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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2004
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IL MINISTRO SIRCHIA INSEDIA LA COMMISSIONE SLA  
 
Roma, 2 novembre 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha insediato il 29 ottobre la commissione Sla che ha l’obiettivo di individuare le possibilità esistenti per la terapia della Sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurodegenerativa a carattere progressivo che colpisce 6-8 italiani ogni 100.000 abitanti, ed estenderle al maggior numero di pazienti in modo di aumentare le possibilità di diagnosi e cura. In particolare il Ministro Sirchia ha chiesto alla Commissione di analizzare la ricerca orientata alla patogenesi della Sla, la definizione dei marcatori biologici della malattia, l’identificazione di terapie innovative farmacologiche, cellulo-mediate e di terapia genica, e la possibilità di allargamento a circa cinque Centri sul territorio nazionale della sperimentazione del trapianto di cellule staminali autologhe condotta attualmente a Torino.  
   
   
I PROGETTI DEL CBM PER IL NUOVO DISTRETTO DI BIOMEDICINA MOLECOLARE  
 
Trieste 2 novembre 2004 - L’accordo di programma sottoscritto il 5 ottobre scorso dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Letizia Moratti, e dal Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, che istituisce il "Distretto tecnologico di Biomedicina Molecolare”, affida al Consorzio di Biomedicina Molecolare (Cbm) il compito di sovraintendere all’organizzazione del Distretto tecnologico, di elaborare le linee strategiche di indirizzo per le attività poste in essere, assicurando la promozione delle iniziative programmate. In questo quadro, uno degli obiettivi più qualificanti è quello di stabilire delle relazioni stabili e proficue con le maggiori realtà italiane e straniere, scientifiche e imprenditoriali, del settore. Il Cbm ha già avviato in questo senso, con buone prospettive di successo, alcuni progetti e attività. Altri ambiti prioritari sui quali il Cbm sta incentrando la propria attività riguardano la formazione, le risorse umane, la realizzazione di laboratori e il reperimento di risorse finanziarie. Le Collaborazioni Scientifiche E Imprenditoriali Internazionali Prossimo il business plan per l’insediamento in Friuli Venezia Giulia di un’azienda del settore nano-bio-tech, proveniente dalla Silicon Valley Il Consorzio di Biomedicina Molecolare ha in corso - con l’efficace contributo del prof. Mauro Ferrari, presidente del Comitato Scientifico del Cbm - una trattativa con un imprenditore statunitense che opera in Silicon Valley (California) nel settore della produzione e commercializzazione di dispositivi nano-bio-tech utilizzati in medicina. Si tratta di Nick Arvanitidis, attualmente titolare di iMedd e in passato amministratore di Sequus Pharmaceuticals. Imedd è un’impresa specializata in tecniche di microfabbricazione per la realizzazione di dispositivi estremamente miniaturizzati per il rilascio controllato di farmaci. L’obiettivo della trattativa in corso con il Cbm è quello di realizzare in Friuli Venezia Giulia nanoveicoli costituiti da particelle in silicio biodegradabile, da utilizzare per il trasporto e il rilascio di farmaci nell’apparato cardiocircolatorio per terapie mirate, con effetti collaterali sul paziente fortemente diminuiti rispetto a quelli connessi alle esistenti opzioni terapeutiche. L’applicazione è di particolare interesse nel settore oncologico. La produzione, protetta da brevetto Usa, potrebbe essere avviata e commercializzata in tempi brevi, grazie anche alle sinergie esistenti con importanti realtà di ricerca, quali Cnr-tasc e Sincrotrone Elettra, e finanziarie, quali Sviluppo Italia e Friulia. L’imprenditore californiano ha già in passato portato alcune iniziative da start-up universitarie all’approvazione della Food and Drug Administration (Fda), accompagnandole fino alla fase di commercializzazione. Nei prossimi giorni saranno messi a punto gli aspetti, tecnici, manageriali, finanziari, necessari alla definizione di un adeguato business plan. Progetto italo-statunitense sulle nanotecnologie applicate alla lotta al cancro È in via di completamento nel campus di Basovizza di Area Science Park il laboratorio di 150 mq che accoglierà l’insediamento di un nuovo Centro di ricerca frutto di una cooperazione tra Italia e Usa che coinvolge il Ministero della Sanità, l’Istituto superiore di Sanità, l’Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del Cnr e, per parte statunitense, National Institutes of Health (Nih) e National Cancer Institute (Nci). L’attività del laboratorio che opererà nell’ambito del Cbm prevede la messa a punto di un sistema di rilascio controllato di farmaci attraverso un nanodispositivo in silicio da introdurre nell’organismo. Il nanodispositivo consentirà di portare, direttamente a ridosso di precise molecole bersaglio da trattare in funzione anti-cancro, cellule opportunamente isolate e protette dal sistema immunitario (che altrimenti le distruggerebbe), in grado di rilasciare con dosaggio predeterminato e continuo un principio attivo. Nel caso specifico (il modello è in fase preclinica), si tratta di citochine che, su ratti da laboratorio affetti da metastasi epatiche da carcinoma colorettale, verranno testate per un trattamento chemio-immunoterapico, nell’ambito di in una strategia terapeutica combinata antineoplastica. Il progetto di ricerca sarà in parallelo portato avanti nel Cbm dell’Area Science Park e nei i laboratori dell’Area Cnr di Tor Vergata a Roma. Responsabili della ricerca sono, per la parte italiana, il prof. Guido Rasi dell’Inmm-cnr Sezione di Medicina Molecolare e, per la parte statunitense, il prof. Mauro Ferrari del Nih-nci. La realizzazione di uno spin-off è anche l’obiettivo finale del progetto italo-statunitense, una volta che saranno portate a termine con successo prima la fase di messa a punto del sistema di somministrazione, poi quella di ottimizzazione della strategia terapeutica e di verifica dell’efficacia antineoplastica del modello. Finanziamento Il laboratorio avrà una dotazione iniziale di 200mila Euro su fondi del Ministero della Salute erogati dall’Istituto Superiore di Sanità in base ad un accordo intergovernativo Italia-usa. In avvio è previsto l’impiego di 5 ricercatori diretti dalla prof.Ssa Sinibaldi Vallebona dell’Università Torvergata di Roma – Cnr. Durata del progetto Fase 1: messa a punto del sistema di delivery Æ 6-12 mesi Fase 2: ottimizzazione della strategia terapeutica e verifica dell’efficacia antineoplastica Æ 6- 12 mesi Fase 3: spin-off inizio dopo 12-18 mesi Rapporti di collaborazione con la Slovenia Un recentissimo incontro avuto a Lubiana dal presidente di Area, Maria Cristina Pedicchio, con il sindaco della capitale slovena, Danica Sim_i_, e responsabili della Camera di Commercio, dell’Università e del Parco scientifico della città, è stata l’occasione da parte slovena per manifestare l’interesse ad una forte collaborazione con il Cbm e il Distretto di Biomedicina Molecolare sul piano scientifico, imprenditoriale e istituzionale. In particolare la Slovenia è sede di numerose industrie del settore farmaceutico potenzialmente interessate all’attività del Distretto. In tal senso la Camera di Commercio di Lubiana è pronta a farsi promotrice di incontri con imprenditori ai quali saranno illustrate le opportunità dell’iniziativa. Formazione Il Cbm sta avviando una serie di opportunita di formazione, in particolare dedicate ai ricercatori provenienti dai Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con il nostro Ministero degli Esteri. Le attività di formazione vedono il coinvolgimento diretto dell’Icgeb e dell’Ics-unido, grazie alla stipula di apposite convenzioni. Risorse Umane Il prof. Edoardo Boncinelli ha accettato un incarico di consulente scientifico del Cbm. In questa veste contribuirà anche a rafforzare le attività di comunicazione scientifica del Centro, date le sue indiscusse doti di divulgatore scientifico. L’attrazione di “cervelli” è uno degli obiettivi strategici del Cbm e l’istituzione di borse di ricerca è uno degli strumenti che verranno utilizzati a questo scopo. In questi giorni e fino al 12 novembre è aperto un bando per borse individuali di mobilità internazionale, riservato a laureati stranieri presentati, attraverso un progetto di ricerca, da società e centri insediati in Area Science Park. Edilizia L’ultimo Cda di Area Science Park ha dato il via alla costruzione di un nuovo edificio di 5000 mq per laboratori dedicati al Cbm nel campus di Basovizza di Area. Le nuove superfici andranno ad affiancarsi ai 6000 mq attualmente in dotazione e ai 1000 mq in ristrutturazione in un edificio attiguo. In futuro è prevista la realizzazione di ulteriori 4000 mq di laboratori, per un totale complessivo di 16mila mq. Finanziamenti E’ notizia di questi giorni l’aumento del fondo di dotazione ordinario del Miur a favore di Area Science Park dagli attuali 5 milioni a 8 milioni di Euro. I finanziamenti aggiuntivi consentiranno ad Area di supportare adeguatamente nei prossimi anni il Cbm e, per i progetti con esso congiunti, il laboratorio di Sincrotrone Elettra.oltre a ciò è da ricordare che il Cbm ha anche altri finanziatori: in primis la Regione Friuli Venezia Giulia, e, in forme diverse, la Fondazione Cr Trieste, Assicurazioni Generali, Gruppo Bracco e Rotary Nord.  
   
   
IO ROBOT PER LA DIAGNOSI DI CEFALEA SI CHIAMA AIDA IL NUOVO SISTEMA INFORMATICO COMPUTERIZZATO CHE ASSISTITE IL MEDICO NELLA DIAGNOSI DEL MAL DI TESTA  
 
Monza, 2 novembre 2004 - Al 1° Congresso Nazionale dell'Anircef "Le Cefalee e la Neurologia" svoltosi a Monza dal 28 al 31 ottobre, è stata presentato "Aida cefalee", un sistema informatico per la gestione dei pazienti con cefalea in grado di formulare automaticamente una diagnosi appropriata in base alle caratteristiche della storia clinica di ogni singolo paziente. Messo a punto da Roberto De Simone, Responsabile del Centro Cefalee dell'Università Federico Ii di Napoli in collaborazione con Anircef, l'Associazione Neurologica Italiana per la ricerca sulle Cefalee fondata dal Prof. Vincenzo Bonavita, Aida inizia la sua sperimentazione proprio in questi giorni per una sua validazione in ambito nazionale (vedi dopo dove) per confermare la sua accuratezza diagnostica in confronto alla tradizionale intervista del paziente fatta dal medico e il miglioramento dei tempi di raccolta dell'anamnesi clinica, così come la sua utilizzabilità anche da parte di medici con una ridotta esperienza informatica. Come indicherà lo stesso De Simone i motivi che hanno portato a sviluppare Aida sono chiari: - le Cefalee Primarie costituiscono una famiglia di malattie ad alto impatto sulla qualità di vita dei pazienti, estremamente diffuse nella popolazione generale. - per definizione esse non rappresentano il sintomo di un'altra malattia, meritando dunque l'appellativo di "primarie". Sfortunatamente, non sono disponibili test di laboratorio o specifici esami strumentali in grado di convalidare il sospetto di una Cefalea Primaria. Di conseguenza, la diagnostica di queste forme è ancora fondata su una meticolosa raccolta della storia clinica del paziente condotta da un medico con specifica esperienza in questo campo. Con la Classificazione dell'International Headache Society (Ihs), giunta nel 2004 alla sua seconda edizione, tutte le cefalee sono state ordinate in modo gerarchico. I criteri diagnostici operativi sono stati codificati e organizzati in modo non ambiguo e mutuamente esclusivo. Il risultato di questo lavoro è uno strumento ben articolato che, per quanto poco agile, in assenza di marcatori biochimici e radiologici, può essere usato come cartina tornasole per il riscontro obiettivo alla diagnosi clinica. La perfetta corrispondenza di una serie di elementi della storia clinica del paziente con uno specifico gruppo di criteri codificati, consente di formulare una diagnosi ad altissima attendibilità. Tuttavia, il gran numero di variabili che occorre sempre valutare con grande attenzione, la complessità degli algoritmi diagnostici e la loro numerosità (solo le forme di mal di testa codificate nei primi 3 capitoli della classificazione sono già 35Š..) possono condizionare la corretta applicazione dei criteri Ihs nella pratica clinica ambulatoriale con una ridotta diffusione dell'uso della Classificazione al di fuori dei contesti di ricerca e un inevitabile ridimensionamento del suo ruolo nella gestione clinica dei pazienti. Una possibile soluzione del problema poteva venire dall'impiego di tecnologie informatiche, che trovano elettiva applicazione proprio nell'elaborazione di problemi complessi caratterizzati da un numero elevato di variabili rigidamente strutturate come i casi clinici dei pazienti affetti da cefalea. Occorreva uno strumento semplice da usare, in grado di automatizzare il riscontro dei criteri Ihs per le forme primarie attraverso l'integrazione di un sistema esperto di diagnosi assistita e, più in generale, capace di ottimizzare l'intera procedura in cui si articola una visita per cefalea, dalla raccolta della storia clinica alla prescrizione farmacologica. Aida può consentire anche la confluenza dei dati raccolti in Centri diversi in un unico archivio generale con funzioni molto avanzate di interrogazione dei dati e si configura, pertanto, come la possibile infrastruttura di un Network Nazionale dei Centri Cefalee Anircef, una rete di eccellenza a carattere nazionale con prevedibili notevoli potenzialità sia in ambito di ricerca clinica che per la valutazione di parametri gestionali. I Centri Cefalee dove è già stato installato Aida cefalee sono: Avellino ( Resp. Florindo D'onofrio); Bologna (Resp. Pietro Cortelli); Milano (Resp. Gennaro Bussone); Napoli (Resp. Roberto De Simone); Parma (Resp. Gian Camillo Manzoni). Aida cefalee può ottimizzare i tempi e l'accuratezza della raccolta dei dati clinici dei pazienti cefalalgici, e, più in generale, dell'intera procedura in cui si articola una visita ambulatoriale per cefalea. La disponibilità di un sistema esperto di diagnosi assistita può contribuire alla diffusione dell'utilizzo appropriato dei criteri diagnostici Ihs anche al di fuori dei ristretti ambiti della ricerca iper-specialistica, allargandola anche a contesti di clinica quotidiana. L'archiviazione informatizzata di dati omogeneamente raccolti in strutture diverse può configurarsi come infrastruttura per la realizzazione di un network nazionale dei Centri Cefalee Anircef centrato sulla condivisione del database, con notevoli potenzialità sia in termini di ricerca che di monitoraggio di parametri gestionali di settore. Lo studio di De Simone, Marano e Bonavita sarà pubblicato sul n.24 della rivista Neurological Sciences col titolo: "Towards the computerisation of Anircef Headache Centers. Presentation of Aida Cefalee, a computer assisted diagnosis database for the management of hedache patients" L'intero programma del congresso di Monza è sul sito: www.Anircef.it  
   
   
UN ESAME DEL SANGUE PER VEDERE SE E' DAVVERO MAL DI TESTA SCOVANDO I "TRE MOSCHETTIERI" ELUSIVI DAL CONGRESSO ANIRCEF  
 
Monza, 2 novembre 2004 - Il convegno Anircef si conclude con una conferma: le Amine Elusive (così chiamate perché sempre sfuggite ad ogni indagine di laboratorio) sono realmente implicate nel mal di testa e non solo nell'emicrania, ma anche nella cefalea a grappolo, tristemente nota come cefalea da suicidio, dove la loro concentrazione sale di quasi dieci volte e ciò spiegherebbe anche perché questa cefalea si accompagna a tutto un corteo di sintomi vegetativi (lacrimazione, congestione e gocciolamento nasale, arrossamento oculare, ecc. ) che l'emicrania non ha . Grazie a una metodica sviluppata da Giovanni D'andrea (eletto ieri prossimo Presidente Anircef) basta un prelievo sanguigno, per individuarle nel plasma e nelle piastrine. Sono l'Octopamina e la Sinefrina, trasmettitori nervosi importantissimi negli invertebrati e che, finché non furono aveva individuate qualche anno fa anche nell'uomo, sembravano presenti solo in piccole tracce negli animali superiori dove finivano per essere indicate addirittura col termine di Falsi Neurotrasmettitori. L'octopamina invece si concentra soprattutto nell'ipotalamo e nel locus coeruleus del cervello dell'uomo. Le ultime ricerche di D'andrea hanno completato il gruppo con la Tiramina, ben più nota e risultata implicata soprattutto nella cefalea a grappolo. E' soprattutto in quest'ultimo mal di testa, ancor più che nell'emicrania, che si rilevano alterate concentrazioni di queste sostanze nelle cellule nervose e queste alterazioni si osservano parallelamente anche nelle piastrine circolanti nel sangue, che, dal punto di vista biochimico, sono un po' lo specchio dei neuroni cerebrali: ecco perché basta un prelievo per vedere, di riflesso, cosa succede nei processi biochimici cerebrali. Le tre amine elusive alterano l'attività dei circuiti della serotonina, il neurotrasmettitore finora universalmente riconosciuto come principale imputato nel mal di testa. Lo ha spiegato Giovanni D'andrea, direttore dal Centro Cefalee e Comorbidità del Dipartimento di Patologia Clinica dell'Ospedale Este-monselice, che molti ricorderanno per la stretta collaborazione con Kenneth Michael Anthony Welch dell'Henry Ford Center di Detroit e oggi Presidente della Finch University della Chicago Medical School, che, già nell'80, aveva segnalato la possibilità di un legame fra amine elusive ed emicrania e anch'egli presente al congresso di Monza con uno studio che conferma l'accumulo di ioni ferro nel grigio periacqueduttale degli emicranici da lui individuato qualche anno fa. Queste amine possiedono propri recettori specifici denominati Tars (cioè trace amine receptors) concentrati soprattutto nelle aree cerebrali chiamate amigdala e ipotalamo. Progettando farmaci capaci di agire su questi recettori, così come oggi i noti antiemicranici chiamati triptani vanno ad agire sui recettori della serotonina, si apre una nuova era nella lotta al mal di testa perché si potranno correggere meccanismi ancora più a monte dell'alterazione della serotonina. E come sempre, più si agisce a monte, migliore è l'effetto che si ottiene. Lo studio di D'andrea sarà pubblicato sul prossimo numero di Neurological Sciences. Segreteria Organizzativa Asc/anircef Tel/fax 06-6861549  
   
   
CUORE "BUCATO" CERVELLO MALATO  
 
Monza, 2 novembre 2004 - La pervietà del forame ovale cardiaco é sospettosamente frequente sia nei pazienti emicranici che in quelli colpiti da stroke il forame ovale è l'orifizio cardiaco che nella vita fetale permette il passaggio del sangue fra atrio destro a sinistro del cuore. Normalmente si chiude da solo con lo sviluppo, ma in un terzo degli individui normali resta in parte o del tutto aperto, senza però avere alcun significato clinico ed è ben tollerato, a meno che non si verifichi un anomalo aumento della pressione nell'atrio destro (ad es. Per ipertensione polmonare): anche in tal caso il "buco" può comunque sempre essere facilmente chiuso chirurgicamente Ma forse questo difetto non è poi così innocente o comunque potrebbe essere legato a un processo più generale in cui rientrano sia l'emicrania che lo stroke: se ne parla al 1° Congresso Anircef 2004 che si svolge dal 28 al 31 ottobre nella sede monzese dell'Università Bicocca di Milano presso l'Ospedale San Gerardo di Monza con esperti provenienti da tutto il mondo e da ogni parte d'Italia. Come spiegherà Elio Agostoni, della Clinica Neurologica dell'Univ. Milano-bicocca e Direttore del Centro Cefalee e malattie cerebrovascolari sito presso l'Az. Osp. San Gerardo di Monza (Vedi In Fondo Numeri Per Interviste), tutto è partito dalla scoperta che nelle pareti dell'arteria cervicale degli emicranici è più facile riscontrare lesioni subcliniche che prima non si vedevano, ma che le moderne tecniche strumentali cominciano ad evidenziare in tutti i vasi sanguigni che vanno a irrorare la zona posteriore del cervello. Era noto che una situazione simile (dissecazione dell'arteria cervicale) s'incontra anche in chi è colpito da stroke. Le coincidenze fra le due malattie non sono finite. Questi due tipi di pazienti hanno un'altra cosa in comune: la pervietà del forame ovale cardiaco. Un'altra prova a favore di un comune meccanismo eziopatogenetico fra le due malattie ??????? Lo studio di Agostoni, Fumagalli, Santoro e Ferrarese sarà pubblicato sul n.24 della rivista Neurological Sciences col titolo: "Migraine and Stroke" L'intero programma del congresso di Monza è sul sito: www.Anircef.it  
   
   
XXVIII CONGRESSO NAZIONALE SIUD - SOCIETA' ITALIANA DI URODINAMICA : "DALL'ENURESI ALL'INCONTINENZA URINARIA, L'IMPORTANZA DI UN APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE: UROLOGIA PEDIATRICA, RIABILITAZIONE PERINEALE, UROGINECOLOGIA, NEURO-UROLOGIA"  
 
Udine, 2 novembre 2004 - Dal XXVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Urodinamica (Siud), svoltosi a Udine dal 13 al 16 ottobre 2004, il punto sulle principali novità. Le soluzioni per trattare e risolvere l'enuresi notturna nel bambino che interessa un bambino su dieci all'età di 7 anni e l'incontinenza urinaria, problema che riguarda in Italia oltre 3 milioni di donne dai 35 anni in su e secondo recenti stime almeno 500 mila uomini. "La donna è maggiormente colpita rispetto all'uomo", dice il professor Francesco Pesce, Presidente Siud e Responsabile Centro Continenza dell'Unità Operativa di Urologia, Policlinico di Verona, "perché i tessuti e i muscoli del perineo coinvolti nella minzione possono subire dei traumi, come per esempio quello causato dal parto o dalle trasformazioni fisiologiche della menopausa. Nonostante la diffusione del problema, e la seria ripercussione in termini di qualità della vita, solo una minoranza delle persone che ne sono colpite chiede aiuto al proprio medico. Imbarazzo e vergogna impediscono di affrontare e risolvere la malattia. Ma questo disturbo, se curato in modo adeguato, può essere contrastato efficacemente con la rieducazione perineale" - indicata dalle ultime linee-guida dell'International Continence Society come primo approccio terapeutico per l'incontinenza urinaria a tutti i livelli - "e da innovative tecniche di chirurgia mini-invasiva, nuovi farmaci e la neuromodulazione sacrale". "La ginnastica preventiva e curativa del perineo", afferma il professor Paolo di Benedetto, Direttore del Dipartimento dell'Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione di Udine, "secondo recenti casistiche basate su uno studio che ha coinvolto 400 donne, raggiunge il 70% di guarigione o di notevole miglioramento." "I nuovi interventi chirurgici mini-invasivi" - spiega Pesce - "prevedono l'introduzione di una benderella (sling) di polipropilene, un particolare materiale plastico inerte biocompatibile, per via vaginale o attraverso il forame otturatorio che si raggiunge con una piccola incisione nel solco inguino-femorale (e quindi su entrambe le radici delle cosce), che viene collocata come un'amaca intorno all'uretra garantendo una percentuale di successo che si aggira intorno all'80%. Rispetto ai 'vecchi' interventi invasivi (come la colposospensione secondo Burch) che richiedono un taglio sull'addome, l'anestesia generale, una settimana di ricovero e circa un mese di convalescenza, i nuovi trattamenti, a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale, si effettuano in day hospital in anestesia locale o locoregionale, con un ritorno alle normali attività entro una settimana". "Altre soluzioni efficaci" - prosegue Pesce - "sono le iniezioni intrauretrali a base di collagene, silicone, acido ialuronico (tutte sostanze impiegate anche in chirurgia estetica), con percentuali di successo che si aggirano intorno al 60-70% a due anni, e che possono essere ripetute. Tra le novità farmacologiche presentate al congresso, in arrivo a breve in Italia due nuove molecole in grado di curare l'incontinenza in modo più efficace e con minori effetti collaterali rispetto ai farmaci esistenti: duloxetina per l'incontinenza da sforzo, e solifenacina per la forma da urgenza. I farmaci attualmente in uso sono base di tolterodina, ossibutinina e trospio." La duloxetina, il primo farmaco specificatamente indicato per il trattamento dell'incontinenza urinaria da sforzo femminile moderata e grave, agisce con un meccanismo d'azione neuromodulatorio a livello cerebrale, inibendo la ricaptazione della serotonina e della norepinefrina. Questo meccanismo stimola specifici neuroni a livello del midollo sacrale e del nervo pudendo, induce l'aumento del tono uretrale e della capacità vescicale, riducendo così i sintomi. La solifenacina è un antimuscarinico, caratterizzato da maggiore selettività d'azione sui recettori della vescica, rispetto ai prodotti oggi utilizzati. Per quanto hanno mostrato gli studi clinici condotti sinora, la solifenacina agisce rapidamente e per le sue caratteristiche dovrebbe causare meno effetti collaterali e permettere, quindi, una migliore adesione al trattamento. Tutto ciò dovrebbe riflettersi in un significativo miglioramento della qualità di vita dei pazienti, che soffrono il grave disagio di dover subordinare la propria attività sociale e lavorativa alla disponibilità di un bagno. Per quanto riguarda la neuro-urologia, che si occupa di incontinenza urinaria di origine neurogena (lesioni midollari da trauma, sclerosi multipla, parkinson, ecc.) si è parlato di cure a base di infiltrazioni di botulino (ripetute ogni 6 mesi) e soprattutto di neuromodulazione sacrale: "la terapia che utilizza i cosiddetti pacemaker vescicali, impiantati con semplici interventi, quando le terapie conservative non danno risposta", spiega il professor Giulio Del Popolo, Direttore Reparto Neuro-urologia, Unità Spinale di Firenze, e che hanno celebrato a Udine i loro primi dieci anni d'impiego in Europa. L'enuresi, infine. La "pipì a letto" è un fenomeno piuttosto diffuso in età infantile: "interessa", dice Pesce, "circa il 27% dei bambini di 4 anni, il 10-15% a 5-7 anni, il 6-7% a 9-10 anni, il 3% a 12 anni e l'1% a 18 anni. Più frequente nei maschi (3 a 1), si calcola che la maggior parte dei bambini risolva spontaneamente il problema nel corso degli anni. Tuttavia per l'1-2% degli adolescenti e lo 0,5% degli adulti il problema può anche permanere." Le soluzioni sono la terapia comportamentale che prevede training vescicale, conteggio e autosuggestione e nei casi più ostinati il ricorso ad alcuni farmaci specifici.  
   
   
L'INNOVATIVO UTILIZZO DEL MEDPOR NELLA CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA DEL NASO  
 
Milano, 2 novembre 2004 -  Il Dottor Antonio Corti, Specialista in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-facciale, è uno dei pochissimi rinologi in Italia a utilizzare ormai da tre anni un biomateriale lineare di polietilene ad alta densità nella chirurgia ricostruttiva del naso. Il Medpor, questo il nome del materiale da tempo utilizzato nella produzione di impianti chirurgici, consente secondo il Dottor Corti ottimi risultati e una bassissima incidenza di casi di rigetto. Quando si affronta l'argomento "Rinosettoplastica" bisogna considerare che ormai donne e uomini, a qualsiasi età, hanno spesso gli stessi problemi e non c'è un gran divario nel numero e nella qualità delle richieste. Tutti chiedono un naso che funzioni e che meglio si inserisca nell'equilibrio del viso e non sia in contrasto con il loro carattere. Nel caso di situazioni particolarmente compromesse, ovvero di nasi che presentano importanti deformità conseguenti a malformazioni congenite, a gravi traumi o ancora ad interventi precedenti poco fortunati si parla di ricostruzione. Quando lo scheletro di sostegno presenta carenze strutturali è spesso necessario ricorrere ad innesti. A tal fine possono essere utilizzati materiali prelevati dallo stesso paziente (Autoplastici), come cartilagini o porzioni di osso, oppure preparati sintetici (Alloplastici) di diverse composizioni chimiche, sia solidi che fluidi. Con ossa e cartilagini si possono effettuare ottime ricostruzioni ma il prelievo di questi innesti prevede un tempo chirurgico aggiuntivo nel corso dell'intervento e, soprattutto nel caso delle cartilagini, l'inconveniente vero che si può presentare è il riassorbimento. Un eccesso di questo fenomeno può determinare problematiche secondarie così da dover ricorrere a ritocchi aggiuntivi od addirittura a reinterventi. I materiali sintetici o alloplastici invece, da tempo sono utilizzati nella chirurgia e rappresentano la vera alternativa per la chirurgia ricostruttiva nasale. Questi materiali sono di facile utilizzo, sono già pronti per l'uso, anche preformati e riducono i tempi chirurgici. Il loro impiego nella struttura nasale non aveva mai sollevato entusiasmi per una non trascurabile percentuale di insuccessi, rappresentati soprattutto da reazione di rigetto oppure dalla mobilità dell'innesto piuttosto che dalla fissità con la cute sovrastante; fenomeni questi che toglievano naturalezza al risultato. Da circa tre anni il Dottor Antonio Corti, laddove si presenta la necessità di rifacimento dello scheletro, sia osseo che cartilagineo, con conseguente impiego di significativi innesti o di delicati rifacimenti della punta del naso (ad esempio: allungamenti del profilo, sostegno della punta, ricostruzioni delle cartilagini alari, correzione di problematiche funzionali come perforazioni settali o pinzature anteriori che riducono la funzionalità respiratoria) utilizza il Medpor un biomateriale di polietilene ad alta densità, poroso. Questa sostanza, molto maneggevole e malleabile, è in commercio sia in forma di foglietti o laminette di spessore variabile fino ad un minimo di 0,2 mm., o in pezzi preformati per ricostruire dorsi nasali od addirittura l'insieme delle cartilagini alari. La particolare struttura a poro aperto interconnesso del biomateriale Medpor consente la crescita tissutale all'interno dell'impianto. Gli impianti chirurgici Medpor sono forniti in un imballo sterile e non pirogeno a doppia busta. I blocchi, i fogli, le sfere ed i modelli preformati possono essere utilizzati come modelli di base ed essere modificati dal chirurgo per essere utilizzati nel modo più appropriato in funzione della situazione particolare di ciascun paziente. Per informazioni : Dott. Antonio Corti, Milano - tel. 338-9983098.  
   
   
BOUTY PRESENTA "ASATEX": IL PRIMO TRATTAMENTO CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI A BASE DI MELATONINA SE NE PARLA A ST VINCENT IL 3 NOVEMBRE IN UN SIMPOSIO INTERNAZIONALE  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Una novità dal mondo scientifico potrebbe "riaccendere" le speranze di tutti coloro (oltre 12 milioni di individui, in prevalenza uomini ma con una presenza rilevante di donne) che soffrono di diradamento e caduta dei capelli, "generando" un mercato di prodotti anticaduta che, per il solo canale farmacia, è stimato, complessivamente, intorno a 59 milioni di Euro. E' la melatonina, sostanza prodotta dall'organismo umano e che all'interno di questo svolge la funzione di "sincronizzatore" dell'orologio biologico, aiutando cioè l'organismo ad adattarsi ai cambiamenti ambientali. Una ricerca condotta di recente dal Gruppo farmaceutico Bouty ha evidenziato infatti l'azione regolatrice della melatonina sulla crescita di alcune cellule epiteliali e la sua efficacia nel contrastare le cause che determinano la caduta dei capelli o la loro difficile ricrescita, situazione normalmente definita come "alopecia androgenetica". Questa azione è stata verificata attraverso l'applicazione in loco di una nuova formulazione, coperta da brevetto internazionale, nella quale la melatonina esplica un ruolo fondamentale, coadiuvata dal gingko biloba e dalla biotina. Il nuovo trattamento, denominato Asatex, è stato testato da prestigiosi Istituti internazionali (fra questi l'Ide - Istituto Dermatologico Europeo) e da numerosi dermatologi che hanno confermato le premesse, cioè quelle di un prodotto capace di stabilizzare il quadro generale, con l'arresto della caduta dei capelli e il ripristino delle condizioni ideali per la loro ricrescita. Fra i primi a verificare l'efficacia del prodotto ad uso topico sulla secrezione sebacea, spesso concomitante se non addirittura concausa della perdita dei capelli, sono stati i Professori Stefano Gilardi (docente di andrologia presso l'Università di Zurigo) e Walter Pierpaoli (direttore dell'Istituto di Ricerca Biomedica Jean Choay del Canton Ticino), considerato "il padre" della melatonina. Delle nuove opportunità che la melatonina prospetta in ambito tricologico si parlerà in un simposio organizzato da Bouty il 3 novembre a St Vincent, nell'ambito di un convegno internazionale di dermocosmetologia. Il simposio prevede gli interventi di tre esperti internazionali: Dr. G. Maestroni - "Ruolo fisiologico della melatonina - interazione con gli androgeni"; Prof. P. Elsner - "Efficacia e sicurezza della melatonina - utilizzo topico sul cuoio capelluto"; Dr. M. Barbareschi - "Melatonina nel diradamento androgenetico - esperienza clinica".  
   
   
BUS DELLA SALUTE E MOSTRA IN PIAZZA DUOMO A MILANO PER I 100 ANNI DELL'ANPAS  
 
 Milano, 2 novembre 2004 - I cento anni dell'Anpas, l'Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze, vengono celebrati a Milano, con una serie di in iniziative che si svolgono fino al 15 novembre. Duplice lo scopo: festeggiare l'importante anniversario e farsi conoscere meglio dall'opinione pubblica, che troppo spesso identifica le Pubbliche Assistenze soltanto con il suono della sirena di un'ambulanza che corre nel traffico caotico delle città. L'evento celebrativo più importante è costituito da una Mostra dal titolo "Storie nella storia: la solidarietà dall'Ottocento al 2000 attraverso le immagini e i documenti delle Pubbliche Assistenze" che si è aperta lunedì 1 novembre alle ore 15, in piazza del Duomo, alla presenza del presidente nazionale dell'Anpas Luigi Bulleri e di quello dell'Anpas Lombardia, Fabrizio Pregliasco. La mostra raccoglie documenti, testimonianze, foto e cimeli provenienti da tutta Italia con una sezione specificamente dedicata alle Pubbliche Assistenze della Lombardia. Tra i pezzi più antichi e che suscitano maggiore curiosità, una barella "cannoncino a mano" della Croce Verde di Pavia (1910), alcune ambulanze degli anni Cinquanta e Sessanta, il vessillo storico del Plotone Ciclisti della Croce Verde Musocco e Sempione, il Ventilatore polmonare mobile usato durante il terremoto del Belice che era stato donato dalla Base Usa di Aviano, una modernissima motoslitta utilizzata per soccorsi sulle piste da sci lombarde. All'interno della Mostra uno spazio sarà dedicato a dimostrazioni, tenute da istruttori dell'Anpas Lombardia, sull'importanza degli interventi di primo soccorso e di illustrazione delle prime elementari norme di Bls (Basic Life Support). Un altro spazio, questa volta informatico, realizzato con Vodafon e Fondazione Ibm, consentirà soprattutto ai più giovani di navigare in Internet per scoprire il mondo dell'Anpas e del volontariato. Le scuole godranno di un'attenzione particolare all'interno della mostra: sono previste visite programmate e guidate, fino alla mattina del 15 novembre (per informazioni tel. 02-809121, Anpas Lombardia). La mostra, che si svolge sotto il patronato della Regione Lombardia, con il patrocinio del Comune di Milano Assessorato Eventi, Moda, Turismo e della Provincia di Milano, resterà aperta fino al 14 novembre Alla realizzazione della Mostra hanno dato importanti contributi la Fondazione Cariplo, la Banca Popolare di Milano e la Società di revisione Price, Waterhouse&coopers. A fianco della Mostra due altre iniziative, dell'Anpas Lombardia, in collaborazione con Atm, una dedicata alla prevenzione, nel settore delle malattie cardiovascolari e del diabete, l'altra all'informazione e all'educazione dei più giovani in caso di emergenza.  
   
   
LA COMMISSIONE PRESENTA A UN GRUPPO DI ESPERTI I RISULTATI DI UNA RICERCA FRANCESE SULLA TSE INDIVIDUATA IN UNA CAPRA  
 
Bruxelles, 2 novembre 2004 - A seguito dei risultati di un gruppo di ricerca francese che nel cervello di una capra ritiene di aver rilevato la presenza di un’infezione da Tse non distinguibile dalla Bse attraverso i test, la Commissione europea ha trasmesso i dati ricevuti dalle autorità francesi al laboratorio comunitario di riferimento per le Tse con sede a Weybridge in Inghilterra, affinché siano esaminati da un gruppo di esperti. Le Tse sono encefalopatie spongiformi trasmissibili, quali la Bse, che colpisce i bovini, e la scrapie, diffusa tra caprini e ovini. Tra due settimane circa il gruppo di esperti valuterà le prove scientifiche per determinare se indicano la presenza di Bse nella capra. Questo incidente isolato non costituisce un rischio per la sanità pubblica poiché la capra e il suo gregge non sono entrati nella catena alimentare umana e animale. In circostanze naturali la Bse non è mai stata individuata in ruminanti diversi dai bovini. La sua presenza in caprini o in altri ruminanti era ritenuta teoricamente possibile, ma non è mai stata rilevata. Da parecchi anni vengono tuttavia applicati provvedimenti di sicurezza relativi a tutti i ruminanti da allevamento (bovini, ovini, caprini) per assicurare la massima protezione della sanità pubblica. Tra tali provvedimenti rientrano il divieto di somministrare proteine animali sotto forma di farina di carne e ossa, l’eliminazione dei materiali specifici a rischio (ossia di tessuti come cervello, midollo spinale, parte degli intestini) dalla catena alimentare umana e animale, l’abbattimento degli animali affetti da scrapie (una malattia dei caprini e degli ovini simile alla Bse, ma non trasmissibile all’uomo) e un programma di sorveglianza o monitoraggio delle Tse in tutti gli Stati membri. La capra in questione è stata individuata nell’ambito di un ampio programma di sorveglianza su scala comunitaria finalizzato all’individuazione di eventuali ceppi di Tse in piccoli ruminanti. Dall’aprile 2002 sono stati sottoposti a test più di 140 000 caprini. Nel contesto di tale programma dell’Ue una capra sana macellata nel 2002 in Francia è stata sottoposta a un test per le Tse condotto su base casuale. A seguito dell’iniziale risultato positivo a una Tse diversa rispetto agli abituali ceppi di scrapie, il cervello dell’animale sospetto è stato oggetto di ulteriori studi scientifici (le prove necessarie richiedono due anni) sulla base dei quali gli esperti francesi hanno concluso che il cervello esaminato potrebbe essere positivo alla Bse. Se confermato, si tratterebbe del primo caso in assoluto di un simile risultato in un caprino. Questa capra era l’unico animale infetto del gregge. Tutti gli esemplari del gregge, compreso quello infetto sono stati abbattuti e i test effettuati sui 300 animali adulti sono risultati negativi a tutte le Tse. A seguito dell’applicazione delle normativa comunitaria nessun prodotto di questo gregge è pertanto entrato nella catena alimentare umana e animale, evitando in tal modo qualsiasi rischio per la sanità pubblica. Un gruppo di esperti coordinato dal laboratorio comunitario di riferimento per le Tse di Weybridge esaminerà ora i dati del progetto di ricerca e presenterà alla Commissione un parere sui risultati e sull’eventuale necessità di ulteriori esami. La Commissione invierà inoltre i risultati della ricerca francese all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Aesa), perché possa valutarli. Anche la relazione degli esperti del laboratorio comunitario di riferimento sarà analogamente trasmessa all’Aesa. Sulla base dei risultati dell’analisi del laboratorio la Commissione inviterà l’Aesa ad apportare gli opportuni aggiornamenti alla valutazione scientifica del rischio relativa ai caprini. In attesa del parere degli esperti del laboratorio comunitario di riferimento e di un eventuale parere dell’Aesa la Commissione non intende proporre immediatamente ulteriori provvedimenti di gestione dei rischi oltre all’ampia normativa già in vigore. La Commissione, oltre a mantenere uno stretto contatto con le autorità francesi, tiene aggiornate le autorità mediche e veterinarie degli Stati membri.  
   
   
MAIS O FAGIOLI? GRAZIE, PREFERISCO LA ZEOLINA OTTENUTA DALLA FUSIONE DI PROTEINE DEL MAIS E DEL FAGIOLO. REALIZZATA DA UN GRUPPO DI RICERCATORI DEL CNR, COORDINATO DA ALESSANDRO VITALE DELL’IBBA-CNR  
 
 Roma, 2 novembre 2004 - Insalata di mais o di fagioli? Tra qualche tempo non sarà più necessario scegliere l’uno o l’altro alimento. I due prodotti potrebbero infatti diventare molto simili per valore nutrizionale. Tutto grazie alla zeolina, una nuova proteina derivata, mediante ingegneria genetica, dalla fusione della zeina del mais e dalla faseolina del fagiolo, le due proteine più abbondanti nei semi di queste piante. “Si tratta di una sostanza che apre nuove possibilità per migliorare le proprietà nutrizionali dei nostri alimenti”, spiega Alessandro Vitale dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria (Ibba) del Cnr di Milano e coordinatore del gruppo di lavoro che ha realizzato la nuova proteina e a cui partecipa anche la sezione di Perugia dell’Istituto di genetica vegetale (Igv) del Cnr. Le proteine, elementi fondamentali per la nutrizione, sono composte di aminoacidi, alcuni dei quali, i cosiddetti aminoacidi essenziali, non possono essere sintetizzati dall’organismo umano e vanno pertanto introdotti attraverso l’alimentazione. “Dal punto di vista nutrizionale, i cereali (come il mais) e i legumi (come i fagioli) sono complementari, ciascuno dei due”, prosegue Vitale, “contiene infatti proteine importanti per l’alimentazione, ma diverse per quanto riguarda la composizione in aminoacidi essenziali. Fondendo zeina e faseolina, abbiamo ottenuto una proteina caratterizzata da un contenuto di aminoacidi essenziali più bilanciato, ma anche dotata di una notevole stabilità nelle cellule delle piante e dunque facilmente accumulabile in quantità abbondanti”. Attualmente la proteina, che può permettere di produrre alimenti più nutrienti a parità di terreno coltivato, è stata ottenuta in una pianta modello, ma presto verrà trasferita nel mais. Solo allora la zeolina potrà essere testata e, successivamente, usata per l’alimentazione . Un articolo sulla scoperta del gruppo di ricerca guidato da Vitale è pubblicato nel numero di novembre della rivista Plant Physiology ( www.Plantphysiol.org ). Per informazioni: Alessandro Vitale, tel. 02/23699431 e-mail: vitale@ibba.Cnr.it  
   
   
WORKSHOP NETIAM SULLA 'COMPLESSITÀ A LIVELLO MOLECOLARE'  
 
Bruxelles, 2 novembre 2004 - Il 2 e 3 dicembre si svolgerà a Eindhoven (Paesi Bassi) un evento su 'complessità a livello molecolare', organizzato da Netiam, una serie di workshop su temi nuovi ed emergenti nella matematica industriale e applicata sostenuti dall'iniziativa della Commissione Nest. Il workshop individuerà aree nuove ed emergenti nelle quali approcci multidisciplinari possono far meglio comprendere il comportamento dei materiali con una modellizzazione a scala molecolare. I solidi cristallini sono sufficientemente ben compresi a livello atomico e la modellizzazione molecolare dei polimeri è ben sviluppata, ma la complessità a livello molecolare delle proteine, e delle interfacce, rappresentano sfide attuali. È aperto un invito a manifestazione d'interesse per partecipare all'evento. Infolink: http://www.Smithinst.ac.uk/events/eindhoven  
   
   
TRIESTEANTIQUA 2004: UNA TAPPA VERSO NUOVI TRAGUARDI L’AFFLUENZA DI VISITATORI, ANCHE DA OLTRECONFINE, CONFERMA IL PRESTIGIO DELLA RASSEGNA TRIESTINA A LIVELLO INTERNAZIONALE  
 
Trieste, 2 novembre 2004 - La ventiduesima edizione di Triesteantiqua, la mostra mercato di antiquariato che si è conclusa ieri al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Trieste, può essere considerata, senza dubbio, un successo. La rassegna ha confermato il suo ruolo di uno degli appuntamenti annuali più importanti dell’antiquariato: sia dal punto di vista del livello artistico generale, sia per l’affluenza dei visitatori, quanto mai preparati e competenti, non solo triestini (che secondo le stime sono stati circa il 30%), ma, soprattutto, di quelli giunti da altre città italiane e, parecchi, anche dall’estero. E’ sicuramente aumentata rispetto alle passate edizioni la presenza del pubblico internazionale, anche grazie alla veicolazione degli inviti personalizzati inviati ad una folta rosa di collezionisti e appassionati d’arte, da parte degli espositori austriaci, sempre numerosi ed entusiasti nei confronti di Trieste. Franco Milosic, il direttore di Promotrieste, il Consorzio che organizza la mostra mercato con il contributo della Camera di commercio e il patrocinio della Regione autonoma Friuli Venzia Giulia, della Provincia, del Comune e dell’Agenzia di informazione e di accoglienza turistica di Trieste, si ritiene soddisfatto dai risultati raggiunti quest’anno: “Nonostante il momento decisamente poco favorevole per l’economia italiana ed internazionale, e in più la concomitanza della nostra rassegna con ben altre 17 mostre del settore, per parlare solo del Centro-nord Italia, Triesteantiqua è riuscita a mantenere sia il numero di partecipanti (circa 60), tutti di ottimo livello qualitativo, sia l’affluenza dei visitatori, che ha ‘sfondato’ il tetto di 6.000 ingressi”. “Per quanto riguarda i partecipanti”, ha sottolineato Milosic, “si può dire che l’impressione generale sia quella di soddisfazione: molti degli espositori hanno già confermato la presenza alla prossima edizione, non solo, ma anche la disponibilità di “fare proselitismo” tra i colleghi in Italia e all’estero.” Ed è doveroso sottolineare che nonostante Triesteantqua abbia chiuso i battenti solo ieri sera, si sta già pensando alla edizione 2005. “Il prossimo anno”, annuncia a questo proposito Franco Milosic, “mireremo a incrementare la caratteristica di internazionalità della mostra-mercato. Il nostro ambizioso obiettivo è di coinvolgere antiquari dei Paesi dell’Est Europeo che ora fanno parte della Comunità Europea, soprattutto quelli dell’area balcanica, geograficamente e storicamente a noi più vicini. Promotrieste avrà sempre la massima attenzione per le azioni promozionali, sempre più capillari, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto internazionale. Il nostro motto per la prossima edizione sarà ‘Triesteantiqua 2005 – l’Internazionale Balcanica”. Il successo di pubblico e il “giro d’affari” registrati anche quest’anno, sono dovuti sicuramente al fatto che gli organizzatori della mostra-mercato di Trieste hanno mantenuto il tradizionale rigore nella selezione degli espositori ed hanno proposto una vasta gamma di oggetti di eccellente livello artistico e culturale, e (fattore molto importante!) di varie fasce di prezzo: da poche centinaia di euro (come, ad esempio, alcune monete antiche, esposte quest’anno per la prima volta nell’ambito della rassegna) a svariate migliaia (come un arazzo francese del 1750, valutato in 60 mila euro). Nelle transazioni di quest’anno è stata registrata fra l’altro la tendenza a cedere a prezzi interessanti ma non proibitivi (come accade a certe aste) anche pezzi importanti , da veri amatori. Per esempio, un paio di orecchini del 1880 con brillanti da due carati ed un anello con brillanti da 3 carati sono stati venduti a 8 mila Euro mentre due candelieri Rococò realizzati a Londra nel 1769 (pezzi unici, sia per l’altezza, circa 40 cm, sia per la lavorazione, a sbalzo e non in fusione) sono stati acquistati per 10 mila Euro. Hanno costituito un’ulteriore attrattiva per gli appassionati di cose belli d’altri tempi anche le due mostre collaterali “L'arte di Eligio: chiavi e chiavistelli” (allestita a scopo benefico dagli Amici e Sostenitori del comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e “Tabarro: storia di costume. Per dame, cavalieri e sognatori” (a cura del collezionista e produttore di tabarri Sandro Zara), e l’esposizione di una selezione di capolavori, ora di proprietà dei Civici Musei di Storia ed Arte del Comune di Trieste, provenienti da generose donazioni d'importanti famiglie triestine.  
   
   
AL VIA L'UNDICESIMA EDIZIONE DI COM-PA  
 
 Bologna, 2 novembre 2004 - Il Ministro della Funzione Pubblica Luigi Mazzella inaugurerà mercoledì 3 novembre alle ore 10.00, l'undicesima edizione di Com-pa, Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese (Bologna, 3-5 novembre 2004). Alla cerimonia del taglio del nastro parteciperanno Antonio La Forgia, presidente del Consiglio regionale dell'Emilia-romagna, Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna, Sergio Cofferati, sindaco di Bologna, Federico Castellucci, vice presidente di Bologna Fiere, e Gerardo Mombelli, presidente dell'Associazione Comunicazione Pubblica. In occasione dell'inaugurazione è prevista un'esibizione della Banda musicale della Polizia di Stato che eseguirà l'Inno d'Italia e l'Inno Europeo. Dopo la tradizionale visita ai Padiglioni, il Ministro Mazzella concluderà la tavola rotonda "La comunicazione pubblica guarda all'Europa", che si terrà nella Sala G del Padiglione 20, alle ore 10.15. Al termine verrà proposta l'intervista che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha rilasciato ad un gruppo di studenti bolognesi facenti parte del progetto "Com-pa e la Scuola". Ì  
   
   
ECOMONDO LA FIERA INTERNAZIONALE DEL RECUPERO DI MATERIA ED ENERGIA E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE PRESENTA (RIMINI FIERA, 3 – 6 NOVEMBRE) PRESENTA: ECOFATTO LA PRIMA MOSTRA IN ITALIA DI PRODOTTI E OGGETTI DI USO QUOTIDIANO REALIZZATI CON MATERIALI RICICLATI  
 
Rimini, 2 novembre 2004 - Oggetti e complementi di arredo, cancelleria, utensili per casa e lavoro, giochi, biciclette, caloriferi, accessori e componenti per auto e moto, e tanti altri prodotti con cui quotidianamente abbiamo a che fare si presentano oggi con un valore in più: l’essere progettati e realizzati nel rispetto dell’ambiente e delle sue risorse naturali. Carta, plastica, alluminio, gomma, vetro, derivati dal recupero di contenitori, scatole, lattine, bottiglie, pneumatici e di altri oggetti obsoleti e da scarti di lavorazione ritornano nei processi produttivi per dar vita a nuovi prodotti e manufatti. Ecofatto, in programma a Rimini Fiera dal 3 al 6 novembre in occasione di Ecomondo 2004, mette in mostra un nuovo modo di pensare, di progettare e di produrre, riducendo al massimo l’impiego di risorse naturali, di materie prime e di energia. Accanto agli aspetti tecnici, funzionali e di design, la variabile ambientale entra in gioco in modo sempre più diffuso con l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili. Ecodesign, o design for environment, è il principio su cui si basa una progettazione ‘responsabile’ che tiene in considerazione il ‘fine vita’ del prodotto per facilitare le fasi di disassemblaggio dei diversi componenti e materiali da avviare a riciclo. La mostra, che ha il patrocinio dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti ed è organizzata in collaborazione con i consorzi nazionali per il recupero dei materiali, propone oggetti per tutte le tasche e per tutti i gusti, molti dei quali sono caratterizzati da una grande ricercatezza nel design, come gli sgabelli della Emeco disegnati da Philippe Starck e distribuiti in Italia da Joint, o i faretti Le Perroquet firmati da Piano design Workshop per iGuzzini, entrambi in alluminio con una quota di riciclato vicina al 90%; come la sedia in plastica riciclata di Sawaya & Moroni o le poltrone in cartone riciclato disegnate da Marco Capellini. Possiamo affermare che con Ecofatto si concretizzano i principi dello sviluppo sostenibile grazie a prodotti e oggetti rispondenti ad elevati standard economici, ecologici e sociali per l’intero ciclo di vita, dalla progettazione alla produzione, all’utilizzazione e allo smaltimento. Ecofatto non è solo una mostra ma un progetto molto più ampio che Rimini Fiera ha deciso di avviare in occasione dell’edizione 2004 di Ecomondo - e che proseguirà nelle prossime edizioni - con l’obiettivo di far emergere di anno in anno quanto di significativo il sistema dell’industria e dell’artigianato italiano produca nel rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Responsabilizzare le imprese con esempi virtuosi e sensibilizzare fasce sempre più ampie di consumatori al fine di sviluppare il mercato dei prodotti del riciclo è l’obiettivo della mostra, in linea con le politiche europee in tema di rifiuti e di sviluppo sostenibile. L’evoluzione del quadro legislativo comunitario in materia di ambiente, si è focalizzata negli ultimi anni sul tema dei rifiuti, ponendo un accento particolare sul riutilizzo di tutti i materiali provenienti dal riciclo. In linea con questa politica, a livello nazionale è stato pubblicato un decreto che prevede per tutte le pubbliche amministrazioni e società con prevalente capitale pubblico, l’acquisto di prodotti che siano realizzati e contengano almeno il 30% di materiale riciclato post-consumo. A fronte di ciò è importante per le imprese poter offrire al mercato, ed in modo particolare alle pubbliche amministrazioni, prodotti a ridotto impatto ambientale e con contenuti di materiale riciclato post-consumo. Il decreto, sebbene rivolto alla Pubblica Amministrazione, rappresenta un passo importante e un’occasione per sviluppare e far emergere il mercato di tali prodotti in un contesto più allargato che include anche i consumatori. Esistono, infatti, oggi una nuova consapevolezza e nuovi orientamenti che determinano le scelte di acquisto: l’etica e il sociale, ambiente e sicurezza, sono strettamente collegati a qualità e servizio e rappresentano, oggi, un’area verso la quale si spostano varie fasce di consumatori, come dimostrato dai recenti trend socio-economici. L’area della responsabilità socio-ambientale di impresa rappresenta una nuova leva nelle scelte di marketing delle aziende e il contenuto di materiale riciclato e riciclabile nei prodotti e manufatti diventa un importante valore aggiunto. Nei prossimi mesi Ecofatto diventerà anche un progetto itinerante e un grande strumento di comunicazione per mostrare agli Italiani i risultati ottenuti, anche grazie al loro contributo, attraverso la raccolta differenziata e sensibilizzarli a fare sempre di più. La nostra, è infatti, un’industria in grado di riutilizzare materiali di scarto di varia natura per produrre nuovi prodotti, attraverso semplici e ormai consolidate tecnologie e operazioni di riciclo, con una capacità di molto superiore ai volumi dell’attuale raccolta. Grazie alla raccolta differenziata, un incremento dei quantitativi di materiali recuperati si tradurrà in un importante beneficio per la nostra economia, riducendo la dipendenza dagli altri Paesi. Quella del riciclo è un industria ormai matura e in questo settore l’Italia è tra i leader mondiali: oggi, per fare degli esempi, oltre il 50% dell’alluminio circolante nel nostro Paese proviene dal riciclo, mentre il 90% delle scatole di cartone è in materiale riciclato.  
   
   
SAMAB: MADE IN ITALY.UNO SGUARDO AL FUTURO  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Qualità, look, avanguardia, affidabilità.Questi i significati che vengono generalmente attribuiti al termine "Made in Italy". Un marchio forte, capace di contraddistinguere l'industria italiana della moda e del design in tutto il mondo. Il Made in Italy rappresenta ancora un modello da imitare, un punto di riferimento per tutta l'industria della confezione mondiale. Ma cosa accadrà nel futuro? Quali cambiamenti ed evoluzioni dovranno affrontare le nostre imprese? Samab 2004, la fiera dedicata ai macchinari e accessori per l'industria tessile/abbigliamento-a Milano dal 3 al 6 novembre- affronterà proprio queste tematiche nell'ambito del convegno di apertura, dal titolo "Made in Italy, modello di riferimento". L'obiettivo dell'incontro è quello di capire come si muoverà nel futuro il mercato della produzione del tessile/abbigliamento, già testimone di grandi flussi e spostamenti che coinvolgono tutta la filiera tessile, dalle fibre al confezionato. Il comparto delle fibre, infatti, sta vivendo una riorganizzazione con accorpamenti e fusioni, mentre tutte le lavorazioni successive, dalla filatura alla confezione, sono oggetto di delocalizzazioni, ridimensionamenti, di avanzata evoluzione tecnologica, grazie all'impiego di fibre e trattamenti d'avanguardia, e di vere e proprie rivoluzioni a carico della catena produttiva. Durante il dibattito verranno proposte idee e soluzioni alternative per affrontare al meglio le nuove sfide del mercato. Ancora una volta verrà sottolineata l'importanza del connubio "creatività e tecnologia": il mondo tecnologico cambia e si evolve di continuo e le aziende del settore confezione devono "correre" per restare al passo con i tempi. Numerosi gli interventi di personaggi illustri- tra i quali Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana-, a cui verrà affidato il compito di presentare quella che è la situazione attuale dell'industria della confezione in Europa e, in particolare, il posizionamento specifico dell'industria italiana. Il convegno si svolgerà mercoledì 3 novembre 2004, presso la Sala Pontremoli, Palazzo Cisi, alle ore 10:30.  
   
   
SICUREZZA SULLA NEVE: "MANCA LA LEGGE, MA I CASCHI CI SONO!" "LA NORMA TECNICA DELL'UNI SUI CASCHI DA SCI POTREBBE ESSERE ADOTTATA DAL COMITATO MINISTERIALE GIÀ NEI PROSSIMI GIORNI" HA DETTO IL PROMOTORE DELLA LEGGE SULLA SICUREZZA SULLA NEVE  
 
Modena, 2 novembre 2004 - Durante l'inaugurazione ufficiale di Skipass, il salone del turismo e degli sport invernali in corso fino a lunedì alla Fiera di Modena, è tornato alla ribalta l'obbligatorietà dell'uso del casco per gli sciatori minori di 14 anni, tutt'ora subordinata alla definizione dei criteri di omologazione. Su questo tema di grande interesse per milioni di famiglie, è intervenuto lo stesso promotore della legge che stabilisce i principi della sicurezza sulla neve, il deputato di Forza Italia Gianantonio Arnoldi,. Che ha detto: “Sin dal 1998 è in vigore in Italia una norma tecnica pubblicata dall’Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che definisce i requisiti minimi delle prestazioni e delle prove dei caschi per sci alpino, compresi quelli per bambini e da competizione”. “Quella dei caschi sicuri", ha precisato l'onorevole Arnoldi, "è una norma tecnica, uguale per tutti i Paesi europei, collegata alla direttiva sui dispositivi di protezione individuale (e quindi non modificabile in alcun modo) ed è adottata da tutti i produttori di caschi. Il comitato ministeriale previsto dalla legge potrebbe approvarla anche subito, aumentando così la sicurezza dei ragazzi sciatori fin da questa stagione", In attesa della ratifica delle caratteristiche e dei criteri di omologazione, l'Uni ricorda che "i caschi sicuri esistono già e sono facilmente identificabili fra quelli in commercio, perché riportano, oltre al marchio Ce , anche la sigla En 1077". "La norma tecnica Uni En 1077", precisa Uni, " stabilisce quali devono essere i requisiti di costruzione ed i corrispondenti metodi di prova, affinché un casco sia realmente sicuro. Per esempio: l'ampiezza del campo visivo deve essere pari ad almeno 210° in orizzontale e 70° in verticale; la capacità di assorbimento degli urti deve sopportare un impatto alla velocità di 20 chilometri orari; deve resistere alla penetrazione di oggetti appuntiti, non deve sfilarsi con l'urto, il sottogola deve essere facilmente sganciabile anche dopo un eventuale urto ,e in caso di urto violento, è opportuno sostituire il casco". Sempre per rimanere in tema di vacanze sulla neve, l'Uni segnala, inoltre, che è in corso di definizione, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture, la Conferenza Stato Regioni e la Fisi, la segnaletica prevista dalla Legge, necessaria per rendere ancora più sicure le piste da sci". "La corretta, chiara e visibile segnalazione dei pericoli e dei divieti, infatti, insieme con il comportamento responsabile e adeguato alle capacità sciistiche individuali" è il commento dell'Uni," è sicuramente il primo strumento di prevenzione degli incidenti.  
   
   
CASSINA CONSACRA UN’ANNATA MEMORABILE CON IL TROFEO FIERA DI MONZA PER LO SPORT  
 
Monza, 2 novembre 2004 - Sarà ancora una volta la ginnastica la grande protagonista del Trofeo Fiera di Monza per lo Sport che dal 1989 premia i migliori risultati sportivi ottenuti da atleti e da società sportive della Provincia Brianza. Il massimo riconoscimento sportivo per l’annata che va a chiudersi è stato assegnato all’olimpionico Igor Cassina, ginnasta azzurro vincitore della medaglia d’oro ad Atene 2004 nella specialità della sbarra, con l’esecuzione di un esercizio di grande difficoltà da lui stesso ideato. I Trofei Agam alla Carriera andranno invece al mitico maestro di scherma Edoardo Mangiarotti e all’ex calciatore Filippo Galli, plurivittorioso nel Milan dell’era berlusconiana. La Giuria, composta da personaggi e giornalisti sportivi, ha assegnato anche la Targa d'Onore Mario Perego, a Matteo Morandi, ginnasta già vincitore dei campionati italiani assoluti, bronzo mondiale, quinto alle Olimpiadi di Atene. La Targa Belingardi verrà consegnata alla fiorettista Arianna Errigo, campionessa del mondo e italiana cadetti. La Targa Piero Ferlinghetti per gli sport rotellistici andrà a Marco Falcone, grande pattinatore juniores, pluricampione italiano, europeo e mondiale. La Coppa Ac Monza e Brianza 1912 per il calcio giovanile è stata assegnata a due società brianzole che si sono distinte nell’ultima stagione: Fc Usmate e Ac Veduggio. La Giuria ha voluto sottolineare con una Coppa speciale l’attività sportiva di Davide Brivio, infaticabile team manager della Yamaha, tra i primi artefici della vittoria di Valentino Rossi nel mondiale Motogp. Durante la prossima Fiera di Monza e Brianza, nel corso della giornata dello sport, in programma lunedì 6 dicembre 2004, alle ore 20 verranno premiati inoltre altri 50 fra campioni e squadre della Brianza che con i loro risultati hanno dato lustro all'ultima stagione agonistica.  
   
   
A BARI SI DISCUTE ANCHE DEL…”FREDDO” TERMOIDRAULICA CLIMA BARI PRESENTA UN NUOVO CONVEGNO DEDICATO ALLA REFRIGERAZIONE INDUSTRIALE  
 
Bari, 2 novembre 2004 - Termoidraulica Clima Bari (19-21 novembre 2004) torna quest’anno con un ricco programma di incontri congressuali, con l’obiettivo di formare ed informare gli operatori del settore che visiteranno i padiglioni della fiera. Debutta in questa edizione il convegno dedicato agli installatori frigoristi, ma anche ai progettisti di impianti e ai manutentori. Il convegno, dal titolo “L'evoluzione degli impianti di refrigerazione negli ultimi anni”, ha come obiettivo quello di presentare le ultime innovazioni tecnologiche che riguardano il settore del freddo. Durante l’incontro si darà voce ad alcune delle aziende più rappresentative del settore che, con le loro testimonianze dirette, forniranno una fotografia di quella che è la situazione attuale del mercato. Questo nuovo appuntamento nasce con l’intenzione di coinvolgere due diverse categorie professionali: gli installatori della climatizzazione, abituali visitatori della fiera, e gli installatori frigoristi, due figure spesso accomunate dalle stesse problematiche tecnologiche. Il convegno, che è promosso e organizzato con la collaborazione della testata Zerosottozero, edita da Tecniche Nuove, si terrà il giorno d’apertura della fiera, venerdì 19 novembre, alle ore 10.30 presso la Sala Auditorium 150. Programma del convegno: Paolo Amirante del Politecnico di Bari “I nuovi refrigeranti e loro influenza sulle tecnologie impiantistiche”; Maurizio Mazza di Alfa Laval Spa “Ottimizzazione tecnico-impiantistica sul binomio scambiatori piastre saldobrasate ed R-410°”; Alberto Foroni di Sierra Spa “Influenza del fattore di sporcamento sul coefficiente di scambio termico lato aria delle batterie alettate”; Ing. Giuseppe Lanzilao di Clivet Spa “L'importanza del funzionamento a carico parziale dei gruppi refrigeratori d'acqua”; Roberto Mambrin di Frigoveneta Srl “Valvola di espansione elettronica e telegestione: un binomio vincente”; Piero Rolandi, Loris Trolese di Blue Box Group Srl “Il chiller: ovvero la macchina finita”; Pietro Trevisan di Bitzer Italia Srl “Una nuova generazione di compressori a vite compatti ottimizzati per R134a”; Alessandro D'andrea di Aermec Spa “Le nuove macchine Multiscroll per l'incremento dell'efficienza media stagionale dei refrigeratori d'acqua per la climatizzazione dell'aria”; Giuseppe Bertolini di Frascold Spa “I moderni sistemi di circuitazione dell'olio nei compressori a doppia vite”.  
   
   
IL CNEL AL COM.PA DAL 3 AL 5 NOVEMBRE  
 
Bologna, 2 novembre 2004 - Il Cnel è presente al Com.pa, il Salone della comunicazione pubblica organizzato alla Fiera di Bologna dal 3 al 5 novembre. Un’occasione per presentare le ultime novità del portale del Cnel (www.Cnel.it), che registra circa 3 mila visite al giorno e 1 milione all’anno, con 27 mila pagine consultate quotidianamente (quasi 10 milioni in un anno). E’ on line da pochi giorni l’Atlante delle infrastrutture, che offre la fotografia del Paese attraverso strade, ferrovie, porti, aeroporti, scuole, servizi per le imprese e le famiglie, strutture sanitarie, turistiche e per l’ambiente, ma anche dati sulla popolazione e sulle aziende presenti sul territorio. Oltre 7 milioni di informazioni diverse sono suddivise in 10 categorie e 51 sottocategorie infrastrutturali, con 1.300 distinti indicatori a livello di ciascuno degli 8.100 comuni italiani. Con un semplice click, si possono localizzare, costruendo mappe tematiche personalizzate, le infrastrutture presenti sul territorio italiano, conoscerne caratteristiche qualitative e quantitative, metterle a confronto e valutarne l’entità. Un data base unico nel suo genere, disponibile gratuitamente, realizzato dal Cnel in collaborazione con l’Istituto Tagliacarne, attingendo alle più accreditate strutture statistiche, per rispondere alle necessità di analisi territoriale delle infrastrutture nel nostro Paese. Il portale del Cnel si è, inoltre, arricchito recentemente della nuova banca dati sull’immigrazione, realizzata con la consulenza del Dossier statistico immigrazione della Caritas/migrantes. Uno strumento che permette una lettura incrociata dei dati provenienti dalle molteplici fonti istituzionali preposte alla rilevazione del fenomeno migratorio. Al Com.pa si potrà, poi, assistere a dimostrazioni di navigazione attraverso l’Archivio nazionale dei contratti di lavoro e le banche dati sul bilancio dello Stato, sul mercato del lavoro, su retribuzione, orario e costo del lavoro, sulla concertazione decentrata, sulle statistiche territoriali. Il Cnel sarà presente al Com.pa anche attraverso la partecipazione a incontri e dibattiti. Il 4 novembre il presidente della Commissione dell’Informazione del Cnel, Giuseppe Capo, interverrà al 2° incontro nazionale del Coordinamento dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione dedicato al tema della ‘Comunicazione al lavoro’ (ore 9,30, sala G), mentre il 5 novembre concluderà il convegno su ‘Comunicazione e multietnie’ (ore 12, sala H). Sempre il 5, il presidente della Commissione attività produttive e risorse ambientali del Cnel, Mario Sai, coordinerà i lavori del seminario ‘Innovazione per la e-society’ (ore 12, sala I). Il Cnel è ospitato presso il padiglione 19 - stand 44/46 del Com.pa alla Fiera di Bologna  
   
   
L’ELETTRONICA STIMOLA L’INNOVAZIONE A BORDO DEGLI AUTOVEICOLI - L’INTERCONNESSIONE DEI SISTEMI È LA CHIAVE PER NUOVE FUNZIONI  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Negli ultimi 30 anni, il numero delle vittime a seguito di incidenti stradali si è dimezzato, nonostante il volume del traffico sia aumentato del 150%. Dal 1990, i moderni sistemi di iniezione hanno ridotto le emissioni nocive dei gas di scarico dei motori Diesel di oltre il 90% e, in parallelo, è costantemente diminuito il consumo di carburante. A questo risultato incoraggiante si è giunti, grazie all’importante contributo offerto dai sistemi elettronici, la cui percentuale di applicazione in auto continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni. Ciò, perché in futuro non solo si accentueranno sempre più le esigenze di sicurezza e di compatibilità ambientale, ma aumenterà anche il numero delle funzioni di comfort. Le autovetture appartenenti al segmento superiore e di lusso, ad esempio, sono attualmente equipaggiate con un massimo di 80 centraline, che si scambiano dati tra loro. Un numero sempre maggiore di centraline comporta, però, anche una tale complessità, la cui gestione richiede un notevole impegno. “Con l’interconnessione dell’elettronica, creiamo il presupposto per il funzionamento sicuro dei sistemi, quindi, per l’ulteriore aumento del livello di sicurezza , di pulizia e di economicità”, così si è espresso Bernd Bohr, Presidente del Settore Tecnica per Autoveicoli di Bosch. “La crescente complessità dell’intero sistema autoveicolo continua ad essere gestibile.” Bosch si dedica all’interconnessione già dagli anni ’80. Il bus-dati Can, sviluppato dall’Azienda ed introdotto per la prima volta nel 1991, si è ormai imposto come standard a livello mondiale. I ricercatori di Bosch si occupano dall’inizio degli anni ’90 di un’architettura software standardizzata: il progetto Cartronic. Il risultato di questa attività confluisce ora nell’iniziativa Autosar (Automotive Open Systems Architecture), avviata dai fornitori e dai produttori dell’Industria dell’auto. La nuova architettura prevede una struttura software comune, che dovrebbe sostituire le singole soluzioni adottate sinora da ciascuna azienda. Questa funzionalità di base, presentata dai fornitori, permetterà, poi, di incorporare le funzioni software personalizzate delle singole Case automobilistiche, le quali consentono loro di differenziarsi sul mercato. I sistemi diventano più affidabili ed economici, mentre i costi di gestione si riducono notevolmente. Nella maggior parte dei casi, gli ingegneri hanno sinora implementato nuove funzioni, con l’ausilio di una centralina appositamente sviluppata. Nelle future generazioni di autovetture, tutte le funzioni dovrebbero essere affidate a una rete, composta da circa 20 centraline, alcune delle quali fungono da calcolatori centrali, che concentrano importanti gruppi funzionali, quali l’insieme motore-trasmissione, l’impianto elettrico di bordo o il management delle sospensioni. Attraverso i bus-dati, i sensori mettono a disposizione segnali preparati , mentre gli attuatori, dotati di un’elettronica di comando integrata, ricevono le relative istruzioni di regolazione. In futuro, le nuove funzioni potranno, nella maggior parte dei casi, utilizzare la struttura di calcolo esistente e saranno integrate al suo interno come un semplice software aggiuntivo. In tal modo, è possibile evitare l’inserimento di una centralina aggiuntiva, precedentemente indispensabile, mentre il sistema sarà semplicemente integrato con i sensori e gli attuatori eventualmente necessari. In futuro, pertanto, il software non sarà più un elemento necessariamente legato a un hardware, ma diventerà sempre più un elemento a sé stante. I modelli di lavoro economici e di collaborazione tra fornitori e produttori dovranno essere in futuro adattati a questa situazione.  
   
   
A TEATRO : "A PIEDI NUDI NEL PARCO" DI NEIL SIMON "  
 
Milano, 2 novembre 2004 - A Piedi Nudi nel Parco" di Neil Simon con Gianluca Guidi, Anna Falchi, Gianni Fenzi e Simone Repetto, con la partecipazione straordinaria di Erica Blanc. La regia è di Giancluca Guidi, le scene di Alessandro Chiti, le musiche di Riccardo Biseo e i costumi di Giulia Gastoni. Se le commedie di Simon fossero "catalogate" (come successe con suoi illustri predecessori come Shakespeare o G.b. Shaw) potremmo definire "A piedi nudi nel parco" una commedia "gentile". La storia di Corie e Paul Bratter, freschi di matrimonio ma soprattutto di una focosa luna di miele passata al Plaza di New York, comincia con l'entrata della giovane, sensuale, sana, e gioiosa (già, proprio gioiosa di vivere quel gioco che si chiama vita) neosignora Bratter in quella casa che lei ha cercato, e voluto con tanta avidità. Quale avidità? La vita per Corie è come un'immensa vetrina di pasticceria con esposte ogni tipo di meravigliose leccornie e perché doverne scegliere tre o quattro....Tutte, le vuole tutte e basta (e ha ragione lei comunque). Simon conosce bene l'universo femminile. Le protagoniste delle sue storie sono mirabilmente definite, diverse tra loro, ma allo stesso modo il centro del mondo di cui scrive. Tutto gravita attorno a loro. Corie è una donna sana, vera, normale. Lui avvocato da poco tempo, e marito responsabile, lei prima di tutto moglie. Una coppia normale. E' straordinario come l'ambizione di Corie sia riposta interamente nella riuscita del suo matrimonio. Lo vive come una missione, e lo vuole nutrire più che può. Cercando di vivere qualsiasi cosa esso offra. E' la vera donna in carriera, la Bill Gates del matrimonio. L'esagerazione con cui fa tutto questo è solo dovuta alla sua giovinezza. Come spesso accade nella drammaturgia di Simon, il protagonista maschile gioca, in palcoscenico, un ruolo di rimbalzo. Subisce il pugile fuoriclasse decidendo di essere un buon incassatore e pensando "...Come si stanca lo metto Ko..." solo che l'altro non si stanca. E l'epilogo è facilmente prevedibile. Ma non finisce qui. In Neil Simon il pugile fuoriclasse, quando si accorge che l'altro è tramortito, di colpo smette di picchiare e consola il rivale magari consigliandolo sul miglior modo di come colpirlo. Così Corie, alla fine della commedia, cerca di salvare il suo Paul (ormai inesorabilmente alle corde) e il loro rapporto dal Ko alla 3° ripresa (tanti sono gli atti della commedia nella sua stesura originale). Accanto ai due sposini, navigano altri due straordinari personaggi a tutto tondo coprotagnisti della commedia: la signora Ethel Banks, mamma di Corie , e il signor Velasco, eccentrico e vulcanico affittuario della mansarda sovrastante l'appartamento. Ora cominciano le alleanze drammaturgiche: Corie e Velasco si nutrono vicendevolmente di una follia che ha diverse radici, la mamma di Corie e Paul sono gli "incassatori" che attoniti subiscono la follia sana degli antagonisti. E come sempre accade in drammaturghi eccelsi come Simon, i folli e gli incassatori finiscono per compensarsi l'un l'altro e rimettere il bilancio della vita in pari. I due freschi sposini, Velasco e signora Banks si incontrano con implicazioni diverse ma s'incontrano. L'incontro è alla base dell'evoluzione umana. Lo si pratica sempre di meno. Forse è per questo che le commedie di Simon sono affascinanti. Tralasciando le situazioni di straordinario umorismo che caratterizzano le sue commedie, se analizziamo attentamente la drammaturgia di Simon, ci rendiamo conto che i personaggi da lui descritti sono esempi di vita vissuta, se non da lui in prima persona, da persone a lui vicine. L'incontro è l'arte della vita e la vita è l'arte dell' incontro. Simon ama gli incontri tra esseri umani e li descrive con dovizia e amore senza tralasciare, in alcuni casi, una buone dose di critica verso la specie umana. La commedia finisce con la normalizzazione del rapporto tra Corie e Paul, e tra Ethel e Velasco, chiudendo il sipario su un ubriaco Paul che canta in albanese. Andata in scena al Biltmore Theatre di New York il 23 ottobre 1963 "A piedi nudi nel parco" (Barefoot in the park) fu la seconda commedia di Neil Simon a venir rappresentata a Broadway e il suo primo straordinario successo: 1530 repliche, con un incasso di nove milioni di dollari. Il regista Mike Nichols e la protagonista femminile Elisabeth Ashley (Corie) ottennero il Tony Award; mentre Simon e il produttore Saint Subber dovettero accontentarsi della nomination. Gli atri interpreti erano: Robert Redford, Mildred Natwick e Kurt Kasznar. Nel giro di pochi anni la commedia era stata tradotta e rappresentata in 14 lingue, più un adattamento televisivo, oltre al famoso film del 1967 diretto da Gene Saks, con Jane Fonda, Robert Redford, Charles Boyer e Mildred Natwick, che conquistò la nomination per l'oscar. In Italia, prodotta da Lucio Ardenzi nel 1992, ricordiamo la fortunata versione con Sergio Castellitto, Margaret Mazzantini, Luigi Pistilli e la partecipazione straordinaria di Lauretta Masiero, per la regia di Ennio Coltorti. Fino al 28 novembre è in scena al Teatro Manzoni di Milano Infolink: www.Teatromanzoni.it  
   
   
TRENT'ANNI DI TEATRO RACCONTATI DA FERDINANDO BRUNI, PIETRO CHELI, ELIO DE CAPITANI E DA TUTTI GLI ATTORI DELL'ELFO NEL LIBRO ELFO BAZAAR  
 
Milano, 2 novembre 2004 - La compagnia dell'Elfo ha compiuto nel 2003 trent'anni, un'età importante per un nucleo stabile di artisti, un traguardo che pochi ensemble teatrali hanno raggiunto. Con la voglia di fare il punto su una storia ricca di quasi cento spettacoli e su uno stile che nel tempo si è trasformato restando inconfondibile, l'Elfo ha recuperato "reperti" fotografici, aperto i bauli e gli archivi, selezionando le immagini più belle per pubblicarle in un album pieno di idee, sogni e ricordi. Ci sono gli Elfi di oggi e di ieri e tutti gli spettacoli in questo libro, edito dal Saggiatore, che saranno presentati alla Libreria Feltrinelli. Sovrapponendo le parole alle immagini, racconteremo gli aneddoti che tornano alla mente scorrendo le fotografie delle pagine di Elfo Bazaar. Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e Pietro Cheli, che dall'inizio ha seguito la gestazione del libro, riannoderanno i fili di una storia alla quale hanno contribuito tanti artisti e spettatori. Sarà un appuntamento aperto al quale speriamo tanti vorranno contribuire con i propri ricordi e con uno sguardo anche al futuro. Più che un libro, una mostra portatile grazie al formato tabloid che esalta il racconto fotografico di un'avventura nata a Milano nel 1973 canalizzando le ansie della rivolta giovanile nella creatività teatrale. Un percorso intenso che passa dai luoghi e dalla filosofia della cultura alternativa all'attuale situazione da teatro stabile privato, mantenendo lo spirito da collettivo. E che ha portato un'iniezione di entusiasmo nella scena milanese avvicinando anno dopo anno generazioni diverse al piacere del teatro. Attraverso quattro grandi filoni, Teatro e Musica, I Classici, I Contemporanei, Drammaturgia Interna, oltre 150 immagini a colori e in bianco e nero dei maggiori fotografi teatrali italiani ricostruiscono la fitta trama che unisce una delle più brillanti interpretazioni della cultura pop con la ricerca. Sfilano spettacoli come Pinocchio Bazaar, Comedians, Nemico di classe, Dracula il vampiro, l'opera di Fassbinder e soprattutto il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, testo a cui il gruppo milanese è tornato tre volte con diversi allestimenti. Tra le poche parole che accompagnano le immagini, lo sguardo di uno spettatore entusiasta, Franco Fabbri, le considerazioni di Gabriele Salvatores, primo direttore dell'ensemble, e di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani che gli sono succeduti. In appendice la teatrologia completa.  
   
   
DAL 10 NOVEMBRE AL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO LA GUERRA A TEMPO DI RAP DELLO SPETTACOLO EGIZIANO “FUORI DI TESTA” DI KHALED EL-SAWY  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Mercoledì 10 novembre, al Teatro Studio (ore 20.30), Fuori di testa (El-leb fi El-demagh), di Khaled El-sawy spettacolo-cult della scorsa stagione teatrale del Cairo (5 mesi di repliche ininterrotte per una programmazione iniziale di due settimane), la cui risonanza fuori dai confini egiziani è testimoniata dal lungo e documentato articolo dedicatogli dal New York Times. In scena uno studio televisivo-tipo, un talk show e la sua conduttrice, la cui avvenenza appare standardizzata rispetto a un canone universalmente condiviso, esattamente come il suo linguaggio e il suo atteggiamento. Tracce di uno stile di comunicazione globalizzante spezzato subito dal gioco, apertamente parodistico, degli attori. “Lo spettacolo prevede momenti di gioco con il pubblico: ci divertiamo a spaventarlo e a confonderlo, come all’inizio dello spettacolo, quando entriamo minacciosi nel foyer e spingiamo tutti in sala, come una truppa d’occupazione” , afferma il regista. Tommy Fox, generale americano di non ben precisate “forze di occupazione”, ospite d’onore del talk show, rassicura l’audience – il suo leit-motif è “we love you Arabs!”, cantato inscenando un rap - mentre George Bush interviene in diretta e, consigliato da un consulente di immagine, sceglie di pensare al beneamato cane Bobo per avere un’espressione più convincente e amabile…. Grottesca rappresentazione del broadcasting all’americana, e del suo riflesso nelle televisioni di tutto il mondo, Fuori di testa denuncia la vacuità dei bisogni imposti dalla corsa al consumo, la volgarità dei luoghi comuni dell’informazione, la violenza cieca della guerra. Quarantenne, fondatore del gruppo “El Haraka” (Il movimento), esperienze lavorative in ambito televisivo e cinematografico, Khaled El Sawy, nel panorama teatrale egiziano contemporaneo, si pone come una voce forte e indipendente contro l’omologazione culturale prodotta dalla comunicazione di massa. “El-leb fi El-demagh, il titolo originale dell’opera è vicino per significato all’espressione inglese “messing with your mind” - dichiara il regista – “ovvero ‘confondere la tua mente’, ma anche giocare, prendersi gioco. Il mio lavoro è un’accusa contro i media, un mondo per lo più controllato dagli anglo-americani (il generale U.s.a in scena si chiama Fox, come il network televisivo, n.D.r.). Sono stato direttore di un programma, un talk show simile a quello rappresentato dallo spettacolo, parlo per esperienza…” “Con il mio spettacolo - prosegue il regista - attacco il potere, la censura, la corruzione soprattutto, in ogni sua forma, politica, sociale, in questo sistema ogni cosa è deteriorata, non soltanto la donna è un oggetto, anche l’uomo. Io attacco usando i miei mezzi: quelli del teatro”. Lo spettacolo, in arabo con sottotitoli in italiano, è in scena al Teatro Studio fino al 14 novembre. Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
DA MARTEDI’ 16 NOVEMBRE MARCO PAOLINI TORNA AL TEATRO STREHLER CON IL SUO NUOVO SPETTACOLO “IL SERGENTE” - OMAGGIO A MARIO RIGONI STERN  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Accanto al Festival del Mediterraneo, entrato ormai nel vivo della programmazione, continuano anche le ospitalità nella stagione teatrale. Da martedì 16 novembre, alle ore 19.30, al Teatro Strehler, Marco Paolini con Il sergente. Dedicato a Mario Rigoni Stern. Pubblicato per la prima volta nel 1953 per i tipi di Einaudi e per iniziativa di Elio Vittorini, che diede dell’autore la celebre definizione di “scrittore non di vocazione” ma ispirato dagli eventi, Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern è un racconto autobiografico dell’allora sergente Rigoni, impegnato nella sanguinosa “campagna di Russia” e nell’altrettanto catastrofica “ritirata”. Ambientato nell’inverno 1942-43, il romanzo ha infatti al suo centro uno degli episodi più drammatici nella storia dell’esercito italiano. Ormai allo sbando e circondati dall’Armata Rossa, i personaggi del racconto, tutte persone reali, cercano di sopravvivere passando da un villaggio all’altro con alterne fortune. Li guida un giovane sergente, che diventerà poi lo scrittore del romanzo. “C’erano questi amici che mi guardavano e mi chiedevano: cosa dobbiamo fare, dov’è l’Italia, che strade dobbiamo prendere? E mi guardavano, e mi domandavano tante cose, come se io dovessi sapere tutto, e invece io ero come loro, sapevo dov’era il nord, dov’era il sud, sapevo la direzione da prendere, ma più di tutto sentivo la responsabilità che avevo verso questa gente. E se io, un povero sergente degli alpini, poco istruito, sentivo questa responsabilità verso la vita di ciascuno di loro, cosa avrebbero dovuto pensare i generali, o quei capi di governo, Mussolini, Vittorio Emanuele, Roatta…degli uomini che a milioni erano stati affidati loro….”. Così Mario Rigoni Stern. Marco Paolini torna alla figura e all’opera di Mario Rigoni Stern dopo avergli dedicato un film, Ritratti, diretto da Carlo Mazzacurati (1999), lungo faccia a faccia tra l’uomo di teatro e lo scrittore alla scoperta di un autore che “[..] come un padre mitico ha sempre avuto al primo posto della sua scala etica il senso di responsabilità. Non ha mai abbandonato nessuno lungo il suo cammino, che fossero soldati, amici o nemici, o persone perdute tra le montagne. Se li è caricati sulle spalle e li ha riportati a casa. Ciò che non ha potuto portare indietro ha deciso di raccontarlo, per non dimenticare.” (Carlo Mazzacurati, note di regia del film Ritratti) Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
MUSEO BAROFFIO E DEL SANTUARIO DEL SACRO MONTE SOPRA VARESE CHIUSURA E FESTIVITÀ INVERNALI  
 
Varese, 2 novembre 2004 - Dopo una importante stagione di eventi il Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte comunica le date della consueta chiusura invernale. La collezione chiuderà al pubblico lunedì 8 novembre. Riaprirà straordinariamente in occasione delle festività natalizie dal 8 dicembre 2004 al 9 gennaio 2005 (sabato e domenica 9.30-12.30/15.00-18.30), iniziativa tanto più importante quest'anno in cui ricorrono i 400 anni dall'inizio del Viale delle Cappelle. I lavori, infatti, iniziarono nel novembre del 1604, anche se la Fabbrica del Rosario fu inaugurata ufficialmente l'anno successivo (25 marzo 1605). Il Museo sarà inoltre aperto in occasione della festività di Tutti i Santi lunedì 1 novembre nei consueti orari dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Il costo del biglietto intero è Euro 3,00; il biglietto ridotto è Euro 1,00 ed è riservato a gruppi superiori a 10 persone, visitatori sino a 18 e oltre 65 anni, studenti, soci Tci e possessori di Welcome Card. Per agevolare l’accesso del pubblico è stato attivato un sistema di prenotazione di visita con o senza guida abilitata. Le prenotazioni devono pervenire dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 via telefono o fax al numero 0331/777472; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 al numero 340/6793636.
Un Po’ Di Storia - Nato ufficialmente nel settembre del 1936 per ospitare il ricco patrimonio artistico che il barone Giuseppe Baroffio Dall’aglio volle lasciare in eredità al Santuario di S. Maria del Monte, il Museo Baroffio vide confluire in sé anche quanto era già parte del Museo del Santuario, inaugurato nell’agosto del 1900. L’eterogeneità della raccolta, costituita da dipinti di scuola lombarda, emiliana, fiamminga e olandese, reperti legati a varie fasi architettoniche e decorative del Santuario, codici miniati, monete, medaglie, ceramiche, pallii e paramenti liturgici, è preziosa testimonianza della ricca storia del Sacro Monte sopra Varese. Alcune recenti donazioni possono leggersi come attestazioni di merito per gli sforzi compiuti: risanamento della struttura architettonica, restauro delle opere e loro disposizione secondo moderni criteri museologici, ampliamento della superficie espositiva. Tra le sale che hanno arricchito il rinnovato museo è da segnalare la sezione d’arte sacra contemporanea, dal carattere monografico mariano, nella quale le opere di noti scultori e pittori del nostro tempo (Bodini, Buffet, Carpi, Guttuso e molti altri) si pongono in rapporto ideale con la tradizione di fertile produzione artistica che il culto alla Madonna del Monte ha saputo ispirare nei secoli.
 
   
   
MARCO PAOLINI APRE CON UN'ANTEPRIMA LA STAGIONE A VILLA DEI LEONI  
 
Mira Ve, 2 novembre 2004 - Prima uscita pubblica a Mira (Ve) per "Il Sergente", l'attesissimo omaggio di Marco Paolini a Mario Rigoni Stern. Sia pure in forma di prova aperta, il nuovo lavoro dell'attore-autore veneto verrà presentato mercoledì 3 novembre (ore 21) al teatro Villa dei Leoni in apertura della stagione intitolata "Alla ricerca del tempo presente". Per Paolini è un ritorno a casa, nel teatro che lo ha visto crescere professionalmente e affermarsi a livello nazionale. E il rendez vous propone uno spettacolo duro e commovente, un'anteprima che l'artista regala al pubblico di Mira. "Per noi è motivo di grande orgoglio alzare il sipario sulla nuova stagione ospitando Marco Paolini - sottolinea l'assessore mirese alla Cultura Massimo Zuin -. E siamo stati felici di accogliere la sua proposta di confrontarsi in quattro matinee con le scuole del territorio". E l'entusiasmo del pubblico è stato tale da esaurire in un giorno tutti i biglietti in prevendita, dopo una campagna abbonamenti da record. Con "Il sergente" Paolini presta la sua arte di narratore al romanzo pubblicato da Mario Rigoni Stern nel 1953. E' il racconto autobiografico dell'allora sergente Rigoni, impegnato nella campagna di Russia durante la grande guerra. Ambientato nell'inverno '42-'43, narra la drammatica ritirata delle truppe italiane attraverso la taiga ghiacciata. Storie di uomini realmente vissuti, ormai allo sbando e stremati, guidati coraggiosamente dal giovane sergente. Il tenente Cenci, il caporalmaggiore Moreschi, l'alpino Tourn e ancora Lombardi e Pintassi, esseri umani profondamente sconvolti dal conflitto, ma capaci di mantenere intatta fino in fondo la propria dignità; piccoli-grandi uomini che affrontano un'avventura che per molti non ha trovato via d'uscita. Infolink: www.Teatrovilladeileoni.it  
   
   
LA COMPAGNIA MOTORI TEATRALI PRESENTA POTESTAD DI EDUARDO PAVLOVSKY  
 
Roma, 2 novembre 2004 - Potestad Scritto nel 1986, ha ricevuto molti premi tra cui: Theatre of the Americas Festival (Montreal, 1997) - Time Out (London, 1987) - Moliere (Paris, 1989). Nel 2002 è diventato uno straordinario film dal medesimo titolo per la regia di Cesar D’angiolillo. Lo spettacolo è un viaggio nella memoria: racconta dei ninos raptos, ossia dei figli dei cosiddetti terroristi fatti sparire dalla dittatura. Molti di questi bambini venivano dati in affidamento a coppie di funzionari del Regime che li crescevano come figli propri. Anche il nostro protagonista (interpretato da Antonio Serrano), oscuro medico, prende una bambina in affidamento: Adriana. La bambina riempie per dieci anni il vuoto tra lui e sua moglie. Il dramma nasce con la caduta della Dittatura quando, con il ritorno della democrazia, un funzionario del Governo si presenta in casa sua e porta via la bambina. Per assurda nemesi proprio la legalità distruggerà la sua felicità e proprio quel protagonista buono noi identificheremo come carnefice e complice. Lo spettacolo ripercorre le tappe della giornata in cui Adriana, la bambina ricevuta in affidamento, viene portata via. Il nostro protagonista rivive ogni momento di quella terribile giornata con una ossessiva precisione architettonica, attraverso una geometria proustiana degli affetti. Il paradosso geniale è quindi seguire e partecipare di una profonda tragedia e poi scoprire che proprio persone come il nostro protagonista sono le maggiori colpevoli delle dittature con la loro tacita connivenza e vile approvazione. Potestad di Eduardo Pavlowski, regia Massimiliano Caparra. Con Antonio Serrano – Daniela Bracci, Alessandra De Marco – Daniel Plat – Diego Venditti – Fabiola Formilli. Dal 2 al 28 novembre 2004 Teatro Casa Delle Culture Via di S. Crisogono, 45 – Roma Tel. 06.58.333.253  
   
   
ANTICA FRATTA PARTNER DELLA MOSTRA “MISSONI E TIZIANO” ARTE E MODA SPOSANO IL NOBILE NETTARE DI FRANCIACORTA  
 
Ciliverghe (Bs), 2 novembre 2004 – Inaugurata il 29 ottobre al Museo della Moda e del Costume della Fondazione Giacomini-meo di Villa Mazzucchelli la mostra “Missoni e Tiziano. Colore e luce dal Rinascimento veneziano alla moda del ‘900”. Oggetto dell’esposizione, in programma sino al 27 febbraio 2005, cinque opere di Tiziano, Paris Bordon e Tintoretto create intorno alla metà del 1500 e provenienti da collezioni private, e una serie di abiti, arazzi, bozzetti e installazioni di Ottavio Missoni. Il filo conduttore è la luce, i colori che uniscono le opere della scuola veneziana ai geniali “colour flash” dello stilista veneto. L’evento continua la proficua partnership fra la Fondazione Giacomini-meo di Ciliverghe e Antica Fratta, sponsor unico della mostra, dopo il successo di “Amore e bollicine”, abiti nuziali antichi della Fondazione nei saloni ottocenteschi dell’azienda franciacortina. Cristina Ziliani, presidente di Antica Fratta, è soddisfatta della sinergia: “E’ la prima volta che l’azienda “evade” dalla dimensione franciacortina, e lo fa con un pretesto irripetibile: l’abbinamento con questi capolavori dell’arte e della moda italiana ci riempie d’orgoglio. Il Franciacorta è ormai uno dei simboli del made in Italy nel mondo, e l’attenzione certosina che riserviamo ai nostri prodotti rende il “fare vino” una forma d’arte. Creare, dopo molti tentativi, l’assemblaggio perfetto della cuvée, quello che ne esalti appieno eleganza, equilibrio e longevità, non è meno impegnativo che creare sulla tela l’opera ideale”. La collaborazione tra azienda e Fondazione si concretizza anche con la possibilità, riservata al pubblico che visiterà la mostra, di prenotare una visita guidata in cantina con degustazione di un Franciacorta, il tutto a titolo gratuito. Infolink : www.Anticafratta.it  
   
   
PREMIO INTERNAZIONALE DEDALO MINOSSE ALLA COMMITTENZA DI ARCHITETTURA. MOSTRA ITINERANTE  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Sta per iniziare il tour della Mostra Itinerante delle opere premiate e segnalate nella quinta edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla committenza di architettura, che toccherà, quest’anno, molte città in Italia e in altri Paesi. Per ora sono state definite alcune date per le esposizioni: Napoli, dal 5 al 9 novembre 2004; Monopoli (Ba), dal 13 al 28 novembre; Washington, gennaio 2005; San Francisco, febbraio 2005; Mosca, dal 2 al 24 aprile 2005. Barcellona, dal 11 al 16 aprile 2005. Le altre date sono in fase di definizione, in accordo con il Ministero degli Affari Esteri e gli Istituti Italiani di Cultura, sono tutte previste per il 2005, tra gennaio ed ottobre e comprendono le città di Tokyo, Pechino, Praga, Berlino, Parigi, Londra e Madrid. In Italia la mostra sarà esposta anche a Bari, Roma, Torino e Milano.  
   
   
INAUGURATO IL WALL PAINTING REALIZZATO DA FABRIZIO MUSA IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI GIUSEPPE TERRAGNI  
 
Como, 2 novembre 2004 - Sabato 30 ottobre è stata inaugurato nel centro di Como, a pochi passi dal Duomo, il gigantesco wall painting delle dimensioni di oltre 18 metri d’altezza e 15 metri di base, realizzato da Fabrizio Musa, che ritrae il Novocomum, uno degli edifici più importanti e più noti di Giuseppe Terragni. L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Como – Assessorato alla Cultura e la collaborazione dell’associazione “Amici di Como per l’arte”, rientra nell’àmbito delle celebrazioni che il comitato nazionale Gt04 ha previsto per il centenario della nascita dell’architetto comasco. Il Novocomum è il primo edificio costruito da Terragni. Realizzato tra il 1927 e il 1929, venne soprannominato il “Transatlantico”, per l’insolita forma navale. Lo scandalo di questa architettura fu tale che venne nominata una Commissione che stabilisse se demolire l’edificio oppure lasciarlo così come si presentava; la polemica raggiunse le pagine delle più importanti riviste di architettura; Giuseppe Pagano su “La casa bella” e Giò Ponti su “Domus” difesero questa architettura definendola uno dei primi esempi razionali. Fabrizio Musa ha già celebrato la figura di Giuseppe Terragni in una mostra che si è tenuta nel febbraio scorso nella sede del Parlamento europeo di Bruxelles e ha ora voluto rendergli ulteriore omaggio attraverso quest’opera che rimarrà visibile anche oltre il 18 aprile 2005, data di chiusura dell’anno di celebrazioni. Per l’occasione è stato realizzato un catalogo, pubblicato da Silvana editoriale, con testi di Attilio Terragni, Roberto Borghi e una conversazione tra Fabrizio Musa e Carlo Ghielmetti. La Maurizio Camponovo Audiovisivi ha prodotto dvd - colonna sonora originale scritta da Francesco Mantero - con il filmato di tutta l’installazione, dalla fase progettuale all’esecuzione finale. Fabrizio Musa (Como, 1971) ha partecipato a numerose mostre in importanti spazi pubblici e privati. Tra i suoi impegni più recenti, segnaliamo le collettive a Milano, Plastica d’Artista e The Celebrity Boot Collection 1973-2003 rispettivamente al Museo della Scienza e della Tecnica e a 10Corsocomo e la sua prima personale milanese, tenuta alla galleria Pitturaitaliana, con lavori ispirati ai film del regista americano Stanley Kubrick. Fabrizio Musa è finalista della quinta edizione del Premio Cairo Communication 2004.  
   
   
DIPINGERE E’ AMARE ANCORA COLLETTIVA DI ARTISTI TA MATETE  
 
Roma, 2 novembre 2004 - “Dipingere significa amare ancora. Soltanto quando si guarda con gli occhi dell’amore si vede quel che il pittore vede. E il suo è un amore libero da ogni senso di possesso. Il suo approccio al mondo ci dice, in effetti, che niente è vile o laido, che niente è banale, piatto o insapore, a meno che non sia la nostra visione a essere carente. Vedere non è semplicemente guardare. Si deve guardare e vedere. Vedere dentro e intorno.” (Henry Miller, Dipingere è amare ancora). Spesso disegno e pittura aiutano lo scrittore a dare corpo e colore a ricordi, aneddoti, fantasmi. Sono tanti gli scrittori e i poeti che hanno anche dipinto: da Kafka a Garcia Lorca, da Valéry a Montale... Un disegno, come un verso, aiuta ad esercitare la memoria dell’autore, il quale così si racconta a noi e ci svela qualcosa di sé e del proprio universo interiore. Dopo il tributo a Teresa di Calcutta – in cui il photoreporter argentino Mario Podestá ci aveva indotto a cogliere, attraverso il suo obiettivo, la grande differenza che esiste tra guardare e vedere – questa volta è la penna di Henry Miller a trasmettere ai visitatori del Ta Matete un messaggio che suona oggi come un monito ad andare oltre alle apparenze, ricercare l’essenza delle cose e coglierne la bellezza intrinseca per vedere davvero ciò che il poeta ha dipinto. Nasce così Dipingere è amare ancora, la collettiva di artisti Ta Matete, curata da Flaminio Gualdoni, che si terrà dal 4 novembre al 31 dicembre al Ta Matete Living Gallery. E come Miller, attraverso i suoi scritti e la sua pittura, non ha fatto altro che raccontarsi, gli artisti Ta Matete riuniti in questa collettiva propongono una sorta di sintesi della propria autobiografia, creativa ed emozionale, reale ed immaginaria, fatta di istintività, intuizioni, fantasia. Trentasei opere, sei per ciascun autore, che pur nel differente modo di guardare e quindi di rappresentare il mondo, sembrano portare all’unica conclusione che l'arte incoraggia a vedere le cose e a capirle. La pittura appartiene allo stesso flusso d’amore della poesia, il flusso che anima il mondo dell’arte. Un mondo che a volte rassicura, altre volte distrae, altre ancora stimola la fantasia; offre spunti di riflessione e stimoli per riconoscere, e quindi rifuggire, la banalità del quotidiano. Questi i nomi degli artisti Ta Matete che espongono le proprie opere in galleria: Franco Dugo, Graziella Da Gioz, Paolo Del Giudice, Carlo Ravaioli, Umberto Torricelli, Yoon Si-young. Per informazioni: Ta Matete Living Gallery Via della Pilotta 16 (angolo via Quattro Novembre) - Roma Ingresso: libero  
   
   
CARPACCIO, PITTORE DI STORIE IN MOSTRA A VENEZIA  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Dopo il grande successo della mostra dedicata a Giorgione, un nuovo appuntamento espositivo di grande importanza storico-artistica si aprirà alle Gallerie dell’Accademia di Venezia dal 27 novembre fino al 13 marzo 2005. Carpaccio, pittore di storie rappresenta ancora una volta la volontà della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano di voler “restituire” alla città lagunare opere o addirittura interi cicli pittorici dei grandi protagonisti dell’arte veneziana. Questa mostra è l’occasione per ammirare per la prima volta riuniti insieme a Venezia, nella loro sequenza originaria, cicli pittorici dipinti da Carpaccio, oggi dispersi in vari musei italiani e stranieri. Vittore Carpaccio irrompe sulla scena artistica veneziana nel 1490, anno in cui firma, per l' omonima Scuola , il primo dei nove teleri del ciclo di Sant’ Orsola. Da questo momento, fino al 1520, realizza altri quattro cicli pittorici in cui narra storie di miracoli e storie della vita di santi: Miracolo della croce al ponte di Rialto Storie della vita della Vergine, Storie di Santo Stefano, Storie dei Santi Girolamo, Giorgio e Trifone. La pittura come narrazione, come racconto per immagini, rappresenta il momento più alto e più noto della sua attività. Alle Gallerie dell’Accademia, nell’ampia sala Xxiii, saranno esposte le sei tele con le Storie della vita della Vergine, realizzate intorno al 1504 per la Scuola degli Albanesi e le quattro tele delle Storie della vita di Santo Stefano (1511-1520) grazie ai prestiti provenienti dalla Galleria Franchetti alla Ca’d’oro e concessi dalla Pinacoteca di Brera, dall’Accademia Carrara di Bergamo, dal Museo del Louvre e dalla Staatsgalerie di Stoccarda e dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. All’interno delle stesse Gallerie si possono ammirare i nove dipinti che compongono il ciclo delle Storie di Sant’orsola (1490-1495) e il grande telero con il Miracolo dell’indemoniato al ponte di Rialto dipinto da Carpaccio nel 1494 per la Scuola di San Giovanni Evangelista, facente parte del Ciclo dei miracoli della reliquia della croce che vide coinvolti i maggiori pittori contemporanei. Il percorso espositivo ha infine la sua conclusione ideale presso la Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni, sede originaria delle nove tele del ciclo dedicato alle Storie dei santi Girolamo, Giorgio e Trifone. Carpaccio è una figura estremamente affascinante nella storia dell’arte del Rinascimento veneto. Si trovò ad operare in un momento di passaggio, poco prima che la civiltà figurativa veneziana vivesse grandi cambiamenti raggiunti dai protagonisti nella ricca stagione cinquecentesca. La sua raffinata pittura interpreta la tradizione da Pisanello ai Bellini, ai fiamminghi, a Piero della Francesca. Artista coltissimo, realizza opere straordinarie per costruzione narrativa, con ricchezza di particolari allegorici e simbolici, dando anche prova di grandi qualità ritrattistiche evidenti nei personaggi veneziani riconoscibili nelle scene affollate dei teleri, e soprattutto nel famoso Ritratto di cavaliere oggi nella collezione Thyssen-bornemisza, il primo a figura intera di tutta la pittura veneta. Molto apprezzato dai suoi contemporanei, come sottolinea Giovanna Nepi Scirè dalla lettura delle fonti nel testo introduttivo del catalogo, di lui poco si conosce: nulla sulla sua formazione artistica, sconosciuta la data di nascita, incerta la data precisa della sua morte, non nota la composizione della sua bottega. Certo è che fu pittore ufficiale della Signoria. Carpaccio pittore di storie rappresenta un importante appuntamento espositivo per ricostruire, nella sua città, episodi che hanno rappresentato un basilare momento della storia dell’arte italiana ed europea tra Quattro e Cinquecento. Inoltre è pittore piuttosto raro nei musei al di fuori di Venezia, che ne possiede il più alto numero di opere. Sublime ‘narratore’, si muove come un grande regista, componendo scene in un delicato equilibrio tra tensione spirituale, simbolismo, vita quotidiana, e utilizza magistralmente le sue conoscenze matematiche e prospettiche, addirittura tramite punti di vista diversi nella stessa rappresentazione, costringendo anche la prospettiva a divenire “strumento organizzativo” del racconto..Tutte le ultime scoperte e gli studi più recenti dedicati alle opere di Carpaccio sono confluite nel catalogo edito da Marsilio, che pur essendo un’opera agile e destinata al grande pubblico, chiarisce e corregge inesattezze che si sono ripetute nel tempo. L’allestimento, realizzato da Barbara Accordi, intende rendere idealmente gli spazi originali per i cicli, tuttora esistenti, ma adibiti ad altri usi.  
   
   
A MODENA: DAL 4 DICEMBRE AL 22 GENNAIO 2005 LA PERSONALE DI LUCA BERTASSO DISIDENTIKIT  
 
Modena, 2 novembre 2004 - Dal 4 dicembre al 22 gennaio 2005, la galleria Artealcontrario di Modena ospiterà la personale di Luca Bertasso, artista nato a Torino nel 1968, ma milanese d’adozione, che aveva esordito giovanissimo, nel 1989 con una mostra alla Compagnia del Disegno presentata da Giovanni Testori. La mostra dal titolo Disidentikit è curata da Gianluca Marziani e raccoglie sedici lavori (oli su tela e tempere) realizzati nel 2004. Il percorso espositivo si snoda attorno a quadri dai temi surreali, incentrati su figure umane che vivono strane mutazioni, facendo emergere delle suggestioni tratte da citazioni e culture di molteplice provenienza. Alcuni elementi risultano comuni a tutte le opere di Bertasso: colori d’impatto acido, stesure piatte, contrasti cromatici, profili netti, disseminazione di elementi numerici, data di scadenza a vista su ogni quadro. Sono lavori che vivono tra realtà e simulazione, esulandosi da ogni corrente e categoria artistica, subito riconoscibili per stile e coerenza intellettuale. “Luca Bertasso è un’anomalia nel panorama figurativo italiano – sottolinea Marziani nel suo testo in catalogo -. Niente colpi mediatici, innanzitutto. Niente tecnologia di supporto elaborativo (ma solo perché non servirebbe agli scopi). Niente legami diretti con televisione, web, magazine e contesti a noi vicini. Insomma, qualcuno potrebbe pensare a patologie citazioniste, sindrome da accademismo, deformazioni decorative. E invece no, si tratta di opere che valicano i recinti noti ma non perdono il filo della contemporaneità più viva. I titoli, elemento superfluo per alcuni artisti ma importante per altri, diventano fondamentali quando si integrano all’opera in maniera così empatica. Con Bertasso ogni definizione racchiude la sintesi di un percorso, il legame con l’idea del reale, un richiamo intellettuale ed emotivo. Dichiarano tutto ma non svelano quasi nulla, in fondo. Sono il contrasto illuminante tra l’immagine e l’inizio di un percorso interpretativo. Misurano la dismisura tra realtà e simulazione. Un esempio perfetto? “Le condizioni in cui versa Immanuel Kant al termine d’un sabato sera”, ovvero, figura in costume su fondo arancione, naso che si allunga in una dilatazione elastica del profilo corporeo, portando la zona pinocchiesca ad incorniciare il colore in una catena psicanalitica delle interpretazioni visive. Puro ma lucidissimo delirio iconico, un’alterazione tra linguaggio e forma dove si ristabilisce l’enigma stesso del dipingere. Un filosofo come simbolo del pensiero dentro un quadro come sintomo di un malessere: cortocircuiti tra parola ed immagine, personaggio e titolo, storia e invenzione, evidenza e implicito”. Con Bertasso si accavallano categorie e classi nel motore multidirezionale della visione. Surrealismo, quindi, come matrice storica di un’appartenenza generica. Ma nello specifico, poi, tutto si complica, le storie partecipano ad una psiche tra realtà e sogno, dentro un limbo in cui si amalgamano i livelli del vero onirico e la manipolazione del vero ad occhi svegli. Una definizione che sento più calzante? Realismo Psicoattivo… pensando al terreno, la Mente appunto, dove la visione prende forma e movimento sinergico. Una psiche che si muove con quella “percezione a croce” del reale, attivandosi in ogni direzione, lungo una raggiera concentrica che aggrega differenze e similitudini in maniera feroce. La mostra è corredata da un catalogo che riproduce tutte le opere in mostra e contiene il testo critico di Gianluca Marziani. Luca Bertasso (Torino, 1968) vive e lavora a Milano. Ha compiuto i suoi studi al Liceo Classico e all’Accademia di Brera. Ha partecipato a numerose mostre tra cui segnaliamo la personale all’Obraz di Milano e la collettiva a Legnano, Giovanni Testori, un ritratto. L’omaggio di 40 artisti contemporanei entrambe del 2003. Infolink: www.Artealcontrario.com  
   
   
DISEGNO IL MIO ANGELO  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Sono più di 1600 i bambini delle elementari, delle materne e i ragazzi delle medie di Milano che hanno risposto all’iniziativa lanciata un mese fa dagli Assessori all’Innovazione Tecnologica e Servizi Civici Prof. Ing. Giancarlo Martella e dall’Assessore all’Educazione Dott. Bruno Simini “ Disegno il mio Angelo” I disegni che rappresentano in modo variegato e molto personale l’idea dell’Angelo sono un bel contributo per ricordare i bambini periti a San Giuliano di Puglia durante il terremoto del 31 ottobre 2002. “Personalmente sono molto soddisfatto – ha dichiarato l’Assessore Martella – perché i bambini e le loro insegnanti hanno dimostrato molta sensibilità e altruismo ; inoltre sono certo che il Salone dell’Anagrafe verrà percepito dai cittadini che transitano o sostano ( 2000 al giorno ), non solo come un ufficio burocratico ma anche come luogo di incontro e di riflessione. Abbiamo ritenuto di non premiare nessun bambino perché sarebbero tutti da premiare. I disegni sono tutti molto belli e significativi. Ogni disegno ha un suo fascino ed ogni bambino esprime una sua concezione di Angelo. Questi “Angeli” voleranno in giro per il mondo e si poseranno su un libro che verrà stampato prossimamente” “Sono trascorsi due anni dal quel tragico 31 ottobre quando un terremoto portò dolore alla comunità di San Giuliano di Puglia che dovette piangere la perdita di tante piccole vittime”, ha dichiarato l’Assessore Simini. “Il ricordo è ancora vivo in tutti noi che abbiamo condiviso il loro dolore e la speranza che la serenità possa presto tornare in quelle case. Milano non dimentica quella tragedia e ancora oggi è vicina a quella comunità con lo steso affetto e la stessa commozione di allora. La partecipazione massiccia delle scuole, dei bambini e delle loro insegnati sono una testimonianza e un esempio concreto di come questa nostra città sa esprimere solidarietà a chi è toccato dalla sofferenza”. L’iniziativa, che parte da Milano, seguirà il viaggio itinerante della “Fonte degli Angeli”, la fontana-scultura creata dagli artisti Yumiko Tachimi e Sabino Ventura che verrà definitivamente donata alla nuova scuola di San Giuliano di Puglia nel 2006. Nel frattempo la scultura verrà esposta a Kobe, Taiwan, Ankara, Roma- Città del Vaticano, Venezia. La mostra “Disegno il Mio Angelo”, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità, si apre oggi nel salone dell’Anagrafe di Via Larga 12 e proseguirà sino al 28 novembre dal lunedì al venerdì con orario 9,00 – 15,30.  
   
   
SPAZI ATTI / FITTING SPACES 7 ARTISTI ITALIANI ALLE PRESE CON LA TRASFORMAZIONE DEI LUOGHI  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Il programma espositivo del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano prosegue nell’autunno 2004 con una mostra collettiva dal titolo Spazi Atti / Fitting Spaces. 7 artisti italiani alle prese con la trasformazione dei luoghi. La mostra è curata da Jean-hubert Martin e Roberto Pinto e propone opere di mario Airò - Massimo Bartolini - Loris Cecchini - Alberto Garutti - Marzia Migliora (con la collaborazione di Riccardo Mazza) - Luca Pancrazzi - Patrick Tuttofuoco, sette artisti che, in questi ultimi anni, hanno lavorato intorno al concetto di spazio sensibile, da fruire mediante i sensi, da vivere e abitare. Nell’esposizione si tiene conto di differenti approcci a questo aspetto della ricerca e vengono realizzate installazioni ad hoc che riflettono il modo di costruire la percezione dello spazio e dei luoghi ed interagiscono con la struttura espositiva. Il Pac vedrà pertanto alternarsi spazi reali, risultato di vere e proprie costruzioni ideate dagli artisti trasformando gli ambienti preesistenti, a spazi virtuali creati con luci suoni e odori. Esiste ormai una lunga tradizione artistica che, mettendo da parte la rappresentazione della realtà, impegna direttamente l’artista nella trasformazione della spazio che lo circonda. Tutte le esperienze di contaminazione tra arte e architettura, presenti quasi in ogni epoca storica, hanno concorso a formare questa tradizione. Ma se ci si sofferma soltanto in ambito contemporaneo si possono trovare radici molto precise nel lavoro di Lucio Fontana che con forme e luci trasforma gli spazi di gallerie e musei dando vita ai suoi ambienti spaziali. Se poi si ragiona su Milano, non si può non rilevare come questa città abbia costruito gran parte della sua riconoscibilità internazionale su un’idea precisa di ‘immagine’ dovuta alla combinazione di sapienza artigianale/industriale e di raffinata capacità estetica. Questa combinazione si declina in diversi ambiti, dalla moda al design (e per certi aspetti anche nella pubblicità e nell’editoria) partendo dalla relazione che l’uomo ha con il proprio ambiente spaziale, per riprendere le parole di Lucio Fontana, relazione che si esplicita costruendo quella pellicola che ci protegge e ci rappresenta e che consiste negli abiti che indossiamo, in tutti quegli oggetti e forme con cui riempiamo i luoghi dove viviamo e che ci rendono più confortevole, piacevole e culturalmente ricca la vita. Anche dal punto di vista architettonico questa città ha un’apparenza di grande uniformità: pur esistendo architetture di differenti tipologie o stili ed epoche storiche distanti tra loro, c’è un certo senso dell’ordine e una tonalità di fondo che amalgamano il paesaggio intorno a noi. Si può inoltre notare la tendenza a rendere più accogliente l’interno, la corte, piuttosto che l’esterno. Alcuni tra i più interessanti artisti italiani, soprattutto quelli che gravitano intorno alla città lombarda, hanno approfondito e sviluppato la ricerca su questi concetti di spazio sensibile e la mostra allestita al Pac intende testimoniarne il lavoro. Vi sarà, inoltre, una sezione dedicata ad alcuni progetti degli stessi artisti presenti in mostra, sempre sul tema della trasformazione dello spazio. Un video a cura di Mario Gorni documenterà il backstage della mostra con interviste agli artisti. L’esposizione è accompagnata da un catalogo con testi in italiano e inglese, contenente un’introduzione del curatore, un testo di Jean-hubert Martin e i saggi di sette diversi autori: Lorenzo Bruni (per Mario Airò); William S. Wilson (per Massimo Bartolini); Gianfranco Maraniello (per Loris Cecchini); Carlos Basualdo (per Alberto Garutti); Emanuela De Cecco (per Marzia Migliora); Elio Grazioli (per Luca Pancrazzi ); Gyonata Bonvicini (per Patrick Tuttofuoco). In occasione della mostra la Sezione Didattica del Pac organizza Occhiorecchiolfatto, visite guidate per il pubblico e le scuole, laboratori e attività per bambini e ragazzi, tutte iniziative gratuite realizzate con il sostegno del Gruppo Coop Lombardia. Sono previste inoltre, la rassegna Pacinconcerto, 4 appuntamenti fra arte e musica contemporanea, e l’iniziativa Domenica out, 7 domeniche al Pac ad ingresso gratuito (21 nov, 12 e 26 dic, 2, 9 e 23 gen, 13 feb.). Infrolink: www.Pac-milano.org  
   
   
PASSAGGI DI SAPORE DALL'HAPPY HOUR AL DOPO CENA…  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Non solo catering…dalla preparazione del cibo alla progettazione degli spazi, dalla scelta delle luci e della musica all’allestimento delle locations. Di tutto ciò si occupa Q.b. Catering & More, azienda di servizi per il settore eventi che, seppur di recentissima costituzione, vanta già clienti prestigiosi e ambiziose prospettive future. Fattore di successo è sicuramente rappresentato dal team di professionisti di Q.b., che si avvale di collaboratori specializzati, quali Cristina Marcelli, responsabile commerciale da tempo operante nel settore catering, Mauro Monti, consulente creativo, e Ruggero Fregonese, chef di esperienza internazionale. L’obiettivo dell’azienda è quello di personalizzare l’offerta secondo le esigenze del cliente, proponendo eventi originali e creativi, sempre adeguati al tipo di target, al numero delle persone e agli spazi utilizzati. Si potrà apprezzare tutto ciò nella serata di giovedì 4 novembre, presso lo Spazio Antologico all'interno degli East End Studios di via Mecenate 84/10, dove, dalle 19.30, si terrà un evento organizzato interamente da Q.b. La location sarà suddivisa in aree tematiche in cui il visitatore potrà entrare e degustare immergendosi in un contesto particolare. La serata, che inizierà con l’happy hour e sfocierà in un suggestivo dopo cena, sarà contornata da musica live, deejay ed open bar, oltre alle prelibatezze del ristorante internazionale al piano superiore.  
   
   
DAL 5 AL 28 NOVEMBRE L'EASTPACK RESISTANCE TOUR 2004, IL PIU' GRANDE FESTIVAL HARDROCK D'EUROPA  
 
Milano, 2 novembre 2004 - L'eastpak Resistance Tour e' tornato: 24 date, 14 Paesi e un concentrato di energia esplosiva. Giunto ormai alla sua 4° edizione, il Tour si conferma come il più grande festival hardrock d'Europa e appuntamento irrinunciabile per gli amanti del genere. Un po' di nomi? I leggenderari Sick of It All, i 7 Seconds, gli svedesi The Bones, ma ancora Slapshot, Unearth, Walls of Jericho, Ramallah ed altri ancora. Il Tour partirà il 5 novembre a Ginevra e si concluderà il 28 a Bruxelles, toccando tutte le venue più hardcore d'Europa. Le date italiane sono le seguenti: 8 novembre a La Gabbia Rock Club ( www.Lagabbiamusicclub.com ) di Bassano; 9 novembre al Temporock ( www.Temporock.it ) di Gualtieri. Quest'anno, poi, oltre ad una "line up" di altissimo livello, ad ogni data interverranno ospiti "super speciali" della scena punk e hardcore come gli Heaven Shall Burn, i Maroon, i Deadline, i Destiny e i Discipline. Infolink: www.Mad-tourbooking.de  www.Eastpak.com    
   
   
OPERAZIONE "AMICI DELLA STAMPA" AL CLASSICAL RESORT IN VAL DI FIEMME  
 
Trento, 2 novembre 2004 - Il lavoro dei giornalisti e fotografi che seguono la Coppa del Mondo di sci nordico è sempre più difficile. Continui spostamenti, ritmi di lavoro frenetici, problemi di alloggio nelle varie località e così via. Sono situazioni ben note agli organizzatori della Val di Fiemme e così, dal suggerimento del proprio ufficio stampa ecco l’idea del comitato fiemmese di proporre ai professionisti un modo più confortevole di seguire le gare. Da quest’anno gli organizzatori del "Classical Resort Val di Fiemme" individueranno un confortevole hotel il più vicino possibile ai campi di gara che praticherà prezzi agevolati a giornalisti e fotografi accreditati, mettendo a disposizione una serie di servizi che consentiranno di lavorare al meglio e di godere maggiormente dell’accoglienza della Val di Fiemme e di apprezzare quello che il Trentino e le Dolomiti regalano ai propri ospiti. Gli organizzatori hanno scelto un hotel con la disponibilità di connessione "Adsl Wireless free" per gli ospiti giornalisti, e che offre inoltre un centro wellness per il relax con accesso gratuito per gli "Amici della stampa". L’hotel soprattutto verrà incontro alle esigenze di giornalisti e fotografi con orari dei pasti molto più flessibili e confacenti alle esigenze di lavoro, mentre gli organizzatori metteranno a disposizione un mezzo navetta da e per gli stadi di Predazzo e di Lago di Tesero. Il comitato fiemmese inoltre offrirà lo skipass gratuito per lo sci alpino sul carosello Ski Fiemme Obereggen o per lo sci di fondo a Passo Lavazè. Nelle serate di venerdì e sabato Nordic Ski Fiemme in collaborazione con l’Apt della Val di Fiemme e con Trentino Spa offrirà due cene a base di prodotti tipici. Tutte le informazioni di gara verranno recapitate direttamente nelle stanze degli ospiti dell’hotel designato ad accogliere i media. Un’opportunità da non perdere per chi lavora nell’ambito della stampa, che viene offerta a giornalisti e fotografi sia italiani che stranieri. Le condizioni valgono solo per chi prenota entro il 1° dicembre servendosi dell’agenzia "Fiemme Reservation" (info: fiemmeres@cr-surfing.Net ).  
   
   
LA MARATONA DEL FONDO: LA DOBBIACO CORTINA 28A EDIZIONE DI UNA DELLE PIÙ COINVOLGENTI GARE DEL PANORAMA DELLO SCI NORDICO  
 
Dobbiamo, 2 novembre 2004 - Ogni anno nella Dobbiaco Cortina rivive la storia dello sci di fondo: lo sport che unisce al gesto atletico la bellezza della natura. Questa storica manifestazione ogni prima domenica di febbraio ripercorre il tracciato del vecchio trenino delle Dolomiti che fino al 1962 univa Dobbiaco, la regina delle Dolomiti, a Cortina, la perla indiscussa dell’Ampezzano, regalando agli appassionati degli sci stretti un’esperienza davvero unica. Questo privilegio non è concesso solo a chi partecipa a questa meravigliosa competizione: da quando questo percorso si è trasformato in una splendida pista di fondo permanente da la possibilità alle migliaia di turisti di godere appieno di questo tracciato all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo. Si parte dalla piana dell’Aeroporto di Dobbiaco e ci s’infila nella Valle di Landro non prima di aver superato la prima dura prova delle piste di Coppa del Mondo di Dobbiaco. E poi via nella parte più caratteristica del percorso: attraverso gallerie illuminate e ponti di legno su gole mozzafiato si arriva all’ultimo ristoro posto sul punto più alto dell’intero tracciato, a quota 1530 metri del Passo di Cimabanche che unisce la provincia di Bolzano e Belluno. Ora non resta che la picchiata verso Fiames, avamposto storico dei fondisti di Cortina, oggi diventato un vero e proprio centro fondo tra i più qualificati delle Alpi. Il traguardo è posto in paese, alla vecchia stazione di Cortina esattamente dopo 42 chilometri di “splendida” fatica. Anche quest’anno l’organizzazione della Dobbiaco Cortina si avvarrà del prezioso contributo della Gis, la società di Gestione Impianti Sportivi di Cortina che grazie all’innevamento programmato è in grado di garantire lo svolgimento della gara anche in caso di scarse precipitazioni nevose. Attesi al via i più forti interpreti della disciplina nordica, ma alle loro spalle oltre 1500 fondisti provenienti da tutta Europa. Infolink: www.Dobbiacocortina.org  
   
   
MILANO HA LA SUA MARATONA MILLIMETRICA : CERTIFICATO IL PERCORSO DI CITROËN MILANO CITY MARATHON '04  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Jean Marie Grall, misuratore di classe A dell'Aims/iaaf - l'associazione internazionale delle maratone che verifica, per conto della Federazione mondiale di atletica leggera, le maratone e le corse su strada ha certificato domenica scorsa i 42,195 km della Citroën Milano City Marathon 04, in calendario il prossimo 28 novembre. Scortato dagli uomini del comando della Polizia Municipale di Milano guidati da Giorgio Baldi, Grall ha svolto le varie operazioni (dalle 4,20 del mattino alle 14,30) insieme al direttore tecnico di Citroën Milano City Marathon Massimo Magnani e al team di misuratori composto da Giovanni Cassano e Luigi Mauri. La nuova certificazione si è resa necessaria in seguito alle piccole modifiche apportate al percorso in zona Fiera e alle minime variazioni in zona partenza/arrivo. Lo start in via Vittor Pisani è stato posizionato 105 metri più avanti (in corrispondenza con via Carretto) rispetto alla passata edizione, mentre il traguardo in piazza Duomo è previsto in prossimità della Galleria Vittorio Emanuele, 50,85 metri prima rispetto al 2003. Sono al fianco di Citroën Milano City Marathon 04: Citroën, Acer, Diadora, Halls Mentholyptus, Expert, City, Radio Dee Jay.  
   
   
PAOLO SAVOLDELLI CANDIDA LA PRESOLANA PER IL GIRO D’ITALIA 2006  
 
Milano, 2 novembre 2004 - Non si è ancora spenta l’eco del successo di pubblico ottenuto in occasione della tappa del Giro d’Italia che gli organizzatori della Promoeventi Sport stanno già pensando al futuro. Un anno di pausa e poi via di nuovo al lavoro. “Il riscontro positivo ottenuto lo scorso maggio” ha dichiarato Giovanni Bettineschi, presidente del comitato organizzatore “ci ha spinto a capitalizzare l’esperienza maturata e trasformare la nostra iniziativa in un comitato permanente per lo sport”. Dunque un’entità organizzativa che rappresenta un punto di riferimento per la promozione di eventi sportivi in alta Val Seriana e nella vicina Val di Scalve e, a cascata, di valorizzazione di tutto il comprensorio della Presolana. “Dopo la tappa del giro d’Italia abbiamo supportato il Campionato Italiano di skiroll di settembre” sottolinea Bettineschi “e ora ci aspetta un inverno sulla neve che ci vedrà impegnati fino ai Campionati Italiani Assoluti di sci alpino in programma a Colere a marzo”. In pentola bolle qualche altro progetto di carattere internazionale, certamente legato alle due ruote, ma come precisa il segretario generale, Fabio Belingheri “ora è prematuro parlare di iniziative che richiedono un delicato lavoro preliminare”. Il velo della discrezione, però, si solleva quando in occasione della cena al Passo della Presolana per la consegna dei riconoscimenti alle associazioni che hanno collaborato alla tappa del giro d’Italia, Paolo Savoldelli provoca i conterranei chiedendo un arrivo di tappa nuovamente ai piedi della Presolana. A tal proposito gli organizzatori non fanno mistero di una candidatura bis per il giro di Italia: “Abbiamo dato la nostra disponibilità per una tappa nel 2006” ammette Bettineschi “e siamo ottimisti nel voler esaudire il desiderio del nostro più grande testimonial”. La serata è proseguita con la consegna delle targhe ricordo ai rappresentanti delle 36 associazioni di volontariato che hanno reso indimenticabili le giornate di sport della Presolana. Nella foto a fianco un momento della premiazione a Laura Bassanelli, responsabile dell’ufficio turistico che raccoglie nelle sede di Ponte Nossa le pro loco dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve, tra Giovanni Bettineschi e il vincitore del Giro d’Italia 2002. Di seguito le associazioni che hanno aderito alla serata: Protezione Civile di Clusone, Sci Club di Onore, Assoxpression, Comitato “ Aiutateci ad aiutare “ della fondazione “ Aiutiamoli a Vivere”, Gruppo Alpini di Vilminore, Turismo Pro Clusone, Gruppo Sportivo Fiorine, Pro Loco Rovetta, Turismo Presolana, Bacino Pro Loco Bg/2, Gruppo Sportivo Finese, Antincendio Castione, Alpini Rovetta, Fan Club Colere, Fan Club Rovetta, Cai Castione, Clusone Mountain Bike, Croce Blu di Gromo, Ascom Castione, Sci Club 13 Clusone, Gruppo Alpini Clusone, Cai Clusone, Polisportiva Oratorio Clusone, Pool Atletica, Alpini Schilpario, Avis Clusone, Croce Rossa Clusone, Protezione Civile Ana di Rovetta, Sci Club Rovetta, Pro Loco Colere, Antincendio Rovetta, Alpini Presolana, Corpo Volontari Presolana, Sci Club Colere, Volontari Songavazzo, Soccorso Alpino Clusone.  
   
   
IP SUPERCROSS 2004 FONSECA SI RICONFERMA IL PIU' GRANDE A GENOVA  
 
Genova, 2 novembre 2004 - Un Palasport gremito all'inverosimile ha applaudito un grandissimo Ernesto Fonseca riconfermatosi la stella europea dell' Ip Supercross svoltosi a Genova di fronte ad un pubblico calorosissimo che ha assistito ad una competizione così bella e appassionante come sempre e forse più, vista la valenza continentale che ha richiamato l'interesse di piloti non solo europei ma addirittura dal Sudafrica e Stati Uniti. Un evento come sempre unico e irripetibile lasciandosi alle spalle ad ogni edizione tracce di esclusivo spettacolo, il main events dell'anno, e non solo a carattere nazionale ma addirittura europeo come è stato confermato ancor più in questa ventiduesima edizione dell' Ip Supercross, vinta per il secondo anno consecutivo da un Fonseca grandioso quanto irraggiungibile nella sua appassionante corsa. Nella finale riservata ai big internazionali della classe 250 è partito subito al comando il costaricano Ernesto Fonseca e nessuno più nel corso dei 18 giri percorsi è riuscito ad avvicinarsi al punto di impensierire la sua corsa verso la seconda vittoria consecutiva di questo ambitissimo Ip Supercross, valido quest'anno per l'assegnazione del titolo di Campione Europeo della specialità. Dietro al pilota del Costa Rica è partito Kelly Smith ma al tredicesimo giro ha dovuto arrendersi agli attacchi del progressivo pilota francese David Vuillemin, giunto sul traguardo in seconda posizione davanti all' altro statunitense, Nick Wey, quest'ultimo partito in ultima posizione dopo essere rimasto coinvolto in una caduta in partenza. Quarta posizione per il transalpino Steve Boniface, anche lui in gran rimonta, e Smith. Costretto al ritiro il messinese del Team De Carli, Antonio Cairoli, a causa di un colpo ad una mano proprio quando era riuscito a risalire sino alla quarta posizione, sorprendendo per il suo adattamento anche su questo tipo di circuiti indoor dopo l'incredibile 3° posto nel campionato mondale Mx2. Decimo posto finale per Stefano Dami. Il bolognese Alex Salvini è stato, invece, il migliore nella corsa al titolo di migliore d'Europa in classe 125 partendo al comando e rimanendo in testa sino all'ultimo dei 16 giri percorsi, anticipando Julien Bill e Matteo Bonini rimasti in questa posizione dal primo all'ultimo giro. Quinta posizione per il bolognese Davide Degli Esposti. Infine l'altra attesa finale, quella riservata al tricolore Supercross che tanti consensi ha ricevuto in questa ricca e itinerante stagione agonistica culminata nel palcoscenico indoor più bello d'Europa. La vittoria odierna ha arriso allo strepitoso Alex Salvini il quale ha condotto interamente i dodici giri percorsi prima di poter tagliare per primo il traguardo e aggiudicarsi questa ultima possibilità di vittoria, cosa che sapeva benissimo l'aretino figlio d'arte, Marco Maddii, il quale pur terminando la finale al terzo posto dietro ad Angelo Pellegrini, ha potuto festeggiare l'ambitissimo titolo tricolore Supercross nel Palasport dove il padre Corrado, nel 1981, fu il migliore di tutti. E' stato il momento del Freestyle e quì ha trovato ancora una volta il pubblico tutto unito a sostenere le incredibili evoluzioni dei maestri dei voli acrobatici con la moto, un tripudio di ovazioni che i funamboli hanno mostrato di gradire. La ciliegina sulla torta è arrivata da un incredibile Nate "Dog" Adams, l'americano più medagliato del 2004 con due ori raccolti agli X-games di Los Angeles e ai Gravity Games di Madrid, ripetuti back-flip dei due moschettieri volanti Adams e Beau Bambourg hanno infiammato la gremitissima platea del Palasport che ha regalato consensi vocali soprattutto ai numeri più attesi dal pilota dell'Arizona, il backflip inverted e persino lasciando la moto in volo per farsi raggiungere prima dell'atterraggio mozzafiato. Classifica Finale Uem Classe 250: 1. Ernesto Fonseca (Usa-honda); 2. David Vuillemin (Fra-yamaha); 3. Nick Wey (Usa-honda); 4. Steve Boniface (Fra-honda); 5. Kelly Smith (Usa-yamaha); 6. Isaiah Johnson (Usa-yamaha); 7. Stephan De Martis (Fra-yamaha); 8. Keith Johnson (Usa-yamaha); 9. Manuel Gomez Rivas (Honda); 10. Alexandre Rouis (Fra-yamaha); 11. Stefano Dami (Ita-honda). Classifica Finale Uem Classe 125: 1. Alex Salvini (Yamaha); 2. Bill Julien (Ktm); 3. Matteo Bonini (Honda); 4. Maxime Lesage (Yamaha); 5. Davide Degli Esposti (Suzuki); 6. Timothy Roux (Yamaha); 7. Torres Arsene (Honda); 8. Bader Manneh (Ktm); 9. Nicolas (Voyame (Suzuki); 10. Fabio Ferrari (Ktm); 11. Marco Maddii (Honda); 12. Martin Michek (Suzuki). Campionato Italiano Supercross: 1. Alex Salvini; 2. Angelo Pellegrini; 3. Marco Maddii (nuovo Campione Italiano); 4. Fabio Ferrari; 5. Davide Turchet; 6. Luca Derosa; 7. Pierfilippo Bertuzzo; 8. Alessandro Marcone; 9. Tommaso Deotto; 10. Marcello Luciotti; 11. Alessio Cristalli; 12. Nicolas Rousseau; 13. Simone Baima Besquet; 14. Gianluca Castellacci.