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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Novembre 2006
III FORUM EUROPEO SULLA QUALITÀ ALIMENTARE: IL CODACONS APPOGGIA A MADRID L’OPERAZIONE TRASPARENZA DEL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE DE CASTRO BRAVO IL MINISTRO CHE DIFENDE A SPADA TRATTA L’ITALIA E I PRODOTTI DOP DALL’INGRESSO DELLE PRODUZIONI CINESI  
 
Promosso a pieni voti il Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro e il suo intervento di ieri a Madrid nell’ambito del Iii Forum europeo sulla qualità alimentare, organizzato da Qualivita. Presente alla conferenza del Ministro a Madrid anche il Presidente Codacons Carlo Rienzi, in rappresentanza dei consumatori italiani. “Ottima la campagna per la trasparenza in favore dei consumatori annunciata dal Ministro – afferma Rienzi – e promosso De Castro che dall’importante palco di Madrid ha difeso a spada tratta i prodotti Dop italiani e i produttori nostrani dal pericolo rappresentato dalle produzioni cinesi, immesse nel mercato travestite da produzioni italiane. Un pericolo – spiega Rienzi – che danneggia non solo i produttori ma anche i consumatori, che ingannati acquistano un prodotto che credono italiano, ma che viene realizzato con prodotti stranieri”. .  
   
   
RITARDO PAGAMENTI AGRICOLI. ZAIA: LA REGIONE VENETO SI SOSTITUIRÀ ALLO STATO CON RISORSE PROPRIE  
 
 “La Regione sta valutando di anticipare con risorse proprie il pagamento riferito alla misura 6 – agroambiente del Psr e misura 5 – ex indennità compensativa del Psr”. Lo ha reso noto il Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, in relazione alla nota diffusa il 28 novembre da Confagricoltura Belluno circa ritardi nei pagamenti agricoli. “Sto discutendo questa eventualità con il Ministero e con la Comunità, dal momento che il blocco dei pagamenti è avvenuto su indicazione di Agea. Una volta chiusa la programmazione 2000 – 2006, questi premi dovrebbero essere pagati con risorse della programmazione 2007 – 2013”. “Per non protrarre oltre il blocco – ha detto Zaia – e sulla base del regolamento di transizione che lo permette, ho deciso di fare in modo che la Regione anticipi le risorse, rivalendosi in un secondo momento sui fondi 2007 – 2013. Per quanto riguarda, invece, la domanda unica Pac, da regolamento, le liquidazioni avranno decorrenza dal primo dicembre, visto che l’ipotesi di anticipazione ventilata dalla Commissione Europea non è andata in porto”. .  
   
   
GRUPPO CREMONINI: ULTERIORE RIPOSIZIONAMENTO A MEDIO-LUNGO TERMINE DI UNA QUOTA SIGNIFICATIVA DEL DEBITO A BREVE. EROGATO DA UN POOL DI BANCHE UN FINANZIAMENTO DA 80 MILIONI DI EURO A FAVORE DI INALCA S.P.A. E GARANTITO DA CREMONINI S.P.A.  
 
Castelvetro di Modena - Si è conclusa 23 novembre 2006 con successo l’operazione di erogazione di un finanziamento di 80 milioni di Euro, con scadenza a 8 anni, a favore di Inalca S. P. A, società controllata al 100% da Cremonini S. P. A. , e garantito da quest’ultima. Il finanziamento, organizzato da Bnl (Gruppo Bnp Paribas) in qualità di Arranger, è stato sindacato su base “club deal” ad un ristretto numero di banche di relazione del Gruppo Cremonini. La sindacazione del prestito è stata chiusa ottenendo una oversubscription di 25 milioni di Euro, che ha portato l’Arranger a chiudere l’operazione ad un importo di 80 milioni di Euro, suddivisi tra le seguenti banche: Bnl (Gruppo Bnp Paribas), Carisbo (Gruppo Sanpaolo Imi), Banca Carige, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare di Vicenza, Banca Italease e Centrobanca. Bnl ha agito inoltre in qualità di Facility Agent dell’operazione. Il finanziamento si inserisce nel quadro della strategia di miglioramento della struttura finanziaria del Gruppo Cremonini, attraverso il riposizionamento a medio-lungo termine di una quota rilevante del debito a breve. Tale riposizionamento - avviato due anni or sono - ha portato oggi a oltre il 70% la quota di debito a medio-lungo sul debito totale consolidato netto. Il finanziamento, che è stato utilizzato parzialmente anche per estinguere una precedente operazione stipulata nel 1998, ha una durata di 8 anni e prevede il rimborso in 14 rate semestrali, la prima delle quali scadente a 18 mesi dalla data di stipula, con una vita media ponderata di 4,75 anni. Il tasso di interesse è stato fissato pari all’Euribor 6M oltre ad uno spread di 85 punti base p. A. , in linea con le migliori condizioni di mercato. Lo spread, inoltre, potrà variare in funzione di clausole di step­up/down legate al raggiungimento di specifici parametri finanziari calcolati annualmente sul bilancio consolidato del Gruppo Cremonini. .  
   
   
BOSCHI: APPROVATO DALL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA IL PIANO FORESTALE 2007-2013 DELL’EMILIA ROMAGNA. A DISPOSIZIONE 110 MILIONI DI EURO E UN NUOVO CANALE DI FINANZIAMENTO DALLE TARIFFE IDRICHE.  
 
Bologna, - Migliorare la qualità dei boschi esistenti in montagna e aumentarne la presenza in pianura. Per accrescere la sicurezza idrogeologica del territorio, conservare la biodiversità e contribuire ad attenuare i cambiamenti climatici, immagazzinando più Co2. Senza dimenticare il ruolo che le biomasse forestali possono giocare per la produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso piccoli e medi impianti promossi da singoli o da gruppi di imprenditori agro-forestali o dagli stessi enti pubblici nelle aree montane. Sono questi i principali obiettivi del nuovo Piano Forestale Regionale 2007-2013 approvato ill 23 novembre 2006 dall´Assemblea legislativa e che potrà contare per l´intero periodo su risorse per 110 milioni di euro. "Il Piano Forestale che abbiamo approvato oggi - ha detto l´assessore regionale all´ambiente e sviluppo sostenibile Lino Zanichelli - è molto importante, perché contribuisce alla politica di contrasto all´effetto serra e assicura la tenuta idrogeologica del territorio montano, cui offre un´opportunità di sviluppo in più. Inoltre si integra con altre scelte di programmazione, quale il Piano di sviluppo rurale, con le politiche per la montagna e con le nuove misure previste per il sistema idrico integrato". Quanto alle risorse finanziarie, dei 110 milioni di euro, 58 sono costituiti dai finanziamenti di parte pubblica del Piano regionale di sviluppo rurale, mentre le risorse messe a disposizione direttamente dalla Regione Emilia-romagna ammontano a 28,5 milioni. Dallo Stato arriveranno 8,4 milioni di euro, mentre un canale di finanziamento aggiuntivo- per complessivi 15 milioni di euro - sarà poi costituito dal nuovo metodo tariffario per il servizio idrico integrato. Infatti, una parte dei proventi derivanti dalla tariffa, in una percentuale oscillante tra un minimo del 2 e un massimo del 5 per mille, potranno essere utilizzati per finanziare interventi di manutenzione dei boschi nelle aree montane e per interventi di difesa del suolo da attuare con tecniche a basso impatto ambientale, come ad esempio i metodi di ingegneria naturalistica. Un riconoscimento concreto della risorsa fondamentale che il territorio appenninico e le sue foreste rappresentano per tutta la comunità regionale, garantendo acqua di qualità. Saranno appositi accordi di programma tra Province e Agenzie di ambito a regolare la materia nei diversi territori, mentre gli interventi verranno concretamente attuati dalle Comunità Montane. I Boschi In Emilia Romagna In Emilia-romagna esistono ben 600 mila ettari di boschi, pari a circa il 27% dell´intera superficie regionale, di cui circa l´80% è di proprietà privata. La stragrande maggioranza, oltre il 95%, è posta nelle aree montane e dell´alta collina, mentre solamente il 5% è presente in pianura. Le foreste naturalisticamente più importanti sono all´interno dei due Parchi nazionali delle Foreste Casentinesi e dell´Appennino tosco emiliano e di quelli regionali del crinale appenninico che occupano circa 80 mila ettari del territorio regionale e che sono coperti da boschi per circa il 65% della loro superficie. Importanti anche le pinete litoranee che per la maggior parte ricadono dentro il Parco regionale del delta del Po. .  
   
   
RISORSA LEGNO: ECCO IL MANUALE SULLA CLASSIFICAZIONE DEL LEGNAME DI ABETE ROSSO, ABETE BIANCO E LARICE  
 
Uno strumento per favorire l’incontro fra la domanda e l’offerta, ma al tempo stesso un’occasione per promuovere l’utilizzo del legno locale. Ecco gli obiettivi del “Manuale per la classificazione visuale e qualitativa del legno tondo di abete rosso, abete bianco e larice”, un volumetto di oltre cento pagine realizzato dal Servizio Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento, in collaborazione con Cnr-istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree. “A seguito dell’abolizione delle dogane e della facilità di trasporto – spiegano gli esperti - quello che fino agli anni ‘70 era un mercato locale è divenuto ormai internazionale: oggi in tutte le vallate del Trentino si vende e si utilizza anche legname proveniente dall’Austria, dalla Scandinavia, dall’Est Europa e spesso anche da oltre oceano. Ciò ha determinato un allineamento del prezzo del legname locale a quello dei mercati forti (Europa Centrale e Settentrionale), dove le condizioni di produzione sono più favorevoli ed i costi dunque inferiori: la conseguenza è stata una riduzione progressiva del valore della materia prima legno, a dispetto spesso del suo impiego. Questa maggiore apertura verso il mercato estero determina però anche l’opportunità di un allineamento per quanto riguarda la classificazione del legname commercializzato nel territorio provinciale”. Le classificazioni della qualità del legno attualmente in uso nelle diverse aree del Trentino non sono confrontabili e spesso la stessa denominazione ha significati diversi. Il sistema di classificazione proposto nel nuovo manuale, analogo a quello in uso nei paesi centro-europei, prevede invece una classificazione del legname in 4 classi qualitative (A, B, C, D) sulla base di determinate caratteristiche tecnologiche. Questi nuovi criteri di classificazione servono a creare le condizioni per razionalizzare la vendita, stabilendo regole e caratteristiche unitarie, aumentando la trasparenza del mercato e facilitando l’accesso agli operatori, anche senza la necessità di vedere direttamente il prodotto. Ciò dovrebbe dunque essere del massimo interesse sia per i proprietari di boschi che per gli acquirenti di legname. L’utilizzo del nuovo manuale dovrebbe inoltre portare a superare l’atteggiamento che a volte vede produttori e trasformatori del legno su fronti contrapposti, comprendendo invece le esigenze reciproche: l’obiettivo finale rimane comunque la valorizzazione del legno trentino, attivando forme di collaborazione più strette fra produttori e utilizzatori, anche avuto riguardo agli aspetti culturali e di legame con il territorio del prodotto legno. Il manuale può essere richiesto gratuitamente al Servizio Foreste e Fauna, via Trener, 3 Trento o con e-mail al seguente indirizzo: uff. Economia@provincia. Tn. It, o scaricato dal sito www. Foreste. Provincia. Tn. It cliccando su “Filiera foresta legno”. .  
   
   
LE REGIONI EUROPEE PER IL MANTENIMENTO DI UN ORDINAMENTO NEL MERCATO ORTOFRUTTICOLO  
 
 L´alto Adige, assieme a molte altre regioni europee, è favorevole al mantenimento di uno specifico ordinamento per il mercato ortofrutticolo. Questa posizione è stata sottolineata martedì 21 novembre a Bruxelles nel corso di un convengo sulla prevista riforma del settore. Al convegno, alla cui organizzazione ha contribuito anche la Provincia Autonoma di Bolzano, hanno partecipato diversi rappresentanti delle istituzioni europee. L´argomento è di stretta attualità, in quanto l´ordinamento del mercato ortofrutticolo sarà interessato nel prossimo futuro da una riforma. Nel gennaio 2007 la commissaria europea all´agricoltura Mariann Fischer Boel avanzerà le proprie proposte di riforma, mentre l´entrata in vigore del nuovo ordinamento è prevista per il 2008. Nel corso della serata, che si è svolta presso gli uffici di rappresentanza a Bruxelles dell´Emilia Romagna e della regione francese di Aquitaine, l´associazione delle regioni produttrici di frutta e verdura (Areflh), di cui fa parte anche la Provincia di Bolzano, hanno ribadito la propria posizione favorevole al mantenimento di un ordinamento del mercato. Secondo la Areflh si tratta di conservare una garanzia per gli agricoltori: l´attuale ordinamento permette infatti di rispondere alle esigenze manifestate dal mercato, ed eventualmente di prevenire le crisi congiunturali che si possono verificare. A margine del convegno, le venti regioni europee facenti parte della Areflh hanno presentato le proprie produzioni tipiche di frutta e verdura. La Provincia di Bolzano era presente con uno stand dedicato alle mele e ai suoi derivati. .  
   
   
UNA NUOVA META PER I GASTRONAUTI: DA OGGI ON-LINE IL CANALE E-COMMERCE DI RISTOCLUB  
 
 Da oggi il popolo dei gastronauti avrà una nuova meta: Ristoclub, portale dedicato all’approfondimento della cultura enogastronomica, oltre alla possibilità di scegliere e prenotare on-line un ristorante in tutta Italia, ha creato un nuovo punto d’incontro dove poter acquistare prodotti e servizi, esplorando l’universo dei vini e dei sapori. Il canale e-commerce di Ristoclub è come la piazza di un mercato virtuale in continuo ampliamento, dove ogni giorno si possono trovare prelibatezze diverse ed una cantina ben fornita entrando in contatto con realtà artigianali di alta qualità e assaporando il gusto della tradizione. Tutti i prodotti offerti e selezionati da Ristoclub rispondono a severi criteri di qualità, rispettano le tradizioni e la tipicità regionale e si ispirano ad un mondo di botteghe passate, prima che si uniformassero consumi e sapori. Ristoclub non è solo cibo, ma anche tutto ciò che attorno ad esso ruota. Oltre alle leccornie alimentari, si possono infatti acquistare on-line anche una serie di servizi selezionati secondo gli stessi principi. Navigando il menù del canale e-commerce, gli utenti hanno la possibilità di iscriversi a corsi di cucina, amatoriali o per professionisti, o a corsi di degustazione di vino, cioccolato, olio e distillati. Per passare qualche giorno di relax, inoltre, si potranno acquistare tour enogastronomici e partecipare a molti eventi dove poter conoscere ed incontrare gli amici di Ristoclub, confrontandosi e condividendo esperienze culinarie ed emozioni comuni. Se siete tra coloro che desiderano eliminare “la gola” dai peccati capitali e soddisfare ogni desiderio legato al mondo dell’enogastronomia. Ristoclub è il sito che fa per voi! .  
   
   
L’ISTITUTO SCOTTI BASSANI DA OGGI E’ ON LINE NASCE IL SITO INTERNET DEDICATO AL MONDO DELLA NUTRIZIONE INFANTILE  
 
Www. Scottibassani. It, è il nuovo sito Internet dell’Istituto Scotti Bassani. Nato nel 1979, su iniziativa di Plasmon Dietetici Alimentari, l’Istituto da oltre 25 anni si propone di promuovere la ricerca in ambito scientifico e nutrizionale. Distintosi per l’impegno e la cura dell’informazione e nell’aggiornamento scientifico e nutrizionale, anche attraverso le sue pubblicazioni, l’Istituto è stato rilanciato un anno fa con una vocazione specificatamente pediatra. Oggi debutta on line con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nell’ambito della nutrizione, della pediatria e del giornalismo scientifico anche per tutti coloro che quotidianamente utilizzano la rete come principale fonte di informazione. Attraverso il sito sarà possibile ripercorrere la storia dell’Istituto, conoscerne le sue finalità e richiederne tutte le pubblicazioni: dalle più recenti a quelle “storiche” che costituiscono, ancora oggi, un importante riferimento e una fonte inesauribile di conoscenza, nonché di approfondimento per tanti specialisti dell’alimentazione. Attraverso una semplice procedura di registrazione sarà infatti possibile accedere all’area riservata e quindi al database delle pubblicazioni e alla cartella stampa. Nella sezione novità, sarà invece possibile trovare tutte le ultime notizie relative ai lavori e agli studi dell’Istituto Scotti Bassani, i convegni e congressi in programma, i link ai più importanti siti nazionali ed internazionali dedicati alla pediatria e alla nutrizione e alle principali riviste specializzate. Grazie ad un layout semplice, una grafica accattivante e ad un’elevata usabilità il nuovo sito dell’Istituto Scotti Bassani si propone come uno strumento pratico e immediato per tutti gli attori che ruotano intorno al mondo della pediatria e della nutrizione infantile. .  
   
   
MARCHE E ROMAGNA SI UNISCONO NEL NOME DEL FORMAGGIO DI FOSSA. A BATTESIMO IL NUOVO SODALIZIO FRA I SOMMELIER AIS DELLE DUE REGIONI  
 
 Matrimonio nel nome dei vini e dei sapori fra i sommelier dell’Ais Romagna e dell’Ais Marche, che lunedì 27 novembre in occasione della trentaduesima edizione della Sagra del Formaggio di Fossa a Sogliano si sono incontrati e confrontati nella valorizzazione del territorio attraverso le sue specificità enogastronomiche. Sotto i riflettori il Formaggio di Fossa, prodotto d’eccellenza di Sogliano e del Montefeltro, da Talamello a Novafeltria: un formaggio prodotto con latte ovino, vaccino, caprino o misto, la cui caratteristica di unicità sta nel particolare sistema di stagionatura, che prevede la permanenza per tre mesi in fosse tufacee o di arenaria dove l’ambiente anaerobico va a modificare profondamente le caratteristiche organolettiche del prodotto. L’incontro che lunedì 27 si è tenuto nelle sale del palazzo comunale di Sogliano è stato il numero zero per quella che sarà la nuova joint venture fra due realtà storicamente in competizione fra di loro- Sogliano e Talamello- ora unite per la prima volta nella comune valorizzazione del loro prodotto di punta, il Formaggio di Fossa ormai prossimo all’ottenimento della Dop (denominazione di origine protetta). In abbinamento al formaggio, grazie all’intervento dei sommmelier Ais, grandi protagonisti sono stati i vini delle due regioni, i migliori bianchi marchigiani e i migliori rossi dell’entroterra romagnolo (certificati con i 5 grappoli di Duemilavini, la guida ufficalie dell’Associazione Italiana Sommeliers). Tre i formaggi di fossa più votati dalla giuria di esperti e sommelier: il pecorino Montefeltro Latte delle Fosse Fabbri di Perticara, prodotto sul crinale che divide il Rubicone dal Montefeltro. Una terra di confine dove le tradizioni romagnole e marchigiane si sposano in una perfetta armonia di sapori e suggestioni. Per una manciata di punti la medaglia d’argento è andata al pecorino la Ginchiglia Fosse Tera di Sogliano- quello prodotto nelle fosse del sindaco soglianese Enzo Baldazzi- seguito al terzo posto da un’altra produzione soglianese, il pecorino delle Fosse Rossini. Testa a testa anche per i vini Cinque grappoli di Romagna che si sono contesi la vittoria finale per l’abbinamento più armonico con il Fossa. Se il Verdicchio Colli di Iesi Classico Superiore Stracacio Vendemmia 2003 si è aggiudicato il primo posto, è stato il Sangiovese Riserva 2003 Domus Caia dell’Azienda Ferrucci di Castel Bolognese il vino che ha riservato la più grossa sorpresa ai sommelier, con un intrigante e insolito abbinamento di un sangiovese “morbido” dai tannini levigati, vinificato utilizzando il metodo dell’appassimento delle uve, che ha saputo sfatare i classici abbinamenti dei formaggi coi vini a bacca bianca. La giuria tecnica, che lunedì 29 è stata chiamata a valutare 22 Formaggi di Fossa (14 romagnoli e 8 marchigiani) in abbinamento a 5 vini rossi romagnoli e 6 vini marchigiani (5 bianchi e uno rosso) era composta da: Piergiorgio Angelini, scrittore ed enogastronomo (presidente di giuria) Giancarlo Mondini, Presidente Ais Romagna Otello Renzi, Presidente Ais Marche Giorgio Amadei, enogastronomo Ais Romagna Rita Mazzillo, sommelier ed enogastronoma Caliope Fabbri, esperto di formaggio di fossa Il gemellaggio Rubicone-montefeltro proseguirà lunedì prossimo 4 dicembre alle 16,30 in un secondo incontro al Teatro Sociale di Novafeltria, dove si terrà il convegno interregionale “Il Formaggio di Fossa ambasciatore del territorio, tra Marche e Romagna”. A seguire, alle 19,30 alla Locanda dei Venti di Novafeltria si terrà il Premio Ais Romagna e Ais Marche e il concorso fra ristoratori di romagnoli e marchigiani per il miglior piatto a base di Formaggio di Fossa in abbinamento a un vino scelto dai ristoratori stessi. Le fosse a Sogliano sono state scavate in epoca medievale nella roccia arenaria e l’usanza di infossare il formaggio risale al Xv secolo, quando in seguito alle distruzioni della città del 1312 e 1351 la popolazione iniziò a nascondere i viveri nelle fosse ipogee, granaio dei Malatesta. Nel settembre 2005 il prodotto caseario soglianese ha ricevuto il Premio Qualità Buonitalia quale miglior prodotto agroalimentare tradizionale ed ora è in attesa della consacrazione definitiva col traguardo della Dop. .  
   
   
DALLA FORMA LETTERARIA POPOLARE ALLA CULTURA ENOGASTRONOMICA VENETA  
 
L’università di Padova dedica agli studenti del Corso di laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione (www. Agraria. Unipd. It/castelfranco/) un ciclo di seminari che si terranno presso il Liceo “Giorgione” di Castelfranco Veneto il 22 e 29 novembre. Gli incontri, rivolti a chi fa ristorazione e a chi ne gode, vogliono tracciare attraverso una bizzarra geografia del fantastico, un percorso utile anche al presente. In questo contesto si inserisce il seminario: “Esplorazioni enogastronomiche, letterarie e folkloriche nel Paese di Cuccagna, dove chi manco lavora piu’ guadagna” tenuto da Otello Fabris, docente di Storia dell’Alimentazione presso l’Istituto Alberghiero di Castelfranco Veneto. Il relatore, un noto esperto dell’argomento, vuol far comprendere agli allievi come la cultura enogastronomica ed in particolare quella veneta, si sia mossa e sviluppata attraverso alcune forme “promozionali” costituite dalla circolazione di una letteratura e di un’iconografia “minore”, di tipo pseudo-popolare e goliardico. Ne sono testimonianza i racconti duecenteschi della Navigatio Sancti Brandani, i Carmina Burana, l’interesse manifestato da Giambonino da Cremona per i ricettari del mondo arabo, le Macaronee di Tifi Odasi e di Teofilo Folengo. In questo sfondo si inserisce il mito carnascialesco di Cuccagna, che attraverso i secoli rappresenta l’apoteosi di grandi abbuffate, sempre sognate e certo mai fatte. A ricordare la sobrietà c’è l’antitetica Quaresima, madre di una“Cucina da magro” che i cuochi hanno saputo rendere non meno ghiotta di quella dei giorni “grassi”. Il seminario si concluderà il 6 dicembre nella palladiana Cà Marcello (www. Camarcello. It/) a Levada di Piombino Dese, con un convito (allestito dal Teatro dei Sapori di Giuseppe Agostini di Castelfranco Veneto) che esemplificherà come sia possibile utilizzare oggi il patrimonio storico e letterario per creare nuova gastronomia e occasioni di promozione, prendendo a modello la famosa rassegna “A tavola con Merlin Cocai” (www. Teofilofolengo. Org/) . .  
   
   
PREMIATI I VINCITORI DEL VI CONCORSO “FONTINA D’ALPAGE – MODON D’OR” 2006  
 
L’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali, Giuseppe Isabellon, comunica che, sabato 25 novembre scorso, al Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-vincent, si è svolta la premiazione dei vincitori e dei finalisti del Vi Concorso “Fontina d’alpage – Modon d’or” 2006, nel quadro della manifestazione “Grolle d’oro Formaggi d’autore”. A ritirare il primo premio dalle mani dell’Assessore è stato Mauro Trèves, presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina di Saint-christophe, per la Fontina prodotta dal socio della Cooperativa Rino Favre nell’Alpeggio Arvens di Doues, numero di fascera 252. Il secondo premio è stato assegnato a Rinaldo Petitjacques, dell’Alpeggio Barmette di La Thuile(numero 24) il terzo premio è andato nuovamente alla Cooperativa Produttori Latte e Fontina che aveva iscritto al concorso Loris e Donar Foretier, dell’Alpeggio Larchet di Nus (numero 441). Tra gli altri sette finalisti, quattro avevano presentato personalmente l’iscrizione al Concorso: Alino Desiderato Marquis, dell’Alpeggio La Comba di Sarre, numero di fascera 183, Stefano Porliod, dell’Alpeggio Pra de l’Arp di Nus, n. 260, Maria Giuseppina Piccot, dell’Alpeggio Bren di Fenis, n. 105, Alberto e Fulvio Viérin, dell’Alpeggio Pesse di Saint-pierre, n. 181. La Cooperativa di Saint-christophe è risultata inoltre finalista anche con altre tre Fontine, scelte tra quelle prodotte dai soci: Irene e Richard Abram, dell’Alpeggio Berovard di Ollomont, n. 243, Claudio Pomat, dell’Alpeggio Comba Zerman di Etroubles, n. 211, e Serafina Rita Porliod, dell’Alpeggio Pierrey di Nus, n. 94. “L’alto livello qualitativo delle Fontine, riscontrato in occasione del Concorso – sottolinea l’assessore Isabellon – conferma l’impegno sia dell’Assessorato che dei produttori nel perseguimento di un costante miglioramento del prodotto; sono molto soddisfatto per il successo di questa manifestazione”. L’ultima tappa del Concorso “Fontina d’alpage – Modon d’or” 2006 mirerà a coinvolgere il consumatore finale. L’assessorato dell’Agricoltura sta infatti organizzando, in collaborazione con le Aiat, delle serate di degustazioni guidate delle Fontine selezionate al Concorso, indirizzate ai turisti in soggiorno in Valle d’Aosta durante le prossime festività di fine anno. .  
   
   
IL BIOLOGICO ITALIANO DI QUALITA’ CONQUISTA L’ORIENTE  
 
Nasce Alce Nero Asia, joint venture fra il gruppo bolognese Alce Nero & Mielizia e il gruppo francese Denis Freres, attiva in Oriente dal 1870. Sarà presente sui mercati del food di dieci paesi asiatici, dalla Cina all’Australia. Una joint venture per espandere il mercato del gruppo Alce Nero & Mielizia in Asia. Già presente in Giappone con i propri prodotti da oltre dieci anni attraverso la società Nichifutsu Boeki Kk, il gruppo bolognese ha stretto infatti nelle scorse settimane un patto di ferro con la holding del partner giapponese, il gruppo Denis Freres, azienda storica che dalla fine dell ‘800 opera nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari sui principali mercati asiatici, attraverso una rete di società controllate. Il risultato è Alce Nero Asia, una società le cui quote sono equamente divise tra i due soci Alce Nero & Mielizia Spa ed il Gruppo Denis Freres. La joint venture, proprietaria dei marchi Alce Nero e Mielizia per tutta l’area asiatica, gestirà in esclusiva lo sviluppo dei prodotti del gruppo bolognese nei più importanti mercati del Sud-est Asiatico: Giappone, Singapore, Cina, Brunei, Corea, Taiwan, Malesia, Indonesia, Australia e Nuova Zelanda. “Contiamo così di potenziare molto la nostra presenza su questi mercati con tutta la gamma biologica e anche con quella equosolidale Alce Nero, nonché con il miele e gli altri prodotti apistici Mielizia. In futuro, anche con i prodotti Libera Terra realizzati dalle terre confiscate alla mafia. Abbiamo voluto il Gruppo Denis Freres come partner perché crede in quello in cui crediamo noi: nel biologico, nel tipico, nel fairtrade e nella valorizzazione dei produttori. Ci conosciamo e stimiamo da dieci anni. L’obiettivo è essere una società che unisce produttori e distributori vocati ad esprimere, attraverso i prodotti, i diversi territori ed un concetto di nuova agricoltura, attiva e propositiva. Alce Nero Asia darà vita, insomma, ad una filiera corta, anche se geograficamente molto lontana, ed è disponibile a sfide forti, con un importante ed innovativo valore sociale” afferma convinto il presidente di Alce Nero & Mielizia, Lucio Cavazzoni. Già presente nei dieci paesi asiatici con propri distributori specializzati e con il proprio marchio Ayam - leader incontrastato di mercato nel settore dei prodotti ittici conservati di alta qualità - Denis Freres Group ha infatti accompagnato in questi anni la crescita dell’export in Giappone del gruppo bolognese. Oggi con un fatturato di oltre 2,3 milioni di euro, Alce Nero è marchio leader del biologico e, nei negozi e supermercati del paese del Sol Levante, i suoi prodotti sono tra i più diffusi e visibili del settore grocery di importazione. E’, inoltre, già iniziata l’attività di distribuzione dei prodotti Alce Nero a Singapore, in Brunei, in Corea ed in Malesia. Nel 2007 è previsto il lancio negli altri paesi oggetto dell’accordo. .  
   
   
AGRITURIST: PER DOP E IGP IN DIRITTURA DI ARRIVO ALTRI 5 PRODOTTI ITALIANI  
 
A fine anno l’Italia potrebbe passare da 155 a 160 prodotti agroalimentari riconosciuti dall’Unione Europea, con 107 Dop e 53 Igp, staccando ulteriormente la Francia che, con tre nuovi prodotti pubblicati, potrebbe passare da 148 a 151. A metà dicembre, infatti, scadono i sei mesi di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee dopo i quali, se non vi sono state osservazioni contrarie da parte di qualche Stato Membro della Ue, saranno iscritte nell’elenco dei prodotti riconosciuti a Denominazione d’Origine Protetta (Dop) e ad Indicazione Geografica Protetta (Igp) cinque nuove specialità agroalimentari italiane. Si tratta del Salame di Cremona Igp, dell’olio extravergine di oliva Sardegna Dop, della Carota dell’Altopiano del Fucino Igp, del formaggio Stelvio (o Stilfser) Dop e del Limone Femminello del Gargano Igp. Vi sono anche due richieste italiane più recenti, relative all’Arancia del Gargano Igp (pubblicata il 25 ottobre) e al Riso di Baraggia Biellese e Vercellese Dop (pubblicazione prevista per il 30 novembre). Sono poi una settantina i prodotti italiani di cui è in corso l’iter preliminare di riconoscimento, in ambito nazionale, alcuni dei quali, come le Acciughe del Mar Ligure e la Tinca Gobba del Pianello di Poirino (Piemonte), appartengono alla categoria dei prodotti ittici, fin qui mai interessata dai nostri riconoscimenti d’origine, anche se l’Italia, di coste, mare e prodotti ittici, è ricca come pochi altri paesi al mondo. “Non si può certo affermare – dichiara Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Agriturist (Associazione agrituristica della Confagricoltura) – che oggi i riconoscimenti Dop e Igp già rappresentino compiutamente l’agroalimentare tipico italiano. Ma avvertiamo, con soddisfazione, una crescente attenzione dei produttori, e delle amministrazioni locali, verso queste certificazioni a tutela dei prodotti del territorio che per l’Italia costituiscono un patrimonio culturale ed economico di straordinario rilievo, molto importante anche per sostenere lo sviluppo turistico delle zone rurali ed in particolare l’agriturismo”. Nel sito www. Agriturist. It si possono consultare gli elenchi completi dei prodotti riconosciuti Dop e Igp e i menu proposti da alcune aziende agrituristiche in occasione delle “Giornate Nazionali delle Dop e delle Igp” di questo autunno. E’ inoltre possibile scaricare un opuscolo informativo sui riconoscimenti Dop e Igp. .  
   
   
VINO: SALVAGUARDARE IL MODELLO EUROPEO. CONFAGRICOLTURA ALL´AUDIZIONE ALLA CAMERA SULLA RIFORMA OCM VINO  
 
“Il settore vitivinicolo europeo è emblema indiscutibile di tradizione e qualità ed è ricco di imprenditori con un patrimonio ragguardevole di competenze che deve essere valorizzato. – E’ su queste caratteristiche che bisogna basarsi per la riflessione sulla riorganizzazione normativa del comparto”. E’ questo il pensiero espresso oggi da Confagricoltura nel corso dell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera sulla prossima riforma dell’Ocm vino. “La proposta della Commissione europea appare, invece, inadeguata e riduttiva - ribadisce Confagricoltura -. Bruxelles vuole comprimere l’offerta senza programmi innovativi di riqualificazione del prodotto, né di promozione del consumo”. La Commissione, nella sua comunicazione, parte da una posizione di difesa: espone le problematiche, delinea gli obiettivi, ma non propone misure risolutive per il settore. In dettaglio, l’Organizzazione degli imprenditori agricoli ritiene che il potenziale produttivo, sia con riferimento alla proposta di estirpazione, sia di liberalizzazione dei diritti di impianto, debba essere opportunamente gestito dagli Stati Membri. L’estirpazione dovrebbe sottostare a vincoli di opportunità economica e sociale e non essere usata in maniera indifferenziata per ridurre, senza efficaci risultati, le eccedenze. L’attuale sistema dei diritti di impianto dovrebbe essere mantenuto, rendendo allo stesso tempo più flessibile la possibilità di trasferimento. Un’attenzione particolare è dedicata anche alle politiche di qualità e di etichettatura proposte dalla Commissione. Bruxelles – ricorda Confagricoltura - vorrebbe semplificare la classificazione vigente nei vini, accorpando le Igt ai Vqprd, e creando due sole categorie. Proponendo, tra l’altro, la possibilità di riportare in etichetta vitigno ed annata per i vini da tavola. “E’ una politica – dice Confagricoltura – che non avvantaggia la nostra offerta e può generare confusione nei consumatori. L’unione europea dovrebbe avere il coraggio di imporre a livello internazionale il proprio modello produttivo, basato sulla tradizione e sul legame con il territorio, senza svilire le produzioni di maggior pregio. E ciò dovrebbe essere attuato anche con un’adeguata valorizzazione della peculiarità dei propri prodotti in etichetta. E’ infine indispensabile, a parere di Confagricoltura, che l’Ocm contempli strumenti attivi per la promozione del consumo propulsivi per la performance competitiva del vino sul mercato interno ed all’estero. .  
   
   
BERE SPUMANTE 2007 LE 5 SFERE: BOLLICINE ITALIANE: È DI SCENA IL TERRITORIO  
 
Dopo cinque mesi di degustazioni la guida Bere Spumante edita da Cucina & Vini è arrivata alla sua quinta edizione. Bere Spumante 2007 traccia una radiografia completa e integrale della produzione spumantistica italiana. La pubblicazione ha come tratto distintivo quello di essere una guida di vini raccontati per territorio, portando in evidenza il legame centrale che accomuna la produzione di bollicine con la zona di origine. “Come ogni altra tipologia di vino – afferma Francesco D’agostino, curatore della guida – lo spumante di qualità italiano è intimamente legato al proprio territorio. Dei vini come il Franciacorta, il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene o il Trento vengono riconosciuti anche oltre i confini nazionali proprio per la loro personalità. Si aggiunge a questo che negli ultimi anni abbiamo registrato un notevole incremento del numero di etichette di qualità, in un quadro complessivo che segna la crescita dei territori e garantisce una scelta molto più articolata al consumo. ” Tra le 479 etichette selezionate spicca un gruppo di 45 bollicine rosate, che negli ultimi anni si sono ritagliate uno spazio per nulla satellite all’interno della realtà spumantistica nazionale. Tanta ricchezza ha inevitabilmente fatto registrare buoni risultati nell’assegnazione delle Cinque Sfere, massimo punteggio in guida. Sono 4 per il Trentino, 7 per la Lombardia, 1 per il Piemonte, 3 per il Veneto e 1 per la Puglia, assegnate dal panel di degustazione composto da Francesco D’agostino, Alessandro Brizi e Roberto Infante vice curatori, Fabio De Raffaele, Alfonso Isinelli, Antonio Marcianò, Luciano Nebbia, Antonio Pellegrino, Enrico Pozza, Elisabetta Tosi e Susanna Varano. La guida racconta gli spumanti secchi offrendo al lettore recensioni dettagliate, suggerendo specifici abbinamenti con il cibo e guidandolo nell’acquisto di quei vini particolarmente convenienti, contrassegnati con un salvadanaio, indice di un vantaggioso rapporto prezzo/prestazione in guida, simbolo, appunto, dell’acquisto attento. A queste etichette, 45 in tutto, è dedicato uno spazio nelle prime pagine “tenendo ben presente – specifica D’agostino – che dietro una eccellente bottiglia di bollicine sottili si nascondono tecniche e tempi di realizzazione molto complessi che per nessun motivo possono racchiudersi in un costo estremamente basso. ” Anche quest’anno il panel di degustatori non ha dimenticato le emozioni, nominando il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Brut 1999 Vino dell’emozione 2007. Le 5 Sfere Bere Spumante 2007 Trentino Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Brut 1997 Ferrari Trento Riserva Cuvée dell’Abate Brut 2001 Abate Nero Trento Talento Rosé Brut Maso Martis Trento Talento Riserva Methius Brut 2000 Metius Lombardia Franciacorta Gran Cuvée Brut 2002 Bellavista Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Brut 1999 Cà del Bosco Franciacorta Extra Brut 1999 Ferghettina Franciacorta Casa delle Colonne Brut 2000 Fratelli Berlucchi Franciacorta Valentino Maiolini Brut 1994 Majolini Franciacorta Comarì del Salem Extra Brut 2001 Uberti Franciacorta Rosé Demi Sec 2002 Villa Piemonte Soldati La Scolca Riserva D’antan Brut 1992 La Scolca Veneto Prosecco di Valdobbiadene Vigneto Giardino Dry 2005 Adami Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry Col Vetoraz Valdobbiadene Suprème Dry Le Bertole Puglia Riserva Nobile Brut 2002 D’araprì Cucina & Vini Editrice srl Via di Tor Cervara, 280 - 00155- Roma Tel 0622754767 - Fax 0622773876 email: info@cucinaevini. It . .  
   
   
NUOVI IMPORTANTI RICONOSCIMENTI PER FRATELLI BERLUCCHI  
 
La Guida Duemilavini Ais, Spumanti d’Italia del Gambero Rosso 2007, Bere Spumante 2007 premiano Fratelli Berlucchi Recentemente l’Azienda Agricola Fratelli Berlucchi è stata insignita di alcuni importanti riconoscimenti. L’ultima edizione della Guida Duemilavini Ais (Associazione Italiana Sommelier) ha assegnato i 5 grappoli al Franciacorta Brut Casa delle Colonne Millesimato 2000. I 5 grappoli corrispondono al punteggio più alto attribuito dalla commissione di esperti esaminatori dell’Ais – dai 91 ai 100 centesimi – e vengono dati solo ai Vini d’Eccellenza. Questo Brut speciale prende il nome dall’antica casa d’infanzia della famiglia Berlucchi, le uve Chardonnay e Pinot Nero di cui è composto provengono dai due vigneti "Mandola" – sito in Borgonato dove ha sede l’azienda - e "Tre Camini" – sito in Torbiato. Il risultato è un vino dal profumo ricco di note terziarie, molto variegato e complesso, dal perlage estremamente fine e lungamente persistente e dal colore di un giallo intenso. Queste stesse caratteristiche gli hanno valso anche le 5 sfere della guida Bere Spumante 2007 di Cucina e Vini che, attribuendogli il massimo punteggio, lo ha inserito tra i top della categoria. Altro importante premio è quello ottenuto nella quattordicesima edizione della guida Spumanti d’Italia del Gambero Rosso 2007. La guida si propone come un viaggio da Nord a Sud della Penisola nel diversificato mondo delle bollicine italiane: sono state accuratamente selezionate 350 etichette - sia cuvée di metodo classico che prodotti elaborati con il metodo italiano -. 

Ogni etichetta è accompagnata da una scheda in cui sono indicate le caratteristiche organolettiche del prodotto, il colore, il metodo di lavorazione, il prezzo medio di vendita in enoteca e le informazioni più importanti sul produttore. Tra le etichette che hanno ottenuto l’Oscar Qualità Prezzo anche il Franciacorta Brut Rosé Fratelli Berlucchi. Il Rosé è un prodotto che ultimamente è stato riscoperto e rivalutato anche dai critici che fino a non troppo tempo fa lo ritenevano un vino senza carattere. L’azienda Agricola Fratelli Berlucchi si è invece sempre distinta per la produzione di un rosé secco, dal sapore deciso ed estremamente definito: queste caratteristiche, unite ad un prezzo di vendita che rispetta il preciso impegno di equità da sempre assunto dall’azienda, hanno fatto guadagnare a questo prodotto l’Oscar della guida del Gambero Rosso. Per qualsiasi informazione è possibile consultare il sito www. Berlucchifranciacorta. It. .  
   
   
CONSORZIO TUTELA VINI D’ACQUI: “ACQUI BRACHETTO 2006” II EDIZIONE  
 
Lunedi 20 Novembre 2006 alle ore 19:00 presso il Salone Belle Epoque del Grand Hotel Nuove Terme di Acqui Terme in occasione proclamazione dei vincitori del concorso “Brachettotime 2006” é stato consegnato il Premio speciale “Acqui Brachetto 2006”. Il riconoscimento istituito dal Consorzio di Tutela dei Vini d’Acqui e’ stato assegnato a quattro personaggi che si sono distinti per il loro impegno professionale ed hanno contribuito a diffondere la conoscenza del territorio: Giorgio Calabrese, docente universitario, nutrizionista e giornalista; Jimmy Ghione, showman ed inviato di Striscia la notizia; Sergio Unia, scultore e pittore; monsignor Galliano, gia’ parroco della Cattedrale di Acqui Terme. Il Premio Speciale “Acqui Brachetto 2006” e’ una fusione in bronzo che rappresenta alcune bottiglie che vanno verso il clielo dello scultore Alberto De Braud. Alberto De Braud, scultore, vive e lavora tra Milano e Parigi. Le sue opere sono esposte sia in Europa che negli Stati Uniti. Nei suoi bronzi levigati ed essenziali, come nelle terrecotte calde ed opache, l’artista utilizza la ripetitivita’ del modulo per affermare la natura dell’oggetto e la sua idea di mondo. Le caratteristiche di fondo della scultura di Alberto De Braud appaiono, per molti versi all’estremo opposto rispetto a quelle che normalmente connotano la scultura di matrice tradizionale. Infatti i termini che vengono subito in mente per definirla sono: leggerezza, fragilità, frammentarietà, visione ironicamente spiazzante della realtà, gusto per gli equilibri precari e tendenza all’accumulazione e alla sequenza di elementi nella elaborazione spaziale dei lavori. .  
   
   
FORMAZIONE PER TECNICI OPERATORI DI CANTINA  
 
La Camera di Commercio di Chieti, nell´ambito delle attività di valorizzazione del settore vitivinicolo, organizza un Percorso di formazione e di aggiornamento di base per tecnici operatori di cantina. Obiettivi: la necessità di un sistema produttivo, organizzato in maniera da poter rispondere con successo alle sfide di un mercato sempre più globalizzato, trova puntuale riscontro anche nel comparto vitivinicolo. La Camera di Commercio di Chieti con tale percorso formativo vuole contribuire all´innalzamento della qualità del settore vitivinicolo anche attraverso la considerazione del fattore produttivo più importante - la risorsa umana -, nell´ambito di quella particolare fase della filiera che è rappresentata dalla cantina. Il corso prevede in tutto sei incontri giornalieri, secondo il seguente calendario: 12 dicembre 2006, 16-23 gennaio, 1-6-13 febbraio 2007, per complessive 42 ore. Il programma è articolati in singoli moduli ed è possibile partecipare ad uno o più moduli. Il corso è indirizzato a coloro che (nell´ambito della Regione Abruzzo) sono e saranno integrati nella realtà operativa di cantina, con particolare riguardo alla produzione enologica di qualità. Il percorso formativo proposto è da ritenere altresì propedeutico a successivi moduli specialistici. Al fine di trasferire adeguatamente formazione ed aggiornamento, il numero massimo delle iscrizioni per ciascuno dei moduli è stabilito in 40 partecipanti. La quota di iscrizione ad ogni singolo modulo è di 50 euro e va versata (cumulativa se si partecipa a più moduli) sul conto corrente postale n. 13886668 della Camera di Commercio di Chieti. E’ possibile scaricare il programma del corso e la scheda di iscrizione dal sito della Cdc di Chieti (www. Ch. Camcom. It). L’iscrizione va formalizzata, entro il 6 dicembre prossimo, inviando la scheda di iscrizione debitamente compilata via fax, unitamente alla ricevuta di pagamento. .  
   
   
FRASCA 2004: FATTORIA VARRAMISTA PROPONE UN NUOVO ROSSO DI CARATTERE  
 
Fattoria Varramista, da sempre attenta a proporre sul mercato etichette che si contraddistinguono per qualità, stile e ricerca di eccellenza, propone quest’anno un rosso di carattere. Il Frasca 2004 è un vino che regala da subito emozioni intense ma si presta anche a un ulteriore invecchiamento in bottiglia, per rivelare appieno la sua complessa personalità. Varramista è una tenuta di charme, acquistata dal Dr. Enrico Piaggio negli anni ‘50, attualmente di proprietà della nipote Donna Chiara Visconti di Modrone. All’inizio degli anni ’90, l’idea di mettere a dimora dei vigneti di Syrah venne all’altro nipote di Enrico Piaggio, il Dott. Giovanni Alberto Agnelli che aveva avuto una felice intuizione a proposito della particolarità del terroir di Varramista. L’operazione mirava a riconvertire gli impianti già presenti con una varietà che potesse essere elevata ai massimi livelli qualitativi proprio dalle caratteristiche del terreno. E quella che poteva sembrare una scelta azzardata, in un momento in cui molti aziende si stavano concentrando su realtà legate alle zone di appartenenza, anno dopo anno, si è dimostrata una mossa vincente. Nei primi anni ‘90, la produzione era stata pensata per un uso esclusivamente privato. L’enologo Federico Staderini, già consulente di altri importanti produttori toscani, venne chiamato per impiantare la produzione della Fattoria Varramista. Il rosso della tenuta, era il “vino di famiglia” e possedeva, proprio per questa ragione, standard di eccellenza che si inserivano nella tradizione di alto lignaggio della tenuta. Le prime bottiglie prodotte (all’inizio degli anni ‘90) erano in gran parte destinate al consumo familiare e di una ristretta cerchia di amici. Varramista ha, infatti, dietro di sé una nobile storia, un mondo di valori che sono rappresentativi di uno stile unico al mondo. Gli eccellenti risultati ottenuti hanno consentito l’ampliamento delle aree di terreno di proprietà adibite a vigneto, che attualmente si attestano attorno ai 15 ha. Gli ottimi riscontri ottenuto da Varramista hanno spinto l’azienda toscana a continuare la strada della sperimentazione, creando altre etichette che si connotano comunque per la scelta e la valorizzazione di vitigni non autoctoni, in un mix sorprendente di aromi e profumi. Frasca 2004 si inserisce in questo percorso che esprime in pieno quelli che sono i valori del casato dei Visconti di Modrone: qualità, stile e ricerca di eccellenza. Il Frasca 2004 è la seconda produzione avviata da Fattoria Varramista. La sua creazione è stata pensata sulle orme dei risultati ottenuti dal Varramista e ha consolidato l’immagine della tenuta come realtà enologica di livello. Il Frasca 2004 nasce da un blend di Sangiovese (60%), Merlot (20%) e Syrah (20%), un ensemble armonico dedicato alle esigenze del bere contemporaneo che predilige rossi di carattere ma non eccessivamente impegnativi. L’annata 2004, caratterizzata da un’eccellente fioritura primaverile e un settembre caldo, si è contraddistinta per aver regalato alla tenuta di Montopoli in Val d’Arno una produzione che ha permesso di ottenere un binomio solitamente difficile da ottenere: una quantità abbondante si è accompagnata ad una qualità eccellente. Per questo il Frasca è un vino giovane e fragrante che però può tranquillamente affrontare un ulteriore periodo di invecchiamento in bottiglia, per evolvere e esprimere così tutta la propria complessità. Dopo un affinamento di 15 mesi in barrique e il successivo imbottigliamento, il Frasca 2004 si presenta corposo, di un colore rosso rubino intenso che presenta al palato un aroma fruttato, eleganti tannini e un retrogusto persistente. Si abbina molto bene a secondi di carne, in special modo gli arrosti, ma è ottimo anche associato a formaggi a pasta dura di media stagionatura e con taglieri di salumi saporiti, specie quelli tipici del territorio toscano quali la finocchiona, il prosciutto di spalla di cinta senese, i salumi di cinghiale. Fattoria Varramista, per la terza volta consecutiva, è stata selezionata dalla giuria di Merano International Wine Festival & Culinaria per partecipare alla manifestazione. In occasione della Xv edizione appena conclusasi, l’azienda Toscana ha presentato nella categoria “Top Selected”, due rossi di terroir: Varramista 2003 e Frasca 2004 ottenendo riscontri decisamente positivi. Www. Varramista. It .  
   
   
CRÈME DE CRÈME … MÜLLER CONQUISTA IL FORMAGGIO  
 
Crème De Crème Formaggio Fresco Spalmabile È L’ultima Proposta Edonistica Di Müller Perché gusto e sapore fanno tutt’uno con fresca gioia di vivere Cremoso, denso, gustoso, saporito, soffice, fresco e morbido, aggettivi accattivanti che invitano a una conoscenza ravvicinata dell’ultimo nato in casa Müller: Crème de Crème, formaggio fresco spalmabile con yogurt magro, da assaporare solo oppure con colorate e fresche verdure o, ancora, su una fetta di profumato e croccante prodotto da forno. E per chi ha estro e creatività in cucina in mille altri modi originali e sorprendenti. Crème de Crème conduce alla gioiosa e benefica trasgressione. Già perché lo yogurt magro in esso contenuto, l’assenza totale di conservanti, i fermanti lattici vivi, ne fanno un mix decisamente attraente per il benessere fisico con un occhio di riguardo per la gola. Non è un peccato quindi Crème de Crème, anche se sotto le golose spoglie invita a provarne la versatilità di utilizzo in tante, diverse occasioni. Con Crème de Crème Müller entra nel mondo del Formaggio Fresco non senza attenzione a calibrare la sapidità con la freschezza e salubrità dello yogurt. Quel tanto che basta per poter abbinare lo spalmabile Crème de Crème agli alimenti sani della nostra dieta mediterranea e a incontrare i gusti di coloro che preferiscono il salato al dolce. Leggero, ma soffice e cremoso tanto da non togliere quella magnifica sensazione al palato che solo le creme sanno dare: un passaggio lento in bocca che lascia assaporare anche le più infinitesimali percezioni di gusto … per continuare a fare l’amore con il sapore. 150 grammi di morbidezza in un’elegante confezione richiudibile: un vaso di Pandora che invita a scoprirne il contenuto e a non separarsene. Un valore energetico (solo 211 Kcal su 100 grammi di prodotto) e una versatilità che invitano a inventare nuove occasioni di consumo, Crème de Crème può essere il dettaglio che dà gusto a una pausa di relax; la coccola per aiutare l’umore, senza peccare troppo; la trasgressione cremosa da condividere con lui o durante le chiacchiere tra amiche; il complemento saporito per le verdure fresche; lo stimolo alla creatività che ognuno ha dentro di sé. Da mattina a sera in compagnia di Crème de Crème Müller Crème de Crème Müller, la morbidezza che accende la fantasia 24 ore al giorno Colazione alla parigina? Un velo di Crème de Crème Müller sulla baguette calda, una ciotola di fresche e colorate verdure, un tè al limone o un corroborante caffè (con poco zucchero). Il glamour di un petit déjeuner da Tour Eiffel. Intermezzo mattutino? Sedano, finocchio, cetriolo e carota affondati nella morbidezza di Crème de Crème Müller. Il modo migliore per sentirsi in mezzo a tanta gente out. Un pranzo veloce, ma di alto lignaggio? Crème de Crème Müller mescolato a cubetti di avocado e pomodorini pachino. Quando i continenti si incontrano! Il tè delle cinque? Crème de Crème Müller è English style su rondelle di pane abbrustolito con piccoli bocconcini di acciuga. E per sorprendere, piccoli bignè ripieni di Crème de Crème Müller o sfoglie leggere al Crème de Crème Müller e spiedini di ananas, kiwi e mela verde. L’happy hour diventa osé con Crème de Crème Müller se lo si abbina a quadretti di pane tostato, gamberetti, fettine di cetriolo, pomodorini secchi e a una flûte di buon bianco fruttato. La cena si fa golosa se comprende una entrée di lattuga belga arricchita da Crème de Crème Müller e piccole olive taggiasche. La notte con lui si fa piccante e trasgressiva: qualche tartina al Crème de Crème Müller con miele e noci o piccole scaglie di tartufo, ostriche e champagne completano la nuit parisienne. .  
   
   
BRIOSCHI PER “DIGERIRE SEMPLICEMENTE"  
 
 Gonfiore di stomaco e senso di pesantezza: sono questi i sintomi che accompagnano spesso chi ha uno stile di vita frenetico, si alimenta in modo vorace e veloce o chi ancora esagera con cibi che richiedono un tempo di digestione maggiore di altri, come ad esempio i grassi. Sintomi che, oltre a disturbare la vita di tutti i giorni, incidono sulla forma: il gonfiore non regala una silhouette da premio; la pesantezza fa venire mal di testa e fa contrarre il viso (rughe sulla fronte); l’umore diventa pessimo; l’alito allontana il prossimo; il torpore è compagno del dopo pasto; lo stress prende il sopravvento; si apre il percorso a possibili e antipatiche patologie. Svuotare lo stomaco in tempo è come offrirsi una vita pulita, sana e gioiosa Premesso che seguire uno stile di vita sano (compresa un’alimentazione bilanciata) è un dovere verso il proprio benessere, i condizionamenti ambientali e lo stress giornaliero non sempre aiutano a sostenere i buoni propositi. Il cibo andrebbe masticato moltissimo (almeno trenta volte prima di ingoiarlo). E’ la giusta frammentazione e il rimescolamento con la saliva che provvedono a fare arrivare nello stomaco una massa (il bolo) più attaccabile dai succhi gastrici. A volte però l’ambiente gastrico ha bisogno di un aiuto: una soluzione che riequilibra l’acidità (o alcalinità dello stomaco), riportando l’ambiente acido dello stomaco al giusto valore digestivo. Ben venga quindi un aiuto esterno, come Brioschi, l’effervescente granulare già pronto, di semplice composizione e utilizzo, dal gusto gradevole, che produce una effervescenza calibrata e aiuta ad alleggerire lo stomaco velocemente. L’ideale per regalarsi una sensazione di immediata leggerezza anche dopo avere esagerato. Brioschi: una soluzione facile per favorire la digestione ogni volta che se ne sente il bisogno Una composizione semplice, dall’aroma piacevole, senza coloranti, Brioschi unisce ingredienti naturali alla buona norma di prendersi cura di se stessi. Un gesto semplice che aiuta lo stomaco a liberarsi di un peso. Destrosio (uno zucchero a catena singola di rapida digestione), bicarbonato di sodio e acido malico e citrico (per sviluppare la giusta effervescenza), glucosio e aromi naturali (per conferire una gradevole e dolce sensazione che resta a lungo nel palato): sei componenti, perfettamente calibrati, di pronto utilizzo ovunque e in ogni istante della giornata, che danno una mano quando ce n’è bisogno. L’azione di Brioschi è semplice e naturale come il suo utilizzo. L’insieme dei tre componenti principali sciolti in acqua – Sodio Bicarbonato, Acido Malico e Citrico – infatti formano il “malato di sodio”, che aiuta l’ambiente gastrico riducendo l’acidità. Questa trasformazione crea la ben conosciuta effervescenza che permette di eliminare l’aria ingurgitata con il cibo (gonfiore) e di aiutare i succhi gastrici nel loro lavoro digestivo: ripristinando l’ambiente gastrico al giusto valore di acidità i cibi vengono attaccati più facilmente e quindi digeriti e si elimina la sensazione di pesantezza di stomaco. .  
   
   
DA POLASE SPORT: L’INTEGRATORE ENERGETICO-SALINO CON ANTIOSSIDANTI, I CONSIGLI PER UNA CORRETTA INTEGRAZIONE  
 
 La fatica è il nemico numero uno di chi pratica sport, sia che si tratti di una tappa del giro d’Italia, che di una pedalata fuori porta fra amici. In realtà, la fatica è un fenomeno complesso. L’esercizio fisico sollecita l’organismo a mettere in atto una serie di aggiustamenti metabolici, neuroendocrini e cardiorespiratori utili per far fronte alle aumentate richieste metaboliche imposte dal carico di lavoro svolto. Se l’intensità dell’esercizio fisico è notevole, pari alle capacità massime dello sportivo (intensità massimale) e lo sforzo si protrae nel tempo, questi aggiustamenti diventano progressivamente meno efficienti e l’organismo avverte e mostra i sintomi della fatica, che è caratterizzata da due elementi: un calo della prestazione (oggettivo) e un aumento della percezione dello sforzo (soggettivo). La fatica, quindi, può essere considerata un meccanismo di difesa dell’organismo, che costringe l’individuo che sta compiendo uno sforzo fisico a fermarsi o, comunque, a ridurre l’intensità dello sforzo per evitare che l’organismo possa subire dei danni. Spesso, però, la fatica interviene troppo precocemente a causa di errori nel comportamento dello sportivo (nell’allenamento, nell’alimentazione, nelle abitudini di vita etc. ) che, se opportunamente evitati, consentirebbero di utilizzare al meglio le proprie risorse funzionali, ottenendo così lo scopo di far sopraggiungere la fatica solo quando è realmente utile e opportuna. Per contrastare la fatica e, al tempo stesso, per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione che accompagna sempre lo sforzo fisico, può essere utile ricorrere a bevande integrative: i cosiddetti “sport drink”. Il Dott. Giuseppe Masera, esperto di alimentazione dello sport, fa il punto sull’integrazione dello sportivo, con particolare riferimento agli sport drink. * Perché può non essere sufficiente bere solo acqua. Quando si fa sport è di fondamentale importanza bere molto in modo da reidratare continuamente l’organismo, ma spesso può non essere sufficiente bere solo acqua in quanto l’attività fisica richiede sempre un maggior apporto nutrizionale sia di macronutrienti (carboidrati, proteine, lipidi), sia di micronutrienti (vitamine e sali minerali). In pratica, se una corretta alimentazione può essere sufficiente per soddisfare le necessità nutrizionali di un individuo che svolge un’attività normale, può non esserlo per chi, praticando sport, presenta un’aumentata richiesta sia idrico-salina, sia energetica, sia vitaminica. Inoltre, maggiore è il dispendio energetico, maggiore e più specifico dovrà essere l’apporto nutrizionale fornito dall’integrazione alimentare. L’obiettivo principale, infatti, è quello del mantenimento dell’omeostasi funzionale, e cioè di quella condizione psico-fisica che consente a chiunque pratichi sport di poter essere sempre in una condizione di equilibrio nutrizionale. E ciò è possibile solo con una corretta integrazione e una costante e continua idratazione. * Assumere acqua e sali minerali per mantenere l’equilibrio idrico-salino. Le modificazioni più importanti che avvengono nell’organismo di uno sportivo o, comunque, di una persona che svolga un’attività fisica prolungata, sono legate alle perdite idrosaline. Infatti, durante l’attività fisica, si verifica un notevole incremento della produzione di calore, con conseguente aumento progressivo della temperatura corporea. E poiché una temperatura troppo elevata, oltre a costringere lo sportivo a ridurre lo sforzo, è pericolosa per la salute, l’organismo attiva un meccanismo di termoregolazione che si basa sull’evaporazione del sudore. La perdita di acqua con il sudore influenza negativamente la prestazione già quando raggiunge il 2% del peso corporeo. Inoltre, questa perdita è accompagnata da quella di elettroliti. Il sudore, infatti, pur essendo ipotonico, e cioè meno concentrato rispetto agli altri liquidi corporei, contiene quantità variabili di minerali, soprattutto Sodio, Cloro, Potassio e Magnesio. La perdita di elettroliti e, in particolare, di Potassio e di Magnesio, altera l’eccitabilità delle membrane cellulari, cioè la capacità di trasmettere lo stimolo nervoso, provocando un deficit di attivazione sia dei nervi, sia dei muscoli. E’, quindi, possibile che perdite importanti di elettroliti possano alterare la capacità di prestazione dello sportivo e concorrere a determinare l’instaurarsi di un quadro di fatica acuta. * Assumere zuccheri (maltodestrine e fruttosio) per mantenere costante l’equilibrio glicemico ed evitare cali di prestazione. Durante l’attività fisica, il muscolo trae energia dalle riserve di zuccheri contenute, in forma di glicogeno, nella cellula muscolare. Queste riserve rappresentano una fonte di energia rapidamente disponibile che, però, viene consumata altrettanto rapidamente. Si calcola che, durante un esercizio aerobico di intensità elevata (come nella corsa di maratona), le riserve di glicogeno muscolare possano durare intorno agli 8 o 9 minuti. Inoltre, l’organismo possiede un’altra fonte di riserva di glicogeno nel fegato (glicogeno epatico), che ha il compito di mantenere costante il livello della glicemia e cioè la concentrazione di glucosio nel sangue. Anche questa riserva, però, è di breve durata in quanto è in grado di fornire energia solo per altri 20 minuti. Il mantenimento dell’equilibrio glicemico è un fattore di grande importanza per lo sportivo. Una caduta della glicemia provoca, infatti, conseguenze psicofisiche estremamente negative: mal di testa, confusione, perdita di destrezza, astenia. Per evitare queste situazioni e mantenere la glicemia entro limiti di sicurezza, è importante l’assunzione, a scopo energetico, di zuccheri, ma è altrettanto importante, ai fini di un buon rendimento sportivo, scegliere i tipi giusti. Gli zuccheri, infatti, non sono tutti uguali, ma, in base al loro indice glicemico, che indica la capacità di aumentare il rilascio di insulina, e, in base alla loro struttura chimica, si distinguono in zuccheri semplici e in zuccheri complessi. Per lo sportivo, gli zuccheri più indicati sono quelli che non provocano sbalzi glicemici improvvisi e che forniscono energia immediata e di lunga durata: fruttosio e maltodestrine rappresentano la scelta migliore. Le maltodestrine sono zuccheri complessi, composti da decine di unità di glucosio legate fra loro, che, liberandosi in modo graduale e continuo, forniscono un apporto energetico costante e di lunga durata. Il fruttosio, lo zucchero della frutta, è uno zucchero semplice, velocemente utilizzabile da parte dell’organismo, che non ha un effetto diretto sulla glicemia. Inoltre, favorisce l’utilizzo dei grassi che si trovano nel sangue e, avendo un basso indice glicemico, può essere assunto con una certa tranquillità anche dai diabetici. E’ consigliabile, invece, limitare l’uso di glucosio e di saccarosio per evitare cali repentini di efficienza. Infatti, questi zuccheri determinano dapprima un rapido rialzo glicemico (iperglicemia), poi, per l’azione dell’insulina, la glicemia tende a scendere sotto i valori normali, causando la “ipoglicemia reattiva”: la crisi di fame successiva proprio all’ingestione di certi carboidrati e di cui soffrono spesso gli spotivi. Inoltre, gli alti valori di glicemia riducono notevolmente la capacità dei muscoli di consumare i grassi e impediscono loro di conservare le riserve di glicogeno per le fasi decisive della prestazione. * Assumere vitamine antiossidanti (C, E) per combattere lo stress ossidativo. I problemi legati alla perdita di acqua e minerali e al metabolismo energetico non sono gli unici per chi pratica attività sportiva: c’è anche lo stress ossidativo, e cioè il danno cellulare causato dall’accumulo di radicali liberi nell’organismo. I radicali liberi sono molecole chimicamente molto instabili e reattive, che si formano in presenza di ossigeno. Facendo attività fisica, si consuma molto ossigeno, da 12 a 20 volte in più rispetto a quando si conduce una vita sedentaria, e questo aumentato introito di ossigeno porta a un’elevata formazione di radicali liberi, che rappresentano una grave minaccia per l’integrità delle cellule, in particolar modo di quelle del tessuto muscolare, e le cui conseguenze biologiche si possono sintetizzare come “invecchiamento precoce dei tessuti”. Inoltre, l’attacco dei radicali liberi non finisce quando si smette di allenarsi: soprattutto i radicali idrossidi (Oh°), continuano a provocare danni per un lungo periodo di tempo. Gli Oh°, infatti, interagiscono con i lipidi delle membrane cellulari degradandoli mediante un processo chiamato perossidazione lipidica, che crea gravi danni nei processi cellulari, sino a causare la morte delle cellule. A questo punto, i lipidi diventano a loro volta radicali liberi, chiamati perossidi, che accrescono ulteriormente il danno, generando ulteriori radicali liberi. E così via. In ogni sessione di esercizio fisico intenso, si crea una reazione a catena, che dura sino a 20 ore. Per evitare l’instaurarsi di una situazione di stress ossidativo, è necessario, oltre a un esercizio fisico regolare, un apporto adeguato di sostanze antiossidanti, che hanno azione protettiva nei confronti dei radicali liberi. Fra le sostanze antiossidanti, le più importanti per lo sportivo sono la vitamina C e la vitamina E, il cui fabbisogno aumenta con l’aumentare dell’intensità dell’attività fisica in quanto la riserva di queste sostanze nel tessuto muscolare è estremamente limitata. * Bevande ipotoniche: le migliori durante lo sforzo. La concentrazione di sali minerali e zuccheri in una bevanda viene definita da un parametro, chiamato osmolarità, che prende come riferimento quella del plasma sanguigno, che è del 5-6%. Le bevande definite isotoniche hanno una concentrazione di sali minerali e zuccheri uguale a quella del plasma, mentre nelle bevande ipotoniche la concentrazione di sali minerali e zuccheri è inferiore a quella del plasma. Ciò comporta che le bevande isotoniche richiedano tempi di assimilazione a livello intestinale più lunghi di quelli richiesti dalle bevande ipotoniche, che vengono, invece, assorbite e assimilate in tempi più brevi, e, di conseguenza, sono in grado di reidratare l’organismo più velocemente. In pratica, le bevande ipotoniche escono velocemente dallo stomaco (processo digestivo) a causa di una forte attrazione verso il sangue (torrente ematico) e raggiungono in breve tempo i muscoli, dove cioè si richiede l’apporto di acqua, sali minerali e zuccheri, per poi uscire dal corpo attraverso il derma, sotto forma di sudore, la cui osmolarità è anch’essa inferiore a quella del plasma. Utilizzando una bevanda ipotonica, quindi, non si altera il meccanismo fisiologico della sudorazione, mantenendo così la giusta temperatura corporea. * Sport drink: istruzioni per l’uso. Bere è di vitale importanza per l’organismo e, in particolar modo, per lo sportivo, sia che pratichi attività fisica al freddo o al caldo, in un ambiente chiuso oppure all’aperto. Per quanto concerne, poi, il corretto protocollo di assunzione di liquidi, esso deve prevedere una regolare assunzione di bevande sia prima che durante che dopo l’attività sportiva. La prima fase viene chiamata fase di pre-idratazione e prevede l’assunzione di circa 200-250 cc di liquidi nelle ore che precedono lo sforzo. Successivamente, deve seguire una fase di continua idratazione con l’assunzione, ogni 15-20 minuti di attività motoria, di circa un bicchiere di bevanda ipotonica contenente sali minerali, zuccheri e vitamine. Tale assunzione deve essere protratta, a intervalli regolari, per tutto il periodo di attività fisica. Infine, è necessario effettuare una terza fase di assunzione di liquidi, detta di reidratazione, da effettuarsi dopo lo sforzo, per permettere all’organismo di recuperare velocemente le riserve di sali minerali, zuccheri e acqua perse nel corso dell’attività sportiva. Per quanto concerne, infine, la temperatura ideale di una bevanda, essa deve essere di circa 10° C, quindi moderatamente refrigerata, perché a questa temperatura viene assimilata meglio, senza creare disturbi a livello intestinale, e riesce a regolare, in breve tempo, la temperatura corporea favorendo, attraverso il sudore, la termoregolazione dell’organismo. Sono, invece, da evitare le bevande ghiacciate in quanto, inibendo la funzione del piloro dello stomaco, potrebbero provocare vomito e dolori addominali e anche le bevande a temperatura più elevata in quanto, aumentando la diuresi e stimolando la peristalsi intestinale, favoriscono la disidratazione. Polase sport: energia immediata, minor affaticamento muscolare, rapido recupero funzionale. Polase Sport è l’integratore energetico-salino con antiossidanti, messo a punto dai Laboratori di Ricerca Wyeth Consumer Healthcare, con una formulazione specifica per chi pratica sport. Rientra, quindi, nella categoria degli integratori per lo sport salino-energetici, ma con l’aggiunta di antiossidanti. Polase Sport è un preparato istantaneo per bevanda ipotonica, al dissetante gusto di arancia. Polase Sport contiene tutti gli elementi indispensabili per chi pratica attività sportiva: carboidrati (fruttosio e maltodestrine), Aspartato di Potassio e di Magnesio e antiossidanti (vitamine C ed E). In particolare: · Fruttosio e maltodestrine Si tratta di due zuccheri a rapido assorbimento, che danno energia immediata e di lunga durata, e che vengono metabolizzati ed indirizzati al reintegro delle riserve muscolari di glicogeno. La forma chimica di questi due zuccheri, infatti, ne garantisce un efficiente assorbimento a livello della mucosa intestinale e un pronto ingresso nella cellula muscolare, dove vanno a reintegrare le riserve energetiche. · Aspartato di Potassio e di Magnesio La perdita di elettroliti, in particolare di Potassio e di Magnesio, con il sudore può dare luogo ad affaticamento muscolare e concorrere a determinare l’instaurarsi di un quadro di fatica acuta. Potassio e Magnesio non possono essere introdotti come tali nell’organismo, ma devono essere assunti sotto forma di sali. L’aspartato, che deriva dall’acido aspartico, forma con Potassio e Magnesio sali molto solubili, garantendone così un buon assorbimento a livello intestinale. Inoltre, l’acido aspartico non è solo un veicolante, ma svolge proprie funzioni biologiche. Esso, infatti, è un aminoacido determinante nella produzione di energia. · Vitamine antiossidanti C ed E Facendo attività fisica, si consuma molto ossigeno e questo aumentato introito di ossigeno porta a un’elevata formazione di radicali liberi, che rappresentano una grave minaccia per l’integrità delle cellule, in particolar modo di quelle del tessuto muscolare. Il danno ossidativo nelle membrane cellulari è contrastato dalla presenza di sostanze antiossidanti, che rappresentano un vero e proprio scudo protettivo nei confronti dei radicali liberi. Tra le sostanze antiossidanti, le più importanti per lo sportivo sono la vitamina C e la vitamina E, che agiscono neutralizzando i radicali liberi responsabili del danno alle membrane cellulari. L’assunzione, durante l’attività fisica, di queste due vitamine, permette, quindi, di ridurre l’affaticamento muscolare causato dall’azione dei radicali liberi, consentendo un recupero funzionale più rapido. Polase Sport è la bevanda reidratante ottimale in ambito sportivo. Si tratta, infatti, di un integratore energetico-salino ipotonico, in grado di fornire acqua, sali minerali, zuccheri e vitamine nel giusto dosaggio e alla giusta osmolarità. In particolare, Polase Sport reintegra i sali minerali persi con la sudorazione e, grazie agli Aspartati di Potassio e Magnesio, esplica una efficace azione sulla contrazione muscolare. Inoltre, fornisce energia derivante dalla presenza di carboidrati, quali fruttosio e maltodestrine. Grazie alla presenza delle vitamine antiossidanti C ed E, l’assunzione di Polase Sport contribuisce anche a ridurre i segni di affaticamento muscolare e consente un più rapido recupero funzionale. . .  
   
   
POOL PHARMA: “MODUL COL”, L’INTEGRATORE UTILE PER FAVORIRE UN CORRETTO METABOLISMO LIPIDICO  
 
Dalla ricerca Pool Pharma nasce Modul Col, un integratore alimentare di Betaglucano da avena con Riso rosso fermentato, Carnitina, Coenzima Q10 e succo di Melograno utile come “modulatore” del colesterolo. I principi attivi naturali in esso contenuti infatti aiutano a ripristinare il giusto equilibrio fra colesterolo Ldl (“cattivo”) e colesterolo Hdl (“buono”), diminuendo il primo in favore del secondo. Il Riso Rosso Fermentato frena la produzione di colesterolo in eccesso; il Beta Glucano di Avena agisce da ‘spugna’ nei confronti del colesterolo “cattivo”; la Carnitina stimola la trasformazione del colesterolo in energia; il Succo di Melograno e il Coenzima Q10, potenti antiossidanti, proteggono i vasi sanguigni. Modul Col è un aiuto molto valido per controllare il colesterolo. In flaconcini pronti da bere (1 al giorno lontano dai pasti), è al gradevole gusto di melograno. Si consiglia un trattamento di 2/3 settimane da ripetere preferibilmente dopo 1-2 mesi e di abbinare al trattamento Modul Col un regime alimentare controllato, che privilegi la scelta di cibi poveri di grassi animali, e uno stile di vita improntato ad una sana attività fisica. In vendita in farmacia in confezione da 8 flaconcini da 10 ml al prezzo di €uro 6,50. Prodotto distribuito da Pool Pharma – Milano 20098 S. Giuliano Milanese (Mi) - tel. (02) 98281522 - fax (02) 988113. .