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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Giugno 2006
UE: UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA PER LA REVISIONE E L´ESTENSIONE DEL "NUOVO APPROCCIO" CHIARIRE LA RESPONSABILITÀ DELLE IMPRESE E DEI PUBBLICI POTERI  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica tra tutte le parti interessate per il miglioramento del "nuovo approccio", in particolare nei settori della valutazione di conformità, accreditamento, marcatura Ce e vigilanza del mercato. L´obiettivo della revisione è semplificare, in futuro, il quadro giuridico sull´armonizzazione tecnica e rendere più coerente la legislazione applicabile ai prodotti in vigore attraverso norme comuni valide sia per il "nuovo approccio" che per il metodo tradizionale. Il " nuovo approccio ", iniziativa nata venti anni fa, dà risultati eccellenti permettendo ai produttori che rispondono ai livelli di sicurezza richiesti di vendere i loro prodotti ovunque all´interno dell´Unione. L´esperienza ha tuttavia mostrato che la sua efficacia e messa in atto possono ancora essere migliorate. Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione responsabile per le imprese e l´industria, ha dichiarato: "Proponiamo di facilitare la vita alle imprese offrendo loro un quadro giuridico più trasparente, che generi costi e vincoli amministrativi inferiori, rendendo più rapida l’introduzione di nuovi prodotti nel rispetto delle norme di sicurezza. " I principali elementi affrontati nel documento di consultazione sono: La messa a disposizione di opzioni efficaci per le procedure di valutazione di conformità, ossia i mezzi con i quali un fabbricante può dimostrare che un prodotto è conforme ai requisiti legali; L´aumento della qualità e della fiducia nel lavoro degli organismi di valutazione della conformità e garanzia della coerenza delle loro norme di funzionamento; Il rafforzamento del ruolo dell´accreditamento, ossia di un sistema di attestazione della competenza degli organismi di valutazione della conformità; La garanzia di una migliore protezione e di una buona comprensione del significato della marcatura Ce, con la quale il fabbricante dichiara che il suo prodotto è conforme alle norme vigenti; - Il rafforzamento e il coordinamento dei sistemi di vigilanza del mercato, che devono garantire che i prodotti messi sul mercato siano conformi alla legislazione comunitaria e prendere le misure necessarie nel caso in cui i prodotti non soddisfino i livelli di sicurezza richiesti. Una volta conclusa la fase di consultazione, la Commissione presenterà una proposta in materia, che dovrebbe essere adottata entro la fine 2006, e che dovrebbe chiarire in maniera più efficace le responsabilità delle imprese e dei pubblici poteri a livello nazionale ed europeo. Il "nuovo approccio" offre ai produttori la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni tecniche per accertarsi della sicurezza dei loro prodotti, affinché possano essere messi sul mercato, ed è diventato un modello da seguire per il miglioramento della regolamentazione. Ha stimolato l´innovazione e la competitività e, parallelamente allo sviluppo del mercato interno, ha garantito un livello elevato di tutela dell´interesse generale, che si tratti della salute, della sicurezza, della tutela del consumatore o della protezione dell´ambiente. . .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA RIBADISCE L´IMPEGNO NEI CONFRONTI DELL´INNOVAZIONE NELLA POLITICA REGIONALE  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - In occasione della conferenza "Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico", tenutasi a Bruxelles il 12 giugno, tre commissari europei hanno ribadito il proprio impegno a orientare le attività della politica comunitaria di coesione regionale verso la realizzazione degli obiettivi di Lisbona in materia di crescita, occupazione e competitività. I commissari e la conferenza hanno sottolineato il ruolo degli attori locali e regionali, nonché della politica regionale comunitaria, nel promuovere l´innovazione e affrontare le sfide della globalizzazione nelle regioni più povere d´Europa. Il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha aperto la conferenza dichiarando: "Lo stretto rapporto tra la politica di coesione e la rinnovata strategia per la crescita non dovrebbero rappresentare una sorpresa", in quanto la politica di coesione si è sempre occupata delle esigenze delle regioni in termini di crescita e occupazione. Ha proseguito precisando che l´Europa continua a essere in ritardo rispetto ai propri partner e concorrenti negli investimenti sia pubblici sia privati nella ricerca e innovazione. Mentre alcuni ritengono che gli investimenti nella coesione e innovazione siano una "scelta che ne esclude automaticamente un´altra", ha dichiarato, "la realtà è ben diversa". "La Commissione europea e i suoi Stati membri hanno riconosciuto che la crescita e l´occupazione possono essere garantite soltanto mediante il coinvolgimento attivo degli attori regionali", ha proseguito il Presidente Barroso, il quale ha accolto con favore l´iniziativa della conferenza, volta a riunire le parti interessate per discutere della creazione di un ambiente favorevole all´innovazione, del rafforzamento della collaborazione tra pubblico e privato, e dell´istituzione di partenariati e sinergie. Danuta Hübner, commissario responsabile della Politica regionale, ha ripreso lo stesso argomento nel suo discorso di apertura, e ha affermato: "Vogliamo che [ricerca e innovazione] compaiano con più frequenza nelle strategie di investimento promosse dai Fondi strutturali". Le strategie regionali di innovazione devono gestire i finanziamenti in maniera tale da sperimentare nuovi approcci e ampliare le iniziative più incisive attuandole su scala più vasta, ha dichiarato. "La questione chiave è capire in che modo gli attori a livello locale e regionale possano contribuire ad affrontare la sfida della globalizzazione", ha spiegato il commissario Hübner ai partecipanti. Mentre la Commissione stabilisce un quadro di programmazione strategica per produrre crescita e occupazione, la politica comunitaria regionale svolge un ruolo unico, perché "sono le parti interessate di Stati membri, regioni e città che danno vita alla strategia, selezionano i progetti e sono responsabili della loro attuazione efficace". Nel tentativo di sviluppare coesione tra le politiche regionali, di ricerca e di innovazione, gli orientamenti strategici della Commissione europea per gli Stati membri raccomandano l´impiego delle sovvenzioni per la coesione a sostegno dei raggruppamenti innovativi regionali e transregionali. Tuttavia, il commissario Hübner ha anche reso note alcune conclusioni preliminari della valutazione strategica della Commissione, attualmente in corso, sulla conoscenza e l´innovazione nelle politiche e programmi regionali. Tra queste figurano la necessità che le regioni dispongano di una strategia per l´innovazione differenziata che si basi sull´analisi della loro situazione attuale, e l´esigenza di coinvolgere le parti interessate pubbliche e private nella strategia e nella sua attuazione. Sia il Presidente Barroso, sia il commissario Hübner sono dell´idea che alle regioni spetti un ruolo chiave per offrire vantaggi concreti alla vita quotidiana dei cittadini dell´Unione. Le loro particolari competenze e la loro vicinanza ai cittadini le rendono soggetti cruciali per generare comprensione e fiducia nei confronti dell´Europa stessa, è stato dichiarato. Intervenuta in occasione di una conferenza stampa successiva, il commissario Hübner ha puntualizzato che il nuovo accento posto dai Fondi strutturali sull´innovazione non riguardava solamente la tecnologia, bensì anche i servizi e nuovi modi di portare a termine determinati compiti. "Innovare significa prendere un´idea nuova e tradurla in realtà", ha affermato. Nel corso della giornata, il vicepresidente della Commissione europea nonché commissario per le Imprese e l´industria Günter Verheugen ha convenuto che in un´economia globale aperta, il vantaggio competitivo non può che scaturire dall´applicazione della conoscenza. "Ci sarà sempre qualcuno che costa meno di noi", ha affermato, "possiamo competere solamente sul fronte della qualità". Il problema non è che siamo diventati meno innovativi, ha fatto presente il commissario Verheugen, bensì che gli altri ci hanno raggiunti, e l´Europa si trova ora a dover competere aspramente in settori innovativi dove un tempo deteneva la leadership, quali il settore farmaceutico. Ha dichiarato che nell´economia globale odierna le aziende sono più mobili, e si trasferiranno dove i lavoratori sono qualificati, la ricerca e sviluppo (R&s) è forte e sono presenti raggruppamenti innovativi. La conferenza comprendeva seminari su temi quali raggruppamenti innovativi, gestione della conoscenza, capitale di rischio, infrastruttura dell´innovazione e ruolo delle autorità pubbliche. Si tratta della prima di tre conferenze sul tema "Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico ": la seconda e la terza sono in programma per dicembre 2006 e febbraio 2007. Tali eventi introdurranno il quarto Forum di coesione, che si terrà nel giugno 2007. Nello stesso giorno il commissario Hübner, in occasione della presentazione della quarta relazione intermedia sulla coesione, ha sottolineato la mole di lavoro che resta ancora da fare. La relazione fornisce una panoramica delle disparità economiche e sociali dell´Ue e passa in rassegna i progressi compiuti in tal senso nell´anno appena trascorso. Il commissario ha dichiarato: "Dalla relazione odierna emergono disparità preoccupanti nella moderna infrastruttura, ricerca e istruzione: tali discrepanze limitano la nostra capacità di eccellenza e innovazione. Nel prossimo decennio la politica regionale continuerà a svolgere un ruolo decisivo per colmare tali divari e aiutare l´economia europea a sfruttare appieno il proprio potenziale". I Fondi strutturali sono lo strumento finanziario della politica comunitaria di coesione e il secondo bilancio in termini di volumi. Nel prossimo periodo di programmazione, 2007-2013, il bilancio concordato di 308 miliardi di euro è stato semplificato in tre programmi di finanziamento: - Convergenza (rivolto alle regioni più povere, con un Pil inferiore al 75 per cento della media Ue), in cui il 60 per cento dei finanziamenti sarà destinato alle priorità della strategia di Lisbona; - Competitività, il 75 per cento del quale deve essere vincolato a Lisbona; - Cooperazione territoriale. Per ulteriori informazioni sulla conferenza "Le regioni, soggetti attivi del cambiamento economico" consultare: http://ec. Europa. Eu/regional_policy/conferences/innovating_june06/home_en. Cfm .  
   
   
L´EUROPA È IDEALE PER LE PMI?  
 
 Bruxelles, 15 giugno 2006 - Nel mese di giugno città e metropoli europee puntano i riflettori su piccole e medie imprese (Pmi), e il 12 giugno la Commissione europea ha svolto la propria parte collocando le piccole imprese in cima all´agenda politica. Con lo slogan "L´europa è ideale per le Pmi, le Pmi sono ideali per l´Europa", la Commissione ha riunito politici e rappresentanti di associazioni di categoria a Bruxelles, al fine di confrontarsi su ciò che è stato fatto e, aspetto ancora più importante, su ciò che resta da fare per le Pmi. Le due principali priorità della Commissione, evidenziate dal direttore generale aggiunto della Dg Imprese e industria, Françoise Le Bail, sono ridurre la burocrazia a carico delle Pmi e tagliare le spese amministrative. Secondo la signora Le Bail, gli investimenti dell´Ue assegnati alle piccole imprese, le varie iniziative politiche e l´imminente Programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip) mostrano che "[s]tiamo impiegando il nostro denaro là dove sono coinvolte Pmi". I partecipanti hanno accolto con favore il sostegno offerto dalla Commissione, ma hanno elencato nuove priorità. L´eurodeputato tedesco Jorgo Chatzimarkakis, relatore per il Cip al Parlamento europeo, ha incentrato il proprio intervento sulla comunicazione. Ha affermato che le informazioni dovrebbero essere messe a disposizione delle Pmi più rapidamente, e riguardare i successi ottenuti da tali imprese. Ha chiesto l´elaborazione di una "bibbia delle Pmi", grazie alla quale le aziende individuino dove possono reperire finanziamenti, e quali strumenti utilizzare per trovare partner. Una recente indagine ha rivelato che l´88 per cento delle Pmi non sapeva nulla delle attività dell´Ue a favore delle piccole e medie imprese. L´europa deve inoltre pubblicizzare i successi conseguiti per le Pmi, ha dichiarato l´eurodeputato. Ha accennato a Skype, il servizio telefonico via Internet sviluppato in Lussemburgo. "Le persone che usano Skype non si rendono conto che è stato realizzato con la conoscenza e il denaro europei", ha affermato. Arnaldo Abruzzini, segretario generale di Eurochambres, ha fatto riferimento al suo paese d´origine, vale a dire l´Italia, per sottolineare che un elevato numero di Pmi non necessariamente significa crescita economica. L´italia ha sei milioni di Pmi, ma non ha un´economia particolarmente forte. "Mancano spirito imprenditoriale e disponibilità ad assumere i rischi ", ha precisato. Integrare l´imprenditorialità nei corsi di studio scolastici è una priorità per Eurochambres, così come agevolare l´accesso ai finanziamenti. Il Commissario europeo per le Imprese e l´industria Günter Verheugen ha ribadito l´importanza dell´istruzione. "Dobbiamo spingere le persone ad essere tanto coraggiose da diventare imprenditori", ha dichiarato, aggiungendo che gli studenti dovrebbero gestire mini-imprese. Tale iniziativa ha avuto molto successo in Norvegia, e ha dato a molti la giusta dose di fiducia per andare avanti e creare una società, ha fatto presente. Il Commissario ha anche annunciato che si sta attualmente valutando la possibilità di estendere il programma di scambi per studenti Erasmus agli apprendisti. Il segretario generale dell´Unice (Unione delle confederazioni europee dell´industria e dei datori di lavoro), Philippe de Buck, ha elencato una serie di settori in cui vorrebbe che si registrassero progressi a livello europeo. Ha accennato ad una "crisi istituzionale" in seno all´Ue, nell´ambito della quale è difficile adottare le decisioni in tempi rapidi. Ha chiesto di porre fine al protezionismo e di procedere ad un ulteriore allargamento dell´Ue. "Tutti noi siamo consapevoli delle difficoltà, ma l´allargamento ha creato enormi opportunità. Abbiamo ancora un bilancio positivo da ovest a est, piuttosto che il contrario", ha dichiarato de Buck. De Buck ha fatto riferimento anche al futuro Settimo programma quadro (7Pq), il programma di ricerca finanziato dall´Ue. Ha accolto con soddisfazione l´aumento dei finanziamenti e i progressi compiuti per facilitare la partecipazione delle Pmi. Ha sottolineato l´importanza della proprietà intellettuale e ha chiesto di intervenire con maggiore incisività per proteggere la conoscenza delle Pmi. Il commissario Verheugen ha concluso con buone notizie per la comunità delle Pmi europee: non solo la Commissione ha in progetto una comunicazione sull´accessibilità delle Pmi a tutti i programmi comunitari, ma la Finlandia ha deciso di fare dell´innovazione la priorità principale della sua Presidenza dell´Unione europea, che guiderà per sei mesi a partire dal 1° luglio 2006. La proprietà intellettuale, il trasferimento della tecnologia e la formazione di raggruppamenti saranno quindi in cima all´agenda dell´Unione europea per almeno il prossimo semestre. Http://ec. Europa. Eu/enterprise/smes/index_en. Htm .  
   
   
GRUPPO DI ESPERTI APPROVA IL PROGRAMMA QUADRO COMUNITARIO PER LA RICERCA  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - Il lancio del Settimo programma quadro (7Pq), previsto per il 1° gennaio 2007, segnerà il ventesimo anniversario della nascita del programma quadro e induce a fare qualche riflessione sul suo sviluppo. Il 10 giugno scorso, nell´ambito del Salone europeo della ricerca e dell´innovazione di Parigi, Paul Jamet, coordinatore del punto di contatto nazionale francese, ha condotto un dibattito televisivo fra esperti durante il quale ha invitato i partecipanti a condividere le esperienze maturate nel contesto del programma e a suggerire il percorso che si dovrebbe seguire in futuro. "Il programma quadro per la ricerca è ormai sufficientemente maturo e stabile da permetterci di trarre un bilancio della situazione e diversificarne obiettivi, mezzi e strumenti", ha affermato Jocelyne Gaudin, consulente della Commissione europea sul futuro della ricerca europea. Dal primo programma quadro, istituito nel 1986, la Commissione ha gradualmente introdotto una serie di mezzi e strumenti diversi intesi a sostenere la collaborazione fra gruppi di ricerca di vari Stati membri. Con una maggiore dotazione finanziaria di 50 miliardi di euro, il 7Pq intende continuare a rispondere alle esigenze mutevoli della comunità di ricerca, ha aggiunto Jocelyne Gaudin, diversificando ulteriormente le proprie infrastrutture di sostegno. Si prevede, ad esempio, di creare un Consiglio europeo della ricerca (Cer) indipendente, al fine di promuovere la ricerca di base europea, nonché di impegnarsi in modo continuativo al fine di promuovere lo sviluppo delle piattaforme tecnologiche europee (Pte). Christine Petit ha testimoniato i successi del programma. Dirige un´unità di ricerca presso l´Istituto francese della salute e della ricerca medica (Inserm) e coordina Eurohear, un progetto integrato finanziato a titolo della priorità tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute" del Sesto programma quadro (6Pq). La ricerca svolta dai 21 partner europei del progetto ha già evidenziato il ruolo preminente dell´ereditarietà nelle forme isolate (non sindromiche) di sordità infantile, congenite o precoci. "Senza il sostengo dell´Ue, per una serie di motivi questa ricerca non sarebbe mai partita," ha affermato Christine Petit. "Data la portata della ricerca, che ha richiesto il coinvolgimento di molte discipline diverse, i programmi nazionali semplicemente non disporrebbero delle risorse finanziarie per portarla avanti", ha aggiunto. Inoltre, la natura stessa della ricerca ha richiesto il coinvolgimento di ricercatori di discipline assai eterogenee. "Nessun programma nazionale può mettere insieme tali discipline", ha affermato". Inoltre, lavorare sul progetto insieme agli altri partner ha fatto sì che le rivalità non interferissero con il comune obiettivo di differenziare i geni della sordità", ha concluso Christinepetit. Thierry Leroux, direttore di Eldim, una piccola e media impresa (Pmi) che produce sistemi innovativi per l´industria di strumenti ottici, ha espresso il proprio punto di vista. È uno dei partner di Maestro, un altro progetto integrato che svolge ricerche e sviluppa metodi e attrezzature avanzate per la simulazione e il trattamento nella radioncologia. "Ricerche del genere a volte possono richiedere molto tempo," ha affermato. "Il programma quadro offre all´équipe di cui faccio parte un ambiente finanziario molto stabile. Da imprenditore e ricercatore, posso dire che il contesto del progetto è ideale: ho l´opportunità di incontrare altri ricercatori del settore con cui posso confrontarmi, e al contempo incontrare i miei clienti, in modo da garantire che il denaro che stiamo spendendo nella ricerca non venga sprecato nella direzione sbagliata". Se il programma ha certamente portato a una migliore struttura della ricerca a livello europeo, la comunità scientifica non deve trascurare le altre importanti infrastrutture che gli sono complementari, ha affermato Pierre Papon, ex direttore del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs). Ha fatto riferimento a varie organizzazioni pubbliche e private che operano su scala europea e internazionale, il cui finanziamento, ha aggiunto, non è trascurabile: il Laboratorio europeo per la fisica delle particelle (Cern), l´Agenzia spaziale europea (Esa) e il programma di navigazione satellitare dell´Ue (Galileo). Ha accolto con favore il lavoro della Commissione europea e di queste grandi agenzie nel sincronizzare i propri sforzi. "Ma manca qualcosa", ha aggiunto Papon. "Vi è una notevole mancanza di coordinazione fra il programma quadro europeo e i programmi nazionali". Ha menzionato le nanotecnologie, una tematica presente sia a livello nazionale che internazionale, e ha deplorato il fatto che esistano strumenti visibili atti a sviluppare un´azione concertata al fine di cofinanziare aree di programma così ampie. In realtà, secondo Jocelyne Gaudin, dietro le quinte avvengono molti scambi fra la Commissione, gli Stati membri e la comunità di ricerca. Ha citato a titolo d´esempio l´identificazione di temi da includere negli inviti a presentare proposte dei programmi. "Esiste quindi molta collaborazione spontanea, che ovviamente non traspare dalla pubblicazione dei bandi sulla Gazzetta ufficiale", ha affermato. "Ma vi sono molti esempi di ´collaborazione più istituzionalizzata´, come la mobilità dei ricercatori", ha aggiunto Jocelyne Gaudin. Nel 2001 la Commissione e gli Stati membri hanno adottato una strategia comune con l´intento di migliorare la mobilità dei ricercatori in Europa e di assicurare che abbiano accesso a opportunità di formazione e di sviluppo della carriera ad ogni stadio del loro percorso professionale. Ha inoltre citato l´esempio della recente introduzione del "visto scientifico", che prevede la libera circolazione sul territorio dell´Ue di ricercatori di paesi terzi, e ha menzionato la Carta europea dei ricercatori e il Codice di condotta, entrambi basati sull´azione coordinata fra Stati membri e Commissione. In risposta ad una domanda del pubblico sullo scarso utilizzo dell´articolo 169, che permette alla Comunità europea di partecipare a programmi di ricerca svolti congiuntamente da diversi Stati membri, Jocelyne Gaudin ha fatto riferimento alla complessità della procedura. Per ogni proposta è necessaria una codecisione del Consiglio e del Parlamento, un iter simile a quello del programma quadro. Esiste un´unica iniziativa basta sull´articolo 169, il Partenariato Europa-paesi in via di sviluppo per gli studi clinici (Edctp), che secondo Jocelyne Gaudin è molto ambizioso, dal momento che riunisce non solo gli Stati membri dell´Ue e la Norvegia, ma anche i paesi in via di sviluppo, altri donatori e l´industria in uno sforzo comune per combattere le malattie legate alla povertà. Un´alternativa è Era-net, un´iniziativa di 148 milioni di euro del 6Pq volta a fornire sostegno mirato per il coordinamento e l´apertura reciproca di programmi di ricerca nazionali e regionali. Atro obiettivo di tale schema è stabilire una collaborazione a lungo termine fra i programmi nazionali, puntando alla fine verso programmi di ricerca transnazionali comuni. Era-net è un programma meno ambizioso e molto più semplice, dal momento che non necessita di un accordo politico. Ma sta attirando molto interesse, ha concluso Jocelyne Gaudin. Si calcola che per la fine del 6Pq esisteranno e saranno operativi circa 75 progetti Era-net. I primi progetti Era-net stanno già cambiando il panorama della ricerca europea in una vasta gamma di aree, mentre alcuni sono in procinto di lanciare i primi programmi transnazionali comuni e i primi inviti congiunti a presentare proposte. .  
   
   
WORKSHOP SULLA GESTIONE DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - Il 22 e 23 giugno si terrà a Budapest (Ungheria) un seminario sulla gestione della ricerca, organizzato dal progetto Net-track finanziato dall´Ue. Il workshop è destinato agli istituti di ricerca dei nuovi Stati membri dell´Ue, dei paesi prossimi all´adesione e degli Stati dei Balcani occidentali, attivi nel campo della ricerca sui trasporti e soprattutto della ricerca sui trasporti di superficie. Saranno trattati sia gli aspetti generali della gestione della ricerca (organizzazione di attività di ricerca all´interno di un istituto, finanziamento, servizi di esperti per la divulgazione scientifica) sia le questioni specifiche riguardanti la partecipazione ai progetti comunitari. .  
   
   
BRUXELLES: CONFERENZA SUL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - Il progetto Luda (Improving And Monitoring The Quality Of Life In Large Urban Distressed Areas - migliorare e controllare la qualità della vita nelle grandi aree urbane degradate) organizza per il 22 giugno una conferenza a Bruxelles (Belgio). La conferenza darà ai membri del progetto Luda l´opportunità di presentare i risultati delle loro indagini sulla qualità della vita a Edimburgo, Dresda, Valenciennes, Bratislava, Firenze e Lisbona. Saranno presenti i rappresentanti di queste città partner, e i delegati avranno quindi l´occasione di dibattere le conclusioni del progetto. Nell´ambito della conferenza saranno inoltre presentati l´eCompendium Luda, che promuove la qualità dell´aria attraverso un mezzo elettronico, e le novità più recenti nel settore della ricerca e della politica. Http://www. Luda-project. Net .  
   
   
CORDIS LANCIA LO STRUMENTO DI NETWORKING ERA-LINK PER MANTENERE I CONTATTI CON I RICERCATORI COMUNITARI NEGLI USA  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - Cordis, il servizio comunitario ufficiale di informazione in materia di ricerca e sviluppo, ha lanciato Era-link, un nuovo strumento di networking per i ricercatori europei stabilitisi negli Stati Uniti. Lo strumento fornisce informazioni sulla ricerca in Europa, sullo Spazio europeo della ricerca e sulle opportunità legate ai finanziamenti per la ricerca, alla collaborazione internazionale e alla mobilità transnazionale. L´affiliazione a Era-link è gratuita e aperta a tutti i quasi 100. 000 ricercatori europei che operano negli Usa. Il servizio Era-link nasce dalla constatazione che i ricercatori europei all´estero rappresentano per la ricerca europea in genere un vantaggio spesso trascurato in passato. Il suo obiettivo è quello di allacciare e mantenere i contatti con i ricercatori europei che hanno lasciato l´Ue, indipendentemente dalla circostanza che li ha spinti a decidere di trasferirsi e dall´intenzione o meno di rientrare in Europa. Al tempo stesso, Era-link dovrebbe istituire per i ricercatori europei in Usa una rete solida, tramite la quale potranno mantenersi in contatto tra loro e aggiornarsi sulla politica e sulle opportunità legate alla ricerca in Europa. Era-link costituisce un servizio multidisciplinare per i ricercatori, a prescindere dalla fase in cui si trova la loro carriera, finalizzato a migliorare la posizione dell´Europa nella corsa al talento. Il servizio consoliderà inoltre la cooperazione transatlantica nel settore della ricerca. Le attività principali di Era-link mirano essenzialmente a creare una rete di ricercatori, fornire e disseminare le informazioni, favorire la collaborazione tra i ricercatori in Europa e aiutare i ricercatori europei all´estero a individuare nuovi percorsi di carriera nell´Ue. Benché sia ancora in fase di avvio, Era-link fornisce già informazioni sui finanziamenti e sulle opportunità di carriera in Europa attraverso il suo sito, oltre a proporre regolarmente informazioni agli iscritti. Era-link fa inoltre da cornice per l´organizzazione di incontri e manifestazioni occasionali a cui possono prendere parte gli affiliati. Il sito di Era-link sarà ulteriormente arricchito con numerosi strumenti di networking di vario tipo. Si prevede inoltre di realizzare una newsletter grazie alla quale gli affiliati potranno mantenersi aggiornati sugli ultimi sviluppi della politica europea della ricerca. Inoltre, attraverso le fiere internazionali annuali dedicate alle professioni e le informazioni sui seminari formativi, i ricercatori europei all´estero potranno sviluppare ulteriormente le loro competenze e le loro carriere. Il sito di Era-link rappresenta il punto di partenza e la fonte centrale di informazioni per tutte le attività del settore, rivolte ai ricercatori europei trasferitisi negli Usa. Oltre a fornire informazioni pratiche su Era-link, è anche un portale in cui trovare maggiori notizie su opportunità di collaborazione, carriere nel campo della ricerca, fonti di finanziamento in Europa e politiche europee in materia di ricerca e sviluppo. Gli utenti possono inoltre conoscere le reti nazionali di ricercatori europei negli Usa e accedere alle pubblicazioni rilevanti sulla ricerca comunitaria. Per ulteriori informazioni o per iscriversi a Era-link, accedere al nuovo sito Era-link all´indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/eralink/home_en. Html .  
   
   
UE: I NEGOZIATI CON LA TURCHIA  
 

Milano, 15 giugno 2006 - Un compromesso – l’ennesimo - tra i Ministri degli esteri degli Stati dell’Unione europea ha permesso lunedì scorso di mantenere aperto il processo di adesione della Turchia all’Unione europea e di proseguire con i negoziati iniziati formalmente nello scorso ottobre. La questione di Cipro resta uno degli ostacoli principali al processo, e per volere del governo dell´isola si è voluto questa volta ricordare alla Turchia l´importanza del rispetto degli impegni presi - questa volta nel settore doganale e commerciale. Il tema dell’entrata della Turchia nell’Unione europea appassiona le opinioni pubbliche europee per i suoi riflessi legati all’essenza stessa dell’Unione, la sua dimensione geografica e culturale più profonda. Esso fu ad esempio usato – con eccesso di demagogia – nelle discussioni che hanno preceduto il voto sulla Costituzione europea un anno fa in Francia, benché tra i due argomenti - Turchia e Costituzione – non vi fosse in realtà alcun legame. Usò l’argomento turco chi non voleva la costituzione, ma – se si vuole trovare un aspetto positivo della vicenda – ciò permise di lanciare il dibattito sull’essenza dell’Europa unita, compresa la questione dei suoi confini, almeno nei paesi dove si votò per referendum. Eppure quello dei rapporti della Turchia con l’Unione europea – la Turchia è da 30 anni paese candidato all’adesione, di gran lunga il più “anziano” – non è un tema da risolvere con qualche facile battuta condita da un po’ di demagogia. Dietro di esso c’è la necessità di avere un solido alleato mentre è ancora in atto un grande conflitto tra aree del mondo, tra le quali l’occidentale e islamica Turchia può esercitare un ruolo chiave. C’è la necessità di sviluppare le relazioni culturali con l’area islamica, con la quale condividiamo molta storia, geografia e idee. C’è un’opportunità economica dal potenziale eccezionale sia in termini di mercato (oltre 80 milioni di persone), che di crescita. C’è una questione logistica – decisiva per l’Italia che si apre nel Mediterraneo verso Est – cruciale per i rapporti con le aree da cui proviene l’energia che usiamo. La Commissione presenterà in ottobre il primo rapporto sui negoziati di adesione con la Turchia. I criteri cui il paese che giace tra due continenti dovrà sottostare sono gli stessi previsti per gli altri candidati: democrazia, stato di diritto, rispetto dei diritti umani e delle minoranze, economia aperta e concorrenziale, trasposizione delle normative europee. Sarà quello un momento cruciale per capire fino a che punto la Turchia sta lavorando per realizzare l’obiettivo dell’adesione. La Commissione e poi gli Stati dell’Unione dovranno allora decidere tenendo conto anche e soprattutto di tutte le questioni fondamentali che passano attraverso la Turchia.
Matteo Fornara
Rappresentanza a Milano

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PER RILANCIARE L’ITALIA PRODI INVESTA SULLE CITTÀ DALL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE UNA STRATEGIA PER IL PREMIER ALLA VIGILIA DEL CONVEGNO SUI PIANI STRATEGICI. IL PROFESSOR TRIGILIA: “OCCORRE UN PIANO NAZIONALE, COSTA MENO, OTTIENE DI PIÙ”  
 
Firenze, 15 giugno 2006 - “Lo ha appena detto anche il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi: molti degli incentivi per le aziende sono di scarsa efficacia. Si potrebbe allora pensare di riutilizzarne almeno una parte per investire sulle città con ricadute positive anche per le imprese. Le città sono i luoghi dove si crea vera innovazione. Peccato che finora siano state dimenticate. Il governo Prodi ha dunque l’occasione di cambiare strategia. Spenderebbe meno e otterrebbe di più”. La Rete delle Città del Piano Strategico (sono 27, comprese alcune delle maggiori, Firenze, Torino, Prato, Napoli, Venezia, Bari, www. Recs. It tiene a oggi a Verona il primo convegno nazionale e il coordinatore Carlo Trigilia, docente di Sociologia Economica all’Università di Firenze, uno dei massimi esperti di sistemi urbani, coglie l’occasione per offrire al governo un’indicazione strategica motivata per rilanciare l’economia attraverso un grande progetto di ammodernamento del Paese. “Il Piano Strategico”, ricorda Trigilia, “è un processo di governance che aggrega attori e politiche, seleziona obiettivi, avvia progetti concertati di trasformazione territoriale e mobilita gli investitori. Soprattutto, costruisce per le città un´idea condivisa di futuro per realizzare il quale tutti si impegnano. Ovunque in Italia si avverte del resto la necessità più non rinviabile di risolvere i grandi problemi del nostro tempo: valorizzazione delle risorse e qualità della vita urbana (cultura, mobilità, inquinamento, salute. Questo spiega perché molte città si stanno aggregando alla Rete”. In altre parole, il Piano Strategico è un nuovo, promettente modello di governo per le aree metropolitane e le tre sessioni del convegno di Verona intendono mettere a confronto le esperienze maturate in Italia con analoghe importanti iniziative realizzate in Europa (il piano strategico di Barcellona, quelli di Birmingham, Monaco di Baviera, Leeds, Tallin, Parigi), con lo scopo dichiarato di riportare la problematica delle città al centro dell’attenzione. “A Verona”, spiega appunto il professore, “non si tratta solo di fare un bilancio, ma soprattutto di rilanciare a livello nazionale il dibattito sulle politiche urbane. Le esperienze fatte fin qui in Italia si basano sull’iniziativa volontaristica di alcune città, che hanno poi dato vita alla Rete. Ma è ormai tempo di sollecitare l’attenzione del governo per sostenere, rafforzare ed estendere queste esperienze. Occorrerebbe un programma nazionale, in collaborazione con le regioni, che aiuti le città a darsi strumenti progettuali e a realizzare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato, capaci di definire i processi di uno sviluppo integrato tenendo legati i vari temi cittadini, economia, cultura, infrastrutture, qualità sociale”. Se non affrontiamo in modo deciso questi problemi, dice Trigilia, le città rischiano di sprofondare ancora di più nella situazione di sofferenza che tutti conosciamo: “Rischi che riguardano anche il Paese, che ha bisogno di una scossa e di grandi innovazioni. In tutto il mondo sono le città gli incubatori dell’innovazione. Sarebbe quindi curioso che da noi si continuasse a parlarne senza mettere nel quadro di riferimento le città, dove appunto l’innovazione si realizza”. Secondo il professore, queste opzioni sembrano per ora assenti dal programma del nuovo governo. Ma bastano pochi conti per capirne la portata. “Oggi”, spiega, “il cattivo funzionamento delle città ci costa un occhio in termini di diseconomie e disagi. Si pensi invece quanto avremmo da guadagnare da contesti urbani funzionali, puliti, organizzati, capaci di valorizzare le proprie risorse straordinarie. Quanto costerebbe allo Stato un grande programma per le città? Certo meno di quanto spende oggi. Ma a due condizioni decisive. La prima è una rigorosa valutazione e selezione dei progetti. L’altra la partecipazione finanziaria delle comunità locali. Responsabilizzandole, saremmo più sicuri che ci saranno pochi sprechi”. .  
   
   
MEF: SANITA´, CON NUOVO PATTO STABILITA´ POSSIBILE REVOCA AUMENTO ALIQUOTE  
 
Roma, 15 giugno 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze ribadisce quanto emerso martedì 12 giugno durante l´incontro con le Regioni Abruzzo, Campania, Lazio, Liguria, Molise e Sicilia, e il presidente della conferenza Stato-regioni, Vasco Errani (vedi comunicato Mef del 12 giugno). Gli aumenti delle aliquote fiscali previsti dalla Finanziaria 2006, entrati automaticamente in vigore lo scorso 1 giugno per le citate Regioni, potranno essere revocati nel caso in cui la collaborazione tra Governo e Regioni conduca, entro la fine di giugno, al varo di un nuovo Patto di stabilità nazionale che tuteli adeguatamente la salute dei cittadini e sia coerente con la necessaria disciplina dei conti pubblici. .  
   
   
MEDIOBANCA:R&S PUBBLICA L´ UNDICESIMA EDIZIONE DELL´INDAGINE  
 
 Milano, 15 giugno 2006 - E´ stata pubblicata l´ undicesima edizione dell’indagine annuale di R&s sulle maggiori imprese multinazionali. Essa copre 275 grandi gruppi, dei quali 230 hanno una prevalente attività industriale (manifatturiera ed energetica), 27 prestano servizi di telecomunicazione e 18 sono rappresentati da utilities attive su scala internazionale. Nel 2004 il fatturato aggregato di tutte queste società stato pari a 6,3 mila miliardi di euro (di cui 5,3 mila miliardi riferibili ai gruppi più propriamente industriali, 0,6 mila miliardi a quelli di telecomunicazione e 0,4 mila miliardi alle utilities) e il totale attivo di 6,6 mila miliardi di euro; nel loro insieme, queste imprese occupano 21,1 milioni di persone. Le società con sede in Europa hanno realizzato nel 2004 un valore aggiunto pari all´11% del prodotto interno lordo della stessa area. Www. Mbres. It .  
   
   
BSI ACQUISTA DAL GRUPPO FIAT LA BANCA UNIONE DI CREDITO DI LUGANO  
 
 Lugano, 14 giugno 2006 - Gruppo Fiat, attraverso Ihf - Internazionale Holding Fiat, e Bsi Sa, società del Gruppo Generali, hanno raggiunto ierii un accordo per l’acquisto da parte di Bsi del 100% del capitale sociale della Banca Unione di Credito (Buc) di Lugano. Il valore della transazione è di circa 400 milioni di franchi svizzeri, pari a circa 260 milioni di euro, salvo gli esiti della due diligence. L’accordo sarà soggetto all’approvazione delle competenti autorità regolamentari e antitrust. La Buc è un istituto di credito di diritto svizzero fondato nel 1919 dal Credito Italiano. Dal 1947 appartiene al Gruppo Fiat e ha sede a Lugano con filiali a Zurigo e Ginevra. Conta patrimoni in gestione per 4,6 miliardi di franchi svizzeri e fondi propri per 281 milioni di frs. (dati 31. 12. 2005). Per il Gruppo Fiat l’operazione rientra nella strategia di focalizzazione sul core business automotoristico, che prevede anche la cessione di attività non strategiche. La cessione della Banca Unione di Credito alla più antica banca del Cantone Ticino è una garanzia di continuità per il percorso di rinnovamento intrapreso e per lo sviluppo della Buc stessa. Per Bsi, l’operazione si inquadra in un programma di crescita nel settore della gestione patrimoniale secondo la mission attribuitale dal Gruppo Generali, confermando la politica d’espansione progressiva del Gruppo Bsi che ha visto la recente acquisizione di Ifabanque a Parigi. Grazie a questa operazione, la massa patrimoniale del nuovo Istituto supererà i 60 miliardi di frs. Con questa transazione Bsi consolida la propria presenza in Ticino e nelle più importanti piazze finanziarie elvetiche, in particolare a Zurigo e a Ginevra, rafforzandosi quindi nel suo principale mercato di riferimento. Dall’unione nasce una banca ancor più stabile, con maggiore opportunità di crescita, e con una più elevata capacità di generare valore. La clientela, a sua volta, beneficerà dei vantaggi derivanti da sensibili economie di scala, traendo profitti dalle sinergie ottenute da maggiori competenze e dalle professionalità del capitale umano. .  
   
   
UNICREDIT: AD-HOC-MELDUNG/AD HOC RELEASE NACH § 15 WPHG/ PURSUANT TO § 15 OF THE GERMAN SECURITIES TRADING ACT - IL CDA APPROVA AUMENTO DI CAPITALE AL SERVIZIO DEL PIANO DI INCENTIVAZIONE 2006  
 
Milano, 15 giugno 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha deliberato un aumento di capitale al servizio del Piano 2006 di Incentivazione di Lungo Termine rivolto a circa 800 selezionati Manager del Gruppo. Nell’ambito del Piano saranno assegnati un numero complessivo di 29. 204. 700 diritti di opzione e 9. 050. 600 performance share al raggiungimento di specifici obiettivi definiti sia a livello di Gruppo che di singola Divisione. Il Piano è finalizzato a sostenere il conseguimento degli obiettivi previsti dal Piano Strategico, a mantenere nel lungo termine l’allineamento degli interessi del Management e degli azionisti e a fidelizzare le risorse strategiche per lo sviluppo del Gruppo. .  
   
   
UNICREDIT: MARC BECKERS NUOVO RESPONSABILE CORPORATE IDENTITY  
 
 Milano, 15 giugno 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha nominato Marc Beckers nuovo Responsabile della Corporate Identity di Gruppo con sede a Milano. A partire dal 1° luglio Beckers sarà responsabile della Corporate Brand Communications and Strategy di Gruppo. Marc Beckers vanta più di 25 anni di esperienza nel settore della comunicazione e del brand management. Attualmente responsabile Global Product and Brand Communications della General Motors Corporation a Detroit ( 2003 – 2006) dopo essere stato Vicepresidente Communications per la General Motors Europa a Zurigo, Svizzera ( 1996 – 2003). Beckers è nato a Antwerp in Belgio nel 1956 e nel 1978 si è laureato in Scienze della Comunicazione presso la Hibo Business School a Ghent in Belgio. Ha completato nel 2002/2003 il senior Executive Program presso la Gm University negli Stati Uniti , Giappone e Cina. Marc Beckers ha iniziato la sua carriera in comunicazione nel 1979 in Gm Belgio. Dal 1987 al 1989 è stato Direttore delle Relazioni Esterne presso Renault in Belgio /Lussemburgo. Nel 1989 è ritornato in Gm con vari incarichi a livello Europeo e globale in Germania, Svizzera e Stati Uniti. E’ sposato con tre figli e parla fluentemente 4 lingue straniere. Edoardo Massaglia, attuale responsabile della Direzione Corporate Identity, continuerà a collaborare con Unicredit per l´ulteriore sviluppo dell´attività dei Comitati Locali sia a livello nazionale, sia nell´ambito dei processi di internazionalizzazione del Gruppo. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MILANO E MILANO ASSICURAZIONI HANNO PERFEZIONATO L’ACCORDO PER LO SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ DI BANCASSURANCE  
 
 Milano 15 giugno 2006 - Banca Popolare di Milano S. C. R. L. (“Bpm” o la “Banca”) e Milano Assicurazioni S. P. A. Comunicano di aver perfezionato ieri l’accordo per lo sviluppo congiunto ed in esclusiva dell’attività di bancassurance del Gruppo Bipiemme nel Ramo Vita siglato, in data 21 dicembre 2005. Milano Assicurazioni ha pertanto acquisito da Bpm e dalla controllata Banca di Legnano, una quota complessiva pari al 46% del capitale sociale di Bipiemme Vita S. P. A. (“Bipiemme Vita” o la “Compagnia”). Il prezzo di acquisto inizialmente concordato in Euro 94,3 milioni è stato ridotto - in accordo con le previsioni del contratto di compravendita - ad Euro 90,5 milioni prevalentemente in funzione delle variazioni patrimoniali (distribuzione dividendi ed aumento di capitale) intervenute dalla data di stipula dell’accordo. L’accordo prevede inoltre la possibilità del passaggio del controllo della Compagnia, dal Gruppo Bipiemme a Milano Assicurazioni, attraverso la compravendita di ulteriori due quote pari rispettivamente al 4% ed all’1%, entro il 30 giugno 2007. Bipiemme Vita è la società assicurativa del Gruppo Bipiemme che opera attraverso i circa 700 sportelli del Gruppo ed ha chiuso l’esercizio 2005 con una raccolta premi pari a Euro 632 milioni ed un utile netto pari a Euro 23,8 milioni. L’assemblea di Bipiemme Vita tenutasi in data odierna ha provveduto inoltre ad integrare la composizione del Consiglio di Amministrazione con la nomina di Gianfranco Pittatore e dei seguenti rappresentanti del gruppo Fondiaria-sai: Adriano Amerini, Piergiorgio Bedogni, Stefano Carlino, Marco Mezzolani, Andrea Novarese, e del Collegio Sindacale con la nomina del signor Graziano Visentin (Presidente) e della signora Michela Zeme (Sindaco Supplente). Il Consiglio di Amministrazione tenutosi a valle dell’assemblea ha provveduto infine a nominare il signor Adriano Amerini Amministratore Delegato. Bpm e Fonsai sono stati assistiti, in qualità di advisor, rispettivamente da Kpmg Corporate Finance, Alfa Lambda Srl e Jp Morgan, e in qualità di consulente legale rispettivamente dallo Studio Legale Lombardi Molinari e Associati e dallo Studio Legale Associato d’Urso Munari Gatti. Mediobanca - Banca di Credito Finanziario ha svolto il ruolo di advisor strategico congiunto. .  
   
   
FITCH VARIA I RATING DI BANCA POPOLARE DI INTRA  
 
Verbania Intra, 13 giugno 2006 - La Banca Popolare di Intra comunica che ieri, l’Agenzia di rating Fitch ha variato i rating della Banca come da tabella sotto riportata: Issuer Default rating da Bbb- a Bb; a breve termine da F3 a B; individuale da D a D/e; con outlook stabile. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE  
 
Btp 3,50% Btp 3,75%
Scadenza 15. 03. 2011 01. 08. 2021
Cod. /tranche It0004026297/7 It0004009673/6
Imp. Offerto 2500 2000
Regolamento 16. 06. 2006 16. 06. 2006
Imp. Domandato 4379 3572
Imp. Assegnato 2500 2000
Prezzo aggiudicazione 99,36 93,52
Prezzo esclusione 97,425 91,595
Rendimento lordo 3,68 4,38
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,17 0,04
Rendimento netto 3,23 3,87
Riparto 87,267 58,263
Importo in circolazione (mln) 14000 11200
Riapertura (mln) 250 200
Prezzo nettisti 99,36000000 93,51481200
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE AIBA ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI BROKERS DI ASSICURAZIONI E RIASSICURAZIONI. IN ANTEPRIMA I RISULTATI DEL MERCATO DEL BROKERAGGIO ASSICURATIVO ITALIANO 2005  
 
 Milano, 15 giugno 2006 - Il 21 giugno a Milano, presso l’Hotel Michelangelo, in via Domenico Scarlatti 33 (ore 9. 30 – 13. 00), si svolgerà l’Assemblea annuale dell’Aiba, Associazione Italiana dei Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni. L’incontro sarà l’occasione per fare un primo bilancio sull’andamento del mercato assicurativo in generale e del brokeraggio in particolare, alla luce dell’entrata in vigore del Codice delle Assicurazioni dal 1° gennaio 2006 che ha recepito la Direttiva Europea sull’intermediazione, e ancora nella sua fase introduttiva in attesa dei regolamenti attuativi dell’Isvap. Le novità normative confermano il ruolo professionale del broker che continua ad essere il consulente preferito dal mondo imprenditoriale italiano, come dimostrano i dati relativi all’andamento del mercato 2005, che verranno ampiamente illustrati dalla relazione del Presidente, Enrico Boglione. La percentuale di mercato dei broker nei rami danni, stimata per il 2005, è pari al 35% che sale al 60% circa con riferimento al segmento dei clienti aziende. Un risultato rilevante che testimonia il ruolo propulsivo del broker. Programma della giornata: Ore 9. 00 Registrazione dei partecipanti; Ore 9. 30 Relazione del Presidente, Enrico Foglione; diffusione dati mercato assicurativo 2005; diffusione dati mercato del brokeraggio 2005; Ore 11. 00 Conclusione della parte pubblica. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI OSPITA LA VI CONFERENZA INTERNAZIONALE SU “ASSET RETURNS AND FIRM POLICIES” I PROSSIMI 29 E 30 GIUGNO 2006  
 
 Verona, 15 giugno 2006 - Il Safe Center dell’Università di Verona e la Direzione Centrale Finanza e Sviluppo Strategico di Cattolica Assicurazioni hanno il piacere di presentare ad accademici, ricercatori, policy-makers, e practitioners la Vi Conferenza internazionale su "Asset Returns and Firm Policies", nella quale interverranno esperti di fama internazionale dal mondo accademico e dall´industria finanziaria. Tema dominante della Conferenza sarà presentare e analizzare i più recenti contributi dell’area che, nell´ambito della ricerca scientifica in finanza, studia l´impatto delle decisioni delle imprese su investimenti, finanziamenti e distribuzione degli utili sul valore di mercato delle attività finanziarie e che sta nel punto di confluenza fra due tematiche tradizionalmente separate: l´asset pricing e la finanza aziendale. Esempi di temi di ricerca che si collocano in quest´area sono l´analisi dei rendimenti del debito aziendale basata sulla relazione fra rischio di credito, struttura del capitale aziendale e la rischiosità dell´attività aziendale stessa, nonché l´analisi dei rendimenti delle azioni in funzione delle decisioni di investimento e finanziamento e delle decisioni di fusione e incorporazione. Le implicazioni e i risultati di questa ricerca stanno ricevendo una crescente attenzione dalle istituzioni finanziarie, fondi e gestioni patrimoniali, società di rating e di consulenza. La conferenza si terrà il 29 e 30 giugno 2006 presso la sede di Cattolica Assicurazioni in Lungadige Cangrande n. 16, Verona. Ulteriori informazioni sono disponibili all’interno del sito internet della conferenza http://dse. Univr. It/safe2006. .  
   
   
TIP PROGRAMMA DI ACQUISTO AZIONI PROPRIE AVVIO DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 14 giugno 2006 - Tip – Tamburi Investment Partners S. P. A. Comunica che intende dare inizio al Programma di acquisto di azioni proprie (“il Programma”), in forza della autorizzazione conferita dalla Assemblea ordinaria degli azionisti in data 29 giugno 2005. Il Programma di acquisto in oggetto riguarda fino ad un massimo di 10. 937. 258 azioni (pari al 10% del capitale sociale) per un controvalore massimo di circa 21. 874. 516 euro, ed è stato autorizzato per una durata di complessivi 18 mesi a decorrere dalla data della relativa deliberazione dell’Assemblea (29 giugno 2005). Le azioni potranno essere acquistate tramite l’utilizzo delle riserve disponibili e/o degli utili distribuibili risultanti dal bilancio. Gli obiettivi che la società intende perseguire con l’attuazione del Programma sopra delineato sono quelli di: poter valorizzare come elemento corrispettivo, nell’ambito di strategie acquisitive, l’apprezzamento ottenuto dal titolo dal mercato; fornire, secondo le modalità concordate con le autorità di gestione e vigilanza dei mercati e nel rispetto della normativa vigente, maggiore liquidità al titolo e favorire la massima coerenza tra l’andamento delle quotazioni ed il valore effettivo dell’azione; disporre di un valido strumento alternativo all’attribuzione di azioni di nuova emissione da porre al servizio del piano di stock option per il quale è già stata data evidenza al mercato in sede di Prospetto Informativo di quotazione delle azioni Tip nonché nel bilancio al 31 dicembre 2005. L’acquisto e la vendita avverranno in borsa sul mercato regolamentato nel quale sono negoziate le azioni della società, nel rispetto di ogni disposizione di legge e di vigilanza applicabile. Al termine del periodo per il quale è accordata l’autorizzazione dell’Assemblea, la società comunicherà al pubblico l’esito del programma e la sua realizzazione. Alla data odierna la Società possiede n. 769. 200 azioni proprie acquistate prima della quotazione in Borsa. .  
   
   
PROPOSTA DELL’AZIONISTA IFIL PER IL CDA JUVENTUS  
 
 Torino, 15 giugno 2006 - In vista dell’Assemblea degli Azionisti di Juventus Fc S. P. A. Convocata per il prossimo 29 giugno 2006, l’azionista Ifil ha proposto di fissare in 9 il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Società, la maggioranza dei quali aventi requisiti di indipendenza. Ifil ha quindi proposto di nominare amministratori della Juventus Fc S. P. A. Per tre esercizi, con scadenza alla data dell’Assemblea che approverà il Bilancio al 30 giugno 2009, i Signori: Stefano Bertola (non indipendente); Jean-claude Blanc (indipendente); Giovanni Cobolli Gigli (non indipendente); Gian Paolo Montali (indipendente); Riccardo Montanaro (indipendente); Marzio Saà (indipendente); Carlo Sant’albano (non indipendente); Marco Tardelli (indipendente); Camillo Venesio (indipendente). Di seguito i curriculum vitae dei consiglieri proposti non presenti nell’attuale consiglio della Juventus Fc S. P. A. : Giovanni Cobolli Gigli, 61 anni, laureato in Economia e Commercio all’Università Commerciale Luigi Bocconi. Dopo una iniziale esperienza di marketing presso una multinazionale del settore farmaceutico, nel 1973 passa all’Istituto Finanziario Industriale S. P. A. Di Torino (Direzione Partecipazioni). Nel settembre 1980 entra nel Gruppo Editoriale Fabbri quale assistente esecutivo dell’Amministratore Delegato. Diventa Direttore Generale dell’azienda nel 1984 e, a seguito dell’ingresso del Gruppo Rcs quale azionista, nel giugno 1991 è nominato Amministratore Delegato dell’area libri Rizzoli. Nel novembre 1993 passa alla Casa Editrice Mondadori come Amministratore Delegato della capogruppo Arnoldo Mondadori editore S. P. A. E Amministratore di numerose società del Gruppo. Partecipa nel suo ruolo di Amministratore Delegato al processo di quotazione in borsa della Società e della sua crescita dimensionale e di ampliamento della gamma di offerta nell’area periodici e libri, con l’acquisizione della Silvio Berlusconi Editore e del pacchetto di maggioranza del Gruppo Elemond (libri di arte, narrativa, saggistica e scolastico). Nel Novembre 1994 passa al Gruppo Rinascente con la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, dove rimane sino al luglio 2005. Nel decennio della sua permanenza il Gruppo Rinascente ha sviluppato una politica di alleanze internazionali (ingresso nella multinanzionale Auchan nella compagine azionaria nel 1997) e di investimenti, in particolare in proprietà immobiliari nel settore delle Gallerie commerciali degli ipermercati, dei supermercati e dell’attività di bricolage ed in aziende commerciali operanti in diverse regioni italiane. Tra la fine del 2004 e giugno 2005 le attività alimentari e non alimentari del Gruppo Rinascente sono state cedute a nuovi azionisti. Cobolli Gigli è rimasto Presidente della Società non alimentare Rinascente/upim sino alla fine di luglio 2005. Dal 2003 è Presidente di Federdistribuzione, l’Associazione che raggruppa i più prestigiosi marchi della distribuzione moderna alimentare e non alimentare. Dal 2003, come Presidente di Federdistribuzione, è stato Vice Presidente e Consigliere di Confcommercio, lasciando questa carica a fine 2005, in dissenso con la gestione non trasparente del Presidente. Cobolli Gigli è inoltre membro del Consiglio Direttivo e Vice Presidente dell’Upa (Ente Pubblicità Associati) e componente del Cda di Auchan, Alpitour e Ice (Istituto Nazionale per il Commercio Estero). In qualità di Presidente di Federdistribuzione partecipa agli incontri Aspen Institute e ai Tavoli istituzionali ministeriali e dal 2005 fa parte del Comitato Strategico per la Competitività della Regione Lombardia. Gian Paolo Montali Nato a Traversetolo (Pr) nel 1960, ha iniziato la sua lunga carriera di allenatore di pallavolo conquistando tra il 1984 e il 1987 quattro titoli del campionato italiano Juniores. Il suo palmarès include cinque scudetti di campionati nazionali (di cui uno in Grecia con l’Olympiakos Atene), una coppia dei campioni (nel 1995 con la Sisley Treviso), tre supercoppe europee, quattro coppe delle coppe e tre coppe Italia. Ha vinto inoltre il titolo di campione del mondo con la Maxicono Parma nel 1990, anno in cui ha realizzato il grande slam (5 titoli conquistati nella stessa stagione agonistica: coppa Italia, coppa delle coppe, super coppa europea, campionato italiano e campionato del mondo per club). Dal ’98 al 2000 è stato commissario tecnico della nazionale greca; dal maggio del 2003, ricoprendo il medesimo ruolo nella nazionale italiana, ha conquistato per due volte il titolo di campione europeo (a Berlino nel 2003 e a Roma nel 2005), oltre che il secondo posto nella coppa del mondo di Tokyo del 2003 e la medaglia d’argento alle olimpiadi di Atene del 2004. Parallelamente alla sua carriera di allenatore, ha maturato esperienze in qualità di docente universitario (a Milano presso la Bocconi Sda e la Cattolica e a Parma presso la locale Università) oltre che in veste di relatore in numerosi corsi di formazione e di consulenza aziendale. Riccardo Montanaro Nato nel 1957 ad Alba (Cn), si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Torino nel 1981. Avvocato specializzato nel settore del diritto amministrativo, ha iniziato la sua attività professionale dapprima presso lo studio del Prof. Marco Siniscalco (divenendo contitolare dello studio legale “Siniscalco – Montanaro” nel 2003) e in seguito, dal 2003, in qualità di socio principale dello studio “Montanaro e Associati”. È impegnato in numerose attività di docenza: per il corso di Diritto dell’Ambiente dell’Università di Torino nel 97-98; per il Master in Esperto Ambientale della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino nel 98-99; per il Corso di Diritto dell’Ambiente dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale (Facoltà di Giurisprudenza di Alessandria) dal 98 al 2003; per il corso di Perfezionamento (ora Master) in Diritto dell’Ambiente della Facoltà di Giurisprudenza di Alessandria dal 98 al 2004; per il Corso di Diritto dell’Ambiente del Politecnico di Torino (dal 2000 al 2004) e dell’Università di Torino (Facoltà di Giurisprudenza, dal 2003 al 2004). Relatore a convegni su problematiche di diritto amministrativo e ambientale, l’Avvocato Montanaro è anche membro del comitato scientifico della Rivista “Ambiente e Sviluppo”. Marzio Saà Nato a Biella nel 1940, dopo la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Torino, ha conseguito il Master in Business Administration presso l’Università di Denver (Colorado, Usa) e l’Advanced Management Program presso la Harvard Business School. Entrato nella divisione Audit dell’Andersen di Milano nel 1964, ha percorso tutta la sua carriera nella multinazionale della revisione e consulenza aziendale: dopo un’esperienza nella filiale di Newark (New Jersey, Usa) è stato responsabile dell’Ufficio milanese dal 1976 al 1980 e successivamente dal 1986 al 1993, anno in cui è stato nominato responsabile delle attività Arthur Andersen in Italia e, fino al 2001, membro dello European Operating Committee. Dal giugno del 2000 fino alla conclusione della sua carriera in Andersen (nel dicembre del 2001) è stato responsabile della Central Mediterranean Region. Membro del Consiglio Direttivo di Assirevi (l’Associazione delle società di revisione italiane) dal 1980 al 2001, ha ricoperto numerosi incarichi di amministratore in numerose società. Attualmente fa parte del Cda di Parmalat (dove è anche Presidente del Comitato per il Controllo Interno e la Governance), Same Deutz-fahr Group, Ing Direct, Erfin e Its. Dal 2002 insegna Contabilità e Bilancio presso l’Università Bocconi di Milano. Marco Tardelli Nato a Capanne di Careggine (Lucca) il 24 settembre 1954, ha debuttato nei campionati professionistici a diciotto anni, in serie C con il Pisa. Dopo aver giocato nelle file del Como in serie B, nel 1975 è giunto alla Juventus, dove è rimasto fino all´85. Da giocatore ha vinto cinque scudetti, Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa Uefa, una Supercoppa europea e due Coppe Italia. Chiuso il decennio alla Juve, Tardelli è successivamente passato all´Inter, dove è rimasto per due stagioni prima di concludere (nell´87-88) la sua carriera in svizzera. Con la maglia della Nazionale, ha totalizzato 81 presenze e sei gol. Ha partecipato inoltre a due Mondiali conquistando un quarto posto nel 1978 ed un titolo iridato nell´82. Da allenatore Tardelli ha iniziato la carriera nel 1988 alla guida della squadra Under 16 per passare due anni dopo all´Under 21 come vice di Cesare Maldini. Nella stagione ´93-94 si è trasferito sulla panchina del Como, in C1, conquistando la promozione in serie B. Nel ´95-96 ha allenato il Cesena, in serie B, per tornare nel ´97 in azzurro, come vice di Cesare Maldini nella Nazionale maggiore. Infine, nel 1998, la sua promozione ad allenatore titolare della Under 21 con la quale il 4 giugno di quest´anno ha conquistato il titolo europeo. Camillo Venesio Nato nel 1953 a Torino, ha conseguito la Laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Torino nel 1977. Dopo alcune esperienze di studio e lavoro all’estero, nel 1978 ha realizzato la fusione della Banca Anonima di Credito con la Banca di Casale e del Monferrato. Dall’unione dei due Istituti è nata una delle principali strutture bancarie private piemontesi, la Banca del Piemonte, di cui è Venesio è Amministratore delegato (dal 1983) e direttore generale (dal 1990). Ricopre inoltre la carica di presidente del comitato ristretto Piccole Banche dell’Abi - l’Associazione Bancaria Italiana – di cui è anche componente del Comitato esecutivo, membro del Consiglio d’Amministrazione e, dal 2004, Vice Presidente. Ricopre inoltre la carica di Vice Presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna. È rappresentante delle banche italiane nell’European Payments Council (Bruxelles) e componente dell’High Level Group on Payments Systems in Banca Centrale Europea (Francoforte). Siede inoltre nel Consiglio di Amministrazione di Reale Mutua Assicurazioni e di Si Holding Spa. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere del Lavoro. .  
   
   
IMSER SECURITISATION S.R.L. (SOCIETÀ CONSOLIDATA INTEGRALMENTE NEL BILANCIO DI GRUPPO BENI STABILI) HA IL ANTICIPATO IL RIMBORSO DEI TITOLI A TASSO VARIABILE  
 
Roma, 15 giugno 2006 - Beni Stabili rende noto che, ieri, Imser Securitisation S. R. L. (società consolidata integralmente nel Bilancio di Gruppo Beni Stabili) ha comunicato al mercato in via definitiva ed irrevocabile il rimborso anticipato dei titoli a tasso variabile, emessi nell’ambito della cartolarizzazione dalla stessa realizzata nel 2002, che dovrà avvenire in data 19 giugno ’06 subordinatamente al verificarsi di alcune condizioni sospensive. Il collocamento sul mercato dei nuovi titoli a tasso variabile, emessi per finanziare il rimborso anticipato verrà completato entro il 26 giugno ’06 una volta esperite le procedure previste dal regolamento del prestito. .  
   
   
AGRIA FINANCE S.A. RONCADIN S.P.A. RILASCIATO IL NULLA OSTA CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO PER L’OFFERTA DI SCAMBIO PROMOSSA DA AGRIA FINANCE S.A. E DEL PROSPETTO INFORMATIVO PER L’AUMENTO DI CAPITALE DI RONCADIN S.P.A.  
 
Roma, 15 giugno 2006 - Agria Finance S. A. (“Agria Finance”) rende noto che in data 13 giugno 2006, Consob ha consentito la pubblicazione del documento di Offerta Pubblica di Scambio volontaria relativo all’offerta di Agria Finance S. A. Rivolta a tutti i possessori delle obbligazioni denominate “Euro 100. 000. 000 Guaranteed 7% Notes due 2006” e del prestito “Euro 35. 000. 000 Guaranteed 7% Notes due 2006” (insieme, le “Notes”) comunicata al mercato da ultimo in data 5 giugno 2006 ai sensi dell’art. 37, comma 5 del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche. Come già comunicato al mercato (cfr. Comunicato Agria Finance del 6 giugno 2006, consultabile sul sito www. Arenaholding. It), l’offerta in Italia è parte di un’offerta globale rivolta indistintamente da Agria Finance a tutti i possessori delle Notes che, per aderire all’offerta, sono chiamati a votare favorevolmente, di persona o per delega, alla proposta di modifica dei termini delle obbligazioni nell’ambito dell’assemblea straordinaria dei possessori delle Notes. A tal fine si ricorda che l’assemblea straordinaria in prima convocazione, tenutasi a Londra in data 8 giugno u. S. Alle ore 10. 00 (ora di Londra), presso lo studio Gianni, Origoni, Grippo & Partners in 6-8 Tokenhouse Yard, Ec2r 7As Londra, non ha raggiunto il quorum costitutivo, pari al 75% del valore nominale delle Notes in essere, avendo votato il 6,49% del valore nominale delle Notes in essere (di cui il 99,14% del valore nominale delle Notes presenti a favore dell’offerta). Pertanto, l’assemblea straordinaria è stata aggiornata alla data prevista per la seconda convocazione, ossia il 22 giugno 2006, sempre a Londra stesso luogo ed ora. Il quorum costitutivo per la seconda convocazione è pari al 25% del valore nominale delle Notes in essere. Le modalità di partecipazione all’assemblea sono dettagliatamente descritte nel documento d’offerta. La data di pagamento del corrispettivo dell’offerta è il 19 luglio 2006. Il documento d’offerta sarà pubblicato nella giornata odierna sul sito internet www. Arenaholding. It nonché sul sito www. Borsaitaliana. It, e sarà disponibile in formato cartaceo a partire dal 15 giugno 2006 presso la sede di Agria Holding S. P. A. In Bojano (Cb), Località Monteverde. Il relativo avviso di pubblicazione è stato pubblicato in data odierna sui quotidiani Milano Finanza e Finanza & Mercati. Inoltre, Roncadin S. P. A. Rende noto che sempre in data 13 giugno 2006 Consob ha concesso il nulla osta alla pubblicazione del prospetto (il “Prospetto Informativo”) relativo all’aumento di capitale sociale scindibile a pagamento, avente ad oggetto massime n. 934. 695. 762 di azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,26 cadauna, destinate in opzione a tutti gli azionisti titolari di azioni ordinarie Roncadin, in ragione di n. 718 azioni ogni 100 azioni ordinarie possedute ad un prezzo di Euro 0,26 per azione, per un controvalore complessivo massimo pari a Euro 243. 020. 898,12, da eseguirsi entro il 30 agosto 2006 (cfr. Comunicato stampa Roncadin del 1 giugno 2006, consultabile sul sito www. Roncadin. Com). I diritti di opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, a partire dal 19 giugno 2006, ed entro il 7 luglio 2006, compresi, presso gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata della Monte Titoli S. P. A. , nell’osservanza delle norme di servizio che la stessa diramerà nell’imminenza dell’operazione e mediante il modulo di sottoscrizione predisposto e messo a disposizione presso gli intermediari depositari. Entro il 19 luglio 2006 verranno comunicati i risultati dell’offerta in opzione. .  
   
   
OSSERVATORIO ASSOFIN – CRIF – PROMETEIA: SI CONFERMA IL TREND DEGLI ULTIMI ANNI DEL CREDITO AL CONSUMO MENTRE SI ASSISTE ALLA RICOMPOSIZIONE DEI PORTAFOGLI DEGLI OPERATORI A FAVORE DEI PRODOTTI DI CREDITO DIRETTO  
 
Milano, 15 giugno 2006 – Il credito al consumo cresce in Italia. Al 31 dicembre del 2005, infatti, il comparto evidenzia un incremento delle consistenze del 20,8% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Nonostante ciò, l’indicatore che misura il ricorso al credito delle famiglie italiane, pari al 43,4% nel 2005, permane su livelli ancora significativamente inferiori rispetto a quelli registrati negli altri paesi dell’Unione Europea. Nel 2005, in crescita del 17,4% anche il comparto dei mutui fondiari sebbene ad un ritmo meno sostenuto rispetto a quello del 2004, anno nel quale aveva fatto registrare un +19,8%. Sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, il rapporto Assofin - Crif - Prometeia giunto alla sua ventesima edizione. A fine dicembre 2005, le consistenze totali di credito al consumo hanno superato i 76 miliardi di Euro contro i 63,3 miliardi del 2004. Le banche generaliste rappresentano circa 19 miliardi di Euro (+13,9%), mentre le istituzioni finanziarie e banche specializzate hanno sfiorato i 58 miliardi di Euro (+23,2%). L’analisi della domanda di credito al consumo per forme tecniche evidenzia per entrambe le tipologie di operatori un fenomeno già registrato nel corso del 2004, vale a dire la ricomposizione dei portafogli credito verso prodotti di credito diretto in tutte le sue componenti: i prestiti personali, le carte di credito revolving e la cessione del quinto dello stipendio. In particolare, nel comparto delle banche generaliste (tab. 2. 2), si è assistito nel 2005 ad una crescita significativa della cessione del quinto dello stipendio (+37,4%) con un’incidenza sul totale consistenze di credito al consumo del 13,2% contro il 10,9% del 2004. In crescita del 7,4% anche la componente dei finanziamenti veicolati attraverso le carte di credito la cui incidenza sul totale è però in lieve calo, dal 6,1% al 5,8%. Le altre forme tecniche, vale a dire prestiti personali e crediti finalizzati, pesano ancora per l’81% (83% nel 2004) e mostrano un incremento dell’11,3% contro il +3,7% dell’anno precedente. Per quanto riguarda le istituzioni finanziarie e banche specializzate (tab. 2. 3) viene effettuata una scomposizione più dettagliata delle diverse forme tecniche. I finanziamenti finalizzati erogati presso i punti vendita convenzionati per l’acquisto di determinati beni e servizi rappresentano ancora la componente più significativa e crescono ad un tasso del 20,1% (+12,2% nel 2004). I prestiti diretti sono passati al 24,5% del totale consistenze (contro il 23% del 2004) e confermano la loro vivacità con un incremento del 30,8%. I finanziamenti connessi all’uso di carte di credito revolving ammontano al 10% del totale delle consistenze, stabile rispetto al 2004, con un tasso di crescita intorno al 19% (+24,2% nel 2004). Infine, i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio hanno uno share di circa il 7% e registrano un incremento del 32,1% in calo rispetto al vero e proprio boom di crescita (+46,5%) evidenziato nel 2004 imputabile all’innovazione normativa che ha di fatto ampliato il bacino di clientela potenziale. Il peso più rilevante delle consistenze relative a questa forma tecnica è da attribuire a finanziamenti concessi a dipendenti del settore pubblico (70%); il restante 30% si riferisce a finanziamenti concessi a dipendenti del settore privato. Come già verificatosi nei paesi con maggiore penetrazione del credito al consumo, anche in Italia si assiste ad uno spostamento dei finanziamenti finalizzati concessi presso il punto vendita verso quelli erogati direttamente al cliente finale. Negli anni ’90 il credito finalizzato rappresentava l’85% del totale crediti (in particolare per l’acquisto di auto) mentre nel 2005 tale percentuale è scesa al 63%. Per contro si assiste ad un trend inverso per quanto riguarda le diverse forme di credito diretto: nel 1996 queste erano pari al 15% del totale, oggi si attestano al 37%. Più in particolare, i finanziamenti finalizzati ad acquisti nel settore della mobilità rappresentano nel 2005 il 45,5% del totale dei flussi erogati e fanno segnare complessivamente un incremento del +10,8% contro il +6,7% del 2004. I finanziamenti per l’acquisto di auto nuove aumentano globalmente del 12,5%, con una crescita dei crediti concessi a tassi di mercato del 14,8%. Andamento positivo anche per i crediti a tassi promozionali (+8,8%) in controtendenza rispetto all’andamento negativo del 2004. Gli altri finanziamenti finalizzati, che comprendono i crediti erogati per gli acquisti in settori diversi da quello della mobilità (arredamento, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, servizi, ecc. ), incidono sul totale erogato per l’11,5%, perdendo quota rispetto al 2004 (14%). Entrando più nel dettaglio, i finanziamenti finalizzati all’acquisto di arredo aumentano complessivamente del 5,2% (+12,3% nel 2004); quelli legati all’acquisto di elettronica ed elettrodomestici risultano in calo del 12,4% anche in relazione ad un progressivo spostamento verso transazioni effettuate con carte di credito rateali. Infine, i crediti concessi per l’acquisto di altri beni e servizi (quali viaggi, spese mediche, palestre, ecc. ) segnano una crescita moderata del 4% rispetto al boom avvenuto nel 2004 (+24. 3%). Nel 2005, il comparto dei mutui fondiari ha fatto registrare un incremento del 17,4% sebbene in decelerazione rispetto al +19,8% del 2004. Tale rallentamento assumerebbe una misura minore se la dinamica dei mutui alle famiglie venisse considerata al netto degli effetti generati dalle operazioni di cartolarizzazione. Nel 2005, infatti, l’ammontare delle securitisation di mutui da parte delle banche è stato pari a 9,8 miliardi di Euro, 2,4 in più rispetto al 2004. Al netto di tale fenomeno, il credito immobiliare alle famiglie avrebbe registrato un minor rallentamento. Le attese di graduale rialzo dei tassi di mercato da parte della Bce non hanno causato un repentino decremento della domanda di mutui, a dimostrazione del fatto che la crescita del comparto appare ancora legata a fattori strutturali quali l’evoluzione socio-demografica delle famiglie, la crescente concorrenzialità del mercato, il protrarsi di agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, ecc. Per contro, si è assistito nel 2005 ad una leggera ricomposizione della domanda verso soluzioni a tasso fisso, in particolare nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno. Tuttavia a dicembre 2005 il peso dei mutui erogati a tassi di mercato era ancora superiore all’85% sebbene in riduzione di 3 punti percentuali rispetto al mese di settembre dello stesso anno. Sono le banche specializzate nel credito per la casa a registrare l’aumento più significativo pari al 19,9%, ma anche le banche generaliste hanno ottenuto nel 2005 un incremento dei volumi erogati di circa il 13%. Con riferimento alla tipologia delle operazioni, emerge chiaramente una ricomposizione dei finanziamenti verso importi sempre più elevati per effetto della crescita nei prezzi delle abitazioni. In particolare, il 50% dei nuovi mutui si colloca nella classe tra i 101 e i 200 mila Euro (36% nel 2002); il 14% nella classe 201-500 mila Euro (7% nel 2002); il 27% nella classe 51-100 mila Euro (41% nel 2002). Rispetto alla durata, si nota nel 2005 il peso sempre maggiore assunto rispetto al totale dai mutui di durata superiore ai 20 anni. Più in dettaglio, il peso della classe 21-25 anni è passato dal 15% nel 2002 al 24% nel 2005; il peso dei mutui di durata superiore ai 26 anni è più che raddoppiato negli ultimi 4 anni (12% nel 2002, 25% nel 2005). Nel 2005 il rischio del mercato del credito al consumo, considerando nel complesso l’attività delle banche generaliste e quella di istituzioni e banche specializzate, ha mostrato un andamento contrastante. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, la rischiosità - intesa come somma delle componenti relative all’insolvenza grave, leggera e sofferenza - si è ridotta al minimo storico degli ultimi cinque anni (5,8%) per poi aumentare nel secondo semestre e attestarsi al 6,6%. Nonostante questo incremento - che ha interessato tutte le tipologie di operatori, le principali forme di finanziamento (prestiti personali e finalizzati) e in particolare le categorie di importo e durata più elevate - il rischio complessivo si è ridotto di mezzo punto percentuale rispetto a dicembre 2004 e di 1,6 punti percentuali rispetto a dicembre 2003. Il tasso di sofferenza, la componente che contribuisce in modo più rilevante alla determinazione del rischio complessivo, è stato pari al 3,8% (4% nel 2004; 4,5% nel 2003). Le insolvenze leggere si sono contratte passando dal 2,7% del 2003 all’1,8% del 2005; anche quelle gravi risultano in lieve miglioramento attestandosi all’1%. Anche nel comparto dei mutui, il 2005 conferma il tendenziale contenimento del livello complessivo di rischio che si mantiene al di sotto del 5% (-0,6% rispetto al 2004 e -0,8% rispetto al 2003). Significativo anche il miglioramento del tasso di sofferenza, che continua gradualmente a scendere raggiungendo il livello di 1,4% a dicembre dello scorso anno. Peraltro anche la ricomposizione dei portafogli verso categorie di importo e di durata più elevate e la crescente attenzione dell’offerta verso segmenti di clientela più near prime potrebbe avere influito sull’evoluzione del rischio del mercato del credito al dettaglio (credito al consumo e mutui) nel 2005. Il mercato del credito al consumo è previsto crescere ad un ritmo ancora sostenuto sebbene in moderato rallentamento nel triennio 2006-2008. In particolare, l’incremento atteso per la fine dell’anno in corso è del 17,6% (contro il +20,8% relativo al 2005) e dovrebbe stabilizzarsi nel 2007 al 17,2%. Infine, nel 2008, il tasso di crescita dovrebbe attestarsi al 15,6%. A fronte di tali crescite, le consistenze totali di credito al consumo dovrebbero essere pari a 122 miliardi di Euro alla fine del triennio (fig. 4. 10). Relativamente alle diverse tipologie di operatori, i prossimi anni saranno caratterizzati come nel recente passato da un maggiore dinamismo da parte delle istituzioni e banche specializzate rispetto alle banche generaliste. La quota di mercato detenuta dalle prime, infatti, dovrebbe portarsi dal 75,5% nel 2005 al 78,5% nel 2008. Nel comparto dei mutui, si assisterà presumibilmente ad un graduale rientro dei ritmi di crescita con tassi di incremento stimati del 15,1%, del 11,2% e del 8,7% rispettivamente nel 2006, 2007 e 2008. L’innovazione di prodotto cui si assiste sul mercato dovrebbe sopperire agli aumenti dei tassi che, sebbene attesi in misura moderata, potrebbero generare una riduzione della percezione di convenienza dei mutui da parte delle famiglie. Anche nei prossimi anni la domanda di credito sarà sostenuta dall’evoluzione della struttura socio-demografica delle famiglie e dai cambiamenti nella cultura finanziaria sia nei confronti dell’approccio al credito, sempre più considerato strumento di ottimizzazione del bilancio familiare, sia nelle scelte di allocazione del portafoglio. A questo si accompagnerà, dal lato dell’offerta, il continuo consolidamento dell’innovazione di prodotto, di canale e di processo che, in un contesto di crescente concorrenza, potrà sostenere lo sviluppo del comparto. In linea con la convergenza verso i modelli di ricorso al credito delle famiglie europee, il tasso di indebitamento delle famiglie italiane dovrebbe attestarsi alla fine del 2008 intorno al 50%. .  
   
   
NASCE CRIF VALUTAZIONE IMMOBILI LA SOLUZIONE CHE CONSENTE SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO PERIZIE E VALUTAZIONI UNIFORMI DEGLI IMMOBILI DATI IN GARANZIA A FRONTE DI UNA RICHIESTA DI MUTUO  
 
 Bologna, 15 Giugno 2006 - In un mercato come quello italiano, in cui nell’ultimo quadriennio le compravendite di alloggi hanno registrato una media annuale di 750. 000 unità e che nel 2005 ha fatto segnare un incremento delle richieste di mutui del +6% rispetto al 2004, nasce Crif Valutazione Immobili, la nuova soluzione di Crif che consente di determinare, secondo criteri di stima internazionali, il valore reale degli immobili sull’intero territorio nazionale. Attualmente lo scenario di mercato si caratterizza per la progressiva integrazione, sempre più esplicita, del settore immobiliare con quello finanziario, come nel caso delle cartolarizzazioni e dei fondi immobiliari. Inoltre, l’accordo di Basilea Ii introduce elementi di qualità e professionalità nelle valutazioni immobiliari, con l’adozione da parte degli Istituti bancari e finanziari di una metodologia basata su criteri oggettivi, chiari e riproducibili nel tempo, in considerazione del ruolo che la proprietà immobiliare riveste come garanzia delle operazioni di erogazione di un mutuo e ai fini della rivalutazione periodica di tali garanzie. Lo stesso “Regolamento recante le disposizioni per le società del Risparmio” della Banca d’Italia (Gazzetta Ufficiale n. 230 del 30 settembre 1999) prevede che il valore di mercato sia determinato in base al confronto con i prezzi di immobili simili, attraverso l’applicazione di aggiustamenti adeguati alle loro caratteristiche intrinseche ed estrinseche, richiamando il criterio denominato Sales Comparison Approach nell’ambito degli standard valutativi e contabili internazionali. “Gli Istituti bancari e finanziari italiani – afferma Marco Preti, direttore della divisione Business Information di Crif – spesso hanno utilizzato strutture interne per la valutazione degli immobili che, oltre a sottrarre considerevoli risorse alle attività core-business, hanno contribuito a frammentare ulteriormente le procedure estimative adottate a livello nazionale, in un mercato immobiliare già caratterizzato da problemi informativi e da una scarsa trasparenza nei processi, a causa della mancanza di regole condivise. Appare quindi evidente l’importanza che una valutazione immobiliare efficace, precisa e standardizzata, acquisisce per l’Istituto Bancario, fornendo i dati necessari per assumere decisioni valide e rapide. Mentre tutti i principali paesi europei e nord americani – continua Preti - già da alcuni anni utilizzano criteri estimativi condivisi, trasparenti e riproducibili nel tempo, l’Italia fino ad oggi era rimasta in ritardo sotto questo aspetto. Considerate le disposizioni di Basilea Ii, l’offerta di Crif Valutazione Immobili rappresenta un’importante opportunità per colmare velocemente questa distanza, perché si basa su un processo innovativo, interamente gestito da Crif, che non solo consente in breve tempo di determinare il reale valore dell’immobile, ma risulta utilizzabile per tutte le attività di risk management”. Grazie all’adozione dei principi espressi dal “Codice delle Valutazioni Immobiliari” di Tecnoborsa, che introduce anche per l’Italia la conformità e la confrontabilità con altri standard utilizzati in Europa, il servizio Crif Valutazione Immobili consente agli Istituti Finanziari una gestione corretta ed uniforme delle perizie sugli stabili dati a garanzia a fronte dell’erogazione di mutui. Crif Valutazione Immobili, infatti, mette a disposizione perizie immobiliari realizzate attraverso un processo estimativo che si distingue grazie all’utilizzo di un work-flow completamente automatizzato, al supporto esclusivo di un network capillare di periti altamente qualificati e alla disponibilità di un archivio di benchmark costantemente aggiornato. Sviluppato da Crif, gruppo leader nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie, il servizio permette di conseguire una maggiore efficienza dei processi e valutazioni oggettive utilizzabili ai fini di Basilea Ii, di cartolarizzazioni e di assicurazioni del credito. Potendo contare su una propria rete di periti indipendenti e qualificati, il servizio Crif Valutazione Immobili fornisce tutte le informazioni di dettaglio necessarie alla perizia, unendo elementi sia quantitativi che qualitativi nell’elaborazione della stima. Spesso intesa come stima del valore dell’immobile, la Perizia Immobiliare rappresenta infatti il risultato di un processo di valutazione complesso, strutturato in più fasi successive, in cui devono essere tenuti in considerazione sia aspetti quantitativi (superficie, dotazione di impianti, collocazione urbanistica, presenza di vincoli, ecc. ), sia elementi qualitativi (stato degli impianti, esposizione, panorama, ecc. ), che solo un sopralluogo diretto può rilevare. La ponderazione di tutti questi elementi e l’applicazione di standard estimativi condivisi richiedono la disponibilità di dati di mercato approfonditi e affidabili, fondamentali per contestualizzare la valutazione, così come non possono prescindere dalla competenza professionale del valutatore, garantita da uno specifico percorso di formazione e dalla possibilità oggettiva di applicare gli strumenti metodologici senza vincoli e pressioni esterne. Con Crif Valutazione Immobili, l’adozione di standard riconosciuti a livello europeo, il supporto di professionisti esperti del territorio e l’accesso a una banca dati aggiornata e dinamica si integrano in un work-flow strutturato, che consente non solo un notevole risparmio in termini di tempo e di costi e l’assoluta uniformità delle perizie agli standard, ma anche la costante verifica del processo valutativo, che prevede diversi livelli di controllo, a garanzia della qualità e del valore dell’output. . .  
   
   
INTERNATIONAL BEST FACTORY AWARD 2006: L’EDIZIONE DEL 2006 ESTENDE L’ATTIVITA’ DI BENCHMARKING ANCHE AI PROCESSI DI INNOVAZIONE NELLE AZIENDE MANIFATTURIERE (BIA) E DEL TERZIARIO (BSA)  
 
Milano, 15 giugno 2006 – Importanti novità per l’edizione 2006 dell’Ibfa (International Best Factory Award). L’iniziativa, avviata nel 1992 dalla Cranfield School of Management è stata adottata successivamente in Germania dall’Export-akademie Baden-wurttemberg. Nel 1998 l’Area Produzione e Tecnologia della Sda Bocconi in collaborazione con “Il Sole 24 Ore” e con il Patrocinio del Ministero dell’Industria ha promosso questa iniziativa, con cadenza annuale, finalizzata a monitorare le prestazioni produttive e logistiche nel sistema industriale italiano. Si tratta di un’analisi di benchmarking, in ambito manifatturiero, relativa al processo logistico-produttivo, volta alla costituzione di un data base che consenta il monitoraggio costante e sistematico del processo oggetto d’indagine e l’identificazione delle best practice negli stabilimenti italiani. La metodologia d’indagine consiste in una raccolta dati (ai partecipanti viene richiesto di compilare un questionario); segue l’elaborazione di un benchmarking report (un rapporto in cui si individuano i benchmark per tutti i principali indicatori di performance operativa); in ultima fase le aziende eccellenti sono visitate al fine di analizzare in loco le best practice adottate. Dall’edizione del 2006 l’Ibfa estende il suo raggio di azione anche sui processi di innovazione dei prodotti con il Best Innovation Award (Bia), per rilevare le forme di innovazione di maggior impatto sulle prestazioni economiche e competitive delle imprese e sulle aziende del terziario con il Best Service Award (Bsa), al fine di identificare le prassi eccellenti nell’innovazione ed erogazione dei servizi. “Partecipare all’International Best Factory Award – afferma Valeria Belvedere Responsabile dell’iniziativa – permette alle aziende di conseguire significativi benefici. Innanzitutto la possibilità di acquisire gratuitamente il “benchmarking report” elaborato dall’Area Produzione e Tecnologia della Sda Bocconi. In questo modo ciascuna azienda può visionare il posizionamento delle proprie performance rispetto alla media del gruppo di appartenenza. La compilazione del questionario inoltre, costituisce per le unità produttive un momento di auto valutazione delle proprie prassi operative. Infine la possibilità di effettuare comparazioni tra più stabilimenti di una stessa azienda, permette di realizzare anche un benchmarking interno”. .  
   
   
IMPRESE ITALIANE A GONFIE VELE VERSO I MERCATI DEL MEDITERRANEO MISSIONE IMPRENDITORIALE A TEL AVIV E AMMAN DAL 18 AL 22 GIUGNO AUMENTANO LE ESPORTAZIONI ITALIANE VERSO IL MERCATO ISRAELO-GIORDANO:+12% IN UN ANNO LOMBARDIA E VENETO LE REGIONI PIÙ ATTIVE MACCHINARI E PRODOTTI FINITI I PIÙ ESPORTATI, PRODOTTI CHIMICI I PIÙ IMPORTATI  
 
Milano, 15 giugno 2006 - É in crescita l’export dell’Italia verso Israele e Giordania: +12% in un anno, con un valore di quasi due miliardi di euro. Si registra infatti un decisivo aumento delle esportazioni sia verso Israele (+15,1%) per un valore di circa un miliardo e mezzo di euro, che verso la Giordania (+0,5%) per oltre 300 milioni di euro. Lombardia e Veneto le regioni italiane più attive. La Lombardia esporta infatti in Israele il 34,2% del totale nazionale e il Veneto il 12,8%, per un ammontare di oltre mezzo miliardo euro per la prima e quasi 200 milioni per il secondo. Con sette punti percentuali di differenza la Lombardia é invece seconda al Veneto sulla piazza giordana (25,3% contro 32,3%). Verso Israele si esporta nel settore dei macchinari e del materiale da trasporto (28,2%), in Giordania soprattutto nei prodotti finiti (37,2%). Per quanto riguarda l’import, è il settore chimico a fare da padrone su entrambi i mercati. Infatti le importazioni italiane da Israele e Giordania sono rispettivamente costituite per il 45,7% e per il 42,1% da prodotti chimici. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat, anno 2005. E Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive - Punto di Contatto Nazionale, organizza una missione in Israele e Giordania, a Tel Aviv e Amman, dal 18 al 22 giugno con l´obiettivo di creare nuovi contatti d´affari e diffondere una cultura d´impresa legata alle linee Ocse. Per le aziende partecipanti verranno organizzati incontri d’affari personalizzati con operatori locali. Per informazioni: Promos – Camera di commercio di Milano, tel. 02. 8515. 5868, e-mail: jamous@mi. Camcom. It. “Il Mediterraneo rappresenta per le nostre imprese un importante orizzonte di sviluppo – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali -. E da anni la Camera di commercio è particolarmente impegnata nel promuovere le relazioni con i Paesi dell’area, attraverso una serie di attività che culminano nell’annuale conferenza del Laboratorio Euromediterraneo, giunta quest’anno alla sua quarta edizione e che si terrà a Milano il 17 e 18 luglio. É infatti importante promuovere la cooperazione e soprattutto fornire strumenti concreti per aiutare la competitività delle nostre imprese che operano su questi mercati. E in tale ottica la missione in Israele e Giordania rappresenta una valida opportunità”. .  
   
   
INNOVARE PER COMPETERE STRUMENTI ED OPPORTUNITÀ PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Milano, 15 giugno 2006 - Quali sfide impone alle aziende il confronto con il mercato globale? Quali le iniziative a sostegno dell’innovazione nelle piccole e medie imprese? Quali i finanziamenti? Quali le politiche dell’Unione europea nel quadro della strategie comunitarie per l’occupazione e la crescita economica? Se ne parlerà all’incontro “Le politiche dell’Unione europea a sostegno delle piccole e medie imprese” organizzato da Camera di Commercio di Milano e dalla Rappresentanza della Commissione Europea in occasione dell’iniziativa “Sme’s Day” (Giornata europea delle piccole e medie imprese). L’incontro si terrà: a Milano giovedì 15 alle ore 12. 00 presso la Rappresentanza Commissione Europea Palazzo delle Stelline Corso Magenta 59. Partecipano: Renato Mattioni, Vice Segretario Generale della Camera di commercio di Milano, Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza della Commissione europea. .  
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE DI FEDERMACCHINE: ALBERTO SACCHI E’ IL NUOVO PRESIDENTE ALBERTO TACCHELLA, VICEPRESIDENTE, ALFREDO MARIOTTI SEGRETARIO GENERALE.  
 
Milano, 15 giugno 2006 - Rinnovato il vertice di Federmacchine, Alberto Sacchi è il nuovo presidente della federazione dei costruttori di beni strumentali cui fanno capo le 10 associazioni di categoria (Acimac, Acimall, Acimga, Acimit, Assocomaplast, Assomac, Gimav, Marmomacchine, Ucima e Ucimu-sistemi Per Produrre). Alberto Sacchi, già vice presidente, prende il posto di Andrea Riello, alla guida della federazione dall’aprile 2003. Il nuovo presidente di Federmacchine sarà affiancato nel suo operato dal vicepresidente, neo-eletto Alberto Tacchella, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre. Sono confermati i consiglieri: Vittorio Agnati (Acimga), Luciano Anceschi (Assocomaplast), Giovanni Caffarelli (Ucima), Ambrogio Delachi (Acimall), Angelo Lovati (Gimav), Flavio Mirabelli (Assomarmomacchine), Pierluigi Ponzoni (Acimac), Giulio Tandura (Assomac). Segretario generale è Alfredo Mariotti. Presidente Acimit dal 2000 al 2005 e attualmente membro della giunta di Confindustria, Alberto Sacchi è stato vicepresidente del Cematex, associazione costruttori europei macchine per l’industria tessile, dal 2000 al 2004. Classe 1959, Sacchi è amministratore delegato della Htp Unitex, società di Caronno Pertusella (Varese), leader nel settore meccanotessile. Nel corso della assemblea annuale della Federmacchine, il neo-eletto presidente ha espresso l’intenzione di “proseguire sul tracciato segnato dal predecessore. Occorre - ha rilevato Alberto Sacchi - prendere coscienza dell’importanza del nostro manifatturiero. In tutti i comparti che fanno capo a Federmacchine siamo, infatti, leader a livello mondiale, capaci, noi costruttori italiani di beni strumentali, di confrontarci con i concorrenti stranieri spesso più strutturati”. “L’eccellenza delle nostre macchine porta eccellenza a tutto il sistema produttivo italiano, un valore riconosciuto dai consumatori di tutto il mondo, per tale ragione occorre che il sistema paese investa risorse e attenzione verso il nostro settore”. “A tal fine e per sottolineare le necessità dei costruttori di beni strumentali presenteremo, nei prossimi giorni, a tutte le principali istituzioni, un documento che raccoglie le istanze del settore nel complesso, un settore che con oltre 130. 000 addetti e 2. 100 imprese ha fatturato, nel 2005, oltre 21,5 miliardi di euro”. .  
   
   
IL GRUPPO DE’ LONGHI CEDE ELBA SPA, SOCIETÀ OPERATIVA NELLA PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI PER LA COTTURA TRA CUI CUCINE FREE STANDING, PIANI COTTURA E FORNI AD INCASSO.  
 
Treviso, 15 giugno 2006- Ieri è stato realizzato il closing della cessione del 100% di Elba Spa, detenuto da De’ Longhi Finance (99,9997%) e Giuseppe De’ Longhi (0,0003%) a Fisher & Paykel Appliances Italy Holdings Srl, azienda detenuta da Fisher & Paykel Appliances Holdings Limited, gruppo neozelandese attivo nel segmento dell’elettrodomestico bianco e quotato alle Borse australiana e neo-zelandese. Il prezzo di cessione (Equity Value) è stato pari a € 72,1 milioni, al netto di € 6,1 milioni di debito finanziario di Elba Spa al 31 maggio 2006. Nell’esercizio 2005 Elba Spa ha riportato i seguenti risultati (€ milioni): Ricavi: 83,9; Ebitda: 9,5; Ebit: 5,8; Utile Netto: 5,1. La cessione di Elba Spa comporta una plusvalenza netta di € 28 milioni per il Gruppo De’ Longhi e una riduzione del debito finanziario netto di circa € 76 milioni E’ stata inoltre ufficializzata la cessione di Elba Spa, società detenuta da De’ Longhi Finance (99,9997%) e Giuseppe De’ Longhi (0,0003%) a Fisher & Paykel Appliances Holding Srl, società interamente detenuta da Fisher & Paykel Appliances Holdings Limited, gruppo neozelandese attivo nel segmento dell’elettrodomestico bianco. Elba Spa, con sede a Borso del Grappa (Treviso), produce cucine free standing, forni a incasso e piani cottura, che commercializza in 54 Paesi e con una significativa presenza nel Regno Unito. L’equity Value dell’operazione è di € 72,1 milioni, al netto di € 6,1 milioni relativi al debito finanziario di Elba Spa al 31 maggio 2006. Nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2005 Elba Spa ha conseguito ricavi di € 83,9 milioni, un Ebitda di € 9,5 milioni, un Ebit di € 5,8 milioni e un utile netto di € 5,1 milioni. In base agli accordi di cessione, il Gruppo De’ Longhi continuerà a distribuire i prodotti per la cottura con i marchi De’ Longhi e Elba in Nuova Zelanda, Australia e in Italia (nel 2005 il fatturato realizzato da Elba Spa in questi mercati è stato di circa € 38 milioni); il Gruppo De’ Longhi manterrà inoltre con Elba Spa un rapporto strategico continuativo. Per effetto della cessione, Elba Spa sarà deconsolidata dal bilancio del Gruppo De’ Longhi a partire dal 1 giugno 2006. La transazione comporta per il Gruppo De’ Longhi una plusvalenza netta di circa € 28 milioni a livello consolidato e una riduzione del debito finanziario di € circa 76 milioni. Fabio De’ Longhi, amministratore delegato del Gruppo De’ Longhi, ha così commentato l’operazione: “Elba rappresentava un’eccezione di successo all’interno del Gruppo, in quanto era l’unico business presente nel settore dell’elettrodomestico bianco. Il mantenimento della distribuzione in Nuova Zelanda, Australia e in Italia ci permette comunque di preservare significative sinergie commerciali con gli altri business del Gruppo”. “I proventi della cessione di Elba potranno essere utilizzati per favorire la crescita organica ed attraverso acquisizioni delle categorie del piccolo elettrodomestico e dei business professionali” – ha concluso Fabio De’ Longhi. Advisors dell’operazione sono stati Cross Border Srl, membro di Global M&a, Studio Legale e Tributario Abbatescianni e Studio Tributario Biscozzi Nobili. .  
   
   
IGD S.P.A.: SIGLATO ACCORDO PRELIMINARE PER L’ACQUISTO DI UN TERRENO A CONEGLIANO VENETO CONTINUA LA CRESCITA DEL GRUPPO IGD IN LINEA CON IL PIANO INDUSTRIALE  
 
Milano, 15 giugno 2006 - Igd S. P. A. , società quotata al mercato S. T. A. R. Di Borsa Italiana operante nel settore immobiliare della grande distribuzione ha siglato un accordo preliminare per l’acquisito di un terreno di 15. 000 metri quadrati di superficie in Conegliano Veneto da I. C. I. Industriale Commerciale Immobiliare Srl, parte non correlata. L’investimento complessivo, pari a circa 6,437 milioni di Euro comprensivi dell’accordo preliminare siglato oggi e degli oneri accessori, è condizionato all´ottenimento dei necessari permessi ed autorizzazioni. L’operazione sarà finanziata tramite cassa Igd per il 40% mentre la restante parte sarà finanziata con debito. 636 mila Euro verranno saldati alla sottoscrizione del contratto preliminare (avvenuta in data odierna) mentre il rimanente importo sarà saldato alla stipula del contratto definitivo. Sul terreno oggetto dell’acquisizione, adiacente al terreno di proprietà di Igd dallo scorso ottobre 2005 su cui verrà costruito un Centro Commerciale, saranno realizzate delle medie superfici di vendita. La fine dei lavori coincide con quella relativa al precedente investimento ed è prevista per la fine del 2008. L’acquisizione, che si inserisce nella strategia di crescita comunicata alla comunità finanziaria, è parte integrante di quella precedentemente effettuata e permette di creare un’ampia area a forte attrattività commerciale incrementando il valore di entrambi gli investimenti. L’investimento va, inoltre, verso la direzione di sperimentare nuove forme di centro commerciale ad offerta integrata. “Questa acquisizione – ha commentato Filippo-maria Carbonari, Amministratore Delegato di Igd – é la conferma che la società è in grado, in linea con la strategia aziendale, di creare valore sia attraverso la crescita dimensionale che attraverso la valorizzazione del proprio portafoglio immobiliare. ” .  
   
   
UNA CONSULTAZIONE EUROPEA RIVELA CHE L´EFFICIENZA ENERGETICA È PRIORITARIA  
 
Bruxelles, 15 gi8ugno 2006 - La Commissione europea ha pubblicato una sintesi dei contributi in risposta al Libro verde sull´efficienza energetica, "Fare di più con meno". Il testo giunge alla conclusione che mentre l´entusiasmo per l´efficienza energetica è marcato, le informazioni al riguardo non sono sufficienti, e l´Ue ha un ruolo chiave da svolgere nella promozione dell´efficienza energetica. "Fare di più con meno" stabilisce l´obiettivo di ridurre del 20 per cento il consumo energetico entro il 2020. Al momento l´Ue sta aumentando il proprio consumo energetico dell´uno o due per cento su base annuale. La consultazione, che chiedeva di esprimersi su 25 tematiche relative al Libro verde, è stata lanciata il 22 giugno 2005 e la scadenza ultima per l´invio delle osservazioni era marzo 2006. Il documento di sintesi illustra tali commenti. In generale, dai contributi emerge una preferenza per un approccio combinato del bastone e della carota, che utilizzi misure economiche per stimolare il mercato dell´efficienza energetica. I partecipanti hanno inoltre dichiarato che l´Ue deve essere più attiva sul fronte dell´informazione dei cittadini. "I cittadini, le autorità locali e l´industria spesso non sono al corrente delle possibilità a loro disposizione per migliorare l´efficienza energetica, né dell´attuazione della tecnologia o delle possibilità di finanziamento per svilupparla", si legge nella relazione. È stato anche fatto presente che il programma per il commercio delle emissioni funziona. Tuttavia, i commenti sono stati inoltrati prima che si scoprisse che il programma per il commercio delle emissioni del 2005 aveva emesso troppi crediti. Anche l´efficienza energetica è stata considerata un mercato chiave, essenziale per la crescita economica sostenibile, mentre l´onere della burocrazia dovrebbe diminuire. Alcune regioni e Stati membri "dispongono già di piani di efficienza energetica, e [. ] devono solo essere stimolati ad attuarli efficacemente, e non essere sovraccaricati di nuove politiche", si legge nella relazione. Gli autori hanno desunto l´opinione dai contributi alla consultazione e hanno utilizzato un´analisi statistica delle parole chiave. Le conclusioni principali sono le seguenti: Non ci sono informazioni sufficienti sull´efficienza energetica. Occorrerebbe una maggiore consapevolezza dell´efficienza energetica nelle scuole e nelle università, che stimolerebbero a loro volta più soluzioni di efficienza energetica. La politica dovrebbe essere schierata a favore dell´azione, in particolare a favore delle agenzie regionali, finanziate dai Fondi strutturali o dall´Ue. Le migliori prassi andrebbero diffuse il più ampiamente possibile, ancora una volta con il sostegno dell´Ue. Le autorità pubbliche dovrebbero assumere la guida del processo tramite gli appalti e il buon esempio, e sviluppando contemporaneamente nuovi mercati. Andrebbe ampliata l´etichettatura dei prodotti efficienti sotto il profilo energetico. Le società che erogano servizi energetici dovrebbero impiegare le loro competenze per ridurre gli sprechi di energia negli edifici pubblici e nelle aziende locali, e la direttiva sul rendimento energetico nell´edilizia andrebbe estesa agli edifici con una superficie inferiore ai 1. 000 metri quadrati. C´è ancora molta strada da fare nei trasporti, da una maggiore efficienza energetica dei motori a una tassazione scaglionata dei veicoli per promuovere il passaggio all´efficienza del carburante; occorre inoltre intervenire sul versante del traffico e della gestione viaria. Nel settore della produzione energetica c´è ancora molto lavoro da fare per migliorare l´efficienza della generazione di energia. La cogenerazione di calore ed energia elettrica potrebbe garantire enormi risparmi in termini di efficienza energetica. Gli incentivi economici sono destinati a promuovere lo sviluppo del settore. Le pratiche efficienti in termini energetici andrebbero promosse più attivamente a livello globale. Il documento passerà ora alla Commissione europea quale parte della consultazione sull´efficienza energetica, che comprende una valutazione degli impatti delle nuove tecnologie e politiche. La Commissione presenterà un piano d´azione sull´efficienza energetica al Parlamento europeo e al Consiglio europeo nel secondo semestre di quest´anno. La relazione è trasparente, e l´allegato della sintesi elenca i 241 contributi, ossia 31 provenienti da Ong, 66 da Stati membri ed enti pubblici, 106 da industria e settore privato e 38 da cittadini. Per ulteriori informazioni, è possibile seguire il dibattito all´indirizzo http://ec. Europa. Eu/energy/efficiency/index_en. Htm .  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA DIECI NUOVI CONTRATTI PER OLTRE 1 MILIARDO DI DOLLARI USA NEL SUD EST ASIATICO, NEL MARE DEL NORD, NEL GOLFO DEL MESSICO E IN CONGO  
 
San Donato Milanese, 15 giugno 2006 - Saipem si è aggiudicata dieci nuovi contratti nel settore delle Costruzioni Mare per un importo complessivo di oltre 1 miliardo di dollari Usa. I contratti riguardano le aree del Sud est asiatico, del Mare del Nord, del Golfo del Messico e dell’Africa occidentale. Sud est asiatico Saipem ha acquisito nel Sud est asiatico quattro nuovi contratti per un valore complessivo di 480 milioni di dollari. Il primo contratto, di tipo Epic1, riguarda la posa di una condotta di 126 chilometri nell’offshore di Taiwan per conto della Autorità Petrolifera Nazionale di Taiwan; il secondo contratto (Epic) è relativo alla posa di una condotta di 90 chilometri nel Golfo di Thailandia per conto della Petroleum Authority of Thailand (Ptt); il terzo (sempre Epic) riguarda la posa di una condotta di 50 chilometri nell’area compresa tra la Malesia e la Thailandia per conto della Trans Thai-malaysia (Ttm). Relativo alla stessa area è il quarto contratto, che riguarda l’installazione di 3 piattaforme e 36 chilometri di condotte per conto della società Kencana Hl. Le opere relative ai quattro contratti saranno realizzate nel corso del 2007 con l’utilizzo dei mezzi navali Semac 1, Castoro 8 e Castoro 10. Mare del Nord e Golfo del Messico Saipem si è aggiudicata quattro nuovi contratti nel Mare del Nord e uno nel Golfo del Messico, per un valore complessivo di 380 milioni di dollari. Il primo contratto, di tipo Epic, è stato assegnato dalla Total E&p Uk e riguarda la sostituzione della condotta di 20 chilometri che collega le piattaforme Dunbar e Alwyn, situate a circa 150 chilometri a nord est di Aberdeen, nel Mare del Nord; i lavori si svolgeranno tra il terzo e quarto Epic: Engineering, procurement, installation, construction trimestre del 2007 con l’utilizzo del mezzo navale Castoro Sei. Il secondo contratto è relativo alla posa di circa 30 chilometri di condotte nell’ambito dello sviluppo del campo Halfdan, sempre nel Mare del Nord, per conto della società Maersk Oil Og Gas. Anche per questo contratto, i lavori si svolgeranno tra il terzo e quarto trimestre del 2007 con l’utilizzo del mezzo navale Castoro Sei. Il terzo contratto relativo al Mare del Nord riguarda lo sviluppo sottomarino del campo Ettrick, per conto della società petrolifera Nexen; i lavori verranno svolti tra il secondo e terzo trimestre 2007. Il quarto contratto, assegnato dalla Total Norge E&p As, è relativo alla rimozione e allo smantellamento delle condotte sottomarine collegate al complesso centrale del giacimento di Frigg, a circa 230 chilometri a nord ovest di Stavanger, Norvegia. Il contratto che Saipem si è aggiudicata nel Golfo del Messico è stato assegnato dalla società Devon Energy e riguarda lo smantellamento e la rimozione di 3 piattaforme danneggiate dall’uragano Rita. I lavori inizieranno nell’agosto 2006 e verranno realizzati dal mezzo navale S355. Africa Occidentale Il contratto che Saipem si è aggiudicata nella Repubblica del Congo è stato assegnato da Eni e riguarda l’ingegneria, l’approvvigionamento la costruzione e l’installazione di una piattaforma e delle relative condotte per lo sviluppo del giacimento di Awa Paloukou nell’offshore congolese. La piattaforma verrà costruita presso il cantiere della Intermare Sarda in Sardegna e verrà poi installata nell’estate del 2007 dal mezzo navale Saipem 3000. .  
   
   
APER: GIORNATA DI LAVORO SULLE FONTI RINNOVABILI.  
 
Milano 15 giugno 2006 - Si è svolta il 13 giugno presso la sede della Conferenza dei Presidenti delle Regioni (Cinsedo – Roma) una mattinata di approfondimento sul complesso quadro giuridico-amministrativo di approvazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. La riunione, presieduta dall’ing. Luciano Calvarese, funzionario della Regione Marche che ricopre il ruolo di capofila per le questioni attinenti l’energia, è stata promossa da Aper – Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili, ed ospitata dalla sede dei Presidenti delle Regioni, alla presenza, oltre che di un funzionario del ministero dello Sviluppo Economico, da oltre 22 funzionari in rappresentanza di 14 Regioni, due province Autonome e una Provincia a statuto ordinario. Il tema delle procedure per l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio di impianti rinnovabili è stato accolto con molto interesse dai funzionari regionali, come testimonia la folta rappresentanza regionale; la mattinata è stata infatti caratterizzata da un confronto tra i produttori di energia rinnovabile, rappresentati da Aper, e i funzionari regionali, sul tema delle difficoltà nella completa applicazione della cosiddetta “Procedura semplificata”, introdotta con l’art. 12 del Decreto 387/2003. In particolare il tema degli approfondimenti giuridici nell’ambito delle fonti rinnovabili è stato delineato anche grazie dall’intervento di dei legali degli studi “Bucello Croci Piscitelli Viola” e “Avvocati Conte”, cui si appoggia l’Associazione, che hanno illustrato le più comuni problematiche riscontrate nell’esperienza quotidiana. In particolari i temi di maggior rilievo sono stati i seguenti: la compatibilità dello strumento urbanistico con le finalità operativa degli impianti rinnovabili, soprattutto per quanto concerne l’eventualità di applicazione della disciplina degli espropri; la necessità di fondere in un’unica procedura armonizzata, nell’ambito dello strumento della Conferenza dei Servizi, tutte le autorizzazioni necessarie, ivi comprese le concessioni idroelettriche e le autorizzazioni per gli allacciamenti alla rete elettrica; il tema delle compensazioni ambientali e della presunta irregolarità di gare comunali indette su terreni privati; la tematica delle autorizzazioni semplificate per impianti di microgenerazione; infine il tema della suddivisione, a livello regionale, degli obiettivi per le rinnovabili previsti a livello nazionale, ipotizzando meccanismi di burden sharing. Infine l’Associazione ha presentato un Cd contenente una raccolta organizzata delle normative regionali riguardanti l’inserimento degli impianti eolici nel territorio, a testimonianza del lavoro svolto in questi anni di presenza anche a livello territoriale. Tutte le tematiche sono comunque state permeate dalla necessità di un atto di indirizzo comune alle Regioni e Province Autonome che, come previsto dall’art. 12 del Decreto 387/2003, sarebbe dovuto giungere alla Conferenza Unificata su proposta dei Ministeri delle Attività produttive, Ambiente e Beni Culturali: purtroppo il mancato pronunciamento di questo ultimo Ministero sul documento già licenziato dai primi due ha definitivamente bloccato i lavori fino allo scadere della precedente Legislatura. A seguito della ripresa dei lavori parlamentari, nella giornata di ieri si è deciso di dare nuovo impulso al perfezionamento del procedimento autorizzatorio regionale per le fonti rinnovabili, riallacciandosi peraltro al Disegno di Legge sull’energia, istituendo un gruppo di lavoro in seno alle Regioni e ai funzionari dei ministeri preposti. Osservazioni Al Documento Di Consultazione Pubblicato In Data 15 Febbraio 2006- Osservazioni allo schema di provvedimento- Nel seguito le osservazioni dell’Associazione ad alcuni spunti per la consultazione. Informazioni sul mix di combustibili- Aper auspica che venga correttamente applicato quanto previsto nella Direttiva n. 2003/54/Ce, nonché nella Direttiva Europea 2001/77/Ce (articolo 5) e nel Decreto 387/2003 (articolo 11) mediante una garanzia di origine dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e, più in generale, mediante un dettaglio del mix dei combustibili impiegati dal fornitore di energia, al fine di consentire una scelta al consumatore finale. Trasparenza dei corrispettivi: Quadro sintetico e Quadro di dettaglio- L’associazione ritiene, ai fini della trasparenza del sistema, in linea di principio corretto mantenere uno schema di fatturazione comune ai clienti del mercato vincolato ed idoneo, con la finalità di poter procedere ad una lettura della fattura, indipendentemente dal fornitore, che consenta di avere sia un quadro di sintesi, sia uno di dettaglio, con possibilmente una struttura standard prevista dall’Autorità (Punto 7. 1 documento per la consultazione). Circa la tipologia da adottarsi l’Associazione rimette all’Autorità la decisione in tal senso. Componenti a copertura dei costi sostenuti nell’interesse generale e oneri generali afferenti il sistema elettrico. Informazioni sui corrispettivi fatturati- Con riferimento ai quadri di dettaglio (Punto 7. 15 documento per la consultazione), Aper ritiene corretto riportare i dettagli delle componenti A e Uc (possibilmente in forma disaggregata per le fatture mensili e bimestrali, in subordine in forma aggregata durante l’anno ma con un resoconto di fine anno distinto per ciascuna singola voce). In particolare, con riferimento alla attuale voce A3, Aper chiede che sia apportata trasparenza sui costi raccolti in questa voce e, differentemente da quanto proposto dalla Autorità con la proposta di definire la componente A3 “promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate”, propone che sia adottata una differenziazione, tesa a distinguere le risorse destinate alle rinnovabili e le risorse destinate alle fonti assimilate, secondo il seguente articolato: A3rinn: promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili: A3ass: promozione della produzione di energia da fonti assimilate. In tal modo l’Associazione ritiene che sia correttamente applicato il principio di trasparenza, in base al quale gli utenti del sistema elettrico vengono correttamente informati sulla origine dei costi di sistema sostenuti, anche al fine di una corretta interpretazione circa la destinazione delle risorse raccolte a mezzo bolletta elettrica. Tale misura peraltro rispecchierebbe anche quanto evidenziato nella “Relazione Annuale Sullo Stato Dei Servizi E Sull´attivita´ Svolta”, dove all’interno della Sezione 2 (paragr. Struttura della produzione incentivata), ben si evidenzia la struttura delle destinazioni delle risorse raccolte tramite ricorso alla tariffa A3 Informazioni relative ai consumi del cliente Con l’occasione si desidera attirare l’attenzione su una nuova classificazione di utente, che sarà sempre più numerosa in futuro, cioè l’utente con contratto di net-metering, così come previsto dall’art. 6 del decreto 29 dicembre 2003, n. 387. In particolare si richiede, in conformità a quanto stabilito dalla Delibera Aeeg n. 28/06, una documentazione che consenta al cliente di leggere, secondo le modalità di contabilizzazione prescelte, i consuntivi di energia prodotta, immessa in rete e prelevata dalla rete, al fine della ricostruzione delle quantità annue (o periodiche) rispettivamente prodotte, immesse o consumate dalla rete anche al fine di verifica dell’ammontare eventualmente dovuto a titolo di incentivazione. Con tale struttura composita occorre evidenziare al cliente il dettaglio delle parti assoggettabili a oneri di trasmissione e distribuzione, a componenti A e Uc e le parti imponibili al fine dell’applicazione delle imposte. .  
   
   
ENERTAD 2003-2006 CONVERTIBILE  
 
 Milano, 15 giugno 2006 - A seguito dell’avvenuto deposito, presso la Consob della comunicazione relativa all’intenzione di procedere ad una Offerta Pubblica di Acquisto volontaria, promossa da Erg S. P. A. Per l’acquisto della totalità delle azioni ordinarie rappresentative dell’intero capitale sociale di Enertad S. P. A. , al prezzo di Euro 3,00 per ciascuna azione (l’”Offerta”), resa nota al mercato uk 5 giugno 2006, i possessori di Obbligazioni convertibili di cui al Prestito “Enertad 2003-2006 convertibile” vengono informati che, in deroga ai termini previsti all’art. 8 del Regolamento, le Domande di Conversione che verranno presentate, in qualunque momento per tutta la durata di validità dell’Offerta purché entro il termine massimo di tre Giorni di Borsa Aperta precedenti la data di chiusura dell’Offerta, saranno eseguite, con conseguente emissione delle Azioni di Compendio, il Giorno di Borsa Aperta successivo alla data della loro presentazione all’Intermediario. I termini in maiuscolo sono definiti nel Regolamento. .  
   
   
GRUPPO AMGA: NOMINATI I VERTICI DI MEDITERRANEA DELLE ACQUE, LA PRINCIPALE UTILITY ITALIANA ATTIVA NEI SERVIZI IDRICI INTEGRATI, QUOTATA ALLA BORSA ITALIANA: PRESIDENTE GIOVANNI DOMENICHINI, VICE PRESIDENTE LUIGI LUZZATI, AMMINISTRATORE DELEGATO ROBERTO BAZZANO.  
 
Genova, 15 giugno 2006 - Sono stati nominati i vertici di Mediterranea delle Acque, la principale utility italiana specializzata nel settore dei servizi idrici integrati, quotata alla Borsa Italiana, nata in seguito al processo di fusione di Genova Acque, Acqua Italia, Acquedotto De Ferrari Galliera in Acquedotto Nicolay. In particolare, il Consiglio di Amministrazione della società è composto da Giovanni Domenichini, Presidente, Luigi Luzzati, Vicepresidente, Roberto Bazzano, Amministratore Delegato, Giuseppe Anfossi e Rosario Mazzola, Consiglieri. Direttore Generale è stato nominato Gianluigi Devoto. Il Collegio Sindacale è composto da: Giuseppe Lalla, Presidente; Pietro Perfumo, Ermanno Martinetto, Sindaci effettivi; Silvio Sartorelli, Alberto Solano, Sindaci supplenti. Mediterranea delle Acque - che fa riferimento al Gruppo Amga specializzata nella gestione dei servizi idrici integrati - vede quali principali azionisti Amga con il 68,3%, Veolia Eau - Generale Des Eaux con il 17%, Impregilo Infrastructure con il 5,1% e Immobiliare delle Fabbriche con lo 0,3%. Mediterranea delle Acque può contare oggi oltre 3 milioni di clienti serviti direttamente o attraverso società controllate o partecipate in Liguria, Piemonte, Toscana, Marche, Lombardia, Sardegna, Campania, ampie aree del bacino del Mediterraneo al di fuori dei confini nazionali, con un fatturato complessivo di circa 110 milioni di Euro. .  
   
   
SARDEGNA: CENTRALI IDROELETTRICHE TIRSO 1 E TIRSO 2, ACCORDO  
 
Cagliari , 15 giugno 2006 – Lo scorso 13 giugno, presso l´assessorato dei Lavori Pubblici,è stato siglato dal Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica dell´Oristanese e dal Responsabile dell´Enel Produzione s. P. A. Area Energie Rinnovabili un accordo che consente l´immediato avvio della produzione idroelettrica nelle centrali idroelettriche Tirso 1 (presso la diga Cantoniera) e Tirso 2 (presso la diga Pranu Antoni). Il mancato avvio delle centrali era dovuto al contenzioso insorto alcuni mesi fa tra il Consorzio di Bonifica (titolare della concessione di derivazione idroelettrica) ed Enel Produzione (costruttore delle centrali idroelettriche) inerente l´applicazione di un precedente accordo siglato nel 2001 tra le stesse parti e concernente la realizzazione e gestione delle centrali Tirso 1 e Tirso 2. L´accordo provvisorio siglato ieri consente di convogliare per la produzione idroelettrica i volumi idrici utilizzati più alle nei comprensori irrigui di Oristano e Terralba-arborea, evitando così significative perdite di risorse energetiche ed economiche. L´accordo provvisorio prevede inoltre l´apertura di un tavolo di trattativa tra il Consorzio di Bonifica dell´Oristanese ed Enel Produzione, per il raggiungimento di un accordo definitivo in termini transattivi che consenta di superare il contenzioso in atto. Tale accordo provvisorio è stato raggiunto attraverso un´intensa opera di mediazione condotta dall´assessorato dei Lavori Pubblici, competente in materia di acque pubbliche, con la significativa partecipazione dell´assessorato dell’Agricoltura. .  
   
   
UN NUOVO NOME PER GMES, IL SISTEMA DI MONITORAGGIO AMBIENTALE L´UE INDICE UN CONCORSO TRA GLI STUDENTI DELLE SCUOLE EUROPEE  
 
Bruxelles, 15 giugno 2006 - La Commissione europea ha dato il via a un concorso per i giovani studenti delle scuole europee per trovare un nuovo nome al sistema di monitoraggio ambientale Gmes (Global Monitoring for Environmental and Security – Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza). Il sistema servirà a raccogliere informazioni sull´ambiente (per esempio sull´inquinamento ambientale, sulle inondazioni, sugli incendi o sui terremoti) che saranno di grande utilità per le autorità pubbliche. La Commissione chiede ai giovani europei di dare libero sfogo alla propria creatività e di trovare un nome più orecchiabile per questo programma. Con l´aiuto del Comitato delle regioni, la prima fase del concorso scolastico è ufficialmente iniziata. Il Vicepresidente della Commissione, Günter Verheugen, responsabile per le imprese e l´industria, ha dichiarato: "L´acronimo Gmes non rende giustizia a questo ambizioso progetto di monitoraggio dello stato della Terra. Spero che i giovani europei ci propongano un nome più adeguato. La gara è aperta. " Il sistema di monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza - la più importante iniziativa nell’ambito della politica spaziale europea insieme al programma Galileo - mira a incrementare le informazioni geospaziali a supporto della politica ambientale e di altre politiche rilevanti per la sicurezza dei cittadini europei. L´obiettivo di Gmes - che diventerà pienamente operativo a partire dal 2008 - è di riunire i dati esistenti raccolti dai singoli sistemi di osservazione operanti a livello locale e di integrarli con i dati ricavati attraverso i suoi innovativi strumenti (basati sull´utilizzo di satelliti e di sistemi di rilevazione terrestri, aerei e marini). In questo modo Gmes sarà in grado di monitorare i cambiamenti ambientali nel breve, medio e lungo periodo fornendo informazioni utili per l’adozione di decisioni e lo stanziamento di investimenti. In definitiva il progetto Gmes costituirà un sistema centralizzato finalizzato a migliorare la qualità della vita dei cittadini europei in termini di ambiente e sicurezza. L´iniziativa di indire un concorso scolastico per trovare un nuovo nome facilmente ricordabile che sostituisca quello di Gmes, è stata accolta con entusiasmo anche dal presidente del Comitato delle regioni, Michel Delebarre, che ha dichiarato: "Il comitato è lieto di sostenere il progetto e mi auguro che molte scuole partecipino al concorso. Gmes potrebbe avere effetti estremamente positivi per il futuro del pianeta e per la sicurezza dei nostri cittadini. " Il concorso è indirizzato a tutti i giovani europei che frequentano gli ultimi due anni di scuola secondaria superiore; ai vincitori sarà offerto un volo indimenticabile sopra la propria regione a bordo di una mongolfiera. Per poter partecipare al concorso le scuole devono iscriversi entro il 30 giugno 2006. Gli studenti avranno tempo entro il 31 ottobre per inviare il nome che hanno scelto. Oltre agli studenti dei 25 Stati membri, potranno partecipare al concorso anche quelli di Norvegia e Svizzera, in quanto paesi membri dell´Agenzia Spaziale Europea (Ase). All´inizio di settembre gli iscritti riceveranno un kit contenente un opuscolo per i professori, un poster da attaccare in classe e un Cd-rom contenente un video che illustra i differenti servizi del progetto Gmes. A dicembre verrà scelto il nome vincitore che sarà ufficialmente annunciato all´inizio del 2007. Per le iscrizioni e per proporre nuovi nomi consultare il sito: www. Gmes-competition. Info .  
   
   
AMBIENTE: NUOVO PUNTO OSSERVAZIONE METEO A TOLMEZZO  
 
 Trieste, 15 giugno 2006 - Un nuovo punto di "osservazione meteorologica" è operativo anche a Tolmezzo grazie alla proficua collaborazione instauratasi tra l´Amministrazione comunale (ufficio Ambiente e Cantiere Comunale) ed Arpa- Osmer del Friuli Venezia Giulia. La stazione, completamente automatica, è costituita da una centralina elettronica che, tramite schede di interfaccia ad acquisizione, gestisce i sensori e trasmette i dati rilevati via telefono cellulare. Sotto il profilo operativo vengono rilevate ogni ora la temperatura, le eventuali precipitazioni, l´umidità atmosferica, la radiazione solare globale, la direzione e la velocità del vento. L´apparecchiatura è stata installata nel centro sportivo comunale di via Val di Gorto, a poca distanza dal cuore del capoluogo carnico, in modo però da risultare rappresentativa anche della particolare situazione che si genera alla confluenza delle valli del But e del Tagliamento. La stazione è collegata in tempo reale con il centro di elaborazione dati dell´Osmer, a Visco di Palmanova. Le misure meteo di Tolmezzo possono così essere consultate sui siti web del Comune (www. Comune. Tolmezzo. Ud. It) e dell´Osmer (www. Meteo. Fvg. It). I dati raccolti, al di là della contingenza quotidiana, contribuiranno a delineare un quadro preciso della climatologia della zona e potranno essere utilizzati per analisi di specifici fenomeni, eventi o periodi meteorologici (sia per finalità culturali che produttive, sanitarie o turistiche). Essi, inoltre, arricchiranno nel tempo la banca dati meteoclimatica di Arpa-osmer, migliorandone ulteriormente la copertura del territorio regionale. .  
   
   
APPROVATO DALLA REGIONE VENETO IL PIANO ANNUALE 2006/2007 DEGLI INTERVENTI DI ATTUAZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO  
 
Venezia, 15 giugno La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’Assessore alle politiche dell’istruzione e della formazione, Elena Donazzan, il Piano annuale degli interventi di attuazione del Diritto allo Studio Universitario per l’anno accademico 2005/2006. Il Piano stabilisce tra l’altro, in base alla normativa vigente, i criteri e le modalità inerenti la formazione delle graduatorie per la fruizione delle borse di studio e dei servizi abitativi, i relativi importi e tariffe, nonché la ripartizione del Fondo, pari a € 2. 300. 000,00, per gli Interventi regionali per il diritto allo studio universitario e la mobilità degli studenti e i criteri di riparto tra gli Atenei e gli Esu-ardsu veneti delle risorse aggiuntive regionali da destinarsi a borse di studio. Per quanto riguarda l’anno accademico 2006/2007 il Piano non prevede aumenti delle tasse, se non per quanto riguarda gli adeguamenti automatici obbligatori secondo l’indice Istat e conferma, nei confronti delle matricole extracomunitarie, una riserva del 3% delle risorse complessive destinate alle matricole in generale e finalizzate alle borse di studio. Per quanto riguarda la valutazione delle condizioni economiche ai fini dell’accesso ai benefici del D. S. U. , verrà applicata per gli studenti la disciplina I. S. E. E. , che dovranno autocertificare la propria condizione economica. “Con questo provvedimento - sottolinea l’Assessore Donazzan - abbiamo mantenuto inalterate le tariffe dei servizi universitari, senza per questo diminuire la qualità dei servizi stessi e degli interventi a favore degli studenti, qualità che consente al Veneto, anche in questo settore, di posizionarsi tra le regioni più virtuose d’Italia”. . .  
   
   
PRESENTAZIONE RISULTATI XXI SPEDIZIONE ITALIANA IN ANTARTIDE VULCANI DI FANGO SOTTOMARINI E GHIACCIO DI 850.000 ANNI FA  
 
Roma, 15giugno 2006 - Spedizione italiana in Antartide ha da poco concluso la Xxi Campagna antartica, organizzata dal Consorzio per l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, riuscendo a conseguire i risultati scientifici prefissati e ad attuare i progetti tecnologici e logistici in programma. Vulcani di fango nel Mare di Ross In prossimità della costa occidentale del Mare di Ross, sono stati scoperti per la prima volta dei rilievi sottomarini, alcuni dei quali sono dei vulcani di fango. In una zona di circa 20 x 30 km, posta tra i 500 e i 700 metri di profondità, sono stati individuati una quindicina di rilievi con diametro fino a 3 km e un’altezza di circa 100 metri, di cui numerosi sono vulcani. La scoperta è stata ottenuta durante la campagna geofisica effettuata per lo studio dei legami tra la cinematica e la successione temporale della tettonica cenozoica della Terra Vittoria/mare di Ross con le zone di frattura dell´Oceano Meridionale. La nave da ricerca Explora dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste ha effettuato l’acquisizione di dati di morfobatimetria con un ecoscandaglio multifascio montato a chiglia della nave. L’ecoscandaglio, che ha ben 240 raggi per sondare la profondità del mare, permette di ricavare una immagine tridimensionale estremamente accurata del fondo marino. I vulcani di fango si formano per la presenza nel sottosuolo di gas e fluidi (in cui sono disciolti i gas) in sovrappressione che si mescolano a sedimenti e risalendo lungo sistemi di fratture e faglie fuoriescono sul fondo del mare. Mentre i gas e i fluidi si disperdono nell’acqua, i sedimenti eruttati, costituiti principalmente da fango, si depositano in prossimità del punto di fuoriuscita e producono edifici conici tipici dei vulcani. I vulcani trovati sono legati ad un particolare tipo di gas, i gas idrati, che sono composti solidi (perché ghiacciati) di gas, principalmente metano, e acqua, che si formano a bassa temperatura e alta pressione. Al di sotto dei gas idrati, per l’aumento della temperatura a causa del gradiente geotermico, i gas non sono più idrati, bensì sono “liberi”, e possono risalire verso la superficie del fondo marino lungo fratture. I gas idrati costituiscono una riserva di carbonio organico enorme, più grande di quella degli altri idrocarburi, e sono importantissimi a livello climatico, perché constribuiscono al bilancio globale del carbonio. Inoltre il gas metano ha un potenziale di effetto serra, almeno dieci volte superiore all’anidride carbonica. Se la temperatura si alza, allora cambiano le condizioni di stabilità dei gas idrati che possono dissociarsi e quindi fuoriuscire dai sedimenti ed entrare nell’oceano e poi nell’atmosfera. Per avere una stima del bilancio globale del carbonio è necessario conoscere anche le sorgenti, e i vulcani di fango sono una di queste, in quanto rappresentano uno dei punti di scambio del gas dalla geosfera, cioè dal sottosuolo all’oceano e da qui all’atmosfera. Anche per i gas idrati si tratta della prima evidenza nel Mare di Ross. I vulcani di fango sono importanti anche dal punto di vista ambientale in quanto l’emissione di gas e fluidi può creare le condizioni per lo sviluppo di ecosistemi in ambienti estremi, in particolari di organismi che si nutrono di gas, aprendo nuove prospettive anche per ricerche biologiche in Antartide. Attività di perforazione profonda nel ghiaccio I glaciologi presenti in Antartide, provenienti da diverse nazioni, sono riusciti ad eseguire tre importanti perforazioni sul plateau antartico, finalizzate al recupero di campioni di ghiaccio per lo studio dei cambiamenti climatici nel passato. Il ghiaccio più antico finora estratto rimane quello della perforazione Epica Dc (Dome C), a una profondità di 3270m, che ha un’età di circa 850 mila anni. A Dronning Maud Land (Dml), in prossimità della stazione tedesca Heinz Khonen, è stata completata la seconda perforazione del Programma Epica (European Program for Ice Coring in Antartica), raggiungendo la profondità di 2774 m. Anche questa perforazione dovrebbe avere superato l’età di mezzo milione di anni. I dati della perforazione Epica Dc, finora analizzati, mostrano gli ultimi 8 cicli climatici, durante i quali i gas serra Co2 e metano sono sempre rimasti su valori nettamente inferiori a quelli attualmente raggiunti, a seguito delle alterazioni prodotte dall’uomo nell’atmosfera negli ultimi due secoli. E’ stato inoltre mostrato il ruolo importante dell’estensione dei ghiacci marini nelle variazioni climatiche, per l’effetto che questi hanno sulla percentuale di radiazione solare che viene riflessa. La perforazione Epica Dml ha invece mostrato che sui cicli climatici maggiori sono sovrapposte oscillazioni climatiche di più breve durata (circa un millennio), che risultano, però, non in fase con le analoghe oscillazioni osservate in Groenlandia, nell’emisfero settentrionale, a supporto della teoria dell’ ”altalena bipolare”, secondo la quale le correnti termoaline nell’Atlantico trasferiscono calore alternatamente nei due emisferi. A Talos Dome, circa a 200 km dalla Stazione italiana Mario Zucchelli, la nuova perforazione del progetto Taldice (Talos Dome Ice Project), a leadership italiana, è arrivata a 608 m di profondità, ove l’età stimata della carota è di 7500 anni dal presente, nel pieno del cosiddetto “optimum climatico olocenico”, quando la temperatura media sulla Terra era di circa 2°C più calda dell’attuale. .  
   
   
UN SATELLITE EUROPEO INDIVIDUA UN´ENORME PALLA DI FUOCO  
 
Bruxelles, 16 giugno 2006 - Il satellite Xmm Newton per il rilevamento di raggi X messo in orbita dall´Agenzia spaziale europea ha permesso a un´équipe internazionale di ricercatori di individuare un´enorme palla di gas simile a una cometa che viaggia attraverso un lontano ammasso di galassie ad oltre 750 km al secondo. La "palla di fuoco" presenta un diametro di tre milioni di anni luce ed è di gran lunga l´oggetto più grande di questo tipo mai identificato. La nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro di appena 100 000 anni luce. Gli scienziati sono interessati al ruolo svolto da queste sfere di gas nella formazione e nell´evoluzione della struttura dell´Universo. "Si tratta probabilmente di una gigantesca componente di uno dei più grandi ammassi di galassie conosciuti", ha spiegato il dott. Alexis Ginoguinov, assistente aggiunto di fisica presso il dipartimento di fisica dell´Università del Maryland (Stati Uniti) nonché scienziato membro dell´Istituto Max Planck per la fisica extraterrestre di Garching (Germania). L´enorme palla di gas è stata rilevata nell´ammasso Abell 3266, composto da centinaia di galassie e da considerevoli quantità di gas caldo, che a sua volta è parte del superammasso Orologio-reticolo, uno dei più grandi insiemi di galassie nel cielo meridionale. Ricorrendo ai dati trasmessi dal satellite, gli scienziati sono in grado di osservare dettagliatamente il procedimento di espulsione del gas dal nucleo della cometa per formare una grande coda contenente agglomerati di gas più freddo e più denso. "La materia scura è il collante gravitazionale che tiene unita la palla di gas. Tuttavia lungo il percorso si crea una sorta di braccio di ferro tra la sfera di gas e l´ammasso di galassie, vinto da quest´ultimo, con la conseguente dispersione di gas che forse un giorno porterà alla nascita di stelle in seno all´ammasso", ha spiegato il prof. Mark Henriksen dell´Università del Maryland. La missione Xmm Newton per il rilevamento di raggi X è stata lanciata dall´Esa nel dicembre 1999. Grazie ai suoi potenti specchi, il telescopio contribuisce a risolvere molti misteri legati ai fenomeni più energetici nell´Universo. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Esa. Int .