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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Marzo 2005
Web alimentazione e benessere
L'UE FINANZIA UNA RETE PER LA CONDIVISIONE DELLE COMPETENZE DEGLI ESPERTI DI ALIMENTAZIONE TRA EUROPA E ASIA  
 
Poiché la sicurezza alimentare costituisce una delle principali priorità dell'Europa, alcuni paesi terzi hanno espresso il timore che questo possa trasformarsi in un nuovo ostacolo al commercio, impedendo l'importazione di beni provenienti da paesi che non sono in grado di garantire con assoluta certezza che i propri prodotti sono biologici, privi di diossina e non geneticamente modificati. La Commissione europea sta pertanto finanziando un progetto della durata di quattro anni volto ad aiutare l'Asia, uno dei principali partner commerciali dell'Europa, a soddisfare gli standard comunitari di qualità alimentare e a rispondere alle richieste del mercato europeo. Il progetto Selamat, che in malese significa sicurezza, è finanziato come azione di sostegno specifico (Ass) a titolo del Sesto programma quadro (6Pq) e porterà alla creazione di una rete per la cooperazione internazionale sulle questioni di sicurezza alimentare tra Europa e Asia. "La rete ha individuato tre contesti di ricerca legati allobiettivo di assicurare il libero commercio: l'impatto dell'alimentazione sulla salute, la tracciabilità degli alimenti lungo l'intera catena alimentare e i metodi per rilevare gli inquinanti. Se i prodotti alimentari possono essere testati, certificati e tracciati utilizzando metodi comuni sia in Europa che in Asia, i consumatori e le autorità di regolamentazione europei avranno ben pochi problemi con gli alimenti asiatici", spiegano i partner del progetto. Ognuno di questi aspetti verrà affrontato nell'ambito di seminari annuali. Un ultimo seminario, previsto nel quarto anno, esaminerà il programma per un piano di ricerca congiunto Asia-europa incentrato sulla sicurezza alimentare. All'inizio la rete comprenderà solo un numero limitato di partner: tre istituti per la ricerca alimentare europei e un centro di ricerca cinese specializzato nei pesticidi. In seguito i partner coinvolgeranno altre organizzazioni nella prospettiva di avere , dopo quattro anni, 60 adesioni, tra cui i principali membri dei progetti relativi al 6Pq. In questo modo i progressi ottenuti nel corso del 6Pq verranno comunicati ai membri asiatici affinché questi ultimi possano diffondere le conoscenze alle proprie industrie locali. "Selamat è l'inizio di una cooperazione globale in materia di sicurezza alimentare, necessaria per il successo del commercio internazionale in un'epoca in cui la produzione alimentare diventa sempre più tecnologica e salute e sicurezza dellalimentazione sono questioni importanti del programma politico", concludono i partner. Http://www.selamat.net  
   
   
LA COMMISSIONE STANZIA UN CONTRIBUTO DI 10,2 MILIONI DI EURO PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI COMUNITARI NEI PAESI TERZI  
 
la Commissione europea ha approvato 10 programmi destinati a far conoscere e a promuovere i prodotti agricoli comunitari sui mercati di paesi terzi, per un importo complessivo di 20,5 milioni di euro. Il contributo della Commissione ammonta al 50% dello stanziamento totale. I mercati destinatari sono America settentrionale, Cina, Russia, India, Giappone e alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale. I prodotti interessati sono il vino, l’olio di oliva, le carni e i prodotti lattiero-caseari (cfr. La tabella riportata in allegato). L’unione europea offre un sostegno finanziario a programmi generali di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno[1] e nei paesi terzi[2]. Dal 2001 in poi l’Unione ha approvato programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi per un totale di 61 milioni di euro. La maggior parte dei programmi riguarda i vini, i prodotti ortofrutticoli e le carni. I principali mercati destinatari sono il Giappone, l’America settentrionale, la Russia e alcuni paesi europei non appartenenti all’Ue. I paesi più attivi nella realizzazione di programmi di promozione in paesi terzi sono stati l’Italia, la Francia e la Spagna. Per il 2004 la Commissione ha approvato 46 programmi di promozione sul mercato interno, con uno stanziamento di 69 milioni di euro (cfr. Ip/04/741 e Ip/05/7), e una prima serie di 8 programmi di promozione dei prodotti agricoli nei paesi terzi, con uno stanziamento di 10 milioni di euro (cfr. Ip/04/1147).  
   
   
CONTRO IL CAROVITA GLI ITALIANI RISCOPRONO IL RUBINETTO  
 
Dopo anni in cui le bottiglie di acqua minerale l'hanno fatta da padrona sulle tavole degli italiani, la situazione sembra ormai essere giunta ad un punto di svolta. I dati parlano chiaro e dicono che più di un anno non solo il consumo delle acque minerali presenta un trend in costante diminuzione(-8,1% dichiarato nel 2004), ma anche la produzione ha subito una forte flessione, che solo nel solo periodo gennaio-agosto 2004 è stata pari a -9,7%. Ancora più preoccupante proprio perché inserita nel periodo estivo, generalmente miglior momento dell’anno per il consumo di bevande. Al Contrario, il consumo di acqua del rubinetto (trattata e non) segna incrementi a doppia cifra da alcuni anni anche in Italia, che si va così ad allineare agli altri Paesi europei e al Nord America dove la maggior parte dei cittadini è abituata ad utilizzare l’acqua di acquedotto per i pasti e a trattarla o affinarla tra le partei domestiche per averla refrigerata, con le bollicine e così via. La ragione di questa flessione sembra essere riconducibile anche a questioni di “portafoglio”. L'acqua del rubinetto, infatti, costa in media circa 0,001 euro a litro a fronte dei circa 26 centesimi di euro della minerale in bottiglia; ciò significa che l'acqua imbottigliata, distribuita e pubblicizzata arriva quindi a costare dalle 500 alle 1000 volte in più rispetto all'acqua del rubinetto. Non esistono altri beni che possono garantire oggi il medesimo risparmio. L'acqua in bottiglie di plastica costa poi da 2 a 4,5 euro nella classica confezione di 6 bottiglie da 1,5 litri (prezzi riferiti a Novembre 2004), ma pochi sanno che, in realtà, il costo effettivo dell'acqua contenuta nelle bottiglie e pari a solo l'1% del costo di produzione totale, mentre l'imballaggio ne assorbe circa il 60%. Gli ambientalisti, inoltre, fanno notare che l'acqua imbottigliata ha un peso ambientale non trascurabile, soprattutto in un momento in cui le politiche e le scelte ambientali anche dei singoli sono sempre più attente e mirate. La minerale in bottiglia, infatti, ha un costo sociale legato anche al trasporto che implica il consumo di fonti fossili, che emettendo sostante nocive, incrementano l'effetto serra e inquinano l'aria, senza dimenticare i recipienti di polietilene tereftalato (Pet) monouso, sostanza altamente inquinante soprattutto se dispersa nell’ambiente. Data questa preoccupante situazione e il costante aumento del costo della vita, soprattutto a seguito dell'introduzione dell'euro, gli italiani sembrano aver riscoperto il piacere di bere l'acqua del rubinetto, trattandola talvolta con apparecchi per l’affinaggio domestico che, oggi giorno, sono in grado di garantire un gusto davvero ottimo anche per i palati più esigenti creando davvero l’acqua su misura. Gli acquedotti italiani forniscono in media un'acqua davvero ottima e con caratteristiche biochimiche encomiabili. Pochi sanno però che la bontà dell’acqua proveniente dalla rete idrica cittadina è garantita dal fornitore sino al contatore delle nostre abitazioni; da quel punto e fino al rubinetto siamo noi consumatori a doverci preoccupare della qualità dell’acqua, che in certi casi può venire intaccata dallo stato delle nostre tubazioni o da altri fattori esterni. Da qui la necessità di trattare la nostra acqua domestica con apparecchiature capaci di garantire l’eliminazione di sostanze potenzialmente dannose per il nostro organismo e fornire una qualità dell'acqua pari o migliore rispetto a quella delle acque minerali. Dall'analisi congiunturale svolta dal Cresme per l’Associazione Aquaitalia (Confindustria) emerge quindi chiaramente che, se da un lato l’offerta di prodotti per il trattamento domestico garantisce di migliorare dove necessario la qualità e le proprietà dell’acqua, dall’altro ha anche il notevole pregio di far risparmiare, da subito, molti soldi ai consumatori. Si scopre quindi che le acque del rubinetto sono molto più monitorate rispetto a quelle in bottiglia (200 parametri da rispettare per gli acquedotti, solo 48 per l'acqua minerale), sono più sicure per la salute, più economiche e rispettose dell'ambiente. Www.aquaitalia.it    
   
   
VINO: ALEMANNO, SODDISFAZIONE PER DATI CONSUMO 2004  
 
“Sono motivo di grande soddisfazione i dati che testimoniano la ripresa dei consumi di vino in Italia nel 2004, diffusi oggi dalla Coldiretti. Si tratta di un segnale importante per il settore e per l’intero sistema agroalimentare, la cui punta di diamante è proprio il comparto vitivinicolo”. Così il Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno commenta la ricerca resa nota dalla Coldiretti, su dati Ismea-ac Nielsen, secondo la quale per la prima volta dopo anni di progressiva riduzione dei consumi, il vino è tornato sulle tavole degli italiani, facendo registrare un aumento di quasi 8 milioni di bottiglie rispetto all’anno precedente. “Questo dato - aggiunge il Ministro – costituisce una motivazione in più per proseguire nella strada della tutela e della valorizzazione della produzione vitivinicola italiana intrapresa da anni e testimoniata dai tanti provvedimenti adottati, ultimo, il disegno di legge sulle denominazioni di origine e sulle indicazioni geografiche dei vini approvato dal Consiglio dei Ministri all’inizio dell’anno”.Argomento - Vitivinicoltura  
   
   
PREZZI COLOMBE E UOVA PASQUALI: LA PAROLA A FEDERDISTRIBUZIONE - ANCC - ANCD  
 
Gli organi di stampa hanno oggi divulgato una notizia priva di fondamento relativa ad un presunto aumento di prezzi di alcuni beni di consumo tipici delle festività pasquali (colombe +50%, uova pasquali +12,5%). Tali dati sono stati acquisiti dal sito dell'Osservatorio del Ministero delle Attività Produttive www.Maposserva.it  Lo stesso sito oggi riporta un comunicato con il quale viene smentita l’informazione relativa agli abnormi aumenti di prezzi e viene ammesso un errore clamoroso: "Nella giornata del 10 marzo, sono stati inseriti, per un errore tecnico, alcuni grafici riguardanti i prezzi di beni tipici pasquali. Questi grafici rappresentano in effetti prove editoriali, in cui i dati relativi ai mesi di febbraio e marzo 2005 sono totalmente fittizi. Tali dati, quindi, non sono né dati rilevati, non essendo per tali mesi ancora disponibile nessuna rilevazione nemmeno provvisoria, né frutto di stima o previsione effettuata dall'Osservatorio Prezzi. Si tratta, pertanto di prove grafiche ad uso interno, in attesa dei dati rilevati, erroneamente rese pubbliche". Federdistribuzione, Ancc e Ancd hanno tempestivamente segnalato al ministro Marzano, il grave danno d’immagine subito dagli operatori della distribuzione moderna, chiedendo una immediata e significativa smentita. Federdistribuzione, Ancc e Ancd ribadiscono che tutte le imprese associate sono impegnate nell'opera di contenimento dei prezzi da tempo avviata e che ha già dato rilevanti risultati in favore della difesa del potere di acquisto dei consumatori, anche in occasione delle festività pasquali.  
   
   
PIEMONTE / A TORINO IL GRANDE FESTIVAL DEL CIOCCOLATO CIOCCOLATò 2005, FINO AL 13 MARZO  
 
JURY CHECHI, la scorsa domenica, ha acceso il “braciere di cioccolato” inaugurando “CioccolaTò” il grande festival che la città di Torino dedica al cioccolato. Molte le novità di questa edizione: il concorso CioccolaTorta, il convegno Mondiale del Cacao, la Fabbrica del Cioccolato in piazza Castello, BeautyCiok, l’appuntamento internazionale con la Borsa del Cioccolato, il food design dello IED e le parole di cioccolato della Scuola Holden Un anno prima dei Giochi invernali del 2006, a Torino anche il cioccolato diventa “olimpico”, come si conviene a quello che è stato definito “il cibo degli dei”. Jury Chechi il “signore degli anelli” medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e bronzo ad Atene 2004, ha così acceso un simbolico “Braciere di cioccolato” inaugurare ufficialmente CioccolaTò 2005, l’appuntamento annuale con il cioccolato promosso da Città di Torino, Regione Piemonte e Provincia di Torino organizzato dall’Associazione Articiok. Giunto alla terza edizione, CioccolaTò si presenta quest’anno come un vero e proprio “festival del cioccolato” che trasformerà Torino in un ghiotto punto d’incontro tra il pubblico dei “golosi”, i maestri cioccolatieri e i grandi marchi nazionali e internazionali. La manifestazione si svolge nel centro esatto della città: l’elegante palcoscenico barocco di Piazza Carignano; la vivace Piazza Castello, con le quinte scenografiche di Palazzo Reale e di Palazzo Madama, due tra le più belle residenze dei Savoia; via Roma e piazza Solferino. In piazza Castello verrà allestita dalla Confartigianato una vera e propria Fabbrica del Cioccolato, permettendo ai visitatori di seguire tutte le fasi della lavorazione artigianale del cioccolato: dalla tostatura delle fave di cacao al cioccolatino. Quest’anno ai piaceri del gusto, CioccolaTò propone di abbinare i piaceri del corpo, offrendo ai visitatori “dolci coccole” presso la BeautyCiok dove il pubblico potrà sperimentare prodotti cosmetici a base di burro di cacao e cioccolato. E, per chi vuol condividere il proprio amore per il cacao con tutti i visitatori, il Comune di Torino lancia il concorso CioccolaTorta: gara di ricette “arbitrata” da una giuria di esperti che selezioneranno tre vincitori ai quali saranno riservati “gustosi premi” in cioccolato, la possibilità di realizzare il proprio “progetto di torta” in una grande festa di piazza e, per chi non abita a Torino, di vincere un week end nella capitale subalpina del cioccolato. L’approfondimento e la cultura del cioccolato secondo Slow Food che cura tre Laboratori del Gusto presso lo storico “Caffè Torino” di piazza San Carlo: l’analisi sensoriale del cioccolato derivato direttamente dal cacao “criollo”, quello qualitativamente più pregiato; una “fantasia al cioccolato” dedicata alle tipiche produzioni della creatività artigianale di Torino; un viaggio virtuale nel cioccolato americano: dalla baia di San Francisco all’Ecuador. (Caffè Torino, Piazza San Carlo, 10-11-12 marzo). Fitto programma di “degustazioni” anche nello stand di piazza Carignano: appuntamento con il cioccolato fondente, il cioccolato al latte, il tradizionale bicerin… ma anche con “le parole di cioccolato” della Scuola Holden, impegnata a elaborare una selezione di testi che “fondono” i generi narrativi con le delizie delle differenti qualità di cioccolato. Aneddoti, citazioni e curiosità letterarie interpretate da giovani attori in incontri e letture. Al “food design” si dedicano gli studenti dello IED (Istituto Europeo del Design) di Torino. Sempre attenti alle nuove tendenze hanno raccolto la “sfida” del maestro cioccolatiere Guido Gobino di creare sei cioccolatini d’autore che verranno messi in produzione, come vere e proprie opere d’arte, in una tiratura limitata a mille esemplari. Sul palcoscenico di CioccolaTò 2005 non mancheranno inoltre spettacoli di cabaret e musica firmati Zelig e Colorado Cafè. Accanto agli appuntamenti per il grande pubblico, CioccolaTò continua una tradizione del cioccolato iniziata nel Settecento in Piemonte, dove oggi sono presenti 47 artigiani d’eccellenza su un totale nazionale di 80, con una serie di incontri destinati a operatori del settore. Dopo il successo dello scorso anno, il Centro Estero della Camera di Commercio ha riproposto il 7 e 8 marzo la ‘Borsa del Cioccolato’, appuntamento obbligato per operatori italiani e internazionali, che quest’anno ha ospitato il Giappone, la Corea e i paesi dell’Est Europa. Ha guardato al mondo anche la Confartigianato che, in collaborazione con i brasiliani dell’Associação dos Profissionais do Cacau Fino e Especial, ha organizzato il Convegno ‘Il Mondo del Cacao incontra i Cioccolatieri: classificazione mondiale del cacao fine di qualità’ (3 marzo). Nel corso di CioccolaTò 2005 si sono svolte anche due importanti tavole rotonde: ‘La valle del Giandujotto: diffidate dalle imitazioni’, incontro tra artigiani e produttori in difesa della qualità italiana, ma anche occasione per un itinerario gastronomico e culturale a Torino e in Piemonte con due guide appassionate come Folco Portinari e Gigi Padovani (4 marzo); ‘A tutto cacao per vincere: lo sport del cioccolato’, Ilaria D’Amico coordina un confronto tra atleti, nutrizionisti, medici sportivi e giornalisti, (9 marzo). Spettacolo, cultura, economia. CioccolaTò 2005 sarà anche una grande festa per i “piccoli golosi”, invitando i bambini a partecipare alle ‘Cioccoliadi’, un “assaggio” di quegli sport - slalom speciale, hockey su ghiaccio, snowboard- che caratterizzeranno le Olimpiadi Invernali di Torino 2006.ORARIO FIERA ESPOSITIVA IN PIAZZA CASTELLO - Venerdì 11 marzo: ore 12-24; sabato 12 marzo: ore 10-24; domenica 13 marzo: ore 10-21. Ecco alcuni degli appuntamenti più golosi.11 Marzo Ore 17 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Quiz Ciock. Un assaggio di cioccolato: un piacere al quale non si può rinunciare a Cioccolatò. In più, incontri con esperti e grandi nomi del settore per saperne di più e gustare meglio il cioccolato.11 Marzo Ore 18 - Caffè Torino, piazza San Carlo. Laboratorio del Gusto a cura di Slow Food: Domori: viaggio alla scoperta. L’azienda genovese Domori è impegnata nel recupero in Venezuela di alcune sottospecie di cacao “criollo”. Prezzo soci Slow Food: 18 euro. Prezzo non soci: 20 euro. Prenotazioni e info: 011.9881383 11 Marzo Ore 19 - Pastis, piazza E. Filiberto 9/B. Aperitivo e cioccolato11 Marzo Ore 20.30 - Joy&Joy, via Ormea 1. Menu al cioccolato11 Marzo Ore 22 - Berbeda, corso Verona 15. Cioccolatò e la notte12 Marzo Ore 11 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Face painting e tatuaggi al cioccolato12 Marzo Ore 15 - 18 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Giocare con i colori del cioccolato. A seguire lo show “CioccoMagia” con mago Molletta.12 Marzo Ore 17.30 - piazza Castello, Atelier del Gusto. Parole di cioccolato. A cura della scuola Holden. Incontro con gli attori dell’Accademia dei Folli.12 Marzo Ore 18 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Fiaba animata12 Marzo Ore 18 - piazza Castello, Atelier del Gusto. Il gianduiotto. A cura di G. Gobino e G. Peyrano.12 Marzo Ore 18 - Caffè Torino, piazza San Carlo. Laboratorio del Gusto a cura di Slow Food: Scharffen Berger, cioccolato d’America. Si presentano i prodotti Scharffen-Berger Chocolate Makers: l’azienda californiana che dal1996 è diventata il miglior chocolatier d’America. Prezzo soci Slow Food: 16 euro.  Prezzo non soci: 18 euro. Prenotazioni e Info: 011.988138312 Marzo Ore 18 - Atrium, piazza Solferino. Dolci Rigori. Sfida sul ghiaccio con un portiere di hockey.12 Marzo Ore 18.30 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Minidisco ciocco13 Marzo Ore 10 - 13 - piazza Carignano. Gare per ragazzi13 Marzo Ore 11 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Face painting e tatuaggi al cioccolato. 13 Marzo Ore 15 - piazza Castello, Atelier dei Bambini. Caccia al tesoro. 13 Marzo Piazza Castello, Atelier dei Bambini. Premiazione della caccia al tesoro. A seguire: Minidisco ciocco.13 Marzo Ore 16 - piazza Castello. Premiazione concorso Cioccolatorta13 Marzo Ore 18 - piazza Castello, Atelier del Gusto. Cioccolato e Barolo Chinato.  A cura del Presidente della Compagnia del Cioccolato Roberto Bava e dell’Enoteca Regionale del Barolo.Il programma completo, curiosità e tante informazioni dal mondo del cioccolato su  www.cioccola-to.it/    
   
   
“ORTOFRUTTA TRASPARENTE”: PRIME IMPORTANTI ADESIONI  
 
Il Progetto di Apofruit Italia prevede confezioni da 3/7 kg, con la “carta d’identità” - Prezzo conveniente per il consumatore e remunerativo per il produttore – Numero verde e sito internet per conoscere prodotti, prezzi e punti vendita – Sono attese risposte dalla Gdo – Dove, per ora, si trovano le prime offerte. Dopo l’adesione dei negozi Generalfruit, anche i negozi specializzati in ortofrutta e ad alta qualificazione Verdesole “entrano” nel Progetto “Ortofrutta Trasparente”. Un Progetto “lanciato” pochi giorni fa da Apofruit Italia, per andare incontro alle esigenze del consumatore di poter acquistare frutta e verdura di stagione a prezzi convenienti e, contemporaneamente, offrire una garanzia di reddito al produttore, riconoscendo che ogni fase della filiera deve avere la giusta remunerazione. La trasparenza si nota anche nella formazione del prezzo, sotto gli occhi di tutti. Addirittura, nel punto vendita si può vedere il prezzo al produttore e quello al consumatore. Il progetto, vuol mettere a disposizione dei consumatori prodotti a prezzi contenuti in confezioni “large”, inoltre, valorizzando la produzione italiana (dalle arance alle mele, dalle pere alle pesche, ecc.) cerca di recuperare il concetto di stagionalità in ortofrutta, ovvero del consumo nel periodo giusto. I sei negozi Verdesole (due a Forlì, due a Cesena, uno a Faenza -ad insegna Frut Point- e uno a Comacchio) fanno capo all’azienda Gobbi Frutta, azienda di commercio all’ingrosso di ortofrutta presente anche all’interno del Mercato Ortofrutticolo di Cesena, che ha anche aderito con il proprio stand in mercato. Soddisfazione ad Apofruit Italia che vede concretizzarsi già le prime adesioni al Progetto: ma non solo, perché c’è una notevole soddisfazione anche per i punti vendita che la cooperativa ha allestito nei propri stabilimenti di Longiano, Pievesestina di Cesena, Forlì e Altedo. Oltre a questo, si sono avute numerose chiamate al numero verde da parte dei consumatori e il sito è stato “meta” di tante visite, per avere informazioni. Va comunque evidenziato che la proposta è stata avanzata anche alla distribuzione moderna (o Gdo), dalla quale sono auspicabili risposte ed adesioni. La prima offerta (in corso in questi giorni) riguarda kiwi (cassette da 3 kg a 1,00 Euro al kg), arance tarocco (cassette da 7 kg a 1,00 Euro/kg) e patate Bologna (sacchetto da 5 kg a 0,70 Euro/kg). In ogni confezione c’è la “carta d’identità” con le caratteristiche di quel prodotto, i metodi di coltivazione e la foto e l’indirizzo del produttore. Apofruit garantisce uno standard qualitativo adeguato, oltre a controllare e trasportare il prodotto al punto vendita o al centro di distribuzione. E’ previsto un “Comitato di garanti”, presieduto da Domenico Ragazzi, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, e allargato alle Organizzazioni Professionali Agricole e dei Consumatori. Il sito internet ( www.Ortofruttatrasparente.it ) e il numero verde (800-625121) sono a disposizione di chiunque per conoscere i prodotti offerti, il prezzo al consumo, la struttura dei costi fino al produttore e, soprattutto, i punti vendita.  
   
   
FRAGOLA ITALIANA : PER IL 2005 IL CSO PREVEDE UNA RIDUZIONE COMPLESSIVA DELLE SUPERFICI DEL 5%; CRESCONO I CONSUMI INTERNI, IN CALO L’EXPORT  
 
Nel 2005, secondo i dati elaborati da Cso, si stimano in Italia circa 3.450 ettari coltivati a fragola, di cui il 20% in pieno campo e il rimanente 80% in coltura protetta. Rispetto allo scorso anno si registra una flessione delle superfici pari a 5 punti percentuali. Il calo più significativo degli investimenti riguarda la Basilicata con -16%, il Piemonte con -14% e la Sicilia con -15%. Per l’Emilia Romagna, la Campania e il Veneto sono previste invece solo lievi flessioni. Più nel dettaglio, in Emilia Romagna, dopo diversi anni caratterizzati da pesanti riduzioni delle superfici coltivate, nel 2005 la riduzione si ferma al - 3% rispetto al 2003. In Veneto non si sono registrati particolari mutamenti rispetto al 2004 con una superficie di 560 ettari, sostanzialmente simile a quella del 2003 (-1%).Anche in Campania si prevedono investimenti per circa 780 ettari con una flessione rispetto al 2004 di appena il – 2%. L’unica regione in contro tendenza è la Calabria, dove sono stimati oltre 170 ettari per il 2005 , il 17% in più rispetto allo scorso anno. La fragolicoltura italiana conferma i bacini di produzione di sempre con l’offerta precoce proveniente dal Sud composta dalla Campania che concentra il 20% del totale nazionale, la Basilicata con il 15% del totale e la Sicilia (con l’8% del totale).. Al nord il Veneto conferma il primato produttivo con il 16% del totale nazionale. L’ Emilia Romagna raggiunge oggi il 10% del totale, il Piemonte e il Trentino Alto Adige sono caratterizzate sostanzialmente da produzioni medio tardive da metà aprile a fine luglio. Le varietà maggiormente coltivate al Sud sono l’ormai tradizionale Camarosa, che si trova al 70% in Campania, a oltre l’85% in Calabria ed ha superato di gran lunga il 10% in Basilicata. Sempre nelle regioni meridionali si rileva una buona diffusione anche della varietà Candonga, su quote dal 6 al 9% in Campania e Calabria e su oltre il 20% in Basilicata. Discreto interesse anche per le varietà Najad, con quote nelle principali regioni meridionali che variano dal 7 al 12% e Ventana, dal 4 all’8%. La varietà Tethis trova una buona rappresentatività in Basilicata dove supera il 10%, mentre in questa area scende la varietà Pajaro (16%). Nelle regioni più meridionali del paese è in forte espansione l’utilizzo di piante fresche che si avvantaggiano di un calendario di raccolta molto più ampio e sono meno suscettibili agli sbalzi del mercato permettendo una migliore organizzazione della manodopera durante le operazioni di raccolta. La situazione varietale del Nord Italia è molto più variegata .In Emilia Romagna quest’anno c’è stato un buon interesse verso la varietà Alba, salita al 30% del totale degli impianti. Continuano a destare comunque un certo successo negli impianti anche le varietà Onda e Maya, seppure in flessione rispetto allo scorso anno. Tra le varietà emergenti vengono annoverate Clery, al 5-6% e Queen Elisa al 2%. Nel Veneto la varietà Darselect fa ancora da padrona, al 20% circa del totale ma con una tendenza alla diminuzione. Anche in questa area si registra l’incremento degli impianti di varietà Alba, salita su oltre il 10% del totale. Le altre principali cultivar coltivate in questa regione sono Roxana, Patty, Tethis e anche in questo caso tra le emergenti c’è Clery con un 4% circa del totale. Sul piano commerciale va detto che la fragola negli ultimi anni ha registrato un progressivo aumento degli acquisti in Italia saliti dal 2000 al 2004 del 21%, passando da circa 61.000 tonnellate a oltre 73.000 tonnellate. La fragola rappresenta uno dei pochi prodotti ortofrutticoli in cui si registra questa tendenza alla crescita degli acquisti. Sul fronte dell’export il 2004 ha segnato un arretramento rispetto agli anni precedenti, con 17.000 tonnellate di fragole esportate. Nel giro di pochi anni le nostre esportazioni si sono più che dimezzate. La Germania si conferma come principale paese di destinazione con una diminuzione , però, delle quote di assorbimento passate dal 60% di fine anni 90 al 44% della scorsa campagna. In crescita le quote di esportazione destinate alla Svizzera e all’Austria ( 18% per entrambe) nel 2004. “La fotografia della fragolicoltura italiana nel 2005 - conclude Valtiero Mazzotti , direttore del Cso - mette in evidenza che esistono molte varietà coltivate e proprio il rinnovo varietale rappresenta uno degli aspetti più critici per il futuro della coltura. In altri termini – continua Mazzotti- dove si ha la possibilità di individuare una varietà che per sapore, colore, pezzatura e shelf life soddisfa mercato e consumatore, si ha una tenuta della fragolicoltura e una soddisfazione economica per gli operatori. Dove non ci sono queste condizioni la fragolicoltura italiana mostra segnali di cedimento ormai da anni. Un nostro recente studio – conclude Mazzotti -ha evidenziato come la coltura sia ancora redditizia per il produttore, ma a rendere difficile il recupero delle quote perse contribuiscono i forti investimenti richiesti (oltre 50 mila euro/ha) e la difficoltà a reperire manodopera per le operazioni di raccolta.”  
   
   
PARMIGIANO-REGGIANO: OCCORRE UNA MAGGIORE PROTEZIONE INTERNAZIONALE  
 
A seguito della notizia diramata dalla Coldiretti sulla produzione in Brasile del “parmigiao reggiao” ad opera di una nutrita comunità di oriundi veneti, Leo Bertozzi, direttore del Consorzio del Parmigiano-reggiano ha dichiarato: “Contrariamente a quanto sostengono i detrattori del regolamento Cee 2081/92 sulla tutela delle denominazioni geografiche, tra i quali in primo luogo vi sono paesi del continente americano, questo ennesimo esempio di usurpazione dei marchi collettivi dimostra come diventa imprescindibile la costituzione del registro multilatrerale sulle indicazioni geografiche in sede Wto e l’estensione dell’articolo 23 Trips, previsto per vini ed alcolici, anche agli altri prodotti. Questo permetterebbe l’accesso al mercato soprattutto per i prodotti dei paesi del sud del mondo e la tutela dei consumatori sulla vera origine e natura dei prodotti stessi.”  
   
   
IL PANEL WTO RICONOSCE LA VALIDITÀ DEL SISTEMA EUROPEO DI TUTELA DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE LA DECISIONE È ACCOLTA CON SODDISFAZIONE DAL CONSORZIO DEL PARMIGIANO-REGGIANO  
 
In risposta alle accuse mosse da Stati Uniti ed Australia al Regolamento Ce 2081/92 sulle denominazioni d’origine, il panel Wto ha aperto la strada a un più ampio riconoscimento della validità del ruolo che le Indicazioni Geografiche possono rivestire per i territori d’origine a livello mondiale, coinvolgendo in particolar modo i paesi del Sud del mondo. Questa decisione è accolta con soddisfazione dal Consorzio del Parmigiano-reggiano, come dichiara il presidente Andrea Bonati, secondo il quale “si tratta di un risultato reso possibile anche grazie alla determinazione di quanti si sono adoperati per ottenere misure di tutela a livello internazionale, come avvenne per i formaggi con la Convenzione di Stresa del 1951”. “La mancanza di una protezione legale per i prodotti ad indicazione geografica – dichiara poi Bonati – ha determinato l’usurpazione della loro notorietà, traendo in inganno i consumatori sulla vera origine dei prodotti. L’esempio del Parmesan (Parmesao, Reggianito) è eloquente, ma il fenomeno interessa anche molti altri prodotti in tutti i continenti: dal riso indiano “Basmati” prodotto negli Usa al formaggio Dop spagnolo Manchego ottenuto in Argentina, fino agli stessi vini “Napa valley” ottenuti al di fuori della California”. Il panel del Wto conferma che il sistema europeo per le indicazioni geografiche deve essere aperto al riconoscimento dei prodotti dei paesi terzi, ampliando quanto già previsto dalla legislazione europea. Secondo Leo Bertozzi, direttore del Consorzio del Parmigiano-reggiano, “le Indicazioni Geografiche sono diverse dalle marche, dato che rappresentano il territorio d’origine, non possono essere cedute o delocalizzate e costituiscono uno strumento originale di accesso al mercato. A livello del Wto, la loro protezione deve essere perseguita con vigore e senza discriminazioni nel contesto del ciclo di Doha. Ciò deve portare all’estensione della protezione già accordata a vini ed alcolici dall’articolo 23 degli accordi Trips a tutte le Indicazioni Geografiche ed alla costituzione di un registro multilaterale”. “Data la loro natura pubblica – conclude Bertozzi – diventa imprescindibile assicurare ai marchi che contraddistinguono le Indicazioni Geografiche una tutela attraverso accordi a livello internazionale, per riconoscere gli sforzi dei produttori che volontariamente si sottopongono ai disciplinari produttivi e proteggere gli interessi dei consumatori sulla vera origine di tali prodotti”.  
   
   
IL DISCIPLINARE DEL PARMIGIANO-REGGIANO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE  
 
Le modifiche al Disciplinare erano state approvate dall’Assemblea del Consorzio nel dicembre del 2003. Il Mipaf potrà ricevere osservazioni prima dell’invio delle modifiche alla Commissione Europea. Nella Gazzetta Ufficiale di venerdì scorso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha pubblicato la proposta di modifica del Disciplinare di produzione della Dop Parmigiano-reggiano. Le modifiche al Disciplinare erano state approvate dall’Assemblea dei delegati del Consorzio nel dicembre 2003 con lo scopo di rendere ancora più forte il legame del prodotto al territorio. L'iter normativo prevede ora che il Ministero possa ricevere eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale prima della trasmissione della proposta di modifica alla Commissione Europea. Le modifiche proposte riguardavano la totale esclusione dei foraggi fermentati dalle aziende produttrici di latte (estendendo quindi il divieto dell'uso degli insilati non solo alle vacche da latte, ma a tutti capi bovini allevati in azienda) per evitare i rischi di contaminazioni delle spore dei clostridi butirrici, combattute di solito con l'uso di additivi, proibiti nella tecnologia del Parmigiano-reggiano. Un'altra modifica ha innalzato il limite dei foraggi provenienti dai terreni aziendali dal precedente 35% al 50% sul totale dei foraggi utilizzati, rendendo ancora più forte il radicamento della produzione di Parmigiano-reggiano con l’azienda agricola (il 75% dei foraggi utilizzati deve essere prodotto all'interno della zona d'origine). Nello Standard produttivo, sono state introdotte regole per rafforzare l’artigianalità della produzione, quali quella di ottenere non più di due forme per caldaia, di utilizzare le caldaie una sola volta al giorno, di lavorare in caseificio solo latte conforme al Disciplinare, anche per l’eventuale produzione di formaggi diversi. Una norma particolarmente innovativa riguarda l'obbligo di confezionare all'interno della zona d'origine non solo il formaggio grattugiato, ma anche quello in porzioni, con e senza crosta, oggi reso possibile dalla nuova regolamentazione Cee sulle Dop dell’aprile 2003. Quindi qualsiasi porzione di Parmigiano-reggiano dovrà essere confezionata nella zona d'origine, favorendo così la tracciabilità, il controllo e la vigilanza.  
   
   
TOMATO CONFERENCE 2005: UN VIAGGIO ACCATTIVANTE IN SICILIA FRA I SAPORI DELL’IRRESISTIBILE SIGNORE IN… ROSSO!  
 
Il mondo della gastronomia protagonista della Tomato Conference che si svolgerà in Sicilia dal 24 al 27 maggio 2005. Per scoprire, attraverso percorsi e workshop sul gusto, le peculiarità e le potenzialità del pomodoro sul mercato e in cucina. Con una guida d’eccezione: il noto giornalista enogastronomico Paolo Massobrio. Un vero e proprio viaggio fra i profumi e i sapori delle terre siciliane con visite guidate alle zone di produzione e ai mercati del principe della dieta mediterranea, Sua Maestà il Pomodoro. Così si preannuncia la quarta edizione della Tomato Conference, che si svolgerà in Sicilia dal 24 al 27 maggio 2005: non solo e semplicemente un convegno in cui discutere e confrontarsi sugli usi e le attitudini dei consumatori europei dell’invitante bacca rossa, ma anche l’occasione per scoprire la ricchezza gastronomica locale con degustazioni servite fra le bellezze architettoniche e i gioielli archeologici dell’Isola. E una guida d’eccezione: il noto enogastronomo Paolo Massobrio, autore del celebre volume “Il Golosario, guida alle 1000 e più cose buone d’Italia” e presidente della giuria che recentemente, nell’ambito di Agrifood (il 1° Salone internazionale del prodotto agroalimentare di qualità), ha assegnato il premio “Golosario” a diciotto delizie culinarie del Made in Italy. Sarà lui ad accompagnare, attraverso i seducenti percorsi del gusto, gli ospiti della Tomato Conference, che riunirà esperti del settore provenienti da tutto il mondo, circa 400 persone, tra produttori, tecnici, traders, importatori, esportatori, buyers della Grande Distribuzione Organizzata, giornalisti e associazioni di consumatori. E con lui ci saranno pure i cuochi della rinomata Scuola di Cucina “Angelo Celletti” di Formia, che predisporranno diversi piatti in cui i pomodori saranno protagonisti di gustosissimi abbinamenti. Un nuovo approccio al business dell’irresistibile signore in rosso aperto al mondo della gastronomia che entrerà a pieno titolo fra gli argomenti di discussione della prossima Tomato Conference 2005, organizzata da Syngenta Seeds allo scopo di individuare nuove opportunità di mercato per quello che rimane oggi l’ortaggio più venduto in Italia e in Europa in termini di valore.  
   
   
PREMIO NAZIONALE OLII DOP SIRENA D’ORO DI SORRENTO SALERNO CAPITALE DELL’ORO VERDE MADE IN ITALY APRE I BATTENTI LA PRIMA VETRINA NAZIONALE DELL’OLIO DOP  
 
Taglio del nastro oggi pomeriggio (17 marzo) alle ore 16 per la prima “Vetrina dell’olio dop d’Italia”. Per due giorni Salerno, provincia capofila nella produzione olivicola di qualità della regione, ospita uno dei più importanti momenti espositivi nazionali del settore. In esposizione, negli spazi del Polo Agro-alimentare (via M. Gracco – zona industriale) ci saranno gli oli dop nazionali che hanno ottenuto la “Menzione di merito” del Premio Sirena d’Oro di Sorrento. Il salone, esteso su 4000 metri quadri, sarà gratuitamente aperto al pubblico. Per assaggiatori e neofiti si tratterà di un vero e proprio banco di assaggio. L’obiettivo di questo grande evento collaterale al Premio Nazionale Sirena D’oro di Sorrento organizzato dalla Regione Campania e Città di Sorrento con l’Associazione Nazionale Città dell’Olio e Federdop, è da un lato offrire un’opportunità espositiva alle aziende, dall’altra avvicinare il pubblico-consumatore, sempre più attento ed informato, ad un prodotto che negli ultimi anni sta scalando le vette della produzione nazionale del settore. E proprio in quest’ottica che si vanno ad inserire le altre iniziative in programma: dai corsi di assaggio all’incontro diretto tra produttori ed acquirenti. Al salone saranno presenti i più importanti buyers del nord Europa (Svezia, Danimarca, Olanda e Svizzera). Per loro è previsto un momento ad hoc, fissato per la mattina del 18 marzo, dedicato alla contrattazione. Il salone chiuderà alle ore 13. Giovedì mattina ad anticipare l’apertura del Salone, prevista alle ore 16, nella Sala giunta della Provincia di Salerno-palazzo Sant’agostino si tiene la tavola rotonda degli Organismi di Certificazione degli Oli Dop autorizzati dal Mipaf. Coordinerà i lavori, Luciano Pignataro. In occasione della “Vetrina”, giovedì pomeriggio alle ore 16.30, sarà presentata anche la guida “Terra d’ulivi”, curata da Concita De Luca e Diletta De Sio, entrambe giornaliste, e realizzata dalla Provincia di Salerno-assessorato all’Agricoltura. La pubblicazione, partendo dalle aziende salernitane che almeno una volta hanno avuto l’autorizzazione al confezionamento ed all’utilizzazione del marchio “Dop”, suggerisce percorsi in cui al buon olio da saggiare si abbina quel bello da vedere che molti borghi e comuni della provincia sanno regalare. Chiuderà la serata il concerto musicale con Ernesto Radano e la sua Orchestra. Per gli instancabili del buono tipico locale, il Salone sarà anche l’occasione per degustare quanto di meglio la provincia di Salerno riesce a produrre. Presso lo stand dell’associazione di ristoratori “Salerno in Tavola” si potrà saggiare il Caciocavallo Silano, il Fico bianco del Cilento, la mela annurca ed il caratteristico “vascuotto” (biscotto di pane duro) servito bagnato e con del buon olio extravergine di oliva d.O.p.. La sera del 18 marzo nei saloni dell’Hotel Mediterranea di Salerno si svolgerà il “Gran Galà dell’Olio”, durante il quale i migliori ristoratori salernitani proporranno a buyers e addetti ai lavori piatti tipici conditi con di olio extravergine di pregio. Tra i fornelli gli chef dei sei agriturismi più rappresentativi della provincia. “Il premio Sirena D’oro – commenta Corrado Martinangelo, assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno – a livello regionale e provinciale deve essere un punto di forza per i prodotti territoriali. La Vetrina dell’Olio Dop d’Italia è il tassello di un strategia più ampia, che abbiamo chiamato “Viaggio nelle Emozioni”, frutto del protocollo di cooperazione tra la Provincia di Salerno, la Regione Campania, Camera di Commercio di Salerno, l’Ersac e l’Uncem Campania. L’obiettivo è creare un unico percorso di azione e spesa per la promozione dei prodotti tipici locali”. Il salone, al quale si potrà accedere senza costo d’ingresso, sarà allestito presso il Centro Agro Alimentare della città (via Gracco – Zona Industriale), ampio 4000 metri quadri. Per raggiungerlo sono stati previsti collegamenti continui nei due giorni della manifestazione, grazie alla collaborazione del Cstp. Gli utenti così potranno gratuitamente raggiungere la Vetrina dell’Olio Dop con corse ad hoc che partiranno dalla stazione ferroviaria, dalle ore 16.40 alle ore 22.20. Sono in programma corse ogni 40 minuti. Ultimo orario utile per usufruire del servizio dalla zona industriale sarà quello delle 22.20 dalla stazione e alle 22.50 dalla Zona Industriale. La due giorni salernitana del “Premio Sirena d’Oro di Sorrento” è organizzata dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Salerno, dalla Camera di Commercio di Salerno, dal Consorzio di Tutela dell’olio extravergine di oliva delle Colline Salernitane e dalla Stapa Cepica di Salerno.  
   
   
PRESENTATA A MILANO LA VI° EDIZIONE DELLA SELEZIONE NAZIONALE VINI DA PESCE  
 
Il 9 marzo lo Show Room Febal Cucine di via Fatebenefratelli a Milano ha ospitato la conferenza stampa di presentazione della sesta edizione della Selezione Nazionale Vini da Pesce, che si terrà ad Ancona il 12, 13 e 14 maggio prossimi. Alla presenza di oltre 40 testate giornalistiche italiane, ha aperto i lavori il Prof. Sergio Angeletti, uno dei rari italiani "active members" della New York Accademy of Sciences, attualmente membro della Consulta Permanente per l'Etica dell'Informazione, nonché moderatore della serata. Insieme a lui, sedevano al tavolo dei relatori il Dr. Gianni Staccotti, presidente della Baccheide, Consigliere della Delegazione di Milano dell'Accademia Italiana della Cucina e vice presidente dell'Associazione Stampa Agroalimentare; Luigi Peloni, direttore dell'Ente Regionale per le Manifestazioni Fieristiche di Ancona (Erf); Paola Castellucci, direttore dell'Azienda Speciale per la Promozione e lo Sviluppo della Pesca e dell'Agricoltura della Camera di Commercio di Ancona. La Selezione è annoverata tra i venticinque concorsi enologici a livello nazionale che il Ministero delle Politiche Agricole autorizza al rilascio di distinzioni, ed è considerata oggi un punto di riferimento per le aziende di settore, sia per l’assoluta qualità e professionalità del concorso che per la visibilità dei vincitori, garantita da un’ampia campagna promozionale sulle maggiori testate di settore. Basti pensare che, dai 190 campioni quasi tutti marchigiani del 2000, si è passati ai 422 dell’edizione 2004, in rappresentanza di 19 regioni. L'interesse espresso dal mondo dei media nei confronti della manifestazione di Ancona, conferma l'unicità e lo spessore del Concorso, sottolineandone la riconosciuta autorevolezza, oltre che presso gli addetti ai lavori, anche presso opinion leaders ed opinion makers. A conclusione della conferenza, gli ospiti hanno potuto degustarealcuni dei i vini vincitori della scorsa edizione, accompagnati dalle raffinate prelibatezze preparate da Cristina Marcelli, titolare della società Qb Catering di Milano.  
   
   
VINO IN VILLA 2005 20 – 22 MAGGIO LE BOLLICINE DEL PROSECCO DOC INCONTRANO GLI APPETIZER DI ULTIMA GENERAZIONE HONG KONG, DANIMARCA E CATALOGNA SPOSANO CONEGLIANO VALDOBBIADENE  
 
Grandi novità per l’Viii edizione di Vino in Villa, Festival del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene, che si svolgerà dal 20 al 22 maggio al Castello di S. Salvatore di Susegana (Tv). Grazie al contributo della Regione Veneto e della Camera di Commercio di Treviso, e alla collaborazione del Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, l’evento coinvolgerà l’intero territorio, riconosciuto a norma di Legge Primo Distretto Spumantistico d’Italia. Il Castello di S. Salvatore, splendido borgo medievale ancora abitato, verrà aperto per l’occasione dai Conti Collalto per ospitare oltre 70 aziende produttrici di Prosecco doc. Come ogni anno, grande protagonista dell’evento sarà lo spumante simbolo di Conegliano Valdobbiadene, grazie alla presenza di settanta aziende spumantiste, che incontreranno il pubblico per presentare l’ultima vendemmia. Oltre alla possibilità di degustare oltre 200 etichette di Prosecco doc, il tema 2005 riserverà molte sorprese al pubblico di giornalisti, operatori ed appassionati dell’enogastronomia provenienti da tutta Italia. Dopo l’utile confronto con la Germania del Palatinato, l’edizione 2005 sarà dedicata all’abbinamento fra le bollicine del Prosecco doc e le tradizioni del finger food di Hong Kong ( Dim Sum), della Danimarca (Smørrebrød) e della Catalogna ( New Tapas) grazie ad un progetto sviluppato in collaborazione con Chef Kumalè – alias Vittorio Castellani, giornalista “gastronomade” e grande esperto di cucine del mondo. Con i loro “cicchetti”, le province di Venezia e Treviso, sono da sempre la patria dello “small food”, che si abbina perfettamente con il Prosecco doc ma per molti anni considerato solo adatto all’ aperitivo. Eppure, chi avrebbe mai pensato che le parole "finger food e appetizers" sarebbero diventate un nuovo modo di concepire il rapporto con il cibo, condiviso da milioni di persone nei cinque continenti? La tradizione del cibo “da mangiare con le dita”, infatti, non è solo nostra, ma accomuna alcune fra le più grandi cucine del Mondo. Partendo da questo tema, Vino in Villa accompagnerà i visitatori alla scoperta di paesi straordinari, Hong Kong, Danimarca e Catalogna, per dimostrare che il Prosecco doc non è perfetto solo con la tradizione veneta, ma anche con le cucine lontane. L’enogastronomia, tuttavia, diverrà un motivo per parlare di molto altro: sarà infatti l’occasione per presentare le tradizioni, la cultura ed il turismo di questi interessanti paesi, grazie alla presenza di famosi chef, operatori turistici, arte e folklore. Vino in Villa sarà inoltre una preziosa occasione per capire quali prospettive vi sono per il Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene in questi mercati, tema che sarà trattato nel corso del convegno di sabato 21. Il programma verrà infine arricchito di degustazioni a tema, abbinamenti curiosi fra arte a tavola di Hong Kong, Danimarca, Catalogna e Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene. Non poteva mancare infine una selezione dei migliori prodotti tipici del territorio e dei “finger food” della tradizione veneta.  
   
   
INTRODOTTO SUL MERCATO ITALIANO IL NUOVO PRODOTTO DELLA MAISON TAITTINGER TAITTINGER NOCTURNE: UNO CHAMPAGNE RAFFINATO PER UN FINE SERATA “SEDUCENTE”  
 
La Maison Taittinger, una tra le più rinomate marche di Champagne, presenta sul mercato italiano la sua ultima creazione: Taittinger Nocturne Sec, l’inevitabile conclusione per le serate più “seducenti” e l’ideale prolungamento dell’ “istante Taittinger” annunciato dal Prélude Grands Crus. Taittinger Nocturne Sec si colloca tra Cuore e Corpo, due delle dimensioni percettive che definiscono il mondo affascinante ed impalpabile degli champagne. E’ un vino maturo, rotondo, ricco, che sprigiona soavità, tenerezza e passione; è ideale per il fine serata, accompagna deliziosamente i crostacei e il fois gras e intrattiene tutti i nottambuli, amanti dello champagne, fino all’alba. E’ un grande champagne sec composto da 40% di uve Chardonnay e 60% di uve Pinot Noir e Pinot Meunier. Nella sua composizione ci sono più di 35 crus provenienti da diverse vendemmie. Il vino riposa almeno 4 anni prima di essere sboccato e dopo viene miscelato con 20g/l di zucchero di canna: questo dosaggio gli conferisce una struttura e una soavità molto particolare che lo predestina naturalmente a essere degustato a fine serata. Si presenta con un color giallo pallido dai riflessi cangianti; le bollicine formano una delicata schiuma ed il profumo, sottile e fresco, svela aromi delicati di fiori bianchi e di frutti maturi con sentori di pesche gialle e albicocche secche. All’assaggio è duttile, morbido e rimane molto fresco; il sapore è dominato da aromi di uvetta e di frutta sciroppata, la nota finale si distingue per una dolcezza molto piacevole e saporita. Il prezzo al pubblico è indicativamente di Euro 36 alla bottiglia. La Maison Taittinger, marca tra le più prestigiose, è una delle ultime delle case di champagne che porta il nome dei suoi proprietari: fondata nel 1734, nei suoi 270 ettari di vigneti, produce uno champagne la cui leggerezza e finezza sono riconosciute dagli esperti di tutto il mondo. Marca tra i leader del settore, compare su tutte le carte più prestigiose della grande gastronomia d’Oltralpe, nei negozi di lusso di reputazione mondiale ed non manca mai ai ricevimenti ufficiali del Presidente della Repubblica Francese.  
   
   
PALATIUM – ENOTECA REGIONALE DEL LAZIO IL VINO DIVENTA CASO LETTERARIO  
 
Ieri presso “Palatium” Enoteca Regionale del Lazio è stata presentata la pubblicazione “Il vino spiegato ai miei figli”, di Christoph Baker. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Città del Vino, dall’Assessorato all’ Agricoltura della Regione Lazio e dall’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio). Illustrato da disegni originali di Sergio Staino, e con una prefazione di Isabella Bossi Fedrigotti, questo libro inaugura una nuova collana – “I Grappoli” - pubblicata da Ci.vin, la società editrice dell’Associazione Nazionale Città del Vino. La pubblicazione vuole promuovere il vino raccontandone i suoi elementi culturali e gli aspetti del vissuto quotidiano. Un padre parla ai suoi figli. Lungo un itinerario che passa per il piacere, la riscoperta dei sensi, il rispetto della natura e della terra, gli uomini, i luoghi e i sentimenti. Christoph Baker – un americano trapiantato a Roma e autore già del libro “Ozio, lentezza e nostalgia” - condivide con loro la sua passione per il vino, trasmettendo qualche elemento di conoscenza ai suoi figli che già non disdegnano un sorso del nettare degli dei. Avvertendo una tendenza attuale a demonizzare il consumo del vino confondendolo con i superalcolici, e sentendo anche l’assenza di una approccio educativo al vino, proprio qui in Italia, la terra che gli antichi Greci chiamavano Enotria, Baker prende i figli per la mano alla scoperta del mondo favoloso della vigna e delle bottiglie. L’autore spera così che, anche le nuove generazioni sapranno apprezzare un prodotto che ci arriva dalla notte dei tempi e che ancora ogni anno riesce a fare nuovi adepti. «La collana, volutamente semplice nella veste editoriale – spiega Paolo Benvenuti, direttore delle Città del Vino – vuole suggerire al lettore, che è anche consumatore, un modo originale di avvicinarsi a questo straordinario prodotto, raccontandolo e proponendolo come guida intellettuale con cui sviluppare una migliore conoscenza del suo ambiente e della sua storia. Se il lettore sarà stimolato a trovare anche nella civiltà del vino il senso della qualità della vita allora avremo centrato l’obiettivo».  
   
   
IL LAMBRUSCO DI QUALITÀ AL CALANDRINO PER LE “TAVOLATE D’AUTORE 2005”  
 
La Veranda Il Calandrino ha pianificato, con le “tavolate d’autore 2005”, un ricco programma enogastronomico di serate a tema iniziato il 26 febbraio per concludersi il 3 Giugno 2005. Giovedì 14 aprile 2005 la serata è dedicata a “Salame, Lambrusco, Formaggio e Mortadella””la serata vedrà protagonisti i Lambruschi attentamente selezionati dalla Famiglia Alajmo: il lambrusco “Robanera” delle Cantine Cavicchioli U. & Figli e il “Lambrusco rifermentazione Ancestrale 2003, il Brut rosso 2001 metodo classico della Francesco Bellei di Comporto. La serata si presenta quindi piacevolmente “spumeggiante” e di grande qualità; caratteristiche che contraddistinguono la produzione di queste due aziende, esaltando il Lambrusco nel panorama del vino mondiale per le sue peculiarità organolettiche: rosso, spumante, fruttato e con una moderata e gradevole gradazione alcolica; e la temperatura di servizio… non a caso, sarà quella delle bollicine nobili. Di recente inaugurazione, il Calandrino è l’anima casual ed informale delle Calandre. Elegante e accogliente, il Calandrino con i suoi sessanta coperti, di cui venti situati nella piacevole veranda estiva, offre i piatti espressi della cucina di Massimiliano Alajmo, accompagnati da una carta dei vini molto particolare, “classica” o “emozionale”. Il 14 aprile 2005 Da provare la colazione e la merenda con la straordinaria pasticceria del Calandrino, che può essere da asporto o degustata al momento, accompagnata dai caffè della Torrefazione Giamaica di Verona o con la nostra selezione di tè. Veranda Il Calandrino, Via Liguria, 1 – 35030 Sarmeola di Rubano (Pd) – Tel: 049/630303 Aperto dal martedì al sabato dalle 8 alle 24; domenica dalle 8 alle 20. Calandrino@calandre.com  
   
   
A PAVIA VINDESIGN: LE NUOVE FRONTIERE DELL’OGGETTISTICA DEL VINO  
 
Fino al 20 marzo, Pavia ospita “Vindesign”, prima esposizione del meglio dell’oggettistica internazionale dedicata al mondo del vino. L’esposizione, organizzata da Paviamostre in collaborazione con Cna di Pavia è allestita nei locali di Santa Maria Gualtieri, luogo simbolo in cui si incontrano e si confrontano la storia e l’innovazione in provincia di Pavia. Luogo anche d’arte, così come artistici sono gli oggetti in mostra, nati dalla creatività di ideatori e designer. Ma si tratta di un’arte funzionale alle esigenze del mondo del vino, con particolare attenzione a come il vino si propone e si offre. La mostra si rivolge in particolare agli imprenditori del settore e vuole essere un momento di dialogo fra l’idea e la sua traduzione nella pratica quotidiana. Funzionalità, ma anche novità ed estetica: sono questi gli elementi dell’esposizione pavese, tra i cui patrocinatori è anche il Consorzio Tutela Vini Oltrepo. Ulteriori informazioni e orari d’apertura al sito www.Vindesign.it  
   
   
TI SENTI ‘COSMOPOLITAN’? CON COINTREAU DA MARZO A SETTEMBRE 2005 VINCI OGNI SETTIMANA UNA COPPIA DI VIDEOCELLULARI E CON ESTRAZIONE FINALE UN VIAGGIO & SHOPPING A NEW YORK  
 
Da marzo a settembre 2005 Cointreau premia i suoi consumatori con un avvincente concorso che vede protagonista il cocktail che è diventato un ‘caso’ nella storia del bere miscelato, il Cosmopolitan. Comparso a New York a metà degli anni ’90 il Cosmopolitan – di cui Cointreau rappresenta il "cuore" - in breve è diventato un must nei più prestigiosi bar del mondo, grazie al suo gusto raffinato e alla sua ricetta equilibrata. Partecipare al concorso Cointreau "Ti senti Cosmopolitan?" è davvero semplice: basta acquistare una bottiglia del famoso "spirit" francese, vestita per l’occasione con un originale collarino contenente all’interno un esclusivo folder pieghevole in cui si racconta non solo la nascita e il rapido successo internazionale del "drink pink" – il cocktail preferito in assoluto anche dalle quattro protagoniste della serie televisiva cult "Sex & the City", quattro moderne ragazze metropolitane di New York – ma anche la lunghissima tradizione di successo di Cointreau, dal raffinato gusto a base d’arance dolci e amare e dall’inconfondibile bottiglia di vetro scuro. Ogni settimana, per 25 settimane – con una breve ‘pausa estiva’ dall’8 al 21 agosto – in palio una coppia di videocellulari di ultima generazione Sony Ericsson Z1010. Nell’estrazione finale, inoltre, è in palio un viaggio - più shopping da 2.000 Euro - a New York, una delle città più affascinanti del mondo e vera patria del Cosmopolitan. Cointreau, dall’aroma delizioso e intenso, soddisfa perfettamente tutti i gusti, anche quelli più esigenti. In tutti i bar del mondo è sinonimo di divertimento e gustose emozioni, oltre ad essere l’ingrediente principale dei più famosi cocktail internazionali, come ad esempio, il Cosmopolitan; c’è un solo modo di prepararlo: Cointreau, Absolut Vodka, succo di mirtilli, lime e ghiaccio. Ma chi lo ha inventato? Come molte storie americane, anche questa sfuma nella leggenda; c’è chi sostiene che lo abbia creato Dale Degroff, illustre barman newyorkese. Intervistato, lui si limitò a dire di averlo soltanto fatto conoscere ad una famosissima pop star americana, che lo avrebbe talmente gradito da eleggerlo a suo drink ufficiale, scatenando così una nuova moda nello "smart set". A differenza di molti cocktail "maschili" il Cosmopolitan è gradito soprattutto da un pubblico femminile e proprio le donne ne hanno decretato il successo.  
   
   
UNA RICERCA SVOLTA DA ASTRA/DEMOSKOPEA PER GALBUSERA SU “GLI ITALIANI E L’ALIMENTAZIONE, TRA DOVERI E PIACERI: SUPER-EDONISTI O EQUILIBRATI?”  
 
Dalla ricerca svolta da Astra/demoskopea per Galbusera emerge il quadro di un Paese che cerca, a volte con fatica, di mediare tra piaceri e doveri, ricercando anche nell’alimentazione un sano mix di edonismo e di qualità, genuinità, sicurezza degli alimenti. E il cibo rimane uno dei piccoli piaceri della vita. Milano, 16 marzo 2005 – Esiste un’Italia per cui la sofferenza nobilita gli uomini e le donne, pari al 38% (16,3 milioni) o, all’opposto, è sempre alla ricerca di tutti i piaceri possibili grandi e piccoli (26%). Ma l’atteggiamento che prevale nel nostro Paese è quello di un edonismo moderato ed equilibrato: quello di chi pensa che la vita è già così difficile che è sciocco rinunciare ai piccoli piaceri che può offrire (65%).(*) E’ questa la fotografia scattata dalla ricerca commissionata ad Astra/demoskopea da Galbusera, azienda dolciaria valtellinese, da sempre promotrice di una cultura dell’alimentazione attenta, sana ed equilibrata, senza rinunciare al gusto. “Un’italia con due anime minoritarie: quella doveristica, cupa sacrificale, anti-mondana che deplora ed evita i godimenti terreni, e quella opposta – iper-edonistica – connotata dal rigetto dei doveri e delle responsabilità”. – Commenta Enrico Finzi, sociologo e Presidente Astra/demoskopea – “Mentre la maggioranza dei cittadini si colloca tra i due opposti, con un insieme di atteggiamenti e comportamenti saggi e micro-edonistici, responsabili, ma anche allegri. Un edonismo moderato che si riflette anche nella scelta dei prodotti che imbandiscono la nostra tavola”. Si possono così individuare culture alimentari differenti in cui gli Italiani si riconoscono: i super-edonisti (14%), i marginali (27%), i contraddittori (16%) – o meglio le contraddittorie, in quanto si tratta per la maggior parte di donne con problemi di linea o salute, che cedono spesso ai peccati di gola e poi sono in preda ai sensi di colpa – e gli equilibrati (43%). Quest’italia “edonista moderata” è quella che di sé racconta che “maturando do sempre più importanza ai piccoli piaceri della vita” (67%), facendo emergere così la cultura dell’ “e … e…”, la sintesi degli opposti, affermando che negli acquisti è molto attenta al prezzo ma senza rinunciare alla qualità e alla sicurezza dei prodotti (76%); è molto attenta alla salute ma cerca anche di godersi la vita (75%); non vuole rinunciare alla bontà o alla bellezza dei prodotti (55%). Anche nella scelta e nel consumo degli alimenti e delle bevande torna questa cultura dominate dell’ “e… e…”, che mira a conciliare gli aspetti salutistici e il piacere per il palato, e che porta tra il 76% e l’81% (35.5 e 37.1 milioni) degli intervistati da Astra/demoskopea per Galbusera ad affermare di scegliere prodotti sani e sicuri, naturali e genuini, non dannosi per la salute, prodotti con ingredienti di qualità; mentre il 63% e il 70% li pretende prodotti da aziende serie ed affidabili, rispettando l’ambiente, senza coloranti e conservanti, senza sostanze chimiche e senza Ogm. Ma tutto ciò non deve andare assolutamente a discapito del piacere: quello che si mangia e si beve deve avere un ottimo sapore senza rinunciare alla salute e alla sicurezza (68%), deve essere consumabile da tutta la famiglia (63%) e costituire appunto uno dei piccoli piaceri della vita (58%), avere un buon profumo (49%) e risultare allegro e simpatico (30%). Nella cultura alimentare è sempre stata voce di popolo che “i dolci fanno ingrassare” e ancor di più che i “dolci fanno male” ai diabetici o a chi ha problemi di colesterolo e trigliceridi. Oggi tali atteggiamenti sono in fase di superamento e anche la Scienza dell’Alimentazione ha ridato a quasi tutti i dolci la loro dignità nutrizionale. “La finalità del nutrizionista è quella di proporre i dolci non più come premio ai ragazzi o come gratificazione ai depressi, bensì in veste di alimento da inserire nella dieta come alternativa possibile, purché si rispettino quegli equilibri nutrizionali e quei limiti riportati nelle Linee Guida di tutti i Paesi industrializzati”.– Afferma Eugenio del Toma, nutrizionista – “Poco cambia infatti se al superamento del tetto riservato ai grassi avrà contribuito in maggior misura la farcitura di un dolce o un eccesso di salumi; il vero problema sta nella capacità individuale (stili di vita) di spendere quel carburante senza doverlo stoccare nei depositi adiposi, ricavandone poi aggravamenti della colesterolemia o dei trigliceridi. Ormai, ognuno può trovare fra i dolci in commercio quello più adatto alle sue caratteristiche e sono davvero pochi i casi in cui il divieto ha una comprovata legittimazione scientifica. L’attenzione che l’industria dolciaria ha dedicato al problema salutista avrà forse origini commerciali, ma di fatto si è tramutata in un vantaggio per tutti i consumatori, almeno per quelli più attenti alla prevenzione ed al rispetto delle regole nutrizionali. L’industria alimentare è ora in grado di produrre dolci anche per pazienti particolari, dai celiaci ai diabetici, permettendo ai medici di rimuovere gran parte di quei divieti che in passato hanno intristito la dieta dei pazienti e che talvolta hanno causato la resa e paradossalmente l’abbandono di ogni attenzione dietetica”. In sintesi la cifra stilistica dell’Italia contemporanea non è estremistica: vincono coloro che cercano l’equilibrio tra qualità e prezzo, tra sicurezza e gradevolezza, tra salute e piacere. Gli indici sintetici mostrano che i 14-79enni: per l’88% si dichiarano mediamente o molto attenti alla qualità alimentare, per l’82% degli adulti sono mediamente o assai attenti alla sicurezza degli alimenti e delle bevande, per il 77% danno media o forte importanza all’azienda produttrice e alla marca, per il 62% dedicano una media o forte attenzione al piacere di quel che mangiano o bevono, per il 62% dedicano un’attenzione media o forte all’ecologicità. Concetti come qualità, marca e salute sembrano essere strettamente correlati per la maggior parte degli italiani, e Galbusera è tra quelle aziende che è riuscita a creare prodotti qualitativamente innovativi capaci di rispondere alle continue evoluzioni in campo nutrizionale, senza rinunciare al gusto e al sapore. “Soddisfare le esigenze nutrizionali e i gusti di ciascun individuo: in questo si sostanzia la nostra missione “.– Afferma Paolo Galbusera, Amministratore Delegato dell’azienda – “Con la tradizione del marchio, e soprattutto con la Linea Speciali Salute, abbiamo cercato di coniugare gusto e benessere, modificando quell’accezione dietetica e punitiva diffusa e offrendo al consumatore prodotti innovativi. Prodotti che non solo rispondono alle necessità di chi per motivi di salute vuole evitare zucchero, grassi o sale, ma che sono concepiti per incontrare il gusto di chiunque desideri per se stesso un’alimentazione sana, bilanciata, ma non per questo povera di gusto e soddisfazioni per il palato”.  
   
   
NUOVO ESCLUSIVO RISTORANTE A PARIGI: LA “GALLERY LUNCH”DI BACCARAT  
 
Nella nuova sede parigina della cristalleria, nell’antico Palazzo di Marie-laure de Noailles, in Place des Etats-units, magistralmente ristrutturato da Philippe Starck, tutta la magia del ristorante Cristal Room nell’innovativa formula della “Gallery Lunch” Collocato nella fastosa sala da pranzo di Marie–laure de Noailles, importante mecenate dei primi del Novecento e musa di artisti, il ristorante Cristal Room di Baccarat ha festeggiato recentemente il suo primo anno di vita. Diventato un social club imperdibile a Parigi, questo spazio di scoperta e incontro è stato rapidamente adottato da una clientela cosmopolita alla ricerca di momenti magici e unici. L successo e l’entusiasmo suscitato dalla nuova Maison Baccarat, ristrutturata con surreale ironia da Philippe Starck, hanno spinto lo chef Thierry Burlot a declinare lo spirito del ristorante Cristal Room in una nuova formula, la “Gallery Lunch”, spazio di degustazione informale posto in cima alla scala d’onore della Maison, a dominare il magnifico lampadario girevole con le 157 luci. Sei tavoli da due, aperto dal lunedì al sabato dalle 12.30 alle 17.00 con orario continuato, la “Gallery Lunch” è una formula alternativa al ristorante tradizionale: un servizio veloce, senza prenotazione, che sposa perfettamente lo spirito fiabesco della Maison Baccarat con la tradizione della qualità del servizio e dei profumati prodotti di stagione del ristorante. Per un pasto leggero, una pausa gradevole nel pomeriggio, un pranzo in tranquillità, la “Gallery Lunch”, offre una possibilità di break gastronomici rapidi e accessibili: 8 piatti salati caldi e freddi e 5 dessert per una formula à la carte che non supera i 35 euro. Nell’attesa di poter pranzare alla Cristal room o alla Gallery Lunch si può visitare la Maison Baccarat che comprende: due boutiques, una dedicata alla moda, l’altra alle Arts de la table, la Gallerie che raggruppa la quintessenza delle collezioni prestigiose di Baccarat: grandi lampadari di prestigio, vasi e oggetti d’un savoir faire ineguagliabile ed infine il museo che ripercorre la storia della cristalleria con anche le collezioni a edizioni limitate da George Chevalier a Ettore Sottsass e Philippe Starck. Maison Baccarat 11, Place Des Etats-units, 75116 Parigi www.baccarat.fr    
   
   
L’ESPRESSIONE DEL GUSTO. L’ESPRESSIONE DELLA QUALITÀ NELLA RISTORAZIONE BERGAMASCA  
 
Nelle parole del presidente del Comitato Organizzatore della Manifestazione l’importanza assegnata a questa scelta.” Ancora una volta, e con grande piacere, abbiamo accolto la sollecitazione della Confesercenti di Bergamo a partecipare all’iniziativa gastronomica ideata a supporto di un Importante evento artistico. Una collaborazione che va avanti con ottimi risultati sin dalla prima edizione di “Sosta d’Arte” realizzata nel 1999 in contemporanea alla mostra del Baschenis. Tuttavia questa volta l’impegno richiedeva una visione diversa, un’idea nuova. Perché la mostra di Cèzanne- Renoir si avvia a portare a Bergamo migliaia di visitatori da tutta Italia e dall’estero. Dunque un pubblico eterogeneo, in cerca di una proposta gastronomica variegata. Nel rispetto del principio della qualità, punto cardine di ogni nostra iniziativa, abbiamo pensato di realizzare dei menu in grado di soddisfare le diverse richieste ed esigenze, coinvolgendo per l’occasione anche locali che offrono normalmente un servizio alternativo alla ristorazione più classica, come le osterie e gli wine-bar. Bisognava anche trovare un nuovo nome, capace di sintetizzare questo concetto ed insieme di ricollegarsi immediatamente ai contenuti della mostra. Tra le varie ipotesi abbiamo scelto “L’espressione del Gusto”, convinti che come l’arte anche la gastronomia esprima valori che da fugaci possono trasformarsi in duraturi, sensazioni momentanee che possono rivelarsi esperienze da ricordare. Ecco, noi vorremmo che chi frequenta le tavole dei locali dell’Espressione del Gusto, viva un’emozione da ricordare che vada a completare quella della visione della mostra. Alla quale diamo volentieri il nostro contributo mettendo a disposizione della clientela che deciderà di usufruire dei menu predisposti per l’occasione — già di per sè convenienti a 25, 35 e 45 euro — un biglietto omaggio per visitare la mostra (valore di 8 euro). Uno scambio di opportunità che va nel segno di quella sinergia tra arte ed alto artigianato, categoria questa a cui ci sentiamo di appartenere, che caratterizza l’accoglienza e l’ospitalità bergamasca. Che da sempre si distingue per la qualità della ristorazione, come ancora pochi giorni fa Ezio Vizzari ricordava su L’espresso. Un primato, quello dell’artigianato del gusto, che con questa iniziativa vogliamo ribadire e consolidare.”  
   
   
E LINO’S COFFEE ORA PARLA ANCHE ARABO - IN APERTURA PUNTI VENDITA IN ARABIA SAUDITA, DUBAI, EGITTO E LIBANO  
 
Il gusto del vero espresso italiano, del caffè di qualità garantito dal marchio “Lino’s Coffee” arriva anche nei paesi arabi. Il nuovo ambizioso progetto targato Parma prevede l’apertura di nuovi coffee shop in Arabia Saudita, Dubai, Egitto e Libano, e i primi punti vendita saranno attivi già entro la fine del 2005. Dopo l’apertura dell’ultimo Lino’s coffe shop a Bratislava in Slovacchia all’inizio dell’anno, la nuova sfida è conquistare il mercato arabo, dove il caffè è conosciuto, ma l’espresso è ancora un prodotto di nicchia. «In queste aree – spiega Bernard Moukarzel, direttore generale e procuratore della Moray Italia, che insieme a Lino Alberini segue il progetto – si beve il caffè americano, o il caffè turco, bevande diverse dall’espresso italiano, che è conosciuto ma non c’è nessuno che lo faccia veramente “bene”. Esportare nel mondo il marchio Lino’s Coffee significa far conoscere il “vero” caffè italiano e lo stile di vita del Belpaese». Sono già state individuate con precisione le città in cui sorgeranno i nuovi Coffee Shop, i contatti sono nella loro fase preliminare, ma entro l’anno tre sono le aperture programmate, per arrivare a 30 nell’arco di cinque anni. Locali ampi, anche più di quelli italiani, e personale locale ma formato in Italia per garantire qualità e servizio di alto livello. Ambienti piacevoli e confortevoli, dove gustare una tazzina di caffè, cappuccino, od orzo con calma. «Due persone per ogni locale dei paesi arabi verranno in Italia a seguire un corso – prosegue Moukarzel – un training di una settimana nel quale viene spiegato come preparare prodotti “all’italiana”, vengono illustrati ingredienti e metodi. L’obiettivo è puntare sull’alta qualità del caffè e delle bevande, e sullo stile che contraddistingue il marchio Lino’s Coffee». Che si avvia a diventare sempre più un prodotto internazionale. www.Linoscoffee.com
 
   
   
"EDUCAZIONE A COLAZIONE" IL CRM DI KELLOGG'S SUI PEDIATRI. CREATIVITÀ E STRATEGIA DI RMG:CONNECT  
 
Milano, 17 Marzo 2005 - Kellogg's ha attivato un programma di Customer Relationship Management sui Pediatri attraverso la creazione del progetto "Educazione a colazione". L’iniziativa vuole accrescere la relazione tra Kellogg's e i pediatri, referenti principali delle madri per la salute e il benessere dei figli. Nata dalla strategia e creatività della divisione healthcare di rmg:connect composta da Vera Valota, account senior healthcare, la coppia creativa Alessia Casati (art) e Davide Boscacci (copy), con la supervisione del direttore creativo Daniela Radice, "Educazione a colazione" è il contenitore di tutte le attività dirette che Kellogg's farà sui medici pediatri, in cui si sottolinea l'importanza della prima colazione come "strumento" atto a combattere sovrappeso e obesità nei bambini. La meccanica è suddivisa in 3 mailing, il primo dei quali è già stato inviato a circa 7.000 medici pediatri contenete un questionario che fornirà il database per il Crm futuro ed un gift particolare: una lavagnetta con dei gessetti colorati. Per creare una forte relazione tra i pediatri e Kellogg's la lavagnetta porta il messaggio "Abbiamo bisogno di un maestro speciale" che sottolinea la volontà di Kellogg's di costruire una relazione a lungo termine. Completano il mailing: una lettera di presentazione dell'iniziativa, un quartino scientifico su sovrappeso e obesità e il programma delle iniziative future. I successivi due saranno su redemption. Il progetto pone al centro il desiderio di Kellogg's di costruire una relazione lunga e duratura con i pediatri, coinvolgendoli in attività scientifiche, ma allo stesso tempo fornendo loro materiali e servizi per i loro piccoli pazienti.  
   
   
ERBE E SPEZIE DI ALTA QUALITA’ ARBE DA COLTIVAZIONI BIOLOGICHE-BIODINAMICHE  
 
Profumate o piccanti, le Erbe e le Spezie di alta qualità biologica-biodinamica Arbe, non si limitano a dare un’impronta particolare anche ai piatti più semplici, ma contribuiscono pure, in tutta sicurezza, a rendere il cibo più sano e leggero. Le Erbe e le Spezie Arbe ci aiuteranno a dare sapore ed alleggerire da inutili ingredienti tutti i nostri piatti, evitando la monotonia. Ad esempio, aggiungere qualche Seme di Finocchio Arbe del Basso Piemonte alla carne, la rendono più digeribile. La verdura, che consumata cruda mantiene intatti i suoi nutrienti, se condita con succo di limone, Erba Cipollina Arbe delle colline del Monferrato e Menta Arbe della pianura del basso Piemonte, diventa una vera carica di energia gustosa. Per non parlare poi del pesce che, se cotto al vapore ma insaporito con un buon pizzico di Origano Siciliano, Erba Cipollina del Monferrato e Pepe Bianco da commercio equosolidale, acquista tutt’altro gusto. Perché rinunciare dunque ad una cucina creativa che sfrutti la valenza energetica e il gusto magico e semplice delle Erbe e delle Spezie Arbe? Questi nuovi prodotti si avvalgono tutti del sistema di coltivazione biologico e biodinamico in grado di ottenere alimenti di qualità veramente superiore in quanto non hanno subito alcuna pratica chimica, anche durante la loro essiccazione e conservazione effettuata sul luogo di produzione entro poche ore dalla raccolta. E’ garantita anche la loro tipicità: le Erbe e le Spezie Arbe sono totalmente italiane, salvo qualche spezie, e originarie solo di territori specifici a vantaggio massimo del loro sapore ( ad esempio il Basilico proviene solo da coltivatori bio della provincia di Savona, così come quelli dello Srylanka provvedono alla Cannella Regina, mentre i coltivatori della provincia di Trapani forniscono il Peperoncino e l’Origano Siciliano). I consumatori attenti e consapevoli, saranno lieti di utilizzare le Spezie di alta qualità biologica-biodinamica Arbe sapendo che l’azienda ha privilegiato e sostenuto solo agricoltori, soprattutto nel sud-est asiatico, che attuano politiche basate sul Commercio Equo e Solidale. Aiutando queste aziende biologiche locali ha contribuito a migliorare la vita di interi villaggi. Anche i contenitori sono speciali: belli e rispettosi dell’ambiente. In pura cellulosa e biodegradabili al 100%, hanno al loro interno un rivestimento trasparente e vegetale salva aroma e sono dotati di comodo Apri-spargi-chiudi. L’assortimento di Erbe e Spezie di alta qualità biologica-biodinamica Arbe è veramente straordinario e soddisfa tutte le nostre necessità ed esigenze. In distribuzione nei migliori supermercati italiani a €2.09. Perché fanno bene: Migliorano i sapori dei cibi, quindi migliorano la nostra alimentazione. Contribuiscono a stimolare i sensi e alzano il tono dell’umore. Facilitano la digestione. Gli oli essenziali stimolano l’attività gastrica. Eliminano i microbi. Gli oli essenziali sono antimicrobici naturali e proteggono l’intestino. Specie le Spezie difendono l’apparato digerente dalle infezioni favorendo il transito intestinale. Consentono di usare meno sale. Il loro sapore permette di abbattere l’apporto di sodio quindi diminuiscono i rischi di ipertensione. Accompagnano uno stile di vita salutistico.  
   
   
ARRIVANO I NUOVI FROLLINI TIVOGLIO PER BAMBINI AL LATTE E AL MIELE: IL BENESSERE DEI PIÙ PICCOLI INIZIA A COLAZIONE  
 
Novità dal mondo tiVoglio. Per accompagnare e arricchire la giornata dei bambini con sapori nutrienti e originali sono nati i frollini al latte e al miele: gustosi, divertenti e buoni. Ideati dalla fantasia dei designer Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, anche i frollini tiVoglio per bambini abbracciano la filosofia del food-design, trasferendo le caratteristiche degli oggetti che utilizziamo anche a ciò che mangiamo, declinando la bontà del prodotto a un’estetica piacevole e sempre accattivante. “Quattro nuovi piccoli frollini dedicati ai bambini, risultato di una nuova sfida progettuale che ha inteso coniugare, con una giusta dose di sobrietà, esigenze tecniche ad un’immagine estetica attraente per i più piccoli’. Tanta fantasia e creatività per un inizio di giornata all’insegna del divertimento. E mentre le forme dei prodotti tiVoglio per grandi simboleggiano in maniera astratta oggetti quotidiani (come da esempio il filtro della moka da caffè) i frollini per i più piccoli raffigurano personaggi fantasiosi e divertenti che richiamano il mondo dei cartoon. Il divertente fantasmino, il sorridente polipetto, la giocosa mascherina e la tenera paperetta/duck diventeranno i nuovi compagni (oppure amici) dei bambini e trasformeranno la colazione in avvincenti avventure. Destinati ai consumatori più piccoli (4-10 anni), i nuovi frollini tiVoglio sono la risposta alle esigenze dei bambini più vivaci, sempre in movimento, animati dagli interessi più svariati, attenti al proprio rapporto con ciò che li circonda. Contenuti in un colorato e divertente astuccio, i frollini tiVoglio per bambini sono la metafora di una dolcezza tutta naturale, arricchita da un delicato sapore a prova di goloso: frollini al miele sono ideali per una colazione energetica, garantita dalle proprietà nutritive del miele. Si presentano nelle vivaci alternative “fantasmino” e “mascherina”, irresistibilmente allegre. Prezzo consigliato: euro 1,47 a confezione (200 gr di prodotto). Frollini al latte, ideali invece per una prima colazione sana e bilanciata, si declinano nelle simpatiche forme “duck” e “polipetto’, i nuovi amici che regalano ai più piccoli la vitalità necessaria per affrontare la giornata. Prezzo consigliato: euro 1,47 a confezione (200 gr di prodotto). Www.tivoglio.net    
   
   
DA FRAU ALTA ALIMENTAZIONE, LE SOLUZIONI AIUTA-LINEA, NATURALI, EFFICACI, SICURE  
 
I chili di troppo sono un problema che affligge moltissime persone, sia donne che uomini. Secondo le statistiche, ben il 66% della popolazione mondiale è in sovrappeso. In Europa, la percentuale di persone in sovrappeso oscilla dal 15% nei soggetti giovani (sotto i 25 anni) a più del 50% nei soggetti sopra i 50 anni. Una persona che conduce una vita sedentaria, pur con un’alimentazione normale, può ingrassare sino a due chili al mese. Inoltre, superati i quarant’anni, anche se svolge un’attività lavorativa che prevede una certa attività fisica, tende ad aumentare di dieci chili in vent’anni. La causa principale dell’aumento delle persone in sovrappeso sono gli stili alimentari non corretti, tipici dei Paesi industrializzati, Italia compresa. Un’inchiesta promossa dall’Istituto Nazionale della Nutrizione ha messo in evidenza il fatto che gli italiani mangiano troppo e disordinatamente e, paradossalmente, si nutrono male. La loro alimentazione, infatti, è sempre meno equilibrata sia sotto il profilo calorico che nutrizionale. Alimentazione non equilibrata, ma anche vita stressante e mancanza di movimento sono i maggiori responsabili dell’aumento di peso, con tutta un serie di conseguenze negative, non solo per l’estetica, ma anche per la salute. Eppure, oggi, si può fare molto per perdere qualche chilo di troppo o per mantenere il peso forma. E si può fare ancora di più con gli integratori “aiuta linea” di Frau alta alimentazione, l’Azienda che ha saputo imporsi con la forza dell’innovazione nel mercato degli integratori, portando con sé una vasta e pluriennale esperienza nel settore della ricerca farmaceutica e dell’alta tecnologia. Tutti i prodotti Frau alta alimentazione, infatti, sono di altissima qualità e purezza, contengono la più alta concentrazione di principi naturali, e sono stati studiati e sperimentati per rispondere all’esigenza sempre più sentita di un nuovo, naturale benessere. Sono quattro le soluzioni aiuta-linea messe a punto da Frau alta alimentazione: Taglia slim frau: per mangiare in libertà, riducendo l’assimilazione di calorie. Chitosano slim frau: per assorbire i grassi e dare un senso di sazietà. Alga slim frau: per accelerare il metabolismo, dare un senso di sazietà e favorire la diuresi. Slim uomo frau: per aiutare l’uomo a perdere peso, ma non energia. Tutti i prodotti Frau alta alimentazione sono in vendita nei migliori supermercati ed ipermercati. Frau alta alimentazione ha messo a punto taglia slim, l’integratore alimentare che, se associato a una dieta ipocalorica, consente di gustare un buon pasto, senza dover rinunciare a ciò che piace, perché aiuta a ridurre l’assimilazione delle calorie. Inoltre, taglia slim frau migliora la digestione ed elimina l’aria prodotta nell’intestino. L’efficacia di taglia slim frau si basa sulla presenza nella sua formula di ben sei principi naturali: Citrus Aurantium: ha un’azione termogenetica, ossia stimola la trasformazione delle calorie ingerite in calore, favorendo il mantenimento della massa magra. Cassia Nomame: il frutto di questa pianta leguminosa, che cresce spontanea in alcune zone della Cina, ha la capacità di inibire l’attività dell’enzima lipasi: una parte delle molecole dei grassi non vengono digerite e, quindi, possono essere eliminate dall’organismo. Bioperina: la Piperina (Bioperina è il marchio registrato) è il principio attivo estratto dal Pepe Nero. La sua particolare proprietà è quella di svolgere un’azione lipolitica, ossia di stimolare la scissione dei grassi e la loro successiva ossidazione. Inoltre, brucia le calorie producendo energia Atp pronta all’uso. Faseolamina (proteina del fagiolo): sostanza naturale in grado di inibire l’enzima alfa-amilasi, riducendo l’assorbimento degli amidi complessi (pane, pasta) fino a 1000 Kcal. Carciofo e Genziana: favoriscono il processo digestivo, sia a livello dello stomaco che dell’intestino. Inoltre, eliminano l’aria prodotta nell’intestino. Frau alta alimentazione ha messo a punto un prodotto naturale di nuova concezione: chitosano slim. Questo alimento naturale, associato a una dieta ipocalorica, è in grado di assorbire ed eliminare i grassi e, grazie all'azione sinergica del Glucomannano, di creare un senso di sazietà. Contiene, infatti: Chitosano: fibra naturale derivata dal guscio dei crostacei (chitina), ha la capacità di catturare i grassi, favorendone l'eliminazione, senza alcun assorbimento da parte dell'organismo. Infatti, essendo chimicamente un polisaccaride con carica positiva, è in grado di attirare le cariche negative presenti sulle molecole dei grassi formando delle macromolecole che non vengono assorbite, bensì eliminate a livello intestinale. Glucomannano: il suo utilizzo potenzia l'efficacia del prodotto. Infatti, questa fibra vegetale ricavata dalla radice del konjak, non assimilabile dall'organismo e, quindi, priva di calorie, ha la capacità di assorbire acqua (fino a 100 volte il suo peso), rigonfiandosi nell'intestino e provocando così un senso di sazietà. Grazie a ciò, agisce in sinergia con il Chitosano rallentando e diminuendo l'assorbimento dei grassi e abbassando il tasso di colesterolo nel sangue. Acerola: ricca naturalmente di Vitamina C, aumenta la capacità di assorbimento del Chitosano in quanto crea un ambiente acido che impedisce ai grassi di venire attaccati dagli enzimi e, quindi, di essere assorbiti. Lievito di Cromo: utile per migliorare il metabolismo degli zuccheri. Inoltre, il cromo, sotto forma di lievito, viene assorbito dall'organismo molto più rapidamente. Alga slim di frau alta alimentazione è l’integratore alimentare, che, se associato a una dieta ipocalorica, favorisce i processi metabolici e , lo smaltimento dei grassi. Inoltre, dà un senso di sazietà e aiuta la diuresi. Nella sua formula sono presenti quattro principi naturali: Fucus Vesiculosus: alga marina, fonte naturale di Iodio, agisce attraverso la tiroide facilitando la trasformazione dei nutrienti in energia ed evitandone l’accumulo nell’organismo. Alga Spirulina: alga marina, ricca di sali minerali (Calcio, Fosforo e Ferro), grazie ai quali molti organi, fra cui cuore, cervello, muscoli e nervi, mantengono la loro perfetta efficienza. Betulla: aiuta l’organismo a eliminare i liquidi in eccesso (diuresi), ma senza eliminare i sali minerali, indispensabili all’organismo. Ananas: agisce sulla trasformazione e sulla “digestione” delle proteine, grazie a un particolare enzima proteolitico, la Bromelina. Grazie a questi principi naturali, Alga slim di frau alta alimentazione svolge quattro azioni fondamentali per tenere sotto controllo il peso corporeo: agisce sul metabolismo, rendendolo più veloce ed efficace, grazie al Fucus Vesiculosus e alla Bromelina, un enzima presente nell’Ananas, in grado di digerire le proteine; dà un senso di sazietà, grazie alle alghe le cui mucillagini hanno la proprietà di “gonfiarsi” nell’intestino; aiuta la diuresi, essenziale per l’organismo in quanto la ritenzione di liquidi è spesso causa di gonfiore diffuso; assicura l’apporto di oligoelementi indispensabili per chi decide di ridurre la propria alimentazione, lasciando inalterati i principali apporti nutrizionali.  
   
   
CON A-DERMA IL GIUSTO APPORTO DI PROBIOTICI IN UN NUOVO PRODOTTO ALTAMENTE EFFICACE: DITOPY COMPLEMENTO ALIMENTARE PER RINFORZARE LE DIFESE DELL’ORGANISMO  
 
Ditopy si presenta in confezioni da 28 bustine. Ogni bustina contiene, sotto forma di granulato, 10 miliardi di batteri buoni così ripartiti: 95% di Lactobacillus rhamnosus: un probiotico che stimola la produzione di Interleuchina 10, che induce una diminuzione di Immunoglobuline E, responsabili di molti degli effetti fastidiosi delle allergie. 50/o di Lactobacillus acidophilus: un probiotico già presente nella flora intestinale normale che aiuta il L. Rhamnosus a colonizzare l’intestino e a svolgere la sua attività benefica. Eccipienti: maltodestrine. A-derma propone una gamma di complementi nel trattamento dell’eczema atopico. I Laboratori Dermocosmetici A-derma hanno messo a punto una strategia d’azione precisa per aiutare a combattere il problema dell’Atopia. Per via orale: con Ditopy, l’innovazione probiotica per la prevenzione e il trattamento e per via locale con Exomega, la linea completa di trattamenti specifici.  
   
   
OHASHIATSU E PISCINA RISVEGLIO DEI SENSI A LE TERME DELLA REGINA ISABELLA DI LACCO AMENO PER UN TOTALE BENESSERE PSICOFISICO  
 
L’ohashiatsu é un metodo di contatto tonificante basato sulla filosofia di cura orientale. Sviluppato dal maestro Ohashi. L’ohashiatsu incorpora tecniche di contatto, movimento, meditazioni e filosofia della cura orientale. I trattamenti di Ohashiatsu sono veramente esperienze olistiche, che coinvolgono a livello di corpo, mente e spirito. L’ohashiatsu ha le sue radici nelle tecniche corporee orientali, ma a differenza di queste, invece di incentrarsi sulla pressione in punti specifici, l’Ohashiatsu sottolinea il sentire e il lavorare con il fluire complessivo dell’energia in tutto il corpo e consentirle di seguire il suo impulso naturale alla guarigione. L’ohashiatsu ha quindi l’obiettivo di riequilibrare l’energia vitale che fluisce nel corpo esercitando pressioni con la mano (palmi e dita), con il gomito e con il ginocchio. Operatore certificato Ohashiatsu a Le Terme della Regina Isabella é Antonio Monti. Alle Terme della Regina Isabella non è certo priva di fascino la nuovissima piscina termale Risveglio del Sensi. Un nuovo spazio in cui verranno effettuati trattamenti di Aromaterapia, Watsu con operatore e Watsu di coppia. L’ambiente ricco di profumi, suoni e colori farà riscoprire agli ospiti, immersi in acqua termale, sensazioni dimenticate per un benessere fisico e psichico totale. http://www.Reginaisabella.it    
   
   
UNA PARENTESI DI BENESSERE CON MOMENTI DI CARE & PLEASURE NELLA COMFORT ZONE SPACE TERME DI MONTICELLI, LA PRIMA COMFORT ZONE SPACE IN ITALIA  
 
Inaugurata a settembre 2002, la prima comfort zone space in Italia, all’interno del parco delle Terme di Monticelli a pochi km da Parma, è un luogo speciale che permette di vivere una parentesi di benessere, offrendo momenti di care & pleasure, lontano dalla frenesia e dallo stress quotidiano. Un’oasi dove poter trascorrere una settimana, un week end, o più semplicemente un beauty day, unendo a piacevoli ed efficaci trattamenti la piacevolezza di un’area termale in mezzo alla natura. Una Spa in pieno stile comfort zone dove nulla è lasciato al caso; l’essenzialità, l’eleganza e il comfort dell’ambiente esaltano l’esperienza multisensoriale ed olistica che si completa grazie all’utilizzo dei prodotti e dei trattamenti che caratterizzano l’esclusività della filosofia   comfort zone . Molti trattamenti e prodotti utilizzano le acque termali di questo luogo, ricche di principi attivi estremamente efficaci nella remise-en-forme. Come in tutti i prodotti [comfort zone , si fondono armoniosamente i benefici della natura e un’avanzata ricerca scientifica e tecnologica. Il progetto architettonico [comfort zone space esprime l’armonia tra mare e terra, tra essenzialità e ricchezza, attraverso la scelta di materiali quali la pietra Pece, pietra di colore scuro con frammenti di fossili antichissimi e la pietra Timpa, pietra pugliese, vellutata, morbida di colore beige chiaro.  Comfort zone  space terme di Monticelli è stata la prima realizzazione della proposta comfort zone space, rivolta a tutti i professionisti e gli imprenditori del settore bellezza, benessere, ospitalità, per lo sviluppo dal progetto architettonico alla formazione tecnica, alla gestione di centri benessere di alto profilo, secondo lo stile, i valori e le modalità operative comfort zone . Un progetto che in soli 2 anni è divenuto un’importante realtà Internazionale. Comfort zone space si sviluppa su tre piani: al piano terra è collocata una piscina termale di mq50, al primo piano 200 mq di area per “wet treatments”, terrazza giardino con solarium e vasca idromassaggio termale, al secondo piano 200 mq di area per “massages and face and body treatments”, per un totale di 11 cabine + area termale “aqua journey”. All’interno della struttura è presente anche un ambulatorio medico che offre su richiesta consulenza dermatologica, di medicina estetica e di orientamento ad una cultura nutrizionale equilibrata. Www.czspacemonticelli.it