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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
PARLAMENTO EUROPEO: UNA POLITICA COMUNE PER L´IMMIGRAZIONE  
 
Strasburgo, 23 aprile 2009 - Occorre contrastare efficacemente l´immigrazione clandestina con una gestione integrata delle frontiere, il rafforzamento delle competenze di Frontex e la cooperazione con i paesi terzi. E´ quanto afferma il Parlamento, sostenendo anche la necessità di una politica d´immigrazione legale comune visto che l´Ue ha bisogno del lavoro degli immigrati. E´ poi necessario agevolare la loro integrazione offrendo opportunità di partecipazione democratica, incluso il diritto di voto alle elezioni locali. Approvando con 485 voti favorevoli, 110 contrari e 19 astenuti la relazione di Simon Busuttil (Ppe/de, Mt) il Parlamento nota che «il flusso migratorio verso l´Europa continuerà ad esistere fintantoché vi saranno considerevoli differenze nel benessere e nella qualità della vita tra l´Europa e altre regioni del mondo». Aggiunge inoltre che «un approccio comune sull´immigrazione nell´Ue è divenuto essenziale», dal momento che l´azione o l´inazione di uno Stato membro può avere conseguenze dirette sugli altri. Rilevando che a tutt´oggi troppo poco è stato fatto per attuare una politica d´immigrazione legale comune e che una gestione mal diretta della stessa, «potrebbe ostacolare la coesione sociale dei paesi di destinazione ed essere lesiva sia per i paesi di origine sia per gli stessi migranti», i deputati sostengono con forza l’istituzione di una politica comune europea in materia. La gestione dei flussi migratori deve quindi «basarsi su un approccio coordinato che tenga conto della situazione demografica ed economica dell´Ue e dei suoi Stati membri». Coordinamento in materia di immigrazione e gestione delle frontiere - Il Parlamento si rammarica del fatto che gli Stati membri abbiano dimostrato «un grado di solidarietà insufficiente di fronte alla crescente sfida dell´immigrazione». Invita quindi a riesaminare il programma quadro sulla solidarietà e gestione dei flussi migratori per il periodo 2007-2013 e i suoi quattro strumenti finanziari, così che «possano riflettere le nuove realtà derivanti dalla crescente pressione migratoria ed essere usati per affrontare le necessità stringenti, come nel caso di afflussi massicci». In particolare accoglie con favore l´inclusione di un meccanismo di condivisione degli oneri, «che consenta la ridistribuzione intracomunitaria dei beneficiari di protezione internazionale dagli Stati membri, che si trovano a sostenere pressioni specifiche e sproporzionate sui propri sistemi nazionali di asilo, verso altri Stati membri». Valuta inoltre positivamente la dotazione di 5 milioni di euro nel bilancio Ue del 2009, prevista a tale scopo dal Fondo europeo per i rifugiati. Sottolineando poi la necessità di un piano generale che definisca l’architettura globale della strategia europea in materia di gestione integrata delle frontiere, il Parlamento chiede l´adozione di meccanismi che permettano di ripartire gli oneri derivanti dal controllo delle frontiere e di coordinare le politiche nazionali degli stessi. Un efficace contrasto dell´immigrazione irregolare è, infatti, un elemento cruciale della politica complessiva in materia. Nel ricordare che il flusso illegale di immigrati è spesso gestito da reti criminali responsabili della morte in mare di centinaia di persone ogni anno, ribadisce la responsabilità comune degli Stati membri nel salvataggio delle vite in mare, e invita Commissione e Consiglio a moltiplicare gli sforzi per contrastare il crimine organizzato, la tratta di esseri umani e il contrabbando che si verificano in molte parti dell´Ue. A tale proposito, i Parlamento afferma che «nonostante i mezzi di bilancio siano stati ripetutamente aumentati», l’Agenzia Ue per la cooperazione operativa delle frontiere esterne, Frontex, non è ancora capace di fornire un controllo sufficiente delle frontiere esterne dell´Ue, soprattutto per la mancanza d´impegno da parte dei paesi terzi, in particolare per quanto riguarda le operazioni marittime. Accoglie quindi con favore l’iniziativa della Commissione per una proposta di revisione del mandato di Frontex giudicando urgente un suo rafforzamento. In particolare ritiene importante estenderne la capacità di coordinamento e concederle l’abilitazione per il coordinamento di missioni permanenti in zone che subiscono forti pressioni migratorie su richiesta degli Stati membri interessati. E´ inoltre del parere che occorra dare particolare rilievo alla capacità dell´Agenzia in materia di analisi del rischio e di raccolta di informazioni d´intelligence e sostiene la creazione di uffici specializzati che valutino le situazioni specifiche dei confini particolarmente sensibili, con particolare riguardo alle frontiere terrestri orientali e alle frontiere costiere meridionali. I deputati invitano inoltre la Commissione a condurre uno studio, corredato di valutazioni, sulla possibilità per Frontex di acquistare le proprie attrezzature e sui requisiti per una possibile riqualificazione, nell´ambito delle operazioni marittime, nel ruolo di una guardia costiera dell’Ue senza pregiudicare il controllo degli Stati membri sulle loro frontiere. In riferimento ai soggetti che non hanno diritto alla protezione internazionale o che soggiornano irregolarmente sul territorio degli Stati membri, i deputati sostengono che questi siano tenuti a lasciare il territorio dell´Unione europea. A tale proposito, prendono atto dell´adozione della direttiva sul rimpatrio ed esortano gli Stati membri, nell´ambito della sua trasposizione, a mantenere le disposizioni già previste nel loro diritto nazionale, invitandoli a garantire che i rimpatri siano effettuati con il dovuto rispetto della legge e della dignità delle persone coinvolte, favorendo quelli volontari. Chiedono poi di sostituire gli attuali visti nazionali del sistema Schengen con visti Schengen europei uniformi, per consentire un trattamento paritario di tutti i richiedenti, nonché di migliorare la cooperazione tra i consolati degli Stati membri e di istituire servizi consolari congiunti su base volontaria. Immigrazione legale e integrazione - Diritto di voto alle elezioni locali - Il Parlamento nota che gli immigrati hanno svolto negli ultimi decenni un ruolo fondamentale nello sviluppo dell´Ue, e che è essenziale riconoscere che la Comunità continui ad aver bisogno del loro lavoro. Per tali motivi, «l´Unione europea è e deve rimanere un ambiente accogliente per coloro che ottengono il diritto di restarvi, che siano immigrati per motivi di lavoro, ricongiungimento familiare, studio, o soggetti bisognosi di protezione internazionale». Facendo quindi riferimento ai dati Eurostat, secondo i quali l’invecchiamento demografico dell’Ue sarà una realtà nel medio termine, afferma che «l´immigrazione potrebbe contribuire in modo significativo ad assicurare buoni risultati economici nelle Comunità». In tale prospettiva, i deputati ribadiscono la necessità di rendere più interessante l’Ue per i lavoratori altamente qualificati, tenendo conto delle implicazioni della fuga di cervelli dagli Stati di provenienza. Sostengono infatti che tale «drenaggio di capitale possa essere mitigato attraverso la migrazione temporanea o circolare», offrendo ai paese d´origine un sostegno concreto per la formazione di professionisti nei settori chiave. Riconoscendo che l’integrazione è un processo a doppio senso «che richiede adattamento sia da parte degli immigrati sia da parte della popolazione ospite», il Parlamento appoggia gli sforzi degli Stati membri e dei migranti legali in tale intento. Ricorda che l´inclusione delle organizzazioni di questi ultimi rappresenta un elemento chiave, poiché le stesse, concedendo ai migranti un´opportunità di partecipazione democratica, «rivestono un importante ruolo nel processo d´integrazione». Invita quindi i Paesi membri «a facilitare i sistemi per il sostegno della società civile nell´inserimento, consentendo la presenza di migranti nella vita civile e politica della società ospite, permettendo loro la partecipazione nei partiti politici e nei sindacati e dando loro l´opportunità di votare alle elezioni locali». La proposta del Ppe/de di sostituire questo paragrafo è stata respinta dall´Aula con 262 voti favorevoli, 344 contrari e 23 astensioni. Il Parlamento rivolge particolare attenzione alle donne immigrate. Nota infatti che «per la maggior parte di loro, l´integrazione e l´accesso al mercato del lavoro sono problematici a causa del basso livello d´istruzione e di pratiche e stereotipi negativi importati dai paesi di origine, nonché per effetto delle discriminazioni esistenti in quelli di accoglienza». Chiede quindi agli Stati membri di garantire il rispetto dei loro diritti fondamentali, «a prescindere dallo status legale o illegale». Li incoraggia inoltre a sostenere campagne d´informazione destinate alle donne migranti per sensibilizzarle sui loro diritti, sulle possibilità d´istruzione, di formazione linguistica e professionale e di accesso al lavoro. Gli Stati membri dovrebbero anche impedire «i matrimoni forzati, la mutilazione genitale femminile e altre forme di coercizione fisica o psichica». Cooperazione con i paesi terzi - Il Parlamento rileva che un´amministrazione efficiente della politica di immigrazione richiede il coinvolgimento delle autorità regionali e locali, e forme di vero partenariato e cooperazione con i paesi terzi di origine e di transito che rispettino le leggi internazionali sui diritti umani e sulla protezione, e che siano inoltre firmatari della Convenzione di Ginevra del 1951 Si dice quindi amareggiato del fatto che ad eccezione della Spagna, che ha stretto legami con il Senegal e con altre Nazioni dell´Africa subsahariana e del nordafrica, la cooperazione con Stati terzi non abbia raggiunto risultati sufficienti. Sollecita poi un sostegno mirato ai paesi terzi di transito e di origine, al fine di aiutarli a sviluppare un sistema efficace di gestione delle frontiere, coinvolgendo Frontex. Chiedono poi alla Commissione di intensificare il suo sostegno a favore dei paesi terzi, «in modo da creare condizioni economiche e sociali tali da scoraggiare l´immigrazione irregolare, le attività connesse alla droga e il crimine organizzato (88). Dovrebbe inoltre promuovere accordi globali europei per compiere progressi nei negoziati con Marocco, Senegal e Libia e con i principali paesi d´origine degli immigrati. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI DELL´ELETTRICITÀ E DEL GAS  
 
Strasburgo, 23 aprile 2009 - Il Parlamento ha adottato un pacchetto legislativo volto a completare il mercato interno dell´energia attraverso l´ulteriore liberalizzazione dei mercati dell´elettricità e del gas. Intende anche garantire il servizio universale, in particolare ai clienti vulnerabili, e rafforzare i diritti dei consumatori. La questione della separazione delle reti di trasmissione dalle altre attività è stata risolta prevedendo anche, per le imprese integrate verticalmente, il ricorso a gestori indipendenti. Sulla base di una serie di compromessi negoziati dai relatori con il Consiglio, il Parlamento ha adottato definitivamente due direttive e tre regolamenti che intendono completare il mercato interno dell´energia attraverso l´ulteriore liberalizzazione dei mercati dell´elettricità e del gas, rafforzando al contempo i diritti dei consumatori. Una prima direttiva - adottata con 588 voti favorevoli, 81 contrari e 9 astensioni - stabilisce norme comuni per la generazione, la trasmissione, la distribuzione e la fornitura dell´energia elettrica, unitamente a disposizioni in materia di protezione dei consumatori al fine di migliorare e integrare i mercati competitivi dell´energia elettrica nella Comunità europea. Definisce le norme relative all´organizzazione e al funzionamento del settore dell´energia elettrica, l´accesso aperto al mercato, i criteri e le procedure da applicarsi nei bandi di gara e nel rilascio delle autorizzazioni nonché nella gestione dei sistemi. Definisce inoltre gli obblighi di servizio universale e i diritti dei consumatori di energia elettrica, chiarendo anche i requisiti in materia di concorrenza. Un´altra direttiva - adottata con 596 voti favorevoli, 45 contrari e 45 astensioni - stabilisce invece norme comuni per il trasporto, la distribuzione, la fornitura e lo stoccaggio di gas naturale. Definisce le norme relative all´organizzazione e al funzionamento del settore del gas naturale, l´accesso al mercato, i criteri e le procedure applicabili in materia di rilascio di autorizzazioni per il trasporto, la distribuzione, la fornitura e lo stoccaggio di gas naturale nonché la gestione dei sistemi. Le norme stabilite dalla direttiva per il gas naturale, compreso il Gnl, si applicano in modo non discriminatorio anche al biogas e al gas derivante dalla biomassa o ad altri tipi di gas, purché questi possano essere iniettati nel sistema del gas naturale e trasportati attraverso tale sistema senza porre problemi di ordine tecnico o di sicurezza. Separazione delle attività di trasmissione e produzione - Unbundling Sulla separazione delle attività di trasmissione e di produzione, il compromesso raggiunto prevede la possibilità per gli Stati membri di scegliere, a determinate condizioni, tra tre opzioni: separazione integrale della proprietà, ricorso a un Gestore di sistema indipendente (Iso - Indipendent system operator) oppure a un Gestore di trasmissione indipendente (Ito, Indipendent Transmission Operator). Contrariamente a quanto richiesto in prima lettura dal Parlamento, ciò varrebbe sia per il mercato dell´elettricità (per il quale chiedeva la sola separazione proprietaria) sia per quello del gas. In linea di principio, entro trenta mesi dall´entrata in vigore della direttiva, gli Stati membri dovranno assicurare la separazione integrale della proprietà. La stessa persona o le stesse persone non potranno quindi essere autorizzate a controllare, direttamente o indirettamente, un´impresa che esercita l´attività di generazione, produzione o l´attività di fornitura e, al contempo, a esercitare direttamente o indirettamente un controllo o diritti su un gestore di sistemi o su un sistema di trasmissione e trasporto, e viceversa. Non sarà permesso pertanto esercitare diritti di voto, detenere il potere di nominare membri del consiglio di vigilanza, del consiglio di amministrazione o degli organi che rappresentano legalmente l´impresa o detenere una quota di maggioranza contemporaneamente nei diversi settori di attività. Gli Stati membri potranno concedere deroghe temporanee a tali prescrizioni, ma solo a condizione che i gestori dei sistemi di trasmissione non facciano parte di un´impresa verticalmente integrata. In quest´ultimo caso, uno Stato membro può decidere di non applicare la separazione proprietaria ma designare un Gestore di sistemi indipendente (Iso) oppure conformarsi alle disposizioni relative al Gestore di trasmissione indipendente (Ito). Con il ricorso al Gestore di sistemi indipendente (Iso), si consente la conservazione della proprietà della rete, ma dovrà essere designato su proposta del proprietario del sistema di trasmissione e soggetto all´approvazione della Commissione. La sua indipendenza dalle altre attività non connesse alla trasmissione dell´impresa integrata verticalmente dovrà realizzarsi «quantomeno sotto il profilo della forma giuridica, dell´organizzazione e del potere decisionale». I responsabili della direzione dell´impresa proprietaria del sistema di trasmissione o trasporto non potranno far parte di strutture dell´impresa integrata incaricate, direttamente o indirettamente, della gestione quotidiana delle attività di generazione, produzione, distribuzione e fornitura. Il Gestore del sistema di trasmissione dovrà, tra l´altro, disporre di poteri decisionali effettivi, indipendenti dall´impresa verticalmente integrata, per quanto riguarda i beni necessari alla gestione, alla manutenzione o allo sviluppo del sistema di trasmissione. Non potrà condividere sistemi e attrezzature informatici, locali e sistemi di accesso di sicurezza con una parte dell´impresa verticalmente integrata. Non potrà nemmeno detenere una partecipazione azionaria diretta o indiretta in alcuna affiliata dell´impresa verticalmente integrata avente funzioni di produzione o di fornitura, né riceve dividendi o qualsiasi altro vantaggio finanziario da tale affiliata. Parimenti, nessuna affiliata potrà detenere azioni del gestore. Per quanto riguarda l´indipendenza degli amministratori, le persone responsabili della gestione e/o i membri degli organi amministrativi e i dipendenti del gestore del sistema di trasmissione non potranno avere nessun´altra posizione o responsabilità professionali, né interessi o relazioni commerciali, direttamente o indirettamente, in alcuna o con alcuna altra parte dell´impresa verticalmente integrata o con i suoi azionisti di controllo. Inoltre, a tali persone non sarà consentito esercitare alcuna posizione o responsabilità professionale nell´impresa verticalmente integrata per un periodo di tre anni prima della loro nomina e per un periodo non superiore a quattro anni dopo la cessazione del loro mandato presso il gestore. Gli Ito dovranno dotarsi poi di un organo di sorveglianza incaricato di assumere decisioni «che possono avere un impatto significativo sul valore delle attività degli azionisti in seno al gestore del sistema di trasmissione». Dovranno attuare un programma di adempimenti in cui sono esposte le misure per assicurare «che sia esclusa la possibilità di comportamenti discriminatori», e che sarà soggetto a un controllo indipendente della conformità da parte di un responsabile. Garanzia del servizio universale e clienti vulnerabili Gli Stati membri dovranno provvedere affinché tutti i clienti civili e, se lo ritengono necessario, le piccole imprese (aventi cioè meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro) usufruiscano nel rispettivo territorio del servizio universale, «vale a dire del diritto alla fornitura di energia elettrica di una qualità specifica a prezzi ragionevoli, facilmente e chiaramente comparabili, trasparenti e non discriminatori». A tal fine, gli Stati membri possono designare un fornitore di ultima istanza e devono imporre alle società di distribuzione l´obbligo di collegare i clienti alla rete. Dovranno inoltre adottare misure adeguate volte a garantire il necessario approvvigionamento di elettricità ai clienti vulnerabili o un sostegno ai miglioramenti in termini di efficienza energetica, al fine di affrontare la povertà energetica ove riscontrata, compreso nel contesto più ampio di povertà. In questo contesto, ciascun Stato membro dovrà definire un concetto di cliente vulnerabile che può fare riferimento alla povertà energetica e, tra le altre cose, «al divieto di interruzione di detti clienti nei periodi critici». Rafforzamento dei diritti dei consumatori La nuova normativa prevede anche un rafforzamento dei diritti dei consumatori. Ad esempio, concede ai clienti il diritto di ottenere, senza spese, il cambio di fornitore entro tre settimane dalla richiesta e di ricevere un conguaglio definitivo non oltre sei settimane dopo aver effettuato il cambiamento di fornitore. Tutti i consumatori devono anche poter ricevere i dati relativi ai loro consumi, godere del diritto ad una prestazione di servizi di buon livello e beneficiare di procedure trasparenti, semplici e poco onerose per l´esame dei loro reclami. I fornitori dovranno poi specificare nelle fatture o nel materiale promozionale inviato ai clienti finali la quota di ciascuna fonte energetica nel mix complessivo di combustibili utilizzato nell´anno precedente, «in modo comprensibile e facilmente confrontabile a livello nazionale». Il contratto con il fornitore dovrà inoltre specificare i servizi forniti, i livelli di qualità del servizio offerti e la data dell´allacciamento iniziale. Previa una valutazione di tutti i costi e i benefici a lungo termine per il mercato e per il singolo consumatore, almeno l’80% dei consumatori dovrà essere dotato di contatori intelligenti entro il 2020. Più in generale, i clienti dovranno poter ottenere informazioni sui loro diritti, incluse quelle sulla gestione dei reclami, mediante la loro chiara indicazione sulla fattura o nei siti web delle imprese. Gli Stati membri dovranno anche accertarsi che vengano istituiti sportelli unici al fine di fornire ai consumatori tutte le informazioni necessarie concernenti i loro diritti, la legislazione in vigore e le modalità di ricorso a loro disposizione in caso di controversia. Dovranno poi garantire che sia predisposto un meccanismo indipendente quale un mediatore dell´energia ai fini di un trattamento efficiente dei reclami e della risoluzione extragiudiziale delle controversie. In tale contesto, la Commissione dovrà elaborare una "lista di controllo per i consumatori di energia" che sia «chiara e concisa» e contenga informazioni pratiche sui loro diritti, mentre gli Stati membri dovranno provvedere a che i fornitori adottino le necessarie misure per trasmetterne una copia a tutti i loro consumatori. Altre misure Il Parlamento ha anche approvato - con 585 voti favorevoli, 29 contrari e 70 astensioni - un regolamento che istituisce un´Agenzia per la cooperazione fra regolatori nazionali dell´energia incaricata di esprimere pareri e formulare raccomandazioni ai gestori dei sistemi di trasmissione, alle autorità di regolamentazione, al Parlamento europeo, al Consiglio o alla Commissione, e che può adottare opportune decisioni individuali relative, ad esempio, alle condizioni di accesso alle infrastrutture transfrontaliere e della loro sicurezza operativa. Può anche presentare orientamenti quadro non vincolanti riguardo alla cooperazione regionale. Per garantire una gestione ottimale della rete di trasmissione di energia elettrica e permettere gli scambi e l´approvvigionamento transfrontalieri di energia elettrica nella Comunità, sono create una Rete europea di gestori di sistemi di trasmissione dell´energia elettrica (Regst) e una Rete europea di gestori di sistemi di trasporto del gas (Regst). Le Regst dovrebbero tra l´altro elaborare un piano di sviluppo decennale che indichi le reti di trasmissione realizzabili e le interconnessioni regionali necessarie, importanti dal punto di vista commerciale o della sicurezza degli approvvigionamenti. All´agenzia è affidato il compito di controllare l´esecuzione dei compiti da parte della Regst. Per quanto riguarda il gas, la direttiva sottolinea che uno dei suoi obiettivi principali dovrebbe essere lo sviluppo di un vero mercato europeo del gas naturale mediante una rete europea connessa e, a tal fine, le questioni regolamentari relative alle interconnessioni transfrontaliere e ai mercati regionali dovrebbero costituire uno dei principali compiti delle autorità di regolamentazione, ove opportuno in stretta collaborazione con l´Agenzia. Per gas e elettricità, comunque, le direttive chiedono a Stati membri e autorità di regolamentazione di cooperare tra di loro per l´integrazione dei mercati nazionali ad uno o più livelli regionali, «quale primo passo verso un mercato interno pienamente liberalizzato». Infine, la Commissione dovrà chiedere all´Agenzia di presentarle, entro un termine ragionevole non superiore a sei mesi, un orientamento quadro non vincolante che fissi principi chiari e obiettivi per l´elaborazione di codici di rete. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, SOLVENCY II: RAFFORZATA LA SUPERVISIONE SULLE ASSICURAZIONI  
 
Strasburgo, 23 aprile 2009 - Il Parlamento ha adottato una direttiva - detta Solvency Ii - sull´accesso alle attività di assicurazione e riassicurazione e sul loro esercizio, che fissa le condizioni cui le imprese devono conformarsi per ottenere l´autorizzazione ad operare a livello Ue e rafforza le disposizioni sulla vigilanza. Stabilisce norme sulla governance, sui fondi propri ammissibili necessari per coprire il requisito patrimoniale di solvibilità e per coprire il minimo assoluto del requisito patrimoniale minimo. Sulla base di un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Peter Skinner (Pse, Uk) il Parlamento ha adottato - con 593 voti favorevoli, 80 contrari e 3 astensioni - una direttiva relativa a un nuovo regime di solvibilità, denominato "solvibilità Ii" (Solvency Ii), per le imprese di assicurazione e riassicurazione, affinché rifletta tutti gli ultimi sviluppi in materia di vigilanza prudenziale, scienze attuariali e gestione dei rischi, consentendo, se necessario, aggiornamenti futuri. Le nuove disposizioni si applicheranno a partire dal 1° novembre 2012. La direttiva contiene disposizioni riguardanti l´accesso alle attività non salariate dell´assicurazione diretta e della riassicurazione nell´Ue, la vigilanza nel caso di gruppi assicurativi e riassicurativi, nonché il risanamento e la liquidazione delle imprese di assicurazione diretta. In tale ambito, fissa una serie di condizioni cui le imprese devono conformarsi per ottenere l´autorizzazione ad operare a livello Ue, come ad esempio in termini di fondi propri ammissibili necessari per coprire in prospettiva il requisito patrimoniale di solvibilità e per coprire il minimo assoluto del requisito patrimoniale minimo, nonché di sistema di governance. Introduce inoltre un sistema di vigilanza rafforzato che agisce in maniera più proattiva rispetto alla situazione attuale. Campo d´applicazione Per quanto riguarda l´assicurazione vita, la direttiva si applica ai contratti del ramo vita, incluse le assicurazioni per i casi di vita e di morte e miste, le assicurazioni vita con controassicurazione, e quelle di nuzialità e di natalità. Si applica inoltre alle assicurazioni di rendita e a quelle complementari, alle operazioni tontinarie, alle operazioni di gestione di fondi collettivi di pensione e a quelle dipendenti dalla durata della vita umana. Per quanto riguarda l´assicurazione non vita, la direttiva si applica alle attività assicurative relative agli infortuni (compresi gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali), alla malattia, ai danni subiti da veicoli terrestri, ferroviari, aerei e di navigazione e alla responsabilità civile legata agli stessi, alle merci trasportate (compresi merci, bagagli e ogni altro bene), agli incendi ed altri elementi naturali, alla responsabilità civile generale, al credito (insolvibilità generale, credito all´esportazione, vendita a rate, credito ipotecario e credito agricolo), alle cauzioni, alle perdite pecuniarie di vario genere (rischi relativi all´occupazione o insufficienza di entrate, ad esempio), alla tutela giudiziaria e all´assistenza alle persone in difficoltà. Tuttavia, come richiesto dai deputati, la direttiva non si applica alle imprese che presentano le seguenti caratteristiche: l´incasso annuo di premi lordi contabilizzati non supera i 5 milioni di euro; il totale delle riserve tecniche, al lordo degli importi recuperabili dai contratti di riassicurazione e dalle società veicolo, non supera i 25 milioni di euro; il totale delle riserve tecniche del gruppo, al lordo degli importi recuperabili dai contratti di riassicurazione e dalle società veicolo, non supera i 25 milioni di euro; le attività non comprendono operazioni di assicurazione o riassicurazione volte a coprire passività e rischi di credito e cauzione, a meno che non costituiscano rischi accessori; le attività non comprendono operazioni di riassicurazione superiori a 0,5 milioni di euro dell´incasso annuo di premi lordi contabilizzati o 2,5 milioni di euro delle riserve tecniche, al lordo degli importi recuperabili dai contratti di riassicurazione e dalle società veicolo, ovvero superiori al 10% dell´incasso annuo di premi lordi contabilizzati o al 10% delle riserve tecniche al lordo degli importi recuperabili dai contratti di riassicurazione e dalle società veicolo. D´altro canto, se uno di tali importi è superato per tre anni consecutivi, la direttiva si applica a partire dal quarto anno. La direttiva non riguarda le imprese mutue che svolgono attività di assicurazione non vita e che hanno concluso con altre imprese mutue una convenzione che prevede la riassicurazione integrale dei contratti assicurativi da esse sottoscritti o la sostituzione dell´impresa cessionaria all´impresa cedente per l´esecuzione degli impegni risultanti dai citati contratti. In questo caso, l´impresa cessionaria è soggetta alla direttiva. Non si applica nemmeno all´attività riassicurativa svolta o pienamente garantita dal governo di uno Stato membro che agisca, per motivi di interesse pubblico sostanziale, in qualità di riassicuratore di ultima istanza. Accesso all´attività: autorizzazione preliminare - L´accesso all´attività di assicurazione diretta o di riassicurazione è subordinato alla concessione di un´autorizzazione preliminare, per ramo di attività, che deve essere richiesta alle autorità di vigilanza dello Stato membro di origine e che è valida per tutta la Comunità. La direttiva prevede una serie di condizioni per ottenere questa autorizzazione. Tra questa figura la necessità che le imprese detengano i fondi propri di base ammissibili necessari per coprire il minimo assoluto del requisito patrimoniale minimo, dimostrino che saranno in grado di detenere i fondi propri ammissibili necessari per coprire in prospettiva il requisito patrimoniale di solvibilità e il requisito patrimoniale minimo, nonché forniscano informazioni sulla struttura del sistema di governance e presentino un programma di attività. Questi criteri sono descritti nel dettaglio dalla direttiva stessa. Inoltre, le autorità di vigilanza dello Stato membro di origine non dovranno rilasciare a un´impresa l´autorizzazione a intraprendere l´attività assicurativa o riassicurativa se prima non hanno ottenuto comunicazione dell´identità degli azionisti o dei soci che vi detengono una partecipazione qualificata, nonché dell´entità di questa partecipazione. Requisito patrimoniale di solvibilità - Gli Stati membri dovranno prescrivere che le imprese di assicurazione e di riassicurazione detengano fondi propri ammissibili tali da coprire il requisito patrimoniale di solvibilità, da calcolare, in principio, con una formula standard prevista dalla direttiva. Il requisito patrimoniale di solvibilità dovrà essere calibrato in modo da garantire che siano presi in considerazione «tutti i rischi quantificabili cui è esposta un´impresa» e dovrà coprire sia l’attività esistente sia quelle che si prevede attivare nell´anno successivo. Per quanto riguarda l´attività esistente, copre unicamente le perdite inattese. Se il livello del requisito scende al di sotto del livello calcolato, sarà necessario un intervento della vigilanza che può portare a una richiesta di maggiorazione del capitale. Requisito patrimoniale minimo - Gli Stati membri dovranno esigere che le imprese di assicurazione e di riassicurazione detengano fondi propri di base ammissibili tali da coprire il requisito patrimoniale minimo, che deve essere calcolato «in modo chiaro e semplice», al fine di garantire la possibilità di una revisione. Il requisito patrimoniale deve corrispondere a un importo di fondi propri di base ammissibili «al di sotto del quale i contraenti e i beneficiari sarebbero esposti ad un livello di rischio inaccettabile qualora all´impresa di assicurazione o di riassicurazione fosse consentito. Il compromesso prevede che il requisito "minimo assoluto" deve essere pari 2. 200. 000 euro per le imprese di assicurazione non vita, comprese le imprese di assicurazione captive. Nel caso in cui tuttavia sia coperta la totalità o parte dei rischi compresi in determinati rami, il minimo assoluto non può essere inferiore a 3. 200 000. Euro. Questo minimo vale anche per le imprese di assicurazione vita, comprese le imprese di assicurazione captive e per le quelle di riassicurazione (ad eccezione di quelle captive per le quali non potrà essere inferiore a 1 milione di euro). Fatti salvi questi minimi assoluti, il requisito patrimoniale minimo non può scendere al di sotto del 25% né superare il 45% del requisito patrimoniale di solvibilità dell´impresa e incluse eventuali maggiorazioni del capitale eventualmente imposte. Attività di vigilanza, anche a livello di gruppi assicurativi - In forza alla direttiva, la vigilanza dovrà essere basata su «un approccio prospettico e orientato al rischio», e includere la verifica continua del corretto esercizio dell´attività di assicurazione o di riassicurazione e dell´osservanza delle disposizioni di vigilanza da parte delle imprese. La vigilanza delle imprese di assicurazione e di riassicurazione, è precisato, «combina un opportuno mix di attività cartolari e ispezioni in loco». Gli Stati membri dovranno garantire che i requisiti stabiliti nella presente direttiva siano applicati in modo proporzionato alla natura, alla complessità e alla portata dei rischi inerenti all´attività di un´impresa di assicurazione o di riassicurazione. La vigilanza finanziaria comprende la verifica, per l´insieme delle attività dell´impresa di assicurazione o di riassicurazione, dello stato di solvibilità dell´impresa, della costituzione di riserve tecniche, delle sue attività e dei fondi propri ammissibili, conformemente alle norme o prassi stabilite nello Stato membro di origine a norma delle disposizioni adottate a livello comunitario. Gli Stati membri dovranno garantire che le autorità di vigilanza abbiano il potere di adottare misure preventive e correttive per assicurare che le imprese di assicurazione e di riassicurazione rispettino le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative. Dovranno anche prescrivere alle imprese di presentare alle autorità di vigilanza le informazioni che sono necessarie ai fini di vigilanza. Nell´interesse del funzionamento corretto del mercato interno sono stabilite regole coordinate in materia di vigilanza dei gruppi assicurativi. La vigilanza di gruppo dovrebbe applicarsi in ogni caso a livello dell´impresa partecipante ultima che abbia la propria sede nella Comunità. Gli Stati membri dovrebbero tuttavia essere in grado di consentire alle loro autorità di applicare la vigilanza di gruppo ad un numero limitato di livelli inferiori, qualora lo ritengano necessario. Il requisito patrimoniale di solvibilità consolidato a livello di gruppo dovrebbe tenere conto della diversificazione globale dei rischi di tutti gli enti assicurativi del gruppo in modo da rispecchiarne adeguatamente l´esposizione al rischio. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PROTEZIONE ANCHE ALLE PERSONALITÀ SENZA CARICHE UFFICIALI  
 
Strasburgo, 23 aprile 2009 - Il Parlamento sottoscrive l´iniziativa dei Paesi Bassi volta a introdurre modifiche alla decisione del 2002 che ha istituito una rete europea di protezione delle personalità. Prendendo spunto dai casi di Hirshi Ali e Salman Rushdie, sono inclusi nella definizione di personalità i soggetti che, pur non ricoprendo cariche ufficiali, siano minacciati per le opinioni espresse. La tutela dovrà essere garantita favorendo anche i contatti tra le autorità responsabili all´interno degli Stati membri. Attualmente gli Stati membri cooperano nel settore della protezione delle personalità, nel quadro delle disposizioni di legge vigenti nel paese interessato e conformemente agli accordi internazionali pertinenti. La rete europea di protezione delle personalità è stata istituita nel 2002 con una decisione del Consiglio (decisione 2002/956/Gai), al fine di migliorare la comunicazione e la consultazione tra autorità nazionali competenti. Essa sancisce la protezione delle personalità conformemente alla legislazione nazionale di uno Stato membro o in virtù della regolamentazione di un´organizzazione o un´istituzione internazionale o sovranazionale. Tale tutela è compito dello Stato membro della visita e di ciò si occupa il punto di contatto esistente in ognuno di essi. Adottando con 633 voti favorevoli, 19 contrari e 7 astensioni la relazione di Gérard Deprez (Alde/adle, Be), il Parlamento approva l´iniziativa dell´Olanda di modificare la decisione del Consiglio, in modo che si applichi anche alle persone senza incarichi ufficiali che sono considerate minacciate per il loro contributo al dibattito pubblico o il loro impatto su di esso. Ciò significa che queste avrebbero ugualmente diritto a una protezione da parte dello Stato visitato. La nuova definizione sarebbe la seguente: «per "personalità" si intende la persona con o senza qualifica ufficiale che sia considerata minacciata per il suo contributo al dibattito pubblico o il suo impatto su di esso e che, a parere dello Stato membro interessato, abbia bisogno di protezione e che, conformemente alla legislazione nazionale di uno Stato membro o in virtù della regolamentazione di un´organizzazione o un´istituzione internazionale o sovranazionale, abbia diritto a un servizio di protezione». Un´ulteriore modifica vorrebbe poi assicurare adeguata protezione a soggetti che non rivestono funzioni ufficiali, favorendo i contatti tra le autorità responsabili per i servizi di protezione all´interno degli Stati membri. Ciò potrebbe avvenire sia tramite i punti di contatto operanti in ogni Paese, sia direttamente tra i responsabili dei servizi, secondo le indicazioni fornite dai primi riguardo all´applicazione della protezione nei casi in cui la tutela delle personalità pubbliche debba essere assicurata in due o più Stati membri. La proposta di modificare la decisione originale in alcune delle sue parti, è maturata in seguito alla visita di una nota personalità al Parlamento europeo, l´ex deputata del parlamento dei Paesi Bassi Hirshi Ali. Minacciata da anni per i suoi discorsi sull´Islam, e sotto la protezione della polizia a spese del governo olandese, nel febbraio 2008 ha chiesto il sostegno dell´Unione europea, dal momento che i Paesi Bassi non sono più disposti ad offrirle tutela, dal momento che l´ex deputata risiede negli Stati Uniti. Un caso analogo riguarda lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, minacciato per le opinioni espresse. Anch´egli avrebbe diritto alla protezione durante la visita di uno Stato in cui potrebbe subire aggressioni e attacchi, soprattutto vista l´esplicita condanna a morte pronunciata da uno Stato terzo nei suoi confronti. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: APPROVATO IL CALENDARIO DELLE SEDUTE PLENARIE PER IL 2010  
 
Strasburgo, 23 aprile 2009 - Sulla base di una proposta della Conferenza dei Presidenti dei gruppi politici, il Parlamento ha adottato il calendario delle sessioni plenarie per il 2010: si terranno 12 sessioni a Strasburgo e 5 a Bruxelles. Il calendario delle plenarie è il seguente: Gennaio: 18 - 21 (Strasburgo); Febbraio I: 8 - 11 (Strasburgo); Febbraio Ii: 24 - 25 (Bruxelles). Marzo I: 8 - 11 (Strasburgo); Marzo Ii: 24 - 25 (Bruxelles). Aprile: 19 - 22 (Strasburgo). Maggio I: 5 - 6 (Bruxelles); Maggio Ii: 17 - 20 (Strasburgo). Giugno: 14 - 17 (Strasburgo); Luglio: 5 - 8 (Strasburgo); Settembre I: 6 - 9 (Strasburgo); Settembre Ii: 20 - 23 (Strasburgo). Ottobre I: 6 - 7 (Bruxelles); Ottobre Ii: 18 - 21 (Strasburgo). Novembre I: 10 - 11 (Bruxelles); Novembre Ii: 22 - 25 (Strasburgo). Dicembre: 13 - 16 (Strasburgo). .  
   
   
DURNWALDER A BRUXELLES: PREMIO DEL COMITATO REGIONI E MOSTRA SUL 1809  
 
 Bolzano, 23 aprile 2009 - Due appuntamenti pubblici hanno contraddistinto la serata del 21 aprile del presidente della Provincia Luis Durnwalder a Bruxelles. Nella sede dell´Euroregione ha inaugurato una mostra dedicata agli eventi storici del 1809 e a seguire, nella cerimonia per i 15 anni del Comitato delle Regioni Ue, Durnwalder è stato premiato assieme agli altri membri presenti nel Comitato sin dalla sua istituzione. Sono 20 - su 344 - i membri sempre presenti nel Comitato delle Regioni sin dalla sua istituzione 15 anni fa. Tra loro anche il presidente Luis Durnwalder, che è stato premiato ieri sera a Bruxelles dal presidente del Cdr Luc van den Brande nel corso dei festeggiamenti ufficiali per i tre lustri dell´organismo rappresentativo delle Regioni nell´Ue. "Il Comitato - ha detto Durnwalder nel suo intervento alla cerimonia - svolge un compito essenziale per far partecipare le Regioni ai processi decisionali dell´Unione. " Il Presidente della Provincia ha sottolineato l´obiettivo prioritario che attualmente impegna il Cdr, "quello di ridefinire la propria missione alla luce dei contenuti dell´Agenda di Lisbona, vale a dire le funzioni di controllo del principio di sussidiarietà e di espressione delle diversità e delle ricchezze delle Regioni, che vanno rispettate. " A questa risoluzione il Cdr ha lavorato nella sessione plenaria tra l’altro ieri e ieri. Con il collega tirolese Günther Platter e l´assessore provinciale alla Cultura del Trentino Franco Panizza il presidente Durnwalder ha quindi aperto nella sede dell´Euroregione la mostra congiunta dedicata al bicentenario hoferiano. Una serie di pannelli informativi illustra gli eventi in Tirolo attorno al 1809 e punta a far conoscere la figura di Hofer a un pubblico più ampio. "Guardiamo alla storia per discutere del futuro dell´area alpina - ha detto Durnwalder alla presentazione - con tre realtà territoriali che anche oggi vogliono lavorare assieme verso obiettivi comuni, sul piano dello sviluppo economico, della tutela ambientale e del benessere della popolazione. " Ma la mostra, secondo il Presidente, "è anche occasione per riflettere sul valore dell´identità e delle radici: la figura di Andreas Hofer non viene rappresentata come un eroe che ha magnificato guerra e violenza, ma come un uomo che ha incarnato i valori dell´attaccamento alla propria terra e della coerenza. " .  
   
   
EMISSIONE BOT APRILE 2009  
 
Roma, 23 aprile 2009 - Il Mef ha disposto per il giorno 27 aprile 2009, con regolamento 30 aprile 2009, un´asta di Bot:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Semestrali 9. 500 30. 10. 2009 183
Ha disposto, inoltre, per il medesimo giorno e con regolamento 30 aprile 2009, l´emissione di una seconda tranche di Bot (durata residua 214 giorni) con godimento 27 febbraio 2009 e scadenza 30 novembre 2009, di cui al decreto 19 febbraio 2009 n. 13183, per un importo di 3. 500 milioni di euro. Si ricorda che, ai sensi del D. M. 12 febbraio 2004, sugli importi massimi delle commissioni applicabili alla clientela da parte degli intermediari, per i Bot a 214 gg. La commissione massima è fissata nella misura dello 0,20%. È da tener presente che il 30 aprile 2009 vengono a scadere Bot per 10. 501,5 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva, con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 27 aprile 2009, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali, previsto in via automatica per il giorno 28 aprile 2009. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 28 aprile 2009. La circolazione dei Bot al 15 aprile 2009 era pari a 170. 996 milioni di euro, di cui 3. 500 milioni di euro a 106 giorni, 2. 500 milioni di euro a 119 giorni, 3. 500 milioni di euro a 276 giorni, 14. 500 milioni di euro trimestrali, 64. 696 milioni di euro semestrali e 82. 300 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP APRILE 2009  
 
Roma, 23 aprile 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 29 aprile 2009, con regolamento 4 maggio 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: decorrenza : 1º settembre 2008; quindicesima tranche scadenza : 1º settembre 2015 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º settembre 2009, è risultata pari a 0,77%. Isin : It0004404965 - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º marzo 2009; quinta tranche scadenza : 1º marzo 2012 tasso d´interesse annuo lordo : 3% Isin : It0004467483 decorrenza : 1º marzo 2009; prima tranche scadenza : 1º settembre 2019 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% Isin : da attribuire Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 29 aprile 2009, con regolamento 4 maggio 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti non più in corso di emissione: - Certificati di Credito del Tesoro: decorrenza : 1º luglio 2006; diciassettesima tranche scadenza : 1º luglio 2013 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º luglio 2009, è risultata pari a 1,10%. Isin : It0004101447 - Certificati di Credito del Tesoro: decorrenza : 1º dicembre 2007; quindicesima tranche scadenza : 1º dicembre 2014 tasso d´interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º giugno 2009, è risultata pari a 1,38%. Isin : It0004321813 Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione riferito complessivamente ai due prestiti menzionati. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct 1º. 9. 2008/2015, per i Cct 1º. 7. 2006/2013 e per i Cct 1º. 12. 2007/2014 - 0,20% per i Btp 3% 1º . 3. 2009/2012 - 0,40% per i Btp 4,25% 1º. 3. 2009/1º. 9. 2019 Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct scad. 1. 9. 2015 Btp scad. 1º. 3. 2012 Btp scad. 1º. 9. 2019 Cct_scad. 1º. 7. 2013 Cct_scad. 1º. 12. 2014
Prenotazione da parte del pubblico entro il 28 aprile 2009 28 aprile 2009 28 aprile 2009 28 aprile 2009 28 aprile 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 29 aprile 2009 29 aprile 2009 29 aprile 2009 29 aprile 2009 29 aprile 2009
Regolamento sottoscrizioni 4 maggio 2009 4 maggio 2009 4 maggio 2009 4 maggio 2009 4 maggio 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 64 64 64 123 154
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo non superiore: - al 25% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º. 9. 2019, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Cct 1º. 9. 2015 e per i Btp 1º. 3. 2012, - al 10% dell´ammontare nominale collocato per i Cct 1º. 7. 2013 e per i Cct 1º. 12. 2014. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ APRILE 2009  
 
Roma, 23 aprile 2009 - Il Mef dispone, per il giorno 27 aprile 2009, con regolamento 30 aprile 2009, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 31 marzo 2009; terza tranche scadenza : 31 marzo 2011 importo nominale dell´emissione : 3. 000 milioni di euro Isin : It0004480858 I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 24 aprile 2009; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 27 aprile 2009; - regolamento sottoscrizione: il giorno 30 aprile 2009. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. .  
   
   
COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DI BTP INDICIZZATI ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO  
 
Roma, 23 aprile 2009 - Il Mef dispone, per il giorno 28 aprile 2009, con regolamento 30 aprile 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all´Inflazione dell´Area Euro - decennali decorrenza :15 marzo 2008; dodicesima tranche scadenza :15 settembre 2019 tasso d´interesse reale :2,35% annuo, pagabile semestralmente ammontare nominale massimo dell´emissione : 1. 000 milioni di euro Isin : It0004380546 - quindicennali decorrenza :15 marzo 2007; dodicesima tranche scadenza :15 settembre 2023 tasso d´interesse reale :2,60% annuo, pagabile semestralmente ammontare nominale massimo dell´emissione : 1. 000 milioni di euro Isin : It0004243512 Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni nel termine previsto dal sottoindicato calendario. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del giorno sottoindicato, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500. 000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d´Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento avverrà due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell´asta (T+2). Per entrambi i titoli suindicati, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per il periodo dal 15 marzo 2009 al giorno di regolamento (46 giorni). Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,40% per i Btp€i 15/9/2019 - 0,40% per i Btp€i 15/9/2023. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp€i 15/9/2019 Btp€i 15/9/2023
Prenotazione da parte del pubblico entro il 27 aprile 2009 27 aprile 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 28 aprile 2009 28 aprile 2009
Regolamento sottoscrizioni 30 aprile 2009 30 aprile 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 46 46
Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 10% del quantitativo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30 del giorno 29 aprile 2009. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli Specialisti alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
250.000 CLIENTI DEL GRUPPO MONTEPASCHI VENGONO DA PAESI AD ALTO FLUSSO MIGRATORIO  
 
 Siena, 23 aprile 2009 - Sono quasi 250. 000 i clienti del Gruppo Montepaschi che provengono da Paesi ad alto flusso migratorio, il 4,4% del totale. Il dato - inserito nel “Bilancio della Responsabilità Sociale” che verrà presentato in occasione dell’Assemblea degli azionisti di Bmps del 29 aprile prossimo – è anche il risultato della strategia messa in atto dalla banca per l’inclusione sociale degli immigrati, strutturata in un vero e proprio modello di servizio: “Paschi Senza Frontiere. Si tratta di un insieme organico di prodotti e servizi per i cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia con una serie di facilitazioni come, ad esempio, la possibilità di effettuare rimesse verso il Paese d’origine senza commissioni. L’analisi del fenomeno migratorio e dei suoi risvolti socio-economici, oggetto di un monitoraggio continuo – è stata approfondita di recente nell’ambito del Forum annuale Axa Mps l’analisi dei bisogni assicurativi degli immigrati (per la tutela del patrimonio, del lavoro e della salute). I volumi delle rimesse gestite dal Gruppo Montepaschi sono in costante crescita anche grazie agli specifici accordi con varie banche estere, che riconoscono alle famiglie condizioni di conto corrente analoghe a quelle di Bmps. Il modello di servizio prevede anche un approccio commerciale fondato sulle relazioni nel territorio con le stesse comunità di immigrati ed i vari gruppi di interesse e la formazione specialistica degli addetti commerciali. Per questo motivo “Paschi Senza Frontiere” è stato premiato con il “Welcome Bank Award 2008” come best practice di integrazione finanziaria degli immigrati e sarà ulteriormente sviluppato nel 2009 per andare incontro ai nuovi bisogni degli immigrati: monetica, strumenti di pagamento, sicurezza nel trasferimento delle rimesse, supporto a progetti imprenditoriali in Italia e nel Paese d’origine. .  
   
   
FORMIGONI ALLA CISL: RIPARTIRE DAL LAVORO UMANO IL PRESIDENTE INTERVIENE AL CONGRESSO REGIONALE DEL SINDACATO "TAVOLO PER LE REGOLE ANTI-CRISI, SI´ A MORATORIA LICENZIAMENTI"  
 
 Milano, 23 aprile 2009 - Riaffermare la centralità del lavoro umano nell´economia e nella società; unire gli sforzi - imprenditori, sindacati, istituzioni - per affrontare la crisi facendo perno sulla responsabilità e non sull´antagonismo. Sono due tra i messaggi fondamentali lanciati dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo articolato intervento al Congresso della Cisl lombarda, alla presenza del segretario nazionale Raffaele Bonanni e di quello regionale, Gigi Petteni. Intervento concluso con l´annuncio di un "Tavolo per le regole appunto con imprenditori, sindacati, tutti i soggetti del Patto per lo Sviluppo, che abbia la finalità di individuare e condividere regole nuove, interventi speciali da attuare per l´intero sistema economico e sociale lombardo". "Vi invito, dunque - ha detto Formigoni - in questi giorni a rifletterne per suggerire proposte, idee e progetti che vadano in questa direzione certo che il vostro contributo costituirà un apporto fondamentale". Il presidente della Regione si è detto favorevole ad una "moratoria dei licenziamenti, come via saggia ed utile da seguire in attesa della ripresa", ed ha invitato a "ricercare soluzioni e accordi contrattuali fondati su principi di solidarietà, che consentono di ripartire su molte spalle il sacrificio da fare distribuendolo fra tutti, anche sull´imprenditore". Nella prospettiva di "un nuovo sistema contrattuale - ha detto ancora il presidente lombardo - dove il baricentro sia finalmente e con decisione spostato lì dove si produce, mediante una contrattazione decentrata di secondo livello". Ed ecco alcuni passaggi salienti del discorso di Formigoni. Centralita´ Del Lavoro - "Non sappiamo esattamente cosa succederà nei prossimi mesi, ma un fatto è certo: va riconsiderata la centralità del lavoro e dell´economia reale, dove sono le persone, con la loro creatività e operosità a generare innovazione e sviluppo. Bisogna tornare a concepire il lavoro veramente come espressione della dignità umana, come relazione tra le persone che si aiutano vicendevolmente". Responsabilita´ - "Oggi tutti gli attori coinvolti, la politica, le imprese, i sindacati, il mondo bancario e finanziario, sono chiamati, nel rispetto delle proprie prerogative peculiari, a mettersi in gioco e a ripensare il proprio ruolo per dare un contributo costruttivo e innovativo di fronte a una situazione dalla quale nessuno può permettersi il lusso di pensare o sperare di poter tornare a vecchi modelli, di poter usufruire di privilegi o protezioni che hanno instillato, nell´azione e nel pensiero di molti, il germe dell´irresponsabilità, del sonno della creatività e del rischio personale". Autonomia Non Antagonismo - Formigoni apprezza il fatto che "una scelta forte di autonomia sindacale sta contribuendo al lavoro comune di edificazione del sistema lombardo forte e coeso". "La scelta da parte della Cisl della strada della responsabilità invece di quella più facile dell´antagonismo a tutti i costi è una scelta coraggiosa che esalta tutta l´originalita´ e il cambiamento culturale che è alla base della nascita della Cisl di Pastore e Romani, distinguendola da chi e´ ostaggio di vecchi schemi ideologici". Ruolo Della Regione - "L´accordo Quadro siglato tra Governo e Regioni per la cassa integrazione in deroga (1m,5 miliardi alla Lombardia) apre una nuova importante pagina nei rapporti tra Stato e Regioni: è la prima volta che si stipula un´intesa che comporta una gestione coordinata di risorse e progetti fra i diversi livelli istituzionali su un tema così complesso". Regione Lombardia interviene nelle situazioni di aziende in crisi per collaborare a risolverle o ridurle, ha stanziato quasi 200 milioni tra Dote lavoro, investimenti sulla formazione e la riqualificazione dei lavoratori. Ed ha confermato tutti gli investimenti per i grandi progetti infrastrutturali (11 miliardi) "convinti che essi - ha spiegato Formigoni - abbiano una forte valenza anticiclica, oltre che a servire a migliorare la mobilità dei lombardi e la competitività del territorio". Nuovo Welfare - "L´attuale momento spinge a ripensare un nuovo welfare, che superi definitivamente il modello di Stato sociale della seconda metà del Novecento, ormai incapace di garantire in modo adeguato i propri servizi. Convinti che le politiche sociali costituiscono ormai un elemento imprescindibile anche per la competitività del sistema economico. Quella che stiamo costruenndo è una Welfare Community che promuova e tuteli il principio del merito, della mobilità sociale e della libertà di scegliere". .  
   
   
ACCORDI INTERNAZIONALI. MORATTI: "UNA PARTNERSHIP CON SINGAPORE PER APRIRE ALLE PMI MILANESI I MERCATI ASIATICI"  
 
Milano, 23 aprile 2009 - Firmato a Palazzo Marino un accordo di cooperazione bilaterale tra Milano e Singapore in campo economico-commerciale. All’incontro hanno preso parte il Sindaco Letizia Moratti e Goh Chok Tong, Senior Minister della Repubblica di Singapore. “Questo accordo – ha spiegato il Sindaco Moratti – nasce dall’importanza di Singapore nel mercato asiatico. Questa partnership strategica rappresenta una porta di ingresso per le piccole e medie imprese di Milano, per aiutarle a penetrare in questo mercato ”. “Milano – ha dichiarato Goh Chok Tong – è una città importante, con una fitta rete industriale. Siamo contenti di questo accordo che ci permette di migliorare e di sviluppare i rapporti che abbiamo con essa, soprattutto nel campo della ricerca universitaria, nel design e nella moda, e nell’agricoltura urbana”. L’accordo di cooperazione è stato sottoscritto, per competenza, dall’assessore alle Attività Produttive, Politiche del Lavoro e dell’Occupazione, Giovanni Terzi, e dal Chief Executive Officer dell’International Enterprise Singapore, Chong Lit Cheong. L’international Enterprise Singapore è un’agenzia governativa di promozione delle relazioni economico-commerciali tra Singapore e l’estero, e dipende dal Ministero dell’Industria e del Commercio. .  
   
   
PRESENTATO QUADERNO SU PRESENZA ITALIANA IN GERMANIA  
 
Venezia, 23 aprile 2009 - L’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona è intervenuto ieri nel teatro della “Gesamtschule Fritz Steinhoff” di Hagen, città di circa 200 mila abitanti alle porte di Dortmund, alla presentazione ufficiale del quaderno “Ci conosciamo da tanto”. “Sono onorato – ha detto De Bona – di portare il saluto mio personale, del presidente Giancarlo Galan e della Giunta regionale del Veneto che ha appoggiato questa iniziativa. Ma soprattutto saluto questo volume con l’orgoglio dell’appartenenza. La Germania ha dato molto alla nostra emigrazione, sia a quella “classica” e sia a quella di settore come la gelateria. Da bellunese mi piace sottolineare che in questo Paese, dove hanno trovato lavoro numerosi miei concittadini, è costituita l’importante associazione dei Bellunesi nel mondo “Nord Reno Vestfalia” ed esiste la prestigiosa Uniteis composta dagli imprenditori del gelato di Belluno e di Treviso”. Alla cerimonia erano presenti il borgomastro della città di Hagen, il console d’Italia a Dortmund, un rappresentante della Regione del Nord Reno Vestfalia, il preside della “Gesamtschule F. Steinhoff”, insegnanti e studenti, il presidente del Comites (Comitato degli italiani residenti all’estero) di Dortmund e cittadini italiani e tedeschi. “Ci conosciamo da tanto” è una pubblicazione pensata e realizzata da due italiani di Bochum: il bellunese Aduo Vio, imprenditore, operatore culturale e scrittore che si occupa in modo particolare del mondo della scuola e della formazione, e il rodigino Luigi Rossi, insegnante di italiano alla Gesamtschule Steinhoff di Hagen, istituto scolastico che da 30 anni ha la cattedra di lingua e cultura italiana. E’ una pubblicazione di carattere didattico che raccoglie vent’anni di ricerche e sperimentazioni per raccontare la presenza italiana, italica e latina nell’area di lingua tedesca nell’arco di due millenni. .  
   
   
IMPRESE, DALLA REGIONE CAMPANIA 6 MILIONI E MEZZO PER I DISTRETTI PRODUTTIVI. COZZOLINO: "UN SOSTEGNO AI SETTORI CHIAVE DELLA NOSTRA ECONOMIA"  
 
Napoli, 23 aprile 2009 - L´assessorato regionale alle Attività Produttive ha emanato il decreto attuativo dei bandi per il finanziamento delle attività di sviluppo dei distretti produttivi della Campania. Complessivamente vengono messi a disposizione 6. 592. 800 di euro suddivisi su due bandi: azioni orizzontali e azioni verticali. I bandi ad azioni orizzontali sono rivolti ad associazioni temporanee d´impresa o associazioni temporanee di scopo che si propongono di realizzare interventi, della durata massima di 18 mesi, finalizzati a migliorare il sistema distrettuale campano nel suo complesso attraverso la realizzazione di un osservatorio e di un portale oppure attraverso la costituzione di una rete di distretti in grado di mettere in collegamento i distretti campani con realtà distrettuali italiane ed estere. Per questo bando vengono messi a disposizione 988. 920 euro. I bandi ad azioni verticali sono rivolti a società miste pubblico-privato, a consorzi di Pmi, ad associazioni temporanee d´impresa o associazioni temporanee di scopo formate da almeno 15 Pmi. Questa misura finanzia la realizzazione di progetti, della durata massima di 12 mesi, nei settori classificati come strategici ai fini dello sviluppo: biotecnologico, aeronautico/aerospaziale, biomedicale, agroindustria, mezzi di trasporto, cantieristica navale e industria della vela, Ict per logistica, filiera tecnologica per le fonti rinnovabili, tecnologie per il riutilizzo, valorizzazione e riciclo dei rifiuti, settori di specializzazione dei distretti produttivi. Per questa misura vengono messi a disposizione € 5. 603. 880,00. Il costo di ogni singolo progetto dovrà essere compreso tra 200mila e 600mila euro. Sono classificati come distretti produttivi i 7 distretti industriali presenti sul territorio regionale, i Poli Produttivi, il Polo Nautico e Aeronautico e i Meta-distretti (Imast, Distretto Ict e i 7 sistemi locali a vocazione industriale). "Con questo intervento sosteniamo il consolidamento e la crescita dei nostri distretti e contemporaneamente diamo una mano a tante realtà produttive che in questo momento di crisi sono in difficoltà", dichiara l´assessore regionale all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. "In particolare, noi vogliamo aiutare le tante imprese di importanti settori chiave dell´economia campana, come, ad esempio, il comparto conciario dell´area di Solofra, che va rilanciato e messo nelle condizioni di reggere la sfida dei nuovi competitori internazionali. Il bando che abbiamo emanato va esattamente in questa direzione". "Ora dobbiamo continuare a lavorare per mettere in campo nuovi strumenti e nuove risorse con l´obiettivo di tutelare e, dove possibile, far ulteriormente crescere l´occupazione", conclude Cozzolino. .  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA LOIERO È INTERVENUTO A ROMA AL CONVEGNO “PER UN’ITALIA PIÙ SICURA”  
 
Roma, 23 aprile 2009 - “Affinché la memoria del grande terremoto del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina, con i suoi infiniti lutti, non rimanesse un ricordo sterile con la semplice celebrazione di un doloroso centenario, abbiamo deciso l’avvio di una rigorosa politica antisismica. Così, sulla memoria di quella tragedia abbiamo costruito un valore attivo e pedagogico per i cittadini calabresi e per tutelare ciò che rimane del nostro patrimonio storico-artistico e mettere in sicurezza quello urbanistico. Siamo partiti nel 2007 avvalendoci del supporto tecnico-scientifico della Fondazione ‘Eurocentre’, abbiamo già finanziato lavori antisismici in 515 scuole e riservato altre risorse sui fondi europei. Inoltre, sono state avviate le consultazioni con le categorie economiche sulla legge che prevvederà le nuove regole edilizie e che sarà approvata entro luglio. Ma le risorse regionali sono insufficienti, perché solo per la messa in sicurezza degli edifici in Calabria potrebbero servire addirittura 3 miliardi di euro, quanti sono stati finora previsti per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina”. Con queste parole il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ha introdotto le conclusioni del convegno “Per un’Italia più sicura”, organizzato ieri a Roma dall’Associazione “Amici della Terra”, con l’obiettivo di stimolare una riflessione sulla prevenzione sismica nel Paese dopo la tragedia dell’Abruzzo. La Calabria, come hanno riconosciuto tutte le autorità intervenute, questa volta ha avviato in anticipo un cambiamento strutturale e positivo sul patrimonio edilizio, anche grazie all’impegno che nel tempo hanno dato sia l’assessore Luigi Incarnato che l’ex assessore Vincenzo Spaziante. Il lavoro, iniziato dalla Giunta regionale nel 2007, finora è stato attuato in quattro tappe. La prima con la convenzione sottoscritta con la Fondazione ‘Eurocentre’, per il supporto scientifico e tecnico, di alta professionalità nel settore dell’ingegneria sismica, della sismologia e della geodinamica. L’istituzione di ricerca è costituita dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dall’Università degli Studi di Pavia. Successivamente è partito il monitoraggio di tre mila scuole e sono stati stanziati 85 milioni di euro per la messa in sicurezza di 515 edifici. Poi, nella programmazione dei fondi comunitari e nazionali 2007-2013 è stata prevista una disponibilità complessiva finanziaria per interventi di adeguamento sismico pari a circa 42 milioni di euro. Infine, proprio grazie alla collaborazione con ‘Eurocentre’ si è passati alla stesura ed al riordino delle normative regionali, alla definizione dei sistemi informatici in supporto all’attività degli Enti operanti nel settore edilizio e di gestione del territorio, all’attività di formazione per i tecnici della Regione, per i tecnici degli Enti territoriali operanti nel settore e alla valutazione e mitigazione del rischio sismico di strutture ed infrastrutture di interesse strategico. La conclusione di questo lavoro vedrà la luce a luglio con l’approvazione della nuova legge regionale che porterà anche alla predisposizione di una banca dati per la gestione del patrimonio edilizio. “Il cuore del contenuto dell’incontro di oggi è superare l’emergenza e programmare la prevenzione. Dal dramma del terremoto dell’Abruzzo - ha detto Loiero - esce sia l’Italia peggiore che quella migliore, l’Italia che non ha saputo costruire e quella della solidarietà. Ma allora bisogna dire che in questi casi torna sempre fuori la cultura dell’emergenza, che il Paese non disdegna, perché lascia alla politica moltissima discrezionalità. Non dobbiamo neppure dimenticare che nella recente proposta del piano-casa uno degli elementi di conflitto tra Governo e Regioni è stato proprio sull’idea di derogare ai controlli sulle norme antisismiche per gli edifici. E’ positivo che la maggioranza abbia cambiato idea e che adesso si punti alla sicurezza delle abitazioni”. Tutta la Calabria è a rischio sismico. Su 409 comuni calabresi 261 ricadono in zona 1, quella più pericolosa, mentre gli altri 148 comuni sono censiti a medio rischio. Il presidente degli “Amici della Terra”, Rosa Filippini, si è congratulata con il presidente Loiero, in quanto ha portato al convegno un contributo concreto ed essenziale, che può fare da battistrada ad altre Regioni e che gli organi di informazione nazionali non avevano divulgato e fatto conoscere. E’ stato anche apprezzato l’impegno della colonna mobile della Regione Calabria, inviata dal Dipartimento delle presidenza, in soccorso delle popolazioni abruzzesi. All’incontro hanno partecipato anche Leonello Serva (Ispra), Mario Signorino (Isat), Benedetto Della Vedova (deputato Pdl), Aurelio Misiti (deputato Idv), Gianluca Valensise (Ingv), Giuseppe Zamberletti (presidente commissione ‘Grandi rischi’). Mentre il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, ha inviato un proprio contributo scritto. Al termine dell’incontro il presidente Loiero si è soffermato a lungo con il preside della facoltà di ingegneria dell’Università La Sapienza di Roma, Fabrizio Vestroni, approfondendo la tematica del monitoraggio e della messa in sicurezza degli edifici pubblici. .  
   
   
PATTO DI STABILITA´ E 20 PER CENTO IRPEF: COMUNI VENETI AVANTI TUTTA OGGI SI APRE LA RASSEGNA “DIRE E FARE NEL NORDEST” IN VILLA CONTARINI A PIAZZOLA SUL BRENTA. PRESENTI SARTORI, SILVESTRIN, ZANONATO, CASARIN E MENGOTTO  
 
Rubano, (Pd), 23 aprile 2009 - Il patto di stabilità interno così non va. I comuni veneti hanno un miliardo di euro fermi nelle casse. E proprio la finanza locale sarà l´argomento di apertura dell´ottava edizione di “Dire e Fare nel Nordest”, la rassegna delle buone pratiche della pubblica amministrazione in programma a Villa Contarini – Piazzola sul Brenta – da oggi a venerdì 24 aprile. Oggi (giovedì) alle 10 si terrà il convegno “Comuni e comuni: siamo tutti uguali?”, un viaggio fra le differenze dell´Italia dei municipi. Interverranno Flavio Silvestrin, assessore regionale agli Enti Locali, Flavio Zanonato, sindaco di Padova, Vittorio Casarin, presidente della Provincia di Padova, Calogero Pumilia, sindaco di Caltabellotta (Ag), Gianfranco Pizzolitto, sindaco di Monfalcone, Antonio Guadagnini, coordinatore del movimento del 20% Irpef, l´onorevole Lia Sartori e Vanni Mengotto, presidente Anciveneto. Moderatore Gian Antonio Stella, giornalista del “Corriere della Sera”. .  
   
   
TEREMOTO: AGRICOLTURA,FEBBO A BRUXELLES PER ILLUSTRARE DANNI DALL´UE PREVISTI 127 MILIONI DI EURO PER ZOOTECNIA  
 
 Pescara, 23 aprile 2009 - L´assessore all´agricoltura Mauro Febbo, ieri a Bruxelles ha avuto un incontro con la direzione generale agricoltura della Commissione dell´Ue per illustrare i danni subiti dal settore. "Dall´ue potranno arrivare 127 milioni di euro per l´agricoltura e la zootecnia che si aggiungeranno ai 100 milioni stanziati dal governo nazionale - ha riferito Febbo - e sono pronto a lavorare in stretto contatto con Bruxelles per rimodulare il sostegno previsto dal piano di sviluppo rurale e ottenere fondi aggiuntivi". A Bruxelles l´assessore ha illustrato la situazione di difficoltà della zootecnica. "Molte stalle sono andate completamente distrutte - ha detto - e ci sara´ inoltre da ricostituire gli allevamenti di ovini e bovini. Interventi saranno necessari anche per ricostruire, ad esempio, la Centrale del latte dell´Aquila e soprattutto per i piccoli borghi agricoli dell´aquilano". Gli agricoltori colpiti dal terremoto potranno ottenere contributi comunitari pari al 100% rispetto al 40% previsto normalmente. L´assessore conta, inoltre, di poter incontrare a breve la Commissaria Ue all´agricoltura Mariann Fischer Boel. .  
   
   
TERREMOTO: STATI IERI IN VISITA A ROSETO L´ASSESSORE AL SINDACO: GRANDE PROVA DI SOLIDARIETA´  
 
 L´aquila, 23 aprile 2009 - "Ho visitato il comune di Roseto che sta ospitando i terremotati aquilani per ringraziare personalmente tutti della grande prova di solidarietà dimostrata. Nei prossimi giorni intendo raggiungere anche gli altri centri della costa". Con queste parole l´assessore Daniela Stati, oggi ha commentato la sua visita nella città di Roseto dove è stata per portare un messaggio di vicinanza alla popolazione colpita e alle istituzioni e per verificare le condizioni di ospitalità. In particolare, si è incontrata in municipio con il sindaco, Franco Di Bonaventura. "Sono molto grata - ha aggiunto l´assessore - per il lavoro svolto nei momenti dell´emergenza e ho apprezzato particolarmente la grande rete di di solidarietà con cui gli aquilani sono stati aiutati dopo il terremoto". La visita dell´assessore regionale alla Protezione civile è stata anche l´occasione per fare il punto sul tema della sicurezza dei fiumi con particolare attenzione al Vomano. Il sindaco di Roseto ha illustrato i progetti di messa in sicurezza e l´assessore Stati si è impegnata ad affrontare l´argomento in una apposita riunione da convocare già nelle prossime settimane affinché si possano accelerare i tempi di realizzazione. "L´emergenza terremoto - ha detto il sindaco - deve rappresentare una sfida per tutta la Regione, a partire dalla ricostruzione delle città colpite dal terremoto ma senza dimenticare il turismo che rappresenta la voce più rilevante del nostro tessuto economico". .  
   
   
MALTEMPO: SOPRALLUOGO DI CHIODI SU FRANA FIUME TORDINO  
 
Teramo, 23 aprile 2009 - Ieri il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha effettuato un sopralluogo sul tratto della Teramo mare chiuso al traffico a causa di una frana che ha provocato il crollo della carreggiata sul fiume Tordino. Il crollo è avvenuto intorno alle 8 lungo la Teramo mare nel tratto Sant´atto-bellante in direzione Giulianova. La causa del crollo è da imputare all´esondazione del fiume Tordino che ha eroso il tratto inferiore della sede stradale. Ad accorgersi del crollo sono stati due agenti della Polizia stradale che, notando una frattura sulla sede stradale interessata dal viadotto, hanno interrotto il traffico lungo la superstrada. Il presidente della Regione si è intrattenuto circa un´ora sul tratto di strada interessato dallo smottamento insieme con alcuni addetti dell´Anas e il responsabile della Polizia stradale. "Mi sembra che la situazione sia sotto controllo ? ha commentato il presidente della Regione ? e grazie al tempestivo intervento degli agenti della Polstrada si è evitato il peggio. Ora lavoreremo anche per riattivare al più presto questo tratto di strada che è vitale per la comunicazione viaria tra Teramo e la costa". Nel pomeriggio il presidente visiterà alcuni piccoli centri della provincia di Teramo per accertare i danni causati dal sisma del 6 aprile e dalle consistenti piogge che da due giorni stanno interessando il territorio della provincia di Teramo. .  
   
   
TERREMOTO: MORRA,TRASPORTI GRATUITI PER I PENDOLARI AQUILANI COSTITUITA UNITA´OPERATIVA PER EMERGENZA  
 
Pescara, 23 aprile 2009 - - E´ stata costituita presso la Direzione regionale Trasporti e Mobilità un´unità operativa, allo scopo di coordinare tutta l´attività in materia di trasporti, durante l´emergenza terremoto ed in particolare per organizzare un servizio gratuito a beneficio dei lavoratori pendolari dell´aquilano, in viaggio ogni giorno dalle località della costa nelle quali sono alloggiati. Lo ha annunciato stamane l´assessore ai Trasporti, Giandonato Morra. L´unità operativa lavorerà di concerto con gli organi di Protezione civile, regionali e nazionali e sarà composta da personale in possesso di specifiche esperienze e professionalità nel campo della pianificazione, programmazione e gestione delle varie modalità di trasporto e con particolare conoscenza della realtà regionale. Presupposto essenziale all´organizzazione del trasporto per i pendolari è quello del censimento delle persone, attività ed aziende interessate al servizio. L´organizzazione del servizio è stata concordata in un incontro, tenuto ieri, a Pescara, nella sede della Regione, tra l´assessore Morra, il direttore generale del settore Trasporti della Regione, Carla Mannetti, la Provincia dell´Aquila, il Comune dell´Aquila, la Confindustria, i rappresentanti sindacali e le aziende di trasporto pubblico. "Sarà possibile organizzare un servizio efficiente solo basando ogni decisione sul numero delle persone interessate - ha spiegato l´assessore ai Trasporti - è probabile che sarà un servizio che si organizzerà tenendo conto del fatto che le situazioni mutano di continuo ed è importante la collaborazione instaurata con l´assessorato regionale agli Enti Locali e con la Provincia dell´Aquila, in raccordo con tutti gli enti territorali, così da affrontare e risolvere ogni eventuale problema". L´assessore ha anche precisato che "la Regione vuole agevolare i lavoratori pendolari ma intende anche evitare qualsiasi possibile abuso e, per garantire queste finalità, si sta valutando l´ipotesi di utilizzare un sistema di tessere". .  
   
   
TERREMOTO: CHIODI, DA GOVERNO FINORA RISPOSTE SODDISFACENTI  
 
L´aquila, 23 aprile 2009 - "Sono ampiamente soddisfatto della risposta che finora ha dato il governo all´emergenza dell´Abruzzo e sono convinto che sul fronte amministrativo arriveranno provvedimenti ad hoc". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, commentando la decisione del governo di tenere oggi all´Aquila, presso la "Cittadella istituzionale" di Coppito, il Consiglio dei ministri sull´Abruzzo. "Devo dire che finora è stato fatto un buon lavoro ? ha aggiunto il presidente della Regione ? e sono soddisfatto anche dell´atteggiamento che ha tenuto finora l´opposizione di centrosinistra in Abruzzo". Per quanto riguarda i provvedimenti che saranno deliberati dal Consiglio dei ministri, il presidente della Regione si è mostrato cauto, aggiungendo "di conoscere il tenore dei provvedimenti" e che "si sta ancora lavorando per approntare una serie di misure ampiamente adeguate alla situazione di emergenza". Gianni Chiodi ha poi specificato che nel decreto legge sull´Abruzzo figurano la "zona franca urbana per L´aquila, un forte incremento delle risorse per gli accordi di programma quadro superiore anche alle cifre che si leggono sui giornali". Sullo cosiddetto scudo fiscale Gianni Chiodi ha precisato che "molto probabilmente tale provvedimento non verrà inserito nel Cdm di domani " e che "allo stato mi sembra una misura equilibrata, tenendo conto che in questo particolare momento di crisi è impensabile mettere le mani nelle tasche dei cittadini per finanziare la ricostruzione dell´Abruzzo". .  
   
   
TERREMOTO: L´AZIONE DI REGIONE LOMBARDIA PER L´ABRUZZO  
 
Milano, 23 aprile 2009 - Questa la situazione alle ore 16 delle operazioni lombarde di soccorso alle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. Campi Regione Lombardia A L´aquila - Nei Campi 1 (Monticchio- Garden) e 2 (Monticchio-campo sportivo) sono presenti 740 ospiti assistiti da 250 volontari. A disposizione delle tendopoli: 7 ambulanze, 2 automediche, 12 furgoni, 19 fuoristrada e altri 10 mezzi di trasporto, oltre ad 1 mezzo antincendio. Al Campo 1 sono in funzione farmacia, servizio psicologi (che finora hanno effettuato 12 colloqui specialistici strutturati e 40 di primo contatto oltre a diverse riunioni organizzative), intrattenimento bambini, servizio postale, lavanderia. Una delle tende polifunzionali è utilizzata anche per proiezioni di film e per concerti. Continua l´attività didattica, con circa 120 studenti coinvolti (scuole materna, elementare, media, superiore). I volontari stanno coinvolgendo gli sfollati nella gestione dei servizi e nelle attività che si svolgono nei campi 1 e 2. Attivita´ Sanitarie Al Campo Lombardia - Proseguono le attività di assistenza sanitaria alla popolazione presente al campo base in località Monticchio. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 49 interventi (891 in totale circa dall´inizio dell´attività). In funzione tutti i servizi attivati e la collaborazione con i medici di medicina generale. Derrate Alimentari E Altri Prodotti - La fornitura di carne arriverà al campo nella tarda serata di oggi. Sono stati spediti anche 100 quintali di farina per panificazione da destinare al forno San Biagio (L´aquila) che consegna il pane ai campi 1 e 2. Verifica Agibilita´ Edifici - Dall´inizio dell´attività sono state complessivamente effettuate circa 1. 750 verifiche da parte dei tecnici coordinati da Regione Lombardia. Ieri sono stati rilevati 59 giudizi di agibilità positivi (su 122 verifiche effettuate), confermando la percentuale del 50% di agibilità riscontrata nei giorni scorsi. E´ stata attivata una squadra di 3 geologi di Arpa, per verificare alcuni fenomeni franosi attivati dalle intense precipitazioni. Oggi verranno garantite 12 squadre per verifiche nella città de L´aquila, in particolare oltre alle frazioni già assegnate nella zona est, si sono aggiunte le località: Casaline, Cese di Preturo, Santi di Preturo, Monzano, Preturo, Pozza e San Marco. Continuerà inoltre l´attività dei geologi di concerto con il Dipartimento. .  
   
   
PREVENZIONE ANTISISMICA, TOSCANA ALL´AVANGUARDIA IN ITALIA  
 
Firenze, 23 aprile 2009 - Il grande impegno messo in campo dalla Regione, insieme alla solidarietà di tutta la Toscana in favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma, sono state ribadite ieri dall´assessore al bilancio e alle politiche per il mare intervenendo a Castelnuovo Garfagnana (Lu) alla presentazione del volume di atti del convegno ´Come difenderci dai terremoti, esperienze e proposte della Toscana al problema nazionale´. Gli aiuti toscani, come ribadito dall´assessore, sono arrivati grazie alle organizzazioni di volontariato, alla Protezione civile, alle Asl, ai tecnici e alle istituzioni. É stato allestito un campo nella frazione di Castelnuovo, a dieci chilometri dall’Aquila, dalla colonna mobile e dalla Protezione civile toscana. Una tendopoli completamente autonoma e autosufficiente, capace di ospitare oltre duecento persone. Sono stati inviati esperti: una squadra di medici veterinari per i controlli alimentari, i tecnici del Genio civile regionale per verificare lo stato degli immobili ). Senza dimenticare medicinali, attrezzature di prima necessità come i novanta letti di cui è stato dotato il campo. L´aiuto si è concentrato a Castelnuovo ma ha interessato anche altre aree dell’Abruzzo. Lo scorso 20 aprile, inoltre, la Giunta regionale ha stanziato 130mila euro per le operazioni di soccorso. In campo antisismico, ha proseguito l´assessore, la Toscana è una delle prime tre regioni in Italia (con Molise e Lazio) che applicano alla lettera la classificazione antisismica più recente. Classificazione importante anche se essenziale, alla fine, è la sicurezza. 1. 454 edifici pubblici strategici rilevanti (fra i quali ospedali, scuole e sedi comunali) sono stati inseriti dal giugno 2006 nella zona a più alta pericolosità che riguarda 90 comuni toscani a ridosso della fascia appenninica. Su questi edifici, per adeguarli alle più recenti normative antisismiche, negli ultimi vent’anni sono stati spesi complessivamente 150 milioni di euro. Per completare il quadro ne servirebbero altri 440. Attualmente la consistenza dei fondi per interventi in questa materia è di circa 6 milioni di euro l’anno, dei quali 4 provenienti da fondi comunitari e 2 finanziati dal bilancio regionale. Complessivamente sono 506 gli edifici per i quali è stato completato l’adeguamento alle normative antisismiche, mentre 450 sono oggetto di verifiche e indagini da parte dei circa 100 tecnici specializzati, fra ingegneri, architetti e geologi, adibiti in Toscana al controllo sismico (41 dei quali assunti dopo l’ultimo terremoto che investì San Giuliano di Puglia). L´impegno della Regione, ha concluso l´assessore, su prevenzione, controllo e monitoraggio può e deve aumentare. La Toscana è tra le regioni italiane più sismiche ma è anche tra quelle che negli anni hanno lavorato con rigore. Questo a dimostrazione di come, se impostato correttamente, il metodo che abbiamo adottato è in grado di funzionare: la “macchina burocratica” – regionale, comunale ma anche statale – può mostrare il suo volto buono: dell’efficienza, della tempestività, della solidarietà umana. La partecipazione di tutti (istituzioni, forze politiche, organizzazioni di volontariato, protezione civile e cittadini è la strada più sicura per non sbagliare e ottenere i migliori risultati. .  
   
   
TERREMOTO: A ROVIGO CENTRO RACCOLTA PER NORD ITALIA  
 
Rovigo, 23 aprile 2009 - Il centro di raccolta regionale di materiali e generi vari di sostegno di Rovigo per l’emergenza terremoto in Abruzzo è centro di riferimento per il Nord Italia. La notizia è stata resa nota ieri in occasione di una conferenza stampa nella sede dell’Interporto di Rovigo a cui hanno partecipato, tra gli altri, la commissaria regionale del Veneto della Croce Rossa Italiana Annamaria Stefanelli, l’assessore regionale Marialuisa Coppola, il sindaco di Rovigo Fausto Merchiori e il prefetto Aldo Adinolfi. Quello di Rovigo è uno dei due centri di stoccaggio (l’altro è a Mestre) attivati dalla Regione per la raccolta di materiali messi a disposizioni dai cittadini veneti per la popolazione abruzzese colpita dal sisma. Nei magazzini messi a disposizione dal Consorzio Zai presso l’Interoporto di Rovigo sono disponibili spazi per circa 4 mila metri quadri in cui i volontari della Croce Rossa lavorano alla preparazione degli aiuti da inviare nelle aree terremotate. La mobilitazione della Croce Rossa del Veneto per questa emergenza è stata illustrata dal Commissario provinciale Fabio Bellettato e da quello regionale. “Non sarà un’emergenza breve – ha detto Annamaria Stefanelli – e la Croce Rossa Italiana resterà in Abruzzo fino a che ci sarà bisogno”. L’assessore Coppola ha portato il saluto del presidente della Regione Giancarlo Galan e dell’assessore alla protezione civile Elena Donazzan che sono stati in sopralluogo in Abruzzo. “Stiamo affrontando in maniera esemplare questa emergenza – ha detto l’assessore Coppola – a dimostrazione di quanto siano servite le esperienze e le esercitazioni di questi anni e la rete che la Protezione civile e la Croce Rossa hanno saputo creare”. L’assessore ha ricordato che il presidente Galan ha indicato ieri la Chiesa di San Marco come monumento simbolo a cui la Regione del Veneto potrebbe contribuire per la ricostruzione. “Ma è significativo anche il lavoro di ogni giorno – ha aggiunto – dei tanti volontari del Veneto che sono attualmente in Abruzzo”. In concomitanza con la conferenza stampa sono partiti stamattina da Rovigo alcuni volontari della Cri per dare il cambio ad altri che rientrano dalle zone terremotate. In questi giorni a Rovigo sono state lavorate 70 pallets con generi alimentari (tra cui 10 tonnellate di pasta, 5 di riso, 2,5 di grissini, 1 di polenta, 4000 confezioni di scatolame vario, 2000 confezioni di omogeneizzati e altrettante di succhi di frutta, 1500 di salsa di pomodoro), 30 pallets di abbigliamento vario e generi di igiene personale, 2 pallets di farmaci vari. In celle frigo della ditta Malvi Cercati di Villadose e della centrale ortofrutticola di Rosolina sono invece conservati i materiali deperibili raccolti (35 quintali di verdura e 5 tonnellate di carne). .  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE ANCHE PER LE PICCOLE IMPRESE TRENTINE FIRMATO A ROMA L´ACCORDO TRA STATO E PROVINCIA AUTONOMA SETTE MILIONI E MEZZO DI EURO A DISPOSIZIONE PER LA CIG IN DEROGA TRENTO,  
 
23 aprile 2009 - Anche i dipendenti delle piccole imprese, finora poco tutelati dagli ammortizzatori sociali statali, potranno contare sulla cassa integrazione onde contrastare il rischio di licenziamento. Ieri il presidente della Provincia autonoma ha siglato a Roma, presso il Ministero del Lavoro, un protocollo di intesa fra la Provincia di Trento e lo Stato per il finanziamento della cassa integrazione in deroga. L’accordo prevede un primo finanziamento statale di 7 milioni di euro, che si aggiunge ai 500. 000 euro già stanziati nei giorni scorsi, e un ulteriore finanziamento provinciale pari a 3 milioni di euro per garantire la cassa integrazione a favore dei lavoratori finora esclusi da tale trattamento. I lavoratori interessati sono quelli appartenenti ai settori artigiano, terziario, ma anche industriale, dipendenti di aziende che la normativa ordinaria esclude dall´applicazione della cassa integrazione. L’accordo con lo Stato rende ora possibile l’avvio del processo di concertazione con le parti sociali per stabilire la ripartizione delle risorse fra i settori produttivi e la disciplina di questo nuovo strumento. Nell’accordo sono anche previsti specifici interventi di qualificazione o mantenimento della professionalità a favore dei lavoratori sospesi. Il presidente della Provincia ha manifestato viva soddisfazione per l’attivazione di uno strumento che può garantire il mantenimento del rapporto di lavoro, allontanando il rischio del licenziamento, dei dipendenti appartenenti alle piccole imprese, finora poco tutelati dagli ammortizzatori sociali statali. “Il Trentino - ha affermato il presidente subito dopo la firma dell´importante accordo - dispone ora di un ventaglio di ammortizzatori sociali assolutamente all’avanguardia in ambito nazionale, sia a favore dei lavoratori sospesi che licenziati, coniugando altresì interventi di politica attiva volti al mantenimento della professionalità e alla ricerca attiva di lavoro”. . .  
   
   
LA REGIONE MARCHE VIRTUOSA NEI TEMPI DI ATTESA PER I PAGAMENTI. IN GRADO DI ANTICIPARE CONTRIBUTI PER LE COOPERATIVE SOCIALI CHE OCCUPANO PERSONE SVANTAGGIATE E DISABILI  
 
Ancona, 23 Aprile 2009 - I tempi medi che la Regione Marche impiega per pagare le ditte fornitrici sono notevolmente abbreviati, addirittura sotto la media nazionale. Un dato confermato dall´inchiesta di oggi del ´Corriere della Sera´ sui ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e nei trasferimenti dallo Stato alle Regioni. L´articolo pubblica, infatti, una classifica che per la Sanita` ci pone in maniera virtuosa addirittura al 4 posto in Italia tra le regioni che impiegano meno tempo per i pagamenti dalle Asl. In buona posizione anche per quanto riguarda i maggiori oneri sostenuti dalle imprese a causa dei ritardati pagamenti: siamo al 9 posto davanti ad altre 12 Regioni. La macchina amministrativa, dunque, tiene fede all´impegno preso dal governo regionale di semplificare le procedure burocratiche per abbreviare le tempistiche degli atti. Una politica di semplificazione che si e` tradotta concretamente anche nel campo dell´erogazione dei contributi e in particolare alle imprese cooperative sociali di tipo B, attestata anche dai commenti positivi dei diretti interessati. E´ il caso di un responsabile di una cooperativa (Atlante) che occupa disabili mentali e che ha sottolineato, in una nota inviata al Servizio Politiche sociali della Regione che ´negli ultimi tre anni sono migliorate le modalita` di erogazione del contributo in base alla L. R. 34/01: il bando e` stato reso piu`` trasparente e sono state inserite condizioni di salvaguardia per il diritto al lavoro dei disabili mentali´ Un iter che permette, per le esauste casse delle cooperative sociali di tipo b e con particolare riferimento al lavoro dei disabili mentali, l``accesso a risorse finanziarie con sei mesi di anticipo. Questo percorso, stante la crisi generale, significa per le cooperative sociali di tipo b la differenza fra esistere e resistere. Una novita` importante che interessa circa 3. 000 lavoratori disabili inseriti nella cooperazione sociale. ´ La legge regionale 34 del 2001 ha regolamentato il settore, ha messo a disposizione finanziamenti specifici per sostenere gli inserimenti lavorativi in termini di qualita` e garantito celerita` nei trasferimenti finanziari. Con un impegno finanziario annuale di 213 mila euro sono stati sostenuti nel 2008, oltre 500 nuovi inserimenti lavorativi da parte di 46 cooperative sociali di tipo B attive su tutto il territorio marchigiano. E´ in fase di pubblicazione il nuovo bando di finanziamento riservato alle cooperative sociali di tipo b per l´assunzione di persone svantaggiate a causa di patologia psichiatrica, attraverso un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Una scelta importante che sostiene solo modalita` di assunzione stabili e che si rivolge ad una platea di cittadini che difficilmente riesce ad inserirsi nel mercato del lavoro tradizionale e a cui viene garantita una adeguata assistenza da parte della cooperativa stessa. Entro poche settimane, quindi, uscira` il nuovo bando che trasferira`, sempre entro l´anno, i finanziamenti per il 2009 a cui si aggiungeranno i contributi previsti dai Servizi Istruzione- Formazione e Lavoro sempre per inserimenti lavorativi di soggetti disabili a piu` ampio raggio nell´ambito del progetto ´Pari´, il Programma d´Azione per il Re-impiego di lavoratori svantaggiati. Nel 2008 alle imprese che hanno assunto i lavoratori con le modalita` e le condizioni previste negli Avvisi Pubblici provinciali, e` stato erogato dalle Province un contributo (una tantum) di 5. 000,00 euro per ogni assunzione a tempo indeterminato. Sempre nello scorso anno ´Pari´ ha distribuito piu` di 658 mila euro di contributi nelle quattro Province, impiegando complessivamente 42 lavoratori a progetto, 81 svantaggiati e 14 cooperative sociali, per un totale di 137 bonus di assunzione. .  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, RIDOTTI I CONSIGLI DEI CONSORZI DI BONIFICA E RIMANGONO 50 I CONSIGLIERI REGIONALI. ERRANI: "L´AUTORIFORMA REGIONALE, CHE ABBIAMO INIZIATO DA MOLTO TEMPO, VA AVANTI"  
 
Bologna, 23 aprile 2009 - “Il cantiere dell’autoriforma regionale va avanti”. Il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, spiega così le scelte fatte nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa di ieri che ha portato ad ottimizzare e ridurre il numero dei consorzi di bonifica e i relativi Consigli. Decisione, questa, di grande rilievo, frutto di un approfondito confronto positivo con tutte le forze politiche, per riformare lo Statuto in modo tale da confermare il numero dei consiglieri (50) che storicamente compongono l’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna. “Si tratta di una autoriforma che abbiamo iniziato da molto tempo - ha detto Errani - ed basata sui principi dell’efficienza della macchina pubblica, sulla lotta agli sprechi e alle sovrapposizioni, sul contenimento dei costi. E lo facciamo partendo dalla Regione stessa, controllando e dando trasparenza ad ogni impegno di risorse, fino al riordino degli enti regionali e al ridisegno funzionale delle nuove Comunità montane, in accordo con i Comuni. Ora giungono a maturazione queste ulteriori scelte qualificanti, in particolare quella che mantiene a 50 il numero dei consiglieri regionali, cosa per la quale voglio ringraziare, per l’impegno e la sensibilità, i gruppi consiliari sia della maggioranza che della minoranza”. “Su queste materie – ha concluso Errani – ci siamo presi impegni precisi che stiamo rispettando puntualmente, perché una cosa sono le parole, una cosa sono i fatti” .  
   
   
A NAPOLI VALIANTE INCONTRA I PRESIDENTI REGIONALI DELLE MAGGIORI ASSOCIAZIONI DEGLI OPERATORI DI POLIZIA LOCALE  
 
Napoli, 23 aprile 2009 - Il vicepresidente della Regione Campania Antonio Valiante ha incontrato presso l´Assessorato alla Sicurezza delle Città i presidenti regionali delle tre maggiori associazioni di operatori di polizia locale, Luigi Viscovo dell´Anvu, Gennaro Sallusto dell´Ancupm e Francesco Tolino di Marcopolo. Il confronto si è incentrato sulle strategie da adottare in direzione della qualificazione dell´azione della polizia locale. "Abbiamo ribadito la nostra disponibilità a dare seguito - ha detto Valiante - alle istanze avanzate dai rappresentati della categoria in merito al regolamento della polizia locale, all´albo dei comandanti operanti sul territorio della regione così come previsto dall´art. 8 della legge 12 del 2003, ed alla qualificazione e formazione degli operatori". "Come per le politiche integrate di sicurezza, anche per quelle riguardanti la polizia locale, dobbiamo puntare al coinvolgimento ed alla partecipazione di tutti per ottenere i risultati migliori. Su questo versante continueremo ad andare avanti, con l´obiettivo di svolgere fino in fondo il nostro ruolo", ha concluso il vicepresidente. .  
   
   
BUONO FAMIGLIA. BOSCAGLI: NESSUNA MARCIA INDIETRO L´ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO REPLICA A CGIL E SINISTRA DEMOCRATICA  
 
 Milano, 23 aprile 2009 - "La Cgil e i consiglieri regionali di Sinistra Democratica stanno diffondendo falsità e confusione sul Buono Famiglia. Regione Lombardia non ha in corso alcun ripensamento sul provvedimento a favore delle famiglie numerose, che si è dimostrato utile e necessario in questo momento di grave crisi economica". Con queste parole l´assessore alla Famiglia e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, replica alle dichiarazioni di Cgil e del vice presidente del Consiglio regionale, Marco Cipriano, riprese ieri dai giornali. "Al contrario di ciò che afferma la Cgil, il Tar Lombardia non ha accolto il ricorso ma ha deciso di rimandare al 9 giugno il pronunciamento, vista anche la rinuncia dei ricorrenti a chiedere la sospensiva del provvedimento che avrebbe danneggiato oltre 15. 000 famiglie numerose a basso reddito". Per quanto riguarda, invece, la decisione di spostare la discussione della mozione sul Buono Famiglia dall´aula alla Commissione consiliare competente, l´assessore Boscagli ha dichiarato: "Vista l´ormai scarsa presenza in aula e l´importanza dell´argomento, ho dato al collega Cipriano e all´opposizione la massima disponibilità ad andare in Commissione per illustrare le motivazioni dei criteri di assegnazione del sostegno alle famiglie lombarde. Ma non ho mai pensato di rimettere in discussione il provvedimento". "Suggerisco, quindi, ai sindacati e a Sinistra Democratica - conclude Boscagli - di smettere di far circolare informazioni strumentali e fuorvianti. L´unico risultato, infatti, è quello di creare nei destinatari dell´intervento un´inutile preoccupazione". .  
   
   
EMERGENZE SOCIALI: ENTRO 31/8 PICCOLI COMUNI VENETI POSSONO CHIEDERE CONTRIBUTI PER MINORI E DISABILI IN STRUTTURE, E FAMIGLIE CON BISOGNO  
 
Venezia, 23 aprile 2008 - La Giunta veneta ha approvato, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, un provvedimento che fissa i criteri e le modalità di assegnazione del fondo integrativo 2009 a favore dei Comuni per situazioni straordinarie e di contenzioso amministrativo. “Entro il 31 agosto prossimo – spiega Valdegamberi - i Comuni del Veneto con meno di 10 mila abitanti (alla data del 31 dicembre 2008) potranno avanzare richiesta di contributo alla Regione per risolvere situazioni d’emergenza sociale che riguardino prestazioni e servizi sociali a favore delle categorie deboli (minori, disabili, famiglie in difficoltà), secondo quanto prevede la legge regionale n. 11 dell’aprile 2001”. Con successivi atti, la Giunta veneta quantificherà i contributi e il riparto del fondo stesso. “I Comuni, in particolare quelli di piccole dimensioni – rileva Valdegamberi - spesso hanno difficoltà finanziarie non previste e non programmate che riguardano prestazioni nella gestione dei servizi sociali che devono essere erogate obbligatoriamente per legge e che non sono procrastinabili. In circostanze straordinarie – sottolinea l’Assessore – questi eventi possono incidere in misura notevole e negativa sulla spesa corrente delle amministrazioni locali di piccole dimensioni. L’intervento della Regione tramite il fondo integrativo permettere la regolare e conseguente erogazione di servizi obbligatori quali l’inserimento di minori in strutture tutelari, il ricovero di disabili in istituto, l’intervento economico a sostegno di famiglie in grave situazione di bisogno, i contenziosi amministrativi connessi all’individuazione del domicilio di soccorso. Il carattere particolare e straordinario delle situazioni considerate comporta che le erogazioni siano considerate “una tantum” e quindi non ripetibili”. Le istanze di contributo da inviare alla Regione (entro il 31 agosto . P. V. ) dovranno contenere, tra l’altro, una breve relazione del caso oggetto dell’intervento comunale, la spesa da sostenere da parte del Comune, la data di insorgenza del caso. .  
   
   
LAVORO FVG: PESANTI I DATI PRIMO TRIMESTRE 2009  
 
Trieste, 23 aprile 2009 - Sul piano del bilancio annuale, nel 2008 il mercato del lavoro appare stabile e conferma i 522 mila occupati del 2007. Per contro, tra gli indicatori di crisi del primo trimestre 2009, risalta la dinamica preoccupante della Cassa integrazione. In soli tre mesi ha raggiunto 2. 112. 000 ore (con una crescita del 134 per cento rispetto ad un anno fa), un andamento che, se dovesse venir riportato su tutto l´anno, finirebbe per attestarsi al livello, mai raggiunto in passato, di oltre 8 milioni di ore. In particolare è stata registrata una crescita esponenziale della cassa integrazione ordinaria, con 1. 200. 000 ore. A questo si aggiunge la mobilità: con 2. 026 ingressi, risulta in crescita rispetto sia al corrispondente trimestre del 2007 che a quello precedente. Sono i risultati più salienti del punto fatto questa mattina dall´assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, che assieme al direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, ha analizzato i dati degli indicatori di crisi (Cassa integrazione guadagni ed ingresso in liste di mobilità) relativi ai primi mesi del 2009, il bilancio del 2008 delle forze lavoro e l´andamento del mercato del lavoro nel quarto trimestre 2008. "A fronte di un quadro trimestrale molto negativo - ha detto l´assessore Rosolen riferendosi all´inizio dell´anno - non possiamo che sottolineare come in marzo la cassa integrazione si diminuita rispetto a febbraio, situazione che speriamo possa venir confermata anche per aprile, rafforzando i segnali di rallentamento della crisi che già molti osservatori stanno indicando in questi giorni" "Quello del monitoraggio dei dati è solo uno dei tanti fronti aperti dalla Regione in risposta al momento che stiamo attraversando" ha notato l´assessore, rilevando che gli altri prevedono la progettazione e la gestione degli ammortizzatori in deroga, il ddl regionale sulle norme anticrisi, la gestione del pacchetto incentivi per l´assunzione dei lavoratori coinvolti; il tutto senza trascurare temi quali lo sviluppo della cultura della sicurezza e della legalità ed il contrasto al lavoro sommerso. L´assessore ha quindi evidenziato che il primo momento in cui le dinamiche della crisi si sono manifestate con particolare intensità è stato il quarto trimestre 2008, con una diminuzione dell´occupazione di 3 mila unità, dato pesante ma inferiore alle aspettative e bilanciato dalla diminuzione di 3 mila unità, rispetto allo stesso periodo del 2007, delle persone in cerca di lavoro. "In pratica - ha spiegato Rosolen - l´andamento registrato in questo trimestre è stato meno negativo rispetto alle aspettative, decisamente più pessimistiche, e ha finito per influenzare l´andamento complessivo del mercato del lavoro nel 2008". L´assessore ha quindi ricordato che nei prossimi giorni sarà conclusa la procedura degli ammortizzatori in deroga con l´accordo che sarà sottoscritto assieme al ministro al Welfare Maurizio Sacconi. "Il Friuli Venezia Giulia può contare su 45 milioni, di cui 30 per il sostegno alla perdita di reddito dei lavoratori e 15 per la gestione delle politiche attive, risorse importanti che potranno essere ulteriormente incrementate sulla base dell´effettivo andamento della spesa". Intanto, nel corso degli ultimi sei mesi, la Regione ha provveduto alla dichiarazione dei piani di crisi ed alla progettazione dei rispettivi piani di fronteggiamento nei settori della gomma-plastica e del legno in provincia di Gorizia, della meccanica e del legno nel Pordenonese, della chimica e degli spedizionieri a livello regionale. In questo momento, inoltre, si sta valutando la medesima prassi per il settore delle occhialerie, e questo sia in relazione ai problemi della Safilo che per il coinvolgimento della Carnia nella crisi dell´occhiale nel Cadorino. Nel primo trimestre 2009 sono stati registrati alti livelli di ricorso alla Cig, a conferma del periodo di debolezza del ciclo economico che ha colpito in particolare l´industria. Complessivamente in Friuli Venezia Giulia le ore di Cig superano i 2,1 milioni, cifra pari alla metà del monte ore totale erogato nel 2008 con una crescita, rispetto ad un anno fa, di 1,2 milioni di ore (+134,2 per cento). E´ un aumento alimentato soprattutto dalla Cassa integrazione ordinaria dell´industria, che mostra un eccezionale trend di crescita, mentre la Cig straordinaria segnala una flessione pari a -19,3 per cento. Volendo esprimere le ore di Cig in termini di lavoratori Fte (full time equivalent), nel primo trimestre 2009 sono stati 5. 120 i lavoratori messi in Cig, con un saldo di quasi 3 mila lavoratori in più rispetto ad un anno fa. Valutando la distribuzione in percentuale della Cig per componente, si rileva che il primato spetta alla Cigo: la cassa integrazione ordinaria pesa infatti per quasi 2/3 sul totale delle ore. In pratica, se nel primo trimestre del 2008 la componente ordinaria ammontava al 10,2 per cento e quella straordinaria al 77,0 per cento, ora la situazione risulta rovesciata e nel primo trimestre 2009 l´ordinaria è pari al 60,9 per cento mentre la straordinaria è al 26,5 per cento. All´inizio del 2009 le province più colpite dalla Cig totale sono Pordenone, che con il 48,1 per cento assorbe quasi la metà delle ore, mentre Udine si assesta al 24,8 per cento e Gurizia al 21,3 per cento. Decisamente staccata Trieste, con il 5,8 per cento. Per Gorizia e Trieste comunque il dato è nettamente migliore a quello registrato nello stesso periodo del 2009, che per Gorizia era del 38,5 per cento e per Trieste del 16,9 per cento. Sostanzialmente, nel raffronto tra il primo trimestre del 2008 e lo stesso periodo del 2009, la Cig aumenta in tutta la regione tranne che a Trieste, dove registra un calo pari al 19,4 per cento. A Udine l´aumento è del 259,7 per cento, a Pordenone del 295,8 per cento a Gorizia del 29,7 per cento. Nell´isontino però la componente ordinaria della Cig aumenta del 4. 366,4 per cento, mentre quella straordinaria scende a - 89,9 per cento. A Udine la componente straordinaria varia in percentuale del 288,8 percento e quella ordinaria del 500,8 per cento ed a Pordenone l´ordinaria aumenta del 1. 293,2 per cento mentre la straordinaria si assesta al 37,7 per cento. Valutando i dati per settore economico, nel primo trimestre 2009 la meccanica incide per il 66 per cento della Cigo con 845 mila ore erogate in provincia di Pordenone (424 mila ore) e Gorizia (330 mila ore). Il settore del legno è al secondo posto con il 12 per cento della Cigo e con 152 mila ore erogate in provincia di Pordenone (87 mila ore) e Udine (54 mila ore). Le 560 mila ore di Cig straordinaria sono invece divise tra la meccanica, con un incidenza del 36 per cento, pari a 203 mila ore distribuite tra la provincia di Pordenone (151 mila ore) e quella di Udine (44 mila ore). Anche qui il legno è al secondo posto con un´incidenza del 35 per cento, pari a 193 mila ore erogate in provincia di Udine (152 mila ore) e Pordenone (41 mila ore). Infine gli ingressi in mobilità nel raffronto tra il primo trimestre del 2008 ed il primo trimestre del 2009. In totale i primi mesi del 2009 registrano un incremento del 37,1 per cento con 2. 026 lavoratori entrati in mobilità. E´ in testa Pordenone, con un incremento del 63,8 per cento ed un totale di 570 lavoratori in mobilità, seguita da Udine, con il 47,9 per cento d´aumento e 908 lavoratori in mobilità, e Gorizia, con l´aumento del 24,3 per cento e 256 lavoratori in mobilità. Trieste presenta un calo pari a -37,3 per cento con 188 lavoratori che entrano in mobilità contro i 300 del 2008. La classe d´età per cui si riscontra una più elevata percentuale di variazione nell´entrata in mobilità è quella over 40 e over 50, che rappresentano la fascia più a rischio d´uscita dal mondo del lavoro. Seguono i giovani con meno di 30 anni al 32,2 per cento. In questo contesto è stato rilevato che la mobilità non indennizzata (L. 236/93) cresce del 48,9 per cento e quindi a ritmi decisamente superiori a quella indennizzata (L. 223/91) che registra un incremento del 15,9 per cento. Il 46 per cento dei lavoratori espulsi proviene da imprese industriali, il 27 per cento dai servizi, il 15 per cento dall´edilizia ed il 12 per cento dal Commercio .  
   
   
SOTTOSCRITTO L’ACCORDO PER GLI INTERVENTI A FAVORE DEI LAVORATORI CALABRESE COLPITI DALLA CRISI  
 
Reggio Calabria, 23 aprile 2009 - Firmato a Roma dal Sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli e dall’assessore regionale alle Politiche del lavoro Mario Maiolo un importante accordo che prevede interventi in favore dei lavoratori colpiti dalla crisi con misure di sostegno al reddito che possono integrare e rafforzare l’attuazione dei programmi di politiche attive, sostenendo anche i lavoratori nei percorsi di formazione. “Il raggiungimento di questo accordo – ha commentato il Presidente della Regione Agazio Loiero - è una buona notizia. Grazie alla disponibilità del Sottosegretario Viespoli ed all’impegno dell’Assessore Maiolo si potranno affrontare, con più serenità, delicate situazioni che affliggono il mondo del lavoro in Calabria”. “Con la firma di questo accordo – ha dichiarato l’assessore Maiolo – saranno accelerate tutte le attività di concessione dei benefici previsti per i lavoratori che attraversano la crisi occupazionale, anche tramite un diverso rapporto, rispetto al passato, con l’Inps e con gli strumenti operativi del Ministero: Isfol e Italia Lavoro per l’utilizzazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo dopo che la Commissione Europea avrà dato l’assenso di merito”. L’accordo è finalizzato ad individuare risorse finanziarie con fondi nazionali per la concessione, in deroga alla vigente normativa, di trattamenti di cassa integrazione guadagni, di mobilità, di disoccupazione speciale e ad attivare, unitamente alle predette misure, ulteriori interventi mediante uno specifico finanziamento con Por-fse per la realizzazione di politiche attive a favore dei lavoratori interessati. Nell’ambito della prima ripartizione di risorse saranno destinati ventinove milioni di euro, a valere su fondi nazionali per la concessione o per la proroga in deroga alla vigente normativa di trattamenti di cassa integrazione guadagni, ordinaria e/o straordinaria, di mobilità di disoccupazione speciale ai lavoratori subordinati a tempo determinato ed indeterminato, con inclusione degli apprendisti e dei lavoratori somministrati. “Sull’ utilizzazione delle risorse Por-fse per le politiche attive del lavoro – ha detto ancora l’assessore Maiolo - le difficoltà che come Calabria abbiamo avuto modo di sperimentare nel rendere coerenti le politiche possibili con gli obiettivi ed i regolamenti fissati dall’Unione Europea, considerate le condizioni della Calabria e del Mezzogiorno, saranno oggetto di discussione nel confronto tra Unione Europea e Governo nazionale”. .  
   
   
DISTRETTI PRODUTTIVI: ALTRI DUE IN PUGLIA PER MECCANICA E INFORMATICA  
 
Bari, 23 aprile 2009 - Il panorama economico pugliese si arricchisce di due nuovi distretti produttivi, uno dedicato alla meccanica, l’altro all’informatica. Un settore di lunga tradizione il primo, più recente il secondo, ma entrambi accomunati dalla necessità forte di innovare per diventare più competitivi e di puntare sull’internazionalizzazione per uscire dalla crisi. Si chiamano per intero “Distretto Produttivo della Meccanica Pugliese” e “Distretto produttivo dell’Informatica” e sono stati riconosciuti dalla Giunta regionale durante l’ultima seduta. Si tratta delle due proposte di distretto arrivate nel 2009, entrambe già approvate perché considerate in linea con la legge. Coinvolgono complessivamente 167 imprese e 25 tra enti, centri di ricerca, università, organizzazioni e associazioni. Così salgono ad 11 i distretti produttivi della Puglia e riguardano i settori più strategici della nostra economia: dall’aerospazio all’arredo, dalla moda all’edilizia sostenibile, dal lapideo alle energie rinnovabili. “Con la meccanica e l’informatica la Puglia dei distretti va completandosi con due pezzi fondamentali della nostra economia” ha commentato il Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Sandro Frisullo. “L’approvazione di queste due proposte porta il totale delle imprese coinvolte nei distretti pugliesi al ragguardevole numero di 1434. Si tratta ora di concentrarsi sui programmi di sviluppo che al di là delle procedure di riconoscimento, costituiscono l’autentica missione di queste aggregazioni”. La Regione - continua il Vice Presidente della Puglia - attende di ricevere i primi programmi di sviluppo che dovranno contenere le proposte del sistema di imprese per l’accompagnamento e il rilancio dei settori produttivi più importanti della Puglia. Siamo sicuri che i distretti riconosciuti stanno operando in questo senso e che porteranno a termine il loro lavoro nel più breve tempo possibile. Siamo certi che sapranno cogliere la sfida di essere protagonisti del loro stesso destino senza perdere tempo prezioso”. Il distretto produttivo è una rete di imprese legate tra loro per comparti produttivi o per filiere. Queste aziende svolgono, con il coinvolgimento delle istituzioni, attività collegate, anche se in territori non confinanti tra loro. Tra le istituzioni spiccano soprattutto le università, i politecnici e i centri di ricerca (oltre ad associazioni, enti e sindacati) che collaborando con le imprese possono produrre innovazione rilanciando sui mercati la competitività del tessuto produttivo pugliese. Ecco in dettaglio i due distretti appena riconosciuti. Il Distretto Produttivo della Meccanica Pugliese raggruppa 95 imprese e 14 tra enti, centri di ricerca, università, organizzazioni e associazioni. Ha diffusione regionale e si pone l’obiettivo di diffondere la cultura meccanica trasmettendo antichi valori e nuove idee, di promuovere alleanze tra le imprese per lo sviluppo di progetti comuni che favoriscano le strategie di penetrazione in nuovi mercati, di sviluppare percorsi comuni di internazionalizzazione. Il settore della meccanica ha una lunga tradizione in Puglia. Nonostante il crollo dell’automotive e a fronte della crisi mondiale dell’economia, la meccanica continua a sostenere di fatto l’export pugliese e rappresenta un asset fondamentale del territorio. Oggi si contano più di 10mila imprese del settore, in crescita del 5% rispetto al 2000. Inoltre la meccanica con i suoi 67. 100 addetti rappresenta il principale settore industriale della Regione. Il fatturato (superiore nel 2007 a 4 miliardi di euro) contribuisce per il 40% circa alla composizione del valore aggiunto dell’industria. Risultati altrettanto brillanti nell’export: con oltre 2. 667 milioni di euro nel 2008, il settore meccanico rappresenta più del 40% del valore totale delle esportazioni. Proprio la meccanica potrebbe consentire all’economia regionale di resistere alla crisi produttiva mondiale, se punta sul valore aggiunto che deriva dalla qualità dei prodotti e dal loro contenuto innovativo. La costituzione del Distretto produttivo in questo senso è un punto di riferimento e lo strumento in grado di attivare gli indispensabili processi di crescita. Il Distretto produttivo dell’Informatica ha un ambito territoriale regionale e comprende 72 imprese oltre ad 11 tra centri di ricerca, università, associazioni e sindacati. Obiettivo principale del distretto è contribuire alla competitività del Sistema Puglia grazie ad innovazione, capacità ed opportunità imprenditoriali ed elevata formazione. “Con l’aggregazione nella forma di Distretto – si legge sulla proposta di costituzione – il settore coglierà meglio l’opportunità di estendersi, grazie alla propria vocazione al networking”. Il settore dei Servizi innovativi e tecnologici in Italia è costituito da oltre 700mila imprese con un’occupazione complessiva di più di 2,2 milioni di unità, generando un fatturato di circa 230 miliardi di euro, che incidono sul Pil nazionale per il 18%. La Puglia è perfettamente in linea con il quadro nazionale, registrando 16,3 miliardi di fatturato con una incidenza sul Pil regionale pari al 19%. Le imprese che fanno parte del neo-costituito Distretto pugliese rappresentano la componente a maggior connotazione industriale, cioè le imprese produttrici di prodotti, soluzioni e servizi basati sul software. Il fatturato complessivo di queste società registra poco meno di 200 milioni di euro, mentre il numero dei dipendenti si aggira intorno alle 2. 300 unità che diventano circa 3000 se si considerano i collaboratori a progetto e i free lance titolari di partita Iva. Gli altri distretti produttivi della Puglia I primi due distretti produttivi pugliesi sono stati riconosciuti a luglio 2008: il Distretto Produttivo Aerospaziale Pugliese (che riunisce 37 imprese) e il Distretto Produttivo del Legno e Arredo (84 imprese in tutto). Il 10 dicembre 2008 è stata la volta di sette nuovi distretti: il “Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese (che conta 133 imprese), il “Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Puglia” (70 imprese), il “Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia” (230 imprese), il “Distretto Logistico Pugliese” (111 imprese), il “Distretto Produttivo Lapideo Pugliese” (201 imprese), il “Distretto Produttivo Pugliese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza energetica ‘La Nuova Energia’” (263 imprese), il “Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo” (138 imprese). Le proposte presentate entro febbraio 2008 all’Assessorato allo Sviluppo economico erano in tutto 59. Si prevede che il numero totale dei Distretti in Puglia debba aggirarsi intorno alla quindicina. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ, PRESENTATO DECALOGO SU ELEZIONI E MEDIA  
 
Trieste, 23 aprile 2009 - Essere candidata non è come essere candidato. Ed essere inserite nelle liste non significa elezione. Santa Zannier, presidente della Commissione regionale pari opportunità, lancia un appello: alle prossime elezioni europee e amministrative di giugno la par condicio sia valida non solo per i partiti, ma anche tra candidati-e. "Bisogna impegnare i partiti - ha affermato - in un comportamento rispettoso delle pari opportunità. Il che vuol dire che non basta essere presenti nelle liste, quello che conta è venire elette. La stessa legge regionale è, in questo, un piccolo traguardo, una sua modifica non ci vede d´accordo: noi non ci sentiamo una quota rosa bensì paritarie agli uomini, ma quando si dice che le donne non hanno bisogno di protezioni per essere elette, per fare politica, questa è pura demagogia". E difatti la Commissione ha presentato per questo turno elettorale un decalogo perché uomini e donne in politica siano alla pari. Una sorta di patto tra mezzi di comunicazione e politica per denunciare, anche, tutto quello che non fa pari opportunità. Perciò le redazioni si adoperino per un´offerta informativa alla pari; i media facciano emergere la sottorappresentanza femminile in politica e analizzino le differenze tra partiti e tra regioni; si informino poi gli elettori sulle modalità con le quali i partiti affrontano la parità al loro interno e si analizzino le proposte elettorali, evidenziando la progressione o meno delle donne, confrontando la loro presenza nelle liste e le probabilità di elezione; nei dibattiti vengano intervistate le donne sugli stessi argomenti proposti agli uomini; si provveda perché il tempo di parola sia equamente ripartito e, infine, vengano valorizzate anche quelle donne che volti noti non sono, ma nuovi sì. "Ai partiti, ha concluso la Zannier, chiediamo un´attenzione maggiore verso le donne. E al Corecom (che da domani inizia le rilevazioni sulla par condicio anche per le amministrative, mentre sono già partite quelle per le europee) una verifica nelle pari opportunità tra candidati di genere". "Finché l´elezione di una donna verrà considerata un problema, ha sottolineato la vicepresidente del Consiglio nonché consigliera del Pd Annamaria Menosso, allora non avremo mai sufficiente visibilità e moltissime difficoltà a emergere rispetto agli uomini. E´ il passaggio culturale da parte della classe politica che manca. Infatti, la modifica alla normativa regionale sulle elezioni proposta dal Pdl voleva togliere proprio l´obbligatorietà di un terzo di assessori donna in Giunta e la disposizione che prevede contributi più cospicui a quei gruppi che hanno fatto eleggere donne in Consiglio. Il tutto con scuse banali che rigettiamo. Dobbiamo invece dare l´opportunità a chi vuole esserci di poterci essere". "Bisogna insistere nella costruzione di una cultura nuova, e lo possiamo fare soltanto con un patto tra istituzioni, partiti e media, ha annotato Ester Pacor, della Commissione. La disposizione di un terzo di donne nel Governo della Regione andrebbe, anzi, estesa fin alle circoscrizioni. E poi pretendere le preferenze, che questa legge elettorale nazionale ci ha tolto". .  
   
   
TRENTO: PARI OPPORTUNITA´: INSEDIATA LA COMMISSIONE PROVINCIALE ELETTE PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE  
 
Trento, 23 aprile 2009 - Ieri pomeriggio si è tenuta la seduta di insediamento della Commissione Provinciale Pari Opportunità tra uomo e donna. Ai lavori ha partecipato l´Assessore alla Solidarietà internazionale e convivenza. L´assessore, nell´intervento di apertura, si è soffermata sulle competenze della commissione, sulle norme relative al suo funzionamento e le procedure amministrative che dovrà seguire che sono le stesse degli uffici provinciali. L´assessore, ricordando che nella sua autonomia la Commissione è chiamata a collaborare attivamente con la Provincia, ha auspicato che possa lavorare proficuamente per avvicinare i giovani e coinvolgere nei suoi progetti anche il mondo maschile. Per l´anno in corso la commissione gestirà un budget di 15. 000 euro. Nella riunione, svoltasi presso la sede degli uffici provinciali di Via Aconcio 5, a Trento, Antonia Isa Cubello è stata eletta Presidente, Simonetta Fedrizzi Vicepresidente. Rimarranno in carica per un anno. La commissione è composta da 16 persone. Tre nominate dal Consiglio provinciale (Mara Dalzocchio, Cristina Donei e Silvia Gherardi), 12 designate dalle associazioni nel corso delle elezioni che si sono svolte il 3 marzo scorso (Marta Baldessarini, Loredana Bettonte, Anna Olga Conigliaro Michelini, Antonia Isa Cubello, Maria Rosaria D’agostino, Simonetta Fedrizzi, Maria Fornea, Mariangela Franch, Luciana Gazzin, Flavia Ioris, Rossana Roner, Gianna Sartoni) e dalla Consigliera di Parità. E´ in corso la procedura per il rinnovo della carica di Consigliera e Vice Consigliera, scadute con la precedente legislatura, e ricoperte rispettivamente da Eleonora Stenico e Gabriella Di Paolo. La commissione nasce, con la legge provinciale numero 41 del 1993, come un organismo di rappresentanza della società civile che ha la finalità di lavorare nel contesto sociale, culturale e istituzionale per il raggiungimento delle pari opportunità. Supporta e stimola sia la cittadinanza che i decisori politici elaborando ipotesi di lavoro e proposte e individuando aspetti critici o da risolvere. In particolare, come dice la legge, le attività prioritarie della Commissione sono: formulare proposte tendenti ad armonizzare la normativa e gli interventi della Pat con gli obiettivi di uguaglianza sostanziale; promuovere l’adozione di azioni positive; esprimere pareri sui disegni di legge e sul piano di interventi di politica del lavoro, formulando anche proprie proposte; verificare lo stato di applicazione nella provincia in materia di parità; promuovere incontri, convegni, seminari, conferenze ecc. ; promuovere indagini conoscitive, stimolando anche le strutture provinciali a ciò preposte. .