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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Dicembre 2013
CIBO: TAVOLI RELAZIONE DELLA COMMISSIONE DI AVVIARE UN DIBATTITO SUL OBBLIGATORIA L´ETICHETTATURA DI ORIGINE PER LE CARNI UTILIZZATE COME INGREDIENTE  
 
Bruxelles - Una relazione sulla possibilità di estendere l´etichettatura di origine obbligatoria per tutte le carni utilizzate come ingrediente è stato pubblicato oggi dalla Commissione. Sulla base di uno studio esterno, completato nel luglio 2013, la presente relazione pesa l´esigenza del consumatore di essere informato, la fattibilità di introdurre l´etichettatura di origine obbligatoria e fornisce un´analisi costi / benefici tra cui l´impatto sul mercato unico e del commercio internazionale. Sulla base di tali discussioni, la Commissione valuterà se e quali, dovrebbe essere presa appropriata passo successivo. Questo può includere, se del caso, la presentazione di una proposta legislativa per regolamentare l´origine delle carni utilizzate come ingrediente negli alimenti. Principali risultati La relazione valuta tre scenari: 1) mantenere l´etichettatura di origine su base volontaria (che mantiene lo status quo), 2) introdurre l´etichettatura obbligatoria sulla base di una) Ue / non Ue o b), Ue / paesi terzi specifico (ad esempio: Brasile) l´indicazione e 3) introdurre l´etichettatura obbligatoria che indica lo Stato specifico membro dell´Ue o paese terzo determinato. I principali risultati rivelano che: L´interesse dei consumatori in etichettatura di origine per le carni utilizzate come ingrediente sembra essere molto forte (il 90% dei consumatori). Esiste una notevole differenza tra gli Stati membri dell´Ue in materia di preferenze e comprensione delle informazioni dell´origine dei consumatori nonché sui livelli di motivazione e le ragioni per desiderare di avere tali informazioni. L´interesse dei consumatori per l´etichettatura di origine classifica dietro prezzo e qualità in termini di fattori più importanti che influenzano la scelta del consumatore. Forte interesse dei consumatori per l´etichettatura di origine non si riflette nella disponibilità del consumatore a pagare il costo aggiuntivo che sarebbe sostenute nel fornire tali informazioni. A aumenti di prezzo inferiori al 10%, la disponibilità dei consumatori a pagare cadute del 60-80%. Prossimi passi Sulla base delle discussioni con gli Stati membri dell´Ue e il Parlamento europeo, la Commissione valuterà se e quali dovrebbero essere adottate appropriate passi successivi.  
   
   
LOMBARDIA. EXPO,MARONI: REGIONE PARTNER RICONOSCIUTA IN AMERICA LATINA PRESIDENTE:ESPOSIZIONE OCCASIONE PER INTENSIFICARE RAPPORTI  
 
Roma - "Expo 2015 sarà un´occasione importante per intensificare ulteriormente i rapporti fra l´Europa e i Paesi latino americani". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo alla Vi Conferenza Italia-america Latina e Caraibi. La due giorni che si è conclusa il 13 dicembre al Ministero degli Esteri a Roma, un´iniziativa questa che nel 2015 si svolgerà a Milano: la città che fra meno di due anni ospiterà l´Esposizione Universale. "La Regione Lombardia deve essere sempre di più un partner di primo piano per l´America Latina", ha spiegato il governatore lombardo nel suo intervento. "Non solo è la regione trainante per l´Italia, ma il suo spessore economico e produttivo è competitivo allo stesso livello di un medio stato europeo. E allo stesso tempo l´America Latina e Caraibica costituisce un bacino di interesse significativo per la Lombardia". Lombardia Eccellenza Europea. Alla Farnesina, alla presenza del ministro degli Esteri Emma Bonino e ai delegati dei Paesi latino americani, Maroni ha ricordato che la Lombardia è la prima Regione esportatrice in Italia, di cui rappresenta un terzo dell´export totale. "La nostra aspirazione è quella di essere considerati una Regione d´eccellenza europea al centro dell´Europa, e con questa ambizione riteniamo necessario il rafforzamento delle relazioni internazionali", ha spiegato Maroni. "Preziosa può essere in questo senso la collaborazione con la Fondazione Ue-lac ((Europa America Latina e Caraibi), di cui la Lombardia è l´unica regione italiana ad essere partner riconosciuto". Ai dati favorevoli sulla Regione Lombardia, Maroni ha aggiunto altri dati positivi sull´Italia, ricordando che la sua manifattura è la seconda d´Europa e la quinta al mondo per valore aggiunto, il che significa che il settore industriale manifatturiero italiano in sé è ancora competitivo. "Le imprese competono con grande successo sui mercati internazionali. È il sistema-Paese a non essere competitivo ed è ciò su cui il Governo attuale deve spingere", è l´auspicio del governatore lombardo. 3 Temi Di Cooperazione. Non solo rafforzamento degli scambi economici e della cooperazione politica, ci sono molti altri temi per i quali i Paesi europei e quelli latino americani possono cooperare. "L´italia può dare un contributo significativo su temi come quello della lotta al narcotraffico, essendo uno fra i maggiori contribuenti dell´ufficio delle Nazioni Unite contro la droga", ha spiegato Maroni, ricordando i progressi fatti sui temi della cooperazione giudiziaria e di polizia grazie anche a Europol ed Eurojust. "La mia sensibilità sul tema, grazie all´esperienza di Ministro dell´Interno, mi spinge a promuovere l´Italia come referente più che competente sull´argomento soprattutto per le strategie di contrasto". Sicurezza Alimentare. Di fronte ai delegati intervenuti alla Conferenza di Roma, il Presidente si è soffermato sul tema "Nutrire il pianeta, Energia per la vita", che sarà al centro dell´Esposizione di Milano, alla quale hanno già aderito 21 Paesi latino americani fra i quali Argentina, Brasile, Messico. "È un tema che affronta i problemi di molti Paesi in via di sviluppo che soffrono per la mancanza di cibo, ma altrettanto attuale nei paesi più sviluppati in cui troppo spesso si verificano fenomeni di cattiva alimentazione", ha spiegato Maroni, sottolineando l´impegno della Regione Lombardia su questo fronte. "Abbiamo lanciato una battaglia per la Food Safety e contro la contraffazione agroalimentare. Sarebbe importante coinvolgere tutti i governi dei paesi partecipanti a Expo Milano 2015 perché si impegnino con noi in questa battaglia. Mi auguro di trovare una sensibilità anche da parte dei molti Paesi latinoamericani che ci saranno".  
   
   
AGRICOLTURA. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL VENETO. ULTIMO APPUNTAMENTO DELL’ANNO CON IL PARTENARIATO MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE  
 
Ultimo appuntamento formale del partenariato, mercoledì 18 dicembre alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova, finalizzato alla definizione dei contenuti del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 del Veneto. I lavori, che inizieranno alle 9,30 e proseguiranno anche nel pomeriggio, approfondiranno le tematiche di “Competitività e innovazione per una crescita intelligente delle aree rurali: dai fabbisogni alla strategia d’intervento” e lo “Sviluppo territoriale delle economie e delle comunità rurali per una crescita inclusiva: dai fabbisogni alla strategia d’intervento”. Come di consueto, sarà possibile seguire l´evento anche in diretta streaming dal Portale Piave (www.Piave.veneto.it), all’interno del quale sono disponibili tra l’altro le presentazioni dell’Incontro di Partenariato dell’11 Dicembre scorso su “Strategie e interventi agroambientali”. “Nei prossimi anni di programmazione comunitaria – ribadisce l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato – dovremo operare per mettere il nostro sistema economico produttivo del settore primario nelle condizioni di poter competere sul mercato internazionale senza aiuti esterni e di camminare sulle proprie forze. La politica comunitaria è infatti destinata a cambiare ulteriormente in questo arco di tempo, che presumibilmente si concluderà con un taglio molto forte delle risorse pubbliche destinate al settore. Questo rende ancora più importante la partecipazione alla definizione della programmazione e la condivisione degli obiettivi strategici sui quali indirizzare i finanziamenti”.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: VELOCIZZARE OK A ETICHETTATURA CARNI SUINE  
 
Trieste - In occasione della riunione odierna della Giunta regionale, il vicepresidente Sergio Bolzonello ha invitato l´Esecutivo ad attivarsi nei confronti dei Ministeri competenti affinché sia accelerato l´iter del percorso di adozione dei decreti interministeriali che prevedono l´etichettatura e, di conseguenza, la tracciabilità delle carni, in particolare di quelle suine. Ciò al fine di arginare la crisi che sta mettendo in difficoltà tale settore anche nel Friuli Venezia Giulia, acuita dall´importazione delle carni dall´estero prive di indicazioni sulla provenienza o sulla sede dell´allevamento e dell´accrescimento. L´assenza di etichettatura anche sulle carni italiane impedisce al consumatore di valutare le modalità di produzione. I prodotti agricoli e agroalimentari italiani, così come quelli del Friuli Venezia Giulia, sono apprezzati per le loro caratteristiche di qualità, motivate da pratiche di allevamento che comportano costi maggiori tali da influire sul prezzo praticato agli acquirenti. L´etichettatura consentirà ai consumatori di poter scegliere i prodotti sulla base della qualità e delle garanzie di genuinità.  
   
   
DISTRIBUTORE DI SNAK ISLAMICI. ZAIA: GIUSTO, MA ALLORA ANCHE PRODOTTI DI TERRITORIO  
 
 Venezia - “Brava la Novagest di San Giuseppe, che ha aperto un fronte nuovo nel settore della distribuzione automatica di alimenti e bevande, ma mi piacerebbe, a questo punto, che venissero offerti a chi utilizza questi distributori anche prodotti di territorio”. Luca Zaia, presidente del Veneto, saluta l’idea imprenditoriale dell’azienda trevigiana, “ennesima dimostrazione di come il Veneto sappia innovare in ogni settore”, ma nello stesso tempo la “bacchetta”. “Se ci si ingegna a distribuire accanto a snack e tramezzini, anche alimenti per persone di cultura islamica o per chi ha intolleranze alimentari come i celiaci o per i vegani – spiega Zaia – credo siano in molti anche quelli che gradirebbero un panino con la sopressa, con la casatella trevigiana Dop o con uno dei tantissimi altri sapori tipici dei prodotti agroalimentari per i quali la Marca e il Veneto sono famosi in tutto il mondo. Lancio quindi alla Novagest una sfida, che mi auguro venga accolta: rilanciamo anche tecnologicamente i cibi della nostra terra. Sono certo che avranno un grande successo”.  
   
   
LOMBARDIA.PAC: PER AGRICOLTORI ZERO OPPORTUNITA´  
 
Verona - "Diciamo la verità a questi agricoltori e non raccontiamo che questa Pac è un´opportunità. Avremo un Primo pilastro massacrato e un Secondo pilastro annullato con la modalità Italia regione unica . Quindi, comunque vada, per l´agricoltura del nord sarà un disastro". L´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, ´gela´ così le aspettative degli agricoltori riuniti il 13 dicembre al Centro Agroalimentare di Verona per l´assemblea di Agrinsieme Veneto. Lavorato Bene Con Regioni - "Abbiamo già lavorato bene in passato con Veneto, Piemonte, ma anche con Emilia-romagna e Friuli Venezia Giulia, a dimostrazione che quando si lavora con finalità chiare e per una categoria si superano anche orientamenti di partito - ha esordito l´assessore Fava -. Però, devo anche dirvi che, nonostante il tema della omogeneizzazione territoriale, il tentativo di uniformare il piano di intervento per aree simili in agricoltura è andato a vuoto. Il ministero è orientato in altra direzione". Intesa Insoddisfacente - Dalla riunione di ieri pomeriggio al Mipaaf, infatti, è emerso l´orientamento dello Stato centrale. "Il ministero ha fatto sapere che la declinazione della Pac sulla base di forme a beneficio per territori omogenei o per regionalizzazione non avrà luogo - ha messo in chiaro Fava -. Ormai i tempi per decidere sono ravvicinati, il 18 sarà illustrato il piano al ministero delle Politiche agricole, il 19 la conferenza Stato-regioni ratificherà l´accordo. Ieri al ministero noi rappresentanti dell´Agricoltura delle Regioni siamo stati richiamati ad assumere un atteggiamento responsabile, dovuto al periodo che stiamo vivendo. Il ministro De Girolamo ha evocato la tematica dei forconi e presumo che l´intesa alla fine sarà trovata". Contenti? "Questa intesa non ci soddisfa fino in fondo – ha commentato Fava - e se devo essere sincero, a me per nulla". Piani Nazionali, Regione Unica. "Il Mipaaf parte da un assunto - ha detto l´assessore lombardo -: quattro piani nazionali (che sono gestione del rischio, sviluppo, piano irriguo, biodiversità), con l´Italia considerata una regione unica. Non va bene. I soldi degli agricoltori non possono essere destinati al piano irriguo nazionale, peraltro con la previsione di escludere le bonifiche". Fava è contrario anche al piano sulla biodiversità. "Si vuole gestire il sistema allevatoriale a livello nazionale, centralizzare le Apa – ha proseguito - ma lasciare i costi dell´assistenza tecnica agli allevatori in capo alle Regioni. La Lombardia ha in carico quasi quattro milioni per il Sata (il Servizio di assistenza tecnica agli allevatori). Vale lo stesso discorso dei piani irrigui: o lo Stato si fa carico di tutta la partita, ma non lascia il conto da pagare alle Regioni. Così viene intesa la sussidiarietà prevista dalla Costituzione?". La Battaglia Continua - Nessuna resa, però. "Continueremo la nostra battaglia sui principi, facendoci carico della responsabilità che ci compete, ha assicurato Fava - anche perché oggi è incomprensibile applicare il criterio di ripartizione che vede cinque Regioni in Italia, grazie all´obiettivo Convergenza, ricevere oltre il 50% dei fondi destinati all´Italia. Per fare un esempio: la Sardegna prenderà sul Secondo pilastro molti più fondi della Lombardia, senza essere peraltro fra le aree di Convergenza. La Sicilia porta a casa quasi il doppio della Lombardia. Bisogna dire basta a vecchie logiche comunitarie che non premiano l´agricoltura come sistema, ma le aree svantaggiate. Siamo ancora sicuri che un agricoltore del Veneto o della Lombardia abbia meno bisogno di un agricoltore della Sicilia?". Zootecnia Massacrata - "Il problema dell´agricoltura del Nord non è un problema di un partito politico , ma dell´agricoltura. Di tutti voi. Il tema dei criteri di individuazione dell´agricoltore attivo così come gli aiuti accoppiati sarà un tema dirimente - ha dichiarato Fava -. E con lo schema ipotizzato, la zootecnia ne uscirà massacrata, e rappresenta la struttura portante del sistema agricolo del Nord. O sosteniamo la zootecnia o muore il nostro sistema e sulle modalità di assegnazione dei premi accoppiati al primo pilastro esistono margini di recupero nella negoziazione. Anche voi di Agrinsieme fatevi sentire".  
   
   
AGRICOLTURA IN VENETO: LE RISORSE COMUNITARIE AGLI OBIETTIVI STRATEGICI  
 
Verona - “Che tipo di programmazione dobbiamo fare? Una ripartizione strategica o una suddivisione di risorse?”. Con questa domanda, solo apparentemente retorica l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato ha sintetizzato le diverse spinte che premono sulla prossima programmazione agricola e sulle scelte che indirizzeranno lo sviluppo rurale, intervenendo stamani al Centro Agroalimentare di Verona al confronto sul tema “La Pac verso il 2020”.Promosso da Agrinsieme Veneto finalizzato alla condivisione di una posizione concordata delle Regioni del nord nei confronti del ministero delle politiche agricole e di Bruxelles. Ai lavori sono intervenuti anche gli assessori regionali all’agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, e del Piemonte, Claudio Sacchetto, oltre alle diverse rappresentanze del mondo agricolo che si riconosce in Agrinsieme Veneto, coordinamento che riunisce l Confagricoltura, Cia, Legacoop Agroalimentare, Confcooperative – Fedagri, Agci – Agrital. “Il punto di partenza nella definizione del Programma di Sviluppo Rurale – ha continuato Manzato – non può essere che quello di pensare al 2020, a fine programmazione, quando i fondi comunitari dedicati all’agricoltura verranno di gran lunga ridotti rispetto al passato. Vogliamo e dobbiamo quindi strutturare la programmazione 2014-2020 in modo tale che le risorse ancora disponibili siano orientate a creare un sistema strategicamente valido per le imprese agricole, che dovranno tra non molti anni camminare solo con le loro gambe generando reddito”. “La tendenza attuale e futura è quella di drenare risorse al primario, destinandole ad altre aree territoriali e ad altri settori. Non lo credo giusto. L agricoltura ha le basi forti, la produzione lorda vendibile aumenta – ha detto ancora Manzato – ma non fa reddito. E questo porta in una direzione senza uscita. Dobbiamo quindi prendere una decisione politica: scommettiamo nel settore primario. Le linee di intervento, dunque, devono creare condizioni di autosufficienza economica e di competitività per le aziende, affinchè possano sostenersi da sole anche dopo il 2020, ad aiuti pubblici ridotti”.  
   
   
ANNATA AGRARIA 2013, EMILIA ROMAGNA: IN CALO, MA CON UN VALORE DI 4,4 MILIARDI DI EURO RIMANE SUPERIORE ALLA MEDIA DEGLI ULTIMI 3 ANNI E CONFERMA IL VALORE ANTICRISI DEL SETTORE AGRICOLO.  
 
 “E’ stata un’annata agricola segnata da una primavera particolarmente piovosa che ha determinato un calo produttivo abbastanza generalizzato. Tuttavia il valore della produzione all’origine sembra attestarsi sui 4,4 miliardi di euro, un dato superiore alla media degli ultimi tre anni, che conferma il ruolo anticrisi di un settore che tra il 2008 e il 2012 ha aumentato del 12% il valore della sua produzione, a beneficio anche dei comparti che operano a monte e a valle e con una tenuta complessiva dei livelli occupazionali”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha commentato oggi a Bologna i primi dati sull’annata agraria 2013 in Emilia-romagna presentati nel corso di un’iniziativa promossa dalla Coldiretti regionale. Tra gli elementi di criticità Rabboni ha sottolineato in particolare il calo del reddito agricolo “penalizzato dall’aumento dei costi di produzione, dagli alti costi energetici e dei trasporti, nonché da un ancora troppo debole rapporto del mondo agricolo con il mercato” . Queste difficoltà potranno, almeno in parte, trovare una risposta nella nuova Programmazione comunitaria e nel nuovo Psr regionale, con la possibilità “di estendere le assicurazione per il maltempo e di introdurre i fondi mutualistici per garantire redditività e copertura dei costi di produzione e degli investimenti sostenuti”. Nuove opportunità sono in arrivo anche sul fronte commerciale grazie alla “centralità che il Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 assegnerà alle reti di imprese agricole che si aggregano per vendere i prodotti, fare innovazione e modernizzare le strutture produttive”.  
   
   
5 -LOMBARDIA: E´ NECESSARIO PIANO DI MECCANIZZAZIONE  
 
Treviglio/bergamo - "La Conferenza delle regioni prenda in seria considerazione l´ipotesi di approvare un grande piano per la meccanizzazione agricola, che deve finire tra le misure finanziabili col Psr". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, al termine di una tavola rotonda organizzata in occasione dell´edizione 2013 di "Contoterzista day". Risorse Anche A Contoterzisti - "Oggi l´agricoltura ha bisogno più che mai d´innovazione tecnologica, di migliorare il parco macchine e di avere la disponibilità di mezzi adeguati alle sfide dei mercati globali - ha detto Fava - . Perciò occorre che tutti possano accedere alle risorse; anche i contoterzisti agricoli hanno diritto di partecipare ai bandi specifici ma prima serve il via libera a poter utilizzare le risorse in questa direzione".  
   
   
AGRICOLTURA. PER LUGLIO 2014 IN VENETO UNIFICATI SISTEMI DI CONTROLLO SU ATTIVITÀ AZIENDE  
 
“Puntiamo ad unificare entro il prossimo luglio 2014 i sistemi di controllo che riguardano l’attività delle aziende agricole: un obiettivo tanto “normale” quanto ambizioso in un Paese dove verifiche e controlli doppi o tripli sono la norma e ostacolano la normale attività d’impresa molto più del necessario”. Lo ha annunciato l’assessore all’agricoltura del veneto Franco Manzato, in occasione del seminario svoltosi stamane alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova, dedicato al tema “dalla carta al clic: dialoghi digitali tra mondo rurale e pubblica amministrazione”, durante il quale è stato approfondito il tema dei servizi online offerti dalla Pubblica Amministrazione in funzione della semplificazione. “Le imprese italiane, ma specialmente quelle agricole – ha ricordato Manzato – sono oberate da un cumulo di adempimenti burocratici che probabilmente non hanno pari al mondo, con un costo pesante in termini di tempo di risposta ma anche di tempo sottratto alla produzione e all’impresa. In agricoltura il controllo ripetuto più volte da organi di controllo diversi è praticamente la norma, e moltiplica per altrettante volte l’impegno sottratto alla competitività”. “Per quanto riguarda la Regione – ha aggiunto Manzato – abbiamo da tempo dato avvio alla creazione di un sistema integrato che semplifica l’attività agricola, in un’ottica di collaborazione e di servizio. Ora vogliamo fare un ulteriore integrazione e ampliamento: garantendo maggiore efficienza al database centralizzato, gestito dall’ente pagatore regionale Avepa, contenente tutti i dati validi e certificati, opportunamente storicizzati, informatizzati e digitalizzati, facili da recuperare”. Va da se che simili sistemi – ha concluso Manzato – richiedono infrastrutture digitali all’altezza, lo sviluppo della banda larga, la promozione del servizio e la sua messa a sistema, per non diventare a sua volta complicazione: sono questi peraltro i must dettati dall’agenda digitale della veneto, proprio per abbattere costi e tempi burocratici, che alla fine rischiano di essere oltretutto più formali che sostanziali”.  
   
   
LOMBARDIA: PIANO IRRIGUO NON USI FONDI SVILUPPO RURALE BENE RICHIESTA DEL PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA GUIDI  
 
Milano - "Destinare le risorse dello Sviluppo rurale, che spettano di diritto agli agricoltori, per altre finalità che non coinvolgano direttamente il mondo agricolo, va considerato un furto ai danni delle imprese agricole. Il comparto deve essere difeso in un momento di difficoltà estrema per il Paese e i primi attori chiamati a farlo sono le Istituzioni. Non posso non dare pienamente ragione al presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, quando chiede che il Piano irriguo nazionale venga finanziato con risorse diverse da quelle dei Programmi di sviluppo rurale". È questa la posizione dell´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ribadisce quanto detto in mattinata a Verona al convegno di Agrinsieme Veneto sulla Pac. "Credo che il ministero delle Politiche agricole voglia distogliere importanti risorse che toccano agli agricoltori – afferma l´assessore Fava -. La tutela del territorio dal dissesto idrogeologico deve essere finanziato con altri fondi, non con quelli dello Sviluppo rurale. Gli agricoltori saranno già ampiamente penalizzati da questa Pac, non li si metta in ginocchio del tutto".  
   
   
EUROPA E ORTAGGI. ASSESSORE VENETO: IO, IL FUORILEGGE  
 
Venezia - “Sarò un fuorilegge, lo dico da subito. Non per liberarmi la coscienza a priori, ma perche le sementi dell’orto di mia madre danno ortaggi buonissimi, dal gusto unico. Merito certo della terra e dell’acqua di risorgiva, ma anche della natura che si è espressa senza regole”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, è “reo confesso” ante litteram: “mentre qualcuno inquina impunemente la nostra biodiversità con sementi ogm, nascondendosi dietro una salubrità che sta moltiplicando l’uso dei fitofarmaci laddove si utilizzano queste produzioni da dna di specie diverse, io dovrei essere impedito dall’usare le sementi di sempre, quelle ottenute dalle piantine che mia madre usa nel suo orto. Oddio, qualche seme l’ha pure comprato nelle confezioni da negozio. Ma per la maggior parte sono autoctone. Ma presto saranno fuorilegge grazie all’impegno europeo di stabilire quali prodotti possiamo coltivare e quali no”. Manzato la prende larga, ma il problema è serio, “soprattutto in nome di quella libertà economica che propugnano quanti vorrebbero obbligare all’uso di semi di ortaggi “analizzati, approvati e accettati” dagli euro burocrati. Come dire che le multinazionali e le grosse industrie della semente potranno seguire la trafila e pagarsela, i tanti agricoltori che talora si tramandano i semi da generazioni, non potranno coltivarle per trarne legittimo guadagno. Alla faccia della biodiversità e delle tante prediche in materia, mentre chi può (economicamente parlando) spinge per quegli ogm che fanno comodo a chi a tanta terra e magari si sporca poco le scarpe, che rendono schiavi di chi li produce, che inquinano le sementi naturali” e i cui effetti reali non sono verificabili nel lungo con le tradizionali metodiche e i consueti tempi della normale ricerca”. “Mi auguro che il semestre di presidenza italiana serva a mettere ordine, perché un conto è la libertà di proporre sementi, altro conto è renderle obbligatorie e vietare quelle tradizionali e locali. E sono contento che la ministra Nunzia De Girolamo abbia ieri annunciato che vuole operare per lasciare la possibilità ad ogni Paese di decidere secondo le indicazioni e le caratteristiche dei prodotti della propria agricoltura”.  
   
   
UDINE - FRIULI FUTURE FORUM: DUE INCONTRI SULLA BIRRA DI NATALE  
 
 La birra artigianale di Natale sarà al centro dei due ultimi incontri dell’anno di Friuli Future Forum, realizzati nell’ambito di “Natale Artigiano a Udine” in collaborazione con Confartigianato. L’appuntamento è per Domani (martedì 17) e giovedì 19 dicembre, dalle 18.30 alle 20, nella sede di Fff in via Calzolai 5 (angolo via Savorgnana). I partecipanti saranno guidati alla scoperta di quattro birrerie artigianali della nostra regione e delle loro gustose creazioni, anche natalizie. Martedì ci saranno Birra Valscura (di Sarone di Caneva (Pn) e Agribirrificio Villa Chazil (Nespoledo), mentre giovedì sarà la volta del Birrificio Foglie d´Erba (Forni di Sopra) e della Birra Garlatti Costa (Forgaria). Per partecipare è necessario iscriversi chiamando lo 0432.516744 o inviando una mail a categorie@uaf.It    
   
   
AGRICOLTURA IN TOSCANA, BANDO PER OLTRE 3 MILIONI: BENEFICI PER CHI TRASFORMA E PER CHI PRODUCE  
 
Ci sono 3 milioni di euro (per l´esattezza 3 milioni e 100 mila) ma potrebbero diventare di più, fino a 5 milioni, se si potranno racimolare risorse da economie su altre voci, per la misura "Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli" del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Il bando relativo a questa misura, la 123a, sarà pubblicato il 18 dicembre, sul bollettino ufficiale della Regione Toscana. Dal giorno successivo le imprese interessate potranno fare domanda sul sito di Artea, l´agenzia regionale per i pagamenti in agricoltura. Il termine scadrà alle 13 del 18 febbraio 2014. "Potranno beneficiarne – spiega l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori - le imprese che operano nella trasformazione e/o commercializzazione agroindustriale con l´esclusione del settore vitivinicolo, che ha già avuto un bando riservato nei mesi scorsi. Per avere il sostegno le imprese devono dimostrare che gli investimenti concorrono al miglioramento della situazione dei produttori agricoli e che garantiscono una partecipazione adeguata e duratura degli stessi produttori ai vantaggi che derivano da questi investimenti". "Il nostro obiettivo – conclude Salvadori – è quello di incentivare gli investimenti nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti, ma vogliamo che i benefici di questi investimenti ricadano anche su chi produce, non solo su chi traforma e vende i prodotti". Il sostegno è concesso in forma di contributo a fondo perduto da un minimo del 20% (per lavori edili e impianti fotovoltaici), fino ad un max del 40% del costo ammissibile per investimenti nella sicurezza sul posto di lavoro e nel miglioramento ambientale (es. Risparmio idrico, rimozione amianto ecc.). Il 30% di contributo è previsto per investimenti in altre macchine e attrezzature. Il contributo minimo concedibile è di 30 mila euro per coloro che sono Imprenditori Agricoli Professionali (Iap) e di 50 mila euro per le altre imprese. Gli investimenti devono essere immediatamente cantierabili e non possono essere iniziati prima della presentazione della domanda di aiuto. Il sostegno è rivolto ad investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Ad esempio sono previsti l´acquisto e l´installazione di nuovi impianti, macchinari e attrezzature (compreso le attrezzature informatiche), le spese relative a modesti interventi edili e le spese generali. Sono esclusi invece gli investimenti in fabbricati. Sono previsti 5 mesi per la realizzazione degli investimenti con possibilità di proroga al massimo di un mese. La tempistica è determinata anche dalla necessità di completare gli interventi all´interno del periodo di programmazione 2007-2013. Rispetto ai bandi degli anni precedenti sono state introdotte procedure più snelle per la selezione dei beneficiari, nonché per un´ulteriore semplificazione del procedimento amministrativo. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web www.Regione.toscana.it/svilupporurale  Oppure rivolgersi agli uffici agricoltura delle Province e della Regione Toscana.  
   
   
MOLISE: AGRICOLTURA E PESCA, ARRIVA L´ARSARP. FRATTURA E FACCIOLLA: "UN´AGENZIA DI RACCORDO A SERVIZIO DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE"  
 
Agenzia che è agenzia, struttura snella ed efficiente a servizio di cittadini e imprese. A beneficio del mondo dell´agricoltura molisana nasce l´Arsarp, Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo rurale e della pesca. A Campobasso la presentazione del riordino dell´Arsiam. Ad illustrare la proposta di legge varata dall´esecutivo regionale, il presidente Paolo di Laura Frattura e l´assessore Vittorino Facciolla. "L´agenzia che istituiremo sarà il braccio operativo dell´Assessorato all´agricoltura per dare risposte mirate, veloci e puntuali a chi cerca assistenza", così il governatore Frattura sulla rivoluzione in atto nel comparto agroalimentare e nella pesca. "Un rinnovo non solo nel nome ma soprattutto nella mission", per il titolare all´agricoltura. A fondamento delle attività dell´Arsarp, quattro dipartimenti: innovazione e ricerca; assistenza tecnica; monitoraggio delle misure; marketing e certificazione di qualità. Con l´intento di assicurare un´offerta di servizi quanto più completa e organica agli utenti, l´Arsarp, sotto la regia dell´Assessorato all´agricoltura, sarà elemento di raccordo con tutte le strutture che in ambito regionale svolgono servizi analoghi, dall´Università degli studi del Molise, in particolare la Facoltà di agraria, per passare al sistema camerale e ai consorzi. Alla guida della nuova agenzia che sostituirà l´Arsiam ci sarà un direttore generale, individuato con selezione pubblica, affiancato da comitato scientifico e collegio sindacale. "Una riforma - ha evidenziato il presidente Frattura -, che azzera la politica anche nelle governance. Semplifichiamo radicalmente. Non abbiamo previsto alcun cda né amministratore unico. Ci sarà un solo direttore generale che eseguirà gli indirizzi dell´Assessorato all´agricoltura con una struttura a servizio di cittadini e imprese". Al dottor Antonio Iacobucci toccherà intanto mettere in liquidazione l´Arsiam e terminare la liquidazione dell´Ersam, in corso dal 2004 senza obiettivi raggiunti da altri incaricati. "Con tempi assai celeri abbiamo realizzato ciò che ci siamo prefissati da subito", la soddisfazione finale dell´assessore Facciolla. "Con l´Arsarp abbiamo creato l´interfaccia propositiva dell´Assessorato all´agricoltura per un sistema di qualità attivo nel nostro Molise".  
   
   
A UDINE I RISULTATI DEL POLO FORMATIVO AGROALIMENTARE REGIONALE  
 
Sei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) con più di 250 persone orientate e 92 allievi iscritti (alcuni dei quali hanno dato avvio, successivamente a 3 imprese), che per l’80%, dopo quattro mesi, erano occupati, in gran parte nelle aziende ospiti degli stage. Sono alcuni dei risultati di sintesi del Polo Formativo Agroalimentare, progetto triennale regionale portato avanti dal Cefap come capofila con la Camera di Commercio di Udine (tramite la sua Azienda speciale Ricerca & Formazione), l’Università, la Regione nonché altri partner istituzionali, enti formativi e scuole professionali di tutto il territorio: 25 realtà in tutto, per la prima volta riunite in un’associazione temporanea di scopo per studiare le esigenze di formazione delle imprese del settore, quindi programmare e predisporre corsi di formazione professionale studiati su misura sulle effettive necessità aziendali. Oggi i risultati – con i possibili sviluppi – sono stati presentati, nella Sala Economia della Cciaa, in una tavola rotonda conclusiva, che si è aperta con gli interventi di Rosanna Clocchiatti, componente di giunta camerale, e Massimo Marino, direttore del Cefap. E se Clocchiatti ha evidenziato la portata del progetto, «riuscito a mettere in linea le esigenze delle aziende del comparto e quelle della formazione, con l´impegno corale di tanti enti, riusciti a formare, a collocare personale e a realizzare nuova imprenditoria con una proposta formativa unica per l’intero settore», Marino ha spiegato in numeri questi risultati, evidenziando come si sia partiti da 3 report di analisi del fabbisogni formativi e occupazionali per mappare le necessità delle imprese del territorio. Oltre ai risultati degli Ifts, «il Polo è anche riuscito a realizzare visite e seminari in azienda e a dare formazione anche agli occupati delle aziende del comparto, con corsi personalizzati – ha detto Marino –. Tra marzo 2011 e oggi sono stati poi realizzati 52 corsi di aggiornamento per aziende, con 1.248 ore di lezione, che hanno coi volto 258 imprese, il 90% delle quali mircoimprese, ossia quelle che più difficilmente, in generale, potrebbero permettersi di ritagliarsi tempo per la formazione. In questo caso sono stati 436 gli allievi coinvolti, di cui 212 tra imprenditori, soci e coadiuvanti familiari e 224 dipendenti», in un settore, come ha evidenziato il moderatore, il giornalista de Il Friuli Rossano Cattivello, in cui il 60% dei titolari con meno di 40 anni ha un diploma di scuola superiore o una laurea e in cui le esigenze di formazione sono molto sentite. A Mario Passon, responsabile del Centro studi della Cciaa di Udine, è spettato il compito di descrivere il comparto dell’agroalimentare e bevande in Fvg. Sono 1.110 le localizzazioni attive al 31 dicembre 2012 (l’8,6% dell’industria manifatturiera), distribuite tra le province di Udine (51,4%), Pordenone (22,8%), Trieste (15,5%), Gorizia (10,3%). Ammonta a 580 milioni di euro il valore delle esportazioni del settore nel 2012, con un +8,6% rispetto al 2011 e di cui 104 milioni di euro di bevande: l’export di alimentari e bevande rappresenta il 5% dell’export regionale. Tra i Paesi di destinazione dell’export di prodotti alimentari del Fvg troviamo la Germania (14,8%), l’Austria (10,4%), la Francia (8,39%). Le nostre bevande vengono invece esportate prevalentemente negli Stati Uniti (30%), Germania (19%) e Regno Unito (8,13%). «L’esperienza del Polo – ha concluso Marino – ha fatto capire che razionalizzare le competenze formative, in una logica di filiera, è fondamentale. Ora c´è bisogno di dare stabilità a questa offerta formativa che sono le aziende agricole a chiedere, magari pensando anche a un estensione dell’orizzonte alle realtà di Slovenia e Austria». A completare il resoconto sulle attività triennali del Polo agroalimentare sono stati Fulvio Fabris, della Direzione centrale lavoro e formazione, Serena Cutrano, Direttore del servizio sviluppo rurale, Claudio Filipuzzi, Presidente del Parco Agroalimentare, Paolo Battigello, dirigente scolastico dell’Isis Paolino D’aquileia, Gianni Sava dell’Università di Trieste e Alessandro Sensidoni dell’Università di Udine- in chiusura, le esperienze di alcuni partecipanti ai corsi.  
   
   
ROMA - L´ESTERO PREMIA I PRODUTTORI DI OLIO EXTRAVERGINE ITALIANO  
 
Il Progetto Ho.re.ca. Rafforza i canali di vendita dell’olio italiano all’estero e premia i produttori in termini di reddittività. Questi i punti di forza di un progetto partito a novembre 2011 e che oggi trova conferma nel raggiungimento di importanti risultati presentati questa mattina al Ministero delle Politiche Agricole; parliamo di quasi 1.200 campioni di prodotto inviati, 150 ordinazioni, 12.560 confezioni vendute, con una crescita dei volumi di vendita rispetto al 2012 di quasi il 360%. Il progetto, nato da un’iniziativa del Mipaaf che ha dato incarico per la sua realizzazione a Borsa Merci Telematica Italiana S.c.p.a., ha voluto favorire il consumo di olio extravergine di oliva di origine italiana nelle strutture Horeca italiane ed estere, quali Hotel, ristoranti e catering. L’obiettivo è stato ampiamente raggiunto: il progetto è riuscito a creare e consolidare rapporti commerciali tra produttori olivicoli italiani e strutture acquirenti, ottenendo, in particolar modo sui mercati esteri degli importanti risultati commerciali, anche in risposta ad una sempre maggiore richiesta di internazionalizzazione proveniente dal mondo produttivo nazionale. Un piano comunicativo e promozionale studiato ad hoc ha, infatti, consentito agli oli aderenti al progetto di partecipare ad iniziative internazionali, tra le quali, ricordiamo, La Fiera di Primavera in Lussemburgo, il Gourmet Italia di Monaco, il Nigel Haworth’s Fantastic Food Show di Blackburn e l’Olive Oil Conference 2013 di Manchester. I Paesi esteri, tramite il Progetto Ho.re.ca., hanno premiato i produttori di olio italiano, che sono riusciti ad ottenere negli scambi con l’estero (circa l’80% delle compravendite) margini di guadagno più alti rispetto a quelli normalmente ottenuti sui tradizionali canali di vendita. Il progetto ha permesso ai Paesi esteri di conoscere e apprezzare l’olio italiano e, sulla base delle loro preferenze espresse attraverso gli ordini, ha indirizzato i produttori italiani verso le tipologie di confezionamento più richieste (bottiglie da 0,50 litri).  
   
   
VOGLIA DI FORMAGGI D´ ALPEGGIO, CUNEO  
 
 Profumano di montagna, ricordano le erbe dei pascoli, la vita a contatto con la natura, il confezionamento in piccoli caseifici in quota, l´invecchiamento sulle assi di legno. Si è parlato di formaggi di alpeggio, di un incontro svoltosi presso l´ente camerale per rendere noti i risultati di un progetto che li vede protagonisti unitamente a produzioni di altre aree, con il proposito di promuovere una voce di nicchia che rappresenta un´eccellenza. “Da sempre - ha precisato il presidente Ferruccio Dardanello – la Camera di commercio ha mostrato grande attenzione per il settore che, oltre a rappresentare una valida risorsa per l´economia montana, è apprezzato a livello nazionale e internazionale per la sua unicità e giustifica il mantenimento di una pratica zootecnica che, altrimenti, rischierebbe di essere cancellata, nonostante la sua validità: l´alpeggio”. Uno degli ultimi interventi a sostegno della filiera lattiero casearia è il progetto sui formaggi d´alpeggio, realizzato in collaborazione con altre Camere di commercio operanti in aree alpine, quali Trento, Aosta, Belluno, Bolzano e Sondrio, oltre al Verbano-cusio-ossola. L´obiettivo è promuovere una produzione di nicchia, validissima voce dell´enogastronomia. Per individuare le iniziative da porre in essere, è stato istituito un gruppo di lavoro tecnico, composto dalle associazioni di categoria Coldiretti e Confcooperative, dall´Istituto lattiero caseario di Moretta, dall´Onaf e dal Laboratorio chimico dellaCamera di Commercio di Torino. Ecco i 18 produttori aderenti al progetto, tutti operanti nelle vallate della provincia Granda: Azienda Isola di Giordano Michelino di Vernante, Abbà Gianfranco di Vottignasco, Agù Walter di Faule, Bottero Bruno di Trinità, Colombero Bernardo di Villafalletto, Colombero Giorgio di Saluzzo, Colombero Giulio di Savigliano, Colombero Michele di Villar San Costanzo, Dalmasso Giovanni di Barge, Il Rododendro di Garzini Franco e Renato di Villar San Costanzo, “Martini” di Martini Loris di Villafalletto, Osella Piervalter di Scarnafigi, Pasero Alberto di Savigliano, Rocchia Giuseppe di Savigliano, Casa Frescu di Dardanelli Margherita di Frabosa Soprana, Giorgis Maria Maddalena di Chiusa di Pesio, Barreri Giuseppe di Oncino e Viale Luciano di Limone Piemonte. “Da oggi - sottolinea Piero Perucca componente della giunta camerale che ha partecipato all´incontro - gli alpeggi saranno riconoscibili grazie ai pannelli realizzati dall´Ente per dare evidenza a queste produzioni di nicchia” . Un prodotto di eccellenza che vale la pena ricercare considerate le qualità nutrizionali riconosciute dalle analisi effettuate.