Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Aprile 2011
LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA IL PROPRIO IMPEGNO PER GARANTIRE L’APPLICAZIONE REALE DI INTERNET APERTA, SI PUÒ CAMBIARE OPERATORE TELEFONICO CONSERVANDO I PROPRI NUMERI ENTRO UN GIORNO LAVORATIVO  
 
 Bruxelles, 20 aprile 2011 - In una relazione pubblicata ieri la Commissione europea ha sottolineato l’esigenza di garantire che cittadini e imprese possano accedere facilmente a un’internet aperta e neutrale. La Commissione vigilerà affinché le nuove norme di telecomunicazione dell’Ue sulla trasparenza, la qualità del servizio e la possibilità di cambiare operatore, che entreranno in vigore il 25 maggio 2011, siano applicate in modo da garantire che il principio di un’internet aperta e neutrale sia rispettato nella pratica. Ad esempio, la Commissione presterà attenzione in particolare all’esistenza di restrizioni generalizzate di servizi e applicazioni leciti e al fatto che le connessioni a banda larga dei cittadini e delle imprese siano veloci come indicato nella pubblicità dei fornitori di servizi internet. La Commissione ha chiesto all’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec) di avviare un’analisi rigorosa della situazione su questioni cruciali in modo da ottenere un’Internet aperta e neutrale, come le barriere al cambio di operatore, il blocco o lo strozzamento del traffico via internet (ad esempio i servizi di telefonia via internet), la trasparenza e la qualità dei servizi. La Commissione pubblicherà, entro la fine dell’anno, i dati dell’indagine del Berec, compresi i casi di blocco o di strozzamento di alcuni tipi di traffico. Nel caso in cui le conclusioni del Berec o qualsiasi altra informazione indichino problemi molto rilevanti, la Commissione valuterà la necessità di adottare o meno provvedimenti più rigorosi. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, responsabile dell’agenda digitale ha dichiarato quanto segue: “Sono determinata a garantire che cittadini e imprese nell’ambito dell’Ue possano godere dei benefici di un’internet aperta e neutrale, senza restrizioni occulte e alle velocità promesse dai fornitori di servizi. Credo fermamente nel principio della concorrenza, che è essenziale nelle nuove norme rafforzate sulla trasparenza, sulla qualità dei servizi e sulla possibilità di cambiare facilmente operatore. Nel giro di pochi mesi, in stretta collaborazione con le autorità di regolamentazione degli Stati membri, monitorerò rigorosamente il rispetto delle nuove norme dell’Ue per assicurarmi che garantiscano un’internet aperta. Alla fine del 2011, pubblicherò i risultati, compresi i casi di blocco o di strozzamento di alcuni tipi di traffico. Nel caso in cui non sia soddisfatta, non esiterò a proporre provvedimenti più rigorosi, sotto forma di orientamenti o perfino di misure legislative generali per realizzare la concorrenza e la possibilità per i consumatori di scegliere ciò che meritano. Nel caso in cui ciò risultasse insufficiente, sono pronta a proibire il blocco di servizi o applicazioni leciti.” Non è stata stabilita una definizione di “neutralità della rete” ma dal 25 maggio 2011 essa sarà un requisito previsto dalla normativa dell’Ue ovvero che le autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni degli Stati membri promuovono la capacità degli utenti di internet di accedere e distribuire informazioni e di eseguire applicazioni e servizi di loro scelta” (articolo 8, paragrafo 4, lettera g) della direttiva quadro sulle telecomunicazioni 2002/21/Ce, modificata dalla Direttiva 2009/140/Ce). Altre norme importanti per quanto riguarda la neutralità della rete che entrano in vigore il 25 maggio nell’ambito della normativa sulle telecomunicazioni dell’Ue comprendono i requisiti concernenti: la trasparenza (ad esempio restrizioni che limitano l’accesso a servizi o applicazioni, o la questione delle velocità di connessione); la qualità del servizio (le autorità di regolamentazione possono stabilire livelli minimi di qualità) e la capacità di cambiare operatore (nel termine di un giorno lavorativo). Trasparenza del servizio - I consumatori hanno diritto a scegliere il proprio fornitore di servizi internet basandosi su informazioni adeguate riguardo le possibili restrizioni all’accesso a determinati servizi, le velocità di connessione effettive e i possibili limiti delle velocità di Internet. I fornitori di servizi di telecomunicazione saranno obbligati in base alle nuove norme sulle telecomunicazioni dell’Ue, in vigore dal 25 maggio 2011, a informare i consumatori – prima di firmare un contratto – in merito alla natura del servizio al quale si stanno abbonando, alle tecniche di gestione del traffico e alle loro ripercussioni sulla qualità del servizio, nonché ad altre eventuali limitazioni (ad es. Limiti di larghezza di banda o di velocità di connessione disponibile). Il Berec ha reso noto che la maggior parte delle autorità regolamentari degli Stati membri hanno ricevuto denunce sulle discrepanze esistenti tra le velocità di consegna pubblicizzate e le velocità di consegna effettive per la connessione a internet. Blocco o strozzamento del traffico lecito via internet - Il blocco può consistere nel rendere difficile l’accesso oppure nel limitare alcuni servizi o siti web di internet. Ad esempio, alcuni operatori di comunicazioni mobili bloccano i servizi di Protocollo voce su internet (Voip). Lo strozzamento che viene usato per gestire il traffico internet e minimizzare la congestione, può essere usato per rallentare alcuni tipi di traffico, come il video streaming fornito ai consumatori da un concorrente, e di conseguenza può incidere sulla qualità del contenuto. La relazione odierna dimostra che ci sono stati alcuni casi di trattamento diseguale di dati da parte di alcuni operatori. Sebbene molti casi siano stati risolti volontariamente, spesso dopo l’intervento delle autorità regolamentari degli Stati membri, si rendono necessarie informazioni più esatte per distinguere casi di blocco contrattuale o di fatto da quelli che subordinano l’accesso a taluni servizi a un pagamento supplementare. Occorrono inoltre dati sulla portata (isolata o generalizzata) delle pratiche di blocco individuate. Gestione del traffico via internet - La maggior parte degli utenti internet possono accettare che una email impieghi pochi secondi per raggiungere il suo destinatario, ma siffatto ritardo costituisce un problema per le comunicazioni a voce online o le video chat. La relazione di oggi evidenzia un consenso generale sulla necessità di assicurare un flusso senza ostacoli del traffico via internet, in particolare quando le reti sono congestionate, così da garantire costantemente una buona qualità del servizio. In generale, esiste un accordo nel senso che gli operatori devono poter stabilire i propri modelli di commercio e gli accordi commerciali. Tuttavia, alcune parti sono preoccupate dal possibile abuso della gestione del traffico, ad esempio, al fine di concedere un trattamento preferenziale a un servizio rispetto a un altro. La Commissione e il Berec stanno monitorando la situazione. Cambio dei fornitori di servizi - La relazione della Commissione ha confermato il fatto che è di cruciale importanza garantire che i consumatori possano cambiare facilmente operatore. Le nuove norme sulle telecomunicazioni concernenti la portabilità del numero, che prevedono che i consumatori possano cambiare operatore, conservando i propri numeri entro un giorno lavorativo, dovrebbero costituire al riguardo un aiuto. Inoltre, le nuove norme garantiscono che la risoluzione del contratto non rappresenti un ostacolo al cambio di operatore. La Commissione e il Berec studieranno in che modo realizzare il cambio nella pratica.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA REVISIONE DEGLI ORIENTAMENTI A BANDA LARGA  
 
Bruxelles, 20 aprile 2011 - La Commissione europea ha chiesto il parere delle parti interessate sulla prossima revisione delle norme comunitarie sul finanziamento pubblico delle infrastrutture a banda larga. Le attuali linee guida, adottata nel settembre 2009 (cfr. Ip/09/1332 ) forniscono un quadro globale per promuovere la diffusione di altissima velocità a banda larga e ad alta in Europa. Tuttavia, in rapida evoluzione dei mercati e il rapido progresso tecnologico potrebbe richiedere adattamenti. Per questo motivo la Commissione ha istituito un questionario su temi rilevanti, quali lo sviluppo della banda larga ad alta velocità o tecnologie molto il modo migliore per progettare le condizioni di accesso agevolato su reti di nuova generazione. Le osservazioni dovranno essere presentate entro il 31 agosto 2011. Alla luce dei risultati, la Commissione deciderà se una revisione delle linee guida è indicato e, in caso affermativo, ha presentato una proposta per la discussione nei primi mesi del 2012. Il vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia ha commentato: " Il nostro obiettivo non è semplicemente quello di accelerare gli investimenti pubblici e privati ​​in reti a banda larga ad alta velocità, ma anche di garantire una maggiore concorrenza nel settore. Sono ansioso di sentire di più sui dell´esperienza degli Stati membri e le parti interessate, con gli aiuti di Stato a banda larga misura nei primi anni di applicazione degli orientamenti. " La Commissione per il 2009 Linee guida a banda larga e fornire un esauriente quadro chiaro per l´applicazione delle norme sugli aiuti di Stato in questo settore strategico.Le Linee guida costituiscono una parte importante della Digital Ue Agenda ( http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm ) . Insieme ad altre iniziative della Commissione, quali la raccomandazione Nga, la politica sullo spettro radio e la comunicazione a banda larga (cfr. Ip/10/581 , Memo/10/199 , Memo/10/200), essi svolgono un ruolo importante nel raggiungimento degli ambiziosi europeo obiettivi di sviluppo della banda larga ad alta velocità. A seguito dell´adozione del 2009 orientamenti, la Commissione è stata in grado di emettere un numero record di decisioni e ha approvato un importo record di concorrenza sugli aiuti di Stato-pro in questo settore (oltre a € 1,8 miliardi nel 2010 - vedi Memo/10/31 e Ip/11/54 ). Le linee guida prevedono una loro revisione entro il settembre 2012 sulla base di mercato importante, gli sviluppi tecnologici e normativi. Pertanto la Commissione sta consultando gli Stati membri e le parti interessate in una fase precoce del processo di revisione, per ottenere il loro parere e l´esperienza con le misure di aiuti di Stato a banda larga e con l´applicazione degli orientamenti finora. La Commissione ha pubblicato un questionario dettagliato per evidenziare gli aspetti più importanti in cui i commenti sarebbe particolarmente benvenuta. Queste includono, ad esempio, lo sviluppo tecnologico e di mercato della banda larga ad altissima velocità delle infrastrutture, il miglior design delle condizioni di accesso agevolato su reti di nuova generazione, miglioramento della trasparenza delle misure di aiuto di Stato a banda larga o il ruolo delle autorità nazionali di regolamentazione in tali progetti. Alla luce delle risposte, la Commissione valuterà se e in che misura i cambiamenti sono necessari. Se del caso, la Commissione presenterà un progetto di orientamenti nuovo nei primi mesi del 2012. Gli Stati membri e le parti interessate avranno di nuovo l´opportunità di esprimere il loro parere su questa proposta riveduta. Per ulteriori informazioni, il questionario (in tutte le lingue ufficiali dell´Unione europea) è disponibile all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/consultations/2011_broadband_guidelines/index_en.html  Contributi ricevuti saranno pubblicati anche su questa pagina. Le risposte devono essere inviate fino al 31 agosto 2011 per la e-mail all´indirizzo: comp-broadband-guidelines@ec.Europa.eu  
   
   
WORKSHOP "AUTOMATED REASONING ABOUT CONTEXT AND ONTOLOGY EVOLUTION",  
 
Barcellona, 20 aprile 2011 - Il workshop "Automated Reasoning about Context and Ontology Evolution" (ragionamento automatico sull´evoluzione di contesto e ontologia) si svolgerà il 17 e 18 luglio 2011 a Barcellona, in Spagna. I metodi del ragionamento automatico hanno risolto un grande numero di problemi in informatica utilizzando ontologie formali espresse in linguaggi basati sulla logica. Nel corso degli anni, tuttavia, ciascun problema o classe di problemi ha richiesto una diversa ontologia, e a volte una diversa versione di logica. I processi di progettare, controllare e sostenere un´ontologia, oltre alle sue diverse versioni, si sono rivelati intrinsecamente complessi. Questa situazione ha motivato una significativa quantità di ricerca circa il modo in cui mettere in relazione le ontologie tra loro, con almeno tre motivazioni diverse ma interdipendenti dietro a questo tipo di ricerca: - definire il rapporto tra un´ontologia e il suo contesto; - fornire supporto agli ingegneri dell´ontologia; - migliorare la soluzione dei problemi e la comunicazione per i software agent. L´evento riunirà ricercatori e professionisti di aree fondamentali dell´intelligenza artificiale (rappresentazione della conoscenza, ragionamento, contesti e ontologie) e di discipline collegate per discutere un´ampia varietà di problemi e risultati della ricerca nell´area dell´evoluzione di contesto e ontologia. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Arcoe.org/2011/    
   
   
PRESENTATO IL PIANO STRATEGICO PER L´ICT PIEMONTESE UNO STRUMENTO CONDIVISO CON LE PARTI SOCIALI  
 
Torino, 20 aprile 2011 - Una vera e propria agenda digitale regionale, che attinge a risorse economico-finanziarie proprie, nazionali e comunitarie. Articolata su due grandi assi: l’innovazione nella pubblica amministrazione e la raccolta di nuove sfide dell’innovazione per città e territori del Piemonte. In estrema sintesi questo potrebbe essere il titolo del Piano strategico per l’Ict piemontese, presentato il 18 aprile dalla Regione Piemonte alle parti sociali, durante la riunione del tavolo di discussione sul settore, organizzato dagli Assessorati regionali allo Sviluppo economico, al Lavoro e alla Tutela della Salute e Sanità. Al tavolo erano presenti, oltre alla Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, Cgil, Cisl e Uil, Unioncamere, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Artigianato Casa. Hanno partecipato anche Csi Piemonte, Torino Wireless e Finpiemonte. Il Piano (di cui si allega in calce una sintesi sulle azioni, i tempi e sulle risorse) racchiude in sé tutte le indicazioni emerse nelle scorse settimane dal tavolo sull’ Ict, con input che provengono non soltanto dalla crisi del settore, ma che si muovono in direzione della valorizzazione e dello sviluppo dell’intero comparto. Lo strumento che ne emerge è un piano strategico per il rilancio dell’Ict, condiviso con gli enti locali, i sindacati e le parti datoriali. Il documento prende in considerazione svariati filoni, compresa la necessità di innovare ulteriormente i servizi della Pubblica Amministrazione, in particolar modo nel campo della sanità elettronica. Le azioni previste puntano innanzitutto alla riconversione e ricollocazione dei lavoratori che hanno perso il posto e al mantenimento dei livelli occupazionali nelle aziende in crisi. Insieme alle politiche a sostegno del lavoro e dell´occupazione è prevista una forte azione di rilancio per le aziende di un comparto che si ritiene indispensabile per aumentare la competitività del Piemonte. Il Piano triennale per l’Ict in Piemonte, parte del più generale Piano per la Competitività della Regione, si propone di dar vita ad una vera e propria Agenda digitale regionale - utilizzando risorse economico-finanziarie regionali, nazionali e comunitarie - articolata su due grandi assi: § L’innovazione nella Pubblica Amministrazione § Le nuove sfide dell’innovazione per città e territori Trasversale rispetto agli assi di azione, il tema delle infrastrutture abilitanti, un patrimonio da valorizzare, frutto di una cooperazione tra soggetti (pubblici e privati), di naturali evoluzioni di modelli tecnologici e di rapporti instaurati tra le varie componenti. Gli ambiti e gli strumenti possono essere raggruppati in tre macro-categorie: piattaforme e asset tecnologici, strumenti di supporto all’innovazione e iniziative e comunicazione coordinata. L’innovazione nella Pubblica Amministrazione - Il primo asse è focalizzato sulle innovazioni di processo e di servizio per la Pubblica Amministrazione (regionale e locale), con particolare riferimento ai settori della Sanità e dei Sistemi Informativi degli enti e, più in generale, ai temi oggetto del Protocollo d’Intesa per la realizzazione di un programma di innovazione per l’azione amministrativa, siglato il 10 ottobre 2010 tra la Regione Piemonte e il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. Programma eHealth Piemonte - Regione Piemonte avvierà, entro Aprile 2011, con finanziamento congiunto degli Assessorati Salute e Innovazione e del Csi-piemonte, i progetti del programma “eHealth Piemonte” che sarà sviluppato anche ricorrendo a forme di project financing con soggetti selezionati tramite procedura di evidenza pubblica. Piattaforma Sanitaria Elettronica; Telemedicina; Sistema Immagini in Rete (Imr); Ricetta elettronica; Rete dei medici di medicina generale; Tessera sanitaria; Sistema Informativo Amministrativo Contabile (Siac). Enti Locali Per gli Enti Locali piemontesi si prevede di progettare un modello di Sistema Informativo Comunale Federato “As A Service” e di realizzare un’apposita Piattaforma integrata; quindi, attivare servizi pilota in materia Tributi, Edilizia e Servizi territoriali. I vantaggi di tale iniziativa per i Comuni sono i seguenti: far evolvere i propri sistemi da una gestione per flussi verticali a una gestione integrata; razionalizzare e alleggerire le attività gestionali, a beneficio della produttività dell´Ente; beneficiare del risparmio economico prodotto dall´approccio As A Service; § attuare e accelerare i processi di dematerializzazione. La Regione potrà beneficiare di una gestione unificata dei dati comunali e delle forme associative. Procurement Pubblico dell’Ict - Principale strumento di attuazione, il Procurement Pubblico dell’Ict permette di individuare bisogni ed esigenze che possono essere soddisfatti attraverso un processo di innovazione in grado di realizzare un miglior servizio per la Pa e di generare un mercato locale virtuoso di imprese capaci di proporre quella soluzione su altri mercati nazionali e internazionali. Nel quadro delle politiche industriali attuate per il sostegno e lo sviluppo dell´imprenditoria locale del Settore Ict, si colloca anche il nuovo approccio alla gestione della domanda del Csi-piemonte che si sposta da un modello di acquisizione basato sul “body rental” a una gestione della domanda volta a riaggregare la spesa organizzandola in “acquisti a corpo”. Sono stati definiti a tal fine 14 cluster, per ciascuno dei quali saranno acquisiti servizi e soluzioni Ict specializzati: Servizi del personale ; Agricoltura ; Demografia ; Servizi Enti Locali minori ; Lavoro, Istruzione e Formazione Professionale ; Assistenza e manutenzione sistemi di accettazione, prevenzione e prenotazioni in presidio e back-office ; Infrastruttura ; Bilancio e Programmazione, Flussi documentali, Funzioni centrali, Procurement, Sistemi di governo ; Comunicazione, conoscenza, didattica e ricerca; Industria, artigianato, e Commercio; Turismo e cultura ; Ambiente, Edilizia e territorio, Sicurezza e sistemi in tempo reale ; Trattamento dati ; Fiscalità ; Analisi e progettazione sistemi sanitari in ambito ospedaliero e socio-assistenziale ; Flussi Documentali, Servizi di Infrastrutture e Reti ; Trasporti Per ciascun cluster sarà bandita una gara. Ciascun cluster avrà un valore medio di circa 2 milioni di euro l’anno. Il tipo di procedura applicata sarà quella dell’accordo quadro bifasico. Il volume economico già previsto è di 100 Milioni nel prossimo triennio. Le nuove sfide dell’innovazione per città e territori Il secondo asse si concentra sulle innovazioni e le iniziative progettuali applicabili su rilevanti settori manifatturieri e di produzione di beni e servizi presenti in Piemonte. Le aree di intervento: ; Infrastrutture digitali di rete (Id) a supporto di servizi innovativi della Pa e a sostegno di nuovi servizi applicativi in mobilità. Le imprese interessate sono quelle del settore delle telecomunicazioni e dei servizi sulle reti (oltre 900), anche con grandi player. ; Internet of Things (Iot) su diversi scenari applicativi (Infomobilità, Telemonitoraggio, Smart Building ecc.). Le imprese interessate sono quelle Ict e gli specifici settori di applicazione (ad es. Le imprese operanti nel campo dell’assistenza e del telecontrollo). I territori interessati sono quelli ad alta urbanizzazione per alcune applicazioni (ad. Es infomobilità) e quelli rurali e montani (ad es. Tele monitoraggio e teleassistenza). Le persone interessate sono la gran parte della popolazione piemontese e, soprattutto, gli anziani e gli abitanti nei Comuni con meno di 5.000 abitanti. ; Creatività digitale (Credi) modello di riferimento per l’applicazione delle tecnologie della convergenza (televisione, computer, telefono) al digitale, al mondo dei contenuti e delle Apps. Le imprese interessate riguardano il settore Ict e settori rilevanti come quello dell’editoria, delle radio e delle televisioni, della pubblicità, micro-imprese, studi e reti di professionisti. Le persone interessate sono di tutte le fasce d’età e sociali. Gli strumenti principali di attuazione: ; L’avvio, entro il 2011, dei primi Laboratori aperti (ad esempio su Iot applicate al monitoraggio ambientale, all’innovazione a favore di soggetti fragili, alla creatività con particolare riferimento alle nuove frontiere dell’interattività e della convergenza digitale). ; La messa a disposizione strutturata da parte delle società in-house e partecipate dalla Regione Piemonte di dati e asset pubblici (Open Data e Open Asset) per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. ; L’apertura di bandi specifici per la presentazione di progetti per la diffusione del wireless – operatori ed esercizi commerciali - e per la presentazione di progetti da parte di imprese individuali e micro-imprese del settore della creatività digitale. Un piano triennale per la ricerca Il Piano Triennale per la Ricerca 2011 – 2013, in coerenza con il Piano per la Competitività della Regione e con l’Accordo in fase di definizione tra Regione Piemonte e Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, prevede l’utilizzo diffuso e pervasivo dell’Ict per sviluppare una forte centralità delle tecnologie smart&clean e realizzare un vero e proprio Smart Piemonte, un laboratorio di soluzioni innovative e smart, tecnologiche e di processo, anche con l’attivazione di nuove filiere produttive nel campo, ad esempio, dell’efficienza energetica (Smart Energy), della qualità urbana (Smart City), della qualità del territorio (Smart Country), dell’ecosostenibilità degli edifici (Smart Building). Gli ambiti previsti: ; la piattaforma tecnologica Automotive ; la piattaforma tecnologica Smart Manufactoring ; la piattaforma Nanotecnologie ; la piattaforma tecnologica Aereospazio La formazione per i giovani e per i lavoratori del settore Ict Il Programma, in attuazione dell’accordo tra Ministero del Lavoro e Regione Piemonte, stipulato il 31 gennaio 2011, promuove azioni di rafforzamento dei profili professionali per la riconversione e ricollocazione dei lavoratori espulsi e azioni di sostegno alle imprese per il mantenimento e lo sviluppo dell’occupazione. Il Programma si articolerà secondo due direttrici complementari che, nell’attuale fase di taratura, perseguono i seguenti obiettivi: 1. Azioni di riconversione e ricollocazione dei lavoratori espulsi da aziende in crisi. 2. Azioni di sostegno per il mantenimento e lo sviluppo dell’occupazione nelle imprese a rischio di crisi per il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali in raccordo con le altre misure regionali a favore dello sviluppo. Attraverso interventi integrati ed innovativi il Programma si propone di: ; sostenere le aziende in difficoltà che possono riguadagnare competitività con interventi volti alla definizione di piani di sviluppo e con il supporto alla formazione interna dei lavoratori durante i periodi di fruizione di ammortizzatori sociali; ; promuovere azioni di rilevazione di fabbisogni professionali presso il sistema delle imprese; ; facilitare l’incontro tra domanda e offerta attraverso strumenti di sostegno allo sviluppo delle aziende verso nuove produzioni e mercati; ; accompagnare il reinserimento al lavoro di soggetti, provenienti dai settori tessile, Ict applicato e delle lavorazioni meccaniche presso imprese non in crisi dei medesimi settori o di altri; ; favorire il consolidamento di filiere di servizi integrati pubblico-privati nel sistema regionale; ; rafforzare l’integrazione tra risorse e misure dei settori lavoro, formazione e politiche dello sviluppo, per sostenere percorsi mirati di riconversione dei soggetti beneficiari. La governance Regione Piemonte intende procedere alla definizione dei Piani indicati con un modello di governance su 2 livelli: ; Organo generale di Coordinamento: Comitato di Coordinamento composto da Regione Piemonte, Enti Locali, Associazioni di Categoria, coordinato dall’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico. ; Organo di singolo Piano: composto da Regione Piemonte, Enti attuatori, Associazioni e coordinato da un Plan Manager per il Piano di Sviluppo Ict ed uno per il Piano della Ricerca. All’attuazione dei Piani concorreranno in ragione delle diverse misure previste: ; le Partecipate dalla Regione Piemonte (Finpiemonte, Csi-piemonte, Fondazione Torino Wireless, Ires, Ceip, Consorzio Top-ix, Csp – Innovazione nelle Ict; ; gli Atenei e le loro strutture; ; le imprese con la partecipazione diretta ai bandi e alle misure specifiche previste i tempi ; Aprile 2011: presentazione ed approvazione del Piano Triennale Ict e contestuale nomina del Plan Manager; ; Aprile 2011: avvio del percorso di approvazione del Piano Triennale della Ricerca, disponibile in bozza finale; ; Maggio 2011: sottoscrizione dell’accordo Miur-rp che definisce il crono programma di avvio dei diversi Accordi di Programma; ; Aprile – Dicembre 2011: redazione e approvazione del Piano Energetico Regionale; ; Aprile 2011: avvio del Gdl di cui al Protocollo d’Intesa con il Ministero dell’Innovazione; ; Entro Dicembre 2011: avvio dei primi Laboratori aperti. Le risorse Per le azioni indicate il quadro complessivo delle risorse allocate è quanto mai rilevante: ; Piano triennale per l’Ict: le risorse che Regione Piemonte investirà nel triennio 2011-2013 sono stimabili in 150 milioni €, al netto di eventuali iniziative finanziabili con fondi nazionali e comunitari e della Piattaforma di Sanità Elettronica. ; Piano triennale della Ricerca: si può stimare che alcune iniziative (piattaforme, azioni e bandi) che verranno finanziate dal Piano (ad oggi ammontante a circa 120 milioni €) avranno un forte impatto sul Settore Ict. ; Accordo Miur-rp: si può stimare che alcune iniziative che verranno finanziate dall’Accordo (ad oggi le risorse integrative del Ministero sono stimabili in circa 40 milioni €) avranno un forte impatto sul Settore Ict. ; Piano Energetico Regionale: anche in questo caso è ipotizzabile che l’avvio di alcune politiche energetiche (smart buildings ad esempio) abbiano un impatto positivo sul Settore Ict.  
   
   
SUL WEB, A CACCIA DELL´IMMAGINE GIUSTA: AL DI LÀ DELLE ETICHETTE A TRENTO LA PRIMA CONFERENZA DI UN NUOVO CICLO DEDICATO AL RETRIEVAL DI CONTENUTI SU INTERNET  
 
 Trento, 20 aprile 2011 - Non sempre l´etichetta aiuta a trovare quello che stiamo cercando e in alcuni casi può essere davvero fuorviante. Pensiamo, ad esempio, alle ricerche di contenuti in internet attraverso i vari motori di ricerca: i risultati possono essere migliaia, ma soltanto alcuni sono davvero coerenti con le nostre richieste. Un problema particolarmente evidente nelle ricerche di immagini, dove l´associazione del contenuto con una parola chiave - unico sistema attualmente adottato per la selezione sul web - restituisce fotografie che spesso nulla hanno a che vedere con il soggetto cercato. Per perfezionare questo tipo di ricerche e contribuire a migliorare ancora i sistemi alla base dei motori di ricerca si è sviluppata negli ultimi anni una nuova linea di ricerca nell´ambito delle Ict (le Information and Communication Technologies), denominata Multimedia Content Retrieval. Si tratta di una nuova tecnica, basata su un complesso sistema di algoritmi, che permette di selezionare e proporre con maggiore efficacia e precisione risultati rispondenti alle richieste, cercando anche sulla base di altri contenuti informativi interni, come parole chiave o associazioni alfa numeriche. Si tratta di un campo di ricerca molto promettente, di particolare interesse soprattutto per le grandi aziende o i gruppi internazionali che si occupano di pubblicità, intrattenimento, telecomunicazioni, robotica, previsioni metereologiche, e persino sicurezza nazionale e salute pubblica. Gli esperti di questa promettente area di ricerca sono a Trento in questi giorni per la prima conferenza internazionale di un nuovo ciclo dedicato a questo settore che è in corso presso il Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari dell´Università di Trento. Una collocazione non casuale, data la grande competenza ed esperienza maturata in questo campo dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell´Informazione (con il Laboratorio Multimedia Signal Processing) che ha fatto guadagnare ai suoi ricercatori una reputazione internazionale. Una conferenza che si propone come momento di confronto ad alto livello e come occasione di scambio di esperienze, che avrà un coordinamento d´eccezione. Per la giornata finale dedicata alle applicazioni industriali, a gestire i vari interventi sarà, infatti, il noto marchio del web Yahoo! di Santa Clara in California, rappresentato da Roloef Van Zwol e Vanessa Murdock dell´area Research. Sedici le presentazioni da tutto il mondo che si avvicenderanno durante la mattinata, mentre il pomeriggio sarà la volta delle aziende e dei progetti di ricerca europei. Tra i nomi di spicco anche l´Ibm T.j Watson Research Center, la californiana Fxpal, Cea (Francia) e Videntifier (Islanda). Prototipi e dimostrazioni saranno messe a disposizione dei partecipanti alla conferenza per stimolare il dibattito. Tra le applicazioni più interessanti e curiose, quelle nell´ambito del supporto alle attività investigative. Grazie al retrieval di immagini, ad esempio, sarà possibile in un prossimo futuro impostare la ricerca di un individuo sospettato in una serie di video o di immagini (magari dalle riprese di varie telecamere di sorveglianza) sulla base di alcune caratteristiche fisiche, che il sistema selezionerà autonomamente nei vari fotogrammi. Oltre alla sorveglianza video, queste nuove tecnologie informatiche possono risultare particolarmente utili nella lotta alla criminalità sul web, perché permettono di scansionare e analizzare i database degli indiziati di reati sul web (come pedopornografia, terrorismo o truffe online) in modo automatico e veloce, evidenziando i contenuti sospetti. La conferenza, che si concluderà proprio domani, è promossa dall´Università di Trento (con il coordinamento di Francesco De Natale, Nicu Sebe e Nicola Conci del dal Multimedia Signal Processing Lab del Disi) in collaborazione con l´Association for Computing Machinery, e ha visto la partecipazione di rappresentanti da atenei, centri di ricerca e grandi aziende da tutto il mondo.  
   
   
RAPPORTO UE SULL´EDUCAZIONE: SI REGISTRANO BUONI PROGRESSI MA SI DEVONO FARE MAGGIORI SFORZI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI  
 
Bruxelles, 20 aprile 2011 – Nell´ultimo decennio i sistemi educativi dei paesi dell´Ue hanno registrato miglioramenti, ma hanno raggiunto soltanto uno dei cinque benchmark fissati per il 2010, come risulta dal nuovo rapporto della Commissione europea sui progressi compiuti nel campo dell´istruzione e della formazione che viene pubblicato oggi. L´ue ha raggiunto l´obiettivo di aumentare il numero di laureati in matematica, scienze e tecnologia registrando un aumento del 37% rispetto al 2000 – è stato quindi superato di gran lunga l´obiettivo del 15%. Si sono compiuti progressi significativi, ma ancora insufficienti, per quanto concerne il tasso di dispersione scolastica, l´aumento del numero di allievi che completano l´istruzione secondaria superiore, il miglioramento della capacità di lettura e l´aumento del numero di adulti che partecipano ad attività d´istruzione o formazione. Per una ripartizione dettagliata delle cifre relative a ciascun paese si rinvia all´allegato. La strategia Europa 2020 per l´occupazione e la crescita mantiene l´obiettivo di portare il tasso di dispersione scolastica al di sotto del 10% nonché di aumentare il numero dei laureati portandolo almeno al 40%. Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "La buona notizia è che i livelli educativi in Europa si sono innalzati notevolmente. Un maggior numero di giovani completa l´istruzione secondaria e si laurea rispetto a dieci anni fa. Ma la dispersione scolastica continua ad essere un problema che interessa un giovane su sette nell´Unione europea, mentre un allievo su cinque all´età di 15 anni ha una capacità di lettura limitata. Questo è il motivo per cui l´istruzione e la formazione sono tra gli obiettivi centrali della strategia Europa 2020. Gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per raggiungere i nostri obiettivi europei comuni." Il Commissario sollecita vivamente gli Stati membri a non apportare tagli al bilancio dell´istruzione nonostante le difficoltà che si trovano ad affrontare a causa della crisi economica. "La spesa per l´istruzione è un buon investimento per l´occupazione e la crescita economica e si ripaga nel lungo periodo. In tempi di restrizioni finanziarie dobbiamo però assicurare che le risorse siano usate nel modo più efficiente possibile", ha aggiunto il Commissario. Cinque parametri educativi di riferimento per il 2020 Nel 2009 i Ministri dell´istruzione dell´Ue hanno concordato cinque parametri di riferimento per l´istruzione e la formazione da raggiungere entro il 2020: la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente l´istruzione e la formazione dovrebbe essere inferiore al 10% (a partire dall´attuale tasso del 14,4% ciò corrisponderebbe ad almeno 1,7 milioni di abbandoni scolastici in meno); la percentuale dei 30-34enni con diploma di istruzione terziaria dovrebbe essere almeno del 40% (rispetto al tasso attuale del 32,3% ciò significherebbe un numero addizionale di 2,6 milioni di laureati); almeno il 95% dei bambini tra i quattro anni d´età e l´inizio dell´istruzione dell´obbligo dovrebbe partecipare all´educazione della prima infanzia (ora la cifra si situa al 92,3%, il raggiungimento di questo obiettivo significherebbe un aumento di più di 250 000 bambini che partecipano a questo tipo di educazione); la percentuale dei quindicenni con competenze insufficienti in materia di lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15% (attualmente per tutte le discipline siamo attorno al 20%. Il raggiungimento dell´obiettivo comporterebbe 250 000 abbandoni scolastici in meno); una media di almeno il 15% di adulti (fascia di età dai 25 ai 64 anni) dovrebbe partecipare all´apprendimento permanente (la quota attuale è del 9,3%. Il raggiungimento di questo obiettivo si tradurrebbe in 15 milioni in più di adulti che seguono un´istruzione e una formazione). Il rapporto annuale sui progressi compiuti in vista dei benchmark - Nel suo rapporto annuale sugli indicatori e i benchmark, la Commissione analizza i risultati raggiunti dagli Stati membri alla luce di tali obiettivi esaminando inoltre i risultati dei paesi in relazione a un precedente insieme di parametri concordato per il 2010. Risultati chiave benchmark 2020: anche se è troppo presto per fare proiezioni esatte, sulla base delle tendenze del passato si può ipotizzare che la maggior parte dei benchmark per il 2020 sarebbe raggiungibile se gli Stati membri continueranno ad attribuire loro una priorità elevata e ad investire in modo efficiente nell´istruzione e nella formazione. Ciò vale in particolare per i due grandi obiettivi in tema di educazione, vale a dire quelli relativi alla dispersione scolastica e ai laureati. Benchmark 2010: i paesi dell´Ue hanno compiuto progressi, ma hanno raggiunto soltanto l´obiettivo relativo al numero di laureati in matematica, scienze e tecnologia. (I dati completi per il 2010 saranno disponibili all´inizio dell´anno prossimo). Partecipazione e risultati: a partire dal 2000 la partecipazione generale all´istruzione è aumentata come anche il livello di qualifiche degli adulti. È aumentata anche la percentuale dei bambini nell´istruzione pre-primaria. Il differenziale di genere rimane significativo sia per quanto concerne la resa che per la scelta degli indirizzi di studio. Ad esempio, le ragazze sono migliori dei ragazzi nella lettura, mentre i ragazzi sono i più numerosi tra coloro che abbandonano la scuola. Gli uomini sono più numerosi delle donne tra i laureati in matematica, scienze e tecnologia. Il rapporto, che interessa tutti gli Stati membri dell´Ue nonché la Croazia, l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, l´Islanda, la Turchia, la Norvegia e il Liechtenstein, contiene rassegne e statistiche dettagliate che consento d´identificare i paesi i cui risultati si situano al di sopra o al di sotto della media Ue e che stanno recuperando o perdendo terreno rispetto agli altri. I prossimi passi Nelle prossime settimane gli Stati membri presenteranno alla Commissione i loro programmi nazionali di riforma in cui fisseranno gli obiettivi nazionali in tema di dispersione scolastica e di laureati, indicando come intendono raggiungere tali obiettivi. La Commission presenterà fra breve nuovi parametri di riferimento per quanto concerne l´occupabilità e la mobilità dell´apprendimento.  
   
   
LINGUISTI SCOPRONO IL LEGAME TRA IL CONTESTO STORICO E LO SVILUPPO DELLE LINGUE  
 
Bruxelles, 20 aprile 2011 - Per comunicare gli uni con gli altri usiamo il linguaggio, ma sebbene nel corso degli anni siano emersi migliaia di lingue, i meandri del loro sviluppo erano rimasti per molti un rompicapo ... Fino ad ora. Un nuovo studio condotto da scienziati dell´Istituto Max Planck di psicolinguistica nei Paesi Bassi rivela che l´ordine delle parole nelle lingue appartenenti a diverse famiglie di lingue si sviluppa in modi diversi. I risultati, presentati sulla rivista Nature, dimostrano che le lingue non seguono inizialmente regole innate dell´elaborazione del linguaggio nel cervello. Al contrario, il contesto storico nel quale si sviluppa una lingua ne determina la struttura delle frasi. Esistono restrizioni sulle lingue? Secondo i ricercatori si, nonostante la loro diversità. Il fine ultimo dei linguisti è descrivere la diversità delle lingue umane e delucidare le costrizioni che esistono su tale diversità. Prima esaminano gli schemi ricorrenti nella struttura della lingua. Sebbene abbondino suoni e strutture sintattiche, il caos linguistico è limitato. Secondo gli esperti i sistemi linguistici individuali si ripetono. In alcune lingue, per esempio, il verbo si mette all´inizio della frase mentre in altre si trova al centro o alla fine. Le parole in qualsiasi lingua sono formate a seconda di certi principi. Ai fini di questo studio, il team coordinato da Michael Dunn e Stephen Levinson presso l´Istituto Max Planck di psicolinguistica ha valutato 301 lingue appartenenti a 4 delle principali famiglie di lingue: austronesiana, indoeuropea, bantu e uto-azteca. "Capire la diversità e i limiti sistematici su di essa è l´obiettivo principale della linguistica. Secondo l´approccio generativo alle variazioni linguistiche, la diversità linguistica si può spiegare tramite cambiamenti nell´impostazione dei parametri," scrivono gli autori. "Ognuno di questi parametri controlla una serie di tratti linguistici specifici." Il team si è concentrato in particolare sull´ordine delle varie parti della frase come "preposizione-sostantivo", "genitivo-sostantivo", "oggetto-verbo" o "proposizione relativa-sostantivo". Hanno inoltre osservato se la loro posizione nella frase influenza le altre parti della frase. Questo ha permesso al team di determinare se la posizione del verbo avesse altre conseguenze sintattiche. Un esempio significativo: se il verbo precede l´oggetto ("Il giocatore calcia il pallone"), la preposizione viene contemporaneamente messa prima del sostantivo ("nella porta")? Questo tipo di modello è osservabile in diverse lingue, ma è una caratteristica sicura di come si sviluppano le lingue? "Il nostro studio mostra che diversi processi si verificano in diverse famiglie di lingue," dice il dott. Dunn. "L´evoluzione della lingua non segue un insieme di regole universali." Il modello "verbo-oggetto" ha conseguenze sul modello "preposizione-sostantivo" nelle lingue austronesiane e indoeuropee, per esempio. Bisogna però tener presente che non ha la stessa influenza e che non ha alcuna conseguenza nelle lingue delle altre due famiglie. Il linguista statunitense Noam Chomsky crede che ci siano somiglianze universali in tutte le lingue. Secondo lui questo avviene a causa di una facoltà linguistica innata che funziona sulla base dello stesso principio in tutti gli esseri umani. Il linguista Joseph Greenberg però crede in un "ordine delle parole universale", per mezzo del quale i meccanismi generali dell´elaborazione del linguaggio nel cervello determinano di conseguenza l´ordine delle parole e la struttura delle frasi. I risultati dello studio dell´Istituto Max Planck contraddicono entrambe queste idee. "Il nostro studio suggerisce che l´evoluzione culturale ha un´influenza molto maggiore sullo sviluppo della lingua rispetto a fattori universali," spiega il professor Levinson. "La struttura delle lingue apparentemente è meno determinata biologicamente di quanto sia formata dalla sua ascendenza," aggiunge. "Questi risultati sostengono l´opinione secondo la quale - almeno per quanto riguarda l´ordine delle parole - l´evoluzione culturale sia il fattore principale che determina la struttura linguistica, dove lo stato attuale di un sistema linguistico forma e limita gli stati futuri," scrivono gli autori. Cosa c´è in programma? I ricercatori intendono studiare i processi evolutivi che governano la struttura linguistica in altre famiglie di lingue. Esamineranno inoltre le differenze di altre caratteristiche linguistiche all´interno della prospettiva evolutiva. Hanno contribuito a questo studio esperti del Donders Institute for Brain, Cognition and Behaviour, della Radboud University di Nijmegen nei Paesi Bassi e dell´University of Auckland in Nuova Zelanda. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di psicolinguistica: http://www.Mpi.nl/  Nature: http://www.Nature.com/    
   
   
VIA LIBERA DAL MINISTRO GELMINI ALLA NORMA DI ATTUAZIONE SULL´UNIVERSITA´  
 
 Trento, 20 aprile 2011- Il presidente della Commissione dei 12 Mario Malossini ha comunicato ieri al presidente Lorenzo Dellai di avere ricevuto in via ufficiale il parere positivo del ministro Mariastella Gelmini relativamente alla norma di attuazione dello Statuto di autonomia in materia di Università. Il parere è pervenuto senza alcuna osservazione al testo approvato dalla Commissione paritetica. Si profila dunque l´approdo al Consiglio dei Ministri della norma di attuazione riguardante la delega alla Provincia in materia di Università, prevista dall´Accordo di Milano. Nel ringraziare il presidente Malossini e per suo tramite tutta la Commissione per l´impegno dimostrato fino ad ora il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha sottolineato che il parere del ministro rafforza la fiducia che la norma possa vedere presto il varo definitivo, nell´interesse dell´Università e di tutto il Trentino. Dellai ha infine espresso l´augurio che tutte le parti interessate, in primis quelle accademiche, vogliano valorizzare fino in fondo, in modo coraggioso e lungimirante, i nuovi strumenti giuridici offerti dalla norma.  
   
   
SARDEGNA, UNIVERSITÀ: PROROGATI I BANDI PER LA CONCESSIONE DEGLI ASSEGNI DI MERITO  
 
Cagliari, 20 aprile 2011 - Tenuto conto dei problemi tecnici che hanno determinato il rinvio al 27 aprile 2011 della data di pubblicazione del form online per la presentazione delle domande per la concessione degli assegni di merito, l´Assessorato della Pubblica istruzione ha prorogato la scadenza dei due bandi a sostegno del diritto allo studio degli studenti universitari capaci e meritevoli. La presentazione delle domande online sarà possibile da martedì 27 sino alle ore 13 del 13 maggio. Successivamente al caricamento, la domanda online dovrà essere stampata, firmata e spedita, a mezzo raccomandata postale con avviso di ricevimento, a S.g.t. 10 S.r.l. Via Grecale 21, 09126 Cagliari, entro il 22 maggio 2011. Ricordiamo che il primo bando è destinato agli studenti diplomati nell´anno scolastico 2009/2010 e immatricolati nell´anno accademico 2010/2011, mentre il secondo è destinato agli studenti iscritti al primo anno di laurea specialistica/magistrale e agli iscritti agli anni successivi al primo nell´anno accademico 2009/2010. Eventuali domande di chiarimento dovranno pervenire in forma scritta entro il 3 maggio 2011 al seguente indirizzo e-mail: assegnidimerito@regione.Sardegna.it    
   
   
GIOCHI DELLE SCIENZE SPERIMENTALI 2011 OLIMPIADI DELLE SCIENZE NATURALI 2011  
 
Aosta, 20 aprile 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che si sono concluse, presso l’Istituzione scolastica Luigi Einaudi di Aosta, le fasi regionale e nazionale dei Giochi delle scienze sperimentali, rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo grado, e, presso l’Istituto tecnico professionale Corrado Gex di Aosta, la selezione regionale delle Olimpiadi delle Scienze naturali, per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, categorie biennio e triennio. Le iniziative, promosse a livello nazionale dall’Associazione Insegnanti di Scienze naturali (Anisn), hanno avuto quest’anno il patrocinio dell’Assessorato. Sostenendo i Giochi e le Olimpiadi delle scienze, l’Assessore Laurent Viérin, ha ritenuto, coerentemente con le finalità individuate dall’Anisn, “di poter fornire agli studenti un’opportunità per verificare le loro inclinazioni e attitudini per lo studio e la comprensione dei fenomeni e dei processi naturali, attraverso un confronto tra le realtà scolastiche delle diverse regioni italiane, individuando nella pratica un curricolo di riferimento per le scienze naturali, condiviso dalla variegata realtà delle scuole secondarie, e confrontando l’insegnamento delle scienze naturali impartito nella scuola italiana con quello fornito in altre nazioni, in particolare quelle europee”. Una quarantina di ragazzi delle secondarie di primo grado e una settantina delle secondarie di secondo grado hanno affrontato prove complesse, che proponevano diverse tematiche nel campo delle scienze naturali, della biologia e delle scienze della terra. Per i Giochi delle scienze, i primi classificati sono stati: Ruben Sava, Flavia Fiore, Davide D´achille, Jean-laurent Linty, Marco Liporace e Andrea Polesel, tutti iscritti alle classi terze dell’Istituzione scolastica Luigi Einaudi di Aosta. Per le Olimpiadi sono invece risultati vincitori: Camilla Stella della 5° A Pni del Liceo scientifico Bérard di Aosta per il triennio e, a pari merito, Luca Chierici della 2° A Pni del Liceo scientifico Bérard di Aosta e Giada Cignetti della 2° A del Liceo scientifico Binel–viglino di Pont-saint-martin per il biennio, che parteciperanno, accompagnati dalla professoressa Susanna Occhipinti, referente dell’Assessorato per le scienze sperimentali, alla fase nazionale delle Olimpiadi, che si svolgerà il 7 e l’8 maggio a Iesolo. In particolare, gli studenti del triennio saranno impegnati nelle Ibo-olimpiadi della Biologia e quelli del biennio nelle Ieso-olimpiadi delle Scienze della terra, la cui fase internazionale sarà ospitata in Valle d’Aosta per una prova sul terreno il 10 e l’11 settembre 2011. A conclusione dei Giochi e delle Olimpiadi delle Scienze, sarà organizzata a cura dell´Anisn e con il patrocinio dall´Assessorato la cerimonia di consegna, da parte dell’Assessore Viérin, di un attestato agli studenti che hanno ottenuto i risultati migliori, in programma per mercoledì 25 maggio, alle ore 17,30, nella sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta.  
   
   
FRUTTA NELLE SCUOLE IN EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 20 aprile 2011 - Distribuzione gratuita di frutta e verdura a merenda all´interno delle scuole per promuovere abitudini alimentari sane ed equilibrate fin dall’infanzia e combattere obesità e malattie cardiovascolari. Questo l´obiettivo della campagna "Frutta nelle scuole", il programma promosso dall´Unione Europea e gestito dal Ministero delle Politiche Agricole in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, che in Emilia-romagna coinvolge 73.646alunni della scuola primaria per un totale di 414 plessi scolastici sul territorio regionale. A livello nazionale il progetto, coinvolge 1 milione e 300 mila bambini con una copertura del 30% delle scuole, per un finanziamento complessivo di 36 milioni di euro. Il programma, che è giunto alla seconda annualità e che prevede anche una serie di misure di accompagnamento, quali giornate a tema, creazione di orti scolastici, visite in fattorie didattiche e orti botanici, è stato presentato oggi a Bologna presso la scuola Istituto comprensivo n°3 Lame, plesso Bottego, da Mario Tamanti, direttore di Apofruit Italia, capofila del raggruppamento di imprese che distribuisce la frutta nelle scuole dell’Emilia-romagna, Massimo Brusaporci, direttore di Alimos, la cooperativa che realizza le attività formative e da Eleonora Iacovoni, del Ministero delle Politiche Agricole. “Frutta nelle scuole – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboniintervenendo all’iniziativa – è il più importante programma di educazione al consumo consapevole di frutta e verdura mai realizzato in Italia. Un programma che affronta in modo serio il problema dell’educazione alimentare delle giovani generazioni cercando di contrastando la concorrenza di merendine e pubblicità televisiva.” Degli otto bandi promossi dal Ministero delle politiche agricole per l’aggiudicazione delle forniture di frutta, quattro sono stati vinti da raggruppamenti di imprese emiliano-romagnole. “Un risultato - ha sottolineato Rabboni – dietro al quale c’è la qualità dei nostro prodotti e la capacità organizzativa delle nostre imprese”. Le distribuzioni di frutta e verdura - Le distribuzioni dei prodotti ortofrutticoli sono cominciate nello scorso mese di dicembre e si protrarranno fino a giugno per un totale sul territorio regionale di circa 450 mila chilogrammi spalmate su 30 distribuzioni complessive. A curare le distribuzioni è l´azienda Apofruit Italia, capofila di un Rti formato dalle seguenti aziende: Apot, Alegra, Naturitalia, Orogel Fresco, Apoconerpo, Vog Products. La frutta e la verdura, che vengono servite ai bambini nell´orario della merenda di metà mattinata, sono state selezionate privilegiando quanto più possibile prodotti stagionali, di qualità e del territorio, con una particolare attenzione all´impatto ambientale del loro confezionamento (il packaging è, infatti, completamente biodegradabile ed eco-compatibile). Le misure d’accompagnamento - Per favorire il processo di sensibilizzazione e il coinvolgimento di insegnanti e genitori, Alimos ha sviluppato l’esperienza acquisita nella prima edizione di Frutta nelle Scuole progettando una serie di strumenti idonei ad accompagnare i bambini nel loro percorso di scoperta di una cultura alimentare più sana. In questa edizione sul territorio regionale sono previste le seguenti iniziative: 39 giornate a tema, con spettacoli teatrali curati dall’animatore Daniele De Leo; 98 visite in fattoria; 479 orti e laboratori didattici, il kit Ortolando, un piccolo e completo laboratorio di agronomia. Gli alunni coinvolti in tutta la regione - 1.588 alunni per un totale di 10 plessi in provincia di Piacenza; - 5.018 alunni per un totale di 34 plessi in provincia di Parma; - 9.316 alunni per un totale di 49 plessi in provincia di Reggio-emilia; - 12.661 alunni per un totale di 51 plessi in provincia di Modena; - 8.998 alunni per un totale di 54 plessi in provincia di Bologna; - 6.335 alunni per un totale di 43 plessi in provincia di Ferrara; - 8.134 alunni per un totale di 45 plessi in provincia di Ravenna; - 14.483 alunni per un totale di 82 plessi in provincia di Forlì-cesena; - 6.928 alunni per un totale di 46 plessi in provincia di Rimini.  
   
   
LOMBARDIA: INSEDIATO TAVOLO PERMANENTE POLITICHE GIOVANILI  
 
Milano, 20 aprile 2011 - Si è svolta ieri la prima seduta del Tavolo Permanente Regionale dedicato al coordinamento e allo sviluppo delle politiche giovanili. Tra i punti all´ordine del giorno: l´approvazione del Piano di lavoro per il 2011 e la proposta delle linee di indirizzo formulata dalla Direzione generale Sport e Giovani, integrata con gli altri strumenti di programmazione regionali e locali. Alla seduta hanno preso parte, secondo il modello di sussidiarietà verticale e orizzontale, anche i diversi enti interessati a livello locale, oltre che i rappresentanti del terzo settore. ´Il nostro obiettivo - ha detto l´assessore Rizzi - è quello di costruire, avviando una mirata rete di azioni a favore dei giovani, una nuova politica globale che si avvalga di tutti gli attori che, nel loro specifico campo, possano dare il proprio contributo per rispondere ai bisogni dei nostri giovani e dare una risposta concreta al disagio che alcuni di loro manifestano´. Il Tavolo Permanente Regionale per le politiche giovanili è composto dai rappresentanti delle Direzioni generali di Regione Lombardia: Sport e Giovani; Agricoltura; Casa; Cultura; Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione; Istruzione, Formazione e Lavoro; Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale; Protezione Civile, Polizia Locale e Sicurezza; Sanità. Vi siedono inoltre i rappresentanti delle Direzioni centrali Programmazione Integrata e Relazioni esterne, internazionali e comunicazione. Parteciperanno ai lavori anche l´Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione (Eupolis); l´Anci Lombardia; l´Unione Province Lombarde; l´Azienda Speciale Consorzio dei Comuni per i Servizi alla Persona ´Dimensione Sociale´; l´Ufficio Scolastico Regionale; Unioncamere Lombardia; i rappresentanti del Terzo Settore (Fondazione Cariplo, Coordinamento Centro Servizi Volontariato - Csv, Forum Terzo Settore Lombardia e Centro Sportivo italiano - Csi). ´Abbiamo già individuato alcune aree - ha detto in conclusione Monica Rizzi - che possiamo considerare essere quelle di maggior sofferenza e criticità, tra le quali: l´abbandono scolastico precoce, la difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro e la conseguente perdita di identità culturale. Sono certa che gli amici presenti oggi al tavolo, tra cui spiccano molti giovani, saranno in grado di elaborare le migliori risposte possibili a questi obiettivi, in modo da dare una mano ai nostri giovani, cittadini adulti del futuro´.  
   
   
MOLISE OBIETTIVO GIOVANI, CONVEGNO AL CONVITTO "M. PAGANO"  
 
Campobasso, 20 aprile 2011- "Obiettivo giovani: sinergie per il futuro - dalla strategia di Lisbona al modello di intervento del Molise" è il titolo del convegno, promosso dalla Presidenza della Regione Molise e dall´Assessorato al Lavoro, in collaborazione con l´Università degli Studi del Molise e Italia Lavoro s.P.a., che si terrà, mercoledì 20 aprile, alle ore 15.30, presso l´Aula Magna del Convitto nazionale "Mario Pagano" di Campobasso. In occasione del convegno verrà presentato anche il nuovo programma regionale indirizzato all´occupazione giovanile, "Obiettivo giovani", voluto dall´ Esecutivo regionale per il perseguimento della "piena occupazione giovanile" attraverso la creazione di un sistema integrato di azioni innovative di politiche del lavoro capaci di conciliare necessità diffuse con risorse limitate. L´approccio di tipo "integrato" riguarderà l´informazione, l´orientamento ed il supporto a favore di studenti e laureati, disoccupati ed imprese, per superare lo scollamento che spesso esiste tra le attese di coloro che entreranno o rientreranno nel mercato del lavoro e le diverse esigenze del sistema produttivo. Le azioni sperimentali saranno indirizzate al rafforzamento delle singole attitudini ed aspettative dell´individuo, e la creazione di opportunità lavorative rinvenienti da interventi mirati per la creazione di occupazione dipendente o di auto impiego. Parteciperà al Convegno anche il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Interverranno l´Assessore regionale al Lavoro, Angela Fusco Perrella, l´Assessore alle Politiche attive del Lavoro della Regione Abruzzo, Paolo Gatti, il Presidente di Italia Lavoro S.p.a, Paolo Reboani, e il Responsabile dell´Ufficio Ilo, Placement e Innovazione dell´Università degli Studi del Molise, Paolo Bollella. A concludere l´incontro, moderato da Antonio Lupo, Presidente dell´Ordine dei giornalisti del Molise, sarà il Presidente della Regione Michele Iorio. A conclusione dell´evento, sarà consegnato un riconoscimento all´Amministrazione più giovane d´Italia, quella del Comune di Casalciprano, al Sindaco più giovane del Molise, Mario Piunno, ed al giovane molisano Antonio Armanetti, vincitore del Festival dei giovani talenti.  
   
   
QUANTO CARBONIO NEL SUOLO? IASMA ATTIVA UN NETWORK MONDIALE  
 
Trento, 20 aprile 2011 - Si chiama G-scan “Global Soil Carbon Network” il congresso organizzato dalla Fondazione Edmund Mach-istituto Agrario di San Michele all’Adige in collaborazione con il Cnr, in programma oggi e giovedì, a Firenze, dove i maggiori esperti del settore si confronteranno sulla possibilità di creare un network globale per quantificare il carbonio presente nel suolo.L´obiettivo è coinvolgere tutti i maggiori paesi del mondo in modo da unire le conoscenze ed arrivare a fornire risposte sul futuro del carbonio del suolo nell´ottica dei cambiamenti climatici. Oltre a rappresentanti dei servizi forestali americani, saranno presenti ricercatori e professori di Austria, Germania, Francia, Inghilterra, Svezia, Belgio. L’ iniziativa è un´ulteriore conferma del ruolo internazionale assunto dalla Fondazione Mach anche nel campo della ricerca ambientale oltre a quella agro-alimentare. Più precisamente, questo congresso costituisce il primo passo per la realizzazione della proposta lanciata qualche mese fa dall’articolo pubblicato sulla rivista Science dagli stessi ricercatori di San Michele in cui si auspicava la creazione di un network mondiale per il monitoraggio del carbonio contenuto nel suolo. “Mancano infatti studi a livello planetario sul ruolo del carbonio nel suolo e sulla sua sensibilità alle variazioni climatiche –spiega il ricercatore Mirco Rodeghiero-. Quest’aspetto è molto delicato, in quanto nel suolo è contenuto il doppio del carbonio presente in atmosfera e tale carbonio potrebbe essere rapidamente trasferito all´atmosfera stessa come conseguenza dei cambiamenti del clima e del tenore di umidità del suolo, con rilevanti ripercussioni sul cambiamento climatico in corso”. Gli studi sulla fisiologia del terreno sono complicati dalla notevole variabilità spaziale di questo substrato e dalla difficoltà di poterlo analizzare senza in qualche modo perturbarlo. I ricercatori di San Michele hanno acquisito una esperienza ormai decennale sul tema, attraverso l´Inventario Forestale del Carbonio della Provincia di Trento, la partecipazione all´Inventario Forestale Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio (voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per rispondere alle richieste del Protocollo di Kyoto) e le collaborazioni con numerosi ricercatori stranieri.  
   
   
PROVINCIA DI PARMA, 53 MLN PER LA DIFESA DEL SUOLO  
 
Parma, 20 aprile 2011 - 53 mln e 720 mila euro destinati dalla Regione alla Provincia di Parma per oltre 120 interventi che coinvolgono la buona parte del territorio. E’ questa la risposta ai danni provocati dagli eventi che negli ultimi tre anni hanno colpito il Parmense, dal terremoto del dicembre 2008 ai diversi eventi metrologici e alluvionali: quelli dell’aprile maggio 2009, poi ancora fra dicembre e gennaio 2010 fino agli allagamenti del giugno 2010. Il quadro di quello che partirà nel 2011 e dell’ammontare complessivo delle risorse stanziate lo hanno tracciato oggi in Regione il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli con l’assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo Paola Gazzolo che nell’occasione ha annunciato un ulteriore finanziamento. “Grazie al lavoro di interlocuzione con il Dipartimento nazionale di protezione civile, abbiamo ricevuto notizia dell’assegnazione di 1,5 mln di euro per l’alluvione del giugno 2010. Una notizia attesa che consentirà di attivare due interventi di sicurezza idraulica sul canale Ramazzone a Fontanellato e sul Rigosa Nuova tra Busseto e Zibello”. I finanziamenti, suddivisi a seconda degli eventi e relative ordinanze, sono: 20 mln e 560 mila euro per il terremoto del 23 dicembre 2008 che ha colpito la linea pedemontana, tra pianura e collina, danneggiando soprattutto lo straordinario patrimonio monumentale della zona, ma anche edifici privati e strutture produttive. Dei 13 comuni del Parmense coinvolti quelli che hanno avuto maggiori danni sono stati Langhirano, Felino, Sala Baganza, Traversetolo, Neviano. Altri 820mila euro arrivano per i danni del maltempo dell’aprile – maggio 2009, 5 mln e 890mila euro sono invece le risorse per i danni provocati dagli eventi meteorologici accaduti fra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, dovuti al rapido susseguirsi di neve, gelate, poi l’innalzamento della temperatura che ha sciolto il ghiaccio e infine la pioggia. La causa è una variazione climatica che si verifica sempre più di frequente. Nella parte alta della Val Taro si sono registrati i valori più alti del decennio così come in pianura il livello del Po ha superato la soglia raggiunta nella grande piena del 2000. Per gli allagamenti del giugno dello scorso anno nella Bassa parmense, oggetto del finanziamento annunciato dall’assessore Gazzolo, arriveranno 2 mln e 100mila euro. Infine ci sono le risorse derivanti dall’Accordo quadro sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna con lo Stato e che porterà nella provincia di Parma 21 mln di euro complessivi di cui 10 mln per il nodo idraulico Parma – Colorno che comprende diversi interventi fra cui la realizzazione della cassa di espansione del torrente Baganza che permetterà la messa in sicurezza del capoluogo. Nell’ambito di questa opera sarà anche realizzato il nuovo ponte sul Baganza che sarà collegato con una bretella all’asse Pedemontano. Parma ricorda Bernazzoli rappresenta una delle realtà più fragili, la seconda in Italia con circa seicento frane attive. “è la conformazione del nostro territorio che ci pone di fronte a queste difficoltà. Non avendo potuto contare su risorse destinate attraverso un piano nazionale, le risposte sono arrivati grazie alla regione che ci ha permesso di giocare un ruolo di coordinamento e di attenere dei risultati nei tempi e nei modi giusti con serietà, e una precisione che ci permette di non sprecarle”. Nonostante una diminuzione delle risorse e i costanti tagli non viene meno l’intervento per la sicurezza più complessiva del territorio e la prevenzione. “Con queste risorse – sottolinea Gazzolo - riusciamo a intervenire sui nodi critici di Parma. Come dimostriamo oggi è il segnale di una regione che mette il dissesto fra le sue priorità e lo conferma.” Alla conferenza stampa erano presenti Gabriele Alifraco, dirigente Ambiente della Provincia di Parma, Gianfranco Larini responsabile Servizio Tecnico di Bacino, Pier Mario Bonotto, dirigente Servizio Difesa del suolo Regione Emilia Romagna, Maurizio Marinetti dell’Agenzia regionale di Protezione Civile.  
   
   
EMERGENZA ALLUVIONE: LA REGIONE MARCHE RICORRE SUL MILLEPROROGHE E LANCIA UNA PROPOSTA: UTILIZZARE L´ACCISA ANCORA IN VIGORE PER GLI EVENTI DI SOLIDARIETA´ NAZIONALE ORMAI CONCLUSI.  
 
Ancona, 20 Aprile 2011 La Giunta ieri pomeriggio ha approvato la delibera che autorizza la Regione Marche a procedere con il ricorso alla Corte Costituzionale in merito al decreto Milleproroghe nella parte riguardante la cosiddetta ´tassa sulle disgrazie´. ´Il provvedimento ´ spiega il presidente Gian Mario Spacca ´ si e` reso necessario in seguito agli ultimi avvenimenti. Ieri mattina nel corso di un incontro promosso dal Dipartimento della Protezione Civile con Marche, Abruzzo, Basilicata, le regioni colpite dall´alluvione e con il Ministero dell´Economia e delle Finanze, i rappresentanti ministeriali hanno riconfermato che l´onere di reperire le risorse finanziarie necessarie per affrontare l´emergenza e la ricostruzione e` a carico delle Regioni, ricorrendo al massimo della fiscalita` e con un´ulteriore elevazione dell´accisa sulla benzina di 5 centesimi oltre l´attuale limite previsto dalla legge. Questa richiesta non e` sostenuta dall´esecutivita` della direttiva della Presidenza del consiglio dei Ministri perche` la Corte dei Conti finora non ha registrato la direttiva stessa, che prevede il percorso in sequenza per le Regioni: manovra di bilancio, utilizzo al massimo della fiscalita` e ulteriore incremento accisa benzina´. Sempre ieri il Dipartimento di Protezione Civile nazionale ha presentato al Mef lo schema di ordinanza per il rilascio del concerto con il Ministero prima e dell´intesa con Regione poi. ´Ci troviamo ´ sottolinea Spacca - di fronte ad una situazione anomala: il Consiglio dei Ministri ha dichiarato l´emergenza il 10 marzo, ma a distanza di 40 giorni non abbiamo ancora l´ordinanza. Nello schema di ordinanza sottoposto al concerto del Mef, inoltre, si prevede complessivamente lo stanziamento di 20 milioni di euro equamente ripartiti tra Regione Marche e Stato. A noi viene indicata una modalita` di copertura attraverso l´aumento dell´accisa sulla benzina, gli altri 10 sono a carico del Fondo nazionale di Protezione civile. Di conseguenza - continua Spacca - credo che non saremo nelle condizioni di poter dare l´intesa su questo schema. L´ordinanza andrebbe solo a compensare la somma urgenza, quei 20 milioni gia` anticipati dagli enti locali per ripristino delle normali funzioni delle singole comunita`. Rimane invece pressante il problema delle imprese che hanno dovuto interrompere tutta o in parte l´attivita` (60 milioni di euro) oltre a tutto il resto´. Il presidente, che ha relazionato la situazione in Consiglio regionale, ha presentato anche l´ammontare esatto dei danni a fronte di un´ulteriore ricognizione del dipartimento di Protezione civile regionale con gli enti locali: da 472 milioni si passa a 487; la ricognizione sui danni in agricoltura e` invece decisamente inferiore rispetto alle previsioni delle associazioni: la certificazione, riconosciuta dalla Protezione civile nazionale, e` di 123 milioni. ´Complessivamente parliamo di 610 milioni di euro ´ dice ancora il presidente Spacca ´ una situazione particolarmente pesante che non riusciremo a fronteggiare neanche nella fase di emergenza con nostri mezzi, anche se stiamo cercando di intervenire con il nostro bilancio ritardando altri progetti. Pensavamo di trovare terreno di trattativa ispirata a logica di buon senso e responsabilita`, ma di fronte a richieste formali e anche sulla base delle tante riserve (parere del professor Onida, non registrazione da parte della Corte dei Conti, valutazioni fatte unanimemente in seno alla Conferenza Regioni, risoluzioni assunte dal consiglio regionale e dai parlamentari marchigiani anche se con diverse sfumature), non possiamo piu` esimerci dal fare ricorso alla Corte Costituzionale per impugnare il Milleproroghe nella parte che riguarda la tassa sulle disgrazie. Quella che ha interessato le Marche non e` un´emergenza locale, ma per dichiarazione stessa del Consiglio dei Ministri e` considerata emergenza nazionale: lo Stato non puo` quindi sottrarsi all´obbligo di intervenire´. La Regione ha anche avanzato al Governo nazionale la proposta di finanziare i danni dell´alluvione ripristinando il Fondo nazionale di Protezione civile mediante l´utilizzo di parte degli introiti derivanti dalle accise che i cittadini italiani pagano ancora con la benzina per finanziare eventi di solidarieta` nazionale ormai palesemente conclusi come la tragedia del Vajont, l´alluvione di Firenze, i terremoti del Belice, Irpinia e Friuli, la guerra di Etiopia del ´35 e la crisi di Suez del ´56.  
   
   
FIUME SERRAGLIO A MIRA E DOLO. RIFATTA LA SCARPATA  
 
Venezia, 20 aprile 2010 - E anche i lavori di rifacimento delle scarpate arginali del Serraglio danneggiate dall’alluvione sono terminati. Vi ha provveduto il Genio Civile di Venezia, che ha completamente rifatto le difese di sponda per una lunghezza di circa 450 metri nel territorio dei Comuni di Mira (località Mira Porte) e di Dolo, per mettere in sicurezza il corso d’acqua le cui rive hanno manifestato cedimenti e frane dopo la grande piena dell’autunno scorso. I lavori, iniziati ancora il 10 novembre scorso, sono stati portati a termine in circa 3 mesi e mezzo e sono stari realizzati mediante la posa di una palificata in legno sulle rive, alle cui spalle è stato posto del materiale lapideo, mentre il terreno eroso e stato ricaricato lungo l’arginatura. La spesa complessiva per queste iniziative è stata di 244 mila euro, finanziati con il fondo messo a disposizione del commissario per il superamento dell’emergenza alluvione, Luca Zaia, presidente del Veneto. Gli interventi sono stati realizzati in Comune di Dolo: di fronte ai campi sportivi e a valle del ponte di Cazzago; in Comune di Mira: a monte e a valle della botte a sifone lungo il Serraglio sottopassante il Taglio di Mirano. Si tratta di uno dei circa 250 cantieri, tra realizzati e in fase di attivazioni, finanziati per riportare le opere idrauliche danneggiate alle condizione di sicurezza e di funzionalità antecedenti il disastro. “A questi si aggiunge il piano per la mitigazione del rischio idraulico e geologico in tutto il territorio regionale – ha ricordato Zaia – che prevede una serie di interventi strutturali, principalmente bacini di laminazione, e di adeguamento degli alvei e della rete di monitoraggio idraulico”.  
   
   
BASILIACTA: LA GIUNTA REGIONALE HA APPROVATO I PIANI DI FORESTAZIONE 2011 E IL PROGETTO ESECUTIVO DI “VIE BLU”  
 
Potenza, 20 aprile 2011- Al via le attività di forestazione per la salvaguardia e la manutenzione del patrimonio forestale lucano e gli interventi del Progetto Vie Blu per la manutenzione dei tratti fluviali che hanno evidenziato maggiori criticità a seguito dei recenti eventi alluvionali. Lo prevede una delibera della Giunta Regionale che, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità, Agatino Mancusi, ha approvato i Piani di forestazione 2011 e il progetto esecutivo di “Vie Blu”. Previste anche attività di riqualificazione delle strade regionali, così come più volte segnalato dalle Amministrazioni Provinciali di Potenza e Matera. Nonostante i pesanti tagli dei trasferimenti statali al bilancio regionale, il Dipartimento Ambiente destina alla forestazione 2011 e al Progetto “Vie Blu” risorse finanziarie per circa 58 milioni di euro. In particolare sono previste attività di manutenzione preventiva, di salvaguardia, di prevenzione e mitigazione degli eventi calamitosi, assicurando inoltre il mantenimento dei livelli occupazionali del settore. Nonostante le difficoltà tecnico amministrative connesse al mutamento normativo e ai tagli dei trasferimenti finanziari grazie al lavoro del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità guidato dall’assessore Agatino Mancusi e all´impegno dei soggetti delegati, si può ora dare rapido avvio ai cantieri, rispondendo alle aspettative dei numerosi lavoratori coinvolti nelle attività operative.  
   
   
TERMOVALORIZZATORI,BELOTTI E RAIMONDI A CONVEGNO  
 
 Milano, 20 aprile 2011 - Gli assessori regionali al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti e all´Ambiente Marcello Raimondi apriranno, mercoledì 20 aprile, i lavori del convegno ´Termovalorizzatori: ma quanto inquinano?´, nel corso del quale sarà presentato uno studio realizzato dal Politecnico di Milano. Il convegno, aperto a cittadini, comitati, amministratori pubblici e a chiunque fosse interessato ad approfondire l´argomento, è stato organizzato dall´assessore Belotti, di concerto con l´assessore Raimondi, per illustrare i contenuti di una ricerca (realizzata con rilevazioni effettuate sul campo nell´arco di 3 anni), che mette a confronto le emissioni prodotte da diverse fonti, urbane e industriali. I risultati sono stati definiti ´decisamente non scontati´ e ´molto interessanti´. La presentazione dello studio è affidata ai docenti del Politecnico: Michele Giugliano (professore ordinario di Inquinamento atmosferico), Stefano Cernuschi (professore associato di Ingegneria sanitaria ambientale) e Stefano Consonni (Ordinario di Sistemi per l´energia e l´ambiente).  
   
   
TERMOVALORIZZATORE NAPOLI EST, SODDISFAZIONE DI ROMANO PER AVVIO PROCEDURA  
 
Napoli, 20 aprile 2011 - "La pubblicazione sulla Gazzetta europea del bando per l´appalto in concessione relativo alla realizzazione e gestione del termovalorizzatore di Napoli est testimonia anche che l´attuazione del Piano per i rifiuti già all´esame di Bruxelles è in corso". Lo dice l´assessore all´Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, esprimendo soddisfazione per l´avvio della procedura. Il bando è stato perfezionato il 16 aprile e utilizza l´istituto della concessione di lavori pubblici per la realizzazione, la progettazione definitiva/esecutiva e la gestione dell´impianto di termovalorizzazione a servizio del Comune e della Provincia di Napoli. Il progetto preliminare posto a base di gara è stato redatto dalla struttura commissariale nominata dal presidente della Giunta della Regione Campania. "Il progetto - ha precisato l´assessore Romano - segue il quadro normativo vigente in materia di gestione dei rifiuti rispettando il nuovo assetto, previsto a livello europeo, nazionale, regionale delle competenze e dell´organizzazione della gestione dei rifiuti. La progettazione del termovalorizzatore è conforme alla disciplina Bat (Best Available Techniques) e Bref (Best Available Techniques Reference document for waste incineration), adottata dalla Commissione Europea nell´agosto 2006, discendente e coordinata con l´Ippc (Integrated Pollution Prevention and Control) al fine di garantire la misurabile e certificata assenza di elementi di pericolosità per la salute umana e la tutela dell´ambiente. E´ poi da sottolineare che, così come previsto dal Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani della Regione Campania, l´impianto di termovalorizzazione di Napoli Est prevede una sezione di trattamento delle scorie di fondo in grado di realizzare il recupero di metalli ferrosi e non ferrosi oltre alla produzione di inerti che possono essere riutilizzati. Per quanto attiene le emissioni in atmosfera - ha aggiunto l´Assessore regionale all´Ambiente - sono state previste tutte le migliori tecnologie disponibili dall’esperienza internazionale al fine di imporre l´impianto di Napoli Est come uno degli impianti più sicuri, controllati ed efficienti nel panorama mondiale. Nello specifico il progetto del termovalorizzatore a servizio del Comune e della Provincia di Napoli ha come obiettivo il conseguimento di valori di emissione di gran lunga inferiori rispetto alle norme comunitarie attualmente vigenti. Un ringraziamento particolare al commissario Alberto Carotenuto".