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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Luglio 2011
PIU´ EUROPA E´ LA RISPOSTA ALLA CRISI? SI SECONDO I PARLAMENTARI  
 
Bruxelles, 7 luglio 2011 - I mercati finanziari hanno mantenuto le loro cattive abitudini, i governi dell´Unione europea sono regolarmente declassati dalle agenzie di rating, mentre la richiesta di una tassa sulle transazioni finanziarie rimane inascoltata. In questo modo la socialista francese Pervenche Berès ha riassunto la situazione in Europa prima che il suo rapporto, in cui si chiede un rafforzamento del ruolo dell´Europa per risolvere la crisi economica, fosse adottato dal Parlamento. La relazione vuole aumentare del 5% il bilancio 2014-2020 rispetto al budget attuale. "Abbiamo bisogno di più Europa" ha sottolineato il democristiano austriaco Othmar Karas, d´accordo con la diagnosi del commissario Olli Rehn, secondo cui la risposta adeguata alla crisi dovrebbe essere un coordinamento più ampio e più forte delle politiche a livello Ue. Obbligazioni europee e tassazione delle transazioni finanziarie - Oltre all´introduzione di obbligazioni europee per cercare di tenere alla larga gli speculatori e all´imposizione di una tassa sulle transazioni finanziarie, nel rapporto si chiede di aumentare il bilancio a lungo termine in modo sostenibile, in linea con gli studi che suggeriscono di attestare il volume del budget tra il 2,5 e il 10% del Pil dell´Ue. Il valore aggiunto dell´Europa - Serve un nuovo "New Deal" europeo, per incoraggiare l´innovazione, la creazione di nuovi posti di lavoro e gli investimenti in ricerca e sviluppo, per rilanciare la competitività europea e assicurare una crescita sostenibile, dice il rapporto. L´europa si trova davanti a una scelta fondamentale: o andare a fondo nell´integrazione o cadere nelle mani dei populismi e dei nazionalismi. In particolare, secondo i deputati, serve una cooperazione più forte nelle politiche transfrontaliere come l´energia, i trasporti e la politica estera, dove il valore aggiunto dell´Ue è elevato.  
   
   
DONNE NELLE IMPRESE: IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE LE QUOTE  
 
Bruxelles, 7 luglio 2011 - Le donne dovranno coprire il 30% delle alte dirigenze nelle più grandi società comunitarie quotate in borsa a partire dal 2015 e il 40% dal 2020. Se le misure su base volontaria per aumentare il numero delle donne nelle posizioni decisionali dovessero rivelarsi fallimentari, si dovrà applicare la legislazione europea. Attualmente le donne occupano il 10% delle direzioni e solo il 3% delle presidenze dei consigli di amministrazione delle più grandi società europee quotate in Borsa. In una risoluzione non vincolante adottata oggi, i deputati sottolineano che occorreranno altri 50 anni prima che gli organi dirigenziali delle imprese siano composti almeno per il 40% da donne, in quanto la crescita del numero di donne nei Consigli di amministrazione è di solo mezzo punto percentuale all´anno. La risoluzione, redatta dal vicepresidente Rodi Kratsa-tsagaropoulou (Ppe, El) sulle è stata adottata con 534 voti favorevoli, 109 voti contrari e 29 astensioni. Nel corso del dibattito in Aula la relatrice ha dichiarato che "l´Europa non può permettersi di non sfruttare il talento! Rafforzare il ruolo delle donne nei consigli di amministrazione delle aziende non riguarda solo l´etica e l´uguaglianza, ma è anche essenziale per la crescita economica e per un mercato interno competitivo. Con l´adozione della relazione sulle donne e la direzione delle imprese, il Parlamento europeo ha inviato un messaggio forte a governi, parti sociali e imprese in Europa". Legislazione europea vincolante per incrementare la rappresentanza femminile nelle posizioni di alto livello. L´aula chiede alla Commissione di "proporre delle norme che prevedano per il 2012 quote per implementare la rappresentanza femminile negli organi dirigenti delle imprese al 30% per il 2015 e al 40% per il 2020", qualora le misure su base volontaria non dovessero servire a raggiungere la proporzione di donne prevista. Prendendo ad esempio le quote norvegesi, il Parlamento ha accolto le iniziative di Francia, Paesi Bassi e Spagna nel raggiungere le soglie. Ma anche altre imprese, non soltanto quelle più grandi, dovrebbero bilanciare la rappresentanza di genere e a questo scopo la Commissione dovrebbe pianificare una road map. Posizioni dirigenziali per donne e uomini qualificati - Il Parlamento ha ribadito che le assunzioni negli organi di dirigenza delle imprese dovrebbero essere basate sulle competenze, sulle qualifiche e sulle esperienze del candidato. Studi hanno dimostrato che le compagnie con una percentuale più alta di donne tendono a produrre migliori risultati economico-finanziari. Per permettere a un numero maggiore di donne di assumere posti dirigenziali, Commissione e Stati Membri dovrebbero mettere in atto nuove politiche come la promozione dello sviluppo delle capacità individuali delle donne in seno all´impresa, attraverso corsi di formazione specifici e altre misure di supporto professionale, ad esempio regimi di tutoraggio e collegamento in rete. Allo stesso tempo, gli Stati Membri dovranno introdurre misure speciali, come l´assistenza ai bambini, alle persone anziane, incentivi fiscali per le aziende o altri tipi di compensazione che consentano a donne e uomini che lavorano nelle imprese di conciliare la vita familiare con quella professionale.  
   
   
CONTROLLARE COSTRUIRE PONTI, ABBATTERE LE BARRIERE: L´UE CERCA LINGUISTI  
 
Bruxelles, 7 luglio 2011 - L´ufficio europeo di selezione del personale (Epso) lancia il 6 luglio 2011 le procedure di selezione linguisti per trovare traduttori e interpreti a lavorare in un ruolo cruciale in tutto le istituzioni dell´Ue. L´importanza in materia di assunzioni di alto livello linguisti dimostra il suo impegno per promuovere il multilinguismo. Maroš Šefčovič , vicepresidente della Commissione responsabile per le Relazioni interistituzionali e amministrazione, rivolge un appello ai laureati di tutta Europa: " Anche se questi sono ruoli molto diversi, con una serie di competenze molto diverse, sia traduttori e interpreti svolgono un ruolo fondamentale nel lavoro dell´Unione europea. Permettono la conoscenza e le idee ad attraversare le frontiere e agli europei di tutte le nazionalità a lavorare insieme per migliorare la vite di mezzo miliardo di persone. Incoraggio tutti brillante, linguisti dedicato a considerare unirti a noi e l´Unione europea per una carriera dove possono fare la differenza. " Il lancio delle nuove procedure di selezione segue il successo dello scorso anno dell´introduzione di un nuovo stile di valutazione basati sulle competenze, che ora è usato per selezionare nuovi funzionari dell´Unione europea. Le modifiche includono una stalla, il ciclo più prevedibile delle procedure di selezione, e un focus sulla capacità e competenze, piuttosto che conoscenza. M. Yves Quitin, Direttore Generale per il Personale presso il Parlamento europeo e presidente del consiglio di amministrazione dell´Epso, ha accolto questa ultima linguisti ´tornata di selezione: " Epso e le istituzioni dell´Ue hanno una vera storia di successo in termini di procedure di selezione nuovo che sono orgoglioso di far parte di. Altre organizzazioni grande prestigio internazionale sono ora alla ricerca di noi come leader mondiali in questo campo ed i candidati a questi linguisti ´ procedure di selezione dovrebbe sapere che la valutazione prendono parte è una delle migliori al mondo ". David Bearfield, direttore dell´Ufficio europeo di selezione del personale, ha aggiunto: " Il primo anno di valutazione basati sulle competenze è stato un grande successo. Il feedback da parte dei colleghi tutte le istituzioni dell´Unione europea è che il personale viene selezionato nell´ambito del nuovo sistema sono di altissima qualità. Tutti i candidati alle procedure di selezione linguisti di quest´anno "può essere fiduciosi che, in caso di successo, saranno tra i traduttori e interpreti di maggior talento nel mondo . " Fattori chiave: Procedura di selezione dei traduttori ´si aprirà il 6 luglio e chiudere il 9 agosto. Procedura di selezione degli interpreti ´si aprirà il 12 luglio e chiudere un mese dopo il 12 agosto. Per i traduttori, i candidati possono avere ceco, ungherese, lituano, maltese, polacca o slovacca come lingua madre. Hanno anche bisogno di una conoscenza approfondita di almeno due lingue dell´Unione Europea. I candidati a diventare un interprete dovrà ceca, lettone, maltese, spagnola, svedese come lingua madre. Per la maggior parte delle opzioni lingua che dovranno essere abili in due o tre altre lingue. Epso sono alla ricerca di 163 candidati per il profilo traduttore, ognuno dei quali saranno impiegati presso il laureato Ad di grado 5, dove sarà necessario aver completato gli studi universitari in traduzione, lingue o in qualsiasi altro campo, ma non necessariamente avere esperienza professionale . Per gli interpreti, le istituzioni europee hanno bisogno di un totale di 100 candidati. Questi saranno impiegati in uno dei due gradi: Ad 5 e Ad 7. In entrambi i gradi, i candidati dovranno avere una laurea e hanno completato la formazione in interpretazione di conferenza o ha lavorato come interprete di conferenza per un anno. Ad 7 i candidati dovranno inoltre avere maturato un´esperienza professionale pluriennale ´come interprete di conferenza. Ogni anno le procedure di selezione i linguisti ´si basano su una diversa gamma di requisiti, a seconda della lingua madre delle esigenze delle istituzioni dell´Ue. Procedure di selezione del 2010 traduttori ´attirato 5.648 candidati su cinque profili linguistici. Procedure di selezione del 2010 interpreti ´attirato 1.445 candidati in cinque profili di lingua e in due gradi (Ad 5 e Ad 7). I potenziali candidati possono trovare ulteriori informazioni: http://www.Eu-careers-online.eu/linguists/    
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA E´ SODDISFATTA DELL´ ULTERIORE DIMINUZIONE DEGLI ACCORDI PROBLEMATICI NEL SETTORE DEI BREVETTI FARMACEUTICI A LIVELLO UE  
 
Bruxelles, 7 luglio 2011 – Il secondo esercizio di monitoraggio degli accordi di composizione delle controversie in materia di brevetti nel settore farmaceutico ha evidenziato un ulteriore calo nel numero degli accordi potenzialmente in contrasto con la normativa antitrust dell’Ue. Tale tendenza dimostra che le impreseoriginator e quelle genericiste sono più consapevoli delle tipologie di accordi che possono dare luogo a indagini sotto il profilo antitrust – generalmente i cosiddetti accordi pay-per-delay (impegni a ritardare la commercializzazione di un farmaco generico dietro pagamento) – con evidente vantaggio per i consumatori che potranno beneficiare di farmaci meno costosi. Il numero di composizioni in via amichevole delle controversie brevettuali è tuttavia aumentato nel 2010, a riprova del fatto che la vigilanza della Commissione non impedisce alle imprese di risolvere positivamente i loro contenziosi nei limiti della normativa dell’Ue. “Constato con soddisfazione che il numero degli accordi di composizione delle controversie brevettuali potenzialmente problematici sotto il profilo delle norme antitrust dell’Unione è in continuo calo, senza nulla togliere al legittimo diritto delle imprese di risolvere le controversie in via amichevole. La Commissione continuerà a vigilare affinché le imprese si conformino alla normativa antitrust e non si verifichino ritardi nella commercializzazione di farmaci meno costosi.” ha dichiarato Joaquín Almunia, Vicepresidente della Commissione e responsabile per la politica di concorrenza. Il secondo esercizio di monitoraggio ha individuato 89 casi di risoluzione in via amichevole delle controversie in materia di brevetti tra le imprese originator e le imprese genericiste nel 2010, a fronte di 207 accordi di questo tipo conclusi negli 8 anni e mezzo considerati dall’indagine di settore conclusasi nel luglio 2009 (cfr. Ip/09/1098 e Memo/09/321) e di 93 accordi nei 18 mesi del primo esercizio di monitoraggio (cfr. Ip/10/887). Tuttavia, il numero di accordi potenzialmente problematici sotto il profilo antitrust - in particolare quelli che limitano l’immissione in commercio di un farmaco generico dietro pagamento dell’originator all’impresa genericista - è diminuito significativamente, in particolare se si considera la rilevanza degli accordi. Nel periodo considerato dall’indagine di settore, tali accordi hanno rappresentato il 22% (45 su 207) delle composizioni di controversie segnalate. Nel primo periodo monitorato tale percentuale è scesa al 10% (9 su 93), mentre nel 2010 solo il 3% degli accordi (3 su 89) potrebbe richiedere un’indagine più approfondita. Allo stesso tempo il ricorso agli accordi di questo tipo è indicativo del fatto che né le indagini di settore né l’esercizio di monitoraggio hanno indotto le imprese a protrarre fino all’ultimo le vertenze sui brevetti, riuscendo a trovare - nella maggior parte dei casi - soluzioni che in linea di massima non dovrebbero essere in contrasto con il diritto della concorrenza. La Commissione ripeterà l’esercizio di monitoraggio nel 2012. Parallelamente, la Commissione ha chiuso un’indagine antitrust nei confronti di Boehringer Ingelheim, a seguito dell’accordo che quest’ultima ha firmato con il suo concorrente Almirall inteso ad eliminare tutti i possibili ostacoli alla concorrenza (cfr. Ip/11/842). L’indagine non aveva alcuna correlazione con l’esercizio di monitoraggio sulle citate controversie in materia di brevetti.  
   
   
SOMALILAND: IL COMMISSARIO UE ANDRIS PIEBALGS ANNUNCIA MAGGIORE SOSTEGNO ALLA STABILITA´ E ALLA COOPERAZIONE REGIONALE  
 
Bruxelles, 7 luglio 2011 – Nel corso di una visita al Somaliland, il commissario Ue per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, ha annunciato il 6 luglio che l´Unione europea considera la possibilità di fornire circa 175 milioni di euro in aiuti supplementari alla Somalia, in particolare al Somaliland. Nel suo discorso al parlamento del Somaliland, Andris Piebalgs ha affermato: "L´unione europea apprezza il contributo del Somaliland alla pace e al buon governo della regione. Siamo di fronte ad un esempio incoraggiante di pace, democrazia e stabilità. Intendiamo quindi investire ulteriori fondi a favore dello sviluppo convinti che la sicurezza e condizioni sociopolitiche stabili promuovano lo sviluppo sostenibile." Gli aiuti supplementari a favore del Somaliland si concentreranno su settori atti a promuovere lo sviluppo economico, l´istruzione e la governance. Durante la sua visita, il commissario Piebalgs ha incontrato il presidente Silanyo e ha pronunciato un discorso alla camera dei rappresentanti ad Hargeisa. Il commissario ha sottolineato che il Somaliland è un esempio di stabilità e democrazia che, si spera, incoraggerà anche altre regioni a promuovere un maggiore dialogo politico e a incentivare lo sviluppo e l´integrazione. Il commissario Piebalgs ha evidenziato il ruolo che il Somaliland può svolgere nell´integrazione politica e nello sviluppo della regione del Corno d´Africa. Andris Piebalgs ha esortato il Somaliland a mantenere il proprio impegno nel quadro della lotta internazionale alla pirateria e ha elogiato gli sforzi della guardia costiera, della polizia e dell´apparato giudiziario della regione. Il commissario Ue responsabile dello Sviluppo ha discusso della situazione politica, sociale ed economica del Somaliland nel corso di un incontro con rappresentanti della società civile e della comunità imprenditoriale. Andris Piebalgs ha avuto modo di elogiare il ruolo costruttivo svolto dalla comunità del Somaliland all´estero e ha ribadito l´importanza dell´impegno dell´Unione europea nei confronti degli attori non statali, inclusi la società civile e il settore privato, ai fini dello sviluppo. Il commissario Piebalgs ha concluso la visita al Somaliland con un giro al porto di Berbera e la visita ad un centro di quarantena di animali, dove ha avuto anche l´opportunità di incontrare il preside e gli studenti della scuola tecnica veterinaria di Sheikh, che beneficia del sostegno dell´Ue. Ulteriori informazioni - L´ue ha destinato alla Somalia un pacchetto di aiuti di 212 milioni di euro, attualmente ancora in corso (2008-2013). Gli aiuti dell´Ue al Somaliland sono principalmente diretti ai seguenti settori: sviluppo economico, comprese le infrastrutture: l´Ue ha destinato 19 milioni di euro al ripristino e all´ampliamento dell´infrastruttura idrica in diverse città del Somaliland. Ulteriori settori di sostegno alle infrastrutture verranno individuati nel quadro del pacchetto supplementare; istruzione: con un consistente aiuto dell´Ue, le iscrizioni scolastiche sono passate dal 38,6% del 2006 al 60% stimato per il 2010. Il ministero dell´Istruzione del Somaliland sarà assistito da esperti tecnici forniti dall´Ue per sviluppare una soluzione sostenibile a favore della politica di istruzione primaria gratuita che è stata recentemente annunciata; governance: l´Ue è già il principale donatore nei maggiori programmi dell´Onu volti ad assistere il settore pubblico, la polizia, il settore giudiziario, le istituzioni democratiche, i processi elettorali e la società civile del Somaliland. Rispondendo al chiaro impegno politico dimostrato dal Somaliland nei confronti della riforma del settore pubblico, questa assistenza sarà intensificata ed ampliata, soprattutto nel campo della gestione delle finanze pubbliche.  
   
   
UNA NUOVA RELAZIONE SOTTOLINEA LA NATURA COOPERATIVA DELLA FUTURA POLITICA DI RICERCA DELL´UE  
 
Bruxelles, 7 luglio 2011 - Un gruppo di esperti, costituito nell´ambito degli inviti regionali per il 2010 del Settimo programma quadro (7° Pq), ha appena pubblicato una nuova relazione che contiene diverse raccomandazioni chiave per il futuro della politica di ricerca dell´Ue. A partire da ottobre 2010 il gruppo Seg (Synergies Expert Group), composto da esperti, relatori e rappresentanti del 7° Pq, del Programma quadro per l´innovazione e la competitività (Cip) e dei Fondi per la politica di coesione, ha analizzato come la politica di ricerca dell´Ue dovrebbe essere allineata nei principali programmi quadro e nelle azioni di ricerca europei. Avendo come parola chiave "sinergia", la squadra si è proposta di sviluppare "sinergie in pratica" per l´attuale periodo di programmazione e di esplorare come la ricerca e lo sviluppo (R&s) possano essere potenziati in futuro. Il lavoro del gruppo si è concentrato anche sul futuro di due azioni regionali nell´ambito del 7° Pq: Regioni della conoscenza (Rok) e Potenziale di ricerca (Regpot). La filosofia che sta dietro la sinergia consiste principalmente nel riunire i punti per assicurare che le politiche siano allineate e non si sovrappongano. Questo permetterà di raggiungere più facilmente gli obiettivi generali di ricerca dell´Unione dell´innovazione e la strategia Europa 2020. La strategia definisce il ruolo chiave della ricerca, dello sviluppo tecnologico e della dimostrazione (Rtd) nonché dell´innovazione che sono tra i più importanti motori della crescita. Nella relazione, il gruppo sostiene che le politiche di innovazione a livello dell´Ue sono attualmente frammentate e che il coordinamento di ricerca e innovazione e le politiche di coesione a livello europeo, nazionale e regionale, sia all´interno che tra questi livelli, è sub-ottimale. Inoltre, fanno notare la necessità di strategie comuni in conformità con gli orientamenti di Europa 2020 e una mancanza di una struttura governativa coerente e interattiva. Tra gli altri problemi ci sono complementarità e compatibilità deboli, scarsa interoperabilità di politiche e programmi, in particolare riguardo la dimensione regionale della ricerca e la politica di innovazione, e la dimensione di ricerca e innovazione nella politica regionale. Una mancanza di strumenti che sostengano la riunione di fondi europei e nazionali e una scarsa comunicazione, coordinazione e cooperazione tra attori e partecipanti a tutti i livelli, sono stati identificati come settori che possono migliorare. Il gruppo raccomanda anche che i Fondi strutturali siano sfruttati meglio per progetti di approvvigionamento pubblico e di dimostrazione innovativi e quindi per un miglior sostegno dell´obiettivo "crescita intelligente". Inoltre consigliano di usare il Fondo sociale europeo (Esf) per promuovere maggiori sinergie tra programmi di istruzione e di innovazione rendendolo più orientato all´innovazione. Un punto chiave del rapporto del Seg è l´esigenza di assicurare che l´aspetto regionale della ricerca rimanga ai primi posti dell´agenda politica dell´Ue, una caratteristica che è presente anche in un altra relazione pubblicata di recente, "Analysis and recommendations for the future evolution of the Research Potential Activity of the Eu-eu Fp7 Capacities Programme" (Analisi e raccomandazioni per lo sviluppo futuro delle attività per il potenziale di ricerca dell´Ue - programma "Capacità" del 7° Pq dell´Ue). Quest´ultima relazione contiene i risultati del gruppo di esperti sul portafoglio del progetto Potenziale di ricerca, un gruppo costituito dalla Commissione europea per analizzare l´impatto dei progetti sul potenziale di ricerca. Sulla base di questi risultati, il gruppo ha poi continuato a fare raccomandazioni per la continua evoluzione del programma Potenziale di ricerca. I progetti Potenziale di ricerca sono stati avviati nel 2000 alla luce degli obiettivi della Strategia di Lisbona per rendere l´Ue l´economia basata sulle conoscenze più competitiva e dinamica del mondo. Lo Spazio europeo della ricerca (Ser) è stato creato per collegare le istituzioni di ricerca in tutta l´Ue e i progetti Potenziale di ricerca sono stati creati per incorporare questi nuovi obiettivi nei programmi quadro di ricerca del 7° Pq già esistenti. Questa attività ha permesso a molti istituti di ricerca di potenziare la loro capacità di Rst attraverso il reclutamento di ricercatori capaci ed esperti, e ha facilitato l´acquisizione di attrezzature all´avanguardia. Il fine ultimo era integrare queste entità di ricerca nel Ser e migliorare la loro partecipazione a progetti del 7? Pq dell´Ue. Per maggiori informazioni, visitare: Relazione finale del gruppo Seg (Synergies Expert Group): ftp://ftp.Cordis.europa.eu/pub/fp7/docs/seg-final_en.pdf  Analysis and recommendations for the future evolution of the Research Potential Activity of the Eu-eu Fp7 Capacities Programme (Analisi e raccomandazioni per lo sviluppo futuro delle attività per il potenziale di ricerca dell´Ue - programma "Capacità" del 7° Pq dell´Ue): ftp://ftp.Cordis.europa.eu/pub/fp7/docs/potential-activity-report_en.pdf  Settimo programma quadro: http://cordis.Europa.eu/fp7/people/home_it.html    
   
   
VERSO L´AGENDA STRATEGICA PER L´INNOVAZIONE DELL´UNIONE EUROPEA ROMA, 11 LUGLIO  
 
Roma, 7 luglio 2011 - La Rappresentanza in Italia della Commissione europea è lieta di annunciare il dibattito: Verso l´agenda strategica per l´innovazione dell´Unione europea. L´evento avrà luogo lunedì 11 luglio 2011 alle ore 10.30, presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in via Iv Novembre 149 a Roma. Il 15 giugno l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) ha presentato alla Commissione europea la sua proposta per la nuova Agenda strategica per l´innovazione. Il documento identifica le iniziative chiave da attuare tra il 2014 e il 2020 per promuovere l’imprenditorialità e l’innovazione in Europa. L´agenda definisce anche le priorità principali dell´Istituto fino al 2020, in particolare per quanto riguarda la sua missione, i suoi obiettivi, le modalità di finanziamento e i temi che l´Istituto affronterà in futuro. L´agenda prefigura un nuovo modello di interazione tra ricerca, imprese e istruzione superiore – il triangolo della conoscenza – per migliorare il tasso di innovazione attraverso una gestione imprenditoriale ed un migliore coordinamento delle capacità locali. Si tracciano inoltre anche i temi portanti delle prossime comunità della conoscenza e dell´innovazione (Kic), che dovranno comprendere: la salute, l´apprendimento, i settori alimentare e manifatturiero, la sicurezza e la mobilità. La sperimentazione e il consolidamento di questi nuovi indirizzi possono presentare una grande opportunità per l´Italia, che ha partecipato alla costruzione dell’Eit fin dalle sue fasi iniziali, e possono guidare le politiche industriali e gli orientamenti della ricerca e dell’innovazione. La sperimentazione di nuovi modelli per l’innovazione di prodotto e di servizio risulta tanto più importante in un momento di crisi e di radicale trasformazione del sistema produttivo e sociale italiano nel quadro della strategia Europa 2020 per una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva. Programma: Lunedì 11 luglio, ore 10.30 – 13.00 Sala Natali, Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Via Iv Novembre 149, Roma. Introduce: Elisabetta Olivi, Responsabile Settore Politico, Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Relazione di: Giovanni Colombo, membro del Consiglio Direttivo dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia e Direttore Istituto Superiore Mario Boella; Intervengono: Mario Ali´, Direttore Generale per l´internazionalizzazione della ricerca, Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca; Luciano Maiani *, Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche; Marco Mancini, Presidente Conferenza dei Rettori delle Università Italiane; Luigi Perissich, Direttore Generale Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Conclude: Gudrun Maass, Direzione Generale Educazione e Cultura, Commissione europea. Registrazioni E Informazioni: Si prega di registrarsi entro giovedì 7 luglio inviando una mail a Elena Montani, elena.Montani@ec.europa.eu - 06.69999215 Contesto - L´istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) è un organismo autonomo dell´Unione europea creato nel 2008 che si propone di incentivare un´innovazione di avanguardia a livello mondiale grazie al concetto pionieristico delle comunità della conoscenza e dell´innovazione (Kic). Le Kic riuniscono istituti d´istruzione superiore di eccellenza, centri di ricerca e imprese. Fino ad oggi sono state create tre Kic che si occupano di energia sostenibile (Kic Innoenergy), di cambiamenti climatici (Climate-kic) e della società dell´informazione e della comunicazione (Eit Ict Labs), che lanciano programmi di studio, master e dottorati di ricerca Eit, progetti di ricerca e contribuiscono all´istituzione di nuove imprese. Prossime tappe Sulla base della proposta dell´Eit, la Commissione presenterà l´Agenda strategica per l´innovazione entro dicembre 2011. L´agenda dovrà in seguito essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Per maggiori informazioni sull´Eit e sull´Agenda strategica per l´innovazione: http://eit.Europa.eu/press/news-archive/single-view/article/eit-strategic-innovation-agenda-sia-investing-in-innovation-beyond-2014.html    
   
   
AMMINISTRATRICI LOCALI, UN CORSO PER COGLIERE LE OPPORTUNITA´ EUROPEE  
 
Firenze, 7 luglio 2011 - “Amministratrici locali: saper comunicare, saper cogliere l’opportunità Europa”. E’ il titolo della seconda edizione del corso rivolto a 40 amministratrici locali della Toscana, organizzato da Anci e Regione in collaborazione con Cittalia, che si svolge giovedì e venerdì a Firenze nel complesso dell’ex-Murate (via dell’Agnolo). Obiettivo del corso fornire alle amministratrici toscane tutti gli strumenti normativi, politici, tecnici e comunicativi per sviluppare competenze e saper cogliere le opportunità europee, con un primo modulo incentrato sul tema della comunicazione politico-istituzionale e sul mondo dei new media ed una seconda parte che consentirà di sviluppare maggiori competenze sui temi della progettazione europea e dei programmi di finanziamento comunitario. Alla due giorni interverranno esperti del mondo della comunicazione, dell’università e dell’amministrazione locale, tra cui l’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, il presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, la presidente della Commissione regionale pari opportunità Rossella Pettinati e la responsabile Anci per le pari opportunità Amalia Neirotti.  
   
   
FVG-CARINZIA: DE ANNA-DOERFLER, IN AUTUNNO PRONTI PER L´EUROREGIONE  
 
Trieste, 7 luglio 2011 - Statuto per la costituzione della sede dell´Eruoregione a Trieste, tappe comuni del Giro d´Italia e organizzazione congiunta di eventi top del beach volley sono stati i temi principali affrontati a Klagenfurt, nel corso di un incontro ufficiale, dal governatore della Carinzia, Gerhard Dörfler, e dall´assessore a Cultura, Sport e Relazioni internazionali del Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna. Per quanto riguarda l´Euroregione, l´attenzione si è soffermata sull´aspetto procedurale che mira a far diventare Trieste la sede ufficiale dell´organismo territoriale. "Illy, Galan e Haider prima ed ora Tondo, Zaia e Dörfler - ha commentato De Anna - avevano trovato un accordo affinché il capoluogo del Friuli Venezia Giulia diventasse punto di riferimento dell´Euroregione. Per fare questo era necessario dare vita ad una entità giuridica riconosciuta, individuata ora nel Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). In questa fase - ha aggiunto - stiamo cercando di armonizzare le richieste del Governo nazionale con le esigenze formulate dagli Esecutivi di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia". "I nostri uffici - ha precisato l´assessore - stanno mettendo a punto lo statuto affinché si possa arrivare, entro l´autunno, alla convocazione di una vertice trilaterale per far nascere ufficialmente il Gect quale soggetto giuridico sopranazionale agile, in base al quale essere in grado di presentare domande ed attingere fondi europei a favore delle tre regioni". L´obiettivo annunciato dall´assessore De Anna è anche quello di tenere le porte aperte affinché, in un prossimo futuro, possano fare ingresso nel Gect altre regioni contermini. "In questo caso - chiarisce de Anna - è necessario che, per coinvolgere la Slovenia, questa nazione proceda alla creazione delle regioni, mentre nel caso della Croazia esistono già le contee e si dovrà solo attendere l´ingresso della Nazione nell´Unione Euoropea programmato per il 2013". Nel corso dell´incontro, De Anna e Dörfler hanno anche creato le basi per portare avanti due argomenti di carattere sportivo. Il primo riguarda l´organizzazione comune di alcune tappe del Giro d´Italia che possano vedere coinvolti Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia. "Il tema - ha confermato l´assessore - dovrebbe vedere protagoniste Klagenfurt, Kraniska Gora e una località della nostra regione quali candidate ad ospitare per tre edizioni alcune tappe della corsa rosa. Ora attendiamo di capire che cosa succederà all´interno del comitato organizzatore del Giro poiché sono previsti alcuni cambiamenti ai vertici della Rcs. A breve torneremo da Dörfler insieme ad Enzo Cainero, organizzatore fino ad oggi delle tappe della corsa in Friuli Venezia Giulia, e vedremo come poter portare avanti questa candidatura". Infine il beach volley, visto che sul lago di Velden anche questa estate verrà ospitata una tappa del campionato mondiale. "Con il presidente della Carinzia - ha concluso De Anna - abbiamo cercato di capire se è possibile organizzare assieme un evento di questo tipo, vista anche la grande esperienza che possiamo vantare a Cordenons, dove ogni anno si tengono prove del circuito nazionale di beach volley". A questo proposito, De Anna si recherà in Carinzia durante i Mondiali per valutare la possibilità di organizzare un evento finanziabile attraverso il programa Interreg Italia-austria, nell´ambito di quelli che vengono definiti small projects.  
   
   
ALLEANZA PUBBLICO PRIVATO PER IL GECT  
 
Gorizia, 7 luglio 2011 - Solo un´alleanza fra pubblico e privato potrà far decollare, dandogli contenuti concreti, il Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) italo-sloveno costituito fra i Comuni di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-vrtojba, trasformandolo in un autentico volano per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale dell´area transfrontaliera concepita in modo unitario. È quanto emerso nel convegno sul tema ´´Gect: un treno da non perdere´´, promosso il 6 luglio nel capoluogo isontino, nella sede degli Industriali, dalla Confindustria e dal Gruppo Giovani Imprenditori dell´Industria di Gorizia. I lavori sono stati conclusi dall´assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi con un intervento sul tema ´´Il supporto istituzionale alle attività di partnership pubblico privata´´. Nel corso dei lavori del convegno si sono confrontati esperti, che hanno approfondito gli strumenti finanziari e di promozione dell´innovazione, ed esponenti politici dei due versanti del confine, tra i quali l´assessore comunale di Gorizia Guido Germano Pettarin e il direttore dell´Agenzia per lo Sviluppo regionale della Severna Primorska /Rra) Crtomir Spacapan. ´´Uno strumento come il Gect - ha detto Riccardi - potrà funzionare solo se allo sforzo del pubblico corrisponderà uno sforzo altrettanto intenso delle imprese, in una chiara distinzione dei ruoli, perché alla parte pubblica spetta il compito di accompagnare i processi´´. Ma il Gect impone un´altra sfida secondo Riccardi, quella di ´´pensare europeo´´, di concepire l´area transfrontaliera a cavallo tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia in modo unitario. ´´Solo così - ha detto l´assessore - potremo rendere quest´area a pieno titolo il cuore dell´Europa´´. Gli esempi positivi in questo senso già ci sono nel campo dei trasporti: il progetto ´´Adria A´´ per realizzare una metropolitana leggera di superficie che colleghi le principali località da Venezia a Lubiana e il Gect per la tratta transfrontaliera, da Trieste a Divaccia, della linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità.  
   
   
BOND,LOMBARDIA: NIENTE TAGLI A FAMIGLIE  
 
Milano, 7 luglio 2011 - ´Forse i molteplici impegni legati alla carica che ricopre hanno portato il presidente del Consiglio regionale Davide Boni a fare un collegamento indebito tra la questione delle risorse per famiglie e imprese e la copertura tecnica di un fondo di garanzia legato al bond attraverso l´assestamento di bilancio´. Sono parole dell´assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Romano Colozzi. ´Come è stato ampiamento chiarito - prosegue Colozzi - nella prima commissione consiliare, dei cui lavori il presidente Boni dovrebbe essere informato, Regione Lombardia spenderà fino all´ultimo euro le risorse per le imprese e le famiglie. Ma come tutti sanno o dovrebbero sapere il Patto di stabilità non permette di spendere risorse oltre un certo limite anche se disponibili a bilancio. Da qui la nostra decisione, da tutti apprezzata, di creare il fondo di garanzia. Si tratta di un´ulteriore dimostrazione della serietà della gestione del nostro bilancio´.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI,LAVORIAMO PER DEMOCRATIZZARE LA TUNISIA IL PRESIDENTE, MAGHREB OPPORTUNITA´ A TRE ORE DI VOLO DA NOI  
 
Pescara, 7 luglio 2011 - "Il Maghreb, di cui la Tunisia è parte integrante, è un territorio che, per dinamismo e tassi di sviluppo, potremo presto considerare una straordinaria opportunità, ad appena tre ore di volo da noi. Le nostre imprese saranno, quindi, chiamate a confrontarsi con un mercato in grande espansione e caratterizzato da un´estrema vivacità commerciale. Basti considerare le percentuali annuali dei Pil che la rendono una delle economie a maggiore crescita su scala mondiale". Così il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenendo, questa mattina, al meeting, in corso di svogimento all´Aurum di Pescara, sul contributo delle Regioni europee, Abruzzo in primis, al processo di democratizzazione della Tunisia, ha definito le enormi potenzialità economiche di una vasta area che non comprende solo il nord Africa ma che dal Marocco arriva fino alla Turchia. L´odierno seminario tecnico, organizzato dalla Regione Abruzzo, dall´Assemblea delle Regioni d´Europa (Aer), dalla Fedarene (la federazione delle agenzie regionali per lo sviluppo energetico) e dalla Camera di Commercio Italo-tunisina, segue di appena tre mesi la missione compiuta a Tunisi dallo stesso presidente Chiodi che, nella sua veste di vice presidente dell´Aer, l´assemblea che raggruppa ben 270 Regioni europee, ha contribuito ad attivare il processo di democratizzazione della Tunisia anche attraverso una serie di incontri con i vertici del governo tunisino. Contatti che consentiranno, nel prossimo futuro, di sviluppare una rete di rapporti importanti sia a livello istituzionale che economico. Del resto, la Tunisia è un Paese ormai avviato, con le elezioni dell´Assemblea Costituente, previste nel prossimo mese di ottobre, verso un modello di organizzazione democratico e federalista che sarà caratterizzato, a livello amministrativo, dalla nascita di molteplici autonomie locali rappresentative di altrettanti territori simili alle Regioni europee. "Peraltro, - ha aggiunto Chiodi - tra una ventina d´anni, - questa vasta area mediterranea avrà un bacino di oltre trecento milioni di abitanti, composto in gran parte giovani sempre più attenti ed interessati alla nostra realtà culturale ed economica. Non è un caso, - ha continuato - che, fin dal momento del mio insediamento, nell´ambito delle dodici linee d´azione poste a base del programma di governo della Regione, sia stata posta l´attenzione sui processi di internazionalizzazione delle imprese con uno sguardo particolare rivolto proprio all´area mediterranea del Nord Africa piuttosto che a quella transfrontaliera dei Balcani. Anche per questo, è importante anticipare i tempi e sostenere questo processo di rinnovamento radicale della società tunisina sotto vari aspetti. Quindi, anche attraverso il contributo di esperti di diritto costituzionale di varie Università europee, tra cui la Facoltà di Giurisprudenza di Teramo, nell´ottica di fornire utili indicazioni per la scelta sulla forma di governo da individuare per la Tunisia del domani". Per il governo di Tunisi è intervenuto il Segretario di Stato allo Sviluppo regionale, Nèjib Karafi, mentre l´Aer era rappresentata, oltre che dal vice presidente Chiodi, dal segretario generale Klauss Klipp. Al meeting hanno partecipato anche il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, il presidente della Camera di Commercio italo-tunisina, Ferruccio Bellicini, il direttore regionale degli Affari della Presidenza, Antonio Sorgi, il professor Alberto Zito dell´Università di Teramo, Tomas Ekberg, funzionario della Regione di Vastra Gotaland (Svezia), Xavier Arbos dell´Università di Girona (Spagna), Bartolomey Ostrowski della Regione di Dobry Slaskie (Polonia) ed il professor Kivanc Ulusoy della Facoltà di Scienze sociali dell´Università di Istanbul.  
   
   
DE FILIPPO: DA GOVERNO UNA MANOVRA IMPOSSIBILE. DANNI AL SUD IL GOVERNATORE DELLA REGIONE BASILICATA ANALIZZA GLI EFFETTI SUL SUD. TAGLI AI FAS E VIA I VINCOLI A INVESTIRE IN INFRASTRUTTURE NEL MEZZOGIORNO  
 
Potenza, 7 luglio 2011 - “In un momento delicato sotto il profilo economico come quello attuale non bisogna cedere a tentazioni di polemica e contrapposizione, ma, obiettivamente, la manovra del Governo è incomprensibile, specie se inquadrata nel Federalismo. In particolare, alle Regioni viene imposto di dividere sempre meno risorse tra sempre più compiti ed esigenze, imponendo anche un risultato positivo, senza preoccuparsi né del fatto che il risultato è impossibile né dell’invasione delle altrui capacità di scelta”. Nonostante le parole forti, più che una bocciatura della manovra del Governo da parte del Governatore della Regione Basilicata, Vito De Filippo, c’è un appello a rivederne costruttivamente i contenuti. “Il Paese ha bisogno di investimenti e di riavviare l’economia, ma ancor prima ha bisogno di un quadro di certezze che non possono essere messe in bilico due volte all’anno, ogni qual volta si programma la finanza. Di certezze ne hanno bisogno Regioni ed enti locali per definire i propri interventi, imprese per programmare le proprie attività e famiglie e lavoratori per avere un orizzonte che vada oltre quello di superare il 27 magari dopo 10 o 15 giorni di apnea”. Quanto all’analisi del provvedimento, De Filippo ha sottolineato i principali aspetti ritenuti dannosi per il Mezzogiorno. “L’area più debole del Paese – ha detto sarà la più penalizzata dai limiti imposti al Fas. Nell’ambito del taglio alle missioni di spesa dei vari ministeri, ad esempio, La riduzione di spesa del Ministero dello Sviluppo Economico, presso cui è allocato il Fas, è pari a 3.938,9 milioni di euro, ed è pari a 95,3 milioni di euro nel 2012, a 1.880,2 milioni di euro nel 2013 e 1.963,4 nel 2014, circa il 40% di tutte le riduzioni di spesa a carico dei Ministeri. Parallelamente è anche prevista una riduzione di 3.588 milioni di euro della dotazione del Fondo economia reale presso la Presidenza del Consiglio, uno dei tre Fondi in cui è articolata la quota nazionale del Fas. Inoltre, contrariamente a quanto indicato nelle prime bozze del provvedimento, non è più previsto il rifinanziamento del Fondo per le Infrastrutture strategiche finanziato dal Fas, ma viene costituito il Fondo per le Infrastrutture Ferroviarie e Stradali, con una dotazione di 930 milioni di euro per il 2012 e 1000 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2013 al 2016. E in questo modo salta il vincolo di destinare l’85% delle risorse all’infrastrutturazione del Mezzogiorno previsto fino ad ora. Se, come nei convegni diciamo tutti, siamo realmente convinti che l’Italia non può tornare a crescere se non cresce il Mezzogiorno, o vogliamo dividere l’Italia o la strada imboccata è evidentemente errata”.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA, FVG: RAFFORZARE RAPPORTO DIRETTO CON GOVERNO  
 
Trieste, 7 luglio 2011 - Regioni a statuto ordinario e speciale e Province autonome hanno definito una piattaforma comune di trattativa relativamente alla manovra nazionale di stabilizzazione finanziaria. Nonostante la cancellazione dell´incontro previsto con il Governo, infatti, gli enti territoriali hanno condiviso due documenti, uno unitario ed uno più specifico limitato alle autonomie, le cui linee guida sono in sintonia con la politica regionale del Friuli Venezia Giulia, rivolta fin da inizio legislatura alla riduzione dell´indebitamento netto. "Per quanto la condivisione di un percorso in comune con le Regioni a statuto ordinario rappresenti un momento prezioso ed imprescindibile del confronto con lo Stato - ha commentato l´assessore regionale alle Finanze, Sandra Savino, al termine della riunione al Cinsedo - sarà altrettanto necessario rafforzare il rapporto diretto tra Regione e Governo per non correre il rischio di vedere progressivamente decolorare e svuotare di significato la nostra specialità". L´esplicita richiesta della Regione Friuli Venezia Giulia di salvaguardare, nell´ambito della manovra, gli investimenti infrastrutturali in relazione alle annunciate modifiche al regime degli ammortamenti finanziari sui beni gratuitamente devolvibili, è stata accolta con dovizia di consensi da parte delle altre Regioni ed è stata infine incorporata nel documento unitario uscito dall´incontro per essere sottoposto all´attenzione dell´Esecutivo nazionale.  
   
   
MANOVRA TREMONTI: CONSENSO REGIONI SU POSIZIONE FVG  
 
Trieste, 7 luglio 2011 - Nonostante il preannunciato incontro tra il governo e le regioni fissato in relazione al disegno di legge "Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria" (Manovra 2011) sia stato annullato, le Regioni nel loro assieme, nonché le Regioni a statuto speciale e le Province Autonome al loro interno - per le tematiche di loro specifica competenza - hanno comunque potuto definire una piattaforma comune di trattativa che è risultata nell´adozione di due documenti (uno unitario per tutte ed uno sottoscritto dalle autonomie differenziate), le cui linee guida trovano piena concordanza con l´azione già intrapresa fin da inizio legislatura dalla Giunta Tondo e rivolta alla riduzione dell´indebitamento netto. "Per quanto la condivisione di un percorso in comune con le Regioni a statuto ordinario rappresenti un momento prezioso ed imprescindibile del confronto con lo Stato - commenta l´assessore Savino al termine della riunione delle Regioni al Cinsedo - sarà tuttavia altrettanto necessario rafforzare il rapporto diretto tra Regione e Governo per non correre il rischio di veder progressivamente decolorare e svuotare di significato la nostra specialità". L´esplicita richiesta della Regione Friuli Venezia Giulia di salvaguardare, nell´ambito della manovra, gli investimenti infrastrutturali in relazione alle annunciate modifiche al regime degli ammortamenti finanziari sui beni gratuitamente devolvibili è stata accolta con dovizia di consensi da parte delle altre Regioni ed è stata infine incorporata nel documento unitario uscito dall´incontro e che verrà sottoposto all´attenzione del Governo. Indubbiamente, ha rilevato l´assessore Savino, quello di oggi è solo l´inizio di un arduo percorso per difendere le prerogative del Friuli Venezia Giulia ed il livello di servizi erogati ai cittadini.  
   
   
PIEMONTE: APPROVATO IL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA 2011  
 
Torino, 7 luglio 2011 - Via libera il 6 luglio in Consiglio regionale alle “Disposizioni collegate alla legge finanziaria per l’anno 2011”, una legge che contiene numerose modifiche e una semplificazione della normativa regionale per rispondere concretamente a molte esigenze manifestate sul territorio piemontese. Le principali misure contenute nella legge vengono sottolineate dall’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia: “Abbiamo proceduto ad un ulteriore taglio dei costi della politica, grazie allo snellimento della struttura del Corecom, semplificato molte procedure, consentito l’anticipo dei contributi agli agricoltori e approvato provvedimenti per arginare i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali a causa degli ungulati, a cui si aggiungono novità importanti nelle Agenzie turistiche locali e nel campo di trasporti. Grazie al lavoro in Commissione e in aula, sono stati approvati importanti emendamenti che integrano o razionalizzano il sistema normativo regionale in molti settori, così come emerso dalle richieste emerse dal territorio. In particolare, segnalo l’eliminazione, per gli enti locali, del vincolo di destinazione per i fondi regionali assegnati per le funzioni conferite”. L´assessore all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, sottolinea che "decisioni come l’anticipo delle domande per la Pac entro luglio, la maggior elasticità delle polizze per lo smaltimento delle carcasse di animali, gli efficaci strumenti messi a disposizione nella gestione fitosanitaria, agroalimentare e per gli adempimenti amministrativi in agricoltura sono provvedimenti concreti previsti da molto tempo, obiettivi che si sono trasformati in fatti e che vanno a toccare da vicino, sostenendolo, l’agricoltore. La situazione attuale generale non è semplice, ma con tenacia e responsabilità l’assessorato sta mantenendo i suoi impegni uno ad uno”. Le più importanti novità contenute nel documento sono: la modifica della legge 1/2001 istitutiva del Corecom, con la riduzione da otto a tre componenti e con una riduzione da 419mila a 75mila euro per le spese complessive di indennità, con un risparmio dell’ 82% rispetto all’attuale normativa pari a circa 350mila euro all’anno; lo snellimento dell’iter che consente la partecipazione di soci privati nelle Atl-agenzie turistiche locali e la revoca dello stato di liquidazione di Spt-sviluppo Piemonte Turismo, società in house della Regione, e fusione con l’attuale Ima, Istituto Marketing Agroalimentare, in un unico soggetto nel quale confluiranno competenze e personale delle due società, al fine di razionalizzarne gestione e costi; l’ampliamento, con la modifica della legge 1/2000, delle competenze dell´Agenzia per la mobilità metropolitana, che diventa Agenzia per la mobilità regionale, per una maggiore interconnessione tra il servizio di trasporto su ferro e quello su gomma; l’autorizzazione all’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Arpea) ad anticipare a luglio, invece che a ottobre, i contributi Pac alle aziende agricole; nuove convenzioni con i Centri di assistenza agricola, e nuove disposizioni per lo smaltimento delle carcasse di animali. In ambito fitosanitario sono previsti contributi compensativi alle imprese impegnate nelle costose attività di prevenzione, eradicazione e disinfestazione. Spazio anche ai prodotti tipici: la Regione Piemonte promuove la produzione, commercializzazione e valorizzazione dell’agroalimentare mediante l’istituzione del Sistema di qualità delle produzioni e del marchio di valorizzazione; l’impegno concreto per arginare incidenti stradali e danni all’agricoltura causati dalla presenza massiccia di fauna selvatica, in particolar modo dagli ungulati, attraverso una modifica alla legge regionale che ammette i cacciatori residenti in altre regioni o all’estero in misura superiore al 10% dei cacciatori ammissibili per ogni A.t.c. Ed al 5% di quelli ammissibili per ogni C.a., completando così i piani di abbattimento, spesso lasciati incompleti. Rispondendo alle molteplici istanze del territorio, è stato ampliato il periodo autorizzato per cacciare gli ungulati, portandolo così dal 1° giugno al 15 marzo dell’anno successivo: misura già valida a livello nazionale, ma fino ad oggi non ancora adottata in Piemonte; con una modifica al Testo unico sull’artigianato, si stabilisce che anche i titolari di imprese artigiane possano essere eletti presidente e vicepresidente della Commissione provinciale per l’Artigianato; l’autorizzazione alla cessione di alloggi realizzati con contributi pubblici, rispondendo all’esigenza manifestata da molte famiglie, socie di cooperative edilizie a proprietà invisa di diventare proprietari dell’alloggio, eliminando l’attuale possibilità di cessione solo degli alloggi realizzati con contributi statali o regionali concessi prima dell’entrata in vigore della legge 179/1992. Per rispondere all’emergenza abitativa, potranno essere assegnati su riserva il 50% degli alloggi che si rendono disponibili su base annua e si consente inoltre l’alienazione degli alloggi di edilizia sociale compresi nei piani di vendita già presentati dagli enti proprietari prima dell’entrata in vigore della legge stessa, il cui iter procedurale di approvazione non aveva tuttavia trovato definitiva conclusione a causa della fine della legislatura; la modifica della l.R. 16/2008 che tutela il tartufo, per riconoscere ai Comuni il diritto di limitarne la vendita durante le fiere riconosciute dalla Regione solo nell’ambito dei negozi specializzati e negli spazi della fiera, dove la presenza costante dei giudici e le rigide misure di controllo rappresentano una garanzia alla freschezza e alla qualità del prodotto; maggiore sicurezza delle piste da sci, con innalzamento dell’età per l’uso obbligatorio del casco dai 14 ai 18 anni e l´ampliamento dei soggetti autorizzati all´utilizzo delle motoslitte, solo temporaneamente e per motivi professionali che verranno definiti dalla Regione; lo snellimento delle procedure per gli interventi contro il dissesto idrogeologico; agevolazioni ai Comuni montani con popolazione inferiore ai 1500 abitanti per il raggiungimento degli obiettivi per la raccolta differenziata.  
   
   
AOSTA: MANOVRA FINANZIARIA: IL PRESIDENTE ROLLANDIN A ROMA  
 
Aosta, 7 luglio 2011 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha partecipato mercoledì 6 luglio, alla seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per l’esame della manovra di stabilizzazione finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri il 30 giugno scorso e delle sue ricadute sugli enti territoriali. L’incontro è stato preceduto da una riunione di coordinamento delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano, che si è concluso con la sottoscrizione di un documento congiunto nel quale vengono dettagliate le principali problematiche sollevate dall’applicazione della manovra sulle Autonomie speciali. Da parte loro, il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Errani, il vice presidente dell’Anci Delrio e il presidente dell’Upi Castiglione hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Ministro per i rapporti con le Regioni Fitto nella quale richiedono, a nome delle Regioni, delle Province autonome e delle Associazioni rappresentative degli enti locali, un incontro urgente e annunciano che domani, nel corso della Conferenza unificata, illustreranno la propria valutazione sulle conseguenze della manovra. “Abbiamo innanzitutto dovuto sottolineare il mancato rispetto dell’abituale confronto preliminare tra il Governo e le Regioni – ha detto il Presidente Rollandin. – E’ evidente che tali disposizioni rischiano di limitare l’impatto positivo del federalismo fiscale. Occorre inoltre sottolineare – ha aggiunto – come le misure di contenimento della spesa non sono commisurate alle realtà delle singole regioni. In particolare, per le Autonomie speciali, non si tiene conto di chi, come la Valle d’Aosta, ha già sottoscritto l’accordo per determinare l’ammontare del concorso agli obiettivi di solidarietà e perequazione previsti dal federalismo fiscale. – E ha concluso – abbiamo quindi richiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio”.  
   
   
MANOVRA: PER LA SICILIA ONERI PER 6 MILIARDI  
 
Roma, 7 luglio 2011 - "La Regione Siciliana e´ quella che paghera´ il prezzo piu´ alto per la manovra finanziaria che il governo si appresta a varare. Tra minori trasferimenti e tagli scaricheranno sulla Sicilia oneri per circa sei miliardi di euro. In questo modo si azzera la perequazione infrastrutturale e si abbatte quella fiscale. Cosi´ il processo federalista si ferma perche´ sarebbe iniquo e non solidale, diverrebbe non un processo di ammodernamento del Paese, ma un rischio per la sua unita´. L´esatto contrario di cio´ che vogliono gli italiani". Questo il commento dell´assessore all´Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni.  
   
   
ABRUZZO, SOPPRESSIONE AGENZIE: PIU´ EFFICIENZA E RISPARMIO  
 
L´aquila, 7 luglio 2011 - Nell´intento di fare chiarezza sulle recenti decisioni adottate dalla Giunta Regionale in ordine alla soppressione di alcune Agenzie Regionali, l´assessore alle risorse umane, Federica Carpineta, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Innanzitutto nessuna delle funzioni oggi attribuite a quelle Agenzie verrà meno; saranno riportate nell´ambito delle strutture della Giunta Regionale garantendo, anzi, una migliore funzionalità. Inoltre questo percorso permetterà di utilizzare al meglio le risorse umane disponibili che la Regione, comunque, già paga col proprio bilancio, anche destinando alcune di queste risorse umane per sopperire alle carenze di organico oggi esistenti in più di una delle nostre Direzioni Regionali. Ci sarà una accurata riorganizzazione delle Direzioni interessate che verrà realizzata attraverso un percorso che passerà per un costruttivo confronto con i sindacati e con specifiche fasi di formazione mirata per i dipendenti interessati. Ovviamente ci sarà un complessivo risparmio per le casse regionali derivante dalla eliminazione non solo di costi cosiddetti politici - quelli cioè relativi a direttori, consigli di amministrazione, collegi dei revisori, nuclei di valutazione ecc. ? ma anche dalla eliminazione di duplicazioni e di altre spese che vi sono nella varie strutture decentrate. La cosa più importante, però, è che utilizzare quel che si ha a disposizione con maggior efficienza è un consistente risparmio ma ad esso si aggiunge anche un risultato positivo in termini di qualità del funzionamento della macchina regionale. Va infine precisata una cosa della quale sembra si tenga conto solo quando si muovono critiche alla nostra Regione e cioè l´esempio che ci viene da quelle altre Regioni definite giustamente virtuose. La Regione Marche, rapportabile alla nostra per estensione territoriale e per numero di dipendenti, ha da tempo fatto queste scelte ed ha avuto risultati positivi sia in termini di bilancio sia in termini di efficienza della sua macchia burocratica".  
   
   
REGIONI: RIVEDERE SISTEMA SANZIONI PER AMMINISTRATORI PUBBLICI  
 
Palermo, 7 luglio 2011 - "Giusto evidenziare ed eventualmente sanzionare i risultati delle gestioni amministrative, ma sono svariati i punti del decreto legislativo sui quali le Regioni hanno perplessita´". Questa la posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che l´assessore all´Economia della Regione siciliana, Gaetano Armao, ha rappresentato, su delega della Conferenza delle Regioni, alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati durante l´audizione sullo schema di decreto legislativo su "Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Province e Comuni". "Abbiamo espresso - spiega l´assessore Armao- le forti perplessita´ della Conferenza della Regioni sullo schema di decreto legislativo sul quale era mancata l´intesa anche in Conferenza unificata. Abbiamo sottolineato anche i molteplici profili di incostituzionalita´ e di eccesso di delega, la non applicabilita´ alle regioni a statuto speciale, secondo l´orientamento della Corte Costituzionale. Resta tuttavia la condivisione del sistema delle Regioni a che evidenzino i risultati delle gestioni amministrative e ne determino le conseguenze".  
   
   
FVG: CASSA INTEGRAZIONE E DISOCCUPAZIONE IN FORTE CALO  
 
Trieste, 7 luglio 2011 - Forte calo della cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia nel mese di giugno, quando sono state autorizzate 1.292.178 ore con una riduzione del 40,3 per cento (870.510 in valore assoluto) tendenziale e di entità pressoché identica sul piano congiunturale rispetto a maggio. La diminuzione tendenziale, informa l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, interessa le gestioni ordinaria e straordinaria che diminuiscono, rispettivamente, del 23,4 e del 52,6 per cento, mentre la deroga aumenta del 10,7 (21mila ore in più). Passando ad analizzare la distribuzione per province, il calo tendenziale risulta più significativo a Trieste (-68 pc), seguita da Pordenone (-51,4) e Udine (-38,8). In controtendenza solo Gorizia (+53,8), mentre in provincia di Pordenone diminuiscono tutte e tre le gestioni e in particolare la Cigs (-58,9). A Trieste calano tanto la straordinaria quanto la deroga, mentre la Cigo cresce del 34,3 per cento. A Udine diminuiscono tanto la Cigo quanto la Cigs, mentre a Gorizia significativi sono gli incrementi delle gestioni in deroga e straordinaria, mentre in lieve calo è soltanto la Cigo. Nel corso del primo semestre 2011, sottolinea Brandi, sono state autorizzate complessivamente 8.798.416 ore con una diminuzione del 42,2 per cento rispetto al medesimo periodo del 2010, quando le ore complessivamente autorizzate erano state 12.513.522. Diminuiscono tutte e tre le gestioni, dell´82,2 per cento la deroga, del 59,1 la Cigo e del 29 la Cigs. In termini provinciali, la maggiore flessione è rilevata a Trieste (-86 pc) seguita da Pordenone (-49), Udine (-37,8) e infine Gorizia (-22,3). Il calo inoltre coinvolge tutte e tre le gestioni. Nei giorni scorsi, l´Istat ha pubblicato i dati delle forze di lavoro (occupati e disoccupati) relativi al primo trimestre 2011. Si incrementa l´occupazione in Regione di 12.400 unità rispetto al quarto trimestre 2010 quando lo stock medio di occupazione era 501mila. Sul fronte della disoccupazione si registra un calo rispetto al quarto trimestre 2010 in cui si attestava sulle 34mila unità. I dati Istat sono un ulteriore elemento che conferma i segnali di miglioramento, in un quadro di lenta ripresa del mercato del lavoro regionale. "Registriamo con soddisfazione - ha commentato Brandi - questi dati incoraggianti che rappresentano il segnale di una ripresa che, seppur lenta, appare essere in atto nella nostra regione. L´auspicio è che l´andamento rimanga costante perché in tal caso i numeri sulla cassa integrazione risulterebbero quasi dimezzati rispetto all´anno precedente, attestandosi sui livelli del 2009". "In questo quadro - ha concluso l´assessore - il nostro impegno è concentrato nel sostegno ai lavoratori che hanno subito gli effetti della crisi, con particolare attenzione alle politiche attive messe in atto per la ricollocazione occupazionale".  
   
   
ACCORDO REGIONE SICILIA E INPS PER PROMOZIONE VOUCHER  
 
Palermo, 7 luglio 2011 - Allo scopo di promuovere lo strumento del voucher, per il lavoro occasionale accessorio, il Dipartimento Lavoro dell´assessorato regionale delle Politiche sociali e del Lavoro e l´Inps, (l´Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) hanno firmato un protocollo d´intesa per attivare iniziative volte a favorire l´occupabilita´ e rafforzare il sistema dei Servizi pubblici per l´impiego. L´intesa favorira´ il miglioramento qualitativo dei servizi erogati, anche attraverso il coinvolgimento dei Centri per l´impiego. Un plauso al dirigente generale Alessandra Russo e al Direttore regionale dell´Inps, Maria Sandra Petrotta, e´ stato espresso dall´assessore regionale Andrea Piraino secondo cui "Questo accordo rendera´ piu´ accessibile il sistema dei buoni lavoro, favorira´ l´occupabilita´ e fara´ si che vi sia una maggiore diffusione sul territorio dei punti abilitati all´emissione e alla distribuzione dei voucher. Nello stesso tempo si registrera´ una maggiore informazione sulle modalita´ applicative del lavoro occasionale accessorio". L´inps ha assicurato la disponibilita´ di 15.000 voucher per un valore complessivo pari ad 525.000 euro, cosi´ distinti: 7.500 voucher multipli del valore di 20 euro, per un valore nominale di euro 150.000; 7.500 voucher multipli del valore di 50 euro, per un valore nominale di euro 375.000. Il Dipartimento regionale dell´assessorato delle politiche sociali e del lavoro, in via sperimentale, indichera´ le modalita´ per la promozione e l´erogazione del voucher per il lavoro occasionale accessorio, affidando ai centri per l´impiego i compiti di promozione ed assistenza all´utilizzo dello strumento per le imprese, i privati e i committenti pubblici, e la distribuzione diretta dei voucher cartacei fomiti dall´Inps. L´attivita´ di erogazione dei voucher e prevista, sempre in via sperimentale, alle prestazioni di lavoro relative all´attivita´ stagionale del settore agricolo per il periodo luglio - dicembre 2011. I Centri per l´impiego individuati per la sperimentazione sono: Trapani, Castelvetrano e Modica.  
   
   
N´DRANGHETA, COMUNE MILANO PRIMA VOLTA PARTE CIVILE. SINDACO PISAPIA:SEGNALE CONCRETO CONTRO CRIMINE, PROSSIMO IMPEGNO COMMISSIONE ANTIMAFIA  
 
Milano, 7 luglio 2011 - “Accolgo con soddisfazione la decisione dei giudici di ammettere per la prima volta il Comune di Milano quale parte civile in un processo per reati legati alla presenza delle mafie, come richiesto dell’avvocato del Comune, Maria Rosa Sala. È evidente che anche un’istituzione come l’Amministrazione comunale, la più vicina ai cittadini, sia coinvolta nella difesa della città dalle infiltrazioni mafiose e dagli attacchi della criminalità in generale”. Lo ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia, in relazione al processo per il sequestro e l’omicidio di Lea Garofalo. “La decisione del Presidente della prima sezione della Corte d’Assise non solo è ineccepibile sotto il profilo giuridico, ma conferma il danno provocato a Milano dalle infiltrazioni mafiose. Si tratta di un’emergenza, non solo criminale ma anche sociale ed economica. Da questo punto di vista la prossima istituzione della Commissione consiliare Antimafia è un ulteriore segnale concreto dell’impegno dell’Amministrazione per contrastare il crimine organizzato”, ha concluso il Sindaco Pisapia.  
   
   
CARCERI: SITUAZIONE ISTITUTI UMBRI, SOVRAFFOLLATI E CON CARENZA DI PERSONALE, MERITA ATTENZIONE  
 
Perugia, 7 luglio 2011 - "Sovraffollate e carenti, ormai in forma cronica, di personale": riassume così la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, la situazione dei quattro istituti penitenziari umbri, illustrando alla Giunta regionale un´informativa che ne fotografa la delicata condizione. "Al 31 dicembre del 2010 i detenuti reclusi nei quattro istituti di pena umbri erano 1672 - ha detto la vicepresidente - A Perugia il carcere di Capanne è unico in Regione con una sezione femminile che ospita detenuti di ´media sicurezza´, la casa circondariale di Terni ospita detenuti di media sicurezza ed è anche dotata di una sezione per detenuti sottoposti al regime speciale 41 Bis, la casa di reclusione di Spoleto, entrata in funzione nel 1982, è dotata di una sezione di ´alta´ e ´media´ sicurezza, ed ospita detenuti anche ad elevato indice di pericolosità, mentre il carcere di Orvieto è costituito da un unico blocco detentivo ed ospita detenuti di media sicurezza". Tra le prime criticità segnalate dalla vicepresidente c´è il numero dei detenuti, "in particolare di quelli presenti nelle sezioni del circuito di media sicurezza, decisamente superiore alla capienza tollerabile. Significativo negli ultimi quattro anni inoltre, l´aumento della popolazione penitenziaria, che ha fatto registrare la quasi triplicazione della presenza di detenuti con un notevole aumento di spesa sociale e sanitaria per gli enti locali e le Asl. Tutto ciò - ha detto - sommato alla carenza di personale sia dell´area educativa, che di polizia penitenziaria, rende particolarmente difficoltosa, se non impossibile, la differenziazione del trattamento e la rieducazione all´interno degli istituti". "Negli istituti umbri infatti - ha precisato la vicepresidente - è stato registrato un tasso di sovraffollamento del 75 per cento rapportato alla capienza regolamentare degli istituti di pena, e del 6 per cento rapportato alla capienza tollerabile (capienza regolamentare 954 posti, capienza tollerabile 1564 posti). Le donne costituiscono approssimativamente il 3,5-5 per cento della popolazione detenuta umbra.". Per quanto riguarda la provenienza dei detenuti la vicepresidente ha segnalato che quelli con "residenza anagrafica" in Umbria nel 2010 in totale erano 675 su 1672, mentre i detenuti che risultavano nati in un comune dell´Umbria erano solo 57 cioè il 4 per cento del totale dei presenti negli istituti di pena. La presenza dei detenuti stranieri è sempre stata significativa nel corso degli anni, sia in termini assoluti che percentuali(765 al 31 dicembre 2010), particolarmente critica da questo punto di vista è la situazione degli istituti di Perugia Capanne e di Terni. Presso la casa circondariale di Perugia gli stranieri costituiscono oltre il 68 per cento del totale dei detenuti e presso la casa circondariale di Terni il 50 per cento circa. Inoltre, bisogna evidenziare che questi spesso, presentano problematiche di tossicodipendenza: dai dati forniti dall´amministrazione penitenziaria emerge infatti, che più del 28 per cento dei detenuti stranieri è tossicodipendente. Delicata anche la situazione dei figli di detenute che, fino all´età di tre anni sono accolti in carcere con le madri. Tra le criticità segnalate dalla vicepresidente Casciari c´è anche "il fallimento" della Legge ´199/2010´ che stabilisce le disposizioni relative all´esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno, "il cui, tanto atteso risultato di deflazione della popolazione penitenziaria, non è stato minimamente raggiunto. In Umbria infatti - ha precisato la vicepresidente - alla data del 8 febbraio 2011, i detenuti dimessi dagli istituti di pena erano complessivamente 37". Altra questione spinosa è la grave situazione del personale di polizia penitenziaria la cui dotazione organica è di 1060 unità: il personale contingente di polizia penitenziaria in servizio nella regione, sia per assegnazione definitiva che temporanea, risulta però di 804 unità, di cui 785 presso gli istituti di pena, 18 presso il Provveditorato Regionale dell´ Amministrazione Penitenziaria e uno presso l´Ufficio Esecuzione Penale Esterna Perugia. Presenti negli Istituti di Spoleto e Terni 64 unità appartenenti al Gruppo Operativo Mobile addetti alla custodia dei detenuti sottoposti a regime previsto dall´art. 41 bis. Critica anche la situazione del personale dell´area educativa: nel corso del 2010 ogni educatore della casa circondariale di Perugia e della casa di reclusione di Spoleto hanno avuto rispettivamente, in media, in carico oltre 140 e oltre 130 detenuti, a fronte di una media regionale già alta di 96 detenuti. Regione umbria aderisce a progetto interregionale del dipartimento amministrazione penitenziaria" - La vicepresidente ha ricordato che, relativamente alle carceri, la Regione Umbria ha competenze in materia di sanità penitenziaria, assistenza sociale, formazione professionale, educazione primaria e secondaria, promozione di attività trattamentali tipo lavoro intramurario, attività culturali, ricreative e sportive. "Il nostro impegno come Regione - ha detto l´assessore - si è sviluppato in particolare nel reinserimento sociale e lavorativo, nella tutela della salute delle persone detenute e sul versante delle politiche sociali. Al fine di costruire le condizioni per il reinserimento sociale delle persone detenute ed ex detenute, acquistano centralità i temi dell´educazione, della formazione e del lavoro, sia durante la fase della detenzione, sia in quella preventiva della scarcerazione. Nel quadro delle politiche di inclusione sociale la Regione Umbria ha sviluppato azioni formative e di informazione anche in collaborazione con i soggetti del terzo settore. Inoltre, sono state avviate azioni promozionali nei confronti delle istituzioni del territorio, del volontariato, della cooperazione e dell´associazionismo che si sono concretizzate in alcuni progetti territoriali per l´integrazione e l´inclusione lavorativa dei detenuti ed ex-detenuti con il coinvolgimento sia degli istituti di pena, che del mondo del lavoro e della produzione". "Nel Piano sociale regionale - ha aggiunto la vicepresidente - si profilano due campi d´intervento, uno di carattere socio-assistenziale relativo alla condizione dello straniero, l´altro di carattere sanitario che attiene alla tutela della salute delle persone quale diritto costituzionalmente riconosciuto. Relativamente alle politiche di reinserimento sociale delle persone detenute ed ex detenute il piano sociale regionale si propone di realizzare un coordinamento stabile finalizzato a condividere le problematiche emergenti, i programmi, gli interventi in sinergia tra le aree della salute, delle dipendenze, dell´immigrazione, del lavoro della formazione professionale e della sicurezza". La vicepresidente Casciari ha ricordato che dal 1994 la Regione Umbria ha istituito l´Osservatorio regionale sulla condizione penitenziaria e post-penitenziaria al quale partecipano il Provveditorato regionale dell´Amministrazione penitenziaria, i Comuni sede di istituto penitenziario, le Province e le associazioni impegnate all´interno degli istituti di pena. La Regione Umbria ha sottoscritto nel 2001 un Protocollo d´Intesa con il Ministero della Giustizia che prevede tra l´altro l´impegno di promuovere e realizzare interventi specifici rivolti al trattamento delle persone ristrette, i cui contenuti sono individuati dall´ordinamento penitenziario, anche con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato. Con il Provveditorato Regionale dell´Amministrazione penitenziaria è in fase di predisposizione un progetto regionale volto al reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute. Inoltre, la Regione ha aderito al progetto interregionale e transnazionale promosso dal Dipartimento dell´amministrazione penitenziaria che prevede come azione di sistema quella di rafforzare la governance socio istituzionale che a livello locale si occupa della realizzazione di interventi di inclusione sociale, favorendo la programmazione partecipata di progetti destinati alle persone in esecuzione penale e ponendo a sistema quelle buone prassi che già sono state realizzate in modo sporadico con le singole progettazioni.  
   
   
TRAFFICO DI MIGRANTI, MAXI-OPERAZIONE  
 
Bologna, 7 luglio 2011 - Apprezzamento per la maxi-operazione che ha portato a sgominare una fitta rete di immigrazione clandestina con decine di arresti in diverse regioni italiane tra cui l’Emilia-romagna, è stato espresso dall’assessore emiliano-romagnolo alle politiche sociali Teresa Marzocchi. “L’immigrazione clandestina è uno dei drammi dei nostri tempi e il suo sfruttamento un reato tra i più odiosi, proprio perché colpisce uomini, donne e bambini che si trovano in condizioni di estrema povertà e fragilità - ha detto Marzocchi - esprimo dunque il mio apprezzamento per le indagini della Direzione nazionale antimafia, delle Procure di Bologna e di Lecce, delle Squadre mobili di Lecce, Bologna e Ravenna e di tutte le Forze dell´Ordine che hanno contribuito all´´importante risultato raggiunto.“