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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Aprile 2008
PIEMONTE, PSR 2007/2013: APERTI I BANDI PER LE MISURE AGROAMBIENTALI 24 MILIONI DI EURO ALL´ANNO PER AGRICOLTURA BIOLOGICA, INTEGRATA E RAZZE A RISCHIO ESTINZIONE  
 
La Giunta Regionale ha deliberato l’apertura di nuovi bandi di finanziamento sul Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, molto attesi dal mondo agricolo, relativi alle misure agroambientali (misura 214), in particolare per produzioni biologiche e integrate e per allevamenti di razze bovine, ovine e caprine a rischio di abbandono, per un importo stimato di 24 milioni di euro all’anno. In generale, la misura 214 rappresenta una delle misure più consistenti del Psr e complessivamente impegna poco meno del 30% delle risorse dell’intero Programma (poco meno di 268 milioni di euro); è mirata alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, alla riduzione degli interventi chimici in agricoltura, alla tutela dei terreni, delle acque, dei prodotti alimentari e dunque della salute dei consumatori. Si articola in otto diverse “Azioni”, di cui tre sono state attivate, per un’importo annuo complessivo stimato in oltre 24 milioni di euro, e in particolare: Azione 214. 1 Applicazione di tecniche di produzione integrata; Azione 214. 2 Applicazione di tecniche di produzione biologica; Azione 214. 8 Conservazione di razze locali minacciate di abbandono. Tali azioni erano state aperte in forma anticipata con deliberazione della Giunta Regionale nell’aprile 2007, per consentire l’erogazione di risorse finanziarie sin dalla prima annualità del Psr 2007/2013, in continuità con la programmazione precedente. Gli attuali bandi riguardano la prosecuzione degli impegni assunti dai beneficiari con tale apertura anticipata, che possono ora essere confermati dopo la valutazione dei criteri di selezione da parte del Comitato regionale di sorveglianza del Psr, avvenuta nel febbraio scorso. Oltre alla prosecuzione degli impegni assunti lo scorso anno, di durata quinquennale, il bando consente la presentazione di nuove domande per l’azione 214. 8 e, per gli agricoltori che proseguono gli impegni relativi alle azioni 214. 1 e 214. 2, l’adesione ad alcune possibilità aggiuntive previste dal Psr. (In allegato scheda di dettaglio delle azioni). I documenti relativi ai bandi sono consultabili all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/cgi-bin/agri/leggi/pub/bandi. Cgi. Le domande dovranno essere predisposte e presentate per via telematica, entro il 15 maggio 2008, utilizzando il servizio on line integrato nel sistema informativo agricolo piemontese (Siap) all’indirizzo: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/rupar_sistpiem/indexsistp. Htm, seguendo le modalità specificate in allegato ai bandi. La copia stampata dalla procedura informatica dovrà pervenire, in forma cartacea, alle Province o Comunità montane competenti per territorio entro il 22 maggio 2008. “Il nostro lavoro per l’attuazione operativa del Psr prosegue con grande impegno – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – come dimostra concretamente l’apertura dei nuovi bandi molto attesi sulle misure agroambientali, che segue di pochi giorni l’apertura di altre tre misure importanti, destinate ai giovani, all’ammodernamento e alla diversificazione. Vorrei sottolineare che il Piemonte è una delle poche regioni italiane ad aver dato la possibilità alle aziende agricole di presentare domanda sulle misure agroambientali in forma anticipata, sin dall’aprile 2007, per non perdere la copertura finanziaria nella fase di passaggio tra i diversi periodi di programmazione. Ora tale impegno prosegue con un rilevante investimento di risorse, che prevede, in particolare, un intervento cospicuo e generalizzato di sostegno alle tecniche di agricoltura integrata, esteso a tutte le produzioni, anche questa una peculiarità che distingue il Piemonte nelle scelte di politica agricola. ” Ricordiamo che nei giorni scorsi, sono state attivate altre misure del Psr per complessivi 96 milioni di euro, relative al sostegno all’insediamento di giovani agricoltori (Misura 112); all’ammodernamento delle aziende agricole (Misura 121); alla diversificazione in attività non agricole, quali l’agriturismo e i servizi educativi e la produzione di energia da fonte solare fotovoltaica destinata alla cessione a terzi (Misura 311). Per l’accesso a tutte le misure attivate, valgono i motivi di esclusione previsti dalla parte generale del Programma di Sviluppo Rurale, ovvero il mancato possesso del documento unico di regolarità contributiva, il mancato rispetto delle norme sulle quote latte, l’aver subito condanne passate in giudicato per reati di frode o sofisticazione alimentare. Il Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte è consultabile nella sua versione integrale all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/agri/psr2007_13/index. Htm .  
   
   
IL 2008 SI APRE IN ROSSO PER LE BEVANDE FUORI CASA CONSUMI IN CALO E PREZZI IN CRESCITA IN TUTTO IL SETTORE DAL BAR AI LOCALI NOTTURNI PREVISIONI NEGATIVE ANCHE PER L´ESTATE SECONDO I DATI RACCOLTI DA CDA (CONSORZIO DISTRIBUTORI ALIMENTARI)  
 
 Milano – La stagione estiva, appuntamento più significativo per il settore delle bevande, è ancora lontana, ma per Cda (Consorzio Distributori Alimentari) - il più importante gruppo indipendente italiano di distributori di bevande, che da solo rappresenta oltre l’11% del mercato italiano della distribuzione di liquidi alimentari – è già tempo di tracciare un primo bilancio dell´anno appena iniziato. L´analisi sui consumi del primo bimestre, condotta dal Consorzio su un campione di oltre 12. 000 pubblici esercizi, traccia un quadro tutt’altro che soddisfacente: il 2008 si appresta ad essere un anno nero per settore delle bevande, soprattutto per quanto riguarda il comparto dei consumi “fuori casa”, ovvero bar, ristoranti e locali notturni. I primi due mesi del 2008 confermano infatti il trend negativo di fine 2007, con consumi in netto calo in tutto il canale Horeca (acronimo di hotel, restaurant e caffetterie). La media nazionale del fuori casa registra un significativo -1,21% a livello nazionale, con picchi che sfiorano il -2% per il canale bar, e il -1,61% per i locali notturni. Leggermente migliore la situazione della ristorazione, dove i consumi di bevande perdono “solo” uno 0,42% rispetto allo scorso anno. A farne le spese sono soprattutto i ready to drink – ormai da tempo in calo vertiginoso - (-21,83%), ma anche gli aperitivi monodose, i succhi di frutta e gli sciroppi (base per i cocktail), che segnano rispettivamente -8,28%, -8,18% e -13,92% (media nazionale). Male anche i superalcolici, che in media fanno registrare un calo di oltre il 7%, e le birre (-6,31%). Particolarmente significativo anche il dato di consumo relativo al vino, fiore all´occhiello dell´economia italiana: in media il trend dei consumi segna infatti un -3,95% per i vini classici e un -3,89% per i vini cosiddetti “speciali”. A livello di canale, i cali più consistenti si registrano nel comparto dei locali serali (pub e discoteche), dove le restrizioni al consumo di alcol sembrano aver dato i loro frutti: -18,39% per i ready to drink, -18,12% per il vino, -6,89% per i superalcolici. Resistono invece i consumi di acqua (+3,11%) e bibite piatte (+5,61%, al contrario delle gasate, -2,09%), mentre non si arresta la crescita degli energy drink, che sfiorano il +15%. “Questi dati sono certamente preoccupanti, poiché emerge un calo generalizzato dei consumo in tutti i comparti – commenta Lucio Roncoroni, direttore di Cda – e non ci aspettiamo grandi miglioramenti durante l´estate (periodo cruciale per le vendite di bevande), salvo sperare in una stagione particolarmente calda”. “L´economia arranca, e i consumatori italiani stanno sempre più attenti a spendere in maniera oculata, privilegiando la qualità rispetto alla quantità – continua Roncoroni – non a caso dalla nostra indagine emerge chiaramente come i cali più significativi siano da registrare negli esercizi di categoria medio bassa. I locali di alto livello invece mantengono invece una certa continuità di risultati”. “Purtroppo il rischio in situazioni come questa è che gli esercenti siano spinti alla ricerca di prodotti a prezzi sempre più bassi, per mantenere la propria marginalità e si moltiplichino scandali come quello del vino contraffatto che ha fatto tanto scalpore in queste ultime settimane”. .  
   
   
PARMALAT S.P.A. RAGGIUNGE UN ACCORDO CON TMT FINANCE SA CHE PREVEDE LA CESSIONE DEL 100% DI NEWLAT SPA  
 
Parmalat comunica che in ottemperanza ai provvedimenti dell’Antitrust n. 14452 del 30. 6. 2005 e n. 16282 del 21. 12. 2006, a seguito di un processo competitivo, è stato firmato un contratto di vendita con Tmt Finance Sa per la cessione dell’intero capitale sociale di Newlat Spa. La cessione delle azioni è subordinata al gradimento ed alla relativa autorizzazione all’acquisto da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Newlat Spa, società con sede a Reggio Emilia, dall’agosto 2006 fa parte del Gruppo Parmalat a conclusione della procedura di Amministrazione Controllata. La società opera utilizzando i marchi “Polenghi”, “Matese”, “Giglio”, “Torre in Pietra” e “Fior di Salento”. Nel 2007 Newlat ha registrato un fatturato di circa 150 milioni di euro con un organico di oltre 300 dipendenti. Tmt, con sede a Lugano (Svizzera), è attiva in diversi settori quali agro-alimentare (attività molitoria, produzione di pasta e prodotti lattiero-caseari), navale e della grande distribuzione. Il fatturato consolidato del gruppo Tmt è stato per il 2007 pari a oltre 200 milioni di euro con un organico di oltre 600 persone e una struttura produttiva distribuita in 12 stabilimenti presenti in Italia. Newlat sarà ceduta alla data del closing ad un valore simbolico di un euro e contestualmente Parmalat cederà all’acquirente, sempre ad un valore simbolico di un euro, un credito verso Newlat fino ad un massimo di 8 milioni di euro. Le partite intercompany per un valore di circa 4,5 milioni di euro verranno rimborsate prima del closing, con la previsione di un flusso di cassa a favore del Gruppo Parmalat dello stesso importo. La cessione non avrà impatto economico sulla Parmalat Spa. Con questa operazione Parmalat Spa deconsoliderà un debito finanziario e un debito per leasing per un importo totale di circa 36 milioni di euro sulla base della situazione al 31 marzo 2008. Parmalat S. P. A. Comunicherà tempestivamente l’avvenuto .  
   
   
TRANSAZIONE DELLA REVOCATORIA PARMALAT GRUPPO BANCA ITALEASE  
 
Parmalat comunica che Factorit S. P. A e Banca Italease S. P. A hanno transatto il contenzioso avente ad oggetto l’azione revocatoria contro di esse promossa da Parmalat S. P. A. In Amministrazione Straordinaria e da Parmalat S. P. A, assuntore del concordato. L’azione revocatoria è stata transatta con l’impegno da parte di Factorit S. P. A al versamento di Euro 2. 500. 000,00 oltre che alla retrocessione a favore di Parmalat di crediti non incassati da Factorit S. P. A. Factorit S. P. A rinuncia al diritto di insinuazione al passivo per il pagamento effettuato. Le spese di lite saranno compensate tra le parti. .  
   
   
UNIVERSITÀ DI FIRENZE: A MENSA SI MANGIA “BIO” E “TOSCO” IL RUOLO DELL’AZIENDA AGRICOLA DI ALBERESE. ! E NELLE SCUOLE DISTRIBUTORI DI LATTE  
 
Firenze - Due volte al mese, nella mensa degli studenti universitari fiorentini, il menù è a base di prodotti tipici toscani in gran parte forniti dall’azienda Regionale Agricola di Alberese (carne di razza maremmana, olio extravergine d’oliva, orzo, vino doc Morellino di Scansano). La notizia è emersa questa mattina a Firenze in un incontro organizzato dall’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Firenze e dall’Azienda Regionale Agricola di Alberese. “Prodotti biologici e filiera corta nella ristorazione collettiva” – questo il titolo del convegno – ha visto la presenza degli assessori regionali Susanna Cenni (Agricoltura) e Gianfranco Simoncini (Istruzione). Grazie al terzo bando sulla legge regionale 18/2002 (“Norme per l’introduzione di prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle me! nse pubbliche e programmi di educazione alimentare nella Regio! ne Toscana”), l’Azienda presieduta da Silvia Fissi ha ottenuto dalla Regione un finanziamento utilizzato per questa operazione di filiera corta e di prodotti biologici. E’ stato inoltre distribuito, nelle mense universitarie, materiale promozionale sull’Azienda di Alberese presieduta da Moreno Periccioli. L’inserimento di prodotti provenienti da agricoltura integrata e l’utilizzo di prodotti tipici toscani avviene, nell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario di Firenze, nel centro di produzione a gestione diretta posto sul viale Morgagni e utilizzato per le mense “Calamandrei” e “Caponnetto”: 660 mila i pasti annui provenienti da tale centro (circa la metà dei pasti erogati ogni anno dall’Azienda). Tutti di largo consumo giornaliero i prodotti biologici utilizzati: pane, pasta e riso, formaggi, salumi e yogurt, insalata, radicchio, legumi e frutta oltre ai condimenti. “E’ s! tata l’occasione – ha sottolineato l’assessore Cenni – anche per fare il punto su una legge regionale che in sei anni di attività ha già visto tre bandi attuativi e adesso si appresta a far partire il quarto. Continuiamo a credere fortemente alla necessità di camminare ancora in una direzione che tutela la salute dei cittadini e promuove il consumo di prodotti agroalimentari tipici e tradizionali da agricoltura biologica e agricoltura integrata valorizzando le aziende con certificazione etica”. Nei primi due bandi, per l’intera Toscana, sono stati erogati contributi, sia nell’utilizzo di prodotti certificati che per programmi formativi, per un totale di circa un milione e mezzo di euro. Già a partire dal terzo bando (che ha erogato un altro milione di euro) sono state introdotte modifiche per snellire le procedure. “Dalle dichiarazioni degli enti beneficiari – ha sottolineato l’asse! ssore Simoncini – emerge che molti si stanno orientando ! verso il consumo di prodotti toscani certificati anche se i costi sono maggiori: sull’altro piatto della bilancia c’è la maggiore facilità con cui è possibile controllare la tracciabilità di ciò che viene servito in mensa. Il nostro obiettivo è quello di puntare sempre più al biologico anche per quanto riguarda le mense degli altri livelli scolastici. Non sfugge, in questa scelta, la valenza educativa”. Fra le novità del prossimo bando, oltre alla priorità per le macchinette automatiche che distribuiranno nelle scuole latte crudo e frutta biologica, anche la priorità per chi si rifornisce con contratti di filiera corta. Saranno poi promossi incontri con i produttori toscani per attivare progetti pilota di filiera corta fra mense e produttori: l’ottica è quella di favorire sempre più la tendenza a ricominciare a nutrirsi con prodotti locali. A beneficiare del bando potrann! o essere - per le rispettive mense - Comuni, Aziende sanitarie, Aziende per il diritto allo studio universitario. Le iniziative di educazione alimentare degli utenti e i programmi per la formazione del personale addetto alle mense sono riservati ai Comuni. .  
   
   
VARATE LINEE GUIDA PIEMONTESI PER LA TIPICA FAUNA ALPINA PER EFFETTUARE I CENSIMENTI DELLE SPECIE  
 
La Giunta Regionale ha approvato nuove linee guida per il monitoraggio e la ricognizione faunistica della tipica fauna alpina, rivedendo alcune modalità operative, soprattutto in relazione allo svolgimento dei censimenti sulla consistenza delle specie, che si svolgono tra la primavera e l’estate, rimandando a un successivo momento l’approvazione delle modalità per la concessione di eventuali piani di prelievo selettivo di dette specie. La tipica fauna alpina è costituita da coturnice, fagiano di monte, pernice bianca e lepre variabile (Lepus timidus), un raggruppamento sistematicamente eterogeneo, che comprende specie dall’alto valore ecologico e naturalistico che convivono in ambienti tipicamente alpini. Queste specie di uccelli sono inserite negli allegati I e Ii della Direttiva Comunitaria “Uccelli” (79/409/Cee), che stabilisce la necessità di prevedere apposite misure di tutela. Infatti, queste popolazioni, ormai rarefatte, sono sensibili alle più piccole variazioni ambientali e risentono in modo negativo di alcune attività antropiche e della modificazione degli habitat, in Piemonte come in altre zone delle Alpi. Una prima deliberazione regionale nel 2004 aveva approvato le “Linee guida per la gestione e tutela della specie fagiano di monte, pernice bianca, coturnice e lepre variabile nella Regione Piemonte”; ora, alla luce dei dati raccolti, nonchè delle conoscenze tecniche e scientifiche acquisite, si è reso necessario rivedere alcune modalità operative. Allo scopo è stato istituito, sin dallo scorso anno, un comitato tecnico composto da rappresentanti del mondo accademico, degli enti di gestione (Province, Aree protette, Comprensori alpini e Aziende funistiche) e dell’associazionismo (associazioni venatorie e ambientaliste) con il compito di effettuare uno studio propedeutico per l’individuazione di misure di tutela della tipica fauna alpina. Tra gli esiti del gruppo di lavoro, vi è l’elaborazione delle modalità ottimali per procedere al monitoraggio e alla ricognizione faunistica, differenziata secondo le diverse specie e da svolgersi in maniera uniforme sul territorio, evitando eccessive frammentazioni e garantendo omogeneità dei dati raccolti. “Le operazioni di censimento e monitoraggio – afferma l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – sono passaggi fondamentali e preliminari per una corretta conoscenza dei fenomeni, della consistenza e della distribuzione di specie ormai rare, che richiedono specifiche misure di tutela. Abbiamo dunque provveduto a fornire indicazioni omogenee e puntuali per effettuare i monitoraggi in tutte le aree territoriali della Regione, data l’imminenza della stagione più adatta a realizzarli. Le operazioni si svolgeranno sotto la costante supervisione dell’Osservatorio faunistico regionale e ci daranno elementi circostanziati per valutare come procedere con gli eventuali piani di prelievo. ” .  
   
   
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE MARCHIGIANO 2007-2013, IL CONVEGNO DI COSSIGNANO  
 
 Si e` tenuto a Cossignano (Ap) il primo di una serie di iniziative divulgative del nuovo Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche del periodo di programmazione 2007/2013. Il convegno, concluso sulle note dell´Inno delle Marche, ha avuto un grande successo di pubblico con la presenza di oltre 200 partecipanti tra rappresentati delle imprese agricole del comprensorio, tecnici interessati nella redazione dei progetti, organizzazioni e associazioni agricoltori e amministratori degli enti locali della provincia di Ascoli Piceno. Dopo i saluti del sindaco di Cossignano, Roberto De Angelis e l´introduzione dell´assessore allo Sviluppo rurale del Comune, Roberto Luciani, sono seguite le relazioni di Lorenzo Bisogni, dirigente responsabile della programmazione del Psr che ha illustrato l´impostazione e le caratteristiche generali del Psr 2007/2013 e di Vincenzo Cimino, dirigente della Pf Competitivita` e Sviluppo dell´Impresa Agricola, che ha illustrato le misure riguardanti l´insediamento dei giovani agricoltori, l´ammodernamento delle aziende agricole e la diversificazione in attivita` non agricole. Misure per le quali la Regione prevede a breve la pubblicazione dei primi bandi di accesso ai benefici. Egea Latini, funzionario del servizio agricoltura della provincia di Ascoli Piceno, ha parlato del ruolo dell´amministrazione provinciale nell´amministrazione del Psr, con riferimento alle procedure di decentramento amministrativo in piena attuazione. E` seguito il question time con le domande sui diversi aspetti pratici dell´attuazione delle misure. In chiusura dei lavori, l´intervento di Paolo Petrini, assessore all´Agricoltura della Regione Marche e vicepresidente della Giunta Regionale, che ha ripreso gli aspetti focali emersi dal convegno, sintetizzando una traccia conclusiva per l´applicazione del Programma in quanto frutto del confronto diretto col territorio. ´Ribadisco - ha detto Petrini - la ferma intenzione della Giunta regionale di evitare qualsiasi distribuzione a pioggia delle risorse disponibili ma di poterle concentrare sulle aziende che hanno la concreta possibilita` di utilizzarle al meglio finalizzandole allo sviluppo dell´impresa e di tutto il territorio´. Il successo dell´iniziativa ha confermato l´importanza di continuare con altre simili nel territorio regionale per la divulgazione delle informazioni e delle opportunita` offerte dalla nuova programmazione. .  
   
   
L’AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE E I PROGETTI DI FILIERA CORTA: SONO GLI ARGOMENTI DI UN CONVEGNO PROMOSSO DALLA CIA EMILIA ROMAGNA E DI FERRARA IL 23 APRILE.  
 
L’agricoltura multifunzionale e i progetti di filiera corta: sono gli argomenti di un convegno promosso dalla Cia Emilia Romagna congiuntamente alla Confederazione ferrarese il 23 aprile prossimo. L’iniziativa si terrà a Ferrara presso la sala Imbarcadero del Castello estense a partire dalle ore 17. Le aziende del territorio, per l’occasione, presenteranno i prodotti tipici e offriranno assaggi delle specialità emiliano romagnole. Il convegno si svilupperà in più fasi perché intende far conoscere e dimostrare, proprio con la partecipazione di imprese socie, che l’agricoltura è novità, creatività ed economia avanzata. Tra gli argomenti dell’incontro anche la nuova legge regionale sull’agriturismo. Il programma prevede gli interventi del presidente provinciale Cia Mauro Ferrari e del presidente regionale Nazario Battelli. Saranno presenti inoltre Rosanna Contri (Cia nazionale), Davide Nardini (assessore provinciale Agricoltura), Carlo Alberto Roncarati (presidente Camera di Commercio di Ferrara), Mauro Vicini ( responsabile economico Cia Emilia Romagna), Tiberio Rabboni (assessore regionale Agricoltura). Concluderà il convegno il vice presidente nazionale Cia Enzo Pierangioli. .  
   
   
BARI: RUSSO SU QUESTIONE SOFISTICAZIONE OLIO OLIVA  
 
L’assessore alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo, ha rilasciato la seguente dichiarazione sulla questione della sofisticazione dell’olio d’oliva. “L’attività fraudolenta di irresponsabili delinquenti va certo sottolineata – spiega Russo - ma nell’accezione positiva che vede un’attività di controllo utile a impedire frodi”. “Quindi – prosegue Russo - si intensifichino i controlli a cura delle autorità competenti, per la tutela del consumatore e a garanzia e tutela di tanti imprenditori agricoli e frantoiani pugliesi, meritevoli per produrre olio extravergine di eccellente qualità”. “Ancora una volta <> - dichiara l’assessore Russo - pur di apparire alla ribalta della cronaca, fa di tutta l’erba un fascio, non rendendosi conto che per vanità personali aggiunge al danno la beffa a discapito della stragrande maggioranza di un settore che in Puglia produce onestamente e significativamente uno dei prodotti più apprezzati al mondo, verso il quale l’assessorato dimostra con i fatti grande attenzione promuovendolo adeguatamente e supportando l’attività agricola sul campo con interventi, studi e ricerche”. .  
   
   
SLOVENIA COOPERA CON ROMANIA NEL SETTORE AGRICOLO  
 
Il ministro dell´Agricoltura sloveno, Iztok Jarc, e la controparte romena, rappresentata dal ministro Dacian Ciolos, hanno discusso della cooperazione tra i due Paesi, nel corso di una visita di due giorni del ministro sloveno in Romania. Lo rivela il sito internet del Governo sloveno. I ministri hanno concordato che la collaborazione tra i due Paesi è buona, ma che sarà rafforzata nel prossimo futuro. La Romania desidera cooperazione nella gestione delle zone montane e delle aree in cui le condizioni per l´agricoltura sono limitate, nonché una maggior cooperazione nello scambio di esperienze sull´implementazione di misure volte all´agricoltura, all´ambiente e al controllo fitosanitario. Il ministero sloveno già partecipa all´istruzione e formazione dell´agenzia romene per i pagamenti delle fattorie. I due ministri hanno anche discusso le norme europee per l´agricoltura, che secondo la Romania devono essere semplificate. La Romania ha accolto con favore la decisione di aumentare del 2 per cento le quote di latte. Nel 2006, la Slovenia ha esportato in Romania un valore di 2,17 milioni di euro in prodotti agroalimentari e ha importato un valore di 3,3 milioni di euro in prodotti dello stesso genere. .  
   
   
MARR APPROVATO IL BILANCIO D´ESERCIZIO 2007 DELIBERATA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO LORDO DI 0,40 EURO PER AZIONE (+11,1%) NOMINATI IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E IL COLLEGIO SINDACALE  
 
 Rimini, - L´assemblea degli Azionisti di Marr S. P. A. Ha approvato 18 aprile il bilancio d´esercizio al 31 dicembre 2007. Principali risultati consolidati dell´esercizio 2007 - Nell´esercizio 2007, i ricavi totali consolidati hanno superato il miliardo di euro, attestandosi a 1. 064,7 milioni di euro, in crescita del 9,5% rispetto ai 972,7 milioni di euro del 2006. L´ebitda ha registrato un incremento del 13,1%, raggiungendo i 69,7 milioni di euro (61,6 milioni di euro nel 2006), mentre l´Ebit, pari a 60,0 milioni di euro, è cresciuto del 12,1% rispetto ai 53,5 milioni di euro del 2006. Il risultato prima delle imposte è stato pari a 50,9 milioni di euro, in crescita del 10,6% rispetto ai 46,0 milioni di euro dell´esercizio precedente, mentre il risultato netto ha raggiunto i 29,5 milioni di euro (pari a 29,3 milioni di euro al netto della quota di pertinenza di terzi), con un incremento del 10,1% rispetto ai 26,8 milioni di euro del 2006. La Posizione Finanziaria Netta (Pfn) di Gruppo al 31 dicembre 2007 è stata pari a 122,9 milioni di euro, in incremento rispetto ai 98,5 milioni di euro del 2006, tenuto conto dell´esborso finanziario di circa 11 milioni di euro per gli investimenti straordinari in acquisizioni e del pagamento, in data 10 maggio 2007, di 23,9 milioni di euro di dividendi (21,6 milioni di euro nel 2006). Il capitale circolante netto commerciale è pari a 141,9 milioni di euro in incremento rispetto ai 117,5 milioni di euro del 2006, a seguito dell´aumento del volume d´affari e dell´integrazione delle acquisizioni appena realizzate. Il patrimonio netto consolidato a fine anno è pari a 181,4 milioni di euro (175,5 milioni di euro nel 2006). Risultati della Capogruppo Marr S. P. A. E distribuzione del dividendo - La Capogruppo Marr S. P. A. Ha realizzato ricavi totali per 992,3 milioni di euro rispetto ai 919,6 milioni di euro del 2006 (+7,9%) e un utile netto pari a 27,9 milioni di euro, in incremento del 10,8% rispetto ai 25,2 milioni di euro del 2006. A fronte di tali risultati, l´Assemblea ha approvato la distribuzione agli Azionisti di un dividendo lordo di 0,40 euro per azione, in aumento del 11,1% rispetto al precedente esercizio e con un pay out pari a circa il 91% dell´Utile del Gruppo. Il dividendo verrà messo in pagamento in data 22 maggio, con stacco cedola (n. 3) il 19 maggio. Evoluzione prevedibile della gestione - Il primo trimestre, pur essendo storicamente poco significativo per il suo contributo ai ricavi dell´intero esercizio, conferma il trend di crescita fatto registrare nell´anno precedente, rafforzando anche il positivo contributo delle acquisizioni recentemente realizzate. In questo contesto, il management della società rimane orientato a perseguire politiche di sviluppo con il mantenimento dei livelli di redditività raggiunti. Nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale - In relazione alla scadenza degli organi sociali l´Assemblea degli Azionisti ha proceduto alla nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, confermando sia gli Amministratori che i Sindaci precedentemente nominati. I componenti degli organi di amministrazione e controllo sono stati eletti dalle liste presentate dall´azionista di maggioranza Cremonini S. P. A. Consiglio di Amministrazione: Aratri Illias; Aureli Alfredo; Boldrini Giosuè; Cremonini Vincenzo; Ferrari Paolo; Lusignani Giuseppe; Ravanelli Ugo. Alfredo Aureli, Paolo Ferrari e Giuseppe Lusignani si sono qualificati Consiglieri Indipendenti ai sensi di legge e regolamenti. Collegio sindacale: Membri Effettivi: Conti Massimo; Ricciotti Italo; Simonelli Ezio Maria (Presidente del Collegio Sindacale). Membri supplenti: Monterumisi Marinella; Muratori Davide. L´assemblea ha inoltre nominato alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione il dott. Vincenzo Cremonini. Gli Amministratori e i Sindaci resteranno in carica per tre esercizi sociali. La cariche degli Amministratori e la composizione dei comitati in seno al Consiglio di Amministrazione saranno definite in apposita riunione del Consiglio di Amministrazione. I curricula vitae degli Amministratori sono disponibili sul sito internet della Società (www. Marr. It). Autorizzazione all´acquisto di azioni proprie - L´assemblea ha autorizzato l´acquisto e la vendita di azioni proprie ai sensi e per gli effetti dell´art. 2357 del codice civile, delegando a tal fine il Consiglio di Amministrazione. L´autorizzazione prevede la facoltà di acquisire azioni proprie nei limiti di cui all´articolo 2357 del codice civile ad un prezzo non superiore del 10% (dieci per cento) del prezzo ufficiale delle contrattazioni registrate sul mercato Telematico Azionario il giorno precedente l´acquisto. L´autorizzazione odierna pone termine alla precedente autorizzazione assembleare del 20 aprile 2007, pertanto ai sensi dell´art. 144 bis comma 4 del Regolamento Consob 11971/99, si rende noto che il piano di acquisto di azioni proprie avviato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 28 gennaio 2008 si è concluso con l´acquisto di 43. 400 azioni ordinarie Marr, pari allo 0,065% del capitale sociale, per un controvalore di 280. 374 euro. .  
   
   
INAUGURATA A MONOPOLI BIOL BIOLFISH  
 
L’assessore Russo inaugura Biol-biofish - La terra sposa il mare – Oli e Pesce Bio - Monopoli 22-27 aprile Il Biol è il premio internazionale per il miglior olio extravergine d’oliva da agricoltura biologica. L’assessore ha inaugurato oggi a Monopoli Biol, esposizione dove protagonista è l’olio Extravergine d’oliva, che si terrà fino al 27 aprile. “La qualità dell’olio extravergine va sostenuta e tutelata con ulteriori e maggiori controlli – ha dichiarato l’assessore Russo a margine dell’inaugurazione – c’è inoltre un grande consenso per la valorizzazione e l’importanza della pratica biologica nel settore”. Secondo Russo “E’ interessante la realizzazione del percorso integrato tra agricoltura, pesca e acquacoltura, con l’obiettivo di promuovere le attività di pesca eco-sostenibili e la diffusione di un nuovo metodo di agricoltura e allevamento”. .  
   
   
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE LIGURE, ASSESSORE CASSINI: 276 MILIONI A FAVORE DELLE NUOVE IMPRESE GIOVANILI  
 
Ammontano a 276 milioni di euro le risorse dell´Unione europea destinate per la Liguria al piano di sviluppo rurale. "Si tratta di fondi - ha sottolineato l´assessore regionale all´Agricoltura, Giancarlo Cassini - che verranno distribuiti su quattro assi con particolare rilievo alle nuove attività giovanili in agricoltura, allo sviluppo di nuovi prodotti e all´associazionismo e alla cooperazione oltre all´educazione alimentare". Il piano finanziario del Psr ligure prevede la realizzazione di investimenti e altre attività nel periodo 2007-2013 per un volume complessivo di investimenti pari a 441 milioni di euro. Le delibere di apertura dei bandi sono già state pubblicate e si è già dato avvio alla fase operativa del piano. Dodici i temi prioritari raggruppati in quattro aree: Area competitività: ricambio generazionale e aumento delle dimensioni aziendali, agricoltura di mercato, sviluppo di nuovi prodotti, processi produttivi e tecnologie, associazionismo e cooperazione; Area turismo territorio e prodotti locali: valorizzazione dei prodotti tipici e biologici, sviluppo delle filiere corte, sviluppo dell´entroterra, educazione alimentare; Area valorizzazione ambiente e paesaggio: ambiente e turismo naturalistico, agricoltura e selvicoltura di presidio; Area utilizzo sostenibile delle risorse: energia, risorse idriche. "Per quanto riguarda la pesca - ha concluso l´assessore Cassini - la Liguria può contare inoltre su circa 7 milioni di euro, grazie al Fep (Fondo europeo per la pesca) che potrà finanziare interventi per l´adeguamento della flotta da pesca, azioni collettive per la gestione eco-compatibile delle risorse del mare, investimenti in acquicoltura e trasformazione e commercializzazione". .  
   
   
NUOVO ACCORDO TRA LAVAZZA E LA DIVISIONE INDUSTRIAL MERCHANT DI AIR LIQUIDE  
 
Si rafforza la partnership tra Air Liquide, società leader nella produzione di gas industriali e medicali, e Lavazza, leader italiano e attore mondiale nella produzione e distribuzione di caffè. È stato infatti siglato un nuovo contratto tra l’azienda torinese e la Business Line Industrial Merchant di Air Liquide, già fornitore di azoto e Co2 per gli stabilimenti produttivi Lavazza situati a Gattinara, Settimo Torinese e Pozzilli. L’accordo, di durata decennale, prevede l’installazione di un impianto di autoproduzione di azoto Apsa T6 presso il sito di Gattinara. Specializzato nella produzione di cialde e capsule, il sito di Gattinara ha registrato nel 2007 numeri in forte crescita (un fatturato in aumento del +25% rispetto al 2006) dovuti ad un incremento della capacità produttiva. Numeri destinati a crescere ulteriormente grazie ad importanti investimenti disposti dall’azienda del caffè per il sito del vercellese. Il contratto realizzato con Air Liquide si inserisce nel quadro di tale incremento produttivo, che porterà conseguentemente ad un aumento del fabbisogno di azoto fornito al sito di Gattinara. Il cliente ha pertanto valutato positivamente la convenienza in termini di qualità, continuità, risparmio economico e minor impatto logistico, del passaggio dalla fornitura dell’azoto liquido ad autoproduzione on-site. L’impianto Apsa T6, che entrerà in servizio entro marzo 2009, risponderà a tale fabbisogno con una capacità produttiva di oltre 1000 mc/h e richiederà un investimento per l’installazione ed i relativi accessori di quasi 1 mio di €. “Questo accordo conferma il rapporto di fiducia instauratosi con Lavazza da anni di partnership. Il mix di competenze e professionalità dimostrato in passato ha convinto il cliente che Air Liquide è in grado di individuare e fornire la migliore soluzione, seguendo il cliente nell’evoluzione dei propri bisogni” afferma Patrick Jozon, Direttore Generale di Air Liquide Italia “L’azoto che forniamo a Lavazza consente di salvaguardare la qualità del caffè nel processo di lavorazione ed aumenta la shelf-life del caffè confezionato. Inoltre, la creazione di un impianto on-site ha una ricaduta positiva sull’ambiente, riducendo l’inquinamento provocato dal trasporto su ruote”. Soddisfazione per l’accordo è stata espressa anche dall’Ing. Alessandro Alpini, Direttore Attività Industriali di Lavazza: “La necessità di provvedere al fabbisogno di azoto, essenziale per il nostro processo produttivo, per mezzo di autoproduzione si è resa imprescindibile per gli attuali volumi produttivi, e ancora di più, per i prossimi piani di sviluppo. Air Liquide, con cui operiamo da anni con reciproca soddisfazione nella fornitura dei gas tecnici per tutti i nostri stabilimenti ha proposto una soluzione tecnicamente di livello e adeguata alle nostre necessità. Da qui la decisione di proseguire con la partnership anche nella nuova situazione produttiva”. .  
   
   
“PRODUZIONE DI CEREALI” – EDIZIONE 2008 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Il comparto cerealicolo è stato caratterizzato nel 2007 da carenza di offerta a livello mondiale, a seguito di contrazioni della produzione nella Ue e nel Nord America, che ha generato un rialzo importante dei prezzi (+20/30% a partire dalla seconda metà dell’anno), da una domanda di cereali sostenuta e in espansione, in particolare nei paesi emergenti dell’Asia orientale, dalle incertezze relative alle superfici destinate alla barbabietola, convertite a cereali, dall’utilizzo di alcuni di questi prodotti per biocarburanti. Il fatturato settoriale in Italia ha realizzato una forte crescita(+28%), arrivando a 3. 874 milioni di euro a fronte di una quasi assoluta stabilità in volume Le imprese agricole nazionali si trovano ad operare in un mercato globale perturbato e competitivo e in un mercato comunitario condizionato dalla nuova Pac. In tale contesto si conferma importante riorganizzare e ristrutturare la filiera dei cereali, ridefinendo ruoli e rapporti tra le aziende agricole e operatori a monte e a valle, con l’obiettivo di aumentare la competitività del settore nazionale, caratterizzato da una alta frammentazione dell’offerta Le aziende agricole investono sempre più negli aspetti di tecnica e tecnologia produttiva, valutando le variabili economico-gestionali, ricercando la redditività e la competitività delle colture sulla base degli andamenti di mercato internazionali, e privilegiando i rapporti di filiera. Cresce l’orientamento a forme di cooperazione tra gli agricoltori, con formazione di consorzi/cooperative/organizzazione di produttori. Dati di sintesi, 2007
Ettari coltivati a cereali 3. 921. 472
Valore della produzione (Mn. Euro) 3. 874,0
Variazione media annua della produzione 2007/2003(a) (%) 7,0
Quota di produzione delle prime 4 imprese(b) 4,8
Quota di produzione delle prime 8 imprese(b) 6,8
Previsioni di sviluppo della produzione(b):
· breve periodo 5-10
· medio periodo lieve crescita
a) - - in valore .
 
   
   
IL SALAME PIEMONTE DOP PROTAGONISTA DI UNA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO PER I CONSUMATORI È FORTE E RICONOSCIBILE IL LEGAME DEL PRODOTTO CON IL TERRITORIO (78,7%)  
 
Grande attenzione da parte del mondo scientifico per le produzioni tipiche Dop e Igp. Lo testimonia il recente interesse dell’Università di Torino, Dipartimento di Scienze merceologiche, per il Salame Piemonte Dop, nei confronti del quale è stata condotta una ricerca demoscopica, finanziata dalla Regione Piemonte e condotta in collaborazione con l’omonimo consorzio di tutela. Il lavoro pubblicato di recente sui “Quaderni della Regione Piemonte”, si è articolato in due fasi: nella prima, si sono organizzati degli spazi ad hoc, dei veri e propri “banchetti” in 10 punti vendita selezionati nell’area di Torino, dove si è fatto degustare il Salame Piemonte Dop; nella seconda invece sono stati intervistati alcuni consumatori per capire quale fosse il grado di conoscenza e di gradimento del prodotto, se nel momento dell’acquisto fosse determinante il legame di esso con il territorio e la conoscenza del significato di Dop (Denominazione di Origine Protetta). Nel complesso sono state organizzate 20 giornate di degustazione e 17 giornate di indagine. Hanno risposto alle interviste circa un migliaio di consumatori piemontesi. La ricerca del Dipartimento di Scienze merceologiche guidato dal prof. Giovanni Peira ha messo in luce che il 78. 7% del campione intervistato ritiene che il legame territorio/qualità sia determinante per la caratterizzazione del salame crudo, sebbene ci sia ancora qualche confusione nell’attribuire l’esatto significato ai simboli comunitari delle Dop e Igp. Dalla ricerca è emerso che il consumatore percepisce che la qualità del Salame Piemonte Dop è superiore, ma non ne comprende a pieno le ragioni – ha affermato Umberto Raspini, Presidente del Consorzio Salame Piemonte. Il Consorzio ha il compito di fare informazione e spiegare i vantaggi di consumare un salume prodotto secondo un Disciplinare scrupoloso, a partire da carni di suini nati e allevati in Piemonte. E’ la prima ed unica Dop Italiana legata integralmente alla produzione suinicola esclusivamente riferita ad una Regione – il Piemonte - e distingue uno storico prodotto Piemontese. È evidente tuttavia che le garanzie dell’origine non bastano: infatti fra gli indicatori preferenziali per determinare il grado d’eccellenza di un salame contano per il 66. 9% del campione le caratteristiche gustative e olfattive del salame. Il Salame Piemonte sembra aver superato a pieni voti il test degustativo: il 40. 9% degli intervistati ha espresso considerazioni del tutto positive sul prodotto assaggiato, considerandolo un prodotto nettamente superiore alla media. Il Salame Piemonte Dop si caratterizza per un profumo ed un sapore delicatamente speziati, ottenuti grazie all´utilizzo, nel processo di produzione, dei vini piemontesi, provenienti dalla fermentazione delle uve Nebbiolo, Barbera e Dolcetto, dalla struttura robusta e caratteristica, e dalla sapiente aggiunta di particolari aromi come l´aglio, i chiodi di garofano e la noce moscata. Come previsto dal Disciplinare, tutte le operazioni finalizzate alla produzione del Salame Piemonte devono avvenire esclusivamente nel territorio della Regione Piemonte. Il salame Piemonte ha ottenuto la protezione transitoria nazionale come Dop (Denominazione di Origine Protetta) con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 12 gennaio 2006. .  
   
   
IL PESCE ADRIATICO DELL´EMILIA-ROMAGNA ALL´EUROPEAN SEAFOOD EXHIBITION DI BRUXELLES  
 
Bologna - Il Consorzio Prodotti Ittici Alto Adriatico dell’Emilia Romagna, consorzio promosso dalla Regione, è protagonista del bello stand Italiano all’European Seafood Exhibition, la più grande fiera mondiale del settore ittico, che si tiene da oggi fino al 24 aprile a Bruxelles. La fiera è stata inaugurata ieri alla presenza, nel padiglione italiano, dell’assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli, dell’ambasciatore italiano in Belgio Sandro Maria Siggia e dei dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e dell’Ice. Queste le aziende emiliano-romagnole presenti, ben 12: Adler; Associazione produttori di pesca; Chef pronto service; Consorzio pescatori di Goro; Consorzio pescatori; Costa Adriatica; Effelle pesca; Foodlab; Gio Mare; Goro pesca; L’inedito; Parco Delta del Po. .  
   
   
GLI ISTITUTI DI CONTROLLO A QUALYPIG SALUMI DOP E IGP: TUTTI I NUMERI DELLA QUALITÀ  
 
Cremona, - Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Mortadella Bologna, Salamini Italiani alla Cacciatora, Culatello di Zibello e tutte le altre denominazioni di origine della salumeria sono ormai sinonimo di qualità, tradizione, legame con il territorio. Ma non tutti sanno che dietro queste denominazioni c’è un imponente sistema di controlli che garantisce ai consumatori che i grandi salumi tutelati siano prodotti sempre rispettando i rigorosi disciplinari. Per far conoscere questa realtà, l´Istituto Parma Qualità e l´Istituto Nord Est Qualità hanno organizzato in occasione dell’edizione 2008 di Qualypig (salone delle filiere della carne suina di Cremona), con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il V° Convegno-seminario di aggiornamento sull´attività di controllo e di certificazione della filiera suinicola dei prodotti a Dop e Igp. La video-presentazione di un’accurata sintesi del “Dossier 2007” ha permesso di puntare l’attenzione sugli esiti più significativi del lavoro di certificazione sviluppato dagli Istituti nei diversi distretti produttivi: 2. 726 ispezioni negli allevamenti, 734 controlli sui mangini, 3. 280 prosciutti analizzati in laboratorio, 19. 859 sessioni di controllo e tanti altre verifiche garantiscono che i salumi Dop e Igp mantengano le promesse di qualità e di tradizione. È stato così possibile entrare nei dettagli del un piano di controllo che, nel solo 2007, ha sviluppato ben 2. 726 verifiche negli allevamenti riconosciuti, il cui numero complessivo, alla fine del 2007, era sceso per la prima volta al di sotto delle 5. 000 unità (4. 984), nel quadro di un andamento riduttivo equamente distribuito nelle undici regioni, eccetto l’Emilia Romagna, dove la diminuzione è risultata più sensibile. I suini complessivamente inviati alla macellazione ai fini delle produzioni Dop sono stati oltre 9 milioni, con un incremento del 3,4% sul 2006, cui equivale quello segnato dalle macellazioni operate dai 123 stabilimenti certificati (-3 rispetto al 2006), nel corso delle 10. 188 giornate operative registrate nel 2007 (+0. 4% sul 2006). Alla fine del 2007 risultavano riconosciuti 1. 768 allevamenti con riproduttori (100 in meno rispetto al 2006 : è questo il settore che ha registrato le maggiori contrazioni a livello primario); il 55% dei suini grassi macellati nel 2007 è nato in Lombardia: la regione conferma il suo primato con ben tre province la cui partecipazione alla suinicoltura del circuito è a due cifre : Brescia 17%, Cremona 11% e Mantova 10%. Sono stati identificati non conformi e come tali esclusi dal sistema i riproduttori appartenenti a ben 25 diversi tipi genetici, i cui schemi di selezione manifestavano requisiti antitetici e comunque inadeguati rispetto alle prescrizioni dei disciplinari, che richiamano gli obiettivi indicati dal Libro genealogico italiano per il suino pesante e, quindi, i requisiti prescritti per lo stesso Gran Suino Padano. " L’andamento delle macellazioni per le Dop ha determinato una offerta di cosce fresche certificate in crescita del 5% su base annua, con l’impiego dell’ 84,4% di tutte quelle disponibili. Le macellazioni si sono concentrate per il 44,2% in Lombardia e per il 37% in Emilia Romagna: il record spetta alla provincia di Mantova (con oltre 2,2 milioni di capi macellati), seguita nell’ordine dalle province di Cremona, Modena e Parma. La domanda di cosce per le Dop ha seguito un andamento positivo rilevante: con i quasi 10 milioni di cosce omologate resta saldamente in testa il distretto di Parma (+7,2%), cui fa eco una serie ininterrotta di valori variamente crescenti, dal San Daniele (+1%), al Modena (+19%), al Veneto (+15%), al Toscano (+0,1% che si conferma come “terzo polo”), al Carpegna ed al Sauris, fino al Culatello di Zibello con un clamoroso +35%. .  
   
   
ORA LA FESTA PER LA ‘FIORENTINA’ È DAVVERO COMPLETA RITORNA SULLE SCENE ANCHE LA VERSIONE COSIDDETTA ‘MATURA’  
 
Firenze - «Ora la festa per il ritorno della “fiorentina” è davvero completa». Così l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni commenta la decisione della Commissione europea di consentire l’utilizzo della colonna vertebrale ai bovini con età inferiore a 30 mesi (prima il limite era di 24). «Questo provvedimento – ha aggiunto - sancisce la fine dell’emergenza Bse e rappresenta il ritorno sulle scene di una bandiera della nostra gastronomia anche nella sua versione più ‘matura’. Vengono così compiutamente ripagati gli sforzi compiuti in questi anni da tutti gli operatori del comparto che,da una parte hanno consentito di offrire tutte le garanzie necessarie per rimuovere il divieto e che, dall’altra, sono riusciti a mantenere alte le posizioni sui mercati grazie all’impegno sulla qualità, sulla trasparenza e sulla genuinità dei prodotti. «Ora – ha concluso l’assessore - è necessario cogliere i frutti di questo lavoro: l’immagine della bistecca con l’osso, per nulla scalfita anzi rafforzata dalla lunga attesa (il divieto risale al 2001) dovrà diventare l’avamposto per il rilancio del comparto zootecnico che complessivamente vive una fase piuttosto critica». .  
   
   
“VINI AD ARTE” FAENZA, 20 -21 APRILE 2008 MUSEO INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA  
 
Due giorni dedicati a un viaggio trai vini del “Convito di Romagna” e l’arte della ceramica. Venti produttori d’eccellenza dell’Emilia Romagna e le loro migliori etichette. Due chef straordinari, Massimo Bottura della “Francescana” di Modena e Valentino Marcatillii del “San Domenico” di Imola, per presentare al pubblico il loro modo di interpretare il territorio e il suo vitigno principe, il Sangiovese, in uno spazio condotto del giornalista Giorgio Melandri. Ampio spazio per gli oli delle colline di Romagna. Ospiti d’eccezione i grandissimi Barolo della “Cantina Comunale” di Castiglione Falletto. Sono questi gli ingredienti principali della 3° edizione di “Vini ad Arte” la manifestazione organizzata ogni anno dalle otto cantine del “Convito” (Tremonti, Stefano Ferrucci, Fattoria Zerbina, Poderi Morini, Calonga, Drei Donà-tenuta La Palazza, San Valentino, San Patrignano) in programma a Faenza il 20 e 21 aprile, nella suggestiva cornice del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza (Mic). Luogo dove sono raccolte alcune delle più straordinarie forme d’espressione artistica della Romagna. "Vite e olivo nascono dalla terra, sono espressione diretta della sua tipicità e delle sue caratteristiche. E’ così anche per la ceramica – spiega Cristina Geminiani, presidente del “Convito” - la cui materia è infatti l’argilla, uno degli elementi principali dei suoli delle dolci vigne romagnole ed emiliane. Allo stesso modo per modellare un vaso o dare vita ad un grande vino servono uguale cura, passione e sensibilità". L’obiettivo della manifestazione è comunicare ad un pubblico sempre più vasto, la Romagna come terroir perfetto per fare nascere grandi vini. Una realtà ormai confermata dalle scelte dei consumatori, dalle opinioni d’esperti e guide nazionali e internazionali, che considerano i vini del “Convito” di altissimo livello. Una sfida che il “Convito” vuole estendere anche a altri produttori e territori della regione, invitando a “Vini ad Arte” il meglio dell’enologia dell’Emilia Romagna. Un sfida vincente a leggere il bilancio 2007 delle otto aziende del Convito. Un volume d’affari di oltre 6milioni di euro, 1milione 300mila bottiglie prodotte, esportazioni in 30 differenti Paesi in grado di assorbire il 40% delle vendite, con Usa, Giappone, Germania e Svizzera in testa alla classifica dei Paesi che acquistano in Romagna. All’interno delle sale del Mic saranno allestiti banchi d’assaggio, dove ogni azienda potrà presentare i propri prodotti. Par la stampa di settore sarà allestita un’apposita area, dove degustare i vini presenti alla manifestazione e incontrarne i produttori. Mentre, con un menù legato al territorio e alla stagione, sono in programma due brunch destinati ad accompagnare i vini presentati durante la manifestazione. Com’è ormai tradizione, la giornata d’apertura domenica 20, (dalle 14. 00 alle 19. 00) è dedicata al pubblico e agli appassionati del buon bere. Invece, lunedì 21 (dalle 11. 00 alle 22. 00) è riservata agli operatori di settore: chef, ristoratori, enotecari, trade. E nel programma del lunedì spiccano due curiose possibilità di degustazione: una anteprima su tutte le nuove uscite del prossimo anno e un confronto sulle riserve 2004 di Sangiovese, provenienti dalla Romagna e da altri territori .  
   
   
SI RAFFORZA LA COLLABORAZIONE TRA TOSCANA E SLOW FOOD PREVISTE AZIONI PER EDUCAZIONE ALIMENTARE E DIFESA DELLA BIODIVERSITÀ APPROVATO SOSTEGNO DA 190.000 EURO AL PROGRAMMA 2008  
 
 Firenze - Si rafforza il legame tra Regione Toscana e l’associazione Slow food per la realizzazione di iniziative sul tema dell’educazione alimentare, della salvaguardia della biodiversità, dello sviluppo di un’alimentazione rispettosa delle identità locali. Nella sua ultima seduta la giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni ha infatti approvato il sostegno della Regione al programma di Slow food per il 2008. Il pacchetto di iniziative che verranno sostenute dalla regione comprende programma didattici educazione alimentare (gli orti scolastici, destinati agli alunni delle scuole elementari), la partecipazione della Toscana a eventi su scala nazionale e internazionale (da Slow fish al Salone del gusto) e la realizzazione della rete toscana di Terra madre, finalizzata a mettere in connessione istituzioni, produttori, ristoratori, associazioni, per promuovere la salvaguardia della biodiversità. L’atto della giunta, che prevede un finanziamento complessivo di 190. 000 euro, dà sostanza al protocollo d’intesa tra Regione e Slow food sottoscritto nel 2006. “Sui temi di un’agricoltura sostenibile, di un’alimentazione responsabile e attenta alla salvaguardia del patrimonio naturale e delle tradizioni Regione Toscana e Slow food hanno trovato, ormai da tempo, un terreno comune” ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni. “Le iniziative promosse da Slow food rappresentano un’opportunità preziosa per valorizzare e comunicare azioni per la valorizzazione di un’agricoltura di qualità, di difesa della biodiversità, di accorciamento delle filiere produttive che sono alla base del nostro lavoro e delle nostre strategia. Ed è significativo per noi che motore di questi eventi sia l’associazionismo: il segno che politica e società civile possono saldarsi virtuosamente per perseguire insieme finalità condivise. Importante, infine, nel rapporto con Slow food è la possibilità di perseguire gli stessi obiettivi su scala locale e globale: penso sia alla rete di Terra madre, voluta da Slow food, che alla rete delle donne per la biodiversità promossa direttamente dalla Regione”. .  
   
   
LA SOSTENIBILITÀ, VALORE AGGIUNTO NELL’AGRICOLTURA DEL FUTURO “CRESCE L’ESIGENZA DI PRODOTTI ALIM ENTARI CHE TUTELINO L’AMBIENTE”  
 
Firenze- “La sostenibilità è un valore che gradualmente si va affermando nell’orientare le scelte di stile di vita e di acquisto dei cittadini. E questo conferma che la strada intrapresa in Toscana, cioè quella di saldare i temi della qualità, del rispetto ambientale e di una stretta connessione con il territorio, è la strada del futuro”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni, intervenendo a Camporlecchio (Rapolano, Siena) al convegno dedicato allo sviluppo sostenibile. Nel commentare l’indagine campionaria sul rapporto tra gli italiani e lo sviluppo sostenibile, presentata nell’ambito dell’incontro, l’assessore ha evidenziato come sulle tematiche di uno sviluppo rispettoso dell’ambiente i cittadini percepiscano il ruolo centrale svolto dall’agricoltur! a e dalle tematiche ad essa legate, come l’alimentazione! , l&rsqu o;utilizzo di fonti energetiche alternative, l’acqua, lo sviluppo rurale. “Gli italiani interpellati nell’inchiesta - ha sottolineato Susanna Cenni - si dichiarano per esempio favorevoli a pagare un prezzo anche più alto per prodotti che assicurino la tutela dell’ambiente. E questo incoraggia una strategia come la nostra, basata sulla valorizzazione delle certificazioni di prodotto legate al territorio (come le Doc) o su quelle legate al processo produttivo (come il marchio agriqualità): queste scelte si dimostrano gradualmente premianti anche sotto il profilo del mercato perché in esse il cittadino si sente più garantito e sicuro”. Nella stessa direzione va anche un’altra risposta offerta dai cittadini i quali, quando si parla di acquisti sostenibili, pensano immediatamente ai prodotti alimentari biologici: “segno che da questi prodotti esprimono con la massima chiarezza e immediatezza il conn! ubio qualità-rispetto dell’ambiente”. L’assessore ha poi sottolineato come in molti altri aspetti della ricerca appaia chiaro il bisogno dei cittadini-consumatori di una maggiore riconoscibilità e vicinanza del prodotto, da attuarsi accorciando la catena produttiva: “è il tema della filiera corta, cioè della realizzazione di sempre maggiori possibilità di incontro tra produttore e consumatore finalizzate a garantire prezzi più equi, garanzie di provenienza e di rispetto della stagionalità, e anche considerevoli risparmi ambientali (i prodotti compiono tragitti di pochi chilometri per arrivare a destinazione. Su questo tema la Toscana è regione leader: entro l’anno conterà circa 35 mercati e una quindicina di spacci di vendita diretta con un coinvolgimento di almeno 3mila produttori”. Nel suo intervento, inoltre, Susanna Cenni ha ricordato l’impegno della Regio! ne sui temi dello sviluppo sostenibile con l’organizzazi! one degl i Stati generali della sostenibilità, che si sono svolti nel novembre scorso al Polo universitario di Novoli. L’assessore ha infine evidenziato il profondo bisogno di avvicinare alle tematiche della sostenibilità una fascia sempre maggiore di cittadini, partendo soprattutto dalle giovani generazioni: e quindi da una parte stimolare iniziative di educazione alimentare, dall’altra favorire l’ingresso di singoli e associazioni nelle grandi reti internazionali volte a favorire la cooperazione e lo sviluppo di queste tematiche: basti pensare alla rete delle donne per la biodiversità o alla Commissione internazionale per il futuro del cibo. Entrambe queste realtà vedono la Toscana nel ruolo di promotrice. .  
   
   
BASILICATA: INCONTRO SU SANITA’ VETERINARIA E QUALITA’ DEGLI ALIMENTI  
 
“Oggi i consumatori mostrano grande attenzione alla salubrità e qualità degli alimenti, in ossequio al principio di “sicurezza alimentare”, entrato prepotentemente nel quotidiano di ciascuno di noi. Si tratta di una richiesta che non può restare inevasa, soprattutto in ragione di alcune emergenze sanitarie che negli ultimi anni (“mucca pazza”, alimenti alla diossina, etc. ) hanno occupato le cronache di giornali e delle televisioni, provocando danni economici enormi e causando gravi debacle, anche in termini di immagine, alle filiere produttive di tale settore”. Lo ha detto il 22 aprile l’assessore regionale alla Salute, Antonio Potenza, aprendo il convegno sul tema “Sanità veterinaria e qualità degli alimenti in Basilicata”. “Emergenze zootecniche come quelle della Diossina, Bse, blue tongue, influenza aviaria possono essere devastanti quando si affacciano sul territorio. Tuttavia – ha aggiunto Potenza - abbiamo gli strumenti per circoscriverle, arginarle e debellarle poiché ne conosciamo gli aspetti eziologici scatenanti: la scarsa coscienza ambientale nel caso della diossina; la produzione di mangimi non conformi per la Bse; modifica dei fattori climatici e diffusione degli insetti vettori per la Blue tongue”. Obiettivo del convegno è quello di far conoscere la figura del medico veterinario, sia pubblico che aziendale, quale: garante della salubrità degli alimenti di origine animale e protagonista indispensabile dell’efficienza dei controlli sanitari sugli alimenti. Per questo – ha concluso l’assessore - abbiamo riunito intorno ad uno stesso tavolo tutti quegli organismi dove operano i veterinari impegnati sul fronte della sicurezza alimentare, partendo dagli enti pubblici Ministero della Salute, Asl, Istituto zooprofilattico, passando per il privato (Associazione Allevatori) per arrivare, infine, all’ordine dei veterinari”. Al convegno hanno partecipato: Gerardo Salvatore, responsabile ufficio veterinario regionale; Angelo Bochicchio, Direttore dipartimento di prevenzione Ausl n. 1 Venosa; Giuseppe Valerio, Presidente Istituto zooprofilattico Foggia; Augusto Calbi, Direttore Associazione provinciale allevatori di Potenza e Matera; Franco Roperto, Preside facoltà di Medicina Veterinaria — Università Federico Ii di Napoli; Angelo Niro, Tesoriere della federazione nazionale degli ordini veterinari; Loredana Candela del Ministero della Salute. “Da alcuni anni il Dipartimento Salute Sicurezza Solidarietà Sociale Servizi alla Persona e alla Comunità – è stato detto nel corso del convegno sul tema Sanita’ veterinaria e qualità degli alimenti in Basilicata - è impegnato in iniziative e progetti di ricerca finalizzati a studiare e a valorizzare i prodotti tipici regionali, e, in genere, tutte le produzioni alimentari lucane, al fine di fornire ai cittadini consumatori della nostra collettività la certezza di avere in tavola un prodotto monitorato lungo tutta la filiera produttiva, in conformità a quanto stabilito dalle norme igienico-sanitarie in materia di sicurezza alimentare e di salubrità degli alimenti”. Inoltre, nell’ambito di questi studi “si è focalizzata l’attenzione sulla valutazione della qualità nutrizionale delle produzioni tipiche della Basilicata (d’origine animale e vegetale) per mettere in campo strategie adeguate alla prevenzione delle principali disfunzioni/patologie derivanti dalla cattiva alimentazione”. Con questo approccio scientifico è stato, altresì, possibile attivare delle campagne di comunicazione sul rapporto cibo-uomo, volte a migliorare la qualità della vita e la prevenzione delle malattie derivanti dalla stessa distorsione di tale rapporto. Già dal 2000 sono stati attivati e conclusi progetti come “Alimenti tipici della Basilicata: Strategie nutrizionali di prevenzione e miglioramento della qualità della vita” e “Non mangiamoci la salute: campagna di comunicazione istituzionale per la corretta alimentazione dei cittadini” che comprovano la costante attenzione riposta dalle istituzioni regionali sui seguenti temi: il miglioramento degli stili alimentari; la salubrità degli alimenti; il controllo delle filiere produttive; la diffusione delle informazioni in materia di nutrizione. Oggi, ponendoci nel medesimo solco e con necessaria continuità, proponiamo un nuovo progetto intitolato: “Sistemi di Controllo Veterinario, Qualità ed Educazione Alimentare In Basilicata” con il quale vogliamo raggiungere ulteriori obiettivi in tema di igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati. I principi chiave intorno ai quali le attività si struttureranno sono: La Sicurezza e controllo delle filiere alimentari; La Qualità degli alimenti; L’educazione alimentare. Si tratta di aspetti di assoluta preminenza al fine di proteggere l’intera popolazione dal rischio di sofisticazione dei cibi e dalle carenze nutrizionali rivenienti da modelli comportamentali ispirati da un “esotismo alimentare” di dubbio valore sociale, molto distante dal contesto tradizionale lucano. L’obiettivo del progetto sarà quello di assicurare un elevato livello di protezione dei consumatori lungo tutta la filiera alimentare, al fine di garantire ai cittadini la certezza e la cogenza dei controlli sugli alimenti d’origine animale. L’implementazione di una nuova strategia di preservazione dei valori e delle tradizioni alimentari parte proprio dalla messa in campo di procedure “definite e certe” atte a verificare la qualità e la salubrità degli alimenti di origine animale, identificando sistemi integrati di controllo della filiera: dalla produzione delle materie prime sino al consumo dei cibi da parte dei cittadini (dal campo alla tavola) secondo il principio dei Km “0”. Questi obiettivi saranno raggiunti attraverso la valorizzazione dei prodotti a marchio lucano rispondenti ai requisiti sui sistemi di produzione e di mantenimento ed assicuranti la genuinità dei prodotti alimentari della nostra terra. La definizione di un sistema di sorveglianza sulle filiere degli alimenti di origine animale permette di migliorare la programmazione degli interventi sanitari basati sull’analisi del rischio e su un’efficace e corretta comunicazione nei confronti dei consumatori. I punti critici su cui concentrare l’attenzione saranno, pertanto, i seguenti: alimentazione degli animali; l’igiene di allevamento e la profilassi diretta delle malattie trasmissibili; provenienza degli animali e dei prodotti alimentari; materie prime utilizzate; benessere animale. Infine, l’attribuzione di un ruolo ai medici veterinari libero-professionisti (veterinari aziendali) che già operano presso le aziende zootecniche favorirà la predisposizione di programmi di controllo sanitario per la gestione degli allevamenti. .  
   
   
100 CONSUMATORI DEL GODO (GRUPPI ORGANIZZATI DOMANDA OFFERTA) DI PERUGIA E TERNI HANNO ELETTO IL MIGLIOR EXTRAVERGINE BIO DELL’UMBRIA LA PREMIAZIONE PER L’8A EDIZIONE DI UMBRIA BIOL 23 APRILE A GIANO DELL’UMBRIA.  
 
 Dopo le valutazioni dei giorni scorsi a cura di esperti, consumatori e cittadini per eleggere il miglior extravergine biologico dell’Umbria, la manifestazione ufficiale di premiazione dell’Viii edizione di Umbria Biol è fissata per il 23 aprile a Giano dell’Umbria con un ricco programma di momenti culturali, approfondimenti e un pranzo sociale in piazza. In apertura di giornata, alle ore 9,30 presso, la Sala Fra Giordano, si svolgerà l’Assemblea Aiab - Pro. Bio. Che vedrà la partecipazione del Presidente Federale e si caratterizzerà come un momento preparatorio all’intervento del settore biologico umbro al Ii congresso di Aiab (previsto dal 15-17 maggio 2008 e durante il quale si rinnoveranno le cariche associative federali) e come occasione per promuovere il settore biologico, continuando a stimolare la discussione sulla riforma Pac, sulla ri-contrattazione del Psr, fino agli eventi e ai progetti di promozione. Alle ore 12. 00, invece, sarà la volta della premiazione degli extravergine biologici in gara all’Viii edizione di Umbria Biol che hanno concorso per le categorie “oli di produzione aziendale” e per “gli oli, anche in miscela, dei confezionatori”. Ogni azienda ha presentato un massimo di due oli diversi per categoria che sono stati analizzati in laboratorio e assaggiati. Quattro gli esemplari prelevati: uno per l’azienda produttrice, uno utilizzato per l’esame organolettico da parte del Panel regionale e i restanti due sono serviti per l’esame chimico-fisico e la conferma dell’assenza di residui da fitofarmaci. Dopo un’accurata selezione e valutazione da parte di un Panel di esperti regionali, solo 5 oli si contenderanno i premi: Umbria-biol per il miglior olio extravergine d’oliva da agricoltura biologica, Umbria-biolblended per la miglior miscela, Umbria-biolpack per la migliore confezione di olio, “Olio stampato”, assegnato da giornalisti locali e il premio “Giuria Popolare” frutto della valutazione dei consumatori. Gli oli vincitori saranno festeggiati in piazza con un pranzo sociale a cura dell’Associazione Pro. Bio. .  
   
   
GRANA PADANO: MODIFICHE AL DISCIPLINARE E PIANO PRODUTTIVO 2008 VARATI DALL’ASSEMBLEA GENERALE  
 
L’assemblea generale del Consorzio Tutela Grana Padano ha approvato con il 98,39% dei voti, nessun contrario e l’1,61% di astenuti la relazione del Cda letta dal presidente Nicola Cesare Baldrighi. Apprezzamento per il documento ed il lavoro svolto dal Consorzio è stato espresso dai presidenti regionali delle Associazioni Agricole, Francesco Bettoni per Confagricoltura, Mario Lanzi di Cia e Nino Andena di Coldiretti. All’assemblea ha portato il suo saluto anche la vice presidente e assesore regionale all’agricoltura Viviana Beccalossi, alla quale i consorziati e gli esponenti del modno agricolo, alla vigilia del voto che la vedono candidata alla Camera, hanno espresso gratitudine per il lavoro svolto e l’auspicio che, in caso di vittoria del Pdl, possa continuare a svolgere il suo lavoro a favore dell’agricoltura con un incarico di governo o di responsabilità. "Oggi più che mai è importante affermare, con forza e senza timore di smentita, che il Grana Padano è uno dei simboli che contribuisce a rendere il made in Italy forte e credibile a livello internazionale”, ha affermato nel suo intervento Viviana Beccalossi. "In questi ultimi anni - ha aggiunto la vice presidente Beccalossi - abbiamo lavorato con il Consorzio realizzando importanti azioni mirate ad affermare, a livello nazionale ed internazionale, la qualità di un prodotto davvero eccezionale. Il Grana Padano infatti è il formaggio a Denominazione di Origine Protetta più importante del mondo". "Regione Lombardia - ha concluso Viviana Beccalossi – continuerà a lavorare al fianco del Consorzio per contribuire ad un´ulteriore crescita di un prodotto che guarda con sempre maggior forza ai nuovi mercati. Sono infatti convinta che promuovere il Grana Padano sia importante non solo per i produttori di questo formaggio ma più in generale per tutti gli altri operatori del settore agroalimentare lombardo e nazionale". Nel corso dell’assemblea sono stati discussi e votati alcuni provvedimenti. Approvazione del Codice Etico e del modello di organizzazione, gestione e controllo in base al Decreto Legislativo 231/2001 - Con il 94,3% di si, l’Assemblea ha delegato e dato mandato al Consiglio di Amministrazione di deliberare in merito al Codice Etico del Consorzio e all’adozione del Modello per la prevenzione dei reati di cui al D. Lgs. 231/01, conferendo anche al Consiglio l’incarico di accordare un periodo transitorio, nonché di apportare eventuali modifiche o aggiornamenti. Inoltre il Cda ha ricevuto la delega alla costituzione dell’Organismo di Attuazione, con la nomina dei suoi Componenti, e alla predisposizione del relativo Regolamento, e a determinare i costi dell’iniziativa. Ulteriori aggiornamenti e modifiche del Disciplinare di produzione in vista della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea – Con il 91,35% di voti sono state ratificate le delibere del Cda che introducono nel disciplinare nuove norme sull’utilizzo degli sfridi nella produzione di Grana Padano grattugiato e sul peso delle forme. La percentuale non potrà superare il 18 per cento del totale, deve essere sempre garantita la tracciabilità delle forme intere di Grana Padano Dop dalle quali provengono gli sfridi, ed il loro trasferimento è consentito soltanto nell’ambito della stessa azienda, o gruppo aziendale, ed unicamente all’interno della zona d’origine, vietando quindi la loro commercializzazione. Per quanto riguarda le forme, potranno essere marchiate forme fino ad un peso di 41 kg. Purché facciano parte di una partita il cui peso medio non superi i 40 kg. /forma Al caseificio competerà controllerà peso medio di ogni forma e della partita, della quale il Csqa e il Consorzio verificheranno un campione; se si discostasse dai parametri previsti, la partita dovrà essere successivamente ripresentata. Piano produttivo 2006 – 2010 - Alla luce del calo di produzione 2007, scesa di quasi il 2% rispetto al 2006, non saranno assegnate forme aggiuntive per il 2008 ed il punto di equilibrio, come previsto dal Piano Produttivo, sarà nuovamente di 4. 271. 400 forme, confermando anche i punti di riferimento dei singoli caseifici. Il provvedimento è stato approvato con l’88,36% di si. La mozione sul procedimento di attivazione del latte – Con il 59,6 di voti contrari ed il 34,7 a favore, l’assemblea ha invece respinto la mozione che chiedeva l’abbandono dell’attivazione, il procedimento di riscaldamento del latte ad una temperatura non superiore ai 40°, quella con cui esce dalla mammella, per favorirne e velocizzarne l’affioramento pur facendolo rimanere crudo. L’attivazione, pratica lecita e ammessa, in uso da moltissimi anni, mantiene una piena validità e non penalizza quindi il prodotto, come ha ribadito la commissione scientifica del Consorzio. Non va quindi confusa con la termizzazione che è una procedura vietata e attentamente e adeguatamente controllata dal servizio di vigilanza del Consorzio, che con nuove tecniche di controllo riesce a stroncare ogni tentativo di pratica illecita. .  
   
   
BASILICATA: A MARATEA IL 3° CONCORSO GASTRONOMICO INTERREGIONALE  
 
Si svolgerà il 23 aprile a Maratea il concorso gastronomico interregionale giunto alla terza edizione. Il tema della manifestazione è “I prodotti tipici lucani in cucina”. Il concorso è organizzato dall’Unione Regionale Cuochi Lucani (Urcl) in collaborazione con l’Istituto professionale di Stato per i servizi alberghieri e della ristorazione di Maratea, l’assessorato al Turismo della Provincia di Potenza e il comune di Maratea. Otto gli allievi partecipanti: Michele Vigorito per l’I. P. S:s. A. R. Di Melfi, Domenico Amato per Maratea, Giuseppe Mecca per Potenza, Michele Pagano per Salerno, Giovanna Villani per Sant’arsenio, Lorenzo Cantucci per Castellaneta, Danilo Paglialonga per Santa Cesarea Terme (Lecce), Stella Caldaralo per Castellana Grotte. La manifestazione avrà inizio alle 9. 00 presso la sede dell’I. P. S. S. A. R. Di Maratea in via San Francesco. Obiettivo della manifestazione è la valorizzazione dei prodotti tipici lucani nella cucina moderna; la promozione del territorio lucano e l’incremento della professionalità degli allievi frequentanti gli istituti alberghieri. La giuria sarà composta dal capo team della Nazionale Italiana Cuochi, lo chef Gianluca Tomasi di Vicenza, lo chef Nicola Vizzari (componenente della N. I. C. ) e il Capo Team del Molise Edoardo Mallozzi. Per gli allievi degli Istituti Alberghieri della Basilicata, il concorso avrà valore di selezione regionale per la partecipazione al premio internazionale della cucina mediterranea, dove sarà nominato il giovane “Ambasciatore della Cucina Mediterranea”, che riceverà in premio uno stage formativo, presso la famosa “Accademia Barilla”, del valore di € 15. 000,00. Ogni concorrente dovrà eseguire una ricetta della cucina calda, in cui risulterà presente almeno uno dei prodotti tipici lucani messi a disposizione dall’organizzazione: l’agnello delle Dolomiti lucane, il peperone secco di Senise, il pecorino di Filiano, l’olio extra vergine di oliva lucano, l’arancia di Tursi (staccia), il miele lucano, il cacioricotta, la carchiolla (pane azimo di mais), i fichi di Pisticci, le olive di Ferrandina, i fasuli di Pantano di Pignola, il mischiglio (miscela di cereali). .  
   
   
GLI ESPERTI ITALIANI: INTEGRATORI SICURI E REGOLAMENTATI NEL NOSTRO PAESE  
 
Esperti italiani contestano le conclusioni dello studio pubblicato su Cochrane Database of Systematic Reviews: “L’esiguità degli studi esaminati compromette l’attendibilità dei risultati” In relazione a quanto apparso su alcune testate italiane in merito alla presunta nocività degli integratori a base di vitamine, Aiipa precisa che: “Gli integratori alimentari sono prodotti sicuri. La normativa italiana, che recepisce la direttiva 2002/46/Ce, garantisce ai consumatori un elevato livello di tutela; inoltre i dosaggi consentiti nel nostro paese per vitamine, sali minerali e specifici principi attivi vegetali garantiscono un’ adeguata sicurezza d’impiego alle dosi giornaliere consigliate”. “Confermiamo seri dubbi circa i risultati pubblicati dalla recente metanalisi sugli integratori antiossidanti apparsa sulla Cochrane Database of Systematic Reviews per il limitato numero di studi esaminati; questa metanalisi era già oggetto di critiche quando venne pubblicata su Jama nel 2007, per la notevole diversità dei parametri chiave utilizzati”, afferma Andrea Strata, Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università di Parma. “Quello che non convince è come mai su oltre 750 studi internazionali sugli antiossidanti, questa metanalisi ne consideri solo 67; le conclusioni cui giunge sono limitate e parziali. Oltre a ciò, va tenuto presente che i dosaggi utilizzati nella metanalisi e il tempo di somministrazione sono ben lontani da quelli previsti dalla normativa che disciplina la materia nel nostro paese. La pubblicazione fa poi riferimento al beta-carotene (provitamina A), vitamina C, vitamina E e selenio, ma gli integratori alimentari attualmente in uso sono assai più numerosi e comprendono infatti tutta una serie di componenti per le quali non sono mai stati segnalati effetti dannosi o comunque tali da costituire motivo di preoccupazione per la nostra salute. A ulteriore garanzia della sicurezza esiste, presso il nostro Ministero della Salute, un’apposita commissione (la Commissione Unica per la Dietetica e la Nutrizione) che ha il preciso compito di esaminare ed esprimere un parere su tutti gli integratori alimentari notificati ”. “In Italia i dosaggi consentiti per vitamine, sali minerali e specifici principi attivi vegetali garantiscono una completa sicurezza d’impiego alle dosi giornaliere consigliate. La loro assunzione deve essere armonizzata con la dieta individuale adottata” precisa Giancarlo Cravotto, Direttore del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del farmaco dell’Università di Torino esperto di sostanze naturali. “La normativa vigente prevede che gli integratori possano fornire un apporto giornaliero di vitamine e/o di minerali compreso tra il 30 e il 150% del valore di riferimento; laddove l´apporto di riferimento sia quello previsto per l´etichettatura nutrizionale degli alimenti (decreto legislativo 77/93), i tenori vitaminico-minerali sulla dose giornaliera vanno espressi anche come percentuale della Rda (Recommended Dietary Allowance)”. Fermo restando che una corretta alimentazione e un sano stile di vita sono gli elementi cardine del benessere fisico e psichico dell’organismo, gli esperti sono concordi nel ritenere che gli integratori alimentari possono essere un aiuto in situazioni di malnutrizione per eccesso calorico, lipidico e/o glucidico e proteico o per difetto, soprattutto di vitamine e minerali in quanto consentono l’assunzione di sostanze, normalmente contenute nei cibi, senza ingerire anche le relative quantità di grassi, colesterolo o carboidrati. L’organismo ha necessità di un adeguato apporto di antiossidanti di natura lipofila quali beta-carotene, vitamina A e vitamina E, nonché licopene, coenzima Q10 ed altre sostanze ben note per le loro proprietà benefiche, serve quindi un apporto variegato senza eccessi nella specifica molecola. Anna Paonessa, responsabile area integratori di Aiipa ribadisce “Gli integratori italiani sono prodotti sicuri, fabbricati nel pieno rispetto della normativa vigente e secondo i più elevati standard qualitativi; rispettando le indicazioni contenute in etichetta, è improbabile il sovradosaggio. Aiipa, che raggruppa oltre 35 tra le maggiori aziende del settore, è fortemente impegnata nella tutela del consumatore e trasparenza del comparto, attraverso una proficua collaborazione con le istituzioni e la comunità scientifica”. .  
   
   
IMPORTANTE ACCORDO TRA NATURITALIA E CAMPOVERDE POSITIVI I RISULTATI DELLE VENDITE DEL NUOVO KIWI A POLPA GIALLA JINGOLD, COLLOCATO NEI MERCATI DI EUROPA E NORD AMERICA  
 
Allargare il calendario dell’offerta commerciale e rafforzare ulteriormente gli spazi di mercato delle drupacee dell’Emilia-romagna: con queste finalità Naturitalia, del Gruppo Apo Conerpo (leader europeo nell’ortofrutta fresca), ha raggiunto un importante accordo con Campoverde, la società che commercializza le produzioni della cooperativa calabrese Osas. “Grazie a questa alleanza – sottolinea il direttore di Naturitalia, Gabriele Ferri – dalla prossima campagna potremo offrire alla nostra clientela, oltre al tradizionale prodotto dell’Emilia-romagna, anche ottime pesche e nettarine ottenute in Calabria, nella Piana di Sibari: uno dei comprensori più vocati per la coltivazione di queste specie ortofrutticole, che grazie al persistente soleggiamento ed alle ottime caratteristiche dei terreni raggiungono standard organolettici particolarmente elevati in questa area del Meridione. “Attraverso il percorso avviato con Campoverde – afferma il responsabile marketing, Augusto Renella – il Sistema Naturitalia incrementa ulteriormente la propria offerta, che grazie alla rete di aziende agricole associate e collegate comprende le migliori produzioni ortofrutticole italiane provenienti dagli areali maggiormente vocati del paese, ed amplia il calendario dell’offerta, proponendosi al trade come fornitore globale per dodici mesi all’anno. E’ una strategia multisegmento sviluppata per soddisfare le diverse esigenze dei clienti e gestire al meglio la produzione ortofrutticola selezionata in base alle caratteristiche qualitative e segmentata rispetto ai canali distributivi”. “Ottenuti con tecniche di coltivazione moderne, rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo, ed attentamente controllati lungo l’intera filiera – rileva il presidente di Naturitalia, Roberto Cera – i prodotti della cooperativa Osas rispondono perfettamente ai requisiti dell’offerta Naturitalia. Un sistema moderno ed integrato formato da 38 imprese specializzate nel settore ortofrutticolo, localizzate in diverse regioni italiane, che conta una produzione complessiva di 420. 000 tonnellate, 58 tecnici di campagna, 38 responsabili controllo qualità e che sviluppa un valore della produzione superiore ai 160 milioni di euro”. Per rispondere alle diverse esigenze del mercato, il sistema Naturitalia ha ampliato la propria gamma con il nuovo kiwi a polpa gialla Jingold, un frutto ottenuto dopo un lungo programma di ricerca e selezione naturale condotto da ricercatori italiani e caratterizzato da elevato grado zuccherino (circa il 17%), un alto contenuto di vitamina C (150/200 milligrammi per 100 grammi di prodotto), ottima fragranza e buona attitudine alla conservazione (sei mesi in frigorifero). “Caratteristiche, queste, – dichiara Ferri – estremamente apprezzate dai consumatori, che nella campagna 2007/2008 hanno mostrato grande gradimento per il kiwi a polpa gialla Jingold, commercializzato in esclusiva da Naturitalia e collocato in particolare presso le catene distributive dell’Europa occidentale e del Nord America”. Per poter garantire al mercato un’offerta costante di prodotto, il consorzio Kiwigold ha pianificato la coltivazione di Jingold sia in Italia, dove la superficie investita si concentra prevalentemente in Emilia Romagna, Lazio e Calabria, che nell’Emisfero meridionale, in particolare in Uruguay e Cile: proprio da questo paese giungeranno, nel periodo estivo, i primi quantitativi di kiwi giallo in controstagione, così da garantire continuità ai programmi commerciali di Naturitalia. .  
   
   
LE ACQUE DELLA RISTORAZIONE PARTNER DEL PRIMO CONCORSO ASPI IL MIGLIOR SOMMELIER PROFESSIONISTA D’ITALIA  
 
E’ Fabio Miccoli, 27 anni, di Desio (Mi), il Miglior Sommelier Professionista “laureato” da Aspi (Associazione della Sommellerie Professionale Italiana) che ha debuttato a settembre 2007, tenuta a battesimo dal suo Presidente Giuseppe Vaccarini. Fabio è sommelier al Schlosshotel im Grunewald a Berlino e ha avuto la meglio sui finalisti Matteo Ghiringhelli di Legnano (Mi), sommelier al ristorante Il Vino a Parigi e Fabio Masi che lavora al Four Seasons Hotel des Bergues a Ginevra. Fabio Miccoli potrà ora accedere al Concorso per il "Miglior Sommelier d´Europa 2008" indetto da Asi (Association de la Sommellerie Intenationale) in programma il 17, 18 e 19 Maggio 2008 a Sophia, in Bulgaria. Le prove d’esame a cui sono stati sottoposti 12 candidati - e la successiva finale - sono state ospitate, lunedì 14 aprile, all’auditorium Sanpellegrino a Milano. Le prove del mattino (test scritto di analisi sensoriale di due vini - test scritto di abbinamento cibo-vino-acqua - questionario e prova di decantazione di un vino rosso) si sono svolte a porte chiuse mentre la sessione pomeridiana si è svolta in presenza del pubblico e della stampa. I tre finalisti hanno dovuto illustrare tre vini proposti alla cieca, riconoscere 12 prodotti (fra distillati, liquori, etc), correggere gli errori contenuti in una carta dei vini, accostare vini e bevande alternative a un menu in lingua straniera e concludere con una prova di decantazione. Il "parterre de Roi" che ha composto la giuria del concorso, esprime in modo evidente la missione dell’associazione: essere, in Italia, il punto di riferimento della più alta espressione della Sommellerie contemporanea. I membri della giuria del primo concorso per il Miglior Sommelier Professionista d’Italia 2008 : Giuseppe Vaccarini Presidente Associazione della Sommellerie Professionale Italiana Aspi Miglior Sommelier del Mondo 1978 Enrico Bernardo Miglior Sommelier d´Europa 2002 Miglior Sommelier del Mondo 2004 Fabio Scarpitti Miglior Sommelier d´Italia 2000 Luisito Perazzo Miglior Sommelier d´Italia 2005 Emilio Sergio Lorenzini Presidente Accademia Internazionale Enogastronomi Sommeliers Aies Piero Tenca Vice-segretario Generale de l´Association de la Sommellerie Internationale Asi Il concorso ha valorizzato il candidato sommelier che, accanto alla effettiva preparazione tecnica, è stato in grado di esprimere le qualità richieste da un mercato in continua evoluzione. In occasione del suo debutto, Aspi ha infatti presentato alla stampa i risultati di un´indagine svolta sui nuovi trend della ristorazione mondiale con un focus dedicato alla figura del Sommelier, intesa come chiave di volta del successo di un´impresa di cui viene gestita un´area assolutamente strategica. Dallo studio è emersa la figura di un professionista a cui è sempre più richiesta una conoscenza a 360° non solo sul mondo vino, ma anche su tutte le bevande che possono accompagnare il pasto poiché anche la tavola italiana propone oggi suggestioni globali che si fondono con la tradizione mediterranea. Il nuovo sommelier deve dunque essere in grado di conoscere e interpretare bevande diffuse oltre a vino e liquori come le acque, le birre, i té, i caffè, i sakè e gli infusi, protagonisti di un mercato in crescita che va sempre più specializzandosi nell´area della personalizzazione del gusto e nel gioco degli abbinamenti con il cibo. L´indagine è stata condotta dall´Osservatorio S. Pellegrino, il laboratorio di studi e ricerche internazionale creato da Sanpellegrino per monitorare le nuove tendenze e gli stili di vita “out of home”. L’iniziativa si inserisce nel programma di studio e divulgazione della cultura della tavola che vede da anni impegnata la storica azienda italiana produttrice di acque minerali. .  
   
   
GIALLO MILANO. RECUPERARE | CONSERVARE | VALORIZZARE LA MEMORIA GASTRONOMICA DELLA NOSTRA CITTÀ 1° CONCORSO PER IL MIGLIOR RISOTTO ALLA MILANESE PER LA VALORIZZAZIONE DELLA CUCINA AMBROSIANA DE.C.A. DAL 9 ALL´11 MAGGIO LA MILANO DEL GUSTO SI COLORA DI… GIALLO  
 
Giallo Milano rilancia la sfida per il miglior risotto alla milanese, tradizione e tipicità le parole d´ordine. Gerry Scotti, in veste di ospite d’onore, assegnerà un premio davvero speciale. Dopo lo straordinario successo della passata edizione, quest´anno dal 9 all´11 maggio replica Giallo Milano, il concorso che premia il miglior risotto alla milanese , nato con l´intento di promuovere e salvaguardare la tradizione enogastronomica ambrosiana e i valori diffusi dal marchio Deca (Denominazione Cucina Ambrosiana). L´evento, realizzato con il contributo della Regione Lombardia ed il supporto di Provincia di Milano, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, è ideato ed organizzato dalla rivista Ristorarte, Epam (Associazione Provinciale Milanese Pubblici Esercizi), Unione Cts e Fipe. "Giallo Milano" è aperto ai ristoranti di Milano e provincia che vogliono cimentarsi nella preparazione del risotto giallo. Nel periodo che precede la tre giorni del concorso, un gruppo di esperti, sta facendo visita ai ristoranti iscritti, assaggiando i risotti ed esprimendo ad ogni assaggio un giudizio critico. Il confronto fra i vari giudizi, espressi con un voto, consentirà di selezionare i sei finalisti che si sfideranno in diretta nel pomeriggio di domenica 11 maggio. La premiazione è prevista durante la cena di gala presso un rinomato ristorante nel cuore di Milano e prevede 3 opere d’arte realizzate dall’artista Paola Durante i giorni del Concorso la cittadinanza potrà partecipare attivamente all´evento dando corpo ad una vera e propria “giuria popolare”. Presso i ristoranti che hanno aderito all´iniziativa tutti potranno assaggiare il risotto degli chef in gara: chi vorrà assumere il ruolo di “membro della Giuria Popolare” compilerà l’apposita scheda che si troverà nei locali, conferendo al risotto assaggiato un voto, da 1 a 10, che permetterà di aggiudicare il premio del Pubblico, la cui consegna è prevista in autunno. Ma non è tutto: anche locali di tendenza e wine bar parteciperanno all´iniziativa, proponendo come aperitivo un assaggio di risotto o serate a tema. I locali "Gialli" saranno facilmente riconoscibili dal pubblico grazie ai totem posizionati all´esterno di ciascun ristorante e ai depliant promozionali distribuiti in tutta la città. Ospite d´Onore sarà Gerry Scotti, un buongustaio padano doc che ha scelto di assegnare un premio speciale bagaglio della sua memoria storica: quello al "Miglior Riso del Giorno Dopo", ovvero la migliore interpretazione del risotto avanzato, come nella più schietta tradizione della cucina popolare. Il premio consiste in una scultura realizzata dall’artista Stefania Scarnati. La rivista Ristorarte è infatti in edicola con in copertina Gerry Scotti che indica in maniera inequivocabile un irresistibile piatto di risotto alla milanese. .  
   
   
JADAVAGANDO II EDIZIONE: 4 MAGGIO 2008, UNA DATA DA NON DIMENTICARE PER TUTTI GLI APPASSIONATI DI ENOGASTRONOMIA  
 
, Domenica 4 maggio, infatti, verrà organizzata la seconda edizione di Jadavagando, l’evento promosso da Bisol e Jada nella meravigliosa tenuta del Relais Duca di Dolle a Rolle di Cison di Valmarino, affascinante borgo antico eletto Punto Fai nel 2004 per l’unicità incontaminata del suo ambiente: una giornata all’insegna del buon gusto, il cui ricavato verrà devoluto per sostenere le attività del Fai e di Fondazione Slow Food per la Biodiversità, per lo sviluppo del presidio malese del Pepe Nero di Rimbàs. Fai e Slow Food sono due realtà che, come Bisol, si impegnano da sempre nella tutela del territorio, e che, in occasione di Jadavagando, verranno rappresentate ufficialmente da due prestigiosi ospiti: Adelina Secco - vicepresidente regionale del Fai - e Piero Sardo -presidente della Fondazione Internazionale per la Biodiversità Slow Food - riceveranno, infatti, dalla famiglia Bisol un simbolico assegno, in occasione della conferenza stampa che verrà organizzata alle ore 17. 00 presso la Sala Convegni del Relais Duca di Dolle. Jadavagando si svilupperà nella Corte del Relais e lungo i sentieri, i vigneti biodinamici e i boschi che circondano il Duca di Dolle, antico monastero cistercense, il cui fascino è stato ulteriormente impreziosito dalla recente ristrutturazione voluta da Bisol: un delizioso paradiso dell’ospitalità e del benessere, che attende di svelare i suoi angoli più segreti e le sue storie più coinvolgenti. Jadavagando rappresenta un felice connubio tra arte, musica e la cultura del vino e del cibo, poiché il vino non è “qualcosa da bere” ma da “degustare”, che coinvolge ed emoziona tutti i sensi. Nella Corte del Duca di Dolle, si proporrà in una doppia esibizione il geniale ed istrionico artista Andrea G. Pinketts: Pinketts interpreterà l’inedito reading noir “Un viaggio in Veneto” - a fianco del regista e scrittore Roberto Leggio – ed, inoltre, presenterà in anteprima in Veneto il suo ultimo libro, “La fiaba di Bernadette che non ha visto la Madonna”, da lui stesso definita “una fiaba pop che aspettavo di leggere da tempo; siccome nessuno mi accontentava ci ho dovuto pensare da solo”. In occasione di Jadavagando, verranno organizzati concerti Jazz, seminari, spettacoli per bambini e, per gli amanti della natura, sarà emozionante passeggiare a cavallo o seguire il percorso guidato delle erbe spontanee o dei vigneti biodinamici nei poderi circostanti la foresteria. Bisol, l’altezza. Jeio, l’ampiezza. Jada, la profondità. Antica Quercia, il tempo. Queste le quattro dimensioni attraverso cui Bisol sviluppa l’esperienza, la competenza e la passione per il territorio che da sempre la distinguono. Questi i quattro marchi di vini attraverso cui Bisol interpreta l’Altamarca: un percorso che verrà approfondito durante il seminario tenuto da Gianluca Bisol, direttore generale, dall’export manager Matteo Bisol e dal sommelier Nicola Frasson, degustatore per la Guida ai Vini d’Italia Slow Food. “Mettete le rose nei vostri Vigneti” è invece l’originale titolo del seminario nato da un’idea del Fai: una libera conversazione sul tema “Vigneti, paesaggio e rose”, tenuta da Flaminia Palminteri e da Livia Musini Davanzo, esperte di architettura del paesaggio. Il seminario verrà arricchito dalla presenza dello scrittore Nico Naldini, che presenterà l’opera della pittrice trevigiana Olimpia Biasi. L’estetica del vigneto, la bellezza del fiore più romantico e delicato, l’architettura del paesaggio: i relatori ci spiegheranno come questi aspetti possano compenetrarsi l’uno con l’altro, arricchendosi reciprocamente. I gourmet potranno, infine, seguire il corso di cucina tenuto dalla storica gastronomica Carla Coco e da Mariagrazia Calò, chef della Prova del Cuoco, e percorrere i “sentieri del gusto”: nella tenuta, infatti, verranno allestite numerose isole enogastronomiche, dove si degusteranno pregiate etichette Bisol, Jeio, Jada e Antica Quercia in abbinamento alla selezione di specialità venete e veneziane di Jada e durante l’intera giornata, ad ogni ora verrà offerto un ricco buffet ristorante. Jadavagando@bisol. It - www. Jada. It .  
   
   
AL SALONE DELLA MOZZARELLA PRESENTATI I DATI DEI CONTROLLI SULLE AZIENDE SALERNITANE  
 
«Il territorio compreso tra Salerno e Sapri è a bassissimo rischio diossina. E le pochissime potenziali fonti di diossina si possono tenere facilmente sotto controllo» lo ha dichiarato Pierpaolo Cavallo del Centro Ricerche di Salerno, nell´ambito del Terzo Salone della Mozzarella di Bufala Campana e del Made in Italy svolto a Paestum. «In tre giorni sono stati visitati 130 caseifici, è stata valutata la tossicità di diossine e Pcb diossina-simili (il cui limite di legge è 6). Il 95 % degli allevamenti della provincia di Salerno sono tra lo 0´89 e l´1,01, dunque di gran lunga al di sotto del limite di legge. Per cui possiamo parlare tranquillamente di un inesistente rischio diossina». I dati, sono il risultato della campagna di autocontrollo effettuata in Provincia di Salerno. Sono stati resi noti nell´ambito della tavola rotonda, coordinata dal giornalista del quotidiano Il Mattino e scrittore di enogastronomia Luciano Pignataro, a cui hanno preso parte anche Luigi Cremona, responsabile delle pubblicazioni enogastronomiche del Touring Club, il delegato Slow Food del Golfo di Policastro Enzo Crivella, la responsabile per il Cilento dell´Ais e consigliere nazionale Onaf Maria Sarnataro, l´assessore all´Agricoltura della Provincia di Salerno Corrado Martinangelo. Il professore Cavallo ha concluso sottolineando che «vi sono soltanto limitati rischi accidentali da foraggio, da dispersione di carbolubrificanti, da discariche abusive,da incendi di rifiuti e boschivi. I rischi possono essere tenuti sotto controllo con una azione di monitoraggio». .  
   
   
BRUGES – CORSI PER ASPIRANTI “CHOCOLATIER” NELLA CAPITALE DEL CIOCCOLATO  
 
Con oltre 100. 000 visitatori nel corso del 2007, Choco- Story, il museo del cioccolato, diventa un riferimento concreto per aspiranti “chocolatier”. Con la supervisione e il coinvolgimento didattico di 4 prestigiosi professionisti, il museo ha appena inaugurato una scuola-laboratorio con corsi pratici, seminari e workshop di tutti i livelli e di varia durata. Per apprendere le basi pratiche di questa nobile arte pasticcera è sufficiente un fine settimana. Al termine di ciascun corso, ai partecipanti viene rilasciato un attestato che certifica i risultati realmente conseguiti. Choco-story è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17,00. Lo scorso febbraio, il museo ha selezionato e presentato al mondo i 38 migliori maestri “chocolatier” di Bruges nell’ambito della prima edizione di “Chocolate Market”. Choco Story Museum - Wijnzakstraat 2 (Sint-jansplein) www. Choco-story. Be .  
   
   
SUCCHI ESOTICI MAAZA: I NUOVI SAPORI TROPICALI PER UN´ESTATE CHE NON FINISCE MAI  
 
Hanno festeggiato da poco trent´anni di successi: dall´India arrivano oggi in Italia i deliziosi succhi di frutta esotica Maaza. Maaza, in lingua indiana, significa "gustare", termine quanto mai appropriato per far conoscere il marchio più famoso al mondo di bevande tropicali (di proprietà di Cocacola India). Maaza è l´unico brand specializzato in bibite a base di succhi esotici con una gamma di ben 10 gusti confezionati in sette tipologie di packaging per ogni esigenza del mercato. Ma cosa rende i succhi Maaza così speciali? Sono prodotti artigianali, naturali al 100%, non contengono conservanti, coloranti o aromi artificiali. Sarà impossibile resistere al gusto Mango: direttamente dalle piantagioni indiane, per produrre il succo Maaza viene utilizzata solo la varietà Re Alfonso, il re del mango, dalla polpa giallo-arancio, compatta, profumata e gustosa. Maaza Passion Fruit è una vera prelibatezza. Dal Kenia e dal Brasile arriva sulla nostra tavola il meglio di questo frutto, noto anche come “maracuya”, dal sapore intenso e alquanto particolare. Dalla Cina, ecco il Lychee da cui Maaza ha estratto il succo di questi piccoli, rotondi e dolcissimi frutti, ricchissimi di vitamina C e noti come efficaci antiossidanti. Gustare la Papaya in ogni momento dell´anno oggi è facile perchè Maaza utilizza esclusivamente la qualità migliore, quella cilena, per trasformare la polpa succosa dal sapore dolce e aromatico in una bevanda fresca e dissetante. Meno noto ma ugualmente ottimo, il Guava è un frutto originario del Messico, del Perù e del Brasile. Il suo succo ha un sapore leggermente agrodolce simile ad un mix di banana e pera. Il succo di Guava Maaza è un vero toccasana grazie alla sua ricchissima concentrazione di vitamina C (ben otto volte superiore all´arancia) e di vitamina A. Inoltre Maaza propone anche ottimi mix: Orange/mango e Tropical Mix. Tutti i concentrati di frutta Maaza vengono accuratamente selezionati da personale specializzato, che effettua un controllo qualità continuo prima, durante e dopo la produzione. Una genuinità e una qualità certificate da milioni di estimatori delle bevande tropicali Maaza in tutto il mondo. Bevande sane, naturali, da gustare in ogni momento della giornata nelle pratiche bottiglie di vetro da 25 cl che ne valorizzano il contenuto. Il formato famiglia da 1 lt è invece disponibile nel pratico brick in tetrapak. Le bevande tropicali Maaza sono importate e distribuite da Eurofood, il leader che porta sulla nostra tavola solo le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo. .  
   
   
A VENEZIA IL 63° CONGRESSO NAZIONALE DI ASSOENOLOGI.  
 
Il Congresso nazionale di Assoenologi torna a Venezia dove si è già svolto altre due volte, nel 1987 e nel 1995. Quest’anno sarà ospitato nell’isola della Giudecca, nel centro congressi dell’Hilton Molino Stucky, dal 24 al 27 aprile. “Vino: rimanere competitivi per continuare a vincere la sfida dei mercati” è il titolo generale del congresso, che sarà sviluppato in due sessioni rispettivamente dedicate a “Vino: finanza, marketing e territorio” ed a “Vino: nell’export il futuro del settore”, per un totale di otto relazioni di grande attualità. La manifestazione è stata presentata oggi dal presidente dell´Associazione Enologi Enotecnici Italiani Giancarlo Prevarin e dal presidente dell’Unione Internationale des Oenologues Giuseppe Martelli. Il segretario regionale al settore primario Giuseppe Nezzo ha portato il saluto del vicepresidente Luca Zaia che non ha potuto essere presente. Il Veneto – ha sottolineato Martelli – è la regione che produce più vino in Italia ed esporta anche di più. Due dati che difficilmente si trovano accomunati in un’unica realtà, dove peraltro è nata – a Conegliano – la prima scuola di enologia. In una nota diffusa per questa occasione, il vicepresidente Zaia fa rilevare che “le esportazioni sfiorano i 4,5 milioni di ettolitri, su una produzione totale media annua di circa 7 milioni e mezzo di ettolitri, e fanno del Veneto la regione con la più alta vocazione all’export nel campo delle produzioni vinicole, con una percentuale che si aggira sul 28,5 per cento in quantità di tutti i vini italiani che prendono la strada dell’estero, per un valore complessivo valutabile sugli 815 milioni di euro, cioè pari a circa il 27,6 per cento del totale nazionale”. Il congresso – come ha detto il presidente di Assoenologi, Prevarin – toccherà temi importanti, non ultimo quello dei controlli sulla qualità del prodotto, e per alcuni aspetti anche innovativi, come l’interesse del mondo della finanza nei confronti del settore vinicolo e le aperture verso nuovi mercati. Ad esempio, quello dell’Estremo Oriente che – ha detto Martelli – “deve essere adeguatamente iniziato al vino”. Il vino italiano venduto all´estero cresce ad una velocità tripla rispetto agli altri prodotti del paniere agroalimentare (olio, pasta, formaggi). Una tendenza che fa presagire che tra qualche anno la produzione destinata al mercato domestico e a quello estero arriverà ad una sostanziale parità. Una sfida che richiede l´integrazione tra finanza, marketing, territorio e mercato. Ed è questo il tema di fondo del 63° Congresso Assoenologi, al quale è prevista la partecipazione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e dei vertici della Regione del Veneto. Durante i lavori sarà assegnato anche il “Grappolo d’oro 2008”, riconoscimento istituito nel 1960 dall’organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo. .  
   
   
DAL 15 AL 17 MAGGIO 2008 MOSTRA VINI DI BOLZANO A CASTEL MARECCIO  
 
“Il vino è l’usignolo delle bevande” affermava qualche secolo fa Voltaire, sottolineando l’importanza di questa nobile bevanda. Quest’affermazione è valida ancora oggi e lo dimostrano 56 produttori di vino altoatesini dal 15 al 17 maggio a Castel Mareccio. “In Alto Adige si contano più di 5. 000 viticoltori e circa 150 cantine ed ormai da molti anni l’attenzione è posta sulla qualità e non più sulla quantità. È importante divulgare questo messaggio anche all’esterno e, in tal senso, cosa può essere più indicato della Mostra Vini di Bolzano?”, sottolinea Benedikt Gramm, presidente della Camera di Commercio. L’inaugurazione della Mostra Vini avrà luogo giovedì 15 maggio alle ore 17, cui seguirà immediatamente l’atteso Wineparty, evento che nella passata edizione ha attirato oltre 600 appassionati di vino. Le porte del castello rimarranno aperte venerdì e sabato, dalle ore 16 alle ore 21, per consentire a tutti di degustare i vini presentati ai tavoli. “In occasione dell’ottantaseiesima Mostra Vini di Bolzano si potranno degustare vini di qualità delle annate 2006 e 2007, nonché vini riserva del 2005 provenienti da tutte le parti dell’Alto Adige” spiega Thomas Augschöll coordinatore della sezione Promozione Vini Alto Adige, inglobata nell’Eos della Camera di Commercio di Bolzano. Durante le degustazioni ai tavoli gli enologi offriranno le loro preziose gocce, trasportando i convenuti nel mondo delle delizie che questa regione offre. Nell’ambito della Mostra Vini di Bolzano verrà anche assegnato il Premio alla Cultura Enogastronomica dell’Alto Adige a quelle strutture ricettive che hanno raggiunto traguardi di eccellenza nell’ambito del mondo vinicolo. Inoltre quest’anno il simposio d’apertura, dal titolo “destinazione vino: vino e turismo – dal Sudafrica all’Alto Adige”, si incentrerà sul tema vino anche da un punto di vista turistico. Il Settore Vitivinicolo invita ad intervenire all’incontro del 14 maggio a Castel Mareccio, con inizio alle ore 9. 30 durante il quale illustri relatori offriranno gli spunti ideali per comprendere l’alto potenziale derivante dall’accoppiata vincente turismo e vino. Last but not least, la Schiava-cup che si terrà presso il Vigilius Mountain Resort, diventata ormai parte integrante del programma di contorno alla Mostra Vini di Bolzano, conferirà allo storico vitigno schiava una nuova dimensione, duratura nel tempo. Una giuria internazionale composta da enologi, sommeliers e giornalisti della stampa specializzata provenienti da Italia, Germania e Svizzera decreteranno i vincitori tra i diversi vini schiava. Questi ultimi verranno presentati ufficialmente anche in occasione della Mostra Vini di Bolzano in una sala appositamente allestita per la schiava. A completare il già ricco programma dell’ottantaseiesima Mostra Vini di Bolzano saranno le tradizionali visite guidate ad alcune cantine. La Cantina Produttori San Paolo, la Cantina Abbazia di Novacella, la Cantina Girlan e la tenuta Kornellhof di Florian Brigl a Settequerce/terlano apriranno le loro porte a tutti gli interessati nelle giornate della Mostra Vini di Bolzano (sabato e domenica). L’apertura della Mostra Vini di Bolzano anche quest’anno avverrà in concomitanza con l’inizio delle Settimane Altoatesine della Strada del Vino che si dislocheranno sul territorio di 15 comuni, tra Nalles e Salorno, dal 15 maggio al 14 giugno. Informazioni più dettagliate sono reperibili all’indirizzo www. Mostravini. It e, per quanto riguarda le Settimane Altoatesine della Strada del Vino, su www. Suedtiroler-weinstrasse. It. Anche nel 2008 entrambe le manifestazioni sono organizzate con il contributo della banca Raiffeisen. .  
   
   
AL VIA LE GIORNATE ALTOATESINE DEL PINOT NERO 2008 SETTANTADUE PINOT NERO ITALIANI A CONFRONTO  
 
Mercoledì 2 Aprile presso il Centro Sperimentale di Laimburg a Vadena (Bz) si è svolta la degustazione dei 72 Pinot Nero partecipanti alla 7a edizione del Concorso Nazionale del Pinot Nero d’Italia. Una qualificata giuria composta da sommelier, enologi, giornalisti ed esperti del settore viticolo si è dedicata il 2 Aprile scorso alla degustazione dei 72 vini Pinot Nero dell’annata 2005 proposti dalle aziende di tutta Italia che hanno accolto l’invito rivolto dal Comitato Organizzatore del Concorso. Le sessioni di assaggio sono state coordinate dal Dott. Armin Kobler ideatore della metodologia utilizzata che, tramite l’adozione del principio di casualità, consente di sottoporre ad ogni giurato una selezione ed una sequenza di vini uniche. La classifica dei migliori Pinot Nero italiani verrà resa nota al pubblico nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà giovedì 22 Maggio in apertura delle Giornate del Pinot Nero. Le Giornate Altoatesine del Pinot Nero si apriranno giovedì 22 Maggio a Egna con la degustazione pubblica dei vini in concorso e di una selezione di Pinot Nero provenienti da tutto il mondo, un seminario di degustazione e una verticale di dieci annate di “Pinot Nero Barthenau Vigna S. Urbano” della Tenuta J. Hofstätter. Venerdì 23 Maggio il programma proseguirà con degustazione pubblica, seminario di degustazione in italiano e tedesco a Montagna e nuovamente con la verticale a Egna. La conclusione della manifestazione sarà affidata ad una grande festa sotto i portici medioevali di Egna durante la quale si potranno degustare vini e prodotti tipici della Bassa Atesina. I due piccoli paesi di Egna e Montagna, scelti dieci anni fa quali sedi della manifestazione in omaggio alla vocazione vitivinicola dei loro territori, primo fra tutti l’altopiano di Mazzon sito privilegiato per la produzione del “re dei vini rossi”, vengono coinvolti attivamente nell’organizzazione dell’evento dal Comitato organizzatore di cui è vicepresidente e portavoce Peter Dipoli. Tutte le informazioni sull’evento sono disponibili sul sito www. Blauburgunder. It .  
   
   
SAGRANTINO DI MONTEFALCO, INSIEME AL VIGNETO CRESCE IL TURISMO  
 
Tra il 2000 e il 2007 produzione moltiplicata per 4: per l’ultima vendemmia 2,5 milioni di bottiglie. In forte aumento anche arrivi, presenze, strutture turistiche e posti letto nei Comuni della Docg. Solo per il vino un giro d’affari annuo di 60 milioni di €. Esiste un caso Sagrantino? Evidentemente sì, se in 7 anni sono state aperte 30 nuove cantine. In sette anni cresce di 4 volte il numero di bottiglie di Sagrantino di Montefalco Docg e raddoppia la presenza turistica ed enoturistica sul territorio. I dati dei Comuni su arrivi e presenze nelle strutture alberghiere ed extralberghiere evidenziano un settore in ottima salute, sempre più ricco di posti letto, di ristoranti, enoteche, winebar, luoghi cioè dove consumare il Sagrantino in abbinamento alla cucina locale. Qualche dato. Arrivi e presenze raddoppiano tra il 2000 e il 2007 nei tre più importanti Comuni della Docg e poli di attrazione turistica locale: Bevagna, Gualdo Cattaneo e Montefalco, che insieme a Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria rappresentano il “distretto” del Sagrantino. A Bevagna in soli 7 anni gli arrivi di italiani e stranieri passano da 9. 974 a 17. 218, le presenze da 37. 420 a 62. 693. A Gualdo Cattaneo da 3. 583 a 5. 731 arrivi e da 14. 566 a 27. 937 presenze. A Montefalco da 5. 399 a 9. 560 arrivi e da 20. 282 a 30. 855 presenze. In totale i 5 Comuni oggi hanno una ricettività che tra alberghi, agriturismo, country house, affittacamere, B&b, può contare su oltre 149 strutture e 2. 027 posti letto. Ma anche 86 esercizi pubblici (ristoranti, winebar, enoteche) dove è possibile consumare i vini del territorio. Anche queste in crescita, basti pensare che solo a Montefalco (5. 700 abitanti e 42 esercizi all’attivo) dal 2004 a oggi sono stati aperti ben 7 nuovi ristoranti. Ma chi sono i principali amanti del soggiorno in stile Sagrantino? Tra gli italiani figurano ai primi posti gli abitanti di Lazio, Lombardia, Veneto, Campania, Emilia Romagna e Toscana (tabella). Tra gli stranieri il territorio del Sagrantino vede in testa alla classifica gli abitanti dei Paesi Bassi, seguiti da Germania e Regno Unito, ovvero i Paesi del primo Sagrantino Day International, una degustazione “globale” in programma il 21 aprile in oltre 30 città italiane e straniere. Oltre Oceano si conferma il dato degli Usa e si cominciano a vedere, tra i vicoli di Bevagna e Montefalco, anche giapponesi e australiani. Tutto merito di Bacco? “Sicuramente no – sottolinea il presidente del Consorzio di tutela Vini Montefalco, Lodovico Mattoni – però i due fenomeni sono strettamente collegati. I grandi sforzi di questi anni per la qualità, gli investimenti privati, le politiche di sviluppo locale, hanno permesso di trasformare il nostro territorio in un grande attrattore turistico”. Tra il 2000 e il 2007 sono state costruite ex novo 30 cantine e altre 2 apriranno per il 2008. Nello stesso periodo la superficie di vigneto iscritta a Docg è cresciuta di 5 volte (da 122 a 660 ettari), la produzione di Sagrantino di Montefalco di 4 volte (da 666 mila a oltre 2,5 milioni di bottiglie per la vendemmia 2007). Anche l’export è in crescita, oggi a circa il 35% della produzione totale. Complessivamente tra Docg e Doc Montefalco un giro d’affari di 60 milioni di €. Come dimostra la tendenza delle ultime annate cresce anche la qualità (4 stelle per la vendemmia 2004, l’ultima in commercio). Merito del grande lavoro in vigna, dove si prevede per il 2008 un ulteriore sforzo qualitativo da parte dei produttori, l’ennesima riduzione delle rese per ettaro: 70 quintali anziché gli 80 previsti dal disciplinare. Lo ha deciso a fine marzo il Consorzio di Tutela Vini Montefalco e avrà validità sull’intera denominazione. .