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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Luglio 2010
TUTELA DEGLI INTERESSI FINANZIARI DELL´UNIONE: LA COMMISSIONE PUBBLICA IL RAPPORTO ANNUALE  
 
 Bruxelles, 19 luglio 2010 - La Commissione europea ha pubblicato il 14 luglio la relazione annuale relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità e alla lotta contro la frode. La relazione passa in rassegna le importanti misure adottate dalla Commissione e dagli Stati membri nel 2009 allo scopo di prevenire, individuare e combattere le irregolarità e le frodi, contiene una panoramica statistica di tutti i casi di irregolarità che gli Stati membri hanno notificato alla Commissione nel 2009, compresi i casi di presunta frode, e descrive in dettaglio le operazioni di recupero di fondi dell´Ue portate a buon fine. La relazione constata un miglioramento, rispetto agli anni scorsi, degli adempimenti degli Stati membri in materia di trasmissione di informazioni sulle irregolarità e contiene raccomandazioni su come migliorare ulteriormente la tutela del denaro dei contribuenti dell´Unione europea. La relazione di quest´anno affronta anche due temi specifici: la collaborazione tra Commissione e Stati membri in sede di controlli in loco e le misure adottate dagli Stati membri per recuperare gli importi irregolari. Algirdas Šemeta, commissario per la Fiscalità e l´unione doganale, l´audit interno e la lotta antifrode, ha affermato: "La relazione rispecchia due pilastri della sana gestione finanziaria: la trasparenza e la responsabilità. In fatto di tutela dei fondi Ue la responsabilità è condivisa tra la Commissione europea e gli Stati membri. È importantissimo che gli Stati membri comunichino rapidamente ogni caso di sospetta irregolarità o frode e si facciano parte diligente nel garantire un monitoraggio effettivo. I risultati contenuti nella relazione pubblicata oggi individuano i settori in cui occorre approfondire l´intervento per garantire la tutela del denaro dei contribuenti dell´Unione.". In base alla relazione annuale, il numero di casi di irregolarità nel settore delle risorse proprie e della spesa diretta è sceso notevolmente nel 2009 rispetto al 2008. In altri settori, come l´agricoltura, la politica di coesione e i fondi di preadesione, tuttavia, il numero di casi di irregolarità riferiti, compresi i casi di sospetta frode, in generale è aumentato. Quest´aumento è imputabile a una serie di fattori: spesso può indicare che i sistemi antifrode e i controlli applicati funzionano meglio, il che spiegherebbe l´aumento del numero di casi constatati. In virtù della legislazione dell´Ue è necessario correggere tutti gli errori riscontrati che interessano fondi europei e questi fondi devono essere recuperati se non sono stati utilizzati in conformità alle norme. La tutela degli interessi finanziari dell´Unione e la lotta contro le frodi va ben oltre i confini europei e la Commissione preme per favorire una collaborazione internazionale più spinta in questo settore. Alcune delle misure sottolineate nella relazione pubblicata oggi riguardano negoziati internazionali di accordi anticorruzione e antifrode, l´intensificazione delle attività di lotta contro il contrabbando di sigarette e la creazione di una nuova banca dati per prevenire e individuare le infrazioni alla normativa agricola e doganale che potrebbero avere ripercussioni sulle entrate dell´Ue. Casi di irregolarità e frodi sospette comunicati per settore nel 2009 Risorse proprie — I casi di irregolarità comunicati presentano una riduzione del 23% in numero nel 2009 rispetto al 2008 e anche la stima degli importi in gioco indica una riduzione dell´8,5%. I casi di sospetta frode costituiscono il 19% delle irregolarità comunicate per le risorse proprie, per un totale di circa 99 milioni di euro. Agricoltura — I casi di irregolarità comunicati presentano un aumento del 43% in numero nel 2009 per un importo complessivo stimato a 125 milioni di euro. Sul totale degli stanziamenti assegnati all´agricoltura nel 2009, il sospetto di frode riguarda lo 0,03%. L´aumento dei casi di irregolarità comunicati può essere imputato all´attuazione del Sistema di gestione delle irregolarità che permette a più utenti di prima di comunicare casi sospetti. Politica di coesione — I casi di irregolarità comunicati presentano un aumento del 23% in numero nel 2009, per un importo complessivo stimato a 1,22 miliardi di euro. Sul totale degli stanziamenti assegnati nel 2009 il sospetto di frode riguarda lo 0,23%. L´aumento delle irregolarità riferite nel 2009 rispetto al 2008 è imputabile in ampia misura all´aumento del numero di controlli e di audit effettuati in concomitanza con la chiusura del periodo di programmazione 2000-2006. Fondi di preadesione — Il numero di casi di irregolarità comunicati dai 14 paesi che hanno beneficiato di fondi di preadesione è aumentato del 35% nel 2009. Il loro importo complessivo è stimato a 117 milioni di euro. Il sospetto di frode riguarda lo 0,38% del totale dei fondi di preadesione assegnati nel 2009. Si osserva un considerevole aumento degli importi da recuperare (+135%) nell´ambito del programma di sviluppo rurale nei paesi candidati finanziato dall´Unione, Sapard; si tratta della percentuale più alta di questo dato. Spese dirette — I casi di irregolarità comunicati sono diminuiti del 24% in numero nel 2009. L´importo complessivo oggetto di irregolarità è stimato a 27,5 milioni di euro, di cui circa 1,5 milioni di euro è legato a casi di sospetta frode. Finora la Commissione ha recuperato 15,5 milioni di euro di importi irregolari. Contesto - La legislazione Ue fa obbligo agli Stati membri di comunicare i casi di frode e altre irregolarità che ledono gli interessi finanziari in tutti i settori d´attività dell´Unione. L´immagine che emerge dalle statistiche non è però completa, in quanto la Commissione dipende dalla comunicazione dei casi da parte degli Stati membri. I dati indicati nella relazione sono di per sé approssimativi e preliminari. Per precauzione, nei casi in cui l´importo delle irregolarità non sia stato ancora stabilito, la cifra indicata riguarda spesso l´intero regime. È importante anche distinguere tra frode e irregolarità: per frode si intende un´irregolarità commessa intenzionalmente, che costituisce un reato. L´incidenza finanziaria reale della frode può essere quantificata solo al termine del procedimento giudiziario.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA CONSOLIDA I LEGAMI CON LA MOLDOVA E L’UCRAINA IN MATERIA DI POLITICA REGIONALE  
 
Bruxelles, 19 luglio 2010 - Il 15 luglio, il Commissario Johannes Hahn ha effettuato una visita ufficiale nella Repubblica moldova e incontrato il Capo del governo Vladimir Filat. Lo scopo, nel quadro del “Partenariato orientale”, è di avviare un dialogo fra Moldova e Unione europea in materia di politica regionale. Il 16 luglio, il Commissario si recherà in Ucraina per discutere con il premier Mykola Azarov l’applicazione del Memorandum d’intesa sulla politica regionale, firmato un anno fa. Il dialogo fra Ue e Ucraina promuove lo scambio di informazioni ed esperienza sulla politica regionale, considerato che entrambe sono alle prese con le analoghe problematiche di uno sviluppo non equilibrato delle regioni.  
   
   
CROAZIA, DEFICIT BILANCIO PER 1 MILIARDO DI EURO  
 
Zagabria, 19 luglio 2010 - I ricavi complessivi dello Stato croato (proventi dell´erario) nei primi sei mesi dell´anno corrente sono stati pari a 7,1 miliardi di euro. Nello stesso periodo il deficit di bilancio è stato pari a 1 miliardo di euro, mentre le previsioni del Governo prevedevano un deficit pari a 1,1 miliardi di euro per l´intero anno in corso. Nel secondo trimestre dell´anno corrente è stato registrato un calo delle entrate del bilancio dello Stato dell´1,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre le spese hanno fatto registrare un aumento dello 0,6. I ricavi dell´Iva sono stati pari a circa 2,3 miliardi di euro, ossia l´1,7 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2009. I proventi dalle accise hanno raggiunto i 657 milioni di euro (+41,7), mentre le imposte sui profitti hanno fatto registrare il calo maggiore (-30,7) situandosi a 493 milioni di euro. Tra le spese nel bilancio, spiccano i contributi previdenziali che nei primi sei mesi dell´anno corrente hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, mentre per la Sanità sono stati spesi i 1,3 miliardi di euro.  
   
   
UNGHERIA, PER IL GKI PIL +1P.C. NEL 2010  
 
Budapest, 19 luglio 2010 - - Secondo quanto dichiara il gruppo di esperti del Gki, la crescita economica ungherese si aggirerà intorno al punto percentuale nell´anno in corso, grazie a uno sviluppo positivo da parte dell´industria dei servizi e delle esportazioni. Ancora, il team di analisti sostiene che il piano di azione in 29 punti annunciato dal primo ministro a inizio giugno è "necessario" e persegue una giusta direzione. Infine, il Gki ha sostenuto che la bilancia commerciale dell´Ungheria rimarrà in salute per tutto l´anno in corso, con un surplus di circa 0,8 miliardi di dollari per il primo trimestre. In termini netti, l´Ungheria non sembra dipendere da finanziamenti esterni.  
   
   
PROGETTO SOUTH STREAM RESTA APERTO ALLA ROMANIA  
 
Sofia, 19 luglio 2010 - La recente decisione della Bulgaria di entrare a far parte del progetto South Stream non muta le prospettive di una possibile partecipazione della Romania alla costruzione del gasdotto: lo ha confermato Tudor Serban, segretario di Stato presso il Ministero dell´Economia, a Nine o´ Clock. Serban ha spiegato che sia Romania che Bulgaria possono partecipare al progetto, precisando che potrebbero sorgere divergenze riguardo la quantità di gas naturale che dovrebbe raggiungere ciascuno dei due Paesi, ma non sulla rotta dell´impianto. Serban ha voluto mettere così fine a quello che lui ha definito "un gioco politico apparso negli ultimi tempi sulla stampa", secondo cui la partecipazione di uno dei due Paesi al progetto avrebbe portato all´esclusione dell´altro.  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 
A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.Marketpress.info/  ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.info  
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.Marketpress.info/  eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.info    
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je www.Marketpress.info/  odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.info  
   
   
BOLZANO: DELEGAZIONE DELL´INDIA DEL NORD DA DURNWALDER, PARTNERSHIP IN VISTA  
 
Bolzano, 19 luglio 2010 - La Provincia di Bolzano e lo stato di Himachal Pradesh, situato nell´India settentrionale, potrebbero stringere un rapporto di partnership nei settori dell´energia rinnovabile, della tutela ambientale, del turismo e dell´agricoltura. Una conferma, in tal senso, è giunta il 16 luglio a Bolzano durante l´incontro tra il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder e il ministro dell´agricoltura Narinder Bragta. "Lo stato di Himachal Pradesh - spiega Durnwalder - ha molto in comune con l´Alto Adige, soprattutto per quanto riguarda agricoltura ed economia, e offre dunque le condizioni ideali per avviare un progetto di cooperazione in grado di abbracciare diversi settori". Narinder Bragta, ministro dell´agricoltura dello stato dell´India settentrionale, è alla guida di una delegazione presente in Alto Adige da qualche giorno su iniziativa di Eos (Export Organisation Südtirol), e ha già visitato molte aziende attive nei settori ortofrutticolo e dell´enologia, tra cui quella provinciale di Laimburg. La regione di Himachal Pradesh, montuosa, ricca di boschi e con una ridotta densità abitativa, si trova al confine con il Tibet, e ospita anche la città di Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio e residenza del Dalai Lama. "In quest´area - sottolinea Durnwalder - abbiamo già attivato diversi progetti di cooperazione, e la partnership che intendiamo stringere con lo stato dell´India settentrionale potrebbe prevedere iniziative comuni nei settori dell´energia rinnovabile e idroelettrica, ma anche nel turismo, nell´agricoltura e nella tutela dell´ambiente e della natura".  
   
   
LIGURIA, SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA: AL VIA MECCANISMO TAGLIA LEGGI E LUNGAGGINI BUROCRATICHE  
 
Genova, 19 Luglio 2010 - Nasce in Regione Liguria una struttura ad hoc per semplificazione normativa e amministrativa per una pubblica amministrazione sostenibile, che fornisca i servizi, abbia costi limitati, renda sempre conto delle spese sostenute e dei risultati raggiunti. I destinatari del nuovo servizio, presentato il 16 luglio dal presidente Claudio Burlando, sono i cittadini, le imprese, le famiglie, con l’obiettivo di eliminare l’insieme degli elementi negativi nelle varie procedure e nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Tutto dovrà essere accessibile su internet in maniera facile, sicura e diretta, senza percorsi farraginosi e inutili lungaggini che riguardano sia le attività imprenditoriali, sia quelle dei privati cittadini. Con la nuova struttura la Regione Liguria, che fa capo alla direzione centrale affari legali, giuridici e amministrativi diretta da Gabriella Laiolo, si doterà di un interlocutore unico al quale i cittadini potranno rivolgersi. Tutto il lavoro dovrà essere fatto innovando i processi e utilizzando gli strumenti informatici. Indispensabile anche il lavoro “a rete” con le imprese, le associazioni, gli enti locali, per avere sempre presenti i bisogni del territorio. Un lavoro basato su moderni strumenti tecnologici di cooperazione telematica, grazie agli accordi con diversi enti ( Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Asl, Inps, Inail ecc) per poter erogare on line servizi integrati. La strategia della nuova struttura si articola su diverse direttrici. Fra queste, lo snellimento dei processi e dei procedimenti attraverso l’”Interlocutore unico” al quale l’utente potrà rivolgersi per domande che riguardino il lavoro di una o più pubbliche amministrazioni e il riordino normativo attraverso testi unici che permettano di sfoltire e tagliare leggi e regolamenti. Dal 1970 a oggi le leggi approvate sono state 1772. “Adesso, dopo questa conta, occorrerà verificare quante di esse ancora “vivono” e quante, invece potrebbero essere abrogate, perché superate o perché legate ad annuali situazioni di bilancio dell’amministrazione”, ha spiegato Burlando. “Dopodichè- ha concluso- verificare la possibilità di varare testi unici o leggi quadro con una parte di quelle restanti”. La Regione Liguria svolgerà anche il ruolo di coordinamento del territorio per promuovere gli strumenti di semplificazione basati sui sistemi telematici all’interno della rete istituzionale ligure per abbattere i costi inutili per le imprese e i cittadini. Per i soggetti economici si rafforzeranno gli strumenti telematici per la gestione e la trasparenza delle istruttorie dei finanziamenti, promuovendo l’utilizzo degli strumenti elettronici di acquisto, pagamento e fatturazione. Per i cittadini ci sarà il rafforzamento dei servizi, soprattutto di quelli destinati a facilitare l’accesso ai pagamenti, la fiscalità, le prenotazioni, le verifiche degli iter burocratici e nei settori sanitari, nel sociale, nel lavoro. Per facilitare la semplificazione attraverso i nuovi strumenti digitali i cittadini dovranno essere messi in grado di dialogare con la Regione Liguria direttamente da Internet, con tutte le garanzie tecniche, formali, amministrative e giuridiche che quanto consegnato in forma elettronica sia equiparato giuridicamente a quanto oggi viene consegnato in forma cartacea. Entro ottobre verranno definite le azioni prioritarie da avviare già nel 2010 e il programma 2011  
   
   
GIBELLI, "LOMBARDIA AVANGUARDIA FEDERALISMO"  
 
Milano, 19 luglio 2010 - "Oggi si volta pagina e si avvia un percorso nel quale le Regioni potranno dare il loro contributo sul tema della riforma." Andrea Gibelli, vice presidente della Lombardia, è soddisfatto del documento approvato il 15 luglio dalle Regioni e sottolinea il ruolo di traino che avrà la Lombardia in questo processo di cambiamento: "La nostra Regione - afferma l´assessore all´Industria e all´Artigianato - sarà l´avanguardia, diventando termine di paragone sui temi della sussidiarietà, responsabilità ed efficienza, in poche parole il concetto di virtuosità. Questo anche grazie alla preziosa esperienza maturata negli ultimi dieci anni. Sono contento - prosegue Gibelli - perché il Paese si avvia a dotarsi di un´impostazione concretamente federalista. La fiscalità regionalizzata, infatti, aiuterà a superare il dannoso equivoco che la Bassanini ha prodotto negli anni, ovvero la completa deresponsabilizzazione del controllo della spesa da parte delle Regioni meridionali."  
   
   
AGENZIA BALCANI, PRIORITÀ PER FVG E GOVERNO  
 
Udine, 19 luglio 2010 - L´agenzia per i Balcani, con la quale si punta a valorizzare le competenze del segretariato Ince di Trieste, di Finest e Informest, rappresenta una priorità per la Regione e un "investimento di sistema" per il Paese, uno strumento essenziale per sostenere l´azione dell´Italia, e delle sue imprese, in un´area considerata strategica. Sul progetto dell´Agenzia per i Balcani c´è piena sintonia tra il Friuli Venezia Giulia e il Governo nazionale. È quanto emerso il 15 luglio a Udine, nella sede di Confindustria, in occasione della tavola rotonda sul tema "Internazionalizzazione dell´impresa: quale sostegno, quale futuro", le cui conclusioni sono state tratte dal ministro degli Affari esteri Franco Frattini e dal presidente della Regione Renzo Tondo, che era accompagnato dall´assessore Federica Seganti. Su Finest e Informest la Regione è riuscita con successo a mettere in campo un´azione di contrasto e di difesa, ha ricordato il presidente Tondo, per evitare la prospettiva della chiusura, grazie anche al lavoro dei parlamentari regionali Roberto Antonione e Isidoro Gottardo, anch´essi presenti oggi a Udine in Confindustria. Questo però non basta. Adesso bisogna passare, secondo Tondo, alla fase dei progetti. Su questo Regione e Governo sono sulla stessa lunghezza d´onda, come ha confermato nel suo intervento il ministro Frattini, che ha molto insistito - per quanto riguarda il tema dell´internazionalizzazione - sulla necessità di guardare avanti, di impostare strategie e visioni a largo respiro e a lungo termine. E una di queste strategie è proprio il rafforzamento della presenza nei Balcani, un´area nella quale già oggi l´Italia è il primo attore tra i Paesi europei. Valorizzare le competenze di Finest e Informest, facendo sistema con il segretario dell´Ince, può perciò rappresentare un "modello" per dare ulteriore dinamismo all´azione italiana nei Balcani. Ma Frattini ha anche sottolineato il ruolo centrale del Friuli Venezia Giulia al servizio dell´Italia, non più e non solo "regione-ponte" ma "regione perno di una evoluzione dinamica" del Paese su aspetti cruciali come l´energia e le infrastrutture. In questo senso il progetto dell´Euroregione, secondo il ministro, va ben al di là di un pur importante rafforzamento della cooperazione transfrontaliera, per favorire "una proiezione dell´intero Paese non solo verso l´Est ma anche verso il Centro dell´Europa". Il presidente Tondo, nel suo intervento, ha rivendicato il ruolo dell´Amministrazione regionale nella crisi, sottolineando come l´azione politica si sia prima di tutto indirizzata verso "chi è in maggiore difficoltà": quindi ammortizzatori sociali, strumenti per favorire l´accesso delle imprese al credito, riduzione del debito regionale. Ora secondo il presidente è venuto il momento di guardare avanti, di sostenere i primi segnali della ripresa, puntando sulle infrastrutture (terza corsia della A4, piattaforma logistica, energia attraverso la collaborazione dell´Italia al raddoppio della centrale slovena di Krsko, portualità dell´Alto Adriatico) e sulla riforma della burocrazia, per renderla meno costosa e più efficiente. Sul tema dell´internazionalizzazione, Tondo ha rilevato la necessità, accanto al progetto dell´Agenzia per i Balcani, di "fare sistema" fra tutti gli attori che si occupano di favorire i rapporti delle imprese con l´estero, a cominciare dalle Camere di commercio e degli Enti fiera.  
   
   
MANOVRA: A VILLA UMBRA GIORNATA DI APPROFONDIMENTO PER ENTI PUBBLICI  
 
Perugia, 19 luglio 2010 - La manovra finanziaria del Governo, approvata dal Senato, sarà oggetto mercoledì 21 luglio di una giornata di approfondimento di carattere giuridico, tecnico e contabile promossa dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Pila (Perugia) e rivolta agli enti pubblici dell’Umbria. I lavori saranno aperti (ore 8.30) da Alberto Naticchioni, Amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. Seguiranno le analisi e le relazioni di esperti di rilevanza nazionale. Interverranno Arturo Bianco, esperto in organizzazione e gestione di Province, Comuni e Comunità Montane, per le novità legate alla gestione del personale; Andrea Ziruolo, revisore contabile, professore associato di economia aziendale all’Università D’annunzio di Chieti e Pescara, che si concentrerà sul Patto di stabilità e sugli aspetti economico-contabili; Marco Mariani, partner Studio Legale Mariani, Menaldi e Associati, che approfondirà le disposizioni in materia di conferenza dei servizi. Il 15 luglio – ricordano a Villa Umbra - il Senato ha approvato la manovra economica e quindi il maxiemendamento interamente sostitutivo dell´articolo unico del Ddl (n. 2228 ) di conversione in legge del decreto-legge m.78/2010, “recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. Più in dettaglio i relatori affronteranno le questioni riguardanti l’applicazione della manovra estiva nella gestione del personale, con particolare riferimento alla “riduzione del costo della politica”, al blocco della contrattazione, al tetto al trattamento economico individuale, alla spesa per il personale, ai vincoli per assunzioni e collaborazioni, alle spese di rappresentanza, sponsorizzazioni e tagli per il personale. Verranno inoltre approfonditi i temi inerenti il Patto interno di stabilità, i pagamenti alle imprese, le società partecipate dagli enti locali e le disposizioni in materia di conferenza dei servizi.  
   
   
PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI, RIUNIONE IN REGIONE EMILIA ROMAGNA: CONFERMATE LE MISURE PER ATTENUARNE L´IMPATTO E DEFINITI NUOVI INTERVENTI PER SOSTENERE LA CRESCITA. ERRANI:"INDISPENSABILE, ENTRO DICEMBRE, COSTRUIRE CON IL GOVERNO UN NUOVO ACCORDO PER GLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA".  
 
Bologna, 19 luglio 2010 - «Abbiamo confermato le misure, realizzate in questi mesi, per consentire a lavoratori e aziende di attraversare la crisi e ridurne gli effetti negativi e abbiamo impostato un aggiornamento delle strategie per il rilancio dell’occupazione e del sistema produttivo per una crescita stabile e durevole. È però indispensabile, entro dicembre, costruire con il Governo un nuovo Accordo per gli ammortizzatori in deroga». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani al termine dell’incontro del “Tavolo istituzionale del Patto per attraversare la crisi” di cui fanno parte la Regione Emilia-romagna, l’Upi, l’Anci e la Lega Autonomie regionali, l’Unioncamere, le Associazioni imprenditoriali e le Organizzazioni sindacali regionali. L’incontro è terminato con l’approvazione unanime di un documento in cui – oltre ad esprimere preoccupazione per gli impatti della manovra economica correttiva del Governo sul sistema emiliano romagnolo – si agggiornano le strategie per promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile, per aumentare le opportunità di nuovi lavori e per una nuova coesione sociale. «La responsabilità è stata la cifra che ha contraddistinto i soggetti ‘impegnati’ nel Patto. È un fatto estremamente positivo come tutti abbiano agito, in ogni passaggio compresi quelli più duri, in maniera socialmente responsabile per cercare di superare i momenti di difficoltà» ha aggiunto il presidnete Errani. «Abbiamo voluto fornire al sistema produttivo dell’Emilia-romagna – ha aggiunto l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – condizioni aggiuntive di serenità per affrontare le sfide dei prossimi mesi. Per questo, a fianco di interventi per attenuare la crisi, abbiamo voluto definire misure per sostenere la crescita». Nel documento approvato viene richiesta la conferma, anche per il 2011 e 2012, delle condizioni nazionali e regionali che consentano alle imprese e ai lavoratori di ricorrere alle misure di cassa integrazione, ordinaria, straordinaria e in deroga. Ed in particolare la necessità di assicurare la continuità e la fruizione dell’utilizzo degli ammortizzatori in deroga, con riferimento alle modalità previste dall’Accordo Stato-regione e dall’Accordo Regione e Ministero del lavoro, che stabiliscono parità di diritti nell’accesso agli ammortizzatori in deroga per chi è sprovvisto di qualsiasi ammortizzatore e per coloro che abbiano già utilizzato tutti gli strumenti previsti dalla legislazione ordinaria. Inoltre, nel documento è confermato l’impegno alla concertazione delle politiche attive del lavoro che devono accompagnare i soggetti beneficiari degli ammortizzatori sociali, per perseguire la piena aderenza ai bisogni del sistema economico e sociale del territorio e in coerenza con le regole comunitarie relativamente all’utilizzo del Fse. Per questo la Giunta si è impegnata a confermare, nel Piano per le Politiche Attive a valere per il 2011, adeguati interventi formativi per i lavoratori che fruiscono degli ammortizzatori sociali nonché specifiche azioni di supporto e accompagnamento alle strategie di sviluppo per le imprese. Infine, la Giunta - per aiutare gli investimenti pubblici, nonostante la manovra del Governo restringa ulteriormente i margini di azione della Regione e delle Autonomie locali - ha ribadito l’impegno a definire un patto di stabilità territoriale della finanza pubblica, che consenta la flessibilità nella gestione delle risorse, garantendo la ridistribuzione del surplus finanziario sul territorio. Patto Per Attraversare La Crisi: Un Primo Bilancio - Hanno potuto benificiare della cassa integrazione straordinaria (Cigs) 60.187 i lavoratori (quasi 35 mila del compato meccanico, 8400 del settore produzione minerali e non metalli, oltre 3000 nel commercio e alberghiero-ristorazione, circa 340 nel tessile-abbigliamento e quasi 1300 nelle costruzioni), grazie a 1.054 accordi sindacali di cui la maggior parte del settore meccanico (493) e alberghiero- ristorazione (144). Di questi accordi 859 hanno riguardato aziende in ‘stato di crisi aziendale’. Per 19.457 lavoratori la cassa integrazione straordinaria cesserà tra agosto e il prossimo dicembre. A gennaio 2010 ben 11.969 i lavoratori iscritti alle liste della mobilità (4.707 donne e 7262 uomini): la maggior parte (oltre 7200) ha una età compresa tra i 29 e i 49 anni. In Emilia-romagna sono 41.822 i lavoratori che hanno ricevuto un sostegno reddito grazie all’accordo sugli ammortizzatori in deroga: 15.496 le richieste presentate e 13.457 quelle autorizzate (86,8%). Per quanto riguarda lo stato di attuazione dell’Accordo del 12 febbraio 2009 le risorse, relative al’ Patto per superare la crisi’, già programmate ammontano a 57 milioni per politiche attive e 320 milioni per le politiche passive. Sono in disponibilità 17 milioni per politiche attive e 29 milioni per quelle passive mentre sono 70 milioni quelli attesi di integrazione nazionale. Sono, infatti, 18.600 i lavoratori presi in carico dai servizi per il lavoro: di questi 15.829 (85,1%) sono già avviati a corsi di formazione (6 mila del settore meccanico, 2300 del commercio e quasi 200 dell’industria tessile-abbigliamento). Azioni Per Andare Oltre La Crisi - Tra le criticità occorre evidenziare una ripresa molto lenta con rilevante impatto su occupazione, una Manovra correttiva dei conti pubblici realizzata dal Governo che penalizza Regioni e non prevede misure a sostegno sistema produttivo ma soprattutto la mancata riforma degli ammortizzatori e scadenza al 31 dicembre dell’Accordo senza nessuna specifica politica Governo per industria. Tra gli obiettivi della Regione – per assicurare l’Emlia-romagna tra le regioni europee ad elevata competitività, occupazione e qualità del lavoro - quello di realizzare un Accordo con il Governo per prolungare ammortizzatori in deroga, proseguire la promozione e sostegno della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Centrale sarà anche il cambiamento del comparto manifattura. Per questo occorre che il sistema emiliano romagnolo, nel quadro di riferimento del Piano territoriale regionale (Ptr) si dovrà focalizzare sulla riorganizzazione delle reti di impresa, sull’accesso al credito, sul trasferimento ricerca alle imprese, sulla internazionalizzazione, sul sostegno alla green economy (in Emilia-romagna sono 1992 le imprese del settore, principalmente industriali, a cui si associano altre 2.800 del comparto agricolo: 3.400 i professionisti e 116 società abilitati alla certificazione energetica e sei i laboratori con specializzazione energetica e ambientale collegati ai Tecnopoli) e sulle infrastrutture. Interventi Già Avviati - In questa direzione vanno già diversi interventi realizzati nei mesi scorsi tra cui la Moratoria sui debiti già assunta, il consolidamento dei Consorzi fidi e loro patrimonializzazione, il Fondo cogaranzia Regione-consorzi (con 50 milioni di euro messi a disposzione direttamente dalla Regione), il ‘Fondo capitale di rischio per nuove imprese per sostenre lo start up di imprese innovative e l’Osservatorio sul credito presso Prefettura Bologna. Nel dettaglio sono 251 i progetti presentati (30 aprile) per le reti di imprese (circa mille le imprese coinvolte, che prevedono investimenti complessivi per 74 milioni di euro: la valutazione e l’erogazione dei progetti è prevista entro settembre. Sono 35 i progetti per start up presentati (fine giugno) mentre con il bando relativo ai distretti produttivi tecnologici sono stati finanziati 35 progetti, coinvolte 250 imprese, con uno stanziamento della Regione di 23 milioni di euro. Con 24 milioni di euro si è provveduto a pontenziare le politiche attive lavoro. Lo Scenario - Per il 2010 si prevede una crescita del Pil dell 1,1%, una crescita della domanda interna dello 0,5% e dei consumi dello 0,4%. Il tasso di disoccupazione nel primo trimestre 2010 è salito al 6,2% della forza lavoro (era del 4,1% nello stesso periodo del 2009) livello più alto se raffronttao con le regioni del nord est ma molto più basso della media italiana (9,1%) e dei 27 Paesi dell’Unione europea (8,9%). Rallenta trend decrescita per produzione, fatturato e ordini nel primo trimestre.
Quadro macroeconomico regionale 2007 - 2010 (Variazioni % annue su prezzi costanti)
2007 2008 2009 2010
Prodotto interno lordo 2,0 -1,0 -5,0 1,1
Domanda interna -0,6 -1,5 -3,2 0,5
Consumi collettivi 1,7 0,6 0,6 0,4
Spesa per consumi famiglie -0,4 -1,0 -1,2 0,6
Investimenti fissi lordi -2,7 -4,2 -11,8 0,1
Esportazioni verso l´estero 7,6 -2,4 -23,0 6,1
Valore aggiunto 2,2 -0,8 -5,6 1,1
Industria in senso stretto 3,2 -3,8 -15,3 3,8
Costruzioni 1,8 -2,9 -3,5 -2,1
Servizi 1,9 0,6 -1,6 0,4
Occupati 2,4 0,5 -2,4 -2,1
Industria in senso stretto 0,8 -1,6 -4,9 -6,2
Costruzioni 6,6 -1,3 -5,2 1,4
Servizi 2,9 1,5 -1,4 -0,8
Fonte: Prometeia Scenari per le Economie Locali, maggio 2010
 
   
   
STATO-REGIONI, FVG: TAGLI INSOSTENIBILI MA NO RESTITUZIONE DELEGHE  
 
Trieste, 19 luglio 2010 - Una Conferenza delle Regioni unita nel rimarcare la insostenibilità dei tagli ai trasferimenti alle Regioni, nel chiedere l´apertura di un tavolo per costruire assieme al Governo un percorso condiviso per equilibrare la ricaduta dei tagli, ma anche nell´accantonare l´ipotesi di restituzione delle deleghe. Questo l´esito dell´incontro decisivo, il 15 luglio a Roma, della Conferenza delle Regioni alla quale ha partecipato in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia il vicepresidente Luca Ciriani. "Con grande senso di responsabilità - ha spiegato il vicepresidente Ciriani - le Regioni hanno accantonato l´ipotesi di restituzione delle deleghe. La riunione di oggi ha evidenziato l´unità e il valore della Conferenza delle Regioni, che pur mantenendo la propria posizione di rigida contrarietà ai tagli ai bilanci regionali ha saputo dialogare con il Governo ottenendo l´apertura di un tavolo necessario a definire, entro la fine dell´anno, l´allocazione delle risorse e la verifica dei costi di tutte le pubbliche amministrazioni. Il Friuli Venezia Giulia ha già avviato due anni fa - ha continuato Ciriani - una stagione di rigore per la riduzione dei costi e del debito, un modello che oggi va esportato e allargato a tutte le Regioni italiane". L´incontro alla Conferenza Stato-regioni ha visto anche la richiesta dei rappresentanti delle amministrazioni regionali affinché la norma sul federalismo fiscale venga applicata in tempi brevi: alle deleghe, infatti, devono corrispondere anche le risorse. "Il Friuli Venezia Giulia - ha commentato il vicepresidente Ciriani - ha ritenuto in questi giorni che la restituzione delle deleghe fosse un gesto né utile né applicabile. Con il documento firmato oggi è stata rimarcata l´unità della Conferenza Stato-regioni, ma anche la capacità e il senso di responsabilità di tutte le Regioni a non cadere preda di facili strumentalizzazioni politiche.  
   
   
STATO REGIONI, CIMINO (SICILIA): TAVOLO TECNICO PERMANENTE DECRETO TAGLI  
 
Palermo, 19 luglio 2010 - I presidenti di regione riunitisi a Roma in sede di Conferenza Stato Regioni hanno stilato un documento unitario con l´impegno di attivare un tavolo permanente atto a riequilibrare le ricadute del percorso dei tagli previsti dal decreto 78/2010. "Si afferma cosi´ la volonta´ della piena collaborazione - dice il vicepresidente della Regione con delega all´Economia Michele Cimino - e nello stesso tempo l´interesse gia´ manifestato dalla regione siciliana di armonizzare il bilancio regionale con quello nazionale e con le politiche europee". "Per tale motivo - aggiunge Cimino - invito il ministro Tremonti in Sicilia, proprio per evidenziare il lavoro di una terra che sta´ cambiando e vuole risorgere tenendo in mente il monito della legalita´ e dello sviluppo".  
   
   
MANOVRA; DE FILIPPO: REGIONI UNITE SU PROBLEMA COMUNE "POSIZIONE PIÙ CHE RAGIONEVOLE OVVIA. MA QUALCUNO NEL GOVERNO NON SE NE ACCORGE"  
 
 Potenza, 19 luglio 2010 -  “Quando il problema è comune a tutti le posizioni non possono essere diversificate”. E’ il commento del Presidente della Regione Baislicata e membro dell’ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni, Vito De Filippo, all’approvazioen del documento unitario da parte della Conferenza. “Le Cassandre che si aspettavano una rottura nella posizione unitaria delle Regioni – ha continuato De Filippo - sono state smentite. Dal Nord al Sud, qualunque sia l´appartenenza politica, con una sola voce le Regioni Italiane chiedono ‘che alle deleghe trasferite debbano corrispondere le relative risorse’. Una posizione che più che ragionevole mi sembra giusto definire ovvia al punto. Ma di cui, al momento, il Governo, o parte del Governo, sembra non accorgersi”.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA. CAMPESE (PUGLIA) : NE AUSPICO UNA PROFONDA REVISIONE  
 
Bari, 19 luglio 2010 - In merito all’approvazione del testo di conversione del Decreto Legge n. 78/2010 “Manovra correttiva 2010”, l’Assessore alle Risorse Umane, Maria Campese, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “ Al governo Berlusconi non è bastato bloccare gli stipendi del pubblico impiego, innalzare l’età pensionabile delle donne, bloccare il turn over, ma, non soddisfatto della iniquità delle misure introdotte già con il D.l. N. 78/2010, ne aggiunge altre. “Infatti, con un emendamento dal significato poco intelligibile all’art. 14 sul Patto di stabilità interno, un’altra mannaia si abbatterà sulla Regione Puglia. “L’emendamento così recita: “al comma 20, sopprimere il secondo periodo”. Una frase di poche parole che renderebbe nulli tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta Regionale anche per l’attuazione dei programmi comunitari, che invece erano fatti salvi dal D.l.n. 78/2010. Ciò comporterebbe l’impossibilità di portare a compimento i programmi comunitari e la Regione dovrebbe revocare i contratti a termine di circa 200 unità, assunte per l’attuazione degli stessi, il cui costo non pesa sul bilancio autonomo dell’Ente ma è interamente finanziato dai fondi europei. “Questa misura, se dovesse rimanere immodificata, danneggerà non soltanto i contrattisti ma l’intera collettività pugliese. Si auspica, quindi, che il Governo nazionale riveda questa norma capestro.”  
   
   
MANOVRA NAZIONALE, LA CONFERENZA DEI PRESIDENTI: ´RIEQUILIBRARE LA RICADUTA DEI TAGLI´. IL PRESIDENTE SPACCA: ´EFFETTI DRAMMATICI PER LE MARCHE´..  
 
Ancona, 19 Luglio 2010 -La Conferenza delle Regioni riunita il 15 luglio ha approvato all´unanimita` un documento in cui si confermano tutte le posizioni contenute nei documenti assunti in queste settimane sulla manovra finanziaria che, si legge nel testo, ´considera insostenibile per le ricadute sui bilanci regionali´. I presidenti delle Regioni chiedono al Governo di aprire immediatamente un tavolo per accelerare la piena applicazione del federalismo fiscale e ´costruire un percorso condiviso per riequilibrare la ricaduta dei tagli sotto il profilo quantitativo oggi previsti dal decreto 78/2010 attraverso i successivi provvedimenti finanziari entro il primo gennaio 2011´. Fondamentale, secondo le Regioni, che alle deleghe trasferite corrispondano le relative risorse, cosi` come stabilito dal 4 comma dell´art.119 della Costituzione. Per il momento la scelta della riconsegna delle deleghe viene accantonata ´fiduciosi ´ dicono ancora i presidenti ´ che il percorso di confronto con il Governo abbia un esito pienamente positivo´. Infine la Conferenza chiede l´immediato avvio della Commissione straordinaria per la verifica dei costi di funzionamento di tutte le pubbliche amministrazione, come assicurato dal presidente del Consiglio nell´incontro di venerdi` scorso. ´E´ stata privilegiata ´ spiega il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca ´ l´unita` della Conferenza dei presidenti che e` riuscita a ritrovarsi su una posizione unanime che definisce la manovra inaccettabile e ne sottolinea il profilo di illegittimita` in relazione al 4 comma dell´art.119 della Costituzione´. ´La manovra ´ prosegue Spacca - risulta inaccettabile. Il taglio riguarda la totalita` delle competenze attribuite alle Regioni con la Bassanini. E gli effetti per le Marche saranno drammatici. Solo qualche esempio. I tagli agli incentivi nelle attivita` produttive determineranno un calo di investimenti nel settore dell´artigianato e delle Pmi per 250 milioni. Nel Trasporto pubblico locale i tagli determineranno la soppressione di 85 tratte giornaliere di treni con la riduzione di oltre 2 milioni di Km/treno, mentre per il trasporto pubblico locale su gomma la riduzione sara` di 15 milioni di Km. Per quel che riguarda il settore dei servizi sociali ci sara` la riduzione dei servizi finalizzati all´assistenza domiciliare di soggetti parzialmente o totalmente non autosufficienti, per 1.800 persone´.  
   
   
RIUNITA LA COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI DELLA CONFERENZA STATO REGIONI - MARCONI: ´CHIESTO IL TRASFERIMENTO DELLE RISORSE STATALI NEL FONDO INDISTINTO´ - IL 20 LUGLIO PREVISTO L´INCONTRO CON IL MINISTRO SACCONI.  
 
 Ancona, 19 Luglio 2010 - ´Trasferire i finanziamenti statali nel fondo indistinto´. E´ quanto ha proposto l´assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi, al tavolo della Commissione Politiche sociali della Conferenza Stato Regioni riunitasi a Roma. ´Tenuto conto dei sacrifici che le Amministrazioni regionali sono chiamate a sopportare ´ ha spiegato Marconi ´ e vista l´entita` dei tagli previsti ai trasferimenti statali che comporteranno per il 2011 una riduzione di 24.142 migliaia di euro rispetto ai 36.032 riscossi nel 2008, ho chiesto che almeno sia data la possibilita` alle Regioni di scegliere come impiegare le risorse disponibili´. Non piu` quindi finanziamenti a specifici settori di intervento ma trasferimento in blocco nel fondo unico. ´In questo modo ´ continua l´assessore - ogni Regione potra` decidere di volta in volta in base alle esigenze specifiche di ogni territorio come meglio distribuire le risorse´. La proposta di Marconi sara` presentata il prossimo 20 luglio in occasione dell´incontro con il ministro delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi: ´Chiederemo inoltre per le Regioni maggiore elasticita` sul piano legislativo e amministrativo e soprattutto sara` ribadito il nostro no a tagli lineari che non tengano conto delle Regioni virtuose. L´appello al Governo e` per un´assunzione di responsabilita` sulle scelte e sulle priorita` da affrontare, perche` se i sacrifici e la riduzione della spesa sono necessari, non diventino pero` una penalita` applicata in modo indiscriminato´.  
   
   
UNANIMITÀ DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI SULLE MISURE DELL´ESECUTIVO NENCINI: «MANOVRA INACCETTABILE, IL GOVERNO RIAPRA IL CONFRONTO» L´ASSESSORE: «ESPRESSA OGGI DALLE REGIONI POSIZIONE D I GRANDE RESPONSABILITÀ»  
 
 Firenze, 19 luglio 2010 - «È stata privilegiata l´unità della Conferenza dei presidenti delle Regioni, per ribadire unanimemente che la manovra èinaccettabile e contiene un profilo di illegittimità in relazione all´articolo 119 della Costituzione. Ma si è anche ribadito che le Regioni italiane intendono fare fino in fondo la loro parte e sfidare l´esecutivo nazionale a riprendere un confronto serio sulle misure che servono al paese. Suonano quindi davvero stonate le dichiarazioni di vittoria del ministro Calderoli e non corrispondono a quanto avvenuto stamattina». L´assessore al bilancio e finanze, on. Riccardo Nencini, commenta così l´esito della riunione della Conferenza alla quale ha partecipato in rappresentanza della Toscana. «La manovra - prosegue l´assessore - è al contempo necessaria ed iniqua. Necessaria perché la crisi dell´Italia è reale; iniqua perché il taglio riguarda la totalità delle competenze attribuite alle Regioni con la legge Bassanini e rappresenta una minaccia insostenibile per fondamentali servizi sociali. Per quanto riguarda la Toscana – precisa - tagli diretti e indiretti saranno di oltre un miliardo di euro tra il 2011 e il 2012. Le Regioni –conclude Nencini – hanno espresso oggi una posizione di grande responsabile: auspichiamo che a questa scelta corrisponda ora una posizione altrettanto responsabile da parte del Governo».  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA, MARINI A SEMINARIO SYMBOLA: CRISI ECONOMICA OBBLIGA A GUARDARE A NUOVO MODELLO DI SVILUPPO  
 
 Perugia, 19 luglio 2010 - “Dobbiamo avere il coraggio, la forza e anche l’intelligenza di saper trasformare una criticità in opportunità. Che in questo caso vuol dire guardare ad un diverso modello di sviluppo che sappia cogliere tutte le straordinarie potenzialità che vengono dall’economia verde, quella dell’innovazione, dell’ambiente, delle energie rinnovabili”. Questa è, per la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta a Symbola 2010 in corso a Monterubbiano nelle Marche, “la sfida vera che è di fronte a noi tutti”. “Possiamo affrontarla e vincerla – ha aggiunto - se sapremo modificare i comportamenti individuali, così come le azioni di governo, soprattutto a livello dei territori”. Per la presidente Marini, la crisi globale che da circa due anni sta interessando ogni parte del pianeta “ci obbliga a ripensare in maniera radicale il nuovo modello di sviluppo economico – ha proseguito - evitando il rischio di un ripiegamento su se stessi, ed avendo invece il coraggio di mettere al centro delle nuove politiche di sviluppo proprio la specificità dei territori. Ed è per questo che a chi, come me, ha l’onere del governo di una regione è richiesto di mettere in campo politiche pubbliche che siano maggiormente selettive, puntando soprattutto su quanti, imprese, professionisti, ma anche semplici lavoratori, possono esprimere una maggiore propensione ad investire in innovazione, conoscenza, ricerca. Fattori che possono, in una situazione di crisi economica profonda, rappresentare il vero valore aggiunto e fattore di maggiore competitività”. “Provengo da una cultura di tipo ‘industrialista’ – ha detto ancora la presidente della Regione Umbria-, ma questo non mi impedisce, anzi rafforza la mia convinzione, di sostenere che il nuovo modello di sviluppo deve sempre guardare. Soprattutto in realtà come quelle del nostro sistema economico, alla forza trainante dell’industria e delle manifatture, che sappiano cogliere le opportunità che possono venire da una intelligente riconversione, capace di guardare al futuro a lungo termine”. La presidente ha quindi citato il caso del “Polo chimico” di Terni che da molti, e in maniera un po’ troppo sbrigativa, è stato dato come ormai compromesso e in declino: “In questa area, invece, e lo dimostra l’esperienza di Novamont – ha affermato - può avvenire una radicale riconversione e un vero rilancio del polo chimico perché la chimica è uno dei settori fondamentali e più innovativi dell’economia verde”.  
   
   
LE SOCIETA´ CONTROLLATE, ORGOGLIO DEL TRENTINO CHE CAMBIA NEL 2009 OLTRE 20 MILIONI DI UTILI DALLE 14 SOCIETÀ CHE ATTIVANO RICADUTE SULLA FINANZA PROVINCIALE PER IMPOSTE SUPERIORI ALLO STESSO VOLUME DEGLI UTILI  
 
Trento, 19 luglio 2010 - "Da una parte le cifre e i bilanci, positivi come ciascuno può verificare. Dall´altra la consapevolezza, per chi ha voglia di ascoltare e non si affida ad una acritica posizione, che le Società controllate dalla Provincia rispondono in pieno al compito e al ruolo che ad esse è affidato. Ossia, essere uno strumento innovativo e flessibile di coordinamento e di organizzazione del sistema pubblico". Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, commenta il documento diffuso il 16 ottobre proprio per chiarirne - a fronte di una ricorrente campagna di sospetti - ruolo, compiti e risultati. Un primo dato, evidente. Nel 2009 le Società controllate - risultati di esercizio alla mano - hanno totalizzato 20.930.211 euro di utili. Ma ci sono effetti importanti anche sulla finanza provinciale se si pensa che la Provincia stessa beneficia di dividendi dalle società controllate che nel 2009 sono stati di 2,7 milioni di euro e versamenti di imposta pari a 15,2 milioni. E se consideriamo anche i dividendi corrisposti dalle altre partecipate le entrate per la Provincia toccano, solo per i dividendi, 5,5 milioni di euro. "Senza questa architettura sarebbe impensabile ottenere tali benefici - ha aggiunto Dellai - perché la Provincia nella stragrande maggioranza dei casi non potrebbe giuridicamente gestire le funzioni affidate alle società (si pensi ad esempio a Cassa del Trentino) e comunque non riuscirebbe a realizzare con ricadute di questa portata una governance di sistema". ´L´impianto di eccellenza del quale si è dotato il Trentino - sottolinea Dellai - ha assunto le caratteristiche di un nuovo modello di governance, un "governo di insieme" che vuole mettere in sistema, riuscendoci, attori pubblici e privati. E´ il concetto di "rete" quello che muove le Società controllate dalla Provincia, capaci di rivelarsi nei fatti come lo strumento più idoneo per operare in specifici ed importanti settori. Guai se ci fossimo attardati su modelli organizzativi tradizionali, incapaci di rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze di una economia e di una società sempre più complesse". Un primo dato, evidente. Nel 2009 le Società controllate - risultati di esercizio alla mano - hanno totalizzato 20.930.211 euro di utili. Stiamo parlando di Aeroporto “Gianni Caproni”, Cassa del Trentino, Tecnofin trentina, Informatica Trentina, Itea, Patrimonio del Trentino, Trentino Network, Trentino Riscossioni, Trentino S.p.a., Trentino School of Management, Trentino Sviluppo, Trentino Trasporti Esercizio, Trentino Trasporti, Trento Fiere. Non solo: la positiva gestione delle risorse ha consentito alle società di incrementare il proprio patrimonio netto, pari a 1.477,7 milioni di euro. Ma ci sono effetti importanti anche sulla finanza provinciale se si pensa che la Provincia stessa beneficia di dividendi dalle società controllate che nel 2009 sono stati di 2,7 milioni di euro. E se consideriamo anche i dividendi corrisposti dalle altre partecipate le entrate per la Provincia toccano 5,5 milioni di euro. Vantaggi rilevanti dalle ricadute fiscali connesse: nel 2009 Irap e 9/10 dell’Ires sono risultati pari a complessivi 15 milioni di euro per le 14 società controllate. I ritorni delle ritenute sugli interessi conseguenti alle operazioni di finanziamento poste in essere dalle società controllate hanno portato entrate alla Provincia superiori a 57 milioni di euro. E se includiamo anche le operazioni delle controllate indirette e delle altre società partecipate le ricadute fiscali ammontano, a fine 2009, a 98,4 milioni di euro. Per non dire degli effetti delle operazioni che hanno portato, tramite società controllate, a localizzare sul territorio provinciale nuove imprese, consentendo il riversamento alla Provincia dei 9/10 del relativo carico impositivo. L’esempio più rilevante è quello dell´acquisizione delle centrali idroelettriche di Enel e Edison: nel 2009 l’Ires e l’Irap versata dai nuovi soggetti sono risultate pari a circa 116 milioni di euro. "Se a queste cifre più che positive - continua Dellai - aggiungiamo il ruolo decisivo svolto dalle società controllate a sostegno del sistema economico locale, in particolare nella recente manovra anticongiunturale e il loro ruolo altrettanto stategico in considerazione degli stretti vincoli del patto di stabilità, dovrebbe essere facile comprendere come questa "rete" sia oggi garanzia di stabilità e volano imprescindibile della nuova fase dell´autonomia. E anche per questo mi piace leggere il documento sulle Società controllate dalla Provincia, con la necessaria elencazione delle attività e degli impegni, dei progetti e del loro specifico ruolo, come testimonianza tanto documentata quanto orgogliosa su quel che si è fatto e si sta facendo, dalla parte del Trentino, piuttosto che come risposta a detrattori forse poco inclini anche a riconoscere l´evidenza dei numeri e la realtà dei fatti. Quelli di "società di sistema" nate esclusivamente quale supporto agli oltre 350 enti e soggetti pubblici che operano in Trentino. Nel segno della razionalizzazione e della specializzazione, per perseguire economie di scala e di qualità".  
   
   
STATI GENERALI, IL FUTURO IN UN PATTO SOTTOSCRITTO IL DOCUMENTO CHE CONTIENE OBIETTIVI, METODI, CONTENUTI, IMPEGNI COMUNI, STRUMENTI ATTUATIVI, ATTIVITÀ DI VERIFICA PER LO SVILUPPO DEL MOLISE  
 
 Campobasso, 19 luglio 2010 - L´invito rivolto alla platea dall´Assessore Gianfranco Vitagliano - contenuto nelle parole di una nota canzone di Francesco De Gregori "La storia siamo noi, nessuno si senta offeso...Nessuno si senta escluso" - ha trovato riscontro nella seconda giornata degli Stati Generali dell´Economia Molisana, che si è conclusa con la sottoscrizione del Patto per lo sviluppo del Molise, tra la Regione ed il Partenariato istituzionale ed economico-sociale. Al Presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, il 16 luglio è toccato il saluto: "Dobbiamo avere la consapevolezza di dover trarre, da questo Tavolo di concertazione, le migliori soluzioni per il periodo difficile che la Nostra nazione, il Molise e le altre Regioni stanno attraversando. Un plauso va all´Assessore Vitagliano che ha voluto fortemente questo incontro per il bene del Molise". "Perché il coinvolgimento degli Stati Generali dell´Economia? Perché in questo momento?" Sono le prime due domande che l´Assessore Vitagliano ed il Governo regionale hanno voluto porre al Partenariato in un contesto di difficoltà nazionale e regionale. "Siamo pronti da subito - ha detto Vitagliano - a rimodulare i costi della politica in tutte le direzioni, ma senza l´illusione che ciò basti a risolvere i problemi del Molise". No, dunque, alla critica generalizzata alla politica, poiché i mali della Regione sono una questione sociale collettiva: dalle brutte abitudini, alle sacche di assistenzialismo, alla bassa ricaduta economica delle politiche infrastrutturali e di incentivazione. Una situazione prospettata, peraltro, anche al Governo nazionale per la Manovra finanziaria con i relativi tagli sulle funzioni trasferite . "In questo quadro di riferimento - ha proseguito l´Assessore Vitagliano - nessuno può fare demagogia e populismo, individuando la politica come unico elemento da correggere". Altri temi affrontati da Vitagliano sono stati il Patto di stabilità ed i doveri di spesa, come pure la necessità di rendere il Molise ed il suo sistema economico produttivo in grado auto-sostenersi. Come? Attraverso il riordino istituzionale, il completamento della riforma dello Statuto, la riforma della legge elettorale, le valorizzazioni e le dismissioni di struttura. Ci sono, poi, la questione del trasporto locale con l´adeguamento ai bisogni reali, la normalizzazione dell´Irap, il recupero dei fondi Fas per le proprie finalità, la tempestività nei pagamenti, la semplificazione amministrativa, il riordino dei consorzi industriali e di bonifica, le dismissioni nelle partecipazioni con sollecitazioni forti ai privati locali per i propri interventi. Ed,infine,una promessa. "Risorse, impegni, tempi e responsabilità - ha garantito Vitagliano - saranno riportati nel Dpef regionale e nei provvedimenti legislativi finanziari del 2011". Il Partenariato, da canto suo, partendo dalla propria rappresentatività, ha concordato sulla necessità della riforma del sistema regionale con la riduzione della spesa della macchina pubblica, la revisione dell´architettura istituzionale ed amministrativo-burocratica, la riforma di Enti e soggetti economici e non, la condivisione di un percorso che consenta la dismissione delle partecipazioni acquisite, l´assicurazione di finanziamenti per lo sviluppo, per colmare i gap competitivi ed il mantenimento di un livello di contribuzione fiscale capace di implementare il dinamismo economico e rafforzare l´ occupazione. Il Presidente Iorio, che ha concluso gli interventi prima della sottoscrizione del Patto, ha evidenziato come l´obiettivo di responsabilizzare le Istituzioni, le associazioni di categoria e il mondo del lavoro, allo scopo di costruire un comune percorso di crescita del Molise per il prossimo futuro sulla base di scelte specifiche di programmazione, sia stato ampiamente raggiunto. "Credo che oggi - ha detto - abbiamo fatto scelte importanti. La politica sicuramente deve svolgere il suo compito di guida del sistema, di armonizzazione del territorio e di programmazione. Ma deve avere al suo fianco tutto il sistema imprenditoriale e il mondo del lavoro. Nel documento ci siamo impegnati, come Regione, a fare la nostra parte, a tagliare gli sprechi, ad eliminare strutture e sovrastrutture inutili, a comprimere le spese dei fitti, a ridurre i costi della politica. E proprio su quest´ultimo fronte, credo sia indispensabile dare l´esempio. Del resto, è evidente che chi chiede sacrifici deve essere disposto a farli per primo". E qui Iorio ha comunicato ufficialmente di aver già dato mandato al Servizio Ragioneria della Regione di provvedere a ridurre di 2000 euro al mese il suo emolumento di Presidente ed ha espresso l´auspicio che il Consiglio regionale voglia seguire l´esempio approvando un documento che sancisca questa riduzione per ciascuno dei suoi componenti. "Voglio però ricordare - ha ammonito Iorio - che i sacrifici li dovremo fare, come pure dovremo dimostrare di essere capaci di avere una struttura amministrativa idonea alle nostre dimensioni. Pur tuttavia, però, dovremo combattere con convinzione ogni attacco alla nostra autonomia e alla nostra possibilità di autodeterminarci e autogovernarci. L´autonomia del 1963 fu una delle più grosse conquiste storiche di questa nostra terra. Ci fu data la possibilità di riconoscerci come popolo e di decidere il nostro futuro. Abbiamo il dovere politico, morale e storico di difendere con tutte le nostre forze quella conquista. Una conquista che ci fece passare da una delle aree più povere del Mezzogiorno a una di quelle più ricche, avanzate e con il migliore tenore di vita del Sud Italia. E tutto ciò, pur con le nostre problematicità". Iorio ha voluto anche ricordare come in questi anni il Governo regionale abbia sempre operato nella direzione della riduzione delle spese, della semplificazione delle strutture e della modernizzazione della Macchina amministrativa regionale. "Rivendico con orgoglio di aver rischiato la sfiducia in Consiglio regionale - ha ricordato - quando imposi la fusione delle quattro Asl in una sola Azienda, questo sia per la riduzione dei costi di gestione, che per una migliore e funzionale organizzazione sanitaria sul territorio. Come pure ricordo le tante contestazioni avute per aver commissariato vari enti, Iacp ed Ept o Consorzi industriali, ponendo alla loro guida un solo amministratore e falcidiando una miriade di Consiglieri di amministrazione o componenti dell´Esecutivo. Ho trovato una Regione con centodieci dirigenti, oggi ne abbiamo settantanove. All´arsiam vi erano quindici dirigenti, oggi ce ne sono quattro. Avevamo quattro Asl, oggi ne abbiamo una sola. Potrei continuare, ma mi fermo perché è il momento di guardare al futuro e non di parlare del passato. Non posso però, per onestà politica e intellettuale, non rivendicare il merito di aver posto in essere da anni, senza gli obblighi di una Manovra nazionale, un percorso virtuoso di riduzione degli sprechi, di semplificazione e di sfoltimento del personale. Percorso che va continuato con maggiore forza e vigore". Inevitabile il richiamo all´attuale Manovra economica ed al Federalismo. "Come sistema delle Regioni, e come Molise in particolare - ha rilevato Iorio - abbiamo condiviso in pieno gli obiettivi della Manovra del Governo, non siamo stati concordi però sulle modalità di conseguimento di questi tagli che sono stati fatti in modo indiscriminato, senza tenere presente le singolarità del territorio nazionale, senza meccanismi perequativi o sistemi di calmierazione degli effetti. Questo, con il risultato di incidere sui servizi per i cittadini che vengono sicuramente ridotti, soprattutto nelle aree con maggiori problematicità della penisola. In tale modo si realizza l´esatto contrario di quel federalismo solidale ed equo che abbiamo contribuito con entusiasmo a costruire nell´ambito delle leggi varate lo scorso anno dal Parlamento. Se i tagli debbono colpire tutti indistintamente, si crea sempre più un divario tra le aree più avanzate del Paese e quelle più in difficoltà. Un divario inaccettabile e contrario sia allo spirito con cui si è arrivati alla legge sul federalismo, ma anche alla tradizione sturziana del regionalismo e delle autonomie locali, e certamente diametralmente opposto a quelle che sono state le conquiste dell´era Repubblicana in tema di rafforzamento dei poteri delle Regioni, dei Comuni e delle Province".  
   
   
LA REGIONE LAZIO PARTECIPA AL PROGETTO "ROMA FORMULA FUTURO"  
 
Roma, 19 luglio 2010 - Il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, accompagnata da una delegazione di assessori, ha fatto visita il 17 luglio alla struttura del Tecnopolo Tiburtino dove il presidente dell´Fg Group, Maurizio Flammini le ha illustrato i dettagli di "Roma Formula Futuro", contenitore di 50 eventi tra cui il Gran Premio di Formula 1 all´Eur. "Si tratta di un progetto molto interessante che può muovere 2,5 milioni di turisti in più ogni anno e 1,8 miliardi in termine di Pil" ha detto Polverini sottolineando che "la Regione può mettere a disposizione risorse proprie e comunitarie oltre alle nostre professionalità". Il Presidente ha poi voluto evidenziare che il piano "prevede il coinvolgimento anche delle altre province. Per questo pensiamo ad interventi sui trasporti oltre che su cultura e formazione".  
   
   
PRESIDENZA FVG: TONDO SODDISFATTO PER GIUDIZIO CORTE DEI CONTI  
 
Trieste, 19 luglio 2010 - "Sono complessivamente molto soddisfatto in quanto si è riconosciuto il buon lavoro dell´Amministrazione regionale, in particolare sul tema centrale dell´indebitamento, dell´aumento degli investimenti e della riduzione della spesa corrente". Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, al termine della lettura, il 16 luglio nella sede del Consiglio regionale, a Trieste, della relazione del consigliere Fabrizio Picotti e della requisitoria del procuratore Maurizio Zappatori, che si sono concluse con la parificazione da parte della sezione di controllo in Friuli Venezia Giulia della Corte dei Conti del rendiconto generale dell´esercizio finanziario 2009 della Regione. Secondo Tondo sia il consigliere Picotti che il procuratore Zappatori hanno espresso un giudizio positivo sul fatto che l´Amministrazione regionale sia stata capace in questi due anni di ridurre il debito che prima era in continua crescita, di aumentare gli investimenti e di diminuire la spesa corrente. "Il tutto a fronte di un significativo calo delle entrate tributarie, e non certo di nostri errori". Parallelamente sono state mantenute inalterate le spese per il personale. Giustamente poi, per il presidente, è stata evidenziata l´opportunità di ulteriormente ridurre la spesa per le consulenze, anche se "è stato comunque registrato il fatto che nel 2009 le abbiamo diminuite di 500 mila euro rispetto ai precedenti 3,5 milioni". Il presidente riconosce in ogni caso che c´è un giudizio sospeso sulla riorganizzazione della sanità, in attesa di capire se la riforma prodotta sarà in grado di dare i risultati attesi. "Tuttavia anche su questo passaggio io leggo una valutazione ottimistica, legata alla considerazione che in ogni caso siamo stati capaci di mantenere la spesa sanitaria nei limiti della sostenibilità del bilancio. Rimane aperto il punto se alla Regione competa o meno l´erogazione dei servizi o se essi debbano essere assicurati dagli enti territoriali. Ma se non lo facessimo in questo momento saremmo fuori bilancio". Dalla Corte poi un giudizio sulla riforma della macchina regionale, troppo contenuta rispetto ai risultati che si vogliono raggiungere. E questo "costituisce uno stimolo ad essere meno blandi", ha detto Tondo. In conclusione, per Tondo, "la Corte ha messo in evidenza le cose positive fatte, e ci sprona ad agire con maggiore forza nella direzione di quanto ancora non è stato fatto o è stato appena avviato". Tutto ciò "rappresenta una conferma della mia politica e mi incoraggia a proseguire su una strada difficile, su cui ho trovato anche qualche incidente di percorso".  
   
   
MILANO: GIUNTA COMUNALE DELIBERA LA VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010. NUOVE OPERE PER 20 MILIONI.  
 
 Milano, 19 luglio 2010 - La Giunta Comunale ha approvato oggi la proposta di delibera contenente la variazione al bilancio di previsione 2010 che sarà sottoposta entro il mese di luglio al Consiglio Comunale per l’approvazione. Il provvedimento in oggetto riguarda principalmente l’inserimento in bilancio di uno stanziamento di 10 milioni di euro per il c.D. “Fondo anticrisi”, costituito con un emendamento votato all’unanimità del Consiglio Comunale al Bilancio di Previsione 2010 , frutto della mediazione raggiunta durante l’approvazione del documento tra i gruppi consiliari e l’Amministrazione Comunale nelle persone del Sindaco Moratti e dell’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta. Gli stanziamenti in questione vanno ad aggiungersi agli oltre 60 milioni di euro già previsti per le misure anticrisi nel Bilancio 2010. L’emendamento al Bilancio prevedeva che qualora le entrate derivanti da dividendi delle società partecipate fossero superiori alla previsione iscritta in bilancio, si sarebbe proceduto ad incrementare un fondo anticrisi per interventi a favore di cittadini milanesi per una cifra non inferiore a 10 milioni di euro. Riguardo i criteri di destinazione di tale fondo è stata lasciata la massima autonomia decisionale al Consiglio Comunale e ai membri della Commissione Bilancio, come illustrato nella conferenza stampa di stamane a Palazzo Marino. Quanto alle variazioni dei dividendi da partecipate inseriti in previsione, in sede di approvazione di Bilancio preventivo, redatto nel primo bimestre del 2010, si prevedeva da parte della società Sea un dividendo pari a circa 20 milioni di euro, mente per la partecipata A2a la stima fornita dalla società stessa non superava i 15 milioni di euro. Successivamente alle deliberazioni delle rispettive assemblee dei soci delle due società, tenutesi a primavera inoltrata e soprattutto a Bilancio Previsionale già redatto, si è preso atto della possibilità da parte di A2a di distribuire al Comune di Milano un dividendo nettamente superiore alle previsioni della stessa società. Relativamente alla partecipata Sea, a causa del mutato scenario economico del settore trasporto aereo, causato in parte da ulteriori conseguenze della ben nota vicenda Alitalia e in parte da un evento atmosferico assolutamente imprevedibile ed eccezionale, e cioè l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokulldi che ha comportato la cancellazione di centinaia di voli proprio nel mese di maggio, la società ha ravvisato la necessità di destinare i dividendi interamente al proprio fondo di riserva, necessità di cui non si poteva non prendere responsabilmente atto convenendo sulle condizioni che hanno ad essa portato, anche e soprattutto alla luce del fatto che i minori introiti conseguenti dalla decisione di Sea sarebbero stati compensati dai maggiori dividendi deliberati da A2a, di cui sopra. Inoltre, grazie ad un attento monitoraggio degli interventi eseguiti, sono stati recuperati da muti precedentemente accesi circa 20 milioni di euro, che verranno destinati a nuovi interventi per la città. Le variazioni apportate rispettano il pareggio finanziario e tutti gli equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti consentono inoltre il perseguimento degli equilibri previsti dal rispetto del patto di stabilità  
   
   
MOLISE: NOMINE REGIONALI, LE FARÀ IL PRESIDENTE PICCIANO PERCHÉ "URGENTI E NECESSARIE"  
 
Campobasso, 19 luglio 2010 - Si è aperta, all´insegna delle congratulazioni nei confronti del Presidente Picciano, la seduta del 16 luglio del Consiglio regionale del Molise. Picciano è stato destinatario apprezzato di espressioni augurali, da parte di tutti i rappresentanti dei gruppi politici presenti in Consiglio, per la sua prestigiosa elezione al vertice nazionale dell´Aiccre (Associazione Italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa). In rapida successione, i Consiglieri Bizzarro, Leva, Niro, Chierchia, Incollingo, Romagnuolo, Chieffo, De Matteis, Di Falco, Ottaviano, Bonomolo e Natalini hanno evidenziato la propria soddisfazione per un risultato cosi ragguardevole e significativo. Tutti hanno anche sottolineato l´impegno che certamente metterà in campo il Presidente Picciano per il Mezzogiorno e, in particolare, per la propria regione. Si tratta, hanno notato, di una straordinaria opportunità per la nostra terra di farsi conoscere in Europa. Insomma, un suggestivo e importante riconoscimento per il Presidente Picciano che ha ringraziato tutti per l´immenso affetto testimoniato che, ha detto, "onestamente non mi aspettavo". "Spero di ben operare - ha aggiunto - per la nostra realtà e di non deludere le aspettative di tutti i partiti che a livello nazionale mi hanno indicato. Questo nuovo incarico mi terrà qualche giorno in più a Roma, ma sono convinto che i vice Presidenti del Consiglio regionale sapranno ben svolgere il loro ruolo". Il Consiglio ha poi provveduto ad approvare all´unanimità una Mozione a firma del consigliere Petraroia, in tema di forestazione, riferita ad una deliberazione della Giunta regionale. Sull´argomento, oltre al proponente ed ai consiglieri Terzano, Romagnuolo, De Matteis, Bizzarro, Fanelli, Gentile, è intervenuto anche l´assessore Cavaliere, che ha spiegato come gli operai forestali saranno garantiti nel loro diritto sul raggiungimento delle 151 giornate lavorative annue, dal momento che l´Esecutivo ha reperito le risorse necessarie. All´unanimità, con l´astensione della minoranza, è stata approvata anche la Proposta di legge di iniziativa del consigliere Chieffo, che l´ha illustrata, su alcune modifiche alla legge regionale n.25 del 2008, riguardanti "Interventi per il recupero dei sottotetti, dei locali interrati e seminterrati e dei porticati". A maggioranza, invece, è passato il Piano operativo regionale sperimentale di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata - Isernia zona "San Leucio" di 8.000.000,00 di Euro, così come previsto dalle delibere n.200/2009 del Consiglio regionale e n.1025/2009 della Giunta Regionale, sul quale ha relazionato il consigliere Berardo. Unanimità, invece, con l´astensione dei consiglieri Pangia e Natalini, per la Proposta di modifica al Regolamento interno dell´Assemblea regionale, d´iniziativa del Consigliere Pallante, e per il Progetto Erasmus per i giovani imprenditori - Fai - Camera di Commercio di Campobasso; su quest´ultimo punto, ha relazionato il consigliere Niro. Per quanto riguarda l´argomento nomine, il Consiglio ha rinviato alla prossima seduta quelle strettamente collegate alla razionalizzazione della spesa, stante l´assenza del Presidente Iorio, impegnato per motivi istituzionali. Per le altre, ritenute "urgenti e necessarie", si è fatto ricorso ad un Ordine del giorno approvato all´unanimità, con l´astensione dei Consiglieri Natalini, Pangia, Tamburro e Romagnuolo, che ha dato mandato al Presidente del Consiglio di effettuarle "avvalendosi dei poteri sostitutivi previsti dalla vigente normativa, nel rispetto delle prerogative stabilite dallo Statuto regionale e da eventuali norme di settore per la minoranza consiliare". Il Consiglio regionale del Molise, così come concordato nella Conferenza dei capigruppo di ieri e così come annunciato dal Presidente Picciano in aula, tornerà a riunirsi lunedì 19 luglio, alle ore 10,00, in seduta monotematica per il nuovo Statuto della Regione Molise, e martedì´ 20 luglio, sempre alle ore 10,00, in seduta ordinaria, con in agenda i punti non discussi in aggiunta ad altri pervenuti alla Presidenza. In chiusura, il Presidente ha comunicato che l´interruzione dei lavori per la pausa estiva avverrà intorno al 6 agosto 2010. "Quest´anno - ha annunciato - durerà di meno rispetto al 2009. All´inizio di settembre si tornerà a lavorare"  
   
   
PARTE A SETTEMBRE IL PROGETTO “FORMAZIONE PUGLIA EXPORT”. NUOVE OPPORTUNITÀ PER GIOVANI LAUREATI E IMPRESE DA LANCIARE NEL MERCATO INTERNAZIONALE.  
 
Bari, 19 luglio 2010 - L’hi-mech pugliese, settore della meccanica avanzata, cerca giovani e imprese da lanciare nel mercato internazionale, per sfruttare le mille opportunità offerte dall’economia globale. Una sfida possibile se si punta sulla formazione degli operatori dei prossimi anni. Giovani talenti e imprese dagli ampi orizzonti, i candidati ideali. Per formarli la Regione Puglia e l’Ice, l’Istituto nazionale per il Commercio estero, hanno dato vita ad un progetto fortemente innovativo. Si chiama “Formazione Puglia Export” ed è un percorso formativo integrato, che coinvolge giovani laureati da un lato e imprese della meccanica avanzata dall’altro. La scelta del settore non è casuale. Nella meccanica avanzata sono inclusi comparti nuovi di grande valore aggiunto in termini di ricerca e innovazione, come l’aerospazio e la meccatronica, che chiedono formazione perché interessati ad avanzare sui mercati esteri. Grazie a questo progetto per la prima volta giovani e aziende intraprenderanno un percorso comune che li porterà ad affrontare, attraverso gli strumenti e le competenze acquisite, le sfide del mercato globale che diventano spesso rilevanti opportunità di business. Per aggiudicarsi questa nuova opportunità, offerta dalla Regione Puglia attraverso lo Sprint, lo Sportello regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese, e dall’Ice, occorrerà candidarsi entro il 22 luglio. Seguirà una selezione che individuerà 15 laureati residenti in Puglia di età inferiore ai 32 anni e 15 imprese della meccanica avanzata con sede legale in Puglia. Le lezioni cominceranno per tutti alla fine di settembre 2010 e saranno svolte da docenti della faculty Ice, mentre gli esperti che affiancheranno le aziende sono professionisti che hanno esperienza lavorativa ultradecennale con le piccole e medie imprese. Per i giovani laureati il corso di specializzazione in commercio estero ha una durata di 10 mesi e prevede una borsa di studio nella fase di stage in azienda e all’estero. A sostenere l’iniziativa la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. “Negli ultimi cinque anni – ha detto – la Regione ha fortemente promosso le politiche di internazionalizzazione ma ha anche incentivato la ricerca e l’innovazione. Grazie a questi interventi oggi assistiamo ad una ripresa dell’export, aumentato nei primi tre mesi del 2010 del 13,7%, con ottime performance proprio nella meccanica, che vediamo crescere nelle esportazioni con una media tra i vari settori del 42% in più rispetto all’anno scorso. L’altro risultato delle politiche di incentivazione è una conversione delle imprese, molte delle quali sono passate dalla meccanica tradizionale all’aerospazio, alla nautica e alla meccatronica. La formazione degli operatori – ha continuato – è uno degli aspetti dell’internazionalizzazione sui quali abbiamo voluto puntare. L’internazionalizzazione, infatti, è una scelta strategica aziendale che sicuramente per una piccola e media imprese presenta delle opportunità di crescita ma richiede allo stesso tempo impegno in termini di tempo e di risorse. Noi le aiutiamo attraverso la formazione. Piuttosto che fare esperienze a proprie spese, le aziende e i giovani, partecipando a questo progetto, potranno accelerare le fasi di apprendimento attraverso modalità che renderanno più efficienti le imprese e più preparati i giovani a diventare professionisti in un settore dinamico e in costante evoluzione”. Per Giuseppe Lamacchia, responsabile Ice Bari, “Il progetto Formazione Puglia Export si inserisce in un contesto di crescente impegno dell´Ice sul versante della formazione all´internazionalizzazione e si pone in linea di continuità con i programmi realizzati nell´ultimo biennio, in partnership con la Regione e lo Sprint, per i settori dell´agroalimentare e del tessile abbigliamento. Il percorso formativo presenta poi un importante carattere di novità: il coinvolgimento parallelo di un gruppo di 15 giovani laureati pugliesi e di altrettante aziende della meccanica avanzata. In questo caso, infatti, si è deciso di puntare su un settore il cui sviluppo è ritenuto strategico anche dall´Ice”. L’accesso per i giovani - Il “Corso di formazione in commercio estero” ha l’obiettivo di formare figure specializzate con competenze manageriali e conoscenza degli strumenti per operare nel mercato globale. Il candidato ideale emerge per leadership, flessibilità, spirito di iniziativa, attitudine e motivazione, tutte doti fondamentali per un esperto di internazionalizzazione. Il percorso prevede formazione in aula, stage presso un’azienda pugliese della meccanica avanzata e stage all’estero. Al corso sono ammessi, al seguito del superamento delle prove selettive, 15 laureati inoccupati e disoccupati, in possesso di diploma di laurea (vecchio ordinamento o laurea specialistica) in Economia, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Ingegneria, Fisica, Chimica, con ottima conoscenza della lingua inglese, residenza in Puglia ed un’età inferiore a 32 anni al momento della scadenza del bando. Sono ammessi al corso anche 3 uditori purché abbiano un rapporto di lavoro di qualsivoglia natura con un’azienda pugliese. Il corso, a tempo pieno e con frequenza obbligatoria, ha una durata complessiva di circa 10 mesi e si articola in 3 fasi didattiche: formazione in aula di 434 ore, a partire da settembre 2010; stage di circa 5 mesi in un’azienda pugliese della meccanica avanzata; stage all’estero di un mese. La partecipazione al corso è gratuita. I 15 giovani laureati beneficeranno di una borsa di studio pari a 600 euro durante lo stage in azienda e di 1.000 euro per lo stage all’estero per il quale saranno garantite le spese di viaggio. Per partecipare è necessario spedire la domanda entro il 22 luglio. La modulistica e il bando si trovano sul portale www.Sistema.puglia.it e sul sito www.Campus.ice.gov.it L’accesso per le aziende - L’iniziativa offre alle imprese non solo un’opportunità di formazione ma anche la possibilità di applicare le conoscenze acquisite ad un progetto di reale interesse per l’azienda. Il management aziendale potrà infatti accrescere le proprie competenze attraverso la partecipazione alle lezioni in aula e formulare una strategia per l’estero, beneficiando di 18 ore di assistenza personalizzata da parte di un esperto nei processi di internazionalizzazione. Il percorso formativo è focalizzato su una fase in aula di 12 incontri; sull’assistenza personalizzata in azienda con professionisti esperti per la messa a punto di un progetto di internazionalizzazione; su una fase di approfondimento tematico o focus Paese; su un business tour a conclusione del percorso per implementare il progetto di internazionalizzazione elaborato con l’ausilio degli esperti. Le stesse aziende ospiteranno un allievo del “Corso di specializzazione in Commercio estero” che svolgerà per loro conto un periodo di stage all’estero. Possono partecipare all’iniziativa le aziende della meccanica avanzata con sede legale in Puglia. La partecipazione è gratuita. Le aziende dovranno sostenere solo i costi di soggiorno all’estero durante il business tour finale. Per partecipare è necessario spedire entro il 22 luglio 2010 la scheda di adesione reperibile sui siti già menzionati. La selezione sarà effettuata tenendo conto di elementi come il numero di occupati, il fatturato, l’esperienza di internazionalizzazione, e attraverso la valutazione dell’idea progettuale presentata.  
   
   
OLTRE 2 MILA ASSUNTI CON "LAVORARE IN ABRUZZO" ULTERIORI 8 MLN DI EURO PER FAR SCORRERE LA GRADUATORIA  
 
 Pescara, 19 luglio 2010 - Sono 1.550 i lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle 652 aziende abruzzesi beneficiarie dei bonus assunzionali previsti dal bando "Lavorare in Abruzzo", finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo 2000-2006. Si tratta di fondi che rappresentano una parte cospicua di quei 24 milioni di euro del Fse (Fondo Sociale Europeo) prima inutilizzati e disimpegnati dalla precedenti Giunte e poi recuperati per mezzo dell´interlocuzione del Governo nazionale e di quello regionale con l´Unione europea. Altre 405 aziende escluse dal beneficio dei bonus, sul totale di 2.580 aziende che hanno risposto al bando, hanno confermato, comunque, i 515 nuovi rapporti di lavoro contratti per partecipare al bando. Il progetto "Lavorare in Abruzzo" ha, di fatto, prodotto, nell´arco di soli novanta giorni dalla pubblicazione dell´iniziativa, un totale di 2.065 nuove assunzioni a tempo indeterminato. L´assessore alle Politiche del Lavoro, Paolo Gatti, alla luce di questo straordinario successo del progetto, ha deciso di finanziarlo con ulteriori 8 milioni di euro, individuati fra le risorse del Piano Operativo del Fondo Sociale Europeo 2008-2009. In questo modo, lo scorrimento della graduatoria delle aziende, al momento escluse dai benefici, potrà produrre ulteriori 750-800 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. "E´ stata una grande scommessa vinta, - commenta l´assessore Paolo Gatti - quella di voler realizzare questa iniziativa così da spendere e rendicontare alla Commissione Europea entro il 30 giungo le risorse recuperate dalla vecchia programmazione del Fondo Sociale Europeo e dare un forte impulso all´occupazione regionale. Il successo dell´iniziativa è un segnale importante che dimostra la capacità del Sistema Abruzzo di saper affrontare e vincere sfide ardite. Da un lato la Regione ha compiuto uno sforzo organizzativo poderoso per rendere fattibile questo progetto, dall´ altro il sistema economico e produttivo regionale ha risposto con entusiasmo. C´è voglia di rilanciarsi da parte delle imprese abruzzesi sui mercati attraverso l´acquisizione di forza lavoro, assunta nonostante la crisi. Crisi che prosegue e colpisce soprattutto e ancora sul fronte occupazionale. Un ulteriore dato va sottolineato: tante aziende sono rimaste escluse dai bonus ma hanno voluto comunque tenere in vita il nuovo rapporto di lavoro contratto per partecipare al bando. Abbiamo pensato quindi di reperire dal Piano Operativo 2007-08 del Fondo Sociale Europeo ulteriori 8 milioni di euro - conclude l´assessore - che vogliamo destinare a questo progetto per consentire lo scorrimento della graduatoria che vede 1.849 imprese ora escluse dai benefici del bando, ma le cui istanze sono state ammesse ma non finanziate per l´esaurimento delle risorse". Al beneficio dei nuovi contributi potranno accedere anche le aziende che hanno avuto delle difficoltà meramente burocratiche nella presentazione delle fideiussioni bancarie. Nel corso della conferenza stampa dell´assessore Gatti, è stato anche illustrato il programma del seminario informativo "Lavorare in Abruzzo - Una esperienza di successo da replicare nella programmazione del Fondo Sociale 2007/2013", che si terrà giovedì 22 luglio alle ore 15.30 presso la sala convegni del Porto Turistico Marina di Pescara. Durante il seminario informativo, rivolto a tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali della regione, saranno illustrate le linee guida della nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo, che prevede risorse pari a 125 milioni di euro. Il programma del seminario contempla gli interventi del professor Giuseppe Mauro, docente di Economia all´Università "G. D´annunzio", dal titolo "L´abruzzo alla prova della crisi globale", dell´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, dal titolo "Lavorare in Abruzzo e linee guida per la programmazione Fse 2009-10-11", e del Presidente della Regione, Gianni Chiodi, sul tema "L´abruzzo e la sfida del risanamento". Le conclusioni sono affidate al Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.  
   
   
ABRUZZO: SEDICI MLN DI FONDI FERS PER INNOVAZIONE E SICUREZZA  
 
 Pescara, 19 luglio 2010 - Otto milioni di euro,che diventeranno sedici grazie allo scorrimento della graduatoria, saranno erogati, a valere sul Por-fesr 2007/2013, alle aziende abruzzesi che ne hanno fatto richiesta, per introdurre rilevanti innovazioni nel sistema produttivo (linea A della misura) e per promuovere l´eco innovazione e la sicurezza nei luoghi di lavoro (linea B). Lo ha reso noto l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. Le domande pervenute sono state 1000, 624 quelle ammissibili e 83 quelle finanziate tra linea A e B. "Propio in virtù del successo della misura - ha spiegato l´Assessore - abbiamo ritenuto di raddoppiare il finanziamento da otto milioni a sedici, attraverso lo scorrimento della graduatoria, che sarà deliberato già il prossimo lunedì dalla Giunta regionale". "Soprattutto sulla linea A per innovare i processi produttivi - ha aggiunto Castiglione - si è registrato un maggiore interesse delle aziende che vogliamo in qualche modo assecondare". Castiglione ha quindi avvertito che la "esiguità delle risorse è anche legata alla rimodulazione dei fondi comunitari imposta dall´Unione europea dopo il terremoto. Vorrei ricordare che per andare incontro alle esigenze della popolazione, e per sostenere il riavvio del processo produttivo, sull´area del cratere sono stati emessi bandi per 46 milioni di euro. Ora aspettiamo che le regioni, come è nella prassi in caso di gravi eventi naturali, rendano accessibile il fondo di solidarietà che si sono impegnate a versare all´Abruzzo e che ammonta a circa 200 milioni di euro". Entrando nel merito della spesa dei fondi comunitari Castiglione ha dichiarato che "ogni allarmistica previsione è destituita di fondamento. Il mio settore entro l´anno metterà a bando tutte le misure previste e siamo convinti di non dover utilizzare nemmeno il benefit concessoci dall´Unione europea dopo il terremoto,di posticipare di un anno la rendicontazione. Contiamo di essere pronti per aprile del prossimo anno".Infine, l´Assessore ha avvertito che questi sono gli ultimi bandi "sui fondi strutturali che dal 2013 si azzereranno. Così come tutte le prossime misure avranno come priorità i poli di innovazione e non le singole aziende. Questo in un´ottica di superamento della logica dei consorzi industriali in favore dei centri sinergici.  
   
   
IMMIGRAZIONE - PRESENTAZIONE DEL CENSIMENTO SUI MEDIATORI INTERCULTURALI IN EMILIA-ROMAGNA: 849 PERSONE, OLTRE L´80% È DONNA. L´ASSESSORE MARZOCCHI: "INFORMANDO E ORIENTANDO GLI STRANIERI ALLA CORRETTA FRUIZIONE DEI SERVIZI, CONTRIBUISCONO A RAFFORZARE LA COESIONE SOCIALE"  
 
 Bologna, 19 luglio 2010 – In Emilia-romagna operano, con modalità “strutturate” e continuative, circa 300 mediatori e mediatrici interculturali, a cui si affianca un numero quasi doppio di persone che svolgono quest’attività in modo più occasionale. Complessivamente si tratta di 849 mediatori, che coprono un ruolo fondamentale di “ponte” – non solo linguistico, ma soprattutto culturale – con gli stranieri. Un ambito professionale, quello della mediazione, fortemente “al femminile” (le 685 donne rappresentano oltre l’80%) e con forti competenze nell’ambito dei servizi sanitari. E’ il quadro che emerge dal report sulla mediazione interculturale nei servizi alla persona della Regione Emilia-romagna. Un censimento inedito, nel suo genere, in ambito nazionale. “Il settimo Rapporto Cnel sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia, recentemente diffuso, riconosce all’Emilia-romagna il primo posto nel Paese – ha ricordato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Teresa Marzocchi, presentando il report sui mediatori – . A quest’importante risultato hanno contribuito sicuramente le esperienze di mediazione interculturale, che da tempo sono presenti nei servizi territoriali regionali. Esperienze che, informando e orientando gli stranieri alla corretta fruizione dei servizi, e facilitando le relazioni, hanno rafforzato la coesione sociale, evitando il ricorso – che sarebbe oltremodo discriminatorio – a servizi separati per italiani e stranieri”. Insieme all’alfabetizzazione alla lingua italiana e al contrasto alla discriminazione “le attività di orientamento e mediazione interculturale – ha aggiunto l’assessore – sono una delle tre priorità strategiche per l’integrazione sociale dei cittadini immigrati individuate dalla Regione Emilia-romagna con l’ultimo piano triennale 2009-2011”. Per le attività di mediazione, la quasi totalità degli enti pubblici – con l’eccezione di alcune realtà sanitarie – si avvalgono di fornitori esterni, perlopiù cooperative o associazioni (34 per l’Emilia-romagna). Sul totale (849) dei mediatori e delle mediatrici “impegnabili” in regione, le presenze più numerose riguardano Modena (226), Bologna (188), Parma (136) e Ferrara (106). I mediatori (strutturati o occasionali) che svolgono, in tutto o in parte, le loro attività nelle strutture sanitarie regionali sono il 50% dell’intero universo. In realtà, in questo specifico settore, ancora più che negli altri, si dovrebbe parlare di mediatrici. Qui la componente femminile rappresenta infatti oltre il 90% delle figure di intermediazione, e in alcune aziende sanitarie è pressoché esclusiva: a Bologna (Ausl e Azienda ospedaliera) operano 95 mediatrici, tutte donne; a Ferrara su 87 operatori nel campo della mediazione 74 sono donne, e a Modena (sempre Ausl e Azienda ospedaliera) sono attive 86 donne e un solo uomo. Un aspetto che non deve sorprendere: i servizi sanitari comprendono infatti ambiti di specificità (come l’ostetrico-ginecologico, i consultori) dove non solo è importante conoscere lingue e culture ma anche saper approcciare esperienze, confidenze e ambiti d’intimità. Oltre al sanitario, gli altri settori prevalenti d’attività per i mediatori sono lo scolastico-educativo e l’informativo (sportelli, servizi di accoglienza e orientamento). Tra i principali ambiti linguistico-culturali di competenza c’è l’arabo (166 mediatori, di cui 122 donne), seguito dal rumeno/moldavo (72), dal cinese (67) e dall’albanese (64). Mediamente alti i curricula scolastici dei mediatori: se meno del 3% ha terminato la scuola dell’obbligo, oltre il 12% possiede un diploma universitario triennale, e più del 55% ha una laurea: tra questi ultimi, il 10% ha un titolo post laurea di specializzazione o il dottorato. Sul totale dei mediatori, il 60,8% si è formato per operare nel campo della mediazione culturale seguendo corsi appositi.  
   
   
FORMAZIONE, 6 MILIONI PER IMPRESE PIÙ COMPETITIVE AL VIA UN AVVISO PUBBLICO CHE PUNTA A RAFFORZARE IL CAPITALE UMANO ECCO I SETTORI CHIAVE DELL´ECONOMIA TOSCANA SOSTENUTI DAL BANDO  
 
 Firenze, 19 luglio 2010 - Altri sei milioni di euro per andare oltre la crisi e rilanciare l´economia toscana. Li ha stanziati la Regione con un bando che scadrà il prossimo 29 ottobre e di cui Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, al lavoro e alla formazione, ha dato conto il 16 luglio in una conferenza stampa a Firenze. «In questa fase ancora caratterizzata da forti difficoltà per le nostre imprese – ha detto Simoncini – è più che mai necessario investire sul capitale umano, sulle competenze dei lavoratori e degli imprenditori. L´economia sta cambiando e il nostro sistema produttivo deve potersi adeguare a questi cambiamenti per non restare indietro e reggere la concorrenze sui mercati mondiali». E´ questa l´idea che ha ispirato la scelta di individuare e puntare su precisi settori chiave. «A cominciare – ricorda l´assessore – da quello, cruciale, dell´energia e dell´ambiente, sul quale la giunta intende investire per attrarre e creare nuova impresa e sulla quale si concentrano risorse per quasi 2 milioni di euro». I sei milioni di euro sono destinati a cinque grandi ambiti di intervento, individuati, appunto, sulla base di specifici criteri: o perché particolarmente in affanno, o perché di interesse per una migliore sostenibilità dell´intero sistema e per questo meritevoli di maggiore attenzione. Si sosterranno così i settori delle energie e dell´economia verde, come anche il manifatturiero o la nautica da diporto. Senza dimenticare il settore delle professioni dello spettacolo e la valorizzazione degli antichi mestieri, che richiamano la storia e le tradizioni toscane. Per l´ambito energetico-ambientale lo stanziamento è significativo: 1 milione e 800 mila euro, declinati nei settori della filiera del legno (4 00.000 euro a disposizione), della certificazione energetica degli edifici (600.000), green economy (800.000). Seguono gli antichi mestieri (600.000), lo spettacolo (1.000.000), il manifatturiero (1.600.000) e la nautica da diporto (1.000.000). Il bando è scaricabile su questo sito nella sezione Lavoro e formazione. Ma oltre alla creazione d´impresa, si punta anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. Il bando prevede l´obbligo di individuazione preventiva delle imprese destinatarie dei progetti, assegnando un punteggio di priorità qualora il progetto si rivolga, oltre che agli occupati, anche a soggetti non occupati (inoccupati, disoccupati, soggetti in cassa integrazione o mobilità), prevedendone la formazione in vista di un loro reinserimento sul mercato del lavoro, in particolare nelle imprese individuate quali destinatarie del progetto. Ma non è tutto. Il bando sottolinea che i progetti presentati devono garantire il raggiungimento, oltre che di obiettivi formativi, di obiettivi di stabilizzazione, mantenimento o incremento dell´occupazione. Ciò avviene attraverso l´impegno, da assumere obbligatoriamente, alla trasformazione di almeno il 30% delle forme di impiego a tempo determinato presenti nelle imprese in contratti a tempo indeterminato oppure con la loro proroga di almeno 24 mesi. Nel definire il bando si è cercato anche di sperimentare una prima forma di integrazione con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), attraverso meccanismi che incentivano l´integrazione delle risorse dei fondi strutturali. Il bando prevede infatti l´attribuzione di punteggi di priorità ai progetti che individuino quali destinatarie, imprese aderenti ad un protocollo localizzativo approvato dalla Giunta Regionale, e/o imprese finanziate nell´ambito di misure di aiuto agli investimenti, anche sotto forma di ingegneria finanziaria (garanzia, fondi rotativi, capitale di rischio), all´innovazione tecnologica e allo sviluppo sperimentale.  
   
   
IMMIGRAZIONE: BANDA FABBRICAVA PERMESSI, 7 ARRESTI; DE CORATO: “GRAZIE ALL’ARMA. A MILANO PROLIFERA PRODUZIONE FALSI PERMESSI PERCHÈ MERCATO È FLORIDO. PIÙ SEVERITÀ DAI GIUDICI PER DISATTIVARE IL CIRCUITO”  
 
 Milano, 19 luglio 2010 - “Ringrazio i Carabinieri, e in particolare il colonnello Sergio Pascali comandante provinciale dell’Arma, per aver sgominato una banda che favoriva l’immigrazione clandestina. Un’operazione che segue quella realizzata lo scorso giugno dalla Polizia Locale. Quando fu scoperta un’ altra ‘centrale’ in un negozio di telefonia nel quartiere Corvetto gestito da un pakistano dove sono stati rinvenuti centinaia di falsi contratti di lavoro, per cui si pagava fino a 5000 euro e 1500 schede telefoniche intestate a prestanomi. E anche in quel caso venne attuato un raggiro al Viminale, sfruttando in particolare la sanatoria del 2009 per colf e badanti. Se crescono le organizzazioni criminali specializzate nella produzione di falsi permessi ciò lo si deve anche al fatto che a Milano il mercato è florido, essendo costituito da 50 mila irregolari. E dove c’è un’offerta così altra cresce anche la domanda. Per disattivare questo circuito occorre allora più severità da parte dei giudici”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Da inizio anno – spiega De Corato – sono 431 i clandestini denunciati o arrestati dai vigili. Ancora oggi sono scattati altri arresti A finire in manette un ghanese di 43 anni, con precedenti per spaccio, sorpreso sulla 90/91 e trovato in possesso di alcune dosi di droga. E un egiziano trovato alla guida di un ciclomotore senza documenti né patente, inottemperante a un decreto di espulsione emesso nel 2009 dalla Questura di Milano. E’ evidente - sottolinea De Corato - che serve un giro di vite. Ma finora dai giudici sono arrivati solo segnali di abbassamento della guardia: dall’aggravante clandestinità ritenuto illegittimo dalla Consulta, ai mancati sequestri disposti dall’autorità giudiziaria di appartamenti affittai a irregolari, alle espulsioni col contagocce (2 a Milano), alle condanne risibili. Solo ieri i vigili hanno arrestato al parco Sempione uno spacciatore già finito in manette sei mesi fa per spaccio nella stessa area verde. Ed era già in libertà”.  
   
   
MILANO: I CONSUMI 2009 DELLE FAMIGLIE MILANESI: UN SUCCESSO I MERCATI RIONALI  
 
Milano, 19 luglio 2010 - Nel 2009 la spesa media mensile per ogni famiglia milanese è stata di 2.870 euro. Il dato emerge dall’indagine sui consumi realizzata da Comune di Milano e Camera di Commercio e presentata questa mattina dall’assessore alle Attività produttive, Politiche del Lavoro e dell’Occupazione Giovanni Terzi e dal membro di giunta della Camera di Commercio Renato Borghi. “I dati – ha commentato Terzi - dimostrano che nel periodo di analisi, ovvero di crisi, i consumi medi delle famiglie milanesi sono sostanzialmente rimasti invariati (la spesa media mensile, nel 2008, era stata pari a 2.871 euro)”. “Questo – ha continuato l’assessore – è stato possibile grazie anche alle politiche di sostegno delle diverse istituzioni che, lavorando in squadra, hanno permesso – per esempio - il mantenimento del tessuto commerciale cittadino e l’adozione di tariffe eque per i principali servizi”. “A cambiare, in definitiva, sono state le abitudini e gli stili di vita. Questa indagine giunta alla quarta edizione – ha sottolineato Terzi - ha il merito di analizzare le trasformazioni e aiutarci a capire come fronteggiarle. I dati rivelano infatti la loro importanza quando applicati alla realtà quotidiana” ha precisato l’assessore. “La diminuzione della spesa per i beni alimentari e una maggiore attenzione dei cittadini nei confronti dell’offerta commerciale dei mercati rionali, per esempio, ha dato un’indicazione precisa all’amministrazione. Si è così proseguito nel percorso di riqualificazione delle strutture comunali, un’operazione già da tempo intrapresa”. “Ancora - ha concluso Terzi – il fatto che le famiglie milanesi abbiano aumentato gli acquisti scontati, potrebbe suggerire una via di maggiore elasticità nella gestione dei periodi dei saldi”.  
   
   
A MILANO OGNI FAMIGLIA SPENDE 2.870 EURO AL MESE 16,2% PER LA CASA, 14,7% PER GLI ALIMENTARI, 10,3% PER I TRASPORTI SEMPRE PIÙ ACQUISTI IN SALDI E SCONTI (+44%) UNA FAMIGLIA SU DIECI FA FATICA CON SOLO 981 EURO AL MESE DI SPESA  
 
Milano, 19 luglio 2010 - Alti i consumi dei milanesi: la spesa media mensile totale delle famiglie di Milano nel 2009 è stata di 2.870 euro (2.776 al netto della spesa per mutui), in leggerissimo calo rispetto al 2008, -0,03%, ma più alti del 17,5% rispetto ai consumi medi della famiglia italiana (2.442 euro al mese al netto della spesa per mutui). Cambiano le abitudini di consumo: rallenta la spesa per i beni alimentari, dai 466 euro mensili in media nel 2008 ai 422 nel 2009 (-9,4%), mentre aumenta di poco quella per i consumi non alimentari, da 2.405 nel 2008 a 2.448 (+1,8%) che ne fa crescere il peso sul totale della spesa media mensile delle famiglie milanesi (dall’83,8% all’85,3%). Il calo dei consumi alimentari può essere spiegato dagli effetti della crisi, che ha colpito soprattutto le fasce più deboli che hanno rivolto la loro attenzione verso mercati rionali, promozioni e “primi-prezzi”. Con una quota pari al 16,2%, la voce casa è quella che incide maggiormente sul bilancio familiare (tra costi per l’abitazione, 13,6% e spese per luce e gas, 2,6%, senza però includere il fitto figurativo, 18%). La casa è seguita da alimentari (14,7%), trasporti (10,3%), sanità (5,9%) e mobili ed elettrodomestici (5,4%). È la Milano delle differenze, tra centro e periferia (4.569 euro e 2.637), dirigenti e operai (5.176 e 2.237), dove si riducono i consumi dei pensionati (-11,5%) mentre aumenta la spesa della fascia d’età 50-64 anni (+21%) e risparmia chi vive con qualcuno rispetto ai single (le coppie risparmiano in media il 25% rispetto ai single). Il 63% degli intervistati dichiara che risparmierà una parte del reddito o lo utilizzerà per il mutuo, il 37% invece sarà costretto ad utilizzare tutti i suoi introiti per le spese familiari. Il 10% delle famiglie milanesi, quelle meno ricche ha una capacità di spesa pari al 2,4% del totale spese (981 euro al mese per oltre 65 mila famiglie) e il 25% delle famiglie meno abbienti ha un livello di consumo medio di circa 1.438 euro. Emerge dall’indagine della Camera di commercio di Milano e del Comune di Milano sui consumi delle famiglie milanesi, rilevazione consumi effettuati nel 2009 su 800 famiglie milanesi. I dati dell’indagine sono consultabili online all’indirizzo web www.Milano.consumi.info. Stili di consumo. Il 94% delle famiglie milanesi acquista prodotti in promozione, scontati o in saldo, le stesse dichiarano di aver aumentato questa tipologia di acquisto del 44%. I prodotti biologici sono preferiti da quasi una famiglia su due, mentre quelli Doc, Igt e Dop vengono scelti dal 62% dei consumatori milanesi. Un aumento del 42% si è verificato sull’utilizzo di prodotti a risparmio energetico, ora presenti in 7 case su 10. - Alimentari. Le voci più importanti carne (22,8%) e frutta e verdura (17,7%). Seguono latte, formaggi e uova (13,3%), pane e cereali (12%), zucchero, caffè e drogheria (10,7%) e le bevande (10,4%). Solo dopo arriva il pesce (5,8%) il cui consumo si è anche ridotto del 19,8%. In un anno cresce soprattutto la spesa per oli e grassi (+4%) e in minima parte per uova e latticini (0,4%), in calo tutti gli altri prodotti, soprattutto la voce altri generi alimentari (-31,8%, che passa da 27 a 18 euro). Chi vive con un’altra persona risparmia il 20% rispetto al single. Chi vive con due persone il 40%, con tre il 46%, più rispetto all’anno precedente quando i risparmi erano rispettivamente del 7%, 22% e 37%. Sul totale della spesa mensile si notano alcune differenze tra Milano ed il resto d’Italia: nel capoluogo lombardo la spesa per i prodotti da forno incide per 1,8% mentre nel resto del Paese 3,3%. Anche la carne pesa sul bilancio mensile meno a Milano (3,4%) che in Italia (4,3%). Non alimentari. Scendono le spese per l’abitazione, che passano da 408 euro a 389, -4,7%. In aumento quelle per i trasporti, da 263 a 295 euro, +12%, determinato soprattutto dagli incrementi degli acquisti di motocicli, per parcheggi e pedaggi e per i trasporti aerei e ferroviari; in forte contrazione le spese per l’acquisto di auto (-41%). Il rialzo più consistente nel comparto è attribuibile alle spese per l’acquisto di carburante (dai 45 euro mensile del 2008 agli 81 del 2009). Chi vive con un’altra persona risparmia il 28% rispetto al single. Con due il 39%, con tre il 47%. Risparmi rispettivamente al 20%, al 43% e al 44% l’anno precedente. Sul totale della spesa mensile Milano si differenzia dal resto d’Italia soprattutto per la spesa sanitaria che incide il doppio sul bilancio familiare (6,1% contro 3,6%), al contrario le spese per i combustibili incidono solamente per il 2,7%, a differenza del 5,5% nazionale. Diversamente la spesa per l’abitazione risulta essere più incisiva a Milano che in Italia (33,7% contro 28%). Cresce del 42,3% la spesa per la cultura ed il tempo libero, passando da 110 euro mensili a 156. Per i beni semi durevoli come l’abbigliamento e le calzature si è verificata una contrazione del –10%, che ha portato la spesa mensile dai 117 euro del 2008 ai 105 del 2009. Casa. Fitto figurativo a parte (18%, valore stimato dalle famiglie che vivono in casa di proprietà o in uso gratuito), sono di affitto per canone mensile le spese per la casa prevalenti, il 5,5%. Seguono quelle per l’acqua e il condominio (5,5%) e per il gas e l’energia elettrica (2,6%). E le spese per la casa incidono per quasi la metà (40,2%) sui consumi mensili di chi vive da solo. Prendendo in considerazione le sole famiglie che sostengono la spesa di affitto o mutuo (per l’affitto il 31,9% del totale, circa 210.000 famiglie, e per il mutuo il 13,5% del totale, circa 88.000 famiglie) entrambe sono calate dal 2008 al 2009, la prima da 517 a 490 euro, la seconda da 817 a 697 euro. La rata media d’affitto mensile dei milanesi risulta poi essere maggiore del 23% rispetto alla media del Nord Italia e del 32% per la media italiana. La spesa per il mutuo, invece, risulta maggiore del 37% confrontata alla media italiana e del 32% a confronto con la media del Nord Italia. Per zona. Centro 4.569 euro al mese in media, semicentro 2.964, periferia 2.637, consumo medio più elevato in centro in quanto è la zona con famiglie a più alto reddito. Aumenta la differenza tra centro e periferia: la spesa media mensile nel cuore della città è aumentata del 15%, mentre è scesa del 3% nelle zone periferiche. Il 23% degli intervistati in centro dichiara di avere un reddito familiare di oltre 60.000 euro, contro il 6% del semicentro e il 2% della periferia. Per gli abitanti del centro le spese per l’abitazione costituiscono il 41,2% della spesa mensile. Per numerosità famiglia. Single 2.059 euro, coppia 3.021, tre persone 3.737, quattro persone 4.383, cinque persone e oltre 4.927. La spesa aumenta al crescere della dimensione ma in modo meno che proporzionale. Vengono rispettate le economie di scala dovute alla dimensioni del nucleo. Per monogenitore la spesa media mensile è di 2.939 euro, per una coppia con figli 4.173, senza figli 3.071 e per una persona sola 2.059 euro. Per la famiglie con più di 5 componenti le spese per la casa rappresentano un quarto della spesa mensile. Per età. Fino a 34 anni la spesa è di 2.896 euro mensili, da 35 a 49 anni 3.288, da 50 a 64 anni 3.728 e oltre 65 anni 2.111. Il ciclo d’entrata, permanenza e uscita dal mercato del lavoro condiziona l’ammontare dei consumi che segue l’evoluzione del “ciclo di vita” della famiglia. Calano rispetto al 2008 soprattutto i consumi degli over 65, -20%, mentre cresce del 21% la spesa della fascia precedente (50-64). Per professione. Imprenditore e dirigente le professioni a più alto reddito e con consumi elevati superiori ai 4.000 euro (5.176 per dirigente o quadro e 4.210 per l’imprenditore e libero professionista). Professioni a reddito medio (impiegato e lavoratore in proprio) con consumi dai 2.873 euro ai 3.790. Altre condizioni professionali (2.288 per i ritirati dal lavoro e 2.237 per gli operai) e non professionali (1.879) con consumi bassi. Per reddito. Per i redditi fino a 15.000 euro la spesa media mensile è di 1.367 euro, che sale a 2.333 per la fascia 15.000-30.000. 3.583 è la spesa per i redditi da 30.000 a 50.000 euro, mentre da 50.000 a 70.000 è di 4.846 euro mensili. Infine i redditi superiori a 70.000 spendono 7.432 al mese. Per la fascia di reddito più bassa (fino a 15.000) la spesa annuale risulta di 16.404, maggiore della somma dei redditi familiari, mentre nella fascia fino a 30.000 i consumi (28.000 euro) assorbono quasi tutte le entrate. La categoria di reddito più bassa risulta essere quella in cui la spesa per abitazione incide maggiormente 40,4%. Luoghi di acquisto. Per i beni alimentari i negozi tradizionali rimangono i luoghi di acquisto privilegiati (3 consumatori su 4), seguiti dai mercati rionali e bancarelle (70,6%). Una famiglia su 10 fa acquisti on line, attività che ha avuto un incremento del 46%, mentre una famiglia su 14 produce in casa pane e ortaggi. Per i beni non alimentari i grandi magazzini sono frequentati dall’83% delle famiglie milanesi, seguiti a breve distanza dai negozi tradizionali, frequentati da 3 consumatori su 4, e dai mercati (71%). Anche per questi prodotti il commercio elettronico è cresciuto, in questo caso del 44%. Sia i centri commerciali sia gli outlet sono frequentati da circa il 50% dei consumatori, in modo invariato rispetto all’anno precedente. Utilizzo del reddito. Il 63% degli intervistati dichiara che risparmierà una parte del reddito o lo utilizzerà per il mutuo, il 37% invece sarà costretto ad utilizzare tutti i suoi introiti per le spese familiari. La fascia di reddito più bassa (<= 15.000 anno) ha maggiori difficoltà ad accumulare dei risparmi, l’87% degli intervistati dichiara infatti di utilizzare la totalità dei proprio introiti per i consumi familiari, contro appena il 7% dei rappresentanti della fascia più abbiente (> 70.000 euro annui). Per quanto riguarda le fasce di età, tra i più giovani il 64% dichiara di destinare parte del reddito al risparmio o al mutuo, superati solo dalla fascia 35-49 anni (69%). Analizzando il numero di componenti familiari, i nuclei più votati al risparmio risultano essere quelli formati da 4 persone: tra loro solo il 33% degli intervistati destina ai consumi l’intero reddito. Disuguaglianze e concentrazione dei consumi. Il 10% delle famiglie milanesi, quelle meno ricche ha una capacità di spesa pari al 2,4% del totale spese (981 euro al mese per oltre 65 mila famiglie) e il 25% delle famiglie meno abbienti ha un livello di consumo medio di circa 1.438 euro, il 50% delle famiglie raggiunge il 25% delle spese, con un consumo medio di 2.785 euro mensili. Il 75% delle famiglie ha a propria disposizione un consumo che è intorno alla metà di quello totale ed una capacità di consumo media di 4.359 euro. L´ultimo "quarto" di famiglie (cioè il 25% con consumi più elevati) va in due classi: i "ricchi" (15%) e i "super-ricchi" (cioè l´ultimo 10% della distribuzione), questi ultimi realizzano un po’ meno del 25% della spesa totale, con un consumo medio di 10.000 euro mensili.  
   
   
REGIONE FVG ED ELISA PER PROMUOVERE L´´AFFIDO  
 
Trieste, 19 luglio 2010 - La Regione Friuli Venezia Giulia e la cantante monfalconese Elisa sono idealmente unite in un´azione volta a dare una risposta alle centinaia di bambini ed adolescenti che per varie ragioni non possono essere accuditi dai propri genitori naturali. E lo fanno sia promuovendo l´istituto dell´affido familiare che sostenendo lo sviluppo di strutture intermedie tra famiglie affidatarie e le più tipiche comunità di accoglienza, che oggi spesso rappresentano l´unica prospettiva per molti ragazzi. Lo hanno annunciato il 17 luglio a Trieste la stessa Elisa e, in rappresentanza della Regione, l´assessore alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic, in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche il presidente del tribunale per i minorenni, Paolo Sceusa, e Luigina D´orlando, dell´Ufficio del Tutore pubblico dei minori in Friuli Venezia Giulia. Come ha ricordato Kosic, l´affido è un provvedimento temporaneo grazie al quale minori fino ai 18 anni di età vengono accolti per un periodo di tempo limitato presso un´altra famiglia, che li manterrà e provvederà alla loro istruzione, anche beneficiando di un contributo erogato dai servizi sociali dei Comuni. Tuttavia sono ancora poche, rispetto ai bambini in situazione di disagio, le famiglie disponibili all´affido. Se infatti nel complesso sono circa 6.800 i bambini in carico ai servizi sociali, appena 198 dei circa 650 che presentano problematicità più gravi hanno trovato una famiglia pronta ad accoglierli. Da qui iniziative normative e regolamentari volte a sensibilizzare la popolazione sui temi dell´affido - anche attraverso una campagna con lo slogan "Mi (Af)fido di te" - e ad aiutare l´attività di quello che Sceusa ha definito "l´anello di congiunzione", ovvero spazi fisici di condivisione sia per minori che per le famiglie, punti di aggregazione dove gli affidatari possano sostenersi e trovare risposta ai loro interrogativi e ai loro problemi. Uno di questi è in fase di realizzazione a Tapogliano, a cura dell´Associazione "Il Focolare Onlus", a cui Elisa devolverà due euro per ogni biglietto del concerto di piazza Unità di questa sera. "Mi sono avvicinata al Focolare già nel 2004 - ha precisato l´artista - tramite un amico. Sono onorata di poter dare una mano, attraverso la mia musica, a chi in maniera innovativa sa prendere in carico le problematiche dei contesti familiari, e non solo un bambino in difficoltà. Senza essere una comunità ma piuttosto un collante tra le famiglie di origine, quelle affidatarie e le istituzioni". Dal canto suo il presidente del Tribunale per i minorenni, Sceusa, spiegando come l´affido sia una specie di scialuppa di salvataggio per quei ragazzi la cui nave (la famiglia naturale) sta affondando, ne ha indicato caratteristiche, durata e tipologie, unendo il suo plauso a quello di Elisa e dell´assessore al Focolare, "che sta mettendo in campo un´iniziativa che appare particolarmente valida". La dottoressa D´orlando ha evidenziato come il Tutore dei minori è un istituzione che vuol portare la voce e il punto di vista dei bambini, che desiderano avere qualcuno che sappia farsi carico dei loro bisogni. E´ stata anche prodotta un´indagine, pubblicata in un opuscolo dal titolo "Affidamento familiare, un bambino, due famiglie", che rappresenta un collage di esperienze ed è dunque rivolto a tutti i cittadini per promuovere l´affido ed orientare verso di esso. "Noi dobbiamo sostenere in tutti i modi la famiglia, aiutare a superare le difficoltà, senza abbandonare nessuno, collaborando per un welfare di comunità", ha concluso Kosic, ringraziando Elisa, anche a nome del presidente della Regione Renzo Tondo, che oggi non è potuto intervenire, per la sua sensibilità a queste tematiche e per l´opportunità che ha offerto di parlarne per arrivare, attraverso le sue note e la sua voce, ai cuori della gente.