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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Gennaio 2008
OBESITÀ: UN PESO PSICOLOGICO PER GLI EUROPEI  
 
 Bruxelles, 30 gennaio 2008 - Alla fine del Xx secolo si è assistito a un´impennata dei tassi di obesità, tendenza che si è protratta anche in questo secolo. Se oltre il 50% degli europei è in soprappeso oppure obeso, un dato più allarmante è che oltre 20 milioni di bambini combattono con il girovita. Le diete del momento, l´assunzione di pillole e la chirurgia cosmetica possono rappresentare un palliativo per molti, ma una soluzione rapida e sicura non è ancora stata individuata. L´ue è determinata ad affrontare il problema ed è intenzionata a promuovere il benessere degli europei. A questa battaglia partecipa un´équipe di ricercatori impegnata in un nuovo studio epidemiologico volto a migliorare la conoscenza dei fattori che determinano l´obesità infantile e altri disturbi nutrizionali. Condotto dall´Università di Brema, e in particolare dall´Istituto di ricerca preventiva e medicina sociale di Brema (Bips), lo studio Idefics («Identificazione e prevenzione degli effetti indotti dalla dieta e dallo stile di vita sulla salute dei bambini») avrà inoltre il compito di sviluppare, attuare e valutare attività specifiche volte a neutralizzare l´epidemia di obesità. Del programma di intervento, che verrà valutato prima, durante e dopo la sua attuazione, fanno parte moduli intesi a incoraggiare una dieta sana, ad aumentare l´attività fisica e a ridurre lo stress. Avviato nel settembre 2006, lo studio Idefics, che viene realizzato in più località, è finanziato a titolo del Sesto programma quadro (6°Pq) della Commissione europea e durerà fino al 2011; lo studio viene attuato in nove diversi paesi europei, tra cui Belgio, Estonia, Grecia e Svezia. Riflettendo sulla prevalenza dell´obesità infantile, il progetto si concentra su bambini in tenera età. «Verranno analizzati fattori nutrizionali, fattori genetici e non genetici, fattori psicosociali e diversi contesti sociali come l´asilo e la scuola nonché l´ambiente domestico e comunitario. In questa valutazione si terrà conto di vari fattori che possono contribuire all´insorgere dell´obesità infantile», spiega il professor Wolfgang Ahrens del Bips, coordinatore del progetto integrato. «Questo metodo ci consentirà di individuare i principali fattori responsabili dello sviluppo dell´obesità infantile. » La differenza tra Idefics e gli studi passati, afferma il professor Ahrens, è che per la prima volta in Europa sarà possibile valutare e confrontare i fattori di rischio per l´obesità infantile in nove Stati europei. A questo studio parteciperà un campione di 17. 000 bambini. Secondo il professor Ahrens, gli aspetti particolarmente innovativi dello studio sono i seguenti: - lo sviluppo di una metodologia basata su un sistema di indicizzazione globale (Global Index System, Gis) volto a descrivere l´ambiente «obesogenico» di scuole e asili attraverso la creazione di un indice di «camminabilità» e «giocabilità» che consenta di illustrare le opportunità di fare attività fisica all´aperto e i tipi di alimenti a disposizione dei bambini; - la valutazione della percezione sensoriale e delle preferenze alimentari dei bambini (contesto sperimentale); - il forte coinvolgimento della scienza dei consumatori al fine di analizzare i determinanti comportamentali e psicosociali; - la misurazione dell´attività fisica in un sottocampione di tutti i bambini che usano accelerometri, poiché tra i bambini in tenera età il ricorso a questionari sugli eccessi alimentari si è rivelato inefficace. Nella speranza di garantire stili di vita sostenibili e sani per tutti gli europei, in particolare per i bambini, l´équipe svilupperà attività volte a promuovere la salute delle generazioni più giovani e diffonderà i risultati in tutta Europa. Ma questo non è tutto. Il programma, che si protrarrà per due anni e mezzo e che, come spiega il professor Ahrens, durerà più a lungo rispetto alla maggior parte degli studi di intervento precedenti, farà sì che i messaggi chiave siano sostenibili per i bambini di età compresa tra i 2 e i 10 anni su cui si concentra Idefics. Il professor Ahrens dichiara al Notiziario Cordis che il programma valuterà la possibilità di istituire comitati di intervento locali ai quali partecipino attori locali dei settori dell´istruzione, dei servizi sociali e della salute infantile, comitati che al termine dello studio potrebbero proseguire le loro attività. I moduli di intervento, aggiunge, saranno semplici, economici e facili da attuare, caratteristiche che «agevoleranno il loro trasferimento in altre regioni e in altri paesi». Idefics ha previsto la necessità di adeguare i moduli di intervento standardizzati alle condizioni locali e alle tradizioni culturali e/o religiose. L´équipe metterà a disposizione diversi moduli d´intervento sul sito Internet del progetto sia durante sia dopo lo studio. Il professor Ahrens si affretta ad aggiungere che il sito potrà essere consultato anche da genitori, insegnanti e personale sanitario, poiché l´accesso non sarà riservato esclusivamente ai partecipanti allo studio. Inoltre, il professor Ahrens spiega che «nell´ambito dello studio Idefics saranno sviluppate linee guida per i responsabili politici», iniziativa che garantirà maggiore visibilità al progetto e aumenterà le probabilità che le sue raccomandazioni vengano attuate in regioni e contesti diversi. Il professor Ahrens sottolinea che i maggiori beneficiari dello studio e del programma di intervento saranno i bambini, «poiché una dieta sana, attività sportive e metodi per combattere lo stress diventeranno parte del loro stile di vita». I responsabili politici potranno utilizzare i risultati della ricerca per «realizzare riforme in materia di salute o per dare più ampia attuazione allo studio», aggiunge. Il professor Ahrens evidenzia l´importanza del ruolo svolto dalle piccole e medie imprese (Pmi) nello studio. Il consorzio è costituito da 23 partner di 11 Stati membri dell´Unione europea. Diciassette dei ventitré partner rappresentano istituti di ricerca e università e sei sono Pmi, la cui «esperienza va da una competenza mediatica nel settore del trasferimento scientifico e del suo utilizzo su Internet e in Tv all´applicazione di metodi di laboratorio innovativi passando per lo sviluppo di nuovi dispositivi tecnologici (accelerometri)», afferma. «Lo studio rappresenterà una pietra miliare nell´ambito della valutazione dei programmi di prevenzione e pertanto evidenzierà l´importanza della valutazione», sottolinea il professor Ahrens. «In futuro molti elementi di questoi studio innovativo potranno essere ripresi da équipe di ricerca di altre regioni del mondo afflitte dall´epidemia di soprappeso e obesità. » Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Ideficsstudy. Eu .  
   
   
HOHENHEIM (GERMANIA): WORKSHOP SULLE NUOVE TENDENZE DEI PATOGENI EMERGENTI  
 
Hohenheim, 30 gennaio 2008 - Il progetto Pathogencombat sta organizzando un workshop, intitolato «New trends in emerging pathogens», che si terrà il 10 marzo a Hohenheim (Germania). Relatori internazionali discuteranno sui recenti sviluppi nella lotta ai patogeni di origine alimentare, ivi comprese le questioni riguardanti la preparazione di campioni per una rapida analisi microbica, l´applicazione di metodi molecolari per individuare i patogeni nell´industria lattiero-casearia, nuove conoscenze sulla pulizia, la disinfezione e le superfici di campionamento microbiologico nei locali adibiti alla lavorazione degli alimenti, nonché il miglioramento della progettazione delle attrezzature di lavorazione. La sicurezza alimentare è un problema paneuropeo e il suo impatto sul commercio e sulla competitività è sostanziale. Nonostante i significativi investimenti effettuati, l´incidenza di malattie di origine alimentare è ancora in aumento nell´Ue. Il progetto Pathogencombat, finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq), adotta un approccio olistico e multidisciplinare alle minacce provenienti dai nuovi/emergenti patogeni nell´intera catena alimentare e cerca di rendere più efficace e uniforme la riduzione degli organismi patogeni negli alimenti europei. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Pathogencombat. Com/ .  
   
   
ASL, LA PROPOSTA DELLA PROVINCIA DI MILANO, SENTITI I COMUNI E L’ANCI LOMBARDIA, PER LE AREE DEL NORD MILANO, DELL’ADDA-TREZZESE E PER MILANO CITTÀ.  
 
Milano, 30 gennaio 2008 - “In merito alla ridefinizione degli ambiti delle Asl, la Provincia di Milano presenta alla Regione una proposta coerente, condivisa dai comuni e supportata dal parere favorevole dell’Anci Lombardia, intesa a salvaguardare l’omogeneità dei territori e la continuità dei servizi socio-sanitari. In questo modo pensiamo di evitare disagi e disservizi ai cittadini del Nord Milano, dell’Adda-trezzese e di Milano città”. Così Ezio Casati, Assessore alla Programmazione socio-sanitaria ufficializza il parere formulato dalla Provincia di Milano in merito alla ridefinizione degli ambiti di Asl proposta dal Pirellone. La decisione è stata assunta, lunedì 28 gennaio, con delibera di Giunta su proposta dello stesso Assessore Ezio Casati. “La proposta, presentata in questi giorni alla Regione, -spiega l’Assessore provinciale Ezio Casati- nasce da un’analisi e una discussione condivisa con i comuni interessati. I sindaci e gli amministratori pubblici del Nord Milano, della città di Milano e dell’Adda-trezzese hanno messo sul tavolo i problemi che sarebbero sorti dalla ridefinizione formulata dalla Regione Lombardia. La Provincia di Milano condivide con i comuni l’impostazione di Asl che siano omogenee ai territori, che tengano presente le esperienze positive sviluppate, e che diano continuità ai servizi socio-sanitari esistenti. Disegnare Asl smembrando quelle attuali, separando comunità con percorsi unitari, rischia di disorientare i cittadini”. “Per quanto riguarda la città di Milano -spiega ancora l’Assessore provinciale Casati- chiediamo venga garantita l’attuale consolidata autonomia derivante dall’assetto dell’Asl Città di Milano. Occorre mantenere l’ambito monocomunale dell’Asl. Per l’area del Nord Milano la nostra richiesta, condivisa dalle amministrazioni comunali interessate, è quella di creare una Asl sperimentale in grado di garantire l’omogeneità dei servizi sociali e sanitari. In questo caso sarà necessario identificare una rete di ospedali di comunità, non necessariamente coincidente con l’assetto territoriale ma subordinata all’Asl nuova. In ogni caso deve essere salvaguardata l’unità dei territori, garantendo la sopravvivenza dei loro distretti”. “In merito ai problemi emersi nell’area dell’Adda e del Trezzese -conclude l’Assessore Ezio Casati- il parere formulato dalla Provincia di Milano, in perfetta comunanza con i comuni, prevede la creazione di un nuovo distretto socio-sanitario costituito dai comuni esclusi dal distretto di Vimercate. Non solo, chiediamo che il distretto abbia la possibilità di convenzionarsi con l’azienda consortile Offerta Sociale e il mantenimento dell’autonomia economica e decisionale del presidio ospedaliero di Vaprio d’Adda. Provincia di Milano e i comuni dell’Adda ritengono fondamentale trasformare i servizi socio-santari di Vaprio in dipartimentali, così da potenziare anche i poliambulatori di Trezzo sull’Adda”. .  
   
   
SANITA’. MARTINI: “SERVONO PROCEDURE CHE CONTRASTINO LA MOLTIPLICAZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA LEGIONELLOSI”  
 
Venezia, 30 gennaio 2008 - Migliorare la gestione del rischio biologico da legionellosi in base a evidenze tecnico scientifiche, alle normative internazionali, ai protocolli europei e alle linee guida regionali e soprattutto definire ruoli, competenze e modelli di intervento omogenei all’interno dell’organizzazione delle Aziende Ulss in ambito di prevenzione e di controllo. Sono questi gli obiettivi del convegno dedicato alla “Prevenzione ed al controllo della legionellosi nelle strutture sanitarie e alberghiere regionali” promosso stamane dall’assessorato alle Politiche sanitarie e dal Sistema epidemiologico regionale presso la scuola di San Giovanni Evangelista a Venezia. “L’argomento - ha spiegato nella sua introduzione Francesca Martini, assessore alle Politiche sanitarie - desta molto interesse sia per i risvolti di carattere sanitario sia per le conseguenze legate al turismo. La legionellosi, per quanto non sia frequentissima, ha una elevata letalità e purtroppo ogni anno dobbiamo fare i conti con qualche caso mortale nelle nostre zone. E’una malattia batterica acuta che presenta due manifestazioni cliniche diverse: una forma polmonare (la malattia del legionario) e una forma febbrile senza interessamento polmonare (febbre di Pontiac). Sono state identificate diverse specie di legionella, ma è la legionella pneumophila la più frequente. Il battere sopravvive per mesi nell’acqua distillata o di rubinetto, la trasmissione avviene per via aerea, tramite aerosol infetto, mentre non è stata finora documentata la trasmissione interumana. ” Prosegue Martini: “Fattori a rischio sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, l’etilismo, la presenza di patologie croniche come il diabete mellito, le gravi situazioni di immunodeficienza come nei casi di chi ha subìto un trapianto d’organo. Un’attenta disamina dei dati epidemiologici mondiali, europei e nazionali evidenzia che la malattia è ora in espansione. Nel nostro Paese nel 2007 sono stati notificati oltre 800 casi di legionellosi, la maggior parte in Regioni del nord e del centro. I casi nosocomiali sono stati 78, pari al 9 per cento dei casi totali notificati. Il tasso di letalità dei casi ospedalieri è stato del 33,3 per cento, molto più elevato rispetto al tasso dei casi domiciliari che è stato del 5,8 per cento. Il rischio di epidemie, inoltre, per gli ospiti in strutture assistenziali residenziali è tuttora elevato. Nella Regione del Veneto sono registrati 60/80 casi l’anno. ” Emerge, pertanto, la necessità che siano adottate procedure che contrastino la moltiplicazione e la diffusione del batterio nelle fasi di progettazione, istallazione, funzionamento e manutenzione degli impianti idrici e di condizionamento delle strutture sanitarie e socio sanitarie. “C’è insomma l’urgenza – conclude l’assessore Francesca Martini - che i luoghi che accolgono a vario titolo delle persone adottino le opportune misure di prevenzione e di controllo della malattia: ritengo, pertanto, che sia di particolare aiuto coordinare le attività degli operatori delle strutture pubbliche sanitarie, socio sanitarie e turistico ricreative del territorio regionale per la sicurezza della salute pubblica. ” .  
   
   
MURA, TROPPI PARTI CESAREI IN ABRUZZO PRESENTATO CONVEGNO SU TUTELA DIRITTI DELLA PARTORIENTE  
 
 Pescara, 30 gennaio 2008 - "Il numero dei parti cesarei eseguiti in Abruzzo è preoccupante. Siamo nettamente al di sopra della media nazionale e questo dato merita una particolare riflessione. Tra l´altro, nel 90, in Regione, è stata votata una legge, la 35, che detta norme per la tutela della salute e del benessere psicofisico della donna partoriente e del neonato. E´ una tra le più innovative del suo genere in Italia ma non è stata quasi mai applicata". Lo ha sostenuto, questa mattina, a Pescara, l´assesore alle Politiche Sociali, Betti Mura, nel corso della conferenza stampa di presentazione del convegno su "Tutela dei diritti della partoriente, promozione del parto fisiologico e salvaguardia della salute del neonato", in programma nella mattinata di venerdì 1 febbrario, a Pescara, presso il Museo Vittoria Colonna. Un evento promosso dall´assessorato regionale alle Politiche Sociali in collaborazione con il centro informazione e nascita dell´associazione "Il Melograno", da anni impegnata nell´assistenza alla maternità. "La ricerca di un percorso nascita più umano e più naturale deve rappresentare uno degli obiettivi principali - ha messo inn risalto l´assessore Mura - così come sarebbe importante garantire la continuità della cura e della presa in carico delle neo mamme e dei neonati. A tal proposito, ritengo imprescindibile - ha proseguito - una sinergia tra ginecologo e pediatra. Al tempo stesso - ha aggiunto - non si può non sottolineare la necessità di un´integrazione socio-sanitaria anche in rapporto all´area materno-infantile. Così come non si può e non si deve certo sottovalutare - ha concluso Mura - il forte impatto sociale del parto". Il convegno, che sarà aperto alle ore 9 dagli interventi dell´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca, e dello stesso assessore Betti Mura, vedrà anche la partecipazione della senatrice, Tiziana Valpiana, membro della Commissione parlamentare per l´infanzia. Tra i relatori si segnala la presenza di tre esperti di chiara fama come la ginecologa Maita Sartori, responsabile dei Consultori familiari della Asl di Collegno, dello psicologo Paride Braibanti, docente presso la Facoltà di Lettere dell´Università di Bergamo, e del pediatria-neonatiologo, Alessandro Volta, attivo nella terapia intensiva neonatale presso l´ospedale di Parma. E´ previsto anche il contributo del direttore dell´Agenzia sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao. .  
   
   
IL VENETO CON UN FINANZIAMENTO MINISTERIALE DI 8 MILIONI DI EURO E’ COORDINATORE E CAPOFILA DEI PROGETTI INTERNAZIONALI  
 
Venezia, 30 gennaio 2008 - “Un riconoscimento importante che premia il successo delle attività internazionali degli ultimi dieci anni. La soddisfazione di aver compiuto un lavoro fruttuoso e proficuo in Comunità europea. La prova della qualità delle scelte di programmazione sanitaria della Regione del Veneto. ” Così l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, ha commentato la nomina del Veneto a coordinatore e capofila dei progetti internazionali di sanità. “Un mandato - spiega Francesca Martini, che questa mattina ha portato in Giunta un provvedimento per la notifica dell’incarico - che si spiega con il ruolo di coordinamento che abbiamo sempre svolto nelle missioni umanitarie dell’Organizzazione delle Nazioni Unite; con la collaborazione sinergica che è stata avviata con l’Organizzazione Mondiale della Sanità; con i trenta progetti europei di ricerca e di innovazione che gestiamo per la Commissione Europea in campo sanitario e socio sanitario. ” Il ministero della Salute ha stanziato otto milioni di euro per far crescere in maniera omogenea la presenza italiana all’interno delle Istituzioni europee internazionali. .  
   
   
OSPEDALE DI MONCALIERI: STANZIATI DUE MILIONI E 400 MILA EURO PER LA RISTRUTTURAZIONE SARA´ REALIZZATA LA NUOVA SEDE DEL LABORATORIO ANALISI  
 
Torino, 30 gennaio 2008 - Via libera alla ristrutturazione dell’ospedale di Moncalieri. Nella seduta odierna, infatti, la Giunta regionale ha approvato un finanziamento di 2 milioni e 400 mila euro a favore dell’Asl To5, destinato alla realizzazione di un nuovo fabbricato da adibire a sede del laboratorio analisi. Lo spostamento di quest’ultimo dall’attuale ubicazione, una volta terminati i lavori, consentirà all’azienda sanitaria di disporre di locali liberi per circa 400 metri quadrati, che verranno utilizzati per l’ampliamento del Pronto soccorso. «Con questo atto provvedimento - ha dichiarato l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio - l’amministrazione regionale intende garantire che, in attesa dell’avvio della procedura per la costruzione del nuovo ospedale, l’attuale presidio continui a funzionare nelle migliori condizioni sia per i cittadini, sia per gli operatori». .  
   
   
VIA LIBERA DAL COMITATO TECNICO AMMINISTRATIVO ALLA NUOVA RSA DI PIAZZALE DEFRANCESCO A ROVERETO LA STRUTTURA OSPITERÀ 80 ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. COSTO PREVISTO 10.825.000 EURO  
 
 Trento, 30 gennaio 2008 – Il Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici e della protezione civile ha dato oggi parere positivo, con alcune prescrizioni, al progetto definitivo della nuova Residenza sanitaria assistenziale di Rovereto. La Rsa – che ospiterà 80 anziani non autosufficienti e che si aggiunge alla Rsa di Borgo Sacco (72 posti) attivata nel corso del 2007 - sorgerà fra il piazzale Defrancesco, via Parteli e via Azzolini, a 250 metri dal parco “Perlasca” e a pochi minuti a piedi dal centro città. L’edificio è costituito da due ali collegate tra di loro, riprende gli allineamenti della viabilità e delle costruzioni già esistenti, in modo particolare quelli generati dal condominio posto a sud all’incrocio tra via Azzolini e via Monte Corno. Dal punto di vista architettonico, la struttura si presenta semplice e lineare, permettendo così un’ottima organizzazione e razionalità degli spazi e delle attività proprie della Rsa. La costruzione si sviluppa su tre piani fuori terra e un piano interrato. Il piano interrato ospiterà un parcheggio con 37 posti macchina (altri 7 posti macchina sono previsti all’esterno), magazzini, spogliatoi per il personale e locali tecnologici ed impiantistici. Al piano terra troveranno posto i servizi comuni e gli spazi di socializzazione: hall di ingresso, aree di distribuzione, spazi per la cura della persona e collettivi di tutta la Rsa (parrucchiera, pedicure-manicure), ambulatori e presidio infermieristico, bar interno, locali per il personale, per gli animatori e l’attività di animazione, una sala polivalente, la fisioterapia e la palestra, spazi comuni per attività, la cappella e camera ardente, lavanderia, stireria e guardaroba, portineria e uffici amministrativi. Al primo piano verranno realizzate e collocate le seguenti funzioni: sala mensa – ristorante, due nuclei Rsa da 20 ospiti ognuno dotati di camere singole e camere doppie con servizi igienici (uno ogni camera doppia e uno ogni due camere singole). I nuclei della Rsa saranno dotati dei seguenti servizi: soggiorno di nucleo, saletta pasti, bagno clinico, locale docce, deposito pulito, deposito sporco-vuotatoio, deposito carrozzine, cucinotto di nucleo, locale presidio infermieristico, bagni per il personale Al secondo piano, dotato di una grande terrazza, troveranno posto altri 2 nuclei Rsa da 20 ospiti ognuno, completi di servizi. Centralmente alle due ali dell’edificio trova collocazione il giardino protetto, destinato anche a consentire il “vagabondaggio” degli anziani ospiti, a ridurre i problemi comportamentali ed i tentativi di fuga. L’opera prevede un costo di 10. 825. 000 euro (8. 544. 600 euro per lavori a base di gara), quasi interamente coperto da contributo provinciale. A carico del Comune di Rovereto rimane una somma di circa 470. 000 euro. Unica prescrizione di rilievo dettata dal Comitato tecnico amministrativo riguarda la previsione, in sede di progetto esecutivo, di un maggiore risparmio energetico. .  
   
   
ENTRERÀ NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA FONDAZIONE DELL’OSPEDALE BETTY WILLIAMS, NOBEL PER LA PACE, “MADRINA” DEL MEYER  
 
 Firenze, 30 gennaio 2008 - Betty Williams, Premio Nobel per la Pace nel 1976, ha concluso con una visita all’Ospedale Meyer di Firenze il suo soggiorno in Italia dedicato a numerose iniziative filantropiche. “Oggi abbiamo ottenuto due vittorie” ha detto tra l’altro l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, che insieme al direttore generale dell’Azienda Meyer Paolo Morello e a numerosi sanitari ha accompagnato la signora Williams nei reparti della nuovissima sede di Villa Ognissanti. L’assessore Rossi intendeva così riferirsi alle due decisioni scaturite dall’incontro odierno: in primo luogo la signora Williams entrerà a far parte del consiglio di amministrazione della Fondazione Meyer. “In questo modo – ha detto l’assessore Rossi – potrà accompagnarci ! come una “madrina” nelle numerose iniziative inter! nazional i che stiamo portando avanti nel campo della salute dei bambini in numerose difficili realtà del mondo”. Inoltre l’assessore si è impegnato a presentare al Consiglio regionale la Dichiarazione internazionale per i diritti dei bambini sostenuta dal World Centers of Compassion for Children International, presieduto da Betty Willams , perché venga adottata e diffusa in Toscana. Chi è Betty Williams (22 maggio 1943) - E’ una attivista nordirlandese che ha ricevuto - assieme a Mairead Corrigan - il Premio Nobel per la Pace nel 1977 per il suo ruolo di co-fondatrice della Community of Peace People, un´organizzazione che si batteva per una soluzione pacifica della questione dell´Irlanda del Nord. Attualmente è a capo della Global Children´s Foundation ed è presidente del World Centers of Compassion for Children International. .  
   
   
COOPERAZIONE SOCIALE. VALDEGAMBERI “LE POLEMICHE SU PRESUNTI APPALTI IRREGOLARI NELLE ULLSS DANNEGGIANO COOPERATIVE SOCIALI CON PERSONE SVANTAGGIATE”  
 
Venezia, 30 gennaio 2008 - “Le forti polemiche politiche dei giorni scorsi in relazione al servizio ispettivo regionale e, in particolare, alle procedure con cui alcune Ullss del Veneto hanno ‘esternalizzato‘ i servizi non sanitari, affidandoli senza gara d’appalto a cooperative sociali, rischiano di danneggiare seriamente, per vantaggi di parte, il mondo della cooperazione sociale che, va ricordato è una delle gambe più importanti del sistema dei servizi sociali del Veneto. E’ necessario pertanto un chiarimento definitivo per non dare adito a ulteriori speculazioni che fanno male solo a chi opera bene, nel rispetto della legge e con fini di solidarietà umana e civica inserendo nelle loro aziende persone svantaggiate e deboli”. Lo afferma Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, richiamando, al proposito, le importanti novità decise recentemente dalla Giunta veneta nel settore della cooperazione sociale, attuative della legge regionale n. 23 del 2006. “Le deliberazioni regionali consentono, in estrema sintesi, procedure differenti, anche senza gara d’appalto, per le cooperative sociali proprio in ragione del loro particolare profilo giuridico. Si tratta infatti di imprese sui generis che coniugano imprenditorialità e solidarietà sociale, inserendo nel mondo del lavoro persone svantaggiate, e costituiscono un riferimento imprescindibile per le moderne politiche sociali pubbliche e un braccio operativo necessario del Welfare. Uno degli aspetti più importanti delle delibere di attuazione della legge - sottolinea Valdegamberi - è il conferimento della titolarità dei servizi (dall’accordo di programma alle concessioni) e quindi il riconoscimento della funzione pubblica della cooperazione. I provvedimenti regionali - ha detto ancora l’Assessore - rendono possibili inoltre nuove forme d’intervento a sostegno del settore, in particolare per favorire quelle cooperative che inseriscono al lavoro persone svantaggiate e deboli, realizzando fondamentali azioni di inclusione e di coesione sociale, e tra l’altro sgravando tante amministrazioni pubbliche - che contiamo applicheranno fino in fondo e presto queste nuove regole - da tanti problemi di personale”. .  
   
   
GIUSEPPE PENONE LA MOSTRA A VILLA MEDICI 30 GENNAIO –25 MARZO 2008  
 
Roma, 30 gennaio 2008 . L’accademia di Francia a Roma, diretta da Richard Peduzzi dedicherà, da mercoledì 30 gennaio a martedì 25 marzo 2008, un’importante mostra a Giuseppe Penone, artista italiano di fama internazionale, protagonista dell’Arte Povera, che ha concepito, appositamente per gli ambienti di Villa Medici, un ricco itinerario espositivo. Le opere, che provengono da collezionisti privati, dalla collezione personale dell’artista e dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, occuperanno la totalità degli spazi dell’Accademia di Francia: Gallerie, Cisterna romana, Atelier del Bosco e Giardini. Ogni singolo lavoro, pur essendo del tutto indipendente acquisterà, in relazione agli altri, un ulteriore senso e il loro insieme, concepito dallo stesso artista, va giudicato alla stregua di un’opera d’arte. Le opere saranno accostate senza alcuna regola cronologica e l’esposizione comprenderà lavori realizzati negli ultimi due decenni. I più recenti, ultimati per questa occasione, verranno esposti a Villa Medici per la prima volta. L’itinerario sarà segnato dalla presenza di sculture, installazioni e disegni di elevato impatto visivo, per la cui realizzazione sono stati impiegati legno, resina vegetale, marmo, bronzo, grafite. Il lavoro di Penone si distingue per l’impiego di materiali non convenzionali e per l’eccezionale attenzione rivolta agli elementi e ai processi della Natura. Ogni sua opera giunge a compimento attraverso l’assimilazione delle azioni dell’artista a quelle degli elementi naturali; ha origine da riflessioni sviluppate aderendo costantemente agli aspetti concreti, visivi, tattili, olfattivi della materia che Giuseppe Penone indaga sino a svelarne gli aspetti magici e chimerici. La mostra avrà inizio nella Cisterna romana di Villa Medici con Lo spazio della scultura (Pelle di cedro), una grande installazione costituita da oltre venti elementi di bronzo ricavati dal calco della corteccia di un imponente albero. Nell’ambiente che si sviluppa lungo lo scalone delle Gallerie verranno per la prima volta raggruppate tutte le sculture in bronzo intitolate Pelle di foglie, realizzate a partire dal 2000, nelle quali piccole lamelle paiono le terminazioni di un sistema nervoso o venoso evocato dalla fitta trama dei rami. Una grande scultura, Un anno di bronzo, chiuderà il percorso espositivo all’interno delle Gallerie prima di arrivare ai Giardini. Si tratta di un massiccio lavoro costituito dalla sezione di un tronco d’albero nel quale l’artista ha individuato un determinato anello di crescita. Da questo Penone ha sviluppato un semicerchio di bronzo (il perimetro del tronco come era in quel determinato anno della sua vita) la cui superficie è ottenuta dal calco delle impronte delle dita dell’artista. L’analogia, costantemente verificata attraverso il processo di lavorazione della materia, tra i diversi regni naturali, l’animale, il vegetale e il minerale, è espressa da altre opere presenti in mostra, come Pelle di Marmo nell’Atelier del Bosco o Anatomia 6 nelle Gallerie, dove la superficie del marmo di Carrara è scavata sino a metterne in rilievo le venature così simili ai canali attraverso i quali, negli esseri viventi fluisce il sangue o negli alberi scorre la linfa. L’azione del contatto, che è alla base di numerosi suoi lavori, è anche quella che determina altre opere come i disegni L’impronta del disegno o Pelle di grafite. Nel giardino della Villa sarà esposto un altro immenso lavoro, Idee di pietra, un albero in bronzo di 13 metri ultimato per la mostra all’Accademia di Francia. Inoltre, per questa occasione, verranno esibite nel Grand Salon e nel Salon de musique di Villa medici le fotografie, realizzate da Luca Stoppini, delle opere di Penone nei giardini della Venaria Reale dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea con il sostegno della Compagnia di San Paolo. L’esposizione di Giuseppe Penone sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e francese) edito da Hazan, a cura di Daniela Lancioni con testi introduttivi di Richard Peduzzi, curatore della mostra, di Graziella Lonardi e con saggi di Jean-christophe Bailly e Daniela Lancioni. .  
   
   
MOSTRA FOTOGRAFICA A VARESE  
 
Varese, 30 gennaio 2008 - A Villa Recalcati fotografi e fotoamatori italiani e stranieri rappresentano la bellezza e lo stupore della nascita, insieme a testi carichi di meraviglia e tenerezza: testimonianza dell´assoluta, splendida, irripetibile unicità di ogni vita. Le immagini della mostra fotografica, dedicata al mese della vita, sono state donate al Centro Aiuto alla Vita "Marisa" di Trieste dagli autori. "Questa mostra è una piacevole occasione per celebrare la vita, un viaggio reso emozionante da alcuni scatti che toccheranno inevitabilmente la sensibilità di tutti coloro che avranno l’opportunità di visitare l’esposizione a Villa Recalcati – racconta Christian Campiotti, Assessore alle Politiche Sociali – non posso che caldeggiare la visita di tutti, grandi e piccini, perché anche dal punto di vista fotografico ne vale veramente la pena". Inaugurazione mostra: Sabato 2 Febbraio, ore 17:00 L’esposizione rimarrà aperta fino al 9 Febbraio con il seguente orario: 9-12 e 15-18. Villa Recalcati - Sede della Provincia e della Prefettura di Varese - Piazzale della Libertà, 1 - Varese .  
   
   
55° EDIZIONE DEL TROFEO DELLE SEI NAZIONI DI SCI SULLE PISTE DEL TRENTINO I MIGLIORI FINANZIERI D’EUROPA LA MANIFESTAZIONE SI TERRÀ IN VAL DI FIEMME FINO AL 31 GENNAIO  
 
Trento, 30 gennaio 2008 - E’ stato presentato ieri a Trento, in conferenza stampa, il 55° Trofeo Sei Nazioni di Sci, evento agonistico di sport invernali riservato agli atleti delle polizie doganali di Austria, Francia, Germania, Slovenia, Svizzera ed Italia. A presentare l’evento, oltre al residente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, e gli assessori provinciali al turismo Tiziano Mellarini e allo sport Iva Berasi, anche i vertici della Guardia di finanza con il generale di corpo d’armata Ugo Marchetti, Ispettore per gli Istituti di Istruzione, il generale Giorgio Bartoletti, Comandante Regionale Trentino Alto Adige, ed il generale Gianni Gola, presidente del Comitato organizzatore del Sei Nazioni. In apertura, il generale Ugo Marchetti, oltre a dare il benvenuto ai partecipanti, ha riconfermato l’importanza dell’evento a 55 anni di distanza dalla prima edizione, mentre il generale Gianni Gola ha affermato, invece, come questa edizione del Trofeo, oltre all’agonismo sportivo, abbia il valore aggiunto del coinvolgimento delle scuole nell’Incontro con il Campione: “La manifestazione ha visto circa 600 alunni abbracciare virtualmente i rappresentanti delle Nazioni in gara, e gli atleti degli Sci Club della Val di Fiemme in gara nel Sei Nazioni al fianco dei Campioni per contendersi le prime posizioni della classifica dello Trofeo Giovanile “Fausto Musto”, che verrà disputato domani in onore del fondatore dell’evento internazionale”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai ha sottolineato che il 6 Nazioni rientra tra gli eventi sportivi di maggior rilevanza organizzati nel Trentino. Oltre ad auspicare l’assegnazione del mondiale di sci nordico del 2013 in Val di Fiemme, il presidente Dellai ha rimarcato la centralità della Scuola Alpina di Predazzo: “Si tratta di un’istituzione che è parte integrante del tessuto sociale della valle di Fiemme. Sul piano simbolico – ha aggiunto il presidente Dellai – il Trofeo Sei Nazioni rappresenta l’incontro di polizie doganali che un tempo presidiavano i confini e che oggi sono luoghi di incontro. La Guarda di finanza ha sempre garantito allo sport dei campioni, soprattutto nello sci, rendendo così speciale il rapporto con queste discipline”. Per finire la serie di interventi, tutti i rappresentanti delle squadre hanno ringraziato l’Italia per l’organizzazione e per le ottime piste messe a disposizione per le competizioni. In particolare da rilevare la presenza degli azzurri Manfred Moelgg, il quale, dopo la gara del 6 Nazioni, si sposterà in Val d’Isere per la prossima tappa di coppa del mondo, e Cristian Deville, il quale ha evidenziato che al sei nazioni vi sono atleti di altissimo livello come Felix Neureuther (Germania), Bernard Vajdic (Slovenia) e Joel Chenal (Francia) e quindi sarà una gara dai contenuti tecnici molto elevati. In gara per l’Italia anche Denise Karbon, atleta del momento, e Marianna Longa che rientra in gara nel sei nazioni dopo il periodo di pausa post maternità. Questo pomeriggio, infine, in occasione della Cerimonia di apertura, l’organizzazione ha offerto l’opportunità agli amanti della filatelia di poter avere l’annullo postale dell’evento impresso nelle speciali cartoline prodotte da Poste Italiane. Il programma delle gare prevede, per la giornata di domani, slalom gigante maschile e femminile (prima manche ad ore 9. 30 a Pampeago) e gara di fondo maschile e femminile con partenza mass start (ore 14. 30 a Lago di Tesero). Sia per lo sci alpino che per il fondo, fra le gare maschili e femminili, avranno luogo le gare del Trofeo Giovanile “Fausto Musto”. .  
   
   
BILIARDO SPORTIVO,LOMBARDIA PRIMA REGIONE IN ITALIA PROSPERINI: SPORT IN CRESCITA TRA I GIOVANI, NON PIU´ SOLO GIOCO  
 
Milano, 30 gennaio 2008 - Duecentoventi circoli sportivi, 6. 017 tesserati su un totale di 29. 000. E´ la Lombardia che si dedica al biliardo sportivo, prima tra le Regioni italiane per praticanti di una disciplina che in Italia conta su un parco di "consumatori" di 1. 600. 000li persone e 1. 150 circoli sportivi. Il mondo del biliardo sportivo è stato presentato ieri in Regione dal presidente della Fibis (Federazione Italiana Biliardo Sportivo), Andrea Mancino, alla presenza dell´assessore regionale allo Sport, Giovani e Turismo, Pier Gianni Prosperini, e del presidente del Coni regionale, Pino Zoppini. Dopo la positiva stagione 2007 per l´Italia, con la conquista di due titoli (campione del mondo e campione europeo nella specialità cinque birilli, rispettivamente con Michelangelo Aniello e Andrea Quarta), la Fibis punta ad uscire "dal guscio" - come ha detto il suo presidente Mancino - "per sfatare quel mito che vede il biliardo solo come un gioco da bar, avvolto in atmosfere fumose, e praticato solo da adulti in là con gli anni". E per cambiar volto la Federazione si è affidata a un´indagine di marketing sul mondo del biliardo e di chi lo pratica agonisticamente. "I risultati della ricerca ci confortano - ha detto Mancino - perché ne evidenziano la diffusione tra le fasce giovanili, con il 25% di praticanti sul totale, a dimostrazione dell´attività svolta finora per promuovere la conoscenza di questo sport, situato al 20 posto tra le 60 specialità riconosciute dal Coni". "Dai dati dell´indagine - ha sottolineato l´assessore Prosperini - emerge la figura di un giocatore,sportivo di profilo medio- alto, per la quasi totalità maschio, appassionato di tecnologia, attento ai consumi e informato sull´attualità, con un´istruzione medio-superiore. E´ un gioco, una pratica sportiva intelligente, dove concentrazione, calma, precisione e capacità motorie diventano fattori importanti per ottenere quei successi che i nostri campioni hanno raccolto in questi anni". Tra loro figura anche Stefano Pelinga, protagonista nella specialità Trick Shot, una sorta di "biliardo artistico", spettacolare e acrobatica nella quale la biglia compie evoluzioni particolari. Con una quindicina di titoli nazionali alle spalle, Pelinga si è laureato due volte, nel 2005 e nel 2007, campione del mondo vincendo il titolo Espn´s Trick Shot Magic a Las Vegas. "E´ anche grazie a campioni come questi - ha osservato Prosperini - che ultimamente anche la televisione ha mostrato interesse verso questo sport, dedicandogli sempre più spazi, anche se in orari non certo da prima serata. Ma è un punto di partenza per lavorare insieme e promuovere ulteriori occasioni di sport in collaborazione con la Federazione, che sta puntando al coinvolgimento sempre maggiore dei giovani". .