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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Febbraio 2007
DIRITTI UMANI: MORATORIA UNIVERSALE SULLA PENA DI MORTE, SUBITO  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2007 - Nel sostenere l´iniziativa italiana, il Parlamento europeo sollecita una risoluzione Onu a favore di un´immediata e incondizionata moratoria universale sulle esecuzioni capitali. Reputando che l´abolizione della pena di morte contribuisca a rafforzare la dignità dell´uomo, chiede quindi agli Stati membri e alle istituzioni dell´Ue di fare il possibile per promuovere tale proposta all´Assemblea generale. Condanna poi l´esecuzione di Saddam Hussein e «lo sfruttamento mediatico della sua impiccagione». Con 591 voti favorevoli, 45 contrari e 31 astensioni, il Parlamento ha adottato una risoluzione comune (sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde/adle, Verdi/ale e Gue/ngl) con la quale ribadisce la sua posizione contro la pena di morte «in tutti i casi e in tutte le circostanze» ed esprime nuovamente il proprio convincimento secondo il quale «l´abolizione della pena di morte contribuisce a rafforzare la dignità dell´uomo e al progressivo sviluppo dei diritti dell´uomo». Il Parlamento, pertanto, chiede che sia applicata «immediatamente e senza condizioni» una moratoria universale sulle esecuzioni, in vista di giungere all´abolizione della pena di morte in tutto il mondo. Sollecita quindi una risoluzione in questo senso dell´attuale Assemblea generale delle Nazioni Unite, che il Segretario generale delle Nazioni Unite dovrebbe poter controllare nella sua applicazione effettiva. In tale contesto, sostiene «fermamente» l´iniziativa della Camera dei deputati e del governo italiani, appoggiata dal Consiglio e dalla Commissione Ue nonché dal Consiglio d´Europa e invita la Presidenza Ue a adottare con urgenza un´opportuna azione per garantire che tale risoluzione sia presentata in tempi brevi all´attuale Assemblea generale Onu. Inoltre, i deputati sollecitano le istituzioni e gli Stati membri Ue a fare quanto possibile, politicamente e diplomaticamente, per garantire il successo di questa risoluzione in seno all´attuale Assemblea generale delle Nazioni Unite. Esortano poi vivamente tutti gli Stati membri Ue a ratificare senza indugio il secondo protocollo opzionale alla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, volto alla completa abolizione della pena di morte. Al riguardo, ricordano anche che l´abolizione della pena di morte «è un valore fondamentale dell´Unione europea e un requisito per i paesi che chiedono di aderire all´Ue». Il Parlamento, pur osservando che prosegue la tendenza verso l´abolizione della pena di morte a livello mondiale, si dice vivamente preoccupato del fatto che esistono tuttora, o sono state reintrodotte, legislazioni nazionali in decine di paesi del mondo che prevedono la pena capitale e comportano ogni anno l´esecuzione di migliaia di esseri umani. In proposito, i deputati condannano l´esecuzione di Saddam Hussein e «lo sfruttamento mediatico della sua impiccagione» e deplorano il metodo con cui è stata effettuata. Nel corso del dibattito tenutosi il 31 gennaio 2007, sono intervenuti i seguenti deputati italiani: Pasqualina Napoletano (Pse, It), Marco Pannella (Alde/adle, It), Luisa Morgantini (Gue/ngl, It), Alessandro Battilocchio (Ni, It) e Carlo Casini (Ppe/de, It). La trascrizione dei loro interventi è consultabile attivando il link indicato in appresso. Background - Il 1° marzo 1985 è entrato in vigore il Protocollo 6 alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d´Europa e, dal 1997, nessuna sentenza capitale è stata eseguita nei Paesi membri dell’Organizzazione. Tutti i nuovi Stati che aderiscono all’Organizzazione s’impegnano ad introdurre una moratoria immediata sulle esecuzioni e a ratificare il Protocollo. Alcuni meccanismi sono stati istituiti per controllare il rispetto di questi impegni, aiutando al tempo stesso i governi e i parlamenti ad applicarli. La questione della pena capitale figura sempre tra i punti essenziali dei rapporti nazionali stabiliti dalla Commissione di controllo dell’Assemblea. Nel maggio 2002 i Ministri degli Affari Esteri e i Rappresentanti dei 36 Stati membri del Consiglio d’Europa (tra cui l´Italia), riuniti a Vilnius in occasione della 110ª sessione del Comitato dei Ministri dell’Organizzazione, hanno poi firmato il Protocollo n°13 che abolisce la pena di morte in ogni circostanza, anche per gli atti commessi in tempo di guerra o di pericolo imminente di guerra. Nessuna deroga né riserva sono ammesse alle disposizioni di questo Protocollo. Attualmente, l’Assemblea parlamentare spera di estendere la proibizione della pena capitale ai Paesi che dispongono dello statuto d’osservatori presso l’Organizzazione, in particolare Giappone e Stati Uniti. Intanto, nel 1998 l´Unione europea, come parte integrante della sua politica in materia di diritti umani, aveva deciso di rafforzare le sue attività internazionali contro la pena capitale. Aveva quindi stilato delle linee guida sull´approccio cui attenersi nell´ambito delle discussioni multilaterali e bilaterali. In seguito, la Carta dei Diritti fondamentali dell´Ue (adottata a Nizza nel dicembre 2000) ha sancito che «nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato». La Carta, che è diventata la parte seconda del progetto di Trattato costituzionale, afferma poi che «nessuno può essere allontanato, espulso o estradato verso uno Stato in cui esiste un rischio serio di essere sottoposto alla pena di morte, alla tortura o ad altre pene o trattamenti inumani o degradanti». L´abolizione della pena di morte, d´altra parte, è un requisito cui devono attenersi i paesi candidati all´adesione all´Unione europea. Tutti i candidati devono infatti controfirmare i due pertinenti protocolli alla Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d´Europa. Lo scorso 27 luglio 2006 la Camera dei deputati italiana aveva approvato all´unanimità una risoluzione che chiedeva al governo italiano di presentare alla prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, dopo aver consultato i partner dell´Ue, una proposta di risoluzione per una moratoria universale in materia di pena di morte, al fine di abolire completamente la pena capitale nel mondo. Lo scorso mese di dicembre, su iniziativa italiana, i Ministri degli esteri dell´Ue hanno ribadito che il Consiglio «si oppone fermamente alla pena di morte in tutti i casi». L´ue, è indicato nella loro dichiarazione, «continuerà a prodigarsi per incoraggiare i paesi che ancora conservano la pena capitale ad abolirla» e «solleverà nuovamente la questione in tutte le sedi pertinenti». E così è stato fatto in occasione dell´Assemblea generale dell´Onu dello stesso mese, in occasione della quale ha presentato una dichiarazione sulla pena di morte che è stata poi controfirmata da 85 paesi di tutti i continenti. Il 9 gennaio 2007 il governo italiano e il Consiglio d´Europa hanno deciso di collaborare per raccogliere il massimo sostegno possibile a favore dell´attuale iniziativa in questo senso promossa in seno all´Assemblea generale delle Nazioni Unite. Nella riunione del 22 gennaio 2007 il Consiglio Affari generali dell´Unione europea ha convenuto che a New York la Presidenza tedesca dell´Ue avrebbe verificato le possibilità e modalità per riaprire il dibattito e deliberare sulla proposta di moratoria universale in materia di pena capitale. Dal 10 ottobre 2003 - su iniziativa dell´Ong World Coalition against the death penalty - si celebra la giornata mondiale contro la pena di morte. Questa Ong, peraltro, si riunirà in congresso dal 1° al 3 febbraio 2007, a Parigi. La pena di morte nel mondo - Dai dati elaborati dalla Ong "Nessuno tocchi Caino" risulta che i paesi o i territori che hanno deciso di abolire la pena di morte - per legge o in pratica - sono oggi 142. Di questi, i paesi totalmente abolizionisti sono 90; gli abolizionisti per crimini ordinari sono 10. La Russia, in quanto membro del Consiglio d’Europa è impegnata ad abolirla e, nel frattempo, attua una moratoria delle esecuzioni. Quelli che hanno introdotto una moratoria delle esecuzioni sono 5, mentre i paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono cioè sentenze capitali da oltre dieci anni, sono 37. I paesi che mantengono la pena di morte sono 54 (a fronte dei 60 del 2004 e dei 61 del 2003) ma solo 24 di questi paesi hanno effettuato esecuzioni nel 2005 (a fronte dei 26 del 2004 e dei 30 del 2003). Di conseguenza, è diminuito anche il numero delle esecuzioni nel mondo. Nel 2005 sono state almeno 5. 494 (a fronte delle almeno 5. 530 del 2004). Dei 54 paesi in cui vige la pena di morte, 43 sono paesi dittatoriali, autoritari o illiberali. In questi paesi, nel 2005, sono state compiute almeno 5. 420 esecuzioni, pari al 98,7% del totale mondiale. Un paese solo, la Cina, ne ha effettuate almeno 5. 000, circa il 91% del totale mondiale. L’iran ne ha effettuate almeno 113, l’Arabia Saudita almeno 90, la Corea del Nord almeno 75, il Pakistan 42, il Vietnam almeno 27, la Giordania 15, Mongolia, Uganda e Singapore 8, Kuwait e Yemen almeno 7, l’Uzbekistan 2. Per quanto riguarda l´Europa, l´unico paese che ha eseguito sentenze capitali (2) è stata la Bielorussia. Nel continente africano, vi sono state esecuzioni in Uganda (8), Libia (6), Sudan (4) e Somalia (1). Sono 11 i paesi democratici in cui vige la pena di morte. Cinque di essi, nel 2005 hanno proceduto a delle esecuzioni capitali: Stati Uniti (60), Mongolia (almeno 8), Taiwan (3), Indonesia (2) e Giappone (1). .  
   
   
QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO INTERNO: I MIGLIORI RISULTATI MAI RAGGIUNTI  
 
Bruxelles, 2 febbraio 2007 - Gli Stati membri non hanno mai raggiunto risultati migliori sotto il profilo dell´attuazione delle regole del mercato interno nel diritto nazionale: è quanto risulta dal più recente quadro di valutazione del mercato interno della Commissione europea. In media solo l´1,2% delle direttive del mercato interno il cui termine di attuazione è scaduto non sono attualmente recepite nel diritto nazionale, a fronte dell´1,9% del luglio del 2006 (Ip/06/1008). Ciò significa che per la prima volta il tasso medio di mancato recepimento è inferiore all´obiettivo intermedio dell´1,5% concordato dai capi di Stato nel 2001. Tutti gli Stati membri hanno realizzato progressi e 21 Stati membri si trovano al di sotto o molto prossimi all´obiettivo dell´1,5%. Questi risultati sono dovuti in gran parte al continuo impegno degli Stati membri ad applicare e a scambiarsi le migliori pratiche, come indicato in una raccomandazione della Commissione del 2004. Ciò detto, troppo spesso gli Stati membri non attuano o non applicano in modo corretto le regole del mercato interno: solo otto Stati membri sono riusciti a ridurre il numero di procedimenti d´infrazione di cui sono stati oggetto. Il testo integrale del più recente quadro di valutazione del mercato interno è disponibile al seguente indirizzo: http://ec. Europa. Eu/internal_market/score/index_en. Htm Il commissario per il mercato interno e i servizi, Charlie Mccreevy, ha dichiarato: "Mi congratulo con tutti gli Stati membri per questi eccellenti risultati. È una notizia molto positiva per i consumatori e le imprese europee, che dimostra che gli Stati membri possono rispettare i tempi se vi è la volontà di farlo. Li incoraggio ad adoperarsi per raggiungere il vero obiettivo di un tasso zero e ad impegnarsi ad applicare in modo corretto ed equo le regole che si sono impegnati a rispettare. " Attuazione delle direttive sul mercato interno Situandosi all´1,2%, il tasso medio di mancato recepimento – percentuale delle direttive sul mercato interno che non sono state attuate nel diritto nazionale entro i tempi previsti – per i 25 Stati membri è decisamente al di sotto dell´obiettivo intermedio dell´1,5% e non è mai stato così basso. Tutti gli Stati membri, senza eccezioni, hanno ridotto l´arretrato di direttive non recepite in tempo. 19 Stati membri sono al di sotto o hanno raggiunto l´obiettivo dell´1,5%, mentre due Stati membri (Belgio e Repubblica ceca) mancano l´obiettivo per una sola direttiva. Solo quattro Stati membri sono nettamente al di sopra dell´obiettivo dell´1,5% – Portogallo e Grecia, il cui tasso di mancato recepimento è circa doppio rispetto alla media Ue, e Lussemburgo e Italia, i cui risultati continuano ad essere scarsi ma che hanno realizzato grandi progressi negli ultimi sei mesi. Danimarca e Lituania sono al primo posto: non centrano il tasso zero per sole cinque direttive. Premesso che tutti gli Stati membri hanno migliorato le proprie prestazioni, i progressi più consistenti sono stati realizzati da Italia, Lussemburgo e Repubblica ceca. Per quanto riguarda le direttive da recepire nei prossimi sei mesi, Lussemburgo, Belgio e Cipro sembrano essere i paesi meglio preparati: hanno già recepito un gran numero di tali direttive. Portogallo e Italia, invece, nonostante il tasso di mancato recepimento ancora molto consistente, devono ancora adottare azioni significative in merito alle predette direttive. Questi risultati globali eccellenti sono dovuti in gran parte al perdurante impegno degli Stati membri ad applicare la raccomandazione del 2004 sul recepimento delle direttive sul mercato interno, che conteneva una serie di pratiche migliori attuate negli Stati membri e raccomandava agli altri Stati membri di attuare pratiche simili. Infrazioni Il recepimento e l´applicazione scorretta delle regole del mercato interno restano un problema. L´italia ha a suo carico oltre il triplo del numero medio di procedimenti per recepimento o applicazione scorretta di regole del mercato interno. Anche Spagna, Francia, Grecia, Germania, Portogallo e Belgio sono nettamente al di sopra della media. Per quanto riguarda gli Stati membri dell´Ue-10, il considerevole incremento dei procedimenti di infrazione registrato lo scorso anno contro la Polonia è uno sviluppo allarmante. Attualmente la Polonia ha a suo carico oltre il doppio del numero medio di infrazioni commesse dai nuovi Stati membri. Se si opera una suddivisione per settori, le infrazioni relative all´ambiente, ai trasporti e all´energia, alla tassazione e all´unione doganale costituiscono quasi la metà di tutti i casi di infrazione. Tra gli Stati membri dell´Ue-15, Lussemburgo e Danimarca sono i paesi che si impegnano maggiormente nel tentare di risolvere rapidamente le procedure d´infrazione. Anche Grecia e Portogallo risolvono rapidamente le procedure d´infrazione, ma hanno a loro carico un numero molto più elevato di casi d´infrazione rispetto a Lussemburgo e Danimarca. I vantaggi del mercato interno e l´importanza del recepimento Il mercato interno ha un ruolo fondamentale per il raggiungimento dell´obiettivo della Ue di creare più crescita e posti di lavoro. Ha creato milioni di posti di lavoro e miliardi di euro di ricchezza. Il mercato interno fornisce ai cittadini della Ue una scelta più ampia di beni e servizi di qualità e una maggiore libertà di viaggiare, lavorare, studiare e vivere in altri paesi della Ue, consentendo nel contempo un´allocazione più efficiente delle risorse e offrendo opportunità commerciali alle imprese. Ma il mercato interno può realizzare appieno il proprio potenziale solo se la legislazione concordata a livello europeo è effettivamente attuata e applicata da tutti gli Stati membri. Annex Internal Market Scoreboard 15 bis: Transposition and application of Internal Market rules (details) Transposition Eu-25 Member State transposition deficit, as at 11/11/2006 – 1634 directives
Ranking 1 1 3 4 5 6 7 8 9 10 11 11 11 14 14 16 17 18 19 20 20 22 23 24 25
Member State Dk Lt Lv Sk Fi Uk Cy Pl Hu Mt De Nl Si Ee At Ie Se Fr Es Be Cz It Lu El Pt Eu
Transposition deficit (%) 0. 3 0. 3 0. 5 0. 6 0. 7 0. 7 0. 8 0. 9 0. 9 1. 0 1. 0 1. 0 1. 0 1. 1 1. 1 1. 2 1. 3 1. 3 1. 4 1. 6 1. 6 2. 2 2. 6 2. 8 3. 0 1. 2
Number of directives 5 5 8 10 11 12 13 14 15 16 17 17 17 18 18 20 21 22 23 26 26 36 42 45 49
Missing notifications to reach the 1. 5% objective 1 1 11 17 20 24
Eu-25 Member State performance in meeting 0% target for Directives whose transposition is over 2 years late, as at 11/11/2006
Member State Dk De Ee Cy Lv Lt Si Fi It Hu Nl Pl Be Ie Mt At Pt Sk Se Uk El Es Fr Cz Lu
Number of directives 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 3 3 4 6 9
2004 Transposition Recommendation Eu-25 Member State average number of implemented recommendations, as at 11/11/2006
Member State Ie Sk Lt Hu Cz De Ee Lv Pl Be Cy At Uk Fr Mt Lu Pt Dk Se Nl Si El Es It Fi
Number of recommendations 22 22 21 21 20 20 20 20 20 19 19 19 19 18 18 17 17 15 15 14 14 13 12 12 10
Infringement cases Eu-25 Member State number of open infringement proceedings, as at 1/11/2006
Member State Ee Lt Si Lv Sk Mt Cz Hu Cy Dk Fi Lu Se Pl Ie Nl At Uk Be Pt De El Fr Es It
Number of open infringement cases 11 12 12 16 20 21 22 22 25 27 36 41 43 48 49 51 57 57 68 72 80 91 95 109 161
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IL 7° PQ PER LA RICERCA E LO SVILUPPO TECNOLOGICO GIORNATA NAZIONALE DI LANCIO DELLE MISURE PER LE PMI  
 
 Milano, 5 febbraio 2007 - A Palazzo Turati, domani 6 febbraio si terrà un convegno sul tema: “ Giornata Nazionale Di Lancio Delle Misure Per Le P. M. I, "Il 7° Pq per la ricerca e lo sviluppo tecnologico". Alla presentazione interverrà Massimo Marchesi della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. Di seguito il programma della giornata: h. 8. 30 - 9. 30 Registrazione partecipanti; h. 9. 30 Saluti di benvenuto Carlo Sangalli, Presidente Camera di Commercio di Milano; h. 9. 45 “Gli scenari delle politiche comunitarie per la competitività delle Pmi” Ezio Andreta, Presidente Apre; Adriano De Maio, Regione Lombardia - Delegato del Presidente Alta formazione, ricerca e innovazione; Pia Elda Locatelli, Membro del Parlamento Europeo, Commissione Itre. H. 10:45 “Le aspettative dell’Italia nel Vii Programma Quadro” Ministero dell’Università e della Ricerca. H. 11:15 “La ricerca per le Pmi nel Vii Programma Quadro” Barend Verachtert, Commissione Europea – Dg Ricerca. H. 11:45 “Il programma per la Competitività e l’Innovazione (Cip)” Massimo Marchesi, Rappresentanza della Commissione Europea – Milano. H. 12:10 “Il ruolo della Bei per incentivare la partecipazione rivolta alle Pmi” Orlando Arango, Banca europea per gli investimenti . H. 12. 30 “I lavori della delegazione italiana Pmi in Europa” Paolo Annunziato, Delegato nazionale Pmi – Confindustria. H. 14. 00 “La partecipazione delle Pmi italiane al Vi Programma Quadro” Annalisa Ceccarelli, National Contact Point Sme – Apre. H. 14. 15 “Esperienze di Craft e Ricerca Collettiva di successo” Andrea Barbagelata, Direttore Generale, D’appollonia. H. 14:40 “La banca incontra i bisogni delle Pmi” Alessandra Perrazzelli, Head of International and European Affaire, Banca Intesa. H. 15:00 “Le opportunità degli Enti Locali: strumenti e servizi a supporto dei progetti innovativi” Sergio Rossi, Camera di Commercio di Milano. H. 15. 30 Conclusione lavori .  
   
   
BANDO DI GARA PER ESPERTI INDIPENDENTI PER LO SVILUPPO DI POLITICHE DELL´INNOVAZIONE TRANSNAZIONALI  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2007 - La piattaforma Inno Learning ha indetto un bando di gara per esperti indipendenti che assistano il consorzio della piattaforma nell´elaborazione e nella promozione di attività di cooperazione transnazionali nell´ambito delle politiche dell´innovazione. Il consorzio della piattaforma Inno Learning sollecita le candidature di singoli interessati a fornire assistenza e consulenza in ognuno dei seguenti temi relativi alle politiche dell´innovazione: migliore governance dell´innovazione; condivisione della conoscenza attraverso una migliore cooperazione ricerca-industria; piccole e medie imprese (Pmi) innovative ad alto tasso di crescita; appalti pubblici e innovazione; competenze e capacità in materia di innovazione; ecoinnovazione. Tra i compiti previsti figura una valutazione sistematica e globale del potenziale di un determinato tema politico per la promozione dello sviluppo delle attività di cooperazione transnazionali. Per ulteriori indicazioni sul bando consultare il seguente indirizzo web: http://www. Proinno-europe. Eu/lp-call-eoi. Html . .  
   
   
INCHIESTA SULLA SCOMPARSA DI NEONATI PER ADOZIONI ILLEGALI: PARLAMENTARE DEL CONSIGLIO D’EUROPA IN VISITA IN MOLDAVIA  
 
 Strasburgo, 5 febbraio 2007 – Ruth Gaby Vermot Mangold (Svizzera, Soc), incaricata della redazione di un rapporto per l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce) sulla scomparsa di neonati per adozione illegale, sarà in visita in Moldavia, dal 4 al 6 febbraio 2007. Obiettivo della visita è far luce su alcuni annunci apparsi sui giornali detsinati a giovani madri nubili che potrebbero essere interessate a vendere i loro bambini per adozione illegale, ed esaminare un eventuale traffico illecito di neonati. Alla vigilia della sua partenza, Vermont Mangold ha dichiarato. “Non voglio creare uno scandalo. Il mio intento è di aiutare questo Paese e gli altri paesi europei a lottare contro la tratta di bambini, qualora quest’attività sussista realmente”. Il programma provvisorio di Vermont Mangold prevede incontri con alcune Ong specializzate nell’adozione e nella lotta alla tratta di esseri umani in Moldavia, così come con alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche e parlamentari responsabili di tali questioni. La relatrice dell’Assemblea parlamentare dovrebbe, inoltre, visitare alcuni repasrti maternità e un istituto per bambini abbandonati. Ad agosto 2005, Vermont Mangold si è recata a Kharkov in Ucraina dove si è occupata della presunta scomparsa di neonati, poche ore dopo la nascita. Il rapporto definitivo, con le conclusioni maturate alla fine delle due visite, e di possibili altre, dovrebbe essere disponibile alla fine del 2007. .  
   
   
LA FEDERAZIONE RUSSA DIVENTA IL 44° MEMBRO DEL GRUPPO DI STATI CONTRO LA CORRUZIONE (GRECO)  
 
Strasburgo, 5 febbraio 2007 – La Federazione russa è diventata il 44° stato membro del Greco, che comprende ormai la quasi totalità degli Stati membri del Consiglio d’Europa, insieme alla Repubblica di Montenegro e gli Stati Uniti. La Federazione russa si unisce agli stati che si sono impegnati attivamente nella lotta alla corruzione, accettando di partecipare al processo di valutazione reciproca. Un gruppo di valutazione si recherà a Mosca, nel corso del 2007, per affrontare la questione della corruzione nell’amministrazione pubblica, delle autorità responsabili delle inchieste e dei procedimenti giudiziari in materia di corruzione, dell’immunità rispetto a determinati procedimenti giudiziari di cui possono godere alcuni funzionari pubblici, dei meccanismi volti alla prevenzione dell’utilizzo delle persone morali per celare la corruzione e della confisca dei proventi realizzati dai responsabili di crimini di corruzione. Alcuni rappresentanti della Federazione russa assisteranno alla riunione plenaria del Greco nel 2007, che avrà luogo a Strasburgo, dal 19 al 23 marzo. Nel presentare il suo programma, il 19 maggio 2006, all’inizio della Presidenza russa del Comitato dei Ministri, Sergey Lavrov, ministro agli Affari esteri, aveva sottolineato l’impegno della Federazione russa a favore della costruzione di uno spazio giuridico europeo comune al fine di proteggere l’individuo dalle sfide contemporanee. In questo contesto, la Federazione russa aveva manifestato il suo sostegno alle attività del Greco. .  
   
   
ENTI LOCALI E REGIONALI NELLA SOCIETÀ DELL´INFORMAZIONE  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2007 - Dal 16 al 18 aprile si terrà a Hämeenlinna (Finlandia) la conferenza Eisco 2007 sugli enti locali e regionali nella società dell´informazione. La manifestazione si baserà sugli impegni assunti in occasione di Eisco 2005 quando è stata adottata l´Agenda digitale locale i2010. La manifestazione di quest´anno illustrerà inoltre in che modo sia possibile andare al di là delle singole storie di successo, superando gli ostacoli e svelando i potenziali benefici delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) a livello locale e regionale. La conferenza affronterà cinque temi: partecipazione dei cittadini al processo decisionale locale; eCapacity building; infrastrutture Tic e sistemi senza fili per servizi elettronici nelle regioni europee; interoperabilità dell´eGovernment e supporto per le imprese in rete; nuova generazione di servizi municipali in un ambiente multicanale. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www. Hameenliitto. Fi/eisco2007 .  
   
   
POLONIA, EURO ARRIVERA´ QUANDO CONVENIENTE  
 
Trieste, 5 febbraio 2007 - Il presidente della Banca Nazionale della Polonia, Slawomir Skrzypek, ha dichiarato che la Polonia entrerà nell´eurozona solo se tale passo sarà giudicato profittevole. Lo riferisce il People´s Daily Online cinese. La Banca Centrale inizierà a lavorare su un rapporto che sottolinei i pro e contro dell´adozione della moneta unica. Il Paese si trova attualmente in una fase di stabilità della moneta nazionale (lo zloty), e si teme che la crescita economica potrebbe essere più lenta dopo l´adozione dell´euro. .  
   
   
UNGHERIA, AUMENTANO I SALARI  
 
Trieste, 5 febbraio 2007 - L´ufficio Centrale di Statistica dell´Ungheria ha annunciato che nel 2006 la crescita dei salari lordi è stata del 7,7 p. C. E quella dei salari netti del 7,4 p. C. La notizia è ripresa dall´Ice. La crescita dei salari reali, inferiore all´espansione del Pil, si è assestata al 3,6 p. C. Nel 2006 il numero dei dipendenti pubblici è diminuito del 2,2 p. C. Rispetto al 2005. .  
   
   
MEF: FABBISOGNO GENNAIO 2007 A 1.300 MILIONI  
 
Roma, 5 febbraio 2007 - Il fabbisogno del settore statale del mese di gennaio 2007 è risultato, in via provvisoria, pari a circa 1. 300 milioni di euro, inferiore di circa 2. 100 milioni rispetto a quanto registrato nel mese di gennaio 2006, pari a 3. 446 milioni. Sul miglioramento del saldo del mese hanno influito l´incremento registrato dal flusso delle entrate fiscali e il venir meno di pagamenti straordinari relativi agli arretrati sui contratti pubblici. L´effetto di tali partite migliorative è stato parzialmente controbilanciato dalla concentrazione in questo mese di prelievi da parte di Asl e Regioni, da ricondurre all´assegnazione di risorse arretrate effettuata alla fine del 2006, e di maggiori trasferimenti alla Ue per il finanziamento dei progetti comunitari. .  
   
   
MEDIOBANCA E UNIONCAMERE PRESENTANO L´INDAGINE SULLE MEDIE IMPRESE INDUSTRIALI DEL NORD EST  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - L´ufficio Studi di Mediobanca in collaborazione con il Centro Studi dell´Unioncamere ha predisposto un rapporto sui bilanci delle medie imprese manifatturiere del Nord Est. Si tratta di un volume di 175 pagine dove si riportano gli aggregati economico-finanziari delle imprese di media dimensione ubicate nel Veneto, Friuli-venezia Giulia, Trentino-alto Adige ed Emilia-romagna. Sono state individuate 1445 società per le quali si sono elaborati aggregati sia per singole regioni, sia per settori economici, evidenziando inoltre le società appartenenti a distretti e altri sistemi produttivi locali. Www. Mbres. It .  
   
   
NASCE IL COMITATO AZIENDALE EUROPEO DI UNICREDIT GROUP RAPPRESENTERÀ OLTRE 14.000 DIPENDENTI IN 27 PAESI  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - La Direzione Centrale di Unicredit e la "Delegazione Speciale di Negoziazione", composta dai rappresentanti dei dipendenti Unicredit Group nei paesi membri dell´Unione Europea, hanno raggiunto un accordo sulla costituzione del Comitato Aziendale Europeo (Cae), l´organismo previsto dalla Commissione Europea per migliorare il diritto all´informazione e alla consultazione dei dipendenti di gruppi di dimensioni comunitarie. Il Cae di Unicredit Group ("Unicredit Group European Works Council – Uewc"), ispirato alla cultura, ai valori ed ai principi della Responsabilità Sociale dell´Impresa, sarà composto da rappresentanti di tutti i paesi europei in cui il Gruppo è presente. I processi di nomina partiranno immediatamente in ciascun Paese con il supporto delle strutture locali. I rappresentanti dei lavoratori incontreranno periodicamente la Direzione Centrale per essere informati e consultati, in particolare, sulla situazione finanziaria del Gruppo, sulle prospettive e sulle tematiche transnazionali che abbiano impatto sui lavoratori. Le risultanze delle riunioni saranno comunicate ai dipendenti dei rispettivi Paesi. Inoltre, il Cae di Unicredit Group avrà anche la possibilità di firmare dichiarazioni congiunte su formazione e sviluppo professionale, pari opportunità e non discriminazione, tematiche ambientali legate al mondo del lavoro, salute e sicurezza con la Direzione Centrale: una competenza assolutamente innovativa nell´attuale scenario. Il Comitato Aziendale Europeo di Unicredit Group è il primo istituito nel settore bancario italiano ed è il principale Cae, tra i circa 700 esistenti, grazie alla doppia dimensione Europea e locale del Gruppo che rappresenta oltre 140. 000 dipendenti in 27 Paesi (in 20 dei quali Unicredit opera come banca e in sette con altre attività finanziarie). Opererà nel rispetto dei sistemi nazionali, in particolare con riferimento alle prerogative degli organismi di rappresentanza locali, consentendo di rafforzare il processo di integrazione del nuovo Gruppo e di sviluppare un modello nuovo di relazioni industriali basato sui valori Europei. "Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto insieme alle rappresentanze dei lavoratori", così Rino Piazzolla, Responsabile Human Resources Strategy di Unicredit Group. "Questo accordo favorirà la promozione di una cultura paneuropea ma soprattutto il coinvolgimento dei dipendenti grazie a un sistema di informativa e di consultazione tempestive e trasparenti". .  
   
   
BANCA ANTONVENETA VENDE IL PORTAFOGLIO NON-PERFORMING LOAN GE E PIRELLI  
 
Milano, 5 gennaio 2007 - Il 29 dicembre Banca Antonveneta ha siglato un contratto di cessione pro-soluto di crediti non performing ("Npl") con Ge Real Estate Italia e Ge Commercial Finance Services Italia, due divisioni di Ge ("Ge"), e Pirelli Re ("Pirelli"). Il portafoglio comprende crediti commerciali misti per un valore di circa 1 miliardo di Euro, parte dei quali garantiti da proprietà immobiliari ubicate in Italia. L´operazione si inserisce nell´ottica di allineamento con le politiche di gestione del rischio di credito di Abn Amro e costituisce parte delle sinergie annunciate durante l´Investor day di Banca Antonveneta, tenutosi a Padova l´11 dicembre 2006. È stato inoltre firmato, con le stesse controparti, un mandato in esclusiva per l´eventuale cessione - nel corso del 2007 - di larga parte dei rimanenti Npl, pari a circa 3 miliardi di Euro, e di circa 2 miliardi di Euro di crediti cartolarizzati non performing. . .  
   
   
ACCORDO DI TRANSAZIONE DI PARMALAT CON GRUPPO BPM  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - Parmalat Spa e Bpm comunicano che in data 2 febbraio 2007 sono state definite in via transattiva le controversie in merito alle azioni revocatorie nei confronti di Bpm e Cassa di Risparmio di Alessandria e all´azione risarcitoria nei confronti di Banca Akros, entrambe promosse da Parmalat, nonché quella relativa al giudizio di opposizione allo stato passivo di Parmalat promosso da Banca Akros, il tutto attraverso la sottoscrizione di due contratti cosi strutturati. Primo contratto: Bpm, anche per conto di Cassa di Risparmio di Alessandria, si è impegnata a versare a favore di Parmalat l´importo complessivo di € 25 milioni a fronte delle azioni revocatorie esercitate da quest´ultima, importo al quale si è pervenuti tenuto conto che le revocatorie comprendevano € 34 milioni successivamente risultati insoluti. Bpm e Cassa di Risparmio di Alessandria hanno altresì rinunciato al diritto di insinuarsi allo stato passivo di Parmalat per le somme restituite in via transattiva a titolo di revocatoria e a proporre ulteriori istanze di ammissione allo stato passivo di Parmalat e delle altre società del Gruppo Parmalat. Secondo contratto: Banca Akros rinuncia al giudizio di opposizione allo stato passivo di Parmalat a fronte della rinuncia di quest´ultima all´azione risarcitoria promossa nei confronti della stessa. Si intende definita la sola quota riferibile a Banca Akros. I vertici di Parmalat e Bpm hanno espresso soddisfazione per l´accordo raggiunto. .  
   
   
PARMALAT: COSA ACCADE NEGLI USA INTORNO ALLA TRANSAZIONE TRA PARMALAT E DELOITTE? UN GIUDICE SI ASTIENE E UN ALTRO DECIDERA´ TRA POCHI GIORNI UNA STRANA ISTANZA DELLA SOCIETA´ DI REVISIONE  
 
Roma, 5 febbraio 2007 - Il Codacons si chiede cosa stia accadendo negli Stati Uniti relativamente alla transazione tra la nuova Parmalat e la società di revisione Deloitte & Touche. Codacons ha appreso che un Giudice del Tribunale di New York si sarebbe astenuto dal decidere e un altro si pronuncerà tra pochi giorni in merito all’istanza presentata dalla società di revisione. Secondo quanto pubblicato sulla stampa Deloitte & Touche avrebbe presentato un’istanza finalizzata ad ottenere l’emanazione di un provvedimento che inibisca e prevenga in via permanente qualsiasi persona dall’iniziare o proseguire o far valere richieste di risarcimento nei confronti della società di revisione e dei suoi dirigenti (che come noto sono già sotto processo nei tribunali italiani). Il Codacons ha presentato istanza di opposizione dinanzi al Tribunale di New York, chiedendo di rigettare la richiesta della società di revisione, ove il provvedimento richiesto implichi la perdita del diritto per i risparmiatori di essere risarciti dalla società stessa. L’associazione rivolge poi un appello al Commissario Straordinario Parmalat Bondi e al Ministro dell’economia Padoa Schioppa affinché intervengano a tutela di quei risparmiatori che hanno in corso azioni contro Deloitte & Touche e che devono veder riconosciuti i loro sacrosanti diritti. .  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE BANCA POPOLARE DI VICENZA 3.A EMISSIONE 2003-2009 CONVERTIBILE SUBORDINATO: ESERCITATO IL DIRITTO DI CONVERSIONE SU OLTRE IL 97% DELLE OBBLIGAZIONI  
 
 Verona, 5 febbraio 2007 - Banca Popolare di Vicenza, con riferimento al prestito obbligazionario Banca Popolare di Vicenza 3. A Emissione 2003-2009 Convertibile Subordinato, comunica che il diritto di conversione, esercitabile nel periodo 1 ottobre - 31 dicembre 2006, è stato esercitato su complessive n. 2. 854. 553 obbligazioni, per complessivi nominali euro 291. 164. 406,00, convertite in n. 5. 709. 106 nuove azioni Banca Popolare di Vicenza del valore nominale unitario di euro 3,75. La conversione prevedeva, infatti, per ogni obbligazione da nominali 102,00 euro un rapporto di cambio in 2 azioni di Banca Popolare di Vicenza. In particolare, il diritto di conversione è stato esercitato su oltre il 97% delle obbligazioni (n. 2. 854. 553 obbligazioni su un totale di n. 2. 935. 961 obbligazioni). Il prestito obbligazionario convertibile, deliberato nel febbraio 2003 dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, in forza della delega dell´Assemblea Straordinaria dei Soci del dicembre 1999, era stato interamente collocato in un mese (dal 24 marzo 2003 al 24 aprile 2003), grazie all´adesione di oltre 16. 000 azionisti. La conversione delle obbligazioni in azioni ha determinato per i sottoscrittori, unitamente alle cedole maturate fino al 31 dicembre 2006, una resa complessiva dell’’investimento pari ad oltre il 14 %. Il valore unitario complessivo delle azioni Banca Popolare di Vicenza è pari a euro 54,00 ed è determinato dalla somma del valore nominale e del sovrapprezzo azioni (pari a euro 50,25). L´istituto ha provveduto ad emettere le azioni richieste in conversione (n. 5. 709. 106 nuove azioni) mettendole a disposizione degli aventi diritto per il tramite di Monte Titoli Spa. Le nuove azioni hanno godimento dal 1° gennaio 2007. Le obbligazioni non presentate per la conversione saranno rimborsate alla pari in un´unica soluzione alla data del 2 maggio 2009. Nel corso degli anni - ha dichiarato Luciano Colombini, Direttore Generale di Banca Popolare di Vicenza - abbiamo lavorato sia per aumentare il livello di patrimonializzazione, e quindi di solidità , della Banca sia per la costante crescita del rendimento degli investimenti del nostro azionista. Una così alta percentuale di conversione è un ulteriore attestato di stima e di fiducia dei nostri azionisti nei confronti dell’Istituto. Banca Popolare di Vicenza, fondata nel 1866 come prima banca popolare nel Veneto e prima banca nella provincia di Vicenza, è alla guida di gruppo di 550 filiali distribuite in tutta Italia con oltre 4. 500 dipendenti. L´istituto ha recentemente sottoscritto con Cattolica Assicurazioni un protocollo d´intesa finalizzato a dare vita ad una partnership strategica nel comparto dei servizi assicurativi, bancari e finanziari. In particolare l´accordo consentirà a Banca Popolare di Vicenza di accelerare lo sviluppo nel comparto dei servizi assicurativi alla propria clientela disponendo di un più ampio supporto tecnico grazie all´esperienza di Cattolica, leader in Italia nel settore della bancassicurazione vita e danni, nonchè di accedere alla rete distributiva assicurativa del Gruppo Cattolica che, forte di oltre 1. 500 agenzie distribuite sull’intero territorio nazionale, rappresenta la terza rete assicurativa italiana per numero di punti vendita al servizio di oltre 2 milioni di clienti. . .  
   
   
GRUPPO CARIGE: BUDGET 2007 IN LINEA CON GLI OBIETTIVI DEL PIANO STRATEGICO 2006-2008  
 
Genova, 5 febbraio 2007 - In data 1 febbraio partecipando alla "Italian Financial Services Conference 2007" organizzata da Ubs a Milano, Banca Carige ha reso note le previsioni del Budget 2007 a livello consolidato approvate dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 22 gennaio. Le positive indicazioni in termini di volumi intermediati e di risultati economici sono in linea ed in taluni casi superiori ai target di sviluppo del Gruppo delineati dal Piano strategico 2006-2008: impieghi in crescita del 13% circa, a 18 miliardi (+14% circa nel 2006): a medio lungo termine +15% circa, a breve +8% circa; raccolta complessiva + 9% cira a 39 miliardi (+7% nel 2006): raccolta diretta + 9% risparmio gestito +16% risparmio amministrato +2%; utile netto in aumento del 24% circa sul 2006, a 202 milioni circa (+23%, a 162 milioni circa, la variazione dell´utile 2006 sull´anno precedente) cost / income ratio stimato n 55% circa raggiungendo in anticipo di un anno il target 2008. Il Budget 2007, in un contesto macroeconomico previsto di sostanziale tenuta dell´economia nazionale e di una politica monetaria moderatamente restrittiva, consente di stimare una crescita degli impieghi del 13%, a 18 miliardi circa ed una del 9% della raccolta complessiva (ossia le attività finanziarie intermediate o Afi) a 39 miliardi circa, proseguendo i positivi andamenti registrati dagli aggregati nel 2006. Nell´ultimo trimestre dell´esercizio precedente si sono infatti consolidate le tendenze evidenziatesi nel corso dell´anno, con una dinamica dell´intermediazione in crescita sia dal lato degli impieghi alla clientela (+14% su base annua, a 16 miliardi circa) che da quello della raccolta totale (+7%, a 36 miliardi circa). In particolare, l´incremento degli impieghi si prevede sarà sostenuto dalla componente a medio lungo termine (pari al 70% del totale) che manterrà tassi di crescita a due cifre (+15% a 13 miliardi circa, contro il +16% circa nel 2006) oltre che dal proseguimento della crescita della componente a breve (+8% a 5 miliardi circa, analogamente al 2006). Nell´ambito delle Afi, oltre ad una crescita della raccolta diretta del 9% a 17 miliardi circa (contro il 4% circa del 2006), a cui contribuiranno anche le emissioni obbligazionarie collocate sui mercati internazionali, si prevede uno sviluppo della raccolta indiretta del 10% a 22 miliardi circa, con un apporto maggiore del risparmio gestito (+16% a 10 miliardi circa) rispetto a quello del risparmio amministrato (+2% a 10 miliardi circa). Lo sviluppo dell´attività sopra delineato, determinato dal soddisfacente andamento dei progetti strategici e dalla progressiva messa a regime delle controllate bancarie e assicurative, consente di stimare un utile netto consolidato a fine 2007 di 202 milioni circa, in crescita del 24% circa sull´anno precedente (162 milioni circa, +23% sul 2005). Il sostenuto trend di crescita dei ricavi e il mantenimento dei costi operativi sotto stretto controllo, consentono di prevedere un rapporto tra costi e ricavi (cost/income ratio) del 55% circa a fine 2007 - migliore rispetto a quanto fissato dal Piano Strategico per lo stesso anno (56% circa) - e di raggiungere con un anno di anticipo il target previsto dal Piano stesso per il 2008 (54,7%). Il margine di intermediazione è infatti stimato in 970 milioni circa a fine 2007, superiore di 27 milioni circa rispetto al dato previsto dal Piano Strategico per il 2007, mentre i costi operativi si posizioneranno a 530 milioni circa (contro i 540 milioni dello stesso anno del Piano Strategico). In dettaglio, il margine d´interesse ammonterà a fine 2007 a 645 milioni circa, grazie soprattutto allo sviluppo dei volumi intermediati a ritmi in alcuni casi superiori a quanto previsto dal Piano Strategico, mentre i ricavi da servizi cresceranno a 325 milioni circa, trainati dalle commissioni derivanti dalla prevista positiva evoluzione del risparmio gestito. Per contro, i costi operativi sono stimati sostanzialmente stabili, nonostante gli investimenti, quantificabili in circa 60 milioni, che verranno sostenuti per implementare il piano di aperture di sportelli, il proseguimento dei progetti strategici ed i connessi investimenti in It. In particolare, si tratta di 22 nuove aperture che porteranno la rete distributiva del Gruppo ad oltre 530 filiali a fine 2007, e degli investimenti finalizzati allo sviluppo di un nuovo front office di filiale, al rinnovamento degli apparecchiature per la banca automatica (Atm evoluti), alla prosecuzione del progetto sui rating interni (Basilea 2) ed al lancio della nuova società (Creditis Servizi Finanziari Spa) operante nel credito al consumo, costituita in joint venture con i soci francesi di Cnce/natixis Consumer Finance. A livello individuale, la crescita dei risultati è prevista, sia per la Capogruppo, che si stima realizzerà un utile netto di circa 190 milioni (+26% circa rispetto ai 150 milioni circa stimati per il 2006), sia per tutte le altre controllate bancarie e assicurative, per le quali sono stimati tassi di crescita del risultato netto a due cifre. .  
   
   
RAS, LLOYD ADRIATICO E ALLIANZ SUBALPINA LANCIANO L´INTEGRAZIONE DELLE ATTIVITÀ DEL GRUPPO ALLIANZ IN ITALIA TRE COMPAGNIE COMPLEMENTARI SI UNISCONO RETI DISTRIBUTIVE MANTENUTE DISTINTE E SEPARATE  
 
 Milano, Trieste, Torino – 5 febbraio 2007 - I Consigli di Amministrazione di Ras, Lloyd Adriatico e Allianz Subalpina hanno avviato l’ 1 febbraio il progetto di integrazione delle attività del gruppo Allianz in Italia. L’integrazione avverrà attraverso la creazione di un´unica compagnia, Allianz S. P. A. , che opererà sul mercato con tre differenti marchi ("Allianz Ras", "Allianz Lloyd Adriatico" e "Allianz Subalpina") e tre reti commerciali distinte e separate. La nuova società sarà la seconda realtà assicurativa italiana con una quota di mercato del 13% sui premi vita e danni, e oltre sei milioni e mezzo di clienti. Lintegrazione permetterà di offrire al mercato italiano, il secondo per importanza per Allianz, una gamma di prodotti assicurativi e finanziari allineata ai migliori standard europei, assicurando così un efficace servizio alla clientela e nuove possibilità di sviluppo organico. Lintegrazione avviata costituisce inoltre la migliore risposta alle annunciate liberalizzazioni. Il progetto di integrazione societaria, elaborato congiuntamente agli Advisor (Mediobanca per Ras, Goldman Sachs per Lloyd Adriatico e Merrill Lynch per Allianz Subalpina), sarà sottoposto ai Consigli di Amministrazione delle tre società convocati per il 19 marzo 2007. Si prevede che l’intera operazione si concluda nell’autunno del 2007, subordinatamente all’approvazione delle Assemblee degli Azionisti e all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle Autorità competenti. L’operazione consentirà di beneficiare dei punti di forza e delle migliori competenze di ciascuna delle compagnie del Gruppo. Leccellente performance assicurativa di Lloyd Adriatico è un riferimento a livello europeo; il “centro di competenza” del Gruppo Allianz su tariffe e prodotti Auto è a Trieste. Le competenze tecniche del Gruppo Ras nel servizio alle aziende e nella finanza personale costituiscono esse pure un benchmark. Il progetto di integrazione permetterà di condividere le migliori competenze e professionalità interne in tutti i settori, mettere a disposizione dei clienti prodotti e servizi innovativi e di livello europeo, creare nuove opportunità di crescita nonché di dare una risposta concreta alle liberalizzazioni annunciate. Il Consiglio di Amministrazione della società risultante dallintegrazione, Allianz S. P. A. , avrà una significativa rappresentanza di consiglieri indipendenti, in linea con le best practice del settore e in un’ottica di continuità. La società sarà presieduta da Enrico Cucchiani, membro del Management Board di Allianz Se; Giuseppe Vita e Giovanni Gabrielli saranno Vice Presidenti; Paolo Vagnone sarà Amministratore Delegato. Questultimo, attualmente Amministratore Delegato di Ras e Presidente di Allianz Subalpina, sarà nominato Amministratore Delegato di Lloyd Adriatico nel prossimo Consiglio di Amministrazione. Sono stati identificati i responsabili dei cantieri di integrazione operativa di ciascuna funzione chiave. Inoltre, nella logica della messa a fattor comune delle migliori professionalità, essi assumono da subito mandati operativi in tutte le compagnie del Gruppo. Gli attuali marchi delle reti distributive agenziali rappresentano un importante valore; saranno quindi mantenuti e rafforzati con il marchio “Allianz” in modo da beneficiare della sua forza internazionale e dei significativi investimenti in comunicazione a livello di Gruppo. Dall’autunno 2007 gli attuali marchi commerciali “Ras” e “Lloyd Adriatico” assumeranno quindi la denominazione “Allianz Ras” e “Allianz Lloyd Adriatico”. Non subirà variazioni il marchio “Allianz Subalpina”. Le tre attuali reti agenziali Ras, Lloyd Adriatico e Allianz Subalpina rimarranno separate e continueranno ad operare ognuna con il proprio mandato, marchio e la propria Direzione Commerciale. In occasione del progetto di riorganizzazione, anche larea Personal Financial Services è stata oggetto di unimportante rafforzamento. È stata costituita, in ambito Ras, unarea di affari dedicata alle competenze bancaria e di Asset Management, questultima allineata agli standard operativi di Allianz Global Investors. La responsabilità dei Personal Financial Services è stata affidata al neo Direttore Generale Mario Cuccia, che mantiene la carica di Amministratore Delegato di Rasbank. In linea con il programma di rebranding, dallautunno 2007 Rasbank S. P. A. Assumerà la denominazione “Allianz Bank Financial Advisors S. P. A. ”, Ras Asset Management S. G. R. Diventerà “Allianz Global Investors Italia S. G. R. ”. “Tutte le migliori competenze ed i talenti delle tre società sono messi a fattor comune da subito, conferendo loro mandati operativi in tutte le compagnie italiane”. - ha dichiarato Enrico Cucchiani, membro del Board di Allianz e futuro Presidente della società”. – “Ciò ci consente di eliminare le incertezze organizzative tipiche dei processi di integrazione e di accelerare il conseguimento dei risultati attesi. Lavoreremo con il massimo impegno affinché da questa condivisione possa nascere l’azienda leader del mercato assicurativo italiano per innovazione di prodotto, livello di servizio al cliente e creazione di valore”. “L’italia è un Paese importante per Allianz, - ha proseguito Cucchiani - non solo per quanto rappresenta in termini di fatturato e profitto sui risultati consolidati ma anche per le professionalità dei nostri manager, che oggi occupano posizioni di primo piano nel gruppo, e per alcuni centri di eccellenza industriali, come ad esempio l’area tariffaria e sviluppo prodotti Auto. L’operazione annunciata oggi, che riduce la frammentazione ed esalta le migliori competenze, rafforzerà ulteriormente il nostro ruolo e costituirà un importante elemento di crescita all interno del Gruppo Allianz". “Il marchio “Allianz”, unito ai nostri marchi tradizionali, ci consentirà di aggiungere valore al patrimonio di conoscenza e reputazione che oggi hanno i marchi “Ras” e “Lloyd Adriatico”. – ha dichiarato Paolo Vagnone, Amministratore Delegato della nuova società – ”E’ una scelta fatta con una precisa attenzione al rafforzamento della presenza commerciale, poggiando le basi della crescita futura sul grande valore delle nostre reti e delle relazioni con i clienti e il territorio”. .  
   
   
BANCAPULIA: FORMALIZZATA L´ACQUISIZIONE DELLE DUE SOCIETÀ DI ASSICURAZIONI (RAMO VITA E RAMO MALATTIA E INFORTUNI) DEL GRUPPO SWISS LITE ITALIA PER UN VALORE PARI A 16,1 MILIONI DI EURO.  
 
San Severo, 5 febbraio 2007 - Il Gruppo bancario bancApulia ha perfezionato il 31 gennaio l´acquisizione del 100% delle due società di assicurazioni del Gruppo Swiss Life di Zurigo operanti in Italia: Swiss Life Italia (ramo vita) e Swiss Life Italia Infortuni e Malattie. L´operazione, del valore complessivo di 16,1 milioni di Euro pari al patrimonio netto delle due società acquisite, viene così a completare il progetto strategico del gruppo bancario bancApulia di espandersi e consolidarsi nel settore bancassurance, ed in particolare nei principali 4 settori del ramo vita e nei 2 rami danni (infortuni e malattie) nonché nel settore delle riassicurazioni. Le due nuove società assicurative, che modificheranno in seguito la ragione sociale in Apulia previdenza e Apulia Assicurazione, si affiancheranno infatti ad Apulia cauzioni, società di recente costituzione specializzata nelle cauzioni e malleverie per le cessioni del quinto dello stipendio. Sotto il profilo industriale, il piano di sviluppo del gruppo bancario bancApulia è incentrato sull´ulteriore e progressiva valorizzazione delle proprie attività e servizi finanziari. In questa logica, alla guida delle due società assicuratrici è stato nominato Vincenzo Chirò, Amministratore Unico al quale si affiancherà Giovanni Cazzaniga in qualità di Direttore Generale. "Il valore di questa operazione - sottolinea Tommaso Gozzetti, Direttore Generale del Gruppo bancApulia - risiede principalmente nelle prospettive future di sviluppo del gruppo bancario sanseverese, che oggi presidia un settore con ampie possibilità di crescita, dove la leadership si costruisce attraverso le competenze specifiche e il livello elevato della qualità dei servizi erogati. Tutti ambiti questi in cui Swisslife già eccelle. " Con 23 dipendenti e sede a Milano, Swiss Life Italia e Swiss Life Italia Infortuni e Malattie hanno raccolto nel corso del 2006 circa 10 milioni di Euro di premi. Il Gruppo bancario bancApulia, presieduto da Vincenzo Chirò e diretto da Tommaso Gozzetti, ha registrato al 31 dicembre 2006 una raccolta globale pari a 3,7 miliardi di Euro (+16% rispetto allo stesso periodo 2005) ed un ammontare impieghi pari a 2,7 miliardi di Euro (+24% rispetto al 2005) evidenziando un utile di oltre 21 milioni di Euro. Inoltre, bancApulia è l´unica banca meridionale ad avere il rating da Moody´s di investment grade Baa3. Le sofferenze risultano contenute grazie ad un rapporto dell´1,80% rispetto agli impieghi con la clientela. Continua inoltre il piano di sviluppo territoriale del Gruppo bancario bancApulia, grazie all´apertura di una rete di sportelli bancari in sei nuove filiali: Foggia, ag. 5; Bari, ag. 2; Pescara, ag. 2; Avellino; Trani; Porto San Giorgio, raggiungendo così le 52 agenzie bancarie, a cui si aggiungono i 26 punti vendita Apulia prontomutuo (la rete dei mediatori creditizi specializzata nella raccolta di mutui ipotecari), i 9 negozi Apulia puntofinanziario (la rete dei promotori finanziari) e i 2 uffici Apulia prontoprestito. Bancapulia controlla Apulia prontoprestito, società specializzata nel settore dei finanziamenti ai dipendenti e quotata al Mercato Expandi di Borsa Italiana da dicembre 2005. Apulia prontoprestito è la prima società pugliese quotata in Borsa ed una delle principali società in Italia attive nel settore dei finanziamenti a lavoratori dipendenti con una quota di mercato del 10%, secondo i dati Assofin. .  
   
   
ROBUSCHI SI RAFFORZA GRAZIE ALL’INGRESSO DI AKSÌA CAPITAL III AKSÌA CAPITAL III E IL MANAGEMENT ENTRANO AL FIANCO DELLA FAMIGLIA ROBUSCHI NEL CAPITALE AZIENDALE CON 30 MILIONI DI EURO PER ACCELERARE LA CRESCITA  
 
Parma, 5 febbraio 2007, E’ stato siglato l’1 febbraio l’ingresso di Aksìa Capital Iii, fondo di private equity gestito da Nicola Emanuele, Stefano Guidotti e Marco Rayneri, come azionista di riferimento nella Robuschi Spa, azienda attiva nel settore dei soffiatori e delle pompe industriali. La famiglia Robuschi rimane nell’azionariato mentre il management si aggiunge alla struttura azionaria. L’investimento in equity complessivo ammonta a circa 30 milioni di Euro; l’operazione è stata inoltre finanziata con indebitamento bancario fornito da Interbanca e Bnl. Robuschi Spa, con sede a Parma, fondata nel 1941 da Giovanni Robuschi, è oggi uno dei principali operatori di riferimento a livello mondiale nel settore dei soffiatori a lobi, delle pompe centrifughe e delle pompe per il vuoto. Con oltre il 55% della produzione destinato all’export, l’azienda opera in uno stabilimento produttivo di 32. 000 metri quadri, impiega oltre 250 addetti e conta 6 filiali commerciali estere oltre una rete internazionale di distributori. Il fatturato 2006 ha superato i 50 milioni di Euro (+25% rispetto al 2004 ), con un Ebitda di circa 11 milioni. Presidente è stato nominato Antonio Robuschi, nipote del fondatore e figlio di Marcello Robuschi, a sua volta Presidente dell’azienda durante gli ultimi 30 anni ed artefice della sua storia di successo. Antonio Robuschi, che continuerà a ricoprire la carica di Amministratore Delegato commenta: «È un importante accordo che ci consentirà di spingere l’azienda verso un futuro di crescita significativa, grazie all’esperienza e alla competenza di un partner come Aksìa Capital Iii , con alle spalle una storia di successi, e al nostro management, che ha dimostrato attaccamento all’azienda e volontà di raggiungere nuovi traguardi». «Crediamo molto in questo investimento – sottolinea Nicola Emanuele di Aksìa Capital Iii, project leader di questa operazione – soprattutto per la lungimiranza della famiglia Robuschi e per le qualità del management. A nostro avviso l’azienda ha tutte le caratteristiche per proseguire nella sua crescita e nella sua opera di rafforzamento, rimanendo competitiva in mercati che diventano sempre più globali e difficili, inclusi quelli del Sud Est Asiatico e del Sud America». Soddisfazione viene espressa anche dal management Robuschi. Paolo Urbanis, Direttore Generale dal 2005: «La fiducia nella nostra azienda e nelle potenzialità del nostro mercato ci ha motivato a partecipare in prima persona: uomini, prodotto e mercato sono le tre aree su cui articoleremo il nostro impegno». In questo senso Robuschi continuerà la sua politica di importanti investimenti in ricerca, innovazione, nuovi mercati e tecnologie produttive, con una previsione di spesa nei prossimi anni di oltre 10 milioni di Euro. L’esperienza di Aksìa Capital Iii permetterà inoltre di guardare ad acquisizioni in settori analoghi e contigui in maniera più consapevole e determinata. I mercati di riferimento del Gruppo Robuschi hanno registrato negli ultimi anni una costante crescita e sono principalmente quello dell’ambiente (depurazione delle acque in primis) e di vari settori industriali tra i quali l’alimentare, l’energia, il petrolchimico e suoi derivati, il cartario, la plastica e il tessile. L’operazione è stata seguita dall’advisor Carlo Daveri della Fineurop Soditic e, per gli aspetti legali, dagli avvocati Alessandro Marena dello studio Mbl&partners e Francesco Cartolano dello studio Camozzi&bonissoni. .  
   
   
CELL THERAPEUTICS, INC. SOLLECITA I PROPRI AZIONISTI E LE RELATIVE BANCHE DEPOSITARIE AD ESERCITARE IL DIRITTO DI VOTO E STA CONSIDERANDO LE ALTERNATIVE DISPONIBILI PER OTTENERE IL QUORUM PER L’ASSEMBLEA ANNUALE  
 
Seattle e Bresso, 5 febbraio 2007 - Cell Therapeutics, Inc. Ha annunciato il 31 gennaio che la persistente impossibilità di raggiungere il quorum necessario per l’assemblea annuale, originariamente tenuta in data 23 giugno 2006 e successivamente convocata per il 30 novembre 2006, potrà condizionare la capacità della Società di deliberare validamente sugli argomenti all’ordine del giorno, capacità che risulta essenziale per la continuità dell’attività della Società stessa. Cti intende perseguire qualunque alternativa percorribile al fine di consentire all’assemblea annuale di svolgere la propria attività nell’interesse di tutti gli azionisti, ivi inclusa la presentazione a Borsa Italiana di una domanda formale per la revoca delle proprie azioni ordinarie (Mtax: Ctic) dal mercato azionario italiano Mtax, qualora questa fosse l’unica alternativa disponibile. Le azioni ordinarie di Cti rimarrebbero quotate sul Nasdaq. La Società ricorda ai propri azionisti che gli stessi possono ancora esercitare il proprio diritto di voto in relazione agli argomenti all’ordine del giorno dell’assemblea annuale convocata per il 30 novembre 2006, contattando le banche depositarie oppure esercitando direttamente il diritto di voto. In linea con la prassi adottata da tante società biofarmaceutiche per finanziare le proprie attività, di tanto in tanto la Società cerca di raccogliere capitali tramite l’offerta in sottoscrizione di azioni ordinarie e/o di strumenti convertibili in azioni ordinarie. A questo scopo la Società deve disporre di una quantità sufficiente di azioni autorizzate. Nelle due ultime assemblee degli azionisti, la prima tenutasi nel giugno e la seconda nel novembre dello scorso anno, quest’ultima presso Borsa Italiana, Cti non è riuscita a raggiungere il quorum necessario per deliberare validamente sugli argomenti all’ordine del giorno, quorum pari ad almeno il 50 percento delle azioni ordinarie in circolazione. Con riferimento a queste assemblee, tra i vari punti all’ordine del giorno vi era la proposta di aumentare il numero delle azioni ordinarie in circolazione. Nel contesto dell’assemblea di novembre, questa proposta fu accettata da azionisti che rappresentavano più del 90% delle azioni depositate presso Dtc. Tuttavia, con riferimento alla medesima assemblea, la maggioranza (pari a n. 87,3 milioni di azioni Cti) delle azioni in circolazione era detenuta presso Monte Titoli ed i relativi diritti di voto furono esercitati rispetto a soltanto n. 6,2 milioni di queste azioni; l’82% di tali diritti di voto effettivamente esercitati risultò a favore della delibera proposta. Cti, società con sede a Seattle, Washington, è attualmente quotata sia al Nasdaq sia sul Mtax e deve agire in conformità a due diversi regimi normativi. Ai fini della valida tenuta delle proprie assemblee, Cti è, in ogni caso, soggetta alla normativa societaria in vigore nel proprio paese di costituzione; in particolare, ai sensi della legge dello Stato di Washington, una maggioranza assoluta del capitale della Società deve essere rappresentata nel contesto dell’assemblea annuale affinché si possa deliberare validamente in merito agli argomenti all’ordine del giorno. La Società sta considerando con rammarico la possibilità di richiedere la revoca delle proprie azioni dalla quotazione sul Mtax nella speranza che, così facendo, tali azioni, o almeno una parte di esse, possano essere trasferite ad azionisti o su conti statunitensi, che - con riferimento alla storia recente della Società - sono presenti alle assemblee degli azionisti e votano in misura molto maggiore. La Società è consapevole del fatto che le autorità competenti italiane devono agire in conformità a principi e regole precisi nel decidere se disporre o no la revoca di azioni dalla quotazione e, ove la Società la richiedesse, potrebbero decidere di non disporla. Tuttavia, la Società ritiene che l’approvazione degli argomenti all’ordine del giorno della propria assemblea annuale sia chiaramente nel miglior interesse della Società e di tutti i suoi azionisti e che essa abbia l’obbligo di fare tutto quanto possibile per perseguire questo fine. La Società intende continuare una stretta collaborazione con tutte le parti interessate in Italia al fine di raggiungere una soluzione soddisfacente. Nel caso in cui una quantità sufficiente dei suoi azionisti che detengono azioni presso Monte Titoli rappresenti le proprie azioni e voti a favore delle delibere proposte all’assemblea degli azionisti del novembre scorso, contattando le proprie banche depositarie o votando entro il 14 febbraio 2007, oppure qualora soluzioni alternative siano efficaci nel consentire alla Società di raggiungere il necessario quorum quali, ad esempio, attraverso un subdeposito di azioni presso un corrispondente intermediario finanziario americano che agevoli il raggiungimento del quorum per l’attuale assemblea, o per future assemblee da convocare, la Società non procederà con la richiesta di revoca. Gli azionisti italiani possono votare, ove fossero titolari di azioni Cti alla data del 20 ottobre 2006, anche se tali azioni sono state successivamente vendute, utilizzando la delega di voto (“Italian Proxy Card”), da inviare per posta o via fax all’indirizzo o al numero di fax riportati sulla delega di voto, corredata dalla certificazione di partecipazione emessa dagli intermediari finanziari. Il modulo della delega di voto può essere stampato direttamente dal sito Internet di Cti, www. Cticseattle. Com o dal sito Internet di Monte Titoli, www. Montetitoli. It. La Società ha, inoltre, dichiarato che intende esplorare contestualmente tutte le alternative a sua disposizione, quali la riorganizzazione della struttura del capitale, il frazionamento inverso delle azioni (“reverse stock split”), la riclassificazione delle azioni (“reclassification of shares”) ed eventuali altre opzioni, o combinazioni di opzioni, al fine di raggiungere i propri obiettivi societari, qualora non si possa elaborare una soluzione soddisfacente in tempi brevi. .  
   
   
I DISTRETTI CULTURALI, VOLANO ECONOMICO PER IL TERRITORIO: FONDAZIONE CARIPLO LANCIA UN PROGETTO PER SOSTENERE LA CREAZIONE E LO SVILUPPO DEI DISTRETTI CULTURALI, CON UN IMPEGNO ECONOMICO PLURIENNALE DI 40 MILIONI DI EURO.  
 
 Milano, 5 febbraio 2007- Si terrà martedì 6 febbraio, nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco, con inizio alle ore 9,30, il convegno organizzato dalla Fondazione Cariplo per presentare il nuovo progetto “Distretti culturali, volano economico per il territorio”. L’iniziativa - finalizzata a sostenere la nascita e lo sviluppo dei distretti culturali sul territorio lombardo e nelle aree del Novarese, Verbano-cusio Ossola - ha visto coinvolta la Fondazione Cariplo sia sul fronte progettuale che su quello economico con un impegno complessivo pluriennale che potrà arrivare fino a 40 milioni di euro. L’idea è che la cura e la valorizzazione del patrimonio mettano in moto attività che integrano diversi saperi e creano capitale umano e sociale. Al convegno, che vedrà la presenza del Ministro per i Beni e le attività culturali, On. Francesco Rutelli, prenderanno parte Giuseppe Guzzetti Presidente di Fondazione Cariplo e Massimo Zanello, Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia. Nel corso dei lavori il professor Stefano Della Torre, docente di Restauro architettonico al Politecnico di Milano, presenterà lo studio di pre-fattibilità del progetto “Distretti Culturali”, realizzato per conto della Fondazione Cariplo; il tema verrà approfondito dal professor Salvatore Settis, Direttore Scuola Normale Superiore di Pisa, e dal professor Guido Guerzoni, Docente di Economia dei beni culturali Centro Ask Bocconi. Fondazioni di origine bancaria e patrimonio culturale: potrebbe apparire un binomio scontato, se non altro perché le fondazioni di origine bancaria – nell’immaginario collettivo – sono spesso identificate come filantropi che destinano una parte assai rilevante delle loro erogazioni (circa il 32%) proprio all’arte, alle attività e al patrimonio culturale. Oggi Fondazione Cariplo vuole proporre ai suoi interlocutori – locali e nazionali – un approccio diverso dal solito; vuole provare a qualificare la propria azione non come quella di un semplice sponsor, un finanziatore di iniziative più o meno meritorie in campo artistico, ma piuttosto come quella di un soggetto che può aiutare a modificare il paradigma, il modo, il punto di vista con cui la nostra società affronta il tema del patrimonio e delle attività culturali. Ciò nella convinzione che – mutando il paradigma e orientando le attività in modo diverso dal solito – sia anche possibile dare una risposta a coloro che contestano l’opportunità di dedicare tante risorse all’arte e alla cultura, trasformando le attività artistiche e culturali da “attività consumatrici di risorse” ad “attività generatrici di sviluppo e coesione sociale”. La valorizzazione dei beni culturali, tema sul quale la Fondazione Cariplo ha da tempo posto particolare attenzione, è riconosciuta come potenziale fattore di crescita economica e di innovazione. Le stesse politiche comunitarie hanno attribuito un peso sempre maggiore alle risorse territoriali, culturali e ambientali e alla capacità di incidere sullo sviluppo locale. Per ovviare il rischio di scarso legame con il territorio, la Fondazione Cariplo ha adottato lo strumento dei “distretti culturali” in grado di tutelare i beni culturali e di indurre benefici sociali ed economici per il territorio. Il progetto si articola in tre fasi: la prima si è già compiuta e ha portato alla mappatura del territorio per l’identificazione dei potenziali distretti e alla definizione dei criteri metodologici per le successive fasi; la seconda prende il via da martedì 6 febbraio con la presentazione di un bando mirato al sostegno della realizzazione di studi di fattibilità operativa; seguiranno la selezione delle migliori proposte (a partire dal 18 maggio, data di scadenza del bando) e il cofinanziamento per la loro realizzazione; la terza fase (a partire dal 2008) mirerà al finanziamento e alla realizzazione dei distretti culturali. Il progetto prevede anche il monitoraggio delle iniziative realizzate. “Tra i nostri principali obiettivi strategici - spiega l’avvocato Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo – c’è quello di favorire e sostenere l’innovazione sociale. La Fondazione si propone oggi di sviluppare nuove forme di progettualità che promuovano la valorizzazione del patrimonio culturale come fulcro dei sistemi locali. Un ruolo anticipatore che sperimenta nuovi modelli di intervento. Per questo motivo ci siamo impegnati nel progetto “Distretti culturali”, un modello fortemente innovativo che mira a portare valore e sviluppo al territorio”. Www. Fondazionecariplo. It . .  
   
   
+17% L’EXPORT LOMBARDO IN INDIA INCONTRI D’AFFARI A NEW DELHI E MUMBAI DAL 18 AL 24 FEBBRAIO  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - Aumenta del 17% in un anno l’export lombardo verso l’India e nei primi nove mesi del 2006 supera il mezzo miliardo di euro, oltre un terzo del totale italiano (35,3%). Ed è di oltre un miliardo e 200 milioni l’interscambio complessivo (+21,4%). L’import invece raggiunge quasi i 700 milioni di euro (+25,1%). Milano guida di gran lunga la corsa delle province lombarde al mercato indiano con un export che è di 292 milioni di euro, il 55,8% del totale regionale, in crescita del 18,1% dal 2005. Buone anche le esportazioni di Bergamo con 81 milioni di euro (il 15,5% del totale lombardo delle esportazioni verso l’India, +28,4%), Brescia con 48 milioni di euro (9,2% delle esportazioni regionali, +63%) e Varese con oltre 43 milioni di euro (8,3%, +15,2%). Nell’import invece prevalgono Milano con quasi 362 milioni di euro (53,1% delle importazioni lombarde dall’India, +21% in un anno) e Bergamo con quasi 96 milioni di euro (14% del totale, +16,3%). Ma tra le province lombarde che scelgono di più l’India: Pavia che vi destina il 7,4% del proprio export totale verso il mercato asiatico (la media lombarda è del 6%) e Lodi che importa dalla sola India oltre un quinto (21%) del proprio totale dal continente asiatico (la media lombarda è del 4,8%). E nel 2006 sono di gran lunga i macchinari e materiale da trasporto i prodotti lombardi più gettonati sul mercato indiano (57% del totale) mentre nell’import si punta sui prodotti finiti in cuoio, pelle, gomma, sughero e legno, carta, filati, metalli ferrosi e non ferrosi (39,6% delle importazioni). È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al terzo trimestre 2006 e 2005. Incontri d’affari a New Delhi e Mumbai dal 18 al 24 febbraio. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, organizza dal 18 al 24 febbraio una missione imprenditoriale a New Delhi e Mumbai per promuovere le aziende milanesi e lombarde che operano nel settore smaltimento/riciclo dei rifiuti. È prevista la partecipazione il 20 e 21 febbraio a New Delhi all’incontro internazionale della Ficci, Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry, dove saranno presentati i principali progetti delle amministrazioni locali sul tema dello smaltimento e riciclo dei rifiuti solidi. Sia a New Delhi che a Mumbai verranno organizzati per le imprese partecipanti incontri d’affari con aziende ed istituzioni indiane interessate ai prodotti e servizi italiani del settore smaltimento/riciclo. Per informazioni: Promos/camera di commercio di Milano: tel. 02 85155248, e-mail: benetti@mi. Camcom. It. “La Camera di commercio di Milano – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali –, attraverso la sua azienda speciale Promos, da tempo è attenta e sensibile allo sviluppo dei rapporti economici con un Paese emergente come l’India e promuove iniziative con l´obiettivo di presentare le opportunità che il grande mercato indiano offre alle nostre imprese in vari settori economici. Questa missione, dunque, è un modo concreto per far conoscere e per creare ulteriori occasioni di incontro e di collaborazione”. .  
   
   
RATING, MOODY´S PROMUOVE ANCORA LA LOMBARDIA FORMIGONI: "PREMIATE UN´ECONOMIA SANA E UN´AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE"  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - L´agenzia di rating Moody´s, in un nuovo report, continua ad attribuire alla Regione Lombardia e al suo debito il rating Aa1 con outlook stabile, superiore a quello dello Stato italiano. "Il rating di Moody´s - commenta il presidente della Regione, Roberto Formigoni - ha come motivi, esplicitamente citati e analizzati, la gestione finanziaria in salute, come riflesso nel bilancio della Regione, il sistema di assistenza sanitaria privo di deficit e un basso carico di debito, la ´forte e ricca economia´ lombarda. E´ una testimonianza forte e autorevole che la Regione Lombardia continua a godere di ottima reputazione internazionale". I punti di forza rilevati dall´agenzia si riconducono alla Regione in quanto tale e alle sue politiche che incidono nel contesto economico e territoriale del sistema lombardo. In evidenza sono la stabilità politica, la solidità del bilancio, la gestione manageriale competente, prudente e lungimirante del debito e degli investimenti, l´innalzamento della qualità dei servizi a fronte della riduzione dei costi di funzionamento, il basso livello di indebitamento (5,9% delle entrate correnti 2005). Efficienza Della Macchina Regionale - La Regione Lombardia ha il più basso livello percentuale di: Costo del lavoro: Lombardia 1,22% (rispetto al totale delle spese coorrenti) - Piemonte 2,4% - Lazio 2,18% - Emilia Romagna 2,13% - Veneto 1,84% - Toscana 2,13% -Calabria 7,06% - Indebitamento pro capite: Lombardia 113 euro - Piemonte 687 euro - Lazio 479 euro - Emilia Romagna 276 euro - Veneto 234 euro - Toscana 210 euro - Campania 613. Buona Sanita´ - La Lombardia ha il bilancio in pareggio, le migliori performance nel rapporto spesa sanitaria/Pil e una spesa pro capite tra le più basse in Italia (nonostante l´alto livello dei servizi). Rapporto spesa sanitaria/Pil: Lombardia 5,3%, Italia 6,2%; Spesa sanitaria pro capite (Lombardia euro 1538, Liguria 1778, Toscana 1664, Umbria 1664, Emilia R. 1655. Altri fattori di affidabilità sono: la riduzione dei tempi di pagamento ai fornitori (da 280 a 210 giorni); l´alto livello di controllo dell´appropriatezzza delle prestazioni (5% contro il 2% del parametro nazionale); la riduzione della spesa famaceutica (-1%). Le Performaces Dell´economia E Del Lavoro - La Lombardia è al primo posto in Italia (e tra i primi in Europa) per quanto riguarda il Pil, il tasso di attività e di occupazione, la creazione di nuove imprese e nuovi posti di lavoro, l´export. - Pil pro capite: Lombardia 31. 405 euro - Italia 24. 182 (+29%). La crescita del Pil registra +1,3 in Lombardia rispetto a + 0,9% di media nel Nord-ovest. La Lombardia è prima tra le Regioni italiane a statuto ordinario. In una speciale classifica organizzata a livello Paesi la Lombardia figurerebbe nel 2003 al terzo posto nell´Europa a 25, preceduta dal Lussemburgo e Norvegia. Export: 28% del totale nazionale. L´andamento registrato negli ultimi 15 anni è stato crescente, a un tasso medio del 6,2%, e si sono verificate solo due contrazioni nel 1999 e nel 2002. Nell´ultimo anno il tasso di crescita registrato è stato pari al 6,6%. Nuovi posti di lavoro: +9,2% contro una media nazionale del 6,4. Tasso di attività: Lombardia 69,00% contro il 62,3% nazionale. Disoccupazione: 3,3% contro il 6,2 dell´Italia. È uno dei più bassi in assoluto non solo in Italia ma anche in Europa. Nuove imprese: la Lombardia ha contribuito alla creazione del 21,7% delle imprese nate tra 2000 e 2005 in Italia, del 26,1% dei nuovi posti di lavoro e del 20,3% del valore aggiunto prodotto. Le Previsioni - Secondo le previsioni di Unioncamere, l´andamento della Lombardia si confermerà in questa fase espansiva superiore a quello del Paese. Come si legge dal rapporto congiunturale di Unioncamere Lombardia, nel quarto trimestre prosegue la crescita dei livelli produttivi rispetto all´anno precedente (+4,2%) mentre crescono le aspettative positive sulla domanda e sull´occupazione. Insomma ci sono i segnali di un rafforzamento e consolidamento della ripresa industriale che in Lombardia sono più forti che nel resto del Paese. Nota - Il rating è il grado di affidabilità di un soggetto, pubblico o privato, nel settore finanziario. Il giudizio è obbligatorio nel caso di emissioni obbligazionarie. Moody´s aveva assegnato anche al Bond Lombardia (emissione trentennale di un miliardo di dollari, lanciata nel 2002) un rating di Aa1. La scala del rating Moody´s dal giudizio più alto di massima sicurezza a quello più basso è la seguente: Aaa, Aa1, Aa2, Aa3, A1, A2, A3, Baa1, Baa2, Baa3 (fin qui il rating è "da investimento"), Ba1, Ba2, Ba3, B1, B2, B3, Caa1, Caa2, Caa3, Ca, C (e questi 11 rating sono "speculativi" o "high risk" fino al default). .  
   
   
MILANO: CITTÀ E GLOBALIZZAZIONE: PRESENTATA NUOVA PUBBLICAZIONE  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - Milano all’ottavo posto a livello internazionale subito dopo Londra, New York, Hong Kong, Parigi, Tokyo, Singapore, Chicago. Lo dice una classifica sul grado di connettività: le maggiori città del mondo concepite come centri di servizio per l’economia mondiale, nelle quali si concentrano le attività utili alle corporations multinazionali quali: i servizi finanziari, le assicurazioni, i servizi di consulenza e di accounting, le agenzie di pubblicità, gli studi legali internazionali. Perché a Milano “bisogna esserci”? Soprattutto per gli insediamenti già realizzati (5° posto), che per le mostre, le fiere, i convegni (6° posto) ma anche per l’accessibilità ai mercati (6° posto) e per la notorietà presso gli investitori esteri (8° posto). E sul territorio milanese si concentra un sistema produttivo di quasi 3. 000 imprese attive a partecipazione estera che impiega oltre 336. 000 dipendenti, il 36,5% nazionale. Un posto di lavoro su cinque in provincia è creato da una multinazionale (336. 300 su un totale di 1. 756. 000). Forte infatti la presenza di multinazionali statunitensi (812) che rappresentano quasi la metà del totale italiano e danno lavoro a più di 100. 000 addetti. Ma quale attività svolgono? In prevalenza, il commercio all’ingrosso, il 46,7%, in aumento dal 2001 al 2005 del 3,9%. Viene poi l’industria manifatturiera con il 22,8% (+3,5% in quattro anni), tra cui in particolare il settore chimico, farmaceutico (5,3%, +7,4%) e le macchine e apparecchiature meccaniche (4,2%, +0,8%). Emerge dai dati della Camera di commercio di Milano e Cushma & Wakefield Healey &Baker (2004), European Cities Monitor 2004, London, all’interno della pubblicazione “Dialoghi internazionali – città nel mondo” a cura della Camera di Commercio di Milano e edita da Bruno Mondatori, in distribuzione in libreria. Se ne è parlato ieri alla Camera di Commercio di Milano durante l’incontro “Chi governa la città-regione?”, durante la presentazione del terzo volume della pubblicazione. La collana, in italiano e in inglese è dedicata al rapporto tra città e globalizzazione. “La Camera di Commercio realizza questa nuova pubblicazione – ha dichiarato Carlo Sangalli presidente della Camera di Commercio di Milano – come occasione di incontro, dibattito e scambio culturale in una città aperta come Milano”. . . .  
   
   
ANNIBALE CHIRIACO RIELETTO PER L’ANNO 2007 VICEPRESIDENTE EUROPEO DEI GIOVANI IMPRENDITORI – YES FOR EUROPE  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2007 - Annibale Chiriaco è stato confermato dai delegati di tutte le associazioni imprenditoriali europee Vice Presidente della Confederazione Europea dei Giovani Imprenditori “Yes for Europe”. Annibale Chiriaco, imprenditore palermitano dell’agroalimentare, laureato in Scienze Politiche con indirizzo in politiche internazionali, sarà il braccio destro per il 2007 del neo Presidente turco Murat Sarayli nominato dall’Assemblea Generale dell’organizzazione europea. Chiriaco è già stato Vice Presidente dello Yes for Europe nel 2006, subentrando all’attuale Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Matteo Colaninno, di cui è membro della squadra di Presidenza nazionale con delega ai rapporti istituzionali ed europei. Lo Yes for Europe rappresenta circa 30 mila giovani imprenditori appartenenti alle associazioni imprenditoriali dei paesi membri dell’Unione Europea, più la Turchia. Obiettivo dell’organizzazione è promuovere la cooperazione e le sinergie tra i movimenti imprenditoriali giovanili del Vecchio Continente e di rappresentarne le istanze presso le istituzioni comunitarie. “E’ un grande onore essere stato eletto per il secondo anno consecutivo“, ha dichiarato Chiriaco: “Lavorerò, sulla base degli indirizzi affidatimi dai Giovani Imprenditori di Confindustria, affinché si affermi soprattutto tra i giovani una più forte identità e cultura europea, che costituisce una molla potente di integrazione e di sviluppo economico”. In tal senso, ha aggiunto, “c’è ancora uno spazio immenso da coltivare, come per esempio la creazione di una Università delle Università europee, intesa come grande rete di libero accesso, di assistenza e pilotaggio di vere e proprie migrazioni studentesche, per creare un mercato comune dell’intelligenza. Un altro esempio potrebbe essere la creazione di una Scuola Europea di Amministrazione, che si proponga di formare una vera classe di giovani dirigenti europei e alla quale la Francia potrebbe, meritandosi riconoscenza e prestigio, destinare quella sede di Strasburgo che è diventata per il Parlamento europeo un costoso ed inutile ostaggio”. . .  
   
   
FEDERALISMO FISCALE: ROMA CHIEDE LA COMPARTECIPAZIONE IVA  
 
Roma, 5 febbraio 2007 – Roma chiede che la compartecipazione dei Comuni al gettito Iva sia inserita tra le misure attuative del federalismo fiscale che il governo sta studiando in vista della riforma della finanza locale. E’ questo il senso dell’ordine del giorno presentato il 2 febbraio dalla maggioranza del Consiglio Comunale, e che impegna la Giunta capitolina “a promuovere tutte le iniziative di carattere politico e tecnico utili alla sollecita definizione di un nuovo assetto del prelievo fiscale locale, con particolare riferimento alla finanza delle città metropolitane e in grado di assicurare un riequilibrio del contributo al finanziamento dei servizi urbani richiesto ai residenti, rispetto a quanto richiesto ai soggetti e alle istituzioni non residenti”. La Maggioranza, riconoscendo che nell’attuale sistema fiscale comunale “la tendenza alla diminuzione del carico fiscale sulla prima casa può essere conseguita in modo lento e insoddisfacente rispetto alle aspirazioni delle collettività locali”, ritiene che “tra le forme di più equilibrata compartecipazione alla spesa pubblica locale debba essere considerata con particolare attenzione la compartecipazione comunale al gettito dell’Iva”. La discussione sul progetto di bilancio comunale per il 2007 ha riportato l’attenzione dell’Aula Giulio Cesare sui vincoli generali della finanza pubblica e sulla necessità di modifiche sostanziali della fiscalità locale, a fronte dell’ampliamento delle responsabilità locali in materia di spesa insito nel federalismo: “le grandi città e Roma in particolare – si legge nel testo - subiscono in prima linea mutamenti sociali e demografici di grande portata senza che sia loro concesso quel margine di autonomia effettiva che i servizi di loro pertinenza impongono”. Il documento della maggioranza sottolinea in particolare il rilevante sforzo che la città quotidianamente sostiene per l’erogazione di servizi pubblici di cui godono, accanto ai cittadini contribuenti, anche “i cittadini non residenti, in particolare i turisti, nonché le istituzioni nazionali e sovranazionali che nella città hanno sede e operano”. A tale proposito, nella mattina di oggi si è svolta la prima riunione del gruppo di lavoro insediato dal governo per la redazione del progetto di legge sul federalismo fiscale. Tre gli obiettivi rappresentati dall’assessore alle Politiche economiche, finanziarie e di bilancio, Marco Causi: a) la definizione dei livelli essenziali di prestazione in termini di erogazione dei servizi di prossimità (interventi per la fascia materno-infantile, l’assistenza alloggiativa, assistenza alle fasce sociali di maggiore fragilità, manutenzione urbana, cura urbanistica e decoro) che le amministrazioni locali dovranno garantire come diritto universale su tutto il territorio nazionale; b) il superamento del sistema dei trasferimenti erariali con una vera compartecipazione dinamica dei Comuni al gettito Iva; c) il trasferimento ai Comuni del complesso di competenze in materia di tassazione immobiliare attraverso cui realizzare incisivi interventi di riforma dell’Ici e di riduzione dell’Ici sulla prima casa. “Il lavoro che l’Anci ha iniziato oggi a compiere insieme al governo per costruire una riforma autenticamente federalista – commenta Causi - ha come obiettivo quello di definire con chiarezza e nel pieno rispetto del dettato costituzionale sia le funzioni amministrative assegnate ai Comuni in settori fondamentali per la coesione sociale del Paese sia il loro finanziamento, da realizzarsi tanto attraverso la compartecipazione ai grandi tributi erariali, quanto attraverso tributi propri”. .  
   
   
CONVEGNO SU AUTONOMIA TRIESTE E FRIULI  
 
Trieste, 5 febbraio 2007 - Il gruppo consiliare regionale "Intesa per la Regione" organizza per oggi alle ore 18. 00, nella sala Oceania della Stazione marittima di Trieste, un convegno sul tema: Quale autonomia per Trieste e il Friuli? L´introduzione sarà del consigliere regionale Roberto De Gioia. Interverranno: Erica Rossi, l´ex presidente della Giunta regionale del Fvg Adriano Biasutti, il consigliere della Provincia Autonoma di Trento ed ex presidente della Giunta provinciale Carlo Andreotti e il goriziano Bruno Pinat, ex presidente dell´Ersa. Le motivazioni alla base della manifestazione derivano dalla assoluta necessità di uscire dalla oziosità politica con cui si affronta la problematica dell´autonomismo. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è nata da un matrimonio combinato e di convenienza reciproca: la Regione ha saldato Trieste all´Italia, il Friuli ha consentito un certo tipo di protezione a Trieste. Le unioni sono utili se servono crescere e se danno frutti, ma a detta di tutti i frutti prodotti da questa unione sono scarsi. Oggi le autonomie esistenti sono tali nominalmente, dato che nei fatti comportano solo alcune deleghe di poteri, comunque strettamente controllati dagli organi centrali. Infatti, la proposta del nuovo statuto della Regione Fvg, verrà, anche se in tempi lunghi, discusso, modificato e approvato dal Parlamento. Il senso principale dell´autonomia, al di là delle questioni storiche-culturali e relative tutele, riguarda lo sviluppo e il potenziamento del sistema economico operante nell´area. Con questo convegno si ha l´ambizione di iniziare a discutere di autonomismo sinergico tra il Friuli e l´area giuliana; magari due autonomie che assumono la logica del distretto industriale, dove sono operanti, la collaborazione competitiva e la convenzione collaborativi nel quadro della concorrenza globalizzata. Il mutato scenario internazionale, più ricco di opportunità, più stimolante, permette all´area friulana e a quella giuliana, riconoscendo spazi politico-istituzionali ben distinti, di trovare una nuova adeguata dimensione. La Regione così come è configurata, non ha bisogno di contrapposizioni di stampo campanilistico, come avviene troppo frequentemente, ha bisogno invece di trovare il modo di esaltare le specificità esistenti, deve trovare il modo di valorizzare al massimo l´industria marina e la portualità dell´area costiera, così come l´agricoltura e le piccole e medie industrie dell´entroterra. In questo senso, forse c´è bisogno di rendere più consapevole il Friuli che questa Regione svolge una importante funzione marittima e che l´industria marina dell´area giuliana, se ben integrata e interconnessa con l´industria friulana, può dare buoni frutti per tutti. Le due entità devono guardare a un progetto di Regione unica e condivisa, ma ognuna deve trovare la sua dimensione e svolgere il suo ruolo. Bisogna trovare una forma di autonomia che consenta a entrambi di risolvere problemi che una gestione centralizzata non ha voluto affrontare perché non ha saputo comprendere. Sarà importante apprendere dall´ex presidente della Provincia di Trento Carlo Andreotti l´esperienza delle Province autonome di Trento e Bolzano, e sarà interessante conoscere il pensiero dell´ex presidente del Fvg Adriano Biasutti, che conosce molto bene la Regione e sa che il più importante problema da affrontare è la questione Friuli e Trieste. .  
   
   
CONVEGNO A PADOVA SU INNOVAZIONE: L’ITALIA HA SMESSO DI CREDERCI? GAVA: “IL VENETO NO. ABBIAMO STRATEGIE, PROGETTI E FONDI PER AVVICINARE L’EUROPA”  
 
Padova, 5 febbraio 2007 - Il Veneto è secondo in Italia dopo la Lombardia per quota di imprese ad alta tecnologia operanti sul territorio, pari al 9,6% del totale, che raggiunge il 20,2% se vi si aggiungono quelle a contenuto tecnologico medio-alto: una percentuale di circa 2 punti superiore a quella nazionale. Spiccano in questo senso i comparti delle apparecchiature elettromedicali, di precisione ed ottiche, che sono l’80% delle imprese ad alta tecnologia nel Veneto e il 10% a livello nazionale. Da questo recente dato è partito l’assessore regionale alle politiche economiche Fabio Gava, intervenendo il 2 febbraio all’Università di Padova al convegno “Innovazione ed imprese ad alta tecnologia”, organizzato in collaborazione tra il Ministero dell’Economia, la Regione del Veneto e l’Ateneo patavino. Rispondendo alla provocatoria domanda del convegno, “l’Italia ha smesso di credere nell’alta tecnologia?”, Gava si è detto “in disaccordo con le cassandre che prospettano scenari apocalittici. E’ vero – ha precisato – che l’Italia, ed il Veneto con lei, sono in dietro rispetto all’Europa e ad altre aree competitrici nel mondo, ma i margini di recupero ci sono. Basta crederci come sta facendo il Veneto che ha strategie, programmi in corso e a medio termine, e finanziamenti per puntare all’obiettivo europeo del 3% del Pil dedicato entro il 2010. Se anche il governo nazionale dovesse avere questa impostazione, e sennò perché il ministero di Bersani dovrebbe chiamarsi dello sviluppo economico, possiamo farcela”. Gava, precisando che una regione in un tema così vasto è da considerarsi una microarea, ha quindi presentato dati e strategie che si stanno attuando in Veneto: innanzitutto 75 milioni di euro di investimenti pubblici nel solo 2006 e un’azione politica avviata da tempo che ha portato a puntare sulle nano e bio tecnologie con la nascita del Distretto Teconologico Veneto e di Veneto Nanotech; quindi una nuova strategia fondata su quattro grandi pilastri: i fondi europei 2007-2013 che porteranno 200 milioni di euro di finanziamenti, capaci di attivarne 500 di investimenti da dedicare proprio a innovazione, ricerca, diffusione delle tecnologie digitali e della banda larga (prevista la copertura del 96% del territorio in 2-3 anni); la prima legge quadro di settore (che dovrebbe avere in breve l’ok del Consiglio regionale) dotata di altri 30 milioni di euro da dedicare al rafforzamento delle azioni e alla creazione di reali sinergie tra mondo delle imprese, università e centri di ricerca (sinora mancate); al coinvolgimento più forte dei capitali e delle iniziative dei privati, nonché delle banche; il forte indirizzo specifico dato alle strategie della nuova legge del marzo scorso sui distretti produttivi, le cui Misure (almeno altri 15 milioni di euro nel 2007) privilegiano proprio la ricerca e l’innovazione, oltre alle aggregazioni tra imprese; l’incremento dell’utilizzo dei Fondi di rotazione attivi presso la finanziaria regionale Veneto Sviluppo per passare progressivamente dal sistema di erogazione a bando”, spesso troppo macchinoso per i tempi delle aziende , a quello “a sportello”, più agile e molto incisivo sul fronte delle agevolazioni per l’accesso al credito. Più in generale, Gava ha indicato l’opportunità di una forte ricerca di un processo di crescita dimensionale delle imprese (più sono piccole, meno sono vocate alla ricerca e innovazione), di aggregazione e cooperazione a livello territoriale che faccia dei Distretti produttivi “luoghi di innovazione e di avanzamento tecnologico, di trasferimento delle capacità produttive, di collaborazioni non solo economiche, ma anche sociali, per rafforzare la comune condivisione in tutti i soggetti dello sviluppo locale (imprese, sindacati, istituzioni) dell’importanza dei processi innovativi per la competitività del sistema”. .  
   
   
FONDI UE: PRESENTATE A DOMEGGE NUOVE OPPORTUNITA’ 2007-2013 IL TERRITORIO BELLUNESE SARÀ AL CENTRO DI TUTTE LE AZIONI NELL’AMBITO DELLA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA ITALIA-AUSTRIA  
 
Domegge di Cadore (Belluno), 5 febbraio 2007 - Importanti occasioni di sviluppo si prospettano per il territorio bellunese nell’ambito dell’applicazione della nuova Programmazione Europea 2007-2013, che ha profondamente rinnovato l’impostazione del precedente periodo 2000-2006. In particolare, la “Cooperazione Territoriale” (l’attuale Programma Interreg) ha ottenuto il riconoscimento di vero e proprio “Obbiettivo” europeo con una dotazione per l’Italia che è passata da 434 milioni di euro nel 2000-2006 a 846 milioni per il 2007-2013. Le molte novità sono state presentate il 2 febbraio a Domegge di Cadore dall’assessore regionale alle Politiche Economiche con delega ai Fondi Europei Fabio Gava, nel corso del Convegno “Le opportunità di collaborazione internazionale nell’ambito del futuro Obbiettivo 3” a cui è intervenuto anche l’assessore veneto alle politiche per la montagna Oscar De Bona. “Abbiamo scelto Domegge per questa presentazione – ha sottolineato Gava – perché proprio il territorio bellunese sarà al centro praticamente di tutte le azioni che verranno intraprese nell’ambito della cooperazione transfrontaliera Italia-austria ed è quindi, assieme alla Regione, di fronte ad una nuova sfida da accettare e da vincere”. L’obiettivo comune – ha fatto rilevare da parte sua De Bona – è lo sviluppo equilibrato e l’integrazione delle cosiddette aree periferiche e quindi più marginali. In particolare, una maggiore collaborazione e integrazione fra aree confinanti per evitare soprattutto lo spopolamento e l’abbandono delle zone montane. L’assessore Gava ha ricordato “i grandi risultati raggiunti con l’Obbiettivo 2 2000-2006, ma anche le importanti occasioni che deriveranno sia dall’Obbiettivo ‘Competitività e Occupazione’, al quale Belluno potrà partecipare al pari di tutto il Veneto, sia da quello riservato alla cooperazione tranfrontaliera, che invece riguarda principalmente il bellunese”. Per procedere all’elaborazione del nuovo Documento di Cooperazione Italia-austria è già stato costituito un gruppo di lavoro fra i rappresentanti delle 6 Regioni che compongono l’area transfrontaliera e degli Stati Italia e Austria. Il programma punterà a promuovere lo sviluppo sostenibile e duraturo e l’integrazione armoniosa dell’area transfrontaliera per rafforzare l’attrattività e la competitività della Regione e dei suoi soggetti/protagonisti. La proposta di Programma Operativo potrebbe essere inviata agli uffici della Commissione Europea entro il prossimo 5 marzo. In quest’ambito si muove anche il Protocollo di Cooperazione siglato l’11 gennaio scorso a Klagenfurt dalle Regioni Carinzia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, che di fatto costituisce un nuovo importante passo verso la costituzione di un’Euroregione (in cui potrebbero entrare anche la Slovenia e le Contee croate dell’Istria e della Litoraneo-montana), a sua volta finanziabile con il nuovo “Asse 4 - Azioni Interregionali ed Euroregione”. Un’altra novità rispetto all’attuale Interreg, è data dal principio di “Lead Partner”, che consiste in un beneficiario capofila, scelto dai partecipanti ad un progetto come unico responsabile della corretta esecuzione, di ricevere e gestire tutti i fondi europei e nazionali ad esso relativi, e di controllare il buon andamento delle operazioni. Tutti i progetti dovranno comunque coinvolgere i territori di entrambi e lati del confine, e i partners dovranno rispettare almeno 2 di questi 4 requisiti: elaborazione congiunta del progetto; attuazione congiunta; personale condiviso; finanziamento congiunto. Nelle conclusioni, l’assessore De Bona è tornato sulle opportunità di sviluppo offerte dalla cooperazione territoriale europea, purchè le amministrazioni pubbliche sappiano coordinarsi per far squadra e abbiano la capacità di elaborare programmi condivisi e idee innovative. Si tratta infatti di sviluppare filoni economici che tengano conto anche del patrimonio ambientale del territorio montano, di uno sviluppo atomico del turismo e di un’agricoltura diversa da quella di pianura. Nella sostanza - ha concluso De Bona – attraverso il coordinamento ci sono i presupposti per concretizzare progetti capaci di creare quella ricaduta economica che genera ulteriori iniziative e qualità della vita. . .  
   
   
DURNWALDER A PRODI SULL´AGGIORNAMENTO DELL´AUTONOMIA: MODIFICA DELLO STATUTO, INTESE CON LA PROVINCIA, RIFORMA FISCALE  
 
 Bolzano, 5 febbraio 2007 - Riforma fiscale, adeguamento dello statuto alla nuova realtà italiane europea, modifiche d´intesa tra Stato e Provincia: sono alcuni dei temi messi sul tappeto dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dal presidente del Consiglio Romano Prodi all´atto dell´insediamento del tavolo di confronto sull´autonomia, inaugurato il 2 gennaio) a Bolzano. "Siamo contenti della presenza del Presidente del Consiglio e siamo certi che Prodi farà il possibile per trovare la collaborazione tra le forze politiche in Alto Adige a favore della convivenza dei gruppi linguistici": così ha esordito il presidente Luis Durnwalder salutando il premier Prodi salito a Bolzano per avviare il tavolo di confronto sull´adeguamento dell´autonomia e dello statuto speciale alla luce delle riforme costituzionali. "Ci sono diversi punti che vanno aggiornati perchè non corrispondono più al testo originale dello Statuto e alla mutata situazione", ha precisato Durnwalder portando alcuni esempi, tra cui le competenze del Commissariato del Governo, l´assetto della Regione, le modalità di accertamento della conoscenza della seconda lingua. Durnwalder ha insistito anche sulla riforma fiscale, "nel cui processo le autonomie vogliono essere ascoltate. Su diversi temi vogliamo discutere assieme e impegnarci per trovare il necessario accordo. " Durnwalder ha poi specificato che "ogni modifica dello Statuto va ricercata d´intesa con le Province autonome, e devo dire che finora da questo governo siamo stati sempre ascoltati. Ringrazio Prodi e i suoi ministri per la disponibilità che stanno mostrando. Si tratta di un ottimo rapporto, diretto e chiaro, che in passato non sempre è stato facile. " Il presidente Prodi ha ribadito che la sua presenza a Bolzano è "la conferma di un impegno politico: il governo è amico dell´autonomia e vuole garantire un percorso di riforma che rafforzi l´autonomia speciale delle province di Bolzano e Trento". In questi anni, ha sottolineato il premier, "sono intervenute riforme costituzionali e fatti nuovi che non possono essere ignorati, sia in Italia che in Europa. " Prodi ha parlato di modifiche dello statuto "per allargare i margini di autogoverno, nell´interesse dell´intera popolazione a gestire lo sviluppo dell´autonomia". Prodi ha infine ricordato l´impegno preso dal governo "per una reciproca intesa" in caso di modifiche statutarie. All´incontro con il presidente Prodi erano presenti anche la vicepresidente della Provincia Luisa Gnecchi e gli assessori Luigi Cigolla, Florian Mussner, Sabina Kasslatter Mur, Werner Frick e Thomas Widmann. Il pomeriggio si è concluso con il trasferimento nella cantina nella roccia del Centro di sperimentazione Laimburg, che ha positivamente colpito il premier Prodi, per un brindisi su invito del presidente Durnwalder. .  
   
   
CONFERENZA SUL TEMA: “REPUBBLICA SLOVACCA: ECONOMIA, INVESTIMENTI E PROSPETTIVE” CON LA PARTECIPAZIONE DI JAN GALOCI, CONSIGLIERE ECONOMICO DELL’AMBASCIATA SLOVACCA A ROMA  
 
 Forlì 5 febbraio 2007 - Il Miex - International Executives Master in International Management dell’Università di Bologna organizza in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica Slovacca a Roma e il Consolato Onorario della Repubblica Slovacca a Forlì una giornata di studio sulle opportunità di crescita degli scambi commerciali e delle iniziative imprenditoriali in Slovacchia intitolata “Repubblica Slovacca: economia, investimenti e prospettive” che si terrà martedì 6 febbraio 2007 alle ore 9 presso la Sala Gandolfi, Corso Diaz 45, Forlì. Alla conferenza interverrà il dott. Jan Galoci - Consigliere economico-commerciale dell’Ambasciata slovacca a Roma. Il relatore traccerà un profilo dell’economia slovacca ed illustrerà la possibilità di investimenti e prospettive. Questa conferenza nasce dall’esigenza di far conoscere la Slovacchia, con cui il territorio romagnolo e soprattutto forlivese hanno da anni rapporti ormai consolidati di tipo economico e culturale. Né è testimone la recente inaugurazione del Consolato Onorario della Repubblica slovacca a Forlì. La conferenza offre strumenti a disposizione delle imprese italiane che vogliono operare in Slovacchia. L’università di Bologna, con questa e altre iniziative simili, intende sensibilizzare il più possibile il mondo imprenditoriale italiano e locale, in particolare delle Pmi, verso la ricerca dell’eccellenza nelle strategie imprenditoriali così da far guadagnare posizioni competitive sul mercato internazionale. L´incontro è organizzato nell´ambito del Miex International Executive Master in International Management, un master internazionale in lingua inglese che l´Università di Bologna realizza in collaborazione con 5 Università internazionali (in Cina, Francia, Messico, Russia, Svezia) per la formazione di quadri aziendali da inserire nell´ambito dei processi di internazionalizzazione delle imprese. All´edizione in corso partecipano studenti di 11 diverse nazionalità. .  
   
   
OPPORTUNITÀ ECONOMICHE NEL MERCATO CINESE  
 
 Piacenza, 5 febbraio 2007 - Come affrontare il mercato della Cina? E’ questo il quesito cui ha risposto Marco Tchen, responsabile del Centro servizi di Shanghai, parte integrante del progetto “servizi avanzati per il mercato cinese” promosso dal sistema camerale regionale, dalla Regione Emilia Romagna, da Apt servizi, da Unioncamere e da Bologna Fiere, Rimini Fiera e Fiera di Parma. “La scelta tra outsourcing e delocalizzazione” ha spiegato Tchen al pubblico di imprenditori che ha partecipato al seminario “deve essere fatta a partire da alcune considerazioni di base: in prima battuta, soprattutto, le dimensioni dell’impresa. Oggi la Cina non è il più il Paese in cui andare a produrre a basso costo, se si cercano condizioni più vantaggiose si possono trovare in posti quali il Vietnam, solo per fare un esempio. La molla che deve scattare è quella di sfruttare la possibilità di vendere a 150 milioni di persone che possono acquistare. Tedeschi e francesi, tra gli europei, sono già presenti in Cina da almeno un decennio e sono concorrenti molto più temibili dei cinesi stessi. ” Altra sottolineatura di Tchen ha riguardato il che cosa andare a produrre in Cina. “Non si può affrontare il mercato cinese con le linee di produzione vecchie, con i prodotti che non si vendono più in Italia. E’ più semplice vendere l’“alto di gamma” che non il “basso di gamma”. Questo perché chi può acquistare ha una capacità di spesa molto alta. Si tratta di un consumatore che acquista Gucci o Prada ma non il capo di abbigliamento o l’accessorio non firmato. Il cinese è molto sensibile al brand. ” In sostanza per un’impresa piccola la soluzione possibile potrebbe essere quella dell’outsourcing, a patto di scegliere oculatamente il fornitore e verificare immediatamente la qualità ed i requisiti tecnologici del prodotto, mentre la delocalizzazione può essere una strategia riservata alle imprese medio grandi, in quanto il costo dell’investimento è elevato. Hanno accompagnato Tchen nell’incontro Alberto Pasino legale dello studio Zunarelli and partners che ha una sede a Shanghai e Rocco Marcuccio, funzionario della Confindustria regionale. Il primo ha offerto una panoramica dei principali veicoli d’investimento a disposizione di chi vuole lavorare in Cina: da un lato uffici di rappresentanza e filiali, dall’altro Joint venture (Equity o Cooperative) e Wfoe (società a capitale interamente straniero). Se fino al 2002 era molto più diffusa la Joint venture, e quindi si dovevano raggiungere accordi di partnership con soci locali, nel 2006 il 70% delle imprese straniere è stato costituito in forma di Wfoe, possibilità che consente alla parte straniera di investire senza la necessaria partecipazione di un socio locale. Rocco Marcuccio ha invece descritto un progetto che Confindustria Emilia Romagna ha avviato in collaborazione con la Regione ed il cui titolo è Studio di fattibilità per l’insediamento strutturato, produttivo e logistico, di imprese regionali in Cina. Il progetto si propone di definire puntualmente le esigenze delle imprese partecipanti (settore della meccanica) in relazione alle opportunità di insediamento nel mercato cinese, individuare e descrivere diverse aree di potenziale insediamento in relazione agli obiettivi espressi dalle imprese ed alle loro caratteristiche rilevanti e raccomandare a ciascuna azienda le forme e location di insediamento più coerenti con le sue esigenze, personalizzando la soluzione costituendo le premesse per la realizzazione di un progetto esecutivo ed il suo eventuale finanziamento. Le imprese della regione che verranno ammesse sono 11; Confindustria Piacenza è uno degli snodi cui rivolgersi per le informazioni di dettaglio. .  
   
   
DA UNA PUGLIA DI ECCELLENTI A UNA PUGLIA DI ECCELLENZA  
 
Bari, 5 febbraio 2007 - Nel seminario svoltosi il 2 febbraio su “L’innovazione nelle imprese e nel territorio”, organizzato da Ipres, Censis Fondazione Caripuglia e Aidp, si è discusso del ruolo degli attori dello sviluppo e dei decisori politici nel disegnare e realizzare percorsi di crescita innovativi per il sistema economico. Sono le minoranze “trainanti” quelle che vincono nella competizione economica, riuscendo ad affermare un modello di sviluppo originale, spesso nonostante il contesto economico in cui operano: come in Puglia, regione laboratorio, che possiede “il gusto innovativo” del fare. Lo ha affermato Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, intervenuto al seminario svoltosi questa mattina alla Facoltà di Giurisprudenza di Bari, dal tema “L’innovazione nelle imprese e nel territorio”. L’incontro è il primo del ciclo “Good players in Puglia: attori, processi e percorsi di sviluppo di una regione in trasformazione”, organizzato da Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali), Censis, Fondazione Caripuglia e Aidp (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), che si propone di analizzare i “buoni esempi” che la regione esprime nei campi dell’innovazione tecnologica, delle professioni e dell’imprenditoria. Individuare i “good players” significa tracciare una mappa dei processi di trasformazione che l’economia e la società pugliese stanno attraversando in questi anni: uno strumento di conoscenza importante per chi è chiamato a realizzare politiche industriali e di sviluppo. Al centro del dibattito, introdotto dal presidente dell’Ipres Gaetano Piepoli, dal rettore dell’ateneo barese Corrado Petrocelli, e dal presidente della Fondazione Caripuglia Antonio Castorani, è emersa una rappresentazione della Puglia caleidoscopica, descritta da analisi scientifiche e da indagini in maniera non univoca: da un lato punta avanzata di esperienze innovative, quasi sempre condotte da singoli soggetti; dall’altro, frenata dalla ridottissima dimensione d’impresa (il 96% delle aziende ha meno di 10 dipendenti), non sempre attenta a consolidare e ampliare il proprio potenziale di competenze professionali e scientifiche (come ha rilevato il presidente dell’Aidp Puglia, Pietro Scrimieri), ancora sporadicamente scenario di processi di consolidamento di reti tra soggetti dello sviluppo (imprese, ricerca, finanza). I dati contrastanti emersi da indagini recenti condotte dal Censis, dalle Università di Bari, Foggia e Lecce e del Politecnico di Bari per conto della Fondazione Caripuglia, dall’Eurispes Puglia sono stati illustrati e commentati da Nicola Costantino dello stesso Politecnico, facendo scaturire un dibattito serrato su cosa debba intendersi per innovazione. Così il direttore del Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce Roberto Cingolani, ha evidenziato l’esigenza di concentrare gli sforzi e le risorse sull’innovazione “utile”, cioè quella che nasce da un bisogno concreto, e di farlo con un’attenzione costante alla riduzione dei tempi che intercorrono tra l’elaborazione di nuova conoscenza, l’innovazione e la sua utilizzazione sul mercato. Francesco Divella, esponente della quarta generazione della famiglia proprietaria della Divella Spa, ha descritto i processi innovativi che negli ultimi trent’anni hanno portato alla modifica sostanziale del modello di business dell’azienda: dalle innovazioni di processo a quelle di prodotto, all’acquisizione di quote rilevanti di mercato in altri Paesi, sino ai progetti di ricerca avviati con l’Università di Bari per sviluppare nuove linee di prodotti, come quelle per i consumatori celiaci. Il problema del decisore politico, però, come ha rilevato l’Assessore regionale al Bilancio e Programmazione, Francesco Saponaro, è quello di rendere compatibile il sostegno alle singole eccellenze, cioè con le “minoranze trainanti” individuate da De Rita, con l’esigenza di costruire politiche di sviluppo che permettano la crescita dell’intero sistema territoriale. In questo senso va interpretato il Documento Strategico Regionale 2007-2013, che fa della politica per la ricerca e l’innovazione uno dei cardini dell’azione del governo regionale, in grado potenzialmente di moltiplicare il numero delle eccellenze. Gli strumenti della politica vanno ricercati insieme, ricorrendo alla messa in rete di attori differenti e di energie trasversali. .  
   
   
CAMPANIA: INCONTRO COZZOLINO AMBASCIATORE ALBANIA  
 
Napoli, 5 febbraio 2007 - L´assessore all´Agricoltura ed alle Attività produttive della Regione Campania Andrea Cozzolino ha ricevuto a Palazzo Santa Lucia l´Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica di Albania presso il Quirinale Llesh Kola, per la prima volta in visita ufficiale nella nostra regione. Nel corso del cordiale colloquio, l´Assessore Cozzolino ha ribadito "la volontà della Regione Campania di intensificare i rapporti di amicizia, di collaborazione e di cooperazione tra la Campania e l´Albania, tra i due Governi e le imprese. " L´ambasciatore, dopo aver espresso la volontà del Governo a collaborare con la Regione Campania, ha consegnato nelle mani dell´Assessore un invito ufficiale da parte del Ministro degli Affari Esteri albanese Besnik Mustafaj per il Presidente Bassolino a recarsi in visita istituzionale in Albania. La Campania è la prima regione incontrata dall´Ambasciatore nell´ambito delle visite istituzionali avviate dal giorno del suo insediamento. .  
   
   
NASCE CENTRO SERVIZI PER L´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Roma, 5 febbraio 2007 – La capitale ha un nuovo centro servizi per il sostegno dall´imprenditoria femminile realizzato nell´ambito della Sovvenzione globale E1, con fondi europei, che avrà il compito di sostenere le imprese femminili. Il centro, che sarà attivo, in via sperimentale da lunedì prossimo, sorgerà negli uffici di via Ostiense 131 e offrirà servizi di accoglienza e informazione, assistenza tecnica alla creazione e allo sviluppo d´impresa, di consulenza aziendale, finanziaria, fiscale e del lavoro, servizi on line, con il sito www. Capitaledonna. It workshop e di incubatore virtuale d´impresa. Il nuovo centro è stato presentato questa mattina in Campidoglio dall´assessore regionale alla scuola e formazione Silvia Costa e dall´assessore capitolino alla semplificazione Mariella Gramaglia. Il centro si rivolgerà a tutte le donne che vogliono creare impresa nella capitale offrendo e accompagnando, attraverso informazioni tecniche, la nascita, la crescita e lo sviluppo delle singole iniziative ma anche a quelle donne che hanno partecipato al bando regionale "100 imprese" dello scorso aprile, scaduto a fine settembre e che presenterà le assegnatarie dei fondi E1 i primi di marzo. Il bando "100 imprese" della Regione ha usufruito di finanziamenti europei per 5 milioni di euro, 3. 250 sono stati utilizzati per finanziare le nuove imprese coprendo i costi anche fino al 70% del totale ma con una spesa massima di 35. 000 euro e 1. 800 circa per organizzare le strutture e per seguire le domande presentate. Sono arrivati oltre 600 progetti, 519 le istanze idonee e 121 quelle ammesse in tutto il Lazio. Gli sportelli finora attivi, che da lunedì saranno affiancati dalcentro servizi, sono uno per provincia più 3 a Roma. 600mila gli euro destinati alle donne della provincia di Roma di questi 412 per le imprese romane. "Il nostro obiettivo - ha detto Costa - è affiancare l´imprenditore donna dalla nascita allo sviluppo della sua azienda e se possibile non chiudere gli sportelli già attivi alla scadenza del progetto finanziato prevista per giugno 2008. .  
   
   
CONVEGNO: "PER VENDERE ALL´ESTERO L´IMPORTANTE È COMUNICARE"  
 
 Brescia, 5 febbraio 2007 - Aib - Associazione Industriale Bresciana e Soluzione Group Srl - agenzia di comunicazione attiva dal 1988, organizzano un convegno sulla comunicazione internazionale dal titolo "Per vendere all´estero l´importante è comunicare" Testimonial d´eccezione Belinda Chan, dell´agenzia di Hk Creative Consulting Group; e Veit Mathauer, dell´agenzia tedesca Sympra, entrambi membri del Public Relations Network, rete internazionale di agenzie di comunicazione. Gli ospiti offriranno quindi una panoramica dei media, della comunicazione e dell´attività di Rp nel loro paese. Il convegno si terrà presso la sede dell´Aib, a Brescia martedì 6 Febbraio 2007. .  
   
   
AZIENDA DI ELETTRODOMESTICI SLOVENA APRE FABBRICA CALDAIE IN SERBIA  
 
Trieste, 5 febbraio 2007 - L´azienda di elettrodomestici slovena Gorenje aprirà una fabbrica a Stara Pazova, nella Repubblica Serba. La fabbrica produrrà caldaie per il riscaldamento dell´acqua. Secondo l´Ufficio del Governo Sloveno per i Rapporti con i Media, la nuova fabbrica contribuirà allo sviluppo dell´azienda slovena nei mercati dell´Europa sud-orientale. Nella prima fase dei lavori dell´impianto, Gorenje darà lavoro a 155 persone, ma il numero degli operai potrebbe aumentare a seconda del mercato e delle richieste di produzione. L´output massimo dell´azienda sarà di mezzo milione di caldaie l´anno. .  
   
   
EDILIZIA: NASCE A MANIAGO LABORATORIO BIOEDILIZIA  
 
Maniago, 5 febbraio 2007 - "Utilitas - firmitas - venustas": questi i principi dell´edilizia sanciti da Vitruvio due mila anni fa e indicanti rispettivamente il rapporto costi/benefici, la sicurezza e l´estetica. A essi si aggiunge oggi il requisito della "sostenibilità": costruire, cioè, avendo presente il miglioramento della qualità sia della vita che dell´ambiente. Per raggiungere l´obiettivo della sostenibilità tramite la "bioedilizia" è stata costituita "Icmq Lab srl - laboratorio per l´edilizia sostenibile", la società di gestione del laboratorio con sede a Maniago, presentato l’ 1 febbraio nella sede della Regione a Pordenone, alla presenza del vicepresidente e assessore all´ambiente ed edilizia, Gianfranco Moretton. Una struttura fortemente voluta da Agemont Spa, l´agenzia per lo sviluppo economico della Montagna, e dalla Regione che l´ha finanziata, con la collaborazione di Icmq di Milano (principale istituto di certificazione dell´industria edilizia italiana), che ha sviluppato e gestisce lo schema di certificazione "Sistema Edificio". "Si tratta di una vero e proprio centro di eccellenza per la certificazione e prove di prodotti/sistemi ed edifici completi - ha detto il presidente di Agemont, Alberto Felice De Toni - che, fra gli altri, ha come obiettivo quello di promuovere qualità, sostenibilità ed eco-compatibilità nell´edilizia, anche attraverso la formazione". Il laboratorio potrà fornire la certificazione degli edifici, la certificazione energetica, del benessere termico, acustica, del benessere illuminotecnico oltre a quella delle prestazioni energetiche di componenti per gli edifici. Spetterà sempre al Laboratorio la convalida della dichiarazione ambientale di prodotto. Altra caratteristica sarà l´attività di formazione realizzata attraverso corsi e seminari e indirizzata a responsabili aziendali, tecnici della qualità, consulenti, progettisti, direttori lavori, responsabili procedimento, tecnici operanti nel settore delle costruzioni. "Le finalità - ha asserito il presidente di Icmq, Giorgio Sabelli - sono quelle di divulgare, approfondire e interpretare le norme sulle quali si basa l´universo della certificazione e di individuare e sottolineare quegli aspetti di natura operativa e/o documentale che caratterizzano le molteplici attività dell´industria delle costruzioni, con particolare riferimento alle attività specifiche di Icmq Lab". Il presidente di Icmq Lab, Gaetano Cola, ha insistito sul concetto di "bioedilizia" non come "slogan", ma come concreta esperienza di un "nuovo abitare": "Sta venendo avanti un nuovo e più profondo concetto di qualità dell´ edilizia non più legato solamente all´estetica delle finiture, ma legato a una sempre maggiore importanza del soddisfacimento di altri requisiti più ´sostanziali´ che tengano conto dei rapporti tra edilizia, salvaguardia della salute degli utenti e dell´ambiente naturale, comfort vivibile all´interno dell´edificio, utilizzo delle risorse energetiche e cambiamenti climatici. Molti degli aspetti descritti si collegameno direttamente con ciò che normalmente viene indicato come ´edilizia sostenibile´". Proprio sulla base di queste riflessioni, l´Unione Europea ha pubblicato, nel gennaio 2003, la Direttiva 2002/91/Ce sul rendimento energetico nell´edilizia, con l´obiettivo di promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici introducendo la certificazione energetica, quale strumento di attestazione dei consumi energetici e opportunità per suggerire miglioramenti efficaci in termini di costi-benefici. L´italia ha recepito e attuato la suddetta Direttiva con il Decreto Legislativo 192/2005 che prevede l´obbligo della certificazione energetica agli edifici esistenti a partire dal 1° luglio 2007. "La Regione da parte sua ha provveduto in materia con la Lr 23 del 2005 - ha detto il vicepresidente Moretton - proprio per assicurare ai cittadini una sempre migliore qualità della vita. Il che costituisce poi l´obiettivo prioritario di questo governo regionale, che si coniuga con quello del risparmio energetico: per questo è stato varato il Piano Regionale dell´Eneregia". "Abbiamo quindi accolto con vivo interesse il progetto di questo Laboratorio a Maniago - ha continuato Moretton - perché esso dà contenuti nuovi all´attenzione che la Regione ha sempre avuto per la casa, bene primario per i cittadini, con leggi che favoriscono e sostengono l´edilizia convenzionata e agevolata. Anche dal terremoto del 1976 abbiamo tratto insegnamenti sul come costruire per garantire la sicurezza. Oggi giustamente si fa sempre maggiore l´attenzione alla qualità della vita e del risparmio energetico. Sono certo che da Maniago - grazie a Agemont e Icqm - verranno gli stimoli necessari a far nascere e crescere una nuova cultura del costruire e dell´abitare". Infine, soddisfazione per il fatto che Icqm Lab ha scelto Maniago come sede è stata espressa dal sindaco della "Città dei Coltelli", Emilio Di Bernardo. . .  
   
   
L’OPA VOLONTARIA RIVOLTA AGLI AZIONISTI DI MINORANZA DYCKERHOFF SI CONCLUDE CON SUCCESSO  
 
Casale Monferrato, 5 Febbraio 2007 - Lo scorso 29 gennaio 2006, alle ore 16. 00 (Cet) si è conclusa l’offerta pubblica di acquisto volontaria rivolta a tutti gli azionisti di minoranza della Dyckerhoff Ag. Durante il periodo di adesione sono state consegnate a Buzzi Unicem 3. 725. 637 azioni privilegiate e 315. 732 azioni ordinarie. In base ai termini dell’offerta Buzzi Unicem pagherà €42,00 per azione ordinaria ed €40,00 per azione privilegiata, corrispondenti ad un prezzo di acquisto complessivo pari a €162,3 milioni. Siamo soddisfatti dell´accoglienza che l’offerta ha ricevuto. Le azioni consegnate corrispondono a circa il 9,8% del capitale totale della Dyckerhoff Ag e la partecipazione di Buzzi Unicem in Dyckerhoff è aumentata dal 78,6% all’88,4% (96,4% del capitale ordinario). La percentuale di possesso raggiunta non è sufficiente per attivare il diritto di acquistare le azioni residue (squeeze-out) ma ugualmente l´operazione creerà da subito valore per i nostri azionisti. .  
   
   
BULGARIA, SETTORE IMMOBILIARE ATTRAENTE  
 
 Trieste, 5 febbraio 2007 - Katia Tsenova, Ceo di Address Real Estate, ha dichiarato che la Bulgaria è al sesto posto al mondo per attrazione di investimenti esteri nel settore immobiliare. Secondo Reporter. Gr, l´ammontare complessivo delle transazioni avvenute nel settore del real estate nel Paese è cresciuto nel 2006 di circa il 15 p. C. .  
   
   
GUARDIA DI FINANZA. OPERAZIONE A CONTRASTO DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO. SEQUESTRATI IN PUGLIA 160 APPARTAMENTI. INDAGATE 16 PERSONE.  
 
Roma, 5 febraio 2007 - I finanzieri del Comando Provinciale di Bari, nell’ambito di un’inchiesta sull’abusivismo edilizio, hanno eseguito il sequestro preventivo di 160 appartamenti e 260 altri locali, edificati o in fase di ultimazione nel territorio della città di Molfetta. Le misure cautelari sono state disposte dall’Autorità Giudiziaria di Trani, al termine di complesse ed articolate indagini delegate alla Guardia di Finanza, per le quali, risultano indagate 16 persone per violazioni in materia edilizia, lottizzazione abusiva nonché reati contro la fede pubblica e abuso d’ufficio continuato ed aggravato. Complessivamente la misura cautelare ha riguardato 16 complessi edilizi per un valore stimato nell’ordine di diversi milioni di euro. .  
   
   
TAVOLA ROTONDA SUL TEMA “ENERGIA: L’INDUSTRIA ELETTROMECCANICA IN ITALIA. DECLINO O RILANCIO?”  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - Per l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Iea), la domanda mondiale di energia primaria crescerà entro il 2030 di circa il 50%, mentre quella di energia elettrica dell’80%. Come soddisfare questa esigenza? Se ne discuterà durante la tavola rotonda sul tema “Energia: l’industria elettromeccanica in Italia. Declino o rilancio?”, che si svolgerà in seno al Convegno “Tomorrow’s Energy 2007: Italy within the European scenario on energy”, che avrà luogo a partire dalle 9. 30. Ad introdurre i lavori saranno presenti Guidalberto Guidi, Presidente Anie – Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, ed Ettore Riello Presidente Anima – Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia e Affine. Nel corso della tavola rotonda si discuterà della questione energetica europea e italiana alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni, degli operatori del mercato dell’energia e dell’industria elettromeccanica per valutare le proposte di politica energetica e industriale contenute nell’Executive Summary del Libro bianco sull’energia delle Federazioni Anie e Anima. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Jacopo Giliberto, prenderanno parte: Maurizio Brancaleoni (Vicepresidente Anima), Franco Carini (Presidente Aice – Anie), Flavio Cattaneo (Ad Terna), Carlo Tamburi (Direttore Acquisti Enel), Vincenzo Giori (Vicepresidente Anie), Gian Francesco Imperiali (Past President Anie), Umberto Quadrino (Presidente Edison), Giuseppe Zampini (Past President Associazione Produzione Energia – Anie), Giuliano Zuccoli (Presidente Federutility). Appuntamento per martedì 6 febbraio 2007 dalle ore 14. 00 presso l’Auditorium Centro Congressi Stella Polare al Nuovo Quartiere Rho – Milano .  
   
   
EDISON: IL CAPITALE SOCIALE AUMENTA DI 519 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 5 febbraio 2007 – Sulla base delle informazioni disponibili all’ 1 febbraio alla Società, Edison S. P. A. Rende noto che nel corso del mese di gennaio 2007 sono stati esercitati, al prezzo di sottoscrizione di 1 euro per azione, n° 519. 554. 810 “Warrant Azioni Ordinarie Edison S. P. A. 2007”. Per effetto di tale esercizio, Edison ha quindi incassato 519. 554. 810 euro. I “Warrant Azioni Ordinarie Edison S. P. A. 2007” ancora in circolazione sono pari a n° 499. 062. 114. .  
   
   
EDISON: AFFIDATA A PIETRO CAVANNA LA BUSINESS UNIT “ASSET IDROCARBURI”  
 
Milano, 5 febbraio 2007 – Pietro Cavanna è il nuovo Direttore della Business Unit “Asset Idrocarburi” di Edison, che riporta al Chief Operating Officer Michel Cremieux. Nel suo nuovo incarico, Cavanna avrà, tra l’altro, la responsabilità di sviluppare ulteriormente le attività di Edison nel campo dell’ esplorazione e produzione di idrocarburi con l’obiettivo di incrementare le riserve e la produzione annua come previsto dal Piano Industriale 2007-2012 della Società. Nel suo ruolo, Cavanna sarà coadiuvato da Nicola Monti, che attualmente ricopre la posizione di responsabile dello sviluppo delle infrastrutture gas all’interno di Edison. Pietro Cavanna, già vice Direttore Generale Exploration & Production di Eni, vanta una consolidata esperienza nel settore degli idrocarburi, grazie anche alla vittoria nella gara internazionale per lo sfruttamento del giacimento di Kashagan, considerato uno dei più importanti al mondo. Fra i suoi principali incarichi, Cavanna è stato Senior Vice President di Eni per l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia Centrale, ivi incluso il Kazakhstan. Edison ringrazia Giordano Serena, già Direttore della Business Unit, per il rilevante apporto professionale profuso in questi anni di collaborazione, in particolare per il supporto allo sviluppo del piano industriale aziendale nel settore elettrico. Per raggiunti limiti di età, Serena ha infatti deciso di porre termine ai propri incarichi operativi nella Business Unit con l’approvazione dei bilanci d’esercizio dell’anno 2006 da parte dei consigli di amministrazione delle società da Edison controllate nel settore Idrocarburi. Giordano Serena continuerà ad assicurare la propria collaborazione al Gruppo Edison per le tematiche di rappresentanza aziendale nel sistema delle Associazioni Industriali del Settore Idrocarburi fino al termine dei mandati in corso. .  
   
   
ANSALDO ENERGIA: COMMESSE DA 75 MLN EURO DA BARKA (OMAN) E VALUTHUR (INDIA)  
 
Roma, 5 febbraio 2007 - Ansaldo Energia, società di Finmeccanica, leader nella fornitura di componenti e servizi per impianti di generazione di energia, ha conseguito due importanti commesse in campo internazionale per un valore di oltre 75 milioni di euro. Al termine di una competizione che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della società giapponese Marubeni con macchine Alstom, Ansaldo Energia, insieme alla società coreana Doosan in qualità di Main Contractor e a Suez Energy, si è aggiudicata la fornitura in opera di tre turbine a gas della centrale a ciclo combinato per la produzione di energia e la desalinizzazione di acqua della città di Barka (fase 2). Per la società genovese si tratta di una conferma del proprio operato nel mercato del Sultanato dell’Oman, essendo già stata impegnata nella fase 1 tramite Enelpower. La commessa comprende la fornitura, la supervisione al montaggio e all´avviamento di tre turbine a gas V94. 2, della potenza di 166 Mw Iso ciascuna. La peculiarità del contratto è la velocità (progetto “fast track”) con cui dovranno essere consegnate le macchine a scadenze molto ravvicinate tra luglio e agosto 2007. Ansaldo Energia, inoltre, ritorna nel mercato indiano con la vittoria della gara per la commessa di una turbina a gas 64. 3A con relativo alternatore per un impianto in ciclo combinato da 95 Mw a Valuthur, nella regione del Tamil Nadu. Fornitori della Gea Energy System India, Ansaldo Energia ha battuto la concorrenza di un’azienda locale, con macchina General Electric. Questi risultati, per un valore totale di oltre 75 milioni di euro, riconfermano la visibilità di Ansaldo Energia come fornitore internazionale e contribuiscono al consolidamento dell’immagine di autonomia tecnologica della Società di Finmeccanica, in grado di raggiungere successi anche su mercati fortemente competitivi. .  
   
   
NUOVE INFRASTRUTTURE GAS: FIRMATO AD ATENE UN PROTOCOLLO PER IL GASDOTTO POSEIDON ALLA CERIMONIA ANCHE I DUE PRESIDENTI DELLE AUTORITÀ PER L’ENERGIA GRECA E ITALIANA  
 
 Milano, 5 febbraio 2007. Il Ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani e il Ministro greco dello Sviluppo Dimitris Sioufas hanno sottoscritto, alla presenza del Presidente dell’Autorità italiana, Alessandro Ortis, e del Presidente dell’Autorità greca, Michael Caramanis, un Protocollo finalizzato alla realizzazione e allo sviluppo del gasdotto Poseidon. Il Poseidon è il gasdotto sottomarino, parte del sistema “Igi” (Interconnector Grecia-italia) di interconnessione tra i sistemi del gas italiano e greco, che, attraverso la rete turca (progetto Itg- Interconnector Turchia-grecia), consentirà l’importazione iniziale in Italia di 8 miliardi di metri cubi annui di gas naturale provenienti dall’area del Mar Caspio e dal Medio Oriente. Il progetto è di Edison e della compagnia greca Depa, che costituiranno una società ad hoc per la gestione del gasdotto Poseidon. Il completamento dei lavori è atteso per il 2012. Contestualmente alla sottoscrizione del Protocollo è prevista la costituzione del “Comitato di Coordinamento” dell’Igi che, per l’Italia, vede la partecipazione del Presidente dell’Autorità italiana e del Vice-direttore della Direzione Generale Energia e Risorse Minerarie e, per la Grecia, del Presidente dell’Autorità greca e del Segretario Generale del Ministero dello Sviluppo. Il Comitato avrà il compito di verificare e promuovere il sollecito sviluppo del progetto Igi, nonché il rispetto delle scadenze temporali previste. L’autorità guarda con particolare interesse alla realizzazione del nuovo gasdotto perché consentirà l’attivazione di una nuova via di approvvigionamento, capace di contribuire alla sicurezza del sistema, alla diversificazione delle fonti per l’importazione, nonché allo sviluppo della concorrenza sul mercato nazionale a vantaggio degli utenti. Il progetto Igi rientra, fra l’altro, tra le infrastrutture che mirano a realizzare il cosiddetto “Quarto Corridoio” di approvvigionamento per l’Europa, dalle aree del Caspio e Medio Oriente e, per la sua valenza strategica, è stato inserito dall’Ue tra i “progetti prioritari” di sviluppo per il sistema europeo a partire dal 2003. Attraverso la Turchia infatti si possono raggiungere le ricche produzioni di Paesi quali Azerbaijan, Iran, Iraq, Turkmenistan e Russia (quest’ultima attraverso il Blue Stream), attualmente non ancora collegate al sistema Europeo (basti pensare che Iran, Azerbaijan, Iraq e Turkmenistan dispongono di circa il 20% delle riserve mondiali di gas naturale). .  
   
   
ENEL SALE NEL CAPITALE DELLA SOCIETA’ IDROELETTRICA PANAMENSE FORTUNA  
 
Roma, 5 Febbraio 2007 – Enel, attraverso la controllata olandese Enel Investment Holding, ha acquisito l’intero capitale della società panamense Globeleq Holdings Fortuna S. A. (una società registrata a Panama) da Globeleq, società attiva nel settore elettrico dei mercati emergenti. Grazie a questa transazione, Enel aumenta dal 24,55% al 49% la sua partecipazione indiretta nella società di generazione idroelettrica panamense Ege Fortuna S. A. (Fortuna). Gli altri azionisti di Fortuna sono il governo panamense (49,9% del capitale) e il fondo pensione dei dipendenti di Fortuna (1,1% del capitale). L’aumento della partecipazione consente a Enel di disporre del pieno controllo operativo di Fortuna. In particolare, a Enel è affidata la gestione operativa dell’impianto idroelettrico denominato “Fortuna”. Il corrispettivo versato da Enel Investment Holding per l’acquisto è di 161,3 milioni di dollari statunitensi (Usd), pari a circa 124,5 milioni di euro al cambio corrente. Fortuna è tra i principali operatori elettrici panamensi, opera nella provincia di Chiriquì con una centrale dotata di una capacità installata di 300Mw, che produce circa 1. 600 Gwh l’anno e le consente di disporre di una quota di mercato di circa il 30% della produzione nazionale di energia elettrica. Nel 2005 Fortuna ha registrato ricavi pari a 128,7 milioni di Usd e un risultato operativo di 66,6 milioni di Usd. Dal 1997 il mercato panamense è liberalizzato e attualmente registra la presenza di importanti operatori internazionali e una domanda di elettricità in forte crescita. Il mercato elettrico panamense fa parte del più vasto mercato elettrico Centro Americano, che attraversa una fase di intenso sviluppo, caratterizzato da un processo di integrazione economica e regolatoria, nel quale Enel già opera attraverso la controllata Enel Latin America. Fortuna rappresenta per Enel Latin America una eccellente base per l’ulteriore sviluppo del suo portafoglio idroelettrico. Enel prosegue nella sua strategia globale di sviluppo nel settore delle fonti rinnovabili. A tale riguardo il Gruppo Enel ha di recente annunciato un piano di investimenti per 4,1 miliardi di euro su scala mondiale nell’arco temporale 2007–2011, interamente dedicato allo sviluppo della produzione da fonti rinnovabili e delle più avanzate tecnologie per l’abbattimento delle emissioni. L’obiettivo è produrre energia a costi contenuti e nel rispetto dell’ambiente, contribuendo a ridurre i rischi del mutamento climatico e consentendo, a regime, di evitare l’emissione di quattro milioni di tonnellate di Co2 all’anno. Il Gruppo Enel è attualmente presente in Centro e Sud America, nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, anche nei seguenti paesi: in Costa Rica Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (30 Mw) ed un campo eolico (24Mw); in Nicaragua ed El Salvador Enel Latin America coopera con il partner locale Lageo (che dispone di circa 100 Mw di capacità installata) nello sviluppo delle risorse geotermiche, un settore in cui Enel è leader mondiale; in Guatemala Enel Latin America ha interessenze in tre impianti idroelettrici per complessivi 75 Mw di capacità installata; in Brasile Enel Latin America gestisce 20 impianti mini-idro con una capacità totale installata di 92 Mw; in Cile Enel Latin America gestisce due impianti idroelettrici (87 Mw) e conduce esplorazioni per lo sviluppo delle promettenti risorse geotermiche di quel paese in partnership con l’Enap (l’ente cileno per gli idrocarburi). . .  
   
   
PALMERI INCONTRA UNA DELEGAZIONE DI SINDACI FRANCESI SUI TEMI ENERGETICI: "ALL´EXPO 2015 L´ENERGIA PER L´ALIMENTAZIONE"  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - Il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri ha ricevuto nella Sala Marra di Palazzo Marino una rappresentanza di otto Sindaci e due vice Sindaci di città francesi, insieme a manager della società Eléctricité de France (Edf). La delegazione, guidata da Bruno Bourg-broc, Deputato, Sindaco di Châlons en Chamapagne e Presidente della federazione dei piccoli e medi Comuni francesi, si trova in Lombardia per un viaggio organizzato allo scopo di conoscere la realtà delle centrali elettriche situate nei dintorni della Città di Milano. “Milano – ha ricordato in apertura il Presidente Palmeri – ha ottimi rapporti con la Francia e quest’anno, in particolare, avremo l’opportunità di celebrare il quarantennale del nostro gemellaggio con la città di Lione”. “Abbiamo tutti rilevato la grande attenzione – ha detto Manfredi Palmeri – rivolta all’ipotesi di fusione tra Aem Milano e Asm Brescia, anche a seguito dell’accordo Aem-edf del maggio 2005, che ha visto l’ulteriore ampliamento di rapporti industriali già avviati”. “Il tema dell’energia – ha concluso Palmeri – è un argomento di straordinaria importanza, non solo in chiave strettamente economica, poiché riguarda direttamente l’uomo e le sue opportunità di crescita, la società e le sue opportunità di sviluppo. Il titolo del progetto per la candidatura di Milano all’Expo 2015, infatti, è ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’: non solo in termini metaforici, ma come ricerca di tecnologie per assicurare a tutti i popoli e a tutti i Paesi del mondo la possibilità di migliorare le proprie e le altrui condizioni alimentari di vita”. .  
   
   
CENTRALE TURBOGAS DI FALCONARA - L´ASSESSORE GIACCAGLIA PRECISA CHE NON ESISTE NESSUN NUOVO ATTO DELL´ESECUTIVO REGIONALE  
 
Ancona, 5 febbraio 2007 - Il progetto di una centrale turbogas presso il sito dell´Api di Falconara non e` stato ultimamente oggetto di provvedimenti in sedute della giunta regionale. Cosi` l´assessore Gianni Giaccaglia interviene dopo una nota dell´assessore Marco Amagliani che si diceva soddisfatto del ´sostanziale consenso della giunta regionale sulla sua proposta di deliberazione che prevede di comunicare preventivamente al Ministero dello Sviluppo economico l´indisponibilita` della Regione a sottoscrivere l´intesa istituzionale prevista dalla legge 55 del 2002´ (Ansa del 31. 1. 2007 delle 17. 04) In realta`, fa notare l´assessore, la giunta non ha preso in considerazione alcuna proposta in tal senso, come risulta dai verbali di giunta. La proposta dell´assessore Amagliani non e` stata discussa perche` la giunta ha ritenuto di ritirare l´atto e di chiedere ulteriori approfondimenti ai propri uffici legislativo e legale per valutare se sia amministrativamente corretta una procedura che, di fatto, comporterebbe la conclusione anticipata di un procedimento amministrativo in corso. Impostazione, questa, condivisa all´unanimita` dall´esecutivo. .  
   
   
RIGASSIFICATORE TARANTO: DISPONIBILE DOCUMENTAZIONE GAS NATURAL  
 
Taranto, 5 febbraio 2007 - A partire dal 2 febbraio 2007, sul Sito dell’Assessorato Regionale all’Ecologia, Portale Ambientale, si potranno trovare le Integrazioni presentate dalla Gas Natural al Ministero dell’Ambiente ed alla Regione Puglia in merito al Progetto di installazione di un rigassificatore a Taranto. .  
   
   
CENTRALE MODUGNO: LOSAPPIO REPLICA AL CONSIGLIERE ATTANASIO  
 
Bari, 5 febbraio 2007 - L’assessore all’Ecologia Michele Losappio ha diffuso la seguente dichiarazione: “Voglio rassicurare il Consigliere Attanasio: non ho alcun imbarazzo a dire no alla centrale di Modugno del Gruppo De Benedetti giacchè le autorizzazioni della stessa sono state sottoscritte con atti di intesa a firma Fitto e Saccomanno. E’ invece vero che l’attuale Governo e il sottoscritto hanno attivato le procedure possibili nella situazione ereditata anche con un ricorso della Regione al Tar che, purtroppo, non ha avuto esito positivo. Sempre a Modugno il Comitato Via da me presieduto ha espresso parere negativo per altre due centrali, ciascuna di 400 Mw, evitando così un ulteriore scempio del territorio. E poi davvero paradossale che la destra che ci critica per non avere mantenuto la continuità istituzionale sul rigassificatore di Brindisi con il governo di Fitto chieda, non si capisca bene come e in che forma, atti di discontinuità tali da mettere la Regione in condizioni di difficoltà amministrativa e finanziaria”. .  
   
   
MATERA: BRONZINO INTERVIENE SUL DIBATTITO SULL’ENERGIA E LE BIOMASSE  
 
Matera, 5 febbraio 2007 - La Basilicata e la provincia di Matera, in particolare, devono intensificare il confronto sui temi energetici e attivare misure per soddisfare il fabbisogno energetico locale, con l’ incremento delle fonti rinnovabili, abbattere i costi, e accrescere la competitività del territorio favorendo nuovi investimenti imprenditoriali, ma nel pieno rispetto della salute e dell’ ambiente. E’ quanto sostiene il presidente della Camera di Commercio di Matera, Domenico G. Bronzino, intervenendo nel dibattito in corso a vari livelli e su aspetti diversi di una problematica di stretta attualità. Da una parte, infatti, si fa riferimento alla necessità di attuare il Protocollo di Kyoto con una drastica riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, che impone l’adozione di politiche energetiche di sviluppo delle fonti rinnovabili, e dall’altra i fabbisogni crescenti di energia per i diversi usi. “Occorre procedere –ha detto Bronzino – alla definizione di una strategia complessiva, a livello nazionale e, soprattutto, regionale, sulla dotazione di infrastrutture nella produzione energetica e nella messa in campo di iniziative che aiutino a colmare il gap che impedisce al territorio e alle imprese di essere competitive, a causa dei costi, e di attrarre investimenti. La Basilicata ha un punto di riferimento gestionale, la Societa’ energetica regionale, ma non ancora un quadro concreto di interventi per rispondere alla domanda di energia che viene da più parti sia per funzionali residenziali, che per i servizi, che per il sistema produttivo. In attesa di una chiara definizione delle scelte strategiche riguardanti la realizzazione di nuove centrali, in primis in Valbasento, in grado di garantire alle aziende la opportunità di acquistare energia a costi competitivi, la Camera di commercio di Matera ribadisce la necessità di , di sviluppare la produzione di energia da fonti alternative. Tutto ciò in garantirebbe un rafforzamento dei principi della concorrenza, a tutto vantaggio dei cittadini, e di valorizzare le imprese della filiera produttiva legata alla produzione di energia. Ci faremo promotori di iniziative per favorire il confronto su questi temi per attivare percorsi e fornire risposte su una materia di stretta attualità e vitale per il futuro della nostra provincia’’. Bronzino guarda, inoltre, favorevolmente alla possibilità di ampliare la produzione di biomasse con l’ apporto di forniture provenienti anche da fuori regione e all’ innalzamento della quota energetica prodotta da fonti alternative, che l’attuale disegno di legge regionale in materia di energia fissa a 100 megawatt per fotovoltaico, idroelettrico e biomasse. Simile richiesta viene fatta per l’ energia eolica, ampliando sia il limite attuale dei megawatt da produrre che la distanza degli impianti dai calanchi, e questo per non penalizzare la provincia di Matera che è caratterizzata da una vasta area calanchiva. Altrettanta importanza dovrà essere rivolta all’informazione e alle opportunità, che pure sono state avviate dalla Regione Basilicata e contenute nella Finanziaria 2007, sul risparmio energetico e sull’ uso di fonti alternative. .  
   
   
COMITATO VIA: APPROVATI INTERVENTI MATTINATA, VICO E MELENDUGNO  
 
 Bari, 5 febbraio 2007 - Si è riunito il 1 febbraio il Comitato Regionale Via - valutazione impatto ambientale -dell’Assessorato all’Ecologia. Fra le decisioni assunte con parere positivo con prescrizioni c’è quella riguardante l’impianto di depurazione Aqp di Mattinata, gli interventi in località San Menaio del Comune di Vico del Gargano, la piattaforma Ecolio di Melendugno. .  
   
   
ACCORDO TRANSFRONTALIERO ITALIA/SVIZZERA, PER LA PREVENZIONE E LA RIDUZIONE DELL´INQUINAMENTO - IL CANTON TICINO FIRMERÀ A MILANO  
 
 Bellinzona (Svizzera), 5 febbraio 2007 - Il Consigliere di Stato Marco Borradori, Direttore del Dipartimento del territorio, firmerà per il Governo ticinese l´Accordo transfrontaliero per la prevenzione e la riduzione dell´inquinamento atmosferico a Milano, alla presenza del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni lunedì 5 febbraio, ore 12. 00 sede Regione Lombardia, Palazzo Pirelli, Milano Il presidente Formigoni incontrerà quindi a Roma, mercoledì 7 febbraio, i Presidenti delle Regioni Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e delle Province autonome di Bolzano e di Trento e, in occasione di una cerimonia e di una conferenza stampa, sancirà l´Accordo interregionale. Le iniziative e le misure comuni rivolte al contenimento delle emissioni nocive – che comprendono anche la sensibilizzazione e la responsabilizzazione degli abitanti – entreranno in vigore a partire da quest´inverno. La messa in atto dei provvedimenti menzionati nell´intesa transfrontaliera resta di competenza di ciascun ente firmatario, nel rispetto delle deleghe previste e dei tempi definiti nelle rispettive normative regionali, provinciali, e per il Ticino cantonali e federali. .  
   
   
IL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI CONSEGNATO AL GOVERNO  
 
Roma, 5 febbraio 2007 - L’accelerazione della raccolta differenziata con la nomina di un subcommissario ad hoc, la graduale chiusura delle discariche e otto linee in tutto per lo smaltimento. Questa la base del Piano dei Rifiuti consegnato questa mattina dal Presidente della Regione Piero Marrazzo nell’incontro a Palazzo Chigi con il Sottosegretario Enrico Letta, il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e il Presidente della Commissione Parlamentare Rifiuti, Roberto Barbieri. Secondo il Presidente “I nuovi impianti potranno non essere tradizionali. La commissione voluta dal ministro all’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ci fornirà entro 60 giorni non studi ma brevetti con comprovata fattibilità. Puntiamo comunque – ha aggiunto Marrazzo - a un forte rinnovamento dell’impiantistica entro il 2015 e chiederemo a tutti gli impianti di smaltire in primo luogo Cdr del Lazio “Un impianto da due linee – ha aggiunto Marrazzo – sarà di natura pubblica con sicura compartecipazione dell’Ama. Verrà realizzato in 24-30 mesi ma la localizzazione sarà definita nei prossimi giorni”. Per quanto riguarda Malagrotta la chiusura della discarica è prevista “entro qualche anno ma nel frattempo il conferimento si ridurrà gradualmente” mentre “la realizzazione del nuovo impianto è in fase avanzata e sarà completato in meno di 24 mesi”. Il Presidente è poi tornato sulla nomina del subcommissario per la raccolta differenziata che deve “essere un soggetto politico, per questo la mia idea, anche se non ancora ufficializzata, è quella di assegnare l’incarico all’assessore regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti”. Si punterà alla quota del 40% di raccolta differenziata nel 2007 e del 50% entro il 2009: “anche con la politica dei tre sacchetti – ha aggiunto il presidente della Regione - a partire dagli enti pubblici”. Marrazzo si è anche soffermato su alcune importanti questioni locali, come quella riguardante la Discarica dell’Inviolata a Guidonia per la quale c’è una garanzia che “sarà costantemente monitorata”. E ancora sul caso del Consorzio Gaia: “Sono molto preoccupato di quanto sta avvenendo a Colleferro. Se i proprietari del Consorzio Gaia non daranno una risposta immediata e unitaria si potrebbe configurare la possibilità del commissariamento, si tratta di un impianto strategico” .  
   
   
SMALTIMENTO/RICICLO DEI RIFIUTI: MISSIONE IMPRENDITORIALE A NEW DELHI E MUMBAI  
 
Milano, 5 febbraio 2007 - Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali, organizza dal 18 al 24 febbraio una missione imprenditoriale a New Delhi e Mumbai per promuovere le aziende milanesi e lombarde che operano nel settore smaltimento/riciclo dei rifiuti. È prevista la partecipazione il 20 e 21 febbraio a New Delhi all’incontro internazionale della Ficci, Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry, dove saranno presentati i principali progetti delle amministrazioni locali sul tema dello smaltimento e riciclo dei rifiuti solidi. Sia a New Delhi che a Mumbai verranno organizzati per le imprese partecipanti incontri d’affari con aziende ed istituzioni indiane interessate ai prodotti e servizi italiani del settore smaltimento/riciclo. Per informazioni: Promos/camera di Commercio di Milano: tel. 02 85155248, email: benetti@mi. Camcom. It “La Camera di commercio di Milano – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos –, attraverso la sua azienda speciale Promos, da tempo è attenta e sensibile allo sviluppo dei rapporti economici con un Paese emergente come l’India e promuove iniziative con l´obiettivo di presentare le opportunità che il grande mercato indiano offre alle nostre imprese in vari settori economici. Questa missione, dunque, è un modo concreto per far conoscere e per creare ulteriori occasioni di incontro e di collaborazione”. .  
   
   
VENDOLA: "NESSUN CAOS NEL PASSAGGIO ALLA GESTIONE ORDINARIA DEI RIFIUTI"  
 
Bari, 5 Febbraio 2007 - “Non c’e’ alcuna situazione di caos e di vuoto amministrativo nella fase di passaggio dal Commissariato Straordinario per l’Emergenza Rifiuti alla gestione ordinaria delle funzioni delegate alle Province, ai Comuni e alle Autorità di Ambito Territoriale Ottimale. Il lavoro straordinario della struttura commissariale fino alla mezzanotte scorsa ha permesso la trasmissione di tutti gli atti necessari acchè oggi, primo giorno di gestione ordinaria della materia, non ci fosse niente che non fosse lasciato inevaso”. Cosi’ il Presidente della Regione Nichi Vendola, fino a ieri Commissario Straordinario per l’Emergenza Rifiuti in Puglia, risponde alle dichiarazioni odierne del Coordinatore Regionale di Forza Italia Raffaele Fitto. “Sarà una tecnostruttura che si avvarrà del contributo di esperienza anche del Dipartimento della Protezione Civile nazionale, che ringrazio per la disponibilità, ad accompagnare gli Enti Locali per questa fase di passaggio alla gestione ordinaria. “Trovo patetico e nauseante” sottolinea Vendola “ i tentativi del Centrodestra e in particolare del mio predecessore di instillare sospetti di leggerezze e scorrettezze procedurali da parte della struttura commissariale nonche’ di < coincidenze singolari e inquietanti> sul lavoro da me svolto finora. Sarebbe meglio tacere, visto che chi stigmatizza oggi è stato fino a due anni fa protagonista assoluto della debacle gestionale della materia”. “ E comunque” conclude Vendola “ qualora ci fossero elementi di qualsiasi tipo su presunte illegittimità di atti che portano la mia firma, ci sono Istituzioni preposte alle quali potersi rivolgere”. .  
   
   
LOSAPPIO: "LA REGIONE DÀ L´OK AL MOLO ENEL DI BRINDISI"  
 
Bari, 5 febbraio 2007 - Con la lettera inviata al Ministero dell’Ambiente (di seguito in allegato) lo scorso 31 gennaio 2006 l’Assessore Regionale all’Ecologia, raccogliendo l’invito di Provincia e Comune di Brindisi, ha espresso il proprio orientamento positivo alla realizzazione nel porto esterno di un nuovo molo Enel onde favorire la separazione dei traffici passeggeri da quelli industriali e commerciali e garantire una migliore tutela ambientale. Ecco il testo della lettera: Modugno, li 31/01/2007 Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Dipartimento per la Protezione Ambientale Direzione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale Via Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma Oggetto: Realizzazione nel porto esterno di Brindisi del nuovo molo Enel. Nel dicembre 2003, la Giunta Regionale esprimeva, nell’ambito del procedimento ministeriale di V. I. A. , parere sfavorevole al progetto di variante al Piano Regolatore Portuale di Brindisi relativamente al nuovo pontile Enel e agli interventi allo stesso connessi. In considerazione di mutamenti intervenuti, nel corso di apposito incontro tenutosi il 15. 12. 2006 presso la sede dell’Autorità Portuale di Brindisi, l’Ente ospitante e le Amministrazioni locali, hanno evidenziato la necessità di riproporre l’intervento prospettando una delocalizzazione dello stesso in funzione di una separazione dei traffici passeggeri e commerciali da quelli industriali, oltre che in base a logiche programmatiche, soprattutto in relazione agli impatti sull’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza. In relazione a tali modifiche, questo Assessorato è disponibile ad ogni forma di collaborazione, al fine di valutare eventuali soluzioni alternative atte a minimizzare e/o mitigare gli impatti rivenienti dall’intervento proposto. L’assessore all’Ecologia Prof. Michele Losappio .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE INVITA A VERIFICARE DESTINAZIONE  
 
Perugia, 5 febbraio 2007 – La Protezione civile della Regione Umbria invita i cittadini che dovessero essere contattati da associazioni che raccolgono fondi per sostenere attività di assistenza alla popolazione, a verificare per conto di chi viene effettuata la raccolta e le finalità della stessa. “Da alcuni mesi – hanno specificato i responsabili del servizio regionale - è in corso una raccolta di fondi in numerosi comuni dell’Umbria da parte di soggetti privati che, dalle segnalazioni ricevute dai cittadini, dichiarano di effettuare la raccolta per fini di protezione civile. Le richieste avvengono con un primo contatto telefonico per verificare la disponibilità dei possibili donatori, poi direttamente nelle abitazioni dei cittadini per la raccolta diretta del denaro”. La raccolta, iniziata nei comuni di Assisi, Bastia Umbra e Foligno, è proseguita a Spoleto, Corciano e Perugia, dove i cittadini hanno ricevuto decine di telefonate finalizzate alla raccolta di denaro per automezzi e sostegni a cittadini in difficoltà. “I Comuni interessati – sottolinea la Protezione civile - hanno dichiarato la completa estraneità alla raccolta e anche la Regione Umbria non è in alcun modo coinvolta in questa iniziativa. A proposito a tutte le associazioni di volontariato di protezione civile è stata inviata una circolare esplicativa delle modalità consentite dalla legge e consigliate dal codice etico adottato dal Forum del Terzo settore per le attività di fund raising. Regione dell’Umbria e Comuni – ribadisce la Protezione civile - nel rimarcare che non sono in corso raccolte di danaro di loro iniziativa, invitano i cittadini che dovessero essere contattati, a informarsi bene, chiedendo il nominativo di chi li contatta, per conto di chi viene effettuata la raccolta e le finalità specifiche della stessa. E’ inoltre opportuno sapere dove e con quali modalità sarà possibile verificare come verranno investite le somme raccolte”. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: STAGE E FORMAZIONE IN COMUNI E SCUOLE  
 
Trieste, 5 febbraio - E´ stata approvata 2 febbraio la seconda fase dei percorsi formativi rivolti agli studenti delle scuole del Friuli Venezia Giulia per educare al volontariato di protezione civile. La Giunta, su proposta dell´assessore regionale alla Protezione civile, Gianfranco Moretton, ha autorizzato la spesa complessiva di 150. 000 euro, a cui si potranno aggiungere le economie di spesa (7. 992 euro) della prima fase dei percorsi, avviata nel 2005 con l´Ufficio scolastico regionale. Le attività formative si realizzeranno attraverso convenzioni stipulate con i Comuni di Azzano Decimo, Pasiano di Pordenone, Fiume Veneto e Chions, con l´Istituto comprensivo di Faedis e l´Istituto tecnico industriale A. Malignani di Udine. In particolare, nella provincia di Pordenone verrà data continuità alle attività dei Gruppi comunali di Protezione civile, già impegnati con ottimi risultati in stage di orientamento al volontariato. L´esperienza maturata sarà trasferita ai gruppi delle altre province per organizzare stage con il coinvolgimento delle scuole superiori di tutta la regione. Due libri-sussidiari, "Primi passi in sicurezza" e "Cresciamo sicuri", saranno invece presentati nelle scuole dell´infanzia e primarie, a conclusione del progetto sviluppato nel 2005-2006 in collaborazione con il Comune di Faedis. Infine, progetti sul monitoraggio sismico e idrometeorologico e concorsi finalizzati a realizzare materiali o sistemi per la protezione civile saranno attivati in collaborazione con l´Istituto "Malignani" di Udine. .  
   
   
AUTUNNO 2006 STRAORDINARIAMENTE CALDO IN GRAN PARTE DELL’EUROPA: E IN ITALIA?  
 
Roma, 5 febbraio 2007 - In un recente report dell’European Climate Support Network di Eumetnet si legge che la temperatura in gran parte dell’Europa (dal nord delle Alpi al sud della Norvegia) è stata particolarmente alta nell’autunno 2006: oltre 3 °C più alta della media del periodo 1971-2000. E’ stato quindi l’autunno più caldo registrato in Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Danimarca, Germania, Svizzera, gran parte dell’Austria, il sud della Svezia e della Norvegia e parte dell’Irlanda, sempre facendo riferimento ai più lunghi record disponibili per le varie regioni. Sulla base delle informazioni che possiamo estrarre dalla nostra banca dati di serie storiche che riteniamo essere la più completa ed attendibile esistente per tutta l’Italia, abbiamo fatto una graduatoria delle temperature stagionali espresse in anomalie rispetto alla media del periodo 1961-1990. Il calcolo è stato fatto sepatamente per due zone climaticamente omogenee: il nord Italia e il sud Italia. Nelle tabelle che seguono sono riportate in ordine decrescente le anomalie dei primi dieci in graduatoria rispettivamente per il Nord, il Sud e per tutta l’Italia.
Nord Sud Italia
Autunno 2006 1. 97 1926 2. 10 1926 1. 88
1926 1. 60 1987 1. 76 1987 1. 66
1898 1. 49 1932 1. 38 2006 1. 32
1987 1. 49 1994 1. 26 1898 1. 23
2004 1. 17 1990 1. 15 1932 1. 17
1942 1. 16 2004 1. 12 2004 1. 14
1802 1. 08 1943 1. 09 1994 1. 09
1961 1. 08 1992 1. 08 1802 1. 08
1949 1. 06 2000 1. 04 2000 1. 00
1997 1. 03 1999 0. 99 1942 0. 98
Anno 2003 1. 58 2001 1. 57 2003 1. 55
1994 1. 39 2003 1. 53 2001 1. 46
2001 1. 29 1994 1. 30 1994 1. 33
1997 1. 08 2000 1. 01 2000 1. 04
2000 1. 07 1990 1. 01 1990 1. 02
1998 1. 06 1988 0. 80 1997 0. 89
1990 1. 02 2002 0. 79 1998 0. 87
2002 0. 96 1997 0. 78 2002 0. 86
1999 0. 86 1998 0. 76 1999 0. 79
1961 0. 85 1999 0. 75 1988 0. 79
Come si può dedurre dalle tabelle il valore della singola anomalia stagionale non è indicativo di una tendenza a lungo termine, per esempio, l’autunno del 2006 è per il Nord Italia il più caldo, seguito a ruota dal 1926 e subito dopo dal 1898, ovvero da autunni molto lontani nel tempo. Per il sud l’autunno del 2006 è addirittura l’undicesimo in classifica (non rientra quindi nella “top 10” della tabella), per tutta l’Italia è il terzo in classifica. Affermare quindi che autunni con queste temperature non si erano mai verificati è per lo meno azzardato. Se poi contiamo quanti dei dieci autunni più caldi si sono verificati negli ultimi 25 anni, vediamo che sono 3 per il nord, 7 per il sud e 5 per l’Italia intera. Se però facciamo lo stesso conto per le anomalie annuali dobbiamo constatare che sono tutte relative ad anni posteriori al 1980. Da questo ci sembra di poter dedurre che viene confermata la tendenza ad un aumento delle temperature, soprattutto negli ultimi 25 anni, ma che non bisogna dare peso eccessivo alla singola anomalia stagionale. .
 
   
   
STUDENTI A SCUOLA DI IMPRESA, PRESENTATA SECONDA EDIZIONE  
 
 Perugia, 5 febbraio 2007 – Promuovere tra gli studenti delle scuole medie superiori la cultura d’impresa e favorire gli scambi tra il mondo della scuola e quello imprenditoriale: è lo scopo che si pone l’”European Business Game”, il progetto europeo di simulazione d’impresa riservato a studenti di vari Paesi europei. Il 2 febbraio nell’Aula Magna dell’Istituto “G. Bruno” di Perugia, alla presenza dell’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, è stata presentata la fase regionale dell’iniziativa finanziata dalla Regione Umbria tramite il Fondo sociale europeo, “Ecipa Cna Umbria”, “Ecipar Ravenna” e “Bic Umbria”. “Il percorso formativo, al quale potranno partecipare gli studenti del penultimo anno delle medie superiori – hanno spiegato gli organizzatori - è basato sul gioco di ruolo, in cui gli studenti, attraverso una propria ‘business idea’, assumono le vesti di imprenditori”. Il progetto, che prevede una sfida delle squadre sul piano dell’ideazione, progettazione e creazione virtuale di una piccola impresa, coinvolge diverse province italiane e scuole di vari Paesi o regioni d’Europa. Alla seconda edizione della gara parteciperanno gli studenti dell’Istituto “Casagrande” di Terni, del ”M. Gattapone” di Gubbio e dell’Istituto “G. Spagna” di Spoleto. Non vi prenderà parte l’istituto Giordano Bruno di Perugia che, nella scorsa edizione, si era classificato secondo alle finali europee. “Ognuna delle squadre – è stato spiegato - dovrà sviluppare un’idea imprenditoriale, creando in maniera virtuale un’azienda, con il supporto tecnico di una rete di esperti”. Gli aspiranti imprenditori lavoreranno in èquipe e concentreranno la loro attenzione sui vari passaggi indispensabili per dar vita all’impresa. Oltre all’idea sarà indispensabile dare un nome all’azienda, creare un logo, individuare una strategia comunicativa, elaborare un organigramma e realizzare una ricerca di mercato. Altro aspetto è quello dei costi imprenditoriali per i quali dovranno essere previste forme di finanziamento. Una rete europea permetterà inoltre i contatti tra gli studenti dei diversi paesi che parteciperanno a Enterprise Ebg con lo scopo di stipulare contratti e rapporti tra le imprese simulate. La squadra vincitrice della fase regionale, a fine maggio, parteciperà alla finale nazionale di Ravenna e, in caso di vittoria, alla finale europea di Iverness (Scozia). Tra le novità della seconda edizione c’è quella di una menzione speciale per i progetti che favoriranno l’occupabilità femminile. “Per affrontare la sfida di uno sviluppo che punta sulla cultura dell’ innovazione l’Umbria ha bisogno di sviluppare nei giovani aspirazioni e aspettative che non si concentrino più sul posto fisso - ha detto l’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi – Scopo dell’iniziativa è proprio quello di stimolare i giovani alla creazione d’impresa contribuendo anche a sviluppare sinergie tra il mondo della scuola e mondo imprenditoriale. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – propone un metodo divertente per apprendere la cultura d’impresa supportando gli studenti nella sfida con il mercato del lavoro e stimolando le loro capacità. Le scuole che vi partecipano sono di diversi indirizzi, perché la cultura d’impresa non è un patrimonio esclusivo dei curricula professionalizzanti, ma un contenuto trasversale a ogni percorso formativo”. .  
   
   
FVG PRIMA REGIONE APPRENDISTI FORMATI  
 
 Trieste, 5 febbraio 2007 - Il Friuli Venezia Giulia si colloca al primo posto in Italia nel rapporto tra apprendisti occupati e apprendisti formati, precedendo di gran lunga le principali Regioni del Paese. Lo si evince dal decreto del Ministero del Lavoro del 27 dicembre 2006, che assegna al Friuli Venezia Giulia una premialità di molto superiore al 100 p. C. (4. 461. 789 euro) rispetto al finanziamento ordinario spettante di 1. 766. 035 euro. Ne ha dato notizia alla Giunta regionale l´assessore alla Formazione, Roberto Cosolini, che ha sottolineato come "tale dato conferma il Friuli Venezia Giulia come Regione pilota a livello nazionale nell´ambito della formazione degli apprendisti". "E´ un risultato - ha detto Cosolini - che deriva da una prima sperimentazione e, poi, dalla strutturazione di un modello formativo basato sulla flessibilità, sulla personalizzazione dei percorsi e sulla partecipazione delle parti sociali nella definizione dei profili formativi". .  
   
   
FORMAZIONE INTEGRATA PER PREVENIRE I RISCHI SUI LUOGHI DI LAVORO: PARTE LA DIDATTICA AL CENTRO STUDI ATLANTIS  
 
Mercogliano, 5 febbraio 2007 -Al via giovedì 15 febbraio, presso il Centro Studi Atlantis di Mercogliano, il corso di alta formazione della Federarchitetti finalizzato al raggiungimento di capacità adeguate alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro. La didattica è patrocinata dalla Provincia di Avellino. “Corsi di formazione integrata e di aggiornamento professionale per responsabili del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e addetti al servizio di prevenzione”. E’ il titolo del percorso didattico pensato in base ai decreti legislativi 626/94 e195/03. Organizzato dalla Federarchitetti di Avellino e dall’Associazione Helyopolis il corso patrocinato dalla Provincia di Avellino, la cui data d’inizio è prevista per giovedì 15 febbraio, si terrà presso il Centro Studi Atlantis di Torrette di Mercogliano (Avellino). Un conference center moderno e qualificato dotato di ambienti funzionali tecnologicamente avanzati ideali per formazione specialistica, seminari, workshop, riunioni di lavoro e meeting. L’attività ultradecennale maturata nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica dall’A. A. P. S. Informatica (Advanced Analysis Programming Studio), azienda irpina che dà vita ad Atlantis, conferisce alla struttura una esperienza pratica più che collaudata nel campo formativo che rappresenta un fattore fondamentale per la crescita di qualsiasi ramo produttivo. Il nuovo articolo 8 bis del D. Lgs. 626/94 indica le linee di intervento generali e ha demandato alla Conferenza Stato-regioni l’individuazione degli indirizzi e dei requisiti minimi del corsi per poter svolgere il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o di Addetto al Servizio. Il comma 2 dell’articolo 8 bis prescrive che per lo svolgimento delle funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp) e Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione (Aspp) è necessario essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore. Nel dettaglio, la didattica ideata si articola in tre moduli, così come previsto dalla normativa, tutti finalizzati al raggiungimento di capacità adeguate alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro. Il D. Lgs. 195/03, prevede per tutti coloro che hanno svolto il ruolo di Rspp e Aspp prima del 14 febbraio 2003, una serie di riconoscimenti delle attività lavorative e formative pregresse che vanno dalla validità del possesso di qualsiasi titolo di studio all’esonero di alcuni moduli del corso. Pertanto ogni programma risulta personalizzato in base alle singole esigenze formative. Al termine dell’insegnamento specialistico verrà, poi, rilasciato da Helyopolis (Ente di formazione accreditato alla Regione Campania) un attestato di frequenza che certifica ufficialmente la regolare partecipazione degli allievi al corso. Prevista inoltre una verifica finale dell’apprendimento a cura del corpo docente supportato da un tutor. Altamente qualificato il team di docenti che cureranno le lezioni. L’equipe tecnica si compone infatti di professionisti affermati nelle materie specifiche relative alla sicurezza sul lavoro. Variegato anche il set di metodologie didattiche che vanno dagli strumenti di apprendimento basati sul problem solving, applicati a simulazioni e problemi specifici, fino a lavori di gruppo, simulazioni, in basket, psicologia organizzativa. Il tutto per conferire al corso una veste quanto più pratica possibile e, dunque, utile ai discenti nella propria professione lavorativa. Fissato per mercoledì 14 febbraio il termine temporale entro cui iscriversi. Ogni ulteriore e funzionale informazione è reperibile contattando la segreteria del Centro Studi Atlantis o visionando il sito www. Centrostudiatlantis. It. .