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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Giugno 2009
Politica
VANTAGGI REALI PER I CITTADINI DI TUTT’EUROPA COSA HA FATTO PER VOI LA COMMISSIONE EUROPEA NEL PERIODO 2004-2009  
 
Bruxelles, 3 giugno 2009 - In vista delle imminenti elezioni al Parlamento europeo, la Commissione ha presentato il 28 maggio un riepilogo dei risultati raggiunti. La Commissione europea ha fatto in modo che l’Unione europea riunificata funzioni a vantaggio dei suoi cittadini e ha garantito maggiore stabilità e prosperità in un’Unione con 27 Stati membri. Essa ha risposto con decisione alla crisi economica e finanziaria, ha attuato una strategia integrata per la lotta ai cambiamenti climatici e per un approvvigionamento energetico sicuro e ha cercato di fare in modo che la globalizzazione diventi inclusiva, sia meglio regolamentata e rispecchi i valori europei. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: “Questa Commissione, la prima di un’Unione allargata a 27 Stati membri, si è trovata a dover affrontare alcuni dei periodi più difficili che l’Unione europea abbia mai vissuto, in un momento di enormi cambiamenti economici e sociali. Il resoconto del nostro operato dimostra che siamo rimasti saldamente legati a quei valori e a quegli obiettivi di fondo che hanno consentito all’Unione di raggiungere risultati così positivi. Lasceremo un contributo importante al futuro sviluppo del progetto europeo. Sono particolarmente fiero del modo in cui abbiamo reagito alla crisi economica e finanziaria, del nostro ambizioso programma di lotta al cambiamento climatico e della creazione di una vera politica energetica europea. Inoltre, abbiamo assunto un ruolo guida nel far sì che la globalizzazione sia improntata ai valori europei e nel promuovere gli interessi dell’Europa a livello mondiale. Adesso le imminenti elezioni al Parlamento europeo offrono ai cittadini la possibilità di far sentire la loro voce sul futuro dell’Europa. Invito i cittadini europei ad avvalersi di questo loro diritto democratico. ” La sintesi dei risultati raggiunti è contenuta in un documento pubblicato oggi e disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Ue. Negli ultimi cinque anni, la Commissione Barroso ha acquistato credibilità agli occhi dei cittadini, degli operatori economici, degli Stati membri e del Parlamento europeo. La Commissione si è dimostrata capace di proporre iniziative ambiziose ma realistiche e di garantirne la realizzazione, e lo ha fatto in un periodo di cambiamento istituzionale e di crisi economica. Sono state adottate importanti norme che mettono il mercato unico inequivocabilmente al servizio del cittadino, ad esempio potenziando i diritti dei passeggeri nei trasporti, riducendo le tariffe della telefonia mobile o agevolando i pagamenti transfrontalieri. Parallelamente, la Commissione ha semplificato la normativa dell’Ue, proponendo di eliminare quasi il 10% della legislazione superflua e di ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese. L’importanza attribuita dalla Commissione alla crescita e all’occupazione, attraverso la nuova strategia di Lisbona e il patto di stabilità e crescita riveduto, ha permesso all’Europa di affrontare meglio l’attuale crisi economica, finanziaria e occupazionale. La Commissione europea è stata la prima istituzione internazionale a presentare un piano di ripresa credibile e ha coordinato la risposta in materia di attivi deteriorati, ricapitalizzazione, aiuti di Stato e misure di transizione dal salvataggio alla ripresa in settori specifici come quello automobilistico. La Commissione sta guidando la lotta alla crisi, sia nell’ambito del G-20 sia a livello dell’Ue, promovendo l’attuazione delle raccomandazioni contenute nella relazione sulla vigilanza finanziaria presentata dal gruppo di esperti guidato da Jacques de Larosière (ex direttore generale del Fondo monetario internazionale). La Commissione Barroso ha guidato la trasformazione della strategia europea in materia di energia e cambiamenti climatici. L’ambizioso pacchetto di misure legislative preparato dalla Commissione Barroso ha dimostrato che l’Europa è pronta a svolgere un ruolo guida e continuerà a farlo in previsione del vertice di Copenaghen sui cambiamenti climatici. Il pacchetto garantisce che le misure a breve termine adottate in risposta alla crisi economica siano pienamente compatibili con i nostri obiettivi a più lunga scadenza. La Commissione europea si è adoperata con grande impegno per influire sul contesto globale in evoluzione per affrontare il problema della povertà, le questioni sanitarie mondiali, il fenomeno della migrazione e le questioni legate alla sicurezza. La Commissione ha dimostrato il proprio peso in occasione delle crisi in Georgia, in Medio Oriente e in Africa. Al tempo stesso, essa ha investito nella stabilità regionale dei Paesi vicini e ha promosso partenariati efficaci e ambiziosi con le potenze mondiali per tutelare gli interessi e i valori europei. Occorre però un ulteriore impegno. Il ciclo di Doha sul commercio internazionale non si è ancora concluso. La Commissione ha presentato una serie di proposte per riformare i mercati finanziari, rilanciare l’occupazione e affrontare altre sfide impellenti, proposte che però devono ancora essere approvate dall’Ue. In un momento in cui resta alto l’impegno per superare gli effetti della crisi economica, la Commissione dovrà adoperarsi affinché l’Unione esca rafforzata da questa fase. L’attenzione resterà incentrata sulla necessità di ratificare il trattato di Lisbona, che conferirà all’Unione una maggiore capacità d’azione. La Commissione Barroso ha preso l’iniziativa di proporre soluzioni ai problemi attuali: il piano di ripresa economica, i recenti provvedimenti in materia di lotta ai cambiamenti climatici e di sicurezza energetica, il Fondo di adeguamento alla globalizzazione, lo strumento alimentare per lo sviluppo (bilancio di 1 miliardo di euro), l’Istituto europeo di tecnologia, i fondi stanziati per i progetti energetici e la banda larga per le comunità rurali (5 miliardi di euro), il patto europeo sull’immigrazione sono tutti riconducibili a iniziative della Commissione europea. La Commissione ha portato avanti l’agenda europea e ha costruito il consenso tra tutti e 27 gli Stati membri in occasione di ciascun Consiglio europeo, anche nei periodi più difficili. È questa l’eredità della Commissione Barroso. .  
   
   
SERVIZI FINANZIARI: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RAFFORZARE LA VIGILANZA FINANZIARIA IN EUROPA  
 
Bruxelles, 3 giugno 2009 - La Commissione europea ha adottato una comunicazione sulla vigilanza finanziaria in Europa, che propone una radicale riforma dell’attuale architettura dei comitati incaricati dei servizi finanziari. La comunicazione introduce un nuovo organismo, il Consiglio europeo per i rischi sistemici (Cers), e istituisce un sistema europeo di sorveglianza finanziaria (Sesf), di cui farebbero parte le nuove autorità di vigilanza europee. Faranno seguito, nel prossimo autunno, concrete proposte legislative. La Commissione invita tutte le parti interessate a trasmettere commenti e osservazioni entro il 15 luglio. José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha dichiarato a questo proposito: “Motivi sia etici sia economici impongono una migliore vigilanza dei mercati finanziari transfrontalieri. A tal fine ho incaricato Jacques de Larosière e il gruppo che presiede di elaborare una relazione. La Commissione presenta oggi proposte per contribuire a ristabilire la fiducia, evitare le crisi future, garantire la crescita e proteggere l’occupazione. Il nuovo sistema aiuterà l’Ue e i suoi Stati membri a far fronte nello stesso tempo al rischio sistemico accumulato e ai problemi con gli istituti transfrontalieri. Mi compiaccio del sostegno che gli Stati membri hanno voluto dimostrare alla relazione de Larosière in occasione del Consiglio europeo di primavera. Invito ora i capi di Stato e di governo dell’Ue ad approvare, nel Consiglio europeo di giugno, le misure concrete e progressive che presentiamo oggi, nella speranza che la nuova architettura diventi operativa fin dal 2010. ” Charlie Mccreevy, commissario europeo incaricato del mercato interno e dei servizi, ha dichiarato: “La vigilanza finanziaria in Europa non ha tenuto il passo dell’integrazione dei mercati. La crisi ha mostrato che il sistema attuale non è sufficientemente reattivo e che non è adattato a un mercato unico dei servizi finanziari. Il nuovo sistema consentirà di combinare la competenza di tutti i responsabili della vigilanza sulla stabilità finanziaria, grazie al coordinamento di forti organismi europei. Con questa iniziativa la Commissione intende rimediare alle debolezze che la crisi ha messo in evidenza, nonché rispondere all’appello del G-20 di agire a favore di un sistema di regolamentazione e vigilanza dei servizi finanziari più solido e armonizzato a livello internazionale. ” Per Joaquín Almunia, commissario incaricato degli affari economici e monetari: “Il settore finanziario è stato uno dei principali motori della crescita dalla creazione del mercato finanziario all’inizio degli anni 1990, ma è anche stato all’origine della grave crisi che ha quasi bloccato l’economia alla fine dell’anno scorso. Le riforme proposte oggi sono intese ad istituire un nuovo organismo europeo, il Consiglio europeo per i rischi sistemici, con il compito di analizzare i rischi per la stabilità derivanti dalle evoluzioni macroeconomiche e del sistema finanziario nel suo insieme. Sulla base delle proprie analisi, tale organismo potrebbe mettere tempestivamente in guardia contro possibili rischi sistemici e, all’occorrenza, raccomandare l’adozione di provvedimenti per affrontarli, creando in tal modo per la prima volta un sistema di vigilanza macro-prudenziale per l’Ue. ” l pacchetto sulla vigilanza finanziaria proposto nella comunicazione comprende due elementi chiave: un consiglio europeo per i rischi sistemici (Cers), incaricato di monitorare e valutare i rischi che incombono sulla stabilità del sistema finanziario nel suo complesso (vigilanza macroprudenziale). Il Cers emetterà allarmi preventivi in caso di possibile rischio sistemico e, se necessario, formulerà raccomandazioni quanto alle misure da adottare per farvi fronte. La creazione del Cers permetterebbe di rimediare ad una delle debolezze fondamentali evidenziate dall’attuale crisi, vale a dire l’esposizione del sistema finanziario a rischi sistemici, settoriali e trans-settoriali, che sono complessi ed interconnessi; un sistema europeo di sorveglianza finanziaria (Sesf) per vigilare sui singoli istituti finanziari (vigilanza microprudenziale), costituito da una robusta rete di autorità nazionali di vigilanza finanziaria che lavori in collaborazione con le nuove autorità europee risultanti dalla trasformazione dei comitati che attualmente vigilano sui settori bancario, mobiliare, assicurativo e pensionistico. Il Sesf dovrebbe essere fondato sul principio di competenze condivise che si rafforzano reciprocamente e combinerebbe la sorveglianza delle imprese a livello nazionale con alcuni specifici compiti da svolgere a livello europeo. Il sistema sarà volto a favorire l’armonizzazione delle norme e a rendere più coerenti le prassi e l’applicazione delle norme in materia di sorveglianza. Questa rete, basata sui principi di partenariato, flessibilità e sussidiarietà, dovrebbe essere diretta ad accrescere la fiducia tra le amministrazioni nazionali garantendo che le autorità di vigilanza dei Paesi ospiti siano sufficientemente coinvolte nell’elaborazione delle politiche di stabilità finanziaria e di protezione degli investitori, in modo da lottare più efficacemente contro i rischi transfrontalieri. L’attuazione dei provvedimenti sopra descritti dovrà essere monitorata e occorrerà valutarne accuratamente l’efficacia. Al massimo tre anni dopo l’entrata in funzione del Cers e del Sesf, e al più tardi nel 2013, dovrebbe essere effettuato un riesame completo del quadro europeo di vigilanza finanziaria proposto nella comunicazione. Tale riesame servirà a stabilire se siano necessarie misure supplementari per rafforzare il Cers e il Sesf. La Commissione invita tutte le parti interessate a esprimere il loro parere sulle proposte contenute nella comunicazione. I contributi dovranno essere inviati entro il 15 luglio utilizzando il formulario disponibile al seguente indirizzo web: http://ec. Europa. Eu/internal_market/consultations/2009/fin_supervision_may_en. Htm . .  
   
   
NOTA INFORMATIVA DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA CONCERNENTE LA RELAZIONE SPECIALE N. 3/2009 “EFFICACIA DELLA SPESA NELL’AMBITO DELLE AZIONI STRUTTURALI RELATIVE AL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE PER I PERIODI DI PROGRAMMAZIONE 1994-1999 E 2000-2006”  
 
Lussemburgo, 3 giugno 200 - Le acque reflue e i fanghi di depurazione degli agglomerati urbani possono avere effetti negativi sulla qualità di laghi, fiumi, acque costiere, suoli e acque sotterranee d’Europa. Di conseguenza l´Unione europea ha adottato una serie di direttive e ha cofinanziato la costruzione di impianti di trattamento delle acque reflue urbane tramite il Fondo di coesione e il Fesr. Questo ha permesso di aumentare significativamente la percentuale della popolazione urbana servita da un impianto di trattamento delle acque reflue. Nell´espletamento dell´audit, la Corte ha concentrato la propria attenzione sugli impianti finanziati dal Fondo di coesione e dal Fesr nei periodi di programmazione 1994-1999 e 2000-2006 in Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda, destinatari della maggior parte della spesa in tale settore. Le conclusioni dell´audit presentate in questa relazione si basano sull´esame dei sistemi di gestione e di controllo della Commissione e sulla valutazione della performance di 73 impianti di trattamento. Sono stati inoltre presi in esame lo smaltimento dei fanghi di depurazione derivati dal trattamento delle acque reflue e il ruolo della Commissione nel settore delle acque reflue. In generale, la Corte ha concluso che le azioni strutturali hanno contribuito a migliorare il trattamento delle acque reflue in tutti e quattro gli Stati membri sottoposti ad audit. Nel complesso, la performance degli impianti di trattamento cofinanziati dalle azioni strutturali è stato considerato adeguato. Tuttavia, alcuni funzionavano a capacità ridotta e in una minoranza di casi non rispettavano i requisiti europei sulla qualità degli effluenti. La Corte ha rilevato la necessità di prestare maggiore attenzione al fatto che gli impianti di trattamento siano adeguatamente collegati alla rete fognaria e che le acque reflue industriali ricevute dagli impianti siano state pretrattate come richiesto. Per quanto concerne i fanghi di depurazione, la Corte ha concluso che la maggior parte degli impianti di trattamento cofinanziati nei quattro Stati membri sottoposti ad audit smaltivano i fanghi con i metodi di riutilizzo incoraggiati dall´Ue, nonostante una minoranza abbia scelto metodi meno sostenibili, che non prevedono il riutilizzo. La Corte ha inoltre individuato margini di miglioramento per alcuni aspetti relativi al monitoraggio dello smaltimento dei fanghi. L´attuale direttiva sui fanghi di depurazione risale al 1986 e pertanto non contiene i progressi da allora compiuti in questo settore. Qualsiasi revisione della direttiva dovrebbe prendere in considerazione tutti i costi e i benefici delle nuove misure proposte e l´impatto potenziale su altre politiche europee. Per quanto concerne il ruolo della Commissione, la Corte ritiene che il processo di verifica delle domande di sovvenzione possa essere più coerente; questo potrebbe essere facilitato dallo sviluppo di linee guida interne e liste di controllo da utilizzare nel processo di valutazione. Inoltre, la Corte ha rilevato la necessità di migliorare il monitoraggio dei risultati da parte della Commissione al momento della verifica delle relazioni finali prima di procedere al saldo del finanziamento. Devono essere intraprese azioni di follow-up adeguate nel caso non siano fornite le informazioni richieste o non siano stati raggiunti i risultati previsti. La Corte ha inoltre indicato che per mantenere un buono stato ecologico dei corpi idrici è necessario porre maggiore enfasi sui principi ambientali dell’Ue del "chi inquina paga" e della riduzione dell’inquinamento alla fonte. .  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL: FINANZIAMENTI PER INIZIATIVE EUROPEE E PATROCINI FINANZIARI  
 
Trento, 3 giugno 2009 - La Regione, in coordinamento con le Province autonome di Trento e di Bolzano, promuove e sostiene le iniziative di comuni, istituzioni, enti e associazioni che si impegnano nel favorire l’integrazione europea. In questo campo rientrano, fra gli altri, gli interventi tesi a rafforzare fra i giovani l’identità culturale europea, anche attraverso lo studio delle lingue, le attività di ricerca di scambio e di approfondimento volte a promuovere l’integrazione, i gemellaggi fra i comuni o altri enti europei e la collaborazione transfrontaliera ed interregionale. A sostegno delle iniziative europee che saranno realizzate nel 2009 da comuni, enti e associazioni, la Giunta regionale, riunita oggi a Trento, ha stanziato 1. 432. 093 euro per soggetti che operano in provincia di Trento e 1. 226. 120 euro per quelli che hanno sede in provincia di Bolzano. Complessivamente sono quasi 200 i soggetti che riceveranno un finanziamento. La Giunta regionale ha inoltre stanziato 796. 500 euro per la provincia di Bolzano e 658. 500 per quella di Trento per la concessione di patrocini finanziari ad istituzioni, enti e associazioni che realizzeranno, nel corso del 2009, attività ritenute di particolare importanza per la Regione. In questo ambito rientrano tutte le iniziative che abbiano per oggetto la valorizzazione, il recupero, la tutela e la promozione della specificità del patrimonio culturale, storico e socio-economico delle popolazioni del Trentino-alto Adige. Le iniziative possono concretizzarsi in manifestazioni, convegni, congressi, sfilate tradizionali, commemorazioni e celebrazioni. Complessivamente, fra Trentino e Alto Adige, sono 186 i patrocini finanziari concessi. .  
   
   
PROGRAMMI UE:“POR-FESR” E “DOCUP” OB2 COMITATO DI SORVEGLIANZA RIUNITO A PERUGIA CONFERMA OTTIMI RISULTATI REGIONE UMBRIA  
 
 Perugia, 3 giugno 2009 – L’attuale crisi economica non ha inficiato la validità degli obiettivi di sviluppo individuati nel Por-fesr 2007-2013 per l’Umbria, finalizzati ad accrescere la competitività del sistema produttivo e a creare condizioni di rilancio per l’economia della regione. Ricerca e innovazione si confermano infatti come gli strumenti più efficaci per sviluppare e sostenere, anche nell’ambito della nuova programmazione comunitaria, la competitività del tessuto produttivo umbro. Inoltre l’Umbria continua a dimostrare una eccellente capacità di spesa delle risorse messe a disposizione dalla Ue come testimonia anche il pieno risultato ottenuto con il “Docup” Obiettivo 2 (2000-2006), per il quale si è già raggiunta una capacità di spesa di oltre il 95 per cento ed i cui interventi si concluderanno entro il prossimo 30 giugno. Una “performance”, quella della Regione Umbria, evidenziata nel corso del Comitato di Sorveglianza del Programma operativo regionale Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2007/2013 e del Documento annuale di programmazione (Docup) 2000/2006 riunito a Perugia per fare il punto sullo stato di attuazione dei due programmi comunitari. Presenti, tra gli altri, il funzionario della Commissione Ue Andrea Murgia, Marco Valenti e Germana Cavicchioli del Ministero dell’economia e l’assessore alla cultura della Regione Umbria. Obiettivo generale del Por – è stato detto durante la riunione - è accrescere la competitività dell’Umbria attraverso la promozione dei processi di innovazione del sistema produttivo, il sostegno alla competitività e accessibilità del territorio, il miglioramento della qualità della vita ed una maggiore tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali. Il Por mette a disposizione risorse complessive, comunitarie e nazionali, per circa 350 milioni di euro, che produrranno investimenti per 800 milioni di euro, soprattutto nei settori della ricerca, dell’innovazione, del risparmio energetico e delle energie alternative. Al 31 marzo 2009 sono stati impegnati 38 milioni di euro e sono stati fatti pagamenti per 1 milione 700 mila euro, con una previsione di spesa di 32 milioni di euro a fine anno. Tra i cinque “assi” prioritari in cui si articola il Programma, la più forte concentrazione di risorse (pari al 61 per cento del totale) si ha per interventi in materia di ricerca e innovazione. I finanziamenti per l’Asse 1 (“innovazione ed economia della conoscenza”) e per l’Asse 3 (“efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili”) assorbono infatti, rispettivamente, il 46 ed il 15 per cento del totale. La restante quota di risorse (escludendo quelle assegnate all’”assistenza tecnica”) è destinata per il 21 per cento al miglioramento della fruibilità dei centri urbani, intesi come luoghi di vita e di lavoro (Asse 4 – “accessibilità e aree urbane) e per il 15 per cento alla tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali e alla prevenzione dei rischi (Asse 2 – “ambiente e prevenzione dei rischi”). I diversi interventi riguardanti gli Assi si realizzano – è stato ricordato - attraverso 23 “attività” già avviate con la predisposizione di bandi, piani e programmi specifici. Nel 2007 si è partiti con il bando a sostegno dell’ecoinnovazione, per l’introduzione di misure di risparmio energetico e fonti rinnovabili (per 2 milioni e mezzo di euro) e con quelli del “pacchetto competitività 2007”, relativi a ricerca, progetti integrati aziendali (Pia) e creazione di reti stabili di imprese (per 22 milioni di euro). Nel 2008 sono stati emanati i bandi sui Programmi integrati di sviluppo urbano (Puc2), per un importo di 35 milioni di euro, ed i bandi del “pacchetto competitiità 2008” su ricerca, progetti integrati aziendali (Pia), introduzione di tecnologie digitali nelle Pmi e creazione di reti stabili di imprese, per 28 milioni di euro. Nello stesso anno sono stati avviati interventi per la gestione del Piano Regionale Coordinato di Prevenzione Multirischio e per il completamento dell’infrastruttura di diffusione della banda larga su tutto il territorio umbro. Nel 2009 sono stati individuati i primi progetti di recupero e riconversione dei siti degradati già inseriti nel Piano regionale di bonifica dei siti inquinati (attività a3 – Asse Ii), sono state pubblicate le Linee Guida per la valorizzazione della rete dei Siti Natura 2000 (attività b1 - Asse Ii) e sono stati emanati bandi rivolti alle Pmi per l’efficienza energetica (attività b2 – Asse Iii) e agli enti pubblici per la gestione ambientale d’area (Asse Ii). Relativamente allo stato di attuazione del Docup “Ob. 2” che, avviato nel 2001 si concluderà il 30 giugno 2009, il Comitato ha preso atto della realizzazione degli obiettivi previsti. I dati illustrati durante la riunione hanno evidenziato che al 31 dicembre 2008 sono stati effettuati pagamenti per 380 dei 400 milioni di euro a disposizione, con un livello di spesa del 95 per cento e investimenti complessivi per 1 miliardo 026 milioni di euro. Sono stati attivati 5 mila 618 progetti (l’86 per cento dei quali per “aiuti e servizi alle imprese”, il 10 per cento per “opere pubbliche” e il 4 per cento per “acquisizione di beni e servizi”). Gli aiuti rappresentano il 34 per cento della spesa effettuata e hanno coinvolto 3 mila 544 imprese distribuite sull’intero territorio regionale, sebbene con una più forte concentrazione nelle aree dell’Amerino-narnese-ternano e della Valle Umbra. Gli investimenti infrastrutturali (“opere pubbliche”) hanno assorbito il 48 per cento delle risorse e hanno permesso la realizzazione di interventi nell’ambito dei Beni Culturali e del patrimonio ambientale da parte dei Comuni e delle Comunità Montane, il risanamento delle aree urbane, la riqualificazione dell’offerta insediativa per le attività produttive nelle principali aree industriali della regione, interventi sul ciclo delle acque (captazione, adduzione, rete fognaria, trattamento e depurazione), sul trattamento dei rifiuti e per la bonifica di siti inquinati. Gli interventi per l’acquisizione di beni e servizi hanno interessato il 18 per cento delle risorse e hanno riguardato attività di studio e ricerca, assistenza tecnica, attività promozionali e servizi finanziari alle imprese sull’intero territorio umbro. La stima degli occupati attivati dal Programma dalla fase di avvio fino alla fine del 2007 (ultima data presa in considerazione dal “valutatore indipendente”) è di circa 6 mila unità, di cui 2. 561 donne. .  
   
   
KLAGENFURT, WORKSHOP IMPRESE ITALIANE AUSTRIACHE SLOVENE  
 
Klagenfurt, 3 giugno 2009 - Il Centro Estero Veneto, nell´ambito del Programma promozionale della Regione Veneto, in collaborazione con l´Unioncamere del Veneto, le Camere di commercio di Trieste, di Udine, della Carinzia, della Slovenia e le Camere dell´economia di Pola e di Fiume, organizzano un workshop multilaterale tra imprese italiane, austriache, slovene e croate che si terrà a Klagenfurt il prossimo 30 giugno. Il workshop, rende noto Informest, prevede la definizione di un´agenda personalizzata di incontri individuali tra gli operatori dei settori della logistica, trasporti, agroalimentare e metalmeccanica. Le adesioni vanno presentate entro il 4 giugno. Per informazioni: Centro Estero Veneto, marketing@centroesteroveneto. Com. Circolare informativa e scheda di adesione: http://www. Informest. It/docs/eventi/20090519152745. Pdf .  
   
   
COOPERAZIONE BILATERALE CROAZIA-ALBANIA  
 
Zagabria, 3 giugno 2009 - Il presidente croato Stipe Mesic e il presidente albanese Bamir Topi, in visita in Croazia, hanno concordato di sviluppare la cooperazione bilaterale. Lo rende noto Setimes. Com. I due presidenti hanno anche concordato il rafforzamento dei legami economici tra le due Nazioni. Durante una visita di tre giorni in Croazia, il presidente albanese ha concordato con il presidente croato che, dopo aver completato l´adesione alla Nato, l´integrazione nella Ue è ora un obiettivo strategico per entrambi i Paesi. "Siamo consapevoli del fatto che la strada verso la Ue è lunga", ha detto Topi, assicurando che l´Albania realizzerà tutte le riforme giudiziarie necessarie a rispettare gli standard comunitari. .  
   
   
UNGHERIA, OTP BANK OTTIMISTA SUL SECONDO TRIMESTRE  
 
Budapest, 3 giugno 2009 - L´istituto di credito ungherese Otp Bank ha dichiarato di attendersi un secondo trimestre migliore rispetto all´andamento registrato nel primo quarto dell´anno. La dichiarazione, a opera del chief executive officer Laszlo Urban, è giunta il giorno successivo alla pubblicazione dei dati trimestrali relativi al primo periodo del 2009, in cui Otp Bank ha ottenuto utili consolidati pari a 41,8 miliardi di fiorini, in calo del 24 per cento rispetto al primo trimestre 2008. Lo ricorda il "Budapest Business Journal". .  
   
   
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE DEL MESE DI MAGGIO 2009 INFERIORE AL MESE DI MAGGIO 2008  
 
Roma, 3 giugno 2009 - Il fabbisogno del settore statale del mese di maggio 2009 è risultato pari, in via provvisoria, a 7. 600 milioni, inferiore di circa 300 milioni rispetto a quello registrato nel mese di maggio del 2008, pari a 7. 937 milioni. Il fabbisogno del mese di maggio 2009, rispetto a quello dello scorso anno, ha beneficiato di un minor onere per interessi, del versamento delle disponibilità liquide giacenti sui "conti dormienti", ai sensi dell´art. 1, comma 345, della legge n. 266/2005, nonché del venir meno di erogazioni di carattere straordinario effettuate nel mese di maggio 2008 a favore di Alitalia e delle regioni per l´estinzione dei debiti sanitari pregressi. Il fabbisogno del mese di maggio 2009 ha risentito in negativo dei maggiori rimborsi per crediti d´imposta da parte dei concessionari della riscossione e di minori incassi fiscali connessi sostanzialmente alla dinamica del gettito Iva. .  
   
   
L´ITALIA UN PAESE IN DECLINO PER IL 70 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE I RISULTATI DI UN SONDAGGIO DE "IL SOLE 24 ORE" REALIZZATO IN OCCASIONE DEL FESTIVAL DELL´ECONOMIA DI TRENTO  
 
Trento, 3 giugno 2009 - Oltre la metà della popolazione italiana è preoccupata della crisi economica, sia a livello generale sia con riferimento al proprio contesto familiare. Il giudizio che dà sulla situazione economica complessiva dell´Italia è particolarmente negativo: solo il 10% la considera molto o abbastanza positiva. La percezione della situazione economica personale e famigliare è invece migliore, ma oltre il 40% dei cittadini la considera poco positiva, e la percentuale cresce al 47% per chi ha più di 55 anni. Il 70% degli italiani ritiene inoltre che l´Italia sia un paese in declino. L´idea generalmente diffusa è che dopo la crisi la situazione del Paese risulterà invariata o anche peggiorata rispetto a quella vissuta negli ultimi anni. Questi alcuni dei risultati di un sondaggio effettuato da Ipr Marketing per "Il Sole 24" Ore in occasione del Festival dell´economia di Trento, che sarà pubblicato domani sul quotidiano. Il sondaggio è stato realizzato per via telematica su un campione di 1. 000 cittadini. La grande maggioranza degli intervistati (il 70% circa) considera l´Italia un paese in declino; la globalizzazione viene considerata un processo positivo, in grado di produrre sviluppo e benessere, dalla metà del campione, eppure il 57% si dice favorevole a misure protezionistiche per salvaguardare interessi di cittadini e aziende. Il 37% del campione si dice spaventato per l´eventualità che una persona della propria famiglia perda il posto di lavoro. Per oltre il 40% degli intervistati, però, la situazione economica personale nei prossimi 12 mesi rimarrà invariata; poco più del 20% del campione pensa che peggiorerà leggermente e il 10% circa che peggiorerà nettamente. Le fabbriche sono considerate il settore più "a rischio", seguite da pubblica amministrazione e aziende di servizi. Quelle del lavoro autonomo e delle professioni sono invece ritenute aree in crescita. E dopo la crisi? Quasi la metà degli italiani sono fatalisti: la situazione sarà uguale a quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Una percentuale oscillante fra il 30 e il 40% a seconda delle fasce d´età pensa invece che sarà peggiore, e solo una piccola "fetta" di intervistati, fra il 12 e il 17% del campione, ritiene che sarà migliore. Ma in una situazione di questo tipo la maggioranza degli italiani come spenderebbe un bonus una tantum di 50. 000 euro? Il 36% pensa al "bene rifugio", ovvero all´acquisto di un immobile, il 20% ad un deposito bancario. Gli Italiani Ai Tempi Della Crisi
tab. 1a - La Percezione Dell´attuale Situazione Economica Italiana E Personale.
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
secondo Lei, la situazione economica complessiva dell´Italia oggi è :
Molto positiva 0 0 0 0
Abbastanza positiva 10 10 8 11
å Molto/abbastanza positiva 10 10 8 11
Poco positiva 48 45 44 54
Per nulla positiva 41 45 46 35
Senza opinione 1 0 2 0
totale 100 100 100 100
secondo Lei, la Sua situazione economica personale e della sua famiglia oggi è:
Molto positiva 0 0 1 0
Abbastanza positiva 37 42 33 36
å Molto/abbastanza positiva 37 42 34 36
Poco positiva 44 40 43 47
Per nulla positiva 17 12 22 17
Senza opinione 2 6 1 0
totale 100 100 100 100
Bitmap
Fonte: Ipr Marketing
tab. 1b - La Percezione Della Situazione Economica Italiana E Personale In Futuro.
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
e a suo giudizio, nei prossimi 12 mesi, la situazione economica complessiva dell´Italia:
Migliorerà nettamente 2 0 3 2
Migliorerà leggermente 25 26 21 28
å Migliorerà nettamente / leggeremente 27 26 24 30
Rimarrà invariata 31 30 31 31
Peggiorerà leggermente 19 18 16 22
Peggiorerà nettamente 21 26 25 14
Senza opinione 2 0 4 3
totale 100 100 100 100
e a suo giudizio, nei prossimi 12 mesi, la situazione economica sua e della sua famiglia:
Migliorerà nettamente 0 0 0 0
Migliorerà leggermente 14 12 14 15
å Migliorerà nettamente / leggeremente 14 12 14 15
Rimarrà invariata 45 48 43 44
Peggiorerà leggermente 27 20 27 32
Peggiorerà nettamente 10 12 11 7
Senza opinione 4 8 5 2
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 2 - Crisi Economica: Quanto Durera´?
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
quanto durerà secondo Lei la recessione e la crisi economica nel mondo?
Fino all´estate 2009 1 2 2 0
Fino alla fine del 2009 9 7 13 6
Fino al 2010 33 22 26 47
Dopo il 2010 45 55 49 34
Senza opinione 12 14 10 13
totale 100 100 100 100
quanto durerà secondo Lei la recessione e la crisi economica in Italia?
Fino all´estate 2009 1 0 2 0
Fino alla fine del 2009 10 17 8 8
Fino al 2010 28 18 22 40
Dopo il 2010 51 55 58 41
Senza opinione 10 10 10 11
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 3 - Crisi Economica: La Paura Per Il Posto Di Lavoro.
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
pensando a lei e alla persone che attualmente lavorano nella sua famiglia,
quanta paura ha che nei prossimi 12 mesi qualcuno possa perdere il proprio posto di lavoro?
Molta 18 17 13 22
Abbastanza 19 23 22 15
å Molta / Abbastanza 37 40 35 37
Poca 34 31 34 38
Nessuna 25 27 25 23
Senza opinione 4 2 6 2
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 4 - Crisi Economica E Occupazione: La Percezione Dei Settori Che Saranno Piu´ Colpiti.
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
lei immagina che nei prossimi anni ci sara´ un aumento o una diminuzione:
Degli occupati nelle fabbriche
Aumento 11 8 7 18
Diminuzione 80 79 86 76
Senza opinione 9 13 7 6
Totale 100 100 100 100
Degli occupati nelle aziende di servizi
Aumento 32 29 29 38
Diminuzione 58 63 60 52
Senza opinione 10 8 11 10
Totale 100 100 100 100
Degli occupati nella Pubblica Amministrazione
Aumento 15 18 15 13
Diminuzione 64 48 69 70
Senza opinione 21 34 16 17
Totale 100 100 100 100
Dei lavoratori autonomi
Aumento 49 45 53 47
Diminuzione 38 34 40 40
Senza opinione 13 21 7 13
Totale 100 100 100 100
Dei liberi professionisti
Aumento 54 56 54 52
Diminuzione 30 24 35 29
Senza opinione 16 20 11 19
Totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 5 - Crisi Economica: Come Sara´ Dopo?
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
una volta terminata la crisi, lei ritiene che la situazione internazionale sarà:
Migliore di quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni 16 20 10 19
Peggiore di quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni 32 29 26 39
Uguale a quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni 42 43 50 33
Senza opinione 10 8 14 9
totale 100 100 100 100
e una volta terminata la crisi, lei ritiene che la situazione italiana sarà:
Migliore di quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni 12 12 8 17
Peggiore di quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni 35 35 29 40
Uguale a quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni 45 47 52 36
Senza opinione 8 6 11 7
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 6a - Cosa Farebbero Gli Italiani Con A Disposizione 50. 000 Euro.
(valori Percentuali)
Media per classi di età
Media Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
se in ipotesi domani dovesse ricevere un bonus una tantum di 50. 000 euro dall’azienda o dall’ente per cui lavora, cosa ne farebbe?
come li dividerebbe tra le seguenti voci?
Acquisto/ristruttutazione immobili 36 47 36 32
Deposito in banca / Conto corrente 20 26 20 18
Polizze assicurative vita / Fondi pensione etc… 12 6 14 12
Investimenti in titoli di stato 10 5 10 12
Svago (viaggi, vacanze …. ) 8 8 9 6
Investimenti in azioni/obbligazioni 7 4 6 10
Acquisto auto / moto 7 4 5 10
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 6b - Cosa Farebbero Gli Italiani Con A Disposizione 50. 000 Euro.
(in Euro)
Media per classi di età
Media Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
se in ipotesi domani dovesse ricevere un bonus una tantum di 50. 000 euro dall’azienda o dall’ente per cui lavora, cosa ne farebbe?
come li dividerebbe tra le seguenti voci?
Acquisto/ristruttutazione immobili € 18. 000 € 23. 500 € 18. 000 € 16. 000
Deposito in banca / Conto corrente € 10. 000 € 13. 000 € 10. 000 € 9. 000
Polizze assicurative vita / Fondi pensione etc… € 6. 000 € 3. 000 € 7. 000 € 6. 000
Investimenti in titoli di stato € 5. 000 € 2. 500 € 5. 000 € 6. 000
Svago (viaggi, vacanze …. ) € 4. 000 € 4. 000 € 4. 500 € 3. 000
Investimenti in azioni/obbligazioni € 3. 500 € 2. 000 € 3. 000 € 5. 000
Acquisto auto / moto € 3. 500 € 2. 000 € 2. 500 € 5. 000
totale € 50. 000 € 50. 000 € 50. 000 € 50. 000
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 7 - La Globalizzazione: Fenomeno Positivo O Negativo?
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
parliamo di globalizzazione, ovvero "il fenomeno di crescta progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi settori,
il cui effetto principale è la convergenza economica e culturale tra i Paesi del mondo".
alcuni sostengono che la globalizzazione sia un processo per lo più positivo, perché crea sviluppo, benessere e riduce le diseguaglianze
tra i ricchi e i poveri. Altri invece ritengono che si tratti di unprocesso negativo, perché produce al contrario disoccupazione, disagio
sociale e aumenta le diseguaglianze sociali e il divario tra ricchi e poveri. Lei con quale delle due posizioni è maggiormente d´accordo?
La globalizzazione è un processo positivo, produce sviluppo e benessere 50 46 43 60
La globalizzazione è un processo negativo, aumenta il disagio sociale e le diseguaglianze 35 36 36 34
Senza opinione 15 18 21 6
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 8 - Crisi Economica: La Tentazione Del Protezionismo.
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
rispetto alla crisi economico-finanziaria che sta investendo le economie di tutto il mondo, per salvaguardare i propri cittadini e le proprie
aziende, alcuni sostengono che gli Stati Nazionali debbano adottare anche politiche economiche protezionistiche mentre altri, invece,
sostengono che adottare politiche di chiusura e di protezionismo produca effetti contrari e quindi sia ancora più negativo.
lei con quale delle due posizioni è maggiormente d´accordo?
E´ giusto che gli Stati adottino politiche protezionistiche, occorre salvaguardare prima gli interessi dei propri cittadini e delle proprie aziende 57 48 58 61
Non e´ giusto che gli Stati adottino politiche protezionistiche, di fatto si avrebbero a lungo andare effetti negativi per i propri cittadini e le proprie aziende 36 48 30 35
Senza opinione 7 4 12 4
totale 100 100 100 100
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Fonte: Ipr Marketing
tab. 9 - L´italia E´ Un Paese In Declino?
(valori Percentuali)
Classi di età
Totale Campione 18 - 34 35 - 54 55 e oltre
secondo Lei, l´Italia è un paese in declino?
Si, è un paese in declino 71 78 68 68
No, non è un paese in declino 25 22 27 27
Senza opinione 4 0 5 5
totale 100 100 100 100
Fonte: Ipr Marketing
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TRENTO: QUANDO L’ECONOMIA NON TEME LA PSICOLOGIA IL NOBEL JAMES HECKMAN APRE LA QUARTA EDIZIONE DEL FESTIVAL “LE RICERCHE DIMOSTRANO CHE NELLE DISUGUAGLIANZE È FONDAMENTALE L’INTERVENTO PORTATO NEI PRIMI ANNI DI VITA. ED È LA FAMIGLIA IL CUORE DI TUTTO, NON LA SCUOLA. A FARE LA DIFFERENZA È L’AMBIENTE SOCIALE”  
 
Trento, 3 giugno 2009 - Succede anche questo, in un appuntamento che è riuscito a trasformare in argomento popolare temi spesso vissuti come ostici e lontani, certamente non facili. Succede che il 29 maggio “prima” dell’inaugurazione ufficiale la quarta edizione del Festival dell’economia di Trento prenda il via con James Heckman, 65 anni, premio Nobel nel 2000 per i suoi contributi allo sviluppo della teoria e dei metodi per l’analisi di campioni selettivi. La sua conversazione su “Economia e psicologia della personalità” – una delle “Visioni” più attese del Festival – è stata infatti anticipata. Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival, lo introduce come “pensatore anti ideologico, a cui è unanimamente riconosciuto un metodo di grande rigore nel suo percorso”. E quando la relazione termina, è lo stesso Boeri ad assegnare al docente dell’Università di Chicago “il record assoluto della velocità in quanto a capacità di raccontare e spiegare decine di diapositive”. Così, rispettando i tempi, sfidando il caldo, scherzando con uno studente (“ad un premio Nobel dell’economia non capita mai di essere riconosciuto per strada, ma se questo dovesse mai accadere forse potrebbe succedere solo qui, a Trento”), Heckman dispensa dati e grafici, riuscendo però a rendere decisamente concreta la sua lezione. Perché dietro i suoi studi e le sue teorie pulsano le vite di milioni di persone, sta la vita quotidiana di chi, appunto, è dentro l’economia ma è, anche, dentro i propri aspetti psicologici e comportamentali. E’ lungo questo crinale che si dipana la sua ricerca. “Centocinquanta anni fa – dice Heckman – economia e psicologia erano strettamente correlate. Poi, la frattura. Negli ultimi 60 anni c’è stato un graduale riavvicinamento ed oggi si cerca di capire, ad esempio, le scelte fatte dalle persone quando c’è una situazione di rischio”. Ecco dunque che il lavoro dell’economista, in questo caso, “può aiutarci ad elaborare politiche sociali che possano aiutare a loro volta le esistenze degli esseri umani”. E’ con queste parole che Heckman chiude il suo intervento, ma le domande del pubblico gli permettono, subito dopo, di farci capire meglio in cosa consista la sua ricerca. Perché grafici, diagrammi e financo equazioni possono servire, ma sono ancora le parole – quelle che nascono dall’esperienza – a fare la differenza. Così ecco alcune considerazioni che nascono sì dal suo vissuto americano, ma che suscitano parecchia attenzione in chi lo ascolta. “Il cuore del problema – dice – riguardo alle disuguaglianze, sta nella capacità di arricchire la vita dei bambini, arricchendo la vita delle famiglie. Non è nella scuola che si decide il loro destino. E’ nell’ambiente familiare che più è ricco, stimolante e partecipativo, più offre opportunità. Per questo servono politiche sociali che diano respiro e motivazione ai nuclei familiari. E’ al di là della scuola che si devono aiutare le famiglie. Tutti i nostri studi lo dicono chiaro: le priorità degli interventi socali andrebbero assegnate ai bambini più piccoli. Perché sono i programmi di intervento sui bambini piccoli ad avere risultati molto più alti. Dobbiamo uscire da certi standard: il divario tra bravi e meno bravi si inverte quando ci sono interventi precoci fatti in maniera creativa. Dobbiamo arricchire la vita dei bambini quando loro sono piccoli. Dopo, è tardi. Questo è un più ampio concetto di politica sociale cui mi piace pensare quando si parla di efficienza ed equità”. E nella sua analisi James Heckman ha confermato quel che Boeri aveva detto, presentandolo: “Gli va riconosciuta la capacità di portare le idee dentro l’economia, oltre ai dati e alla statistica”. E quando le idee hanno a che fare con l’economia da una parte e con la psicologia dall’altra, si parla di cose molto concrete. Gli studi sulla propensione a comportamenti criminali, ad esempio o il programma appena varato dal governo Obama che vede le infermiere recarsi nelle abitazioni delle giovani in stato interessante per spiegare loro i rischi di taluni comportamenti durante la gravidanza. Di questo, anche, ha parlato Heckman. Ha spiegato di un enorme programma di ricerca che negli Usa cerca di capire, da anni, il perché degli abbandoni scolastici. Una cifra che si aggira sul 14 per cento. Sono stati fatti dei test su chi abbandona e su chi prosegue: i punteggi sono molto simili, a fare la differenza è l’ambiente sociale. Quel che rende importante il cammino di ricercatori quali Heckman è proprio l’aver introdotto nelle propri analisi concetti quali la felicità (“bene comune associato all’utilità sociale”) e la particolare sensibilità di taluni periodi, rispetto ad altri, per quel che riguarda lo sviluppo delle competenze. “Includere lo studio della personalità – dice – aiuta l’economia. I divari incominciano presto nella vita, e sono proprio le prime fasi della vita quelle più importanti. L’errore degli economisti è quello di trattare le persone come fossero tutte uguali, mentre va colta l’importanza della eterogeneità”. Poi, quasi mettendo l’economia – “una certa idea dell’economia” – sul lettino dell’analista, Heckman ha introdotto il tema dei vincoli e delle preferenze e, soprattutto, quello delle capacità cognitive – intelligenza, conoscenza, capacità nel risolvere i problemi grazie all’intelligenza fluida (il picco a 19 anni…) e quella cristalizzata – e delle capacità non cognitive: perseveranza, motivazione, autostima, rapporti tra noi e il futuro, autocontrollo, proiezione immaginaria in avanti. Ambedue le capacità hanno effetti, ricorda il premio Nobel americano, ma altresì aggiunge: “Le ricerche dimostrano che la leadership, ad esempio, ha scarsa correlazione con il quoziente d’intelligenza e dicono che il divario tra ricchi e poveri ha inizio ben prima dell’ età scolare. Conta anche il tempo che i genitori trascorrono con i figli e la neuroscienza ci parla di un periodo sensibile nel quale non c’è solo carenza di vitamine ma anche ad esempio nell’apprendimento del linguaggio”. E, per finire: “La formazione del reddito può essere indotta da conoscenze e personalità. Cosa sappiamo del processo di formazione delle capacità? Io dico che l’investimento sulla persona e sull’ambiente è fondamentale. Se l’ambiente nel quale inizia la vita di un uomo è stimolante, ciò influenza le sue capacità di apprendimento. Motivare il successo scolastico di un bambino è fondamentale. Più tardi si fa l’investimento sui giovani svantaggiati, meno efficace sarà il risultato”. E con un’ultima immagine affidata all’attento pubblico – “ci sono persone intelligenti che non si svegliano la mattina ed altre, assai meno dotate, che sono però capaci di organizzarsi” – James Heckman si congeda. Economista che non teme di misurarsi con la felicità, le disuguaglianze, i bambini delle periferie che rischiano la deriva criminale, i tratti del comportamento, le infermiere che parlano con le ragazze incinte. .  
   
   
ISTITUITO IN VAL D’ AOSTA L’OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO UN TAVOLO DI MONITORAGGIO DELLA SITUAZIONE DEL CREDITO E DI RACCORDO FRA IL MONDO ECONOMICO E BANCARIO  
 
Aosta, 3 giugno 2009 - La Presidenza della Regione informa che è stato istituito, con decreto del Presidente della Regione, nell’esercizio delle sue funzioni prefettizie, l’Osservatorio regionale per il monitoraggio sul credito alle imprese e alle famiglie, che terrà la sua prima riunione il 9 giugno 2009 alle 17. 30, nella saletta delle manifestazioni di Palazzo regionale. L’osservatorio, coordinato dal Presidente Rollandin, è composto da Anna Luigia Francione, dirigente responsabile della Direzione territoriale del Ministero dell´Economia e delle Finanze, da Pierantonio Genestrone, presidente della Camera Valdostana delle imprese e delle professioni - Chambre Valdôtaine des entreprises et des activités libérales, da Martino Cossard, rappresentante dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e da Monica Pirovano, Alessia Calvani, Pierluigi Genta, Flavio Martino, Eugenio Salmin, Claudio Viale, Piero Monzeglio, Guido Corniolo, Cosimo Mangiardi, Armando Murella, Germano Gorrex, Cristina Monami, Orlando Navarra e Marino Vicentini, in rappresentanza delle categorie d’impresa, dei lavoratori e delle associazioni dei consumatori. Ai lavori sono invitati a partecipare anche Bruno Domaine, rappresentante del Consiglio Permanente degli enti locali della Valle d’Aosta, il Gen. Antonio Carelli, comandante regionale della Guardia di Finanza e Giuseppe Manitta, direttore della filiale della Banca d’Italia di Aosta. L’osservatorio costituisce un tavolo di monitoraggio della situazione del credito e di raccordo fra il mondo economico e bancario, nel quale cercare soluzione per eventuali criticità. Una delle sue funzioni peculiari è quella di rilevare possibili anomalie nell’andamento dei flussi finanziari, segnalate dalle famiglie e dalle imprese. Le segnalazioni possono essere inviate, sottoscritte dal mittente, per posta ordinaria all’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione oppure all’indirizzo di posta elettronica specialiosservatori. Presgiu_aosta@interno. It. Tutte le informazioni sull´Osservatorio, nonché la modulistica per presentare reclami e istanze, sono reperibili all’Urp della Regione Autonoma Valle d’Aosta (Piazza Deffeyes, 1 – Aosta). I moduli sono anche scaricabili dalla sezione Urp del sito della Regione (http://www. Regione. Vda. It/) oppure dai siti dei ministeri dell’Interno (http://www. Interno. It/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/speciali/speciali_osservatori/index. Html) e dell´ Economia e delle Finanze (www. Tesoro. It). .  
   
   
BANCHE: ABI, SOSTEGNO A RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE PER USCIRE DALLA CRISI AUMENTO DEGLI INVESTIMENTI, COLLABORAZIONE BANCHE-IMPRESE-ISTITUZIONI E STRATEGIA COMUNE EUROPEA PER FAR RIPARTIRE LA CRESCITA. LE INIZIATIVE DELLE BANCHE ITALIANE A VANTAGGIO DELLE PMI  
 
Roma, 3 giugno 2009 - “Ricerca e innovazione sono la fonte principale per la crescita della produttività e dell’efficienza economica del sistema Paese. In quest’ottica, è necessario sviluppare sinergie di valore tra industria bancaria e attori dello sviluppo del Paese. Allo stesso tempo è fondamentale rafforzare ulteriormente una strategia comune europea per il recupero dei ritardi strutturali e dei livelli di competitività internazionale”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola, intervenendo il 28 maggio a Roma al convegno “Finanziare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione”. L’evento si inserisce nell’ambito della settimana europea per le Pmi e ha visto la partecipazione di: Diana Bracco, Presidente Progetto Speciale R&i e Expo 2015, Giuseppe Mussari, Presidente Banca Monte dei Paschi di Siena, Sergio Dompé, Presidente Farmindustria, Giovanni Colombo, Membro dell’Istituto Europeo di Tecnologia, Loredana Gulino, Direttore generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, Giuseppe Guzzetti, Presidente Acri, Michele Pasca-raymondo, Direttore Generale Aggiunto per la Politica Regionale Ue, Dario Scannapieco, Vice Presidente Bei, Domenico Santececca, Direttore centrale Abi – Responsabile Area Corporate. Faissola ha sottolineato, inoltre, che “l’aumento degli investimenti per ricerca, sviluppo e innovazione può essere una delle migliori soluzioni per non restare indietro e cogliere le opportunità che verranno dal superamento della crisi”. Ciò significa investire anche nella salute, nelle energie rinnovabili, nell’eco innovazione, nell’educazione, nell’università e conoscenza. Dal punto di vista dei dati, il contesto di riferimento segnala un ritardo in termini di crescita economica dell’Unione Europea nei confronti degli Stati Uniti (la spesa in ricerca e sviluppo negli Stati Uniti nei periodi 1981-90 e 1991-2004 ammontava stabilmente al 2. 6% del Pil, in Giappone è cresciuta dal 2. 7 al 3. 0%, mentre la media dell’Ue varia dall’1. 6 all’1. 9%). Per quanto riguarda le banche italiane, è stata evidenziata la particolare attenzione verso le imprese innovative, definendo e utilizzando strumenti ad hoc con caratteristiche di snellezza e semplificazione che tendono a facilitare il rapporto della stessa impresa con il mondo del credito: - il Fondo di garanzia per le Pmi che dal 2000 ad oggi ha accolto 62. 859 istanze, concedendo garanzie per 5,85 miliardi di euro a fronte di operazioni di finanziamento per 11,96 miliardi di euro. - la collaborazione tra Banca Europea degli investimenti e sistema bancario: la Bei mette a disposizione delle banche le linee di credito finalizzate a consentire a queste ultime di finanziare le imprese a condizioni più favorevoli. - Progetto speciale “Banche per Lisbona”, basato sulla configurazione di una piattaforma che contenga una serie di servizi per l’industria bancaria, prevalentemente di natura informativa/formativa, per una maggiore conoscenza delle opportunità messe a disposizione dall’Unione Europea nel comparto degli aiuti alle imprese. .  
   
   
BANCHE: DA CONVENZIONE CDP-ABI 8 MILIARDI PER FINANZIARE PMI  
 
Roma, 3 giugno 2009 - È stata sottoscritta 28 maggio dal Presidente dell’Abi, Corrado Faissola e dall’Amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp), Massimo Varazzani, la Convenzione che regola la nuova operatività bancaria di finanziamento delle piccole e medie imprese (Pmi) attraverso l’utilizzo della provvista Cdp. Le banche o i gruppi bancari che aderiranno all’iniziativa potranno procedere alla stipula dei contratti di finanziamento con la Cassa che regoleranno l’erogazione delle risorse, pari in totale a 8 miliardi di euro. Alla firma dell’accordo era presente anche Alessandro Castellano, Amministratore delegato della Sace, che sta mettendo a punto con Abi una ulteriore Convenzione grazie alla quale la Società garantirà fino al 50% dei finanziamenti erogati dalle banche alle Pmi, su provvista Cdp. Tra i punti di maggior rilievo dell’accordo • La Cassa Depositi e Prestiti mette a disposizione delle banche un plafond di 8 miliardi di euro suddiviso in due parti, che le banche aderenti al progetto si impegnano a utilizzare per l’erogazione di prestiti a medio-lungo termine alle Pmi. Definiti i principi generali e le regole applicative sull’utilizzo della prima quota del plafond, di importo fino a 3 miliardi di euro. L’erogazione della quota di 5 miliardi è via via prevista in contemporanea alle successive richieste di utilizzo. È fissata in 5 anni la durata del piano di rimborso del finanziamento Cdp-banche. Una quota del 15% del primo plafond è assegnata al sistema delle banche di credito cooperativo. Tutto il resto è ripartito tra le banche sulla base della propria quota di mercato dei finanziamenti alle piccole e medie imprese. Il costo complessivo della raccolta Cdp sarà chiaramente indicato dalle banche nel contratto. Per il finanziamento a 5 anni sono previste due fasce di spread, pari a 75 e a 95 punti base sull’Euribor a 6 mesi. “Cdp conferma il sostegno all’economia nazionale finanziando . - attraverso il canale bancario - le Pmi, che hanno una forte incidenza nel tessuto produttivo nazionale e coprendo le esigenze di un mercato che ha bisogno di poter contare sulla certezza provvista a medio-lungo temine, provvista alla quale – alle condizioni stabilite – si associa l’intervento assicurativo di Sace a favore delle banche finanziatrici”, ha detto Massimo Varazzani. Corrado Faissola ha ribadito che “la Convenzione crea una nuova strada attraverso cui le imprese possono finanziarsi. Le banche metteranno a disposizione i loro sportelli e offriranno sul territorio i fondi della Cassa”. “La Sace intende continuare a fornire il proprio supporto alle aziende in modo sinergico sia con Cdp che con il sistema bancario, in modo da migliorare la competitività del sistema Italia” ha aggiunto Alessandro Castellano. .  
   
   
ROMANIA, INTESA SANPAOLO VICINA A 100 FILIALI  
 
Bucarest, 3 giugno 2009 - È stata inaugurata ufficialmente, alla presenza della stampa e dell´amministrazione pubblica locale, la 96/esima filiale di Intesa Sanpaolo Bank Romania a Piatra Neamt. Ne dà notizia l´Ice. La nuova succursale offre ai clienti tutti i prodotti e i servizi del portafoglio Intesa Sanpaolo Bank, dalle operazioni bancarie classiche, conti correnti, depositi con interessi speciali, card e crediti, fino ai servizi di cambio valutario e di bancomat. Nell´europa Centrale e dell´Est, il Gruppo Intesa Sanpaolo è presente con le sue banche in 13 Paesi con circa 8 milioni di clienti e occupa i primi posti nella graduatoria dei maggiori investitori. Leader in Italia è fra i primi tre gruppi finanziari europei e tra i primi 10 nel mondo, con un valore di mercato di oltre 45 miliardi di euro. Il gruppo bancario italiano ha una presenza attiva in oltre 40 Paesi. Intesa Sanpaolo Bank Romania ha registrato nel primo trimestre del 2009 un utile di 3 milioni di euro, in crescita dell´84 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un attivo di 721 milioni di euro (+48 per cento), un portafoglio crediti di 452 milioni di euro (+46 per cento) e con depositi dei clienti di 177 milioni di euro (+14 per cento). .  
   
   
MICROFINANZA, FARE IMPRESA CON POCHI SOLDI IN ITALIA, IN EUROPA E NEL MONDO. IN PALIO TRE PREMI DA 50MILA EURO.  
 
 Milano, 3 giugno 2009 - Si è chiusa la fase di selezione delle esperienze di microfinanza candidate alla prima edizione del Premio di Best Practices “Microfinanza, Innovazione e Sostenibilità” promosso dalla Fondazione Giordano Dell’amore in collaborazione con European Microfinance Network, con il supporto di Fondazione Cariplo e con il contributo finanziario di Intesa Sanpaolo. I termini di presentazione delle candidature sono scaduti – a seconda delle diverse categorie – sul finire di gennaio e agli inizi di febbraio. Settanta le organizzazioni che hanno raccolto l’invito realizzato mediante bando pubblico lo scorso anno; 13 quelle che hanno partecipato al concorso per il Premio Italia che riunisce le migliori iniziative realizzate nel nostro Paese; 14 quelle che hanno partecipato al Premio Europa; 43 quelle in lizza per il Premio Mondo. Il Comitato Tecnico Scientifico, composto da esperti nel settore della microfinanza, dell’economia sociale, e della cooperazione allo sviluppo, ha selezionato nelle settimane scorse cinque esperienze ritenute meritevoli per ciascuna categoria, con particolare attenzione al carattere innovativo dell’esperienza proposta, ai meccanismi previsti per garantire la sostenibilità e agli obiettivi già raggiunti dal progetto in termini di impatto e di replicabilità dell’esperienza. I quindici finalisti sono dunque stati inseriti in short list all’interno delle quali verranno individuati i vincitori finali che saranno premiati in occasione della 6° Conferenza Annuale di Emn 2009, organizzata in collaborazione con la Fondazione Giordano Dell’amore, che si svolgerà a Milano, dal 4 al 5 giugno, e alla quale prenderanno parte autorevoli relatori provenienti da tutto il mondo, oltre che importanti autorità italiane tra cui il sindaco di Milano Letizia Moratti, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti e il presidente della Rete Italiana di Microfinanza Daniele Ciravegna, network recentemente costituto che riunisce 19 istituzioni Italiane che lavorano nel campo. Sono attese per l’evento circa 400 persone provenienti da 30 paesi. Per l’Italia, si tratta di una novità. La conferenza incentrata sul tema “Microfinance and its growth in Europe: consequences, challenger, opportunities” infatti approda nel nostro paese, dopo che in precedenza si era tenuta a Nizza, Berlino, Budapest, Barcellona, Bruxelles. Alla manifestazione verranno presentate interessanti esperienze Europee, e si discuterà in workshop di tematiche rilevanti come la governance delle Istituzioni di microfinanza, i nuovi prodotti e servizi, l’ impatto socio economico dell’ attività, i problemi legati alla mancanza di una adeguata regolamentazione nella specificità del contesto italiano e molto altro ancora. .  
   
   
FUTURO DELL´AREA EXPO, NOTA DELLA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 3 giugno 2009 - In relazione a quanto apparso il 28 maggio su un quotidiano a proposito del futuro dell´area Expo, Regione Lombardia fa presente in una Nota "che essa non si muove e non si è mai mossa per egoismo di amministrazione. I dubbi di Regione Lombardia sul trasferimento dell´Ortomercato nell´area Expo non nascono affatto dalla considerazione dei troppi vantaggi per il Comune e di nessun vantaggio per la Regione, come si legge nell´articolo in questione. E´ questa una logica che non ci appartiene per nulla e non ci è mai appartenuta. Il presidente Formigoni segue tutt´altra linea: gli interrogativi sull´opportunità del trasferimento dell´Ortomercato sono stati espressi ufficialmente per la prima volta da lui stesso, e il dubbio è se simile utilizzo del sito espositivo sia vantaggioso per i cittadini, sia quelli di Milano, sia quelli dei Comuni vicini. Si tratta di interrogativi cui ancora si deve dare risposta". "Quanto poi al fatto - conclude la Nota - che anche un Cda informale venga da qualcuno raccontato in giro, e per di più in modo lacunoso e difforme dalla realtà, lasciamo ad altri libertà di valutazione". .  
   
   
IL NORD MILANO RAFFORZA I SERVIZI TERRITORIALE PER CONTRASTARE LA CRISI AFOL NORD MILANO, MILANO METROPOLI AGENZIA DI SVILUPPO E BIC LA FUCINA IMPLEMENTANO ALCUNE DELLE LORO ATTIVITÀ PER DARE UN SOSTEGNO IMMEDIATO AI DISOCCUPATI E ALLE IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 
Sesto San Giovanni, 3 giugno 2009 - Rappresentanti dei Comuni del Nord Milano, di altre istituzioni pubbliche, delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, delle banche, dei centri servizi al lavoro e alle imprese e diversi attori locali hanno partecipato il 26 maggio al 2° incontro del Forum per lo Sviluppo del Nord Milano per definire alcune azioni a livello territoriale che aiutino a contrastare nel breve periodo gli effetti negativi della recessione, sia da un punto di vista produttivo che occupazionale. Il Nord Milano, dove opera il 6,17% delle aziende attive nella provincia di Milano (più di 24. 365 unità locali), risente già della crisi che sta interessando il resto del Paese. Secondo i dati del Centro per l’Impiego del Nord Milano, nel primo trimestre 2009 il numero di dichiarazioni di disponibilità al lavoro è stato pari a 1. 800, con un incremento dell’80% rispetto al primo trimestre 2008, mentre gli iscritti alle liste di mobilità sono stati 468, che significa un incremento medio dell’80 % rispetto allo stesso periodo del 2008. In questo secondo incontro del Forum, Renato Galliano, Direttore di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, ha presentato un documento strategico condiviso da Afol Nord Milano, Milano Metropoli e Bic La Fucina in cui sono state individuate alcune azioni a breve e medio termine che possono essere avviate nell’ambito del lavoro, delle imprese e del sistema territoriale. Queste tre strutture hanno già rafforzato e implementato alcuni dei loro servizi proprio per dare un sostegno immediato ai disoccupati e alle imprese in difficoltà. Afol Nord Milano ha attivato nuovi organici, nuove sedi e orari di apertura al pubblico per dare una risposta immediata d’accoglienza, d’ascolto, di orientamento e di segnalazione di opportunità lavorative alle persone che hanno perso un lavoro, nonché per contattare le aziende che potrebbero offrire nuovi posti di lavoro. Ha intensificato, inoltre, il monitoraggio e l’utilizzo degli strumenti finanziari di sostegno all’occupazione messi a disposizione dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Milano. Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo ha previsto all’interno dell’Incubatore Lib (struttura normalmente riservata alle start up) un servizio di Hotel d´Impresa per dare un supporto concreto alle aziende in fase di ristrutturazione o di ridimensionamento che hanno bisogno, in modo temporaneo, di spazi e servizi di accompagnamento avanzati, a condizioni vantaggiose, per consolidare il proprio business e fronteggiare la situazione di crisi. Bic La Fucina ha rafforzato il servizio di sostegno alle imprese nell’accesso ai diversi strumenti di finanza agevolata e al credito ordinario, attraverso azioni di informazione, orientamento e accompagnamento presso gli istituti bancari. Il Bic favorisce, inoltre, la creazione di reti tra le aziende e l’inserimento lavorativo delle professionalità elevate espulse dal mercato coinvolgendole in progetti che facilitano il loro reinserimento in piccole e medie imprese e in percorsi di auto impiego e di creazione di impresa. Giorgio Monaci, Direttore Settore attività economiche e innovazione della Provincia di Milano, ha illustrato invece ai partecipanti al Forum il Fondo di garanzia di 1 milione di euro appena istituito dalla Provincia per favorire l’accesso al credito delle Pmi. Secondo le previsioni, questo fondo consentirà di agevolare l’accesso al credito di circa 560 microimprese, per un volume di finanziamenti pari a circa 22 milioni di euro. Infine Diego Cotti, Presidente onorario dell’Associazione Imprenditori Nord Milano ha spiegato che Ainm sta coinvolgendo le imprese del territorio per promuovere la creazione di cooperative di settore o di filiera. Www. Milanomet. It .  
   
   
"BUSTA PESANTE", NUOVA INIZIATIVA DEI PRESIDENTI SPACCA E LORENZETTI.  
 
Ancona, 2009 - I presidenti delle Regioni Marche, Gian Mario Spacca, e Umbria, Maria Rita Lorenzetti, hanno inviato, il 30 Maggio, una lettera congiunta al presidente del Consiglio di ministri, Silvio Berlusconi, al sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, ai ministri dell´Economia, Giulio Tremonti, e allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, per chiedere il rinvio ´almeno a fine 2010´ dell´avvio della restituzione degli oneri sospesi (busta pesante), sia per consentire una semplificazione delle procedure di riscossione, sia per prendere in considerazione la possibilita` di accresce al 90% la quota di esonero, come misura anti-crisi. Di seguito il testo della lettera. ´Siamo costretti a sollecitare nuovamente una questione di particolare importanza per le Regioni Umbria e Marche, relativa alla cosiddetta ´busta pesante´. Si avvicina rapidamente, infatti, la scadenza del 16 giugno prossimo - data prevista dall´Amministrazione finanziaria dello Stato per l´inizio della restituzione degli oneri sospesi ´ ed ancora non ci sono risposte positive rispetto alle richieste avanzate da mesi dalle nostre due Regioni di un rinvio di tale adempimento. Il decreto convertito in legge a dicembre 2008, infatti, ha fissato al 16 giugno 2009 la decorrenza della prima rata mensile. Confermare da parte del Governo nazionale questo termine per l´inizio della restituzione degli oneri sospesi rappresenta una scelta di grave disattenzione: questo in considerazione sia della attuale fase di crisi sociale ed economica, sia della specifica situazione di difficolta` dei territori interessati, coincidenti con le aree di crisi dell´A. Merloni, per i quali, sempre da mesi, abbiamo presentato un articolato Accordo di programma per l´indotto di piccole imprese senza ottenere alcun riscontro da parte del Governo nazionale. Inoltre, le procedure di restituzione previste dall´Amministrazione finanziaria dello Stato sono complesse e difficilmente applicabili per cittadini, imprese e professionisti, tanto da aver generato grande confusione e incertezza. In base alla circolare di aprile emanata dall´Amministrazione finanziaria dello Stato, infatti, tutti i soggetti interessati dovranno presentare, entro il 16 giugno 2009, un articolato modello nel quale indicare nel dettaglio i cosiddetti ´oneri sospesi´. Le difficolta` operative per cittadini e imprese, come da piu` parti segnalato, si stanno dimostrando insormontabili: con questa procedura, di fatto, si pone in capo a loro la ricostruzione della posizione fiscale pendente, con la necessita` di recuperare documentazione ad oltre 10 anni dall´evento, mentre gli stessi dati sono gia` a disposizione della stessa Amministrazione finanziaria statale. Anche i professionisti di settore sono in serissima difficolta`, per la concomitanza di tale scadenza con il periodo dell´anno piu` complesso in termini di adempimenti fiscali. Per tutte queste motivazioni si ribadisce la richiesta al Governo nazionale, come gia` abbiamo fatto ad aprile 2009, di rinviare almeno a fine 2010 l´avvio della restituzione degli oneri sospesi, sia in relazione alla assoluta necessita` di dare mandato all´Amministrazione finanziaria di procedere ad una decisa semplificazione delle procedure previste per la riscossione, sia perche` si prenda in seria considerazione la possibilita` di accrescere al 90% la quota di esonero della restituzione, quale veloce ed efficace misura anti-crisi´. .  
   
   
PUGLIA: PELILLO PRESENTA PIANO STRALCIO AREE VASTE  
 
Bari, 3 giugno 2009 - Trecentoquaranta milioni di euro rivenienti dal Fesr 2007-2013 per avviare il programma stralcio delle dieci aree vaste pugliesi. Fondi pronti e da subito disponibili per cantierizzare nei prossimi 12-14 mesi i primi progetti strategici selezionati dagli uffici tecnici della Regione. Una delibera importante quella sottoscritta nel corso dell’ultima riunione di Giunta e proposta dall’assessore al Bilancio Michele Pelillo. “Oggi – ha detto l’assessore in conferenza stampa il 28 Maggio – abbiamo finalmente certezza delle risorse, certezza delle procedure e certezza dei tempi. La regione ha compiuto una grande sforzo, ha impegnato tutte le risorse del 2009 iscritte in bilancio per il Fesr alle quali, se il governo nazionale avesse fatto la sua parte, avremmo potuto aggiungere quelle dei Fas attualmente ancora bloccati”. “Lo scorso febbraio – ha spiegato - nel corso della riunione congiunta con tutte le Aree vaste, erano state avanzate delle previsioni sulle attribuzioni finanziarie. Oggi, attraverso questo atto deliberativo, è possibile confermare il trend anticipato, ovvero ciascuna Area vasta potrà disporre subito di un budget che varia da un minimo di 23 milioni di euro ad un massimo di 53. Il criterio adottato per le ripartizioni è quello che, a detta dell’assessore Pelillo, risulta il più equo e corretto. È stata, infatti, operata una media ponderata tra il valore della popolazione per il 60% e l’estensione territoriale per il 40%. Da qui una oggettiva suddivisione delle risorse che, come previsto dall’allegato 1 alla stessa delibera, sono incastonate in sette assi che vanno dai servizi pubblici digitali alla infrastrutturazione sociale, dal trasporto in ambito urbano alla difesa del territorio. Restano fuori da questa programmazione il ciclo delle acque e della gestione dei rifiuti urbani per i quali, per i prossimi anni, sono stati comunque stanziati 490 milioni di pertinenza delle autorità d’ambito. Stiamo, infatti, lavorando per sensibilizzare l’Ato – ha detto Pelillo – affinché possa ritenere prioritari i progetti proposti dalle Aree Vaste nei temi di sua competenza. L’auspicio è che ora le Aree vaste facciano presto – ha precisato l’assessore. Alcune sono già pronte come Bari, la Bat e Foggia, e hanno già consegnato i piani stralcio. Altre invece ancora non hanno provveduto. Entro sette giorni a partire dalla pubblicazione della delibera dovranno essere consegnati tutti i piani o; la Regione ha fatto la sua parte e non intende aspettare i ritardatari”. All’incontro con i giornalisti è intervenuto anche il sindaco di Bari Michele Emiliano che ha sottolineato come “grazie alla sinergia politica tra il comune e la Regione, grazie a quella politica fatta con semplicità ma con grande impegno, si sta cambiando l’aspetto di Bari”. .  
   
   
DPEF 2010, LA GIUNTA TOSCANA VARA IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO ORA PASSERÀ ALL´ESAME DEL CONSIGLIO. PARTITE LE MISURE ANTI-CRISI. TASSE FERME ANCHE L´ANNO PROSSIMO LE RISORSE PER GLI INVESTIMENTI NON MANCANO, MA IL PATTO DI STABILITÀ NON CONSENTE DI SPENDERLE TUTTE  
 
 Firenze, 3 giugno 2009 - Sono partite, il 27 maggio, le misure anticrisi rivolte a lavoratori e imprese e il Dpef 2010 proposto dalla giunta prevede lo stanziamento delle risorse per velocizzare la spesa in nuove infrastrutture. Ma il patto di stabilità frena il loro impiego. Tradotto in numeri vorrà dire perdere già quest´anno 300 milioni di possibili investimenti: 300 milioni per progetti di innovazione nelle imprese, infrastrutture e interventi ambientali che si sarebbero potuti aggiungere ai 2 miliardi di spesa possibile in base al patto di stabilità (al netto degli investimenti in sanità) e già prevista in bilancio. Paradossalmente in questa fase congiunturale difficile, sottolinea l´assessore al bilancio della Regione, il problema (e i vincoli) non sono le risorse che mancano ma le regole che impongono come e quando spenderle. Questo aspe tto è ben evidenziato nel Dpef 2010, il documento di programmazione economica e finanziaria licenziato dalla giunta lunedì ed inviato in Consiglio regionale, l´ultimo Dpef di questa legislatura e il primo della prossima che dovrà essere approvato entro la fine di luglio. Tasse ferme - Nel 2010 non ci sarà alcun ritocco sulle tasse. E questa è sicuramente una buona notizia per i toscani, che in questi anni peraltro hanno potuto godere di un´addizionale regionale Irpef sempre al minimo, allo 0,9 per cento, che è l´asticella più bassa consentita dallo Stato. Se avessimo fatto come in Lombardia, fanno sapere all´assessorato al bilancio, i toscani avrebbero pagato 150 milioni in più ogni anno. Non aumenterà dunque l´addizionale Irpef: ferme le tariffe Irap e nessuna modifica anche sul bollo auto, con cinque anni di esenzione per i veicoli a metano e Gpl e sconti per i veicoli Euro 4 e Euro 5. I numeri - Come l´anno scorso il Dpef 2010 è stato scritto, come si suol dire, in equilibrio, strutturale. Di fatto è come se già fosse in embrione il bilancio: 8 miliardi e 734 milioni euro è la spesa prevista per l´anno prossimo, di cui 6 miliardi e 504 milioni quella sanitaria finanziata attraverso i tributi. Altrettante sono chiaramente le entrate, con un ricorso al credito possibile di 403 milioni euro ma che potrebbe non essere tutto necessario. Anzi, l´esposizione reale con il sistema bancario quest´anno, per la prima volta, probabilmente si ridurrà: da 1450 a 1350 euro milioni. Il recupero sull´evasione fiscale atteso si aggira sui 10-15 milioni. Accelerare la spesa per gli investimenti - Da qui al 2013 la Regione realizzerà 3,5 miliardi di investimenti per portare a termine i progetti integrati previsti nel Programma regionale di sviluppo: interv enti sulla mobilità integrata, l´ambiente, la cultura, ma anche il welfare e aiuti alle imprese. La mole di investimenti è stata resa possibile grazie ai nuovi fondi europei e allo sblocco dei fondi Fas, i fondi per le aree sottoutilizzate. Nel 2009 si sono sovrapposte di fatto due annualità. Ripresa solo nel 2011 - Le previsioni di ripresa non sono incoraggianti. Nel 2009 è prevista una diminuzione del Pil, il prodotto interno lordo, intorno al 4%, una drastica diminuzione delle esportazioni, una caduta degli investimenti e un´ulteriore diminuzione nei consumi delle famiglie. La crisi internazionale, in Toscana, è arrivata in un periodo già di stagnazione. In conseguenza del calo del Pil il tasso di disoccupazione potrebbe salire alla fine di quest´anno almeno al 7%, con la perdita di 40. 000 unità di lavoro. Il calo dell´occupazione continuerà anche nel 2010, mentre nel 2011 ci sarà un a, sia pur lenta, ripresa. Le misure anticrisi - Le dimensioni della crisi sono tali che servono risorse e capacità che non possono essere solo quelle regionali. E´ necessario l´intervento del governo e dell´Europa. Anche la Regione ha fatto comunque la sua parte e continuerà a farla. Per i lavoratori che avevano perso il posto di lavoro, soprattutto per quelli privi di altri ammortizzatori sociali, quest´anno sono stati stanziati 5 milioni di euro. La Regione valuterà, in sede di assestamento, se ne serviranno altri. Ci sono poi i 48,5 milioni per garantire i prestiti alle imprese, le esenzioni dal ticket sanitario per i disoccupati, il milione di euro stanziato per i contratti di solidarietà e i 2,5 miliardi di risorse europee destinate alla formazione e riqualificazione (la Toscana contribuirà con 105 milioni) che le Regioni hanno messo a disposizione del governo per gli ammortizzatori sociali. .  
   
   
CAMPANIA: IL PRESIDENTE BASSOLINO PROMULGA IL NUOVO STATUTO  
 
Napoli, 3 giugno 2009 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha promulgato, il 29 maggio, il nuovo Statuto regionale. Con questo atto, si completa l´iter che conferisce allo Statuto valore di legge a tutti gli effetti. Il testo della carta regionale pubblicato questa settimana è liberamente consultabile sul portale della Regione Campania nell´area Burc (http://burc. Regione. Campania. It) .  
   
   
RAPPORTO SVIMEZ, LOIERO: “ABBIAMO PUNTI DI FORZA DA CUI PARTIRE PER LA CRESCITA DELLA NOSTRA ECONOMIA”  
 
 Reggio Calabria, 3 giugno 2009 - “Il Sud è stato dimenticato dallo Stato”. Un’amara considerazione quella espressa , il 29 maggio, dal Presidente della Regione Agazio Loiero a margine della presentazione del rapporto Svimez sull´economia in Calabria. “La questione meridionale è ormai fuori moda - afferma Loiero - Oggi si parla piuttosto di questione settentrionale. Eppure, come dimostra lo studio della Svimez, abbiamo dei punti di forza concreti da cui partire per la crescita della nostra economia”. Il rapporto infatti mette in luce che, sebbene in recessione, il pil della regione è diminuito meno della media nazionale (- 0,4% contro -1%) e che, poco prima dell´inizio della crisi internazionale, l´economia della Calabria cresceva più di quella delle altre regioni del Mezzogiorno. “In un momento per noi cruciale, - prosegue il Presidente - in cui sappiamo che il federalismo fiscale imporrà severità nei conti, in piena crisi economica, siamo stati privati dei fondi per lo sviluppo. Nel 2005 tutte le regioni del Mezzogiorno avevano avviato un percorso comune di buona politica per la crescita, con uno sforzo di collaborazione reciproca. Poi c´è stato il problema dei rifiuti in Campania, la condanna di Cuffaro in Sicilia, Del Turco indagato in Abruzzo. E il Governo ne ha approfittato per demonizzare la gestione delle risorse nel Sud e dirottare i Fas (fondi per aree sottosviluppate) verso altre emergenze del Paese: prima al sostegno della cassa integrazione e poi agli interventi post-terremoto in Abruzzo. Etichettando tutto come spreco, sono stati così buttati via tanti progetti di sviluppo per il nostro territorio e nessuno si è ribellato”. Secondo Loiero si va radicalizzando così la contrapposizione territoriale piuttosto che quella politica. “Non mi ha sorpreso l´azione di Lombardo in Sicilia. - ha continuato Loiero - Confrontandomi con lui, avevo già avuto sentore che si sarebbe ribellato contro la sua stessa maggioranza che, a livello nazionale, fa una politica decisamente sbilanciata verso il Nord. Credo che in futuro le alleanze politiche non si fonderanno più sull´ideologia, ma sugli interessi del territorio”. Il Presidente della Regione ha concluso commentando un altro dato positivo della Calabria messo in luce dalla Svimez, ossia l´alto livello di formazione universitaria dei giovani calabresi, che però sono spesso costretti ad emigrare per realizzarsi professionalmente. “In un Paese dallo sviluppo equilibrato non ci sarebbe nulla di strano. La mobilità di queste risorse umane dovrebbe risultare utile all´intera nazione; invece la Calabria viene in questo modo depauperata delle sue menti migliori, senza avere nessun ritorno in termini di politiche di sviluppo”. .  
   
   
PRESIDENZA FVG: INCONTRO CON CONSOLE GENERALE USA CAROL Z. PEREZ  
 
 Udine, 3 giugno 2009 - L´amicizia e la collaborazione che caratterizzano i rapporti tra il Friuli Venezia Giulia e gli Stati Uniti d´America sono state ribadite il 27 maggio nell´incontro che il presidente della Regione Renzo Tondo ha avuto a Udine con Carol Z. Perez, appena nominata console generale degli Stati Uniti a Milano. La presenza di una significativa comunità americana sul territorio regionale, il ruolo del Friuli Venezia Giulia nel contesto dell´Unione europea allargata ad Est, la presenza di importanti centri per la ricerca scientifica e la naturale vocazione ad accogliere eventi internazionali di rilievo, sono stati tra gli argomenti toccati nel corso di questo incontro, con il quale il console generale Carol Perez ha preso un primo contatto diretto con la realtà di questa regione. All´incontro con Tondo ed i suoi più stretti collaboratori hanno partecipato i consoli del settore politico-economico Ben Wohlauer e Michael R. Kidwell. .  
   
   
VENDOLA SCRIVE A NAPOLITANO SU QUESTIONE UTILIZZO FONDI FAS  
 
Bari, 3 giugno 2009 - Il Presidente Vendola ha inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una lettera sulla questione dell’utilizzazione dei fondi Fas da parte del Governo: ecco il testo integrale: la Relazione quadrimestrale approvata dalla Corte dei Conti il 26 maggio scorso ha chiarito in termini tecnici inequivocabili come l’attività del Governo centrale - in termini di impegni e spesa – si vada caratterizzando da un uso inappropriato del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas). In particolare, la Corte sottolinea come, con riferimento al Fas, si sia “fatto ricorso in modo massiccio, spesso anche a copertura di oneri di natura corrente e comunque di maggiori spese derivanti da interventi normativi attuativi di politiche pubbliche ordinarie, non direttamente connessi con la missione concernente il riequilibrio territoriale”. Tale scelta non ha solo l’effetto di sottrarre risorse al Mezzogiorno, ma pone a rischio le politiche pubbliche fondate sull’utilizzo delle risorse comunitarie, in quanto “il Fondo stesso accerta e raggruppa le risorse nazionali finalizzate a garantire il principio di addizionalità della politica comunitaria di sviluppo delle aree depresse”. In conclusione, sottolinea la Corte, “l’utilizzo di somme per finalità connesse all’attuazione di politiche ordinarie non espressamente finalizzate al riequilibrio territoriale altera infatti il quadro complessivo di riferimento della programmazione unitaria e pone a rischio il rispetto del principio di addizionalità delle risorse comunitarie finalizzate alle politiche di sviluppo regionale”. Le questioni poste dalla Corte dei Conti sono note al dibattito politico degli ultimi mesi, e però, l’autorevolezza dell’organismo che le ha definite e la sua natura tecnica, dovrebbero, in primo luogo, liberarle dal dubbio che esse siano solo motivo di mera polemica tra parti contrapposte. In secondo luogo, esse indicano come il rischio concreto dell’attuale indirizzo di governo sia quello di allargare il divario tra le Aree con deficit di sviluppo (in primo luogo il Sud) dal resto del Paese. Tali considerazioni, di per sé estremamente preoccupanti, si accompagnano all’osservazione che il Governo – senza ragioni tecniche note – ha interrotto ogni concreta attività di attuazione dei programmi comunitari a responsabilità nazionale in favore delle Regioni dell’obiettivo Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria). Un programma fra tutti risulta inattuato: il Pon Ricerca e Competitività, che trasferisce (meglio trasferirebbe) 6 miliardi e 200 milioni di euro per lo sviluppo economico e l’innovazione delle quattro regioni meridionali. Il mancato uso di tali risorse viola gli accordi con le Regioni sull’uso dei fondi europei, le priva di rilevanti strumenti attuativi e finanziari per lo sviluppo e per il contrasto alla crisi, infine, mette a rischio i finanziamenti che debbono essere rendicontati all’Unione europea entro breve termine; pena la loro restituzione. Signor Presidente, ho deliberatamente scelto di indicarLe – tra tutte – le questioni sulle quali negli ultimi giorni pareri tecnici di terze parti chiariscono inequivocabilmente il rischio cui è sottoposto il Sud del Paese. Taccio su altro e taccio anche sul fatto che – ogni giorno – il Governo, in persona di suoi autorevoli esponenti, descrivano il Mezzogiorno come un ‘problema irresolubile per il Paese’, fonte di sprechi di risorse, che in realtà nel migliore dei casi restano sulla carta, oppure vengono dirottate da Roma per alimentare parassitismi e clientele meridionali e settentrionali. Si tratta di atti politici e amministrativi che pongono a repentaglio le prospettive di sviluppo unitario ed armonico del Paese e la sua stessa coesione. Faccio appello, quindi, alla Sua Autorità, a quella personale unanimemente riconosciuta e a quella che Le deriva dall’articolo 87 della Costituzione, affinché Ella intervenga perché sia ripristinata e garantita – nella concretezza degli atti di governo - l’attenzione istituzionale dovuta al Mezzogiorno d’Italia. .  
   
   
FIRMATA INTESA TRA REGIONE CALABRIA ED AUTORITÀ PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI  
 
Roma, 3 giugno 2009 È stato firmato il 27 maggio dai Presidenti Agazio Loiero e Luigi Giampaolino, il protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e per dare vita, all’interno della Stazione Unica Appaltante (Sua), alla sezione regionale dell’Osservatorio dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Il protocollo generale con il quale si ponevano le basi per avviare con le regioni stabili rapporti di cooperazione è stato siglato nel mese marzo del 2008 con la Conferenza permanente Stato – Regioni. I due organismi si impegnano, a rendere efficiente il raccordo tra centro e periferia, sul monitoraggio del mercato degli appalti pubblici, sull’acquisizione e la condivisione dei dati e delle informazioni, sulla costruzione di un sistema informatico integrato. “Abbiamo puntato molto sulla Sua - ha precisato Loiero - perché ci rendiamo conto della situazione in Calabria ed ogni iniziativa che può correggere alcune evidenti distorsioni dell’apparato pubblico è essenziale. Ogni cambiamento ed innovazione trova resistenze spesso indicibili, ma in questo caso le abbiamo superate. Comunque, il problema non è soltanto del Mezzogiorno, ma anche del centro-nord. Le due Italie tendono a congiungersi sulla necessità di una reale trasparenza negli appalti pubblici”. “La condivisione di dati ed informazioni in tempo reale nel settore degli appalti e dei contratti pubblici – ha dichiarato Luigi Giampaolino, Presidente dell’Authority - è un’importante novità nel processo più generale di riforma e innovazione della pubblica amministrazione che favorirà l’interoperabilità e la cooperazione tra le strutture pubbliche. Tale accordo rende più agevole ed efficace il monitoraggio dell’intero mercato degli appalti pubblici”. La sezione regionale, operativa presso la Sua, come prevede il D. Lgs. 163/2006, coopererà con la sezione centrale dell’Osservatorio dei contratti pubblici per la raccolta ed elaborazione dei dati su: bandi e avvisi di gara, aggiudicazioni ed affidamenti, imprese partecipanti, impiego della manodopera e relative norme di sicurezza, costi e scostamenti rispetto a quelli preventivati, tempi di esecuzione e modalità di attuazione degli interventi, ritardi e disfunzioni. La struttura decentrata presso la Sua, d’intesa con i competenti uffici della sezione centrale dell’Osservatorio, ha anche il compito di effettuare verifiche sistematiche sulla regolarità degli obblighi di comunicazione, per l’aggiornamento continuo dei dati sugli appalti, individuando i soggetti inadempienti. Secondo Loiero con questi nuovi strumenti e con l’integrazione con la sezione centrale, forse, non riusciremo a bloccare tutta l’illegalità, ma sicuramente scoraggeremo tanti illeciti ed inefficienze, portando la sfera pubblica a sicuri risparmi. Il ruolo di Boemi - ha detto - sarà propositivo e professionale anche per l’attuazione di questo protocollo di intesa, stimolando le forze vive della nostra società a trovare gli antidoti giusti e a testimoniare che stanno dalla parte della legalità e delle istituzioni”. Per Giampaolino “il sistema informativo integrato previsto nel protocollo d’intesa consentirà una maggiore prevenzione, l’accertamento di fenomeni distorsivi e la diffusione di best practice, e contribuirà alla lotta contro l’evasione contributiva e contro le infiltrazioni della delinquenza organizzata, ma consentirà anche – conclude il Presidente dell’Autorità - il miglioramento dei servizi, della trasparenza, della correttezza e dell’economicità dell’azione amministrativa”. All’incontro ha partecipato anche Ivan Cicconi, presidente del Comitato di sorveglianza della Sua, il quale ha sottolineato che l’obiettivo principale dell’accordo dovrà essere l’avvio di un rapporto virtuoso con gli Enti locali, per la raccolta delle informazioni, puntando anche alla formazione professionale dei loro dipendenti, in modo da qualificarli e coinvolgerli in questo lavoro di filiera. Tutte le informazioni confluiranno nella banca dati nazionale sugli appalti e contribuiranno al suo costante aggiornamento. Il protocollo d’intesa è pubblicato sul sito dell’Autorità: www. Avcp. It. .  
   
   
REDDITO MINIMO: REGIONE LAZIO PER PRIMA ACCANTO A CHI PERDE IL LAVORO  
 
Roma, 3 giugno 2009 - "Un sostegno concreto a tante persone che perdono il posto di lavoro e rischiano di pagare più di tutte le altre gli effetti della crisi economica. Con l´approvazione avvenuta oggi in Giunta - ha detto il presidente Piero Marrazzo - del regolamento attuativo della nuova Legge sul reddito minimo, il Lazio si pone all´avanguardia su un tema di fondamentale importanza per migliaia di famiglie. Abbiamo individuato una fascia di età compresa tra i 30 e i 44 anni, quella in cui non è certo facile ricominciare in poco tempo senza fonti di reddito adeguate alle spalle; quella in cui ritrovarsi improvvisamente senza un sostegno economico sufficiente può rapidamente far scivolare tutta la propria famiglia nella povertà. E´ in momenti come questi - ha concluso Marrazzo - che le istituzioni devono farsi sentire accanto ai cittadini, in particolare a quelli più in difficoltà, e la Regione Lazio lo ha fatto per prima in Italia. Questo è il secondo impegno mantenuto tra i 39 stabiliti nel nostro patto con i sindacati firmato nelle scorse settimane". .  
   
   
CAMPANIA: ENTI REGIONALI, GIUNTA VIETA NUOVE NOMINE AD AMMINISTRATORI IN SCADENZA DI MANDATO. BASSOLINO: "PASSO IN AVANTI IMPORTANTE PER GESTIONE EFFICIENTE E TRASPARENTE"  
 
Napoli, 3 giugno 2009 - La giunta regionale, su proposta del presidente Antonio Bassolino, ha approvato una delibera che dispone il divieto a tutti gli amministratori di enti, società ed aziende regionali di nominare - negli ultimi sessanta giorni del proprio mandato - organi di vertice e componenti dei consigli di amministrazione o di organi equiparati, oltre che di conferire incarichi dirigenziali. Grazie a questo atto, l´espletamento degli incarichi apicali di enti regionali potrà avvenire solo sotto la direzione del soggetto che ha conferito l´incarico stesso, garantendo così il buon andamento amministrativo. "Con questa delibera - ha dichiarato il presidente della giunta regionale Antonio Bassolino – portiamo avanti il nostro impegno per una gestione più rigorosa ed efficiente degli enti, delle aziende e delle società regionali. Abbiamo ridotto in modo significativo i compensi dei manager e continuiamo a lavorare alla razionalizzazione delle controllate e delle partecipate. Oggi facciamo un altro passo importante sul fronte della buona amministrazione e mettiamo le basi perché le società pubbliche siano guidate con sempre maggiore efficienza e trasparenza" ha concluso Bassolino. .  
   
   
FVG: APPROVATO REGOLAMENTO PER USO LINGUA SLOVENA NELLA PA  
 
Trieste, 3 giugno 2009 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alla Cultura Roberto Molinaro, ha approvato 28 maggio il regolamento per concedere finanziamenti a progetti finalizzati all´uso della lingua slovena nella pubblica amministrazione, in base alle legge regionale 26 del 2007 ("Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena"). Possono presentare domanda di finanziamento le pubbliche amministrazioni o i concessionari di servizi di pubblico interesse. I progetti, in base al regolamento approvato oggi, dovranno riguardare fra l´altro l´istituzione di sportelli linguistici, la formazione del personale, le traduzioni di atti e documenti, i siti web istituzionali, gli interventi sulla segnaletica plurilingue. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI: LA GIUNTA REGIONALE DELLA CALABRIA, COLMA UN ANNOSO VUOTO LEGISLATIVO  
 
Reggio Calabria, 3 giugno 2009 - Prosegue l’iter di approvazione del progetto di legge sulla promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale proposto dall´on. Mario Maiolo, Assessore regionale alle politiche del lavoro e sociali. Dopo l´approvazione della Giunta, infatti, la proposta di legge è stata trasmessa al Consiglio Regionale. Nel momento in cui interverrà il sì definitivo sarà dunque colmato un vuoto legislativo durato quasi un decennio e sarà data una risposta lungamente attesa sia dagli operatori del settore che dai cittadini calabresi. Modalità, procedure ed ambiti della Cooperazione sociale saranno infatti attualizzati ed inglobati nel più ampio sistema dei Servizi Integrati alla persona, nel campo sociale, socio-sanitario, educativo, nella formazione professionale e nelle politiche attive del lavoro. Mutualità e sussidiarietà sono i principi cardine di un provvedimento che si annuncia di grande impatto in settori diversi e importantissimi: dalla gestione dei servizi socio-sanitari al finanziamento (a fondo perduto) delle politiche di inserimento lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati. Il progetto di legge, inoltre, prevede la disciplina ex novo dell´Albo Regionale delle Cooperative Sociali, strumento indispensabile per accedere a finanziamenti ed iniziative, e la costituzione di due Organi consultivi, la Commissione Regionale per la Cooperazione Sociale ed il Comitato tecnico di gestione e valutazione. .  
   
   
COMPETITIVITA´ LOMBARDIA. REGIONE-UNIONCAMERE, INTERVENTI DA 42 MILIONI  
 
Milano, 3 giugno 2009 - A tre mesi dall´avvio del Programma 2009 sulla competitività da 83 milioni - il quarto nato dall´Accordo di Programma siglato da Regione e Unioncamere - sono già stati approvati e messi in cantiere interventi per 42 milioni. Lo annunciano i presidenti di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e di Unioncamere, Francesco Bettoni, sottolineando l´importanza di risposte concrete, veloci ed efficaci, a sostegno dell´innovazione e della competitività, specie in un momento di crisi come l´attuale. L´impegno finanziario del Piano d´azione 2009 di 83 milioni (48,1 a carico di Regione Lombardia, 31,6 messi a disposizione dal Sistema camerale e 3,1 provenienti da altri soggetti) è distribuito su sette assi di intervento: innovazione, internazionalizzazione, promozione del territorio e dell´ambiente, modernizzazione dell´efficienza amministrativa, interventi per artigianato e micro-imprese, promozione dell´attrattività del mercato lombardo, infrastrutture. "Come avevamo promesso a febbraio - sottolinea il presidente Formigoni - abbiamo cominciato, con la virtuosa sinergia tra la Regione e il sistema camerale lombardo, a dare concretezza ai progetti a sostegno della competitività e per aiutare l´economia lombarda a uscire al più presto dallo stato di difficoltà che sta attraversando". "Questi fondi approvati a sostegno della competitività, della valorizzazione delle risorse umane, dell´innovazione e dell´internazionalizzazione delle nostre imprese sono la dimostrazione - aggiunge Formigoni - che il ´sistema Lombardia´ che unisce Regione e Sistema camerale sta reagendo alle difficoltà economiche e mette in atto azioni appropriate per un autentico rilancio economico". "Nella fase di difficile congiuntura economica e finanziaria che stiamo attraversando - affermano ancora Formigoni e Bettoni - questa importante collaborazione istituzionale, politica e operativa rappresenta uno strumento efficace per rispondere, con una strategia condivisa, alle necessità del sistema imprenditoriale ed economico lombardo e per sostenere il suo rilancio". Francesco Bettoni fa notare poi come "la sinergia tra Regione e Sistema camerale si stia rivelando una carta vincente per superare le difficoltà economiche". Tra le misure messe a punto: un intervento importante a sostegno delle imprese lombarde, con particolare attenzione a quelle piccole e medie imprese della filiera del tessile-abbigliamento; interventi e iniziative a sostegno della partecipazione delle piccole e medie imprese a eventi internazionali e fiere; interventi per consolidarne la presenza nei mercati internazionali; interventi mirati a sostenere i Distretti del commercio e, tra le prossime scadenze, un bando che sostiene le piccole imprese commerciali nei processi di innovazione, oltre a interventi mirati a quelle artigiane, alla promozione turistica sul mercato nazionale e sui mercati esteri e ad azioni orientate alla semplificazione dei procedimenti amministrativi e alla riduzione dei tempi di richiesta e rilascio delle autorizzazioni da parte della Pubblica Amministrazione. L´accordo di Programma sulla competitività è giunto al suo quarto anno: nel 2006, il primo programma d´azione aveva messo a disposizione 63 milioni; nel 2007, 74 milioni; nel 2008, 75 milioni e nel 2009, 83 milioni. L´impegno finanziario complessivo tocca quota 295 milioni. Questo il dettaglio dei sette Assi di intervento con i finanziamenti già approvati nel 2009. Asse 1 - Innovazione - Stanziamento previsto: 37,5 milioni di euro, finanziamenti approvati 13,14 milioni. Gli obiettivi di questa azione sono: garantire equilibrio fra azioni locali e azioni di sistema regionale, diffondere i processi innovativi, favorire processi correlati ai temi ambientali ed energetici, incentivare un più stretto e concreto collegamento fra Università, Centri di ricerca e mondo produttivo. Appartengono a questo "Asse" anche le iniziative in vista di Expo 2015 nelle aree Salute, Agro-alimentare, Energia-ambiente e Manifatturiero Avanzato. 2 - Internazionalizzazione - Stanziamento previsto: 21 milioni di euro, già finanziati 8,42. Le principali azioni riguardano il sostegno a bandi per l´internazionalizzazione (voucher per fiere e missioni all´estero) e lo sviluppo di programmi promozionali verso numerosi paesi dei cinque continenti. 3 - Promozione Del Territorio E Ambiente - Stanziamento previsto: 8 milioni di euro, finanziamenti approvati pari a 12,1 milioni che comprendono anche una quota di fondi del 2008. Le misure tendono a valorizzare le reti presenti sul territorio, a partire da quelle commerciali e della distribuzione in un contesto di sostenibilità ambientale. 4 - Modernizzazione Ed Efficienza Dell´azione Amministrativa - Stanziamento previsto: 3 milioni di euro, finanziati 1,25 milioni. I principali interventi riguardano la messa a regime dei processi di telematizzazione in tutte le pubbliche amministrazioni lombarde. Tra gli obiettivi, l´incremento dell´efficacia/efficienza del servizio all´utente anche attraverso l´eliminazione completa della forma cartacea. 5 - Artigianato E Microimprese - Stanziamento previsto: 8,4 milioni di euro, finanziati 3,39 milioni. Le misure più importanti sono il sostegno alle imprese e lo stimolo ai processi di innovazione e di internazionalizzazione, con incentivi per favorire i processi di aggregazione delle microimprese, la semplificazione delle procedure burocratiche e, soprattutto, lo sviluppo di reti di eccellenza tra imprese artigiane e microimprese. 6 - Promozione Dell´attrattività Del Mercato Lombardo - Stanziamento previsto: 3,2 milioni di euro, finanziati 3. La novità di questo Asse è costituita dalla serie di interventi di promozione e valorizzazione del settore agricolo e delle filiere agro-alimentari. 7 - Sistema Infrastrutturale - Stanziamento previsto: 986. 000 euro totalmente finanziato. Tra le iniziative, quelle di informazione e formazione del consenso sugli interventi infrastrutturali, studi di fattibilità per le nuove linee metropolitane e ferroviarie, interventi per le imprese con progetti integrati volti a favorire l´ottimizzazione e/o l´attivazione di servizi innovativi di trasporto, con particolare riferimento al trasporto merci. .  
   
   
LA REGIONE LAZIO METTE IN CAMPO NUOVE INIZIATIVE PER LE AREE PROTETTE  
 
 Roma, 3 giugno 2009 - "Il complesso di iniziative nei parchi del Lazio rappresenta un proseguimento delle attività che le aree protette della nostra Regione hanno messo in campo da tempo, per migliorare i rapporti con i cittadini e per aumentare la sostenibilità nei parchi". Lo afferma l´Assessore regionale all´Ambiente e Cooperazione tra i popoli, Filiberto Zaratti, commentando le novità emerse durante il convegno ´I parchi verso un futuro sostenibile´. "Il lancio degli incentivi per la mobilità sostenibile, la creazione della rete degli Ecopoint, l´uscita della nuova rivista delle aree protette ´Pan´, la pubblicazione di nuovi libri dedicati ai ragazzi, sono tutte iniziative importanti - spiega - e utili per avvicinare i cittadini del Lazio ai Parchi. La nostra azione nei Parchi, inoltre, è fatta anche di azioni strutturali in grado di aumentare la sostenibilità complessiva delle attività nelle aree protette. Stiamo mettendo a punto incentivi per 15 milioni di euro che serviranno a promuovere le energie rinnovabili e l´efficienza energetica all´interno dei Parchi - proseguendo le azioni che abbiamo iniziato negli anni scorsi con il progetto di solarizzazione - che in questa maniera diventeranno dei veri e propri laboratori operativi per la sostenibilità in aree delicate e sensibili come quelle dei Parchi". Saranno realizzati finanziamenti agevolati, per 15 milioni di euro, a tasso zero e con garanzie in grado di assumere la quota di rischio. Questo combinato sarà in grado di agevolare l´investimento in fonti rinnovabili, favorendo la finanzi abilità degli investimenti. I settori sui quali si investirà sanno il fotovoltaico di piccola taglia fino a 100 kWp, il solare termico di medie dimensioni e l´eolico di potenza compresa tra 20 kWe e i 200 kW. Dimensioni queste considerate compatibili con le esigenze di tutela delle aree protette. Uno sconto fino a 1. 000 euro per chi cambia la vecchia due ruote a benzina con una ecomoto elettrica. Sconto che sale fino a 2. 000 euro a veicolo se si tratta di rinnovare il parco di un´azienda. Continua la campagna per promuovere l´uso delle due ruote pulite dell´Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i popoli che entra nel vivo e punta a incrementare un uso più sostenibile della mobilità nella Capitale. Da oggi tutte le informazioni sulla campagna potranno essere reperite presso i nuovi Ecopoint i punti informativi per i cittadini realizzati in altrettante aree protette del Lazio. E proprio nei nuovi Ecopoint sarà possibile ricevere tutte le informazioni che riguardano gli incentivi a disposizione per favorire un consumo più rispettoso dell´ambiente (www. Ecopointlazio. It). A partire appunto da quello legato alla mobilità con la campagna (500. 000 euro in tutto) per le due ruote elettriche fino alle informazioni sulla spesa pulita: meno imballaggi,rifiuti e anticrittogamici. Gli incentivi per le moto si rivolgono agli oltre 100mila motociclisti abituali che attraversano le strade di Roma. E sconti di pari entità sono previsti per i centauri di Frosinone. Il contributo è fino al 30% del prezzo complessivo d´acquisto (Iva inclusa) e prevede dei tetti massimi di spesa: 700 euro per biciclette a pedalata assistita; 700 euro per i ciclomotori; 1. 000 euro per i motocicli e 2. 000 euro per i veicoli elettrici commerciali. L´incentivo è uno per persona fisica e sono previsti fino a 10 incentivi nel caso delle imprese. Ecco dove sono attivi i primi ´punti ecologici´: riserva Monte Rufeno; riserva Nazzano,tevere-farfa; parco Monti Simbruini; ente Romanatura e Creia del parco naturale dei Castelli Romani. Visite Ed Escursioni Nei Parchi - Giorni verdi, coordinato dall´Agenzia Regionale per i Parchi (Arp), raccoglie le attività organizzate dalle Aree protette, una serie di appuntamenti da giugno a settembre 2009: escursioni e passeggiate naturalistiche, attività alla scoperta della geologia del territorio, passeggiate dedicate ai bambini e alle famiglie, e ancora alla scoperta del cielo e delle stelle per celebrare l´anno dell´astronomia, immersi nella natura delle aree protette del Lazio al fine di festeggiare con eventi, mostre e manifestazioni i 30 anni dalla prima istituzione. Torna anche ´Parco anch´io´, l´iniziativa che offre ai cittadini una serie di escursioni il sabato e la domenica gratuite con partenza in pullman da Roma e destinazione le aree protette che propongono ai visitatori una giornata a contatto con la natura, le tradizioni e i tesori del nostro territorio, per un turismo più sostenibile. Basterà prenotarsi al numero verde 800-593196, dal lunedì al venerdì, dalle 10,00 alle 13,00, e partecipare alle attività accompagnati da personale esperto. I Prodotti Dei Parchi - ´Natura in Campo´, il primo programma integrato della Regione di promozione dei prodotti agroalimentari delle Aree Naturali Protette del Lazio, presenta due nuove iniziative. La prima è la pubblicazione di un manuale ´Norme e incentivi per l´agricoltura biologica-come produrre, preparare e trasformare rispettando la natura´, strumento a supporto degli operatori del settore agroalimentare che vogliono passare al biologico. La seconda è la prima edizione del concorso "Cuochi per Natura" rivolto agli chef della regione, chiamati a ideare e realizzare piatti con al centro uno dei tanti prodotti che dispongono del Marchio. Acquisti Verdi Nei Parchi - La diffusione di pratiche degli acquisti verdi rappresenta un´importante opportunità per la collettività sotto un duplice profilo: in primo luogo, imprese e Pubbliche Amministrazioni diventano grandi acquirenti in grado di ridurre in misura significativa l´impatto ambientale derivante dai prodotti scegliendone di meno dannosi per l´ambiente; inoltre, il ricorso a prodotti a basso impatto da parte loro può dare avvio a un effetto a catena influenzando le scelte dei singoli consumatori. Per questo motivo sono stati creati un sito web (www. Gpplazio. It) e un manuale che racchiude le linee programmatiche e di indirizzo per facilitare i Parchi. .  
   
   
SARDEGNA, LA SPISA: "IN BASE AL PATTO DI STABILITÀ SI PUÒ VALUTARE UN FONDO PEREQUATIVO PER LE ZONE INTERNE"  
 
Cagliari, 3 giugno 2009 - "Faremo di tutto per mettere in pratica non il metodo dell´ascolto, ma quello dell´attenzione. Da più parti arriva la richiesta di un fondo perequativo per le zone interne; rispondo che in base al patto di stabilità possiamo valutare questa ipotesi, così come attivarci per un maggior sostegno alle attività progettuali dei comuni che si trovano nelle zone svantaggiate". E´ quanto ha sottolineato il 29 Maggio l´Assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, rispondendo alle istanze degli amministratori pubblici intervenuti nel corso del convegno: "Le zone interne nella programmazione regionale", organizzato a Bono dalla Comunità Montana del Goceano. "Le domande e le proposte di intesa con la Regione che arrivano dalle zone interne dell´isola per combattere annosi problemi come lo spopolamento e la crisi economica - ha ripreso l´assessore - ci trovano disponibili ad ascoltare e trovare insieme soluzioni condivise. In questi cinque anni vogliamo portare avanti un programma libero da contrapposizioni di qualsiasi genere e dunque anche territoriali. "Le zone interne della Sardegna - ha concluso Giorgio La Spisa - insieme ai prodotti tipici possono puntare su un patrimonio artistico e naturalistico di grande richiamo. Per combattere lo spopolamento, poi, dobbiamo puntare sull´educazione e sulla formazione delle nuove generazioni. I nostri ragazzi hanno paura di rischiare prima ancora di avere a disposizione le risorse". .  
   
   
INNOVAZIONE, VIA AL TOUR REGIONE - CONFINDUSTRIA CAMPANIA PER LA PRESENTAZIONE DEI NUOVI BANDI. OGGI INCONTRO A NAPOLI, PROSSIMO APPUNTAMENTO A BENEVENTO IL 5 GIUGNO.  
 
Napoli, 3 giugno 2009 - E´ cominciato il 28 maggio , presso la sede dell´Unione Industriali di Napoli, il ciclo di incontri ideato dall´Assessorato alla Università, Ricerca Scientifica e Innovazione della Regione Campania in collaborazione con Confindustria Campania per presentare l´insieme di azioni volte a finanziare l’investimento in ricerca e innovazione. I prossimi appuntamenti in programma sono: •Confindustria Benevento – 5 giugno 2009 ore 15,30 •Confindustria Salerno – 8 giugno 2009 ore 15,30 •Confindustria Avellino – 15 giugno 2009 ore 16,30 •Confindustria Caserta – 18 giugno 2009 ore 10,00 L’evento conclusivo del tour si terrà il 29 giugno 2009 presso Città della Scienza. Nel corso dell’incontro, e di quelli in programma successivamente, vengono illustrati: •il supporto ai progetti integrati tra il mondo della ricerca e le imprese sulle tematiche rilevanti per lo sviluppo regionale; •le forme di aggregazione per la collaborazione strutturata tra ricerca e impresa; •i regimi di aiuto alle imprese per il sistema dell’innovazione; •il supporto alle reti immateriali della Ricerca per il potenziale umano (stage, borse di studio…. ). La grande novità che caratterizza i futuri investimenti nella ricerca e nell´innovazione è rappresentata dalla rete fra università, centri di ricerca ed imprese. E’ questo lo strumento scelto dall´Assessorato regionale. "Il modello che mette insieme istituzioni diverse – ha detto l’assessore alla Ricerca e Innovazione della Regione Campania, Nicola Mazzocca - semplifica il dialogo tra strutture differenti e sviluppa sinergie nuove. Il principale obiettivo della rete è quello di agire come moltiplicatore degli investimenti, producendo lo sviluppo sostenibile per il territorio. " "Con l’appuntamento di oggi diamo continuità ad un percorso di condivisione con gli attori locali dello sviluppo che ha già caratterizzato la fase di programmazione e che ci ha portato a definire corresponsabilmente le Linee Strategiche per lo sviluppo del territorio", ha detto. "Dopo aver dunque definito le sfide ora entriamo nel vivo delle azioni e dei progetti da portare avanti e che insieme, istituzione, mondo della ricerca e dell’impresa, abbiamo ritenuto qualificanti e sostenibili per il nostro territorio", ha concluso Mazzocca. Piena condivisione è stata manifestata dai rappresentanti del mondo dell’impresa per il nuovo bando che mette a disposizione 25 milioni di euro per le piccole e medie imprese che investono per promuovere l´innovazione organizzativa, di processo e del prodotto con l’utilizzo delle nuove tecnologie dell´informazione (Information & Communication Technology), al fine di incrementare l’efficienza della macchina gestionale degli stessi. "L´innovazione è un elemento di grande spinta per il cambiamento delle imprese che non possono essere statiche sul mercato. Il nuovo bando regionale rivolto alle imprese arriva in un momento storico di crisi economica e dunque è ancora più importante. Grazie al lavoro dell´Istituzione ma anche al lavoro dell´associazionismo industriale siamo riusciti far crescere la cultura dell’innovazione che è sinonimo di sviluppo”, ha detto Bruno Scuotto, presidente della Piccola Industria dell’Unione Industriali di Napoli. "Le modalità scelte dall’Assessorato regionale alla Ricerca per fare la programmazione, ovvero la condivisione, sono meritorie e vantaggiose per i risultati che potranno produrre. Però bisogna fare in fretta, accelerando le pratiche di istruttoria dei progetti che partecipano ai bandi", questo l’appello rivolto da Carlo Boffa presidente facente funzione di Confindustria Campania. .  
   
   
ELEZIONI, IN EMILIA ROMAGNA AL VOTO 272 COMUNI E OTTO PROVINCE. ALLE URNE 2,5 MILIONI ELETTORI PER LE COMUNALI E CIRCA 3,5 MILIONI PER LE EUROPEE.  
 
Bologna, 3 giugno 2009 – In Emilia Romagna oltre 2,5 milioni di elettori sono chiamati alle urne per rinnovare, in 272 Comuni su 341, i primi cittadini e i consigli comunali. Si voterà anche per i presidenti e consigli provinciali di 8 Province (non si vota per la Provincia di Ravenna), mentre contemporaneamente circa 3,5 milioni di elettori di tutti 341 Comuni dell’Emilia Romagna voteranno anche per il rinnovo del Parlamento europeo. Sono questi alcuni dei numeri della tornata elettorale di sabato 6 e domenica 7 giugno 2009 che si possono trovare sul sito della Regione www. Elezioni2009. Regione. Emilia-romagna. It, realizzato in collaborazione con il Centro Studi dell’Assemblea Legislativa dell´Emilia-romagna. Sul sito sono disponibili, le istruzioni e le indicazioni per il voto, tutti i dati delle precedenti (2004) elezioni amministrative (comunali e provinciali) ed europee di tutti i Comuni emiliano-romagnoli (suddivisi per province). Tra i capoluoghi di provincia non si voterà a Piacenza, a Parma, Ravenna e Rimini. Il numero complessivo dei consiglieri comunali e provinciali da eleggere rappresentano quasi il 90% delle Province e l’80% dei Comuni. Circa un terzo dei sindaci (86 su 272, il 32% del totale) sono al secondo mandato e, quindi, non si possono ripresentare. La percentuale è molto simile in tutte le Province, fatta eccezione per Forlì-cesena e Piacenza, dove risulta quasi la metà (pari al 17%), mentre a Bologna la percentuale supera il 38%. Le elezioni europee Contestualmente alle elezioni amministrative, in tutti i 341 Comuni dell’Emilia Romagna si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo: alle urne (a gennaio 2009) circa 3 milioni 470 mila elettori emiliano romagnoli. Il Parlamento europeo è l´unico organo dell´Unione europea che, dal 1979, è eletto direttamente dai cittadini. I suoi 785 deputati, di cui 72 italiani, sono i rappresentanti, scelti ogni cinque anni dagli elettori dei 27 Stati membri dell´Unione europea quali portavoce di 492 milioni di cittadini: al voto, quindi, contemporaneamente 375 milioni di elettori. Per eleggere i 72 parlamentari europei l’Italia è stata divisa in 5 circoscrizioni: l’Emilia Romagna è compresa nella circoscrizione Nord-est (insieme alle regioni Veneto, Trentino Alto-adige e Friuli Venezia Giulia) ed elegge 15 europalamentari. I consigli comunali Nelle 4. 037 sezioni elettorali dislocate nel territorio emiliano romagnolo, i consiglieri emiliano romagnoli che saranno eletti sono in totale 4. 468: di questi 3. 612 in 238 Comuni con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti e 856 nei 34 Comuni con oltre 15 mila abitanti. Per quanto riguarda il numero complessivo di consiglieri da eleggere per ogni provincia si hanno: 468 a Piacenza, 500 a Parma, 616 a Reggio Emilia, 686 a Modena, 956 a Bologna, 316 a Ferrara, 258 a Ravenna, 382 a Forlì-cesena, e 286 a Rimini. Più elevata la cifra dei consiglieri “emiliani” rispetto a quella dei “romagnoli”, dovuto in parte al maggior numero di Comuni. Basti dire che i consiglieri che devono essere rinnovati nella sola Provincia di Bologna (oltre un quinto del totale complessivo regionale), sono superiori al totale di quelli delle tre province Romagnole. Presidenti della Provincia e Consigli provinciali Il numero complessivo dei Consiglieri provinciali che dovranno essere eletti rappresentano quasi il 90% delle Province. I Consiglieri provinciali complessivi da eleggere sono 234: 36 a Bologna, 24 a Piacenza e Rimini e 30 nelle altre Province. Relativamente ai Presidenti di Provincia, il 25% dei Presidenti non verrà ricandidato (Ferrara e Rimini), perché al secondo mandato, i restanti 6 sono in corsa per la eventuale riconferma. Informazioni, curiosità e dati delle precedenti tornate elettorali sul sito www. Elezioni2009. Regione. Emilia-romagna. It .  
   
   
TERREMOTO: INFRASTRUTTURE:6 MLD PER PRODURRE DI NUOVO RICCHEZZA 1 MLD E 700 MLN DA SPENDERE NEL PROSSIMO TRIENNIO  
 
Pescara, 3 giugno 2009 - "Un´ accordo che segnerà il percorso amministrativo e di governo dei prossimi anni e che è stato il frutto di un lavoro di circa due mesi e mezzo". Così il presidente della Regione ha definito l´atto aggiuntivo all´Intesa Generale Quadro sulle Infrastrutture siglato il 28 maggio a Roma con il Governo, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Pescara, nella sede della Regione, ed alla quale hanno preso parte anche l´assessore ai Trasporti ed il presidente del Consiglio regionale d´Abruzzo. Un accordo che prevede uno stanziamanto di circa 6 miliardi, di cui 1 miliardo e 700 milioni da spendere nel prossimo triennio sulla base di situazioni progettuali ormai avanzate che porteranno in tempi rapidi all´apertura di cantieri. Il programma delle infrastrutture stategiche sarà allegato al Documento di Programmazione Economico Finanziaria della Regione Abruzzo che verrà redatto tra giugno e luglio prossimi. "Il tasso di infrastrutturazione ferroviario ed aeroportuale della regione - ha detto il Presidente della Giunta regionale - è uno dei più bassi d´Italia e questo fattore ha penalizzato inevitabilmente le opportunità di sviluppo del nostro territorio. Ma l´Abruzzo deve ricominciare a produrre ricchezza - ha aggiunto - ed è importante che l´intero sistema degli enti locali, Province e Comuni in primis, dia impulso a questa esigenza attraverso una progettazione degli interventi all´altezza della situazione". Esulano da questo accordo i 200 milioni di euro stanziati per risolvere alcune problematiche del sistema viario nei territori colpiti dal sisma, di cui si farà carico l´Anas, ed i 100 milioni di euro destinati per le stesse ragioni all´Abruzzo per il tramite dele Ferrovie dello Stato per ciò che riguarda il sistema ferroviario. Il piatto forte è rappresentato dal finanziamento di circa 2 miliardi di euro per il miglioramento del collegamento ferroviario Pescara-roma. "E´ necessario, a tal proposito, fare giustizia di una ipocrisia che ha ingannato per anni i cittadini abruzzesi - ha dichiarato il Presidente - e che ha indotto a ritenre che si potesse arrivare facilmente a tempi di percorrenza vicini alle 2 ore. In realtà, la velocizzazione del tratto ferroviario Pescara-roma non si poteva certo concretizzare con i 150-170 milioni di euro che erano stati inseriti in precedenti protocolli d´intesa. La somma necessaria per realizzare compiutamente la velocizzazione del collegamento è di 2 miliardi di euro ed i relativi interventi dovranno essere divisi per lotti". A giorni, intanto, verrà sottoscritto un accordo analogo con il Ministero dello Sviluppo Economico, il primo di questo genere in Italia, che indicherà la road-map dello sviluppo economico dell´Abruzzo dotandola anche di fondi e di priorità da perseguire. L´assessore ai Trasporti, dal canto suo, ha descritto le varie tipologie ed i settori interessati dall´accordo (viabilità, intermodalità, sistema portuale ed aeroportuale e sistema idrico) mettendo in evidenza la grande attenzione che le strutture tecniche ed amministrative della Regione hanno posto nel prevedere interventi che si calino in una logica complessiva di interconnessione. . .  
   
   
TERREMOTO, INFRASTRUTTURE:UNA GOVERNANCE PER MONITORARE GLI INTEVENTI  
 
Pescara,  3 giugno 2009  - Un Comitato di monitoraggio dell´attuazione dei Programmi previsti nell´Accordo Quadro sarà costituito con l´obiettivo di verificare lo stato di avanzamento degli interventi. Ha tenuto a precisarlo il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, durante la conferenza stampa, che si è svolta il 28 maggio, nella sede della Giunta, a Pescara, per illustrare nel dettaglio il documento sottoscritto nella mattinata a Roma. "Una Governance che avrà la responsabilità - ha spiegato Chiodi - di controllare l´avanzamento dei Programmi d´intervento, il rispetto dei tempi di esecuzione dei Progetti e della realizzazione delle opere e di relazionare, con periodicità semestrale, sullo stato dello sviluppo degli obiettivi fissati nell´Accordo". .  
   
   
TERREMOTO, INFRASTRUTTURE: ECCO TUTTI I PROGETTI NELL´ACCORDO QUADRO  
 
Pescara, 3 giugno 2009 - Risanamento idrogeologico e mitigazione del rischio rappresentano il terzo punto focale dell´Accordo quadro. Materia che ha bisogno, per sua natura, di continui aggiornamenti ed integrazioni e la cui Programmazione generale può riassumersi in tre sub programmi: quello riguardante la riduzione del rischio per i Comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti, la cui previsione di spesa è di 100 milioni di euro; quello relativo alla riduzione del rischio per i Comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti, che comporta una previsione di spesa di 80 milioni di euro; ed il programma di riduzione del rischio per le infrastrutture lineari, la cui spesa utile ammonta a 150 milioni di euro. Altri interventi sono rivolti a mitigare il rischio idraulico dei bacini idrografici regionali. Se ne contano ben 14, a cui si aggiungono i bacini nazionali (ugualmente ricompresi nel territorio regionale ) del Tevere e del Liri-gagliano-volturno e dei bacini interregionali del Tronto e del Trigno. Anche in questo caso, per affrontare in maniera sistematica la problematica, le azioni da porre in essere possono riassumersi in due sub programmi: i lavori arginali, al fine di garantire una idonea protezione di tipo passivo in corrispondenza delle fasce fluviali soggette ad esondazioni, per un costo complessivo pari ad euro 123. 200. 000,00; e le vasche di espansione , cioè interventi di tipo attivo per la riduzione del rischio idraulico a cui sono esposti i centri abitati di maggiore importanza, per una spesa complessiva pari ad euro 86. 800. 800,00. Il totale del programma di mitigazione del rischio idraulico sui bacini regionali è pari a 210 milioni di euro. Ultimo intervento, per quanto riguarda il sistema idrico, è quello relativo alla gestione integrata delle acque destinate ad usi umani e plurimi. Si interviene per ambiti geografici soggetti a particolari problematiche e le zone individuate son ben 4: zona Vasto-san Salvo- Atessa, la cui spesa complessiva necessaria ammonta a 100 milioni di euro; zona Fucino, per un importo pari a 120 milioni di euro; zona L´aquila-piana di Navelli-piana Subequana, per un´esposizione finanziaria che ammonta a 250 milioni di euro ed il Comprensorio Pescara-chieti che prevede una spesa di 143 milioni di euro. Ed infine, sempre nell´ambito del capitolo della gestione integrata delle acque, è stato previsto l´intervento per la riutilizzazione a fini irrigui e potenziamento idropotabile sui 14 bacini idrografici della regione che, per un prima azione di potenziamento e depurazione calcola una spesa complessiva pari a 300 milioni di euro. . .  
   
   
POST TERREMOTO ABRUZZO: UMBRIA PREMIATA PER NUOVO SISTEMA DI GESTIONE VERIFICHE AGIBILITÀ  
 
Perugia, 3 giugno 09 - Icone a forma di casette di vari colori, dal verde (agibile) al rosso (inagibile per rischio esterno), secondo i sei casi previsti dalla scheda “Aedes” (Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica): è l’innovativo sistema premiato in questi giorni a Roma e progettato dal Servizio Protezione civile della Regione Umbria per gestire l’agibilità degli edifici colpiti dal terremoto in Abruzzo. La nuova metodologia, realizzata con tecnologie “Gis” (Geographic Information System) e utilizzando la tecnica della “georeferenziazione - spiegano dalla Regione - permette di associare ad un dato, in formato digitale, una coppia di coordinate che ne fissino la posizione sulla superficie terrestre e, da qualsiasi postazione dotata di accesso ad internet, di consultare le varie schede di catalogazione e di monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento e l’esito delle verifiche. .  
   
   
LOMBARDIA: NUOVO PIANO EMERGENZE COORDINAMENTO SUL TERRITORIO E MEZZI TECNOLOGICI PIU´ AVANZATI  
 
Milano, 3 giugno 2009 - Coordinamento delle esercitazioni, interventi razionalizzati e strumenti tecnologici di ultima generazione. Parte da qui il piano di emergenza che in Regione Lombardia entrerà in vigore il 28 maggio, e che è stato illustrato il 27 dall´assessore regionale alla Protezione civile, prevenzione e Polizia locale, Stefano Maullu, al termine di una riunione con gli undici Prefetti lombardi. "Il piano di emergenza esterna - ha detto l´assessore Maullu - è uno strumento che consente di gestire in modo efficace ed efficiente un´emergenza. Da una parte individua le misure più idonee da adottare secondo il tipo di incidente e dall´altra indica i meccanismi di comunicazione concordati precedentemente d´intesa con Regione Lombardia tra Prefetture, Vigili del fuoco, Arpa (agenzia regionale protezione ambiente) e Protezione civile". Il piano riguarda fondamentalmente tre materie: allertamento, emergenza esterna e post emergenza. Allertamento - Regione Lombardia migliora il servizio di prevenzione delle calamità naturali attraverso l´installazione nella sala operativa regionale di strumenti tecnologici avanzati in grado di prevedere rischi in modo più preciso di quanto avvenuto finora. Sarà possibile quindi ricevere con ancor più precisione informazioni su temporali intensi, incendi, ondate di calore, rischi idrogeologici, valanghe e terremoti. Per i cittadini le informazioni riguarderanno soprattutto i comportamenti da tenere e quelli da evitare nel caso si verificassero questi eventi. Emergenza Esterna - Regione Lombardia, in accordo con le Prefetture, ha il compito di coordinare le esercitazioni nei territori più a rischio. Principalmente questo settore riguarda quelle zone dove sono presenti industrie ed aziende ad alto rischio incidente come quelle che lavorano gas e prodotti chimici. "In Lombardia - ha precisato l´assessore Maullu - è concentrato il 25% del totale delle imprese italiane che producono il 40% del fatturato nazionale. Era inevitabile quindi partire dalle zone più a rischio per poi estendere il piano a tutto il territorio". Le esercitazioni, organizzate dalla Protezione civile, coinvolgeranno anche la popolazione con informazioni dettagliate. Post Emergenza - Il piano razionalizza gli interventi che saranno coordinati dall´assessorato regionale alla Protezione civile, elimina gli sprechi di tempo utilizzando solo strumenti informatici e assegna all´assessorato la definizione degli aiuti economici. Anche le procedure saranno tutte solo on line. Tramite il sistema Rasda (Raccolta schede danni), sarà possibile in tempo reale quantificare i danni e richiedere, in caso di necessità, lo stato di emergenza direttamente al Governo nazionale. "La post emergenza - ha concluso l´assessore Stefano Maullu - non sarà più lasciata all´intervento del singolo, sia esso un Comune o una Comunità montana ma sarà regionalizzata e questo ci permetterà di intervenire senza perdite di tempo in situazioni in cui il tempo è fondamentale e può consentirci di salvare delle vite umane". . .  
   
   
RICOSTRUZIONE: BUSTA PESANTE: PRESIDENTI REGIONI UMBRIA E MARCHE SCRIVONO A GOVERNO PER URGENTE INTERVENTO SU RESTITUZIONE  
 
Perugia, 3 giugno 2009 – “Le procedure di restituzione della ‘busta pesante’ previste nei giorni scorsi dall’Amministrazione finanziaria dello Stato sono complesse e difficilmente applicabili per cittadini, imprese e professionisti. È forte il rischio di grande confusione e incertezza, come dimostrano peraltro le segnalazioni che giungono da tutti gli uffici periferici delle Entrate e da moltissimi soggetti”. È quanto hanno scritto il 28 maggio i presidenti delle Regioni Umbria e Marche, Maria Rita Lorenzetti e Gian Mario Spacca, in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, ai ministri Tremonti e Scajola e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, con la quale si chiede di rinviare la scadenza del 16 giugno per il pagamento della prima rata. “In base alla circolare di aprile emanata dall’Amministrazione finanziaria dello Stato - spiegano Lorenzetti e Spacca - tutti i soggetti interessati dovranno presentare, entro il 16 giugno 2009, un articolato modello nel quale indicare nel dettaglio i cosiddetti ‘oneri sospesi’. Le difficoltà operative per cittadini e imprese, ormai sotto gli occhi di tutti - aggiungono i due presidenti - appaiono insormontabili: con questa procedura, di fatto, si pone in capo a loro la ricostruzione della posizione fiscale pendente, con la necessità di recuperare dati ad oltre 10 anni dall’evento, mentre gli stessi sono già a disposizione della Amministrazione finanziaria statale. Anche i professionisti di settore sono in difficoltà, per la concomitanza di tale scadenza con il periodo dell’anno più complesso in termini di adempimenti fiscali”. “Per queste ragioni - proseguono Lorenzetti e Spacca - torniamo a chiedere con forza al Governo nazionale di rinviare almeno a fine 2010 l’avvio della restituzione degli oneri sospesi e di accrescere la quota di esonero, che rappresenterebbe anche una veloce ed efficace misura anticrisi. Ribadiamo che questi interventi potrebbero costituire valide misure dell’Accordo di programma che le Regioni Marche e Umbria hanno chiesto da mesi al Governo nazionale senza ricevere alcuna risposta, a favore dei territori colpiti dalla crisi della ‘Antonio Merloni’, coincidenti con le aree delle due regioni che hanno beneficiato della cosiddetta ‘busta pesante’ in occasione del sisma del 1997”. Una lettera dai contenuti analoghi è stata inviata al direttore dell’Agenzia delle Entrate di Perugia, al fine di invitarlo a investire della questione l’amministrazione centrale dell’Agenzia delle Entrate. .  
   
   
IMMIGRAZIONE, APPROVATA LA LEGGE SULL’ACCOGLIENZA. LOIERO: “CALABRIA ESEMPIO VIRTUOSO”  
 
Reggio Calabria, 3 giugno 2009 - “Con la legge sull’accoglienza proposta dalla Giunta e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, la Calabria si pone come un esempio virtuoso in tema di accoglienza, in controtendenza alle politiche nazionali”. È soddisfatto il presidente della Regione che questa legge l’ha voluta, “sapendo di interpretare il sentire comune dei calabresi, come dimostra la convergenza di centrodestra e centrosinistra che hanno licenziato la legge in pochi minuti”. Per Loiero, “se il Paese parla un’altra lingua, e sui binomi immigrazione-illegalità, immigrazione-respingimento violenta la tradizione di accoglienza di un popolo di emigranti, la Calabria imbocca la via opposta. Non si tratta di buonismo – chiarisce, il 29 maggio, Loiero - ma di senso dello Stato e di rispetto della Costituzione che impone di accogliere rifugiati politici e richiedenti asilo”. “Terra di frontiera, primo approdo per migliaia di disperati - secondo il presidente Loiero - la Calabria in questi anni ha dimostrato una sorta di vocazione all’accoglienza. Per cui la legge approvata non nasce a tavolino, ma è nata invece sul campo, dalle esperienze ultime dei comuni di Riace, Caulonia e Stignano, che hanno accolto decine di rifugiati, che trovano un antecedente a Badolato, paese che anni fa ha aperto il borgo antico, disabitato, a una comunità curda la quale si è integrata e lo ha riportato in vita”. “C’è un aspetto sociale ed economico, dunque, che non bisogna sottovalutare - aggiunge Loiero - che rende l’accoglienza conveniente, obiettivo che la legge persegue, come ha dimostrato l’arrivo dei rifugiati nella Locride. In effetti, centri storici spopolati sono tornati a nuova vita e la presenza di immigrati mette in moto processi economici che offrono nuove speranze agli abitanti di questi borghi. A Riace, per esempio, s’è messa in moto una piccola economia dell’accoglienza e, fenomeno da sottolineare positivamente, dieci giovani emigrati sono rientrati in paese avendo trovato occupazione”. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA: CORSO UNIVERSITARIO ´DONNE POLITICA E ISTITUZIONI´  
 
Udine, 3 giugno 2009 - L´impegno della Regione per favorire l´occupazione al femminile e uguali condizioni di lavoro tra uomo e donna nel Friuli Venezia Giulia è stato ribadito il 29 maggio in occasione della lezione conclusiva del Corso ´Donne Politica e Istituzioni´, tenuta all´Università di Udine dall´assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca, Politiche Giovanili e Pari Opportunità, Alessia Rosolen. E´ stata l´occasione per verificare i motivi che spingono una donna a scegliere di dedicarsi alla politica attiva. Scelta che nel nostro Paese è più difficile rispetto alle realtà del Nord Europa, dove i servizi sociali rivolti ai giovani, agli anziani, ai malati consentono alla componente femminile della società civile di meglio disporre del proprio tempo libero. Si è parlato delle cosiddette ´quote rosa´, ovvero della percentuale di cariche politiche che per legge regionale deve essere riservata alle donne. In realtà, è emerso che occorre un salto di qualità, una crescita cultuale per fare sì che anche le donne possano entrare liberamente in politica, e che in futuro le ´quote rosa´ possano perdere il loro significato. Ma serve che anche le donne siano maggiormente convinte di votare per le rappresentanti del loro sesso. Nella società locale, com´è stato rilevato, le pari opportunità trovano buona applicazione specialmente nel mondo della scuola e dell´istruzione in generale. Poi, non è invece sempre così nel mondo del lavoro. Tant´è che finora è stato ridottissimo il numero di aziende del Friuli Venezia Giulia che ha presentato istanze per l´accesso ai contributi finalizzati a concedere il lavoro flessibile alle lavoratrici. Inoltre si registra che la maggior parte delle donne al lavoro sono occupate nel terziario, nei servizi e nel commercio. Ecco che la Regione ha considerato questi aspetti, per esempio nel prevedere la riduzione delle aperture domenicali degli esercizi commerciali, per fare sì che le donne possano dedicare maggior tempo alle loro famiglie. Attenzione al ruolo della donna nel mondo del lavoro è prevista anche nella nuova legge regionale sugli appalti, ma l´obiettivo vero dovrà essere per il futuro quello di ottimizzare i servizi rivolti al sociale, per alleggerire il gravame degli impegni domestici delle donne. Mentre, per l´imprenditoria femminile vi sono incentivi che vengono erogati anche attraverso il Mediocredito. .  
   
   
KAGIDER EU DAYS,  
 
Istanbul Turchia, 3 giugno 2009 - Il 18 e 19 giugno 2009 l´Associazione turca delle donne imprenditrici (Kagider) terrà a Istanbul (Turchia) le Giornate Kagider Eu. La prima giornata della conferenza è dedicata principalmente al Settimo programma quadro (7°Pq) della Commissione europea, mentre la seconda vertirà sulle politiche dell´Ue e i temi che supportano la società civile. L´evento vuole innalzare il livello di consapevolezza e approfondire la conoscenza del 7°Pq e delle politiche dell´Ue tra le organizzazioni non-governative (Ong), gli universitari e la ricerca in generale, nonché tra le donne nelle Ong, le ricercatrici e, in particolare, le imprenditrici. Per ulteriori informazioni, contattare: sig. Ra Aslihan Tekin, Associazione turca delle donne imprenditrici (Kagider), Avenue des Gaulois 13, B-1040 Bruxelle,s Contact Tel. : +32 2 736 4047. .  
   
   
3° CONCORSO NAZIONALE EUROINTERIM DONNA E LAVORO  
 
Padova, 3 giugno 2009 Torna per il terzo anno consecutivo il Concorso nazionale Donna e Lavoro promosso da Eurointerim, Agenzia per il Lavoro, e patrocinato dalla Provincia di Padova, dal Comune e dall´Ufficio scolastico provinciale. L´edizione 2009 si pone in continuità con le precedenti, insignite di importanti riconoscimenti, tra cui due medaglie da parte del Presidente della Repubblica. Il concorso è aperto a tutti, uomini e donne, e si propone di promuovere la riflessione sull´occupazione femminile abbracciando i molteplici aspetti legati al ruolo della donna nella nostra società. Eurointerim, inoltre, da sempre attenta alla solidarietà, ha voluto arricchire questo appuntamento con una novità: metà della vincita in denaro dei primi tre classificati verrà devoluta in beneficenza ad un’associazione no profit indicata dal titolare del progetto. Al vincitore andranno 4000€, al secondo classificato 3000€, al terzo 2000€ e al quarto 1000€. Ogni elaborato andrà inoltrato all´indirizzo concorso@eurointerim. It entro il 30 giugno 2009. Questa terza edizione è caratterizzata anche dal premio speciale fotografia, grazie al quale ognuno potrà esprimere il proprio talento immortalando immagini sul tema “donna e lavoro”. La premiazione avrà luogo venerdì 27 novembre 2009 a Padova. Per informazioni sulle scorse edizioni del concorso www. Eurointerim. It, o numero verde 800. 02. 03. 03 (Dott. Ssa Alessia Trevisan). Il materiale è scaricabile in alta definizione: http://www. Eurointerim. It/index. Asp?menu=26&key=40 Bando Di Concorso 2009 3° Concorso Eurointerim Donna E Lavoro In questo periodo di difficoltà dal punto di vista economico-finanziario, Eurointerim Spa, Agenzia per il Lavoro (www. Eurointerim. It) intende continuare il percorso intrapreso negli anni passati lanciando il 3° Concorso nazionale Donna e Lavoro, che abbraccia molteplici aspetti del sociale. Al centro del nuovo concorso la valorizzazione di elaborati in cui possano esprimersi il genio e la sensibilità di ognuno su tematiche femminili. Eurointerim, inoltre, da sempre attenta alla solidarietà, ha voluto arricchire questo appuntamento con una novità: parte della vincita in denaro dei primi quattro classificati verrà devoluta in beneficenza ad un’associazione no profit indicata dal titolare del progetto. Questa terza edizione è caratterizzata anche dal premio speciale fotografia, grazie al quale si potrà esprimere il proprio talento immortalando immagini sul tema “donna e lavoro”. La premiazione avrà luogo venerdì 27 novembre 2009 a Padova (la sede dell’evento e gli orari verranno comunicati a novembre tramite invito). Regolamento Modalità di partecipazione Il concorso è aperto a tutti, uomini e donne. Ogni soggetto partecipante potrà comporre ed inviare Uno o Piu’ Elaborati secondo le seguenti indicazioni: 1. Compilazione della Scheda di Adesioni (Allegato A); 2. Predisposizione dell’elaborato secondo le seguenti parti: Strutturare i contenuti trattati secondo un Indice iniziale; Curare la Presentazione secondo le seguenti voci: Finalità dell’elaborato/obiettivi da raggiungere; Eventuali soggetti/Enti/associazioni coinvolti e loro ruolo nel progetto; Indicare tempi e costi per l’eventuale realizzazione del progetto, se di fattibile realizzazione; Terminare l’elaborato con delle Conclusioni che evidenzino lo scopo che il titolare si è prefissato; Breve sintesi dell’elaborato (max 5 righe) 3. Caratteristiche per la stesura del progetto: L’elaborato deve avere una lunghezza massima di 10 cartelle formato A4; Tipo e dimensione del carattere da utilizzare: Verdana – 10; Allineamento: Giustificato; Spaziatura: Interlinea 1. 5 La documentazione relativa al Bando di Concorso “Donna e Lavoro” sarà scaricabile sulla Home Page del sito: www. Eurointerim. It Invio dei documenti Ogni progetto elaborato andrà inoltrato, assieme alla scheda di adesione, alla Segreteria Organizzativa, esclusivamente tramite e-mail, all’indirizzo: concorso@eurointerim. It Per informazioni/chiarimenti/dettagli rivolgersi a: dott. Ssa Alessia Trevisan numero verde: 800. 02. 03. 03 Data Ultima Per L’invio Degli Elaborati: 30 Giugno 2009 Argomenti dei progetti Gli elaborati devono essere finalizzati a favorire l’approfondimento dei molteplici aspetti che determinano il ruolo della donna nel mondo del lavoro. In particolare, possono essere oggetto di elaborazione i seguenti temi: Donne Straniere E Integrazione Nel Mondo Del Lavoro; Lavoro Domestico E Lavoro Fuori Casa; Donne Protagoniste In Tempo Di Crisi; Diritto Alla Gravidanza E Diritto Al Lavoro; Perdita Del Lavoro E Possibilita’ Di Ricollocamento Femminile; Binomio Lavoro/salute: Fattori Di Rischio E Qualita’ Di Vita; Idee Al Femminile Per Il Mondo Della Scuola. Modalità di selezione I progetti pervenuti verranno inizialmente vagliati da una Giuria Selezionatrice. Dopo la prima fase di scrematura, gli elaborati ritenuti più interessanti e originali verranno valutati da una Giuria Giudicatrice composta da esperti e studiosi in materia di promozione dell’occupazione, di aspetti attinenti al ruolo della donna nel mondo del lavoro e da esponenti del mondo dell’istruzione e del sociale, sulla base dei seguenti criteri di valutazione: Concretezza nella trattazione dell’argomento prescelto; Innovazione nell’affrontare le tematiche; Creatività personale. Premi Il primo progetto verrà premiato con euro 4000, di cui 2000 per il titolare del progetto e 2000 in beneficenza all’associazione prescelta dal titolare nella scheda di adesione. Il secondo progetto verrà premiato con euro 3000, di cui 1500 per il titolare del progetto e 1500 in beneficenza all’associazione prescelta dal titolare nella scheda di adesione. Il terzo progetto verrà premiato con euro 2000, di cui 1000 per il titolare del progetto e 1000 in beneficenza all’associazione prescelta dal titolare nella scheda di adesione. Il quarto progetto verrà premiato con euro 1000, di cui 500 per il titolare del progetto e 500 in beneficenza all’associazione prescelta dal titolare nella scheda di adesione. Premio Speciale Fotografia: La partecipazione è gratuita. Ogni soggetto partecipante, uomo o donna, potrà inviare Uno O Piu’ scatti. Le immagini dovranno trattare tematiche inerenti all’argomento “Donna e Lavoro”. I criteri di giudizio saranno: Capacità di colpire la sensibilità; Personalità e originalità; Attinenza all’argomento trattato. I premi per i primi tre classificati saranno resi noti al momento della premiazione. .