-89 anni. Uso Dello Smartphone – “Sono troppo frequenti, inoltre, i casi di incidenti in seguito a distrazioni causate dal telefonino - conclude Giovanni Scognamiglio - Secondo i dati raccolti dalle nostre squadre di intervento, nel 40% dei casi il conducente alla guida mandava messaggi, navigava su internet, ascoltava musica o aveva una chiamata in corso. L’uso degli auricolari, inoltre, non assicura una maggiore concentrazione alla guida, perché nasconde qualsiasi rumore o segnale potrebbe venire dalla strada. I più giovani, inoltre, sono del tutto impreparati alla gestione di un sinistro, da un punto di vista civico e legale. Per questa ragione chiediamo alle Istituzioni locali una opportuna campagna di informazione, che non punti soltanto a prevenire, ma che aiuti a comprendere cosa fare in caso di sinistro”. A Tutela Dell’automobilista - Per garantire al cittadino supporto e assistenza post incidente stradale, uno strumento utile si sta rivelando la Carta Servizi Sa, in un’ottica di “fare sistema” e armonizzare le diverse competenze di compagnie, cittadini, e operatori del settore. Un pacchetto di servizi capace di garantire una serie di vantaggi agli utenti della strada. Il network operativo di Sicurezza e Ambiente, capillarmente presente sull´intero territorio nazionale con oltre mille strutture operative periferiche, garantisce l´immediata assistenza all’automobilista, 24 ore su 24 per 365 giorni l´anno. Beneficiare dei servizi è semplice: attraverso l´innovativa applicazione Servizio Trasparenza & Recorder per smartphone o mediante chiamata al numero verde 800.89.89.89. Trascorsi 60 secondi dal possibile incidente, in assenza di richiesta di intervento da parte dell´utente, l´App attiva la Centrale Operativa di Sicurezza e Ambiente per l´invio immediato di un operatore garantendo un’assistenza tempestiva. “Una volta attivata, l´App registra fino a quando l´utente non ne decida l´arresto – spiega Angelo Cacciotti, Direttore Generale di Sicurezza e Ambiente S.p.a. – L´utente effettua chiamate, invia messaggi, utilizza altre applicazioni, inserisce lo stand by, ma l´App continua a registrare. Una garanzia per tutti coloro che guidano, per tutelare i più anziani e anche i più giovani. Ma lo smartphone, appena potete, rimettetelo a posto”. Dati Complessivi - Nel 2012 si sono registrati in Italia 186.726 incidenti stradali con lesioni a persone. I morti (entro il 30° giorno) sono stati 3.653, i feriti 264.716. Rispetto al 2011, gli incidenti diminuiscono del 9,2%, i feriti del 9,3% e i morti del 5,4%. Tra il 2001 e il 2012 la riduzione delle vittime della strada è stata pari al 48,5%, con una variazione del numero dei morti da 7.096 a 3.653. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse le autostrade), dove l’indice di mortalità raggiunge il livello di 4,94 decessi ogni 100 incidenti. Sulle strade urbane si registrano 1,10 morti ogni 100 incidenti, sulle autostrade 3,51. Rispetto al 2011, l’indice di mortalità risulta in aumento per strade extraurbane e autostrade (era pari rispettivamente a 4,73 e 3,07), rimane invece stabile per le strade urbane. I Piu’ Coinvolti - Tra i 2.555 conducenti deceduti a seguito di incidente stradale, i più coinvolti sono individui che hanno fra i 20 e i 49 anni di età (1.321 in totale, pari al 51,7%); in particolare giovani 20-24enni e adulti tra i 40 e 44 anni. Per quanto concerne i feriti, la classe di età più colpita è quella tra 20 e 24 anni (21.126 feriti). Sale ancora la quota di conducenti di biciclette morti in incidenti stradali: +2,5% tra il 2012 e 2011, dopo il +7,2% registrato l’anno precedente. La categoria di veicolo più coinvolta in incidente stradale è quella delle autovetture (66,3%); seguono i motocicli (13,6%), gli autocarri (6,5%), le biciclette (5,2%) e i ciclomotori (5,0%). Aumentano Gli Anziani E Pedoni - Da segnalare, infine, che, malgrado nel complesso si registri una diminuzione, rispetto al 2011, di conducenti deceduti in incidenti stradali, per quelli di sesso maschile in età anziana, 80-84 e 85-89 anni, si rileva, invece, un aumento rispettivamente del 14 e 25% (da 86 a 98 decessi nella classe 80-84 anni e da 48 a 60 decessi nella classe 85-89 anni). Il pedone è uno dei soggetti più colpiti e tra i più deboli negli incidenti stradali. Il rischio massimo si registra nella fascia di età compresa tra 80 e 84 anni per quanto riguarda i morti, mentre per i feriti (1.544) in quella tra 75 e 79 anni. Si comunica, infine, che risultano in aumento i decessi di pedoni di sesso maschile, rispetto al 2011, (da 333 a 357, pari a +6,7%) nonostante il calo complessivo dei pedoni vittime della strada (- 4,4% rispetto al 2011). Tale aumento, per gli uomini, riguarda soprattutto le classi di età 75-79 e 80-84 anni. Le Cause - Il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 44,0% dei casi. Il comportamento scorretto del pedone (8.028 casi) pesa per il 3,5% sul totale delle cause di incidente. Con riferimento alla categoria della strada, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche (19,0%), mentre sulle strade extraurbane è la guida distratta o l’andamento indeciso (pari al 19,2%), seguita dalla guida con velocità troppo elevata (pari al 16,6%).  
   
   
CAMPANIA: TRASPORTO SU GOMMA PROVINCIA CASERTA, PUBBLICATO AVVISO PUBBLICO  
 
 Napoli, 12 febbraio 2014 - È stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 10 di ieri l´avviso pubblico per l´avvio della procedura ristretta per l´affidamento provvisorio dei servizi minimi di trasporto pubblico locale su gomma attualmente eserciti dalla società Clp Sviluppo Industriale Spa. "A seguito del fallimento di Acms, la società pubblica di trasporto su gomma attiva nell´area del casertano e di proprietà in parte della provincia di Caserta e in parte di alcuni comuni dell´area casertana, proposi immediatamente un tavolo di confronto con tutti i soggetti in qualche modo coinvolti nella vicenda, ritenendo indispensabile garantire la continuità del servizio per i cittadini del casertano." Così l´assessore ai trasporti della Regione Campania Sergio Vetrella. "Il serrato confronto con gli enti locali, le rappresentanze sindacali e le altre parti interessate, condusse ad avviare un percorso per la ricerca, tra tutti gli operatori pubblici e privati, di quelli che tra essi fossero interessati ad acquisire i servizi, i mezzi ed il personale dell´Acms, fallita per decisione dell´amministratore straordinario. Tale ricerca - continua Vetrella - ripetuta per due volta, ha prodotto come unica soluzione l´assegnazione all´azienda di trasporto Clp, con la contestuale adesione della stessa al consorzio Unicocampania." Nel corso del mese di agosto 2013, un´interdittiva antimafia su Clp ha reso necessario l´avvio delle necessarie procedure per la ricerca di un diverso soggetto cui affidare i servizi gestiti dalla stessa sull´intero territorio regionale. Naturalmente - conclude l´assessore Vetrella - come previsto anche dalla normativa, essendo in gioco un servizio pubblico essenziale, non era ipotizzabile interrompere immediatamente il rapporto con Clp, mettendo a rischio i posti di lavoro ed il servizio per i cittadini dell´area casertana. Gli uffici della direzione Generale Mobilità hanno dunque avviato il percorso che si conclude ieri con la prima tappa, la pubblicazione dell´avviso per la ricerca di un nuovo operatore."  
   
   
LIGURIA: SCONTO SUI PEDAGGI AUTOSTRADALI FINO AL 20%  
 
Genova, 12 febbraio 2014 - “Soddisfazione per lo sconto sui pedaggi autostradali a favore dei pendolari ottenuto grazie all’impegno dell’associazione delle concessionarie e del Ministro delle infrastrutture, Lupi”. E’ stata espressa ieri dall’assessore alle infrastrutture della Regione Liguria dopo la firma dell’intesa tra Aiscat, associazione delle concessionarie e Ministro delle Infrastrutture per consentire ai pendolari che utilizzano, per almeno 20 transiti, le stesse tratte autostradali al di sotto dei 50 Km di lunghezza, di ottenere sconti sui pedaggi che possono arrivare fino al 20%, qualora i percorsi siano effettuati da casello a casello nello stesso mese per almeno 40 volte. “Tale facilitazione – specifica Paita - è attiva dal 1° febbraio anche se le modalità operative saranno disponibili sui siti dei diversi concessionari autostradali a partire dal prossimo 25 febbraio con effetto retroattivo dal 1° febbraio. “Si tratta di un piccolo passo – conclude Paita - che va incontro alle richieste degli utenti autostradali sui quali gravava dall’inizio dell’anno il consistente aumento dei pedaggi”.  
   
   
GALLERIA TESCINO, RIUNIONE IN REGIONE: SUBITO MESSE IN SICUREZZA ACQUE PERCOLAZIONE  
 
Perugia, 12 febbraio 2014 - Nella galleria del Tescino, sulla superstrada Terni – Rieti, si è tempestivamente intervenuti per la messa in sicurezza delle acque di percolazione. È quanto è stato riferito nel corso della riunione convocata dall’assessore all’Ambiente, Silvano Rometti, alla quale hanno preso parte rappresentanti della Provincia e del Comune di Terni, dell’Arpa Umbria, Ast, Anas, dirigenti e tecnici degli uffici regionali competenti. All’assessore Rometti sono state illustrate le azioni messe in atto non appena a seguito dei controlli effettuati dall’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, all’interno del sito di interesse nazionale di Terni-papigno si sono registrati, per il parametro di manganese, valori superiori alle “Csc” (concentrazioni soglia di contaminazione) sulle acque di percolazione affioranti all’interno della galleria stradale. Sono stati prontamente informati, oltre ai vari Enti, l’Ast e l’Anas che, come richiesto dall’Arpa in merito all’attivazione degli interventi di messa in sicurezza di emergenza delle acque affioranti, hanno eseguito sin dal giorno stesso misure e interventi per far fronte a quanto richiesto. Preso atto degli interventi eseguiti, si è concordato di effettuare ulteriori campionamenti e analisi delle acque affioranti in galleria. “Rappresenterò al Ministero dell’Ambiente – ha detto l’assessore Rometti - gli interventi eseguiti all’interno del sito di bonifica di interesse nazionale per la messa in sicurezza di emergenza, invitando lo stesso Ministero, stante le specifiche competenze, ad indire in tempi rapidi una Conferenza di servizi per l’esame delle problematiche emerse e per assumere decisioni in merito”.  
   
   
SICILIA, ANAS: IN GAZZETTA UFFICIALE UNA GARA D`APPALTO PER INTERVENTI DI PAVIMENTAZIONE SU VARIE STRADE STATALI IN PROVINCIA DI CATANIA, RAGUSA, SIRACUSA E CALTANISSETTA  
 
Palermo, 12 febbraio 2014 -- Gli interventi comporteranno un investimento complessivo di oltre 950 mila euro Oggi l`Anas pubblicherà in Gazzetta Ufficiale il bando di gara finalizzato a lavori di manutenzione ordinaria, conseguenti a emergenze e danni, nonché alla pulizia del piano viabile, delle opere d`arte e idrauliche e relative pertinenze, e al ripristino della pavimentazione in tratti saltuari di varie strade statali ricadenti in provincia di Catania, Ragusa, Siracusa e Caltanissetta. Oggetto della gara saranno le strade statali 114 `Orientale Sicula`, dal km 54,400 al km 156,660, 114dir `Della Costa Saracena`, 115 `Sud Occidentale Sicula`, dal km 267,550 al km 407,980, 124 `Siracusana`, dal km 33,120 al km 119,520, 193 `Di Augusta`, 194 `Ragusana`, 287 `Di Noto`, 514 `Di Chiaramonte`, 683 `Licodia Eubea Libertinia`. Gli interventi, finanziati interamente con fondi dell`Anas, comporteranno un investimento complessivo di oltre 950 mila euro, e dovranno essere portati a termine entro 365 giorni dalla data di consegna. Il capitolato di oneri e la documentazione complementare sono visionabili presso l`Ufficio Gare dalle ore 9:30 alle ore 12:30, dal lunedì al venerdì. Le offerte vanno inviate entro le ore 12 del 17 marzo 2014 a: Anas Spa - Direzione Regionale per la Sicilia - Sezione Compartimentale di Catania, Via Basilicata 29 - 95045 Misterbianco (Ct). Al riguardo si precisa che i plichi dovranno essere consegnati agli addetti dell`unità Gare e Contratti presso l`Unità Protocollo e Spedizioni. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it  
   
   
PARMA: VIABILITÀ: CINQUE PROVINCIALI CHIUSE  
 
Parma, 12 febbraio 2014 – E’ di livello due (su tre) l’allarme lanciato dall’Agenzia regionale di Protezione Civile per criticità idraulica provocata dal passaggio delle piene. L’allerta, che durerà fino alle 12 di domani, mercoledì 12 febbraio, è il 65esimo dall’inizio dell’anno e questo la dice lunga sulla pressione esercitata del maltempo sul nostro territorio, soprattutto sulla rete viaria. Ed è sulle strade che continua incessante il lavoro degli addetti del Servizio Viabilità della Provincia impegnati su interventi di urgenza per ripulire le strade da colate di fango e riparare i cedimenti delle carreggiate. Complessivamente le provinciali chiuse sono cinque a cominciare dalla sp 15 a Riva dei Preti dove si è verificato un distacco dal versante di monte di massi e detriti che hanno ostruito la carreggiata e danneggiato la barriera paramassi. Ricordiamo che sulla stessa provinciale 15 a Casa Selvatica è stato eseguito dalla Provincia un recente intervento per la demolizione di due speroni rocciosi che incombevano sulla strada.Chiuso il Ponte di Gramignazzo sulla sp 33 Padana occidentale, la Provincia effettuerà verifiche per stabilire la reale entità danno. Il fiume Taro è ancora piuttosto alto nella zona e quindi occorrerà aspettare il deflusso delle acque per analizzare lo stato della pila centrale che presenta un giunto lesionato. Chiusa nella notte a causa di una frana la sp 80 tra Monchio e Sasso. Anche qui la Provincia ha dato corso un intervento per garantirne la riapertura a senso unico alternato già nel tardo pomeriggio di oggi. I lavori proseguiranno anche nella giornata di domani.Altra situazione problematica quella della sp 54 delle Terme, nel tratto fra Medesano e Salsomaggiore si sono evidenziati ben undici punti critici con smottamento delle scarpate di monte che hanno invaso la strada. I lavori sono in corso e quindi il transito è rallentato e in ogni caso è in programma la chiusura notturna della strada per ragioni di sicurezza. Chiuse anche la sp 81 Bedonia – Anzola per un distaccamento di masse rocciose a monte carreggiata e la sp 65 di Schia franata in un tratto nell’aprile dello scorso anno.“ E’ una situazione particolarmente critica – sottolinea il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli - Sono cinque le provinciali interrotte e questo si innesta su un quadro che è irrisolto da tempo perché non ci sono state messe a disposizione risorse necessarie per fare le somme urgenze e gli interventi. Dal 2000 abbiamo evidenziato con documenti la necessità di almeno 200mln di euro per mettere in sicurezza il territorio – continua - Ci rendiamo conto che l’intero paese è attraversato da una moltitudine di questi eventi, ma Parma ha forti specificità. E’ una delle province con il maggior numero di frane attive presenti, oltre 600. Noi abbiamo fatto l’impossibile, lo scorso anno abbiamo messo a disposizione ulteriori 8 mln di euro sul nostro bilancio, più di questo non riusciamo a fare – conclude - Occorre che cambino le condizioni e speriamo che la Regione si attivi per avere le risorse nazionali ed anche europee per poter affrontare questa situazione che così non può che peggiorare”.  
   
   
TRENORD-ATM, MARONI: IL COMUNE HA TIRATO IL FRENO A MANO  
 
Milano, 12 febbraio 2014 - "Sull´ipotesi di fusione fra Atm e Trenord, ho l´impressione "che siamo su un binario morto". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni conversando con i giornalisti prima di partecipare alla ´Mobility conference 2014´ in corso a Milano. "La disponibilità del Comune di Milano, che ha dato il via a questa idea e con il quale abbiamo costituito un tavolo - ha ricordato il governatore - mi sembra sia venuta meno. Io continuo a pensare che creare un grande ´player´ che partendo da qui possa diventare il punto di riferimento del trasporto e della mobilità della macro regione del Nord sia la strada giusta. Mi dispiace che il Comune di Milano abbia tirato il freno a mano".  
   
   
TRENI VELOCI LUNGO L´ADRIATICO, FRATTURA E ASSESSORE: CI STIAMO, MA CON LA GARANZIA DI UNA SOSTA IN MOLISE  
 
 Campobasso, 12 febbraio 2014 - L´alta velocità ferroviaria adriatica a beneficio del Molise e dei cittadini molisani, non il contrario. Nessun passaggio senza la garanzia certa di una sosta nel territorio regionale. Sul punto, fermi e perentori, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e l´assessore ai Trasporti, Pierpaolo Nagni. Stamani nella sala giunta di Palazzo Vitale la conferenza stampa di presentazione del progetto di potenziamento dei binari dalla Puglia al Friuli. Con il governatore e l´assessore, a Campobasso anche il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tomaso e il giornalista Franco Giuliano, promotori, attraverso il quotidiano pugliese, di iniziative itineranti volte a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sulla necessità di treni moderni e adeguati anche lungo l´Adriatico, così da non avere più un´Italia a due velocità. Di grandissimo rilievo, pertanto, l´impegno assunto da Rfi su richiesta della Regione Molise appena pochi minuti prima della conferenza stampa: un incontro a brevissimo, la garanzia offerta da Ferrovie, propedeutico all´individuazione della soluzione del principale ostacolo alla realizzazione dell´alta velocità ferroviaria di marca adriatica: la strozzatura del binario unico, cosiddetto "collo di bottiglia", nella tratta Termoli-lesina. "Abbiamo appena terminato un colloquio telefonico - hanno annunciato il governatore Frattura e l´assessore Nagni -, con i vertici di Rfi: c´è la piena disponibilità al dialogo per affrontare insieme il problema della Termoli-lesina in area molisana. Noi ci siamo, non alzeremo le barricate ma a condizione che il nostro territorio non sia sfruttato solo come passaggio. Dovrà esserci una sosta a beneficio dei nostri cittadini: sul punto non accetteremo deroghe". Questo, a fronte di risorse europee disponibili, di una generale condivisione del Governo che con il ministro Lupi ha preso in considerazione le istanze avanzate insieme dalle quattro regioni oggi fuori dall´alta velocità (Puglia, Molise, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia), anche in virtù della prospettiva comunitaria che inquadra il potenziamento ferroviario in questione come possibile asse strategico per l´Euroregione adriatico-jonica. A dare al progetto i contorni della concretezza, anche la disponibilità, confermata durante la conferenza stampa alla quale hanno preso parte numerosi amministratori locali, del Comune di Termoli per la realizzazione di un´unica stazione ferroviaria da condividere con il territorio del Comune di Campomarino. Quelli prospettati ieri, dunque, tutti passi in avanti per treni veloci lungo l´Adriatico. Un progetto importante che riequilibra le disparità presenti nel Paese e che "mette in evidenza - come ha concluso il presidente Paolo Frattura -, tutte le opportunità della macroregione, in termini di condivisione dei servizi ai cittadini, soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico".  
   
   
POSITIVI RISCONTRI PER I NUOVI COLLEGAMENTI IN TRENO BOLZANO-INNSBRUCK  
 
 Bolzano, 12 febbraio 2014 - I nuovi collegamenti via treno Bolzano-innsbruck ed i riscontri positivi registrati sono stati al centro del colloquio che l´assessore Mussner ha avuto lunedì 10 febbraio 2014, a Bolzano con il manager regionale dell´Öbb Alexander Jug ed il presidente della Sad Christoph Perathoner. I due nuovi collegamenti, quello mattutino che da Innsbruck raggiunge Bolzano e quello serale che collega Bolzano ad Innsbruck avvalendosi di treni Flirt senza dover cambiare treno, sono partiti con il piede giusto e finora non hanno fatto registrare neppure un ritardo. Questo quanto sottolineato dai rappresentanti di Öbb e Sad nel corso del colloquio con l´assessore. Da parte sua l´assessore Mussner valuta i nuovi servizi come un grande passo in avanti nell´ambito del trasporto pubblico intertirolese e, quindi, un segnale di Europaregione del Tirolo realmente vissuta. Come prosegue, negli orari di punta, come ad esempio la domenica sera, il servizio da Bolzano ad Innsbruck viene utilizzato da oltre 200 persone, dove in particolare ne traggono vantaggio gli studenti. Come ricorda Mussner, i biglietti del treno acquistati in Tirolo sarebbero validi anche in Alto Adige.  
   
   
FERRETTI GROUP, TAVOLO TECNICO PER VERIFICARE LA RIDUZIONE DEI COSTI E SALVARE LO STABILIMENTO DI FORLÌ  
 
Bologna, 12 febbraio 2014 - Un tavolo tecnico per verificare la possibilità di una riduzione dei costi che non comporti la chiusura dello stabilimento di Forlì dell’azienda Ferretti Group. E’ quanto è stato raggiunto nell’incontro che si è svolto ieri in Regione e a cui hanno partecipato il Presidente della Giunta regionale Vasco Errani, l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore al Lavoro della Provincia di Forlì-cesena Denis Merloni, il Sindaco del Comune di Forlì Roberto Balzani, l’amministratore delegato di Ferretti Group Ferruccio Rossi e il management dell’azienda, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di Confindustria Forlì. Nel corso dell’incontro l’azienda, che in Italia ha complessivamente cinque siti produttivi, ha illustrato la situazione finanziaria del Gruppo, con particolare riferimento all’andamento del mercato, e ha delineato le azioni che intende intraprendere per garantirsi una prospettiva di sviluppo, individuando in particolare nella cessazione dell’attività dello stabilimento di Forlì una misura utile a diminuire i costi. Le organizzazioni sindacali e le istituzioni hanno invece ribadito l’opposizione alla chiusura dello stabilimento di Forlì, che occupa 350 addetti, pur condividendo l’opportunità e la necessità di mettere in atto concordemente un insieme di misure tali da consentire una contrazione dei costi allineata con le esigenze indicate dall’azienda e stimata nell’ordine di 4,6 milioni di euro. “La decisione di procedere con un tavolo tecnico è un passo positivo - ha detto al termine dell’incontro il presidente della Regione Errani – Auspico che questo lavoro dia i frutti sperati e assicuri nuove prospettive al sito produttivo di Forlì”. La verifica del tavolo tecnico dovrà essere completata prima dell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico, in programma per il 18 febbraio, e la prima riunione si terrà già domani a Forlì.  
   
   
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEL GRUPPO FERRETTI SPA INCONTRANO ASSESSORE MARCHE  
 
 Ancona, 12 febbraio 2014 – Si sono s incontrate ieri mattina in Regione dall’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, le organizzazioni sindacali del gruppo Ferretti Spa, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e le Rsu aziendali. Una sorta di ricognizione sulla situazione dell’azienda leader mondiale degli yacht di lusso: “Abbiamo fatto il punto sulla vertenza – ha detto Luchetti - il sindacato ritiene di coin-volgere le istituzioni per andare avanti nelle trattative, hanno fatto richiesta anche al Ministero dello Sviluppo economico e probabilmente saranno coinvolte anche le Regioni”. Seguiremo da vicino tutte le fasi della vertenza, ha assicurato l’assessore “in modo tale da supportare le parti per trovare un accordo in questo momento particolarmente delicato dell’attività del gruppo Ferretti”. Dopo l’incontro del 18 febbraio al Ministero dello Sviluppo Economico “valuteremo gli esiti e come procedere. Ci raccorderemo anche con la Regione Emilia Romagna, che ho già contattato e dove oggi si sta svolgendo un analogo confronto: l’obiettivo è quello di salvaguardare una realtà produttiva così rilevante e mantenere inalterati i livelli occupazionali”. L’azienda, che nel 2012 è stata rilevata al 75% dal gruppo cinese Shig-weichai, ha sede e stabilimenti produttivi in Italia (Sarnico, La Spezia, Cattolica, Forlì, Centocroci di Mondolfo), conta 1200 dipendenti circa di cui 282 a Mondolfo dove è stata trasferita l’alta tecnologia che prevede la progettazione, l’ingegneria e l’architettura di barche in vetro resina. Nei giorni scorsi l’azienda ha confermato l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Forlì con il trasferimento delle produzioni negli altri stabilimenti, il conseguente trasferimento dei lavoratori e la previsione di circa 50 persone in esubero. “L’annunciata chiusura dello stabilimento di Forlì – lanciano l’allarme i sindacati - rischia di rappresentare l’inizio di una fase di disinvestimento che avrebbe conseguenze su tutto il gruppo e sull’indotto. Continuano a non essere chiari gli obiettivi produttivi e commerciali, non è chiara quale sia la situazione finanziaria dell’impresa. Non c’è stata ancora la possibilità di discutere su un nuovo piano industriale. Ci sono le condizioni per avviare una discussione sulla revisione del piano industriale senza mettere inutilmente in discussione siti produttivi e posti di lavoro”.  
   
   
PORTO DI TARANTO: INCONTRO ISTITUZIONALE SU STATO DI AVANZAMENTO OPERE  
 
 Bari, 12 febbraio 2014 - Verifica dello stato di avanzamento delle opere di adeguamento infrastrutturale del Porto di Taranto. E’ quanto analizzato durante l’incontro istituzionale promosso dall’Assessore ai Trasporti Giovanni Giannini con il Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto Sergio Prete. Tutti gli interventi programmati per il potenziamento dell’infrastrutturazione portuale a supporto dello sviluppo dei traffici containerizzati e della logistica sono in avanzato stato di completamento del proprio iter tecnico amministrativo.(...) L’analisi puntuale condotta dall’Assessore e dal Presidente Prete ha messo in evidenza che: • nell’ambito della Piastra Portuale di Taranto, le 5 opere previste (strada dei moli, ampliamento del Iv sporgente, darsena a Ovest del Iv sporgente, Piattaforma Logistica e Vasca di contenimento dei fanghi ad ovest di Punta Rondinella), ricevute le ultime autorizzazioni da parte della Provincia di Taranto sull’impianto di trattamento dei fanghi “rossi” di dragaggio, sono tutte a lavori già iniziati o in fase di consegna delle aree agli appaltatori; • il dragaggio e l’approfondimento dei fondali al Molo polisettoriale con connessa vasca di colmata dei fanghi, ha concluso l’iter procedurale della Valutazione di Impatto Ambientale e si è solo in attesa del Decreto che, al momento, è alla firma del Ministro Bray del Mibac e del Ministro dell’Ambiente Orlando, al quale rimarrà da firmare il conclusivo propedeutico Decreto di cui all’art. 5 bis della legge 84/94. • il consolidamento / adeguamento dell’esistente banchina del Molo polisettoriale ha già visto l’aggiudicazione definitiva della gara e nonostante il ricorso al Tar del secondo e terzo classificato, il 5 di marzo, con la discussione del merito si avrà contezza del contraente con il quale sottoscrivere il contratto; • la riqualificazione del molo polisettoriale in radice, conclusa la conferenza dei servizi con esito positivo ed ottenuto da parte del Comune di Taranto il provvedimento di autorizzazione paesaggistica è in corso la redazione del progetto esecutivo; • per la nuova diga foranea il progettista incaricato dalla Tct Spa sta adeguando il progetto alle prescrizioni del Comitato Tecnico Amministrativo del provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche; • il potenziamento degli esistenti collegamenti ferroviari del porto, ultimate le attività di progetto da parte di Rfi, è in attesa degli esiti sulla Notifica degli Aiuti di Stato. Verrà tuttavia richiesto ad Rfi di avviare comunque le procedure di gara con le opportune clausole di salvaguardia; Al fine di rendere leggibili e trasparenti le evidenze degli atti amministrativi di ogni progetto, il Commissario Prete ha presentato in anteprima all’Assessorato il nuovo sito internet: “futureport” che verrà attivato nelle prossime settimane, a disposizione della Comunità Tarantina e Pugliese tutta, per monitorare in tempo reale l’avanzamento delle attività. E’ stato altresì approfondito lo stato di avanzamento dell’iter di approvazione, in variante al Prg del Comune di Taranto, del nuovo Piano Regolatore del Porto. Il Consiglio Comunale, competente al rilascio dell’atto conclusivo, dovrebbe esprimersi in breve circa questo fondamentale strumento regolatore dell’assetto complessivo del Porto. Il monitoraggio delle attività da parte della Regione Puglia continuerà con assiduità e frequenza sino al termine dei lavori.