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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Ottobre 2009
UN WORLD WIDE WEB PIÙ REALISTICO  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2009 - Alcuni ricercatori finanziati dall´Unione europea hanno sviluppato una nuova forma di comunicazione tra macchine basata su una rete chiamata "Triple Space", che potenzierà i servizi web, il Semantic Web e le tecnologie tuple-space. Il progetto Tripcom ("Triple space communication") ha ricevuto 3,65 milioni di euro in riferimento all´area tematica dedicata alle tecnologie della società dell´informazione del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. La tecnologia dei servizi web esistente si basa su un paradigma di scambio di messaggi utilizzata anche per la comunicazione mediante posta elettronica, che non ha alcuna connessione effettiva con il Web. Questo è proprio il campo in cui ha lavorato Tripcom: i partner di Tripcom hanno sviluppato, infatti, servizi web connessi al Web in grado di fornire un mezzo di comunicazione efficace mediante la pubblicazione permanente di informazioni. In breve, i computer sono in grado di pubblicare e leggere le informazioni nel momento in cui gli utenti creano pagine web o navigano tra le stesse. Questa innovazione renderà i servizi Web più rapidi, efficienti e sicuri. Le applicazioni potranno inoltre essere impiegate in vari settori, inclusi quelli del commercio elettronico e nel settore sanitario. "Malgrado il nome, gli attuali servizi web non hanno molto a che fare con il Web", ha spiegato la dottoressa Elena Simperl, del Semantic Technology Institute (Sti) dell´Università di Innsbruck (Austria) che coordina il progetto. "La modalità di comunicazione è più simile a quella di un messaggio di posta elettronica, ovvero a una modalità in cui i messaggi vengono inviati e ricevuti tra macchine, piuttosto che a una comunicazione web asincrona, in cui le informazioni vengono pubblicate e rese disponibili in modo permanente per la lettura". La tecnologia messa a punto da Tripcom sarà in grado di trasformare in realtà il World Wide Web per i computer, affermano i ricercatori. "Quando abbiamo avviato la ricerca, tra il 2004 e il 2005, quest´idea non riscuoteva grande successo. Ma abbiamo visto che il mondo si è evoluto nella nostra direzione, ovvero che un numero crescente di software è stato pubblicato sul Web, che c´è uno spiccato interesse per il concetto di cloud computing e che alcune aziende, tra cui Google e Amazon, stanno lanciando prodotti e servizi di cloud computing", ha spiegato la dottoressa Simperl. Il concetto di Triple Space è analogo a quello di cloud computing: le risorse informatiche vengono distribuite e fornite sotto forma di servizio mediante Internet, ma in più gestisce dati il cui utilizzo da parte dei computer è molto semplice. I partner del progetto hanno sfruttato il formato resource description framework (Rfd) per creare knowledge statement, ovvero un insieme di regole (un tipo di linguaggio) utilizzato per creare descrizioni di informazioni. Secondo i ricercatori le informazioni vengono poi pubblicate in spazi di tuple, che sono spazi di dati condivisi progettati per l´acceso contemporaneo da parte di più processi e applicazioni. Le unità di dati vengono comunemente definite "tuple", un´unita informatica e matematica che fa riferimento ad una sequenza finita di oggetti. "Triple Space è lo stesso paradigma del Web, dove le informazioni vengono pubblicate, memorizzate e lette permanentemente, ma anziché essere utilizzato dagli esseri umani, viene utilizzato dalle macchine", ha spiegato la dottoressa Simperl. "È abbastanza simile alla struttura di directory di un personal computer, sebbene file e cartelle coincidano. All´interno di questa directory, ad ogni contenitore virtuale di dati è possibile assegnare livelli di sicurezza diversi, a seconda delle esigenze dell´utente". I partner hanno affermato di avere a disposizione una versione del nucleo Tripcom pronta per essere valutata dai servizi web di Amazon. Il team partecipa anche al progetto Soa4all ("Service oriented architectures for all"), finanziato in riferimento all´area di ricerca "Architetture software e di servizio, infrastrutture e ingegneria" del Settimo programma quadro (7°Pq). Il finanziamento allocato al progetto, per la creazione di un quadro completo per l´integrazione dei progressi tecnici complementari e evolutivi in una piattaforma per la fornitura di servizi coerente e non legata a un dominio, ammonta a 9,47 milioni di euro. Per maggiori informazioni, visitare: Tripcom: http://www. Tripcom. Org/ Soa4all: http://www. Soa4all. Eu/ Risultati Tic: http://cordis. Europa. Eu/ictresults/ .  
   
   
ASSINTEL REPORT 2009: CRISI A MACCHIA DI LEOPARDO, CROLLANO I SERVIZI IT (-6,3%) E L’HARDWARE (-5,1%), TIENE IL SOFTWARE (+0,6%). RAPARI: SENZA UNA POLITICA STRUTTURALE DI SOSTEGNO ALL’INNOVAZIONE LA RIPRESA SARÀ PIÙ LENTA.  
 
Milano, 14 ottobre 2009 - Il mercato dell’Information Technology italiano nel 2009 subisce un calo del -4,5% su base annua, al netto dei fenomeni inflattivi, con un volume complessivo che si attesta a 20. 863 Milioni di Euro, registrando la performance peggiore dal 2001. “La crisi economica, che ha colpito con ondate successive il sistema finanziario, il comparto manifatturiero, le famiglie, il Terziario, è pienamente arrivata anche all’Information Technology. Ultima delle ondate, che finora non si era del tutto riversata sulle imprese It, se non con il congelamento degli investimenti delle imprese clienti o la ricontrattazione degli ordini, e che ora – in un inverno che prevediamo rigido – darà i suoi massimi effetti. Non solo in termini di calo del fatturato e disoccupazione, ma anche e soprattutto di depauperamento degli organici e della propensione innovativa nelle imprese fornitrici, che rischia di costituire una grossa penalità una volta avvistata l’uscita dal tunnel”. Così lancia l’allarme il presidente di Assintel, Giorgio Rapari, nel presentare l’Assintel Report 2009, la ricerca annuale sul mercato del software e servizi It in Italia effettuata da Nextvalue per conto di Assintel, l’associazione nazionale delle imprese Ict di Confcommercio. La flessione dell’It nostrano è in linea con l’andamento negativo della media Ue (-4,5%), mentre a livello globale la frenata sarà del -3% a fine anno, con differenze significative fra le economie Nord Americane, a crescita zero, e i colossi cinese e indiano, in frenata ma ancora positivi (rispettivamente +6,9% e + 5,7%). “Ma il punto è un altro, al di là di questi numeri”, sottolinea Rapari. “Il punto è che ci preoccupiamo di come sarà il nostro Paese una volta che le ondate della crisi si saranno ritirate. Perchè il 78° posto dell’Italia nella classifica della Banca Mondiale sul “Doing Business”, e il 48° nel Rapporto sulla Competitività Globale del World Economic Forum ci dicono che il nostro sistema ha delle mancanze strutturali gravi, e che non risolvendole si rischia di non poter prontamente reagire alla ripartenza dell’economia. Le criticità sono quelle che da tempo sottolineiamo: l’accesso al credito, le condizioni di mercato, la burocrazia, l’eccessiva pressione fiscale, l’ingessatura del mercato del lavoro sono le punte di altrettanti iceberg che il sistema politico ancora non ha affrontato. E la bassa priorità dell’It negli impegni del Governo è la prova del nove della strada che ancora manca per un approccio politico maturo al tema della competitività del Paese”. “Dall’analisi del panel di aziende intervistate emerge che la fase regressiva della domanda di It nel nostro Paese sia destinata a perdurare anche nei primi mesi del 2010, nonostante i chiari segnali di ripresa dell’economia” afferma Alfredo Gatti, Managing Partner di Nextvalue. “Ciò pone operatori e utenti nella condizione di migliorare le proprie capacità di interpretare il mercato e di valutare il Roi degli investimenti It. Inoltre le tecnologie e le practice ‘2. 0’ possono rappresentare una grande occasione di innovazione, tenuto conto della forte necessità di collaborazione delle imprese del nostro sistema di mercato”. La ricerca - Il report si articola in tre dimensioni: un’overview sullo scenario di mercato italiano aggiornato con le previsioni di chiusura 2009, un focus sulle performance e le tendenze delle aziende dell’Offerta e una accurata stima sulle propensioni e le priorità degli investimenti in It della Domanda nei prossimi 12 mesi, realizzata da Nextvalue su un panel di 500 aziende utenti. Tre sono anche gli obiettivi che hanno guidato la ricerca: fornire uno strumento efficace a supporto della definizione delle strategie di posizionamento competitivo dell’offerta Ict, essere un punto di riferimento per i decision maker delle aziende utenti, e, infine, costituire un elemento di riflessione propositiva e di stimolo per lo sviluppo strategico del sistema nel suo complesso. Lo scenario del mercato It italiano nel 2009 - Il mercato It italiano nel 2009 cala complessivamente del -4,5% su base annua, con un volume complessivo di 20. 863 Milioni di Euro, il dato peggiore dal 2001. Il dato più negativo è quello del mercato dei Servizi It, che rimane in valore assoluto quello più consistente (9. 379 Milioni di Euro) e che segna una flessione del -6,3% (era del +1,6% lo scorso anno e +1,5% nel 2007). In frenata anche l´hardware: -5,1%, con un volume di 7. 249 Milioni di Euro. La spesa per il software nel 2009 ammonta a 4. 235 Milioni di Euro e cresce del +0,6% (rispetto al 3,8% dello scorso anno e al +3,4% del 2007), trainata dal Middleware. La forte flessione della spesa It è da ricondurre, oltre che agli effetti della congiuntura negativa, anche a ragioni di natura endogena che impattano il sistema della domanda e dell’offerta, quali il downpricing di prodotti e la riduzione strutturale delle tariffe di molti servizi. A questi si aggiungono la generale rinegoziazione dei contratti in essere in funzione del maggiore controllo dei budget It da parte di tutte le aziende. Unica controtendenza gli interventi di consolidamento e virtualizzazione, sia pure accompagnati dalla rinegoziazione dei contratti. Per le medie e le piccole imprese si tratta più pragmaticamente di tagliare investimenti non più consentiti dal flusso di cassa. Gli investimenti delle Imprese Top, che rappresentano circa il 50% del mercato It, nel 2009 sono in calo del -6,6%. Quelli delle Imprese Medie (nella loro accezione generale che comprende imprese Medio Grandi, Medie e Medio Piccole) coprono circa il 26% del mercato, con un tasso medio in calo del -4,3%. Le Imprese Piccole e Micro, che sono per numerosità e capillarità l’asse portante della nostra struttura economica, continuano ad evidenziare le criticità strutturali di un approccio spesso opportunistico all’innovazione; i loro investimenti rappresentano solo il 18% dell’intero mercato It e subiscono una flessione rispettivamente del -1,3% (Imprese Piccole) e del -0,5% (Imprese Micro). Puntando l’obiettivo sull’andamento dei principali segmenti di mercato, le Banche continuano ad essere il maggior spender It, con una spesa di 4. 641 Milioni di Euro, anche a fronte della peggiore performance del mercato (-6,5% sull’anno precedente). Al secondo posto l’Industria, con 4. 314 Milioni di Euro (-5,5%). Fra i primi posti, per volume, anche le Telecomunicazioni e Media, con 2. 464 Milioni di Euro (-4,7%), e il Commercio, Distribuzione e Servizi, con 2. 320 Milioni di Euro (-5,4%). Notizie più positive dal settore Consumer: se è vero che il comparto avverte in presa diretta le difficoltà dell’economia e il peso dell’inflazione, è altrettanto vero che il consumatore italiano mantiene una buona propensione all’acquisto high-tech, segnando un +1,6% rispetto allo scorso anno, e rappresentando nel complesso il 6% dell’intera spesa It. I mercati: Software, Servizi e Hardware Il Software Se è vero che il Software è sinonimo di innovazione e di intelligenza di processo, è molto significativo il fatto che questo comparto, nonostante la flessione generale dell’economia e del settore It in particolare, mostri una crescita, seppur marginale, raggiungendo nel 2009 un valore di 4. 235 Milioni di Euro (+0,6%). Nello specifico delle componenti: - Il Software di Infrastruttura (Middleware) è il segmento che ha le migliori performance: +4,0% per 1. 340 Milioni di Euro e cresce per il settimo anno consecutivo a ritmi elevati. - Il Software Applicativo segna una flessione del -0,4% (2. 370 Milioni di Euro). Le migliori performance sono del Content Management (+2,2%) e della Business Intelligence (+1,3%); la peggiore è quella dei Package Gestionali, che continua la fase negativa già registrata gli scorsi anni (-3,9%). - Il Software di Sistema segna un -3,1% per 525 Milioni di Euro. I Servizi It Ai Servizi It gli utenti destinano la quota di investimenti maggiore ed essi rimangono pari al 45% dell’intera spesa It: in valore assoluto ciò corrisponde a 9. 379 Milioni di Euro a fronte del calo del -6,3% rispetto all’anno scorso. Il deciso calo deriva dalla carenza di nuovi progetti, che incide in particolare sulle componenti della System Integration, dei Servizi Professionali di Sviluppo e Manutenzione Software e sulla Formazione. Queste registrano variazioni di decrescita annua comprese tra il -6,8% ed il -7,9%, mentre va meglio la spesa per i Servizi di Consulenza (-3,3%) in conseguenza della necessità di far evolvere e sfruttare al meglio il patrimonio applicativo e di preparare piani contingenti. Il comparto della Formazione si conferma al momento in forte flessione, con un -6,8%. L’hardware Anche il comparto dell’Hardware subisce un calo del -5,1%, passando dai 7. 635 Milioni di Euro spesi nel 2008 ai 7. 249 Milioni di Euro previsti per il 2009. Il comparto rappresenta circa il 35% dell’intera spesa It nazionale e, a sua volta, la spesa per i soli Pc è circa il 59% degli investimenti in prodotti Hardware, costituendone la voce principale. A soffrire maggiormente, anche per motivi di evoluzione tecnologica, sono in particolare le vendite di Pc Desktop e Server, mentre le vendite di Notebook e degli apparati di Storage registrano ancora tassi di crescita positivi. La domanda di Software e Servizi Come consuetudine, le rilevazioni sulla domanda di Software e Servizi It sono state effettuate grazie al lavoro di un panel di 500 aziende utenti (che rappresenta l’universo medio dei clienti business di informatica) nel periodo maggio-giugno 2009 e cui hanno aderito i Responsabili It. Il 44,3% dei Cio pone al vertice delle proprie priorità l’ottimizzazione dei costi, con un trend in netta contrazione rispetto al 75,2% registrato nel 2008 e al 67,7% del 2007; ciò è un chiaro segnale del fatto che in azienda, per fare efficienza, non si può continuare soltanto a tagliare i costi: una volta ottimizzati i costi di gestione, anche attraverso i tagli, la strada da percorrere diventa quella della Ristrutturazione/riorganizzazione (15,6%), della Reingegnerizzazione dei Processi e dell’organizzazione (13,8%) e dell’Espansione sul mercato attuale (12,1%); la strategia di taglio dei costi non è replicabile e la crescita deve necessariamente passare per l’innovazione. L’indicazione prevalente circa la variazione di budget It prevista per i prossimi 12 mesi è “nessuna variazione” che registra il 48% dei consensi; la restante quota si spartisce in un 36,4% di aziende che dichiarano riduzioni del budget a fronte di un 15,6% di aziende che invece registrano incrementi. La distribuzione di quest’anno rispetto a quella riscontrata lo scorso anno (il 97,3% del Panel dichiarava nel 2008 che il budget non avrebbe subito modifiche nell’arco dei successivi 12 mesi) dimostra una più marcata attenzione e risposta alla variabilità delle condizioni al contorno. L’84,2% delle imprese dichiara un budget It inferiore al 2% del fatturato, rispetto a quanto rilevato nella scorsa edizione del Report, si prefigura uno scenario alquanto insolito e caratterizzato da una estremizzazione delle tendenze; infatti, da un lato, tra le organizzazioni che dedicano meno del 2% del loro fatturato al budget It prevalgono di gran lunga quelle che vi dedicano meno dell’1%; dall’altro, tra le organizzazioni che si collocano sull’altro versante, con budget sopra la soglia del 2%, predominano i maggiori spender, ovvero coloro con un budget It maggiore del 3,5% del fatturato. Come di consueto la ricerca offre un ampio spaccato sulle intenzioni e le priorità di investimento It nei prossimi 12 mesi, espresso attraverso mappe di attrattività. Per quanto riguarda il Software applicativo, è come sempre elevata l’attenzione dei Cio verso le soluzioni di Extended Erp e per tutto ciò che concerne il Content Management, ovvero la gestione dell’informazione come asset e supporto dei processi. Inoltre, a conferma di quanto già emerso l’anno scorso, l’attenzione al cliente è tra le principali preoccupazioni delle aziende intervistate infatti il Customer Relationship Management (Crm) presenta contemporaneamente alti livelli di Intenzione e Priorità di Investimento da parte dei Cio intervistati. Nel comparto delle Infrastrutture tecnologiche troviamo ai primi posti gli investimenti in Sicurezza, Backup e Recovery, System e Network Management e in Storage ed Ilm. Da segnalare che il Cloud Computing è entrato prepotentemente quest’anno fra le citazioni degli intervistati, presentandosi da subito ad alta Priorità di Investimento. Per i Servizi It, sono ai vertici delle priorità i Servizi di sviluppo e manutenzione software e i Servizi di Formazione Tecnica. E’ confermato buono, infine, il livello di soddisfazione relativo al proprio fornitore Ict abituale: è pari a 7,2, in una scala da 1 a 10 (lo scorso anno era 7,6). .  
   
   
UNA PIATTAFORMA PER SCAMBIO DI DATI TRA IMPRESE DELLA LOMBARDIA, SCOMMESSA TECNOLOGICA PER FAVORIRE COMPETITIVITA´  
 
 Milano, 14 ottobre 2009 Da ieri le imprese lombarde avranno la possibilità di utilizzare un nuovo strumento per rafforzare l´efficienza della propria azienda. L´assessorato all´Artigianato e Servizi infatti mette a disposizione gratuitamente una piattaforma tecnologica di scambio documentale, basata sul paradigma del "peer to peer" che consiste nello scambio diretto delle informazioni e dei documenti tra le aziende, di ordini e bolle con i clienti, di disposizioni di lavorazione e bolle con i terzisti, ecc. La piattaforma è il risultato più importante del progetto "I-cast - Integrazione delle Ict nella catena del valore delle imprese appartenenti al comparto tessile/abbigliamento", nato con l´obiettivo di individuare un insieme organico di percorsi innovativi - in termini di nuovi modelli gestionali e nuovi strumenti informatici - che permettano al sistema del Tessile/abbigliamento lombardo di raggiungere una maggior efficienza ed efficacia a livello di filiera complessiva. Il progetto, gestito dalla Direzione generale Artigianato e Servizi della Regione, rientra nell´"Atto Integrativo dell´Accordo di Programma Quadro in materia di Società dell´informazione nella Regione Lombardia" sottoscritto con il Ministero dell´Economia e delle Finanze e la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per l´innovazione e le Tecnologie - Cnipa - ed è stato realizzato con la collaborazione ed il sostegno finanziario della Provincia di Bergamo, delle Camere di Commercio di Bergamo e di Como, della Fondazione Politecnico di Milano e del Politecnico di Milano - Polo Regionale di Como. "Il Progetto I-cast è stata una sperimentazione in cui abbiamo creduto e, in un certo senso, accettato di rischiare - commenta l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - e gli eccellenti risultati raggiunti sono la conferma che l´Ict è la chiave vincente per aumentare l´efficienza delle nostre imprese, accrescendone la competitività e le opportunità offerte dai mercati internazionali". L´utilizzo della piattaforma da parte delle imprese è gratuito, mentre eventuali personalizzazioni per l´integrazione con i sistemi informatici aziendali saranno a carico delle stesse. Le imprese interessate possono consultare l´Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 41 del 12 ottobre 2009 e sul sito www. Servizialleimprese. Regione. Lombardia. It. .  
   
   
CALABRIA: LOIERO INCONTRA IL PRESIDENTE VODAFONE  
 
Reggio Calabria, 14 ottobre 2009 - Un investimento di 43 milioni di euro della Vodafone per potenziare le infrastrutture di rete, migliorare la qualità dei servizi di connettività in banda larga e di ridurre ulteriormente il divario digitale nella regione: è questo è l´esito dell´incontro, avvenuto ieri a Palazzo Alemanni a Catanzaro tra il Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero e il presidente di Vodafone Italia, Pietro Guindani che era accompagnato dal direttore per le Relazioni Istituzionali dell´azienda, Michelangelo Suigo. L´incontro, programmato per discutere di estensione della banda larga sul territorio regionale, è stato molto fruttuoso. Per nuovi progetti di telefonia in Calabria, infatti, Vodafone prevede di concentrare i nuovi investimenti nel periodo 2009-2012, che si vanno ad aggiungere agli oltre 170 milioni già investiti a partire dal 1995. Gli interventi previsti consentiranno di migliorare i servizi, consentendo a un numero sempre maggiore di cittadini calabresi di poter accedere ad internet tramite rete mobile. "Per la Calabria - ha commentato il Presidente Loiero al termine dell´incontro - si tratta di un evidente e importante opportunità per colmare i ritardi infrastrutturali nel campo delle telefonia. Per questo motivo ho espresso al presidente Guindani il mio apprezzamento, manifestando contemporaneamente la disponibilità delle strutture regionali a facilitare l´investimento". Guindani ha confermato il forte impegno a livello regionale, dove Vodafone è già presente con più di 40 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, impiegati nei reparti di rete e business e, attraverso i partner locali, e ha un indotto di circa 1100 persone, mentre la rete commerciale consta oggi di 82 punti vendita di cui ben 28 Vodafone One. "È molto importante - ha dichiarato il presidente di Vodafone - il confronto tra Vodafone e Regione Calabria nello sviluppo delle telecomunicazioni. Abbiamo anticipato al Presidente Loiero i nostri impegnativi ma molto concreti piani d´investimento, per un costante interesse nell´assicurare i migliori servizi di comunicazioni fisse e mobili a cittadini e imprese. Lo sviluppo della larga banda si configura come un ulteriore strumento per emergere dalla crisi economica, per questo è quanto mai importante lavorare alla riduzione del digital divide, e questo è il nostro obiettivo. Attualmente Vodafone sta implementando nel paese l´ultima versione di rete a banda larga senza fili, che consentirà velocità di navigazione fino a 14. 4 megabit al secondo". Vodafone, come ha ricordato Guindani a Loiero, investe circa un miliardo di euro l´anno in servizi e innovazione in Italia e ha già avviato la realizzazione della propria rete di nuova generazione che integra in una unica piattaforma tecnologie radio e fisse. Vodafone Italia inoltre, è il primo operatore nazionale ad aver applicato a tutta la rete Umts, costituita da oltre 9. 500 antenne, la tecnologia Hsdpa, con una copertura di circa l´80% della popolazione. Il 17 novembre dell´anno scorso e´ stata realizzata la prima connessione dati mobili a 14. 4 megabit al secondo, uno sviluppo che sarà realizzato nel corso del 2009. L´ulteriore evoluzione sarà portare la velocità della banda larga mobile fino a 28 Mbps, per arrivare, nel 2012, alla quarta generazione, la Long Term Evolution (Lte). Questa consentirà di trasmettere dati con velocità fino a 100 Mbps rendendo possibile la fornitura di servizi comparabili a quelli offerti dalle reti fisse. .  
   
   
SEMINARIO DEDICATO ALLA RICERCA SULLE TIC IN ROMANIA  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2009 - L´ufficio romeno per la scienza e la tecnologia (Rost), in collaborazione con la facoltà di controllo automatico e computer, organizza un seminario sulla ricerca nel campo della tecnologia dell´informazione e della comunicazione (Ict), che si terrà il 20 ottobre a Bruxelles, in Belgio. Le Tic rappresentano la chiave per la competitività dell´industria europea e per riuscire a soddisfare le sue necessità sociali ed economiche. Le Tic esercitano un impatto catalitico in tre settori chiave: produttività e innovazione, facilitando la creatività e la gestione; modernizzazione dei servizi publici, come la sanità, l´istruzione e i trasporti; avanzamenti nella scienza e nella tecnologia, sostenendo la cooperazione e l´accesso all´informazione. Il seminario fornirà informazioni sulla ricerca condotta presso la facoltà di controllo automatico e computer e il Politecnico di Bucarest, e sarà un´opportunità per discutere di potenziali collaborazioni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Cs. Pub. Ro/ro_communication/index. Html .  
   
   
PIRATI INFORMATICI: IMPARARE A CAPIRLI PER COMBATTERLI  
 
Milano, 14 ottobre 2009 - Uno degli eventi più interessanti della prossima edizione Smau Milano (21-23 ottobre 2009) si delinea Seacure. It: la 1° Conferenza Tecnica Internazionale sull´Information Security organizzata in Italia, ispirata a modelli di conferenze di prestigio come Black Hat o Cansecwest, dove i “guru” di fama internazionale presenteranno le loro conoscenze tecniche di frontiera, senza restrizioni e senza alcuna deriva commerciale. L´iniziativa è stata ideata e organizzata da Secure Network, azienda ospite dell´incubatore d´imprese innovative Lib di Sesto San Giovanni. 3 giornate di formazione e di convegni strutturate appositamente per permettere ai partecipanti (informatici, direttori dei sistemi informativi, responsabili della sicurezza aziendale) di ascoltare sia presentazioni altamente tecniche e di vision, sia approfondimenti di tipo economico e direzionale. Senza dimenticare le esercitazioni, aperte a tutti i visitatori Smau, nel padiglione 4 (area dedicata all’Information Security, presso lo Stand Secure Network): nella Lock Picking Area, partecipanti e esperti potranno cimentarsi nell’arte del lock-picking (forzare le serrature), fondamento di base della full disclosure e delle principali metodologie di assessment di riferimento. Accanto alla Lock Picking Area si svolgeranno i Turbo Hack, dimostrazioni pratiche da parte degli stessi relatori in cui si illustreranno alcuni semplici tentativi di hacking (sfruttando vulnerabilità note e già risolte) con lo scopo di divulgare le possibili minacce e le metodologie di aggressione, al fine di formare i visitatori per strutturare difese migliori. Tra i guru internazionali presenti a Seacure. It – Smau Milano: Mikko Hypponen, capo della ricerca di F Secure, che farà una panoramica sui cambiamenti delle metodologie di lavoro delle organizzazioni criminali on line; Max Kilger, uno dei massimi esperti sul tema sicurezza, che analizzerà i cambiamenti nelle motivazioni di attacco di chi fa hacking; Dino Dai Zovi, uno dei massimi esperti di hacking di Snow Leopard, che illustrerà quali sono le principali vulnerabilità del nuovo sistema operativo; Mariano Nunez di Croce, l´indiscusso n° 1 al mondo nella sicurezza dei sistemi Sap, che mostrerà le principali attività presenti in un test di vulnerabilità di Sap per imparare a proteggere il sistema da attacchi esterni; Alexander Kronbrust, che esporrà in un training i principali bugs dei prodotti Oracle e ne illustrerà le soluzioni; Saumil Shah, che mostrerà come gli aggressori, attraverso il web 2. 0 si appropriano dei sistemi. Altri trainer e relatori presenti: Georg Wicherski, Deviant Ollam, Matt Hargett, Fyodor V. Yarochkin, Ofir Arkin, Daniel Cid, Travis Goodspeed, Luca Carettoni & Stefano di Paola. .  
   
   
IL 15 E 16 OTTOBRE IL TRENTINO TECHNOLOGY TOUR UN INCONTRO FRA 25 IMPRESE TRENTINE E UN GRUPPO DI VENTURE CAPITALISTS EUROPEI AL CENTRO DELL´ATTENZIONE IL RAPPORTO FRA RICERCA, INVESTIMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS.  
 
 Trento, 14 ottobre 2009 - Il 15 e 16 ottobre prossimi si terrà a Trento il "Trentino Technology Tour", un incontro tra 25 start ups trentine (imprese di nuova costituzione, originatesi da attività di ricerca scentifico-tecnologica svolte in Trentino) e 30 venture capitalists europei (investitori che investono capitali di rischio in attività nascenti, con elevato potenziale di sviluppo). L’incontro, patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, e` organizzato dalla società Europe Unlimited, in sigla Eu, coordinata da William Stevens, per oltre 10 anni segretario della European Venture Capital Association. L´obiettivo è quello di fare incontrare alcune imprese trentine, espressione del sistema della ricerca locale e attive in particolare nel campo delle tecnologie dell´informazione, con un team selezionato di investitori e imprenditori europei, al fine di favorire lo sviluppo di collaborazioni. Più in generale, l´evento è un´occasione unica per presentare le opportunità offerte dal sistema della ricerca scientifico-tecnologica trentino e per confrontarsi con esigenze e aspettative di investitori ed esperti che operano "a tutto campo" nello spazio economico europeo. Gli sponsors del Trentino Technology Tour sono Createnet, Fbk, Informatica Trentina, Trentino Sviluppo e l´Università degli studi di Trento. Ogni sponsor ha selezionato alcune start ups nel settore delle tecnologie dell´informazione. Il 14 luglio scorso un team di venture capitalists ha ascoltato e commentato le presentazioni delle aziende selezionate. Sulla base dei commenti, alcune start ups si sono ritirate, altre hanno modificato strategie e modalità comunicazione. L´incontro di Trento servirà dunque ad approfondire i rapporti reciproci e le possibilità di collaborazione. Il programma prevede Giovedì 15/10: h 14:00 Facolta` di Sociologia Benvenuto Fernando Guarino (P. A. T. ); h 14:15 Sociologia Dibattito: High-technology Growth Businesses: Recommendations by Investors Panel moderato da William Stevens; h 15:00 Sociologia Presentazione aziende Imprenditori; h 19:30 Mart Rovereto Saluto del presidente della P. A. T. Lorenzo Dellai. Venerdì 16/10: h 9:00 Sociologia Dibattito: Partnering between Businesses and Regions Panel moderato da Matteo Bonifacio; h 10:00 Sociologia Presentazione aziende Imprenditori; h 12:00 Sociologia Premiazione e chiusura Sponsors; A seguire visite guidate. Com´è noto quello della disponibilità di capitali di rischio per imprese di nuova costituzione è uno dei campi nei quali l´Europa sconta un ritardo notevole rispetto agli Usa dove, grazie ai venture capitals, negli ultimi anni sono nate molte imprese di successo, per iniziativa soprattutto di giovani ricercatori. Il "Trentino Technology Tour" rappresenta dunque l´occasione per fare il punto su alcune questioni fondamentali relative allo sviluppo del Trentino, in particolare sulla questione delle ricadute della ricerca scientifico-tecnologica, nonché per lanciare alcuni messaggi in merito a: - cosa ha da offrire il sistema trentino della ricerca, in termini di temi, competenze, e di energia imprenditoriale; - quali caratteristiche di una impresa start up interessano agli investitori istituzionali, e perché; - quali infrastrutture è auspicabile sviluppare, per aumentare l’attrattivita` del territorio verso iniziative imprenditoriali high-tech, e in che direzione si sta muovendo il Trentino. Vi sono inoltre altre tematiche che gli organizzatori si attendono di veder emergere. Le motivazioni della ricerca e dell’impresa trentina non sono identiche alle motivazioni su cui fa leva il capitale di rischio (almeno nella sua versione anglosassone). Il venture capitalist scommette a breve termine sul binomio tecnologia-imprenditore e sulla "molla finanziaria" che spinge quest’ ultimo. Al contrario, ricerca, finanza e impresa trentine coltivano necessariamente anche una visione al lungo termine del proprio lavoro, sono attenti alle consgeuenze che produce per l´intera collettività e condividono un ideale di sviluppo economico basato più sulla continuità (di relazioni, progetti e responsabilità) che sulla discontinuità. In questo senso le due giornate organizzate a Trento dovrebbero servire tanto a portare il venture capital nel sistema trentino, quanto a portare il sistema trentino nel venture capital. Tutto questo, nella consapevolezza che la ricerca trentina ha superato il pregiudizio teorico/applicato tipico della accademia italiana e orienta oggi la propria attività anche verso obiettivi applicativi, estendendo questo principio al settori della formazione. In sintesi, e riprendendo quanto già constatato nel lavori preparatori a questo "Trentino Technology Tour", nel rapporto tra scienza e impresa, la ricerca trentina sta al passo con il punto di vista dell’Europa e ha “materia” da offrire agli investitori, grazie in particolare ad un substrato di eccellenza scientifica e tecnologica sostenuto e alimentato negli anni dalla Provincia autonoma di Trento e dai suoi enti di ricerca e sviluppo. I venture capitalists, dal canto loro, possono identificare mercati e indicare "ingredienti" che un territorio deve possedere per risultare attraente agli occhi degli investitori, siano essi grandi aziende che svolgono ricerca o investitori in aziende startup. (m. P. ) I lavori che si terranno presso la facoltà di Sociologia di Trento, via Verdi 6, sono aperti agli organi di informazione. Il sito: http://www. E-unlimited. Com/t3 .  
   
   
BASILICATA: BANDA LARGA ANCHE PICCOLI COMUNI E VAL BASENTO  
 
Potenza, 14 ottobre 2009 - “La diffusione della Banda larga, cioè del sistema di trasmissione dati dove più elementi sono inviati simultaneamente per aumentare l´effettiva velocità di trasmissione, nella nostra regione risulta ancora inadeguata rispetto alle reali esigenze delle nostre popolazioni e delle nostre imprese”. E’ quanto dichiarato dal consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza, appartenente al gruppo di Alleanza nazionale verso il Pdl, Pasquale Di Lorenzo, a commento della risposta fornita dal Dipartimento della Presidenza della Giunta ad una sua specifica interrogazione con la quale si chiedeva il grado di copertura sul territorio lucano della Banda larga ed i programmi di investimento e di potenziamento di tale servizio per il futuro. “Per la Basilicata - afferma Di Lorenzo - e, soprattutto, per i piccoli Comuni, la diffusione capillare della Banda larga potrebbe rappresentare un modo per alleggerire il gap dovuto all’isolamento infrastrutturale storico e tradizionale. La Banda larga ed una velocità minima di connessione, infatti, costituiscono un requisito tecnico irrinunciabile per la diffusione di alcuni servizi quali: telelavoro, telemedicina, Iptv, teleconferenza, videochiamata, l´avvio di un´attività a distanza. Apprendiamo, purtroppo, che ancora oggi in Basilicata è praticamente privo della copertura della banda larga 1 Comune su 4, corrispondente ad una popolazione residente pari al 10 per cento, che è poi quella popolazione che vive nei piccoli Comuni, dove anche questo contribuisce a rendere più accentuato l’emarginazione degli abitanti e né si intravede per questi Comuni alcun interesse da parte degli operatori del settore che non reputano conveniente da un punto di vista economico, data la ridotta densità abitativa dei luoghi, la copertura del servizio a Banda larga”. “L’inadeguatezza di tale servizio – sostiene Di Lorenzo - è provata anche dal fatto che vi è l’assoluta non copertura per il 10 per cento della popolazione, solo il 23 per cento dei lucani può disporre di una banda superiore ai 7 Mbps, ed il 9 per cento ha accesso a servizi a banda limitata ai 640 Kbps, mentre il 10 per cento della popolazione, pari a circa 60. 000 abitanti, può contare soltanto su collegamenti a Banda stretta. La situazione della copertura della Banda larga non migliora coi i dati relativi agli agglomerati industriali delle due province. Infatti, dai dati citati nella risposta all’interrogazione emerge un quadro che vede una situazione differente tra la provincia di Potenza, dove vi è per tutte le aree industriali la copertura della Banda larga o una copertura parziale, e la provincia di Matera dove, ad esclusione delle zone di Jesce e Lamartella, non vi è copertura, compresa l’area della Val Basento, dove sono insediate ben 73 aziende, e di cui si dice sempre di voler migliorare l’attrattività. Una situazione questa – conclude Di Lorenzo – che dimostra quanto siamo ancora indietro in Basilicata e quante occasioni siano state perse anche nell’ultilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione, che avrebbero potuto rappresentare, se prontamente diffuse ed utilizzate, un’occasione storica per la soluzione al problema atavico dell’isolamento della nostra regione”. .  
   
   
CITTADINANZA E COSTITUZIONE : LA SCUOLA COME "PALESTRA DI DEMOCRAZIA"  
 
 Roma, 14 ottobre 2009 - Nel corrente anno scolastico sarà avviata, presso le scuole di ogni ordine e grado, la sperimentazione dell’insegnamento di “Cittadinanza e costituzione”, materia di studio introdotta dalla legge 169 del 30/10/2008, con l´obiettivo, tra gli altri, di insegnare alle giovani generazioni come esercitare la democrazia nei limiti e nel rispetto delle regole comuni. Scuola come "palestra di democrazia", come recitano le linee di indirizzo presentate a Palazzo Chigi il 4 marzo 2009. Con bando dello scorso maggio, il ministero ha invitato le scuole a presentare le proprie proposte; delle circa tremila pervenute, ne ha selezionato 104, assegnando ad esse i finanziamenti necessari. Tra i progetti già attuati, cui le istituzioni scolastiche interessate potranno partecipare secondo le modalità previste nei relativi bandi: Un giorno in Senato, rivolto alle classi dell´ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grado, per favorire la conoscenza del concreto funzionamento dell´Assemblea. Le domande vanno presentate entro il 15 novembre 2009. Vorrei una legge che…. Dedicato alle classi quinte delle scuole elemantari, che vuole incentivare il senso di partecipazione democratica. Domande entro il 20 dicembre 2009. Testimoni dei diritti rivolto alle classi delle scuole secondarie di primo grado, che promuove una riflessione sulla Dichiarazione universale approvata dall´Onu nel 1948. I dettagli dell´inizativa sul sito www. Senatoperiragazzi. It . Giornata di formazione a Montecitorio, per l´ultimo biennio delle scuole secondarie di secondo grado. Obiettivo, far vivere in prima persona ai giovani il funzionamento della Camera. Scadenza, il 30 novembre 2009. Parlawiki, rivolto alle classi quinte delle scuole primarie e secondarie di primo grado: le calssi partecipanti illustreranno in forma multimediale l´attività parlamentare. Termini e modalità di partecipazione saranno resi noti a breve sul sito della Camera dei deputati. Le scuole, inoltre, sono invitate a progettare e sperimentare propri percorsi didattici di "Cittadinanza e Costituzione", anche avvalendosi di opportunità presenti sul territorio. .  
   
   
EQUIPARAZIONE DEI DIPLOMI DI LAUREA  
 
Roma, 14 ottobre 2009 - La partecipazione ai concorsi pubblici è di norma legata al possesso di alcuni titoli di studio. Laddove vengano richiesti specifici diplomi di laurea, in molti casi bisogna valutare l’equipollenza della laurea o l’equiparazione, rispetto a quanto indicato nei bandi. Valutare l’equipollenza e l’equiparazione della laurea, significa identificare un’equivalenza esistente tra titoli di studio conseguiti a livello accademico tra il vecchio ed il nuovo ordinamento a diversi livelli: laurea di primo livello, laurea magistrale etc. A questo proposito il Ministero per l’Università e la Ricerca stabilisce tramite specifici criteri e riferimenti normativi, l’equipollenza e l’equiparazione tra lauree in modo univoco e facilmente consultabile, con lo scopo di evitare errori ed omissioni. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 233 del 7 ottobre 2009 il Decreto del 9 luglio 2009 (sostitutivo del Decreto interministeriale 5 maggio 2004 e successive modificazioni e integrazioni) sulle Equiparazioni tra diplomi di lauree di vecchio ordinamento, lauree specialistiche e lauree magistrali contenente la tabella di equiparazione dei diplomi di laurea, ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi. Il Decreto prevede che i diplomi di laurea, di cui agli ordinamenti non ancora riformulati ai sensi del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, conferiti dalle università statali e da quelle non statali riconosciute per rilasciare titoli aventi valore legale, siano equiparati alle lauree specialistiche delle classi di cui ai decreti ministeriali 28 novembre 2000, 2 aprile 2001 e 12 aprile 2001 e alle lauree magistrali delle classi di cui ai decreti ministeriali 16 marzo 2007 e 8 gennaio 2009. La corrispondenza deve intendersi solo in modo tassativamente alternativo. Pertanto, tenuto conto della suddivisione delle lauree del vecchio ordinamento in più percorsi indipendenti, qualora una delle citate lauree trovi corrispondenza con più classi di lauree specialistiche o magistrali, sarà compito dell´Ateneo che ha conferito il diploma di laurea rilasciare, a chi ne fa richiesta, un certificato che attesti a quale singola classe è equiparato il titolo di studio posseduto, da allegare alle domande di partecipazione ai concorsi insieme con il certificato di laurea. .  
   
   
LOMBARDIA, PRECARI SCUOLA. SIGLATO PATTO CON I SINDACATI  
 
Milano, 14 ottobre 2009 - Regione Lombardia ha esteso anche ai docenti non abilitati, purché percepiscano il sussidio di disoccupazione e abbiano un contratto non rinnovato, stipulato l´anno scorso, i benefici previsti dall´accordo Regione - Ministero sui lavoratori precari della scuola, quello che prevede la possibilità di integrare il sussidio di disoccupazione dei docenti sino al 100% dello stipendio a fronte di un loro impegno in vari progetti di miglioramento dell´attività formativa. Lo stabilisce il Patto Territoriale sottoscritto ieri dai Sindacati della scuola (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda), da Regione Lombardia e dall´Ufficio scolastico regionale che individua le modalità di attuazione dell´Accordo stesso. Il documento prevede che possano partecipare ai progetti di miglioramento dell´offerta formativa, presentati dalle scuole: il personale docente e Ata, individuato nel Decreto legge 134/09 e, in subordine i docenti e il personale Ata che non percepiscono sussidio di disoccupazione e, in ulteriore subordine, i docenti cosiddetti ´non abilitati´ (quelli appunto che percepiscono di sussidio di disoccupazione, con contratto annuale nell´anno scolastico 2008/2009, ma sono inseriti nelle graduatorie di Istituto). "Grazie al finanziamento regionale di 15 milioni di euro, - spiega l´assessore regionale all´Istruzione, Gianni Rossoni - non solo si porta fino al 100% il reddito dei docenti precari in attesa che siano riassorbiti il prossimo anno, ma si tutela la qualità della scuola perché si permette ai docenti stessi di continuare a portarvi la loro professionalità". "La rapidità con cui si è arrivati ad un´intesa - prosegue Rossoni - dimostra il livello di responsabilità di tutte le parti in gioco su un tema decisivo per il futuro delle persone e del sistema educativo lombardo". I docenti e il personale Ata che ne hanno i requisiti potranno chiedere di partecipare alle attività promosse dalle scuole su temi che vanno: dalla lotta alla dispersione alle attività di orientamento, dal supporto per l´inserimento di studenti stranieri e di ragazzi con disabilità ad ogni altro progetto che possa arricchire l´offerta formativa. Nel documento sottoscritto oggi si stabilisce che il personale interessato debba presentare la richiesta di partecipare alle attività, su apposito modulo, dal 15 al 26 ottobre, presso le sedi degli Uffici Scolastici provinciali, e che le scuole e gli enti di formazione dovranno definire la tipologia e la durata delle attività, dandone corretta pubblicità. Ogni istituto, scolastico o formativo, potrà scegliere liberamente il personale, coinvolgendo un massimo di 3 docenti e 1 Ata. La Regione calcolerà poi l´ammontare dell´integrazione regionale al sussidio statale in modo proporzionale al numero di ore settimanali prestate, dalla ventunesima ora e fino ad un massimo di 36 ore. Per coloro che non percepiscono il sussidio statale, la Regione provvederà con risorse proprie a coprire lo stipendio, proporzionalmente alle ore lavorate. Il Patto Territoriale infine prevede che sia un tavolo interistituzionale tra Regione, Ufficio scolastico regionale e sindacati scuola firmatari a monitorare e valutare le attività. .  
   
   
BOLZANO: DOCENTI ILLUSTRANO I PARERI SULLA LEGITTIMITÀ DEI REFERENDUM  
 
 Bolzano, 14 ottobre 2009 - Gli esperti di diritto e professori universitari Walter Obwexer (Innsbruck) e Roberto Toniatti (Trento) hanno illustrato il 13 ottobre a Bolzano i rispettivi pareri sulla legittimità e sui contenuti dei quesiti referendari che saranno sottoposti al voto popolare il prossimo 25 ottobre. Entrambi i docenti hanno espresso perplessità sul piano della costituzionalità con le norme del diritto interno e della compatibilità con quello comunitario. "Ci sono pervenute diverse richieste di chiarimento sulla legittimità dei contenuti dei ddl ammessi al referendum - ha sottolineato il presidente della Provincia Luis Durnwalder introducento a Palazzo Widmann l´incontro con i due relatori - e come Giunta provinciale abbiamo deciso di contribuire a fare chiarezza attraverso l´autorevole parere di esperti internazionali, che in questi casi intervengono con perizie professionali e autonome da chi commissiona l´incarico. " Durnwalder ha confermato che, indipendentemente da tale parere, la consultazione referendaria si svolgerà comunque: "Ma i cittadini devono conoscere tutti gli aspetti connessi alla legittimità dei quesiti proposti. " Il professor Obwexer ha esaminato in particolare gli aspetti legati alla compatibilità con il diritto comunitario ed è arrivato alla conclusione che il referendum sull´edilizia abitativa agevolata "in alcuni punti cruciali contrasta in maniera chiara con il diritto Ue, a cominciare già dalla motivazione della legge, quel ´precedenza alla popolazione locale´ che configura una disparità di trattamento di tutti i cittadini Ue. " Obwexer ha ricordato che, in base al pronunciamento della Corte di giustizia, il referendum configura un´estensione di tale discriminazione anche ai cittadini extracomunitari, "in quanto si tratta di prestazioni sociali primarie come possono essere definite sia l´alloggio al canone sociale di affitto o il sussidio casa. " Analogamente, secondo il docente universitario di Innsbruck, anche il ddl sulla disciplina delle residenze del tempo libero contrasta in due punti importanti con il diritto comunitario in tema di discriminazione tra residenti e non residenti nell´acquisto o nella costruzione di una seconda casa. "Intervenire in questo modo sul principio della libera circolazione del capitale non è giustificato", ha sintetizzato Obwexer. Alla luce di questa non conformità al diritto comunitario, è la sua conclusione, anche in caso di esito positivo della consultazione i due ddl non potrebbero entrare in vigore o comunque non potrebbero essere applicati dalle istituzioni. Inoltre la Provincia sarebbe obbligata ad intervenire per adeguarli alla normativa europea, "pena l´apertura da parte Ue di una procedura di infrazione con annesse sanzioni elevate. " Mentre dal punto di vista dell´Ue il professor Obwexer non ritiene "particolarmente problematici" i quesiti referendari sulla democrazia diretta e sulla riduzione del traffico aereo, il professor Roberto Toniatti ravvisa problemi di costituzionalità e ritiene quelli sulla democrazia diretta contrari al dettato dell´articolo 47, 2° comma, dello Statuto di autonomia, che con la riforma costituzionale del 2001 modifica il contenuto dello Statuto senza modificarne la fonte. "Nel concreto, la modifica di forme di governo della Provincia autonoma di Bolzano, tra cui rientra l´istituto referendario della democrazia diretta, è di competenza del Consiglio provinciale e prevede una maggioranza qualificata. Il ddl proposto non si configura come un´alternativa ammissibile ma è lesivo di una riserva di competenza del Consiglio provinciale. " Riguardo al referendum sulla riduzione del traffico aereo, Toniatti ha avanzato altri dubbi di costituzionalità: il ddl sarebbe illegittimo in quanto contrario alla logica della struttura di un referendum. "Non interviene su norme di principio ma su procedimenti operativi occupandosi di un settore di politica, quello della mobilità. " La formulazione vaga e generica senza una cornice di contenuto, inoltre, va al di là dell´istituto del referendum. I primi due referendum (priorità ai residenti negli alloggi e nelle seconde case) violano per Toniatti il principio della proporzionalità e della ragionevolezza e si configurano come una discriminazione simulata nei confronti dei non residenti: "Sono contrari sia al diritto costituzionale che a quello comunitario. " . .  
   
   
A REGIME IL SISTEMA DEGLI INCENTIVI MESSI A PUNTO DALLA REGIONE TOSCANA SCUOLA PER TUTTI, PIÙ INCENTIVI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO ALLE SUPERIORI LIBRI DI TESTO GRATIS PER QUASI 1500 STUDENTI  
 
Firenze, 14 ottobre 2009 - In Toscana scuola sempre più alla portata di tutti. Sono 33. 626 le borse di studio, 21. 222 i contributi libro assegnati nell´anno scolastico 2008-2009 per un totale di 55 mila studenti coinvolti (nell´anno precedente erano stati 49 mila). Nell´anno scolastico 2009-2010 saranno 1485 gli studenti coinvolti dagli 11 progetti sperimentali di comodato gratuito dei libri di testo attivati nelle 24 scuole secondarie di secondo grado. Questi i primi frutti concreti del crescente investimento di risorse regionali e dei nuovi indirizzi per il diritto allo studio scolastico approvati dalla regione a fine 2008, insieme ad un sistema di erogazione degli incentivi che ha razionalizzato, semplificato, reso più veloci le risposte destinate ad ampliare le opportunità di accesso e prosecuzione degli studi per gli alunni, dalle elementari alle superiori. «Mentre la scuola pubblica rischia di non essere più al centro delle attenzioni del governo che, invece di potenziarla, la vede come un costo da tagliare - osserva l´assessore all´istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini - la Regione Toscana estende la sfera delle opportunità per dare a tutti i suoi cittadini la possibilità di studiare. Tutto questo lo fa dando più risorse al diritto allo studio, l´unica competenza diretta che la Regione ha sulla scuola». I nuovi indirizzi regionali per il diritto allo studio scolastico e le modalità per la programmazione e la gestione per il triennio 2008-2010 sono stati approvati lo scorso novembre. A partire dal 2008 la Regione si è impegnata ad integrare i fondi statali, aumentando in modo significativo le risorse proprie. Sono così stati stanziati, nel 2008, 1. 982. 853 euro, diventati 3. 278. 078 nel 2009 e altre ttanti nel 2010: sono circa 2 milioni in più di quanto stanziato annualmente nel corso dell’ultimo decennio (in media 1 milione l’anno). Un ulteriore milione di euro è stato stanziato nel corso del 2009 e suddiviso sui due anni scolastici 2008-2009 e 2009-2010. A partire da questo anno scolastico, il 2009-2010, sono state introdotte nuove modalità di riparto dei fondi sul territorio per premiare gli investimenti di Comuni e Province, favorire la parità di trattamento a livello territoriale. Fra le novità l´impegno finanziario della Regione esteso alle borse di studio destinate anche ai ragazzi che frequentano il terzo, quarto e quinto anno delle superiori (al posto dei buoni studio, destinati solo ai ragazzi del biennio delle superiori). «Una parte delle novità è già entrata in vigore lo scorso anno scolastico - spiega l´assessore – introducendo significative innovazioni, in termi ni di razionalizzazione, semplificazione e maggiore armonizzazione territoriale. Si tratta di novità che tendono ad ampliare le opportunità per bambini e ragazzi che trovano difficoltà a procedere negli studi causa delle condizioni socio-economiche delle famiglie. Assicurare a tutti le stesse opportunità è per noi un impegno prioritario. E lo è a maggior ragione in questa fase». Gli incentivi saranno erogati, come in passato, tramite bandi emanati dai Comuni. Per l´anno in corso i bandi dovrebbero essere aperti proprio in queste settimane e, di norma, vengono diffusi dai Comuni, anche tramite le scuole. Ecco gli incentivi previsti. A) Borse di studio Destinate agli studenti, dalle elementari alle superiori, appartenenti a nuclei familiari con Indicatore economico equivalente (Isee) non superiore a 13 mila 500 euro per l’anno scolastico 2009-2010 (diventeranno 15 mila nell´anno scolastico 2010-2011). Le famiglie beneficiarie, in base alle nuove disposizioni, non dovranno più produrre alcuna documentazione di spesa. L’importo della borsa è di 1500 euro per gli studenti di scuole primarie e secondarie di primo grado e a 250 euro per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. B) Borse di studio isole minori Riservate a studenti residenti nelle Isole del Giglio e di Capraia iscritti a scuole superiori di altri Comuni, appartenenti a nuclei familiari con Isee non superiore a 20 mila euro. L’importo della borsa è di 1. 500 euro l´anno. C) Contributi per il rimborso dei libri di testo Si tratta di contributi per il rimborso dei libri di testo scolastico per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado (medie e superiori), appartenenti a famiglie con Isee non superiore 13. 500 euro per il 2009-2010 e 15. 000 per il 2010-2011. D) Comodato gratuito dei libri di testo Sono state appena compilate le graduatorie che attivano il servizio di comodato gratuito dei libri di testo scolastici a favore di studenti iscritti alle 24 scuole superiori aderenti ai progetti sperimentali. Iter più veloce Il nuovo sistema di incentivi che entra a regime con l´anno in corso, consentirà di sveltire l’erogazione delle borse di studio e dei contributi libro, che saranno disponibili per gli studenti dai primi mesi del 2010. «I dati del rapporto sull´Istruzione ci mostrano che il successo negli studi è condizionato dalla condizione socio-economica di partenza. Su questo dato cerchiamo di agire, aumentando il tasso di partecipazione e spostandolo verso i livelli più alti dell´istruzione, in modo da qualificare il nostro capitale umano e renderlo più competitivo». .  
   
   
COMO,1,7 MLN PER RISTRUTTURARE "MANICA LUNGA" VI TROVERANNO POSTO I DOCENTI DELL´UNIVERSITA´ DELL´INSUBRIA  
 
Milano, 14 ottobre 2009 - L´edificio chiamato "Manica Lunga" facente parte del complesso monumentale di Sant´abbondio di Como sarà ristrutturato e ospiterà gli studi dei docenti della Facoltà di Giurisprudenza dell´Università dell´Insubria. Il progetto di ristrutturazione è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta degli assessori alle Risorse e Finanze, Romano Colozzi, e alla Formazione e Istruzione Gianni Rossoni, con la contestuale assegnazione di un contributo a fondo perduto di 1. 770. 000 euro (stanziati con il Fip, Fondo per la realizzazione di progetti infrastrutturali di rilevanza regionale), su un costo totale di quasi 4 milioni di euro. I fondi rimanenti sono invece stanziati dallo Stato (1. 700. 000 euro), dal Comune di Como (108. 173 euro) e dall´Università dell´Insubria (344. 173 euro). Il complesso di Sant´abbondio, uno dei maggiori documenti del Romanico, è composto da tre distinti edifici: la Basilica, i fabbricati lungo via Regina (la "Manica Lunga") e il Chiostro dell´ex seminario. Il progetto approvato dalla Giunta regionale viene a completare il recupero degli edifici che si affacciano sulla via Regina, destinandoli - come si è detto - a studi per docenti, mentre il Chiostro, la cui riqualificazione è stata da poco completata anche grazie ai 2,8 milioni di euro stanziati dalla Regione, è diventato la sede della Facoltà di giurisprudenza. Questo progetto rientra fra quelli previsti dall´"Accordo quadro di sviluppo territoriale (Aqst) della provincia di Como", sottoscritto a fine luglio dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, dal sindaco di Como Stefano Bruni, dal presidente della Provincia, Leonardo Carioni, e dal presidente della Camera di Commercio, Paolo De Santis, e ha già ottenuto il parere favorevole della competente commissione del Consiglio regionale. In base al progetto di ristrutturazione, gli studi dei docenti si sviluppano per due piani nel corpo rustico (la "Manica Lunga") e per un piano, il secondo, nel Seminario. Il primo piano del corpo rustico è destinato ad ospitare, in open space, gli uffici del personale, mentre al piano terra saranno ricavati anche spazi comuni: ingressi, sala riunioni per 80 posti, servizi. Gli studi saranno collegati al chiostro tramite il portico del Seminario. Con questi lavori il numero degli studi per i docenti passerà da 17 a 30: 18 nel corpo rustico e 12 nel Seminario. Nove studi saranno singoli e 21 doppi, per un totale di 51 docenti. La ristrutturazione interessa 1. 828 mq di superificie. I lavori inizieranno nei primi mesi del 2010 e saranno completati alla fine del 2011. I professori potranno utilizzarli dalla primavera del 2012. "Con questi lavori di recupero consegniamo all´uso pubblico, al contempo valorizzandolo - afferma l´assessore Rossoni - un edificio di altissimo valore storico, oggi inutilizzato e in avanzato stato di degrado. Inoltre, concentrando le strutture della Facoltà di Giurisprudenza in un unico luogo, studenti e docenti potranno evitare di spostarsi da un sede all´altra". "Non è neppure da sottovalutare - aggiunge l´assessore Colozzi - la riduzione dei costi di gestione che questi interventi comporteranno: la centrale termica infatti , attualmente utilizzata solamente al 60% della sue potenzialità potrà poi esserlo al 90%". .  
   
   
DITENAVE SI AVVIA A FUNZIONAMENTO DI REGIME  
 
Trieste, 14 ottobre 2009 - "Un atto che sottolinea l´importanza di Ditenave e consolida l´operatività di quest´organizzazione, essenziale per l´economia del mare del Friuli Venezia Giulia". Così l´assessore al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen commenta l´insediamento dell´organo di Governo del Distretto Tecnologico Navale e Nautico del Friuli Venezia Giulia a Monfalcone, nell´ex Albergo Impiegati di via Cosulich 20, struttura recentemente restaurata e diventata così, dall´1 ottobre, polo di riferimento di una fetta consistente del nostro sistema economico. "Con l´apertura dei suoi uffici, Ditenave si avvia - dichiara l´assessore - ad un funzionamento di regime che consentirà di evidenziare nel tempo tutte le potenzialità di quest´organismo a beneficio del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia". Ditenave, che può oggi contare su un primo nucleo operativo, sarà impegnata nei prossimi mesi a presentare al territorio, ed in particolare alle imprese di settore, i primi bandi regionali di sostegno all´attività di Ricerca e Innovazione. Contestualmente si arriverà quindi anche alla costituzione del Polo formativo dell´Economia del mare. .  
   
   
AGE: GENITORI, SCUOLA E CARTA IGIENICA  
 
Firenze, 14 ottobre 2009 - Che i genitori debbano portare la carta igienica a scuola è sempre stato discutibile, ma adesso che sta diventando un malvezzo a livello nazionale come Associazione di genitori non possiamo più tacere. In primo luogo perché il Ministro Gelmini non ha ancora inviato alle scuole i fondi per il funzionamento dell’anno 2009, anzi corre voce che -quando arriveranno- saranno ulteriormente dimezzati rispetto alle già scarse risorse degli anni precedenti. Poi perché il problema tocca la gran parte degli istituti scolastici italiani, e se non ci sono soldi per la carta igienica possiamo immaginare cosa rimarrà per i progetti, gli esperti, i sussidi didattici, insomma tutto ciò che fa la qualità della scuola italiana. I genitori comprino pure la carta igienica (ne va dell’igiene e della salute dei loro figli), ma se non altro debbono sapere che è possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi tutte le spese scolastiche, compresa la famigerata carta igienica. Basta fare il versamento in banca o alla posta e il beneficio è assicurato (art. 13 c. 3, Legge 40/2007). Una volta effettuato il versamento i genitori hanno diritto di sapere come è stato utilizzato il loro contributo, e questo dovrebbe valere soprattutto per tutte quelle spese striscianti che vanno sotto il nome di ‘cassa scolastica’: carta per fotocopie, libri aggiuntivi, uscite didattiche e così via. Una parte della responsabilità va ai Consigli di istituto, che hanno sempre tollerato l’uso della cassa scolastica, nonostante sia vietata dalle leggi di contabilità dello Stato, invece di impegnarsi a diffondere l’uso del ‘contributo genitori’, che come dicevamo è detraibile dalle tasse, consente di acquistare grossi quantitativi di materiale e di ottenere prezzi migliori e dà ugualmente diritto ai genitori di conoscere come sono stati spesi i loro soldi. Intanto il Ministro Gelmini celebra a Roma l’Ottava Giornata Europea dei Genitori e della Scuola: preannunciata con una circolare ministeriale appena cinque giorni prima, senza nessuna evidenza sui media, vedrà presente solo uno sparuto gruppo di genitori, pare per evitare contestazioni. Si rassicuri Signor Ministro, nessuno la voleva contestare, volevamo solo celebrare la Giornata di noi Genitori nella Scuola con tutta l’evidenza che essa merita, visto che in fondo siamo noi a pagare. Peccato che la Storia non le abbia insegnato che tappare la bocca al malcontento può solo causare rivoluzioni. Una riflessione: ma senza genitori e senza scuola, che Giornata europea è? . .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: APERTO MASTER BOCCONI PER REGIONI  
 
Palmanova, 14 ottobre 2009 - E´ stato l´assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, ad aprire ieri a Palmanova il corso per funzionari delle Regioni del Nord Italia che partecipano al master "Emmer", Executive Master in Management dell´Ente Regione, proposto dalla Scuola di direzione aziendale della Bocconi di Milano. Provengono da Veneto, Liguria, Emilia-romagna e Toscana i dirigenti che inizieranno il corso biennale al termine del quale è previsto sempre lo studio dei "modelli" di eccellenza. "Proprio per analizzare e condividere una significativa esperienza regionale che abbia caratteristiche marcate di eccellenza, innovazione e strategicità, quest´edizione del master prevede che sia la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia a rappresentarne un valido modello, sia sulla base del proprio operato sia all´interno dell´organizzazione regionale, sia nella sua proiezione esterna sul territorio", ha spiegato Riccardi alla ventina di corsisti che impiegheranno 400 ore per concludere il percorso formativo. "La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia rappresenta una realtà di eccellenza per professionalità nel gestire l´emergenza, organizzazione, numero di volontari impegnati, attività di prevenzione e ricerca sul territorio. Strutturatasi in seguito alla tragica esperienza del terremoto del ´76, oggi la nostra Protezione civile conta 12 mila volontari, una densità particolarmente alta in una regione che conta solo 1 milione e 200 mila abitanti", ha spiegato Riccardi. "Si tratta di un presidio volontario ma che si è dotato di una struttura organizzativa imponente all´interno del corpo regionale, in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza ma anche di operare continuativamente per la prevenzione di eventi straordinari". .  
   
   
AMBIENTE: LA ROMANIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI PER LA MANCATA PROTEZIONE DEGLI UCCELLI SELVATICI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2009 - La Commissione europea sta portando la Romania davanti alla Corte di giustizia a causa dei ripetuti inadempimenti nel provvedere ad una tutela adeguata degli uccelli selvatici. Quando la Romania è entrata nell’Unione europea nel 2007, ha assunto l’obbligo di definire una serie di zone di protezione degli uccelli. L’iter legislativo tuttavia è andato a rilento e, nonostante siano stati compiuti alcuni progressi, questo Stato membro non ha ancora ottemperato ad una serie di impegni in materia di protezione della natura. Nel paese vivono 12 specie che sono minacciate a livello mondiale. Più di un milione di ettari inizialmente scelti come aree protette non hanno ancora ricevuto la necessaria designazione giuridica. Dato che le lettere di avvertimento non hanno avuto l’effetto desiderato, la Commissione ha deciso di adottare misure più severe e di deferire il paese alla Corte di giustizia. Il commissario Ue per l´ambiente Stavros Dimas ha dichiarato a questo proposito: “Gli uccelli sono un barometro della biodiversità, pertanto un’adeguata protezione del loro habitat è di importanza vitale. La biodiversità rappresenta una risorsa preziosa e noi la danneggiamo a nostro rischio. Sollecito quindi la Romania a porre rimedio a queste carenze e ad adottare immediatamente le misure di protezione necessarie. ” Ignorati i precedenti avvertimenti - In Romania vivono molte specie di uccelli e nel solo Delta del Danubio se ne trovano più di 320. Questo paese però non ha ottemperato all’obbligo di stabilire un numero sufficiente di aree protette (note come Zone di protezione speciale o Zps) per la conservazione degli uccelli selvatici, obbligo previsto dalla direttiva sugli uccelli selvatici, che costituisce uno dei capisaldi della legislazione europea in materia di protezione della natura. In base al Trattato europeo, se uno Stato membro è ripetutamente inadempiente alla normativa europea può essere portato dinanzi alla Corte di giustizia. Un primo avvertimento scritto è stato inviato nell’ottobre 2007, in quanto a quella data non era stata ancora designata alcuna Zona di protezione speciale. Successivamente la Romania ha designato 108 Zps, ma sono state ignorate altre 21 zone che erano state inizialmente previste come aree protette. Inoltre, molte di queste Zps sono molto più ridotte di quello che dovrebbero essere e circa il 30% delle aree originali individuate come aree importanti per gli uccelli (per un totale di più di un milione di ettari) attualmente non sono protette. La Commissione, nel settembre 2008, ha inviato alla Romania un secondo e definitivo avvertimento scritto. La Romania non ha assunto alcun impegno formale nella sua risposta e deve ancora completare la designazione delle aree protette. Essa viene pertanto deferita alla Corte di giustizia delle Comunità europee. Zone di protezione speciale e zone speciali di conservazione - L´ambiente naturale europeo è protetto da due importanti strumenti legislativi, la direttiva "Habitat" e la direttiva "Uccelli". Ai sensi della direttiva “Uccelli”, gli Stati membri sono tenuti a designare dei siti che siano adatti come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici. La designazione delle zone di protezione speciale deve avvenire sulla base di criteri obiettivi, scientifici e verificabili. Nell’ambito della direttiva “Habitat”, gli Stati membri redigono un elenco di siti di importanza comunitaria (Sic) sui rispettivi territori in grado di contribuire in misura significativa alla conservazione di specie e tipi di habitat europei che abbiano un valore. Una volta avvenuto l’inserimento di tali siti in un elenco comunitario, gli Stati membri dispongono di un periodo di sei anni per modificare la propria legislazione nazionale e trasformare i siti di importanza comunitaria in zone speciali di conservazione (Zsc). Le zone speciali di protezione e i siti di importanza comunitaria formano la rete delle aree protette di Natura 2000, che rappresenta lo strumento più importante a disposizione della Ue per la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali che in essi vivono. Iter procedurale - L´articolo 226 del trattato attribuisce alla Commissione il potere di procedere per vie legali nei confronti di uno Stato membro che non ottemperi ai propri obblighi. Qualora la Commissione ritenga che possa essere avvenuta una violazione del diritto comunitario e che sussistano i presupposti per avviare un procedimento di infrazione, trasmette allo Stato membro in questione una “lettera di costituzione in mora” (primo avvertimento scritto), in cui intima allo stesso di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, che solitamente è di due mesi. In base alla risposta ricevuta o in assenza di risposta da parte dello Stato membro in questione, la Commissione può decidere di inviare allo stesso un “parere motivato” (ultimo avvertimento scritto). In tale parere la Commissione espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario e invita lo Stato membro a conformarsi entro un termine preciso, che solitamente è di due mesi, al suddetto parere. Qualora lo Stato membro non si conformi al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia. Se quest’ultima ritiene che il trattato sia stato violato, lo Stato membro in questione è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi alla sentenza della Corte. L´articolo 228 del trattato attribuisce alla Commissione il potere di agire nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia. Tale articolo le consente altresì di chiedere alla Corte di infliggere allo Stato membro in questione una sanzione pecuniaria. .  
   
   
LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE POTREBBE MIGLIORARE LA RESA DELLE COLTIVAZIONI, ANCHE SE IN MISURA INSUFFICIENTE  
 
 Bruxelles,14 ottobre 2009 - Un´equipe composta da scienziati tedeschi e svedesi ha scoperto che una gestione moderata delle risorse idriche presso le aziende agricole, in linea con alcune strategie da loro individuate, potrebbe aumentare complessivamente la resa delle coltivazioni di ben il 19%. Tuttavia, sarebbe necessario migliorare ulteriormente, e in modo sostanziale, la gestione dell´ambito agricolo per poter far fronte adeguatamente alla richiesta di generi alimentari associata alla crescita della popolazione mondiale. I risultati fanno parte di uno studio di modellizzazione pubblicato nella rivista a libero accesso Environmental Research Letters. La ricerca è stata in parte finanziata in riferimento all´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6° Pq) mediante il progetto Ensembles ("Ensemble-based predictions of climate changes and their impacts"). "L´uso dell´acqua in ambito agricolo è una questione di grande rilevanza nel Xxi secolo: senza alcun miglioramento sarà impensabile sia controllare il cambiamento climatico che gestire la domanda di generi alimentari da parte di altri 2/3 miliardi di persone", afferma il professor Wolfgang Lucht, coautore dello studio, impiegato presso l´Istituto di Potsdam (Germania) per la ricerca sull´impatto climatico (Pik). "In questo studio abbiamo pertanto analizzato se esistono delle opportunità realistiche per sopperire almeno in parte alla carenza emergente di risorse idriche da destinare all´agricoltura in svariate regioni del mondo. I risultati sono abbastanza incoraggianti". Utilizzando un modello idrico vegetale, i ricercatori hanno individuato due strategie principali: la riduzione dell´evaporazione del suolo e la raccolta delle acque piovane. Mediante l´impiego di pacciame e di diversi sistemi di coltura, è possibile dimezzare l´evaporazione del suolo riuscendo in contemporanea a convertire il processo di evaporazione, che non apporta alcun beneficio, in un più produttivo processo di traspirazione vegetale. Secondo i ricercatori, solo attraverso l´attuazione di queste misure sarebbe possibile ottenere un incremento dei raccolti compreso tra il 2 e il 25%. Le regioni con il potenziale più elevato sotto questo profilo sono le aree semi-aride degli Stati Uniti centro-occidentali, il Sahel, l´Africa meridionale e l´Asia centrale. Inoltre i ricercatori suggeriscono la raccolta delle acque piovane in bacini o con l´ausilio di dighe anche sotterranee affinché vengano utilizzate come riserve nei periodi di siccità. In questo modo è possibile ottenere un aumento dei raccolti su scala mondiale che oscilla tra il 4 e il 31%. "Tuttavia, gli effetti nocivi del cambiamento climatico possono ridurre la produzione agricola del 10% entro il 2050", ha spiegato Stefanie Rost, del Pik. Per soddisfare i fabbisogni alimentari della popolazione mondiale, che secondo le stime del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) raggiungerà i 10 miliardi entro il 2050, sarebbe necessario aumentare la quantità di terreno utilizzato a fini agricoli dai 10 ai 25 milioni di chilometri quadrati a livello globale. Una tale espansione si tradurrebbe in un aumento sostanziale dell´impiego di acqua potabile compreso tra i 4. 500 e i 13. 300 chilometri cubi. "In molte regioni del mondo, tuttavia, la carenza d´acqua è già una realtà, non una prospettiva", ha spiegato il dottor Dieter Gerten, idrologo presso lo stesso istituto. "È necessario iniziare a pensare a come sfruttare al meglio l´acqua a nostra disposizione". I ricercatori concludono che anche un impegno su larga scala per la gestione delle risorse idriche per i terreni agricoli non sarà sufficiente a soddisfare la domanda di generi alimentari collegata alla crescita della popolazione mondiale. "Questo fatto ci pone di fronte a questioni di massima importanza legate all´uso futuro del suolo e delle acque per l´agricoltura pluviale e a irrigazione artificiale, agli ecosistemi naturali e alla bioenergia", scrivono. "Inoltre, lo stesso mette in evidenza la necessità di esplorare e coniugare tutte le possibilità a disposizione, per ottenere modalità di irrigazione più efficienti o per sfruttare al meglio l´agricoltura irrigata, la selezione delle piante, lo sviluppo genetico o un commercio idrico virtuale di maggiore efficacia". Per ulteriori informazioni, visitare: Environmental Research Letters: http://www. Iop. Org/ej/erl Istituto Potsdam per la ricerca sull´impatto climatico (Pik): http://www. Pik-potsdam. De .  
   
   
INCONTRO ANNUALE DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA E DEI GESTORI FLUVIALI DELLA LOIRA  
 
Saint-etienne, Francia 14 ottobre 2009 - Il 6 novembre si terrà a Saint-etienne (Francia) il terzo meeting della comunità scientifica e dei gestori fluviali della Loira. Con il titolo "Integrated river management: valorisation of research findings", l´evento intende costituire una piattaforma per la condivisione di risultati, esperienze e migliori pratiche, al fine di contribuire allo sviluppo e alla promozione della conoscenza. Al contempo, metterà in risalto la Loira come punto di riferimento nella gestione dei bacini fluviali. All´evento si incontreranno oltre 300 partecipanti da tutta Europa. Per ulteriori informazioni e per l´iscrizione, visitare: http://www. Plan-loire. Fr/index. Php?id=rdv2009 .  
   
   
STUDIO IDENTIFICA VULCANI LA CUI ERUZIONE È PRECEDUTA DA UN NUMERO ESIGUO DI SEGNALI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2009 - L´eruzione di alcuni tipi di vulcani avviene con un numero esiguo di segnali che la precedono, e questo rende estremamente complesso allertare coloro che vivono nell´area interessata affinché abbiano il tempo sufficiente per evacuare la zona, recita una ricerca finanziata recentemente dall´Unione europea. Lo studio, pubblicato nella rivista Nature, è stato in parte finanziato dal progetto Demons ("Deciphering eruptions by modelling outputs of natural systems"), che ha ricevuto 1,4 milioni di euro dal Consiglio europeo della ricerca in riferimento al programma "Idee" del Settimo programma quadro (7° Pq). Di norma, le eruzioni vulcaniche sono precedute da settimane - quando non da mesi - di segnali quali variazioni dell´attività sismica, emissioni gassose e mutamenti nella conformazione dello stesso vulcano. Tuttavia, l´eruzione del vulcano cileno Chaitén, avvenuta nei primi mesi del 2008, ha infranto queste "regole". "L´eruzione è stata particolarmente significativa perché il vulcano è rimasto inattivo per ben 9. 000 anni", ha spiegato il professor David Dingwell dell´Università Ludwig-maximilian di Monaco (Germania). "Secondo le stime più attendibili l´ultima eruzione sarebbe avvenuta nel 7240 Ac". I primi segnali dell´imminente risveglio del vulcano dopo il lungo periodo di inattività risalgono alla sera del 30 aprile 2008, quando un terremoto di una potenza tale da far cadere gli oggetti sugli scaffali, ha colpito la città vicina di Chaitén. A meno di 24 ore si distanza, la città ha iniziato ad essere ricoperta dalla cenere e il 2 maggio una massiccia esplosione ha sollevato verso il cielo una colonna di cenere e detriti. Il vulcano Chaitén è un vulcano riolitico (la riolite è un tipo di magma particolarmente viscoso). L´eruzione del 2008 è stata la prima eruzione riolitica della storia ad essere scientificamente monitorata. I vulcanologi hanno dimostrato un grande interesse per la repentinità dell´eruzione. Nello studio, il professor Dingwell, insieme a Jonathan Castro dell´Università di Orléans, in Francia, hanno cercato di individuare la velocità con cui il magma del vulcano Chaitén è salito in superficie. Gli studi svolti in precedenza avevano dimostrato che in altri vulcani la risalita del magma avviene piuttosto lentamente, ovvero il magma risale di pochi centimetri al secondo. È proprio questo lento movimento del magma verso la superficie a scatenare i terremoti e gli altri segnali che spesso indicano un´eruzione imminente. La carenza di segnali nel caso del vulcano Chaitén lascia supporre che il magma sia risalito attraverso la crosta terrestre a una velocità estremamente sostenuta. Gli scienziati hanno analizzato la pietra pomice dell´eruzione e, in laboratorio, l´hanno sottoposta a temperature e pressioni estremamente elevate. I risultati ottenuti - sorprendenti ma decisamente inquietanti - hanno rivelato che il magma sarebbe risalito in superficie da una profondità superiore a cinque chilometri in meno di quattro ore, valore che corrisponde a una velocità di un metro al secondo. "Questo valore è molto preoccupante perché dimostra che un´eruzione pliniana può verificarsi a una velocità sorprendente", ha commentato il professor Dingwell. In tal caso sarebbe pressoché impossibile avvertire la popolazione con un anticipo adeguato dell´imminente eruzione, in modo particolare se il periodo di attività precedente all´eruzione è estremamente breve. "Il problema nel caso di periodi molto brevi di attività intensa e che i segnali potrebbero essere indice di un´eruzione imminente, ma non lo sono necessariamente" ha aggiunto. Fortunatamente gli abitanti di Chaitén sono riusciti ad allontanarsi dall´area incolumi. Tuttavia, gli scienziati raccomandano un monitoraggio più preciso dei vulcani di tipo riolitico che hanno evidenziato episodi di attività nel corso degli ultimi 10. 000 anni. Gli scienziati concludono dicendo: "Nelle regioni più densamente popolate, un monitoraggio tale sarebbe fondamentale per evitare tragedie di significativa entità legate alle eruzioni vulcaniche". Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www. Nature. Com/nature Università Ludwig-maximilian: http://www. Uni-muenchen. De . .  
   
   
CONFERENZA DEDICATA ALLA RICERCA SULLA BIODIVERSITÀ  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2009 - Il 4 novembre si terrà a Bruxelles (Belgio) una conferenza dedicata alla ricerca sulla biodiversità. L´evento ha l´obiettivo di individuare le lacune e le strozzature nel programma della ricerca sulla biodiversità e di esplorare e definire le priorità di ricerca da prendere in considerazione nello sviluppo della strategia dell´Ue per la ricerca sulla biodiversità. La conferenza è organizzata dal comitato Stoa (Science and Technology Options Assessment) del Parlamento europeo in collaborazione con gli uffici di collegamento del Club delle organizzazioni di ricerca associate (Clora), l´ufficio di collegamento ceco per la ricerca e lo sviluppo (Czelo), l´Agenzia nazionale italiana per le nuove tecnologie, l´energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), la Helmholtz-gemeinschaft, la Leibniz-gemeinschaft e l´Agenzia polacca di contatto scientifico dell´Accademia delle scienze polacca (Polsca). Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Czelo. Cz/detail/?news=1291 .  
   
   
CONVEGNO SU AMBIENTE E PRODOTTI FITOSANITARI  
 
Perugia, 14 ottobre 2009 - “I risultati dell’incontro di oggi sono di grande importanza tecnica e scientifica e costituiscono un contributo di rilievo al patrimonio di conoscenze della comunità regionale e delle istituzioni. I dati dell’indagine rappresenteranno una base sicuramente utile per la programmazione regionale e nell’opera di salvaguardia delle risorse idriche dell’Umbria”. E’ quanto ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Lamberto Bottini a margine del convegno che si è tenutosi ieri a Perugia presso l’aula magna della Facoltà di Agraria per discutere delle problematiche ambientali legate all’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura e delle possibili strategie di intervento in materia. All’iniziativa (durante la quale sono state messe a confronto le esperienze nelle diverse realtà regionali e sono stati presentati i risultati dello studio condotto da Arpa e Facoltà di Agraria su incarico della Regione Umbria nelle principali aree agricole del territorio regionale) in mattinata erano intervenuti il preside della Facoltà di Agraria Francesco Pennacchi, Angiolo Martinelli di Arpa Umbria, Giovanni Gigliotti dell’Università degli Studi di Perugia. .  
   
   
ECOMAFIE: SIGLATO PROTOCOLLO D´INTESA  
 
 Roma, 14 ottobre 2009 - Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, e il Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso, hanno sottoscritto oggi nella Sala stampa di Palazzo Chigi, un protocollo di intesa tra ministero e Dna che rafforza il coordinamento e le attività investigative nella lotta alle ecomafie. Le attività della criminalità organizzata rappresentano una delle minacce più serie per l´ambiente. Il "business" dei rifiuti sta diventando una delle attività più lucrose per le organizzazioni mafiose e richiede nuovi strumenti ed un forte collegamento operativo fra gli organi dello Stato impegnati in questo campo. Di durata triennale e rinnovabile al momento della sua "scadenza", il protocollo d´intesa costituisce un primo importante passo alla lotta alla criminalità e vuole "ottimizzare" le azioni di lotta allo smaltimento illecito di rifiuti. In particolare, attraverso un costante "collegamento informativo" tra le istituzioni, verrà migliorato il coordinamento nell´attività di indagine e lo scambio di informazioni, con particolare riferimento alle ipotesi di reato. Il ministero trasmetterà alla Direzione nazionale antimafia con cadenza trimestrale, salvo casi urgenti, le notizie relative alle informative di reato ambientale, con particolare attenzione alle fattispecie criminose di cui agli artt. 259 (Traffico illecito di rifiuti) e 260 (Attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti) del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 , inoltrate dagli organi funzionalmente dipendenti per fatti accertati nell´esercizio delle proprie funzioni, e curerà la comunicazione semestrale di ogni informazione acquisita nell´esercizio delle sue funzioni. Diversamente la Dna, nel rispetto della normativa sul segreto investigativo e delle proprie competenze, comunicherà annualmente al ministero gli esiti della propria attività di coordinamento in tema di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore della gestione dei rifiuti. Per portare avanti queste attività e facilitarne lo svolgimento verrà istituito un gruppo operativo, costituito da 12 persone. Di queste, tre saranno designate dalla Dna, tre dal ministero dell´Ambiente, una dall´Ispra, una dal comando dei carabinieri per la Tutela ambientale, e una ciascuno per polizia, guardia di finanza e guardia costiera. Le parti infine si impegnano a sostenere e promuovere iniziative di carattere formativo, educativo e culturale in ambiti scolastici, lavorativi, imprenditoriali, istituzionali al fine di promuovere e di diffondere il valore del rispetto dell´ambiente soprattutto attraverso il rispetto della legalità. .  
   
   
AMBIENTE, LA REGIONE LAZIO STANZIA 3,3 MLN PER VALORIZZARE LAGHI NEMI, ALBANO E VULCANO LAZIALE  
 
Roma, 14 ottobre 2009 - La Giunta regionale del Lazio, su proposta dell´Assessore al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione Luigi Nieri, ha dato il via libera a un finanziamento, per l´anno in corso, di 3. 380. 000 euro per la valorizzazione turistica e ambientale del Lago di Albano, della conca del Lago di Nemi e del vulcano laziale. Le risorse stanziate saranno utilizzate per la realizzazione di 4 progetti, presentati dal Comune di Castel Gandolfo, che prevedono il risanamento delle coste del lago, la manutenzione delle strade circostanti, la creazione di un percorso ciclo-pedonale-archeologico e il recupero delle acque piovane. "Il rispetto del territorio è la base per lo sviluppo socio-economico di qualità di una comunità locale. Nello specifico parliamo di un´area che conserva alcune testimonianze storiche assai significative - dichiara l´Assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri - Tra i tanti progetti presentati si è deciso di dare sostegno a quelli caratterizzati da una maggiore attenzione all´ambiente e alle ricchezze paesaggistiche. Con queste risorse la regione Lazio vuole contribuire a migliorare la fruibilità e la qualità della vita di questo territorio e, allo stesso tempo, rafforzare la sua vocazione turistica". L´intervento complessivo ha il fine di rilanciare, riqualificare e promuovere un´area di grande pregio dal punto di vista storico-ambientale della Provincia di Roma e del Lazio. .