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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Maggio 2009
L´EUROPA SARÀ ALL´ALTEZZA DELLE PROPRIE RESPONSABILITÀ IN UN MONDO GLOBALIZZATO? CONFERENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO ALL´ISTITUTO INTERNAZIONALE PER GLI STUDI STRATEGICI  
 
 Londra, 21 maggio 2009 - Caro Prof. Howard, innanzitutto mi consenta di ringraziarla per la gentile presentazione e mi consenta di ringraziare l’Iiss per l’invito rivoltomi, in qualità di Presidente della Repubblica Italiana, ad unirmi all’ormai lunga lista di statisti, a cominciare dal mio amico Henry Kissinger, cui è stato chiesto di tenere una conferenza Alastair Buchan. Ebbene, nel pensare ad un titolo possibile per il mio intervento, Sir Michael, mi sono reso conto che la notevole conferenza da Lei tenuta lo scorso anno -- “Siamo “in guerra”?” -- si chiudeva con un punto interrogativo e, a quel punto, mi sono ricordato che il titolo della mia ultima conferenza in Gran Bretagna, tenuta presso la London School of Economics nell’ottobre 2006, terminava anch’esso con un punto interrogativo. Il titolo era: “Esiste un futuro per l’integrazione europea?”. Ciò mi ha spinto nuovamente a ricorrere a un titolo che si chiude con un punto interrogativo. Dopo tutto, quando si riflette sull’attuale condizione del mondo, la nostra mente è piena di domande rimaste senza risposta. Per cui ho elaborato un titolo ed una domanda che sono oggi al primo posto nella mia mente e che probabilmente lo sono anche nella vostra: “L’europa sarà all’altezza delle proprie responsabilità in un mondo globalizzato?” A quel punto mi sono ricordato delle parole pronunciate molto tempo fa da un uomo che si può affermare essere stato il più importante statista europeo del secolo scorso: Winston Churchill. Vorrei richiamarle alla memoria di coloro che sono troppo giovani per ricordarle. Parlando all’Albert Hall il 14 maggio del 1947, in uno dei discorsi memorabili che hanno contribuito a gettare le basi di un’Europa unita dopo gli orrori della Ii Guerra Mondiale, disse: “Speriamo di giungere nuovamente ad un’Europa in cui gli uomini siano orgogliosi di affermare: ‘Sono europeo’, così come una volta erano soliti dire : ‘Civis Romanus sum’”. E mi chiedo: riusciremo ad essere orgogliosi di essere europei così come lui sognava? E’ vero, siamo riusciti a creare in maniera pacifica un’Unione Europea democratica che in pratica copre il nostro intero continente ma, al contempo, la scena politica ed economica sulla quale ci muoviamo si è ampliata al punto da comprendere tutto il mondo. Il nostro è un mondo in cui il centro di gravità delle relazioni politiche ed economiche si è venuto spostando dall’Europa. Il peso demografico ed economico relativo del nostro continente si sta indubbiamente riducendo. Dovremmo forse trarne la conclusione che il ruolo dell’Europa nel mondo è destinato a divenire marginale? No, se pensiamo a quel che rappresenta il suo bagaglio di esperienze storiche, di prove creative sul piano politico e culturale, in termini di ricerca scientifica, di capitale umano e di solidarietà sociale. E’ un bagaglio in forza del quale l’Europa può dare un decisivo contributo a quel processo di ripensamento e di ridefinizione dello sviluppo e dell’ordine mondiale, che la crisi attuale, nella sua profondità e problematicità, indubbiamente sollecita. No. Il ruolo dell’Europa non è fatalmente destinata ad divenire marginale se sapremo “essere all’altezza delle nostre responsabilità in un mondo globalizzato”. Questo non è il mondo che si era immaginato in chiavi opposte all’indomani delle rivoluzioni del 1989 nell’Europa centrale ed orientale che – a partire dalla caduta del Muro di Berlino e, ancor prima, dal crollo del regime comunista in Polonia – segnarono un fondamentale spartiacque storico. Ci fu chi immaginò un mondo nel quale allo scontro tra ideologie in conflitto stesse per succedere uno “scontro tra civiltà”. Ci fu chi immaginò un mondo nel quale stesse per compiersi l’avvento, ormai senza alternative, del modello di democrazia liberale e con esso “la Fine della Storia”. Ci fu chi immaginò più semplicemente un “mondo fuori controllo” per effetto della caduta, insieme con l’impero sovietico, dell’ordine bipolare presidiato dalle due superpotenze. Il mondo globale quale si è venuto delineando specie nel corso dell’ultimo decennio, non coincide con nessuna di quelle previsioni : ma ne rispecchia in parte le tendenze, i rischi, le incognite. Assicurare un movimento reale e costante verso una comunità mondiale di democrazie pacifiche, in amicizia tra loro, non è compito facile. Né è facile per l’Europa svolgere un ruolo guida in un movimento di questo tipo. Le nostre non sono scelte semplici: basta considerare alcuni dei dilemmi dinanzi a cui ci siamo trovati in questi anni e ancora ci troveremo. Nel ripensare all’anno trascorso mi sono reso conto che, nel corso della storia del mondo, raramente ci sono stati 12 mesi così pieni di eventi fatali e di così tante e difficili sfide ma anche, forse, pieni di così tante opportunità per tutti i paesi. Innanzitutto, stiamo vivendo quella che è probabilmente la peggiore crisi economica e finanziaria dal 1929, una crisi che colpisce tutti i continenti e pone una sfida a tutti i governi e le istituzioni internazionali (per non parlare dei pericoli di un fuorviante protezionismo, di instabilità politica e forse anche di conflitti). In secondo luogo, si è verificata in Georgia una guerra che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose per la pace nel nostro continente. Al di là delle responsabilità per lo scoppio di quella crisi, la successiva invasione e occupazione dei territori georgiani da parte delle forze armate russe è stata ampiamente condannata. Le iniziative assunte da parte dell’Unione Europea, all’epoca sotto la vigorosa guida del Presidente francese Sarkozy, sono state immediate e efficaci, portando al ritiro delle forze russe dalla Georgia, se non da quelle regioni che avevano richiesto l’indipendenza. Tuttavia, ne è seguita una grave crisi nelle relazioni politiche tra il governo russo e le istituzioni europee ed atlantiche. Si è perfino parlato di una “nuova Guerra Fredda”. Peraltro, si è gradualmente evitato questo pericolo e le relazioni con Mosca sono lentamente divenute più amichevoli. Tuttavia, la decisione dell’Amministrazione Bush, con l’appoggio dei governi polacco e ceco, di creare delle basi per la difesa missilistica in questi due paesi al fine di contrastare il crescente potenziale nucleare dell’Iran e le avventate minacce da parte della Russia di rispondere a queste iniziative con pericolose contromisure militari, hanno contribuito all’emergere di nuove tensioni in quelli che una volta erano noti come “rapporti Est-ovest”. Ma un terzo importante evento, verificatosi negli ultimi 12 mesi, è stato senza dubbio il nuovo corso politico degli Stati Uniti. Oggi siamo tutti ben consapevoli del fatto che le elezioni presidenziali americane e le risolute e innovative iniziative in politica estera assunte dall’Amministrazione Obama sembrano aprire nuove prospettive . La missione in Europa del Presidente Obama, che ha riscosso successo e ampio plauso, ed il suo incontro con il Presidente Medvedev, hanno portato le due “Superpotenze” nucleari (ritengo che questa definizione sia ancora giusta) a concordare l’avvio di negoziati per “un nuovo trattato con la Russia per la riduzione delle armi strategiche” (cito dal discorso del Presidente americano del 5 aprile a Praga) con l’obiettivo di concludere “un nuovo accordo entro la fine di quest’anno che sia giuridicamente vincolante”. Circa l’impegno dell’America rispetto ai sistemi di difesa missilistica, il Presidente Obama ha affermato, come sicuramente ricorderete, che “fintanto che continuerà a persistere la minaccia da parte dell’Iran” l’America intende “procedere con un sistema di difesa missilistica che sia efficace in termini di costi e sicuro”. Allo stesso tempo questo verrà fatto, come chiarito dal Vice Presidente Biden nel discorso tenuto a Monaco il 7 febbraio, in consultazione con “voi, alleati Nato, e con la Russia”. Questi nuovi sviluppi nei rapporti dell’Europa e dell’America con la Russia sono accolti con favore e sono stati interpretati come l’inizio di una nuova fase di negoziati strategici, e non solo nel campo degli armamenti; sebbene possano riapparire alcune tensioni che è necessario tenere sotto controllo. Ho affermato prima che gli sviluppi internazionali hanno presentato non solo nuove sfide e minacce ma anche nuove opportunità che certamente riguardano anche l’Unione Europea. Tuttavia, e cito nuovamente un passaggio dalla Conferenza di Sir Michael Howard, gli eventi dell’11 settembre ed i successivi attacchi terroristici in Europa ed altrove, dimostrano che “la società globale è vulnerabile, non mancando coloro che sono pronti a sovvertirla o a passare al terrorismo. Questa minaccia accompagna lo sviluppo della nostra società globale come ombra ineludibile”. Tale situazione ha nuovamente messo in luce il problema e la possibilità del disarmo nucleare. Come affermato dal Presidente Obama nel suo discorso di Praga, dalla fine della Guerra Fredda “la minaccia della guerra nucleare globale si è ridotta ma è aumentato il rischio di un attacco nucleare”. Questa affermazione lo ha portato a proclamare “l’impegno dell’America a cercare la pace e la sicurezza in un mondo senza armi nucleari”. Un nobile obiettivo, certamente, e tuttavia egli ha subito dopo aggiunto: “questo obiettivo non sarà raggiunto rapidamente –forse neanche nel corso della mia vita”. Siamo tutti consapevoli del fatto che la deterrenza svolge ancora un ruolo fondamentale nel prevenire le guerre nucleari. Siamo anche consapevoli del fatto che la diffusione delle armi nucleari e la possibilità che alcune di esse cadano nelle mani di organizzazioni terroristiche, riducono l’efficacia della deterrenza basata sulla Distruzione Reciproca e Garantita, e conferiscono nuova importanza e valore alla difesa anti-missilistica. L’equilibrio tra quegli obiettivi in parte contrastanti dovrà essere accuratamente esaminato al fine di prevenire la proliferazione nucleare e gli attacchi nucleari, nella speranza che tutte le principali potenze raggiungano un accordo. Quelli da me sopra citati sono alcuni dei più recenti sviluppi nel quadro complessivo dei problemi cui fare fronte per garantire la sicurezza e la stabilità internazionale, come parte essenziale di un’efficace governo del mondo globale. Non occorre enumerare tutte le sfide e le minacce emerse nell’ultimo decennio, e soprattutto dall’11 settembre, per interrogarci su quale parte l’Europa sia destinata a fare. Dobbiamo discuterne schiettamente, con spirito critico, perché dobbiamo portarci all’altezza delle nostre responsabilità in vari campi, e specificatamente e concretamente in quello della sicurezza. L’europa – per essere più precisi, l’Unione europea – ha fatto non poco in questi anni perché si giungesse alla definizione di un nuovo concetto di sicurezza. Lo ha fatto anche attraverso una discussione non semplice con il nostro partner fondamentale, gli Stati Uniti. In questo momento possiamo dire che appare sostanzialmente condiviso in Europa e sulle due sponde dell’Atlantico, un più ampio, inclusivo, multidimensionale concetto di sicurezza. In proposito, definizioni ormai del tutto coincidenti si trovano nei documenti più recenti, dopo che un importante contributo venne già nel 2003 dall’Unione con la Strategia Europea di Sicurezza. Si vedano l’impegnativa dichiarazione comune sulla politica di sicurezza e difesa sottoscritta all’inizio di febbraio dal Cancelliere Merkel e dal Presidente Sarkozy, o il discorso pronunciato a Parigi all’inizio di marzo dal Segretario Generale della Nato. Quest’ultimo, dopo aver rilevato come tenda a scomparire il clivage tra la nozione di difesa e la nozione di sicurezza, ha prospettato temi come quelli della cyber-defence, della sicurezza energetica, del cambiamento climatico (e nel documento franco-tedesco vi si aggiunge quello delle migrazioni). E’ dunque ovvio che un simile concetto di sicurezza implichi approcci flessibili e comprensivi rispetto al presente, complesso contesto globale così come a specifiche aree di crisi. Tali approcci possono, in varia misura, comprendere il ricorso a mezzi militari o civili, a iniziative politico-diplomatiche o a misure di promozione dello sviluppo economico e sociale (essenziali queste ultime, insieme al sostegno alla costruzione delle istituzioni, al fine di creare le condizioni necessarie di crescita della democrazia e di affermazione dei diritti). Vorrei però dire chiaramente che l’ampliamento e arricchimento del concetto di sicurezza, sebbene necessario, non è una buona ragione per sfuggire ad una valutazione degli aspetti militari e a un impegno congiunto di difesa collettiva. Non vi può sfuggire l’Unione Europea. Nei suoi rapporti con gli Stati Uniti l’Europa risente ancora del sospetto di voler lasciare la responsabilità e gli oneri della propria difesa e della sicurezza sulle spalle dell’alleato americano. Dobbiamo essere ben certi che non persista nell’Unione Europea e/o nei suoi singoli Stati Membri una sostanziale sottovalutazione delle responsabilità che essi hanno congiuntamente per la tutela dei loro interessi di sicurezza individuali e di quelli dell’Unione nel suo complesso. La consapevolezza di tali responsabilità ha avuto espressione chiara e rilevante nella partecipazione europea, con mezzi militari oltre che civili, a missioni di mantenimento della pace e di stabilizzazione in aree di crisi sotto la responsabilità delle Nazioni Unite, della Nato, della stessa Unione Europea. Si tratta di uno sviluppo nuovo, il cui significato e la cui rilevanza desidero sottolineare: come componente della risposta della comunità internazionale alla nuova sfida rappresentata dall’insorgenza del terrorismo internazionale. Non occorre che io dia delle cifre: cito solo gli 8. 500 soldati italiani attualmente impegnati in molteplici missioni, soprattutto nei Balcani, in Libano ed in Afghanistan. Sono però un fatto innegabile anche la difficoltà e la lentezza con cui si è proceduto nel corso dell’ultimo decennio a dotare l’Unione Europea degli strumenti necessari perché essa potesse fare la sua parte a tutela della sicurezza comune. Il rapporto von Wogau, presentato ad una sessione plenaria del Parlamento Europeo e approvato nel febbraio scorso, non ha nascosto motivi di seria insoddisfazione per i progressi compiuti dal 2003 (data di definizione della Strategia Europea in materia di Sicurezza) fino ad oggi nel campo della cooperazione europea in materia di difesa. Il rapporto attribuisce tale insoddisfacente progresso alla cruda constatazione che gli Stati Membri “concepiscono ancora troppo spesso i loro interessi in un’ottica puramente nazionale”. Tale limite di visione ha indebolito anche il passo importante che fu fatto dal Consiglio Europeo con la decisione, già nel 2000, di istituire il Comitato Politico e di Sicurezza ed un Comitato Militare dell’Unione Europea incaricati di ampie responsabilità (responsabilità cui essi, nonostante i problemi che si trovano ad affrontare, continuano a cercare di ottemperare). Un altro limite che certamente pesa sull’impegno dell’Unione nel campo della difesa e della sicurezza è quello delle risorse disponibili. Da ciò possono venire dubbi anche sulla probabilità di raggiungere tutti gli obiettivi riccamente e precisamente fissati nella Dichiarazione per il Rafforzamento delle Capacità dell’Ue presentata al Consiglio nel dicembre 2008. Il punto è che nelle condizioni difficili in cui versano – ancor più dinanzi alla crisi finanziaria ed economica globale – i bilanci pubblici degli Stati Membri, la via da battere è quella di un deciso elevamento della produttività della spesa europea per la difesa, ancora di gran lunga inferiore rispetto a quella prevista nel bilancio Usa per la difesa e che, soprattutto, sconta uno scarso livello di efficacia e coordinamento. Si impone una razionalizzazione, anche nel senso del superamento di una costosa e improduttiva duplicazione di strutture. Ogni Stato Membro dell’Ue ha la propria organizzazione di Difesa nazionale. La spesa per la ricerca, la tecnologia e gli acquisti è tutt’altro che specializzata, dal momento che, per ragioni politiche, ciascun paese vuole mantenere una struttura di difesa completa, il che porta ad una ridondanza degli asset militari di base, ad una mancanza di moltiplicatori delle forze e, in generale, alla mancanza di capabilities di alto livello. Si tratta di superare contraddizioni e debolezze di tale natura ed egualmente di potenziare uno strumento cruciale come l’Agenzia Europea di Difesa, avendo di mira anche la crescita di un’ industria europea della difesa. Si ripropone in effetti, da tutti i punti di vista, la necessità di un deciso superamento di tradizionali impostazioni e gestioni nazionali dei problemi e delle politiche pubbliche, a favore di indirizzi e assetti comuni al livello europeo. E’ questa la via per un’efficace partnership tra l’Unione Europea e la Nato, anche al fine della piena valorizzazione delle opportunità consentite dai cosiddetti “accordi Berlin-plus” del 2003 di accesso dell’Unione “ai mezzi e agli assets collettivi della Nato per le operazioni a guida Ue”. Le remore verso forme di più razionale e produttiva integrazione nella fase che attraversa attualmente l’Unione europea, non possono più giustificarsi in nome di pregiudiziali e diffidenze di principio, “ideologiche”, e debbono cadere – non in omaggio a opposte dottrine e costruzioni teoriche, ma in risposta a fatti obbiettivi, a evoluzioni irresistibili del quadro mondiale, a nuove sfide alla crescita e alla sicurezza della società europea che i singoli Stati membri dell’Unione non sono, nel modo più evidente, in grado di fronteggiare. E’ solo attraverso l’Unione e le sue istituzioni (da rinnovare e rafforzare sulla base almeno del Trattato di Lisbona) che l’Europa “può portarsi all’altezza delle sue responsabilità”. Mi riferisco alle responsabilità da assolvere in seno alla sempre fondamentale partnership euro-atlantica, e in primo luogo al contributo da dare all’attuazione degli orientamenti scaturiti dall’incontro dei Capi di Stato e di governo tenutosi a Strasburgo e Kehl e della “Dichiarazione sulla sicurezza dell’Alleanza” che l’ha concluso. Si tratterà in particolare di contribuire all’elaborazione – a dieci anni di distanza dal documento di Washington – di un nuovo Strategic Concept, “per meglio fronteggiare le minacce di oggi e anticipare i rischi di domani”. Tra tali minacce e rischi si collocano certamente non solo quelli che vengono da uno stato di conflittualità diffusa su cui fa leva la sfida del terrorismo transnazionale, ma anche quelli che concretamente vengono oggi da tre cruciali aree di crisi : la regione Afghanistan-pakistan, il Medio Oriente allargato e il Corno d’Africa (si pensi alla Somalia come base di una nuova forma di pericolosa pirateria). In particolare, il quadro offerto dagli sviluppi in Afghanistan è lungi dall’essere incoraggiante. Questa è la prima area in cui la Comunità Internazionale deve compiere il suo sforzo principale per contrastare la minaccia globale posta dal fanatismo e dall’oscurantismo. Un fallimento nei nostri sforzi di stabilizzare l’Afghanistan e promuovere lo sviluppo delle sue istituzioni e della società civile avrebbe conseguenze molto gravi nell’intera regione. Pertanto, sono fermamente convinto che una partecipazione europea più attiva nelle operazioni di mantenimento e ri-stabilimento della pace in Afghanistan, come energicamente suggerito dall’Amministrazione americana, dovrebbe essere seriamente presa in considerazione, innanzitutto nel nostro interesse, tenendo presente la minaccia del terrorismo islamico fondamentalista contro l’Europa. Prendo molto seriamente il monito del Presidente Obama secondo il quale l’Europa potrebbe trovarsi sotto una minaccia di terrorismo più grave rispetto a quella che incombe sugli stessi Stati Uniti. L’afghanistan può sembrare molto distante da noi ma le distanze contano ben poco nel mondo odierno. E’ un’illusione pericolosa credere che il futuro dell’Afghanistan non riguardi il futuro della pace nel mondo. Lo stesso può dirsi della crisi ancora aperta in Medio Oriente. Dopo continui attacchi missilistici dalla Striscia di Gaza contro le città israeliane, la guerra che ne è seguita è costata un prezzo altissimo in termini di vite umane e di distruzione. Continuano a permanere profonde differenze in seno alla comunità palestinese tra coloro che sono a favore della continuazione di negoziati mirati a pervenire ad una soluzione che prevede due stati, che è indubbiamente l’unica opzione praticabile, e coloro i quali, almeno formalmente, sono contrari a continuare. D’altra parte, i miei recenti contatti con i leader della regione hanno lasciato qualche spazio alla speranza: i negoziati tra le due parti palestinesi continuano e, apparentemente, mostrano qualche progresso. Da parte israeliana, le elezioni hanno portato alla formazione di un governo che finora sembra non accettare alcuni degli accordi parziali conclusi nei negoziati bilaterali precedenti. Un ruolo europeo più attivo su tutte le questioni riguardanti il processo di pace (economiche, oltre che politiche e anche potenzialmente militari) verrebbe certamente visto molto favorevolmente nella regione, e non solo dai palestinesi. Più in generale, all’Europa toccherà dimostrarsi, nel prossimo futuro, capace di contribuire in modo significativo agli sviluppi che come ho detto in precedenza si stanno rendendo possibili nel sistema delle relazioni internazionali anche grazie alle nuove iniziative dell’Amministrazione americana. Ho già citato gli auspicabili e necessari sviluppi nei rapporti con la Federazione russa e in un rinnovato ciclo di negoziati sul disarmo, in particolare quello nucleare. E quando dico “l’Europa dovrà dimostrare”, intendo la concreta realtà dell’Unione europea che ha già sue politiche “esterne”, come quella con la Russia, come quella del partenariato orientale o – su un altro versante – quella del partenariato euro-mediterraneo. E mi riferisco ad un’ Europa che può ancor più assumere un suo profilo e un suo ruolo nell’evoluzione complessiva delle relazioni internazionali. L’europa deve – vorrei toccare quest’ultimo punto – mostrarsi capace di contribuire in modo significativo anche alle soluzioni da dare ai problemi di fondo che la crisi finanziaria ed economica globale in atto dallo scorso anno ha posto e pone. E queste soluzioni vanno cercate e definite in un vasto ambito di concertazione che negli ultimi tempi ha assunto dimensioni crescenti, fino a quelle del G-20. E’ lì che ci si deve incontrare con nuovi grandi paesi emergenti, come l’India e la Cina e con i rappresentanti di altre non ignorabili realtà di diversi continenti. Si prospetta talvolta vagamente la necessità di una nuova Bretton Woods : ma va detto che il mondo è radicalmente cambiato rispetto agli anni della complessa gestazione e infine della definizione degli accordi di Bretton Woods. I grandi protagonisti di quell’impresa furono in sostanza gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, quest’ultima rappresentata da un grande studioso, scrittore e servitore pubblico inglese, figura di straordinario valore culturale e tecnico, John Maynard Keynes, che pure dové rinunciare ad alcune sue idee e rivendicazioni fondamentali. Ricordiamo quel che egli disse, alla Conferenza di Bretton Woods, sul lavoro compiuto, con parole che davano il segno della sua sapienza : “. Abbiamo, inoltre, operato in un campo di grande difficoltà intellettuale e tecnica. Abbiamo dovuto allo stesso tempo svolgere i compiti che attengono all’economista, al finanziere, al politico, al giornalista, al propagandista, all’avvocato, allo statista e, perfino, penso, al profeta e al vaticinatore. ” “. Abbiamo dimostrato che un gruppo di 44 nazioni è in realtà in grado di collaborare per un compito costruttivo in amicizia e armonia completa. Pochi lo credevano possibile. Se riusciremo a continuare con un compito più ampio come abbiamo cominciato con questo compito limitato, c’è speranza per il mondo. ” Si può oggi nella comunità internazionale ripetere quell’impresa, riaccendere quella speranza? C’è davvero da invocare nuovamente, come fece Keynes, “uno spirito di saggezza, pazienza e severo riserbo”. Ci si deve provare con un numero molto più grande di effettivi protagonisti, più che di semplici partecipanti. E al tavolo ci sarà non più, per l’Europa, solo l’imbattuta e vittoriosa Gran Bretagna, con alle spalle la sua grande tradizione nazionale e imperiale; ma l’unico soggetto che potrà davvero aver peso : l’Europa unita, attraverso le istituzioni dell’Unione. E potrà veder riconosciuto il suo ruolo, solo se uscirà da logiche e vincoli strettamente nazionali, da cui è stata ancora condizionata nel decidere con quali strumenti intervenire dinanzi alla crisi finanziaria mondiale. Tutto quel che ho detto, il filo del discorso che ho svolto nella sede di questo istituto, luogo di così grande esperienza e competenza, mi porta a rispondere alla domanda iniziale affermativamente ma ad una condizione, come ho d’altronde via via rilevato. Si, l’Europa sarà all’altezza delle sue responsabilità in un mondo globalizzato, ma a condizione che si riconosca nell’Unione scaturita dalla Comunità ideata quasi sessant’anni or sono. A condizione cioè che ci diamo più forti istituzioni comuni, più forti politiche comuni, e maggiori risorse di bilancio comuni. So bene che questa conclusione può contraddire la storica riluttanza della Gran Bretagna ad accettare fino in fondo una prospettiva di integrazione e di unità politica europea. Possiamo allora ricordare le parole che un grande inglese un grande europeo pronunciò nel suo discorso alla Albert Hall il 14 maggio 1947? Cito: “E’ necessario che qualsiasi politica che quest’isola possa adottare nei confronti dell’Europa ed in Europa goda della piena simpatia e dell’approvazione dei popoli dei paesi del Commonwealth. Ma perché dovremmo ipotizzare che essi non saranno con noi in questa causa? Sentono con noi che la Gran Bretagna è geograficamente e storicamente parte dell’Europa e che anche loro hanno il loro patrimonio storico in Europa. Se l’Europa unita deve essere una forza vivente, la Gran Bretagna dovrà fare pienamente la sua parte come membro della famiglia europea. ”. Confido nel fatto che il vecchio messaggio di Winston Churchill, che suona ancora così ispirato e lungimirante, possa essere accolto e interamente condiviso dalla Nazione da lui condotta negli anni in cui, sotto la sua guida, la Gran Bretagna difese con successo se stessa e l’Europa, salvando la nostra libertà e la nostra civiltà, cose che non dimenticheremo mai. .  
   
   
ELEZIONI EUROPEE: 8 PIATTAFORME ONLINE PER PARLARE DI EUROPA CON VOI  
 
Bruxelles, 21 maggio 2009 - Li chiamano "social network" perché la gente può rispondere, commentare, esprimere la propria opinione e confrontarsi con gli altri internauti. Il Parlamento europeo è presente sulle piattaforme più popolari e più usate dai cittadini europei per dialogare con loro sul futuro dell´Europa e sul perché le elezioni del 6-7 giugno sono importanti. La campagna di comunicazione per le elezioni europee del Parlamento si dispiega su 8 piattaforme online: Il sito del Parlamento, per sapere tutto sull´unica istituzione europea eletta dai cittadini www. Elezioni2009. Eu, il sito speciale per le elezioni con informazioni su candidati, modalità di voto e risultati del Parlamento negli ultimi 5 anni Europarltv, la webTv del Parlamento; Facebook, il social network dove si incontrano nuovi e vecchi amici, si discute, si condividono foto e video e altro; Myspace, la piattaforma più giovane e più rock del web; Youtube, il canale di condivisione di video e clip per eccellenza; Flickr, il sito più grande al mondo per condividere foto; Twitter, per scambiare notizie in tempo reale. .  
   
   
CHOICE BOX: REGISTRA IL TUO MESSAGGIO, EUROPA IN ASCOLTO!  
 
Bruxelles, 21 maggio 2009 - Si avvicinano le elezioni europee. Registra il tuo videomessaggio! Entrando nella grande scatola blu presente nelle principali città d´Europa, si può recapitare un messaggio direttamente al Parlamento europeo. Questa settimana centinaia di curiosità su rinnovabili, Erasmus, fondi Ue ed elezioni di giugno. I video sono poi ritrasmessi sulla Webtv del Parlamento, su Youtube e su un megaschermo di fronte al Parlamento di Bruxelles. Cosa aspetti? Lascia anche tu il tuo messaggio in video! Le elezioni europee di giugno si avvicinano, e le domande dei cittadini europei si spostano sui contenuti. Che cosa farà il prossimo Parlamento europeo per incentivare le fonti di energia rinnovabile? E come verranno spesi i fondi europei? Quali novità sui programmi Erasmus di istruzione e studio all´estero? E poi elezioni elezioni elezioni! In Italia una ´Choice box´ si trova a Milano, in Galleria del Corso. Ma i cittadini non hanno a disposizione solo le choice box per entrare in contatto diretto col Parlamento europeo. Si può navigare sullo sito dedicato alle elezioni www. Elezioni2009. Eu, lasciare un post sulla bacheca del Parlamento su Facebook, mandare un commento sul suo profilo Myspace o commentare i video su Youtube o le foto su Flickr. E poi ci sono le grandi installazioni 3D su energia, immigrazione, sicurezza, mercati finanziari e tanto altro: in tutte le città europee, in Italia soprattutto nelle stazioni. .  
   
   
GENOVA 2009 - MARE NOSTRUM - MARE SEPTENTRIONALE - IL PROGETTO PRIORITARIO 24 "ROTTERDAM/ANVERSA – DUISBURG – BASILEA – LIONE/GENOVA" UN PONTE TRA DUE MARI  
 
Genova, 21 maggio 2009 - Martedì 26 maggio dalle 10 alle 16. 30 Palazzo Ducale di Genova ospita la Conferenza "Mare Nostrum – Mare Septentrionale" sul Corridoio ferroviario Rotterdam – Genova, in presenza dei Ministri dei Trasporti dei Paesi coinvolti, di Antonio Tajani, vice Presidente della Commissione europea, Commissario per iTrasporti, delle autorità locali e delle categorie coinvolte. La tratta "Rotterdam/anversa – Duisburg – Basilea – Lione/genova" costituisce il progetto prioritario numero 24 nell´ambito delle Reti Transeuropee dei Trasporti (Ten-t, Trans European Network - Transports). Gli obiettivi di lungo periodo per le politiche europee sulle reti di trasporto Ten–t sono delineati nel Libro Verde della Commissione europea, pubblicato il 4 febbraio 2009. L´incontro, aperto al pubblico, è organizzato dal Comune di Genova e dalla Commissione europea. Si intende innanzitutto delineare lo stato dell’arte, tenendo conto dei risultati del Corridoio A e dei principali impegni in atto. Inoltre si vogliono formulare obiettivi di lungo periodo, in stretta cooperazione con il futuro Coordinatore del progetto, per consentire una realizzazione tempestiva e ottimizzata del Progetto Prioritario n. 24 nella sua interezza. Ambizioso e allo stesso tempo cruciale per lo sviluppo del traffico ferroviario europeo sull’asse Nord-sud, il Progetto Prioritario n. 24 congiunge i maggiori porti e le aree europee economicamente più rilevanti. Il compimento di questo progetto richiede una volontà politica forte e determinata nel lungo periodo. La Commissione europea intende proporre al Consiglio europeo e al Parlamento europeo di rinnovare e in alcuni casi di estendere, il mandato di Coordinatore Europeo sui progetti Ten-t per ulteriori quattro anni. Per il progetto sull’asse ferroviario prioritario N. 24 Rotterdam – Genova la Commissione ha suggerito Karel Vinck, finora Coordinatore Europeo per lo sviluppo di Ertms (il Sistema europeo di gestione del traffico ferroviario), consolidando così i significativi progressi raggiunti nel corso del suo primo mandato sul Corridoio A Rotterdam - Genova di trasporto ferroviario, quale componente primario dell’asse n. 24, sia nel campo di Ertms, sia per l’armonizzazione delle regole operative, sia per la rimozione di colli di bottiglia. .  
   
   
LA CONSULTA HA SCELTO LIVORNO PER FESTEGGIARE LA GIORNATA EUROPEA DEL MARE UNA VISITA AL PORTO E UN CONCERTO PER LE ISOLE E LE COSTE TOSCANE  
 
 Livorno, 21 maggio 2009 - Giornata europea del mare, seconda edizione: con una visita al porto di Livorno e un concerto a seguire che è andato avanti, sempre al porto di Livorno, fino a notte fonda. E´ stata festeggiata così la Giornata europea del mare in Toscana: da un lato la chiusura della seconda edizione del progetto “Porto Aperto”, voluto dall’Autorità Portuale e realizzato in collaborazione con i Comuni di Livorno e Collesalvetti e con la società “Porto di Livorno 2000”, e dall´altro la finale del concorso "Aspettando Italia Wave", organizzato dalla Fondazione Arezzo Wave Italia in collaborazione con Regione Toscana, Autorità Portuale e Porto di Livorno 2000, che coinvolge gli studenti delle scuole secondarie di secondo g rado di Livorno e Provincia. L´iniziativa ha preso le mosse attorno alle 15. 30, con un visita a 360 gradi al porto più importante della Toscana, dall´area commerciale allo scalo per le crociere, dalla parte a nord che è anche quella più vecchia fino alle ultime propaggini a sud. Alla visita, guidata dal presidente dell´autorità portuale con rappresentanti dei Comuni di Livorno, Carrara e Viareggio, ha partecipato anche l´assessore al coordinamento per le attività del mare della Toscana, che ha posto l´accento sulla necessità di dare più voce alle Regioni, accrescendone l´influenza in un contesto globale dove anche le politiche di coesione e di equità territoriale vanno rafforzate, e che poi ha sottolineato l´importanza di un approccio olistico e integrato ad attività economiche (e non solo economiche) diversificate che hanno a che fare con il mare e che per questo vanno viste nel loro insieme. Il mare è del resto importante, più di quello che spesso si pensa. E in Toscana può giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo del territorio , con un´economia marittima capace di fare da volano a un indotto che non si concentra esclusivamente sulla costa. La Giornata europea del mare è l´occasione per dare visibilità a tutto questo. In Toscana la Giornata europea del mare è stata promossa dalla Consulta della Toscana del mare, l´organismo voluto dalla Regione per meglio coordinare le priorità e gli interventi da portare avanti nell´interesse della costa e dell´economia costiera: un organismo consultivo che si è insediato lo scorso ottobre, presieduto dall´assessore regionale al coordinamento delle politiche del mare e di cui fanno parte i 35 sindaci dei Comuni costieri e insulari e i 5 presidenti delle Province che si affacciano sulla costa. Il suo compito principale consiste nell´esaminare e val utare l´Agenda annuale della Toscana del mare, in pratica il “timone”più completo e aggiornato delle politiche regionali che interessano il sistema mare toscano. . .  
   
   
ASSEGNATO IL PREMIO CARLO MAGNO DEL PARLAMENTO EUROPEO AL PROGETTO POLACCO "YOUROPE NEEDS YOU"  
 
Bruxelles, 21 maggio 2009 - E´ il progetto polacco "Yourope needs You" il vincitore del Premio Carlo Magno 2009, assegnato dal Parlamento europeo alle migliori e più creative proposte per coinvolgere i giovani sui temi dell´Europa, ideate e realizzate dagli studenti delle Università comunitarie. Il secondo e il terzo premio sono andati alla Francia, con il progetto del "European Festival del teatro universitario di Albi", e al "Gumboot Diplomacy" della Germania. Il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering, con il Presidente della Fondazione Internazionale Premio Carlo Magno Michael Jansen, ha oggi consegnato i riconoscimenti durante la cerimonia di premiazione ad Aachen, sottolineando quanto i progetti in concorso fossero innovativi e di grande impatto, forti della visione di un´Europa realmente vicina ai più giovani. "Yourope needs You", realizzato dai membri del Forum studentesco Aegee, punta sul senso civico degli studenti universitari, che nel dicembre 2008 hanno trasmesso le loro conoscenze sull´Europa, sulle Istituzioni europee e sulle opportunità offerte ai giovani, tramite una serie di workshop davanti ai ragazzi delle scuole superiori di Gostyn, in Polonia e a 30 studenti francesi in visita di studio. Per il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering, questo progetto "rappresenta in modo convincente le diversità delle varie culture europee promuovendo un forte scambio fra loro, mentre i partecipanti diventano dei veri ambasciatori dell´idea dell´Europa. E´ un progetto da prendere come esempio per le prossime iniziative nell´Ue". Il Vice Presidente del Parlamento europeo, Luigi Cocilovo ha presentato il premio nel corso del "European Festival del teatro universitario di Albi". La rassegna, a cadenza annuale, riunisce ad Albi, in Francia, musicisti e gruppi teatrali da tutta Europa, promuovendo le più disparate esperienze artistiche europee davanti ad un vasto pubblico. Cocilovo ha rilevato che "la grande partecipazione e l´entusiasmo dei tanti concorrenti del Premio Carlo Magno sono un segno del rilancio di un senso di comune appartenenza europea, e il Festival europeo di Albi è un´occasione importante di scoprire l´Europa attraverso il teatro. Questo progetto dimostra una reale apertura mentale, realizzando che la diversità culturale è parte dell´identità europea". Il terzo premio a "Gumboot Diplomacy" è stato consegnato dal Sindaco di Aachen, Jürgen Linden. Si tratta di una proposta a sfondo ecologico: giovani dall´Olanda, Polonia, Germania e Ungheria hanno condotto ricerche sulle inondazioni nelle loro aree di origine, confrontando poi i risultati e procedendo con un progetto di ricerca comune sul fiume tedesco Lippe. I risultati sono poi stati presentati davanti ad una platea di esperti riuniti in una conferenza sull´ambiente. Riguardo alle procedure di selezione e di assegnazione dei premi, in Marzo le giurie nazionali (composte da almeno due eurodeputati e da un membro di un´associazione giovanile) hanno comunicato i finalisti per ognuno dei 27 Stati membri; lo scorso Aprile, la giuria europea, composta dal Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering, da tre eurodeputati e da quattro rappresentanti della Fondazione Internazionale Premio Carlo Magno, ha assegnato a "Yourope needs You" un premio in denaro di 5. 000 euro. Ai secondi e terzi classificati andranno rispettivamente 3. 000 e 2. 000 euro, mentre a tutti e tre i vincitori sarà offerta una visita al Parlamento europeo nei prossimi mesi. .  
   
   
EUROREGIONE, ALPE ADRIA: RIUNIONE DIRIGENTI COMUNITÀ A TRIESTE  
 
 Trieste, 21 maggio 2009 - Valorizzare le conoscenze e le competenze, privilegiando un approccio concreto e pragmatico nelle iniziative di cooperazione transnazionale europea. Sono questi gli indirizzi emersi nell´incontro della Commissione dirigenti della Comunità di lavoro Alpe Adria, in corso di svolgimento a Trieste. Della Comunità di lavoro, la cui presidenza di turno è affidata al Friuli Venezia Giulia, fanno parte Regioni di Italia, Austria e Ungheria, assieme a Slovenia e Croazia. In occasione della riunione di Trieste, il presidente della Regione e di Alpe Adria Renzo Tondo ha sottolineato come la Comunità abbia tutte le potenzialità, nell´Europa allargata, per continuare a svolgere un ruolo importante se saprà puntare sui contenuti concreti, in grado di essere percepiti dai cittadini. Durante la riunione di Trieste, un riconoscimento è stato consegnato dal presidente di Alpe Adria al dirigente della Carinzia Reinhard Sladko, veterano della Commissione dirigenti della Comunità, che lascia per raggiunti limiti di età. . .  
   
   
FEDERAZIONE RUSSA: CALO DEL 16,9% A/A DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE AD APRILE  
 
Mosca, 21 maggio 2009 - Secondo i dati divulgati dall’Istituto statistico Rosstat, la produzione industriale è scesa del 16,9% a/a ad aprile, dopo un calo del 13,7% a/a e del 13,2% a/a registrato a febbraio e marzo. La produzione industriale è scesa del 14,9% nei primi 4 mesi dell’anno e la riduzione su base mensile ad aprile è stata dell’8,1%. La crescita della produzione industriale nel 2008 è stata del 2,1% a/a a fronte del +6. 3% a/a del 2007. Ad aprile il calo nel settore estrattivo è stato dell’1,8% a/a, quello della lavorazione del 25,1% a/a e della produzione e distribuzione di elettricità, acqua e gas è aumentato del 2,6% a/a. L’estrazione di carbone è scesa del 12,9% a/a in aprile, quella di gas e petrolio è salita dell’1,9% a/a e e quella del gas naturale è scesa del 24,3% a/a. La produzione energetica delle centrali atomiche e termiche è diminuita del 3,4% a/a e dell’8,3% a/a rispettivamente, mentre quella delle centrali idroelettriche è salita del 9,6% a/a nel mese considerato. .  
   
   
REPUBBLICA CECA: CRESCIUTE DEL 7,3% LE VENDITE DEI SEI MAGGIORI RIVENDITORI AL DETTAGLIO  
 
Bratislava, 21 maggio 2009 - Le vendite dei 6 maggiori rivenditori al dettaglio sono salite del 7,3% a/a raggiungendo i 28 mld Czk (1 mld Eur) nel 2008, secondo una ricerca condotta dalla società Incoma in collaborazione con la rivista Moderni Obchod. Il maggiore rivenditore è stato la Hp Tronic che copre una rete di 36 punti vendita Proton le cui vendite sono state valutate intorno ai 6,8 mld Czk. Le vendite della Fast Cr, al secondo posto per la distribuzione, con 47 negozi Planeo, hanno raggiunto i 5,8 mld Czk 5. 8 sul totale dello scorso anno. Electro World e Datart sono al terzo posto con vendite per un valore di 4,3 mld Czk ciascuna. Il mercato dell’elettronica è aumentato rapidamente negli ultimi anni ed attualmente il numero di punti vendita è di circa 1200 unità. Il maggiore rivenditore slovacco del settore elettronico Nay è entrato sul mercato locale nel 2008, con due negozi a Brno e nella regione nord orientale di Moravskoslezsky. .  
   
   
SICUREZZA STRADALE: PARTE DA TRIESTE "PROGETTO INFANZIA"  
 
Trieste, 21 maggio 2009 - E´ stato inaugurato ieri a Trieste il primo Campo scuola della Polizia municipale, una struttura dedicata all´insegnamento dell´educazione stradale in età prescolare che - come spiegato dagli assessori regionali a Sicurezza, Federica Seganti, e Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, intervenuti nel comprensorio dell´ex caserma Beleno di via Revoltella assieme al sindaco, Roberto Dipiazza - è solo il primo atto di un più ampio progetto didattico rivolto ai giovanissimi di tutto il Friuli Venezia Giulia. Promosso dalla Regione (che l´ha interamente finanziato per 60 mila euro) in collaborazione con le Polizie municipali del territorio e con l´Azienda per i servizi sanitari, l´iniziativa si rivolge ai bambini dell´ultimo anno delle scuole per l´infanzia, coinvolgendo naturalmente anche genitori e docenti in quella che vuole essere una crescita consapevole delle nuove generazioni, informate e sensibilizzate sui pericoli e sulle conseguenti regole da rispettare per una corretta interpretazione del rapporto ambiente-strada. La fase numero uno, è stato detto, è contraddistinta dal Campo scuola all´aperto (1. 500 metri quadrati con tettoia e casetta-ricovero per i tricicli e per le 5 macchinine elettriche in dotazione) che permette una simulazione di guida nel rispetto delle regole del traffico, ma anche da incontri-lezione ed osservatori privilegiati che coinvolgono 27 scuole materne di Trieste, impegnando nei vari step 26 istruttori dedicati a poco meno di mille bambini. La Regione - ha affermato Seganti, sottolineando quanto sia fondamentale avvicinare gli alunni della scuola materna all´educazione civica - si sta impegnando per aumentare il livello di sicurezza globale, obiettivo che passa anche da una riforma della Polizia locale attesa da oltre un decennio e portata a termine in un solo anno, garantendo strumenti e formazione obbligatoria. "Non dobbiamo avere paura di avere paura", ha invece rimarcato Riccardi, citando una frase dell´assessore alla Salute, Vladimir Kosic, per rivolgere un messaggio diretto ed istruttivo alle decine di bambini presenti. Il rispetto della vita, ha infatti precisato, è alla base della convivenza civile e come tale dev´essere una priorità per tutti, abituando la comunità ad un comportamento più responsabile. Questo progetto avviato ancora dalla precedente Amministrazione regionale, ha evidenziato l´assessore ai Trasporti, pone Trieste in prima fila ma dovrà essere strategicamente esteso agli altri comuni del Friuli Venezia Giulia. Il sindaco del capoluogo giuliano, accogliendo con orgoglio la primogenitura, si è così complimentato con il comandante della Polizia municipale triestina, Sergio Abbate, per l´efficienza di un corpo (283 persone effettive ed una cinquantina di dipendenti amministrativi) definito "punta di diamante" per il Comune. .  
   
   
UBS RETTIFICA IL BILANCIO ANNUALE 2008  
 
Zurigo / Basilea, 21 maggio 2009 - Come annunciato nella relazione di Ubs sul primo trimestre 2009, pubblicata il 5 maggio 2009, Ubs ha effettuato un restatement del proprio bilancio annuale per il 2008, che include il bilancio d’esercizio e altre informazioni. Per l’intero esercizio 2008 l’impatto netto totale di tutte le voci rettificate si è tradotto in una riduzione dell’utile netto e dell’utile netto di competenza degli azionisti Ubs di Chf 405 milioni, una riduzione del patrimonio e del patrimonio di competenza degli azionisti Ubs di Chf 269 milioni e una riduzione dell’utile base per azione e dell’utile diluito per azione di Chf 0. 15 e di Chf 0. 14 rispettivamente. Il Bilancio Annuale 2008 rettificato può essere scaricato nella sua interezza dal sito www. Ubs. Com/annualreporting. Il Bilancio Annuale 2008 rettificato è disponibile soltanto in inglese. Come pure annunciato il 5 maggio 2009, Ubs registrerà nuovamente il proprio bilancio annuale 2008 tramite il Form 20-F presso la Securities and Exchange Commission (Sec) statunitense. Il Form 20-F aggiornato sarà inoltrato il 21 maggio 2009 e sostituirà il documento depositato presso la Sec statunitense l’11 marzo 2009. Una versione elettronica dello stesso potrà essere consultata o scaricata dal sito www. Ubs. Com/sec-filings. .  
   
   
LOMBARDIA: CONTRIBUTI AI COMUNI PER PIANI GOVERNO TERRITORIO L´ASSESSORE BONI: 107 SONO GIA´ STATI APPROVATI E 174 ADOTTATI  
 
Milano, 21 maqggio 2009 - Continua l´azione di accompagnamento per l´attuazione completa della legge n. 12 del 2005 per il governo del territorio, con aiuti economici agli enti locali che sono stati erogati la prima volta nel 2006. Regione Lombardia sostiene, infatti, gli enti locali con questi appositi finanziamenti per la formazione dei Piani di governo del territorio (Pgt), così come previsto dalla legge n. 12 stessa. Per il 2009 questi fondi ammontano a 1. 376. 800 euro e sono destinati a Comuni con popolazione fino a 2. 000 abitanti e con popolazione tra i 2. 001 e 15. 000 abitanti al 31 dicembre del 2008. Per beneficiarne devono aver adottato - o apprestarsi ad adottare - il Piano di Governo del territorio tra il 1° gennaio e il 30 settembre di quest´anno. "Con questa provvedimento - spiega l´assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni - la Giunta regionale conferma il suo impegno supportando concretamente gli enti locali nell´elaborazione dei Pgt, anche alla luce delle modifiche introdotte alla stessa legge n. 12, che di fatto prevedono entro marzo 2010 l´approvazione da parte degli enti locali del nuovo strumento urbanistico". "I dati in nostro possesso - sottolinea Boni - evidenziano che ad aprile scorso risultano approvati i piani di 107 Comuni lombardi e adottati quelli di altri 174 Comuni. 755 sono invece gli enti locali che hanno avviato l´elaborazione del piano o sono in procinto di farlo. Con questo ulteriore aiuto economico, vogliamo pertanto dare un´accelerata significativa a questo importante passaggio". In dettaglio, per i Comuni fino a 2. 000 residenti sono disponibili 700. 000 euro (10. 000 euro il limite massimo erogabile a ciascun ente locale), mentre per quelli con popolazione fino a 15. 000 residenti vengono stanziati 676. 800 euro (15. 000 euro è il limite massimo erogabile per ogni Comune). Nel 2007 sono stati 153 i Comuni (in forma associata) che hanno beneficiato del contributo regionale su un totale di 306 comuni ritenuti ammissibili al finanziamento e inseriti nella graduatoria degli enti locali che hanno presentato la richiesta. Per il 2008 la Giunta regionale aveva stanziato 1. 135. 000 euro a favore dei Comuni (sempre in forma associata, come nel 2007) non ancora finanziati, inseriti nella graduatoria del 2007. .  
   
   
BUONO FAMIGLIA IN LOMBARDIA, VIA A EROGAZIONE 15.000 ASSEGNI- FORMIGONI E BOSCAGLI CONSEGNANO LE PRIME TRANCHE DI 500 EURO META´ DEI NUCLEI BENEFICIARI SONO ITALIANI, META´ SONO STRANIERI  
 
Milano, 21 maggio 2009 - Famiglie italiane e straniere che hanno da tre a otto figli, alcuni piccoli, altri piccolissimi, altri, due per la precisione, che devono ancora nascere. Sono i 20 rappresentanti delle 15. 333 famiglie, circa metà italiane e metà straniere, (7. 739 italiane, 7. 594 straniere) beneficiarie del "Buono famiglia", la cui erogazione è iniziata ieri. In realtà tutto era pronto un mese fa, ma i ricorsi pendenti al Tar hanno provocato un mese circa di ritardo. Al grattacielo Pirelli il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, hanno infatti consegnato la prima tranche di 500 euro dei 1. 500 euro annui. "Abbiamo voluto portare i bambini e le loro famiglie in questo luogo di lavoro - ha detto il presidente Formigoni - per ringraziare direttamente le famiglie di avere messo al mondo questi figli. La nascita di un figlio è un gesto di grande responsabilità e apre una nuova speranza per tutti". Il "Buono Famiglia" viene erogato ai nuclei a basso reddito con almeno tre figli residenti in Lombardia. "Si tratta di una misura straordinaria per aiutare i nuclei famigliari che vivono in Lombardia ad affrontare una situazione economica che si prospetta più difficile di quella degli anni passati, un momento nel quale si sta diffondendo sempre di più una situazione di impoverimento generale", ha spiegato il presidente Formigoni, ricordando che questo intervento "si inserisce in una politica regionale che da tempo mette in campo una serie di azioni che hanno inciso positivamente sulla vita delle famiglie lombarde, ma che dimostra anche l´urgenza di pensare nuovi strumenti per rispondere all´attuale crisi economica". Il 20 agosto la Giunta regionale aveva deciso, su proposta dell´assessore Boscagli, lo stanziamento di 20 milioni di euro destinati a erogare il "Buono Famiglia" per l´anno 2009 in tre rate quadrimestrali di 500 euro l´una. Beneficiarie, le famiglie a basso reddito che hanno almeno tre figli minorenni. "Abbiamo scelto di dare aiuto alle famiglie con almeno tre bambini e uno con meno di 6 anni - ha spiegato l´assessore Boscagli - perché sono quelle per le quali l´onere della cura è più elevato e non sono previsti in Italia altri sostegni. E abbiamo scelto di farlo questo utilizzando l´Asl invece che i Comuni per velocizzare le procedure di erogazione dei buoni". Il provvedimento non è isolato, ma si affianca agli altri adottati in questi mesi per la casa (sostegno affitti), per il reddito e la riqualificazione dei lavoratori di aziende in crisi (dote lavoro), per il sostegno alle piccole e medie imprese (garanzie al credito), ecc. Le domande per il "Buono Famiglia" sono state presentate presso le Asl a partire dal 16 febbraio fino al 15 marzo. Ora è stato completato l´esame delle richieste: per soddisfarle tutte la Regione ha integrato lo stanziamento iniziale di 20 milioni con ulteriori 3 milioni. Le famiglie aventi diritto hanno un Isr (Indicatore della Situazione Reddituale), riferito ai redditi percepiti da tutti i componenti della famiglia nel 2007 (dichiarazione 2008), non superiore a 10. 000 euro. Il calcolo dell´Isr è fatto tenendo conto di più elementi: il numero dei componenti della famiglia; il reddito complessivo, eventualmente ridotto del canone annuale di locazione dell´abitazione di residenza, e altre caratteristiche (la presenza di persone con handicap o invalidità, famiglie con un solo genitore o con entrambi genitori che lavorano). In base a questi parametri 10. 000 euro Isr corrispondono, per esempio, a un reddito annuale di 28. 500 euro per una genitore solo con tre figli o per una coppia, sempre con tre figli, ma nella quale solo uno dei genitori lavora; oppure ai 37. 500 euro di una famiglia con 4 figli nella quale entrambi i genitori lavorano, e così via. Ed ecco il numero delle famiglie beneficiarie, italiane e straniere, suddivise per le Asl di appartenenza. Asl Bergamo 2198 (1063 italiani,1135stranieri); Asl Brescia 3075 (1071 italiani,200 stranieri); Asl Valle Camonica -Sebino 165 (127 italiani, 38 stranieri); Asl Como 781 (509 italiani, 272 stranieri); Asl Cremona 697 (303 italiani, 394 stranieri); Asl Lecco 725 (383 italiani, 342 stranieri); Asl Lodi 432 (229 italiani, 203 stranieri); Asl Mantova 839 (404 italiani, 435 stranieri); Asl Provincia Milano 1657 (729 italiani, 928 stranieri); Asl Milano 1 1148 (769 italiani, 379 stranieri); Asl Milano 2 725 (434 italiani, 291 stranieri); Asl Monza-brianza 833 (483 italiani, 350 stranieri); Asl Pavia 655 (379 italiani, 276 stranieri); Asl Sondrio 349 (259 italiani, 90 stranieri); Asl Varese 1054 (597 italiani, 457 stranieri); Totale 15. 733 (7739 italiani, 7594 stranieri). .  
   
   
BUONO FAMIGLIA, REGIONE LOMBARDIA REPLICA A VERDI E PD  
 
Milano, 21 maggio 2009 - "I Verdi non sanno più che dire e ricopiano pari pari il loro lamentoso comunicato di ieri, cui abbiamo già risposto ricordando ad esempio che l´operazione dell´Altra Sede è non solo architettonicamente pregevole ma fa risparmiare a 25 milioni all´anno". E´ quanto si legge in una Nota di Regione Lombardia. "Al Pd - prosegue la Nota - che pure ci appare in difficoltà nel trovare argomenti, segnaliamo che l´erogazione del Buono alle famiglie sarebbe avvenuta esattamente nei termini previsti dalla nostra delibera, e cioè già all´inizio di aprile, se alcune organizzazioni vicine al Pd stesso, e in particolare alla Cgil, non avessero presentato infondati ricorsi al Tar che ci hanno costretto a rimandare l´erogazione. Con il risultato che le 15. 333 famiglie che ne hanno diritto hanno dovuto aspettare 45 giorni prima di avere i soldi stanziati da Regione Lombardia, a causa appunto delle fisime di organizzazioni vicine al Pd. Il quale partito, proprio perche si tratta di famiglie assai bisognose, avrebbe il dovere di chiedere loro scusa". .  
   
   
MILANO SEMPLICE ´PRONTO, COMUNE´ 020202 RISPONDE IN SEI LINGUE NUOVI SERVIZI CERTIFICATI PER ANAGRAFE E CALL CENTER. IL SINDACO MORATTI FA LA "CENTRALINISTA" E PARLA CON I CITTADINI  
 
Milano, 21 maggio 2009 – "E´ giusto che in una città dalla vocazione internazionale anche i servizi telefonici del Comune siano multilingue, anche per attrarre dall´estero imprese e turisti´´. Dal prossimo dicembre il numero unico dei servizi del Comune di Milano 02. 02. 02 parlerà anche l´arabo, il cinese, il francese e il tedesco, oltre all´inglese e ovviamente all´italiano. Lo ha annunciato questa mattina il Sindaco di Milano Letizia Moratti in occasione del sopralluogo nella sede del call center del Comune di Milano di via dei Missaglia con l’assessore Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici Stefano Pillitteri. “Credere nella possibilità di cambiamento e investire sulla formazione professionale – ha detto Letizia Moratti – sono le linee guida che abbiamo seguito per offrire un servizio vicino ai cittadini e che possa semplificare il loro rapporto con la pubblica amministrazione”. Sono stati messi in qualità il 50% dei processi del Comune di Milano e proprio questa mattina, durante il convegno "Milano città di qualità" tenutosi a Palazzo Marino, è stato consegnato al Sindaco Moratti dal presidente di Certiquality Giordano Righini, alla presenza dell´assessore Stefano Pillitteri, il certificato Iso 9001. “La mission del mio assessorato è quella di avvicinare la Pubblica Amministrazione al cittadino e grazie ad azioni concrete stiamo facendo risparmiare tempi e risorse ai city user - ha detto Pillitteri - Abbiamo inoltre esteso il servizio del gradimento tramite emoticon a più canali. Il giudizio sui servizi ricevuti infatti è il primo passo verso una partecipazione attiva tra cittadino e Pubblica Amministrazione al fine di ricercare soluzioni”. Durante la visita alla sede dello 020202, il Sindaco ha illustrato i risultati delle attività messe in atto dall’assessorato ai Servizi Civici per rendere più semplice ed efficiente il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Oltre alle risposte multilingue, l´altra novità annunciata dal sindaco Moratti e dall´assessore Stefano Pillitteri, è l´attivazione, dal prossimo dicembre, di un servizio che consentirà di stamparsi da casa tramite computer i certificati anagrafici e il pass della sosta. Entro fine anno oltre la metà dei milanesi non avrà più bisogno degli sportelli dell´anagrafe ma potrà stampare tutti certificati e i pass per la sosta a casa, scaricandoli dal proprio computer. "La maggior parte dei certificati è autocertificabile - ha spiegato Moratti - e i moduli per l´autocertificazione si trovano sul sito del Comune. Questo ha portato a una riduzione del 13% delle richieste di certificati". "Secondo le stime a Milano il 52% dei cittadini ha un computer - ha sottolineato Pillitteri - Questo significa che tutti questi cittadini potranno avere ogni tipo di certificazione senza muoversi da casa". La visita di oggi al call center comunale e´ stata l´occasione per il sindaco Moratti e l´assessore Stefano Pillitteri di fare un primo bilancio della riforma avviata tre anni fa nel rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, in nome della semplificazione e della riduzione delle code. La moltiplicazione degli sportelli unici nelle Zone ha permesso di abbattere della meta´ i tempi di attesa e nel 2008 lo 02. 02. 02 (attivo tutti i giorni 24 ore su 24) ha gestito 1. 750. 000 contatti. La media giornaliera è di 5mila chiamate, punte massime di 200mila in un mese, 80mila telefonate di teleassistenza nel 2009 e 700 "di cortesia" ad ultrasettantenni ogni giorno, con cui gli operatori, in collegamento con i servizi sociali, si accertano settimanalmente delle condizioni di salute e dei bisogni degli anziani in difficoltà o soli. Grazie infatti all’istituzione del numero unico 02. 02. 02, agli Sportelli polifunzionali Milano Semplice, all’autocertificazione e all’implementazione dei servizi on line il Comune ha ridotto del 50% i tempi di attesa agli sportelli e del 13% le richieste di certificati. E´ stato ricordato anche uno dei servizi telefonici più innovativi del Comune: le chiamate di cortesia per gli over 70 che periodicamente verificano lo stato di salute e i bisogni degli anziani soli e, in caso di necessità, avvisano i servizi sociali per visite a domicilio. Il sindaco Moratti ha ricordato che ogni settimana dal numero unico multiservizi del Comune partono 5. 000 chiamate di cortesia e, dal prossimo ottobre, questo servizio di prossimità, sarà esteso anche ai disabili e consentirà anche di prenotare visite e prestazioni sanitarie. Infine anche gli utenti che si rivolgono ad Infoline 02. 02. 02 possono esprimere la propria valutazione sul servizio attraverso la versione telefonica degli emoticon. I primi risultati dimostrano che l’88% delle persone che hanno chiamato hanno espresso un giudizio positivo. "Dallo scorso lunedì - ha ricordato Pillitteri - il Comune ha introdotto un altro sistema per dare il voto ai suoi servizi: per valutare l´efficienza del call center del Comune, l´Infoline 020202, i cittadini sono invitati dopo aver parlato con l´operatore a digitare un numero sulla tastiera del telefono corrispondente a un giudizio: 1 per il voto positivo, 2 per la sufficienza e 3 per quello negativo. Il risultato della consultazione di due giorni: 1. 419 giudizi positivi (l´88%), 158 per la sufficienza (10%) e 35 negativi (2%) A quasi due mesi invece dal debutto degli "emoticons" voluti dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per dare il voto agli sportelli di via Larga, i giudizi positivi dei cittadini ammontano al 75%: più di sette "faccine" su dieci sorridenti per i servizi dell´anagrafe del Comune. Sono infatti 1. 300 le faccine sorridenti scelte dai cittadini sui totem collocati in via Larga per giudicare gli sportelli per il rilascio della carta d´identità elettronica, l´ufficio protocollo e la prenotazione dei funerali. Da lunedì prossimo i totem con gli emoticons saranno disponibili nel salone centrale di via Larga, per giudicare gli sportelli più frequentati: "Da lunedì - ha concluso Pillitteri - ci mettiamo in gioco a 360 gradi su tutti gli sportelli, per ora il giudizio dei milanesi è confortante: abbiamo ricevuto un voto fra il sette più e l´otto". .  
   
   
SICUREZZA, IN TOSCANA CONFRONTO SULLE NUOVE NORME AL TAVOLO REGIONALE CONVOCATO D´URGENZA A FIRENZE DAL VICEPRESIDENTE RONDE E DEGRADO, PARTE IL LAVORO SU UN MODELLO TOSCANO ALTERNATIVO  
 
 Firenze, 21 maggio 2009 - Un modello alternativo per garantire sicurezza, lotta al degrado, rispetto delle regole, che non cerca scorciatoie come le ronde, ma piuttosto punta su forze di polizia preparate, dotate dei migliori mezzi, ben inserite nelle varie comunità e più capaci di operare grazie a una effettiva partecipazione dei cittadini alle scelte strategiche. È questa la proposta che emerge dalla Toscana e che è stata discussa questa mattina a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, nella riunione del tavolo sulla sicurezza urbana e la legalità convocato di urgenza dal vicepresidente della Regione per discutere sugli effetti e le ricadute in Toscana della nuova normativa nazionale su sicurezza e immigrazione. Purtroppo, ha spiegato il vicepresidente, abbiamo poche competenze per contrastare scelte gravissime quali quella relativa all´introduzione del reato di clandestinità, fatto che per la prima volta nell´Italia democratica consentirà di condannare persone per quello che sono e non per quello che hanno fatto, però possiamo fare molto per dimostrare che la sicurezza non si raggiunge con la demagogia delle risposte viscerali piuttosto che col buon senso. E su questo terreno non ci limiteremo a contestare, perché vogliamo dimostrare che il diritto a città sicure e vivibili si può perseguire anche con altre strade. In questo senso, ha concluso il vicepresidente, la nostra proposta di legge contro il degrado e per la sicurezza sarà un banco di prova che farà della Toscana un vero e proprio laboratorio di un modello alternativo. Il governo regionale, insomma, intende proseguire in quel percorso già avviato in questi anni e che intende perseguire la sicurezza non attraverso “ronde” e “respingimenti” indiscriminati ma, in primo luogo, attraverso l´operato di forze di polizia messe in grado davve ro di funzionare. Il governo nazionale, spiega il vicepresidente, ha fatto della sicurezza una bandiera, ma poi non ha fatto che tagliare i fondi per le forze dell´ordine, noi anche lunedì, nell´ambito delle nostre possibilità, abbiamo approvato un bando per l´assegnazione di risorse agli enti locali per progetti che riguardano le polizie locali e stiamo lavorando alla formazione di nuove professionalità che guardano al modello di “polizia di comunità”. Quanto alle ronde, la partecipazione a cui punta la Regione è quella di un confronto permanente e democratico sulle esigenze e le priorità nelle varie comunità di cittadini. La legge prevede infatti l´istituzione di Conferenze per la vivibilità cittadina, in tutti i comuni, singoli o associati, con una popolazione superiore a diecimila abitanti, come sedi permanenti di confronto tra amministrazioni, cittadinanza e polizia locale. E ancora, la previsione che “allo scopo di acquisire gli elementi utili e necessari per la progettazione lo sviluppo delle politiche per la sicurezza e la vivibilità urbana” siano promossi, almeno ogni sei mesi, momenti di partecipazione e incontro con la popolazione, anche a livello di frazione o quartiere. Infine la Regione è decisa a promuovere in tutte le province toscane l´istituto della mediazione, con la consapevolezza di liberare gli uffici giudiziari da tanti contenziosi che, dalla lite di condominio a quella sul traffico, si trascinano per anni e anni con costi e ricadute pesanti sulla vita di tanti cittadini. L´approvazione della legge sarà l´occasione per promuovere un “tour” di presentazione delle novità normative e di ascolto dei problemi di degrado e di sicurezza che dal prossimo autunno impegnerà la vicepresidenza in tutta la Toscana. .  
   
   
IX° RAPPORTO DI CITTADINANZATTIVA-PIT SERVIZI I SERVIZI PUBBLICI ALLA PROVA DEL QUOTIDIANO: NEL 2008 +25% DI LAMENTELE RISPETTO AL 2007. EMERGENZA SERVIZI LOCALI, TLC SOLITA MAGLIA NERA  
 
Roma, 21 maggio 2009 - Le telecomunicazioni si confermano per il terzo anno in testa ai servizi più criticati dai cittadini (24% delle segnalazioni), ma la vera emergenza riguarda l’erogazione dei servizi pubblici locali (+171% di reclami rispetto al 2007), a causa soprattutto della gestione spesso opaca del servizio idrico. Male anche la Pa che raccoglie il 20% di lamentele, anche se i trend maggiormente in ascesa li troviamo nel settore dell’energia (+39%), dei servizi bancari (+63%) e postali (+88%). Ormai rassegnati i pendolari, stanchi anche di protestare (-27% i dati riguardanti il trasporto). On line su www. Cittadinanzattiva. It il dossier completo. L’analisi, che viene presentata oggi a Roma (c/Centro Congressi Roma Eventi, via Alibert n°5 dalle ore 9:30 alle 13. 00) alla presenza del Ministro Brunetta, è il frutto di 8. 330 segnalazioni (+25% rispetto all’anno prima) che i cittadini hanno rivolto nel 2008 al Pit Servizi, il servizio di Cittadinanzattiva che fornisce gratuitamente ai cittadini assistenza e tutela dei diritti nei servizi di pubblica utilità. Ne emerge una classifica dei settori in cui si riscontrano le maggiori criticità.
Settori 2008 Variazione ’07-‘08
Telecomunicazioni (telefonia fissa, mobile, Internet, pay tv) 24% +7,5%
Pa (multe, fisco, pratiche amministrative, welfare) 20% +19%
Servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, tpl) 13% +171%
Servizi bancari & finanziari (mutui, titoli, finanziarie, c/c, carte) 13% +63%
Energia elettrica & gas 10% +39%
Servizi postali 6% +88%
Beni e prodotti 5% -27%
Trasporti (ferroviari e aerei) 5% -27%
Assicurazioni (Rc auto, ramo vita/infortuni) 4% -20%
Fonte: Cittadinanzattiva – Ix Relazione Pit Servizi, maggio 2009 Il commento: “Negli anni passati” afferma Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva, “le segnalazioni riguardavano soprattutto la scarsa qualità dei servizi, oggi i cittadini non riescono più ad accedere ai servizi, attendono troppo o comunque non riescono a sostenerne i costi. In un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, ci si aspetterebbe l’attivazione di un sistema di tutele volto a rafforzare i diritti dei consumatori. Purtroppo, in Italia, sta accadendo esattamente l’opposto: da un lato si congelano le leggi che hanno ad oggetto l’attuazione di maggiori tutele per i consumatori come la class action, dall’altro anziché ampliare il quadro normativo si torna indietro sulle liberalizzazioni. Il risultato è che a soffrire non è solo il potere di acquisto, ma anche la tutela dei diritti, e i cittadini ne pagano il conto sia in termini di denaro che di tempo perso: diminuisce il primo e aumenta il secondo in attesa che si ripristini un qualsivoglia disservizio”. E la casistica è quanto mai ricca e riguarda tutti i settori: Telefonia: Si guasta la linea telefonica di casa? Si può attendere anche 60 giorni, a fronte di un tempo medio previsto di 48 ore come da Carte dei Servizi dei gestori. Se invece la si vuol traslocare, i tempi si riducono a 45g. (a fronte di standard che parlano di soli 10g), per aumentare a 90g se si vuol cambiare gestore Internet. Costi: pagate in media 150€ di penali per recedere da un contratto di telefonia mobile e 50€ per una utenza fissa, in spregio alla legge che le ha abolite. E la rimodulazione tariffaria ha comportato per i cellulari rincari medi annui da 49 a 83€. Banche: 100 giorni per la cancellazione dell’ipoteca a Udine come a Prato o Roma, quando la legge parla di 30g dall’estinzione del mutuo. Per la cancellazione dalla banca dati cattivi pagatori si aspettano anche 36 mesi invece dei 12 stabiliti. E ancora, per estinguere anticipatamente un mutuo a Roma, Firenze, Torino e Catania si è atteso anche 90 giorni. Costi: pagati 600€ di media per penali in caso di estinzione anticipata dei mutui, da tempo vietate dalla c. D. “riforma Bersani-2”. Da Torino a Macerata passando per Caserta, Napoli, Roma e Cagliari, pagati dai 50 a 200€ per una semplice chiusura del conto corrente, operazione gratuita a seguito della c. D. “Bersani 1”. Analogamente, spesi dai 200 ai 400€ per la rinegoziazione dei mutui, e dai 300 ai 500€ per la portabilità, operazioni rese anch’esse gratuite. Il record ad Urbino: richiesti 1900€ per spese accessorie (tassi, bolli, perizie tecniche) non dovute in tema di portabilità del mutuo. E ancora: pagate a Verona 587€ di spese occulte per credito al consumo, e 660€ a Reggio Emilia per l’estinzione anticipata di un prestito. Per non parlare di finanziarie che applicano tassi fino a 3 punti percentuali superiori a quelli usurai, e delle commissioni per le carte prepagate che arrivano al 10% della somma ricaricata. Sempre in tema di estinzione anticipati dei mutui, pagate penali superiori anche del 35% rispetto ai massimi imposti dall’accordo Abi/consumatori. Servizi pubblici locali: fatture dell’acqua inviate un mese dopo la scadenza, quelle dei rifiuti anche due mesi dopo. Per non parlare dell’odissea dei treni regionali, per i quali non è previsto alcun rimborso: nel Lazio, per tratte di percorrenza di un’ora o poco più, i ritardi hanno superato le 2 ore. Costi: negli ultimi anni, una famiglia media ha pagato un canone di depurazione, a fronte di un servizio mai erogato, pari a 1674€ in pr. Di Trapani, 1037€ a Potenza, 941 a Belluno, 788€ a Pisa. A Latina, per una errata fatturazione della bolletta dell’acqua, richiesti 880€ a fronte di un consumo reale di 214€. Il record in pr. Di Udine: richiesto un conguaglio di 2514€ sempre per errata fatturazione dell’acqua. Il tutto mentre la bolletta del servizio idrico integrato ha toccato incrementi del 38% ad Agrigento (da 322 a 445€, città più cara d’Italia), e quella dei rifiuti del 24% nella città più cara, Siracusa (da 323 a 400€). Energia: per un primo allaccio alla rete elettrica a Roma si è aspettato anche 6 mesi quando si parla di 5g dal ricevimento della richiesta. Sempre nella capitale, “solo” 5 mesi per l’attivazione del servizio gas a fronte dei 10g lavorativi. Peggio è andata a Bari: a causa di un errore dell’azienda, un utente non ha ricevuto fatture per 7 mesi, vedendosi cessare la fornitura di elettricità per morosità per 50 ore. In generale, si riesce a passare da un gestore ad un altro, ma in diverse zone d’Italia prima di 3 mesi è difficile. Sempre a Roma, la risposta ad un reclamo può essere evasa anche dopo 4 mesi, a fronte dei 40g previsti. Diritti violati e imperfetta tutela del consumatore: Al di là dei singoli settori, le segnalazioni nel loro insieme evidenziano che i diritti più disattesi sono quello all’informazione e al servizio (18% ciascuno). Seguono le violazioni del diritto alla sostenibilità economica (16%), alla trasparenza e alla qualità (12% ciascuno), alla tutela e all’equità contrattuale (9%). Poco frequenti le segnalazioni in tema di lesione del diritto alla sicurezza (3%), alla partecipazione civica e alla scelta (1% ciascuno). Ecco l´Italia vista dai cittadini, settore per settore: Telecomunicazioni (24% sul totale delle segnalazioni): regna una evidente disparità tra le parti che si sostanzia nella carenza di informazioni pre-contrattuali fornite al consumatore. Prima della sottoscrizione del contratto, gli operatori telefonici forniscono spesso informazioni incomplete o distorte su tariffe, durata della promozione, velocità navigazione Adsl, che poi si rivelano false una volta che si è aderito telefonicamente al contratto. La telefonia fissa risulta l’ambito delle tlc dove si riscontrano maggiori criticità anche se nel 2008 le segnalazioni sono diminuite dell’11% (dal 72% al 61% sul totale delle tlc). Aumentano invece del 10% i disservizi nella telefonia mobile (dal 15% al 25% sul totale delle tlc). In crescita anche i casi che riguardano internet (+8%) e Pay Tv. Le principali criticità riguardano: la bolletta per la telefonia fissa, la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali per la telefonia mobile, servizio discontinuo e lento per Internet e Adsl. Servizi pubblici locali (13% sul totale delle segnalazioni): la crescita esponenziale delle lamentele è legata all’incidenza dei tributi locali sul bilancio delle famiglie e al basso livello di qualità dei servizi. I servizi più critici sono l’acqua (56% sul totale delle segnalazioni relative ai servizi locali, + 32% rispetto al 2007), i rifiuti (16%, -5%) ed il trasporto pubblico locale (11%, come un anno fa). Le principali criticità riguardano la restituzione del canone di depurazione indebitamente pagato per l’acqua, problemi di fatturazione per i rifiuti (spese non dovute, conguagli elevati, ritardi invio delle bollette), carenza e inaffidabilità del servizio per il trasporto locale (interruzioni del servizio e ritardi, scarsa frequenza di corse in alcune fasce orarie). Servizi bancari & finanziari (13% sul totale delle segnalazioni): carenza di informazione in fase pre-contrattuale e poca trasparenza dei contratti continuano ad essere le bestie nere del settore nonostante le norme di tutela e garanzia introdotte negli ultimi anni a favore dei risparmiatori. Il fallimento della Lehman and Brother e le conseguenze sulle obbligazioni acquistate dai piccoli risparmiatori (il più delle volte ignari dell’effettiva garanzia legata al titolo) ha prodotto una nuova crisi del risparmio, evidenziando una volta di più l’asimmetria contrattuale che vi è tra le parti. I mutui risultano oggetto delle maggiori criticità (34% delle segnalazioni relative alle banche, anche se in forte diminuzione rispetto al ’07, -23%), seguiti dai prodotti finanziari (33%, +25% rispetto ad un anno fa) e dai prestiti personali/finanziamenti (13%, -2%). Le principali criticità riguardano alti tassi di interesse e mancata applicazione delle “Bersani” per i mutui, preoccupazioni sugli investimenti legati a titoli “tossici” (obbligazioni o polizze legate a Lehman and Brother) e azioni Alitalia, difficoltà nella restituzione del prestito. Energia: 10% sul totale delle segnalazioni): predominano le lamentele sul versante dell’energia elettrica (71% sul totale delle segnalazioni riguardanti il settore energia, -6% rispetto al ‘07) rispetto a quelle relative al gas (29%, +6%), ma analoghe sono le criticità: bollette (tecnicismo dei termini, poco trasparenti per i costi), interruzione del servizio/morosità (a seguito di contestazioni, indirizzi sbagliati), contatori (sbagli nella lettura dei consumi, telelettura), call center (tempi di attesa, scortesia, scarsa chiarezza info), tariffe elevate. Per dati, approfondimenti e proposte anche in tema di Pa (20% sul totale delle segnalazioni), servizi postali (6%), beni & prodotti (5%), trasporti (5%), assicurazioni (4%): www. Cittadinanzattiva. It. .
 
   
   
TORINO, ELEZIONI: ACCOMPAGNAMENTO AI SEGGI PER DISABILI E PERSONE CON TEMPORANEA DIFFICOLTA´ MOTORIA  
 
Torino, 21 maggio 2009 - Il Settore Servizi Demografici ed Elettorali di concerto con la Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie della Città di Torino, hanno predisposto, in occasione delle consultazioni elettorali europee e provinciali del 6 e 7 maggio, un servizio di accompagnamento ai seggi elettorali dedicato a tutti gli elettori con handicap motorio ed ai cittadini temporaneamente impediti nella deambulazione. ( L. N. 15 del 15. 1. 1991 - Dpr 503/96). Il servizio, prestato dai volontari alpini della Protezione Civile, dalla Consulta per le Persone in Difficoltà e dal servizio Passepartout del Comune di Torino viene realizzato con automezzi attrezzati e dotati di vari ausili idonei a facilitare il passo. Offre inoltre informazioni, consulenze ed attività di supporto per la soluzione di problemi relativi all´accessibilità ai seggi. Il servizio è gratuito ma deve essere prenotato telefonicamente al numero 011. 442. 8008 dal 25 maggio al 5 giugno dalle 9 alle 18, sabato 6 giugno dalle 9 alle 19 ( esclusi sabato 30, domenica 31 e martedì 2 giugno) e dall´ 8 al 20 giugno dalle 9 alle 18, domenica 21 dalle 9 alle 19 e lunedì 22 dalle 9 alle 12 (esclusi sabato 13 e domenica 14). .  
   
   
AL VIA IL BANDO DELLE IDEE PER I PICCOLI COMUNI DELLA PROVINCIA DI ROMA  
 
Roma, 21 maggio 2009 - Ha preso il via la quarta edizione del ´Bando delle Idee per i Piccoli Comuni della Provincia di Roma´. Il concorso, promosso da Legambiente Lazio e dall´Amministrazione provinciale di Roma e legato alla campagna ´Piccolagrandeitalia´, volta al rilancio dei piccoli borghi, punta a raccogliere nuove idee per la tutela e lo sviluppo dei 66 piccoli comuni del territorio con meno di 5mila abitanti (il 54% su un totale di 121). "Un bando per valorizzare ciò che abbiamo di più importante - afferma il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti - Per riprenderci dalla crisi, infatti, dobbiamo sfruttare le immense ricchezze del nostro territorio. In quest´ottica il turismo può produrre e promuovere ricchezza, se riusciamo a rendere questi posti più belli e più fruibili. Sicuramente riproporremo questi bandi per cambiare al meglio ciò che ci circonda". "Siamo partiti da una scommessa e siamo arrivati ad una realtà fatta di 45 progetti premiati, di cui la maggior parte già realizzata - ha dichiarato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio - segno di come il Bando delle idee abbia saputo radicarsi sul territorio, grazie alla collaborazione tra istituzioni e società civile. Le proposte premiate vanno dal recupero di sentieri o aree verdi abbandonate, alla promozione di giornate e progetti a sostegno del risparmio energetico, dall´organizzazione di corsi di formazione su e-accessibility ed imprenditoria giovanile, a quella di giornate per la promozione di prodotti tipici”. “È dalle peculiarità di questi piccoli borghi, vero e proprio scrigno di tradizione e innovazione – conclude Avenali - che possiamo ripartire per superare la crisi economica, e costruire un futuro di qualità all´insegna della eco-sostenibilità, della cooperazione e della pace". Il Bando guarda alle piccole realtà che possono rappresentare i motori di un nuovo sviluppo economico, che punti alla qualità e alla sostenibilità. Sono stati 45 i progetti premiati nelle tre edizioni precedenti, su un totale di 226 presentati, per un contributo complessivo di 430mila euro che i Piccoli Comuni hanno utilizzato per investire nelle proprie peculiarità e migliorare la loro qualità di vita. Anche per questa quarta edizione la Provincia di Roma conferma la sua attenzione nei loro confronti e mette di nuovo a disposizione 200mila euro. Alla nuova edizione del concorso possono partecipare Amministrazioni comunali, Comunità montane, unioni di Comuni, associazioni pro-loco, società cooperative, associazioni culturali, sportive, fondazioni, comitati, scuole della provincia per i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti. I progetti dovranno riguardare la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, la raccolta differenziata, la valorizzazione e promozione dei prodotti tipici e locali, il recupero di coltivazioni tradizionali e il mantenimento di razze autoctone, il risparmio energetico nonché l´ uso di fonti rinnovabili, il turismo, l´ artigianato ed il sociale. Le domande saranno esaminate da una commissione appositamente nominata, che selezionerà le proposte più interessanti. La realizzazione del progetto dovrà avere termine entro un anno dall´assegnazione del contributo da parte della Provincia di Roma. Le domande dovranno pervenire entro le ore 12 del 22 Giugno 2009 (modulo di partecipazione ed informazioni possono essere scaricati su www. Legambiente. Lazio. It o cliccando qui)". .  
   
   
POTENZA, L´INIZIATIVA "CULTURA A PORTE APERTE"  
 
Potenza, 21 maggio 2009 - Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, realizzerà, nelle regioni del Mezzogiorno, l’iniziativa Cultura “A porte aperte”, con lo scopo di dare la massima trasparenza all’organizzazione istituzionale del Ministero, rafforzare il dialogo con tutte le Amministrazioni locali, le associazioni pubbliche e private che operano nel settore dei beni culturali, il mondo della scuola e universitario, gli ordini professionali, le strutture preposte alla promozione del turismo e i cittadini tutti. In Basilicata, la manifestazione si terrà da mercoledì 20 a venerdi 22 maggio, ed il programma prevede per il primo giorno un convegno, con tavolo tecnico pomeridiano, sul tema “La concertazione tra gli Enti pubblici e privati per l’ottimale promozione e valorizzazione del patrimonio culturale lucano”, ed un concerto serale nell’auditorium del Conservatorio “Gesualdo da Venosa” a Potenza. Nelle due giornate successive, saranno aperti al pubblico i luoghi istituzionali del Ministero in regione: musei, parchi archeologici, archivi, biblioteche, nonché uffici tecnici e amministrativi, per la massima diffusione delle attività che quotidianamente il Mibac svolge sul territorio. Nell’ambito della terza giornata la S. I. P. B. C. Società italiana per la protezione dei beni culturali, sezione Basilicata, inaugurerà alle 10. 30, la “Ruga Rubens”, un percorso culturale che partirà dalla Cattedrale di San Gerardo per concludersi con la visita al Museo Nazionale in Palazzo Loffredo, dopo aver ripercorso la cinta muraria medievale attraversando le Porte, le Chiese, i Palazzi e le Piazze, testimonianze storiche della città di Potenza. Gli itinerari storici, culturali e religiosi vengono valorizzati attraverso la realizzazione di una segnaletica orizzontale removibile, che congiunge i beni culturali, individuati e indicati con un numero di riferimento. Una piccola guida, realizzata per l’occasione, che sarà distribuita gratuitamente, spiega il percorso e riporta brevi cenni storici dei singoli beni contrassegnati, riprendendo la numerazione riportata sul tracciato. L’iniziativa è stata già realizzata con successo in altre grandi città europee, come Hannover e Parigi. L’intento del progetto Ruga Rubens è quello di far conoscere e apprezzare il patrimonio culturale lucano, nello specifico quello della città di Potenza che, oltre ad essere il segno dell’identità regionale, è una ricchezza che costituisce un rilevante fattore di sviluppo e di crescita per la nostra regione. Un patrimonio che ha la capacità, infatti, di interagire con altri importanti comparti della vita economica e sociale, come il turismo e l’educazione alla cultura della protezione, tutela e salvaguardia dei beni culturali, attraverso una vivace ed efficace politica di valorizzazione e di promozione. .  
   
   
TERREMOTO: SINTESI INTERVENTO CHIODI IN CONSIGLIO  
 
L´aquila, 21 maggio 2009 - Ecco una sintesi dell´intervento di ieri del Presidente della Regione durante la seduta del consiglio regionale sul tema dell´emergenza terremoto: "Nonostante la Regione Abruzzo negli anni passati non abbia investito nel servizio di Protezione civile coloro che vi erano assegnati hanno fatto un lavoro straordinario. Non accetto, quindi, nessuna critica sull´operato della Protezione civile regionale e nazionale come è stato fatto ieri da qualche organo di informazione che ha voluto travisare ad arte ciò che ieri ha provato a spiegare l´assessore regionale alla Protezione civile. Anzi, sono pronto a reagire con forza inusitata. Bisognava esserci per osare criticare. Da subito, il 6 aprile, a coordinare la situazione c´era la Protezione civile regionale, c´era soprattutto l´assessore regionale. A chi, invece, sostiene che il decreto sarebbe da modificare anche perché ci sarebbe un´assenza del ruolo della Regione, ribatto che il decreto è stato emanato con una tempestività straordinaria. In Umbria ci vollero quasi 4 mesi. E´ evidente che i due eventi non sono assolutamente paragonabili quanto a complessità. Ecco allora che la governance non può essere la stessa. Ecco perché si è scelta una ricostruzione costruita su 4 fasi: emergenza primaria (soccorsi, tende, sanità rilievi, verifiche di agibilità, microzonizzazione, messa in sicurezza, fino alla fuoriuscita dalle tende affidata al sottosegretario Bertolaso); ricostruzione privata affidata ai privati cittadini sulla base delle leggi e delle ordinanze da emanare; centro storico di L´aquila (sindaco d´intesa con il presidente della Regione); ricostruzione del patrimonio pubblico (Presidente di Regione). Circa la perimetrazione del cosiddetto cratere abbiamo chiesto che la Protezione civile nazionale cui spetta per legge questo compito, lo individui dopo accertamenti approfonditi e, soprattutto, ci fornisca motivazioni adeguate delle esclusioni operate. Però, non considero giusto che possa essere una scelta ´politica´ per ovvie ragioni". "Mi si chiede se ci saranno problemi per le persone nelle tendopoli durante il G8. Sarebbe davvero singolare se così fosse. Il G8 a L´aquila è un evento storico che resterà per secoli nella storiografia aquilana. E servirà alla ricostruzione e al turismo [. ] L´imprenditoria abruzzese può e deve essere presente nella fase di ricostruzione. Deve attrezzarsi per partecipare alle gare che riguarderanno la mia gestione commissariale. Ma anche in questa fase del progetto Case deve essere messa in condizioni di lavorare. Per quanto concerne le opere di urbanizzazione, la realizzazione delle fondamenta, dei piastroni e gli interventi necessari per l´isolamento sismico, la tipologia di queste iniziative consentirà certamente alla Stazione appaltante di rivolgersi in modo assolutamente prevalente all´imprenditoria locale. Per contro, la costruzione dei moduli abitativi , in ragione dell´importo economico dei lavori, comporterà il necessario coinvolgimento nelle procedure di gara di ditte di rilevanza nazionale ed europea. Con il limite del subappalto variato fino al 50 per cento dal Dl 39/09 si ritiene che le ditte abruzzesi potranno trovare spazio nella realizzazione degli interventi e nell´aggiudicazione verrà attribuito un valore premiante ai concorrenti proprio per la capacità di coinvolgimento di maestranze locali. [. ] A chi chiede di rafforzare la figura del Presidente della Regione perché così facendo si rafforza il ruolo dell´Abruzzo dico che tutto ciò che si è fatto fino ad oggi l´ho condiviso in via generale e ho contribuito ad attuarlo. Se si pensa che il mio ruolo debba essere rafforzato solo perché non ho inteso vivere questo momento in maniera appariscente dico, invece, che è nella mia natura. Non ho mai pensato che la politica sia un set cinematografico dove conta chi più alza la voce, o chi la spara più grossa, o chi si agita per farsi vedere. Per me è una cosa seria". .  
   
   
ABRUZZO, LAVORO: CICAS,MISURE DI SOSTEGNO PER LAVORATORI SUBORDINATI L´ASSESSORE:PREVISTI 35 MLN PER ATTIVARE SVARIATE AZIONI  
 
Pescara, 21 maggio 2009 - Il Cicas, Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore, presieduto dall´assessore al Lavoro ed alla Formazione, si è riunito ieri mattina a Pescara, nella sede della Regione, ed ha previsto l´introduzione di misure di sostegno, che si svilupperanno negli anni 2009 e 2010, in favore di lavoratori subordinati a tempo indeterminato e determinato, inclusi apprendisti e lavoratori somministrati. Si tratta di unità lavorative operanti nel territorio della regione Abruzzo e non rientranti nell´ambito degli ammortizzatori ordinari o negli istituti di cui all´art. 19 del decreto legge 185/2008 relativamente al potenziamento ed all´estensione degli strumenti di tutela del reddito in caso di sospensione dal lavoro o di disoccupazione, nonchè alla disciplina per la concessione degli ammortizzatori in deroga. "Dopo l´accordo quadro per L´aquila che destina risorse vere ai bisogni veri dei lavoratori colpiti dal terremoto, - ha affermato l´assessore - con un intervento tempestivo e con procedure in corso semplificate, oggi abbiamo dato risposte ai lavoratori abruzzesi fuori dal "cratere". La situazione è critica e abbiamo dato fondo a tutte le risorse disponibili, pari a 35 milioni di euro per sostenere migliaia di lavoratori dipendenti e per accomagnare loro e le loro famiglie in questa difficile fase. La risposta del Cicas è stata forte e unanime con piena condivisione della proposta della Regione da parte di tutti gli agenti sociali, sindacali e datoriali. " Nel dettaglio, il Cicas ha approvato l´autorizzazione di 13 settimane di cassa integrazione guadagni in deroga a favore dei lavoratori dipendenti, sia a tempo indeterminato che determinato, compresi apprendisti e somministrati, sospesi o con orario ridotto a decorrere dal 12 aprile scorso, dipendenti da datori di lavoro titolari di unità operative anche artigiane e cooperative, non rientranti nei requisiti d´accesso ai trattamenti previsti dalla legislazione ordinaria per le sospensioni di attività lavorativa e dipendenti da imprese nelle quali sono già in corso tali trattamenti, con contratti di apprendistato e somministrazione. Quindi, il Cicas ha autorizzato 26 settimane di mobilità in deroga a beneficio di lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti per i quali scade l´indennità di mobilità nel periodo tra il 1° febbraio e il 30 giugno 2009. Inoltre, la proroga di 26 settimane è stata deliberata dal Cicas anche per la cassa integrazione in deroga in favore di lavoratori sospesi da datori di lavoro non rientranti nella disciplina prevista dalla legge 223/91 e per i quali scade l´indennità di cassa in deroga nel periodo tra il 1° febbraio e il 30 giugno 2009. Proroga di eguale durata è stata accordata dal Cicas anche per la mobilità in deroga in favore di lavoratori licenziati dalle imprese industriali fino a quindici dipendenti e da imprese artigiane escluse dalla disciplina prevista dalla legge 223/91, dei lavoratori utilizzati in Asu e dei lavoratori inseriti in percorso di stabilizzazione, secondo quanto stabilito dalla delibera di Giunta regionale 433 del 2007, per i quali scade l´indennità di mobilità in deroga tra il 1° febbraio e il 30 giugno 2009. Infine, il Cicas ha autorizzato, per il 2009, la proroga della mobilità in deroga, in presenza dei requisiti stabiliti dalla legge 223/91, in favore dei lavoratori del settore della formazione. . .  
   
   
PROSEGUONO IN SARDEGNALE CONFERENZE TERRITORIALI SUL PAESAGGIO  
 
Cagliari, 21 Maggio 2009 - Proseguono le Conferenze territoriali sul paesaggio. Venerdì 22 maggio appuntamento nel sud-est dell´isola presso l´Istituto dei Salesiani in via Don Bosco a Lanusei, con inizio alle ore 10, e a Muravera, nella sala consiliare, alle ore 16. L´assessore regionale dell´Urbanistica Gabriele Asunis incontrerà le realtà locali per il varo della riforma del Piano paesaggistico regionale e pianificazione territoriale. Queste le tematiche sono state affrontate lunedì, nella mattinata ad Alghero e nel pomeriggio ad Arzachena nelle due prime Conferenze territoriali di "stimolo ed ascolto" con Amministratori locali, tecnici, esponenti del mondo sociale ed economico, ma anche associazioni ambientaliste, mirate alla ricerca condivisa di una strategia per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna. .  
   
   
BANDO PER L´EROGAZIONE DI PRESTITI SULL´ONORE / MICROCREDITO PER LE FAMIGLIE DEL COMUNE DI BOLOGNA  
 
Bologna, 21 maggio 2009 – L’´azienda di servizi alla persona Asp I. R. I. D. Es. Ha aperto un bando per l´erogazione di prestiti sull´onore/microcredito per le famiglie del Comune di Bologna. Il prestito, fino ad un massimo di 5. 000 €, può essere concesso alle famiglie il cui reddito abbia un valore Isee compreso tra i 6. 000 € ed i 20. 000 € annui e che debbano affrontare impegni imprevisti e straordinari relativamente a spese mediche ed acquisti di ausili per disabili o portatori di handicap; a spese per nuovi contratti di affitto e a spese notarili per l’acquisto di un’abitazione; spese per la ristrutturazione dell’alloggio, per l’acquisto dell’arredamento; spese per la frequenza scolastica ed universitaria; spese per cause legali attinenti il diritto di famiglia. Per informazioni più dettagliate e la presentazione della domanda, gli interessati dovranno rivolgersi al Centro per le famiglie del Comune di Bologna – Via Orfeo, 40/2 Bologna – tel 051/6563311 Il modulo per presentare la domanda è scaricabile dai siti: www. Aspirides. It; www. Comune. Bologna. It, oppure è ritirabile presso: il Centro per le Famiglie del Comune di Bologna; le Agenzie Unicredit Banca di Bologna con sede in Via Indipendenza, Via Matteotti, Piazza Azzarita. Gli sportelli sociali dei Quartieri La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per le ore 13 del 30 giugno 2009. .  
   
   
CENTRI CHE ACCOLGONO DONNE VITTIME DI VIOLENZA, IL COMUNE DI ROMA CREA L´ALBO  
 
Roma, 21 maggio 2009 - L´ufficio Pari Opportunità del Campidoglio intende costituire il nuovo albo delle associazioni e degli organismi che, sul territorio comunale romano, accolgono in centri idonei le donne sole – o con figli minori – vittime di violenza. Un passo fondamentale per mettere in rete gli interventi e le esperienze nel campo della tutela delle donne e dei loro diritti. Le domande di adesione devono pervenire, entro le ore 12 del 3 giugno 2009, a questo indirizzo: Comune di Roma – U. O. Pari Opportunità – Via della Penitenza 37 – 00168 Roma. .