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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
PROMUOVERE LA DONAZIONE E OPPORSI AL TRAFFICO DI ORGANI  
 
 Strasburgo, 23 aprile 2008 - Aumentare la disponibilità di organi, migliorarne l´accessibilità e la sicurezza e sensibilizzare l´opinione pubblica. E´ quanto chiede il Parlamento per accorciare le liste d´attesa per i trapianti. Se va escluso qualsiasi pagamento per le donazioni, occorre promuovere la ricerca biotecnologica e la circolazione degli organi nell´Ue. Ma bisogna anche istituire una carta europea dei donatori, prevenire il turismo di trapianti e rafforzare la lotta al traffico illegale sanzionando i responsabili. La necessità di trapianti di organi in Europa «è aumentata costantemente e più rapidamente del numero di organi donati», tant´è che sulle liste di attesa di tutta Europa sono più di 60. 000 i pazienti che attendono trapianti, mentre un numero rilevante di loro «muore per la cronica penuria di organi». E´ quanto sostiene la relazione di Adamos Adamou (Gue/ngl, Cy) adottata dal Parlamento con 653 voti favorevoli, 14 contrari e 16 astensioni. Prima di procedere al voto, il relatore ha anche sottolineato che, ogni giorno, muoiono 10 persone in attesa di trapianto e, pertanto, è necessario che «tutti noi diventiamo donatori». Accogliendo con favore la comunicazione della Commissione sulla donazione e il trapianto di organi, il Parlamento sottolinea che la riduzione della penuria di organi (e di donatori) costituisce «la principale sfida che gli Stati membri dell´Ue si trovano ad affrontare per quanto riguarda i trapianti di organi». Ciò nonostante, sostiene che «deve essere rispettata e protetta anche la libera scelta di donare o non donare un organo». Tale scelta, insiste, «è un diritto esclusivo del donatore», a prescindere dagli esiti del dibattito sul consenso presunto. Il Parlamento sollecita anche un piano d´azione per rafforzare la cooperazione tra Stati membri al fine di aumentare la disponibilità di organi, potenziare l´efficienza e l´accessibilità dei sistemi di trapianto, sensibilizzare l´opinione pubblica e garantire qualità e sicurezza. Osserva infatti che nell´Ue vigono «notevoli differenze» per quanto riguarda la provenienza degli organi (donatori deceduti o viventi), le esigenze di qualità e di sicurezza e i vari approcci organizzativi alla donazione e al trapianto di organi. Tali differenze, osservano i deputati, possano essere spiegate in parte da un insieme di fattori economici, strutturali, amministrativi, culturali, etici, religiosi, storici, sociali e giuridici. Ma «il fattore cruciale» sembra essere il modo in cui è organizzato l´intero processo che porta alla donazione e al trapianto. Aumentare la disponibilità degli organi - Il Parlamento ritiene «superfluo» adattare o armonizzare i diversi sistemi giuridici, sottolineando che gli Stati membri sono competenti per il proprio modello giuridico. D´altra parte, rivolge loro l´invito ad investire al massimo nel miglioramento dei propri sistemi organizzativi affinché conseguano «il pieno potenziale di donazioni post-mortem» e ad introdurre nella legislazione nazionale la possibilità di nominare un rappresentante legale che possa decidere in merito alla donazione dopo il decesso. Al fine di aumentare la disponibilità di organi, li invita inoltre a valutare il ricorso ad organi di donatori provenienti dal pool "esteso" (donatori più anziani o con talune malattie) «tenendo presenti gli aspetti della qualità e della sicurezza». Gli Stati membri dovrebbero inoltre approvare o mantenere disposizioni giuridiche rigorose in relazione ai trapianti da donatori viventi non consanguinei, allo scopo di rendere il sistema trasparente ed «escludere la possibilità di vendita illecita di organi o di coercizione di donatori». D´altra parte, devono garantire il rimborso dei costi sociali per i donatori viventi e preservarli dalle «discriminazioni», in particolare da parte dei sistemi assicurativi. Il Parlamento, tuttavia, sottolinea che la donazione da viventi dovrebbe essere considerata come complementare alla donazione dopo la morte. I deputati, inoltre, insistono sulla necessità che le donazioni di organi permangano rigorosamente non commerciali. Appoggiano quindi le misure volte a proteggere i donatori, e a garantire che la donazione di organi sia effettuata «in modo altruistico e volontario», escludendo i pagamenti tra i donatori e i riceventi. Ogni pagamento, precisano, deve compensare unicamente le spese e gli inconvenienti relativi alla donazione. Chiedono poi agli Stati membri di garantire l´anonimato dei donatori deceduti e dei donatori in vita non legati ai riceventi da vincoli genetici o emotivi. Il Parlamento, d´altra parte, riconosce che la biotecnologia «offre già mezzi che permettono di evitare il rischio di rigetto di organi trapiantati» permettendo una maggiore disponibilità di organi. Inoltre, a condizione di garantire la tracciabilità, la biotecnologia potrà offrire in futuro la possibilità «di creare organi a partire dai tessuti e dalle cellule esistenti, tanto dei pazienti stessi quanto dei donatori di tessuti». La Commissione dovrebbe pertanto promuovere tale ricerca «nell´ambito di quadri culturali ed etici» fissati dagli Stati membri, dalla Carta sui diritti fondamentali e dalla Convenzione sulla biomedicina del Consiglio d´Europa». Approvando un emendamento proposto dal Ppe/de, peraltro, l´Aula rileva che numerose sperimentazioni cliniche sugli esseri viventi «hanno dimostrato l´efficienza del trattamento con cellule staminali adulte in numerose terapie di sostituzioni cellulare». Migliorare l´efficienza, l´accessibilità e la sicurezza dei trapianti I deputati appoggiano fermamente la creazione di registri nazionali di controllo dei donatori viventi, pazienti trapiantati e procedure di trapianto. La Commissione dovrebbe inoltre promuovere lo sviluppo di un nucleo di norme tecniche ed etiche per la gestione della sicurezza, della qualità e dell´efficacia della donazione di organi. Gli Stati membri, invece, sono chiamati a abrogare, prima del gennaio 2010, la normativa che limita al loro territorio l´uso di organi donati. Il Parlamento sottolinea poi il valore potenziale della messa in comune degli organi tra gli Stati membri dell´Ue, che può essere molto utile soprattutto nel caso di procedure di trapianto difficili. Chiede inoltre che sia istituita una carta europea di donatore di organi, complementare rispetto ai sistemi nazionali esistenti, e auspica una cooperazione internazionale per promuovere la disponibilità e la sicurezza degli organi. I deputati affermano anche di attendere con impazienza una proposta di direttiva che fissi le esigenze di qualità e di sicurezza per la donazione, il reperimento, il controllo, la conservazione, il trasporto e la distribuzione attraverso l´Ue di organi nonché le risorse necessarie per attuare tali requisiti. Sottolineano, tuttavia, che questa non dovrebbe comportare «un eccessivo onere amministrativo» o contemplare esigenze che potrebbero determinare una riduzione del numero di donatori potenziali e effettivi. La direttiva dovrebbe inoltre completare e rafforzare gli sforzi attuati a livello nazionale e adeguarsi ai progressi effettuati dalla scienza medica. Allo stesso tempo, il Parlamento invita la Commissione ad aiutare gli Stati membri a sviluppare la loro capacità di creare e sviluppare regolamentazioni nazionali e un quadro regolamentare volto a potenziare la qualità e la sicurezza, «senza che ciò abbia ripercussioni negative sulla disponibilità degli organi destinati ai trapianti». Chiede inoltre agli Stati membri di estendere il periodo di monitoraggio dei pazienti che hanno subito un trapianto a diversi anni e, preferibilmente, lungo l´intero arco della vita del paziente e/o finché l´organo trapiantato funziona. Sensibilizzare alla donazione di organi e istituire una hotline d´informazione - Convinti che un modo molto efficace di aumentare la disponibilità di organi e individuare potenziali donatori sia quello di fornire maggiori informazioni al pubblico, i deputati invitano la Commissione, gli Stati membri e le organizzazioni della società civile, le chiese, le comunità religiose ed umaniste a partecipare a tale sforzo tenendo presenti, allo stesso tempo, «le specificità culturali in ogni Stato membro». Propongono quindi di potenziare la promozione della donazione di organi, in particolare tra i giovani nelle scuole, ricorrendo anche a note personalità (come gli sportivi) e a pacchetti educativi. Il Parlamento sottolinea peraltro che le informazioni sulla donazione e il trapianto di organi andrebbero fornite «in modo trasparente, imparziale e non indirizzato». Sostiene inoltre l´istituzione di una "hotline" gestita da un´organizzazione nazionale dei trapianti, in servizio 24 ore al giorno e in grado di fornire rapidamente informazioni (mediche, giuridiche) pertinenti ed accurate a tutte le parti interessate. Lottare contro il traffico di organi e prevenire il turismo di trapianti - Il Parlamento evidenzia il legame tra la penuria di organi e il loro traffico. Sottolinea inoltre che qualsiasi sfruttamento commerciale di organi «non è etico ed è contrario ai valori umani più fondamentali». Il traffico di organi e tessuti, pertanto, dovrebbe essere oggetto di un divieto universale. Per combattere il traffico di organi nelle parti più povere del mondo, d´altra parte, è necessario adottare una strategia a lungo termine «finalizzata ad abolire le disuguaglianze sociali che sono alla radice di tali pratiche» e predisporre meccanismi di tracciabilità volti a impedire l´ingresso nell´Ue di questi organi. Il Parlamento invita poi la Commissione e gli Stati membri a adottare misure per prevenire il "turismo di trapianti". Dovrebbero quindi elaborare orientamenti volti a proteggere i donatori più poveri e vulnerabili contro il rischio di essere vittime del traffico di organi, adottare misure che accrescano la disponibilità di organi ottenuti in modo legale e favorire lo scambio di registrazioni di liste di attesa per evitare iscrizioni multiple in tali elenchi. Gli Stati membri, ove necessario, sono anche esortati a far sì che i responsabili del traffico di organi - compreso il personale medico - «siano adeguatamente perseguiti», scoraggiando al contempo i potenziali riceventi dal cercare organi e tessuti oggetto di tale traffico. Nel chiedere alla Commissione e a Europol di migliorare il monitoraggio dei casi di traffico di organi e di trarre le necessarie conclusioni, il Parlamento sollecita infine gli Stati membri a prendere le necessarie misure per vietare ai professionisti della sanità e alle assicurazioni sanitarie di agevolare il traffico di organi e tessuti, ad esempio, indirizzando pazienti a un servizio di trapianti estero coinvolto in un traffico o rimborsando i costi sostenuti per ottenere un trapianto illegale. .  
   
   
LE CELLULE STAMINALI ADULTE VENGONO IN SOCCORSO: CELLULE STAMINALI NEURALI NEL MIDOLLO SPINALE  
 
 Bruxelles, 23 aprile 2008 - Ricercatori finanziati dall´Ue hanno dimostrato per la prima volta la presenza di cellule staminali neurali nel midollo spinale di un uomo adulto. La scoperta, pubblicata nel Journal of Neuroscience Research, dovrebbe avere delle implicazioni per il modo in cui vengono curate le malattie degenerative del neurone motore e le lesioni spinali. Il midollo spinale, racchiuso e protetto dalla colonna vertebrale costituita da ossa, è un lungo e sottile fascio di nervi, un´estensione del sistema nervoso centrale che parte dal cervello. I nervi spinali trasportano informazioni sotto forma di impulsi nervosi su ciò che succede all´esterno e all´interno del corpo, da e verso il cervello. Se il midollo spinale viene danneggiato in un incidente, le sezioni al di sotto della lesione vengono escluse dal circuito di informazioni da e verso il cervello. Questo significa che tutti i nervi e anche tutte le parti del corpo collegati a queste aree del midollo spinale vengono anch´essi disconnessi dal cervello e smettono di funzionare. Si stima che in Europa siano quasi 330. 000 le persone con lesioni al midollo spinale e ogni anno si aggiungono 10. 000 nuovi casi. Gli individui più colpiti da queste lesioni sono i giovani tra i 25 e i 30 anni. Le lesioni del midollo spinale, che portano alla paralisi permanente e a una vita da disabile, sono state a lungo considerate come irreversibili. Ciò è dovuto in larga parte alla presunta incapacità del sistema nervoso centrale (Snc) di rigenerarsi. Con un finanziamento nell´ambito del progetto Rescue (Research Endeavor for Spinal Cord in United Europe) finanziato dall´Ue, i ricercatori dell´Istituto Nazionale Francese per la Sanità e la Ricerca Medica (Inserm) hanno studiato varie strategie terapeutiche per le lesioni spinali. Si è prestata grande attenzione alla possibilità di usare cellule staminali adulte per curare le lesioni spinali. Fino ad oggi, le cellule staminali adulte erano state scartate come possibile risposta terapeutica alle lesioni spinali. Questo perché le cellule staminali adulte nei tessuti, a differenza delle cellule staminali embrionali, non possono generalmente produrre un tipo di tessuto diverso dal proprio. Inoltre, anche se la presenza di cellule staminali neurali nel cervello e nel midollo spinale di roditori adulti era stata dimostrata diversi anni fa, in precedenza non era stato possibile, in base alle tecnologie del tempo, rilevare queste cellule nel midollo spinale umano. Ecco dove la squadra Inserm è venuta in soccorso. Utilizzando un microscopio elettronico e l´espressione di marcatori di cellule neurali progenitrici, i ricercatori sono stati in grado di mostrare la presenza di cellule staminali neurali adulte in un midollo spinale umano. Quindi, coltivando queste cellule in provetta, i ricercatori sono riusciti a dimostrare come esse potevano essere differenziate non soltanto in neuroni, ma anche in cellule gliali, che sono le cellule che forniscono supporto e nutrizione e che partecipano alla trasmissione del segnale nel sistema nervoso. Le implicazioni delle scoperte del progetto sono vastissime. Ci si aspetta che queste cellule possano essere utilizzate per rigenerare neuroni e cellule gliali perdute a causa di lesioni spinali o di patologie neurodegenerative, come la sclerosi laterale amiotrofica (Sla). "L´interesse terapeutico delle cosiddette cellule staminali adulte è ora generalmente riconosciuto dalla comunità scientifica. Anche se la strada è ancora lunga, questo lavoro costituisce un passo in avanti importante per tutte quelle patologie che colpiscono i neuroni motori e per le quali oggi non esiste una cura," ha detto Alain Privat, direttore della ricerca all´Inserm. Per ulteriori informazioni sul progetto Rescue: http://www. Rescueproject. Eu .  
   
   
4 MOTORI, FORMIGONI: SANITA´ AL PRIMO POSTO PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA´ E´ STATA LA SCELTA VINCENTE  
 
 Milano, 23 aprile 2008 - E´ la Lombardia la più virtuosa nel campo della sanità fra le quattro che fanno parte dei cosiddetti Quattro motori d´Europa. E´ quanto emerso ai lavori del convegno "Valore della salute e governo della sanità, un confronto a 10 anni dalla legge 31", nel corso del quale sono stati illustrati i risultati di una ricerca condotta da Ambrosetti - The European House. La Lombardia, infatti, non solo si colloca al primo posto a livello di analisi aggregata dei fattori generatori di performance sanitaria (con 42 punti su 60, seguita dalla Catalogna con 39, dal Baden-wuerttenberg con 37 e dal Rhône-alpes con 32) ma presenta anche il più alto numero di medici per abitanti (600 ogni 100mila abitanti) ed è allo stesso tempo la Regione che ha fatto lo sforzo maggiore nel favorire il riequilibrio del rapporto tra ospedale e territorio. "Il primato della nostra sanità - ha commentato il presidente Roberto Formigoni nel suo intervento - è dunque documentabile sul piano della contabilità e dell´efficienza, ma anche e soprattutto sul piano ´riformatore´, di chi cioè è capace di fare scuola, incrementando il proprio e l´altrui sviluppo. E questo è stato possibile grazie all´introduzione fatta dieci anni fa del principio della sussidiarietà, che ha reso la Lombardia un importante laboratorio per l´elaborazione delle politiche anche in altri campi". Un´introduzione che non fu indolore, come ha voluto ricordare. Formigoni: "Fu una scelta politica coraggiosa da parte nostra che incontrò ostacoli e resistenze fortissime, soprattutto da parte del Governo di allora, ma che ci ha permesso di dare vita a un nuovo modello che si è dimostrato vincente non solo nel settore della sanità, ma potenzialmente in ogni settore della società". Un modello che ha implicato alcune scelte di fondo (partnership pubblico-privato, aziendalizzazione del sistema sanitario, ricorso al modello della Fondazione, libertà di scelta, forte sistema di controllo, separazione tra Asl e Aziende ospedaliere) e che ha portato la Lombardia a raggiungere una serie di importanti risultati: "Verso i nostri ospedali si muove oggi il 20% della mobilità sanitaria nazionale - ha spiegato il presidente lombardo - con l´80% di soddisfazione dei nostri pazienti, abbiamo abbattuto i tempi di attesa di visite ed esami, vantiamo cinque ospedali accreditati dalla Joint Commission e nove centri d´eccellenza nei settori delle biotecnologie e della gnomica. Ancora, abbiamo potuto investire moltissimo in edilizia sanitaria, costruendo dieci nuovi ospedali all´avanguardia ed eseguendo ben 532 interventi di ammodernamento". Il tutto, mantenendo negli ultimi cinque anni il pareggio di bilancio ("nonostante siamo tra le Regioni meno finanziate dallo Stato") e allo stesso tempo un´alta qualità dei servizi. "Le sfide però non sono finite - ha concluso Formigoni -. Oggi bisogna continuare su questa strada, migliorando ulteriormente il modello per rispondere alle nuove esigenze. Per farlo serve dare maggiore responsabilità alle Regioni, dando loro piena competenza organizzative in materia sanitaria e dando allo stesso tempo piena attuazione al federalismo fiscale". .  
   
   
TUMORE UTERO, OLTRE 3.500 CASI ANNO, 2ª CAUSA MORTE DONNE 15-44 ANNI. PALMERI E LANDI: "SU PREVENZIONE COINVOLGERE ANCHE LE SCUOLE"  
 
 Milano, 23 aprile 2009 - Con oltre 3. 500 casi e 1. 500 decessi ogni anno in Italia, il tumore al collo dell’utero rappresenta la seconda causa di morte dopo quello al seno per le donne tra i 15 e i 44 anni. Circa 1. 000 pazienti sono state ricoverate nel 2006 in Lombardia (dove, dal prossimo settembre, partirà la campagna di vaccinazione sulle undicenni contro il virus hpv, prima causa del tumore all’utero), con 388 casi di malattia (oltre 70 a Milano) e 115 decessi (15 a Milano). Sono alcuni dei dati diffusi oggi a Palazzo Marino durante il convegno “Piccole donne crescono: virus hpv e tumore al collo dell’utero”, organizzato da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, con gli interventi del Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e dell’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. “A Milano l’attività scientifica di medici e ricercatori, unita a quella divulgativa delle associazioni – ha detto il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – consente oggi alle donne di avere strumenti efficaci per la prevenzione e la cura del tumore al collo dell’utero: la libertà di sapere è un diritto di tutte. È adesso necessario parlare direttamente alle nostre ‘piccole donne’ attraverso il coinvolgimento delle scuole, che devono avere la giusta attenzione anche per i temi della salute e dei corretti comportamenti sanitari”. “Un’adeguata educazione sessuale – ha dichiarato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – deve iniziare in età pre-adolescenziale e progressivamente diventare comprensiva dell’esplicitazione dei rischi connessi a un atto che non deve e non può essere inteso solo come superficialmente liberatorio. Educare responsabilmente all’esercizio della propria sessualità non è solo conoscere il funzionamento del proprio corpo, leggerne i segnali, tutelarne lo stato di salute. È precisa responsabilità istituzionale, pubblica e politica offrire una più accurata e precisa informazione sui rischi che un ‘uso’ superficiale del proprio corpo e uno stile di vita ‘incurante’ di sé possono comportare”. “Dobbiamo investire risorse ed energie sia umane che economiche – ha aggiunto Landi di Chiavenna – nella cultura della prevenzione come abitudine di comportamento, come approccio propositivo, come stile di vita e di metodologia di pensiero. Se ne avvantaggia l’individuo sul piano della propria salute personale, se ne avvantaggia la collettività riducendo i costi sociali del welfare. Basti pensare che, a livello globale, un euro investito in vaccinazioni comporta un risparmio di 25 euro sulle spese sanitarie nei futuri 10-20 anni”. .  
   
   
DISABILI A VERONA. CHIUSURA CORSO PER TECNICI ESPERTI ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE. ASSESSORE VALDEGAMBERI: “FONDAMENTALE PREPARAZIONE AGGIORNATA”  
 
Venezia, 23 aprile 2008 - “Un corso finanziato dalla Regione Veneto e dalla Fondazione Cariverona, promosso con profitto dall’Amnic di Verona e che ha migliorato le conoscenze in un settore in grande evoluzione soprattutto sul versante della progettazione accessibile avendo come riferimento i risultati e gli standard nazionali ed europei. L’obiettivo posto, totalmente condiviso dalla Regione, è di realizzare compiutamente il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità, di cui uno dei principali aspetti è la capacità e la possibilità di una libera circolazione nelle città, nelle proprie case, in tutti i luoghi di turismo, cultura, tempo libero, lavoro”. Lo dichiara l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi in relazione alla consegnato oggi a Verona, nella Sala riunioni della V Circoscrizione comunale, di una quarantina di attestati a tecnici professionisti (ingegneri, architetti, geometri) che hanno seguito il corso sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Valdegamberi ha fatto giungere ai responsabili del corso le proprie congratulazioni, ricordando, tra l’altro, che la Giunta veneta ha stanziato 2 milioni di euro di contributi a favore di privati cittadini per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, per acquistare ausili, attrezzature e dispositivi che favoriscano l’accesso e la mobilità nelle abitazioni stesse, e di adattare mezzi di locomozione privata alla guida delle persone disabili. Egli ha poi fatto presente che il Veneto è stata la prima Regione italiana ad avere aderito, nel febbraio scorso, alla convenzione internazionale dell’O. N. U. Sui diritti delle persone con disabilità di cui la fruibilità degli spazi pubblici e privati e l’accessibilità agli edifici e a tutti i luoghi sono aspetti imprescindibili. “Ritengo pertanto fondamentale – ha concluso l’indirizzo di saluto dell’Assessore - la sensibilizzazione e preparazione dei professionisti, lavorino in studi privati o in amministrazioni pubbliche, sul tema delle barriere architettoniche per costruire una cultura tecnica, e metodi e tecniche di progettazione degli spazi che si leghi coerentemente con la cultura dei diritti dei disabili e con gli interventi programmatori conseguenti che la Regione sta promuovendo in questo settore”. .  
   
   
TOSCANA E PECHINO ALLEATE CONTRO I TUMORI DEI BAMBINI IERI SIGLATA UNA INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN LABORATORIO TRAPIANTI  
 
Firenze, 23 aprile 2008 - Una alleanza tra Toscana e Pechino per combattere i tumori dei bambini. L’hanno siglata oggi nella sala giunta di Palazzo Bastogi l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi, il vicedirettore del Dipartimento alla salute della Municipalità di Pechino Guo Jinhe e il presidente del Beijing Children’s Hospital Li Zhongzhi. I due Ospedali che daranno vita ad un percorso comune nel campo dell’oncologia pediatrica sono il Meyer di Firenze e il Beijing Children’s Hospital di Pechino. Ha preso parte alla cerimonia anche suor Piera Bianchi, presidente dell’Associazione solidarietà e servizio, che ha seguito l’iniziativa fin dal suo inizio. A rappresentare i partner orientali erano oggi presenti a Firenze anche la vicepresidente del Beijing Children’s Hospital Shen Kunling, il direttore del Beijing institute of architectural design Yang Haiyu! e il direttore del Beijing Phoenix information development lt! d Fu Yin gjie. La presenza di questi ultimi due ospiti si spiega con la natura del primo dei progetti che verranno sviluppati: la costruzione presso l’ospedale pechinese di un Laboratorio per i trapianti emopoietici, che farà parte della nuova clinica di oncologia pediatrica che verrà realizzata nell’arco dell’anno. L’ospedale Meyer dirigerà la progettazione e da subito ospiterà presso il nuovo ospedale personale medico e tecnico cinese per la formazione e l’avvio di una serie di programmi condivisi di ricerca scientifica che si svilupperanno nell’arco di un decennio. “Ritengo di estrema importanza per la Toscana, e non solo, aver iniziato una attività di scambio e di collaborazione culturale con la Cina e con la sua capitale in particolare – afferma l’assessore Enrico Rossi, che nei mesi scorsi aveva incontrato personalmente a Pechino le massime autorità municipali e del settor! e della sanità – Abbiamo avviato un interessante percorso in materia di medicina tradizionale cinese, siglando accordi con l’università. Oggi diamo il via a un grande progetto per la cura dei bambini affetti da tumore. Nel corso delle mie visite ho colto la forte attenzione delle autorità sanitarie cinesi nei confronti della medicina occidentale, anche in relazione a una crescente domanda di sanità che si sta registrando in quel paese, e ho riscontrato la presenza nella capitale di importanti istituti occidentali che hanno avviato varie iniziative di collaborazione. Penso che anche l’Italia debba farsi avanti con maggiore decisione. La Cina sta vivendo un momento di sviluppo così rapido e intenso da far pensare che nelle sue grandi città si concentrerà sempre di più gran parte della ricerca più avanzata, sostenuta da ingenti disponibilità finanziarie. Ecco perché per noi è ! importante essere presenti con la nostra sanità”. ! &l dquo;In Cina l’incidenza dei casi di tumore nella popolazione da zero a 18 anni, che ammonta a 380 milioni di persone, raggiunge cifre molto alte – aggiunge il direttore generale del Meyer Paolo Morello - La clinica di oncologia pediatrica che il Beijing children’s hospital sta realizzando disporrà di 370 posti letto, pari al totale dei posti letto di tutte le oncologie pediatriche d’Europa. Questo significa che l’esperienza e la casistica concentrate nell’ospedale pechinese costituiranno uno straordinario terreno per la ricerca scientifica. Progetti avviati qui raggiungeranno risultati scientifici con una velocità altrimenti irraggiungibile. E’ anche per questo motivo che questa intesa è destinata a portare benefici straordinari non soltanto alle due comunità che l’hanno siglata ma a tutti i bambini che nel mondo soffrono per queste gravissime patologie. ” Qualche dettaglio. Il Labor! atorio, che risponderà agli standard delle Good manufactoring practise internazionali, è destinato alla selezione e purificazione delle cellule staminali da midollo osseo o sangue periferico necessarie per l’effettuazione di trapianti di tipo autologo (dallo stesso paziente) ed allogenico (da consanguineo). Il Laboratorio, che occuperà da 100 a 150 metri quadrati e che ha un costo stimato d’avvio intorno a 600 mila euro, è una struttura indispensabile per la cura dei tumori pediatrici solidi e del sangue e consente di ricorrere a terapie che assicurano la guarigione fino a un 30% in più rispetto alla chemioterapia abbinata alla radioterapia. Progettazione, realizzazione, installazione della tecnologia e formazione del personale medico e tecnico cinese sono a carico della Regione. I partner cinesi metteranno a disposizione una quota finanziaria equivalente destinata alla ideazione e realizzazione di progetti di ricerca nell&rsqu! o;arco di almeno 10 anni e per sostenere l’ospitalità in Cina degli esperti toscani per tutte le missioni necessarie per la formazione e l’aggiornamento. .  
   
   
CALA ION TOSCANA IL RICORSO ALL’ABORTO: 520 IVG IN MENO NEL 2007 PIÙ PROBLEMATICO IL DATO DELLE DONNE STRANIERE.  
 
Firenze, 23 aprile 2008 - Cinquecentoventi aborti in meno rispetto all’anno precedente, il 6%. Questo l’esito della rilevazione annuale sulle interruzioni volontarie di gravidanza per il 2007. Un risultato che non ha precedenti e che testimonia del grande sforzo compiuto nei mesi passati dall’intero sistema sanitario regionale in tema di prevenzione, informazione ed educazione alla procreazione responsabile e soprattutto dalle strutture a cui è affidato un compito specifico in questo ambito, i consultori. “Sono dati molto significativi e migliori della media nazionale – commenta l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi – che fanno giustizia di affermazioni ricorrenti che tendono a dipingere a tinte fosche la situazione in Toscana. Siamo sulla strada giusta e vogliamo insistere su tutte le azioni, e sono tante, che! abbiamo messo in campo per sconfiggere la piaga dell’ab! orto. No n ci accontentiamo dei risultati raggiunti ma continuiamo a lavorare, nel rispetto della legge 194, mirando soprattutto i nostri interventi su quella fascia debole di popolazione, le donne straniere, che fanno ricorso in maniera crescente all’interruzione volontaria di gravidanza. ” Qualche nota di dettaglio: il numero complessivo degli aborti in Toscana è passato dagli 8879 del 2006 agli 8359 del 2007. Il calo percentuale complessivo è quasi del 6% (5,89%). Buona parte di questo risultato è attribuibile alle donne italiane: il relativo dato assoluto, cioè 5042 aborti in un anno (il 60,32% del totale) è il più basso mai registrato dal 2001 a oggi. Il declino del ricorso all’Ivg da parte delle donne italiane è stato pressoché costante, con l’unica eccezione del 2004: 6307 casi nel 2001, 6078 nel 2002, 5673 nel 2003, 5922 nel 2004, 5563 nel 2005, 555! 7 nel 2006 e 5042 l’anno accorso. La variazione percentuale tra 2007 e 2006 e di – 9,27%. Diversa la situazione nel gruppo delle donne straniere. Tra di esse nel 2007 si sono registrate 3307 Interruzioni volontarie di gravidanza, pari al 39,56% del totale, contro le 3286 dell’anno precedente, con un lieve aumento dello 0,64%. Sia in dati assoluti sia in percentuale il gruppo delle donne straniere ha visto sempre la casistica tendere all’aumento dal 2001 a oggi. Altri dati sono quelli relativi al rapporto tra concepimenti e l’aborto, intendendo per concepimenti la somma del numero dei parti, delle interruzioni volontarie di gravidanza e degli aborti spontanei. Il confronto mette in luce un indice di calo per le donne italiane: nel 2007 i concepimenti sono stati 34. 271, le Ivg 5042, con una percentuale del 14,71%. Erano state il 16,10% nell’anno precedente. Per le donne straniere ! nel 2007 i concepimenti sono stati 11. 229, le Ivg 3307, quindi! il 29,4 5%. Erano state il 32,17% nell’anno precedente. Porta il suo significativo contributo ad una scelta libera e consapevole della donna anche l’attività del Centro regionale di riferimento per la diagnosi prenatale, a cui collaborano l’Unità multidisciplinare per la diagnosi e la terapia dei difetti congeniti e delle patologie fetali dell’Azienda Meyer, diretta dal dottor Ettore Cariati, e il Centro di riferimento regionale per l’alta complessità ostetrica guidata dal professor Gianfranco Scarselli, direttore del dipartimento materno infantile di Careggi. Dal febbraio 2006 ad 31 marzo 2008 sono stati diagnosticati nel periodo prenatale 273 casi di difetti congeniti, di cui 207 di rilevante gravità. Di tutti questi casi il 15% si è concluso con una interruzione volontaria di gravidanza, contro una percentuale del 45,4% registrata nel 2005. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: VIA LIBERA DELL´ASSEMBLEA LEGISLATIVA AI TRE ISTITUTI DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO. BISSONI: "LA RICERCA È UN OBIETTIVO STRATEGICO DI TUTTO IL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE"  
 
 Bologna, 23 aprile 2008 - “La ricerca è un obiettivo strategico di tutto il Servizio sanitario regionale che si avvale comunque di una rete di eccellenza composta sia dalle Aziende Ospedaliero-universitarie sia dagli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). Con la scelta di oggi l’Emilia-romagna rafforza la propria rete degli Irccs e quindi la possibilità di accedere in modo significativo al Fondo nazionale destinato a questi Istituti”. Così l’assessore alle politiche per la salute Giovanni Bissoni ha commentato l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale della proposta della Giunta di istituire tre Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico: “Polo delle scienze neurologiche” (all’Ospedale Bellaria dell’Azienda Usl di Bologna), “Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia” (all’Arcispedale S. Maria Nuova-azienda Ospedaliera di Reggio Emilia), “Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori” (Irst) di Meldola. I soggetti interessati presenteranno specifica domanda di riconoscimento di Irccs secondo le procedure previste dalla normativa regionale e nazionale. “La Regione Emilia-romagna – si legge nella proposta approvata – ha da tempo individuato il tema della ricerca come strategico per garantire ai propri servizi sanitari un costante flusso di innovazione e la dinamicità necessaria per rispondere compiutamente alle esigenze dei cittadini e degli operatori attivando diversi progetti, anche in collaborazione con le Università della regione”. E’ in questo contesto, e in base alle indicazioni del nuovo Piano sociale e sanitario 2008-2010, che si è posta la necessità di un ampliamento della rete regionale degli Irccs, individuando le strutture da interessare, scelte sulla base di qualificanti caratteristiche: intensità e rilevanza delle attività di ricerca e potenzialità del loro sviluppo, disponibilità di risorse strutturali ed infrastrutturali per la ricerca comprese comprovate competenze professionali, partecipazione a network di ricerca regionali, nazionali ed internazionali. “Le tre strutture – si legge ancora nella proposta – perseguono infatti da tempo finalità di ricerca, unitamente a prestazioni di ricovero e cura ad alta specialità e presentano i requisiti che ne consentono il riconoscimento del carattere scientifico”. Diverse sono le forme giuridiche e le modalità di costituzione. Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori - L’istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst) di Meldola nasce nel 2000 quale sperimentazione gestionale come s. R. L. Composta dalle quattro Aziende Usl dell’Area vasta Romagna (Rimini, Forlì, Cesena, Ravenna) e da soggetti privati no profit: fondazioni bancarie e Istituto Oncologico Romagnolo. L’istituto oncologico dal 1979 collabora con il Servizio pubblico nei settori dell’epidemiologica, della prevenzione, della ricerca clinica, dell’assistenza domiciliare ad ammalati di tumore. L’irst è pienamente inserito nel sistema sanitario regionale: è nodo della rete oncologica dell’Area vasta Romagna, centro Hub per attività di eccellenza (ricerca e sperimentazione). L’inaugurazione della nuova sede si è tenuta il 22 settembre 2007 alla presenza del presidente del Consiglio, del Ministro della Salute, del presidente della Regione. Ospita, tra l’altro: laboratori di bioscienze, unità operativa di radioterapia con acceleratore lineare e tomoterapia, unità operativa di medicina radio metabolica, unità di diagnostica per immagini, reparto di degenza, Registro tumori della Romagna, day hospital. Manterrà la forma giuridica di s. R. L. Con i medesimi proprietari (53,27% pubblico, 46,73% privato no profit). Polo delle scienze tecnologiche - Come prevede la legislazione nazionale e regionale, gli Irccs possono essere strutture interne ad Aziende sanitarie, con specifiche forme organizzative e autonomia scientifica, organizzativa, contabile. Il “Polo delle scienze neurologiche” è dunque Irccs dell’Azienda Usl di Bologna, con sede all’Ospedale Bellaria, dove sarà anche costruito un nuovo edificio di 25. 000 mq (conclusione lavori nel 2009) dove saranno ospitate tutte le attività neurologiche, neurochirurgiche e neuroradiologiche ad alta complessità assistenziale sia per adulti che per bambini, con spazi dedicati alla didattica ed alla ricerca. Nasce come risposta all’esigenza di portare a sintesi i processi di alta qualificazione portati avanti dalle Unità di neurologia degli Ospedali Maggiore e Bellaria, dalla Clinica neurologica dell’Università (la cui gestione sanitaria dalla fine degli anni ’90 è affidata all’Azienda Usl). Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia - L’istituto nasce all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. La sua costituzione nasce dall’evoluzione delle attività dell’Arcispedale S. Maria Nuova in particolare nel campo della ricerca rivolta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione dei modelli organizzativi. Da un lato, infatti, l’Arcispedale si è caratterizzato per competenze rilevanti nel campo della diagnostica avanzata e per capacità di integrazione in rete con le altre strutture specialistiche regionali e nazionali; dall’altro, ha consolidato esperienze innovative di modelli assistenziali rivolti all’ammalato oncologico trasferendo le innovazioni cliniche ed assistenziali elaborate nell’ambito delle sue attività di ricerca. L’irccs reggiano consoliderà le collaborazioni con prestigiose realtà nazionali ed internazionali. Nel contesto del Servizio sanitario regionale contribuirà alla rete oncologica regionale, in relazione con altri centri, consolidando in particolare le potenzialità di ricerca e sviluppo presenti in Area vasta Emilia-nord, a partire dalla collaborazione strategica con la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Modena e Reggio e con l’Azienda Ospedalierouniversitaria di Modena, in particolare il Dipartimento integrato onco-ematologico. .  
   
   
ARKIMEDICA S.P.A.: NASCE DOMANI SERENO REAL ESTATE GIÀ DEFINITO IL PRIMO INVESTIMENTO IN DUE RESIDENZE PER ANZIANI IN PIEMONTE  
 
 Cavriago, 23 aprile 2008 - Cape Natixis Sgr S. P. A. E State Street Global Investments Sgr S. P. A. , in partnership con Arkimedica S. P. A. , hanno effettuato il primo closing di Domani Sereno Real Estate (“Domani Sereno Re”), fondo di investimento immobiliare chiuso riservato ad investitori qualificati. Domani Sereno Re ha l’obiettivo di investire in beni immobili da concedere in locazione a primarie società operanti nei settori della cura, della salute e dell’assistenza agli anziani e a persone non autosufficienti, sia in Italia che all’estero. Il focus principale di investimento sarà rappresentato dalle residenze sanitarie assistenziali per anziani non autosufficienti (Rsa). Il Fondo è promosso da Cape Natixis Sgr S. P. A. , primo Advisor italiano di fondi chiusi per numero di operazioni di investimento in piccole e medie aziende di successo, nonché azionista di riferimento di Arkimedica S. P. A. Il coinvolgimento di Arkimedica nel ruolo di consulente del Fondo, garantirà a Domani Sereno Re un accesso privilegiato al mercato di riferimento ed un supporto “professionale” per individuare le migliori opportunità di investimento in tempi estremamente rapidi. La gestione operativa "day by day" è affidata a State Street Global Investments, società di gestione del risparmio già attiva nel settore del Real Estate tramite Nicher Real Estate, fondo ad apporto dedicato ad operazioni di sviluppo immobiliare. Oltre ai soggetti precedentemente citati, anche Cape Live S. P. A. (Cape Listed Investment Vehicle in Equity), l’ investment company promossa da Cimino e Associati Private Equity e quotata dal 19 luglio 2007 sul segmento Mtf della Borsa di Milano, ha aderito all´iniziativa sottoscrivendo quote in Domani Sereno Re per un totale di € 15,5 milioni. Dsref partirà con una dotazione di € 25 mln, con un target massimo di raccolta pari a € 200 mln, e, da subito, investirà € 7 milioni in due Rsa situate in Piemonte, con una dotazione di 143 posti letto, mentre una terza struttura è in fase di negoziazione ed è prevedibile che altri immobili possano essere conferiti o venduti al Fondo nel resto dell´anno. Torquato Bonilauri, Vice Presidente di Arkimedica, ha dichiarato: "Arkimedica intende raggiungere 5. 000 posti letto gestiti entro il 2010 e, per questo motivo, il supporto di un fondo immobiliare specializzato in questo settore ci permetterà di concentrare le nostre risorse finanziarie esclusivamente nell’acquisizione della gestione di Rsa, lasciando ad un partner specializzato l’acquisizione della parte immobiliare, massimizzando in questo modo il return on investment di ogni singola operazione e la creazione di valore per i nostri azionisti". Marco Vismara, Ad di Cape Natixis, ha dichiarato: "Non sarà un fondo "captive" in quanto Dsref intende investire anche in Rsa non gestite da Arkimedica. Il mercato italiano delle Rsa, con circa 200. 000 posti letto privati esistenti e molti ancora da creare, è caratterizzato da un´enorme frammentazione di operatori, proprietari dell´immobile e gestori al tempo stesso". Giuseppe Campanella, Ad di State Street Global Investments, ha dichiarato: "La collaborazione con un operatore industriale di primo piano come Arkimedica e il know-how già acquisito da State Street nella gestione di fondi immobiliari costituiscono delle ottime premesse affinchè Domani Sereno Re diventi un’importante realtà nel panorama delle Rsa in Italia”. .  
   
   
CAPE LIVE INVESTE NEL FONDO DOMANI SERENO REAL ESTATE  
 
Milano, 23 aprile 2008 - Il Cda di Cape Listed Investment Vehicle in Equity S. P. A. (Cape Live), l’investment company promossa da Cimino e Associati Private Equity S. P. A. (‘’Cape’’) quotata sul segmento Mtf, ha deliberato l’investimento nel fondo Domani Sereno Real Estate (Domani Sereno Re) per un ammontare pari a 15,5 milioni di euro. Domani Sereno Re ha l’obiettivo di investire in beni immobili da concedere in locazione a primarie società operanti nei settori della cura, della salute e dell’assistenza agli anziani e a persone non autosufficienti, sia in Italia che all’estero. Il focus principale di investimento sarà rappresentato dalle residenze sanitarie assistenziali per anziani non autosufficienti (Rsa). Il Fondo è promosso da Cape Natixis Sgr S. P. A. , primo Advisor italiano di fondi chiusi per numero di operazioni di investimento in piccole e medie aziende di successo, nonché azionista di riferimento tramite il fondo Cnpef di Arkimedica S. P. A. , società quotata nel Mercato Expandi di Borsa Italiana e leader in Italia nel mercato delle Rsa con 3. 500 posti letto gestiti e oltre 1. 000 posti letto associati attraverso il sistema di affiliazione denominato Domani Sereno. Proprio il coinvolgimento di Arkimedica S. P. A. Nel ruolo di consulente del Fondo, nonché di sottoscrittore delle quote, garantirà a Domani Sereno Re un accesso privilegiato al mercato di riferimento ed un supporto “professionale” per individuare le migliori opportunità di investimento in tempi estremamente rapidi. Domani Sereno Re partirà con una dotazione di € 25 milioni, con un target massimo di raccolta pari a € 200 milioni e da subito investirà circa € 7 milioni in due Rsa situate in Piemonte per un totale di 143 posti letto. E’ in fase avanzata la trattativa per l’acquisizione di un’altra struttura con una dotazione di 80 posti letto ed è prevedibile che altri immobili possano essere conferiti o venduti al Fondo nel resto dell´anno. Marco Vismara, Presidente di Cape Live, ha dichiarato: “Cape Live ha aderito con entusiasmo all´iniziativa promossa da Cape sottoscrivendo quote in Domani Sereno Re, Fondo che intende investire anche in Rsa non gestite da Arkimedica. Con circa 200. 000 posti letto privati esistenti ed un’elevata frammentazione degli operatori, il mercato italiano consente di rivolgersi ad una pluralità di interlocutori e di diversificare il portafoglio degli investimenti”. .  
   
   
GUAI SANITARI A PECHINO? UN CALL CENTER POTRÀ AIUTARE I TOSCANI IL SERVIZIO SARÀ ATTIVO DURANTE LE OLIMPIADI E LE PARALIMPIADI AL MICROFONO ESPERTI SINOLOGI PER ORIENTARE, ASSISTERE E TRADURRE  
 
Firenze, 23 aprile 2008 - I toscani che saranno a Pechino in occasione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi potranno rivolgersi, in caso di necessità o di emergenze sanitarie, a un servizio di call center allestito per l’occasione. Il call center avrà due sedi operative: la prima presso il Centro Caai di Pechino (Centro Accoglienza, Ascolto e Informazione per la comunità italiana) attivato due anni fa dalla onlus Solidarietà e Servizio; la seconda presso la sede di rappresentanza del Mps che fungerà da centrale operativa. Compito del call center è dare informazioni ai cittadini toscani interessati da eventuali emergenze sanitarie. Per tale servizio sarà fornito, a richiesta, anche un supporto di interpretariato, il cui costo sarà a carico dell’utente (50 euro per chiamata nelle ore diurne e 100 nelle notturne). Per ogni telefono fisso ci sarà un operatore opportunamente addestrato. L´orario di accesso ai due numeri di telefono fissa sarà dalle ore 8 alle 20. Durante le ore notturne (dalle 20 alle 8) entrerà in funzione un servizio di reperibilita´ telefonica via cellulare (due operatori). Gli operatori saranno italiani sinologi, già residenti a Pechino, che resteranno a disposizione per tutto il mese di agosto e di settembre. Tutte le informazioni utili per accedere al call center saranno riportate su apposito depliant che verrà distribuito nelle prossime settimane in tutte le agenzie di viaggio della Toscana e nei due principali aeroporti di Pisa e Firenze. Le stesse informazioni saranno disponibili sul sito www. Regione. Toscana. It. . .  
   
   
SANTOROSSI EGOLOGO 19 APRILE – 9 NOVEMBRE 2008 CASTEL PERGINE, TRENTO  
 
 Castel Pergine (Tn), 23 aprile 2008 - Si è svolta sabato 19 aprile l’inaugurazione della personale dell’artista Santorossi: 40 opere sites specific allestite sapientemente all’interno e – soprattutto – all’esterno del castello, con un risultato veramente spettacolare e coinvolgente. Ampio il successo di pubblico e di critica, molte le persone e gli addetti ai lavori giunti non solo dalle zone limitrofe ma anche da comuni più lontani per assistere all’apertura di quella che si è rivelata un’affascinante e stimolante esposizione. Di sé prima di tutto e, più in generale, del sé inteso come qualcosa che abitualmente viene messo in mostra ma in maniera artefatta, per poi rimanere celato dietro alle carenze e alle debolezze che accomunano ciascuno di noi. Assolutamente indovinato inoltre, l’incontro tra la struttura pietrosa del castello e i materiali sintetici delle opere, che insieme creano una sorta di gioco straniante ma al contempo seducente con lo spettatore. Per le loro sembianze, questi lavori di Santorossi non si possono definire né pitture né sculture, ed è proprio questo il motivo per cui l’artista è stato selezionato dai curatori. Infatti, nel momento in cui il Trentino-alto Adige è stato scelto come regione che avrebbe ospitato Manifesta 7 – biennale itinerante d’arte contemporanea – per il 2008, Franco Batacchi, Theo Schneider e Verena Neff hanno deciso di presentare una mostra che fosse in più possibile coerente con gli intenti di tale manifestazione. La personale, che rimarrà aperta gratuitamente al pubblico per sette mesi, conferma questa volontà e proclama senza alcun dubbio Santorossi un artista versatile ed acuto nell’analisi del suo contemporaneo, assolutamente calato nel proprio tempo e perfettamente capace di rielaborarlo in maniera visibilmente incisiva. .  
   
   
LE CARTE FANTASTICHE DI OLIVIA SIAUSS ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE  
 
Trieste, 23 aprile 2008 - S’inaugura alunedì 28 aprile 2008 alle ore 18. 00 nella Sala Comunale d’Arte (piazza dell’Unità d’Italia, 4) la mostra personale della pittrice triestina Olivia Siauss intitolata Carte fantastiche 2003-2008, che sarà presentata dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, che propone una ventina di opere, realizzate dall’artista tra il 2003 e il 2008 a tecnica mista con pastelli acquerellabili, rimarrà visitabile fino al 18 maggio. Pausa d’artista o licenza poetica – scrive Accerboni - potrebbe essere definito l’intervallo creativo, che sottende l’opera della pittrice Olivia Siauss da un quinquennio a oggi. Il risultato di tale sperimentazione - che riporta l’autrice sull’onda di una ricerca espressiva quanto mai attuale, poichè si situa nell’ottica di quel filone neofigurativo, che rappresenta uno degli indirizzi stilistici più interessanti dell’arte contemporanea – costituisce il filo conduttore di questa mostra, che accogliamo con sorpresa e con piacere, perché testimonia la continua capacità da parte dell’artista di evolvere e rinnovare il proprio linguaggio: un itinerario creativo, quello della Siauss, che prese il via nel 1970 con l’approfondimento dello studio di figura svolto al Museo Revoltella sotto la guida di Nino Perizi, e con i corsi di incisione e stampa tenuti a Trieste da Marjan Kravos e a Saciletto (Udine) da Federico Righi. Esperienze che portarono la pittrice ad attestarsi su un’interpretazione gradualmente sempre più essenziale, svolta in chiave espressionista, della realtà, rappresentata dal paesaggio naturale: una sintesi felice, esplicitata sul piano pittorico e grafico e spesso arricchita da raffinate intersezioni di carta velina e di collage su tela e su carte preparate con una tecnica personale acquisita nel tempo, che lascia tracce di eloquente matericità sul fondo pittorico. Evolvendo dalle morbide, geometriche forme essenziali cui era pervenuta negli ultimi anni precedenti al 2003 – conclude il critico - Siauss si libra ora verso il confine evanescente di illimitati spazi fantastici, in cui l’artista ci accompagna alla scoperta di una poetica onirica, che assembla, talvolta con un pizzico d’ironia, reminescenze fiabesche rappresentate da antichi castelli ad animali da favola, frutti, foglie e stendardi al vento e a un quarto di luna rossa, che traluce in un’atmosfera giocosa e incantata, declinati a mezzo di pastelli a cera acquerellabili su fondo di carte preparate: un intermezzo ludico di figurazione fantastico/simbolica, creato per un appuntamento di prestigio – quello della Sala Comunale d’Arte – in cui la pittrice è presente con una personale per la settima volta. E un racconto incantato, che certamente lascerà una traccia di morbidezza nella creatività futura dell’artista. .  
   
   
GOLF - LA PUGLIA E BASILICATA PRO-AM INTERESSANTE PROLOGO (23 APRILE) ALL´INTERNATIONAL TESSALI-METAPONTO OPEN DI PUGLIA E BASILICATA (24-27 APRILE)  
 
Roma, 23 aprile 2008 - La Puglia e Basilicata Pro-am, domani mercoledì 23 aprile, sarà il primo atto ufficiale della settimana golfistica al Resort di Riva dei Tessali e Metaponto, che proseguirà poi con la disputa dell´International Tessali - Metaponto Open di Puglia e Basilicata (24-27 aprile). Sarà una Pro-am da record, che si disputerà su entrambi i percorsi del Resort, quello classico all´interno della pineta di Riva dei Tessali, e l´altro più recente nella suggestiva zona archeologica di Metaponto, con la partecipazione di ben 75 squadre composte da un professionista, che poi parteciperà all´Open, e da due dilettanti, per un totale di 225 concorrenti. E´ una ghiotta occasione per gli amateur di potersi confrontare con giocatori di livello europeo, ma anche l´opportunità per vedere all´opera alcuni dei protagonisti che per quattro giorni catalizzeranno l´attenzione dei media europei sul circolo tessalino. In campo alcuni dei favoriti quali gli italiani Andrea Zanini, secondo la scorsa settimana nel Golf Rapallo Open, Gregory Molteni, Andrea Zani, Matteo Delpodio, che vanta anche lui un secondo posto nella prima gara stagionale in Marocco, e Marco Guerisoli, quarto nel Feudo d´Asti Open. Tra gli stranieri si esibiranno, tra gli altri, i francesi Lionel Alexandre, Thomas Fournier, Benoit Bozio e l´austriaco Clemens Prader, tutti con le credenziali giuste per proporre la loro candidatura al titolo. L´international Tessali - Metaponto Open di Puglia e Basilicata fa parte del circuito continentale Alps Tour, nato dalla collaborazione tra le federazioni italiana, francese, austriaca e svizzera con l´intento di lanciare i giocatori professionisti più giovani, preparandoli per la ribalta maggiore, partendo comunque da una base di alto livello tecnico. E naturalmente i lungimiranti dirigenti tessalini, sempre all´avanguardia nelle loro intuizioni, hanno aderito all´iniziativa nella convinzione di poter portare avanti un nuovo interessantissimo discorso promozionale. Si gioca su entrambi i percorsi sulla distanza di 72 buche. Con taglio dopo le prime 36 che lascerà in gara i primi 50 classificati e i pari merito al 50° posto. Costoro si divideranno il montepremi di 65. 000 euro, il più ricco in assoluto del circuito. Al vincitore andranno 10. 270 euro. La manifestazione avrà il supporto e il sostegno delle istituzioni, molto sensibili alla promozione del golf: Regione Puglia, Regione Basilicata, Cciaa di Matera, Apt Basilicata, Provincia di Matera ed Enit. Patrocinio di Coni Puglia, Coni Basilicata e Federazione Italiana Golf. Numerose e prestigiose le aziende sponsor: Ital Brokers, de Montis, Sedit, T. O. Delta, Pricewaterhousecoopers, l´Azienda Vinicola Torrevento S. R. L. , Monticchio Gaudianello Spa, daddario. It Spa, la Gazzetta del Mezzogiorno, Depureco,tecnopaper Copier, F. Divella Spa Maieutike Tecné e Truecom-communication. L´evento fa parte dell´Italian Pro Tour, ossia delle undici gare italiane gestite dal Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti della Fig, con Donato Di Ponziano Presidente e con Alessandro Rogato alla regia sul campo. Il circuito, anche per il 2008, avrà quale main sponsor Bartolini Corriere Espresso e quali fornitori ufficiali Protiviti e Ab Creative Quest´anno c´è un´importante novità: l´Italian Pro Tour, infatti, si è fatto promotore di una iniziativa benefica con una raccolta di fondi a favore dell´Airc (Associazione Italiana per Ricerca sul Cancro). Vengono coinvolti i circoli ospitanti le varie manifestazioni, mediante l´organizzazione di cene con risvolto benefico, mentre nel corso di tutte le pro am, legate ai vari eventi, i golfisti potranno effettuare libere donazioni. Lo stesso Comitato Organizzatore e gli Sponsor si sono fatti parte in causa in questa generosa gara di solidarietà. L´airc sarà presente sul campo e in tutte le programmazioni dell´Italian Pro Tour sulla piattaforma televisiva Sky. .  
   
   
GIRO D´ITALIA, DUE TAPPE IN PROVINCIA DI SONDRIO  
 
Milano, 23 aprile 2008 - Tre giorni sotto i riflettori, decine e decine di chilometri su e giù per tre storici passi alpini, lo Stelvio, il Gavia e il Mortirolo. La Valtellina si presenta sulla scena del Giro d´Italia con un ruolo da protagonista, cucitole addosso dagli organizzatori di Rcs, che hanno inserito le due frazioni di gara con arrivo e partenza in provincia di Sondrio nell´ultima e decisiva settimana della 91° edizione. Le tappe valtellinesi della classica rosa (che nel 2009 festeggerà i cento anni dalla sua prima edizione) sono state presentate oggi in Regione, dall´assessore allo Sport, Giovani e Turismo, Pier Gianni Prosperini, insieme al presidente della Provincia di Sondrio, Fiorello Provera, e al direttore del Giro, Angelo Zomegnan. "Panorami maestosi e territori accoglienti - ha ricordato Prosperini - attendono i campioni del ciclismo, con l´emozione delle grandi salite che faranno selezione. E quest´anno saranno 8 le tappe che toccheranno la nostra regione, con 4 partenze e altrettanti arrivi". Un´occasione in più per mostrare al mondo intero le bellezze della Lombardia, visto che ogni giorno ci saranno 400 minuti di trasmissioni televisive, tra dirette e sintesi (89 televisioni collegate, previsti anche degli highlights per il pubblico degli appassionati cinesi). La carovana del Giro d´Italia sbarcherà a Sondrio nella serata del 26 maggio, reduce dalla tappa San Vigilio di Marebbe-plan de Corones e si fermerà per l´intera giornata di riposo programmata per il 27. Nella mattina del 28 si riparte per Locarno attraversando tutta la Bassa Valle fino a transitare sulle rive del lago di Como, sulla sponda occidentale, prima di giungere in territorio svizzero. La tappa tra i due Stati confinanti è orfana della Valchiavenna e del Passo Spluga sacrificati dagli organizzatori per problemi tecnici. Le autorità svizzere, infatti, nelle scorse settimane, non sono state in grado di garantire l´ultimazione dei lavori in corso sul passo del San Bernardino; Rcs è stata, perciò, costretta a cambiare il percorso, mantenendo invariato l´arrivo a Locarno, deviando per l´Alto Lario e la Val d´Intelvi. Sono così sfumati il passaggio in Valchiavenna e la salita allo Spluga. Tre giorni dopo la partenza di Sondrio, il Giro d´Italia riabbraccerà la valle con la 20° tappa Rovetta-tirano che si annuncia come decisiva per le sorti dell´edizione 2008 della corsa rosa. L´ultima selezione prima della cronometro individuale del 1° giugno, tra Cesano Maderno e Milano. Duecentoventiquattro chilometri con dislivelli da brivido: i corridori si inerpicheranno sul Mortirolo dopo aver scalato Stelvio e Gavia, cima Coppi con i suoi 2. 618 metri. Ed è facile supporre che in Valtellina il Giro d´Italia scriverà un´altra delle sue pagine storiche. "Perché l´amore tra la valle lombarda - ha sottolineato il presidente Provera - e la più importante corsa ciclistica a tappe italiana ha una lunga storia da raccontare. E quest´anno torna sui suoi "passi", nei luoghi dove si premia la fatica e gli appassionati arrivano a migliaia per assistere al passaggio dei campioni, stretti tra i cordoni della folla". Alla vigilia del secondo conflitto mondiale, nel 1939, per la prima volta Sondrio ospitò la partenza dell´ultima tappa del Giro, la lunga discesa verso Milano. Allora c´erano Binda, Guerra e Bartali. Il campionissimo Fausto Coppi scoprì la Valtellina nel 1953 con una lunga fuga in solitario che lo portò vittorioso sul traguardo di Bormio dopo aver conquistato lo Stelvio. E poi ci fu sempre più Valtellina al Giro d´Italia: ancora lo Stelvio (9 volte, in totale), quindi il Gavia (7 volte) fino all´esordio del Mortirolo (8 tappe, dal 1990 a oggi), che ha rivelato i più forti scalatori del mondo. Tappe avvincenti, grandi duelli, distacchi decisivi per la classifica finale e impressionanti ali di folla a seguire ogni pedalata: questo è sempre stato il Giro d´Italia in provincia di Sondrio. Un connubio iniziato nel 1939, destinato, anche quest´anno, a rinverdire i suoi fasti. .