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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Maggio 2010
PUGLIA: AL VIA SELEZIONI PER LOCATARI TETTI E AREE PER FOTOVOLTAICO  
 
Bari, 26 maggio 2010 - Al via le selezioni per i locatari di tetti ed aree pubbliche da destinare ad impianti fotovoltaici. Chi intende prendere in affitto pensiline, parcheggi, coperture di edifici pubblici, sarà iscritto in un albo regionale. Grazie all’inserimento, gli imprenditori-locatari potranno partecipare alle gare indette dai Comuni e, aggiudicandosele, installare le cosiddette “pensiline fotovoltaiche”. In questo modo si aggiunge un nuovo tassello verso uno sviluppo più sostenibile delle energie rinnovabili. I pannelli fotovoltaici, infatti, non saranno più destinati alle campagne ma alle aree urbane. “Con l’istituzione di questo Albo – ha detto la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – la Regione Puglia scrive una nuova pagina nella storia delle rinnovabili in Puglia, nella quale sviluppo economico e difesa dell’ambiente sono unite in un binomio indissolubile. Questa è l’idea di economia verde che il governo Vendola sta costruendo per la Puglia e in questa direzione intendiamo camminare a dispetto degli ostacoli che il Governo centrale sta mettendo sulla nostra strada”. Nell’albo regionale potranno essere inseriti gli imprenditori individuali (anche artigiani), le società commerciali, le società cooperative, i consorzi fra società cooperative di produzione e lavoro, i consorzi stabili, i raggruppamenti temporanei di concorrenti, i consorzi ordinari di concorrenti, i soggetti che abbiano stipulato il contratto di gruppo europeo di interesse economico, gli operatori economici stabiliti in altri Stati membri purché abilitati e iscritti al registro delle imprese delle Camere di Commercio o, se stranieri, nel registro professionale dello Stato di residenza. L’albo regionale è articolato in tre categorie stabilite secondo le capacità tencnico-economiche degli operatori, la Categoria I riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici allacciati alla rete di potenza compresa tra 200 e 300 kwp (kilowatt picco, cioè la potenza massima o “di picco” di un impianto fotovoltaico). Appartiene alla Categoria Ii l’installazione di impianti fotovoltaici allacciati alla rete di potenza compresa tra 300 e 600 Kwp. Fa parte della Categoria Iii l’installazione di impianti fotovoltaici allacciati alla rete di potenza superiore a 600 kwp. L’inserimento in una di queste categorie abilita l’operatore a partecipare alle gare indette dai Comuni, alle quali saranno invitati infatti solo ed esclusivamente gli iscritti all’Albo regionale dei locatari. Gli imprenditori che intendono partecipare dovranno presentare personalmente la domanda o inoltrarla con raccomandata A R al Servizio Ricerca e Competitività Ufficio Incentivi alle Pmi dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione (corso Sonnino 177, Bari). Il plico, sigillato, dovrà arrivare agli uffici entro sessanta giorni dalla pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, prevista nel corso della settimana. La Regione (Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione) provvederà alla verifica dei requisiti.  
   
   
IMPIANTI FOTOVOLTAICI: UNANIMITÀ DEL CONSIGLIO PROVINCIALE BOLOGNESE PER UNA REGOLAMENTAZIONE UNICA E SEMPLIFICATA  
 
Bologna, 26 maggio 2010 - "Una regolamentazione unica e semplificata per la realizzazione di impianti fotovoltaici (inferiori ai 20 Kwh) uguale in tutto il territorio provinciale". Questa la proposta contenuta nell´ordine del giorno approvato il 24 maggio all´unanimità dal Consiglio che invita, tra l´altro, la Giunta provinciale a farsi promotrice di "un monitoraggio in tutti i Comuni al fine di favorire la realizzazione di impianti fotovoltaici anche in deroga agli attuali Psc e Rue, limitando i costi burocratici del rilascio dell´autorizzazione da parte dei singoli Comuni, aiutando fattivamente i cittadini". L´ordine del giorno è stato presentato in aula dai componenti delle commissioni consiliari quarta e settima. Il documento considera, inoltre, "di primaria importanza investire nella ricerca sulle energie alternative e nella sostenibilità ambientale e quindi promuovere misure per incentivare fattivamente la realizzazione di impianti ad energie rinnovabili". Nel testo dell´odg sono citati anche riferimenti normativi: l´articolo 5 del Decreto legge 40 del 25 marzo 2010 sull´attività edilizia che "prevede la semplificazione del procedimento amministrativo per l´installazione di pannelli fotovoltaici"; la sentenza della Corte costituzionale n. 124 del primo aprile 2010 che stabilisce che non si possano porre limiti alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; il Decreto legge 112 (31 marzo 1998) sul "conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti locali, ai sensi del quale la Regione Emilia-romagna ha conferito alle Province le funzioni di autorizzazione all´installazione e all´esercizio degli impianti di produzione di energia previste dalla legislazione vigente.  
   
   
RICERCA E SVILUPPO INNOVAZIONE ED EMISSIONI ZERO, ACCORDO REGIONE-SARDEGNA RICERCHE  
 
Cagliari, 26 Maggio 2010 - E´ stato firmato ieri mattina l’accordo di collaborazione tra Regione, rappresentata dal direttore generale, Gabriella Massidda, e Sardegna Ricerche, rappresentata dal direttore generale, Francesco Marcheschi, per la sperimentazione e l’implementazione di nuovo modelli energetici, destinati alla riduzione della Co2, applicabili a intere comunità dell’Isola. L´intesa ha come scopo la promozione di processi di innovazione di alto contenuto tecnologico e si inserisce nel più ampio progetto "Sardegna Co2.0", finalizzato a rendere la Sardegna modello di eccellenza nel settore della riduzione delle emissioni di gas clima alteranti e dello sviluppo energetico eco-sostenibile. "E´ un progetto ambizioso - ha sottolineato il presidente Cappellacci - per rendere la nostra Isola una regione all´avanguardia nelle emissioni zero, nella infrastrutturazione e nelle reti telematiche. Obiettivo del progetto è altresì quello di attivare una riconversione dei processi produttivi imprenditoriali tradizionali verso la green economy, allo scopo di attivare nuove forme di sviluppo economico, sociale, scientifico e creare nuove opportunità di occupazione. Inizialmente è prevista l´individuazione di alcune comunità come campione rappresentativo del contesto regionale e l’avvio immediato di progetti integrati di tipo dimostrativo, volti al raggiungimento di un bilancio locale delle emissioni di Co2 pari a zero". "La Regione, ha continuato il Presidente - si è impegnata a definire gli indirizzi strategici, consentire l´utilizzo dei dati dei propri archivi, formalizzare le relazioni con le comunità locali che prenderanno parte al progetto. Sardegna Ricerche porrà in essere attività di supporto per lo sviluppo di nuove tecnologie e metterà a disposizione il laboratorio tecnologico, i software e l’hardware, nonché le necessarie risorse umane per il cluster energie rinnovabili. Creerà e metterà a disposizione un gruppo tecnico-amministrativo di progetto per il supporto delle comunità locali, l’attuazione dei procedimenti e l’implementazione delle iniziative".  
   
   
CAMBIARE IL FORNITORE DELL’ENERGIA? A QUASI 3 ANNI DALL’APERTURA DEL MERCATO ELETTRICO ANCORA TANTI GLI OSTACOLI, ED È BOOM DI LAMENTELE  
 
Roma, 26 maggio 2010 - Nel settore dell’energia, l’apertura del mercato elettrico alle utenze residenziali si sta scontrando con forti resistenze, a svantaggio dei cittadini: nel 2009 si sono moltiplicate le segnalazioni, ben il 72% in più rispetto al 2008. Ma quali le ragioni di questi disservizi? Condotte commerciali delle agenzie di vendita non sempre corrette, ritardi nella regolazione dei rapporti e nelle comunicazioni tra distributori e venditori, inefficienze dei distributori - sia nella gestione che nella comunicazione dei dati di consumo, documenti commerciali non sempre di semplice comprensione, anche a causa delle numerose informazioni complesse trasmesse e persistenti deficit informativi: questi tra i principali ostacoli che pongono il cittadino in una posizione di debolezza nei confronti di un mercato articolato, molto complesso e con numerosi adempimenti imposti dalla normativa di settore. Il risultato? Cambiare gratuitamente il fornitore di elettricità non viene sempre percepito come reale vantaggio del nuovo mercato libero e si perdono inevitabilmente delle opportunità di risparmio per i clienti. Tali disservizi nella pratica rendono il mercato ancora poco concorrenziale, nonostante siano passati quasi tre anni dalla completa liberalizzazione del mercato elettrico e 7 anni dall’apertura completa del mercato del gas naturale. L’analisi è il frutto di 1429 segnalazioni che i cittadini hanno rivolto nel 2009 in tema di energia elettrica & gas al Pit Servizi, il servizio di Cittadinanzattiva che da 10 anni fornisce gratuitamente ai cittadini assistenza e tutela dei diritti in tema di servizi di pubblica utilità (trasporti, telecomunicazioni, servizi bancari, postali e assicurativi, acqua, luce e gas, servizi pubblici locali) e P.a. On line su www.Cittadinanzattiva.it il dossier completo. Tali dati sono oggi al centro della tavola rotonda promossa da Cittadinanzattiva “Criticità e prospettive del mercato energetico retail”, svoltasi oggi a Roma – presso il Gse - per approfondire le questioni rilevanti sollevate dagli utenti del servizio di fornitura elettrica e del gas e per riflettere insieme agli attori che operano in questo mercato su possibili soluzioni e proposte: un tavolo di lavoro congiunto al quale partecipano i vari interlocutori e che abbia proprio questo obiettivo: favorire ed aiutare il consumatore nelle sue scelte attraverso un percorso di enpowerment del cittadino stesso. L’evento ha riunito operatori come Edison e Sorgenia ed esperti del settore tra cui il Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e gas, Alessandro Ortis, Stefano Saglia, Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’energia oltre che Presidente Consiglio Nazionale Consumatori Utenti, Federico Testa, della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, Carla Rabitti Bedogni dell’Agcm e Paolo Vigevano, Amministratore Delegato dell’Au. “Nel 2009” commenta Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva, “sono diminuiti i costi sia del gas (-13,2%) che dell’energia elettrica (-6,2%). Malgrado ciò, sono aumentate le lamentele, a dimostrazione di una progressiva qualificazione dell’utenza, che orienta i cittadini a ricercare non solo un basso impatto economico della bolletta energetica sul proprio bilancio familiare, ma ancor di più strumenti per governare consapevolmente i propri consumi”. Dal 2007, anno di apertura del mercato elettrico ai clienti “consumer”, il trend delle segnalazioni nel settore energia è in costante aumento, e non a caso il comparto dell’elettricità registra un numero di segnalazioni doppio rispetto al gas (67% rispetto a 33%). A margine dell’iniziativa, Cittadinanzattiva ha avanzato proposte in tema di riduzione dei costi della bolletta (alleggerendola delle tasse per finanziare i cosiddetti oneri di sistema – incentivi per le fonti rinnovabili e Bonus elettricità, oneri da spostare nella fiscalità generale), pratiche commerciali (introducendo un sistema di incentivi e penalità per meglio controllarle) e misurazione dei consumi (da affidare ad un soggetto terzo quale ad esempio l’Acquirente unico).  
   
   
“ IL NOTAIO PER IL CITTADINO - ACQUISTO PRIMA CASA E PROBLEMATICHE CONNESSE”  
 
Padova, 26 maggio 2010 - Offrire un’informazione autorevole e completa per affrontare uno dei momenti più importanti ed economicamente più impegnativi nella vita di una persona, qual è l’acquisto di una casa, e nel contempo avvicinare e far crescere nei cittadini la percezione del valore delle attività che i notai svolgono. Questo il duplice scopo di un’iniziativa che il Consiglio Notarile della Provincia di Padova, nell’ambito del progetto nazionale “Territorio”, ha varato con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale e dei Comuni di Padova, Abano Terme, Camposampiero, Monselice e Piove di Sacco. Il progetto “ Il Notaio per il Cittadino - Acquisto prima casa e problematiche connesse” è stato presentato a palazzo Santo Stefano dalla presidente della Provincia di Padova Barbara Degani, dal presidente Consiglio Notarile della Provincia di Padova Roberto Agostini e da Emanuela Di Maggio e Riccardo Speranza, delegati alla comunicazione del Consiglio Notarile della Provincia di Padova. “Siamo partiti dall’idea di fornire un servizio ai cittadini – ha detto la presidente Degani – e per questo abbiamo fatto un accordo con il Consiglio notarile che prevede vari step. Il primo è questo, di natura informativa centrato in particolare sull’acquisto della prima casa e i problemi collegati. Abbiamo fatto una proposta ai Comuni e abbiamo ricevuto risposte entusiastiche. Ai primi cinque appuntamenti che presentiamo oggi se ne aggiungeranno presto altri e anche l’Ulss 15, alla quale spero si aggiungeranno la 16 e la 17, ha manifestato la propria disponibilità alla collaborazione”. Lo scopo degli incontri è quello di “accorciare le distanze tra il notaio e il cittadino - come ha spiegato Emanuela Di maggio – con un approccio diretto e non accademico e soprattutto con spazio per le domande”. Il primo incontro sarà ospitato dall’amministrazione provinciale nella sala Consiliare di palazzo Santo Stefano, il 18 maggio, dalle 17.30 alle 19.30. Altri due incontri l’8 giugno dalle 20.45 alle 22, uno a Camposampiero, nella sala Filarmonica del Comune e l’altro a Monselice, nella sala Consiliare del Comune. Infine il 6 luglio, sempre dalle 20.45 alle 22, altri due incontri, uno nella sala Consiliare del Comune di Piove di Sacco e l’altro in sala Kursaal ad Abano terme. I notai, ha spiegato il presidente del Consiglio notarile Roberto Agostini, “sono liberi professionisti e pubblici ufficiali, e tra i loro compiti c’è quello di fare consulenza gratuita, cosa che molti non sanno. Lo scopo di questi incontri è proprio quello di valorizzare un ruolo che non sempre è colto nella sua essenza principale”. Durante le serate, ha aggiunto Riccardo Speranza, si tenterà di fornire a tutti gli interessati “un’informazione più completa sugli aspetti giuridici e fiscali di una serie di atti legati a momenti importanti della vita dei cittadini, come l’acquisto della prima casa. Sempre più spesso tale acquisto si accompagna ad un mutuo e coinvolge quindi aspetti giuridici legati al regime patrimoniale della famiglia. I notai saranno a disposizione per questi incontri di natura informativa”.  
   
   
CROAZIA, ESITO MISURE RILANCIO DEL REAL ESTATE  
 
Zagabria, 26 maggio 2010 - La settimana scorsa è scaduto il termine per la presentazione delle domande di incentivi per l´acquisto della prima casa (oppure per l´acquisto di un appartamento più grande) in Croazia nell´ambito della Legge che prevedeva incentivi suddivisi in cinque classi da 100 a 300 euro al metro quadro. Gli appartamenti con un prezzo superiore a 1.600 euro al metro quadro non rientravano nelle misure governative, mentre l´importo maggiore, pari a 300 euro era previsto per l´acquisto di appartamenti il cui prezzo non superasse 1.000 euro al metro quadro. La nuova Legge doveva permettere la vendita di almeno 1.000 appartamenti entro la fine dell´anno per i quali sono stati stanziati 13,6 milioni di euro circa. All´agenzia per le transazioni legali e la compravendita immobiliare (Apn) sono pervenute soltanto 13 richieste. Il mercato immobiliare sta risentendo della crisi economica e sta attraversando una fase di ristagno. Il rallentamento della domanda sta già facendo sentire i suoi effetti: i prezzi degli appartamenti di nuova costruzione stanno scendendo in quanto numerosi investitori, messi alle corde dalle banche, sono costretti a vendere sottoprezzo almeno una parte degli appartamenti per estinguere i debiti. Le transazioni sul mercato immobiliare sono diminuite del 19 per cento rispetto al 2008 e del 34 per cento rispetto al 2007. Nel 2009 infatti sono state registrate circa 43 mila transazioni, quasi la metà rispetto a quelle del 2007. A partire dalla metà del 2009 i prezzi sono scesi del 15 per cento. Si stima che in Croazia vi siano tra 40 mila e 50 mila appartamenti invenduti.  
   
   
APPROVATA DALLA GIUNTA DELLA CALABRIA LA PROPOSTA DI LEGGE SULLA CASA  
 
 Catanzaro, 26 maggio 2010 - Su proposta del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e degli Assessori ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile, e all’Urbanistica, Piero Aiello, la Giunta ha approvato, nella seduta del 24 maggio, la proposta di Legge sulla casa. La proposta “Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale” che passa ora all’esame del Consiglio regionale, recepisce, la normativa sulla casa del Governo nazionale e sostituisce, di fatto, la legge che era stata approvata dalla precedente Giunta e che era stata impugnata dal Governo Berlusconi davanti alla Corte Costituzionale. “La legge – ha detto l’Assessore Gentile - consta di dieci articoli ed è frutto dell’intesa Stato-regioni. E’ finalizzata al rilancio dell’economia mediante il sostegno all’attività edilizia ed al miglioramento della qualità architettonica, energetica ed ambientale del patrimonio edilizio esistente. Riguarda – aggiunge Gentile – solo le abitazioni ma può interessare anche gli edifici a destinazione non residenziale purchè la destinazione d’uso finale delle unità immobiliari sia almeno del 70% residenziale. Per perseguire queste finalità, l’intesa Stato-regioni prevede l’esecuzione di interventi di ampliamento e di demolizione di edifici residenziali riconoscendo alle singole Regioni diverse determinazioni che, in effetti, possono promuovere ulteriori forme di incentivazione volumetrica”. La legge prevede, tra le diverse tipologie di intervento, quelle relative all’ampliamento e alla demolizione e ricostruzione. Possono essere interessati da interventi di ampliamento o demolizione/ricostruzione gli edifici residenziali che hanno un uso residenziale superiore al 70% del totale; possono essere oggetto di interventi anche gli edifici non residenziali, purchè la destinazione d’uso finale sia almeno pari al 70% del totale e, in particolare: a) edifici e loro pertinenze; b) edifici residenziali ubicati in aree urbanizzate, nel rispetto delle distanze minime e delle altezze massime dei fabbricati; c) edifici residenziali ubicati in aree esterne agli ambiti dichiarati in atti formali a pericolosità idraulica e da frana elevata o molto elevata; d) edifici in corso di costruzione e non ancora ultimati; e) edifici anche a destinazione non residenziale purchè la destinazione d’uso finale delle unità immobiliari sia almeno al 70% residenziale. La proposta di legge contiene anche due articoli che riguardano la riqualificazione delle aree degradate ed un’integrazione alla Legge urbanistica n.19/2002.  
   
   
LA GIUNTA CALABRESE HA I APPROVATO UN PIANO DI CINQUE MILIONI DI EURO A SOSTEGNO DELL’ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE  
 
 Catanzaro, 26 maggio 2010 - Su proposta dell’ Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile la Giunta, nella riunione del 24 maggio, presieduta dal Presidente Giuseppe Scopelliti, ha approvato la determinazione del fondo, annualità 2008, per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. L’entità del Fondo disponibile, relativo al riparto delle risorse del Fondo nazionale in materia, assegnato alla Regione, da parte dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, è di 5.307.891,59 euro. Questa somma sarà ora destinata ai Comuni che ne hanno fatto richiesta, secondo i criteri stabiliti, il cui elenco è parte integrante della delibera approvata. “Ora – ha detto l’assessore Gentile – in accordo a quanto stabilito anche nella riunione avuta con l’Anci e con le Associazioni degli inquilini, i Comuni beneficiari provvederanno a ripartire le somme assegnate agli aventi diritto che sono inclusi nelle graduatorie comunali, proporzionalmente alla percentuale di contributo concesso dalla Regione, rispetto a quanto da loro richiesto. Si tratta di un concreto contributo a favore di quei cittadini più bisognosi che potranno affrontare, così, con maggiore serenità, la spesa che sostengono per la propria abitazione”.  
   
   
TREVISO: LA PROVINCIA STANZIA 3 MILIONI E 527.914 EURO PER INTERVENTI DI MANUTENZIONE SCOLASTICA.  
 
Treviso, 26 Maggio 2010 - La Provincia di Treviso ha stanziato un importo di 3.527.914,00 euro che, sommato al finanziamento ottenuto dalla Regione Veneto di 3.973.500,00 euro consente di avviare interventi di manutenzione e adeguamento alle norme di prevenzione incendi negli istituti di istruzione secondaria per un totale di 7.501.414,00 euro. Il finanziamento ottenuto dalla Regione servirà a coprire circa il 50% del costo di ogni singola struttura per eseguire vari lavori quali manutenzioni e adeguamenti, prevenzione incendi, messa in sicurezza, risanamenti conservativi per il contenimento dei consumi energetici. Di seguito sono riportati gli interventi che verranno realizzati grazie al contributo congiunto di Provincia e Regione con i relativi importi complessivi. I.t.i.s Ist. Tecnico Industriale Statale, Planck, Villorba – Lavori di adeguamento prevenzione incendi e manutenzione. Importo lavori: 507.836.00 euro; I.p.s.a.a. Ist. Professionale di Stato per l´Agricoltura e l´Ambiente, Corazzin, Oderzo - Adeguamento norme prevenzione incendi. Importo lavori: 591 840.00 euro; I.t.a.s. Ist. Tecnico Statale per l´Agricoltura, Cerletti, Conegliano - Adeguamento norme di prevenzione incendi, Edificio A. Importo lavori: 376 125.22 euro; I.p.s.i.a Ist. Professionale di Stato per l´Industria e l´Artigianato, Pittoni, Conegliano – Adeguamento norme prevenzione incendi, Blocco B. Importo lavori: 242 909.90 euro; Liceo Scientifico, Leonardo Da Vinci, Treviso – Risanamento conservativo per contenimento consumi energetici, 1° stralcio Corpo Aule. Importo lavori: 1.122.180.00 euro; Liceo Scientifico, Leonardo Da Vinci, Treviso – Risanamento conservativo per contenimento consumi energetici, 2° stralcio. Importo lavori: 1.332.820.00 euro; Liceo Classico, Canova, Treviso - Lavori di completamento per adeguamento immobile. Importo lavori: 151.400.00 euro; Istituto Magistrale, Duca Degli Abruzzi, Treviso - Lavori di adeguamento normativo dell´immobile. Importo lavori: 148.703.00 euro; I.p.s.i.a Ist. Prof. Di Stato per l´Industria e l´Artigianato, Galileo Galilei, Castelfranco Veneto – Adeguamento norme di prevenzione incendi, 2° stralcio. Importo lavori: 350.000.00 euro; Liceo Classico e Scientifico, Giorgione, Castelfranco Veneto – Lavori di adeguamento immobile. Importo lavori: 900.000.00 euro; I.t.g. Istituto Tecnico per Geometri, Palladio, Treviso - Lavori di adeguamento immobile. Importo lavori: 800.000.00 euro; I.t.t Istituto tecnico per il turismo, Mazzotti, Treviso – Lavori di adeguamento immobile. Importo lavori: 500.000.00 euro; I.t.i.s Ist. Tecnico Industriale Statale, Enrico Fermi, Treviso – Lavori di adeguamento aula magna. Importo lavori: 277.600.00 euro; I.t.i.s Ist. Tecnico Industriale Statale, Galileo Galilei, Conegliano – Lavori di adeguamento immobile, 2° stralcio. Importo lavori: 200.000.00 euro.  
   
   
TORINO: AL VIA LA TASK FORCE PER SMASCHERARE I “FURBETTI” DEL NO PROFIT  
 
Torino, 26 maggio 2010 - Si dichiarano “enti no profit” ma possono essere in realtà bar, ristoranti, sale da ballo o palestre, attività commerciali a tutti gli effetti che usufruiscono ingiustamente delle condizioni fiscali di favore concesse agli enti senza scopo di lucro. Per smascherare questi “furbetti del no profit” la Direzione regionale del Piemonte dell’Agenzia delle Entrate e la Provincia di Torino hanno deciso di fare sinergia ed hanno stipulato il 18 maggio un accordo operativo. “L’obiettivo dell’accordo è quello di evitare abusi particolarmente riprovevoli da parte di quanti non solo sono completamente estranei al “terzo settore” ma fanno concorrenza sleale alle altre attività commerciali” ha spiegato Vincenzo Palitta, direttore regionale del Piemonte dell’Agenzia delle entrate. “Siamo consapevoli del valore sociale delle organizzazioni di volontariato” ha aggiunto l’assessore alle politiche di cittadinanza attiva della Provincia di Torino Mariagiuseppina Puglisi “questo protocollo non vuole esasperare il controllo nei loro confronti, ma anzi tutelare quegli enti ed associazioni benefiche che realmente lavorano per il bene della comunità” Dietro la definizione di “no profit” ci sono in realtà soggetti dalle caratteristiche molto eterogenee, dalle Onlus propriamente definite (ben 967 nella sola provincia di Torino), alle associazioni del volontariato (delle quali risultano esserne censite 984), ai circoli sportivi, ricreativi e culturali. Tutte queste organizzazioni confluiscono in appositi registri differenziati: grazie all’accordo fra Agenzia delle Entrate e Provincia di Torino queste banche dati verranno incrociate fra loro e i soggetti “sospetti” potranno essere più agevolmente smascherati grazie al contatto capillare con il territorio. Secondo l’Agenzia delle Entrate e la Provincia di Torino oggi si è dato il via ad una forte “sinergia istituzionale per il contrasto all’evasione fiscale e la verifica della effettiva volontà di perseguire fini di natura non lucrativa da parte degli enti e organizzazioni appartenenti al terzo settore”.  
   
   
CONFARTIGIANATO AVELLINO IN CAMPO PER RILANCIARE IL MERCATO DEL LAVORO  
 
 Avellino, 26 maggio 2010 - “Opportunità per le aziende: incentivi all’assunzione” è il titolo del convegno che si terrà giovedì 27 maggio, alle ore 18.00, presso la sala Ex Eca di Calitri. Organizzato da Confartigianato Avellino, in collaborazione con l’Amministrazione comunale del paese altirpino e con Italia Lavoro (organismo di assistenza tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), l’incontro vuol fornire indicazioni sui nuovi interventi finalizzati al rilancio dell’occupazione. Focus su due progetti: Ar.co (Artigiani Commercianti) ed Inla2. Il primo intervento sostiene da un lato la capacità competitiva dei sistemi produttivi provinciali mediante aiuti a supporto delle imprese per interventi di inserimento occupazionale. Dall’altro si punta sostanzialmente ad incentivare interventi di consulenza specialistica ed assistenza tecnica alle imprese per l’accrescimento, tra gli altri obiettivi, del loro livello di competitività. Inla2, finanziato dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Campania, si concentra invece sullo sviluppo di competenze e sull’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati mediante l’attivazione di tirocini formatici, work experience, incentivi all’assunzione. Più precisamente, il progetto offre un’esperienza di formazione on the job finalizzata al trasferimento di competenze e professionalità ai giovani disoccupati per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Lo strumento promuove nuova occupazione attraverso l’erogazione di incentivi all’assunzione destinati ai datori di lavoro interessati ad assumere a tempo indeterminato soggetti svantaggiati. Rilevanti le cifre e gli obiettivi progettuali che si articolano in tre linee d’azione. Il primo ambito operativo, attuato con la formula della work experience, prevede l’inserimento di 500 giovani campani in cerca di occupazione di età compresa tra i 18 e 24 anni. Con i tirocini formativi in azienda, il secondo intervento di Inla2 punta ad occupare 1.087 giovani di età tra i 18 ed 32 anni. Terzo scopo: dare lavoro a 800 soggetti svantaggiati, residenti in Campania ed iscritti ai centri per l’impiego, con un’età superiore ai 32 anni. Circa 200 le pmi artigiane, del comprensorio calitrano, invitate al seminario. All’incontro partecipano Michele Raccuglia, responsabile macroarea Sud Ionica di Italia Lavoro, Giuseppe Antonio Solimine, assessore provinciale al Lavoro e Formazione, Giuseppe Di Milia, sindaco di Calitri, Ettore Mocella, presidente Confartigianato Avellino. “Gli interventi che illustreremo – spiega il numero uno dell’Associazione di Galleria Ciardiello – hanno l’intento di stimolare il mercato imprenditoriale e rilanciare l’occupazione attraverso un sistema incentivante per aziende e lavoratori”.  
   
   
MILANO: UN BUSINESS DA OLTRE TRE MILIARDI TRA ITALIA E NORVEGIA  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Norvegia: un business che nel 2009 supera i 3 miliardi di euro con un export da un miliardo e un import di oltre due miliardi. La Lombardia al primo posto con un interscambio che sfiora i sette cento mila euro e un export pari al 37% del totale italiano verso la Norvegia (circa mezzo miliardo), seguita dalla Sardegna e dal Veneto. Oltre la metà dell’interscambio italiano (53%) va in estrazione di minerali da cave e miniere, con l’84% dell’import (per un valore di 1 miliardo e 8 cento milioni di euro), che corrisponde per il 52,8% a gas naturale e artificiale e per il 47,2% a petrolio e prodotti derivati. Seguono i prodotti delle attività manifatturiere (45,3% del totale interscambio) con il 95,6% dell’export (per un valore di circa 1 miliardo e 2 cento milioni di euro) e il 15,9% dell’import (quasi 350 milioni di euro). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat negli anni 2008 e 2009.  
   
   
CRISI ECONOMICA, L´API SCRIVE ALLA REGIONE BASILICATA  
 
Matrera, 26 maggio 2010 - L’api di Matera ha chiesto un incontro all’assessore alle Attività produttive Erminio Restaino. “La crisi economica degli ultimi anni ha duramente provato il sistema imprenditoriale lucano, costituito per la quasi totalità da piccole e medie imprese”, si legge nella nota inviata dall’Api all’assessore. “Nella fase finale della scorsa legislatura la Regione Basilicata ha avviato una serie di iniziative potenzialmente in grado di rimettere in moto il circuito economico, ma che, di fatto, non hanno sinora sortito alcun effetto a causa di lentezze burocratiche, politiche e gestionali che hanno frenato ogni serio investimento imprenditoriale. Il riferimento è - a mero titolo esemplificativo - alla Procedura valutativa a sportello per le Pmi, al Bando Matera-valbasento, al Piear, ai Piot, all’Avviso pubblico Piani di sviluppo industriale. Un altro argomento di estremo interesse riguarda l’internazionalizzazione del tessuto produttivo lucano, notoriamente poco aperto ai mercati esteri, ma desideroso di recuperare competitività grazie ad una presenza oltre confine che si è dimostrata essere un moltiplicatore di volumi, fatturati e occupazione. Esiste, dunque, una pressante esigenza di avere procedure rapide e semplificate, che non rappresentino cioè un ostacolo agli investimenti imprenditoriali. Se le elezioni amministrative regionali e la conseguente ricomposizione degli organi hanno comportato inevitabili ritardi nell’attuazione della programmazione della spesa del P.o. Fesr (ma anche del Fse e del Feasr), la gravità della crisi economica, produttiva ed occupazionale richiede risposte rapide ed efficaci di cui il sistema imprenditoriale ha estremamente bisogno”.  
   
   
LA CONTRAFFAZIONE NON E´ DI MODA  
 
Modena, 26 maggio 2010 - L’industria della moda è vittima privilegiata dell’industria del falso. Per approfondire l’argomento ed evidenziare le strategie di difesa e contrasto, la Camera di Commercio di Modena ha organizzato un convegno che si terrà nella sede camerale di via Ganaceto 134 a Modena, giovedì prossimo, 27 maggio dalle ore 9.00 alle ore 13.00. L’incontro ha l’obiettivo di descrivere le molteplici forme attraverso cui il fenomeno della contraffazione si manifesta: dal vero e proprio clone del prodotto, al c.D. Look alike, fino ad arrivare alla vendita di prodotti contraffatti su siti internet. Rispetto a questa complessa tematica si cercheranno di esaminare i possibili rimedi e le strategie preventive indagandone i costi e i benefici. Momento centrale dell’incontro saranno le esperienze di alcune tra le principali imprese del settore moda tra cui Louis Vuitton Malletier / Lvmh Fashion Group; Max Mara Fashion Group; Guccio Gucci S.p.a.; Nike Italy S.r.l.. L’incontro è aperto al pubblico, ad ingresso gratuito. Per informazioni e adesioni: segreteria organizzativa Amfa, tel. 059.208221.  
   
   
BOLZANO, ACCIAIERIE E FINANZIAMENTI PROVINCIALI: PRECISAZIONE DELL´ASS. BIZZO  
 
Bolzano, 26 maggio 2010 - L’assessore provinciale alle finanze e al lavoro Roberto Bizzo prende posizione circa la polemica sui sostegni pubblici alle Acciaierie. “L’amministratore delegato delle Acciaierie Valbruna non smentisce le cifre complessivamente versate dalla Provincia per il mantenimento degli stabilimenti a Bolzano. Il fatto che gli importi versati dalla Provincia per l’esproprio siano andati alla Falck contestualmente al rilevamento della società da parte della Valbruna conferma che le due operazioni erano tra loro collegate. Ai fini delle politiche industriali della Provincia, infatti, non è rilevante a chi siano stati versati i soldi, bensì che l’operazione di esproprio finanziata dalla Provincia abbia comportato l’utilizzo di denaro pubblico per il mantenimento dei posti di lavoro. A tal fine la Convenzione di affitto con la Valbruna prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali a 650 dipendenti. Di questo impegno l’azienda deve rendere conto ai contribuenti ed ai lavoratori. Sono anche confermati i contributi a fondo perduto, che negli anni passati sono stati assegnati alla Valbruna sia per gli investimenti ambientali e di risparmio energetico, sia per gli investimenti di ricerca e sviluppo. Per quanto riguarda il versamento delle imposte in Provincia di Bolzano, si fa presente che, diversamente da quanto affermato, la Valbruna non versa l’imposta sulle società (Ires) in provincia di Bolzano". Sempre Bizzo auspica che "qualora venissero confermati gli esuberi di personale prefigurati dalla Valbruna – la Provincia ne venga informata tempestivamente direttamente dall’azienda, in modo da potere mettere in campo, in accordo con le rappresentanze sindacali, le necessarie misure per il ricollocamento dei lavoratori interessati".  
   
   
EURALLUMINA, CESSATA LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA  
 
Cagliari, 26 Maggio 2010 - Cessata alle ore 13.30 di ieri la manifestazione di protesta dei lavoratori dell’Eurallumina, che da un paio d’ore manifestavano davanti al palazzo di Viale Trento. Il presidio è stato sciolto dopo l’incontro tra i delegati dei lavoratori, le rappresentanze sindacali e l’Assessore dell’Industria, Sandro Angioni, il quale ha informato i manifestanti sullo stato degli incontri tra Enel e i vertici Eurallumina ed ha annunciato la data del prossimo vertice presso il Ministero dello Sviluppo Economico, fissata per l’undici giugno in orario da stabilirsi.  
   
   
TRENTO, ACCIAIERIE DI BORGO: NON DUBBI MA NECESSITA´ DI APPROFONDIMENTI  
 
Trento, 26 maggio 2010 - In merito ad alcuni articoli comparsi ieri sui quotidiani locali. L´iss - Istituto superiore di sanità non ha avanzato nuovi dubbi sui dati prodotti dall´Azienda sanitaria e dall´Appa in merito all´inquinamento ambientale della Valsugana. Né gli organi tecnici ambientali e sanitari hanno nascosto alcunché nel documento presentato il 4 marzo all´opinione pubblica. Riguardo alla presenza di concentrazioni significative di metalli nei terreni di Borgo Valsugana e di altri comuni della valle, deve essere considerato il fondo naturale, ovvero le concentrazioni di sostanze contenute "normalmente" nei suoli, soprattutto quelli della sinistra orografica del Brenta. Riguardo alle concentrazioni di diossina rilevate sulle emissioni di un camino dell´acciaieria, quelle citate nel documento dell´Iss e riprese da un quotidiano riguardano un campionamento effettuato nel 2008. Se il quotidiano avesse citato correttamente il documento in questione, avrebbe anche riportato i dati riferiti alle analisi eseguite nel 2010, cioè dopo gli interventi effettuati dall´azienda per l´abbattimento delle emissioni: dati sotto la soglia di 0,5 nanogrammi per normalmetrocubo, inferiori quindi di almeno 300 volte rispetto al limite. Queste in sintesi le puntualizzazioni della Provincia riguardo ad alcuni articoli comparsi oggi sulla stampa locale che riferiscono dell´esito di un nuovo incontro del Tavolo tecnico di confronto istituito dalla Provincia sulle acciaierie Valsugana, a cui partecipano anche i Medici per l´ambiente, affiancati dal professor Jobstraibizer, il sindaco di Borgo Valsugana affiancato dal dottor Gerola e i responsabili dell´igiene pubblica dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari e dell´Appa, sotto il coordinamento di Fabio Scalet, dirigente generale del Dipartimento urbanistica e ambiente. Scalet precisa comunque che il clima che si registra attorno al Tavolo è positivo e che è stato deciso di effettuare nuove attività di approfondimento e verifica a carattere sanitario e ambientale, anche con il contributo di esperti designati dai Medici per l´ambiente. In merito alla riunione del Tavolo di confronto istituito sulla situazione ambientale della Valsugana, sono state riportate oggi dai quotidiani locali anche alcune affermazioni non corrette, sulle quali la Provincia intende fare chiarezza. La prima riguarda un documento ufficiale dell´Istituto superiore di sanità che la Provincia avrebbe "nascosto". In verità quel documento, al pari degli altri prodotti dagli esperti che la Provincia ha coinvolto fin dal dicembre 2009 per approfondire la conoscenza dello stato dell´inquinamento in Valsugana - è un rapporto ad uso interno, le cui principali conclusioni sono riportate nel documento di sintesi della Provincia del 4 marzo scorso. Dopo questa data è stata richiesta una specificazione. Il ricordato rapporto a uso interno dell´Iss è stato formalizzato con protocollo e inviato alla Provincia l´11 maggio: ma i suoi contenuti erano già quelli noti ed erano già stati a suo tempo valutati. Questo per quanto riguarda la forma. Più importante è però il contenuto del documento. Vediamo in sintesi le principali questioni sollevate, quelle relative alle concentrazioni di metalli nei suoli, alle emissioni e all´inquinamento dell´aria. Metalli: il documento dell´Istituto superiore di sanità, citato in un articolo, sostiene che "per tutti i campioni relativi al Comune di Borgo Valsugana si evidenziano concentrazioni mediamente superiori a quelle riscontrate negli altri punti di campionamento (...)", a cui segue un elenco dei metalli riscontrati nei campioni. La Provincia rileva come la causa di queste concentrazioni elevate sia principalmente attribuibile alla presenza di un fondo naturale molto elevato in Valsugana e soprattutto nei terreni posti sulla sinistra orografica del fiume Brenta, fenomeno noto da tempo e sul quale concordano anche gli esperti che collaborano con i Medici per l´ambiente. La responsabilità dei fondi naturali è stata accertata dall´Appa effettuando misurazioni anche al di sotto dei 10 cm. Di terreno, ovvero della profondità indicata dalle normative per effettuare i test sulla presenza di inquinanti nei terreni dovuti ad attività umane industriali. Ad una profondità maggiore sono state confermate le concentrazioni rilevate in superficie. Ciononostante, il Tavolo tecnico ha deciso di effettuare nuove caratterizzazioni, anche con esperti nominati dai Medici per l´ambiente, proprio sulla presenza di fondi naturali, soprattutto nei terreni situati sulla destra orografica del fiume Brenta. Emissioni: la parte del documento dell´Iss citata in un articolo è solo quella iniziale; in essa si dice che da un campionamento delle emissioni del camino principale dell´acciaieria, per la determinazione della concentrazione di Pcdd/f, la concentrazione rilevata è stata di 1,622 nanogrammi. Questo campionamento, spiega l´Appa, risale al 2008, e precede la messa sotto sequestro dell´acciaieria da parte della Procura. L´ultimo rilevamento, effettuato nel febbraio 2010, mostra valori inferiore di oltre 300 volte rispetto al valore limite di 0,5 nanogrammi per normalmetrocubo fissato con l´Autorizzazione integrata ambientale del 2009. Del resto lo stesso documento dell´Istituto superiore di sanità riporta che "tutti i valori limite prescritti dall´Aia risultano rispettati con ampio margine". Aria: un altro rilievo che l´Iss avrebbe mosso - sempre stando alla lettura data dai quotidiani al documento in questione - riguarderebbe la variabilità ed esiguità dei dati relativi alla qualità dell´aria. Ma è proprio per accrescere la mole di dati a disposizione che l´Appa sta effettuando nuovi controlli, non ultimo quello a sorpresa effettuato la scorsa settimana sulle emissioni di diossina e furani e i cui risultati saranno disponibili fra una quindicina di giorni. In ogni caso, da gennaio sono state condotte due serie di misurazioni: la prima, durante l´interruzione natalizia, a stabilimento fermo; la seconda, a febbraio, a stabilimento in funzione. Il dato più alto riguardante la presenza di diossina dell´aria è stato registrato a stabilimento spento. In merito all´incertezza dei dati, giova inoltre citare un altro punto del documento dell´Iss, nel quale si legge: "Pur con questi elementi di incertezza (e tuttavia considerando che il periodo invernale presenta in genere dati di inquinanti più rilevanti), la media dei dati rilevati risulta essere molto inferiore alla linea guida adottata in Germania (...) e allo standard di qualità adottato dal Giappone e da alcuni stati Usa (...). Un ulteriore confronto può essere effettuato con dati rilevati in altre aree europee e nazionali, dal quale emerge, sempre con le citate cautele, che i valori rilevati nell´area di Borgo Valsugana risulterebbero comparabili con quelli riscontrabili in aree urbane/remote". Infine, qualche accenno alle decisioni assunte nell´ambito del Tavolo tecnico riunitosi ieri pomeriggio, sotto il coordinamento del dirigente del Dipartimento urbanistica e ambiente della Provincia Fabio Scalet. Innanzitutto, un monitoraggio sul latte materno condotto assieme all´Azienda provinciale per i servizi sanitari, su un campione di gestanti (primipare, residenti da almeno 10 anni a Borgo). Inoltre, un biomonitoraggio dei metalli su urine e capelli di un campione di bambini abitanti a Borgo fin dalla nascita; l´ipotesi è quella di confrontare i dati così raccolti con quelli di un campione di bambini residenti in altra località, per verificare possibili influenze ambientali. Sempre a questo proposito, e come già anticipato, verranno effettuate analisi geologiche sui fondi naturali presenti nei terreni, in particolare quelli calcarei e posta sulla destra orografica del fiume. Ed ancora, saranno realizzate delle modellizzazioni della dispersione delle emissioni dalle acciaierie (in sostanza per vedere come si spostano i fumi e quali sono le aree maggiormente interessate). Infine si è convenuto di effettuare una rilevazione deposimetrica delle polveri nonché analisi sulla presenza di diossine, furani e altre sostanze inquinanti su due nuove matrici, ovvero aghi di pino e fieno.