Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5  Web alimentazione e benessere 
Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Marzo 2005
Web alimentazione e benessere
ENEA- "AGRICOLTURA E DESERTIFICAZIONE"  
 
Nel corso del convegno Enea su "Agricoltura e desertificazione" che si è tenuto il 24 febbraio, presso il Centro Ricerche della Casaccia (Roma), sono stati evidenziati i seguenti aspetti: il 30% del territorio italiano (regioni del sud) è affetto da processi di desertificazione, di cui il 25% a causa dell'impatto delle attività antropiche e delle variazioni climatiche (eventi estremi quali siccità e alluvioni), mentre solo il 5% a causa di fattori predisponenti ambientali e fisiografici; grazie ad un sistema integrato di rilevamento e monitoraggio, basato su tecnologie e processi innovativi, realizzato nell'ambito di diversi progetti Enea sulla desertificazione, è possibile caratterizzare le aree più a rischio e definire gli interventi di salvaguardia del territorio; la lotta al degrado delle risorse naturali ad opera delle diverse attività produttive, comporta necessariamente un costo sociale; questa consapevolezza deve estendersi anche nei confronti dei Pvs, dove desertificazione è da sempre sinonimo di povertà. Solo un forte impegno di cooperazione internazionale nella lotta alla desertificazione di questi Paesi può contribuire a contenere gli inarrestabili flussi migratori di uomini che fuggono da terre inospitali; le collaborazioni in corso con le Pmi, finalizzate all'applicazione dei risultati della ricerca hanno permesso di avviare iniziative di spin-off per la costituzione di nuove imprese nel campo della tutela degli ecosistemie di creare sinergie tra mondo scientifico, imprese high-tech, istituzioni e amministrazioni locali, ai quali il workshop è indirizzato.  
   
   
ACCORDO UE-STATI UNITI SU UN NUOVO REGIME DI IMPORTAZIONE DEL RISO NELLA COMUNITÀ  
 
L’unione europea e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo su un nuovo regime di importazione del riso semigreggio nella Comunità. L’accordo stabilisce un meccanismo per calcolare i dazi all’importazione del riso semigreggio. Il dazio può essere adattato ogni sei mesi sulla base di una comparazione tra il volume effettivo delle importazioni e un livello di riferimento. In pratica, a seconda del funzionamento del meccanismo, il dazio applicato può essere pari a 65€/t, 42,5€/t o 30€/t. Nel luglio dello scorso anno l’Unione europea ha deciso di adottare un dazio consolidato di 65€/t per il riso semigreggio e di 175€/t per il riso lavorato. I dazi consolidati saranno notificati all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). L’accordo raggiunto tra Unione europea e Stati Uniti rappresenta una soluzione equilibrata e pragmatica che concilia gli interessi dei produttori comunitari con l’esigenza di rifornire il mercato dell’Unione europea ed evita potenziali dispute commerciali, mantenendo in seno all’Omc alcuni diritti di tutte le parti interessate. Mariann Fischer Boel, Commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: "Sono molto lieta che i nostri negoziatori siano riusciti mediante questo accordo a trovare una soluzione reciprocamente soddisfacente a un problema complesso. L’accordo ci consentirà di mantenere l’equilibrio sul mercato comunitario del riso e nel contempo di tenere aperti i nostri mercati alle importazioni di riso da tutti i paesi". Quadro generale Per adattare il regime di importazione del riso alla riforma della Pac, il 15 luglio 2003 la Comunità europea aveva comunicato all’Organizzazione mondiale del commercio la sua intenzione di modificare il sistema dei dazi applicabili alle importazioni di riso nell’ambito dell’Omc, sulla base dell’articolo Xxviii dell’accordo Gatt. Questo articolo consente ai membri dell’Omc di modificare le concessioni previste nel rispettivo elenco degli impegni. La Comunità europea ha condotto i negoziati con i membri dell’Omc titolari di diritti di negoziazione. Nel luglio 2004 la Comunità è riuscita a concludere due accordi a norma dell’articolo Xxviii con India e Pakistan. Dopo quella data, la Comunità ha proseguito i negoziati per cercare di giungere ad un accordo con gli Stati Uniti e con la Thailandia.  
   
   
ALLA VALLE D'AOSTA LA PALMA DEI PRODOTTI TIPICI, SARDEGNA LEADER NEL BIOLOGICO, LAZIO DELL'OGM-FREE  
 
Al via Voler bene all'Italia, la campagna per i piccoli comuni. Il Trentino Alto Adige leader nell'agriturismo, l'Abruzzo per parchi e aree protette, il Lazio nei comuni liberi da transgenico, la Sardegna nelle coltivazioni biologiche e la Valle d'Aosta nei prodotti tipici. E' questa la fotografia scattata da Coldiretti e Legambiente con il "Primo rapporto sulle qualita' agro-territoriali", elaborato da Ager e presentato a Roma dal Segretario generale della Coldiretti Franco Pasquali, dal presidente Paolo Bedoni e dal presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci insieme a Secondo Amalfitano, Sindaco di Ravello e Coordinatore della Consulta dei Piccoli comuni dell'Anci. Il Rapporto analizza il territorio italiano attraverso una serie di indicatori socio-economici della qualita' agro-territorile. Prodotti tradizionali e prodotti Dop- Igp, Vino e strade del vino, comuni Ogm free, Parchi ed aree protette, produzioni biologiche, spesa per lo sviluppo rurale, Turismo, Agriturismo e popolazione nei piccoli comuni: sono questi i 10 indicatori che servono a dare poi un giudizio di sintesi. E la palma della qualita' agro-territoriale va alla Valle d'Aosta, e' capofila negli indici relativi ai piccoli comuni, all'ospitalita' turistica, ai prodotti tradizionali e a quelli a denominazione di origine. Ma ne emerge anche un altro dato: i piccoli comuni sono il primo serbatoio dei prodotti tipici di qualita'. Nove su dieci, infatti (il 94%) vantano almeno un prodotto certificato Dop. Dai singoli primati regionali evidenziati nel rapporto emerge - sottolineano Coldiretti e Legambiente - una forte realta' economica, espressione del territorio, competitiva per l'intero sistema Paese grazie ai prodotti a denominazione di origine in grado di sviluppare un fatturato di 8,5 miliardi di Euro, al turismo ecologico valutato in circa 5 miliardi di Euro e alle mete enogastronomiche scelte ogni anno da 3,5 milioni di turisti. Dall'analisi territoriale delle qualita' Made in Italy emerge anche - continuano Coldiretti e Legambiente - la vitalita' dei piccoli comuni nel contribuire alla ricchezza del patrimonio enogastronomico nazionale tanto che ben il 94% di questi 5824 piccoli centri e' luogo di produzione di almeno un prodotto Dop, e uno su tre (34%) ne vanta piu' di cinque. Non a caso, dunque, la presentazione del Rapporto inaugura il programma 2005 di Voler Bene all'Italia, la campagna promossa da Ermete Realacci grazie a un vasto Comitato Promotore (di cui fra gli altri fanno parte anche Legambiente e Coldiretti) per la scoperta e la valorizzazione di quel patrimonio nazionale che sono i piccoli comuni. Campagna che avra' il suo culmine l'8 maggio con la Festa nazionale della piccola grande Italia, quando, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, centinaia di piccoli centri festeggeranno l'orgoglio di essere parte fondamentale dell'identita' e del futuro del Paese. La capacita' del territorio nel generare valore e' anche dimostrata - continuano Coldiretti e Legambiente - dal fatto che quasi la meta' degli oltre quattromila prodotti tradizionali censiti a livello nazionale, per l'utilizzazione di metodi di lavorazione rimasti inalterati nel tempo, ha un nome che evoca il territorio anche attraverso espressioni dialettali.. Di fronte alla spregiudicatezza e alla concorrenza sleale di certi Paesi il legame con il territorio da' un valore aggiunto inimitabile al Made in Italy e l'indicazione dell'origine del prodotto in etichetta diventa un elemento indispensabile di difesa e di garanzia della produzione nazionale". E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni, nel sottolineare la grande responsabilita' dell'agricoltura italiana che ha fatto scelte di avanguardia, in termini di divieto di coltivazioni biotech, primati qualitativi, tipicita' delle produzioni e rispetto ambientale, che rappresentano un valore aggiunto nei confronti della delocalizzazione da spendere per crescere sul mercato. Se l'aggressivita' della Cina sul mercato globale e' un dato concreto anche per importanti comparti dell'agroalimentare nazionale come il pomodoro e le mele, non servono misure neoprotezionistiche come i dazi o le tariffe, ma - ha aggiunto Bedoni - occorrono scelte di trasparenza per consentire, con la corretta informazione, acquisti consapevoli. Un impegno che nasce dalla consapevolezza che - ha precisato Bedoni - che il Made in italy, come ha sostenuto in passato il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, "puo' essere ancora vincente" ma va affermato sui nuovi mercati prima che "si radichi un falso made in Italy che sfrutta l'immagine cosi positiva del nostro stile ineguagliabile." Non e' un caso - ha ricordato Bedoni - che sulle tavole del mercato globale e' falso un piatto "italiano" su tre con l'utilizzo improprio di parole, colori, localita', immagini e denominazioni che si richiamano al nostro Paese per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realta' nazionale e che sviluppano un fatturato pari ad oltre 50 miliardi di Euro all'anno. Secondo una indagine Nomisma il falso "made in Italy" alimentare negli Usa sono falsi - ha precisato Bedoni - quasi una bottiglia di vino o olio su due, nove formaggi "italiani" su dieci e quattro piatti di pasta su cinque. Per creare nuovo sviluppo - ha continuato Bedoni - bisogna dare valore al rapporto con il territorio, in un sistema integrato che coinvolga tutti i protagonisti, dall'agricoltura all'artigianato, dalla finanza al commercio fino al turismo, in stretta connessione con le risorse storiche, archeologiche, culturali ed ambientali di cui il nostro Paese e' ricchissimo. Questo nuovo ruolo dell'agricoltura sul territorio esige pero' - ha concluso Bedoni - una assunzione di responsabilita' delle Istituzioni nel riconoscere il valore insito nei sistemi a rete che possono crescere nel territorio e su di essi investire con piu' coraggio. "Oggi piu' che mai l'Italia ha bisogno di qualita'", ha dichiarato il presidente onorario di Legambiente Ermete Realacci. "Qualita' della vita, mentre le citta' sono preda del traffico e dello smog; qualita' dei prodotti, perche' paesi emergenti come l'India e la Cina stanno invadendo le fasce basse del mercato, e l'unica chance di avere uno spazio nostro nel commercio globalizzato e' scommettere sulla creativita', sulla ricerca, sul gusto, sulle tradizioni che nessuno puo' copiarci o delocalizzare. Insomma su cio' che ha reso il made in Italy celebre in tutto il mondo. I prodotti tipici, e piu' in generale la qualita' agro-territoriale di cui sono l' espressione, e' parte decisiva di questa scommessa. Per il rapporto virtuoso che ereditano e instaurano col territorio, perche' quello delle produzioni d 'eccellenza e' un settore in cui siamo gia' forti - come ci dice il primato di Dop a livello europeo - e dal quale possiamo ancora aspettarci tanto. Basti pensare che solo nella grande distribuzione statunitense vengono venduti ogni anno 16,2 miliardi di dollari di prodotti alimentari 'Italian Sounding' (che suonano italiani) che con il nostro Paese non hanno niente a che fare. Parliamo di 30 mila miliardi di lire di mercato potenziale Per non citare paesi come India e Cina, appunto, fra i cui cittadini cresce la richiesta di prodotti che sono unici non solo per le qualita' organolettiche inimitabili, ma anche per i forti valori simbolici di cui sono carichi". "E questo e' il solco in cui si inseriscono le iniziative di Voler Bene all' Italia e la Festa nazionale della piccola grande Italia dell'8 maggio. Perche', come ci spiega il rapporto Coldiretti-legambiente, i Piccoli comuni sono un po' la patria dell'eccellenza enogastronomica. E perche' sono il serbatoio, spesso dimenticato o sottovalutato, di saperi, di coesione sociale e qualita' della vita cui dobbiamo tanta parte della nostra identita ' e dell'immagine dell'Italia nel mondo. E da cui il Paese puo' ancora attingere tanto".  
   
   
IL RUOLO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA ITALIANA NELLE FILIERE ALIMENTARI  
 
La rapida liberalizzazione dei mercati pone sempre con maggiore forza al centro del dibattito sul futuro del settore agroalimentare il ruolo del prodotto agricolo nelle filiere. In particolare, osservando le caratteristiche peculiari del “modello agroalimentare italiano” rispetto alle altre realtà internazionali assume un rilievo strategico il tema dell’origine nazionale del prodotto agricolo. Se le caratteristiche del territorio e dei fattori produttivi, in molti comparti non permettono alla produzione italiana di collocarsi ai migliori livelli di competitività di costo, è d’altro canto vero che – in termini complessivi – il prodotto agricolo italiano si posiziona a livelli molto elevati di qualità ed è in grado di sostenere la competitività di molte filiere Made in Italy – anche ben oltre al segmento delle Dop e Igp – che costruiscono il proprio mercato sulla qualità intrinseca del prodotto. I dati relativi alle ultime due annate mettono in luce che il grado di incidenza della produzione agricola italiana rimane alto in quei comparti in cui vi è prevalentemente manipolazione del prodotto, come ad esempio frutta ed ortaggi, dove supera stabilmente il 90%. In altri comparti a forte vocazione industriale, l’impiego di prodotto agricolo nazionale raggiunge comunque livelli importanti.  
   
   
RAGGIUNTO UN RISULTATO STORICO, PASTA ZARA E’ IL PRIMO ESPORTATORE ITALIANO DI PASTA  
 
E’ un risultato storico. Per l’azienda, ma anche per il comparto produttivo della pasta italiana. L’escalation di Pasta Zara è culminata con il raggiungimento del traguardo massimo. Secondo gli ultimi dati in possesso dell’Unipi (l’Associazione che riunisce i pastifici italiani), infatti, Pasta Zara Spa nel 2004 è diventato il primo esportatore italiano di pasta, scavalcando Barilla che da sempre occupava la leadership. “E’ un traguardo straordinario - ha commentato Furio Bragagnolo, presidente del Gruppo Pasta Zara - che premia il lavoro centenario di un’azienda che trent’anni fa, grazie a mio padre Franco, prima di tutti decise di investire le proprie risorse economiche ed umane nell’export. La nascita dello stabilimento di Muggia, alle porte di Trieste, due anni fa, un centro produttivo che è andato ad affiancarsi a quello storico di Riese Pio X, nel Trevigiano, ci ha consentito in pratica di raddoppiare la produzione. Una scelta strategica produttiva, ma anche d’immagine. Infatti, non abbiamo scelto, come molti, di intraprendere la più conveniente strada della delocalizzazione, ma siamo rimasti nella nostra nazione, continuando ad investire nel Made in Italy. Scelte che ora ci premiano”. Il fatturato 2004 del Gruppo Pasta Zara, infatti, è stato di 130 milioni di euro (+12% rispetto al 2003, quando era stato di 116 milioni), pari a 200 mila tonnellate di pasta venduta. Il 95% di questo enorme quantitativo ha interessato l’export. Tanto per dare l’idea, oggi il 12% della pasta secca italiana consumata nel mondo è prodotta da Pasta Zara, presente sui mercati sia col proprio marchio, sia con marchi privati. La produzione totale è di 800 tonnellate di pasta al giorno: 420 tonnellate escono dallo stabilimento di Riese Pio X, nel Trevigiano, 380 tonnellate dallo stabilimento Pasta Zara 2 di Muggia. Non solo, a Muggia entro settembre verrà installata una nuova linea produttiva che consentirà un aumento di produzione di altre 100 tonnellate al giorno. Numeri che consentiranno una presenza sempre più ampia nel mondo (oggi Pasta Zara è presente in 87 Paesi, sta esplorando nazioni nuove come l’India e sta per lanciare una grande offensiva in America grazie alla commerciale Pasta Zara Usa) e una maggiore penetrazione anche sul mercato nazionale, arrivando entro il 2006 a riversarvi il 10% della propria produzione. “Da anni pubblicizziamo in giro per il mondo il Made in Italy, adesso è giunto il momento di diffondere maggiormente la qualità dei prodotti Pasta Zara anche sulle nostre tavole”, ha commentato il presidente Furio Bragagnolo, che assieme al fratello Umberto e alle sorelle Arianna e Franca, la quarta generazione della famiglia, gestisce l’azienda.  
   
   
TENUTA VILLANOVA SPONSOR DELL’UNIVERSITÀ DEL GUSTO SOTTOSCRITTO DALL’AZIENDA VITIVINICOLA ISONTINA UN ACCORDO CON SLOW FOOD  
 
Coordinare i molteplici saperi e le numerose attività legate al cibo, attraverso l’elemento qualificante della gastronomia. È questa la finalità dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo e Colorno, nata nel 2004 da un’idea del movimento mondiale Slow Food e sostenuta da importanti enti e istituzioni. Tra le aziende del settore enogastronomico che hanno riconosciuto il significato di questo ambizioso progetto di respiro internazionale c’è anche Tenuta Villanova di Farra d’Isonzo che ha deciso di sostenere le attività didattiche della prima università del gusto italiana. Nel corso di una serata, alla quale hanno partecipato esponenti del mondo politico ed economico regionale, la titolare di Tenuta Villanova Giuseppina Grossi Bennati, infatti, ha sottoscritto un accordo con il vice presidente mondiale di Slow Food, Giulio Colomba, grazie al quale l’azienda friulana entrerà nel gruppo degli sponsor dell’Università di Pollenzo insieme ad enti, istituzioni e prestigiose aziende del comparto agroalimentare italiano. L’accordo di sponsorizzazione prevede una durata triennale. Il corso di laurea dell’Università di scienze gastronomiche è costituito da un triennio di formazione specifica per i futuri gastronomi e da un biennio di specializzazione suddiviso in due orientamenti: scienze della comunicazione gastronomica e gestione d’impresa. Il corso di studi universitari è conforme agli ordinamenti dell’insegnamento superiore attualmente vigenti in Italia ed ha ottenuto nell’agosto 2004 il riconoscimento da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. Il primo ciclo di lezioni per gastronomi è partito nell’ottobre 2004 nelle prestigiose sedi dell’Agenzia di Pollenzo in Piemonte e della Reggia di Colorno in Emilia-romagna.  
   
   
PASSERELLA AUSTRIACA PER I VINI DEI COLLI ORIENTALI  
 
Esordio d’oltre confine per l’intenso programma promozionale che il Consorzio Colli Orientali del Friuli ha approntato per il 2005, inaugurato con il primo appuntamento all’estero che si è tenuto a Vienna. Per la seconda volta, dopo il grande successo registrato lo scorso anno, i vini dei Colli Orientali sono stati protagonisti della manifestazione organizzata in collaborazione con il giornalista Wolfgang Obermaier nella capitale austriaca e intitolata “Giorno viennese del Friuli”. Una collettiva di dodici produttori e alcune aziende singole hanno infatti proposto nell’arco di un intero pomeriggio a un folto pubblico, composto da importatori, ristoratori e giornalisti (ma anche semplici privati), una selezione di vini dei Colli Orientali nel corso della degustazione svoltasi nei prestigiosi locali del Museumsquartier di Vienna, uno dei dieci maggiori quartieri culturali del mondo. Queste le aziende presenti a Vienna nella collettiva del Consorzio cividalese: Ermacora, Gigante Adriano, La Sclusa, La Viarte, Luigi Valle, Jacuss, Ronco delle Betulle, Ronchi San Giuseppe, Scubla, Stanig, Vigna Angeli, Vigne Fornasari. “Il pubblico si è dimostrato molto interessato in particolare ai nostri vini autoctoni, come Refosco dal peduncolo rosso e Schioppettino – spiega il direttore del Consorzio Mariano Paladin, presente a Vienna con il responsabile della promozione Manuel Cacciatori -, ma sono stati molto apprezzati anche i classici Pinot Grigio, Sauvignon e Merlot”. Ad accrescere la particolarità dell’evento è stata cornice del prestigioso “quartiere delle arti” di Vienna, situato al confine del centro storico in quello che un tempo fu il palazzo delle scuderie dell’imperatore e che oggi riunisce su una superficie di 60 mila metri quadrati strutture ispirate alle correnti d’arte più diverse, oltre a ristoranti, caffè e negozi dallo stile postmoderno. www.Colliorientali.com  
   
   
DI CANTINA IN CANTINA: GOLOSE OCCASIONI IN FRANCIACORTA  
 
Sono sempre più numerosi gli enoturisti che decidono di percorrere i sinuosi itinerari della Strada del Franciacorta decretandone un indiscusso successo. Per offrire un ulteriore servizio, ma in fondo potremmo chiamarla “golosa occasione”, le cantine associate alla Strada hanno deciso di aprire le porte ai visitatori. Tutti i sabati e le domeniche, tra marzo e giugno, azienda dopo azienda, a rotazione, si potrà partecipare a visite guidate seguite da degustazioni dei preziosi nettari franciacortini. Per garantire un servizio di qualità ed organizzare il flusso dei numerosi appassionati che richiedono continuamente di partecipare a tali iniziative, è necessario prenotarsi direttamente presso la cantina prescelta entro il venerdì precedente la visita. Le visite guidate sono a pagamento. Sono previsti anche eventi e degustazioni particolari nelle cantine. Si consiglia sempre di verificare telefonicamente presso le aziende o contattando l’Associazione Strada del Franciacorta, Via G. Verdi 53, 25030 Erbusco, tel. 030.7760870, www.Stradadelfranciacorta.it  
   
   
PER LA 10MA PRIMAVERA DEL PROSECCO IL 5 MARZO PARTE LA PRIMA DELLE 15 MOSTRE DEL VINO LOCALI  
 
più importante circuito enoturistico del veneto attende, da marzo a giugno, 300 mila visitatori italiani e stranieri. Una sinergia comune per promuovere il turismo del vino specie nell’area tedesca. Il 5 marzo parte una Primavera speciale sulle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: Come vuole una tradizione pluridecennale, in leggero anticipo sulla scadenza astronomica, l’alta Marca trevigiana apre le porte alla Primavera, quella “del Prosecco” con il taglio del nastro della prima delle 15 Mostre del vino territoriali, a Vidor (Tv), che si succederanno sino a giugno in uno dei distretti vitivinicoli più rinomati e turisticamente interessanti d’Italia. Ma quella di quest’anno sarà una Primavera del Prosecco speciale, perché sono trascorsi esattamente dieci anni da quando è partito il progetto di comunicazione e valorizzazione integrata delle tradizionali rassegne enologiche organizzate nei vari paesi del distretto. Oggi, grazie a questa sinergia, “Primavera del Prosecco” è diventato il più importante circuito enoturistico del Veneto ed uno dei principali in Italia: sono coinvolte infatti circa 400 le aziende vinicole, grandi e piccole del territorio, e sono attesi circa 300.000 visitatori da marzo a giugno provenienti dall’Italia centro-settentrionale, ma anche dai paesi d’Oltralpe ed in particolare da Germania, Austria e Svizzera. Per festeggiare l’importante ricorrenza del “Decennale”, “Primavera del Prosecco” si presenterà con nuove iniziative di promozione rivolte soprattutto al pubblico tedesco: innanzitutto per la prima volta, è stata presente, in collaborazione con il Consorzio di Promozione turistica “Marca Treviso”, alla Cbr, l’importante Fiera del turismo di Monaco di Baviera che si è tenuta in febbraio dove, insieme ai vini del territori e ai prodotti tipici, sono stati presentati speciali pacchetti turistici legati appunto alle Mostre del Vino e agli altri eventi. Inoltre tutto il materiale promozionale sarà tradotto anche in lingua tedesca e sarà diffuso in tutte le principali fiere del settore in Europa. Ma naturalmente i protagonisti principali di questo decennale saranno, come sempre, i prestigiosi vini del territorio, guidati dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco Doc – lo spumante più bevuto in Italia – a cui si affiancano gli altri grandi vini d’élite del territorio, come il Cartizze, il Colli di Conegliano, il Refrontolo Passito, il Torchiato di Fregona. Anche le scuole dell’obbligo del territorio saranno coinvolte e compartecipi alla grande manifestazione del decennale attraverso il concorso di elaborati grafici, pittorici, fotografici, poetici dedicati al mondo del vino e alle tradizioni locali, denominato “Sguardi sul territorio”. Le centinaia di etichette in degustazione nelle 15 Mostre del Vino si confronteranno poi a fine maggio e le migliori, selezionate dall’Assoenologi Veneto C.o., diventeranno così i “Calici di…vini 2005” che saranno tutti insieme in degustazione, dapprima, dal 2 al 5 giugno a Conegliano (Tv) e poi il 2 e 3 luglio a Jesolo per la terza edizione al week-end di “Calici di….Vini a Jesolo” visitato da migliaia di turisti balneari. Questo evento rientra nell’accordo di programma siglato tra il Sindaco di Jesolo Francesco Calzavara e il Presdiente della Comunità Montana Prealpi Trevigiane Gianpiero Possamai, nel corso dell’anteprima ufficiale svoltasi il 26 febbraio a Castelbrando di Cison, all’interno di Sipario. Nel corso di questo evento sono stati ripercorsi le motivazioni e le strategie che hanno portato alla nascita del progetto Primavera del Prosecco: l’ideatore Giulio Somma ha ricordato come si sia trattato di un evento innovativo di marketing territoriale che ha fatto scuola anche in altre realtà, basato su un semplice ma efficace concetto quello di valorizzare l’esistente, far parlare il territorio con la lingua e i suoi prodotti, le sue tradizioni. Da parte sua il Presidente della Provincia di Treviso Luca Zaia ha invitato tutti gli operatori del settori a reinvestire sul turismo enogastronomico che oggi sta, fortunatamente, sostituendo il turismo d’affari nella Marca Trevigiana. Informazioni e prenotazioni: Unpli - Combai di Miane (Tv) Tel. 0438.893385 - Fax 0438.899600 info@primaveraprosecco.It  
   
   
IN AMERICA CON SLOW FOOD DA PHILADELPHIA A PORTLAND, CENE CON IL VINO OLTREPO  
 
Il vino dell’Oltrepo accompagnerà le cene organizzate negli Stati Uniti dalla Fondazione Slow Food. Le cene si svolgeranno a Chicago (“Thyme Restaurant”, 7 marzo), St.paul – Minneapolis (“Heartland Restaurant in St. Paul”, 8 marzo), Los Angeles (“Angeli Caffe”, 13 marzo), e Portland (“Castagna Restaurant”, 14 marzo). Gli appuntamenti saranno la cornice della presentazione americana dei Presidi, cioè i progetti internazionali di Slow Food in difesa delle biodiversità agricole. In abbinamento ai vini dell’Oltrepo saranno infatti affiancati prodotti di alcune particolari tradizioni, dal salmone selvatico irlandese alla vaniglia aromatica del Madagascar, dal riso degli indiani Manoomin ai formaggi a latte crudo e alle ostriche di Cape May. Lo scopo della Fondazione Slow Food è quello di valorizzare e proteggere tale tipo di produzioni, anche grazie alla collaborazione e al sostegno di cittadini privati, istituzioni ed enti pubblici. Tra questi, il Consorzio Vini Oltrepo, che ha curato il coordinamento per l’adesione delle aziende a livello locale e l’individuazione delle tipologie di vini presenti all’iniziativa. I vini che rappresenteranno l’Oltrepo durante le cene americane sono ottenuti principalmente con le quattro uve più diffuse quali Croatina, Barbera, Riesling e Pinot nero. In supporto alla presenza dei vini durante le cene, il Consorzio ha prodotto il filmato multimediale “Oltrepo, dove il cielo è disegnato dalle colline”, composto da immagini fotografiche e riprese di panorami e scorci significativi del territorio. Il filmato racconterà vigneti e coltivazione, vendemmia e lavorazione in cantina, oltre a presentare le schede tecniche dei vini. Durante le cene saranno anche affissi nei vari ristoranti alcuni manifesti dedicati all’Oltrepo e un poster sarà offerto in dono ai partecipanti quale souvenir dell’iniziativa.  www.Vinoltrepo.it  
   
   
I PRESÌDI INTERNAZIONALI DI SLOW FOOD NEGLI USA CON IL VINO DELL’OLTREPO PAVESE  
 
La Fondazione Slow Food per la Biodiversità presenterà negli Stati Uniti i suoi progetti a tutela della biodiversità agroalimentare, in occasione di cene a base di prodotti dei Presìdi. Gli appuntamenti si svolgeranno con la collaborazione dei Convivia Slow Food locali, in prestigiosi ristoranti di Chicago (7 marzo), Minneapolis (8 marzo), Los Angeles (13 marzo) e Portland (14 marzo). Ad ogni serata parteciperanno tra le 30 e le 100 persone, che potranno conoscere prodotti simbolo del patrimonio gastronomico di intere culture, come il salmone selvatico irlandese, l’aromatica vaniglia di Mananara (dal Nord del Madagascar), i capperi di Pantelleria, i pomodori al piennolo (coltivati sul Vesuvio), il Bitto delle valli del Bitto (Lombardia) e, naturalmente le specialità tutelate dai Presìdi statunitensi: il riso selvatico Manoomin, i formaggi americani a latte crudo e le ostriche di Cape May Salts. Il Consorzio Oltrepo Pavese, in qualità di sostenitore della Fondazione, è stato scelto come partner di Slow Food in questa iniziativa e accompagnerà le cene con i suoi vini. Qualche notizia sui Presìdi Slow Food e sulla Fondazione. I Presìdi sono progetti di Slow Food nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti artigianali di qualità. Il loro obiettivo è garantire un futuro alle comunità locali: organizzando i produttori, cercando nuovi sbocchi di mercato, promuovendo e valorizzando sapori e territori. I Presìdi sono sostenuti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, un nuovo soggetto della famiglia Slow Food creato nel 2003 per promuovere un’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente, delle tradizioni e dell’identità culturale dei popoli. Ad oggi sono oltre 150 gli sponsor che, in tutto il mondo, sostengono la Fondazione; si tratta di privati cittadini, fondazioni, aziende e istituzioni pubbliche.  
   
   
ALLA TORRE DI ORIOLO VA IN SCENA LA SAGRA DEI VINI  
 
Sulle colline di Faenza (ra) immersi in uno splendido parco secolare dominato da una possente torre unica del suo genere in Italia La Romagna, soprattutto nella sua fascia collinare, è una terra particolarmente vocata per la coltura della vite, dalla quale si ottengono vini importanti e pregiati, spesso titolati anche dalle più autorevoli guide. Una fra le “perle” del settore collinare della provincia di Ravenna è, nelle vicinanze di Faenza, la località di Oriolo, dove al centro di un parco secolare sorge un’imponente e maestosa torre del Xv Secolo: a pianta esagonale “a doppio puntone”, unica fortificazione del genere in Italia. Qui è nata l’“Associazione per la Torre di Oriolo”, con lo scopo di promuovere e valorizzare questa area ed in particolare le sue tradizioni ed i suoi prodotti enogastronomici, partendo proprio dal vino. Ecco così che per tutto il periodo primaverile ed estivo il parco e la Torre diventano sede di importanti iniziative. In ordine cronologico la prima di queste è la “Sagra dei vini”: l’occasione per il pubblico di degustare i vini ed altri prodotti tipici delle cantine e delle aziende agricole ed artigiane facenti parte dell’associazione. L’appuntamento è fissato per la giornata di domenica 24 aprile. Nel corso di questo evento sarà così possibile assaggiare frutta, miele, olio extravergine d’oliva, piadina ed altre prelibatezze ottenute nel rispetto delle antiche tradizioni rurali e delle normative di lotta integrata e biologica, per salvaguardare l'ambiente e l'uomo. La vera star della giornata sarà comunque il vino. Nelle colline di Oriolo, oltre ai tipici vitigni romagnoli (Sangiovese, Albana, Trebbiano) vengono coltivati con eccellenti risultati altri vitigni: Sauvignon, Malvasia, Cabernet, Merlot ed altri vitigni di antica origine Veneta che hanno trovato in Romagna un buon acclimatamento. Su richiesta è possibile organizzare anche educational tour tra cantine, agriturismo e ristoranti aderenti all’Associazione. Inoltre, tutti i mercoledì dal 22 giugno al 3 agosto prenderà vita l’iniziativa “Oriolo di Sera”: degustazioni musicali con dj e vineria.  www.Torredioriolo.it  
   
   
LA MARCHIGIANA È SERVITA: IL PARCO SASSO SIMONE E SIMONCELLO E CONFESERCENTI PROMUOVONO PER TUTTO MARZO IN OTTO RISTORANTI DEL MONTEFELTRO MENÙ CONVENZIONATI CON PIATTI A BASE DELLA CARNE MADE IN MARCHE  
 
“Il piacere della carne: tanti modi diversi per farsi sedurre dalla Marchigiana”. Sembrerebbe il titolo di un film diretto e prodotto dal regista Tinto Brass, invece è l’iniziativa promossa dall’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello assieme a Confesercenti, per il mese di marzo. Per trenta giorni, in otto ristoranti dell’area protetta nel cuore del Montefeltro, si potrà degustare piatti a base di carne “Marchigiana”, con un menù convenzionato. Dall’antipasto al dolce, sarà possibile assaggiare, come secondo piatto la tagliata a soli 20 euro, mentre per 17 euro a scelta la seconda portata potrebbe essere: ossobuco, trippa o spezzatino. Diversi i modi in cui gustare le pietanze a base, come la tagliata con erbe aromatiche o di campo, con olio extravergine d’oliva di Cartoceto o con porcini di castagno. L’ossobuco invece sarà cucinato con piselli, patate, stufato con verdure di stagione, in umido o alla parigina. Anche lo spezzatino verrà servito assieme a contorni o condito con spezie o prodotti tipici locali, per lasciare la trippa nel classico umido di pomodoro. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare e promuovere uno dei prodotti agro-alimentari tipici del Montefeltro e quindi del Parco: la carne. Non è la prima volta che l’Ente Parco del Sasso Simone e Simoncello si impegna in iniziative di questo genere. Il mese di maggio è solitamente dedicato ad un altro prodotto: il “prugnolo”, tipico fungo di questa zona. Importante resta l’impegno dei ristoratori che si dovranno sbizzarrire per dar vita a vere leccornie del palato a base di Marchigiana. Otto gli esercizi: a Carpegna la Tana del Lupo (0722.727025); a Frontino il San Girolamo (0722.710010), e il Poggiolo (0722.71120); a Montecopiolo il San Marco (0722.78598); a Pennabilli il Lago Verde (0541.915012); a Piandimeleto Le Contrade (0722.721797) e da Gabellini (0722.740223); a Pietrarubbia Il Vicariato (339.2356979). Oltre all’aspetto puramente culinario, “Il piacere della carne” prevede: una tavola rotonda, per affrontare le diverse problematiche relative alla produzione delle carni, una serata di “gala” dove premiare i migliori piatti, scelti in precedenza dai membri dell’Accademia Italiana della Cucina, e dei pacchetti di soggiorno (vedi scheda). Infolinee: Ente Parco 0722.770073  
   
   
RON IN OLTREPÒ PAVESE PER «COMPORRE» VINO  
 
Ron - il celeberrimo cantautore – è pronto a 'comporre' un vino tutto suo: il Fracent'anni rosso, uvaggio di cabernet, bonarda, barbera e uva rara affinate separatamente in botticella per quattro anni, e il Fracent'anni bianco, pinot nero vinificato in bianco e maturato in piccola botte per due anni, con una piccola percentuale di chardonnay. Due vini dai profumi ampi e persistenti, ben equilibrati, e di buona struttura. Come in una partitura, dove ogni nota ha un valore fondamentale, senza il quale la musica non sarebbe completa e, certo, non la stessa, accade anche con i suoi vini, ogni emozione è diversa. Non emozioni "usa e getta" di quelle che scivolano via secondo rituali collaudati ma fin troppo consumati, ma emozioni di chi ce la mette davvero tutta perché non manchi né l'incanto che solo certi sapori e certe note sanno dare, né l'amore per chi regala mani, voce, occhi e cuore ad un vino come ad una canzone. I Fracent'anni, ispirati alla tradizione del territorio, che nel nome ricordano una delle sue hit, quel 'Vorrei incontrarti fra cent'anni' di sanremese memoria, invitano gli estimatori del buon bere a riscoprire il sapore autentico, intenso e appassionante che solo 'le cose fatte in casa' sanno avere.  
   
   
LA TAZZINA DELL’ASSAGGIATORE: INTERVISTA A LUIGI ODELLO  
 
Novità assoluta, la Tazzina dell’Assaggiatore, una creazione dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, ha destato molto interesse del mondo dell’informazione, e non solo quella enogastronomica. Sentiamo di che cosa si tratta dalle parole di chi ne ha seguito il percorso dall’idea alla realizzazione: Luigi Odello, professore di Analisi sensoriale presso le Università di Verona, Udine e Cattolica di Piacenza, presidente del Centro Studi Assaggiatori e segretario generale dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e dell’Istituto Internazionale Espresso Italiano. Professor Odello, come è nata questa idea? Era una tazzina di cui si sentiva la mancanza. In dodici anni di corsi svolti dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e quindici anni di ricerche del Centro Studi Assaggiatori avevamo delineato alcune regole di come doveva essere fatta la tazzina per esaltare al meglio le caratteristiche dell’espresso: forma, colore, materiale, capacità. Sono caratteristiche fissate anche nel manuale di base dei nostri corsi di patente di Assaggiatore, “Espresso Italiano Tasting”. Le tazzine esistenti spesso hanno alcune di queste caratteristiche, ma mai tutte insieme. Ecco perché l’abbiamo ideata e poi realizzata con la collaborazione di Ipa Porcellane. Quindi è una tazzina dedicata ai corsi di degustazione? Certamente è l’ideale per i corsi perché è studiata per esaltare le caratteristiche dell’espresso, ma perché chi ama un buon espresso dovrebbe privarsene? Chiunque voglia adottarla, acquistarla, usarla è libero di farlo. E’ un regalo dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè al mondo del caffè: è la ragione per cui sul manico reca sempre in rilievo il logo dell’Istituto. Ma l’espresso è davvero diverso nella Tazzina dell’Assaggiatore? Sì, è veramente diverso. Un buon espresso inizia infatti con una bella crema: e solo un fondo ellittico come quello della Tazzina dell’Assaggiatore fa sì che mentre il caffè cola nella tazzina si forma una crema consistente e uniforme. Poi viene il profumo: solo una tazzina di giusto diametro permette alle sostanze aromatiche di non disperdersi, ma di arrivare diritte al naso. Infine il gusto: se il materiale della tazzina non permette di raggiungere e poi mantenere la giusta temperatura dell’espresso, l’equilibrio dei sapori viene alterato, e l’amaro prevale. Poi c’è da dire che la temperatura influenza anche l’intensità dell’aroma. Se la tazzina fa bene il suo lavoro alla fine di un espresso viene la voglia di prenderne un altro. Che cos’è questo segno che si vede all’interno? È il livello della quantità perfetta di espresso: 25 ml ottenuti in 25 secondi da 7 grammi di caffè. Così viene estratto solo il meglio dell’aroma e del corpo e non si rischia di avere un’amarezza e un’astringenza eccessive, nonché altre sostanze poco piacevoli. Ogni particolare in questa tazzina è studiato, anche il rapporto tra il volume del liquido e la capacità, 65 ml perfetti. Il buon vino ha bisogno del bicchiere giusto: lo stesso vale per il caffè? Certamente, la giusta proporzione tra caffè e capacità della tazzina permette all’espresso di esprimere al massimo i suoi aromi, proprio come i buoni vini nel bicchiere adatto. La Tazzina dell’Assaggiatore è veramente l’ideale per l’espresso, meglio ancora se è Espresso Italiano Certificato: ne facilita la preparazione, lo ospita, e ne esalta le caratteristiche organolettiche per dare al consumatore tutto il piacere di un grande prodotto del made in Italy. Www.assaggiatori.com  
   
   
ILLYCAFFÈ, ARTE E SCIENZA DELL 'ESPRESSO: I CORSI PER IMPARARE A DEGUSTARE IL CAFFÉ  
 
Ogni giorno, nel mondo, vengono serviti più di 5 milioni di caffè espresso preparati con la miscela illy. Chi é illycaffè. Fondata nel 1933 da Francesco Illy, illycaffè produce e vende in tutto il mondo un'unica miscela di caffè 100% pura Arabica. La miscela illy è proposta al mercato in confezioni pressurizzate: per i bar, gli alberghi e i ristoranti da 3 kg. In grani; per il consumo a casa nei barattoli da 250 e 125 grammi, nelle versioni in grani e macinata, normale e decaffeinata; infine, per il sistema E.s.e. (Easy Serving Espresso), in confezioni da 18, 36, 40 e 100 serving (monodosi preconfezionate di caffè torrefatto e macinato). Illy è servito in oltre 40.000 alberghi, ristoranti e bar ed è venduto in oltre 100 paesi del mondo. Illycaffè ha sede a Trieste ed è guidata dalla seconda e dalla terza generazione della famiglia Illy: Ernesto, il figlio del fondatore è presidente, sua moglie Anna è membro del consiglio d'amministrazione; i figli: Andrea è amministratore delegato, Riccardo vicepresidente e Anna consigliere delegato agli approvvigionamenti strategici. Nel 2003 il gruppo illycaffè, che comprende dieci società controllate e impiega oltre 500 persone, ha realizzato un fatturato consolidato di £ 190 milioni e un utile netto di £ 10.8 milioni. Il caffé espresso: un'esperienza di piacere La miscela illy è nota nel mondo per la sua qualità unica e garantita attraverso un processo rigoroso e attento, che controlla tutte le fasi della produzione 'dal chicco alla tazzina' che deve essere sempre e ovunque perfetta: a Roma, come a Tokyo o a New York; al bar, come a casa o in ufficio. La qualità inizia dalla materia prima: il caffè verde. Lo sviluppo sostenibile secondo illy: qualità e caffé verde. L'impegno di illy verso i paesi cui deve la propria materia prima, è rivolto a sensibilizzare e stimolare i produttori ad accrescere la qualità del proprio prodotto, quale strumento di miglioramento nel tempo delle loro condizioni di vita. Già da molti anni illycaffè ha scelto di non approvvigionarsi sui mercati internazionali delle commodity, ma di rivolgersi direttamente alla fonte. Acquista esclusivamente il caffè di specie Arabica in Brasile, in America Centrale, in India, e in Africa. È proprio il Brasile, il maggiore paese al mondo produttore di caffè, che vede la nascita e lo sviluppo della collaborazione diretta con i coltivatori. Nel 1991 illycaffè istituisce il Premio Brasile (Premio Brasil de Qualidade do Café para Espresso), dedicato ai migliori produttori di caffè di tutto il Paese. Consapevole delle loro enormi potenzialità, illy affianca i coltivatori con agronomi e tecnici trasferendogli le conoscenze acquisite e stimolando la ricerca per migliorare la produzione. Dopo il Brasile, il premio di incentivazione alla qualità è sbarcato in India, Colombia e Guatemala. Da questi coltivatori acquista le partite di caffè, riconoscendo un prezzo superiore a quello di mercato. Ricerca e sviluppo: alchimia di un aroma complesso. L'espresso è una bevanda complessa: trae origine da 1.500 sostanze chimiche e nella sua corretta preparazione sono coinvolte ben 13 variabili. Per questo la ricerca sul caffè ha sempre avuto un ruolo strategico in illycaffè e oggi è realizzata a livello internazionale, con la collaborazione di Università e istituti specializzati. L'azienda ha due centri di ricerca, uno a Trieste e uno a San Paolo del Brasile, e quattro laboratori: Aromalab, Sensorylab, Biolab e Techlab. La produzione: qualità del processo per la qualità del risultato. In azienda, dall'arrivo della materia prima alla partenza dei barattoli pressurizzati, il prodotto è sottoposto a 114 controlli. Illycaffè ha, tra gli altri, un sofisticato ed esclusivo sistema di selezione dei chicchi di caffè, che consente di vagliarli ad uno ad uno, alla velocità di 5000 al secondo, eliminando tutti quelli imperfetti. Un'ulteriore peculiarità_di illycaffè è la pressurizzazione, il sistema di conservazione del caffè che, grazie alla sostituzione dell'aria contenuta nei barattoli con gas inerte a pressione superiore a quella atmosferica, favorisce il fissaggio degli aromi sui chicchi e di conseguenza una sorta di stagionatura della miscela, esaltandone gli aromi e quindi migliorandola nel tempo. Grazie a questa cura dei dettagli, è l'unica azienda agroalimentare a livello mondiale ad avere ottenuto una doppia certificazione di qualità: di prodotto, ricevuta nel 1992 da Qualité France, e di uniformità del processo produttivo, Iso 9001, nel 1996. Nel corso del 2003 è stata inoltre conseguita la certificazione ambientale Iso 14001. Dal chicco alla tazzina: la divulgazione della cultura del caffè. Per migliorare continuamente la qualità e per diffondere la cultura del caffè, illy ha avviato un programma di formazione indirizzato ai coltivatori di caffè da un lato e ai gestori di bar dall'altro. Nel 2000 ha dato vita all'Universidade illy do Café in collaborazione con la Facoltà di Economia dell'Università di San Paolo, in Brasile, con lo scopo di trasmettere il know-how aziendale a coltivatori, operatori e tecnici che compongono la catena produttiva del caffè. A Trieste, in collaborazione con il Mib School of Management, è stata creata l'Università del caffè (www.Unicaffe.it) che si propone come centro di divulgazione della cultura del caffè con l'intento di contribuire all'internazionalizzazione dell'espresso italiano. I corsi sono rivolti agli operatori del settore, ma anche agli intenditori, ai degustatori ed a quanti desiderano approfondire le proprie conoscenze sul caffè. Per i clienti Horeca (hotel, ristoranti e bar) in tutto il mondo, l'azienda ha dato vita nel 2003 a illy bar concepts (Ibc): una formula innovativa di punti vendita in distribuzione selettiva, che non richiede fee o royalty, che si fonda sulla ricerca della qualità come filosofia di business. Si tratta di modelli architettonici di bar che reinterpretano e valorizzano la cultura del "bar all'italiana" attraverso l'attenzione all'estetica e ai particolari. Progettati da architetti italiani, questi format sono offerti insieme alla consulenza di business, di gestione oltre che sul servizio e sul prodotto caffè. In un anno di attività sono stati realizzati oltre 50 progetti in 7 paesi, che diventeranno 200 in tre anni. Inoltre, dal 2000 illy si è fatta promotrice in collaborazione con Gambero Rosso Editore della Guida ai Migliori Bar d'Italia, con l'obiettivo di far conoscere e valorizzare quel patrimonio nazionale rappresentato dai bar italiani.  
   
   
IL FUTURO DELL’ARTE BIANCA SI IMPARA A “IL LABORATORIO” DI VIGHIZZOLO D’ESTE.  
 
“Il Laboratorio” è il primo centro, in Italia, per la diffusione della cultura dell’arte bianca. La struttura, ricavata nei locali di un vecchio mulino, ospita le vecchie atmosfere del lavoro del mugnaio unite ad attrezzature tecnologiche molto moderne e unità didattiche all’avanguardia. I corsi in calendario non solo intendono offrire, ai ristoratori e agli operatori dell’arte bianca (panificazione, pasticceria e pizza), soluzioni innovative nelle fasi di lavorazione dei prodotti o nell’uso di materie prime innovative ma si propongono anche come momento di confronto e di approfondimento per discutere sulle nuove esigenze del mercato e su quelle sempre in evoluzione del punto vendita. In calendario infatti anche corsi di marketing e di economia gestionale per offrire un supporto totale alle piccole imprese artigiane, ma anche a strutture di vendita più complesse, che si trovano a dover fronteggiare le sfide di un mercato sempre più esigente. Informazioni sui programmi, le iscrizioni e i costi sono reperibili sul sito www.Farinaearte.com  
   
   
UNA NUOVA STAGIONE IN CUCINA CONGUSTO  
 
Il “centro di cultura del buon ricevere” congusto attende i suoi ospiti con un nuovo calendario che da aprile propone una serie di coinvolgenti stage di cucina, di scenografia della tavola e di degustazioni enogastronomiche. Non solo informazioni e nozioni didattiche ma un modo completamente nuovo di vivere la cucina. Una cucina che non è solo cibo. E’ anche cultura. Per gli scettici non resta che provare gli stage di cucina “etnica” che Dario Biotti chef di Congusto propone in una appassionante rilettura del classico modo di utilizzare il pesce nelle marinate……congusto è shop. Nuovi partner nello spazio di via manzoni, lo shop si propone con una veste nuova, libri luxury books, te’ “l’arte di offrire il te’”, selezioni di cioccolato Godiva e ancora selezioni gastronomiche. Congusto è design. Nel contesto del salone del mobile, congusto e adriana lohmann presentano insieme “lu cen art”, una mostra itinerante che ricostruisce l’universo emotivo e privato del focolare domestico, attraverso l’imbanditura e l’illuminazione ideali della tavola. Per rivisitare in chiave attuale il ruolo dell’ambiente e della preparazione del pasto tradizionale quale fulcro delle relazioni affettive che risiedono in una abitazione: un territorio di incontro, di scambio e di riflessione. Il single, la coppia, la famiglia: l’esposizione sviluppa tre temi di grande interesse, che riguardano tre condizioni sociali e personali, tre unità infinite e parallele che interpretano la vita e comunicano sé stesse al mondo secondo modalità e stili profondamente differenti e volutamente riconoscibili. Dall’11 al 18 aprile 2005. In via r. Cozzi 3 bicocca c/o studios congusto. Via manzoni 23 c/o congusto  
   
   
ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO VICINA AGLI ATLETI DELLA TREVISO MARATHON  
 
Per la seconda edizione della Treviso Marathon con i suoi 3000 iscritti si è rinnovato l'impegno di Acqua Minerale San Benedetto nel sostenere, oltre all'evento, una cultura sportiva che si va sempre più diffondendo e che da la possibilità a migliaia di appassionati di competere, naturalmente se allenati, a fianco di grandi atleti professionisti, campioni del mondo e olimpici. Un caso ormai unico nello sport moderno. Per i 42 km e 195 metri di sudore e passione di migliaia di atleti, San Benedetto offre il refrigerio della classica Acqua Minerale Naturale, con il suo perfetto equilibrio di sali minerali e di altri prodotti apprezzati da tutti gli sportivi, come Ice, l’acqua arricchita con gli estratti naturali della frutta, sali minerali e fruttosio o Libera, l'acqua minerale con la voglia di libertà, entrambe proposte nella bottiglia squeezable per il bere in movimento. San Benedetto e lo sport: un binomio ormai consolidato da anni e ai massimi livelli. Tradizionalmente attenta all'evoluzione degli stili di vita, l'Azienda è sempre tra i protagonisti con la qualità dei suoi prodotti, ben conosciuti da milioni di consumatori, presso i quali è entrata nella quotidianità. Www.sanbenedetto.it  
   
   
CRETE SENESI, IL TARTUFO IN DUE GIORNI TRA PASSATO E FUTURO  
 
Il Tartufo italiano al bivio tra il suo passato tradizionale, ed il suo futuro tutto da scrivere. Ma anche l’originale sfida sul domani condivisa da tre zone marginali della Toscana, all’insegna del tessile e dell’abbigliamento. C’è tutto questo nel primo week end del Tartufo Marzuolo, in programma sabato e domenica prossimi a San Giovanni d’Asso. Il 5 e 6 marzo la piccola “capitale” del tartufo Bianco delle Crete Senesi dedica per la prima volta la sua fuoriuscita dai mesi più rigidi al cosiddetto “bianchetto”, secondo l’appellativo con cui viene abitualmente indicato e scambiato in questa stagione a prezzi fino a 20 volte più bassi del Bianco. Tanto sabato che domenica (ma anche per tutte le successive domeniche del mese) attorno al trecentesco Castello di San Giovanni saranno messe in vendita le pezzature più varie, frutto delle “cerche” dell’Associazioni Tartufai Senesi; accanto ad esse, una ricca rappresentanza di tipicità senesi, sia gastronomiche che artigianali. Le attenzioni di San Giovanni tuttavia non saranno solo per il Marzuolo. Domenica mattina, dalle 10.30, un convegno presso il Castello avrà il compito di tracciare gi scenari per l’intero settore tartufigeno, tenendo conto delle controverse novità introdotte dalla Legge Finanziaria. All’incontro sono attesi l’Onorevole Claudio Franci, deputato tra i firmatari di una proposta di legge quadro in materia; il professor Augusto Tocci, i cui contributi tecnici vengono abitualmente apprezzati nella trasmissione Linea Verde; l’Assessore all’Agricoltura della provincia di Siena Claudio Galletti, che accompagnerà l’illustrazione delle carte tematiche sulle zone tartufigene provinciali. Ma le novità a San Giovanni cominceranno già nel pomeriggio di sabato 5 marzo. “La Canapa, la Lana e il Guado” è il titolo dell’altro convegno, in programma dalle ore 15.30, durante il quale saranno presentati i primi risultati del progetto di cooperazione tra tre diverse realtà toscane per la ripresa di una filiera tessile da molto tempo caduta in disuso. Una filiera che parte dalla coltivazione della canapa tessile e dalla sua lavorazione a San Giovanni d’Asso, dall’impiego del guado della Valtiberina e della lana di pecora Zerasca (Alpi Apuane) per la sua colorazione e valorizzazione. E che per questa prima fase si conclude negli spazi del Castello, con una vera passerella dei primi abiti realizzati. Il convegno, cui è attesa anche la partecipazione dell’Assessore regionale alle Attività produttive Ambrogio Brenna, si aprirà con l’illustrazione dei risultati a cura di Simone Sorbi, Dirigente incaricato della Regione Toscana; a seguire, gli interventi dei rappresentanti delle comunità interessate, dalla Comunità Montana della Valtiberina al Consorzio Pecora Zerasca, fino al sindaco di San Giovanni d’Asso Michele Boscagli. La sera il pubblico potrà partecipare (prenotazioni allo 0577 803101) ad un convivio di confronto tra il tartufo Marzuolo delle Crete e quello del Delta del Po. L’indomani, domenica 6, sarà possibile assistere ad una cerca di bianchetto nelle tartufaie controllate dell’Associazione Tartufai Senesi (ore 15), ad uno spettacolo di strada su “usi e costumi del medioevo” (ore 16) e naturalmente, alla visita guidata al Museo nazionale del Tartufo.  
   
   
SAPORI E PROFUMI DI SICILIA JOLLY HOTEL PLAZA DI PIAZZA CORVETTO DI MILANO  
 
Fino al 7 marzo il Ristorante “Villetta Di Negro” del Jolly Hotel Plaza di Piazza Corvetto ripropone, dopo il successo delle passate edizioni, la golosissima settimana gastronomica dedicata all’ enogastronomia Siciliana, “La Cucina Siciliana”. Lo chef Michele De Mattia proporrà agli ospiti un menu composto da piatti tipici, sapori speziati e delicati profumi: quelli, ad esempio, della tradizionale cassata siciliana, antico dolce tipico di Pasqua, gli irresistibili cannoli aromatizzati ai fiori d’arancio o ancora, i fruttati vini Doc dei rinomati vitigni siciliani. Grande importanza verrà dedicata alla scelta delle materie prime, rigorosamente siciliane, che arriveranno quotidianamente dalle zone di produzione per arrivare sulle tavole degli ospiti in tutta la loro tradizionale genuinità. Il Maitre, Federico Guizzetti, sarà a disposizione per “svelare” le origini arabe dei dolci profumati alla cannella e al gelsomino, la preparazione dei piatti tradizionali ed ogni altra curiosità circa i prodotti ed i vini che servirà.  
   
   
A MILANO LA SESTA EDIZIONE DEL “WEEKEND DELLA DEGUSTAZIONE” DA GIOVEDÌ 17 A SABATO 19 MARZO 2005  
 
Giovedì 17, venerdì 18 e sabato 19 si rinnova l’appuntamento con il “Weekend della Degustazione”, giunto ormai alla sua sesta edizione, presso lo Spazio Pelota di via Palermo 10 a Milano, nel cuore di Brera, una location di assoluto prestigio e che offre l’adeguata dimensione e cornice all’evento. Come naturale evoluzione del grande successo delle scorse edizioni, riapre le porte, Il grande banco d’assaggio, ai suoi visitatori tradizionali e aspetta i nuovi curiosi ed esperti: sarà, al solito, una occasione di incontro e di confronto tra curiosi, appassionati del buon bere, ristoratori, enotecari e operatori da una parte e imprese vitivinicole di grande interesse enograstronomico dall’altra. Come sempre, saranno confermati i punti di forza della manifestazione: il biglietto di ingresso giornaliero consentirà ai visitatori di ricevere un bicchiere in omaggio con il quale assaggiare tutti i vini che le aziende porranno in libera degustazione. Non mancherà poi la possibilità, come oramai consolidata tradizione, di acquistare al “Wine Shop” o, novità di quest’anno direttamente dagli espositori. Lo spazio vendita allestito dagli organizzatori vi consentirà di acquistare i vini che più vi piacciono e solo dopo averli degustati! Infine, nel prezzo d’ingresso sono compresi, come nelle altre edizioni, i seminari e i convegni per una degustazione guidata tenuti dal Club Turisti del Vino della Lombardia e Onaf, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi. Confermatissimo anche lo spazio dedicato alla nostra “appendice permanente”, quella che dura tutto l’anno: il “Wine Not”, il naturale proseguimento della manifestazione nella città di Milano. “Wine Not” è un’enoteca di nuova generazione dove trascorrere una piacevole serata, bere un bicchiere in compagnia con tanta buona musica e – magari – comperare o ricomperare i vini assaggiati al “Wed”. Perché non ci stancheremo mai di ripetere che dietro ad ogni bicchiere di vino ci sono sempre storie che vale la pena di raccontare, gustare, approfondire …. E di riassaggiare! Per concludere, sul sito ufficiale della manifestazione www.Mypersonalwine.it è presente un concorso a premi che consente a tutti coloro che aderiranno di poter partecipare all’estrazione di 24 bottiglie di grandi vini italiani, tra i quali Brunello di Montalcino e Barolo. www.Mypersonalwine.it    
   
   
A DAR EL YACOUT CUCINA MAROCCHINA PER LA FESTA DI TUTTE LE DONNE  
 
L'8 Marzo il Dar el yacout, il Riad marocchino nel cuore di Milano, regala a tutte le donne una notte di femminilità. Uno spazio e un tempo curati per esaltarla, coccolarla, impreziosirla. Dalle 20:30 a notte inoltrata un'atmosfera magnetica e sensuale di cui essere protagoniste, tanti momenti ideati per condividere, divertendosi, il piacere di essere donne. All'ingresso il Dar el yacout donerà un kaftano da indossare e personalizzare per dar vita ad uno spettacolo suggestivo ed indimenticabile. Un consiglio per tutte le presenti: portare con sé monili e accessori particolari che rendano unico il tessuto arabeggiante ricevuto. Tanti ambienti singolari e diversificati negli arredi in cui sorseggiare del tè o un cocktail e degustare con le amiche piatti della cucina marocchina serviti a buffet: dai cous cous speziati alle gustose tagine, dalla pastilla dolce a quella salata, dal pollo al limone alla pasticceria a base di miele e mandorle per conciliare piaceri dei sensi e piaceri dello spirito. Durante la notte si potrà impreziosire il proprio corpo con un tatuaggio con l'henné, dar forma ad un semplice decoro lineare o a complicati arabeschi che si intrecciano sul dorso delle mani. Una notte per "essere conquistate" dalle musiche tradizionali e dai ritmi travolgenti del Marocco e dallo spettacolo di el tannoura, la danza maschile che trae origine dalle cerimonie dei dervisci; una notte per "conquistare" qualche segreto della danza del ventre: le Rose del Deserto si esibiranno in uno spettacolo dal vivo ed offriranno a tutte le donne una lezione per imparare le movenze più femminili del corpo. www.Darelyacout.it    
   
   
I FORMAGGI SVIZZERI INVITANO A CERCARE I FORMAGGI SCIATORI IN UNO SKITOUR E VINCERE SIMPATICI GADGET  
 
Un week-end sportivo sulle piste innevate, in compagnia degli amici o con tutta la famiglia; degustazioni e assaggi con i Formaggi dalla Svizzera; e in più, premi e gadget per chi riesce a trovare “i formaggi sciatori”. Sono questi gli ingredienti di Ski Tour: caccia al formaggio, un divertente tour sulle piste da sci più note del nord Italia promosso dai Formaggi dalla Svizzera. Le tappe saranno: 5 e 6 marzo, Obereggen, 12 e 13 marzo, Salice d’Ulzio, 19 e 20 marzo, Cervinia, 26 e 27 marzo, Livigno. Protagonisti dell’iniziativa Emmentaler, il “re” dei formaggi svizzeri, tra i più conosciuti e apprezzati al mondo, Sbrinz a pasta extra dura, saporito, aromatico e piccante e Le Gruyére, dal gusto sobrio e corposo, molto spiccato e dall’inconfondibile aroma fruttato. Giocare è semplice e divertente: durante la mattinata, verranno distribuiti a tutti i bambini, pronti per le discese, una cartolina gioco e un copri casco rappresentante un topolino-cacciatore. A partire dalle ore 11.00 e per l’intera giornata, presso gli impianti di Seradine, sarà possibile degustare cubetti di Emmentaler, Sbrinz e Le Gruyère, distribuiti all’arrivo delle seggiovie e degli skilift: una carica di energia per affrontare le splendide piste di Ponte di Legno. I piccoli sciatori, che avranno precedentemente ricevuto la cartolina allo skilift o alla seggiovia, dovranno cercare sulle piste i 3 formaggi sciatori e farsi vidimare la cartolina. A fine giornata, con i bollini ottenuti, si potranno ritirare simpatici premi e gadget: portachiavi Emmentaler, frisbee Sbrinz e matite “muccate” Le Gruyère. E per tutti gli sciatori di Ponte di Legno e i turisti presenti, dalle ore 16.00, in paese, in Piazza Xxviii Settembre, un assaggio di fonduta Le Gruyère e cubetti di Emmentaler e Sbrinz.  
   
   
DOLCI PREZIOSI ENTRA CON LO YOGURT BIOLOGICO “BIO BONTÀ” NEL SEGMENTO DEI FRESCHI.  
 
L’azienda prosegue il suo trend di crescita, che sta tagliando traguardi eccezionali. Nata solo 4 anni fa, vanta una crescita ininterrotta, chiudendo anche l’anno fiscale 2004 a 40 milioni di euro con una crescita del 25%. Del mondo del giocattolo ha entusiasmo, grinta e reattività, di quello dell’alimentare affidabilità, sicurezza e qualità. Il suo posizionamento “Un mondo di bontà e di giochi”, memorabile e distintivo, è garantito dalla forte conoscenza delle esigenze dei bambini e dalla continua innovazione di prodotto. Dolci Preziosi opera nel mercato dolciario seguendo direttamente ogni fase di ideazione e realizzazione dei prodotti con approccio Marketing oriented avendo come obiettivo di guidare l’evoluzione di un mercato che offre grandi potenzialità di crescita. La strategia concorrenziale si fonda principalmente su: Comunicazione Tv, Multi-canalità (bar / tabacchi - Gdo…), Portafoglio diversificato. Risultati positivi sono stati conseguiti grazie ai circa 50 milioni di ovetti venduti e non solo. L’ovetto di cioccolato Dolci Preziosi è prodotto interamente con puro cioccolato (al latte e bianco), con un visual esterno del tutto nuovo e continua a rappresentare il core-business dell’azienda. In un mercato abbastanza stabile a valore Dolci Preziosi è cresciuta del 20% sono davvero in pochi nel mercato alimentare a vantare tali numeri..…Alla corsa di Dolci Preziosi contribuiscono le uova di Pasqua che sono a seguire, un segmento importante e in sviluppo. Dolci Preziosi infatti cresce in quota e si conferma nella pasqua 2004 secondo player nel segmento di riferimento. Ed altri ancora sono i prodotti Dolci Preziosi sul mercato. Tra questi emergono la crema da spalmare con grissini, i candyball,i chewing gum…..L’innovazione rappresenta un fattore chiave per l’Azienda che, con uno sguardo sempre attento al target, entra ora con lo yogurt “Bio Bontà” nel segmento dei freschi. Dolci Preziosi “adotta” la valle biologica di Varese ligure e la sua filosofia che unisce la massima qualità alla massima naturalità per produrre una gamma di yogurt biologici studiati appositamente per i bambini. Dalla buona terra, dall’aria pura e dalle acque pulite - usando solo materie prime di alta qualità provenienti da agricoltura e allevamenti biologici e prodotte nel pieno rispetto della natura - nascono gli yogurt Bio Bontà Dolci preziosi: yogurt cremosi e golosi ma soprattutto genuini e naturali. In un’oasi biologica vera, quindi, gli yogurt Bio Bontà di Varese Ligure sono stati studiati appositamente per il target bambini, secondo la filosofia Dolci Preziosi: gusto e premi che attraggono i bambini, qualità, naturalità, genuinità che rassicurano le mamme. La linea è composta da 3 gusti: i preferiti dai bambini: fragola, pera e banana completamente frullate. La composizione del prodotto è 100% naturale, senza coloranti né aromi aggiunti… e gli ingredienti di cui è composto sono tutti biologici. Il prodotto è cremoso e contiene: ben l’11% di frutta (contro il 7% della media del mercato), circa 10% di zucchero di canna, non vi è aggiunta di proteine (solitamente gli altri utilizzano proteine liofilizzate) ma la cremosità del prodotto viene ottenuta grazie alla riduzione della concentrazione dell’acqua nel latte. Al prodotto è abbinata una raccolta punti Ninja Turtles. Con pochi punti c’è la certezza di ottenere un premio della linea giocattoli Giochi Preziosi delle tartarughe Ninja: il cartone animato più visto del momento.  
   
   
DA ALCE NERO NASCE LA NUOVA FARINA DI RISO BIO MANGIARE SANO E’ POSSIBILE  
 
Da uno dei più antichi cereali coltivati dall’uomo nasce la Farina di Riso Bio di Alce Nero. Lavorata con la sapienza e la cura che hanno fatto di Alce Nero il primo produttore di biologico in Italia, la Farina di Riso, ottenuta dalla lavorazione del riso coltivato in Piemonte nelle cascine Nebbione e Schiavenza, vicino a Vercelli, mantiene intatte tutte le caratteristiche proprietà di questo cereale. Un prodotto innovativo con ottime caratteristiche organolettiche e più leggera della farina di grano tenero. La Farina di Riso è particolarmente adatta per un’alimentazione priva di glutine, una proteina presente in tutti i cereali ad eccezione del riso. E’ inoltre indicata come alimento di base nella dieta dei bambini durante l’età dello svezzamento, in quanto priva di glutine e lattosio. La confezione in atmosfera modificata, senza aggiunta di conservanti, ne garantisce la freschezza. Con la nuova Farina di Riso Bio di Alce Nero è possibile preparare qualsiasi alimento, dalle minestre agli gnocchi, dalla pasta fresca ai dolci, al pane. Da provare per la frittura, di pesce e di verdure, sia per la pastella che per la semplice infarinatura. Il fritto resterà leggero, asciutto e croccante. Infatti, la Farina di Riso di Alce Nero Bio assorbe pochissimo l’olio, rendendo i piatti più digeribili e saporiti. Il target: Pensata in particolare per quanti presentano intolleranza al glutine del grano, la Farina di Riso Bio, per le sue proprietà ed il suo gusto piacevole, si presta a conquistare tutti coloro – e non solo - che hanno scelto l’alimentazione biologica come parte integrante di uno stile di vita, che ben risponde alle esigenze odierne di ricerca del gusto e della qualità, nel rispetto della salute e dell’ambiente. I Canali: Gdo e Specializzato/dettaglio  
   
   
TORNA IL FESTIVAL DEL FITNESS: LE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2005  
 
Quasi 500 mila presenze nell’ultima edizione; 94 mila partecipanti attivi alle numerose attività proposte; un investimento complessivo, da parte dell’organizzazione e delle aziende presenti, di 16 milioni di euro: Il Festival del Fitness di Rimini, nato nel 1989 da una intuizione di Gabriele Brustenghi, ha dimostrato in 17 anni di vita di avere i numeri per affermarsi come la più importante manifestazione di fitness al mondo. Dopo il successo registrato in Italia, Il Festival del Fitness ha esportato l’innovativo business model anche nel paese che il fitness lo ha inventato: gli Stati Uniti. Dal 31 marzo al 3 aprile, si terrà infatti sulla spiaggia che fronteggia Ocean Drive nel cuore dell'Art Deco District di Miami Beach, la settima edizione del Miami Beach Fitness Festival, una manifestazione che ha raggiunto, anche nel Paese dove il fitness è nato, una solida reputazione. Grazie a un accordo siglato di recente con Rimini Fiera, il modello del Festival sarà esportato anche a Mosca, a Monaco di Baviera, a Valencia e a Pechino. L’edizione 2005 propone la filosofia: “For a better life!”: seguendo le tendenze che si stanno affermando a livello internazionale, l’edizione 2005 del Festival del Fitness sarà una celebrazione del fitness e della sua capacità di migliorare la qualità della vita. Grazie alla combinazione di movimento, divertimento e alimentazione sana, il fitness è infatti il modo più naturale per vivere meglio e su questa filosofia il Festival punterà quest’anno al coinvolgimento di tutte le età, per proporsi come l’appuntamento atteso da tutta la famiglia e sottolineare il determinante e significativo ruolo sociale che questa attività svolge nella medicina, nella cura di diverse malattie e nella prevenzione. Come ogni anno, anche nella 17° edizione, il programma del Festival del Fitness sarà ricco di nuove discipline e di lezioni, che verranno proposte da famosi presenters internazionali sui palchi della manifestazione. Durante i nove giorni del festival ciascuno potrà quindi divertitisi a inventare il suo programma giornaliero, seguendo la propria curiosità e le sue inclinazioni. Il tutto rigorosamente gratis. Fedele alla propria fama di anticipatore delle tendenze che si affermeranno in tutte le palestre italiane, il Festival del Fitness riserverà anche per questa edizione numerose sorprese. Fra le novità più importanti dell’edizione 2005 “Rimini City Games”. Grande novità 2005, i “Rimini City Games” la competizione a squadre di 6 - tre uomini e tre donne -, in rappresentanza delle diverse città europee che si contenderanno il titolo di "Città più fitness d'Europa". La squadra che realizzerà il maggior punteggio nelle diverse gare previste – tiro alla fune, braccio di ferro, miglio di corsa, hill climb duathlon, bacio sott'acqua, staffetta - parteciperà ai “The City Games World Championship”, previsti a Miami nella primavera 2006, che assegneranno il titolo di Città più Fitness del Mondo. The World Masterclass Party. Domenica 29 Maggio in uno scenografico padiglione di 16mila mq, diecimila appassionate di aerobica, provenienti da tutta Europa, daranno vita ad un evento da Guinnes dei Primati. Un’unica grande sala, due palchi in posizioni contrapposte, un programma che inizierà a mezzogiorno per finire alla sera. Numerosi gli omaggi degli sponsor. La partecipazione è gratuita ma occorre prenotarsi prima. Snowlife. Un’altra grande novità del Festival per coloro che già a giugno sognano l’inverno: Snowlife, sarà un vero e proprio villaggio della neve, con 3 piste. 1 per lo sci alta 11 metri e lunga 80, 1 per lo snowboard alta 11 metri e lunga 40 e 1, di nuova concezione per i più piccoli, lo snowtubby alta 11 metri e lunga 40 dotate dei relativi impianti di risalita. A disposizione gratuita dei partecipanti tavole, sci e scarponi. Freestyle Village. Nuovi colori ed emozioni con il Freestyle Village: un ampio spazio dedicato allo skateboard, pattinaggio in linea, Bmx, kiteboard e windsurf … dove l’unica regola sarà la bravura. Dodge Ball. Sulla scia del successo nelle palestre degli Stati Uniti, sarà presentata a Rimini in anteprima assoluta per l’Italia, la versione originale del Dodge Ball, una specie di "palla prigioniera" a due squadre, dove chi viene colpito dalla palla è eliminato. Movimento, sudore, fatica, per un divertimento assicurato. Fitness Duathlon. Tutti potranno testare il proprio livello di allenamento o mettete alla prova la propria forza e agilità in questa prova di duathlon, costituita da una corsa in salita su di un treadmill alla massima inclinazione del 25% e una scalata su di una spettacolare parete di roccia alta 12 metri. I concorrenti devono completare la distanza richiesta nel minor tempo possibile e suonare il campanello posto in cima alla parete, il tutto sempre a ritmo di musica. Water Fit Extravaganza Un grande evento in acqua che coinvolgerà tutto il pubblico. In una bellissima piscina nel cuore del festival, si terranno ogni giorno scontri diretti tra due concorrenti che, nel minor tempo possibile, dovranno compiere 6 divertenti prove: Hidrobike, Monkey Bar (attraversare un tratto di piscina attaccati a una scala tenendo tra le gambe un pallone e stando attendi a non cadere), pallanuoto (realizzare tre punti facendo entrare il pallone in porta, dopo averlo fatto passare nelle apposite sagome), nuoto a slalom (slalom tra gli ostacoli nuotando con la tavoletta galleggiante), trave (percorrere tre metri camminando su una trave posta sott’acqua), basket (realizzare un canestro in un cesto piuttosto ampio, ma con un grande pallone). Numerose saranno anche le lezioni di aquagym tenute dagli istruttori di Speedo. I.k.e : Il Bacio sott’acqua. Baci appassionati all’ultimo respiro, questo è quanto accadrà nel corso della seconda edizione di Ike (International Kiss Event), la competizione di baci in apnea organizzata da Aquafan al Festival del Fitness. Per partecipare alla gara e cercare di battere il record mondiale del bacio in apnea di 1’ 24”, è possibile iscriversi gratuitamente direttamente al festival. Il Carnet del Festival. Il Festival del Fitness è anche un’occasione eccezionale per conoscere, provare e acquistare quello che farà tendenza, non solo nell’abbigliamento, ma anche in tutti gli altri settori proposti dalle aziende presenti, come prodotti di bellezza (l’Oreal, Nivea), elettrodomestici (Indesit), autovetture (Peugeot), software e hardware (Intel), alimentazione per lo sport (Enervit). E grande novità sarà il Carnet del Festival: un “libretto di assegni” firmati dalle aziende da spendere al Festival. Per permettere a tutti di provare le emozioni proposte, il Festival del Fitness segnala tariffe speciali di 22 euro al giorno con la propria agenzia di viaggi Perla Verde, per combinare la partecipazione all’evento con una vacanza tra spiagge e locali della riviera romagnola. www.Fitnessfestival.com